Anno XVI | N° 18 | 17 novembre 2015
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Stampa
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Editoriale 5
Nutrizione
Interazioni tra farmaci e cibo
PARLIAMONe Tra noi
Cooperative protagoniste
Convegni
Le mille proprietà della propoli 6
Diritto
La cointeressenza
PRIMO PIANO Incontri
Alessandro Magnani
Attualità
Luoghi comuni sugli integratori
Mercato
Propensione naturale
Medicina
Glicemia sotto controllo
Alimentazione
Colazione, vietato saltarla
Ecm 10 16
Appropriatezza prescrittiva
30 34 38 40
RUBRICHE Spigolature 54
18 22 28
Prezzo di una copia euro 0,70. A norma dell’art. 74 lett. C del DPR 26/10/72 n° 633 e del DPR 28/12/72. Il pagamento dell’IVA è compreso nel prezzo di vendita. Ai sensi dell’art. 13 del D.lgs. 196/03, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente, sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.lgs 196/03. I dati potranno essere comunicati a soggetti con i quali Edra S.p.A. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Edra S.p.A., Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.lgs 196/03.
Iniziative 56 Intervista a...
58
Consigli per le vendite
60
Farmacisti di carta
64
Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione in conformità al Regolamento CSST Certificazione Editoria Specializzata e Tecnica Per il periodo 1/1/2014-31/12/2014 Periodicità: Quindicinale Tiratura media: 13.498 Diffusione media: 13.107 Certificato CSST n. 2014-2521 del 3/3/2015 Società di Revisione: Metodo Testata Associata
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Editoriale
Impariamo a raccontare Ci sono arrivate in redazione parecchie mail dopo la pubblicazione dell’editoriale “Comunicare di più e meglio” (Punto Effe n.13/2015) e ringraziamo i colleghi farmacisti che ci hanno scritto. Ora però si deve passare all’azione. Quante riviste per il pubblico ci sono nelle farmacie? Troppe, indubbiamente. Alcune fatte bene, altre francamente bruttine, alcune di proprietà delle aziende produttrici di farmaci e altre dei distributori intermedi. Ogni catena tende a farsi la sua rivistina più o meno dignitosa, magari piena di paginoni di sconti, modello Gdo. Paradossale imitare proprio la Grande distribuzione che tanto continua a fare innervosire la categoria dalle pagine dei quotidiani, reclamando a gran voce e con discutibili motivazioni la fascia C. Quante riviste per il pubblico in farmacia sono state create dai farmacisti, proprio da loro, per i clienti? In quante si parla di aderenza alla terapia, di pharmaceutical care, di farmaci, di politica sanitaria e si sottolinea il ruolo prezioso del più accessibile consulente di salute, il farmacista, presente giorno e notte sul territorio? Quante riviste in farmacia sono consegnate direttamente dalle mani del farmacista al cliente-paziente e non lasciate là in un angolo, come accade negli studi medici, a perdere valore e autorevolezza? C’è molto ancora da fare, dicevamo, sul fronte della comunicazione dei farmacisti - su cosa sono, cosa fanno, sul loro ruolo prezioso a tutela della salute - e di quella al pubblico in farmacia. E ce ne sarebbe tanto bisogno, per fare comprendere, magari dopo un servizio dell’ottima Gabanelli a Report, che solo pochissimi farmacisti sono preparatori galenici spietati che utilizzano, d’accordo con i medici, sostanze vietate per far dimagrire i loro pazienti, mettendone a rischio la vita. Quei colleghi andrebbero cacciati dalla professione, senza dubbio. La grande maggioranza dei farmacisti però non ha nulla a che fare con queste pecore nere ed è ogni giorno d’aiuto al banco nella difficile gestione delle patologie croniche, nella scelta di un presidio, di un integratore o di un farmaco di automedicazione. Non lo si dice abbastanza, probabilmente, si lavora troppo in silenzio, sotto traccia. La categoria impari a raccontare, a spiegare, a informare ancora di più. Noi di Edra, grazie a un’importante iniziativa promossa da Federfarma Roma, che sarà presentata il 20 novembre, cerchiamo ancora una volta di essere vicini ai farmacisti, con entusiasmo e passione. 5 novembre 2015
di Laura Benfenati
Parliamone Tra noi
Cooperative protagoniste All’annuale convention di Federfarma.Co e Federfarma Servizi sono emerse tutte la complessità che dovrà affrontare, ma anche le opportunità che avrà, post Ddl concorrenza, il sistema distributivo nelle mani dei farmacisti di Laura Benfenati
I
titolari sono in attesa di una nuova con-
aggregazione non devono essere visti come
del mercato non è possibile in tutti i settori. Il
venzione e tutta la filiera della distribuzio-
una perdita di identità ma hanno lo scopo di ri-
giurista ha ricordato le sentenze della Corte
ne di una nuova remunerazione: in questo
unire le forze di tutti per costruire gruppi forti in
costituzionale e di Giustizia europea, molto
contesto complesso, la centralità del ruo-
grado di confrontarsi con nuovi soggetti. Vo-
chiare nel non ritenere illegittime le norme sul
lo delle cooperative a tutela della farma-
gliamo creare un modello virtuoso da contrap-
contingentamento delle farmacie, finalizzato a
cia è stata ribadita a gran voce in Sardegna,
porre a chi vede nelle farmacie solo imprese
garantire la continuità territoriale, l’operatività
all’annuale convention di Federfarma.Co e
da acquisire, vogliamo il farmacista libero, non
e la piena efficienza del servizio farmaceutico.
Federfarma Servizi.
condizionato nelle sue attività professionali. Noi
«La cosa un po’ sorprendente è che le con-
«La farmacia deve avere un ruolo nella re-
tutti dobbiamo accelerare i processi di delega,
sapevolezze giurisprudenziali non sono di
te della salute e perché quel ruolo non risul-
anche con l’aiuto di nuove risorse economiche
ieri. Perché il legislatore arriva così tardi?», si
ti antieconomico l’aiuto delle cooperative è
ma senza che la funzione di vigilanza dei far-
chiede Giovannini, sottolineando che però le
fondamentale», ha esordito il presidente di
macisti venga meno. Abbiamo una grande de-
recenti decisioni prese dal Parlamento fanno
Federfarma Servizi Antonello Mirone. «La no-
terminazione nel perseguire l’obiettivo di creare
intuire che forse il messaggio, anche se a fati-
stra associazione tutela le sue aziende asso-
un modello di farmacia libera e indipendente con
ca, è passato. «Le dinamiche economiche non
ciate, veri e propri amplificatori delle istanze
alle spalle un gruppo forte e coeso».
devono essere in contrasto con l’utilità sociale.
dei titolari di farmacia che vogliono continua-
Oggi c’è consapevolezza a livello legislativo
re a svolgere la loro attività in modo libero e
Una nuova prospettiva
della funzione di tutela della salute delle farma-
indipendente».
Intanto si continua a parlare di liberalizzazio-
cie. Non era così nel 2012, con il Governo Monti:
Mirone ha proseguito ricordando che, per
ni, anche se il pericolo fascia C fuori sembra
la prospettiva è completamente cambiata».
quanto sia stata importante la battaglia vinta
scampato, almeno per ora. Michele Giovanni-
Il giurista ha proseguito sottolineando che
sulla fascia C, è innegabile che l’ingresso del
ni, docente di diritto amministrativo al Politec-
equiparare taxi e farmacie non ha alcun sen-
capitale porterà a una trasformazione cru-
nico di Milano, ha sottolineato che consentire
so, per le loro funzioni completamente diver-
ciale del mondo della farmacia: «I processi di
al più ampio numero di imprese di beneficiare
se e che i farmacisti dovrebbero smetterla di
6 novembre 2015
Parliamone Tra noi
combattere battaglie di retroguardia, ormai
nel servizio farmaceutico. E siamo abituati a
perse, su orari e turni. Dovrebbero piuttosto
combattere: a Milano 84 farmacie su 500 far-
concentrarsi sulle opportunità e una di que-
macie sono in catena già da diversi anni».
ste è senza dubbio rappresentata dal capitale,
Se cambia lo scenario, deve cambiare il ruolo
che può portare crescita e sviluppo delle far-
della farmacia, lo ha ribadito anche il senatore
macie. «Da oggi sarà più semplice competere
Luigi D’Ambrosio Lettieri, in rappresentanza
da un livello di autosufficienza economica, lo
della Fofi: «L’out of pocket, la spesa privata ha
strumento societario è un’arma a disposizio-
superato gli oltre 30 miliardi in sanità: il busi-
ne», ha concluso Giovannini. «L’approccio del
ness esiste ma lo dobbiamo legare alla com-
legislatore è cambiato, non si interviene più
petenza professionale. Oggi con i tagli del Ssn
rimuovendo vincoli all’ingresso ma sulla di-
e la remunerazione nel “freezer”, il sistema
sciplina dei soggetti protagonisti del mercato,
assicurativo sarà un interlocutore importante
favorendone la crescita in termini di massa
ma non certo per la singola farmacia. Coglia-
critica, con processi di aggregazione. Il nuovo
mo quindi questa evoluzione normativa come
contesto evidenzia che la farmacia non svolge
un’opportunità: se acceleriamo i processi di
una qualunque attività commerciale e ha tratti
delega avremo un futuro gratificante».
di specificità rispetto al mantra liberalizzante,
La catena di farmacisti però deve essere una
per l’elemento caratterizzante della sua utilità
e una sola, come ha ribadito il presidente di
sociale, da tenere ben presente in futuro».
Federfarma Roma, Vittorio Contarina: «Il Ddl concorrenza ha avuto il merito di metterci gli
Dalla crisi alla sfida
uni di fronte agli altri e di farci fare i conti con i
«La Gdo vuole mettere le mani sui 27 miliardi
nostri fantasmi. Ora urge una scelta forte co-
di euro del nostro mercato. I farmacisti sono
me singoli farmacisti e come cooperative, tra
passati da un momento di crisi a un momen-
noi e gli altri, tra chi pensa alla salute pubblica
to di grande sfida che dobbiamo vincere tutti
e chi vuole mettere le mani sulla nostra far-
insieme»: ha esordito così, molto carica, la pre-
macia. Dobbiamo imparare a scegliere da chi
sidente di Federfarma Annarosa Racca, forte
comprare perché il nemico è dietro al monitor.
della rinnovata fiducia dell’assemblea dopo la
Tutti sappiamo cosa sarebbe giusto fare: que-
vittoria sulla fascia C. «Lo Stato ha deciso di
sto disegno di legge conferisce alle cooperati-
mantenere la regolamentazione del settore
ve il ruolo di potenziali salvatori delle farmacie
mentre c’era chi Il servizio farmaceutico vo-
italiane. Dobbiamo costruire un unico gruppo,
leva farlo fuori. Ora stiamo uscendo dalla cri-
che non debba avere paura di nessuno».
si, siamo stabili sul fronte Ssn e in crescita nel
E per farlo, se c’è bisogno di liquidità, si può ri-
resto del mercato. Siamo i più bravi al mondo
correre all’Enpaf che ne ha molta e potrebbe
Case history nel retail Non si può più prescindere dal fare retail, una volta in catena, come ha sottolineato Nathalie Boulet Mendoza, retailing consultant di Cavalieri Retailing: «Il retail ha già imparato a sfruttare tutte le opportunità. Basti pensare a Pizza Hut, a Zara con 5.900 negozi nel mondo e 120 in Italia. L’arrivo di Zara ha portato a un cambiamento radicale nel panorama distributivo, rappresenta una case history di successo nel retail. Le vetrine e l’assortimento cambiano da due a tre volte alla settimana, per esempio, perché in generale chi è attento al consumatore finale cambia le cose in fretta». Poi però esiste il mercato degli ottici che rimane ancora, nonostante le catene, saldamente nelle mani degli indipendenti sia per prossimità, sia per scelte assortimentali e competenze di servizio. Non è accaduto, in quest’ambito, quello che è successo nell’abbigliamento. «Il primo punto chiave del retail è dunque il posizionamento: la prima domanda che si deve fare il titolare è «Chi sono?, Cosa voglio diventi la mia farmacia? Una farmacia professionale, una farmacia boutique, una farmacia drugstore?».
metterla a disposizione delle farmacie in difficoltà, come ha sottolineato il presidente dell’Utifar Eugenio Leopardi.
Tutti i passaggi per “fare catena” «State attenti se non sapete dove andare perché potreste non arrivarci». Ha esordito così Marcello Tarabusi, dello studio Guandalini di Bologna, che ha ricordato anche che davanti a un punto di flesso strategico non basta arrovellarsi a cambiare pelle ma è necessario cambiare cultura e linguaggio. Ci riusciranno i farmacisti? Innanzitutto per “fare catena” bisogna conoscere bene le tecniche di acquisizione 7 novembre 2015
Parliamone Tra noi
delle farmacie: difficile convincere un soggetto a cedere senza una contropartita eco-
circolante e con rapporti bancari meno favorevoli
LA CHECK LIST SU M&A che in passato, la disponibilità di un supporto La check list
nomica, quindi in sintesi, ha scherzato ma non troppo Tarabusi: dare soldi, vedere cammello. Poi ci sono attività preliminari, forme
finanziario/patrimoniale può rappresentare Attività preliminari
tecniche, strumenti statutari, problematiche particolari (figura 1). «Va valutata la fattibilità legale, finanziaria e tecnico operativa dell’operazione, si deve decidere se effettuare un’acquisizione oppure realizzare una partnership, un acquisto o una operazione societaria, vanno definite clausole di gestione, di accesso, di prezzo e di
un’opportunità da cogliere. «Mentre i vantaggi
• Valutazione • Due diligence • Trattativa
Forme tecniche
per alcuni tipi di investitori e per i farmacisti sono
• Partnership vs acquisizione. • Assett deal vs. share deal • Cessione vs. operazioni societarie • Amministrazione / controllo • Circolazione azioni /quote • Tecniche di exit
Strumenti statutari Problematiche particolari
di facile lettura, più complessa è la valutazione dell’impatto di tale apertura di capitale sui distributori intermedi», ha concluso Trombetta. «Alcuni di essi avranno di fronte una grande opportunità, altri una seria minaccia: il discrimine e la capacità di attrarre capitali da investire nel bu-
• Scelta del veicolo • Acquisizioni in blocco • Conversione di crediti
siness delle farmacie. Oggi quindi si riapre, sotto una luce nuova un tema già noto, quello dell’u-
Fonte: Studio Guandalini
garanzia, divieti di concorrenza, devono es-
Figura 1
sere previste vie di uscita alle partnership».
tilizzo da parte dei distributori della “gestione finanziaria” quale strumento competitivo».
Tarabusi spiegherà in uno dei prossimi numeri
Che tipo di capitale?
della rivista nei dettagli tutti questi passaggi.
La possibilità per le farmacie, attraverso la tra-
Certo è che ora questa novità dirompente
sformazione in società di capitali, di aprirsi al
deve essere gestita ma, come ha sottoline-
capitale di rischio apre le porte a soggetti non
ato Giovanni Trombetta dello Studio Guan-
farmacisti che vogliono partecipare, con diver-
dalini «I farmacisti non hanno disdegnato
se modalità, a questo business tanto interes-
l’ingresso massiccio in farmacia di capitale di
sante quanto finora protetto.
debito (banche e fornitori), salvo poi scoprir-
«È rilevante valutare non il caso della parte-
ne “l’invasività” nella gestione non appena le
cipazione di un “socio di capitali” in una sin-
performances reddituali hanno cominciato a
gola farmacia, ma l’eventualità di un ingresso
decrescere».
significativo sul mercato di operatori indu-
Dietro l’angolo ci sono colossi come Wal-
strialmente lontani dalla farmacia ma attratti
greens, Mc Kesson, farmacie indipendenti
dalle potenzialità reddituali di quest’ultima»
sostenute da grandi gruppi, vere e proprie
ha spiegato Trombetta. Operatori professio-
catene. «Dietro un dibattito apparentemente
nali, persone facoltose che vogliono diversi-
tecnico si celano quindi questioni più com-
ficare rispetto ad altre forme di investimeno
plesse, una delle quali è anche l’evoluzione del
(immobiliare o finanziario), per esempio. Pre-
settore della distribuzione intermedia: inevi-
feribilmente non un fondo, a meno che non si
tabilmente i distributori finanziariamente più
negozi anticipatamente la way out, cioè tempi
“strutturati” saranno in grado di integrarsi a
e modalità di uscita. «Per capitale “industriale”
valle mediante acquisizioni o programmi di
invece si intende quello proveniente da opera-
affiliazione (franchising); questo muterà ra-
tori che, pur non essendo farmacisti, hanno un
dicalmente gli equilibri competitivi oggi in
interesse industriale (distributori, produttori di
essere».
farmaci e medical devices,…) e non puramente
Quale modello di rete, dunque? Affiliazione?
finanziario nell’investire nel capitale di una o più
Trombetta ha raccontato che i format “più
farmacie. Si tratta senza dubbio della tipologia
intimi” prevedono un contributo annuo con
di capitale di rischio che, verosimilmente, sarà
percentuale regressiva (mediamente 1 per
più presente nel prossimo futuro, sia perché
cento) a fronte però di un consistente mi-
alcuni distributori hanno già investito diretta-
glioramento della scontistica media di acqui-
mente nelle farmacie, sia perché fenomeni di
sto (maggiore del 38 per cento) ma con due
concentrazione e integrazione verticale sono
paletti rigorosi: la percentuale di fedeltà non
già presenti in molti Paesi».
inferiore all’80 per cento e soprattutto una
Per le farmacie, oggi in cerca di una stabili-
dilazione di pagamento fissa a 30 giorni.
tà patrimoniale e alle prese con contrazioni di 8 novembre 2015
Le potenzialità del prodotto a marchio Federfarma.Co ha sottolineato durante la convention la crescita del prodotto a marchio Profar, che raggiungerà a fine anno un fatturato di 9 milioni e mezzo di euro. L’82 per cento delle farmacie socie di cooperative tratta il prodotto a marchio ma soltanto l’1 per cento con fatturato superiore ai 20.000 euro (il 77 con fatturato inferiore a 2.500). Sono quindi enormi le potenzialità di mercato: «Noi riusciamo ad avere quote rilevanti in 500 farmacie», ha spiegato il direttore di Federfarma.Co Massimo Massa. «In realtà chi tratta il prodotto a marchio Profar cresce sempre di più e lo tratta sempre di più». Massa ha raccontato che gli elettromedicali, per esempio, sono un prodotto qualificante ad alto potenziale. Con cooperative fedeli, farmacie davvero convinte, strumenti di trade marketing e promoter attive il prodotto a marchio può solo crescere. E differenzia la cooperativa dagli altri distributori in farmacia. Federfarma.Co chiede quindi alle cooperative maggiore aderenza ai progetti, condivisione dei processi e deleghe sempre più forti alla centrale. Argomento più attuale che mai.
Ci sono 7 miliardi di persone nel mondo. E per noi ciascuna è speciale.
Parliamone Tra noi
“In Mylan crediamo che i farmaci a disposizione delle persone debbano essere sempre di alta qualità.” Heather Bresch, AD, Mylan
Una salute migliore per un mondo migliore
7MLD:1
La nostra visione “Una salute migliore per un mondo migliore” consiste nel fornire l’accesso a cure di qualità a 7 miliardi di persone nel mondo, una persona alla volta. Chiamiamo questa nostra aspirazione 7MLD:1. Ambiziosa? Senza dubbio. Possibile? Certamente. Per noi l’alta qualità è fondamentale, ci impegniamo costantemente per raggiungere e mantenere standard elevati. Mylan si impegna nel monitoraggio del profilo di sicurezza dei propri farmaci, grazie a misure che prevengano o minimizzino i rischi connessi all’uso dei medicinali e alla valutazione dei benefici effettivi della terapia. Per saperne di più: Mylanperunasalutemigliore.it
9 novembre 2015
Primo piano Intervista
A tutto sprint Dalla passione per lo sport una nuova idea per la farmacia: produrre integratori in proprio per poi diventare consulente di atleti professionisti. A colloquio con Alessandro Magnani, titolare di Imola di Mariasandra Aicardi
Non solo dietro il banco Nato a Imola nel 1960, Alessandro Magnani si è laureato in Farmacia a Bologna ed è titolare della Farmacia Magnani di Fontanelice (Bo). Consigliere provinciale Federfarma dal 2005, attualmente è presidente rurale e referente per la zona di Imola. Come discente ha seguito i più importanti corsi su alimentazione e integrazione per sportivi, dal primo negli anni Novanta del professor Miserocchi dell’Università di Milano a quello recentissimo organizzato da Federfarma a Milano Expo. È stato relatore in diversi corsi sul tema integrazione e sport. In particolare, nel periodo 2006-2013, ha tenuto questi corsi per conto della Federazione motociclistica italiana. È consulente per l’integrazione di squadre di ciclismo, mountain bike, nuoto e rugby, e consulente personale per l’integrazione di atleti delle stesse discipline e di triathlon, motocross, enduro e moto velocità. Ha praticato e pratica numerosi sport, tra i quali rugby, enduro e mountain bike. Il 3 giugno 2003 è stato ricevuto al Quirinale dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi, quale accompagnatore del pilota Andrea Bartolini, vincitore di tre titoli mondiali di motocross. Per saperne di più: www.magnusline.com.
10 novembre 2015
Primo piano Intervista
A
lessandro Magnani ha fatto della sua passione una professione,
da
quando,
vent’anni fa, era il 1995, iniziò per curiosità a interessarsi di
integrazione nello sport, spinto dai compagni di allenamento che gli chiedevano qualcosa di efficace da mettere in borraccia. Qual è stata la tua formazione? Per soddisfare la richiesta degli amici sportivi e la mia esigenza di conoscenza dovevo necessariamente documentarmi. Ricordo quanto fu illuminante e importante il primo corso che frequentai. Ebbi infatti la fortuna di accedere agli insegnamenti di Giuseppe Miserocchi, ordinario di Fisiologia umana all’Università di Milano e direttore della Scuola di specializzazione in Medicina dello sport. Quel docente ebbe il merito di stimolare ulteriormente la mia curiosità, portandomi ad approfondire l’argomento attraverso la lettura dei testi da lui consigliati, che per quei tempi erano davvero all’avanguardia e sono validissimi tuttora. In seguito perfezionai la mia formazione iscrivendomi ad altri corsi specifici. Fu così che mi costruii le basi della mia specializzazione. Questa cultura ti ha consentito di soddisfare le richieste degli amici sportivi? Certo, e non solo le loro. Il passaparola me ne ha portati altri e altri ancora, e questo è stato davvero molto stimolante. Le mie nuove conoscenze in materia mi avevano messo in grado di selezionare le aziende da trattare in farmacia, facendo in primis una scelta di qua-
lità e badando bene che i prodotti non contenessero sostanze dopanti. Per un’ulteriore sicurezza effettuavo anche controlli sulla purezza delle sostanze impiegate, indagando
Ho creato una mia linea, un brand che ho tuttora e nel tempo ho sviluppato, per riuscire ad avere integratori inesistenti sul mercato ma molto utili per alcune discipline sportive, soprattutto di endurance
sulla loro provenienza presso i fornitori delle materie prime e lungo la filiera. Poi, con l’aumentare delle richieste, crebbe anche l’esi-
al ministero della Salute. Ho perciò creato una
sì che alcune aziende mi assumessero co-
genza di offrire agli atleti qualcosa in più, oltre
mia linea - un brand che ho tuttora e nel tem-
me consulente, chiedendomi consigli sulla
il mercato degli integratori “industriali”.
po ho sviluppato - per riuscire ad avere inte-
formulazione di nuovi integratori, e insieme
gratori inesistenti sul mercato, ma molto utili
studiamo la strada per renderli sempre più
Sei quindi diventato un formulatore?
per alcune discipline sportive, soprattutto di
efficaci, cioè rispondere alle esigenze degli
Sì, ho formulato alcuni prodotti e li ho notificati
endurance. Questa mia competenza ha fatto
atleti nel rispetto dei parametri di legge.
11 novembre 2015
Primo piano Intervista
motociclismo, sport in cui alcuni campioni
Iniziai a organizzare i primi corsi, con lezioni durante i periodi di preparazione alle gare, in inverno. La formazione “sul campo” verteva sulle linee guida dell’alimentazione, insegnavo agli atleti a trovare la strada giusta nella giungla degli integratori alimentari
sono i testimonial di bibite energetiche ricche di caffeina. È davvero facile per i giovanissimi atleti abusare di queste bevande e al tempo stesso assumerla con gli integratori. Una specializzazione dettata dalla passione? O è una strategia per fare business? È la passione che mi ha sempre guidato, allora come oggi. Più l’esperienza aumenta e più la mia formazione continua: ogni atleta
Parlami dei tuoi esordi come consulente
Tenerife e, come consulente della Federazio-
che conosco è un caso a sé, nuovo, e io im-
I primi atleti che ho seguito, dal 1995 per molti
ne motociclistica italiana, iniziai a organizzare i
paro sempre qualcosa. Il mio consiglio è cali-
anni, erano i piloti del motocross. Posso dire
primi corsi, con lezioni durante i periodi di pre-
brato al tipo di sport e alla persona. Ho capito,
di aver vinto il primo titolo mondiale nel 1999
parazione alle gare, in inverno. La formazione
per esempio, come due atleti professionisti,
con Andrea Bartolini sulla Yamaha. Di conse-
“sul campo” verteva sulle linee guida dell’a-
molto simili, impegnati nello stesso tipo di
guenza divenni il consulente di tutti i piloti uf-
limentazione, insegnavo agll atleti a trovare
sport e specialità, con gli stessi turni di alle-
ficiali della scuderia Yamaha, compreso il dieci
la strada giusta nella giungla degli integratori
namento, necessitino di due differenti piani
volte campione del mondo Stefan Everts, un
per lo sport. Faccio un esempio che riguarda
di integrazione. Uno può avere la tendenza
atleta belga. Per seguirlo, anche attraver-
la caffeina: da quando è stata tolta dalle so-
a ingrassare troppo, ad appesantirsi, l’altro il
so un fitto scambio di mail, lavoravo fianco a
stanze dopanti abbiamo assistito al lancio sul
problema opposto. L’approccio è anche psi-
fianco con il suo medico personale di Bruxel-
mercato di integratori ricchissimi di questa
cologico. Ogni atleta ha un diverso rapporto
les, che si occupava della parte clinica e delle
sostanza. Noi sappiamo benissimo i rischi
con l’integrazione: non tutti gradiscono pren-
analisi del sangue, mentre io in parallelo pre-
che si corrono assumendo un eccesso di caf-
dere prodotti in quantità massicce, ed è inutile
paravo i piani di integrazione.
feina: oltre a un certo limite porta a tachicar-
convincerli a farlo, mentre è bene convincere
dia e a un eccesso di nervosismo nell’atleta.
quelli che ne assumono troppi a prenderne
Oltre alla consulenza, qual era il tuo ruolo?
Ecco perché il mio ruolo in Federazione è an-
pochi e mirati. Sottolineo quindi l’importanza
In quegli anni viaggiai molto seguendo i miei
che quello di educare i giovani, sottolineando
della personalizzazione nell’integrazione e il
atleti, con trasferte in Belgio, in Francia, a
questo aspetto, soprattutto a chi pratica
valore aggiunto che il farmacista, con la sua
12 novembre 2015
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Primo piano Intervista
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Primo piano Intervista
un atleta, allenato negli Usa, abituato a com-
ma non eccita. Nell’anziano il mio consiglio
perare aminoacidi in confezioni da 2.000,
è proporzionato alle esigenze.
quando da noi trovò solamente confezioni
Il farmacista è l’unico in grado di capire se l’integratore contiene quantitativi corretti o eccessivi e quanto sia opportuno assumerlo in associazione
da 150-200 capsule, e pure costose. Il mio
Parlami della tua farmacia, in che contesto
ruolo fu quello di spiegargli quali fossero le
si trova?
giuste dosi da assumere, alla fine avrebbe
Il contesto è bellissimo. Siamo sulle colli-
speso meno e affaticato meno la filtrazione
ne dell’Appennino tosco-romagnolo, sopra
renale. In questo campo, per avere succes-
Imola, in un paese di 1.800 anime che si chia-
so, il business deve essere l’ultimo pensiero.
ma Fontanelice. Vivo lì da sempre, da quando
Quando era di moda la creatina, ai tempi in
sono nato, nel 1960, e lavoro nella farmacia
cui ne parlavano tutti i giornali, citando l’e-
di famiglia, che alla scomparsa della mamma
sempio dei giocatori della Juventus, avevo
è passata nelle mie mani. Il bacino d’utenza
la fila di clienti che la richiedevano. Avrei po-
della farmacia, relativamente al settore in cui
tuto venderne quintali, ma non l’ho fatto. Ho
sono specializzato, non è certo rappresen-
indagato, caso per caso, e trovato per cia-
tato dagli abitanti della mia zona. Nel tem-
scuno il giusto piano di integrazione, che in
po, grazie al passaparola la mia clientela si è
larga parte non comprendeva l’assunzione
molto allargata, c’è chi viene da lontano per
di creatina, sconsigliata ai ciclisti fondisti, per
le mie consulenze e se qualcuno vuole es-
esempio. Cosa ho ottenuto? Gli atleti, sod-
sere seguito non è un problema, ci si tiene in
disfatti dalle prestazioni, si sono fidelizzati
contatto via mail e gli spedisco con il corriere
decretando il mio successo.
i prodotti che gli prescrivo.
L’integrazione è davvero indispensabile?
Quale consiglio daresti a un collega che vo-
L’integrazione nella pratica sportiva esiste
lesse allestire un reparto di integratori per
da sempre. I romani davano carne di gaz-
lo sport?
zella ai corridori e quella di orso ai lottatori,
Per partire, la cosa più importante è la forma-
pensando di migliorare così le loro presta-
zione, ma non è da meno la passione per la
zioni. Più recentemente, negli anni Trenta,
materia. Che sia il titolare o un collaboratore
il doping era praticato con enormi quanti-
assegnato al reparto, potrà inizialmente alle-
tativi di sostanze. Oggi c’è più controllo e
stire la zona dedicata all’integrazione con due
maggior equilibrio: alla base ci deve esse-
sole linee, che siano di provata serietà e che
re sempre una buona alimentazione, che
offrano un buon ventaglio di prodotti. Non di-
vuole dire anche una corretta masticazione
mentichiamo che l’assortimento va gestito in
per digerire meglio e non sovraffaticare il
base alla domanda, che dipende dal numero
fegato, e un corretto stile di vita, che pre-
degli atleti seguiti. Esistono varie e ottime
veda giuste ore di riposo. L’integrazione
aziende produttrici, alcune più specializzate
è importante, ma è anche vero che si può
in prodotti per chi pratica sport di endurance,
vincere un titolo mondiale senza assumere
altre con formule più adatte al potenziamento
sostanze. È il caso di una nuotatrice che sto
muscolare. Nella scelta bisogna tenere conto
seguendo, che solo di recente sta prenden-
della concorrenza delle palestre, che vendono
do integratori per il recupero e riscontran-
grandi quantità di integratori, senza controllo
professionalità, può dare in questo campo. Gli
done l’efficacia: finalmente dorme meglio e
e senza la presenza di personale qualificato
scaffali, anche al supermercato, sono pieni di
non ha più crampi. Ma i miei clienti non so-
a farlo. Un’altra avvertenza: studiare bene le
integratori e ognuno dà il proprio consiglio
no solo i professionisti, ho anche parecchi
composizioni dei prodotti prima di decide-
d’uso. Il farmacista è l’unico in grado di “leg-
amatori a cui consiglio i prodotti più adatti,
re se trattarli o no nella propria farmacia. Ed
gerne” la formula in profondità, di capire se
come del resto faccio con tutti gli altri clien-
evitare quei brand che hanno a listino costosi
l’integratore contiene quantitativi corretti o
ti. Gli studenti mi chiedono un aiuto per la
prodotti dai contenuti “ridicoli”, come alcu-
eccessivi e quanto sia opportuno assumerlo
concentrazione e io consiglio loro lo stesso
ni per il recupero post gara, che contengono
in associazione. Ricordo ancora lo stupore di
integratore che do ai piloti, che è efficace
banalmente solo zucchero.
14 novembre 2015
Primo piano Intervista
15 novembre 2015
Primo piano Attualità
Luoghi comuni Gli integratori sono ormai entrati nelle abitudini degli italiani ma persistono ancora miti di sfatare. Un convegno Federsalus a Milano Expo di Giuseppe Tandoi
mondo dell’integrazione alimentare una ricerca accademica qualificata - come quella dell’ateneo torinese - non possa che giovare, nel comune intento di offrire ai consumatori
I
prodotti di qualità da ogni punto di vista, dalla sicurezza della filiera industriale all’efficacia.
l mercato europeo degli integratori alimen-
Precisazioni
Obiettivo ambizioso, se si considera che, in Ita-
tari - lo dicono i dati di Euromonitor Inter-
Come premessa la dura la replica di Marco
lia, sono 8.000 le referenze di cui si compone il
national relativi al 2014 - vale 11,3 miliardi di
Fiorani, presidente dell’associazione dei pro-
comparto integratori.
euro. L’Italia primeggia nel settore dei fer-
duttori, alle polemiche suscitate dalla pubbli-
menti lattici e dei prodotti formulati con più
cazione di uno studio realizzato dalla Clinica
Modelli che cambiano
sostanze, la Germania nei botanicals, il Regno
urologica universitaria delle Molinette di Tori-
L’assistenza sta cambiando, in ragione di
Unito negli omega 3, 6 e 9. Sono i Paesi lea-
no, che ha identificato in tre tipici componenti
molteplici fattori, il primo dei quali economi-
der, insieme alla Francia, a livello continentale.
salutistici - selenio, licopene (contenuto nel
co: i budget sanitari crescono di poco, quando
Quanto alla frequenza di assunzione, è pres-
pomodoro) ed estratti di tè verde (classici
non rimangono fermi, mentre la richiesta di
soché quotidiana nel nord Europa mentre più
antiossidanti “antitumorali”) - le cause di pos-
prestazioni è in costante aumento. «È in crisi
legata a determinate esigenze nell’Europa
sibile sviluppo di carcinoma prostatico: «L’e-
il modello farmacocentrico e, di pari passo, la
mediterranea. Questo il punto di partenza:
quivoco, ancor più grave quando sollecitato da
medicina di attesa», sottolinea Alberto Mar-
il consumo di integratori è divenuto ormai
operatori professionali della salute, è immagi-
tina, docente presso il dipartimento di Scienze
consuetudine per decine di milioni di cittadini
nare che alcuni integratori alimentari possano
del farmaco dell’Università di Pavia. «Al suo
europei e, solo in Italia, riguarda circa otto per-
essere utilizzati per curare malattie gravi come
posto prende piede la medicina preventiva.
sone su dieci. Un fenomeno di notevole entità,
i tumori attraverso sperimentazioni quanto-
E qui può giocare il suo ruolo la nutraceutica,
dunque, che porta con sé la diffusione di luo-
meno approssimative e poi, a fronte di risultati
con la sua funzione antinfiammatoria e antia-
ghi comuni su cui è bene fare chiarezza, anche
necessariamente deludenti, dedurre che addi-
genig. Gli integratori fanno capo al concetto di
con l’aiuto del farmacista. All’argomento Fe-
rittura possano averne favorito l’insorgenza».
riduzione del fattore di rischio e sono utili in
dersalus ha deciso di dedicare un convegno
Senza entrare nel merito della disputa, è fuori
caso di ripristino di un’alterata omeostasi».
nell’ambito di Milano Expo.
discussione che al sempre più diversificato
Di qui l’assunzione di sostanze come il calcio,
16 novembre 2015
Primo piano Attualità
perso con l’età, o come il potassio, perso con
tempi rapidi. Non esiste niente di simile, men-
farmaci e integratori. «Non è raro che gli
l’attività fisica, oppure sostenere una funzio-
tre esistono sostanze che aiutano la nor-
anziani confondano i primi con i secondi»,
ne fisiologica dell’organismo (la digestione,
male alimentazione prevenendo una troppo
ricorda Giovambattista Desideri, associato
il sonno, le funzioni cognitive…) o, ancora, ri-
rapida acquisizione di calorie dopo i pasti,
di Medicina interna all’Università dell’Aquila.
durre fattori di rischio come il colesterolo e la
come le fibre solubili; rallentare la digestione,
«Eppure l’utilizzo di integratori per combat-
glicemia in individui sani.
come la faseolamina contenuta nel baccello
tere i processi di invecchiamento è molto
In un contesto simile un messaggio arriva
del fagiolo; o stimolare il metabolismo, co-
importante, per esempio nel compensare la
chiaro dal convegno in Expo Federsalus: an-
me il tè verde. Ambito assai delicato eppure
carenza di vitamina D. Sarebbe necessario
che sugli integratori è necessario che i citta-
fondamentale in termini di prevenzione, se
un consumo abbondante di pesce e uova,
dini si consiglino con il farmacista di fiducia.
si pensa che, come evidenzia Arrigo Cicero
cosa non sempre agevole per gli anziani. In
Il quale, sollecita Mauro Serafini (ordinario di
(presidente della Società italiana di nutra-
questi casi l’uso di integratori alimentari può
Biologia farmaceutica alla Sapienza di Ro-
ceutica) «sovrappeso e obesità sono ormai
essere certamente utile per coprire il fabbi-
ma), deve aggiornarsi in proprio: «Il corso di
una pandemia, un problema sociale. L’Italia
sogno di questa ma anche di molte altre vita-
laurea in Farmacia non prepara molto su que-
ha un triste primato per quanto riguardo l’età
mine importanti per la salute». Resta aperto,
sti argomenti. Per il farmacista è importan-
pediatrica e adolescenziale. I farmaci dietetici
semmai, il discorso dei costi: approvvigionar-
te quindi la formazione post laurea, tramite
e la chirurgia finalizzata a ridurre il peso sono
si di integratori di qualità per la popolazione
corsi Ecm ma non solo, in modo da arricchire
opzioni possibili in un limitato numero di ca-
anziana non è semplice e la soluzione della
la preparazione su questi temi. Di particolare
si». Il ricorso a integratori appare quindi come
questione non è a portata di mano.
importanza sapere informare il paziente, so-
alternativa più che valida, purché supporta-
C’è poi il capitolo dell’integrazione a supporto
prattutto quello cronico, sulle possibili intera-
ta dal parere qualificato di medici, farmacisti,
dell’attività sportiva, che impone scelte ra-
zioni tra integratori e farmaci, visto che anche
biologi nutrizionisti e dietologi.
gionate in termini di prodotti e di posologia.
i primi sono costituiti da componenti attivi».
«Opportuno attenersi alle dosi consigliate»,
Compito agevolato dalla consuetudine che
Inviti alla prudenza
sollecita Marco De Angelis, docente presso
chi opera dietro il banco ha con i pazienti stes-
«Il naturale non fa per forza bene», chiosa
la facoltà di Scienze motorie dell’Università
si, frequentatori abituali della farmacia. Tra i
Serafini, «delle piante abbiamo solo una co-
dell’Aquila «e soprattutto considerare che
doveri d’ufficio quello di smentire leggende
noscenza parziale. Contengono diversi tipi di
c’è una differenza abissale tra il metaboli-
metropolitane o “bufale” più adatte a film co-
molecole e hanno effetti diversi a seconda di
smo di uno sportivo e quello di un sedentario.
mici che a una corretta gestione della propria
come vengono utilizzate»
Quello che conta è adeguare il contenuto in
salute: per esempio, la presenza sul mercato
Altro elemento su cui il farmacista può con-
macro e micronutrienti, di qualunque prove-
di capsule miracolose che fanno dimagrire in
tribuire a fare chiarezza è la differenza tra
nienza essi siano, alla tipologia di attività fisica. Visto che un’alimentazione normale, per quanto curata, non è in grado di fornire tutti gli elementi necessari ad affrontare prestazioni sportive di un certo tipo, ne deriva che è importante integrare la dieta e assicurarsi gli elementi giusti, nella giusta quantità e proporzione». E il commercio on line? L’acquisto via internet di prodotti di dubbia provenienza e di incerta fabbricazione - in particolare destinati al bo-
dy building e al miglioramento delle prestazioni sessuali - è un fenomeno globale ma, per quanto riguarda l’Italia, piuttosto limitato. «Si tratta di un mercato irrisorio», conclude Fiorani, «i consumatori che usufruiscono non sono più di 300-400.000. Per fortuna a prevalere è la capillarità dei punti vendita sul territorio, a partire dalle farmacie, che da sole
Il Parco della Biodiversità a Milano Expo 2015
sfiorano le 20.000 unità». 17 novembre 2015
Primo piano Mercato
Propensione naturale
Cresce il mercato degli integratori e, di pari passo, mutano gli orientamenti nell’area dell’automedicazione di Viki Nellas ed Elena Folpini New Line Ricerche di Mercato
L’
analisi del mercato degli inte-
canale distributivo di elezione. In secondo
tipo di domanda è la possibilità di leggere i
gratori risulta interessante al-
luogo perché lo studio delle dinamiche che
risultati dei principali segmenti del mercato
meno per due aspetti: innanzi
trainano il sell out in questo comparto per-
ricostruiti non tanto sulla base della cate-
tutto per i buoni risultati che si
mettono di cogliere interessanti elementi
goria di registrazione, quanto piuttosto del
continuano a osservare da pa-
sull’orientamento degli italiani nell’ambito
bisogno a cui i singoli prodotti rispondo-
recchio tempo, nonostante la contrazione
dell’autocura.
no. Abbiamo quindi definito una banca dati
della spesa e la prolungata fase di “soffe-
Ciò che ci permette di comprendere sempre
più ampia, che include tutte le formulazio-
renza” della farmacia, che ne rappresenta il
meglio le dinamiche che muovono questo
ni predosate per uso sistemico, di origine
18 novembre 2015
Primo piano Mercato
industriale registrate come integratori e dispositivi medici. Inoltre abbiamo distinto
Il mercato degli integratori al netto della componente botanicals
all’interno del mercato la componente bo-
tanicals, per poter analizzare l’orientamento della domanda tra farmaci e soluzioni meno
N. di referenze totali
29.143
(almeno 1 pezzo venduto nell’anno)
Fatturato 12 mesi
2.279 Milioni
convenzionali. Infine la componente bota-
nicals è stata definita partendo dal più ampio mercato della fitoterapia, dove di norma vengono inclusi i prodotti di origine naturale (non necessariamente solo di origine ve-
DISPOSITIVI 406 1,4%
INTEGRATORI 28.737 98,6%
DISPOSITIVI 137,8 6,0%
INTEGRATORI 2.141,1 94,0%
getale) a uso sistemico e topico e isolando i prodotti i cui principali componenti fossero a base vegetale. Fonte: Campione New Line pesato a Totale Italia, anno mobile agosto 2014 - luglio 2015
Lo scenario
Grafico 1
Il mercato degli integratori, intendendo da qui in avanti il mercato al netto della componente botanicals, include 29.143 referenze con almeno un pezzo venduto in un anno, genera un fatturato annuo di 2.279 milioni di euro (ultimi dodici mesi mobili terminanti
Il segmento botanicals N. di referenze totali
5.002
(almeno 1 pezzo venduto nell’anno)
Fatturato 12 mesi
404 Milioni
a luglio 2015), di cui il 6 per cento è costituto dai dispositivi medici (406 referenze). Il segmento dei botanicals include invece 5.002 referenze e sviluppa un fatturato complessivo nei dodici mesi di 404 milioni
DISPOSITIVI 90 1,8%
INTEGRATORI 4.912 98,2%
DISPOSITIVI 60,9 15,1%
INTEGRATORI 343,4 84,9%
di euro, il cui 15,1 per cento è costituito dai dispositivi (60,9 milioni di euro). I risultati nei dodici mesi mobili terminanti a luglio 2015 sono stati positivi sia per gli inte-
Fonte: Campione New Line pesato a Totale Italia, anno mobile agosto 2014 - luglio 2015
Grafico 2
gratori, che sono cresciuti del 9 per cento a fatturato e dell’8,6 a pezzi, sia, soprattutto, per la componente botanicals, che ha registrato un trend in crescita del 13,4 per cento a fatturato e dell’11,7 a pezzi. Un aspetto
Giro d’affari mercato integratori agosto 2014-luglio 2015
interessante che caratterizza sia il mercato nel suo insieme sia la parte botanicals è rappresentato dai risultati dei prodotti registrati come dispositivi, che in entrambi i casi raggiungono una crescita superiore al 30 per
Fatturato (Mio euro) INTEGRATORI TOTALE INTEGRATORI DISPOSITIVI
2.278,9 2.141,1 137,8
mobile. si posizionano i probiotici, Δ% valoreA seguirequota % Δ% pezzi +9,0% +7,8% +32,3%
100,0% 94,0% 6,0%
Fonte: Campione New Line pesato a Totale Italia, anno mobile agosto 2014 - luglio 2015
Tabella 1
cento sia a valori sia a volumi.
Nel dettaglio Andando ora a guardare maggiormente nel
Giro d’affari mercato botanicals agosto 2014-luglio 2015 Fatturato (Mio euro)
dettaglio i risultati del mercato degli Integratori, tra i principali segmenti troviamo innanzi tutto le vitamine e i sali minerali, che rappresentano il 14,6 per cento del mercato e che sono cresciuti del 12,3 a fatturato nell’anno
+8,6% +7,1% +34,9%
BOTANICALS TOTALE INTEGRATORI DISPOSITIVI
404,4 343,4 60,9
Δ% valore
quota %
Δ% pezzi
+13,4% +10,4% +34,3%
100,0% 84,9% 15,1%
+11,7% +7,7% +36,4%
Fonte: Campione New Line pesato a Totale Italia, anno mobile agosto 2014 - luglio 2015
Tabella 2 19 novembre 2015
Primo piano Mercato
nell’anno mobile. A seguire si posizionano i probiotici, con il 13,1 per cento di quota e una crescita dell’8,2 per cento, e in terza posizione, i prodotti per le patologie invernali, tosse e gola, con il 5,7 per cento di quota di mercato e un ottimo +23,8 a fatturato nei dodici mesi. Con l’eccezione dei coadiuvanti nel controllo del peso e degli antiossidanti, tutti gli altri principali segmenti hanno realizzato trend positivi, tra i quali risalta il +18 per cento dei prodotti per il controllo del colesterolo. Quando si passa a osservare i principali segmenti dell’ambito dei botanicals emerge innanzitutto l’assenza di segni negativi e i
trend di crescita sono spesso a doppia cifra. Interessante notare la diversità nei segmenti di maggior rilievo tra gli integratori e la componente botanicals: in quest’ultima catego-
Principali categorie del mercato integratori Fatturato (Mio euro)
Δ% valore
quota %
Δ% pezzi
2.278,9
+9,0%
100,0%
+8,6%
333,3
+12,3%
14,6%
+10,7%
298,9
+8,2%
13,1%
+7,2%
130,0
+23,8%
5,7%
+21,1%
120,4
+3,8%
5,3%
+5,6%
99,6
+3,1%
4,4%
+1,8%
95,5
+18,0%
4,2%
+17,9%
95,4
-4,5%
4,2%
-2,7%
INTEGRATORI TOTALE INTEGRATORI DI VITAMINE E SALI MINERALI PROBIOTICI PRODOTTI PER PATOLOGIE INVERNALI, GOLA E TOSSE ENERGETICI COADIUVANTI DELLA FUNZIONE INTESTINALE COADIUVANTI NEL CONTROLLO DEL COLESTEROLO COADIUVANTI NEL CONTROLLO DEL PESO NUTRICOSMETICI ANTIOSSIDANTI PRODOTTI PER LA CIRCOLAZIONE
93,0
+7,5%
4,1%
+10,5%
80,1
-3,3%
3,5%
-1,3%
76,4
+4,2%
3,4%
+3,5%
Fonte: Campione New Line pesato a Totale Italia, anno mobile agosto 2014 - luglio 2015
Tabella 3
ria il peso maggiore è associato ai prodotti per le patologie invernali, tosse e gola, che rappresentano il 22 per cento del mercato e sono cresciuti nei dodici mesi del 25,2. Al secondo posto per peso a fatturato si collo-
Principali categorie del mercato botanicals
cano i coadiuvanti nella funzione intestinale (+2,3 per cento a fatturato), con una quota del 15,7, a fronte di quella del 4,4 degli integratori, mentre al terzo posto vediamo posizionarsi i coadiuvanti nel controllo del peso che non solo hanno una rilevanza maggiore tra i botanicals (9,8 per cento contro il 4,1 in termini di quote) ma registrano anche una crescita del 5,8, a fronte di una perdita del 4,5 per cento subita negli integratori. Quest’ultima evidenza segnala certamente un maggiore orientamento della domanda verso prodotti dimagranti che abbiano una connotazione naturale. Tra i principali segmenti troviamo anche i
BOTANICALS TOTALE PRODOTTI PER PATOLOGIE INVERNALI, GOLA E TOSSE COADIUVANTI DELLA FUNZIONE INTESTINALE COADIUVANTI NEL CONTROLLO DEL PESO COADIUVANTI DEL RIPOSO NOTTURNO E CALMANTI COADIUVANTI LE FUNZIONI IMMUNITARIE ENERGETICI COADIUVANTI DELLE FUNZIONI DELLE VIE URINARIE COADIUVANTI NEL CONTROLLO DEL COLESTEROLO PRODOTTI ANTIFLATULENZA
Fatturato (Mio euro)
Δ% valore
quota %
Δ% pezzi
404,4
+13,4%
100,0%
+11,7%
89,1
+25,2%
22,0%
+22,9%
63,3
+2,3%
15,7%
+1,9%
39,8
+5,8%
9,8%
+6,2%
21,3
+10,0%
5,3%
+10,1%
20,3
+8,5%
5,0%
+7,1%
15,4
+0,7%
3,8%
-0,7%
13,6
+26,1%
3,4%
+21,9%
13,5
+27,6%
3,3%
+24,8%
PRODOTTI PER LA CIRCOLAZIONE
12,5
+3,7%
3,1%
+0,7%
12,4
+32,2%
3,1%
+29,2%
Fonte: Campione New Line pesato a Totale Italia, anno mobile agosto 2014 - luglio 2015
Tabella 4
prodotti coadiuvanti del riposo notturno e calmanti e i coadiuvanti delle funzioni immunitarie, segmenti che non emergono invece nel ranking degli integratori. Anche per que-
che con una crescita del 27,6 per cento rea-
che hanno registrato i migliori trend di cre-
ste esigenze di salute si evidenzia, quindi, un
lizzano performance anche superiori a quelle
scita nell’anno realizzando, anche in que-
maggiore interesse da parte dei consumatori
osservate per gli stessi prodotti nell’ambito
sto caso, un confronto tra gli integratori e i
alla terapia realizzata con prodotti di origine
degli integratori.
botanicals.
naturale. Infine è da sottolineare l’interes-
Dopo aver osservato i principali segmenti
Si nota subito che in entrambi i mercati due
sante crescita dei coadiuvanti delle funzioni
per peso a fatturato è interessante studiare,
dei tre segmenti con la maggiore cresci-
delle vie urinarie (+26,1 per cento a fatturato)
sempre nell’ottica di approfondire le dinami-
ta sono comuni: al primo posto troviamo
e dei prodotti per il controllo del colesterolo,
che della domanda, quali siano i segmenti
sempre i coadiuvanti nel trattamento della
20 novembre 2015
Primo piano Mercato
nausea e della chinetosi e seguiti dagli an-
fortemente orientate verso prodotti meno
questo, che riteniamo possa essere una ot-
tiacidi e coadiuvanti per il benessere delle
tradizionali e più naturali. I buoni trend che
tima opportunità per il farmacista che può
mucose gastriche che si collocano al terzo
abbiamo osservato in questi mercati, mi-
spendere bene in questo ambito la propria
posto per gli Integratori e al secondo per i
gliori di quanto realizzato da Sop e Otc (+4
professionalità, a patto che la conoscenza
botanicals. Anche nelle seguenti posizioni
per cento nei dodici mesi terminanti a lu-
profonda dei prodotti sia un obiettivo serio
troviamo segmenti comuni, come i prodotti
glio 2015) ne sono una conferma. Aspetto,
e concreto.
per la cefalea, quelli per le ossa, quelli per il colesterolo sempre con trend migliori per i
botanicals. Emergono poi alcune differenze che contribuiscono a descrivere le caratteristiche della domanda verso queste tipologie di prodotti. Vi sono segmenti, come quello
I principali segmenti in crescita negli integratori
fatturato (Milioni €)
∆%
COADIUVANTI NEL TRATTAMENTO DELLA NAUSEA E DELLA CHINETOSI
4,7
PRODOTTI PER LA TIROIDE
2,9
+37,3%
scita del 37,3 per cento nell’anno) o quelli per
ANTIACIDI E COADIUVANTI PER IL BENESSERE DELLE MUCOSE GASTRICHE
41,1
+32,5%
il metabolismo glicolico che sono presenti
COADIUVANTI NEL TRATTAMENTO DELLA CEFALEA
dei prodotti per la tiroide (con un’ottima cre-
+133,9%
5,1
+25,8%
130,0
+23,8%
PRODOTTI PER LE OSSA
4,2
+22,3%
DEPURATIVI E DETOSSINANTI
11,6
+20,5%
circolazione, alla prostata, alle funzioni epa-
COADIUVANTI NEL CONTROLLO DEL COLESTEROLO
95,5
+18,0%
tiche, al trattamento delle allergie o al ripo-
COADIUVANTI PER IL TONO DELL'UMORE
8,4
+17,6%
COADIUVANTI NEL TRATTAMENTO DELLE NEUROPATIE PERIFERICHE
19,1
+15,3%
COADIUVANTI NELLA DIGESTIONE
15,3
+14,6%
PRODOTTI PER MEMORIA E FUNZIONI COGNITIVE
45,8
+14,3%
ternativa, quando il farmaco su prescrizione
PRODOTTI ANTIFLATULENZA
38,8
+13,5%
non è indispensabile.
COADIUVANTI DEL METABOLISMO GLICOLICO
1,5
+13,5%
INTEGRATORI DI VITAMINE E SALI MINERALI
333,3
+12,3%
ACIDI GRASSI ESSENZIALI
29,6
+11,9%
PRODOTTI PER IL CONTROLLO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA
4,2
+11,9%
COADIUVANTI NEL TRATTAMENTO DELL'INFERTILITÀ
22,9
+11,3%
solo nel ranking degli integratori. Quando invece si guarda alla cura di problemi legati alla
so notturno, la richiesta sembra essere più orientata a terapie naturali come prima al-
In sintesi Da questa veloce analisi sul mondo degli integratori e sulla relativa componen-
PRODOTTI PER PATOLOGIE INVERNALI, GOLA E TOSSE
Fonte: Campione New Line pesato a Totale Italia, anno mobile agosto 2014 - luglio 2015
Tabella 5
te botanicals, si rileva come le persone, nell’ambito
dell’automedicazione,
siano
elaborazioni e dati a cura di new line ricerche di mercato I dati riportati nell’articolo si riferiscono alle vendite rilevate su un campione di 5.400 farmacie, statisticamente rappresentativo del mercato italiano. I valori nelle tabelle e nei grafici indicano la vendita media ponderata per farmacia. La suddivisione nelle principali categorie del farmaco e del parafarmaco è realizzata a partire dalla Banca Dati Federfarma e perfezionata attraverso uno studio continuo mirato alla costruzione di mercati omogenei per area terapeutica e per bisogni di consumo.
I principali segmenti in crescita nei botanicals
fatturato (Milioni €)
∆%
COADIUVANTI NEL TRATTAMENTO DELLA NAUSEA E DELLA CHINETOSI
1,0
+205,5%
ANTIACIDI E COADIUVANTI PER IL BENESSERE DELLE MUCOSE GASTRICHE
5,6
+122,1%
COADIUVANTI NEL TRATTAMENTO DELLA CEFALEA
1,3
+83,4%
PRODOTTI PER LE OSSA
0,6
+40,8%
PRODOTTI PER LA CIRCOLAZIONE
12,4
+32,2%
COADIUVANTI NEL CONTROLLO DEL COLESTEROLO
13,5
+27,6%
COADIUVANTI DELLE FUNZIONI DELLE VIE URINARIE
13,6
+26,1%
PRODOTTI PER PATOLOGIE INVERNALI, GOLA E TOSSE
89,1
+25,2%
DEPURATIVI E DETOSSINANTI
10,3
+22,7%
PRODOTTI PER MEMORIA E FUNZIONI COGNITIVE
6,3
+21,7%
COADIUVANTI NELLA DIGESTIONE
6,6
+18,1%
PRODOTTI PER LA PROSTATA
5,6
+16,1%
COADIUVANTI LE FUNZIONI EPATICHE
8,0
+16,1%
PRODOTTI PER LE ARTICOLAZIONI
6,4
+15,6%
COADIUVANTI NEL TRATTAMENTO DELLE ALLERGIE
0,5
+11,3%
COADIUVANTI DEL RIPOSO NOTTURNO E CALMANTI
21,3
+10,0%
PROBIOTICI
4,2
+9,7%
ANTIOSSIDANTI
8,6
+9,5%
Fonte: Campione New Line pesato a Totale Italia, anno mobile agosto 2014 - luglio 2015
21 novembre 2015
Tabella 6
Primo piano Medicina
Il cibo giusto Come gli alimenti possono contribuire a tenere sotto controllo la glicemia di Piergiorgio Pietta, dipartimento di Scienze cliniche e sperimentali, Università di Brescia
I
l mantenimento di livelli normali di gluco-
Carboidrati
carboidrati complessi disponibili (amido) al
sio è fondamentale per evitare obesità e
I carboidrati rappresentano una parte impor-
pari della classificazione fisiologica in car-
malattie croniche correlate, tra cui diabete
tante dell’alimentazione e il loro impatto sul-
boidrati glicemici e non-glicemici sono in-
tipo 2 e problemi cardiovascolari. Gli ali-
la glicemia dipende sia dalla loro qualità sia
dicative del loro potenziale di far crescere o
menti hanno un ruolo importante nel con-
dalla quantità consumata. Più precisamen-
modulare la glicemia. L’Indice glicemico (Ig) è
trollo glicemico: carboidrati, proteine e grassi
te, la loro classificazione chimica in zuccheri
un parametro relativo alla capacità di un ali-
sono gli attori principali.
(glucosio, fruttosio, saccarosio e lattosio) e
mento di aumentare la glicemia (rispetto a
22 novembre 2015
Primo piano Medicina
un riferimento, il glucosio) ed è indicativo della qualità dei carboidrati presenti nell’alimento
Le diete a basso indice glicemico producono un profilo glicemico diurno più stabile, con il risultato di ridurre iperglicemia e iperinsulinemia e attenuare i livelli di acidi grassi post prandiali
stesso. Tuttavia, dato che anche la quantità di carboidrati presenti nell’alimento è determinante ai fini dell’impatto glicemico, è stato proposto un altro parametro, il Carico glicemico (Cg). Quest’ultimo è il prodotto dell’indice glicemico dell’alimento in esame per la quantità di carboidrati assunti con una porzione
gli effetti dell’aceto sul metabolismo dei car-
La funzione delle cellule beta del pancreas e
dello stesso. Un esempio: una porzione di
boidrati può essere in parte attribuito all’au-
la sensibilità all’insulina aumentano progres-
pane (50 grammi) contiene circa 32 grammi
mento dell’azione dell’insulina nel muscolo
sivamente nel periodo postprandiale con
di carboidrati e ha IG medio di 60. Il CG si rica-
scheletrico, il che determina un maggiore up-
l’aumentare dei monoinsaturi a scapito dei
va moltiplicando 60 x 32 e dividendo per 100
take del glucosio.
saturi. Sostituendo burro, margarina con olio
: ≈20. Il carico glicemico è considerato basso
Ma quali sono i vantaggi del consumo di ali-
extra vergine di oliva (un cucchiaio/giorno) si
quando è compreso tra 10 e 20, alto quando
menti a basso Ig?
ha una riduzione pari a circa il 10 per cento di
supera 20. Indice glicemico e Carico glicemico
◆
sono serviti per allestire le relative tabelle dei
accompagna a un prolungato assorbimento
Analoghe attività sono svolte dagli acidi gras-
vari alimenti. L’Ig è quello comunemente più
di nutrienti: non si hanno eventi ipoglicemici, in
si polinsaturi omega-3: il consumo di alimenti
applicato.
quanto il ritorno a livelli basali di glicemia è ral-
ricchi di omega-3 (noci, pesce…) previene
Oltre al tipo e quantità di carboidrati presenti
lentato. È importante sottolineare che il minor
quindi il rischio di diabete tipo 2. Per quanto
nell’alimento, altri fattori influenzano l’Ig e tra
assorbimento di nutrienti e la graduale caduta
riguarda le proteine, già nel 2002 è stato ri-
questi vanno citati:
di glicemia consente non solo di mantenerne
portato che il consumo di latte e derivati era in
◆ la natura dell’amido: amilosio, cioè struttura
adeguati livelli senza drammatici cali o au-
grado di tenere sotto controllo alcune malat-
lineare, compatta poco accessibile alle ami-
menti, ma anche di contenere la produzione di
tie croniche associate a resistenza all’insulina.
lasi; amilopectina, cioè struttura ramificata di
acidi grassi liberi (dato l’aumento della lipolisi).
Sono seguiti altri studi, che hanno conferma-
facile aggredibilità da parte delle amilasi; ami-
In altre parole, diete a basso Ig producono un
to il ruolo positivo di tutti i prodotti caseari
do resisistente, cioè amido modificato e poco
profilo glicemico diurno più stabile, con il risul-
(per esempio, il consumo regolare di yogurt
idoneo alla scissione da amilasi;
tato di ridurre iperglicemia e iperinsulinemia e
non addizionato di zuccheri o frutta diminu-
attenuare i livelli di acidi grassi postprandiali.
isce il rischio di diabete) nel prevenire malattie
◆
le modalità di preparazione dei cibi. Un
Il consumo di alimenti a basso/medio IG si
Il consumo di alimenti a basso/medio Ig
diabete tipo 2.
esempio è quello della pasta o del riso trop-
◆
po cotti, in cui l’amido diviene gelificato, col-
aumenta la sazietà, riduce l’appetito, il che si
Tale effetto è attribuito alla capacità di nu-
lagenoso, destrutturato e, quindi, facilmente
traduce in un minore introito calorico nei pa-
merosi aminoacidi essenziali - tra cui leuci-
idrolizzabile;
sti successivi con vantaggi per il controllo del
na, valina, isoleucina, lisina e treonina - delle
peso.
proteine del latte di aumentare la secrezione
(proteine, grassi, aceto e succo di limone di-
Un altro parametro di interesse è l’indice insu-
dell’insulina. Da notare che tale proprietà non
minuiscono l’Ig), diverse sostanze naturali
linico, che esprime il potenziale di un alimento
è riconducibile alla componente lipidica del
che interferiscono con la digestione dell’ami-
di elevare i livelli di insulina. È evidente che ali-
latte e derivati, per cui rimane valida la rac-
do o l’assorbimento del glucosio.
menti con alto Ig sono anche correlati ad alto
comandazione di optare per le versioni meno
Il consumo di aceto nei pasti (in miscela con
indice insulinico.
grasse.
◆
la presenza di altre componenti del pasto
olio extra vergine di oliva, condimento ca-
cardiometaboliche.
A questo punto è bene chiarire che, in caso
ratteristico della dieta mediterranea) era
Grassi e proteine
usuale nella medicina popolare per con-
Grassi e proteine sono in grado di abbassare
dice glicemico, l’insulina secreta orienta la
trollare il diabete ancora prima che fossero
la riposta glicemica.
sua azione sugli aminoacidi, aumentando la
introdotti trattamenti farmacologici. I mec-
Non tutti i grassi sono benefici. I monoinsaturi
sintesi proteica (l’energia necessaria, cioè
canismi di tale attività anti-iperglicemica
(acido oleico) e i polinsaturi omega-6 (acido
l’ATP, deriva in buona parte dall’ossidazione
non sono chiari: tra questi si ricordano il ri-
linoleico) e omega-3 (acido alfa-linolenico e
dei grassi): ne risulta un aumento della mas-
tardo dello svuotamento gastrico, l’inibizio-
suoi derivati a più lunga catena, EPA e DHA)
sa magra a scapito della massa grassa. Al
ne delle alfa-glucosidasi intestinali e della
si sono dimostrati capaci di abbassare il ri-
contrario, in caso di consumo di alimenti ad
neoglucogenesi. Secondo un recente studio,
schio di alterato metabolismo del glucosio.
alto Indice glicemico, l’insulina orienta la sua
23 novembre 2015
di consumo di alimenti a basso/medio In-
Primo piano Medicina
azione sul glucosio, il cui eccesso viene im-
in quanto depauperati.. Di contro, frumento
glicemica postprandiale. Diversi fattori sono
magazzinato prima sotto forma di glicogeno
e riso integri e loro preparati rimangono al
responsabili di tale effetto, tra cui la minore
(si ricordi che 1 grammo di glicogeno lega a sé
primo gradino della Piramide e il loro con-
suscettibilità del loro amido a essere scisso
tre grammi di acqua) e poi in grassi: ne risulta
sumo è giornaliero. Questo perché, essen-
dalle amilasi, l’elevato contenuto di polisac-
un aumento di acqua trattenuta e di massa
do integri, contengono fibra e fitocomposti
caridi non disponibili (amido resistente) e di
grassa (cioè, di peso).
che concorrono nel controllare la glicemia.
oligosaccaridi e polisaccaridi non amidacei
Vengono ora considerati alcuni gruppi di ali-
Comunque, i cereali migliori ai fini del con-
(fibre), la presenza di proteine, di specifici ini-
menti dal riconosciuto ruolo nel controllo
trollo glicemico sono orzo, avena e segale. Si
bitori dell’alfa-amilasi e di polifenoli.
glicemico.
distinguono per la presenza di fibra solubile
Il consumo di legumi, nell’ambito di una dieta
(beta-glucani ad alto peso molecolare e ara-
a basso/medio Ig, riduce i livelli di emoglo-
Cereali integri
binoxilani), la quale rigonfiandosi con acqua
bina glicosilata e di fruttosamina, entrambi
I cereali più comuni, come frumento, riso
forma una massa viscosa che a livello dello
marker di condizioni iperglicemiche di lungo
e loro derivati, in quanto consumati pre-
stomaco induce sazietà; del primo intestino
termine. In caso di consumo di legumi con
valentemente nelle forme più setacciate
ingloba zuccheri, colesterolo e grassi, limi-
altri alimenti ricchi di fibra, l’effetto benefico è
(che forniscono essenzialmente amido)
tandone l’assorbimento; nel colon funge da
amplificato e interessa sia la glicemia a digiu-
non sono ritenuti significativi a livello del
alimento prebiotico per il microbiota positivo
no che la glicosilazione delle proteine. Tra gli
controllo glicemico. Anzi, secondo il recente
(bifidobatteri).
inibitori dell’alfa-amilasi va ricordato l’estrat-
modello di Piramide alimentare italiana, que-
Sono numerose le evidenze scientifiche
to di fagiolo bianco (Phase 2).
sti cereali e relative farine 00, pane bianco,
che questi cereali, se integri, riducono la ri-
pasta bianca, riso bianco sono collocati al
sposta glicemica postprandiale.
Frutta La frutta riduce la domanda insulinica, gra-
vertice della piramide a significare che il loro consumo è limitato a poche volte alla setti-
Legumi
zie all’aumento dell’uptake del glucosio via
mana. In effetti, questi alimenti sono fonte di
Fagioli di tipo diverso - piselli, ceci, lenticchie
un meccanismo non insulino-dipendente a
“calorie vuote” (amido e proteine vegetali),
(tal quali o in polvere) - moderano la risposta
opera dei polifenoli (soprattutto, i flavonoidi).
24 novembre 2015
Primo piano Medicina
25 novembre 2015
Primo piano Medicina
Questi fitocomposti sono presenti in ab-
dell’insulina. In particolare, le noci (tre al giorno
cipolla, timo e prezzemolo fungono da agenti
bondanza in diversi frutti: i più attivi sono le
per lunghi periodi, da otto settimane a diversi
antiossidanti (preservano l’endotelio) e anti-
antocianine (mirtilli, fragole, more, ribes, lam-
mesi) hanno dimostrato di ridurre l’emoglobi-
glicazione. Gli effetti (abbastanza modesti)
poni, ciliegie…), i flavonoli (mela, pera), gli el-
na glicosilata. L’effetto positivo è attribuito alla
dell’aglio (Allium sativum) sono stati oggetto
lagitannini (melagrana), le proantocianidine
componente lipidica e al magnesio. Altra in-
di studio per quanto riguarda l’iperlipidemia e
(lingonberry, mirtillo rosso Europeo). Il consu-
cretina secreta nell’intestino tenue è il peptide
l’ipertensione. Di recente, è stata valutata po-
mo di frutta ricca di antociani dovrebbe esse-
inibitorio gastrico (GIP)in seguito alla presenza
sitivamente la capacità di alcuni componenti
re di due porzioni alla settimana. I flavonoidi
di glucosio, aminoacidi e acidi grassi; ha come
dell’aglio (la S-allilcisteina e il suo ossido) di
agiscono preservando la funzione endoteliale
bersaglio il pancreas endocrino, stimola il rila-
limitare la glicazione dell’emoglobina.
(con il risultato di ridurre la resistenza all’insu-
scio di insulina, mentre inibisce lo svuotamento
Tra le varie attività della cipolla, la regolazione
lina), sovraregolano l’espressione del GLUT 4
gastrico e la secrezione acida.
della glicemia viene considerata la più signi-
(cioè, facilitano l’assorbimento del glucosio) e
Le noci, le mandorle, le nocciole, i pistacchi
ficativa. I composti solforati (S-metilcisteina)
limitano la gluconeogenesi.
(non salati) sono una fonte di proteine vegetali,
e la quercetina (flavonolo) sono ritenuti re-
Al resveratrolo (polifenolo presente in alcu-
di acidi grassi insaturi, di fibra, antiossidanti, vi-
sponsabili di tale attività, che si esplica attra-
ni frutti) è riconosciuta la capacità di inibire la
tamine (acido folico, vitamina B6, niacina, toco-
verso l’aumento della secrezione di insulina
fosfodiesterasi responsabile della scissione
feroi), di minerali (magnesio, potassio, calcio) e
e l’inibizione di enzimi che idrolizzano i car-
dell’AMP-ciclico, il quale ha un ruolo critico
di fitosteroli.
boidrati (alfa-amilasi e alfa-glucosidasi, cioè
nella secrezione dell’insulina. Quindi, il resve-
Da notare che le mandorle, consumate a cola-
saccarasi e maltasi). Come risultato, vie-
ratrolo concorre nel mantenere l’omeostasi
zione, oltre a ridurre la glicemia, aumentano la
ne tenuta sotto controllo la glicemia post-
insulinica.
sazietà. I poliflavanoli della pellicina delle man-
prandiale. Da segnalare che anche il tè nero
Anche altri composti tipici della frutta sono
dorle hanno attività antiamilasica.
mima l’acarbosio, nel senso che inibisce la degradazione dei disaccaridi in monosacca-
importanti: è il caso dell’acido fitico e dei tannini, che riducono la velocità di digestione e di
Spezie
ridi a opera delle alfa-glucosidasi nel piccolo
alcuni acidi organici, come il citrico, il malico e
Curcuma, cardamomo, cumino, cannella,
intestino. Viene così limitato l’assorbimen-
il tartarico, noti per abbassare la risposta gli-
zafferano, zenzero agiscono da agenti anti-
to del glucosio mediato da GLUT 1 e GLUT 2
cemica. Non va trascurata la frutta in guscio
glicosilazione. Riducono la sintesi epatica di
localizzati sulla parte apicale degli enterociti.
(noci, mandorle, nocciole, pistacchi), la qua-
glucosio, stimolano l’uptake del glucosio, sovra
Per questo, il tè nero viene considerato una
le riduce la glicemia postprandiale, aumenta
regolano l’espressione di GLUT (trasportatori
bevanda funzionale in grado di modulare la
i livelli di GLP-1 e ha un effetto di risparmio
di glucosio) e la secrezione dell’insulina. Aglio,
glicemia post prandiale.
26 novembre 2015
Primo piano Medicina
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27 novembre 2015
Primo piano Alimentazione
Vietato saltarla I benefici di una colazione adeguata, soprattutto nei bambini
così come assumerne una insufficiente, comporta un aumento del rischio di sviluppare obesità. Una prima colazione adeguata deve esserlo anche per qualità, ricca cioè di cereali integrali, fibre, povera di farine raffinate e grassi. In generale cibi con un basso indice glicemico influiscono sulla risposta
di Stefania Cifani
glicemica del pasto successivo: grazie a una prima colazione di questo tipo si introducono mediamente 100 kcal in meno ogni giorno, che non sono poche».
La regola dei cinque pasti Secondo le moderne indicazioni nutrizionali circa il 15-20 per cento del fabbisogno calorico quotidiano dovrebbe essere assunto a colazione, il 30-35 nei pasti principali, e la quota restante suddivisa tra gli spuntini di mattina e pomeriggio. «La ripartizione del fabbisogno calorico quotidiano deriva dall’evoluzione delle disponibilità alimentari del secondo dopoguerra, quando da una giornata scandita tra prima colazione per quanto possibile corposa, pranzo poco consistente e cena appena più strutturata si è passati al costante rischio di eccesso calorico» sottolinea Ghiselli. Ma anche nell’ambito dell’introito adatto alla propria età e attività, assumere il totale del-
U
le calorie in pochi pasti abbondanti causa un generale stress metabolico, con picchi dei li-
na colazione scarsa e fretto-
«Qualunque sia l’attività successiva -stu-
velli di insulina e glicemia. Questo è ancora più
losa, poi via di corsa a scuola.
dio, lavoro o gioco - nutrirsi adeguatamente
vero nei bambini, dove l’organismo in fase di
Complice l’appetito, a metà
in questo primo momento della giornata si
crescita non dispone delle capacità digestive
mattina una merenda troppo
correla a una migliore resa nelle ore succes-
necessarie per assimilare grandi quantitativi
abbondante lascerà poco spa-
sive» conferma Silvia Scaglioni, della Fon-
di nutrienti.
zio per il pranzo e così via. Niente di più sba-
dazione de Marchi, dipartimento di Pediatria
Anche la ripartizione dei pasti influisce sul
gliato, sostengono i nutrizionisti, specie se si
Irccs Ospedale Maggiore Policlinico di Mi-
peso corporeo: recenti studi dimostrano che
tratta di bambini o adolescenti.
lano. In caso contrario nei bambini e ragaz-
chi consuma meno di tre pasti al giorno vede
Prima colazione e merenda sono state og-
zi compaiono fame, debolezza e calo della
il proprio rischio di obesità aumentare fino a
getto di un incontro promosso da Nutrition
concentrazione durante la mattinata. «Fare
cinque volte. «Una metanalisi pubblicata nel
Foundation of Italy, tenutosi a Milano nell’am-
la prima colazione migliora attività cognitiva,
2015 ha mostrato che, in persone seguite
bito del ciclo “Evoluzione tecnologica nella
memoria, umore e rendimento scolastico»
ambulatorialmente per diete dimagranti, la
produzione di alimenti”.
conferma Andrea Ghiselli, del Crea-Nutrizio-
perdita di peso è maggiore in chi segue la re-
La prima colazione riveste un ruolo crucia-
ne (Consiglio ricerca in agricoltura e analisi
gola dei cinque pasti quotidiani rispetto a chi
le determinando il ritmo fame/sazietà della
di economia agraria, Roma) che aggiunge:
concentra il proprio fabbisogno energetico in
giornata: quando assente o inadeguata, si
«Studi recenti sono concordi nell’attribuire al-
due o tre occasioni. E inoltre questi soggetti
innesca un circolo vizioso con pasti scar-
la prima colazione anche un ruolo nel control-
perdono meno massa magra per via del mi-
si alternati a continui e abbondanti spuntini.
lo del peso: nei bambini saltare la colazione,
nor impatto metabolico» precisa Ghiselli.
28 novembre 2015
Primo piano Alimentazione
Abitudini corrette
sale, grassi saturi e poveri di vitamine e fibre.
«Le abitudini alimentari si strutturano molto
«Idratazione», precisa Scaglioni, «significa
presto», spiega Scaglioni. «Sarebbe quindi
invece acqua. Specialmente nei bambini, che
opportuno che i genitori, fin dalla prima in-
non sono in grado di dominare la preferenza
Prodotto (peso in grammi)
fanzia, trasmettessero alcuni messaggi di
per il gusto zuccherino o i sapori allettanti, è
Mela (150)
educazione alimentare ai propri figli. Il primo
importante trasmettere l’abitudine a disse-
Latte (150)
70
riguarda la ripartizione dei pasti nella gior-
tarsi bevendo semplicemente acqua, che può
Yogurt intero (125)
85
nata. Oltre i cinque pasti scanditi tra prima
essere introdotta anche attraverso frutta e
Succo di frutta (200)
110
colazione, pranzo, cena e due occasioni
verdura, spremute di agrumi, latte e yogurt.
Crackers (25)
110
spezza-fame (a metà mattina e metà po-
Con la prima colazione l’organismo deve ri-
Merendina tipo pan di spagna (30)
115
meriggio) si crea confusione, con l’errata
cevere proteine, vitamine, minerali e fibre. E
Patatine (25)
125
convinzione che mangiare a ogni ora qualun-
ancora, pochi zuccheri di pronto uso a favore
Merendina con marmellata (35)
125
que cosa sia corretto. Dal punto di vista della
di zuccheri a lento rilascio, e una ragionevo-
Pane e cioccolato al latte (20)
190
risposta metabolica questo altera il ritmo fa-
le quantità di grassi. Via libera quindi a cereali
Pane e prosciutto (30)
210
me/sazietà, fondamentale per mantenere in
integrali e frutta che inoltre abituano il bambi-
Focaccia (80)
240
salute la risposta insulinica, e nei bambini un
no alla masticazione, il primo passo verso la
Crostata con marmellata (80)
270
aumento del rischio di carie perché lo smalto
corretta digestione. Latte e yogurt apportano
infantile è più fragile e l’impatto degli alimenti
una quantità di grassi minima, minerali, vita-
è maggiore». La prima colazione dovrebbe
mine e proteine di alto valore biologico».
quindi essere considerata un vero e proprio
Alcuni esempi di merenda Valore energetico (Kcal) 65
Pessima l’abitudine di offrire al bambino che esce da scuola panini imbottiti, fette di pizza, dolci o brioches, magari accompagnati da succhi di frutta, quando non ne ha alcun bisogno
pasto, da tutta la famiglia.
gli spuntini
Ma come stanno le cose in realtà? Una rispo-
Gli spuntini di metà mattina e metà pome-
sta arriva dai dati di Okkio alla Salute, sistema
riggio rientrano nei cinque pasti giornalieri e
di sorveglianza su obesità infantile e com-
dovrebbero apportare, insieme, dal 10 al 20
portamenti correlati coordinato dal Centro
per cento del fabbisogno calorico totale. Non
nazionale di epidemiologia, sorveglianza e
un pasto supplementare dunque, ma solo un
promozione della salute dell’Istituto superio-
modo per interrompere il digiuno, possibil-
re di sanità. Avviato nel 2007, il programma
mente facilitando il consumo di frutta.
rileva ogni due anni peso e statura di un cam-
In una dieta di 2000 calorie la merenda do-
pione di bambini in età scolare, oltre ad alcune
vrebbe contenere 100-150 calorie (vedi
controllo sui comportamenti alimentari della
informazioni sulle loro abitudini alimentari e
tabella) ma nel caso dei bambini spesso si
giornata con scelte impulsive a favore di pro-
all’esercizio fisico.
tende a esagerare. «Mi preme sottolineare»,
dotti pronti, ricchi di zuccheri e grassi, molto
Dall’ultima indagine, riferita al 2012, è emer-
prosegue Scaglioni, «la pessima abitudine di
soddisfacenti dal punto di vista del gusto ma
so che l’8 per cento dei bambini salta la prima
offrire al bambino che esce da scuola -pri-
di scarso valore nutrizionale». Interrompere
colazione e che il 31 per cento si reca a scuo-
ma del pranzo casalingo o dopo la refezione
il digiuno con uno spuntino calibrato in base
la dopo una colazione inadeguata, quanto a
consumata a scuola - panini imbottiti, fette di
alle esigenze di ciascuno e che non solleciti
equilibrio tra carboidrati e proteine. Risulta poi
pizza, dolci o brioches, magari accompagnati
eccessivamente il metabolismo glicemico,
che almeno un bambino su due interrompe
da succhi di frutta, quando non ne ha alcun
contribuisce al controllo del comportamento
la mattina con una merenda abbondante. Il
bisogno, se i pasti sono stati adeguati, nem-
alimentare. «Dall’analisi di milioni di pasti rac-
25 per cento dei genitori, infine, dichiara che
meno se si appresta a praticare un’attività
colti nella App Eatery nell’ambito del progetto
i propri figli non consumano quotidianamente
sportiva».
statunitense Massive health, conclude Scu-
frutta e verdura, e che il 41 per cento beve abi-
Ben diverso è il fenomeno dello snacking,
lati, «risulta che la probabilità di consumare
tualmente bevande zuccherate e/o gassate.
che comporta un introito calorico superiore
impulsivamente un alimento edonistico au-
Abitudini, queste ultime, che rientrano tra i più
al proprio fabbisogno. Spiega Michele Scu-
menta dell’1,7 per cento ogni ora. In pratica ciò
diffusi errori alimentari commessi anche dagli
lati, specialista in Scienze dell’alimentazione:
si traduce nella difficoltà di gestire l’appetito,
adolescenti: oltre a evitare i corretti spuntini
«Questo deriva da una debolezza strutturale
in particolare nella seconda metà della gior-
tra un pasto e l’altro, i ragazzi eccedono in sa-
della dieta, con colazione insufficiente e pa-
nata e di sera; la merenda del pomeriggio, se
lumi, cioccolata, patatine fritte, dolciumi con-
sto frugale, che causa il cosiddetto uninten-
composta da alimenti idonei, può essere di
fezionati e cibi da fast food, ricchi di zuccheri,
tional overeating, cioè una minor capacità di
aiuto in questo senso».
29 novembre 2015
Primo piano Nutrizione
Interazioni da non trascurare Il delicato tema del rapporto tra assunzione di farmaci e cibo
di sintomi spiacevoli. Il medico e, ancora di più,
hanno come risultato la modifica della risposta
il farmacista hanno il compito di indicare quan-
farmacologica di un farmaco, in seguito a un
do alcuni principi attivi possono interagire con
determinato stato di denutrizione o malnutri-
altri medicinali o con alcuni alimenti ed è per
zione del paziente.
di Rachele Aspesi farmacista e dietista
questo fondamentale verificare se un farma-
Analizzando la letteratura scientifica disponi-
co debba essere assunto a stomaco pieno o
bile, possiamo constatare che, nonostante la
I
lontano dai pasti, oppure se si debba evitare
maggior parte dei farmaci sia somministrata
l tema dell’interazione tra gli alimenti, i far-
l’assunzione contemporanea di cibi o bevande
per via orale e che la presenza di alimenti nel
maci e lo stato nutrizionale del paziente è
che potrebbero modificare il risultato atteso.
tratto gastrointestinale sia evidentemente in-
un aspetto della clinica poco conosciuto, in
fluente, gli studi su nuove molecole vengono
quanto la sintomatologia che ne deriva può
Definizione
frequentemente realizzati a digiuno, esclu-
essere aspecifica e gli effetti si manifesta-
In particolare, per interazione farmaco-alimen-
dendo automaticamente dallo studio le inte-
no spesso a lunga distanza di tempo. È noto,
to si definisce la modifica degli effetti farmaco-
razioni con gli alimenti. È evidente, dunque, la
infatti, che diversi principi attivi farmacologici
logici del principio attivo a causa dell’ingestione
difficoltà nello stabilire l’importanza clinica delle
e svariati nutrienti possano influenzarsi re-
previa o contemporanea di un alimento. Si con-
interazioni tra farmaci e alimenti, dovuta prin-
ciprocamente, dando luogo a interazioni tra-
siderano interazioni di questo tipo anche quelle
cipalmente al fatto che spesso questi effetti si
ducibili nella modifica dell’assorbimento, del
che comportano l’alterazione del normale uso
manifestano lontano dall’ambito ospedaliero
metabolismo o dell’eliminazione degli stessi,
dei nutrienti, a causa della somministrazio-
e, pertanto, un numero indeterminato di inte-
provocando in alcuni casi anche la comparsa
ne di determinati farmaci, e le interazioni che
razioni rimane sconosciuto, non individuato
30 novembre 2015
Primo piano Nutrizione
farmaci al giorno e si nutrono in maniera po-
Tra i farmaci più rilevanti in questo tipo di inte-
co varia; pazienti con malattia acuta (anemia
razione, in letteratura, troviamo:
grave, insufficienza cardiaca, asma); pazienti
◆
che dipendono dal trattamento farmacologico
gotta, l’ipocolesterolemizzante colestiramina e
(trapiantati); pazienti con alterazioni epatiche o
l’antibiotico neomicina sono stati associati alla
renali gravi (cirrosi, insufficienza cardiaca, uri-
diminuzione di assorbimento della vitamina
cemia); pazienti con alterazioni nelle funzioni
B12 . Questi casi, tuttavia, non sembra abbiano
gastrointestinali; pazienti seguiti da più medici.
portato significative conseguenze nutrizionali,
Le eventuali interazioni che si possono ma-
in quanto l’organismo in condizioni normali di un
la colchicina, usata nel trattamento della
La maggior parte delle interazioni indotte dai farmaci provoca modifiche dei processi digestivi, alterazioni del metabolismo e deficit di micronutrienti (vitamine e sali minerali), attraverso meccanismi non sempre perfettamente noti
e, quindi, ufficialmente al di fuori della cono-
nifestare risultano più gravi nel caso in cui i
soggetto sano ne possiede sufficienti riserve.
farmaci presentino stretto margine terapeu-
Un’alterazione di questo tipo può essere, in-
tico o per i quali siano richieste concentrazio-
vece, significativa nel caso di trattamenti pro-
ni plasmatiche elevate per essere efficaci. Le
lungati in soggetti con stati nutrizionali carenti:
interazioni farmaco-alimenti possono essere
anziani, bambini, donne in gravidanza, vegeta-
soggette a variazioni più o meno marcate che
riani e vegani; omeprazolo, pantoprazolo, esomeprazo-
possono riguardare gli alimenti stessi (la loro
◆
natura, il loro stato fisico, le loro caratteristiche
lo, inibitori della pompa protonica ormai di uso
organolettiche e chimiche); oppure fattori en-
comune nel trattamento di gastrite, reflusso
dogeni tipici della persona che li assume (l’età,
gastroesofageo, ulcera peptica, possono pro-
lo stato nutrizionale); o, infine, caratteristiche
durre una diminuzione acuta della vitamina
tipiche del farmaco che viene assunto (pro-
B12 in forma dose-dipendente, specialmente
prietà farmacocinetiche e farmacodinamiche).
in soggetti con carenze nutrizionali che fanno
scenza scientifica. Dall’altro lato, non dimen-
utilizzo di questi farmaci per tempi prolungati;
tichiamo che esiste una marcata variabilità
Le conseguenze
◆ isoniazide, contraccettivi orali, levodopa sono
individuale, data da uno stato nutrizionale che
La maggior parte delle interazioni indotte dai
associati a un alterato utilizzo della vitamina B6
varia da paziente a paziente, e una variabilità
farmaci provoca modifiche dei processi di-
da parte dell’organismo. In particolare, l’isonia-
addizionale tipica degli alimenti che sono pro-
gestivi, alterazioni del metabolismo e deficit
zide, antibiotico di prima linea per la tubercolosi,
dotti di composizione complessa, non sempre
di micronutrienti (vitamine e sali minerali),
ne aumenta l’escrezione. Nel caso della levo-
esattamente ripetibile. Tutto ciò spiega come,
attraverso meccanismi non sempre perfet-
dopa, farmaco principale per il trattamento del
nella maggior parte delle interazioni farmaco-
tamente noti, ma che comunque hanno con-
Morbo di Parkinson, gli studi dimostrano che
alimenti, non abbiamo ancora dati certi e una
seguenze nutrizionali.
gli effetti terapeutici possono essere diminuiti
sicura importanza clinica stabilita, salvo che nei
Il malassorbimento di vitamine e minerali, con
o antagonizzati da un’assunzione di vitamina
casi studiati più approfonditamente per le gra-
conseguente deficit, è il caso più frequente.
B6 superiore a 5 mg/die, in seguito al fatto che
vi conseguenze insorte o l’elevata frequenza
Gli esempi di maggior rilievo riguardano far-
essa aumenta la decarbossilazione periferica
delle manifestazioni.
maci che influenzano l’assorbimento delle
della levodopa che, quindi, viene distrutta per-
Come previsione delle possibili conseguenze
vitamine del gruppo B, in particolare B12 e B6,
dendo la sua efficacia terapeutica. Per evitare
cliniche, occorre tenere presenti alcuni pa-
con conseguenti ipovitaminosi, tipicamente
un’astensione da alimenti ricchi di vitamina B6
zienti considerati particolarmente a rischio di
caratterizzate da secchezza cutanea, lesioni
in soggetti che utilizzano questo farmaco, si
essere implicati in una interazione farmaco-
a livello delle mucose orali e genitali, rush, de-
somministra carbidopa, contemporaneamente
alimento: anziani che assumono più di tre
bolezza degli annessi cutanei.
a levodopa, una sostanza inibitrice dell’enzima
31 novembre 2015
Primo piano Nutrizione
preposto alla decarbossilazione periferica
avere conseguenze sia sulla velocità di assor-
quanto maggiori sono la consistenza, la tem-
(dopa-decarbossilasi).
bimento sia sulla quantità di farmaco assorbito.
peratura e la concentrazione di sale, grassi o
Nel caso dei contraccettivi orali si è presup-
Tra i numerosi fattori che intervengono nell’as-
zucchero. Il ritardo nello svuotamento gastri-
posto un meccanismo di interazione più com-
sorbimento dei farmaci, alcuni sono di mag-
co, ovviamente, prolunga la permanenza del
plesso che riguarda la competizione degli
giore rilevanza e sono stati sufficientemente
farmaco nello stomaco e, di conseguenza, se
ormoni sessuali con il piridossal fosfato (PLP),
chiariti dalla letteratura scientifica:
il principio attivo risulta labile o privo di ga-
un coenzima molto reattivo, fondamentale
◆ i cambiamenti del pH gastrico: l’alcalinizzazio-
stroprotezione potrà essere maggiormente
nel metabolismo degli amminoacidi, che ha la
ne del pH da parte di alcuni alimenti provoca una
degradato.
vitamina B6,come costituente principale nel-
maggiore ionizzazione dei farmaci acidi (acido
È molto importante leggere attentamente il
la sua struttura. Questo tipo di competizio-
nalidixico, anticoagulanti orali), rendendoli me-
foglietto illustrativo del farmaco in modo tale
ne determina un metabolismo anormale del
no liposolubili e, quindi, diminuendo il loro as-
da comprendere se esso vada somministra-
triptofano, la cui metabolizzazione dipende
sorbimento. Al contrario, farmaci con carattere
to a stomaco pieno oppure lontano dai pasti.
dal PLP e la cui diminuita disponibilità rallenta
basico (psicofarmaco meprobamato) diminui-
Spesso le interazioni farmaco-alimenti so-
la produzione di serotonina.
scono la loro ionizzazione, diventando più lipo-
no raccolte in tabelle che non sempre sono
solubili e aumentando il loro assorbimento;
esaustive circa tutti gli aspetti necessari, ma
Gli effetti del cibo
◆
la velocità di svuotamento gastrico, mo-
che possono fornire uno strumento pratico in
La maggior parte delle interazioni degli alimenti
dificata dal tipo e dal volume dell’alimento,
grado di indicare le sostanze che più di altre
sui farmaci si verifica a livello dell’assorbimento
influenza anch’essa l’assorbimento di gran
possono risentire di un’assunzione contem-
gastrointestinale dei principi attivi; il cibo può
parte dei farmaci: lo svuotamento è più lento,
poranea di alimenti (tabella 1).
Esempi di comuni principi attivi e interazioni più note FARMACO
NUTRIENTE
EFFETTO DELL’INTERAZIONE
RACCOMANDAZIONI
Antinfiammatori Fans
Alimenti/latte
Diminuisce l’irritazione gastrica
Somministrare assieme agli alimenti
Azitromicina
Alimenti
Diminuisce l’assorbimento
Almeno due ore tra il pasto e la somministrazione
Captopril
Alimenti
Può diminuire l’assorbimento
Assumere a stomaco vuoto
Ciclosporina
Latte/alimenti
Possibile aumento assorbimento e biodisponibilità; più evidente con il latte
Si possono somministrare insieme, controllando le concentrazioni
Eritromicina
Alimenti
Diminuisce l’assorbimento
Almeno due ore tra il pasto e la somministrazione
Fluorochinolonici
Cationi ferro, zinco, calcio
Diminuisce l’assorbimento per complessazione
Almeno due ore tra il pasto e la somministrazione
Griseofulvina
Alimenti ricchi di grassi
Aumenta l’assorbimento
Somministrare insieme
Isoniazide
Alimenti
Ritarda o diminuisce l’assorbimento
Almeno due ore tra il pasto e la somministrazione
Lovastatina
Alimenti
Aumenta l’assorbimento
Somministrare insieme, evitando l’eccesso di pectine
Misoprostolo
Alimenti
Diminuisce l’incidenza degli effetti indesiderati
Somministrare insieme agli alimenti
Nifedipina
Alimenti
Diminuisce l’incidenza degli effetti indesiderati
Somministrare insieme agli alimenti
Nitrofurantoina
Alimenti
Diminuisce l’irritazione gastrica e la biodisponibilità
Somministrare insieme agli alimenti
Penicilline per os
Alimenti
Diminuisce l’assorbimento
Almeno due ore tra il pasto e la somministrazione
Spironolattone
Alimenti
Aumenta l’assorbimento
Somministrare insieme agli alimenti, evitando diete ad alto contenuto di potassio
Sucralfato
Alimenti
Diminuisce l’assorbimento per unione alle proteine alimentari
Somministrare a stomaco vuoto, una o due ore prima del pasto
Tetracicline
Prodotti lattei
Diminuisce l’assorbimento per chelazione
Almeno due ore tra il pasto e la somministrazione
Teofillina
Dieta ricchi di grassi
Aumenta l’assorbimento con possibile seguente tossicità
Evitare di somministrare con un pasto ricco di grassi o assumere un’ora prima del pasto
Warfarin
Cibo ricco in vit K
Antagonizza l’effetto terapeutico
Mantenere una dieta equilibrata, facendo attenzione agli alimenti contenenti vitamina K
Zidovudina
Alimenti
Diminuisce l’assorbimento
Almeno due ore tra il pasto e la somministrazione
Fonte: Università Politecnica delle Marche, Master II livello Nutrizione e Dietetica, 2010
Tabella 1 32 novembre 2015
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Primo piano Nutrizione
La maggior parte delle interazioni degli alimenti con i farmaci si verifica a livello dell’assorbimento gastrointestinale dei principi attivi; il cibo può avere conseguenze sia sulla velocità di assorbimento sia sulla quantità di farmaco assorbito
Possiamo distinguere due tipi di interazioni: ◆
interazioni che diminuiscono l’assorbimen-
to del farmaco con conseguente riduzione dell’effetto terapeutico. Un esempio concreto è l’interazione che porta al diminuito assorbimento della amoxicillina, in seguito all’ingestione di alimenti, in quanto si sono riscontrati livelli sierici dimezzati rispetto a quelli raggiunti a digiuno. Anche se il meccanismo d’azione dell’interazione non è stato chiarito, possono sussistere implicazioni terapeutiche se i livelli ematici restano al di sotto del limite dell’efficacia dell’antibiotico. Per ottenere un assorbimento ottimale di amoxicillina si raccomanda di non ingerire nulla, tranne acqua, per una o due ore prima e dopo l’assunzione del farmaco; ◆
interazioni che aumentano l’assorbimento
del farmaco. Un esempio è la griseofulvina che, se somministrata contemporaneamente ad alimenti ricchi di grassi, raggiunge livelli ematici significativamente superiori a quelli che si ot-
duplice, in quanto, da un lato, i lipidi favoriscono
L’aumento dell’assorbimento e della bio-
tengono con una dieta proteica o in condizioni
il dissolvimento diretto del medicinale, dall’al-
disponibilità deve essere considerato at-
di digiuno. Pare che il meccanismo d’azione sia
tro, la secrezione biliare viene favorita.
tentamente per ottenere dosi corrette, diminuendo le fluttuazioni dei livelli ematici del principio attivo, aspetto che è particolarmente importante per i farmaci che presentano uno stretto margine terapeuti-
Assorbimento di amoxicillina a digiuno o insieme ad altri alimenti Amoxicillina capsula da 500 mg
co e, quindi, un elevato indice di tossicità. Il
Livello plasmatico µg/ml in minuti prefissati
broncodilatatore teofillina ne è un classico
20
40
60
90
120
180
240
360
480
Digiuno e 250 ml di acqua
0,6
3,8
7,8
9
10
8,6
7
3,6
1,3
Sul prossimo numero di Punto Effe appro-
Digiuno e 25 ml di acqua
0,6
2,6
4,8
6,2
6,4
4,8
2
0,6
0,3
fondiremo il tema delle interazioni, analiz-
Insieme al pasto
0,1
1,2
2,4
3
3,8
5,2
4
1,2
0,8
zando tre casi sottostimati di interferenze tra
esempio.
farmaci e specifici alimenti: succo di pompel-
Fonte: Università Politecnica delle Marche, Master II livello Nutrizione e Dietetica, 2010
Tabella 2 33 novembre 2015
mo, alcol e principi attivi vegetali.
Primo piano Convegni
Dalle mille proprietà I benefici effetti della propoli e le nuove frontiere della medicina naturale celebrati in un convegno a Milano di Claudio Buono
U
n’opportunità di conoscenza e approfondimento, un momento di confronto per chi opera quotidianamente per la salute, il benessere e la prevenzione.
In occasione dei venticinque anni del brevetto di Propoli Epid, Giuseppe Maria Ricchiuto - fondatore e presidente del gruppo Specchiasol - ha voluto organizzare una due giorni milanese interamente dedicata alle nuove frontiere della medicina naturale. Le celebrazioni si sono aperte con un grande convegno scientifico, moderato dalla giornalista Nicoletta Carbone, che ha visto la partecipazione di esperti di livello internazionale: tra gli altri Fernando Tateo, ordinario di Scienze e tecnologie alimentari dell’Università di Milano, colui che all’inizio degli anni Novanta ha contribuito in maniera decisiva alla messa a punto del brevetto Epid e quindi alla diffu-
Specchiasol va ricordato il merito di essersi
creazione di un estratto idroalcolico standar-
sione della propoli in tutta Italia.
reso conto, per primo, delle numerose poten-
dizzato, brevettato nel 1990 con il nome di
zialità benefiche della propoli - antibatterica,
Epid (Estratto di propoli idrodispersibile dece-
I punti focali
antivirale, antinfiammatoria e immunostimo-
rata). Un prodotto ad alto contenuto di principi
In apertura Ricchiuto ha ricordato come Spec-
lante - ma anche dei limiti che comporta la
attivi e con un ridotto tenore di cere, impurez-
chiasol sia stata la prima azienda a introdurre
sua forma grezza, così come viene raccolta
ze e sostanze allergizzanti, oggi impiegato sia
l’estratto purificato di propoli in Italia, affer-
dalle arnie. Questo l’ha spinto a sviluppare,
in campo nutraceutico sia cosmetico e recen-
mandosi come una delle più importanti realtà
già negli anni Settanta, un metodo di eleva-
temente riconosciuto come l’estratto di pro-
fitoterapiche del nostro paese. Al fondatore di
ta purificazione che avrebbe poi portato alla
poli con il più alto Iq (Indice di qualità) tra quelli
34 novembre 2015
Primo piano Convegni
Sopra e a destra i relatori del convegno organizzato da Specchiasol a Milano sui venticinque anni di Propoli Epid
attualmente presenti sul mercato. È toccato poi a Fernando Tateo e Piergiorgio Pietta - del dipartimento di Scienze cliniche e sperimentali dell’Università di Brescia - entrare nel vivo dito su quella che è stata la storia della pro-
Infezioni delle basse vie urinarie
poli Epid e la sua evoluzione. Ne è emerso
Particolarmente
che alla concentrazione dei principi a cui la
co femminile presente in sala l’intervento di
propoli deve la sua attività mirata al benes-
Alessandra Graziottin - direttore del Centro
sere si è giunti tramite un processo esclusivo
di Ginecologia e sessuologia medica dell’O-
non distruttivo che ha consentito di adottare
spedale San Raffaele Resnati di Milano - che
la denominazione “Epid”. In altre parole, una
ha trattato in maniera particolareggiata il te-
tecnologia estrattiva basata esclusivamente
ma della recidività delle infezioni, con partico-
su processi fisici detti mild, cioè a blando im-
lare riferimento a cistiti e vaginiti. Dopo aver
patto, che consentono di separare ed elimi-
illustrato il perché colpiscono le donne (cause
nare la matrice inerte, costituita da sostanze
anatomiche, sessuali, ormonali) la relatrice
quali cere e composti analoghi, dai composti
ha focalizzato il ruolo svolto dai biofilm pato-
considerati bioattivi, senza per questo influire
geni nel mantenimento della recidività delle
sulla loro integrità.
infezioni all’apparato urogenitale. «Si tratta
Un altro pregio dell’Epid è di essere biodispo-
di comunità strutturate di cellule batteriche e
nibile. Un recente studio condotto su volon-
fungine (circa 15 per cento) racchiuse in una
tari ha infatti evidenziato che i suoi principali
matrice polimerica di natura polisaccaridica
rapida e gli episodi di insorgenza acuta diven-
componenti polifenolici vengono assorbiti ed
(85 per cento) autoprodotta e adesa a una
tano più ravvicinati.
entrano in circolo. Questo significa che l’E-
superficie inerte o vivente», ha spiegato l’e-
pid ha un’attività non solo topica, ma che è
sperta, aggiungendo che il biofilm maturo
Una strategia multimodale
in grado di esercitare effetti sistemici, come
promuove nell’organismo nuovi siti di colo-
Le terapie antibiotiche tradizionali risolvo-
la protezione dai danni ossidativi e l’immu-
nizzazione. In pratica, i microrganismi patoge-
no spesso un episodio acuto di cistite, ma
nostimolazione. Da ultimo, ma altrettanto
ni, protetti negli strati più profondi del biofilm,
risultano inefficaci nella prevenzione del-
significativo, l’Epid si è evoluta, nel senso che
si comportano come veri e propri “terroristi
le infezioni uro-ginecologiche recidivanti,
con una metodica basata sull’impiego di Lac-
in casa”, pronti ad attivarsi per riaggredire
contribuendo allo sviluppo di ceppi bat-
tobacillus helveticus Lh5 (ceppo dalla spic-
l’ospite. Il che avviene soprattutto in caso di
terici antibiotico-resistenti e peggiorando
cata attività cinnamoilesterasica, presente
cistiti recidivanti, nella cui fattispecie si loca-
significativamente il quadro clinico nel lungo
nelle colture utilizzate per la produzione ca-
lizzano all’interno delle cellule dell’urotelio, la
periodo di mantenimento, a causa della deva-
searia) è stato possibile ridurre di circa il 75
mucosa che riveste la parte interna della ve-
stazione degli ecosistemi. Per la prevenzione
per cento la presenza di una frazione (LB-l,
scica. Quando il biofilm patogeno vescicale o
e la terapia delle infezioni a carico dell’appa-
costituita da esteri dell’acido caffeico) dotata
vaginale non viene opportunamente trattato,
rato urogenitale, è emersa l’utilità di associa-
di potenziale allergizzante.
la progressione verso la cronicizzazione è più
re sostanze alternative ai comuni antibiotici,
del convegno con un excursus più approfon-
apprezzato
35 novembre 2015
dal
pubbli-
Alessandra Graziottin con Giuseppe Maria Ricchiuto
Primo piano Convegni
complessa rete ormonale che vede coinvolti l’ormone della crescita (GH), il cortisolo, la
L’oligoterapia catalitica è uno strumento terapeutico il cui scopo fondamentale è ristabilire l’equilibrio della salute mediante la correzione di disturbi funzionali raggruppati in quattro modelli reattivi generali, detti “diatesi”
somatomedina (IGF 1) e altri. Il controllo dei picchi insulinici può essere attuato tramite la somministrazione di una particolare miscela di aminoacidi essenziali, noti per la loro attività insulinogenica, e tramite l’impiego di una esclusiva formulazione. In conclusione dei lavori, Bruno Brigo - specialista in Medicina interna, terapia fisica e riabilitazione - ha parlato dell’oligoterapia catalitica come di uno strumento terapeuti-
come le sostanze antiadesive (per esempio
Viene prodotto sempre a livello pancrea-
co il cui scopo fondamentale è ristabilire l’e-
il D-mannosio, che impedisce l’impianto del
tico quando i livelli di glucosio nel sangue
quilibrio della salute mediante la correzione
microrganismo all’epitelio vescicale e va-
si abbassano, ma contrariamente all’insu-
di disturbi funzionali, raggruppati in quattro
ginale, facilitandone il distacco e l’elimina-
lina, stimola il rilascio di energia dal corpo.
modelli reattivi generali, detti “diatesi”. Tale
zione con il flusso urinario); i probiotici (che
«Schematicamente possiamo pensare che
risultato si ottiene attraverso la sommini-
agiscono formando un biofilm fisiologico
mentre l’insulina esercita la sua attività pro-
strazione di oligoelementi regolatori specifici:
che riveste e protegge la mucosa vaginale
muovendo la ritenzione energetica sotto
manganese per la diatesi 1 o “allergica”; man-
dall’aggressione di numerosi patogeni, sia
forma di grasso, massa magra e glicogeno
ganese-rame per la diatesi 2 o “ipostenica”;
mediante la produzione di biosurfattanti sia
epatico, il glucagone fa l’opposto, chieden-
manganese-cobalto per la diatesi 3 o “di-
di acido lattico per il mantenimento del cor-
do la liberazione dell’energia dai depositi
stonica’; rame-oro-argento per la diatesi 4 o
retto pH); un agente mucolitico che sciol-
nel momento in cui rileva ipoglicemia», ha
“anergica”. E la terapia può essere integrata
ga la componente mucopolisaccaridica del
spiegato il direttore scientifico di Specchia-
dalla prescrizione di oligoelementi comple-
biofilm (come l’N-acetilcisteina, un derivato
sol. Aggiungendo che questi meccanismi
mentari o ad attività neuroendocrina (zinco-
N-acetilato dell’amninoacido cisteina, che è
in realtà avvengono tramite l’azione di una
rame, zinco-nickel-cobalto).
risultato di notevole efficacia nel disgregare la membrana polimerica dei biofilm batterici e fungini maturi, azione necessaria per rendere i microrganismi patogeni nuovamente sensibili ai farmaci e agli effettori della risposta immune); sostanze ad azione antibatterica come il cranberry o mirtillo rosso (ricco di sostanze quali proantocianidine e antocianidine, che si sono dimostrate efficaci nel prevenire il ripetersi di episodi cistitici in quanto agiscono sulle fimbrie, tipo P Gal-gal sensibili, le quali promuovono l’adesione alle cellule uroteliali). Antonio Scialpi, direttore scientifico di Specchiasol, è intervenuto sullo stretto legame esistente tra la gestione dei picchi di insulina e il controllo del peso corporeo. Proprio la gestione dell’ormone insulina, e del suo antagonista glucagone, può costituire una strategia molto efficace per il controllo dei chili di troppo. Il glucagone, infatti, agisce, tranne che per pochissime eccezioni, in un
Come definire la qualità? Non tutte le propoli sono uguali e d’altra parte la composizione della propoli è talmente complessa da rendere impossibile definirla con esattezza. Colore e aroma sono misurabili ma non indicano la qualità del prodotto perché dipendono dalla zona d’origine o dai trattamenti tecnologici subiti. Al contrario, sono indici qualitativi oggettivi il contenuto dei polifenoli, vale a dire dei principi attivi, e il residuo secco, ovvero la sostanza solida costituita dai polifenoli e dagli altri componenti non qualificabili che rimane dopo l’evaporazione del solvente. Mediante questi parametri, il reparto Ricerca e sviluppo di Specchiasol - in collaborazione con gli Istituti universitari di Milano e altri Centri di analisi indipendenti - ha analizzato diversi preparati a base di propoli, giungendo così a definire un “Indice di qualità dell’estratto idroalcolico di propoli” che può essere utilizzato per valutare la purezza degli estratti presenti sul mercato e che potrebbe diventare un nuovo indicatore di riferimento, consentendo così di fissare un valore sopra il quale il campione è considerato di buona qualità, mentre, se al di sotto, verrebbe classificato come di scarsa qualità. Relativamente ai prodotti presi in esame, i valori dell’Indice di qualità hanno evidenziato, da un lato, la grande variabilità qualitativa presente sul mercato, e, dall’altro, la netta superiorità dell’Indice di qualità della propoli Epid rispetto ai prodotti concorrenti.
modo esattamente antitetico all’insulina. 36 novembre 2015
Primo piano Convegni
NOVITÀ 2015
Fabio Firenzuoli, Francesco Epifani, Idalba Loiacono
CANNABIS …PER TUTTI L’utilizzo medicinale della Cannabis è un tema di grande attualità. Con Cannabis … per tutti gli Autori hanno voluto fornire una panoramica aggiornata sui possibili usi della pianta e sui benefici che derivano dal suo impiego sia in termini di salute che di benessere per il paziente, relativamente ai nuovi scenari immaginabili della ricerca scientifica nonché in rapporto all’impatto socio-economico. Attraverso un linguaggio semplice, senza mai perdere la rigorosità dell’approccio scientifico, il testo si pone l’obiettivo di dare chiarezza informativa e una maggiore consapevolezza sul tema, in un momento storico particolarmente propizio, dove finalmente si vedono, accanto a dannosi processi di disinformazione, i primi segnali anche a livello normativo, di apertura e superamento di pregiudizi culturali.
Pubblicazione: Ottobre 2015 Prezzo: 9,90 euro PER INFORMAZIONI Via Spadolini, 7 - 20141 Milano eMail: libri.comm@lswr.it
ACQUISTALO ONLINE SU www.edizionilswr.it 37 novembre 2015
Primo piano Legale
La cointeressenza Il Jobs Act incide sulla associazione in partecipazione in farmacia a cura dello studio dell’avvocato bruno riccardo nicoloso Firenze - Roma (b.r.nicoloso@tin.it)
C
ome s’era già detto (Punto
che avrebbe potuto essere solo di capitale.
partecipazione nell’esercizio di un’impresa
Effe n. 8/2015 “Un’opzione
L’articolo 53 del Decreto legislativo 15 giu-
(organizzata anche per l’attività di una far-
dimezzata”) il Jobs Act di ren-
gno 2015, n. 81 (entrato in vigore il 25 giugno
macia), che ha pertanto assunto il seguen-
ziana memoria stava per inci-
2015) ha infatti modificato l’articolo 2549 del
te testo: «1. Con il contratto di associazione
dere sull’apporto dell’associato
Codice Civile in materia di associazione in
in partecipazione l’associante attribuisce
38 novembre 2015
Primo piano Legale
all’associato una partecipazione agli utili della
tra associazione e cointeressenza, seppure
sua impresa verso il corrispettivo di un de-
quest’ultimo rapporto nelle due ipotesi desti
terminato apporto. 2. Nel caso in cui l’asso-
più di qualche perplessità per la immediata
ciato sia una persona fisica l’apporto di cui
anomalia che presenta nel rapporto sinal-
al primo comma non può consistere, nem-
lagmatico che appare squilibrato, ma non
La cointeressenza propria viene qui considerata per il particolare regime ascritto al cointeressato, cui viene riconosciuta una partecipazione agli utili e alle perdite, ma senza la corresponsione di un apporto (ora di capitali)
meno in parte, in una prestazione di lavoro».
è proprio così, trattandosi di un rapporto a
Viene peraltro previsto dallo stesso Dlgs n.
prestazioni corrispettive (Cassazione Civile,
81/2015 (articolo 53, comma 2) che i con-
17 aprile 2014 n. 8955).
tratti di associazione in partecipazione in atto
a) La prima ipotesi, detta cointeressenza
alla data di entrata in vigore del Decreto, nei
impropria, viene qui considerata per il par-
quali l’apporto dell’associato persona fisica
ticolare regime ascritto al cointeressato, al
consista, in tutto o in parte, in una presta-
cui apporto (ora di soli capitali) viene rico-
zione di lavoro, sono fatti salvi fino alla loro
nosciuta una partecipazione agli utili dell’im-
cessazione.
presa, proporzionata al suo valore, ma non
La previsione codicistica così emendata non
già una partecipazione alle perdite rispetto
si limita però a tale articolo, che riconduce
al limite riferito all’apporto cui sono parame-
piena ed esclusiva responsabilità versi i ter-
l’istituto al solo apporto di capitale dell’asso-
trate le perdite poste a carico dell’associato
zi, e che il cointeressato possa esercitare,
ciato in partecipazione agli utili e alle perdite
nella associazione in partecipazione: con
nei limiti fissati convenzionalmente, solo
di un’impresa - facendo ragionevolmente
il che si può ravvisare per il cointeressante
un controllo sulla gestione dell’impresa e
ritenere che probabilmente l’apporto si tra-
vantaggio di avere un terzo che contribuisce
avere periodicamente il relativo rendicon-
sformerà nel conferimento in una società di
così con un apporto all’esercizio dell’impresa
to (Cassazione Civile, 8 gennaio 1985, n.
capitali che è alle porte in farmacia, sempre
e per il controinteressato il vantaggio di trar-
3442) e che in favore di entrambi sia pur
che il finanziatore non intenda mantenere un
re un utile dalla impresa altrui senza assu-
sempre fatto salvo il diritto di recesso ove
rapporto obbligatorio di credito nei confronti
mere i rischi delle perdite.
non permanga una convenienza economica
dell’impresa senza assumere le relative ob-
b) La seconda ipotesi, detta cointeressenza
al proseguimento del rapporto (Cassazione
bligazioni sociali - ma lascia immutata all’au-
propria, viene qui considerata per l’altret-
civile, 15 aprile 1993, n. 4473). Si può infine
tonomia privata un’altra opzione: quella di
tanto particolare regime che viene ascritto
dire che in entrambe le ipotesi non è esclu-
una partecipazione all’esercizio dell’impresa
al cointeressato, cui viene riconosciuta una
sa una partecipazione del cointeressato ai
senza sopportare l’alea delle perdite ovvero
partecipazione agli utili e alle perdite, ma
ricavi anziché agli utili: ciò sul presupposto
senza l’alea di un apporto.
senza la corresponsione di un apporto (ora
che la sua partecipazione comporti un di-
Tali opzioni sono ipotizzate dall’articolo 2554
di capitali): con il che si può ravvisare per il
retto coinvolgimento nei destini dell’impre-
del Codice Civile, secondo cui «Le disposi-
cointeressante il vantaggio di avere un terzo
sa (Cassazione Civile, 20 gennaio 2011, n.
zioni di cui all’articolo 2551 (diritti e obblighi
che contribuisce nelle perdite della sua im-
1954, contra: Cassazione Civile, 28 giugno
dei terzi) e 2252 (diritti dell’associante e
presa e il vantaggio per il controinteressa-
2008, n. 14062).
dell’associato) si applicano anche al contrat-
to di trarre un utile prodotto da un’impresa
Alla luce di questa interpretazione giuri-
to di cointeressenza agli utili di un’impresa
altrui.
sprudenziale (che è quella che conta) si può
senza partecipazione alle perdite (cointeres-
c) In entrambe le ipotesi -che sono riferibili
sostenere che le pattuizioni relative alla co-
senza impropria) e al contratto con il quale
anche all’impresa per l’esercizio di una far-
stituzione di un rapporto di cointeressenza
un contraente attribuisce la partecipazione
macia (Cassazione Civile, 14 marzo 1990, n.
(propria o impropria che sia) rappresenti
agli utili e alle perdite della sua impresa, sen-
2091) - la mens legis dell’istituto della coin-
uno strumento idoneo e alternativo alla so-
za il corrispettivo di un determinato apporto
teressenza è riconducibile a una reciprocità,
cietà e/o all’associazione in partecipazione
(cointeressenza propria)».
quale strumento d’unione (né societario,
per il suo esercizio, ma richieda la conclu-
né associativo, ma obbligatorio) tra i due
sione di precise e specifiche pattuizioni
propria e impropria
soggetti, che possono trarre un beneficio,
rimesse all’autonomia privata dei contra-
L’istituto della cointeressenza è ben no-
appunto reciproco, dal rapporto che viene
enti nella definizione del relativo rapporto
to ai ventiquattro frequentatori presbiti di
tra loro instaurato. Rimane peraltro fermo
contrattuale che trova nel Codice Civile una
questo osservatorio legale, che sanno non
che al cointeressante sia ascrivibile il pieno
previsione del tutto generale e uno spazio
solo distinguere tra società e associazio-
esercizio dell’impresa secondo la propria li-
molto più aperto di quanto dica il finanziere
ne nell’esercizio di un’impresa, ma anche
bera determinazione con l’assunzione della
nel quadro di Metsys.
39 novembre 2015
ECM Appropriatezza prescrittiva
Tromboembolismo venoso e arterioso Abstract In questo modulo vengono trattati gli aspetti relativi alla patogenesi, ai fattori di rischio all’esposizione tromboembolica, alla diagnosi, alla profilassi e alla terapia farmacologica del tromboembolismo venoso e arterioso. Sono descritte le problematiche relative alla profilassi dei pazienti “complessi” con anticoagulanti nel tromboembolismo venoso e arterioso. Inoltre, sono considerati i vantaggi della terapia anticoagulante orale, relativamente ai fattori di rischio, vs le diverse eparine e l'antagonista della vitamina K. Infine, è stata considerata l’importanza del monitoraggio clinico, strumentale e dei test di laboratorio nei pazienti affetti da tromboembolismo venoso e arterioso
INTRODUZIONE
Elena Ricciardi1, Antonella Scalera1, Ettore Novellino2, Giovanni Di Minno1, Alessandro Di Minno1,3 1 Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università Federico II di Napoli
Dipartimento di Farmacia, Università Federico II di Napoli
2
Centro Cardiologico Monzino Irccs, e Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Bio-molecolari, Università degli Studi di Milano
3
macologico. La moderna farmacologia si adopera per stabilire mezzi profilattici e terapeutici all’avanguardia che non solo agiscano sulla patologia, ma che riescano a essere ben accetti da parte dei pazienti per via di somministrazione e per modalità di controllo dell’andamento della terapia stessa.
La trombosi è definita come emostasi nel posto sbagliato (box 1, figura 1) ed è causa di mortalità e morbilità in un ampio raggio di patologie arteriose e venose. In assenza di condizioni patologiche, l’emostasi fisiologica riflette un delicato equilibrio tra fattori che promuovono e fattori che inibiscono la coagulazione. Questo è cruciale nella prevenzione di emorragie incontrollate in caso di danno vasale o di coagulazione intravasale spontanea. L’emostasi e la trombosi agiscono sull’equilibrio tra tre fattori: ◆ l’integrità di parete; ◆ la stasi ematica; ◆ le proteine della coagulazione. Quando uno o più di questi fattori diventano predominanti rispetto agli altri, si verifica un’attivazione incontrollata che porta alla formazione di un trombo, che occlude il vaso, venoso o arterioso. Ne derivano differenti quadri clinici, alcuni dei quali severi e che mettono in pericolo la vita del paziente. Le complicazioni tromboemboliche venose (TEV) rappresentano una delle maggiori cause prevenibili di morbilità e mortalità intraospedaliera, soprattutto tra pazienti ricoverati per patologie internistiche acute. A oggi, tuttavia, risultano evidenze cliniche poco affidabili capaci di definire una strategia profilattica ottimale della TEV, a causa del difficile reperimento di informazioni sistematiche in una popolazione eterogenea quale quella internistica. Tale popolazione, infatti, è spesso poli-patologica e caratterizzata sia dalla presenza di multipli fattori di rischio paziente-specifici, sia da periodi di esposizione al rischio trombo embolico molto meno prevedibili rispetto a pazienti post chirurgici. Del resto, le fonti relative al rischio di TEV in ambito internistico provengono prevalentemente da studi clinici di intervento far-
PATOGENESI E FATTORI DI RISCHIO Il tromboembolismo venoso (TEV) è una delle cause principali di mortalità e morbilità nel mondo occidentale. L'incidenza annuale è circa di un caso per 1.000 abitanti, come da tabella 1.
Mortalità per TEV in Italia 15.000 - 35.000 / anno 0,14 - 0,4 % di tutti i pazienti ospedalizzati 12 - 20 % di tutti i decessi post operatori 45 - 90 % dei decessi si verifica entro 2 ore
Tabella 1
Il trombo venoso è costituito da un coagulo intravascolare di fibrina, piastrine, globuli rossi e globuli bianchi che generalmente si forma in regioni con flusso sanguigno rallentato. Questo coagulo può occludere parzialmente o totalmente i vasi venosi.
40 novembre 2015
ECM Appropriatezza prescrittiva
LA COAGULAZIONE DEL SANGUE
Cascata della coagulazione
La coagulazione del sangue o emostasi è il processo fisiologico mediante il quale il sanguinamento di un vaso leso viene interrotto. Il suddetto processo si articola in diverse fasi: 1. Vasocostrizione: quando l’endotelio vasale subisce un trauma, risponde con una immediata vasocostrizione, prodotta a seguito del rilascio di sostanze paracrine vasocostrittrici quale l’endotelina. 2. Formazione del tappo piastrinico: questo processo si realizza in due fasi, l’adesione e l’aggregazione piastrinica. - Nell’adesione, le piastrine, in presenza del fattore di von Willebrand (vWf), aderiscono al collagene esposto dall’endotelio vasale danneggiato. Una volta che le piastrine hanno aderito all’endotelio, si attivano e inducono il rilascio da granuli citoplasmatici di serotonina, adenosin-difosfato (ADP) e fattore attivante le piastrine (PAF). Quest’ultimo, oltre a determinare l’attivazione di altre piastrine, promuove la conversione dei fosfolipidi di membrana in trombossano A2 (TXA2). La serotonina e il trombossano A2 rinforzano la vasocostrizione e insieme all’ADP e al PAF promuovono l’aggregazione piastrinica. - L’aggregazione piastrinica: le piastrine una volta attivate esprimono nuovi recettori di membrana che legano il fibrinogeno in modo da contribuire all’aggregazione e alla formazione del tappo piastrinico. 3. Cascata della coagulazione: questa fase porta alla formazione di un coagulo gelatinoso, costituito da una rete di fibre proteiche, note come fibrine, che intrappolano piastrine e fluido (stabilizzante del coagulo). Alla formazione del coagulo concorre l’attivazione di diversi enzimi (fattori di coagulazione), presenti, nel plasma, in forma inattiva attraverso o una via estrinseca o una intrinseca. La via intrinseca, denominata così perché la sua attivazione dipende da fattori presenti nel sangue, ha inizio quando il fattore XII viene attivato in fattore XIIa in seguito al contatto con le fibre di collagene dell’endotelio danneggiato. Il fattore XIIa attiva il fattore XI in XIa, il quale converte il fattore IX in IXa. A questo punto il fattore IXa attiva il fattore X in Xa, responsabile della conversione della protrombina (fattore II) in trombina (fattore IIa). La via estrinseca, così definita perché la sua attivazione dipende da fattori esterni al circolo ematico ed inizia quando una volta subito il danno, i tessuti espongono un fattore denominato tromboplastina tissutale o fattore III. Quest’ultimo attiva il fattore VII che, con gli ioni Ca2+ e fosfolipidi, forma un complesso responsabile dell’attivazione del fattore X. Le due vie si incontrano in un’unica via comune che porta alla formazione di trombina, enzima responsabile della conversione del fibrinogeno in fibrina, costituente del coagulo (figura 1).
Un danno al tessuto o alla parete di un vaso attiva alcuni fattori della coagulazione in un processo a cascata che porta alla formazione di protrombinasi (i precursori inattivi vengono indicati in giallo, mentre la “a” accanto al numero utilizzato per identificare i fattori di coagulazione indica che il fattore si trova nello stato attivato). La protrombina viene attivata dalla protrombina in trombina. La trombina attiva il fibrinogeno in fibrina, che forma i coaguli di sangue. (Fonte: Fisiologia, E. D’Angelo-A. Peres, Edi-Ermes)
Figura 1
La patogenesi del TEV è multi-fattoriale, e i fattori di rischio sono cumulativi, cioè la presenza di più di uno di essi si associa ad una amplificazione del rischio trombotico, come riportato nella tabella 2.
Box 1
Il TEV è una condizione patologica che comprende due quadri clinici la Trombosi Venosa Profonda (TVP) e l’Embolia Polmonare (EP). Distinguiamo, pertanto, le seguenti forme di TEV: ◆ TROMBOSI VENOSA PROFONDA (TVP): ostruzione o occlusione trombotica di una vena del sistema venoso profondo. Generalmente localizzata a livello degli arti inferiori al di sotto del ginocchio (TVP distale), può interessare il sistema venoso al di sopra di tale livello (TVP prossimale) ed estendersi alle vene iliache (le vene profonde del bacino) e alla vena cava. ◆ EMBOLIA POLMONARE (EP): è l’ostruzione di uno o più rami dell'arteria polmonare, da parte di materiale trombotico proveniente dalla circolazione venosa sistemica. Questa ostruzione può essere completa o parziale. Alcuni approfondimenti della EP sono riportati nel box 2. Inoltre, le flebiti superficiali riguardano una patologia meno grave rispetto alla TVP, legata alla trombosi di un tratto più o meno esteso di una vena superficiale. Spesso le tromboflebiti compaiono su un territorio varicoso, in conseguenza di traumi, punture di insetti o iniezione di farmaci. In genere si può riconoscere un cordone rosso, dolente e caldo.
Fattori di rischio del TEV Persistenti
Transitori
Ereditari
Acquisiti
Misti o con ruolo incerto
Deficit di: ATIII Proteina C Proteina S
Età (> 60)
Iperomocisteinemia (IperHcys)
Immobilizzazione
Fattore V di Leiden
Neoplasie
Aumentata resistenza alla proteina C attivata
Chirurgia e trauma maggiore
Protrombina G20210A
Anticorpi Ab anti-fosfolipidi
Gravidanza e puerperio
Storia pregressa di TEV
Contraccettivi orali o terapia ormonale sostitutiva
Tabella 2 41
novembre 2015
ECM Appropriatezza prescrittiva
Su tali basi sono state definite dalle maggiori Società Cardiologiche delle chiare raccomandazioni di comportamento terapeutico da seguire nei pazienti con FA. L’applicazione di tali raccomandazioni nella pratica clinica risente tuttavia di SINTOMATOLOGIA alcune limitazioni. I sintomi di embolia polmonare comprendono difficoltà respiratorie, dolore al torace Idurante farmacil’inspirazione attualmenteedisponibili (antivitamina K, antiaggreganti) palpitazioni. I segni clinici includono bassapresentano saturazioneun di ossigeno nel sangue e cianosi, respirazione e tachicardia. I casi clinici più gravi ridotto margine terapeutico: il 10 per cento rapida degli eventi emorragici nella possono portare al collasso, bassa pressione sanguigna e alla morte improvvisa. popolazione Medicare è correlato al warfarin o a farmaci affini. Il timore di eventi L’embolia polmonare (EP) acuta è un processo dinamico. I trombi cominciano a lisarsi immediatamente dopo aver raggiunto Di solito, lisicon si realizza in emorragici spesso tende a ridurre illapolmone. probabilità che la uncompleta paziente FA riceva diverse settimane in assenza di preesistente patologia cardiorespiratoria; in certi casi, una terapia ipocoagulante corretta, soprattutto se di età avanzata e con comortrombi anche grossi possono lisarsi in alcuni giorni. Le alterazioni funzionali diminuiscono bilità associate. nel giro di ore o giorni, man mano che migliora il circolo polmonare. Tuttavia, emboli
EMBOLIA POLMONARE (EP) ETIOPATOGENESI Nel 95 per cento dei casi, gli emboli partono da una trombosi venosa profonda (TVP) degli arti inferiori (un coagulo di sangue nelle vene profonde delle gambe o bacino); la maggior parte di quelli che causano gravi conseguenze emodinamiche si origina a livello di una vena ileofemorale o ex novo o per propagazione da trombi delle vene del polpaccio. Nella restante parte dei casi da una TVP degli arti superiori (più spesso da interessamento della vena succlavia al livello del distretto toracico), oppure sono costituiti da materiale non trombotico (gas, liquidi, grasso). Le embolie grassose e amniotiche, in particolare, ostruiscono primariamente la microcircolazione polmonare (arteriole e capillari piuttosto che arterie polmonari), il che può comportare lo sviluppo della sindrome da distress respiratorio dell'adulto
massivi possono invece portare a morte nel giro di pochi minuti o di ore, prima che un infarto abbia tempo di svilupparsi. Raramente, gli episodi embolici ricorrono nel giro di mesi o anni, causando una progressiva ostruzione arteriosa polmonare con ipertensione polmonare cronica, dispnea ingravescente e cuore polmonare.
EPIDEMIOLOGIA ◆ Incidenza stimata negli Usa: 600.000 casi/anno. ◆ Incidenza stimata in Italia: 65.000 casi/anno. ◆ 50.000 morti all’anno negli Usa. ◆ Nonostante il miglioramento della terapia, la mortalità è rimasta alta e costante negli ultimi quarant’anni ◆ La diagnosi ante mortem è solo nel 30 per cento dei casi. ◆ Il 30 per cento dei soggetti con TVP sviluppa EP sintomatica
DIAGNOSI Indagini di I livello ◆ Anamnesi (storia familiare di TEV, patologie predisponenti). ◆ Clinica: dispnea, dolore toracico, sincope (se presenti fattori di rischio per TEV probabilità di EP intermedia-alta). ◆ Emogasanalisi, RX torace, ECG. ◆ TC spirale con mezzo di contrasto (m.d.c.) (visualizza solo embolie del tratto prossimale dell'albero arterioso polmonare) ◆ Angiografia polmonare (gold standard) ◆ Scintigrafia dubbia ma clinica molto suggestiva
FISIOPATOLOGIA Una volta immesse nel circolo venoso, le tromboembolie si distribuiscono in entrambi i polmoni in circa il 65 per cento dei casi, al polmone destro nel 25 per cento e al polmone sinistro nel 10 per cento. I lobi inferiori sono coinvolti quattro volte più frequentemente dei lobi superiori. La maggior parte delle tromboembolie si localizza nelle arterie polmonari di grosso e di medio calibro (elastiche o muscolari); il 35 per cento o meno raggiunge le arterie di piccolo calibro. L’ostruzione del flusso sanguigno attraverso i polmoni e la pressione risultante sul ventricolo destro del cuore sono le cause che portano i sintomi e segni dell'embolia polmonare.
Indagini di II livello ◆ Ultrasonografia circolo venoso
profondo degli arti inferiori
◆ Ecocardiografia ◆ RMN (alternativa all’angiografia in
pazienti con allergia al m.d.c. o con insufficienza renale) ◆ D-Dimero poco specifico, molte false positività (in pazienti ospedalizzati, raro il riscontro di D-dimeri negativi) ◆ Scintigrafia polmonare perfusionale/ ventilatoria
Box 2
La Triade di Virckow indica i fattori che possono determinare il TEV (tabella 3): ◆ danno endoteliale; ◆ stasi ematica; ◆ ipercoagulabilità.
Meccanismo del tromboembolismo venoso
Triade di Virckow DANNO ENDOTELIALE
STASI EMATICA
IPERCOAGULABILITÀ
- Trauma, chirurgia - Cateteri venosi - Chemioterapia - Vasculiti
- Chirurgia ortopedica - Immobilizzazione prolungata - Gravidanza - Paresi - Allettamento - Voli aerei superiori alle 3h.
- Difetti genetici - Sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi - Puerperio - Neoplasie - Farmaci - Infezioni - Sindrome nefrotica.
Tabella 3
1) Normale flusso sanguigno attraverso una vena: le valvole venose impediscono al sangue di tornare indietro, seguendo un flusso laminare e continuo. 2) Sviluppo del trombo: i trombi venosi insorgono in zone a basso flusso. I trombi che si formano in queste zone sono composti da globuli rossi inglobati in reti di fibrina. 3) Sviluppo dell’embolo: il trombo può fissurizzare e parte di esso può staccarsi; questa porzione è chiamata embolo. Un embolo viaggia lungo il flusso sanguigno, finché non si assesta in un vaso sanguigno.
Il meccanismo per cui questi fattori intervengono, generando trombosi sono schematizzati in figura 2. Due aspetti molto interessanti riguardanti lo stato di aumentato rischio trombotico sono: i deficit ereditari e le neoplasie maligne.
Figura 2
42 novembre 2015
ECM Appropriatezza prescrittiva
Deficit ereditari Il TEV riconosce una eziologia multifattoriale in cui la predisposizione genetica relativa a uno o più tratti trombofilici interagisce con le condizioni e i fattori di rischio acquisiti. Le principali cause di trombofilia ereditaria nei caucasici sono: ◆ la resistenza alla proteina C attivata, nella maggior parte dei casi a causa del polimorfismo del fattore V di Leiden; ◆ il polimorfismo G20210A de l gene della protrombina. Oltre a queste due condizioni di trombofilia comuni (prevalenza nella popolazione generale del 3-7 per cento e dello 0,7-4 per cento, rispettivamente), le riduzioni di anticoagulanti naturali nel plasma (antitrombina [AT], proteina C [PC] o proteina S [PS]) sono stati da tempo riconosciute come rare, ma comunque fattori di rischio per TEV. Il deficit ereditario di AT descritta nel 1965, è stata la prima causa genetica identificata di trombofilia.
alla pressione lungo la distribuzione delle vene profonde dell’arto o segno di Bauer, dolorabilità alla flessione dorso-plantare del piede o segno di Homans) dolore alla pianta del piede o al cavo popliteo; ◆ rossore; ◆ cianosi; ◆ aumento della temperatura cutanea; ◆ crampi; ◆ aumento della circonferenza dell’arto per edema franco e sviluppo tardivo di circoli collaterali; ◆ phlegmasia alba dolens (quadro clinico in cui, oltre all’alterato deflusso venoso provocato dalla trombosi, esiste un vasospasmo arterioso con pallore, riduzione della temperatura dell’arto interessato e iposfigmia arteriosa). Le Linee Guida 2012 dell’ACCP (American College Chest Physiacians) adottano il Padua Prediction Score per la stima del rischio di TEV nel paziente ospedalizzato con patologia internistica (tabella 4).
Neoplasie maligne La propensione dei pazienti affetti da cancro a sviluppare tromboembolia venosa è stata ampiamente documentata nella letteratura medica. Virtualmente, tutti i pazienti con patologia maligna diffusa sono considerati ad alto rischio per tali complicanze, con l’implicazione che tali soggetti vengano scoagulati in previsione di eventuali interventi chirurgici. Le complicanze emorragiche del cancro, a eccezione della trombocitopenia indotta dai chemioterapici (e insufficienza midollare indotta dalla radioterapia) o le coagulopatie tipiche della leucemia promielocitica acuta sono meno comuni. I pazienti con cancro sviluppano TEV per numerose ragioni, che possono essere classificate in base ai criteri proposti da Rudolph Virchow nel 1856 per spiegare la fisiopatologia di tutte le TEV. Più recentemente tali meccanismi sono stati ripresi da Green e Silverstein come segue: stasi, danno vascolare e ipercoagulabilità. I pazienti con cancro spesso soffrono di stasi venosa come risultante di un prolungato allettamento o ostruzione del flusso ematico a causa di una compressione ab estrinseco o diretta invasione vascolare del tumore. Un danno vascolare può essere secondario a invasione diretta da parte del tumore, uso di "cateteri venosi centrali" (CVC) e, più frequentemente, uso di farmaci chemioterapici antitumorali.
Padua Prediction Score Cancro attivo
+3
TEV precedente (no TVS)
+3
Ipomobilità >3 giorni
+3
Trombofilia nota
+3
Trauma e/o chirurgia recente (<1 mese)
+2
Età >70 anni
+1
Insufficienza cardiaca e/o respiratoria
+1
IMA o stroke
+1
Infezione acuta e/o patologia reumatica
+1
Obesità (BMI >30)
+1
Trattamento ormonale in atto
+1
PUNTEGGIO TOTALE
≥4 ALTO RISCHIO TEV <4 BASSO RISCHIO TEV
Tabella 4
EPIDEMIOLOGIA
TEST DI WELLS
In totale (casi intra ed extra-ospedalieri) si stima che l’incidenza del tromboembolismo venoso sia di 117 casi /100.000. Il TEV ricorre in media nel 20 per cento circa dei casi nei cinque anni successivi all’evento acuto, ma questa percentuale varia notevolmente in base alla presenza di fattori di rischio per le recidive. L’incidenza di TEV nell’ambito della medicina generale è di 745 casi per 100.000, secondo dati di letteratura internazionale, soprattutto anglosassone. Inoltre, l’incidenza del TEV risulta superiore nel sesso femminile, aumenta con l’età, passando da un minimo di 11 casi per 100.000 tra i 20 e i 29 anni, ai 263 casi per 100.000 tra gli 80 e gli 89 anni. La mortalità dell'Embolia Polmonare (EP) è elevata, raggiungendo il 15 per cento entro i tre mesi dall’evento acuto (in un quarto dei casi si manifesta come morte improvvisa).
Il Test di Wells (tabella 5) rappresenta uno strumento efficace per il calcolo di probabilità di trombosi venosa profonda: in base al punteggio finale ottenuto viene attribuita una probabilità di TVP. ◆ BASSA (≤ 0); ◆ MEDIA (1-2); ◆ ALTA (≥ 3).
PROFILASSI La trombo-profilassi nei pazienti a rischio, in campo chirurgico ha trovato ampia applicazione riducendo la mortalità, in medicina, invece, essa non è stata sempre attuata in modo sistematico, per la scarsa percezione del problema, per la mancanza di consenso sui pazienti da trattare e per l’incertezza sulla stratificazione dei soggetti a rischio (carenza di protocolli di screening). Inoltre, non vi sono linee guida che definiscano come attuare la profilassi in categorie di pazienti “difficili”.
DIAGNOSI DI TVP Possono suggerire la presenza di TVP, i seguenti segni clinici: ◆ dolore spontaneo o provocato dallo stiramento dei muscoli (dolorabilità
43 novembre 2015
ECM Appropriatezza prescrittiva
Mezzi di profilassi del TEV
Test di Wells EVIDENZE CLINICHE Cancro in fase di attività
1
Paralisi, paresi, o immobilizzazione recente di un arto inferiore
1
Recente allettamento di durata superiore a tre giorni o chirurgia maggiore nelle 4 settimane precedenti
1
Dolorabilità lungo il decorso del sistema venoso profondo
1
Gonfiore di tutto l’arto inferiore
1
Edema con formazione di “fovea” confinato all’arto sintomatico
1
Circonferenza del polpaccio, misurato 10 cm sotto la tuberosità tibiale, maggiore di almeno 3 cm rispetto al controlaterale
1
Evidenza di vene collaterali superficiali (non varicose) Diagnosi alternativa, altrettanto o più probabile, a quella di Tvp
Misure generali: ◆ è necessario incoraggiare la mobilizzazione precoce dei pazienti, anche attraverso esercizi per gli arti inferiori; ◆ nei pazienti immobilizzati è necessario assicurare un’adeguata idratazione (evitare l’emoconcentrazione).
SCORE
Metodi meccanici: ◆calze elastiche a compressione graduata (CCG): sono indicate per la profilassi dei pazienti chirurgici con controindicazione assoluta a profilassi farmacologica per alto rischio emorragico. Possono essere utilizzate in combinazione con la profilassi farmacologica allo scopo di ridurre l’incidenza di TVP. L’uso delle CCG è indicato anche nei pazienti ricoverati in terapia intensiva e nei pazienti classificabili ad altissimo rischio di TVP indipendentemente dalla patologia associata; ◆ compressione pneumatica intermittente (CPI): è indicata nella profilassi della TVP nei pazienti chirurgici e in quelli ricoverati in terapia intensiva;
1
Metodi farmacologici (sono descritti nel paragrafo “trattamento farmacologico”)
-2
TOTALE
Tabella 5
Box 3
Un interessante metodo di screening è stato attuato inserendo i fattori di rischio maggiori, insieme con altre condizioni predisponenti, in un modello di valutazione utilizzato per identificare i soggetti da sottoporre a tromboprofilassi (studio TEV ALERT). Questo modello di studio, applicato in un reparto ospedaliero, su soggetti portatori di uno o più fattori maggiori di rischio, ha permesso sia un trattamento appropriato (si stima che siano trattati adeguatamente solo il 30-58 per cento dei pazienti di medicina interna), sia la riduzione del rischio di TEV, di mortalità o di complicanze associate. Attualmente alla luce delle conoscenze acquisite, pur permanendo alcune incertezze, molte delle problematiche che hanno ostacolato un sistematico approccio preventivo a questa patologia sono state chiarite e superate, oltre a disporre di strumenti che consentono una valutazione del rischio di TEV. Inoltre, è documentata l’utilità della valutazione effettuata in tutti i pazienti al momento del ricovero ed anche durante l’ospedalizzazione, in caso di trasferimento in un reparto di terapia intensiva o di intervento chirurgico. Sono disponibili diverse Linee Guida che indicano come individuare i soggetti a rischio e come effettuare la profilassi con trattamento meccanico e/o farmacologico (box 3). Per quanto riguarda il trattamento farmacologico, diversi studi hanno dimostrato l’efficacia degli anticoagulanti, quali l’eparina non frazionata, eparine a basso peso molecolare e fondaparinux, utilizzati nella profilassi del TEV in pazienti ospedalizzati per patologie acute di tipo medico ad alto rischio. I dati sui quali si basano le Linee Guida attuali, relativamente alla prevenzione del TEV in medicina, sono stati forniti in particolare da tre studi clinici [il Medenox (Profhylaxis in MedicalPatients with Enoxaparin), il Prevent (Prospective Evaluetion of Dalteparin Efficacy for Prevention of VTE in Immobilized Patients Trial) e l’Artemis (Arixstra for Thromboembolism Prevention in a Medical Indication Study)], effettuati su larga scala, randomizzati, controllati con placebo e in doppio cieco. I dati dello studio Improve e del registro Riete ci dicono che, a tutt’oggi, la profilassi del TEV nei reparti di medicina interna non viene attuata in tutti i pazienti che ne avrebbero bisogno, di certo per la complessità del paziente internistico, che spesso si presenta con multiple comorbidità, che lo rendono ben distante dal profilo che invece emerge dagli studi sulla profilassi. Inoltre, non vi sono linee
guida che definiscano come attuare la profilassi in categorie di pazienti difficili. La profilassi del TEV, per esempio, nel paziente con cirrosi epatica, associata a trombocitopenia, già in terapia antiaggregante con acido acetilsalicilico (ASA) o con clopidogrel o con entrambi, non è attuata adeguatamente per il timore del rischio emorragico e non vi sono linee guida specifiche per queste categorie di pazienti. Il paziente cirrotico è tendenzialmente considerato un paziente ad alto rischio emorragico, per la presenza di tempi di coagulazione allungati e per la trombocitopenia da ipersplenismo, e vi è la percezione clinica che tali pazienti soffrano di meno di episodi di TEV. Tuttavia, il decorso clinico del paziente cirrotico può essere complicato da eventi tromboembolici. Ricordiamo che quasi tutti i cirrotici producono meno proteine anticoagulanti naturali (proteina C, proteina S, antitrombina). Inoltre, studi autoptici hanno evidenziato trombosi della vena porta in circa il 54 per cento dei pazienti affetti da cirrosi epatica, mentre l’incidenza di TEV non a localizzazione splancnica non è ben conosciuta. Anche il paziente oncologico ed ematologico, a causa dell’incremento del rischio emorragico in corso di piastrinopenia indotta dai cicli chemioterapici, riceve poco la profilassi del TEV. Invece è noto che la trombosi rappresenta una comune complicanza delle neoplasie, ed è la seconda più frequente causa di morte nei pazienti oncologici. Pazienti con neoplasie rappresentano sino al 20 per cento di tutti i pazienti con TVP ed EP documentate. Il rischio tromboembolico è ulteriormente aumentato in questi pazienti dagli interventi chirurgici, dalla chemioterapia, dalla radioterapia e dall’ormonoterapia, dalla immobilizzazione protratta, nonché dalla presenza dei CVC.
TROMBOEMBOLISMO ARTERIOSO La trombosi arteriosa è una delle cause maggiori di mortalità e morbosità sia negli Stati uniti che nel mondo. La patologia coronarica è considerata essere la causa di una morte su cinque negli Stati Uniti. Simili come processi, la trombosi arteriosa e la trombosi venosa vengono iniziate in maniera differente, la formazione del trombo procede per vie molecolari distinte. Nel caso di stasi ematica e di ipercoagulabilità, la trombosi venosa profonda è attivata dalla cascata della coagulazione da parte dell’esposizione al fattore tis-
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Come risultato, tuttora, la percentuale di pazienti che vengono scoagulati nella pratica clinica rimane relativamente basso, nonostante la possibilità di individualizzare al meglio il rischio/beneficio di un trattamento ipocoagulante nel singolo individuo.
sutale. Questo porta alla formazione della trombina e alla conseguente conversione del fibrinogeno in fibrina. Nelle arterie vi è comunque la formazione della trombina ma la trombosi è principalmente promossa dall’adesione delle piastrine a un vaso danneggiato e stimolata dall’esposizione della matrice extracellulare. A dispetto dei notevoli progressi nella comprensione dello stato di ipercoagulabilità nel tromboembolismo venoso, il contributo di esso nella malattia vascolare arteriosa è molto meno ben conosciuta. Mentre specifiche condizioni genetiche trombofiliche sono fattori di rischio per lo sviluppo del TEV, anche il loro contributo alla trombosi arteriosa è meno ben definita. Clinicamente, sebbene la fisiopatologia dei due processi sia distinta, le trombosi arteriose e venose condividono dei fattori di rischio come l’età (superiore ai 65 anni), l’obesità, il fumo di sigaretta, il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, l’iperlipidemia, e la sindrome metabolica. Varianti genetiche selezionate, che includono quelle del gene della glutatione-perossidasi, sono state associate a malattie trombo-occlusive arteriose e venose, come se entrambe venissero attivate da infiammazione e danno ossidativo. Un particolare tipo di trombosi arteriosa è quella che si associa alla Fibrillazione Atriale (FA). La FA si associa ad un aumento di morte di 1,5-1,9 volte anche in soggetti senza altre patologie cardiovascolari evidenti. La causa principale di questo incremento di mortalità, e di un ancor più elevato rischio di morbilità, è l’ictus ischemico, secondario al distacco di emboli a partenza da trombi in atrio sinistro o in auricola sinistra. Nello studio Framingham la percentuale di ictus in corso di fibrillazione atriale è stata del 14,7 per cento, aumentando dal 6,7 al di sotto dei 59 anni a oltre il 36 dopo gli 80 anni. Il rischio di ictus peraltro non è uniforme, variando dallo 0,4 al 12 per cento per anno, a seconda del profilo di rischio del paziente. L’efficacia della terapia anticoagulante orale nella prevenzione dell’ictus embolico è chiaramente dimostrata da un ampio numero di trial clinici randomizzati (tabella 6); tuttavia il timore di eventi emorragici ha portato una sottoutilizzazione della terapia antitrombotica in tali pazienti. Dall’analisi di tali studi si sono identificati dei fattori clinici e strumentali correlati ad un elevato rischio di sviluppare eventi embolici e di conseguenza sono state stilate delle tabelle di rischio, allo scopo di meglio definire l’appropriata terapia nel singolo paziente.
TERAPIA FARMACOLOGICA DEL TEV ED ARTERIOSO ◆ EPARINA ◆ ANTAGONISTI VITAMINA K (AVK: es. WARFARIN) ◆ EPARINE A BASSO PESO MOLECOLARE (EBPM) ◆ NUOVI ANTICOAGULANTI ORALI (NAO/DOAC)
La terapia anticoagulante costituisce, in particolare, il cardine del trattamento nella prevenzione primaria e secondaria dello stroke in pazienti con Fibrillazione Atriale (FA) e dell’Embolia Polmonare (EP) in pazienti con TEV e arterioso. L’eparina, il Warfarin e gli altri antagonisti della vitamina K da oltre cinquant’anni rappresentano la terapia di riferimento, di provata efficacia, per la profilassi e la terapia di TEV. Il meccanismo d’azione consiste nell’inibizione della sintesi epatica di alcuni fattori della coagulazione vitamina K dipendenti (Fattore II, VII, IX, X). Uno dei settori della ricerca farmacologica in grande fermento è sicuramente rappresentato dalla terapia anticoagulante per la quale, a ragione, è stata decretata l’inizio di una nuova era con l’introduzione di nuovi e promettenti molecole. I NAO hanno inaugurato una nuova era nella terapia anticoagulante. Gli Antagonisti della vitamina K (AVK) sono stati tradizionalmente lo standard di cura per il trattamento di pazienti con FA e TEV o a rischio di TEV, ma gravati da bassa compliance da parte dei pazienti, scarsa aderenza alla terapia e aumento dei sanguinamenti intracranici. Il meccanismo d’azione degli anticoagulanti vecchi e nuovi è schematizzato in figura 3. EPARINA L'eparina è polisaccaride appartenente alla famiglia dei glicosaminoglicani1, costituito da D-glucosammina, acido D-glucuronico e numerosi gruppi solforici.
Meccanismo d'azione degli anticoagulanti vecchi e nuovi Fattori discriminanti considerati negli schemi di stratificazione del rischio embolico Età ACC/AHA/ESC Framingham
< 65 65-75 > 75 + progressiva
Sesso Femminile Ictus
Ipertensione arteriosa
SC o DM CI FE
-
+
+
+
+
+
+
+ progressiva
+
+
CHADS2
> 75
-
+
+
+
+
7th ACCP
< 65 65-75 > 75
-
+
+
+
+
-
+
CI = cardiopatia ischemica; DM = diabete mellito; FE = frazione di eiezione; SC = scompenso cardiaco. Fonte: Il rischio tromboembolico della fibrillazione atriale: un tema sempre di attualità. G. Q. Villani, et al. (G Ital Cardiol 2008; 9 (Suppl 1-10): 22S-26S)
Figura 3
Tabella 6 45 novembre 2015
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carbossilazione. L'antagonista della vitamina K (AVK), il warfarin, antagonizza in maniera non competitiva la subunità 1 (VKORC1) del complesso vitamina K epossido reduttasi e, a sua volta, il recupero interno della vitamina K ossidata. La vitamina K serve anche come co-fattore di altre entità contenenti Gla, come le principali proteine anticoagulanti C, S e Z. Il warfarin è una miscela racemica di R e S-enantiomeri. Il grado di anticoagulazione prodotta riflette il grado di concentrazione di warfarin nonché i livelli epatici preesistenti di vitamina K. A fronte della provata efficacia, gli antagonisti della vitamina K, e il warfarin in particolare, presentano alcune limitazioni relative alle caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche che ne rendono difficoltoso l’impiego nella pratica clinica: lento inizio d’azione, imprevedibilità della risposta farmacologica determinata soprattutto dalla variabilità interindividuale nel metabolismo CYP450, stretta finestra terapeutica, necessità di monitoraggio continuo dei fattori della coagulazione, necessità di frequenti aggiustamenti posologici, numerose interazioni farmacologiche ed alimentari. Nella pratica clinica ciò si traduce in una minore maneggevolezza del farmaco, anche da parte dei clinici, e una minor compliance da parte dei pazienti, che interrompono frequentemente la terapia o che non la conducono in maniera adeguata.
Allo stato natio, l’eparina ha un peso molecolare compreso tra i 3 e i 40 kDa. La presenza di eparina è riscontrabile nel fegato, nei polmoni, nel timo e nel sangue ed è prodotta nell'apparato di Golgi dei basofilociti e dei mastociti. L’eparina è una molecola dotata di attività anticoagulante naturale, la cui azione viene efficacemente antagonizzata dal cloridrato o dal solfato di protamina in caso di sanguinamento significativo. La quantità di protamina da somministrare dipende dal tasso ematico di eparina somministrata e dal tempo intercorso dall’iniezione. La somministrazione di eparina avviene per via parenterale, sotto forma di sali. L’eparina si lega all'antitrombina III (AT-III), un enzima inibitore che a seguito del legame con l'eparina stessa cambia conformazione esponendo il suo sito attivo. L’AT-III attivata, inattiva la trombina (Fattore IIa), il Fattore X, e altre proteasi coinvolte nella coagulazione del sangue. È proprio il cambiamento conformazionale di AT-III a seguito del legame con l'eparina che permette la disattivazione del fattore Xa da parte dell'antitrombina stessa (AT-III). Tale disattivazione del fattore X attivo necessita inoltre di un legame tra il pentasaccaride dell'eparina e il fattore Xa stesso. Tali interazioni sono possibili grazie all'alta densità di carica elettronegativa dell'eparina e la formazione di un complesso ternario tra AT-III, trombina ed eparina risulta quindi nella disattivazione della trombina stessa. La formazione del complesso ternario dipende quindi dalla lunghezza del polimero eparina (almeno 18 unità disaccaridiche). Al contrario l'inattivazione del fattore Xa richiede solo il pentasaccaride (fondaparinux).
EPARINE A BASSO PESO MOLECOLARE (EBPM): fondaparinux, reviparina, bemiparina e nadroparina. L’eparina a basso peso molecolare (EBPM) si ottiene tramite depolimerizzazione chimica o enzimatica controllata di quella naturale, fino a peso molecolare medio di 4-5 Kda (min/max 1-10 Kda). Le EBPM hanno meno attività sulla trombina rispetto al FXa e rispetto all’eparina non frazionata hanno migliori caratteristiche farmacocinetiche (maggiore biodisponibilità, migliore risposta dose-effetto) e minori effetti indesiderati quali tossicità epatica ed osteoporosi. L’antitrombina III è il fattore fisiologico che lega la trombina disattivandola. La velocità di legame è però bassa. Il complesso con l’eparina aumenta dalle 100 alle 1000 volte questa velocità. Oltre alla trombina, altri fattori attivati (FXIa, FIXa, FXa) vengono inattivati dalla antitrombina III e, più velocemente, dal suo complesso con l’eparina.
AVK: WARFARIN È noto da tempo che la vitamina K è la chiave per la biosintesi dei fattori della coagulazione II, VII, IX e X, e che un insufficiente recupero della vitamina K provoca una forte attività anticoagulante. La vitamina K agisce come cofattore molecolare nella conversione dell’aminoacido glutammato in acido -carbossiglutammico (Gla). Questo passaggio cruciale nella sintesi endogena di fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K attiva, è catalizzata dall'enzima -glutammato carbossilasi (GGCX), che si trova nel reticolo endoplasmatico di un'ampia varietà di cellule di mammifero. La vitamina K agisce come coenzima per l'enzima GGCX. È necessaria anche una bassa concentrazione di vitamina K nel fegato per attivare questa
PRINCIPALI EVENTI AVVERSI, CONTROINDICAZIONI E INTERAZIONI DELL’EPARINA Principio attivo
Effetti collaterali
Controindicazioni
Interazioni
EPARINA
Osteoporosi da disturbi del metabolismo calcico Iperaldosteronismo Necrosi cutanea nella sede di iniezione Reazioni anafilattiche (più frequentemente di ipersensibilità, con manifestazioni cutanee) Trombocitopenia in forma lieve, precoce e transitoria o grave associata a trombosi venose ed arteriose
Ipersensibilità al principio attivo Grave trombocitopenia Presenza di stato emorragico non controllato e/o associato a coagulazione intravasale disseminata (DIC) Anestesia loco-regionale; Accidenti cerebrovascolare emorragici.
Le interazioni che aumentano il rischio emorragico si verificano con: gli antiacoagulanti orali; gli antiaggreganti piastrinici; i trombolitici (destrano). Mentre, per soggetti in politerapia, le associazioni di farmaci che possono ridurre l’azione anticoagulante sono con: digitale, tetracicline, nicotina, glucocorticoidi, penicilline, fenotiazine, antistaminici.
Box 4 1 I glicosaminoglicani (GAG) sono lunghe catene polimeriche formate da unità disaccaridiche identiche unite linearmente tra loro da legami O-glicosidici. Tra questi figurano soprattutto l’acido D-glucuronico e gli amino-zuccheri glucosamina e galattosamina che possono essere acetilati o solforati. Quando nella molecola sono presenti elevate quantità di acido solforico e di acido glucuronico, i GAG sono fortemente acidi. L’eparina è un glicosaminoglicano con un contenuto di acido solforico abbastanza alto.
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Reviparina somministrata per via sottocutanea (s.c.) viene facilmente assorbita a livello addominale. Le concentrazioni plasmatiche di picco (Cmax) vengono raggiunte entro tre ore dalla somministrazione s.c. La biodisponibilità è pari a circa il 95 per cento. L’eliminazione avviene prevalentemente attraverso l'emuntorio renale. L'emivita dell'antitrombotico è di circa 3 ore. L'utilizzo è sovrapponibile alle altre eparine. Viene impiegata per la profilassi della TVP (associata o meno all’EP) e nella prevenzione di eventi trombotici acuti dopo interventi di angioplastica coronarica transluminale percutanea (PTCA). La reviparina dovrebbe essere utilizzata in gravidanza solo se il terapeuta ne ha verificato l’effettiva necessità. Non è chiaro se la reviparina venga escreta immodificata nel latte materno. Inoltre l’eventuale assorbimento orale da parte del neonato è estremamente improbabile. In ogni caso, a titolo precauzionale, alle madri in trattamento con reviparina dovrebbe essere sconsigliato di allattare al seno. ◆ Bemiparina La bemiparina, inibitore del fattore Xa, è un’eparina EBPM: viene definita di seconda generazione per il suo basso peso molecolare rispetto a quello delle altre EBPM già in commercio e all’elevato rapporto anti Xa/anti IIa (8:1). Presenta un’emivita compresa tra le 5 e le 6 ore. La bemiparina è autorizzata nella profilassi delle tromboembolie venose in chirurgia generale e in chirurgia ortopedica. In entrambe le indicazioni viene somministrata per via s.c. una volta/die 2 ore prima o 6 ore dopo l’intervento, poi una volta/die. Entrambi i dosaggi sono anche impiegati, in relazione al peso corporeo del paziente, nella prevenzione della coagulazione extracorporea mediante la somministrazione di una dose singola in forma di bolo nella linea arteriosa del circuito all’inizio della seduta di emodialisi. ◆ Nadroparina La nadroparina è EBPM costituita da una frazione di frammenti di eparina di tipo polisaccaridico, ottenuti dall’eparina ricavata dalla mucosa intestinale di maiale. Agisce come inibitore dei fattori della coagulazione con una forte attività anti-fattore Xa e una debole attività anti-fattore IIa. La nadroparina calcica è la rappresentante di una nuova classe di farmaci nei quali l’attività antitrombotica e l’attività anticoagulante dell’eparina sono state dissociate: è un farmaco antitrombotico ad azione immediata e prolungata, utilizzato nella profilassi delle malattie tromboemboliche. I parametri farmacocinetici della nadroparina calcica sono stati ottenuti in funzione dell'attività inibitoria del FXa della coagulazione. Il farmaco, somministrato per via s.c., raggiunge il picco delle concentrazioni plasmatiche in circa 3 ore. L’emivita è di circa 3,5 ore e l'attività inibitoria del fattore Xa persiste per almeno 18 ore dopo l'iniezione e la biodisponibilità è praticamente totale (98 per cento). La nadroparina calcica è indicata nella profilassi delle malattie tromboemboliche, in particolare in chirurgia ortopedica e chirurgia generale. Il farmaco viene anche prescritto nel trattamento della TVP oltre che nella prevenzione della coagulazione, durante la circolazione extracorporea, in corso di emodialisi.
Antitrombina III
Fattore fisiologico che lega la trombina disattivandola
Figura 4
◆ Fondaparinux
Il fondaparinux (PM: 1728 daltons) è la più piccola struttura di semplificazione molecolare dell’eparina, ancora attiva, mantiene 5 residui glucosidici. Le buone caratteristiche farmacologiche, e i limitati effetti collaterali, ne hanno promosso l’uso in terapia. Il pentasaccaride di sintesi fondaparinux è il primo inibitore selettivo del fattore Xa ad aver ricevuto l’approvazione della Food and Drug Administration (FDA) per la prevenzione e il trattamento del TEV, in particolare in campo di chirurgia ortopedica, e appare il competitore più promettente delle EBPM . Il fondaparinux, somministrato per via sottocutanea, si lega solamente all’antitrombina, inducendo un cambio conformazionale che ne moltiplica l’affinità per il FXa di circa 300 volte. Una volta che l’antitrombina si lega al FXa, un ulteriore cambio di conformazione rilascia il pentasaccaride immutato, mentre il complesso enzima-inibitore è eliminato dalla circolazione. Uno studio su 2.726 pazienti ha dimostrato che il fondaparinux genera anticorpi anti-PF4 con percentuale 10 volte minore di quella dell’eparina non frazionata (ENF), ma paragonabile all’EBPM. Tuttavia, tali anticorpi non indurrebbero attivazione piastrinica né, quindi, trombocitopenia o trombosi. Soprattutto, il fondaparinux non cross-reagisce con gli anticorpi della Trombocitopenia indotta da eparina (HIT) nei test in vitro: questa evidenza appare decisamente confermata dalla seppur limitata esperienza clinica. Il fondaparinux è controindicato per: ◆ ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti; ◆ sanguinamenti in atto, clinicamente significativi; ◆ endocardite batterica acuta; ◆ grave insufficienza renale caratterizzata da clearance della creatinina < 20 ml/min. Il rischio di sanguinamento aumenta se il fondaparinux viene somministrato con sostanze che possono incrementare il rischio di emorragia. Gli anticoagulanti orali (warfarin), gli inibitori piastrinici (acido acetilsalicilico), i FANS (per esempio piroxicam) e la digossina non interagiscono con la farmacocinetica di fondaparinux. Inoltre, il fondaparinux non influenza né l’attività INR2 del warfarin, né il tempo di sanguinamento sotto trattamento con acido acetilsalicilico o piroxicam, né la farmacocinetica della digossina allo steady state. ◆ reviparina La reviparina è una molecola dotata di attività antitrombotica, i cui effetti emorragici si sono dimostrati inferiori a quelli dell'eparina. È ottenuta tramite depolimerizzazione dell'acido nitroso, da eparina estratta dalla mucosa intestinale suina. 2 3
NUOVI ANTICOAGULANTI ORALI (NAO o DOAC3 ) I NAO rappresentano, per le caratteristiche farmacodinamiche e farmacocinetiche, un’alternativa farmacoterapica di notevole vantaggio nelle forme di TEV rispetto all’AVK.
INR: è l’acronimo di Rapporto Internazionale Normalizzato e misura il tempo di protrombina, che si aggira intorno ai 10-13 secondi. Il range di normalità dei valori è pari a 0,8-1,2 DOAC: Direct Oral Anti Coagulants.
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PRINCIPALI EVENTI AVVERSI, CONTROINDICAZIONI E INTERAZIONI DELLE EPARINE A BASSO PESO MOLECOLARE (EBPM) Principio attivo
REVIPARINA (PM: 3.900 Da)
BEMIPARINA (PM: 3.600 Da)
NADROPARINA (PM: 4.300 Da)
Effetti collaterali
Controindicazioni
Interazioni
- Emorragie
- Ipersensibilità al p.a., all’eparina e alle altre EPBM o ad uno degli eccipienti; - nei soggetti con trombocitopenia da altre EBPM; - nonché nei pazienti con storia di pregressi accidenti cerebrovascolari emorragici, con insufficienza epatica e pancreatica grave, insufficienza renale grave con clearance della creatinina < a 30 ml/minuto.
Per ovviare all’aumento del rischio di emorragia sono da evitare in terapia le associazioni della reviparina con: - gli anticoagulanti orali; - gli antiaggreganti piastrinici; - i FANS; - i glucocorticoidi.
- Ecchimosi e dolore al sito di iniezione; - emorragie
- Ipersensibilità al p.a., all’eparina; - pregressa trombocitopenia indotta da eparina immunomediata (HIT); - emorragia attiva o aumento del rischio di sanguinamento dovuto a disturbi della emostasi; - compromissione della funzionalità epatica e pancreatica; - lesioni e interventi chirurgici sul sistema nervoso centrale, apparato oculare e uditivo entro gli ultimi due mesi; - coagulazione intravascolare diffusa; - endocardite batterica acuta ed endocardite lenta; - qualsiasi lesione organica ad alto rischio di emorragia.
Inoltre non è consigliato l’impiego concomitante di bemiparina con i seguenti medicinali: - antagonisti della vitamina K e altri anticoagulanti; - acido acetilsalicilico, altri salicilati e FANS; - ticlopidina, clopidogrel e altri antiaggreganti piastrinici, glucocorticoidi sistemici e destrano. Tutti questi farmaci aumentano l’effetto farmacologico della bemiparina interferendo col suo effetto sulla coagulazione e/o sulla funzione piastrinica e aumentando il rischio di emorragia
- Comprovata reazione allergica alla molecola stessa; - trombocitopenia; - in presenza di disturbi dell’omeostasi, di lesioni organiche con rischio di emorragia, di endocarditi infettive acute, di emorragie cerebrovascolari.
Nella profilassi o nel trattamento di disturbi tromboembolici venosi e nella prevenzione della coagulazione durante l’emodialisi, non è raccomandato l’uso concomitante di nadroparina e acido acetilsalicilico, altri FANS, agenti antiaggreganti piastrinici, anti-coagulanti orali, (gluco-) corticosteroidi sistemici e destrani in quanto tali associazioni possono aumentare il rischio di emorragia. Inoltre, in caso di somministrazione contemporanea di acido ascorbico, antistaminici, digitale, penicilline e.v., tetracicline o fenotiazine si può verificare l’inibizione dell’attività del farmaco.
- Ecchimosi e dolore al sito di iniezione; - emorragie
Box 5
Nella prassi corrente della prevenzione degli eventi tromboembolici nella FA, molti pazienti ricevono anti-aggregganti piastrinici invece che anticoagulanti orali. Il programma ACTIVE ha cercato di valutare l’utilità di questa strategia, confrontando warfarin con acido acetilsalicilico(ASA) oppure con la doppia antiaggregazione (clopidrogrel e acido acetilsalicilico). In questi studi, l’anticoagulazione con warfarin è risultata significativamente migliore dell’aspirina da sola o dell’aspirina più clopidrogel. Inoltre, gli episodi di emorragia intracerebrale sono stati di poco e non significativamente più elevati in chi riceveva warfarin rispetto a chi riceveva la doppia antiaggregazione. Inoltre, si è evidenziato che nel gruppo trattato con doppia antiaggregazione rispetto a quello trattato con acido acetilsalicilico, si aveva una riduzione significativa degli eventi vascolari e dell’ictus a prezzo di un aumento significativo (57 per cento) di emorragie maggiori. Due studi randomizzati in doppio cieco condotti da Becattini e Brighton hanno valutato l’efficacia dell’ASA e dei NAO per la prevenzione di TVP ricorrenti. La riduzione del rischio associato è maggiore per il gruppo trattato con NAO, con incidenza di sanguinamento simile (studio WARFASA). La riduzione del rischio associato può essere inferiore a quella con gli anticoagulanti orali, ma eventualmente associato a un minor rischio di complicanze emorragiche. La possibilità di avere acido acetilsalicilico nell’armamentario di farmaci per la prevenzione del TEV secondaria consente ai medici di personalizzare il trattamento prolungato del paziente (rischio di recidiva, rischio di sanguinamento, comorbilità). Nel loro insieme questi studi mostrano che un farmaco con un profilo noto di sicurezza, un basso costo, e disponibilità a livello mondiale
può essere utilizzato per ridurre il tasso di tromboembolia venosa ricorrente. Lo studio Averroes ha utilizzato come anticoagulante orale un NAO, l’apixaban, in pazienti con fibrillazione atriale per i quali la terapia con VKA era inadatta. L’apixaban ha ridotto il rischio di ictus o di embolia sistemica, senza aumentare significativamente il rischio di sanguinamento maggiore o di emorragia intracranica, evidenziando una superiorità del NAO in efficacia e sicurezza sull’antiaggregazione (che sia in mono o duplice) nella prevenzione di eventi ischemici nel trattamento della FA. Uno dei vantaggi dei NAO rispetto alla terapia con warfarin è la loro estrema maneggevolezza, data l’indipendenza della posologia terapeutica dai test di laboratorio, la limitata interazione con i cibi, le limitate interazioni farmacologiche. Negli studi CONTARE e ROCKET-AF, non vi era alcuna differenza significativa nell’incidenza di sanguinamenti maggiori fra dabigatran o rivaroxaban e warfarin. Nello studio ARISTOTELE, il tasso di sanguinamento maggiore è stato inferiore del 31 per cento con apixaban rispetto warfarin, una differenza che è significativa (p <0.001). Tutti i nuovi anticoagulanti diretti sono almeno altrettanto efficaci quanto warfarin per la tromboprofilassi in FA, ma il rischio di emorragia intracranica, la complicanza più temibile della terapia anticoagulante, è almeno dimezzata. Il tasso di emorragia intracranica (ICH) era significativamente inferiore con tutti e tre gli anticoagulanti orali rispetto a warfarin in questi tre studi. L’edoxaban sembra avere un profilo migliore dal punto di vista dei sanguinamenti. In particolare, l’edoxaban è stato valutato per la prevenzione dell'ictus
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ECM Appropriatezza prescrittiva
ta, Fattore IXa e VIIa e aggregazione piastrinica, in risposta ad una grande quantità di stimoli. L’apixaban previene la generazione di trombina in vitro, e, similmente al rivaroxaban, inibisce il FXa indipendentemente dal fatto che sia presente come protrombinasi o legata al coagulo, o se è libero. Migliorata e moderata l’attività antitrombotica, con l’aggiunta di acido acetilsalicilico o clopidogrel si ottiene un aumento significativo del tempo di sanguinamento. ◆ Edoxaban Edoxaban è un inibitore diretto, altamente selettivo e reversibile del Fattore Xa. L’inibizione del fattore Xa nella cascata della coagulazione riduce la generazione di trombina, prolunga il tempo di coagulazione e riduce il rischio di formazione dei trombi. Somministrato per via orale una volta al giorno, inibisce selettivamente il FXa in maniera dose dipendente, e l’attività della protrombinasi. In soggetti sani, l’edoxaban viene rapidamente assorbito e raggiunge la Cmax in 1-3 ore. In volontari sani che ricevono edoxaban 60 mg, l’AUC e la Cmax non sono influenzate dall’enoxaparina (1 mg/kg), anche se somministrati contemporaneamente o a distanza di 12 ore. In soggetti sani, edoxaban ha una emivita di approssimativamente 10-14 ore è la sua biodisponibilità assoluta orale è del 62 per cento. Il legame dell’edoxaban con le proteine plasmatiche è più basso rispetto all’apixaban o al rivaroxaban. L’assunzione di cibo, l’etnia e il genere non influenzano l’assorbimento e l’eliminazione di edoxaban, la Cmax, e l’emivita.
nella FA, la prevenzione del TEV in pazienti sottoposti a intervento di sostituzione dell’anca, e il trattamento di TEV. ◆ Dabigatran etexilato I dati raccolti sull’ irudina, un inibitore diretto della trombina (DTI) che lega irreversibilmente e con legame non covalente il sito catalitico della trombina, sostengono che un legame reversibile contribuisce a un effetto anticoagulante più sicuro e più prevedibile. Il dabigatran etexilato è un profarmaco non attivo competitivo, sintetico, reversibile, di basso peso molecolare: somministrato oralmente ed è idrolizzato da esterasi non specifiche e ubiquitarie (intestino, fegato, plasma) nella sua forma attiva, il dabigatran. Il dabigatran lega e inibisce potentemente il sito catalitico della trombina e, in contrasto con l'eparina, inattiva sia la trombina non legata sia quella legata alla fibrina nell’innescare continuamente la formazione/estensione del trombo (ad esempio: attivazione piastrinica; amplificazione del processo di coagulazione; conversione di fibrinogeno in fibrina; cross-linking dei monomeri di fibrina, inibizione della fibrinolisi) (tabella 7). ◆ Rivaroxaban Indipendentemente dal fatto che sia libero o legato alla protrombinasi o associate ad un coagulo, il rivaroxaban è una molecola non peptidica, inibitore diretto e altamente selettivo del fattore Xa. L’inibizione del Fattore Xa interrompe le vie intrinseca ed estrinseca della cascata della coagulazione e inibisce sia la formazione di trombina, sia lo sviluppo di trombi. Il rivaroxaban non inibisce la funzione di importanti serina protesasi coagulazione- correlate, come la trombina, la tripsina, la plasmina, il fattore VIIa, IXa, o XIa, urochinasi o Proteina C attivata, né è stato dimostrato un effetto diretto sulle piastrine. Di conseguenza, rivaroxaban non influenza il tempo di sanguinamento in volontari sani ai quali sono stati co-somministrati naprossene o acido acetilsalicilico. Tuttavia non prolunga significativamente (circa 3 volte) il tempo medio di sanguinamento in coloro ai quali è stato dato clopidogrel (tabella 7). ◆ Apixaban Apixaban è un un derivato pirazolidinico, altamente selettivo e reversibile, inibitore diretto del Fattore Xa senza alcun effetto su Proteina C attiva-
MONITORAGGIO CLINICO E STRUMENTALE DEL PAZIENTE CON TVP Il monitoraggio clinico del paziente con TVP si fonda sull’osservazione e controllo dell’andamento di alcuni parametri: ◆ dolore; ◆ edema (entità e consistenza); ◆ temperatura; ◆ polsi tibiali; ◆ mobilità dell’arto; ◆ circoli collaterali superficiali. Il monitoraggio strumentale (eco color doppler) ci informerà sulle variazioni dell’ecogenicità del trombo, sulla eventuale progressione craniale, sulla sua stabilità rispetto alla parete vasale.
Principali proprietà farmacologiche di dabigatran e rivaroxaban Dabogatran Inibitore diretto Meccanismo d’azine trombina Profarmaco Sì Biodisponibilità (%) 3-7 % Legame alle proteine (%) 35 Emivita (h) 14/17 100% farmaco e Eliminazione metaboliti attivi Via d’eliminazione 80% urine 20% feci Substrato del citocromo 450 No Substrato della glicoproteina-P Sì
TEST DI LABORATORIO PER IL MONITORAGGIO DEI PAZIENTI IN TRATTAMENTO ANTICOAGULANTE
Rivaroxaban
EPARINA NON FRAZIONATA (ENF) ◆ Tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT): Il range terapeutico dell’aPTT è di difficile definizione, data la diversità dei reagenti tra i vari laboratori. Nell’ uso comune è stato stabilito tra le 2 e le 3 volte i valori normali (v.n.= è 28-40 secondi) ◆ Livelli di anti-fattore Xa: il range terapeutico è 0.3-0.7 unità/mL. Inoltre, è utile controllare anche le piastrine (per la possibilità di insorgenza della HIT - Heparin-Induced Thrombocytopenia) e le transaminasi e la bilirubina (per la possibilità di un loro rialzo come effetto collaterale dell’uso di eparina). EPARINE A BASSO PESO MOLECOLARE (EBPM) Nella maggior parte dei pazienti, la terapia con EBPM non richiede monitoraggio. Se il monitoraggio è necessario, possono essere valutati i livelli di anti fattore Xa, poiché le EBPM hanno un effetto modesto sull’ aPTT. Il range terapeutico è 0,5-1,2 unità/mL dopo 3-4 ore dalla somministrazione. Indicazioni
Inibitore diretto fattore Xa No 80% >90 5-9 50% farmaco attivo e 50% metaboliti inattivi 70% urine 30% feci CYP3A4, CYP212* Sì
Interazioni farmacologiche: *maggiori (Fonte: Concept Paper AIFA, 2012)
Tabella 7 49
novembre 2015
ECM Appropriatezza prescrittiva
al monitoraggio sono l’insufficienza renale cronica (con clearance della creatinina minore-uguale a 50 mL/min) e l’obesità. Il monitoraggio dovrebbe essere considerato anche in presenza di valvole meccaniche cardiache, in caso di pazienti pediatrici, e in corso di gravidanza (specialmente nell’ ultimo trimestre).
NUOVI ANTICOAGULANTI ORALI (NAO) L’effetto anticoagulante del dabigatran etexilato, rivaroxaban e apixaban è correlato alla dose, costante e poco influenzato dalla dieta o da altri farmaci. Quindi, così come per le eparina a basso peso molecolare, i test di laboratorio non sono necessari per valutare i Nuovi Anticoagulanti
PRINCIPALI EVENTI AVVERSI, INTERAZIONI E CONTROINDICAZIONI DEI NAO Principio attivo
Effetti collaterali
Controindicazioni
Interazioni
Dabigatran etexilato Inibitore diretto della trombina (DTI)
- Calo dell’emoglobina - Emorragia - Sanguinamento - Test di funzionalità epatica alterati
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti - Pazienti con grave compromissione renale (CLCr < 30 ml/min) Sanguinamento attivo clinicamente significativo - Lesioni organiche a elevato rischio di sanguinamento - Trattamento concomitante con ogni altro anticoagulante come eparina non frazionata (ENF), EBPM, anticoagulanti orali - Compromissione epatica o malattia epatica che possa avere un qualsiasi impatto sulla sopravvivenza - Trattamento concomitante con ketoconazolo ad uso sistemico, ciclosporina, itraconazolo e dronedarone - Protesi valvolari cardiache che richiedono un trattamento anticoagulante
Aumento del rischio di sanguinamento con Anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici, aspirina, FANS, SSRI e gli SNRI Aumento delle concentrazioni plasmatiche di dabigatran se somministrato con inibitori della P-gp (quali amiodarone, verapamil, chinidina, ketoconazolo, dronedarone, claritromicina e ticagrelor) Riduzione concentrazioni di dabigatran se somministrato con induttori della P-gp (quale rifampicina, Hypericum perforatum, carbamazepina o fenitoina)
Rivaroxaban Inibitore diretto selettivo e reversibile del Fattore Xa
- Sanguinamento (≥ 4%) - Epistassi - Emorragia G.I. (4,2%) - Anemia - Trombocitopenia - Reazioni allergiche, dermatite - Cefalea, capogiro - Emorragia oculare - Ipotensione - Ematuria - Sanguinamento gengivale - Ecchimosi - Emorragia del tratto uro-genitale - Aumento transaminasi
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti - Emorragie clinicamente significative in atto. - Lesioni organiche ad elevato rischio di sanguinamento - Trattamento concomitante con ogni altro anticoagulante come eparina non frazionata (ENF), EBPM, anticoagulanti orali - Patologie epatiche associate a coagulopatia e rischio emorragico clinicamente significativo.
Aumento del rischio emorragico con antimicotici azolici per via sistemica (quali ketoconazolo, itraconazolo, voriconazolo e posaconazolo) o inibitori delle proteasi del HIV (per esempio ritonavir), FANS, gli antiaggreganti piastrinici, anestetici per anestesie epidurale/spinale.
Apixaban Inibitore diretto selettivo e reversibile del Fattore Xa
- Emorragie - Epistassi - Ematomi - Contusione - Anemia - Trombopiastinopenia - Emottisi - Nausea - Emorragie gastrointestinale e rettale - Sanguinamento gengivale
- Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti - Emorragie clinicamente significative in atto. - Lesioni organiche ad elevato rischio di sanguinamento - Trattamento concomitante con ogni altro anticoagulante come eparina non frazionata (ENF), EBPM, anticoagulanti orali - Patologie epatiche associate a coagulopatia e rischio emorragico clinicamente significativo.
Aumento del rischio di sanguinamento con anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici, aspirina e FANS. Aumento delle concentrazioni plasmatiche di apixaban se somministrato con inibitori della P-gp (quali amiodarone, verapamil, chinidina, ketoconazolo, dronedarone, claritromicina e ticagrelor) Riduzione concentrazioni di apixaban se somministrato con induttori della P-gp (quale rifampicina, Hypericum perforatum, carbamazepina o fenitoina)
Edoxaban Inibitore diretto e selettivo del Fattore Xa
- Anemia - Epistassi - Emorragia gastrointestinale inferiore e superiore emorragia orale-faringea Iperbilirubinemia - Aumento della glutamil-transferasi - Nausea - Emorragia dei tessuti molli cutanei - Eruzione cutanea - Prurito - Ematuria - Emorragia vaginale - Anomalia test funzionalità epatica
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati - Sanguinamento clinicamente significativo in atto - Malattia epatica associata a coagulopatia ed a rischio di sanguinamento clinicamente rilevante - Lesioni o condizioni tali da costituire un rischio significativo di sanguinamento maggiore - Ipertensione severa non controllata; - Trattamento concomitante con altri anticoagulanti, come le EFN, EBPM, i derivati dell’eparina (fondaparinux, eccetera), gli anticoagulanti orali (warfarin, dabigatran etexilato, rivaroxaban, apixaban) - Gravidanza e allattamento
Aumento del rischio di sanguinamento con altri anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici e FANS Aumento delle concentrazioni plasmatiche di edoxaban se somministrato in concomitanza a ciclosporina, dronedarone, eritromicina, ketoconazolo, chinidina o verapamil Riduzione concentrazioni di edoxaban se somministrato con induttori della P-gp (ad es. fenitoina, carbamazepina, fenobarbital o iperico).
Box 6 50 novembre 2015
ECM Appropriatezza prescrittiva
Orali (NAO) nei trials riguardo la trombo profilassi (tabella 8). Nel complesso, mentre PT e aPTT aiutano poco nel distinguere tra fallimenti del trattamento e mancate aderenze del paziente, questi metodi di studio della coagulazione facilmente fruibili possono essere utili a stabilire se l’effetto anticoagulante dei NAO sia più alto di quanto atteso (per esempio, un valore di aPTT superiore al doppio del limite alto della norma, ossia >80 s, 12 h dopo l’ultima somministrazione fa propendere per un accumulo del farmaco o un overdose) oppure assente (se si necessita di decidere riguardo una procedura invasiva). Attualmente sono disponibili particolari test di laboratorio come: ◆ il saggio di diluizione del PT è un sensibile metodo di quantificazione dell’attività anticoagulante del rivaroxaban o dell’apixaban;
◆ il saggio Hemoclot è una diluizione del TT ottenuta con calibratori di dabigatran. Tuttavia, così come il saggio di diluizione del PT, anche questo metodo è praticato solo da pochi centri specializzati. A ogni modo, le intrinseche variazioni inter-laboratorio, la necessità di calibratori plasmatici ad hoc e di protocolli per interpretare i risultati, le ampie variazioni tra i picchi e i valori, la mancanza di correlazione tra ogni dato livello di coagulazione e efficacia/sicurezza nell’individuo e nella popolazione, la mancanza di capacità disponibili per 24 h al giorno in un laboratorio ospedaliero, il numero limitato di pazienti che potrebbero aver bisogno di questi test e gli alti costi, ostacolano notevolmente l'uso di test specifici che misurano i NAO con precisione.
NUOVI ANTICOAGULANTI ORALI E WARFARIN: FARMACOLOGIA CLINICA Variabile
Warfarin
Dabigatran*
Apixaban
Rivaroxaban
Edoxaban
Target
Fattori Vit. K-dipendenti
Trombina (IIa)
FattoreXa
FattoreXa
FattoreXa
Dosaggio
Variabile in funzione del PT INR
150 (110) mg
5 (2.5) mg
20 (15) mg
60 (30) mg
Frequenza di somministrazione
1 volta/die
2 volte/die
2 volte/die
1 volta/die
1 volta/die
Ore per la Cmax
72-96 h
2h
1-3h
2-4.5h
1-2h
Emivita di eliminazione
40h
12-17h
8-15h
5-9h (giovani) 11-13h (anziani)
8-10h
Interazioni
Multiple
P-gP
CYP3A4/2J2 P-gP
CYP3A4/2J2 P-gP
CYP3A4/2J2 P-gP
Clearance non-renale/renale della dose assorbita se la funzione renale è normale
-
20%/80%
73%/27%
65%/35%
50%/50%
Metabolismo epatico: CYP3A4
Sì
No
Sì (eliminazione)
Sì (eliminazione)
Minima (< 4% dell’ eliminazione)
Eliminazione renale****
<1%
80%
25%
33%
35%
Biodisponibilità
>95%
3-7%
50%
66% (a/o cibi) ~100% con il cibo
62%
Assorbimento con il cibo
Variabile
Nessun effetto
Nessun effetto
+39%
6-22% o più
Assunzione con il cibo
Da evitare
No
No
Obbligatorio
Non ufficialmente raccomandato
Assorbimento con H2B/PPI
Nessun effetto
Livelli plasmatici 12 a 30%
Nessun effetto
Nessun effetto
Nessun effetto
Etnicità asiatica
Nessun effetto
Livelli plasmatici +25%
Nessun effetto
Nessun effetto
Nessun effetto
Tollerabilità GI
Nessun problema
Dispepsia: 5-10%
Nessun problema
Nessun problema
Nessun problema
Antidoto
Vit.K
Idarucizumab**
Andexanet Alfa***
Andexanet Alfa***
Andexanet Alfa***
Monitoraggio anticoagulante
PT PT-INR
Hemoclot (Tempo di Trombina diluito)
Anti-Xa Necessità di calibratori del plasma
Anti-Xa Necessità di calibratori del plasma
Anti-Xa Necessità di calibratori del plasma
Abbreviazioni: CYP: citocromo P450; P-gP: P glicoproteina; *profarmaco; **Frammento anticorpale monoclonale murino umanizzato (Fab); *** Fattore Xa inattivo ricombinante, enzimaticamente troncato che inverte l’azione anticoagulamte degli inibitori del fattore Xa.
**** In pazienti che ricevono i nuovi anticoagulanti, il monitoraggio di laboratorio frequente è necessario se la ClCrea è 20-50 mL/min. I nuovi anticoagulanti sono controindicati se la ClCrea è < 20 mg/dl.
Box 7 51 novembre 2015
ECM Appropriatezza prescrittiva
Test di laboratorio per i NAO Motivi per cui i NAO non necessitano di stretto monitoraggio. Particolari condizioni o popolazioni in cui l’effetto anti-laboratoristico coagulante per la maggior parte dei pazienti deve essere misurato Breve emivita
Trombosi o emorragie in trattamento
Finestra terapeutica relativamente ampia
Necessità di blocco immediato della scoagulazione*
Trial clinici effettuati a dosi fisse
Insufficienza renale/epatica (severa), interazioni farmacologiche
Taglio di costi
Valori di peso corporeo estremi
Buona maneggevolezza (sia per il paziente sia per il medico)
Condizioni speciali: gravidanza, infanzia, età avanzata
Compliance
Per distinguere fallimenti da mancate aderenze al trattamento, per somministrare tPA in pazienti con eventi ischemici acuti in trattamento con NAO.
* In caso di eventi/procedure particolari (procedure invasive, sospetta overdose, sospetta/certa interazione con altri farmaci)
Tabella 8
Test
Modalità di partecipazione al corso Punto Effe, per il 2015, propone 3 corsi FAD per complessivi 37,5 crediti formativi, aperti a tutti i farmacisti territoriali. è possibile fruire dei corsi esclusivamente in combinazione con l’abbonamento alla rivista. Per maggiori informazioni www.edracorsi.it
1) ALLA BASE DEL TROMBOEMBOLISMO VENOSO TROVIAMO:
4) IL SITO D’AZIONE SELETTIVO DEL FONDAPARINUX È:
a) b) c) d)
a) b) c) d)
La triade di Virchow La triade di Whipple La triade di Charcot La triade di Beck
5) IL TEST DI LABORATORIO PER IL MONITORAGGIO DEL COUMADIN È:
2) QUALE DI QUESTE CONDIZIONI NON È COMPRESA NEI FATTORI DISCRIMINANTI CONSIDERATI NEGLI SCHEMI DI STRATIFICAZIONE DEL RISCHIO EMBOLICO a) b) c) d)
a) PT-INR b) Il dosaggio dell’emoglobina c) Il saggio Hemoclot d) La clearance della creatinina
Celiachia Ipertensione arteriosa Diabete mellito Ictus
6) TRA I VANTAGGI DELLA TERAPIA CON I NAO TROVIAMO:
3) IL GOLD STANDARD PER LA DIAGNOSI DI EMBOLIA POLMONARE È: a) b) c) d)
il Fattore Xa La Vitamina K Il recettore piastrinico IIb/IIIa Il fibrinogeno
a) b) c) d)
Angiografia polmonare Ecocolordoppler arterioso degli arti inferiori Rx torace Ecografia dell’addome
52 novembre 2015
La loro estrema maneggevolezza data l’indipendenza della posologia terapeutica dai test di laboratorio, la limitata interazione con i cibi, le limitate interazioni farmacologiche La possibilità di essere somministrati per via intramuscolare La possibilità di controllare l’andamento della terapia con il PT INR Inibiscono direttamente l’aggregazione piastrinica
ECM Appropriatezza prescrittiva
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Spigolature
UTIFAR ADERISCE A FARMACISTAPIÙ Dalla prossima edizione, che si svolgerà a Firenze dal 18 al 20 marzo, FarmacistaPiù potrà contare anche sull’apporto di Utifar, che entra a pieno titolo nella compagine della manifestazione organizzata da Fofi ed Edra. «La decisione del Consiglio di Utifar parte dalla considerazione che tre manifestazioni a livello nazionale sono troppe per il mondo della farmacia, per le aziende e, soprattutto, per i colleghi, che oggi sempre di meno riescono a staccarsi dalla propria attività dovendo sopportare orari dilatati e margini ridotti» spiega il presidente dell’Unione tecnica italiana farmacisti Eugenio Leopardi. «Per questo motivo, con senso di responsabilità, abbiamo deciso di soprassedere all’organizzazione della nostra manifestazione nazionale, con la speranza e l’obiettivo di arrivare a un unico momento annuale di incontro dei farmacisti, nel quale tutte le organizzazioni di categoria possano convergere».
a cura della redazione
Studio britannico sulla farmacia ospedaliera Aegate, azienda leader nell’autenticazione dei farmaci, ha sostenuto uno studio dell’Università di Oxford volto a migliorare, all’interno delle farmacie ospedaliere, la conoscenza della Direttiva europea sui medicinali contraffatti (Fmd). David Brindley, principale ricercatore responsabile dello studio, evidenzia le peculiarità della ricerca: «L’attuazione della Fmd nelle farmacie ospedaliere è una grande opportunità per mitigare la vera minaccia di medicinali falsificati nella catena di fornitura». Lo studio dell’Università di Oxford rappresenta la prima implementazione in tutto il mondo dell’autenticazione di farmaci per cure secondarie, e ha identificato sistemi di qualità e metodi di lavoro necessari per assicurare l’eccellenza nell’autenticazione di farmaci, che forniscono importanti strumenti per i farmacisti ospedalieri in tutta Europa. «Il progetto di ricerca è la prima analisi accademica del processo di attuazione della Direttiva e ha permesso di definire la Good authentication practice (Gap)» prosegue Brindley. «Essa include dodici principi utili da applicare ai servizi di autenticazione dei farmaci e che, a mio parere, sono essenziali per l’implementazione della legge. Se correttamente applicata, la Gap porterà un reale beneficio in termini di sicurezza del paziente». In particolare, lo studio mostra quali benefici a lungo termine derivino dallo sviluppo di un network digitale medico nell’ambito delle farmacie ospedaliere, dove il nuovo sistema end-to-end di verifica dei farmaci è stato applicato. «Grazie a una migliore comprensione del comportamento dei pazienti nell’assumere medicinali e alle nuove procedure che deriveranno dalla Direttiva credo che in futuro sarà possibile continuare a migliorare il sistema. Questo risultato ponele basi per il modello sanitario del ventunesimo secolo», conclude il ricercatore.
“Sano chi sa” nelle scuole del lazio È un progetto promosso dalla Regione Lazio nell’ambito del Piano regionale della prevenzione 2014-2018, in collaborazione con la Fondazione Pfizer, per la realizzazione di un intervento di promozione dei corretti stili di vita nelle scuole. Si chiama “Sano chi sa” ed è rivolto agli studenti delle terze classi della scuola primaria e a tutte le classi della scuola secondaria di primo grado, per l’anno scolastico 2015/2016. L’iniziativa si articola in tre macro aree: la promozione di un corretto stile alimentare, la promozione dell’attività fisica e l’acquisizione di una nuova consapevolezza rispetto all’influenza che i mass media possono avere sui ragazzi. Tre giovani atleti laziali parteciperanno a incontri organizzati in ogni istituto scolastico per veicolare in modo efficace messaggi per la promozione di corretti stili di vita. Tutti i dettagli sono disponibili on line su www.sanochisa.it. 54 novembre 2015
Spigolature
Con le donne per le donne È partita la campagna #ConLeDonneXLeDonne, iniziativa promossa Eau thermale Avène (marchio dermocosmetico dei Laboratoires Pierre Fabre) insieme all’associazione Dire-Donne in rete contro la violenza, con l’obiettivo di sensibilizzare contro la cultura della violenza di genere. Nata nel 2008, conta oggi associazioni a copertura nazionale, che gestiscono 74 centri per donne vittime di violenza maschile. Eau thermale Avène invita tutti a sostenere il progetto con un gesto semplice e legato al quotidiano. È sufficiente realizzare una foto ispirata a questa tematica e “postarla” sui social insieme a un pensiero dedicato, utilizzando #ConLeDonneXLeDonne per esprimere la propria partecipazione. La campagna avrà il suo culmine il 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Sarà possibile sostenere Eau thermale Avène in questa campagna di sensibilizzazione attraverso le farmacie che hanno aderito al progetto, nelle quali chi mostra il proprio impegno verso il tema riceverà un braccialetto realizzato appositamente. Tutte le informazioni su www.direcontrolaviolenza.it.
Cantelli Forti nuovo presidente della Sif
Una app per la glicemia Si chiama MySMS ed è il servizio di promemoria lanciato da Sanofi per le persone con diabete che utilizzano il dispositivo MyStar Extra. Per attivare il servizio basta inviare un Sms gratuito al numero 3202041772, ricevendo subito dopo un messaggio automatico di con-
Nel corso del trentasettesimo congresso nazionale, svoltosi a Napoli, la Società italiana di farmacologia ha eletto il nuovo Comitato direttivo. Giorgio Cantelli Forti (nella foto), ordinario di Farmacologia e farmacoterapia all’Università di Bologna, ha assunto la presidenza per il biennio 2015-17, mentre Alessandro Mugelli, ordinario di Farmacologia all’Università di Firenze, è stato eletto presidente della Società per il biennio 2017-19. Il Direttivo è stato in gran parte rinnovato: come rappresentante del mondo del farmaco entra, al suo primo mandato, Marco Scatigna, direttore scientifico di Sanofi.
ferma. Dal giorno successivo all’attivazione i pazienti riceveranno gli Sms che ricordano di eseguire i test di controllo della glicemia. Una forte sollecitazione all’aderenza alla terapia, punto dolente per i malati cronici.
55 novembre 2015
Sandoz, Antonelli a capo dell’Europa occidentale
Pierluigi Antonelli (nella foto) è stato nominato head of Western Europe di Sandoz, società produttrice di equivalenti e biosimilari del gruppo Novartis. Antonelli ha al suo attivo una lunga esperienza nel settore farmaceutico: ha rivestito diversi incarichi per Bristol-Myers Squibb in Italia, Stati Uniti, Portogallo, Francia e Svizzera, ricoprendo da ultimo il ruolo di senior vice president e managing director per Mds Italia e fertility lead per la regione Europa e Canada.
Iniziative
di Emanuele Rondina, biologo nutrizionista
Istruzioni per l’uso Come organizzare una giornata divulgativa a tema nutrizionale in farmacia
N
ell’era della farmacia dei servizi, le giornate a tema nutrizionale diventano una leva importante per rispondere in maniera esauriente alle molteplici problematiche ine-
renti la salute e il benessere della popolazione. Tali giornate possono essere organizzate in concomitanza con specifiche campagne di prevenzione; ciò permette di offrire ai clienti risposte professionali mirate e dare valore aggiunto alle problematiche espresse. Andando per gradi, vedremo i consigli pratici da mettere in atto passo dopo passo per organiz-
possono essere a tema stagionale come i
◆ alimentazione
zare nell’ambito della farmacia eventi divulga-
seguenti:
cardiovascolari;
tivi a tema nutrizionale.
◆ gennaio:
come rimettersi in forma dopo
◆ alimentazione
per prevenire le malattie per la prevenzione dei
l’abbuffata natalizia;
tumori;
Pianificazione
◆ febbraio:
◆ alimentazione
Per la gestione di un evento di successo, si con-
della stagione fredda;
bete mellito;
siglia di avvalersi di un relatore che abbia dime-
◆ marzo: alimentazione per le allergie;
◆ alimentazione
stichezza nel trattare tematiche nutrizionali: le
◆ aprile: alimentazione e sport;
malattie neurodegenerative.
figure più indicate sono un biologo, un nutrizio-
◆ maggio: alimentazione per le neo mamme;
nista o un medico. La prima azione da eseguire
◆ giugno: alimentazione per l’estate;
è di pianificare un piano di eventi a scadenza
◆ settembre: alimentazione per i bambini in
Organizzazione del calendario
periodica per un arco temporale di almeno un
età scolare;
Per la buona riuscita dell’evento, il calen-
anno. Attenzione a non effettuare eventi troppo
◆ ottobre: alimentazione per l’età matura;
dario progettuale deve tenere presente il
ravvicinati, soprattutto se si trattano argomenti
◆ novembre:
giorno e l’orario ideale, in modo da ottenere
diversi, poiché potrebbe risultare ridondante e
l’autunno;
controproducente. La situazione ideale, inoltre,
◆ dicembre:
è far coincidere, se possibile, l’evento con una
feste.
perché per molti è il giorno di riposo dal la-
campagna di prevenzione correlata, magari or-
Oppure possono trattare tematiche nutri-
voro, sia perché la mattina risulta essere la
ganizzata insieme ad altri enti istituzionali locali.
zionali di prevenzione per patologie speci-
parte della gironata più adatta per lo svol-
Alcuni spunti di argomenti per gli eventi
fiche. Per esempio:
gimento di attività legate alla propria sfera
alimenti per evitare i malanni
alimentazione per affrontare
per la prevenzione del diaper la prevenzione delle
l’affluenza migliore. Si consiglia pertanto il alimentazione per affrontare le
56 novembre 2015
sabato nella tarda mattinata (10-10.30), sia
Iniziative
Promozione del progetto
Riuscita dell’evento
Una volta delineato il piano con le relative
Nel giorno dell’evento occorre preparare la far-
date concordate con il relatore, si consiglia
macia (o un luogo adibito allo scopo) per acco-
di iniziare un’operazione capillare di infor-
gliere la clientela invitata. A ogni partecipante
mazione della propria clientela sul progetto.
consiglio di consegnare come materiale una
Questa campagna promozionale è molto
breve brochure, nella quale verranno riportati
importante per la buona riuscita dell’evento
i contenuti più importanti trattati nell’evento.
divulgativo e deve essere ripetuta a ogni
Questo servirà come promemoria per il clien-
appuntamento fissato. Un buon sistema per
te, in modo che segua al meglio la relazione e
informare e attirare la propria clientela agli
possa soffermarsi nei punti di suo interesse.
eventi è quello di creare un piccolo opuscolo
Oltre alla brochure, se l’evento è correlato a
informativo da dare al banco, in cui si elen-
una campagna di prevenzione, si consiglia
cano gli eventi previsti, con le date e gli orari
di consegnare anche il materiale informati-
ben indicati. Si consiglia anche di apporre
vo correlato a tale campagna. Infine è bene
un foglio illustrativo in vetrina nel punto più
consegnare uno o al massimo due campioni
visibile e di divulgarlo anche attraverso le
gratuiti, senza esagerare. Il cliente, infatti, de-
piattaforme informatiche che utilizza la
sidera avere prodotti omaggio ma soprattutto
farmacia (sito internet o facebook).
partecipa per imparare qualcosa di utile.
Gli eventi dovranno poi essere promossi
Per la buona riuscita dell’evento il relatore deve
singolarmente sia fornendo a tutta la clien-
essere preparato nell’affrontare l’argomento
tela al banco un invito di partecipazione sia
che si vuole trattare, deve sapere rispondere a
tramite un sms di avviso, utilizzando una li-
eventuali domande in modo chiaro e deve evi-
sta di clienti. Per creare tale lista si consiglia
tare di essere noioso; si tratta di un piacevole
di elaborare un modulo da fornire alla clien-
evento formativo e non di una lezione catte-
tela, nel quale poter inserire nome, cogno-
dratica. Altri fattori negativi da evitare sono i
me, email, numero di telefono, e il consenso
momenti di silenzio o la trattazione di argomenti
al trattamento dei dati sensibili.
poco interessanti o fuori luogo. Anche la durata
Una volta creato e stampato questo mo-
eccessivamente breve o lunga dell’evento com-
dulo, ne verrà chiesta la compilazione da
porta noia e di conseguenza un’alta percentuale
privata. Nel pomeriggio del sabato, invece, è
parte dei clienti, spiegando l’esistenza degli
di abbandono e un successivo non ritorno.
più facile che il cliente voglia organizzarsi con
eventi organizzati in farmacia e della possi-
Al relatore si consiglia di scrivere una sca-
amici o famiglia. Il calendario dovrà conside-
bilità di poterli invitare, comunicando con un
letta dettagliata da avere sempre a portata
rare anche la cadenza periodica, per esempio
semplice sms.
di mano e da seguire insieme ai partecipanti,
un sabato ogni quattro settimane. In questo
L’invito all’evento deve essere inviato circa
rendendoli in questo modo più partecipi e
modo si creerà per i clienti un appuntamento
una settimana prima, tempo utile per assi-
coinvolti. L’evento dovrebbe durare tra i 45
mensile abituale da non perdere. Distanze di
curarsi che il cliente sia libero e che si ricor-
e i 75 minuti: di meno non risulterebbe ab-
tempo più ravvicinate (per esempio ogni due
di della data; diversamente si rischia che il
bastanza approfondito, di più è difficile che i
settimane) o più distanti (sei settimane o più),
cliente non sia disponibile o se ne dimentichi.
partecipanti abbiano tempo di restare.
stimolerebbero nei clienti due diversi stati
Nel testo dell’sms da inviare bisogna sempre
La buona riuscita degli eventi e la professio-
d’animo. Nel primo caso, la vicinanza degli
ricordarsi di inserire il nome della farmacia, la
nalità nell’organizzazione hanno diversi risvolti
eventi smorza il sentimento di attesa, come
data, l’ora e l’argomento.
positivi: per prima cosa creano un maggiore
se il cliente pensasse: «Ho perso la giornata di
Oltre al messaggio e all’invito, consiglio per
interesse da parte della clientela che, se sod-
oggi, ma tanto ce ne sarà un’altra tra sole due
ogni singolo evento di creare una locandina
disfatta di ciò che ha appreso durante l’even-
settimane». Questo comporta un’affluenza
pubblicitaria e informativa da apporre molti
to, non esiterà a ritornare per ottenere altri
minore poiché la perdita di una giornata non
giorni prima al banco e “postare” anche sul
consigli. Successivamente il cliente acquisterà
verrebbe vista come grave. Nel secondo ca-
sito e facebook.
una maggior fiducia nella farmacia stessa per
so, l’eccessiva distanza tra gli eventi e la non
Ogni locandina dovrà avere ben chiari il no-
la dimostrazione di professionalità e compe-
costanza può comportare un minor senso di
me, la data e l’orario dell’evento, il nome del
tenza e alla fine questo porterà a un maggior
appuntamento da parte del cliente.
relatore e il logo della farmacia.
guadagno con la fidelizzazione del cliente.
57 novembre 2015
Intervista a...
di Giuseppe Tandoi
Un settore in salute
I farmaci equivalenti, tra presente e futuro, e le prospettive di Doc Generici nelle parole del direttore commerciale Massimo Sgrafetto
T
ra le aziende farmaceutiche che
mercato. Copriamo il 15,5 per cento del mer-
dei farmaci Doc. Ciò che abbiamo cambiato è
operano in Italia Doc Generici è
cato totale, arriviamo in tutte le farmacie e
la grafica: tutta l’area cardiovascolare è con-
l’ottava a volumi e tra le prime
5.500 di esse sono nostre clienti dirette».
traddistinta da un baffo rosso al quale abbia-
venti a valori. A favorirne la nasci-
mo aggiunto un baffo di un secondo colore
Novità
per rendere più immediatamente riconosci-
Zambon, Chiesi Farmaceutici e della canade-
«Oggi il successo di un’azienda “genericista”
bile l’appartenenza alla sottoclasse terapeu-
se Apotex (leader nel mercato americano dei
è legato all’ampiezza del suo listino», prose-
tica. Il logo Doc è più grande e il dosaggio è
generici); successive modifiche nell’assetto
gue Sgrafetto. «Nel nostro caso 361 refe-
meglio evidenziato perché inserito all’interno
proprietario finché, nel 2013, la società entra
renze per 133 molecole. Allo stesso tempo è
di un bollino colorato, diverso per i vari dosag-
nel portafoglio del fondo britannico Char-
importante considerare il fatto che i pazienti
gi. Abbiamo anche inserito un ampio spazio
terhouse. Spiega il direttore commerciale
politrattati sono sempre più numerosi e as-
sul retro della confezione per annotare qual-
Massimo Sgrafetto: «Siamo orgogliosi del-
sumono anche dieci farmaci al giorno, magari
siasi informazione necessaria al paziente.
la qualità dei nostri prodotti e del lavoro che
tutti dello stesso marchio. In Doc ci siamo posti
Siamo partiti dall’aerea cardiovascolare per-
svolgiamo. Ci avvaliamo di 160 collaboratori,
il problema e stiamo gradualmente mutando il
ché il progetto nasce pensando ai pazienti più
di cui 95 informatori-agenti che si rivolgono
packaging dei nostri prodotti per facilitare l’a-
fragili e più facilmente esposti all’errore: quelli
tanto alla classe medica quanto ai farmacisti.
derenza alla terapia di questi pazienti. Si tratta
anziani, politrattati e con patologie croniche.
Il mercato dei generici, per anni cresciuto a
di un’operazione progressiva che si conclude-
Il tutto è finalizzato a una migliore gestione
doppia cifra, adesso cresce del 6-7 per cento
rà tra circa un anno. Per ora la modifica inte-
della terapia da parte del paziente, in termini di
annuo. Doc viene subito dopo Mylan e Teva e
ressa i prodotti dell’area cardiovascolare, dove
aderenza. Un fattore che si trasforma in una
precede Sandoz ed Eg: la cinquina dei leader di
si concentra il 35 per cento della produzione
forma di prevenzione, riducendo i ricoveri, gli
ta, nel 1996, lo sforzo congiunto di
58 novembre 2015
Intervista a...
esami diagnostici e quindi le spese a carico del Servizio sanitario nazionale». E la pharmaceutical care, il ruolo del farmacista in questo contesto dove la parola magica resta sempre “appropriatezza”? «Di certo può essere un ruolo attivo nel sostegno al paziente
Oggi le aziende leader nel mercato dei farmaci generici sono - per qualità, dimensioni, standard produttivi - brand in tutto e per tutto equiparabili alle aziende produttrici di originator
cronico ma ho l’impressione che sia ancora da definire a livello normativo. Mi auguro che la situazione migliori con lo sviluppo della farmacia dei servizi, di pari passo con il perfezionamen-
loro diffusione determina sul sistema salute
rimborso, è abbastanza ininfluente che a
to delle cure primarie a opera dei medici».
- oltre che sulla loro qualità. Doc da sempre
vendere siano i generici puri o i branded.
però ha scelto di svolgere il compito di fare in-
Semmai è un’altra la considerazione da fare:
Abitudini consolidate
formazione e formazione sul farmaco gene-
negli ultimi anni la spesa a carico del cittadino
Secondo Sgrafetto l’annosa discussione sulla
rico presso gli operatori del settore: ci siamo
è aumentata a dismisura. Si stima che il 2015
riluttanza dei cittadini a optare per gli equi-
distinti per avere creato una rete di informatori
si chiuderà con una spesa privata, a carico di
valenti, dovuta a pregiudizi di varia natura, è
scientifici dislocati su tutto il territorio nazio-
chi decide di non assumere il generico, di 1,4
discretamente superata dagli eventi. Tanto
nale, oltre che per essere presenti ai più im-
miliardi di euro, che diventano 5 se calcoliamo
le survey che si realizzano sul tema, quanto,
portanti congressi e corsi di aggiornamento. Io
i farmaci di fascia C non rimborsabili». Per il
soprattutto, i volumi di vendita che fanno oggi
che provengo da esperienze di alto livello nelle
breve termine la parola d’ordine dovrebbe
i generici testimoniano che questa diffidenza
big pharma posso affermare con tranquillità
essere “semplificazione”: ridurre i tempi di
sta scomparendo: nell’esperienza dei pazienti
che oggi le aziende leader del settore generici
immissione sul mercato dei prodotti generi-
i farmaci generici sono percepiti come efficaci
per qualità, dimensioni, standard produttivi
cati, allentare la morsa burocratica presente
e sicuri. Senza dimenticare il fattore prezzo. «A
sono brand in tutto e per tutto equiparabili alle
in ogni campo, farmaceutica compresa. «Altra
promuovere i generici in Italia sono stati princi-
aziende produttrici di originator».
questione su cui bisognerebbe intervenire:
palmente i farmacisti, molto più dei medici. Ma
E la diatriba medici-farmacisti? «I primi con-
non esiste una lista di trasparenza aggiorna-
questo in parte è dovuto anche alle mancanze
dannano il cosiddetto “zapping farmaceuti-
ta relativa ai farmaci di fascia C. I cittadini non
dell’industria, che non ha sufficientemente
co”, la sostituzione trasversale del farmaco. È
sanno quanto potrebbero risparmiare con il
informato la classe medica sul valore sociale
imminente la pubblicazione di uno studio se-
generico in fascia C rispetto al brand, per un
degli equivalenti - per i benefici effetti che la
condo cui tale prassi non favorisce l’aderenza
problema di informazione. Non è un caso che il
terapeutica. Va pur detto che la normativa ita-
mercato della fascia C sia fermo mentre quello
liana è tra le più equilibrate, in quanto consente
della fascia A, dove il farmacista è tenuto a in-
al medico di indicare un farmaco tassativa-
formare sul gap di prezzo, cresce».
mente oppure di delegare la scelta al farmaci-
Guardando oltre il quotidiano, cosa ci aspetta
sta. In generale credo che l’obiettivo comune
negli anni a venire? «L’industria dei generici
debba essere quello di garantire la sostenibili-
oggi gode di buona salute, anche in termini di
tà di un sistema sanitario che, a livello di tutele
occupazione», conclude Sgrafetto. «Finora la
per il cittadino, rimane tra i primi al mondo».
spesa farmaceutica è in qualche modo sotto controllo grazie ai risparmi della “territoria-
Massimo Sgrafetto, direttore commerciale di Doc Generici
Istituzioni
le”, che in parte compensa gli sforamenti di
Il comparto ha di certo avuto una partenza
quella ospedaliera, il cui tetto è comunque
tardiva e al rallentatore e tuttora il confron-
inadeguato. Un sistema virtuoso che però
to con altri Paesi europei è impari. «L’Italia
rischia di arrestarsi nel 2016, anno in cui le
è ancora tra i fanalini di coda come quota di
scadenze brevettuali saranno pochissime.
mercato dei generici». E il rapporto con le
Aumenteranno poi le scadenze nel 2017 e
istituzioni? «In anni passati sono state fatte
nel 2018 per diminuire di nuovo nei due anni
scelte poco lungimiranti in fatto di prolunga-
successivi. Tuttavia i generici non possono
mento della validità dei brevetti. Per quanto
da soli risolvere il problema della sosteniblità
riguarda la situazione odierna, all’autorità
del comparto farmaceutico. Bisognerebbe
pubblica, una volta che ha deciso il prezzo di
cominciare a pensarci».
59 novembre 2015
Consigli per le vendite
di elena bottazzi
Enzimi e vitamine Enzyformula Guna è un integratore alimentare che rilascia gli attivi in modo sequenziale nel tratto gastrointestinale A “Triplo strato a rilascio differenziato gastroprotetto”, Enzyformula Guna contiene una miscela enzimatica (bromelina, papaina, lattasi, amilasi, cellulasi e lipasi), per favorire la digestione anche delle molecole più complesse. L’estratto secco di Phyllantus niruri favorisce la funzionalità delle vie urinarie. L’estratto secco di Fumaria officinalis aiuta il riequilibrio della funzionalità epato-biliare, gastrica e renale. La vitamina PP è un importante co-fattore enzimatico utile per sostenere la fisiologica funzionalità della mucosa gastrica e intestinale.
I componenti attivi dello strato più interno a rilascio lento, grazie alla particolare formulazione “gastroresistente”, transitano indenni attraverso lo stomaco e vengono rilasciati nel primo tratto dell’intestino tenue, per un’azione più efficace in situ. Sono l’ estratto secco di Curcuma longa, con proprietà antiossidanti e protettive, particolarmente utile per la protezione della funzionalità del fegato e delle vie biliari; e la superossido dismutasi (Sod), componente ottenuto dal melone, noto per le sue proprietà antiossidanti e protettive.
TOSSE GRASSA E SECCA
COLLUTORIO ANTIBATTERICO
Lisomucil di Sanofi è disponibile in diverse formulazioni. Lisomucil sciroppo con carbocisteina, con o senza zucchero, per la tosse produttiva, agisce sulla composizione qualiquantitativa del muco con un’azione mucoregolatrice e riduce l’infiammazione locale a livello della mucosa. Per la tosse secca: Lisomucil tosse sedativo con destrometorfano agisce rapidamente sul centro della tosse, inibendola. Non ha effetti analgesici, euforizzanti o narcotici ed è adatto anche ai bambini dai due anni. È disponibile anche in pastiglie. Lisomucil tosse irritante con pipazetato dà sedazione sintomatica della tosse con meccanismo centrale e periferico. La formulazione in gocce lo rende adatto anche ai bambini a partire dai due anni.
Biorepair Collutorio Antibatterico contiene microRepair e Zinco Pca dalle proprietà antibatteriche, per contrastare la formazione della placca e prendersi cura di denti e gengive. I microRepair contribuiscono a riparare lo smalto attraverso la deposizione di nuovo materiale biomimetico che protegge lo smalto naturale senza intaccarne la struttura, contrastando l’invecchiamento naturale dei denti. è inoltre costituito da una formula ad alta densità con una particolare viscosità che conferisce una maggiore aderenza al dente, aumentando l’efficacia dei microRepair e prolungando l’azione di barriera protettiva sullo smalto.
PELLE, CAPELLI E UNGHIE Per un aiuto alla salute di capelli, pelle e unghie si può consigliare Solgar Estetic Formula, integratore alimentare con metilsulfonilmetano, contenente zolfo, microelemento presente nel tessuto connettivo; l’alga rossa Lithotamnium calcareum contiene naturalmente silicio. La vitamina C contribuisce alla normale formazione del collagene e alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo; L-lisina e L-prolina sono anch’essi presenti nel tessuto connettivo. Infine lo zinco contribuisce a proteggere dallo stress ossidativo, mentre il rame aiuta a mantenere i tessuti connettivi sani e contribuisce alla normale pigmentazione di pelle e capelli. è adatto anche a vegetariani e vegani.
60 novembre2015
Consigli per le vendite
STRESS SOTTO CONTROLLO
PASTA FRESCA L’assortimento de I Freschi di Fior di Loto si amplia con la pasta fresca, proponendo sei nuove referenze, che soddisfano anche le esigenze dei consumatori vegani. Infatti la linea si arricchisce di prodotti preparati con ricette vegan, per portare in tavola una combinazione di sapore e salute: tortelloni con ceci e zenzero, ravioli con germogli di soia e tofu bio e tortelloni con miglio, spinaci, tofu e seitan bio.
NATURALE E STRUCCANTE Caudalie presenta l’Huile de Soin Démaquillante, un olio privo di siliconi, conservanti e oli minerali, che aiuta a eliminare anche il trucco waterproof. La formula è a base di olio di girasole e olio di ricino, che contribuiscono a sciogliere il trucco, mentre l’olio di vinaccioli d’uva e l’olio di mandorla dolce favoriscono la riparazione dell’epidermide. A contatto con l’acqua, l’olio si trasforma in un’emulsione lattea bianca, lasciando la pelle morbida e fresca, senza residui. è testato sotto controllo dermatologico e oftalmico.
CIOCCOLATO CHE FA BENE Dukan ha creato la linea di prodotti Extra Gourmand: leggeri snack al cioccolato, a ridotto contenuto di grassi, senza zuccheri aggiunti, ricchi di fibre e proteine di origine naturale. I Bretzles Extra Golosi Di Crusca D’avena, ricoperti di cioccolato, sono snacks a forma di mini bretzels con il 42 per cento di crusca d’avena, senza farina bianca, ricchi di fibre, ferro e magnesio. Ricoperti di cioccolato fondente sugar-free (con maltitolo), rispetto ai tradizionali bretzels al cioccolato hanno maggior quantità di proteine, ma ridotto contenuto di grassi, di zuccheri e di calorie.
Blue Brain di Named contiene la melissa Bluenesse che lavora sulle facoltà cognitive, favorendo il rilassamento; la maca facilita la glicogenesi, necessaria per il recupero nei momenti di affaticamento, grazie agli aminoacidi, utilizzati al posto degli zuccheri per reagire allo stress, mentre la vitamina B6 favorisce il metabolismo degli amminoacidi, migliorando il tono muscolare e facilitando l’incremento di energia senza provocare picchi glicemici. L’ashwagandha è un adattogeno per gestire la fatica e modulare l’ansia: efficace contro l’insonnia e il calo del tono dell’umore indotto da stress, può ridurre le concentrazioni di cortisolo e l’effetto immunosoppressivo. La vitamina C, infine, protegge le cellule dallo stress ossidativo.
SHAMPOO VEGETALE
GIALLO ANTIOSSIDANTE Il rizoma di Curcuma Longa L., concentrata in curcuminoidi, offre proprietà importanti, svolgendo un’azione antiossidante e di barriera. Se l’apparato digestivo subisce un rallentamento e la stanchezza è legata a un periodo di pesantezza al fegato, l’estratto di rizoma di curcuma è di supporto alla funzione digestiva ed epatica, oltre a svolgere azione di sostegno alla funzionalità articolare di spalle e ginocchia. Verde Curcuma è un integratore alimentare a base di estratto standardizzato di rizoma di curcuma, commercializzato da Nature’s Bounty in bottigliette da 45 capsule.
61 novembre 2015
La formulazione dello shampo Naturia René Furterer è a base di basilico, dalle proprietà risanatrici e tonificanti, menta con attività lenitiva, antirritante e rinfrescante, e olio essenziale di carvi, lenitivo sul cuoio capelluto. Inoltre la vitamina B5 aiuta a idratare il cuoio capelluto riducendo il disseccamento e la fragilizzazione dello stelo, mentre la vitamina B6 favorisce la riduzione del sebo. è ideale come relais ai trattamenti. è prodotto in tubo da 200 e 250 mL oppure in flacone da 500 ml.
Consigli per le vendite
SALUTE DEI CAPELLI
PELLI MATURE
Biomineral Unghie è un integratore alimentare a base di cistina, vitamine (C, E, B6 e betacarotene), biotina e minerali (zinco, ferro e rame). Tali nutrienti, in associazione ad altri aminoacidi, contribuiscono ad apportare le sostanze fondamentali per una corretta crescita e funzionalità dell’unghia, contribuendo ad attenuare le alterazioni quali fragilità, sfaldamento, striature e a ridonare alle unghie elasticità, forza e resistenza. è prodotto da Rottapharm in confezione da 30 capsule.
Per le esigenze della pelle matura Dr.Hauschka presenta il Coffret Trattamento Rigenerante contenente prodotti dalle proprietà idratanti, antiossidanti, rassodanti e vivificanti grazie a un pool di estratti vegetali che agiscono in sinergia: cotogna, bryophyllum, trifoglio rosso, equiseto, frutti di acerola e olio di olivello spinoso, ricco di vitamina E. La linea comprende la Crema rigenerante contorno occhi (2,5 ml), il Siero rigenerante per il giorno e per la notte (2,5 ml), Crema rigenerante per il viso (5 ml), Crema rigenerante collo e décolleté (5 ml), Balsamo rigenerante per il corpo (10 ml).
PER LA CISTITE Integra-Cist contiene D-mannosio, uno zucchero naturale che si lega ai batteri impedendogli di aderire alla vescica, così da essere eliminati con il flusso urinario. Il Cranberry contiene flavonoidi, antocianosidi, acido citrico e acido malico in grado di svolgere un’azione antibatterica e di regolare il pH dell’urina. Il ginepro ha azione drenante e antisettica. La vitamina C contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario e a mantenere l’integrità dei tessuti, mentre la vitamina E ha azione antiossidante. è commercializzato da AbPharma in confezione da 30 compresse.
IDRATAZIONE COMPLETA Rilastil presenta la linea Aqua, con sistema idratante intensivo bifunzionale costituito da acido ialuronico ad alto peso molecolare, che favorisce la formazione di un film superficiale per evitare la perdita di acqua transepidermica, mentre l’acido ialuronico a bassissimo peso molecolare, di origine giapponese, penetra nello strato corneo, per un’idratazione profonda. L’olio di enotera, ricco in acido gammalinolenico (omega-6), aiuta a rigenerare la funzione di membrana della barriera cutanea. Sk Influx sono ceramidi di origine vegetale e biotecnologica, utili per la funzione barriera e nell’idroregolazione cutanea.
ENERGIA E CONCENTRAZIONE
ACIDO FOLICO Gynefam Folic di Effik è un nuovo integratore multiminerale e multivitaminico per la gravidanza e contiene la forma biologicamente già attiva dell’acido folico Quatrefolic® 5-Mthf (5-metiltetraidrofolato in 400 mcg). Si ha quindi una maggiore biodisponibilità nell’organismo. Gynefam Folic contiene anche le dosi raccomandate dei principali oligoelementi e vitamine necessarie: vitamine del gruppo B, vitamina D, iodio, ferro fluoro, selenio, rame, zinco, magnesio, calcio e omega 3.
62 novembre2015
Sargenor Plus è un integratore a base di arginina e vitamina C. L’arginina è utile per migliorare la concentrazione e la memoria: favorisce attivamente il recupero del benessere fisico e mentale. La vitamina C supporta la convalescenza, in particolare da raffreddori e influenze, potenziando i benefici apportati dall’arginina. è formulato da Meda Pharma in compresse effervescenti, ciascuna fornisce 2 g di arginina e 90 mg di vitamina C.
Consigli per le vendite
REGOLARITà INTESTINALE
LIFTING COSMETICO
Fave di Fuca è un integratore contenente estratti di frangula e cascara che entrano in contatto con le pareti intestinali e vanno a stimolare le cellule della mucosa, per favorire la peristalsi e il movimento verso l’esterno delle feci. La nuova formulazione di Fave di Fuca vede anche la presenza dell’estratto lenitivo di Aloe vera. è commercializzato da Euritalia Pharma in astuccio da quaranta capsule di gelatina vegetale.
Per il nuovo trattamento anti-età Liftiane Svr ha selezionato un resveratrolo molto puro e naturale, perché estratto da una pianta originaria dell’Asia centrale, la cui radice è una delle fonti più ricche di questo attivo. Nella formula è presente anche acido ialuronico alto e medio peso molecolare per una profonda azione anti-età. La linea si compone della crema leggera, con silice e amido di mais, che può fungere da base per il make up, della crema ricca, riempitiva e tonificante con burro di Karitè. Sono inoltre presenti il siero, con elevata concentrazione di resveratrolo, e il prodotto per ridurre le rugosità di occhi e labbra.
PRIME RUGHE Isoliss è la nuova gamma di Uriage di prodotti energizzanti e antiaging pensata per la pelle giovane. La linea si compone della Crema dalla consistenza setosa con acqua termale di Uriage, vitamina C, E, creatina, acido ialuronico reticolato ed anti-ialuronidasi, acido glicolico (2 per cento) e burro di karitè per un’azione nutriente. Il Fluido presenta in aggiunta l’estratto di frutto della rosa per contribuire a ridurre i pori e limitare la secrezione sebacea. Il Contorno Occhi, in roll-on, è arricchito con destran solfato per illuminare lo sguardo, decongestionare il contorno occhi e prevenire la comparsa delle borse. La texture è leggera senza profumo, adatta anche alla pelle più sensibile.
ENERGIA DA BERE Trocà Energy è un integratore alimentare di Laborest in bustine con sali di magnesio, potassio e zinco oltre al ginseng. Il magnesio contribuisce all’equilibrio elettrolitico, metabolismo energetico, sintesi proteica e alla riduzione di stanchezza e affaticamento. Insieme al potassio favorisce il mantenimento della normale funzionale muscolare e il normale funzionamento del sistema nervoso. Lo zinco contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo e alla fisiologica funzione del sistema immunitario. L’estratto di ginseng è adottogeno, antiossidante e tonico. La chelazione permette l’assorbimento evitando problematiche gastroenteriche.
PER I BAMBINI Nei periodi di acutizzazione della dermatite atopica nei più piccoli, soprattutto nei periodi invernali, si può consigliare il Balsamo Rilipidizzante Stelatopia che svolge un’azione emolliente e lenitiva. Indicato per viso e corpo, contiene estratti vegetali come l’oleodistillato di girasole che favorisce la rilipidizzazione attiva, ceramide 3 e fitosfingosine che aiutano a ristrutturare la barriera cutanea. è prodotto da Mustela in flacone da 200 o 400 ml.
CIOCCOLATA VEG La linea GOvegan di Probios si amplia con le Tavolette di cioccolato, per coloro che seguono una dieta priva di sostanze di origine animale. Declinati al cioccolato fondente, con bevanda di soia e al cioccolato bianco con bevanda di soia, questi snack contengono zucchero di canna, burro di cacao, granella di cacao e soia in polvere di origine biologica. 100 g di prodotto forniscono 613 kcal, 3 g di fibre e 10,5 g di proteine. Sono adatti anche per la preparazione di dolci e dessert. 63 novembre 2015
Farmacisti di carta
Elogio della omeopatia Un interessante pamphlet per comprendere le origini di una medicina complementare cui corrisponde, in Italia, un settore economico in espansione
l’opera Le medicine non convenzionali sono ormai una realtà in Italia, dove ne usufruiscono oltre dieci milioni di cittadini. Numeri ai quali corrisponde un’attività industriale in crescita, anche in tempi di crisi. Nel caso specifico l’omeopatia, fin dai tempi di Hahnemann, è stata al centro di discussioni e di forti critiche, che in Italia permangono, presso alcuni ambienti scientifici. Scopo dell’agile
dantemente recuperata nel corso del 2013,
volume di Gorga, dal taglio divulgativo,
anno che si è chiuso con un incremento del 7
è quello di far conoscere la materia,
per cento e oltre trenta milioni di confezioni di
a partire dalla sua storia e dalle sue
medicinali vendute. Nel 2014 l’incremento del
principali articolazioni: la distinzione tra
settore è stato del 4 per cento. Un vero boom.
unicisti e complessisti, la medicina an-
Non è un caso quindi che l’industria della me-
troposofica, l’omotossicologia. L’ottica
dicina biologica, possiamo definirla anche in
- l’autore non lo nega - è “di parte”, ma
questo modo, garantisca circa quattromila
l’intento primario è quello di consentire
posti di lavoro, comprendendo anche l’indotto
al lettore di formarsi un’opinione e non
che deriva dal settore.
essere vittima del pregiudizio.
Si tratta di dati di tutto rispetto, sfortunatamente sconosciuti all’opinione pubblica per difetto di informazione, il cui valore dovrebbe spingerci a riflettere soprattutto alla luce del fatto che, ancora a oggi, mancano quelle nor-
L’autore
me che consentirebbero uno sviluppo ulte-
Giovanni Gorga lavora, sin dai primi anni
riore del settore. Il ritardo che l’Italia ha accu-
Novanta, nell’ambito della farmaceuti-
mulato nella regolamentazione legislativa dei
ca, occupando posizioni prima nell’area
medicinali omeopatici, e di cui daremo ampio
scientifica e successivamente in quella
Il mercato italiano non è soltanto territo-
conto più avanti, si è tradotto e si traduce, in-
delle relazioni pubbliche e istituzionali.
rio fertile per aziende estere, ma è dotato di
fatti, in notevoli impedimenti del settore.
Attualmente riveste la carica di direttore
potenziale produttivo di grande qualità. L’in-
Per esempio, le aziende italiane che pos-
Affari istituzionali di Guna Spa. Dal 2009
tero comparto produttivo, negli ultimi venti,
siedono propri marchi e non si limitano a di-
fino al 2012 è stato membro del diretti-
trent’anni, è cresciuto in modo esponenziale,
stribuire quelli delle imprese estere trovano
vo Echamp, associazione internazionale
sia per il numero di aziende che lo compon-
difficoltà nell’esportare in altri Paesi i propri
con sede a Bruxelles che raggruppa le
gono sia per i fatturati che lo caratterizzano.
prodotti, poiché Stati come Germania, Fran-
aziende di tutta Europa e collabora con il
L’intero giro di affari supera di poco i trecento
cia, Inghilterra e altri consentono la commer-
Parlamento europeo per il miglioramen-
milioni di euro, con un trend che mediamente
cializzazione soltanto dei medicinali registrati
to legislativo della disciplina omeopatica.
cresce del 5 per cento ogni anno.
anche nel Paese da cui provengono. La si-
Nel Consiglio direttivo di Omeoimprese
Infatti, ancora oggi, nonostante la pesante
tuazione si traduce, di fatto, in una profonda
dal 2009, ne è diventato presidente al-
crisi economica che continua a investire il no-
alterazione della concorrenza all’interno dei
cuni mesi or sono.
stro Paese, il settore è in pieno sviluppo e sol-
mercati europei.
Nel 2014 ha ricevuto l’onorificenza di
tanto nel 2012 i produttori hanno riscontrato
Cavaliere dell’Ordine al Merito della Re-
una leggera flessione nella crescita media di
(Da Elogio della omeopatia, Cairo, 2015,
circa il 3 per cento, flessione peraltro abbon-
pp. 87-88). 64 novembre 2015
pubblica Italiana.
INFLUEPID Estratto di Propoli Idrodispersibile Decerata
EFFERVESCENTE
La risposta naturale ai disturbi invernali
INFLUEPID EFFERVESCENTE Indicato nei cambi di stagione e durante la stagione più fredda Influepid Effervescente è un integratore alimentare preparato con Propoli E.P.I.D.® e con estratti di Rosa canina che lo rende ricco di vitamina C, un antiossidante naturale che contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario e del normale metabolismo energetico. La presenza di Artiglio del diavolo lo rende utile per favorire la fisiologica funzionalità articolare, inoltre contiene N-acetilcisteina e Serratiopeptidasi.
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Rivista Punto Effe 230x285 + rifilo 5 mm 300dpi
29-09-15 Dentizione 15 ann cons 230x285 Punto Effe on line ALTA DEF
Un dentino sta per spuntare? Illustrazione di Jérémy Clapin
DE R O DI M
TO T U T RE
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IA L G O V IE ? G E N G IV E G O N F GUANCE RO SSE? È IRR PIA ITABILE? NG E?
L’omeopatia lo può aiutare! Dentizione fastidiosa?
L’omeopatia lo può aiutare!
Da qualche alche giorno il tuo bambino vuole mordere tutto? Le sue guance sono rosse e le gengive gonfie? E’ piagnucoloso e irritabile?
Con l’omeopatia puoi aiutare il tuo bambino a superare questa difficile fase. I medicinali omeopatici si presentano in forme orali molto adatte al bambino, pratiche da somministrare sia in casa che fuori.
Chiedi consiglio al tuo pediatra e al tuo farmacista! Sapranno prescriverti e consigliarti i medicinali omeopatici adatti.
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L’omeopatia un altro modo di curarti
Leggere le avvertenze riportate sulla confezione
RODIOLA GOLD
BROMELINA 500mg
Q10 MAX
Integratore alimentare di Rodiola rosea RhodioLife™
Integratore alimentare di Bromelina ad alta attività proteolitica
Integratore alimentare di KanekaQ10®, Coenzima Q10 in forma trans, con fosfolipidi da Girasole e Bioperine®
200 mg di RhodioLife™ per capsula
Rodiola titolata all’1,8% in salidroside. 5% rosavine
2 capsule al giorno
500 mg di Bromelina per compressa
2500 GDU/g alta attività proteolitica
Compresse gastroprotette
100 mg di KanekaQ10® per capsula
Fosfolipidi da CoQ10 in forma Girasole e Bioperine® attiva, ottenuto per per maggiore fermentazione biodisponibilità
60 capsule vegetali | p.p. 29,00 euro
60 compresse gastroprotette | p.p. 23,00 euro
60 capsule vegetali | p.p. 28,00 euro
ACIDO IALURONICO SKIN 120
ACIDO IALURONICO JOINT 150
CALCIO MARINO
Integratore alimentare di Acido Ialuronico ExceptionHYAL® HLW a basso peso molecolare con Vitamina C da Acerola
Integratore alimentare di Acido Ialuronico ExceptionHYAL® HW ad alto peso molecolare con Vitamina C da Acerola
Integratore alimentare di Calcio carbonato marino, MenaQ-7® e Vitamina D3
A basso peso molecolare specifico per la pelle
150 mg di Acido Ialuronico/die
2 capsule al giorno
150 mg di Acido Ialuronico/die
Ad alto peso molecolare specifico per le articolazioni
2 capsule al giorno
300 mg di Calcio per compressa
MenaQ-7®, vitamina K2 brevettata, più biodisponibile ed efficace
4 compresse al giorno
60 capsule vegetali | p.p. 30,00 euro
60 capsule vegetali | p.p. 30,00 euro
60 compresse | p.p. 14,50 euro
MAGNESIO MARINO
COMPLESSO B FORTE
VITAMINA C MASTICABILE
Integratore di Magnesio: pidolato, citrato e marino con aggiunta di Actilight®
Integratore di vitamine del gruppo B ad elevato dosaggio con Fosfatidilcolina, Inositolo e PABA
Integratore di Vitamina C da Acerola e Bioflavonoidi da Agrumi
Actilight®, fibra prebiotica che favorisce l’assorbimento del magnesio
400 mg di Magnesio/die
4 compresse al giorno
Vitamine del gruppo B al massimo dosaggio
Fosfatidilcolina da Girasole per la funzionalità epatica
1 capsula al giorno
Vitamina C interamente da Acerola
Gusto amarena: indicata per i bambini
2 tavolette al giorno
90 compresse | p.p. 18,00 euro
60 capsule vegetali | p.p. 17,00 euro
60 tavolette masticabili | p.p. 16,00 euro
ESTER C 500mg
SUPER C 500mg
SUPER C 1000mg
Integratore alimentare di Ester® C a biodisponibilità prolungata con Camu Camu e frutti di Goji
Integratore alimentare di Vitamina C da Rosa Canina e Camu Camu
Integratore alimentare di Vitamina C ed estratti vegetali
500 mg di Ester® C per compressa
Rilascio graduale ed elevata biodisponibilità
Vitamina C formula brevettata 500 mg di Vitamina interamente da Rosa con buona C per compressa Canina e Camu Camu. tollerabilità gastrica
60 compresse | p.p. 19,00 euro
24 compresse | p.p. 10,00 euro
1 compressa apporta il 625% del VNR
1000 mg di Vitamina C per compressa
Con Rosa Canina, 1 compressa apporta Camu Camu il 1250% del VNR e frutti di Goji.
60 capsule vegetali | p.p. 13,50 euro
TRIGLICERIDI
PRESSIONE
FUNZIONE CARDIACA
SENZA SENZA GLUTINE LATTOSIO
EPA-3 FISH EPA+DHA
Integratore alimentare di Omega 3 ad alta concentrazione di EPA e DHA. Mini capsule facili da deglutire
Stabilizzazione Quality Silver®: prodotto più digeribile e senza ritorno di gusto
200 mg di EPA e 140 mg di DHA per capsula
Ottenuto per distillazione molecolare, purificato da pesticidi e metalli pesanti
Friends of the Sea®: da pesce pescato a scopi alimentari
90 mini capsule in gelatina di pesce | p.p. 24,50 euro
I.P.
Leggere le avvertenze riportate sulla confezione
Un’integrazione di acidi grassi EPA e DHA è utile per:
biosline.com