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TORNA IL BMIAA ’23: NUOVO FORMAT, UNA NUOVA CATEGORIA E UN NUOVO PREMIO

Sempre più vicino al mondo dell’architettura in tutte le sue forme e dimensioni, dalla grande alla piccola scala: così si presenta la sesta edizione biennale del BigMat International Architecture

Award ’23 con una novità e la riconferma di un ruolo di prestigio tra i concorsi europei.

Già nell’edizione del 2021 – che ha segnato il record di quasi 1.000 progetti candidati – la sfida all’insegna del buon costruire si era configurata in una veste più innovativa per promuovere l’eccellenza architettonica, non solo delle grandi opere e degli interventi più prestigiosi ma anche dei progetti di piccola scala che contraddistinguono la nostra quotidianità.

Sulla scia di questo nuovo approccio, BigMat conferma per la sesta edizione del BMIAA ’23 l’attenzione per le opere di qualsiasi categoria e dimensione che sono state in grado di contribuire a ridisegnare il paesag- gio costruito con spazi che trasmettono i valori di innovazione, sostenibilità, comfort, benessere abitativo ed efficienza energetica.

«Fin dal 2013, anno della prima edizione del premio, che da allora ha preso il nome di BMIAA, la sfida per il Gruppo BigMat è sempre stata valorizzare la progettazione, anello importante a monte della filiera delle costruzioni e dare un contributo e supporto alla qualità dei progetti architettonici – ricorda Matteo Camillini, direttore di BigMat e International –. In quanto distributori di materiali edili a livello europeo abbiamo sempre perseguito il buon costruire e abbiamo sempre creduto che realizzare progetti di qualità abbia un impatto positivo sulle persone e la società. Oggi questo messaggio, che è stato uno dei primi passi con cui BigMat ha iniziato a comunicare l’idea di responsabi- glio rappresentare il contesto architettonico europeo, la definizione “piccola scala” si è raffinata ulteriormente includendo le abitazioni unifamiliari (nuova costruzione o ristrutturate/ampliate) e i progetti residenziali su piccola scala con fino a un massimo di 12 unità residenziali e/o un massimo di 1.200 m2 costruiti totali. La giuria, composta da un parterre internazionale di

A dieci anni dalla prima edizione, il Premio Internazionale di Architettura BigMat si rinnova per valorizzare anche l’architettura di piccola scala.

Ne abbiamo parlato con il presidente di giuria, l’architetto Jesús Aparicio e il giurato italiano, l’architetto Enrico Molteni.

Premio In Breve

Chi Pu Partecipare

Tutti gli architetti il cui domicilio professionale si trovi in uno dei sette Paesi dove è presente il marchio BigMat: Belgio, Francia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna

Quali Opere Candidare

Opere realizzate tra il primo gennaio 2019 e il primo gennaio 2023 in Belgio, Francia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna

Categorie

Architettura residenziale su piccola scala: abitazioni unifamiliari nuove, ampliate, ristrutturate e/o riabilitate o progetti residenziali su piccola scala con fino a un massimo di 12 unità residenziali e/o un massimo di 1.200 m2 costruiti totali; Grandi opere di Architettura: tutti gli interventi architettonici realizzati in ambiti diversi da quello dell’architettura residenziale su piccola scala.

lità d’impresa – quando ancora se ne parlava troppo poco – deve essere ancora più dirompente. Il Premio Internazionale di Architettura ha sempre espresso pienamente queste intenzioni, premiando progetti innovativi, di altissima qualità, sostenibilità, efficienza energetica e, non ultimo, bellezza»

LE NOVITÀ DEL BMIAA ’23

BigMat rimodula i riconoscimenti internazionali assegnati, con l’obiettivo di valorizzare parallelamente gli interventi di scala più imponente e l’edilizia di “tutti i giorni” a cui la rivendita è strettamente connessa.

Il BMIAA ’23, infatti, assegnerà quest’anno due Premi internazionali di Architettura: uno per i progetti della categoria “Architettura residenziale su piccola scala” e l’altro alla categoria “Grandi opere di architettura”. Per ampliare le possibilità di candidatura e me-

Cerimonia Di Premiazione

17 novembre 2023 a Siviglia (Spagna)

Come Iscriversi

www.architectureaward.bigmat.com

Quando Iscriversi

Dal 18 gennaio al 27 aprile 2023

Premio Internazionale di Architettura

prestigiosa fama, individuerà una preselezione di 140 opere (10 per ogni Paese e categoria) e poi una rosa di 14 opere finaliste: 7 progetti di architettura residenziale su piccola scala e altri 7 appartenenti alle grandi opere di architettura. Tra questi verranno eletti un Premio Internazionale per la categoria Architettura residenziale su piccola scala e un Premio Internazionale per le Grandi opere di architettura, oltre ai dodici Premi Nazionali. I premi assegnati avranno un valore complessivo totale di 79.500 euro.

to e professore del dipartimento Architettura e Design Università degli Studi di Genova; David Van Severen (Belgio), architetto e fondatore di OFFICE Kersten Geers David Van Severen; Petr Janda (Repubblica Ceca e Slovacchia), architetto e fondatore di Brainwork; Gilles Delalex (Francia), architetto e dirigente di Muoto Architecture Studio; Nuno Brandão Costa (Portogallo), architetto e professore; Ángela García de Paredes (Spagna), architetto e fondatrice di Paredes Pedrosa Arquitectos, professoressa del dipartimento di Project Design dell’ETSAM di Madrid.

L’IMPORTANZA DELLA PICCOLA SCALA

Della novità del Gran Premio Internazionale per la categoria Architettura residenziale su piccola scala ha parlato proprio il presidente di giuria Jesús Aparicio, architetto e cattedratico dell’Università Politecnica di Madrid: «I motivi principali che ci hanno portato a creare questo nuovo riconoscimento sono stati tre: in primo luogo è un modo per chiarire che la qualità e la dimensione dell’opera architettonica non devono necessariamente andare di pari passo; in secondo luogo la grande maggioranza dei progetti che vengono realizzati negli studi di architettura europei sono di piccola scala, quindi includendo questa categoria entriamo più in sintonia con il lavoro predominante dell’architetto e, infine, sono proprio le opere di piccola scala a essere più spesso oggetto di supporto per i materiali da parte del Gruppo BigMat e il loro valore è indiscutibile». E proprio il valore delle opere architettoniche in gara sarà oggetto del lavoro della giuria come chiarisce il giurato italiano Enrico Molteni – architetto e professore del dipartimento Architettura e Design all’Università degli Studi di Genova – sottolineando le caratteristiche salienti delle due categorie del Gran Premio del BMIAA ’23. «È importante che siano edifici ragionevoli, pensati in modo serio in tutti gli aspetti e che nell’insieme abbiano un senso: rispetto al luogo, al tema, ai materiali e allo spirito della nostra epoca. Il valore di un lavoro, a qualsiasi scala, sta nella qualità dell’insieme».

Alla guida dei giurati sarà il presidente di giuria Jesús Aparicio, architetto e cattedratico dell’Università Politecnica di Madrid, e il segretario Jesús Donaire, architetto e professore associato dell’Università Politecnica di Madrid. I giurati, che avranno il compito di selezionare i vincitori, sono: Enrico Molteni (Italia), architet-

Anche la sostenibilità, declinata su più livelli, è uno dei must have dei candidati al BMIAA ’23 insieme alla funzionalità e all’estetica, come conferma l’architetto italiano: «La sostenibilità economica mi sembra sia un aspetto che debba appartenere al nostro mondo e al nostro modo di fare; ritengo necessario che un edificio di valore corrisponda al suo scopo e funzioni, e per funzione intendo alludere anche alla bellezza, che è la funzione ultima e universale dell’architettura».

Qualità è quindi la parola d’ordine del Premio Internazionale di Architettura BigMat, e per Molteni l’architettura di oggi è caratterizzata da una maggior qualità diffusa:

«Molti più architetti sono oggi capaci di proporre opere di valore e siamo sempre più spesso di fronte a edifici che esprimono un’alta competenza. Difficile fare paragoni e dire se oggi esistano dei “capolavori” come in passato, di certo molti ambiscono a realizzare opere degne di questo titolo, confermando l’idea che l’architettura possiede ancora un ruolo fondamentale».

IL RUOLO DELL’ARCHITETTO OGGI

Ma in che direzione sta andando l’architettura europea di grande e piccola scala? Cosa vorremmo vedere dai candidati di questa edizione? «Si potrebbe dire che l’architettura di grande scala cerca la serializzazione ed è solitamente supportata da una produzione industriale, a livello sia progettuale sia costruttivo, di grandi studi e di grandi imprese di costruzione con un processo di acquisto dei materiali gestito in modo prevalente con i produttori – spiega Aparicio – e in questa tipologia di architettura prevalgono i criteri di efficienza e redditività. L’architettura su piccola scala rende invece più facile combinare l’edilizia industriale con l’artigianalità, e l’utente finale è spesso direttamente coinvolto nel processo architettonico. Da un altro punto di vista le opere di piccola scala puntano più al recupero dell’esistente mentre la grande scala è solitamente occasione per promuovere l’innovazione tecnologica. Auspichiamo di vedere nell’architettura europea uno sviluppo in una direzione che combini questi due aspetti».

Il BMIAA ’23, come cartina torna sole dell’architettura, saprà quindi raccontarci come sta l’architettura europea e quali sono le sue peculiarità, ed è questo uno degli aspetti più significativi del premio che BigMat ha fortemente portato avanti, soprattutto in Italia dove la partecipazione degli architetti è sempre stata altissima, a riprova dell’ottimo dialogo tra distribuzione di materiali e progettazione. Ne è convito anche l’architetto Molteni: «Ritengo importantissimo per l’architettura italiana essere parte di questo premio, come di pochi altri a livello internazionale, perché è vitale confrontarsi con i migliori e ambire a riconoscimenti di questo livello. Questo premio può inoltre dare luce al lavoro dei migliori architetti italiani comunicando, al di fuori del mondo dell’architettura, che la qualità degli edifici dipende ancora principalmente dai progettisti. Dico questo perché la nuova legge sugli appalti pubblici interpreta un sentire comune che vede l’architetto come qualcosa di dannoso, da eliminare (cosa in parte anche vera, ahimè). Secondo questa legge, che avrà un impatto su tutta l’architettura pubblica italiana, è meglio che il progetto sia nelle mani delle imprese piuttosto che in quelle degli architetti. Questo premio di BigMat può essere utile anche per dimostrare il contrario».

Le Nuove Frontiere Della Progettazione

Il BMIAA è attento a ogni tendenza ed evoluzione dell’architettura a 360 gradi. In questi anni si stanno affermando nuovi modi di fare architettura grazie all’innovazione tecnologica. Cambiano gli strumenti della “prima arte” e tra le evoluzioni più discusse degli ultimi tempi troviamo il Metaverso. BigMat e il BMIAA, in quanto partner di architetti e progettisti, si stanno interrogando su questi temi, ma quali applicazioni potrà avere il Metaverso nella progettazione?

Il punto di vista di Aparicio su questo tema è inequivocabile: «Il Metaverso è leggerezza virtuale ed evasiva del vedere, mentre l’architettura è gravità e realtà». Raccontando della sua esperienza con la progettazione su Second Life (un mondo virtuale online lanciato 2003 dalla società statunitense Linden Lab), l’architetto spagnolo sottolinea che «è un mondo virtuale che si mescola al mondo reale, ma senza la responsabilità che esiste in esso». La domanda che sorge è però, secondo Aparicio, in che modo la vita reale sia diversa da Second Life: «Dal punto di vista etico la vita reale esige una responsabilità reale da parte di chi compie le azioni, nella vita virtuale questa responsabilità non esiste; dal punto di vista percettivo la vita reale è ricca di sensazioni (olfatto, gusto, udito, tatto e vista) e la vita virtuale si riduce alla percezione visiva attraverso un piano; dal punto di vista esistenziale, un aspetto centrale, la realtà esiste nel nostro mondo dove si combinano il caso, l’imponderabile, l’ineffabile, l’ignoto nell’uomo, nella sua corporeità e nel suo spirito. Nell’uomo c’è l’emozione, la nascita, la morte, l’amore. Il mondo virtuale si manifesta disinibito dalla responsabilità della realtà e senza forza».

Molteni, più ottimista, vede nuove opportunità nello scenario virtuale dell’architettura, che però va interpretato nel modo corretto.

Più che il Metaverso, l’architetto italiano crede che sarà l’intelligenza artificiale applicata al progetto a modificare l’architettura, ma non sappiamo ancora in quale direzione: «Se in passato le grandi evoluzioni si sono verificate rispetto a nuovi sistemi costruttivi, oggi la computazione e il processo di prompt-draft (bozza immediata, ndr) attraverso l’uso di software, tra cui ad esempio Dall-E 2, Stable Diffusion, Craiyn e Midjourney, è in grado di produrre delle proposte progettuali molto diverse. Si tratta per ora di forme apparentemente spontanee, fuori dalla geometria ortogonale e, al di là di un giudizio di valore estetico, mi piacerebbe pensare che l’uso di questi processi computazionali possa generare soluzioni più ragionevoli, più adeguate agli scopi e più sostenibili economicamente di quanto finora si veda. In architettura l’evoluzione tecnologica, oggi vista come l’unica salvezza del mondo intero, non produce valore di per sé: quello che qualifica il nostro lavoro è sempre e unicamente il “come”».

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