Diario di Viaggio

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DATI

PERSONALI

Nome Cognome Indirizzo CittĂ Telefono Cellulare Fax E-mail Tessera sanitaria Passaporto Patente


VIAGGIARE Unità di crisi della Farnesina è una struttura del ministero degli Affari esteri che agisce per far fronte al crescente numero di situazioni di emergenza che potrebbero mettere in pericolo l’incolumità degli italiani all’estero.

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NUMERI

UTILI: Telefono: 06-36225, 06-36911 Fax: 06-36913858 e-mail: unita.crisi@esteri.it

Il sito www.esteri.it/mae/it mette a disposizione del cittadino informazioni di carattere generale sui Paesi esteri, comprese quelle relative alla situazione di sicurezza. Le informazioni contenute nel sito si possono avere anche attraverso la Centrale operativa telefonica, attiva tutti i giorni (con servizio vocale nell’orario notturno): dall’Italia 06-491115 dall’estero 0039-06-491115.

COPERTURA

SANITARIA La Tessera europea di assicurazione malattia (Team) permette di usufruire delle cure mediche necessarie (e quindi non solo urgenti) negli Stati membri dell’Unione europea.


SICURI

Il cittadino, per ottenere le prestazioni, può recarsi direttamente presso un medico o una struttura sanitaria pubblica o convenzionata ed esibire la Team, che dà diritto a ricevere le cure alle stesse condizioni dei residenti del Paese in cui si trova, quindi in forma gratuita a meno di eventuali compartecipazioni alla spesa (ticket) previste in alcuni Stati. Il discorso è simile per i Paesi non Ue in cui sia stato stipulato un accordo bilaterale con l’Italia. Un elenco esaustivo e aggiornato di questi Paesi si trova sul sito del ministero della Salute: www.ministerosalute.it/assistenzaSanitaria/ assistenzaSanitaria.jsp Recandosi in altri Paesi, emblematico è il caso degli Stati Uniti in cui le tariffe per l’assistenza sanitaria sono elevate, è possibile rivolgersi a una delle tante compagnie di assicurazione che offrono pacchetti personalizzati in base a chi effettua il viaggio, alla durata, alla destinazione.


VIAGGIARE remesso che la maggior parte dei vacanzieri predilige i Paesi caldi, concentriamo la nostra attenzione sui rischi che può correre chi sceglie queste mete. Bastano alcune semplici precauzioni e la giusta dose di buon senso per evitare tutti quegli inconvenienti che potrebbero rovinare la vacanza.

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Un consiglio per tutti: l’ideale è informarsi almeno un mese prima del viaggio per verificare se c’è bisogno di vaccinazioni. Si può consultare il portale della salute dei viaggiatori www.travelmedicine.it o quello della Società italiana per la medicina dei viaggi e delle migrazioni www.simvim.it per ottenere informazioni “su misura”: ogni viaggio e ogni viaggiatore hanno le loro caratteristiche. I Centri di medicina dei viaggiatori sono distribuiti capillarmente su tutto il territorio nazionale. Nei Paesi caldi, i rischi più diffusi sono la contaminazione degli alimenti e delle acque, la disidratazione, la fatica e il disagio legati a situazioni particolarmente estreme, come il deserto. In queste zone è opportuno seguire 10 regole d’oro: 1. bevete solo bevande imbottigliate e sigillate; 2. mangiate cibi leggeri, ben cotti e serviti caldi; 3. evitate macedonie già pronte, preferendo frutta da sbucciare;


INFORMATI

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evitate le verdure crude; non usate mai ghiaccio; consumate latte e latticini solo se pastorizzati; evitate molluschi e pesce crudo o poco cotto, anche se con limone o aceto; 8. evitate cibo venduto in baracchini lungo le strade; 9. asciugate, prima di bere, l’esterno delle lattine messe a refrigerare nel ghiaccio o nell’acqua; 10. usate acqua purificata anche per lavarsi i denti o per assumere medicinali.

QUALCHE

PICCOLA RINUNCIA Resistete alla tentazione di piatti offerti da bancarelle o ristoranti poco puliti. Da evitare sono soprattutto molluschi, pesci e crostacei, la più classica delle conseguenze potrebbe essere un’intossicazione da frutti di mare.


VIAGGIARE on è poi così difficile andare anche lontano con i bambini: con un po’ di organizzazione potete ampliare i loro sguardi verso mondi nuovi, senza limitarsi alla “stessa spiaggia stesso mare”. Per prima cosa fateli partecipare fin dall’inizio all’organizzazione del viaggio. Potete per esempio coinvolgerli nei preparativi del loro bagaglio e lasciare che scelgano i libri o i giochi da portarsi via. Per i lunghi spostamenti, è utile avere a portata di mano carta, matite per colorare e il giocattolo, il peluche, la bambola del cuore che accompagna il piccolo a nanna e non solo.

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SIATE

FLESSIBILI Il viaggio con i piccoli deve essere all’insegna della flessibilità. Viaggiare con loro può essere una esperienza meravigliosa se non avete aspettative troppo ambiziose. Se non siete al mare, in campagna o in montagna, dove possono scorazzare liberamente, limitate le vostre attività giornaliere in modo da trovare il tempo per farli giocare in qualche spazio aperto. Date ai bambini informazioni sulle distanze e sulla durata del viaggio usando dei parametri semplici: il viaggio dura quanto un film, oppure come andare e ritornare dalla casa in montagna...


CON I BAMBINI

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PRECAUZIONE Il bambino prima di partire deve essere in regola con le proprie vaccinazioni obbligatorie. Prima di affrontare un viaggio in aree a rischio è sempre opportuno rivolgersi al pediatra di fiducia. È importante evitare le aree endemiche più a rischio di malattie infettive, scegliere i periodi stagionali con cura e fare in modo che il piccolo sia sorvegliato sotto ogni aspetto: dall’igiene personale all’alimentazione, all’esposizione al sole e agli insetti. I bambini hanno una pelle morbida e fortemente traspirante e hanno bisogno di un apporto alimentare e idrico sempre un po’ superiore a quello che consumano. Il bambino non deve pertanto soffrire la sete, soprattutto se suda molto o ha vomito e diarrea.


VIAGGIARE e nonne e i nonni di oggi non sono più quelli di una volta: sono più vivaci e vitali. Sembrano aver recepito il concetto della prevenzione e delle cure contro le patologie della vecchiaia e i risultati si vedono. Le signore e i signori di una certa età amano girare il mondo: in viaggio allargano i “propri” orizzonti, conoscono nuove persone e nuovi stili di vita, si aprono a nuove esperienze e così si fanno decisamente del bene.

L COSA

FARE PRIMA DI PARTIRE Per affrontare il viaggio nelle migliori condizioni di salute e senza correre rischi, è bene sottoporsi prima della partenza a una visita medica, avere con sé i risultati di esami recenti e medicine sufficienti per tutto il periodo del soggiorno all’estero, considerando che gli stessi farmaci altrove possono avere nomi diversi o non essere disponibili. Sia nel viaggio in aereo sia su altri mezzi occorre evitare le correnti d’aria dirette e l’aria condizionata troppo forte. È anche utile camminare un poco ogni paio d’ore sia per riattivare la circolazione sia per ridare tono ai muscoli. È importante curare la dieta e il buon funzionamento dell’intestino, ricordandosi, nell’assumere


CON I NONNI

i farmaci, di farlo sempre con acqua potabile o potabilizzata. Al ritorno è consigliabile una visita di controllo.

PREVENZIONE

E CONTROLLO Gli autoesami offrono una garanzia della propria salute con sufficiente sicurezza. Ciascuno può facilmente ricorrere all’autocontrollo di certi valori critici come la glicemia nel diabete, il livello di colesterolo, i valori basilari della coagulazione, il controllo delle urine e altri parametri ancora. Ricordatevi anche di memorizzare sul cellulare i numeri utili per avere un consulto in tempo reale. In proposito consultatevi con il vostro medico di fiducia e chiedete consiglio a lui.


VIAGGIARE a gravidanza non costituisce una controindicazione a viaggiare, basta usare qualche precauzione in più. L’areo è il miglior mezzo di trasporto se si deve affrontare un lungo viaggio. Durante il viaggio alzatevi e camminate per 15 minuti ogni ora; fatevi quindi assegnare un posto vicino al corridoio per potervi alzare comodamente quando ne sentite il bisogno. Non tenete le cinture di sicurezza troppo strette, utilizzate calze elastiche e bevete spesso. La nave e il treno sono mezzi molto comodi e sicuri, inoltre le navi da crociera hanno personale medico a bordo. In auto allacciate sempre le cinture di sicurezza: non chiedete al vostro medico un certificato che vi autorizzi a non usarle. Anzi, usatele sempre, poiché è scientificamente dimostrato che, in caso di incidente, i danni per la madre e il feto sono minori quando le cinture sono allacciate.

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CONSIGLI

UTILI ✔ Programmate una visita ginecologica prima di partire e chiedete il parere del vostro medico in merito al tipo di vacanza prescelto; ✔ evitate luoghi con temperature troppo calde o troppo fredde e lunghi soggiorni in alta montagna, dove l’ossigeno è più rarefatto;


IN GRAVIDANZA

✔ evitate luoghi dove siano endemiche malattie per le quali è obbligatorio o consigliabile praticare vaccinazioni o profilassi; se proprio è necessario recarsi in quei Paesi, consultate il vostro medico prima di assumere qualsiasi farmaco; ✔ è consigliabile non viaggiare nelle ultime 3-4 settimane di gravidanza, a meno che lo spostamento non sia breve; ✔ portate sempre con voi la documentazione riguardante la gravidanza e la tessera sanitaria; ✔ al mare, potete nuotare, camminare nell’acqua, prendere il sole evitando lunghe esposizioni, soprattutto nelle ore più calde, e bevendo molto; ✔ in montagna, potete fare anche lunghe passeggiate, purché il percorso sia agevole e fisicamente non impegnativo.


VIAGGIARE l disabile, se costretto in carrozzella, spesso non può muoversi autonomamente, ma deve essere assistito da un’altra persona. Il viaggio va inoltre programmato prestando attenzione alla scelta dei mezzi e dei luoghi. È bene che oltre a una documentazione di base, con tutti i numeri di telefono indispensabili, si porti con sé anche qualche copia di recenti esami e certificati medici di agevolazione.

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DIRITTI DI CHI VOLA Per i viaggi aerei è opportuno consultare la nuova “Carta dei Diritti del Passeggero”, distribuita nei 36 maggiori aeroporti nazionali, e consultabile sul sito www.enac-italia.it/I_Diritti_dei_Passeggeri/La_Carta_dei_Diritti_del_Passeggero/. L’opuscolo informa tutti i viaggiatori sui principali diritti e sulle forme di tutela previsti in caso di disservizi nel trasporto aereo e tiene conto, tra l’altro, delle recenti disposizioni europee sui diritti dei passeggeri diversamente abili e a ridotta mobilità. Il Regolamento è fondato sul principio che nel trasporto aereo, come negli altri aspetti della vita, le persone con disabilità e le persone a mobilità ridotta hanno gli stessi diritti degli altri cittadini alla libera circolazione, alla libertà di scelta e alla non discriminazione.


CON I DISABILI

E DI CHI VA IN TRENO Oltre 260 treni di Trenitalia, a media e lunga percorrenza, dispongono di una carrozza dotata di posti attrezzati per il trasporto di due passeggeri su sedia a rotelle più due accompagnatori. Ai viaggiatori su sedia a rotelle è assicurata la sistemazione nei posti attrezzati, dopo averne verificata la disponibilità, rivolgendosi alle Sale Blu, o chiamando il Numero unico nazionale 199 30 30 60. Attenzione: l’accesso al treno delle sedie a rotelle è possibile per quelle di dimensioni conformi alle norme ISO 7193 (larghezza mm 700; profondità mm 1200; altezza mm 1090) e di peso a pieno carico non superiore a 200 kg. L’accesso alle carrozze avviene tramite carrello elevatore, manovrato da personale appositamente incaricato da Trenitalia. Lo spazio destinato alla sistemazione dei viaggiatori su sedia a rotelle è provvisto di una zona viaggio con ampio finestrino ed è situato in prossimità di servizi igienici adeguati. I clienti che hanno la possibilità di trasferirsi dalla propria sedia a rotelle pieghevole al posto a sedere, possono viaggiare anche sui treni non attrezzati, previo accordo con la Sala Blu sulle modalità di assistenza.


VIAGGIATORI uando si programma un viaggio e si prevede di partire con il proprio amico a quattro zampe, è bene organizzarsi per tempo, almeno due mesi prima, in modo tale da poter adempiere agli obblighi previsti dalla regolamentazione sanitaria e procedere alle eventuali vaccinazioni. È quindi necessario conoscere gli obblighi sanitari richiesti dalla Nazione, o anche dalla Regione italiana, dove si intende andare e i regolamenti delle varie compagnie aeree, marittime e ferroviarie che si pensa di utilizzare. Ricordatevi sempre di segnalare la presenza dell’animale al momento della prenotazione del viaggio. Nel caso di cani per l’accompagnamento dei non vedenti sono previste delle facilitazioni. Per avere tutte le informazioni del caso è consigliabile consultare il sito del ministero della Salute www.ministerosalute.it/caniGatti/paginaMenuCani.jsp?menu=viaggiare&lingua=italiano

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QUALCHE

ATTENZIONE IN PIÙ Per i cani e i gatti il viaggio è spesso uno stress, è bene quindi abituarli agli spostamenti, anche brevi, sin da piccoli. Una buona norma, per evitare malesseri durante il viaggio, è quella di tenere l’animale a digiuno da sei ore prima della partenza.


A QUATTRO ZAMPE

Consultatevi sempre con il vostro veterinario prima di partire e tenete presente che, se necessario, può prescrivere farmaci contro la cinetosi. Per quanto riguarda i mezzi di trasporto, ricordatevi che con le ultime normative, è vietato portare animali su veicoli a due ruote. In auto il conducente non deve essere disturbato, quindi l’animale o gli animali, devono stare in una gabbia oppure nel vano posteriore dell’auto opportunamente diviso dal posto di guida. È opportuno prevedere alcune soste necessarie per fargli consumare cibo ma soprattutto acqua, per farlo muovere un po’ e per fargli fare la pipì: l’ideale è una sosta ogni due ore. Non lasciate l’animale da solo in macchina per più di pochi minuti e parcheggiate comunque l’auto garantendo il ricambio d’aria e al riparo dal sole.


SINDROME a sindrome da jet lag è un insieme di disturbi che possono comparire quando si attraversano in poco tempo diversi fusi orari, come avviene nei lunghi viaggi aerei da est a ovest o da ovest a est. Viaggiando, ci portiamo dentro i nostri ritmi abituali, diversi da quelli del luogo di arrivo. I disturbi sono in genere: tendenza all’insonnia, stanchezza, malessere generale, nausea, irregolarità intestinale, difficoltà di concentrazione e depressione del tono dell’umore. Questi fenomeni sono soggettivi, non compaiono necessariamente tutti e in tutti i viaggiatori. Il primo consiglio è quello di partire riposati e, se il viaggio dura meno di due giorni, è opportuno mantenere gli orari consueti. Nel caso di permanenze più lunghe, si consiglia di cambiare gradualmente i propri orari prima del viaggio, adeguandoli a quelli del luogo di arrivo.

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DORMIRE

IN VOLO Nei voli di lunga durata, soprattutto quando si arriva a destinazione al mattino (ora locale), per essere più riposati è opportuno dormire almeno qualche ora in volo. Ricordatevi di indossare indumenti comodi e quando decidete di dormire, toglietevi le scarpe.


DA JET LAG

Viaggiando verso est, è meglio partire la mattina, mentre è preferibile partire la sera o di notte se la destinazione è a occidente. Si consiglia di alimentarsi in modo leggero, di bere molti liquidi, di evitare l’eccesso di alcolici e stimolanti, cercando di rilassarsi e di interessarsi alle esperienze del viaggio. C’è anche la possibilità di ricorrere alla melatonina (un ormone che interviene nella regolazione del ritmo sonno-veglia e che si acquista senza ricetta medica), prendendone 2-5 milligrammi prima di coricarsi nei primi due, tre giorni dopo l’arrivo. Non tutti concordano sul suo utilizzo, per cui anche in questo caso consultate il vostro medico.


VACCINAZIONI aese che vai vaccino che trovi. Prima di intraprendere un viaggio, soprattutto se ha come meta un Paese tropicale, è bene informarsi in tempo utile su quali sono le vaccinazioni obbligatorie o, quantomeno, consigliate per quella particolare zona. I vaccini hanno lo scopo di rendere l’organismo “immune”, stimolando la produzione di anticorpi che proteggano dalle infezioni contro le quali sono stati prodotti. Per ottenere una protezione adeguata, occorre vaccinarsi almeno due-tre settimane prima di partire: così l’organismo ha il tempo necessario per attivare le sue armi di difesa. Alcune malattie, da tempo eliminate in Italia, sono ancora diffuse in molti Paesi in via di sviluppo. Quali sono i fattori da considerare prima di affrontare le vaccinazioni? La destinazione del viaggio, la durata, l’età e le condizioni fisiche del viaggiatore, i possibili effetti collaterali dei vaccini, per esempio in caso di gravidanza, di particolari allergie o di necessità di più vaccinazioni contemporaneamente. Infatti, potrebbero esistere condizioni sfavorevoli per viaggiare in zone con caratteristiche ambientali diverse da quelle in cui siamo abituati a vivere e, ancora, controindicazioni alla profilassi farmacologica o vaccinale. Prima di partire, quindi,

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PANORAMICA

è sempre opportuno rivolgersi al proprio medico o all’Ufficio di Igiene dell’Asl competente, per chiarire qual è il piano vaccinale da affrontare.

OBBLIGATORIE

E NON Bisogna distinguere tra vaccinazioni che vengono richieste obbligatoriamente dagli Stati per tutelare i propri cittadini e quelle consigliate nell’interesse del viaggiatore. Del primo gruppo è rimasta in vigore solo la vaccinazione contro la febbre gialla. Ma le regole cambiano da Paese a Paese: alcuni la richiedono a tutti i viaggiatori, altri solo a chi proviene da zone infette, endemiche per la febbre gialla, ossia da gran parte dell’Africa e dei Paesi settentrionali del Sud America. Indipendentemente dagli obblighi, è interesse del viaggiatore vaccinarsi contro la febbre gialla, se si reca in Paesi a rischio. Fermo restando che per i viaggiatori internazionali informarsi bene e seguire norme comportamentali utili a ridurre il rischio di contrarre infezioni sono norme importanti quanto le vaccinazioni e la prevenzione con i farmaci (chemioprofilassi).


INSETTI ei Paesi tropicali e subtropicali, sono numerosi gli insetti vettori di malattie trasmissibili, conosciute e temibili, quali malaria, febbre gialla, dengue, encefaliti virali, filariosi, leishmaniosi, tripanosomiasi africana, tifo. I morsi, le punture o un semplice contatto con certi insetti possono causare reazioni spiacevoli, se non addirittura pericolose. È il caso di cantaridi, pulci, acari, cimici, zecche, scorpioni e ragni. Può capitare al contrario che certi insetti trasmettano una malattia a un essere umano senza che questi si sia accorto di essere stato punto. Il morso di insetti può causare la comparsa di piccoli pomfi rossastri, con vescicola o piccola emorragia centrale, curabili con pomate cortisoniche (mometasone, betametasone, metilprednisolone) o antibiotico/cortisoniche (gentamicina/betametasone, ac. fusidico/betametasone) o con pomate antistaminiche, per limitare il prurito (desclorfeniramina, oxatomide, prometazina). Le lesioni possono essere poco pruriginose, ma in soggetti predisposti si possono avere anche reazioni abnormi, causate dall’inoculazione di sostanze irritanti o da sensibilizzazione allergica verso la saliva dell’insetto.

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RISCHIO DA EVITARE Il rischio è consistente soprattutto per escursionisti, campeggiatori, e in generale per chi debba


soggiornare all’interno dei Paesi endemici: devono essere consapevoli del rischio e prendere le necessarie precauzioni. Spazio allora a zanzariere da fissare sopra il letto e rimboccare sotto il materasso, impregnate di insetticidi a base di permetrina; a indumenti chiari, di fibra naturale e lunghi; a repellenti a base di N,N-dietil-n-toluamide o di dimetil-ftalato da applicare sulla cute esposta e ripetere in caso di sudorazione intensa. Evitare le uscite tra tramonto e alba, l’uso di deodoranti o profumi che possono provocare reazioni fototossiche, o reazioni alla pelle dopo esposizione al sole, ma soprattutto attirare gli insetti. Chi ha avuto reazioni allergiche in seguito a punture di insetto deve fare particolare attenzione alle misure preventive e munirsi dei farmaci usati abitualmente contro gli attacchi allergici (loratadina, desloratadina, cetirizina, ebastina).


AMEBIASI ono molte le malattie che si possono contrarre in viaggio. L’importante è riconoscerne i sintomi e assumere i comportamenti (e, se necessario, i farmaci) corretti per contrastarle. Per colpa di un parassita, l’ameba, si può incorrere in un’infezione che dà sintomi intestinali acuti e si manifesta in genere in una forte diarrea. Questa è l’amebiasi. L’infezione da ameba è presente in tutto il mondo, ma essendo favorita dal clima caldo-umido e da condizioni igienico-sanitario precarie, è diffusa soprattutto nei Paesi tropicali. Dopo l’incubazione, che di solito dura dalle due alle quattro settimane, che può anche essere senza sintomi, si ha una diarrea acuta, accompagnata, a volte, anche da febbre, brividi o feci con sangue e muco.

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COSA

FARE? Nell’assistere pazienti colpiti da amebiasi è bene tenere a mente alcune norme: non avere contatti diretti con le feci o oggetti e vestiti contaminati, usare sempre guanti protettivi, lavare gli indumenti sporcati a temperature superiori a 60 °C per disinfettarli e tenere l’ammalato lontano da altre persone per evitare il contagio.


La trasmissione dell’amebiasi avviene soprattutto attraverso ingestione di acqua o di alimenti, soprattutto frutta e verdura, contaminati da materiale fecale infetto. Attraverso il contatto con l’uomo malato o asintomatico che è la sorgente di infezione, è raro ma possibile contrarre l’amebiasi. Dopo l’accertamento dell’avvenuto contagio, attraverso esami di laboratorio che rivelino la presenza di cisti amebiche nelle feci, è bene intraprendere, su prescrizione e sotto controllo medico, la somministrazione di farmaci antiparassitari.


COLERA inizio è improvviso, come in diverse forme di diarrea, per questo può venire confuso con quest’ultima. Ma si tratta di ben altro. Il colera è una malattia infettiva acuta provocata da un batterio, chiamato Vibrio cholerae. Come si prende? I vibrioni sono dotati di notevole resistenza all’ambiente esterno, soprattutto se leggermente salino, come l’acqua di mare. Per questo la trasmissione è favorita mangiando cibi, soprattutto pesci o crostacei crudi, verdura poco cotta, o bevendo acqua contaminata da feci eliminate da soggetti ammalati.

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PAROLA D’ORDINE:

IGIENE I viaggiatori internazionali hanno generalmente un basso rischio di contrarre l’infezione già solo rispettando le più elementari norme igieniche. L’India e le regioni asiatiche in generale sono le aree a maggior rischio di colera, benché la malattia sia presente in tutte le regioni a clima caldoumido. L’incubazione è a tempo variabile, da poche ore a cinque giorni, e ha poi un esordio improvviso, caratterizzato da una diarrea acquosa abbondante, dal tipico aspetto “ad acqua di riso” senza dolori addominali, vomito e abbassamento della temperatura corporea sotto la soglia dei 37 gradi (ipotermia).


Valgono le stesse regole igieniche viste per l’amebiasi: non bisogna avere contatti con il “caso” di colera, è bene disinfettare tutti gli indumenti contaminati e somministrare soluzioni reidratanti in maniera abbondante per evitare rischio di disidratazione, dovuto alle importanti perdite di liquidi che seguono la malattia.

VACCINO SÌ,

VACCINO NO Il vaccino contro il colera non rientra più tra quelli richiesti ufficialmente al viaggiatore, se non in situazioni particolari (missionari, soggetti diretti in zone epidemiche). Infatti, si è verificato efficace solo nel 50% dei casi e conferisce un’immunità di breve durata (3-6 mesi). L’Oms pertanto non lo consiglia: dando un falso senso di sicurezza può portare a trascurare altre misure di prevenzione, più efficaci del vaccino stesso.


DENGUE la zanzara Aedes aegypti, che punge nelle ore diurne, l’unica responsabile della trasmissione della dengue. Si tratta di un’infezione da virus, che si presenta in quattro forme diverse, della stessa famiglia di quello responsabile della trasmissione della febbre gialla.

È UNA

PUNTURA, TRE FORME Si possono distinguere tre casi di dengue. Quella classica, la forma benigna, causa una febbre improvvisa, conosciuta come “febbre spaccaossa”, a causa dei forti dolori muscolari che la accompagnano. A volte è associata, soprattutto nei bambini, a eruzioni cutanee maculo-papulose, cioè macchie e bolle sporgenti. Nella dengue emorragica, invece, i sintomi febbrili acuti sono seguiti da aumentata permeabilità vascolare e, come dice il nome stesso, perdita di sangue dalle gengive, dal naso, o dall’apparato gastrointestinale, che si evidenzia nelle feci o nel vomito. La forma più grave e, fortunatamente, anche la meno comune è la dengue con sindrome da shock. È una situazione che richiede un trattamento medico urgente, caratterizzata da un severo abbassamento di pressione, profonda debolezza, pallore, colorito cianotico. Un consiglio: evitare l’automedicazione con far-


maci antipiretici a base di acido acetilsalicilico. A causa del loro effetto anticoagulante, infatti, potrebbero favorire o far peggiorare le manifestazioni emorragiche.

DOVE

È PRESENTE? La dengue è diffusa in regioni tropicali o subtropicali dell’America centrale e meridionale, nell’Asia meridionale, Sud-Est Asiatico e Africa. Per i viaggiatori esiste un rischio significativo se si muovono in aree in cui è endemica e, altrettanto, in aree affette da epidemie di dengue. Non è ancora disponibile una profilassi, ma è utile prendere le precauzioni necessarie per evitare le punture di zanzare, sia durante il giorno sia durante la notte.


DIARREA ia che arrivi i primi giorni o quelli successivi, la “vendetta di Moctezuma”, questo uno dei tanti nomi coloriti usati per descrivere la diarrea del viaggiatore, può compromettere seriamente l’obiettivo del viaggio. Caratterizzata dalla comparsa di due o più scariche diarroiche al giorno, con feci semiformate o liquide, è provocata dall’ingestione di cibo o bevande contaminate e può essere associata a febbre, crampi addominali, nausea, vomito e senso di malessere.

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VENDETTA VIOLENTA L’Escherichia coli enterotossica (Etec) è la più frequente causa di diarrea del viaggiatore. Altre possibili sono il cambiamento di abitudini e ritmi di vita e le diverse condizioni climatiche, infezioni batteriche sostenute da Salmonelle e Shigelle, che determinano una diarrea contenente muco e sangue. Oltre che da batteri, può essere causata da una serie di virus (Rotavirus, Norwalk), mentre tra i parassiti “colpevoli” sono da ricordare la Giardia lamblia, l’Entamoeba hystolitica e i Cryptosporidium. La prevenzione è d’obbligo: ✔ evitare alimenti crudi, tranne la frutta che può essere pelata o sbucciata al momento; ✔ assicurarsi che i cibi cotti siano serviti ancora caldi; se conservati per ore a temperatura am-


DEL VIAGGIATORE

biente diventano una delle principali fonti di infezione alimentare; ✔ l’acqua dei rubinetti è spesso contaminata, nel dubbio è bene farla bollire o disinfettarla. Meglio usare acqua imbottigliata; ✔ evitare il ghiaccio, a meno che non sia preparato con acqua sicuramente potabile; ✔ non comprare alimenti o bevande da venditori ambulanti.

TRATTAMENTO Il primo soccorso si attua con la reidratazione orale, con succhi di frutta o bibite saline. Normalmente, sopportando il disagio per qualche giorno, la diarrea si risolve con l’aiuto di fermenti lattici probiotici. Se le scariche continuano, si può ricorrere a un antidiarroico, che le blocca momentaneamente ma non risolve l’infezione. Nei casi più gravi, su consiglio del medico, vanno assunti farmaci antimicrobici, che agiscano selettivamente a livello intestinale. Per alleviare il disturbo è meglio preferire bevande non gassate per evitare la distensione intestinale, cibi liquidi e facilmente digeribili per non sovraccaricare l’intestino e cibi salati per trattenere maggiormente l’acqua. Solo dopo qualche giorno è consigliabile reintrodurre cibi solidi, soprattutto a elevato potere adsorbente, quali pane, riso, patate.


EPATITI epatite causa un’infiammazione acuta del fegato. Si conoscono cinque tipi di epatite, ognuna contrassegnata da una lettera: A, B, C, D (delta), E. Le più comuni che possono infettare il viaggiatore sono la A e la E, fermo restando il fatto che, venendo a contatto con sangue o fluidi biologici di persone infette, il rischio di epatite B, C e D è ovunque, anche nel nostro mondo quotidiano. Nei viaggiatori non immuni che si recano in zone ad alta endemia (soprattutto ai tropici), l’epatite A è 40 volte più frequente della febbre tifoide e 800 volte più del colera: è l’infezione più frequente che si può prevenire tramite vaccinazione.

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I SEGNI PREMONITORI È dovuta a un virus, detto picornavirus, trasmesso prevalentemente per via fecale-orale, attraverso acqua o alimenti contaminati, in particolare verdura, molluschi crudi o poco cotti. ll periodo di incubazione è di 3-5 settimane e la trasmissione da contatto con individui infetti è particolarmente comune tra i bambini. I sintomi sono febbre, brividi, cefalea, astenia. Compare poi nausea, inappetenza, vomito, ittero (colorazione giallastra degli occhi e della pelle) associato a feci chiare e urine scure. Nella maggioranza dei casi la malattia evolve verso la guarigione completa dopo un decorso naturale di 4-


6 settimane. In una ridotta percentuale di casi si può complicare e portare alla morte (epatite fulminante). La prima infezione conferisce un’immunità che dura tutta la vita. Il vaccino inattivato (virus ucciso) è sicuro e molto efficace: la prima dose porta all’immunità, che dura un anno, in tre settimane, per questo va somministrata in tempo utile per la partenza; la seconda dose, da effettuarsi dopo 6-12 mesi, è necessaria per garantire una protezione più duratura (oltre 10 anni).

L’EPATITE E È causata dal virus Hev, scoperto recentemente, nel 1990. Questa malattia è diffusa nelle regioni a clima caldo-umido e fra popolazioni di basso livello socioeconomico. Le modalità di trasmissione sono sovrapponibili a quelle dell’epatite A: si manifesta con malessere, stanchezza, diarrea, vomito, febbre, ittero. Non esiste a tutt’oggi un vaccino disponibile e, date le modalità di trasmissione oro-fecale, seguire le corrette norme igieniche costituisce il più importante mezzo di prevenzione.


FEBBRE a febbre gialla è una malattia acuta virale ancora endemica in molte regioni dell’Africa centrale e occidentale a sud del Sahara. Il contagio avviene, cosĂŹ come per la dengue, attraverso la puntura di zanzare del genere Aedes: contagiate nei cinque giorni del periodo febbrile di persone malate, le zanzare diventano portatrici di malattia dopo 9-12 giorni dal pasto di sangue infetto, per tutta la durata della loro vita. Queste zanzare hanno notevoli capacitĂ di adattamento: da climi temperati a relativamente freddi

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GIALLA

e in situazioni urbane, sono in grado di causare il diffondersi di epidemie di febbre gialla. L’incubazione è breve, 3-6 giorni, poi l’inizio improvviso: febbre accompagnata da brividi, nausea, vomito, dolori muscolari diffusi e senso di prostrazione. Dopo un abbassamento del numero di globuli bianchi nel sangue (leucopenia) e manifestazioni emorragiche con comparsa di colorito giallastro, la febbre gialla si esaurisce nell’arco di 4-5 giorni.

EFFICACIA

TOTALE La vaccinazione, in dose singola e costituita da virus viventi attenuati, è efficace al 100% e conferisce un’immunità prolungata per anche dieci anni. Gli anticorpi a difesa compaiono dopo 7-10 giorni, per questo il vaccino va fatto almeno dieci giorni prima della partenza, nei centri autorizzati dal ministero della Sanità e notificata sul Certificato di vaccinazione internazionale. Si sconsiglia alle donne gravide, ai bambini di età inferiore ai sei mesi, agli immunodepressi e ai soggetti allergici alle uova. La vaccinazione antiamarillica rimane quindi l’unica obbligatoria se ci si reca in zone endemiche, senza naturalmente dimenticare l’importanza di precauzioni e misure personali di protezione dalle punture di zanzare.


FEBBRE i tratta di un’infezione causata da un batterio appartenente al genere Salmonella e, contrariamente alle altre infezioni a trasmissione oro-fecale, la diarrea non è un sintomo frequente. L’infezione da febbre tifoide è endemica nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto nel sub-continente indiano, nel Nord Africa e in Africa Occidentale. La sintomatologia che ne segue è severa, caratterizzata da febbre elevata e da un evidente stato di prostrazione.

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VACCINO AD HOC La vaccinazione antitifica è consigliata ai viaggiatori che prevedono di soggiornare in zone endemiche (Asia, Africa, America Latina), ma soprattutto dove le condizioni igieniche sono scarse, in caso di viaggi al di fuori delle usuali mete turistiche e di soggiorni prolungati in zone rurali e poco battute. Sono attualmente disponibili due tipi di vaccino: il primo è iniettabile, attivo verso la sola Salmonella typhi, efficace dopo una sola somministrazione nell’80-90% dei casi protegge per oltre tre anni; il secondo è orale, attivo anche contro le Salmonelle del paratifo A e B e prevede l’assunzione di tre capsule o bustine a digiuno a giorni alterni. L’immunità si ottiene dopo circa 10-14 giorni e


TIFOIDE

dura tre anni. Questo vaccino ad ampio spettro d’azione è sicuro, praticamente privo di effetti collaterali e ha un’ottima tollerabilità, per questo è preferibile a quello iniettabile. È bene effettuare la vaccinazione antitifica la settimana prima della profilassi antimalarica: l’una potrebbe, infatti, ridurre l’efficacia dell’altra.


MALARIA n’altra zanzara la causa. Questa volta è la Anopheles, che punge preferibilmente di notte, al crepuscolo e all’alba, portatrice di malaria, diffusa malattia tropicale dovuta a un protozoo, il Plasmodium, di cui si conoscono quattro specie: falciparum, vivax, ovale o malariae. L’infezione da P. falciparum è la più frequente e la più grave, anche fatale se non viene trattata in modo tempestivo e appropriato. Dopo un periodo di incubazione che varia da 7 a più di 28 giorni dalla puntura infettante, arrivano i sintomi: febbre elevata, brividi e sudorazione, accompagnati da manifestazioni aspecifiche come stanchezza, cefalea, nausea, vomito. Queste possono anche essere modeste ma deve essere sempre sospettato il contagio se, nell’arco di tempo tra

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una settimana dopo l’ingresso in un’area endemica e due mesi dopo l’ultima esposizione, dovessero comparire sintomi quali febbre, cefalea, astenia, vomito, diarrea. Diagnosi precoce e appropriata terapia sono i più importanti fattori che determinano la sopravvivenza dei pazienti con malaria falciparum.

NORME

DI VIAGGIO La malaria è presente in una vasta area del globo, che comprende gran parte dei territori della fascia tropicale e subtropicale, l’Africa subsahariana in particolare. Sono sempre più numerose le zone dove si è sviluppata la resistenza del P. falciparum nei confronti della clorochina e di altri antimalarici (proguanil, meflochina e doxiciclina): profilassi e terapia sono quindi messe a dura prova. La chemioprofilassi deve essere iniziata una o due settimane prima della partenza (che si riducono a uno o due giorni nel caso di doxiciclina o proguanil), continuata per tutto il periodo di viaggio e per le quattro o cinque settimane successive al rientro. Attenzione però: nessuna di queste dà una copertura totale contro il rischio malaria, che può essere contratta anche dopo avere eseguito una corretta chemioprofilassi. La prima norma che un viaggiatore deve rispettare, quindi, è quella di proteggersi in modo adeguato dalle punture di zanzara.


FARMACIA a prima norma, per un viaggiatore che soffra di patologie croniche, è portare con sé scorte sufficienti dei farmaci che usa abitualmente (antidiabetici, antipertensivi, antiepilettici, antianginosi, pillola anticoncezionale eccetera), per la possibile difficoltà a reperirli all’estero.

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FARMACO PER OGNI ESIGENZA Il buon senso consiglia di mettere in valigia un kit di pronto soccorso, utile in ogni circostanza, dotato di disinfettante, garze sterili, bende, cerotti, forbici, cotone, termometro. Oltre a questi, da non dimenticare sono i farmaci antipiretici (paracetamolo), disinfettanti per acqua (tosilcloramide), sali per reidratazione orale e creme solari ad alta protezione, se si raggiungono luoghi molto esposti. Non possono mancare poi creme ad uso locale, dall’azione antibiotica (gentamicina, ac. fusidico, neomicina), antinfiammatoria (mometasone, betametasone, clobetasolo) o antipruriginosa (desclorfeniramina, oxatomide, prometazina), da usarsi in caso di ustioni e escoriazioni infette, scottature, forme infiammatorie cutanee batteriche, punture di insetto, dermatiti, eczemi da contatto, eritemi solari. E ancora antistaminici per uso sistemico (loratadina, desloratadina, desclorfeniramina, cetirizina), per ottenere sollievo dai sintomi associati all’orti-


DA VIAGGIO

caria o a una reazione allergica. Se si viaggia in zone malariche, si devono mettere in valigia le scorte di farmaci per la chemioprofilassi prescritti in quantità sufficienti ed eventualmente quelli per l’automedicazione (da usare in caso di comparsa dei sintomi e impossibilità a raggiungere un centro sanitario). Non devono mancare i repellenti contro le zanzare e altri insetti ed eventualmente zanzariere al piretro. Essendo la diarrea del viaggiatore l’affezione più frequente nei viaggiatori, tra i farmaci da mettere in valigia vanno senz’altro consigliati fermenti lattici probiotici, un antidiarroico (loperamide) e, non ultimo, un antimicrobico ad ampio spettro (rifaximina).


IL

DECALOGO

a Società italiana di medicina dei viaggi e delle migrazioni (Simvim) ha riassunto in un decalogo le dieci regole da seguire prima di affrontare un viaggio, soprattutto in Paesi a rischio.

L

1. Assicurati di essere idoneo al viaggio: ci sono condizioni in cui è sconsigliato e pericoloso viaggiare. Nel dubbio, consulta il tuo medico. 2. Un mese prima di partire, verifica se occorrono vaccinazioni. Verifica anche di avere un’assicurazione sanitaria. 3. Evita i cibi crudi e i buffet freddi, le creme all’uovo o alla panna, e preferisci carne e pesce cotti bene e al momento, frutta sbucciata o lavata al momento, verdura cotta. Il latte non pastorizzato deve essere sempre bollito, i gelati possono rappresentare un rischio. 4. Attenzione a ciò che bevi: spesso l’acqua del rubinetto non è potabile. Falla bollire o disinfettala con compresse a base di cloro, o meglio, opta per l’acqua minerale in bottiglia, sia a tavola sia per lavare i denti. Non usare ghiaccio. Caffè, tè, vino, birra e alcolici sono in genere sicuri. 5. Se hai rapporti sessuali occasionali, usa il preservativo.


DEL VIAGGIATORE

6. Farmaci: ricordati di portare tutto ciò che usi già a casa e farmaci che potrebbero tornare utili. 7. Per prevenire la malaria, proteggiti dalle zanzare tramite zanzariere, repellenti cutanei, insetticidi a base di piretro e, quando necessario, assumi farmaci antimalarici. 8. Usa ogni precauzione nell’utilizzo dei servizi igienici pubblici e cura la tua igiene personale più del dovuto (lavati le mani accuratamente con acqua e sapone prima di ogni pasto). Non fare il bagno in acque stagnanti e non camminare mai a piedi scalzi su terreni umidi e sabbiosi. 9. Fai molta attenzione alla guida: in molti Paesi in via di sviluppo gli incidenti stradali sono frequentissimi. 10. Occhio alla criminalità: non esporre troppo denaro o valori.


APPUNTI


DI VIAGGIO

“Quando viaggio mi piace avere qualcosa di interessante da leggere, per questo porto sempre con me il mio diario� Oscar Wilde (1854-1900) scrittore inglese


APPUNTI


DI VIAGGIO

“Viaggiare non è veramente piacevole, si va incontro all’ignoto e l’ignoto è qualche volta sgradevole e sempre traumatico; però, fa bene” Alberto Moravia (1907-1990) scrittore italiano


APPUNTI


DI VIAGGIO

“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” Marcel Proust (1871-1922) scrittore francese


APPUNTI


DI VIAGGIO

“Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone� John Steinbeck (1902-1968) scrittore americano


APPUNTI


DI VIAGGIO

“Come molti viaggiatori ho visto più di quanto ricordi e ricordo più di quanto ho visto” Benjamin Disraeli (1804-1881) statista inglese


APPUNTI


DI VIAGGIO

“Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina” Agostino di Ippona (354-430) filosofo


APPUNTI


DI VIAGGIO

“La vita è la più monotona delle avventure: finisce sempre allo stesso modo” Roberto Gervaso (1937) giornalista e scrittore


APPUNTI


DI VIAGGIO

“A chi mi domanda ragione dei miei viaggi, solitamente rispondo che so bene quel che fuggo, ma non quel che cerco� Michel De Montaigne (1533-1592) moralista francese


APPUNTI


DI VIAGGIO

“Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare. Ma non importava, la strada è la vita” Jack Kerouac (1922-1969) scrittore americano


APPUNTI


DI VIAGGIO

“In viaggio mi avvolge un sentimento di pace e di sicurezza” Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) scrittore tedesco


APPUNTI


DI VIAGGIO

“Il saggio non pensa mai di essere arrivato” Anonimo


Illustrazioni: Cristina Kiss Finito di stampare nel mese di aprile 2009 Realizzazione a cura di Punto Effe S.r.l. con la collaborazione di


con la collaborazione di


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