Punto effe 11 2017

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Anno XVIII | N° 11 29 giugno 2017 | www.puntoeffe.it

parliamone La truffa corre on line

Mercato Veterinaria in crescita

Gianfranco Parati

retail Con il tono giusto

SOGNI d’oro Sovrappeso e obesità rappresentano in Italia un fenomeno in crescita. Occorre lavorare sulla dieta e l’attività fisica ma anche sulla qualità del sonno. A colloquio con il presidente della Società italiana di ipertensione


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Anno XVIII | N° 11 29 giugno 2017 | www.puntoeffe.it

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SOMMARIO

Editoriale| La farmacia di Epicuro

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Controcorrente| Lessico familiare

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InnovAzione| L’agilità prima di tutto

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Dalle regioni| Da Torino a Roma

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Un farmacista a scuola| In tema di post-verità

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PARLIAMONe

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CONTRAFFAZIONE | La truffa corre on line

primo piano INCONTRI | Gianfranco Parati 20 MERCATO | Una crescita costante 26

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RETAIL | Con il tono giusto 32 CONVEGNI | Investire nella biotecnologia medica 36

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MEDICINA | Effetti collaterali

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OMEOPATIA | Un rompicapo da risolvere 42 LEGALE | Todos caballeros 46

RUBRICHE Intervista a... | Strategie future Intervista a... | Uno stile progettuale Social | In tema di case della salute Dalle aziende | Energia azzurra Dalle aziende | Nuove tecnologie ad hoc Spigolature

42 Direzione, Redazione, Marketing Via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel.: 02.88184.1 - Fax: 02.88184.302 www.puntoeffe.it Reg. Trib. di Milano n. 40 - 14/1/2000 ROC n. 23531 (Registro operatori comunicazione)

Stefania Cifani, Elisa Da Vinci, Mario Giaccone, Francesca Giani, Erika Mallarini, Luigi Marafante, Federico Marzari, Viki Nellas, Bruno Riccardo Nicoloso, Luca Pani, Roberto Pulcri, Chiara Romeo

Editore EDRA S.p.A.

Pubblicità Massimiliano Donati Responsabile Commerciale ADV dircom@lswr.it - Tel. 02.88184.368

Direttore responsabile Giorgio Albonetti Direttore editoriale Ludovico Baldessin Direttore scientifico Paolo Vintani Coordinamento redazionale Giuseppe Tandoi - g.tandoi@lswr.it Collaboratori Maurizio Bisozzi, Mercedes Bradaschia, Claudio Buono, Sergio Cattani,

2

giugno 2017 |

Traffico Donatella Tardini (Responsabile) d.tardini@lswr.it - Tel. 02.88184.292 Ilaria Tandoi - i.tandoi@lswr.it Tel. 02.88184.294 Abbonamenti Tel. 02.88184.317 - Fax: 02.56561.173 abbonamentiedra@lswr.it Grafica e Immagine Emanuela Contieri - e.contieri@lswr.it

Consigli The Blind Spot | Il paziente dottore

Produzione Walter Castiglione w.castiglione@lswr.it - Tel. 02.88184.222 Immagini Fotolia, Thinkstock.

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trattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Edra S.p.A., Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.lgs 196/03.

Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione in conformità al Regolamento CSST Certificazione Editoria Specializzata e Tecnica Per il periodo 1/1/2016 - 31/12/2016 Periodicità: Quindicinale Tiratura media: 10.661 Diffusione media: 10.376 Certificato CSST n. 2016-2602 del 2/3/2017 Società di Revisione: REFIMI

Testata Associata


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Depositato presso l’AIFA il 13/04/2017

Arnigel® trova utilizzo anche per chi pratica attività sportiva. Infatti, da uno studio clinico RCT risulta che Arnicare® (in Italia commercializzato con il nome di Arnigel®) “può essere usato dopo l’attività sportiva come aiuto contro gli effetti a breve termine di rigidità muscolare e dolore3”.

La qualità e l’affidabilità della Tintura madre di Arnica montana Boiron sono garantite dal processo produttivo conforme alla Farmacopea Francese4. La materia prima, ottenuta da pianta spontanea, fresca e intera, viene raccolta nel rispetto dell’ecosistema e lavorata entro 48 ore, assicurando un fitocomplesso riproducibile nel tempo. Come indicato da Farmacopea Francese, la Tintura madre di Arnica montana contiene i lattoni sesquiterpenici “responsabili dell’attività antinfiammatoria2”. Arnigel® è privo di: parabeni, profumo e coloranti. La sua formulazione in gel consente una facile applicazione, un effetto rinfrescante e un rapido assorbimento. Inoltre, risulta ben tollerato e non irritante3. Arnigel® è indicato per adulti e bambini5. Si consiglia di applicare Arnigel® 2-3 volte al giorno. Non utilizzare su occhi, mucose e cute lesa.

D.Lgs. 219/2006 art.85: “Medicinale omeopatico senza indicazioni terapeutiche approvate”. D. Lgs. 219/2006 art.120 1 bis: “Trattasi di indicazioni per cui non vi è, allo stato, evidenza scientificamente provata dell’efficacia del medicinale omeopatico”. Medicinale non a carico del SSN. 1. Demarque D, Jouanny J, Poitevin B, Saint-Jean Y. Farmacologia e materia medica omeopatica. Milano: Tecniche Nuove; 2000. p.42-44. 2. Iannitti T, Morales-Medina JC, Bellavite P, Rottigni V, Palmieri B. Effectiveness and Safety of Arnica montana in Post-Surgical Setting, Pain and Inflammation. Am J Ther. 2014 Sep 17. 3. Nobel S, Merville C, Baker C, Fayard AL, Terzan L, Loullis C. Clinical evaluation of the effects of Arnicare gel, a homeopathic preparation in sport related pain and stiffness. The efficacy and safety of a homeopathic arnica gel (Arnicare®) in the treatment of sports. Homeopathy. 2014. 103:92. 4. Arnica montana for homeopathic preparations (French Pharmacopea). 5. Boiron M, Roux F. Pédiatrie. Le Moniteur; 2015. p. 89,91,95.

www.boiron.it

Servizio Informazioni Boiron: numero verde 800-032203


editoriale

L

di Paolo Vintani

a farmacia

di epicuro

Scriveva Karl Usener, filologo tedesco: «Come la medicina non ha nessuna utilità se non espelle le malattie dal corpo, così non l’ha nemmeno la filosofia, se non espelle il turbamento dell’anima». Era un saggio su Epicuro, che rappresenta, in molti aspetti del suo pensiero, quello che sarà il pensiero scientifico moderno. Lo star bene, la salute dell’anima erano, per il filosofo, assenza di dolore; «il male, dunque, che più ci spaventa, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c’è lei, e quando c’è lei non ci siamo più noi». Per me, la salute dell’anima è il laboratorio di farmacia, bandiera della nostra felicità professionale, giustamente remunerata. La preparazione magistrale è il cuore pulsante della farmacia e l’essenza stessa del farmacista. Il mio professore mi raccomandava di accarezzare la tisana di erbe medicinali, con la sensibilità dell’artista avrei percepito l’uniformità nella miscelazione e assaporato i profumi. Ben venga il Casus Cannabis e ben venga riparlare del Nomenclatore, fermo da più di vent’anni, non solo da un punto di vista economico ma anche concettuale. La stessa Farmacopea evidenzia che la farmacia che vuole preparare le fiale debba avere

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certi requisiti; tutti non possono fare tutto. E da qui il primo suggerimento di ipotizzare la vendita tra farmacia e farmacia, cosa che in Francia e Germania si fa regolarmente; tra l’altro enfatizzerebbe il concetto di rete e il singolo potrebbe ottimizzare l’acquisto di materiali e apparecchiature per preparazioni sempre più perfette ed economiche. Ma non solo, rivedere i principi della tariffazione stessa: una pomata salicilica se fatta degnamente prevede anche il recupero degli scarti non nei lavandini (la vaselina è un idrocarburo e inquina le falde acquifere) quindi è ridicolo il prezzo proposto. Come potrebbero essere regolamentati lo sconfezionamento per stato di necessità o la miscelazione di due creme. Un discorsetto sulla tariffazione degli omeopatici è auspicabile, visto che il Ministero ha demandato (giustamente) alle farmacie la preparazione dell’extemporaneo e non abbiamo idea di quanto farlo pagare (in funzione soprattutto del numero di dinamizzazioni e delle forme farmaceutiche quali granuli e globuli). E perché no, visto che è nella tariffa, la chiamata notturna, reimpostata come metodo. Ma lascio ai politici e ai tecnici le proposte operative, per ciò che mi compete; la mia felicità viene soddisfatta dal riconoscimento dell’atto professionale e forse della mia stessa felicità possono godere tutti i colleghi, perché la galenica ha un plus valore: ci rende indispensabili.

Quando vuoi ridere, vieni a vedermi grasso e lucente, con la pelle curata, porco del gregge di Epicuro (Orazio, Epistole)


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corrente

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L

essico

familiare

Finita la telefonata ero perplesso. Simona Zazzetta, della redazione di Farmacista33, mi aveva appena invitato a un webcast, insieme alla collega Elena Penazzi, da tenersi a Milano, un venerdì. Ovviamente non avevo la più pallida idea di cosa si trattasse, ma altrettanto ovviamente avevo troppi anni e troppo orgoglio per confidarle di avere appunto quei troppi anni che mi impedivano di sapere cosa mi aspettasse. Dopo averla ringraziata molto, mi cullai nella speranza che non doveva essere nulla di troppo imbarazzante. Per non sbagliare, comunque, la mattina della partenza, dopo la doccia, tagliai accuratamente le unghie dei piedi. Non si sa mai, meglio non farsi trovare impreparati. Prudenza inutile, visto che - ora che l’ho fatto posso spiegarlo con fierezza a quei tre dinosauri all’oscuro quanto me trattasi di una semplice chiacchierata davanti una telecamera e condivisa in rete. Il tema era la presentazione di una raccolta di racconti, Storie di farmacisti, edito da Edra, in cui i colleghi di tutta Italia hanno voluto raccontare un’esperienza del loro quotidiano in farmacia. L’idea della collega Elena Penazzi, coronata da un grande successo, è stata di

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di Maurizio Bisozzi

giugno 2017 |

Il volume “Storie di farmacisti” e il potere terapeutico della scrittura

ficazione, rafforzando il senso di spingere i farmacisti a condividere pubbliappartenenza e - perché no? - la fierezza camente alcuni loro momenti professionadi essere farmacisti. Le vie del Fato sono li e umani, aprendo il cuore alla penna, imperscrutabili, ma il libro giunge prodescrivendo le emozioni, facendo tesoro e prio mentre la nuova diriregalandolo al lettore, di genza sindacale viene un gesto, di un avvenirivivere eletta per il suo richiamo mento, di una storia api passaggi, al senso di unità, apparpunto, accaduta tra le spesso tenenza e partecipaziomura di una farmacia. Rine. “La farmacia siete vivere, raccontandoli, i difficili passaggi spesso difficili e e dolorosi, voi” è stato lo slogan uscito appena il risultato dolorosi della nostra vita, della delle urne ha sancito l’iha un enorme potere teranostra nizio di un rinnovamento peutico. Spesso non ci vita che deve obbligatoriarendiamo conto del peso mente passare per l’abdi tutti quei sassi, dal sasbattimento degli steccati del passato, la solino al macigno, scaricati dai pazienti consapevolezza che solo uniti si vince, nell’animo del farmacista; figura riconoche essere farmacisti è un valore e non sciuta come confidente e come tale talvoldobbiamo più disperderlo. ta abusata, per la familiarità del professionista e per la facilità di accesso alla farmacia, per l’identificazione non come semplice luogo fisico, ma luogo mentale dove rivolgersi con speranza e fiducia, trovare indicazioni e rassicurazioni. Il paziente, o il parente, escono sollevati, lasciando una piccola parte del loro peso dentro il farmacista. Scrivere quanto vissuto è uno scaricare almeno parte dei fardelli posati dai pazienti sulle nostre spalle. Oltre a contribuire a creare una identità comune tra chi scrive e chi legge: molte delle storie del libro possono essere individuate come proprie, un riconoscimento che diviene identi-


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Innovazione

L’

di Erika Mallarini, Sda Bocconi Professor, Government Health & Not For Profit Division

agilità,

prima di tutto Nell’innovazione, se dai tempo al tempo, arriva sempre qualcuno prima di te

Sempre più velocemente il numero di generazioni che hanno condiviso la stessa innovazione si riduce. Al contrario si amplia la velocità di espansione di queste innovazioni: il telefono ha impiegato 75 anni per raggiungere 50 milioni di utenti, la radio 38, la Tv 13, Internet 4, l’IPod 3, Facebook 2, l’Iphone 1, Angry Birds 35 giorni. L’innovazione oggi è velocità: si diffonde con estrema rapidità e ha un ciclo di vita molto breve. Ogni anno diventano di uso comune termini che fino a ieri nemmeno esistevano, perché non esisteva ciò che essi rappresentano: azioni come taggare, twittare, flaggare; prodotti come hoverboard, tablet, spinner; servizi come car sharing, crowdsourcing, market place. La parola chiave dell’innovazione oggi è diventata tempestività. Perché vuol dire intercettare bisogni del cliente prima che essi si esprimano, vedere opportunità dove gli altri hanno visto minacce, cogliere segnali che gli altri non hanno notato, oltrepassare barriere e confini che siano essi istituzionali, settoriali, o tecnologici. E per essere tempestivi occorrono organizzazioni agili. L’agilità, innanzitutto, prevede la necessità di disporre di sistemi informativi che

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notturno partorimmo un’idea, lui mandò forniscano informazioni in tempo reale per un whatsapp al responsabile del Legal poter reagire. L’andamento delle soluzioni che era in barca a Ischia (non in vacanza, deve essere monitorato tempestivamente viveva lì). Dopo venti minuti ci diede la rie le informazioni dell’eventuale cambio di sposta sulla fattibilità, alle tre di mattina la rotta devono essere rapidamente trasferite macchina era in moto. L’agilità però non alla struttura al fine di individuare nuove vuol affatto dire improvvisazione. I processoluzioni e concretizzarle. Le aziende tradisi devono essere agili ma all’interno di rezionali monitorano trimestralmente i Kpi gole ben definite, che si ispirino a radicati (Key performance dindicator): mesi di riuvalori aziendali. Google ha regole chiare nioni perché le informazioni siano condiviper favorire innovazione e agilità. Per evise ai giusti livelli, altri mesi per essere tare la resistenza al cambiamento ogni inserite nei processi decisionali formalizproposta non può essere contraddetta per zati (budget per esempio), e a volte anni le prime tre riunioni, nelle quali ci si deve perché le decisioni assunte si trasformino sforzare di individuarne solo le opportuniin azioni concrete (messa in opera, trasferità e come concretizzarla. Si possono esprimento alle interfacce dei clienti). mere dubbi solo dalla E Bay monitora in tempo quarta riunione in poi. E reale i propri Kpi e le iniiprocessi in sanità? In un mondo ziative: se oltre le 24 ore devono tradizionalmente carattedal lancio non hanno ragessere rizzato da regole rigide e giunto i risultati ipotizzati, confini istituzionali tradiimmediatamente esse agili ma vengono modificate. all’interno zionalmente irremovibili, la velocità delle innovaInoltre l’agilità richiede di regole zioni è ancora più evidenuna struttura organizzativa e meccanismi operativi ben definite te: farmaci digitali e biotecnologici; riorganizsnelli. Fondamentale la zazione delle strutture sanitarie pubbliche gestione per leadership e cultura aziendae private (le Uccp, “case della salute”), le, anziché per struttura. Le aziende innosoggetti gestori, Retail Clinic, Patient Supvative consentono di lavorare in port Program; nuovi modelli per i trial coqualunque ora e da qualunque posto. Rime Real Word Data; nuovi device come i cordo una chiacchierata a un matrimonio wearable; nuovi standard e nuovi procesin Puglia dopo cena con il country manasi come la pharmaceutical care. ger di E Bay. Dal nostro brain storming



dalle Regioni

D

di Mario Giaccone, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Torino e consigliere Regione Piemonte

a Torino

a Roma Un ritratto di Marco Cossolo, nuovo presidente di Federfarma

Ora che cala il sipario sulle elezioni di Federfarma nazionale e che i colleghi hanno s c el t o i l nuovo presidente Marco Cossolo e la sua squadra, posso fare qualche considerazione, anche di carattere personale, sulla figura che si occuperà delle sorti della farmacia per i prossimi tre anni. Conosco Marco dal 1994 per motivi professionali e già nel 1995 ci candidiamo insieme alle elezioni dell’Agifar; eletti, rimaniamo al vertice dei Giovani farmacisti torinesi per due mandati, fino ad approdare, sempre insieme, al Consiglio dell’Associazione titolari di Torino e provincia nel 2001. Sono anni intensi, nei quali si pongono le basi per la costruzione di un modello di gestione di risposta ai bisogni della categoria che già la presidenza Platter aveva avviato. La nostra proposta si fondava sulla consapevolezza che il senso di appartenenza degli iscritti non fosse sufficiente per dare forza al sindacato e che servisse, invece, un rinnovamento fondato su un processo inclusivo ed efficiente, volto a dare vita a un sistema di servizi di cui i colleghi potessero giovarsi concretamente. È così che abbiamo lavorato per far nascere una serie di società collegate, con lo scopo di occuparsi di temi fondamentali come il personale, la gestione amministrativa, la gestione fiscale, ma an-

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che questo è ciò che deve saper fare nel suo che di quelli che si presentavano sotto forruolo farebbe un grave torto a tutti i colleghi ma di sfide nel tempo, dall’acquisto di e alle farmacie che rappresenta. Tuttavia farmacie comunali, alla creazione di una cociò che mi rende fiducioso è la certezza che operativa d’acquisto, alla formazione, al la sua esperienza sarà messa frutto per tutcontrollo di gestione. Non è tutto: negli ultita la categoria. Le esperienze maturate nelmi anni siamo entrati nelle cooperative di le società del gruppo che ho descritto, nel grossisti insieme agli amici cuneesi, lavomondo politico e amministrativo, gli hanno rando in prima persona con deleghe operapermesso di sviluppare tive e non solo come una spiccata sensibilità al consiglieri di amministral’esperienza dialogo, un’attenzione ai zione. A tal proposito, mi fa torinese bisogni degli interlocutori sorridere l’idea, momentae la consapevolezza che il neamente diffusa in camsarà molto lavoro, per essere efficace, pagna elettorale, per cui importante deve essere un lavoro di l’appartenenza di Marco, per un periodo della sua nella gestione squadra, in cui la discusdel sindacato sione non deve diventare carriera, al mondo della discontro e in cui l’obiettivo stribuzione fosse una dinazionale a cui guardare, il punto scriminante negativa e all’orizzonte verso cui puntare il timone, è il non invece l’opportunità di conoscere futuro della farmacia, all’interno delle sfide dall’interno i meccanismi che muovono incomplesse che ci riservano gli anni a venire. terlocutori fondamentali come i grossisti o Infine, aspetto direi più importante, auspico l’industria. Stiamo, infatti, parlando di una e già osservo una rinnovata e reciproca direaltà di enorme complessità, che richiede sponibilità al dialogo e alla collaborazione competenze legate senz’altro alla professiotra Federfarma e Fofi. Nella mia esperienza ne farmaceutica, ma che devono essere inpersonale ho sempre ritenuto tale collaborasieme politiche, economico-finanziarie, di zione fondamentale: mettere in comune le gestione delle persone e dei problemi comnostre esperienze in un utile spazio di sviplessi. Sono farmacista e orgoglioso di esluppo di percorsi condivisi ci consentirà di serlo, la spedizione della ricetta, la perseguire meglio gli obiettivi irrinunciabili: preparazione galenica e il consiglio a banco lo sviluppo e la valorizzazione della professono momenti essenziali della mia formaziosione e del luogo peculiare del suo svolgine e del mio essere, ma se l’attuale presimento, la farmacia. dente si fermasse a questo o se pensasse

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un farmacista a scuola

I

n tema

di post-verità Il ruolo essenziale della scuola davanti al pericolo delle fake news

La parola “post-verità” è stata eletta parola dell’anno 2016 dagli Oxford Dictionaries, per descrivere «circostanze in cui i fatti obiettivi sono meno influenti delle emozioni e delle credenze personali nella formazione dell’opinione pubblica». Va bene indagare la psicologia individuale e la propensione a credere o meno alla prima notizia che ci si para sotto il naso, ma vanno tenuti in considerazione anche i fenomeni di gruppo, dal momento in cui l’adesione di “propri simili” spinge verso un’adesione fideistica a qualcosa che sia stata letta superficialmente. In questo contesto che ruolo può giocare l’educazione, ovvero la scuola? Nessuno, se ci aspettiamo grandi cambiamenti in brevi periodi. L’educazione è lenta e procede in maniera non lineare. Tuttavia, ricorda Nelson Mandela, è anche l’arma più potente per cambiare il mondo. Per questo motivo noi abbiamo affrontato il tema delle fake news all’interno di una classe seconda di scuola superiore. Il progetto “Farmaco-logico!” è stato portato in molte scuole e in ognuna di esse ha assunto forme diverse. Trovandoci alle prese con una classe delle superiori, ci siamo dedicati a un tema che riguarda la quoti-

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di Sergio Cattani, farmacista ed educatore (www.saluteducazione.it)

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dianità degli adolescenti, ovvero le ricerche sul web. Nella prima esercitazione abbiamo consegnato ai ragazzi alcuni articoli presi da internet sul tema vacvera e propria, cini. Preventivamente, avevamo bensì una discussione che reso ognuno di essi un documento ha coinvolto tutti. Più d’udi testo anonimo (stesso no ha sottolineato come font, stesse dimensioni). l’educazione, l’affidabilità di alcuni riAlla lavagna, abbiamo a nelson sultati fosse controversa scritto le sette tipologie di dicev mandela, e non fosse possibile giusito da cui sono stati presi i testi, spiegando breveè l’arma più dicare in maniera netta come da consegna iniziamente le caratteristiche potente le. Altri si sono soffermati basilari di ognuno di essi: per cambiare sulla pubblicità presente sito di bufale, debunkers il mondo in alcuni siti, che distrae(smascheratori di bufale), va e sembrava fuori conministero della Salute, boltesto. Inoltre, la maggior parte sosteneva lettino informativo indipendente, studio come fosse spesso difficile reperire il noscientifico, foglietto illustrativo e quotidiame dell’autore dell’articolo e il suo currino online. A questo punto, divisi in gruppi, culum, cosa ritenuta importante ai fini i ragazzi hanno dovuto assegnare a ogni dell’affidabilità. In generale, i ragazzi tenarticolo la categoria d’appartenenza. Al devano a dare maggiore credibilità a un momento della correzione, un gruppo è riuprofessionista dell’ambito scientifico che scito a fare l’en plein e anche gli altri se la a un giornalista. I ragazzi sono stati molto sono cavata bene: al massimo, ne sono staimpegnati in questo compito, mostrando te sbagliate 2 su 6, ovvero il 33 per cento. interesse e applicazione. Le difficoltà da Nella seconda esercitazione, invece, i rarisolvere sono state molte e il modo migazzi sono stati invitati a cercare su Googliore è parso la discussione plenaria, in gle la frase «olio di palma fa male» e quanto i punti di vista erano variegati. Noi analizzare i risultati della prima pagina, ce ne siamo andati con la soddisfazione di per poi giudicare ogni articolo «affidabile» aver fatto qualcosa di utile... e un applauo «inaffidabile». Alla fine del tempo a diso da parte dei ragazzi. sposizione non c’è stata una correzione



parliamone

L Contraffazione dei farmaci, una questione ancora sottovalutata. Parte il progetto Clip Fakeshare. Un convegno di Federfarma Servizi a Roma

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giugno 2017 |

di Francesca Giani

a truffa

corre on line

I dati sui sequestri di farmaci delineano un quadro allarmante: solo l’1 per cento dei prodotti illegali o contraffatti sono copie dell’originale e secondo un’analisi del Pharmaceutical security institute dei medicinali provenienti da fonti non controllate, il 32 per cento non contiene alcun principio attivo, il 20 ne contiene in quantità non corrette, il 21,4 è composto da ingredienti diversi da quanto dichiarato e l’8,5 contiene alti livelli di impurità e

contaminanti. In questo contesto diventa ancora più importante arginare il fenomeno ma se, dall’inizio dell’anno a oggi, sono oltre 6.000 i siti web di vendita di farmaci illegali chiusi e 20.000 nel 2016, è segno che, pur a fronte di una attività di contrasto, la capacità di rigenerazione delle organizzazioni criminose permane. Fondamentale è, allora, affiancare all’attività investigativa e di polizia un’azione che incida sui cittadini, attraverso una


parliamone campagna di sensibilizzazione che metta in luce i rischi per la salute che si corrono quando ci si rivolge a canali non controllati. La riflessione è partita dal convegno “Contraffazione: un virus da estirpare” promosso da Federfarma Servizi e dalla Società italiana di urologia (Siu), in collaborazione con l’Aifa e i Nas, e con il patrocinio del ministero della Salute, e tenutosi al Nobile Collegio di Roma. A

partire da queste premesse è stato lanciato il progetto di informazione per operatori sanitari e cittadini, Clip Fakeshare, promosso da Federfarma Servizi insieme ad Aifa, e realizzato da Socialfarma.

FENOMENO IN CRESCITA «Quello della contraffazione dei farmaci», spiega Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, «è un tema su cui non c’è ancora abbastanza consapevo-

lezza da parte dei cittadini, mentre sta emergendo che il problema è più diffuso e più rischioso di quanto si pensi. In Italia - i dati lo hanno sottolineato in più occasioni - il fenomeno è pressoché assente nei canali ufficiali e certamente questo è un elemento che va sottolineato con forza ai cittadini, per mettere in guardia soprattutto da acquisti da fonti non controllate. Mentre le vendite on line sono considerate uno dei canali preferen-

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parliamone

si stima che i farmaci contraffatti possano portare alla morte 700.000 persone l’anno

ziali per la diffusione di far maci contraffatti». Non a caso «LegitScript oggi monitora oltre 80.000 farmacie sul web e ne classifica come regolari meno dell’1 per cento». Il fenomeno, d’altra parte, è in continua crescita e oggi vale solo negli Usa circa 520 milioni di dollari. Con impatti notevoli sulla popolazione: «È stato stimato che i farmaci contraffatti possano portare alla morte 700.000 persone all’anno», interviene Giuseppe Carrieri, componente del comitato esecutivo della Siu. «Solo l’1 per cento dei farmaci contraffatti sono copie dell’originale e in alcuni casi possono contenere alti livelli di impurità e contaminanti, quali veleno per topi, nichel, polvere di mattoni». Chi oggi si rivolge «ai numerosissimi siti “pirata” cerca soprattutto un prodotto con prescrizione, per lo più per la sfera sessuale, che preferisce acquistare attraverso questi canali per garantirsi risparmio e privacy. La maggior parte dei farmaci contraffatti sono prodotti per la disfunzione erettile». Peraltro, aggiunge Vincenzo Mirone, segretario generale della Siu, «il fenomeno è sempre più presente tra i giovani: più propensi, in generale, a rivolgersi al web, sentono con più intensità il peso dell’aspettativa. Il ricorso al farmaco per la disfunzione erettile rappresenta così una

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sorta di doping, che in primo luogo è mentale, con effetti però dirompenti». Oltre ai farmaci per la disfunzione erettile, «che rappresentano il 60-70 per cento dei farmaci falsi venduti sul web» tra le altre categorie su cui c’è più richiesta, «ci sono i prodotti per dimagrire, gli anabolizzanti, e si stanno facendo sempre più strada i farmaci oncologici, anche per una questione di costi».

NUOVE INSIDIE Tra le nuove frontiere ci sono, in modo particolare, integratori e prodotti naturali, «utilizzati come “mascheramento” per i farmaci illegali», spiega Domenico Di Giorgio, dirigente dell’ufficio Qualità prodotti e contrasto al crimine farmaceutico Aifa. «In tutti i settori, le organizzazioni criminali tendono a spostare i propri business verso le cosiddette zone “grigie”, che rendono difficile intercettarne le attività. Un primo ambito in forte crescita al momento è costituito da tutti quei canali meno monitorabili, come i social network (inclusi i forum di pazienti), in cui abbiamo rilevato un grosso incremento dell’offerta illegale di farmaci, e rispetto ai quali diventa ancora più importante la corretta informazione al pubblico». E poi, appunto, c’è il fronte degli integratori e dei prodotti naturali: «La normativa che regolamenta il settore degli alimenti non prevede meccanismi di autorizzazione, come avviene invece in ambito farmaceutico, e per gli operatori che intercettino un prodotto sospettato di essere un farmaco, ma presentato come integratore o preparato naturale, è sempre necessaria un’analisi di laboratorio che genera costi sia in termini di risorse sia di tem-

po». Un ambito in cui per i pazienti, anche quando intenzionati a comprare correttamente, diventa ancora più difficile orientarsi: «Se un prodotto non farmaceutico viene promosso su internet come risolutivo per patologie importanti, quali diabete, dolori articolari o anche la stessa disfunzione erettile, per le quali normalmente è necessaria una terapia farmacologica, se non addirittura un intervento chirurgico, il sospetto nel paziente dovrebbe nascere spontaneo. In questo, soprattutto il farmacista può essere un valido supporto per spiegare al paziente quanto possano essere pericolose queste miracle medicines, che oggi trovano facile diffusione e promozione sul web».

IL CONTRASTO Per quanto riguarda il contrasto alla contraffazione, «va fatta una riflessione», sottolinea il colonnello Erasmo Fontana, comandante dei Nas di Roma. «Non è sempre vero che all’aumentare dei controlli il fenomeno si riduca, anzi, talvolta i controlli hanno l’effetto contemporaneo di definirne maggiormente i contorni. Ma c’è soprattutto una considerazione: Internet è la minaccia principale, ma è solo un’autostrada, nelle cui maglie si maschera chi tira realmente le fila del fenomeno. Anche quando vengono chiusi i siti e individuati i server, i centri dell’organizzazione criminale, che si trovano in altri Paesi, spesso al di fuori della Ue, non vengono raggiunti e, pur a fronte di un’azione repressiva, la capacità criminosa rimane e rimane la possibilità di ripropor re lo s tesso metodo». Con la conseguenza che «per siti che chiudono,


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l’azione di contrasto non basta, servono politiche di educazione sanitaria, anche attraverso le farmacie LE CRITICITÀ DEL SISTEMA

altri ne nascono, con, magari, piccole differenze nel nome». E così a fronte del fatto che «l’azione di contrasto da sola non è sufficiente, serve al contempo un intervento forte sul lato della domanda, perché una sua riduzione impatterebbe sui meccanismi dell’offerta», continua Di Giorgio. E questo può essere fatto «con campagne di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, che mettano in luce in primo luogo i rischi per la salute a cui ci si espone quando si ricorre a canali non controllati. In questa direzione, un supporto importante e qualificato è rappresentato da specialisti e medici di famiglia da una parte, e farmacisti dall’altra, che possono compiere un’importante azione di educazione sanitaria». «E certamente», aggiunge Andrea Mandelli, senatore e presidente Fofi, «la rete delle farmacie ha un grande potenziale e va rivalutata nel suo ruolo di sentinella sul territorio».

CLIP FAKESHARE Proprio qui, nella comunicazione dei rischi, risiede il senso del progetto “Clip Fakeshare”, presentato in occasione del convegno: una serie di video informativi consultabili on line sulla piattaforma Socialfarma, che si inseriscono nel più ampio contesto della campagna europea Fakeshare, coordinata dall’Aifa e co-finanziata dal programma “Prevenzione e lotta contro la criminalità” della CE. «La

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campagna, che abbiamo sviluppato con Federfarma Servizi e Socialfarma» riprende la parola Di Giorgio, «si pone propr io l ’ obiet t ivo d i ra f for z a re l a consapevolezza della problematica tra i professionisti sanitari, in modo che questi, a loro volta, possano farsi vettore di informazioni attendibili e verificate verso cittadini e pazienti». «Per quanto ci riguarda», continua Antonello Mirone, «siamo da sempre attenti a fenomeni distorsivi che investono il settore farmaceutico e ci siamo attivati fin da subito su temi quali la lotta alla indisponibilità dei farmaci, alla proliferazione del parallel trade, e ora abbiamo promosso insieme ad Aifa e Siu questo progetto di comunicazione. Un approccio che speriamo di riuscire a potenziare anche in futuro insieme agli altri attori della filiera. Già in occasione del convegno abbiamo raccolto una disponibilità da parte di Farmindustria, Assogenerici, Federfarma e Assofarm e speriamo da queste basi di partenza di riuscire a realizzare una campagna di comunicazione a tutto tondo: intanto, intendiamo distribuire con la massima diffusione possibile le Clip, ma come step successivo stiamo pensando a una campagna di comunicazione di più immediata fruibilità per i cittadini, con il coinvolgimento di alcuni testimonial pubblici, come per esempio attori, per rendere più efficace il messaggio».

Occorre continuare a rafforzare gli strumenti alla base dell’azione di contrasto, rispetto alla quale, nonostante l’Italia sia un Paese preso a modello, ci sono ancora alcune criticità: «In particolare rilevo due elementi che renderebbero più efficace la nostra attività», continua Di Giorgio. «Il primo è il rafforzamento del sistema sanzionatorio, che al momento non è proporzionato. In questa direzione è auspicabile l’introduzione, nel Codice penale, dello specifico reato di crimine farmaceutico, come previsto dalla Convenzione Medicrime del Consiglio d’Europa. Tale modifica permetterebbe un più facile accesso, nella gestione dei casi, a strumenti di indagine eccezionali. Al contempo sarebbe opportuno rendere obbligatoria la segnalazione dei casi di crimine farmaceutico ad Aifa e Carabinieri Nas, in modo che possano disporre di un quadro completo del fenomeno sulla base del quale sia possibile sviluppare attività di coordinamento e intelligence più efficaci. La valenza di un sistema di comunicazione sistematico e strutturato è senz’altro testimoniato dai considerevoli risultati conseguiti sia nel corso delle attività sui furti di medicinali in Ital i a , p o r t at e av a nt i n e l l ’ a m b i t o dell’Operazione Vulcano, sia con i progetti europei Fakeshare». «Credo che un’ulteriore carenza nel sistema su cui occorra lavorare», conclude Luigi D’Ambrosio Lettieri, senatore e vicepresidente Fofi, «sia l’armonizzazione delle legislazioni nazionali: dal momento che il livello di azione della criminalità è mondiale, occorre un approccio globale, per il quale è necessario un livello sovrannazionale di condivisione di intelligence, forze di polizia, e così via».


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S

di Stefania Cifani

Sovrappeso e obesità rappresentano in Italia un fenomeno in crescita. Occorre lavorare sulla dieta e l’attività fisica ma anche sulla qualità del sonno. A colloquio con Gianfranco Parati, presidente della Società italiana di ipertensione

ogni

d’oro È stato presentato a Milano l’ottavo Rapporto sull’obesità in Italia, a cura dell’Istituto Auxologico, con un focus sulla relazione tra obesità e sonno, due condizioni frequenti e in continua crescita in Italia e nel mondo. Ne parliamo con Gianfranco Parati, ordinario di Malattie cardiovascolari presso l’Università di Milano-Bicocca, direttore dell’Uo di Cardiologia e del Dipartimento di Scienze cardiovascolari, neurologiche e metaboliche dell’ospedale San Luca di Milano, nonché presidente della Società italiana di ipertensione arteriosa (Siia).

Qual è la situazione dell’obesità e del sovrappeso in Italia? In Italia l’obesità ha una prevalenza del 10,8 per cento. Ben più alto è il dato relativo al sovrappeso, che interessa il 34 per cento della popolazione. Si tratta di un problema endemico che riguarda ormai tutto il mondo occidentale, a causa di uno stile di vita per lo più scorretto: il movimento fisico è scarso ma l’alimentazione in molti casi è rimasta quella che sarebbe adatta a chi invece deve affrontare attività che richiedano un grande dispendio di energie.

Cosa si può fare per correggere questa tendenza? Sono stati fatti vari tentativi, con campagne di informazione e sensibilizzazione,

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ma è molto difficile. Si tratta di un enorme problema che inizia già dall’età scolare e che spesso ha radici culturali. La diffusione dell’eccesso di peso tra bambini e adolescenti italiani è tra i più alti in Europa.

In che misura? La percentuale di bambini tra i sei e i dieci anni in eccesso di peso è del 34,2 per cento mentre si abbassa con la crescita, e tra 6 e 17 anni è circa del 25 per cento. In Italia obesità e sovrappeso sono più frequenti nelle regioni del sud, proprio per le caratteristiche e i retaggi culturali, per cui un ragazzo “in carne” viene visto ancora come un ragazzo in buona salute. È esattamente l’opposto: il bambino sovrappeso di oggi sarà non solo l’obeso di domani, ma anche l’iperteso e il diabetico di domani. È necessario modificare questa tendenza intervenendo sui bambini per modificare il loro stile di vita, e così anche il rischio di incorrere in future malattie cardiovascolari.

Quali le attività dell’Istituto Auxologico a questo proposito? L’istituto nasce nel 1958 per occuparsi dei problemi della crescita, cioè di quei bambini che, per una carenza dell’ormone della crescita (GH) non avevano uno sviluppo normale. Oggi dobbiamo occuparci di chi invece eccede in peso. Qui


incontri

vengono offerti pacchetti di valutazione complessiva che prevedono consulenze specifiche in ambulatori dedicati alla cura e alla prevenzione dell’obesità e anche alla presa in carico di bambini ipertesi.

Quindi non sono pochi i bambini ipertesi? Proprio così. Tradizionalmente si pensava che l’ipertensione infantile fosse dovuta a malattie renali o endocrine, mentre la causa risiede nelle alterazioni dello squilibrio alimentare, ed è frequentemente legata al sovrappeso. Si cerca quindi di intervenire drasticamente sullo stile di vita: il bambino è plasmabile e se opportunamente coinvolto nel percorso di cura, anche attraverso il gioco - i risultati sono soddisfacenti. Per gli adulti si può svolgere - come succede presso il Centro di ipertesione del San Luca di Milano, dove lavoro - un’importante attività di prevenzione. I pazienti vengono seguiti perché apportino modifiche al proprio stile di vita. Laddove si riesce a ridurre il peso in modo importante i risultati sono macroscopici, e consentono di ridurre la terapia farmacologica.

Può spiegare meglio quest’ultimo aspetto? Esiste un’equivalenza tra perdita di chili e diminuzione di millimetri di mercurio: per esempio, un calo di cinque kg si traduce in una diminuzione di cinque mm/ Hg della pressione arteriosa, anche senza terapia. E non è poca cosa, si tratta di un vantaggio notevole che rende la terapia farmacologica efficace anche a dosi più piccole, con benefici per la tollerabilità.

Perché il sonno è così importante? Ultimamente il sonno è davvero molto sottovalutato. Eppure passiamo un terzo della nostra vita dormendo, quindi dal punto di vista quantitativo, il sonno occupa una fetta molto importante, che non andrebbe trascurata.

In che senso? Dormire bene è importante per mantenere poi una buona salute durante il giorno.

La ricerca negli ultimi anni ha evidenziato l’importanza del ritmo sonno-veglia, che si ripercuote anche su altri ritmi fisiologici come quello della temperatura, della frequenza cardiaca, della pressione e di diverse secrezioni ormonali. Se questa ritmicità viene mantenuta e conservata nell’arco delle ventiquattro ore allora abbiamo un elemento importante che aiuta a mantenersi in salute. Ciò che accade nel sonno infatti ha un forte impatto sulla salute cardiovascolare; nel sonno possono verificarsi aritmie, infarti, picchi pressori, episodi acuti.

Quali sono le caratteristiche del sonno? Il sonno fisiologico passa attraverso quattro stadi di approfondimento progressivo che corrispondono al rallenta-

mento dei parametri vitali, con un calo della frequenza cardiaca e della pressione; il sistema cardiovascolare si mette “a riposo”, fattore in sé importante in prospettiva di un beneficio. Nella notte poi si susseguono fasi, della durata di circa novanta minuti, che nel passaggio dallo stadio uno allo stadio quattro si ripetono ciclicamente. In queste fasi avviene però anche una tempesta del sistema nervoso autonomo simpatico, che potenzialmente rappresenta un fattore di rischio. Il fisiologico incremento della pressione arteriosa al primo mattino fa sì che prima del risveglio possano verificarsi picchi di pressione potenzialmente pericolosi. Un fenomeno noto come morning surge, considerato un predittore dell’aumento del rischio di eventi vascolari acuti.

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incontri

Quante ore dobbiamo dormire? È vero che esistono attitudini e abitudini personali circa la quantità di sonno necessaria e la fascia oraria preferita e che le esigenze possono essere diverse da un individuo a un altro. Ma dormendo abitualmente meno di cinque o sei ore per notte, la fisiologia del sonno si altera generando una maggiore incidenza di problemi, con aumento della pressione e del rischio cardiovascolare. Sembra inoltre che la privazione di sonno, e quindi le alterazioni circadiane del ritmo sonno-veglia, siano in grado di aumentare tutti i processi infiammatori, stimolando la produzione di sostanze che possono potenzialmente danneggiarlo, fino ad avere un ruolo anche nella cancerogenesi.

Che rapporto c’è tra sonno e obesità? Esiste un legame biunivoco tra alterazione del sonno e le alterazioni metaboliche. Se da un lato le alterazioni del sonno sono in grado di influenzare molti dei meccanismi alla base dell’obesità, dall’altro un eccessivo peso corporeo altera significativamente l’andamento e la qualità del sonno. Spesso chi sta sveglio di notte tende ad alimentarsi, causando una alterazione metabolica che è alla base dell’insorgenza della sindrome metabolica. Viceversa chi è sovrappeso e obeso tende a dormire male. Tenderà ad avere più difficoltà nel respiro meccanico e maggior probabilità di russamento. Questo infatti è dato dalla vibrazione del tessuto molle del palato e facilitato da un peso eccessivo.

E le apnee notturne? Le apnee ostruttive sono un problema serio, riguardano il 2-4 per cento della popolazione generale e consistono nella chiusura completa della parte alta delle vie aree per alcuni secondi, con conseguente riduzione del contenuto di ossigeno nel sangue. Oltre a rappresentare un disturbo per la fisiologia del sonno, la Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (Osas) è tipicamente legata al sovrappeso, ed è un fattore di rischio riconosciuto per le malattie cardiovascolari, prima fra tutte l’ipertensione arteriosa. Le oscillazioni del

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le alterazioni circadiane del ritmo sonno-veglia sono in grado di aumentare i processi infiammatori

sistema nervoso autonomo stimolate dalla caduta di ossigeno dovuta alle apnee agiscono sul cuore con l’effetto di una “frustrata”. Per esempio, la fibrillazione atriale è strettamente legata alle apnee, che in alcuni casi sono il trigger che la fa scattare.

Quindi si potrebbe dire che il sonno è un ambito privilegiato di osservazione? Certamente, e ancor di più per le persone obese. Osservare un obeso durante il sonno è importantissimo perché aiuta a identificare altri meccanismi di danno non visibili durante il giorno che, se corretti, possono aiutare molto a migliorare il rischio di complicanze. Un altro problema collegato riguarda la resa di queste persone durante il giorno.

Ce ne può parlare? L’Osas è la principale causa di eccessiva sonnolenza diurna, che rappresenta un rilevante problema sanitario e sociale. Una cattiva qualità del sonno corrisponde alla perdita di attenzione nella pratica delle attività giornaliere, con incidenti sul lavoro e automobilistici: evenienze più frequenti in chi soffre di apnee. Non a caso una legge europea vieta il rinnovo della patente a guidatori di bus o camion, affetti da questo disturbo, che non abbiano intrapreso una terapia correttiva.

Come si fa la diagnosi? La diagnosi di Osas prevede vari step successivi. Prima di tutto una anamnesi che raccolga la storia del sonno della persona: se al risveglio sono presenti mal di testa o bocca asciutta, stanchezza, se vi è sonnolenza diurna. Molto utile in questo senso è, quando possibile, basarsi sulle osservazioni riportate dal partner. Alcuni aspetti anatomici poi sono segno di maggior predisposizione: circonferenza del collo, circonferenza addominale, mandibola leggermente retroposta, dimensione della lingua. Altra indicazione del rischio di apnee, se unita al sovrappeso, è il mancato abbassamento della pressione durante la notte (fenomeno del non dipping). In presenza di sospetto vengono poi praticati l’Holter Ecg insieme a una saturimetria, che portano poi all’esame principale, la polisonnografia, una valutazione completa e a bbas tanza complessa che deve essere eseguita in ospedale.

In quali casi viene praticata? La polisonnografia si riserva ai casi più gravi, mentre la poligrafia cardio-respiratoria è l’esame chiave per la diagnosi e si pratica a tutti: una banda toracica rileva la modalità di respirazione, durante il giorno e la notte, a livello toracico e addominale. Contestualmente un saturime-


Come è possibile intervenire? Prima di tutto perdendo peso. Per le apnee lievi, semplici accorgimenti sono sufficienti a garantire una pervietà di vie aeree: per esempio, indossare cinture di tipo ortopedico dotate di spunzoni di gomma piuma sulla schiena che obbligano a non assumere la posizione supina. Questa infatti facilita lo spostamento indietro della lingua e, in presenza di eccesso di tessuto adiposo, causa la chiusura totale. In altri casi si può ricorrere a una protesi che sposta la mandibola in avanti di qualche millimetro o alla Cpap, una mascherina da indossare di notte dotata di un sistema di ventilazione che mantiene aperte le vie aeree. Per i casi più gravi viene considerato anche l’intervento chirurgico, con il ridimensionamento dell’ugola, la modifica del palato molle o l’avanzamento della mandibola.

Dove ci si può rivolgere per curare questi disturbi? I Centri di medicina del sonno valutano le situazioni individuali, permettono l’esecuzione di esami specifici per studiare con precisione eventuali alterazioni del sonno e della respirazione durante il sonno e, a seconda dei casi, suggeriscono la soluzione terapeutica più adatta. Il Centro di medicina del sonno di Milano propone un’impostazione multidisciplinare, unica in Italia, con stretta integrazione di competenze cardiologiche e neurologiche.

Esistono differenze di genere? La sintomatologia legata ai disturbi del sonno nell’uomo e nella donna è diversa; le donne sono meno soggette alle apnee. Questo è stato evidenziato anche dagli studi ad alta quota portati avanti nell’am-

L’ottavo Rapporto sull’obesità in Italia A livello mondiale l’eccesso ponderale appare un fenomeno quasi inarrestabile e anche in Italia i dati epidemiologici su quella che è stata definita l’epidemia del nuovo secolo confermano questo andamento. Secondo quanto riportato nell’8° Rapporto sull’obesità in Italia il 10,8 per cento (15,9 la media europea) della popolazione è obeso mentre il 34,1 (35,7 in Europa) è in sovrappeso. I numeri sono notevoli e configurano la presenza di un’ampia realtà di pazienti cronici il cui trattamento peserà tanto più quanto maggiormente ridotta rischia di diventare la spesa in prevenzione. All’obesità e ai disturbi del sonno, due condizioni estremamente frequenti è dedicato il Rapporto, curato dall’Istituto Auxologico Italiano e pubblicato dal Pensiero Scientifico editore. La letteratura scientifica attesta che, se da un lato le alterazioni del sonno sono in grado di influenzare molti dei meccanismi alla base dell’obesità, dall’altro un eccessivo peso corporeo altera significativamente l’andamento e la qualità del sonno. Il Rapporto 2017, si avvale dei contributi di medici italiani specialisti in materia, che esplora ampiamente questo circolo vizioso tra obesità e di-

sturbi del sonno indagando i meccanismi patogenetici, descrivendo le scelte terapeutiche con attenzione al genere e alle peculiarità del problema nelle diverse fasce d’età: dall’infanzia alla vecchiaia. Vengono trattati i complessi rapporti tra obesità, sindrome metabolica, disturbi res pi rat or i not t u r n i, regolazione neuroendocrina, disturbi alim e nt a r i e s o n n o . Inoltre spazio rilevante è dato alle complicanze cardiologiche e neurologiche. «La cura del malato complesso, quale è il grave obeso, richiede l’intreccio di culture diverse e un approccio multidisciplinare», spiega nell’introduzione al volume Alberto Zanchetti, direttore scientifico Irccs Istituto Auxologico Italiano. «Lo studio dei disturbi respiratori legati al sonno ha aperto nuove prospettive per meglio comprendere la fisiopatologia e la clinica di molte complicanze respiratorie, metaboliche e cardiovascolari del paziente obeso».

bito del progetto Highcare, iniziato dodici anni fa per comprendere meglio gli effetti della ridotta disponibilità di ossigeno, che spesso caratterizza pazienti con patologie croniche come scompenso cardiaco, broncopneumopatia cronica ostruttiva, obesità grave associata a insufficienza respiratoria, o apnee nel sonno. In sintesi, le donne hanno bisogno di uno stimolo ipossico maggiore per iniziare a innescare i meccanismi che portano al risultato di respirazione periodica durante la notte. Le ragioni non sono chiare, si ipotizza un ruolo degli ormoni sessuali femminili o della diversa meccanica del respiro.

Qual è il ruolo del farmacista in questo ambito?

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tro rileva la q uantità di ossigeno contenuta nel sangue e una cannuccia posizionata sul naso misura il flusso d’aria. In presenza di apnea ostruttiva, il flusso d’aria si interrompe per alcuni secondi. In parallelo si osserva che la saturazione dell’ossigeno diminuisce e un aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca.

L’importanza di fare prevenzione e cultura è fondamentale per un impatto significativo sul benessere della popolazione generale, e quello del farmacista è un ruolo preziosissimo. Il farmacista, se fa bene il proprio lavoro, ha un’opportunità unica di prevenzione, visto che spesso il cittadino si rivolge a lui prima ancora che al medico, per una maggior confidenza e per l’instaurarsi di un rapporto di fiducia. Auspico una maggior collaborazione tra farmacisti e medici nel fare attività di educazione sanitaria e portare avanti campagne, come già si fa per l’ipertensione, anche in altri ambiti.

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mercato

U

di Viki Nellas, New Line Ricerche di Mercato

na crescita

costante L’andamento e le prospettive della veterinaria in farmacia

Il mercato della veterinaria merita sicuramente un’attenzione particolare, innanzi tutto per gli ottimi risultati che ormai da diversi anni sta registrando in farmacia. Nel solo 2016 i prodotti veterinari hanno sviluppato un giro d’affari di 311 milioni di euro (pari al 4,2 per cento del totale fatturato del parafarmaco) con un trend di crescita dell’8 per cento rispetto al 2015. Anche i volumi di vendita, pari a circa 14 milioni di pezzi, sono cresciuti nell’anno del 6,6 per cento, rivelando una sempre crescente domanda rivolta alla farmacia per questa tipologia di prodotti. Nell’ambito dei prodotti per animali, così come nel caso di quelli per uso umano, il principale generatore di traffico continua a essere la componente di farmaco, che con 250 milioni di euro annui pesa l’80,2 per cento del fatturato complessivo sviluppato in

questo mercato e che è cresciuta del 7,5 per cento a fatturato e del 4,2 a pezzi. L’andamento del parafarmaco veterinario - seppur meno rilevante visto che rappresenta solo il 19,8 per cento del giro d’affari complessivo - non va però monitorata con minore attenzione. Infatti la sua crescita a doppia cifra nel 2016

(+10,2 per cento a fatturato e +13,5 a pezzi) rivela sia la crescente attenzione da parte della farmacia verso questo ambito di attività, sia la rilevanza in termini di domanda anche di prodotti che potrebbero, in prima battuta, sembrare meno correlati con le caratteristiche peculiari dell’offerta della farmacia.

Grafico 1 quotasulfatturato2016 Parafarmaco veterinario 19,8%

Farmaco veterinario 80,2%

Tabella 1 mercatoveterinaria2016 MAT € 2016 (Milioni €)

MAT € 2015 (Milioni €)

TOTALE MERCATO

311,74

288,58

14,30

FARMACO VETERINARIO

250,08

232,64

61,66

55,94

PARAFARMACO VETERINARIO

MAT pz 2016 MAT pz 2015 (Milioni) (Milioni)

TREND FATT.

TREND PEZZI

PREZZO MEDIO

13,42

+8,0%

+6,6%

21,80

10,40

9,98

+7,5%

+4,2%

24,04

3,90

3,43

+10,2%

+13,5%

15,83

Campione New Line rappresentativo della popolazione delle farmacie italiane, gennaio-dicembre 2016

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mercato Un altro aspetto sicuramente interessante per la farmacia è il livello medio dei prezzi dei prodotti veterinari e la marginalità a essi associata. A livello complessivo il prezzo medio che si registra nel in questo mercato è di 21,80 euro, determinato innanzi tutto dalla componente del farmaco, che si assesta su livelli anche superiori e pari a 24,04 euro, e dai 15,83 euro medi del parafarmaco (tabella 1 e grafico 1).

NEL DETTAGLIO Guardando in dettaglio il peso dei principali gruppi terapeutici del farmaco veterinario si osserva innanzitutto un’alta concentrazione, in quanto i primi tre (ectoparassitari, insetticidi e repellenti, ant i b at t e r ic i p e r u s o s i s t e m ic o e

che il prezzo medio più elevato, che arriendectoidi) rappresentano più del 50 va ai 31,35 euro medi per pezzo. Tra i per cento sia del fatturato complessivo restanti gruppi terapeutici si osservano sia dei volumi di vendita totali realizzati andamenti molto innell’anno. Se consideteressanti soprattutriamo poi i primi dieil livello to per i preparati ci gruppi terapeutici medio der matologici, in nel loro insieme la dei prezzi crescita del 90 per quota arriva a supecento a fatturato e rare l’80 per cento, al pubblico dell’87 a pezzi, per i mostrando come la si attesta prodotti per la teradomanda rivolta alla sui 21,80 euro pia cardiaca, con farmacia sia tendentrend del +13,7 per zialmente concentracento a fatturato e del +8,1 a pezzi e ai ta e pr incipalmente indir izzata a quali è associato anche un prezzo metipologie specifiche di prodotti per la cudio molto elevato (40,6 euro) e infine per ra degli animali. I primi tre gruppi terai corticosteroidi sistemici (+11,8 per cenpeutici registrano trend positivi nel 2016 to a fatturato e +13,8 a pezzi) (tabella 2 e sia a fatturato sia a pezzi, in particolare grafico 2). gli endectoidi, ai quali è associato an-

| giugno 2017 27


mercato

Tabella 2 DettaglioFarmaciveterinari FATTURATO 2016 (Milioni €)

TREND vs 2015

CONFEZIONI 2016 (Milioni)

TREND vs 2015

PREZZO MEDIO

FARMACO VETERINARIO

250,08

+7,5%

10,40

+4,2%

24,04

ECTOPARASSITICIDI, INSETTICIDI, REPELLENTI

55,23

+5,2%

1,95

+1,7%

28,26

ANTIBATTERICI PER USO SISTEMICO

46,57

+4,7%

2,42

+2,0%

19,23

ENDECTOCIDI

36,37

+11,2%

1,16

+8,5%

31,35

ANTIINFIAMMATORI ED ANTIREUMATICI

18,01

+7,3%

0,88

+7,3%

20,43

ANTIELMINTICI

13,68

-1,0%

0,72

-2,9%

18,88

OTOLOGICI

10,29

+6,8%

0,50

+2,8%

20,70

SISTEMA RENINA-ANGIOTENSINA

9,40

+3,7%

0,40

-1,0%

23,76

PREPARATI DERMATOLOGICI

6,56

+90,0%

0,20

+87,0%

33,60

TERAPIA CARDIACA

5,77

+13,7%

0,14

+8,1%

40,60

CORTICOSTEROIDI SISTEMICI

4,52

+11,3%

0,19

+13,8%

23,89

ALTRI FARMACI

43,68

+6,4%

1,84

+4,3%

23,70

Campione New Line rappresentativo della popolazione delle farmacie italiane, gennaio-dicembre 2016

Il parafarmaco mostra un livello di concentrazione ancora maggiore in quanto la sua domanda è legata principalmente ai prodotti per l’alimentazione e la dietetica, che rappresentano il 76,3 per cento del fatturato complessivo e il 72,4 dei volumi di vendita globali del 2016. L’alimentazione destinata agli animali è quindi un ambito molto interessante per la farmacia, non solo per il suo peso in termini di domanda, ma anche per le potenzialità che a essa sono associate. Nel 2016 si sono infatti registrate ottime performance, con una crescita a doppia cifra sia a valori (+11,2) sia a volumi (+16,7), e un prezzo medio tra i più elevati del parafarmaco (16,67 euro) (tabella 3 e grafico 3). Nella tabella 4 è possibile vedere quali siano i primi dieci prodotti appartenenti a questa categoria, tra i quali si trovano soprattutto probiotici e prodotti per la funzione intestinale, poi vi sono epatobiliari, antiallergici e prodotti per il dolore. I trend nell’anno sono tutti molto positivi sia a fatturato sia a pezzi e i prezzi medi sempre superiori al valore medio del segmento. Un aspetto da tenere si-

28

giugno 2017 |

Grafico 2 quotefarmaciveterinari Altri farmaci 17,5%

Otologici 4,1% Antielmintici 5,5% Antinfiammatori e Antireumatici 7,2%

curamente presente è però l’elevata numerosità di referenze presenti all’interno di questa categoria di prodotti, che potrebbe rendere complicate le scelte in termini di assortimento. Solo per fare un confronto, basta considerare che nel 2016 i prodotti movimentati sono stati più di 3.900, a fronte, per esempio, dei circa 800 della toelettatura o dei circa

Ectoparassiticidi, Insetticidi, Repellenti 22,1%

Antibatterici per uso sistemico 18,6%

Endectocidi 14,5%

200 della medicazione, solo per guardare alle altre principali categorie.

IL PRIMO QUADRIMESTRE DEL 2017 Come si osserva nel grafico 4, il mercato della veterinaria è caratterizzato da un andamento stagionale, che vede generalmente il picco della domanda tra aprile e


FATTURATO 2016 (Milioni €)

TREND vs 2015

CONFEZIONI 2016 (Milioni)

TREND vs 2015

PREZZO MEDIO

PARAFARMACO VETERINARIO

61,66

+10,2%

3,90

+13,5%

15,83

ALIMENTAZIONE E DIETETICA VETERINARIA

47,04

+11,2%

2,82

+16,7%

16,67

TOELETTATURA

7,52

+5,3%

0,52

+1,8%

14,58

MEDICAZIONE USO VETERINARIO

2,30

+8,7%

0,21

+25,8%

10,95

ANTIPARASSITARI VETERINARI

1,14

+22,7%

0,07

-2,3%

17,39

ALTRI PARAFARMACI

3,66

-1,9%

0,28

+3,4%

13,00

mercato

Tabella 3 DettaglioparaFarmaciveterinari

Campione New Line rappresentativo della popolazione delle farmacie italiane, gennaio-dicembre 2016

Grafico 3Grafico quote2Pa xr xa xx fa xr xm xx ax cx ix vx ex terinari Antiparassitari veterinari 1,9% Medicazione uso veterinario 3,7%

Altri parafarmaci 5,9%

Toelettatura 12,2%

Alimentazione e dietetica veterinaria 76,3%

luglio. Nel 2017 si è registrato un anticipo della stagione e le vendite hanno cominciato a crescere già da marzo, mese in cui si osservano, infatti, trend particolarmente positivi, soprattutto nei principali gruppi terapeutici del farmaco veterinario, che sono tra quelli maggiormente influenzati dalla stagionalità. Gli ectoparassitari sono cresciuti a volumi del 34,8 per cento, i preparati dermatologici del 45,6 e gli endectocidi del 27,9. Nell’ambito del parafarmaco i trend migliori del mese di marzo si sono registrati nell’alimentazione e negli antiparassitari (grafici 5 e 6). Complessivamente i primi quattro mesi del 2017 hanno registrato un andamento positivo, caratterizzato da un +4,2 per cento a fatturato e da un +2,7 a pezzi. Il risultato in termini di fatturato è la risultante di un eguale andamento sia

dall’ambito farmaco che da quello del parafarmaco, mentre in termini di volumi di vendita la crescita maggiore, per quanto dal peso in ponderata inferiore, è stata registrato nel parafarmaco (+8,4 per cento) (tabella 5).

POTENZIALITÀ IN FARMACIA L’analisi dei risultati generali del mercato della veterinaria mostra come questo ambito possa certamente essere di interesse per la farmacia, soprattutto nell’ottica di investire in maniera strategica su ambiti in crescita e dalla buona marginalità. È perciò interessante indagare quante siano le farmacie che oggi in Italia hanno ben sviluppato questo mercato e capire q uali gli str umenti a disposizione del farmacista per effettuare una buona valutazione sulle strategie da adottare.

i primi quattro mesi del 2017 segnano un più 4,2 per cento a fatturato e un più 2,7 a pezzi Da uno studio statistico che abbiamo condotto per determinare il potenziale delle farmacie italiane nel mercato veterinario, dove per potenziale intendiamo la stima della domanda teorica afferente a ogni punto vendita, è stato possibile identificare quali siano le caratteristiche socio-demografiche che più sono in grado di spiegare le migliori performance ottenute nella vendita dei prodotti per animali in farmacia. Al di là di quali siano gli elementi più rivelanti e a quanto ammonti l’impatto specifico che ognuno di essi ha sul potenziale giro d’affari che la farmacia può sviluppare in ambito veterinario, ciò che emerge come molto interessante è il fatto che le caratteristiche specifiche del bacino di utenza della farmacia possano influenzare domanda e risultati anche in questo mercato, a patto che la farmacia ci ponga la giusta attenzione. A fronte dell’analisi svolta quello che emerge è che in Italia circa il 26 per cento delle farmacie ordinarie ha un alto/altissimo potenziale e dalla mappa si può osservare come queste farmacie siano

| giugno 2017 29


mercato

Tabella 4 AlimentieDietetici:principaliprodotti Prodotto

MAT € 2016 TREND QUOTA MAT pz 2016 TREND QUOTA PREZZO (Migliaia €) FATT. (Migliaia) PEZZI MEDIO

Azienda

TOTALE ALIMENTI E DIETETICI

47.044,02

+11,2%

100,0%

2.822,76

+16,7%

100,0%

16,67

FLORENTERO 30CPR

CANDIOLI

2.856,34

+12,8%

6,1%

163,26

+12,8%

5,8%

17,50

ENTEROFILUS MANG SEMPL 12X10ML

DRN

1.161,53

+8,4%

2,5%

64,22

+5,4%

2,3%

18,09

ALEVICA 20CPR MASTICABILI

INNOVET

1.080,42

+128,6%

2,3%

55,99

+129,0%

2,0%

19,30

EPATO 1500 PLUS DRN 32CPR CANE

952,46

+15,1%

2,0%

32,76

+12,3%

1,2%

29,08

DIA TAB 6TAV

DRN

891,96

+19,0%

1,9%

55,47

+15,6%

2,0%

16,08

RIBES PET 30PRL

N.B.F. LANES

860,68

+1,4%

1,8%

37,69

-1,3%

1,3%

22,83

FLORENTERO PASTA OS SIR 15ML

CANDIOLI

799,18

+10,1%

1,7%

48,41

+10,0%

1,7%

16,51

CAROBIN PET ULTRA 30CPR

N.B.F. LANES

707,18

+77,0%

1,5%

37,67

+73,9%

1,3%

18,77

URYS 30CPS

INNOVET

700,73

+5,9%

1,5%

33,06

+5,9%

1,2%

21,19

ACTINORM PLUS CANI/GATTI 90CPR

CEVA SALUTE ANIMALE

659,60

-3,2%

1,4%

30,50

-3,2%

1,1%

21,63

Campione New Line rappresentativo della popolazione delle farmacie italiane, gennaio-dicembre 2016

1.200

600 550

Migliaia pezzi

1.000

500

800

450

600

400 350

400

300

200 0

250 gen-16 feb-16 mar-16 apr-16 mag-16 giu-16 lug-16 ago-16 set-16 ott-16 nov-16 dic-16 gen-17 feb-17 mar-17 apr-17

Farmaco veterinario

30

giugno 2017 |

Parafarmaco veterinario

200

Migliaia pezzi

Grafico 4 Andamentomercatoveterinaria


TREND FATT.

TREND PEZZI

TOTALE MERCATO

+4,2%

+2,7%

FARMACO VETERINARIO

+4,1%

+0,5%

PARAFARMACO VETERINARIO

+4,7%

+8,4%

Grafico 7 Distribuzione

regionale dellefarmacieadalto potenziale nellaveterinaria

Campione New Line rappresentativo della popolazione delle farmacie italiane, gennaio-aprile 2017

0,4% 0,6%

Grafico 5 trendpezzimarzo2017deiprincipali gruppiterapeuticidelfarmaco

21,6%

10,7% 6,6%

+34,8%

+27,9%

12,2%

Endectocidi

1,8% 1,8%

14,1%

+10,2% Ectoparassiticidi, Altri insetticidi preparati e repellenti dermatologici

2,4%

6,9%

16,1%

+47,6%

+5,9%

Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici

mercato

Tabella 5 mercatoveterinariagennaio-aprile2017

0,4% 0,0% 0,5%

0,2% 0,0%

2,4%

0,1%

Terapia cardiaca

1,1%

Grafico 6 trendpezzimarzo2017deiprincipali segmentidelparafarmaco

Elaborazioni e dati a cura di New Line Ricerche di Mercato

+20,0% +12,0%

+8,6% -1,9%

Alimentazione

Antiparassitari

distribuite tra le varie regioni in maniera abbastanza eterogenea, anche se con una maggiore concentrazione al centronord. Le regioni in cui vi è la maggiore concentrazione di farmacie ad alto potenziale nella veterinaria sono la Lombardia, la Toscana, il Lazio e l’Emilia Romagna (grafico 7). In conclusione la nostra analisi ha mostrato come il mercato della veterinaria

Toelettatura

Medicazione

sia un ambito certamente interessante e potenziale per la farmacia, soprattutto visti i trend positivi che negli anni continuano ad essere registrati. È certamente importante avere presente il fatto che ci sono possibilità di crescita e capire quali strumenti possono essere utilizzati per cogliere le potenzialità che la farmacia ha a sua disposizione, dato il contesto in cui opera.

I dati riportati nell’articolo si riferiscono alle vendite rilevate su un campione d i olt re 5.40 0 fa r macie, statisticamente rappresentativo del mercato italiano. I valori nelle tabelle e nei grafici indicano le vendite a totale Italia. La suddivisione nelle principali categorie del farmaco e del parafarmaco è realizzata a partire dalla Banca Dati Federfarma e perfezionata attraverso uno studio continuo mirato alla costruzione di mercati omogenei per area terapeutica e per bisogni di consumo.

| giugno 2017 31


retail

C

di Federico Marzari, MOODproject.it

on il tono

giusto

Le differenti modalità per comunicare nel punto vendita

Sempre più spesso, nelle vetrine e all’interno dei punti vendita notiamo comunicazioni pubblicitarie, cartellistica, grafica e immagini fotografiche a supporto dell’esposizione dei prodotti. Sembra che senza un appropriato supporto di comunicazione non si possa ormai più vendere. Avvertiamo quasi la preoccupazione del commerciante a coinvolgerci e impressionarci con diversi messaggi che ci inducano all’acquisto. Certo ci vorrebbero diversi articoli per studiare in maniera esauriente e quasi scientifica la vastità di questi argomenti, accontentiamoci di approfondire almeno gli aspetti salienti e riproponendoci, magari in futuro, di porre l’attenzione sugli ambiti più specialistici e dettagliati.

PREMESSA Stiamo vivendo in un’era digitale che certamente ha portato innumerevoli variazioni nelle modalità di comunicazione, ma siamo proprio sicuri di essere nella giusta direzione? Siamo certi che ciò che facciamo venga visto e compreso dal nostro cliente? Noi siamo convinti che la comunicazione sia qualcosa di più grande, con molte sfaccettature e interazioni. Non solo fotografie, pubblicità, grafica, slogan, ma anche - e talvolta è la caratteristica più importante - la predisposizione del personale di vendita a comunicare con il clien-

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giugno 2017 |

te. Accoglierlo con un sorriso, agganciarlo con piccoli e garbati gesti, essere accurati in atteggiamenti e comportamenti, significa stabilire un sottile legame che fa innalzare la particolarità del rapporto di relazione e di conseguenza permette di elevare l’intera qualità del punto vendita. Più volte, infatti, abbiamo parlato dell’importanza empatica del personale di vendita, della sua capacità professionale e specialistica, della sua preparazione nel mettersi dalla parte del cliente. Appare quindi già chiaro che comunicare non è solamente immagine e grafica. Iniziamo allora comprendendo i diversi aspetti del significato di comunicare e al riguardo è la famosa frase di George Bernard Shaw: «Con tono giusto si può dire tutto. Con tono sbagliato nulla. L’unica difficoltà consiste nel trovare il tono». Spieghiamo subito che comunicare significa mettere in relazione, esprime ed evidenzia la capacità di entrare in contatto con un’altra persona, stabilendo un rapporto di corrispondenza a due vie. Comunicare significa trasmettere un messaggio in modo tale da consentire a chi lo riceve di interpretarlo, attribuendogli lo stesso significato di chi lo ha trasmesso. La comunicazione è scambio, è un processo circolare e per garantirla necessitiamo di strumenti attraverso i quali la comunicazione interpersonale giunge sino a noi. I cinque sensi sono i canali attraverso cui

la realtà comunicativa si rende evidente e si manifesta a tutti noi. Vista, tatto, olfatto, udito e gusto si rivelano e ci permettono di entrare in contatto con il mondo, di sopravvivere e certamente sono ancora le principali “porte” con le quali trasmettiamo e riceviamo comunicazioni. Il nostro corpo è allo stesso tempo destinatario e fonte di trasmissione e il nostro cervello diventa allora la centrale operativa delle sensazioni. Le diverse percezioni e le conseguenti azioni vengono coordinate dai due emisferi cerebrali; la vista, l’udito e il canale cenestesico (significa attraverso la globalità delle percezioni e delle emozioni) sono le vie attraverso i quali la realtà comunicativa entra in noi. Attenzione, però, anche i nostri cinque sensi ci possono ingannare e spesso sono condizionati dal nostro sentire, dalla nostra conoscenza, dal nostro modello di vita, dai nostri pregiudizi; inducendoci a interpretare una diversa realtà. Appare chiaro che non esiste un’unica verità ma diverse e le percezioni mutano da realtà a sensazioni. Quasi illusioni che influenzano profondamente le nostre capacità di dialogo con le altre persone, interagendo sulle nostre prime impressioni, fino a influenzare profondamente i nostri comportamenti e atteggiamenti, dandoci una percezione della realtà molto personalizzata. Le comunicazioni possono essere suddivise in verbali (parlata e scritta) e non-ver-


retail bali (visiva, gestuale, olfattiva, uditiva e tattile). Quando si parla di comunicazioni non-verbali si intendono allora tutti gli aspetti collegati ai cinque sensi, più precisamente agli organi di senso che percepiscono e decodificano i segnali. Il nostro impegno è troppo spesso rivolto quasi solamente alla parte verbale, dimenticandoci invece che la parte non-verbale comunica per noi, manifestando chi siamo, cosa pensiamo e come ci relazioniamo con le altre persone. Il noto studioso Paul Watzlawick e altri illustri ricercatori del Mental Research Institute di Palo Alto (San Francisco) definiscono due diversi assiomi: il primo che «è impossibile non comunicare» (infatti ogni comportamento è di fatto una comunicazione); il secondo che la «comunicazione ha aspetti di contenuto e di relazione» (il contenuto classifica la relazione). Recenti studi hanno appurato che l’incidenza totale di un messaggio vale solamente: un 10 per cento se verbale (principalmente parole); aumentando a un

35 per cento se vocale (aggiungendo tono e timbro di voce, inflessioni e modulazioni); mentre la parte non-verbale viene invece valutata con un valore che oscilla tra un 55-60 per cento (gesti, sguardi, movimenti, posizioni, vengono percepiti maggiormente e di conseguenza valutati). È evidente allora che non comunichiamo solo con le parole e che la comunicazione verbale non ha tutta la rilevanza che in un mondo di chiacchiere tendiamo ad attribuirle. Si è calcolato che una persona normale comunica con l’uso delle parole non più di dieci-quindici minuti al giorno e che la durata della frase media non supera i tre secondi. Le stesse parole dette, hanno bisogno di sfumature espressive, intonazioni, ritmo che sottolineano o addirittura cambiano il valore semantico delle parole. Una comunicazione diventa allora efficace solo quando emittente e ricevente attribuiscono lo stesso significato al messaggio trasmesso, migliorando e affinando di volta in volta la qualità della relazione. Lo schema base di comunicazione (figura

1) si concretizza in: fonte: è l’emittente della comunicazione; contesto: è l’ambiente in cui si realizza la comunicazione; canale: sono gli strumenti adoperati per la trasmissione dei messaggi; messaggio: è lo scopo della comunicazione; codice: è un insieme di regole che permettono la comprensione del messaggio; destinatario: è il fruitore della comunicazione. Il processo di comunicazione si estende allora anche ad altri ambiti e fondamentali sono gli elementi tipologici del progetto di una comunicazione. Questo sviluppo metodologico viene, in gergo tecnico, definito come le cinque W: Who, What, When, Where, Why (Chi, Cosa, Quando, Dove, Perché). 1. Con chi dovrei/Potrei parlare? (Chi è più interessato?) 2. Che cosa dovrei dirgli? (Che cosa gli interessa sapere?)

| giugno 2017 33


retail

Figura 1 lo schema base di comunicazione

CONTESTO

CANALE FONTE

DESTINATARIO MESSAGGIO

CODICE

3. Quando dovrei parlarci? (Quando è disponibile ad ascoltarmi?) 4. Dove potrei parlargli? (Dove è più facilmente raggiungibile?) 5. Perché ci devo parlare? (Perché dovrebbe ascoltarmi?) Sono cinque semplici domande alle quali però dobbiamo sempre trovare una risposta per definire una precisa metodologia di progetto ed essere certi di un risultato di qualità.

VEDERE È UN ATTO CREATIVO A tutto questo dobbiamo aggiungere gli aspetti legati alla percezione visiva che sono in sintesi tutto il complesso delle conoscenze relative all’attività sensoriale dell’esperienza visiva. La percezione visiva costituisce allora il processo basilare grazie al quale le persone raccolgono le informazioni della realtà esterna e con le quali mantengono il contatto in termini di esperienze e conoscenze. È quasi una presa di coscienza che tutti noi abbiamo con il mondo esterno: è tramite l’osservazione e la conoscenza degli oggetti che formano l’ambiente che continuiamo a stimolare i nostri sensi. Ognuno di noi ha per natura un proprio sistema ricevente, ispirato da cultura, educazione, esperienza. Ci colpiscono maggiormente quelle persone che utilizzano canali di comuni-

34

giugno 2017 |

cazione più simili ai nostri e cogliamo dalla realtà solo gli aspetti da noi più facilmente percettibili. Le particolarità di come interpretiamo e percepiamo la realtà sono quindi individuali, talmente esclusive da poter essere paragonabili alle nostre impronte digitali: simili, ma mai identiche. Noi costruiamo la nostra realtà momento per momento, assorbiamo i dati sensoriali e li decliniamo a nostra immagine e somiglianza, quasi un “su misura”. Dall’altra parte il nostro interlocutore ha, a sua volta, la propria realtà di riferimento con ambizioni e desideri almeno pari ai nostri. Questa ambiguità dei sensi, manifestata nella diversa percezione della realtà, diventa allora la vera grande difficoltà nel saper pensare e scegliere le “giuste” comunicazioni, immagini o grafiche per il nostro punto vendita. Vedere non è cosa facile. Per comprendere e decodificare i messaggi visivi non si può prescindere da una conoscenza degli elementi della comunicazione e degli scopi comunicativi. Spesso infatti abbiamo difficoltà nel leggere alcune immagini o comunicazioni, perché poste in situazioni imprecise e talvolta errate o addirittura con forti problematiche di chiarezza e significato del messaggio. Per definire un progetto di comunicazione occorre certamente un’educazione all’im-

magine, sia per la Fonte che propone il messaggio, sia per il Destinatario al quale è indirizzato. Analizzare e definire un target di clientela di riferimento, per il quale è progettata la comunicazione, appare ormai fondamentale e sempre più imprescindibile. Una corretta didattica visiva ha i suoi riferimenti teorici più importanti nella teoria dell’informazione, della comunicazione, della semiotica, nella linguistica e nella ricerca relativa ai codici visivi. Rudolf Arnheim (scrittore, storico dell’arte e psicologo tedesco) amava dire che «i giudizi visivi sono immediati, insiti nell’atto del vedere», infatti la nostra percezione è fortemente influenzata dalla capacità comunicativa delle immagini, dove ogni atto percettivo è un giudizio percettivo. L’ambito della comunicazione visuale (abilità di leggere le immagini), è un settore della cultura troppo spesso trascurato e penalizzato a vantaggio di altre forme di comunicazione (verbali) e di linguaggi. Occorre, invece, conoscere le regole grammaticali del linguaggio visivo e i meccanismi che stanno alla base dell’organizzazione percettiva di una rappresentazione. In un’immagine dobbiamo saper leggere i Segni e dare loro dei Significati, perché questi sono organizzati in base alle Regole della configurazione spaziale. Tutto ciò che vediamo deve essere organizzato in un “Campo visivo”, con precisi criteri che trovano nelle Leggi della psicologia della percezione il loro punto di riferimento. Oltre alle leggi della Configurazione spaziale, esistono le Regole compositive che determinano la struttura di un qualsiasi elaborato visivo: equilibrio, peso, direzione-movimento, alto-basso, ritmo, simmetria, spazio. Le immagini all’interno di un punto vendita non possono mancare, anzi devono proprio esserci, a patto però che si valorizzi tutto quanto detto precedentemente. Abbiamo l’esigenza di immagini grandi, forti, uniche e distintive, anche perché, come scriveva lo storico dell’arte austriaco Ernst H. Gombrich, è innegabile la «capacità unica delle immagini di comunicare informazioni impossibili a comunicarsi in altro modo».



convegni

I

di Stefania Cifani

nvestire

nella biotecnologia medica

Il 57° Simposio dell’Associazione farmaceutici industria a Rimini L’edizione 2017 del Simposio Afi - associazione presieduta da Alessandro Rigamonti è stata incentrata sul tema “Presente e futuro del settore farmaceutico: problemi e soluzioni”. Un punto di incontro privilegiato per discutere delle variegate realtà appartenenti al mondo farmaceutico «I presupposti di qualità scientifica ci sono e il cambiamento globale verso la ricerca collaborativa delle big biopharma offre grandi opportunità, ma il Paese deve essere consapevole che il treno non resterà per sempre in stazione e che c’è bisogno di un progetto forte e unitario per far sì che la biotecnologia dedicata alla salute diventi davvero un motore di sviluppo per l’Italia». Conclude così Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec, la lezione magistrale sul “Ruolo dell’Italia nello sviluppo della biotecnologia e della terapia personalizzata”. Ricercatori e sistemi produttivi sono eccellenze italiane riconosciute a livello internazionale e hanno reso possibile un enorme sviluppo dell’industria delle biotecnologie, ma l’Italia, a fronte di aree dove si lavora bene, resta

36

luglio 2017 |

un Paese frammentato e contraddittorio, dove manca la visione unitaria e di lungo periodo. «Manca ancora una strategia nazionale integrata dell’innovazione con obiettivi puntuali di lungo termine, un modello di governo dell’innovazione che superi la frammentarietà degli attori, dei ruoli e degli strumenti; una regia complessiva nel settore delle Scienze della Vita che coordini le priorità, portando a una specializzazione regionale e le progettualità, evitando sprechi e sovrapposizioni, e massimizzando le sinergie», sottolinea Palmisano. Se la ricerca italiana può contare su punti di forza come l’eccellenza di clinici e ricercatori in aree chiave per la medicina di precisione e le terapie avanzate (oncologia, ematologia, immunologia, neurologia e malattie rare), la presenza di 48 Irccs e l’essere il settimo mercato al mondo per valore farmaceutico, esistono ampi margini di miglioramento rispetto alla realizzazione dei progetti. Tra le criticità, i tempi troppo lunghi necessari per avviare uno studio: 17 settimane in media, contro le 5 settimane del Regno Unito, le 9 della Germania e le 12 della Francia. Ancora, l’eccessivo numero di comitati etici, la frammentazione burocratica e l’adesione solo volontaria al protocollo d’intesa fast truck. Esistono poi incertezze sulla sperimentazione animale: i tre anni di proroga della deroga al divieto dell’uso della stessa sono un ostacolo. I progetti di ricer-

ca sono pluriennali e difficilmente un istituto italiano può essere selezionato per programmi di lungo periodo nell’incertezza di una legge che potrebbe cambiare. In questo scenario le proposte di Assobiotec prevedono quindi la creazione di un’Agenzia nazionale per la ricerca e l’innovazione, al fine di dare una governance chiara e unitaria al settore, la creazione di un fondo di venture capital dedicato, l’attuazione di un piano di ricerca & innovazione biotecnologica 4.0, che preveda l’adattamento del credito di imposta ai tempi di questo settore, e instauri strumenti più incisivi di defiscalizzazione degli investimenti in capitale di rischio delle imprese innovative, semplificando quella burocrazia che spesso frena piccole start up e imprese nazionali. Tre, quindi, le priorità di azione per garantire un futuro all’industria del biotech in Italia: aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo; ridefinire la governance affinché sia efficace, certa e centralizzata; definire una strategia nazionale dell’Innovazione della ricerca di lungo periodo. D’altra parte, come afferma Palmisano, «senza investimenti in ricerca e sviluppo non c’è crescita del Pil. Esiste infatti una relazione lineare e diretta tra questi valori, e l’Italia dovrà sbloccare il sistema attuale o rischierà di restare indietro e di non sfruttare le enormi potenzialità che ha».



medicina

E Farmaci antiblastici, il primo documento di tutela dal rischio tossicità per gli operatori sanitari

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di Claudio Buono

ffetti

collaterali L’incidenza delle malattie tumorali amevidenze scientifiche documentate. Dei monta annualmente a dodici milioni di rischi e benefici nella gestione di questi nuovi casi nel mondo, destinati quasi a farmaci si è parlato a Milano, in occasioraddoppiare entro il 2030. Proprio l’aune di un incontro con rappresentanti di mento delle neoplasie negli ultimi anni Sifo (Società italiana farmacisti ospedaha portato a un utilizzo sempre più diflieri) e Inail (Istituto nazionale assicurafuso degli agenti chemioterapici antiblazione infortuni sul lavoro). stici non solo nei centri oncologici specializzati ma anche in tutte le strutPERICOLI ture ospedaliere. Oggi, trattamenti su«Per chi gestisce questi medicinali, le per personalizzati e dosi ad hoc per ogni possibili vie di esposizione più frequenti singolo paziente sono sono quella inalatoria gli strumenti base dele quella da contatto, le possibili la medicina di precicon rischio di tossicità vie sione che in questi acuta o tardiva», preciultimi anni ha per- di esposizione sa Francesca De Plato, messo di ottenere rireferente nazionale più s u l t at i t erap eu t ic i Area scientifico-cultufrequenti estremamente imporrale rischio chimico e sono tanti nella battaglia biologico Sifo. «La priquella contro i tumori. Tuttama consiste, principalvia, i farmaci antiblamente, in reazioni di inalatoria stici sono considerati ipersensibilità, irritae quella hazardous drugs, oszione, congiuntivite, alda cont a tto sia a rischio di tossicilergia; la seconda, tà a breve e lungo invece, anch’essa cautermine per gli operatori addetti alla sata da inalazione o contatto, come avpreparazione e somministrazione dei viene appunto nel caso degli operatori trattamenti. che lavorano tutti i giorni nei laboratori, Esiste quindi un chiaro nesso causale può generare complicazioni significatitra esposizione professionale e possibilive, nonché altre tossicità tardive a carità di sviluppo di neoplasie, come rende co dell’apparato riproduttivo e del feto, noto anche l’Agenzia internazionale per sul quale causano effetti teratogeni, osla ricerca sul cancro (Iarc), sulla base di sia malformazioni sul nascituro».


medicina Viste le premesse, durante l’incontro è stato presentato il primo documento di consenso a livello europeo sulla “Gestione del rischio di esposizione del personale sanitario nella manipolazione dei farmaci antineoplastici iniettabili”, realizzato con il patrocinio di Sifo e dell’Associazione italiana infermieri area oncologica (Aiiao) e il contributo incondizionato di Becton Dickinson. «Negli ultimi anni il ruolo del farmacista ospedaliero si è molto evoluto e la sua complessità è cresciuta di pari passo con quella dei farmaci e dei sempre maggiori livelli di qualità e sicurezza richiesti in campo sanitario», dichiara Marcello Pani, presidente Sifo. «Quello che presentiamo è il primo documento tutto italiano, frutto del lavoro di esperti di diverse estrazioni professionali, che

per la prima volta evidenzia le fasi di un processo molto articolato che sta dietro la composizione dei farmaci antiblastici, ma che soprattutto nasce dalla necessità di attuare misure di prevenzione nella preparazione e somministrazione dei suddetti farmaci, al fine di garantire l’appropriatezza prescrittiva e la sicurezza della terapia». Riguardo al rischio di esposizione, Roberto Lombardi, del dipartimento Innovazioni tecnologiche, settore ricerca e certificazioni di Inail Roma, afferma che «la normativa comunitaria di igiene e sicurezza in ambiente di lavoro, recepita nel l ’ ord i n a ment o n a z ion a le ( D lgs 81/2008 e s.m.i.) impone l’esecuzione della valutazione del rischio e la realizzazione di tutte le misure di sicurezza da parte del datore di lavoro che impie-

Le unità farmaci antiblastici Le Unità farmaci antiblastici (Ufa) sono strutture per la manipolazione dei chemioterapici, la cui finalità è quella di garantire la qualità del prodotto finito e la sicurezza in tutte le fasi dell’attività di preparazione. Oggi, delle 331 oncologie censite in Italia, circa l’80 per cento sono servite da Ufa, ciascuna delle quali ha in media un volume di attività che si aggira sulle 20.000 unità di somministrazione per anno (anche se ne esistono con volumi superiori alle 40.000 unità). Mediamente, in ogni singola Ufa sono impiegati uno o due farmacisti e tre o quattro tecnici/infermieri.

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medicina

La procedura di preparazione Normalmente spetta al medico prescrivere un antineoplastico in dose personalizzata, in base alla necessità terapeutica individuale. La preparazione del farmaco avviene a partire dalla specialità medicinale industriale, cui segue la produzione vera e propria

mediante procedure di ricostituzione e diluizione, con l’applicazione di formule matematiche e nel rispetto dei criteri di compatibilità fra sostanze. Il preparato viene, quindi, inviato in reparto, dove potrà essere somministrato al paziente.

la tecnologia attuale mette a disposizione strumenti innovativi detti “a circuito chiuso”

ga il Responsabile del servizio prevenzione e protezione (Rspp), nonché indicazioni dei dirigenti di settore e/o di ulteriori figure del management. Tuttavia, poiché sono ancora molte le realtà in cui ciò non avviene, si è reso necessario un documento che sollevi l’attenzione sul problema e definisca procedure precise mediante caratterizzazioni tecniche dettagliate delle misure di sicurezza a tutela dell’operatore e anche del paziente».

gna, che devono essere impiegati sia in fase di preparazione sia di somministrazione ai pazienti. Si va, così, dai Dispositivi di protezione individuale (Dpi), che gli operatori sanitari devono indossare e smaltire in modo corretto, a quelli di protezione collettiva (Dpc), come le cappe a flusso laminare verticale e i cosiddetti sistemi chiusi di trasferimento farmaci, che gli addetti devono impiegare in fase di preparazione e somministrazione, al fine di proteggere se stessi e i pazienti presenti nella struttura sanitaria dal rischio di esposizione. «È necessario, però, scegliere sistemi che abbiamo veramente caratteristiche tecnologiche volte a garantire il sistema ermetico, che meccanicamente impedisca

la fuoriuscita dei farmaci pericolosi, la contaminazione microbiologica del farmaco stesso e che, al contempo, faccia in modo che gli operatori non vengano a contatto con le sostanze antiblastiche», rimarca la De Plato, aggiungendo che la preservazione del contenuto delle fiale, che solo alcuni sistemi chiusi garantiscono, è volta anche al risparmio del medicinale, grazie alla minimizzazione degli scarti. «Al di là dell’aspetto umano, che è naturalmente imprescindibile, teniamo presente che i farmaci oncologici rappresentano un importante capitolo di spesa che può essere ridotto tramite la cosiddetta Drug vial optimization (Dvo), ovvero un’ottimizzazione del prodotto contenuto nella fiala».

SISTEMI DI SICUREZZA Venendo ai sistemi di sicurezza che vengono adottati, De Plato sottolinea come la tecnologia attuale metta a disposizione dispositivi innovativi detti “a circuito chiuso”, quindi ermetici e a tenuta sta-

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omeopatia

U

di Roberto Pulcri, medico esperto in omeopatia, Centro ospedaliero di medicina integrata, Ausl sudest Toscana Pitigliano (r.pulcri@gmail.com)

n rompicapo

da risolvere Le molteplici manifestazioni della cefalea e le possibili opzioni terapeutiche

La complessità delle numerose forme cliniche di cefalea è stata sistematizzata dall’International headache society (Ihs) in un capillare lavoro di classificazione non solo delle cause, da cui risultano almeno 150 diversi tipi di mal di testa, ma anche dei criteri diagnostici, attraverso una minuziosa descrizione degli innumerevoli segni e sintomi che ciascun malato può manifestare. In questa dettagliata analisi sono state modalizzate, qualificate e valorizzate più di 800 caratteristiche delle crisi dolorose, seguendo inconsapevolmente e dunque paradossalmente lo stesso iter del metodo omeopatico per descrivere le differenti forme di cefalea e identificare così con la massima precisione ciascun caso clinico. A questo punto il medico omeopata realizza la diagnosi del binomio malato/malattia e prescrive il medicinale in funzione della similitudine, mentre il medico allopata classifica il tipo di cefalea per adeguare la scelta terapeutica. Confrontare l’inquadramento delle cefalee stabilito dall’Ihs con la prassi diagnostica omeopatica sembra un modello eclatante di medicina integrata, quanto meno dal punto di vista della metodologia, ma senza dubbio può essere un esempio originale per la descrizione dell’individualità del malato, caratteristica che è indubbiamente propria della metodica clinica omeopatica. A conferma di ciò colpiscono le corrispondenze tra particolari dati semeiologici ri-

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portati dalla classificazione della Ihs e le patogenesi di alcuni medicinali omeopatici, per esempio la modalità del dolore pulsante o martellante, la sua localizzazione unilaterale, l’aggravamento con le attività fisiche, l’associazione con la nausea, il vomito, la fotofobia e la fonofobia, tutti sintomi che evocano le patogenesi di alcuni medicinali omeopatici come Atropa Belladonna o Bryonia Dioica. Questa sorprendente sovrapposizione metodologica tra medicina classica e medicina omeopatica fa comunque capire quanto sia importante l’unicità e la soggettività di ciascun malato e avvicina sempre più le due metodiche verso un possibile obiettivo comune di sottintendere ed evidenziare nella genesi delle cefalee, non solo il quoziente fenotipico (la malattia) ma anche e soprattutto il modello genotipico (il malato).

INQUADRAMENTO CLINICO L’eziologia delle cefalee può essere primaria o secondaria e manifestarsi clinicamente sia in forma acuta sia cronica. Il dolore può essere di forte intensità e soprattutto prolungato nel tempo provocando sia grave disabilità sia un pesante impatto socio-economico nel welfare sanitario. In questa breve esposizione esaminiamo le cefalee a eziologia primaria che rappresentano la maggior parte di tutti i mal di testa (95 per cento) e che sono distinte in quattro entità nosologiche, che

comprendono l’emicrania, la cefalea a grappolo, la cefalea muscolo tensiva e la cefalea autonomico-trigeminale.

DIAGNOSI La frequenza, la durata e la gravità della cefalea, i fattori che la alleviano o la peggiorano, i sintomi e i segni associati, quali la febbre, la rigidità nucale, la nausea e il vomito, sono elementi che, insieme a speciali protocolli diagnostici, aiutano a identificarne le cause. La diagnosi si avvale di indagini neurologiche, metaboliche, endocrine, di test oftalmologici e otorinolaringoiatrici e se non è chiara l’origine di una cefalea recente, persistente o ricorrente, si impone una Rmn e/o una Tac, soprattutto in presenza di sintomi neurologici.

TERAPIA Molti tipi di cefalea sono di breve durata e richiedono una terapia con blandi analgesici. La terapia delle cefalee primitive può essere di tipo preventivo, di interruzione o analgesico. I calcio antagonisti e gli antagonisti della serotonina, sono utilizzati nella prevenzione. Per il trattamento di interruzione vengono utilizzati i triptani (agonisti della 5 idrossitriptamina), e i derivati della segale cornuta. L’indometacina risulta efficace solo nella cefalea a grappolo. Gli effetti indesiderati correlati all’uso di questi farmaci, rappresentano sicuramente un limite e un ostacolo a volte invalicabile, nella soluzione


omeopatia non solo causale ma anche sintomatica della malattia cefalalgica, perché frequentemente i trattamenti prolungati creano uno stato di intossicazione a volte più grave della malattia stessa.

stati identificati molti fattori scatenanti come l’estrogeno ciclico, l’insonnia, i cambiamenti barometrici e la fame. Lo stress risulta comunque essere un fattore determinante. Uno dei sintomi più caratteristici presente in circa il 20 per cento dei casi, è l’aura, che consiste in un deficit transitoEMICRANIA rio reversibile di tipo visivo, somato sensoCefalea primitiva che perdura per quatriale, motorio o fasico. Un’aura di solito è tro/settantadue ore, pulsante a intensità associata a irritabilivariabile da modetà, irrequietezza e rata a grave, unilatela diagnosi inappetenza e prerale che peggiora si avvale cede per non più di con l’esercizio fisiun’ora la crisi doloco, ed è accompadi indagini rosa. La sintomatognata da nausea, neurologiche, logia segue uno vomito, ipersensibimetaboliche, schema definito per lità alla luce, al suoe n d r o c r i n e , ogni paziente, ma i no e agli odori. Sono dolori unilaterali presenti alterazioni oftalmologiche non sempre insorgodel flusso ematico no nello stesso lato. Le crisi emicraniche cerebrale ma non è chiaro se la vasodilapossono presentarsi tutti i giorni o soltantazione e la vasocostrizione siano una to a diverse settimane o mesi di distanza. causa o un effetto dell’emicrania. Sono

A GRAPPOLO Cefalea primitiva che perdura dai 15 ai 180 minuti, fortemente invalidante, unilaterale, localizzata in sede periobitaria e/o temporale, che si ripete fino a otto volte al giorno e può essere associata a lacrimazione, congestione oculare, ostruzione nasale, sudorazione del volto e ptosi o miosi.

MUSCOLOTENSIVA Cefalea primitiva che dura dai trenta minuti ai sette giorni, non pulsante, di grado lieve o moderato, bilaterale, non è aggravata dall’esercizio fisico e non è associata a disturbi neurovegetativi. Può essere ritenuta come uno stato di iperalgesia cranica, con ridotta modulazione endogena del dolore e con aumentato potenziamento del dolore stesso. Contribuiscono alla sua insorgenza più fattori come un’emicrania concomitante, alterazioni dell’umore, disturbi del sonno e stati d’ansia.

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omeopatia 44

L’APPROCCIO OMEOPATICO

come una eresia, ma va interpretata solo come strumento utile alla diagnosi del mediLe teorie sulla genesi della cefalea sono camento specifico, senza nulla togliere al numerose, ma pur volendo restare conforprincipio fondamentale della individualità mi ai criteri cartesiani nei confronti di del malato. Esemplificando al massimo quequesto binomio sintomo/malattia, è nesta impostazione possiamo rubricare molti cessario conoscere e valutare anche il crimedicamenti omeopatici sovrapponendo la terio olistico omeopatico, espressione classificazione dell’Ics ai tangibile del binomio differenti criteri diagnosintomo/malato, nella la possibilità stici di individuazione complessa interreladi classificare omeopatica del simillizione competitiva tra o m e o p a t i c a m e n t e mum (patogenetico, tipo lo psichismo, il sistesensibile, costituzionale, ma nervoso, il sistema le cefalee diatesico). endocrino e il sistema non può essere Così nelle forme di emiimmunitario. È necesc o n s i d e r a t a crania a lateralità sinisario tuttavia tenere una stra ritroviamo per conto che, nell’approcesempio Sulfur, Lachecio omeopatico, molto forzatura sis mutus e Spigelia o tutto dipende dalla anthelmia; nelle forme a lateralità destra ristoria clinica del singolo individuo, sottintroviamo Lycopodium clavatum, Silicea, tendendo con questo l’importanza e il vaSanguinaria canadensis e Iris versicolor; lore dell’assetto diatesico, costituzionale, nelle forme a lateralità alterna ritroviamo ed ereditario, tutti elementi strettamente Lac caninum; nelle forme di emicrania con correlati che possono concorrere a espriaura ritroviamo Cyclamen, Iris versicolor, mere la bioreattività del malato e a indirizBelladonna e Glonoinum; nelle forme muzare il medico nella diagnosi clinica scolo tensive ritroviamo Actea racemosa, omeopatica del simillimum, ovvero alla Ignatia, Gelsemium, Arnica montana. prescrizione di specifici medicamenti diluiti e dinamizzati che caratterizzano la farmacologia omeopatica infinitesimale NELLE CRISI CEFALALGICHE delle microdosi. Nux vomica: pianta appartenente alla La possibilità di “classificare” omeopaticafamiglia delle loganiacee, ricca di alcaloimente le cefalee non può essere consideradi, principalmente brucina e stricnina, la ta una forzatura né deve essere valutata cui azione tossicologica provoca una sti-

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molazione midollare e bulbare con aumento delle percezioni sensoriali e una ipereccitabilità a livello del sistema nervoso e a livello dell’apparato digerente. Si tratta di soggetti, in cui la sollecitazione digestiva è sempre relativa a stress nervosi, in cui le forti conflittualità nella ricerca delle affermazioni personali si scaricano sul cibo con un atteggiamento di tipo bulimico o nella ricerca di stimoli indotti da eccitanti nervini come la caffeina, l’alcol e finanche le droghe. Nux vomica presenta una cefalea a localizzazione frontale sopraorbitaria o occipitale preferibilmente a lateralità sinistra. Esordisce soprattutto al mattino al risveglio o poco prima di alzarsi dal letto, associata a vertigini, nausea e vomito, con sensazione di pesantezza frontale e di aumento di volume del cranio in un contesto di autointossicazione in cui prevalgono errori igienico dietetici in persone con temperamento biliare. Lycopodium clavatum: appartiene alla famiglia delle lycopodiacee di cui si usano le spore disseccate per prepararne la tintura madre. Considerate per lungo tempo inerti, queste spore contengono numerose sostanze in relazione con l’azione farmacologica che possono determinare: 4-5 per cento di minerali (ossido di calcio, di magnesio, di zolfo, di alluminio, di silice, di ferro); tracce di manganese, di alcaloidi (lycopodina, clavatina, clavatossina) la cui struttura è molto simile a quella della morfina; tracce di glucidi e circa 45/50 per cento di materie grasse come gliceridi di acidi saturi e insaturi. La sorgente patogenetica più importante di Lycopodium, si manifesta clinicamente a livello delle principali funzioni epatobiliari. Psichicamente sono caratterizzati da un temperamento irritabile, colerico, autoritario, intolleranti alla contraddizione, esigenti con se stessi e con gli altri e con tendenza depressiva per mancanza di fiducia in se stessi. Il mal di testa di Lycopodium è caratterizzato da una emicrania a localizzazione sopraorbitaria destra o con tendenza a evolvere da destra verso il lato sinistro; a carattere congestivo, pulsante con accentuazione del dolore al minimo movimento, aggravata dal lavoro intellettuale, dalla lettura, in ambienti troppo ri-


omeopatia

su una tempia (tendenzialmente quella siscaldati, insorge soprattutto la sera e nistra) per poi irradiarsi sulla fronte, provotalvolta è accompagnata a turbe visive cando una sensazione di pesantezza (emianopsia verticale destra). Migliora sopraorbitaria ed è accompagnata a verticon le bevande calde e ricercando l’aria gini e nausea con o senza vomito. Oltre il fresca. Segno caratteristico è la comparsa contesto catameniale (oligomenorrea, delle crisi se il malato ritarda l’orario dei amenorrea), il mal di testa di Cyclamen suoi pasti o se digiuna. può essere anche causato da una latente Bryonia alba: pianta che appartiene alle insufficienza epatica per intolleranza ad cucurbitacee e la cui tintura madre contiealimenti grassi ed è associata a coliche adne steroli, acidi grassi insaturi, triterpeni, dominali e diarrea ma in questa situazioma soprattutto eterosidi, la cui struttura ne il dolore è solo frontale e manca l’aura. chimica è molto simile a quella dei corticosteroidi. Psichicamente colerici, irritabili, Ignatia: come Nux vomica appartiene ostinati ma taciturni. La cefalea di Bryonia alla famiglia delle Loganiacee ed è compare sempre in un contesto di epatoanch’essa ricca degli stessi alcaloidi stricpatia cronica ed è congenina e brucina. Il loro efstiva, a localizzazione fe t t o t o s s ic olo g ic o il consiglio frontale od occipitale, omeopatico può antagonizza la glicina con dolorabilità dei globi bloccandone l’azione inie s s e r e p r a t i c a t o oculari, sensazione come bitrice post sinaptica. anche dal se il cervello stesse scopQuesto provoca una ipepiando, aggravata dal reccitabilità neuromufarmacista, minimo movimento, perscolare, viscerale e purché fino ruotando gli occhi; è psichica con effetti psinon in presenza coanalettici e distonici migliorata da applicaziodi disturbi ni fredde, dall’immobilità del sistema nervoso. assoluta e premendo con L’effetto più rilevante si cronici forza la zona dolente. manifesta al livello neurosensoriale con agitazione, ansietà, e una Cyclamen europaeum è una primulaparticolare ipersensibilità emotiva e viscecea la cui tintura madre contiene saponorale con manifestazioni a carattere considi, oligosacaridi, sali di calcio, potassio e traddittorio e paradossale. La cefalea di magnesio, silice e ossido di ferro. La sua Ignatia è in genere una emicrania a localizazione si sviluppa preferibilmente sul sizazione parietale che compare in seguito a stema nervoso cerebrospinale e sugli orun’aggressione suscettibile di mobilizzare gani di senso con un tropismo specifico il sistema neurovegetativo e in particolare per il nervo vestibolare. Le più recenti padopo intensi schock affettivi, lutti improvvitogenesi si sono arricchite di segni provosi, vessazioni o indignazioni trattenute. Il cati da intossicazioni e sperimentazioni in dolore è puntorio, come un chiodo conficdosi ponderali ed osservazioni cliniche in cato in un punto preciso della testa. Alcurapporto a patologie mestruali, in particone volte può essere battente, sopraorbitario lar modo nelle sindromi premestruali cao localizzato alla radice del naso. Alla fine ratterizzate da emicranie oftalmiche della crisi compare di solito una diuresi abassociate a vertigini. Psichicamente bondante di urina chiara. Cyclamen esprime un carattere femminile In conclusione, possiamo affermare che il a tendenza depressivo e malinconico, supporto della medicina omeopatica nelscrupoloso e ossessionato dal perfezionile crisi di cefalea può essere di ottimo smo, in cui la cefalea può essere l’espresaiuto al farmacista per poter indicare ai sione di una conflittualità affettiva in pazienti una terapia priva di effetti avverquanto scarica contro la propria testa le si ed efficace nella soluzione di condizioni pulsioni aggressive che non riesce a rivoltransitorie e non certo croniche che sono gere verso le persone amate. La crisi è ovviamente competenza del medico spesempre preceduta da turbe visive (scotocialista. mi, ambliopia, amaurosi) e inizia di solito

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La pubblicità dei medicinali Otc si è estesa ai medicinali Sop

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Una discutibile interpretazione data dal giudice amministrativo (Tar del Lazio, Roma, Sezione terza quater, 30 maggio 2016, n. 7539 confermata dal Consiglio di Stato, Sezione terza, 2 marzo 2017, n. 2217) di una disciplina normativa involutasi nel tempo ha equiparato, ai fini dell’autorizzazione alla relativa pubblicità, i medicinali dispensabili senza l’obbligo della prescrizione medica ma su consiglio del farmacista (Sop) ai medicinali di automedicazione ma guidata dal farmacista (Otc): ciò provocherà nel tempo rilevanti implicazioni concettuali prima ancora che operative. La apertura alla pubblicità di tutti i medicinali non soggetti alla prescrizione medica, ma riservati nell’un caso al consiglio del farmacista e nell’altro alla guida del farmacista, mette infatti in discussione non solo una sistematica consolidatasi nel tempo, così da rappresentare un punto fermo nelle logiche della dispensazione dei medicinali sul territorio, ma incide sulla stessa figura professionale del farmacista, quale operatore sanitario che vi opera (articolo 51, Dlgs n. 206/2007 modificato dall’articolo 40, Dlgs n. 15/2016). La ricostruzione della relativa disciplina normativa nella interpretazione giurisprudenziale datane ne può evidenziare le forzature. L’articolo 3 del Dlgs n. 539/1992 ha previsto che tra i medicinali non soggetti alla prescrizione medica si definiscano medici-

nali da banco o di automedicazione i medicinali che, per la loro composizione e i loro obiettivo terapeutico, sono concepiti e realizzati per essere utilizzati senza l’intervento di un medico per la diagnosi, la prescrizione o la sorveglianza nel trattamento e, se necessario, con il consiglio del farmacista: detti medicinali possono essere oggetto di pubblicità presso il pubblico ove abbiano i requisiti stabiliti dalle norme vigenti in materia. L’articolo 8, comma 10, del Dlgs n. 537/1993 ha individuato le classi in cui devono essere collocati i medicinali ai fini della rimborsabilità da parte del Servizio sanitario nazionale, collocandoli in una delle seguenti classi che vanno ben oltre il regime della spesa sanitaria: a) medicinali essenziali e medicinali per malattie croniche; b) medicinali diversi da quelli di cui alla lettera a) ma di rilevante interesse terapeutico; c) altri medicinali privi delle caratteristiche indicate alle lettera a) e b), a eccezione dei medicinali non soggetti alla prescrizione medica senza accesso accesso alla pubblicità al pubblico (Sop); c bis) medicinali non soggetti alla prescrizione medica con accesso alla pubblicità al pubblico (Otc). L’articolo 87 del Dlgs 219/2006 ha individuato le seguenti classi dei medicinali ai fini della dispensazione: a) medicinali soggetti a prescrizione medica; b) medicinali soggetti a prescrizione medica da rin-


Legale novare volta per volta; c) medicinali soggetti a prescrizione medica speciale; d) medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, comprendenti: d1) medicinali vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti; d2) medicinali utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in ambiente ad esso assimilabile; d3) medicinali utilizzabili esclusivamente dallo specialista; e) medicinali non

soggetti a prescrizione medica comprendenti: e1) medicinali da banco o di autome d ic a z io ne ( O t c ) ; e 2 ) re s t a nt i medicinali non soggetti a prescrizione medica (Sop). L’articolo 8, comma 9 bis, della Legge 401/2001 ha previsto che è ammesso il libero e diretto accesso dei cittadini ai medicinali di automedicazione in farmacia. L’articolo 96 del Dlgs n. 219/2006 ha di-

sciplinato i medicinali non soggetti a prescrizione medica stabilendo che: a) se il medicinale è classificato nella classe c) il farmacista può dare consiglio al cliente: detti medicinali possono essere oggetto di pubblicità presso il pubblico se hanno i requisiti stabiliti dalle norme vigenti in materia; b) se il medicinale è classificato nella classe c bis può essere oggetto di accesso da parte dei clienti in farmacia e

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Legale

nei corner farmaceutici dei negozi di vicinato e della Grande distribuzione organizzata. L’articolo 115 del Dlgs n. 219/2006 ha previsto che: a) possono essere oggetto di pubblicità presso il pubblico medicinali che, per la loro composizione e il loro obiettivo terapeutico, sono concepiti e realizzati per essere utilizzati senza intervento di un medico per la diagnosi la prescrizione o la sorveglianza nel corso del trattamento e, se necessario, con il consiglio del farmacista; b) è vietata la pubblicità presso il pubblico dei medicinali che possono esser forniti soltanto dietro presentazione di ricetta medica o che contengono sostanze psicotrope o stupefacenti; c) è vietata la pubblicità presso il pubblico di medicinali, la cui dispensazione grava, anche se non totalmente, sul Servizio sanitario nazionale. L’articolo 32 della Legge n. 214/2011 ha aperto ai negozi di vicinato e ai corner farmaceutici della Gdo in possesso di specifici requisiti la dispensazione anche dei medicinali non soggetti alla prescrizione medica (Sop e Otc) ma soggetti alla farmacovigilanza e alla presenza e assistenza di un farmacista: il che è stato ribadito dall’articolo 11, comma 15, Legge n. 2772012.

LE MOTIVAZIONI DELLA GIURISPRUDENZA Sulla scorta di tale excursus normativo il giudice amministrativo ha sottolineato attraverso un articolato quanto infeltrito linguaggio curiale (che viene riportato testualmente) che: a) in base al Dlgs n. 539/1992, pur essendo individuabile nell’ambito della categoria dei medicinali non soggetti a prescrizione medica la subcategoria dei medicinali da banco o di automedicazione, nessuna differenza ai fini della pubblicità presso il pubblico è prevista tra le suddette subcategorie; b) un regime penalizzante per i medicinali non da banco ai fini della pubblicità è stato introdotto con l’articolo 8, comma 10, del Dlgs n. 537/1993 il quale, nel prevedere le due subcategorie nell’ambito della categoria dei medicinali non soggetti a prescrizione medica, ha limitato l’accesso alla pubblicità al pubblico solamente ai medicinali da

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banco in virtù di tale caratteristica; c) un dei medicinali ha individuato rigorosamentale regime è stato modificato dalla discite le categorie dei medicinali per i quali è plina di cui al Dlgs n. 219/2006, atteso che: preclusa la pubblicità, e i medicinali non c1) l’articolo 96, nell’individuare genericasoggetti a prescrizione medica, ma non da mente i medicinali banco, non rientrano non soggetti a prein nessuna delle sudla direttiv a scrizione medica che dette categorie: di tal è comprensivo sia dei che possono essere comunitaria medicinali da banco soggetti a pubblicità, deL 2001 che sia medicinali né possono essere NON PREVEDE non da banco, ha preconsiderati come una ALCUNA cisato che tale cateautonoma categoria goria di medicinali perché possono esseDIFFERENZA può essere oggetto di re acquistati solamenTRA OTC E SOP pubblicità presso il te sulla base del IN MATERIA pubblico se gli stessi consiglio del farmaciPUBBLICITARIA hanno i requisiti stasta, in quanto tale atbiliti dalle norme vitività di moral suasion genti e non ha inteso così differenziare ai del farmacista non può in alcun modo esfini della pubblicità le due subcategorie di sere considerata come un elemento essenmedicinali, in quanto una tale finalità ziale per l’acquisto dei suddetti medicinali avrebbe dovuto essere perseguita in modo da parte del consumatore; d) la Direttiva chiaro e diretto, prevedendo esplicitamen2001/83/CE, attuata con il Dlgs n. te che i medicinali non soggetti a prescri219/2006 non prevede alcuna discriminazione medica, ma non da banco, non zione in materia di pubblicità per i medicipossano essere oggetto di pubblicità: di tal nali Sop non da banco rispetto ai che appare evidente che per tale aspetto la medicinali Otc da banco; e) in ogni caso richiamata disposizione ha superato la preappare infondata la considerazione seconclusione, formulata i modo anodino dal cido cui i medicinali Sop sarebbero potentato articolo 8, comma 10, del Dlgs n. zialmente più pericolosi per la salute 537/1993; c2) l’articolo 115 nel disciplinare pubblica rispetto ai medicinali Otc da bani limiti della pubblicità presso il pubblico co, in quanto non possono essere libera-


IL DISCUTIBILE PERCHÉ Tutto questo ha (avrebbe) un senso in quanto «la finalità pubblicistica di assicurare un consumo responsabile e documentato dei farmaci Sop deve essere razionalmente perseguito imponendo rigorose prescrizioni al messaggio pubblicitario e non ponendo quindi un divieto in via generale di pubblicità per i farmaci in questione, che verrebbe ad attribuire ai fini della pubblicità un ruolo determinante al consiglio del farmacista: ruolo che ai fini del consumo non è dato individuare»: così nella decisione del Tar del Lazio n. 7539/2016 sull’altare della «libera esplicazione della libertà comunitaria… tra cui la libera circolazione delle merci», che viene avallata con la precisazione secondo cui «un eventuale diverso grado di pericolosità (tra i medicinali Sop e i medicinali Otc) non potrebbe in ogni caso giustificare l’estensione di un divieto generalizzato che non trova fondamento nella disciplina europea, potendo al più legittimare diverse cautele e prescrizioni in sede di autorizzazione certamente possibili alla pubblicità»: così nella sentenza del Consiglio di Stato n. 2217/2017 che ha anche messo in discussione «una eventuale legislazione che introducesse in via generale e in assenza di divieti ulteriori si esporrebbe al rischio di incompatibilità comunitaria». La ingenerosa considerazione dei primi giudici e l’apodittica conclusione dei secondi giudici non si danno carico di una duplice riflessione sulle logiche della dispensazione dei medicinali ascritti alla in-

Occhiali da vedere per vedere: La cantata del caffè L’enfasi che attanaglia i “consumatori” di medicinali non soggetti alla ricetta medica (Sop e Otc), ma anche i cultori della concorrenza e del mercato nei corner farmaceutici e pure in non poche farmacie, ricorda La cantata del caffè BWV 211 di Johan Sebastian Bach (1685-1750). Nell’estate del 1743 Bach mise in scena questa popolare composizione a Lipsia, con il suo Collegium Musicum, nel giardino del caffè Zimmermann. Il libretto di Picander, pubblicato nel 1732, su cui si base la musica, tratta dal crescente consumo di caffè, non fu musicato solo da Bach. Fin dal tardo XVII secolo bere il caffè era considerato un vizio, per quanto assai popolare. Tutti i tentativi per bandire la nera turchesca bevanda o almeno limitarne l’uso erano destinati a fallire: di qui trae origine l’intreccio della Cantata del caffè. Lisetta, una giovane borghese amante della bella vita, ignora

gli inviti del padre ad abbandonare la sua biasimevole dipendenza dal caffè. Dopo una serie di minacce che non hanno alcun effetto su di lei, il rigido padre, Schendrian, da sempre parziale nei confronti della figlia, non vede altra alternativa che quella di annunciarle che non si sposerà mai, se non abbandonerà il caffé. Di fronte a tale alternativa. Lisetta si piega e dichiara di abbandonare la bevanda. In «questo stesso giorno» lei però vuole che il padre le trovi quindi un «valoroso cicisbeo». Così finisce il libretto di Picander. La ragazza ha promesso di dimenticare il caffè e il padre di aiutarla a trovare prima di quanto s’immagini un oggetto di maggior desiderio: un marito. Bach va addirittura oltre questo e aggiunge una sorpresa: Lisetta diffonde segretamente la voce che accetterà soltanto un pretendente che le permetterà di sorbire caffè a suo piacere.

fungibile consulenza di un farmacista che giustifica la riserva di legge nella relativa disponibilità (Corte Costituzionale, 4 febbraio 2003, n. 27) ed è che: a) tutti i medicinali, soggetti e non soggetti alla prescrizione medica, e in particolare questi ultimi che non hanno il vaglio dal medico ma quello del farmacista, non sono “merci” da vendere qualunque sia loro classificazione, ma sono il contenuto etico di una prestazione sanitaria svolta a tutela della qualità e della dignità della vita affidata alla figura professionale del farmacista ed alla farmacovigilanza; b) appare decisiva al riguardo la distinzione tra il cittadino “consumatore” dei medicinali Otc, il cui accesso deve essere guidato dal farmacista e il cittadino “assistito” che si affida al consiglio del farmacista, quale operatore di diagnosi e cura delle patologie che non richiedono l’intervento del medico, per l’accesso ai medicinali Sop: il che va ben oltre la moral suasion.

A rileggere le due sentenze viene così in mente il todos caballeros rivolto da Carlo V (che aveva altro da fare) ai cittadini di Alghero accorsi sotto la finestra di Palazzo D’Albis per invocare l’ottenimento di titoli nobiliari ad personam come ricompensa della loro fedeltà alla corona di Spagna. Meglio ancora ricorda i cavalli metafisici di De Chirico che sono pur sempre ben diversi tra loro. Il che nel contempo suggerisce un intervento del legislatore per una interpretazione autentica che metta fine secundum tractatum (articolo 32 della Costituzione) al groviglio normativo invocato dalla citata giurisprudenza contra tractatum (articolo 32 della Costituzione): ciò tenuto conto che i principi costituzionali sui diritti della persona di certo prevalgono sui principi comunitari sui diritti della concorrenza e del mercato e vincono la pretesa incompatibilità comunitaria (Corte di giustizia Ue, 19 maggio 2009, C-531/2006) in termini di prevalente interesse generale (Corte di giustizia Ue, 21 marzo 1991. C-369/1988).

Legale

mente scelti e prelevati dal consumatore, ma devono essere comunque consegnati dal farmacista o meglio devono essere previamente consigliati da quest’ultimo (il che potrebbe incentivare il consumo dei medicinali Otc comportando in sostanza che l’utente potrebbe determinarsi all’acquisto degli stessi in via autonoma, prescindendo, quindi, dal consiglio del farmacista): ciò appare infondata in quanto sia i medicinali Otc sia i medicinali Sop, che vengono commercializzati senza la previa necessità della prescrizione medica, sono dal legislatore considerati sullo stesso piano sotto il profilo della tutela della salute pubblica.

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Intervista a...

di Giuseppe Tandoi

Un Dna

sasasa

che cambia Dai generici alla primary care Mylan si presenta sempre più come un gruppo totale, dalle molteplici aree di interesse. A colloquio con l’amministratore delegato Cinzia Falasco Volpin

Nell’ultimo anno e mezzo Mylan ha cambiato pelle. Identificarla semplicemente come uno dei colossi del settore dei farmaci equivalenti è ormai riduttivo, visto che l’accelerazione su altri versanti - la primary care in tutte le sue declinazioni - è stata molto forte e densa di novità. Ne parliamo con l’amministratore delegato di Mylan Italia Cinzia Falasco Volpin.

Le acquisizioni degli ultimi anni hanno fatto di Mylan un’azienda per molti versi completamente nuova. Ci vuole raccontare, in sintesi, le ultime evoluzioni del gruppo? Mylan è un’azienda in costante evoluzione e, nel corso degli ultimi diciotto mesi, ha

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modificato il proprio Dna, soprattutto in Italia. Oggi, infatti, grazie a due recenti e importanti acquisizioni - Abbott (divisione Prodotti maturi) nel 2015 e Meda (di cui fa parte anche Rottapharm) nel 2016 - Mylan abbraccia il mondo della primary care a 360 gradi, con oltre 1.000 referenze tra farmaci e prodotti di healthcare per la prevenzione, la cura e il benessere, abbracciando tutti i più importanti attori protagonisti del mercato. Siamo presenti in tutte le principali aree terapeutiche, solo per citarne alcune: sistema cardiometabolico, sistema nervoso centrale (Cns), ginecologia, dermatologia, respiratorio e ortopedia, che stiamo rilanciando con grandi marchi e nuove formulazioni grazie a un team di 350 informatori dedicati. Possiamo parlare di prevenzione con

prodotti unici che godono di importanti studi alle spalle.

Come cambia la vostra presenza sul mercato? Il nostro portfolio si è esteso a prodotti di CH (Consumer Health), tra cui brand importanti come Saugella, Babygella e Biothymus che esportiamo in diversi Paesi del mondo. Con una rete vendita di oltre 160 persone garantiamo una copertura di oltre il 70 per cento delle farmacie sul territorio italiano e ci avvaliamo di risorse dedicate anche per la gestione di tutto il canale di distribuzione. Oggi l’Italia è la terza nazione nel mondo, all’interno del gruppo Mylan, dopo Nord America e Francia, e ha raggiunto la seconda posizione sul mercato italiano in termini di volumi (mercato retail totale, inclusi Otc e CH).


Significa essere un’azienda healthcare sempre più orientata al paziente in grado di offrire alle persone soluzioni a tutti i bisogni, nelle diverse aree della salute. Avere una gamma completa di prodotti, consolida ancora di più il nostro essere punto di riferimento del mercato per il paziente. Oggi abbiamo l’opportunità di estendere la nostra presenza al mondo benessere e prevenzione con prodotti Otc, integratori e cosmetici per la cura della persona. Abbiamo anche coniato un acronimo - CX - per individuare tutti i nostri prodotti di consumer health, quindi di libero mercato, ma affidati al consiglio del medico o del farmacista. Tra questi vorrei citare come esempio, Armolipid Plus:

un nutraceutico sviluppato in Italia che contiene principi naturali come la Berberis aristata che favorisce il controllo del colesterolo e dei trigliceridi plasmatici. L’impegno di Mylan si rafforza anche nell’area consumer health della salute al femminile, con una gamma di prodotti dedicati alla donna. Primo tra tutti, Saugella, la linea completa per l’igiene intima basata su estratti naturali, specifica per ogni esigenza ed età della donna, consigliata da farmacisti, ginecologi e strutture ospedaliere.

Come era il rapporto di Mylan con il canale farmacia e come cambia con queste nuove strategie aziendali? L’ultima indagine di Doxapharma ci indica come la seconda azienda che più si avvicina all’azienda farmaceutica ideale per i farmacisti. Inutile sottolineare che ambiamo a diventare il partner di elezione sempre più vicino al farmacista. Siamo fermamente convinti che oggi la sfida più importante per un’industria che si occupa di primary care, con l’aumento del tasso di anzianità e dei pazienti cronici, sia sempre più quella di promuovere e favorire il dialogo tra tutti gli operatori sanitari e portare innovazione e servizi distintivi al cittadino.

Il farmacista resta dunque l’interlocutore principale?

L’amministratore delegato di Mylan, Cinzia Falasco Volpin

Mylan ha da sempre costruito e coltivato il rapporto con il farmacista basandolo sulla reciprocità perché per noi la fiducia va oltre gli standard di qualità globale. Chi dispensa i

nostri farmaci di complessa produzione e formulazione, sa che il nostro impegno è a lungo termine. Riforniamo catene nazionali e internazionali così come farmacie indipendenti. Il materiale educazionale che mettiamo a disposizione dei farmacisti li supporta nell’offrire risposte e counselling ai propri clienti. Oggi, con l’ampliamento della nostra offerta, abbiamo reso il ruolo del farmacista ancora più centrale.

In che senso? Il farmacista diventa un consulente, un punto di riferimento per il paziente e un player chiave nel processo di scelta e acquisto dei nostri prodotti. E l’utilizzo del canale farmacia per il consiglio e la vendita del primo autotest per la diagnosi dell’Hiv ne è la dimostrazione. È un forte segnale di un cambiamento del mondo salute che vede propr io il r uolo del farmacista come riferimento importante sul territorio per i cittadini. Ma non finisce qui: a distanza di qualche mese dal lancio, abbiamo voluto anche ascoltare i feedback dei farmacisti sul tema, attraverso un’indagine q ualitativa di Doxapharma, per capire e raccogliere i loro commenti, i loro suggerimenti, per agevolarli ancor di più in questa importante attività di consulenza. Ci siamo inoltre schierati a fianco dei farmacisti con una serie di servizi distintivi: dall’iniziativa “MyAcademy” - per supportare la formazione manageriale del farmacista - a “Seguilaterapia”, a sostegno dell’aderenza terapeutica.

Salute, benessere, prevenzione: questa è di certo una delle

sfide future di Mylan, a livello globale. Ce ne sono altre di cui vogliamo parlare, limitandoci al mercato italiano? Le sfide sono per noi uno stimolo continuo e il nostro Dna innovativo ci impone di non fermarci mai. Oggi il nostro impegno non si limita a rendere accessibili i nostri prodotti, ma sempre di più vogliamo sostenere e promuovere in maniera concreta iniziative che abbiano un forte impatto sociale, che possano davvero concorrere a fare cultura e migliorare le politiche del settore. Abbiamo infatti in cantiere numerosi progetti sul territorio, da quelli rivolti all’universo femminile a iniziative dedicate ai giovani fino al costante supporto delle associazioni pazienti. Proseguiranno e si intensificheranno inoltre le iniziative che ci vedono al fianco di farmacisti e medici per migliorare il servizio di assistenza al paziente.

intervista a...

Cosa significa estendere il proprio raggio d’azione oltre il tradizionale ambito del generico, del farmaco mutuabile? Automedicazione, integratori, igiene della persona…

Per esempio? Prima tra tutte Seguilaterapia, che ha visto nel 2017 un significativo aumento di iscrizioni offrendo reminder ogni qual volta bisogna assumere il farmaco o quando la confezione sta per finire, secondo i tempi e i modi indicati dalla terapia prescritta dal proprio medico. È uno strumento che, grazie alla collaborazione di medico e farmacista, permette di guidare il paziente, giorno per giorno, nella corretta assunzione dei farmaci, eliminando le dimenticanze o gli errori, e di conseguenza gli aspetti che possono compromettere l’efficacia della cura con conseguenze anche gravi sulla morbilità dei pazienti.

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INTERVISTA A...

a cura della redazione

Uno stile

progettuale La comunicazione è tutto? No, ma quasi. Mobil M, il gruppo francese con una presenza sempre più accentuata in Italia, l’ha capito da tempo. Proporre al titolare di farmacia una vera alternativa significa partire dall’architettura per arrivare a un progetto integrato di restyling. Ne parliamo con Cristina Orsini, director di Creativ M.

Si può parlare di uno “stile comunicativo” Mobil M? Più che di stile comunicativo parlerei di “stile progettuale”. Uno dei principi di Mobil M è la differenziazione del punto vendita in termini di identità e strategia. In dieci anni di lavoro, l’agenzia di comunicazione interna Creativ M ha strutturato un modo di affrontare il progetto insieme al farmacista, una procedura che ci permette di concretizzare un’idea attraverso un percorso operativo. L’impianto progettuale accomuna tutte le nostre realizzazioni, che si differenziano tra di loro grazie a un progetto sartoriale e integrato di architettura, comunicazione e prodotto: è quello che si chiama retail design. È questo il grande plus di Creativ M: potere lavorare a stretto contatto con gli architetti per costruire insieme ogni progetto e relazionarsi direttamente con il clien-

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te, osservando con i nostri occhi il contesto e l’utenza della farmacia.

Quali sono i cardini della comunicazione rivolta ai titolari di farmacia? Innanzitutto bisogna costruire una strategia per il punto vendita, sapere che tipo di farmacia si vuole ottenere in termini di specializzazione e qual è il suo posizionamento, attuale e potenziale, sul mercato. Il secondo passo è la creazione di un marchio che definisca chiaramente la differenziazione individuata con la strategia: colori, simboli, naming trasmettono significati inconsci che contribuiscono ad avere il risultato

preposto. Terzo punto cardine è la segnaletica esterna e interna al punto vendita con applicazione delle logiche di wayfinding, la disciplina che studia come si orientano le persone negli spazi. Una volta che la farmacia è pronta, occorre attuare una campagna di promozione del marchio sul territorio attraverso la distribuzione dell’offerta professionale della farmacia, che la aiuti a informare e allargare il proprio bacino di utenza.

Cosa significa per Mobil M trasformarsi progressivamente da azienda di arredi per farmacia

ad azienda di consulenza a tutto tondo? Nel corso degli anni ci siamo accorti che l’arredo è solo uno degli elementi da considerare all’interno di un progetto: cambiare l’arredo di una farmacia non porta sicuramente più clienti se non si ha una strategia precisa e non si sa quali prodotti esporre ed in che modo. Avere una visione a 360 gra-


intervista a...

A colloquio con Cristina Orsini, director di Creativ M, l’agenzia di comunicazione di Mobil M

di su tutti gli aspetti che influiscono sul buon funzionamento di una farmacia ci permette di offrire un servizio preciso tagliato sulle esigenze specifiche del farmacista. L’approccio consulenziale sviluppato in diversi step di analisi e progetto garantisce al farmacista anche un monitoraggio sui costi e sui tempi di progetto: ci capita spesso di pianificare un intervento dilazionando nel tempo le fasi progettuali secondo una specifica strategia di prodotto o, semplicemente, secondo un budget da rispettare che impone il raggiungimento di un obiettivo in un tempo definito.

In base alla sua esperienza, dove sta andando la farmacia italiana, quanto saprà “cavalcare il cambiamento” imposto dalle numerose novità degli ultimi anni? Oggi più che mai le farmacie devono sapere interpretare la professione in maniera diver-

sa: spetta a noi esperti di comunicazione e di retail il compito di rendere pratica una visione strategica tradotta nel punto vendita farmacia. Il consumatore ancora oggi pensa che le farmacie siano tutte uguali: questo perché la farmacia italiana fatica a rendere visibili al consumatore gli elementi distintivi del punto vendita e della sua offerta professionale e commerciale. Pensiamo ai grandi brand del retail che nella stessa città declinano lo stesso punto vendita in modo differente, con una diversa selezione di prodotto, ciascuno dedicato a una parte specifica del suo target.

Per esempio? Il centro città, dedicato a uno shopping di massa, richiede una selezione di prodotto più basica perché deve rivolgersi a tutti; le vie del lusso presentano flagship stores, dedicati più alla presentazione del brand e del servizio che alla vendita. Credo che per cavalcare il cambiamento la farma-

cia debba ragionare esattamente allo stesso modo per distinguersi dalla concorrenza ed essere vincente: sulla base della propria specializzazione e del proprio contesto, deve pianificare il proprio punto vendita per soddisfare le esigenze della sua clientela. La farmacia italiana ancora troppo spesso evita i cambiamenti per paura: le tendenze vanno invece viste come opportunità da sfruttare per il proprio business.

A cosa si riferisce? Mi riferisco alla rivoluzione digitale in atto, che rappresenta una soluzione di comunicazione e marketing unica per la farmacia e i suoi clienti: la possibilità di informare, intrattenere e interagire con il cliente con promozioni di prodotto, campagne stagionali, o semplicemente informazioni di servizio ed eventi è preziosissima e diventa una componente chiave per una shopping experience totale. Guardando, però, ai progetti Mobil M fatti negli ultimi due anni, solo una piccola percentuale ha intrapreso un percorso digitale in senso lato. Eppure, considerata, l’importanza di avere una strategia di comunicazione che preveda una pianificazione di contenuti, il digitale diventa

Cristina Orsini, director di Creativ M

uno dei mezzi da sfruttare per metterla in pratica.

E Mobil M lo fa presente ai propri clienti. Proprio così. Di fronte a questo quadro Mobil M integra il digitale nei propri progetti: nel layout distributivo dell’arredo, individuando punti focali strategici per fare comun i c a z i o n e i nt e r at t i v a o s empl ic ement e d ig i t a le ; nell’adeguamento dell’arredo, per integrare video e scaffali virtuali; fino allo sviluppo grafico di App e siti internet sulla base dell’identità.

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social

di Chiara Romeo

In tema di case

della salute Il dibattito prosegue: che ruolo avranno le farmacie?

La riforma della sanità in Lombardia, varata nel 2015, ma i cui piani di attuazione sono del 2016, porterà cambiamenti anche per la farmacia territoriale: se sulla carta sembra che possa esserci più spazio per la farmacia dei servizi, nel concreto il ruolo della farmacia e del farmacista nella gestione della cronicità sul territorio è ancora da verificare. Che il modello di cura sia «sicuramente migliorabile, specialmente per lo spazio da garantire concretamente alle farmacie» lo scrive Gianni Petrosillo, presidente di Federfarma Bergamo, nella sua pagina Facebook personale, in un post del 17 giugno. Lo stesso Petrosillo mostra poi i primi effetti della riforma in un post successivo, nel quale condivide un articolo pubblicato il 15 giugno 2017 nella sezione di Milano del sito del Corriere della Sera dal titolo “La casa dei dottori che unisce specialisti e medici di base”, a firma di Simona Ravizza. Nell’articolo si spiega in parole semplici cosa sarà di fatto quello che la legge ha definito Presidio socio-sanitario territoriale o, più brevemente, Presst. «Comunemente la possia-

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progetto lombardo per la gestione della mo considerare la casa dei dottori di cronicità, perché non venissero escluse le quartiere. La prima è stata inaugurata in farmacie del territorio, ma piuttosto avesvia Quadrio, 26», si legge nel testo. L’amsero un ruolo preciso e venissero considebulatorio comprenderà sette medici di farate come possibili partner nella gestione miglia, della Cooperativa medici Milano della cronicità. Centro, e grazie all’alternanza sarà aperto I colleghi farmacisti rispondono nei comdalle 8 di mattina alle 8 di sera. Il sabato menti ironicamente, ma fino alle 13. Insieme lasi percepisce una grande Riforma voreranno anche 27 preoccupazione. Un colspecialisti tra diabetolosanitaria lega commenta: «Beato il gi, cardiologi, dermatolombarda, farmacista che ha la farlogi, endocr inologi, in rete macia lì. Gli altri staranneurologi, ortopedici, ginon pochi no a guardare». A lui necologi, radiologi, reuribatte Gianni Petrosillo matologi. L’obiettivo a ipotizzare «O, peggio, piangerancontinua l’articolo «è rischi per no». Secondo un altro farquello di attivare a breil sistema macista la dirigenza ve la continuità assifarmacia lombarda non ha capito stenziale, dalle 20 alle il rischio di questa rifor24, evitando anche acma, che porterebbe: allo snaturamento cessi inutili al Pronto soccorso». Il prossidella pianta organica, all’azzeramento delmo poliambulatorio sarà aperto in via le liste dei pazienti dei medici di base, al Livigno, sempre a Milano. rischio di traffici di ricette da parte dei coE i farmacisti? Il Presidente di Federfarma siddetti gestori e al rischio della distribuBergamo, aveva già resa pubblica la sua zione diretta; «o fanno finta di non capire», posizione all’inizio dell’anno raccomandanchiosa un altro collega. do alla presidenza di vigilare su questo


dalle aziende

Energia

azzurra Da maggio Swisse, il brand di integratori alimentari di P&G, è fornitore ufficiale della Nazionale italiana di calcio Dalla gente comune agli atleti professionisti della Nazionale di calcio. Questo il cammino percorso, per la verità in tempi molto brevi, da Swisse, il marchio di integratori alimentari di P&G. «Siamo davvero orgogliosi di annunciare che la Nazionale italiana di calcio ha scelto i prodotti Swisse come suoi integratori ufficiali. Una dimostrazione evidente della credibilità che il brand ha conquistato in soli dodici mesi», dichiara Sami Kahale, presidente e amministratore delegato di P&G Sud Europa (nella foto con Gigi Buffon). «Swisse è infatti distribuito attualmente in più di 9.000 farmacie italiane, con un’ampia gamma di prodotti pensati per la popolazione italiana, come i multivitaminici per l’uomo e per la donna di ogni età, le varianti per prendersi cura della bellezza e quelle per rafforzare le difese immunitarie, così come quelle per incrementare l’energia fisica e mentale». Una partnership che sosterrà gli atleti Azzurri

dai Calciatori professionisti agli sportivi della domenica, una integrazione ad hoc

nelle diverse fasi dell’attività sportiva: dall’allenamento, alla gara, al recupero delle energie al termine delle prestazioni sportive. Nella giornata di presentazione ufficiale degli sponsor della Nazionale - svoltasi nel centro federale di Coverciano alla presenza di tutti i calciatori convocati per le partite con Uruguay e Lichstenstein - Kahale si dice particolarmente felice di contribuire, insieme ad altri m a rch i i n o m at i ,

agli auspicabili successi di un team sportivo che è patrimonio di tutti gli italiani: «Un ulteriore passo in avanti per un brand, Swisse, che già aveva in Claudio Marchisio uno dei suo testimonial principali e che intendiamo portare sempre più in alto». Swisse ha appena lanciato la nuova referenza Magnesio e Potassio, raccomandata per i calciatori professionisti ma anche per gli sportivi dilettanti e gli appassionati di cal-

cio. I sali minerali contenuti in Swisse Magnesio e Potassio contribuiscono infatti alla normale funzione muscolare, al nor male met a bolismo energetico e all’equilibrio elettrolitico e a ridurre la stanchezza e l’affaticamento. Swisse Magnesio e Potassio è un integratore alimentare specificatamente formulato per reintegrare i due minerali in caso di intensa sudorazione o di sforzi fisici particolarmente impegnativi.

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di Autore

occhiello

titolo

titolo sommario sasasa

foto?

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Tecnologie

su misura Le variegate soluzioni per la farmacia di Cefla: marketing ma non solo digitale Cefla, azienda italiana operativa a livello internazionale in diverse aree di interesse, progetta e sviluppa soluzioni di retail design per portare un valore aggiunto sia nella shopping experience dei clienti sia, nel nostro caso, per la farmacia stessa, facendo leva sui tre ambiti fondamentali che rendono un punto vendita differente: assortimento, concept e tecnologia. Nata nel 1932 come società cooperativa specializzata in impianti elettrici e termoidraulici a Imola, città dove tuttora mantiene la sede principale, Cefla è cresciuta fino a diventare un grande gruppo che si è consolidato a livello mondiale. Oggi vanta 26 sedi in tutto il mondo e 13 impianti produttivi in Italia, Cina, Germania, Russia e Usa, per un totale di oltre 1.800 dipendenti e 55.000 clienti attivi. L’azienda propone, oltre che alla Gdo, anche al mercato delle farmacie soluzioni sempre completamente personalizzabili, realizzate partendo da una base di moduli standard. Grazie al fatto di avere al proprio interno Zenith shop design, marchio del gruppo specializzato in allestimenti “su misura”, l’azienda imolese è in grado di offrire un progetto completo “chiavi in mano” con soluzioni altamente comunicative ed efficienti, rese competitive da una perfetta integrazione con le ca-

pacità industriali sviluppate negli anni. Cefla Shopfitting segue ogni passaggio, dall’ideazione alla realizzazione, all’arredamento. Ogni proposta, sempre ricercata dal punto di vista dell’ambientazione e della valorizzazione del prodotto, è costruita e studiata in accordo con il cliente e, oltre alla qualità estetica e funzionale che da sempre contraddistingue i progetti “su misura” firmati da Cefla, offre il vantaggio di essere particolarmente interessante e competitiva dal punto di vista dell’investimento richiesto. Tra i punti di forza degli allestimenti dedicati al mondo delle farmacie: l’attenzione per la comunicazione con il consumatore, l’illuminazione del prodotto, l’automazione della cassa. Ecco alcune delle soluzioni più innovative.

PROXIMITY MARKETING Inviare al cliente il messaggio giusto al momento giusto per rendere coinvolgente la shopping experience. Anche una farmacia può cogliere i numerosi vantaggi offerti dal proximity marketing, una tecnica che opera attraverso tecnologie di comunicazione di tipo visuale e mobile con lo scopo di promuovere la vendita di prodotti e servizi. Integrando

gli Smartlink, cioè dispositivi Beacon, negli scaffali di ultima generazione che utilizzano la tecnologia Bluetooth low energy (Ble), è possibile attivare informazioni verso gli utenti che hanno scaricato le relative App.

DIGITAL SHELF SYSTEM Il nuovo sistema di illuminazione e digitalizzazione per scaffali progettato da Cefla Shopfitting che si presta a infinite applicazioni digitali. Completo e modulare, ma anche impercettibile e non invasivo perché totalmente integrato nella struttura, è dotato di una distribuzione semplificata dell’energia elettrica lungo tutto lo scaffale, che porta corrente a bassissima tensione fino

dalle aziende

di Claudio Buono

all’estremità più alta dei piani. Un sistema unico e non invasivo, che permette l’utilizzo e l’integrazione di molteplici applicazioni digitali, senza il vincolo dell’alimentazione a batteria. È composto da moduli e barre a led per dare risalto al prodotto esposto guidando il cliente verso la scelta migliore, e dagli innovativi piani con lampade led integrate che assicurano prodotti sempre ottimamente illuminati.

CASH MANAGEMENT Diverse tipologie di casse automatiche per rispondere a ogni esigenza di cash management anche in farmacia. Dalla Self Evolution che permette una completa automatizzazione, alla semplice gestione del resto grazie a Fast Pay.

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Spigolature

Il Mese

del benessere intimo In settembre 1500 farmacie in tutta Italia potranno offrire alle loro clienti la consulenza personalizzata e gratuita di un team di ostetriche. Il Mese del benessere intimo, iniziativa organizzata da Corman con il patrocinio dell’Osservatorio nazionale per la salute della donna (Onda), si ripeterà anche quest’anno dopo il successo del 2016. Da Rovereto a Barletta, da Faenza ad Alghero, l’anno scorso, infatti, oltre 12.000 donne italiane hanno trovato la risposta ai principali disturbi e come prevenirli. L’affluenza conferma quanto evidenziato dalla ricerca condotta da Onda. La salute è una priorità per 7 italiane su 10, ma quasi la metà delle intervistate giudica insufficiente l’assistenza ricevuta dal Servizio sanitario nazionale. Oggi solo il 46 per cento delle donne è soddisfatto della gestione della propria salute: 2 intervistate su 3 vorrebbero fare di più. Nel progetto viene coinvolto anche il personale delle farmacie, che riceve la formazione specifica da parte delle ostetriche. Viene così creato il network Farmacia specializzata nel Benessere Intimo con certificato di Onda che ne attesta la competenza nel supportare le clienti sulla salute intima femminile. Per aderire al Mese del benessere intimo: tel. 02 9008097, email - info@corman.it

Alla ricerca

di assistenti familiari È stata attivata una partnership tra Federfarma delle province di Milano, Lodi e Monza-Brianza e Openjobmetis dedicata alle famiglie in cerca di assistenti familiari per periodi lunghi, o che si trovano a dover gestire situazioni di emergenza nelle quali è necessario far fronte alla mancanza improvvisa di un’assistente domiciliare. «Abbiamo deciso di aderire a questo progetto», spiega Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, «perché riteniamo che sia un’iniziativa utile alle famiglie. Questo accordo rientra nello spiri-

to della farmacia, vicina ai problemi degli anziani, dei malati, dei cronici, al servizio del territorio e della cittadinanza. Già oggi le famiglie vengono spesso in farmacia per chiedere un consiglio professionale sulla scelta della persona più adatta alle esigenze della persona che devono affidare a un’assistente domiciliare. È l’occasione di dare un aiuto alle famiglie ed è bene che parta d’estate quando le richieste sono superiori». Per maggiori informazioni: numero verde 800 292989.

Abbadessa nuovo Dg

di Pfizer Consumer Healthcare Giuseppe Abbadessa (nella foto), 45 anni, è il nuovo direttore generale di Pfizer Consumer Healthcare. Laureato in Ingegneria gestionale a Palermo, ha conseguito il master in Marketing e comunicazione di Publitalia ’80. Negli ultimi dieci anni ha lavora58

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to in Cosmetique Active Italia, la divisione del gruppo L’Oreal dedicata al canale della farmacia, come direttore commerciale prima (2007-2012) e direttore retail (2013-2016) dopo. Entrato in Pfizer a maggio, prende la guida della divisione italiana Consu-

mer Healthcare, dedicata alla produzione e commercializzazione di importanti brand internazionali e italiani leader nel mercato degli integratori alimentari, come Be-Total, Polase e Multicentrum o dei dispositivi medici, come ThermaCare.


Spigolature

Giombini confermato presidente di Adf

L’Associazione distributori farmaceutici ha rinnovato il proprio Consiglio direttivo. Mauro Giombini (nella foto) è stato confermato alla guida dell’associazione. Quattro i vice-presidenti: Ornella Barra (Past-President), Alessandro Albertini, Alessandro Morra e Luca Sabelli. «Il nostro settore

sta attraversando una fase di rapida e profonda mutazione», commenta Giombini, «e questo spiega perché i nostri associati abbiano preferito dare un segnale di stabilità, confermando molti dei propri rappresentanti. Siamo pronti alle nuove sfide tenendo ben presente che la distribuzione far-

m ac eut ic a r i for n i s c e le farmacie italiane ai costi più contenuti d’Europa e - insieme alle farmacie - assicura ai cittadini che i farmaci arrivino sicuri e veloci. Siamo fortemente convinti che le sfide del futuro si affrontino e si vincano sul terreno della qualità e dell’efficienza».

Sabine Greulich alla guida

di Boehringer Ingelheim Italia Nata a Heidelberg, in Germania, e laureatasi in Medicina, Sabine Greulich (nella foto) ha iniziato la sua carriera svolgendo attività ospedaliera e ambulatoriale. La prima esperienza aziendale è in Eli Lilly. Nel 2010 viene chiamata in Boehringer Ingelheim, in Germania, con il delicato compito di guidare la Bu Specialty Care, seguendo il lancio di tre farmaci oncologici e per le malattie rare. Nel maggio 2015 arriva a Milano per assumere il ruolo di Head of Business Unit Human Pharma di Boehringer Ingelheim Italia e ora anche la carica di presidente dell’azienda. «Ringrazio i vertici dell’azienda per la stima che continuano a dimostrarmi nell’affidarmi ruoli di crescente responsabilità all’interno del gruppo. È un onore essere chiamata a guidare una prestigiosa realtà in continua evoluzione come Boehringer Ingelheim Italia», affermato Greulich. «Ho già potuto apprezzare la professionalità dei colleghi italiani, e sono rimasta colpita dalla motivazione che li contraddistingue. Ora, una nuova sfida per la mia carriera, che porterò avanti con determinazione e passione».

Confalone ai vertici di Gilead Italia Valentino Confalone (nella foto) è stato nominato general manager di Gilead Italia. Prima di ricoprire questo ruolo, Confalone è stato Head of Europe per la start up della Biotech Unit di Dompé Farmaceutici. La soddisfazione del nuovo dg: «È per me un grande onore assumere la guida della filiale di Gilead in Italia. Questa è l’a-

zienda che fin dai suoi esordi, trent’anni fa, ha sempre scommesso sull’innovazione come chiave della ricerca e sviluppo dei propri farmaci, in aree terapeutiche con forti bisogni insoddisfatti dei pazienti e del sistema nel suo complesso. Sono quindi felice di poter mettere a disposizione del team italiano la mia esperienza, per

continuare a rendere accessibili terapie che migliorano in modo significativo la salute e la vita delle persone». Laureato in Economia alla Federico II di Napoli, Confalone ha conseguito poi un master in Relazioni internazionali e un altro in Business administration presso la Iese Business School di Barcellona.

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consigli

di Luigi Marafante

Sudorazione

intensa? REINTEGRARE I SALI MINERALI Il sudore è una secrezione salina necessaria per mantenere la temperatura corporea entro i limiti, ma è altrettanto vero che con il sudore si perdono molti sali minerali, fra i quali magnesio e potassio. Gli sportivi professionisti conoscono bene questo processo fisiologico: nella loro borsa non manca mai una bottiglia d’acqua, per-

ché bere durante l’attività fisica li aiuta a reintegrare i sali minerali persi, in particolare le acque ad alto residuo secco. Ma in caso di intensa sudorazione e sforzo fisico i livelli di magnesio e potassio nel sangue possono diminuire drasticamente, con sintomi come affaticamento o crampi muscolari: per questo a volte si

rende necessario un ulteriore rifornimento di sali minerali. Mylan propone per gli sportivi Magnosol, integratore di magnesio e potassio: il magnesio è un minerale che contribuisce al normale metabolismo energetico, mentre il potassio contribuisce alla normale funzione muscolare. Distribuito da Mylan. www.medapharma.it

RIEQUILIBRARE L’ECOSISTEMA INTESTINALE Integratore alimentare simbiotico costituito da 6 diversi ceppi probiotici, associati con fibra prebiotica allo scopo di riequilibrare l’ecosistema intestinale, Proflora è in grado di favorire il riequilibrio della microflora intestinale nel caso in cui la sua composizione sia stata alterata da: alimentazione impro-

pria, terapie antibiotiche, diarrea, alcool, stress psicofisico. I 6 ceppi di microrganismi probiotici si presentano in forma microincapsulata gastroprotetta. L’impiego di questa tecnologia migliora decisamente la capacità di sopravvivenza di tutti i ceppi probiotici durante il transito gastroduodenale. www.guna.it

UNO SCUDO PER LA PROTEZIONE SOLARE La linea cosmetica Verattiva Sole di Specchiasol, ora anche in versione travel, risponde alle esigenze di ogni tipo di pelle. Frutto di un’esperienza maturata nell’utilizzo di formulazioni a base di probiotici è in grado di garantire maggiore idratazione ed elasticità alla pelle. Verattiva Sole implementa la sua efficacia grazie alla presenza dell’innovativo Probiosunfactor 2.0 con fermento Thermus thermophilus, in grado di proteggere dai raggi IR. Lo scudo che si viene quindi a formare svolge una funzione quattro volte protettiva: anti UVA, anti UVB, anti IR e antiradicalico. www.specchiasol.it

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consigli

NON CI ARRENDIAMO ALLE ZANZARE

PER UNA MAGGIORE PROTEZIONE INTIMA Palestra, piscina, viaggi, ma anche la gravidanza e il post parto sono situazioni che richiedono particolare attenzione all’igiene intima. Da Angelini nasce Tantum Rosa Intimo Quotidiano Linea Difesa, con antibatterici naturali per proteggere le parti intime e aiutare a prevenire l’insorgenza dei cattivi odori, lasciando una piacevole sensazione di freschezza. Oltre all’azione antibatterica naturale, la formulazione con estratto di Calendula e olio di Enotera ha un effetto lenitivo e antipruriginoso. La linea comprende: detergente intimo, anche nel pratico formato da viaggio da 100 ml, e salviettine intime monodose. www.angelini.it

Zcare Protection Spray è uno spray aerosol insettorepellente inodore della linea Zcare Protection di Bouty, che difende efficacemente da zanzare tigre e comuni fino a 8 ore e dalle zecche fino a 2,5 ore. Aiuta inoltre a difendersi dalle punture di zanzare portatrici del Virus Zika. Zcare Protection Spray è un prodotto a base di dietiltoluamide (DEET) con concentrazione al 15%. La dietiltoluamide, presente nell’elenco dei biocidi1, è uno degli insettorepellenti più efficaci, in quanto in grado di proteggere per 4-8 ore da zanzare, zecche e altri insetti molesti, nonché di resistere maggiormente al calore rispetto ad altre sostanze chimiche. www.zcare.it

FORMULA LEGGERA CON AZIONE FORTE

PERDITE URINARIE SOTTO CONTROLLO TENA Men Premium Fit è la nuova mutandina assorbente specificatamente studiata per l’anatomia maschile e che offre una protezione elevata e discreta per perdite pesanti. Il motivo rigato e la buona vestibilità consentono di indossarla come la normale biancheria intima e resta in posizione sicura e aderente

durante le attività quotidiane. Il suo tessuto elasticizzato e traspirante crea una zona ad assorbenza sicura che è stata migliorata per bloccare con efficienza le perdite per una protezione diurna e notturna. Il sistema Odour Control, inoltre, offre una sensazione di freschezza e previene la formazione di odori indesiderati. www.tena.it

Visislim LIGHT è un integratore alimentare per il controllo del peso che grazie ai suoi principi attivi favorisce un’azione rapida sulla combustione dei grassi. È un importante aiuto nella lotta contro i chili in eccesso sia per le donne che per gli uomini. L’efficacia è dovuta alla sua formula bilanciata e ottimizzata con solo tre ingredienti: Olio di noci di pino coreano (PinnoThin), che sopprime l’appetito, CLA e olio di Guggul, che bruciano i grassi. I prodotti Visislim agiscono rapidamente con un’efficacia elevata grazie a una innovativa tecnologia che consente di inserire ingredienti in forma liquida in capsule rigide di gelatina (tecnologia brevettata Licaps di Capsugel). www.visislim.com

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consigli

“ALLUNGARE” L’ABBRONZATURA La piperina (estratto di pepe nero) favorisce l’assorbimento di betacarotene. Alcuni integratori alimentari, come nel caso di Phytobronz a base interamente naturale, sono consigliati per tutte quelle persone che vogliono prepararsi al meglio all’esposizione al sole e avere un’abbronzatura perfetta e duratura. Una “perla” prima ancora che la vacanza abbia inizio, meglio se una decina di giorni prima. È meglio assumerla al mattino per un maggiore assorbimento delle vitamine e degli ingredienti che la compongono. Per i massimi benefici continuare l’assunzione per tutta la durata della vacanza e per le 3 settimane successive. www.arkopharma.it

DERMOCOSMETICI CON UN CUORE TERMALE

PRENDI IL MEGLIO DALL’ESTATE Con l’arrivo della bella stagione e i primi caldi la stanchezza e la spossatezza possono essere ostacoli difficili da superare. Il nostro organismo, quando qualcosa non va come dovrebbe, ci manda chiari segnali: debolezza e affaticamento, che, se non giustificati da una attività più intensa della norma, possono indicare una ca-

FederFARMACO e Terme di Sirmione uniscono la conoscenza del mercato farmaceutico e delle esigenze del farmacista per FederFARMACO e l’esperienza ultra centenaria nello sviluppo dei benefici e potenzialità dell’acqua termale di Terme di Sirmione. La caratteristica principale di Purotherm è il suo cuore di acqua termale contenuta nei prodotti al 100%, le cui proprietà terapeutiche sulla pelle sono classificate al 1° livello superiore dal Ministero della Salute. Un’acqua unica, microbiologicamente pura, prelevata direttamente dalla fonte, che unisce i benefici delle acque sulfuree e delle acque salsobromoiodiche. www.termedisirmione.com

ELIMINARE FACILMENTE LA PELLE SECCA Per combattere il fastidioso ispessimento dell’epidermide sui talloni e sotto la pianta dei piedi, il nuovo Roll per Pedicure Timodore è il prodotto ideale per chiunque voglia nuovamente ottenere piedi

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morbidi dopo un solo utilizzo. Usando la testina rotante di colore nero, le numerose particelle ad azione rimovente eliminano facilmente la pelle secca, indurita e le callosità del piede. Per completare il

trattamento utilizzare la testina rotante di colore grigio, ad azione levigante. Nella confezione sono inoltre disponibili una testina rotante ricaricabile aggiuntiva e una comoda spazzolina pulente. www.timodore.it

renza di minerali, quali ad esempio magnesio e potassio. Swisse propone una novità di prodotto: Swisse Magnesio e Potassio, il nuovo integratore alimentare della marca di P&G, che aiuta proprio a reintegrare i sali minerali in caso di eccessiva sudorazione e spossatezza, e supporta la funzione muscolare. www.swisse.it


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di Luca Pani

The Blind Spot

Il paziente dottore

La necessità di arginare, ma non reprimere, la tendenza dei cittadini a “curarsi da soli”, grazie a internet Un sistema come quello del nostro Servizio sanitario nazionale, che è concepito per proteggere i diritti dei cittadini e dei pazienti, a maggior ragione nella loro inesorabile, a quanto pare, transizione verso il ruolo di consumatori, si appoggia e, allo stesso tempo, pretende che vi sia un senso di responsabilità comune e condivisa. Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a un’esplosione delle informazioni sulla salute e sulle malattie on line, fenomeno che ha ormai fatto emergere un nuovo tipo di paziente: più informato ma non necessariamente più competente nel prendere decisioni, spesso cruciali sulla propria salute, di quanto non lo fosse quando era meno informato e di gran lunga meno disponibile a prendersi il “dovere della responsabilità”, in autonomia, per quanto riguardava i trattamenti sanitari. L’informazione reperibile grazie all’uso delle nuove tecnologie, soprattutto per chi è in grado di controllare le fonti e la veridicità, aiuta a colmare un divario culturale tra tutte le professioni sanitarie (farmacisti compresi) e pazienti che, in alcuni casi, desiderano diventare protagonisti non solo, loro malgrado, nella malattia ma anche nella terapia. Non bisogna percepire questa rivoluzione, che è comunque inarrestabile, solo come una minaccia alla delicata integrità, al fragile equilibrio fiduciario del rapporto tra paziente/consumatore e farmacista, quanto piuttosto come un’opportunità che potrebbe consentire, se ben sfruttata, di creare nuovi modelli di interazione

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mente per avere migliori relazioni interprima di tutto culturale e quindi nell’orpersonali. Dobbiamo, dunque, rafforzare ganizzazione dei sistemi sanitari, a livello competenze che possono poi essere aplocale e nazionale. È palese che, per molplicate alle malattie e ai problemi correlatissime patologie, solo quando il paziente ti a un certo trattamento, ed essere avrà sviluppato una maggior consapevod’aiuto per gestire lo stress, far fronte allezza, e quindi più capacità critica sulle le emozioni negative, alpriorità e sui cambiala capacità di sentirsi menti necessari al suo sommersi parte attiva della cura, stile di vita, sarà in graaumentando il senso di do di gestire meglio la dalle propria malattia e le informazioni, autonomia. I farmacisti, in due parole, devono eventuali terapie. Saprischiamo migliorare la loro espepiamo, per esempio, che di annegare rienza nella comunicaper responsabilizzare i in un mare zione al fine di pazienti e consentire il tanto anelato principio di ignoranza identificare, prima possibile, i bisogni dei paziendi autodeterminazione, ti e supportarli nella dobbiamo rafforzare le gestione della propria salute. E tutte quenostre e le loro competenze psico-sociali, ste abilità non si imparano su internet, che non sono qualcosa di astratto ma che anzi ha modalità di comunicazioni bensì lo sviluppo del pensiero critico, la ben diverse da queste. È come se, somcapacità di prendere decisioni e risolvere mersi dalle informazioni, rischiamo di anproblemi, l’autoconsapevolezza, la gestionegare in un mare di ignoranza. ne delle emozioni e dello stress e infine Buon lavoro. la capacità di comunicazione efficace-


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