Anno XVIII | N° 14 21 settembre 2017 | www.puntoeffe.it
2017 il partner quotidiano a cui affidarsi per curare in sicurezza
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PARLIAMONE Rivoluzione digital
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attualità Il Progetto cefalee
OLTRE
LE MURA Il volto empatico e autoironico della farmacia, la capacità di comunicare al pubblico. L’esperienza di un titolare abruzzese
Enrico Bruno
Agisce per soffocamento e disidratazione: • Ostruisce le vie respiratorie del pidocchio. • Disidrata pidocchi e lendini fino a farli seccare.
Un fattore unico e rivoluzionario: • Riduce la naturale carica elettrostatica del capello. • Modifica struttura e odore del capello. • Crea un ambiente inadatto a deporre nuove lendini.
È un dispositivo medico CE. Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Autorizzazione Ministeriale n. 574 del 02/05/2016.
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“Infiammazioni oculari, blefarite2” Sodio cloruro 0,9% Acqua depurata
Dolori brucianti, lacrimazione, secrezioni oculari, palpebre agglutinate 5 Homéoptic® collirio contiene diluizioni omeopatiche che, per le loro basse concentrazioni molari, non presentano generalmente tossicità chimica, controindicazioni, interazioni farmacologiche direttamente legate alla quantità di prodotto assorbito6-8. Gli eccipienti di Homéoptic® sono costituiti esclusivamente da una soluzione allo 0,9% di sodio cloruro in acqua depurata, che garantisce l’isotonicità del collirio9, l’assenza di contaminazione minerale e l’ottimale solubilità in acqua delle sostanze attive. L’assenza di conservanti, viscosizzanti, EDTA e vasocostrittori permette, generalmente, l’utilizzo di Homéoptic® in tutti i soggetti.
Homéoptic® è ben tollerato e generalmente sicuro11. È prodotto con tecnologia Bottelpack®, che assicura simultaneamente la produzione del contenitore monodose e la ripartizione sterile della soluzione sterilizzata12,13. In associazione con altri colliri, distanziare di almeno 5 minuti le somministrazioni10. Homéoptic®, in quanto medicinale omeopatico, è adatto ad adulti, bambini6,14, anziani6 e pazienti politrattati15. Instillare 1-2 gocce in ciascun occhio, 2-6 volte al giorno.
Depositato presso l’AIFA il 01/03/2017
Può essere utilizzato anche nei portatori di lenti a contatto10.
D. Lgs. 219/2006 art. 85: “Medicinale omeopatico senza indicazioni terapeutiche approvate”. D. Lgs. 219/2006 art. 120 1 bis: “Trattasi di indicazioni per cui non vi è, allo stato, evidenza scientificamente provata dell’efficacia del medicinale omeopatico”. Medicinale non a carico del SSN.
1. Demarque D, Jouanny J, Poitevin B, Saint-Jean V. Farmacologia e materia medica omeopatica. Milano: Tecniche Nuove; 2000. p.174,175. 2. Duprat H. Traité de Matière Médicale Homéopathique. Tome II Paris: J-B Baillière & Fils. p.359. 3.Vithoulkas G. Materia Medica Viva. Calendula Officinalis. Calendula Officinalis - The Essential Features. Int. Academy of Classical Homeopathy; Vol 7. Disponibile su: http://www.vithoulkas.com/materia-medica-viva-2. 4. Vannier L, Poirier J. Précis de matière médical homéopathique. Belgique: Doin éditeurs: 1993. p.116. 5. Kent JT. Repertorio della materia medica omeopatica. Tomo II. Ipsa editore; 1992. p.963, 996, 997, 1009, 1014. 6. Boulet J. Homéopathie – L’enfant. Marabout; 2003. p. 14-17. 7. Homeopathic and Anthroposophic Medicinal Products. Legislative term 2009-2014 of the European Parliament and the European Commission. ECHAMP E.E.I.G. European Coalition on Homeopathic and Anthroposophic Medicinal Product. 8. Kirby BJ. Safety of homeopathic products. Journal of the Royal Society of Medicine. 2002; 95 (5):221, 222. Disponibile su: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1279671/ 9. Stella R. Manuale di farmacologia, tecnica, legislazione farmaceutica ed organizzazione dei servizi farmaceutici. Ed. Cortina; 1988. p.289-290, 399-400. 10. Agenzia italiana del farmaco. Guida all’uso dei farmaci:12. Oculistica. Anno 2008/5. p.251. 11. Clinical study report. Ocular tolerance of eyedrops versus placebo after single and repeated administration in healthy volunteer. Ref.: HC2001 Aster Ref.: DC378. Date of version 12/09/01. 12. Berrebi H. Le système Bottelpack répond aux besoins de la pharmacie. Emballage Magazine; 1985. p.4-9. 13. Bourny E, Dumolard L, Peronnet A. Remplissage intégré aseptique: la technologie blow-fill-seal (BFS) dans l’industrie pharmaceutique. S.T.P. Pharma Pratiques 1995; 5(3):203-214. 14. Giacomin AL. Infective and Inflammatory Eyelid Disorders: Conventional and Unconventional Therapies to Maintain Eye Health and Avoid Lid Surgery. EC Ophthalmology 3.6; 2016; 435-445. 15. Jouanny J, Crapanne JB, Dancer H, Masson JL. Terapia omeopatica: possibilità in patologia acuta. Ariete Salute; 1993. 1: p.81.
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SOMMARIO
Editoriale| La possibilità di un’isola
4
Controcorrente| Elogio del controtempo
6
InnovAzione| In cerca di soluzioni
8
Dalle regioni| Uniti contro il bullismo
10
Un farmacista a scuola| Sapienza antica
12
PARLIAMONe
14
FORUM SHACKLETON | Rivoluzioni in corso
primo piano INCONTRI | Enrico Bruno 20 GALENICA | Un valore aggiunto 26 RETAIL | Un negozio di persone 28
14
NUTRIZIONE | Fibromialgia, nuove prospettive 33 DECALOGO | Social? Sì, no o forse 37 ATTUALITÀ | Da nord a sud
33
38
COSMESI | Tinture al top 40
RUBRICHE
Farmanews | Conferme terapeutiche Iniziative | Prevenzione in tour What’s up Il libro |Sapori, colori e gusti nuovi Fiscale | Incongruenze Legale | Il medico in farmacia
38
Dalle aziende | Per eliminare l’ospite sgradito Spigolature Consigli The Blind Spot | In prima linea
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Paola Brusa, Claudio Buono, Sergio Cattani, Mario Giaccone, Erika Mallarini, Luigi Marafante, Federico Marzari, Bruno Riccardo Nicoloso, Luca Pani, Elena Penazzi, Chiara Romeo, Edoardo Schenardi
Editore EDRA S.p.A.
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Direttore responsabile Giorgio Albonetti Direttore editoriale Ludovico Baldessin Direttore scientifico Paolo Vintani Coordinamento redazionale Giuseppe Tandoi - g.tandoi@lswr.it Collaboratori Silvia Ambrogio, Maurizio Bisozzi, Mercedes Bradaschia,
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Traffico Donatella Tardini (Responsabile) d.tardini@lswr.it - Tel. 02.88184.292 Ilaria Tandoi - i.tandoi@lswr.it Tel. 02.88184.294 Abbonamenti Tel. 02.88184.317 - Fax: 02.56561.173 abbonamentiedra@lswr.it Grafica e Immagine Emanuela Contieri - e.contieri@lswr.it
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Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione in conformità al Regolamento CSST Certificazione Editoria Specializzata e Tecnica Per il periodo 1/1/2016 - 31/12/2016 Periodicità: Quindicinale Tiratura media: 10.661 Diffusione media: 10.376 Certificato CSST n. 2016-2602 del 2/3/2017 Società di Revisione: REFIMI
Testata Associata
Il medicinale omeopatico oscillococcinum®
per la prevenzione e il trattamento dell’influenza e delle sindromi influenzali 1
”oscillococcinum® è normalmente proposto per la prevenzione e per la terapia dell’influenza e delle sindromi cliniche simil-influenzali2 ”.
con rapidità significativamente maggiore nel gruppo trattato con oscillococcinum® rispetto al gruppo placebo”.
(Bellavite P. oscillococcinum® e influenza. Storia, evidenze e ipotesi. Edizioni Libreria Cortina Verona 2008. p.7)
(Papp R, Schuback G, Beck E, Burkardt G, Bengel J, Lehrl S, et al. oscillococcinum® in patients with influenza-like syndromes: a placebo controlled double-blind evaluation. Br Homeopath J. 1998; 87:69–76)
Uno studio in real life3 condotto su 459 pazienti seguiti nell’arco di 10 anni ha evidenziato “come il medicinale omeopatico (oscillococcinum®) abbia avuto un effetto preventivo sulla minor incidenza di episodi RTI” (Infezioni del Tratto Respiratorio) e che “l’effetto protettivo osservato è coerente con altri studi che hanno documentato il suo effetto sul trattamento di sintomi sia influenzali che simil-influenzali”. (Beghi GM, Morselli-Labate AM. Does homeopathic medicine have a preventive effect on respiratory tract infections? A real life observational study. Multidiscip Respir Med. 2016; 11:12)
Depositato presso l’AIFA il 01/06/2017
Uno studio clinico4 randomizzato in doppio cieco su individui che avevano consultato il Medico di Medicina Generale e il Medico Internista per sintomi similinfluenzali (dei quali 188 trattati con oscillococcinum® e 184 con placebo) ha dimostrato che: “1) la riduzione dei sintomi dopo 48 ore è risultata significativamente più elevata nel gruppo trattato con oscillococcinum® rispetto al gruppo placebo; 2) i sintomi sono scomparsi
“oscillococcinum® è un medicinale omeopatico dei Laboratoires Boiron, unico, originale e brevettato. Da sempre è preparato in diluizione korsakoviana (200 K)2 ”. (Bellavite P. oscillococcinum® e influenza. Storia, evidenze e ipotesi. Edizioni Libreria Cortina Verona 2008. p.21)
oscillococcinum®, 30 e 6 dosi, contiene diluizioni omeopatiche che, per le loro basse concentrazioni molari, non presentano generalmente tossicità chimica, controindicazioni, interazioni farmacologiche direttamente legate alla quantità di prodotto assunto5-7. oscillococcinum®, in quanto medicinale omeopatico, è adatto ad adulti, bambini3,5, anziani3,5, pazienti politrattati3,8, pazienti con BPCO, allergie respiratorie, asma e altre malattie respiratorie3. oscillococcinum®: utilizzato da oltre 30 anni in 50 paesi del mondo.
D.Lgs. 219/2006 art.85: “Medicinale omeopatico senza indicazioni terapeutiche approvate”. D. Lgs. 219/2006 art.120 1 bis: “Trattasi di indicazioni per cui non vi è, allo stato, evidenza scientificamente provata dell’efficacia del medicinale omeopatico”. Medicinale non a carico del SSN.
Bibliografia 1. Mathie RT, Frye J, Fisher P. Homeopathic Oscillococcinum® for preventing and treating influenza and influenza-like illness. Cochrane Database Syst Rev. 2015; 1:CD001957. doi: 10.1002/14651858.CD001957. 2. Bellavite P. Oscillococcinum e influenza. Storia, evidenze e ipotesi. Edizioni Libreria Cortina Verona 2008. p.7,21. 3. Beghi GM, Morselli-Labate AM. Does homeopathic medicine have a preventive effect on respiratory tract infections? A real life observational study. Multidiscip Respir Med. 2016; 11:12. 4. Papp R, Schuback G, Beck E, Burkardt G, Bengel J, Lehrl S, et al. Oscillococcinum in patients with influenza-like syndromes: a placebo controlled double-blind evaluation. Br Homeopath J. 1998; 87:69–76. 5. Boulet J. Homéopathie – L’enfant. Marabout 2003. p.14-17. 6. Homeopathic and Anthroposophic Medicinal Products. Legislative term 2009-2014 of the European Parliament and the European Commission. ECHAMP E.E.I.G. European Coalition on Homeopathic and Anthroposophic Medicinal Product. 7. Kirby BJ. Safety of homeopathic products. Journal of the Royal Society of Medicine. 2002; 95 (5):221, 222. Disponibile su: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1279671/. 8. Jouanny J, Crapanne JB, Dancer H, Masson JL. Terapia omeopatica: possibilità in patologia acuta. Ariete Salute; 1993. 1: p.81.
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editoriale
L Dopo la presa d’atto del Ddl Concorrenza, divenuto legge, quotidianamente arrivano comunicazioni di qualsiasi tipo sulla necessità di aggregazione. A cominciare da quelle istituzionali, vedi le convergenze in corso tra Federfarma e Federfarma Servizi. La mia farmacia è da più di trent’anni che fa parte di una catena nata come consorzio per poi evolversi in maniera più strutturata, non posso che pensare bene del lavorare insieme, è nella mia stessa formazione professionale, ma conosco il mondo delle farmacie e i suoi protagonisti. È importante innanzitutto far emergere un senso di appartenenza alla categoria che non esiste, il titolare di farmacia è un feudatario, espressione tangibile dell’Italia dei Comuni, ha vissuto con la convinzione che il mondo fosse quello del suo paese o del suo quartiere, tutto il resto è noia e incompetenza. È chiaro che le mie affermazioni non sono generaliste, sono consapevole della realtà percepita, del problema reale di far convergere menti e convinzioni diverse nella forma e, paradossalmente, comuni nella sostanza. Per tacere
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di Paolo Vintani
a possibilità
di un’isola del cambio epocale, qui si è entrati nell’Era del digitale, colossi come Amazon non hanno semplicemente “rubato” mercato, hanno cambiato la concezione del commercio. Un’offerta speciale in un qualsiasi negozio è subito confrontata con uno smartphone al mercato globale. È del tutto inutile scrivere su un cartello “Novità”, non è ancora asciutto il pennarello che è già vecchia. Per anni abbiamo sentito dire che la farmacia non si può reggere sull’incasso della mutua, l’altra faccia del pianeta farmacia (quella commerciale) guarda all’universo globale che ho descritto. Credo che la forza dell’individuo possa essere realmente la chiave di volta, se piuttosto che a continenti si pensa a un’isola troveremo uno spazio chiaro nel grande oceano, l’isola sperduta è certamente destinata a scomparire ma gli arcipelaghi di isole sono ben rilevabili sulle mappe geografiche. Il day after non sia quindi un “corri corri” a stringerci in un abbraccio, apparentemente, solidale. Avviciniamoci, facciamo quadrato e, in seguito, decidiamo individualmente. C’è sempre la possibilità per un’isola perché in sé, e nella propria specificità, trova la possibilità di esistere. È il momento delle decisioni, ponderate e sofferte, certamente vissute.
Dove tutto è dato sul momento, esiste, in mezzo al tempo, la possibilità di un’isola (Michel Houllebecq)
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corrente
E
di Maurizio Bisozzi
del controtempo Quando le luci si spengono bisogna attendersi qualche sorpresa, magari non gradita. Anche nel mondo della farmacia
Allo spirare degli anni Sessanta sbarcò a Varese un piccoletto, magro, fresco acquisto dello squadrone di basket locale. All’epoca la rivalità cestistica italiana correva tra la saporita Simmenthal Milano e l’algida Ignis Varese, prima che si mettessero in mezzo Cantù, Pesaro, Bologna o perfino Roma. A Milano guardarono con sufficienza, se non derisione, al piccolo messicano che avrebbe dovuto avere ragione dei mostri sacri Pieri, Riminucci e Masini. Si smise presto di ridere a Milano, quando l’ufo Manuel Raga, godendo di un metro di elevazione saltando da fermo, iniziò a strappare rimbalzi al gigante Masini, trenta centimetri più alto. Come se non bastasse, le molle al posto delle gambe gli consentivano un tiro in sospensione, beffando i difensori in controtempo e mi spiego: il marcatore si lanciava in alto a opporsi al tiro, ma la dura legge newtoniana lo riportava a terra prima che il folletto messicano, galleggiando in aria, centrasse con precisione la retina del canestro. In perfetto controtempo. Adoro il controtempo, ben oltre l’ammirazione per il piccolo conterraneo di Pancho Villa. Andare al mare verso sera, incrociando la fila di macchine che fanno rientro in città
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piazza. A distanza di un paio di anni, tutto e godendosi in quasi solitudine l’accendersi archiviato, in armonioso controtempo. Da delle stelle sull’acqua; o entrare nei ristorannon confondere con il colpo di scena, distinti verso la chiusura, resistendo alle occhiate zione ben sviscerata da Giuseppe Manfridi velenose dei camerieri, disporre di tutta la nel suo delizioso Anatomia del colpo di scesala, scegliendo il tavolo più comodo e grana. Quest’ultimo, al contrario del controtemdito. Andare controtempo non è solo un mio po, arriva fulmineo e inaspettato: esempi capriccioso vezzo, viene condiviso e praticafulgenti sono le inchieste di Milena Gabato in vari campi. Lo cercano i sindacalisti, nelli. Al mattino dopo la trasmissione, semquando la Corte dei Conti sentenzia come bra che al povero San Pietro debba venir inaccettabile che vadano in pensione con consegnato da un mol’ultima retribuzione, gonmento all’altro un avviso fiata artificiosamente da l ’ e t e r n o di reato per qualche abicompensi e prebende straritorno, sui tante del suo condomiordinarie. Con un ultimo anno di prestazioni econo- giornali, della nio, ma il colpo di scena è lì: non succede mai nulla. miche eccezionali, si arriva proposta di Torniamo al controtema triplicare la pensione, già farmaco senza po e alla superba recendi suo principesca. Il risulfarmacista te interpretazione del tato della sentenza è che, duo Giavazzi- Alesina, la in armonioso controtempo, coppia italiana se non più libera, di sicuro se si farà qualcosa, lo si farà in un futuro, la più liberalizzata. Dalle ospitali colonne possibilmente lontano, quando tutti si sadel Corrierone, tengono a battesimo l’inturanno dimenticati dello scandalo. izione che non sarebbe sbagliato vendere Qualcosa di simile a quanto avvenuto a Ropiccole confezioni di farmaci Otc negli Auma la notte di Capodanno di pochi anni fa: i togrill, senza il farmacista. Embrione di vigili urbani, in elegante coordinazione da bersaniana memoria, lanciato in aria oltre balletto del Bolshoi, si diedero malati in dieci anni fa, impallinato dai lungimiranti blocco disertando e lasciando abbandonata esigenti la presenza benedicente del farla Capitale a se stessa. Il giorno dopo, pianti macista al solo nominare la parola loperae stridere di denti sui giornali, inchieste mide - e di fatto, padri putativi delle aperte dall’azienda e dalla magistratura, riparafarmacie - oggi ancora sospeso, vochieste di punizioni esemplari che andavalante, nei farmaceutici cieli. Manuel Raga no con disinvoltura dal licenziamento sarebbe fiero di loro. immediato all’impiccagione sulla pubblica
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n cerca
di soluzioni Un nuovo modo di interfacciarsi con i pazienti. Come cambia il “mercato” della salute
Soluzione è la parola magica: il paziente cerca soluzioni rapide ed efficaci e noi siamo in dovere di dargliele come professionisti, dobbiamo dargliele per essere vincenti sul mercato come imprenditori di un settore non più chiuso ma aperto alla multicanalità e alle interdipendenze settoriali. Non basta più la combinazione prodotto e consiglio: il digitale ha spezzato il legame che pareva indissolubile prodotto e informazione nello stesso luogo, ovvero punto vendita, nel nostro caso farmacia. Inizia l’era della “battaglia per l’interfaccia”: il medico di medicina generale e il farmacista, tradizionali interfacce del paziente, oggi stanno perdendo questo ruolo per la difficoltà a fare sistema nella frammentazione e quindi di offrire una patient solution completa. Al contrario interlocutori sia pubblici sia privati si stanno attrezzando per farlo. Sotto il profilo pubblico l’organizzazione della sanità si sta rapidamente modificando verso modelli non più gestiti a silos, ma integrati, con il paziente al centro: case della salute, Uccp (Unità complesse di cure primarie), soggetti gestori. A seconda della Regione l’assistenza territoriale viene riorganizzata in forme diverse, ma accomunate dal fatto di
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identificare un’unica interfaccia del pano con orari comodi per i clienti. Esempi ziente che coordina le diverse prestazioni, di questi nuovi modelli sono le retail cligestendole in parte in house, in parte denic, che coniugano erogazione di servizi legandole a soggetti esterni, ma comundiagnostici e ambulatoriali e dispensazioque coordinati da un tutor clinico e dalla ne di prodotti. Per essere interfaccia del stessa struttura. Il farmaco non può rimapaziente l’accessibilità e la fruibilità sono nere escluso da questo percorso che preelementi essenziali, quindi i soggetti vede l’erogazione di bundle di servizio e pubblici e i privati stanno pesantemente di remunerazione a risultato sul paziente. investendo nel digital: strumenti di comuSi passa progressivamente dai Piani dianicazione con il paziente ma anche di mognostico terapeutici per patologia ai Pai nitoraggio a distanza tramite wearable o (Piani di assistenza inditool di telemedicina. vidualizzati): una mediA seconda del posiziopatient cina di iniziativa e namento alcune hanno solution, personalizzata che porprezzi mediamente eleta a modelli di gestione parola magica vati - ma in questi centri del farmaco e di assiconvergono soprattutto del futuro stenza al paziente sul i pazienti coperti da immediato territorio differenti. Anun’assicurazione sanitache la sanità privata sta ria - altri propongono taconvergendo su modelli simili, rispetto ai riffe low cost, spesso più basse o almeno quali si passa da sistemi “prestazione-cenin linea con il ticket. La battaglia per l’intrici” a sistemi “paziente-centrici”. Nei priterfaccia rischia di dare sorprese: nonomi gli erogatori cercano di offrire i propri stante i player tradizionali abbiano un servizi al maggior numero possibile di panotevole vantaggio competitivo rispetto zienti, nei secondi cercano di prendere in ai nuovi entranti in termini di competencarico il paziente offrendogli il maggior ze, ma anche di fiducia da parte del panumero possibile di prestazioni, beni e ziente e dei professionisti, se non servizi. Come nei moderni modelli pubblisapranno innovare la propria value propoci, nella struttura si concentrano diverse sition rischiano di essere sopraffatti da figure sanitarie: specialisti, infermieri, farchi sarà capace di interpretare le nuove macisti, fisioterapisti, psicologici, che gaesigenze dei clienti che sempre più vorantiscono assistenza sanitaria di base e gliono essere considerati persone e non diagnostica, forniscono prodotti, e operapazienti.
dalle Regioni
U
di Mario Giaccone, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Torino e consigliere Regione Piemonte
niti contro
il bullismo Un progetto della Regione Piemonte per diffondere la cultura della legalità
Il primo passo da fare per capire il fenomeno è quello di dargli una definizione per comprenderlo fino in fondo: che cos’è, dunque, il bullismo? Con questo termine possiamo riferirci a tutti quei comportamenti reiterati che si traducono in insulti, offese, voci diffamatorie, false accuse e derisioni verso l’orientamento sessuale, la razza, la lingua, la religione, l’opinione politica, le condizioni personali e sociali della vittima minorenne, nonché ogni altro comportamento che si configuri in minacce, lesioni personali, danneggiamento e sottrazione di cose altrui. Si tratta di un fenomeno antico che oggi però assume tonalità diverse con la diffusione delle nuove tecnologie e in particolare dei social network. Pensiamo, appunto, al cyberbullismo e alla cassa di risonanza che potrebbero avere questi atti di offesa, a cui però se ne aggiungono altri, quali ad esempio il furto dell’identità o la diffusione on line di contenuti riguardanti componenti del nucleo familiare del minore. Tutti aspetti che la Regione Piemonte ha studiato a fondo per poi elaborarli in un progetto volto alla diffusione della cultura della legalità, al rispetto della dignità della persona, alla valorizzazione delle diversità, al contrasto di ogni forma di discriminazio-
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delli culturali potenzialmente lesivi della ne, alla tutela dell’integrità psicofisica dei dignità della persona, veicolati dai mezzi di bambini e degli adolescenti e all’utilizzo comunicazione e dalla Rete; l’attivazione di consapevole degli strumenti informatici e programmi di assistenza e gruppi di supdella Rete, soprattutto nell’ambiente scolaporto in favore dei minori vittime di atti di stico. Un piano di lavoro che ha l’obiettivo, bullismo e di cyberbullismo e delle loro fadunque, di contrastare il fenomeno in tutte miglie, anche in collaborazione con scuole, le sue manifestazioni, compreso il cyberbulAsl e associazioni attive sul territorio. Infilismo. In particolare, i progetti riguardano ne, la promozione di programmi di recupela prevenzione, il sostegno di chi è una poro rivolti agli autori di atti di bullismo e di tenziale vittima o di chi lo è già stata ma cyberbullismo, anche attraverso il supporto anche il recupero dei cosiddetti “bulli”, in di competenti figure professionali e il coinparticolare il disegno prevede la realizzaziovolgimento di associazioni e istituzioni attine di campagne di sensibilizzazione e di inve sul territorio. formazione rivolte a studenti, insegnanti ed È un percorso fondamentale questo che ha educatori; la promozione di iniziative di calo scopo di far luce sulla gravità del fenomerattere culturale, sociale, ricreativo e sportino, evitando di banalizvo sui temi della zarlo, come spesso legalità, del rispetto un piano accade. In realtà i dati delle diversità, dell’edi lavoro ci mostrano che le conducazione ai sentimenche ha seguenze possono esti, all’affettività e alla sere molto gravi e gestione dei conflitti, l’obiettivo ma anche sull’uso con- di contrastare questo per tutti i protagonisti, sia per le vittisapevole della Rete e il fenomeno me che per i colpevoli. delle nuove tecnologie; in tutte Bisogna rendere i giola messa a punto di le sue vani più consapevoli, corsi di formazione del personale scolastico e manifestazioni mentre oggi sono troppo dipendenti dallo degli educatori, volti a smartphone e dal mondo virtuale. Un pergarantire l’acquisizione di idonee tecniche corso di cittadinanza e legalità che sceglie psicopedagogiche e pratiche educative per di tararsi su queste nuove frontiere, mettenun’efficace azione preventiva dei fenomeni do in comunicazione anche il mondo adulto, del bullismo e del cyberbullismo, con partiper un intervento condiviso e coerente. colare attenzione ai rischi derivanti da mo-
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un farmacista a scuola
S
di Sergio Cattani, farmacista ed educatore
antica
Qualche anno fa è venuto in farmacia un ragazzo con un piccolo fagotto di carta, dove custodiva gelosamente quello che rimaneva di un antico rimedio tramandato dal nonno. Si trattava di un unguento fatto con cera d’api, sugna (grasso di maiale) e resina di larice. Avevo sentito parlare di questo rimedio tradizionale ma lo vedevo per la prima volta e devo dire che non brillava per qualità cosmetiche: eterogeneo, unto e pieno di impurezze, aveva tuttavia un profumo intenso e il fascino di quegli intrugli usciti diritti diritti dai fumosi fornelli dell’officina dello speziale medievale. Mi rifiutai di riprodurlo in farmacia, per evidenti problemi di qualità delle materie prime (nonché per effetto di quel complesso di precetti noto come Nbp, troppo spesso catene a freno del laboratorio piuttosto che tutele per l’utente finale). In ogni caso, rimasi incuriosito al punto da approfondire le proprietà della resina di larice. Questa miscela di terpeni, altrimenti nota come trementina, è tuttora presente in Farmacopea sotto forma di essenza dell’oleoresina delle pinacee. Sebbene sia di fatto scomparsa dagli scaffali delle farmacie, ha dimostrato, in vitro, proprietà antibatteriche e antifungine (nulla di nuovo
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apienza
Un laboratorio rivolto ai bambini di scuole materne ed elementari sui rimedi di un tempo. Mai tramontati
se si pensa alla loro funzione naturale). Così mi è venuto in mente di realizzare un laboratorio estivo dedicato ai rimedi di un tempo, idea che la biblioteca del paese ha sposato in pieno. I partecipanti erano una quindicina di bambini e bambine, dalla scuola materna alle elementari, con cui ci siamo incontrati un bel mattino di luglio. Per prima cosa, abbiamo letto insieme La storia della principessa larice, favola che racconta di come una principessa discendesse da un larice che si trasformò per poter rappresentare un rifugio per gli animali tutti i giorni dell’anno. In seguito abbiamo parlato di fedeli compagne dell’estate dei bambini: ferite e sbucciature, che decoravano le ginocchia di quasi tutte i partecipanti. Cosa succede quando ci si ferisce? Come si può guarire in fretta, evitando spiacevoli e dolorose infezioni? Per rispondere, abbiamo usato la metafora della conifera, che quando viene “ferita” (da un’ascia, un fulmine, un cervo) produce una grande quantità di resina, che svolge effetto antibatterico, riempitivo, cicatrizzante.
Queste tre azioni sono necessarie anche per il nostro corpo: il sistema immunitario neutralizza i patogeni, le piastrine chiudono la ferita e altre cellule si differenziano ricostruendo il tessuto uguale a prima. Agli uomini antichi, bravi osservatori e fantasiosi applicatori, venne in mente di sfruttare le proprietà che la resina mostrava nella pianta, al fine di realizzare rimedi medicinali che aiutassero l’uomo quando la cicatrizzazione non andava per il verso giusto. Noi abbiamo ripercorso le loro orme, sciogliendo a bagnomaria cera d’api e resina di larice (raccolta e filtrata qualche settimana prima) e aggiungendovi olio di mandorle sotto agitazione, all’interno di un mortaio. Con un po’ di pazienza e maestria, alla fine della mattinata ogni bambina/o ha realizzato il proprio rimedio, trasferito in un contenitore adatto ed etichettato a regola d’arte. Ancora una volta abbiamo imparato come prenderci cura della nostra salute in un modo divertente e tutti hanno portato con sé un pezzo dell’esperienza, lasciando in biblioteca un inebriante profumo balsamico.
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parliamone
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di Giuseppe Tandoi
ivoluzioni
in corso
Comunicazione digitale, opportunità e controindicazioni. Il sesto Forum Shackleton a Piacenza 14
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Lo spettro di Amazon si aggira sulla farmacia? Forse i timori sono esagerati ma Shackleton ha pensato bene di organizzare il suo sesto forum - “Digital revolution per la farmacia 4.0” - a Piacenza e di portare tutti i presenti, farmacisti e giornalisti, “in gita” nello stabilimento di Amazon, al momento l’unico aperto in
Italia (ma altri due sono in rampa di lancio), che dal capoluogo emiliano dista pochi chilometri. Un monumento alla logistica funzionale, un enorme contenitore di prodotti da cui tutti noi, almeno una volta, abbiamo attinto. Ognuno la pensi come vuole ma questo è il presente e, ancor più, il futuro.
parliamone ON LINE MA NON DEL TUTTO L’Italia è un Paese dalle mille contraddizioni: tra i più longevi e tra quelli con il minor tasso di natalità; con un’economia tra le più sviluppate e, allo stesso tempo, con difficoltà superiori alla media nel riprendersi dalla crisi… Lo fa notare Christian Centonze di Nielsen,
aggiungendo che, se si calcola che il 56 per cento degli italiani è “connesso”, significa che 24 milioni di connazionali non usano internet. Una digitalizzazione ancora parziale, dunque, ma ben “focalizzata”. L’84 per cento degli user si informa on line sui prodotti, l’82 per cento per comparare i prezzi, il 59 per sceglie-
re in quale negozio acquistare. E, alla fine, il 65 per cento dei “navigatori” acquista on line. «L’e-commerce», sottolinea Centonze, «è in costante crescita, con una forte componente di millenials, per i quali, in particolare, sono fondamentali, al momento dell’acquisto, le opinioni che si rinvengono in Rete». Tut-
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parliamone
quella dell’e-commerce è una scelta molto impegnativa, non alla portata di tutte le farmacie INNOVAZIONE CERCASI
to questo ha a che fare con la farmacia? In parte sì. Se fossimo su Twitter parleremmo di trending topics: velocità, semplicità, agilità, shopping experience… L’acquisto on line è un acquisto senza filtri, immediato, semplice (bastano pochi click), chi compra è impaziente, vuole avere subito a casa il prodotto. «L’e-commerce in Italia cresce da anni in doppia cifra», gli fa eco Samuele Cernatari di Jusan Network, «e solo nel 2016 ha fat-
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to segnare un 31,7 per cento in più. Di pari passo vanno gli acquisti fatti con lo smartphone, che crescono del 26 per cento». Una farmacia vuole creare un sito per vendere on line? «Può farlo ma non improvvisando, ci vuole un marketing plan». Come dire, bando al “fai da te”, imbarcarsi nell’impresa non è cosa semplice e occorre farsi consigliare. Altri suggerimenti: monitorare attentamente i dati di vendita e «ascoltare i clienti».
Rivoluzione digitale? L’espressione è imprecisa, o meglio riduttiva, perché qui le rivoluzioni si susseguono e ciò che era up to date ieri è irrimediabilmente vecchio oggi. L’innovazione è tutto, ci insegna Erika Mallarini con la sua rubrica su Punto Effe. Carlo Grossi, direttore della Bu Otc di Menarini, ricorda i casi di Kodak, Black Berry e Blockbuster, sulla cresta dell’onda e poi, in breve tempo, superati dagli eventi e da gruppi che avevano scommesso tutto sull’innovazione. Dati di fatto da tener presente per il farmacista: «il 58 per cento di chi cerca informazioni sulla salute on line è donna, l’83 per cento delle ricerche riguarda singoli di-
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un’esigenza prioritaria per il titolare: puntare sulla formazione dei collaboratori
sturbi, mentre il 66 è relativo ai farmaci. Aprire una farmacia on line? Una scelta impegnativa, da fare solo se si è sicuri di poter fare leva su tre punti fondamentali: prezzo competitivo, assortimento ampio, alto livello di servizio». Certo, se il termine di paragone è Amazon o analoghi market place, è dura ma si può trovare ugualmente una propria strada. Quella indicata da Elena Folpini, direttore di New Line, parte da una premessa ben chiara: l’e-commerce non è alla portata di tutti, «possono gettarsi nell’impresa le farmacie molto grandi e organizzate logisticamente o quelle che fanno parte di un network che si occupa di tutto. Quanto ai prodotti, conviene puntare sul beauty, in particolare sulle linee premium, e sul comparto integratori, sui prodotti più noti e di più frequente approvvigionamento». Attenzione però, la farmacia fisica e quella virtuale non sono mondi separati, devono interagire, rafforzarsi a vicenda; senza dimenticare che l’e-commerce non esaurisce la comunicazione digitale. Quanto agli scenari post approvazione Ddl Concorrenza, Folpini presenta alcuni riflessioni, supportate da grafici ad hoc, di grande interesse, su cui ci soffermeremo sul
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prossimo numero di Punto Effe. La data centricity di cui parla Sara Langhetti di Shackleton è una questione assodata. I dati sono tutto: se quindici anni fa i più grandi gruppi al mondo erano quelli petroliferi oggi sono quelli che, prima di ogni altra cosa, gestiscono big data. Non si tratta, ovviamente, per le farmacie di competere con Amazon o Google quanto di comprendere un semplice concetto: l’organizzazione, la comunicazione e il layout oggi devono essere anche digitali. Tra l’altro i provvedimenti governativi racchiusi nel Piano nazionale industria 4.0 possono dare una mano in materia di investimenti.
GIORNO PER GIORNO Quanto sintetizzato finora può apparire lontano dalla quotidianità della farmacia e, in parte, lo è. Ma quello che i relatori cercano di far comprendere alla platea è che dall’ondata digitale non rimane escluso alcun settore economico, tanto più se si considera la farmacia sul territorio come un’attività imprenditoriale, non più seduta sugli allori di un passato che gli ultimi quindici anni di novità legislative hanno spazzato via, ma votata all’espansione, in termini di spazi, di of-
ferta, di strategie di comunicazione. A Gianluca Rizzato di Shackleton, in chiusura, il compito non facile di riportare tutti sulla Terra. La fatica quotidiana dietro il banco non deve impedire il confronto costante con i collaboratori; un’esigenza prioritaria, per il titolare, è quella «di non isolarsi, a non rimanere chiuso dentro la farmacia». Il digitale non è tutto, prima ancora occorre una mentalità market oriented, fatta di competenza e capacità persuasiva, al punto da «trasformare i clienti più fedeli in ambasciatori all’esterno del buon servizio che in quella farmacia si offre». Quattro punti imprescindibili: conoscere e monitorare con frequenza i dati relativi alla propria farmacia; preparare la squadra, ovvero puntare sulla formazione dei collaboratori; “ingaggiare” ogni singolo cliente; concentrarsi sul consiglio. Il cross-selling, per esempio, appare come un continente in larga parte inesplorato.
IN CHIUSURA Premesso che sui temi trattati a Piacenza torneremo periodicamente, qualche considerazione il forum Shackleton ce la suggerisce. Digital è sinonimo di velocità, di immediatezza, concetti che nella professione di farmacista, nell’esercizio di una attività delicata - perché ha a che fare con la salute delle persone - non possono avere un valore assoluto. Ai titolari l’arduo, ma non impossibile, compito di conciliare la slow pharmacy tanto cara a Nicola Posa, ad di Shackleton Group, con queste nuove esigenze di competere con i canali commerciali più aggressivi, divoratori di mercato. Nel mezzo, dicevano i latini, sta la virtù.
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incontri
O
di Elena Penazzi
ltre
le mura
Il volto empatico e autoironico della farmacia, la capacità di comunicare al pubblico senza porre barriere. L’esperienza di Enrico Bruno, titolare a Francavilla al mare
Enrico Bruno gestisce con la moglie, il figlio e i collaboratori, una farmacia improntata sull’innovazione e sulla comunicazione. È stato per tanti anni impegnato nel sindacato e oggi è presidente del Consiglio comunale di Francavilla al mare (Chieti). È uno di quei colleghi che quando arriva alle riunioni mette subito allegria; una persona buona e generosa, nei suoi occhi c’è altruismo, curiosità e voglia di condividere. Attitudine che trova riscontro in uno dei gesti che ultimamente Enrico ha messo in atto, quello di cedere, ancora giovane, la titolarità della sua farmacia al figlio appena laureato. Oltre a i suoi collaboratori, infatti, Enrico lavora insieme alla moglie e da un anno con uno dei due figli maschi della coppia.
Un farmacista che, ancora giovane, cede la titolarità al figlio, non succede spesso. Che cosa ti ha spinto a farlo? È vero, non succede spesso. Invece, credo che in farmacia dovrebbe essere la regola. Da questo punto di vista, però, ha giocato tanto il fatto di essere un padre fortunato. Mio figlio ha agevolato molto il passaggio, dimostrando di avere tutte le qualità e il desiderio di gestire con la giusta misura il futuro della nostra farmacia. Si è laureato l’anno scorso a Bologna e da subito ha lavorato in farmacia prendendosi carico delle responsabilità che competono a un
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titolare, cosa che spesso i ragazzi tendono a non fare. Ha iniziato da subito a seguire corsi di formazione e continua ovviamente a farlo anche ora.
Il momento è delicato. Proprio così, ci attende una nuova stagione di cambiamenti, di riconfigurazione del ruolo stesso della farmacia, di evoluzione: per me è necessario affrontare il futuro con le nostre migliori risorse. Ecco che io ho investito sui giovani, su mio figlio in primis ma senza mai sottovalutare nessuno degli altri collaboratori della mia farmacia. Mi piace ricordare che il mio è uno staff completamente al femminile e tra le donne c’è anche mia moglie.
Anche tu sei diventato titolare molto giovane… Ricordo di essere diventato titolare quasi improvvisamente, a seguito dell’elezione di mio padre a sindaco della mia città. Un approccio brusco, potenzialmente traumatico, che mi trovava abbastanza impreparato sulle nozioni pratiche della farmacia e sulle questioni burocratiche da gestire, oltre che quelle del personale. Ho dovuto arrangiarmi e imparare in fretta, perché essere titolare di una farmacia non ti permette certo di giocare o rimanere indietro. Oggi, anche per effetto di una proroga che concedeva velocemente entro l’anno il passaggio di titolarità, ho ritenu-
incontri to fosse il momento giusto per cambiare, per dare la possibilità anche a mio figlio di crescere da subito nel mondo della farmacia, perché per me alla fine è stata un’esperienza formativa molto importante quella di poter gestire da subito la mia impresa. Sono convinto, sarà ancor più capace di me di guardare avanti, di guidare il cambiamento: le nuove generazioni ragionano in maniera diversa da noi, e dobbiamo dare loro l’opportunità di esprimersi al meglio.
Ci parli del tuo impegno in Federfarma? Il coinvolgimento risale a quando, molti anni fa, Giancarlo Visini mi chiamò al suo fianco come suo vice. Sono stato per tanti anni presidente della commissione aziendale di controllo della nostra Asl, membro della commissione regionale del farmaco, per diverso tempo membro della commissione degli esami di stato all’università UniCh. Al fianco di Franco D’Addario in Federfarma Abruzzo, abbiamo affrontato problemi di grande complessità: introduzione delle liste di trasparenza e la sperimentazione - noi prima regione in Italia del sistema TS, la tessera sanitaria. Ho condotto personalmente trattative con cinque diverse amministrazioni regionali. Da sempre presente a tutte le assemblee nazionali, qualche anno fa, serenamente, ho deciso di non ricandidarmi per lasciar spazio a forze più giovani, anche se, in fondo in fondo, il mio cuore rimarrà sempre in Federfarma.
Com’è cambiato il modo di lavorare, specie in provincia, negli ultimi vent’anni? In vent’anni sono cambiate molte cose. Solo per citarne una, il sistema Ts Sogei. Voglio ricordare anzi che io sono stato uno dei responsabili in campo, con Federfarma Abruzzo, e che la nostra fu la regio-
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ne capofila nella sperimentazione; si risolsero numerosi problemi legati alle tante difficoltà di una categoria che doveva affrontare impreparata una rivoluzione totale del rapporto con il Ssn. Vent’anni fa ancora molte farmacie consegnavano alle nostre Asl una contabilità limitatissima, alcuni la strisciata del calcolatore addirittura. Poi vennero i sistemi gestionali, sempre più diffusi, poi gli scanner, le trasmissioni a Sogei, poi a Promofarma che ancor oggi ci difende dall’insidia dell’errore. Oggi ci sono il Sac e il Sar, domani spero vivamente nell’eliminazione del promemoria, ovvero di tutto ciò che è carta, cosa che sicuramente porterà a un indubbio giovamento economico. Dopo tanti anni trascorsi a discutere sulla liberalizzazione dei prezzi, credo sia arrivato il momento di fare un passo avanti.
In che senso?
E così hai deciso di investire
La farmacia italiana di quel tempo non sulla comunicazione. poteva ancora credere in un regime di Esatto. Pur essendo fondamentalmente tiprezzi rigidamente imposto, oggi probamido, quando c’è da mettersi in gioco non bilmente sarebbe l’unica al mondo ad mi tiro mai indietro. Circa quindici anni fa averlo. Un discorso a parte va invece fatto ebbi una grande opportunità, quella cioè di sulla liberalizzazione degli orari. Questo è seguire un corso in marketing sponsorizzal’unico punto in cui to dalla più grande incredo si possano trodustria di cosmetici in anni fa ebbi vare grandi differenfarmacia. Fu la mia formodo ze di organizzazione tuna: ebbi modo di codi seguire tra le farmacie delle noscere un gruppo di un corso città medio grandi e colleghi, tutti bravi, inla provincia. Per le novativi, con i quali di marketing farmacie rurali, noconservo da allora rapche, con s tro fiore all’ocporti di grande amiciil tempo, chiello, occorre un zia. Insieme a loro e si è rivelato discorso ben più amalla professoressa Erila mia fortuna ka Mallarini formampio e meriterebbero tutto il possibile. mo un grande gruppo di lavoro. A tutti loro e alla mia fantasia devo una visione della farmacia nuova, creativa, al passo con i tempi ed empatica.
Cosa successe dopo? Da questa visione sono nate le immagini realizzate grazie alla collaborazione che ho avviato da anni con uno straordinario fotografo che mi segue sempre. Si tratta di immagini inusuali per il nostro mondo, come il farmacista con un neonato in braccio, che bacia il mondo tenuto su una mano. Hanno la funzione importante di trasmettere il messaggio che voglio dare della farmacia: attenta a tutte le necessità, attuale, e perché no, nella giusta misura autoironica e simpatica. Nelle attività di comunicazione, con la potenza che mi aspettavo, si è inserito mio figlio che la cura con grande attenzione e competenza. In questo modo la farmacia esce dalle proprie mura e raggiunge tutti, è un essere in continua trasformazione e apre con tutti, clienti e non, un contatto costantemente attivo, fatto assolutamente impensabile fino a pochi anni fa. Tutto questo ci gratifica molto e ci spinge a un impegno sempre maggiore.
Quali sono i risultati? I risultati sono, come già dicevo, importanti se misurati contestualmente alle ini-
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Che cosa pensi della farmacia italiana alla luce del Ddl concorrenza?
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struggenti, la povertà, la sofferenza. Ho imparato molto e farò per sempre tesoro di quei momenti. Non ci sarà mai risultato economico che ripaghi di tutto ciò.
Devo ancora ricordare nella mia memoria una legge che alla sua approvazione accontenti tutti. Il corso cui facevo riferimento in precedenza l’ho seguito anche in compagnia di Marco Cossolo, attuale presidente di Federfarma. L’ho conosciuto apprezzandone precocemente le indubbie qualità. Anche da queste dipenderà la trasformazione delle criticità della legge, per la verità numerose, in opportunità per la farmacia. Io credo molto in lui e nel suo staff. L’organizzazione farmacia non poteva rimanere nello stallo di questi ultimi anni, qualcosa doveva accadere, e se non fosse intervenuta una legge regolatoria, sicuramente non sarebbe stato qualcosa di positivo.
Cosa stai lasciando a tuo figlio?
ziative. In senso più ampio credo oggi sia azzardato sostenere un resoconto generale o anche proporre in questo contesto degli obiettivi. Un fatto è certo: la voglia di crescere non muore mai e quindi al nostro antico motto “al centro della salute dal 1737” abbiamo affiancato un motto non originale: Yes, we can.
Tra le iniziative che hai portato a termine negli ultimi anni, ce n’è una più significativa? Facile dirlo, anche perché oltre a essere stata l’iniziativa di maggior successo è stata anche per me estremamente emozionante. Ho accolto con grande favore “No distance for care”, iniziativa nata sotto il patrocino di La Roche Posay per sostenere la onlus “Farmacisti in aiuto” che consiglio di condividere a tutti i colleghi, se possibile. L’azienda avrebbe
riconosciuto alla associazione una royalty calcolata sulle maggiori uscite delle farmacie aderenti all’iniziativa. Ho colto immediatamente l’occasione e offerto un contributo personale oltre l’iniziativa pari a un euro per ogni pezzo venduto nel periodo previsto. Siamo partiti quindi con una massiccia campagna di immagine sui social, sulle nostre vetrine, sugli espositori, sul banco, dovunque. Abbiamo ottenuto risultati oltre ogni aspettativa e la cifra raccolta è servita a dare un grande servizio, di cui siamo veramente orgogliosi io e il mio staff. La Roche Posay inoltre mi ha offerto non solo la possibilità di visitare la sede della Onlus in India in Kerala, ma anche le scuole infantili di ogni livello finanziate, gli ambulatori e persino i malati nelle loro case. È stata una grande esperienza. Non dimenticherò mai le commozioni di quei giorni, quei sorrisi
A mio figlio lascerò in ogni caso un inguaribile ottimismo che mi caratterizza, oltre a una serie di nuovi spazi del nostro locale conquistati tenacemente negli anni, il nome del nonno benvoluto da tutti, l’amore per la farmacia e la disponibilità illimitata della mia esperienza. Il resto lo stiamo costruendo insieme.
Consiglieresti ancora ai giovani di iscriversi alla facoltà di Farmacia? Devo essere onesto e rispondere con sincerità. Nella realtà dell’Abruzzo nel passato si è verificata una anomalia dovuta alla mancanza di selezione degli iscritti a Farmacia. Senza avere il numero chiuso delle iscrizioni devo rilevare che molti ragazzi si sono iscritti senza aver creduto completamente nella nostra professione. A tutti loro consiglierei di scegliere meglio. A tutti gli altri dico: vi aspettiamo a braccia aperte. Quindi la risposta è sì, consiglierei ancora di iscriversi, solo per chi ha però una vera passione per la nostra bellissima professione.
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Medicinale contente mirtazapina cpr orosolubili da 30 mg (pari a 900 mg) Sorbitolo soluzione 70% 40 g Glicerolo 3 g Metionina 0,3 g Sodio benzoato 0,05 g Acido citrico 0,15 g Maltitolo liquido 0,6 g Alcool al 96% q.b. a 60 mL
In conclusione, il valore aggiunto della preparazione è rappresentato dal farmacista che ha dialogato con il medico, lo studio sui testi e i successivi tentativi - alcuni con esito negativo - per mettere a punto la preparazione che ha presentato non poche difficoltà legate alla filtrazione e alla necessità di mantenere in soluzione la mirtazapina.
INDICAZIONE TERAPEUTICA VALORE AGGIUNTO DELLA PREPARAZIONE Il paziente ha presentato in farmacia una ricetta che prescriveva un medicinale con mirtazapina in gocce non più disponibile per revoca su rinuncia della ditta. Al medico, contattato telefonicamente, è stato proposto di sostituire la prescrizione con lo stesso farmaco in compresse orosolubili, ma ha precisato che questa possibile alternativa non si adattava al suo abituale schema terapeutico che prevedeva dosi iniziali di 1 o 2 gocce due volte al dì per poi crescere gradualmente in relazione alla risposta del paziente, quindi riproporre il ciclo in discesa e così via. È apparso evidente che questo schema terapeutico poteva essere realizzato solo con le gocce, quindi il medico ha chiesto di realizzarle trasformando le compresse orosolubili in soluzione, ricalcando il più possibile il prodotto in gocce sino a ottenere la concentrazione di 15 mg/mL del p.a.
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Trattamento della depressione maggiore negli adulti.
SCELTA DEGLI ECCIPIENTI Sotto l’aspetto qualitativo gli eccipienti utilizzati sono quelli presenti nel farmco in soluzione orale, oltre a quelli delle compresse eventualmente solubili nel solvente e questo aspetto rappresenta senza dubbio una garanzia ai fini della sicurezza. Tuttavia, non conoscendo le rispettive quantità, è stato necessario effettuare diverse prove per avere la certezza di solubilizzare tutta la mirtazapina (insolubile in acqua, poco solubile in sorbitolo e maltitolo, facilmente solubile in alcol). Pertanto si è optato di scegliere una quantità rilevante di sorbitolo, limitando quella di maltitolo, che avendo anche la proprietà di “ispessire” le soluzioni, rendeva ancor più difficile le operazioni di filtrazione che è stato possibile realizzare solo utilizzando carta da filtro a filtrazione rapida. Infine, si è resa necessaria l’aggiunta di alcol.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO Prescindendo dalle prove effettuate e dal tempo impiegato, l’applicazione del Position Paper, formule magistrali Sifap indica un grado di rischio basso.
PREPARAZIONE In un mortaio si polverizzano le trenta compresse orodispersibili e si aggiungono mescolando gli altri componenti precedentemente pesati, a piccole porzioni, iniziando dal sorbitolo e successivamente senza un preciso ordine gli altri componenti, eccetto l’alcol. Si mescola accuratamente e a lungo con il pestello per rendere la miscela il più possibile omogenea. Si travasa il contenuto del mortaio in un filtro di carta (filtrazione rapida) ben umettato con alcol e posto all’interno di un imbuto posizionato su un cilindro graduato da 100 mL, aspettando pazientemente che il liquido coli. Con una piccola quantità di alcol a 96% (5-6 mL) si “lava” il mortaio e si versa nel filtro. Si attende ancora e nel momento in cui si vede che la polvere nel filtro inizia ad asciugare, si ripete l’operazione lavando con altri 5-6 mL di alcol il mortaio e versando di nuovo nel filtro. Si aspetta che il liquido lentamente coli nel cilindro e quando raggiunge il volume di circa 40-45 mL, si aggiunge nel contenuto del filtro altro alcol senza una precisa quantità sino ad avere un filtrato misurato nel cilindro di 60 mL.
galenica Tale operazione si svolge nell’arco di una giornata intera e il risultato finale è una “soluzione” (sospensione) molto densa, appiccicosa, leggermente opalescente. Tali caratteristiche rendono difficile il totale recupero del filtrato dal cilindro, pertanto è consigliabile raccogliere nel contenitore finale (flacone da 50 mL con contagocce) una quantità nota (ad esempio 50 mL) che conterrà comunque 15 mg/mL di mirtazapina. Qualunque altra operazione di filtrazione è risultata vana nel senso che, impiegando filtri di porcellana*, non si ottiene alcun filtraggio, mentre impiegando garza a uno o più strati si ottiene un filtrato pieno di residuo solido.
CONTROLLI DI QUALITÀ La “soluzione” o meglio sospensione appare leggermente opalescente e può presentare col tempo e il riposo una minima quantità di residuo che affiora e che si disperde agitando.
riodo di validità dei componenti utilizzati e comunque non oltre sei mesi; tale data si attribuisce considerando la contemporanea presenza di preservanti (alcol, sodio benzoato) e antimuffa (sorbitolo, glicerolo, maltitolo).
Agitare prima dell’uso, tenere lontano dalla portata dei bambini, conservare lontano dalla luce e da fonti di calore, non disperdere il contenuto nell’ambiente.
TIPO DI RICETTA RR, salvo diversa indicazione del medico.
ETICHETTA Ragione sociale, indirizzo e telefono della farmacia. Nome del medico e nome del paziente (se presente nella ricetta). Preparazione n. (desunto dal numero assegnato alla ricetta), data di preparazione, data limite di utilizzazione. Composizione quali-quantitativa di p.a. ed eccipienti (Dm 18.11.2003-Procedure semplificate), altrimenti quantitativa del p.a. e solo qualitativa degli eccipienti (Procedure integrali Fofi/Sifap). Posologia eventualmente presente sulla ricetta. Prezzo di vendita scorporato in sostanze (prezzo di vendita del Remeron® cpr) e le altre, onorario, flacone.
ADEMPIMENTI DEL FARMACISTA Appone data, timbro e prezzo praticato anche in cifra unica sulla ricetta che rimane al paziente, firma e conserva per sei mesi la copia allegando l’etichetta (Dm 18.11.2003 Procedure semplificate) o foglio di lavorazione (Procedure integrali Fofi/Sifap).
CONCLUSIONE Paziente e medico curante hanno telefonato in farmacia per confermare qualità e sicurezza del preparato; il paziente ha anche ringraziato sottolineando la professionalità. (*) Filtro di porcellana è quello più idoneo a trattenere polveri sottili.
MODALITÀ D’USO E POSOLOGIA Secondo prescrizione medica.
DATA LIMITE DI UTILIZZAZIONE Non oltre il 25 per cento del più breve pe-
FONTI BIBLIOGRAFICHE Sono stati consultati: Martindale 38a Ed.; Handbook of Pharmaceutical Excipients 6a Ed.; Foglietto illustrativo del farmaco in gocce in questione.
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retail
U
di Federico Marzari, MOODproject.it
n negozio
di persone
Una volta si andava a Milano a vedere il Duomo, oggi ci si va per vedere i negozi
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È forse nella frase provocatoria del sommario che oggi possiamo riassumere il significato di “fare commercio”. Il consumismo del mondo occidentale industrializzato, la sempre più presente modalità di acquisti on line, unita a una nuova consapevolezza e disinvoltura del consumatore, ci pongono davanti nuovi scenari che vanno interpretati e condivisi. Il cliente con un’allarmante velocità sta modificando il proprio agire e determina nuove realtà di consumo. Se fino a ieri una delle attività principali della nostra società si concretizzava nel “fare shopping”, oggi possiamo tranquillamente affermare che tutto questo è cambiato. Il dinamismo dello shopping ha infatti mutato il girovagare classico, il vagare tra negozio e negozio. Quello che rappresentava quasi un’abitudine quotidiana, ed era anche manifestazione di “riempimento” del tempo libero dei cittadini, si è trasformato in un nuovo progetto, una pianificazione di acquisto attenta e programmata. In maniera risoluta e determinata si comparano i diversi prodotti, il loro valore economico, le performance tecniche e le intrinseche qualità che possono indurci all’acquisto. Se a questo aggiungiamo il nuovo percorso di acquisto che comprende sempre più visite on line in aggiunta alle frequentazioni nel negozio tradizionale, ci rendiamo subito conto
che tutto è cambiato e che, volenti o nolenti, anche noi dobbiamo modificare il nostro approccio al business nel nostro negozio. Alle necessità di coprirsi o di sfamarsi si sono sostituite esigenze nuove: ozio, piacere, desiderio, sogno. Questa nuova e complessa dinamica dei consumi che i Sociologi definiscono “era dei non bisogni”, andrà riconsiderata e impone agli operatori una nuova dimensione progettuale.
retail SIAMO PRONTI E MOTIVATI PER ACCOGLIERE QUESTO NUOVO CLIENTE? Dovremo ripensare la nostra formula, o meglio adattarla alle mutate esigenze. Dovremo destare l’interesse dell’individuo, stimolarlo e ispirarlo proponendogli “l’oggetto del desiderio”. Nuovi comportamenti e atteggiamenti che vanno a definire il punto vendita come reale luogo di scambio sociale tra individui e società. Uno
sforzo in più dovremo farlo interpretando la famosa frase: «Un’impresa si distingue per le persone che ne fanno parte», (Chip Averwater, Retail Truths). È in quest’ottica quindi che dovremo riconsiderare l’importanza del negozio come luogo, o meglio “interno sociale”, protagonista della vita contemporanea. Il nuovo concept sarà perciò relazioni, relazioni, relazioni. In questi luoghi, il cui obiettivo finale è sedurre il potenziale consumatore, vanno enfatizzate le com-
anche in farmacia va destato l’interesse dell’individuo, proponendogli “oggetti del desiderio”
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retail plesse dinamiche che spaziano nelle diverse discipline come: la sociologia, il marketing, l’architettura, il design. Progetti complessi, sviluppati sfruttando elaborati sistemi di stimoli e ispirazioni che si offrono a consumatori esigenti, evoluti, attenti, informati. Sam Walton, fondatore di Walmart - la più grande catena statunitense operante nel canale della Grande distribuzione organizzata ed il più grande rivenditore al dettaglio nel mondo - spesso usava raccontare ai suoi dipendenti: «Esiste un solo capo supremo: il cliente. Il cliente può licenziare tutti nell’azienda, dal presidente in giù, semplicemente spendendo i suoi soldi da un’altra parte». Il negozio appartiene a tutti e per sua natura apre gli spazi lungo le vie cittadine, cerca in tutti i modi di attirare l’attenzione di chi passa. Invita a entrare, ospita ed esibisce tutti gli oggetti della vita, “parla” in mille modi, è progettato per comunicare. Il negozio diventa allora metafora, poesia, creatività, luogo di relazione pubbliche, di rapporti umani, di trattativa commerciale. La tipologia, le atmosfere, lo spazio, i volumi, l’estetica dei punti vendita varieranno quindi al variare dei prodotti offerti, del posizionamento strategico, del momento storico e sociale, delle tendenze del momento e del mercato a cui si
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rivolgono. Il negozio non è più solo uno strumento d’appoggio per il prodotto ma diventa mezzo comunicativo della marca, trasformando la tipologia dell’allestimento, l’immagine e lo stile in “identità di area di vendita”. Non si tratta di re-inventare semplicemente delle forme, uno stile o un posizionamento che si sganciano dal contesto o che semplicemente “sovrastano” la merce, ma al contrario di considerare la “personalità” dei prodotti offerti, nuovi criteri espositivi di visual merchandising e le realtà del punto vendita; come momento di inizio per progetti che puntano a un reale dialogo con il consumatore. In diverse occasioni abbiamo parlato di un punto vendita ideale e di come il suo successo sia la somma di molteplici aspetti: la struttura fisica, il tipo di arredamento, la vetrina, la presenza on-line e nei social media, l’assortimento delle merci, i criteri espositivi, l’illuminazione, i servizi disponibili e quelli aggiuntivi, le azioni di marketing operativo, l’approvvigionamento dei prodotti, la logistica e molto altro ancora. Nessuno di tutti questi elementi è così determinante come il personale nell’influenzare l’acquisto, accogliendo il cliente, accompagnandolo e suggerendogli il prodotto più adatto alle proprie esigenze.
IL PERSONALE Il personale è uno degli elementi cruciali che identificano e qualificano il negozio: è proprio grazie alle persone che lavorano all’interno che eleveremo o meno il posizionamento dell’intero punto vendita. Il criterio di scelta da parte del cliente/ consumatore è infatti influenzato proprio dalle capacità, dalla passione e dalle competenze del personale di vendita. Lavorare in un negozio significa trasmettere il proprio talento. Iniziativa, passione, competenza e capacità di costruire relazioni influenzano direttamente il successo del negozio. La quantità di prodotti venduti, unitamente al livello di soddisfazione dei clienti, diventano elementi distintivi rispetto alla concorrenza. In un mercato così aggressivo, con fortissima concorrenza tradizionale e on line, e che richiede sempre più alte specializzazioni, sarà proprio il mix di talenti e professionalità che farà la differenza. Appare subito chiaro che non tutte le persone sono adatte per questo mestiere, sempre più difficile e complesso. Il personale deve essere selezionato adeguatamente e secondo precise linee guida, istruito in maniera continuativa con formazione mirata e, ancora, motivato nel tempo per raggiungere sempre nuovi obiettivi e risultati.
retail
dobbiamo allargare gli scenari del commercio verso le nuove frontiere dello shopping
ALLARGARE GLI SCENARI
Quando un cliente è insoddisfatto a causa di un servizio o comportamento non adeguato da parte del personale di vendita deciderà di non comprare e di conseguenza di non tornare più in quel negozio. Questo determinerà non solamente la perdita data dal singolo acquisto, ma anche da tutte le future mancate vendite e senza parlare poi degli aspetti di pubblicità negativa. Sono numeri negativi che sommati a lungo andare influiscono pesantemente nella gestione economica complessiva. Appare chiaro infatti che ogni cliente è il miglior cliente e come tale deve essere trattato. Un imprenditore quindi non può sbagliare nella scelta dei collaboratori, non può permettersi di provare diverse persone e solo successivamente constatare se queste sono adatte o meno al tipo di attività. È allora necessario dedicare maggiore attenzione al processo di selezione del personale di vendita, individuando dei profili con alta motivazione ed orientamento al cliente. Ma ancora non bas ta, dovremo infatti continuare a formare queste persone, adottando opportune strategie di motivazione e fidelizzazione. Personale svogliato, distratto e poco in-
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dirizzato verso la condivisione degli obiettivi aziendali, produrrà innumerevoli danni all’intera attività. Le persone sbagliate non solo allontaneranno il cliente, ma faranno errori e si comporteranno malamente, riducendo le vendite e facendo aumentare il clima di tensione all’interno del negozio. Il commerciante/imprenditore non deve solo scegliere i migliori venditori e degli ottimi persuasori, ma anche formarli e farli crescere in un clima aziendale di rispetto e stima, adottando le opportune strategie per far diventare l’intero gruppo una squadra compatta, perfettamente preparata e tesa al risultato finale. Una formazione tipica per creare lo spirito di squadra e rafforzare la stima ed il rispetto tra il personale di vendita è la formazione outdoor. Con tecniche e metodi anti-convenzionali, per esempio nel bosco in passeggiata, o in mare in barca, o con “giochi” di gruppo appositamente organizzati, si ricostruiscono gli scenari e le dinamiche della vendita, permettendo ai partecipanti di divertirsi, di esaminare i propri comportamenti, sperimentando nuove relazioni, legami più solidi e nuove attenzioni nei confronti delle persone della squadra.
«Per continuare a essere dei leader e a guidare le persone, non dobbiamo mai smettete di imparare» (Charlie Chaplin) Dobbiamo insomma allargare gli scenari del “fare commercio” verso le nuove frontiere dello shopping, senza dimenticare l’entertainment, l’information e l’educational. È in questa direzione, più ricca e articolata, che la ricerca, la conoscenza e l’approfondimento delle tendenze in atto nel vissuto del punto vendita diventano stimoli ed ispirazione per nuove filosofie di progetto ed allestimento dei punti vendita. È necessario allora individuare un concept, un’idea forte attorno a cui far ruotare il punto vendita e il suo auspicabile successo. Ogni marchio-azienda deve trovare la propria strada, definire il “tono di voce”, analizzando storia, radici, linguaggi, comunicazione, target, valori. Se questa strategia di individuazione viene condotta adeguatamente, il punto vendita acquisirà un’identità propria e ben definita, assolutamente distinguibile dalla concorrenza. Ecco allora spiegato il motivo per cui oggi, quando si parla di “venditore” non si parla di un solo “porgitore di prodotto”, bensì di un professionista indispensabile: innovativo, preparato, curioso, che ha come propria missione il pieno soddisfacimento delle necessità, dei desideri e dei sogni del nuovo cliente. Un esperto che “coccola” il cliente e gli sollecita sensazioni piacevoli che favoriscono e inducono l’acquisto, trasformando il tradizionale punto vendita in un luogo pulsante, emozionale, divertente e ricco di stimoli.
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Nutrizione
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di Silvia Ambrogio, biologa nutrizionista
prospettive Il ruolo della dieta e dell’integrazione nella gestione della fibromialgia
Esistono sintomi cronici che chi soffre di fibromialgia conosce purtroppo molto bene: dolore diffuso, stanchezza, disfunzioni cognitive e disturbi del sonno. E sono diversi anni che chi ne soffre si domanda se ciò che mangia ogni giorno influenzi o meno la sintomatologia, anche perché si tratterebbe di un qualcosa direttamente nelle mani di un paziente spesso giovane e “combattivo” nei confronti della patologia. La scienza, dal canto suo, nell’ultima decina d’anni ha fatto passi da gigante e oggi esistono molte prove assodate che la dieta può contribuire ai sintomi, soprattutto per via di quei componenti alimentari che inducono una anomala neurotrasmissione glutammatergica, via coinvolta in molte funzioni, che spaziano dalla percezione ordinata delle sensazioni e del dolore all’apprendimento, alla memoria, al controllo della funzione motoria. L’anormale neurotrasmissione glutammatergica è ben documentata anche in altre condizioni: l’emicrania, il disturbo temporomandibolare e la sindrome dell’intestino irritabile, oltre alla sua implicazione nella depressione. Si pensa che il dolore cronico sia mediato da uno stimolo iniziale che provoca rilascio di glutammato, un neurotrasmettitore eccitatorio con il compito di perpetuare segnali elettrici sia nel cervello sia nella
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di cheddar e il parmigiano. Nel 2001 vieperiferia, e che l’attivazione prolungata ne documentata una serie di casi di quatdei nociceptori porti al rilascio continuatro soggetti i cui sintomi di fibromialgia tivo sia di questo aminoacido sia di somigliorano dopo la rimozione di glutamstanza P, causando una depolarizzazione mato monosodico e aspartame dalle loro prolungata della membrana che porta diete, così come un’altra serie di casi nel proprio al dolore cronico. La sostanza P 2010 ha riportato la remissione dei sintoha dimostrato di aumentare la permeabimi e di dolori diffusi in due pazienti che lità della barriera ematoencefalica che hanno smesso di usare aspartame, con il normalmente protegge il cervello dalle ritorno dei sintomi dopo la reintroduzioelevate concentrazioni plasmatiche di ne dello stesso. Pochi casi, è vero, seguiti glutammato alimentare, con la conseperò da una sperimentazione clinica che guenza che si inneschi un circolo vizioso: ha dimostrato un significativo miglioraaumentate concentrazioni di sostanza P mento dei sintomi in soggetti con fibroportano a una maggiore permeabilità mialgia trattati per un mese con una che consente al glutammato alimentare dieta formulata per l’eliminazione di tutdi entrare più facilmente nel cervello, inte le fonti di questi fluenzando la sintoamminoacidi, con m at o l o g i a d e l l a gli studi otto soggetti che fibromialgia. sul ruolo hanno ottenuto una completa remissioIL RUOLO di glutammato ne di tutti i sintomi. DIETETICO e aspartame A questo studio ne Da una prospettiva nella è seguito un altro in dietetica il glutamcomparsa cui i soggetti che mato è uno dei due hanno mantenuto al aminoacidi negativi di sintomi termine del mese di non essenziali (gludella trattamento alimentammato e aspartafibromialgia tare oltre il 30 per to) presenti nella cento dei loro sintodieta che funzionami hanno preso parte a un crossover ranno anche come neurotrasmettitori eccidomizzato, a doppio cieco, controllato tatori. L’aspartato agisce sul recettore con placebo. I risultati hanno dimostrato NMDA, un recettore chiave del glutamun significativo ritorno dei sintomi assomato implicato nel dolore e nella depresciato proprio al glutammato monosodico. sione. Nella dieta glutamato e aspartato Per dovere di cronaca va detto che è stasi trovano sia in forma legata sia liberi: to fatto un altro studio, in Spagna, nel le forme legate comprendono fonti pro2014, che non ha riportato alcun miglioteiche complete come la carne, dove gli ramento generale dopo tre mesi di escluamminoacidi vengono rilasciati lentasione di questi aminoacidi: una riduzione mente in circolazione durante il processignificativa del dolore è stata osservata so digestivo, mentre le forme libere di dopo un mese, ma nessuna differenza tra questi amminoacidi si trovano all’interi gruppi è stata evidente nel secondo e no di ciò che mangiamo come additivi nel terzo mese. Cosa potrebbe essere alimentari o come prodotti alimentari successo? Leggendo lo studio si nota cospecifici. Dei primi sono un esempio il me siano stati forniti pochi dettagli circa noto glutammato monosodico, ma anl’adesione dietetica dei partecipanti e che le proteine idrolizzate, isolati/conche non vi siano certezze di non commicentrati proteici, estratto di lievito, stione di informazioni tra i gruppi parteaspartame (un dipeptide di fenilalanina cipanti allo studio; quindi i risultati e aspartato), ma l’elenco è sempre in agosservati alla fine del primo mese potrebgiornamento, mentre ne sono un “conbero essere diminuiti in seguito a una ricentrato” le salse di soia, salse di pesce duzione dell’adesione alimentare o a una e formaggi stagionati come il formaggio
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IN PRATICA Nel complesso c’è buona plausibilità biologica, quindi la ricerca nell’ambito di queste diete di eliminazione proseguirà, anche perché l’unico modo per testare la sensibilità alle eccitotossine è quello di rimuovere completamente questa esposizione dalla dieta. Ciò significa eliminare dalla tavola anche alimenti con additivi e proteine alterate come la gelatina, la proteina idrolizzata, l’estratto di lievito autolipedico, i concentrati proteici e gli isolati proteici, ma anche rendere trasparenti nel contenuto termini come spezie, condimenti, aromi, aromi naturali, solo per citare i più comuni. E ciò vale anche per evitare l’aspartame: no a bevande saline, gomme e caramelle, e particolare attenzione nella scelta di yogurt, cereali e pane, poiché gli addolcitori artificiali sono attualmente dappertutto. Un buon consiglio per un soggetto con fibromialgia è quindi quello di prendersi un periodo di prova di un mese, senza ovviamente mangiare fuori.
Nutrizione
contaminazione del gruppo placebo. Inoltre, la dieta escludeva solo glutammato monosodico e aspartame, ma non le altre eccitotossine dietetiche.
ALTRI APPROCCI La fibromialgia è associata spesso alla sindrome dell’intestino irritabile, situazione in cui è molto studiata e utilizzata una alimentazione che mantiene bassi i livelli di Fodmaps (oligo-di-mono-saccaridi fermentabili e polioli) poiché in grado di controllare i sintomi. Esiste uno studio longitudinale di successo in cui 38 pazienti affetti da fibromialgia hanno seguito questo tipo di approccio dietetico riscontrando benefici sulla sintomatologia intestinale e di conseguenza sulla qualità complessiva della vita. Inoltre, chi soffre di fibromialgia spesso presenta sintomi simili a quelli sperimentati da pazienti con sensibilità al glutine, motivo per cui anche l’approccio gluten free è stato valutato. L’unico studio pilota fatto, tra l’altro proprio qualche mese fa, non ha fornito indicazioni perché la sintomatologia specifica non ha mostrato miglio-
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Nutrizione ramenti differenti tra chi ha escluso il glutine e chi l’ha mantenuto all’interno di una dieta ipocalorica. Da ricordare che il sovrappeso è sempre un fattore aggravante per la fibromialgia. Riporto qui anche le conclusioni a cui si giunge esaminando i lavori che prendono la condizione di dolore cronico poiché le conoscenze attuali sui componenti alimentari “pro-algesici” sono direi certe e oltre a glutammato monosodico e aspartame anche il consumo, in questo caso l’eccesso di consumo, di acido arachidonico e caffeina può indurre o peggiorare il dolore.
SUPPORTI INTEGRATIVI I micronutrienti sappiamo che svolgono anche un ruolo importante nel sostenere il funzionamento ottimale del neurone e alcune sostanze nutr itive in particolare hanno potenzialmente la capacità di modulare la neurotrasmissione glutammatergica. Due minerali svolgono un ruolo chiave nella regolazione del recettore NMDA, il principale recettore del glutammato implicato nell’eccitotossicità. Il magnesio blocca il recettore NMDA e deve essere rimosso in modo da rendere possibile l’eccitazione, e lo zinco viene co-rilascia-
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to con il glutammato nello spazio sinaptico, modulando negativamente la risposta eccitatoria. Ecco perché bassi livelli di magnesio e zinco potrebbero sostenere l’eccitotossicità. Un altro micronutriente fondamentale per la neurotrasmissione glutammatergica è la vitamina B6, importante cofattore per l’enzima glutammato decarbossilasi, che converte il glutammato in GABA, un neurotrasmettitore inibitore. Anche in questo caso la carenza di B6 facilita l’eccitotossicità nel sistema nervoso centrale, por t ando a livelli più alti di glutammato e riducendo la capacità inibitoria del GABA. Anche una carenza di acidi grassi omega-3 aumenta l’eccito-
tossicità in virtù della capacità degli omega-3 di aumentare la fluidità della membrana cellulare e modulando quindi l’espressione dei trasportatori chiave del glutammato. L’eccitotossicità può causare stress ossidativo attraverso una maggiore produzione di specie reattive di ossigeno nel sistema nervoso ed è quindi necessaria l’assunzione di antiossidanti. In conclusione, carenze di acidi grassi omega-3, vitamina B6, magnesio, zinco e antiossidanti concorrono alla comparsa dei sintomi e andrebbero monitorati i livelli di assunzione alimentare e i livelli plasmatici di questi nutrienti in modo da coprire sempre i fabbisogni individuali.
NOTA BIBLIOGRAFICA Holton K. “The role of diet in the treatment of fibromyalgia”, Pain Manag. 2016 May;6(4):317-20. | Marum AP, Moreira C, Tomas-Carus P, Saraiva F, Guerreiro CS. “A low fermentable oligo-di-mono-saccharides and polyols (FODMAP) diet is a balanced therapy for fibromyalgia with nutritional and symptomatic benefits”, Nutria Hosp. 2017 Jun 5;34(3):667-674. | Slim M, Calandre EP, Garcia-Leiva JM, Rico-Villademoros F, Molina-Barea R, Rodriguez-Lopez CM, Morillas-Arques P. “The Effects of a Gluten-free Diet Versus a Hypocaloric Diet Among Patients With FibromyalgiaExperiencing Gluten Sensitivity-like Symptoms: A Pilot, Open-Label Randomized Clinical Trial”, J Clin Gastroenterol. 2017 Jul;51(6):500-507. | Cairns BE. “Influence of pro-algesic foods on chronic pain conditions”, Expert Rev Neurother. 2016;16(4):415-23.
ocial? Sì, no,
decalogo
S
di Edoardo Schenardi, Farmacia Serra, Genova
forse
Parteciparvi deve essere una scelta ponderata, non una moda
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E con Facebook?
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E quindi?
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E nel caso di Twitter?
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E Instagram?
È necessario, prima di tutto, comprendere bene la differenza tra profilo personale del singolo e pagina aziendale.
Mai aprire per una farmacia un profilo personale perché si infrange il regolamento di Facebook, che da un momento all’altro potrebbe chiuderla facendovi perdere contatti e lavoro fatto. Con la pagina aziendale questo rischio non esiste.
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Scrivere sui social è impegnativo?
Sì, non è per nulla facile, si rischiano sempre le frasi e i suggerimenti scontati.
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È necessario partecipare a un social network?
Non è obbligatorio, tanto meno per motivi professionali legati all’attività di farmacisti.
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Come iniziare? Meglio provarli personalmente
piuttosto che aprire una pagina o profilo istituzionale che rappresenti una attività.
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E prima dei social?
Sarebbe utile iniziare a usare una mail professionale della farmacia, dandosi una regola sui tempi di risposta verso chi scrive, weekend e ferie compresi
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Uno o più social?
Meglio sceglierne uno e seguirlo piuttosto che aprirli tutti e lasciarli abbandonati dopo poco tempo, non curandosi dei quesiti.
All’interno si può scrivere come fosse una lavagna, ma non solo si possono incorporare immagini, video o rimandare a link esterni di approfondimento.
Instagram è il social network delle foto, offre possibilità infinite di condivisione e fantasia.
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Infine Linkedin, può essere utile?
Certo, è il social più professionale. Può essere fonte di informazione o di ricerca di collaboratori e opportunità lavorative, anche se nel mondo della farmacia non si usa moltissimo.
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attualità
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di Paola Brusa, Università degli Studi di Torino, dipartimento di Scienza e tecnologia del farmaco
a nord
a sud
Il progetto Cefalee e farmacia di comunità, partito da Torino, diventa nazionale. L’approccio metodologico e i risultati preliminari
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L’emicrania è una sindrome neurovascolare invalidante che colpisce il 12-15 per cento della popolazione globale; le donne sono particolarmente inclini a sviluppare la patologia - si può infatti parlare di una patologia di genere - in quanto si presenta con un tasso del 18-20 per cento nel l a p op ol a z ione femminile. Nel 2014 è iniziata una collaborazione con la Fondazione Italiana Cefalee-onlus sfociata in un progetto regionale piemontese che prevedeva la raccolta di questionari sull’uso di medicinali nei pazienti che chiedono l’assistenza dal farmacista per un attacco di cefalea. Grazie agli interessanti risultati ottenuti, il dipartimento di Scienza e tecnologia del farmaco dell’Università di Torino, la Fondazione italiana cefalee onlus, l’Asl Scadu-Servizio sovrazonale di epidemiologia e l’Ordine dei farmacisti della Provincia di Torino - sotto l’egida della Fofi - hanno deciso di esportare il progetto a livello nazionale.
IL PROCEDIMENTO Lo studio è stato disegnato come una survey trasversale basata su interviste faccia-faccia con questionari redatti da esperti sulla base della letteratura scientifica. Sono stati individuati 90 referenti provinciali, grazie ai quali sono state arruolate un totale di 59 province su 107 italiane totali. Le farmacie che hanno partecipato sono state 514, i farmacisti che hanno preso parte al percorso di formazione previsto dal Progetto 610. La formazione - univoca su tutto il territor io nazionale in modo che i dati fossero raccolti nella maniera più uniforme possibile - consis teva in una regis trazione audio supportata da slide esplicative. Al termine del percorso formativo il farmacista doveva rispondere a un questionario di verifica dell’apprendimento. Ogni farmacia aveva l’obiettivo di arruolare un massimo di cinque soggetti/mese per i sei mesi della sperimentazione.
attualità Dei 610 farmacisti formati, 446 hanno racferenti criticità, soprattutto in relazione colto 4425 questionari ,che si sono rivelati alle difficoltà organizzative ma si è rivelatutti adeguatamente compilati. Dall’adeta anche un potente strumento di raccolta sione al Progetto emerdi dati epidemiologici ge un forte gradiente con una capillarità la metà decrescente nord-sud che poche altre strutdei pazienti sia in termini di farture possono vantare; che entrano macie/farmacisti fornel corso della survey in farmacia mati sia in termini di sono stati raccolti dati numero di questionari per chiedere con la più elevata nuraccolti. un medicinale merosità al mondo È stato possibile indisull’argomento delle contro il mal cefalee. viduare precisamente di testa il posizionamento delIn occasione del conle far macie grazie non è seguita vegno internazionale all’utilizzo del codice “Stresa Headache Inda un medico Aifa, un sistema di coternational Multidiscidici identificativi univoci per le farmacie plinar Seminar 2017” sono stati presentati territoriali open source, reso disponibile i risultati preliminari dello studio nazionadal ministero della Salute. le. In particolare è emerso che, in generaL’aderenza territoriale da parte della le, circa il 70 per cento dei soggetti farmacia di comunità per un Progetto su intervistati è emicranico definito o probabase volontaria ha portato alla luce difbile. Inoltre circa il 50 per cento dei pa-
zienti entrati in farmacia per richiedere un medicinale per il mal di testa non è seguito da un medico. Quanto ai soggetti con emicrania diagnosticata circa il 30 per cento non è seguito da uno specialista e non ha percezione della malattia. Tale percentuale sale a circa il 70 per cento quando si tratta di soggetti affetti da altre forme di mal di testa. I risultati presentati nel corso del seminario sono stati accolti in maniera molto positiva dai neurologi presenti in sala, i quali hanno anche riconosciuto il ruolo unico ricoperto dalle farmacie di comunità nell’individuare i pazienti misconosciuti. PER APPROFONDIRE: “Community pharmacies as epidemiological sentinels of headache: first experience in Italy”, in Neurological Sciences, May 2017, Volume 38, Supplement 1, pp. 15–20; https://link.springer.com/article/10.1007 %2Fs10072-017-2908-7.
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cosmesi
T
di Elena Penazzi, con il contributo non condizionato di
inture
al top
Colorazione in farmacia: i capelli belli e sani richiedono alta qualità di prodotto
I dati parlano chiaro: il 60 per cento delle donne e il 10 per cento degli uomini si tinge i capelli. Per quanto riguarda le tinture per capelli, la parte del leone la fanno parrucchieri e grande distribuzione. Negli ultimi anni, vuoi per il cambiamento delle mode e per il tempo sempre minore che le donne hanno da dedicare ai capelli nei saloni di bellezza, le confezioni di tinture permanenti da fare direttamente a casa sono in costante aumento. L’offerta di mercato è molto ampia e, ovviamente, al supermercato si trovano prodotti di ogni livello di qualità e prezzo. La farmacia ha sempre rappresentato, per questa particolare categoria, una nicchia di mercato. Le allergie e le sensibilizzazioni dovute ai prodotti utilizzati creano però una richiesta di prodotti di alta qualità, sempre maggiore: le donne sempre più vogliono poter colorare i capelli senza rovinarli o incorrere in problematiche di allergie o sensibilizzazione. Un altro dato interessante è quello che dice che i capelli trattati sono il secondo bisogno di bellezza in farmacia e rappresentano i due terzi del mercato capelli in tutto il mondo.
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COS’È LA COLORAZIONE PERMANENTE? Le caratteristiche della colorazione permanente riguardano la presenza di un agente ossidante, un agente alcalino, pigmenti e agenti riacidificanti. Il risultato della colorazione permanente è quello di mantenere o cambiare il colore naturale: scurire o schiarire, con o senza riflessi. L’obiettivo delle donne, nella maggioranza dei casi, è quella della copertura dei capelli bianchi e la colorazione permanente permette questo effetto al 100 per cento, per un risultato colore brillante.
PERCHÉ PROPORRE LE TINTURE PERMANENTI IN FARMACIA? La donna che si rivolge in farmacia cerca essenzialmente due cose: il colore perfetto con una copertura dei capelli bianchi al 100 per cento e, nello stesso tempo, ha bisogno di una colorazione delicata e rispettosa della cute. Infatti oggi il 48 per cento delle donne dichiara di avere il cuoio capelluto sensibile. Le colorazioni presenti in farmacia, per questo motivo, da sempre richiamano un’attenzione particolare ai
componenti. La presenza di ammoniaca a bassissima concentrazione, e l’assenza di resorcina, Ppd e parabeni, sono condizioni essenziali per la cliente che ha bisogno di trovare il prodotto adatto in farmacia. Per quanto riguarda l’ammoniaca, si tratta di una sostanza molto discussa, ma è un attore importante nella colorazione permanente perché permette una buona penetrazione dei pigmenti nella fibra capillare, e non è dannosa. In alcuni kit di colorazione disponibili sul mercato, l’ammoniaca è talvolta sostituita dalla etanolammina. Anche Phytocolor, con la linea Sensitive, propone una colorazione senza ammoniaca, ricca in corteccia di giuggiolo ed epalina (derivato del mais), per un’azione ancora più protettiva e lenitiva. Completano la formulazione l’olio di Jojoba e Monoi, per mantenere l’idratazione capillare e sublimare il colore.
ALLERGIE E SENSIBILIZZAZIONE Le reazioni di sensibilità e di allergia, dovute alla colorazione dei capelli, non sono
cosmesi
flessata e naturale, nel pieno rispetto della fibra capillare. I pigmenti vegetali estratti dalle piante tintoriali sono in una concentrazione pari a oltre il 80 per cento, assicurando una copertura al 100 per cento dei capelli bianchi, oltre a una luminosità estrema e a una tenuta del colore a lunga durata che, come abbiamo visto sopra, sono le caratteristiche ricercate dalle clienti in farmacia.
TRATTAMENTI CURATIVI PER I CAPELLI COLORATI
mai da escludere e, a volte, possono anche essere di grave entità; va detto però che sui milioni di colorazioni che si effettuano da sempre in ogni parte del mondo, i casi di allergia grave sono rari. I fattori responsabili delle allergie da contatto sono innanzitutto legati alla sensibilità individuale e la maggior parte delle reazioni allergiche è causata dai pigmenti sintetici. La parafenilendiamina e la resorcina, per esempio, sono precursori dei coloranti chimici tradizionalmente usati nella colorazione capillare. Sono autorizzati dalle leggi sui cosmetici ma possono dare reazioni di sensibilizzazione cutanea su persone predisposte. Per questo i laboratori Phyto li hanno sostituiti con la n-fenilparafenilendiamina e il 2-metilresorcinolo, due molecole simili ma con ridotto potere allergizzante.
COLORAZIONE E GRAVIDANZA Un’altra indicazione di utilizzo delle colorazioni permanenti, nonché una delle domande più frequenti delle donne in farmacia, è il dubbio sulla possibilità di utilizzare la colorazione in gravidanza. Secondo autorevoli fonti europee non esiste
Un altro importantissimo settore, legato alla colorazione dei capelli, sono i trattamenti per la bellezza e la cura dei capelli delle donne che effettuano la tintura. È molto importante, infatti, dopo la colorazione permanente, proteggere i capelli colorati, per evitarne lo sbiadimento naturale a causa del tempo e dei lavaggi. Inoltre i capelli colorati sono sensibilizzati dopo la colorazione e la fibra capillare diventa più vulnerabile alle aggressioni esterne. È importante, per questi motivi, utilizzare anche a casa dei prodotti per fissare i colori, proteggere dall’acqua e nessuna motivazione scientifica per camfondamentale, prolungare la durata del colore stesso, restaurare biare le proprie abitunei prodotti, l’integrità della fibra e dini di colorazione l’assenza proteggere dalle aggresdurante la gravidansioni esterne, rafforzanza. In questo caso, è di do la fibra e aiutando lo importante proporre resorcina, styling e la luminosità. prodotti di qualità in Ppd Phytomillesime, la nuofarmacia. Nel rispetto e p arabeni va gamma lancio di delle donne con la caPhyto, con il suo rituale pigliatura e il cuoio completo, pre shampoo, shampoo, balsacapelluto più sensibile. La linea Phytocolor mo e trattamenti senza risciacquo resi è arricchita di una nuova gamma di costyling, sublima e preserva l’intensità delle lorazioni che, oltre a escludere le sostanze colorazioni permanenti. A questo scopo, i più allergizzanti, riescono a ottenere la colaboratori Phyto hanno scoperto le proprielorazione permanente tà, altamente curative per i capelli colorati, senza l’utilizzo totale di ammoniaca. della Mela Red Love, ricca in antociani, In ogni caso, la concenfortemente antiossidanti, per pretrazione dei pigmenti servare al massimo il colore naturali della linea proteggendolo dalle aggresPhytocolor rende sioni esterne. L’estratto dei questa linea unifiori, un vero e proprio milleca sul mercato, in simato, favorisce invece la quanto gli estratchiusura delle cuticole doti vegetali sono nando alla capigliatura una lucapaci di donare minosità estrema. una colorazione ri-
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farmanews
di Claudio Buono
Conferme
terapeutiche
Nintedanib efficace nella cura della fibrosi polmonare idiopatica 42
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La fibrosi polmonare idiopatica (Ipf) è una patologia cronica invalidante rara che colpisce il tessuto tra gli alveoli nel polmone (interstizio polmonare). In normali condizioni di salute, il tessuto è morbido ed elastico, mentre se è affetto da Ipf, con il progredire della malattia si cicatrizza (fibrosi) rendendo la respirazione
sempre più difficoltosa. E una volta che è danneggiato dal graduale processo cicatriziale, non è più possibile recuperarlo. La fibrosi polmonare idiopatica solitamente si manifesta in soggetti adulti di età compresa tra cinquanta e i 70 anni, in particolare tra i fumatori ed ex fumatori, e colpisce in misura maggiore gli uo-
mini rispetto alle donne. È una malattia progressiva e dall’esito infausto che fa registrare una mortalità del 50 per cento a tre anni dalla diagnosi. Tra le diverse opzioni terapeutiche che possono aiutare a gestirne gli effetti, negli ultimi anni sono stati introdotti sul mercato alcuni farmaci antifibrotici pro-
avere un forte impatto negativo sull’andamento della malattia (circa la metà dei pazienti ricoverati a seguito di una riacutizzazione grave della Ipf muore durante il ricovero). Un trattamento per via orale, basato sulla somministrazione di una capsula due volte al giorno, è in grado di produrre questi importanti effetti terapeutici.
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prio per il trattamento dell’Ipf. Pur non costituendo una cura risolutiva, sono comunque in grado di rallentare la cicatrizzazione del tessuto polmonare e quindi la progressione della malattia. A tale proposto, l’autorevole American journal of respiratory and critical care medicine ha pubblicato di recente i risultati dello Studio Injourney, che ha fornito nuove conferme circa l’importanza di nintedanib - un inibitore delle tirosinchinasi (Tki) a piccola molecola - nel trattamento mirato della fibrosi polmonare idiopatica. Tali risultati vanno ad aggiungersi al corpus di evidenze ottenute nel programma completo di studi clinici del farmaco, che ne avvalorano sicurezza ed efficacia d’uso e ne fanno la terapia di prima scelta nella Ipf.
I RISULTATI
Nell’arco di dodici settimane, questo trial randomizzato in aperto ha valutato sicurezza, tollerabilità e farmacocinetica di nintedanib in combinazione con pirfenidone. Endpoint primario dello studio era la percentuale di pazienti con eventi avversi di tipo gastrointestinale durante il periodo di trattamento intercorrente dal basale alla dodicesima settimana. I risultati hanno dimostrato che la combiCOME AGISCE nazione dei due farmaci antifibrotici ha Sviluppato da Boehringer Ingelheim e apun profilo di sicurezza e tollerabilità gestiprovato per tale scopo anche nell’Unione bile nella maggioranza dei pazienti. Non Europea, nintedanib ha come bersaglio i sono emersi nuovi elerecettori dei fattori di menti da segnalare ricrescita che hanno dila patologia guardo alla sicurezza mostrato di essere si manifest a con la terapia d’assocoinvolti nella patogenesi della fibrosi pol- dopo i 50 anni, ciazione: gli eventi avversi più frequenti monare idiopatica. soprattutto sono stati diarrea, nauIn particolare, inibisce tra fuma tori sea e vomito (in linea il recettore del fattore di crescita derivato ed ex fumatori con i profili noti di sicurezza dei singoli fardalle piastrine (Pdgfr), maci in soggetti con fibrosi polmonare quello del fattore di crescita fibroblastico idiopatica), con un’incidenza lievemente (Fgfr) e il recettore del fattore di crescita superiore nel gruppo trattato anche con endoteliale vascolare (Vegfr). Il farmaco, pirfenidone rispetto a quello che ha asbloccando le vie di passaggio dei segnali sunto solo nintedanib, mentre gli effetti coinvolte nei processi fibrotici, può rallencollaterali gravi sono stati rari in entrambi tare significativamente e a lungo termine i gruppi di trattamento. la progressione della patologia, riducendo Come endpoint esplorativo è stata valutadi circa il 50 per cento il declino della funta la variazione di capacità vitale forzata zionalità polmonare (misurata come capa(Fvc), che è considerato l’endpoint d’efficità vitale forzata) anche in pazienti con cacia più consolidato negli studi sulla Ipf. Ipf in fase iniziale (capacità vitale forzata I risultati indicano che ci potrebbe essere [Fvc]>90 per cento del predetto), assenza un declino più lento della Fvc in pazienti di aree a nido d’ape (honeycombing) alla trattati con pirfenidone aggiunto alla teraTac toracica ad alta risoluzione (Hrct) e/o pia di base con nintedanib, rispetto alla concomitante enfisema. singola assunzione di quest’ultimo. Sono, A tale azione si aggiunge la capacità di tuttavia, necessarie ulteriori indagini per nintedanib di ridurre altrettanto significavalutare in modo completo l’efficacia deltivamente il rischio di riacutizzazioni della la terapia d’associazione. fibrosi polmonare idiopatica, che possono
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a cura della redazione
iniziative
Prevenzione in tour
Parte da Milano e prosegue in altre quattro città il progetto Mobile Lab di Sanofi sulle patologie osteoartrosiche
Parte da Milano, il 15 e 16 settembre Mobile Lab di Sanofi, iniziativa di formazione, prevenzione e sensibilizzazione per favorire la conoscenza delle patologie osteoartrosiche, rivolta a medici, farmacisti e aperta alla cittadinanza. Ogni tappa è composta da due giornate: la prima dedicata ai medici e ai farmacisti, la seconda aperta al pubblico. I medici che vi partecipano - specialisti di medicina fisica e riabilitazione, ortopedia, reumatologia e medicina dello sport grazie alla simulazione immersiva con metodologia Cell (Center for experiential learning) sperimentano un percorso diagnostico-terapeutico in tempo reale sull’utilizzo dell’acido ialuronico, sulla base delle ultime evidenze scientifiche e scambiare esperienze cliniche con un approccio multidisciplinare. I farmacisti approfondiscono invece il tema della gestione del paziente con problematiche osteoarticolari, con lo scopo di riconoscere le diverse tipologie di soggetti e offrire loro un consiglio adeguato. Infine, al pubblico viene offerta la possibilità di effettuare gratuitamente uno
screening Moc a ultrasuoni per valutare il proprio stato di mineralizzazione ossea. Operatori sanitari forniranno informazioni riguardo ai più comuni disturbi osteoarticolari e distribuiranno materiale informativo sulle principali problematiche osteoarticolari e sugli integratori alimentari naturali Sanofi. La prima fase del progetto, Restart, ha coinvolto un gruppo di medici specialisti in un percorso di formazione e simulazione sulla gestione della patologia osteoartrosica. Obiettivo: approfondire la conoscenza delle principali opzioni di trat-
tamento della patologia osteoartrosica e favorire un approccio integrato nella cura del paziente. I casi clinici sviluppati durante i primi moduli del progetto sono diventati il contenuto degli eventi locali di Mobile lab, che si svolgono su un truck chiamato Cell Explorer, posizionato nelle diverse città. Nella fase itinerante saranno coinvolti, oltre ai cittadini, circa 200 medici specialisti e 200 farmacisti attraverso sei tappe in tutta Italia: dopo Milano, Roma (23 settembre), Torino (4 novembre), Napoli (11 novembre), Palermo (18 novembre).
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what’s up
di Chiara Romeo
OneTouch Reveal
Una app da usare con il glucometro OneTouch Verio Flex: grazie alla connettività bluetooth, lo strumento viene sincronizzato con l’applicazione, che elabora e archivia i dati glicemici. La persona con diabete ha accesso ai propri risultati sotto forma di grafici a colori e con un diario elettronico che può esser arricchito da informazioni su attività fisica e alimentazione. Inoltre, è possibile condividere via email con il team clinico il proprio profilo. Per rendere più semplice la comprensione dei valori glicemici viene utilizzato il codice colore per classificare e organizzare tutti i risultati: il colore blu, verde e rosso sono associati ai risultati rispettivamente bassi, nell’intervallo di norma e alti. La visualizzazione grafica dei dati è sotto forma di un cerchio colorato: la persona con diabete è così stimolata a completare il cerchio verde, cercando di mantenere i risultati glicemici nell’intervallo di norma. Completano la app brevi informazioni e immagini relative agli aspetti principali della gestione del diabete.
Sanità kmzero
Un’applicazione solo per gli utenti del Servizio sanitario regionale Veneto, con la quale potranno ricevere le ricette farmaceutiche direttamente sullo smartphone e andare in farmacia senza il promemoria cartaceo. Nel tempo sarà, inoltre, possibile costruire l’archivio dei farmaci acquistati e, previo accordo con il medico di medicina generale, richiedere il rinnovo di un farmaco dall’app stessa. La app fa parte di un progetto di sviluppo di sanità digitale della Regione Veneto, che ha l’obiettivo di ridurre le distanze nell’accesso ai servizi e aumentare la possibilità di partecipazione per i cittadini e i professionisti sanitari. Per usufruire del servizio è necessario attivare il Fascicolo sanitario elettronico regionale. In seguito a ciò si riceverà una mail dalla Regione per creare le credenziali di accesso all’app. La Regione Veneto sta abilitando gradualmente tutti i medici di medicina all’attivazione del Fse regionale ed entro il 2017 l’attivazione sarà completata su tutto il territorio regionale.
Medisafe ti ricorda i medicinali
Medisafe è un utile strumento di gestione delle prescrizioni attraverso un sistema di promemoria per l’assunzione delle pillole, indispensabile per chi ha bisogno di ricordarsi di prendere farmaci o integratori. Può essere usato facilmente sia dal paziente stesso sia da chi si prende cura di un bambino o di un genitore che necessitano cure mediche, oppure di un paziente che soffre di un dolore cronico o di una malattia, per essere certi che la terapia venga seguita quotidianamente e correttamente. Oltre al promemoria per l’assunzione dei farmaci, di cui è possibile scegliere la suoneria, consente di monitorare i valori di pressione sanguigna e peso. Prevede la possibilità di condividere i report sui progressi sull’aderenza e inviarli al medico, sotto forma di Pdf; la app ricorda anche di ritirare le nuove prescrizioni, quando stanno finendo i farmaci; può essere sincronizzata con le altre app salute presenti nello smartphone. Inoltre è possibile gestire più profili. L’applicazione è disponibile anche per Smarth Watch.
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il libro
di Mercedes Bradaschia
Sapori, colori
e gusti nuovi Una buona colazione è il primo passo per iniziare bene la giornata
La colazione è uno dei momenti che segnano una svolta nelle giornate, nella forma fisica e nella salute delle persone. Farla significa predisporsi a una vita sana; saltarla, vuol dire percorrere la via del disastro metabolico. La prima colazione è ormai diventata indispensabile per molti, ed è considerata “mitica” da tutti quelli che si sono “convertiti” a questa abitudine. Nel corso di questi ultimi anni, con lo studio progressivo dei segnali infiammatori e le maggiori conoscenze sulle diete di segnale, l’importanza della prima colazione ha ottenuto un riconoscimento sempre più vasto, affermandosi come una certezza scientifica. Le persone che mangiano appena sveglie stanno meglio: si sentono più felici, più socialmente partecipi, più sane e con maggiori energie. In più la prima colazione non fa ingrassare e, anzi, stimola il metabolismo: dopo aver mangiato al r is veglio, l’inves timento giornaliero in energia, attenzione, calore sarà molto maggiore. Proprio da queste considerazioni nasce il libro “Colazione e brunch per il benesse-
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re” nato dall’esperienza di Attilio Speciani, medico immunologo e dalle ricette testate con la moglie Marina Necchi e la figlia Michela Speciani, medico che si occupa di nutrizione. I primi capitoli sono tutti dedicati ai diversi alimenti: grassi e oli, lieviti, proteine, semi oleosi, latte e naturalmente molti altri con approfondite spiegazioni sui pro e i contro del loro utilizzo nella prima colazione. Un capitolo è dedicato a “Come organizzare il frigorifero e la dispensa” con suggerimenti chiari e immediati su come organizzarsi al meglio affinché la prima colazione sia un momento piacevole. E poi ci sono le pagine dedicate alle ricette. Da quelle di base: dalle crepes al pane integrale, dalla marmellata al castagnaccio; ai settanta menu internazionali e stagionali. Ed è proprio in questa sezione di “Colazione e brunch per il benessere” che si trovano tante idee per abbinare correttamente i diversi cibi e, per chi soffre di infiammazioni correlate al cibo, suggerimenti sulla sostituzione degli alimenti critici. Buona sperimentazione.
COLAZIONE E BRUNCH PER IL BENESSERE Attilio Speciani, Marina Necchi, Michela Speciani Seconda edizione aggiornata Edizioni Lswr, 2017, pp. 240
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fiscale
I
di Diego Raimondi, Staff Farmacie, Bergamo
ncongruenze In tema di assegnazioni di sedi farmaceutiche successive al “concorso Monti”
Ci siamo soffermati, in altre occasioni, suluna società e apre la farmacia nominanlo “spirito” espresso negli atti parlamentado uno dei due farmacisti direttore saniri che hanno preceduto l’approvazione del tario. Dopo un anno, vengono pubblicate Decreto Monti. L’introduzione dell’art. 11 le graduatorie della Regione Lombardia, del Dl “Cresci Italia” ben precisa lo spirito al cui concorso aveva partecipato la medel concorso straordinario: «Al fine di fadesima associazione, che risulta vincitrivorire l’accesso alla titolarità delle farmace di un’altra sede urbana. Ebbene, cie da parte di un più ampio numero di anche in questo caso i due farmacisti, aspiranti...» e, deducendone la finalità pur avendo già accettato la sede farmaespressa del provvedimento, non dovrebceutica vinta in Toscana, accettano anbe consentire che che la nuova sede, un farmacista possa costituiscono un’alIl caso di due in tal modo ottenere tra società e si apfarmacisti due farmacie, o agprestano ad aprire in società giungerne una seanche questa farconda a quella già che hanno vinto macia, nominando fruita con una preovviamente direttouna sede cedente partecipare sanitario l’altro prima zione societ ar ia. farmacista. in toscana Riferendosi al farmaLa Nota ministeriacista quale singolo, poi in lombardia le del 23/11/2012 individua il divieto trasmessa alla Fofi di cumulo di titolarità di cui all’art. 112 su alcuni quesiti riguardanti il “concorso del Testo unico sanitario. straordinario per assegnazione dì sedi farmaceutiche”, evidenzia che la titolarità di una farmacia conseguita da più CUMULO DI TITOLARITÀ concorrenti in forma associata sia ascriSi stanno creando però situazioni che vibile non già alla società come tale (cui cozzano in maniera incontrovertibile con sarebbe pertinente la sola azienda comqueste premesse. Scopriamo così che merciale e la sua gestione), ma a ciascuun’associazione di due farmacisti risulta no di loro in contitolarità, sancendo il legittimamente vincitrice di una sede urprincipio che ognuno assume la titolarità bana ubicata nella Regione Toscana, acdell’esercizio individualmente, con tutti i cetta l’assegnazione, costituisce all’uopo
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vincoli che la norma sanitaria prevede a carico di un titolare individuale. Tale interpretazione è stata fatta propria da alcune regioni italiane, che si sono attenute alla Nota ministeriale, assegnando la titolarità delle farmacie vinte con concorso straordinario per l’assegnazione di sedi farmaceutiche direttamente a ogni singolo vincitore.
fiscale A prescindere dalla predetta vincolante interpretazione ministeriale (che non ci vede concordi) e qualora la stessa fosse disattesa, consentendo a che la titolarità delle farmacie vinte con il concorso straordinario per assegnazione di sedi farmaceutiche venga rilasciata dalle competenti As/Ats alle società di gestione costituite dai farmacisti vincitori in forma associata di sedi
farmaceutiche, risulta alquanto singolare consentire che due o più soggetti, in forma associata, possano risultare titolari di una prima sede farmaceutica urbana nella Regione Toscana e successivamente titolari di una seconda sede farmaceutica in Lombardia, entrambe vinte con il medesimo concorso. Ciò, tra l’altro, contrasta in maniera evidente con la posizione del farmaci-
sta singolo vincitore di una sede farmaceutica il quale, se titolare di altra farmacia rurale, deve obbligatoriamente rinunciare alla prima titolarità per acquisire quella vinta con pubblico concorso. Certo è che sarebbe stata buona cosa avere uniformità, su tutto il territorio nazionale, delle norme interpretative delle assegnazioni. Ma siamo in Italia…
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Legale
I
a cura dello studio dell’avvocato Bruno Riccardo Nicoloso, Firenze-Roma (b.r.nicoloso@tin.it)
l medico
in farmacia?
A certe condizioni l’educazione sanitaria in farmacia consente la presenza di un medico
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Lo svolgimento della professione medica ne sanitaria e l’anticipato contrasto di in farmacia, che da sempre ha costituito patologie a forte impatto sociale: non un tabù nella disciplina del servizio farsembrano pertanto incorrere nella violamaceutico pianificato sul territorio in rifezione di detta normativa, anche alla luce rimento all’esercizio cumulativo della delle fondamentali finalità sociosanitarie, professione medica e colla borare ai prodi quella farmaceutica la normativa grammi di educazione (articolo 102, T.U. n. sanitaria della popolapotrebbe 1265/1934) sia pure in zione realizzati a livello evolvere locali diversi comuninazionale e regionale e canti tra loro (articolo realizzare campagne nel senso 45, R.D. n. 1706/1938), di prevenzione delle di una su cui si sono spesi i principali patologie a maggiore repertori della giuriforte impatto sociale, compatibilità perseguite dall’articolo sprudenza amminitra le due strativa con ricaduta 11, comma 1, lettera b) in quella ordinaria, sae lettera c), del Dlgs n. professioni rebbe venuta meno. 153 del 2009. Questo se dovesse essere data, come non può essere data, una tale acritica vulgata NON È COSÌ alla recente decisione del Consiglio di StaIn effetti, una tale attività da parte del meto, Sezione terza, 7 luglio 2017, n. 3357 sedico in farmacia, per la tipologia del suo condo cui il divieto di cumulare la intervento, e a condizione che non incida professione farmaceutica con l’esercizio sulla gestione economica della farmacia e di altre professioni o arti sanitarie di cui sia magari svolta in locali o spazi della farall’articolo 102 del R.D. n. 1265 del 1934, macia a ciò idonei, non può costituire un non impedisce di prevedere, presso le farcumulo della professione medica con l’emacie, giornate di prevenzione, nell’ambisercizio della professione farmaceutica, to di appositi programmi di educazione non può preludere in tali termini a una sisanitaria o di specifiche campagne contro mulata forma di comparaggio o di sviale principali patologie a forte impatto somento della clientela sottese a una tale ciale, anche mediante visite mediche, la attività, ma rappresenta una semplice forcui finalità, però, sia quella appunto di fama di intervento interprofessionale previvorire il valore essenziale della prevenziosto nel contesto della “farmacia dei
Occhiali da vedere per vedere: Il maestro di cappella Il medico in farmacia non può essere certo scambiato per Il Maestro di cappella di Domenico Cimarosa, edito a Venezia nel 1793 in forma di un’opera, un’operina (di venti minuti) ovvero una cantata in forma scenica che è unica nel suo genere in quanto affidata a un solo cantante, un basso: il maestro di cappella, alle prese con un’orchestra che non gli da retta con stonature esilaranti e lo costringe a canticchiare di volta in volta con garbo la parte riservata a ogni sezione orchestrale. Alla fine, ma non senza difficoltà, riesce a eseguire il brano “in stile sublime” che
gli fa concludere con un ringraziamento a tutti i suonatori: Vi ringrazio, miei signori; proveremo ad altro tempo un Andante, Allegro e Presto, che faravvi stupefar. Un Cantabile con moto, un Larghetto, un Andantino, che un talento sopraffino non potrà giammai imitar. Per la verità Domenico Cimarosa s’è interessato con lo stesso garbo anche di un impresario teatrale, ma di questo si troverà modo di parlare in un’altra “bustina”.
Legale
servizi” e disciplinato dall’articolo 1, comma 2, lettera c) del Dlgs n. 153/2009 in attuazione dell’articolo 11 della legge n. 69/2009, che consente appunto tra i nuovi servizi ascritti alle farmacie pianificate sul territorio «la erogazione di servizi di primo livello, attraverso i quali le farmacie partecipano alla realizzazione dei programmi di educazione sanitaria e di campagne di prevenzione delle principali patologie a forte impatto sociale, rivolti alla popolazione generale e ai gruppi a rischio e realizzato a livello nazionale e regionale, ricorrendo a modalità di informazione adeguate al tipo di struttura e, ove necessario, previa formazione dei farmacisti che vi operano», che ricordano la formella di Antonio Pisano sull’arte medica (anche di educazione sanitaria) posta nel campanile di Giotto. Di tal che, fermi restando gli anzidetti limiti fissati al cumulo delle due professioni, medica e farmaceutica (che pur rappresentano due momenti di un unico intervento sanitario) e alla commistione delle ben diverse strutture in cui vengono esercitate le rispettive attività (che possono essere adiacenti ma non comunicanti), l’evoluzione della normativa sanitaria non impedisce di prevedere, presso le farmacie, giornate di prevenzione nell’ambito di apposti programmi di educazione sanitaria o di specifiche campagne contro le principali patologie a forte impatto sociale, anche mediante visite mediche, la cui finalità, però, sia quella appunto di favorire il valore essenziale della prevenzione sanitaria e l’anticipato contrasto di patologie a forte impatto sociale «senza che i farmacisti partecipino in alcun modo agli utili (di una tale attività medica) da parte di figure del tutto estranee all’organizzazione e alla gestione della farmacia», quali devono rimanere i medici, secondo la sentenza di cui s’è detto.
PER UN APPROFONDIMENTO: B.R. Nicoloso - L. Giordani - P. D’Andrea, La farmacia dei servizi: diritto e pratica, in Sanità pubblica e privata, 2015, fasc.1, pagg. 5-27
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di Autore
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sgradito
Da Guna la nuova formula naturale contro i parassiti intestinali Semi di zucca, mirra e curcuma: è l’innovativa composizione di Gunaelmint, integratore alimentare di Guna che, in associazione con il medicinale omeopatico Guna-Tanacetum (soluzione idroalcolica contenente Tanacetum vulgare, Artemisia vulgaris e Absinthium), si è rivelato efficace nell’eliminazione dei “vermi intestinali” (più propriamente “elminti”) e nel trattamento di sintomi, come l’irritazione nervosa e i disturbi gastrointestinali, a essi collegati. A causare l’infestazione sono parassiti metazoi come l’Enterobius vermicularis, appartenente alla famiglia degli ossiuridi, la maggiore responsabile di elmintiasi nelle zone temperate, Italia compresa. La malattia interessa soprattutto i bambini, con un’incidenza del 20 per cento tra la popolazione infantile, ed è dovuta generalmente al contatto con il terreno o con oggetti infestati dal parassita o dalle sue uova, la cui introduzione per via orale avvia il contagio. La sintomatologia classica prevede prurito perianale (spesso associato a escoriazioni causate dal continuo grattarsi), dolore addominale, insonnia, irritabilità e irrequietezza, stanchezza, alterazione dell’appetito, orticaria.
COME AGISCE La cucurbitina contenuta nei semi di zucca crea nell’intestino condizioni ambientali sfavorevoli all’insediamento e alla sopravvivenza degli elminti. Al tempo stesso ne favorisce l’eliminazione, attraverso le feci, unitamente alle tossine da loro prodotte. L’estratto di mirra ha un ampio spettro d’azione: oltre a possedere una riconosciuta attività di sostegno e stimolazione del sistema immunitario down-regolato dai parassiti, contribuisce alla formazione dell’ambiente ostile agli elminti e ha un’azione coadiuvante antinfiammatoria e analgesica, utile per ridurre la sintomatologia dolorosa della parassitosi. L’estratto di curcuma, infine, è ricco di curcuminoidi, antiossidanti che favoriscono la naturale eradicazione degli elminti e svolgono funzione epatoprotettiva, particolarmente importante in caso di migrazione parassitaria nel fegato.
I RISULTATI Uno studio clinico osservazionale della durata di circa cinque mesi* ha valutato l’attività del trattamento con Gunael-
mint e Guna-Tanacetum nelle infestazioni da ossiuri su 23 soggetti, per la maggior parte bambini, evidenziando un significativo miglioramento generale. L’azione sul parassita, quella indiretta sul microambiente intestinale e il sostegno al sistema immunitario dell’ospite si sono rivelati i fattori chiave per il raggiungimento di un risultato rapido, sicuro e con alta compliance del paziente. L’endpoint primario dello studio in questione, rappresentato dalla valutazione del prurito anale, ha evidenziato una notevole attenuazione del sintomo, così come del dolore addominale, mediamente del 88,35 per cento il primo e dell’87,83 per cento il secondo. Gli episodi di insonnia (sintomo legato alla riduzione dell’espressione dei recettori per la serotonina causata dall’infestazione parassitaria) sono calati in media del 65,06 per cento; del 76,07 per cento irritabilità e irrequietezza. Anche la maggiore suscettibilità alla stanchezza, l’alterazione dell’ap-
dalle aziende
Per eliminare l’ospite
petito e gli episodi di orticaria si sono ridotti significativamente (rispettivamente, del 61,51, 64,45 e 86,05 per cento in media). Un altro aspetto premiante della formula Guna è la rapidità d’azione: si è visto, infatti, come un’importante riduzione dei sintomi associati all’infestazione elmintica avvenga già nei primi sei giorni di cura. Da evidenziare anche la safety terapeutica, che ne fa una valida opzione in condizioni sensibili come la gravidanza, l’allattamento o la presenza di infestazioni recidivanti, permettendo di ovviare alle limitazioni della cura farmacologica tradizionale (mebendazolo o pirantel pamoato).
* A. Arrighi, A. Coradeschi, M. Colombo, L. Ricottini, “Profilassi e trattamento naturale delle elmintiasi”, Pediatria Preventiva e sociale, Anno IX numero 1 - 2014
BIBLIOGRAFIA 1. Feitosa TF, Vilela VL, Athayde AC, et al. “Anthelmintic efficacy of pumpkin seed (Cucurbita pepo Linnaeus, 1753) on ostrich gastrointestinal nematodes in a semiarid region of Paraiba State, Brazil”. Trop Anim Health Prod 2012; 45: 123-7. | 2. Su S, Wang T, Duan JA, et al. “Anti-inflammatory and analgesic activity of diff rent extracts of Commiphora myrrha”. J Ethnopharmacol 2011; 134: 251-8. | 3. Tonkai AM, Morsy TA. “An update review on Commiphora molmol and related species”. J Egypt Soc Parasitol 2008; 38: 763-96.
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Spigolature
Il Mese del benessere intimo
Torna, dall’11 settembre a fine ottobre, il Mese del benessere intimo, organizzato da Corman con il patrocinio dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda). In 1.500 farmacie di tutta Italia sarà possibile per il pubblico femminile avvalersi della consulenza personalizzata
e gratuita di un team di ostetriche. Dalla pubertà alla gravidanza fino alla menopausa, la donna riceve in farmacia una consulenza personalizzata e professionale sulla fisiologia dell’ambiente intimo, sulla corretta igiene, sui principali disturbi, come prevenirli e trattarli.
I farmacisti coinvolti nel progetto ricevono una formazione specifica da parte delle ostetriche. Viene così creato il network delle “farmacie specializzate nel benessere intimo”, con certificato che ne attesta la competenza nel supportare le clienti sulla salute intima femminile.
Il dolore muscolo-scheletrico e gli italiani
Il dolore muscolo-scheletrico affligge il 97 per cento degli italiani e circa sei persone su dieci ne soffrono settimanalmente. Una condizione che ha un impatto negativo sulla vita di chi ne soffre e su quella di familiari e colleghi, oltre ad avere un impatto economico importante sul sistema Paese.
È lo scenario messo in luce dal Global pain index (Gpi), indagine globale promossa da Gsk Consumer Healthcare. La ricerca ha coinvolto oltre 19.000 persone in 32 Paesi, Italia compresa, e ha rivelato che, rispetto alla media globale, gli italiani sono tra coloro che riconoscono maggior-
mente l’impatto negativo del dolore muscolo-scheletrico sulla qualità di vita. Ne è consansapevole oltre l’82 per cento dei cittadini, mentre nel mondo la percentuale si attesta al 69. E tuttavia quattro connazionali su dieci soffrono in silenzio e non parlano del loro dolore.
Isdin sponsorizza
il Salone nautico di Genova Isdin, laboratorio dermatologico spagnolo impegnato nello sviluppo di soluzioni per ogni esigenza della pelle, sponsorizza il 57° Salone Nautico di Genova, che si tiene dal 21 al 26 settembre. Un’occasione, per l’azienda, di presentarsi ai numerosi visitatori previsti in qualità di azienda
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leader nell’ambito della fotoprotezione, tematica sempre più sentita dagli appassionati di nautica. Inoltre, grazie al progetto Blue Wave, Isdin si impegna per un futuro sostenibile, minimizzando l’impatto dei fotoprotettori sull’ambiente per mantenere puliti gli oceani e l’ecosistema circostante.
contro Unico
In una nota ufficiale il presidente e l’amministratore delegato Riccardo Ludergnani e Lorenzo Vitali rendono noto che «il procedimento giudiziario che vedeva coinvolta Unico, nella persona del suo direttore generale dott. Claudio Di Grego-
rio, è stato archiviato con Decreto del 3 luglio 2017 dal Gip del Tribunale di Milano. L’archiviazione del procedimento conferma la cristallina e rigorosa gestione di Unico; si precisa che Unico e il direttore generale non mancheranno di
perseguire i casi, peraltro del tutto isolati e interessati, di rappresentazioni non corrette della realtà dei fatti».
Spigolature
Archiviato procedimento
Seconda edizione di Io equivalgo
È partita da Chiavari l’8 settembre e si concluderà il 21 ottobre a Lamezia la seconda edizione di “Io equivalgo”, la campagna di informazione sui farmaci equivalenti promossa da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, con il patrocinio dell’Aifa e il sostegno non condizionato di Assogenerici. Il tour toccherà anche Aosta, Pisa, Bolzano, Varese, Bologna, Latina e Policoro. La campagna si rinnova con un’estensione alle comunità straniere, grazie alla traduzione dei materiali di informazione in sette lingue, oltre all’italiano: inglese, arabo, francese, spagnolo, bengalese, tigrino, cinese. Tra gli obiettivi dell’inziativa: favorire la conoscenza dei farmaci “generici”; informare i cittadini e fornire loro un’opportunità di scelta consapevole e informata, a vantaggio della sostenibilità economica delle famiglie; promuovere ulteriormente la trasparenza sulle politiche dei prezzi; segnalare come il ricorso all’equivalente rappresenti uno strumento fondamentale per la riduzione della spesa farmaceutica italiana e quindi per la sostenibilità del Ssn; ridurre gli sprechi da mancata aderenza terapeutica, dovuta all’interruzione delle cure per difficoltà economiche, garantendo così un più alto livello di salute della popolazione. Tutti i dettagli su www.ioequivalgo.it.
Calendario
della salute 2018 “Farmacia e utili consigli per la prevenzione la e cura del diabete”. Questo il tema del Calendario della salute 2018, ormai un classico, possiamo dire, della divulgazione in farmacia. Fin dalla prima edizione del 1987 la mission del Calendario della salute è stata quella di costituire una sorta di prolungamento del farmacista e della farmacia nelle case dei clienti-pazienti,
per ribadire una vicinanza, una prossimità che nessun altro professionista o presidio della salute può vantare. L’argomento al centro della nuova edizione - realizzata in collaborazione con Fand-Federazione nazionale associazioni diabete - sarà appunto il diabete, patologia oggi diffusissima e per eccellenza legata al tema della prevenzione (stili di vita, alimentazione corretta, attività fi-
sica). I testi saranno a cura di Giuseppe Citro. Il Calendario della Salute edizione 2018 che si avvale del patrocinio di Fofi, Federfarma, Assofarm, Utifar, Federfarma Servizi e Fenagifar - sarà disponibile dal prossimo 15 dicembre, gratuitamente, presso tutte le farmacie che ader iscono alla iniziativa. Tutte le informazioni su www. calendariodellasalute.it
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Spigolature
Torna nelle scuole
Natura che cura Per l’anno scolastico 2017/2018 riparte “Natura che Cura”, dedicata agli insegnanti, ai ragazzi dai 9 ai 13 anni e alle loro famiglie; essa coinvolge direttamente le scuole primarie - in particolare le classi terze, quarte e quinte - e secondarie di primo grado italiane, con lo scopo di sensibilizzare gli studenti sulla prevenzione delle malattie attraverso stili di vita salutari. L’iniziativa, che si avvale del contributo incondizionato di Guna, nasce dalla volontà di Amiot (Associazione medica italiana di omotossicologia) di aumentare la conoscenza degli studenti sul tema della prevenzione delle malattie a 360° mediante l’adozione di corretti stili di vita e l’uso consapevole e appropriato delle medicine di origine biologico-naturale, specie in chiave preventiva. Nello scorso anno scolastico l’iniziativa ha visto l’organizzazione di oltre 240 lezioni svolte in 134 scuole - tra classi primarie e secondarie di primo grado - su tutto il territorio nazionale (56 province), per un totale di 12.669 studenti coinvolti, grazie al grande impegno a titolo volontaristico di 80 medici Amiot. Per ulteriori informazioni accedere a http://amiot.it/natura-che-cura/.
Tena premia la fedeltà
“Vinci un anno di Tena Pants” è il nuovo concorso promosso da Tena e rivolto al pubblico; in palio cento forniture annuali di Tena Pants. Sarà possibile partecipare al concorso, valido fino al 28 febbraio 2018, acquistando una confezione della li-
nea in uno dei punti vendita aderenti alla promozione, e giocare il codice promozionale che si trova all’interno della confezione sul sito www.vincitenapants.it. Inserendo il codice promozionale nell’apposita area, comparirà un messaggio che
comunicherà l’esito della giocata e i fortunati si potranno aggiudicare appunto una fornitura annuale di Tena Pants.
Riparte il tavolo
sulla Convenzione Scaduta ormai da decenni, la Convenzione tra farmacie e Ssn torna in discussione nel tavolo che vede riuniti Sisac - ente pubblico deputato a questo tipo di contratti - con Federfarma e Assofarm. Durante il primo incontro, interlocutorio, è stato messo a punto l’ordine del giorno, che fa riferimento all’atto di indirizzo di fine luglio. Tra le varie tematiche in esso contenute, sintetizza il presidente di Assofarm Vincenzo Gizzi, «i rapporti con le Asl, le politiche in tema di assistenza farmaceutica, assistenza integrativa, i servizi e così via. Il prossimo incontro sarà a ottobre. Ora ci incontreremo, Assofarm e Federfarma, per iniziare a definire una base di partenza sugli argomenti da affrontare» (Fonte: Farmacista33).
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in farmacia Ci si può iscrivere fino 31 gennaio 2018 per iscriversi alla quarta edizione del master universitario di II livello in omeopatia, dal titolo “Il farmacista e i prodotti omeopatici: strategie di marketing” organizzato dalla Scuola di management dell’Università degli Studi di Bergamo, in collaborazione con Fenagifar. Obiettivo del corso, riservato a laureati in Farmacia e Chimica e tecnolo-
gie farmaceutiche, è fornire al farmacista gli strumenti di comprensione del cliente, attraverso un percorso comunicativo che integra l’anamnesi omeopatica con conoscenze di tecniche di marketing. A dirigere il master è Mauro Cavallone, direttore della School of Management dell’Università di Bergamo; la commissione del corso è costituita dal medico omeopata Cesare
Maffeis e dal farmacista e omeopata Andrea Raciti. Per informazioni e iscrizioni, SDM School of Management: telefono 035-2052.872, email: master@unibg.it.
Spigolature
Marketing
Correre
per la vita Anche quest’anno si è tenuta a Roma la manifestazione podistica “Pharma run for life” giunta ormai alla sua quinta edizione. Nello splendido scenario di villa Pamphili oltre duecento podisti hanno sfidato la minaccia di maltempo per testimoniare la loro risposta all’appello lanciato dall’Ordine dei farmacisti di Roma in memoria del collega scomparso Giustino Di Salvo. Una gara non competitiva che ha visto la partecipazione entusiasta di atleti autentici e dilettanti, di giovani mamme con bambini in carrozzina e di cani con tanto di pettorina. La corsa-passeggiata ha lo scopo di raccogliere fondi, quest’anno destinati alla onlus Afron, attenta alla ricerca medico-scientifica in Paesi del Terzo Mondo, in particolare in Uganda, dove sta sostenendo un progetto di screening e prevenzione del tumore della cervice. «Una grande festa», sottolinea Vittorio Contarina, presidente di Federfarma Roma, «in cui le farmacie romane ribadiscono la loro radicazione territoriale e coinvolgono i cittadini in iniziative sportive e umanitarie. Ancora una volta siamo accanto al cittadino e alle fasce più deboli e bisognose dell’umanità».
Nuovo progetto
all’Ospedale Mauriziano di Torino L’ospedale Mauriziano ha deciso di adottare l’approccio innovativo Lean Healthcare Hospital per la realizzazione di alcuni processi clinico-assistenziali, nell’ottica del miglioramento della qualità dei servizi erogati e dei percorsi per snellire i processi operativi. Più vantaggi per i pazienti:
riduzione dei tempi di attesa e incremento del numero di interventi. Il nuovo, rivoluzionario progetto nasce nel campo dell’automotive in Giappone, poi si è allargato a numerosi settori industriali e ora sbarca nel mondo della sanità. L’obiettivo è di ottimizzare i flussi dei malati con bisogni chirur-
gici, attraverso un’analisi delle principali attività che caratterizzano i processi. All’inizio dell’esperienza il Mauriziano coinvolgerà due équipe professionali di elevata esperienza e competenza, l’ortopedia e traumatologia e la chirurgia generale, strutture che con la loro complessità e intensità di
intervento possono rappresentare molto bene il livello di integrazione e interdipendenza professionale. L’approccio Lean punta anche a far crescere la motivazione dei collaboratori e a fare squadra in un team multiprofessionale per affrontare le sfide della sanità, presenti e future.
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consigli
di Luigi Marafante
Protezione
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consigli
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consigli
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Nel monitoraggio del consumatore/paziente il farmacista avrà sempre più un ruolo cruciale. Rafforzando il dialogo con i medici di medicina generale mini pratici e reali, che deve diventare Quello che abbiamo ipola farmacia dei servizi, perché i servizi, tizzato nell’ultimo articosia chiaro, devono essere resi al pazienlo poggia pesantemente te e a nessun altro. Fare pharmaceutical sull’esperienza del concare significa contribuire a ridurre la sumatore/paziente con i spesa finale, dimostrando e certificando farmaci e sulla sua voche una maggiore spesa in farmacia rilontà di condividerla. duce i ben più alti costi ospedalieri (veCome abbiamo già racdi l’esempio dei progetti pilota della comandato altrove (vedi Medicine use review). Ma non basta. lo speciale FarmacistaCome ha ampiamente dimostrato la poPiù) i farmacisti devono “perdere” ancolemica sui vaccini un altro tema è quello ra più tempo di quello che perdono ora delle campagne di educazione: le azioni nel parlare con i pazienti, soprattutto sanitarie preventive che transitano neperché nessuno lo fa. Come sappiamo cessariamente ed esclusivamente dalle non lo fanno, o lo fanno sempre meno, i farmacie hanno un ruolo primario nel medici di medicina generale e ancora “formare” la popolazione sui temi della meno gli specialisti, costretti da assurdi salute. Lo voglio scrivere chiaramente, a contratti di categoria a privilegiare la costo di inimicarmi i colleghi medici, è quantità delle prestazioni a discapito un grave errore non consentire, previ della qualità. corsi di formazione tenuti da specialisti Le farmacie saranno l’unico presidio samedici, ai farmacisti di nitario dove transitano i vaccinare i cittadini in pazienti del futuro, ovveè un grave farmacia. Esiste una ro i cittadini sani ma a errore sottile e pervasiva psirischio. Sono dunq ue non cologia del comportaquesti i luoghi dove si me nt o u m a no ch e offriranno sempre più consentire cure “ordinarie” e si farà ai farmacisti apprende per associazione il fatto che si prevenzione. Il monitodi praticare possa entrare in un raggio del consumatovaccinazioni presidio sanitario (la re/paziente e tutti i in farmacia farmacia appunto) per follow up tramite App, esigenze non necessasocial media e piattaforriamente sanitarie (integratori, cosmesi me web richiederà quindi un dialogo eccetera) e farsi vaccinare da sani come molto stretto e personale tra farmacista è logico che sia, in quelle condizioni e in e medico di medicina generale; di quequel contesto priva il vaccino di una sto rapporto, soprattutto in relazione alconnotazione di pericolosità e ne aula cronicità crescente e alla necessità di menta significativamente l’adesione, massimizzare l’adesione alle terapie, il con enormi conseguenze sul benessere farmacista deve farsi protagonista in della popolazione. prima persona. È questo, tradotto in ter-
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Queste considerazioni, se si conoscessero le implicazioni, bisognerebbe fare, e a tutto questo si dovrebbe pensare prima di arroccarsi sull’ennesima barricata in difesa di interessi corporativi che alle soglie del 2020 (sic), quando i decessi per resistenza da antibiotici saranno una delle prime delle cause di morte nel nostro Paese, non hanno veramente senso di esistere.
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