Anno XIX | N° 19 10 dicembre 2018 | www.puntoeffe.it
2018 L’unico prontuario completo e affidabile TUTTE LE INFORMAZIONI UTILI SEMPRE A PORTATA DI MANO
PARLIAMONE Il Bilancio sociale Utifar
Veterinaria Le farmacoresistenze
Davide Petrosillo
Galenica In funzione antipertensiva
LA COMUNITÀ
deifarmacisti Al via FarmaCommunity, un progetto Fenagifar per favorire il dialogo interno alla categoria e la comunicazione al pubblico. A colloquio con il presidente della federazione
Anno XIX | N° 19 10 dicembre 2018 | www.puntoeffe.it
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PARLIAMONE Il Bilancio sociale Utifar
Veterinaria Le farmacoresistenze
Davide Petrosillo
Galenica In funzione antipertensiva
LA COMUNITÀ
deifarmacisti Al via FarmaCommunity, un progetto Fenagifar per favorire il dialogo interno alla categoria e la comunicazione al pubblico. A colloquio con il presidente della federazione
www.msd-animal-health.it Materiale Riservato ai Sigg. Farmacisti - per ulteriori informazioni consultare l’RCP.
SOMMARIO
Editoriale | In tema di professione
4
Controcorrente | Dedicato
6
Innovazione | Un passo in avanti
8
Dalle regioni | Una rete educativa
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Un farmacista a scuola | Buon libro a tutti
12
PARLIAMONe
BILANCIO SOCIALE FARMACIE| Lo stato dell’arte
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primo piano
LA BUONA GESTIONE | Non tattica ma strategia 25
14
ECHI DAL WEB | A due anni dal sisma
26
INCONTRI | Davide Petrosillo
28
COSMETICAMENTE | Un’estetica senza etica 32
36
CONVEGNI | In tema di biosimilari
34
VETERINARIA | L’importanza delle definizioni
36
GALENICA | Impieghi diversi
38
RUBRICHE Intervista a... | Veterinari e farmacisti uniti Dalle aziende | Spray è meglio Dalle aziende | Automedicazione responsabile Legale | Principi giuridici e canoni etici Fiscale | Altri dettagli
38
Il libro | La biochimica della gioia Farmanews | Un vera svolta Spigolature Consigli The Blind Spot | Un legame più stretto
Direzione, Redazione, Marketing Via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel.: 02.88184.1 - Fax: 02.88184.302 www.puntoeffe.it Reg. Trib. di Milano n. 40 - 14/1/2000 ROC n. 23531 (Registro operatori comunicazione)
Editore EDRA S.p.A. Direttore responsabile Giorgio Albonetti Direttore editoriale Ludovico Baldessin
2
Mercedes Bradaschia, Sergio Cattani, Stefania Cifani, Claudio Buono, Stefano De Carli, Francesca Giani, Luca Guizzon, Erika Mallarini, Luigi Marafante, Marco Melosi, B. R. Nicoloso, Luca Pani, Elvio Pasca
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Collaboratori Maurizio Bisozzi, Umberto Borellini,
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dicembre 2018 |
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Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione Per il periodo 1/1/2017 - 31/12/2017 Periodicità: Quindicinale Tiratura media: 10.519 Diffusione media: 9.660 Società di Revisione: RE.FI.MI. S.r.l.
NOVITÀ
editoriale
U
n vaccino per
la salute della farmacia
45 mm di diametro minimo per limoni e mandar i n i , 3 5 m m p er le clementine, 53 mm per le arance: sono alcune delle puntuali indicazioni dell’Unione Europea che hanno regolamentato il mercato comunitario ortofrutticolo. L’elevata entropia che caratterizza gli assetti normativi in materia di salute e l’eterogeneità dei sistemi sanitari nelle differenti nazioni rappresenta invece la risultanza di un legislatore europeo impossibilitato a intervenire puntualmente con indicazioni e modelli su questa cruciale materia le cui competenze rimangono nazionali. La recente raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea relativa al rafforzamento della cooperazione nella lotta contro le malattie prevenibili da vaccino, considerata la loro preminente natura transfrontaliera, evidenzia la necessità di maturare politiche comunitarie comuni o quanto meno coordinate. La possibilità per i cittadini di sottoporsi alla vaccinazione in farmacia in 11 Paesi dell’UE e in 6 di questi di ricevere la somministrazione dallo stesso farmacista testimonia quanto le strategie - indispensabili - per accrescere le coperture
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di Ludovico Baldessin, direttore editoriale di Punto Effe
dicembre 2018 |
e contrastare lo scetticismo verso i vaccini risultino ancora significativamente disomogenee. Indiscutibilmente, anche in Italia, la possibilità di sottoporsi alla vaccinazione in farmacia rappresenterebbe una strategia ottimale per aumentare la rete vaccinale e migliorare il servizio erogato al cittadino che già oggi, per evitare attese e disagi presso alcuni centri vaccinali, si rivolge a retail clinic private che hanno riscosso grande successo nel 2018 con questo nuovo servizio. L’erogazione in farmacia contribuirebbe anche a “sdoganare” psicologicamente la complessità dell’atto vaccinale, rendendolo più semplice e vicino al cittadino. I positivi risultati raccolti dalle nazioni in cui è possibile vaccinarsi in farmacia rappresentano un incoraggiamento a ripens a re le s t rat e g ie i t a l ia ne e, nel contempo, a riflettere sull’opportunità di accrescere l’impegno europeo nel coordinare le politiche per la salute e valorizzare i modelli di eccellenza tra le diverse nazioni. La raccomandazione UE ribadisce la necessità di intervenire per accrescere i tassi di copertura vaccinali e per combattere la disinformazione sui vaccini: con una evoluzione del quadro normativo nazionale e una strategia coesa a livello europeo anche in Italia la farmacia potrebbe essere la risposta.
Dove non c’è visione, non c’è speranza (George Washington Carver)
La redazione di Punto Effe augura buon Natale e felice anno nuovo ai suoi lettori. Appuntamento al 2019!
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Come in una canzone di Fossati cantata dalla Berté, un pensiero a chi ci vuole bene. O male
Tanti auguri di buon anno a tutti. Ma proprio a tutti. Il primo, commosso e sentito agli amici di Genova, perché la tragedia che hanno vissuto non si trasformi, come spesso in Italia, in farsa. Auguri a Mark Zuckerberg, che il prossimo anno non gli porti altri milioni di multe da pagare per aver violato e venduto i dati degli utenti di Facebook. Fargli pagare invece le tasse, quello sì sarebbe augurabile. Auguri, quindi, agli utenti di FB, soprattutto ai livorosi fantasmi della tastiera, ai narcisisti che sproloquiano solo per leggere il proprio nome, ai demolitori invidiosi, ai frustrati, agli urlatori a prescindere, ai repressi, agli sconfitti che cercano riscatto in una ingannevole second life virtuale. A loro l’augurio di ricevere dal nuovo anno qualcosa - o qualcuno - di bello che possa diluire, stemperare il veleno interiore, soddisfare il bisogno di attenzione, di amore negato. Auguri ai giornalisti «infami e prostitute» (ricordatemi di riconoscere i diritti d’autore a Di Battista), anche a quelli che sono un pochino sia gli uni sia le altre, che il prossimo anno non si schierino altri plotoni di esecuzione sommaria. Abbiamo biso-
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di Maurizio Bisozzi
dicembre 2018 |
gno di voi, almeno quanto voi avete bisogno di Toninelli, fatevi coraggio, sapete bene che scrivere è sempre meglio che lavorare. Auguri alla neo mamma ministra Giulia Grillo, la seconda ministra della Salute consecutiva a rimanere incinta nel pieno delle sue funzioni a Lungotevere Ripa. Più salute di così... Auguri ai componenti del Consiglio superiore di sanità defenestrati dalla ministra d’un colpo e tutti insieme; non ve la prendete, ci deve essere stato un equivoco tra «uno vale uno» e «uno vale l’altro». Succede. Come succede che il neonato di Chiara Ferragni e Fedez dia di stomaco in diretta, all’ascolto di una canzone di papà; auguri piccolino, noi ti capiamo. A proposito di neonati, auguri a Sistema Farmacia Italia, il network con il quale ci difenderemo dall’ingresso del capitale nelle nostre farmacie. Attenzione, però anche alle uscite dei capitali, a Roma ormai i ladri svuotano le farmacie con più facilità e frequenza dei netturbini i cassonetti della spazzatura. Auguri alla Juventus, che sia finalmente l’anno della Champions. La squadra è fortissima, invincibile e spettacolare, con un trio Pjanic-Dybala-Ronaldo in grado di farla trionfare a pieno merito.
ai livorosi della tastiera social un sincero augurio di trovare conforto in qualcosa di più piacevole Meglio del non rimpianto Bettega-Giraudo- Moggi. Auguri di buon anno, infine, a tutti noi, che il Fato ci porti più fate di quanto il Caso porti casini, un anno che difenda sempre la voglia di prendere in braccio i nostri bambini, ci dia tempo per una carezza ai nostri vecchi, trovi un lavoro ai nostri giovani, un po’ di riposo a noi adulti. E per una volta, una sola volta, realizzi la speranza di sempre: essere migliore del precedente. Perché, caro 2019, se lo fai tu, ti promettiamo di farlo anche noi.
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Ăˆ un medicinale a base di carbocisteina sale di lisina. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Aut. del 15/06/2017.
Innovazione
U
di Erika Mallarini, Sda Bocconi Professor, Government Health & Not For Profit Division, Focus Management Consultant
n passo
in avanti Sull’arca dell’innovazione tecnologica bisogna avere il coraggio di salire
Quando mia madre ha venduto la farmacia ha deciso di mettere finalmente ordine in quella casa in cui non aveva mai tempo di stare. Mi ha chiesto pertanto di controllare gli scatoloni che le ho lasciato nei miei vari traslochi per poter buttare qualcosa. Al di là di oggetti della vita quotidiana che mio figlio non sarebbe in grado di indovinare a cosa servissero - tipo 33 giri, walkman, Commodore 64, macchina da scrivere, e così via ho trovato pacchi di lucidi che usavo ai convegni. Probabile che qualche farmacista che legge questa rubrica abbia conosciuto solo slide e iTunes e non abbia idea di cosa sia un lucido. Traduco: le attuali slide, ma le immagini erano stampate su fogli trasparenti che venivano proiettati. Senza divagare: i pacchi di lucidi risalgono al 1997. Parlano di rischio per la farmacia di perdere l’esclusiva nella distribuzione del farmaco, ipotesi valutata come eresia anche dopo la Legge 405/2001. Parlano di uscita dell’Otc dal canale, tesi non presa in considerazione fino al 2006, quando è diventata realtà con la Legge 248/2006. Parlano di pharmaceutical care, ma anche dopo la Legge 153/2009 sono in molti a dichiarare che il ruolo della farmacia è di dispensare farmaci e non servizi, e sono in
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dicembre 2018 |
pochi a sapere che pharmaceutical care e Piano nazionale della cronicità sul ruolo e farmacia dei servizi sono due cose tra l’alsul mercato della farmacia. Qualcuno parla tro ben diverse l’una dall’altra. Parlano di finalmente di innovativi (senza distinguerli catene, e l’osservazione ricorrente era queldai biologici, che hanno necessità diverse la che in Italia un format come Boots non per la distribuzione e la dispensazione e sarebbe mai arrivato, e nonostante l’apertuquindi sono quelli che non vengono distrira a settembre delle prime due farmacie Bobuiti nella filiera territoriale tradizionale). ots a Milano, molti non se ne sono Il digital sembra ancora avveniristico (nononemmeno accorti oppure denigrano il forstante l’Fda abbia approvato il primo farmamat sostenendo che co digitale e in Italia non lo si può consideci siano già realtà dorare una farmacia e ve farmaco e sangue ne gli ul timi dieci che non funzionerà. sono distribuiti tramiAllora, per curiosità, anni molte ipotesi te droni o MoBot). Le rientrando a Milano, retail clinic, per coloro cui non si dava ho recuperato i dischi che sanno cosa sono, alcun credito esterni del pc. Anno sono percepite come sono diventate 2008: novi modelli di una realtà milanese realtà nel assistenza territoriache non avrà seguito sistema farmacia nel resto di Italia. I Pale, retail clinic, farmaci biologici, Patient tient support prosupport program, sagram, beh quelli non nità integrativa e digital nelle sue varie forvengono nemmeno presi in considerazione me, in particolare Internet of things. Siamo nonostante rappresentino oggi il primo connel 2018, dieci anni dopo. Qualcuno inizia a corrente del canale (altro che Amazon). parlare di assicurazioni (a sproposito perché «Anche Noè sarà sembrato un pirla prima i soggetti di sanità integrativa che possono che iniziasse a piovere», però, oggi più impattare sulla filiera del farmaco sono i che mai, con la dinamicità degli assetti Tpa e non le assicurazioni); qualcuno di Caistituzionali e di mercato e dell’innovaziose della salute (ma pochi di Presidi territone tecnologica, non si può aspettare che riali di assistenza, Ospedali di comunità, piova o che qualcuno costruisca un’Arca Centri di riferimento territoriali, Punti unici per noi. E, in ogni caso, se qualcuno prova di accesso e così via) e sono ancora meno a costruirla per noi, su quell’Arca bisogna quelli che si sono resi conto dell’impatto del avere il coraggio di salire.
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BREVETTO NALE INTERNAZIO8 EP1720701
dalle Regioni
U
di Mario Giaccone, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Torino e consigliere Regione Piemonte
na rete
educativa Violenza contro le donne, il ruolo della farmacia di comunità. L’esperienza torinese
A Torino ha preso forma un progetto che si (pre)occupa delle donne vittime di violenza e, in quanto presidente dell’Ordine dei farmacisti torinesi, ho creduto fermamente che la farmacia potesse impegnarsi in prima linea nella tutela delle donne abusate. Ho scelto così di sposare un percorso che le aiutasse a organizzare i contatti giusti per trovare aiuto: un volantino in cui sono presenti informazioni sugli indirizzi, i servizi erogati e i contatti delle principali associazioni assistenziali del luogo, oltre alla realizzazione di un pannello in cui è ben visibile il “Numero antiviolenza donna”, il 1522. Un numero collegato a un centralino che risponde 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale e la cui chiamata è gratuita, sia da numero fisso sia da cellulare. L’esposizione di un cartello così visibile è di estrema importanza perché non sempre è possibile consegnare un volantino o comunicare un
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dicembre 2018 |
indirizzo utile: le donne che subiscono violenza, infatti, sono spesso sorvegliate dai loro aguzzini. Un numero così breve invece si memorizza facilmente e le poche note esplicative presenti si leggono senza difficoltà. Tutto ciò è stato realizzato con l’aiuto di alcuni centri antiviolenza del territorio ed è insieme a loro che sono emersi diversi spunti di riflessione sul ruolo del farmacista. Un ruolo di “vedetta”, di “prevenzione”, di “primo aiuto”. E perché questo? Perché ogni giorno centinaia di persone di tutte le estrazioni sociali, dalla badante all’immigrata, dalla prostituta alla donna in carriera, fanno il loro ingresso in farmacia ed è qui che il farmacista può intercettare i segnali di un disagio interiore legato proprio a uno scenario tanto grave come la violenza di genere. Non dimentichiamoci che secondo il rapporto dell’Organizzazione mondiale della
sanità, la violenza contro le donne rappresenta un problema di salute di proporzioni globali enormi. Si pensi, infatti, che l’abuso fisico e sessuale colpisce più del 35 per cento delle donne in tutto il mondo e nel 30 per cento dei casi a infliggere violenza è un partner intimo. A queste si aggiungono le donne che subiscono abusi sessuali da partner sconosciuti ma che in molti casi non denunciano l’accaduto per paura di essere giudicate. Le conseguenze di tale violenza sono chiaramente disastrose: vanno da fratture a gravidanze problematiche, dai disturbi mentali ai rapporti sociali compromessi. È dovere di tutti impegnarsi per favorire il sostegno alle vittime di queste esperienze e mi impegnerò in prima persona affinché il progetto torinese possa estendersi anche ad altri territori, al fine di migliorare l’approccio di tutte le farmacie nell’affrontare i casi di abuso. Un progetto, però, che per essere completo dovrà prevedere un modello organizzativo a rete: associazioni e organizzazioni del terzo settore, così come gli enti locali, enti di ricerca e università. Tutti dovranno essere coinvolti nel percorso di tutela delle donne che hanno subito violenza, non solo per intercettare le vittime ma anche per prevenirle, in un sistema che educhi all’affettività, al rispetto delle diversità, delle pari opportunità, e al superamento degli stereotipi di genere.
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un farmacista a scuola
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uon libro
a tutti
Digitale o analogico? Scrittura a mano o su tastiera? Una cosa è certa: sfogliare pagine di carta stampata è un’esperienza unica
«Entro in aula, indosso un auricolare e comincio a insegnare. Mentre io parlo la mia voce è registrata e sbobinata in tempo reale, anche tradotta in qualsiasi lingua, dall’inglese all’arabo. Il testo, con grafici e slide, passa nei telefonini degli studenti. Loro sono collegati alla app e possono segnarsi un passaggio importante, che servirà per il ripasso, o premere il tasto con il punto interrogativo per segnalare in forma anonima che non hanno capito qualcosa. Così io mi fermo e rispiego. Non si distraggono a seguire la lezione sugli smartphone piuttosto che prendere appunti con carta e penna. Al contrario, sono più attenti». Massimiliano Schiraldi Università di Roma Tor Vergata «Al primo anno di Informatica, a Berlino, i docenti chiedono esplicitamente di non portare il pc e di prendere appunti a mano. Non presentano la cosa come un’opzione, mostrano una bibliografia di studi e ci dicono chiaramente che se vogliamo fare altrimenti, tanto peggio per noi». Alessandro De Cesaris Ricercatore e scrittore
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di Sergio Cattani, farmacista ed educatore
dicembre 2018 |
bambini che disegnano una lettera si atVoi da che parte state: digitale o analogitivino aree cerebrali differenti e più amco? Carta o Lcd? pie di quelle relative alla semplice Difficile pronunciarsi e prendere una podigitazione su tastiera o tracciandola sesizione consapevole, in quest’epoca che guendo una serie di puntini. Questo fa ci vede in mezzo al guado, laureati sui lipensare che anche nell’adulto sia la stesbri e aggiornati con Fad seguiti sullo sa cosa e a come l’esperienza della scritsmartphone... Eppure possiamo già dire tura a mano sia più intensa e profonda. che non è la stessa cosa: scrivere a mano E per quanto riguarda la lettura? I risultaaumenta l’abilità di ricordare le informati sono gli stessi: di una storia letta su uno zioni, comprendere i nuovi concetti ed esschermo ricordiamo meno dettagli, e ansere più produttivi, con il bonus di che la comprensione è inferiore. Ma non è eliminare le distrazioni presenti sui devitutto, perché come dice Marianne Wolf c e (noti fiche, fi ne s tre ap er t e i n (neuroscienziata autrice di Da Proust al background eccetera). In uno studio apcalamaro. Storia e scienparso su Psycological za del cervello che legScience, Pam Mueller e è dimostrato ge) «siamo a un passo Daniel Oppenheimer che, nei dal non riuscire più a rihanno dimostrato come bambini, conoscere la bellezza del chi prende appunti con scrivere linguaggio degli scrittori pc o tablet tende a tradifficili e dalla rimozione scrivere parola per parouna lettera la, anziché processare a mano attiva di pensieri complessi, che non si adattano alla l’informazione e riorgaaree cerebrali restrizione del numero di nizzarla con le proprie più ampie caratteri usati per traparole. Ricercatori della smetterli. Leggiamo le Washington University cose comode, che si conformano a quello hanno ipotizzato che prendere note a mache già pensiamo, che rinforzano, invece no coinvolga più a fondo i processi di riedi sfidare, le nostre prospettive. Alla fine laborazione, anziché la superficiale diamo retta a chi ci dice quello che vogliadecodifica del digitare su una tastiera. mo sentire». Infine, in Trends on Neuroscience and Tra i buoni propositi per il 2019, ricordiaeducation Karin James e Laura Enmoci di mettere qualche buon libro, cargelhardt hanno dimostrato attraverso l’ita, penna e calamaio: auguri! maging a risonanza magnetica come nei
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L
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dicembre 2018 |
di Francesca Giani
o stato
dell’arte
Ogni giorno il personale che opera in una farmacia del territorio, tra titolari e collaboratori, dedica complessivamente agli utenti una media di sei ore di consulenza, con un servizio di informazione sanitaria che, quindi, è gratuito per i cittadini e sempre accessibile. Ma anche medici di medicina generale e specialisti tendono a rivolgersi alla farmacia - mediamente anche quattro volte alla settimana - per consultarsi o avere informazioni su farmaci e trattamenti. E se si guarda alle
iniziative di prevenzione a favore della cittadinanza, a organizzare giornate dedicate a specifiche patologie è l’82 per cento dei presidi. Ma, a fronte del valore della farmacia per la comunità, l’impressione è che ci sia uno scarso riconoscimento di tale ruolo nelle politiche sanitarie del territorio. Sono questi alcuni dati che emergono dalla terza edizione del Bilancio sociale, l’indagine promossa da Utifar, con il patrocinio di Fofi e Federfarma, la collaborazione del Centro studi
parliamone
Presentato a Roma il terzo Bilancio sociale della farmacia italiana, promosso dall’Utifar. Nonostante la crisi confermato il valore crescente del servizio offerto, in termini di qualità e capillarità
| dicembre 2018 15
parliamone
l’indagine mette in particolare rilievo l’impatto sulla qualità di vita della comunità sintesi-Cgia di Mestre e il supporto incondizionato di Teva. Obiettivo: tracciare una panoramica completa del sistema delle farmacie, dalla situazione economico-finanziaria all’impatto per il tessuto sociale. L’analisi, presentata alla Camera dei deputati, si basa su un esame dinamico dei dati statistici del SoSe (organo del Mef), relativi allo studio di settore delle farmacie, e su un questionario sottoposto ai titolari per rilevare informazioni di tipo quali-quantitativo sugli orientamenti delle decisioni
aziendali. Con lo scopo di far emergere e, di conseguenza, comunicare a cittadinanza e politica, ma anche alla categoria, il quadro delle attività svolte, mettendo in evidenza, in particolare, le relazioni esistenti con il tessuto sociale e quanto il valore prodotto dalla farmacia impatti sulla qualità di vita della comunità stessa. «La rete delle farmacie», sottolinea Eugenio Leopardi, presidente dell’Utifar, «è costituita da 18.000 sentinelle, che operano, in maniera sempre più coordinata e integrata, a tutela della salute pubblica. La farmacia di oggi dimostra di essere andata oltre la dispensazione dei farmaci, l’offerta di consigli e di servizi: questo presidio è un vero e proprio punto di riferimento a tutto tondo sulle questioni che riguardano la salute delle famiglie italiane. In un momento nel quale la famiglia diviene, per varie ragioni, sempre di più il fulcro della presa in carico della salute dei propri membri, la farmacia territoriale rappresenta un supporto quanto mai
importante per offrire un ascolto attivo e un indirizzo a chi è in difficoltà e non sa come muoversi».
I DATI Tanti i dati rilevati ma un primo aspetto che emerge dal Bilancio sociale riguarda i parametri economici: da una stima delle principali voci di bilancio, in questi ultimi anni, viene evidenziato - pur con un trend più lento nelle piccole farmacie – un aumento complessivo del fatturato, che, con un valore di poco meno di 19 miliardi di euro, si colloca appena sotto il dato precrisi del 2008 (19,123 miliardi). A crescere, in questo arco temporale, è anche il numero di addetti impiegati, che passa da 64.928 del 2008 a 67.197 del 2015; e di dipendenti, da 40.103 a 43.450 per gli stessi anni (tabella 1). Il complesso delle farmacie potrebbe figurare ai primi posti nella graduatoria per fatturato delle imprese italiane di industria e servizi (tabella 2).
Tabella 1 RICAVIEADDETTI-DATI2015 Il complesso delle farmacie italiane ha fatto registrare, nel 2015, ricavi stimati in 19 miliardi di euro e può contare su oltre 67 mila addetti M.ni di €
%
Ricavi di vendita
18.942
99,9
Ricavi finanziari
7
0,0
19
0,1
Ricavi straordinari
Ricavi totali
18.968
100,0
Costo acquisto merci e servizi
13.259
84,1
1.836
11,6
Costo ammortamenti e accantonamenti
421
2,7
Costi finanziari
210
1,3
35
0,2
Costo del personale
Costi straordinari
Costi totali
15.761
100,0
Stima delle principali voci di bilancio per il complesso delle farmacie italiane. Anno 2015. Valori in milioni di euro e distribuzione % di ricavi e costi
M.ni di €
% su ricavi totali
Margine operativo lordo
2.578
13,6
Reddito d’impresa
1.938
10,2
Numero di addetti
67.200
Numero di dipendenti
43.500
Elaborazioni C.S. Sintesi su dati SOSE
16
dicembre 2018 |
occhiello | dicembre 2018 17
parliamone
Tabella 2 PESOECONOMICODELLEFARMACIENELCONTESTONAZIONALE(2016) Il complesso delle farmacie potrebbe figurare ai primi posti nella graduatoria per fatturato delle imprese italiane di industria e servizi
SOCIETÀ
Fatturato totale (€ M.di )
Dipendenti
1
ENEL*
#
69,1
62.080
2
ENI*
#
55,8
33.536
3
GSE–GESTORE SERVIZI ENERGETICI*
#
29,3
1.234
FCA ITALY
26,2
33.193
FARMACIE ITALIANE
19
43 MILA
(MEF- sviluppo fonti rinnovabili)
4
5
TELECOM ITALIA
#
18,7
61.229
LEONARDO*
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12,0
45.631
EDIZIONE
#
11,7
64.192
EDISON*
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10,2
4.949
SAIPEM*
#
10,0
36.859
LUXOTTICA GROUP
#
9,1
82.282
6
(ex Finmeccanica)
7 8 9 10
(holding Benetton) (energia elettrica, gas) (infrastrutture petrolifere e simili)
IL VALORE FARMACIA NELLA PREVENZIONE Ma il Bilancio sociale mette soprattutto in luce il valore di presidio sanitario per i cittadini. Interessante, in questo senso, il capitolo della prevenzione, con un ruolo della farmacia che si esplica anche solo
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attraverso la sua presenza sul territorio: ogni giorno, il personale, tra titolare e collaboratori, dedica complessivamente agli utenti una media di sei ore di consulenza sanitaria su varie problematiche. Scendendo nel dettaglio delle iniziative proposte, l’82 per cento delle farmacie or-
Posizione del complesso delle farmacie nella graduatoria per fatturato delle prime 10 società industriali e dei servizi. Italia. Anno 2016
(*) Imprese a preminente partecipazione pubblica italiana (#) Dati di bilancio consolidato
Elaborazioni C.S. Sintesi su dati Mediobanca e bilanci società
ganizza giornate dedicate a specifiche patologie, con una media di quasi otto l’anno: ne organizza fino a 4 il 49 per cento, da 5 a 10 il 34 e più di 10 il 17. Le giornate contano su una partecipazione media di quasi diciotto persone a evento: in particolare, per il 60 per cento delle farmacie rispondenti l’affluenza registrata si è collocata tra le 10 e le 20 persone che si sono sottoposte a test. Per il resto, il campione si divide equamente (20 per cento) tra chi segnala più di venti partecipanti e chi meno di dieci. Il costo medio per la farmacia di una giornata di prevenzione è stimato in circa 280 euro, ma c’è anche chi non ha registrato costi ulteriori rispetto alla gestione ordinaria della struttura (15 per cento). Nel dettaglio, la spesa sostenuta arriva, per il 30 per cento delle farmacie, fino a 100 euro, per il 26 tra 101 a 200, per il 20 tra 201 a 500 e per il 9 va oltre tale cifra. Mentre, per quanto riguarda l’utente, la spesa media rilevata per un test di prevenzione
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parliamone
Grafico 1 iservizioffertidallefarmacie(anno2017) Ormai quasi tutte le farmacie misurano la pressione arteriosa, ma molto diffuse sono anche la misurazione della glicemia, del colesterolo e del peso 97,2
Misurazione pressione arteriosa Misurazione glicemia
84,9
Controllo del perso
77,2
Misurazione colesterolo
76,3
Trigliceridi
60,4
Consegna medicinaliurgenti a domicilio
Prenotazione servizi infermieristici Analisi delle urine
Ancora poco diffusa l’analisi delle urine e la prenotazione di servizi infermieristici
65,7
Laboratorio galenico
Transaminasi
Servizi erogati dalle farmacie. Distribuzione % delle farmacie. Anno 2017
52,4 23,8 16,7 12,0
Elaborazioni C.S. Sintesi su web survey (indagine 2018)
co (60,4 per cento) e consegna medicinaè di 13 euro, quando è stato a pagamenli urgenti a domicilio (52,4), mentre sono to, ma nel 39,6 per cento dei casi le farancora poco diffuse l’analisi delle urine e macie dichiarano di effettuare test solo la prenotazione di gratuiti e nel 42,3 in nel 2017 servizi infermieristientrambe le modalici (grafico 1). tà. A ogni modo, il numero quando il servizio è medio di ore a p aga ment o, a ORARI E settimanali mantenere la cifra APERTURE di apertura sotto i 10 euro è il 20 Un altro importante per cento dei rispon- è stato di 48,2, aspetto messo in ludenti, mentre il 29,1 ce riguarda l’estenma una fa pagare un impors ione ora r ia del farmacia su to compreso tra 10 e servizio farmaceutiquattro ha 15 euro e l’11 per co: nel 2017, il numecento superiore. superato le 50 ro medio di ore Quanto ai servizi, settimanali di aperviene messo in luce che ormai quasi tuttura è stato di 48,2 e una farmacia su te le farmacie misurano la pressione artequattro ha totalizzato più di 50 ore alla riosa, ma molto diffuse sono anche la settimana. In particolare, il 24 per cento misurazione della glicemia, del colesterodichiara di rimanere aperta fino a 40 ore, lo e il controllo del peso. Oltre la metà la metà da 41 a 50 ore, il 16 da 51 a 60 e delle farmacie effettua laboratorio galeniil 10 oltre le 60 ore. Per quanto riguarda
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dicembre 2018 |
le aperture al di fuori dei turni obbligatori, emerge che ad aver adottato l’orario continuato in tutti i giorni di apertura è il 24,1 per cento, mentre si rilevano con frequenza varie forme di estensione nella giornata che talvolta possono essere limitate ai mesi estivi. In particolare, il 68 per cento è aperta il sabato pomeriggio, l’8,4 la domenica mattina, il 3,6 la domenica pomeriggio. In riferimento al turno notturno, nel 2017 ha interessato il 48 per cento delle farmacie. Mediamente, il 72 per cento delle chiamate (pari a 7 su dieci) si sono concluse con l’acquisto di un farmaco, il 22 con la sola consulenza, senza l’acquisto di prodotti (ma per oltre la metà delle farmacie, questo si è verificato nel 10 per cento dei casi) e, sempre nel 22 per cento dei casi, con il consiglio di rivolgersi al medico curante o al Pronto soccorso (una su 10 per il 44,3 per cento delle farmacie).
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parliamone
leopardi: le istituzioni dovrebbero considerare con maggiore attenzione il ruolo sociale delle farmacie
IMPATTO SULLA COMUNITÀ Grande è anche l’impatto delle farmacie in termini di solidarietà o di contatto con la comunità: le farmacie che hanno effettuato una redistribuzione di scorte di farmaci a soggetti con finalità sociali o a persone a basso reddito sono il 25 per cento delle rispondenti. Nel 56 per cento dei casi il controvalore commerciale è stato fino a 500 euro, nel 25 da 501 a 1.000 e nel 19 oltre tale cifra. Le farmacie poi che hanno collaborato con istituti scolastici per programmi di informazione e/o prevenzione è stato il 13 per cento.
IL RICONOSCIMENTO SOCIALE Ma a fronte di questi dati quanto si sentono riconosciute le farmacie come presidio sanitario? L’opinione che emerge è che a indicarle come presidio di salute sul territorio siano in particolare gli utenti - secondo le farmacie nel 77 per cento dei casi - seguiti dai medici, nel 66 per cento. Non a caso, mediamente una farmacia viene consultata circa quattro volte la settimana da medici di medicina generale e da specialisti per informazioni su farmaci e trattamenti (posologia, interazioni, eccetera). In particolare, il 31 per cento del campione dichiara che questo avviene dalle 2 alle 4 volte la settimana, il 19 per cento 5-10 volte, il 6 più di 10 volte, il 26 una volta e mai il 18. Ma, complessivamente, i titolari che si sentono
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tenuti in adeguata considerazione nelle decisioni di politica sanitaria del territorio sono solo il 9 per cento.
NECESSARIO IL SOSTEGNO DELLE ISTITUZIONI È soprattutto alla luce di quest’ultimo dato che da Leopardi parte un appello: «I decisori politici e gli amministratori dovrebbero iniziare a considerare con estrema attenzione il ruolo della farmacia nella società, che emerge chiaramente dal Bilancio sociale. Sarebbe utile, in questo senso, che le istituzioni si adoperassero per creare maggiore interazione con le farmacie, in modo da favorire un coordinamento del supporto attivo che presta al cittadino». «Lo studio», è la riflessione di Marco Cossolo, presidente di Federfarma, «conferm a l ’ i mp or t a n z a del l a f u n z ione professionale svolta all’interno delle farmacie. Funzione che spesso è demandata alla “buona volontà” del singolo farmacista, mentre dovrebbe essere sviluppata in modo omogeneo per un’azione che si esplichi uniformemente sul territorio. C’è poi un altro dato: il farmacista ha saputo riallinearsi al calo del fatturato conseguente alla flessione dei farmaci dispensati in regime Ssn. La reazione delle farmacie è stata pronta, comprimendo i costi fissi e variabili, ma sempre salvaguardando l’occupazione e
il personale. Serve però un aiuto concreto da parte dello Stato, che dovrebbe essere maggiormente vicino alle farmacie, aiutandole a sostenersi anche in termini economici». Anche da parte di Andrea Favaretto, del Centro Studi Sintesi della Cgia di Mestre, si sottolinea «l’importanza della collaborazione con il sistema sanitario: in alcune regioni le farmacie vengono già oggi coinvolte in processi gestionali e organizzativi, tra i quali spicca il problema delle liste d’attesa. Se la strada è segnata, la vera sfida sarà anche data dalla digitalizzazione». Nel corso del convegno Rossana Boldi, vice presidente della commissione Affari sociali della Camera dei deputati, ha ricordato come «attraverso l’innovazione, la farmacia e i farmacisti risulteranno fondamentali per l’assistenza del futuro. Lo saranno, in primis, in relazione all’aderenza terapeutica e alla gestione delle cronicità, che tanto avranno un ruolo per l’efficacia e la sostenibilità del Servizio sanitario». In questo senso, conclude Leopardi, «è necessario che la farmacia faccia sempre più rete per offrire ai cittadini un servizio standardizzato e divenire sempre più uno sportello del Ssn sul territorio, in stretta collaborazione con medici e infermieri». E proprio alla luce di questa evoluzione, aggiunge Andrea Mandelli, presidente della Fofi, «auspichiamo un percorso congiunto tra la Federazione, le società scientifiche e Federfarma, nell’ottica di un cammino verso le nuove sfide e opportunità che si manifestano e che trovano conferma anche nell’attualità legislativa».
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Una confezione di D3Base Junior contiene 30 caramelle gommose in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali del bambino per 30 giorni.
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D3Base Junior è adatto per integrare le esigenze nutrizionali di vitamina D3 del bambino quando il fabbisogno giornaliero non è assicurato. La vitamina D3 si forma quasi esclusivamente in seguito all’esposizione della cute alla luce solare. Gli alimenti infatti ne contengono quantità limitate ed è dunque altamente improbabile riuscire a coprire il fabbisogno attraverso la normale alimentazione2.
IN CHE MODO D3BASE JUNIOR CONTRIBUISCE AL MANTENIMENTO DI OSSA SANE
La vitamina D svolge un ruolo importante nella regolazione dei processi di mineralizzazione ossea promuovendo l’assorbimento di calcio e fosforo a livello intestinale. L’ottimizzazione dello stato vitaminico D è pertanto necessario al fine di promuovere i processi di acquisizione della massa ossea che avvengono durante l’età evolutiva, fino al raggiungimento del picco di massa ossea che può essere considerato il livello più elevato di massa ossea raggiungibile durante la vita come risultato di una crescita normale2.
IN CHE MODO D3BASE JUNIOR CONTRIBUISCE AL MANTENIMENTO DELLA NORMALE FUNZIONE MUSCOLARE
La vitamina D stimola lo sviluppo del tessuto muscolare contribuendo alla regolazione dei livelli intracellulari di calcio, alla differenziazione e alla composizione delle proteine contrattili che formano il muscolo. Il muscolo rappresenta il principale stimolo meccanico per la crescita e lo sviluppo del tessuto osseo perché il carico e la tensione esercitati dalla massa muscolare sull’osso ne influenzano la forza e la resistenza e promuovono i processi di acquisizione della massa ossea2.
IN CHE MODO D3BASE JUNIOR CONTRIBUISCE ALLA NORMALE FUNZIONE DEL SISTEMA IMMUNITARIO
La vitamina D svolge un ruolo importante nella modulazione del sistema immunitario e quindi nella risposta contro le infezioni. L’attività immunoregolatoria è dimostrata infatti dal riscontro della presenza di recettori in grado di legare la vitamina D su numerose cellule del sistema immunitario e dalla capacità di stimolare la produzione di potenti composti antimicrobici in grado di difendere l’organismo dalle infezioni in genere2. INFORMAZIONI NUTRIZIONALI CONTENUTI MEDI Valore energetico GRASSI
Per 100 g
Per caramella gommosa (2 g)
191 Kcal
3,8 Kcal
797 KJ
15,9 KJ
0g
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di cui saturi
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CARBOIDRATI
72 g
1,4 g
di cui zuccheri di cui polioli PROTEINE SALE VITAMINA D3
0g
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72 g
1,4 g
4,4 g
0,1 g
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0g
750 µg (30.000 U.I.)
15 µg (600 U.I.)
VNR* (%)
300
*VNR = Valore nutritivo di riferimento giornaliero [Reg. (UE) n. 1169/2011]
MODALITÀ DI CONSERVAZIONE
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AVVERTENZE
Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata e di un sano stile di vita. Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni. Non superare la dose giornaliera consigliata. Un consumo eccessivo può avere effetti lassativi.
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aprile 2018 |
N
on tattica ma
strategia
la buona gestione
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di Marco Alessandrini, Amministratore Delegato di Credifarma Spa
Alla ricerca della pianificazione finanziaria in farmacia
La maggior parte delle volte che un farmacista si rivolge alla propria banca per il supporto finanziario del capitale circolante, lo fa per esigenze “tattiche”, cioè per coprire un fabbisogno di credito che poteva essere previsto in virtù di determinate scadenze - pagamento tasse, liquidazione tredicesime - ma per il quale non erano state programmate le necessarie risorse a copertura. Volendo dare un quadro più completo, potrebbero emergere anche necessità finanziarie non previste, pensiamo per esempio alla liquidazione del Tfr a un dipendente che lascia improvvisamente il servizio. Anche in questo caso, potrebbero, infatti, non esserci a bilancio della farmacia gli accantonamenti necessari. In altre parole, è difficile trovare una adeguata correlazione temporale tra gli impieghi e le disponibilità finanziarie. Talvolta è il commercialista a ricordare il timing delle scadenze al farmacista che, trattandosi di scadenze rituali, potrebbe agire in autonomia non abdicando alla gestione della sua azienda: la farmacia. In questi casi ci si muove alla ricerca di un finanziamento, la cui richiesta iniziale non è stata inoltrata per tempo alla propria banca. Ci si scontra quindi con le tempistiche del sistema bancario tradizionale, che talvolta potrebbero non coincidere con le proprie necessità, nonché con la minore propensione rispetto al passato in termini di concessione di credito alla farmacia. Inoltre, il costo del singo-
lo prodotto creditizio, essendo a breve termine, comporta la capitalizzazione trimestrale delle competenze. Questi interventi creditizi, che possiamo definire “tattici”, in quanto servono per tamponare esigenze finanziarie di breve termine, presentano oltre ai limiti già indicati anche la difficoltà nel realizzare una corretta pianificazione finanziaria dell’azienda farmacia. Sono finiti i tempi in cui impropriamente si finanziava tutto con lo “scoperto di conto corrente”. Oggi il vero punto di partenza, equilibrato e professionale, sta nella necessaria pianificazione gestionale e finanziaria della farmacia, pratica purtroppo non particolarmente diffusa, che passa attraverso l’attribuzione di un budget che tenga conto di costi e di ricavi e l’analisi di ogni singola componente. Se la pianificazione gestionale della farmacia è fatta criticamente - e con la capacità di saper mettere in discussione modus operandi stratificati negli anni - possono emer-
gere risultanze inaspettate: si pensi per esempio al personale dipendente e al coinvolgimento emotivo legato ad alcune decisioni estreme, come la riduzione dello staff interno. Sul fronte dei ricavi, invece, attribuirsi un obiettivo di crescita non significa solo individuare un orizzonte numerico ma valutare come sta evolvendo il mercato e analizzare ogni singola componente, confrontando l’andamento della propria farmacia con i competitor e contestualizzandolo con le dinamiche di settore. È necessaria sempre un’azione di verifica che ci consenta di valutare con determinate scadenze come si procede non solo rispetto agli obiettivi, ma anche rispetto all’evoluzione del mercato. Sapere individuare e anticipare non solo cosa chiedono i pazienti ma anche i consumatori, è un elemento imprescindibile per raggiungere la sostenibilità, finanziaria prima ed economica poi, della nostra farmacia.
| dicembre 2018 25
echi dal web
A
di Francesca Giani, F-online
due anni
dal sisma
Una titolare di Ferentillo (Terni): «Ho acquistato un altro container per non far mancare i servizi ai pazienti»
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dicembre 2018 |
«Sono passati due anni dal sisma del Centro Italia e ancora lavoro nel container. Una situazione che, prevedibilmente, si protrarrà per i prossimi quattro-cinque anni. Al momento, mancano i progetti necessari per partire con la ricostruzione o il potenziamento delle strutture rimaste in piedi. Ma proprio ieri, con le mie forze, sono riuscita a comprare un container in più che dedicherò ai servizi in farmacia. Così anche questi cittadini, che stanno resistendo in territori abbandonati da tutti, avranno assistenza vicino a casa». È la testimonianza di Elisabetta Cascelli, titolare di farmacia a Ferentillo (Terni), alla quale Federfarma Servizi ha donato un modulocontainer a seguito del sisma del 30 ottobre 2016. L’associazione aveva raccolto 150.000 euro di fondi donati dalle proprie associate e utilizzati per acquistare cinque container totali e set di arredi per farmacie, messi a disposizione dei titolari anche nei Comuni di Accumoli, Amatrice, Camerino e Norcia, poi donati formalmente ai farmacisti a inizio anno. «Se la prospettiva è di far vivere la farmacia in queste condizioni per altri anni, vorremmo offrire ai cittadini un servizio accettabile, e, a maggior ragione perché ci sono disagi, vorremmo anche noi partecipare a tutte le iniziative e le campagne di prevenzione che stanno interessando la categoria, come pure ai progetti più complessi di servizi in farmacia. Il container che ci
è stato messo a disposizione da Federfarma Servizi è arrivato subito ed è stato fortemente gradito da tutta la popolazione. Fino a oggi siamo riusciti ad assicurare l’assistenza e abbiamo anche partecipato a tutte le campagne di salute possibili. Ma per offrire servizi più complessi, come quelli di area cardiovascolare, abbiamo bisogno di aumentare gli spazi a disposizione. Se avessi chiesto un nuovo aiuto, mi sarebbe arrivato senz’altro, ma ho voluto
echi dal web fare, con le mie forze, questo investimento, nonostante le difficoltà, anche economiche, legate allo spopolamento della zona. Questo perché credo che più le popolazioni si trovano in difficoltà, più devono essere servite». Anche perché l’area ha visto «di recente, l’apertura di una aggregazione di medici (Aft) in prossimità della zona terremotata. Non abbiamo nulla contro questa forma di organizzazione delle cure primarie, che permette alla popolazione di avere
sempre accesso al servizio sanitario, ma il problema sono gli effetti di concentrazione dell’assistenza in un’unica zona, sguarnendo i territori di importanti presidi e aumentando di fatto le distanze e le barriere per la popolazione. Spostare i cittadini, soprattutto quando risiedono in aree disagiate e in particolare per alcune fasce, non è così facile. Ma devo dire che i medici del territorio, che operano in queste aree da diverso tempo, non ci hanno
abbandonato e hanno continuato a prestare alcune ore di ambulatorio. Certo, resta il timore per il futuro: cosa succederà quando questi medici andranno in pensione? Chi garantirà sul territorio l’assistenza in presenza dell’Aft?». La piccola farmacia disagiata, è la conclusione, «è un vero baluardo per la popolazione, ma deve essere messa nelle condizioni di poter offrire un servizio come tutte le altre. Ricevendo, dove necessario, aiuti».
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incontri
L
di Giuseppe Tandoi
a comunità
dei farmacisti
Presentato a Milano FarmaCommunity, un progetto Fenagifar patrocinato da Fofi, Federfarma e Utifar. A colloquio con Davide Petrosillo, presidente della Federazione dei giovani farmacisti, che traccia un bilancio del 2018
È molto soddisfatto dell’anno che sta volgendo al termine Davide Petrosillo, presidente da maggio 2017 della Federazione nazionale giovani farmacisti e vice presidente dell’Ordine di Bergamo. Sono passati pochi giorni dalla presentazione, al Pirellone di Milano, di FarmaCommunity, comunità on line di farmacisti. L’obiettivo, condiviso con la sua squadra di instaurare un rapporto più stretto e proficuo con le rappresentanze di categoria “maggiori”, sta dando i suoi frutti. La convinzione, di potere dare un contributo al miglioramento del sistema farmacia, è la premessa perché i buoni propositi si trasformino in realtà. «Ma prima di ogni altra considerazione vorrei sottolineare che i risultati ottenuti quest’anno sono dovuti a una squadra coesa e piena di entusiasmo. Senza una squadra non si va da nessuna parte».
Presidente facciamo un bilancio, per sommi capi, del 2018. Sono contento di quello che Fenagifar è riuscita a fare quest’anno. Abbiamo cominciato il 2018 con il nostro impegno per l’Enpaf. La sottoscrizione che abbiamo promosso ci è stata sollecitata dalla nostra stessa base e si è tradotta in quei sette punti per la riforma dell’ente previdenziale. Si è aperto così un dibattito che a noi è sembrato utile e che ha condotto l’Enpaf a riflettere sulla possi-
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bilità di rivedere alcuni punti del suo ordinamento. Mi sembra che far conoscere le istanze dei nuovi farmacisti sia, non solo lecito, ma opportuno. Non c’era alcuno spirito polemico nella nostra iniziativa, semmai la voglia di dare un contributo alla discussione.
E poi ci sono la Fondazione Farma Academy e FarmaCommunity… Si tratta di progetti che hanno visto la luce recentemente, ma dopo una adeguata gestazione. Non sono stati di certo improvvisati. La Fondazione, per esempio, è la naturale conseguenza del processo avviato con le Agifar Academy. Ma la cosa che più mi rende orgoglioso è un’altra.
Quale? Dall’inizio del mio mandato sono nate dieci nuove Agifar locali, a testimonianza dello spirito di rinnovata fiducia che si sta diffondendo tra i giovani farmacisti e della conseguente voglia di impegnarsi per la categoria. Come Federazione, cerchiamo di essere vicini alle iniziative delle associazioni locali, in modo che non rimangano avvenimenti estemporanei, ma sostenuti a livello centrale. Sul nostro portale www.fenagifar.it, tra l’altro, forniamo tutto il supporto necessario, dal punto di vista degli adempimenti giuridici, a quanti vogliano creare una nuova Agifar.
incontri
prima di ogni cosa viene l’importanza della squadra che collabora con me, senza una squadra non si va da nessuna parte
La nascita di Farmacommunity: ci racconti l’iter del progetto. Il progetto nasce inizialmente dalla collaborazione con l’Università Cattolica di Milano, partendo dalla constatazione che molti farmacisti utilizzavano la pagina Facebook personale per pubblicizzare le loro iniziative, generando così una informazione disorganizzata che provocava confusione nel cittadino, dandogli magari, complessivamente, un senso di scarsa fiducia: si parla di salute o di altro? Abbiamo quindi iniziato questo percorso con la Cattolica per “educare” il farmacista alla corretta informazione e, nel contempo, fargli intendere la necessità di discernere tra comunicazione professionale e privata.
E così? E così dal 2016 abbiamo fatto alcune tappe per l’Italia, insieme al professor Carlo Galimberti della Cattolica. Sappiamo che i cittadini le notizie le cercano on line, è inutile demonizzare questa attività dicendo che tutto quello che si trova su internet è spazzatura. Bisogna cavalcare il fenomeno invece che respingerlo. Abbiamo già tremila iscrizioni a FarmaCommunity e i nostri post hanno già raggiunto - nel momento in cui parlo - 40.000 persone. La pagina Facebook ha ricevuto 3.000 like in soli dieci giorni. Sono numeri confortanti, che ci convincono della bontà del progetto. Questo è il modo giusto per comunicare la salute. E devo ringraziare Teva per il suppor to non condizionato a questa iniziativa.
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incontri
Nella sua rubrica su Punto Effe ha criticato la prassi del black friday in farmacia, che tipo di feedback ha avuto? Fino a ora ho ricevuto solo consensi alla mia presa di posizione, che prendeva spunto dalle pagine uscite su alcuni giornali, con la pubblicità del black friday in farmacia. In realtà molti farmacisti la pensano come me e hanno apprezzato che io abbia avuto il coraggio di dirlo apertamente, su una testata di categoria. Questa deriva commerciale degli ultimi dieci anni non giova a nessuno. Va bene qualche promozione sull’extrafarmaco, ma celebrare il black friday come fosse una festa nazionale mi sembra eccessivo.
Fondazione Farma Academy, vuole accennare alle prime iniziative in cantiere per l’anno nuovo? È già partito un corso di aggiornamento che la Fondazione ha organizzato con Sifap, la Società italiana dei farmacisti preparatori, e altri sono in programma per i prossimi mesi. Ma quello che più mi pre-
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Che incognite vede per il sistema farmacia italiano nel 2019? me sottolineare è che FarmaAcademy sta lavorando nell’ottica della certificazione, sia dei corsi sia dell’informazione che il farmacista dietro al banco fornisce agli assistiti. In questo senso ci stiamo adoperando per allestire panel di esperti che mettano a punto linee guida che rendano uniforme e validata la comunicazione al pubblico in farmacia.
Non so ancora come andrà a finire la questione posta dall’emendamento alla legge di Bilancio che riservava il 51 per cento delle società di farmacie ai farmacisti. Di certo la presa di posizione del ministro Grillo, molto esplicita, a sostegno della categoria, ci ha fatto molto piacere, perché conferma il ruolo delle farmacie come fondamentale presidio sa-
incontri
nitario sul territorio, da non assoggettare alle logiche di mercato.
Una Grillo apertamente contro il grande capitale. Esatto, ed è una posizione che la Fofi ha sempre sostenuto. Il Ddl Concorrenza ha aperto le porte alle lobby multinazionali, mentre il precedente governo lo considerava un provvedimento che limitava la “lobby dei farmacisti”. Una cosa davvero ridicola… Ora non so se l’emendamento bocciato alla Camera verrà riproposto al Senato, in ogni caso il Ministro con la sua dichiarazione ha voluto testimoniare di essere vicina alla categoria. Confidiamo che, se non oggi, quanto prima si possa procedere sulla strada da lei indicata. Non sarà facile perché i grandi poteri saranno già all’opera per scongiurare questa ipotesi. Più in generale, alcune leggi - fin dai tempi del decreto Bersani che istituì le parafarmacie - vengono fatte passare come “a vantaggio del cittadino”, mentre rischiano di disorganizzare il servizio farmaceutico e di ridurne la capillarità.
Capitale a parte, cosa si aspetta dal 2019? Mi auguro che finalmente la farmacia dei servizi, grazie alla rinnovata sinergia tra Fofi e Federfarma, diventi una realtà diffusa. Per i giovani farmacisti sarebbe una risorsa in più, anche in termini di occupazione.
I rapporti con la Fofi in primis, ma anche con Federfarma, sembrano molto proficui. Ci dà un risvolto umano della cosa? Devo dire che quando mi sono rivolto a Fofi per presentare i nostri progetti ho trovato sempre le porte aperte. Per tutti noi il presidente Andrea Mandelli rappresenta un modello, visto che proprio lui ha assunto i primi impegni con Agifar e Fenagifar, come Maurizio Pace rappresenta il nostro mentore, con la sua paziente saggezza e la sua esperienza. Ovviamente, ho ricevuto massima apertura, supporto e disponibilità anche da Marco Cossolo e Silvia Pagliacci. Credo soprattutto che abbiano apprezzato la nostra concretezza. In questo senso i giovani farmacisti devono di-
mostrare intraprendenza ed essere in grado di mettere in cantiere iniziative credibili. Non siamo ragazzini che vogliono fare i grandi, ma un’associazione che in grado di produrre idee in autonomia. Come dimostra lo spazio che abbiamo avuto nel 2018 a Cosmofarma e a FarmacistaPiù, manifestazione nella quale, grazie al senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, per la prima volta abbiamo avuto un ruolo nel comitato scientifico.
Chiudiamo con una nota sulla quotidianità dietro al banco: come è cambiato negli ultimi anni il cliente, cosa chiede, che tipo di consiglio cerca? Lavoro in farmacia ormai da dieci anni e il mutamento che più salta agli occhi è il grado di informazione delle persone. Si documentano sempre più on line, sui siti e sui social, e credono di essere preparati, mentre in realtà rischiano grosso. Tra fake news e informazioni che sono destinate agli addetti ai lavori e non al cittadino comune, si presentano spesso in farmacia con nozioni completamente sbagliate. Parliamo anche di cose che sembrano scontate - come quella che non si utilizza un antibiotico per combattere un banale mal di gola - ma che non lo sono affatto. E quindi il ruolo di educatore sanitario del farmacista è più che mai cruciale. La maggiore informazione dei cittadini coincide spesso
Non siamo ragazzini che vogliono fare i grandi ma un’associazione in grado di produrre idee in autonomia con una minore coscienza della delicatezza dei temi inerenti la salute. Sono le conseguenze, non sempre positive, della digitalizzazione. Anche in questo ambito c’è ancora molto da fare.
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cosmEticamente
P
rima del
cosmetico
Possiamo prendere in mano un vasetto di crema ma, ciò nonostante, la bellezza ci sfugge di mano. Certo, i cosmetici possono farci stare meglio, anche perché le nuove formulazioni tengono in considerazione tutti i cinque sensi, nell’ottica della polisensorialità. Curarsi e truccarsi, da sempre, sono modi per estendere la propria capacità di espressione, ricercando un successo più facile nelle relazioni; ma se dietro c’è il vuoto, il cosmetico rischia di diventare una scorciatoia, un artificio per inventare, in modo meccanico, una personalità. Praticamente un maquillage, parola che etimologicamente risale a un termine francese che significava barare, truccare. Appunto. Viva invece il cosmetico come strumento tecnico, migliorativo, anche dell’umore. Ma secondario alla propria personalità, unica, irripetibile e ribelle (che significa poi “tornare al bello”). E se il cosmetico abbraccia tutti i sensi, è o potrebbe essere considerato una vera opera d’arte. Ma prima di avventurarci nel magico mondo della cosmesi, e in particolare quella polisensoriale, è importante tentare di salvare quella bellezza che avrebbe dovuto salvare il mondo e che invece sembra precipitata in una selva oscura. Poeti, artisti e filosofi da sempre si sono
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di Umberto Borellini, farmacista cosmetologo
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Una concezione distorta della bellezza è diventata l’imperativo sociale del nostro tempo. Ma non esiste estetica completamente disgiunta dall’etica
interrogati su cosa fosse il Bello, cercando nel piacere offerto dal divino gioco delle linee e delle proporzioni un mezzo per accedere ai segreti più nascosti della natura, al mistero del Creato, al senso stesso della vita. Una domanda più che mai attuale in quest’epoca dominata dalle apparenze, in cui la bellezza sembra essere rimasta l’unico valore degno di essere professato, in una sottile quanto diabolica associazione con la ricchezza, il potere, il lusso e l’ostentazione. Dagli spot pubblicitari alle passerelle degli stilisti, dalle copertine delle riviste ai programmi televisivi, viviamo in un mondo assediato da una pseudo bellezza superficiale, dove l’est-etica ha perso per strada l’etica. I nuovi comandamenti della moderna “selfietà” stravolgono quelli delle tavole dell’Antico Testamento e, in prima posizione, oggi svetta, senza dubbio, «non avrai altro Dio fuori di te», seguito da «vietato invecchiare». Sono comandamenti della società dell’immagine, dove il corpo ha soppiantato l’anima e l’etica è stata cancellata dalla chirurgia estetica. Dell’antica accezione greca del bello, riassunta nell’ideale della kalokagathia - la condizione propria di chi sa coniugare la bellezza (armonia, nobiltà, gloria e splendore) alla bontà (educazione, rispetto dei valori nobili e generosità) - oggi non v’è più traccia. Il concetto di bellezza per i Greci era assolutamente divino e le divinità avevano for-
nella civiltà della immagine il corpo ha soppiantato l’anima
me umane: il loro corpo, rappresentato sempre giovane e vigoroso, comunicava una bellezza perfetta, incorruttibile nel tempo, immortale, e nella sua rappresentazione mostrava un desiderio irrefrenabile di perfezione nel corpo e nello spirito, quasi a voler divenire belli come gli dei che idolatravano. Oggi, invece, i maschi e le femmine posti a modello mediatico, indossano patetici mascheroni privi di unicità, ma appiattiti su mode eteree fatte di sopracciglia disegnate ad ali di gabbiano, labbra pompate e tirate su come tendine, zigomi da schiacciare come con una racchetta da ping pong, nasini così all’insù che le narici sembrano prese per spinotti Shucko. Questa pseudo bellezza è diventata l’imperativo sociale del nostro tempo, al punto da generare malattie immaginarie come la dismorfobia, ovvero la fobia che nasce da una visione distorta che si ha del proprio aspetto esteriore che porta poi alla paura di esporsi e di essere giudicato (brutto). Insomma, la bellezza è una luce che traspare. Poi, la carrozzeria va mantenuta.
Innovazione
di Autore
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convegni
E
di Elvio Pasca
fficaci e
sostenibili Il ruolo dei biosimilari nell’ambito del Ssn, un dibattito al congresso Sifo di Napoli
La scelta tra biosimilare e originatore? «È una sola», taglia corto Paolo Marchetti, direttore dell’Oncologia medica B del Policlinico Umberto I di Roma. «La prescrizione di farmaci ad alto costo deve essere proporzionata, ragionevole e trasparente. Ema e Aifa hanno garantito equiefficacia ed equitossicità. Un medico che sceglie l’originatore, come giustifica la maggiore spesa?» chiede l’oncologo, intervenuto con altri esperti alla sessione “Farmaci biotecnologici e biosimilari: strategie di governance per la sostenibilità del Ssn”, tenutasi nel corso dell’annuale congresso della Società italiana di farmacia ospedaliera, tenutosi a Napoli. Ricordando i risparmi già in essere e quelli attesi e puntando il dito contro le grandi disparità tra una Regione e l’altra nella quota d’uso dei biosimilari, Marchetti sottolinea che il tema è ineludibile, perché «se bisogni e domande sono superiori alle risorse allocate, scatta un razionamento, esplicito o implicito».
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Secondo Federico Spandonaro, presidente del Consorzio per la ricerca economica applicata in sanità, «la vera natura del biosimilare è creare competizione, senza la quale non ci sarebbe innovazione. Bisogna, però, imparare anche a mantenere la competizione». C’è il rischio di dinamiche già viste con gli equivalenti, dove una competizione basata solo sul prezzo ha talvolta tanto ridotto i margini da far sparire farmaci in concorrenza, per poi vederne ricomparire solo uno in monopolio. «Una quantificazione precisa dei risparmi futuri», aggiunge, «è impossibile: dipenderà da decisioni di switch, mantenimento del mercato e uptake di nuove molecole». Lorella Lombardozzi, dirigente dell’Area risorse farmaceutiche della Regione Lazio, ritiene che «per raggiungere obiettivi di sostenibilità del sistema, razionale allocazione delle risorse disponibili e utilizzo appropriato del farmaco biosimilare è necessario creare un percorso condiviso con i clinici e le strutture sanitarie, al fine di evitare shift verso principi attivi con diverso meccanismo di azione o diversa modalità di somministrazione». Intanto, ricorda che anche per il codice di deontologia medica le prescrizioni devono ispirarsi «ad aggiornate e sperimentate acquisizioni
scientifiche, anche al fine di un uso appropriato delle risorse». «Biosimilari e generici», precisa Stefano Collatina, coordinatore dell’Italian biosimilars group (Ibg) e vicepresidente di Assogenerici, «possono essere il migliore alleato per assicurare innovazione perché liberano risorse, a patto che queste restino con quello scopo nel comparto farmaceutico». Cristina Tomasello della Asl Torino 2 ricorda come nelle aziende sanitarie il farmacista ospedaliero possa diffondere tra i clinici cultura sui biosimilari, «ma senza pressing»; ha un ruolo insostituibile nella farmacovigilanza e la possibilità di fare therapeutic drug monitoring, con strumenti come l’analisi quantitativa delle concentrazioni plasmatiche. «Il sistema», aggiunge Tomasello, «può essere sostenibile se al suo interno sono ben chiare, trasparenti, le modalità operative per tutti i professionisti. È necessario creare delle expertise nella figura del farmacista ospedaliero affinché possa adeguatamente formarsi per sostenere le scelte». A tirare le somme per Sifo è il coordinatore laziale Arturo Cavaliere: «Il diritto alla salute è finanziariamente condizionato, i biosimilari rappresentano uno strumento straordinario per la governance del Ssn. Si dovrà trovare una sintesi tra chi investe in ricerca, le Regioni e le aziende sanitarie, che devono attuare quella governance nella cornice descritta dai vincoli di budget».
Innovazione
di Autore
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L’
veterinaria
Rubrica a cura di Associazione Medici Veterinari Italiani
di Marco Melosi, presidente Anmvi
importanza
delle definizioni Nel nuovo Regolamento europeo sui medicinali veterinari una rigorosa terminologia contro l’antibiotico-resistenza e le fake news
Il nuovo Regolamento europeo sui medicinali veterinari insiste ripetutamente sull’uso prudente dei farmaci per prevenire le farmacoresistenze. Nella sua versione iniziale, risalente a quasi cinque anni fa, il testo della Commissione Europea non definiva alcuni termini che nel tempo è diventato fondamentale chiarire, in particolare i seguenti: antimicrobico, antibiotico, metafilassi e profilassi. Essendo previste particolari cautele di impiego per ciascuno dei termini sopra indicati, il Legislatore europeo ha compreso le istanze delle rappresentanze veterinarie sulla necessità di evitare ogni indeterminatezza. Ecco dunque le definizioni adottate su scala europea: antimicrobico: qualsiasi sostanza con un’azione diretta sui microrganismi, utilizzata per il trattamento o la prevenzione di infezioni o malattie infettive. Comprende gli antibiotici, gli antivirali, gli antimicotici e gli antiprotozoari; antibiotico: qualsiasi sostanza con un’azione diretta sui batteri, utilizzata per il trattamento o la prevenzione di infezioni o malattie infettive; metafilassi: la somministrazione di un medicinale a un gruppo di animali, a seguito di diagnosi di una malattia clinica in una parte del gruppo, allo scopo di trattare gli animali clinicamente malati e di controllare la diffusione della malattia negli animali a stretto contatto e a rischio, e
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che possono già essere infetti a livello subclinico; profilassi: la somministrazione di un medicinale a un animale o a un gruppo di animali prima che si manifestino i segni clinici della malattia, al fine di prevenire l’insorgenza di una malattia o di un’infezione.
NEL MERITO Sebbene il Regolamento rimandi a successivi atti esecutivi e attuativi, viene sancito il principio che i medicinali antimicrobici non debbano essere utilizzati per profilassi «se non in casi adeguatamente definiti», per la somministrazione a un singolo animale o a un numero limitato di animali «quando il rischio di infezione è molto elevato o le conseguenze possono essere gravi». Lo stesso vale per i medicinali antibiotici, che dovrebbero essere utilizzati a scopo profilattico solo «in casi eccezionali, solamente per la somministrazione a un singolo animale». Quanto alla metafilassi, i medicinali antimicrobici dovrebbero essere impiegati «unicamente quando il rischio di diffusione di un’infezione o di una malattia infettiva in un gruppo di animali è elevato e non sono disponibili alternative adeguate». Non si tratta, dunque, di un divieto assoluto, come una certa enfasi mediatica ha spinto a credere, ma di un indirizzo (senza dubbio stringente) volto a evitare l’uso metafilat-
tico e profilattico di routine. Ecco allora una serie di restrizioni volte a diminuire l’utilizzo profilattico e metafilattico negli animali, in modo più marcato che in altri contesti. Come? Ancora una volta viene demandato alla responsabilità e alla competenza veterinaria il compito di realizzare questo principio Infatti, il Regolamento richiede che la prescrizione veterinaria per un antimicrobico per metafilassi venga emessa «soltanto in se-
cui trattasi. Per metafilassi e profilassi si prevede anche che siano prescritti soltanto per una durata limitata al periodo di rischio.Va ricordato che i medicinali antimicrobici sono impiegati per metafilassi unicamente quando il rischio di diffusione di un’infezione o di una malattia infettiva nel gruppo di animali è elevato e non sono disponibili alternative adeguate. Ecco perché il Regolamento riconosce agli Stati membri la facoltà di dare orientamenti riguardo a cosa debba intendersi per «altre alternative adeguate», oltre a chiedere un sostegno attivo alla comprensione dei fattori di rischio associati alla metafilassi, indicando i criteri secondo i quali applicarla.
INFINE Merita di essere ricordato (cosa che la stampa spesso non fa per carenza di approfondimento della materia) che in Italia gli antimicrobici, già da anni, non sono impiegati negli animali allo scopo di promuoverne la crescita né di aumentarne la produttività. È importante che fra operatori sanitari circolino nozioni puntuali e condivise, per dare continuità e coerenza di significato ai messaggi rivolti all’opinione pubblica. Il principio one health trova la sua massima espressione nella univocità del messaggio educativo dei diversi professionisti della salute. Definizioni e significati utilizzati con esattezza da parte di chi custodisce la sanità animale e dell’uomo possono contribuire a segnare la differenza rispetto a una certa sciatteria di linguaggio che i nuovi media paiono invece incoraggiare.
veterinaria
guito a una diagnosi della malattia infettiva da parte di un medico veterinario». E ciò perché solo quest’ultimo «è in grado di fornire una giustificazione su una prescrizione veterinaria di medicinali antimicrobici», in particolare per metafilassi e profilassi. Di più: il Regolamento prevede che la prescrizione veterinaria sia emessa «soltanto in seguito a un esame clinico o a qualsiasi altra adeguata valutazione dello stato di salute dell’animale o del gruppo di animali da parte di un veterinario». La riduzione attesa della quantità dei medicinali prescritti si realizza incoraggiandone la limitazione alla quantità richiesta per il trattamento o la terapia di
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galenica
I
di Luca Guizzon, farmacista territoriale esperto in fitoterapia, Farmacia Campedello
mpieghi
diversi
Noto per combattere l’alopecia androgenetica, minoxidil è tuttora utilizzato anche in funzione antipertensiva
Il minoxidil è un principio attivo utilizzato prevalentemente per contrastare l’alopecia, anche se inizialmente era stato concepito per altre patologie; quando fu scoperto, nel 1980, in principio fu sperimentato per combattere l’ipertensione. Il meccanismo d’azione non è completamente noto, ma si suppone che il farmaco provochi una riduzione del calcio citosolico, probabilmente intervenendo sul flusso di questo attraverso la membrana. Il farmaco, inibendo la fosfodiesterasi, ritarda l’idrolisi dell’AMPc che interviene, in parte, nel processo di rilassamento della muscolatura liscia delle arterie. A seguito della riduzione delle resistenze periferiche, viene ridotta sia la pressione sistolica sia diastolica, senza determinare ipotensione ortostatica. Inoltre, si verifica un aumento della frequenza e della gittata cardiaca. L’utilizzo topico del minoxidil nasce dall’osservazione di un particolare effetto collaterale: l’aumento del numero, spessore e pigmentazione dei capelli (e dei peli corporei in generale). Questo lo suggerì come agente topico in grado di contrastare l’alopecia androgenetica. Sebbene quest’ultimo sia oggigiorno la sua principale applicazione, l’utilizzo come antipertensivo non è stato abbandonato. Anzi, può essere tra le terapie per i pazienti con patologie renali. Infatti, in
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questi pazienti, l’ipertensione è un fattore di rischio che può condurre alla nefroangiosclerosi. Il target terapeutico è il mantenimento della pressione nel range 130 mmHg (sistolica) e 86 mmHg (diastolica), per rall e n t a re i l d e t e r i o r a m e n t o d e l l a funzionalità renale. Nei pazienti con patologie renali, il terapeuta può decidere di associare alla terapia con antiipertensivi il minoxidil sia perché è dializzabile, sia per il suo particolare meccanismo d’azione. Inoltre, il minoxidil mantiene invariata la clearance della creatinina, dell’urea e la proteinuria, con un aumento dell’ultrafiltrazione fino a nove volte. Il mantenimento della proteinuria è cruciale, perché un’eccessiva perdita di proteina danneggia l’epitelio fenestrato renale. In caso di carenza del farmaco industriale, o se il paziente ha particolari allergie agli eccipienti dello stesso, la preparazione delle capsule di minoxidil può essere effettuata nel laboratorio galenico della farmacia.
INDICAZIONI TERAPEUTICHE Il minoxidil è impiegato nel trattamento dell’ipertensione grave che non ha risposto a terapie standard. Il farmaco viene generalmente associato con altri agenti antipertensivi e con diuretici per controllare l’edema.
CONTROINDICAZIONI E AVVERTENZE Somministrato per via orale, il minoxidil può causare tachicardia riflessa, ritenzione di liquidi accompagnata da aumento ponderale, edema, insufficienza cardiaca congestizia e modificazioni dell’Ecg che possono scomparire dopo tre-sei mesi o persistere ancora a lungo. Nell’80 per cento dei pazienti trattati ed entro 3-6 settimane dall’inizio del trattamento, si è assistito a ipertricosi e iperpigmentazione dei capelli. La somministrazione di minoxidil può aggravare o esacerbare un’angina pectoris latente. Il minoxidil non dovrebbe essere somministrato in gravidanza e durante l’allattamento. Gli effetti ipotensivi del minoxidil sono potenziati dai neurolettici e dai bloccanti simpaticomimetici.
PREPARAZIONE Materiali: cilindro graduato, incapsulatrice, mortaio, pestello; minoxidil: 5 mg; eccipienti qb. Nel cilindro trasferire la quantità totale di principio attivo da utilizzare, quindi addizionare eccipiente fino ad arrivare a un volume confacente il tipo di capsule da impiegare. Per esempio, per cento capsule tipo 2 il cilindro dovrà arrivare a 30 ml. Levigare quindi su mortaio con il pestello fino a omogeneità. Dopo aver
galenica preparato l’incapsulatrice si procede quindi al riempimento delle capsule.
CONTROLLI DI QUALITÀ Disponendo di una bilancia elettronica sensibile al milligrammo (terza cifra decimale), si può rapidamente effettuare il saggio dell’uniformità di massa su un campione significativo, per esempio il 10 per cento delle capsule realizzate. Si opera prendendo a caso dieci capsule, queste si pesano ottenendo il peso x che diviso per dieci (cioè il numero delle capsule pesate) darà m definito peso medio. Si pesano quindi una a una le dieci capsule prescelte e nessuna deve risultare con un peso esterno al valore m ± 10%. Esempio: le dieci capsule prescelte pesano 2,5 g. Tale valore diviso per dieci dà 250 mg, cioè il peso medio m. Pesando una a una le dieci capsule nessuna deve avere un valore esterno a m ± 10%, cioè nessuna deve avere un peso maggiore di 275 mg, né minore di 227 mg, ma tutte devono essere comprese nell’intervallo 227/275. La polvere e le capsule di minoxidil devono essere conservate in recipienti ben chiusi.
MODALITÀ D’USO E POSOLOGIA La dose iniziale di minoxidil è di 5 mg/ die, da aggiustare secondo la risposta e la clearance renale del paziente.
sto dalle Nbp). Posologia come indicata dal medico. Prezzo di vendita scorporato in sostanze, onorario, costo del recipiente.
TIPO DI RICETTA DATA LIMITE DI UTILIZZO
Ricetta ripetibile, validità sei mesi.
Sei mesi, ma solo qualora il periodo di validità residuo di ogni componente lo consenta. Altrimenti il 25 per cento della validità
ADEMPIMENTI DEL FARMACISTA
VALUTAZIONE DEL RISCHIO La valutazione del rischio secondo il protocollo Sifap assegna un rischio medio alla preparazione.
ETICHETTA Ragione sociale, indirizzo e telefono della farmacia. Nome del medico e nome del paziente (ove riportato dal medico). Prep. n. desunto dal numero attribuito alla ricetta - data... - utilizzare entro il ... Composizione quali-quantitativa completa di principio attivo ed eccipienti (se la farmacia adotta il Dm 18 novembre 2003 “Procedure semplificate”); qualiquantitativa dei principi attivi e qualitativa degli eccipienti (qualora la farmacia segua le Procedure integrali, come previ-
Il farmacista conserva ordinatamente, per i sei mesi successivi alla spedizione copia della ricetta dove avrà apposto timbro, data di spedizione e prezzo praticato. FONTI Medicamenta | Toto RD, Mitchell HC, Pettinger WA, “Treatment of hypertension in nondiabetic renal disease”, Curr Opin Nephrol Hypertens. 1994 May;3(3):279-85. | el-Sherif AK, Rizkalla NH, Essawy MH, elGohary AM, “Minoxidil selectively improves peritoneal ultrafiltration”, Perit Dial Int. 1996;16 Suppl 1:S91-4. | Halstenson CE, Opsahl JA, Wright CE, Fleishaker JC, Andreadis NA, Sobieraj J, Matzke GR, “Disposition of minoxidil in patients with various degrees of renal function”, J Clin Pharmacol. 1989 Sep;29(9):798-802.
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INTERVISTA A...
di Giuseppe Tandoi
Veterinari
e farmacisti uniti Msd Animal Health, leader mondiale nella salute animale, lo scorso 7 maggio ha lanciato la nuova divisione Farmaceutici Gellini Companion Animals, per rafforzare la promozione e l’informazione diretta al farmacista sui medicinali per animali da compagnia senza obbligo di prescrizione. «Una scelta che nasce dal fatto di avere riconosciuto l’importanza della far maceutica veter inar ia chiara e accessibile, la significatività delle sinergie che si possono creare tra gli operatori del settore e in generale il potenziale di mercato», spiega Paolo Sani, amministratore delegato di Msd Animal Health.
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IL TREND I prodotti per animali da compagnia rappresentano un mercato potenziale di crescita importante, in coincidenza con una sempre maggiore presenza dei pet nelle famiglie italiane (vedi box). All’interno di questo mercato però - fa notare Sani - non è più la notorietà del marchio a fare la differenza nelle relazioni di fiducia. I pet parents, ovvero i proprietari, chiedono di più e lo stesso mercato si muove molto rapidamente: «Cosa fa davvero la differenza, oggi? In sintesi: l’abilità intuitiva di sapere offrire servizi veramente utili e la capacità di creare sinergie significative tra gli specialisti (veterinari e farmacisti), che diventano di fatto referenti fonda-
mentali e affidabili sia tra di loro, per un confronto efficace e costruttivo, sia nei confronti del consumatore, che può scegliere in modo più sicuro e consapevole». È in questa ottica che l’azienda gruppo ha deciso di creare una business unit ad hoc, dedicata alla strutturazione di un lavoro di rafforzamento territoriale della figura del farmacista, a 360 gradi. «Il vero valore che differenzia un’azienda da un’altra è la capacità di dimostrarsi affidabile, trasparente e con visione strategica su tutta la filiera. In altri termini: la differenza, in questo momento storico, è data dalla capacità trasparente di conquistarsi la fiducia dei partner che compongono la rete del mercato», sottolinea Sani. Obiettivo finale: soddisfare le aspettative del consumatore al fine di di-
ventare, per un effetto a cascata, «catalizzatori di fiducia. Una fiducia, quella del farmacista, che noi vogliamo guadagnarci e che, allo stesso tempo, il farmacista insieme al medico veterinario può conquistare sui pet parents».
FOCUS FARMACIA «La rete commerciale che opera sul territorio in modo capillare», sintetizza Simona Viola, sales & marketing manager della divisione, «andrà a rafforzare ed espandere le partnership preesistenti, creandone di nuove, in linea con una strategia ben precisa. I target: formazione pratica in loco; rafforzamento della figura professionale del farmacista e del suo punto vendita; promozione di partnership costruttive tra i diversi specialisti; ascolto delle esigenze; confronto e relazione costante saranno gli strumenti strategici con cui si opererà per perseguire gli obiettivi, in un’ottica di condivisione interattiva azienda-veterinario/farmacista sulle varie aree». Quella che Gellini Companion Animals intende implementare, in particolar modo, è la formazione ai farmacisti sulle principali patologie, in modo da favorire la diffusione di una cultura veterinaria con-
Paolo Sani, amministratore delegato di Msd Animal Health Italia
intervista a...
È iniziata a maggio l’attività di Gellini Companion Animals, nuova unit di Msd Animal Health. Ne parlano Paolo Sani, amministratore delegato di Msd Animal Health Italia, e Simona Viola, sales & marketing manager della divisione
Il mercato e le prospettive In Italia, il mercato della salute animale relativo agli animali da compagnia genera in farmacia un giro di affari di oltre 300 milioni di euro. Secondo il Rapporto Italia 2017 di Eurispes, il 33 per cento della popolazione italiana possiede un animale domestico. Nelle famiglie italiane vivono 7.482.000 gatti (dunque 1 gatto ogni 3,5 famiglie) e 6.967.000 cani (1 cane ogni 3,7 famiglie). Emerge dalle ricerche anche un altro dato, questa volta da riferirsi al cucciolo e relativo all’aumento della sua aspettativa di vita, pari a quasi il doppio negli ultimi trent’anni anni. Questo è possibile, oggi, grazie all’evolversi delle terapie disponibili e alla sana alimentazione. Le statistiche ci dicono, in sintesi, che la maggior parte degli italiani è sempre più propensa a includere, come parte integrante della famiglia, almeno un animale domestico. Non solo: il cucciolo, piccolo o grande che sia, assume un vero e proprio ruolo sociale all’interno del nucleo, partecipandone alla vita e alla quotidianità. Il suo valore é stato inoltre riconosciuto anche in ambito terapeutico: basti pensare alla pet therapy per grandi e piccini, segnale di un chiaro impatto psicologico positivo sull’uomo.
Domande e risposte Qual è il quesito-chiave che si pone un proprietario di cane o gatto? È semplice rispondere, tra le prime preoccupazioni troviamo: come combattere in modo appropriato i parassiti? Dove cerca le informazioni per gestire al meglio la salute del proprio pet? Come per tutte le tematiche attinenti alla salute umana, anche per quella animale è diffusa tra i cittadini l’abitudine di “buttarsi” nel web senza ben discernere tra fake news e notizie degne di fede. La corretta informazione deve provenire, invece, da fonti autorevoli, credibili e formate, quali il medico veterinario e, a suo supporto e completamento sinergico, il farmacista. Quando può smettere di preoccuparsi della salute dei suoi amici a quattro zampe? Anche qui la risposta è semplice: mai. Il pensiero comune spesso è che, una volta passata l’estate, il rischio di infestazione da parassiti per gli amici a quattro zampe possa essere archiviato. Al contrario: non si deve assolutamente abbassare la guardia. (Fonte: Gellini Companion Animals)
sapevole, ripulita da informazioni artificiali e falsi miti, dunque maggiormente responsabile. Quanto ai prodotti, la nuova linea si focalizza innanzitutto sulla prevenzione: al centro gli antiparassitari interni ed esterni, accompagnati da linee diversificate di altri medicinali veterinari. Il concetto di base è quello di “One Health”, che vede persone e animali far parte dello stesso ciclo di benessere: se un pet è sano anche la salute del suo parent ne trae giovamento. L’offerta di Gellini Companion Animals: non solo prodotti da vendere, ma anche un’ampia gamma di servizi complementari, utili al farmacista, tra i quali formazione, attività promozionali e supporto commerciale, in una vera sinergia. Più in generale, si intende operare con un “approccio integrato”, fondato
Simona Viola, sales and marketing manager di Gellini Companion Animals
cioè sulla stretta collaborazione tra farmacista e veterinario. Da qui l’idea della “farmacia PetFerenziale”. «Il farmacista che intraprende il percorso PetFerenziale», spiega Viola, «esprime una scelta ben precisa: cooperare con i medici veterinari per supportare i pet owner con le migliori soluzioni, dunque proporre sullo scaffale i farmaci veterinari, dimostrando a sua volta al pubblico di riconoscere l’importanza della prevenzione e della cura dell’animale da compagnia, che di fatto fa parte della famiglia tanto quanto ogni suo altro componente. Un approccio, quello della nuova divisione di Msd Animal Health, fortemente ancorato al territorio e alle sue diverse esigenze, presente e attento. Una sfida motivante che può portare risultati estremamente significativi a tutti gli operatori del settore farmaceutico veterinario, ma soprattutto ai proprietari di animali da compagnia».
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dalle aziende
di Marina Franceschi
Spray
è meglio Dopo i sessant’anni il ricorso all’integrazione può essere un valido supporto per sopperire alla carenza di vitamina D Scarsa esposizione ai raggi solari, carenze alimentari, condizioni che limitano l’assorbimento intestinale - celiachia o malattia di Crohn - sono alcune delle cause della carenza di vitamina D. In genere la quantità di vitamina assunta con l’alimentazione è inferiore ai livelli raccomandati, anche se la quantità di vitamina assunta attraverso il cibo è pari solo al 20 per cento. La carenza di vitamina D è diffusa in tutto il mondo, con picchi superiori al 90 per cento nelle regioni scandinave, e si stima possa interessare circa un miliardo di persone. Tra le tipologie di individui più facilmente soggetti, i pazienti con osteoporosi, le donne in gravidanza o allattamento, i bambini nella prima infanzia e gli anziani. La mancanza di vitamina D chiamata anche vitamina del sole, in quanto l’80 per cento della produzione è stimolata a livello cutaneo dalla luce solare - preclude il corretto assorbimento del calcio a livello intestinale, indispensabile per mantenere la salute di ossa e denti. Altre funzioni fondamentali per l’organismo riguardano la regolazione del ciclo vitale delle cellule, della forza di contrazione muscolare e il mantenimento dell’efficienza dei sistemi immunitario e nervoso.
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dicembre 2018 |
PERCHÉ INTEGRARE
nitaria, poiché si traduce in un risparmio sui costi a carico del La carenza protratta di vitamisistema sanitario legati alle na D espone l’organismo a inmalattie che aiuta a prevenire. debolimento osseo, specialSi stima che a livello europeo il mente negli anziani con più di raggiungimento di livelli di visessant’anni e nelle donne in tamina D superiori a 100 menopausa, a maggiore predinmol/l attraverso la supplesposizione alle infezioni respimentazione orale consenta un ratorie, a un calo delle prestarisparmio sui costi sanitari (dizioni fisiche nelle persone con retti e indiretti) di 187.000 mipiù di 55 anni e a disturbi lioni di euro. dell’umore con aumentato rischio di depressione e peggiore qualità di vita. I PRODOTTI L’integrazione orale, per mezGli integratori di vitamina D zo dei prodotti oggi disponibisono disponibili in diverse forli, permette di ottenere benefimulazioni: compresse, gocce, ci documentati per la salute. e spray. Vita D+ Spray Orale Tra questi la riduzione delle va ad arricchire la gamma Mefratture ritene e grazie osteoporoa una formulala mancanza zione innovatitiche nei soggetti va garantisce di over sesu n a s sorbi vitamina d santa, del mento pari al preclude rischio di doppio rispetil corretto i n fez ion i to al formato respirato- assorbimento in capsule. La rie e del tecnologia in del calcio consumo nanoemulsioa livello di antibiotine rende infatintestinale ci, la preti il prodotto venzione altamente bionello sviluppo dei tumori all’indisponibile, in quanto migliotestino e alla mammella e il ra la solubilità orale di somantenimento delle funzioni stanze lipofiliche, come le cognitive negli adulti e negli vitamine liposolubili. Le nanoanziani. emulsioni - particolari disperIl miglioramento dei livelli di sioni colloidali di piccole divitamina D ha un impatto anmensioni (50-300 nanometri) che in termini di economia sa- presentano un’ampia super-
ficie che facilita i processi di assorbimento; l’involucro composto da surfattante è idrosolubile e permette al contenuto incapsulato al loro
dalle aziende interno di disperdersi velocemente. Tre spruzzi di integratore in forma spray, dal gradevole gusto di menta, dispensano una quan-
titĂ di vitamina D pari a 1.000 UI (25 mg) in linea con le dosi giornaliere raccomandate (200800 UI) per la maggior parte dei Paesi nei casi di deficit.
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di Autore
dalle aziende
FARMACIA
Daniel Fiacchini, Giancarlo Icardi Pier Luigi Lopalco, Michele Conversano
titolo #COMUNICARE i #VACCINI per la
titolo #SALUTE pubblica Per aiutare gli operatori sanitari a comprendere come si sommario
comunica, come contrastare con il dialogo le percezioni sbagliate e come confrontarsi sempre sul piano della razionalità nasce “#Comunicare i #vaccini per la #salute pubblica”, scritto da alcuni dei massimi esperti in materia di vaccini: Daniel Fiacchini, Giancarlo Icardi, Pier Luigi Lopalco e Michele Conversano. Il manuale, con un linguaggio semplice e chiaro, mette a disposizione di tutti le conoscenze essenziali e indispensabili per poter attuare corrette strategie comunicative e per poter affrontare al meglio il dibattito sul tema delle vaccinazioni. Il libro propone un percorso che parte dalla costruzione della credibilità del comunicatore e dal miglioramento della comunicazione istituzionale, per poi analizzare la comunicazione su vecchi e nuovi media, i colloqui individuali con i genitori esitanti e la gestione di un dibattito pubblico.
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Automedicazione responsabile
A soffrire di dolore muscolo-scheletrico sono moltissimi italiani. I risultati del Global pain index e il ruolo del farmacista nella corretta informazione
Il dolore muscolo-scheletrico è un disturbo molto diffuso, può colpire tutte le persone, a tutte le età e in qualunque periododella loro vita. Per capirne la diffusione e l’impatto sulla qualità di vita anche quest’anno GSK Consumer Healthcare si è fatta promotrice del Global pain index (Gpi), un’indagine globale che, fotografando lo stato dell’arte, mette in luce anche il ruolo del farmacista.
I CONTENUTI Giunto alla sua terza edizione, Gpi indaga sul dolore muscoloscheletrico, coinvolgendo oltre 24.000 persone in 24 Paesi. Al centro gli importanti fattori culturali, ma anche psicologici e relazionali, che contribuiscono a rendere il dolore muscoloscheletrico una barriera per il benessere delle persone e della società. In Italia sono stati presi in considerazione mille individui: il 93 per cento ha riportato episodi di dolore nell’ultimo anno e i dati rivelano che i più colpiti sono i lavoratori d’ufficio. A soffrire di più a causa del dolore muscolo-scheletrico sono coloro che stanno dietro a una scrivania (31 per cento contro 26 dei lavoratori manuali); i residenti nelle aree urbane (66 per cento contro 22 dei residenti nelle aree rurali); con un reddito elevato (43 per cento con-
tro 35 di chi ha un basso reddito). Se genitori, il problema aumenta (58 per cento contro 42 senza figli). L’89 per cento del campione italiano dichiara di essere meno motivato sul lavoro a causa del dolore muscolo-scheletrico e l’86 per cento riconosce che la cosa influisce negativamente sulla propria produttività. «I dati mettono in luce aspetti che meritano di essere analizzati e affrontati, come gli effetti del dolore sul benessere psico-fisico, sull’autostima e l’immagine di sé, ma anche sulla sfera familiare, affettiva e sociale», commenta Konstantinos Vossos, General Manager Area sud Europa di GSK Consumer Healthcare. «L’indagine Global pain index rappresenta per noi di GSK CH un impegno rinnovato e uno strumento importante di conoscenza, in linea con l’obiettivo di creare maggiore consapevolezza su una problematica molto diffusa ma ancora scarsamente affrontata».
PIÙ AIUTO DAGLI ESPERTI Oltre la metà degli italiani intervistati (56 per cento) vorrebbe che si facesse di più contro il dolore muscolo-scheletrico e, in particolare, le aspettative sono rivolte agli esperti. Chiedono infatti aiuto al medico, a cui si rivolge l’85 per cento degli intervistati, o al farmacista, primo punto di riferimento per il 66 per cento. Tuttavia, molti non si sentono pienamente capiti e vorrebbero maggiore comprensione e attenzione. Sono il 56 per cento gli italiani che non hanno trovato risposte sufficientemente chiare dagli esperti, mentre il 35 per cento vorrebbe che il proprio medico fosse più comprensivo e riconoscesse l’impatto del dolore sulla propria vita. All’origine del dolore muscolo scheletrico possono concorrere diversi fattori, legati a sforzi, danni o disordini delle aree interessate. In particolare, un fattore scatenante nella maggior parte dei dolori muscoloscheletrici è la presenza di
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di Autore
uno stato infiammatorio dei tessuti, che innesca un processo di degradazione e di indebolimento del tessuto stesso, con una conseguente maggiore esposizione al rischio di sviluppare danni e di incorrere in una spirale negativa di peggioramento del dolore. È quindi importante intervenire in fase precoce, non appena il dolore muscolo-scheletrico inizia a manifestarsi. «Medico e paziente devono essere alleati nell’instaurare un dialogo il più possibile chiaro e approfondito sull’epi s o d io d i dolore , p er individuare insieme il percorso diagnostico e terapeutico più idoneo», spiega Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale. «È rilevante sottolineare come, all’interno di un percorso di automedicazione responsabile, diventi centrale il ruolo del farmacista quale punto di contatto preferenziale per aiutare i pazienti a ricevere le corrette informazioni e valutare l’opportunità di un primo intervento, mirato ad agire sul dolore muscoloscheletrico».
un portale ad hoc Per informazioni e consigli utili è attivo il portale www.vialiberaalmovimento.it, realizzato da GSK Consumer Healthcare. Un utile strumento per tutti coloro che vogliono conoscere meglio il dolore muscolo-scheletrico e come fare per contrastarlo.
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Legale
P Il libero confronto delle idee che ha sempre caratterizzato questo osservatorio legale si apre sulle problematiche di metodo e di merito emerse sul Codice deontologico del farmacista, approvato dal Consiglio Nazionale della Fofi il 7 maggio 2018, in occasione della Sessione di FarmaciaPiù 2018 che ha trattato “Le responsabilità del farmacista nel sistema farmaci”. Ne viene dato conto per aprire un forum al riguardo. La premessa si pone nella bivalenza di tali responsabilità che si configura sul piano giuridico-professionale, quale categoria degli obblighi relativi al servizio farmaceutico, e sul piano etico-professionale, quale categoria dei doveri relativi all’esercizio della professione, con riferimento ai principi normativi della prima rispetto ai canoni deontologici della seconda. In relazione all’attività professionale prestata dal farmacista nel “sistema farmacia”, inteso come l’esercizio di una professione sanitaria attraverso un’impresa economica che garantisce un servizio pubblico e sociale, e in riferimento alla funzione assolta dalla classe farmaceutica in tale sistema, si pongono infatti due sistemi: il sistema legale regolato dalla legislazione, quale categoria degli obblighi che regola l’esercizio della professione nelle posizioni funzionali in cui si traduce; e il sistema etico ordinato dalla deontologia, quale categoria dei concorrenti doveri che si
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a cura dello studio dell’avvocato Bruno Riccardo Nicoloso, Firenze-Roma (b.r.nicoloso@tin.it)
rincipi
giuridici e canoni etici I dubbi sottesi al Codice deontologico del farmacista
sviluppa nella deontologia professionale che l’informa. Tali sistemi sono collegati tra loro e si incontrano nell’ambito della responsabilità disciplinare, anche se i valori sociali tutelati da ciascuno di essi non sono gli stessi, così come è differenziata la vigilanza nell’ambito dei relativi ordinamenti, che è ascrivibile rispettivamente alla giurisdizione statale (in sede penale, amministrativa e civile) e alla giurisdizione ordinistica (in sede disciplinare). È proprio la distinzione dei diversi, ma complementari valori tutelati che spiega, da un lato, perché sia l’Ordine professionale ad autogestire il decoro e il prestigio della classe farmaceutica deputata all’esercizio di una professione di interesse pubblico e come, d’altro lato, l’interesse etico della classe farmaceutica possa non coincidere con l’interesse giuridico della collettività, ma ne amplifichi la tutela e possa prevalere, sotto questo profilo, rispetto alla stessa normazione di diritto positivo, come etica della responsabilità. In questo contesto si colloca la Legge delega 11 gennaio 2018, n. 3, in cui lato sensu si muove l’adozione del Codice deontologico approvato dalla Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi) il 7 maggio 2018. Tale normativa statale detta le linee guida in cui si dovrà muovere il governo, attraverso un Decreto legislativo, nell’esercizio della funzione legislativa delegata anche in mate-
ria di «disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie» e ascrive agli Ordini professionali la salvaguardia dei «principi etici dell’esercizio della professione indicati nei rispettivi codici deontologici» a norma dell’articolo 4, comma 1, Legge n. 3/2018 recante la sostituzione dell’articolo 1, comma 3, lettera c), Dlcps n. 233/1946.
IL METODO Il primo profilo d’indagine è dato dalla premessa metodologia di cui all’incipit del Codice deontologico, che recita all’articolo 1, comma 1: «Il Codice deontologico raccoglie le norme e i principi posti a garanzia del cittadino, della collettività e a tutela dell’etica, della dignità e del decoro della professione del farmacista ed è lo strumento di riferimento dell’Ordine professionale e degli iscritti all’Albo» e al comma 2 «… anche nel rispetto del principio di sussidiarietà» e poi all’articolo 2, comma 1, secondo cui «tutti i farmacisti iscritti all’Albo sono tenuti a conoscere e osservare le norme e i principi contenuti nel presente Codice deontologico…». Appare già da qui come ciò preluda ad atipico compendio in cui diritto e deontologia vengono unificati, come succede con Le baiser di Picasso in cui si confondono tra loro neoclassicismo e surrealismo. Questo avviene attraverso un atto amministrativo di natura regolamentare, quale è un Codice deontologico (Consiglio di
Legale
Stato n. 122/1997), peraltro soggetto allo scrutinio giurisdizionale (Tar Lazio, Roma, n. 8858/2012 e ancora Tar Lazio, Roma n. 1809/2005 in riferimento incidentale al Codice del farmacista del 1996), che non si può certo trasformare in un atipico Testo Unico che codifichi i principi giuridici riservati a un decreto legislativo e comprima i canoni etici attraverso paradigmi di fattispecie tipiche e tassative (Cassazione civile, n. 1187/1983), ma che può solo fissare per autocrinia detti canoni deontologici che possono essere interpretati per autodichia.
NEL MERITO Non è questa la sede per fissare un repertorio degli imperativi imposti nelle due direzioni di cui s’è detto, da parte del Codice deontologico, e tanto meno di quelli riservati in particolare al farmacista direttore tecnico-professionale che opera nelle farmacie private di cui sono titolari le società speziali, ma anche nelle farmacie comunali di cui sono titolari i Comuni (articolo 24, Codice deontologico) ovvero nei corner farmaceutici dei negozi di vicinato o delle Gdo (articolo 31, Codice deontologico), che qualcuno ha già paragonato a quelli ascrivibili, ma non d’autorità, a un “collaboratore di giustizia”, meglio (e con minor cattiveria) a quelli di un
atipico “collaboratore deontologico”, per il suo “dovere” di segnalare ai rispettivi Ordini professionali se mai «la proprietà… non faccia osservare le prescrizioni del Codice deontologico», perché ne possa essere fatto “rapporto a chi si deve”, come direbbe Don Ottavio nel Don Giovanni di Mozart. Si appunta semmai la norma processuale di chiusura del Codice deontologico fissata
Occhiali da vedere, per vedere: il quartetto K465 di Mozart Il Codice deontologico del farmacista ci ricorda, ma solo per il testo, Dissonanze, il quartetto per archi K465 di Mozart dedicato ad Haydn, che rappresenta una rarità, ma a contrariis in senso evolutivo e non involutivo. Secondo un’autorevole critica, fin dalle prime battute dell’Adagio iniziale, Mozart segnala l’intenzione di infrangere attraverso «un’abbreviazione radicale di tutti i processi di modulazione» (K. Schumann) le regole e gli equilibri dell’armonia tradizionale. Se le note d’inizio lunghe, tese, dissonanti, tanto audaci da esser state ritenute un errore di composizione sono assurte a un simbolo storico del coraggio inventivo, l’intero Quartetto prosegue nel percorso della sperimentazione armonica. Ogni episodio, ogni frase, ogni inciso la comprova: nel primo movimento, nella limpida trama del cantabile centrale (che R. Strauss riteneva uno dei «più importanti tesori musicali»), nella cantilena del Minuetto, scosso da brusche figure, nell’appassionato Trio e perfino nel finale, la cui impronta sconfina arditamente in invenzioni che anticipano Schubert. Accanto alla storica incisione del Quartetto Italiano, si segnala la più recente interpretazione dell’Hagen Quartet.
dall’articolo 40, sesto comma, secondo cui «le sanzioni devono essere commisurate alla gravità dei fatti e devono tener conto della reiterazione dei comportamenti nonché delle specifiche circostanze, soggettive e oggettive, che hanno concorso a determinare la violazione». È sufficiente riferire, al riguardo, che i destinatari di un tale precetto sono non solo i componenti dei Consigli direttivi degli Ordini d’appartenenza del farmacista indagato nella fase amministrativa del contenzioso disciplinare (articolo 38, Dpr n. 221/1950), ma anche i magistrati che fanno parte della Commissione centrale per gli esercenti delle professioni sanitarie chiamata a decidere nella fase giurisdizionale in sede d’appello (articolo 53, Dpr n. 221/1950) e, a dir poco, anche gli ermellini della Corte di Cassazione chiamata a decidere sui relativi ricorsi di legittimità (articolo 68, Dpr n. 221/1950). Tutto questo viene detto senza mettere in discussione la valenza del Codice deontologico per gli aspetti consoni alla sua natura: utile per inutile non vitiatur! PER UN APPROFONDIMENTO: B.R. Nicoloso, “Le responsabilità professionali, giuridiche e deontologiche, del farmacista nel sistema farmacia”, in Rassegna di diritto farmaceutico e della salute, 2018, fascicolo 5.
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di Stefano De Carli Studio Luce, Modena
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dettagli Seconda e ultima parte dell’approfondimento sullo scontrino in farmacia, nelle sue varie declinazioni
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tà della farmacia che non ha alcun compito di tale genere, né potrebbe averlo. È utile ricordare che lo scontrino fiscale “parlante” di per sé non è condizione necessaria e sufficiente per la detraibilità. Si pensi, per esempio, a un medicinale acquistato da un soggetto per conto di altra persona o a un acquisto fatto in un periodo d’imposta e pagato nell’annualità successiva (lo scontrino non rappresenta un documento di quietanza mentre la detraibilità è effettuata col criterio “di cassa”). Sono tutte situazioni, certamente estreme e molto difficilmente verificabili in caso di controllo del contribuente, da cui il farmacista deve
comunque restare estraneo. Pertanto, considerata anche la frequente litigiosità e le pretese, talvolta irriverenti, della clientela, pare opportuno l’utilizzo di diciture il più possibile sfumate del tipo “medicinali potenzialmente detraibili sotto la responsabilità del contribuente” o similari.
fiscale
DICITURE DI DETRAIBILITÀ Moltissimi registratori fiscali sono programmati per emettere scontrini riportanti diciture varie, che permettono di evidenziare le somme relative ai soli medicinali che possono essere oggetto di detraibilità, escludendo per esempio integratori o parafarmaci. Si tratta di una utile scritta di cortesia atta ad agevolare il contribuente, il suo consulente o il Caf al momento della predisposizione della dichiarazione dei redditi. Deve essere tuttavia chiaro che tale scritta non costituisce una dichiarazione che legittimi la detraibilità di quanto in essa riportato e tanto meno una responsabili-
SCONTRINO ERRATO Nel caso di errore nell’emissione dello scontrino, è possibile operare correzioni. L’amministrazione finanziaria prende in considerazione tre diverse casistiche: 1) scontrino battuto ma non ancora chiuso: qualora ci si accorga in tempo dell’errore, è sufficiente correggerlo con la semplice digitazione dello stesso importo ma con segno negativo; 2) scontrino emesso in modo non corretto, stampato ma non consegnato al cliente: nel caso in cui l’operatore si accorga di aver commesso un errore nello scontrino fiscale che ha già stampato, ma non ancora consegnato al cliente, si dovrà procedere ad annullare lo scontrino emesso tracciando una barra diagonale sullo stesso, riportando la dicitura “annullato” e la firma di chi provvede all’annullamento (sullo scontrino non potranno in nessun casso essere ammesse cancellature o abrasioni). Successivamente sarà possibile emettere un nuovo scontrino dell’importo corretto. Lo scontrino annullato andrà quindi allegato alla stampa di chiusura giornaliera del registratore di cassa. Ovviamente sul registro dei corrispettivi andrà riportato il dato dalla chiusura giornaliera al netto dell’importo annullato; 3) scontrino non corretto emesso e rilasciato: nel caso in cui il farmacista si accorga di aver commesso un errore nella redazione dello scontrino fiscale che ha già stampato e già rilasciato al cliente, non potendo procedere ad annullare lo scontrino come visto in precedenza, dovrà unicamente provvedere a effettuare un’annotazione scritta sul registro dei corrispettivi, decurtando anche in questo caso l’importo totale giornaliero e indicando nel registro dei corrispettivi l’importo errato, il numero dello scontrino e l’ora di emissione. In caso di utilizzo di registro dei corrispettivi meccanografico, in assenza di caselle
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fiscale
che consentano le richieste annotazioni, si ritiene possibile utilizzare un registro cartaceo di supporto.
SCONTRINO NEGATIVO - RESI DI PRODOTTI
ritirare il “buono” (come forma di pagamento del prezzo) per conservarlo agli atti; emettere uno scontrino di vendita (normale o “parlante” a seconda se si tratta di medicinali o meno) per documentare l’acquisto sostitutivo, nel quale registrare il prezzo pieno di vendita, con conseguente integrale assoggettamento a Iva della nuova operazione. È evidente che sulla portata pratica della disposizione si nutrono forti dubbi perché gli adempimenti richiesti sono talmente complessi da fare venire meno la convenienza da parte della farmacia ad affrontarli, anche in considerazione della modestia degli importi di cui normalmente si tratta.
Sarà sempre possibile l’emissione di uno scontrino “negativo” in caso di resi di prodotti. La procedura per recuperare l’Iva versata sulla prima consegna e ripristinare le giacenze è stata indicata dalla risoluzione ministeriale del 5 dicembre 2003 n. 219, la quale prende per la prima volta in considerazione il caso in cui a fronte della restituzione del bene il cliente esiga il rimborso del prezzo in denaro. Viene giudicata corretta la seguente sequenza di operazioni: apertura di una “pratica di reso” (con SCONTRINO “PARLANTE” attribuzione di un numero di identificazioPER DETRAIBILITÀ SERVIZI ne), contenente tutti i dati e i documenti L’Agenzia delle entrate, con risoluzione n. relativi all’originaria operazione e alla sua 60 del 12/5/2017, riconosce la piena legittirisoluzione; mità alla detrazione fiscale certificata da scontrino fiscale “parlante” delle spese so emissione di uno scontrino fiscale “nestenute in farmacia per prestazione di sergativo”, previsto dalla normativa relativa vizi sanitari, analisi di laboratorio, eccetera, (l’articolo 12 del Decreto ministeriale 23 sostenendo che «non si ravvisano preclusiomarzo 1983 prevede infatti che «lo scontrini alla certificazione, da parte delle farmano fiscale deve contenere… omissis… 3.3... cie, delle prestazioni dedotte nella presente eventuali rimborsi per restituzioni di vendiistanza mediante scontrino fiscale contete o imballaggi cauzionati»); nente la specificazione della natura , quali registrazione dello scontrino fiscale tà e quantità dei servizi prestati e l’ “negativo” nel registro dei corrispettivi in indicazione del codice diminuzione dei corfiscale del destinatarispettivi del giorno; sarà sempre rio…». Con ciò ponendo restituzione al possibile fine all’inaccettabile sicliente del prezzo l’emissione tuazione venutasi a pagato, oppure, nel di uno creare dalla risposta caso di cambio merfornita dalla Direzione ce, consegna di un scontrino regionale dell’Agenzia “buono merce”, con “negativo” delle entrate dell’Emisottoscrizione, in enin caso lia Romagna, che, a trambi i casi, da pardi resi febbraio 2016, in rispote del cliente stesso, sta a un interpello prodi una ricevuta da di prodotti posto dallo Studio di conservarsi nella chi scrive, aveva concluso che l’unica forpratica; ma di certificazione valevole ai fini della de conservazione della pratica sino alla traibilità delle spese mediche per servizi prescrizione dell’annualità in cui è avvenuerogati in farmacia, era la fattura, con ciò ta l’operazione. costringendo gli esercizi farmaceutici alla Nell’ipotesi di consegna del “buono” merci emissione di una infinità di inutili documeninvece che della restituzione del prezzo, al ti e relativi adempimenti contabili. momento dell’acquisto di un bene in sostiPer quanto attiene l’argomento trattato in tuzione la farmacia provvede a:
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questo articolo, la risoluzione non chiarisce come dovrà essere esplicitato il contenuto dello scontrino “parlante” per cui si consiglia di dettagliare, per ciò che concerne la “natura”, per esempio se trattasi di esami di laboratorio, misurazioni, test analitici, eccetera, per ciò che concerne la qualità, il tipo di servizio quale “misurazione pressione” oppure “holter pressorio” eccetera e per ciò che concerne la quantità il numero di prestazioni. Sarà opportuno a tal riguardo interpellare il proprio fornitore del misuratore fiscale o la propria software house per predisporre procedure semplificate di stampa.
DISTRIBUTORI AUTOMATICI La cessione di prodotti o servizi tramite distributori automatici è soggetto a un doppio esonero: l’articolo 2, comma 1 del Dpr 696/20016 esclude dall’ obbligo di certificazione, e quindi di emissione dello scontrino fiscale, le cessioni e le prestazioni di servizi effettuate mediante apparecchi automatici, funzionanti a gettone o moneta mentre l’art. 2 c. 1 e 2 del Dlgs 5/8/2015 n. 127 esclude dalla necessità di riportare sul registro dei corrispettivi i valori degli incassi trasmessi telematicamente all’amministrazione finanziaria quali quelli dei distributori automatici a motivo del generalizzato obbligo entrato in vigore ad inizio anno. Tale ultimo esonero resta comunque sulla carta in quanto è necessaria la registrazione delle vendite effettuate sul registro corrispettivi per permettere al proprio consulente la corretta registrazione ai fini Iva e imposte dirette. Tutto quanto sopra è valido sino a quando non entrerà in vigore la trasmissione telematica dei corrispettivi prevista dal Dl 23/10/2018 n. 119, per le farmacie con fatturato superiori a 400.000 euro annui al netto dell’Iva, a decorrere dal primo luglio 2019 e dal primo gennaio 2019 per quelle con fatturato inferiore. A tale data, che tuttavia sembra realistico pensare verrà prorogata, lo scontrino fiscale andrà in pensione e verrà sostituito dal già nominato “documento commerciale”. La struttura complessiva della certificazione non varierà di molto ma vi saranno certamente delle variazioni che non mancheremo di illustrare.
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La biochimica
della gioia L’alimentazione fornisce cibo ai miliardi di batteri custoditi all’interno dell’organo cavo, accogliente: l’intestino
«La cultura occidentale prova disagio nel parlare dell’intestino, che è diventato un organo dimenticato, “rimosso”; eppure rappresenta la sorgente della vita. Pensate che riceve ogni giorno 2-3 chili di cibo tra alimenti solidi e liquidi, e la nostra salute fisica e psichica (in larga misura), il nostro aspetto fisico come pure la nostra longevità, ma anche la nostra economia, dipendono da quello che noi scegliamo di mangiare ogni giorno». Questa la riflessione di Pier Luigi Rossi, medico, specialista in Scienza dell’alimentazione, nella sua ultima pubblicazione: L’intestino, il sesto senso del nostro corpo, edito da Aboca. Ossessionati dalle calorie, condizionati dalla pubblicità, succubi del marketing, ci troviamo imprigionati in una gabbia in cui si vive l’atto alimentare solo in funzione della perdita di peso. La prospettiva di questa gabbia è riduttiva, meccanicistica, limitata: non tiene conto del fatto che il cibo che ogni giorno portiamo in tavola, attraverso l’intestino dialoga con gli altri organi e apparati del nostro organismo e che tutto ciò può condizionare in maniera positiva o negativa la qualità della vita. Nel volume si spiega che chi mangia senza pensare agli effetti che la qualità degli alimenti ingeriti ha sul sistema nervoso autonomo e sulla
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mucosa intestinale rischia di soffrire di patologie quali la “tristezza alimentare”, che scatena ansia, depressione, apatia, disturbi dell’umore in generale, ma anche declino cognitivo cerebrale. La prima parte del libro mostra gli effetti di un’errata alimentazione sull’intestino, sul microbiota, sull’organo adiposo e sul cervello. La seconda parte indica il modello molecolare di alimentazione consapevole per creare le migliori condizioni utili a recuperare e mantenere l’igiene e il benessere intestinale, un salutare microbiota, per dimagrire riducendo il grasso corporeo, evitare il decadimento cognitivo e attivare uno stato di benessere e gioia biologica. Il volume presenta proposte nutrizionali adeguate a realizzare questi obiettivi: il metodo di riposo intestinale per onnivori, il metodo ovo-pesco-vegetale e altri schemi dietetici che possono essere scelti in base alle personali condizioni cliniche e alle proprie tradizioni alimentari. Illustrare il rapporto che intercorre tra alimentazione, intestino, cervello e stato emotivo-culturale equivale ad aprire un nuovo orizzonte scientifico di comunicazione tra organi dialoganti tra loro. Occorre considerare il nostro corpo come un sistema aperto e complesso.
L’INTESTINO. Il sesto senso del nostro corpo Pier Luigi Rossi Aboca, 2018, pagg. 247
di Claudio Buono
farmanews
Un vera
svolta Approvata la prima terapia genica per una malattia ereditaria della retina Le malattie ereditarie della retina sono un gruppo di rari disturbi della vista causati da oltre 250 diversi geni, che spesso colpiscono in modo sproporzionato bambini e giovani adulti. Una terapia sperimentale voretigene neparvovec - approvata di recente dalla Commissione Europea in tutti i 28 Stati membri della Ue, oltre a Islanda, Liechtenstein e Norvegia, mira a ripristinare la capacità visiva in questi soggetti. Si tratta della prima terapia genica usata per il trattamento una tantum di una malattia ereditaria della retina, indicata nei bambini e negli adulti con perdita della vista causata da mutazioni in entrambe le copie del gene RPE65 (proteina di 65 kDa dell’epitelio pigmentato retinico) e in possesso di una conta sufficiente di cellule retiniche vitali. Le mutazioni nel gene RPE65 causano livelli ridotti o assenti di attività dell’RPE65 isomeroidrolasi, bloccando il ciclo visivo e causando una compromissione della vista. La nuova terapia, a base di vettori virus adenoassociati, è stata concepita per fornire ai pazienti una copia funzionante del gene RPE65, che agisca al posto di quello mutato, con un effetto prolungato e un profilo di sicurezza favorevole. Più specificamente, l’iniezione di voretigene neparvovec nello spazio subretinico, provoca la trasduzione di alcune cellule dell’epitelio pigmentato retinico con un cDNA che codifica per la normale proteina umana RPE65, fornendo così il potenziale per ripristinare il ciclo visivo. «Quella da poco annunciata è un’approvazione importante per i pazienti, considerata l’assenza, fino a oggi, di una qualsiasi opzione terapeutica», dichiara Christina Faesser, presidente di Retina Internatio-
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La patologia Le mutazioni in entrambe le copie del gene RPE65 sono presenti in circa una persona su 200.000. All’inizio della malattia i pazienti potrebbero soffrire di cecità notturna (nictalopia), perdita di sensibilità alla luce, di visione periferica, di nitidezza o chiarezza visiva, compromissione dell’adattamento al buio e ripetuti movimenti incontrollati dell’occhio (nistagmo). Per confermare che la perdita della vista è causata da mutazioni nel gene RPE653 è però necessario effettuare un test genetico. Senza di esso, i pazienti con mutazioni in entrambe le copie del gene RPE65 potrebbero ricevere una diagnosi errata, per esempio di “amaurosi congenita di Leber” o di “retinite pigmentosa”, due altre patologie oculari ereditarie.
nal, un’organizzazione comprendente oltre 43 associazioni di pazienti che, in tutto il mondo, promuovono la ricerca per malattie retiniche degenerative ereditarie. «L’accesso a questo trattamento ha il potenziale per ridurre il notevole onere fisico, emotivo ed economico che questa malattia ha sui pazienti e sulle loro famiglie». L’autorizzazione si basa su un parere positivo del Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp), che ha esaminato i dati di uno studio clinico di fase I, il relativo studio di follow-up e il primo trial di fase III randomizzato e controllato, condotto con una terapia genica per una malattia ereditaria. Nel corso dello studio clinico di fase
III è stato registrato un miglioramento della vista già a trenta giorni dal trattamento. Al primo anno, rispetto al gruppo di controllo, i pazienti trattati con voretigene neparvovec sono migliorati di 1.6 livelli di luce nel test di mobilità binoculare multiluminanza (Multi-luminance mobility test/Mlmt), l’endpoint primario dello studio. Il test in questione è stato concepito per misurare le variazioni della visione funzionale, valutate in base alla capacità di un paziente di superare un percorso in modo accurato e a una velocità ragionevole a sette differenti livelli di illuminazione, che vanno da 400 lux (corrispondenti a un ufficio illuminato) a 1 lux (corrispondente a una notte d’estate senza luna). La vista è migliorata per il 90 per cento dei pazienti trattati con il farmaco e il 65 per cento di loro è stato anche in grado di eseguire entro un anno il Mlmt al livello di luce più basso (1 lux). Sono in corso di valutazione diverse opzioni per l’accesso e il rimborso di questa terapia, al fine di fornire il maggior sostegno possibile sia ai pazienti sia agli operatori sanitari. Le decisioni da parte degli organismi nazionali preposti al rimborso di voretigene neparvovec per i pazienti con perdita della visione dovuta a una mutazione in entrambe le copie del gene RPE65 sono previste per il 2019 e il 2020.
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Spigolature
Il bilancio
di Federfarma Lombardia «Il 2018 è stato un anno importante per le farmacie lombarde, che hanno confermato il loro ruolo di vero e proprio presidio di salute pubblica sul territorio e di uno dei più accessibili punti di assistenza sanitaria, grazie alla presenza capillare sul territorio», afferma Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, facendo un bilancio dell’anno trascorso. «Grazie alla proficua collaborazione con Regione Lombardia, la farmacia svolge il suo ruolo affinché il pa-
ziente cronico possa avere supporto sul territorio, garantendo al sistema efficienza e costi sostenibili, anche grazie al recente rinnovo dell’accordo per la Distribuzione per conto delle terapie ad alto costo. Questo lavoro congiunto con la Regione ha posto le basi per un 2019 di grande rinnovamento, in cui la farmacia continuerà a essere in prima linea nella promozione di attività di screening e di campagne di prevenzione rivolte alla popolazione». Alla luce delle de-
libere del 2018 di Regione Lombardia le farmacie hanno aderito al cosiddetto “Modello Lombardo”. Il progetto regionale per la presa in carico dei pazienti cronici necessita del contributo di tutti gli attori del Sistema sanitario regionale che sul territorio sono rappresentati dalle farmacie, dai Medici di medicina generale e dai Pediatri di libera scelta. Celebrando i 160 anni dell’Associazione chimica farmaceutica lombarda fra titolari di farmacia, Racca ri-
badisce che «la farmacia del futuro si confermerà come uno dei presidi assistenziali del malato cronico: per esempio, attraverso l’attivazione del Dossier Farmaceutico o tramite la stampa del promemoria. Una farmacia, dunque, sempre più attenta ai bisogni dei cittadini».
La campagna charity
di Apoteca Natura Dynamo Camp (https://www.dynamocamp.org/) è il primo camp in Italia di Terapia ricreativa che accoglie per periodi di vacanza e svago bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni, affetti da patologie gravi e croniche. Ogni anno, dal 2015, Apoteca Natura rinnova il suo supporto, dedicando il mese di dicembre a questa realtà italiana. Unitamente alla donazione diretta che viene fatta a nome del network di farmacie quest’anno è stata realizzata su Facebook una raccolta fondi a cui tutti sono invitati ad aderire: (https:// www.facebook.com/donate/2012634172113213/). La donazione è spontanea e libera e andrà a sommarsi a quella di Apoteca Natura. Donare può essere anche divertente con l’App “La Salute la Sai?”: (http://lasalutelasai.apotecanatura.it/). Il sostegno a Dynamo Camp non si esaurisce con il periodo natalizio, il contributo può essere erogato bensì durante tutto l’anno attraverso le modalità indicate sul sito. Dal 2007, più di 35.000 persone, tra bambini malati e intere famiglie, hanno riso, giocato e sfidato i propri limiti grazie alla Terapia ricreativa di Dynamo Camp.
Omeopatia: Bruxelles
boccia petizione spagnola Il Commissario europeo alla Sanità Vytenis Andriukaitis ha respinto la richiesta del governo spagnolo di modificare la Direttiva che stabilisce che il medicinale omeopatico è un farmaco per legge. Lo segnala in una nota Omeoimprese, l’associazione che rappresenta le aziende che in Italia producono e distribuiscono farmaci omeopatici. La richiesta risale alla fine dell’estate quando, in occasione dell’incontro a Vienna dei ministri Ue della Sanità, il governo spagnolo aveva invitato l’Unione ad abrogare le norme che riconoscono lo status di medicinale ai preparati omeopatici. Ma, già in precedenza, in Spagna c’erano state altre iniziative che chiedevano, per esempio, di spostare gli omeopatici dalla farmacia in un percorso “parasanitario”. L’attuale decisione del Commissario europeo, secondo Omeoimprese, è una notizia che «segna una rivoluzione epocale per il comparto delle medicine complementari e viene accolta con particolare favore». «La massima autorità europea in materia di salute», commenta il presidente di Omeoimprese Giovanni Gorga, «ha espresso una posizione molto chiara e incontestabile che, auspichiamo, metta una volta per tutte la parola fine agli attacchi strumentali che il settore ha subito nel nostro Paese. Con buona pace dei detrattori, quanto affermato da Andriukaitis conferma che il medicinale omeopatico è e resterà farmaco riconosciuto». (Fonte: Farmacista33) 58
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tra solidarietà e mercato Si è tenuta a Napoli la terza edizione della Giornata nazionale delle farmacie comunali. Al centro del dibattito il tema: “Quali sono le innovazioni che la Farmacia Comunale italiana dovrà adottare per rimanere se stessa anche in futuro, per salvaguardare cioè quella sua anima tanto sanitaria quanto di mercato?”. «L’incontro di Napoli», sottolinea il presidente di Assofarm Venanzio Gizzi (nella foto), «cui hanno partecipato numerose nostre associate, conferma la capacità delle farmacie comunali italiane di produrre pensiero innovativo al passo con le migliori esperienze europee. La sfida del nostro mondo è certamente quella di essere tanto soggetti di mercato quanto parte del Servizio sanitario nazionale, producendo valore aggiunto per quest’ultimo e un servizio di alta qualità sociale per le comunità locali». Interessante la relazione del direttore generale di Drug&Health Nello Martini, secondo il quale la partecipazione del farmacista ai team di assistenza domiciliare integrata sarà una vera e propria condizione di sopravvivenza per la farmacia italiana: «Il farmacista deve recuperare uno spazio di lavoro non replicabile da altri professionisti, ed essere remunerato per questo suo unicum. Ogni altra soluzione alternativa è una battaglia di pura retroguardia». In chiusura Massimo Mercati, presidente delle Farmacie Comunali Afam di Firenze, divenute società benefit nel marzo scorso: «Ci siamo chiesti quale sarà il valore competitivo delle farmacie comunali tra dieci anni. La nostra risposta è stata quella di un rapporto di fiducia comn i l cittadino. È questo che in futuro genererà redditività».
Spigolature
Farmacie comunali
L’assemblea di
Farmacie Specializzate Indipendenza del farmacista in un contesto sempre più integrato con formazione e servizi ad alto valore aggiunto. Questi i punti di discussione al centro del workshop annuale, tenutosi a Belluno, delle Farmacie Specializzate Farmacisti Preparatori, network di 600 farmacie distribuite su tutto il territorio nazionale. «La formazione viene considerata un elemento fondamentale per fornire ai
clienti una consulenza sempre più specializzata e competente», si legge in un comunicato ufficiale, «che si traduce in un miglioramento della qualità del servizio. Per questo motivo il network mette a disposizione un ampio ventaglio di strumenti per accrescere le proprie competenze sia in chiave manageriale sia nell’ambito benessere, attraverso focus specifici sugli health service».
Si rafforza inoltre l’offerta di Pharma health institute (Phi), che incrementa i propri corsi on-line e off-line durante tutto il 2019. Nel 2019 saranno ancora più strutturati gli eventi sul territorio, unendo di fatto le 600 farmacie con un unico format: Detox 360° e Antiaging 360°. Due iniziative strategiche per rendere ancora più forte la “leadership di pensiero” delle Farmacie Specializzate, conso-
lidando il loro ruolo di consulenti del benessere. Senza dimenticare, inoltre, le campagne in occasione delle giornate europee e mondiali, come lo scompenso cardiaco, o in relazione a momenti particolari dell’anno come con Farmacia in Viaggio.
Ausili distribuiti gratuitamente nelle farmacie toscane
È stato prorogato di un anno, dal primo gennaio al 31 dicembre 2019, l’accordo di collaborazione che consente la distribuzione gratuita di ausili medici da parte delle farmacie convenzionate della Toscana. L’accordo verrà siglato tra Regione Toscana, Urtofar (Unio-
ne regionale toscana farmacisti titolari), e Cispel Toscana (Confederazione italiana servizi pubblici enti locali). L’accordo, in vigore dal 2014 e già prorogato altre volte, consente ai cittadini che ne hanno necessità di ritirare gli ausili medici (per esempio, dispositi-
vi medici per il controllo della glicemia, materiale di medicazione, ausili per l’incontinenza, prodotti per le malattie dismetaboliche) nelle farmacie convenzionate, anziché al distretto o in ospedale. La proroga (che contempla modalità diverse nelle diverse
aziende) è stata decretata in attesa della stesura definitiva di un nuovo accordo che ridefinisce la disciplina della distribuzione diretta degli ausili medici tramite le farmacie convenzionate in modo omogeneo su tutto il territorio regionale. (Fonte: Farmacista33)
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consigli
di Luigi Marafante
Per il benessere
del bambino QUANDO I BIMBI TOSSISCONO La tosse disturba il sonno del bambino e, insieme al mal di gola, lo rende nervoso e irritato tutto il giorno. Per lenire la tosse e aiutare a liberare i bronchi dal catarro, ci sono rimedi naturali che concorrono a migliorare il benessere del bambino. NaturFlu Baby è l’integratore alimentare naturale della linea NaturLabor senza alcol, edulcoranti o se-
dativi per aiutare a migliorare il benessere dei più piccoli con la tosse. Il miele svolge la sua azione grazie a una proteina prodotta dalle api, in grado di inibire la crescita di alcuni batteri. La propoli è ricca in flavonoidi e acidi fenolici, anch’essi utili a inibire la crescita di alcuni batteri. L’eucalipto, il timo e l’adhatoda sono ingredienti ricchi in oli essenziali che vengo-
no escreti per via polmonare, provocando un effetto espettorante per via diretta. L’edera è r icca in saponine, sostanze che determinano un riflesso gastro polmonare che provoca un effetto espettorante per via indiretta. L’altea svolge un’azione emolliente. Il sambuco, il timo e la drosera svolgono invece un’azione broncodilatatrice. www.naturlabor.it
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consigli
FAVORIRE LE NATURALI DIFESE DELL’ORGANISMO
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RINFORZARE LE UNGHIE
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consigli
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The Blind Spot
di Luca Pani, @Luca__Pani, University of Miami
Un legame
più stretto A proposito di adesione alle terapie, un modello da seguire anche in Italia sarebbe quello di una maggiore integrazione tra farmacie e ospedali feedback in tempo reale con l’obiettivo di Negli ultimi anni pressoché aiutare i provider di servizi a gestire le tutte le farmacie basate, con “buone pratiche” e supportare i miglioraqualche variazione, sul momenti nell’adesione alle terapie, come è dello occidentale si sono dostato anche tentato in modo sperimentale vute reinventare il loro ruolo, in Italia. costrette da un sempre più Un modello del genere, in effetti, dovrebsottile margine tra ricavi e cobe funzionare bene nel contesto del Ssn sti e dall’evoluzione della tecperché tutto ciò che migliora l’adesione nologia e della professione. anche se aumenta i costi totali dei farmaSostanzialmente gli incentivi ci, se i programmi si concentrano potrebbero non essere più diretti e non proprincipalmente su farmaci venire dai “clienti” classici. generici altamente efficaci Negli Stati Uniti, per negli usa e a basso costo nella geesempio, ora che grossisti e distributori globali sono le farmacie stione delle malattie croniche - restituisce un valore entrati in campo hanno cercano molto più alto sulla prerealizzato di aver bisogno più sinergie venzione di eventi che ridi conoscere il mercato delle relazioni dirette con i con grossisti e chiedono costose gestioni consumatori/pazienti e distributori ospedaliere. Analizzando costantemencon le reti di assistenza globali te e in maniera proattiva le clinica e sanitaria. Le farpopolazioni di pazienti sia macie si sono riposizionadal punto di vista della farmacovigilanza te rapidamente, sviluppando una serie di (come peraltro prescritto dalla nuova Diprogrammi e prodotti innovativi per collarettiva europea), sia per la loro adesione, è borare agli sforzi dei fornitori per una qualidimostrato che si riescono a prevedere tà più elevata e un costo inferiore. molti eventi avversi, migliorando gli esiti In particolare, le strategie delle farmacie al di salute e riducendo i costi a carico delle dettaglio si sono concentrate sull’efficienza finanze pubbliche. Qualsiasi operatore dei servizi e sul miglioramento della qualità che si assume l’onere e gli investimenti di della prestazione professionale, assumendo effettuare questo monitoraggio deve nefarmacisti più competenti e aggiornandoli goziare il suo contratto con il Ssn, inserencostantemente. Alcuni di questi programmi do una clausola sui ricoveri (ovvero i come, per esempio, SilverScripts, forniscono costi) evitati. In un sistema moderno di dati anonimizzati della farmacia in tempo reale, utilizzabili, attraverso un portale del provider, su concreti risparmi nella gestione dei costi di farmaci non necessari e utilizza PER APPROFONDIRE: un modello di incentivi condivisi. Per consolidare queste nuove relazioni professionali, SilverScripts offre anche
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continuità territoriale gli ospedali che scelgono di partecipare a questo modello di incentivi scelgono volontariamente di rimborsare a fine anno le farmacie in base al numero di accessi al Pronto Soccorso e alle giornate di degenza evitate, che sono direttamente proporzionali all’impiego corretto dei farmaci (soprattutto a quelli dopo la dimissione) e in particolare dell’adesione terapeutica. La cosa è, a quanto pare, tanto banale da risultare impossibile.
https://www.silverscript.com/ e http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/ la-legislazione-di-farmacovigilanza
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