Punto Effe n. 16/2018

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Anno XIX | N° 16 18 ottobre 2018 | www.puntoeffe.it

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SOMMARIO

Editoriale| Bon voyage

4

Controcorrente| Vedi alla voce attributi

6

Innovazione | Gli ospedali del futuro

8

Interventi| Il tempo giusto

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Un farmacista a scuola| Intorno alla didattica

12

PARLIAMONe

FARMACISTAPIÙ | Un’alleanza tra le professioni

14

primo piano

ECHI DAL WEB | Direttore, una figura da ridefinire 19

28

INCONTRI | Alessandro Frigiola

22

PROFESSIONE | A tutto screening 28 VETERINARIA | Senza se e senza ma 30

42

CONVEGNI | Incontri a Pharmevolution

34

MEDICINA | Tumori, mai abbassare la guardia

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NUTRIZIONE | A proposito di Ibs

42

RUBRICHE Fiscale | Signori in cabina

Farmanews | Un passo avanti Iniziative | Impresa etica, perché no? Il libro | Segreti svelati

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Legale | La Cceps è un organo giurisdizionale Spigolature Consigli The Blind Spot | Un’agenzia che corre

Direzione, Redazione, Marketing Via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel.: 02.88184.1 - Fax: 02.88184.302 www.puntoeffe.it Reg. Trib. di Milano n. 40 - 14/1/2000 ROC n. 23531 (Registro operatori comunicazione)

Editore EDRA S.p.A. Direttore responsabile Giorgio Albonetti Direttore editoriale Ludovico Baldessin Direttore scientifico Paolo Vintani Coordinamento redazionale Giuseppe Tandoi - g.tandoi@lswr.it

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ottobre 2018 |

Collaboratori Silvia Ambrogio, Maurizio Bisozzi, Claudio Buono, Sergio Cattani, Stefano De Carli, Carla De Meo., Francesca Giani, Erika Mallarini, Luigi Marafante, Marco Melosi, B. R. Nicoloso, Luca Pani, Davide Petrosillo, Chiara Romeo Responsabile pubblicità Stefano Busconi dircom@lswr.it - Tel. 02.88184.404 Traffico Donatella Tardini (Responsabile) d.tardini@lswr.it - Tel. 02.88184.292 Ilaria Tandoi - i.tandoi@lswr.it Tel. 02.88184.294 Abbonamenti Tel. 02.88184.317 - Fax: 02.56561.173 abbonamentiedra@lswr.it

Grafica e Immagine Emanuela Contieri - e.contieri@lswr.it Produzione Walter Castiglione w.castiglione@lswr.it - Tel. 02.88184.222 Immagini Shutterstock, Thinkstock.

I diritti di riproduzione delle immagini sono stati assolti in via preventiva. In caso di illustrazioni i cui autori non siano reperibili, l’Editore onorerà l’impegno a posteriori.

Stampa Grafica Veneta S.p.A., Via Malcanton 2, 35010 Trebaseleghe (PD)

Prezzo di una copia euro 0,70. A norma dell’art. 74 lett. C del DPR 26/10/72 n° 633 e del DPR 28/12/72. Il pagamento dell’IVA è compreso nel prezzo di vendita. Ai sensi

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dell’art. 13 del D.lgs. 196/03, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente, sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.lgs 196/03. I dati potranno essere comunicati a soggetti con i quali Edra S.p.A. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Edra S.p.A., Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.lgs 196/03.

Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione Per il periodo 1/1/2017 - 31/12/2017 Periodicità: Quindicinale Tiratura media: 10.519 Diffusione media: 9.660 Società di Revisione: RE.FI.MI. S.r.l.


NOVITÀ


editoriale

B

di Paolo Vintani

on

voyage

Il romanzo inizia cosi: «Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario: ecco la sua forza, va dalla vita alla morte. Uomini, bestie, città e cose: è tutto inventato». «Val mica la pena agitarsi, aspettare basta, dal momento che tutto deve finire per passarci, nella strada. Quella sola conta in fondo ... Nelle case, niente di buono. Quando una porta si chiude dietro un uomo, lui comincia sùbito a puzzare... conosco per esempio un farmacista, avenue de Saint-Ouen, cha un bel manifesto in vetrina, una bella réclame: Tre franchi la scatola per purgare tutta la famiglia! Un affare! Giù rutti! Si fa tutto insieme, in famiglia». Bukowski, intervistato sul perché stimasse Céline, rispose: «Perché si è tolto fuori le viscere che ci ha riso sopra.Un uomo molto coraggioso, il coraggio è questione di stile. L’unica cosa che ci è rimasta». Io amo il mio lavoro, sono dietro al banco da 35 anni, e a 15 anni ho aiutato papà, a rassettare, a pulire, a mettere via i pacchi, a far tisane, a sognare con lui, con gli stessi ideali del nonno. Ho avuto l’onore di essere tra i primi in Italia a trattare l’omeopatia, la medicina tradizionale cinese, l’ayurvedica, e a togliere la “muffa” dal laboratorio e fare le preparazioni, proponendo il nostro sciroppo, derisi perché volevano quello del-

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la Carlo Erba. Ma soprattutto ho avuto il privilegio di conoscere subito l’attuale presidente di Edra, Giorgio Albonetti, che mi ha permesso di viaggiare nel mondo dell’editoria: Mi ha insegnato tutto, mi ha insegnato a scrivere e da tanti, troppi anni, cerco di descrivere l’Uomo Farmacista , professionista di grande umanità e sensibilità. Ho avuto una vita sindacale (Federfarma Milano) che mi ha consentito di partecipare alle lotte di questi ultimi dieci anni. Non mi sono mai tirato indietro nel dire ciò che pensavo, rispettando le persone ma non demordendo dai miei ideali e dalla mia voglia di reazione. Reazione sì, non rivoluzione. Io vivo il presente carpe diem, lo vivo da guerriero, non sono certo del futuro, ma credo in quello che dico e faccio. Pur ringraziando tutta la redazione e tutta Edra credo che sia venuto i momento di lasciare, la mia prosa è fatta di nostalgia e di voli pindarici troppo lanciati a un futuribile che non è neanche futuro. Al direttore generale che mi aveva chiesto di descrivere la vita dietro al banco, dico che oggi non ci sto più con lo spirito di una volta, sarei un testimone poco attendibile. Montanelli disse che gli pareva scrivere sull’acqua. Io credo che la necessità sia di scrivere sulla sabbia come un mandala tibetano sapientemente composto perché si sparga al vento, con lo scopo, per chi scrive, di capire che nulla permane. L’atto positivo è testimonianza e azione, è venuto il momento della meditazione.

Mi credevo un idealista, è così che uno chiama i propri piccoli istinti vestiti di paroloni (Viaggio al termine della notte, Louis-Ferdinand Céline)



corrente

V

di Maurizio Bisozzi

ortnoc

edi alla voce

attributi

Anche per i farmacisti è importante, ora più che mai, avere la “cazzimma”. Termine napoletano che, per quanto intraducibile, significa molte cose

Un week end a Taormina è il sogno romantico di molte generazioni, italiche o meno. Passeggiando per i vicoli, diresti anzi che i foreigner sono in netta m ag g iora n z a , d ag l i spagnoli agli americani, passando per gli immancabili giapponesi. Sarà per il clima, per la cordiale accoglienza dei locali, per un panorama che scalda il cuore fino a farlo friggere, per gli arancini e le granite che titillano le ghiandole salivari fino a farti sbavare davanti alle pasticcerie come un cane affamato davanti a un osso. Sarà per questo e per tanto altro, ma poche cornici potevano essere tanto all’altezza di Pharmevolution, l’evento creato e realizzato da Federfarma Catania. Occasione di incontro e confronto, metà fiera e metà convegno, con oltre cento aziende presenti da una parte e le migliori teste sindacali, ordinistiche, leguleie, giornalistiche, fiscaliste dall’altra. Le prime a informare su prodotti e progetti, le altre a sottoporre a diagnosi e terapia il mondo della farmacia, tutt’altro che in buona salute. Gli argomenti, le analisi, le soluzioni proposte sono state già ampiamente illustrate dalla stampa di categoria, non

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«teng’ ‘a cazzimma e faccio tutto quello starò ad annoiarvi ripetendo quanto i che mi va». Soddisfatto della spiegazione miei tre lettori già sanno. Giravo per l’area e ringraziati calorosamente i colleghi, commerciale, spostandomi da un convevarco Porta Messina, godendomi le signo a un altro, quando l’orecchio coglie, nuosità della costa là sotto. Il godimento dalla conversazione di due colleghi napoè come le ciliegie, aggiungo quindi un taletani accanto, un’espressione che non volo al bar sulla via principale e una grasentivo da tempo e di cui non ho mai sanita di mandorle, lo puto l’esatto signifistato d’animo ideale cato. Mi fermo e li declinazione per liberare le riflesdisturbo - scusate, della parola sioni. Dopo anni di atma, precisamente, a uso e consumo tacchi su biti dalla cosa vuol dire «tenedella nostra farmacia, dopo assalti re ‘a cazzimma?». I troppo spesso respinti due ridono e, pur categoria: malament e e con nella difficoltà di rinon avere enormi perdite, vuoi portare in italiano p aura di niente per errori di valutazioun tipicismo dialete di nessuno, ne, vuoi per inerte detale napoletano, mi accettare bolezza delle nostre spiegano trattarsi di difese, ma fosse per i uno stato d’animo, a viso di un modo di esseaperto le sfide farmacisti arrivato il momento di tirare fuore, di affrontare la ri un po’ di cazzimma? vita e le situazioni. Le accezioni sono diTralasciando l’esibizione muscolare e verse: si va dalla grinta, decisione, demantenendo toni confacenti alla nostra terminazione, si passa per la furbizia da cultura di farmacisti, forse sarebbe il camariuolo e opportunismo fino a sconfiso di compattare una bella massa critica nare nel lato oscuro e negativo di egoiben inzuppata di cazzimma, creando un smo, cattiveria gratuita, grettezza. boccone particolarmente indigesto per Espressione quindi ampia, con più signichi volesse fagocitarci. Una cazzimma un ficati in radici lontane e nuova vita nel po’ ignorante, da gente vera, che non ha lessico giovanile. Pino Daniele ne fece paura di niente e di nessuno, che accetta quasi un manifesto, uno stile di vita a viso aperte le sfide, lottando con tutti i sfrontato e provocatorio nella celebre A mezzi e alla fine vincere. me me piace ‘o blues, dove rivendicava


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Innovazione

G

di Erika Mallarini, Sda Bocconi Professor, Government Health & Not For Profit Division, Focus Management Consultant

li ospedali

del futuro La sanità che cambia implica anche una radicale trasformazione delle strutture di ricovero

Secondo Heather Chung, responsabile dell’area Health della società di ingegneria SmithGroupJJR, fino a ieri si progettavano ospedali con un orizzonte temporale di cinquant’anni. Oggi la struttura di un ospedale deve essere ripensata minimo ogni dieci anni. E forse sono stati proprio gli architetti e le società di ingegneria ad accorgersi per primi che non esiste più l’ospedale, ma gli ospedali. Se tradizionalmente, infatti, i modelli di offerta di servizi sanitari sono stati per lo più omogenei e indifferenziati per tipologia di paziente e di area terapeutica, oggi si è totalmente consapevoli che un paziente giovane ha esigenze diverse da un anziano e che il percorso assistenziale territoriale di un diabetico è molto lontano da quello di una persona affetta da Alzheimer. Se ciò in Italia, Paese di tradizione universalistica, si sta progressivamente traducendo in un passaggio da percorsi diagnostico terapeutici a percorsi assistenziali individuali, all’estero, nei principali Paesi industrializzati, la differenziazione è più spinta: non solo per bisogni fisiologico-sanitari, ma anche per attese dei diversi cluster di domanda. Si va dallo StandAloneHospital, che offre tutte le prestazioni specialistiche coprendo, ai MicroHospital, da 8-15 letti e di circa 5.000

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mq che erogano prestazioni di pronto soci Tourism Hospital come il Bumrungrad Incorso, laboratorio, diagnostica, specialistica ternational Hospital di Bangkok che ospita e dispensazione del farmaco. Dai MallsHocirca 400.000 turisti all’anno; (5) i Premium spital, retail clinic dotate anche di posti Hospital come il MedStar Hospital Center di letto per day surgery, agli Stand-Alone Washington D.C., specializzato in oncologia Emergency Departments (EDs) che offrono e trapianti, che dispone anche di suite a cinsolo prestazioni di medicina di urgenza senque stelle per i pazienti più facoltosi. za posti letto; dai Translation Medicine HoMi rendo conto che per noi italiani il concetspital, che integrano cura e ricerca, ai to di sanità di lusso possa apparire un’idea Digital Hub, che seguoblasfema, ma con una no in telemedicina pa- quello della sanità eccellente come zienti di microstrutture la nostra in un Paese atospedalità ospedaliere e ambulatotrattivo turisticamente di lusso riali; dai TechHospital, come il nostro la sanità è un altro strutture B2B che offrodi lusso potrebbe rapno servizi di alta specialipresentare una modalità format tà (per esempio robotica) per recuperare risorse in forte ad altri ospedali, agli Heda investire sul Sistema. espansione althConciergeServices, Ciò però che mi ha spinche offrono ai pazienti to a scrivere questo artiuna copertura assistenziale 24 ore su 24, colo non è certo proporre modelli sette giorni su sette; fino agli Enviromentalospedalieri che si aggiungano al nostro, ly Friendly Hospital. Tra i format innovativi ma è favorire una riflessone rispetto alla vi è anche il modello “sanità di lusso”, artiquale la sanità sta passando da un approccolato in posizionamenti fortemente diffecio di assistenza patient-centred, ovvero rirenziati tra loro: i Vip Hospital come il spetto al quale i professionisti ruotano Cedars Sinai Medical Center di Hollywood, intorno al paziente, a un approccio patientnoto ospedale delle celebrità; i Luxury Hodriven, dove il paziente è coautore della sospital come il Mount Sinai di New York dove luzione sanitaria. In un mondo nel quale i un ricovero costa circa 4.000 dollari al giorpazienti hanno un ruolo sempre più attivo no; gli International Hospital come l’Asklenella scelta del percorso di cura, forse sapios Klinik Barmbek di Amburgo in rebbe opportuno domandarsi che tipo di riGermania, il più grande (e costoso) centro sposta ciascuno di loro r icerchi. di eccellenza polispecialistico in Europa; (4) Innovazione è prima di tutto ascolto.


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interventi

I

di Davide Petrosillo, presidente Fenagifar

l tempo

giusto

Questo è il momento in cui è necessario comprendere il cambiamento, interpretarlo e diventarne protagonisti

Non chiederti cosa la tua professione può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per la tua professione. Questo riadattamento della frase del celebre discorso di insediamento del presidente John Fitzgerald Kennedy - «Non chieder ti cosa può fare il tuo Paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese» - descrive perfettamente l’insegnamento che possiamo trarre dalla due giorni di FarmacistaPiù a Roma. In questa quinta edizione abbiamo apprezzato due grandi novità: prima di tutto l’importante, concreto, inserimento di Federfarma nell’organizzazione, al fianco di Fofi e Utifar, come segnale cruciale dell’unità di categoria, fondamentale più che mai in un momento complesso come questo. In seconda battuta, l’inserimento di Fenagifar nel comitato scientifico, una novità piccola per il congresso ma grandissima per i giovani farmacisti. La “gestione della cronicità” è stato il tema centrale dell’assise, dal momento che in Italia, dove la popolazione è sempre più anziana, la presa in carico del paziente cronico rappresenta un’esigenza più che mai stringente, come principale risposta ai problemi di so-

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Penso che questo possa essere letto in stenibilità del Ssn. La sfida sarà quella tutte le iniziative: tanto nel passaggio di costruire l’alternativa all’attuale modalla sola dispensazione del farmaco al dello che vede al centro l’ospedale, coruolo più complesso di coprotagonisti struendo una rete tra gli operatori nella gestione della cronicità, quanto sanitari e standardizzando le pratiche e nel nuovo progetto di rete, dal quale si i servizi. Altro momento fondamentale è evince che per restastata la presentaziore indipendenti l’unine del progetto di i giov ani ca strada percorribile rete realizzato da farmacisti è proprio quella di faFederfarma e Federre rete. farma Servizi: “Sistesono Noi giovani di Fenama Farmacia Italia.” pronti gifar siamo pronti a Non vorrei però cona dare il loro dare il nostro contricentrarmi sui temi contributo. buto, partendo protrattati o sui progetti già ampiamente deProgettualità prio da un progetto scritti, ma sul mese concretezza di formazione, ovvero dall’evoluzione della saggio percepito. delle nostra Agifar AcaQuesto è il momenistituzioni demy alla Fondazioto in cui è necessadi ca tegoria ne Farma Academy, rio comprendere il realizzata insieme a cambiamento, internon mancano Fofi. In questa evolupretarlo e diventarta Fondazione, la vone protagonisti. Non glia di innovare e l’entusiasmo dei possiamo più permetterci di aspettare o giovani si fonde con l’esperienza di chi di pensare che prima o poi tutto tornerà ha tanto da insegnarci per costruire il come una volta. Questo di certo non futuro della professione. vuole dire «celebrare il funerale del siIn conclusione, si può dire che la progetstema sanitario», come ha detto qualcutualità e la concretezza delle istituzioni no, ma significa accettare questa realtà di categoria ci sono. Ora resta a noi tutti e impegnarsi per costruire un nuovo farmacisti italiani comprendere il camorizzonte che sicuramente sarà diverso, biamento e chiederci cosa siamo pronti ma non necessariamente meno soddia dare per la nostra professione. sfacente.



un farmacista a scuola

I

di Sergio Cattani, farmacista ed educatore

ntorno

alla didattica Come coinvolgere gli alunni delle elementari nella produzione di materiale su cui lavorare in aula

“Didattiche.2018” è l’evento biennale deditrattazioni teoriche e andando subito al cato alla riflessione sui molteplici signifisodo. Così, nelle due ore a disposizione, cati dell’innovazione e volto a promuovere abbiamo illustrato i dettagli pratici delle una didattica efficace nello sviluppo delattività che conduciamo, sottolineando in le competenze degli aper tura come non studenti. Siamo stati è importante avessimo alcun libro, invitati a tenere due software o device da che i bambini workshop in questo vendere. Un modo di possano convegno, che abbiarompere il ghiaccio mo chiamato “Fare piaciuto ai presenti: inventare, educazione alla salute spesso infatti questi proporre, nella scuola primaria”. eventi sono sfruttati da interrogare Inutile dire come mi molti per “piazzare” altre sentissi un po’ come nelle scuole i propri modalità un pesce fuor d’acqua “ausili didattici”. Noi in un contesto che vesiamo critici verso quedi fruizione de la presenza pressosto approccio, sia perché esclusiva di docenti e formatori. Ma, ché poco compatibile con le condizioni come spesso cerco di fare, ho superato il economiche attuali della scuola italiana, disorientamento iniziale focalizzandomi sia perché non stimola la creatività dei sugli obiettivi del workshop, esulando da docenti. Realizzare materiale didattico in-

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fatti aiuta a comprenderlo a fondo nella sua flessibilità: è importante che i bambini possano inventare, proporre, interrogare altre modalità di fruizione di tutto quello che materialmente si usa per insegnare. Meglio ancora sarebbe averlo a disposizione in classe sempre, così i bambini della scuola primaria potranno toccarlo e usarlo, imparando a fondo gli argomenti con cui si è sfruttato a fini di insegnamento. È con questa filosofia che abbiamo spiegato la progettazione e lo svolgimento di due laboratori: contropiramide alimentare e teatro “ALI(per le)MENTI”. Si tratta di interventi didattici di cui ho già scritto in questa rubrica, degni di nota per i docenti perché sono stati realizzati con materiali semplici: cartone, legno, calamite, tempere, nastro adesivo. Inoltre, abbiamo pensato a renderli resistenti ai viaggi, cosa per noi fondamentale dal momento in cui ci spostiamo continuamente da una scuola all’altra. Il workshop è stato apprezzato, definito da più d’una il più bello dell’intero convegno (e noi ci siamo emozionati molto per questo). Inoltre, qualcuno ci ha consigliato di scrivere un libro per dare modo anche a chi non è presente di godere delle nostre idee. Se fino a qualche tempo fa eravamo freddini su questo versante, adesso lo stiamo prendendo seriamente in considerazione: continuate a seguirci, ci saranno novità in futuro.



parliamone

U

n’alleanza tra

professioni Chiude i battenti, a Roma, la quinta edizione di FarmacistaPiù. Con alcuni punti fermi: maggiore sinergia tra le figure sanitarie, consolidamento delle farmacie indipendenti in un’ottica di rete, difesa del Ssn

il taglio del nastro L’inaugurazione di FarmacistaPiù, per la seconda volta a Roma, all’Auditorium Parco della Musica. Da sinistra Marco Cossolo, Maurizio Pace, Luigi D’Ambrosio Lettieri, Enrica Bianchi, il generale Adelmo Lusi, Andrea Mandelli ed Eugenio Leopardi.

il nuovo orizzonte Nel discorso di apertura Luigi D’Ambrosio Lettieri, vice presidente della Fofi e presidente del comitato scientifico di FarmacistaPiù, delinea i nuovi orizzonti della professione: sinergia con le altre figure sanitarie e decisa valorizzazione dei servizi cognitivi.

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saluti istituzionali Il saluto di Enrica Bianchi, presidente della Fondazione Cannavò, fin dall’inizio tra gli organizzatori di FarmacistaPiù, e del comandante dei Nas Adelmo Lusi, che ha ribadito la massima attenzione del Nucleo sul fenomeno sempre più multiforme della contraffazione.


parliamone stop alle liberalizzazioni «È chiaro a tutti», afferma il senatore Andrea Mandelli, presidente della Fofi, «che la Legge 405, nel 2006 l’arrivo delle lenzuolate del ministro Bersani e altri successivi interventi apparentemente minori, come la liberalizzazione degli orari e il concorso straordinario voluto dal governo Monti, hanno reso zoppicante il servizio farmaceutico».

La questione culturale Una riconversione culturale del professionista dietro il banco è quella che auspica il presidente di Utifar Eugenio Leopardi, invitando anche i colleghi a non dare per scontato un bene così prezioso come la pianta organica. Un altro baluardo da difendere.

pioritario lavorare in team «Dobbiamo lavorare in team con i medici di medicina generale e con gli infermieri», traccia la strada il presidente di Federfarma Marco Cossolo. Quanto alle liberalizzazioni che hanno coinvolto il sistema farmacia «si sono rivelate l’antitesi della tutela della libera concorrenza, a partire dalla Legge 405/2001».

come cambia il ssn In rappresentanza del governo, il sottosegretario alla Salute Armando Bartolazzi, si dice convinto che il Ssn vada difeso nei suoi principi di universalità e che finanziare la ricerca non sia una spesa ma un sostegno alla sostenibilità del sistema.

generici e biosimilari fonte di risparmio «I risparmi garantiti dell’impiego di farmaci equivalenti e biosimilari vanno reinvestiti nella filiera», sostiene con forza il presidente di Assogenerici Enrique Hausermann. Anche questo significa preoccuparsi della sostenibilità del sistema

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parliamone

Fofi-fenagifar, un connubio per la formazione Presentata a Roma la Fondazione Farma Academy, nata dalla collaborazione tra Ordini e giovani farmacisti. «È fondamentale che tutta la professione, su questo versante strategico, parli la stessa lingua», sottolinea il segretario della Fofi Maurizio Pace, «segua regole condivise finalizzate a costruire iniziative ineccepibili sul piano scientifico».

al via sistema farmacia italia «La rete si deve caratterizzare per gli aspetti professionali. Se puntiamo su presa in carico e rapporto con i nostri pazienti, saremo vincenti». Vittorio Contarina, vice presidente di Federfarma, sottolinea l’importanza della neonata Sfi.

rurali in prima linea «La farmacia rurale, con la sua capillarità, garantisce l’assistenza ai cittadini ed è utile al Ssn; rappresenta quindi un valore da tutelare. Ma è anche l’anello più debole del sistema. Aderire a Sistema Farmacia Italia, per le rurali, può essere una protezione in più», dichiara Silvia Pagliacci, presidente del Sunifar.

una voce dal parlamento Pierpaolo Sileri, presidente della XII Commissione permanente Igiene e sanità del Senato riflette: «Sono molte le problematiche del Ssn: dall’assenza dei medici alle modalità di distribuzione dei farmaci. Come fa la farmacia a sopravvivere distribuendo farmaci che valgono 2,50 euro?».

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il dibattito nei tavoli di agifarlab Anche quest’anno i giovani farmacisti hanno riunito le Agifar locali attorno a tavoli di discussione, incentrati in particolare sulla formazione, con la Fondazione Farma Academy, e sull’e-commerce. Nella foto il presidente di Fenagifar Davide Petrosillo.


Lo stato di salute finanziario della farmacia è da monitorare con attenzione - ha ricordato l’amministratore delegato di Credifarma Marco Alessandrini - prima ancora di parlare di un’offerta di servizi più ampia e di integrazione in una rete.

parliamone

occhio ai bilanci

le cooperative al centro «Cooperative e società di farmacisti ci saranno sempre, per la loro natura e perché riconoscono l’importanza della rete delle farmacie, in cui un elemento essenziale sono le rurali», assicura Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi.

cronicità,chiave della sanità futura «Con il Piano Cronicità si è voluto creare valore aggiunto nell’assistenza alla persona anche nella dimensione sociale», ha spiegato Paola Pisanti, membro della Cabina di regia istituita presso il ministero della Salute. «Finora sono sette le Regioni che hanno recepito il piano».

servizi socio-sanitari In tema di servizi cognitivi socio-sanitari Mario Giaccone, tesoriere della Fofi, pensa «non solo alla gestione della cronicità, ma anche al servizio di screening e di informazione sui vaccini: l’influenza del farmacista sulla scelta del cittadino in tema di salute e prevenzione, è misurabile, quindi ci auspichiamo che venga retribuita».

una nuova governance Nel convegno sulla governance sanitaria Francesco Bevere, direttore generale di Agenas, sollecita a «mettere insieme i professionisti e creare reali sinergie di rete, tra ospedale, territorio e domicilio del paziente. Da parte nostra, abbiamo portato avanti l’esperienza del tavolo Re.se.t., che ha visto sessanta partecipanti, farmacie comprese».

i premi ai giovani Mariapia Garavaglia, ex ministro della Sanità e memoria storica del Servizio sanitario nazionale, premia Francesca Valente, tra le vincitrici del premio Giacomo Leopardi per le tesi di laurea. Gli altri vincitori: Andrea Marzini ed Elisa Lazzaretto.

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Innovazione

FARMACIA

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echi dal web

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di Francesca Giani, Farmacista33

na figura

da ridefinire

Responsabilità del direttore, tra farmaci scaduti e abusivismo: ecco le criticità. Un convegno a FarmacistaPiù

Legge Concorrenza, Legge Lorenzin e CoGiordani, avvocato e docente alla Sapiendice deontologico hanno ridefinito la figuza e a Roma 3. «La figura della proprietà ra del direttore, con l’attribuzione di della farmacia», fa il punto Cini, «con la maggiori doveri e responsabilità, anche in Legge Concorrenza, è stata disgiunta da campo penale, a cui, però, non è corrispoquella della direzione tecnica, stravolgensta una pari evoluzione dei poteri di ambido così il principio che voleva che il diretto gestionale ed economico, quelli che tore tecnico della farmacia fosse il permettono di intervenire nell’organizzatitolare o, almeno, uno dei soci. Ora la dizione della farmacia, strutturandola serezione della farmacia può essere in cacondo le esigenze di po a un farmacista in qualità del servizio. rapporto di lavoro sucon la legge Una situazione che, bordinato e, quindi, sulla laddove la figura del soggetto alle dinamiconcorrenza direttore non coincida che occupazionali con con la proprietà, rile immaginabili conè stata schia di creare criticiseguenze». E, per di disgiunta tà, anche perché il più, proprio questo la figura rapporto di lavoro sucambiamento «ha didella bordinato porta con sé sgiunto dalla figura una serie di condiziodel direttore, laddove proprietà namenti legati a mecnon coincidente con da quella canismi di gestione la proprietà, anche il della del personale e dinapotere di intervenire direzione miche occupazionali. sulla definizione della tecnica Sono queste alcune organizzazione della delle riflessioni emerfarmacia, attraverso se dal convegno, a cura di Asfi, dedicato strumenti gestionali ed economici», menalla “Figura del direttore di farmacia dopo tre non c’è stata una ridefinizione, anche la Legge 124/17, che si è tenuto a Roma, attraverso altri ambiti, «di tali poteri che nel corso di FarmacistaPiù, attraverso gli diano effettiva esecutività alle responsainterventi di Maurizio Cini, presidente Asfi bilità che si ritrova in capo». A questo e docente all’Università di Bologna, Fedescenario, si sono poi aggiunte le modifirico Mongiello, avvocato dello Studio legache contenute nella Legge Lorenzin, che le Bacigalupo-Lucidi di Roma, Laura hanno complicato ulteriormente il qua-

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echi dal web

titolo

titolo sommario

sasasa

dro. «Pensiamo per esempio al tema dell’abusivismo professionale, che, in termini di responsabilità ricade anche sul direttore. Che cosa succede al direttore, nel caso, vi siano pressioni per comportamenti illeciti da parte della proprietà? Vero è che nel codice deontologico si prevede che, in questi casi, il direttore ne debba dare segnalazione all’Ordine. Ma, nei confronti di una proprietà non di farmacisti, l’Ordine non ha alcun potere o possibilità di intervento, salvo fare denuncia, nel caso di reato, alla Procura». C’è poi anche un altro aspetto: il tema

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dei farmaci scaduti. «Come abbiamo più volte segnalato, la formulazione della norma sulla depenalizzazione contenuta nella Legge Lorenzin ha creato una sorta di cortocircuito, mettendo a rischio i farmacisti di essere multati con una sanzione amministrativa, quali che siano le procedure messe in atto: se i medicinali scaduti presenti in farmacia sono conservati con modalità tali da escludere la loro destinazione alla dispensazione al pubblico è applicabile la sanzione amministrativa, in caso contrario restano applicabili, come in passato, le sanzioni

previste dal codice penale. Ma il fatto è che i medicinali scaduti sono gioco forza presenti in farmacia, anche solo per la gestione resi con Assinde che ritira i farmaci poche volte all’anno». È chiaro che, continua Cini, «questa situazione ricade sulla testa del direttore, dato tutto il profilo di responsabilità che si è venuto a determinare». Ecco allora che «vanno attentamente valutate e previste le conseguenze di tale epocale rivoluzione con le sue ricadute sulla qualità e sicurezza del servizio farmaceutico nell’interesse del cittadino».


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incontri

C

di Chiara Romeo

on il cuore

in mano

A capo del reparto di Cardiochirurgia pediatrica dell’Irccs Policlinico San Donato c’è Alessandro Frigiola. Il racconto della sua vita e della sua professione, tra scienza e solidarietà

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Alessandro Frigiola è il primario della divisione di Cardiochirurgia pediatrica del Policlinico San Donato, alle porte di Milano, massimo esperto mondiale di cardiopatie congenite, medico instancabile, impegnato ad aiutare tutti i bambini con problemi cardiaci, anche quelli nati in zone del mondo dove mancano professionisti e soprattutto strutture. Dopo la laurea in Medicina, nel 1971 parte per Marsiglia, dove, sotto la guida del professor José Aubert, si specializza in Cardiochirurgia pediatrica, contribuendo a svilupparla negli anni seguenti, con un interesse particolare per le cardiopatie congenite. Quella di Alessandro Frigiola è una vita che sembra uscita da un romanzo: affronta operazioni di dieci ore e salta su aerei che lo portano negli ospedali in giro per il mondo. Ma è proprio la lettura di un romanzo che spinge il giovane Alessandro, nato a Bressanone nel 1942, già studente di Ingegneria, a iscriversi a Medicina. Racconta nella sua biografia - i cui proventi vanno alla Onlus da lui fondata - che, nel luglio 1961, legge d’un fiato La cittadella di Cronin e prima di finire il libro ha «già deciso di lasciare Ingegneria e in settembre cominciai a seguire le lezioni della facoltà di Medicina». Studia all’Università di Padova: «Più andavo avanti con gli esami, più mi appassionava il corpo umano». Anche la sua attività nei Paesi in via di sviluppo inizia presto: nel 1970, appena laureato, parte

la conversione agli studi di medicina dopo la lettura della “cittadella”, il romanzo di cronin per l’Uganda con una Ong di Padova, insieme alla donna che diventerà sua moglie e con la quale ha due figlie. Frigiola ha inventato tecniche chirurgiche è autore di numerose pubblicazioni, non ha mai smesso di formare nuovi chirurghi in Italia e all’estero. Nel 2016 ha festeggiato i 50.000 interventi. Lo abbiamo incontrato nel suo studio, nel cuore del reparto del Policlinico San Donato.

Dottore, ci può raccontare come è arrivato alla cardiochirurgia pediatrica? Quando ho cominciato a occuparmene era una disciplina poco conosciuta e la mortalità dei pazienti altissima. Ho deciso di occuparmi di cardiopatie congenite, dedicando a questo tutta la mia vita di medico. Sono andato in Francia a fare la mia formazione, perché qui in Italia non c’era ancora nessuno che se ne occupasse: ho


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incontri girato Marsiglia, Parigi, Londra. Poi quello che ho imparato l’ho portato in Italia, prima a Vicenza, dove ho aperto - all’interno della Chirurgia pediatrica - un gruppo di Cardiochirurgia. Poi, nel 1988, mi sono trasferito a San Donato Milanese.

Come è cambiata la cardiochirurgia pediatrica dagli anni Settanta a oggi? La sopravvivenza dei nostri pazienti oggi supera il 97 per cento: quando ho iniziato era del 30 per cento. Erano i tempi in cui non c’erano computer, Tac, ecografia e risonanza magnetica. Lo spiego nella mia biografia, pubblicata per l’Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo, che ho fondato nel 1993: «Il sangue per la circolazione extracorporea veniva ossigenato da dischi di metallo roteanti all’interno di un cilindro di vetro: ogni volta, dopo l’uso, bisogna smontarli, lavarli e sterilizzarli. Se la macchina cuore-polmone non è siliconata le membrane si fessurano, l’acqua filtra nel circuito e viene assorbita dall’organismo

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del paziente che si gonfia a dismisura: le speranze di vita in bambini che pesano tre chili quando entrano in sala operatoria e ne pesano sei dopo l’intervento sono gravemente compromesse». La cardiochirurgia è una delle branche della medicina che ha fatto più progressi in assoluto, grazie all’impegno mio e di centinaia di altri medici italiani. Oggi il nostro Paese è uno dei primi al mondo per lo sviluppo di questa disciplina. Non si tratta solo di progressi nella tecnologia, i risultati di oggi derivano anche da anni di sacrifici, impegno e dedizione. Il problema delle cardiopatie nel tempo è stato affrontato sempre più profondamente, si pensi alla diagnosi prenatale.

Ce ne parla? Grazie alla ecocardiografia fetale, molte delle cardiopatie congenite oggi vengono scoperte già in epoca prenatale. Una volta si operavano a uno-due anni di vita, man mano questa età si è abbassata e fino a poco tempo fa si interveniva già a tre-sei mesi. Oggi la maggior parte delle

oggi l’italia è uno dei primi paesi al mondo per lo sviluppo della cardiochirurgia

cardiopatie congenite viene operata in epoca neonatale, cioè nel primo mese di vita, con buoni risultati.

Quello del Policlinico di San Donato è un grande reparto, che lei da anni dirige con successo. Quali sono i numeri? Oggi la Cardiochirurgia pediatrica del Policlinico San Donato conta otto posti in terapia intensiva e trenta di degenza. Circa 15.000 pazienti passano dalla struttura,


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incontri

Un’associazione attiva nel mondo L’Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo è un’organizzazione non profit laica e indipendente che, grazie alla collaborazione volontaria di più di 150 chirurghi, medici, infermieri e tecnici dei più importanti centri cardiochirurgici italiani e stranieri, opera nei Paesi in difficoltà per dare una speranza di vita ai bambini malati di cuore. Nata nel 1993 a Milano per volontà di Alessandro Frigiola e di Silvia Cirri, l’associazione ogni mese organizza missioni di speranza in diciannove Paesi, forma i medici e costruisce centri di cardiochirurgia pediatrica nelle aree più depresse, così da sviluppare il sistema sanitario locale e abbattere il tasso di mortalità infantile. L’Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo è Ente Mora le (Dm 28/01/00) e Onlus dal 2003; dal 2009 fa parte dell’Ehc Global Forum insieme alle organizzazioni umanitarie European heart for children, Chain of hope e La chaîne de l’espoir. www.bambinicardiopatici.it

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con 1.100 casi trattati o con procedure di cardiologia interventistica (25 per cento) o con interventi di cardiochirurgia (75 per cento). Dal 1997 siamo il primo centro in Italia per il trattamento delle cardiopatie congenite e tra i primi in Europa. Siamo in grado di affrontare tutti i tipi di chirurgia, dal cuore aperto alla cardiologia interventistica, all’assistenza ventricolare, al ponte per un trapianto cardiaco. Siamo anche centro di riferimento e formazione per molti medici che arrivano da altri centri italiani e dall’estero.

Ci dà qualche dettaglio? Siamo centro operativo dell’Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo, da me fondata nel 1993. Si pensi che in molti Paesi in via di sviluppo la situazione è come quella di quarant’anni fa qui da noi: una volta scoperta questa realtà abbiamo deciso di andare ad aiutare i bambini cardiopatici in giro per il mondo. A volte operando in loco, a volte portandoli qui. L’associazione ci permette di offrire aiuto concreto e organizzato in diciannove Paesi del mondo, dalla Romania all’Egitto, al Camerun, al Venezuela.

Qual è la situazione che trovate nei Paesi dove opera l’associazione? Nei Paesi in via di sviluppo ogni anno nascono un milione di bambini cardio-

patici e di questi l’80 per cento non ha speranza di vita, a causa della mancanza di una adeguata assistenza sanitaria. Ci sono Paesi dove la cardiochirurgia pediatrica ha una mortalità del 90 per cento, situazioni in cui un ecografo fetale non è disponibile se non in ospedali lontani dalle zone rurali, quindi inaccessibili per la maggior parte delle donne. È per colmare la differenza con i Paesi cosiddetti “sviluppati” che si impegna l’associazione. C’è ancora molto da fare: abbiamo all’attivo 300 missioni, costruito 2 ospedali, offerto 332 borse di studio, eseguito 3.300 operazioni salvavita, fatto 12.500 diagnosi. Siamo una delle associazioni che ha maggiore esperienza nel mondo per la cardiochirurgia pediatrica.

Un punto di riferimento per tutto il Mediterraneo… In effetti devono cercare soluzioni all’estero anche Paesi come Tunisia ed Egitto, dove ogni anno nascono 18.000 bambini con una cardiopatia congenita e di questi almeno la metà necessita di un intervento chirurgico entro i primi dodici mesi. Proprio in Egitto stiamo sviluppando un programma di formazione per i medici e per il personale paramedico allo scopo di realizzare dei centri diagnostici anche nelle aree periferiche.


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A professione

a cura della redazione

tutto

screening

I risultati della prima campagna nazionale per il controllo dell’ipertensione arteriosa nelle farmacie “Abbasso la pressione!”

L’ipertensione è il primo fattore di rischio mortalità nel mondo. È questo il dato più allarmante sottolineato nel corso della presentazione dei risultati della prima Campagna nazionale per il controllo dell’ipertensione arteriosa nelle farmacie, “Abbasso la pressione!”’, realizzata da Federfarma e Siia (Società italiana dell’ipertensione arteriosa), con la collaborazione di Edra e il contributo non condizionato di Teva e Omron. Sono circa 5.200 le persone che hanno scoperto di soffrire di ipertensione sottoponendosi a un controllo nell’ambito della campagna svoltasi lo scorso maggio, in oltre 3.700 farmacie. L’iniziativa ha avuto il patrocinio di Fofi, Utifar e Cittadinanzattiva e ha consentito di monitorare gratuitamente 48.229 soggetti, costituiti da 29.134 donne (pari al 60,41 per cento del campione) e 19.095 uomini (pari al 39,59). Una percentuale che rispecchia l’utenza tipo della farmacia, composta soprattutto da donne. Dall’elaborazione

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dei dati è emerso che 10.096 persone ignoravano di avere la pressione normale-alta o di essere ipertese. Durante la campagna sono stati anche valutati i risultati raggiunti da chi segue una terapia antipertensiva, che dipendono strettamente dagli obiettivi fissati nelle linee guida di riferimento. Risulta ben controllato il 58,8 per cento del campione, se si considerano i parametri stabiliti dalle linee guida europee del 2013. Ma prendendo come riferimento le nuove linee guida approvate lo scorso giugno, i soggetti non controllati risultano essere il 61,1 per cento. Questi dati verranno messi a disposizione delle istituzioni sanitarie per contribuire all’individuazione di azioni finalizzate a ridurre i fattori di rischio cardiovascolare nella popolazione.

I COMMENTI «Misurare la pressione e rivolgere una serie di domande mirate permette al farmacista di fornire al cittadino informazioni personalizzate sui rischi legati all’ipertensione arteriosa», afferma Marco Cossolo, presidente di Federfarma Nazionale. «La campagna è stata un’occasione per focalizzare l’attenzione sull’importanza di tenere sotto controllo i valori pressori, a tutte le età, in quanto una pressione elevata danneggia l’organismo anche in assenza di sintomi. Ancora una volta la capillarità della rete delle farmacie italiane ha permesso di fare prevenzione, raggiungendo un ragguardevole numero di persone, non solo i soggetti monitorati, ma anche le loro famiglie». «Sono soddisfatto della collaborazione avviata con Fe-


Dal 17 al 23 maggio 2018 nelle farmacie sono state esaminate 48.229 persone. Sono stati elaborati i dati relativi a 47.217 persone (i dati relativi agli altri casi sono stati scartati perché non utilizzabili da un punto di vista statistico). Dei soggetti esaminati, 14.738 (pari al 31,2 per cento) sono risultati ipertesi, cioè con valori di pressione arteriosa >140 e/o > 90 mm Hg. Le percentuali di soggetti ipertesi variano da regione a regione: si va dal 15,9 per cento della Val D’Aosta al 36,5 della Provincia Autonoma di Trento.

professione

Nel dettaglio

Il campione esaminato è stato suddiviso in due categorie: soggetti che già hanno diagnosi di ipertensione arteriosa o sono in trattamento antipertensivo (22.935 persone); soggetti che hanno dichiarato di non essere ipertese o di non assumere farmaci antipertensivi (24.282). In questo secondo gruppo sono stati rilevati 10.096 nuovi casi di pressione arteriosa normale-alta o di ipertensione arteriosa, pari al 41,6 per cento del gruppo stesso. Questi nuovi casi (scoperti grazie allo screening effettuato in farmacia) si distribuiscono secondo l’età nel seguente modo: • 5.020 casi (50 per cento): persone tra 45 e i 64 anni; • 3.194 casi (32 per cento): persone ultra 65enni; • 1.265 (12 per cento): persone tra i 35 e i 44 anni; • 617 persone (6 per cento) giovani al di sotto dei 35 anni.

Un’occasione per sensibilizzare i cittadini sui rischi cardiovascolari legati all’ipertensione derfarma, in quanto il ruolo della farmacia sta diventando cruciale per la diffusione della prevenzione cardiometabolica sul territorio», dichiara Claudio Ferri, presidente della Siia. «Campagne di tipo informativo ed educazionale come Abbasso la pressione! rappresentano occasioni fondamentali per aumentare la consapevolezza dei cittadini sui rischi cardiovascolari cor-

I 10.096 nuovi casi rispetto ai valori pressori si distribuiscono in: 4.886 casi (48,4 per cento) con pressione normale- alta (cioè 130-139/85-89 mm Hg); 4.256 casi (42,2 per cento) con ipertensione arteriosa di grado 1 (cioè 140-159/9099 mm Hg); 924 casi (9,2 per cento) con ipertensione arteriosa di grado 2 (cioè 160-179/100-109 mm Hg); 30 casi (0,3 per cento) con ipertensione arteriosa di Grado 3 (cioè >180/110 mm Hg). Questo significa che lo screening in farmacia ha consentito, in pochi giorni, di scoprire 5.210 casi di ipertensione arteriosa di grado 1, 2 e 3 in persone che non sapevano di essere ipertese. Delle 24.282 persone che hanno dichiarato di non essere ipertese o di non assumere farmaci antipertensivi ivi, una su cinque è risultata ipertesa (di grado 1, 2 o 3); 21.356 intervistati (pari al 45,2 per cento del campione) hanno dichiarato di essere attualmente in trattamento con almeno un farmaco antipertensivo. D ei 22.935 individui che già hanno diagnosi di ipertensione, 1.579 non si curano.

relati all’ipertensione. Per questo mi auguro fortemente che tale collaborazione, che utilizza la capillarità e la professionalità delle farmacie, prosegua anche in futuro». «Ancora una volta si testimonia la presenza di significativi spazi per rimodellare i percorsi di cura ed efficientare le risorse e migliorare gli outcome: le farmacie rappresentano già oggi, e ancor più prospet-

ticamente, un terminale cruciale per attivare nuovi modelli di presa in carico a livello territoriale», commenta Ludovico Baldessin, Chief business and content officer di Edra. «Siamo orgogliosi dell’impatto della fruttifera collaborazione tra Edra e Federfarma in termini sia di sostenibilità del Servizio sanitario nazionale sia di salute dei cittadini italiani».

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S

veterinaria

Rubrica a cura di Associazione Medici Veterinari Italiani

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di Marco Melosi, presidente Anmvi

enza se

e senza ma Vaccinare cani e gatti è altamente raccomandato dalla comunitĂ scientifica internazionale e anche nel nostro Paese deve essere una prioritĂ


EDUCARE ALLA PROFILASSI

co veterinario infatti consiglia un piano vaccinale “personalizzato”, perché ad alBisogna allora ribadire che la vaccinaziocune regole universalmente valide se ne ne correttamente eseguita costituisce l’udevono affiancare altre imposte dalla nico mezzo efficace per prevenire e ridurre grande variabilità di specie e dalle caratl’incidenza di gravi malattie infettive freteristiche della malattia infettiva presa in quentemente mortali o comunque altaconsiderazione. Il cane, per esempio, può mente debilitanti. Per educare alla essere colpito da infezioni estremamente profilassi, abbiamo realizzato dei libretti di pericolose e diffuse, come la parvovirosi e vaccinazione, con pagine divulgative sulle il cimurro, oppure dalla leptospirosi, un’inlinee guida vaccinali della Wsava (World fezione batterica pericolosa anche per small animal veterinary association), quell’uomo (zoonosi). Nel gatto le profilassi più le cioè adottate dalla comunità veterinaria comuni riguardano la panleucopenia (paritaliana per la standardizzazione della provovirosi), la rinotracheifilassi vaccinale del cate, la calicivirosi e la ne e del gatto. Cito dai leucemia felina. Ma ci libretti vaccinali: «Al le remore sono molte altre variabimomento dell’adozione dei li, come l’esposizione al il cucciolo, se ha sette o proprietari contatto con altri consiotto settimane d’età, sono mili, l’età e gli stili di vipotrebbe avere già ricevuto la prima vaccina- più che altro ta del proprietario. Cani zione, ma questa non è di carattere e gatti, essendo carnivori, sono soggetti alla sufficiente per protegculturale rabbia silvestre, una ingerlo completamente fezione letale che in Itanei confronti di molte lia è stata debellata, ma nell’Unione malattie ed è pertanto necessario limitare Europea no: chi viaggia all’estero con cail contatto con gli altri animali finché il ne e gatto al seguito dovrà obbligatoriaprogramma vaccinale di base non sarà mente tenerne conto. stato completato. Potrebbero essere richiesti diversi interventi vaccinali poiché la risposta alla vaccinazione è influenzata IL RUOLO DEL FARMACISTA dall’entità della protezione anticorpale traNon possiamo tralasciare di citare i foglietsmessa dalla madre al cucciolo, a noi ignoti illustrativi, ai quali ci si deve scrupolosata. Una volta conclusa la vaccinazione mente attenere per i richiami vaccinali, e primaria, è importante effettuare richiami le attività di farmacovigilanza veterinaria. vaccinali periodici per garantire una proteIn entrambi i casi, il farmacista interviene zione adeguata». nella relazione tra il proprietario e il suo L’impiego della vaccinazione su vasta scapet in funzione professionale ed educativa. la è altamente raccomandato dalla comuI vaccini non ammettono nessun approcnità scientifica internazionale; in un Paese cio “fai da te” e devono essere guidati, dalcome il nostro, in cui le persone possono la prescrizione alla somministrazione, generalmente vantare un elevato tenore dalla competenza clinica e farmacologica sanitario e la convivenza familiare con gli del medico veterinario. animali da compagnia è diventata un feLa regolare osservanza del piano vaccinanomeno di massa, la prevenzione veterinale e delle visite cliniche protegge il cane e ria è da collocare sul piano più alto dei il gatto da malattie infettive anche gravevalori e dei traguardi. mente invalidanti e che hanno pesanti riQuando un proprietario se ne è persuaso percussioni sulla convivenza familiare. ci domanderà anche quante vaccinazioni Ogni proprietario dovrebbe sapere che la dovrà fare il suo animale e la prima rispoprotezione sanitaria del proprio pet, anche sta da dare è una parola apparentemente quello che vive soprattutto dentro le mura generica ma che esprime una piena comdomestiche, concorre a proteggere la sanipetenza professionale: «Dipende». Il medità pubblica del Paese.

veterinaria

Nonostante una generale affezione per gli animali, nei nostri ambulatori visitiamo ancora cani e gatti non vaccinati o per i quali non è stato rispettato il piano vaccinale prescritto. Giocano a sfavore della prevenzione vari fattori, prevalentemente culturali. La vaccinazione del cane e del gatto non supera i cento euro di spesa all’anno e anzi, se consideriamo il solo costo della prevenzione immunologica, la cifra può persino dimezzarsi. E, in effetti, i proprietari dei pazienti che riusciamo a riconquistare ai programmi vaccinali, quando opportunamente informati, non oppongono resistenze venali, ma rivelano piuttosto un disimpegno inconsapevole.

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convegni

L Anche quest’anno a Pharmevolution - svoltosi a Taormina ai primi di ottobre - ampio spazio per la dermocosmesi. Un’area dedicata, simposi scientifici, incontri, dibattiti, workshop e percorsi esperienziali, che hanno visto la collaborazione di alcuni tra i nomi più autorevoli del panorama nazionale e internazionale di dermatologia ed estetica. La novità di quest’anno è stata una vera e propria “Cittadella della salute della pelle”, con un ricco programma di convegni. Obiettivo di questo approfondimento scientifico è quello far acquisire al farmacista abilità e competenze tali da renderlo un punto di riferimento unico e imprescindibile, anche nel settore della salute della pelle, come già avviene per la cura della persona, dove la professionalità e il consiglio del farmacista rappresentano un valore aggiunto.

UN MONDO DA VALORIZZARE «Crediamo nel rapporto intimo e culturale, continuo e progressivo tra la farmacia e tutto il mondo che gira intorno alla bellezza in senso lato», spiega Ivano Luppino, dermatologo e direttore scientifico di Pharmevolution. «La farmacia è il primo contatto con il paziente dermatologico. La dermocosmesi è uno degli ambiti che sempre più si sta affermando nella farmacia italiana. Non è solo una questione di bellezza o benessere ma anche di salute, per le pazienti che soffrono di disturbi dermatologici o quelle che sono reduci da interventi di chirurgia plasti-

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ottobre 2018 |

di Chiara Romeo

a filosofia

del sorriso A Pharmevolution, nello spazio dedicato alla dermocosmesi, un convegno sulla bellezza, tra storia dell’arte e salute. A colloquio con Ivano Luppino, direttore scientifico dell’evento


convegni

dell’Università di Catania, e Maria Rita Nasca, dermatologa. «Si tratta di una patologia che deve essere trattata dal dermatologo, ma il farmacista ha un ruolo importante sia nel riconoscere la malattia e rimandare allo specialista, sia nella ricerca del cosmetico e del make up adatto». Poi l’incontro dibattito “Invertire il foto invecchiamento: The beauty revolution”, che ha approfondito il tema dell’invecchiamento cutaneo in rapporto anche all’inquinamento atmosferico con il farmacista Salvatore Caruso, il manager Adriano De Zan e la psicologa Simona Frischetto. L’appuntamento incentrato su “L’approccio integrato all’invecchiamento cutaneo” ha approfondito il tema dell’integrazione tra diverse metodologie cosmetiche e dell’integrazione alimentare con nutrienti specifici, che ha visto relatori, oltre a Ivano Luppino, il manager Mirco Crespi e la biologa Daniela Pappalardo.

UN INCONTRO PARTECIPATO

ca». Secondo Luppino «il reparto dermocosmetico è importante perché la farmacia deve seguire lo sviluppo dei tempi e oggi si va verso un accordo con lo specialista nella gestione del paziente dermatologico e di chirurgia plastica». In particolare, «le farmacie che lavorano meglio sono quelle che hanno una sezione cosmetica dedicata, non solo per la formazione del farmacista, ma anche perché, visivamente, per la paziente è più facile riconoscere la presenza di professionisti con competenze in quell’ambito, che deve avere contenuto

scientifico». Da considerare anche i numeri del comparto: «Il mercato aumenta del 7 per cento ogni anno. Solo il mercato dei cosmetici - detergenti e make up - per l’acne vale sessanta milioni l’anno». La dermocosmesi deve quindi avere un solido supporto scientifico: «Per questo a Pharmevolution abbiamo da tre anni intrapreso un percorso di formazione e informazione» . Di particolare interesse il simposio sulla rosacea, una malattia dermatologica che colpisce soprattutto le donne. Relatori: Giuseppe Micali, direttore della clinica dermatologica

Ma l’appuntamento che ha visto la maggiore partecipazione, con trecento persone in sala, è stato il simposio scientifico multidisciplinare: “La bellezza del sorriso, il sorriso della bellezza”. Luppino ha introdotto l’incontro illustrando come la pittura e la scultura abbiano rappresentato il sorriso nel corso dei secoli. «Il sorriso perché è uno degli elementi che ci distingue dagli animali, perché è fondamentale nella comunicazione e nello scambio tra umani, a partire dai primi giorni di vita. Il sorriso ha un ruolo dominante nella relazione tra persone: ancor più in un momento storico difficile, ci piaceva parlare di sorriso». Tra i relatori Franz Baruffaldi Preis - responsabile dell’Unità operativa di chirurgia plastica dell’Irccs Galeazzi di Milano-Bruzzano - ha raccontato la sua esperienza quotidiana con donne che si recano da lui in cerca di nuove sicurezze, in quanto insoddisfatte del proprio aspetto. Una prospettiva inedita, quella offerta dal chirurgo plastico, su un concetto di bellezza che cambia. La missione del medico serio, che interviene sull’aspetto fisico di una donna? Non promettere soluzioni miracolose né canoni di bellezza impossibili, come quelli spesso proposti dai media.

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medicina

M

di Carla De Meo

ai abbassare

la guardia Aumenta, in Italia, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi di tumore. Tutti i numeri del fenomeno in una pubblicazione Aiom, Airtum e Passi

In Italia ogni giorno circa mille persone ricevono una nuova diagnosi di tumore. E si stima che nel 2018 verranno diagnosticati 373.300 nuovi casi con un aumento, in termini assoluti, di 4.300 diagnosi rispetto al 2017: 194.800 uomini e 178.500 donne. Ma il dato importante è che la sopravvivenza a cinque anni è aumentata rispetto a quella dei casi diagnosticati nei quinquenni precedenti. Sia per gli uomini (54 per cento nel periodo 2005-2009 contro il 39 nel periodo

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1990-94) sia per le donne (63 per cento rispetto a 55). Quasi tre milioni e quattrocentomila cittadini vivono infatti dopo la scoperta della malattia (3.368.569, erano 2 milioni e 244 mila nel 2006): il 6 per cento dell’intera popolazione. E il dato è in costante aumento. Un risultato davvero importante sul quale ha influito il miglioramento della sopravvivenza per alcune delle sedi tumorali più frequenti. I cinque tumori che fanno registrare in Italia le percentuali più

alte di sopravvivenza sono: tiroide (93 per cento); prostata (91); testicolo (91); mammella (87); melanoma (87). Sono solo alcune queste delle conclusioni emerse dal censimento ufficiale - ottava edizione - che descrive l’universo cancro in tempo reale grazie al lavoro dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), dell’Associazione italiana registri tumori (Airtum), di Fondazione Aiom e di Passi (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in


medicina Italia) e raccolto nel volume I numeri del cancro in Italia 2018. Stefania Gori, presidente nazionale Aiom e direttore del Dipartimento oncologico Irccs Ospedale Sacro Cuore Don Calabria-Negrar (Verona), fotografa così la situazione: «Nel nostro Paese continua negli uomini il calo dei tumori del polmone e della prostata e nelle donne dell’utero e dell’ovaio. Nella popolazione generale, diminuiscono le neoplasie dello stomaco e del colon-retto. Crescono

però quelle del pancreas, della tiroide e il melanoma, e, nelle donne, i tumori della mammella e del polmone. Quest’ultimo per la sempre maggiore diffusione dell’abitudine al fumo nella popolazione femminile. L’ampliamento della popolazione target dello screening mammografico in alcune Regioni (tra cui Emilia-Romagna e Piemonte) spiega l’aumento significativo dell’incidenza del carcinoma della mammella nelle 45-49enni, dove peraltro la mortalità si ab-

bassa dell’1 per cento. Ma i tumori non solo sono curabili, sono anche guaribili, grazie a terapie sempre più efficaci e alle campagne di prevenzione». Infatti, il 27 per cento dei pazienti vivi dopo la diagnosi torna ad avere - dopo un periodo di tempo diverso in base al tipo di tumore, al sesso, all’età di insorgenza - la stessa aspettativa di vita della popolazione generale: nel 2010 erano 704.648, nel 2018 sono 909.514, con un incremento del 29 per cento.

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medicina

ITALIA SPACCATA IN DUE

Neoplasie più frequenti

Ma le percentuali sulla sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi fotografano Il tumore più frequente in Italia è diun Paese spaccato in due: al Nord si regiventato quello della mammella: nel strano i tassi migliori. In particolare, nel2018 sono stimati 52.800 nuovi casi le prime tre posizioni si collocano (erano 51.000 nel 2017). Seguono il canEmilia-Romagna, Toscana (56 per cento cro del colon-retto (51.300, erano 53.000 uomini e 65 donne in entrambe le Regioni) nel 2017), che lo scorso anno era il più e Veneto (55 e 64). In coda, il Sud, con Sicidiagnosticato, e del polmone (41.500, lia (52 uomini e 60 donne), Sardegna (49 e erano 41.800 nel 2017). Le cinque neo60) e Campania (50 e 59). Come spiegare queste differenze? Soprattutto, spiegano gli esperti, con la scarsa adesione in queTuttavia, i tumori colpiscono meno nel Meste aree ai programmi di screening che ridione: il tasso d’incidenza è più basso del consentono di individuare la malattia in 13 per cento tra gli uomini e del 16 tra le stadio iniziale, quando le possibilità di guadonne rispetto al Nord. Le tre Regioni con rigione sono più alte, e con la preoccupanil più alto numero di te diffusione in queste diagnosi stimate nel regioni di fattori di riIn meridione 2018 sono: Lombardia schio come fumo, seil tasso di (64.200 casi); Lazio dentarietà ed eccesso incidenza dei (33.850 casi); Veneto di peso. E tra gli obiet(31.850 casi). tumori è più tivi di questo immenso lavoro, c’è proprio basso, rispetto «Le stime dei casi attesi quello di aiutare le al nord, del 13 sono importanti anche a livello regionale, perstrutture pubbliche. per cento tra ché i servizi diagnostici Secondo il sottosegregli uomini e e terapeutici devono estario alla Salute Arsere programmati su mando Bar tolazzi, del 16 tra questi ordini di granquesto report «consenle donne dezza», spiega Lucia te di verificare l’adeMangone, presidente Airtum. «Oggi in guatezza e l’efficacia delle prestazioni Italia il 63 per cento delle donne e il 54 erogate dal Servizio sanitario nazionale in degli uomini sono vivi a cinque anni dalambito oncologico, dalla prevenzione alla la diagnosi. Il nostro Paese, se valutato diagnosi precoce, alla cura. Permettendo nel complesso, presenta un quadro di sodi pianificare su criteri oggettivi gli interpravvivenza pari o superiore alla media euventi di programmazione sanitaria da effetropea, ma, scendendo nel dettaglio tuare in ciascuna Regione».

Sopravvivenza ed età La sopravvivenza per molti tumori presenta un trend decrescente al crescere dell’età. Fanno eccezione a questo trend il tumore del colon-retto, che presenta valori leggermente superiori per la fascia 55-64 rispetto a quelle 15-44 e 45-54 anni (con un possibile ruolo dell’anticipazione diagnostica nelle aree in cui sono attivi programmi di screening), il tumore della mammella, caratterizzato da valori superiori nell’età 45-54 anni rispetto a quella 15-44 anni (con un possibile ruolo della presenza in età giovanile di forme maggiormente aggressive, tra cui anche le forme ereditarie) e il tumore della prostata, con sopravvivenze omogenee prima dei 65 anni.

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plasie più frequenti nel 2018 nella popolazione italiana sono dunque quelle relative a: mammella (52.800 nuovi casi); colon-retto (51.300 nuovi casi); polmone (41.500 nuovi casi); prostata (35.300 nuovi casi); vescica (27.100 nuovi casi).

regionale, la residenza diventa un determinante prognostico importante che indica una disomogeneità nell’accesso a programmi di diagnosi precoce e a cure di alta qualità. Con una discriminazione dei cittadini del Sud purtroppo ancora presente, sebbene la tendenza sia in miglioramento rispetto al passato». Inoltre, in quest’area del Paese, dove gli screening oncologici sono ancora poco diffusi, non si registra la riduzione della mortalità e dell’incidenza dei tumori della mammella, del colon-retto e della cervice uterina, osservata invece nelle regioni in cui l’adesione a questi programmi è più alta.

STILI DI VITA Ma le misure di prevenzione possono incidere molto sull’andamento delle nuove diagnosi. In particolare, gli stili di vita. Il fumo di sigaretta rappresenta il principale fattore di rischio. In Italia sono attribuibili ogni anno a questa abitudine circa 93.000 morti (il 14 per cento di tutte le persone decedute) e le sigarette costituiscono la prima causa di perdita di anni di vita in buona salute. Il fumo di tabacco è fortemente associato ai tumori di polmone, cavo orale e gola, esofago, pancreas, colon, vescica, prostata, rene, seno, ovaie e ad alcuni tipi di leucemie. Il 26 per cento degli italiani fuma e le generazioni di giovani adulti sono le più esposte. Negli uomini la quota maggiore di fumatori si registra tra i più giovani, con meno di 35 anni, più elevata tra i 25-34enni rispetto ai giovanissimi (18-24 anni). È proprio la diminuzione dei tabagisti in queste classi di età a determinare il calo complessivo dei fumatori in Italia. «Pre-


medicina

Mortalità I dati Istat fanno registrare in Italia per il 2015 - ultimo anno disponibile 178.232 decessi attribuibili a tumore (99.050 uomini e 79.182 donne), tra i circa 600.000 decessi verificatisi in quell’anno. I tumori sono la seconda causa di morte (29 per cento di tutti i decessi), dopo le malattie cardio-circolatorie (37 per cento). Si può affermare che, mediamente, ogni giorno oltre 485 persone muoiono in Italia a causa di una neoplasia. Negli uomini, tumori e malattie cardio-circolatorie causano approssimativamente lo stesso numero di decessi (34 per cento), mentre nelle donne il peso delle malattie cardio-circolatorie è più rilevante rispetto ai tumori (40 per cento vs 25%). Il tumore che ha fatto registrare nel 2015 il maggior numero di decessi è quello al polmone (33.836), seguito da colon-retto (18.935), mammella (12.381), pancreas (11.463) e fegato (9.675).

occupa però la situazione nel Meridione che vede un significativo aumento delle fumatrici tra le 25- 34enni e una sostanziale stazionarietà di questa abitudine nelle nuove generazioni delle 18-24enni», sottolinea Maria Masocco, responsabile Coordinamento nazionale Passi. «In generale, nelle giovani donne che vivono nelle regioni del Sud si registra negli ultimi anni un preoccupante incremento di fumatrici, tale da annullare il vantaggio storico, per bassa prevalenza di questa abitudine, rispetto alle donne delle regioni del Centro-Nord. A questo quadro si aggiungono in queste aree le alte percentuali di altri fattori di rischio (sedentarietà ed eccesso di peso) e una bassa copertura degli screening oncologici per la diagnosi precoce dei tumori della mammella, del colon-retto e della cervice uterina. Per questo è fondamentale investire in campagne di prevenzione».

Tabella 1 Primicinquetumoripiùfrequentemente diagnosticatieproporzionesultotaledeitumori (esclusiicarcinomidellacute)persesso Stimeperl’Italia2018

RANGO

Maschi

Femmine

Tutta la popolazione

Prostata (18%)

Mammella (29%)

Mammella (14%)

Colon-retto (15%) Colon-retto (13%)

Colon-retto (14%)

2° 3°

Polmone (14%)

Polmone (8%)

Polmone (11%)

Vescica* (11%)

Tiroide (6%)

Prostata (9%)

Fegato (5%)

Utero corpo (5%)

Vescica* (7%)

*Comprende sia tumori infiltranti sia non infiltranti Fonte: I numeri del cancro in Italia 2018, a cura di Aiom, Airtum, Passi

ALTRI FATTORI DI RISCHIO Oltre al fumo, fra gli altri fattori di rischio: il 17 per cento degli italiani consuma alcol in quantità o modalità di assunzione a maggior rischio per la salute; il 32,5 per cento è sedentario; il 42,2 per cento è in eccesso ponderale (31,7 in sovrappeso, 10,5 obeso). Al Centro-Sud la quota dei sedentari è significativamente più elevata e raggiunge il 50 per cento in diverse regioni (toccando il 71 per cento in Basilicata). La Campania continua a detenere il primato per la percentuale più alta di persone in eccesso ponderale (51 per cento), seguita da Sicilia (48,1), Molise (47,8) e Puglia (45,5) con valori non molto distanti. «L’indagine sugli stili di vita è stata estesa anche alle persone che hanno ricevuto una diagnosi di tumore», commenta Fabrizio Nicolis, presidente della Fondazione Aiom. «Sono pazienti che presentano alte percentuali

di fattori di rischio legate ad abitudini non salutari, mai abbandonate, talvolta più elevate rispetto alle persone “sane”. Il 20 per cento è fumatore abituale, l’11 per cento fa un consumo di alcol rischioso per la salute ed è relativamente bassa la quota (14 per cento) di coloro che consumano più di cinque porzioni di frutta e verdura. Inoltre, il 38 per cento è sedentario e il 15 per cento è obeso, tassi maggiori rispetto alla popolazione libera da tumore». Tra i pazienti oncologici sono più frequenti le azioni di contrasto ai fattori aggravanti, anche se resta ancora troppo bassa la quota di persone che tentano di smettere di fumare (42 per cento) o che seguono una dieta per perdere peso (30 per cento). Per questo vanno promosse campagne di prevenzione per far comprendere a questi pazienti l’importanza degli stili di vita sani anche per impedire lo sviluppo di eventuali recidive».

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Nutrizione

A

di Silvia Ambrogio, biologa nutrizionista

proposito

di Ibs

Il ruolo della dieta nel trattamento della Sindrome dell’intestino irritabile

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Non credo serva ricordare al farmacista quali siano i sintomi che caratterizzano la Sindrome dell’intestino irritabile (Ibs), perché di persone che si rivolgono al banco lamentando disturbi addominali e alterazioni delle abitudini intestinali il farmacista ne incontra ogni giorno. Ci sono quattro sottotipi della malattia in proporzioni uguali: diarrea, stitichezza, mista e indefinita, in cui vi è prevalenza di disagio, distensione e flatulenza. Anche in questo caso lo avrete già notato, ma i criteri diagnostici ne danno ragione: l’Ibs può manifestarsi a qualsiasi età, ma si presenta principalmente nei giovani adulti e raramente si manifesta dopo i cinquant’anni e la maggior parte degli esperti di Ibs concorda sul fatto che vi sia alla base un disturbo fisiopatologico dell’omeostasi intestinale, ma che un evento psicologico sia il fattore scatenante per la maggior parte delle persone. Una gestione dietetica della Sindrome dell’intestino irritabile oggi è considerata una terapia di prima linea e anche per un consiglio veloce al

banco è utile conoscere quali alimenti giochino un ruolo sui sintomi.

VERO O FALSO? Una delle prime cose che a una persona che soffre di colon irritabile viene spontaneo fare è togliere il caffè, verificando come eliminare la caffeina sia uno dei mezzi più affidabili per migliorare la sintomatologia. I prodotti a base di caffeina possono aumentare l’attività motoria del colon, stimolare l’attività del rettosigmoide e produrre un effetto lassativo, anche in individui sani, e questo è particolarmente accentuato in chi soffre di Ibs con prevalenza diarroica. I dati di letteratura in questo caso aiutano poco perché ci sono solo venticinque articoli sull’argomento, per il fatto che i pazienti con Ibs non bevono più caffè e tè. Decisamente confermato dalla scienza invece è che chi consuma più di quattro bicchieri di alcool al giorno presenta prevalenza di diarrea, ma anche che per tutti coloro che soffrono di Ibs bere alcolici determina feci molli. Tantissime pubblica-


Nutrizione zioni hanno osservato il ruolo dei grassi alimentari nella sintomatologia, dimostrando come l’ingestione di grassi porti a cambiamenti della motilità intestinale,

più frequenti nei maschi, con intrappolamento di gas, distensione luminale e gonfiore. Esis tono studi osservazionali a sostegno della tesi secondo cui le spezie comuni, come il peperoncino ro s s o u s at o i n cucina, possono alterare i sintomi dell’Ibs: la capsaicina ha dimostrato di accelerare la motilità intestinale e può anche causare una sensazione di bruciore nei soggetti sani. Sappiamo che la capsaicina agisce sulla sottofamiglia dei recettori attivati dai vanilloidi, provocando così una sensazione di bruciore e dolore e questi recettori si trovano in numero superiore nei pazienti con Ibs, spiegando così la maggiore sensibilità a questa spezia.

molti studi hanno osservato il ruolo dei grassi alimentari nella sintomatologia dell’ibs LATTE E LATTICINI Quando il lattosio non viene digerito e assorbito nell’intestino tenue, viene fermentato dai batteri del colon in acidi grassi a catena corta, idrogeno, metano, anidride carbonica e altri gas. Ed è ben noto che l’erogazione di lattosio al lume intestinale può esercitare un effetto osmotico e portare a più acqua luminale, aumentando così la liquidità dei contenuti intestinali e il

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Nutrizione

quello del consumo di fibre alimentari per l’ibs rimane un argomento molto dibattuto a livello scientifico

transito. Sintomi gastrointestinali che derivano dal malassorbimento del lattosio comprendono crampi addominali, gonfiore, flatulenza e diarrea. E un terzo dei pazienti con Ibs presentano questi sintomi proprio dopo l’ingestione di prodotti a base di lattosio. Sfortunatamente, l’integrazione con lattasi per bocca non migliora i sintomi nei pazienti con Ibs.

FIBRA ALIMENTARE Ampio il dibattito e variegata la risposta di chi le consuma, ma la ragione va cercata nel tipo di fibra che la persona consuma poiché le fibre sono in grado di modificare la composizione del microbioma, la viscosità delle feci e variano in base al grado di fermentabilità. Fonti di fibre che sono lentamente, in modo incompleto, o essenzialmente non fermentate nell’intestino crasso forniscono massa alle feci e quindi aiutano a regolare i movimenti intestinali. Queste fibre non fermentabili, note come fibre insolubili, comprendono crusca di frumento, crusca di mais e semi di lino macinati sgrassati. Già la crusca d’avena è una miscela 50/50 di fibre solubili e insolubili. Le fibre prontamente fermentate, come il -glucano e l’inulina, possono portare a una rapida formazione di gas, mentre le fibre scarsamente fermentate, cioè la crusca di frumento e non fermentate, come lo psillio, spesso provocano meno flatulenza. A ogni modo il ruolo delle fibre

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alimentari per l’Ibs rimane un argomento di dibattito scientifico perché c’è una carenza di prove di alta qualità e un’abbondanza di test contraddittori.

CARBOIDRATI FERMENTABILI I fruttosaccaridi, oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli, noti nel complesso con il termine FODMAPs, sono carboidrati a catena corta che condividono tre caratteristiche comuni: sono scarsamente assorbiti nell’intestino tenue, vengono rapidamente fermentati dai batteri del colon e, a causa della loro elevata attività osmotica, aumentano l’acqua nell’intestino. Una delle dietoterapie più utilizzate per fornire a chi soffre di colon irritabile consapevolezza del ruolo del cibo sui propri sintomi consiste in una prima restrizione rigorosa di tutti gli alimenti che contengono questi carboidrati, periodo che prevede di ottenere sollievo dai sintomi.

Dopo questa fase, di solito seguita per seiotto settimane, le persone vengono guidate alla reintroduzione graduale di alimenti che contengono un tipo di FODMAP alla volta per un periodo di due-tre giorni, per determinare la tolleranza individuale del tipo e della quantità di ciascun FODMAP. Questo processo individua la dieta poi ideale per il paziente e ha il vantaggio di essere per la maggior parte delle volte più varia dell’alimentazione “fai da te” iniziale del paziente che, ormai, per timore del cibo tende a eccessiva restrizione.

IL RUOLO DEL GRANO, DELLE ALLERGIE ALIMENTARI E DELLE INTOLLERANZE Una delle aree più controverse della dietetica odierna è il potenziale contributo del grano, sia per il suo contenuto in glutine sia perché è tra i primi otto allergeni alimentari grazie al suo alto contenuto di


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La modifica microbioma è utile?

La manipolazione del microbiota intestinale è stata associata a un miglioramento dei sintomi dell’Ibs in numerosi lavori, anche molto recenti, presenti in letteratura. Questo anche grazie al fatto che negli ultimi anni, i probiotici hanno dimostrato effetti benefici, riportati clinicamente, su diverse malattie gastrointestinali. La difficoltà pratica sta poi nello sceglierli e nel personalizzare il trattamento. I batteri più comunemente studiati includono i generi Bifidobacterium e Lactobacillus, ma diversi ceppi sono stati testati in termini di sicurezza ed efficacia per la prevenzione e il trattamento di diverse malattie come Ibs, gastroenterite acuta, Ibd e diarrea associata a Clostridium difficile o colite, ma le insidie degli studi risiedono nell’eterogeneità dei probiotici usati (differenti ceppi, concentrazioni e combinazioni di organismi), endpoint diversi, popolazioni di pazienti eterogenei, durata del trattamento e progetti di studio. Pertanto, la sintesi di dati provenienti da diversi interventi somministrati in dosi diverse è discutibile e può essere in parte responsabile della significativa eterogeneità osservata. Infatti, anche se è stato osservato un effetto positivo generale per i probiotici nell’Ibs, la comunità scientifica ancora non ha associato un ceppo specifico a un beneficio specifico. Solo Escherichia coli niessle, con due prove, e Streptococcus faecium, con uno studio clinico, hanno mostrato benefici rispetto al placebo sulla persistenza dei sintomi, mentre nessun ceppo o combinazione specifica era superiore al placebo nel controllo dei sintomi globali o nel dolore addominale e nei punteggi di gonfiore. Inoltre, nonostante l’enorme numero di studi che testano i probiotici su Ibs, le prove scientifiche dietro il loro effetto sono ancora scarse. I probiotici possono interferire con il microbiota intestinale attraverso diversi meccanismi come la modifica dei normali commensali, per esempio attraverso l’alterazione della produzione di gas intestinale, la soppressione dei patogeni, per esempio il contenimento della Candida albicans, l’immunomodulazione dei pattern citochinici locali e sistemici e la promozione della funzione di barriera intestinale. Vale inoltre la pena ricordare che la maggior parte degli studi pubblicati, nonostante l’alta qualità dei metodi e dei risultati scientifici, sono stati condotti su modelli animali o ex vivo e che non tutti gli effetti terapeutici dei probiotici possono essere attribuibili a una singola specie o ceppo o anche a qualsiasi dei loro sottoprodotti o metaboliti. Ci sono troppi punti di domanda irrisolti per poter quindi sperare nel breve in una terapia probiotica su misura per ciascuna forma di Ibs, per ogni età e per genere.

Nutrizione

fruttani, sia perché fa parte della famiglia dei carboidrati altamente fermentabili (FODMAPs). Le sensibilità alimentari sono tuttora dibattute rispetto al ruolo giocato nell’Ibs: causa dei sintomi o conseguenza della fisiopatologia dell’intestino? Dei latticini si conosce il ruolo, così come, pur non sapendo perfettamente il singolo effetto, anche sul grano vi sono certezze. Di davvero controverso resta oggi il metodo dell’esclusione basata sull’anticorpo G4 dell’immunoglobulina (Ig): l’eliminazione degli alimenti riscontrati in base a test degli anticorpi IgG4 ha dimostrato di migliorare i sintomi dell’Ibs e la qualità della vita in numerosi studi, ma ci sono molte critiche sull’uso dei test IgG4, che includono una mancanza di validità e il rischio di portare alla restrizione di troppi gruppi di alimenti. Ricordo che le stesse società di allergia e immunologia hanno raccomandato di non utilizzare il test IgG4 come strumento diagnostico per le reazioni alimentari. Nel caso dell’Ibs un’attenta storia alimentare permette spesso da sola di individuare quei cibi che causano la sintomatologia e di fornire alla persona strategie alimentari, insieme a cambiamenti dello stile vita, che dovrebbero sempre essere considerati nella gestione Ibs.

NOTA BIBLIOGRAFICA “The Role of Diet in the Treatment of Irritable Bowel Syndrome: A Systematic Review”, Gastroenterology Clinics of North America, Volume 47, Issue 1, March 2018, Pages 107-137. | “Nutrition in the management of gastrointestinal diseases and disorders: the evidence for the low FODMAP diet”, Current Opinion in Pharmacology, Volume 37, December 2017, Pages 151-157. | ”Low fermentable, oligo-, di-, mono-saccharides and polyol diet in the treatment of irritable bowel syndrome: A systematic review and metaanalysis”. Nutrition, Volume 45, January 2018, Pages 24-31. | Probiotics, Prebiotics, and Synbiotics, Bioactive Foods in Health Promotion 2016.

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fiscale

S 46

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di Stefano De Carli Studio Luce, Modena

ignori

in cabina L’opzione cabina estetica in farmacia conferisce visibilità ma non pare, al momento, molto remunerativa


LA NORMATIVA

tro più lineare appare quella dell’assunzione come dipendente. Con tutti i correlati Bisogna anzitutto premettere che tutta la impegni in termini di contribuzione, Tfr, materia è sottoposta alle regolamentazioni redazione buste paga, eccetera oltre ai leimposte dai Comuni che in molti casi posgami esistenti in caso di cessazione del sono limitare o addirittura escludere la gerapporto. Diversamente possono essere instione da parte di una farmacia. Il primo traprese strade meno vincolanti, pur nel ripasso da fare è quindi verificare la normaspetto della normativa sul lavoro. Da tiva comunale preferibilmente tramite un escludere a priori gli accordi di tipo “occatecnico urbanistico (di solito geometra). In sionale”, dal momento che il rapporto caso di mancanza di vincoli e sempre atche si instaura tra la farmacia e la profestraverso la persona incaricata sarà opporsionista estetica ha senza alcun dubbio tuno sondare le richieste da parte della le caratteristiche della continuità, dell’orcompetente Asl sulle caratteristiche igieniganizzazione, della durata, dei ricavi (preche e di salubrità che dovranno possedere sumibilmente superiori ai 5.000 euro/ il locale o i locali che accoglieranno l’attivianno) che impediscono tale soluzione. tà. In base a tali specifiche occorrerà preStante l’ormai definitiva impossibilità di disporre un progetto di allestimento e instaurare rapporti di collaborazione “a configurazione dell’immobile che dovrà progetto”, si potrebbe tentare la strada chiaramente essere sottoposto al giudizio della collaborazione coordinata e contidella Asl. Nel frattempo la farmacia dovrà nuativa (co.co.co) tenendo ben presente acquistare le attrezzature e gli arredi per tuttavia che alla estetilo svolgimento del sta dovrebbe essere laservizio e iniziare la il progett o sciata una autonomia ricerca della persona che dovrà occudi allestimento gestionale nei tempi e parsi del nuovo e configurazione nei modi di gestire le sue prestazioni, il più settore. È questa dell ’immobile delle volte sono in concertamente la fase deve passare trasto con l’esigenza più importante e deil vaglio aziendale di controllo. licata di tutto il proLa via più consigliabile getto. È chiaro che della asl appare quella di utilizle qualità professiozare i servizi di una nali, l’empatia e le professionista dotata di propria partita Iva. capacità di relazionarsi con la clientela Con quest’ultima, anche se non espressadella persona designata sono aspetti fonmente previsto da alcuna normativa, sarà damentali per la buona riuscita dell’operaopportuno stipulare un contratto scritto di zione al di là della gradevolezza estetica e prestazioni di servizi nel quale vengano difunzionale dei nuovi locali. Una volta indisciplinate le modalità e gli orari di svolgividuata la persona adatta, che deve ovviamento del servizio, i rapporti con la mente essere in possesso dei titoli farmacia e la sua clientela, i costi e gli oneabilitanti alla professione, e che dovrà asri della struttura che devono rimanere a sumere la posizione di responsabile tecnicarico dell’una o dell’altra parte, la durata co del centro estetico, in mancanza del oltre che naturalmente il corrispettivo doquale l’attività non potrà essere svolta, savuto. Quest’ ultimo potrà assumere ogni rà altrettanto fondamentale definire un qualsiasi configurazione: fisso, all’ora, in corretto rapporto di collaborazione. Che percentuale sul fatturato, in parte fisso e può avere diverse alternative. Qualora si in parte variabile, eccetera. Attenzione, intenda instaurare un legame duraturo, però, a una stringente limitazione imposta vuoi perché si è sicuri della qualità del o, da pochi anni volta a combattere il diffuso più probabilmente, della professionista; fenomeno delle “false partite Iva” che cavuoi perché si è certi della bontà dell’invemuffano un vero e proprio rapporto di lastimento e si è determinati a portarlo voro subordinato. avanti con continuità, la soluzione senz’al-

fiscale

Farmacie sempre più disponibili a proporre servizi innovativi e fuori dagli standard propri del settore. È questa la conclusione cui è facile giungere stante il crescente interesse all’apertura di cabine estetiche nell’ottica del connubio “salute/benessere/bellezza”, che sta prendendo sempre più spazio. Si tratta indubbiamente di iniziative di forte impatto di immagine e visibilità sulla clientela ma in linea di massima non molto remunerative e che comportano una notevole serie di impegni e adempimenti finanziari/amministrativi/ organizzativi/fiscali e contabili che andiamo brevemente a illustrare.

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fiscale 48

IN TEMA DI CONTRATTI La Legge 92/2012 ha introdotto una presunzione legale relativa che, al sussistere di determinati indici e in assenza di prova contraria, riqualifica il rapporto di lavoro autonomo con partita Iva in un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, ai sensi degli articoli 61 e 69 del Dlgs n. 276/2003. La presunzione legale relativa determina un’inversione dell’onere della prova, costringendo la farmacia a dover superare la presunzione medesima dimostrando l’inesistenza, con intuibili grosse difficoltà, degli elementi della continuità e del coordinamento dell’attività lavorativa. Gli indici di presunzione si riferiscono a tre differenti criteri: criterio temporale: nel caso in cui l’estetista intraprenda una collaborazione superiore a otto mesi nell’arco dell’anno per la durata di almeno due anni consecutivi; criterio del fatturato: Nel caso in cui il corrispettivo del lavoratore autonomo derivante dalla collaborazione con il proprio committente costituisce più dell’80 per cento rispetto al fatturato totale annuale e questo si verifichi per almeno due anni consecutivi; criterio organizzativo: nel caso in cui il lavoratore autonomo disponga di una postazione fissa di lavoro presso una delle sedi del committente. Affinché una posizione Iva venga identificata come “falsa” è necessario che contemporaneamente si verifichino almeno due dei predetti tre criteri. Dato per scontato che l’estetista abbia la posizione fissa in farmacia, ecco che occorre evitare di incorrere anche in uno solo degli altri due indici. Per evitare le pesanti conseguenze della riqualificazione, la durata della collaborazione dovrà essere quindi fissata per un periodo inferiore ai due anni e il farmacista dovrà accertare, magari prevedendo nel contratto possibilità di verifica dei registri contabili, che la lavoratrice autonoma abbia un fatturato extra-farmacia pari almeno al 20 per cento del totale. Quanto sopra vale però solo per i rapporti in essere sino al 2015. Per quelli successivi, a partire dal primo gennaio 2016, entra in vigore il cosidetto Jobs act (Dlgs 15 giugno 2015, n. 81) che impone una presun-

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zione completamente generica di lavoro subordinato per tutti quei “rapporti di collaborazione” che ci concretizzano in «prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi ed al luogo di lavoro». Quindi, se precedentemente vi erano dei criteri abbastanza certi per la definizione, attualmente la posizione di non subordinazione potrà essere sostenuta solo dimostrando che l’estetista esegue le proprie prestazioni senza organizzazione da parte della farmacia, perlomeno riguardo ai tempi e alle modalità di svolgimento. Quale ultima soluzione potrebbe essere valutabile una posizione invertita rispetto a quanto sinora proposto. La professionista potrebbe agire all’interno della farmacia intraprendendo un rapporto diretto con la clientela e lasciando alla farmacia un compenso che può essere diversamente configurato. Potrebbe essere la classica locazione o sublocazione che presenta tuttavia il problema della rigidità della durata del rapporto (sei anni più ulteriori sei) oppure il poco noto accordo di “domiciliazione aziendale” che è certamente più

elastico. In ogni caso sarà la stessa professionista a doversi attivare per le varie pratiche amministrative e fiscali che verranno proposte a suo nome. Come pure a suo nome avverrà la certificazione delle sue prestazioni tramite fattura, scontrino fiscale o, più facilmente, attraverso il rilascio di ricevuta fiscale. In caso di assunzione o di collaborazione della professionista a partita Iva sarà invece la farmacia a dovere redigere la modulistica Suap, la comunicazione della nuova attività all’Agenzia delle entrate e alla Camera di commercio, nonché rilasciare lo scontrino fiscale comprensivo di Iva ad aliquota ordinaria (attualmente il 22 per cento). Tutte le opere di adattamento dei locali sono a Iva detraibile e i costi deducibili. Un piccolo beneficio si potrà avere nell’acquisto, se effettuato entro il 31 dicembre 2018 (o entro il 30 giugno 2019 ma con acconti almeno del 20 per cento pagati entro il 2018), dei beni strumentali nuovi necessari per l’attività sfruttando il “superammortamento” del 130 per cento in scadenza a fine anno. Si ringrazia per i preziosi consigli Luca Sighinolfi dello Studio scrivente.


di Claudio Buono

farmanews

Un ulteriore

progresso Approvata una nuova molecola per il trattamento della sclerosi multipla

In Italia sono quasi 118.000 le persone colpite da sclerosi multipla: ogni anno si registrano 3.400 nuove diagnosi e nella maggior parte dei casi la patologia interessa i giovani tra i venti e i quarant’anni, con una frequenza due volte superiore nelle donne. A seguito di un lungo percorso di studi e sperimentazioni è stato approvato anche in Italia ocrelizumab, una nuova soluzione terapeutica che viene a colmare importanti bisogni insoddisfatti nella gestione delle forme recidivanti della sclerosi multipla/Smr (85 per cento dei casi) e allo stesso tempo costituisce il primo e unico trattamento per le forme primariamente progressive/Smpp (15 per cento dei casi). La molecola ha ricevuto l’approvazione di Aifa per la rimborsabilità in fascia H ed è erogabile solo in ambito ospedaliero. «Ocrelizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che ha la peculiarità unica di attaccare un tipo specifico di linfociti B, ovvero quelli che esprimono il recettore CD20», spiega Giancarlo Comi, diretto-

re del dipartimento di Neurologia e dell’Istituto di neurologia sperimentale (Inspe) dell’università “Vita-Salute San Raffaele”, Irccs ospedale San Raffaele. «È noto come queste cellule svolgano un ruolo chiave nell’aggressione che il sistema immunitario scatena contro le cellule nervose e la guaina mielinica che le ricopre, causa dei sintomi associati alla sclerosi multipla». Il farmaco non attacca però le cellule staminali o le plasmacellule, consentendo così di preservare importanti funzioni del sistema immunitario.

EFFICACIA E SICUREZZA I dati ottenuti nell’ambito degli studi registrativi hanno dimostrato l’elevata potenza del farmaco, la cui efficacia è risultata superiore a quella dell’interferone b-1a ad alte dosi, il trattamento più frequente per le forme di malattia in ricaduta e remissione, nel ridurre l’attività clinica e sub-clinica di malattia. Inoltre, da un’analisi condotta sul periodo di estensione in aperto degli studi è emerso che quattro anni di trattamento

continuo con ocrelizumab hanno comportato nella sclerosi multipla recidivante una riduzione sostenuta dell’attività di malattia sottostante. Tale riduzione è stata osservata anche nei pazienti che sono stati trattati con ocrelizumab per due anni, a seguito di un precedente trattamento, sempre di due anni, con interferone. Mentre nelle persone con sclerosi multipla primariamente progressiva, ocrelizumab può ritardare di sette anni l’insorgenza della necessità di impiegare la sedia a rotelle. Il profilo di sicurezza favorevole di ocrelizumab ne consente l’utilizzo fin dalle fasi precoci della malattia, soprattutto nelle forme recidivanti, di maggiore impatto e ancora prive di una soluzione terapeutica in grado di coniugare efficacia e sicurezza. «Ocrelizumab viene somministrato per infusione endovenosa ogni sei mesi (la prima prevede due infusioni da 300 mg a due settimane di distanza l’una dall’altra, le successive un’infusione singola da 600 mg) e non prevede la conduzione di analisi di routine tra i dosaggi: questi aspetti ne confermano la sua grande semplicità d’impiego», sottolinea Carlo Pozzilli, ordinario di Neurologia alla Sapienza e direttore del Centro sclerosi multipla dell’ospedale Sant’Andrea di Roma. «Si tratta di un notevole passo avanti rispetto agli approcci orali quotidiani e alle infusioni a cadenza mensile attualmente disponibili. Alla luce di queste caratteristiche, credo che il nuovo farmaco apporti un importante cambiamento per le persone con sclerosi multipla, sia per il rallentamento della progressione della patologia sia per un miglioramento della loro qualità di vita in generale».

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iniziative

FARMACIA

Daniel Fiacchini, Giancarlo Icardi Pier Luigi Lopalco, Michele Conversano

#COMUNICARE i #VACCINI per la #SALUTE pubblica Per aiutare gli operatori sanitari a comprendere come si comunica, come contrastare con il dialogo le percezioni sbagliate e come confrontarsi sempre sul piano della razionalità nasce “#Comunicare i #vaccini per la #salute pubblica”, scritto da alcuni dei massimi esperti in materia di vaccini: Daniel Fiacchini, Giancarlo Icardi, Pier Luigi Lopalco e Michele Conversano. Il manuale, con un linguaggio semplice e chiaro, mette a disposizione di tutti le conoscenze essenziali e indispensabili per poter attuare corrette strategie comunicative e per poter affrontare al meglio il dibattito sul tema delle vaccinazioni. Il libro propone un percorso che parte dalla costruzione della credibilità del comunicatore e dal miglioramento della comunicazione istituzionale, per poi analizzare la comunicazione su vecchi e nuovi media, i colloqui individuali con i genitori esitanti e la gestione di un dibattito pubblico.

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di Giuseppe Tandoi

iniziative

Impresa etica

perché no? La settima edizione, a Milano, di “A seminar la buona pianta”, occasione per parlare di sviluppo sostenibile e beni comuni

Fino a qualche anno l’espressione “impresa etica” suonava un po’ strana, sembrava quasi un ossimoro: è davvero possibile che un’azienda abbia come priorità, insieme a quella ovvia del profitto, la responsabilità sociale del proprio agire? Passano gli anni e si afferma sempre di più un’idea di economia sostenibile e di una impresa che, di pari passo, abbia a cuore certi valori. Aboca, da parte sua, ci ha sempre creduto. L’azienda di San Sepolcro, focalizzata sui prodotti naturali, dal 2012 organizza a Milano “A seminar la buona pianta”, rassegna culturale che vede alternarsi in un ricco calendario di appuntamenti artisti, scienziati e performer di vario genere. Per celebrare il nostro rapporto con il mondo vegetale ma, soprattutto, per discutere di

sviluppo sostenibile. Che non è più una chimera. Come è successo anche per l’edizione 2018, tenutasi a fine settembre. Tra gli ospiti Christian Felber, autore e storico austriaco nonché fautore dell’“economia del bene comune” e della “banca democratica”. «Non si deve più distinguere tra etica e business», sostiene, «si tratta però di cambiare visione della vita. L’economia dei common goods è fondata su un presupposto: il denaro è un mezzo piegato a un obiettivo, la good life». Non è utopia, secondo Felber, invocare un ritorno ai principi delle costituzioni più vicine al rispetto dei diritti dei cittadini, così come pensare a un sistema bancario che non sia improntato esclusivamente al profitto.

A questa nuova forma di economia sostenibile, cui si ispirano, nel mondo, già numerose associazioni, Aboca ha aderito da tempo. Risale a pochi mesi fa, tra l’altro, l’atto notarile con cui ha modificato il proprio statuto, diventando società benefit; Una conferma, anche a livello legale, di una vocazione aziendale in cui si fondono attività imprenditoriale e ricerca del bene comune. «Il percorso di Aboca», sintetizza l’amministratore delegato Massimo Mercati, «si ispira a una visione sistemica dell’esistenza - l’attività umana come sistema di reti integrate - e a un semplice principio: non può esistere una crescita illimitata in un sistema finito come quello rappresentato dalla Terra che abitiamo».

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di Giuseppe Tandoi

il libro

Segreti

svelati Si conclude la trilogia sulla dermocosmesi in farmacia firmata da Maria Teresa Ascioti ed Elena Penazzi

Il volume Reparto dermocosmetico. Guida all’estetica in farmacia, edito da Edra, è stato preceduto, negli anni scorsi, da una Guida all’uso e da una Guida al cross selling, firmati dalle medesime autrici. In realtà all’ultima pubblicazione hanno collaborato altri farmacisti che sul reparto hanno puntato molto. Se ne è parlato a Roma, nel corso di FarmacistaPiù, in un vivace dibattito nel quale, tra le altre cose, la psicologa Eleonora Saladino ha evidenziato quanto sia importante, per chi gestisce il reparto, considerare il nuovo approccio delle clienti a quel tipo di prodotti, sui quali sempre più forte deve essere la concorrenza della farmacia ai canali tradizionali. Quello che Ascioti e Penazzi promuovono è un «approccio olistico, che tenga conto cioè di tutto ciò che la persona percepisce, elabora ed esperisce e che contribuisce a renderla ciò che è e ciò che prova. Un approccio al futuro con un cuore antico. Un ritorno a relazioni solide, fiduciarie e professionali, con al centro la persona e il suo universo cognitivo e relazionale». Ne consegue una trattazione molto variegata, che va dalla “psicologia estetica in farmacia” alla “nutrizione e integrazione” fino ai “servizi specialistici in farmacia”. Quest’ultimo capitolo si occupa, tra le al-

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tre cose, di “estetica oncologica”, argomento di grande attualità anche grazie ai corsi di formazione avviati negli ultimi tempi e di cui Elena Penazzi è la principale artefice. In appendice al volume le schede tecniche e i protocolli dermocosmetici viso e corpo in cabina. Il rischio da evitare, per il titolare che spinge sul reparto dermocosmesi, è che esso diventi una sorta di fabbrica delle illusioni, un luogo artificiale dove vendere prodotti miracolosi invece che proporre una relazione prima di tutto umana, nella quale il farmacista sappia cogliere gli aspetti psicologici ed emotivi della cliente. Anche questi sono “servizi”, anche questa è educazione sanitaria, anche questo è un contesto nel quale esplicare appieno la propria professionalità. Un ruolo sociale che, come si legge nel secondo capitolo, si manifesta anche evitando che «il reparto di dermocosmesi sia considerato un reparto che vende illusioni e speranze. Bisogna guardarsi dai pericoli di una bellezza a tutti i costi e dalle suggestioni che caratterizzano il mondo puramente economico del prodotto di bellezza», cercando accuratamente di non «avallare soluzioni pubblicitarie tanto miracolose quanto ingannevoli».

REPARTO DERMOCOSMETICO Guida all’estetica in farmacia Maria Teresa Ascioti, Elena Penazzi Edra, 2018, pp. 140



Legale

L Il collegio di secondo grado dei giudizi disciplinari deve essere autonomo e indipendente

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a cura dello studio dell’avvocato Bruno Riccardo Nicoloso, Firenze-Roma (b.r.nicoloso@tin.it)

a Cceps

riformata Lo ha detto il Consiglio di Stato, con la 11/2018: “Doveri e obblighi”). La prima, atsentenza 3 luglio 2018 n. 4059, a seguito tinente un obbligo fissato dai principi giudi un contenzioso amministrativo, che ha ridici, viene ascritta alla giurisdizione avuto anche un passaggio alla Corte Coordinaria e amministrativa dello Stato; la stituzionale con la sentenza 7 ottobre seconda, attinente un dovere etico indica2016 n. 215, sulla natura della Commisto da canoni deontologici, viene ascritta sione centrale per gli esercenti le profesalla giurisdizione domestica nelle due fasi sioni sanitarie (Cceps), quale giudice di cui s’è detto, rimanendo per entrambe d’appello delle deciriservato lo scrutinio di sioni amministrative legittimità della Corte di la natura degli Ordini sanitari, Cassazione e quello di della tra cui quello dei farcostituzionalità della macisti, in materia diCorte costituzionale. Commissione sciplinare. L’occasione di una tale centrale È ben noto, ma è opautorevole precisazione per portuno ricordarlo, sulla natura dei poteri gli che l’autodichia, cioè della Commissione è staesercenti la iurisdizione dometa data dalla criticità stica delle responsabidella sua composizione le lità deontologiche che ha avuto un articolaprofessioni (con ricaduta disciplito contenzioso. sanitarie nare) del farmacista La Commissione è stata che svolge la profescostituita con il Decreto sione nel “sistema farmacia” - quale opeLuogotenenziale n. 233/1946, recentemenratore sanitario affidatario in regime te riformato - ma non su questo punto concessorio di un servizio pubblico e sodalla Legge n. 3/2018, e della sua ciale che assicura attraverso una struttucomposizione si è interessata, come s’è ra organizzata in favore d’impresa - si detto, la Corte Costituzionale che ha dicolloca nella ripartizione della giurisdiziochiarato l’illegittimità costituzionale ne in materia di responsabilità giuridicodell’articolo 17 di tale decreto secondo cui professionale ed etico professionale del avrebbero dovuto far parte di tale organo farmacista che esercita la professione atdisciplinare due funzionari del ministero traverso un’impresa affidataria di un serdella Sanità (ora Salute), che è parte nevizio pubblico e sociale (Punto Effe n. cessaria del procedimento disciplinare, in


Legale quanto legittimata a impugnare le decisioni di primo grado pronunciati da parte dei Consigli direttivi degli Ordini professionali. Con Decreto del presidente del Consiglio dei ministri, 27 dicembre 2016 è stata così ricostituita la Commissione, e il Consiglio Superiore di Sanità ha indicato

nuovamente, quali suoi componenti, due dirigenti del ministero della Salute: tale indicazione è stata validata dal Tar del Lazio secondo cui, rispetto a tale potere di nomina, non si ponessero più i medesimi dubbi sulla terziarietà e indipendenza già scrutinati dalla Corte Costituzionale.

Il Consiglio di Stato è stato di diverso avviso e, con la citata sentenza 3 luglio 2018, n. 4059 (che fa eco a una sua precedente pronuncia 6, febbraio 2018, n. 769), ha ritenuto che i due dirigenti del ministero della Salute, ancorché designati dal Consiglio superiore di sanità, non possa-

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Legale 56

qualsivoglia soggezione del proprio staCentrale, soprattutto con riferimenti ai tus economico e giuridico al ministero suoi poteri, ha natura giurisdizionale alla della Salute, offrano le necessarie e suffiluce di un’interpretazione sistematica cienti garanzie di imparzialità e di indidelle disposizioni dell’ordinamento in pendenza nel proprio materia e, comunque, operato di componenti di quelle già contenute della Commissione stesnella disciplina del la cceps sa, quale organo decisio1946, e che il sistema nale della giurisdizione deve essere della giurisdizione prosoggetta speciale in sede disciplifessionale rimonta a nare. tempi precedenti alla ai principi Costituzione, a tempi, della cioè, in cui la discipliLA RATIO carta na della giurisdizione e Ben al di là del decisum si pone l’obiter dictum, costituzionale la tutela stessa delle situazioni soggettive era che vi sta a monte, sulla molto diversa, rispetto a quella della Carnatura della Commissione centrale, nata ta costituzionale». (nel 1946) prima dell’avvento della Costino fornire sul piano sostanziale i requisiti Di tal che «pur restando valido l’auspicio tuzione (nel 1948), ma interpretata alla ludi autonomia ed indipendenza dal miniche il legislatore intervenga con una discice della Costituzione nelle logiche della stero della Salute e la loro indicazione riplina della materia più moderna, più orgaprima sentenza della Corte Costituzionaproponga la s tes sa situazione nica e più rispettosa dei principi le, 14 giugno 1956, n. 1, che ha avallato la d’incompatibilità censurata dalla Corte costituzionali ed europei, allo stato della letesi di Piero Calamandrei - contrastata Costituzionale. gislazione vigente, quale rimodulata dalle dalla Avvocatura dello Stato (!) - sulla Di tal che l’Istituto superiore di sanità e pronunce della Corte costituzionale, quecompetenza esclusiva della Consulta a la presidenza del Consiglio dei ministri sto Consiglio di Stato non può che applicadichiarazione la illegittimità costituzionadovranno provvedere, nell’ambito delle re detta legislazione, anteriore all’entrata in le anche delle leggi anteriori alla Costiturispettive competenze, alla designazione vigore della Costituzione, ma in conformità zione, nella fattispecie il Codice di e alla nomina di due membri, effettivo e ai superiori principi costituzionali e alla publlica sicurezza di marchiana matrice supplente, della Commissione che però sua interpretazione fornita dal Giudice dellegislativa fascista*. forniscano, da un lato, per ambito attitule leggi, completando sul piano della tutela Nel nostro caso vale al riguardo il riferidinale le richieste professionalità e comgiurisdizionale amministrativa, contro mento testuale alla pronuncia del Consipetenza e, dall’altro, per l’assenza di eventuali atti che contro tali principi si ponglio di Stato, secondo cui «la Commissione gano, la loro doverosa attuazione, anzitutto quanto alle garanzie di imparzialità e di inOcchiali da vedere, per vedere: dipendenza che presidiano l’organo decisionale di giurisdizione speciale». Le Nozze di Figaro, Atto terzo In una parola, ma questo lo ripete questo Osservatorio, la giurisdizione speciaL’imparzialità e l’indipendenza dei giudici nella Cceps, fatta valere dalla Corte le - come nella volta e nell’indice puntato Costituzionale e ribadita dal Consiglio di Stato, fa venire in mente, con una certa nell’affresco del Palazzo dei Giudici a Fiforzatura, la giurisdizione domestica del Conte nelle Nozze di Figaro K 492, di renze - riservata alla Commissione cenMozart. trale deve essere soggetta ai principi Atto terzo, Scena quarta della Carta costituzionale anche per Susanna a Figaro quanto riguarda la pur autorevole indicaTaci: senza avvocato hai già vinto la causa …. zione dei suoi componenti, che non tolleConte (solo) ra di certo indicazioni contra tractatum, Hai già vinto la causa? secondo il dictum della Consulta. Cosa sento! In qual laccio io cadea? PER UN APPROFONDIMENTO: Di tal modo punirvi… a piacer mio P. Calamandrei, La prima sentenza della Corte Costituzionale (n. 1/1956), in Rivista la sentenza sarà!... trimestrale di diritto ed economia farmaceutici; 2010, fascicolo 0, Memoranda.

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Legale

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Spigolature

Rinnovato Cda

della Fondazione Cannavò La Fondazione Francesco Cannavò - costituita nel 2004 per iniziativa della Fofi con lo scopo di valorizzare la figura e il ruolo del farmacista e promuoverne l’evoluzione - ha rinnovato il suo Consiglio di amministrazione. Alla presidenza è stato nominato il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri e alla vicepresidenza Alberto Meloncelli; i consiglieri sono Anna Olivetti, Andrea Mandelli e Antonio Mastroianni. «In questi anni la Fondazione Cannavò ha operato con grande effica-

cia in un ambito fondamentale q uale la formazione e l’aggiornamento del professionista, rappresentando un riferimento per i farmacisti. Ma ha anche contribuito ad approfondire la conoscenza degli orientamenti e delle condizioni reali della nostra categoria, ha sviluppato iniziative e servizi come la piattaforma Farma Lavoro e ha dato vita, con la Federazione, a FarmacistaPiù, il Congresso nazionale dei farmacisti italiani» dichiara Mandelli. «Nell’assumere la presidenza

della Fondazione il mio pensiero va a Giacomo Leopardi, che ne è stato il promotore e il primo presidente», aggiunge D’Ambrosio Lettieri. «La mission della Fondazione appare oggi ancora più rilevante in ragione della perfetta coincidenza degli scopi statutari con una fase di profonda evoluzione del ruolo professionale del farmacista e della farmacia italiana che, come emerso nel corso del nostro quinto Congresso nazionale, sono chiamati a un importante processo

di “riconversione culturale” che ci mantenga in sintonia con il sistema sanitario e sia capace di farci esprimere pienamente un patrimonio di competenze che poniamo al servizio della comunità e idonee ad attuare un percorso di prevenzione e cura attraverso la “presa in carico” del paziente».

Il Futuro della sanità a milano

La quindicesima edizione de Il futuro della sanità si terrà il 22 novembre presso Superstudio Più a Milano. Riprendendo i temi trattati nella passata edizione, l’incontro tornerà sul tema dell’innovazione, grazie alla conduzione di Nicola Porro, che aiuterà a indagare il punto di vista di chi programma l’innovazione medicale nel nostro Paese; chi ne decide l’acquisto; chi la utilizza quotidianamente. A interpretare questo scenario complesso e articolato sono stati chiamati alcuni speaker d’eccezione, tra i quali: Rosanna Tarricone (associato del dipartimento di Analisi delle politiche e management pubblico alla Bocconi); Francesco Gabbrielli (direttore del Centro nazionale per la telemedicina e le nuove tecnologie assistenziali presso l’Iss); Franca Melfi (direttrice della sezione di Chirurgia toracica mininvasiva e robotica e del Centro multidisciplinare di Chirurgia robotica presso l’Ao Universitaria Pisana); Francesco Montorsi (dipartimento di Urologia dell’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano); Filomena Pietrantonio (direttore Uo Medicina generale presso il Polo Ospedaliero H2 di Albano Laziale); Marco Pozzi (direttore Sod Cardiochirurgia e Cardiologia pediatrica e congenita presso l’Ao Ospedali Riuniti di Ancona). Per informazioni: ufficio comunicazione, tel. 02/93305382, mob. 344/3488054, futurodellasanita@abmedica.it.

Rapporto annuale

sulla farmacia Indagini diagnostiche e screening per l’individuazione di fattori di rischio; attivazione di servizi (Cup, telemedicina); esami strumentali per il monitoraggio delle patologie; supporto ai pazienti per una più efficace aderenza terapeutica nelle patologie croniche (diabete, Bpco, malattie cardiovascolari…); presenza nelle farmacie di ulteriori professionisti (infermiere, psicologo, nutrizionista…) e coinvolgimento in campagne informative per l’educazione alla salute: questi tra gli oltre cinquanta indicatori presi in esame dall’indagine avviata da Cittadinanzattiva con le farmacie Federfarma aderenti all’iniziativa. L’indagine rientra nel progetto “Rapporto annuale sulla farmacia, presidio del Servizio sanitario nazionale”, promosso da Cittadinanzattiva in partnership con Federfarma e con il supporto non condizionato di Teva. L’obiettivo è quello di fornire una panoramica della situazione delle farmacie italiane e dei servizi offerti ai cittadini, con particolare riferimento ai bisogni dei malati cronici e con un approfondimento riguardante le aree interne, cioè le aree disagiate del territorio nelle quali la farmacia rappresenta spesso l’unico presidio sanitario a disposizione delle persone, in gran parte anziane, che vi risiedono.

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un sondaggio a Verona Un’impennata che sfiora il 700 per cento nei sei mesi successivi all’entrata in vigore della normativa che permette alle donne maggiorenni di acquistare la “pillola del giorno dopo” direttamente in farmacia senza la ricetta medica. È questa la situazione registrata da un’indagine anonima di Federfarma Verona che ha voluto monitorare in 84 farmacie del territorio

l’utilizzo dei prodotti cosiddetti “intercettivi” oggi in commercio a base di levonorgestrel e ulipristal acetato, entrambi classificati come contraccettivi di emergenza. La ricerca ha fatto emergere dati poco rassicuranti sulla profilassi sessuale della popolazione. Parallelamente all’aumento dell’utilizzo della pillola post-coitale emerge, infatti, il dato nazionale divulgato

dall’Istituto superiore di sanità dell’incremento delle malattie sessualmente trasmissibili con un milione di nuove infezioni al giorno, 4.000 nuovi casi di infezioni da Hiv all’anno e un calo del consumo di preservativi pari al 13 per cento dal 2007 al 2016, che relega l’Italia agli ultimi posti della classifica dei Paesi europei per quanto riguarda l’utilizzo del profilattico.

«I dati anonimi che abbiamo acquisito grazie alla rilevazione effettuata da ogni singola farmacia sono da analizzare con grande attenzione perché fanno emergere tendenze igieniche e comportamentali ad altissimo rischio, soprattutto nella fascia di popolazione che va dal 15 ai 24 anni», sottolinea Arianna Capri, vice presidente di Federfarma Verona.

Spigolature

Pillola del giorno dopo Sop

Consegna farmaci

urgenti a Genova È stato presentato, a Genova, il servizio notturno di consegna gratuita a domicilio di farmaci urgenti nella zona colpita dal crollo del ponte Morandi. L’iniziativa è stata resa possibile grazie all’impegno di Federfarma Genova e dell’Ordine dei farmacisti locale, con il contributo non condizionato di Zentiva Italia e il supporto di LeasePlan Italia. Obiettivo: andare incontro alle esigenze della popolazione che vive

una situazione di disagio in conseguenza del disastro di agosto. Il servizio verrà erogato dalla farmacia Pescetto h24. L’attività punta a limitare gli spostamenti degli abitanti in un’area dalla circolazione difficoltosa. «Il servizio appare ancora più indispensabile vista l’emergenza dovuta al crollo del Ponte Morandi», spiega il presidente di Federfarma Genova Carlo Rebecchi. «In una città come la

nostra, nella quale si contano molti anziani ed è notevolmente cresciuto il numero di nuclei famigliari composti da una sola persona, Federfarma mette in campo le proprie conoscenze e la propria professionalità per garantire un servizio di salute». La consegna dei farmaci urgenti è garantita tutti i giorni, dalle 22 alle 6 del mattino, contattando il numero 010261609. Il servizio è disponibile per tutti i cittadini che

Nuovo impianto Gsk a

vivono nell’area della Val Polcevera (Rivarolo, Bolzaneto, Pontedecimo) e nel Ponente cittadino (Cornigliano, Sestri Ponente, Pegli, Prà e Voltri).

Parma

Inaugurato un nuovo impianto di 1.500 mq nello stabilimento Gsk di San Polo di Torrile a Parma. La struttura, del valore di trenta milioni di euro, è dedicata alla produzione e al confezionamento di fostemsavir, un farmaco per l’infezione da virus Hiv, per rispondere ai bisogni di pazienti multitrattati (i cosiddetti pazienti Heavily treatment experienced, Hte, che hanno fallito più linee terapeutiche). Fostemsavir sarà prodotto da Gsk per conto di ViiV Healthcare, azienda globale specializzata nell’Hiv a maggioranza GlaxoSmithKline, in partecipazione con Pfizer Inc. e Shionogi Limited. «Oggi diamo un segnale importante di consolidamento della nostra presenza in questo territorio nel lungo periodo attraverso una forte innovazione», sottolinea Maria Chiara Amadei, direttore dello stabilimento. «Anche se qui produciamo per tutto il mondo farmaci innovativi con l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, realizzare una struttura ad hoc per produrre un farmaco anti-Hiv come fostemsavir è stata una sfida che siamo riusciti a vincere grazie all’impegno dei nostri collaboratori e alle competenze tecniche del territorio. Sono particolarmente lieta di poter dire che Parma ha dato, da questo punto di vista, un contributo importante all’interno della profonda trasformazione tecnologica e innovativa che sta rivoluzionando il settore salute a livello globale. Da domani il nuovo impianto inizierà a produrre i primi lotti per la presentazione della domanda di registrazione per fostemsavir negli Stati Uniti e in Europa nel 2019/2020».

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consigli

di Luigi Marafante

Una formula

delicata

PER UNA REGOLARE MOTILITÀ GASTROINTESTINALE Per controllare il meteorismo, oltre a prediligere una dieta che eviti i cibi meteorigeni, può risultare utile l’assunzione di specifici estratti di piante come finocchio, car vi, melissa e camomilla. Aeris Gocce Formula Delicata è ideale per bimbi e mamma, nella nuova formula concentrata con bifidobacterium infa nt i s t i nda l l i z zat o. È

frequente che la comparsa di coliche gassose in adulti e bambini possa essere collegata a squilibri della fermentazione a livello intestinale e quindi strettamente collegato alla qualità della microflora. Per questo motivo è importante mantenere in equilibrio la flora batterica e associare estratti vegetali noti per la fisiologica eliminazione dei gas

intestinali e la regolare motilità. In particolare, Aeris Gocce contiene: camomilla per favorire la digestione e l’eliminazione dei gas; melissa per favorire la regolare motilità gastrointestinale e l’eliminazione dei gas con anche un importante azione rilassante; carvi per favorire la digestione, l’eliminazione dei gas e la regolare motilità. www.specchiasol.it

CONTRO LA CADUTA DEI CAPELLI AnnurtriComplex ha dimostrato grandi capacità nel mantenere in attività il bulbo pilifero ed è stato inoltre attestato come sia in grado di promuovere la formazione di cheratina ad alto peso molecolare, della quale trovano beneficio solo i capelli e le unghie, anch’esse rafforzate, senza favorire assolutamente né la crescita né la pigmentazione di peli. L’assunzione per via orale di questo integratore a base del complesso procianidinico della melannurca è in grado di garantire effetti benefici sulla salute e sulla bellezza dei capelli, aumentandone crescita e trofismo, in modo del tutto efficace e naturale. www.annurkap.it

OCCHI STANCHI O ARROSSATI? Farmigea, azienda farmaceutica leader nel settore oftalmico, lancia sul mercato Blefarette Mask, la nuova maschera occhi riposante, indicata per tutti i tipi di pelle, anche la più delicata. Perfetta per le irritazioni causate da sole, polveri, vento, aria secca o condizionata, ma anche per combattere la secchezza e l’arrossamento dovuti ad affaticamento da video, sforzi della vista prolungati, residui di trucco o notti insonni, svolge un’azione rinfrescante ed emolliente della zona perioculare, nel pieno rispetto della pelle del viso che, come tutti sappiamo, è particolarmente sensibile. www.farmigea.it

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consigli

NASCONO GLI STRUCCANTI A DOPPIA AZIONE

DIFENDERE LA PELLE DAGLI ATTACCHI DEL TEMPO Il nuovo siero Detox Rilastil Multirepair H.A. è la novità in grado di risolvere il problema grazie all’effetto detossinante, ossigenante, idratante, rigenerante e restitutivo della luminosità dell’incarnato. La texture setosa e di rapido assorbimento, piacevole all’applicazione, facilita il ricambio cellulare e contrasta le tossine, rendendo la pelle immediatamente risanata e purificata. La ricerca e gli ingredienti tecnologici impiegati lo rendono un prodotto unico nel suo genere e capace di depurare la pelle da agenti inquinanti, idratandola a fondo e ottenendo, grazie alla sinergia degli ingredienti, un effetto anti-age che non ha precedenti. www.rilastil.com

QUANDO LA GOLA BRUCIA NaturSpray di NaturLabor, un integratore alimentare a base di miele, propoli ed estratti vegetali, offre un ottimo aiuto per il benessere della gola. L’erisimo, in particolare, è in grado di favorire un’azione emolliente e lenitiva sulla mucosa orofaringea facilitando il fisiologico ripristino del tono della voce. Il miele svolge la sua azione grazie a una proteina prodotta dalle api, chiamata “Difensina1”, in grado di inibire la crescita di alcuni batteri. La propoli è un ingrediente ricco in flavonoidi e acidi fenolici, in grado di inibire la crescita di alcuni batteri agendo sulla divisione cellulare. Il tea tree oil svolge un’attività

antimicrobica ad ampio spettro atta a neutralizzare batteri, funghi e persino virus. Inoltre, ha anche un’azione immunostimolante e antinfiammatoria.

www.naturlabor.it

Oggi i Laboratoires Lierac creano un nuovo rituale di trattamento ispirato alla detersione ionica per una detersione a doppia azione, in superficie e in profondità. Efficacia garantita, grazie alla presenza di un agente “micro-magnetico” carico negativamente e positivamente, capace di catturare tutte le impurità della pelle, proprio come un magnete. Tre proposte sensoriali – latte micellare, balsamo in olio e crema mousse – per soddisfare tutte le esigenze in base al tipo di pelle. Infine, la gamma è arricchita da un trattamento tonico, costituito da una lozione gel, che completa la detersione del viso. www.lierac.it

ALOE VERA BIO DA VIVERE A FIOR DI PELLE Per trasformare la detersione corpo in un’esperienza sensoriale unica e intensa, la Farmacia delle Erbe ha creato i Gel Doccia, una gamma di shower gel biologici e naturali a base di aloe vera bio. Una linea cosmetica che nasce dall’unione tra la complessa scienza delle piante officinali e l’innovazione del sapere contemporaneo. Trattamenti body-care dalla texture morbida, per coccolare e detergere il corpo con delicatezza. Sono ideali per l’uso quotidiano e sono disponibili in sette meravigliose varianti: Doccia Relax, Doccia Energy, Doccia Anti-Ox, Doccia Purity, Doccia Shampoo Sport, Doccia Indulge e Doccia Vitality.

www.farmaciadelleerbe.it

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consigli

PER UNA PELLE PURIFICATA, LUMINOSA E IDRATATA Synergy Derm, la Linea di Planet Pharma al carbone vegetale, amplia la propria gamma con due esclusive novità: Black Cream Mask e Black Scrub. Il carbone vegetale, alla base della formulazione di entrambi i prodotti, è in grado di svolgere un’efficace azione purificante e detossificante: come un magnete è capace di catturare impurità cutanee e smog, stimolare i naturali meccanismi detossinanti della pelle, esaltandone la luminosità. Come ingrediente detossinante, rivitalizzante e illuminante è adatto a tutti i tipi di pelle ed è particolarmente indicato per quelle miste e grasse con la presenza di punti neri e impurità. www.planetpharma.it

PER PELLI NORMALI E PER LO SPORT

DIFENDERE LA GOLA DAL CAMBIO DI STAGIONE

La linea Dermafresh di Rottapharm si compone di numerose referenze che si caratterizzano tutte per la deodorazione delicata e particolarmenta adatta alle pelli sensibili. Non fa eccezione il deodorante Dermafresh Pelle Normale Sport di Rottapharm neutralizza gli odori del corpo senza alterare l’equilibrio fisiologico della pelle e impedire la normale traspirazione. Ha un profumo agrumato e fresco, ideale sia per l’uomo che per la donna, garantisce freschezza tutto il giorno. Modalità d’uso: una o due erogazioni direttamente sulla parte da trattare.

La propoli è composta principalmente da resine, balsami e cere, che variano a seconda delle diverse fonti di raccolta. Oltre a queste componenti sono presenti anche polline, oli essenziali, composti organici (come i flavonoidi) e minerali. I flavonoidi presenti nella propoli, come la galangina, esplicano un’attività antibatterica. Maggiore è il contenuto di galangina nei prodotti, maggiore è la loro efficacia. Lenigola Spray Forte è un integratore alimentare che associa le proprietà della propoli all’azione rinfrescante del timo e dell’eucalipto. Con propoli decerata e purificata.

Altissima la concentrazione di flavonoidi per il sollievo della gola irritata.

www.euritaliapharma.it

www.rottapharm.it

PER UNA CORRETTA PULIZIA DEI DENTI Pratico, versatile, dalle linee essenziali: Scalare 33 taumarin è lo spazzolino con testina scalare lunga, in cui qualità, tecnologia e design si incontrano. Risulta ideale per una corretta pulizia di tutte le

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superfici dentali e garantisce una adeguata igiene orale quotidiana. Con una testina lunga, ellittica e a scalare con inclinazione di 15°. È disponibile in tre versioni contraddistinte dalle diverse colorazioni

delle setole: duro (con setole rosso-blu), medio (con setole verdi-blu), morbido (con setole celesti-blu). Ogni confezione è corredata da copritestina per proteggere le setole lo spazzolino. www.tau-marin.it


Umberto Borellini

MANUALE DI COSMETOLOGIA DALLA DERMOCOSMESI FUNZIONALE ALLA COSMECEUTICA

consigli

FARMACIA

Disponibile la nuova edizione del successo editoriale di Umberto Borellini che, con il linguaggio semplice e chiaro che lo contraddistingue, torna a condensare la sua esperienza ormai trentennale nel campo della ricerca dermo-cosmetica. L’Estetista, il Dermatologo, il Medico estetico e il Farmacista troveranno, in questo volume aggiornatissimo, risposte sicure e complete per il proprio interlocutore. L’assunto centrale della cosmetologia è da sempre lo stesso: rispettare la pelle, un organo vitale, intelligente e fisiologicamente importantissimo che si connette strettamente ai sistemi endocrino, nervoso e immunitario e dalla cui salute passa quella dell’intero organismo. I cosmetici, a differenza dei farmaci, sono usati quotidianamente, ed è per questo che l’uso di creme, detergenti, prodotti per il make-up o deodoranti deve fondarsi su una più profonda consapevolezza delle loro caratteristiche. Il volume è aggiornato con le sequenze formulative per i trattamenti estetici più richiesti, i nuovi neurocosmetici e la nomenclatura INCI con i suoi ingredienti, la cosmeceutica, i biodoranti e gli oli eudermici, i profumi e molto altro ancora.

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di Luca Pani, @Luca__Pani, University of Miami

The Blind Spot

Un’agenzia

che corre L’Fda, ente regolatorio americano, sta sempre più assecondando i nuovi sentieri della salute digitale Nonostante da questa parte dell’oceano la potente e temuta agenzia regolatoria Fda sia vista dai suoi denigratori come un pachiderma lento e burocratico incapace di dare ai pazienti e alle loro famiglie le risposte che meritano nei tempi più brevi possibili, a me pare che invece l’Autorità americana sia stata negli ultimi anni straordinariamente ricettiva delle novità in arrivo, certamente molto più che in passato. Sappiamo, per esempio, che nel campo della salute e della farmaceutica le tre aree a massima espansione e più promettenti, con un crescente grado di difficoltà nelle loro applicazioni immediate, sono le seguenti: i sensori indossabili e perimetrali per analizzare la biologia e il comportamento umano nella vita reale; l’analisi di pattern che possano aiutare la predizione di eventi di malattia; la costruzione di interfacce diagnostiche terapeutiche uomo-macchina. Ebbene, circa dodici mesi or sono la Food and drug administration ha pubblicato nuove e più snelle normative per i dispositivi e sensori digitali. Uno di questi è un sistema continuo di monitoraggio del glucosio (CGM) già approvato dalla stessa Fda che invia i dati da un sensore impiantabile sottocute nel braccio a una App mobile tramite un cerotto ricevente, consentendo ai pazienti di conoscere prontamente i livelli glicemici sul loro smartphone. Il sensore rileva rapidamente la glicemia: negli studi clinici, il sistema ha rilevato il 95 per cento degli episodi ipoglicemici (70 mg/ dL) e

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NUove e più snelle le normative emanate in merito a dispositivi e sensori digitali

il 99 per cento degli episodi iperglicemici (180 mg / dL) entro quindici minuti. Una volta configurati gli allarmi, il sistema può fornire tre tipi di avvisi: visivi, uditivi e di vibrazione sul corpo, che forniscono un ulteriore vantaggio in termini di sicurezza, anche durante il sonno. Una volta impiantato dallo specialista, il sensore interno può rimanere nel corpo fino a novanta giorni, un periodo significativamente più lungo rispetto a sensori esterni comparabili che tipicamente devono essere sostituiti al massimo entro dieci giorni. Naturalmente solo operatori sanitari qualificati possono inserire e recuperare l’impianto. Va posizionato appena sotto gli strati superficiali della cute e funziona grazie a un rivestimento chimico fluorescente che emette luce

quando esposto al glucosio in modo da poter indentificare sia le iperglicemie sia le ipoglicemie. Le misurazioni vengono inviate all’apposita App ogni cinque minuti. A conferma del nuovo atteggiamento della Fda in questo campo, è interessante ricordare come dato che il sensore, in uno studio iniziale su 125 pazienti, aveva mostrato gravi reazioni avverse nell’1 per cento dei casi, l’agenzia abbia richiesto uno studio post approvazione e, solo dopo aver affidato l’analisi dei risultati a un comitato consultivo abbia concluso che i benefici superavano il rischio. Insomma, per quanto possano cambiare la strategia generale a quanto pare i regolatori restano per sempre gli stessi, giustamente sempre più attenti alla sicurezza che all’efficacia.

PER APPROFONDIRE: Sito Fda e https://www.eversensediabetes.com/



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