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IL CAPPOTTO TERMICO: PERCHÉ L’UNICA ENERGIA PULITA ED ECONOMICA È QUELLA NON CONSUMATA

Il cappotto termico, semplice ma complesso. Come si sceglie un cappotto termico e quali sono i requisiti per una performance ottimale? Quali i segreti per una posa a regola d’arte? Scopriamolo con gli esperti della redazione di Ingenio nel nostro nuovo Speciale Tecnico.

L’installazione di un cappotto termico può rappresentare un’ottima soluzione per aiutare a risolvere le due questioni più critiche che attualmente dobbiamo affrontare: le conseguenze del cambiamento climatico, dovuto all’immissione in atmosfera dei gas clima-alteranti, derivanti dalla combustione di fonti fossili al fine di ricavarne energia termica per riscaldare e raffrescare le nostre case, e la povertà energetica dovuta al taglio delle forniture di gas naturale proveniente dall’esterno, conseguenza dell’invasione russa in Ucraina. Il cappotto termico, infatti, diminuendo il fabbisogno termico degli edifici, in regime sia invernale sia estivo, diminuisce l’immissione di CO2 e la bolletta energetica delle famiglie e dello Stato. Il cappotto termico risponde pienamente al primo comandamento della transizione ecologica verso un mondo decarbonizzato: “l’unica energia pulita ed economicaèquellanonconsumata”.

Requisiti Di Un Cappotto Termico

Efficace reazione al fuoco

Impermeabilità agli agenti atmosferici

Resistenza a eventuali impatti d’urto

Corretto smaltimento del vapore

Isolamento dai rumori aerei

Assenza di circolazione d’aria parassita

Mantenimento delle caratteristiche nel tempo

I Requisiti Tecnici Di Un Cappotto Termico

Come per ogni intervento edilizio, anche la realizzazione di un cappotto termico segue il medesimo copione: progettazione, scelta dei materiali, fase di cantiere con impresa e direzione dei lavori. Per ottenere un buon cappotto termico è necessario che tutte le fasi indicate siano svolte con grande professionalità e perizia perché un cappotto, anche se può sembrare a prima vista di facile realizzazione, in realtà nasconde tante insidie in quanto deve soddisfare una lunga serie di requisiti stringenti e di esigenze abitative che ineriscono a campi diversi. Vediamo i più importanti nella tabella 1.

L’autore

Laureato in ingegneria civile (sezione edile) presso l’Università degli Studi di Bologna, Sergio Pesaresi è progettista e consulente esperto certificato CasaClima, progettista di case passive presso il PHI-Italia (Passive House Institute Italia) di Bolzano e CPHD - Certified Passive House Designer del PHI (Passivhaus Institut) di Darmstadt. Libero professionista e titolare dello studio logicagotica di Rimini e progettista di architettura eticosostenibile, progetta con protocolli CasaClima, Gold e Nature; riqualifica edifici esistenti con il protocollo CasaClima R e si occupa della progettazione anche di alberghi, scuole, parchi pubblici e centri sportivi. Docente ed esperto finestra CasaClima, è membro del Tavolo della Mobilità e del Forum del Piano Strategico del Comune di Rimini su mobilità alternativa e dolce. Pubblica sulla rivista Ingenio e per Maggioli Editori, tra le sue pubblicazioni il libro Ponti termici: valutazione e correzione. Calcolo, verifica e strategie per la correzione, Maggioli Editore, 2022. Collabora con SEAC di Trento su ambiente ed energie rinnovabili.

Assenza di assorbimento d’acqua per capillarità Buon comportamento al ciclo gelo/disgelo

Buona/ottima resistenza termica

Resistenza al vento (in pressione e depressione)

Forte adesione al supporto Buona finitura estetica

Assenza di rilascio di sostanze pericolose

I Componenti Del Cappotto Termico

Per rispondere a tutti i requisiti necessari, il cappotto termico si avvale dell’apporto dei seguenti componenti:

1. la colla di adesione, che deve rendere il pannello isolante ben aderente al supporto per sopportare il peso verticale dei pannelli sovrastanti e contribuire a resistere alla forza del vento soprattutto quando questo tende a strappare il cappotto dal muro (sottovento);

2. il pannello isolante, che svolge la primaria funzione di garantire la resistenza termica del sistema per proteggere la facciata dal freddo invernale e dal surriscaldamento estivo;

3. i tasselli, che aiutano meccanicamente la stabilità dei pannelli;

4. l’intonaco di fondo (di base e rasante) che ricopre il pannello e, assieme alla retina, assicura la resistenza agli urti;

5. la rete di armatura in fibra di vetro, posta all’interno dello strato di intonaco, che evita la formazione di cavillature o fessurazioni;

6. il primer e lo strato di finitura con pittura finale, che sono la parte visibile del cappotto e hanno valenza estetica ma assicurano anche l’impermeabilità alla pioggia e al vento e, nel contempo, il passaggio del vapore.

A questi sei componenti si aggiungono gli accessori quali angolari, gocciolatoi, profilo di partenza, rete angolare, che contribuiscono localmente al buon funzionamento del cappotto. È chiaro che le esigenze e i requisiti elencati possono essere soddisfatti solo se i diversi elementi di cui si compone un cappotto sono tutti di alta qualità e se il cappotto è stato progettato come “sistema” direi olistico, cioè come un organismo in cui le varie parti sono state scelte opportunamente e dimensionate in maniera tale da determinare un comportamento d’insieme che vale più della somma dei contributi dei singoli componenti.

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