Anno XVIII | N° 17 2 novembre 2017 | www.puntoeffe.it
2017 il partner quotidiano a cui affidarsi per curare in sicurezza
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30/03/17
PARLIAMONE La rete del valore
CONVEGNI Il consiglio sui vaccini
FARMACOLOGIA Gli errori terapeutici
UNA NUOVA
Stefano Vella
GOVERNANCE In bilico tra sostenibilità finanziaria e una crescente domanda terapeutica le agenzie regolatorie devono intraprendere strategie diverse dal passato. A colloquio con il presidente dell’Aifa
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I componenti contenuti in Stodal® sciroppo sono tradizionalmente utilizzati dalla farmacologia omeopatica e le diluizioni omeopatiche presenti in Stodal® sciroppo sono preparate in conformità alla Farmacopea Europea in vigore. Uno studio condotto su Stodal® ha dimostrato che: “Lo sciroppo omeopatico testato potrebbe essere un’opzione terapeutica per soggetti con malattie delle alte e basse vie respiratorie in cui la tosse e la sovrapproduzione di muco sono i sintomi principali, poiché il trattamento si è dimostrato ben tollerato ed efficace nel ridurre la viscosità delle secrezioni e nel migliorare la tosse”.
Depositato presso l’AIFA il 24/06/2015
“Questo studio randomizzato, in doppio cieco, contro placebo dimostra che il medicinale omeopatico testato è risultato più efficace e più veloce di un placebo nel dare
sollievo alla tosse causata da URTI senza complicazioni”. (Zanasi A, Mazzolini M, Tursi F, Morselli-Labate AM, Paccapelo A, Lecchi M. Homeopathic medicine for acute cough in upper respiratory tract infections and acute bronchitis: a randomized, double-blind, placebo-controlled trial. Pulm Pharmacol Ther. 2014;27:102-8).
Stodal® sciroppo non contiene sostanze mucolitiche né principi attivi ad azione sedativa che inducono sonnolenza. Stodal® sciroppo, in quanto medicinale omeopatico, è adatto a adulti, bambini, anziani1,2 e pazienti politrattati3-5 . Stodal® sciroppo è utilizzabile in qualsiasi momento della giornata, 3-5 volte al giorno e, previa diagnosi medica, anche per lunghi periodi6. La sua palatabilità favorisce una buona aderenza al trattamento. Stodal® sciroppo: utilizzato da oltre 60 anni in 39 paesi del mondo.
D.Lgs. 219/2006 art. 85: “Medicinale omeopatico senza indicazioni terapeutiche approvate”. D.Lgs. 219/2006 art. 120 1 bis: “Trattasi di indicazioni per cui non vi è, allo stato, evidenza scientificamente provata dell’efficacia del medicinale omeopatico”. Medicinale non a carico del SSN 1. Boulet J. Homéopathie: l’enfant. Marabout; 2003. p.16,123. 2.Rocher C. Homéopathie: la femme enceinte. Marabout; 2003. p.16. 3. Boiron M, Payre-Ficot A. Omeopatia il manuale per il farmacista. Tecniche Nuove, 1999. p.23. 4.Jouanny J, Crapanne JB, Dancer H, Masson JL. Terapia omeopatica: possibilità in patologia acuta. I volume. Ariete Salute; 1993. p.81. 5.Bernardini S, Macrì F, Zanino L. Guida all’omeopatia. Società italiana di omeopatia e medicina integrata (SIOMI). Milano: Elsevier; 2008. p. 32-3. 6. Zanasi A, Mazzolini M, Tursi F, Morselli-Labate AM, Paccapelo A, Lecchi M. Homeopathic medicine for acute cough in upper respiratory tract infections and acute bronchitis: a randomized, double-blind, placebo-controlled trial. Pulm Pharmacol Ther. 2014;27:102-8.
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SOMMARIO
Editoriale| Strategie oblique: tolgo lo sconto
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Controcorrente| Il giusto antidoto
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InnovAzione| La filiera omnichannel
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Interventi| In tema di resilienza
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Un farmacista a scuola| Fumo, un fascino morboso
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PARLIAMONe
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FEDERFARMA SERVIZI A FIRENZE | La rete del valore
primo piano
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INCONTRI | Stefano Vella 20 GALENICA | Note sulla nuova tariffa 26 CONVEGNI | Vaccini, la battaglia dell’informazione 30
30
DALL’ALTRA PARTE DEL BANCO | Aritmie da monitorare 33 FARMACOLOGIA | Errori terapeutici, un’elevata incidenza
RUBRICHE Legale | Le raccomandazioni accreditate Iniziative | Genova per voi Iniziative | Sanità regionale al bivio Social | Alla vigilia del DiaDay What’s up
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Il libro | L’energia vitale dagli alimenti Spigolature Consigli The Blind Spot | Nuove frontiere della cura
Direzione, Redazione, Marketing Via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel.: 02.88184.1 - Fax: 02.88184.302 www.puntoeffe.it Reg. Trib. di Milano n. 40 - 14/1/2000 ROC n. 23531 (Registro operatori comunicazione)
Sergio Cattani, Pierandrea Cicconetti, Carla De Meo, Marco Fortini, Erika Mallarini, Luigi Marafante, Bruno Riccardo Nicoloso, Luca Pani, Davide Petrosillo, Chiara Romeo
Editore EDRA S.p.A.
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Traffico Donatella Tardini (Responsabile) d.tardini@lswr.it - Tel. 02.88184.292 Ilaria Tandoi - i.tandoi@lswr.it Tel. 02.88184.294 Abbonamenti Tel. 02.88184.317 - Fax: 02.56561.173 abbonamentiedra@lswr.it Grafica e Immagine Emanuela Contieri - e.contieri@lswr.it
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trattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Edra S.p.A., Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.lgs 196/03.
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Testata Associata
editoriale
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Il mazzo di carte “Oblique strategies” ideato q uarant’anni fa da Brian Eno fu presentato come strumento per sbloccare la creatività. Spesso ne faccio uso e quest’oggi ho estratto la carta che cita: «Resistere apertamente al cambiamento». Da ciò il pensiero che i grandi cambiamenti avvengano per piccoli passi, senza pretendere soprattutto di nascondere la nostra stessa natura. Dal momento in cui il prezzo del farmaco (non di fascia A) è libero, ormai più di dieci anni, nelle farmacie sono iniziati ad apparire mega cartelli -20%, -30%, -x%. Ma su che cosa se il prezzo lo determina la farmacia? Piuttosto, per una vecchia normativa, non potrò abbassare ulteriormente il prezzo che ho dichiarato; questo si evidenzia nel momento in cui la farmacia ha un sito e-commerce e le offerte non possono essere inferiori a quelle che fa nella farmacia stessa. Il paradosso è che se aggiungo le spese di spedizioni l’utente paga di più il farmaco senza obbligo di ricetta facendoselo spedire piuttosto che nel negozio. Ben sapendo che quello che attrae nella vendita on line è proprio il prezzo oltre che la comodità della consegna a domicilio.
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di Paolo Vintani
trategie
oblique: tolgo lo sconto Ma, tornando alle percentuali di sconto, credo che la richiesta principale del cittadino alla farmacia sia sì di economicità ma soprattutto di trasparenza. Quanto può far male in termini di immagine una percentuale di sconto? Il farmaco, anche da banco, deve avere un’altra rilevanza: mostro il prezzo, lo scrivo in evidenza, ma da domani elimino le percentuali. Sono banali e piccole strategie, ma incisive sull’immagine, c’è già tanta pubblicità che banalizza il farmaco, la sovrapposizione ossessiva di brand rende il mercato molto caotico e la gente inizia a percepire confusione. Chi si avvicina allo scaffale già inquadrato dalla pubblicità deve essere consapevole del prezzo, ma non diventi attraente una percentuale su un dato che in effetti non esiste, proprio perché il prezzo è libero. E forse potrebbe essere un motivo in più perché ci si affidi al consiglio del farmacista, con un briciolo di emozione. Quello che vorrei saper esprimere è come nelle piccole cose, negli atteggiamenti che assumiamo, si debba mantenere una diversità anche di forma rispetto ad altri esercizi commerciali Ho sempre sofferto l’emulazione aprioristica: fare un valore vuoto e coercitivo mettendolo in una cornice squisita. Basarsi quindi su un principio di inconsistenza: se io professionista do priorità all’essenza stessa del farmaco non evidenzio la componente meno essenziale.
Resistere apertamente al cambiamento (Brian Eno)
corrente
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di Maurizio Bisozzi
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antidoto La Settimana della prevenzione del diabete in farmacia contro le logiche di mercato, poco conciliabili con il concetto di salute pubblica
Scorri la stampa non di categoria e d’un tratto scopri che l’attacco alle farmacie è amazzonico. Non la foresta e nem meno le fero c i guerriere descritte da Omero e Erodoto, insuperabili nel lanciare frecce dopo essersi, all’uopo, mutilate il seno. Al contrario, la preoccupazione di quei giornalisti che di farmaco masticano le compresse antiacido e poco altro, viene da un mostro che di tette ne possiede a bizzeffe, in grado di soddisfare gli appetiti di milioni di famelici consumatori: Amazon. Su Il Giornale, nel suo editoriale Sallusti si preoccupa che il re del commercio on line venga a fare spesa tra le farmacie storiche italiane, sottraendo meraviglie d’arte e capolavori di architettura e design. Meno poetico e sensibile al patrimonio artistico, ma molto attento a quello dei suoi sponsor, Altroconsumo lancia l’allarme per un trust di pochi soggetti, Amazon & Co, in grado di pilotare i prezzi dei farmaci. A proposito di trust, è ancora in piedi la campagna Conad per portare la fascia C sugli scaffali dei supermercati e approfittare di una posizione commercialmente dominante per dirigere il mercato. Insomma, finché
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regala nulla, figuriamoci multinazionali imbraccio io il fucile del finto liberismo con profitti a sei zeri, se qualche prezzo va tutto bene, salvo poi gridare al golpe dei farmaci peserà meno su una tasca quando spunta qualcuno con un fucile del consumatore, sarà solo per alleggepiù grosso del mio. Perché «La concorrirgli meglio l’altra. renza sai è come il vento» - storpia MoLa pista che sempre sfugge ai raffreddadugno l’articolista - e tocca dargli ti segugi del giornalismo italiano è la ragione: sei favorevole o contrario a sestruttura della farconda se ti gonfia le macia, che poggia vele o ti soffia coni maggiori su basi economitro. Italiani, popolo margini che come Amazon di naviganti, e Altroe Conad, ma inveconsumo mica è realizzati ce di mirare a picsvizzera. dall’economia chi nei grafici da Su un punto dobbiadi scala portare in assemmo convenire con praticata blea dei soci, punta l’autore: i maggiori alla salute pubblimargini realizzati dai grandi ca. Almeno fino a d a l l ’ e c onom i a d i gruppi che resterà nelle scala in gigantosaudifficilmente mani di un profesri di quelle dimenricadranno sionista e non di sioni, difficilmente sui cittadini un’analista finanricadranno sui cittaziario. È questo lo dini, ma andranno spirito che ci spinge a aderire all’iniziatilinearmente a lievitare i profitti dei loro va della settimana di prevenzione del azionisti. Teoria sostenuta anche dall’otdiabete, un formidabile strumento di intimo Fabrizio Gianfrate, economista con dagine in mano al ministero della Salute la testa sulle spalle e sostenitore di una e ben impugnato dal ministro Beatrice evidenza: l’anelasticità del mercato farLorenzin. Uno screening di massa immaceutico. Quindi, a minor prezzo corripossibile da realizzare senza la partecisponde minore prestazione. Se vuoi pazione di presidi sanitari diffusi e arrivare in Australia con due soldi, prequalificati come le farmacie, unite in un parati a viaggiare come un contorsionista: progetto comune, nel pieno rispetto delpaghi meno, ottieni meno, equivalenza pela propria individualità e autonomia. ricolosa se applicata alla salute. Nessuno
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omnichannel Un limite della categoria: pensare ancora che la farmacia sia l’unico canale di dispensazione
mentre oggi è surclassato della disponibiliLa concorrenza c’è, facciatà del prodotto direttamente a casa e spesmocene una ragione. Cè so a un prezzo più conveniente. già da un bel po’ e sarebbe Il farmaco di automedicazione è in concorcresciuta comunque, con o renza dal 2006. L’apertura a nuovi canali senza la Legge 124/2017. non ha ridotto significativamente le quote Ma ancora si fa fatica a della farmacia, nonostante i prezzi siano rendersi conto che da temmediamente più alti (ma l’assortimento più po ormai si è passati da profondo): i prezzi dei farmaci non prescripuna concorrenza tra farmation a oggi risultano con un valore medio cie inserite in uno stesso pari a 8,5 euro in farmacia, 7,7 euro in parasistema di regole e quindi farmacia e 6,2 nei corner della Gdo (Assosatra pari (o quasi perché, dilute 2017). I farmaci di automedicazione ciamolo, che alcuni elementi come la zona dispensati da farmacie valgono 2.258,1 mio l’ereditarietà un po’ di iniquità l’hanno lioni di euro (92,5 per cento del totale), quelli sempre determinata), a una concorrenza dispensati da parafarmacie 116,5 milioni tra soggetti facenti capo a business diver(4,8 per cento) e 65,2 milioni quelli dispensasi, con obiettivi, mezzi e culture diverse. ti dalla Gdo (2,7). Queste Sul non farmaco la farquote sono però destinate macia è in concorrenza oggi la ad aumentare mano a mada sempre. Ora questa concorrenza no che i produttori evolveconcorrenza è più agè tra ranno da una logica di guerrita perché i due gestione multichannel (geprincipali punti di forza soggetti del canale oggi trovano facenti capo stione differenziata per canale) a una logica di più che validi competia business gestione omnichannel (getor: l’informazione e il diversi stione coordinata dei caconsiglio che prima tronali) favorita dall’evolversi vava nella farmacia la del digitale e delle catene. sua massima accessibilità, ora è disponibiSul farmaco lo è già di fatto: il 39 per cento le anche attraverso canali digitali, dall’on lidella fascia A e C passano da altri canali ne, alla comunicazione con il medico via pubblici (dispensazione diretta, ospedali ecWhatsapp, ai videoconsulti e così via; cocetera); dei farmaci innovativi biologici, che me la prossimità del prodotto sotto casa, rappresentano il 18 per cento della spesa che prima era legato solo alla farmacia
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dei farmaci rimborsabili (oltre quattro miliardi di euro) solo 200 milioni, ovvero il 6 per cento, passano dalla farmacia; ma solo il 26 per cento è dispensato in ospedale. Tuttavia la farmacia si comporta ancora come se fosse l’unico canale di dispensazione. E al di là delle lamentele sui farmaci innovativi che non passano dal canale; delle sterili polemiche sul costo per il paziente della Distribuzione diretta e sulle sue difformità territoriali; delle chiacchiere da bar piene di scetticismo sulla discesa in campo di Amazon; delle tardive valutazioni se meglio l’uscita della Fascia C o meglio l’entrata dei capitali... non si ha consapevolezza di quanto il mondo anche nazionale sia già andato oltre: tra retail clinic, Patient support program, App di consegna a domicilio dei farmaci, fondi e assicurazioni evolute in aggregatori di domanda. Innovazione richiede visione e tempo per essere attuata. Cvs si è attrezzata all’entrata di Amazon nel mercato dei farmaci già prima dell’acquisizione da parte di quest’ultimo dei distributori di farmaco americani, e senza andare tanto lontano i principali player della sanità privata italiana hanno sviluppato format di retail clinic prima dell’eventuale arrivo di Walgreens con la 124/17. L’innovazione non può aspettare che i cambiamenti esterni abbiano già conquistato il mercato, li deve anticipare. Dobbiamo imparare a essere omnichannel anche noi.
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interventi
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di Davide Petrosillo, presidente Fenagifar
n tema
di resilienza La migliore risposta al cambiamento
tabili, ma certamente il loro esito dipenLa storia che sta attraderà per buona par te dalla nostra versando la farmacia in capacità di risposta e adattamento, osquesti ultimi anni e quelsia dal livello di resilienza della categola parte di futuro che anria: «In psicologia, la resilienza è una c o ra l ’ at t e nd e s o no parola che indica la capacità di far fronparagonabili a un epocate in maniera positiva a eventi traumatile stravolgimento delle ci, di riorganizzare positivamente la condizioni operative. A propria vita dinanzi alle difficoltà, di rimutare saranno i rapporcostruirsi restando sensibili alle opporti con il Ssn, mentre lo tunità positive che la vita offre, senza sono già quelli con il alienare la propria identità». (Enciclopemercato in generale e dia Treccani on line). con il bacino di utenza. È una definizione che potrebbe costituiI fenomeni che si muovono verso una re un vero provera r ivoluzione gramma d’azione, sono molteplici ma prev ale in risposta al camsi potrebbero riunitra i giovani biamento. Qui è il re in poche princicaso di portare la pali direttrici: la farmacisti testimonianza delricerca farmacolola voglia le giovani leve che, gica, selettivamendi affrontare prima di tutto, sote diretta verso i il futuro no consapevoli di trattamenti speciasenza dover esercit are listici (da qui i facapacità di adattamaci ad alto abbandonarsi mento, poiché i giocosto); l’aumento a tattiche vani di oggi non della competitività difensive s ono n at i nel l a nel le s ue va r ie bambagia ma “in sfaccettature; la trincea”, ossia in un contesto ormai da sanità digitale e, infine, le riforme del anni dichiaratamente difficile. In seconSsn in risposta all’incremento dei costi, do luogo, stanno dimostrando di essere soprattutto derivanti dalla gestione delpronti a riorganizzare e ricostruire il loro la cronicità. livello di impegno per crescere professioI mutamenti sono stati e saranno inevi-
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nalmente. La prova è, per esempio, nei dati raccolti dal progetto AgifarLab, ideato e realizzato dalle Agifar, con il supporto di Fofi e degli Ordini. È un’iniziativa sviluppatasi in occasione di FarmacistaPiù 2017, con la discussione di importanti temi di attualità, partecipata da molti giovani farmacisti e preceduta da interviste su specifici temi. I dati raccolti e le relative proposte saranno presto presentati ufficialmente ma posso qui anticipare che è stata un’occasione di conferma della presenza di una forte volontà di prepararsi ad affrontare il futuro. C’è un desiderio di maggiore conoscenza del processo evolutivo, di dedicare molto tempo agli approfondimenti e agli aggiornamenti specifici che permettono di abbreviare i tempi di apprendimento sul campo, di cimentarsi in nuove discipline, di acquisire nuove esperienze anche all’estero. Tutto ciò significa che si vuole a ogni costo mantenere alto il valore della professione e, conseguentemente, difendere la centralità della farmacia nel sistema sanitario. La consapevolezza di dovere assumere maggiori responsabilità e la determinazione nel voler perseguire obiettivi di crescita professionale sono l’espressione della voglia di non abbandonarsi a tattiche difensive verso il cambiamento ma di attenderlo come un evento positivo da cavalcare.
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n fascino
morboso Come confutare, in classe, l’aura di seduzione che emana dal fumo di sigaretta, evidenziando i danni che provoca
Continuiamo con la descrizione del laboratorio didattico dedicato alla scuola media “Fumo: pro o contro?”. Questo intervento di tre ore ha come obiettivo la prevenzione e la lotta alla dipendenza da nicotina e inizia con un dibattito di cui abbiamo scritto nella scorso numero di questa rubrica. Ragazzi e ragazze si confrontano con uno stile dialettico su un tema difficile, tenendo le posizioni assegnate da noi: un gruppo a favore, l’altro contrario al fumo. Per la seconda parte, abbiamo scelto di adottare altre metodologie didattiche, privilegiando la pratica. Partiamo dalla necessità di imitazione e di sentirsi parte di un gruppo, che spesso viene fuori dal confronto con e tra gli alunni. Questa sensazione ha una base molto profonda e purtroppo spesso nella storia (anche contemporanea) è stato sfruttata dalle multinazionali del tabacco per trarre maggior profitto dalla vendita di sigarette. In particolare, sono stati siglati - all’insaputa del grande pubblico - accordi multimilionari per inserire nei film ruoli da protagonisti con l’abitudine del fumo, affidati a divi conosciuti e imitati. È famoso il contratto con cui Sylvester Stallone nel 1983 si impegnò a usare sigarette di una determinata marca nei successivi cinque film che avrebbe in-
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di Sergio Cattani, farmacista ed educatore
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traditi da chi pensavano un loro amico... a terpretato, in cambio di 500.000 dollari*. E distanza. Prima di salutarci, per fugare questo continua fino ai nostri giorni, con ogni dubbio, realizziamo un esperimento cantanti e influencer che ricevono grandi in classe: con l’ausilio di quantità di denaro per mettere in evidenza il i giovani sono una bottiglia, una sigaproprio vizio. solo gli ultimi retta e un fazzoletto di car ta, mostriamo la Sarebbe sbagliato non e più fragili quantità di residuo che rendere critici i ragazzi ingranaggi rimane nei polmoni di nei confronti di questo una persona dopo aver sistema di propaganda di un occulta, facendo cademarchingegno fumato una sola sigaretta. Eseguiamo questo re la responsabilità dei oliato alla semplice esercizio in propri errori per intero perfezione classe, e poi facciamo sulle loro spalle, quanpassare il fazzoletto con do invece sono solo gli il cerchio marrone e maleodorante tra i ultimi e più fragili ingranaggi di un marbanchi, in modo che ognuno possa verifichingegno estremamente remunerativo e care con i propri sensi quello che di solito oliato alla perfezione. Per questo, per il noè nascosto all’interno del proprio corpo. stro intervento didattico abbiamo costruiUn video disponibile in rete mostra invece to un filmato con i pezzi di film, foto e cosa succede effettuando lo stesso espericanzoni in cui si parla manifestamente di mento con 400 sigarette, ovvero venti pacfumo, magari con la marca delle sigarette chetti, un mese di dipendenza di nicotina in bella vista: guardandole insieme e anaper un fumatore medio: 7.200 mg di catralizzandone le caratteristiche, mettiamo in me, nero, secco, che rimane nei polmoni. evidenza come sia tutto costruito ad arte Vi rimane ancora, questa maledetta voper dare al fumo un’aura di bellezza, saluglia di fumare? te e seduzione, quanto di più distante ci sia dalla realtà. È sempre bello vedere in * www.lettersofnote.com/2009/10/tobaccoplacement-1983.html che modo reagiscono i ragazzi, sentendosi
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di Francesca Giani
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Liberalizzazione, globalizzazione, convergenze intersettoriali che vedono l’affacciarsi di competitor di altri settori: sono alcuni dei fenomeni che stanno investendo il sistema delle farmacie e le risposte che i titolari possono mettere in campo devono partire innanzitutto da una intensificazione della pressione su valore aggiunto per il paziente (servizi)
ed efficienza dell’impresa. Due obiettivi per i quali diventano fondamentali l’innovazione e soprattutto il fare rete. Proprio a questi temi è stata dedicata quarta convention di Federfarma Servizi e Federfarma.Co, dal titolo “Governabilità e sostenibilità: le reti integrate nella filiera distributiva dei farmacisti”, tenutasi a Firenze. Un’occasione per
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parliamone Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi
IL SISTEMA In un contesto caratterizzato non solo dall’approvazione del Ddl Concorrenza con l’apertura al capitale e a nuovi soggetti - ma anche da un definanziamento del Ssn e dalla sfida della cronicità, «emerge forte l’esigenza di un nuovo modello di farmacia, professionale e di sistema, perché la sostenibilità è sempre più a rischio e lo è tutta la filiera» spiega Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi. «Ma è proprio nei cambiamenti che stiamo vivendo che rileviamo una grande opportunità: quella di una domanda di salute che continua a vedere nella farmacia una risposta di prossimità e un punto di riferimento. Se oggi stiamo sperimentando, quindi, l’esigenza di salvaguardare il servizio farmaceutico come lo conosciamo e la libertà della farmacia, la strada che vediamo davanti a noi è quella di ricercare il contributo di tutti i sogget t i che d i fendono l ’ aut onom ia professionale e imprenditoriale del titolare di farmacia, creando un’occasione per sviluppare intenti e progetti comuni». «Per ottenere risultati», sottolinea Marco Cossolo, presidente di Federfarma, «bisogna creare un sistema integrato e strutturato delle farmacie e delle cooperative italiane partendo da ciò che già esiste: una redditività elevata, che è oggi, in media, di 20.000 euro al metro quadro, ed è ben al di sopra della Grande distribuzione organizzata, che anche nei casi di maggiore efficienza arriva al massimo a 15.000 euro a metro quadro, e il contatto diretto tra il farmacista e il paziente, un valore difficilmente replicabile. Il progetto di sistema che stiamo sviluppando con Feder-
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iniziative avviate a livello locale dalle Fefarma Servizi, che a differenza del passato derfarma e dalle aziende di farmacisti nasce dalla collaborazione delle principali possano rappresentare un’incubatrice organizzazioni di categoria, raccoglie la nella direzione di un format nazionale». sfida di spostare la frontiera del valore e Per quanto riguarda poi la definizione deldi creare un concept nuovo che metta in le linee strategiche di organizzazione e di comune il valore fondante della farmacia, marketing, da quanto si apprende (e coche è la professionalità. Solo il mix tra fare me poi emerso anche nella serata organizsistema e innovazione può portare al suczata a fine mese da Federfarma Palermo), cesso. E la nostra idea è realizzare tutto si basa su quattro direttrici: ridurre il debiquesto con un progetto che sia accessibito delle farmacie grazie a check-up finanle a tutti, cioè inclusivo e non esclusivo, ziario e a nuovo ruolo di Credifarma, la che si ponga obiettivi raggiungibili e sofinanziaria di categoria; ottimizzare le riprattutto sia misurabile, cioè consenta di sorse di Promofarma verificare in corso d’oper avere un sistema pera risultati e tabella emerge forte omogeneo di gestione di marcia». aziendale e di digitalizA emergere, anche dal l’esigenza zazione di tutte le farconfronto tra gli attori di un nuovo macie; includere tutti i coinvolti che si è tenuto modello di soggetti della filiera dinel corso della convenfarmacia, stributiva; attivare nuotion, sono tre parole chiave, «tre punti di professionale vi servizi a standard omogenei che garantiorientamento», dice Mie di sistema scano la competitività rone, «che dovranno e la sostenibilità econoguidare la farmacia, mica delle farmacie (Ecg, Holter cardiaci perché possa continuare a essere libera e e pressori, diagnosi in tempo reale, screeoffrire un servizio di eccellenza al cittadining, aderenza terapeutica). no, e la rete di sistema: aggregazione, professionalità, sostenibilità economica». E così, se sul fronte dei contenuti del progetLEVE DELLA COMPETIZIONE to, «è tutto ancora in fase di elaborazione, Ma, dal punto di vista manageriale, come per il momento è stata definita una prima deve evolvere la singola farmacia, soprattempistica, di sedici settimane, per la fortutto in risposta al forte aumento della mulazione del format di “Rete di sistema”. pressione competitiva, in particolare con L’idea è di procedere in maniera modulacompetitor che possono arrivare dall’estere cosicché, in fase di realizzazione, avrero ma anche da altri settori? «Occorre mo modo di verificare lo stato di aver ben chiaro un punto di partenza: la avanzamento dei lavori e, se sarà necesfarmacia si trova in una posizione di forza, sario, tappa per tappa, correggeremo il tiro su quello che dovrà essere l’indirizzo». Marco Cossolo, La prima fase, come è stato anticipato, presidente di Federfarma «verterà su un’analisi del panorama aggregativo, sia sul fronte delle farmacie, sia su quello delle cooperative e delle aziende di farmacisti. Questa è una fase molto importante che - ci tengo a chiarirlo - rappresenta un punto di partenza verso l’elaborazione di un modello e quanto già realizzato nel corso del tempo nelle varie esperienze locali verrà valorizzato attraverso l’innesto di una progettualità che trovi il suo cardine nella professionalità. Quello che ci auguriamo infatti è che le
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perché, da un lato, la pianta organica ancocon la fiducia». C’è però un aspetto: «Fare sira c’è, e, dall’altro, è un settore sano e con stema è difficile e bisogna muoversi bene. grandi potenzialità», spiega Sandro CastalElemento fondamentale è che occorre metdo, ordinario di Economia e gestione delle tere in campo una continua ricerca della coimprese dell’Università Bocconi e partner esione interna, bisogna cioè accrescere di Focus Management. «Parlando in termicontinuamente il rapporto cooperativo, dini generali, quando la competizione auventando più grandi. Ma attenzione: la base menta, le imprese tipicamente mettono in associativa va selezionata bene. Chi non ci campo due strategie: aumentare l’efficiencrede, rischia di indebolire il gruppo. La seza, con una riduzione dei costi, e orientarsi lettività quindi deve essere orientata verso al valore aggiunto, creando più benefici imprenditori che siano simili e compatibili. per il cliente». Se fino a oggi, però, le impreAltro parametro è che la crescita interna va se si sono collocate lungo questa direttrisviluppata cercando sempre di innalzare gli c e, a z iende c ome standard, mirando all’ecAmazon hanno sconvolcellenza. Occorre poi fato il sistema: «Si è venure imprenditorialità di Il business to, cioè, ad affermare un gruppo, dare alla rete è con il nuovo modello, che veuna crescente strutturacliente, de offrire contemporazione, in modo da avere giorno neamente prezzi bassi e una forte unità centrale, per giorno: servizi per il cliente, ancredibile e in grado di dando a creare così una portare avanti le deleè creare nuova frontiera del valoghe in modo efficiente. valore, re». Ecco allora che, ogAnche il fornitore gioca gi, la farmacia «si trova con la fiducia un ruolo essenziale e a dover lavorare su enper questo occorre coltrambe queste direttrici. Così, per essere laborare con le imprese a monte, che possopiù efficiente, deve ricercare economie di no crescere attraverso il sistema creato più scala, portando a livello centrale funzioni velocemente. Infine c’è l’esigenza di innalche a livello locale costano molto (acquisti, zare il livello di network da una visione namarketing, private label), e, in contemporazionale a internazionale, dal settore di nea, per offrire più servizi al cliente, occorprovenienza ad altri settori, guardando ad re sviluppare un concept specifico, altri gruppi. Questo per dare valore alla puntando su differenziazione, ma anche ristruttura, agli associati e ai clienti». conoscibilità, e ampliare il business nella prossimità con il cliente-paziente. Una sfiAGGREGAZIONE da certamente difficile da realizzare per il Questa la teoria. Ma che cosa succederà singolo e per questo ritengo che l’aggregaallo scenario aggregativo nei prossimi anzione sia una risposta che consente di inni? «Allo stato attuale, da una prima analinovare con meno sforzi». si approssimativa», spiega Francesco Ma per fare rete occorre un cambio culturaCavone di QuintilesIms nel suo intervento le: «Una parola chiave in questo senso è cosul “Mercato farmaceutico e lo scenario opetition, una crasi tra cooperation e della farmacia in Italia”, «sulla base delle competition. Occorre infatti capire che aninformazioni rilevabili dai siti web, risultache se si è competitor si può essere in conno circa 3.000 farmacisti che si dichiarano temporanea partner. Non significa cioè appartenenti a un gruppo cooperativistifingere che non ci siano rapporti competitivi co, 1.300 a gruppi internazionali e 1.200 a tra diversi soggetti, ma significa cercare di gruppi privati, per un totale di 5.500 farcapire se si può creare valore insieme, trovamacie sul territorio. Ma se andiamo a verire strategie per allargare il mercato. La comficare il legame qualitativo, emerge un petizione, poi, la si gioca sul territorio, a indice di fedeltà che non supera il 35-40 livello periferico, perché il business è con il per cento e i più fedeli sono i farmacisti cliente, giorno per giorno: è creare valore, che acquistano da gruppi cooperativi. Un
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dato questo che ci fa dire che è importante muoversi nella direzione di aumentare il livello di organizzazione e strutturazione e di costruire sempre più una cultura aggregativa». Anche perché, «quando arriva un soggetto privato che vuole investire, le tempistiche si stringono e già nei primi due anni avremo idea di quante farmacie saranno orientate a entrare in una catena. Le nostre previsioni, pur provocatorie, sono per un 20 per cento di farmacie che saranno parte di catene di proprietà, vale a dire circa 3.500-4.000 farmacie. Va detto che questa fetta non va proporzionata sul totale di farmacie, perché non tutte sono appetibili: in termini di quota di mercato, questo valore equivale in realtà a un 35 per cento del totale. Insomma, ci aspettiamo un cambio importante nello scenario, ma pensiamo anche che i farmacisti manterranno la proprietà della maggioranza delle farmacie». Entrando nel dettaglio dei cambiamenti, «ci sarà sicuramente un aumento della complessità della composizione del mercato: se fino a ieri interessati a costituire network erano tendenzialmente soggetti provenienti dalla distribuzione intermedia - cooperativa, internazionale, privata - da oggi si affacceranno sul mercato nuovi player, tra cui fondi, imprenditori locali o internazionali, farmacisti. Per quanto riguarda il lungo periodo, ci aspettiamo che l’interesse da parte dei fondi andrà aumentando». Parallelamente, sul fronte della distribuzione intermedia, «continuerà il processo, già da tempo in atto, di concentrazione, si assisterà a una tendenza ancora più intensa verso la proposta di catene virtuali e/o reali e si andrà sempre più verso lo sviluppo di un’offerta integrata di servizi per i farmacisti, nonché il potenziamento del private label». Mentre per le farmacie, «nel momento in cui si accentua l’aggregazione, si va in una direzione di forte riconoscibilità e visibilità verso il paziente, in una logica nazionale, con un presidio identificabile attraverso un logo, un layout ma soprattutto uno standard di servizi. Ci dovrà essere poi una forte delega verso il centro di molte funzioni e un software gestionale unico, ma anche sempre più lo sviluppo del category management».
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di Giuseppe Tandoi
na nuova
governance
In bilico tra sostenibilità finanziaria e una crescente domanda terapeutica le agenzie regolatorie devono intraprendere strategie diverse dal passato. A colloquio con il presidente dell’Aifa Stefano Vella
Romano, sessantacinque anni, Stefano Vella è dal marzo scorso il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco. Laureato in Medicina e chirurgia alla Sapienza, ha poi conseguito le specializzazioni in Malattie infettive e Medicina interna. Dal 2003 ai primi mesi del 2017 ha lavorato presso l’Istituto superiore di sanità, prima come direttore del Dipartimento del farmaco poi come direttore del Centro nazionale per la salute globale. Con lui affrontiamo i sempre più complessi scenari della filiera del farmaco. Un futuro fatto di grandi sfide per le agenzie regolatorie dei Paesi più sviluppati, sempre in bilico tra esigenze di sostenibilità finanziaria e necessità di garantire il “diritto alla terapia” al più ampio spettro di pazienti, tanto più quando si tratta di farmaci innovativi, ad alto costo, estremamente onerosi in termini di rimborsabilità. Il tutto alla vigilia della decisione sulla nuova sede dell’Ema, post Brexit. Inutile dire che la vittoria di Milano innesterebbe un circolo virtuoso per tutto il panorama nazionale del farmaco.
Presidente parliamo di governance farmaceutica: lei dice che occorre sedersi a un tavolo e riscrivere le regole. Può entrare nel dettaglio? Urge una revisione dell’attuale sistema di definizione del prezzo dei farmaci, che sia in grado di premiarne l’innovatività come
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vero valore aggiunto per i pazienti. Non solo in termini di immediati benefici di salute prodotti, ma soprattutto in un’ottica più ampia e a lungo termine, che tenga conto dei risparmi generati dalle nuove cure. Pensiamo, per esempio, alle ricadute positive di un minor ricorso alle ospedalizzazioni, all’impatto sulla produttività e a tutti i possibili costi evitati a carico del Servizio sanitario nazionale e del sistema Paese in generale. In una parola, alla sua sostenibilità.
Cosa bisogna fare? Per far questo bisogna passare da un approccio di Health technology assessment, che al momento si basa su proiezioni per così dire “istantanee”, ad analisi socioeconomiche e farmaco-economiche di più largo respiro e multi-settoriali. Il percorso è già stato avviato e l’Aifa sarà protagonista insieme all’industria, alle istituzioni e a tutte le parti interessate nella definizione di queste nuove policy.
Dilemma farmaci innovativi: come garantire sostenibilità al sistema e cure adeguate a chi ne ha bisogno? L’onda d’urto provocata negli ultimi anni dall’ingresso sul mercato dei nuovi farmaci, dal potenziale clinico eccezionale ma al contempo dai costi molto elevati, impone il ridisegno del governo della spesa e
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al posto dell’health technology assessment occorrono oggi analisi socio economiche e farmaco economiche una riflessione collettiva di tutti i player del sistema. È necessaria innanzi tutto una rivalutazione degli oneri effettivi della ricerca scientifica di tipo profit, che consideri con senso di responsabilità sociale il “giusto prezzo” da attribuire alle terapie innovative. È una chiamata al senso etico, invocata da diversi movimenti sovranazionali che fanno appello a un fair pricing che abbia come obiettivo primario la salute pubblica, scevro quindi da interessi finanziari e condizionamenti legati a logiche di profitto.
Impresa non facile… La definizione di costo accessibile è ben descritta dall’Organizzazione mondiale della sanità: è quello che può essere ragionevolmente sostenuto dai sistemi sanitari, consentendo al contempo il sostegno della ricerca, della produzione e della distribuzione del farmaco. In altre parole, il suo accesso universale. Nel nostro Paese, grazie alla istituzione di fondi ad hoc per finanziare i costi delle terapie innovative, è possibile garantire l’accesso a tali cure e allo stesso tempo ammetterle a rimborso del Ssn sulla base di criteri scientifici oggettivi basati sul reale apporto di salute dimostrato. Certo, sarà necessaria una strategia che riveda la sostenibilità nel tempo di questi farmaci in modo struttura-
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incontri le e con una pianificazione finanziaria che redistribuisca le risorse, privilegiando i trattamenti il cui valore terapeutico sia commisurato ai loro outcome sulla qualità della vita dei pazienti.
In una recente dichiarazione lei ha affermato che entro il 2030 sarà possibile ridurre notevolmente l’impatto dell’epatite C. È un obiettivo realizzabile? L’obiettivo è già vicino se si pensa che tra tre anni potremo dire che in Italia non vi saranno più decessi legati al virus dell’epatite cronica C. La strada è ancora lunga e la possibilità di accedere a cure più numerose e diversificate, in grado di sconfiggere tutti i genotipi della malattia e di farlo con cicli di trattamento sempre più brevi, con-
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sentirà di raggiungere l’obiettivo dell’eliminazione del virus entro la scadenza fissata dall’Oms. Si parla a proposito di eliminazione e non di eradicazione del virus.
In che senso? Nel senso che sono molti i casi di sieropositività alla malattia non emersi al momento ed è per questo che iniziative di informazione, prevenzione e screening sono la chiave per restituire una fotografia attendibile della reale diffusione del Hcv nel mondo. In Italia i progressi sono evidenti ogni giorno: siamo alla percentuale del 40 per cento dei pazienti avviati al trattamento sul totale degli 800.000 stimati e tali numeri sono destinati a crescere, ora che l’offerta delle cure disponibili diventa sempre più alta a costi pertanto più competitivi e accessibili.
Come il sistema farmacia può supportare al meglio l’evoluzione del Servizio sanitario nazionale? Per il tipo di prestazioni erogate, tutte finalizzate a garantire e promuovere la tutela della salute, la farmacia non può essere considerata un esercizio commerciale tra i tanti. Già con il Decreto legislativo n. 153/200 e il conseguente avvento della “farmacia dei servizi”, si è infatti affermato un nuovo e più articolato modello di farmacia, in cui alla semplice dispensazione dei medicinali si affiancano una molteplicità di ulteriori prestazioni, che le conferiscono un ruolo sempre più integrato con il Ssn e centrale nel supportarne l’evoluzione. Per soddisfare i bisogni di salute e fronteggiare le necessità assistenziali è fondamenta-
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pharmaceutical care, informazione sui farmaci equivalenti e biosimilari, farmacovigilanza: tutti ambiti di competenza del farmacista
re un volano che incentiva lo sviluppo e la crescita economica. Ma i benefici non si limitano esclusivamente a quelli quantificabili in termini finanziari.
Quali sarebbero gli altri?
le realizzare, nel rispetto delle singole competenze, sinergie sempre più integrate tra medici, operatori sanitari, farmacisti e pazienti.
E rimanendo ai farmacisti? L’impegno dei farmacisti, in particolare, può orientarsi ad assicurare la corretta assunzione dei medicinali e l’aderenza terapeutica, minimizzando i rischi di complicanze che, oltre ad accrescere la sofferenza dei pazienti, comporterebbero il ricorso a ulteriori e più costose prestazioni. La farmacia è chiamata a diventare un punto di riferimento per il paziente, in grado di supportarlo nel raggiungimento degli endpoint terapeutici, e a svolgere un ruolo strategico per la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale. Favorendo l’aderenza terapeutica, infatti, i farmacisti possono contribuire in modo decisivo a contenere la spesa farmaceutica e a recuperare preziose risorse da convogliare sui medicinali innovativi, i cui costi sono molto spesso particolarmente elevati.
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E qui siamo nell’ambito della pharmaceutical care… Esatto. Sempre in quest’ottica, inoltre, il farmacista può promuovere e incoraggiare il ricorso ai farmaci equivalenti e biosimilari, un’ulteriore fonte di risparmio per il Ssn. Un altro ambito in cui può esprimersi il ruolo cruciale della farmacia nel tessuto sanitario, rafforzando il dialogo con l’Aifa, è quello della farmacovigilanza. Oltre a segnalare prontamente tutti i casi di sospette reazioni avverse di cui vengano a conoscenza, i farmacisti possono infatti contribuire a sensibilizzare i cittadini a effettuare la segnalazione diretta.
Per ultimo la stretta attualità: perché sarebbe così importante che la nuova sede Ema fosse situata a Milano? Il successo della candidatura di Milano rappresenterebbe per il nostro Paese un traguardo di assoluto valore e dalle molteplici ripercussioni. Oltre al prestigio che ne deriva, ospitare la sede dell’Agenzia europea per i medicinali significa innesca-
A mio avviso, il trasferimento dell’Ema a Milano costituirebbe anzitutto una grande opportunità per l’indotto scientifico, in grado di consolidare l’eccellenza italiana, riconosciuta a livello internazionale, nel settore biotecnologico e farmaceutico. La presenza dell’Ema in un’area contraddistinta da un notevole dinamismo, testimoniato dallo sviluppo di progetti già avviati, come lo Human Technopole e la Città della salute, sarebbe decisiva per fare del nostro Paese un punto di riferimento d’avanguardia per tutto il mondo regolatorio, sanitario, della ricerca e delle scienze della vita.
Nel caso della designazione di Milano, i rapporti tra Ema e Aifa sarebbero più stretti? Proprio così. Per il rapporto di particolare collaborazione che, inevitabilmente, viene a crearsi tra l’Ema e l’Agenzia regolatoria nazionale del Paese in cui ha sede, anche per l’Aifa ci sarebbero significative ripercussioni. Non resta dunque che attendere il 20 novembre e sperare che la decisione definitiva del Consiglio affari generali dell’Unione premi il valore e la solidità della candidatura del nostro Paese.
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galenica
P La nuova tariffa si applica ai preparati magistrali per uso umano e veterinario preparati estemporaneamente ed eseguiti integralmente in farmacia. Il Dm 22 settembre 2017 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 250 del 25/10/2017 ed entra in vigore il 9 novembre 2017.
ABOLIZIONE DEL RADDOPPIO DEL PREZZO DI ACQUISTO Indubbiamente il criterio del raddoppio del prezzo di acquisto delle sostanze non presenti in Allegato A ha una sua base razionale perché nel lontano 1993 rappresentava una sorta di recupero economico da parte della farmacia. Infatti, la distribuzione delle sostanze non era diffusa in modo capillare e i tagli disponibili erano per lo più sovradimensionati rispetto alla reale necessità, in particolare nei casi della preparazione una tantum. Con il trascorrere degli anni la distribuzione intermedia ha offerto tagli di dimensioni più adeguate alle richieste, mentre la mancata revisione biennale della tariffa ha fatto sì che - gradualmente, ma fatalmente - gli onorari previsti diventassero inadeguati con la conseguenza, già in atto da molti anni, che il raddoppio del prezzo della sostanza costituisca, ancor più oggi, l’unica fonte di profitto della farmacia. Al Tavolo tecnico appositamente istituito per rivedere la tariffa, il Ministero ha subito espresso la volontà di inserire il maggior
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di Pierandrea Cicconetti e Marco Fortini, componenti Sifap al Tavolo tecnico istituito per la revisione della Tariffa
er sommi
capi
I criteri che hanno determinato la stesura della nuova tariffa dei preparati magistrali
numero possibile di sostanze nell’Allegato A per arginare il fenomeno del raddoppio che, sia pur motivato, stava generando alcune distorsioni volte a determinare prezzi di vendita esageratamente alti in presenza di sostanze caratterizzate da elevati prezzi di acquisto. A fronte di tale inevitabile prospettiva, che ha indotto ad accettare l’abolizione del criterio del raddoppio, è emersa la necessità di una sostanziale trasformazione dell’Allegato B in modo che - ormai in assenza di una qualsivoglia forma di profitto - non dovesse più essere considerato “onorario”, bensì “costo aziendale” sul quale far poi gravare la remunerazione professionale. Entrando nell’ottica di “costo aziendale”, riferito da Federfarma nazionale al valore di 0,425 euro corrispondente all’attuale retribuzione lorda al minuto del farmaci-
i prezzi riportati sono stati adeguati consultando cinque distributori intermedi
sta di primo livello, si è provveduto al completo adeguamento dei “costi” degli Allegati A e B, includendo nella elaborazione del prezzo finale anche gli eccipienti, i materiali di consumo quali per esempio le capsule vuote e nel costo del recipiente anche confezionamenti semplici quali cartine, scatole di cartone, flaconi, eccetera e particolari quali blister, bustine filtro e altro.
ALLEGATO A I prezzi riportati sono stati adeguati consultando cinque distributori intermedi e chiedendo i prezzi di vendita (al netto dell’Iva) riferiti al loro taglio minimo disponibile. Il valore riportato al grammo è la media dei prezzi comunicati dai fornitori. Sulla scorta di quanto espresso al punto precedente, il numero delle sostanze presenti è rimasto sostanzialmente invariato, considerando le poche eliminazioni controbilanciate da alcuni inserimenti.
ALLEGATO B La rivisitazione tecnica ha mantenuto l’impianto originario prediligendo la forma farmaceutica che può essere adattata a varie tipologie di preparati; per esempio, le preparazioni liquide possono essere per uso orale, cutaneo, auricolare o altro. Sono state introdotte alcune forme farmaceutiche specifiche non presenti nella vecchia tariffa, quali omeopatici, colliri,
galenica soluzioni sterili di grande volume e per alcune di esse è stata prevista la possibilità di ripartizione laddove motivi tecnologici di efficacia e sicurezza lo impongano, per esempio per un collirio da 20 mL o più di frazionarlo in flaconi da 2/3 o 5 mL per consentire di mantenere la sterilità analogamente a quanto avviene per le fiale iniettabili. Per ogni forma farmaceutica si è adeguato il costo base comprensivo del numero di componenti e di operazioni quali filtrazione, riscaldamento, pesata, test analitici, misura del pH e altre, meglio definite “operazioni tecnologiche”, il cui elenco è riportato a titolo indicativo in Nota; si è anche adeguato il costo per le operazioni tecnologiche eccedenti e i componenti aggiuntivi.
all’allestimento, nonché della dispensazione del preparato, previste dalle NBP.
SUPPLEMENTI EX DIRITTI ADDIZIONALI È riconosciuto un supplemento per sostanze presenti nella Tabella N. 3 della FU e per quelle pericolose classificate “H”, stupefacenti e doping. I valori, non più di uno ciascuno, sono cumulabili nella stessa preparazione in quanto comportano per il farmacista compiti e responsabilità diverse. È previsto, inoltre, un supplemento, altrettanto cumulabile, per lo smaltimento e sanificazione in caso di preparati contenenti sostanze citotossiche, teratogene, mutagene, eccetera.
ALTRO Le spese di trasporto regolarmente fatturate possono essere conteggiate in proporzione alla quantità utilizzata nella preparazione. I diritti addizionali per la dispensazione di medicinali in servizio a “battenti chiusi” o a “chiamata” sono stati regolamentati e adeguati. Per il servizio diurno il diritto è previsto solo per le farmacie rurali sussidiate; per il notturno per le farmacie urbane e rurali non sussidiate e con un ulteriore adeguamento per le rurali sussidiate. Riteniamo che gli adeguamenti siano un riconoscimento ampiamente dovuto per questo delicato e insostituibile servizio alla comunità effettuato in condizioni difficili.
L’IVA REMUNERAZIONE PROFESSIONALE Sul totale del costo base risultante da quanto riportato al punto precedente viene riconosciuto al farmacista un aumento percentuale a giustificazione delle numerose operazioni, preliminari e successive
È bene sottolineare che nella precedente tariffa l’Iva del prezzo finale era automaticamente conteggiata all’emissione dello scontrino fiscale, contribuendo in tal modo a erodere l’entità dell’importo incassato. Nella nuova tariffa si è ovviato a tale inconveniente.
CONCLUSIONE Vige l’obbligo di tenere prova documentale dei costi delle sostanze e del confezionamento. Vige l’obbligo, è il caso di sottolinearlo, di mantenere sempre un comportamento consono al nostro ruolo professionale.
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per informare
Le farmacie rivestono un ruolo cruciale nel dibattito, spesso male impostato, sui vaccini. Un convegno organizzato dall’Ordine di Torino
Il tema è di grande attualità e terreno di scontri accesi. Il ripetersi in Italia di ricoveri legati a casi di morbillo, tetano, meningite, altre malattie infettive, sta infatti ingrossando da mesi le file dei fronti ProVax e No-Vax. A Torino, l’Ordine dei farmacisti, in collaborazione con Agifar Torino, ha organizzato un incontro su “Obblighi vaccinali: perché di nuovo un argomento attuale?”. Un appuntamento rivolto esclusivamente ai farmacisti, anello strategico di comunicazione tra scienza e cittadino. Come sottolinea in apertura Mario Giaccone, presidente dell’Ordine torinese «su questo argomento si è creato un cortocircuito della comunicazione e la comunità
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8 farmacie nell’ASL TO4
320 questionari 40 interviste per farmacia
Nell’incontro di Torino sono stati presentati anche i risultati di una ricerca terminata a fine settembre e oggetto della tesi di laurea in Farmacia di Lorenzo Ravetto Enri. La ricerca è stata condotta sulla Asl TO4 e ha coinvolto attraverso interviste dirette in otto farmacie - 320 soggetti, ai quali è stato chiesto cosa ne pensano della possibilità che i farmacisti somministrino i vaccini. Il feedback è stato molto positivo: oltre l’85 per cento è favorevole all’introduzione del servizio di vaccinazione in farmacia (il 31 per cento dichiara di aver un anziano a carico). Il 76 per cento degli intervistati pensa che i vaccini siano sicuri ed efficaci e
scientifica non è riuscita a trasferire al cittadino il messaggio reale. Il ruolo del farmacista è chiaro e sotto gli occhi di tutti: la presenza capillare sul territorio, la conoscenza della materia e il rapporto fiduciario che lo lega al cittadino gli permettono di trasmettere tutte le corrette informazioni. Del resto, i buoni risultati di quest’attività, quasi di natura epidemiologica e non solo di educazione sanitaria, li abbiamo misurati proprio nell’ultima campagna vaccinale dell’influenza. Quando siamo stati coinvolti nella sensibilizzazione, il numero di vaccinazioni è sensibilmente aumentato, anche nelle categorie a rischio».
di questi la maggior parte (88 per cento) è a favore della nascita della figura del farmacista vaccinatore. Non è stata trovata una relazione statisticamente significativa tra il desiderio di avere il vaccino in farmacia e la distanza tra primo ospedale o Asl e domicilio. Ma se domani il farmacista dovesse somministrare i vaccini, come avverrebbe la sua remunerazione? Il campione intervistato si è mostrato particolarmente diviso: oltre il 51 per cento afferma di non essere disposto a pagare alcun ticket per usufruire del servizio. «Dai dati raccolti», spiega Ravetto Enri, «emerge che in Italia il farmacista non è ancora considerato un consulente in
immunità di gregge (dati 2006/2014) e nessuna Regione spicca per particolari virtuosismi. Un esempio su tutti è quello del morbillo. Solo nel 2017 sono stati segnalati in Italia 4.652 casi (di cui quattro decessi). L’88 per cento non era vaccinato
e il 6 aveva ricevuto solo una dose di vaccino. Non solo questi casi hanno comportato consistenti spese a carico del Servizio sanitario nazionale in termini di ricoveri e cure. «Ma alcuni casi», sottolinea Brusa, «ci obbligano a riflettere: 302
UN’INDAGINENELLaaSLTO4 Se il vaccino fosse somministrato in farmacia crede usufruirebbe del servizio?
No 15%
Sì 85%
L’ATTUALITÀ La Legge 119 del 31 luglio 2017 ha individuato per i minori da 0 a 16 anni l’obbligatorietà o meno dei vaccini (dieci obbligatori e quattro raccomandati), individuando anche modalità e tempi di comunicazione alle Asl attraverso le strutture scolastiche. Sui contenuti della legge interviene Paola Brusa, docente del dipartimento di Scienza e tecnologia del farmaco dell’Università di Torino, fornendo ulteriori informazioni ai farmacisti per soddisfare le richieste di chiarimento che i cittadini stanno ponendo in queste settimane alla categoria. Ma da Brusa giungono anche alcuni dati nazionali che la dicono lunga su quanto siamo ancora lontani nel segmento vaccinazioni dal raggiungimento della cosiddetta soglia della
materia di vaccini. Se arriveremo alla nascita del farmacista vaccinatore sarà necessario organizzare corsi di formazione specifici. Ma l’introduzione potrebbe incontrare ostacoli economici o l’opposizione di altre categorie sanitarie come medici e infermieri». Infine, considerato che quasi il 10 per cento dei genitori decide se vaccinare o meno il figlio sulla base delle informazioni reperite sul web, piuttosto che consultare il medico o il farmacista, è stata realizzata una brochure informativa che affronta i principali falsi miti che riguardano i vaccini e che potrebbe essere in futuro distribuita dai farmacisti.
convegni
Chi vuole il vaccino in farmacia?
Età Desiderio di avere il vaccino in farmacia
✘ ✘✘ ✘ ✘
Grado di istruzione
Avere un anziano a carico
✓
Distanza casa-farmacia Sesso
Distanza casa-ospedale/Asl
Opinione positiva sui vaccini
✓
Desiderio di avere il vaccino in farmacia
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convegni
perfettibile. Su alcuni punti forse non è detto che l’obbligatorietà fosse così imperativa. Però si tratta di una legge importante e va interpretata come risposta alla necessità di far riaffiorare coordinate di responsabilità che si erano perse: in una comunità c’è anche il dovere di saper conciliare la propria vita con l’equilibrio sanitario complessivo». Da parte sua Alessandro Comandone, direttore Oncologia medica dell’Ospedale Humanitas Gradenigo di Torino, ricorda come il suo campo, l’oncologia, «sia abituata a tempeste sanitarie spaventose, prestando il fianco alle interpretazioni. Per quanto attiene però la legge sui vaccini mi sembra buona. Piuttosto, temo quello che accadrà con le circolari applicative. Solo il fatto che una politica come quella dei vaccini, che deve essere nazionale,
sono stati segnalati tra gli operatori sanitari che dovrebbero avere ben chiara l’importanza dei vaccini. E non è tutto. Mi ha colpito l’età media dei malati, ventisette anni. Sono figli di generazioni più istruite rispetto alle precedenti e che evidentemente hanno fatto propria una certa opinione circolante secondo cui le vaccinazioni non sarebbero così utili».
I COMMENTI L’incontro di Torino ha offerto un ampio approfondimento del tema visto attraverso eccellenze mediche e prospettive differenti. Giovanni Di Perri, direttore della Clinica universitaria di Malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino, parla del “Perché vaccinarsi e quando farlo” con un excursus sulle principali malattie infettive: «Sicuramente tutto è
venga poi elaborata a livello regionale, è qualcosa che esce dal mio modo di pensare. Non posso accettare che ci siano 22 sanità diverse». A chiudere l’incontro Guido Calleri, dirigente medico del Servizio di medicina dei viaggi dello stesso “Amedeo di Savoia”, rilevando che «forse negli ultimi anni abbiamo assistito a una tendenza culturale che ha promosso una eccessiva medicalizzazione della persona. E il risultato è anche questo scontro No-Vax/Pro-Vax. Però era urgente arrivare a una legge. Concordo che si potrebbe discutere sulla obbligatorietà o meno di alcuni vaccini. Ma alla fine per me la questione è matematica: se su una malattia c’è un rischio di mortalità dell’1 per cento e con la vaccinazione è dell’1 per mille, bisognerebbe vaccinare tutti per risparmiare la vita a quelle nove persone».
UN’INDAGINENELLaASLTO4 Qual è la sua opinione sui vaccini? Credo che non siano sufficienti né sicuri
6%
Credo siano efficaci e sicuri
Credo siano efficaci ma provochino reazioni avverse gravi
76%
18%
Fonte di informazione
Sarebbe disposto a pagare il ticket per il servizio?
Conoscenti
3%
Web
11%
Mass-media
5€ 26%
No
22%
Farmacista
8%
Medico
56%
51% 3€ 18% 2€ 5%
32
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I.P.
Ăˆ un dispositivo medico CE. Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Autorizzazione Ministeriale n. 574 del 02/05/2016.
Agisce per soffocamento e disidratazione: • Ostruisce le vie respiratorie del pidocchio. • Disidrata pidocchi e lendini fino a farli seccare.
Un fattore unico e rivoluzionario: • Riduce la naturale carica elettrostatica del capello. • Modifica struttura e odore del capello. • Crea un ambiente inadatto a deporre nuove lendini.
È un dispositivo medico CE. Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Autorizzazione Ministeriale n. 574 del 02/05/2016.
Disponibile in shampoo e lozione.
Agisce per soffocamento e disidratazione: • Ostruisce le vie respiratorie del pidocchio. • Disidrata pidocchi e lendini fino a farli seccare.
Un fattore unico e rivoluzionario: • Riduce la naturale carica elettrostatica del capello. • Modifica struttura e odore del capello. • Crea un ambiente inadatto a deporre nuove lendini.
È un dispositivo medico CE. Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Autorizzazione Ministeriale n. 574 del 02/05/2016.
Disponibile in shampoo e lozione.
Ăˆ un dispositivo medico CE. Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Autorizzazione Ministeriale n. 574 del 02/05/2016.
ritmie da
monitorare
Sono circa un milione gli italiani affetti da fibrillazione atriale (Fa), il tipo più frequente di aritmia cardiaca cronica, responsabile di circa il 20 per cento degli ictus ischemici. Questo risultano, in genere, molto gravi, dato che determinano una mortalità del 30 per cento entro i primi tre mesi dall’evento e lasciano esiti invalidanti in almeno il 50 per cento dei pazienti. Questo perché l’embolo che parte dal cuore chiude arterie di calibro maggiore, con un danno ischemico a porzioni più estese del cervello. Poiché il rischio tromboembolico aumenta da quatto a no-
Fibrillazione atriale e ictus, buona parte dei pazienti non riceve trattamenti adeguati. Parte da Milano una campagna di sensibilizzazione
dall’altra parte del banco
A
di Claudio Buono
Un fenomeno in aumento La prevalenza della fibrillazione atriale, attualmente pari all’1,5-2 per cento della popolazione generale, è destinata ad aumentare notevolmente, e si calcola che passerà dai 6,3 milioni di casi del 2007 ai 7,5 milioni previsti per l’anno in corso. Anche se molte volte la Fa si manifesta in assenza di fattori predisponenti, tra le condizioni che possono favorirne l’insorgenza o la progressione rientrano l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, l’insufficienza renale cronica, l’ipertiroidismo e tutte le malattie cardiache organiche (cardiopatie congenite, coronaropatia, malattie valvolari, scompenso cardiaco), a cui si aggiungono cattive abitudini come l’abuso di alcol, droghe e caffeina e l’obesità.
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dall’altra parte del banco
I vantaggi dei nuovi anticoagulanti I Nuovi anticoagulanti orali (Nao) stanno assumendo un ruolo sempre più strategico nella prevenzione di eventi tromboembolici, in quanto presentano una serie di vantaggi rispetto a quelli di vecchia generazione, che fino a oggi hanno dimostrato la loro efficacia nel ridurre di circa il 60 per cento il rischio di ictus. I Nao, però, oltre a essere validi almeno quanto il warfarin, sono più facili da gestire: in primo luogo hanno una grande praticità d’uso, considerato che, rispetto al passato, non è necessario ricorrere al dosaggio dei parametri della coagulazione per regolarne la posologia. Inoltre hanno scarsissime probabilità di interagire negativamente con particolari alimenti e con altri farmaci. Tutti elementi che determinano una maggiore aderenza alla terapia rispetto al passato.
coagulante. Se dunque il rischio emorragico è un fattore che cambia drasticamente la qualità e le prospettive di vita futura del paziente, così come quelle del caregiver, grazie all’anticoagulazione reversibile, il primo può vedere diminuito l’impatto della malattia sulla propria esistenza, il che gli consente di ricominciare a svolgere qualsiasi tipo di attività più serenamente. E, di riflesso, anche il caregiver è messo nella condizione di potersi dedicare al proprio assistito con minore ansia e preoccupazione.
IN ITINERE ve volte a seconda dell’età del soggetto (al di sopra degli 85 anni interessa quasi una persona su cinque), è di fondamentale importanza “intercettare” il più rapidamente possibile i pazienti che già soffrono di fibrillazione atriale, onde valutare l’opportunità di una terapia anticoagulante per ridurre le probabilità di essere colpiti da ictus e altresì identificare eventuali cause predisponenti che spesso necessitano di terapie specifiche. Dato per scontato che la gestione della Fa mira a ridurre i sintomi e il rischio di gravi complicanze a essa associate (come l’ictus appunto), occorre purtroppo rilevare come, a oggi, nel nostro Paese, circa il 30-40 per cento di pazienti affetti da questa patologia non riceva un trattamento adeguato, nonostante siano da tempo disponibili soluzioni terapeutiche in grado di trattarla in maniera efficace, sicura e agevole.
IL MESSAGGIO Emerge, dunque, tutta l’importanza di una campagna informativa come quella lanciata da Alice Italia Onlus (Associazione per la lotta all’ictus cerebrale), una federazione di associazioni regionali, ciascuna rappresentativa di numerosissime realtà territoriali. Scopo dell’associazione è quello di migliorare la qualità della vita delle persone colpite da ictus cerebrale, dei loro familiari e delle persone a rischio. Giunta alla sua seconda edizione, la campagna “Riprenditi la vita”, realizzata grazie al supporto non condizionato di Boehringer-Ingelheim, ha come obiettivo
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quello di estendere il messaggio di prevenzione all’intera popolazione, portandolo sul territorio, grazie alla collaborazione con le associazioni stesse. «L’evento itinerante», afferma Nicoletta Reale, presidente di Alice, «è l’occasione per mettere al corrente il pubblico sui fattori di rischio della fibrillazione atriale, sul suo pericoloso legame con l’ictus cerebrale, sulle diverse opzioni terapeutiche a disposizione e sulle limitazioni che ne derivano». Riguardo a queste ultime, va detto che la caratteristica peculiare di tutti gli anticoagulanti, vale a dire la capacità di rendere il sangue più fluido, espone però a un maggiore rischio di sanguinamento, e quindi in situazioni di emergenza ( in caso di lesioni post traumatiche o chirurgia d’urgenza) potrebbe essere necessario bloccare rapidamente l’attività anticoagulante. Di recente, però, tali limitazioni hanno trovato un loro ridimensionamento grazie a un antidoto che rende possibile l’immediata reversibilità dell’azione anti-
Prima tappa del tour è stata Milano, dove il pubblico ha potuto usufruire gratuitamente di uno screening qualificato di pressione arteriosa e fibrillazione atriale, realizzato dai volontari delle sezioni lombarde di Alice Italia onlus. Da novembre prende il via anche la fase on line della campagna: il sito www.riprenditilavita.it permette di ottenere maggiori informazioni in merito alla patologia e di conoscere le prossime tappe della campagna. Da non dimenticare il video documentario in cui alcuni pazienti racconteranno la propria storia, ricevendo in cambio un ritratto realizzato da un’équipe di illustratori professionisti. Illustratori che fungeranno da portavoce del messaggio anche sul territorio, offrendo agli interessati la possibilità di essere ritratti dal vivo per tutta la durata dell’evento. Tutti i lavori realizzati dagli artisti e le storie raccolte in piazza e sul web andranno a popolare una gallery dedicata, nella quale il messaggio “Riprenditi la vita” acquisirà forza e coralità.
Innovazione | novembre 2017 35
U farmacologia
di Carla Carnovale, Pharmacovigilance Service, Unit Clinical Pharmacology, Department of Biomedical and Clinical Sciences, University Hospital “Luigi Sacco”, University of Milan
n’elevata
incidenza
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FARMACOLOGIA
Errori terapeutici, un fenomeno preoccupante. La prevenzione e il processo di riconciliazione farmacologica
del farmaco (scelta irrazionale, inapproGarantire la sicurezza delle terapie farmapriata, prescrizione inefficace, prescriziocologiche rappresenta una delle sfide più ne in eccesso o in difetto), la scrittura importanti per le istituzioni, le organizzadella prescrizione (errori di prescrizione, zioni sanitarie e i professionisti della saluinclusa l’illeggibilità), la dispensazione del te coinvolti a più livelli nella tutela della farmaco (errata consegna del farmaco da salute pubblica. Le criticità connesse parte del farmacista, farmaco, formula, all’elevata incidenza di errori terapeutici, etichetta errati), somministrazione o asdi recente nell’occhio del ciclone per le sunzione del farmaco (dose, via, frequenimportanti implicazioni in termini di morza, durata errate) e il monitoraggio della talità, morbilità e costi sanitari, rende tale terapia4. L’errore può essere quindi comaspetto estremamente problematico e degno di uno specifico approfondimento. messo dal medico, dal farmacista, dall’inSecondo alcune stime, gli errori terapeufermiere, ma anche dal paziente. Proprio a tici riguardano annualmente circa 1,3 micausa dell’elevata variabilità ed eterogelioni di persone nei soli Stati Uniti, neità dei professionisti sanitari e degli amprovocando quotidianamente, a livello biti di cura coinvolti nel processo di globale, almeno un decesso. Già nel 2000, gestione della terapia farmacologica, la i dati americani forniti dall’Institute Of prevenzione di tali errori, costituisce fonte Medicine avevano rilevato un numero predi ampi dibattiti sia a livello istituzionale occupante di decessi annui dovuti a errori che in letteratura. commessi dai professionisti sanitari (tra 44.000 e 98.000)1, annoverando i medicaIN PEDIATRIA tion error al settimo posto tra le cause di In setting di cura pediatrici l’impatto degli 2 morte negli Usa . Tale numero, spaventoerrori terapeutici assume una rilevanza clinica maggiore per samente alto, è inoltre via dell’alta vulnerabilisensibilmente superioall’origine tà dei piccoli pazienti, re a quello causato da dell’errore frequentemente espoincidenti stradali e sul ci possono sti all’uso off-label dei lavoro, Aids e tumori essere farmaci e maggiormendella mammella. il medico, te esposti agli effetti L’aumento dell’aspettativa di vita con conse- il farmacista, tossici dei farmaci. Studi in merito indicano guente cronicizzazione l’infermiere che gli errori terapeutidelle terapie e l’alta free lo stesso ci insorgono nella poquenza di politerapie p aziente polazione pediatrica aumentano considerecon una frequenza tre volmente il rischio di volte maggiore rispetto agli adulti5. potenziali interazioni farmaco-farmaco, che impattano negativamente sull’efficaLe molteplici problematiche connesse alcia dei trattamenti farmacologici, aumenla gestione terapeutica in pediatria sono tando il rischio di errori terapeutici e prevalentemente ascrivibili alle progressireazioni avverse da farmaci. Così come ve modificazioni dello sviluppo, alla diffechiarito dal National coordinating council rente epidemiologia delle patologie e for medication error reporting and prevenall’estrema variabilità tra eterogenee fation l’errore di terapia può essere definito sce di età. I medication error, una delle come «ogni evento avverso, indesiderabiprincipali cause delle reazioni avverse al le, non intenzionale, prevenibile che può farmaco6, oltre a insorgere con un’inciportare a un uso inappropriato del farmadenza più elevata nella popolazione peco o a un rischio per il paziente»3. diatr ica sono potenzialmente più dannosi; ragion per cui soprattutto in Durante il processo terapeutico, l’errore di questo specifico ambito la prevenzione di terapia può insorgere a causa di molteplitali errori rappresenta la priorità dell’assici fattori e in differenti setting di cura. Le stenza sanitaria. fasi coinvolte includono la prescrizione
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farmacologia
Il processo decisionale che porta alla somministrazione della terapia di un lattante/bambino è infatti più complesso rispetto a quello dell’adulto in quanto articolato nelle varie fasi che concorrono alla personalizzazione della terapia. Le varie fasi comprendono la scelta del dosaggio dei farmaci in base al peso (possibile errore nei calcoli e/o errori nella scelta tra formulazioni diverse), la ricostituzione del farmaco da preparati in polvere (errore di
diluizione) e la somministrazione di farmaci per via endovenosa (da diluire perché non disponibili in formulazioni pediatriche). Recenti studi in merito hanno rilevato un elevato tasso di errori da farmaco in setting ambulatoriali pediatrico (15 per cento); molti dei quali responsabili di ospedalizzazioni e accessi al pronto soccorso (7,8). I farmaci più spesso associati a errori di terapia comprendevano gli
Le due fasi della riconciliazione farmacologica La riconciliazione farmacologica consta di due fasi, la prima delle quali è detta di “ricognizione”, e consiste nella raccolta di informazioni complete su farmaci e altri prodotti assunti dal paziente. Questo primo step è seguito dalla seconda fase di “riconciliazione” processo nell’ambito del quale si confrontano i farmaci assunti dal paziente (così come evidenziati nella ricognizione) con quelli indicati per la cura nella particolare circostanza, in funzione di una decisione prescrittiva corretta e sicura, basata su un’attenta valutazione delle opportunità del prosieguo del trattamento farmacologico in atto e la sua compatibilità con quello che ritiene indicato nella specifica circostanza.
LA RICOGNIZIONE La fase ricognitiva è effettuata da un professionista sanitario (medico, specialista, infermiere, farmacista) coinvolto nel processo terapeutico, a cui spetta il compito di compilare una lista nella quale riportare con accuratezza informazioni relative a: denominazione dei farmaci e di eventuali altri prodotti (farmaci omeopatici, fitoterapici, integratori eccetera), prescritti o liberamente assunti; modalità di assunzione: dosaggio, frequenza, durata e via di somministrazione, data o ora dell’ultima dose assunta (con particolare attenzione alle formulazioni long acting), eventuali problemi correlati;
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allergie o intolleranze conosciute, terapie pregresse ed eventuali effetti indesiderati, dati inerenti peso e altezza del paziente, stili di vita, patologie. È importante che la ricognizione venga effettuata nelle ventiquattro ore dalla presa in carico del paziente e che l’operatore sanitario incaricato di effettuarla sia supportato da un farmacista.
LA RICONCILIAZIONE Nella seconda e ultima fase, l’operatore sanitario incaricato svolgerà le seguenti attività: comparare la lista derivante dalla ricognizione con i farmaci che il prescrittore ritiene necessario somministrare nella specifica circostanza al fine di evitare incongruenze, sovrapposizioni, omissioni, rischi da interazioni, incompatibilità, rischi di confondimento da farmaci Lasa (Look-alike/Sound-alike); valutare o rivalutare gli obiettivi terapeutici, ridefinendo per esempio l’opportunità del prosieguo delle terapie che il paziente ha in corso; considerare prontuari terapeutici, pronta disponibilità dei farmaci ed eventuali alternative, protocolli locali; ricercare laddove è possibile il coinvolgimento del paziente/caregiver in funzione di una migliore compliance; informare il paziente o il caregiver riguardo a un eventuale nuovo schema terapeutico, fornendone la motivazione.
analgesici (15 per cento sovradosaggio), i farmaci antiepilettici (35 per cento sottodosati), i farmaci per l’asma e allergia (12 per cento sovradosaggio) e i farmaci psicotrofici (5 per cento sotto-dosati e il 7 sopra-dosato). Contesti estremamente critici, come le unità di terapia intensiva neonatale costituiscono setting ad alto rischio di errori terapeutici, a causa di fattori quali l’esigua massa corporea, l’immaturità degli organi, l’incapacità di tamponare l’overdose, la mancanza di formulazioni neonatali; minimi incrementi di dosaggio di farmaci somministrati in questi ambiti possono infatti determinare esiti fatali. In età evolutiva l’errore di dosaggio è cinque volte più frequente rispetto all’adulto9.
CONTROMISURE La complessa articolazione dei percorsi assistenziali e il coinvolgimento di un
BIBLIOGRAFIA
elevato numero di professionisti sanitari nella gestione del paziente in trattamento farmacologico aumenta il rischio di imprecisioni, incompletezza nella lista dei farmaci correnti che possono portare a errori di terapia (duplicazioni, interazioni farmacologiche, omissioni eccetera). I medication error in corso di terapia farmacologica riguardano infatti tutto il processo di gestione del farmaco ma, in particolar modo, nei momenti di “transizione di cura” (ricovero del paziente in ospedale, dimissione, trasferimento tra reparti della stessa struttura o ad altra struttura sanitaria) gli errori correlati a discrepanze non intenzionali nella terapia possono procurare danni al paziente con un prolungamento dell’ospedalizzazione e ricoveri. Alla luce di tali evidenze, l’Oms raccomanda interventi mirati a ridurre il pericolo di errori di terapia, ribadendo la
necessità di incentivare specifici approcci razionali che possano garantire la tutela della salute pubblica e identificando nel processo di “riconciliazione farmacologica” l’approccio in grado di soddisfare appieno questa esigenza (vedi box). Tale raccomandazione è stata prontamente condivisa anche dal ministero della Salute10, che ha contestualmente sottolineato l’importanza di applicare le metodiche previste dalla riconciliazione della terapia soprattutto in ambito ospedaliero, ma anche nelle cure primarie, coinvolgendo gli studi/ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di famiglia e le farmacie del territorio. Questa attività clinica, completamente centrata sul paziente, rappresenta un’ottima strategia per garantire la qualità delle cure mediante un’accurata raccolta dell’anamnesi farmacologica e una valutazione dei problemi farmaco correlati per ogni singolo assistito.
farmacologia
in età evolutiva l’errore di dosaggio è cinque volte più frequente che nell’adulto
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Legale
L
a cura dello studio dell’avvocato Bruno Riccardo Nicoloso, Firenze-Roma (b.r.nicoloso@tin.it)
e raccomandazioni
L’operatività delle linee guida delle società scientifiche e delle associazioni tecnico scientifiche delle professioni sanitarie solo se accreditate
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accreditate La Legge 8 marzo 2017 n. 24 recante disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie prevede all’articolo 5 che «gli esercenti le professioni sanitarie, nell’esecuzione delle prestazioni sanitarie con finalità preventive, diagnostiche, terapeutiche, palliative, riabilitative e di medicina legale si attengano, salve le specificità del caso concreto, alle raccomandazioni previste dalle linee guida elaborate da enti e istituzioni pubblici e privati nonché dalle società scientifiche e dalle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitare iscritte in apposito elenco istituito e regolamentato con decreto del Ministro della salute» che ne definisce i requisiti minimi di rappresentatività che consente il controllo della qualità della produzione tecnico-scientifica e le procedure lo loro iscrizione all’Elenco nonché le verifiche sul mantenimento dei requisiti e le modalità di sospensione o cancellazione dallo stesso. Il ruolo attribuito alle società scientifiche e alle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni farmaceutiche viene così condizionata, sotto entrambi i profili (sicurezza delle cure e responsabilità degli operatori sanitari che le prestano) dal loro accredito mediante iscrizione nello speciale Elenco istituito
e aggiornato dal ministero della Salute che ha precisato con il Decreto 2 agosto 2017 i congeniti requisiti che congiuntamente devono sussistere per tale iscrizione e mantenimento.
GLI SPECIFICI REQUISITI Il ruolo delle società scientifiche e delle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie consegue alla iscrizione nell’elenco ministeriale che presuppone: a) la rilevanza di carattere nazionale, con sezione ovvero rappresentanza in almeno dodici regioni e province autonome, anche mediante associazione con altre società o associazioni della stessa professione, specialità o disciplina; b) la rappresentatività di almeno il 30 per cento dei professionisti non in quiescenza nella specializzazione o disciplina previste dalla normativa vigente o nella specifica area o settore di esercizio professionale. Per i Medici di medicina generale è richiesto un requisito di rappresentatività di almeno il 25 per cento dei professionisti; c) la redazione dell’atto costitutivo, redatto per atto pubblico e statuto, dai quali si evincano i seguenti elementi: c.a) denominazione, sede, patrimonio; c.b) specifica dichiarazione di autonomia e indipendenza dell’ente e dei suoi legali rappresentanti anche con riferimento al non esercizio di attività im-
Legale prenditoriali o partecipazione a esse, a eccezione delle attività svolte nell’ambito del programma nazionale di formazione continua in medicina (Ecm); c.c) specifica previsione che l’ente non ha tra le finalità istituzionali la tutela sindacale degli associati o che, comunque, non svolge, direttamente o indirettamente, attività sindacale; d) la previsione della massima partecipazione degli associati alle attività e alle decisioni dell’ente attraverso: d1) la indicazione del procedimento per la elezione democratica degli organismi statutari con votazione a scrutinio segreto e
con durata limitata nel tempo, d2) l’approvazione da parte dell’assemblea degli iscritti e/o degli organismi statutari, democraticamente eletti, dei bilanci preventivi e consuntivi, d3) la regolamentazione delle convocazioni dell’assemblea e degli altri organismi associativi nonché delle modalità con cui l’assemblea stessa e gli altri organismi deliberano; e) l’esercizio della professione, disciplina specialistica o settore di attività specifico o prevalente, con previsione, per le società scientifiche intercategoriali e/o interdisciplinari, della possibilità che possano essere ammessi esclusivamente gli ap-
il ruolo di società scientifiche e associazioni tecnico scientifiche consegue all’iscrizione nell’elenco ministeriale
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Legale
Occhiali da vedere per vedere: Posthorn Serenate L’affollarsi delle società scientifiche e le associazioni tecnico-scientifiche in materia sanitaria cui s’è cercato di mettere ordine con il decreto ministeriale di cui s’è detto ricorda in un certo modo, ma per converso e con ben altro significato, la Posthorn Serenate K320 ovvero la Serenata del postiglione scritta da Mozart nel 1779 per la chiusura dell’anno accademico dell’Università di Salisburgo: ciò nella tradizione che vedeva gli studenti attraversare la città accompagnati da un complesso musicale che suonava delle marce per poi ritornare al collegio universitario dove veniva eseguita una serenata in onore dei professori. L’Adagio maestoso con cui si apre e il Presto con cui la serenata si
partenenti alla specifica categoria professionale ovvero i professionisti che esercitano, anche se non in via esclusiva, la specifica attività che la società rappresenta; f) la previsione dell’ammissione, senza limitazioni, di tutti i soggetti in possesso dei requisiti previsti dallo statuto, appartenenti alla categoria professionale o al settore specialistico o disciplina specialista che operano nelle strutture e settore di attività del Servizio sanitario nazionale. o in regime libero-professionale ovvero con attività lavorativa nel settore o nell’area interprofessionale che la società o l’associazione rappresenta; g) l’assenza di finalità di lucro; h) la previsione dell’obbligo di pubblicazione dell’attività scientifica attraverso il sito web della società o associazione, aggiornato costantemente; i) la previsione della dichiarazione e della regolazione degli eventuali conflitti di interesse; j) la previsione di un Comitato Scientifico per la verifica e controllo della qualità delle attività svolte e della produzione tecnico-scientifica, da effettuare secon-
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conclude in forma di marcia ne sono una testimonianza. Ma la composizione va ben oltre negli altri movimenti della serenata che esprimono un clima euforico ed accattivante in un felice contrasto tra la musica di strada e la musica colta. Così l’Allegro con spirito che ne costituisce il tema principale che prelude al piglio deciso del Minuetto che segue e del Minuetto che viene ripreso dopo il Concertante e il Rondeau rappresentano nell’insieme un capolavoro di spensieratezza intervallata da un momento meditativo in una trama strumentale di quella particolare serenità che è tipica nelle musiche notturne di Mozart: si pensi alla ben nota Eine kleine Nachitmusik K525.
do gli indici di produttività scientifica e bibliometrici validati dalla comunità scientifica internazionale; k) l’espressa esclusione di retribuzione della carica sociale; l) la previsione dell’obbligo di pubblicazione nel sito istituzionale dell’ente dei bilanci preventivi, dei consuntivi e degli incarichi retribuiti; m) la previsione che i legali rappresentanti, amministratori o promotori non abbiano subito sentenze di condanna passate ingiudicato in relazione all’attività della società o dell’associazione.
LA VERIFICA La specificità dei requisiti che accreditano le società scientifiche e le associazioni tecnico scientifiche per poter adottare le Linee guida delle prestazioni da parte degli operatori esercenti le professioni sanitarie mette in discussione quali e quante società scientifiche e ancora di più quali e quante associazioni tecnico scientifiche che sono sorte nell’ambito sanitario (anche farmaceutico) e che non devono essere considerate tali, come la pipa di Magritte che non è una pipa ma l’immagi-
ne di una pipa - possano vantare o meno tale ruolo che viene ad incidere attraverso le loro Linee guida non solo sulla cura della salute e sulla terapia del dolore, ma in particolare sulle responsabilità giuridicoprofessionali ed etico-professionali dei medici e dei farmacisti. Si pensi che non solo per le società scientifiche ma anche per le associazioni tecnico-scientifiche viene previs t a la rappresentatività di carattere nazionale (30 per cento dei professionisti non in quiescenza) nella specializzazione o disciplina ovvero la previsione di un Comitato scientifico per la verifica ed il controllo di qualità scientifica dell’attività svolta secondo parametri validati dalla comunità scientifica internazionale con l’obbligo di una costante ed aggiornata pubblicazione telematica di tale attività, per non dire della assenza (diretta o indiretta) non solo di finalità di lucro, ma anche della tutela sindacale degli iscritti. C’è da aspettarsi delle sorprese.
PER UN APPROFONDIMENTO Per un approfondimento in materia di responsabilità su cui si formano le Linee guida in questione: L. Giordani, M. Jommi, B.R. Nicoloso, “Lezioni universitarie raccolte da P. D’Andrea, Le responsabilità (penale, amministrativa, contabile, civile e deontologica) del farmacista” (in corso di pubblicazione)
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iniziative
a cura della redazione
Genova
per voi Siglata una partnership tra Zentiva e Farmacia Vicina, il network creato da Federfarma del capoluogo ligure
È stata ufficializzata la partnership tra Zentiva - divisione dei farmaci generici del gruppo Sanofi nonché sponsor del Genoa calcio - e Farmacia Vicina, il network di farmacie che fa capo a Federfarma Genova. Una collaborazione da cui nasceranno molteplici attività, prima tra tutte la promozione della App “Farmacia Vicina”, ideata da Federfarma come nuovo ecosistema di comunicazione multimediale e di informazione dedicato alla professione del farmacista. L’applicazione permette al paziente di poter interagire con le farmacie di fiducia e di poter utilizzare una serie di servizi utili tramite un clic. Tramite l’app - gratuita e scaricabile su Apple Store e Google Play - il paziente potrà:
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ricevere le news dalle farmacie preferite e comunicare direttamente col farmacista tramite chat; chiedere la disponibilità di ogni prodotto di cui necessita e prenotare il ritiro tramite chat; trovare informazioni sulla salute e consultare i contenuti suggeriti dai farmacisti. Ma la sinergia ha carattere strategico e si propone, prima di tutto, come un’iniziativa a carattere educativo, rivolta ai cittadini che ogni giorno si recano, a milioni, nelle farmacie italiane. “L’unione fa la forza delle opportunità”, recita lo slogan. L’azienda farmaceutica e l’associazione che rappresenta i titolari genovesi - oltre trecento farmacie tra città e pro-
vincia - uniscono le forze per informare nel modo più esauriente sul valore dei farmaci equivalenti, condannati per anni a un limbo che ha di certo rallentato la diffusione dei generici nel Paese. Altri obiettivi: dare visibilità ai progetti di Federfarma Genova e favorire il corretto consiglio degli equivalenti in farmacia. A supporto del progetto la forza comunicativa di Zentiva: il sito istituzionale www.zentiva.it con 70.000 visitatori al mese, i quasi 40.000 fan sulla pagina Facebook, gli oltre 1.500 follower attivi sull’account Twitter.
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iniziative
di Giuseppe Tandoi
Sanità regionale al bivio
Sulla cronicità si gioca il futuro dell’assistenza sul territorio. Un incontro nella sede milanese di Pfizer
Health & Value and Corporate Affairs di La partita della cronicità è quella su cui Pfizer Italia. «Industria farmaceutica e insi gioca, nell’immediato futuro, la sostenovazione si traducono nel nostro Paese nibilità dei servizi sanitari regionali. Lo anche in investimenti importanti nella riconferma Giulio Gallera, assessore al cerca clinica: la presenza di Pfizer in ItaWelfare di Regione Lombardia, in visita lia è la dimostrazione che investire in alla sede milanese di Pfizer, dove si svolItalia è possibile e porgono attività di ricerca ta risultati». oncologica, regolatoria gallera «Solo in Lombardia», fa e di farmacovigilanza a (assessore notare Gallera, «ci solivello globale: oltre 250 al welfare): no 3,3 milioni di padipendenti tra i quali 27 solo in zienti cronici ed è ricercatori focalizzati partendo da questo sullo sviluppo di farmalombardia dato che abbiamo elaci oncologici innovativi. ci sono 3,3 borato il testo legislati«Il comparto farmaceutimilioni vo che ha nella figura co italiano è al secondo di pazienti del gestore del cronico posto per produzione il suo elemento fondanella Ue (che ha superacronici mentale. Al momento to i 30 miliardi nel 2016) sono 294 le strutture lombarde già accredopo la Germania, e in particolare in Lomditate per assumere il ruolo di gestore». bardia è trainante per il rilancio della Ovviamente la scelta spetterà al paziente competitività industriale: con 28.000 adstesso, in base a valutazioni di vario ordidetti farmaceutici, 18.000 nell’indotto è la ne. A dicembre alcune migliaia di questi prima regione farmaceutica in Europa», cronici riceveranno dalla Regione una letsottolinea Andrea Vigorita, senior director
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tera nella quale verranno informati sulle diverse opzioni di “presa in carico”. E le farmacie? Avranno, secondo l’assessore, una funzione fondamentale (prevista del resto dalla riforma) di supporto ai gestori veri e propri, in termini di servizi e di pharmaceutical care. La presa in carico altro non è che «un patto di cura tra gestore e paziente che si articola attraverso un Pai, Piano assistenziale individuale. Obiettivo finale: azzerare le liste d’attesa per i cronici». Non poteva mancare, nell’ottica di una regione, la Lombardia, di assoluta avanguardia europea, in ambito farmaceutico, la domanda sulla futura sede dell’Ema, “sfrattata” da Londra. Gallera non si sbilancia, dice che la sinergia istituzionale è stata ottimale e che «oggettivamente» non ci sarebbe miglior sede di quella milanese per l’agenzia regolatoria dell’Unione. Non resta che verificare se anche altre considerazioni, di carattere non esclusivamente tecnico, influenzeranno la decisione finale.
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social
di Chiara Romeo
Il giorno
più lungo DiaDay, la campagna nazionale sul diabete, dal 14 al 20 novembre in farmacia: adesioni oltre ogni più rosea aspettativa
Il conto alla rovescia per il DiaDay su Facebook è cominciato da un po’ e adesso si entra nel vivo. «7.592 adesioni è un ottimo risultato», così posta venerdì 27 ottobre Ivan Tortorici, farmacista e amministratore del gruppo Facebook Pillole di informazione, commentando i dati delle adesioni da parte delle farmacie al DiaDay-Campagna di screening per il diabete, che si svolge dal 14 al 20 novembre 2017, promossa da Federfarma in collaborazione con la Società italiana di diabetologia e l’Associazione italiana Lions per il diabete e con il patrocinio di Fofi, Intergruppo parlamentare qualità di vita e diabete e Associazione medici diabetologi. La percentuale nazionale di farmacie aderenti è - dato definitivo - del 45,41 per cento, con 7.592 farmacie iscritte alla campagna sulle 16.717 che fanno capo a Federfarma. Le regioni più virtuose sono la Basilicata, con il 64,53 per cento, e la Liguria, con il 66,53. Per spiegare l’iniziativa Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona e componente del Consiglio di presidenza nazionale con delega alla farmacia dei servizi,
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perché leggono poco le circolari. Sono nella pagina di Federfarma Verona posta: contentissimo». «Quanto è stato ideato, progettato, studiaMolte sono le pagine di gruppi, ma anche to in occasione della Giornata Mondiale di singole farmacie, che hanno messo neldel diabete che si svolgerà il 14 novembre la loro copertina la locandina e che postaè una vera e propria esercitazione naziono ogni giorno il promemoria di quanti nale sul significato reale della farmacia giorni mancano all’evento. dei servizi». Su Twitter cominciano alcuni profili a diAl post di Tortorici sulle percentuali di vulgare l’iniziativa al adesione una collega pubblico: TuttoDiabete commenta «potevamo molte pagine posta il 26 ottobre: fare di più», ma un aldi gruppi «Prevenzione del #diatro ricorda che è la pribete in #farmacia: screma campagna e ma anche ening nazionale dal 14 quindi per il prossimo di singole al 20 novembre». anno o per altre camfarmacie Erika Mallarini, dopagne, «il 45 per cento hanno cente di Public manadelle farmacie è un’otmesso gement and policy tima base dalla quale della Sda Bocconi partire». Si aggiunge in copertina Vittorio Contarina, la locandina (ben nota ai nostri lettori) posta il 14 ottopresidente di Federdell’inizia tiv a bre: «Il 14 novembre è farma Roma e vice il mio compleanno e presidente nazionale: io ho un sogno: vedere le farmacie fare «Ma scherzate? Il risultato è oltre ogni più sistema per una cosa utile ai pazienti, rosea aspettativa. Veniamo da anni di diprofessionale, e utile alle istituzioni». saffezione e scarsa partecipazione. ConsiMancano ormai poche settimane. derate che in molti non hanno aderito
what’s up
di Chiara Romeo
Pianeta Seno
È una App dedicata alla salute delle donne, con informazioni costantemente aggiornate e dettagliate, per aiutarle a orientarsi nell’ambito della prevenzione e della cura del tumore al seno. È realizzata da IncontraDonna, Associazione no profit impegnata nell’informazione nell’ambito del tumore del seno. Attraverso questa applicazione l’utente potrà accedere in modo facile e veloce all’elenco di tutte le strutture mediche presenti sul territorio: centri di screening, centri di senologia multidisciplinari. Pianeta Seno offre, oltre al servizio di geolocalizzazione dei centri di senologia e delle onlus, un vademecum con tutte le informazioni utili, le normative, i diritti e le agevolazioni per i pazienti oncologici; una sezione di domande frequenti sulla patologia; una sezione di notizie su tutto ciò che gira attorno al tumore al seno. Offre anche una sezione personale con una rubrica dove salvare i numeri dei medici e un archivio referti.
A Third Less
Secondo un’analisi condotta dal World Cancer Research Fund, circa un terzo delle più comuni forme di tumore potrebbe essere evitato attraverso uno stile di vita sano: da questo il nome della App, A third less. L’applicazione fornisce indicazioni sull’alimentazione da seguire e sull’attività fisica da praticare per aiutare a mantenere il peso forma. Ogni utente ha un suo avatar che deve trasformare in un “supereroe” della salute, inserendo informazioni sui cibi che assume e lo sport che pratica. Molte le funzionalità fornite dalla App: profilazione dell’utente per identificare gli stili di vita, così da poter consigliare gli esercizi da fare e i piatti da cucinare tramite brevi video. All’applicazione sono collegati anche il portale web di approfondimento, nel quale vengono ulteriormente spiegati i “consigli pratici” e viene ospitato il blog del progetto. L’applicazione è realizzata dal Consorzio di ricerca Luigi Amaducci, tramite un team coordinato dall’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche, composto da dipartimento di Neuroscienze, Unità operativa di riabilitazione ortopedica dell’Università di Padova, Istituto Oncologico Veneto e azienda Openview, con la sponsorizzazione di Takeda.
DOSkincare
Una applicazione messa a punto dai dermatologi del Board Il Corpo Ritrovato, associazione scientifica no profit volta allo studio e alla ricerca per l’accudimento dermocosmetologico del paziente oncologico, destinata a medici, nursing, e pazienti, dove si possono trovare preziose indicazioni per “accudire” la pelle resa fragile e sensibile dalle terapie oncologiche. L’applicazione si ispira a nuova branca della dermatologia definita Supportive Oncodermatology, dedicata alla salute dermatologica dei pazienti affetti da cancro, sottoposti ad oncoterapia, e dei pazienti sopravvissuti al cancro. Le sei aree tematiche (viso, pelle del corpo, mucosa orale, unghie, mani e piedi, capelli) e i diversi quadri clinici (radiodermiti, rash papulo-pustoloso, paronichie) sono approfondite con tre sezioni: informazioni, prevenzione e trattamento. Tutti i contenuti inoltre possono essere condivisi e postati su social network, WhatsApp, mail, per una massima condivisione di informazioni serie e autorevoli. 50
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Gilberto Corbellini, Luca Pani
PRESCRIVERE VALORE
Storia e Scienza dei Farmaci che fanno vivere più a lungo e meglio I farmaci sono la principale ragione del raddoppio delle aspettative di vita nel mondo occidentale negli ultimi duecento anni, tuttavia si fatica a riconoscere che l’industria farmaceutica e l’accesso alle terapie farmacologiche sono state tra le principali forze propulsive del benessere sanitario, economico e psicologico, conquistato in Occidente. La storia dei farmaci e delle cure racconta di come le terapie farmacologiche si sono inserite in una relazione che era già un fatto terapeutico, per rispondere in modi sempre più sicuri ed efficaci alle aspettative dei malati. Il libro ripercorre da un lato la storia delle cure, dei farmaci, dell’industria del farmaco, delle politiche e legislazioni regolatorie e dall’altro discute i temi di più stringente attualità sui prezzi dei farmaci e le dinamiche geopolitiche che potrebbero cambiare gli scenari globali della produzione farmaceutica. Si tratta di un contributo alla discussione che intende richiamare l’attenzione sul rischio che il populismo dilagante causi danni irreparabili in un ambito strategico per la salute e l’economia di tutti i cittadini.
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il libro
di Mercedes Bradaschia
L’energia vitale
dagli alimenti La prima prescrizione della dietetica cinese è la ricerca della moderazione, sia nella quantità sia nella scelta degli alimenti
Quando pensiamo alla Medicina Tradizionale Cinese ci focalizziamo in genere solo sulle pratiche terapeutiche più note, come l’agopuntura. In realtà è molto più ricca e sfaccettata: comprende anche la dietetica, la farmacologia e le ginnastiche medicali come Qi Gong e Tai Ji Quan. Il primo intento di questa medicina è la prevenzione perciò anche l’alimentazione dev’essere regolata secondo la diversa natura dei cibi e secondo le sei diverse costituzioni energetiche, che sono da interpretare come una sorta di elemento diagnostico e di indirizzo terapeutico e rappresentano l’impalcatura sulla quale l’organismo si struttura e si sviluppa. Individuare la costituzione energetica aiuta a determinare la corretta alimentazione, che va regolata in base al proprio stato di salute, alla propria età e al proprio stato d’animo. Secondo la tradizione orientale, inoltre, l’azione energetica di ogni alimento è testimoniata dal suo specifico sapore: ecco perché i cinq ue sapori (salato, acido, amaro, dolce e piccante) sono così importanti nella Dietetica Tradizionale Cinese. In questo libro l’autore ha fatto un
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importante lavoro di “traduzione” dal Cinese antico alla Nutrizione moderna, spiegando il cambio di interpretazione, di ciò che si osserva e dando nello stesso momento tutte le informazioni necessarie per leggere in due modi diversi la stessa realtà. Mentre in Occidente si analizza e si classifica un alimento in base alle sue proprietà chimiche, fisiche e organolettiche, e lo si caratterizza per la sua composizione nutrizionale distinta in carboidrati, proteine, grassi e fibre nonché in base alla quantificazione del suo potere calorico, nella tradizione cinese l’alimento è visto in un’ottica esclusivamente energetica e per la sua capacità di influenzare l’eq uilibrio dell’organismo quando viene assunto. Per comprendere meglio gli aspetti peculiari della dietetica cinese, un capitolo del libro è dedicato alle minestre medicate, che si configurano come la sintesi perfetta tra alimentazione e farmacologia perché, da un lato, consentono di trattare efficacemente alcuni disturbi in maniera semplice e autonoma e, dall’altro, invitano a porre maggiore attenzione alla propria dieta.
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Spigolature
Enpaf, confermato Croce alla presidenza
Il Consiglio di amministrazione dell’Enpaf ha confermato Emilio Croce alla presidenza dell’ente. Confermato anche Paolo Savigni alla vicepresidenza. Compongono il Consiglio di amminis trazione: Domenico Dal Re, Luigi D’Ambrosio Lettieri, Giuseppe De Filippis, Paolo Diana, Pasquale Imperatore, Francesca Kretly,
quale rappresentante del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Nando Minnella, quale rappresentante del ministero della Salute, Maurizio Pace, delegato del presidente Fofi, e Giovanni Puglisi. «Siamo consapevoli», commenta Croce, «che è necessario riportare al centro del confronto con le diverse anime della ca-
tegoria anche il progetto di riforma del nostro assetto previdenziale. Le difficoltà del passato dell’Ente non vanno dimenticate; oggi abbiamo l’onere di trovare soluzioni concrete, pur in un contesto patrimoniale solido che abbiamo l’obbligo di mantenere a garanzia delle prestazioni attuali e future».
Janssen Italia
contro la violenza sulle donne Janssen Italia, azienda del gruppo Johnson & Johnson, e il Comune di Cologno Monzese, dove l’azienda ha sede, lanciano un progetto per contrastare con decisione il fenomeno della violenza sulle donne dando vita a un Comitato di uomini virtuosi che siano d’esempio per l’intera comunità. La campagna,
dal titolo #NoiFermiamoL’Indifferenza, è svolta in collaborazione con l’associazione di volontariato sociale Con Noi e Dopo di Noi Onlus, e vede come primi testimonial su poster, locandine, Massimo Scaccabarozzi, presidente e amministratore delegato di Janssen Italia (nella foto), e
Angelo Rocchi, sindaco del Comune di Cologno Monzese. «Crediamo fermamente», commenta Scaccabarozzi,«che non si debba insegnare alle donne a difendersi, bensì insegnare agli uomini a non essere violenti». Volantini informativi saranno distribuiti nelle farmacie e negli studi medici.
Novità ai vertici di Sanofi Sanofi ha annunciato la nomina di Hubert de Ruty a general manager della business unit General Medicines in Italia e di Marco Grespigna a general manager Zentiva in Italia, Spagna e Malta nell’ambito della riorganizzazione legata alla vendita di Zentiva nel 2018. Con un’esperienza di diciassette anni nell’industria farmaceutica, De Ruty (a sinistra nella foto) vanta un percorso professionale in ambito nazionale e internazionale, dapprima come consulente per l’industria farmaceutica, quindi in Pfizer. Marco Grespigna (a destra nella foto), nel corso della sua carriera, ha assunto ruoli manageriali di sempre maggiore responsabilità in Giuliani e Angelini, per ricoprire poi l’incarico di direttore commerciale in Ratiopharm. Dopo un’esperienza importante in Teva, dal 2012 al 2016 è stato a capo della business unit Zentiva con la responsabilità della gestione operativa e dello sviluppo del business dei farmaci generici in Italia. Nel 2016 è stato nominato general manager della business unit General Medicines di Sanofi Italia.
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per la cooperazione Buone notizie per la cooperativa sociale Spes Contra spem: è arrivato, grazie al sostegno di Federfarma Roma, il prezioso pulmino utilizzato per gli spostamenti quotidiani degli ospiti della casa famiglia. Gli operatori di comunità di Spes contra spem accolgono le persone in stato di disagio, le accompagnano nella loro fragilità, infondendo affetto e fiducia, assicurando il sostegno nella debolezza e nelle difficoltà e rimuovendo gli ostacoli che ognuno incontra sul proprio cammino, affinché possa giun-
gere a esprimersi secondo le proprie potenzialità, manifestando le ricchezze e i doni particolari propri. Per questo sono nate le case famiglia in sostituzione dei vecchi istituti totalizzanti, con l’idea di creare un luogo il più caldo e familiare possibile. Si tratta di un vero e proprio appartamento civile, in un normale condominio, dove ogni persona che vi abita ha la propria camera con i propri effetti personali. All’interno di una casa famiglia si possono costruire relazioni autentiche. È un luo-
go dove si può contare sull’attenzione dell’altro; dove le persone possono costruire la propria identità e trovare il giusto sostegno per proiettarsi verso l’esterno e dove sanno di poter contare sulla costante presenza di operatori ed educatori che li supportano in ogni loro esigenza, 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno.
Spigolature
Federfarma Roma
Omeoimprese:
primi prodotti nel Prontuario «I medicinali omeopatici sono farmaci a tutti gli effetti. Da Aifa stanno arrivando i primi degli oltre 3.000 codici di Autorizzazione all’immissione in commercio che verranno rilasciati entro la fine del 2018. Una vera rivoluzione per le aziende omeopatiche che hanno dovuto presentare una corposa documentazione e un elaborato dossier di registrazione ora al vaglio dell’Agenzia del farmaco». Così recita una nota ufficiale di Omeoimprese, che riporta poi una presa di posizione del presidente Giovanni Gorga (nella foto): «Siamo felici che anche l’Aifa e il Ministero abbiamo riconosciuto a tutti gli effetti il valore dell’omeopatia rispetto alla medicina tradizionale ma occorre che ogni settore venga considerato in base alle singole peculiarità. In Italia sono oltre otto milioni le persone che si rivolgono all’omeopatia e se non troveranno medicine italiane in vendita compreranno preparati stranieri. Il settore in Italia morirà a favore delle aziende estere che hanno obblighi e costi inferiori da sostenere».
Cef Bresciain tour La Cooperativa esercenti farmacie di Brescia - secondo distributore intermedio per quote di mercato in Italia - organizza anche quest’anno organizza un tour per l’Italia. Dopo l’appuntamento di Roma, tenutosi a ottobre, sarà il turno del Farpas
Day a Bari, sabato 11 e domenica 12 novembre. Seguiranno un convegno in Toscana il 26 novembre e quello finale di Brescia il 3 dicembre. Da ricordare che Cef è la prima cooperativa di farmacisti nazionale per numero di soci e fatturato.
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Spigolature
Corrado Giua Marassi
Inquadramento clinico e gestione dei disturbi minori in farmacia Questo testo accompagna e supporta il farmacista verso il nuovo modello clinical pharmacy: da una professione incentrata sul farmaco a una incentrata sul paziente e sulla sua salute in termini di prevenzione e terapia. La scelta del farmaco appropriato, il monitoraggio dei suoi eventuali eventi avversi, la verifica del suo impiego in maniera razionale e sicura nonché la promozione della salute diventano quindi parte essenziale della professione del farmacista. Nel volume sono presi in esame i disturbi minori affrontabili dal farmacista, suddivisi per aree di gestione, tra quelli digestivi, muscolo scheletrici, dermatologici, delle vie aeree e del sistema nervoso centrale nonché i problemi specifici dell’età pediatrica, alla salute della donna e alla medicina dei viaggiatori. Una guida per il farmacista partendo dalla definizione della problematica e proseguendo con i quadri di presentazione dei sintomi, i casi in cui inviare il paziente al medico (red flag), l’inquadramento clinico, l’approccio terapeutico ed educazionale e le domande di autovalutazione.
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a Bergamo
C’è tempo fino al 31 gennaio 2018 per iscriversi alla quarta edizione del master universitario di II livello “Il farmacista e i prodotti omeopatici: strategie di marketing”, sostenuto da Boiron. Rivolto ai laureati in Farmacia e Chimica e tecnologie farmaceutiche, il corso è organizzato dall’Università degli Studi di Bergamo con il patrocinio di Fenagifar. La nuova edizione prenderà il via il prossimo 23 marzo, per concludersi a settembre 2019. Anche per il 2018, il corso ripropone una
formula ormai consolidata che prevede 400 ore di lezione in aula, 175 ore di progetto di ricerca e un totale di 60 crediti formativi universitari. «Questo master offre al farmacista un percorso di crescita professionale utile a rispondere al meglio alle esigenze dei pazienti», spiega Mauro Cavallone, direttore del master. «Due sono gli elementi chiave che ne caratterizzano l’offerta formativa: una conoscenza approfondita dell’omeopatia e un focus su aspetti economici e giuridici legati ai
medicinali omeopatici e di management della professione». Maggiori informazioni sono disponibili scrivendo alla mail masteromeopatia@unibg.it o consultando la pagina dedicata sul sito web dell’Università di Bergamo http://sdm.unibg.it/corso/ il-farmacista-e-i-prodotti-omeopaticistrategie-di-marketing/.
Spigolature
Master in omeopatia
Campagna di crowdfunding
di Parkinson Italia
È partita la prima campagna di crowdfunding di Parkinson Italia Onlus per finanziare uno spazio digitale in cui pazienti e familiari possano confrontarsi con storie di ordinaria normalità, attraverso le quali trovare la forza per reagire alla malattia e abbattere i pregiudizi sociali che portano all’isolamento. Parkinson Italia Onlus, confederazione di associazioni di pazienti, familiari e volontari, vuole realizzare un sito web in cui le persone con Parkinson (e i loro cari) possano trovare il coraggio per affrontare la malattia, condividendo esperienze, storie e informazioni che evidenziano ciò che il Parkinson non toglie. Uno spazio dove parlare del Parkinson in un modo nuovo, raccontando un punto di vista diverso, lontano dalla solitudine e dalla vergogna, attraverso la varietà delle esperienze vissute dalle persone, proponendo contesti normali di vita quotidiana e con un approccio propositivo. Il progetto digitale sarà finanziato attraverso una raccolta fondi on line tramite una piattaforma accreditata https://parkinson-italia.crowdchicken.com/ fundraising/vivo-con-il-parkinson. Sul sito http://vivoconilparkinson.it le persone con Parkinson e i loro familiari potranno incontrarsi, riconoscersi, trovare informazioni, suggerimenti e consigli per affrontare con coraggio e al meglio la malattia.
Francia: medicina
generale cercasi Curiosa la notizia riportata da Le Quotidien du Pharmacien, testata on line francese. A Saint-Jean-de-Maruéjols (Gard), paesino di mille abitanti, il sindaco, per
convincere un medico di medicina generale ad aprire uno studio, gli offre due anni gratuiti di affitto dei locali. Proposta appetibile, almeno in teoria, e finalizzata a
vincere la ritrosia di Mmg poco propensi a trasferirsi in un borgo così piccolo. Curiosità nella curiosità: il sindaco in questione è un farmacista.
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DIBASE
1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione; DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale; DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale; DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile; DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione 10 ml contengono: colecalciferolo (vitamina D3) 2,5 mg pari a 100.000 U.I. 1 goccia contiene: 250 U.I. di vitamina D3. DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale Un contenitore monodose contiene: colecalciferolo (vitamina D3) 0,625 mg pari a 25.000 U.I. DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale Un contenitore monodose contiene: colecalciferolo (vitamina D3) 1,25 mg pari a 50.000 U.I. DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile Una fiala contiene: colecalciferolo (vitamina D3) 2,5 mg pari a 100.000 U.I. DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile Una fiala contiene: colecalciferolo (vitamina D3) 7,5 mg pari a 300.000 U.I. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA soluzione iniettabile; soluzione orale; gocce orali, soluzione. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Prevenzione e trattamento della carenza di vitamina D. 4.2 Posologia e modo di somministrazione DIBASE può essere somministrato a cadenza giornaliera, settimanale, mensile o annuale (vedere paragrafo 5.2). In caso di terapia per via orale, si raccomanda di somministrare DIBASE durante i pasti (vedere paragrafo 5.2). La terapia per via intramuscolare è indicata solo in caso di sindromi da malassorbimento. Prevenzione della carenza di vitamina D: la somministrazione preventiva di DIBASE è consigliata in tutte le condizioni caratterizzate da maggior rischio di carenza o da aumentato fabbisogno. È generalmente riconosciuto che la prevenzione della carenza di vitamina D deve essere effettuata: in maniera sistematica nel neonato (in particolare nel prematuro), nel lattante, nella donna in gravidanza (ultimo trimestre) e nella donna che allatta alla fine dell’inverno e in primavera, nel soggetto anziano, eventualmente nel bambino e nell’adolescente se l’esposizione solare è insufficiente; nelle seguenti condizioni: • scarsa esposizione solare o intensa pigmentazione cutanea, regime alimentare squilibrato (povero di calcio, vegetariano, ecc.), patologie dermatologiche estese o malattie granulomatose (tubercolosi, lebbra, ecc.); • soggetti in trattamento con anticonvulsivanti (barbiturici, fenitoina, primidone); • soggetti in trattamento con terapie corticosteroidee a lungo termine; • patologie digestive (malassorbimento intestinale, mucoviscidosi o fibrosi cistica); • insufficienza epatica. Trattamento della carenza di vitamina D: la carenza di vitamina D deve essere accertata clinicamente e/o con indagini di laboratorio. Il trattamento è teso a ripristinare i depositi di vitamina D e sarà seguito da una terapia di mantenimento se persiste il rischio di carenza, ad un dosaggio di vitamina D idoneo alla prevenzione (vedi sopra “Prevenzione della carenza di vitamina D”). Nella maggior parte dei casi è consigliabile non superare, in fase di trattamento, una dose cumulativa di 600.000 U.I. all’anno, salvo diverso parere del medico. A titolo indicativo si fornisce il seguente schema posologico, da adattare a giudizio del medico sulla base della natura e gravità dello stato carenziale (vedere anche paragrafo 4.4). DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione Le posologie giornaliere sotto indicate possono essere assunte anche una volta alla settimana moltiplicando per sette la dose giornaliera indicata. Neonati, Bambini e Adolescenti (<18 anni) Prevenzione: 2-4 gocce al giorno (pari a 500-1.000 U.I. di vitamina D3). Trattamento: 8-16 gocce al giorno (pari a 2.000-4.000 U.I. di vitamina D3) per 4-5 mesi. Donne in gravidanza 3-4 gocce al giorno (pari a 750-1.000 U.I. di vitamina D3) nell’ultimo trimestre. Adulti e Anziani Prevenzione: 3-4 gocce al giorno (pari a 750-1.000 U.I. di vitamina D3). In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio fino a 8 gocce al giorno (pari a 2.000 U.I. di vitamina D3). Trattamento: 20-40 gocce al giorno (pari a 5.000-10.000 U.I. di vitamina D3) per 1-2 mesi. Istruzioni per l’uso La confezione contiene 1 flacone ed un contagocce. Il flacone è dotato di una capsula a prova di bambino. Il contagocce è dotato di una custodia. Per l’impiego seguire le istruzioni sotto riportate: a. aprire il flacone rimuovendo la capsula nel modo seguente: premere e contemporaneamente svitare (vedi Figura 1); b. svitare la custodia in plastica che avvolge la punta del contagocce (vedi Figura 2); c. inserire il contagocce nel flacone per prelevare il contenuto. Dosare le gocce in un cucchiaio e somministrare (vedasi “Posologia e modo di somministrazione”); d. chiudere il flacone (vedi Figura 3). Riavvitare la custodia sulla punta del contagocce; e. riporre il flacone ed il contagocce nella confezione.
Figura 1
Figura 2
Figura 3
Per aprire il flacone, premere e contemporaneamente svitare la capsula.
Prima di utilizzare il contagocce, svitare la custodia che avvolge la punta.
Per chiudere il flacone, avvitare la capsula (non è necessario premere).
DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale Neonati, Bambini e Adolescenti (<18 anni) Prevenzione: 1 contenitore monodose (pari a 25.000 U.I. di vitamina D3) ogni 1-2 mesi. Trattamento: 1 contenitore monodose (pari a 25.000 U.I. di vitamina D3) una volta a settimana per 16-24 settimane. Donne in gravidanza 1 contenitore monodose (pari a 25.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese nell’ultimo trimestre. Adulti e Anziani Prevenzione: 1 contenitore monodose (pari a 25.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese. In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio a 2 contenitori monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese. Trattamento: 2 contenitori monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta alla settimana per 8-12 settimane. DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale Neonati, Bambini e Adolescenti (<18 anni) Prevenzione: 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) ogni 2-4 mesi. Trattamento: 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta a settimana per 8-12 settimane. Donne in gravidanza 2 contenitori monodose (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) all’inizio dell’ultimo trimestre. Adulti e Anziani Prevenzione: 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) ogni 2 mesi. In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio a 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese. Trattamento: 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta alla settimana per 8-12 settimane. DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile Neonati fino a 24 mesi Prevenzione: Si consiglia di somministrare le dosi con DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione oppure con DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale o con DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale. Trattamento: 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese per 4-6 mesi. Bambini e Adolescenti (2-18 anni) Prevenzione: 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) ogni 4-8 mesi. Trattamento: 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese per 4-6 mesi. Donne in gravidanza 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) all’inizio dell’ultimo trimestre. Adulti e Anziani Prevenzione: 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) ogni 4 mesi. In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio a 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) ogni 2 mesi. Trattamento: 2 fiale (pari a 200.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese per 3 mesi. Istruzioni per l’uso Le dosi possono essere somministrate per via orale o intramuscolare. Le fiale sono dotate di anello di prerottura e devono essere aperte nel modo seguente: tenere con una mano la parte inferiore della fiala; porre l’altra mano sulla parte superiore posizionando il pollice al di sopra dell’anello bianco ed esercitare una pressione. DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile Neonati fino a 24 mesi Si consiglia di somministrare le dosi con DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione oppure con DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale o con DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale. Bambini e Adolescenti (2-18 anni) Prevenzione: 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) una volta all’anno. Trattamento: 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) da ripetere dopo 3 mesi. Adulti e Anziani Prevenzione: 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) una volta all’anno. In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio a 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) ogni 6 mesi. Trattamento: 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) da ripetere dopo 6 settimane. Istruzioni per l’uso Le dosi possono essere somministrate per via orale o intramuscolare. Le fiale sono dotate di anello di prerottura e devono essere aperte nel modo seguente: tenere con una mano la parte inferiore della fiala; porre l’altra mano sulla parte superiore posizionando il pollice al di sopra dell’anello bianco ed esercitare una pressione. 4.3 Controindicazioni Ipersensibilità al colecalciferolo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Ipercalcemia, ipercalciuria. Calcolosi renale (nefrolitiasi, nefrocalcinosi). Insufficienza renale (vedere paragrafo 4.4). 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego In caso di somministrazioni prolungate con alti dosaggi, si consiglia di monitorare il livello sierico di 25-idrossi-colecalciferolo. Interrompere l’assunzione di DIBASE quando il livello sierico di 25-idrossi-colecalciferolo supera i 100 ng/ ml (pari a 250 nmol/l). Nei pazienti anziani già in trattamento con glicosidi cardiaci o diuretici è importante monitorare la calcemia e la calciuria. In caso di ipercalcemia o di insufficienza renale, ridurre la dose o interrompere il trattamento. Per evitare un sovradosaggio, tenere conto della dose totale di vitamina D in caso di associazione con trattamenti contenenti già vitamina D, cibi addizionati con vitamina D o in caso di utilizzo di latte arricchito con vitamina D. Nei seguenti casi può essere necessario un aumento dei dosaggi rispetto a quelli indicati:
• soggetti in trattamento con anticonvulsivanti o barbiturici (vedere paragrafo 4.5); • soggetti in trattamento con terapie corticosteroidee (vedere paragrafo 4.5); • soggetti in trattamento con ipolipidemizzanti quali colestipolo, colestiramina e orlistat (vedere paragrafo 4.5); • soggetti in trattamento con antiacidi contenenti alluminio (vedere paragrafo 4.5); • soggetti obesi (vedere paragrafo 5.2); • patologie digestive (malassorbimento intestinale, mucoviscidosi o fibrosi cistica); • insufficienza epatica. Il prodotto deve essere prescritto con cautela a pazienti affetti da sarcoidosi, a causa del possibile incremento del metabolismo della vitamina D nella sua forma attiva. In questi pazienti occorre monitorare il livello del calcio nel siero e nelle urine. Pazienti affetti da insufficienza renale presentano un alterato metabolismo della vitamina D; perciò, se devono essere trattati con colecalciferolo, è necessario monitorare gli effetti sull’omeostasi di calcio e fosfato. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione L’uso concomitante di anticonvulsivanti o barbiturici può ridurre l’effetto della vitamina D3 per inattivazione metabolica. In caso di trattamento con diuretici tiazidici, che riducono l’eliminazione urinaria del calcio, è raccomandato il controllo delle concentrazioni sieriche di calcio. L’uso concomitante di glucocorticosteroidi può ridurre l’effetto della vitamina D3. In caso di trattamento con farmaci contenenti la digitale, la somministrazione orale di calcio combinato con la vitamina D aumenta il rischio di tossicità della digitale (aritmia). È pertanto richiesto lo stretto controllo del medico e, se necessario, il monitoraggio elettrocardiografico e delle concentrazioni sieriche di calcio. Un concomitante uso di antiacidi contenenti alluminio può interferire con l’efficacia del farmaco, diminuendo l’assorbimento della vitamina D, mentre preparati contenenti magnesio possono esporre al rischio di ipermagnesiemia. Studi sugli animali hanno suggerito un possibile potenziamento dell’azione del warfarin quando somministrato con calciferolo. Sebbene non vi siano simili evidenze con l’impiego di colecalciferolo è opportuno usare cautela quando i due farmaci vengono usati contemporaneamente. La colestiramina, il colestipolo e l’orlistat riducono l’assorbimento della vitamina D, mentre l’alcolismo cronico diminuisce le riserve di vitamina D nel fegato. 4.6 Fertilità, gravidanza e allattamento Gravidanza Nei primi 6 mesi di gravidanza la vitamina D deve essere assunta con cautela per il rischio di effetti teratogeni (vedere paragrafo 4.9). Allattamento Quando necessario, la vitamina D può essere prescritta durante l’allattamento. Tale supplementazione non sostituisce la somministrazione di vitamina D nel neonato. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Non sono disponibili dati sugli effetti del prodotto sulla capacità di guidare. Tuttavia, un effetto su tale capacità è improbabile. 4.8 Effetti indesiderati Se la posologia è conforme alle effettive esigenze individuali, DIBASE è ben tollerato, grazie anche alla capacità dell’organismo di accumulare il colecalciferolo nei tessuti adiposi e muscolari (vedere paragrafo 5.2). Gli effetti indesiderati segnalati con l’uso della vitamina D sono i seguenti: Disturbi del sistema immunitario: reazioni di ipersensibilità. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: debolezza, anoressia, sete. Disturbi psichiatrici: sonnolenza, stato confusionale. Patologie del sistema nervoso: cefalea. Patologie gastrointestinali: costipazione, flatulenza, dolore addominale, nausea, vomito, diarrea, gusto metallico, secchezza delle fauci. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: rash, prurito. Patologie renali e urinarie: nefrocalcinosi, poliuria, polidipsia, insufficienza renale. Esami diagnostici: ipercalciuria, ipercalcemia. Segnalazione delle reazioni avverse sospette: La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili. 4.9 Sovradosaggio Interrompere l’assunzione di DIBASE quando la calcemia supera i 10,6 mg / dl (2,65 mmol/l) o se la calciuria supera 300 mg/24 h negli adulti o 4-6 mg/ kg/die nei bambini. Il sovradosaggio si manifesta come ipercalciuria e ipercalcemia, i cui sintomi sono i seguenti: nausea, vomito, sete, polidipsia, poliuria, costipazione e disidratazione. Sovradosaggi cronici possono portare a calcificazione vascolare e degli organi, come risultato dell’ipercalcemia. Il sovradosaggio durante i primi 6 mesi di gravidanza può avere effetti tossici nel feto: esiste una correlazione tra eccesso di assunzione o estrema sensibilità materna alla vitamina D durante la gravidanza e ritardo dello sviluppo fisico e mentale del bambino, stenosi aortica sopravalvolare e retinopatia. L’ipercalcemia materna può anche portare alla soppressione della funzione paratiroidea nei neonati con conseguente ipocalcemia, tetania e convulsioni. Trattamento in caso di sovradosaggio Interrompere la somministrazione di DIBASE e procedere alla reidratazione. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: Vitamina D e analoghi, colecalciferolo. Codice ATC: A11CC05. La vitamina D corregge una situazione carenziale della stessa e aumenta l’assorbimento intestinale di calcio. 5.2 Proprietà farmacocinetiche
Come per le altre vitamine liposolubili, l’assorbimento del colecalciferolo a livello intestinale è favorito dalla concomitante assunzione di alimenti contenenti grassi. Il colecalciferolo è presente nel circolo ematico in associazione a specifiche α-globuline che lo trasportano al fegato, dove viene idrossilato a 25-idrossi-colecalciferolo. Una seconda idrossilazione avviene nei reni, dove il 25-idrossi-colecalciferolo viene trasformato in 1,25-diidrossi-colecalciferolo, che rappresenta il metabolita attivo della vitamina D responsabile degli effetti sul metabolismo fosfocalcico. Il colecalciferolo non metabolizzato viene accumulato nei tessuti adiposi e muscolari per essere reso disponibile in funzione del fabbisogno dell’organismo: per questo motivo DIBASE può essere somministrato anche a cadenza settimanale, mensile o annuale. Nei soggetti obesi si riduce la biodisponibilità della vitamina D a causa dell’eccesso di tessuto adiposo. La vitamina D viene eliminata attraverso le feci e le urine. 5.3 Dati preclinici di sicurezza Gli studi preclinici condotti in varie specie animali dimostrano che gli effetti tossici si verificano nell’animale a dosi nettamente superiori a quelle previste per l’uso terapeutico nell’uomo. Negli studi di tossicità a dosi ripetute, gli effetti più comunemente riscontrati sono stati: aumento della calciuria, diminuzione della fosfaturia e della proteinuria. A dosi elevate, è stata osservata ipercalcemia. In una condizione prolungata di ipercalcemia le alterazioni istologiche (calcificazione) più frequenti sono state a carico dei reni, cuore, aorta, testicoli, timo e mucosa intestinale. Gli studi di tossicità riproduttiva hanno dimostrato che il colecalciferolo non ha effetti nocivi sulla fertilità e riproduzione. A dosi che sono equivalenti a quelle terapeutiche, il colecalciferolo non ha attività teratogena. Il colecalciferolo non ha potenziale attività mutagena e carcinogena. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione: olio di oliva raffinato. DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale: olio di oliva raffinato. DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale: olio di oliva raffinato. DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile: olio di oliva raffinato per uso iniettabile. DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile: olio di oliva raffinato per uso iniettabile. 6.2 Incompatibilità Non sono note eventuali incompatibilità con altri farmaci. 6.3 Periodo di validità DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione: 3 anni a confezionamento integro. Dopo prima apertura del flacone: 5 mesi. DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale: 2 anni. DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale: 2 anni. DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile: 3 anni. DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile: 3 anni. 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare a temperatura non superiore ai 30° C, nella confezione originale per tenere il medicinale al riparo dalla luce. Non congelare. 6.5 Natura e contenuto del contenitore DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione Flacone in vetro ambrato contenente 10 ml, chiuso con una capsula a prova di bambino in polipropilene. La confezione contiene 1 flacone ed 1 contagocce. DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale Contenitore in vetro ambrato contenente 2,5 ml, chiuso con una capsula in polipropilene. Confezioni da 1, da 2 o da 4 contenitori monodose. DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale Contenitore in vetro ambrato contenente 2,5 ml, chiuso con una capsula in polipropilene. Confezioni da 1, da 2 o da 4 contenitori monodose. DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile Fiala in vetro ambrato. Confezioni da 1 fiala, 3 fiale o 6 fiale. DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile Fiala in vetro ambrato. Confezioni da 1 fiala o 2 fiale. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Nessuna istruzione particolare. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO ABIOGEN PHARMA S.p.A. via Meucci 36 Ospedaletto - PISA 8. NUMERI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione – flacone 10 ml 036635011 DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 1 contenitore monodose 2,5 ml 036635047 DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 2 contenitori monodose 2,5 ml 036635098 DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 4 contenitori monodose 2,5 ml 036635050 DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 1 contenitore monodose 2,5 ml 036635062 DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 2 contenitori monodose 2,5 ml 036635086 DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 4 contenitori monodose 2,5 ml 036635074 DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile – 1 fiala 1 ml 036635100 DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile – 3 fiale 1 ml 036635112 DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile – 6 fiale 1 ml 036635023 DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile – 1 fiala 1 ml 036635124 DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile – 2 fiale 1 ml 036635035 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/ RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE Data della prima autorizzazione: Ottobre 2005. Data del rinnovo più recente: Ottobre 2010 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO 05/2017 25.000 U.I./2,5 ml 1 flaconcino monodose 5,42 €; 25.000 U.I./2,5 ml 2 flaconcini monodose 8,10 €; 50.000 U.I./2,5 ml 1 flaconcino monodose 8,50 €; 50.000 U.I./2,5 ml 2 flaconcini monodose 15,34 €; 10.000 U.I./ml gocce orali 5,42 €; 100.000 U.I. 6 fiale 4,00 €; 300.000 U.I. 2 fiale 3,50 € - Classe A - RR 25.000 U.I./2,5 ml 4 flaconcini monodose 16,00 € - Classe C - RR
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CINQUE PRINCIPI ATTIVI MIRATI Dalla ricerca Resultime nasce un trattamento specifico per la zona delicata del collo e del décolleté: la Crème Cou & Décolleté. Esposta a sfregamenti, raggi UV e maltrattata da posture scorrette, questa particolare zona tende a segnarsi in modo visibile con il tempo: compaiono rughe e macchie, la pelle si rilassa e perde tonicità. Questa speciale formulazione è in grado di associare l’azione anti-età del Microcollagene Vettorizzato a cinque principi attivi specifici, per un’azione mirata sui cinque segni dell’invecchiamento precoce.
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L’EFFICACIA DELLA LINEA ALL’OLIO DI ARGAN L’Olio di Argan viene considerato un autentico oro liquido: raro, poiché occorrono ben 50 chilogrammi di noccioli per ottenere un litro di olio, pregiatissimo, perché ricco di acidi grassi essenziali e di vitamina E ed efficace, perché dinamiz-
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zatore cutaneo, capace di contribuire alla riattivazione delle funzioni vitali delle cellule. Per questo motivo, L’Erbolario ha deciso di farne il protagonista dell’inverno, proponendo 4 esclusivi beauty coffret, due per il viso e due per il corpo. www.erbolario.com
di Luca Pani
The Blind Spot
Nuove frontiere della cura Medicina di precisione e assistenza sanitaria mirata sono facce della stessa medaglia
tutti sanno che la medicina di precisione è Se quindi la ormai famosa Information and composta dalle famose “quattro P” - persocommunication technology (Ict) sarà obblinalizzazione, prevenzione, predizione e pargatoria non solo per la gestione del databatecipazione - pochi realizzano che la fine del se dei medicinali e gli aggiornamenti del modello paternalistico e l’emergere della foglietto illustrativo ma anche per analizzapartecipazione individuale e collettiva trare i flussi informativi e i costi associati (o sformeranno definitivamente la struttura evitabili) agli stili di vita dei consumatori/ stessa della biologia e pazienti, allora l’argodella medicina rendenmento preminente sail farmacista dole ipso facto scienze rà quello di capire può favorire dell’informazione. come analizzare quetutte le A quel punto il flusso di sta enorme massa di dati possibilmente cerdati e soprattutto per iniziative quale scopo. che migliorano tificati e l’analisi degli stessi, siano strutturati Nell’attuale contesto la giusta o meno dovrà essere socio-economico percezione utilizzato per “ritagliaemergono due obiettivi primari: la medicina della patologia re” una assistenza sanitaria degna di questo di precisione e l’assinome su ogni singolo paziente, non solo in stenza sanitaria mirata verso il singolo pabase alla sequenza del suo Dna ma anche ziente che, nonostante quello che si possa rispetto a una appropriatezza organizzatipensare, non sono né in identità né in natuva, sociale e psicologica. E tutto questo rale continuità tra loro. Mentre infatti ormai
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non vi sembri un blaterare senza senso e su elementi sine materia come descritto in molti studi sociologici che si sono occupati delle relazioni tra malati e malattie, giacché gli algoritmi decisionali che vengono attualmente sviluppati si poggiano solidamente sull’analisi di comportamenti tangibili (e misurabili) da parte dei pazienti e servono a supportare la percezione dell’assistenza ben oltre la somministrazione di una specifica terapia in una specifica malattia. Questa personalizzazione della cura tuttavia, è forse bene ricordarlo perché non sembra immediatamente intuitivo, non deve e non potrebbe mai partire dai curanti ma dai pazienti ovvero, come recita il suo etimo, esattamente dalle persone. La personalizzazione è prima di tutto fondata su un miglioramento del prendersi cura di se stessi da parte dei pazienti e il nostro ruolo deve essere quello di mettere in atto tutte le procedure e le strategie possibili, da quelle informatiche a quelle relazionali, perché questo avvenga nel minor tempo possibile e nel migliore dei modi. Su questo un farmacista moderno ha molto da fare e molto da dire, potendo attivamente favorire tutte quelle iniziative che migliorano la giusta percezione della patologia e il ruolo preciso delle terapie (adeguatezza di tempi, modi e dosaggi). Tutti gli individui che vanno dal medico o entrano in una farmacia entrano anche in rete per navigare, senza timoniere e in un mare di dati incontrollabili che raccontano tutto e il contrario di tutto. L’abilità di trasformare questa possibilità di accesso alle informazioni nel vantaggio competitivo della conoscenza dipende dalla nostra capacità di accettare il cambiamento e anticiparlo in modo innovativo. Il futuro non starà seduto a aspettarci per molto tempo.
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