7 minute read
COSTRUIRE IL METAVERSO
by BigMat
di Francesca Negri
Anche il mondo virtuale ha bisogno di architetture Case, ponti, palazzi, uffici, ristoranti, piazze. Benvenuti nel Metaverso, un insieme di mondi virtuali e reali interconnessi, popolati da avatar: un passo avanti rispetto alla realtà virtuale.
Qual è il valore aggiunto del Metaverso, rispetto a uscire e interagire con altre persone fisiche? Il valore di vivere le esperienze dal vivo è sicuramente impareggiabile, rispetto a osservarle da uno schermo o un visore. D’altro canto, avere la possibilità di poter partecipare a eventi internazionali e interfacciarsi con un pubblico più vasto, senza spese e dispendio di tempo per viaggi e pernottamenti, è un’alternativa che vale prendere in considerazione.
Se nel mondo reale l’architettura gioca un ruolo fondamentale nel plasmare spazi pubblici e privati che siano funzionali e con un proprio valore artistico, anche gli edi- fici del Metaverso sono, o saranno, centri di socialità e per questo necessitano di un’attenta progettazione che però si trova a potersi esprimere in un contesto totalmente privo di norme urbanistiche e burocrazia. In questo senso il Metaverso rappresenta forse l’apoteosi dell’architettura della pura sensazione, un parco giochi per il progettista che non deve più preoccuparsi della fattibilità e dei costi dei propri progetti, concentrandosi solo sul suo valore.
L’avvento e diffusione della modellazione tridimensionale ha segnato un primo punto di svolta nella progettazione, consentendo di acquisire maggiore controllo e consapevolezza della forma e dei volumi del progetto, rispetto all’utilizzo del CAD. Poi è arrivata la diffusione della metodologia BIM, che ha rappresentato un ulteriore importante cambiamento che ha introdotto la modellazione non più solo geometrica, bensì anche informativa dell’edificio, consentendo anche di prevederne il comportamento e le possibili criticità, per intervenire e ottimizzare la manutenzione o risolvere le diverse situazioni che si possono presentare.
Oggi il Metaverso è l’ulteriore passo che eleverà il modello digitale a vero e proprio edificio con funzioni e utilità per il pubblico che lo visiterà
Una svolta che potrà, ad esempio, dare valore a tanta “architettura di carta” che, per infinite ragioni,non è passata dal disegno alla realtà. Un mercato dove si potranno offrire servizi scalabili, soluzioni che possono essere usufruite da milioni di utenti. Un’utopia, insomma, ma senza i vincoli del mondo fisico.
Un altro mondo che potrebbe – il condizionale è d’obbligo – avere un valore ancora oggi inquantificabile. Considerando la miriade di casi d’uso incentrati sui consumatori e sulle aziende che il Metaverso potrebbe soddisfare, un rapporto della società internazionale di consulenza manageriale McKinsey & Company evidenzia il potenziale della tecnologia di generare un valore fino a 5.000 miliardi di dollari entro il 2030
COSTRUIRE NEL METAVERSO
È chiaro quindi come il Metaverso abbia bisogno di architetture per esistere e svilupparsi e per questo il real estate è un settore in forte crescita in alcuni dei principali metaversi, dove privati e aziende si contendono appezzamenti per cifre che vanno da diverse migliaia a milioni di dollari, pagandoli in cripto-valute come Ethereum. Il terreno così acquistato può essere edificato per poter svolgere le proprie attività, oppure affittato o persino lasciato intoccato nella speranza che aumenti il suo valore.
Nuove frontiere
Ad esempio, Pini Group – società che opera nell’ambito dell’ingegneria multinazionale – ha dato vita al progetto Helmallery in Decentraland, mondo della realtà virtuale del metaverso creato da Ethereum. Grazie alla collaborazione con Helm, Pini Group ha sviluppato un edificio multipiano in uno dei principali metaversi ad oggi esistenti che ospiterà gli NFT delle opere di alcuni artisti di fama internazionale, come lo svizzero Silvano Repetto e la street artist Chiara Capobianco. Ma gli ambiti di intervento dell’architettura sono infiniti. A partire dagli spazi di lavoro virtuali: l’evoluzione delle tecnologie dell’identità, il lavoro agile e le call conference.
Tutte tecnologie e soluzioni di comunicazione e lavoro che conosciamo bene e che trovano nella virtualità la sintesi più efficace, e i grandi player di questo mercato stanno già offrendo all’interesse di pubblico e aziende scenari e prodotti. Se mai ci sarà un booster per il Metaverso, sarà ancora una volta l’office automation ad aprire la strada, come per il web. Pensiamo poi a tutto quello che c’è da costruire per favorire il turismo virtuale, perché viaggiare virtualmente non è “viaggiare per finta”, è uno strumento in più per costruirsi un’opinione e sperimentare un’offerta prima di acquistarla.
Lo stesso vale per la città virtuale: la geolocalizzazione e la combinazione di reale e virtuale sono tra gli ambiti più promettenti.
Basti pensare a una delle città più all’avanguardia come Seoul che ha appena lanciato il suo progetto Metaverse Seoul attraverso il quale i residenti della capitale sudcoreana possono accedere ai servizi della città in un ambiente virtuale in cui visitare molte delle attrazioni, accedere a documenti ufficiali, presentare reclami e porre domande sulle tasse municipali.
Le società immobiliari impegnate nella compravendita di immobili virtuali hanno già sfiorato cifre vicine ai 500 milioni di dollari solo nel 2021, e contano di raddoppiarlo entro la fine dell’anno. Gli analisti ci dicono chiaramente che questo è un mercato con rischi ancora molto alti e, di conseguenza, guadagni altrettanto impressionanti. Ma la cosa più interessante è l’apprezzamento che il Metaverso inizia a suscitare tra i grandi attori del settore delle costruzioni.
Ma come si compra o si costruisce nel Metaverso? La struttura di questi mondi virtuali condivisi è molto simile alla realtà: esiste un registro decentralizzato delle proprietà terriere, un protocollo per descrivere ciascun appezzamento di terra e una rete di compravendita attraverso la quale passare per le transizioni economiche. Ciascun utente ha un proprio avatar dotato di un portafoglio con il quale acquistare oggetti o, ad esempio, commissionare la costruzione di una casa.
La differenza sostanziale con il mondo reale è proprio l’inesistenza di limiti alla creatività, senza vincoli dettati dalla sicurezza o dal budget
Tuttavia, in molti sostengono che le costruzioni che riceveranno maggiore apprezzamento nel Metaverso, per quanto fantasiose, saranno proprio quelle riconoscibili come reali.
Occorre qualche spunto di cybergeografia per comprendere ancora meglio l’importanza dell’architettura nel Metaverso. La cybergeografia comprende una vasta gamma di fenomeni geografici, dallo studio dell’infrastruttura fisica, dei flussi di traffico, della demografia delle nuove comunità del cyberspazio, ai mondi virtuali sociali. Lo studio della percezione e visualizzazione di questi spazi digitali è fondamentale da esaminare per i potenziali impatti delle tecnologie del cyberspazio sullo spazio reale. «Nel metaverso è inutile copiare la realtà. Bisogna riuscire a proporre qualcosa di potenzialmente dirompente», afferma Ingrid Paoletti, professore associato di Architectural Technology e vicepresidente della
Fondazione Politecnico di Milano. Il ruolo dei designer nel Metaverso sarà duplice: «Da un lato potranno contribuire a costruire visioni, immaginando spazi che possano sollecitare l’utente, creando alternative in 3D con scenari immersivi, diversi dagli attuali render futuristici – spiega la Paoletti – poi si potranno anche mescolare generi diversi e creare linguaggi nuovi per immaginarsi la città del futuro. Il Metaverso, poi, è lo spazio ideale per dei test sui materiali che nella realtà richiederebbero molto tempo. Si pensi a blocchi di vetro morbidi, a elementi verdi che producono energia, a superfici che cambiano a seconda di come le si tocca o modificano la temperatura al tatto».
I Primi Master Per Architetti E Ingegneri Del Metaverso
Architettare e ingegnerizzare il Metaverso non significa solo progettare negozi, uffici, case e locali, significa soprattutto dare forma a qualcosa che non c’è ancora, disegnare il futuro a partire dall’idea di interazione virtuale e dalla possibilità di estendere le esperienze tra il fisico e il virtuale. “Material Balance Design. Tecniche digitali e innovazioni circolari in architettura” del Politecnico di Milano e il master in Architettura Digitale (MADI) dell’Università Iuav di Venezia, annuale e di secondo livello, sono i due più interessanti corsi che offrono gli strumenti digitali per progettare, verificare, comunicare il progetto in modo digital, anche nel Metaverso. I moduli trattano di modellazione poligonale e parametrica, rendering tradizionale e in real time, post-produzione, video animazione, scansioni 3D e realtà virtuale e immersiva.
E poi c’è il capitolo colore. Capofila dello sbarco di questo settore nel Metaverso non poteva che essere Pantone, azienda statunitense che si occupa principalmente di tecnologie per la grafica, della catalogazione dei colori
Le Aziende Nel Metaverso
25% 33% 37% 21% 5% e della produzione del sistema di identificazione di questi ultimi. Noto come Pantone Matching System (PMS), è divenuto la norma internazionale per quanto riguarda la grafica ed è utilizzato anche per la gestione dei colori nell’industria e nella chimica. Pantone ogni anno lancia il colore che sarà al centro dei 12 mesi successivi: per il 2023 è stato scelto il Viva Magenta «una tonalità rosso carminio con sfumature violacee, classica, forte e originale insieme, un colore non convenzionale per un tempo non convenzionale», commenta Laurie Pressman, vicepresidente del Pantone Color Institute. Una miscela artificiale e naturale insieme che «evidenzia il nostro cambio di prospettiva, che mette in luce il nostro bisogno di sentirci più attivi e che infonde quella forza necessaria per poter abbracciare con coraggio, positivamente e senza paura un nuovo percorso». E proprio il colore Pantone 2023 è sbarcato nel Metaverso: «Per incarnare lo spirito di Viva Magenta – afferma Pressman – abbiamo intrapreso un nuovo approccio di creatività collettiva con i nostri partner, la tecnologia e l’esperienza di Pantone nella teoria del colore per curare una nuova interpretazione del Pantone Color of the Year, che ha portato alla creazione del Viva Magentaverse, un universo di colori inaspettato ed emozionante che non vediamo l’ora di condividere». Magentaverse è un’esperienza immersiva e multimediale fruibile dal pubblico creata in collaborazione con Huge, partner creativo di Pantone, e con Artechouse, leader nelle tecnologie multimediali: un esperimento di design che esplora le relazioni tra nuove tecnologie e creatività umana. Grazie allo strumento generativo di Intelligenza Artificiale text-to-image Midjourney, il team ha sviluppato un progetto immersivo, ora in mostra ad Artechouse Miami, per esplorare Viva Magenta e le sue connessioni tra natura e tecnologia attraverso delle stanze con diverse trame e modelli di interazione, nelle quali il pubblico potrà immergersi in una serie di esperienze multisensoriali.
Come Si Entra Nel Metaverso
Le porte del Metaverso sono accessibili a chiunque. Servono solo un computer o uno smartphone, una connessione internet per poter interagire con il mondo del web, un account su una delle piattaforme del mondo virtuale Metaverso ed eventualmente, per rendere l’esperienza più immersiva, un visore di realtà aumentata. Le piattaforme più famose per entrare nel Metaverso sono tre. Decentraland, definita come la Manhattan dell’Ottocento, è un mondo della realtà virtuale del Metaverso creato da Ethereum. In questo universo virtuale gli utenti una volta iscritti possono creare edifici virtuali, case, parchi e far pagare agli altri la visita; tutti gli elementi virtuali di Decentraland possono essere acquistati con una criptovaluta chiamata MANA. Su Decentraland, per esempio, è stato ospitato anche un festival musicale con Paris Hilton ed entrare nel Metaverso Decentraland è facilissimo: basta andare su sito, creare un account con il proprio avatar e iniziare l’esplorazione.
Sandbox è il metaverso virtuale diventato popolare da quando ha annunciato la sua partneship con Meta di Mark Zuckerberg, il creatore di Facebook. I suoi avatar hanno uno stile visivo a blocchi come Minecraft e possono costruire, possedere e monetizzare utilizzando NFT e SAND. La piattaforma Sandbox non è ancora disponibile ma in attesa si può visitare il sito e interagire con la community. Stageverse è la nuova piattaforma virtuale per esperienze immersive che ha debuttato al concerto dei Muse e consente agli utenti di assistere a spettacoli attraverso filmati 3D a 360 gradi ed effetti speciali. È possibile accedere a Stageverse attraverso l’app Oculus Quest per dispositivi iOS e Android.