I.P.
puntoeffe
Lazio
sommario
Editoriale
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News dalla Regione
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Il punto
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Questioni spinose
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Iniziative e progetti
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Qualche domanda a...
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Stampa: Modulimpianti S.n.c. - Capriate S.G. (BG)
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editoriale La farmacia è incontestabilmente l’unico servizio sanitario che, tutti i giorni dell’anno e in tutte le ore del giorno, fornisce ai cittadini la certezza di una risposta professionale immediata, garantita e sicura. Di più: è anche l’unico servizio che presenta gli stessi standard di efficienza, efficacia e qualità in ogni angolo del territorio nazionale. Ragioni che spiegano a sufficienza perché la farmacia sia ormai da molti anni il servizio pubblico nel quale gli italiani ripongono più fiducia, come attestano le rilevazioni sociali più autorevoli e accreditate. In nome di principi (mercato, concorrenza, libertà d’impresa) non sempre né del tutto compatibili con la tutela di un bene esistenziale qual è la salute, il governo Monti ha però deciso di varare un provvedimento che scardina alcuni capisaldi del servizio farmaceutico e potrebbe far collassare il sistema. Preoccupa, in particolare, la rottamazione della pianta organica, che sembrerebbe preludere a un “liberi tutti” nell’allocazione degli esercizi: ogni farmacia, libera da vincoli (a eccezione della distanza), potrebbe infatti legittimamente provare a spostarsi nelle zone economicamente più interessanti, con tanti saluti alla capillare distribuzione del servizio. Esiti non meno nefasti sul servizio potrebbero scaturire dalla norma che prevede l’espulsione coatta dei titolari over 65 dalla direzione della propria farmacia e da quella sul concorso straordinario per soli titoli, che calpesta i concetti di equità e meritocrazia e si presenta di realizzazione lunga e macchinosa: ci vorranno anni, alla luce delle esperienze pregresse, per valutare la sfilza infinita dei titoli di migliaia di concorrenti, con buona pace della rapida apertura dei nuovi esercizi. Correggere subito queste improvvide previsioni rappresenterebbe un doveroso segno di rispetto per un servizio, quello farmaceutico, mai venuto meno al suo impegno nei confronti dei cittadini e delle istituzioni, ai quali ha sempre assicurato al meglio, anche in presenza di provvedimenti sfavorevoli e di situazioni economiche critiche, la sua indispensabile attività. Un esempio viene proprio dalle farmacie del Lazio, che per evitare disagi ai cittadini garantiscono la distribuzione in Dpc di tutti i farmaci del Pht (anche le eritropoietine, dopo 10 anni sono tornate in farmacia), così come i prodotti per l’assistenza integrativa diabetica e gli alimenti per nefropatici, anche se non compresi nei Lea. E questo nonostante un accordo convenzionale scaduto da tempo immemorabile, i reiterati ritardi delle Asl nei rimborsi per l’assistenza erogata e la costante perdita di redditività di un’attività sempre più complessa e sempre più esposta (non bastasse il resto!) agli attacchi della criminalità predatoria. È ovvio che in assenza delle necessarie, urgenti correzioni all’articolo 11 della Legge 27/2012 questo modello di servizio efficace, efficiente e anche economico per le casse dello Stato non potrà continuare a esistere, neppure volendo. Al suo posto, si affermerebbero altri modelli, dove a prevalere non sono le logiche sanitarie e professionali, ma quelle del profitto. Le ragioni del mercato, della concorrenza e della libera circolazione dei capitali (una buona fetta dei quali, come noto, di provenienza tutt’altro che trasparente…) ne uscirebbero certamente soddisfatte. Ma quelle della salute dei cittadini? Franco Caprino Presidente Federfarma Lazio
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news dalla Regione Proroga sacchetti di plastica
I SERVIZI IN FARMACIA E L’IVA Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione n. 128/E del 20 dicembre 2011, ha chiarito quali tra i nuovi servizi proposti dalla farmacia prevedano o meno l’applicazione dell’Iva. Secondo il documento, ne sono esenti tutte le prestazioni consistenti nella messa a disposizione di operatori socio-sanitari, infermieri e fisioterapisti, sia per quanto riguarda le fatture/ricevute rilasciate dalla farmacia nei confronti degli utenti, sia per quelle dei soggetti che svolgono il servizio nei confronti delle farmacie. Quanto ai servizi diagnostici come telemedicina, holter pressorio, Ecg, essi sono riconducibili alle «prestazioni sanitarie di diagnosi, cura e riabilitazione rese alla persona» di cui parla l’articolo 10, comma 18 del Dpr 633/1972; se svolte nell’esercizio di professioni e arti sanitarie soggette a vigilanza, ai sensi dell’articolo 99 del Tullss, dovrebbero essere anch’esse esenti da Iva. In realtà pare necessario, in questo caso, un parere chiarificatore da parte dell’Agenzia delle Entrate. Infine, le prestazioni analitiche di prima istanza di autocontrollo (test per la glicemia, colesterolo e trigliceridi, emoglobina, misurazione dei componenti delle urine eccetera) nonché la misurazione della pressione arteriosa o altre analisi effettuabili direttamente dall’utente a mezzo di attrezzature automatiche disponibili presso la farmacia non possono ricondursi alla previsione agevolativa del citato Dpr e vengono pertanto assoggettate a Iva, con l’aliquota del 21 per cento.
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Dal primo gennaio 2011 è vietata la vendita dei sacchetti non biodegradabili mentre è consentito agli esercizi commerciali di continuare a utilizzare, sino a esaurimento, le scorte di sacchetti di plastica presenti nell’esercizio alla data del 31 dicembre 2010. Ferma restando tale disposizione, l’articolo 2 della Legge n. 28 - che disciplina la materia ha previsto che, limitatamente ad alcune categorie di sacchetti, il termine del divieto di commercializzazione scatterà solo con l’adozione, entro il 31 dicembre 2012, del Decreto interministeriale con il quale saranno individuate le eventuali ulteriori caratteristiche tecniche dei sacchetti. I sacchetti per i quali si applica la proroga del divieto sono quelli biodegradabili e compostabili conformi alla norma Uni En 13432:2002; quelli riutilizzabili di spessore superiore a 100 micron per usi non alimentari e 200 micron per gli usi alimentari, se con maniglia esterna alla dimensione utile del sacco; quelli riutilizzabili di spessore superiore a 60 micron per usi non alimentari e 100 micron per usi alimentari se con maniglia interna alla dimensione utile del sacco. Le farmacie sono pertanto invitate, in caso di acquisto di sacchetti presso il proprio fornitore/produttore, a tener conto di tali circostanze. Dal 31 dicembre 2013 saranno in vigore le nuove sanzioni (da 2.500 a 25.000 euro aumentabili fino al quadruplo del massimo), nel caso di commercializzazione di sacchetti non conformi alla norma.
di
Elena Bottazzi
ELEZIONI ASSIPROFAR i è svolto a metà aprile il rinnovo delle cariche di Assiprofar, l’Associazione dei titolari di Roma e Provincia, per il triennio 20122014. Il nuovo consiglio direttivo ha nominato Franco Caprino presidente, mentre Antonino Annetta e Giuseppe Califano sono, rispettivamente, vice presidente urbano e vice presidente rurale. Il nuovo segretario è Andrea Cicconetti, il tesoriere Osvaldo Moltedo. Presidente della Consulta è Gigliola Brocchieri. Il Consiglio ha inoltre indicato Giuseppe Perroni come rappresentante dell’Assiprofar in seno a Federfarma Lazio. Successivamente il Consiglio di quest’ultima ha nominato Perroni Tesoriere di Federfarma Lazio.
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LA MARATONA DI SOLIDARIETÀ nche quest’anno, le farmacie sono scese in campo per sostenere Race for the cure, la mini maratona di solidarietà per la prevenzione dei tumori al seno che si è svolta domenica 20 maggio nelle più belle strade di Roma. L’evento ha avuto un’ampia diffusione su tv, radio e stampa; inoltre, dal 18 al 20 maggio è stato allestito il “Villaggio” Race presso lo stadio delle Terme di Caracalla, dove sono state offerte ai visitatori alcune prestazioni di prima istanza, come misurazione della pressione e della glicemia. Oltre a distribuire le locandine, molte farmacie hanno aderito alla raccolta delle iscrizioni dei partecipanti. Infine, contemporaneamente a tale iniziativa, la Commissione Ecm dell’Assiprofar Federfarma Roma ha organizzato tre edizioni di un corso di aggiornamento professionale dal titolo Tumori del seno, ginecologici e del polmone: dalla prevenzione al trattamento integrato, che ha visto una larghissima partecipazione di colleghi, tanto che è prevista una riedizione per il mese di ottobre.
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Prosegue la campagna di comunicazione di Federfarma Roma Lo scorso 20 aprile è andato in onda, su Sky Tg 24 Economia, un dibattito tra farmacie e parafarmacie sulla liberalizzazione dei farmaci di fascia C. Ospiti in studio Antonino Annetta per Federfarma Roma e Fabio Romiti, vicepresidente del Movimento nazionale liberi farmacisti. I colleghi interessati possono vedere il filmato collegandosi direttamente al link http://www.federfarmaroma.com/video40.html oppure digitando l’indirizzo http://www.youtube.com/embed/m_ZQHYtjUxU. Martedì 24 aprile è invece iniziata la nuova campagna di comunicazione, coordinata dal collega Angelo Izzo, dal titolo Noi ci siamo sempre, che evoca la capillarità della farmacia sul territorio con una pubblicazione sul Corriere dello Sport Stadio. La campagna evidenzia l’importante ruolo delle farmacie sempre presenti sul territorio e l’impiego del defibrillatore, vero strumento salvavita a disposizione della cittadinanza. Seguiranno ulteriori pubblicazioni sui maggiori quotidiani nazionali e sugli inserti settimanali de Il tempo e del Corriere dello Sport per valorizzare l’immagine del farmacista in farmacia.
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il punto
Dopo una prima fase sperimentale, oggi le farmacie utilizzano quotidianamente il nuovo piano terapeutico on line. Il sistema permette una puntuale tracciatura delle erogazioni, evita eventuali abusi e facilita il lavoro del farmacista
partito ai primi di gennaio 2012 il nuovo progetto di piano terapeutico on line, realizzato in collaborazione tra la Regione Lazio e Federfarma Lazio. Il progetto è frutto del nuovo accordo sulla Distribuzione per conto siglato tra la Regione e Federfarma Lazio e operativo dal 1° maggio 2011. Con il nuovo accordo rientrano di fatto in farmacia i farmaci a base di eritropoietine, che da oltre un decennio erano distribuiti esclusivamente dalle Asl. Tale rientro prevede l’obbligo, sottoscritto tra le parti, di sviluppare il progetto del piano terapeutico on line per evitare al paziente di dover allegare alla ricetta copia conforme all’originale del piano terapeutico. A maggio e giugno il tavolo tecnico, composto dalla Regione, Federfarma Lazio e Studiofarma (che fornisce le piattaforme WEBDPC e WEBCARE), ha definito i parametri e le linee guida,
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per passare successivamente allo sviluppo software. A novembre e dicembre la Regione Lazio ha presentato ai medici la versione beta del piano terapeutico on line; sono state effettuate le formazioni sull’utilizzo e l’impiego delle varie interfacce, analizzati i problemi, proposte le migliorie. A gennaio è partita la sperimentazione sul campo e oggi le farmacie lo utilizzano quotidianamente.
di
Andrea Cicconetti*
*Segretario Federfarma Roma Il sistema funziona in modo molto semplice: il medico prescrittore carica i dati del paziente, il nome del farmaco, il dosaggio e il numero di confezioni sull’interfaccia. In pratica, redige il piano terapeutico, ma lo effettua sul sito WEBCARE della Regione Lazio. Il paziente si reca dal suo medico di Medicina generale con copia stampata del piano terapeutico on line, che a fronte di questa redige la ricetta Ssn.
A questo punto il paziente si reca nella farmacia sotto casa con la sola ricetta e la tessera sanitaria, il farmacista eroga le confezioni in distribuzione per conto, il sistema WEBDPC riconosce il codice fiscale del paziente, recupera il piano terapeutico on line e decurta le quantità dispensate da quelle residue presenti sul piano terapeutico on line. Al termine di tutte le confezioni disponibili il sistema “blocca” eventuali ulteriori confezioni per quel determinato paziente. È evidente che questa innovazione, la prima in Italia, permette una puntuale tracciatura delle erogazioni, evita eventuali abusi, facilita il lavoro del farmacista eliminando la copia cartacea del piano terapeutico - evita al paziente di doversi recare presso la Asl per la redazione delle copie conformi del piano terapeutico da allegare a ogni singola prescrizione del medico. Attualmente la procedura è in vigore anche per i farmaci a base di ormone somatotropo.
La trattenuta dell’1,82 per cento Chi non si ricorda la famosa trattenuta del 3,65 per cento, poi diventata dell’1,82 per cento? Questa trattenuta nacque con l’intento dell’allora governo Berlusconi (parliamo del luglio 2010) di recuperare l’extra sconto sui generici di cui avevano
sino ad allora goduto le farmacie. Poteva essere una misura limitata nel tempo e invece è stata inserita come trattenuta fissa. Subito dopo l’entrata in vigore della norma, iniziarono ad arrivare da più parti pareri legali in merito a quali farmaci dovessero essere soggetti all’applicazione dell’1,82 per cento. Qui le Regioni, a fronte di un parere dell’Aifa, hanno ovviamente scelto di applicarlo su tutti i farmaci del Ssn. Nonostante ciò il professor Luciani, stimato ordinario di Diritto costituzionale alla Sapienza, ha sempre sostenuto che la trattenuta dell’1,82 per cento si dovesse applicare ai farmaci Ssn escludendo i generici e l’ossigeno terapeutico. Anzi il suo parere è stato oggetto di una serie di ricorsi al Tar promossi da tutte le Federfarma regionali. Anche Federfarma Lazio ha presentato il ricorso, non c’è stata la sospensiva, ma il tribunale entrerà direttamente nel merito. Intanto nella Regione Lazio le farmacie contestano sistematicamente le trattenute dell’1,82 per cento effettuate sui generici e sull’ossigeno terapeutico. 5
questioni spinose
Due importanti ricerche sono state commissionate da Federfarma Lazio negli ultimi anni: una sulla distribuzione dei farmaci Pht e l’altra sulle dinamiche reddituali dell’impresa. La farmacia può infatti continuare a svolgere il suo ruolo prezioso per la collettività solo a condizione di mantenere la capacità di generare reddito
egli ultimi anni Federfarma Lazio ha commissionato due importanti ricerche con lo scopo di analizzare alcuni importanti fattori che hanno mutato, in alcuni casi radicalmente, l’assetto economico e professionale della farmacia. Il primo studio, eseguito dall’equipe del professor Pastore, ordinario di Economia e gestione delle imprese presso l’università La Sapienza di Roma, dal titolo “La distribuzione dei farmaci Pht: un focus sulla Regione Lazio” si è proposto l’obiettivo di un’analisi critica comparativa tra le due possibili modalità distributive dei farmaci Pht e cioè la distribuzione diretta a opera delle strutture sanitarie pubbliche e la cosiddetta “distribuzione in nome e per conto (Dpc)”, posta in essere dalle farmacie territoriali pubbliche e private. Tale valutazione comparativa, assumendo l’ottica del ricercatore super par-
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tes e basandosi su una metodologia di ricerca rigorosa che ha prodotto un’analisi dettagliata nelle oltre cento pagine che costituiscono la pubblicazione, ha voluto rappresentare, al di là dell’intrinseca valenza conoscitiva, un utile strumento a supporto dei decision maker nelle scelte del canale distributivo. Infatti, l’analisi svolta ha consentito di porre in evidenza i molteplici punti di vista dei soggetti coinvolti a vario titolo nella dispensazione dei farmaci Pht al cittadino. In primo luogo, l’analisi ha dimostrato che, secondo la prospettiva dell’assistito, a parità di professionalità nell’erogazione del servizio, sono soprattutto gli oneri logistici legati alla fruizione dello stesso nel canale distribuzione diretta a rendere preferibile l’alternativa distribuzione per conto, che garantisce un maggior grado di accessibilità. Assumendo l’ottica della farma-
cia territoriale, il ricorso alle nuove forme distributive può essere senza dubbio interpretato come una minaccia, in modo particolare a causa dell’immediato impatto negativo sul reddito d’impresa. Nonostante ciò, continua lo studio, la farmacia può trasformare la minaccia in opportunità attraverso linee di azione strategica: un’attenta gestione delle risorse interne, l’adozione di un approccio al mercato evoluto, il potenziamento dell’offerta, arricchendo, potenziando e personalizzando i servizi a valore aggiunto per il paziente-cliente. Il secondo studio, dal titolo “L’impresa farmacia: evoluzione del contesto e dinamiche reddittuali, un focus sulla Regione Lazio”, ha avuto come obiettivo la necessità di interpretare gli effetti del cambiamento di contesto sul management e i risultati economici della farmacia, posto in essere
di Antonino
Annetta*
*Vicepresidente Federfarma Roma
che, quest’ultima, può continuare a svolgere un ruolo prezioso per la collettività, erogando servizi fondamentali per la salute e per il Servizio sanitario nazionale, solo a condizione di mantenere, nel medio-lungo termine, la capacità di generare reddito. L’equipe dei ricercatori della Sapienza evidenzia come il modello attuale di farmacia, essendo di tipo product oriented, non valorizza la componente del servizio, la quale, viceversa, qualifica altamente la funzione sociale e sanitaria della farmacia. In sostanza, ha affermato lo studio, non si può non prendere atto che, per il corretto funzionamento del sistema, è necessario garantire una
congrua remunerazione a un attore della filiera che ha un’importanza strategica come la farmacia. È fuori di dubbio, si legge nella ricerca, che ci troviamo in una situazione nella quale è indispensabile ridurre la spesa sanitaria nel nostro Paese. Uno degli ambiti di possibile intervento è costituito dalla spesa farmaceutica, la quale incide per circa il 13 per cento sul totale e, su tale voce, negli ultimi anni, si sono susseguiti molti interventi, che però si sono concentrati soltanto sulla spesa in farmacia. Altrettanto non si può dire per la spesa farmaceutica ospedaliera, alla quale non si è dedicata altrettanta attenzione e che si confi-
gura come un ambito che genera un abbondante deficit e che può essere foriero di ampi spazi di miglioramento. Di conseguenza, è indispensabile, se si vuole garantire un elevato livello di efficienza del sistema farmacia e nel contempo ridurre i costi sanitari, agire su ambiti che fino a oggi sono stati, per vari motivi, poco esplorati, talvolta a causa delle maggiori difficoltà d’intervento, anche riconsiderando i rapporti tra i soggetti che operano all’interno della filiera e il ruolo delle istituzioni, che dovrebbero valorizzare il ruolo sanitario e sociale della farmacia senza disconoscerne la qualità di soggetto economico. 7
iniziative e progetti L’educazione continua in medicina è uno dei fiori all’occhiello di Federfarma Roma: più di 2.000 farmacisti ogni anno partecipano ai corsi di formazione residenziale e altri 200 circa usufruiscono dei corsi a distanza. Il valore aggiunto? La formazione è effettuata da chi conosce e vive quotidianamente gli aspetti della professione
na delle componenti centrali della competenza di chi lavora in Sanità è la preparazione professionale, che richiede un apprendimento costante durante tutta la propria vita lavorativa. L'aggiornamento è sicuramente una delle prerogative degli operatori sanitari, ma è importante che tale “aggiornamento” sia inserito in un contesto che lo renda strutturato e programmato: l’Assiprofar Federfarma Roma, investendo risorse e competenze operative di alcuni colleghi del Consiglio direttivo, è riuscita a creare una vera e propria scuola di Formazione professionale permanente per valorizzare la figura dei farmacisti associati e dei loro collaboratori che chiedevano di essere supportati con professionalità e metodo, per rispondere rapidamente ai continui cambiamenti professionali e normativi che investono il mondo della farmacia. L’importanza di strutturare l’aggiornamento professionale dei titolari di farmacia romani nasce già alla fine
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degli anni Novanta su intuizione di Giuseppe Daniele, che con passione e lungimiranza ha insistito per acquistare prima e ristrutturare poi alcune sale da dedicare a convegni e formazione. Oggi proprio una di queste sale porta il suo nome.
Dai corsi alle campagne istituzionali Mentre si cominciava quindi a parlare di Ecm (articolo 16 bis e segg. Decreto legislativo 229 del 1999) in Assiprofar Roma veniva costituita una Commissione di lavoro, coordinata da Fabrizio Mancini e, successivamente, da Pierandrea Cicconetti, denominata “Farmacia oggi”, con il compito di fare in modo che la preparazione e la competenza professionale dei farmacisti fosse sempre la più elevata possibile. Da quella Commissione uscirono pubblicazioni importanti tra le quali: Il Prontuario del farmacista, Sole e salute, Medicine in casa, Manuale di farmacovigilanza, oltre a un pieghevole informativo sul-
l’uso dei farmaci tradotto nelle quattro lingue principali in occasione del Giubileo del 2000. La trasformazione di quel gruppo di lavoro in Commissione Ecm è stato un processo fisiologico, perseguito con tenacia e passione dai colleghi che si sono succeduti e che hanno sempre condiviso lo spirito di istruire e formare costantemente i farmacisti, valorizzandone le doti intellettuali e le competenze operative non solo per maturare i crediti formativi, quindi, ma soprattutto per accrescerne il bagaglio culturale. Oggi la Commissione Ecm dell’Associazione romana è coordinata da Giovanni Di Stefano, al quale va il merito, tra le altre iniziative, di aver fatto conseguire a Federfarma Roma il certificato di qualità secondo la UNI ISO 9001:2008 rilasciato da SQS, e ottenere successivamente il riconoscimento IQNet, organismo internazionale di certificazione. Grazie a questo traguardo, Federfarma Roma è stata la prima associazione provinciale d’Italia a ottenere la qualifica di provider accreditato presso il ministero della Salute secondo il nuovo metodo Ecm. La Commissione Ecm individua gli argomenti da trattare in modo da rispondere ai bisogni formativi dei colleghi e seguendo i venti punti programmatici che ogni anno il ministero della Salute redige. Una volta stilato il calendario dei corsi, viene sottoposto al Comitato scientifico per essere approvato e validato. A questo punto interviene la segreteria, che con pazienza provvede ad accreditare tutti gli eventi confermati. Una vera squa-
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Francesco Armato*
*Consigliere di Assiprofar Federfarma Roma, componente del Comitato scientifico Assifar servizi Srl dra, quindi, che vede coinvolti tanti attori, tra i quali Giulio Cesare Porretta, dell’università La Sapienza di Roma, presidente del Comitato scientifico. I numeri ripagano però i tanti sforzi prodotti: più di 2.000 farmacisti ogni anno partecipano ai corsi di formazione residenziale organizzati da Federfarma Roma, ai quali dobbiamo aggiungerne altri 200 circa che usufruiscono della Formazione Fad attraverso il Portale Ecm che si trova nel sito internet dell’associazione. Il credito è riconosciuto in funzione sia della qualità dell’attività formativa sia del tempo a essa dedicato in ragione delle specifiche professionalità. A titolo esemplificativo, una giornata di formazione completamente dedicata all’Ecm - ai massimi livelli qualitativi riconosciuti dalla Commissione nazionale - corrisponde a circa 10 crediti formativi. Tantissimi gli argomenti trattati, come si può vedere dalla tabella a fianco: non solo aggiornamento professionale ma anche corsi istituzionali su aspetti gestionali e normativi. A questo proposito voglio sottolineare quello che a mio giudizio rappresenta un vero e proprio valore aggiunto di Federfarma Roma: grazie infatti al contributo volontario e incondizionato di alcuni colleghi (Antonino Annetta, Andrea Cicconetti, Vittorio Iammarino e Tito Piccioni), che hanno conseguito specializzazioni e master universitari su vari argomenti professionali, quali la farmacologia, la legislazione farmaceutica e la fitoterapia, riusciamo ad assicurare corsi gratuiti o a costi molto contenuti, con il
grande vantaggio che la formazione viene effettuata da chi conosce e vive quotidianamente gli aspetti della nostra professione.
Formazione e informazione Non a caso, infatti, questi eventi registrano sempre il “tutto esaurito” e vengono pertanto rieditati numerose volte, in modo da consentire a tutti i colleghi prenotati la partecipazione al corso (cito solo tre esempi fra i tanti: la morfina e i farmaci morfinosimili nella terapia del dolore, l’ispezione in farmacia e il master di fitoterapia). La Commissione Ecm non si occupa però solo di corsi di formazione, ma si pone in modo strategico all’interno del “sistema di comunicazione”, partecipando attivamente anche alla realizzazione di importanti campagne istituzionali. Basti pensare alla prevenzione dei tumori dell’apparato colon-rettale o alla campagna di sensibilizzazione sulla raccolta delle cellule staminali del cordone ombelicale o, infine, alla partecipazione alla Race For the Cure per la prevenzione dei tumori al seno. Per sensibilizzare e coinvolgere attivamente i farmacisti, queste campagne sono appunto precedute e accompagnate da corsi di formazione. Tra i corsi a più intensa partecipazione rilevo quello obbligatorio per il rinnovo dell’uso del defibrillatore cardiaco. Un’ulteriore dimostrazione del servizio globale che l’associazione riesce a garantire e della grande dedizione dei colleghi romani a investire nella formazione al di là della necessità di ottenere i crediti formativi previsti.
I CORSI ECM DEL 2011 Aggiornamento primo soccorso
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Primo soccorso
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Gestione dell’emergenza incendio
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Attualità in tema di cellule staminali del sangue del cordone ombelicale
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Corso BLSD per farmacisti
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Il paziente dermatologico in farmacia: relazione, comunicazione e gestione professionale Il mondo diabete
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Master in fitoterapia
40
La gestione del tempo: analisi, strategie e strumenti
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Le farmacie e l’igiene degli alimenti: adempimenti e procedure HACCP
225
Accoglienza e gestione del paziente straniero
30
L’ispezione in farmacia
278
La morfina e i farmaci morfino simili nella terapia del dolore
179
Corso di omeopatia per farmacisti
64
Piccole patologie pediatriche: il consiglio del farmacista
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Sindrome metabolica: nuove possibilità fitoterapiche e diagnostiche nella farmacia dei servizi 44 La nuova legge sulle cure palliative in vigore dal 3 aprile 2010 e la gestione degli stupefacenti in farmacia
240
La morfina e i farmaci morfino simili nella terapia del dolore
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Il pianeta stomaco TOTALE PARTECIPANTI
40 2.201
(tabella riassuntiva degli eventi realizzati da Federfarma Roma nel 2011 )
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NOI CI SIAMO
SEMPRE. UNA MANCIATA DI MINUTI
PUÒ SALVARTI LA VITA. Molte farmacie di Roma e provincia sono dotate di defibrillatori e operatori formati per utilizzarli in situazioni di emergenza. In caso di arresto cardiaco il defibrillatore può fare la differenza. Cerca sul sito di Federfarmaroma.it la farmacia dotata di defibrillatore più vicina a te. Dai una possibilità al tuo cuore.
qualche domanda a…
IL PRESIDENTE DI FEDERFARMA LAZIO, FRANCO CAPRINO
Qual è la situazione economica delle farmacie nel Lazio? È difficile fare il punto della situazione con precisione, ma in base alle notizie che ricevo e ai contatti che ho con i maggiori studi professionali che seguono le farmacie, la situazione non è facile. La crisi delle farmacie è dovuta a tutta una serie di fattori: ♦ le sempre maggiori trattenute sul Ssn che hanno visto scendere la marginalità dei farmaci consegnati per conto dello Stato a livelli veramente bassi, a fronte comunque di un impegno notevole soprattutto dal punto di vista burocratico, mi riferisco in particolare all’articolo 50; ♦ la mancanza di farmaci innovativi, o meglio, questi se non
sono distribuiti direttamente dalle Asl li distribuiscono le farmacie in Dpc con remunerazioni inferiori, pur sobbarcandosi sempre costi gestionali e oneri distributivi; ♦ la sempre maggiore diminuzione dei prezzi dei medicinali. In particolare negli ultimi due anni sono scaduti importanti brevetti, con il conseguente abbassamento del prezzo dei farmaci. Inoltre l’Aifa ha modificato - ad aprile del 2011 - la metodologia di definizione del prezzo massimo di rimborso, costringendo molte aziende che producono farmaci generici a un ulteriore abbassamento dei prezzi; ♦ i ritardi di pagamento della Regione. Dopo la declassazione del rating della Regione Lazio e la conseguente rescissione del contratto di cartolarizzazione, abbiamo avuto periodi altalenanti, ma mai critici come la scorsa estate, in cui abbiamo toccato i sei mesi di ritardo. Per di più la nuova Giunta, pressata dal piano di rientro, ha avuto serie difficoltà a liquidare tutti i fornitori della Regione, ivi comprese le farmacie. Nel nuovo accordo sulla distribuzione dei presidi per diabetici abbiamo inserito pesanti clausole affinché la Regione rispetti i termini di pagamento e l’accorrentamento nei confronti delle farmacie.
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Laura Benfenati
derfarma Lazio con la Regione? Diciamo che le farmacie sono per la Regione Lazio un ottimo partner. La spesa farmaceutica, riferita ovviamente alle farmacie aperte al pubblico, è l’unica veramente in calo. Basta pensare al nuovo accordo della Dpc, allargato a quasi tutte le molecole del Pht e in vigore da giugno 2011, ma soprattutto basta osservare l’eccellente risultato ottenuto nella distribuzione dei presidi per diabetici con il sistema di tracciatura informatico. Siamo partiti nel 2009 e la Regione aveva censito a quel tempo circa 200.000 diabetici. Una volta a regime il sistema, dopo sei mesi, i diabetici erano 150.000, come se dal diabete si
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Le farmacie sono per la Regione Lazio un ottimo partner. La spesa farmaceutica, riferita ovviamente alle farmacie aperte al pubblico, è l’unica veramente in calo. Basta pensare al nuovo accordo della Dpc, allargato a quasi tutte le molecole del Pht
Come sono i rapporti di Fe11
qualche domanda a… guarisse! Dal 2009 al 2011 la distribuzione dei presidi per diabetici ha maturato un risparmio di 24 milioni di euro e oggi, con il nuovo accordo, è sicuramente superiore. È quindi possibile affermare che le farmacie sono parte attiva nella fornitura, peraltro gratuita per la Regione, di sistemi di tracciatura che garantiscono al tempo stesso sia l’appropriatezza prescrittiva sia un notevole risparmio per il Ssn.
IL PRESIDENTE DEL SUNIFAR LAZIO, GIUSEPPE PALAGGI
Quante sono le rurali in difficoltà economica nel Lazio? Le farmacie rurali del Lazio svolgono un ruolo insostituibile sul territorio; molte di queste sono situate in piccolissimi Comuni di tutte le Province che non raggiungono i 1.000 abitanti. Una parti-
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colare concentrazione di piccole farmacie si registra, a causa delle specifiche caratteristiche del territorio, quasi totalmente montano, nella provincia di Rieti. In queste piccole realtà i disagi che vivono le farmacie sono sempre maggiori, divenendo in molti casi insostenibili. Numerose piccole farmacie con bassissimi fatturati devono affrontare crescenti difficoltà economiche e, senza un adeguato sostegno, verrà messa a serio rischio la loro sopravvivenza. A quanto ammontano attualmente le indennità di residenza? Le indennità di residenza riconosciute alle piccole farmacie del Lazio non sono certamente sufficienti ad assicurare un adeguato sostegno economico e risultano molto inferiori rispetto a quelle erogate in altre Regioni. Le indennità sono differenziate rispetto al numero degli abitanti e sono state rivalutate, a far data dal 2007 e in base agli indici Istat: l’importo è di 3.543,41 euro per i Comuni fino a 1.000 abitanti, 2.362,27 euro tra 1.000 e 2.000 e 1.181,41 euro tra 2.000 e 3.000. Ma non solo gli importi risultano inadeguati, in molti casi le indennità vengono corrisposte alle farmacie con molto ritardo. Sono gravi criticità rispetto alle quali l’impegno di Federfarma Lazio è assolutamente prioritario.
C’è consapevolezza, a suo parere, negli esponenti delle istituzioni, del prezioso ruolo svolto dalla farmacia rurale sul territorio? Federfarma Lazio ha, da sempre, considerato la tutela di queste piccolissime farmacie come un cardine essenziale della propria azione sindacale e, di conseguenza, ha sempre svolto un’azione di sensibilizzazione che tende a diffondere la consapevolezza del ruolo che esse svolgono. Nel concreto, negli accordi relativi alla Dpc e alla distribuzione dei presidi per diabetici sono state definite condizioni più favorevoli per le piccole farmacie con fatturato ridotto; si tratta tuttavia di misure che da sole non sono sufficienti a sostenerle adeguatamente.
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