Punto Effe 14-2018

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Anno XIX | N° 14 20 settembre 2018 | www.puntoeffe.it

2018 L’unico prontuario completo e affidabile TUTTE LE INFORMAZIONI UTILI SEMPRE A PORTATA DI MANO

PIDOCCHI, AVRETE VITA DURA .

PARLIAMONE Il punto sulla cannabis

veterinaria La lezione della zanzara

A NOSTRA CONTRO I PIDOCCHI

fiscale Farmacie e studi medici

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UNA RISPOSTA CHIARA PER OGNI ESIGENZA. Trasferire la propria identità nella farmacia è forse l’unico segreto per gestirla al meglio. A colloquio con un titolare di Mezzocorona, in Trentino

Paolo Zanini


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Anno XIX | N° 14 20 settembre 2018 | www.puntoeffe.it

2018 L’unico prontuario completo e affidabile TUTTE LE INFORMAZIONI UTILI SEMPRE A PORTATA DI MANO

PARLIAMONE Il punto sulla cannabis

veterinaria La lezione della zanzara

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A NOSTRA

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Trasferire la propria identità nella farmacia è forse l’unico segreto per gestirla al meglio. A colloquio con un titolare di Mezzocorona, in Trentino

Paolo Zanini



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SOMMARIO

Editoriale| Un’estate fa

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Controcorrente| Concorrenza all’italiana

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Innovazione | Intelligenza collettiva

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Interventi| L’essenziale

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Un farmacista a scuola| Dalla parte giusta

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PARLIAMONe

CANNABIS | Il punto su approvvigionamenti e consumi

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primo piano

ECHI DAL WEB | Il dovere di informare 20

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ECHI DAL WEB | A tenuta stagna

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INCONTRI | Paolo Zanini

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LA BUONA GESTIONE | In tema di Dcr 30 RETAIL | Chi non cambia, viene cambiato 32 VETERINARIA | La lezione della zanzara

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OMEOPATIA | Un ampio spettro

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NUTRIZIONE | Un calcio all’osteoporosi

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RUBRICHE 44

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Fiscale | Contiguità Legale |Un breviario laico Spigolature Consigli The Blind Spot | A colpi di app

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Editore EDRA S.p.A. Direttore responsabile Giorgio Albonetti Direttore editoriale Ludovico Baldessin Direttore scientifico Paolo Vintani Coordinamento redazionale Giuseppe Tandoi - g.tandoi@lswr.it

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settembre 2018 |

Collaboratori Silvia Ambrogio, Maurizio Bisozzi, Sergio Cattani, Stefania Cifani, Francesca Giani, Stefano De Carli, Erika Mallarini, Federico Marzari, Luigi Marafante, Marco Melosi, B. R. Nicoloso, Luca Pani, Davide Petrosillo, Roberto Pulcri, Chiara Romeo Responsabile pubblicità Stefano Busconi dircom@lswr.it - Tel. 02.88184.404 Traffico Donatella Tardini (Responsabile) d.tardini@lswr.it - Tel. 02.88184.292 Ilaria Tandoi - i.tandoi@lswr.it Tel. 02.88184.294 Abbonamenti Tel. 02.88184.317 - Fax: 02.56561.173 abbonamentiedra@lswr.it

Grafica e Immagine Emanuela Contieri - e.contieri@lswr.it Produzione Walter Castiglione w.castiglione@lswr.it - Tel. 02.88184.222 Immagini Shutterstock, Thinkstock.

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menti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.lgs 196/03. I dati potranno essere comunicati a soggetti con i quali Edra S.p.A. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Edra S.p.A., Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.lgs 196/03.

Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione Per il periodo 1/1/2017 - 31/12/2017 Periodicità: Quindicinale Tiratura media: 10.519 Diffusione media: 9.660 Società di Revisione: RE.FI.MI. S.r.l.


NOVITÀ


editoriale

U

di Paolo Vintani

n’estate fa

Le settimane di agosto, un’estate fa, e le estati prima, erano caratterizzate, nei giorni di apertura delle farmacie, da picchi di clientela provenienti dai paesi limitrofi dove la farmacia restava chiusa. Questa caldissima estate, con le aperture delle nuove farmacie del cosiddetto “concorsone”, non hanno portato folate di gente ma qualche cliente casuale. È ovvio che posso esprimere solo sensazioni, legate alla mia zona, e non pretendo che tutto quello che dico rifletta la globalità dell’Italia. Ma la sensazione è di trovarsi di fronte a una ondata di Zombi che hanno ben in testa quello che vogliono, che non sentono ragioni se non quelle economiche. Non ci credo più alla favoletta del consiglio del farmacista unico baluardo insieme ai carabinieri e al parroco. La società moderna si è smaterializzata, è un mondo globale, e non ti conquisti il cliente in questa calda estate, soddisfi semplicemente una sua esigenza, eri l’unica croce verde accesa in quel momento. E la chiamano estate, non è altro che un momento di passaggio. Il mercato non lo fa la farmacia ma è l’industria che stabilisce le regole. Lo scrissi al rientro della scorsa

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estate, proprio dopo il Ddl Concorrenza. L’aria è cambiata, in questo anno non abbiamo visto stravolgimenti societari macroscopici ma sono aumentate le società in modo esponenziale. Non rischia più l’individuo, si globalizza anche il microcosmo e non solo il macrocosmo: non si sente la brezza settembrina pronti a partire con idee nuove, sono rimasto con la testa confusa, con l’idea che la mia identità sia persa. Ci siamo adeguati al mondo, come Tancredi nel Gattopardo: «Se non ci siamo anche noi, quelli ti combinano una repubblica in quattro e quattr’otto. Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi». Perdonate, però, a un romantico cantore dell’individualità, il non essere più riconosciuto è pesante. Però a questo punto mi chiedo: ma non vale la pena essere drasticamente decisi e cambiare veramente tutto? La farmacia si erga come centro nel territorio non solo per la salute, ma anche per l’economia. Si discute di chiusure domenicali, di recupero dei piccoli negozi, ma quale se non la farmacia è l’archetipo delle saracinesche chiuse o negozi semivuoti? L’economia del quartiere o del paesino si riflette sullo stato della farmacia. Riusciremo a identificarci in un unico modello? Non lo so, ma so che l’io non esisterà più e prevarrà l’id (latino), purché l’id Farmacia sia un account ancora riconosciuto.

Un’estate fa non c’eri che tu ma l’estate assomiglia a un gioco È stupenda ma dura poco, poco, poco, poco (Franco Califano)



corrente

C

di Maurizio Bisozzi

ortnoc

oncorrenza

all’italiana Nel sistema farmacia le liberalizzazioni hanno fatto più danni che altro. Un esempio: orari liberi per tutti, meno farmacie che offrono il servizio notturno

Non è vero che in tv d’estate passano solo repliche e vecchi film, la Rai regala chicche di assoluto interesse e originalità. Una per tutte, lo spot della campagna dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, con la collaborazione del ministero dello Sviluppo economico: una preziosa perla di fantasiosa creatività. Il testo in sostanza recita: la concorrenza riduce le disuguaglianze, premia il merito e rende liberi. Mettiamo da parte la discutibile affermazione finale, se non altro per la macabra assonanza con Arbeit macht frei (il lavoro rende liberi), slogan che dava il benvenuto nei campi di sterminio nazisti, e vediamo quanto le belle parole siano pura e impalpabile teoria. Prendiamo un supermercato di mille metri quadri, aperto sette giorni a settimana, e la vicina bottega di generi alimentari a conduzione familiare: non è un duello, è un’esecuzione. L’onesto bottegaio può essere meritevole quanto vuole, ma sarà premiato con un’istanza di fallimento. L’Italia del dopoguerra è cresciuta sul treppiede di democrazia, mercato e coesione sociale. Quando la concorrenza mette in mano al mercato armi finanziarie

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senza fine, è la foglia di fico a nascondere la vergogna della tutela degli oligopoli. Lo spot afferma che la concorrenza tutela i consumatori, categoria cui tutti apparteniamo, ma - e qui è la coesione sociale ad andare a farsi benedire - siamo tutti lavoratori e le esigenze dei primi di acquistare la senape di domenica sera confliggono con chi avrebbe il sacrosanto diritto di starsene in famiglia a parlare con la moglie e guardare negli occhi figli che vede già poco. Qualcuno dovrebbe spiegare alla signora Autorità garante che, grazie alle sollecitazioni concorrenziali di Mario Monti, a Roma le farmacie che offrono il servizio notturno sono passate in pochi anni da 60 a 22: manca la sostenibilità economica. In nome della concorrenza è stata offerta a tutti la possibilità di tenere aperto fino alle 22 e oltre, prendendosi gli onori economici senza gli oneri di servizio. Tradotto, il consumatore-paziente tutelato è quello che si ammala non oltre la mezzanotte. L’altro è libero di girare come

un forsennato, godendo sulla pelle quanto la concorrenza abbia ridotto le disuguaglianze tra lui e il malato delle 21,30. Tornando al treppiede italiano, può resistere la democrazia da sola, senza coesione sociale e un equo mercato? Chiudo con una chicca, un occhio sulla concorrenza all’italiana, tra pubblico e privato nell’accesso al farmaco. Chi detta le regole della gara è concorrente e arbitro. Sceglie quindi le molecole, stabilisce i prezzi di rimborso, arriva a distribuire farmaci di poco costo. Un’altra disuguaglianza ridotta, premiando il merito di chi dà le carte e si serve solo assi? Il consumatorepaziente è tutelato nella sua completa libertà di attraversare la città, in orari difficili, per fare la fila nei centri di distribuzione pubblica. Si potrebbe denunciare lo spot dell’Autorità, per pubblicità ingannevole, ma, guarda un po’, l’imputato sarebbe anche il giudice. Concorrenza? Ma mi faccia il piacere, direbbe Totò.


DOPO

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MINUTI

Okitask granulato e compresse sono medicinali a base di ketoprofene sale di lisina che possono avere effetti indesiderati anche gravi. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Aut. Min. 19/04/2018. MP 58/2018


Innovazione

I

di Erika Mallarini, Sda Bocconi Professor, Government Health & Not For Profit Division, Focus Management Consultant

ntelligenza

collettiva Hackathon, innovare anche nel modo in cui si crea innovazione

Vent’anni fa, quando entrai nella faculty Bocconi, mi presentarono i diversi ambiti di formazione. Due mi lasciarono perplessa: leadership e innovazione. Mi domandavo come fosse possibile che una persona potesse diventare un leader, in quanto sono assolutamente convinta che leader si nasca e non si diventi, e come fosse possibile apprendere il modo per creare un’innovazione perché, sempre secondo me, l’innovazione parte da un’intuizione. Come puoi pertanto insegnare come prevedere dove andrà il mercato e soprattutto come inventare un prodotto nuovo? Diversi anni dopo un professore, che poi diventò anche mio marito, lanciò il tema del Trust Management, e nonostante abbia sempre nutrito una fiducia incondizionata, peraltro sempre ben riposta, nelle sue eccezionali capacità manageriali, anche lì mi ritrovai dubbiosa: si può

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imparare come guadagnarsi la fiducia di qualcuno? Sulla leadership non mi hanno ancora persuasa. Sul Trust sì perché, non essendo un processo per accrescere la fiducia nell’individuo ma nelle aziende, si può avvalere di strumenti manageriali per creare servizi e soluzioni per i clienti e per i dipendenti. E ne ho avute più riprove, tanto che oggi è una materia che insegno anche applicata alla sanità. Questo mi ha portato a riflettere che anche l’innovazione è un processo aziendale, e quindi ho iniziato a studiare e ad adottarne i processi, e i risultati finora sono sempre arrivati, ovviamente dopo tentativi e adattamenti come più volte raccontato in questa rubrica. Una delle metodologie più efficaci per creare innovazione (perché l’innovazione si può solo creare) è l’Hackathon, un metodo nato nel settore informatico per lo sviluppo rapido di software che dimostrino una reale utilità per il mercato. Si utilizza per presentare prodotti e processi innovativi e che portino redditività a finanziatori di start up. Nel tempo, i

temi degli Hackathon si sono espansi oltre l’ambito prettamente tecnologico: innanzitutto management, ma anche medicina, cultura, astronomia, cucina e così via. Sotto il profilo manageriale l’Hackathon è una metodologia di utilizzo dell’intelligenza collettiva con l’obiettivo di fare innovazione in modo accelerato con l’utilizzo di metriche finalizzate al business. Solo il 2 per cento della popolazione ha una propensione all’innovazione, ma un incontro tra soggetti di provenienza diversa attorno a un tema di comune interesse consente di rafforzare le potenzialità innovative del gruppo. Operativamente si tratta di sviluppare idee innovative con un processo metodologicamente strutturato in grado analizzare il contesto e i trend evolutivi, considerare le esigenze di tutti gli interlocutori, valutare le proposte innovative e produrre una sintesi conclusiva. E a ottobre, con alcuni farmacisti pionieri, proveremo ad applicarlo sulla farmacia. Funzionerà? Ve lo saprò dire. La puntata con i risultati la troverete su questa rubrica in uno dei prossimi articoli.


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interventi

L’

di Davide Petrosillo, presidente Fenagifar

essenziale All’invito estivo di Beppe Grillo a “fare ordine” rispondiamo: già lo facciamo. E sull’omeopatia vanno fatte alcune precisazioni

Il post agostano a firma di Beppe Grillo e del suo neurologo, dal titolo “Fate ordine”, ha riaperto una vecchia q uerelle sull’efficacia dell’omeopatia, con un evidente doppio senso: come sollecitazione all’intervento rivolta a chi rappresenta la categoria e, contestuale, come incitamento dei farmacisti all’autoregolamentazione. L’appello è stato infatti diretto, oserei dire con garbo, a chi ci rappresenta professionalmente, all’Ordine dei farmacisti, perché le farmacie non si prestino alla promozione dell’uso di prodotti per i quali sono già stati emessi, parole sue, «ripetuti e implacabili verdetti di inefficacia e inopportunità». Riguardo all’omeopatia, l’unica cosa che conta è quella ribadita dalla Fofi, che inquadra la questione non tanto dal punto di vista scientifico ma da quello normativo. È una direttiva dell’Unione europea che dà indicazioni sulla definizione del medicinale omeopatico, sul suo confezionamento e sulle modalità di presentazione al pubblico. È la legislazione italiana che, anche a recepimento delle direttive europee, ha stabilito regole semplificate di immissione in commercio, e modalità di prescrizione e dispensazione.

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macie, farmaci non possono essere defiOra, venendo all’apprezzabile garbo, niti». Qui Grillo e il suo neurologo l’appello in sé dimostra il rispetto della possono stare tranquilli. È, infatti, proprofessione e l’apprezzamento dell’imprio il farmacista che fa la differenza, portanza del farmacista nel costituire nel saper gestire il rapporto tra il reale quella sorta di professionista di riferibisogno di salute del cittadino e la cormento per la salute del cittadino. retta risposta teraL o tes timonia lo peutica. stesso Grillo, scrila farmacia La garanzia per la vendo che «i medici resta salute non viene, di di base e le farmacie il primo conseguenza, rappresentano uno d a l l ’ e s i s t en za i n dei fari sempre fissi baluardo commercio o meno per il cittadino, semcontro di un medicinale, pre a rischio di perl’abuso ma da come questo dersi tra le ciance o il non viene consigliato, infinite, le opinioni e dispensato e somi dibattiti». corretto ministrato. Tuttavia, l’appello uso Ciò vale ovviamenavrebbe dovuto dei farmaci te in tutti i casi in semmai rivolgersi al cui non ci sia il “fai potere legislativo da te” del farmaco, atteggiamento orche però, credo di poter qui affermare, mai diffusissimo quanto dannoso. poco può fare rispetto a un’impostazioQuest’ultima riflessione ci porta lontano, ne normativa che consegue a direttive ossia laddove, ormai da tempo, si stabilicomunitarie, ormai ampiamente adottascono le regole del mercato e hanno dete negli altri Paesi della Ue. ciso che il farmaco deve rispondere alle Nondimeno, il punto centrale del j’accustesse regole delle saponette. Così, cose di Grillo è l’accostamento dei verdetti me le saponette, il farmaco si può acquiscientifici negativi sull’efficacia dell’ostare on line. In Italia la legislazione è meopatia alla «possibilità di un ritardo più severa e limita il commercio on line nell’approccio adeguato. Ritardo che poai farmaci di automedicazione, ma non è trebbe essere causato proprio dall’abuso così in altri Paesi e il web, si sa, scavalca di prodotti così a rischio di inefficacia e le frontiere. che, pur essendo in vendita in molte far-


Studi scientifici confermano che in natura possiamo trovare ingredienti vegetali in grado di favorire il mantenimento dei livelli di colesterolo: BERGAMOTTO: proprietà ipolipemizzante sul colesterolo LDL e sui trigliceridi. DHA ALGALE: Omega 3. L’olio algale, a differenza dell’olio di pesce, non presenta rigurgito e odore spiacevole, è una fonte rinnovabile inesauribile. COENZIMA Q10: contribuisce a contrastare il danno ossidativo e i processi di invecchiamento cellulare. MONACOLINA DA RISO ROSSO fermentato: attività inibitoria sull’enzima che promuove la sintesi endogena del colesterolo.

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un farmacista a scuola

D

alla parte

giusta

La presa di coscienza, da parte degli alunni di una scuola superiore, del fatto che sul tema vaccini le fake news possono avere conseguenze nefaste

Andiamo avanti a descrivere il laboratorio didattico dedicato ai vaccini, svolto lo scorso anno scolastico in una classe di scuola superiore. Abbiamo iniziato dividendo la classe in due gruppi, con cui abbiamo approfondito affermazioni diffuse sul tema vaccini, da due punti di vista differenti. Ci siamo rivisti dopo una settimana e, su due file di banchi contrapposti, abbiamo messo in scena un dibattito. Le posizioni sul tema vaccini erano decise aprioristicamente da noi, così da una parte sedevano i rappresentanti “no-vax” e dall’altra i “pro-scienza ufficiale”. Con la conduzione di noi formatori, ognuno dei componenti dei due gruppi era invitato a dibattere, con le seguenti regole: si parte dall’argomento proposto, si risponde alla tesi proposta dalla controparte, non si offende l’interlocutore. Con queste indicazioni, alunne e alunni hanno dato vita a sessanta minuti durante i quali - chi più chi meno - hanno fatto sfoggio di capacità dialettiche, diplomazia e qua e là di un po’ di veemenza retorica. Come previsto, le tesi ostili ai vaccini sono state smontate un pezzo alla volta da parte dei “rivali”, i quali sono rimasti a bocca aperta in particolar modo davanti alla storia di Andrew Wakefield, radiato dall’Ordine dei medici dopo aver inventato di sana

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di Sergio Cattani, farmacista ed educatore

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guire comunque su questa strada per due pianta lo studio che sosteneva la dimostramotivi. Innanzitutto, i ragazzi di questa età zione del legame causale vaccini-autismo. (16-18 anni) non sono così facilmente inAlla fine del laboratorio abbiamo dedicato fluenzabili da assumere un punto di vista mezz’ora alla restituzione su quanto fatto. I come proprio, specialmente se chi agisce in ragazzi hanno affermato di aver imparato maniera “forzata” è uno dei tanti cosiddetti qualcosa di nuovo sui vaccini, di essersi esperti che entrano in classe. In secondo sentiti a disagio nel dover sostenere tesi lonluogo, sappiamo bene come gli interventi di tane dal proprio sentire ma contemporaneaeducazione alla salute abbiano un difetto mente hanno compreso con maggior per così dire originale, proprio peraltro consapevolezza un punto di vista diverso dell’insegnamento: quando si parla di ciò dal loro. Infine, abbiamo avuto una grande che fa bene e ciò che fa male, le persone soddisfazione quando un’alunna, che ha tendono a nascondersi quando sanno di trascorso quasi tutte le quattro ore in silenagire in maniera sbagliata. Questo succede zio, ha raccontato che lei credeva davvero a spesso quando si parla di lotta al fumo o quelle tre affermazioni alla base del dibattiall’alcool in classi di scuoto, ma che non aveva avula superiore: raramente to il coraggio di dirlo per il metodo qualcuno “confessa” di non mettersi in cattiva ludialettico fumare o bere. La stessa ce. Dover prendere posiè sempre utile, cosa sarebbe accaduta zione in maniera chiara e argomentata, a prescinde- anche quando con il tema dei vaccini, a re dalle proprie idee può c ontrappone nostro modo di vedere: dal momento in cui sicusembrare assurdo, ma in posizioni ramente in classe ci sarealtà, soprattutto nell’età c o n d i v e r s a rebbe stata qualche evolutiva, aiuta a sviluplegittimità persona che sosteneva pare l’empatia e a comtesi antivacciniste (le staprendere meglio l’altro, i tistiche sulle percentuali vaccinali in Alto suoi pensieri, le sue idee, le sue paure ed Adige lo dimostrano), per darle voce anche emozioni. Già conosciamo l’obiezione princiin caso si vergognasse abbiamo scelto di palei: non c’è il rischio di legittimare una poobbligare un gruppo a caso a dire quello sizione, quella delle persone contrarie ai che lei pensava (più o meno). vaccini, già purtroppo molto diffusa? Quale modo migliore metterle dei dubbi sulCi siamo chiaramente posti questo interrola veridicità delle sue convinzioni? gativo e tuttavia abbiamo scelto di prose-



parliamone

C In continua crescita la richiesta ma ancora inadeguati i quantitativi a disposizione del mercato. Il punto su un tema di cui si parla molto ma non sempre con cognizione di causa

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di Stefania Cifani

annabis

a piccole dosi


parliamone | settembre 2018 15


parliamone

il consumo in poco tempo è aumentato dai venti ai cento chili annui Saranno 700 i chilogrammi di cannabis per uso medico importati dall’Olanda per il 2018 e 2019, il 50 per cento in più rispetto a quanto precedentemente concordato. È quanto annunciato dal ministro della salute Giulia Grillo per ovviare alle crescenti richieste della sostanza. Un quantitativo che va ad aggiungersi a quello prodotto in Italia, dove dal 2016 l’Istituto chimico-farmaceutico militare di Firenze, secondo una legale autorizzazione governativa, coltiva piante di cannabis e produce, a partire dalle infiorescenze, il prodotto FM2, destinato al consumo medico. Attualmente le quantità prodotte non sono state sufficienti a soddisfare la domanda; il consumo di cannabis per uso medico è infatti aumentato in pochi anni da 20 a 100 chili all’anno. Nonostante le importazioni si sono inoltre verificate interruzioni nell’approvvigionamento, con conseguenti difficoltà nel reperire i medicinali in farmacia. Secondo la legge italiana (Dm 23 gennaio 2013) i medicinali di origine vegetale a base di cannabis possono essere prescritti da medici di famiglia o specialisti; possono quindi essere allestite preparazioni magistrali come estratti, olii e tinture, dietro pre-

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sentazione di prescrizione medica non ripetibile e con validità di trenta giorni. La prescrizione di questo tipo di medicinali è consentita per affrontare sintomi di alcune patologie, solo nei casi in cui ogni altra possibile opzione terapeutica si sia dimostrata inefficace. Fino a ora nessun medicinale a base di cannabis può essere prescritto come prima scelta. Le indicazioni ministeriali ne prevedono l’impiego per alleviare alcune forme di dolore cronico, per contrastare nausea e vomito causati da chemioterapia e radioterapia, come stimolante dell’appetito nella cachessia, nell’anoressia, in pazienti inappetenti oncologici o affetti da Aids, nel il glaucoma e per ridurre i movimenti inconsulti che caratterizzano la Sindrome di Tourette.

MERCATO IN CRESCITA Il consumo è in crescita e sono i pazienti stessi a sollecitare la prescrizione di cannabis per condizioni mediche che non sono previste dalla legge, come la fibromialgia o i disturbi del sonno. Si tratta per lo più di un effetto del “passaparola” legato, però, anche alla risonanza mediatica che caratterizza questo tema. In realtà, sostengono alcuni clinici, i pazienti non sono adeguatamente informati, e hanno aspettative molto superiori alle potenzialità della sostanza. Ritengono che il suo potere analgesico possa essere supe-

riore a quello degli oppiacei o che sia in grado di controllare ogni tipo di dolore. Ma in merito non esistono il momento evidenze scientifiche definitive. La domanda per il prodotto può in effetti definirsi “gonfiata” sia per la pressione da parte dei pazienti, ma anche perché non sempre i medici hanno possibilità di vagliare tutte le ipotesi terapeutiche prima di arrivare alla prescrizione della sostanza, impiegata a fini curativi fin dall’antichità, in paesi come Cina, India e Tibet. «Gli effetti terapeutici della cannabis, così come quelli indesiderati, sono dovuti all’azione di oltre 500 diverse molecole, alcune delle quali appartenenti alla classe chimica dei cannabinoidi; tra queste il D9-tetraidrocannabinolo (Thc) e il cannabidiolo (Cbd)», afferma Paola Brusa, del dipartimento di Scienza e tecnologia del farmaco, Università di Torino. «Si sa inoltre che la struttura del cannabinoide determina gli esiti della somministrazione; l’azione sul dolore è più potente quando si associano Thc e Cbd, piuttosto che con il solo Thc. Una prevalenza di Thc comporta maggiori rischi di abuso, mitigato dall’aggiunta di cannabidiolo. È quindi molto importante conoscere il contenuto dei principali cannabinoidi presenti nelle formulazioni che vengono somministrate al paziente». Inoltre la cannabis, che agisce a livello dei recettori cerebrali, non possiede nessun


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parliamone

Tolleranza zero? «Una stretta al mercato con un’interpretazione più restrittiva della normativa che si applica ora agli smart shop che vendono canapa industriale, cosiddetta canapa light, e tolleranza zero sul rispetto dei limiti di concentrazione del Thc e delle varietà vendute. È quanto promette il ministro dell’Interno Matteo Salvini che sulla questione ha inviato una circolare destinata a questori, forze dell’ordine e prefetti in cui indica punto su punto la linea da tenere su smartshop e infiorescenze. Lo ri-

portano varie fonti stampa nazionali in particolare La Stampa che aveva da poco pubblicato un’inchiesta sul mondo dei negozianti, ormai numerosi, che hanno aperto una partita Iva legata alla commercializzazione di prodotti a base di canapa e di infiorescenze, a cui si aggiungono un centinaio di marchi nati solo negli ultimi tre mesi. Ed è proprio la categoria a segnalare l’esistenza di una zona grigia». Fonte: Farmacista33

Psicologia clinica e oncologica. Per la stesingolo effetto specifico ma può conferire sa ragione non deve essere utilizzata daun generale senso di benessere. gli individui con una storia personale o Il mercato oggi è popolato da quattro profamiliare di disordotti olandesi, solo dini psichiatrici: uno dei quali con una attenzione anche in questi composizione bilanciaa non casi potrebbe solta tra Thc e Cbd. Il lecitare la manifeprodotto italiano, FM2, banalizzare stazioni di una è caratterizzato invece i prodotti: patologia latente. dalla presenza di la cannabis L a c anna bi s è uguali quantità di Cbd non è priva inoltre assolutae Thc e simile nella di effetti mente controindistruttura al farmaco cata nelle donne inalatorio autorizzato collaterali in gravidanza, neper la spasticità nella gli individui affetti da patologie respiratosclerosi multipla. rie croniche, nei bambini. Non deve Il prodotto dove è presente solo la molecoessere infine assunta da persone con una la il D9-tetraidrocannabinolo è quello più storia pregressa di tossicodipendenza, alprescritto ma è anche quello meno efficacolismo o abuso di sostanze. Alle dosi ce sul dolore e se da solo, maggiormente raccomandate per uso medico il rischio responsabile degli effetti a carico della di dipendenza è, tuttavia, molto basso e sfera psichica. non deve essere confuso con quello derivante dall’uso voluttuario. PER QUALI PAZIENTI? Per quanto riguarda le indicazioni d’uso, La cannabis non è priva di effetti collaterasono stati introdotte recenti novità: gli agli. «Si tratta soprattutto di effetti a livello giornamenti pubblicati nella Gazzetta Ufcardiovascolare, e il suo impiego nei paficiale del 12 luglio infatti sanciscono l’uso zienti cardiopatici dovrebbe essere attentadella cannabis nella terapia del dolore mente monitorato. Nei giovani predisposti senza la necessità di specificarne la natuinoltre può favorire la comparsa di disturbi ra (oncologico, non oncologico, neuropatipsichici; nell’adolescenza infatti il cervello, co). Il medico può prescrivere farmaci a non ancora completamente maturo, può base di cannabis per tutti i tipi di dolore, reagire con la manifestazione di fenomeni teoricamente anche come prima scelta. di attivazione», sottolinea Riccardo Torta, Una modifica recente della quale non è Aou San Giovanni Battista, Università deancora possibile valutare gli effetti. gli Studi di Torino Struttura complessa di

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Sul piano burocratico questo non comporta cambiamenti né per il medico – a parte la possibilità di prescrizione sulla ricetta “rossa” invece che su quella ministeriale - né per il farmacista e le procedure di preparazione. Al farmacista spetta il compito di effettuare il processo di titolazione, necessario per la prescrizione. «Il fitoterapico, infatti, non possiede una concentrazione di sostanze attive costante nel tempo, la titolazione deve quindi essere ripetuta per ogni prescrizione» precisa Torta. L’allestimento di preparazioni galeniche a base di cannabis, come l’olio, non è molto diffusa. Per via dell’elevato contenuto in principi attivi, ogni preparazione galenica comporta residui da smaltire secondo le procedure riservate agli stupefacenti. Il tutto a fronte di una scarsa remunerazione. Un tema in grandissimo fermento, dunque, e sul quale è presente una forte attenzione mediatica e politica. Aver legalizzato l’uso medico della cannabis favorirà la possibilità di raccogliere dati clinici ed epidemiologici, fondamentali per riuscire a definire meglio gli specifici ambiti di applicazione terapeutica di questa pianta. «Sono necessari studi clinici, anche di piccole dimensioni ma con un disegno rigoroso come il doppio cieco randomizzato», spiega Brusa. «In programma c’è lo studio degli effetti della cannabis nella fibromialgia, nelle cure palliative e nei pazienti mielolesi», conclude Torta.


parliamone

Il paziente, il farmacista, la farmacia e l’alleanza interprofessionale per la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale

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| settembre 2018 19


echi dal web

I

di Chiara Romeo, Farmacista33

l dovere

di informare

Crollo del ponte Morandi, la testimonianza della Farmacia Serra, valido supporto ai media di tutto il mondo

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settembre 2018 |


echi dal web

Riportando su Punto Effe questo articolo uscito ad agosto su Farmacista33, vogliamo ricordare tutte le vittime dell’immane tragedia di Genova e manifestare la nostra vicinanza ai loro familiari e a quanti, molti, a causa del crollo hanno perduto la casa e ogni sicurezza. Intervistati da Bbc World, New York Times, Al Jazeera, sul crollo del Ponte Morandi a Genova, Edoardo e Maddalena Schenardi, titolari della Farmacia Serra di Genova, insieme a due dei loro figli, si sono trovati a essere fonte di informazione per i media mondiali, come hanno scritto sul blog della farmacia e raccontato a Farmacista33. «A pochi minuti dal crollo del ponte di Morandi a Genova, cominciamo a twittare: non è la prima volta, purtroppo, che ci vediamo coinvolti in un’emergenza ed è sta-

genova non è morta ma per reagire ha bisogno del sostegno di tutti gli italiani che hanno partecipato al lutto che l’ha colpita

ta immediata la nostra reazione», spiega Edoardo. Come farmacisti e come cittadini hanno, infatti, già affrontato le alluvioni che negli anni scorsi hanno investito il capoluogo ligure. I messaggi sono per lo più di servizio: cosa è successo, come muoversi per la città e vengono postate le foto. Intanto i giornalisti internazionali leggono i loro messaggi e li chiamano in farmacia per avere informazioni sul campo. Continua Edoardo: «Con Bbc World ho fatto una diretta telefonica alle 17,30 e una via Face time alle 18,30 mentre mio figlio Guglielmo, che parla bene inglese, è intervenuto al tg delle 21 su Al Jazeera e mia figlia Margherita ha fatto un intervento in spagnolo per Rt News». La Farmacia Serra è verso Genova Voltri, ma quel tratto di stra-

da lo percorrevano quattro volte al giorno: «Se fosse crollato alle 13, saremmo stati su quel ponte». Nei giorni successivi postano sul blog “Cosa fare con i bambini dopo il crollo di ponte Morandi”, con i consigli di una psicologa per affrontare con i figli dagli zero ai diciotto anni eventi traumatici. Maddalena ed Edoardo Schenardi sono da tempo farmacisti impegnati nella comunicazione al pubblico. Il loro blog sul sito della farmacia è un punto di riferimento per i molti clienti, ma hanno lettori in tutta Italia. Tutto è nato ormai diciannove anni fa come «genitori di quattro bambini che hanno iniziato a utilizzare il web come una rete cercando di trovare prodotti funzionali e innovativi» si legge nel sito. Attualmente comunicano attraverso diversi

canali: «Il blog come fonte di spiegazioni, il canale Youtube come spunto per l’uso corretto e la descrizione dei prodotti difficili da descrivere ma facili da vedere, Twitter come rapido contatto, Instagram per chi vuole scoprire qualche istantanea della nostra quotidianità, Tumblr per chi vuole sorridere con le #risateinfarmacia». Sono attivi inoltre su Facebook con una pagina della farmacia». Le foto del ponte crollato hanno rimandato nel mondo immagini che davano l’impressione di una città distrutta. «Non è così», tengono a sottolineare all’unisono. «Per questo, anche spinti dalle richieste di molti follower su cosa fare per Genova dopo il crollo, abbiamo lanciato gli hashtag #veniteagenova a scoprire le #cosebelleagenova».

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echi dal web

A

di Francesca Giani, F-online

tenuta

stagna

La distribuzione intermedia si conferma, nella filiera del farmaco, comparto meno soggetto al fenomeno dei furti e delle rapine. Il quadro della situazione con una esperta del settore

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Furti di farmaci e rapine sono un fenomesupporto rivolte agli operatori sanitari no su cui è alta l’attenzione di tutti. Di recoinvolti, che si sono concretizzate, a titocente, da parte di Federfarma è stato lo esemplificativo, nella pubblicazione del diffuso alle farmacie un questionario on liquestionario on line sulla prevenzione difne, messo a disposizione dall’Osservatofuso da Federfarma», e disponibile fino al rio intersettoriale sulla criminalità 28 settembre, «e nella emissione di nuove predatoria - del quale il sindacato dei titoLinee guida sulla sicurezza per le aziende lari fa parte, insieme ospedaliere» da parad altre associazioni te della Sifo. «I furti L’attività di categoria - per riledi medicinali», contidei grossisti vare la situazione nel nua Scudeletti, «rapsul territorio p r e s e n t a n o u n a settore e fare un punnazionale to sulle misure di sirealtà in incremento curezza, come per che interessa prevaè regolata esempio «il budget delentemente, con imda norme stinato al contrasto, le patti differenti ma a tra le più soluzioni di difesa loro modo significatistringenti a adottate, le attività di vi, sia le farmacie prevenzione, la colla- livello europeo aperte al pubblico borazione con le Forsia le strutture ospeze dell’ordine, i rapporti con i fornitori e le daliere e i servizi farmaceutici delle risposte alle nuove minacce emergenti aziende sanitarie territoriali. Studi e ana(Cyber physical security)». Un’iniziativa lisi di settore hanno reso evidente come, che nasce anche da un aumento di furti seppur le aziende sanitarie e ospedaliere perpetrati a danno delle farmacie. siano orientate a un miglioramento dei In questo quadro, quale è la situazione processi di gestione, permangano situadella distribuzione intermedia e, in partizioni di criticità infrastrutturali e struttucolare, di quella di proprietà delle farmarali nell’organi zzazione logis tica. cie? Ne abbiamo parlato con Chiara Considerando nel suo complesso la filieScudeletti, responsabile Normativa e lera del farmaco, si rileva come, al contragislazione di Unico Spa - associata di Ferio, il segmento rappresentato dal derfarma Servizi, esperta sul tema. grossista sia caratterizzato da livelli di «Recentemente», fa il punto, «sono state penetrabilità da parte del fenomeno “furintraprese azioni di sensibilizzazione e di ti” meno rilevanti».


echi dal web Scudeletti ritiene che le ragioni di questa maggiore robustezza possano essere riconducibili almeno a tre ordini di fattori: normativi: è storicamente documentato come l’attività del distributore intermedio sia regolata da norme tra le più stringenti a livello europeo e come le verifiche ispettive da parte degli enti preposti, sempre più frequenti sul territorio, assicurino il controllo non solo della corretta conservazione e manipolazione del farmaco, ma anche dell’adozione di sistemi di sicurezza atti a proteggerlo; strutturali: le strutture di stoccaggio e di distribuzione dei grossisti si sono, negli anni, sempre più attrezzate con sofisticati sistemi di vigilanza e di monitoraggio, av-

valendosi degli sviluppi tecnologici disponibili, investendo in sistemi di controllo degli accessi e in soluzioni per la sicurezza attiva e passiva dei propri depositi; organizzativi: l’organizzazione interna, strutturata con precisi ruoli e responsabilità, dotata di profili professionali adeguati e regolata da rigorose procedure operative, che la normativa impone, è stata sviluppata e mantenuta aderente alle crescenti necessità di protezione di un bene così prezioso, non solo in termini economici, quale è il farmaco. Va detto, continua Scudeletti, che «modalità distributive di farmaci ospedalieri che hanno visto, negli anni, un coinvolgimento operativo crescente del distributore inter-

medio e della farmacia come punto di dispensazione al paziente possono rappresentare una tipologia di gestione interessante, volta a ridurre il rischio di furti, in quanto garantiscono una distribuzione capillare e, al contempo, consentono lo stoccaggio dei medicinali in strutture particolarmente protette». E, «in conclusione, in termini prospettici, la finalità di ottenere una filiera del farmaco sempre più tracciata e, pertanto, più protetta è sicuramente rappresentata dal progetto europeo definito dalla Falsified Medicine Directive, che renderà ancora più robusto il sistema di controllo italiano che già, con il cosiddetto “bollino”, si configura tra più normati nel contesto europeo».

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incontri

A

di Sergio Cattani

nostra

immagine

Saper trasferire la propria identità nella farmacia è forse l’unico segreto per gestirla al meglio. La testimonianza di Paolo Zanini, titolare a Mezzocorona, in Trentino

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piedi di una montagna che protegge tutti Qualche volta capitano i colpi di fortuna. dall’alto. È qua che incontriamo Paolo ZaSono quegli eventi (c’è chi li chiama coinnini, che ci apre le porte della sua farmacidenze) in cui trovi proprio quello che cia... e non solo. stai cercando. Magari lo stai facendo in maniera inconsapevole, poco ragionata e con una certa dose di supponenza. TuttaAbbiamo pensato di dedicarti via in qualche modo ce la fai, e sei felice. la copertina di Punto Effe A chi scrive è capitato quindici anni fa per far conoscere la tua quando, da poco laureato e con due brevi innovativa idea di farmacia, esperienze lavorative da ricercatore e inconcretizzatasi nella Farmacia formatore, avevo già abbandonato l’idea Zanini di Mezzocorona, che di lavorare in farmacia. Lo trovavo un ladirigi insieme a tua sorella voro troppo sbilanciato sul lato commerGabriella da quasi trent’anni. ciale, dove la preparazione scientifica Ci racconti la tua storia? veniva in secondo piano e i pazienti si Perbacco: trent’anni. Un’enormità, se ci chiamavano clienti. «Cosa ho studiato cinpensi. È grazie a tutto questo tempo che que anni a fare, se questo è il mio futula “cosa” ha avuto il tempo di plasmarsi ro?», mi ripetevo spesso. Fu allora che progressivamente “a immagine e somil’incontro con Paolo e Gabriella Zanini mi glianza”, come è inevitabile che sia. Una aprì un mondo su come si può lavorare in farmacia del nonno, farmacista aufarmacia in un altro modo. Dove trovano stroungarico ma di cultura italiana e morspazio educazione, into giovanissimo, nel formazione indipen1928. Quindi una sedall’impero d e nt e , c o n s i g l i o , rie di gestioni più o austro aggiornamento scienmeno felici, sotto l’ocungarico tifico, varia umanità chio della nonna, fino “a livello della straal 1949, quando si è alla da”. Tutto questo calaureato mio papà (rimonarchia pita a Mezzocorona, goroso e attivo nella alla un paese in provincia comunità dei farmacirepubblica di Trento, immerso sti), che l’ha passata tra i vigneti di varietà a noi (mia sorella e io) teroldego (il vino che dà sostentamento a nel 1990. E da allora, con un saggio lento centinaia di famiglie da queste parti) e ai distacco da parte di nostro padre, abbia-


incontri

da sempre lavoriamo con la galenica, cercando di aggiornarla scientificamente

mo costruito un modo di fare farmacia che ci assomigliasse, un continuo compromesso tra le nostre due nature (scienza e medicina complementare, mercato e idealismo, energia e pacatezza, esperienze nel mondo esterno ed esperienza del quotidiano, maschile e femminile), fino a oggi. Ecco, se ci guardiamo indietro, o se guardiamo la nostra farmacia, penso che possiamo tranquillamente dire che ci assomiglia. Questo non sarebbe di alcuna importanza se non fosse la conferma del fatto che nella farmacia, come in ogni impresa, non si può fare altro che metterci la propria natura, il proprio essere.

Descrivi la tua farmacia: come avete scelto di gestirla e quale tipologia di farmacista vuole rappresentare nel tipo di consiglio, nel rapporto con le persone, nella relazione tra il team di lavoro. Una farmacia in cui il primo valore è essere in pace con la propria coscienza: ci piace aiutare le persone, capire quello che possiamo fare per loro, trovare il consiglio o il rimedio giusto e metterci al loro fianco, che ne hanno bisogno per confrontarsi positivamente con la loro

salute, la loro biografia, con il medico, il servizio sanitario o anche semplicemente (ma neanche tanto) l’informazione diffusa. Se facciamo questo, il “mercato” è una conseguenza positiva. Sulla buona gestione abbiamo imparato quello che ci andava dagli altri colleghi e dall’esperienza di e con Unifarm, società di farmacisti, punto di riferimento per il 95 per cento dei farmacisti trentini per acquisto prodotti, servizi, contabilità e molto altro. Ci dedichiamo alla professione (che è quello che fa crescere il mercato) e deleghiamo la gestione il più possibile: Unifarm è anche nostra e quindi si può

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incontri

conveniente che cercare di migliorare i loro difetti…). Se sono brave persone, è facile che vadano d’accordo e questo è assolutamente fondamentale. Diamo loro tutta la responsabilità che hanno voglia di assumersi, così noi possiamo fare anche altro, tra cui pensare. In questo modo, effettivamente, abbiamo sviluppato molte competenze, quindi è una farmacia dove si sa abbastanza e quando non si sa si studia. E poi nessuno di noi è a tempo pieno: quaranta ore davanti al cliente sono troppe e non si riesce più a lavorare bene. Siamo tutti part-time, quindi abbiamo un ritmo abbastanza sano tra vita e lavoro e questo comporta due vantaggi: migliore qualità del lavoro e un gran numero di risorse disponibili a fare qualche ora in più per coprire le emergenze o le ferie. La disponibilità delle persone con cui lavoriamo è meravigliosa.

Formazione e informazione quali ruoli hanno nella farmacia Zanini? fare. Ci occupiamo di nicchie, i conti tornano più che dignitosamente. Da sempre abbiamo lavorato con la galenica (rappresentata dal nonno), cercando di aggiornarla in modo scientificamente ragionevole, con il naturale, l’omeopatia. E nel tempo la squadra è cresciuta: oggi siamo in quattordici.

Avete fatto scelte controcorrente nell’assunzione del personale, sul loro profilo professionale e sulla loro presenza in termini di tempo in farmacia. Perché queste scelte e quali sono state le idee che le hanno guidate? Non so se controcorrente: se è così vuol dire che c’è molto di sbagliato in giro. Cerchiamo persone che abbiano voglia di imparare, che siano gentili, curiose e oneste. E cerchiamo di metterle a loro agio, in modo che possano sviluppare il meglio che c’è in loro (che è molto più

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Ogni mese facciamo un’ora e mezza di formazione interna: pare poco ma se una volta al mese si impara qualcosa, negli anni si accumula una quantità di conoscenza notevole. La formazione ce la facciamo noi, internamente, soprattutto grazie a un collega che paghiamo anche per questo: lavora con noi otto ore in settimana (quel che serve per conoscerci a fondo) ma cura e organizza la formazione, le revisioni scientifiche, ci porta innovazione, fa da mediatore culturale tra fratello e sorella, tiene i contatti con il mondo dei collaboratori, pensa, inventa, fa una newsletter interna di formazione e informazione (a cadenza un po’ casuale, ma fondamentale), organizza eventi, cura la pagina Facebook, realizza filmati... Ne abbiamo svariati sul nostro canale Youtube: come fare il pane con il lievito chimico, togliere una zecca, fare un impacco di argilla... brevi, utili e molto cliccati. Insomma, questo nostro collaboratore alleggerisce la struttura e i titolari di buona parte di quelle cose che ci una volta ci facevano dire «sarebbe bello farlo… ma non ce la faccio». Si trat-

ta di un investimento che ha una sua originalità, credo. Indispensabile, a oggi. Così io mi diverto a scrivere le pagine del nostro sito internet, condensandoci la cultura aziendale: credo sia abbastanza originale tra i siti di farmacia (www. farmaciazanini.it). E compilo la newsletter mensile per il pubblico.

Il digitale dà ottimi risultati ma, tornando “all’interno delle mura”, il laboratorio galenico vi ha dato, negli anni, fidelizzazione e riconoscibilità. I vostri galenici e officinali garantiscono un fatturato percentuale del 6 per cento sul totale. Come avete fatto? Niente di speciale: si tratta soprattutto di fitoterapici, miscele di estratti, qualche sciroppo, un po’ di balsamici, qualche crema. Un bel po’ di cosine semplici, in effetti, ma che funzionano. Siccome noi e il nostro personale le conosciamo bene sappiamo consigliarle nel momento giusto ed è bello veder tornare la gente contenta. La chiave è la formazione, anche qui: non inculcare, ma crescere e conoscere.

Tu, Gabriella e molti dipendenti abitate a Mezzocorona. Quale relazione siete riusciti a creare tra la vostra farmacia e la vostra comunità? Qui abbiamo fatto un po’ di cose carine negli ultimi anni: un ciclo di serate aperte al pubblico, i “Mercoledì della salute” che sono diventate un appuntamento con un certo seguito. Una o due di queste serate informative le facciamo noi: studiamo un argomento mettendo a fuoco molte cose che sappiamo e da questo lavoro di acculturamento e traduzione in volgare nascono tanti stimoli, qualche prodotto, una ulteriore condivisione con lo staff, maggiore consapevolezza e qualche volta un’idea nuova. Abbiamo parlato di amari, essenze, tanti fitoterapici… temi vastissimi e interessanti. Siamo abbastanza creativi e abbiamo una schiera di amici scienziati o competenti


Per esempio? Ce n’è una che va avanti da anni con la biblioteca locale, laboratori (grazie al nostro collaboratore “Pensatore”), lavori con le scuole, con la casa di riposo, uno studio biennale (caso controllo) su attività fisica e rischio di fratture, una collaborazione con la Proloco per lanciare un prodotto simpatico (Vinato, lo sciroppo di vino), con l’amministrazione comunale. Mille cose. Di fatto quando qualcuno vuole fare qualcosa in paese che ha a che fare con la salute cerca sempre di coinvolgerci: e noi ci siamo. Ho l’impressione che ci stimino e che “portiamo pubblico”.

Tu hai avuto la fortuna di osservare da protagonista, grazie ai tuoi ruoli dirigenziali in Federfarma Trento e Unifarm, le trasformazioni che l’hanno interessato

negli ultimi quindici anni. Come valuti quanto successo e quali sono le direzioni in cui muoversi? Questo è un discorso troppo ampio. Mi sento di osservare solo una cosa: una volta avevamo un’idea di farmacia che ci pareva “giusta” e tendevamo ad accompagnare i colleghi in questa direzione. Oggi mi colpisce il tema della molteplicità, ci sono tanto modi “giusti” di fare farmacia e ho maturato il convincimento che davvero, nel bene e nel male, un farmacista non possa che portare la propria “immagine” nella propria farmacia, bella o brutta che sia. Nient’altro sarà capace di fare.

Quindi, se si vuol fare crescere una bella farmacia, bisogna far crescere delle brave persone, che diventeranno bravi farmacisti… Proprio così e a questo ci siamo dedicati per anni insieme a molti colleghi, soprattutto attraverso i corsi per giovani farma-

cisti che abbiamo attivato con l’Ordine di Trento. Oggi stiamo cercando anche altre strade, ma l’obiettivo è sempre quello: far crescere il meglio che abbiamo in noi. Forse l’unica scelta ragionevole.

incontri

che sono un patrimonio formidabile. Poi ci sono le collaborazioni…

A distanza di quasi vent’anni dall’avvio del sistema Ecm che bilancio possiamo fare? Che ruolo potrebbero giocare gli ordini professionali e le associazioni di categoria nel campo dell’educazione del farmacista? Gli Ecm a volte lasciano a desiderare, nei contenuti e nella forma, immagino quindi che ci sia molto spazio per gli Ordini e le associazioni. Da parte nostra, in farmacia abbiamo organizzato un “creditificio”: alcuni di noi fanno in modo che tutti possiamo avere i crediti necessari con il minimo di perdita di tempo. Così poi possiamo studiare le cose che ci servono e fare la formazione, anche esterna, che ci serve davvero. Meno burocrazia e più fiducia nei professionisti sarebbero necessari. Ma forse il mio è un sogno matto.

Nel 2005 hai scritto Il farmacista umanista, un agile testo (quasi manualistico) di riflessione e proposta per il farmacista e la farmacia, per essere moderni in senso storico e filosofico. Se lo scrivessi adesso, cosa ci metteresti dentro e come lo intitoleresti? Il titolo sarebbe lo stesso: i capitoli centrali, dove racconto i miei valori, sarebbero identici. E forse sono l’unica cosa significativa del libro, che ha avuto la fortuna di regalare qualche attimo di speranza a qualche giovane collega che stava iniziando a pensare che non si potesse fare altra farmacia se non il “brutto modo” che stavano vivendo. Anche la molteplicità dei modi di fare farmacia mi pare abbia ancora senso. Sono cambiate alcune regole di mercato, negli anni, qualche volta ho pensato di aggiornarlo, ma alla fine sono troppo pigro. Meglio leggere solo le parti interessanti.

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L’

La buona gestione

di Marco Alessandrini, Amministratore Delegato di Credifarma Spa

insostenibile

leggerezza della Dcr

Il business tradizionale perde peso e, da solo, non garantisce più la solidità dell’impresa

Negli ultimi anni la farmacia italiana ha affrontato cambiamenti di mercato a cui non era preparata, ha quindi rincorso una trasformazione in maniera destrutturata, senza seguire un vero e proprio riposizionamento strategico di settore. Il cambiamento è stato purtroppo subito passivamente in quanto negli anni passati i segnali predittivi non sono stati colti in maniera tempestiva: le farmacie italiane hanno continuato a pensare che le vecchie marginalità potessero sostenere il loro business, mettendolo al riparo da rischi di qualsiasi natura. In altri termini, mentre le aziende di altri comparti merceologici hanno investito per interpretare i nuovi trend di mercato - chi nella ricerca e nello sviluppo, chi nell’innovazione di prodotto e di processo - la farmacia è rimasta sostanzialmente ancorata alla tradizione, che certamente costituisce un valore da preservare, ma che non è più sufficiente per la sostenibilità del business in scenari altamente competitivi come quelli attuali, dove il livello delle

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settembre 2018 |

il trend degli ultimi dieci anni

2008

€ 63.387,00

2010

€ 61.434,00

2012

€ 50.594,00

2014

€ 48.157,00

2016

€ 44.700,00

2018

€ 40.812,00

€ 60.000,00 € 50.000,00 € 40.000,00 € 30.000,00

2008 2010

aspettative dei pazienti sta crescendo sempre di più. Per una rappresentazione più diretta del mercato, basta analizzare il trend della Dcr - attraverso un’elaborazione di Credifarma - che è sempre stata considerata l’asse portante della farmacia italiana. Il grafico in alto permette di comprendere la drammatica diminuzione del valore della Dcr e i numeri scattano un’istantanea ancora più preoccupante. Negli ultimi dieci anni la Dcr ha perso il 35 per cento del suo valore. Detto in altri termini, nel periodo in esame è venuto a mancare più di un terzo del business tradizionale della farmacia, anche se il fatturato relativo, nei dieci anni presi in esame, è rimasto sostanzialmente invariato: 24,6 miliardi nel 2008 e 24,4 miliardi nel 2017 (fonte Federfarma). Come mai? Cosa è successo? La farmacia ha dovuto ampliare “in corsa” le proprie attività e i servizi offerti per compensare

2012

2014

2016

2018

quella parte di fatturato Dcr che è venuta a mancare. Attenzione: parliamo di fatturato e non di margini e proprio questa minore redditività è stata una delle cause della crisi del sistema. Il trend ribassista della Dcr è risultato quindi inarrestabile e continuerà a esserlo anche in futuro. Diventa indispensabile sviluppare contenuti e servizi a valore aggiunto al paziente che contribuiscano a far diventare la farmacia un nuovo “hub per la salute e il benessere”. La farmacia italiana è oggi chiamata a diversificare la propria offerta con servizi innovativi che, da un lato, esaltino l’elevato contenuto scientifico della professione e, dall’altro, possano attrarre la clientela verso una fruibilità diversa di programmi di screening, test di laboratorio, programmi di terapia, offrendo una presenza qualificata e territorialmente vicina ai propri pazienti.


Innovazione

di Autore

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retail

C

di Federico Marzari MOODproject.it

hi non cambia

viene cambiato

Guardare al passato può essere emozionante ma serve a poco. Fino a che punto la farmacia deve diventare digital?

Che i tempi stiano cambiando lo sappiamo tutti, ma può capitare che ci sembri di rimanere un passo indietro, perché tutto corre e a volte noi non vorremmo rimanere solo a guardare. L’evoluzione è cosa certa e inevitabilmente questo dinamismo ci deve interessare molto più di quello che ci potremmo aspettare. Oseremmo definirlo addirittura quasi come “la chiave del punto di svolta” o per rimanere sul tradizionale, semplicemente la base. Spesso, trovarsi a fronteggiare il mondo in movimento potrebbe diventare fonte di confusione, di fraintendimenti o magari solo di disapprovazione perché, lo dice la scienza, è più difficile accettare qualcosa di nuovo che cambiare il nostro modo di agire. Questa volta, però, sembra indispensabile cominciare a considerare la trasformazione e una volta intrapreso il sentiero dell’innovazione, non si torna più indietro. Nei numeri precedenti ci siamo ritrovati a parlare di multicanalità, cioè dell’utilizzo di diversi canali per favorire l’integ ra z io ne t ra cl i e nt e e a z i e nd a , dell’unione tra i grandi classici - i negozi fisici - e gli strumenti moderni: risorse on line, dispositivi mobili, in un’ottica di

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interazione delle fasi fondamentali della vendita (pre, vendita e post). Per capire meglio di cosa stiamo parlando, però, è necessario fare ora un passo indietro. Per quanto a noi possa sembrare tutto una grande novità, è negli anni Ottanta che inizia il cambiamento. Fino a quel momento il metodo di comunicazione/relazione con il consumatore consisteva nell’utilizzo di spot televisivi, qualche messaggio radiofonico e cartelloni pubblicitari, tutti atti a pubblicizzare e rac c o g l iere i nt ere s s e verso quell’unico punto vendita, il negozio, in cui era possibile comprare i propri sogni. Si definiva comunicazione uno-auno, era l’era del monocanale e andava bene così: bastava.

OGGI NO Se nei precedenti articoli ci eravamo posti delle domande, ora è necessario rispondere, perché il cambiamento è inesorabile e continuo. I bei vecchi tempi sono tanto belli quanto finiti: ora si corre, si è impegnati, non si ha più quell’ora per farsi un giro in centro o guardare le vetrine, al massimo si passa in macchina, ci si ferma trenta secondi e si riparte con lo stretto

indispensabile, perché la lista delle cose da fare è lunga. Diventa più comodo usare, dunque, le nostre risorse fondamentali: cellulare, computer, tablet… Perché ci permettono di essere in più posti contemporaneamente, di compiere più azioni una dietro l’altra, senza perdere tempo in spostamenti o per trovare parcheggio. Il cliente diventa protagonista, così tanto da avere potere decisionale nel processo di produzione delle imprese: si fanno le cose per lui perché è lui che comanda.

DALLA PARTE DEL CLIENTE Cambia alla stessa velocità con cui digita le tastiere di computer e apparati vari, si muove a forza di click e si lascia trasportare come il cursore sul display. Vuole tutto e possibilmente subito, meglio se costa poco, meglio se può risparmiare, meglio se gli viene consegnato a casa e se poi riesce anche a condividere servizi e/o beni è ancora più soddisfatto. Vi ricordate la sharing economy? Il cosiddetto consumo collaborativo che fa il boom ogni giorno di più per il suo semplice, ma geniale, pensiero di base? Abbiamo già citato e conosciamo gli ef-


retail

il potere dei social è a costo quasi zero ma prevede competenze, specializzazione e aggiornamento continuo

fetti di questa nuova economia: per esempio Airbnb, per l’affitto di case-vacanze; Uber, il servizio di trasporti gestito totalmente dagli utenti; e ancora Bla-Bla Car per condividere viaggi e spostamenti vari. E se al posto nostro, domani, qualcuno consegnasse le medicine a domicilio? Come cambierebbe lo scenario? Buddha aveva una massima: «Il cambiamento non è mai doloroso, solo la resistenza al cambiamento lo è». E forse un po’ di ragione ce l’aveva. Il farmacista si sente minacciato dalle nuove tecnologie, dalle novità, a volte è lui in primis a mettere le mani avanti rifiutandosi di avere anche il ben che minimo contatto con “il mondo del web”. A questo punto però, non c’è quasi più distinzione: siamo nell’era digitale e così ci dobbiamo comportare. Non prendiamoci in giro, le consegne a domicilio, l’ordinare on line, la presunzione di aver risparmiato, il campanello che suona con il fattorino alla porta, ci danno molta più soddisfazione che uscire da un negozio con qualche borsa, magari “serviti” in maniera distaccata e spazientita.

E QUINDI? È vero, potrebbe sembrare che così ci si focalizzi solo sul consumatore, perché certo per lui i vantaggi ci sono eccome: migliora l’esperienza di acquisto e il marchio in questione prende valore; aumentano i punti di contatto e si amplia l’interazione con l’azienda; le informazioni si diffondono più velocemente e sono facili da trovare; è comodo e veloce. Contiamo all’incirca quattro punti pro clienti, ma diversamente da cosa ci potremmo aspettare, quelli delle aziende che decidono il cambiamento sono decisamente più elevati: se da una parte migliora l’esperienza d’acquisto, dall’altro fiorisce il rapporto cliente-impresa, si alza il coinvolgimento e l’interazione che si possono tramutare, in una parola, in “fidelizzazione”; utilizzando canali differenti non vuol dire che non si possa averne uno preferenziale basato sulle scelte dei nostri consumatori: averne molti permette di prendere decisioni coerenti unendo i profili dei clienti con un messaggio coerente ed efficiente; differenziare i propri canali di vendita

significa differenziarsi dalla concorrenza, poter attuare cambiamenti velocemente e rispondere in tempi brevi, le aziende diventano quindi sensibili alle necessità degli acquirenti; si raggiungono più clienti, i canali di distribuzione si ampliano, non si rimane più rinchiusi all’interno della cerchia cittadina, ma ci si espande e si arriva a tutti, ovunque essi siano; maggiore è la qualità, maggiore può essere il prezzo e, di conseguenza, maggiore il profitto. Ricevere un servizio elevato spinge a spendere di più e con maggiore soddisfazione, senza togliere che un consumatore soddisfatto condividerà la sua esperienza con altri possibili. Il potere dei social è a costo quasi zero, sicuramente inferiore ai precedenti sistemi di comunicazione ma prevede competenze, specializzazione e aggiornamento continuo. Se dobbiamo fare una campagna mirata più che inserzioni, più che pubblicità televisiva, il web ci fornisce una via facile e veloce per raggiungere il target ideale. Si sfruttano le nicchie di mercato, che favoriscono nuove tecniche di segmentazione del prodotto. Si possono “raccogliere dati” che si tramutano in maggiori informazioni sui clienti e che ci permetteranno di offrire il prodotto/servizio migliore.

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retail OSTACOLI DA SUPERARE È innegabile che per tanti aspetti positivi ci debbano essere anche lati negativi. Per prima cosa il processo è complesso, gestire numerosi e diversificati canali potrebbe rivelarsi più difficile del previsto, per le più disparate motivazioni, dalla mancanza di competenza alla mancanza di coordinamento o di budget. Potrebbero esserci lacune nell’identificazione del cliente multicanale o nell’analisi dei risultati. O, ancora, l’incapacità di gestione di un’immagine coerente e unitaria dell’azienda, che si lega alla necessità di avere un livello di servizio adeguato costante, per evitare la frammentazione della comunicazione o il conflitto tra canali. Il nostro consumatore è ormai interessato ad avere tutto questo, non solo lo richiede, lo esige e se non siamo disposti o in grado di darglielo perderemo un’opportunità. Il nuovo cliente non rinuncia

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alle nuove esigenze, semplicemente le andrà a cercare da altre parti. Queste nuove necessità tenderanno a crescere sempre più perché, come abbiamo detto in apertura, il mondo sta cambiando e non sembra avere intenzione di fermarsi. L’unione fa la forza, diceva un vecchio proverbio popolare, e infatti l’unione tra lo spazio concreto (cioè il negozio fisico) e lo spazio virtuale (cioè il web, i social e le piattaforme online), ci permetterà di ottenere i migliori risultati, avendo anche e soprattutto clienti soddisfatti e fedeli. Una nuova farmacia con un nuovo approccio, che come più volte abbiamo detto, dovrà offrirsi con la futura logica delle “3i”: informare, interagire, intrattenere. Rallentare e alle volte quasi fermare il cambiamento, pone grandi rischi e ci lascia in una spiacevole sensazione di “essere rimasti indietro”. All’inizio abbiamo scritto che «chi non

il cliente non rinuncia alle nuove esigenze, semplicemente le andrà a cercare da altre parti cambia, viene cambiato» e dobbiamo dire che per certi versi questo si sta verificando ed è purtroppo riscontrabile ogni giorno, ma oggi, con questa ulteriore celerità dell’era tecnologica, basata su politiche di innovazione nei più svariati settori e campi d’applicazione, ci porta a dire che sarebbe forse più opportuno non solo cambiare, ma anche farlo il più velocemente possibile.


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L

veterinaria

Rubrica a cura di Associazione Medici Veterinari Italiani

di Marco Melosi, presidente Anmvi

a lezione

della zanzara

Al di là di una certa enfasi mediatica, il fenomeno del virus West Nile è da esaminare con attenzione

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Una circolazione virale “precoce” e “intenIL PUNTO sa”. È dal mese di giugno che il virus West Abbiamo gestito i colloqui serenamente, Nile (o Febbre del Nilo) va descrivendo un riscontrando maturità e nessun segnale di quadro epidemiologico non privo di esiti allarmismo. Dopotutto, se si eccettuano drammatici, che sta impensierendo le maggli equini che quest’anno sono stati colpiti giori autorità sanitarie: dall’agenzia Ecdc più del solito, il virus West Nile (WN) non (European centre for disease prevention deve suscitare una particolare preoccupaand control) all’Organizzazione mondiale zione per gli animali da compagnia. della sanità. Per il nostro Cesme (Centro di Sappiamo che i cani e i gatti, in quanto referenza nazionale per lo studio e l’accertamammiferi, possono teoricamente e biologimento delle malattie esoticamente essere infettati che degli animali) l’estate i veterinari da questo virus e, tutta2018 sarà ricordata come via, i casi registrati dalla hanno “eccezionale”. letteratura scientifica inregistrato In Italia, nelle regioni traditernazionale sono rarissiuna zionalmente più esposte, mi. Al contrar io, crescente Emilia Romagna e Veneto disponiamo di molte evie in quelle dove la circolazioattenzione denze teoriche e pratiche ne virale si è affacciata con che dimostrano le garansulle insolita aggressività, è il cazie di protezione su cui conseguenze so della Lombardia - anche possono contare i cani sanitarie noi medici veterinari abbiacon adeguata prevenziomo registrato una crescente ne antiparassitaria e non delle attenzione sulle conseguenesposti alla vita all’aperto, punture ze sanitarie delle punture di quando (dal tramonto di zanzara zanzara (la comune Culex all’alba) la zanzara Culex pipiens). Portando in visita il va in cerca del suo pasto. loro pet, i proprietari hanno soprattutto voluAlcuni studi, per esempio, hanno osservato to capire quanto fosse giustificato un certo che i cani di casa non sottoposti alla profisensazionalismo mediatico sulla West Nile lassi per la filariosi cardiopolmonare hanno (malattia di cui soprattutto gli anziani non il doppio delle probabilità di essere positivi avevano mai sentito parlare) e se fosse neagli anticorpi contro il virus WN rispetto a cessario alzare il livello di protezione dei loro quelli sottoposti alla profilassi; altri studi animali da compagnia. hanno messo in rilievo il maggior rischio a


veterinaria cui vanno soggetti i cani costantemente all’aperto senza alcuna protezione parassitaria, tanto da suggerire, nelle zone endemiche, di considerare l’infezione da WN tra le possibili diagnosi differenziali. Probabilmente, anche nelle farmacie c’è stato un aumento di attenzione alla protezione personale (repellenti cutanei) dalla famigerata zanzara Culex pipiens, a riprova che le professioni sanitarie sono chiamate ad applicare un approccio one-health. Del resto, l’Italia applica un Piano nazionale, da giugno a novembre, che non a caso integra la sorveglianza veterinaria con quella umana. Basti dire che i serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare e che la circolazione virale negli animali e nei vettori si riflette nell’uomo. Il picco epidemiologico e mediatico della West Nile è stata una importante occasione di riflessione per le professioni e le autorità sanitarie. La prima considerazione attiene alla straordinaria valenza protettiva della prevenzione e alla necessità di avviare attività di informazione specifiche su questo virus. L’Oms ha infatti dichiarato

che sulla West Nile c’è ancora poca consapevolezza individuale e generale, lasciando intendere che è ancora ampiamente sottovalutata l’importanza di applicare poche semplici regole di prevenzione, talmente semplici da non essere prese abbastanza sul serio. Sono le regole delle quattro “D” (Dusk, Dress, Deet, Drainage) che ci portano alla seconda riflessione. Alla base dei comportamenti individuali che proteggono le persone ci sono gli stessi principi che tutelano gli animali da compagnia (equini compresi, per i quali, ricordiamolo, è disponibile il vaccino contro il virus WN): evitare l’esposizione all’aperto al tramonto, indossare abiti coprenti e schermare gli ambienti con zanzariere, evitare depositi e ristagni di acqua tanto nei sottovasi sul balcone come nella ciotola di Fido, utilizzare repellenti cutanei nelle persone e - nei cani e nei gatti -

applicare protezioni antiparassitarie specifiche e mirate, in grado di respingere non solo la zanzara Culex, responsabile nel cane della filariosi cardiopolmonare, ma anche di altri insetti vettori di malattie importanti come la leishmaniosi.

UN MONITO La zanzara Culex ci sta avvertendo: l’estrema capacità di adattamento dei vettori ai cambiamenti climatici deve abituarci a non considerare più come un fenomeno estivo-stagionale la loro circolazione. Assicuriamo dunque, per tutto l’anno, adeguate protezioni antiparassitarie ai nostri animali da compagnia e facciamo entrare nei comportamenti individuali, casalinghi e non, tutti gli accorgimenti utili a evitare di diventare inconsapevoli “allevatori” di zanzare.

NOTA BIBLIOGRAFICA Da Vet Journal: “Specie di zanzare coinvolte nella circolazione di West Nile e Usutu virus in Italia”; “Encefalite da West Nile virus in un cane”; “West Nile virus: sieropositività del cane e del gatto” (www.vetjournal.it).

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omeopatia

U

di Roberto Pulcri, medico chirurgo esperto in omeopatia, Centro ospedaliero di medicina integrata Asl Sud Est Toscana

n ampio

spettro Le dermatiti e il supporto omeopatico nella cura delle malattie dermatologiche

Con il termine dermatite si sottintende un vasto ambito di patologie infiammatorie della cute che può essere causato da più fattori di diversa origine. Le caratteristiche includono tutta una serie di lesioni che, a seconda del loro aspetto morfologico e della loro localizzazione, costituiscono entità nosologiche a sé stanti. La cute può così presentare un aspetto lesionale in cui le dermatiti più frequenti possono assumere quadri tipici come eritema, edema, bolle, essudato, vescicole, papule, croste, squame, fissurazioni, lichenificazione eccetera. I sintomi cutanei maggiormente presenti sono caratterizzati da irritazione, prurito e bruciore. È un disturbo piuttosto comune, alquanto generico, che può presentarsi fin di primi anni di vita e come tale dovuto alle cause più disparate (infezioni, irritazioni, reazioni allergiche, stress, carenze o eccessi alimentari eccetera). Esistono diversi tipi di dermatite: atopica, orticaria, seborroica, da contatto, erpetiforme, da stress, periorale, da sudore, acne e vari tipi di herpes. Si tratta, in molti casi, di manifestazioni che tendono alla recidiva frequente, se non addirittura alla cronicizzazione e che, spesso, non traggono particolare giovamento, soprattutto a lungo temine, dalle terapie farmacologiche, per lo più topiche, come creme o pomate antistaminiche, antimicotiche, cortisoniche eccetera, tese, nella maggior parte dei casi, unicamente a leni-

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re i sintomi locali, senza particolare attenzione ad altri aspetti dell’organismo, che rappresentano invece le cause profonde delle lesioni. Si riconoscono vari tipi clinici di dermatiti e ogni tipo sottende una causa patogenetica diversa.

LE VARIE FORME Dermatite atopica: malattia infiammatoria della pelle che ha un decorso cronicorecidivante con periodi di miglioramento alternati a riacutizzazioni più o meno severe. È caratterizzata da intenso prurito, rossore e secchezza cutanea. Nella fase acuta provoca arrossamento, eritema, vescicole con secrezione sierosa e formazione di croste. Quando il disturbo cronicizza la pelle si ispessisce al punto da creare zone lichenifi-

cate, squame e papule. È una sindrome multifattoriale, poiché le cause che la scatenano sono molteplici e di varia natura, dove intervengono fattori immunologici (allergeni da inalazione, da contatto o alimentari) e non immunologici (irritanti esterni, infezioni, stress, sudorazione). La genetica e le condizioni ambientali giocano un ruolo fondamentale, lavorando quasi in simbiosi, e potenziano l’iperattività infiammatoria della pelle. Si distingue dalle altre dermatiti perché le manifestazioni cutanee non coincidono con le aree in cui una certa sostanza è venuta a contatto con la pelle. Esordisce spesso in età pediatrica, ha una maggiore incidenza nei mesi invernali e nella gran parte dei casi tende a scomparire spontaneamente durante l’adolescenza. In diversi soggetti allergici vi può essere la


omeopatia predisposizione a sviluppare la cosiddetta «triade allergica» dei sintomi, ossia la dermatite atopica, la rinite allergica e l’asma allergico: in tal caso si dice che essi sono affetti da «atopia». Tali pazienti hanno anche una tendenza ad acquisire intolleranze o allergie alimentari ed altri sintomi caratteristici del loro stato iperallergico. Dermatite seborroica: condizione infiammatoria, caratterizzata da arrossamenti, lesioni, prurito e perdita di squame untuose, che colpisce le zone del corpo ricche di ghiandole sebacee, come viso (specialmente attorno a bocca e naso, fronte e sopracciglia), condotto uditivo, dietro le orecchie, ascelle, torace, parte superiore del dorso, inguine, ma soprattutto il cuoio capelluto. È una conseguenza dell’iperattività delle ghiandole sebacee (seborrea) e dell’altera-

zione della composizione del sebo. È una malattia cronico-recidivante le cui cause sono ancora poco chiare, ma si è osservato che presenta diversi fattori scatenanti, come, per esempio cambio di stagione, condizioni climatiche predisponenti (caldo eccessivo, umidità), variazioni ormonali, stipsi, detersione con agenti irritanti, stress, alimentazione con troppi grassi e zuccheri. Dermatite erpetiforme di Duhring: strettamente legata all’intolleranza al glutine e alla celiachia. Questa particolare tipologia di malattia della pelle viene quindi considerata come la manifestazione cutanea di un’intolleranza alimentare, anche se non tutte le persone celiache soffrono di dermatite erpetiforme. Questa infiammazione si presenta con macchie rosse eritematose, vesciche e bolle che provocano un forte

prurito. Se grattate, le bolle possono dare origine a piccole emorragie seguite dalla comparsa di crosticine e di cicatrici. Le zone maggiormente colpite dalla dermatite erpetiforme sono la regione lombare, le ginocchia e i gomiti. Dermatite da stress: forma di infiammazione della pelle che compare all’improvviso, senza la presenza di particolari fattori scatenanti e in coincidenza con periodi particolarmente stressanti, che mettono a dura prova l’equilibrio psico-fisico dell’organismo. La dermatite da stress può presentarsi con macchie rosse sul viso, sul collo, sulle mani e sui piedi. Spesso l’eruzione rossastra è accompagnata da senso di calore, bruciore e prurito. Orticaria: eruzione cutanea di tipo infiammatorio caratterizzata dalla comparsa

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consistenza, il fastidio, le sensazioni, le cirimprovvisa di pomfi (rigonfiamenti toncostanze di aggravamento o di miglioradeggianti o edematosi rosati o bianchi) mento. Si ricorda, infine, che la pelle eccessivamente pruriginosi, con intensa rappresenta una via di eliminazione di sosensazione di bruciore urticante. Si svilupstanze tossiche e prodotti del metabolismo pa prevalentemente a livello superficiale, da parte dell’organismo. Di conseguenza ma può interessare anche gli strati più proogni problema cutaneo va interpretato nelfondi della cute e del sottocute ed in tal cala sua genesi profonda e non soppresso so si parla di angioedema. La forma acuta è con terapie topiche, con il rischio di provospesso provocata da reazioni allergiche (alcare un blocco di un emuntorio fondalergie alimentari, fattori ambientali, farmamentale come quello ci, punture di insetti). cutaneo. A questo proLa forma cronica invesi tratta, posito l’omeopatia deve ce dipende raramente in molti casi, di “trattare la radice e non da una causa allergica manifestazioni solo la manifestazione” e spesso riconosce altrimenti da una lesioun’eziologia autoimCHE TENDONO ne cutanea in qualche mune. Molti casi non ALLA RECIDIVA modo “soffocata” o “rerichiedono alcun tratFREQUENTE SE spinta” in profondità tamento, in quanto l’eNON ALL A può scaturire una pator uzione s pe s so si risolve spontaneamen- CRONICIZZAZIONE logia molto più grave. Per esempio, un eczete entro pochi giorni. ma atopico dell’età infantile, se “soppresDisidrosi: forma di dermatite caratterizzaso”, può provocare frequentemente una ta da piccole vescicole, localizzate sopratcrisi asmatica o una crisi colitica con diartutto sul bordo laterale delle dita di mani e rea o, ancora può, apparentemente sempiedi, sul palmo delle mani e sulla pianta brare guarito ma anche a distanza di anni dei piedi. Di norma le vescicole permangopuò slatentizzarsi e sviluppare patologie no alcune settimane, si seccano e vengono croniche interne più gravi. via lasciando la pelle sottostante arrossata I medicinali omeopatici indicati sono un ed estremamente sensibile. Si associa frevalido aiuto per il farmacista nel trattamenquentemente alla dermatite atopica o alle to sintomatico. Nelle forme croniche o reciallergie. Spesso manifesta la tendenza alla divanti la terapia va completata da un recidiva stagionale in primavera e autunno. medico omeopata attraverso una cura di terreno per evitare che le manifestazioni si TRATTAMENTI ripetano successivamente. La metodologia omeopatica di queste patologie cutanee così proteiformi prevede sempre un duplice approccio. Il primo per NEGLI STATI ACUTI prescrivere un rimedio sintomatico di azioApis mellifica: si ottiene dalla tintura ne immediata sul sintomo acuto, e il secondell’imenottero e del suo veleno diluito in do che vada a individuare il rimedio di alcool. È un rimedio prezioso nei casi di fondo che possa agire sul “terreno” o di coinfiammazioni acute cutanee, quali l’erisistituzione del paziente per consolidare l’efpela, l’orticaria, l’eritema solare. È carattefetto della cura e per prevenire l’insorgenza rizzato da eruzioni pomfoidi, lesioni solide delle malattie. rilevate sul piano cutaneo, di colorito rosNella diagnostica omeopatica risulta intesastro o pallido perlaceo con area rosata ressante classificare le dermatiti sulla base periferica. I pomfi possono diffondersi su della manifestazione cutanea, cercando i tutto il corpo e provocano, bruciore ma somedicinali che sperimentalmente più si prattutto un dolore pungente intenso con adattano o, meglio ancora sono simili, nella prurito ed ipersensibili al tatto; la cute ha loro patogenesi alle lesioni della pelle. Bisoun aspetto rugoso, a buccia d’arancia. Tipignerà pertanto esaminare il tipo di lesione, ca è anche la comparsa di edema palpeil colore, l’estensione, la localizzazione, la brale con cute rosa e calda. La causa può

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essere di tipo allergico da contatto o alimentare. Le lesioni e il prurito peggiorano con il calore e migliorano con applicazioni di ghiaccio. Urtica Urens: appartenente alle urticacee, per la preparazione della tintura madre si usa la pianta intera fiorita che contiene oltre agli acidi formico e acetico, l’istamina, l’acetilcolina e la serotonina. Presenta lesioni eritematose brucianti e pruriginose con vescicole di varie dimensioni, contenenti un liquido citrino chiaro che peggiorano al contatto con l’acqua. Indicato nelle forme orticarioidi, con edema e prurito e nell’herpes labiale. La causa delle lesioni è in genere correlata ad allergie da contatto o alimentari o a ustioni lievi di primo grado. Mezereum: piccolo arbusto deciduo della famiglia delle dafnoidi da cui si prepara la TM che contiene un glucoside cumarinico, un eteroside e un diterpene. La lesione cutanea pruriginosa e bruciante, si presenta con eruzioni vescicolose con liquido citrino o purulento, che possono evolvere in forme crostose che coprono raccolte infette, irritanti e dense, prodotte da una sottostante ulcerazione del derma; si manifestano sul viso e sul dorso delle mani ma anche frequentemente ai bordi del cuoio capelluto. I sintomi peggiorano con il calore, con il caldo del letto e con i lavaggi. Correlata con dermatiti impetiginose, erpetiche o nelle infezioni cutanee da stafilococciche. Oleander: arbusto sempreverde, diffuso in tutto il mondo appartenente alla famiglia delle apocynaceae. È indicato nelle dermatiti del cuoio capelluto con forfora a scaglie grosse. Le eruzioni sono pruriginose e sanguinolente. Il prurito inizialmente migliora grattandosi e successivamente provoca indolenzimento. Le lesioni si estendono alla fronte e dietro le orecchie. Il paziente ha una forte sensibilità cutanea con fastidio allo sfregamento degli abiti sulla pelle; risente molto dei cambiamenti climatici. Petroleum: la sua patogenesi è descritta nel trattato delle patologie croniche di Hahnemann con dati provenienti dagli effetti tossicologici dell’inalazione, del contatto diretto con la pelle o dell’ingestione. È utilizzato soprattutto nelle dermatiti che


omeopatia

esordiscono d’inverno; è un eczema vescicoloso e crostoso con lesioni fissurate e dolorose localizzate sulle dita delle mani, sulle palpebre e sulle narici. È utilizzato nella cura delle dermatosi da detersivi (eczema della casalinga). Graphites è un minerale conosciuto anche come mina di piombo. La sostanza base è una polvere nera praticamente insolubile in acqua ed alcol. La materia medica descrive un eczema con vescicole secernenti un liquido mieloso, che poi si secca e provoca la comparsa di crosticine brune. Le vescicole compaiono in tutte le pieghe del corpo, sono pruriginose e brucianti, peggiorano con il calore e lavandosi, migliorano con il freddo. La trasudazione dalle pliche è maleodorante. Il paziente ha cute spessa e screpolata con callosità difBelladonna: pianta della famiglia delle sofuse alle mani, ai gomiti e alle ginocchia. È lanacee. Il frutto è una bacca globosa che correlato con dermatiti atopiche o malattie contiene due principi attivi, due alcaloidi metaboliche. molto tossici, l’atropina e la iosciamina, ad azione parasimpaticolitica. La patogenesi Rhus toxicodendron: arbusto della famisviluppa a livello cutaneo un eritema ed glia delle anarcadiace che contiene un latesantema che si pretice irritante e caustico per la pelle, tannini, flavonoidi il ruolo del senta con arrossamento a macchie, la pelle è e derivati fenolici. Presenta f armacist a calda, secca con leggelesioni cutanee vescicolonel ro bruciore e prurito. se con liquido citrino chiaro, di piccole dimensioni “a consigliare Coesiste ipersensibilità a tutti gli stimoli estercapocchia di spillo” su cuil farmaco ni. Rappresenta la tipite intensamente arrossata. omeopatico ca fase esantematica Le lesioni sono brucianti e per il di patologie esantemapruriginose e migliorano con il calore e immergen- trattamento tiche come morbillo, rodo in acqua calda la parte sintomatico solia, scarlattina. colpita. È soprattutto indiCantharis: è un insetcato nelle manifestazioni cutanee a caratto che contiene un principio attivo, denomitere erpetico e per questo è un medicinale nato cantaridina, che si estrae dalla omeopatico utile nella varicella. polvere ottenuta dopo la sua essiccazione. Presenta lesioni cutanee con formazione di Staphysagria: è un’erba bienne appartevescicole a contenuto sieroso o citrino, che nente alla famiglia delle Ranuncolacee. La può diventare torbido e purulento e, in setintura madre, preparata a partire dai semi, guito a perdita del tetto bolloso, assumere contiene oli, acido malico e una piccola un aspetto ulcerato. Si associa a lesioni di percentuale di alcaloidi tra cui la Delfinina tipo erpetico, a eczemi vescicolosi e a e la Stafisagrina. Caratteristica fondamenustioni di secondo grado anche successive tale è un violento prurito di origine psichia radioterapia. ca che accompagna la dermatosi a carattere sia secco che umido, che “migra” Anagallis arvensis: pianta appartenente in continuazione cambiando localizzazione alla famiglia delle Primulacee contenente soprattutto in presenza da collera trattenuglucosidi saponinici e triterpenici. La sua ta, umiliazioni, vessazioni, dispiaceri naazione cutanea si sviluppa producendo un scosti, indignazione. eczema secco, screpolato, disidrosico e

bruciante, soprattutto in sede palmo-plantare, con intenso prurito al palmo delle mani, che il soggetto sfrega intensamente senza sollievo; fenomeni pruriginosi che possono interessare oltre che le dita anche il cuoio capelluto, il meato uditivo, le palpebre, la punta del naso e i capezzoli. Selenium: oligoelemento indicato nelle dermatosi acneiche adolescenziali di tipo microcistico con pelle grassa e lucente associata a dermatite seborroica del cuoio capelluto e perdita di capelli e delle sopracciglia conseguenti a stress nervoso. Viola tricolor: pianta che appartiene alle violacee e contiene principi attivi con azione specifica sulla pelle con eczemi che presentano eruzioni cutanee localizzate sulla faccia e sulla testa, con bruciori, pruriti intensi e croste spesse con pus giallastro e aderente. Aggravamento d’inverno e all’aria aperta. Antimonium crudum: è il trisolfuro di antimonio. A temperatura ambiente si presenta come una polvere grigia dai riflessi metallici. La sua azione sviluppa lesioni cutanee secche e fissurate al palmo delle mani o del tallone. Ragadi delle commissure labiali, soprattutto dopo abuso alimentare. Callosità, duroni e verruche sensibili e dolorose talora fissurate. In tutti gli stati acuti descritti è utile prescrivere i medicinali a bassa o media diluizione (5CH/ 9CH) con posologia di tre granuli due tre volte al dì lontano dai pasti.

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Paola Brusa Laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e Farmacia Professore Associato Università di Torino, Dip. di Scienza e Tecnologia del Farmaco

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Nutrizione

U

di Silvia Ambrogio, biologa nutrizionista

n calcio alla

osteoporosi

Le opzioni in ambito nutraceutico e la possibilità del farmacista di consigliare nel modo corretto

La farmacia, grazie ai servizi che offre, si pone in prima linea nell’intercettare casi di osteopenia e osteoporosi e ha l’opportunità di consigliare il cliente prodotti focalizzati sulla prevenzione dell’osteoporosi, sull’aumento della densità ossea, sul ringiovanimento della perdita ossea dopo la menopausa e sul miglioramento generale della resistenza ossea. Attualmente esiste una vasta gamma di prodotti nutraceutici che mostrano risultati promettenti per la gestione dell’osteoporosi ed è bene fare un punto su ciò che si conosce oggi.

I MAGNIFICI CINQUE Il calcio è un catione bivalente e costituisce fino all’1,9 per cento del peso corporeo, il che rende il calcio il quinto elemento più abbondante nel corpo umano dopo ossigeno, carbonio, idrogeno e azoto. Il 99 per cento di calcio del corpo risiede nelle ossa e nei denti sotto forma di sale fosfato, che fornisce loro rigidità meccanica. È essenziale avere un’assunzione di calcio sufficiente durante l’adolescenza, fino a 1600

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mg d -1, poiché influisce sul picco di Bmd e può in seguito aiutare a prevenire l’osteoporosi. Perché partire dalla valutazione di questo nutriente? Perché, anche se ora sono disponibili vari potenti agenti terapeutici per il trattamento dell’osteoporosi, l’efficacia di questi agenti richiede un’assunzione di calcio sufficiente. I bifosfonati hanno una forte affinità per i cristalli di idrossiapatite e quindi inibiscono il riassorbimento osseo riducendo l’attività degli osteoclasti che a sua volta porta ad un più rapido tasso di deposizione ossea da parte dell’osteoblasto, con conseguente aumento della massa ossea. Tuttavia, per ottenere i massimi benefici dei bisfosfonati, è necessario garantire un calcio sufficiente per consentire all’osteoblasto di depositare nuovo minerale osseo. Gli alimenti ricchi di calcio includono latte, formaggio, yogurt, semi di soia e verdure a foglia verde come spinaci. Altro minerale essenziale è il magnesio: circa il 60 per cento è riservato alle ossa. La carenza di Mg causa una riduzione dei


Nutrizione livelli di PTH, che è cruciale per il normale sviluppo dell’osso e l’omeostasi del calcio. È anche collegato agli stati di infiammazione di basso grado in cui le citochine infiammatorie rilasciate stimolano la perdita ossea: il magnesio funge da “cuscinetto” contro tale condizione di acidosi e protegge lo scheletro dai suoi effetti deterioranti. In tavola si trovano fonti naturali di Mg comprendono verdure verdi, noci, semi e cereali non lavorati quindi l’integratore resta la soluzione più affidabile. Attenzione, però, ai dosaggi: anche alti livelli di Mg potrebbero avere un impatto negativo sul metabolismo osseo. I risultati riportati nello “Studio sull’iniziativa per la salute delle donne” forniscono un’indicazione: le donne in post-menopausa che avevano il massimo consumo di Mg avevano la massima incidenza di frattura del polso. La ragione possibile? Un eccesso di minerale potrebbe interferire nella generazione di cristalli di idrossiapatite a causa della competizione con il calcio, riducendo così la massa ossea.

Il potassio aiuta a mantenere l’ambiente alcalino e riduce la necessità di sali nel microambiente scheletrico per neutralizzare l’acido endogeno che viene prodotto dagli alimenti che generano acido come la carne. Il potassio aiuta, quindi, a conservare il calcio osseo che potrebbe essere altrimenti utilizzato per regolare il pH. Generalmente, per la salute delle ossa, si consiglia una dose di potassio di 35003800 mg/die per età 1-3 anni, 3800 mg/ die per età di 4-8 anni, 4500 mg/die per età di 9-18 anni e 4700 mg/die per età di 19 anni e oltre. Il potassio è abbondantemente disponibile in natura e fonti preziose sono banana, avocado, spinaci, patate dolci e albicocche secche. Ultimo minerale essenziale per le ossa è il boro, il quale stabilizza e aumenta l’emivita della vitamina D e degli estrogeni e quindi mostra risultati positivi sulla salute delle ossa prevenendo la perdita di demineralizzazione di calcio e ossa. Non ci sono livelli raccomandati per l’assunzione di boro, ma 3 mg/die è associato a gua-

dagni nel peso osseo. A dodici donne in postmenopausa è stata data per sette settimane una dieta a basso contenuto di boro, per poi fornire loro integrazioni giornaliere di 3 mg di boro per le successive 7 settimane: la concentrazione sierica degli elettroliti e l’equilibrio degli ormoni steroidei sono cambiati quando è stato effettuato un confronto tra i livelli sierici pre e post supplementazione. Si è scoperto che entro otto giorni dall’inizio della supplementazione di boro, l’escrezione di calcio urinario è diminuita del 40 per cento e i livelli di magnesio urinario sono diminuiti del 33 per cento, e questa azione spiegherebbe perché il boro favorisce indirettamente la salute dell’osso. Da non dimenticare poi è il rame, cofattore di tutti gli enzimi antiossidanti, che elimina anche i radicali liberi causati dall’attivazione degli osteoclasti. Inoltre, aiuta a sostenere lo stato ideale della matrice ossea. L’assunzione giornaliera di rame è raccomandata negli adulti a 0,9 mg / giorno per la salute delle ossa.

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Nutrizione 46

IN MENOPAUSA

DALLA PILLOLA ALLA TAVOLA

L’estrogeno svolge un’importante funzione nella salute delle ossa: agisce sui recettori degli estrogeni ad alta affinità negli osteoclasti e negli osteoblasti e limita il ricambio osseo. Ecco perché vi è un aumento complessivo del turnover osseo in menopausa ed ecco perché piante che vantano un’azione di tipo estrogenico sono utili anche per la protezione dell’osso. Ipriflavone è un isoflavone trovato nell’erba medica (Medicago sativa L.) che ha dimostrato di inibire il riassorbimento osseo direttamente e rafforzare l’azione degli estrogeni per aumentare la secrezione endogena di calcitonina. Non solo, mostra azione proliferante degli osteoblasti. L’estratto di trifoglio rosso (Trifoilium pratense L.) contiene una significativa concentrazione di isoflavoni che agiscono sulle cellule ossee tramite meccanismo genomico o meccanismo non genomico: il primo include l’attivazione o l’inibizione dei recettori degli estrogeni mentre il meccanismo non genomico include l’inibizione della tirosina chinasi e della topoisomerasi II. Il riassorbimento mediato dall’osteoclasto è inibito da un meccanismo non genomico poiché gli osteoclasti non possiedono presumibilmente recettori estrogenici o agiscono indirettamente mediante il rilascio di citochine inibitorie rilasciate da osteoblasti. E non trascurabile il fatto che nei diversi studi clinici condotti il fitoestrogeno ha dimostrato di poter ridurre il riassorbimento osseo con effetti collaterali trascurabili, rispetto alla terapia ormonale sostitutiva.

Gli agrumi sono ricche fonti di micronutrienti come potassio, magnesio, vitamina C e acido folico, insieme a limonoidi e a flavonoidi. Gli studi hanno indicato che i limonoidi e i flavonoidi, grazie all’azione antiossidante, preservano la salute dell’osso: lo stress ossidativo causa infatti il riassorbimento dell’osso per effetto della produzione di superossido da parte dell’osteoclasto, portando alla degradazione dell’osso stesso. Anche le cipolle sono una ricca fonte di flavonoidi come la quercetina, la rutina e i suoi coniugati dello zolfo che possiedono forti attività antiossidanti. Pochi studi preclinici hanno dimostrato che la cipolla, e in particolare il consumo del suo succo, inibisce il riassorbimento dell’osso e la differenziazione dell’osteoclasto e mantiene così la normale densità minerale ossea. Un altro motivo per continuare a bere e consigliare di bere tè verde è il fatto che l’epigallocatechina-3-gallato ha dimostrato di ridurre il riassorbimento osseo provocando la morte delle cellule osteoclastiche mediante la reazione di Fenton e l’attivazione della caspasi-3. La riduzione della formazione degli osteoclasti si è verificata con la soppressione della matrice metalloproteinasi-9 nell’osteoblasto, l’inibizione di IL-6 e la soppressione della proteina attivata da p44 / p42 mitocondriale. I polifenoli del tè verde hanno anche mostrato un miglioramento nella perdita ossea indotta dall’infiammazione e non va dimenticato

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gli studi indicano che limonoidi e flavonoidi, grazie all’azione antiossidante, preservano la salute dell’osso


Nutrizione che il tè è anche una fonte dietetica di fluoro, il quale può alleviare la progressione osteoporotica. Fragole, mirtilli, lamponi, more e ribes nero sono una ricca fonte di acidi organici come acido fumarico e acido citrico, vitamine come A, B9, C, E K, minerali e carotenoidi: hanno attività antiossidante, antinfiammatoria e modulano anche alcuni enzimi e sono alimenti promettenti nella cura all’osteoporosi. Per esempio, è stato trovato che l’acido trans-retinoide insieme con i chetoni del lampone stimola differenziazione degli osteoblasti migliorando l’espressione di osteocalcina in cellule staminali in un sistema di coltura. Un interessante studio clinico è stato condotto in donne in post-menopausa che hanno ricevuto antociani da bacche per tre mesi in aggiunta a latte arricchito con calcio e vitamina D: i risultati hanno indicato la riduzione dei livelli plasmatici di fosfatasi alcalina, che è un marker dell’attività di osteoblasti. Anche le prugne, o prugne secche, con il loro contenuto in carboidrati, vitamina A, B e K, potassio, calcio, magnesio, boro, selenio, fibre alimentari e polifenoli come acido clorogenico, rutina e proantocianidina hanno dato prova di ridurre il riassorbimento osseo mediante down-regulation della differenziazione degli osteoclasti e aumentando anche l’attività degli osteoblasti attraverso l’up-regulation dei fattori responsabili del cross linking del collagene e della differenziazione degli osteoblasti. Uno studio è stato condotto su 58 donne in post-menopausa, che sono state arbitrariamente scelte per consumare 100 g di prugna secca o 75 g di mela secca, entrambi con valori calorici simili, per tre

mesi: le donne che avevano assunto prugne secche avevano livelli più alti di IGF1 e BSAP rispetto a quelli trattate con mele secche.

QUALI MODELLI DIETETICI I vari fattori che influenzano la bassa massa ossea sono generalmente classificati tra quelli che possono essere modificati. Fattori quali il sesso, l’età, le dimensioni del corpo, la razza e la genetica non possono essere alterati, mentre fattori come lo stato ormonale, fattori di stile di vita modelli di dieta, fumo e consumo di alcol, livelli di attività fisica - possono essere cambiati. Da tempo si sa che la dieta mediterranea, fondamentalmente composta da alimenti ricchi di agenti antiossidanti e sostanze antinfiammato-

rie alcalinizzanti naturali, contribuisce agli effetti protettivi ossei. Ma non è l’unico modello dietetico da valutare perché un approccio dietetico per fermare l’ipertensione, noto come Dash, ha sorprendentemente dimostrato un effetto favorevole sulla salute delle ossa, oltre ovviamente alla gestione dell’ipertensione. È una dieta ricca di calcio e prevede il consumo di verdure, frutta, latticini a basso contenuto di grassi, noci, cereali integrali , pesce e pollame. Questa dieta ha inoltre un basso carico acido e un alto contenuto di potassio e magnesio. Il trattamento combinato di alimentazione, stile di vita e nutraceutici dovrebbe essere quello raccomandato nel trattamento e nella gestione dell’osteoporosi da solo o in combinazione con terapie farmacologiche disponibili.

BIBLIOGRAFIA Nutraceuticals for better management of osteoporosis: An overview. Volume 47, agosto 2018, pagg. 480-490 | “Bone-Protective Effects of Dried Plum in Postmenopausal Women: Efficacy and Possible Mechanisms”. Nutrients 2017, 9, 496

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fiscale

C

di Stefano De Carli, Studio Luce, Modena

ontiguità La vicinanza tra farmacie e studi medici: opportunità, aspetti fiscali e amministrativi

La vicinanza di studi medici è, notoriamente, un elemento molto importante per la redditività e anche per la valorizzazione patrimoniale di un esercizio farmaceutico. È pertanto comprensibile che numerose farmacie cerchino di favorire l’apertura di presidi sanitari in prossimità della propria sede, concedendo locali in locazione o sublocazione a medici di medicina generale e a specialisti. Con originali conseguenze sul piano fiscale e ammnistrativo, che andiamo brevemente a illustrare.

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LE NORME Anzitutto è opportuno che i locali vengano concessi ai sanitari con un ordinario contratto di locazione (o sublocazione) immobiliare, senza contemplare servizi aggiuntivi quali la messa a disposizione di una segretaria, pulizie o altro, in quanto si rischierebbe di costituire una “struttura sanitaria privata”, soggetta alle previsioni dell’art.1 commi da 38 a 41 L. 296 del 27/12/2006, che obbligano quest’ultima: alla riscossione accentrata da parte del locatore in nome e per conto dei condutto-

ri per cui il pagamento del corrispettivo della prestazione professionale, sia esso in contanti, tramite assegno o altro mezzo di pagamento, deve essere eseguito “nelle mani” della struttura che agisce in nome e per conto del professionista; alla registrazione “nelle scritture contabili obbligatorie o in apposito registro” del compenso incassato o gestito; alla comunicazione telematica all’Agenzia delle entrate dell’ammontare dei compensi complessivamente riscossi per ciascun percipiente.


Il contratto dovrà quindi precisare che l’attività caratteristica svolta dal locatore non ha carattere sanitario, essendo strettamente limitata alla gestione immobiliare; che i locali in oggetto non possono essere considerati “struttura aziendale” del locatore in base ad apposite considerazioni; che sono escluse, da parte del locatore, sia l’allestimento, sia la manutenzione delle attrezzature necessarie per l’esercizio della professione sanitaria, sia qualsiasi organizzazione di servizi strumentali all’esercizio dell’attività sanitaria.

fiscale

Sul fronte strettamente fiscale si pone indetrazione dell’Iva negli ultimi dieci anni, vece l’eterno dibattito sulla imponibilità quando è in essere un contratto di leasing Iva dei canoni richiesti. E ciò per due moimmobiliare e quando il locale è concesso tivi originari che comportano la contrapin affitto alla farmacia da parte di un sogposizione di interessi tra farmacia e getto che applica l’Iva. Al contrario sarà medico. Da un lato il sanitario è un sogopportuno proseguire in esenzione la logetto che si tro va a emettere quasi semcazione qualora l’immobile subaffittato al pre fatture per prestazioni esenti Iva medico venga concesso in locazione alla diventando quest’ultima, di conseguenfarmacia senza addebito di Iva, per esemza, indetraibile sui propri acquisti di beni pio quando il proprietario è un privato. In e servizi e costituendo quindi un costo tale situazione, nulla vieta al farmacista di da aggiungersi all’ imponibile. Dall’altro trovare un accordo con il proprio affittuala farmacia che non ha una strada obblirio nel concordare un nuovo canone di afgata nel caricare i canoni di locazione fitto esente che ripartisca il beneficio tra dell’Iva ma ne ha solo la facoltà consentilocatore e locatario. Tanto più che la locata, dall’articolo 10, comma 1, punto 8) del zione esente non influisce sul pro-rata geDpr 633/1972, che richiede che tale opnerale (che è quel meccanismo previsto zione venga esercitata espressamente dall’articolo 19) comma 5) della legge Iva nell’atto. in base al in base al diritto alla detrazione Sarà, quindi, il farmacista a indicare, dell’imposta spetta proporzionalmente aleventualmente, nel conle operazioni esenti eftratto di affitto, al profettuate) dal momento il contratto che la locazione non coprio inquilino il regime dovrà che comporterà l’assogstituisce attività progettamento dei canoni pr ia della far macia precisare all’aliquota attuale del venendo così a essere che 22 per cento. Sembreesclusa dal rapporto a l’ a ttivit à rebbe scontato che tale norma dell’articolo 19 decisione debba essere caratteristica bis), comma 2) della piuttosto residuale, aplegge stessa. Ferma resvolta parendo più allettante dal locatore stando comunque la non effettuare nessuna possibilità di esercitare, non è opzione e proseguire per cautela, la separadi natura per il regime ordinario zione delle attività a sanitaria dell’esenzione che pernorma dell’articolo 36 mette un risparmio condel richiamato Dpr. siderevole in capo al medico; in realtà la Attenzione in ogni caso al classamento convenienza per la farmacia deve essere dell’immobile: quanto sopra illustrato si riattentamente valutata. L’esercizio di una ferisce alla situazione ordinaria in cui i loattività esente comporta l’indetraibilità cali concessi al medico sia di tipologia totale dei “beni e servizi afferenti operaA10 (uffici), C1 (negozi) o comunque non zioni esenti” (articolo 19 comma 2 della abitativi. Succede talvolta che vengano lolegge Iva) e così pure l’indetraibilità cati “studi” (e non ambulatori) medici che dell’Iva afferente l’acquisto dell’immobisono, come tali, accatastati come abitatile, anche il leasing, a norma del complesvi: in tal caso la locazione sarà sempre e so meccanismo di cui all’articolo 19 bis 2 solo esente. Il punto 8) del comma 1) della medesima legge Iva relativo all’acdell’articolo 10) del Dpr 633 impone infatti quisto di beni ammortizzabili. È facile, una discriminante oggettiva in base alla dunque, giungere alla conclusione oppotipologia di immobile: quelli di tipo abitatista della prima apparenza: nella maggior vo, a meno che siano ceduti in affitto da parte delle casistiche che si presentano imprese costruttrici o che hanno effettuaconverrà esercitare l’opzione. Così sarà to lavori di ristrutturazione, non lasciano quando l’immobile è stato acquistato con spazio ad alcun tipo di opzione.

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fiscale ALTRE IMPLICAZIONI Anche qualora i contratti vengano redatti con le avvertenze sinora evidenziate, la speciale “attrattiva” che la farmacia subisce nei confronti dei medici, fa sì che quasi sempre questi ultimi si vedono proporre dei costi mensili di disponibilità dei locali di estremo favore, il che potrebbe innescare una ripresa fiscale qualora il verificatore giudicasse come “antieconomica” l’operazione intrapresa della farmacia, soprattutto nei casi in cui i subaffitti percepiti dal farmacista nei confronti dei medici siano inferiori all’affitto che lo stesso farmacista deve pagare alla proprietà. Su questo fronte ci sono state recentemente novità giurisprudenziali. Una volta tanto positive. Premesso che il dogma da rispettare per la deducibilità dei costi d’impresa è sempre quello dell’“inerenza”, si sta consolidando, infatti, in Cassazione un orientamento sulla natura “qualitativa” e non “quantitativa” dell’inerenza che dovrebbe consentire di eliminare contestazioni sulla eccessiva onerosità, e dunque sull’ “antieconomicità”, di spese sostenute per attività diverse da quelle principali. Con alcune pronunce succedutesi negli ultimi mesi la Suprema Corte ha in parte modificato la propria opinione chiarendo che il concetto di inerenza non trova il proprio presupposto dall’ articolo 109, comma 5, del Testo Unico delle Imposte sui redditi (“Le spese e gli altri componenti negativi diversi dagli

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interessi passivi, tranne gli oneri fiscali, contributivi e di utilità sociale, sono deducibili se e nella misura in cui si riferiscono ad attività o beni da cui derivano ricavi o altri proventi che concorrono a formare il reddito o che non vi concorrono in quanto esclusi”) ma su un piano strettamente qualitativo, mentre deve essere abbandonata la tesi secondo la quale un costo può essere considerato inerente solo se si pone in un rapporto di causa effetto con i ricavi. Ciò si pone in netto contrasto con la tesi della indeducibilità sollevata da molti verificatori qualora fossero riscontrati costi di locazione o gestione degli studi medici senza proporzionati ricavi. Secondo il nuovo pensiero della Cassazione, un costo eccessivo, al contrario, può essere giudicato indeducibile solo se viene dimostrato di essere del tutto estraneo all’attività d’impresa (ordinanza 3170/2018, si pensi a un utilizzo di locali per esigenze personali a familiari del farmacista, per esempio). Le considerazioni di cui sopra valgono, a maggiore ragione, anche sul fronte dell’Iva, dato che le riprese dell’Agenzie delle entrate si spingono anche a negare la detraibilità dell’imposta sul valore aggiunto sui costi giudicati “antieconomici”. Senza tenere tuttavia conto della natura “europea” del tributo, in virtù della quale vale quanto sostenuto dalla normativa comunitaria che riconduce il diritto alla detrazione alle sole esigibilità e inerenza dell’acquisto, senza alcuna relazione al va-

lore del bene o servizio. Principi recepiti dalla recente sentenza della Cassazione 2875/2017. E anche sul fronte della deduzione/detraibilità delle eventuali spese sostenute per la ristrutturazione o adattamento dei locali che non siano di proprietà della farmacia la giurisprudenza si sta orientando in senso decisamente favorevole. Le Sezioni Unite della Cassazione con la recente sentenza n. 11533 dell’11 maggio scorso hanno posto fine alla posizione ondivaga tenuta precedentemente dalla Corte stessa che in alcune sentenze aveva negato la deducibilità dei costi per difetto di inerenza, mentre in altre l’aveva concessa sostenendo che fosse sufficiente che gli oneri fossero stati sostenuti nell’ambito dell’attività aziendale ai fini di un suo miglioramento. Le Sezioni Unite, anche se nell’ambito Iva, ma con chiaro riferimento anche alle imposte sui redditi in considerazione della «simmetrica questione della deduzione dei costi», hanno ora riconosciuto il diritto alla detrazione dell’Iva «purché sia presente un nesso di strumentalità con l’attività di impresa o professionale, anche se quest’ultima sia parziale o di prospettiva». Buone notizie, quindi, per chi deve intraprendere una collaborazione con i “camici bianchi” e che mitigano un poco la difficile fase contrattuale, inevitabilmente complessa.


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Legale

U

a cura dello studio dell’avvocato Bruno Riccardo Nicoloso, Firenze-Roma (b.r.nicoloso@tin.it)

n breviario

laico

Le responsabilità del farmacista nel “sistema farmacia” all’Universitas Aromatariorum Urbis

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Nel Tempio di Antonino e Faustina al Foro ontologia farmaceutici che comparirà romano, donato nel 1429 da Papa Martino nelle librerie delle farmacie senza essere V alla Universitas Aromatariorum Urbis, stato scritto, come da una reiterata conche se lo sono tramandato di generazione suetudine, da parte di farmacisti “esperti in generazione, mutando solo la denominadella materia”: nulla quaestio, se ci sono zione in Nobile Collegio Chimico Farmafarmacisti che insegnano il Diritto farmaceutico, è stata presentata la monografia ceutico nelle università italiane, fino a su Le responsabilità del farmacista nel siquando nell’insegnamento la “tecnica stema farmacia, che reca in copertina l’anfarmaceutica” non sarà separata dalla teporta della prima Farmacopea che sia “legislazione farmaceutica”, ma da parte mai stata pubblicata nel di avvocati. mondo occidentale: il RiGli Autori si sono al conPresent a to cettario fìorentino edito nel trario inoltrati nella selva a roma 1498 a Firenze dall’Arte oscura delle farmacie, il volume dei medici e degli speziali, quali docenti a contratto che ha costituito nelle sue di Diritto e deontologia appena periodiche edizioni (tradotpubblicato farmaceutici nelle Scuole te in tutta Europa) il libro di specializzazione in Farda edra bianco sulle responsabilità macia ospedaliera e terridel medico che prescrivetoriale delle facoltà di va e dello speziale che allestiva un mediciFarmacia e nei master di Diritto sanitario nale sotto la signoria dei Medici e poi nel delle facoltà di Giurisprudenza, e l’hanno Granducato di Toscana, ma in effetti fino intesa come un sistema culturale di servialla pubblicazione nel 1892 della prima zi affidato in concessione a una professioFarmacopea del Regno d’Italia: quattro sene sanitaria svolta nell’esercizio di coli di civiltà giuridica a tutela della salute. un’impresa economica: il “sistema farmaQuesto offre l’occasione di delinearne cia” pianificato sul territorio, maturando l’impianto, così come è stato fatto ai nuuna esperienza coltivata anche nella pratimerosi farmacisti presenti all’incontro roca forense. Tale frequentazione ha loro mano che avrà un seguito in un corso consentito di far ricadere sul “sistema faruniversitario di nove lezioni alla Sapienzamacia” i principi giuridici in materia di reUniversità di Roma. sponsabilità giuridico-professionale La monografia ha una genesi atipica. Si (penale, amministrativa, civile) soggetta al tratta di uno dei pochi libri di diritto e decorpus juris stratificatosi nel tempo fino a


Legale costituire un ordinamento sezionale: il diritto farmaceutico, nonché i canoni deontologici in materia di responsabilità etico-professionale (disciplinare) espunta dalle decisioni espresse per autodichia, quale atipica common law, ritenuta prevalente rispetto alle stesse definizioni espresse per autocrinia nel Codice del farmacista, quale atto amministrativo, pur sempre soggette allo scrutinio giurisdizionale (Tar Lazio, n. 8858/2012), se pure costituiscano una norma in bianco sulla responsabilità disciplinare del farmacista (Cassazione civile n. 268 I 0/2007), così come le Linee guida delle società scientifiche accreditate lo siano per la responsabilità penale, amministrativa e civile del farmacista (Cassazione penale, n. 8770/2018).

Nella esegesi delle fonti improntata alla fedeltà al testo e alla sua mens, come a quella di uno spartito musicale, che ricorda il dialogo del presidente emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky con il violoncellista Mario Brunello (edito da Il Mulino con il titolo Interpretazione), è stata privilegiata l’interpretazione che conta e che è data, secondo Hans Kelsen, dalla giurisprudenza del giudice togato, rispetto a ogni altra interpretazione dottrinale ovvero burocratica (al cui oracolo - ibis redibis non morieris - ricorrono, per innata consuetudine di sentire il Ministero, gli enti esponenziali dei farmacisti, quasi che fossero a questo subordinati) ed è stata individuata dagli Autori una serie di casi clinici in cui si sono consolidate le sue decisioni negli ultimi trent’anni e ne è stato riportato un

repertorio. Le problematiche attinenti le responsabilità del farmacista e i relativi rapporti e tutele sono state poi riferite direttamente a tale unicum di professionestruttura-servizio nella disciplina della pianificazione, organizzazione e attività del “sistema farmacia” come si è evoluta nel tempo, secondo le tavole sinottiche che ne danno il segno. Da ultimo sono stati ipotizzati gli illeciti che possano essere ascritti, talora in concorso tra loro - per esempio, nel caso della dispensazione di un farmaco scaduto - a carico di un farmacista nell’esercizio della professione, e la relativa natura. Da un tale compendio di dottrina e pratica in materia di responsabilità del farmacista nel “sistema farmacia” è scaturita una singolare rappresentazione della figura del

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Legale

sidio sanitario di base che, attraverso la “rete delle farmacie”, può garantire, con continuità temporale e territoriale (Corte Costituzionale n. 27/2003), un servizio pubblico affidato mediante un trasferimento di funzioni pubbliche a una professione sanitaria (Corte Costituzionale n. 448/2006) che viene svolta attraverso un’impresa d’indubbia natura economica, ma pur sempre marginale rispetto al munus pubblicum (Corte Costituzionale n. 87/2006) se pure sempre condizionandone l’efficienza e l’efficacia (Consiglio di Stato, n. 2569/2018) sono questi i tre pilastri, validati dalla giurisprudenza costituzionale, del “sistema farmacia”, quale unicum di professionestruttura-servizio, codificato in termini di etica della responsabilità.

LA ROSA PREVALE SUL DIGESTO farmacista che esercita la professione in farmacia e della stessa farmacia, che risultano: a) la prima, non solo come una figura ibrida di professionista e commerciante (Consiglio di Stato n. 6409/1994) ovvero di imprenditore commerciale non commerciante (Cassazione civile n. 5342/1989), meglio come la figura di professionista che svolge la professione, affidataria di un servizio pubblico e sociale nell’esercizio di un’impresa economica ; b) la seconda, non tanto come la figura di un minimarket da integrare nella “rete delle reti” con i fornitori, ma come la figura di un infungibile pre-

L’onda portante della monografia sulle peculiari responsabilità ascrivibili al farmacista nel “sistema farmacia” si pone nel postulato della prevalenza dell’etica sullo stesso diritto che le governano: il che ha costituito la chiave di lettura, visivamente espressa nella seconda pagina di copertina del volumetto. Qui viene riportato un logo (ben noto ai frequentatori dell’Osservatorio legale di Punto Effe) in cui nella bilancia della responsabilità il piatto su cui poggia la rosa dell’etica pesa di più del piallo su cui si posa il codice del diritto, ma nel contempo evidenzia una scritta, che

Occhiali da vedere per vedere: Der RosenKavalier La rosa che prevale sul codice fa venire in mente la commedia in musica Der RosenKavalier ovvero il Cavaliere della rosa di Richard Strauss, che della sua opera scrisse: «Il libretto di Hofmannsthal è circonfuso da una graziosa atmosfera rococò e fu mio scopo tradurla in musica. Lo spirito di Mozart mi fu presente. L’orchestrazione non è cosi grave come in Salomè e in Electra, ma non seguì neppure la tendenza di usare una piccola orchestra. La partitura del Cavaliere della rosa è per grande orchestra. Non mi sono scostato dalla vena gaia e seducente che scorre nel libretto. Il secondo atto finisce addirittura con un valzer viennese». In effetti la partitura di Strauss (Richard, per intenderci) è musicalmente e drammaticamente viva ed aggraziata e l’orchestra vi ha parte preponderante. L’esecuzione data da Carlos Kleiber nel 1979 con i Bayerisches Staatsorchester, ha costituito un vertice interpretativo mai raggiunto, nemmeno da suo padre, Erich Kleiber nel 1954 con i Wiener Philharmoniker.

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vale per i farmacisti, ma anche per il loro consulenti (togati o non togati che siano), secondo cui: «La differenza che fa tra i professionisti e i mestieranti è la seguente: che questi, i mestieranti, si ingegnano di trovar nelle leggi le ragioni per permettere ai clienti di violar legalmente la morale, quelli, i professionisti, cercano nella morale le ragioni per trattenere i clienti dal far quello che solo le leggi permettono». Il logo e la scritta sono di Piero Calamandrei, l’indimenticabile e indimenticato Maestro, padre costituente e componente della Commissione dei 75 estensori della Carta delle nostre libertà. Calamandrei, nel commentare l’articolo 32 della Costituzione sulla tutela della salute come fondamentale diritto del cittadino d interesse della collettività, ma collegato sistematicamente agli articoli: 3 sulla uguaglianza sostanziale, 41 sulla finalizzazione della economia dalla utilità sociale e 97 sulla razionalità e ragionevolezza della azione amministrativa, era solito dire che il diritto/dovere di tutela della salute, intesa come tutela della dignità e della qualità della vita, è l’unico articolo considerato “fondamentale” in tutto il testo della Costituzione: questo perché l’uomo malato non è un uomo libero, e tutte le problematiche che riguardano la tutela della salute attengono a un diritto di libertà prima ancora che di sicurezza sociale. In questa prospettiva si pone in termini di etica della responsabilità il ruolo del farmacista nell’esercizio della professione nel “sistema farmacia”, a tutela di un diritto di libertà garantito attraverso la cura della salute e la terapia del dolore. Nella stessa prospettiva si pone la monografia sulle Responsabilità del farmacista nel sistema farmacia. Non una parola di più, se non l’augurio degli Autori che nell’immaginario collettivo si pensi che sul frontone di ogni farmacia, ospedaliera o territoriale, pubblica o privata, stia scritto a chiare lettere l’articolo 32 della Costituzione.

PER UN APPROFONDIMENTO: B.R. Nicoloso, L. Giordani, M. Jommi, P.D. D’Andrea, Le responsabilità del farmacista nel sistema farmacia, Edra, Milano, 2018


Legale

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Spigolature

Li Bassi nuovo dg Aifa ok dalle Regioni

Il parere delle Regioni sulla nomina di Luca Li Bassi alla direzione generale dell’Aifa è favorevole. È quanto ha comunicato la Conferenza delle Regioni per voce del vicepresidente e governatore della Liguria Giovanni Toti. Il nome di Li Bassi era stato indicato dal ministro Giulia Grillo ai primi di settembre. «Sulla nomina del direttore

generale di Aifa, il parere della Conferenza delle Regioni è favorevole. Abbiamo chiesto al governo di rispettare i tempi e le procedure con un po’ di rigore. Abbiamo quindi richiamato alla cortesia istituzionale di lasciare il tempo alle Regioni di approfondire ed esprimersi con contezza: è passata una settimana, abbiamo acquisito il curriculum

ed espresso il parere favorevole. Invece sulla nomina del presidente dell’Aifa ci sarà un’intesa che discuteremo con il governo». All’ordine del giorno anche altri temi: «Abbiamo approvato e dato l’intesa sul progetto di riparto per l’edilizia pubblica mandato dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Tra l’altro devo ringra-

ziare le Regioni che si sono autotassate nel riparto per un contributo di solidarietà alla Regione Liguria per il 2 per cento delle loro dotazioni, fatto che mi sembra decisamente un buon segnale». (Fonte: Farmacista33)

Terzo congresso Afen a Riccione

Il congresso nazionale dell’Associazione farmacisti esperti in nutrizione si terrà a Riccione, presso il Grand Hotel Des Bains, il 20 e 21 ottobre prossimi e analizzerà il “Ruolo del farmacista esperto in nutrizione nella prevenzione e nel controllo del sovrappeso e delle patologie metaboliche correlate”. L’evento ha il patrocinio di Fofi, Federfarma, Assofarm, Ordine dei farmacisti della provincia di Rimini, Fnpi e Fenagifar. Rivolto a tutti i farmacisti, ma anche a medici, biologi e dietisti, il congresso sarà aperto dalla lectio magistralis di Michele Carruba e si prefigge l’obiettivo di veicolare informazioni corrette sull’uso di supplementi alimentari, di estratti erbali, di farmaci senza obbligo di prescrizione utili nel contrastare le patologie correlate alla sindrome metabolica. Verranno anche descritti i regimi alimentari che più comunemente sono utilizzati con riferimento anche alla prevenzione delle patologie tumorali, argomento quest’ultimo che verrà approfondito da Pierluigi Pompei, presidente onorario Afen, noto farmacologo ed esperto in nutrizione e integrazione alimentare. Le iscrizioni possono essere fatte sul sito www.afen.it. Ulteriori informazioni presso la segreteria organizzativa Vivavoce: tel. 0763.391751, fax 0763.344880, www.viva-voce.it.

Obesity Day il 10 ottobre

Ritorna, il 10 ottobre, la giornata nazionale di sensibilizzazione per la prevenzione dell’obesità e del sovrappeso promossa dal 2001 dall’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi). Più di 500 specialisti tra dietologi, nutrizionisti e dietisti saranno a disposizione nei 120 centri di dietetica presenti su tutto il territorio italiano per colloqui gratuiti di informazione, consulenze nutrizionali e valutazioni del grado di sovrappeso; venti gli eventi pubblici di sensibilizzazione in programma nelle piazze, nelle scuole e nei centri di aggregazione delle principali città italiane. In occasione della diciottesima edizione le società scientifiche del settore rivolgeranno un appello unanime alle istituzioni attraverso il Manifesto dell’Italian Obesity Network, affinché pongano la loro attenzione sull’urgenza e la necessità di ridurre l’impatto dell’obesità nel nostro Paese. Collegandosi al sito www.obesityda.org sarà possibile trovare il centro più vicino alla propria città, consultare le prestazioni, le attività offerte e verificare le modalità di accesso alla struttura.

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sulla salute mentale Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere torna a parlare di salute mentale lanciando la quinta

edizione dell’(H)-Open day dedicato alle donne che soffrono di disturbi psichici, neurologici e del comportamento, in occasione della Giornata Mondiale della salute mentale, che si celebra il 10 ottobre. Le oltre 120 strutture aderenti al progetto su tutto il territorio nazionale

apriranno le porte alla popolazione femminile con consulenze, colloqui, conferenze e info point dedicati alla salute mentale. L’obiettivo è sensibilizzare la popolazione sull’impor t anza della diagnosi precoce e favorire l’accesso alle cure, aiutando a superare

pregiudizio, stigma e paure legate alle malattie psichiche. I servizi offerti sono consultabili a partire dal 26 settembre sul sito www.bollinirosa.it dove sarà possibile visualizzare l’elenco dei centri aderenti con indicazioni su date, orari e modalità di prenotazione.

Spigolature

Onda, open day

Il tour autunnale

di Social Camper Sono 34 le nuove tappe previste tra il 14 settembre e la fine di novembre per il tour autunnale del Social Camper, la struttura itinerante pensata per portare tra i cittadini la cultura della prevenzione e della cura della salute. Dopo una breve pausa estiva, i farmacisti e gli specialisti a bordo sono pronti a fornire nuove consulenze, con particolare attenzione al tema dei vaccini toccando, in venti tappe, i mu-

nicipi della città di Milano e, nelle restanti quattordici, anche diversi comuni di Lombardia, Emilia Romagna e Toscana. Nato dalla sinergia tra assessorato alle Politiche sociali, salute e diritti del Comune di Milano, Energie Sociali Jesurum e LloydsFarmacia, il Social Camper negli ultimi mesi ha poratato a termine 41 tappe. Durante questa seconda edizione il progetto toccherà le città di Milano, Bologna,

Lissone, Cremona, San Giovanni Valdarno e Prato per un totale di 75 tappe. Sono otto le macro-aree tematiche affrontate da farmacisti e specialisti a disposizione dei cittadini: prevenzione contro il fumo, intolleranze, allergie, respirazione, pelle (salute della pelle, psoriasi, fototipo e prevenzione melanoma), mamma e bambino (allattamento), obesità (bambini e adulti) e cuore (ipertensione), benessere donna (disturbi

della tiroide, salute e igiene intima, cura), prevenzione e benessere sessuale, dolore e vaccini.

Post Brexit, Ema taglia su

uk

L’Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha deciso di tagliare fuori il Regno Unito dai suoi contratti: un fulmine a ciel sereno soprattutto per le aziende farmaceutiche britanniche già in balia della perdita del quartier generale dell’Ema a Londra, in procinto di traslocare ad Amsterdam. Un duro colpo per il ruolo della Gran Bretagna nella valutazione di nuovi farmaci per i pazienti in tutta Europa, a causa della Brexit. Tutti i farmaci venduti in Europa devono passare attraverso un lungo processo di autorizzazione prima dell’uso da parte dei servizi sanitari e l’Agenzia di regolamentazione dei prodotti medici e sanitari (Mhra) in Gran Bretagna ha sempre avuto un ruolo di primo piano in questo lavoro, ottenendo in media negli anni scorsi il 20-30 per cento di tutti i dossier di valutazione nell’Ue. Quest’anno l’Mhra ha “vinto’’ solo due contratti, rispetto ai 36 per i quali si era resa disponibile, entrambi già in corso di valutazione. Altro colpo devastante, il fatto che anche i contratti esistenti con l’Mhra verranno riassegnati a uno dei membri dell’Ue. Il presidente dell’Associazione dell’industria farmaceutica britannica, Mike Thompson, ha dichiarato al Guardian che questa decisione equivale a «guardare una storia di successo che viene demolita. Siamo stati tutti incredibilmente orgogliosi del ruolo della Mhra negli ultimi anni. Si era affermata come uno dei più autorevoli enti regolatori di tutta Europa». L’Ema ha evidenziato di aver preso queste decisioni per l’assenza di garanzie che il Regno Unito continuerà a lavorare con i Paesi Ue nel settore farmaceutico dopo il marzo 2019. (Fonte: Farmacista33)

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Spigolature

In farmacia per i bambini il 20 novembre

La sesta edizione dell’iniziativa promossa dalla Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus si svolgerà il 20 novembre, in concomitanza con la Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia. “In farmacia per i bambini” è un progetto di responsabilità sociale realizzata farmacisti, loro clienti, aziende, istituzioni e, fondamentale, con la collaborazione dei circa duemila volontari presenti nelle farmacie aderenti dislocate in tutta Italia. I medicinali raccolti saranno consegnati a case famiglia, comunità per minori ed enti che aiutano bambini e famiglie sul territorio italiano e presso l’Ospedale pediatrico N.P.H. St Damien in Haiti. Sono 1.441 le farmacie che hanno aderito all’iniziativa nel 2017, su tutto il territorio nazionale, nelle quali è stato registrato un incremento del 14 per cento delle donazioni di medicinali da parte del pubblico, rispetto al 2016. Le farmacie che vogliono aderire possono farlo entro il 30 settembre 2018 iscrivendosi direttamente sul sito infarmaciaperibambini.nph-italia.org (sezione farmacie) oppure scrivendo a infarmacia.peribambini@nph-italia.org.

Unifarco acquisisce quote di farmacie

Entrare con una quota variabile nella proprietà dell’esercizio commerciale che diventerà una società di capitale in cui il farmacista potrà continuare a esercitare la propria professione come socio di minoranza. Questa è il modello di gestione che Unifarco propone alle farmacie attraverso la società partecipata, Unifarmacie. Lo spiega Luigi Corvi, direttore commerciale della cooperativa di farmacisti di distribuzione intermedia attiva nella produzione e distribuzione di prodotti cosmetici e nutraceutici nel canale farmacia, in un’intervista rilasciata sulla testata economica del Corriere della Sera.

«Tramite Unifarmacie», precisa Corvi, «acquisteremo tre nuovi esercizi in Toscana, per un valore di cinque milioni di euro. L’obiettivo è di arrivare a quattro acquisizioni l’anno, in un momento in cui le vendite nelle strutture convenzionate subiscono cali nell’ordine del 3 per cento, bilanciato da una crescita del canale delle farmacie commerciali». L’obiettivo di Unifarco è quello di rilevare sei punti vendita entro fine anno (uno lo ha già acquistato nell’area bolognese attraverso la partecipata). Ma anche di consolidare il sistema delle farmacie indipendenti, dando loro la possibilità di acquistare quote di

Unifarmacie, di cui fa parte del resto la rete Farmacie Specializzate, che è il network dei punti vendita indipendenti che vendono in co-branding il marchio Farmacisti Preparatori. Corvi ha spiegato che i farmacisti saranno affiancati e aiutati nella pratica quatoidiana: dalla gestione amministrativa e finanziaria a quella del personale, del punto vendita e del marketing. (Fonte: Farmcista33)

Non autosufficienti

una ricerca Bocconi «Sempre più over 65 non autosufficienti, la popolazione invecchia, si stimano 2.847.814 persone, ma le risorse investite rimangono costanti… Il Rapporto mette in evidenza lo scollamento con cui cresce il bisogno di assistenza e di servizi per le persone over 65 non autosufficienti, senza che questi trovino adeguata risposta da parte di servizi pubblici e privati, al momento non in grado di stare al passo con 58

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le esigenze della popolazione. Secondo i dati, i tassi di copertura del bisogno per anziani over 65 con limitazioni funzionali sono aumentati di pochi punti percentuali, assestandosi intorno al 31 per cento nonostante la stima di bisogno potenziale della popolazione sia aumentata di oltre 66.000 persone, tra il 2013 e il 2015». Così, in una nota ufficiale, l’Università Bocconi riassume i contenuti del “Primo rapporto sull’in-

novazione e il cambiamento nel settore Long Term Care”, nato dalla partnership tra Essity (azienda svedese che opera nel settore dell’igiene e della salute) e Cergas Sda Bocconi. Altro dato significativo: sono «otto milioni i caregiver familiari che si auto-organizzano per far fronte ai bisogni di assistenza dei propri cari non più autonomi, a cui si affiancano quasi un milione di badanti, tra regolari e non».


FARMACIA

Maria Teresa Ascioti, Elena Penazzi

REPARTO DERMOCOSMETICO GUIDA ALL’ESTETICA IN FARMACIA

Questo terzo volume mira a completare la trattazione sul reparto dermocosmetico della farmacia. Nel primo volume si è parlato dell’organizzazione e delle competenze necessarie per sviluppare un buon reparto, al passo con i tempi. Nel secondo di cross-selling per i più comuni inestetismi (ovvero di come vendere la dermocosmesi in farmacia). In questo terzo viene affrontato il posizionamento e l’approccio della cabina estetica in farmacia mettendo in risalto opportunità e tematiche per poterla differenziare da un tradizionale centro estetico. La relazione col paziente e il profitto all’interno del reparto di dermocosmetica sono due aspetti coniugabili solo da professionisti preparati e competenti; per questo il testo affronta varie tecniche di vendita e processi decisionali come l’educazione alla relazione con la persona che cerca bellezza. Un capitolo a parte è dedicato alla psicologia estetica in farmacia con particolare attenzione ai casi in cui la ricerca di bellezza non è accompagnata dalla ricerca del benessere (dismorfofobia, disturbi del comportamento alimentare). Sono infine trattati i servizi estetici specialistici in farmacia, compresi quelli a supporto di patologie e la nutrizione e l’integrazione con riferimento all’importanza delle scelte alimentari e nutraceutiche in ambito estetico.

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consigli

di Luigi Marafante

Contro lo stress

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alla mucosa della vescica agendo direttamente su strutture chiamate fimbrie o lecitine. I l D-mannosio va a ricostituire lo strato protettivo laddove esso sia stato distrutto dalle molteplici infiammazioni, inibendo l’adesione batterica alla mucosa vescicale. L’estratto secco di uva ursina è ricco in arbutina, sostanza

idrolizzata nel lume intestinale in un composto (il difenolo) che si ossida immediatamente a idrochinone. Una volta assorbito, l’idrochinone viene coniugato e raggiunge l’urina come glucuronide e solfato. La vitamina C svolge un’attività antiossidante riducendo i radicali liberi generati dai processi infiammatori. www.naturlabor.it

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consigli

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FARMACI SICURI La sperimentazione come cura

consigli

FARMACIA

Il termine “sperimentazione clinica” porta alla mente immagini di cavie, provette e pazienti considerati alla stregua di animali da esperimento. Niente di più sbagliato: la sperimentazione è infatti l’unico modo eticamente e scientificamente corretto per superare la mancata conoscenza di un trattamento che potrebbe, potenzialmente, aiutare nella terapia di una patologia. L’avvio di una sperimentazione clinica deve procedere secondo una serie precisa di regole scientifiche ed etiche che spesso non sono immediate agli occhi del cittadino. “Farmaci sicuri - La sperimentazione come cura” fornisce gli strumenti utili a comprendere i come e i perché della sperimentazione clinica sull’uomo. Partendo dagli aspetti più basilari che ne guidano il disegno e l’esecuzione fino agli aspetti prettamente etici e all’importanza del coinvolgimento dei pazienti quali elementi chiave nel fornire una prospettiva complementare a quella dei medici, gli autori accompagnano il lettore nel capire cosa effettivamente implichi una sperimentazione clinica, quali siano i diritti e i doveri dei cittadini e delle aziende farmaceutiche e i numerosi benefici che questa può portare alla società.

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di Luca Pani, @Luca__Pani, University of Miami

The Blind Spot

A colpi

di app Walgreens investe ingenti risorse sulla applicazione dedicata ai servizi sanitari Come avevamo previsto nel Blind Spot del luglio scorso quando abbiamo descritto la Guerra dei Mondi, uno dei giganti della farmaceutica si è svegliato e ha iniziato a contrattaccare. Sotto pressione da quasi un anno da parte di investitori e analisti che domandavano a gran forza di impegnarsi nella salute digitale e mostrare una strategia di visione moderna e al passo con i tempi attuali, Walgreens ha investito centinaia di milioni di dollari in nuovi sistemi informativi per fare in modo che le competenze locali fossero combinate con le risorse digitali già in suo possesso, reagendo da par suo e ha lanciato l’iniziativa Find Care Now (Trova assistenza adesso). In effetti era da tempo che le App sviluppate da Walgreens (circa cinque milioni di utenti attivi nei soli Stati Uniti ogni mese) mostravano tutte le loro potenzialità, capaci, come sono, di seguire il singolo paziente in modo personalizzato, ricordando con precisione quando riacquistare le terapie croniche in scadenza e registrando tramite Walgreens Connect i risultati di misurazioni periodiche come quelle della pressione, il peso e così via. La nuova iniziativa espande il sottomenù dei Servizi sanitari della App principale e consente di navigare nel mercato digitale della salute, collegando i pazienti=consumatori (ricordate quanto tempo fa abbiamo scritto di questa transizione in atto?) alla rete delle sue farmacie, nonché ai medici e alle cliniche locali in tutti gli Stati Uniti. Qui in Florida la partnership è stata siglata qualche anno fa proprio con l’Universi-

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tà di Miami. Anche se certamente pensata da tempo, appare improbabile, almeno al sottoscritto, che la mossa non sia collegabile in qualche modo alla minaccia rappresentata da Amazon, dopo l’acquisto a un prezzo stratosferico della piccola farmacia al dettaglio PillPack, di cui abbiamo già scritto. La strategia di Walgreens è tuttavia più interessante di una “semplice” gara per mantenere la fiducia degli otto milioni dei suoi clienti giornalieri, faticosamente conquistata dal 1901, e intende fare leva consolidando questa relazione per includere i medici, le cliniche e tutti gli operatori sanitari locali. Qualcosa che Amazon non ha. Per il momento. Come tutte le piattaforme informative di Walgreens anche Find Care Now è brutalmente semplice e molto pratica. Prima di ogni altra informazione fornisce i prezzi per i servizi di qualsiasi assistenza sanitaria prevista, da una relativamente econo-

mica visita clinica presso la stessa farmacia (l’App vi dice qual è la più vicina e vi guida tramite Google Maps) per 89 dollari senza assicurazione o un consulto specialistico in telemedicina per 59 dollari. Per ora, ci sono sedici sistemi sanitari locali e fornitori di servizi sanitari nazionali che partecipano a Find Care Now, ma Walgreens ha detto che si aspettano di entrare nel mercato molto di più. Find Care Now fa parte di una serie di innovazioni a vantaggio dei clienti Walgreens, che possono in questo modo contare sull’espansione della rete di assistenza a prezzi molto accessibili e, almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti, su una consulenza in alternativa a una visita al pronto soccorso in situazioni non drammaticamente urgenti ma comunque di dubbio e apprensione per alcuni pazienti. Per esempio anziani che hanno bisogno di un parere competente, economicamente sostenibile e in tempi brevi.

PER APPROFONDIRE: https://www.walgreens.com/findcarenow/services https://www.forbes.com/sites/brucejapsen/2018/07/26/as-amazon-lurks-walgreens-launchesdigital-marketplace-listing-providers-and-prices/#6f449dae2237


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Cosmetico

Crea un ambiente sfavorevole all’insediamento dei pidocchi.

PETTINE HI

I.P.

DURANTE

LENTE MENTO D’INGRANDIRE PER INDIVIDUA

PETTINE GHI A DENTI LUN E PER ELIMINAR

LINO SPAZZO RE PER PULI

Dispositivi medici CE 0120

Doppia azione: elimina pidocchi e lendini e protegge dalla reinfestazione.

DOPO

Materiale riservato ai sigg. farmacisti, non riproducibile e non divulgabile, neanche parzialmente.

ANTIPIDOCC

Cosmetico

Complemento cosmetico del trattamento di Aftir Gel.

Presidio chirurgico n. 11440

Trattamento rapido contro i pidocchi.

Dispositivo medico CE

Rimuove meccanicamente pidocchi e lendini.


PIDOCCHI, AVRETE VITA DURA .

CONTRO I PIDOCCHI

I.P.

UNA RISPOSTA CHIARA PER OGNI ESIGENZA.


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