Anno XVIII | N° 13 7 settembre 2017 | www.puntoeffe.it
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Anno XVIII | N° 13 7 settembre 2017 | www.puntoeffe.it
PARLIAMONE Approvato il Ddl
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SOMMARIO
Editoriale| E se covano i lupi
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Controcorrente| La lunga estate calda
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InnovAzione| Tempo scaduto
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Dalle regioni| Formazione sul campo
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Un farmacista a scuola| Piccoli caregiver
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PARLIAMONe
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APPROVATO DDL CONCORRENZA | Sorpresa d’agosto
primo piano INCONTRI | Andrea Costa 18 MERCATO | Dispositivi, per fare chiarezza 24 MEDICINA | Ernia del disco, un disturbo diffuso 28
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FARMACOLOGIA | Reazioni avverse e polimorfismi genetici 32 DECALOGO | Ipotesi blog 35
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OMEOPATIA | Passi avanti 36 ATTUALITÀ | Una psicologa in farmacia
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NUTRIZIONE | La giusta idratazione 40 COSMESI | Un potenziale inespresso 44
RUBRICHE Il libro | Il killer è dentro di te Fiscale |Un mito da sfatare Legale |Il cuoco e il cigno, che non è un’oca
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What’s up Spigolature Consigli The Blind Spot | Modelli da importare
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Claudio Buono, Carla Carnovale, Sergio Cattani, Stefania Cifani, Elisa Da Vinci, Mario Giaccone, Erika Mallarini, Luigi Marafante, Viki Nellas, Bruno Riccardo Nicoloso, Luca Pani, Chiara Romeo, Edoardo Schenardi
Editore EDRA S.p.A.
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Direttore responsabile Giorgio Albonetti Direttore editoriale Ludovico Baldessin Direttore scientifico Paolo Vintani Coordinamento redazionale Giuseppe Tandoi - g.tandoi@lswr.it Collaboratori Silvia Ambrogio, Maurizio Bisozzi, Mercedes Bradaschia,
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Traffico Donatella Tardini (Responsabile) d.tardini@lswr.it - Tel. 02.88184.292 Ilaria Tandoi - i.tandoi@lswr.it Tel. 02.88184.294 Abbonamenti Tel. 02.88184.317 - Fax: 02.56561.173 abbonamentiedra@lswr.it Grafica e Immagine Emanuela Contieri - e.contieri@lswr.it
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Testata Associata
editoriale
E
di Paolo Vintani
se covano
i lupi
Il titolo è quello di un libro per bambini e adulti di Paola Mastrocola. La storia di un Lupo compagno di un’Anatra che decide di covare le uova al posto suo e del loro modo di affrontare l’attesa della schiusa. Entrambi in ventotto giorni vorrebbero diventare quello che non sono. Il Lupo, filosofo e preso a pensare e a scrivere, vorrebbe diventare meno astratto. La sposa Anatra, chiedendosi se i nascituri potrebbero non essere contenti di una madre incurante del mondo, cerca di incontrare più animali possibili. Dopo avventure e disavventure, le uova si schiudono e entrambi i genitori riprendono a essere quello che sono. «Ma loro due cosa ne potevano sapere? Cosa ne sappiamo noi di quanto cambia o non cambia il mondo a seconda delle cose che facciamo o non facciamo? A noi sembra sempre che fare o non fare, muoversi o star fermi sia proprio la stessa cosa e che non cambi un bel nulla. Ma forse non è così». Ci siamo lasciati a luglio e non era passato il Ddl concorrenza, erano da poco cambiati i vertici Federfama nazionale, di vaccini in farmacia non si parlava. Per chi era in ferie il pensiero era “se ne
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parla a settembre”, chi lavorava non aveva il tempo di pensare. Chi è per natura filosofo e pensieroso ha provato a darsi da fare e lavorare per assicurarsi una continuità di ruolo; chi non aveva mai pensato alle rivoluzioni in atto si è premurato di informarsi e iniziare a sentire. Tante parole, chi parlava di opportunità della farmacia, chi di morte e di ribellioni, chi ci spronava ad andare avanti, o chi esasperava la funzione culturale (che parolone) della farmacia. Adesso rialziamo le saracinesche e comunque il mondo della farmacia è cambiato, siamo tornati tutti nei nostri panni e ripreso le nostre consuetudini, e useremo sempre gli stessi toni comuni al singolo individuo. Ma, come descritto deliziosamente nella favola, se facendo quello che abbiamo sempre fatto osserviamo tra gli “alberi” del mondo potremmo scorgere i movimenti di uno scoiattolo che non avremmo mai visto se non ci fossimo un po’ agitati, e rifletteremo di più sulla quotidianità “economica” controllando più di prima, e inizieremo a confrontarci con i colleghi per ipotizzare una comunione non solo di intenti ma di condivisione di strategie. Soprattutto, basta con le tattiche. Insomma si respira questa come ultima estate della farmacia che abbiamo vissuto, siamo di fronte al mondo e dobbiamo affrontarlo.
Ieri sera vidi sulla scala Un piccolo uomo che non c’era Non c’era ancora oggi Oh, come vorrei che andasse via (Hughes)
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di Maurizio Bisozzi
a lunga
estate calda Cronache dall’Urbe e dal fantasmagorico mondo dei social network
di multe bruciati, e senza tirare in mezzo La lunga estate calda, la calda estate. tratto dai racconti di Nelle democrazie rappresentative, esiWilliam Faulkner, è il ste un patto di delega degli elettori vercelebre film galeotto so gli eletti. Noi ti affidiamo la gestione che portò il fascinoso della res publica e tu ne rispondi alle Paul Newman a impalprossime elezioni: sistema imperfetto, mare la splendida Joma unica alternativa alle tirannie, variaa n ne Wo o dwa rd . mente targate. Quando le amministraAncora, dopo seszioni politiche non sono in grado di sant’anni, la calda estaaffidare la gestione tecnica a figure te torna a liq uefare all’altezza del compito o quando la poliasfalti e buon senso. tica - di qualunque colore sia - tracima Sarà per questo che è stata battezzata dal ruolo creando assurdi privilegi e Lucifero, per i pensierini diabolici nascocausando sprechi e sti nella coda. A Roma inefficienze, mette a la giunta del sindaco Ormai dimora il seme del suo ha continuato a perdesi diffida distacco dalla società re pezzi, ogni tanto reale, della disaffeziopar te un assessore, di tutto ne, se non del disgucome i denti nella bocquello sto, che oggi il ca di mia nonna. L’ultiche viene cittadino medio nutre ma piorrea origina dal dall’alto, nei suoi confronti. Il buco nel bilancio senso di frustrazione dell’Atac, l’azienda di comprese e di ribellione pervade traspor to urbano in le scoperte e invade, gonfiando mano al Comune. Spee le conquiste una bolla di insoffese eccessive, risorse dell’uomo renza che avvolge non ottimizzate, debiti ogni tipo di istituziostorici; allo stesso temne, compresa quella scientifica. po, però, la Corte dei conti certifica che Ormai si diffida di tutto ciò che arriva l’Atac multa i viaggiatori senza biglietdall’alto, incluse le scoperte e le conquito, ma, scivolando sulle gocce di buon ste dell’uomo, dall’Illuminismo in poi; la senso liquefatto, si guarda bene dall’indelusione per il tradimento di pacta cassare le multe. Tradotto, 600.000 euro
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sunt servanda da parte delle istituzioni politiche contamina anche aree in cui non esistono patti da rispettare, ma solo evidenze, dimostrate e riproducibili. La scoperta e l’utilizzo dei vaccini ha debellato malattie senza cura come il tetano o flagelli in grado di sterminare mezza Europa, come il vaiolo. Non è elitarismo accettare la riflessione sul loro utilizzo solo quando, in barba a ogni sistema democratico, non sia il comune cittadino ma un prestigioso rappresentante della comunità scientifica a sollevarla. Se a casa ho un rubinetto che perde, chiamo l’idraulico, mica lancio un sondaggio sul web e in campo scientifico non esiste democrazia, solo prove inconfutabili: se cinquanta milioni di italiani votassero compatti per l’arresto della rotazione terrestre, domani il sole continuerebbe a sorgere, caldo e sereno. E indifferenti alle infuocate campagne su Facebook, virus e batteri allegramente a proliferare, senza farsi spaventare dagli appelli di un consigliere romano, di cui non faccio il nome per non regalargli immeritata pubblicità. Dalle tribune dei social, vero ufficio stampa dell’Ego, incita le genti a boicottare ogni tipo di farmaco, a far crollare i titoli delle aziende farmaceutiche, a mettere le Borse in ginocchio, in un infantile rigurgito di anarco-primitivismo. Lucifero è passato, speriamo non sia il turno di Belzebù.
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scaduto L’approvazione del Ddl Concorrenza e le incognite che comporta per la categoria. Innovare, un imperativo
E ora ci siamo. Non è stato un fulmine a ciel sereno perché il Ddl Concorrenza è stato in gestazione in Parlamento per 894 giorni, due anni e mezzo dalla sua presentazione il 20 febbraio 2015. Eppure, all’interno della categoria, scetticismo e confusione hanno regnato sovrani, tanto che solo il 55,38 per cento dei farmacisti prima dell’approvazione riteneva abbastanza probabile un’apertura al capitale, e comunque con limitazioni, e solo il 32 per cento se lo aspettava senza limitazioni (nella forma in cui si è effettivamente manifestata la norma le limitazioni ci sono, ma sono minimali per limitare il cambiamento di mercato). La Legge 4 agosto 2017, n. 124, sarà devastante come la 405/01? Sull’impatto i farmacisti hanno pareri discordanti: rispetto al business della farmacia lo vede positivo il 41,4 per cento dei titolari e il 49,4 dei collaboratori (senza limitazioni le percentuali cambiano, rispettivamente, a 25,8 e 35,5 per cento); rispetto alla professione lo ritiene positivo il 30,2 per cento dei titolari (percentuale che scende al 20 se si intende apertura al capitale senza limitazioni) e il 4 per cento dei collaboratori (27,6 senza limitazioni). Positivo o negativo? Dipende dalla reazione, ovvero dalla capacità di innovare.
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E per innovare occorre una visione chiara. media tradizionale, che potrebbero E al momento questa chiarezza non semmetterla pesantemente in crisi. bra essere diffusa. Qualche esempio? Il Altro esempio di confusione percettiva ri49,4 per cento dei titolari e il 56,7 dei collaguarda l’impatto sull’industria: il 65 per boratori ritengono che il nuovo impianto cento dei farmacisti ritiene che il provvedisia positivo per la distribuzione intermedia mento avrà un impatto positivo sull’indu(e lo pensa anche l’83 per cento dei manastria farmaceutica. Essa, però, si troverà a ger della stessa distribuzione intermedia), interfacciarsi con un retail più concentrato, in quanto considerano che con la nuova e quindi con maggiore potere contrattuale. normativa i grossisti potranno sfruttare Troverà anche interlocutori diversi: non solo l’opportunità di trasformare i crediti inesifarmacie e distributori intermedi, ma nuovi gibili nei confronti delle farmacie in capitaplayer con grande potere contrattuale come le, nonché potranno le retail clinic e le assicuintegrarsi a valle per acrazioni e con la tendenza a modificarsi alla razionalizzazione decrescere il potere consarà trattuale nei confronti gli assortimenti e dei partdell’industria. la struttura ner, nonché con la cultura Sottovalutano quindi il della private label; la gestessa pesante rischio a cui stione della multicanalità della filiera diverrà pertanto un imquesti soggetti vanno incontro. La concentrazioperativo. Per rimanere ne del retail porterà inevitabilmente alla competitive dovranno quindi innovare progressiva disintermediazione delle funnelle politiche commerciali e di marketing zioni all’ingrosso, che verranno svolte da (da logiche di sell in a logiche di sell out, centri logistici integrati di proprietà delle da listini differenziati per canale a listini reti, le quali svilupperanno un rapporto diunici, da accordi locali a accordi internaretto con l’industria. Pertanto sarà inevitazionali), e dovranno ridefinire le proprie bile, da un lato, un’ulteriore concentrazione strutture organizzative. Le farmacie quindella distribuzione intermedia e l’integradi si troveranno a operare in un contesto zione a valle dei principali player della stesdove non sarà solo la concorrenza a modisa in unioni volontarie (reti di proprietà dei ficarsi, ma anche la struttura stessa della grossisti); e dall’altro la costituzione di reti filiera. Servirà visione per poter fare quel di dettaglianti che svilupperanno centri lopercorso di innovazione che adesso non gistici autonomi dalla distribuzione interpuò più essere rimandato.
dalle Regioni
F
di Mario Giaccone, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Torino e consigliere Regione Piemonte
ormazione
sul campo Al via a Torino il master “Chiara Colombo”, per una farmacia sempre più attuale e attenta alle esigenze dei cittadini
È arrivato all’ottava edizione il Master di secondo livello in Farmacia territoriale “Chiara Colombo” che ha aperto le sue iscrizioni a metà giugno e che partirà in autunno. Il Master nasce dalla collaborazione tra Università e l’Ordine dei Farmacisti di Torino e ha per oggetto tutte quelle competenze che non fanno ancora parte del programma di studi accademico ma che in realtà sono indispensabili per la pratica professionale in farmacia. Tra queste c’è la conoscenza ne per il farmacista, che dei principi economico-finon acquisirà solo compenanziari dell’impresa farla macia, le nozioni di consolidata tenze in campo chimico e farmacologico ma in un contabilità e quelle risinergia quadro più ampio che lo guardanti la materia fitra colloca al centro del perscale, le medicine non corso assistenziale, per convenzionali, la bioetica. università una figura professionale Va detto poi che, oltre ale ordine le lezioni frontali, saranno dei farmacisti con un campo d’azione sempre più grande e cupresenti diverse personadella stode di un sapere preziolità del mondo della farp r o v i n c i a so e indispensabile per la macia italian, che società. illustreranno case history Diversi sono gli enti e le aziende che da relative alle pratiche di eccellenza legate subito hanno sostenuto questa importanalla professione e ai fenomeni che li hante iniziativa. Federfarma - la prima sosteno maggiormente interessati negli ultimi nitrice del Master – ha assicurato la anni. Un percorso importante di formazio-
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propria totale collaborazione nel creare sinergie tra Università e farmacie, ABC farmaceutici, Assogenerici, Banca Alpi Marittime, Corman e Difa Cooper. Anche per questa edizione poi, grazie ai contributi dell’Ordine dei Farmacisti di Torino, sarà possibile finanziare tre borse di studio a totale copertura della quota di iscrizione. Le iscrizioni prevedono un massimo di trenta iscritti, con un numero minimo di quindici. PER INFORMAZIONI ED EVENTUALI COMUNICAZIONI: www.farmacia-dstf.unito.it; www.ordinefarmacisti.torino.it; www.mastertorinofarmacia.it
un farmacista a scuola
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iccoli
caregiver
Continuiamo con la descrizione del laboratorio didattico “ALI(perle)MENTI - speciale diabete”, percorso di educazione alimentare dedicato a classi con alunni diabetici. Si tratta di interventi didattici adatti a tutti gli ambienti scolastici, in quanto il diabete ha assunto ormai dimensioni epidemiche e in ogni classe in cui andiamo la maggioranza dei bambini/ragazzi ha nonni o genitori che ne sono affetti. Chiaramente l’urgenza reale dell’intervento c’è quando è presente un diabetico, tanto più quando la scoperta della patologia è recente. Un percorso di questo tipo aiuta tutto il gruppo a farsi carico di un pezzetto del peso che questa cronicità porta con sé, in modo da riuscire ad affrontarlo più facilmente, condividendolo nella quotidianità (non dimentichiamo che il diabete, in particolare di tipo 1, è associato al rischio di suicidio). Dopo la contro-piramide alimentare e l’approfondimento sul diabete, iniziamo a costruire i burattini. Prima della lezione, i bambini sono invitati a portare da casa una bottiglia di plastica grande vuota, dei pezzi di tessuto non più utilizzati, cianfrusaglie di ogni tipo
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di Sergio Cattani, farmacista ed educatore (www.saluteducazione.it)
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Conoscere il diabete a scuola e imparare a occuparsi degli altri presenza fissa dei nostri laboratori). (spille, bottoni, fili di lana, pezzi di gioOgnuno di essi si è presentato e ha raccattoli ormai irrecuperabili e di tutto di contato i propri gusti alimentari, noi gli più) e a coppie un po’ alla volta inseabbiamo chiesto cosa mangia solitagniamo loro come dare forma ai propri mente a colazione e qual è il suo piatto pensieri. Si parte dalla testa, poi il viso e preferito. Tra risate, ammissioni di colpa via via il resto del corpo. Nel corso di sulla passione fast food, amore per le quattro ore in classe il burattino prende bevande super-zuccherate e sorprencorpo, in base ai desideri del bambino. denti abilità recitative, Questo momento è mologni bambino ha parlato to importante e non è il l’urgenza di sé in modo indiretto, caso di affrettarlo in un reale quindi più facile e verilasso di tempo minore, di un tiero rispetto alle domanin quanto il “parto” di questo “altro da sé” con- intervento de poste direttamente. sente di interiorizzarne c‘è quando Una volta raccolte tutte caratteristiche fisiche e è presente le video interviste, le abbiamo tagliate per cocaratteriali. Solo dopo un struire un filmato unico averlo fatto, il bambino diabetico (caricato su Youtube) riuscirà a considerarlo che abbiamo portato in un amico cui dare aniin classe classe qualche settimama. Nell’ultimo intervenna dopo, sorridendo insieme per l’espeto abbiamo sfruttato questo aspetto, rienza trascorsa e ricordandone i punti allestendo un piccolo teatrino in classe salienti. A distanza di qualche mese, abe invitando ogni coppia ad alternarsi biamo risentito la maestra di una delle per dieci minuti di intervista da parte di classi incontrate e ci ha detto che, dopo due cronisti venuti apposta per conoil nostro intervento, il bambino con diascerli (io e la videomaker Sofia Esposito, bete ha per la prima volta acconsentito a incontrare la psicologa dell’azienda sanitaria, figura di supporto a coloro che vengono colpiti da questa patologia in giovane età. Un piccolo grande traguardo di cui siamo tutti orgogliosi.
L'osso è u n tessuto metabolicamente attivo per tutta la vita. Nel cor so della vita si assiste infatti a un per petuo stato di ricambio, in modo tale che l'intero scheletro viene sostituito ogni decennio. Tale processo è noto come ri modellamento osseo. Una dieta equilib rata, ricca di calcio, vitamina D ed altri importanti mic ronut rienti come magnesio, zi nco, manganese, rame e boro sono elementi essenziali per mantenere u no scheletro sano durante l'età matura. Anche esegui re regolari esercizi con pesi svolge un ruolo importante per favorire la salute delle ossa negli adulti. OSTEO SUPPLEMENT è l'integratore alimentare di Solgar a base di Calcio, Magnesio, Zinco, Manganese, Rame, Boro, Vitamina D3 e Vitamina K2 indicato a uomini e donne che desiderano mantenere nel tempo la solidità delle proprie ossa e mantenere una dentatura sana per poter vivere appieno una vita attiva anche in età matura. Il calcio è necessario per il mantenimento di ossa e denti sani. La vitamina D e il magnesio contribuiscono al mantenimento di denti sani e insieme a Vitamina K, Zinco e Manganese
contribuiscono al mantenimento di ossa in salute. La vitamina D aiuta a ridurre il rischio di caduta associato a instabilità posturale e debolezza muscolare*. La caduta è un fattore di rischio per le fratture ossee tra uomini e donne sopra i 60 anni. Il calcio e la vitamina D aiutano a ridurre la perdita minerale ossea nelle donne in post menopausa**. Tale indicazione è intesa specificatamente per le donne sopra i 50 anni di età. Una bassa densità minerale ossea è un fattore di rischio per le fratture osteoporotiche. Il rame contribuisce inoltre al mantenimento di tessuti connettivi normali. * l'effetto benefico si osserva con un assunzione giornaliera totale (alimentazione + integrazione) di almeno 20 mcg di vitamina D e l'integrazione deve raggiungere almeno 15 mcg di vitamina D per dose giornaliera (3 tavolette al giorno) ** L'effetto benefico si osserva con un assunzione giornaliera totale (alimentazione + integrazione) di almeno 1200 mg di calcio e 20 mcg di vitamina D e l'integrazione deve raggiungere almeno 400 mg di calcio e 15 mcg di vitamina D per dose giornaliera (3 tavolette al giorno)
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S Quando ormai si pensava a un ennesimo rinvio il Ddl Concorrenza è stato approvato in via definitiva. Le reazioni della categoria e le prospettive a breve e medio termine
di Giuseppe Tandoi
orpresa
d’agosto Come giustamente fa notare Erika Mallarini nella sua rubrica, su questo numero di Punto Effe, sono occorsi 894 giorni perché il Parlamento approvasse il Disegno di legge sulla Concorrenza, presentato il 20 febbraio 2015 da un governo, quello guidato da Renzi, che oggi non c’è più, e da una “ministra” dello Sviluppo economico, Federica Guidi, che di lì a poco sarebbe stata indotta a dimettersi per un caso giudiziario che la riguardava, anche se non direttamente. Beninteso, la neonata Legge 124/2017 riguarda solo in minima parte le norme relative al sistema farmacia, trattando ad ampio raggio molti settori dove impellente è la necessità di liberare energie che ridiano impulso all’economia nazionale. Ma tant’è: il continuo rimbalzare da una Camera all’altra ha fatto sì che il Ddl giungesse in porto dopo lunga navigazione e quando, per la verità, ci si era rassegnati a un ennesimo rinvio. E la categoria, come ha reagito?
LE REAZIONI «Quando siamo arrivati alla dirigenza di Federfarma, a fine maggio di quest’anno, il Ddl aveva già alle spalle un lungo iter parlamentare e, a mio avviso, le conseguenze di un siffatto provvedimento erano state sottovalutate, nonostante i gridi di allarme di varie associazioni provinciali. Noi abbiamo subito motivato la nostra contrarietà al provvedimento cosi come
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Marco Cossolo
era strutturato, senza vincoli, con una nota inviata ai parlamentari, ma ormai era tardi in quanto la discussione concernente le farmacie si era già conclusa e i giochi erano fatti. Oggi il provvedimento è legge, è inutile piangere sul latte versato e siamo già al lavoro per gestire questo cambiamento che sarà epocale per la farmacia italiana». Le parole di Marco Cossolo - contenute nel comunicato ufficiale diramato, unitamente, da Federfarma e Federfarma Servizi - sono molto chiare: la nuova dirigenza si è insidiata quando ormai i giochi erano fatti, il pericolo è stato sottovalutato e ora ci si trova di fronte a un provvedimento che lascia aperte le porte, in teoria, all’avvento di monopoli o, più probabilmente, di oligopoli. Pochi grandi gruppi che si impossessano del mercato approfittando della norma che consente il controllo, recita il testo di legge, «del 20 per cento delle farmacie esistenti nel territorio della medesima Regione o Provincia autonoma». Cossolo fa anche notare quella che ritiene un’altra grave pecca della normativa: «… nella compagine sociale della proprietà della farmacia non è stata prevista la presenza obbligatoria del farmacista, neppure in quota di minoranza. Di fatto questo provvedimento si configura come un nuovo provvedimento contro la farmacia e con-
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tro i suoi utenti, sulla scia dei molti che si sono succeduti in questi anni». Gli fa eco la Federazione degli Ordini, nella sua nota ufficiale: «L’approvazione del Ddl Concorrenza segna un passaggio molto negativo per la sanità italiana, perché si consegna alla pura logica di mercato un servizio, quello farmaceutico, che è da sempre una delle funzioni centrali del servizio sanitario, il cui scopo è garantire l’equo e uniforme accesso ai medicinali a tutta la popolazione. È grave che, a differenza di quanto avviene per le società di professionisti, nel caso delle società proprietarie di farmacie non sia prevista la riserva della maggioranza alla componente professionale e questo può deter minare una minore tutela del cittadino, visto che il professionista della salute deve rispondere a una proprietà che segue solo regole di mercato». In aggiunta, «va sottolineato che mentre le società che erogano prestazioni medicospecialistiche sono tenute a un contributo all’ente previdenziale dei medici, nulla del genere è stato previsto per quelle che detengono la proprietà delle farmacie». Un’ulteriore testimonianza della disparità di trattamento di cui è stato vittima il sistema farmacia rispetto ad altri ambiti professionali». Eugenio Leopardi, presidente di Utifar, auspica da parte sua, che «i capitali vorranno tutelare la farmacia e rispettare la sua attuale identità. Staremo a vedere come evolverà la situazione ma credo che nessuno vorrà stravolgere un sistema che funziona e garantisce, pur in questo periodo di estrema difficoltà economica per le farmacie, un supporto di vitale importanza per il cittadino» (Fonte: Farmacista33). E i giovani farmacisti? «Avremmo auspicato maggiore attenzione e sensibilità
Eugenio Leopardi
verso la salute del cittadino, unita all’uniformità di accesso ai farmaci a tutta la popolazione», commenta Davide Petrosillo, presidente di Fenagifar. «Al contrario, in questo modo si favoriscono i grandi capitali e le multinazionali della distribuzione, mettendo in secondo piano la professionalità dei farmacisti nella governance delle società di farmacie. Riteniamo infatti alquanto pericoloso che questo non sia stato compreso appieno». Più sfumata la posizione di Assofarm, che critica il limite del 20 per cento su base regionale (lo avrebbe voluto più basso) ma non vede il pericolo tanto nell’approdo sul mercato delle società di capitali - come è noto già alcuni player internazionali sono
Davide Petrosillo
presenti nella gestione delle farmacie comunali di città anche di grandi dimensioni – quanto nel rischio, condiviso quindi da tutte le rappresentanze di categoria, che il nuovo quadro normativo possa «prefigurare posizioni di oligopolio e condurre il sistema a derive commerciali contrarie al senso della farmacia. Privata o pubblica che sia, la farmacia italiana deve rimanere uno strumento totalmente votato alla tutela della salute del cittadino. Gli utili di bilancio devono essere uno strumento, non il fine» .
parliamone
un parere tecnico: nicola brunello Le considerazioni di Nicola Brunello dello studio Brunello - uno dei più quotati a livello nazionale - sono quelle di un professionista che ha quotidianamente a che fare con i titolari di farmacia, con le loro aspettative e, a volte, con le loro defaillance. Un osservatorio privilegiato. Le società di capitale nella proprietà delle farmacie sono una novità epocale, cosa cambierà? È difficile fare previsioni, certo è che percepisco tra i titolari la consapevolezza che il cambiamento sarà notevole. È probabile che mutino, e non poco, gli scenari, anche se è difficile stimare la velocità del cambiamento. Magari i titolari di farmacia in difficoltà economiche attendono con ansia che capitali freschi entrino nel mercato, venendo loro in aiuto se non rilevando completamente la loro attività? Non credo sia questo il problema. Un tito-
lare che cerca acquirenti lo può trovare in ogni caso, al di là della presenza o meno delle società di capitale. Quello che la nuova normativa impone è invece un cambio di mentalità per tutti i farmacisti, anche quelli che decidono di rimanere indipendenti o di far parte di aggregazioni o network già esistenti. Facciamo un esempio. Le società di capitali hanno l’obbligo di pubblicare i bilanci e questa novità avrà necessariamente dei riflessi, in termini di trasparenza, sulle farmacie che verranno acquisite, oppure sulle farmacie che vorranno trasformarsi in società di capitali. Credo che alla lunga avrà un impatto anche sulle farmacie cosiddette “indipendenti”, che saranno stimolate ad avere gestioni più virtuose. È comunque un tema con molte sfaccettature. E sulla quota del 20 per cento a livello regionale cosa pensa?
Che si tratta di una quota già di per sé molto alta, anche se resta da capire chi potrà essere interessato ad avere tale quota in un territorio ridotto, per cui si rischiano di avere bacini di utenza in parziale sovrapposizione. Altre perplessità? Stiamo analizzando diversi temi legati alle società di capitali alla luce della norma approvata, che pensiamo meritino un approfondimento. Riteniamo anche che un confronto vada fatto in Regione e con i funzionari delle Asl, per condividere le linee guida.
CHE FARE? La ricetta di Federfarma è la rete delle reti, sintetizzata da Cossolo: «Per gestire il cambiamento e affrontare l’ingresso dei capitali è prioritario consolidare le aggregazioni già esistenti tra farmacie e le sinergie con le società di distribuzione del farmaco di proprietà dei farmacisti. Con la collaborazione di Federfarma Servizi stiamo progettando la realizzazione di una “rete delle reti” che possa mettere in connessione tra loro tutte le realtà aggregative di farmacie indipendenti attualmente presenti in It alia, per permettere loro di essere competitive sul mercato e confrontarsi con le società dei capitali». Di lì a qualche giorno Federfarma e Federfarma Servizi hanno siglato un protocollo che, secondo Antonello Mirone, presidente della seconda, «non è un semplice documento che ci consente di confrontarci in modo continuo e costante sulle tematiche a noi care. Raffor-
Andrea Mandelli
Antonello Mirone
zare la nostra sinergia significa voler mettere la firma delle nostre associazioni sul futuro della farmacia libera e indipendente, un futuro che i grandi capitali potrebbero sottrarre alla nostra profes-
sione sacrificando il servizio pubblico che svolgiamo da sempre su tutto il territorio nazionale per indirizzarlo verso logiche meramente commerciali» (Fonte: Farmacista33).
| settembre 2017 17
incontri
A
di Stefania Cifani
supporto
della sanità pubblica
Il neo presidente di Federsalus Andrea Costa parla dell’attualità e delle prospettive del comparto integratori, in costante crescita. La necessità di fare prevenzione, in sinergia con il Ssn
Un mercato in continua evoluzione, che in Italia vale 2,8 miliardi di euro ed è leader in Europa, e nel quale si muovono un consumatore sempre più evoluto e le figure del medico e del farmacista, principali referenti nell’attività di consiglio. Ne parliamo con Andrea Costa, da dieci anni nel consiglio direttivo di Fedesalus e da pochi mesi presidente. L’Associazione nazionale produttori e distributori prodotti salutistici rappresenta un riferimento per le aziende e le organizzazioni istituzionali che operano nel settore degli integratori alimentari. Appartenente all’European Health Products Manufacturers, Federsalus è impegnata nel favorire l’armonizzaz ione del le p ol i t iche re gol at or ie comunitarie del settore.
A poco tempo dalla sua nomina quali sono gli obiettivi dell’associazione? Qualità e consapevolezza per mantenere il percorso positivo di crescita del mercato e la fiducia di un consumatore che si dimostra sempre più attento al benessere e alla cura di sé. E poi un rapporto stretto con le istituzioni, che svolgono un ruolo fondamentale e trainante per il settore, un programma di formazione che si rivolge soprattutto a medici e farmacisti, per creare la filiera del futuro. Sono questi gli obiettivi del mio mandato che non fa altro che confermare il percorso delineato dai
18
settembre 2017 |
miei predecessori, Marco Fiorani prima e Marco Testa poi.
Quali le iniziative rivolte a medici e farmacisti? Medici e farmacisti sono i nostri più importanti driver, oltre che i referenti principali nelle decisioni di acquisto da parte dei consumatori. Federsalus, in collaborazione con Integratori Italia, ha avviato un progetto, IntegrINforma, con la finalità di migliorare le conoscenze sugli integratori alimentari del Medico di medicina generale e aggiornarlo sulla loro corretta gestione, nello specifico, benefici, modalità d’uso, eventuali effetti collaterali e possibili interazioni con i farmaci. Attraverso un breve questionario condotto da Edra è stato raccolto il punto di vista del medico sul tema dell’integrazione alimentare, individuati i fabbisogni formativi e le problematiche che si riscontrano maggiormente in ambulatorio. L’indagine è il primo step del progetto che svilupperà una rivista digitale e un percorso Fad Ecm di alto profilo sull’integrazione alimentare rivolto ai Mmg.
E per quanto riguarda i farmacisti? La farmacia, con il 92 per cento delle vendite, è il canale di maggior importanza e per il quale è necessario un presidio da parte delle aziende sempre più puntuale. Oltre al lavoro di monitoraggio del canale,
incontri Federsalus partecipa attivamente agli eventi legati al mondo della farmacia, nella convinzione che il farmacista rappresenti una figura determinante per l’industria degli integratori alimentari. Come associazione di categoria intendiamo creare un rapporto sempre più stretto con i farmacisti, forti del loro interesse nell’acquisire maggiori competenze rispetto alle modalità di consiglio al consumatore.
In che modo? Stiamo consolidando un network relazionale strutturato con i più importanti rappresentanti della farmacia come Federfarma, Fofi, Utifar, intervenuti anche alla tavola rotonda dell’ultima convention, sul quale fare leva per comunicare la qualità dei prodotti. Per il 2018 si prevede di attuare un programma di formazione e informazione al farmacista che ha un fondamentale ruolo di “mediatore”. È un professionista della salute che deve costantemente aggiornarsi per relazionarsi con una clientela che presenta una evoluta domanda di salute. Inoltre, è fondamentale per il farmacista colmare eventuali gap di conoscenza rispetto ai componenti dei prodotti, al loro corretto utilizzo, ai possibili effetti collaterali e alle eventuali interazioni con i farmaci.
Gli ultimi dati confermano l’ulteriore crescita del settore, come si spiega questo andamento? Secondo un’indagine realizzata da Gfk per Federsalus, 32 milioni di italiani hanno utilizzato integratori alimentari nell’ultimo anno, ovvero il 65 per cento della popolazione oltre i diciotto anni. L’indagine testimonia che gestione e cura della salute restano al centro delle attese e dei progetti di vita degli italiani. Aumentano i comportamenti preventivi legati allo stile di vita, si assiste a un’espansione delle pratiche a favore della salute, cresce la proatti-
| settembre 2017 19
incontri
vità nei comportamenti legati alla sua gestione ordinaria e quotidiana. Il valore delle vendite di integratori alimentari realizzato nei canali farmacia e Gdo ha raggiunto i 2,8 miliardi di euro (+6,5 per cento), corrispondente a circa 200 milioni di confezioni di integratori vendute (+ 5,1). Un valore più che doppio rispetto a quello registrato nel 2008. In sintesi, le dinamiche di mercato possono essere spiegate da un atteggiamento proattivo dei consumatori in relazione alla propria salute, da una struttura produttiva dinamica e robusta e da un rapporto stretto con le istituzioni, che svolgono un ruolo fondamentale e trainante per il settore.
Italia e normative europee, come è la situazione? La richiesta all’Unione Europea è di armonizzare la normativa di un comparto che incide positivamente sul piano economico-produttivo del Paese. Il mercato degli integratori, pur occupando in Italia una posizione di leadership nel contesto europeo, è penalizzato da lacune regolatorie che rischiano di frenarne lo sviluppo. La mancanza di un vero e proprio mercato armonizzato pone ostacoli al commercio intracomunitario, poiché gli stessi ingredienti sono soggetti a una regolamentazione diversa nei diversi Paesi.
europea. Tale bozza disciplina l’impiego di sostanze e preparati vegetali negli integratori alimentari. Il testo sostituirà, una volta entrato in vigore, il vigente Decreto del ministero della Salute del 9 luglio 2012. L’iniziativa legislativa porta a compimento, almeno a livello nazionale, il Progetto Belfrit, ovvero un elenco di piante e parti ammesse negli integratori alimentari condiviso con Francia e Belgio. Si sottolinea tuttavia che i tre Paesi non hanno una lista identica di botanical impiegabili negli integratori. Scaduto il termine, in assenza di rilievi, il Decreto potrà essere ufficialmente pubblicato.
Può entrare nel dettaglio?
Cosa manca a questo mercato?
La Commissione Europea ha armonizzato Per superare le barriere con cui si trovasolo alcuni aspetti in materia di integratono a fare i conti le nostre imprese per ri alimentari a base di vitamine e minerali esportare occorre anche sistematizzare e ha rinviato a una seconda fase, non anla certificazione degli stabilimenti. I nocora intervenuta, la definizione di norme stri stabilimenti infatti, tra i più qualificarelative ad altri nutrienti e sostanze deterti d’Europa, sono autorizzati a produrre minando grande eterogeneità della norintegratori alimentari e regolarmente mativa che rimane appannaggio dei ispezionati dalle Asl ma spesso, per singoli Stati Membri. L’applicazione del esportare, necessitano di una certificaRegolamento Claim (1924/2006), ancora zione Gmp - pratiche di buona fabbricaparziale, porta con sé alcuni limiti e critizione - che attesti la conformità dello cità che rischiano di incidere negativastabilimento a norme più specifiche alla mente non solo sull’industria del settore tipologia dei prodotti che trattano. È anma anche sulla comunicazione ai consuche in questo contesto che si inserisce matori, in particolare l’impegno di Federnel caso dei botanisalus, che ha sapuil mercato cal, le sostanze e i to dialogare con il degli preparati a base veministero della Saintegra tori getale utilizzati negli lute per cercare di integratori alimentaimplement are le è tuttora ri. La valutazione Gmp nel contesto penalizzato scientifica sull’impiedelle attuali norme. da lacune go delle indicazioni I mplement a re e regolatorie salutistiche per i bocertificare le Gmp tanical è ferma dal che ne frenano nel processo pro2010 e si attende dalduttivo significa, l’ulteriore le istituzioni Ue una infatti, non solo assviluppo decisione sui criteri sicurarsi l’accesso di valutazione sciena tutti i mercati eutifica che tenga in adeguata considerazioropei e mondiali, ma anche migliorare ne anche la tradizione d’uso. l’efficienza operativa, promuovere l’immagine stessa delle aziende e mantenere la fiducia del consumatore. Auspichiamo E l’Italia? quindi, da parte delle istituzioni, il recepiNella direzione verso l’armonizzazione va mento di questa integrazione al corpo il decreto che il ministero della Salute ha normativo attuale. notificato il 28 giugno alla Commissione
20
settembre 2017 |
Federsalus, Associazione nazionale produttori e distributori di prodotti salutistici, è stata fondata nel 1999 e attualmente conta 180 aziende associate. Attraverso la collaborazione con strutture di ricerca e istituzioni nazionali ed europee, si propone di sostenere le istanze del comparto e, al contempo, tutelare la salute del consumatore, promuovendo la corretta informazione sui prodotti salutistici e la loro qualità e sicurezza. Tutti i dettagli sul sito istituzionale www.federsalus.it.
Tra i prodotti più venduti ci sono i probiotici; quali altre categorie sono invece “emergenti”? I trend di vendita sono monitorati da Federsalus in modo molto efficiente ed efficace: i probiotici sono la categoria protagonista nel mercato degli integratori alimentari. Molti comunque sono i prodotti che rispondono a funzionalità d’uso specifiche e che si sono affermati nel mercato. Per valore generato si distinguono in farmacia gli integratori alimentari riguardanti le aree vitamine e minerali, benessere intestinale, benessere cardiovascolare, benessere delle vie respiratorie e difese naturali, riposo e benessere mentale, urogenitale, metabolismo, depurazione e controllo peso, digestione e salute muscolo-scheletrica. Rappresentano un esempio di categorie emergenti i prodotti antinausea, segmento ancora piuttosto contenuto in termini di valore delle vendite, ma con trend di rilievo.
Qual è il profilo del consumatore “tipo”? Secondo le ultime indagini svolte, il target di utilizzatori di integratori è ampio e trasversale, più concentrato al Nord e fra le donne, si caratterizza per una generale attitudine al benessere e alla cura di sé,
ricerca di equilibrio fra lavoro e tempo libero, ha un’attenzione all’alimentazione, al movimento e all’attività fisica. Nella scelta e decisione d’acquisto il consumatore ha un ruolo attivo nella ricerca di informazioni attraverso i diversi canali, ma fondamentale rimane il consiglio degli interlocutori esperti: il 35 per cento dei consumatori viene consigliato dal medico, il 35 per cento riceve un consiglio dal farmacista.
Come educare e tutelare il consumatore? Cerchiamo di abbracciare tutta la filiera in un percorso di consapevolezza e di educazione per favorire un consumo più accorto di questi prodotti. Oggi il consumatore è molto sensibile, attento e responsabile, oltre che competente. A sua tutela Federsalus lavora con le aziende per orientarle verso pratiche di comunicazione commerciale corrette; abbiamo istituito un gruppo di studio che ha come obiettivo la comunicazione corretta e trasparente.
E il commercio on line? Uno dei temi a cui Federsalus si è dedicata negli ultimi anni è stato, appunto, l’acquisto sicuro degli integratori on line, a fronte di una crescita degli acquisti di
questi prodotti sul web. Per guidare passo dopo passo tutti coloro che vogliono avere l’opportunità di acquistare su internet, consapevolmente, anche prodotti non commercializzati in Italia, l’associazione ha realizzato un decalogo in dieci punti, facile da consultare e ricco di chiarimenti utili al consumatore per conoscere il mondo degli integratori alimentari disponibile sul portale Federsalus.
incontri
L’associazione
Gli integratori come possibile fonte di risparmio per il Ssn, cosa si può dire? L’invecchiamento della popolazione e le cronicità a esso connesse rappresentano la grande sfida nella programmazione del sistema sanitario. Gli italiani over 65, infatti, arriveranno a costituire nel 2050 oltre il 33 per cento della popolazione. Inoltre, il costo pro capite per il Ssn di un senior è quasi tre volte superiore al costo di un cittadino intorno ai quarant’anni. Le soluzioni che possono essere messe in campo per fronteggiare questa tendenza sono legate alla promozione di stili di vita sani e di una corretta alimentazione. Gli integratori alimentari costituiscono uno strumento valido in questa direzione in un’ottica di investimento, per garantire il benessere collettivo, rappresentando oggi una grande risorsa non solo per la salute della popolazione, ma anche per la sostenibilità economica del Servizio sanitario nazionale. Promuovere la prevenzione primaria anche attravers o l ’ ut i l i z zo de g l i i nt e g rat or i alimentari vuol dire diminuire i costi per cure e ricoveri futuri.
Può fare un esempio? Le malattie cardiovascolari sono attualmente una delle maggiori cause di morte. I prodotti nutraceutici possono ridurre il colesterolo o ridurre la possibilità di ostruzione delle arterie, ritard a ndo p er q ue s t o l a c ond i z ione patologica. Raggiungere quindi una maggiore consapevolezza sul fronte della prevenzione è un obiettivo ambizioso e di ampia portata, che può essere conseguito soltanto attraverso un’alleanza vasta e coesa.
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mercato
P Sono principalmente prodotti di libera vendita, con trend positivi consolidati, spesso in vetta alla graduatoria nelle categorie funzionali di riferimento. Eppure, parlando di dispositivi medici, È difficile essere certi di intendersi: il perimetro è ampio e i contorni sono sfumati, per questo non è quasi mai chiaro come sia costruita la valutazione dei risultati sulle vendite. Il ministero della Salute stesso parla di borderline, per indicare quei prodotti che, pur rientrando nella definizione di dispositivo medico, non appartengono con chiarezza a un determinato settore, per i quali è difficile definire quale sia la normativa di riferimento da applicare. Un prodotto borderline, infatti, può ricadere anche nell’ambito di applicazione di altre direttive, come quelle sui farmaci, sui biocidi, sui cosmetici, sugli integratori o sui prodotti per la protezione individuale. All’interno di questa grande cornice abbiamo cercato di approfondire un’area molto specifica ma rilevante per dimensioni e trend: quella dei dispositivi destinati alla protezione degli apparati, parte a tutti gli effetti di un mondo ancora più ampio, se si pensa a quali siano i driver di consiglio e di acquisto, quello dell’automedicazione. Abbiamo quindi escluso strumenti, software, apparecchi, impianti e tra le so-
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settembre 2017 |
di Viki Nellas, New Line Ricerche di Mercato
er fare
chiarezza Dispositivi medici per la protezione degli apparati: come individuare le reali opportunità
stanze quelle per uso orale, riconducibili alla Direttiva sugli integratori, includendo invece i dispositivi medici destinati alla prevenzione e alla cura in ambito oftalmologico, otorinolaringoiatrico, urogenitale, dermatologico. Stiamo parlando di un mercato che vale per la farmacia italiana quasi 637 milioni di euro sull’anno mobile terminante a giugno 2017, in crescita del 6,5 per cen-
to a valore, a cui corrispondono nello stesso periodo 46,4 milioni di confezioni vendute (+ 5,9), con una quota dell’8 per cento sul totale extrafarmaco.
NEL DETTAGLIO La tabella 1 mostra come le diverse aree funzionali si ripartiscono all’interno di questo perimetro: il 33 per cento del mercato è riconducibile ai dispositivi of-
Tabella 1 DISPOSITIVIPERLAPROTEZIONE DEGLIAPPARATI
PRINCIPALI SEGMENTI
Milioni €
trend
quota
TOTALE MERCATO
636,5
+6,5%
100,0%
OFTALMOLOGICI
212,0
+7,2%
33,3%
RINOLOGICI
124,9
+7,6%
19,6%
GINECOLOGICI
74,8
+3,3%
11,8%
DERMATOLOGICI
60,2
+6,2%
9,5%
ANTIDOLORIFICI
46,0
-3,1%
7,2%
STOMATOLOGICI
24,9
+0,7%
3,9%
OTOLOGICI
15,6
+4,4%
2,5%
VENOTONICI, ANTIEMORROIDALI
12,6
+9,7%
2,0%
ENDORETTALI
12,6
+23,9%
2,0%
ALTRE FINALITÀ
52,9
+15,4%
8,3%
Totale Italia - anno mobile luglio ‘16 - giugno ‘17
mercato talmologici, 212 milioni di euro in crescita del 7,2 per cento a fatturato. Si tratta principalmente di prodotti idratanti e calmanti, formulati in gocce oculari e soluzioni per irrigazione. Il secondo segmento per dimensione di fatturato è quello dei rinologici (124 milioni di euro, +7,6 per cento), che comprende soluzioni e lavaggi nasali, coadiuvanti nelle patologie dell’apparato respiratorio, soprattutto da raffreddamento anche in età pediatrica.
Il terzo segmento comprende i dispositivi ginecologici, detergenti, ovuli, gel, ad azione lenitiva, idratante e lubrificante (74,8 milioni di euro, +3,3 per cento), seguito dai dispositivi dermatologici (60,2 milioni di euro, +6,2), formulazioni di diversa natura indicate per i problemi della pelle come psoriasi, verruche, herpes, dermatiti. Unico segmento in flessione (46 milioni di euro, -3,1) è quello dei dispositivi utilizzati come antidolorifici soprattutto ar-
ticolari, per la gran parte sotto forma di siringhe a base di acido ialuronico. Scendendo nella graduatoria troviamo i prodotti per il trattamento delle stomatiti e delle afte: collutori, creme, gel con effetto barriera a protezione delle zone lese della mucosa orale, i prodotti otologici, coni e spray destinati alla pulizia del dotto auricolare, i venotonici, creme, pomate e gel destinati soprattutto al trattamento delle emorroidi, e infine i prodotti ad utilizzo endorettale, principalmente microcli-
| settembre 2017 25
mercato
smi a base di sostanze naturali con effetto lassativo, in forte crescita (12,6 milioni di euro, +23,9 per cento). Quasi 53 milioni di euro e un trend molto positivo (+15,4 per cento a valore) la restante parte dei dispositivi con le indicazioni le più disparate, dalle soluzioni intravescicali, ai prodotti per le ragadi, le scottature, ai gel iniettabili con effetto filler. Un mercato così eterogeneo è presidiato da un numero molto elevato di aziende, oltre 690, tra cui però le prime venti si dividono il 50 per cento del fatturato complessivo (grafico 1). Uno sguardo ora alla tabella 2, che mostra le prime venti referenze: queste ar-
Grafico 1 Principaliaziende ALLERGAN NOVARTIS GLAXOSMITHKLINE PRIME 5 19%
SOOFT ITALIA
ALTRE AZIENDE 50%
IST.GANASSINI
RECORDATI ALTRE AZIENDE LABORATOIRES THEA CHEFARO PHARMA BAUSCH & LOMB DECA LAB.CHIMICO UNIFARCO SOOFT ITALIA
FIDIA FARMACEUTICI SIFI FARMIGEA Srl COSWELL MONTEFARMACO ALLERGAN IST.GANASSINI
DOMPÈ ABOCA VISUFARMA PRODECO PHARMA PASQUALI NOVARTIS - GLAXOSMITHKLINE RECORDATI
Totale Italia - anno mobile luglio ‘16 - giugno ‘17
Tabella 2 DISPOSITIVIPERLAPROTEZIONEDEGLIAPPARATI PRINCIPALI REFERENZE
Azienda
Milioni €
trend
THEALOZ DUO SOL OCULARE 10ML
LABORATOIRES THEA
9,950
+56,2%
HYALUBRIX SIR 30MG 2ML 3PZ
FIDIA FARMACEUTICI
6,600
-14,4%
OPTIVE FUSION 10ML
ALLERGAN
6,544
-1,4%
IRIDIUM GARZA OCULARE MED 20PZ
SOOFT ITALIA
5,495
-1,3%
EUMILL GOCCE OCULARI 10FL0,5ML
RECORDATI
5,398
+9,0%
SYSTANE ULTRA GTT OCULARI 10ML
NOVARTIS-GLAXOSMITHKLINE
5,059
-14,8%
MELILAX PEDIATRIC 6MICROCLISMI
ABOCA
4,929
+18,5%
COMPEED HERPES PATCH 15PZ
JOHNSON & JOHNSON
4,816
+5,4%
DERMOVITAMINA MICOB SOL UNG
PASQUALI
4,642
+2,1%
ALOVEX PROTEZ ATTIVA GEL 8ML
RECORDATI
4,466
-0,2%
HYALISTIL BIO 0,2% 10ML
SIFI
4,277
+8,0%
HYALUBRIX SIR 30MG 2ML
FIDIA FARMACEUTICI
4,248
+7,3%
OPTIVE SOLUZIONE OFTALMICA10ML
ALLERGAN
4,178
-12,8%
SYSTANE IDRA GOCCE OCULARI LUB
NOVARTIS-GLAXOSMITHKLINE
4,127
+15,0%
BLEFARETTE SALV OCULARI 30PZ
FARMIGEA Srl
3,868
-9,3%
ARGOTONE 0-12 SOL NASALE 20ML
DOMPE`
3,741
-5,0%
RECUGEL GEL OCULARE 10G
BAUSCH & LOMB
3,490
-1,0%
XANTERNET GEL OFT 20FL 0,4ML
SIFI
3,461
+6,2%
ALOVEX PROTEZ ATTIVA SPR 15ML
RECORDATI
3,318
+3,8%
HYALISTIL BIO 0,2% 30FL 0,25ML
SIFI
3,301
+12,4%
Totale Italia - anno mobile luglio ‘16 - giugno ‘17
26
settembre 2017 |
% N°nuove ref.
9,6%
ENDORETTALI
28,1%
mercato
12,3%
VENOTONICI ANTIEMORROIDALI
13,8%
STOMATOLOGICI
18,8%
OTOLOGICI
11,9%
ANTIDOLORIFICI
10,4%
DERMATOLOGICI
15,9%
GINECOLOGICI
11,4%
RINOLOGICI
28,7%
ALTRE FINALITÀ
TOTALE MERCATO
16,1%
OFTALMOLOGICI
GraficoGrafico 2 Incid2ex nx zx axd xe x l x l x e xn xx ux o x vereferenzesultotalesegmento
Totale Italia - anno mobile luglio ‘16 - giugno ‘17
IL NUMERO DI REFERENZE INTRODOTTO NEGLI ULTIMI DODICI MESI SI ATTESTA INTORNO AL 16 PER CENTO
Quello dei dispositivi per la protezione degli apparati è un ambito in cui la ricerca di nuove proposte non è particolarmente elevata, come mostra il grafico 2: il numero di referenze introdotte negli ultimi dodici mesi si attesta intorno al 16 per cento, il che poi si traduce in un contributo modesto in termini di fatturato (meno del 4 per cento).
IN CONCLUSIONE rivano a coprire solo il 15 per cento del valore del mercato, seguite da oltre 2.600 altre con vendite negli ultimi dodici mesi, a confermare la complessità di questa categoria di prodotti. I trend delle principali referenze rispecchiano piuttosto bene l’andamento del segmento di appartenenza, con i dispositivi oftalmologici che occupano spesso queste prime posizioni. Uno degli aspetti che è importante tenere presente nella valutazione di un mercato è il tasso di innovazione, cioè quanto incidono le novità di prodotto, lanci ed extention line, sui risultati complessivi.
L’analisi mostra quindi come le performance di questo mercato non siano legat e t a nt o alle novi tà di re c ent e introduzione, quanto a una domanda consolidata, spesso sostenuta anche dall’indicazione del medico. Come sempre ci preme sottolineare quanto il corretto presidio di aree fortemente legate all’ambito dell’automedicazione e della salute sia fondamentale: qui il supporto al paziente, che più che in altre categorie può aver bisogno di aiuto per il corretto utilizzo dei prodotti, rappresenta una forte opportunità di legame e di riconoscibilità per la farmacia.
Elaborazioni e dati a cura di New Line Ricerche di Mercato I dati riportati nell’articolo si riferiscono alle vendite rilevate su un campione d i olt re 5.40 0 fa r macie, statisticamente rappresentativo del mercato italiano. I valori nelle tabelle e nei grafici indicano le vendite a totale Italia. La suddivisione nelle principali categorie del farmaco e del parafarmaco è realizzata a partire dalla Banca Dati Federfarma e perfezionata attraverso uno studio continuo mirato alla costruzione di mercati omogenei per area terapeutica e per bisogni di consumo.
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medicina
U
di Claudio Buono
n disturbo
diffuso
L’ernia del disco è una patologia molto più frequente di quanto si pensi, con risvolti socio-sanitari da non trascurare
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Le patologie discali sono più diffuse di certa motilità, per cui la colonna può, entro quanto si potrebbe immaginare, specialcerti limiti, curvarsi in tutti i sensi ed esemente nei Paesi industrializzati. In Italia si guire movimenti di rotazione. Quando, a calcola che ne soffrano almeno quindici seguito di questa dislocazione, il rivestimilioni di persone e le statistiche indicano mento esterno di un disco si rompe, una che sono più di 50.000 gli interventi chipiccola porzione del nucleo polposo fuorierurgici che vengono effettuati ogni anno sce dalla propria sede (erniazione del diper tentare di risolvere problemi legati sco) e va a comprimere i fasci nervosi della all’ernia del disco. In effetti si tratta di una colonna (per esempio il nervo sciatico), promalattia molto dolorosa e invalidante, che vocando dolore, intorpidimento o debolezcolpisce prevalentemente donne e uomini za della schiena, oppure della gamba o del in piena età lavorativa braccio, a seconda che (tra i venti e i cinil problema sia a livello si tratta quant’anni), con serie lombare o cervicale. ripercussioni sul piano Assai di frequente l’erdi una socio-sanitario ed ecodislocazione, nia è associata a una nomico. pregressa degenerao spostamento zione dei dischi interdei dischi ver tebrali. Con il CHE COS’È passare degli anni, inConosciuta anche cointerposti fatti, questi perdono me prolasso discale, tra una flessibilità ed elasticil’ernia del disco è la vertebra tà, diventano fragili e conseguenza di una die l’altra rischiano di lacerarsi slocazione, cioè di uno più facilmente. Ma l’afspostamento, dei difezione può manifestarsi anche in età gioschi interposti tra una vertebra e l’altra, vanile, spesso a causa di un’eccessiva definiti intervertebrali. Questi cuscinetti attività fisica o di una lesione della colonna di cartilagine elastica - formati da uno conseguente a un trauma. strato duro all’esterno (anello) e da uno morbido interno (nucleo) - fungono da veri e propri ammortizzatori naturali capaci di SINTOMI attenuare le pressioni sviluppate durante i La sintomatologia dell’ernia del disco movimenti (per esempio mentre si salta o lombare, la forma più frequente di quesi corre) e di conferire alle vertebre una sto disturbo, inizia in genere con una
medicina lombalgia acuta associata a sciatalgia. Quest’ultima è caratterizzata da un dolore intenso che partendo dal gluteo si irradia lungo la schiena o il lato di una gamba, ed è talvolta accompagnato da formicolio e intorpidimento in queste aree, oltre che da un senso di rigidità di tutta la colonna vertebrale. Può capitare che il mal di schiena o il dolore alla gamba peggiorino quando si è in posizione seduta da troppo tempo, oppure a seguito di un forte colpo di tosse o di uno starnuto.
COME SI SCOPRE Nella maggior parte dei casi, l’esame fisico è già sufficiente per fare una diagnosi di ernia del disco. Lo specialista (ortopedico, fisiatra o neurochirurgo), oltre a testare i riflessi, la forza muscolare
e la capacità deambulatoria del paziente, osserva anche la flessibilità e l’ampiezza di movimento della colonna vertebrale, ed effettua prove di flessione di entrambe le gambe. Eventuali campanelli d’allarme, primo fra tutti il dolore a una gamba o alla schiena, fanno sospettare un danneggiamento delle radici nervose o del midollo spinale a causa di un’ernia discale. In tal caso, potrebbe essere necessario ricorrere a ulteriori e più approfonditi accertamenti diagnostico-strumentali (come radiografia, Tac o risonanza magnetica), sia per confermare la pressione sul midollo spinale da parte del disco erniato e accertare quali sono i nervi interessati, sia per escludere altre cause di dolore alla schiena (come un’infiammazione o una microfrattura vertebrale).
TERAPIE Nella maggioranza dei casi, l’ernia del disco non richiede cure impegnative. Secondo i dati più recenti, nove persone su dieci riscontrano un miglioramento dei sintomi (spesso con riduzione spontanea della protrusione discale) già dopo uno o due mesi di trattamento conservativo, basato su riposo a letto, limitazione delle attività a rischio che aggravano i sintomi (come distensioni, piegamenti e torsioni della colonna, sollevamento di pesi…), assunzione di farmaci antidolorifici, antinfiammatori (anche cortisonici se necessario) e miorilassanti, cicli di fisioterapia (che possono includere applicazioni di ultrasuoni e stimolazione elettrica per alleviare il dolore, oltre a manipolazioni vertebrali), esercizi posturali di stretching riabilita-
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medicina
Terapie “incruente” Ossigeno-ozono terapia Tra le metodiche mininvasive, il trattamento dell’ernia del disco attraverso un composto di ossigeno-ozono si è dimostrato efficace in una buona percentuale di casi (70-80 per cento circa). L’infiltrazione si effettua utilizzando una siringa che inietta la miscela gassosa in corrispondenza dello spazio discale interessato. Questa riesce a espandersi, venendo direttamente a contatto sia con la radice nervosa sia con il disco protruso. Si ritiene che tale procedura possa provocare una riduzione delle dimensioni del disco erniato e che contemporaneamente riesca a svolgere un’azione antinfiammatoria sulla radice nervosa irritata dalla compressione radicolare. Mesoterapia Questa metodica terapeutica prevede microiniezioni (solo pochi ml) intradermiche o sottocutanee di farmaci ad azione antinfiammatoria, decontratturante e antidolorifica, nelle zone corrispondenti all’organo leso o dolente.
tivo (per riportare la colonna in equilibrio e ridurre la compressione). Vi sono poi alcune terapie “incruente” (vedi box sopra).
CHIRURGIA SÌ O NO? Quando le diverse strategie adottate non riescono a migliorare i sintomi, primo fra tutti il dolore, come ultima chance non resta che ricorrere al bisturi. Oggi, per fortuna, la tecnica ha fatto passi da gigante e l’intervento si affronta con maggior serenità rispetto a un tempo. Ma quando la chirurgia è imperativa? Fondamentalmente se sopraggiungono complicazioni neurologiche invalidanti, cioè se a seguito di un’ernia espulsa, il dolore è così forte e paralizzante e l’ernia talmente ostruente, da alterare la sensibilità e la forza muscolare a livello del piede e della gamba, con
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conseguente difficoltà di movimento degli arti inferiori. L’intervento principe è la cosiddetta “microdiscectomia”, che il più delle volte si effettua in anestesia generale e di solito prevede almeno una notte di degenza in ospedale. Aiutandosi con il microscopio operatorio, che consente di amplificare in modo estremamente dettagliato le immagini della zona da operare, il neurochirurgo (o il chirurgo ortopedico) effettua una piccola incisione nella pelle e nei muscoli, per rendere visibile l’area d’intervento. Dopodiché provvede a rimuovere una piccola porzione di osso (lamina) della vertebra superiore e di quella inferiore in modo da avere libero accesso all’ernia che poi eliminerà, dividendola in frammenti, insieme a parte del disco intervertebrale,
Osteopatia In generale, il trattamento con questa metodica include manovre, manipolazioni e mobilizzazioni volte a ricreare lo spazio intrarticolare e a ridurre la pressione sulla radice del nervo a livello lombare e cervicale. Chiropratica Le terapie manuali adottate possono comprendere manipolazioni o mobilizzazioni specifiche delle articolazioni che mirano a sbloccare le vertebre bloccate ripristinandone il corretto movimento, e a eliminare la pressione dai dischi vertebrali. In certi casi, poi, la manipolazione permette di rimuovere il materiale erniato dalla radice del nervo, riducendo l’infiammazione dei tessuti circostanti. Ginnastica posturale Ideale per migliorare la mobilità articolare e l’elasticità muscolare, questo tipo di ginnastica favorisce l’allineamento e l’allungamento della colonna vertebrale e della muscolatura posteriore del corpo, attraverso una serie di esercizi che ricordano lo stretching.
alleviando così la pressione sul nervo. Il vantaggio principale di questa tecnica è dato dal fatto che incisioni più piccole e traumi di minor entità ai tessuti circostanti significano meno cicatrici e meno dolori nella zona lombare dopo l’operazione, con una riduzione dei tempi di recupero (attorno alle due-sei settimane). Il rischio recidive è molto basso (circa il 5-7 per cento dei casi) anche se non è da escludere che l’ernia del disco possa ripresentarsi a distanza di mesi o anni.
LA RIABILITAZIONE Dopo un mese circa dall’operazione è necessario sottoporsi a un ciclo completo di fisioterapia (almeno quindici sedute), mirato al recupero di eventuali deficit neurologici e al potenziamento dei muscoli addominali e paravertebrali, per favorire la stabilità e alleggerire il carico sulle vertebre operate.
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farmacologia
R
di Carla Carnovale, Pharmacovigilance Service, Unit Clinical Pharmacology, Department of Biomedical and Clinical Sciences, University Hospital “Luigi Sacco”, University of Milan
eazioni
avverse e polimorfismi genetici
La variabilità inter-individuale nella risposta ai farmaci costituisce da sempre una delle problematiche più rilevanti per la corretta gestione del paziente nella pratica clinica. L’insieme eterogeneo di professionisti della salute si trova a dover fronteggiare possibili variazioni inattese di risposta individuale ai medicinali responsabili di fallimenti terapeutici in alcuni pazienti e di reazioni avverse in altri, nonostante sia stato somministrato lo stesso trattamento farmacologico, con lo stesso schema posologico.
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Sebbene un tempo la variabilità farmacocinetica e farmacodinamica venisse prevalentemente correlata all’influenza di fattori non genetici (l’età, il sesso, lo stato nutrizionale, la funzionalità renale ed epatica, la dieta, l’abuso di alcool e fumo, la concomitante assunzione di altri farmaci, la presenza di comorbidità), le corpose evidenze scientifiche attualmente disponibili in merito supportano una chiara attribuzione a fattori di tipo genetico. Intorno agli anni Cinquanta per la prima volta la comunità scientifi-
ca ha intravisto nei fattori ereditari la chiave della diversità nella risposta individuale ai farmaci, attribuendo ai geni la capacità di influenzare significativamente la variabilità di reazione a un dato principio attivo. Gli studi provenienti dalla ricerca in farmacogenetica sulle variazioni inter-individuali nella sequenza del Dna consentono di predire la risposta di un paziente a un medicinale sulla base di un test genetico, evitando così di incorrere in gravi reazioni avverse al farmaco (ADRs).
L’importanza dei fattori ereditari nella diversa risposta individuale ai farmaci
A TUTELA DELLA SALUTE DEL PAZIENTE Le ADRs costituiscono la quarta causa di morte negli Usa; il loro notevole impatto clinico rende necessario l’intervento di strategie mirate volte a minimizzare il rischio dell’insorgenza di un evento avverso farmaco-indotto che oltre a minare sensibilmente lo stato di salute del paziente concorre ad aumentare considerevolmente la spesa sanitaria nazionale. La previsione genetica può fornire preziose informazioni consentendo di prevenire
FARMACOLOGIA
del sudest asiatico portatori dell’antigene o perlomeno minimizzare i danni associaleucocitario umano o HLA B*1502 (coinvolti agli effetti avversi correlati alla sommiti nella regolazione del sistema immunitanistrazione di uno specifico farmaco o rio). L’associazione genetica più forte è vaccino (vedi box). La gestione delle constata riscontrata tra le popolazioni cinese, seguenze cliniche della variabilità interinmalese e thailandese, mentre la prevalendividuale nella risposta al trattamento za risulta molto rara nelle popolazioni caufarmacologico acquista un’importanza casiche. Nonostante siano reazioni avverse maggiore alla luce del fatto che molte di rare, si caratterizzano come sindromi poqueste ADRs possono rilevarsi clinicamentenzialmente fatali; la SSJ comporta un imte significative e, nel peggiore dei casi, mediato ricovero in terapia intensiva o nei causare la morte del paziente. reparti per i grandi ustionati ed è stata corI test farmacogenetici sono in grado di relata a una mortalità identificare variazioni del 10 per cento. Alla nella struttura dei geni il 15-20 luce di tali evidenze, la che codificano per enzip e r c e n t o Fda americana ha insemi del metabolismo dei di tutte rito nel foglietto illustrafarmaci, per proteine tivo del farmaco un trasportatrici o proteine le reazioni Boxed Warning con la bersaglio e correlarle alavverse raccomandazione di le variazioni inter-indiviai farmaci eseguire specifici test duali nella risposta agli è dovuto genetici in individui di xenobiotici, individuana iper origine asiatica prima do così vari fattori gedi somministrare carnetici predittivi della sensibilità bamazepina. tossicità e della rispoUn altro farmaco coinvolto nell’insorgensta terapeutica al trattamento farmacoloza di effetti indesiderati geneticamente gico. Attualmente tale possibilità è determinati è l’allopurinolo; il suo largo purtroppo circoscritta a particolari ambiti impiego nella pratica clinica rappresenta di cura, e per selezionate categorie di pauna delle cause più frequenti di reazioni zienti per i quali è stata individuata una avverse a farmaci: l’agente anti-gotta è diforte suscettibilità genetica alle ADRs da fatti responsabile del 5 per cento di tutti i specifici farmaci. casi di sindrome da ipersensibilità a farmaci SJS e TEN. L’HLA-B*5801(presente L’IPERSENSIBILITÀ nell’1-6 per cento della popolazione caucaFARMACO-INDOTTA sica, 2-4 per cento in africani e meno dello Circa il 15-20 per cento di tutte le reazioni 0,4 per cento nei giapponesi) conferisce avverse ai farmaci è rappresentato da reaun rischio di tali severe reazioni cutanee zioni da ipersensibilità, risposte immuniallopurinolo-indotte a persone di varie ettarie dannose responsabili di alterazioni nie, tuttavia non è attualmente disponibitessutali e in grado di provocare gravi pale uno screening pretrattamento. tologie. I recenti progressi nel campo delMentre numerosi casi di SJS/TEN sono la ricerca genomica hanno reso possibile stati correlati anche alla somministrazione l’individuazione di geni in grado di confedi penicilline, solo sporadiche segnalazioni rire suscettibilità a severe reazioni cutalegate alla somministrazione di lamotriginee quali Sindrome di Stevens-Johnson na sono attualmente disponibili. Seppur la (SSJ) e Necrolisi epidermica tossica ristretta casistica necessiti di ulteriori ap(TEN), identificando una possibile correlaprofondimenti mediante studi mirati, la zione con specifici trattamenti farmacolopresenza dell’allele HLA-B*1502 è stata asgici, fenotipi ed etnia. sociata in alcuni casi all’insorgenza di graAttualmente le evidenze scientifiche in mevi reazioni cutanee, quali SJS/TEN, dopo rito documentano una forte predisposiziosomministrazione del farmaco anticonvulne genetica all’insorgenza di SSJ sivo, in pazienti di origine asiatica. carbamazepina-indotta in persone di etnia
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farmacologia
Polimorfismi genetici e insorgenza di effetti avversi da vaccini Sono sempre più corpose le evidenze scientifiche che correlano l’insorgenza di specifici eventi avversi da vaccino ai fattori genetici di soggetti vaccinati e suggeriscono l’importanza di un approccio vaccinale più individualizzato, in grado di minimizzare o prevenire gli effetti indesiderati a esso correlati. Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Genetics ha esplorato la possibile predisposizione genetica alla comparsa di convulsioni febbrili (che generalmente si manifestano in un caso su mille soggetti) in bambini esposti alla vaccina-
EPATOTOSSICITÀ FARMACO-INDOTTA Studi in merito alla patogenesi delle epatiti farmaco-indotte indicano una possibile associazione con gli alleli HLA, suggerendo pertanto una verosimile predisposizione genetica all’insorgenza dell’evento avverso. Attualmente le evidenze scientifiche fornite dalla letteratura hanno individuato molte classi farmacologiche coinvolte nell’insorgenza di epatotossicità, tra le quali spiccano gli antibiotici, gli antiepilettici, i Fans, gli antineoplastici, gli antiretrovirali, i farmaci anti-angina, gli anti-Alzheimer, gli antiaggreganti piastrinici, gli anti-Parkinson, gli antidiabetici e gli anticoagulanti. Esempi di associazioni genetiche con epatotossicità indotta da farmaci largamente utilizzati nella popolazione generale sono rappresentati dalle coppie amoxi-clavulanico e presenza di HLA-DRB1*1501, carbamazepina e GSTM1 (polimorfismo che determina una perdita di funzionalità dell’enzima detossificante glutatione Stransferasi), diclofenac e presenza di polimorfismi genetici nei geni UGT2B7 (che codifica per l’enzima coinvolto nella formazione di metaboliti reattivi del diclofenac) e ABCC2 (che contribuisce alla escrezione biliare del metabolita reattivo).
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zione contro orecchioni, morbillo e rosolia. Gli autori dello studio hanno confrontato il Dna di 1.200 bambini che hanno manifestato un episodio, con quello di circa 6.000 che non hanno sperimentato l’evento e con quello di altri 2.000 che sono andati incontro a convulsioni febbrili non legate al vaccino. Le analisi complessive hanno rilevato che nei bambini portatori di sei specifiche mutazioni genetiche, la vaccinazione ha aumentato di quattro volte il rischio di convulsioni febbrili. La correlazione tra la presenza di spe-
CARDIOTOSSICITÀ Un altro esempio di classe farmacologica imputata nell’insorgenza di effetti avversi geneticamente determinati è rappresentato dalle antracicline, largamente utilizzate per la loro efficacia nel trattamento di diversi tumori. Dati in merito indicano che il loro utilizzo in pazienti geneticamente suscettibili può determinare la comparsa di cardiotossicità acuta o cronica con sviluppo pertanto di aritmie o insufficienza cardiaca congestizia. Un esempio esplicativo è rappresentato dai pazienti in trattamento con doxorubicina che mostrano una marcata variabilità inter-individuale nel profilo di tollerabilità del farmaco. Recentemente l’analisi di oltre 200 polimorfismi in 82 geni verosimilmente implicati nell’insorgenza di cardiotossicità mediata antibiotico antineoplastico, ha individuato nei geni ABC trasportatori, che codificano per proteine associate a resistenza a molti farmaci e nei membri del complesso della NADPH ossidasi le varianti genetiche associate alla cardiotossicità acuta da doxorubicina.
NEFROTOSSICITÀ Dati rilevati dalla pratica clinica quotidiana hanno messo in luce una marcata associazione tra la somministrazione di alcuni far-
cifici polimorfismi genetici e aumentata suscettibilità all’insorgenza di tali eventi avversi non pregiudica tuttavia la sicurezza del vaccino, il cui rapporto di rischio/beneficio permane assolutamente favorevole.
maci antiretrovirali e insorgenza di nefrotossicità. Il profilo di sicurezza del tenofovir, uno di farmaci antiretrovirali più efficaci e comunemente più prescritti per l’Hiv/Aids, rilevato dagli studi clinici premarketing non è associato alla comparsa di danno renale, tuttavia studi post-commercializzazione hanno individuato diversi casi di disfunzione del tubulo prossimale e necrosi tubulare acuta. In particolar modo, è stato recentemente rilevata una possibile associazione tra la comparsa di tubulopatia prossimale e varianti nel gene ABCC2, che codifica la proteina MRP2 associata alla resistenza a molti farmaci. Lo studio ha tuttavia arruolato un numero esiguo di pazienti, non garantendo una generalizzabilità dei dati che devono essere necessariamente confermati da ulteriori studi mirati. Con l’ampliamento e consolidamento delle conoscenze sulle associazioni genetiche, sarà in futuro possibile sviluppare nuove tecnologie di test predittivi, economici, pratici e riproducibili al fine di migliorare l’approccio prescrittivo evitando di incorrere in gravi reazioni avverse ai trattamenti farmacologici. Attualmente è stato già ampiamente dimostrato come i test genetici pre-trattamento siano utili nel prevenire gli eventi avversi in pazienti sottoposti ai farmaci antitumorali e anti-Hiv.
A
decalogo
di Edoardo Schenardi, Farmacia Serra, Genova
ciascuno
il suo blog Crearne uno è alla portata di tutti. È utile per informare e per mantenere aperto il dialogo con il pubblico
È necessario avere conoscenze approfondite per aprire un blog?
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No, al contrario del sito web che va necessariamente affidato nella creazione a un esperto, il blog si può aprire auton o m a m e nt e do p o avere studiato e compreso le varie possibilità offerte dalle piattaforme disponibili on line.
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1
Cos’è un blog?
Non esiste una definizione precisa ma secondo me quella che si avvicina di più è: una lavagna su cui scrivere on line.
2
È un sito web?
Non precisamente: può esistere autonomamente da un sito vero e proprio oppure essere una parte del sito stesso dove è incorporato.
Deve trattare di un argomento preciso?
No il tema può essere vario oppure dedicato a un tema preciso come: viaggi, sport, politica, e, nel nostro caso, salute.
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Cos’è un post ?
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Va controllato e gestito con attenzione?
Viene definito normalmente post un articolo pubblicato sul blog.
Sì perché, a meno che non vengano bloccati per scelta, alla fine di ogni post ci possono essere commenti o domande che
necessitano talvolta di risposte o, se poco in linea con la linea editoriale, cancellate.
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Bisogna scrivere obbligatoriamente sul blog con cadenza precisa?
Non è necessario ma aiuta chi legge sapere che viene aggiornato con un criterio costante.
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Cosa può contenere un post?
All’interno si può scrivere come fosse una lavagna, ma non solo si possono incorporare immagini, video o rimandare a link esterni di approfondimento.
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Serve a vendere? No, ma può essere utile per informare.
Qualcuno sostiene che il blog sia morto. È vero?
Ciclicamente, negli ultimi anni, questa frase appare su giornali e on line perché, con l’avvento dei social network, e la loro crescita imperiosa il tempo da dedicare alla lettura on line e il tempo in cui scrivere si sono ridotti come il numero dei blog aperti. Ma resta sempre un modo per esserci sempre per i giovani un bell’esercizio di scrittura e di condivisione delle passioni, siano hobby o lavorative.
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omeopatia
P
a cura della redazione
assi
avanti
Mentre Germania e Svizzera confermano la fiducia nell’omeopatia, in Italia il cammino è più lento. Ma i cittadini optano sempre più per le medicine non convenzionali
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I dati del Rapporto Italia 2017 di Eurispes persone integrino l’omeopatia come un’opconfermano quello che è ormai un trend zione terapeutica complementare per via in atto da parecchi anni: le cosiddette Medei suoi scarsi effetti secondari e ribadito il dicine non convenzionali (Mnc) trovano concetto che se le indicazioni del medico sempre più il gradimento dei cittadini. Ogvengono seguite correttamente e in modo gi le scelgono ben responsa bile dal 12.861.000 cittadini, paziente si possol’invio dei dossier no ottenere buoni rimentre nel 2000 eraregistrativi no poco più di sei sultati. milioni. Oltre un ita«In Europa negli ulall’aifa, liano su cinque (il 21 una svolta attesa timi mesi ci sono per cento della postati diversi segnali da tempo, polazione) fa uso di positivi nei confronche avvicina Mnc, in particolar ti delle Medicine agli standard modo di medicinali non convenzionali», omeopatici. fa notare Alessaneuropei Intanto arrivano da dro Pizzoccaro, preoltreconfine notizie che confermano come sidente di Guna. «Per esempio il Consiglio in alcuni Paesi europei il ricorso all’omeoFederale della Svizzera ha stabilito che patia sia ormai prassi consolidata. La da agosto entri in vigore nel territorio elBundesverband der Pharmazeutische Invetico la nuova legge sulla rimborsabilità dustrie (Bpi, la Farmindustria tedesca) ha delle Mnc, in base alla quale i costi relatireso noto di sostenere l’omeopatia come vi alle prestazioni mediche e ai medicinaterapia efficace per i pazienti, a volte anli riguardanti medicina antroposofica, che come medicina di prima scelta, in bamedicina omeopatica classica, medicina se agli esiti di una ricerca commissionata tradizionale cinese e fitoterapia saranno all’Istituto di investigazione sociale e anarimborsati integramente ai cittadini da lisi statistiche (Forsa). Dal sondaggio è parte dell’assicurazione sanitaria». emerso che circa la metà degli intervistati Da non dimenticare, inoltre, come nei reha utilizzato l’omeopatia e, tra questi, il 70 parti oncologia degli ospedali francesi, per cento si è detto soddisfatto o molto grazie al “Progetto cancro”, il ricorso all’osoddisfatto della sua efficacia e tollerabilimeopatia per contenere gli effetti collateratà. Norbert Gerbsch, executive subdirecli di terapie particolarmente invasive non tor della Bpi, ha sottolineato come molte sia l’eccezione ma la regola.
omeopatia ENTRO I CONFINI Cambia, e non di poco, la situazione quando si guarda il fronte interno. Non si può dire che il crescente interesse del pubblico per le Mnc sia coinciso, in Italia, con una uguale apertura da parte delle istituzioni. Le aziende che operano nel settore hanno dovuto per anni con-
frontarsi con norme restrittive che hanno costretto, in pratica, il comparto a uno status quo che ne ha fortemente limitato la libertà imprenditoriale e la possibilità di lanciare, entro i confini nazionali, nuovi prodotti. Dopo anni di stasi è oggi in atto un processo di regolarizzazione che prevede l’invio all’Aifa
dei dossier registrativi relativi agli “omeopatici”, che, alla fine della procedura, dovrebbe farli uscire finalmente da limbo nel quale hanno stazionato per decenni per equipararli ai medicinali allopatici. Un altro passo avanti, nella direzione degli standard europei.
Il master a Milano-Bicocca Il dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, in collaborazione con il dipartimento di Medicina e chirurgia, ha aperto le iscrizioni per il master di primo livello in “Sistemi Sanitari, Medicine Tradizionali e Non Convenzionali” previsto per il prossimo anno accademico 2017/2018. Il master è un progetto dell’Osservatorio e Metodi per la Salute (OsMeSa), diretto da Mara Tognetti Bordogna del dipartimento di Sociologia e ricerca Sociale, e dell’Associazione per la medicina centrata sulla Persona Onlus, coordinata da Paolo Roberti di Sarsina, e si avvale del sostegno di Guna.
Il corso si svolgerà a partire dal 3 novembre 2017 per concludersi il 29 giugno 2018, con termine ultimo per la presentazione della domanda di ammissione entro le ore 12 del 12 settembre 2017. L’attività formativa è strutturata in modo multidisciplinare grazie all’alternanza di lezioni teoriche (234 ore) a esercitazioni pratiche (48 ore) e di laboratorio (48 ore); il master prevede inoltre un’attività di stage della durata di 400 ore dove i partecipanti potranno sviluppare i propri project work, grazie anche alla presenza di un tutor sia aziendale sia universitario. Il Master offre ai partecipanti strumenti di conoscenza teorici e
operativi utili alla formazione di figure professionali capaci di integrare gli aspetti gestionali ed economici con quelli clinici e assistenziali delle diverse medicine, fornisce strumenti di analisi quantitativa e qualitativa legati ai temi della salute, finalizzati alla progettazione e alla valutazione dei sistemi per la salute, a livello regionale, nazionale e internazionale, nonché allo studio delle disuguaglianze di salute. Per ulteriori informazioni: www.unimib. it/open/news/Master-in-Sistemi-sanitari-medicine-tradizionali-e-non-convenzionali/5892284126687487766.
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attualità
U
di Chiara Romeo
na psicologa
in farmacia Un progetto che dura da anni e che cresce nel tempo, una formula che sta riscuotendo successo, tanto da affiancare nuove figure per un approccio multidisciplinare
“Una farmacia che si prende cura” questa matiche delicate, che non sempre l’idea di Paolo Molgaro, titolare della Far- sappiamo affrontare e sicuramente non macia Centrale di Brugherio (Mb). In un possiamo risolvere». paese di circa 37.000 abitanti, in provincia I limiti con cui si scontra il farmacista sodi Monza e Brianza, la farmacia è nella no diversi: da una parte la mancanza di piazza principale del paese, tra la chiesa e strumenti specifici, dall’altra la presenza gli uffici del Comune, di persone in coda e di una posizione centrale, altri colleghi, che creama soprattutto un punno una assenza di pril’esperienza to di riferimento per i vacy non adatta a positiva cittadini, non solo per trattare alcuni argodi una la vendita dei farmaci. menti. Non solo, il banf armacia Da oltre due anni, inco divide e rende più fatti, è attivo il progetdi brugherio, fredda la comunicazioto “Lo psicologo in ne, e sempre in agguain Brianza farmacia”. to c’è il rischio che le «L’esperienza è iniziaparole del farmacista ta circa due anni e mezzo fa», spiega Mol- possano essere fraintese, visto la tematigaro. «L’idea nasce come proseguimento ca così delicata. di un’iniziativa delle farmacie di Milano città, che ha riscontrato un buonissimo UNO SPAZIO DEDICATO successo, almeno nella fase iniziale. At- In particolare la farmacia ha avviato una tualmente il progetto è stato ripreso an- collaborazione con Giulia Fastame, una che in altre province, con un accordo con professionista iscritta all’Ordine degli l’Associazione Lombarda Federfarma psicologi, che fa parte dello Studio Assodelle province di Milano, Lodi e Monza e ciato Anagramma. «Il servizio è calmieraBrianza, e la società Farma Marketing to, per offrire la possibilità ai nostri Network- TradeLab». clienti di un servizio di percorsi di psica«L’esigenza di instaurare una collabora- nalisi a un prezzo ridotto», spiega Molgazione con uno psicologo è nata, per noi, ro. «La psicologa e il paziente hanno a dal fatto che quotidianamente ci troviamo disposizione un ambulatorio dedicato, in dietro al banco, a vedere situazioni diffici- un locale adiacente la farmacia. Si tratta li, o a ricevere richieste di consigli su te- di uno spazio che comprende anche un
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laboratorio galenico, e degli uffici». Recentemente è stato ristrutturato per renderlo molto accogliente, ed è stata anche ricavata una zona adatta a piccoli gruppi di 4-5 persone, per incontri di diverso genere: dalla gestione della disassuefazione dal fumo di sigaretta a piccole lezioni di educazione sanitaria. «All’inizio il progetto è partito lentamente con due pazienti: in un caso ci era stato chiesto aiuto, nell’altro il suggerimento è partito da noi. Poi il passaparola è stata la carta vincente. La dottoressa si è creata una sua fama, e la gente viene a chiederci del servizio. I clienti sono circa dieci e lei garantisce la sua presenza una volta alla settimana, circa sei ore».
UN LAVORO MULTIDISCIPLINARE I disturbi trattati sono i più comuni: disturbi d’ansia e depressione, anche post parto; rapporto di coppia e genitori figli, in particolare adolescenti; disturbi dell’alimentazione; crescita personale. Per il trattamento dei disturbi dell’alimentazione la psicologa è affiancata da una dietista, Francesca Frigè, del Servizio di dietologia dell’Azienda ospedaliera San Paolo-Polo Universitario. Lo scopo è quello di aiutare in modo multidisciplinare sia persone con disturbi alimentari sia chi deve perdere peso.
attualità Un altro servizio è quello di disassuefazione dal fumo: se un cliente in farmacia chiede dei prodotti o chiede di essere aiutato a smettere di fumare, viene proposto un approccio su più fronti, «così da lavorare sia sulla riduzione dei livelli di nicotina, sia sulla dipendenza psicologica», sottolinea Molgaro, «la mia idea - e i progetti per il futuro vanno in questa direzione - è quella di una farmacia che si prende cura dei suoi clienti. Da qualche mese, infatti, collaboriamo anche con una osteopata, Sara Paiola, che utilizza lo stesso ambulatorio, in orari diversi».
UN GIOCO DI SQUADRA La riuscita di un progetto non è quasi mai opera di un singolo: «Questi risultati siamo riusciti a ottenerli grazie a un team molto attento e coinvolto, un gruppo che ho messo insieme in questi ultimi anni e che si sta rafforzando nel tempo: i collaboratori sono entusiasti nel seguirmi e spesso mi capita che siano loro per primi a proporre nuovi progetti o idee». I farmacisti collaboratori della farmacia sono coinvolti nel reclutamento e nel fornire
informazioni. «La psicologa ha dato alcuni suggerimenti importanti: da una parte chiavi di lettura per individuare problematiche che possono emergere da una conversazione al banco, dall’altra l’approccio migliore per indirizzare il paziente verso un incontro conoscitivo con la psicologa. Il rischio di essere fraintesi è alto, se le parole non sono quelle giuste si perde la fiducia». Un aspetto meno evidente della collaborazione con la psicologa è quello di aiutare i farmacisti nella gestione di un lavoro a contatto continuo con il pubblico, malati con patologie gravi, o care giver che si trovano a assistere malati cronici o anziani, che si rivolgono al farmacista stesso come fosse uno psicologo. «La psicologa che collabora con noi», conclude il titolare, «ha instaurato con tutti un buonissimo rapporto di amicizia e questo le permette di aiutarci anche nello svolgere il nostro lavoro. A volte è sufficiente una chiacchierata nella pausa caffè per risolvere piccoli problemi o dubbi, su questioni emerse sul lavoro e, perché no, anche personali. Mi piacerebbe in futuro riusci-
re a instaurare una collaborazione di supporto del team, che a oggi non parte soprattutto per ragioni di tempo».
Il servizio Lo psicologo in farmacia offre sostegno e consulenza in caso di malessere che può emergere in presenza di problematiche familiari, lavorative e sociali. Il primo incontro conoscitivo è gratuito, il costo delle sedute successive, della durata di 45 minuti ciascuna, è di 35 euro. Il servizio è indirizzato a qualsiasi persona che stia vivendo un momento di difficoltà e che senta il bisogno di rinforzare il proprio benessere psicologico, emotivo e relazionale. In particolare vengono trat tati: d istu rbi d’a nsia e depressione, disturbi dell’alimentazione, rapporto di coppia, rapporto genitori-figli, difficoltà scolastiche e di apprendimento, sostegno nella crescita personale e familiare.
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Nutrizione
L
di Silvia Ambrogio, biologa nutrizionista
a giusta
idratazione Fare attività sportiva nei mesi più caldi
L’allungamento delle giornate nella stagione estiva e il periodo delle ferie fanno venire voglia agli sportivi più o meno amatoriali di dedicarsi a ciò che amano ed è per questo che per chi desidera fare sport non in acqua si pone l’esigenza di reidratare i liquidi e gli elettroliti persi attraverso una sudorazione che è resa ancora più intensa dal calore. Il caldo e l’umidità ambientale mettono infatti alla prova il meccanismo di termoregolazione di cui siamo dotati e la sudorazione è un aspetto da tenere in debita considerazione per evitare la disidratazione. Da evitare anche per i più allenati la corsa prolungata o le lunghissime pedalate nelle ore più calde perché se la disciplina praticata è abbastanza intensa e prolungata nel tempo, la performance peggiora. Da ricordare a chi chiede spiegazioni sul quando, quanto e soprattutto perché bere che solo una maggiore idratazione, accompagnata da un maggior introito di sali, permette di perdere più facilmente sudore, e quindi calore. Ecco perché bisogna bere in estate anche se non si av-
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verte la sete. Altra nota importante è che l’integrazione di sali, nel caso in cui abbia senso, va praticata in anticipo rispetto all’inizio dell’attività.
ma, dopo l’esercizio e dopo la reidratazione sia la composizione corporea, sia i parametri ematologici e sierologici, sia l’escrezione di urina. Una buona notizia per gli amanti della corsa al tramonto: l’assunzione di birra BIRRA FRESCA non ha pregiudicato qualsiasi parametro Poiché la reidratazione ottimale è fondamisurato e non ha effetti deleteri sui marmentale per facilitare il processo di recucatori di idratazione nei soggetti attivi. pero dopo l’esercizio, moltissimi sono i A parte questo studio, generalmente si lavori presenti in letteratura che valutano valutano gli effetti l’impatto di soluziodi soluzioni idrosalini idrosaline formuda ricordare ne durante l’esercilate appositamente, che zio fisico prolungato ma un recentissimo al caldo, ma le indistudio spagnolo ha l’integrazione cazioni rispetto alla esaminato l’impatto di sali necessità di sodio del bere birra dopo va praticata non sono univoche. un breve ma disidrain anticipo Atleti ultramaratotante esercizio fisico neti che hanno perestivo. Metà dei parrispetto corso oltre 160 km a tecipanti allo studio all’inizio 39°C sono stati sothanno bevuto solo dell’attività toposti a misurazioacq ua a volontà, ni di peso corporeo mentre un secondo immediatamente prima, durante, e dopo gruppo ha bevuto fino a 660 ml di birra, la corsa, e hanno dichiarato ciò che hanseguita da acqua. Sono stati valutati pri-
Nutrizione no bevuto durante le tappe della gara. Sebbene l’uso di integrare con sodio abbia permesso una migliore performance in termini di mantenimento del peso corporeo, quelli che non hanno utilizzato integratori di sodio hanno mantenuto un peso più appropriato e questo porta a concludere che l’integrazione di sodio non è necessaria per mantenere adeguata l’idratazione durante un esercizio prolungato alle alte temperature. Discorso diverso rispetto all’utilizzo di carboidrati, dove le idee sono più chiare. In generale, è consigliabile che il contenuto di carboidrati di bevande reidratanti sia basso (massimo 80 g l-1) quando la perdita d’acqua attraverso il sudore è massima, mentre si può ricorrere ad acqua allungata con succo di frutta, meglio se 100 per cento frutta, ma mai oltre i 160 g di carboidrati per litro d’acqua, quando la sudorazione non è eccessiva ma bisogna preservare le forze: esempio classico, la sessione di corsa prevede liquidi diversi nella borraccia a seconda dell’ora in cui si fa.
MITI DA SFATARE Lo stress termico può aumentare la permeabilità gastrointestinale, permettendo l’ingresso di frammenti batterici gram-negativi e quindi essere potenzialmente causa di infiammazione e di endotossemia. Alcuni dati indicano che in queste condizioni può essere utile integrare con colostro bovino, ma uno studio ha messo a confronto sette uomini allenati con otto non allenati nel fare esercizi a 30°C per 90 minuti: 15 minuti in bicicletta e dopo 60 minuti di corsa. Il colostro bovino non ha dato alcun beneficio sulla fisiologia o sulle prestazioni di entrambi i gruppi. Stessa sorte per l’utilizzo della tirosina, l’integrazione è spesso associata a un aumento della capacità di esercizio submassimale nel calore. I dati raccolti mentre si confrontavano le capacità sportive a 30°C di due gruppi di persone - placebo versus chi beveva acqua non zuccherata contenente 150 mg • kg (-1) di tirosina - indicano che la somministrazione di tirosina nel momento dello sforzo non ha influenzato le prestazioni dell’esercizio di resistenza, per lo meno a quella temperatura. Forse quindi
la disponibilità di tirosina nel plasma non è un fattore determinante quando si fanno sforzi in queste condizioni. Il fare sport in condizioni di temperature elevate e lo stress da calore ambientale possono suscitare la depressione post-esercizio della funzione immunitaria, aumentando la suscettibilità alle infezioni del tratto respiratorio. Per contrastare questa condizione è stata più volte studiata l’integrazione con vitamina C, valutando l’immunoglobulina. A salivare e le risposte in termini di cortisolo prodotti in individui sani, concludendo che questa vitamina diminuisce il cortisolo post-esercizio in chi fa un esercizio simile a quello di una mezza maratona o una maratona, ma questo è l’unico beneficio documentato.
LA CAFFEINA La caffeina (1,3,7-trimetilxantina) è una delle più note sostanze ergogene, ovvero fa parte di quelle molecole in grado di “dare una marcia in più”, di aiutare la prestazione atletica attraverso un miglior funzionamento delle strutture deputate alla produzione di energia. Ha effetti positivi
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Nutrizione ben documentati sulle prestazioni in caso di esercizi svolti alle normali temperature, circa 21°C e 40 per cento di umidità, soprattutto se l’attività sportiva dura almeno trenta minuti. I benefici ergogeni della caffeina consumata prima dell’esercizio fisico quando fa caldo sono molto meno convincenti: hanno dimostrato che può aumentare la produzione della forza del quadricipite dopo 120 minuti di ciclismo nel caldo, ma al contrario la caffeina consumata a dosi di 6 e 9 mg per chilogrammo corporeo non sembrano migliorare le prestazioni nel ciclismo a cronometro e neppure sulle lunghe distanze. Proseguendo nella disamina di ciò che è stato messo in luce dagli studi si può concludere, almeno per ora, che la caffeina potrebbe essere considerata un aiuto ergogenico per gli atleti di resistenza idratati, non riscaldati, che fanno esercizio in ambienti caldi, circa 35°C e umidità del 40 per cento, e che alla dose di 3 mg per kg corporeo 90 minuti prima di una prova ciclistica di resistenza nel caldo è associato a un miglioramento delle prestazioni nella prima ora della prova. Per tutti, atleti e non, la prova che una dose moderata di caffeina non aumenta la perdita di liquidi, rispetto al peso corporeo, durante l’esercizio nel caldo.
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ASCOLTARE IL CORPO Durante il periodo estivo non ci si può allenare nello stesso moedo dell’inverno o dei mesi più freschi ed è fondamentale dosare in modo graduale l’impegno fisico e rispettare le giuste pause tra una sessione e l’altra, ma anche fare attenzione ai segnali del corpo: crampi o vertigini dovrebbero far interrompere immediatamente l’esercizio. Se arriva un crampo l’idratazione e lo stretching rappresentano la prima linea di intervento, a cui far seguire un’analisi
dell’alimentazione: si è soliti bere in maniera continua e regolare, anche se non si avverte la sete? E la dieta che si segue ogni giorno è ricca di frutta e verdura, per mantenere equilibrato l’apporto di calcio, magnesio e potassio? Per praticità ci si dovrebbe chiedere se si mangiano cibi quali yogurt, uova, verdura a foglia verde come spinaci e le banane. In caso negativo: un buon integratore di questi sali minerali diventa il modo migliore per evitare carenze di questi minerali.
NOTA BIBLIOGRAFICA Jiménez-Pavón D, Cervantes-Borunda MS, Díaz LE, Marcos A, Castillo MJ. Effects of a moderate intake of beer on markers of hydration after exercise in the heat: a crossover study. J Int Soc Sports Nutr. 2015 Jun 6;12:26 | Hoffman MD, Stuempfle KJ. Is Sodium Supplementation Necessary to Avoid Dehydration During Prolonged Exercise in the Heat? J Strength Cond Res. 2016 Mar;30(3):615-20. | Morrison SA, Cheung SS, Cotter JD. Bovine colostrum, training status, and gastrointestinal permeability during exercise in the heat: a placebo-controlled double-blind study. Appl Physiol Nutr Metab. 2014 Sep;39(9):1070-82. | Tumilty L, Davison G, Beckmann M, Thatcher R. Failure of oral tyrosine supplementation to improve exercise performance in the heat. Med Sci Sports Exerc. 2014 Jul;46(7):1417-25. | Pitchford NW, Fell JW, Leveritt MD, Desbrow B, Shing CM. Effect of caffeine on cycling time-trial performance in the heat. J Sci Med Sport. 2014 Jul;17(4):445-9. | Carrillo AE, Murphy RJ, Cheung SS. Vitamin C supplementation and salivary immune function following exercise-heat stress. Int J Sports Physiol Perform. 2008 Dec;3(4):516-30
cosmesi
U
di Elisa Da Vinci
n potenziale
inespresso
I dati previsionali di Cosmetica Italia per il 2017 parlano di un valore di quasi 11 miliardi di euro, di un’attenzione particolare ai prodotti naturali e di cambiamenti radicali nei comportamenti dei consumatori
I dati previsionali di metà anno forniti dalla Congiunturale di Cosmetica Italia (associazione che riunisce le imprese del settore beauty e che festeggia i cinquant’anni dalla sua fondazione) sono moderatamente ottimisti. Secondo l’analisi del Centro studi di Cosmetica Italia, infatti, il 2017 si chiuderà con un fatturato globale di 10.985 milioni di euro, in crescita del 4,6 per cento rispetto al dato 2016 e con trend differenti per i vari canali distributivi. Come ha illustrato Fabio Rossello, presidente dell’associazione, in un panorama ancora incerto per la nostra economia l’export si rivela trainante, con un aumento del 9,5 per cento (e un valore di 4.700 milioni di euro) mentre il mercato interno crescerà solo dell’1,2. Come sempre ci sono andamenti diversificati per i vari canali distributivi, che vedono emergere nuove realtà come i negozi specializzati nella cura della persona e della casa e, soprattutto, il commercio elettronico, che guadagna posizioni nelle modalità di acquisto degli italiani.
OPPORTUNITÀ DA COGLIERE Quest’anno sembra aver privilegiato le note positive per i canali professionali che le stime di Cosmetica Italia dicono in crescita dell’1,9 per cento rispetto ai tradizionali, i quali invece mostreranno, a fine 2017, un +1,2 per cento rispetto al 2016. All’interno di queste due categorie comunque, gli andamenti sono diversificati.
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La farmacia, secondo la Congiunturale, ha mostrato, nel primo semestre di quest’anno, un incremento dello 0,5 per cento e la stessa crescita è attesa per i secondi sei mesi, con un valore globale a fine anno pari a 1.840 milioni di euro, cifra che la pone al terzo posto nelle vendite di cosmetici dopo Gdo e profumerie. Questa crescita rallentata, secondo gli analisti, è determinata da una rimodulazione delle opzioni di acquisto, che hanno inciso più sui volumi che sui valori. Anche gli aspetti legati alla liberalizzazione e all’entrata delle società di capitali nelle farmacie hanno impegnato la categoria dei farmacisti su più fronti ed è per questo che hanno rivolto alle imprese della dermocosmesi la richiesta di una sinergia e di un affiancamento tangibile nello sviluppo di un segmento che ha bisogno di mettere al centro la clientela e le sue mutate esigenze di acquisto. Senza dimenticare che i consumatori hanno ampia fiducia nel canale farmacia, riconoscono la sua specializzazione anche nella cura dei servizi accessori. Tuttavia la multicanalità ha cambiato molte regole e la farmacia, nel campo della bellezza e del benessere, ha ancora un potenziale inespresso (per esempio nel segmento della dermocosmesi naturale) che va invece allargato e sostenuto, forse con maggior impegno sia da parte delle imprese cosmetiche sia dai farmacisti stessi.
cosmesi Anche le erboristerie, nell’anno, vedranno crescere il loro fatturato dello 0,9 per cento, una percentuale ben inferiore alle congiunturali passate, per un valore che si aggira intorno ai 440 milioni di euro. In questo canale distributivo, però, convivono realtà differenti, con le erboristerie tradizionali in sofferenza e i negozi monomarca che, invece, crescono a ritmi del 3 per cento perché più moderni, meglio gestiti e più supportati dalle case produttrici. Il canale Gdo - che ha il valore più alto di mercato poiché raggiunge i 4.080 milioni di euro - ha mostrato, nei primi sei mesi dell’anno, un incremento dello 0,5 per cento che dovrebbe ripetersi anche per il secondo semestre ma anche qui - in un concetto di distribuzione allargata - iper e supermercati vedono una flessione di quasi 4 punti percentuali mentre le vendite negli spazi specializzati (negozio cura casa e persona o drugstore) sono cresciute di
quasi sei punti percentuali, confermando che questo canale viaggia a due velocità. L’andamento del canale profumeria, in questi mesi e fino alla fine dell’anno, nelle proiezioni di Cosmetica Italia, è praticamente statico, poiché ha registrato un -0,5 per cento per i primi sei mesi e un +0,5 previsto fino a dicembre 2017, per un valore di canale intorno ai 2.000 milioni di euro. Questo dato mostra un’evidente staticità che è causata da una scarsa attenzione al mix di offerta (nella Gdo, per esempio, il 60 per cento del fatturato è fatto con sei categorie di prodotti mentre nella profumeria deriva solo dalla vendita di profumi e creme viso) e da una concorrenza serrata con la farmacia. Inoltre, le profumerie tradizionali (che puntano ancora molto su prezzi superiori alla media del settore con marginalità consistenti) stentano a competere con le catene organizzate, anche con quelle più piccole che sanno evidenziare concetti di nicchia ed esclusività. Nei canali professio-
nali i dati di Cosmetica Italia mostrano valori migliori sia per gli Acconciatori (con previsioni di crescita a fine anno dell’1,8 per cento e 570 milioni di euro di fatturato) sia per i Centri estetici con un incremento previsionale del 2,3 per cento e 235 milioni. Qui, secondo gli analisti del Centro studi, hanno dato i loro frutti uno sforzo di fidelizzazione e rimodulazione dei servizi da parte degli acconciatori e l’utilizzo di tecniche di social–engagement per conquistare nuovi consumatori. Importanti sono stati anche gli investimenti delle imprese del segmento che hanno puntato su formazione, qualificazione e aggiornamento degli acconciatori. Nell’estetica, la crescita è stata determinata dall’attenzione degli operatori alla qualificazione del servizio, da una rivisitazione dell’offerta che ha riportato le clienti nei saloni e dall’allargamento dei trattamenti nell’area benessere. Due specificità hanno caratterizzato i trend dei canali Contoterzisti e Vendite
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cosmesi
GUARDANDO AL 2027
dirette. I primi è previsto che chiudano il 2017 con un incremento del 5,3 per cento, anche grazie alla quota di esportazione, mentre le seconde (che inglobano anche il valore dell’e-commerce) vedranno a fine anno crescere il giro d’affari dell’8,5 per cento.
IL CANALE GREEN È Gian Andrea Positano, responsabile del Centro studi di Cosmetica Italia, a focalizzare l’attenzione su un trend emergente in tutti i canali, riguardante la cosmetica naturale. Da quest’anno, quindi, l’analisi dell’associazione prende in considerazione produzione e distribuzione di quei prodotti di bellezza a connotazione green, un segmento che raggiunge, attualmente, circa 960 milioni di euro, pari al 9 per cento del fatturato cosmetico italiano. Il primo canale distributivo di questi prodotti è il negozio monomarca che veicola il 47,9 per cento di questi cosmetici, seguito dalle erboristerie (con il 22,6 per cento), dalle farmacie (con il 12,4 per cento) e dalla parafarmacia (6,3 per cento). Mass market, acconciatura/estetica, iper e supermercati, e-commerce profumeria e vendite dirette a domicilio si spartiscono le quote più basse che vanno dal 3,6 allo 0,1 per cento. Interessanti sono anche i dati della ripartizione percentuale per categoria merceologica che vede al primo posto i prodotti viso (30,2 per cento) seguita dai cosmetici naturali corpo (27, 6 per cento), i prodotti dermici
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per i bambini (9,8 per cento), quelli per i capelli (9,2 per cento), i profumi (8,6 per cento), i prodotti di igiene corpo (6,2 per cento). Percentuali da 3 allo 0,1 sono detenute da: prodotti mani, linea maschile, referenze labbra, igiene bocca, trucco viso, confezioni regalo e trucco occhi. Valutando questo segmento di mercato gli analisti hanno rilevato l’importanza della certificazione biologica e naturale sia da parte dei consumatori sia da parte delle aziende anche se poi, di fatto, l’applicazione di questi disciplinari è attuata solo da circa un quarto delle imprese cosmetiche che operano nell’ambito “verde”.
L’ECOSISTEMA DIGITALE L’indagine congiunturale ha messo in rilievo come le aziende si stiano preparando a una trasformazione digitale nei rapporti con i canali e con i consumatori, anche se il processo di adattamento non è così immediato. Tra gli strumenti maggiormente adottati emerge l’utilizzo di newsletter per le attività di marketing così come la gestione di piattaforme social che vengono impiegate anche nei confronti della vendita b2b, con un effetto più marcato rispetto al 2016. Non sono ancora molte le aziende, invece, che hanno sviluppato un’area interna dedicata alla gestione dello sviluppo digitale e della relativa comunicazione, mentre è in crescita il ricorso alle figure degli influencer per promuovere o recensire il proprio portafoglio prodotti.
A conclusione dell’incontro sull’indagine congiunturale, Cosmetica Italia ha offerto una visione del settore da qui a dieci anni, illustrata da Giacomo Fusina, fondatore di Human Highway. L’analisi ha messo in rilievo alcuni punti per interpretare come evolverà il settore. Al primo punto c’è una crescita del mercato cosmetico segnalata da tutti gli interpellati ma mentre le aziende prevedono un aumento solo per le vendite di prodotti solari, i consumatori sono più positivi e parlano di incrementi per i profumi, la cosmesi naturale e altro ancora. Al secondo punto c’è l’innovazione nel campo della cosmetica naturale con prodotti delicati ma efficaci Al terzo l’avvento di un packaging biodegradabile e “intelligente”, attento più alla salvaguardia del contenuto che al contenitore, con i consumatori che vorrebbero più prodotti monodose. Il quarto prende in considerazione l’avanzata dei negozi digitali che non identificano solo il commercio on line ma anche la tecnologia all’interno dei punti vendita tradizionali, che può offrire ai consumatori consulenza e prodotti personalizzati. Nel futuro, quindi, coesisteranno i negozi tradizionali e l’on line, con una maggior tendenza maschile all’acquisto su web rispetto alle donne. Proprio sull’evoluzione di questi canali di vendita è stata posta attenzione con le aziende, da una parte, che prevedono una maggior efficienza e il consumatore che, invece, privilegia prodotti “su misura” e facilmente acquistabili in pochi click. L’analisi di Fusina ha mostrato anche una sorta di “contraddizione” dei consumatori, che ipotizzano la crescita dei prodotti cosmetici “tutto in uno” controbilanciata da una richiesta di cosmetici personalizzati. Secondo l’esperto, da questa ricerca emergono con forza tre macrotrend che guideranno il futuro della cosmetica nel nostro Paese: la personalizzazione dei prodotti, l’impiego di confezioni eco-bio, l’attenzione a una produzione responsabile che abbia rispetto del corpo e dell’ambiente.
di Mercedes Bradaschia
il libro
Il killer è dentro
di te
Quindici detective story mozzafiato firmate da Jonathan A. Edlow, medico e professore di Harvard
Rientra nel compito di ogni medico o epidemiologo risolvere misteri, anche se non tutti sono ugualmente intricati. Se un paziente presenta febbre e diarrea con sangue dopo aver ingerito un hamburger poco cotto, basta che il medico richieda un esame delle feci, che questo rilevi la presenza di Escherichia coli, e il caso è risolto. Ma può capitare di imbattersi in casi più complicati, in cui i sintomi non portano a niente di identificabile, le radiografie, gli esami del sangue e la Tac non rilevano nulla di anomalo, al punto che persino un medico esperto stenterà a formulare una diagnosi. È in casi come questi, in cui il male è più elusivo di un criminale, che il medico si trasforma in un detective. Il medico americano Jonathan A. Edlow, affascinato dai racconti gialli di argomento medico, e anche dalle indagini di Sherlock Holmes, ha iniziato a scrivere storie vere in cui i medici indossano i panni del detective e gli epidemiologi quelli dell’investigatore di razza ed è nato Medical detective. Le quindici indagini a sfondo medico portano il lettore ad
Jonathan A. Edlow è medico, membro dell’American College of Physicians, viceprimario di medicina al Beth Israel Deaconess Medical Center e professore associato di medicina alla Harvard Medical School. Autore del pluripremiato
addentrarsi nella grande partita “esseri umani contro agenti patogeni” dove sta alla bravura del medico individuare le flebili tracce che possono condurre alla soluzione del caso. In Cena fatale un infido bacillo trasforma un tranquillo convivio di provincia in una tragedia che per poco non uccide il padrone di casa; Il bagnetto, altro racconto su un’infezione, è una detective story per eccellenza, che mostra come ragionano gli epidemiologi e in che modo l’epidemiologia tradizionale (associata a una giusta dose di intuito e a un pizzico di fortuna) possa portare alla soluzione di un enigma medico. Anche il lavoro può costituire un pericolo mortale: nel racconto Inferno di cristallo viene diagnosticato un tumore al polmone a un giovane dirigente. La cosa strana è che mentre la progressione del tumore è ondivaga, l’uomo è il ritratto della salute. Sarà il suo medico curante a risolvere il caso lasciando di stucco gli altri luminari. Il nostro è un mondo complesso, come complesse sono le interazioni tra individuo, ambiente e agenti patogeni. I ca-
Bull’s Eye: Unraveling the Medical Mystery of Lyme Disease and Stroke, nel 2010 si è aggiudicato il Will Solimene Award, conferitogli dall’associazione di divulgatori medici americani che premia l’eccellenza nella comunicazione.
si descritti in Medical detective possono essere d’esempio per imparare a gestire nel modo migliore questi rapporti molto delicati e insegnano al lettore a porre la massima attenzione a tutti i dettagli, anche a quelli che, in un primo momento, possono essere ritenuti insignificanti.
MEDICAL DETECTIVE 15 indagini mediche
Jonathan A. Edlow Aboca 2017, pp.304
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fiscale
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di Diego Raimondi, Staff Farmacie, Bergamo
n mito
da sfatare In tema di redditività della farmacia
Dopo le perplessità espresse in un precedente articolo sulla sostenibilità economica di aprire, in molti casi, una nuova farmacia, abbiamo colto, come ogni anno, l’occasione della chiusura dei bilanci dell’anno 2016 per pubblicare le solite statistiche sulla redditività della farmacia nei nostri territori. Ben consci che la chiave di lettura dei dati debba tenere conto della persistente crisi economica, gli esiti esprimono una certa criticità anche nel nostro settore.
NEL DETTAGLIO Il reddito ante imposte e tasse risulta pari al 9,04 per cento, che, in termine di valore, equivale a oltre 147.000 euro. Il 49 per cento delle farmacie della provincia sono gestite sotto forma societaria, con una media di 2,3 soci per farmacia. Il residuale 51 per cento è invece gestito sotto forma di ditte individuali e di queste il 55 per cento è gestito sotto forma di impresa familiare, con una media 2,5 addetti (tra titolare e partecipi) mentre il 45 per cento
RIPARTIZIONESTATISTICAMEDIADELVALORE DELLAPRODUZIONEDELLEFARMACIE DELLAPROVINCIADIBERGAMO 7,09%
9,04%
8,95%
0,90% 2,01% 0,49% 3,36%
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Reddito netto Leasing Quote Amm.to Oneri finanziari Trattenute Asl Costo del venduto Spese personale Altri costi
fiscale
in tempi di crisi economica, i dati esprimono una certa criticità anche nel nostro settore
delle ditte individuali è gestito dal solo titolare. Facendo la media statistica di 2,1 persone per farmacia, il reddito netto diviene pari a circa 70.000 euro per persona; tenuto conto del carico fiscale (Irpef, addizionali e Irap) pari al 39,4 per cento e considerati altresì i contributi Enpaf, l’utile netto si riduce a 39.000 euro, pari al costo aziendale effettivo medio di un laureato in Farmacia. In considerazione dei carichi di lavoro, della responsabilità imprenditoriale e sanitaria e dell’investimento di capitale, la remuneratività della farmacia è ben lontana da quello che spesso è il “credere comune”. Le percentuali di incidenza dei vari costi di gestione, per macro categorie, sono ben identificate nel grafico. Due ultime considerazioni. Il costo del personale per le farmacie incide per l’8,95 per cento, e, in anni di significativa crisi del lavoro, nel biennio gennaio 2015-dicembre 2016 le farmacie del territorio hanno assunto ben 180 dipendenti al netto di dimissioni e licenziamenti, con un incremento pari al 24 per cento del totale forza lavoro, con positive ricadute sociali sull’occupazione. Infine: il contributo dato dalle farmacie al Ssn risulta di 47.511 euro annui, pari al 3,36 per cento del proprio fatturato, il che significa aver ridotto di pari importo la propria redditività.
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Legale
I
a cura dello studio dell’avvocato Bruno Riccardo Nicoloso, Firenze-Roma (b.r.nicoloso@tin.it)
l cuoco e il cigno,
che non è un’oca
Il capitale attenta la farmacia privata, che deve opporre la professione per non soccombere
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Ricordano in molti (non tutti, perché alcuni farmacista monoimprenditore che ne può se la sono dimenticata o non l’hanno mai essere titolare (dal 1968: Legge n. 475/1968) letta) la fiaba di La Fontaine, qui illustrata nella unitarietà che non consente una diarda Chagall, che racconta di quel cuoco che chia tra il diritto d’esercizio e i modelli di geaveva scambiato un cigno per un’oca e di stione delle farmacie private, che è invece come il nobile animale tipica delle farmacie cosi sia salvato dallo stumunali del cui diritto fato per aver ricordato d’esercizio il Comune è il capitale la sua schiatta, con titolare qualunque sia il nelle società quel che la fiaba insespeziali si pone modulo della loro gegna: «Chi sa ben parlar, stione (Consiglio di Stain alternativa to, Sezione terza,13 se casca male, trova rialle società medio e questa è la monovembre 2014, n. rale». Di tal che il 5587). L’esegesi della ripersonali sistema farmacia pianie alle società forma normativa che ha ficato sul territorio avuto, per così dire, i tre coopera tive q u a le u n ic u m d i stati di avanzamento professione-strutturaverificatisi nell’ultimo servizio la cui indiscutibile natura imprendimezzo secolo, può dirsi conclusa con la motoriale della struttura ordinata dalla dificazione degli articoli 7 e 8 della Legge n. professione è per sempre “marginale” ri362/1991) che è stata apportata non senza spetto al servizio pubblico e sociale cui è difficoltà nel sottoinsieme privato del sistedeputata (Corte Costituzionale, 10 marzo ma da parte della novella normativa di cui 2006, n. 87) - impone un saper ben “parlare” all’articolo 1, commi da 157 a 160, della Legai portatori del capitale nelle società speziage n. 124/2017 appena approvata dal Parli attraverso cui detto sistema culturale di lamento dopo quattro letture iniziate nel servizi ha assunto (dal 2017: Legge n. 2015: e dire che vien detta legge “annuale” 124/2017) anche questa sua nuova veste con una contaddizione in termini ancor più giuridica posta in alternativa alle società grave nella specificazione “per il mercato e personali e alle società cooperative di farla concorrenza” riferita anche alle farmacie macisti idonei che ha caratterizzato (del pianificate sul territorio come servizio pub1991: Legge n. 362/1991) la titolarità del diblico e sociale (Consiglio di Stato, Adunanritto d’esercizio delle farmacie private e la za generale, 30 maggio 2002, n. 5) pur svolto loro gestione in forma collettiva rispetto al attraverso un’impresa economica.
LA FONTE NORMATIVA Il riferimento al testo della vigente disciplina normativa con gli emendamenti apportati nel tempo alla individuazione dei soggetti titolari del diritto d’esercizio delle farmacie private e della loro gestione appare così preliminare ad ogni ulteriore considerazione. Articolo 7, Legge n. 362/1991 (modificato dall’articolo 1, comma 157, Legge n. 124/2017). Titolarità e gestione della farmacia privata Comma 1. Sono titolari dell’esercizio della farmacia privata le persone fisiche, in conformità alle disposizioni vigenti, la società di persone, le società di capitali e le società cooperative a responsabilità limitata.
Comma 2. La partecipazione alla società di cui al comma 1 è incompatibile con qualsiasi altra attività svolta nel settore della produzione e della informazione scientifica del farmaco nonché con l’esercizio della professione medica. Alla società di cui al comma 1 si applicano, per quanto compatibili, le disposizioni dell’articolo 8. Comma 3. La direzione della farmacia gestita dalla società è affidata a un farmacista in possesso dei requisiti di idoneità previsti dall’articolo 12 della Legge 2 aprile 1968, n.475 e successive modificazioni. Comma 4. Il direttore, qualora si verifichino a suo carico le condizioni previste dal comma 2 dell’articolo 11 della Legge 2
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aprile 1968 n.475, è sostituito da un farmacista in possesso del requisito dell’idoneità previsto dall’articolo 11 della legge 2 aprile 1968, n.475. Comma 4 bis. A brogato (Legge n. 124/2017) Comma 5. Abrogato (Legge n.248/2006) Comma 6. Abrogato (Legge n.248/2006) Comma 7. Abrogato (Legge n.248/2006) Comma 8. Il trasferimento della titolarità dell’esercizio di farmacia privata è consentito dopo che siano decorsi tre anni dal rilascio dell’autorizzazione da parte dell’autorità competente, salvo quanto previsto ai commi 9 e 10. Comma 9. A seguito di acquisto a titolo di successione di una partecipazione in una società di cui al comma 1, qualora vengano meno i requisiti di cui al secondo periodo del comma 2, l’avente causa cede la quota di partecipazione nel termine di sei mesi dalla presentazione della dichiarazione di successione. Comma 10. Il termine di cui al comma 9 si applica anche alla vendita della farmacia privata da parte degli aventi causa ai sensi del dodicesimo comma dell’articolo 12 della Legge 2 aprile 1968, n. 475. Comma 11. Decorsi i termini di cui al comma 9, in mancanza di soci o di aventi causa, la farmacia privata viene assegnata secondo le procedure di cui all’articolo 4. Comma 12. Qualora venga meno la pluralità dei soci, il socio superstite ha la facoltà di associare nuovi soci nel rispetto delle condizioni di cui al presente articolo, nel termine perentorio di sei mesi. (*Articolo 1, comma 158. Legge n. 124/2017). I soggetti di cui al comma 1 possono controllare, direttamente o indirettamente, ai sensi degli articoli 2359 e seguiti dal Codice Civile, non più del 20 per cento delle farmacie esistenti nel territorio della medesima regione o provincia autonoma. (*Articolo 1, comma 159, Legge n. 124/2017). L’Autorità garante della concorrenza e del mercato provvede ad assicurare il rispetto delle disposizioni (che precedono) attraverso l’esercizio dei poteri di indagine, di istruttoria e di diffida ad essa attribuiti dalla Legge 10 settembre 1990 n. 287.
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Occhiali da vedere per vedere: Lohengrin Il cigno di La Fontaine di cui s’è detto fa venire in mente per saltum il successo del Lohengrin di Wagner alla sua prima rappresentazione di Bologna (autunno 1871) e di lì a poco a Firenze. Se a Bologna l’opera lirica ebbe qualche problema ad imporre la propria natura di capolavoro assoluto nei gusti del pubblico, a Firenze le cose andarono meglio, così da essere applaudita dell’inizio alla fine in un crescendo di consensi. Non si può invece dimenticare che Bologna nei giorni della rappresentazione di Lohengrin era stata in preda ad una sorte di febbre wagneriana anche di natura commerciale che aveva finito per contagiare un pò tutti. Si legge sulla Gazzetta musicale che «si vendono per l’occasione (nelle farmacie? ndr) dalle acque e dei cosmetici allusivi al Cavaliere del Cigno e un’essenza odorosa di nome Lohengrin e che fu ammirato sul capo di una delle
più belle dame bolognesi un cappello di quel nome: una barchetta color cenere, con un piccolo cigno davanti e con un velo color onda marina». Probabilmente nella platea del Pagliano di Firenze, la sera della prima, qualche leggiadra esponent e del l’a r i s t o c ra z i a f iorent i n a abbigliata in maniera bizzarra alla moda Lohengrin ci sarà stata senz’altro, ma non si segnalarono, nelle cronache dell’epoca, eccessi di stravaganza. Si ricorda invece che Wagner nel presentare successivamente ad un critico musicale fiorentino una Marcia, scritta per un committente americano, ebbe a dire: “questa è la mia migliore composizione” e alla obiezione che il Maestro avesse scritto molta ma molta ben altra musica, come quella del Lohengrin, abbia replicato: «Eppur deve essere il mio pezzo migliore, perché m’è stato pagato più di tutti gli altri!».
Articolo 8, Legge n. 362/1991 (modificato dall’articolo 1, comma 160, Legge n. 124/2017). Gestione societaria: incompatibilità. Comma 1. La partecipazione alla società di cui all’articolo 7, salvo il caso di cui ai commi 9 e 10 di tale articolo, è incompatibile: a) nei casi di cui all’articolo 7, comma 2, secondo periodo; b) con la posizione di cui il titolare gestore provvisorio direttore o collaboratore di altra farmacia; c) con qualsiasi rapporto di lavoro pubblico o privato. Comma 2. Lo statuto della società di cui all’articolo 7 e ogni successiva variazione, ivi incluse quelle relative alla compagine sociale, sono comunicati, entro sessanta giorni, alla Federazione degli ordini dei farmacisti italiani nonché all’Assessore della Sanità della competente regione o provincia autonoma, all’ordine provinciale dei farmacisti e alla Azienda sanitaria locale competente per territorio.
Comma 3. La violazione delle disposizioni di cui al presente articolo e all’articolo 7 comporta la sospensione del farmacista dall’albo professionale per un periodo non inferiore ad un anno. Se è sospeso il socio che è direttore responsabile, la direzione della farmacia gestita da una società è affidata ad un altro dei soci. Se sono sospesi tutti i soci è interrotta la gestione della farmacia per il periodo corrispondente alla sospensione dei soci. L’autorità sanitaria competente nomina, ove necessario, un commissario per il periodo di interruzione della gestione ordinaria, da scegliersi in un elenco di professionisti predisposto dal consiglio direttivo dell’ordine provinciale dei farmacisti.
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FUMUS BONI JURIS L’articolato richiede una approfondita esegesi che sarà in seguito sottoposta all’esame dei frequentatori presbiti di questo Osservatorio legale. Qui si antici-
pano alcune schematiche considerazioni preliminari di taglio sinottico. 1°. La titolarità del diritto d’esercizio delle farmacie private e della relativa gestione viene unitariamente ascritta a tutte le forme di società lucrative di persone ma anche di capitali previste dal Codice Civile senza limiti di partecipazione capitaria (anche esclusiva) fatte salve le incompatiblità relative alla condizione personale dei soci farmacisti ed ai ben ampi limiti territoriali nella acquisizione societaria delle farmacie. 2°. La direzione tecnico-professionale delle farmacie private di cui sia titolare una società viene ascritta ad un farmacista idoneo, socio o non socio. 3°. Il trasferimento negoziale della titolarità del diritto d’esercizio delle farmacie private e dell’azienda a queste afferente può essere concluso quando siano decorsi tre anni dalla relativa acquisizione, ma tale termine non è opponibile al trasferimento negoziale delle quote di una società (sia pur unipersonale) che ne sia titolare. 4° Il trasferimento negoziale della quota sociale delle società titolari delle farmacie private acquisita per successione deve avvenire nel semestre decorrente dalla presentazione della dichiarazione di successione ed entro lo stesso termine il socio superstite, qualora venga meno la pluralità dei soci, può acquisire nuovi soci nella società. 5°. Permane il termine bimestrale entro cui l’atto costitutivo delle società titolari delle farmacie private ed ogni sua modificazione deve essere trasmesso alle Autorità sanitarie, il cui inadempimento viene sanzionato con la sospensione dei soci farmacisti dall’Albo professionale per un periodo non inferiore a un anno.
PER UN APPROFONDIMENTO: B.R. Nicoloso, M. Tarabusi , La società di capitali nelle farmacie private (in preparazione), le cui premesse sulla linea di prevalenza del capitale sulla professione che è la negazione di un servizio pubblico e sociale sono già state anticipate da questo Osservatorio legale (Punto Effe n. 5/2015: Il capitale in farmacia ovvero I told you i was right about capitalism).
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what’s up
di Chiara Romeo
Babygella Instagram
Dopo la sua pagina Facebook che conta già 50.000 fan, Babygella è ora presente su Instagram, il social network per la condivisione di foto. L’account è Babygella_official e ha lo scopo di creare un nuovo canale di comunicazione interattiva dedicato a tutte le mamme e i papà social. Uno spazio virtuale dove condividere immagini, scatti significativi ed emozioni, ma anche suggerimenti e curiosità sul mondo dei bambini. Babygella_official sarà inoltre un canale utile per essere sempre aggiornati su iniziative e promozioni, per scoprire i punti di vista degli esperti e ricevere consigli pratici e utili per tutta la famiglia. Babygella, linea naturale e sicura che si prende cura della pelle del bambino, ed è un brand Mylan. Da oltre trent’anni è al fianco dei genitori per il trattamento, la protezione e la detersione della cute dei più piccoli. Gli hashtag tematici sono: #babygella #natadovenasconoibebè.
Infostranieri per la Salute
È una nuova app gratuita per gli stranieri residenti in Italia: in dieci lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, albanese, arabo, cinese, russo, urdu e rumeno), è patrocinata dal Comune di Milano. Nasce dal lavoro congiunto della start up Lejton srl di Bashkim Sejdiu e del Dipartimento di Prevenzione Medico di Agenzia di Tutela della Salute (Ats) Città Metropolitana di Milano, con l’obiettivo di proporsi al cittadino straniero come bussola di orientamento informativo nella burocrazia italiana e facilitare l’accesso ai servizi e alle prestazioni di prevenzione. Infostranier fornisce informazioni e supporto agli stranieri per il disbrigo delle pratiche burocratiche per l’ottenimento dei documenti di soggiorno in Italia; inoltre nella sezione salute, curata da Ats, offre notizie e servizi multilingue nell’ambito di alcune tematiche sanitarie e sulle malattie infettive. In particolare è possibile calcolare uno score di rischio tubercolare e se alto fare richiesta via app di una visita medica.
Hydro
Non tutti si ricordano di bere una quantità di acqua sufficiente al proprio fabbisogno come gli anziani che hanno un ridotto stimolo alla sete, o chi è particolarmente a rischio disidratazione come gli sportivi. Può essere utile perciò farsi aiutare dalla app Hydro, che calcola il fabbisogno d’acqua con i dati relativi al peso corporeo, sesso, età e attività fisica dell’utente, informazioni che possono essere inserite a mano al primo avvio e facilmente aggiornate quotidianamente. L’app Hydro infatti motiva a bere regolarmente la giusta quantità di acqua, tramite un promemoria l’applicazione suggerisce l’obiettivo quotidiano da raggiungere e ricorda periodicamente di bere; tiene traccia della quantità di liquidi ingerita, sempre indicando in percentuale quanto manca per raggiungere la quantità raccomandata in base al peso e al consumo. Tutte le attività vengono registrate e quindi sono disponibili anche grafici con le statistiche dell’assunzione di acqua. L’applicazione è disponibile in più lingue.
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Pharma Italia
Dalla tradizione di Loacker Remedia è nata Schwabe Pharma Italia. Il passaggio, formalizzato il 10 luglio scorso, rappresenta una sfida strategica che l’azienda Loacker Remedia, che, con oltre trent’anni di esperienza nella cura dolce della persona in particolare del bambino e della mamma, ha deciso di affrontare per rafforzare la propria immagine di azienda multinazionale rigorosa e affidabile nel mondo dei prodotti naturali, sia fitoterapici che omeopatici. «La creazione di Schwabe Pharma Italia», commenta Hannes Loacker, amministratore delegato, «ha l’obiettivo di integrare e arricchire il portafoglio prodotti, in un’ottica di continuità del servizio offerto. Grazie alla lunga esperienza di Schwabe Pharmaceuticals nella fitoterapia, vogliamo potenziare la nostra presenza sul mercato italiano nel settore del farmaco vegetale e contemporaneamente mantenere attivo il patrimonio omeopatico». Il gruppo Schwabe Pharmaceuticals, azienda tedesca di proprietà familiare, presente in tutto il mondo, sin dal 1866 produce Farmaci Vegetali a base di ingredienti di efficacia e sicurezza comprovati dalla tradizione. Schwabe Pharmaceuticals, controllando tutte le fasi dalla coltivazione della pianta fino alla creazione del farmaco, sviluppa i suoi prodotti secondo rigorosi standard scientifici con importanti investimenti in ricerca e sviluppo. Schwabe Pharma Italia dalla sua sede di Egna (Bz) continuerà a coniugare naturalmente l’approccio olistico per la cura della persona con il metodo scientifico per offrire una gamma completa di soluzioni naturali affidabili, sicure e di qualità garantita. Con l’occasione del cambio di ragione sociale, l’azienda ha sviluppato il nuovo sito internet www.schwabe.it.
Spigolature
Nasce Schwabe
NonFartiInfluenzare.it si rinnova
Il portale web dedicato alle malattie da raffreddamento www.nonfartiinfluenzare.it, realizzato da Edra con il grant educazionale di Angelini, è on line con una nuova Versione. Ora si presenta completamente responsive, in modo da poter essere fruito da tutti i dispositivi, e rinnovato sia nella veste grafica sia nella struttura e nella logica di navigazione, al fine di permettere agli utenti di
accedere con maggiore facilità ai contenuti e ai servizi offerti. Nell’area dedicata al pubblico il sito raccoglie decaloghi su come affrontare l’inverno, news, bollettini sulla diffusione dell’influenza, approfondimenti sulla cura di febbre, tosse e altri disturbi, con attenzione particolare a target specifici come bambini, anziani e donne in gravidanza e a temi di attualità quali le vaccinazioni.
L’area medica, invece, ospita contenuti personalizzati in base alle esigenze delle specifiche specializzazioni (medico di medicina generale, farmacista, pediatra) quali casi clinici, percorsi diagnostici, articoli di approfondimento e schede sui farmaci.
Credifarma triplica
margine operativo lordo Credifarma rende noti i risultati del primo semestre, in relazione allo stesso periodo dello scorso anno. Cresce il margine di intermediazione del 4,8 per cento, mentre la politica di contenimento dei costi riesce a trovare ancora spazi di riduzione (-1,2). La decisa crescita dei proventi
di gestione (+36 per cento) contribuisce a portare il marg i ne o p e rat i vo lo rdo a 610.000, poco meno del triplo del primo semestre 2016. L’attenzione al costo del rischio si riflette positivamente su tutti gli indicatori: il rapporto tra le sofferenze nette e il totale dei crediti netti
scende allo 0,56 per cento. «L’azienda ha ripreso con determinazione il proprio posizionamento all’interno della categoria», afferma l’amministratore delegato Marco Alessandr ini, «dialogando la stessa lingua dei farmacisti e cercando di offrire soluzioni che meglio rispondano alle
loro effettive necessità. Le risultanze del primo semestre ci confortano sulle scelte fatte incentrate sul miglioramento della customer experience dei farmacisti nonché sull’implementazione digitale del modello di servizio. luce delle novità dettate dall’evoluzione normativa».
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Spigolature
Il ministro Lorenzin ringrazia Federfarma Verona
Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha ringraziato Federfarma Verona per la partecipazione alla capillare campagna di informazione sulle vaccinazioni obbligatorie poiché, specifica in una nota, «le farmacie costituiscono un canale privilegiato per contribuire alla diffusione di corrette informazioni
in materia di salute e il farmacista, grazie al rapporto diretto che ha con il cittadino». «Le 223 farmacie veronesi sono pronte ad attivarsi per dare sostegno alla campagna nazionale», sottolinea Arianna Capri, vicepresidente di Federfarma Verona. «Siamo coscienti di essere un punto di aggregazione sanita-
ria sul quale i genitori fanno costante affidamento. In farmacia, inoltre, sarà possibile prenotare le vaccinazioni appena lo consentirà a livello informatico l’accesso all’anagrafe regionale. Si tratta di un servizio Cup come quello efficiente già a disposizione presso molte farmacie di Verona e provincia
insieme al ritiro referti. Inoltre, in farmacia potranno essere approfondite le informazioni scientifiche presenti nelle locandine che costituiscono un pratico vademecum sui vaccini obbligatori».
La piaga del diabete urbano
In Italia, il 52 per cento dei 3,3 milioni di persone con diabete vive in una delle principali cento città del Paese, mentre una persona con diabete su tre risiede nelle quattordici Città metropolitane. «Con “diabete urbano” si definisce la malattia diabetica che riguarda le persone che vivono nelle aree urbanizzate, ambiente che, come è ben dimostrato, influenza il modo in cui le persone vivono, mangiano, si muovono. Tutti fattori che hanno un impatto sul rischio di sviluppare il diabete», spiega Andrea Lenzi, presidente di Health City Institute, che ha condotto un’analisi della situazione italiana. E, spiega Simona Frontoni, presidente del comitato scientifico dell’Italian Barometer Diabetes & Obesity Forum e diabetologa nella capitale, «Roma non si sottrae alla regola che vede il diabete come emergenza nelle città. Con il 6,5 per cento di persone con diabete sulla popolazione residente, Roma è ben oltre la media nazionale del 5,4, come ci dice Istat. Inoltre, all’interno della città c’è una grande variabilità tra zone centrali e periferiche, più o meno disagiate, con valori che vanno dal 5,9 al 7,3 per cento, anche questa una chiara evidenza dell’impatto che l’ambiente ha sullo sviluppo della malattia».
Festival della Comunicazione a Camogli Manifestazione giovane, ma già divenuta punto di riferimento nel panorama culturale nazionale, il Festival della Comunicazione torna per la sua quarta edizione a Camogli, dal 7 al 10 settembre). Come sempre, per quattro giornate Camogli diventa centro pulsante di confronto, ricerca e scambio d’opinioni sui grandi temi che
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interessano il mondo odierno: il tema del 2017 sono “le Connessioni”. A confrontarsi sull’argomento sono chiamati oltre 130 esperti e studiosi di diversi ambiti e generazioni, per garantire quella ricchezza di contenuti e punti di vista che ha da sempre contraddistinto il festival e che rappresenta una delle sue caratteristiche più apprezzate.
Per questa ragione alle conferenze si affiancano laboratori, panel, spettacoli, mos tre, cinema, escursioni e gite in mare, tutti gratuiti: il festival ha avuto sin dall’inizio l’obiettivo di coinvolgere un pubblico eterogeneo per età, formazione e interessi e il risultato è una
manifestazione che non si rivolge esclusivamente agli addetti ai lavori, ma si rivela accessibile e stimolante per tutti. Tutte le informazioni su www. festivalcomunicazione.it.
Il festival di divulgazione scientifica BergamoScienza inaugurerà la sua XV edizione sabato 30 settembre e proseguirà, per 16 giornate, fino al 15 ottobre. Lo scorso anno la rassegna ideata dall’Associazione BergamoScienza ha registrato la partecipazione di 152.600 persone, con 9.704 collegamenti streaming per assistere ai venti eventi live contando sulla collaborazione di 3.560 giovani volontari. Anche quest’anno la città sarà animata da una manifestazione di grandi scoperte, incontri ed emozioni: più di 190 eventi, tutti gratuiti - conferenze, laboratori interattivi, spettacoli, mostre - con protagonisti scienziati di fama internazionale, tra i quali il Premio Nobel per la Medicina 2007 Mario Renato Capecchi.
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Scienza a convegn0
Il programma integrale è disponibile sul nuovo sito www.bergamoscienza.it. Altri link: www.facebook.com/bergamo.scienza/; twitter @BergamoScienza.
A Torino il primo centro
di colonscopia virtuale Alle Molinette di Torino nasce il primo centro diagnostico italiano dedicato alla colonscopia virtuale. L’obiettivo è quello di diagnosticare i tumori del colon-retto con l’ausilio di tecnologie specifiche e innovative, frutto di una lunga validazione clinica. Si tratta di un sistema sofisticato e meno invasivo di quello tradizionale, in grado di individuare polipi sospetti a partire dai 5 mm di grandezza, la cui tecnologia è stata
messa a punto dalla start up piemontese Im3D. La Città della Salute, di cui il presidio Molinette fa parte, scommette ancora una volta sul potere di una buona diagnostica per combattere i tumori e questa volta lo fa con l’aiuto di un’azienda privata e di tecnologie innovative, creando un vero e proprio polo di eccellenza unico in Italia. Un segnale importante questo che consente ai pazienti di usufruire dei van-
taggi di questa nuova macchina e che mostra una vera e propria crescita dell’offerta tecnologica e di sviluppo della produzione sanitaria in Piemonte. Un valore aggiunto per la prevenzione, ma anche per i pazienti che saranno sottoposti a questo accertamento.
Trova uno scopo nella vita e dormi meglio
Per godere appieno dei benefici di un sonno ristoratore bisogna lavorare più in profondità e trovare uno scopo nella vita. È quanto emerge da uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Sleeper science and practice da un gruppo di ricercatori della Northwestern medicine and Rush university medical center, che ha coinvol-
to 825 anziani statunitensi di origine bianca o afro-americana ed età media pari a 79 anni. Per chi sente che la propria vita ha un senso la probabilità di andare incontro ad apnea notturna si riduce del 63 per cento, mentre quella di sindrome delle gambe senza riposo del 52 per cento. «I risultati di questa ricerca confermano l’i-
potesi che avere uno scopo nella vita aiuta a stare meglio anche dal punto di vista prettamente fisico», affermano gli autori. «La ricerca di un significato per la propria vita è qualcosa che si può coltivare e migliorare a tutte le età con terapie di consapevolezza, evitando l’uso di farmaci» (fonte: www.dica33.it).
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DIBASE
1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione; DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale; DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale; DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile; DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione 10 ml contengono: colecalciferolo (vitamina D3) 2,5 mg pari a 100.000 U.I. 1 goccia contiene: 250 U.I. di vitamina D3. DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale Un contenitore monodose contiene: colecalciferolo (vitamina D3) 0,625 mg pari a 25.000 U.I. DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale Un contenitore monodose contiene: colecalciferolo (vitamina D3) 1,25 mg pari a 50.000 U.I. DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile Una fiala contiene: colecalciferolo (vitamina D3) 2,5 mg pari a 100.000 U.I. DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile Una fiala contiene: colecalciferolo (vitamina D3) 7,5 mg pari a 300.000 U.I. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA soluzione iniettabile; soluzione orale; gocce orali, soluzione. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Prevenzione e trattamento della carenza di vitamina D. 4.2 Posologia e modo di somministrazione DIBASE può essere somministrato a cadenza giornaliera, settimanale, mensile o annuale (vedere paragrafo 5.2). In caso di terapia per via orale, si raccomanda di somministrare DIBASE durante i pasti (vedere paragrafo 5.2). La terapia per via intramuscolare è indicata solo in caso di sindromi da malassorbimento. Prevenzione della carenza di vitamina D: la somministrazione preventiva di DIBASE è consigliata in tutte le condizioni caratterizzate da maggior rischio di carenza o da aumentato fabbisogno. È generalmente riconosciuto che la prevenzione della carenza di vitamina D deve essere effettuata: in maniera sistematica nel neonato (in particolare nel prematuro), nel lattante, nella donna in gravidanza (ultimo trimestre) e nella donna che allatta alla fine dell’inverno e in primavera, nel soggetto anziano, eventualmente nel bambino e nell’adolescente se l’esposizione solare è insufficiente; nelle seguenti condizioni: • scarsa esposizione solare o intensa pigmentazione cutanea, regime alimentare squilibrato (povero di calcio, vegetariano, ecc.), patologie dermatologiche estese o malattie granulomatose (tubercolosi, lebbra, ecc.); • soggetti in trattamento con anticonvulsivanti (barbiturici, fenitoina, primidone); • soggetti in trattamento con terapie corticosteroidee a lungo termine; • patologie digestive (malassorbimento intestinale, mucoviscidosi o fibrosi cistica); • insufficienza epatica. Trattamento della carenza di vitamina D: la carenza di vitamina D deve essere accertata clinicamente e/o con indagini di laboratorio. Il trattamento è teso a ripristinare i depositi di vitamina D e sarà seguito da una terapia di mantenimento se persiste il rischio di carenza, ad un dosaggio di vitamina D idoneo alla prevenzione (vedi sopra “Prevenzione della carenza di vitamina D”). Nella maggior parte dei casi è consigliabile non superare, in fase di trattamento, una dose cumulativa di 600.000 U.I. all’anno, salvo diverso parere del medico. A titolo indicativo si fornisce il seguente schema posologico, da adattare a giudizio del medico sulla base della natura e gravità dello stato carenziale (vedere anche paragrafo 4.4). DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione Le posologie giornaliere sotto indicate possono essere assunte anche una volta alla settimana moltiplicando per sette la dose giornaliera indicata. Neonati, Bambini e Adolescenti (<18 anni) Prevenzione: 2-4 gocce al giorno (pari a 500-1.000 U.I. di vitamina D3). Trattamento: 8-16 gocce al giorno (pari a 2.000-4.000 U.I. di vitamina D3) per 4-5 mesi. Donne in gravidanza 3-4 gocce al giorno (pari a 750-1.000 U.I. di vitamina D3) nell’ultimo trimestre. Adulti e Anziani Prevenzione: 3-4 gocce al giorno (pari a 750-1.000 U.I. di vitamina D3). In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio fino a 8 gocce al giorno (pari a 2.000 U.I. di vitamina D3). Trattamento: 20-40 gocce al giorno (pari a 5.000-10.000 U.I. di vitamina D3) per 1-2 mesi. Istruzioni per l’uso La confezione contiene 1 flacone ed un contagocce. Il flacone è dotato di una capsula a prova di bambino. Il contagocce è dotato di una custodia. Per l’impiego seguire le istruzioni sotto riportate: a. aprire il flacone rimuovendo la capsula nel modo seguente: premere e contemporaneamente svitare (vedi Figura 1); b. svitare la custodia in plastica che avvolge la punta del contagocce (vedi Figura 2); c. inserire il contagocce nel flacone per prelevare il contenuto. Dosare le gocce in un cucchiaio e somministrare (vedasi “Posologia e modo di somministrazione”); d. chiudere il flacone (vedi Figura 3). Riavvitare la custodia sulla punta del contagocce; e. riporre il flacone ed il contagocce nella confezione.
Figura 1
Figura 2
Figura 3
Per aprire il flacone, premere e contemporaneamente svitare la capsula.
Prima di utilizzare il contagocce, svitare la custodia che avvolge la punta.
Per chiudere il flacone, avvitare la capsula (non è necessario premere).
DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale Neonati, Bambini e Adolescenti (<18 anni) Prevenzione: 1 contenitore monodose (pari a 25.000 U.I. di vitamina D3) ogni 1-2 mesi. Trattamento: 1 contenitore monodose (pari a 25.000 U.I. di vitamina D3) una volta a settimana per 16-24 settimane. Donne in gravidanza 1 contenitore monodose (pari a 25.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese nell’ultimo trimestre. Adulti e Anziani Prevenzione: 1 contenitore monodose (pari a 25.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese. In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio a 2 contenitori monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese. Trattamento: 2 contenitori monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta alla settimana per 8-12 settimane. DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale Neonati, Bambini e Adolescenti (<18 anni) Prevenzione: 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) ogni 2-4 mesi. Trattamento: 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta a settimana per 8-12 settimane. Donne in gravidanza 2 contenitori monodose (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) all’inizio dell’ultimo trimestre. Adulti e Anziani Prevenzione: 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) ogni 2 mesi. In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio a 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese. Trattamento: 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta alla settimana per 8-12 settimane. DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile Neonati fino a 24 mesi Prevenzione: Si consiglia di somministrare le dosi con DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione oppure con DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale o con DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale. Trattamento: 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese per 4-6 mesi. Bambini e Adolescenti (2-18 anni) Prevenzione: 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) ogni 4-8 mesi. Trattamento: 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese per 4-6 mesi. Donne in gravidanza 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) all’inizio dell’ultimo trimestre. Adulti e Anziani Prevenzione: 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) ogni 4 mesi. In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio a 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) ogni 2 mesi. Trattamento: 2 fiale (pari a 200.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese per 3 mesi. Istruzioni per l’uso Le dosi possono essere somministrate per via orale o intramuscolare. Le fiale sono dotate di anello di prerottura e devono essere aperte nel modo seguente: tenere con una mano la parte inferiore della fiala; porre l’altra mano sulla parte superiore posizionando il pollice al di sopra dell’anello bianco ed esercitare una pressione. DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile Neonati fino a 24 mesi Si consiglia di somministrare le dosi con DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione oppure con DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale o con DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale. Bambini e Adolescenti (2-18 anni) Prevenzione: 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) una volta all’anno. Trattamento: 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) da ripetere dopo 3 mesi. Adulti e Anziani Prevenzione: 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) una volta all’anno. In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio a 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) ogni 6 mesi. Trattamento: 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) da ripetere dopo 6 settimane. Istruzioni per l’uso Le dosi possono essere somministrate per via orale o intramuscolare. Le fiale sono dotate di anello di prerottura e devono essere aperte nel modo seguente: tenere con una mano la parte inferiore della fiala; porre l’altra mano sulla parte superiore posizionando il pollice al di sopra dell’anello bianco ed esercitare una pressione. 4.3 Controindicazioni Ipersensibilità al colecalciferolo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Ipercalcemia, ipercalciuria. Calcolosi renale (nefrolitiasi, nefrocalcinosi). Insufficienza renale (vedere paragrafo 4.4). 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego In caso di somministrazioni prolungate con alti dosaggi, si consiglia di monitorare il livello sierico di 25-idrossi-colecalciferolo. Interrompere l’assunzione di DIBASE quando il livello sierico di 25-idrossi-colecalciferolo supera i 100 ng/ ml (pari a 250 nmol/l). Nei pazienti anziani già in trattamento con glicosidi cardiaci o diuretici è importante monitorare la calcemia e la calciuria. In caso di ipercalcemia o di insufficienza renale, ridurre la dose o interrompere il trattamento. Per evitare un sovradosaggio, tenere conto della dose totale di vitamina D in caso di associazione con trattamenti contenenti già vitamina D, cibi addizionati con vitamina D o in caso di utilizzo di latte arricchito con vitamina D. Nei seguenti casi può essere necessario un aumento dei dosaggi rispetto a quelli indicati:
• soggetti in trattamento con anticonvulsivanti o barbiturici (vedere paragrafo 4.5); • soggetti in trattamento con terapie corticosteroidee (vedere paragrafo 4.5); • soggetti in trattamento con ipolipidemizzanti quali colestipolo, colestiramina e orlistat (vedere paragrafo 4.5); • soggetti in trattamento con antiacidi contenenti alluminio (vedere paragrafo 4.5); • soggetti obesi (vedere paragrafo 5.2); • patologie digestive (malassorbimento intestinale, mucoviscidosi o fibrosi cistica); • insufficienza epatica. Il prodotto deve essere prescritto con cautela a pazienti affetti da sarcoidosi, a causa del possibile incremento del metabolismo della vitamina D nella sua forma attiva. In questi pazienti occorre monitorare il livello del calcio nel siero e nelle urine. Pazienti affetti da insufficienza renale presentano un alterato metabolismo della vitamina D; perciò, se devono essere trattati con colecalciferolo, è necessario monitorare gli effetti sull’omeostasi di calcio e fosfato. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione L’uso concomitante di anticonvulsivanti o barbiturici può ridurre l’effetto della vitamina D3 per inattivazione metabolica. In caso di trattamento con diuretici tiazidici, che riducono l’eliminazione urinaria del calcio, è raccomandato il controllo delle concentrazioni sieriche di calcio. L’uso concomitante di glucocorticosteroidi può ridurre l’effetto della vitamina D3. In caso di trattamento con farmaci contenenti la digitale, la somministrazione orale di calcio combinato con la vitamina D aumenta il rischio di tossicità della digitale (aritmia). È pertanto richiesto lo stretto controllo del medico e, se necessario, il monitoraggio elettrocardiografico e delle concentrazioni sieriche di calcio. Un concomitante uso di antiacidi contenenti alluminio può interferire con l’efficacia del farmaco, diminuendo l’assorbimento della vitamina D, mentre preparati contenenti magnesio possono esporre al rischio di ipermagnesiemia. Studi sugli animali hanno suggerito un possibile potenziamento dell’azione del warfarin quando somministrato con calciferolo. Sebbene non vi siano simili evidenze con l’impiego di colecalciferolo è opportuno usare cautela quando i due farmaci vengono usati contemporaneamente. La colestiramina, il colestipolo e l’orlistat riducono l’assorbimento della vitamina D, mentre l’alcolismo cronico diminuisce le riserve di vitamina D nel fegato. 4.6 Fertilità, gravidanza e allattamento Gravidanza Nei primi 6 mesi di gravidanza la vitamina D deve essere assunta con cautela per il rischio di effetti teratogeni (vedere paragrafo 4.9). Allattamento Quando necessario, la vitamina D può essere prescritta durante l’allattamento. Tale supplementazione non sostituisce la somministrazione di vitamina D nel neonato. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Non sono disponibili dati sugli effetti del prodotto sulla capacità di guidare. Tuttavia, un effetto su tale capacità è improbabile. 4.8 Effetti indesiderati Se la posologia è conforme alle effettive esigenze individuali, DIBASE è ben tollerato, grazie anche alla capacità dell’organismo di accumulare il colecalciferolo nei tessuti adiposi e muscolari (vedere paragrafo 5.2). Gli effetti indesiderati segnalati con l’uso della vitamina D sono i seguenti: Disturbi del sistema immunitario: reazioni di ipersensibilità. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: debolezza, anoressia, sete. Disturbi psichiatrici: sonnolenza, stato confusionale. Patologie del sistema nervoso: cefalea. Patologie gastrointestinali: costipazione, flatulenza, dolore addominale, nausea, vomito, diarrea, gusto metallico, secchezza delle fauci. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: rash, prurito. Patologie renali e urinarie: nefrocalcinosi, poliuria, polidipsia, insufficienza renale. Esami diagnostici: ipercalciuria, ipercalcemia. Segnalazione delle reazioni avverse sospette: La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili. 4.9 Sovradosaggio Interrompere l’assunzione di DIBASE quando la calcemia supera i 10,6 mg / dl (2,65 mmol/l) o se la calciuria supera 300 mg/24 h negli adulti o 4-6 mg/ kg/die nei bambini. Il sovradosaggio si manifesta come ipercalciuria e ipercalcemia, i cui sintomi sono i seguenti: nausea, vomito, sete, polidipsia, poliuria, costipazione e disidratazione. Sovradosaggi cronici possono portare a calcificazione vascolare e degli organi, come risultato dell’ipercalcemia. Il sovradosaggio durante i primi 6 mesi di gravidanza può avere effetti tossici nel feto: esiste una correlazione tra eccesso di assunzione o estrema sensibilità materna alla vitamina D durante la gravidanza e ritardo dello sviluppo fisico e mentale del bambino, stenosi aortica sopravalvolare e retinopatia. L’ipercalcemia materna può anche portare alla soppressione della funzione paratiroidea nei neonati con conseguente ipocalcemia, tetania e convulsioni. Trattamento in caso di sovradosaggio Interrompere la somministrazione di DIBASE e procedere alla reidratazione. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: Vitamina D e analoghi, colecalciferolo. Codice ATC: A11CC05. La vitamina D corregge una situazione carenziale della stessa e aumenta l’assorbimento intestinale di calcio. 5.2 Proprietà farmacocinetiche
Come per le altre vitamine liposolubili, l’assorbimento del colecalciferolo a livello intestinale è favorito dalla concomitante assunzione di alimenti contenenti grassi. Il colecalciferolo è presente nel circolo ematico in associazione a specifiche α-globuline che lo trasportano al fegato, dove viene idrossilato a 25-idrossi-colecalciferolo. Una seconda idrossilazione avviene nei reni, dove il 25-idrossi-colecalciferolo viene trasformato in 1,25-diidrossi-colecalciferolo, che rappresenta il metabolita attivo della vitamina D responsabile degli effetti sul metabolismo fosfocalcico. Il colecalciferolo non metabolizzato viene accumulato nei tessuti adiposi e muscolari per essere reso disponibile in funzione del fabbisogno dell’organismo: per questo motivo DIBASE può essere somministrato anche a cadenza settimanale, mensile o annuale. Nei soggetti obesi si riduce la biodisponibilità della vitamina D a causa dell’eccesso di tessuto adiposo. La vitamina D viene eliminata attraverso le feci e le urine. 5.3 Dati preclinici di sicurezza Gli studi preclinici condotti in varie specie animali dimostrano che gli effetti tossici si verificano nell’animale a dosi nettamente superiori a quelle previste per l’uso terapeutico nell’uomo. Negli studi di tossicità a dosi ripetute, gli effetti più comunemente riscontrati sono stati: aumento della calciuria, diminuzione della fosfaturia e della proteinuria. A dosi elevate, è stata osservata ipercalcemia. In una condizione prolungata di ipercalcemia le alterazioni istologiche (calcificazione) più frequenti sono state a carico dei reni, cuore, aorta, testicoli, timo e mucosa intestinale. Gli studi di tossicità riproduttiva hanno dimostrato che il colecalciferolo non ha effetti nocivi sulla fertilità e riproduzione. A dosi che sono equivalenti a quelle terapeutiche, il colecalciferolo non ha attività teratogena. Il colecalciferolo non ha potenziale attività mutagena e carcinogena. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione: olio di oliva raffinato. DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale: olio di oliva raffinato. DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale: olio di oliva raffinato. DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile: olio di oliva raffinato per uso iniettabile. DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile: olio di oliva raffinato per uso iniettabile. 6.2 Incompatibilità Non sono note eventuali incompatibilità con altri farmaci. 6.3 Periodo di validità DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione: 3 anni a confezionamento integro. Dopo prima apertura del flacone: 5 mesi. DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale: 2 anni. DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale: 2 anni. DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile: 3 anni. DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile: 3 anni. 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare a temperatura non superiore ai 30° C, nella confezione originale per tenere il medicinale al riparo dalla luce. Non congelare. 6.5 Natura e contenuto del contenitore DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione Flacone in vetro ambrato contenente 10 ml, chiuso con una capsula a prova di bambino in polipropilene. La confezione contiene 1 flacone ed 1 contagocce. DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale Contenitore in vetro ambrato contenente 2,5 ml, chiuso con una capsula in polipropilene. Confezioni da 1, da 2 o da 4 contenitori monodose. DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale Contenitore in vetro ambrato contenente 2,5 ml, chiuso con una capsula in polipropilene. Confezioni da 1, da 2 o da 4 contenitori monodose. DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile Fiala in vetro ambrato. Confezioni da 1 fiala, 3 fiale o 6 fiale. DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile Fiala in vetro ambrato. Confezioni da 1 fiala o 2 fiale. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Nessuna istruzione particolare. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO ABIOGEN PHARMA S.p.A. via Meucci 36 Ospedaletto - PISA 8. NUMERI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione – flacone 10 ml 036635011 DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 1 contenitore monodose 2,5 ml 036635047 DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 2 contenitori monodose 2,5 ml 036635098 DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 4 contenitori monodose 2,5 ml 036635050 DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 1 contenitore monodose 2,5 ml 036635062 DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 2 contenitori monodose 2,5 ml 036635086 DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 4 contenitori monodose 2,5 ml 036635074 DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile – 1 fiala 1 ml 036635100 DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile – 3 fiale 1 ml 036635112 DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile – 6 fiale 1 ml 036635023 DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile – 1 fiala 1 ml 036635124 DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile – 2 fiale 1 ml 036635035 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/ RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE Data della prima autorizzazione: Ottobre 2005. Data del rinnovo più recente: Ottobre 2010 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO 05/2017 25.000 U.I./2,5 ml 1 flaconcino monodose 5,42 €; 25.000 U.I./2,5 ml 2 flaconcini monodose 8,10 €; 50.000 U.I./2,5 ml 1 flaconcino monodose 8,50 €; 50.000 U.I./2,5 ml 2 flaconcini monodose 15,34 €; 10.000 U.I./ml gocce orali 5,42 €; 100.000 U.I. 6 fiale 4,00 €; 300.000 U.I. 2 fiale 3,50 € - Classe A - RR 25.000 U.I./2,5 ml 4 flaconcini monodose 16,00 € - Classe C - RR
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che, a differenza di quello americano, è universalistico e solidale. Quanto descritto è il motore primario della cosiddetta farmacia dei servizi, una realtà ancora in fase embrionale soprattutto in Italia, ma non così in altri Paesi, dove si eseguono con successo screening, servizi di prenotazione, telemedicina, e vi è un utilizzo intelligente dei social media. In tutti i casi, come vedremo nel prossimo articolo, la prestazione professionale del farmacista ha molte declinazioni ma è generata sempre dal fattore umano. Viviamo in un sistema globale che si muove molto rapidamente; possiamo dibattere all’infinito se questo sia giusto o meno ma nel frattempo dobbiamo essere in grado di aiutare i consumatori/pazienti ovunque si trovino, in modo che la loro farmacia non sia più lontana del loro telefonino.
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