UP! n 38 - luglio 2023

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Siamo pronti per progettare la sostenibilità?

Intervista all’architetto Enrico Molteni, giurato del BMIAA ’23

Il green in rivendita

L’approccio della distribuzione specializzata alla sostenibilità e l’esempio virtuoso dei punti vendita BigMat

BigMat sponsor delle Nazionali italiane di pallavolo

I Big dell’edilizia scendono in campo Speciale Tecnico

I 10 must +1 per la casa green perfetta

LA SFIDA GREEN DELL’EDILIZIA

QUANTO E COME DOBBIAMO RIQUALIFICARE?

DALL’ARCHITETTURA AI MATERIALI GREEN, ECCO COME COSTRUIRE UN FUTURO PIÙ SOSTENIBILE.

MAGAZINE
n°38
LUGLIO 2023

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PRODOTTI E SOLUZIONI PER COSTRUIRE E RISTRUTTURARE

BigMat è presente in Europa con oltre 950 punti vendita di materiali per costruire, ristrutturare e rinnovare casa.

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Andrea Castrignano, Alessandra Guzzi, Francesca Negri, Sergio Pesaresi, Michela Pesenti, Nicola Pisano e Carlo Vacca

Illustrazione in copertina a cura di Fabio Buonocore

Grafica e Impaginazione CommFabriK Srl

Registrazione

N° 240 del 03/05/2011 Tribunale civile e penale di Milano

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Tiratura del presente numero: n. 6.700 copie

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www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 3 14 SIAMO PRONTI PER PROGETTARE IN MODO SOSTENIBILE? Intervista a Enrico Molteni, giurato del BMIAA ’23 24 IL GREEN IN RIVENDITA L’approccio della distribuzione specializzata alla sostenibilità 36 BIGMAT AI MONDIALI DI CICLISMO Il Gruppo è official partner degli UCI Cycling World Championships 2023 37 RUBRICHE I prodotti provati per voi da BigMat e le voci dal mondo delle costruzioni 42 BIGMAT NEWS Notizie dal mondo BigMat: punti vendita, eventi e iniziative 6 LA SFIDA GREEN DELL’EDILIZIA 26 BIGMAT SPONSOR DELLE NAZIONALI ITALIANE DI PALLAVOLO 18 COSTRUIRE ECO-FRIENDLY PARTENDO DAI MATERIALI QUANTO E COME DOBBIAMO RIQUALIFICARE? DALL’ARCHITETTURA AI MATERIALI GREEN, ECCO COME COSTRUIRE UN FUTURO PIÙ SOSTENIBILE. LA SFIDA GREEN DELL’EDILIZIA Siamo pronti per progettare la sostenibilità? Enrico Molteni, giurato del BMIAA ’23 Il green in rivendita L’approccio della distribuzione specializzata alla sostenibilità e l’esempio virtuoso dei punti vendita BigMat BigMat sponsor delle Nazionali italiane di pallavolo Big dell’edilizia scendono in campo Speciale Tecnico 10 must +1 per la casa green perfetta n 38 n. 38 Luglio 2023 30 I 10 MUST +1 PER LA CASA GREEN PERFETTA

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Dinamico, innovativo, sostenibile e “sportivo”: BigMat protagonista dell’edilizia

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Grandi novità dal mondo BigMat: la partnership con la Federazione Italiana Pallavolo, l’attenzione proattiva al tema sostenibilità, il successo delle iscrizioni al Premio biennale di architettura e molto altro.

di Matteo Camillini, direttore di BigMat Italia e International

In questi primi sette mesi del 2023 BigMat ha effettuato scelte decisive nel settore dell’edilizia, tanti i progetti su cui abbiamo investito e che stiamo portando avanti con passione: dalla crescita continua che ci ha portato a oltre 230 punti vendita su tutta la Penisola alle nuove iniziative per aumentare la notorietà del marchio in Italia e in Europa, dalla nuova implementazione del libero servizio alla sempre più decisa affermazione del nostro format per le finiture di interni HABIMAT. È stata, inoltre, avviata da poco una prestigiosa partnership: quella con la Federazione Italiana Pallavolo (Fipav), grazie alla quale il blu e il rosso di BigMat scenderanno in campo vestendo gli azzurri e le azzurre in qualità di nuovo sponsor.

Una grande soddisfazione per BigMat, che crede nella forza e nei valori sportivi della pallavolo. Il sostegno alla Federazione rinsalda il nostro profondo legame con lo sport e rafforza il nostro impegno quotidiano nella diffusione dello spirito di collaborazione e di squadra, di condivisione e di unità che ogni giorno portiamo nelle nostre rivendite e all’interno del nostro Gruppo. Come il “sestetto in campo” anche noi di BigMat lavoriamo in network per sviluppare ogni giorno un’edilizia di qualità. Nei prossimi mesi saranno molti gli appuntamenti in cui potremo tifare per le “nostre” Nazionali, in particolare l’Euro Volley, e nelle prossime pagine troverete il calendario dei match da non perdere. In questo numero di UP! parleremo di attualità dell’edilizia e di green alla luce della recente direttiva Case Green

Il comparto edile ha un ruolo decisivo non solo per il peso che riveste nell’economia italiana ma anche per accompagnare il Paese verso la cosiddetta transizione verde. Vedremo quanto sia fondamentale decarbonizzare l’edilizia, anche grazie ai CAM, capiremo quanto sia realizzabile la nuova direttiva, quanto può costare l’adeguamento energetico delle nostre abitazioni e scopriremo anche quali sono le professioni green più ricercate nel settore delle costruzioni. Il tema della sostenibilità è stato recepito dalla filiera che richiede al mercato prodotti eco-friendly e ad alte performance e, proprio per questo la distribuzione, specializzata tecnicamente in questo ambito, gioca una parte importante nel nuovo e necessario approccio green. All’interno di questo numero vi raccontiamo come il retail specializzato può essere promotore della transizione green e l’esempio virtuoso dei punti vendita BigMat Sostenibilità ed efficienza energetica sono poi tra i temi più attuali dell’architettura (ne abbiamo parlato con l’architetto Enrico Molteni, giurato italiano del BigMat International Architecture Award ’23) e saranno sicuramente tra i criteri di valutazione delle tante opere candidate al nostro BMIAA. Le selezioni si sono chiuse da poco con oltre 850 candidature e il prossimo novembre a Siviglia scopriremo i vincitori della sesta edizione. Ma non finisce qui, tante altre notizie vi aspettano in questo nuovo numero di UP!

Editoriale www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 5

LA SFIDA GREEN

DELL’EDILIZIA

Il ruolo del comparto edile nella transizione verde e la priorità della decarbonizzazione dell’edilizia.

Il comparto edile ha un ruolo decisivo non solo per il peso che riveste nell’economia italiana ma anche per accompagnare il Paese verso la cosiddetta transizione verde. Il settore delle costruzioni è responsabile del 40% della domanda di energia primaria e del 36% delle emissioni di gas serra. Le emissioni dei materiali da costruzione contribuiscono al 10-20% dell’impronta di carbonio totale degli edifici dell’Ue e solo in Italia il settore residenziale contribuisce, per il 24,2%, alle emissioni climalteranti e per quasi il 30% alla domanda di energia, superando i consumi dei trasporti (28%) e quelli dell’industria (23%); senza dimenticare che circa il 75% degli edifici non è efficiente in termini energetici. Dati che parlano da soli e che sono alla base della revisione della direttiva europea Energy Performance of

Entro il 2030 gli edifici residenziali dell’Ue dovranno essere almeno in Classe E e l’Italia dovrà riqualificare quasi 2 milioni di edifici. Ma quanto e come dobbiamo riqualificare?

6 | UP! MAGAZINE Luglio 2023 Attualità

Buildings Directive (EPBD) o direttiva Case Green, approvata da Strasburgo lo scorso marzo, che mira a ridurre l’impatto del settore edilizio sull’ambiente e sul consumo di energia, definendo uno standard comune tra i diversi Paesi e fissando obiettivi minimi di performance da raggiungere nei prossimi anni.

In Italia sono oltre 15 milioni le abitazioni che, per età e stato di degrado, necessitano di essere rinnovate: tante quante i minuti che ci separano al 2050. Dovremmo, in sostanza, riqualificare 1 casa al minuto, come emerso durante il convegno “EPBD: la riqualificazione su larga scala Energiesprong come via per una giusta transizione energetica”, svoltosi a fine marzo e organizzato da Kyoto Club ed Edera Impresa sociale.

Una sfida significativa che è possibile affrontare solo ricorrendo a misure per ridurre le emissioni e decarbonizzare il settore delle costruzioni, progettando con materiali riciclati e riciclabili e, infine, costruendo anche con tecnologie innovative off-site (realizzate in fabbrica e non nel sito del cantiere) che rendano possibile una riqualificazione su larga scala.

OFF-SITE:

CANTIERI EFFICIENTI

Particolarmente interessanti dal punto di vista dell’uso dei materiali e della gestione del cantiere, le tecnologie offsite consentono di realizzare abitazioni in maniera sostenibile e accessibile, in tempi brevi. Le abitazioni modulari realizzate in fabbrica hanno meno del 4% del carbonio incorporato di quelle tradizionali: meno persone che lavorano in sito, per una durata molto più breve, creano meno rifiuti, riducendo il numero di consegne in loco di oltre il 75% così anche il numero di movimenti complessivi di trasporto si riduce del 50% rispetto alla costruzione tradizionale.

DECARBONIZZARE L’EDILIZIA

Accelerare la decarbonizzazione degli edifici è un punto strategico per raggiungere gli obiettivi climatici fissati al 2050, come emerso anche dal rapporto di novembre 2022 “II settore edilizio verso una nuova sfida: la decarbonizzazione delle costruzioni” di Legambiente e Kyoto Club, nell’ambito del progetto ECF “Emissioni di carbonio incorporate nel settore delle costruzioni”.

La riduzione delle emissioni in tutte le fasi del ciclo di vita di un edificio, a partire dalla scelta dei materiali, è un

tassello fondamentale nel percorso green dell’edilizia. Legambiente e Kyoto Club evidenziano che quando si parla di emissioni di CO2 in edilizia, ci si riferisce quasi sempre all’utilizzo degli edifici, ma nessuno menziona il concetto di carbonio incorporato che include le emissioni derivanti dall’origine dei materiali da costruzione, il loro trasporto e le fasi di gestione del cantiere. Il Green Building Council stima, infatti, che oltre il 50% delle emissioni totali di carbonio di tutte le nuove costruzioni globali, tra il 2020 e il 2050, saranno dovute al cosiddetto carbonio incorporato, e quindi alle emissioni relative ai materiali e alla fase di costruzione o ristrutturazione degli edifici, che si aggiunge al 28% di carbonio operativo, ossia quello emesso durante l’uso dell’edificio, la gestione e la manutenzione. L’embodied carbon misura l’impatto ambientale globale, e quindi le emissioni di gas climalteranti, analizzando e considerando l’origine dei materiali da costruzione, l’approvvigionamento, l’estrazione, la raccolta ma anche il trasporto e le fasi di gestione del cantiere, prima ancora di considerare le emissioni per l’utilizzo, la manutenzione, la ristrutturazione e la gestione, la rimozione e lo smaltimento a fine vita dell’immobile tenendo conto dell’intero processo di costruzione. Il carbonio incorporato, sommato al carbonio operativo, va a formare l’impronta di carbonio dell’intero ciclo di vita dell’edificio.

QUANTE EMISSIONI DI CARBONIO PRODUCE IL MIO EDIFICIO?

Si chiama Embodied Carbon in Construction Calculator (abbreviato in EC3), lo strumento realizzato da Skanska USA e dal Carbon Leadership Forum dell’Università dello Stato di Washington oltre che dai rappresentanti dell’industria edile e Microsoft, per facilitare e diffondere i calcoli relativi alle reali emissioni climalteranti degli edifici. Il software C Change Labs permette di accedere ai dati sulle emissioni di carbonio dei materiali e visualizzarli facilmente, consentendo di fare scelte meno impattanti durante la selezione dei materiali e l’approvvigionamento.

Nel database sono presenti oltre 16mila materiali e nel periodo pilota dello strumento EC3, i progetti di sviluppo stanno realizzando riduzioni di carbonio incorporate fino al 30%, semplicemente grazie all’accesso a informazioni tecniche dettagliate e senza significativi impatti finanziari, ma anzi, nella maggior parte dei casi, sono neutrali in termini di costi.

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I CAM INCENTIVANO I MATERIALI GREEN IN ITALIA

Una delle misure, tutta italiana, che contribuisce alla decarbonizzazione del settore costruzioni è l’introduzione dei Criteri Ambientali Minimi che prevedono quantità minime di materiali riciclati da impiegare nel settore delle costruzioni e ristrutturazioni. L’adozione di materie prime seconde può ridurre fino al 70% delle emissioni associate agli edifici utilizzando materiali da costruzione riciclati. In riferimento all’intero edificio, da ristrutturare o da realizzare ex novo, il contenuto di materia recuperata o riciclata nei materiali utilizzati, anche considerando diverse percentuali per ogni materiale, deve essere pari ad almeno il 15% in peso valutato sul totale di tutti i materiali utilizzati e di tale percentuale, almeno il 5% deve essere costituita da materiali non strutturali.

Tutte le novità CAM per i materiali da costruzione su UP! Magazine n. 37

DIRETTIVA CASE GREEN

In questo scenario si inserisce la revisione della direttiva sull’efficienza energetica in edilizia Energy Performance of Buildings Directive (EPBD) o direttiva Case Green, finalizzata ad aumentare il tasso di ristrutturazioni e a ridurre consumo energetico ed emissioni nel settore edilizio. La direttiva, contenente le linee guida che ogni Pae-

se membro dell’Ue dovrà seguire allo scopo di stabilire interventi e misure necessarie nei rispettivi piani nazionali di ristrutturazione, stabilisce che:

gli edifici residenziali esistenti dovranno raggiungere, come minimo, la Classe energetica “E” entro il 2030 e la Classe energetica “D” entro il 2033;

gli edifici non residenziali e pubblici dovranno raggiungere la Classe E entro il 2027 (E) e la Classe D entro il 2030;

i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028, e per quelli occupati, gestiti o di proprietà delle autorità pubbliche la scadenza è a partire dal 2026.

Per tenere conto dei diversi scenari di partenza in cui si trovano i parchi immobiliari di ogni Nazione, gli edifici in Classe G (nella classificazione di efficienza energetica che va dalla lettera A alla lettera G) dovranno corrispondere al 15% degli edifici con le prestazioni energetiche peggiori in ogni Paese dell’Unione europea Tutti i nuovi edifici, per i quali sarà tecnicamente ed economicamente possibile, dovranno dotarsi di tecnologie solari entro il 2028, mentre per gli edifici residenziali sottoposti a ristrutturazioni importanti la data limite è il 2032.

La nuova direttiva Case Green non si applica ai monumenti e i Paesi Ue avranno la facoltà di escludere anche edifici tutelati in virtù del loro particolare valore architettonico o storico, edifici tecnici, quelli utilizzati temporaneamente, chiese e luoghi di culto, edifici di edilizia sociale pubblica in cui le ristrutturazioni comportereb

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Attualità Milioni di tonnellate di CO2 equivalente a livello globale CARBONIO INCORPORATO NEI MATERIALI DA COSTRUZIONE 0 500 122 18 0,95 1.540 1.560 2.750 69,4 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 ALLUMINIO RAME PIOMBO ACCIAIO CALCESTRUZZO LEGNAME LATERIZIO Fonte
| Royal Institution of Chartered Surveyors
sfogliabile su bigmat.it

bero aumenti degli affitti non compensati da maggiori risparmi sulle bollette energetiche.

Per una percentuale limitata di edifici si potranno adeguare i nuovi obiettivi in funzione della fattibilità economica e tecnica delle ristrutturazioni e della disponibilità di manodopera qualificata. I piani nazionali di ristrutturazione dovranno prevedere regimi di sostegno per fa-

cilitare l’accesso alle sovvenzioni e ai finanziamenti oltre ad allestire punti di informazione e programmi di ristrutturazione neutri dal punto di vista dei costi. I regimi finanziari dovranno prevedere un premio cospicuo per le cosiddette ristrutturazioni profonde, in particolare nel caso degli edifici con le prestazioni peggiori, e sovvenzioni e sussidi mirati destinati alle famiglie vulnerabili.

dificio. Le emissioni ritenute inevitabili verranno ricompensate con la riforestazione di aree in Nicaragua.

OSLO

LONDRA

Room2 Chiswick è un hotel di nuova concezione che ha previsto zero emissioni nette derivanti dalla costruzione, dal funzionamento e dall’eventuale decostruzione dell’e-

Nel 2019 è stato inaugurato il primo cantiere al mondo a emissioni zero, dove ogni macchinario, dalle gru agli escavatori, è alimentato elettricamente per una riduzione di 93 tonnellate di CO2. Entro il 2030 tutti i cantieri, comunali e privati di Oslo, dovranno essere a emissioni zero.

MILANO

L’ampliamento del campus dell’Università Bocconi, sui 35mila m2 dell’ex Centrale del Latte, è un esempio

d’intervento edilizio e paesaggistico in chiave sostenibile: il 97% dei materiali di costruzione utilizzati è riciclabile, il 32% proviene già da riciclo, mentre il 47% è di provenienza regionale.

FERRARA

Per la realizzazione del nuovo complesso residenziale Le Corti di Medoro, Acer Ferrara ha scelto un percorso di sostenibilità già a partire dalla demolizione dell’edificio esistente: oltre il 99% del rifiuto è stato inviato al centro di recupero dei materiali da costruzione e demolizione, ben oltre la percentuale del 70% prevista dai CAM di riferimento.

www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 9 Attualità CICLO DI VITA UTILIZZO PROCESSO DI COSTRUZIONE PRODOTTO A1 CULLA RILASCIO SITO TOMBA FINE LAVORI TERMINE VITA A2 A3 A4 A5 B1 B2 B3 B4 B5 C1 C2 C3 C4 D Approvvigionamento di materie prime Trasporto Utilizzo Manutenzione Riparazione Sostituzione Smontaggio/Demolizione Trasporto Trattamento dei rifiuti Smaltimento Rifacimento B6 Uso operativo dell’energia B7 Uso operativo dell’acqua Distribuzione approssimata delle emissioni A1 - C4. Tratto dal modello residential ultra-low energy LETI. Costruzione Installazione Riuso/Recupero Potenziale di riciclaggio Trasporto Produzione FINE VITA BENEFICI E IMPATTI OLTRE IL CICLO DI VITA Incorporato Operativo A1 - A3 50% A4 4% 1% 2% 20% 23% A5 C1 - C4 B6 B1 - B5
Fonte | BS EN 159783 Life cycle stages using example data across all building elements (estratto da “How to calculate embodied carbon” - The Institution of Structural Engineers) BUONE PRATICHE: ESEMPI DI EDILIZIA A EMISSIONI ZERO

EDIFICI DIVISI PER CLASSE ENERGETICA (%)

LA SITUAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI IN ITALIA

L’Italia è ancora in ritardo rispetto agli obiettivi della direttiva per quanto riguarda le case green. Secondo le ultime stime diffuse dal rapporto Civico 5.0 “Vivere in Classe A” di Legambiente, presentato ad aprile scorso, su 12 milioni di edifici in Italia ne è stato riqualificato, attraverso il Superbonus, solo il 3,1%.Una percentuale bassa che dovrà crescere per rispettare gli impegni europei: occorrerà, infatti, riqualificare almeno 6,1 milioni di edifici residenziali, cioè 871mila edifici l’anno, che corrispondono al 7,2% del patrimonio residenziale.

Il 53,7% delle abitazioni italiane ha più di 50 anni (costruite prima del 1970) e il nostro patrimonio edilizio è inefficiente, a confermarlo anche il dato del Rapporto annuale di Enea sulle certificazioni energetiche che evidenzia come, al 2021, il 75,4% degli edifici fosse nelle ultime tre classi energetiche, dalla E alla G. Numeri significativi che evidenziano quanto sia lunga

la strada da percorrere verso gli obiettivi europei e verso la decarbonizzazione.

COME SI APPLICA UNA DIRETTIVA DI TALE PORTATA?

Come abbiamo visto, la maggior parte dei cittadini italiani vive in edifici di Classe energetica F o G, ma lo Stato non può obbligarli a ristrutturare o l’Europa non può multare le case con certificato energetico non idoneo, così come ogni Stato difficilmente potrà avere il controllo del parco immobiliare nazionale se non con una mappatura a tappeto delle Classi energetiche di tutti gli edifici. Inizialmente, il Parlamento europeo aveva definito che “gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche (ad esempio sotto forma di lavori di isolamento o rinnovo dell’impianto di riscaldamento) dovranno essere effettuati al momento dell’ingresso di un nuovo inquilino, oppure al momento della vendita o della ristrutturazione dell’edificio”. Questo passaggio è stato poi eliminato e ora l’applicabilità della nuova direttiva è nelle mani del Governo che, attualmente, non ha trovato ancora un modo di darne attuabilità.

QUANTO COSTA L’ADEGUAMENTO?

«Oggi il costo medio si collocherebbe in un range tra 40.000 e 55.000 euro per appartamento», afferma l’Oice (associazione di categoria che

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2020 2021 2020 2,2 1,3 1,4 1,8 2,6 5 10,3 15,5 24,6 35,3 2021 2,9 1,5 1,6 2 2,8 5,1 10,4 15,9 23,8 34 Δ 21-20 32% 15% 14% 11% 8% 2% 1% 3% -3% -4% A4 A3 A2 A1 B C D E F G
Fonte | Rapporto ENEA 2022
Attualità

CACCIA AI PROFESSIONISTI GREEN

L’edilizia sostenibile cerca sempre più professionisti specializzati: ingegneri edili e civili del settore del fotovoltaico, progettisti di manufatti edilizi sostenibili, installatori di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale. Per il settore delle costruzioni, il raggiungimento degli obiettivi di spesa del PNRR nel 2023 richiede uno sforzo senza precedenti, che deve fare i conti anche con la carenza di manodopera e di figure professionali qualificate.

È iniziata una nuova era, dunque, dove, oltre a una riqualificazione energetica, è necessaria anche una formazione specifica del personale. Ed è caccia alle professioni green. Dall’ultimo Rapporto Formedil si evince una crescita dei corsi dedicati a sostenibilità e digitalizzazione: nel 2021 sono stati 521 quelli dedicati al Bim (Building Information Modeling), 234 alla bioedilizia e 1.223 all’efficientamento energetico. Le aziende si muovono anche internamente per formare, con un graduale percorso di crescita, le figure junior neodiplomate o neolaureate già presenti in azienda innanzitutto attraverso la formazione obbligatoria come, ad esempio, quella relativa all’apprendistato e, in aggiunta, anche tramite l’adesione a corsi specifici in base all’attività svolta da ogni figura. Inoltre, un altro punto di forza della società in materia di formazione è il costante affiancamento sul campo operato da figure senior nei confronti dei colleghi più giovani. «Le figure più richieste in questo nuovo settore edile improntato alla sostenibilità –spiega al Sole 24 Ore Vittorio Ligresti, co-founder e ceo di Vitruvius & Partners, general contractor che conta oltre 700 operai e capocantieri – sono sicuramente risorse con un background tecnico, specializzate nella realizzazione di progetti a basso impatto ambientale, che possano modellarsi alle diverse realtà sia industriali sia cittadine. In egual modo risulta difficoltoso, data la forte richiesta da parte delle aziende di settore, individuare geometri, architetti e progettisti con esperienza pregressa da inserire nel nostro organico societario».

rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica) analizzando quale potrebbe essere l’importo per adeguare gli immobili in seguito a quanto previsto dalla direttiva

Nel fare la stima dell’impatto delle nuove regole, in base alle quali è necessario arrivare alla Classe D entro il 2033, Fabio Tonelli, coordinatore del gruppo di lavoro sul Superbonus, approfondisce i numeri: «Elaborando semplicemente alcuni dei dati acquisiti con gli attuali incentivi, un edificio tipo costruito negli anni ’80 e ubicato a circa 400 metri sul livello del mare, nell’ipotesi di 5 piani fuori terra, con appartamenti della superficie media di circa 105 m2, il passaggio da una attuale Classe G alla Classe D porta a un costo minimo medio di circa 40.000 euro ad appartamento con intervento sull’involucro esterno (pareti, copertura e solaio sottostante al primo piano riscaldato). Con un intervento più organico (infissi, caldaie e impianto fotovoltaico condominiale) se ne dovrebbero aggiungere altri 20.000 circa per appartamento».

Tonelli precisa che «gli importi riportati comprendono ovviamente lavori, spese tecniche e Iva al 10%. Sarebbe altresì auspicabile che, unitamente all’aspetto energetico, si tenesse conto anche delle pari necessità di riqualificare sismicamente il patrimonio edilizio italiano. La spesa stimabile per interventi di miglioramento sismico non invasivi (rafforzamenti locali, antiribaltamento dei paramenti esterni e ripristino di parti ammalorate) per la medesima tipologia di edifici, in zona sismica 1 e 2, è oggi stimabile pari a circa 55.000 euro per appartamento».

Nel caso di una casa singola (100 m2) l’adeguamento richiesto dalla direttiva Casa Green costerebbe ancora di più: la spesa in questo caso sarà doppia. Se invece si devono eseguire lavori su una villetta (Classe G), all’incirca di 200 m2, i costi triplicano, toccando la soglia di 180.000 euro. C’è poi il nodo delle caldaie da sostituire con impianti supportati da un fotovoltaico. Ancora una volta è la direttiva Case Green a dettare legge in materia: dal primo gennaio 2024 in tutti gli Stati Ue scatterà il divieto di installare caldaie alimentate tramite combustibili fossili.

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Attualità

Chiaramente, ristrutturare fa bene non solo all’ambiente ma anche al valore dell’immobile. Secondo un recente studio realizzato per l’Osservatorio REbuild sul patrimonio del costruito, investire nella riqualificazione energetica degli edifici è fondamentale per mantenere intatto il valore delle abitazioni di proprietà, anche nelle medie città. Spendere per effettuare lavori di riqualificazione energetica, infatti, significa garantire al proprio bene immobiliare un incremento di valore fino al 40% (con il passaggio da una Classe G a una Classe A) Al contrario, non effettuare alcun retrofit comporta una perdita secca di una medesima percentuale in termini di quotazione di mercato. L’analisi della ricerca curata dal Dipartimento di Culture del Progetto dell’Università Iuav di Venezia è stata effettuata su tre città campione (Bergamo, Mestre e Padova) ed è importante soprattutto perché ci fornisce dati interessanti sugli interventi che di fatto contribuiscono ad aumentare il valore degli immobili. A seconda che un fabbricato sia ubicato in centro o in periferia la variazione di valore fra una Classe E e una Classe D si aggira intorno al 5-6%, ma sale fra il 14 e il 18% se si passa da una G a una D e addirittura fra il 30 e il 40% da una G a una A. Analogamente chi non efficienta, è destinato a perdere una forbice consistente di valore.

NON SOLO CASE GREEN, C’È ANCHE IL PNRR

Secondo le stime Ance l’impulso al comparto edile che darà il PNRR ammonta a circa 108 miliardi . Nella ripartizione dei lavori, gli investimenti previsti dalla misura 2.2 sono i più corposi (valgono 6 miliardi di euro) e si riferiscono ad attività necessarie per la “resilienza, la valorizzazione del territorio e per l’efficienza energetica dei Comuni”; seguono 4,6 miliardi di euro destinati a interventi per “asili nido e scuole dell’infanzia”; 4,5 miliardi per progetti di “riqualificazione urbana” e 3,9 miliardi ancora per riqualificazioni di edilizia scolastica.

L’auspicabile impennata della spesa per la concretizzazione del PNRR – circa la metà dei 222 miliardi di investimenti previsti nel Piano europeo coinvolgono il settore delle costruzioni – inciderà positivamente sulle prospettive del comparto delle

opere pubbliche per l’anno in corso che, secondo la stima dell’Ance, segnerà un aumento del 25% rispetto al 2022.

In particolare, sui livelli produttivi 2023 peserà, oltre alla prosecuzione dei cantieri PNRR in corso, l’avvio dei lavori che coinvolgono gli enti territoriali, responsabili, più o meno direttamente, del 45% dei fondi destinati a opere edili, ovvero di investimenti di varia natura che vanno dagli interventi di messa in sicurezza ed efficientamento degli immobili pubblici a quelli per la costruzione di nuove scuole, asili nido e scuole per l’infanzia, fino ad arrivare agli interventi per la rigenerazione urbana.

12 | UP! MAGAZINE Luglio 2023
Attualità
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SIAMO PRONTI PER PROGETTARE IN MODO DAVVERO SOSTENIBILE?

Una riflessione con l’architetto Enrico Molteni, giurato italiano del BigMat International Architecture Award 2023, sul binomio architettura-sostenibilità.

Green, a tutti i costi! Sembra questo l’imperativo a cui il mondo ci sta esortando negli ultimi anni, e nell’epoca della crisi climatica la sostenibilità è una scelta da cui nessuno può esimersi, nemmeno l’edilizia e l’architettura.

Ma si sa che “dal dire al fare” il passo non è così semplice e la stessa definizione di architettura green assume sfaccettature multiple e in continua evoluzione. Cosa significa fare architettura green? Usare risorse rinnovabili, avvalersi solo di materiali ecologici, sostenibili, riciclati e riciclabili, studiare sistemi innovativi per ottimizzare le risorse energetiche e rendere gli edifici meno energivori: tutti questi fattori sono fondamentali per rendere l’edificio green, ma l’architettura di oggi sta diventando davvero più sostenibile e come si progetta in chiave green?

Lo abbiamo chiesto all’architetto Enrico Molteni, giurato italiano del BigMat International Architecture Award 2023 (premio biennale di architettura giunto alla sesta edizione) che racconta come il nostro Paese non sia ancora del tutto pronto e come il tema della sostenibilità rischia di trasformarsi in un’operazione di “green washing” se non si inizia a progettare in modo consapevole ed ecologico. Come poter metter in atto questo cambiamento è la grande sfida che devono affron-

tare gli architetti, i quali devono lavorare in equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e normative da rispettare, prendendo ad esempio l’edilizia pubblica che, per l’architetto Molteni, sta rispondendo in modo “costruttivo” agli stringenti criteri green.

L’architettura italiana si dimostra sensibile al tema green?

A mio parere si possono considerare due piani distinti: quello dell’industria delle costruzioni e degli interventi edilizi e quello dell’architettura e dei bandi dei concorsi. Da un lato ritengo che la sostenibilità sia utilizzata solo in modo commerciale, e quindi superficiale o direi addirittura “falsa”: mi riferisco per esempio agli edifici realizzati recentemente a Milano che, seppur conformi ad alcuni protocolli e alle normative, non hanno nulla di sostenibile in termini ecologici. In questa stessa ottica ritengo anche che la maggior parte degli interventi eseguiti grazie al Superbonus 110% possa essere considerata, in fondo, ben poco sostenibile. Al contrario è invece presente un profondo cambiamento relativo alle opere pubbliche, in particolare quelle messe a concorso di progettazione, che da alcuni anni sono molto esigenti su tutti gli aspetti di sostenibilità. Questo cambiamento sta producendo un conseguente rinnovamento nelle proposte

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Enrico Molteni

di progetto. Da parte degli architetti più impegnati la questione green è stata affrontata seriamente e non superficialmente, ovvero non solo mettendo delle fioriere sulle facciate o utilizzando il legno anche quando non è necessario.

A cosa deve prestare maggiormente attenzione un architetto che vuole progettare edifici green?

I principi generali sono gli stessi di sempre: efficienza, rispetto dei luoghi, ovvero clima, compattezza del volume e profondità dei corpi di fabbrica, rapporto equilibrato tra facciate aperte e chiuse e controllo della luce naturale. Per quanto riguarda i materiali e gli impianti, invece, le normative e l’economia hanno un ruolo tale che le scelte sono spesso “obbligate”. Inoltre, va considerato che, purtroppo, la visione attuale vede nella tecnologia una specie di “salvezza” per il futuro, portando a un uso spesso sconsiderato di materiali “innovativi” e impianti di ogni genere. Al contrario, si dovrebbe tendere a edifici (quasi) “privi” di impianti e a una riduzione drastica delle componenti costruttive, che invece abbondano sempre di più, in modo spesso spropositato. Di fatto la sostenibilità economica dovrebbe assumere un ruolo pari a quello della sostenibilità ecologica, mentre al momento si opera secondo il principio del “costi quel che costi, ma deve essere innovativo/ green”, con fini puramente commerciali.

Un aspetto trascurato, ma molto importante, è poi quello relativo alla ricerca di soluzioni architettoniche sempre più generiche, neutre, flessibili, ovvero architetture che possano essere disponibili nel lungo tempo, capaci di dare risposta alle esigenze di uso in continua e rapida evoluzione. Il contrario di quanto invece sta avvenendo e che avverrà ancor di più con l’uso dell’Intelligenza Artificiale in fase di progettazione.

Intervista

C’è qualche opera in Italia che considera un modello di architettura green da seguire?

Purtroppo, l’architettura in Italia è un fatto molto sporadico, la maggior parte è inoltre di iniziativa privata, divisa tra grandi edifici e piccolissime opere. Al momento non credo esistano modelli, al di là del Bosco Verticale di Milano, che ha espresso con perfetto tempismo il tema della sostenibilità e del green, ma solo in superficie, una sorta di manifesto pubblicitario pienamente riuscito.

Il comparto della produzione di materiali edili come può supportare architetti e progettisti nel perseguire un’edilizia sempre più green?

Per quanto concerne la produzione di materiali e sistemi costruttivi, credo che si tratterà di una ricerca principalmente sostenuta dal mercato di cui l’architettura è una parte irrisoria. In genere le collaborazio-

I NUMERI DEL BMIAA ‘23

ni tra produttore di materiali e progettisti sono molto proficue, sia in termini di risultati della ricerca sia in termini di diffusione mediatica. Faccio l’esempio di un piccolo produttore di mattoni danesi che è diventato leader nel settore e ha poi influenzato molti altri produttori, partendo proprio dalla collaborazione con l’architetto Peter Zumthor per il progetto del Kolumba Museum di Colonia.

In qualità di giurato del BMIAA ’23, quanto inciderà il requisito della sostenibilità nella valutazione dei progetti in gara?

Credo che inciderà come uno dei criteri di valutazione, ma mai come parametro valido di per sé. Un buon edificio green può essere anche una pessima opera di architettura e viceversa, si tratterà quindi di capire la qualità dell’insieme del progetto e non solo i singoli aspetti dell’opera in concorso.

2° POSTO ITALIA: 147

3° POSTO PORTOGALLO: 62

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CERIMONIA DI PREMIAZIONE 17 NOVEMBRE 2023 A SIVIGLIA (SPAGNA) CATEGORIA PREMIO GIOVANI MENZIONE SPECIALE 858 OPERE ARCHITETTONICHE CANDIDATE 450 OPERE RESIDENZIALI SU PICCOLA SCALA 408 GRANDI OPERE DI ARCHITETTURA 224 OPERE ITALIANE 133 OPERE RESIDENZIALI SU PICCOLA SCALA 91 GRANDI OPERE DI ARCHITETTURA CATEGORIA GRANDI OPERE DI ARCHITETTURA 30.000 EURO 1.500 EURO 1 PREMIO INTERNAZIONALE BMIAA ’23
PREMI NAZIONALI BMIAA ’23 I PREMI 30.000 EURO 1.500 EURO CATEGORIA ARCHITETTURA RESIDENZIALE SU PICCOLA SCALA 1 PREMIO INTERNAZIONALE BMIAA ’23
PREMI NAZIONALI BMIAA ’23
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DI STUDI CANDIDATI
NAZIONI PER NUMERO
1° POSTO SPAGNA: 165
Intervista

QUESTIONE DI MILLIMETRI

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COSTRUIRE INSIEME UN FUTURO ECO-FRIENDLY PARTENDO DAI MATERIALI

Il tema della sostenibilità è stato finalmente percepito dalla filiera edile, che richiede al mercato prodotti green e ad alte performance, BigMat ne ha selezionati alcuni per voi.

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Soluzioni performanti e allo stesso tempo sostenibili per un ridotto impatto ambientale e un’edilizia sempre più green. È questa la richiesta della filiera delle costruzioni che nella scelta dei prodotti è sempre più attenta all’impatto ambientale: progettisti, imprese edili, distributori e committenti orientano oggi le proprie preferenze verso materiali sostenibili e certificati. L’utilizzo nelle costruzioni di materiali innovativi, a basso impatto, riciclati e riciclabili è infatti fondamentale per raggiungere gli obiettivi europei della direttiva Case Green (vedi pag. 6) e ognuno può dare un contributo al cambiamento in atto.

Al settore delle costruzioni è attribuita la responsabilità di una rilevante produzione di inquinamento, quindi, per ridurre l’impatto ambientale dell’edilizia e contrastare la crisi climatica il comparto sta studiando e sviluppando modi di progettare e costruire più sostenibili, partendo proprio dalla ricerca e dall’innovazione dei materiali utilizzati.

Ma quando un materiale edile è sostenibile e green?

I requisiti principali perché un materiale si possa identificare come sostenibile sono:

processi produttivi energeticamente efficienti e con ridotte emissioni inquinanti;

assenza di sostanze tossiche e di emissioni nocive anche dopo la messa in opera;

lunga durata, elevata riciclabilità e facile smaltimento;

capacità di contribuire al risparmio energetico dell’edificio;

affidabilità per limitare manutenzione, sostituzione o ristrutturazione;

stabilità chimica e bassa emissività per ridurre l’inquinamento ambientale ed evitare la formazione di gas;

uso di materiali naturali e/o riciclati (i criteri CAM in Italia regolano la percentuale minima di materiale riciclato in ogni prodotto).

Incentivare lo sviluppo e l’uso di prodotti sostenibili, veicolare l’impiego di materiali che permettano di risparmiare risorse naturali e che compensino l’energia spesa per produrli, sono i punti cardine per implementare la circolarità in edilizia.

È giunto il momento per progettare e costruire con reale attenzione allo sviluppo sostenibile e il Gruppo BigMat è impegnato nel fare la sua parte, selezionando e proponendo – insieme ai suoi partner – i migliori materiali a basso impatto ambientale.

Qui di seguito alcuni interessanti esempi e novità che uniscono performance, tecnologia, estetica e approccio green.

LA CERAMICA ECO-FRIENDLY

Perfetto esempio di materiale ecologico la ceramica e il grès porcellanato, sono tra le superfici più ecologiche disponibili. Con un basso impatto ambientale, dall’estrazione delle materie prime fino allo smaltimento, il grès porcellanato è completamente riciclabile e prodotto spesso con materiali riciclati, oltre ad avere una lunga durata nel tempo. Materiale igienico e salubre, non contiene sostanze tossiche come i composti organici volatili (VOC- Volatile Organic Compounds), la formaldeide, il pvc e altri derivati del petrolio. Ed è così anche Everyday, la collezione di Pastorelli realizzata con un materiale green come la ceramica, espressione del natural design dal punto di vista sia materico sia produttivo. Infatti, il Gruppo Del Conca, nell’ambito della propria strategia diretta a produrre superfici in maniera più efficiente, ha ridotto i consumi e le emissioni di ben 3.400 tonnellate CO2/anno (circa 1.300 automobili che percorrono mediamente 20mila km/anno). Il nuovo impianto produce superfici ceramiche con macchine termiche (atomizzatore, essiccatoio, forno) e cogeneratore progettati per una maggiore efficienza energetica. L’innovazione e la tecnologica al servizio dell’ambiente si uniscono qui all’anima tradizionale, ma allo stesso tempo moderna, del grès porcellanato effetto rovere: elegante nelle grandi doghe (26,5x180 e 20x120 cm) e delicato nel piccolo formato (10x60 cm). La collezione di Pastorelli propone quattro colorazioni ispirate alla naturalità del legno (Honey, Brown, Taupe e White), disponibili in spessori 8,5 mm e 20 mm e in tre finiture. Everyday è una proposta green sotto tutti i punti di vista: estetico, materico e produttivo.

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Prodotti green Pastorelli | Everyday

Prodotti green

IL LATERIZIO: ANTICO, SOSTENIBILE E DUREVOLE

Un materiale antico che evolve per stare al passo con i tempi e con le esigenze dell’edilizia green. Il laterizio, derivato dall’argilla, è un materiale costruttivo longevo che diventa protagonista di una cultura progettuale che coniuga comfort abitativo, sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. Lo fa Wienerberger con un sistema che consente di realizzare edifici ad alta efficienza energetica ed elevato comfort abitativo, senza ricorrere ad ulteriori interventi di isolamento e l’aggiunta di materiali: il Sistema Completo Porotherm, ottenuto dalla combinazione di Porotherm BIO PLAN con Porotherm Thermal T è l’alternativa in laterizio al cappotto termico.

Le soluzioni Porotherm BIO PLAN consentono di raggiungere prestazioni termiche eccellenti con la sola posa in opera del laterizio, senza l’installazione di un cappotto termico. Il successo del sistema è decretato dalla combinazione della tecnologia dei setti sottili a quella della rettifica che permette di realizzare giunti di malta di 1 mm di spessore, eliminando completamente il ponte termico tra un corso e l’altro a vantaggio delle performance energetiche e, al contempo, i setti sottili incrementano le file dei fori e la percentuale di foratura, migliorando le prestazioni di isolamento rispetto a un normale laterizio.

IL CALCESTRUZZO CHE RISPETTA IL CICLO DELL’ACQUA

L’acqua è una delle risorse più preziose per l’uomo e siamo chiamati a usarla “consapevolmente”, per questo Italcementi ha sviluppato un percorso di ricerca dedicato proprio al tema idrico, concentrandosi sulla realizzazione di un prodotto dall’altissima capacità drenan-

te, 100 volte superiore a quella di un terreno naturale, che permette di rispettare il ciclo naturale dell’acqua. I.dro DRAIN è il calcestruzzo drenante che lascia passare l’acqua nel terreno sottostante. Apprezzato da progettisti ma anche da garden designer e da imprese che si occupano di lavori stradali, i.dro DRAIN rende più “permeabili” anche camminamenti e cortili. Disponibile in sacco e sfuso è adatto per realizzare pavimentazioni dedicate alla mobilità lenta e sostenibile, laddove assumono molta importanza sia gli aspetti architettonici legati alla compatibilità paesaggistica (ad esempio la colorazione) sia quelli funzionali come regolarità, aderenza e drenabilità che condizionano la sicurezza e percorribilità della superficie. Sconnessioni delle mattonelle o tra gli elementi lapidei che compongono la pavimentazione, la loro superficie sdrucciolevole, la presenza di disgiungimenti e sgranamenti sono problemi che si possono evitare con una pavimentazione continua con calcestruzzo drenante.

CEMENTO SOSTENIBILE IN UN INNOVATIVO PACKAGING GREEN

Nasce dal riciclo di materie prime seconde e viene posato in cantiere senza produrre alcun rifiuto: ECOPlanet Prime è un esempio concreto di economia circolare in edilizia. Il nuovo cemento sostenibile di Holcim arriva in rivendita, e poi in cantiere, in una confezione innovativa e totalmente sostenibile, che non diventerà un sacco esausto da smaltire.

ECOPlanet Prime è un cemento pozzolanico di classe 32,5 che unisce sostenibilità, qualità e innovazione, rappresentando l’impegno di Holcim verso un futuro a impatto zero.

Grazie all’utilizzo di nuove materie prime come l’argilla calcinata e al minor contenuto di clinker, permette una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre il 50% rispetto ai cementi portland e attraverso l’uso di materiale inerte riciclato (con caratteristiche analoghe alle materie

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Italcementi | I.dro DRAIN Wienerberger | Porotherm BIO PLAN

prime naturali nel processo di produzione del clinker) consente un approccio produttivo circolare. L’eco-circolarità si chiude con il suo packaging degradabile: è il primo cemento in Italia in un sacco plastic-free che si disgrega nell’impasto grazie all’azione meccanica di rotazione della betoniera e alla presenza di inerti e acqua, senza alterarne la qualità. La caratteristica di pozzolanicità, CEM IV/B (V-Q), assicura un’elevata durabilità garantendo resistenza agli attacchi chimici e solfatici dei terreni, ai sali disgelanti e ai cloruri. ECOPlanet Prime è, quindi, particolarmente idoneo per la preparazione di calcestruzzo in ambienti aggressivi e per boiacche per il consolidamento di terreni. Inoltre, può essere utilizzato per la preparazione di malte da muratura con mattoni faccia vista o pietre naturali in quanto mitiga le efflorescenze.

GREEN È BELLO, CERTIFICATO È MEGLIO

Tra le diverse misure per affrontare e regolamentare il problema dell’inquinamento causato dalle costruzioni arrivano in aiuto del settore anche le certificazioni di sostenibilità come LEED, GBC Italia, Itaca o protocolli di prestazioni energetiche e di salubrità per gli edifici come Passivhaus, CasaClima, ClimAbita, Minergie che permettono di ripensare l’edilizia in un’ottica più green e meno energivora incentivando l’uso di materiali rispettosi dell’ambiente e che aiutano a migliorare i li-

Prodotti green

velli generali di sostenibilità negli edifici. Ha conseguito, per prima al mondo, la certificazione a livello massimo Eurofins Indoor Air Comfort Gold per la qualità dell’aria negli ambienti interni, la lana minerale con ECOSE Technology di Knauf Insulation. Performance e qualità certificata sono le parole chiave della gamma in lana minerale con ECOSE Technology che, grazie all’innovativo legante derivato da materie prime di origine vegetale e senza formaldeide aggiunta, offre soluzioni di isolamento eco-sostenibili mantenendo invariate le elevate performance isolanti e di resistenza al fuoco rispetto ai prodotti in lana minerale della gamma tradizionale. Il pannello in lana minerale Mineral wool 32 con ECOSE Technology risponde ai più elevati standard europei e internazionali in ambito indoor air quality (qualità dell’aria interna), non contiene coloranti artificiali o acrilici e garantisce emissioni ridottissime di VOC, un requisito sempre più importante all’interno dei sistemi di certificazione ambientale e delle normative nazionali nella valutazione del comfort abitativo.

L’ancorante ecosostenibile Super Gold Mit Green è, invece, il prodotto Mungo testato secondo LEED 2009 EQ c4.1, norma SCAQMD 1168 (2005), la certificazione ambientale che valuta che l’intero ciclo di vita di un edificio sia salubre, energeticamente efficiente e a basso impatto ambientale. Resina bicomponente rapida, con basso contenuto di VOC (valutazione A+) e conforme ai CAM, garantisce alta resistenza per carichi medi o elevati ed è perfetta per la posa di serramenti, scuri, portoncini blindati e inferriate, sia su calcestruzzo sia su muratura. Versatile e affidabile, è pitturabile e adatta a tutti i tipi di barre filettate, in condizioni di asciutto e di bagnato. La bassa spinta di espansione permette di applicarla anche vicino al bordo e con interasse ridotto, nonché per il riempimento di fessure e crepe. Inoltre, è omologata a livello europeo per l’uso in muratura con tassello a rete in plastica. Per aumentare ancora

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Knauf Insulation | Mineral wool Holcim | ECOPlanet Prime Mungo | Super Gold Mit Green

Prodotti green

di più la sostenibilità della sua gamma prodotti, Mungo si è impegnata in un’importante opera di riforestazione in collaborazione con Tree-Nation, una no-profit che pianta alberi in tutto il mondo per compensare le emissioni di CO2. La foresta Mungo conta oggi già 3.400 alberi e grazie ai tanti prodotti green di Mungo acquistati Tree-Nation ha piantato nuovi alberi su quasi mezzo ettaro di superficie in grado di assorbire oltre 133 tonnellate di CO2 all’anno.

L’IMPEGNO DELLE AZIENDE PER ZERO EMISSIONI

Si realizza anche con strategie aziendali e investimenti in progetti ecologici l’impegno per un mondo delle costruzioni sempre più sostenibile nel quale il committente, il progettista e il professionista possono scegliere di costruire utilizzando prodotti a impatto zero sui cambiamenti climatici.

Parte dall’Italia l’ultima iniziativa in chiave sostenibile di Mapei che verrà velocemente estesa a livello internazionale: la nuova linea Zero che comprende quattordici prodotti – quattro adesivi e un fugante per la posa di ceramica e materiali lapidei, insieme a nove malte cementizie per l’edilizia a elevate prestazioni e durevoli nel tempo – è la porta bandiera dell’importante progetto di compensazione di oltre 30mila tonnellate di CO2 all’anno (circa 13 viaggi dello Space Shuttle).

Con “impatto zero sui cambiamenti climatici” Mapei intende che le emissioni CO2 misurate lungo il ciclo di vita dei prodotti della linea Zero per l’anno 2023 (tramite la metodologia LCA, verificate e certificate con le EPD), sono state infatti compensate con l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di energia rinnovabile e protezione delle foreste. Un impegno per il pianeta, le persone e la biodiversità.

COLORI NATURALI E RE-DESIGN

Se la cultura della sostenibilità è imprescindibile nel green building non si può certo trascurare la decorazione d’interni e la progettualità cromatica. Per il benessere abitativo e la salute degli ambienti interni è possibile scegliere prodotti ecocompatibili come nel caso del colore, che diventa uno strumento per migliorare la qualità dell’ambiente domestico. Le pitture green sono colori privi di sostanze tossiche, che non rilasciano composti organici volatili (VOC), non alterano la qualità dell’aria e non alimentano l’inquinamento indoor. Sono inodore e altamente traspiranti pertanto non modificano il tasso di umidità e garantiscono la salubrità delle murature e degli ambienti interni. Le pitture green sono ecosostenibili anche nella produzione, usano materie prime rinnovabili e naturali con un’emissione di CO2 ridotta al minimo.

La pittura ecologica antibatterica Ultrasaten e il decorativo antibatterico Multidecor Skin sono il concept di prodotto di Oikos che unisce decorazione, ecologia e colore. Si tratta di soluzioni innovative green, realizzate con materie prime sostenibili e in parte riciclate, che grazie alle proprietà antivirali, antibatteriche e antinquinanti contribuiscono a eliminare virus, batteri, microrganismi nocivi e a contrastare l’inquinamento ambientale. Multidecor Skin è la pittura effetto pelle antibatterica ed ecologica con finitura opaca. La sua matericità sottilissima al tatto ma profonda nella percezione per giochi di chiaro scuro che movimentano le superfici. Resistente alle abrasioni e ad alta lavabilità, la sua tridimensionalità trasforma gli ambienti come una pelle naturale, totalmente ecologica. Ultrasaten è lo smalto murale smacchiabile ecologico, con bassissimo TVOC, che minimizza le emissioni nocive fa-

Mapei | La nuova linea Zero

cendo respirare aria pulita perché privo di formaldeide. Ultrasaten utilizza materie prime naturali, rispetta la sostenibilità nei processi produttivi e riutilizza gli scarti di produzione. Inoltre, garantisce igiene e grazie alle tante finiture di colore disponibili è perfetto anche in ambienti pubblici come scuole, ospedali e uffici grazie alla certificazione HACCP.

La sostenibilità si esprime anche in un percorso di circolarità e riciclo degli oggetti, dando nuova vita a componenti d’arredo e finiture datate o da rimodernare. Così Kerakoll, nello studio delle superfici Color Collection, ha messo a punto una micro-resina all’acqua (senza base solvente con riduzione delle emissioni in atmosfera) pensata per il re-design di tutti gli elementi di arredo, pavimenti e rivestimenti in ceramica e parquet. Microresina permette di ricolorare porte, infissi interni ed esterni e corpi riscaldanti e decorare rivestimenti in ceramica e le fughe esistenti, trasformandoli in superfici dallo stile fresco e contemporaneo senza bisogno di sostituirli. Altamente smacchiabile e resistente ai detergenti e disinfettanti, si presenta come una finitura laccata opaca con una buona copertura e resistenza allo sfregamento, anche nei colori scuri. Inoltre, risponde al protocollo HACCP per la decorazione di ambienti a uso alimentare e non rilascia VOC o sostanze dannose per l’ambiente e le persone. Questa tecnologia consente di rinnovare e personalizzare le superfici e gli arredi di un ambiente grazie alle 150 tonalità di colore sofisticate e

uniche in cui sono declinate tutte le superfici di Color Collection, che mirano costantemente a unire bellezza, funzionalità e rispetto per l’ambiente, soddisfacendo le necessità di oggi senza compromettere il benessere di domani.

www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 23 Prodotti green
Oikos | Multidecor Skin Kerakoll | Termo e infissi Microresina KK 55

IL GREEN IN RIVENDITA

Come la distribuzione specializzata porta il green in rivendita e l’esempio virtuoso dei punti vendita BigMat.

C’è un trend che sembra non passare di moda. Al primo posto nelle agende di tutti, da quasi una decina di anni, il tema della sostenibilità è ormai più che una sensibilità ma piuttosto un asset economico e sociale che influenza anche il mondo del retail La crescente attenzione alla sostenibilità si denota anche nei dati dell’Osservatorio Lifegate del 2022: la percentuale di chi considera la sostenibilità un tema molto sentito è salita dal 48% nel 2015 al 62% e il numero degli scettici, che credono sia un topic passeggero, si è ridotto dal 40% al 28%.

A livello normativo sono diversi i programmi che mirano a incentivare l’avvicinamento delle imprese e delle aziende alla transizione sostenibile e all’economia circolare basti pensare a European Green deal, Next Generation EU o ai pacchetti Fit for 55 e REPower EU. Anche il retail specializzato è coinvolto in questo processo di evoluzione verso un modello più sostenibile e circolare. Da parte dei consumatori si registra una maggior richiesta di impegno da parte degli attori del settore: il 34% degli italiani ritiene che il retail

specializzato dovrebbe ampliare l’offerta di prodotti con packaging sostenibile e il 25% richiede interventi per migliorare la sostenibilità dei punti vendita (Fonte: Osservatorio Nomisma, 2021). Anche se oggi l’impegno dei retailer per favorire pratiche di sostenibilità non risulta un elemento di scelta determinante da parte dei consumatori, sono proprio i punti vendita i luoghi dove poter implementare modelli di sostenibilità ed economia circolare. Anello di congiunzione tra clienti e produttori, la rivendita può agire stimolando la filiera produttiva e la clientela sulle aree di intervento per accelerare la transizione green Secondo lo studio “Il retail alla prova del cambiamento. Il nuovo modello di retail specializzato: omnicanale, circolare e inclusivo” realizzato da The European HouseAmbrosetti, sono molteplici le dimensioni in cui la distribuzione specializzata può diventare “promoter” della sostenibilità ottenendo al contempo benefici economici I punti vendita BigMat sono un esempio virtuoso di questo nuovo approccio green e di questa nuova cultura imprenditoriale che vede nella transizione alla sosteni-

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bilità un’opportunità di business, oltre che una responsabilità sociale, per offrire sempre più servizi a imprese edili, artigiani e professionisti dell’edilizia.

La rivendita può agire, anzitutto, come stimolo per la filiera produttiva imponendo standard di circolarità elevati, maggiore attenzione all’assortimento di prodotti green e verso comportamenti sostenibili nei processi produttivi dei materiali da costruzione

Secondo aspetto importante su cui le rivendite, anche BigMat, stanno intervenendo è quello di garantire una maggiore efficienza dei punti vendita, in primis attraverso l’ammodernamento dei negozi e l’efficientamento delle risorse. Secondo i dati 2022 di Confcommercio Lombardia circa il 70% delle imprese ha, infatti, già realizzato opere di efficientamento energetico o sta per farlo a breve. Anche gli obiettivi di sostenibilità e risparmio energetico dei soci BigMat si concretizzano in piccole e grandi azioni. La maggior parte dei punti vendita BigMat ha attivato soluzioni per la riduzione dei consumi energetici: impianti fotovoltaici e solari per l’autoproduzione e autoconsumo di energia elettrica e per la ricarica di mezzi di trasporto, utilizzo di mezzi elettrici per carico e scarico come muletti, transpallet e carrelli elettrici sono ormai presenti in tutte le rivendite. Oltre alla tecnologia fotovoltaica e solare molti soci BigMat integrano, laddove possibile, anche pompe di calore e accumulatori per una climatizzazione sostenibile e per l’illuminazione di showroom, vetrine e negozi vengono scelte lampade a led a risparmio energetico. In alcuni magazzini la logistica viene fatta esclusivamente con palmari per eliminare gli archivi cartacei e convertire tutto in digitale.

LA GREEN REVOLUTION BIGMAT

L’impegno di BigMat per la sostenibilità si declina anche nell’innovazione tecnologica dei materiali edili e nella promozione di soluzioni che possano contribuire alla “rivoluzione verde”. GreenMat è il progetto di BigMat che propone una selezione di prodotti dei fornitori partner e certificati da un protocollo di ecosostenibilità sviluppato con un importante partner tecnico scientifico. Il Gruppo è così impegnato nel campo della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica dei materiali edili con la creazione di un “catalogo” a marchio GreenMat che si arricchirà di nuove proposte. Il tema della sostenibilità è stato, infatti, recepito correttamente dal mercato che richiede sempre più soluzioni costruttive green, innovative e performanti per un’edilizia a ridotto impatto ambientale che BigMat è entusiasta di far crescere e promuovere.

Buone pratiche nelle rivendite del Gruppo ma anche buon esempio. Il retail può educare e sensibilizzare il mercato anche attraverso l’offerta di servizi di sharing: in alcuni negozi BigMat le colonnine di ricarica sono messe a disposizione, ad uso gratuito, anche di clienti e fornitori per creare una circolarità green tangibile e incentivare comportamenti e stili di consumo e di lavoro sostenibili. E nell’ottica proprio di un nuovo modello di consumo la distribuzione specializzata può incentivare la diffusione dei concetti di riparabilità di prodotti e utensili elettrici o elettronici, evitando la rottamazione prematura di attrezzature e quindi il consumo di risorse per la produzione. Esempio perfetto di un nuovo stile di consumo, basato sulla condivisione, è il noleggio: un servizio che riduce drasticamente l’impatto ambientale. La European Rental Association ha, infatti, dimostrato che il noleggio può ridurre le emissioni di carbonio tra il 30% e il 50%. L’utilizzo condiviso del macchinario comporta la condivisione, anziché il possesso, e ne massimizza il tasso di utilizzo, riducendo la quantità di attrezzature necessarie da produrre e incentivando la buona manutenzione per una maggiore durata. BigMat e i suoi punti vendita offrono il servizio di noleggio professionale BigRent per le attrezzature per l’edilizia, che consente di affittare dalle piccole attrezzature fino ai grandi macchinari in base alla tipologia di lavoro edile, ristrutturazione o demolizione.

Il servizio permette di risparmiare e ottimizzare risorse consentendo all’impresa e al professionista di contare su un parco macchine all’avanguardia e sempre di nuova generazione che risponde agli standard di sicurezza e di performance, con attrezzature sottoposte a controlli e manutenzione continua.

In ultimo, ma non certo per importanza, tra le azioni che la distribuzione può mettere in atto per incentivare la sostenibilità ci sono: raccolta differenziata, riciclo e smaltimento dei rifiuti. La corretta gestione dei rifiuti è un dovere per ogni rivendita e impresa, molti associati BigMat offrono anche il servizio di raccolta di rifiuti di cantiere con la possibilità di conferire inerti e materiale di risulta in punto vendita, dove l’impresa già si reca per l’acquisto e ritiro del nuovo materiale, ottimizzando così il trasporto e assicurando il rifiuto al corretto smaltimento. Nel punto vendita BigMat è spesso presente un sito di messa in riserva per rifiuti di cantiere che vengono divisi, selezionati e mandati al recupero o allo smaltimento.

La sostenibilità non è, quindi, solo un trend ma un tassello strategico per tutto il comparto edile e anche per la rivendita, che gioca un ruolo decisivo nello stimolare e sviluppare modelli di business in ottica green. Dalla produzione dei materiali, alla loro distribuzione, dalla progettazione e realizzazione fino allo smaltimento e riciclo, tutta la filiera delle costruzioni è impegnata nella transizione ecologica e i punti vendita BigMat sono pronti per fare la loro parte.

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BIGMAT SPONSOR DELLE NAZIONALI ITALIANE DI PALLAVOLO

BigMat scende in campo con gli azzurri e le azzurre della Federazione Italiana Pallavolo e li accompagnerà per i prossimi due anni.

Èstata annunciata a inizio maggio, durante la presentazione ufficiale della stagione delle Nazionali maschile e femminile di pallavolo al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, la partnership biennale tra il Gruppo BigMat e la Federazione Italiana Pallavolo (Fipav). Fino al 2024 BigMat sarà partner ufficiale delle Nazionali italiane di pallavolo e accompagnerà gli atleti e le atlete delle due nazionali seniores, le sei squadre giovanili (Under 21, Under 19 e Under 17 femminili e maschili) e

i due team di sitting volley nei rispettivi impegni internazionali. Pochi sport come la pallavolo sanno essere il perfetto esempio di quello che si definisce “team work”: è la sincronia, la visione del gioco condivisa, l’affiatamento e la preparazione di ogni singolo componente della squadra a creare quei tre tocchi che portano all’azione vincente. Ed è proprio in questo forte legame di squadra e nell’interdipendenza all’interno del team che BigMat ha ritrovato anche gli asset

Progetti
di Carlo Vacca

della propria filosofia. «Il sostegno alla Federazione rinsalda il nostro legame con lo sport e rafforza il nostro impegno quotidiano nella diffusione dei valori di collaborazione, spirito di squadra, condivisione e unità che ci accomunano e che ogni giorno portiamo nelle nostre oltre 230 rivendite con i clienti ma anche all’interno del nostro Gruppo con il confronto e il supporto tra aziende perché le 150 aziende socie BigMat, come il “sestetto in campo”, lavorano in network per sviluppare ogni giorno un’edilizia di qualità – sottolinea Alessandro Cerbai, presidente di BigMat Italia –. Siamo orgogliosi di accompagnare nelle prossime avventure sportive anche il settore giovanile, il futuro della Nazionale; con altri progetti in ambito sportivo siamo sempre vicini alle giovani promesse dello sport perché crediamo in un futuro migliore, nel business come nello sport, in cui proprio i giovani, innovativi, entusiasti e impegnati, faranno la differenza».

La partnership stretta con la Fipav rappresenta una grande soddisfazione per BigMat, che crede nella forza dello sport e di quei valori che caratterizzano il mondo della pallavolo e che da sempre contraddistinguono anche il Gruppo.

Il blu e rosso di BigMat scendono, quindi, in campo nei palazzetti di tutto il mondo vestendo gli azzurri in qualità di nuovo sponsor di maglia.

«Il legame di BigMat con questa disciplina è profondo, da diversi anni i nostri associati hanno all’attivo sponsorizzazioni di squadre locali ad alti livelli – commenta Matteo Camillini, direttore di BigMat Italia e International –. La pallavolo è uno sport radicato sul territorio e che vive di forti legami con la collettività: l’atmosfera che si respira in ogni palazzetto d’Italia è sempre di

grande vicinanza anche tra squadra e tifosi, una relazione simile a quella che gli imprenditori BigMat instaurano ogni giorno nelle singole territorialità economiche e sociali del Paese. Attraverso le loro rivendite

ESORDIO BIGMAT NEI TEST MATCH DELLE NAZIONALI ITALIANE

Debutto con annessa vittoria per la partnership tra BigMat e la Federazione Italiana Pallavolo! Doppio successo per le Nazionali maschile e femminile che, per la prima volta in campo con il logo BigMat ad accompagnarle, hanno vinto entrambi i test match a Cavalese e Lanciano, rispettivamente contro Olanda e Bulgaria per gli azzurri, Croazia e Canada per le azzurre.

www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 27 Progetti

Progetti

gli imprenditori BigMat creano un dialogo attivo e diretto con tutti i professionisti del settore edile e i clienti, che si traduce in un rapporto di fiducia e collaborazione indispensabile per “un vero ed efficace gioco di squadra”».

Il primo importante appuntamento internazionale in cui il Gruppo BigMat debutterà a fianco della Fipav è la Volleyball Nations League (VNL) torneo che, fino a metà luglio, vede impegnate le azzurre guidate da Davide Mazzanti a difendere il titolo conquistato nel 2022, mentre gli uomini di Ferdinando De Giorgi provano a conquistare il trofeo. Le due Nazionali seniores torneranno poi in campo a metà agosto per i Campionati Europei maschili e femminili, le cui fasi finali si disputeranno rispettivamente in Italia e in Belgio, per confermare il primo posto conquistato da entrambe le formazioni nell’edizione 2021. Il 2024 sarà invece l’anno delle Olimpiadi: per gli azzurri e le azzurre si prospetta un biennio ricco di eventi per raggiungere altri grandi successi e continuare a regalare emozioni al pubblico. «Non possiamo che essere felici nel momento in cui la famiglia dei nostri partners si allarga; ciò significa che le nostre squadre e la nostra attività giovanile non passano inosservate (…). Siamo orgogliosi che uno sponsor di caratura internazionale come BigMat abbia deciso di legarsi a noi per i prossimi due anni, stagioni tra l’altro ricche di eventi di primissimo ordine come Europei, Volleyball Nations League e Tornei di Qualificazioni Olimpiche, solo per citare quelli in programma in questo 2023. Sono sicuro che questa sarà

SUPER FINALS CHAMPIONS LEAGUE

una partnership ricca di reciproche soddisfazioni», ha dichiarato Giuseppe Manfredi, presidente della Federazione Italiana Pallavolo

BigMat in campo alle Super Finals di Champions League in qualità di partner della manifestazione. Le finali, maschile e femminile, della massima competizione europea per club, si sono svolte sabato 20 maggio nella splendida cornice del Pala Alpitour di Torino.

28 | UP! MAGAZINE Luglio 2023

GLI APPUNTAMENTI DI FIPAV E BIGMAT DA NON PERDERE

Ecco le occasioni, in Italia e in tutto il mondo, in cui potrai vedere gli atleti e le atlete azzurre indossare i colori BigMat!

Vi aspettiamo in campo e in TV per tifare Italia insieme a noi!

Nazionale Seniores Femminile

Volleyball Nations League fase intercontinentale

Final 8 VNL ad Arlington, Stati Uniti

Campionati Europei in Italia e Belgio

Torneo di Qualificazione Olimpica in Polonia

Nazionale Seniores Maschile

Volleyball Nations League fase intercontinentale

Final 8 VNL a Danzica, Polonia

Memorial Hubert Wagner a Cracovia

Campionati Europei in Italia e Bulgaria

Torneo di Qualificazione Olimpica in Brasile

Nazionali Giovanili Femminili

Campionati Europei - Under 17

Békéscsaba e Vrnjačka Banja, Serbia e Ungheria

Campionati Mondiali - Under 19

Osijek e Szeged, Croazia e Ungheria

European Youth Olympic Festival - Under 19

Maribor, Slovenia

Campionati Mondiali - Under 21

León e Aguascalientes, Messico

Nazionali Giovanili Maschili

Campionati Europei - Under 17

Podgorica, Montenegro

Torneo WEVZA - Under 19

Viana do Castelo, Portogallo

EYOF Under 19

Maribor, Slovenia

Campionati Mondiali - Under 19

San Juan, Argentina

Campionati Mondiali - Under 21

Manama, Bahrain

Torneo di Qualificazione ai Campionati Europei 2024 - Under 22

Marsicovetere (PZ)

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22/7 11/8 30/7 27/8----11/7 31/7 22/7 18/8
19/7 1/7 23/7 2/8 7/7 21/7 30/7 5/7 29/7 11/8 16/7 23/7
30/5 12/7 15/8 15/9-2/7 16/7 3/9 24/9 6/6 19/7 18/8 28/8 30/9 8/7 23/7 20/8 16/9 8/10--

I 10 MUST +1 PER LA CASA GREEN PERFETTA

Il decalogo delle caratteristiche essenziali di un edificio green. Scopriamo, insieme

Tutte le cose sono figlie del proprio tempo. Anche l’idea di casa ha sempre risentito della temperie che in ogni periodo storico ha determinato le aspettative, le esigenze e le aspirazioni rivolte a essa.

Se nei primi anni del secolo scorso il sogno era di vivere in città per avere finalmente l’acqua corrente e l’elettricità in casa e i negozi a portata di mano, negli anni successivi le aspettative si sono concentrate prima sui servizi igienici privati (e non più comuni nel ballatoio), poi sul riscaldamento indipendente che dava la libertà di decidere come, quando e quanto riscaldare la propria abitazione e di avere, finalmente, acqua calda a piacimento.

Dalla seconda metà del ’900 le aspirazioni si sono via via concentrate su requisiti figli delle mode e degli stili di vita imperanti in quel periodo: i balconi da godere come un piccolo cortile privato, i doppi servizi per evitare le file mattutine in corridoio, i rivestimenti del bagno in stile villa di Versace per vivere in una telenovela, i condizionatori per non soffrire il caldo estivo, l’antenna satellitare, l’allaccio a internet, l’idromassaggio e, infine le piante rampicanti sul fronte, stile Bosco Verticale, per vivere, o illudersi di vivere, immersi nel verde della natura.

30 | UP! MAGAZINE Luglio 2023
3
5
TENUTA ALL’ARIA
4 SERRAMENTI PRESTAZIONALI
6
VMC CON RECUPERO DI CALORE
1
ENERGIA FOTOVOLTAICA ISOLAMENTO TERMICO
2
Speciale
PONTI TERMICI CORRETTI
tecnico
agli esperti della redazione di Ingenio, i dieci must have (più uno) per progettare e costruire una casa a emissioni zero.
di Sergio Pesaresi, ingegnere e collaboratore esterno di Ingenio

Errata Corrige: si segnala che nello speciale tecnico di UP! Magazine n. 37, febbraio 2023 (Tabella 2, pag. 34) i valori corretti della densità ρ sono: EPS 17 kg/mc e XPS 40 kg/mc.

Nel periodo storico che stiamo vivendo le case devono essere a energia ed emissioni zero , non per una svogliatura modaiola, questa volta, ma per un’urgente e stringente necessità: diminuire del 55%, entro il 2030, le emissioni di CO2 rispetto al 1990 e arrivare alla neutralità climatica, cioè a una società a emissioni zero, nel 2050. Lo dobbiamo soprattutto ai nostri figli e ai nostri nipoti che potrebbero trovarsi a vivere in un pianeta reso inospitale per via delle conseguenze dei cambiamenti climatici: siccità e alluvioni, aumento della temperatura globale, scioglimento di ghiacciai, carestie e, purtroppo, tanto altro.

Perché chiedere alle case di essere a energia e a emissioni zero? Perché le case rappresentano, al contempo, il problema, dato che consumano il 40% dell’energia totale utilizzata in Europa ed emettono il 36% delle emissioni clima-alteranti totali, ma anche la soluzione, dato che un parco immobiliare decarbonizzato ci porterebbe all’auspicata neutralità climatica. I cittadini italiani ed europei hanno compreso l’importanza delle case a emissioni e a energia zero (che nel proseguo chiamerò per brevità case green), tanto che nei report, anche molto recenti, delle associazioni di agenzie immobiliari risulta che l’efficienza energetica è in cima alle priorità di coloro che intendono acquistare una nuova casa (si veda il sondaggio YouGov 2022 da cui risulta che ciò vale per il 95% degli italiani, per la convenienza economica 50% e per la tutela ambientale 40% e il report FIAIP, ENEA, I-Com di marzo 2023). Questa nuova sensibilità è anche dovuta al fatto che i cittadini hanno ormai capito che la vera efficienza energetica è sempre associata a un alto comfort abitativo, alla salubrità degli ambienti e alla sostenibilità ecologica, perché richiede una progettazione accurata e olistica.

Vediamo allora quali caratteristiche deve possedere la casa green del 2023.

www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 31 7 POMPA DI CALORE 8 COMFORT ABITATIVO INVERNALE E ESTIVO 9
10 MATERIALI ECOSOSTENIBILI 10+1
USO CONSAPEVOLE DELL’ ACQUA LA BELLEZZA
Speciale tecnico

1. COIBENTAZIONE TERMICA MOLTO EFFICIENTE

Il fabbisogno energetico di una casa per il riscaldamento invernale Qh si può calcolare con questa formula:

Qh= (Qt+Qv)-η (Qi+Qs) [kWh/a] dove

Qt perdita per trasmissione: quantità di calore che attraversa per trasmissione l’involucro riscaldato (pareti, solaio controterra, copertura e finestre quando sono chiuse);

Qv perdita per ventilazione: quantità di calore persa per il necessario ricambio dell’aria esausta interna cioè quando apro la finestra fuoriesce l’aria esausta ma calda ed entra aria pulita ma fredda;

Qi apporti interni: calore proveniente dalla presenza degli abitanti, dalle loro attività e dagli elettrodomestici presenti nella casa;

Qs apporti solari: l’energia solare che entra dalle superfici vetrate;

η: fattore di utilizzazione degli apporti (interni e solare) ed è maggiore in caso di costruzioni pesanti e inferiore per costruzioni leggere.

Pertanto, avere un fabbisogno energetico basso o quasi nullo, avere cioè Qh≈0, significa bilanciare la somma delle Perdite (Qt+Qv) e la somma degli Apporti (Qv+Qi) affinché queste siano (quasi) uguali, e cioè: Qt+Qv ≈ η(Qi+Qs).

Il termine che gioca il ruolo determinante in questo equilibrio Perdite≈Apporti risulta essere Qt perché rappresenta sempre il valore numerico più elevato: in pratica l’equazione risulta soddisfatta se, e solo se, Qt assume un valore numerico molto basso.

Qt, abbiamo visto, rappresenta le perdite per trasmissione, ossia quanto calore attraversa l’involucro riscaldato. Quindi possiamo dire che il modo per tenere (molto) basso il valore di Qt consiste nella formazione di un efficiente isolamento termico che vada a coibentare l’intero involucro disperdente composto dalle pareti verticali, dal solaio controterra e dalla copertura. In una casa green la coibentazione deve essere, ragionevolmente, molto “spinta” in modo da determinare una bassissima dispersione termica e, quindi, un bassissimo fabbisogno energetico.

Il discrimine, così come richiesto dalla normativa, sta nel rapporto costi-benefici poiché oltre un certo livello di isolamento l’extra costo richiesto per un ulteriore miglioramento, costo inteso in termini di energia richiesta per la fabbricazione del materiale isolante da utilizzare e come spesa economica per la sua installazione, non viene più compensato dal beneficio energetico ottenuto.

2. PONTI TERMICI RISOLTI O CORRETTI

Chiamiamo “ponte termico” la perturbazione dell’andamento del flusso termico che, in condizioni normali, fluisce da una zona calda verso una zona fredda con andamento perpendicolare alle facce delle pareti esterne degli edifici. Un ponte termico va “risolto” e cioè evitato in fase di progettazione di edifici da costruire exnovo e va invece “corretto”, cioè indebolito o reso inoffensivo, nella ristrutturazione di edifici esistenti. Perché? Perché un ponte termico comporta quattro ordini di problemi tutti particolarmente gravi:

un surplus di perdita di calore con conseguente spreco energetico;

una diminuzione della temperatura superficiale interna che può determinare la formazione di condensa superficiale (presenza di acqua liquida) o favorire l’attecchimento di muffe. Gli spigoli verticali dei muri o orizzontali fra pareti e solai rappresentano, proprio per la loro conformazione geometrica, un ponte termico che, se non corretto, provoca il ben noto annerimento dello spigolo e la formazione di muffa;

la formazione di condensa superficiale, provocata dalla presenza del ponte termico, può determinare patologie evidenti e problematiche alla superficie della muratura;

la diminuzione di temperatura superficiale può determinare una diminuzione del comfort abitativo. L’attenzione ai ponti termici è particolarmente importante tanto che il protocollo CasaClima, che significa alta qualità progettuale e costruttiva, ritiene che la presenza anche di un solo ponte termico non corretto comporti l’impossibilità del rilascio del Certificato di qualità.

3. TENUTA ALL’ARIA

Da anni gira ossessivo uno slogan che insinua, in modo subdolo, che “la casa salubre è la casa che respira” e che, pertanto, anche le sue pareti devono “respirare”. Ma non è proprio così. Anzi, è proprio vero il contrario: la casa salubre è proprio la casa che non respira ma che, invece, traspira. Questa distinzione, che può apparire quasi un gioco di parole, nasconde invece un concetto molto importante: “respirare” significa introdurre ed espellere “aria” mentre “traspirare” significa farsi attraversare unicamente dal “vapore acqueo” che è contenuto nell’aria. Il concetto funzionale della tenuta all’aria (che impedisce alla casa di respirare) è ancora poco conosciuto sia dai progettisti sia dalle imprese

32 | UP! MAGAZINE Luglio 2023
Speciale tecnico

e dai committenti, principalmente perché, almeno fino al giugno 2022, non è stato un adempimento richiesto dalle leggi edilizie né impiantistiche statali. È invece presente nei protocolli di qualità quali CasaClima, Passivhaus e Minergie.

Con il Decreto 23 giugno 2022 n. 256, la tenuta all’aria è stata inserita nella revisione dei CAM, cioè i Criteri Ambientali Minimi da applicare agli appalti pubblici.

Si parla di:

tenuta all’aria quando si intende evitare che l’aria interna fuoriesca o che penetri nelle pareti d’ambito;

tenuta al vento e alla pioggia quando si vuole evitare che gli agenti atmosferici esterni penetrino all’interno dell’edificio o all’interno delle pareti.

La tenuta all’aria serve per:

evitare la fuoriuscita non controllata dell’aria fra l’ambiente interno e l’ambiente esterno, perché:

• in regime invernale l’aria interna viene riscaldata e pertanto la sua fuoriuscita comporta un elevato dispendio energetico;

• la mancata ermeticità può compromettere il corretto funzionamento dell’impianto di VMC che si basa su un corretto bilanciamento fra l’aria immessa e quelle espulsa;

L’autore

Laureato in ingegneria civile (sezione edile) presso l’Università degli Studi di Bologna, Sergio Pesaresi è progettista e consulente esperto certificato CasaClima, progettista di case passive presso il PHI-Italia (Passive House Institute Italia) di Bolzano e CPHDCertified Passive House Designer del PHI (Passivhaus Institut) di Darmstadt. Libero professionista e titolare dello studio logicagotica di Rimini e progettista di architettura eticosostenibile, progetta con protocolli CasaClima, Gold e Nature; riqualifica edifici esistenti con il protocollo CasaClima R e si occupa della progettazione anche di alberghi, scuole, parchi pubblici e centri sportivi. Docente ed esperto finestra CasaClima, è membro del Tavolo della Mobilità e del Forum del Piano Strategico del Comune di Rimini su mobilità alternativa e dolce. Pubblica sulla rivista

Ingenio e per Maggioli Editori, tra le sue pubblicazioni il libro Ponti termici: valutazione e correzione. Calcolo, verifica e strategie per la correzione, Maggioli Editore, 2022. Collabora con SEAC di Trento su ambiente ed energie rinnovabili.

evitare che l’aria interna penetri all’interno delle stratigrafie delle pareti d’ambito, perché l’aria contiene vapore acqueo che nel meccanismo di trasmissione per convezione può condensare all’interno della parete causando seri problemi di carattere strutturale (specie negli edifici in legno), e una notevole riduzione della resistenza termica (perché il materiale bagnato ha una conduttività più alta di quello asciutto) e quindi spreco energetico.

La tenuta al vento e alla pioggia viene realizzata per:

evitare l’ingresso non controllato del vento e della pioggia dall’ambiente esterno all’ambiente interno;

evitare che il vento e la pioggia penetrino all’interno delle stratigrafie delle pareti d’ambito.

Il compito della tenuta all’aria e della tenuta alla pioggia e al vento sono affidate alle pareti perimetrali, al solaio controterra, alla copertura e ai serramenti.

4. SERRAMENTI AD ALTA PRESTAZIONE

La finestra è un ossimoro di sé stessa perché rappresenta contemporaneamente il punto debole e il punto di forza di un edificio.

Rappresenta il punto debole perché garantisce una resistenza termica inferiore alle pareti nelle quali è inserita, per cui disperde più calore ma, nel contempo, è il punto di forza perché attraverso di essa penetrano all’interno della casa la luce, il vento e, soprattutto, la preziosa energia solare che riscalda gratuitamente. Una casa green, dato che ha un bassissimo fabbisogno energetico, può scaldarsi utilizzando unicamente gli apporti solari! La finestra diventa pertanto la “caldaia” della casa green garantendo l’apporto solare che nella formula del fabbisogno energetico di un edificio, vista sopra, abbiamo indicato con Qs.

Non importa quale sia il materiale utilizzato, ciò che conta sono le prestazioni che un serramento deve garantire nei riguardi delle seguenti caratteristiche:

impermeabilità all’aria ovvero la capacità di un serramento chiuso di non lasciar passare aria (spifferi), un buon infisso deve invece essere “ermetico” quindi non permeabile;

tenuta all’acqua ovvero la capacità di un serramento di essere impermeabile all’acqua sotto l’azione della pioggia battente e in presenza di un vento a una determinata velocità;

resistenza ai carichi di vento ovvero la capacità di un serramento, sottoposto a forti pressioni e depressioni a causa del vento, di resistere all’azione del vento e di conservare le sue proprietà e le sue caratteristiche di sicurezza;

www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 33
Sergio Pesaresi
Speciale tecnico

trasmittanza termica Uw [W/m2K] che rappresenta la capacità di lasciar passare il calore attraverso un m2 della sua superficie; in questo caso occorre tener conto dell’incidenza specifica di ciascuno dei tre elementi che lo compongono (il vetro, il telaio e il distanziatore) che sono costituiti da materiali e da spessori diversi. È quindi necessario fare riferimento alla “media pesata” dei tre contributi specifici;

isolamento acustico;

proprietà radiative delle vetrate ovvero la capacità di un serramento di far entrare nell’ambiente l’energia solare incidente sulla sua facciata esterna e la luce;

presenza di sostanze pericolose ovvero la presenza in un serramento di prodotti che possono essere soggetti – durante il normale impiego previsto – a emissioni o migrazioni nell’ambiente potenzialmente pericolose per l’igiene e la salute degli occupanti o per l’ambiente.

6. FOTOVOLTAICO + BATTERIA ACCUMULO + COLONNINA DI RICARICA PER L’AUTO ELETTRICA

5.

– VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA CON RECUPERO DI CALORE

Nella formula del fabbisogno energetico di un edificio abbiamo visto il termine Qv che rappresenta la perdita per ventilazione, cioè la quantità di calore persa per il necessario ricambio dell’aria esausta interna.

Nel ricambio facciamo uscire l’aria esausta ma calda (cioè carica di energia termica che viene così sprecata) e facciamo entrare l’aria esterna pulita ma più fredda che dovrò riscaldare utilizzando preziosa energia. Ventilare è costoso in termini energetici ma è necessario in termini di comfort abitativo.

Per cui si deve cercare di ventilare poco per ridurre le perdite di energia Qv ma allo stesso tempo si deve ventilare abbastanza per vivere bene.

È da questa apparente contraddizione che la VMC può aiutare a trovare una brillante e innovativa via d’uscita. La VMC garantisce vantaggi in termini di risparmio energetico e in termini di comfort abitativo:

l’aria in entrata viene preriscaldata dal calore contenuto nell’aria esausta in uscita, questo scambio di calore gratuito determina un grande risparmio di energia;

l’energia elettrica utilizzata per le due ventole è molto inferiore a quella risparmiata e può essere fornita (preferibilmente) dall’impianto fotovoltaico;

l’impianto ricambia automaticamente l’aria per tutte le 24 ore (anche di notte!) a un tasso volumetrico corretto e gestibile dall’utente;

abbassa l’umidità relativa interna e previene così la formazione di condensa superficiale e della muffa.

Una casa green non deve avere emissioni di CO2 e deve alimentarsi, esclusivamente, con energia rinnovabile pulita prodotta o stoccata in loco o nelle vicinanze per evitare che, nel trasporto, si possano determinare perdite di carico e per limitare, il più possibile, la costruzione di infrastrutture che sono costose e possono arrecare danni o alterazioni al paesaggio (pensiamo ai tralicci per le linee elettriche disseminati nei nostri territori). L’energia fotovoltaica risponde appieno a queste esigenze. Le sue carenze dovute alla dipendenza dalla presenza non costante del sole (che non c’è di notte e nelle giornate nuvolose) possono essere ovviate ricorrendo all’accumulo di energia solare, quando la casa non ne fa richiesta, e al suo utilizzo in momenti di necessità. Anche la ricarica della batteria di un’auto elettrica può fungere da accumulo dell’energia fotovoltaica.

7. POMPA DI CALORE O AGGREGATO COMPATTO

Una casa green garantisce, quindi, un bassissimo fabbisogno energetico Qh che può essere facilmente coperto da un impianto che sviluppa meno potenza rispetto a una caldaia a metano tradizionale e che può essere alimentato con l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico installato sul tetto. In una “casa tradizionale” questo non sarebbe possibile poiché ha un fabbisogno energetico Qh annuale che va dai 250 ai 400 kWh/m2 e richiede la presenza di una caldaia con una potenza di 24 kW che deve essere alimentata a metano (energia fossile non rinnovabile e quindi climalterante) che produce 24 kW di energia termica. Una casa green ha un fabbisogno energetico annuo Qh di 10-30 kWh/m2 e può essere riscaldata con una pompa di calore di 1,5 kW di potenza alimentata da energia elettrica (energia rinnovabile a emissioni zero) che produce 4 kW di potenza termica! Questa è la particolarità e il contributo che una pompa di calore offre alla casa e all’ambiente: prende solo un quarto della propria energia dalla corrente elettrica e i tre quarti rimanenti dal calore presente nell’ambiente. Al supermercato scriverebbero: prendi 4 e paghi 1. Niente male! Una casa green con fabbisogno termico particolarmente basso (le cosiddette case passive) non necessitano neppure di un impianto termico tradizionale ma possono riscaldarsi solamente attraverso l’aria, preriscaldata da un piccolo impianto elettrico, e messa in circolo dalla VMC.

34 | UP! MAGAZINE Luglio 2023
VMC
Speciale tecnico

8. COMFORT ABITATIVO, INVERNALE ED ESTIVO

Tanto minore è il consumo energetico di una casa tanto maggiore è il suo comfort abitativo. Quello che può apparire un paradosso rappresenta, invece, il vero motivo che fa preferire una casa green a una tradizionale energivora: si vive meglio! Il comfort abitativo è dato principalmente da un’adeguata temperatura interna (20-26 °C), da un determinato range di umidità relativa (40-60%) e dalla temperatura superficiale interna delle pareti esterne che non deve discostarsi di più di 4 °C dalla temperatura dell’ambiente: una casa green è in grado di creare tutte queste condizioni ambientali anche perché legate con filo rosso al risparmio energetico. Anche il benessere estivo garantito da una casa green, che evita il surriscaldamento delle stanze, deriva dall’impiego combinato di un sistema passivo (cioè senza l’uso di impianti che consumerebbero energia) che sfrutta le caratteristiche di capacità termica dei materiali impiegati nella coibentazione dell’edificio per diminuire e sfasare l’onda termica solare, con una strategia di apertura notturna e incrociata delle finestre che sfrutta la ventilazione notturna.

9. USO CONSAPEVOLE DELL’ACQUA

La prossima guerra sarà quella per l’acqua. Purtroppo, il bene primario più importante è messo a repentaglio dai cambiamenti climatici e da un uso dissennato che ne stiamo facendo. Una casa green è inserita nel ciclo virtuoso di un uso consapevole dell’acqua, che evita lo spreco. Se nelle zone povere e siccitose del pianeta l’acqua viene centellinata e riutilizzata più volte e viene accuratamente resa potabile, nel nostro mondo l’acqua potabile viene sprecata nelle perdite degli impianti e nella pulizia dei sanitari. In una casa green l’acqua piovana viene raccolta, filtrata e riutilizzata per la pulizia dei sanitari e per innaffiare il giardino, l’acqua saponata degli scarichi di doccia e lavandini viene trattata e riutilizzata nei sanitari e, dove possibile, le acque nere vengono trattate e immesse nuovamente nel terreno attraverso la fito-depurazione.

10. MATERIALI SOSTENIBILI

La progettazione di una casa green tiene in debito conto dell’impatto ambientale dei materiali utilizzati. I parametri che afferiscono alla sostenibilità ambientale dei materiali sono principalmente tre e sono già implementati nel protocollo CasaClima Nature:

PEI - Energia primaria non rinnovabile;

AP - Potenziale di acidificazione degli oceani;

GWP - Potenziale di effetto serra.

In particolare, il potenziale di effetto serra (o di riscaldamento globale) GWP misura il contributo complessivo dell’edificio (nell’arco del ciclo di vita) alle emissioni che determinano i cambiamenti climatici. Combina le emissioni di gas a effetto serra incorporate nei materiali da costruzione con le emissioni dirette e indirette rilasciate nella fase d’uso. L’obbligo di calcolare il GWP nell’arco del ciclo di vita degli edifici nuovi è il primo passo verso una maggiore attenzione alle prestazioni degli edifici durante tutto il ciclo di vita utile e all’economia circolare.

10+1. LA BELLEZZA

In aggiunta alle 10 cose elencate sopra, tutte molto tecniche, che una casa green perfetta deve possedere, vorrei aggiungerne un’altra per evitare che, pensando di darla per scontata, venisse invece in qualche maniera snobbata: una casa green deve essere bella, perché la bellezza è l’essenza primaria del comfort abitativo e del rispetto ambientale.

Anche la Comunità Europea auspica un Nuovo Bauhaus europeo (citazione del Bauhaus che è stata una delle esperienze più significative e innovative dell’architettura, del design e dell’arte europea) per rendere la transizione ecologica non solo un progetto ambientale o economico ma, soprattutto, un progetto culturale europeo. In quest’ottica l’opportunità offerta dalla transizione ecologica diverrebbe un nuovo Bauhaus europeo, uno spazio creativo comune in cui architetti, artisti, studenti, ingegneri e progettisti lavorino insieme per realizzare questo obiettivo.

L’idea di “New European Bauhaus” collega quindi il Green Deal europeo alla nostra vita quotidiana e ai nostri spazi di vita. Invita tutti gli europei a immaginare e costruire insieme un futuro sostenibile, inclusivo e bello. È un ponte tra il mondo della scienza e della tecnologia, dell’arte e della cultura che deve facilitare e guidare la trasformazione delle nostre società lungo tre valori inseparabili:

sostenibilità, dagli obiettivi climatici alla circolarità, all’inquinamento zero e alla biodiversità;

estetica, qualità dell’esperienza e dello stile oltre la funzionalità;

inclusione, dalla valorizzazione della diversità alla garanzia dell’accessibilità e dell’accessibilità economica.

www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 35
Speciale tecnico

BIGMAT AI MONDIALI DI CICLISMO

Il Gruppo è official partner dei campionati del mondo di ciclismo 2023.

Andrà in scena dal 3 al 13 agosto l’altro importante appuntamento tra BigMat e lo sport: il Gruppo ha siglato una nuova partnership con la federazione mondiale UCI (Union Cycliste Internationale) con il ruolo di official partner per gli UCI Cycling World Championships 2023. La rassegna iridata di ciclismo si svolgerà nella città di Glasgow, e in altre località della Scozia, dove si disputeranno – per la prima volta in un unico evento – ben 13 campionati mondiali Oltre alle più note discipline su strada e su pista ci saranno anche MTB Mountain Bike Cross-country, Downhill e Marathon, BMX Freestyle e Racing, Trial, Indoor, Gran Fondo e il paraciclismo su strada e su pista, per oltre 190 maglie arcobaleno assegnate.

In quello che si prevede possa essere uno dei più grandi eventi ciclistici per pubblico e partecipazione, con oltre un milione di spettatori nei giorni delle gare, BigMat sarà visibile negli 11 giorni di corse e nelle oltre 55 gare attraverso la presenza del marchio sulla comunicazione visiva della zona di partenza e di arrivo, nei bordo pista e strada e lungo i percorsi dei mondiali. Un’iniziativa di promozione dell’insegna BigMat di grande importanza sia per l’altissimo calibro della competizione sia per la copertura mediatica. Si tratta di un’occasione per valorizzare BigMat a livello europeo e mondiale testimoniando ancora una volta l’impegno con il ciclismo, sport di grande passione, di spirito di sacrificio, di tenacia nell’affrontare le sfide oltre che di costante lavoro di squadra e professionalità: valori imprescindibili anche per il Gruppo. Le due ruote esercitano, da sempre, un particolare fascino sul pubblico europeo, e italiano, che ama le grandi im-

prese in salita e le volate al fotofinish. BigMat è un grande tifoso e appassionato dei due pedali come dimostrano le diverse iniziative nel ciclismo a livello internazionale e nazionale con la sponsorizzazione della squadra di prima divisione FDJ-BigMat nel 2012 ma anche localmente con le numerose iniziative dei soci BigMat

Dal 3 al 13 agosto 2023 in Scozia

Dove vedere i mondiali di ciclismo?

Quando? Rai 2, Rai Sport, Eurosport ma anche in streaming su DAZN, NOW, TIMVISION, Amazon Prime Video e altri.

Le gare da non perdere

6 agosto | Prova in linea su strada (Uomini Elite)

8 agosto | Cronosquadre su strada mista

9, 10 e 11 agosto | Cronometro individuali su strada

9-13 agosto | Prove in linea su strada paraciclismo

12 agosto | Prova in linea su strada (Uomini Under 23)

13 agosto | Prova in linea su strada (Donne Elite e Under 23)

3-9 agosto | Prove su pista e su pista paraciclismo

Trovi il calendario in dettaglio delle gare su cyclingworldchamps.com/schedule

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di Michela Pesenti

HABIMAT CERCHIO

Design

CARATTERISTICHE

Linee semplici che si fondono con la tecnologia per dare vita a una soluzione ad alto tasso di risparmio idrico ed energetico: ecco HABIMAT Cerchio, il miscelatore monocomando per lavabo che unisce design e innovazione all’insegna del benessere e del rispetto dell’ambiente. La cartuccia a immersione totale Widd 35 mm apre, infatti, l’erogazione sull’acqua fredda evitando così l’accensione involontaria della caldaia e il consumo di acqua calda. Inoltre, l’acqua scorre esternamente al profilo della cartuccia diminuendone l’usura meccanica e impedendo allo stesso tempo il depositarsi del calcare, per una durata garantita di 20 anni.

MASSIMA SOSTENIBILITÀ

Con HABIMAT Cerchio l’attenzione allo spreco di risorse si declina anche nell’installazione dell’aeratore Neoperl Cascade con portata limitata a 5 l/minuto garantendo comunque un getto corposo anche in condizioni di flusso non ottimali.

LA SERIE CERCHIO

La gamma HABIMAT Cerchio, realizzata in collaborazione con Nobili Rubinetterie, è disponibile in finitura cromo e oltre al miscelatore lavabo prevede anche il miscelatore lavabo corpo alto, quello per bidet, doccia, doccia con deviatore e vasca.

Chi l’ha provato dice che...

HABIMAT Cerchio è un prodotto dal design semplice ma con una linea estetica piacevole molto apprezzata dai clienti del nostro showroom, che scelgono questo miscelatore per i propri bagni di casa, padronale e di servizio. Una soluzione che vanta inoltre un buon rapporto qualità-prezzo e che piace soprattutto per il risparmio energetico e idrico che garantisce grazie alla sua tecnologia innovativa.

Gina Caralli, titolare showroom HABIMAT Caralli di Massa e Cozzile (PT)

www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 37 Provato per voi
e tecnologia per il miscelatore ad alto risparmio idrico.

Prodotti BigMat NOVITÀ A MARCHIO BIGMAT

Protettivo terrazze BigMat Idrorepellente nanotecnologico anti infiltrazioni e anti degrado per terrazze, balconi e rivestimenti. Per la protezione di terrazze, balconi e rivestimenti in cotto, clinker, grès porcellanato, ceramica, pietre naturali, cemento e ricomposti, il Gruppo BigMat offre un innovativo formulato nato dalla collaborazione con il partner Geal.

Ideale per risolvere e prevenire i problemi causati da infiltrazioni d’acqua attraverso le fessure nelle fughe e nelle mattonelle, il Protettivo terrazze BigMat è un formulato con nanodispersione in acqua di fluoroderivati funzionalizzati a elevata stabilità, per un alto potere idrorepellente ed elevata capacità di penetrazione.

Grazie a questi particolari additivi il prodotto bagna uniformemente le fessurazioni per tutto il loro spessore e crea una barriera idrorepellente che impedisce all’acqua di percolare all’interno del materiale, nel sottofondo e nella sottostante struttura edile.

Il protettivo BigMat è traspirante, incolore, non crea film superficiali, non lascia residui appiccicosi e non ingiallisce con il tempo, non altera l’aspetto del materiale e l’originaria traspirazione. Impedisce la formazione di muffe e l’adesione dello sporco di natura organica (smog, olio, muffe, ecc) alla superficie, è efficace nelle crepe fino a 1 mm di larghezza e contrasta le infiltrazioni di umidità anche nei vani doccia.

La speciale formula in dispersione acquosa conferisce idrorepellenza già immediatamente dopo l’asciugatura, consente la massima facilità di utilizzo e può essere applicata su superficie pulita e asciutta o anche in presenza di leggera e uniforme umidità residua. Il prodotto può essere riapplicato come manutenzione periodica oppure nel caso in cui si formino nuove crepe e fessurazioni o dopo una forte usura e dilavamento. Il flacone da 1 litro è realizzato in polietilene 100% riciclato mentre la tanica da 5 litri è di polietilene 80% riciclato.

Nei punti vendita BigMat è possibile anche osservare dal vivo l’efficacia del prodotto, grazie a uno speciale idrovisual che ne mostra il funzionamento.

38 | UP! MAGAZINE Luglio 2023
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Da BigMat tutto quello che serve per costruire e ristrutturare: rapporto qualità/prezzo, performance garantite ed ecosostenibilità.
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Dentro e fuori

Come integrare, coerentemente, gli spazi outdoor nel design degli interni.

di Andrea Castrignano, primo interior designer in Italia, autore di “Cambio Casa, Cambio Vita! WEB” e testimonial del Gruppo BigMat

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una progressiva evoluzione delle esigenze abitative. In particolare, si è riscoperta l’importanza di avere non solo una casa accogliente, ma soprattutto di possedere uno spazio all’aria aperta.

Se prima era considerato un plus accessorio oggi è un’esigenza quasi irrinunciabile, il cui design va progettato e curato con la massima attenzione!

Le zone outdoor sono delle grandi stanze a cielo aperto, accoglienti e domestiche ed è, infatti, fondamentale considerare lo spazio esterno come un’estensione della casa, scegliendo quindi uno stile e degli arredi coerenti con gli spazi interni. È molto importante definire le differenti zone, ma per fare ciò dovrete conoscere perfettamente lo spazio.

Per arredare al meglio un giardino o un terrazzo è, infatti, prioritario conoscerne l’esposizione in modo da poter posizionare correttamente i vari complementi e soprattutto gli elementi vegetali. Considerata la versa-

tilità d’utilizzo di questo ambiente per gli arredi consiglio sempre materiali leggeri e facili da spostare e riposizionare.

Altro passaggio da non trascurare è prevedere una copertura: l’ideale sarebbe installarne una fissa come pergole e verande. In questo modo lo spazio outdoor sarà sfruttabile per più mesi all’anno e diventerà un vero e proprio prolungamento dell’abitazione.

Come per gli interni, anche per gli esterni l’illuminazione è fondamentale ma, attenzione, non è così semplice come può sembrare. Se, ad esempio, volete organizzare cene in compagnia e allo stesso tempo volete osservare le stelle avrete bisogno di intensità diverse: la soluzione è quindi diversificare.

Il tocco finale? Gli accessori. Un tappeto colorato da esterni sarà l’elemento giusto per impreziosire lo spazio. Lanterne e candele regaleranno la giusta atmosfera. Non dimenticatevi di mettere qualche cuscino a terra: darà un tocco informale e giocoso all’ambiente!

www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 39 Opinion leader
Zona lounge, terrazza e zona pranzo | Interor Design Andrea Castrignano, foto Armando Moneta

Riforma fiscale

Priorità alla tutela della casa e alla rimodulazione dei bonus edilizi.

Stimolo alla crescita, razionalizzazione del sistema tributario, semplificazione degli adempimenti e lotta all’evasione fiscale. Sono gli obiettivi generali, pienamente condivisibili, del progetto di riforma fiscale allo studio del Governo, che a nostro parere rappresenta un’occasione imperdibile per mettere in campo misure che tutelino, in modo strutturale, il bene casa, favorendo la rigenerazione urbana e stimolando gli investimenti nella messa in sicurezza e nella riqualificazione energetica del patrimonio. Principi che vanno accompagnati da scelte concrete, co-

me ad esempio superare le barriere fiscali nel mercato delle locazioni, che oggi impediscono l’accesso agli operatori professionali a discapito di un’offerta di qualità e adeguata alle nuove esigenze e ai cambiamenti della popolazione.

Ma serve anche un sistema stabile e adeguato di incentivi diretti all’efficientamento energetico e antisismico del patrimonio immobiliare, presupposto essenziale per il rispetto degli impegni e il raggiungimento degli obblighi imposti dalla normativa Ue.

Su questo tema Ance è già pronta con un progetto di messa a sistema e rimodulazione dei bonus diretto a privilegiare gli interventi di ristrutturazione di interi edifici in chiave energetica e antisismica, con garanzia di piena copertura, da parte dello Stato, dei costi a carico dei soggetti a più bassa capacità reddituale. L’obiettivo è quello di rendere sostenibile nel tempo l’impatto degli incentivi, stanziando annualmente appositi fondi a copertura degli stessi e prevedendo adeguati meccanismi di controllo dei costi e dei benefici per l’erario.

Parlando di scelte in materia fiscale non possiamo non ribadire la nostra preoccupazione per l’ulteriore proroga dell’applicazione dello split payment. Una vera e propria doccia fredda che peserà sulla situazione finanziaria delle aziende di costruzione, già alle prese con i gravi ritardi nell’erogazione delle compensazioni per il caro materiali. La misura, nata con l’intento di combattere l’evasione, dovrebbe essere ormai del tutto inutile vista l’introduzione della fatturazione elettronica, che ha permesso allo Stato di recuperare gettito Iva. Se togliamo altra liquidità alle imprese, chiamate a realizzare i lavori del Pnrr, e non solo, rischiamo di mettere a repentaglio centinaia di opere.

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Il nuovo BETONCINO IMPERMEABILE è un calcestruzzo impermeabile fibrato, ideale per la realizzazione di manufatti strutturali che richiedono elevate resistenze meccaniche, resistenza alle aggressioni chimiche e durabilità superiore ai normali calcestruzzi.

È composto da un legante cementizio SR, sabbie e ghiaie silicee lavate e calibrate e specifici additivi, che consentono di confezionare in cantiere un calcestruzzo con classe di resistenza C 35/45, conforme alle Norme EN 206 e UNI 11104. È impermeabile grazie a una rete di cristalli insolubili, che sigilla i pori e le microfessurazioni.

È l’ideale per utilizzi in ambienti aggressivi sia agricoli che industriali.

www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 41 Betoncino Impermeabile Per manufatti strutturali che richiedono elevate resistenze meccaniche e una durabilità superiore www.bacchispa.it | commerciale@bacchispa.it | Tel. +39 0522 68 60 80 Super resistente Dalla durabilità superiore Per ambienti aggressivi
STRUTTURE RESISTENTI A GELO-DISGELO STRUTTURE IN AMBIENTI AGGRESSIVI STRUTTURE ESPOSTE AI SALI STRUTTURE IMPERMEABILI

4a edizione di “Costruiamo Per Lo Sport”

BigMat sostiene il calcio giovanile.

Torna l’iniziativa di responsabilità sociale promossa a livello internazionale da BigMat per sponsorizzare 130 club di calcio, categorie Under 9, 10 e 11 in tutta Italia. La sponsorizzazione consiste nella fornitura gratuita, per la stagione 2023/2024, di kit composti da maglia, short e calze del brand Adidas (valore di oltre 800 euro a club) per oltre 3.600 giovani atleti. Le 130 squadre italiane, selezionate tra oltre 900 candidate, si uniscono alla grande comunità di oltre 1.500 club in tutta Europa sponsorizzati da BigMat, dal 2020 a oggi, grazie a questo progetto che nel tempo ha supportato discipline come il basket, la pallamano e altre. L’iniziativa a sostegno dello sport amatoriale si declina con sport diversi in Belgio, Francia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna ed è condivisa da tutto il network BigMat. Si conferma così il coinvolgimento diretto dei punti vendita nel tessuto economico e sociale del territorio in cui operano attraverso azioni concrete. Con “Costruiamo Per Lo Sport” BigMat si presenta come il primo grande sostenitore di questi giovani atleti con i quali condivide esperienze, soddisfazioni e conquista vittorie e. I club sportivi amatoriali sono luoghi di aggregazione e formazione importanti e BigMat, che partecipa attivamente alla crescita di ogni comunità, sceglie di sostenere le attività legate alla società, ai più piccoli e allo sport. Durante tutta la prossima stagione, BigMat accompagnerà le squadre anche sui social network: i club saranno coinvolti in attività online per “divertirsi” con post e video insieme alle nuove magliette BigMat.

Successo per il tour di BigMat

Grande partecipazione al ciclo di incontri per promuovere sicurezza, sostenibilità ed efficienza energetica.

Sono stati oltre 500 i partecipanti agli incontri del tour di BigMat che, tra marzo e aprile scorsi, ha toccato sette città italiane (Firenze, Bari, Catania, Lamezia Terme, Milano, Roma e Torino), e attraverso i quali BigMat si è messo a disposizione dei professionisti della progettazione per promuovere la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica. Ogni tappa del tour ha consentito ad architetti, geometri e ingegneri di ricevere crediti formativi e ha presentato le ultime tendenze nel campo della progettazione per il rinforzo strutturale e il consolidamento sostenibile degli edifici. Il ciclo di appuntamenti dal titolo “Sicurezza, sostenibilità ambientale ed efficienza energetica”, realizzato in collaborazione con alcuni fornitori partner come Fassa Bortolo, Kerakoll, Laterlite, Mapei e Saint-Gobain e con il partner InfoProgetto, è stata anche l’occasione per ricordare al mondo della progettazione il BigMat International Architecture Award ’23 (vedi pag. 16).

BigMat arriva in provincia di Palermo con Edil Bova

Il Gruppo rafforza la presenza in Sicilia con il punto vendita di Termini Imerese (PA).

Il Gruppo BigMat consolida il presidio in Sicilia con l’ingresso del primo punto vendita della provincia di Palermo: Edil Bova di Termini Imerese (PA).

L’azienda, fondata dai fratelli Bova, è attiva dal 1972 nella produzione di soluzioni in laterocemento, isolanti e movimentazione terra, a cui nel 1993 ha affiancato la vendita di materiali da costruzione. Guidato oggi dalla seconda generazione della famiglia, si sviluppa su una superficie complessiva di 5.150 m2 , di cui 2mila m2 di piazzale per l’edilizia pesante, ferro, tubi e legno lamellare; 250 m2 di area ferramenta, due tintometri, idraulica, termoidraulica ed elettricità e 320 m2 di showroom di ceramiche, sanitari, rubinetteria, porte e infissi. Sono 18 le persone dello staff a disposizione di artigiani, imprese e privati per i quali l’azienda rappresenta un punto di riferimento grazie a un vasto assortimento di prodotti e servizi offerti: assistenza pre e post-vendita, consegna in cantiere, progettazione e rendering. Una realtà in continua crescita con un fatturato 2022 oltre le aspettative e un 2023 che ha già superato i risultati dell’anno precedente, e in questa direzione si colloca l’ingresso nel Gruppo, come spiega Giovanni Bova, titolare del punto vendita: «Un progetto a cui tengo molto e che abbiamo abbracciato con entusiasmo e orgoglio; far parte della famiglia BigMat ci consente di proseguire e accelerare il nostro percorso di sviluppo, con il supporto del Gruppo saremo ancora più competitivi per rispondere puntualmente alle esigenze del mercato».

42 | UP! MAGAZINE Luglio 2023 News dal mondo
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A Marsala (TP) Mediedil sceglie BigMat

L’azienda siciliana entra nel Gruppo per crescere ancora.

Aumentano i punti vendita di BigMat in Sicilia e con Mediedil Srl di Marsala, i soci sull’isola diventano nove. «Siamo molto entusiasti di essere entrati in BigMat – racconta l’amministratore unico Salvatore Galfano – e ancor più che il Gruppo si stia espandendo in Sicilia, a dimostrazione di una distribuzione edile a livello locale solida che con BigMat può crescere ulteriormente». Sul territorio dal 1965, BigMat Mediedil è un punto di riferimento per il mercato edile della zona: rivendita dal 1989 grazie alla capacità imprenditoriale del professore Pietro Galfano, padre di Salvatore che oggi è alla guida dell’azienda. Grazie alla posizione strategica la rivendita presidia l’area cittadina, il centro storico e tutta la provincia offrendo a imprese edili, artigiani, professionisti ma anche privati le migliori soluzioni costruttive. Nella rivendita, con 1.500 m2 di magazzino e punto vendita e 25mila m2 di area scoperta, sono disponibili prodotti per l’edilizia e la ferramenta, un’area colore con tintometro e lo showroom di 70 m2 dedicato alla resina. Sono 4 i membri dello staff amministrativo e 4 gli addetti alla vendita e logistica che offrono consulenza e assistenza specializzata. Un’azienda in costante crescita e con un fatturato a +30% nell’ultimo anno: «Abbiamo scelto BigMat perché ammiriamo la sua filosofia. L’atmosfera di collaborazione che si respira è un incentivo a fare ancora meglio grazie anche ai molteplici servizi a disposizione, ai progetti importanti e alla formazione continua che ci aiuterà a sviluppare il nostro business».

Edil Lamberti di Salerno entra nel Gruppo BigMat

L’azienda della famiglia Lamberti sceglie BigMat per consolidare la sua presenza nel mercato.

Nasce a Cava De’ Tirreni (SA) nel 1997, dallo spirito imprenditoriale di Antonio Lamberti, l’azienda Edil Lamberti che da impresa di costruzioni è evoluta a rivendita specializzata di materiali per la costruzione e la ristrutturazione. Con un fatturato nel 2022 di 3 milioni di euro e con un +10% nel 2023, BigMat Edil Lamberti è un partner strategico di imprese edili, artigiani e professionisti della provincia salernitana. Nella rivendita di 9mila m2, di cui 6mila scoperti e 3mila di coperto, è possibile trovare tutte le soluzioni costruttive e un’ampia gamma di prodotti di edilizia pesante e leggera, ma anche ferramenta e un’area colore con due tintometri. A questi si aggiunge il servizio di noleggio di attrezzature di piccola dimensione e grandi macchine da cantiere. Lo staff di 9 persone, otto addetti alla vendita e un amministrativo, assiste con competenza la clientela nelle fasi di pre, post-vendita e consegna in cantiere. La forza del marchio dal punto di vista commerciale, la visione strategica del mercato e i servizi messi a disposizione sono tra gli aspetti del Gruppo a cui BigMat Edil Lamberti guarda con interesse: «Grazie all’incremento del mercato della ristrutturazione degli ultimi anni siamo cresciuti e per proseguire questo sviluppo è importante oggi affidarsi a un brand noto, di caratura nazionale e internazionale, che può supportarci per ampliare il nostro business ed essere più competitivi. Non vediamo l’ora di confrontarci con altre realtà di tutta Italia e poter accedere alle molte iniziative del Gruppo» conclude Lamberti.

Dal Lazio al Piemonte, ecco i nuovi showroom HABIMAT

Il nuovo concept per fare un salto di qualità nelle finiture.

Ha aperto le porte a fine aprile il nuovo showroom HABIMAT Gruppo Colamariani & Poduti a Roma: 150 m2 con un’ampia gamma di pavimenti e rivestimenti, arredobagno, sanitari, porte e infissi, colore e illuminazione. «Volevamo dare slancio all’attività dedicata al mondo della progettazione – racconta Rosalba Santorelli, responsabile showroom –, HABIMAT ci permette di posizionarci come partner strategici di interior designer e architetti». Si trova a Monteprandone (AP) il nuovo showroom HABIMAT EDIL.COM, inaugurato a inizio maggio. La sala mostra da 250 m2, attiva dal 2008, è un punto di riferimento per architetti, designer, progettisti, imprese, artigiani e privati alla ricerca delle migliori soluzioni per l’interior design e il colore. «Per esaudire le richieste della clientela e supportare architetti e progettisti, abbiamo deciso di rinnovare lo showroom con HABIMAT riorganizzando spazi e percorso di vendita» racconta uno dei titolari, Andrea Mattioli. Anche a Pray Biellese (BI), HABIMAT Capri Ceramiche ha rinnovato il look dello storico showroom di circa 250 m2 (attivo dal 1976 e già HABIMAT dal 2017) , dove propone un’ampia gamma di finiture, ceramiche, rivestimenti, pavimenti, arredobagno, serramenti, porte e colore.

«HABIMAT è quello che cercavamo –spiega Martina Capri, responsabile showroom –. Uno stile di vendita che “dimentica” il brand e si concentra sul valore delle finiture accompagnando il cliente tra le tendenze dell’interior design sotto la guida di designer e architetti che nel nostro showroom possono trovare un’estensione del proprio studio».

www.bigmat.it UP! MAGAZINE | 43 News dal mondo

INNOVAZIONE, COMPETENZA E AFFIDABILITÀ AL SERVIZIO DEI NOSTRI PARTNER

Novantacinque anni di storia nella produzione e commercializzazione di prodotti per i settori Edilizia, Industria, Artigianato e Garden; una presenza diffusa in oltre 70 paesi, più di 5000 articoli a catalogo strutturati in quattro divisioni: Hand Tools / Work Wear / Safety / Power Tools.

Sinonimo di qualità riconosciuta, sicurezza, innovazione e affidabilità, Kapriol è il partner perfetto per la Distribuzione Specializzata.

44 | UP! MAGAZINE Luglio 2023www.kapriol.com
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Gli altri partner BigMat Cottodomus Klinker Domus SOLUZIONI PER L’IMBALLO Swiss Quality tra uno spazio e l’altro il sistema costruttivo naturale CMYK verde: 75 0 100 / 0 grigio: 0 / 0 / 0 / 75 PANTONE grigio: 424 S p A
UP! Magazine
Consigliano

Diventare sponsor delle nazionali italiane di pallavolo era un’idea che da tempo avevamo in cantiere. Non a caso: da tanti anni siamo nel campo dell’edilizia e della ristrutturazione. E non vediamo l’ora di fare squadra con gli atleti che indosseranno questa maglia e con tutti gli italiani che faranno il tifo per loro.

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BIGMAT. 230 PUNTI VENDITA DI MATERIALI PER COSTRUIRE E RISTRUTTURARE.

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