Anno XVI | N° 2 | 10 febbraio 2015
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18/11/14 12.07
Milano, 8-9-10 maggio
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Anno XVI | N° 2 | 10 febbraio 2015
18/11/14 12.07
Milano, 8-9-10 maggio
Parliamone Perché esco da Federfarma
Comunicazione Lo scaffale racconta di voi
Fisco Le novità sulla Dcr
Sommario
6
Direzione, Redazione, Marketing
via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel.: 02.88184.1 Fax: 02.88184.302 www.puntoeffe.it Reg. Trib. di Milano n. 40 - 14/1/2000 ROC n. 23531 (Registro operatori comunicazione)
Editore
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Direzione editoriale
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Direttore responsabile
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Redazione
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Collaboratori
Alberto Ambreck, Maurizio Bisozzi, Elena Bottazzi, Attilia Burke, Pietro Biagio Carrieri, Stefania Cifani, Valerio Cimino, Stefano De Carli, Marco Fortini, Corrado Giua, Giuseppe De Michele, Sara Langhetti, Viki Nellas Bruno Riccardo Nicoloso, Silvio Peluso,
Direzione commerciale
24
Sergio Cirimbelli - s.cirimbelli@lswr.it - Tel. 02.88184.299
Traffico
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Abbonamenti
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Grafica e Immagine
Emanuela Contieri - e.contieri@lswr.it
Produzione
28 Editoriale 5
PARLIAMONE Tra noi
Fuori da Federfarma
Interventi
Tutta colpa di nonno Ugo
Dal mondo
Canada, prescrizioni in farmacia
PRIMO PIANO Incontri
Andrea Mandelli
Mercato
Il bilancio 2014
Comunicazione
Lo scaffale racconta di voi
Medicina
I benefici della pillola
Farmacia clinica
La psoriasi lieve e moderata 6
Galenica
9
Ecm
10
La valutazione del rischio La malattia di Parkinson
Diritto
Lettera alle avvocature regionali
Fisco
Le novità sulla Dcr 12 17 24
RUBRICHE
Walter Castiglione - w.castiglione@lswr.it - Tel. 02.88184.222
Immagini
Fotolia, Thinkstock. I diritti di riproduzione delle immagini sono stati assolti in via preventiva. In caso di illustrazioni i cui autori non siano reperibili, l’Editore onorerà l’impegno a posteriori
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36 44 46
Iniziative 49 Spigolature 54 Consigli per le vendite 56 Farmacisti di carta 64
Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione in conformità al Regolamento CSST Certificazione Editoria Specializzata e Tecnica Per il periodo 1/1/2013-31/12/2013 Periodicità: Quindicinale Tiratura media: 15.011 Diffusione media: 14.707 Certificato CSST n. 2013-2424 del 25/02/2014 Società di Revisione: Metodo Testata in corso di certificazione anno 2014
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PER PREVENIRE E TRATTARE LA CARENZA DI VITAMINA D
Editoriale
Un moto di orgoglio La bozza c’è sulle liberalizzazioni, c’è eccome, ci è pure capitato di averla tra le mani, con quell’ipotesi agghiacciante sul numero minimo di farmacie o, in alternativa, un quorum a 1.500 (1.500!). Fascia C fuori, naturalmente. Il direttore marketing dei canali distributivi di Conad, Alberto Moretti, dichiara a Farmacista 33: «Se aumenta il grado di liberalizzazione del mercato, i vantaggi sono tutti per la collettività. Nel nostro Paese cresce la povertà sanitaria, per cui una fascia di popolazione non è più in grado di acquistare medicinali, nemmeno quelli con ricetta medica, a causa di ticket e superticket. Nel 2014 sono aumentate del 3,86 per cento le richieste di farmaci agli enti caritatevoli da parte di persone indigenti». Straordinaria comunicazione d’effetto, altro che quella dei titolari di farmacia. Nel frattempo riecco Nicola C. Salerno, economista notoriamente pro liberalizzazioni che esce proprio ora con uno studio - prontamente consegnato al ministro Guidi sulla “Valutazione di impatto della riforma delle farmacie”: «La cancellazione della pianta organica e dello uniform price in fascia “A”», spiega Salerno, «può combinarsi con la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia “C” al di fuori delle farmacie tradizionali. Gli effetti si sommerebbero. L’ampliamento delle categorie di prodotti canalizzabili al di fuori della farmacia tradizionale darebbe nuovo impulso all’apertura di parafarmacie e corner Gdo, così rendendo concretizzabili sconti anche superiori alla forchetta osservata nel 2013 e negli anni precedenti. Su canali di vendita che fanno dell’efficienza e della concorrenza à la Bertrand (concorrenza di prezzo) i loro punti di forza, l’aumento dei volumi è condizione necessaria per poter funzionare bene, con effetti positivi che si estenderebbero anche alla vendita dei farmaci Sop che già può avvenire al di fuori delle farmacie. Se avessero intermediato volumi più ampi, probabilmente le parafarmacie avrebbero potuto praticare sconti medi superiori al 15 per cento, collocandosi su valori intermedi della forchetta 15-30 per cento». Risparmi, risparmi, risparmi per la collettività: ecco le conseguenze, tutte da dimostrare, delle liberalizzazioni, secondo i loro sostenitori. Non mancanza di servizio capillare, non disagi alla popolazione quando le piccole farmacie chiuderanno - il loro finanziamento statale o comunale è pura utopia- non dispendio di tempo ed energia per la collettività e perdita di quell’assistenza sanitaria territoriale, tanto sbandierata in tempi di deospedalizzazione. Non basta andare a trovare il ministro Guidi per difendere la farmacia, non basta proprio. Nel momento in cui personaggi più che autorevoli decidono di uscire dal sindacato perché non si sentono tutelati, farmacie veneziane ed emiliane si stanno organizzando per fare lo stesso, ci aspetteremmo un cambio di rotta da Federfarma, un colpo d’ali, un moto di orgoglio. Non il fatalismo e l’assuefazione agli attacchi - a volte pure negati che osserviamo da troppo tempo. Non vorremmo a giugno dover sentire dichiarazioni del tipo: «Sì, abbiamo perso la fascia C ma abbiamo salvato la pianta organica». 5 febbraio 2015
di Laura Benfenati
Parliamone Tra noi
Esco da Federfarma per salvare la mia farmacia Il vecchio leone della categoria, presidente per tanti anni del sindacato, lo lascia: «Non posso più delegare la soluzione dei problemi a incapaci». di Alberto Ambreck, farmacista
N
el giugno del 1991 al 6° Congres-
Nessuno di noi è diventato farmacista esclu-
Io me ne vado
so nazionale Federfarma, dal
sivamente per trarre profitto dalla vendita
Se i farmacisti potranno fare affidamento su
titolo “ Farmacia, etica del servi-
dei farmaci e nessuno di noi vede colui che
condizioni operative tali da assicurare una
zio e qualità totale”, nella mia re-
entra in farmacia come un semplice com-
tranquillità professionale ed economica, sa-
lazione congressuale ricordavo
pratore: i momenti che più ci gratificano so-
ranno spinti ad ampliare e qualificare i servizi
l’Enciclica Centesimus annus di Giovanni Paolo
no quelli del consiglio, del chiarimento, della
integrandoli sempre meglio con il Servizio sa-
II, in cui Sua Santità affermava che un’azienda
risposta giusta a una domanda di salute.
nitario nazionale; se ciò non dovesse accadere,
incapace di esprimere valori etici non ha futuro.
Non una risposta qualsiasi, ma “La risposta”:
sarà inevitabile orientare i servizi verso un’area
Il sommo Pontefice precisava che lo scopo
è anche dignità e orgoglio della professione.
più propriamente commerciale. Sarebbe la fine
dell’impresa non è semplicemente la pro-
Cito per l’ultima volta l’Enciclica Centesimus
della farmacia così come noi la intendiamo e
duzione del profitto bensì l’esistenza stes-
annus perché parole più chiare non potreb-
come la vogliono i cittadini.
sa dell’azienda, intesa come comunità di
bero essere dette: «L’attività economica, in
A questa nostra impostazione del servizio far-
uomini che costituiscono un gruppo al servi-
particolare quella dell’economia di mercato,,
maceutico gli attuali responsabili Federfarma
zio dell’intera società.
non può svolgersi in un vuoto istituzionale,
hanno risposto con azioni che hanno portato
Cito dal testo : «Il profitto è un regolatore della
giuridico e politico. Essa suppone, al contra-
il Governo a:
vita dell’azienda, ma non è l’unico, a esso va ag-
rio, sicurezza circa le garanzie della libertà
◆ emanare la legge 405;
giunta la considerazione di altri fattori umani e
individuale e della proprietà».
◆ emanare la legge Monti;
morali che a lungo periodo sono almeno ugual-
Il principale compito dello Stato è pertanto
◆ favorire sconti e liberalizzazioni;
mente essenziali per la vita dell’impresa».
quello di garantire questa sicurezza, in mo-
◆ togliere i farmaci innovativi
Non è forse questa la caratteristica che fa
do che chi lavora e produce possa godere i
dai cassetti delle farmacie territoriali;
dell’azienda farmacia qualcosa di assai diverso
frutti del proprio lavoro e si senta quindi sti-
◆ trasformare la farmacia dei servizi
da una bottega della salute?
molato a compierlo con efficienza e onestà.
in un front office del Ssn per le pratiche
Non è forse la considerazione dei bisogni
La mancanza di sicurezza è uno degli osta-
burocratiche;
umani l’essenza stessa della nostra scelta
coli principali per lo sviluppo e per l’ordine
◆ stabilire una retribuzione pari a zero
professionale?
economico.
all’atto della spedizione dei farmaci 6 febbraio 2015
Parliamone Tra noi
I cassetti delle farmacie italiane contengono farmaci, a disposizione dei pazienti, per un valore di tre miliardi di euro, già saldati alle industrie farmaceutiche
dei farmaci da prescrizione viene consegnato al paziente in un tempo che va dai pochi secondi dall’apertura del cassetto alle 4/6 ore. In Europa il tempo di consegna va dalle 6 alle 18 ore. Non esiste una musica minore come non esiste un servizio farmaceutico maggiore: esiste un servizio farmaceutico italiano, servizio farmaceutico per antonomasia per il valore umano e professionale dei farmacisti italiani e per la valenza imprenditoriale dei titolari. Servizio farmaceutico che verrà messo alla prova Expo 2015. Ricordo che le 21.000 farmacie italiane sono 21.000 pulpiti dai quali si parla agli italiani, sono oltre 150.000 le preferenze indotte in tutta Italia. Tutto ciò che ho affermato, conferma che fare sindacato significa corrispondere ai bisogni degli associati, e quindi mi impone l’obbligo di uscire da Federfarma per salvare la mia farmacia e contribuire a salvare quelle degli amici che vorranno stare con noi al fianco del servizio farmaceutico. che richiedono adempimento burocratico
che annulla l’acconto e porta il pagamento
Non posso più delegare la soluzione dei pro-
particolare (tabella 4/5 eccetera);
a 60 giorni.
blemi, non solo aziendali, della mia farmacia a
◆ stabilire una retribuzione pari a zero
Riassumendo, hanno ridotto del 50 per cento il
totali incapaci, ricordando che «Se vuoi far va-
per servizio di turno;
valore della farmacia: la nostra pensione.
lere i tuoi diritti devi rispettare quelli degli altri».
◆ stabilire una retribuzione pari a zero,
Il professor Spandonaro, direttore del Ceis Tor
Ben vero che il mondo è fatto di persone e non
con nuovi oneri a nostro carico, per i data
Vergata Roma, affermava che «Oggi nessuna
di fazioni, ma quando le fazioni diventano trop-
entry delle ricette elettroniche;
farmacia conserva un utile dalla ricetta Ssn»;
po ingombranti e pericolose non esiste altra
◆ definire una retribuzione virtuale
lo diceva tre anni fa. Oggi non si riescono a pa-
possibilità che prenderne le distanze.
sull’assistenza integrativa (in Lombardia
gare neanche le tasse su questi importi.
Ripeto: non delego più a incapaci.
questo ha generato una perdita secca);
I nostri rappresentanti sindacali da circa 48 mesi
Concludo ricordando che il servizio farma-
◆ definire una retribuzione
dicono che stanno operando, lavorando, lavo-
ceutico italiano è il primo in Europa anche
virtuale dell’ossigenoterapia
rando, e ancora lavorando per la nuova remune-
perché i cassetti delle farmacie italiane con-
(in Lombardia perdita secca);
razione. Come scrivevo tempo fa su Punto Effe:
tengono, per essere immediatamente a di-
◆ definire una retribuzione
«Mi ricordo nel bollettino di guerra del Generale
sposizione dei pazienti, farmaci per un valore
virtuale sull’assistenza ai diabetici
comandante dell’Esercito delle mosche: dopo
di tre miliardi di euro, già saldati alle industrie
(in Lombardia perdita secca);
averla attaccata con successo abbiamo occu-
farmaceutiche: se ci impediranno questa ma-
◆ rinviare il rinnovo della Tariffa nazionale
pato la carta moschicida (Graham Greene)».
novra facendoci mancare i fondi, sono certo
ferma agli anni Novanta;
Siamo i responsabili del primo vero Pronto soc-
che il servizio farmaceutico italiano salterà.
◆ proporre un nuovo testo della Convenzione
corso sul territorio: in Italia oltre il 90 per cento
In alto i cuori.
7 febbraio 2015
Parliamone Interventi
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Parliamone Interventi
Tutta colpa di nonno Ugo Il dissesto delle Regioni non ha responsabili. O forse sì: i cittadini anziani di Maurizio Bisozzi , farmacista
E
finalmente l’hanno beccato. In-
pagare il paio di miliardi di cui sopra: nonno Ugo.
fisco, si ritrovò accollate diverse una tantum (a
dagine lunga e delicata, il tipo è
Tutti conoscono nonno Ugo, è una specie che
proposito di ossimori) di prelievi sul semplice
astuto e infido, sa come sviare i
vegeta - altro non può, vista la pensione - nei
possesso della vettura. Così impara. Riuscì a
sospetti, come depistare, come
giardinetti quando c’è il sole o nei bar quando
risparmiare qualcosa e lo investì in titoli di Sta-
far cadere le proprie responsa-
piove. Affezionato critico di cantieri stradali,
to, allora esenti da tasse. Immediata la puni-
bilità su altri, cittadini onorevoli e specchiati.
presenzialista nelle sale d’aspetto degli studi
zione, lo Stato aveva - stranamente - bisogno
Ma alla fine si è dovuto arrendere all’acutezza
medici. Bene, signori, il colpevole è servito. In
di soldi e pensò naturalmente di andarli a re-
investigativa del presidente della Conferenza
un momento - e definirlo tale è un ossimoro
cuperare sul suo conto titoli, poi passò al conto
delle Regioni, Sergio Chiamparino. Premes-
visto che dura da anni - in cui a Roma il Cu-
corrente. Colpa sua se aveva dei risparmi. Aprì
so che la gran parte delle Regioni, come noto,
polone è stato degradato a Cupola mafio-
un’attività, acquistò una casa, ma la macchi-
ha bilanci diciamo un po’ in bilico e che quelle
sa e sui Rom ci si arricchisce politicamente e
na dello Stato era una Ferrari tenuta sempre a
commissariate hanno dovuto adottare piani
economicamente, tocca a nonno Ugo sob-
tavoletta, consumava l’iradiddio in scandali e
di rientro per colmare abissi notoriamente la-
barcarsi l’onere di recuperare i miliardi di euro
ruberie e alla fine il conto lo presentava sem-
sciati dalle gestioni precedenti. Premesso che,
spariti. Perché Sergio Chiamparino l’ha detto
pre al povero Ugo. E allora giù con Ige, Iva, Tasi,
leggendo i giornali - ma è risaputo quanto i
chiaramente in recenti interviste: «Se andiamo
Tari, Tarsi, Ici, Imu: sembrano eroi di un fumetto
giornalisti siano solo fantasiosi chiacchieroni -
a vedere nelle case dei pensionati sicuramente
giapponese, ma l’unico eroe era solo il nostro
sembrerebbe che i buchi di bilancio siano cau-
troviamo molti farmaci inutili». Ecco dove sono
Ugo. Arrivato alle porte della pensione, gli dis-
sati da sprechi, corruttele, inefficienze, appalti
finiti i soldi mancanti, nelle mezze scatolet-
sero che non c’erano più soldi, doveva versare
truccati e gonfiati, sperperi privati del denaro
te di Lasix e Cardioaspirina fornite dai Servizi
altri contributi, lavorare ancora per anni. Intan-
pubblico, accordi sotterranei per la spartizione
sanitari regionali. Solo quelle, perché tutto il
to i consiglieri regionali, con un paio di mandati
di torte a sei zeri, nepotismi, pastette tra politi-
resto nonno Ugo già lo paga di tasca sua, dallo
alle spalle, si portavano a casa qualche miglia-
ci senza scrupoli e imprenditori convinti che lo
sciroppo per la tosse alla pomata per le irrita-
io di euro al mese di vitalizio.
scrupolo sia una varietà di fastidioso brufolo.
zioni, dalle supposte di glicerina ai cerotti per i
Ora incredibilmente Ugo ce l’ha fatta: è andato
Tutto ciò premesso, le conclusioni sono altre
dolori reumatici. Mezza pensione per curarsi,
in pensione. E poco importa se invece di go-
rispetto alle insinuazioni della stampa. E della
visto che lo Stato di lui non si cura, ma ora gli
dersela la gira al nipote disoccupato e al figlio
magistratura.
presenta comunque il conto. È lui che spreca,
precario, perché lui, da vecchio vizioso, accu-
Ora che la legge di stabilità impone alle Regioni
è nonno Ugo quello che sperpera il pubblico
mula avidamente nell’armadietto dei medi-
tagli per un paio di miliarducci, la realtà ha do-
denaro, che ruba il futuro economico ai nipoti,
cinali le briciole del fu welfare state, costruito
vuto rinunciare alla sua pirandelliana incono-
che insidia l’equilibrio finanziario della Regione.
con la fatica di anni di lavoro. Ma finalmente
scibilità e mostrarsi nuda, così come è stata
Per di più è un personaggio recidivo, ha un
la pacchia per Ugo è finita, il presidente della
svelata dal presidente della Conferenza delle
passato che la dice lunga. Nei lontani anni Set-
Conferenza delle Regioni ha parlato chiaro e
Regioni. E il dito accusatorio ha dribblato gli
tanta, molti di noi non erano ancora nati e lui
lo scandaloso assalto di Ugo alle finanze pub-
onorevoli petti per puntare sull’autentico col-
già scialacquava, comprandosi a rate, di tasca
bliche cesserà. Insieme alla decenza in que-
pevole del dissesto, colui che sarà chiamato a
sua, una Fiat 128. Immediata la reazione del
sto Paese.
9 febbraio 2015
Dal mondo
a cura di Attilia Burke, farmacista
japantimes.co.jp - Giappone Apparecchi che mascherano la voce dei pazienti al bancone, fenomeno in aumento. La privacy del cittadino è importante anche in farmacia, e proprio per garantire questo diritto i giapponesi si sono ingegnati utilizzando apparecchiature ad hoc per evitare che le conversazioni tra lo specialista del farmaco e il paziente vengano ascoltate da orecchie indiscrete: nel momento in cui il paziente arriva al bancone e si consulta con il farmacista, l’apparecchio maschera il suono della sua voce con una sorta di rumore confuso, impedendo così che le informazioni possano essere ascoltate da terzi. Non ci si poteva aspettare niente di diverso da un Paese discreto come il Giappone, dove l’installazione di questi apparecchi per la protezione dei dati sensibili è in crescita non solo nelle farmacie, ma anche negli ospedali. Quest’iniziativa è sintomatica di un cambiamento di mentalità tra la popolazione: cresce l’attenzione verso il cittadino “protagonista” della terapia, e viene dato rilievo al ruolo del farmacista, “consigliere” del paziente. Shuichi Kasai, direttore della farmacia Ebira (a Kobe, città giapponese che conta oltre 1,5 milioni di abitanti), una delle tante in Giappone che adotta questa tecnologia per la privacy, ha definito il sistema “molto significativo”, notando che le ultime modifiche apportate alle leggi nell’ambito farmaceutico hanno portato a un ampliamento del ruolo del farmacista, che prevede che l’esperto del farmaco ascolti nel dettaglio le esigenze dei pazienti. A detta delle compagnie produttrici, la richiesta di questi strumenti per la protezione della privacy sarebbe in aumento non solo nelle farmacie ma anche nelle cliniche, e in particolare in quelle specializzate in ostetricia, dove il problema dell’infertilità richiede particolare delicatezza, e negli istituti di igiene mentale.
ngnews.ca - Canada Vaccini e prescrizioni in farmacia, in Canada la neighbourhood pharmacy diventa punto di riferimento. Durante la stagione invernale 2013/2014 più di 74 mila abitanti della Nuova Scozia sono stati vaccinati in farmacia. Rispetto all’anno precedente la percentuale di persone vaccinate contro l’influenza è aumentata del 13 per cento, passando dal 35 per cento al 48 per cento. Questi sono alcuni dei dati raccolti a un anno dalla messa in atto, per la prima volta, delle norme che consentono ai farmacisti della provincia federale canadese di fornire questo servizio. In particolare, nel 2010 il Governo della Nuova Scozia ha effettuato una serie di modifiche legislative in modo da ampliare la gamma dei servizi offerti: i farmacisti non solo possono somministrare vaccini, ma hanno anche il diritto di rinnovare, adattare e sostituire alcune prescrizioni, per esempio per garantire la continuità terapeutica. Inoltre gli specialisti del farmaco, qualora lo ritengano necessario, possono sostituire i medicinali prescritti per ridurre gli effetti collaterali, o variare la forma farmaceutica di una prescrizione; o ancora modificare il regime di somministrazione e regolare la dose del farmaco. In Nuova Scozia il farmacista è diventato anche figura di riferimento per i pazienti con disturbi minori come l’herpes labiale e il mal di schiena, proprio come avviene in Italia. Alcuni studi hanno dimostrato che i medici generici spendono circa il 15 per cento del loro tempo a visitare pazienti con disturbi minori, tempo che viene risparmiato nel momento in cui il referente di questo tipo di pazienti diventa il farmacista. La ricerca ha dimostrato che un elevato tasso di malattie gravi e morti è correlato alla somministrazione di farmaci non appropriati, o alla combinazione errata di più farmaci e/o a dosaggi sbagliati. Il 5 per cento delle visite al Pronto soccorso e il 6 per cento di tutti i ricoveri sono riconducibili a reazioni avverse da farmaco (Adr). Per questi motivi il ruolo del farmacista come consigliere assume una particolare valenza. La farmacia di quartiere in Canada ha un ruolo sempre più importante, e l’Associazione delle farmacie di quartiere (Neighbourhood Pharmacy Association) sostiene che la formazione di farmacisti specializzati rappresenti una vera e propria risorsa che non solo aiuta a migliorare l’accesso alle cure, ma permette anche al sistema sanitario di risparmiare.
10 febbraio 2015
Dal mondo
news-medical.net – Illinois, Usa Deserti farmaceutici nella periferia di Chicago, un milione di cittadini ha difficoltà di accesso alle cure. Circa un milione di persone che abitano nella zona a sud e ad ovest di Chicago vivono in cosiddetti pharmacy deserts, ovvero deserti farmaceutici, un termine non comunemente utilizzato in italiano, probabilmente perché la pianta organica e la legislazione farmaceutica nel nostro Paese sono tali da evitare che si verifichino fenomeni di questo tipo. Gli studiosi della University of Illinois, in collaborazione con altre due università, tutte situate a Chicago, hanno mappato l’accessibilità alle farmacie in tutta la città, definendo “deserti farmaceutici” le zone dove non è presente una farmacia nell’arco di mezzo miglio nei quartieri poveri, dove l’accessibilità agli autoveicoli è limitata, e nell’arco di un miglio nei quartieri più agiati. Dalla ricerca è emerso che per un milione di persone che vivono nella periferia sud e ovest della città, raggiungere un drugstore è un vera e propria impresa. Lo studio, pubblicato su Health Affairs, ha analizzato i dati dell’American Community Survey, del Census Bureau e dell’Illinois Department of Financial and Professional Regulation, al fine di identificare le caratteristiche delle diverse comunità etniche e della distribuzione delle farmacie nella più grande città dell’Illinois. Il problema dei deserti farmaceutici sembrerebbe essere più radicato tra le comunità ispaniche e di colore. In particolare, a Chicago la metà delle persone che vivono nei deserti farmaceutici fa parte di comunità di colore, e mentre dal 2000 al 2010 il numero di farmacie nelle comunità di bianchi è aumentato del 20 per cento, il numero di quelle presenti nelle comunità ispaniche e di colore sarebbe diminuito rispettivamente del 17 per cento e 11 per cento. «Questi dati potrebbero essere utilizzati per prendere decisioni strategiche sull’apertura di nuove farmacie», afferma Dima Qato, una delle autrici dello studio.
pharmaceutical-journal.com – Regno Unito In Inghilterra il ruolo del farmacista è a rischio. In Inghilterra i farmacisti rischiano di perdere l’opportunità di ampliare la propria responsabilità clinica e mansioni all’interno di un Sistema sanitario nazionale (Nhs) che sta cambiando. Questo rischio nasce dal fatto che mentre l’Nhs evolve, non avviene altrettanto per i modelli nazionali di finanziamento. Inoltre, la scarsa comunicazione su quello che potrebbe essere il ruolo del farmacista all’interno del Nhs alimenta e contribuisce a nascondere il problema. Questo è il resoconto del rapporto Now more than ever: why Pharmacy needs to Act (Ora più che mai: perché la farmacia deve agire), effettuato dal Nuffield Trust e commissionato dalla Royal Pharmaceutical Society (RPS). «Cresce la consapevolezza che la farmacia è una realtà che ha molto da offrire al sistema sanitario nazionale, non solo in termini di risparmio per il sistema, ma anche nell’assistenza dei pazienti con disturbi minori o patologie croniche», spiega l’autrice del report Judith Smith. «Ma nella maggior parte delle zone non è avvenuto alcun cambiamento tale da essere notato dai pazienti». Dal report del Nuffield Trust è stato evidenziato un crescente consenso tra chi è al governo e gli operatori sanitari sul fatto che la farmacia può avere un ruolo più ampio di quello attuale nel settore sanitario e sociale. Il ruolo dei farmacisti come caregivers ha fatto progressi in materia di cure urgenti e di emergenza, sanità pubblica e medicina generale. Ma sono stati fatti pochi progressi per quanto riguarda lo spostamento di fondi a sostegno dell’ambizione di quei farmacisti che forniscono servizi di assistenza. Il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati dal Nhs nel Five Year Forward View, pubblicato nel mese di ottobre 2014, si tradurrebbe in una prospettiva “desolante” per il ruolo della farmacia nella comunità. Come conclusione del rapporto, il Nuffield Trust chiede modifiche ai modelli nazionali di finanziamento per consentire ai farmacisti di adottare questo ruolo di caregivers. Ciò potrebbe essere fatto attraverso particolari contratti con lo Stato e/o nuovi meccanismi di pagamento che saranno introdotti per sostenere il Five Year Forward View.
11 febbraio 2015
Primo piano Intervista
Nel cuore di Expo, le sfide dei farmacisti «La nostra professione», ci spiega Andrea Mandelli, «può conoscere uno sviluppo enorme se la categoria saprà cogliere le opportunità per trasferire le proprie competenze in campi diversi da quelli tradizionali». Se ne discuterà a FarmacistaPiù, a Milano, nei giorni dell’attesissima Esposizione universale
M
ancano poco meno di tre mesi all’inaugurazione di Expo 2015: Milano è un grande cantiere, sta cambiando pelle, le aspettative sono
enormi. L’esposizione universale si svolgerà su un’area di 1,1 milioni di metri quadri, con più di 140 Paesi e organizzazioni internazionali coinvolti e oltre 20 milioni di visitatori attesi. Otto
di laura benfenati
giorni dopo l’apertura di Expo 2015, Fofi dà appuntamento ai farmacisti proprio a Milano, alla seconda edizione di FarmacistaPiù. Un’occasione straordinaria di arricchimento professionale e non solo. Ne parliamo con il presidente della Federazione degli Ordini, Andrea Mandelli. La prima edizione di FarmacistaPiù, organizzata in tre mesi, è stata ricchissima di contenuti. Cosa caratterizzerà la nuova edizione, nella sua Milano, durante l’Expo? Innanzitutto la soddisfazione di festeggiare il successo della prima edizione in concomitanza con un evento importantissimo per il Paese come l’Expo, un simbolo perfetto della volontà della nostra professione di essere centrale nella vita della società, di continuare a operare nella collettività e per la collettività. Naturalmente i temi di Expo sono centrali anche per la professione: uno dei principali fenomeni patologici legati alla scorretta alimentazione - l’obesità - si stima induca dal 2 al 7 per cento della spesa sanitaria totale nei Paesi industrializzati. Una quota enorme e, soprattutto, prevenibile. L’obesità però non è l’unico aspetto; è ormai provato come alcuni alimenti e prodotti di origine alimentare abbiano un ruolo importante non solo nel mantenimento del benessere ma anche nella prevenzione e nel trattamento di patologie gravi quanto diffuse. Per tutti questi aspetti l’opera del farmacista, di guida del 12 febbraio 2015
Primo piano Intervista
cittadino e di supporto all’attività del medico è
cioè che nella sanità si investe sempre meno.
fondamentale così come il settore che ruota
E inevitabilmente diminuiscono le prestazioni
attorno all’alimentazione può essere un ambi-
ai cittadini e la remunerazione di chi le eroga. E
to in cui le competenze del farmacista possono
questo vale per tutti, compresi i farmacisti che
trovare un approdo occupazionale.
operano nella farmacia di comunità e quelli che
operano nel Servizio sanitario. Quindi è inutile
Innovazione, diabete e automonitorag-
FarmacistaPiù non è una fiera ma una mani-
nasconderselo: anche la nostra professione
gio, dolore, nutrizione, cosmesi sono
festazione culturale in cui la professione è al
sta subendo gli effetti di questa situazione co-
solo alcune delle tematiche attorno a cui
centro del dibattito e sarà messa in evidenza
me mai era successo prima. In questo scenario,
si svilupperanno i percorsi di specializ-
l’importanza della specializzazione sia dei far-
però, ci sono due elementi da ascrivere all’at-
zazione- strutturati con ricerche ad hoc,
macisti sia della farmacia. Come immagina il
tivo per il nostro settore: non si sono registrati
dibattiti e pubblicazioni specifiche - che
futuro della categoria?
nuovi interventi legislativi estemporanei e in
saranno al centro della seconda edizio-
Il futuro della categoria è la professione, e non è
più occasioni si sono aperti spazi per provvedi-
ne di FarmacistaPiù. L’assise annuale dei
un gioco di parole. Per molto tempo, da quando
menti che possono davvero far crescere il ruolo
farmacisti, in tutte le sue componenti,
è nato il medicinale industriale, la nostra opera
della professione. L’Ocse, nel confermare che il
voluta dalla Fondazione Cannavò, con
è rimasta nascosta dal farmaco, per usare un
nostro Sistema sanitario tiene malgrado i tagli
il patrocinio della Fofi, è organizzata da
altro linguaggio, il prodotto ha oscurato il ser-
e la crisi, ha fatto presente che ancora siamo in
Edra-Lswr e si terrà a Milano, presso
vizio. Oggi però non può essere più così per
ritardo sul fronte della prevenzione e della ge-
Fieramilanocity, dall’8 al 10 maggio.
molte ragioni che vanno dall’insostenibilità eco-
stione sul territorio delle patologie croniche: è
Tante sono le associazioni di categoria
nomica del ruolo di mera dispensazione, pe-
questa la via che si apre al farmacista.
coinvolte, ognuna con il suo bagaglio
I percorsi della SpecializzazionE
di esperienze, il suo punto di vista sulla
raltro contendibile da altri soggetti, all’evidenza del fatto che anche il miglior farmaco disponi-
Come procede il progetto Fofi I-Mur?
professione: Assofarm, Fenagifar, Si-
bile non è efficace se non accompagnato da
Bene. Mentre stiamo parlando, lo studio rando-
fo, Sifac, Sifap, Federazione nazionale
un’opera professionale attenta e costante, che
mizzato è entrato nella terza fase e stiamo se-
parafarmacie, Conasfa, Fiafant, Asso-
va dall’educazione del paziente all’impiego dei
guendo puntualmente la tabella di marcia. Per
ciazione farmaceutici dell’industria, As-
medicinali alla farmacovigilanza, dal suppor-
inciso, pur in assenza di una interim analysis,
sociazione farmacisti volontari, Banco
to all’aderenza alla terapia alla prevenzione del
si stanno confermando i dati che erano emersi
farmaceutico, Federfarmaco, Federfar-
rischio clinico legato al farmaco. È anche una
dallo studio pilota, per esempio l’elevata quo-
ma Servizi, Accademia Italiana di Storia
professione che può conoscere uno sviluppo
ta di pazienti che non aderiscono alla terapia
della Farmacia, Movimento nazionale
enorme se sapremo cogliere le opportunità che
e l’ottima accoglienza che i pazienti riservano
liberi farmacisti. All’interno di Farmaci-
si offrono per trasferire le nostre competenze in
a questo intervento del farmacista a supporto
staPiù, attenzione anche ai più giovani: il
campi diversi da quelli tradizionali.
delle indicazioni del medico. Proprio in questi
comitato scientifico ha infatti indetto un
giorni Andrea Manfrin, il principal investigator,
concorso per la selezione delle migliori
Un bilancio, per la categoria, dell’anno appena
mi segnalava che alcuni farmacisti coinvol-
tesi universitarie che affrontano in modo
concluso.
ti nella sperimentazione riportano casi in cui
innovativo le tematiche d’attualità all’in-
Difficile farlo nei tempi di un’intervista, non fos-
il medico curante, allertato della presenza di
terno di Farmacoterapia, Nutrizione e
se altro che per il fatto che il Paese versava e
alcune criticità, è intervenuto per modificare il
nutraceutica, Marketing e gestione della
versa in un profondo stato di crisi e che per ora
trattamento o intensificare il monitoraggio. È
farmacia. Tutte le informazioni sull’e-
non si osserva un’inversione di tendenza, né
una soddisfazione che va ad affiancarsi a quel-
vento sul sito www.farmacistapiu.it.
la proposta di misure adeguate al momento.
le ottenute anche da questa fase del progetto
Una crisi che si è pesantemente avvertita an-
in seno alla comunità scientifica. Lo studio, per
che nel settore sanitario e, di conseguenza, nel
esempio, è stato iscritto nel registro Isrctn, ri-
comparto farmaceutico. Del resto, non è ne-
conosciuto dall’Oms e dall’International Com-
cessario produrre un rosario di cifre: in termini
mittee of Medical Journal Editors: è la prima
La risposta si riallaccia in parte all’iniziativa del
relativi sul Pil la spesa sanitaria non cresce pur
volta per uno studio condotto nella farmacia di
progetto I-Mur, perché sulla scorta dell’espe-
aumentando la domanda di assistenza - sot-
comunità italiana.
rienza degli Ordini della Lombardia intendiamo
to la spinta di diversi fattori, a cominciare dalla
fare partecipe il maggior numero possibile di
cronicità - e pur diminuendo il valore assoluto
Nell’ambito della formazione della categoria,
colleghi delle conoscenze utilizzate e svilup-
del Pil stesso, e questo significa una sola cosa,
quali iniziative Fofi ha in cantiere per il 2015?
pate nel corso del progetto. Su un altro fronte,
13 febbraio 2015
Primo piano Intervista
formazione alle quali hanno partecipato oltre
occorre essere chiari: c’è un dato oggettivo alla
90.000 colleghi. A ciò si possono aggiungere i
base di questo rallentamento. La Legge infatti
corsi della Fofi dal 2009 (rischio clinico, farma-
prevede che i nuovi servizi possano essere at-
cista di dipartimento con Sifo, integratori e do-
tivati a carico del pubblico purché a saldi di spe-
ping, il farmacista per l’aderenza terapeutica):
sa invariati, e oggi il finanziamento della sanità
55 ore e 30.000 partecipanti.
è nella situazione che abbiamo detto e anche lo stesso rinnovo della Convenzione ne paga le
A che punto sono le graduatorie dei concorsi?
conseguenze. Poi, è vero, ci sono casi in cui la
Complessivamente avete i dati su quanti far-
singola Regione era già partita con nuovi assetti
macisti troveranno una nuova occupazione
dell’assistenza territoriale nei quali la farmacia
con questa discussa manovra del Governo
di comunità non era considerata, a volte an-
Monti?
che per inerzie locali della categoria. La chiave
È noto che le procedure previste dalla Leg-
a mio avviso è che occorre dimostrare, come è
ge sono state espletate in tutte le Regioni e
stato fatto nel Nord America o in Australia - la
questo non è un risultato da sottovalutare, al
Gran Bretagna è un caso in parte differente -
quale la Federazione ha dato un apporto non
che l’investimento sulla farmacia ha un elevato
trascurabile. A oggi le Regioni che hanno però
ritorno anche economico, ed è proprio quello
pubblicato la graduatorie sono Piemonte, Li-
che intende dimostrare con dati italiani la terza
guria, Toscana e Lazio, il che fa un totale di 641
fase della nostra sperimentazione. Infine, un
sedi, mentre le altre sono in via di pubblicazione.
appunto generale: la farmacia dei servizi non
Difficile dire quanti farmacisti troveranno occu-
si può riassumere in un singolo prodotto che si
pazione: in base ai bandi regionali, le nuove sedi
mette sul bancone e si dispensa a chi entra, è
sono 2.600 circa e sarebbe semplice ma non
invece un approccio completamente differente
corretto applicare a questo numero un molti-
all’attività professionale ed è per questo che
plicatore di 2 o 2,5. Bisogna considerare, infatti,
ritengo vada cercata qui la risposta alla crisi oc-
anche i casi - non pochi - di chi ha partecipato
cupazionale. Non sono cambiamenti semplici e
in associazione. I conti li faremo alla fine. Anche
rapidi, per quanto siano inevitabili se non voglia-
da questo aspetto emerge come la nostra op-
mo la marginalizzazione del servizio farmaceu-
tenendo presente che questo è - in forza di
posizione a queste modalità concorsuali non
tico. Anche a questo proposito mi richiamo alle
Expo 2015 - l’anno dell’alimentazione, svilup-
fosse dovuta a un pregiudizio ma all’effettiva
osservazioni dell’Ocse: è inevitabile che anche
peremo questo aspetto sia in termini di edu-
farraginosità del meccanismo messo in opera.
l’Italia investa sulla ristrutturazione dell’assi-
cazione sanitaria - e quindi di prevenzione
stenza territoriale e i farmacisti devono essere
- sia in termini di nutraceutica. Infine indica-
In un recente comunicato lei ha parlato della
presenti all’appuntamento armati di progettua-
zioni importanti ci verranno anche dall’iniziati-
necessità di un nuovo modello per favorire
lità e di dati per supportarle. Del resto anche le
va di Farmalavoro, il nuovo portale intelligente
l’occupazione dei farmacisti, quello della
ultime notizie degli incontri tra i rappresentan-
promosso dalla Federazione dedicato a far
farmacia dei servizi. Sono molti anni che se
ti delle Regioni e il Ministero della salute, che
incontrare domanda e offerta di lavoro rivolta
ne parla ma la farmacia dei servizi non sem-
vertono anche sull’aggiustamento della Legge
ai farmacisti. In questo spazio vogliamo ven-
bra decollare. Cosa potrà invertire questa
69/2009 così da favorirne l’applicazione, mo-
gano messe a fuoco anche le competenze e
tendenza?
strano che la situazione si sta sbloccando.
le conoscenze specialistiche che il mondo del
Molti anni? Può essere ma vorrei ricordare che
lavoro richiede al farmacista, in particolare se
quella culminata nella legge sulla farmacia dei
E sul Pht? Il ritorno dei farmaci innovativi in
vuole andare a ricoprire funzioni e ruoli inediti
servizi è una delle poche - anzi pochissime -
farmacia sembra ancora molto lontano.
per quanto connaturati alla sua formazione di
riforme che nel nostro Paese sono giunte a
La Federazione sta affrontando il tema nei suoi
base. Da questi dati vogliamo trarre indicazioni
compimento, completa di decreti applicativi e
molteplici aspetti e una commissione Feder-
per calibrare l’offerta formativa federale. Non
anche di due documenti di consenso, elabora-
farma-Sifo ha lavorato per mettere a punto una
c’è dunque una singola iniziativa, ma lo svilup-
ti in seno al Ministero della Salute per iniziativa
lista dei farmaci che, per le loro caratteristiche,
po mirato del lavoro svolto finora: dal 2008 la
della Federazione. Poi, è vero, il tutto ha incon-
sono passibili della dispensazione sul territorio;
Fondazione Cannavò ha messo a disposizione
trato una forte resistenza nel calare nelle realtà
almeno una Regione, poi, la Lombardia, ha da-
di tutti i colleghi, gratuitamente, oltre 160 ore di
dei servizi sanitari regionali questo modello. Qui
to attuazione concreta alla Legge non solo con
14 febbraio 2015
Primo piano Intervista
lo strumento della distribuzione per conto, ma
un suo commento dopo le recenti dichiarazio-
tempi dell’elezione del presidente Leopar-
anche con il ritorno al canale convenzionale per
ni di Raffaele Cantone che rimanda alla Giun-
di al Parlamento europeo, si è operata una
alcune tipologie.
ta delle elezioni del Senato la decisione sulla
netta distinzione tra i due aspetti, applicando
questione.
quanto prevede la Legge 165 del 2001. Non mi
Pensa che i venti di liberalizzazione che sof-
In questi mesi successivi alla prima delibera
sembra si possa o si debba aggiungere altro,
fiano dal Ministero dello Sviluppo economico
dell’Anac ho sempre ritenuto corretto non
anche perché tutto questo era noto ai costi-
non riguarderanno a giugno le farmacie, come
intervenire su questo tema, anche quando si
tuzionalisti improvvisati di cui sopra.
ha di recente sottolineato il sottosegretario al
sono esercitati ad libitum alcuni costituziona-
Mise al nostro Farmacista 33?
listi e cultori della materia più o meno improv-
Un’ultima domanda: due priorità che i farmacisti, a
Questa è l’opinione di un importante espo-
visati. L’ho fatto perché ero parte in causa e
suo parere, dovrebbero avere nel 2015.
nente del Governo e non ci sono motivi per
perché - vorrei ricordare - la mia elezione e
Sul piano soggettivo, per così dire, la prima è
dubitarne. La logica peraltro induce a doman-
quella degli altri colleghi senatori nelle stes-
riprendere in mano e rafforzare il proprio ruolo
darsi quale altra liberalizzazione resterebbe da
se condizioni era già stata vagliata positiva-
di specialista del farmaco e di riferimento del
compiere, a meno che non si intenda sradicare
mente dalla Giunta delle elezioni. Di fronte
cittadino, perché il momento critico ci rende
il servizio farmaceutico come lo conosciamo -
alla confusione creatasi, ho ritenuto giusto,
ancora più indispensabili alla fascia più fragile
che ha sempre ben figurato anche nei confronti
come unico mio atto, richiedere ufficialmen-
della popolazione. La seconda è non cedere al
internazionali - e tornare mestamente all’era
te al dottor Cantone un chiarimento sulla
pessimismo e alla rassegnazione, perché mai
Crispi. Come si pensa, in quel caso, di ancorare
sua stessa delibera, ed è in seguito a questa
come oggi abbiamo la possibilità di un cambia-
l’assistenza al territorio se si frantuma l’unica
richiesta che sono venute non una ma due
mento importante. Ma dipende, e molto, anche
rete di presidi sanitari realmente capillare pre-
delibere successive con i chiarimenti cui lei fa
da noi. Come categoria, come professione,
sente nel Paese?
riferimento. Un conto sono le cariche eletti-
dobbiamo puntare a ottenere il rinnovo della
ve, un altro quelle amministrative e gestionali
Convenzione e l’avvio della farmacia dei servizi
La questione dell’incompatibilità tra la carica
per le quali la Legge sancisce direttamente
che, visto anche l’intervento delle Regioni di cui
al vertice della Fofi e il mandato parlamentare:
l’incompatibilità. Nella Federazione, fin dai
si diceva, sembra essere a una svolta.
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Primo piano Mercato
La tenuta del sistema Dal consuntivo 2014 emerge una sostanziale stabilità della farmacia italiana in termini di giro d’affari. E il generico guadagna quote di mercato di Viki Nellas, New Line Ricerche di Mercato
L’
analisi di fine anno conferma un
riduzione dei consumi e della spesa pubbli-
fatturato complessivo della farmacia con-
primo aspetto non trascurabile:
ca, e dal fenomeno importante delle scaden-
tinua a essere legato per il 61 per cento alle
l’identità della farmacia rimane
ze brevettuali, che ha obbligato il farmacista
vendite del farmaco su prescrizione.
la stessa nel tempo, indipen-
a rivedere le strategie di gestione per recu-
I dati di consuntivo 2014, elaborati da New
dentemente dagli attacchi della
perare i margini persi sul fronte della ricetta.
Line Ricerche di Mercato, mostrano che
Il peso del farmaco rimane stabile e il
l’anno appena concluso, così come il 2013, è
crisi economica, che hanno portato a una
17 febbraio 2015
Primo piano Mercato
stato caratterizzato, nel suo complesso, da una sostanziale stabilità in termini sia di fatturato globale sia di volumi di vendita. Il giro d’affari complessivo annuo della farmacia media si assesta su un valore di 1,579 milioni di euro con un trend del +0,2 per cento, a fronte di un trend a volumi del +1,3.
L’ambito del farmaco su prescrizione registra nell’anno una sostanziale stabilità, caratterizzata, nel dettaglio, da un lievissimo calo a fatturato (-1,1 per cento)e da una leggerissima crescita a volumi (+1): fatto, quest’ultimo, che indica, in generale, una maggiore domanda
Non si registrano variazioni di rilievo neppure nel numero degli ingressi, a indicare una domanda costante, anche in termini di afflusso. Gli scontrini medi mensili hanno infatti regi-
dell’assestamento nella dinamica delle sca-
peso del generico sul totale farmaco etico
strato un -1,5 per cento rispetto al 2013 così
denze brevettuali.
continua infatti a crescere, nel 2014 il farma-
come il numero di ingressi medi giornalieri.
Il farmaco non mutuabile segue a valori lo
co unbranded ha conquistato quasi un punto
stesso andamento di quello mutuabile, regi-
percentuale in più rispetto al 2013 a scapito
Le dinamiche nei principali comparti: l’etico
strando un -1,9 per cento, mentre i volumi di
del farmaco branded.
vendita calano leggermente (-2,2).
Il contributo del generico è sicuramente mol-
L’ambito del farmaco su prescrizione regi-
A questo punto è interessante analizzare in
to importante per i risultati della farmacia ma
stra nell’anno una sostanziale stabilità, ca-
dettaglio l’andamento del generico nel suo
l’incremento di circa 9.500 euro medi annui
ratterizzata, nel dettaglio, da un lievissimo
complesso: nel 2014 il fatturato è cresciuto
non è ancora in grado di controbilanciare la
calo a fatturato (-1,1 per cento) e da una
del 7,8 per cento mentre i volumi di vendita
perdita a valore del farmaco branded, mu-
leggerissima crescita a volumi (+1,7); fat-
del 6,7. Risultati certamente positivi, anche
tuabile e non. Anche la lieve crescita di do-
to, quest’ultimo, che indica, in generale, una
se inferiori rispetto a quelli registrati nei due
manda di farmaco etico, registrata nell’anno,
maggiore domanda.
anni passati (+12,4 per cento come fattura-
è stata principalmente assorbita dal ge-
Nell’ambito dell’etico, i farmaci mutuabili
to e +14,9 a pezzi nel 2013 rispetto al 2012 e
nerico, come si evince dal trend a volumi e
rimangono essenzialmente stabili a volu-
+15,8 a valori e +18 a volumi nel 2012 rispet-
dall’aumento della quota di mercato.
mi (+0,8 per cento) e perdono invece il 2,5
to al 2011). Questo andamento riflette natu-
in termini di fatturato; il che si traduce in un
ralmente le dinamiche legate alle scadenze
Il commerciale
minore fatturato annuo di circa 17.000 euro
brevettuali che erano state più numerose e
L’analisi dei dati di consuntivo prosegue ora
medi per farmacia. Questa perdita di valore,
importanti nel passato.
con una panoramica sull’ambito commercia-
associata alla diffusione del farmaco gene-
A fronte di questo si registra, però, un ulterio-
le che, nel suo complesso, ha registrato un
rico, è stata minore che nel 2013 a causa
re guadagno in termini di quota di mercato: il
+2,2 per cento a valori e un +0,7 a volumi.
Giro d’affari della farmacia media italiana 2014 Fatturato (euro)
Δ% valore
quota %
Δ% pezzi
1.579.480
+0,2%
100,0%
+1,3%
962.730
-1,1%
61,0%
+1,7%
MUTUABILE
661.280
-2,5%
41,9%
+0,8%
NON MUTUABILE
169.040
-1,9%
10,7%
-2,2%
GENERICO
132.420
+7,8%
8,4%
+6,7%
616.750
+2,2%
39,0%
+0,7%
SOP
38.870
-1,2%
2,5%
-3,8%
OTC
99.470
+1,3%
6,3%
-2,6%
478.430
+2,7%
30,3%
+2,2%
GLOBALE ETICO
COMMERCIALE
PARAFARMACO
Fonte: Campione New Line rappresentativo della popolazione delle farmacie italiane, gennaio-dicembre 2014
18 febbraio 2015
Tabella 1
Primo piano Mercato
19 febbraio 2015
Primo piano Mercato
Un primo sguardo, quindi, a cosa è accaduto nell’anno nel mercato di Sop e Otc. Anche qui
In particolare si osservano buoni trend per i prodotti per i dolori articolari e muscolari a uso topico, per gli antinfiammatori e antireumatici, per gli antidiarroici e antimicrobici intestinali, per gli antimicotici dermatologici e per i rinologici
si osserva una relativa stabilità a fatturato, con i Sop che registrano un -1,2 per cento e gli Otc un +1,3, e una leggera perdita a volumi (-3,8 per i Sop e -2,6 per gli Otc). L’analisi dettagliata dei principali gruppi terapeutici (che rappresentano il 68 per cento del valore complessivo del mercato dei prodotti di autocura) mostra invece, a fatturato, diversi segni positivi. In particolare si osservano
Classifica gruppi terapeutici Sop/Otc per fatturato realizzato nella farmacia media italiana 2014 Azienda
Fatturato (euro)
TOTALE SOP/OTC
Δ% valore
quota %
138.340
+0,6%
100,0%
ANALGESICI, ANTIPIRETICI [es. Aspirina, Tachipirina]
13.950
-0,2%
10,1%
DOLORI ARTIC. E MUSC. TOPICI [es. Muscoril, Liotontrauma]
12.280
+7,0%
8,9%
TOSSE E MALATTIE RAFFREDDAM. [es. Lisomucil Tosse]
11.970
-5,3%
8,6%
ANTIINFIAMMATORI, ANTIREUMATICI [es. Moment]
11.020
+6,9%
8,0%
LASSATIVI [es. Citrato S.Pellegrino, Osmolac]
9.170
-4,0%
6,6%
ANTIDIARROICI, ANTIMICR. INTEST. [es. Enterogermina]
9.100
+8,7%
6,6%
VASOPROTETTORI [es. Essaven Gel, Tegens]
8.600
-0,7%
6,2%
STOMATOLOGICI [es. Tantum Verde, Froben]
6.770
+0,5%
4,9%
RINOLOGICI [es. Deltarinolo, Lisoflu]
6.720
+3,1%
4,9%
ANTIMICOTICI DERMATOLOGICI [es. Canesten, Pevaryl]
5.400
+7,7%
3,9%
Fonte: Campione New Line rappresentativo della popolazione delle farmacie italiane, gennaio-dicembre 2014
Tabella2
Giro d’affari parafarmaco 2014 Fatturato (euro)
Δ% valore
quota %
Δ% pezzi
PARAFARMACO
478.430
+2,7%
100,0%
+2,2%
ALIMENTI E DIETETICI
155.830
+5,9%
32,6%
+2,2%
SANITARI
141.160
-0,3%
29,5%
+1,8%
DERMOCOSMESI
75.850
+0,9%
15,9%
+2,3%
IGIENE
51.890
+1,3%
10,8%
+2,8%
FITOTERAPIA
17.200
+8,5%
3,6%
+6,1%
OMEOPATIA
16.930
+0,5%
3,5%
-1,9%
VETERINARIA
18.340
+9,2%
3,8%
+7,5%
1.360
-1,2%
0,3%
-3,2%
ALTRO
Fonte: Campione New Line rappresentativo della popolazione delle farmacie italiane, gennaio - dicembre 2014
20 febbraio 2015
Tabella 3
Primo piano Mercato
formulazione effervescente e tamponata per l’osteoporosi Euro 15,37
Abiogen Pharma S.p.A. - Materiale promozionale depositato presso AIFA in data 24/ 07/ 2014
Binosto alendronato 70 mg 4 compresse effervescenti
prezzo di riferimento
Clas s e A Nota 79 - RR
21 febbraio 2015
Primo piano Mercato
buoni trend per i prodotti per i dolori articola-
fitoterapia e nei prodotti veterinari, mentre i re-
ri e muscolari a uso topico, per gli antinfiam-
stanti mercati registrano performance stabili.
matori e antireumatici, per gli antidiarroici e
I risultati che emergono dal consuntivo 2014
antimicrobici intestinali, per gli antimicotici
mostrano, quindi, una farmacia che non mu-
dermatologici e per i rinologici. Stabilità in-
ta la sua principale vocazione, continuando a
elaborazioni e dati a cura di new line ricerche di mercato
vece per i prodotti che si collocano in cima
essere destinataria di una forte domanda di
I dati riportati nell’articolo si riferiscono
alla graduatoria a fatturato, gli analgesici e
salute da parte dei cittadini/pazienti. I risultati
alle vendite rilevate su un campione di
antipiretici, e a seguire per i vasoprotettori
sono essenzialmente stabili in ambito etico e
5.000 farmacie, statisticamente rap-
e gli stomatologici. Segni negativi, anche se
nei prodotti di autocura. Ancora una volta le
presentativo del mercato italiano. I va-
contenuti, per i prodotti per la tosse e le ma-
principali possibilità di crescita e di recupero
lori nelle tabelle e nei grafici indicano la
lattie da raffreddamento e per i lassativi.
di marginalità sembrano intravedersi nell’area
vendita media ponderata per farmacia.
In ambito commerciale un ruolo importante
dell’extrafarmaco, dove le scelte strategiche
La suddivisione nelle principali cate-
è giocato dal parafarmaco, che rappresenta
del farmacista e le sue competenze sono si-
gorie del farmaco e del parafarmaco
nel suo complesso il 30 per cento del fat-
curamente molto importanti.
è realizzata a partire dalla Banca Dati
turato medio annuo della farmacia e che
Nel prossimo numero andremo pertanto a
Federfarma e perfezionata attraverso
nell’anno si è mantenuto in crescita sia a va-
indagare i risultati del parafarmaco e le spe-
uno studio continuo mirato alla costru-
lore (+2,7 per cento) sia a volumi (+2,2).
cificità delle categorie e dei prodotti che ap-
zione di mercati omogenei per area te-
Un veloce sguardo ai singoli mercati rive-
partengono a questa area.
rapeutica e per bisogni di consumo.
la un buon trend negli alimenti dietetici, nella
(Continua) 22 febbraio 2015
Primo piano Mercato
Problemi articolari?
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Primo piano Comunicazione
visivamente, trasmette un senso di serenità, linearità e pulizia, e soprattutto permette ai nostri occhi di identificare velocemente dove ci troviamo e se ci sono cose di nostro interesse, permettendoci così di risparmiare tempo. Al contrario, la confusione e il disordine sono un deterrente all’acquisto e a volte vengono interpretati come una spia di disservizio o di incompetenza. Uscite dalla vostra farmacia e pensate a voi come clienti di un altro punto vendita, a come giudicate l’esposizione. Bene, indossate quelle stesse lenti da consumatori e ora entrate nella vostra farmacia e giudicate i vostri scaffali e la vostra esposizione. Con quelle lenti osserviamo una farmacia come un luogo ordinato, con un’esposizione curata nei minimi dettagli: perché in quel modo può conquistare i consumatori, invogliarli ad acquistare e, soprattutto, a ritornare. Far sì che il cliente possa individuare facilmente i prodotti e i settori merceologici genera soddisfazione e di conseguenza aumenta le vendite: i prodotti si vedono, si trovano, si identificano e quindi il cliente compra più soddisfatto e in modo autonomo, fattore che può permettere di dedicare
Lo scaffale racconta di voi La cosa giusta, al posto giusto, al momento giusto. Quale migliore definizione di ordine? E quale frase più calzante, immaginando come dovrebbe essere l’esposizione in una farmacia?
la squadra anche ad attività diverse o a lavorare meglio sul consiglio. Condiviso che un ambiente ordinato comunica professionalità ed efficienza, oltre a fidelizzare il pubblico e incrementare le vendite, va però detto che si tratta del primo passo: sta poi al farmacista mantenere la sistemazione curata, interpretando il reparto e lo scaffale in modo adeguato, sulla base di variabili diverse. Ho visto molti planogrammi perfetti “uccisi” dal disordine e dalla mancanza di “manutenzione” degli scaffali, quanto lavoro buttato via.
ESPORRE PER IL CLIENTE Poniamo un presupposto fondamentale: l’e-
di Sara Langhetti, Shackleton Consulting
O
sposizione dev’essere sempre al servizio del cliente così da favorire il processo d’acquisto. I clienti vanno messi nella condizione di identi-
rdine vuol dire la cosa giusta
privato, tra le mura domestiche o nel nostro
ficare velocemente e chiaramente prodotti e
al posto giusto e al momento
ufficio, e per quanto in questi luoghi riservati
settori merceologici. Non bisogna infatti com-
giusto. Sono i confini a determi-
possiamo affermare di convivere serenamen-
mettere l’errore di sovraccaricare l’esposizione
nare quali sono le cose, i luoghi
te con il disordine, dobbiamo ammettere con
con una quantità eccessiva di merce o con sup-
e i momenti giusti” (Z. Bauman).
onestà e lucidità che all’esterno andiamo alla
porti di comunicazione ed espositori, perché il
Per quanto possiamo essere disordinati in
ricerca di luoghi ordinati. Perché l’ordine è bello
risultato somiglierebbe a un bazar dove regna la
24 febbraio 2015
Primo piano Comunicazione
confusione e risulta persino difficile individuare
con bambini: sarà opportuno sviluppare il re-
È importantissimo selezionare prodotti in cui si
le varie categorie merceologiche.
parto paido, senza dimenticare però il reparto
crede, che si conoscono a fondo e di cui ci si fida,
Gli scaffali devono invece proporre un’offerta di
dermocosmesi, per dedicare uno spazio alle
che quindi siano in grado di rappresentare cor-
prodotti adeguata e valorizzare l’assortimento
mamme. Bisogna infatti tenere a mente che è
rettamente la filosofia aziendale. Ricordate che
prescelto. E sulla scelta dobbiamo aprire una
bene avere più scelte così da poter soddisfa-
la farmacia è un punto vendita specializzato e, in
parentesi: comunicare l’offerta significa infatti
re un ampio numero di clienti, con le relative
quanto tale, il titolare seleziona i prodotti dispo-
aver già determinato cosa comunicare e, a se-
preferenze, ma vanno curate anche le strade
nibili sul mercato per i propri clienti e si fa garante
guire, scegliere come farlo.
di business potenziale. Altro aspetto fonda-
della scelta effettuata e proposta.
Definire “cosa” significa scegliere l’assorti-
mentale è la scelta dell’identità. Oltre ai pro-
Il passaggio successivo è il come: come espor-
mento e qui entrano in campo professionalità
dotti indispensabili infatti, i cosidetti leader di
re? In farmacia ci sono mediamente 2.000
e scelte strategiche della farmacia. Parliamo di
mercato che guidano la scelta, esistono i pro-
referenze in più di quelle necessarie. Per sele-
scelte qualitative e quantitative. L’assortimen-
dotti da selezionare sulla base della propria
zionare quelle da esporre si può pensare di isti-
to infatti, è una leva cruciale per conquistare
filosofia e della propria strategia. Quelli sono
tuire un comitato interno alla farmacia guidato
il consumatore, perché il suo sogno è quello
il biglietto da visita della farmacia.
dal titolare che, sulla base del progetto di svilup-
di trovare con facilità tutto quello che cerca,
È dal primo articolo che parliamo di scelte, e non
po e raggiungimento obiettivi annuali, scelga in
quindi la forza di un assortimento riuscito è la
sarà diverso questa volta. Se vogliamo che gli
base a competenza, professionalità, stagionali-
capacità di soddisfare le esigenze della clien-
scaffali comunichino non possiamo pensare
tà e così via. Siete dei professionisti in chimica,
tela e offrire una scelta più adeguata possibile.
di esporre tutto, anche perché se volessimo
è bello vedere e osservare, quando facciamo
Bisogna però fare i conti con lo spazio a dispo-
esporre tutto dovremmo avere una farmacia
consulenza, farmacisti che parlano e agiscono
sizione. Un bel problema assortire un punto
con una superficie da campo da calcio. Non
“tecnicamente”.
vendita: significa disporre insieme più cose di
abbiate paura di togliere qualcosa, la comunica-
Quindi comunicate il vostro assortimento e fa-
uno stesso genere, ma con caratteristiche differenti, secondo un criterio variabile. Il sogno di ogni consumatore è trovare tutto quello che cerca, quando lo cerca, ma diciamolo, è impossibile. Sappiamo che una farmacia media tratta decine di migliaia di referenze all’anno, se si
Guardando al mondo retail fuori farmacia, possiamo notare che il numero di referenze per metro quadrato è decisamente diminuito
dovesse averle tutte a disposizione sempre servirebbe uno stadio per magazzino. Quindi, come si può offrire al cliente quello che sta cercando, nel momento in cui lo sta
zione anche in questo caso vi può aiutare. Ero
telo in modo chiaro, diretto e semplice. Per far sì
cercando? È una questione di scelte, strate-
qualche giorno fa in una libreria di Bologna e su
che tutto l’assortimento venga visto e ricono-
giche e tattiche.
uno scaffale ho visto un cartello che potrebbe
sciuto dai clienti, è fondamentale non scordare
Partiamo dalla considerazione base e cioè che
fare al caso vostro: «Non trovi il libro che stavi
che va proposto e promosso: in maniera ciclica,
l’assortimento ha due dimensioni spaziali: am-
cercando? I librai sono a tua disposizione per
vanno evidenziati i vari prodotti dei reparti, a
piezza e profondità. L’ampiezza soddisfa un
qualsiasi informazione».
rotazione, così da tenere alta l’attenzione della
certo numero di esigenze, mentre la profondità
Per restare in tema di scelte, è di questi giorni la
clientela e incentivarla all’acquisto. Per indivi-
stabilisce il numero di alternative interne all’esi-
notizia che Lidl in Svizzera ha deciso di toglie-
duare i reparti, oltre ai crowner, potete inserire
genza. Quante più alternative si offrono su quel
re dagli scaffali davanti alle casse merendine e
separatori e vele, magari personalizzabili per
bisogno, tanto più profondo è l’assortimento.
snack e sostituirli con qualcosa di più salutare,
segnalare messaggi ad hoc. Tutto dev’esse-
Quali sono i criteri per determinare il giusto as-
come frutta fresca e secca, succhi di frutta e bi-
re facilmente modificabile, per esempio per
sortimento? Per esempio, sulla base delle esi-
scotti d’avena. Esperimento già fatto da Tesco
necessità stagionali mettendo in evidenza
genze a cui s’intende dare risposta in maniera
in Uk. Questa decisione prende vita dopo spe-
d’estate le creme solari e d’inverno i farmaci an-
approfondita oppure a livello di “servizio” per
rimentazioni e ricerche di mercato, a seguito del
tinfluenzali. In generale, attenzione a gestite be-
il proprio bacino d’utenza, compiendo un’at-
quale è emersa una sorprendente approvazio-
ne gli spazi: ricordate che gli scaffali non devono
tenta indagine della clientela effettiva e po-
ne da parte dei clienti. Sarà perché le aziende
essere mai troppo pieni e mai troppo vuoti, per
tenziale, così da selezionare i prodotti corretti.
hanno fatto scelte che magari nel breve posso-
evitare un senso di fastidio nei consumatori.
Immaginiamo il caso di una farmacia in cui la
no penalizzare le vendite di alcuni prodotti, ma
Le farmacie attuali sono spesso strabordan-
clientela è formata principalmente da famiglie
che però trovano riscontro nei clienti?
ti di prodotti e supporti di comunicazione, che
25 febbraio 2015
Primo piano Comunicazione
spesso sono posizionati senza una strategia.
Mi ricollego all’articolo in cui abbiamo parla-
comunicare uno scaffale con il semplice nome
Guardando al mondo retail fuori farmacia, pos-
to del manifesto della Slow Pharmacy. Voglio
della categoria, non cominciate a utilizzare frasi
siamo notare che il numero di referenze per
sottolineare un passaggio importante: «Slow
valoriali, messaggi che facciano leva sui valori
metro quadrato è decisamente diminuito. I di-
Pharmacy è radicata nella nostra competenza
della salute e del benessere?
stributori mostrano, infatti, sempre maggiore
in CHIMICA, che ci rende unici titolati alla dispen-
Così strutturato, lo scaffale può stimolare e
attenzione alla piacevolezza dell’esperienza di
sazione e fornitura del farmaco …». Questo
incrementare il cross selling e contemporane-
acquisto del consumatore (favorita dalla chia-
passaggio mi si è “materializzato” quando ho
amente raccontare di una farmacia che non
rezza e dalla semplicità espositiva) e, in qual-
visto una fotografia della farmacia Santa Cruz
vende solo categorie merceologiche, bensì
che modo, una minore attenzione alle proprie
a Tenerife. Gli scaffali riprendono la tavola pe-
“soluzioni” per i problemi dei suoi clienti. Signi-
esigenze logistiche. Non scordate mai le vostre
riodica degli elementi, con un utilizzo dei colori
fica molto, dimostra attenzione, cura, dedizio-
lenti da consumatori.
che colpiscono l’attenzione del consumatore,
ne, competenza. Si può realizzare esponendo
Sempre, monitorate con cura l’andamento
proprio per richiamare al forte legame fra chimi-
prodotti complementari - dando un corretto
delle attività: è fondamentale per valutare
ca e farmacia. Secondo voi questa esposizione
consiglio - ma si può puntare anche sulla co-
le ricadute di un’azione, dal momento che i
“parla” al consumatore e gli racconta cosa s’in-
municazione. Per esempio, segnalando vicino
clienti e le loro esigenze cambiano, le azien-
tende per componenti chimiche del farmaco,
all’esposizione dei misuratori di pressione che
de propongono di continuo nuovi prodotti e la
cosa voglia dire conoscerle e poterle dispen-
offrite un servizio specifico di controllo e mo-
risposta su un assortimento corretto o meno
sare sulla base della propria professionalità?
nitoraggio delle problematiche di ipertensione
è data proprio dalla risposta della clientela e
Secondo me sì.
oppure comunicando che esistono integratori specifici per il colesterolo. Oppure, comunican-
dalle vendite concretizzate.
LO SCAFFALE NARRANTE
do vicino ai prodotti per raffreddore e influenza
IL RUOLO DEL VISUAL MERCHANDISING
Una delle regole che citiamo spesso in Shac-
che è possibile coadiuvare la cura di raffreddori
kleton è che attraverso il visual merchandising
e allergie con un aerosol.
In questo processo, un ruolo fondamentale è
lo scaffale da muto deve diventare “parlante”:
Bastano pochi e semplici accorgimenti e i vo-
dato alle tecniche di visual merchandising, vale
non semplice espositore quindi, ma mezzo di
stri scaffali possono diventare piccoli “vade-
a dire tutte le azioni volte a permettere la “vi-
comunicazione a uso della farmacia per rivol-
mecum” per i clienti, a disposizione di tutti per
sualizzazione della merce”, operazioni molto
gersi ai suoi consumatori, catturare la loro at-
garantire una corretta informazione e aprire un
più complesse della semplice esposizione dei
tenzione, informarli e formarli su temi diversi
dialogo professionale con i consumatori.
prodotti. Wikipedia parla di “linguaggio com-
e così via. È però tempo di fare un passo in più.
Fate attenzione però ad alcune semplici re-
merciale creativo” e in effetti ci azzecca dato
Impera lo storytelling, no? Allora, lo scaffale de-
gole che sono importanti e devono sempre
che le azioni del visual merchandiser sono volte
ve diventare “narrante”, deve evolversi ancora e
essere seguite:
a curare tutti gli aspetti dell’ambientazione del
arrivare a narrare qualcosa della farmacia, della
◆
bene da vendere: l’esposizione, l’illuminazione,
sua filosofia e dei prodotti che propone.
comunicate e i prodotti esposti, in caso contra-
il posizionamento all’interno del negozio. L’o-
Allo stesso modo l’esposizione e lo scaffa-
rio si rischia di creare confusione nel cliente an-
biettivo è creare un’atmosfera che evochi nel
le possono narrare qualcosa dei prodotti che
ziché aiutarlo nella scelta.
cliente sensazioni piacevoli coinvolgendo tutti i
espongono. Slow Food, antesignana su molti
◆
sensi. Ormai sempre di più si parla di shopping
fronti, parla di “etichette narranti”, una sorta di
tanti: ricordate che il visual parla alla “pancia”
experience anche in farmacia.
contro-etichetta che fornisca informazioni sui
del cliente, quindi deve emozionarlo e stu-
Non è questa la sede per fare un trattato sul
produttori, sulle loro aziende, sulle varietà ve-
pirlo, mentre lo scaffale parla alla “testa” del
visual merchandising, ma ricordiamo che la
getali o le razze animali impiegate, sulle tecniche
cliente e deve avere due obiettivi: aiutare a
presentazione dei prodotti deve curare l’a-
di coltivazione, allevamento e lavorazione, sul
scegliere e contribuire a costruire un’immagi-
spetto estetico, ma anche l’ordine in cui ven-
benessere animale, sui territori di provenienza.
ne di convenienza.
gono disposti: vengono posti ad altezza degli
Non più quindi sterili elenchi di dizioni di leg-
◆
occhi i prodotti che si desidera vengano ac-
ge, ma racconti di territori, processi produttivi,
fali self-service.
quistati maggiormente, i prodotti per bambini
tradizioni.
◆
vengono posti in modo che possano raggiun-
Provate a riflettere: oggi, cosa raccontate nella
organizzato e preciso.
gerli facilmente. L’obiettivo di queste azioni
vostra farmacia dei prodotti che esponete? Co-
Vogliamo creare una Slow Pharmacy che co-
è attirare l’attenzione del consumatore e, a
me spiegate ai clienti perché li avete scelti? Cosa
munichi valori e non “cose”, tenendo sempre
valle del processo messo in atto, aumentare
rivelate di voi e della vostra filosofia per fideliz-
bene a mente l’importanza della coerenza fra
i volumi di vendita.
zare il cliente e conquistarlo? E perché, anziché
visione, strategia e comunicazione.
26 febbraio 2015
Deve esserci corrispondenza fra le esigenze
Illuminazione e cromie sono molto impor-
Ricordate di comunicare il prezzo negli scafGestite e comunicate le promozioni in modo
Primo piano Comunicazione
27 febbraio 2015
Primo piano Medicina
I benefici della pillola La comunità scientifica pone l’accento sui vantaggi della contraccezione ormonale di Stefania Cifani
B
enefici terapeutici oltre che
dubbi e la diffidenza che permangono intorno
possibili conseguenze legate all’assunzione
contraccettivi. E un effetto
a questo argomento.
degli estroprogestinici. Un’indagine campio-
protettivo verso alcuni tumori.
naria condotta dall’Osservatorio nazionale
Sono i risultati che si accom-
IN ITALIA
sulla salute della donna - su 600 donne tra i
pagnano all’uso della pillola
L’Italia è tra i Paesi europei con il minor tasso
18 e i 40 anni - rivela infatti come una su tre
anticoncezionale secondo quanto riportato
di utilizzo di contraccettivi orali, 16,2 per cen-
tema che la pillola sia associata all’insorgenza
da un position paper emesso dalla Società
to. A fronte di una media europea del 21,4
di effetti collaterali di varia natura: trombosi,
italiana di contraccezione (Sic). Obiettivo del
per cento, vi sono poi Paesi come Germania
aumento di peso e ritenzione idrica, riduzione
documento, diffondere un’informazione cor-
e Portogallo dove la pillola anticoncezionale
della fertilità e tumori. Tra i motivi che non fa-
retta sull’impiego, anche a lungo termine,
viene utilizzata mediamente da una donna su
cilitano la diffusione della pillola anticoncezio-
della contraccezione ormonale in base alle
due. Una differenza da attribuire certamen-
nale, indicato da una donna su cinque, spicca
evidenze scientifiche disponibili. Per fugare i
te a ragioni culturali ma anche a timori sulle
inoltre il costo: in Italia a differenza di quanto
28 febbraio 2015
Primo piano Medicina
avviene in molti Paesi europei il farmaco non
e del colon retto. I dati dimostrano che con i
raccomandato, Aifa sconsiglia di effettuare
è rimborsato dal Ssn.
contraccettivi orali il rischio di sviluppare un
cicli di sospensione. Il rischio dipende infine
tumore dell’ovaio diminuisce del 20 per cento
dal tipo di estrogeno e dal suo dosaggio: dati
Impieghi terapeutici
ogni cinque anni di utilizzo e si mantiene per
di laboratorio sulle pillole a base di estradiolo,
Gli estroprogestinici sono la terapia medica
più di trent’anni dalla sospensione.
si riporta nel documento, hanno mostrato un
di riferimento per il trattamento dell’endo-
Nel caso del carcinoma endometriale la pro-
rischio inferiore, anche se mancano confer-
metriosi, malattia tipica dell’età riproduttiva
tezione è proporzionale alla lunghezza del
me epidemiologiche in merito.
caratterizzata da dolore pelvico cronico e
periodo di assunzione: per più tempo si è
Anche la compromissione della fertilità è un
associata a riduzione della fertilità. In al-
fatto uso della pillola, maggiore è la riduzione
timore associato all’assunzione protratta nel
tre situazioni la pillola anticoncezionale viene
del rischio e l’effetto protettivo degli estro-
tempo della pillola anticoncezionale. In realtà
prescritta a fini terapeutici anche al di fuo-
progestinici persiste per più di vent’anni an-
una volta interrotta, il ciclo mestruale torna
ri dell’indicazione d’uso. Nelle donne in età
ni dopo la sospensione e dopo l’arrivo della
alla situazione precedente il trattamento, che
fertile permette di controllare cicli eccessi-
menopausa.
non causa malformazioni fetali né un aumen-
vamente abbondanti o dolorosi: l’estropro-
La pillola anticoncezionale evita infine lo svi-
to del rischio di aborto.
gestinico riduce il flusso mestruale fino al 50
luppo di un tumore del colon-retto in un caso
Per quanto riguarda l’età della donna, si ri-
per cento rendendo il rivestimento epiteliale
su cinque. Per quanto riguarda il tumore della
tiene che la pillola non sia adatta né alle gio-
dell’utero più sottile rispetto a quello di un ciclo ovulatorio normale e inoltre agisce limitando la produzione dei mediatori responsabili del dolore. Più discusso invece il ruolo dei contraccettivi orali nel controllo dei sintomi dell’umore durante la sindrome premestruale: nonostante siano stati a lungo prescritti
Gli estroprogestinici sono la terapia medica di riferimento per il trattamento dell’endometriosi, malattia tipica dell’età riproduttiva, caratterizzata da dolore pelvico cronico e associata a riduzione della fertilità
a tale scopo e le prove di efficacia nei casi di sindrome premestruale severa con ansia,
mammella, infine, non vengono evidenziati
vanissime né alle donne in pre-menopausa.
depressione e irascibilità, i risultati non sono
effetti protettivi ma gli studi sono concor-
Convinzioni errate in entrambi i casi: nelle
univoci e non esistono studi di confronto ben
di nell’affermare che l’uso della pillola non è
prime riduce i segni di iperandrogenismo co-
condotti con altri trattamenti.
associata all’aumento di rischio di ammalarsi
me acne facciale, perdita di capelli, seborrea
e nemmeno a un incremento della mortalità
e peluria indesiderata inibendo la produzione
per questo tumore, risultato confermato an-
di androgeni da parte delle ovaie. In fase pre-
È opinione diffusa che l’uso della pillola pos-
che dopo anni di somministrazione e in donne
menopausale svolge un’azione preventiva
sa provocare il cancro. Si tratta del primo dei
con familiarità di primo grado positiva.
verso l’insorgenza del tumore ovarico, il cui
Miti da sfatare
dieci punti da sfatare elencati nel “Decalogo
picco di incidenza è intorno ai 60-65 anni.
della contraccezione” stilato dalla Sic, un do-
Luoghi comuni
cumento per far luce sulle applicazioni tera-
Quali gli altri luoghi comuni sui quali è oppor-
dettagli al suo sito www.sicontraccezione.it -
peutiche, i benefici non contraccettivi degli
tuno sgombrare il campo da dubbi e convin-
l’infondatezza di altre credenze: la pillola può
estroprogestinici e i luoghi comuni a essi as-
zioni sbagliate?
essere prescritta a chi ha il ciclo mestruale
sociati. Viene sottolineato come importanti
Il Tromboembolismo venoso (Tev) è uno dei
irregolare, proprio per regolarizzarlo; con la
studi clinici internazionali abbiano dimostrato
più temuti effetti avversi collegati all’uso del-
scelta della giusta formulazione è possibile
che gli estroprogestinici possono prevenire
la pillola. L’aumento del rischio di trombosi
ridurre o evitare la ritenzione idrica e quindi
l’insorgenza di alcuni tumori. Non solo. In uno
venosa associato ai contraccettivi orali è in
non provoca aumento di peso; non inibisce il
studio inglese condotto su oltre 300.000
effetti confermato ma è dieci volte inferiore
desiderio sessuale, che anzi potrebbe essere
donne seguite per 39 anni è stato osservato
a quello presente in gravidanza. Questi sono
favorito dalla sicurezza di non incorrere in una
che le utilizzatrici di contraccettivi mostrano
tuttavia da evitare nei casi di predisposizione
gravidanza indesiderata, non peggiora l’umo-
tassi di mortalità, per tumore e malattie car-
individuale e storia familiare di trombosi o di
re. L’amenorrea causata da alcuni estroproge-
diovascolari, leggermente ridotti.
malattie della coagulazione. Inoltre il rischio
stinici, infine, sebbene invisa a molte, migliora
Tre sono le neoplasie per le quali è stato ri-
di Tev è maggior nei primi tre mesi dall’inizio
l’anemia da carenza di ferro e riduce il ricorso
scontrato un ruolo protettivo degli estropro-
dell’assunzione di estroprogestinici. Per que-
a interventi chirurgici, a favore di un maggiore
gestinici: i tumori dell’ovaio, dell’endometrio
sta ragione, contrariamente a quanto spesso
benessere quotidiano per le donne.
29 febbraio 2015
La Sic, infine, sottolinea - rimandando per i
Primo piano Farmacia clinica
cento dei casi vi è anche una familiarità di primo o secondo grado che farebbe pensare a una possibile predisposizione genetica. I fattori ambientali hanno, comunque, un ruolo importante: spesso le lesioni si sviluppano da un sito della pelle sottoposto a un trauma come una ferita o un’ustione solare (reazione di Koebner), in seguito a una infezione della gola da Streptococco o durante un periodo di stress. La psoriasi è associata a diverse malattie concomitanti (comorbidità): riduzione della qualità della vita, depressione, aumento del rischio cardiovascolare, diabete di tipo 2, sindrome metabolica, morbo di Crohn, artrite psoriasica.
La psoriasi a placche La forma più comune è la psoriasi a placche, caratterizzata da placche rosa-salmone, circoscritte e ispessite ricoperte da squame micacee di color bianco-argento. Le lesioni
La psoriasi lieve e moderata
possono essere anche numerose, variano
Riconoscimento differenziale e trattamenti topici
all’attaccatura del capillizio o dietro le orecchie.
di Corrado Giua, docente master Clinical Pharmacy Università di Milano e Cagliari, e Valerio Cimino, ricercatore Società italiana farmacia clinica (Sifac)
unghia con onicolisi, ipercheratosi subunguea-
nella forma (da irregolare a ovale), nell’estensione (da uno a molti centimetri) e nella distribuzione sia nello spazio che nel tempo. Le chiazze sono generalmente simmetriche e localizzate nel cuoio capelluto, nel tronco, negli arti (soprattutto nelle superfici estensorie di gomiti e ginocchia). Frequente è anche la localizzazione nel cuoio capelluto, soprattutto La psoriasi può anche localizzarsi a livello delle le. Se le scaglie vengono rimosse la lesione si arrossa e si formano delle ferite piccole a pun-
L
ta di spillo da cui fuoriescono gocce di sangue (segno di Auspitz). Nelle chiazze la funzione
a psoriasi è una malattia infiam-
epidemiologia
barriera della pelle è alterata: si ha una mag-
matoria cronica, dovuta a una di-
La psoriasi è molto diffusa nel mondo ma è più
giore permeabilità a microrganismi, a inqui-
sfunzione del sistema immunitario
frequente nei caucasici (60 casi ogni 100.000
nanti ambientali e all’acqua.
e caratterizzata da diverse forme
persone/anno). La sua incidenza è minore nei
di lesioni. In questo articolo ci sof-
climi più caldi e soleggiati rispetto a quelli nor-
Altre forme
fermeremo sul ruolo del farmacista nel rico-
dici, probabilmente grazie al benefico influsso
Nella psoriasi pustolosa si formano pustole
noscimento e nel trattamento della psoriasi a
del sole. In Italia colpisce il 3-4 per cento della
contenenti liquido sterile nella parte più ester-
placche lieve e moderata attraverso l’impiego
popolazione adulta.
na delle lesioni (specie nel palmo della mano e
di trattamenti topici per i quali non è richiesta
Si presenta in qualsiasi età della vita ma con
nella pianta del piede).
la ricetta medica. Le forme gravi della malat-
un picco tra i 20-30 e tra i 50-60 anni. Il 10 per
La psoriasi seborroica è caratterizzata da le-
tia non possono essere trattate dal farmacista
cento circa dei malati è affetto da forme parti-
sioni pruriginose prive di scaglie localizzate
ma necessitano dell’intervento dello speciali-
colarmente gravi (eritrodermiche, pustolose
nello scalpo e nelle pieghe del corpo come
sta dermatologo.
generalizzate, artropatia psoriasica). Nel 30 per
ascelle o inguine.
30 febbraio 2015
Primo piano Farmacia clinica
La psoriasi guttata è caratterizzata da gruppi
cento. Oltre tale valore l’assorbimento tran-
basse concentrazioni emolliente, ad alte do-
di piccole lesioni (inferiori a 1 cm) coperte da
scutaneo della sostanza potrebbe essere si-
si cheratolitica) e l’acido lattico (o altri alfa-
leggeri fiocchi di scaglie localizzate nel tronco
gnificativo. Nelle lesioni cutanee si applicano
idrossiacidi) che elimina le squame.
e nelle parti prossimali degli arti.
creme e unguenti (specie nelle forme chera-
L’acido salicilico può causare irritazioni e der-
La psoriasi eritrodermica invece si distingue
tosiche), nel cuoio capelluto le lozioni. Un sin-
matiti e non si usa nei bambini poiché il suo
per un esteso eritema e per poche lesioni
golo principio attivo spesso non è sufficiente
assorbimento potrebbe dar luogo a fenomeni
classiche. È difficile da diagnosticare e può
per cui, di solito, si combinano e si alternano
di salicilismo.
mettere a rischio la vita per la severità dei
diversi medicinali per ridurre le conseguenze
Il coal tar (catrame minerale) è un principio
sintomi: febbre, dolori articolari e diarrea.
degli effetti collaterali.
attivo riducente che riduce l’infiammazione
Gli emollienti sono utili nel trattamento ini-
e il turnover epidermico. È utilizzabile anche
Malattie simili
ziale in quanto idratano e ammorbidiscono
dalle donne in gravidanza e in allattamento
La Tinea corporis, un’infezione fungina, può
la cute, favoriscono il distacco delle squame,
ma può causare irritazioni locali, macchia la
mostrare sintomi simili alla psoriasi. Analoga-
non interagiscono con i medicinali. Posso-
pelle e i vestiti, è puzzolente e sembra essere
mente il Lichen planus che si distingue per-
no essere usati più volte al giorno e anche
associato al cancro della pelle per cui oggi è
ché le lesioni sono pruriginose e localizzate
in pazienti pediatrici. Non vi sono, però, dati
poco usato.
nelle superfici interne dei polsi e degli stinchi.
scientifici che permettono di affermare la
Il ditranolo (antralina) è una molecola molto
Inoltre la mucosa orale presenta delle lesioni
superiorità di un prodotto rispetto a un altro:
efficace: genera specie reattive dell’ossige-
biancastre a tela di ragno. Anche la fase acuta
i pazienti dovranno provare diversi prodot-
no che danneggiano le molecole del Dna, gli
della Pityriasis rosea può essere confusa con
ti prima di trovare quello più efficace per la
enzimi e i fosfolipidi di membrana con conse-
la psoriasi a placche. In questo caso le plac-
propria pelle.
guente morte cellulare. Si comincia la terapia
che eritematose con squame sono localizza-
Prima di applicare qualunque altro tratta-
con una concentrazione molto bassa (0,1 per
te al tronco, sono di un colore rosa più chiaro
mento è preferibile utilizzare prodotti chera-
cento) per poi aumentarla gradualmente fin-
e possono essere leggermente pruriginose.
tolitici che rimuovono le squame, facilitando
ché non si evidenziano miglioramenti (mas-
La malattia scompare spontaneamente in
poi la penetrazione degli altri principi attivi
simo 1 per cento). La preparazione per uso
4-8 settimane. La presenza di alopecia è, in-
nella cute. I più usati sono l’acido salicilico
topico viene tenuta sulla pelle per 15-30 mi-
vece, un segno che distingue la Tinea capitis
(3-10 per cento), l’urea 10-50 per cento (a
nuti e poi si toglie lavando accuratamente. Si
dalla psoriasi del cuoio capelluto. Una psoriasi leggera del cuoio capelluto non è facilmente distinguibile dalla dermatite seborroica ma ciò non costituisce un problema in quanto i farmaci utilizzati sono gli stessi per tutte e due le patologie.
Red flags Le red flags (bandiere rosse) sono i sintomi o le situazioni di rischio che impongono il rinvio della valutazione al medico. Nel caso della psoriasi le red flags sono: lesioni molto este-
Flow chart per la diagnosi differenziale Le lesioni provocano prurito da moderato a severo
lesioni di tipo psoriasico che non hanno una
Possibile dermatite
NO
Le lesioni hanno un’apparenza scagliosa
se che seguono recenti infezioni o che causano prurito moderato o severo, pazienti con
Sì
NO
Sì
Le lesioni sono localizzate su/vicino gomiti, ginocchia e glutei
Terapia topica
Possibile psoriasi guttata, Piityriasi rosa, Lichen planus
Si
storia personale o familiare di psoriasi, lesioni psoriasiche con pustole.
NO
Possibile dermatite, eruzione da farmaci, psoriasi seborroica
Storia familiare o lesioni ricorrenti
NO
Inviare dal medico per ulteriore valutazione
Si
La terapia topica è il trattamento di prima scelta della psoriasi lieve ma può essere utilizzata
Psoriasi a placche
anche nella psoriasi severa con coinvolgimento della superficie corporea inferiore al 20 per
Figura 1 31 febbraio 2015
Primo piano Farmacia clinica
cheratinociti. Sono molto rapidi (basta una
somministrati singolarmente. Si applica una
Domande da porre al paziente
sola applicazione al giorno) e non causano
volta al giorno per quattro settimane sullo
irritazione. Le molecole a bassa potenza si
scalpo o per otto nel corpo.
Inizio La psoriasi si può sviluppare in pazienti di tutte le età sebbene appaia per la prima volta nei giovani adulti. Nei pazienti giovani e negli anziani le lesioni tendono a essere atipiche.
usano per le lesioni del viso mentre quelle più
Per i trattamenti a lungo termine è preferibile
potenti, betametasone e clobetasolo, nel re-
l’utilizzo di un analogo della vitamina D come il
sto del corpo.
calcipotriolo. Se questo non è tollerato o non
Gli effetti collaterali sono: atrofia cutanea,
è efficace si può utilizzare il ditranolo o il taza-
ipopigmentazione, infezioni, soppressione
rotene in gel.
Distribuzione delle lesioni La psoriasi ha spesso una distribuzione simmetrica e coinvolge di solito lo scalpo, le parti estensorie dei gomiti e delle ginocchia, i glutei e l’ombelico. Malattie come il Lichen planus (parte interna dei polsi) e la Pityriasi rosa (cosce e tronco) hanno una distribuzione diversa. Altri sintomi Il prurito non è la caratteristica principale della psoriasi, a differenza della dermatite e delle infezioni fungine. Il coinvolgimento delle unghie è normalmente presente nei pazienti che hanno la psoriasi da lungo tempo.
adrenocorticale con effetto rebound e si manifestano con l’uso protratto oltre le due set-
Informazione al paziente
timane di molecole ad alta potenza.
Il paziente deve essere informato che la pso-
Le formulazioni in spray, lozione o schiuma di
riasi è una malattia cronica non contagiosa
clobetasolo bipropionato danno gli stessi ri-
e benigna, che la terapia è di lungo termine
sultati delle formulazioni in crema o unguento.
e, spesso, non risolutiva. Occorre informare
Si trovano anche in formulazioni combinate
il paziente che la psoriasi può essere aggra-
con acido salicilico, retinoidi o derivati della vi-
vata dall’uso di alcuni farmaci, tra i quali ace
tamina D3 (hanno un’efficacia simile ma sono
inibitori, alcol, beta bloccanti, clorochina, sali di
meno irritanti).
litio, fans, terbinafina, acetazolamide, olanza-
Gli analoghi della vitamina D3 (calcipotriolo e
pina, metformina, glibenclamide, cortisonici,
tacalcitolo) inducono la differenziazione cel-
candesartan, vaccino Bcg, calcio antagonisti
lulare e inibiscono la proliferazione dei che-
e interferone-alfa.
ratinociti. Hanno una efficacia paragonabile al ditranolo e ai cortisonici (sulla pelle ma non sul cuoio capelluto). Possono essere usati per lunghi periodi senza determinare alterazioni cutanee anche se, nelle prime settimane,
Le lesioni La caratteristica principale delle lesioni psoriasiche è la presenza di squame. Quando la psoriasi è moderata non è possibile distinguerla dalla dermatite seborroica. Storia delle lesioni La psoriasi è una malattia cronica recidivante e remittente ed è possibile che il paziente abbia avuto delle lesioni nel passato. Altre malattie dalla pelle, come le infezioni fungine, sono acute e non hanno normalmente una storia pregressa.
possono provocare irritazioni cutanee, prurito ed eritema (specie nelle pieghe cutanee). Non devono essere applicati su aree superiori al 20 per cento della superficie in quanto agiscono sul metabolismo del calcio determinando ipercalcemia e ipercalciuria. I retinoidi topici (tretinoina e tazarotene) normalizzano la differenziazione dei cheratinociti e hanno azione antinfiammatoria. Agiscono lentamente e possono essere usati nelle terapie croniche con somministrazione a giorni alterni. Hanno un forte effetto irritante che ne può limitare l’uso per cui si associano a un cortisonico per ridurre la dose e gli eventi avversi. Il tazarotene è potenzialmente teratogeno
dovrebbe usare su piccole aree e per tempi
perciò è controindicato nelle donne in gravi-
limitati, mai sul viso. Il ditranolo colora la pelle
danza o che intendono avere un figlio.
di marrone porpora. Non può essere utiliz-
I trattamenti topici più efficaci sono i de-
zato per lunghi periodi perché provoca irri-
rivati della vitamina D e i corticosteroidi.
tazione e bruciore.
L’associazione precostituita di calcipotriolo
I corticosteroidi topici hanno azione antin-
(50 mcg/g) e betametasone dipropionato
fiammatoria e inibente la proliferazione dei
(0,5 mg/g) è più efficace dei principi attivi 32 febbraio 2015
Bibliografia - Linea guida. Il trattamento della psoriasi nell’adulto. Sistema Nazionale Linee Guida - ministero della Salute, Istituto superiore di sanità, Associazione dermatologi ospedalieri italiani. Maggio 2013 - Paul Rutter. Community Pharmacy. Symptoms, Diagnosis and Treatment. Churchill Livingstone Elsevier, Third edition 2013 - Harvey Lui. Plaque Psoriasis. Medscape reference. - Jeffrey Meffert. Psoriasis. Medscape reference. - Michael Traub, Keri Marshall. Psoriasis - Pathophysiology, Conventional, and Alternative Approaches to Treatment. Alternative Medicine Review Volume 12, Number 4 2007 - Mason AR, Mason J, Cork M, Dooley G, Hancock H. Topical treatments for chronic plaque psoriasis (Review). The Cochrane Collaboration. Published by JohnWiley & Sons, Ltd. 2013
Primo piano Farmacia clinica
eglab.it
Anche i farmaci generici hanno un nome. EG ®
Anche i farmaci generici equivalenti hanno un nome: EG®, da sempre, garanzia di sicurezza e qualità. Stesso principio attivo, stessa efficacia dei farmaci di marca e più attenzione al prezzo. Quando scelgo un generico, chiedo EG ® 33 febbraio 2015
Primo piano Galenica
a) calcoli; b) operazioni di pesata e o aggiunta volumetrica di liquidi; c) dosaggio dell’unità posologica; d) tipo di preparazione; e) numero e tipo di operazioni (manipolazione tecnologiche). Per ogni criterio è stato assegnato un possibile punteggio da 1 (meno critico) a 5 (più critico) in base alla preparazione da eseguire. L’operatore farmacista deve autonomamente stabilire un valore relativo alla preparazione per ogni criterio, quindi inserirlo nella matrice e infine moltiplicare fra loro i 5 valori assegnati. Il numero finale ottenuto indica il livello del sistema di qualità richiesto per quel determinato preparato. Ne consegue che se il numero è più alto di un
La matrice per la valutazione del rischio Il numero che si ottiene con questo metodo indica il livello del sistema di qualità richiesto per quel determinato preparato. Se è più alto di un certo valore soglia, la preparazione è considerata ad alto rischio
derata ad alto rischio, mentre se il numero è uguale o minore, la preparazione è considerata a basso rischio.
Una tabella ordinata di elementi In matematica, in particolare in algebra lineare, una matrice è una tabella ordinata di elementi. Le matrici sono ampiamente usate in tutte le scienze, per la loro capacità di rappresentare in maniera utile e concisa diversi oggetti matematici, come valori che dipendono da due parametri. Nella matrice per la valutazione del rischio proposta da Sifap i primi quattro criteri, in pratica i titoli posti all’inizio di ogni riga, non richiedono particolari approfondimenti; si riferiscono, infatti, ai calcoli da eseguire, all’operazione di pe-
di Marco Fortini, segretario Società italiana farmacisti preparatori
I
certo valore soglia, la preparazione è consi-
sata o aggiunta di liquidi, tipo di dosaggio e tipo di preparazione. È invece opportuno soffer-
n questo articolo si completa il Position
complessità della preparazione e, con l’aiuto di
marsi sul quinto criterio, numero e tipo di ope-
paper Sifap presentato il 5 aprile 2014 al
semplici calcoli, di decidere quali debbano es-
razioni (manipolazioni) tecnologiche. In questo
Palazzo dei congressi in Roma nell’ambito
sere gli accorgimenti da adottare per garantire
caso è necessario scomporre la preparazione
della manifestazione FarmacistaPiù.
sicurezza e qualità.
da allestire in base alle procedure accreditate
L’albero decisionale, illustrato nel prece-
Il modello elaborato da Sifap consente, pertan-
e pubblicate sul sito Sifap, assegnando a ogni
dente articolo (Punto Effe 2014, numero 19,
to, di valutare obiettivamente se una deter-
operazione (manipolazione) un punto senza
pagina 32) , consente di stabilire se sia possi-
minata preparazione magistrale sia ad alto o a
prendere in considerazione le operazioni pre-
bile eseguire la preparazione e, in caso affer-
basso rischio.
liminari e la parte dal confezionamento in poi, in
mativo, la matrice per la valutazione del rischio
Per poter procedere alla valutazione, la matrice
quanto trattasi di operazioni che comunemen-
(tabella 1) consente di determinare il grado di
si basa su cinque diversi criteri:
te si eseguono per ogni forma farmaceutica.
34 febbraio 2015
Primo piano Galenica
Nello specifico di alcune forme farmaceutiche:
a)1xb)1xc)3xd)3xe)2
Capsule. 4 manipolazioni (triturazione, scelta
◆
del volume cps, miscelazione, riempimento),
nato 0,200 mg
Numero e tipo di operazioni: valutiamo come
Capsule pluricomponenti con cromo picoli-
2, perché abbiamo 3 sostanze e meno di 4 manipolazioni.
aggiungo un passo (operazione) se devo tri-
a)3xb)5xc)3xd)3xe)5
turare separatamente una sostanza.
Il primo esempio viene ora trasferito sulla
Preparazioni liquide. 1 operazione (aggiungo 1
matrice.
a)3xb)3xc)1xd)3xe)2.
passo - operazione - se devo sciogliere sepa-
Sospensione orale omeprazolo (sodio bicar-
Moltiplicando tra loro i valori trovati, si ottiene
ratamente un componente).
bonato 8,400 g, omeprazolo pellets equiva-
un numero che indica il livello del sistema di
Preparazioni semisolide e per applicazione
lente a 200 mg, acqua depurata q.b 100 ml).
qualità richiesto. Se il numero è più alto di un
Come appare, si è ottenuto
cutanea. 3 manipolazioni (preparazione fase acquosa, preparazione fase oleosa, unione e miscelazione delle fasi). Aggiungo un passo (operazione) se preparazione medicata (aggiunta principio attivo), se uso turboemulsore assegno alla preparazione direttamente 4 punti (non passi o operazioni).
Calcoli
1
3
5
Operazione di pesata e aggiunta volumetrica liquida
1
3
5
Dosaggio dell’unità posologica
1
3
5
Tipo di preparazione (vedi risoluzione)
1
2
3
4
5
Numero e tipo di operazioni (manipolazioni ) tecnologiche
1
2
3
4
5
Come abbiamo ottenuto questi valori?
certo valore “soglia” la preparazione è ad alto
Sospensione orale omeprazolo (sodio bi-
Calcoli: attribuiamo punteggio 3, dovendo ap-
rischio, viceversa se minore.
carbonato 8,400 g, omeprazolo pellets equi-
plicare una semplice equivalenza, perché uti-
Qual è il valore soglia?
valente a 200 mg, acqua dep. q.b 100 ml)
lizziamo omeprazolo pellets 8,5%w/w.
È importante sottolineare che la valutazione
a)3xb)3xc)1xd)3xe)2
Operazioni di pesata e aggiunta volumetrica
del gradiente numerico o valore soglia di ri-
◆ Soluzione acquosa captopril (sodio benzoa-
liquidi: punteggio 3, perché dobbiamo eseguire
schio è arbitraria.
to 100 mg, captopril 100 mg, acido L-ascorbico
più di 3 operazioni.
Se la soglia decisa fosse 100, cioè 5X5X2X2
500 mg, acqua depurata q.b. 100 ml)
Dosaggio dell’unità posologica: 1 perché è una
o 4X4X4X1 o 3X3X3X3X1, equivarrebbe a
a)1xb)3xc)1xd)3xe)5
soluzione acquosa.
dire che in presenza di 2 criticità da 5 e 2 da 2
Tipo di preparazione: 3 perché è una prepara-
o 3 criticità da 4 o 4 da 3 saremmo in presen-
zione gastrointestinale.
za di una preparazione ad alto rischio.
Ecco alcuni esempi: ◆
◆
Capsule monocomponente fluoxetina HCI
15 mg
La matrice 1 A. Calcoli
2
Fino a 5 operazioni
B. Operazioni di pesata e aggiunta volumetrica Fino a 3 operazioni liquidi C. Dosaggio dell’unità Liquidi (non sterili) e posologica topici
D. Tipo di preparazione
Preparazioni cutanee e transdermiche sterilità non richiesta. Preparazioni oftalmiche per occhio non leso
E. Numero e tipo di operazioni (manipolazioni) tecnologiche
Fino a 2 sostanze (compreso eccipienti) o solo pesata e ripartizione
3 sostanze o più di 3 manipolazioni o pesata, miscelazione e ripartizione
3
4
Oltre 5 operazioni Equivalenze per massa o volume (g/mg/microgrammi o ml)
5 Calcoli per verifica isotonia, calcoli per verifica concentrazione espressa in moli o equivalenti
Più di 3 operazioni o minore di 5 ml
Più di 6 operazioni
Solidi orali (cps e polveri)
Sterili
Preparazioni per il tratto gastrointestinale
Preparazioni cutanee e transdermiche/ Preparazioni sterili per il tratto gastrointestinale/Preparati per uso inalatorio/Preparati oftalmici usati in situazioni di trauma o chirurgia.
3 sostanze e più di 4 manipolazioni o processo a caldo (anche solo 1 passaggio)
3 sostanze e più di 5 manipolazioni o operazioni che richiedono strumenti Più di 3 sostanze o più di misura o semi industriali appropriati di 6 manipolazioni o o filtrazione per sterilizzazione o 1 processo sterile passaggio sterile
Preparazioni parenterali e altri sterili
Tabella 1 35 febbraio 2015
ECM La malattia di Parkinson
Etiologia e patogenesi della Malattia di Parkinson Abstract In questo modulo sono affrontati gli aspetti etio-patogenetici della malattia di Parkinson e i fattori di rischio per questa patologia: tra essi, in particolare, i fattori ambientali. Specifico rilievo viene dato poi alla familiarità, alla predisposizione genetica e ai cosiddetti parkinsonismi monogenetici, la cui conoscenza ha offerto e offre un notevole contributo alla comprensione del processo degenerativo alla base della malattia di Parkinson. Conclude il modulo la descrizione degli aspetti anatomo-patologici più rilevanti della malattia
DEFInIZIONE
Giuseppe De Michele1, Silvio Peluso1, Pietro Biagio Carrieri1 Dipartimento di Neuroscienze, Scienze Riproduttive e Odontostomatologiche, Università Federico II, Napoli
1
quando valutati attraverso modalità cliniche; la PET con [18F] dopa ha invece dimostrato la presenza di alterazioni dopaminergiche subcliniche in molte coppie di gemelli monozigoti e solo in pochi gemelli dizigoti. Una seconda PET, effettuata dopo alcuni anni, ha mostrato una progressione delle alterazioni nigro-striatali nei soli gemelli monozigoti. Fattori di tipo genetico potrebbero quindi rivestire un ruolo rilevante, ma non determinante, nella genesi della MP idiopatica o quantomeno nell’espressione del deficit nigro-striatale a livello clinico; riferendosi alla forma idiopatica di MP, non si parlerà di cause genetiche, ma di predisposizione genetica. Su tale substrato, fattori ambientali differenti potrebbero intervenire potenziando i meccanismi neurodegenerativi e inducendo l’insorgenza del fenotipo clinico caratteristico della malattia. Allo stesso tempo, si deve però ricordare che ben poco è stato finora dimostrato sul ruolo dei fattori ambientali nello sviluppo della malattia e che, secondo alcuni autori, i fattori genetici sarebbero prominenti.
La malattia di Parkinson (MP) è una patologia neurodegenerativa, la cui precisa etiologia rimane a tutt’oggi non pienamente chiarita. Evidenze crescenti ne confermano il carattere multifattoriale, riconoscendo nella patogenesi cause ambientali e genetiche tra loro interconnesse. Solo in meno del 5 per cento dei casi la MP è da imputare alla mutazione di uno specifico gene: queste forme, definite come parkinsonismi monogenetici, dovrebbero essere distinte dalla MP idiopatica.
FAMILIARITà E PREDISPOSIZIONE GENETICA La MP tende a ricorrere nella stessa famiglia più frequentemente di quanto possa accadere per effetto unicamente del caso: studi epidemiologici dimostrano come circa il 15-25 per cento dei pazienti affetti da MP presenti familiarità positiva. Il termine familiarità non è però sinonimo di ereditarietà e lo studio sui gemelli dimostra come la MP possa essere definita genetica solo in un numero limitato di casi. Lo studio di concordanza sui gemelli rappresenta un valido strumento per indagare il ruolo dei geni nell’etiologia delle malattie. Il genoma nucleare è condiviso interamente dai gemelli monozigoti e solo per il 50 per cento da quelli dizigoti: la concordanza per una malattia genetica sarà quindi più elevata nei primi rispetto ai secondi. Lo studio condotto da Tanner et al. nel 1999 su coppie di gemelli mono e dizigoti ha evidenziato una concordanza clinica di MP complessivamente esigua tra i gemelli, e soprattutto non dissimile tra gemelli mono e dizigoti. Studi successivi hanno affiancato alla valutazione clinica l’utilizzo di metodiche di neuroimmagine finalizzate a rilevare alterazioni subcliniche della via nigro-striatale. Piccini et al. hanno confermato una bassa concordanza di MP nei gemelli
FATTORI DI RISCHIO ETà Il ruolo dell’età nella patogenesi della MP è suggerito dal suo usuale esordio nella quinta-sesta decade di vita, con marcato incremento della sua prevalenza nelle popolazioni più anziane. Diversi studi immunoistochimici evidenziano una crescente perdita di neuroni dopaminergici nella substantia nigra (SN)e una progressiva riduzione dei livelli di dopamina intrastriatale con l’avanzare degli anni. È necessario sottolineare come la velocità e i pattern spazio-temporali di morte neuronale siano diversi nella MP rispetto a quelli che hanno fisiologicamente luogo nel corso dell’invecchiamento. Durante la senescenza, per esempio, i processi di perdita cellulare interessano prevalentemente la porzione
36 febbraio 2015
ECM La malattia di Parkinson
Il legame del ferro e di altri metalli alla neuromelanina contenuta nei neuroni pigmentati della susbstatia nigra spiega la particolare vulnerabilità di questa popolazione cellulare al danno indotto dall’accumulo di metalli. Proprio la selettività di questo legame espone le cellule dopaminergiche all’azione pro-ossidante dei metalli, alla formazione e accumulo di ROS e ai conseguenti processi di perossidazione lipidica e stress cellulare. Alcuni metalli sarebbero in grado di intervenire negativamente su differenti processi della trasmissione dopaminergica: il piombo, per esempio, riduce la sintesi di dopamina, inibendo l’enzima tirosinaidrossilasi, ne diminuisce la ricaptazione, bloccando lo specifico trasportatore e modifica l’espressione post-recettoriale dei recettori dopaminergici. Altri metalli, come il manganese, sarebbero capaci di accumularsi all’interno dei mitocondri e inibire direttamente la funzione respiratoria. Lo zinco, l’alluminio e il mercurio sembrano, invece, indurre l’organizzazione in fibrille dell’alfa-sinucleina, avviando in questo modo la formazione di aggregati insolubili. Tabagismo. Diversamente da quanto accade per le patologie cardiovascolari e cerebrovascolari, respiratorie e tumorali, numerose evidenze epidemiologiche hanno appurato il ruolo protettivo del fumo di sigaretta nell’insorgenza della MP. Il rischio di malattia si correla in maniera inversa sia con il numero di sigarette fumate sia con gli anni di tabagismo: maggiormente protetto sarebbe l’individuo che fuma un più alto numero di sigarette da un maggior numero di anni. La probabilità di ammalarsi di MP sarebbe dunque minima nei fumatori e crescerebbe negli ex-fumatori in maniera proporzionale al numero di anni trascorso dal momento di sospensione dall’abitudine tabagica. La nicotina, in particolare, sembrerebbe aver un’azione neuroprotettiva nei confronti delle cellule dopaminergiche della substantia nigra: in modelli animali di malattia, essa sembrerebbe stimolare il rilascio di dopamina nello striato e preservare i neuroni dopaminergici dagli ulteriori insulti lesivi diretti alla via nigro-striatale.
dorsale della SN e seguono una cinetica lineare; in corso di MP, invece, la morte neuronale colpisce primariamente la porzione laterale della SN secondo una dinamica esponenziale. FATTORI AMBIENTALI Il ruolo dei fattori ambientali nella patogenesi del parkinsonismo, ipotizzato già da diversi decenni, ha ricevuto un’ulteriore rilevante conferma nel 1983, quando la comunità scientifica internazionale riconobbe che l’esposizione all’MPTP (1-metil-4-fenil-1,2,3,6-tetraidropiridina) fosse in grado di generare una forma subacuta di parkinsonismo responsivo alla L-Dopa. Da allora, numerosi studi epidemiologici si sono susseguiti riconoscendo diversi fattori ambientali come protettivi o favorenti l’insorgenza della MP. Alcuni di questi fattori sono di seguito sinteticamente discussi. Esposizione a pesticidi. Crescenti evidenze epidemiologiche e studi condotti su animali indicano che l’esposizione cronica a pesticidi rappresenta un fattore di rischio per la MP. Gli organo-clorurati, come il DDT e la dieldrina, costituiscono la classe di pesticidi più fortemente associata a disturbi del sistema extrapiramidale. Sebbene il loro utilizzo ne sia stato vietato a partire dagli anni SettantaOttanta, a causa della resistenza ai processi naturali di degradazione, queste molecole possono essere ancor oggi rinvenute in determinati ambienti e in alcuni cibi. Anche i pesticidi di più recente commercializzazione, come il rotenone e il paraquat, sono stati associati alla MP: gli agricoltori esposti a queste molecole presenterebbero un rischio 2,5 volte maggiore rispetto ai non esposti di sviluppare la malattia. Sia il rotenone sia il paraquat presentano una specifica tossicità mitocondriale: entrambi bloccano il complesso I della catena respiratoria, inibendo l'ossidazione dell’NADH a NAD+, e aumentano la produzione cellulare di specie reattive dell’ossigeno (ROS). Come per gli altri fattori ambientali, anche l’esposizione ai pesticidi sembra produrre un rischio differente in individui con un diverso corredo genetico. Il rischio di MP da esposizione cronica a paraquat, per esempio, varia in base all’espressione di specifiche isoforme del gene codificante per il trasportatore della dopamina ed è particolarmente elevato in soggetti che non esprimono l’enzima glutatione-S-transferasi di tipo T1. Esposizione a solventi. Dopo diversi report aneddotici che segnalavano la comparsa di MP in soggetti cronicamente a contatto con solventi, uno studio caso-controllo su 99 paia di gemelli discordanti per MP ha confermato l’associazione positiva tra aumentato rischio di malattia ed esposizione a tricloetilene, percloroetilene e tetracloruro di carbonio. Il tricloroetilene, ampiamente utilizzato nell'industria alimentare e farmaceutica fino agli anni Settanta, aumenterebbe di sei volte il rischio di sviluppare la MP nei lavoratori esposti rispetto ai soggetti non esposti. Il percloroetilene o tetracloroetilene è ancora oggi un solvente particolarmente utilizzato per lo sgrassaggio dei metalli, nell'industria chimica e farmaceutica ed in ambito domestico; il contatto cronico con questa molecola espone a un rischio di ammalarsi di MP dieci volte superiore rispetto ai non esposti. Il tetracloruro di carbonio è stato per lungo tempo utilizzato per il lavaggio a secco, come liquido di raffreddamento e negli estintori; dal 1940 il suo impiego si è progressivamente ridotto per via della dimostrata tossicità ambientale. L’esposizione cronica a questa molecola aumenterebbe di circa due volte l’insorgenza di MP rispetto ai non esposti. Esposizione a metalli. Nonostante i dati epidemiologici forniscano un supporto limitato, evidenze sperimentali dimostrano chiaramente il ruolo causale di molti metalli nella patogenesi del parkinsonismo.
FATTORI ALIMENTARI Il ruolo della dieta nella MP è attualmente oggetto di numerosi studi. Gli acidi grassi polinsaturi sembrano svolgere un’azione protettiva sia in maniera diretta, contrastando la risposta infiammatoria, sia indiretta, riducendo il potenziale nocivo di alcune tossine ambientali. Ruolo analogo potrebbe avere la vitamina D, attualmente considerata come fattore neurotrofico per le cellule dopaminergiche della substantia nigra. In studi differenti, coorti di pazienti affetti da MP sembrano presentare una condizione più frequente di ipovitaminosi D rispetto alle popolazioni sane di controllo. Una dieta ricca in vitamina D e l’esposizione alla luce solare, principale condizione favorente la sua sintesi, sono attualmente considerati fattori di protezione nella MP. Altro fattore alimentare in studio per la possibile azione nel contrastare l’insorgenza della MP, è il caffè. La caffeina sembrerebbe avere un’azione protettiva sui neuroni dopaminergici della substantia nigra attraverso un effetto antagonista sui recettori A2A dell’adenosina. TRAUMI CRANICI Il contributo dei traumi cranici all’insorgenza della MP ha ricevuto maggiore attenzione da quando Cassius Clay, conosciuto anche come Muhammad Alì, pugile tra i più famosi e apprezzati della storia, ha ricevuto una diagnosi di MP all’età di 42 anni. Una recente metanalisi ha confermato che traumi cranici di gravità tale da produrre un’alterazione dello stato di coscienza sono statisticamente correlati a 37
febbraio 2015
ECM La malattia di Parkinson
di espressione nel cervello di pazienti affetti da MP. Lo stesso fattore trascrizionale sarebbe implicato nella disfunzione mitocondriale alla base della forma di parkinsonismo monogenetico indotta da mutazioni del gene Parkin; l’iperespressione di questo gene avrebbe, infine, azione neuroprotettiva nei modelli animali di MP indotti dall’esposizione a tossine mitocondriali. Formazione e accumulo di alfa-sinucleina. L’aspetto anatomopatologico contraddistintivo della MP è la presenza di inclusioni eosinofile citosoliche, denominate corpi di Lewy (vedi box), all’interno dei neuroni dopaminergici della SN. Il principale costituente di queste inclusioni è l’alfa-sinucleina, una proteina fisiologicamente implicata nel traffico vescicolare e nella trasmissione sinaptica. In corso di MP, l’alfa-sinucleina nativa va incontro ad alterazioni conformazionali (misfolding) e si organizza in protofibrille e fibrille insolubili all’interno dei corpi di Lewy insieme all’ubiquitina e ad altre proteine, neurofilamenti e subunità del proteosoma. Il significato dei corpi di Lewy non è ancora del tutto noto: se da una parte rappresenterebbero la modalità attraverso cui la cellula fa fronte all’accumulo di proteine insolubili, dall’altra parte numerose evidenze ne testimoniano il ruolo tossico diretto. I corpi di Lewy sembrano avere un’azione nociva diretta sull’apparato del Golgi, determinandone la frammentazione, e potrebbero indurre una disfunzione sinaptica a seguito del legame alle proteine del complesso SNARE (Soluble NSF Attachment Protein, in cui NSF indica un fattore sensibile alla N-etilmaleimide). Questi stessi aggregati sembrerebbero poi permeabilizzare le vescicole intracellulari contenenti dopamina, determinandone la liberazione nel citosol e l’esposizione a quella serie di reazioni esitanti nella formazione di metaboliti tossici e di ROS. Risultato finale di questi eventi è la perdita neuronale. Colture cellulari di neuroni dopaminergici esprimenti forme anomale di alfa-sinucleina e ricche in corpi di Lewy presentano un tasso di apoptosi doppio rispetto a colture cellulari non mutate. Questi stessi studi hanno dimostrato come la tossicità dei corpi di Lewy sia strettamente connessa alla contemporanea presenza degli accumuli intracellulari di dopamina: qualora, nelle colture cellulari iperesprimenti l’alfa-sinucleina anomala, si produceva la deplezione di dopamina attraverso l’inibizione dell’enzima tirosina-idrossilasi, il tasso apoptotico ritornava entro valori fisiologici. Ne risulta che lo stress ossidativo, indotto dal catabolismo della dopamina intracellulare, rappresenta il meccanismo neurodegenerativo principale e che la presenza di corpi di Lewy funge da primum movens in questi modelli cellulari di malattia. Il legame tra alfa-sinucleina e stress ossidativo diventa poi chiaramente interconnesso se pensiamo che sia in vivo che in vitro lo stress ossidativo aumenta l’organizzazione dell’alfa-sinucleina in strutture insolubili e dunque la formazione di nuovi corpi di Lewy. Anche le più recenti evidenze in ambito genetico testimoniano il ruolo rilevante dell’alfa-sinucleina, ma allo stesso tempo, non ne chiariscono il significato. Sono responsabili di una forma di parkinsonismo autosomica dominante sia mutazioni puntiformi del gene dell’alfa-sinucleina sia la triplicazione dello stesso gene, quest’ultimo evento responsabile di un fenotipo clinico più grave, simile alla malattia a corpi di Lewy, in cui gli aggregati proteici non sono limitati alla substantia nigra , ma diffusi alla corteccia encefalica. Dall’altra parte, un altro parkinsonismo monogenico, quello da mutazione del gene Parkin a trasmissione autosomica recessiva, si caratterizza per una degenerazione della substantia nigra in assenza dei corpi di Lewy. Deficit dei processi di clearance proteica. I processi fisiologicamente coinvolti
un rischio aumentato di sviluppare la MP. Questo tipo di correlazione ha importanti risvolti in ambito di politiche sanitarie, specialmente se si consideri il crescente numero di bambini e adolescenti che ogni anno si avvicina alle discipline da combattimento. Diversi possibili meccanismi possono legare i traumi cranici all’aumentato rischio di MP. L’ipotesi più plausibile è rappresentata dai meccanismi della neuroinfiammazione: i traumi cranici possono alterare l’integrità della barriera emato-encefalica e indurre infiltrazione da parte dei leucociti e attivazione della microglia. Essi possono altresì compromettere la funzione mitocondriale e potenziare la tossicità indotta dal glutammato.
PATOGENESI DELLA MALATTIA DI PARKINSON Dal punto di vista patologico, l’elemento contraddistintivo della MP è rappresentato dalla perdita delle cellule dopaminergiche della pars compacta della substantia nigra e dalla conseguente riduzione dei livelli striatali di dopamina. Meccanismi differenti concorrono ad avviare e a sostenere questo processo neurodegenerativo: ancora oggi non è possibile stabilire quale meccanismo abbia luogo per primo e quali invece ne rappresentino una conseguenza. Stress ossidativo e disfunzione mitocondriale. I neuroni dopaminergici della substantia nigra sono cellule intrinsecamente predisposte allo stress ossidativo. Tale suscettibilità è riconducibile principalmente a due motivi. In primis, queste cellule hanno un enorme fabbisogno energetico sia per l’elevato numero di connessioni sinaptiche (> 400.000 per ogni corpo cellulare) sia per l’altissima frequenza delle scarica neuronale. In secondo luogo, il metabolismo della dopamina genera tossine endogene che, se non opportunamente inattivate, portano alla formazione di grandi quantità di ROS. L’evidenza più antica del ruolo dello stress ossidativo nella patogenesi della MP proviene dalla conoscenza dei meccanismi d’azione dell’MPTP, molecola in grado di indurre nell’animale da laboratorio una forma subacuta di parkinsonismo, analoga alla MP idiopatica per caratteristiche cliniche, aspetti neuropatologici e risposta al trattamento dopaminergico. L’MPTP è un composto lipofilico che, metabolizzato nel catione tossico MPP+ dall’enzima MAO-B (monoamino-ossidasi di tipo B) delle cellule gliali, penetra nei neuroni dopaminergici della substantia nigra attraverso il trasportatore della dopamina e interferisce negativamente con il complesso I della catena respiratoria; il risultato finale è il blocco dell’attività mitocondriale e l’avvio del processo di morte neuronale. Come già precedentemente riportato e analogamente all’MPTP, diverse tossine ambientali, come il rotenone e il paraquat, associate all’aumentato rischio di insorgenza di MP, presentano una tossicità selettiva per i mitocondri delle cellule dopaminergiche della sustantia nigra. Conferma aggiuntiva del danno ossidativo presente in corso di MP deriva dagli studi autoptici condotti sulla susbtantia nigra di pazienti affetti: queste indagini hanno accertato concentrazioni notevolmente aumentate dei prodotti di ossidazione di lipidi, proteine ed acidi nucleici e un incremento compensatorio dei livelli di attivazione dei sistemi enzimatici antiossidanti. Considerazioni di ordine genetico testimoniano ulteriormente il peso dello stress ossidativo e della disfunzione mitocondriale nella patogenesi della MP. I principali geni responsabili di forme autosomiche recessive di MP (Parkin, DJ-1, PINK1) codificano tutti per proteine implicate nella funzione mitocondriale. Il fattore trascrizionale PGC1a, associato al rischio di sviluppare MP in analisi del tipo genome-wide, possiede un ruolo rilevante nell’ambito del turnover mitocondriale e mostra ridotti livelli
38 febbraio 2015
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I CORPI DI LEWY I corpi di Lewy furono scoperti nel 1912 da Friedrich Lewy, neurologo ebreo nato a Berlino nel 1885 e fuggito in America per sottrarsi alla dittatura nazista. Essi costituiscono la seconda più comune patologia delle cellule nervose dopo le alterazioni neurofibrillari presenti nella malattia di Alzheimer. Sono inclusioni eosinofile intracitoplasmatiche d i forma sferica di 5-25 μm di diametro, con una zona centrale densa circondata da un alone pallido; talora possono anche riscontrarsi in sede extracellulare quando liberati da una cellula morente. Sono costituiti da proteine, tra cui ubiquitina, neurofilamenti ma soprattutto alfa-sinucleina, quest’ultima una proteina presinaptica mutata in alcune forme di MP familiare. Oltre ai corpi di Lewy è possibile anche riconoscere i neuriti di Lewy, contenenti anomali filamenti di alfa-sinucleina simili a quelli presenti nei corpi di Lewy. La loro formazione attraversa differenti fasi da quella iniziale in cui particelle simili a polvere interagiscono con alfa-sinucleina e si aggregano a filamenti di ubiquitina, sino alla progressiva degenerazione e morte dei neuroni colpiti. I corpi di Lewy rappresentano una caratteristica istopatologica dalla MP sia nelle forme familiari che sporadiche, con rare eccezioni (Poulopoulos et al, 2012), e forniscono un marker diagnostico essenziale per la diagnosi anatomo-patologica al pari della specifica distribuzione della perdita cellulare. Nella MP la distribuzione dei corpi di Lewy è generalizzata e sono colpite in particolare le cellule nervose della substantia nigra, del locus coeruleus, dei nuclei dorsale del vago, del nucleo basale di Meynert e dell’ipotalamo e talora anche della corteccia cerebrale e del talamo. Anche il sistema nervoso autonomico è ampiamente interessato, dal nucleo salivatorio, al nucleo di Edinger-Westphal ai gangli simpatici e parasimpatici. (Gibb e Lees, 1988). Tali alterazioni sono tuttavia presenti anche nella demenza con corpi di Lewy, nei soggetti anziani e in una varietà di patologie neurodegenerative. Gli studi autoptici sui cervelli di persone con MP indicano che la diffusione dei corpi di Lewy è correlata con la natura e la gravità della patologia e anche per tali motivi è stato suggerito un loro ruolo nei processi che portano alla malattia (Luk e Lee, 2014). Secondo Braak et al (2003), il patologico accumulo di alfa-sinucleina nei corpi di Lewy segue una sequenza temporale distinguibile in sei stadi con percorso ascendente dal nucleo olfattorio alla corteccia cerebrale. Nelle fasi precoci sono interessati il nucleo dorsale motorio dei nervi glossofaringeo e vago e il nucleo olfattorio anteriore. La malattia continua il suo cammino ascendente raggiungendo poi il tronco-encefalo. I disturbi motori appaiono evidenti quando viene interessata la substantia nigra. Nelle fasi più avanzate vi è un interessamento corticale che inizia dalla corteccia temporale antero-mediale, prosegue con le aree di associazione e prefrontale e infine interessa
le aree motorie. La presenza di corpi di Lewy nella corteccia temporale è collegata alle comparsa di allucinazioni (Harding et al, 2002). Altri autori tuttavia non confermano una precisa correlazione tra corpi di Lewy e parametri quali gravità della sintomatologia, durata del parkinsonismo e carico nigrale di alfa-sinucleina. È invece la distruzione delle cellule nervose a correlare significativamente con la perdita della dopamina striatale e del trasportatore di dopamina e con la durata e gravità della compromissione motoria. Inoltre tra il 6 e il 43 per cento dei casi di MP non è dimostrabile la progressione della MP secondo l’ipotesi di Braak e, d’altro canto, una percentuale di soggetti anziani, compresa tra il 3055 per cento, con presenza diffusa di corpi di Lewy non presenta sintomi neurologici o psichiatrici. Infine la presenza di corpi di Lewy senza perdita neuronale in aree cerebrali specifiche non ha un impatto clinico e pertanto la sua predittività è discutibile (Jellinger, 2009). Figura 1. a. Due cellule pigmentate, ciascuna contenente un corpo di Lewy alfa-sinucleina positivo (frecce sottili) e neuriti di Lewy (frecce spesse) anch’essi alfa-sinucleina positivi. b. Cellula nervosa pigmentata con due corpi di Lewy alfa-sinucleina positivi. c. Corpo di Lewy libero (da Spillantini et al., 1997)
Figura 2. a. Neuriti di Lewy alfa-sinucleinapositivi nella substantia nigra. b. Corpi di Lewy alfa-sinucleina-positivi (freccia) in cellule nervose pigmentate della substantia nigra. c. Due corpi di Lewy alfa-sinucleina positivi nella corteccia cingolata. d. Sezioni di substantia nigra colorate con ematossilina-eosina con una cellula nervosa pigmentata contenente un corpo di Lewy. Scala per a-d, corrispondente a 10 μm.
A fronte di quanto riportato, non è ancor oggi possibile dire se l’incapacità dei meccanismi di clearance di far fronte all’eccesso di alfa-sinucleina sia primaria, e dunque rilevante nella patogenesi della MP, o secondaria, e dunque attribuibile alla saturazione legata all’eccesso di substrato. Diverse evidenze sembrano a favore della prima ipotesi. Due forme monogenetiche di parkinsonismo sono legate a mutazioni di geni che codificano per proteine implicate nel sistema ubiquitina-proteosoma. Il gene Parkin codifica per una E3 ubiquitina-ligasi, enzima implicato nella ubiquitinazione dei substrati, mentre il gene UCHL1 codifica per una proteina implicata nel riciclo delle molecole di ubiquitina. Ulteriori evidenze a favore di un deficit primario dei meccanismi di clearance nella patogenesi della MP sono laboratoristiche: inibendo la funzione del proteosoma in colture di neuroni mesencefalici, si genera la formazione di accumuli di alfa-sinucleina e la perdita selettiva di neuroni dopaminergici. Neuroinfiammazione. Qualunque modificazione patologica abbia luogo a carico del tessuto cerebrale, essa si associa sempre a un processo infiammatorio che coinvolge sia la microglia che l’astroglia. Questa regola, applicabile a qualunque patologia neurodegenerativa, è valida anche per la MP. Differenti studi dimostrano direttamente o indirettamente l’esistenza di un processo flogistico in corso di MP. Indagini epidemiologiche mostrano un minor rischio di insorgenza di MP nei pazienti che fanno uso cronicamente di farmaci anti-infiammatori non steroidei. Ricerche in ambito di immunologia clinica hanno associato specifici loci HLA alla MP e hanno riscontrato che i livelli
nella rimozione delle strutture cellulari invecchiate o alterate sono l’autofagia e la via proteolitica dell’ubiquitina-proteosoma. L’autofagia regola il turnover fisiologico di svariati costituenti cellulari, inclusi organuli e proteine, mediante un processo multifasico che coinvolge l’attività degradativa lisosomiale. Il sistema ubiquitina-proteasoma è un complesso multienzimatico il cui ruolo nella degradazione di proteine alterate è stato recentemente caratterizzato: le proteine destinate alla degradazione vengono coniugate a molecole di ubiquitina e le proteine poliubiquitinate sono condotte selettivamente al proteasoma. Le evidenze precedentemente riportate descrivono la MP come una patologia eziologicamente connessa all’accumulo di alfa-sinucleina malformata; particolarmente critico è dunque il ruolo dei meccanismi di autofagia e del sistema ubiquitina-proteasoma, fisiologicamente implicati nella degradazione di proteine a potenziale cito-tossico. A seconda dello stato conformazionale e di quello funzionale, l’alfa-sinucleina può essere degradata sia dalla via proteolitica dell’ubiquitina-proteasoma che dalla via autofagica. Chiare evidenze tuttavia dimostrano come entrambi i meccanismi siano strutturalmente e funzionalmente compromessi in corso di MP. Nella substantia nigra dei pazienti parkinsoniani è possibile riscontrare una riduzione delle concentrazioni di subunità del proteosoma e un eccesso di vacuoli autofagici. Le forme mutate di alfa-sinucleina, pur legandosi con alta affinità alla membrana lisosomiale, non vengono efficacemente traslocate nel lisosoma per la degradazione, bloccando in tal modo anche il catabolismo di altri substrati citotossici.
39 febbraio 2015
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di citochine liquorali sono significativamente più alti nei pazienti parkinsoniani rispetto agli individui sani di controllo. A ulteriore sostegno del ruolo dell'infiammazione nella MP, tecniche PET hanno mostrato un’attivazione della microglia nella substantia nigra dei pazienti affetti e studi post mortem hanno permesso il riscontro di alti livelli di mediatori infiammatori cerebrali nei soggetti affetti. Un aumento dei livelli plasmatici di TNF-a e IL1-b è stato rilevato in modelli animali di MP e un recente studio condotto in vitro e su un modello murino ha dimostrato che la neutralizzazione del TNFa solubile attenua la perdita di neuroni dopaminergici. In corso di MP, la risposta neuroinfiammatoria è legata al processo neurodegenerativo attraverso un meccanismo a cascata: i fenomeni di morte cellulare innescano i meccanismi neuro-immunitari e la conseguente attivazione microgliale contribuisce all’insulto lesivo mediante il rilascio di molecole citotossiche, quali radicali liberi, ossido nitrico, proteasi e citochine pro-infiammatorie (TNF-a e IL1-b). In altri casi, seppur limitati, la risposta neuroinfiammatoria può però esitare in effetti neuroprotettivi, come quelli mediati dal rilascio di citochine anti-infiammatorie (IL4, IL10), dalla rimozione di ROS ad opera degli astrociti o dall’incrementata produzione locale di fattori neurotrofici, quali BDNF (brain-derived neurotrophic factor) e GDNF (glial cell-derived neurotrophic factor). Risulta evidente che il reale impatto che il processo flogistico esercita sulla patogenesi e/o l'eventuale progressione del danno tissutale in corso di MP rimane anch’esso da chiarire. La modulazione della risposta infiammatoria, che accompagna il danno neuronale nigro-striatale, viene tuttavia vista, in prospettiva, come una possibile modalità terapeutica.
ampie casistiche hanno dimostrato che le forme monogenetiche di MP rappresentano solo il 20 per cento dei casi ad esordio giovanile (prima dei 50 anni) e il 3 per cento di quelli a comparsa tardiva. La conoscenza di questi geni ha comunque offerto un notevole contributo alla comprensione del processo degenerativo alla base della MP: è verosimile che i meccanismi patogenetici identificati nelle forme monogenetiche giochino un ruolo centrale anche nel parkinsonismo idiopatico. I geni più comunemente associati alla MP familiare sembrano coinvolti in una pathway comune alla cui base esiste uno squilibrio tra l’accumulo intracellulare di proteine a conformazione anomala e la capacità dei neuroni di eliminarle in maniera appropriata attraverso le vie dell’autofagia e dell’ubiquitina-proteosoma. I geni più comunemente associati al parkinsonismo sono: ◆ PARK2/parkin; ◆ PARK6/PINK1; ◆ PARK7/DJ-1; ◆ PARK1/SNCA; ◆ PARK8/LRRK2. Gli altri geni, molto più rari da un punto di vista epidemiologico, sono riportati nella tabella 1. Il gene PARK2 è responsabile di un parkinsonismo a trasmissione autosomica recessiva che è la causa più frequente di MP giovanile. Codifica per una proteina, denominata parkina, ad attività ubiquitina-ligasica, rinvenuta anche all’interno dei corpi di Lewy. Sono state identificate più di 100 mutazioni del gene, comprendenti sia mutazioni puntiformi (missense o troncanti) che riarrangiamenti genici (delezioni e moltiplicazioni di uno o più esoni): tutte finiscono con l’alterare la funzione della proteina parkina e ridurre i livelli di attività della via proteolitica dell’ubiquitina-proteosoma. Sono state altresì riportate mutazioni in eterozigosi del gene parkina in individui con fenotipo parkinsoniano: il
PARKINSONISMI MONOGENETICI Appartiene agli ultimi due decenni la scoperta dei diversi geni responsabili di parkinsonismo a trasmissione autosomica dominante o recessiva. Studi su
Parkinsonismi monogenetici LOCUS
EREDITARIETà CROMOSOMA GENE
PARK 1
AD
4q21-23
PARK2 PARK3 PARK5
AR AD AD
6q25.2-q27 2q13 4p14
SNCA PRKN SPR UCHL-1
PARK6 PARK7 PARK8
AR AR AD
1p36-p35 1p36 12p11-q13
PINK1 DJ-1 LRRK2
PARK9 PARK11
AR AD
1p36 2q37.1
PARK13 PARK14 PARK15 PARK17
AD AR AR AD
2p12 22q13.1 22q12-q13 16q11.2
PARK18
AD
3q27.1
PARK20
AR
21q22.2
NOME DELLA PROTEINA
FUNZIONE DELLA PROTEINA
a-synuclein parkin sepiapterina reduttasi ubiquitin carboxyl-terminal esterase L1 PTEN induced putative kinase 1 DJ-1 dardarina/leucine-rich repeat kinase 2 ATPase type 13A2 GRB10 interacting GYF protein 2
proteina sinaptica ligasi implicata nell'ubiquitinazione dei substrati da degradare ossidoreduttasi implicata nel metabolismo della tetraidrobiopterina idrolasi carbossi-terminale implicata nel recupero dell'ubiquitina
chinasi implicata nella sorveglianza della funzione mitocondriale proteina implicata nella protezione dallo stress ossidativo proteina implicata nella trasduzione del segnale intracellulare, riorganizzazione del citoscheletro, traffico vescicolare, trasporto di membrana ATP13A2 enzima lisosomiale GIGYF2 proteina dalla funzione non ancora nota ma capace di regolare l'attività dei recettori ad azione tirosin-chinasica OMI/HTRA2 HtrA serina peptidasi 2 serina-proteasi in grado di avviare la cascata apoptotica PLA2G6 fosfolipasi A2 proteina implicata nel rimodellamento dei fosfolipidi di membrana FBXO7 F-box protein 7 ligasi implicata nell'ubiquitinazione dei substrati da degradare VPS35 vacuolar protein sorting-associated proteina implicata nel rtrasporto retrogrado dei vacuoli dagli endosomi protein 35 all'apparato del Golgi EIF4G1 eukaryotic translation initiation proteina implicata nel reclutamento dell'mRNA da parte dei ribosomi factor 4 gamma, 1 SYNJ1 sinaptojanina 1 fosfatasi lipidica implicata nel recuperodelle vescicole sinaptiche
AD: autosomica dominante; AR: autosomica recessiva
Tabella 1 40 febbraio 2015
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Il gene PARK8/LRRK2 è causa della forma più comune di parkinsonismo monogenetico, essendo riconosciuto come causa dell’1,6 per cento circa delle forme sporadiche di MP e del 2,8-6,6 per cento di quelle familiari. Esso codifica per l’enzima dardarina (il termine dardarina deriva dal vocabolo basco ”dardara”, che ha il significato di “tremore”), appartenente alla superfamiglia delle proteine Ras-GTPasi. La dardarina presenta una struttura complessa, formata dall’associazione di diversi domini altamente conservati; è una proteina a localizzazione primariamente citoplasmatica, adesa alla membrana esterna dei mitocondri in misura maggiore, e a quella del reticolo endoplasmatico e dell’apparato del Golgi, in frazione minore. La funzione della dardarina è ancora poco conosciuta. Sarebbe implicata nell’interazione con diverse strutture citosoliche e nello svolgimento di numerose attività quali trasduzione del segnale intracellulare, riorganizzazione del citoscheletro, traffico vescicolare, trasporto di membrana. Sono a tutt’oggi note più di 50 varianti del gene LRRK2 di cui solo il 10 per cento sembrerebbe alterare significativamente la funzionalità della proteina. Le mutazioni del gene LRRK2 si trasmettono in maniera autosomica dominante, ma questo pattern di ereditarietà risulta spesso mascherato dal fenomeno della penetranza variabile: esordio e gravità della sintomatologia risultano assai variabili nei soggetti portatori delle mutazioni, facendo pensare che ulteriori fattori genetici e ancora non noti fattori ambientali concorrano a indurre la comparsa della malattia e a modificarne l’espressione clinica. Il concetto di penetranza variabile della mutazione spiega perché alcuni portatori delle varianti patogene del gene manchino di una storia familiare positiva. PARK8 ha, nel complesso, un esordio variabile (tra i 28 e gli 82 anni) e presenta, solitamente, una lenta progressione. Dal punto di vista clinico, la malattia LRRK2-correlata non differisce dalla forma idiopatica, se non per il rapporto di prevalenza M/F che è di 1/1 contrariamente alla MP idiopatica dove è 3/1; dal fenotipo parkinsoniano classico, si discostano soltanto rarissimi casi ad esordio anomalo. Dal punto di vista dell’espressione anatomo-patologica, PARK8 risulta variabile, potendo passare dall’assenza di una qualsiasi modificazione patologica al riscontro di reperti tipici e/o al rinvenimento di alterazioni non tipicamente parkinsoniane, ma appartenenti ad altre patologie, come la malattia di Alzheimer o l’atrofia multisistemica. Accanto ai geni causativi di forme di parkinsonismo monogenetico, recenti studi di linkage hanno identificato geni le cui alterazioni sono riconosciute come fattori di rischio per lo sviluppo di MP. Il gene più rilevante in questo ambito è probabilmente il GBA. Esso codifica per l’enzima lisosomiale beta-glucocerebrosidasi; mutazioni in stato di omozigosi o di eterozigosi composta sono responsabili della malattia di Gaucher. L’interesse per questo gene è nato quando si è dimostrato che nei pazienti affetti da MP l’attività enzimatica della beta-glucocerebrosidasi nella substantia nigra era ridotta di circa un terzo. Una singola mutazione del gene GBA è oggi rinvenuta nel 3 per cento delle forme sporadiche di MP e nel 25 per cento dei parkinsonismi a esordio precoce. Negli individui eterozigoti l’attività della beta-glucocerebrosidasi a livello della substantia nigra è ridotta del 58 per cento rispetto agli individui sani.
significato di queste mutazioni rimane incerto, potendo rappresentare condizioni causali di malattia o semplici fattori di rischio. Il fenotipo clinico dei soggetti omozigoti è indistinguibile da quello della malattia idiopatica, se non per l’esordio precoce, talvolta dominato dalla distonia, per una maggiore simmetria dei segni, per la conservazione della funzione olfattiva e per la precoce comparsa di fluttuazioni motorie in corso di trattamento con L-Dopa; più raramente si riscontrano iperreflessia osteotendinea, neuropatia periferica, disautonomia e disturbi affettivi. I reperti autoptici consistono in una tipica perdita neuronale e gliosi con assenza dei corpi di Lewy nella pars compacta della substantia nigra e nel locus coeruleus. Il gene PARK6-PINK1 è causa della seconda forma più comune di MP familiare a trasmissione autosomica recessiva. Il gene codifica per una serin-treoninchinasi implicata nel controllo della funzione mitocondriale: questa proteina sarebbe capace di riconoscere i mitocondri danneggiati e di indirizzarli verso il processo autofagico. Le mutazioni del gene più comuni, quasi tutte missense, cadono sul dominio enzimatico e alterano la funzione della proteina, determinando in tal modo un accumulo di mitocondri malfunzionanti e un incremento dello stress ossidativo intracellulare. Gli individui omozigoti per l’allele patologico sviluppano la malattia intorno alla quarta-quinta decade d’età e presentano un corteo di sintomi e segni identico a quello di PARK2. Mutazioni del gene DJ-1 rappresentano una rara causa MP familiare a trasmissione recessiva, con una frequenza inferiore all’1 per cento nei pazienti con esordio precoce della malattia. Il gene codifica per una proteina ad azione neuroprotettiva dotata di diverse funzioni, potendo svolgere il ruolo sia di chaperonina che di enzima proteolitico destinato ai processi di controllo della trascrizione, ai meccanismi di regolazione mitocondriale ed alle reazioni dirette a limitare lo stress ossidativo intracellulare. Il quadro clinico è sovrapponibile a quello delle forme precedentemente descritte, con frequente riscontro di segni atipici come la distonia all’esordio, che può interessare anche il distretto craniale e cervicale. Comuni anche i disturbi psichiatrici, talora gravi. Le rare mutazioni sinora descritte sono sia di tipo missense sia delezioni multiesoniche, e sono state descritte sia in condizione di omozigosi che, come per il gene Parkin, in eterozigosi, in quest’ultimo caso con significato patogenico dubbio. Il gene PARK1/SNCA è stato il primo a essere identificato come causa di una forma ereditaria di MP, più precisamente di un parkinsonismo a trasmissione autosomica dominante. Codifica per la proteina alfa-sinucleina, principale costituente dei corpi di Lewy. Le mutazioni del gene rappresentano una causa molto rara di parkinsonismo: sono state descritte sia duplicazioni/triplicazioni che alterazioni di tipo missense. Tali mutazioni esitano nell’aumentata produzione della proteina o nella conversione della proteina in una forma strutturalmente alterata e per questo insolubile. Il parkinsonismo risultante compare mediamente intorno ai 45 anni e si esprime con tremore asimmetrico a riposo, rigidità, problemi di equilibrio e difficoltà nella deambulazione. La risposta alla L-Dopa è buona, ma la progressione della malattia è piuttosto rapida, visto che il decesso sopraggiunge in genere dopo circa dieci anni dall’esordio. Precoce risulta anche il deterioramento cognitivo associato alla disabilità motoria. Gli studi autoptici dimostrano atrofia della substantia nigra n e numerosi corpi di Lewy positivi per alfa-sinucleina e ubiquitina all’interno dei neuroni aminergici residui, non solo della substantia nigra ma anche del tronco encefalico e delle regioni corticali, un quadro neuropatologico sovrapponibile a quello osservato nella demenza con corpi di Lewy.
ANATOMIA PATOLOGICA DELLA MALATTIA DI PARKINSON La degenerazione di cellule nervose della substantia nigra rappresenta a tutt’oggi l’aspetto più significativo della MP. 41
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Negli anni Sessanta Hornykiewicz dimostrò nei soggetti con MP una riduzione della dopamina (DA) striatale e, contemporaneamente, una efficace risposta terapeutica alla L-Dopa, un precursore della DA, carente nei soggetti con MP a causa della degenerazione delle cellule nigro-striatali (Hornykiewicz, 1966). L’aspetto anatomo-patologico più caratteristico della MP è la perdita di neuroni che producono la DA, i cui corpi cellulari sono nella substantia nigra pars compacta (SNpc) (figura 1) e la presenza al loro interno di inclusioni citoplasmatiche denominate corpi di Lewy, costituite da differenti proteine, principalmente alfa-sinucleina e poi ubiquitina (figura 2). I corpi cellulari dei neuroni dopaminergici, collocati nella SNpc, proiettano principalmente verso il putamen e la deplezione di DA è più pronunziata nel putamen dorso-laterale che rappresenta il principale sito di proiezione per questi neuroni. All’esordio dei sintomi della MP, il DA nel putamen è ridotto di circa l’80 per cento, mentre il 60 per cento dei neuroni dopaminergici della SNpc sono già distrutti. La perdita di questi neuroni, che normalmente contengono neuromelanina, produce il tipico aspetto macroscopico della SNpc in corso di MP, la depigmentazione (figura 2), e tale perdita appare correlata anche con i livelli del trasportatore di DA. Anche se l’età è un importante fattore di rischio per la MP, come sopra riportato, i processi alla base della perdita di neuroni dopaminergici, in corso dell’invecchiamento fisiologico, sono probabilmente differenti da ciò che succede nella MP. Alcuni autori hanno affermato che la differenza tra degenerazione in corso di PD e invecchiamento fisiologico delle cellule dopaminergiche sarebbe legato solo all’intensità dei processi degenerativi più che al tipo di cellule coinvolto. In realtà il sottogruppo di cellule nigrali dopaminergiche che degenerano nella MP non sono le stesse che vengono distrutte durante il normale invecchiamento. Come detto in precedenza, nella MP la perdita di cellule è concentrata nelle porzioni ventrali e caudali della SNpc, mentre nel corso del normale
Substantia nigra e corpi di Lewy
Figura 2. (A) In basso sezione di mesencefalo che mostra una normale pigmentazione della substantia nigra in un cervello normale; in alto depigmentazione della substantia nigra proveniente da un cervello di soggetto con MP. (B) Sezione al microscopio di substantia nigra con un neurone contenente neuromelanina (freccia bianca) e un corpo di Lewy (freccia nera) all’interno del citoplasma del neurone. Osservare che il corpo di Lewy ha una parte centrale densa e un alone più chiaro. (da Fahn S, Hallett M, Jankovic J. The 2013 Aspen Course on Parkinson’s Disease and Other Movement Disorders. Medscape Education Neurology & Neurosurgery).
Figura 2 invecchiamento è più colpita la porzione dorsale della SNpc (Damier et al, 1999). Un altro aspetto interessante è che il grado di compromissione del nucleo striato appare più pronunciato rispetto all’entità della perdita dei neuroni dopaminergici. Questo dato suggerisce che le terminazioni nervose dopaminergiche striatali sono gli obiettivi primari del processo degenerativo: la morte neuronale nella MP sarebbe pertanto il risultato di un processo di tipo dying back. Questi dati si basano anche su risultati sperimentali: in scimmie trattate con MPTP, è stato dimostrato che la distruzione dei terminali striatali precede quella della cellule nervose della SNpc (Herkenham et al, 1991), mentre la protezione delle terminazioni striatali, in ratti trattati con MPTP, previene la perdita dei neuroni dopaminergici della SNpc (Wu et al, 2003). Si pensa comunemente che la neuropatologia della MP sia caratterizzata soltanto dalla perdita di neuroni dopaminergici. In realtà la neurodegenerazione si estende ben oltre i neuroni dopaminergici. La neurodegenerazione e la presenza di corpi di Lewy sono stati riscontrati nei sistemi noradrenergici (locus coeruleus), serotonergici (raphe), e colinergici (nucleo basale di Meynert, nucleo dorsale motorio del vago), ma anche nella corteccia cerebrale, specie quella cingolata ed entorinale, nel bulbo olfattorio e nel sistema nervoso autonomo. La degenerazione di queste strutture è alla base dei sintomi non motori della MP; in particolare la degenerazione delle strutture ippocampali e corticali contribuisce nei soggetti con MP al manifestarsi della compromissione dei processi cognitivi che può giungere in alcuni casi sino alla demenza. La diagnosi di MP, come vedremo nei capitoli successivi, è fatta abitualmente sulla base degli aspetti sintomatologici, ma una diagnosi definita richiede, come sopra riportato, l’identificazione sia della perdita di neuroni dopaminergici della SNpc sia della presenza dei corpi di Lewy. In realtà questi ultimi non sono specifici per la MP, potendosi riscontrare in una forma di demenza denominata “a corpi di Lewy,” e occasionalmente anche in soggetti di età avanzata. Il ruolo dei corpi di Lewy nella morte delle cellule neuronali è controversa come anche le ragioni di un loro incremento nella malattia di Alzheimer.
Fotomicrografia di sezioni di substantia nigra (SN) di ratto
Figura 1. Cerchiata in rosso la pars compacta (pc), cerchiata in verde la pars reticulata (pr)della substantia nigra. La sezione A proviene da ratti non trattati, la sezione B da ratti trattati con una sostanza neurotossica per le cellule dopaminergiche, DOPAL. Nella immagine B si nota un notevole depauperamento delle cellule dopaminergiche della SNpc che non si osserva invece per le cellule della SNpr. Notare in C la significativa perdita di neuroni della SNpc dopo iniezione di DOPAL confrontata con i ratti di controllo, mentre nessuna riduzione di cellule si osserva nella SNpr sia dei ratti trattati sia di quelli non trattati (da Panneton WM, Kumar VB, Gan Q, Burke WJ, Galvin JE. The Neurotoxicity of DOPAL: Behavioral and Stereological Evidence for Its Role in Parkinson Disease Pathogenesis. PLoS ONE, 2010)
Figura 1 42
febbraio 2015
ECM La malattia di Parkinson
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Test
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4) NEI SOGGETTI AFFETTI DA MALATTIA DI PARKINSON SI RISCONTRA PIÙ FREQUENTEMENTE UNA CONDIZIONE DI IPOVITAMINOSI
1) QUAL È LA PERCENTUALE DI FAMILIARITÀ POSITIVA NEI SOGGETTI AFFETTI DA MALATTIA DI PARKINSON? a) b) c) d)
Tra il 15 e il 25% Tra il 5 e il 10% Tra il 30 e il 40% Tra il 45 e il 60%
a) D b) Del complesso vitaminico B c) K d) A
2) QUAL È IL MECCANISMO D’AZIONE DI ALCUNI PESTICIDI, COME IL ROTENONE E IL PARAQUAT, CONSIDERATI QUALI FATTORI DI RISCHIO PER LA MALATTIA DI PARKINSON?
5) QUALE DI QUESTE AFFERMAZIONi RIGUARDANTI I CORPI DI LEWY È VERA?
a) b) c) d)
a) Il loro principale costituente è l’alfa-sinucleina b) Sono elementi esclusivi della malattia di Parkinson c) Sono riscontrabili solo nelle cellule dopaminergiche della substantia nigra d) Sono costituite quasi esclusivamente da molecole di ubiquitina
Tossicità mitocondriale Inibizione dell’enzima tirosina-idrossilasi Modifica dell’espressione post-recettoriale dei recettori dopaminergici Riorganizzazione in fibrille dell’alfa-sinucleina, con formazione di aggregati insolubili
3) IL TABAGISMO a) b) c) d)
6) QUAL È IL GENE PIÙ COMUNE ALLA BASE DI UN PARKINSONISMO MONOGENETICO?
Ha un ruolo protettivo nell’insorgenza della malattia di Parkinson. Ha un ruolo favorente l’insorgenza della malattia di Parkinson Ha un’azione favorente l’insorgenza della malattia di Parkinson solo nei parkinsonismi monogenetici Non ha un ruolo preciso nell’insorgenza della malattia di Parkinson
a) b) c) d)
43 febbraio 2015
PARK8/LRRK2 PARK1/SNCA PARK6/PINK1 PARK11/GIGYF2
Primo piano Legale
Lettera aperta alle avvocature regionali La postulata contitolarità delle sedi farmaceutiche si pone in contrasto con l’ordinamento civile e sezionale a cura dello studio dell’avvocato bruno riccardo nicoloso Firenze - Roma (b.r.nicoloso@tin.it)
L
a linearità riconosciuta al metodo che si è dato questo Osservatorio legale nell’affrontare le questioni di diritto che possono coinvolgere il sistema farmacia consente
di esternare ai suoi frequentatori presbiti la lettera diretta alle avvocature regionali per segnalare loro, in via preventiva, una problematica che si affaccerà da qui a poco. Ovvero quando i responsabili dei procedimenti relativi alla assegnazione delle sedi farmaceutiche di cui al concorso straordinario bandito a norma dell’articolo 11 della Legge n. 27/2012 interpelleranno i graduati in associazione per affidare loro, come sembra, la contitolarità del diritto di esercizio delle farmacie nelle sedi farmaceutiche prescelte, che dovrebbero poi essere successivamente gestite dalla società di persone dagli stessi costituita.
La questione La lettera qui aperta ha un incipit con cui viene contestato un tale assunto, che si pone in evidente contrasto con l’articolo 7, primo comma, della Legge n. 362/1991, che ascrive alla società personale di farmacisti idonei l’assegnazione del diritto d’esercizio di una farmacia organizzata in forma d’impresa collettiva e non già ai soci che la costituiscono, nonché in altrettanto evidente contrasto con l’articolo 11, primo comma, della Legge n. 362/1991, che ritiene illegittima la scissione tra la titolarità e la 44 febbraio 2015
Primo piano Legale
gestione di una farmacia privata. Ciò in quanto
di società di persone dai farmacisti che si è
tale stringente normativa sezionale non sem-
resa assegnataria della farmacia. Detta so-
bra esser stata “derogata” dalla novella nor-
cietà, pur non essendo dotata di personalità
mativa dell’articolo 11 della Legge n. 27/2012
giuridica, viene infatti considerata un sog-
che non prevede e se mai lo prevedesse, si
getto di diritti e può essere destinataria del
porrebbe in contrasto con l’articolo 15 delle
provvedimento amministrativo che consente
Preleggi, atteso che l’anteriore normativa non
l’accesso all’esercizio della farmacia (articolo
può intendersi abrogata né per dichiarazione
7, Legge n. 362/1991) e può così costituire un
espressa dal legislatore né per incompatibilità
centro d’imputazione di situazioni negoziali
tra tale direttiva che non regola l’intera materia
distinte sia rispetto alla posizione dei soci (i
già regolata dalla legge anteriore.
quali non possono certo esercitare in comu-
La censura
nione un’impresa che si trasformerebbe in società con il primo atto di gestione: Cassa-
La società, una volta divenuta concessionaria del relativo diritto di esercizio, potrà richiedere al Comune competente per territorio l’autorizzazione all’apertura della farmacia (magari) condizionata dal buon esito dell’ispezione sui locali individuati e attrezzati per l’esercizio della farmacia
L’interpretazione qui censurata risente (a
zione civile, Sezione Lavoro, 21 febbraio 1984,
quanto pare) dell’assunto di una Nota mini-
n. 1251), sia nei confronti dei terzi, e può ave-
steriale secondo cui «gli aspiranti in forma
re/ha un’autonomia negoziale e patrimoniale
locali individuati e attrezzati per l’esercizio
associata» (all’esercizio di una farmacia isti-
(cui consegue il beneficium escussionis del
della farmacia. Tale soluzione eviterebbe ad
tuita e messa a concorso a norma dell’articolo
patrimonio sociale per le obbligazioni assunte
un tempo il contenzioso che si verrebbe a cre-
11 del Decreto legge n. 1/2012 convertito nella
dai soci) che la pone in una posizione analoga
are dagli interessati a far valere l’illegittima di-
Legge n. 27/2012, «avendo vinto il concor-
a quella della persona giuridica. In una parola
cotomia qui evidenziata: si pensi ai graduati in
so… potranno costituire… una società a norma
è un soggetto di diritto, ma non una persona
forma monocratica che potrebbero impugna-
dell’articolo 7 della Legge n. 362/1991… (ma)
(Cassazione Civile, Sezione prima, 24 luglio
re una tale assegnazione. È questa l’opinione
tale società rileverà unicamente ai fini della
1989 n. 3498) e può così far salva la biuni-
che viene sottoposta al loro esame nello spi-
gestione, perché la titolarità… resta congiun-
vocità postulata dalla normativa farmaceuti-
rito di una fattiva collaborazione tra dottrina e
tamente in capo ai soci, in deroga alla fatti-
ca che è stata messa in discussione (anche
pratica del diritto, da parte dell’avvocato Bru-
specie già prevista dall’articolo 7 della Legge
a dispetto del Codice civile) dal dictum degli
no Riccardo Nicoloso (cultore della materia).
n. 362/1991» (Nota Minisan 23 novembre
uffici del ministero della Salute che sembra
* Come ognuno ben sa (o quanto meno san-
2012). Non si capisce però bene perché mai
essere stato recepito dalle Regioni, quasi che
no i venti frequentatori presbiti cui in premes-
si dovrebbe porre una tale dicotomia tra la ti-
le stesse si potessero considerare dagli Uffici
sa) le circolari e le istruzioni della pubblica
tolarità del diritto d’esercizio di una farmacia,
sottordinati al ministero della Salute*.
amministrazione possono costituire degli atti integrativi delle fonti normative ma non rap-
riferibile in comunione agli stessi soggetti e la sua gestione in forma societaria, quando
La richiesta
l’articolo 11 della Legge n. 475/1968 confer-
In questa situazione viene chiesto alle avvo-
sono destinate (solo) a indirizzare in modo
mato sul punto dall’articolo 11 della Legge n.
cature regionali che dovranno affrontare tale
uniforme l’attività degli organi amministrativi
362/1991 esclude tassativamente una tale
problematica un’informale verifica della fon-
o degli uffici gerarchicamente subordinati alla
dissociazione nell’esercizio delle farmacie
datezza di un tale assunto, che potrebbe es-
autorità che le emana e nell’ambito delle sue
private (Tar Lombardia, Brescia, 26 marzo
sere rimosso con una semplice presa d’atto,
specifiche competenze. Tali atti amministra-
2001, n. 140): di tal che i comunisti cui è sta-
da parte dei funzionari regionali responsabili
tivi sono, pertanto, privi di effetti giuridici nei
ta assegnata a concorso in forma associata
nei relativi procedimenti, della accettazione
confronti di soggetti estranei a tale ambito
la farmacia non «potranno», ma «dovran-
della sede farmaceutica da parte dei graduati
(Cassazione Civile, Sezione I, 10 novembre
no» costituire tra loro una società di persone
a concorso in associazione a tal fine interpel-
1971, n. 31862) e non sono per ciò stesso
che assumerà la titolarità del relativo dirit-
lati e la fissazione di un termine per la costi-
impugnabili in quanto non rivestono natura
to d’esercizio della farmacia per poterla poi
tuzione da parte loro della società speziale cui
provvedimentale (Tar Lazio, Roma, Sezione
esercitare appunto in forma societaria, assi-
sarà assegnata la sede farmaceutica. La so-
III, 8 febbraio 2008, n. 1088), sempre che non
curando così la corrispondenza biunivoca tra
cietà, una volta divenuta concessionaria del
ledano con carattere di immediatezze la po-
la concessione all’esercizio e la gestione della
relativo diritto d’esercizio, potrà richiedere al
sizione giuridica degli interessati (Tar Lazio,
farmacia nel rispetto della citata normativa
Comune competente per territorio l’autoriz-
Roma, Sezione II, 31 agosto 1994, n. 993) di tal
che è riconducibile alla soggettività societa-
zazione all’apertura della farmacia (magari)
che possono essere disattese in sede giuri-
ria della società speziale costituita in forma
condizionata dal buon esito dell’ispezione sui
sdizionale.
presentano mai una fonte di diritto, perché
45 febbraio 2015
Primo piano Fiscale
Le novità sulla Dcr La distinta contabile riepilogativa e il sistema dello split-payment di Stefano De Carli, Studio Guandalini, Bologna-Modena-Parma
D
istinta contabile riepilogativa
modificazioni, delle camere di commercio,
quale i fornitori delle pubbliche amministra-
sotto assedio in questo inizio
industria, artigianato e agricoltura, degli isti-
zioni non incasseranno più l’Iva addebitata
d’anno. Due i provvedimenti che
tuti universitari, delle Aziende sanitarie lo-
sulle cessioni di beni e prestazioni di servizi
potenzialmente la riguardano.
cali, degli enti ospedalieri, degli enti pubblici
che verrà al contrario riversata all’Erario da
Il primo è contenuto nell’ulti-
di ricovero e cura aventi prevalente carattere
queste ultime. È un meccanismo rivoluzio-
ma legge di stabilità, che introduce nel Dpr
scientifico, degli enti pubblici di assistenza
nario che, al di là delle conseguenze sulla
633/72 (Legge Iva), con effetto già dal primo
e beneficenza e di quelli di previdenza, per i
forma e contenuto della Dcr che andremo a
gennaio 2015, l’articolo 17 ter che così recita:
quali i suddetti cessionari o committenti non
esaminare, avrebbe pesanti ripercussioni sul
«Per le cessioni di beni e le prestazioni di ser-
sono debitori d’imposta ai sensi delle disposi-
piano finanziario, dato che verrebbe meno il
vizi effettuate nei confronti dello Stato, degli
zioni in materia di imposta sul valore aggiunto,
flusso di cassa dell’Iva a debito e si creerebbe
organi dello Stato ancorché dotati di perso-
l’imposta è in ogni caso versata dai medesimi
una probabile, cronica situazione Iva credito-
nalità giuridica, degli enti pubblici territoriali e
secondo modalità e termini fissati con decre-
ria. È però vero che proprio perché impatta
dei consorzi tra essi costituiti ai sensi dell’ar-
to del ministro dell’Economia e delle finanze».
pesantemente sul normale binomio rivalsa-
ticolo 31 del testo unico di cui al Decreto legi-
Si tratta del cosiddetto split-payment, adot-
detrazione dovrà essere autorizzato (ma ciò
slativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive
tato per chiare finalità antievasive, in virtù del
non ne subordina l’inizio dell’applicazione) dal
46 febbraio 2015
Primo piano Fiscale
Consiglio della Commissione Europea come
◆
la conservazione della fattura in modo infor-
ripartito le diverse aliquote in proporzione a
misura derogatoria, dato che non è attual-
matico (cosiddetta “conservazione sostitutiva”).
quelle relative agli acquisti di merci destinate
mente previsto dalla normativa Ue. Qualora
Sin da subito è sorta la questione se anche la
alla rivendita. Sono escluse dal meccanismo le
tuttavia dovesse superare il vaglio delle auto-
Dcr dovesse essere ricompresa o meno nel
vendite con fattura, tant’è che qualora la per-
rità di Bruxelles e il contemplato regolamen-
nuovo adempimento. Premesso che a tutt’og-
centuale di vendite fatturate ecceda il 20 per
to attuativo lo ritenesse applicabile anche ai
gi non risultano prese di posizione ufficiali da
cento del totale, la semplificazione non è più
rapporti con le farmacie, le Asl si vedrebbero
parte degli organi competenti, le considera-
concessa. Se veramente a partire dal 2015 do-
costrette a effettuare due pagamenti, uno a
zioni a favore di una sua esclusione vertono
vessero essere soggette a fatturazione tutte
favore delle farmacie per il dovuto mensile al
sul fatto che la distinta non costituisce fattura,
le vendite mutualistiche, anche considerando
netto dell’Iva e l’altro a favore dell’erario per la
ma piuttosto un riepilogo di un corrispetti-
la loro sempre minore incidenza sulla totalità
sola Iva. Appare quindi scontato che la distinta
vo, come tale disciplinata da apposito articolo
del fatturato, ben difficilmente qualche farma-
dovrebbe essere redatta in modo da eviden-
della legge Iva (articolo 22), tant’è che deve
cia in Italia potrà ancora accedere a tale forma
ziare sia l’imponibile sia l’imposta tanto che
essere certificata da scontrino fiscale, né può
di registrazione, anche se solo a partire dal pe-
probabilmente verrà richiesta sotto forma di
essere ricompresa nella definizione di “nota,
riodo d’imposta 2016. E se il non voluto utiliz-
vera e propria fattura.
parcella o simili” citati dall’articolo 1, comma 2
zo distorto della stessa nel corso del presente
della Legge 31/12/2009 n. 196, istitutiva del
anno porterà il beneficio di una liquidazione Iva
La fattura elettronica
nuovo adempimento. È inoltre indiscutibile che
più favorevole in quanto verranno “ventilati”
E a questo punto ci si ricollega all’altra no-
il rapporto contrattuale tra le Asl e le farmacie
vità dell’anno che è quella dell’estensione,
esuli dalle usuali forniture, non riguardando né
a partire dal prossimo 31 marzo, a tutte le
una cessione di beni (i farmaci vengono con-
amministrazione pubbliche periferiche, tra
segnati ai clienti e non alla Asl) né tanto meno
le quali le Unità sanitarie locali, dell’obbligo di
una prestazione di servizi. Si tratta invece di un
richiedere ai propri fornitori l’emissione della
contratto “speciale”, specificamente codifica-
fattura elettronica Pa, pena l’impossibilità di
to nell’accordo collettivo nazionale che ne di-
procedere ai relativi pagamenti. Con la fattura
sciplina anche le modalità di pagamento.
elettronica Pa le farmacie hanno avuto già a
Nella malaugurata ipotesi che lo split-payment dovesse essere esteso anche al settore farmaceutico, niente di più facile che la Dcr diventi fattura elettronica
che fare qualora, a partire dal 6 giugno scorso,
Danni e beffe
abbiano dovuto rifornire scuole, caserme o
Tutti argomenti peraltro del tutto validi anche a
qualsiasi ente facente parte dell’amministra-
inficiare l’inclusione delle farmacie nel sistema
zione centrale dello Stato, già soggette all’ob-
dello split-payment. Nella malaugurata ipo-
bligo a partire da tale data. In tale occasione
tesi che quest’ ultimo dovesse essere esteso
i soli corrispettivi a cassetto sulla base di ac-
si saranno potute rendere conto del notevole
anche al settore farmaceutico (in spregio alle
quisti di merce che contengono una forte in-
impegno burocratico a essa sotteso, che ri-
finalità antievasive della norma che verrebbe a
cidenza dell’Iva sui farmaci al 10 per cento, dal
chiede infatti:
colpire un settore in cui l’evasione Iva è inesi-
prossimo anno, a fronte di liquidazioni Iva non
◆ la redazione del documento su uno specifico
stente, se non altro per il fatto che le farmacie
più distorte - come capita ora per esempio per
supporto informatico, denominato Xml;
sono costrette a consegnare alle Asl lo scon-
le vendite di prodotti per stomizzati cronici - il
l’identificazione sulla fattura dell’ufficio de-
trino fiscale relativo alla Dcr), niente di più fa-
farmacista si vedrà costretto alla non trascu-
stinatario tramite apposizione di un codice
cile che la Dcr divenga fattura, e che la fattura
rabile complicazione contabile dovuta alla ne-
identificativo;
non possa essere che redatta come fattura
cessità di riportare sul registro i corrispettivi
◆ la firma digitale della fattura;
elettronica Pa. Insomma al danno si aggiunge-
del giorno suddivisi per aliquota. Con l’addio
◆
la trasmissione del documento così compi-
rebbe la beffa. Con un’ulteriore conseguenza
probabile anche al concetto di “giro d’affari”
lato allo Sdi, ovvero al Sistema di interscambio,
sul piano amministrativo: la quasi totalità delle
(con il quale si intende il fatturato di vendite al
una sorta di collettore che ha il compito di con-
farmacie utilizza il sistema della “ventilazione
lordo dell’Iva) e con il quale è abitudine valutare
trollare la regolarità dei contenuti formali della
dei corrispettivi”, che consiste in un sistema
il valore di una farmacia e anche le sue capa-
fattura;
semplificato di registrazione concesso ai com-
cità reddituali, secondo una prassi certamente
◆
il riscontro della regolarità dell’invio e scarto
mercianti al minuto che devono gestire vendite
aziendalmente non corretta ma che ancora è
dello stesso da parte dello Sdi;
di prodotti soggetti a più aliquote Iva.
ben radicata. E con buona pace di tutte le sta-
◆ l’emissione di nota di accredito a fronte della
In estrema sintesi, la “ventilazione” consen-
tistiche e i programmi gestionali e talvolta con-
fattura errata in caso di scarto;
te di scorporare dall’unico corrispettivo non
tabili che a essa fanno riferimento.
◆
47 febbraio 2015
Iniziative
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48 febbraio 2015
FARMACOLOGIA
COSMESI
NUTRIZIONE
DIRITTO
Iniziative
di Elena Bottazzi
La scienza parla alla città Bergamoscienza tra laboratori, mostre e conferenze
L
a dodicesima edizione di Ber-
farmacie storiche cittadine, ad alcuni per-
gamoscienza ha ospitato, per il
sonaggi bergamaschi che si sono distinti nel
secondo anno consecutivo, una
periodo della prima guerra mondiale, ai luoghi
mostra incentrata sui medica-
di produzione di materiale sanitario e non, e
menti e sulla medicina. Il titolo,
ad alcune delle conseguenze che ha subito la
“Guerra e sanità 1914/1918”, è un chiaro ri-
popolazione civile in seguito alla scoppio della
ferimento al centenario dallo scoppio del pri-
guerra, come la diffusione di epidemie e l’au-
mo grande conflitto bellico mondiale. Come
mento dei prezzi dei farmaci.
avvenuto nel 2013, gli organizzatori - la fondazione “Bergamo nella storia”, unitamente
incontri
a Ordine dei Farmacisti e Federfarma locali
La rassegna scientifica che ha coinvolto
- hanno deciso di presentare al pubblico una
città e provincia di Bergamo è stata scan-
di cellule malate è stato anche al centro del
singolare descrizione dei medicamenti, so-
dita anche da tanti altri convegni, mostre e
dibattito sulle nuove applicazioni delle na-
prattutto quelli utilizzati nel periodo storico
laboratori inerenti al mondo farmaceutico e
notecnologie, come i carrier, in grado di rila-
trattato.
farmacologico. Di notevole interesse la con-
sciare medicinali selettivamente sulle singole
ferenza tenuta da Lewis E. Braverman, della
cellule bersaglio, oppure sistemi per l’identi-
la grande guerra
Johns Hopkins School of Medicine di Boston,
ficazione di singole molecole mutate all’in-
La mostra è stata suddivisa in tre aree. La
e Mario Salvi, presidente di Bergamoscienza,
terno di campioni biologici. L’incontro sulle
prima ha introdotto i temi della guerra e il
sull’importanza dello iodio per un corretto
“Radiazioni che salvano la vita” ha permes-
coinvolgimento in essa anche da parte del
funzionamento della tiroide. Si sono ricordati
so di sperimentare l’applicazione benefica
personale sanitario, farmacisti compresi,
i numerosi effetti correlati alla carenza di que-
delle radiazioni a scopo medico e curativo;
concentrando l’attenzione sui pochi ma esi-
sto elemento chimico: gozzo, anomalie fetali,
ugualmente interessante il laboratorio di ap-
stenti benefici in campo medico che deriva-
conseguente ridotto sviluppo mentale e fisi-
profondimento delle materie prime per uso
rono dal conflitto. Per esempio la diffusione
co nell’infanzia. La mancata presenza di iodio
cosmetico e applicazione cutanea.
di strutture e strumenti usati negli interventi
può essere correlata anche ad aumento dei
«Non basta guardare, occorre guardare con
chirurgici (ospedali da campo, bisturi, ma-
livelli di colesterolo, anomalie nella funzione
occhi che vogliono vedere, che credono in
schere per anestesia), oltre all’approfondi-
cardiaca, depressione e aumento di peso.
quello che vedono» è una celebre frase di
mento di alcune branche, come la chirurgia,
La conferenza “Si può riparare il cervello?”
Galileo ed è anche il motto che è stato adot-
ortopedica e plastica, e la psichiatria per la
- tenuta da ricercatori del Lund Stem Cell
tato da Bergamoscienza. Potrebbe essere
cura delle invalidità fisiche e psicologiche che
Center University Hospital in Svezia - ha
anche la massima di ciascun uomo amante
ne derivarono. La seconda area ha proposto
presentato invece diverse sperimentazioni
della scienza, sia egli esperto conoscitore op-
la ricostruzione di un laboratorio galenico nel
cliniche, nelle quali è stato dimostrato co-
pure più semplicemente una persona curiosa,
quale sono state mostrate al pubblico alcune
me sia possibile sostituire i neuroni morti
desiderosa di avvicinarvisi anche solo per
delle più comuni preparazioni farmaceuti-
con quelli sani nel cervello di uomini adulti
qualche momento. Perché questo è da sem-
che legate al tema della disinfezione, come
affetti dal morbo di Parkinson, grazie alle
pre il cuore dell’iniziativa: parlare, discutere e
la tintura di iodio. Infine, nell’ultima sala sono
applicazioni offerte dalle cellule staminali. Il
mostrare le varie sfaccettature del ragiona-
state diffuse alcune informazioni in merito a
tema dell’individuazione e della riparazione
mento scientifico.
49 febbraio 2015
Iniziative
di giuseppe tandoi
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❏ Esprimo il mio consenso al trattamento in base all’informativa di cui sopra Partita IVA |_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|
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P14/2015
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Iniziative
di Giuseppe Tandoi
In salute e in forma L’idea di un titolare di Udine, che diventa imprenditore del benessere. Quando il fitness passa attraverso la farmacia
D
opo il decreto Monti ho avu-
detto: se le persone sono disposte a dedicare
con i personal trainer, ai massaggi in estetica
to, come tanti miei colleghi, un
le loro ferie e a investire i loro soldi nel benes-
con o senza macchinari specifici, all’integra-
periodo di sconforto, nel quale
sere, perché non offrire nuove opportunità sul
zione alimentare con i prodotti della farmacia,
mi assillava una domanda: e
territorio? In fondo la farmacia accoglie ogni
sotto la supervisione dei coach. Le tre strut-
adesso? L’unica maniera per
giorno moltissime persone, l’importante è
ture quindi operano in sinergia fra loro, ma
uscirne, come da mia abitudine, era quella di
non essere soltanto dispensatori ma capire
anche in maniera indipendente, nel senso che
cercare risposte in altre realtà, per vedere se
le esigenze reali del cliente e offrire soluzioni
rimangono farmacia, centro estetico e centro
c’era qualcosa di utile per noi. Allora sono an-
di benessere adeguate». E così, quando si li-
training». E il supporto tecnologico? «Come
dato a Roma e ho fatto il master della Luiss
bera un locale di fronte alla farmacia, Sartori lo
premessa vorrei sottolineare che il mondo
per diventare “Spa e terme manager”. Per
prende in affitto, creando l’Estetica San Mar-
dell’attività fisica è ancora tutto da esplorare,
scoprire come un mondo, comunque legato in
co; passa un altro anno, affitta un altro locale
perché ricco di opportunità. Da parte nostra
parte alla sanità pubblica, si stesse muoven-
nello stesso stabile e apre il Training San Mar-
abbiamo capito che per portare il cliente del
do». Che le difficoltà aguzzino l’ingegno non
co. «In esso», spiega Sartori, «prestano la
fitness all’interno della farmacia non è neces-
è una novità e il caso di Ferruccio Sartori di
loro attività due personal trainer certificati, un
sario allestire una palestra, come abbiamo
Borgoricco, titolare della farmacia San Marco
coach nutrizionista e un life coach. L’insieme
fatto noi, grazie alla collaborazione con Ma-
di Udine, lo conferma. Partecipando al master
delle tre strutture - farmacia, estetica, trai-
trix, divisione della Johnson Health Tech, che
ha modo di apprendere come i centri termali, e
ning - ha dato vita a San Marco Benessere.
produce macchine professionali per il fitness
le strutture del benessere in generale, si stes-
Creiamo percorsi per il benessere integrando
e fornisce servizi per i gestori di studi profes-
sero riorganizzando, spostandosi sempre di
le tre strutture». Forse occorre fare un esem-
sionali e palestre. In realtà abbiamo messo a
più sui servizi alla persona, con percorsi di be-
pio. «Prendiamo il “percorso peso”. Dopo un
punto un metodo che può essere utilizzato
nessere individuali. E comincia a familiarizzare
check up svolto sulla persona da tutto il team
anche da chi ha pochi spazi disponibili, avva-
con gli aspetti tecnico-gestionali del business.
di professionisti, viene costruito un percorso
lendosi di novità internazionali come myzone
«A quel punto», prosegue Sartori, «mi sono
ad hoc che si svolge dalle sedute in palestra
e mind chair».
51 febbraio 2015
033/05
DIBASE 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile
2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione 10 ml contengono: colecalciferolo (vitamina D3) 2,5 mg pari a 100.000 U.I. 1 goccia contiene: 250 U.I. di vitamina D3. DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale Un contenitore monodose contiene: colecalciferolo (vitamina D3) 0,625 mg pari a 25.000 U.I. DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale Un contenitore monodose contiene: colecalciferolo (vitamina D3) 1,25 mg pari a 50.000 U.I. DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile Una fiala contiene: colecalciferolo (vitamina D3) 2,5 mg pari a 100.000 U.I. DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile Una fiala contiene: colecalciferolo (vitamina D3) 7,5 mg pari a 300.000 U.I. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. FORMA FARMACEUTICA
soluzione iniettabile; soluzione orale; gocce orali, soluzione.
4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche
Prevenzione e trattamento della carenza di vitamina D.
4.2 Posologia e modo di somministrazione
DIBASE può essere somministrato a cadenza giornaliera, settimanale, mensile o annuale (vedere paragrafo 5.2). In caso di terapia per via orale, si raccomanda di somministrare DIBASE durante i pasti (vedere paragrafo 5.2). La terapia per via intramuscolare è indicata solo in caso di sindromi da malassorbimento. Prevenzione della carenza di vitamina D: la somministrazione preventiva di DIBASE è consigliata in tutte le condizioni caratterizzate da maggior rischio di carenza o da aumentato fabbisogno. È generalmente riconosciuto che la prevenzione della carenza di vitamina D deve essere effettuata: - in maniera sistematica nel neonato (in particolare nel prematuro), nel lattante, nella donna in gravidanza (ultimo trimestre) e nella donna che allatta alla fine dell’inverno e in primavera, nel soggetto anziano, eventualmente nel bambino e nell’adolescente se l’esposizione solare è insufficiente; - nelle seguenti condizioni: • scarsa esposizione solare o intensa pigmentazione cutanea, regime alimentare squilibrato (povero di calcio, vegetariano, ecc.), patologie dermatologiche estese o malattie granulomatose (tubercolosi, lebbra, ecc.); • soggetti in trattamento con anticonvulsivanti (barbiturici, fenitoina, primidone); • soggetti in trattamento con terapie corticosteroidee a lungo termine; • patologie digestive (malassorbimento intestinale, mucoviscidosi o fibrosi cistica); • insufficienza epatica. Trattamento della carenza di vitamina D: la carenza di vitamina D deve essere accertata clinicamente e/o con indagini di laboratorio. Il trattamento è teso a ripristinare i depositi di vitamina D e sarà seguito da una terapia di mantenimento se persiste il rischio di carenza, ad un dosaggio di vitamina D idoneo alla prevenzione (vedi sopra “Prevenzione della carenza di vitamina D”). Nella maggior parte dei casi è consigliabile non superare, in fase di trattamento, una dose cumulativa di 600.000 U.I. all’anno, salvo diverso parere del medico. A titolo indicativo si fornisce il seguente schema posologico, da adattare a giudizio del medico sulla base della natura e gravità dello stato carenziale (vedere anche paragrafo 4.4).
DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione
Le posologie giornaliere sotto indicate possono essere assunte anche una volta alla settimana moltiplicando per sette la dose giornaliera indicata. Neonati, Bambini e Adolescenti (<18 anni) Prevenzione: 2-4 gocce al giorno (pari a 500-1.000 U.I. di vitamina D3). Trattamento: 8-16 gocce al giorno (pari a 2.000-4.000 U.I. di vitamina D3) per 4-5 mesi. Donne in gravidanza 3-4 gocce al giorno (pari a 7501.000 U.I. di vitamina D3) nell’ultimo trimestre. Adulti e Anziani Prevenzione: 3-4 gocce al giorno (pari a 750-1.000 U.I. di vitamina D3). In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio fino a 8 gocce al giorno (pari a 2.000 U.I. di vitamina D3). Trattamento: 20-40 gocce al giorno (pari a 5.000-10.000 U.I. di vitamina D3) per 1-2 mesi. Istruzioni per l’uso La confezione contiene 1 flacone ed un contagocce. Il flacone è dotato di una capsula a prova di bambino. Il contagocce è dotato di una custodia. Per l’impiego seguire le istruzioni sotto riportate: a. aprire il flacone rimuovendo la capsula nel modo seguente: premere e contemporaneamente svitare (vedi Figura 1); b. svitare la custodia in plastica che avvolge la punta del contagocce (vedi Figura 2); c. inserire il contagocce nel flacone per prelevare il contenuto. Dosare le gocce in un cucchiaio e somministrare (vedasi “Posologia e modo di somministrazione”); d. chiudere il flacone (vedi Figura 3). Riavvitare la custodia sulla punta del contagocce; e. riporre il flacone ed il contagocce nella confezione.
Figura 1
Figura 2
Figura 3
Per aprire il flacone, premere e contemporaneamente svitare la capsula.
Prima di utilizzare il contagocce, svitare la custodia che avvolge la punta.
Per chiudere il flacone, avvitare la capsula (non è necessario premere).
DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale
Neonati, Bambini e Adolescenti (<18 anni) Prevenzione: 1 contenitore monodose (pari a 25.000 U.I. di vitamina D3) ogni 1-2 mesi. Trattamento: 1 contenitore monodose (pari a 25.000 U.I. di vitamina D3) una volta a settimana per 16-24 settimane. Donne in gravidanza 1 contenitore monodose (pari a 25.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese nell’ultimo trimestre. Adulti e Anziani Prevenzione: 1 contenitore monodose (pari a 25.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese. In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio a 2 contenitori monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese. Trattamento: 2 contenitori monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta alla settimana per 8-12 settimane.
DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale
Neonati, Bambini e Adolescenti (<18 anni) Prevenzione: 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) ogni 2-4 mesi. Trattamento: 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta a settimana per 8-12 settimane. Donne in gravidanza 2 contenitori monodose (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) all’inizio dell’ultimo trimestre. Adulti e Anziani Prevenzione: 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) ogni 2 mesi. In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio a 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese. Trattamento: 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta alla settimana per 8-12 settimane.
DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile
Neonati fino a 24 mesi Prevenzione: Si consiglia di somministrare le dosi con DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione oppure con DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale o con DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale. Trattamento: 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese per 4-6 mesi. Bambini e Adolescenti (2-18 anni) Prevenzione: 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) ogni 4-8 mesi. Trattamento: 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese per 4-6 mesi. Donne in gravidanza 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) all’inizio dell’ultimo trimestre. Adulti e Anziani Prevenzione: 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) ogni 4 mesi. In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio a 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) ogni 2 mesi. Trattamento: 2 fiale (pari a 200.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese per 3 mesi. Istruzioni per l’uso Le dosi possono essere somministrate per via orale o intramuscolare. Le fiale sono dotate di anello di prerottura e devono essere aperte nel modo seguente: tenere con una mano la parte inferiore della fiala; porre l’altra mano sulla parte superiore posizionando il pollice al di sopra dell’anello bianco ed esercitare una pressione.
DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile
Neonati fino a 24 mesi Si consiglia di somministrare le dosi con DIBASE 10.000 U.I./ ml gocce orali, soluzione oppure o con DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale o con DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale. Bambini e Adolescenti (2-18 anni) Prevenzione: 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) una volta all’anno. Trattamento: 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) da ripetere dopo 3 mesi. Adulti e Anziani Prevenzione: 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) una volta all’anno. In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio a 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) ogni 6 mesi. Trattamento: 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) da ripetere dopo 6 settimane. Istruzioni per l’uso Le dosi possono essere somministrate per via orale o intramuscolare. Le fiale sono dotate di anello di prerottura e devono essere aperte nel modo seguente: tenere con una mano la parte inferiore della fiala; porre l’altra mano sulla parte superiore posizionando il pollice al di sopra dell’anello bianco ed esercitare una pressione.
4.3 Controindicazioni
Ipersensibilità al colecalciferolo o a uno qualsiasi degli eccipienti. Ipercalcemia, ipercalciuria. Calcolosi renale (nefrolitiasi, nefrocalcinosi). Insufficienza renale (vedere paragrafo 4.4).
4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
In caso di somministrazioni prolungate con alti dosaggi, si consiglia di monitorare il livello sierico di 25-idrossi-colecalciferolo. Interrompere l’assunzione di DIBASE quando il livello sierico di 25-idrossi-colecalciferolo supera i 100 ng/ml (pari a 250 nmol/l). Nei pazienti anziani già in trattamento con glicosidi cardiaci o diuretici è importante monitorare la calcemia e la calciuria. In caso di ipercalcemia o di insufficienza renale, ridurre la dose o interrompere il trattamento. Per evitare un sovradosaggio, tenere conto della dose totale di vitamina D in caso di associazione con trattamenti contenenti già vitamina D, cibi addizionati con vitamina D o in caso di utilizzo di latte arricchito con vitamina D. Nei seguenti casi può essere necessario un aumento dei dosaggi rispetto a quelli indicati: • soggetti in trattamento con anticonvulsivanti o barbiturici (vedere paragrafo 4.5); • soggetti in trattamento con terapie corticosteroidee (vedere paragrafo 4.5);
• soggetti in trattamento con ipolipidemizzanti quali colestipolo, colestirami-
na e orlistat (vedere paragrafo 4.5); • soggetti in trattamento con antiacidi contenenti alluminio (vedere paragrafo 4.5); • soggetti obesi (vedere paragrafo 5.2); • patologie digestive (malassorbimento intestinale, mucoviscidosi o fibrosi cistica); • insufficienza epatica. Il prodotto deve essere prescritto con cautela a pazienti affetti da sarcoidosi, a causa del possibile incremento del metabolismo della vitamina D nella sua forma attiva. In questi pazienti occorre monitorare il livello del calcio nel siero e nelle urine. Pazienti affetti da insufficienza renale presentano un alterato metabolismo della vitamina D; perciò, se devono essere trattati con colecalciferolo, è necessario monitorare gli effetti sull’omeostasi di calcio e fosfato.
4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione
L’uso concomitante di anticonvulsivanti o barbiturici può ridurre l’effetto della vitamina D3 per inattivazione metabolica. In caso di trattamento con diuretici tiazidici, che riducono l’eliminazione urinaria del calcio, è raccomandato il controllo delle concentrazioni sieriche di calcio. L’uso concomitante di glucocorticosteroidi può ridurre l’effetto della vitamina D3. In caso di trattamento con farmaci contenenti la digitale, la somministrazione orale di calcio combinato con la vitamina D aumenta il rischio di tossicità della digitale (aritmia). È pertanto richiesto lo stretto controllo del medico e, se necessario, il monitoraggio elettrocardiografico e delle concentrazioni sieriche di calcio. Un concomitante uso di antiacidi contenenti alluminio può interferire con l’efficacia del farmaco, diminuendo l’assorbimento della vitamina D, mentre preparati contenenti magnesio possono esporre al rischio di ipermagnesiemia. Studi sugli animali hanno suggerito un possibile potenziamento dell’azione del warfarin quando somministrato con calciferolo. Sebbene non vi siano simili evidenze con l’impiego di colecalciferolo è opportuno usare cautela quando i due farmaci vengono usati contemporaneamente. La colestiramina, il colestipolo e l’orlistat riducono l’assorbimento della vitamina D, mentre l’alcolismo cronico diminuisce le riserve di vitamina D nel fegato.
4.6 Gravidanza ed allattamento
Gravidanza Nei primi 6 mesi di gravidanza la vitamina D deve essere assunta con cautela per il rischio di effetti teratogeni (vedi paragrafo 4.9). Allattamento Quando necessario, la vitamina D può essere prescritta durante l’allattamento. Tale supplementazione non sostituisce la somministrazione di vitamina D nel neonato.
4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Non sono disponibili dati sugli effetti del prodotto sulla capacità di guidare. Tuttavia, un effetto su tale capacità è improbabile.
4.8 Effetti indesiderati
Se la posologia è conforme alle effettive esigenze individuali, DIBASE è ben tollerato, grazie anche alla capacità dell’organismo di accumulare il colecalciferolo nei tessuti adiposi e muscolari (vedere paragrafo 5.2). Gli effetti indesiderati segnalati con l’uso della vitamina D sono i seguenti: Disturbi del sistema immunitario: reazioni di ipersensibilità. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: debolezza, anoressia, sete. Disturbi psichiatrici: sonnolenza, stato confusionale. Patologie del sistema nervoso: cefalea. Patologie gastrointestinali: costipazione, flatulenza, dolore addominale, nausea, vomito, diarrea, gusto metallico, secchezza delle fauci. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: rash, prurito. Patologie renali e urinarie: nefrocalcinosi, poliuria, polidipsia, insufficienza renale. Esami diagnostici: ipercalciuria, ipercalcemia. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/ rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
4.9 Sovradosaggio
Interrompere l’assunzione di DIBASE quando la calcemia supera i 10,6 mg/dl (2,65 mmol/l) o se la calciuria supera 300 mg/24 h negli adulti o 4-6 mg/kg/die nei bambini. Il sovradosaggio si manifesta come ipercalciuria e ipercalcemia, i cui sintomi sono i seguenti: nausea, vomito, sete, polidipsia, poliuria, costipazione e disidratazione. Sovradosaggi cronici possono portare a calcificazione vascolare e degli organi, come risultato dell’ipercalcemia. Il sovradosaggio durante i primi 6 mesi di gravidanza può avere effetti tossici nel feto: esiste una correlazione tra eccesso di assunzione o estrema sensibilità materna alla vitamina D durante la gravidanza e ritardo dello sviluppo fisico e mentale del bambino, stenosi aortica sopravalvolare e retinopatia. L’ipercalcemia materna può anche portare alla soppressione della funzione paratiroidea nei neonati con conseguente ipocalcemia, tetania e convulsioni. Trattamento in caso di sovradosaggio Interrompere la somministrazione di DIBASE e procedere alla reidratazione.
5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Vitamina D e analoghi, colecalciferolo. Codice ATC: A11CC05 La vitamina D corregge una situazione carenziale della stessa e aumenta l’assorbimento intestinale di calcio.
5.2 Proprietà farmacocinetiche
Come per le altre vitamine liposolubili, l’assorbimento del colecalciferolo a livello intestinale è favorito dalla concomitante assunzione di alimenti contenenti grassi. Il colecalciferolo è presente nel circolo ematico in associazione a specifiche α-globuline che lo trasportano al fegato, dove viene idrossilato a 25-idrossi-colecalciferolo. Una seconda idrossilazione avviene nei reni, dove il 25-idrossi-co-
lecalciferolo viene trasformato in 1,25-diidrossi-colecalciferolo, che rappresenta il metabolita attivo della vitamina D responsabile degli effetti sul metabolismo fosfocalcico. Il colecalciferolo non metabolizzato viene accumulato nei tessuti adiposi e muscolari per essere reso disponibile in funzione del fabbisogno dell’organismo: per questo motivo DIBASE può essere somministrato anche a cadenza settimanale, mensile o annuale. Nei soggetti obesi si riduce la biodisponibilità della vitamina D a causa dell’eccesso di tessuto adiposo. La vitamina D viene eliminata attraverso le feci e le urine.
5.3 Dati preclinici di sicurezza
Gli studi preclinici condotti in varie specie animali dimostrano che gli effetti tossici si verificano nell’animale a dosi nettamente superiori a quelle previste per l’uso terapeutico nell’uomo. Negli studi di tossicità a dosi ripetute, gli effetti più comunemente riscontrati sono stati: aumento della calciuria, diminuzione della fosfaturia e della proteinuria. A dosi elevate, è stata osservata ipercalcemia. In una condizione prolungata di ipercalcemia le alterazioni istologiche (calcificazione) più frequenti sono state a carico dei reni, cuore, aorta, testicoli, timo e mucosa intestinale. Gli studi di tossicità riproduttiva hanno dimostrato che il colecalciferolo non ha effetti nocivi sulla fertilità e riproduzione. A dosi che sono equivalenti a quelle terapeutiche, il colecalciferolo non ha attività teratogena. Il colecalciferolo non ha potenziale attività mutagena e carcinogena.
6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti
DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione: olio di oliva raffinato. DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale: olio di oliva raffinato. DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale: olio di oliva raffinato. DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile: olio di oliva raffinato per uso iniettabile. DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile: olio di oliva raffinato per uso iniettabile.
6.2 Incompatibilità
Non sono note eventuali incompatibilità con altri farmaci.
6.3 Periodo di validità
DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione: 3 anni a confezionamento integro. Dopo prima apertura del flacone: 5 mesi. DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale: 2 anni. DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale: 2 anni. DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile: 3 anni. DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile: 3 anni.
6.4 Precauzioni particolari per la conservazione
Conservare a temperatura non superiore ai 30° C e nella confezione originale per tenere il medicinale al riparo dalla luce. Non congelare.
6.5 Natura e contenuto del contenitore
DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione Flacone in vetro ambrato contenente 10 ml, chiuso con una capsula a prova di bambino in polipropilene. La confezione contiene 1 flacone ed 1 contagocce. DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale Contenitore in vetro ambrato contenente 2,5 ml, chiuso con una capsula in polipropilene. Confezioni da 1, da 2 o da 4 contenitori monodose. DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale Contenitore in vetro ambrato contenente 2,5 ml, chiuso con una capsula in polipropilene. Confezioni da 1, da 2 o da 4 contenitori monodose. DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile Fiala in vetro ambrato. La confezione contiene 6 fiale. DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile Fiala in vetro ambrato. La confezione contiene 2 fiale.
6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Nessuna istruzione particolare.
7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO ABIOGEN PHARMA S.p.A. via Meucci 36 Ospedaletto - PISA
8. NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione – flacone 10 ml 036635011. DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 1 contenitore monodose 2,5 ml 036635047. DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 2 contenitori monodose 2,5 ml 036635098. DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 4 contenitori monodose 2,5 ml 036635050. DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 1 contenitore monodose 2,5 ml 036635062. DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 2 contenitori monodose 2,5 ml 036635086. DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale – 4 contenitori monodose 2,5 ml 036635074. DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile – 6 fiale 1 ml 036635023. DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile – 2 fiale 1 ml 036635035.
9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/ RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE Ottobre 2010
10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Determinazione AIFA del Marzo 2014
25.000 U.I./2,5 ml 1 flaconcino monodose 10.000 U.I./ml gocce orali 100.000 U.I. 6 fiale 300.000 U.I. 2 fiale Classe A - RR
5,42 € 5,42 € 4,00 € 3,50 €
25.000 U.I./2,5 ml 4 flaconcini monodose 50.000 U.I./2,5 ml 1 flaconcino monodose Classe C – RR
20,50 € 11,70 €
Spigolature
a cura della redazione
Federfarma e la Asl Milano 1 È molto ampio il bacino di utenza della Asl Provincia di Milano 1: sette i distretti sanitari nei quali si articola, 73 i Comuni rappresentati. Una rete di rapporti complessa, quella avviata con gli altri organismi territoriali (enti locali, strutture sanitarie, associazioni…), che il direttore generale Giorgio Scivoletto ha voluto illustrare, presentando, a Rho, i progetti per il 2015 dell’Azienda. Molti i piani sui quali operare: appropriatezza prescrittiva, razionalizzazione delle risorse, e continuità assistenziale. Nel timore, costante, di tagli alla sanità regionale che si ripercuotano sulla gestione aziendale. Stretto e proficuo, ha rimarcato Scivoletto, anche il dialogo con i titolari di farmacia. Particolare che ha trovato conferma nell’intervento di Paolo Vintani (nella foto
con Scivoletto), vice presidente di Federfarma delle province di Milano, Monza-Brianza e Lodi, che ha ricordato come sia fondamentale confrontarsi con le istituzioni, oltre che con le altre professioni
Premio allo studio FarmacistaPiù Il comitato scientifico di FarmacistaPiù, che si terrà dall’8 al 10 maggio prossimi a Milano, al fine di promuovere lo sviluppo delle conoscenze e della cultura farmaceutica ha indetto un concorso per la selezione delle migliori tesi universitarie che affrontano, in modo innovativo, tematiche afferenti a tre aree di studio: farmacoterapia, nutrizione e nutraceutica, marketing e gestione della farmacia. Il concorso ha come obiettivo principale quello di dare visibilità ai giovani talenti che, attraverso i loro elaborati, svolgono un’interessante attività di studio e ricerca sui temi di maggior attualità e interesse per il settore. Sono ammessi a partecipare al concorso i laureati in Farmacia o Chimica e tecnologia farmaceutiche che abbiano conseguito il titolo presso un’università italiana nel corso dell’anno 2014, con una votazione non inferiore a 100/110. Ai primi tre classificati saranno conferiti, a insindacabile giudizio della giuria, tre premi in denaro pari a 3.000 euro per ciascuna delle tesi giudicate meritevoli. La proclamazione ufficiale dei vincitori, con la consegna dei relativi premi, si terrà, in occasione di FarmacistaPiù, sabato 9 maggio 2015 alle ore 13.00. La domanda di partecipazione dovrà essere inviata, compilata in tutte le sue parti entro e non oltre il 15 marzo 2015, tramite la compilazione di un modulo scaricabile dal sito www.farmacistapiu.it.
sanitarie, per affrontare le sfide più imminenti: ricetta elettronica, pharmaceutical
care e, in prospettiva, un ruolo più ampio del farmacista in ambito salutistico.
INTERNET MOBILE E RAGAZZI: UNA RICERCA EUROPEA Si chiama Net Children Go Mobile ed è una ricerca, condotta in sette Paesi europei (Belgio, Danimarca, Irlanda, Italia, Portogallo, Regno Unito, Romania), sull’utilizzo, da parte dei ragazzi, di internet su smartphone e tablet. Tra rischi e opportunità. Dall’ultimo report pubblicato si evince che il 46 per cento dei ragazzi di 9-16 anni dei sette Paesi possiede uno smartphone e il 41 per cento lo usa quotidianamente per andare on line. In Italia, in particolare, il 45 per cento dei ragazzi che usano internet ha uno smartphone, e il 42 accede alla rete quotidianamente dal cellulare. Quanto ai fattori negativi connessi all’accesso prolungato a internet tramite i suddetti device, il rapporto testimonia che l’esperienza che fa più soffrire i ragazzi è il cyberbullismo. Al secondo posto, tra le fonti di inquietudine on line, troviamo i rischi sessuali: la metà di chi ha visto immagini sessuali on e off line, e di chi ha ricevuto messaggi sessualmente espliciti (sexting), ne è rimasto turbato. 54 febbraio 2015
Spigolature
Fatelli presidente del Gruppo Cosmetici in Farmacia
«La nostra missione», sottolinea Or-
Stefano Fatelli (nella foto), amministratore delegato di Difa Cooper Italia e vice presidente di Ifc Group, succede a Vincenzo Maglione come presidente del Gruppo Cosmetici in Farmacia di Cosmetica Italia. «Quanto prima», illustra Fatelli, «la commissione direttiva del Gruppo si riunirà per definire obiettivi e progetti futuri, che senza dubbio proseguiranno azioni specifiche orientate al coinvolgimento attivo delle aziende nella vita associativa, con l’organizzazione di gruppi di lavoro ad hoc sulle principali tematiche di interesse. I prossimi mesi non potranno inoltre prescindere dall’attenzione verso Expo 2015 e progetti di internazionalizzazione». Dall’ultima Congiunturale risulta che il mercato dei cosmetici in farmacia gode ancora di una salute discreta. Come mantenere i fatturati dermocosmetici a questi livelli o, se possibile, implementarli? «Gli ultimi dati relativi al canale hanno registrato una debole crescita del secondo semestre 2014, +0,5 per cento», spiega Fatelli, «e una previsione positiva vicina al punto percentuale anche per i primi sei mesi 2015. Ciò dimostra che, nonostante sia in corso una razionalizzazione della domanda verso il canale, la farmacia continua a godere della fiducia che i consumatori le riconoscono. Importanti passi avanti sono ancora possibili, soprattutto in termini di distribuzione e sistema organizzativo; accanto a promozioni e offerte, nel medio periodo industria e distribuzione dovranno ottimizzare i rapporti di filiera e assecondare le rinnovate esigenze dei consumatori. È il caso di alcune larghe fasce di utenza della farmacia che ancora non si rivolgono ai cosmetici: gli over 50, per esempio, sono il cluster che maggiormente crescerà in termini di numero e stabilità di acquisti, ma non sono ancora sufficientemente coperti dalle vendite nel canale.
nella Barra (foto in alto), che ha assunto
(Elena Penazzi)
COMPLETATA LA FUSIONE WALGREENS-ALLIANCE BOOTS Il 31 dicembre scorso si è conclusa la fusione che ha portato alla nascita del gruppo Walgreens Boots Alliance, quotato al Nasdaq statunitense. La nuova azienda globale comprende Walgreens, la più grande catena di drugstore negli Stati Uniti; Boots, leader del comparto farmacia in Europa; e Alliance Healthcare, numero uno della distribuzione farmaceutica a livello internazionale. Complessivamente, Walgreens Boots Alliance è presente in oltre 25 Paesi, con più di 12.800 punti vendita, oltre 370.00 dipendenti e più di 340 centri per la distribuzione farmaceutica. Oltre 180.000 le farmacie e gli altri centri di cure serviti.
nel nuovo gruppo la cariche di executi-
ve vice president e president and chief executive di Global wholesale and international retail, «è di essere attenti alle necessità della farmacia per la cura delle persone e delle collettività di tutto il mondo. Diventando globali avremo la capacità di generare benefici rilevanti e sostenibili per i mercati locali e per tutti gli stakeholder».
Riva nella giunta esecutiva di Federsalus Ernesto Riva (nella foto), presidente di Unifarco, azienda leader nella produzione cosmetica e nutraceutica, è stato nominato membro della giunta esecutiva di Federsalus, Associazione nazionale aziende prodotti salutistici, per il biennio 2015-2106. «Farne parte», commenta con soddisfazione Riva, «significa avere una finestra sul futuro. Federsalus è, infatti, un termometro sul mondo dell’integrazione alimentare non solo in Italia, ma in tutta l’Europa. Permette di conoscere le ultime novità in fatto di regolamentazione e i trend del futuro nell’ambito dell’integrazione alimentare». 55 febbraio 2015
Consigli per le vendite
di elena bottazzi
Immunità e vie aeree Guna presenta un rimedio a sostegno dell’apparato respiratorio, a base di Noni ed estratti vegetali Omeotoxnoni è un integratore alimentare a base di Noni con estratti vegetali e propoli; le sostanze presenti sono accomunate da attività immunostimolanti, importanti per proteggere l’organismo e favorire le difese immunitarie. Infatti, oltre alla propoli e ad altri 12 principi vegetali noti per le proprietà benefiche sulle alte e medie vie respiratorie, l’integratore contiene l’estratto di Noni, presente nel prodotto in elevata concentrazione, il cui succo ricavato dal frutto è ricco di minerali, vitamine, enzimi, oligoelementi, sostanze con attività fluidificante, decongestionante,
emolliente e sedativa. Oltre al Noni, sono presenti enula, papavero, malva e primula, utili per la fluidità delle secrezioni bronchiali; propoli, capelvenere, elicriso e liquirizia contribuiscono al benessere di naso e gola. Grindelia, drosera e piantaggine hanno un’azione emolliente e lenitiva. Omeotoxnoni è inoltre consigliabile nelle situazioni temporanee di debolezza e astenia poiché determina un generale miglioramento dello stato di benessere Il prodotto si presenta sotto forma di bustine solubili da 4,5 g e sciroppo da 150 ml con tappo dosatore. Privo di glutine.
OSSA, MUSCOLI, SISTEMA IMMUNITARIO
COLESTEROLO CATTIVO Esterol 10 è un integratore alimentare in compresse contenente coenzima Q10, astaxantina, resveratrolo e quercetina, oltre a monacolina K che contribuisce al normale mantenimento dei livelli di colesterolo nel sangue (10 mg/die). Inoltre contiene vitamina D3 che contribuisce a normali livelli di calcio nel sangue e the verde con attività antiossidante e tonica. Esterol Olio di Riso è un olio dietetico vitaminizzato prodotto da Laborest con germe di riso a coltivazione controllata e certificata. Proposto nella bottiglia da 750 ml, è ricco di tocoferoli e tocotrienoli, in associazione al gamma-orizanolo, per la protezione delle cellule dallo stress ossidativo.
BELLEZZA BIO PuroBio cosmetics è una linea di make up biologico con certificazione Ccpb, nickel tested e vegan friendly. Una delle novità proposte dall’azienda è il mascara Impeccable, extra black con un effetto che favorisce l’allungamento e l’incurvatura delle ciglia; lo scovolino incurvato segue infatti la forma naturale delle ciglia senza appesantirle. La formulazione è ricca di principi attivi nutrienti e con funzione anti-age come l’idrolato di bambu, dall’attività ristrutturante; inoltre sono presenti vitamina E, ramnosio e Rhodiola rosea ad azione anti età.
56 febbraio 2015
La Vitamina D partecipa alla normale funzione delle difese immunitarie ed è presente in diversi tessuti corporei; un deficit può portare nell’adulto a osteomalacia e nel bambino a rachitismo. Le principali cause di carenza sono mancata esposizione al sole e ridotto apporto di nutrienti che soddisfino il fabbisogno giornaliero; gli anziani e le donne in gravidanza o in menopausa necessitano di un’integrazione mirata, oltre a chi pratica intensa attività sportiva e sforzo fisico. Vitamina D3 - 1000 è un supporto alimentare a base di vitamina D3 (colecalciferolo), la forma di Vitamina D pronta all’uso. Prodotto da Nature’s Bounty, è commercializzato in confezione da 100 tavolette.
Consigli per le vendite
REFLUSSO E ACIDITà
IGIENE SICURA
Un nuovo prodotto, caratterizzato dalla presenza di alginato di sodio e carbonati, che esplica l’attività grazie a un meccanismo d’azione di tipo meccanico: è Maalox RefluRapid di Sanofi. A contatto con il pH acido dello stomaco l’alginato di sodio (polimero estratto dalle alghe brune) reagisce formando un gel, mentre i carbonati rilasciano anidride carbonica permettendo al gel di galleggiare formando un tappo che contrasta la risalita dei succhi gastrici verso l’esofago. In questo modo contribuisce a bloccare rapidamente il reflusso acido, ridurre il bruciore e proteggere la mucosa dell’esofago. Disponibile in confezione da 20 bustine, è indicato negli adulti e nei bambini sopra i 12 anni.
Saugella attiva è un detergente specifico per l’igiene intima femminile a base di Thymus vulgaris, estratto ad azione antimicrobica naturale. Può essere consigliato soprattutto in caso di particolari situazioni in cui è richiesta una maggiore attività antimicrobica, oltre alla normale detersione, come per esempio durante il ciclo mestruale, in gravidanza e nel post partum, dopo gli interventi chirurgici, per frequentazioni di ambienti o luoghi igienici promiscui, oppure come coadiuvante di terapie specifiche nelle infezioni batteriche e micotiche in atto. A pH 3.5, è disponibile in flacone da 250 o 500 ml.
CONGESTIONE NASALE Dall’esperienza Euritalia Pharma nasce Isomar Spray No Gas Decongestionante, dispositivo medico con acqua di mare ipertonica ed estratto di eucalipto che aiuta a fluidificare e migliorare il drenaggio delle mucosità nasali per un rapido sollievo. L’acqua di mare ipertonica del Parco Marino delle Cinque Terre (concentrazione salina intorno al 3 per cento) aiuta ad alleviare la congestione nasale per osmosi in modo delicato. Isomar Spray No Gas Decongestionante è nella pratica formulazione no gas, per nebulizzazioni delicate, adatto quindi anche ai bambini. Il formato da 30 ml consente di portare comodamente il prodotto anche fuori casa.
GENGIVE DELICATE La predisposizione a irritazione gengivale e infezione parodontale può essere legata anche ad alcune patologie, come per esempio il diabete. Un aiuto arriva dal Sistema meridol: dentifricio e collutorio contengono fluoruro amminico e fluoruro stannoso che aiutano a inibire la neoformazione di placca e a inattivare quella residua, principali cause dell’irritazione gengivale. Lo spazzolino soft, grazie alla flessibilità delle setole coniche con estremità microfini, permette una pulizia accurata e delicata dei denti e garantisce un’efficace rimozione della placca. Lo spazzolino medio, con filamenti conici microfini nella parte esterna e cilindrici al centro, garantisce un’intensa pulizia.
POTENZIAMENTO ANTIOSSIDANTE
NAUSEA GRAVIDICA Lo zenzero, noto per le virtù digestive, è studiato da molto tempo perché ricco di zingiberoli, shoganoli e gingeroli che secondo numerose ricerche si sono rivelati particolarmente utili contro la nausea. Per questo motivo, per unire l’efficacia antinausea alla gradevolezza del gusto, la linea Sea-Band Mama presenta l’integratore alimentare sotto forma di Caramelle antinausea allo zenzero, in confezione da 24 pezzi, contenente ciascuna circa 30 mg di zenzero olio, che la gestante può portare con sé per prevenire ed evitare eventuali casi di emesi gravidica. 57 febbraio 2015
Glutaredox Named compresse orosolubili è un integratore alimentare brevettato costituito da un elevato contenuto di glutatione ridotto, reso altamente assimilabile dalla tecnologia “Oro-Fs-Release” che permette un incremento di biodisponibilità. Vitamina C, l-cistina e selenio contribuiscono alla maggior efficienza nella sintesi del glutatione endogeno, migliorando ulteriormente l’assimilazione a livello organico. Dai dati di una recente ricerca, il prodotto ha permesso un aumento dei livelli di glutatione ridotto ematico, migliorando le capacità detossificanti dell’organismo che, per essere efficiente, deve poter smaltire al meglio l’accumulo di tossine, soprattutto a livello epatico.
Consigli per le vendite
io vado a Fpi첫 2-2015
FRANCESCO RASTRELLI farmacista
MILANO FIERAMILANOCITY 8 | 9 | 10 | Maggio 2015 PER INFORMAZIONI:
farmacistapiu@lswr.it
58 febbraio 2015
www.farmacistapiu.it
Consigli per le vendite
PAUSA GOLOSA
IDRATAZIONE PER OS
Giusto Giuliani Wafer al cacao sono wafer senza zuccheri aggiunti con farcitura al cacao; si possono consigliare come snack per una pausa e in tutti quei casi in cui sia necessario un regime dietetico a basso contenuto di zuccheri. 100 g di prodotto forniscono 494 kcal; sono prodotti senza conservanti e senza grassi idrogenati e costituiscono una fonte di fibre (4,4 g per 100 g). Un consumo eccessivo può causare effetti lassativi. Il prodotto non è adatto ai bambini al di sotto dei 3 anni.
Diversi farmaci di comune utilizzo e alcune patologie sono le cause principali di xerostomia e/o iposcialia. Sunstar ha sviluppato la linea Hydral. Il dentifricio Gum Hydral, per l’igiene quotidiana della cavità orale, è particolarmente indicato per persone anziane con bocca sensibile; aiuta a prevenire la carie e favorisce la remineralizzazione dello smalto. Il collutorio, grazie all’aggiunta di fluoro pari a 250ppm favorisce la remineralizzazione dello smalto e aiuta a prevenire la caduta dei denti. Il gel idratante dona sollievo alla bocca secca, potenzialmente irritata o danneggiata. Lo spray idratante è studiato per l’utilizzo “fuori casa”, in confezione piccola e discreta.
PER FACILITARE L’azione espettorante In caso di tosse grassa si può consigliare Fluifort sciroppo 90mg/ml, medicinale di automedicazione a base di carbocisteina sale di lisina monoidrato, che migliora la clearance mucociliare e aiuta a ristabilire viscosità ed elasticità delle secrezioni mucose di alte e basse vie aeree. Sembra infatti in grado di aumentare la sintesi delle sialomucine ripristinando l’equilibrio tra sialo- e fuco-mucine, che contribuisce alla fluidità del muco. Inoltre stimola la secrezione di ioni cloro nell’epitelio delle vie aeree, fenomeno associato a trasporto di acqua e, di conseguenza, alla fluidificazione del muco. è proposto da Dompé nella bottiglia da 200 ml, è dotato di bicchiere dosatore ed è aromatizzato alla ciliegia. Non contiene glutine né aspartame.
FERMENTI VIVI Yovis è un medicinale di automedicazione utilizzato nelle sindromi dismicrobiche intestinali (diarrea, enteriti aspecifiche e coliti), così come per dismicrobismo intestinale da antibiotici. In esso sono contenuti ceppi di batteri vivi liofilizzati in grado di instaurare uno stretto rapporto simbiotico e saprofitico con l’organismo; contribuiscono quindi a riequilibrare la microflora. Sotto forma di granulato per sospensione orale, è in confezione da 10 bustine da 250 mg o 1 g; è controindicato in individui con deficit di lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio/ galattosio. Va conservato a temperatura tra + 2°C/+ 8°C. Prodotto da Sigma-Tau.
COMODITà E SICUREZZA
PER OTTENERE PROTEZIONE Tantum Rosa Difesa di Angelini è un detergente intimo per uso quotidiano che aiuta ad incrementare la protezione delle parti intime e a prevenire l’insorgenza di cattivi odori grazie agli antibatterici naturali e al pH acido (3,5). Contiene sodio usnato (derivato funzionale del lichene islandico) e olio essenziale di timo, noti per le proprietà antibatteriche; l’estratto di calendula ha azione lenitiva. L’olio di enotera è conosciuto per l’azione lenitiva e antipruriginosa; sono presenti inoltre sostanze idratanti ed emollienti che aiutano a preservare lo strato idrolipidico della pelle senza alterare le naturali difese. Senza parabeni, sles e nichel-tested. 59 febbraio 2015
Liberty Portapillole Settimanale di Pilbox, in similpelle, modulabile per giorno, è composto di 7 moduli distinti e 4 scomparti per modulo. Dispone d’indicazioni visive relative al giorno della settimana e ai momenti della giornata; contiene inoltre uno spazio per inserire la ricetta. Di dimensioni: 17,7x12,5x5x3,5 cm, è disponibile in due colori. Maxi Portapillole settimanale in similpelle, modulabile per giorno, è composto da 7 moduli distinti e 4 scomparti per modulo. è anch’esso dotato di uno spazio per inserire la ricetta ed è indicato per soggetti politerapici gravi e per chi soffre di patologie concomitanti. Di dimensioni maggiori: 15,3x13,2x4,7 cm, è disponibile in due colori.
089/00
BINOSTO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binosto 70 mg compresse effervescenti
2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni compressa effervescente contiene 70 mg di acido alendronico come 91,37 mg di alendronato triidrato sodico. Eccipienti: Ogni compressa effervescente contiene 602,54 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. FORMA FARMACEUTICA
Compressa effervescente Compresse effervescenti di colore bianco-biancastro, piatte, rotonde con un diametro di 25 mm e con bordi smussati.
4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’osteoporosi postmenopausale. Binosto riduce il rischio di fratture vertebrali e dell’anca.
4.2 Posologia e modo di somministrazione
Posologia La dose raccomandata è di una compressa effervescente da 70 mg in monosomministrazione settimanale. I pazienti devono essere informati che in caso di mancata assunzione della dose di Binosto 70 mg, devono assumere una compressa effervescente al mattino successivo al giorno in cui se ne sono accorti. Non si devono prendere due compresse effervescenti lo stesso giorno ma si deve ricominciare ad assumere una compressa effervescente una volta a settimana, nel giorno prescelto come stabilito in precedenza. Non è stata stabilita la durata ottimale del trattamento con bisfosfonati per l’osteoporosi. La necessità di un trattamento continuativo deve essere rivalutata in ogni singolo paziente periodicamente in funzione dei benefici e rischi potenziali di Binosto, in particolare dopo 5 o più anni d’uso. Modo di somministrazione Per ottenere un adeguato assorbimento dell’alendronato: Binosto 70 mg deve essere assunto almeno 30 minuti prima di qualsiasi alimento, bevanda o medicinale della giornata, solamente con acqua di rubinetto. E’ probabile che altre bevande (inclusa l’acqua minerale), alimenti ed alcuni medicinali riducano l’assorbimento dell’alendronato (vedere paragrafo 4.5). Per facilitare il raggiungimento dello stomaco e di conseguenza minimizzare il rischio di irritazione locale ed esofagea e delle reazioni avverse correlate (vedere paragrafo 4.4): • Binosto 70 mg deve essere assunto solo dopo essersi alzati dal letto per iniziare la giornata, sciolto in mezzo bicchiere di acqua di rubinetto (non meno di 120 ml). La soluzione deve essere bevuta quando ha terminato di frizzare e la compressa effervescente si è completamente sciolta dando origine ad una soluzione limpida ed incolore, seguita da almeno 30 ml di acqua di rubinetto (un sesto di bicchiere). Può essere assunta ulteriore acqua di rubinetto. • I pazienti non devono deglutire la compressa effervescente non dissolta, non devono masticare la compressa effervescente o lasciare che la compressa effervescente si dissolva nella loro bocca perché può causare irritazione orofaringea. • Se la compressa non si dissolve completamente, la soluzione può essere mescolata finché non sia limpida ed incolore. • I pazienti non si devono distendere fintanto che non abbiano mangiato qualcosa, il che deve avvenire almeno 30 minuti dopo aver assunto la compressa effervescente. • I pazienti non devono distendersi per almeno 30 minuti dopo aver assunto Binosto 70 mg. • Binosto 70 mg non deve essere assunto al momento di coricarsi o prima di alzarsi dal letto all’inizio della giornata. I pazienti devono assumere integratori di calcio e vitamina D se l’assunzione con la dieta non è adeguata (vedere paragrafo 4.4). Popolazione anziana: Negli studi clinici non è stata dimostrata nessuna differenza legata all’età nei profili di efficacia o di sicurezza dell’alendronato. Non è pertanto necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani. Compromissione della funzione renale: Non è necessario aggiustare il dosaggio nei pazienti con velocità di filtrazione glomerulare (VFG) maggiore di 35 ml/min. L’alendronato non è raccomandato in pazienti con funzione renale compromessa quando la VFG è minore di 35 ml/min, in quanto non vi sono esperienze in proposito. Popolazione pediatrica: L’aledronato sodico non è raccomandato per l’uso nei bambini di età inferiore a 18 anni in quanto i dati sulla sicurezza e l’efficacia in condizioni associate con l’osteoporosi pediatrica non sono sufficienti (vedere anche paragrafo 5.1). Binosto 70 mg non è stato studiato per il trattamento di osteoporosi indotta da glucocorticoidi.
4.3 Controindicazioni
•
Ipersensibilità all’alendronato o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
• • • •
Patologie dell’esofago e altri fattori che ritardano lo svuotamento esofageo, come stenosi o acalasia. Impossibilità a stare in piedi o seduti con il busto eretto per almeno 30 minuti. Ipocalcemia. Vedere anche sezione 4.4
4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
L’alendronato può causare irritazione locale della mucosa del tratto gastrointestinale superiore. A causa del potenziale peggioramento della patologia di base, si deve agire con cautela nel somministrare l’alendronato a pazienti con patologie attive a livello del tratto gastrointestinale superiore, quali disfagia, patologie esofagee, gastrite, duodenite, ulcere o con storia recente (entro l’anno precedente) di patologie gastrointestinali importanti quali ulcera peptica o sanguinamento gastrointestinale attivo o chirurgia del tratto gastrointestinale superiore esclusa la piloroplastica (vedere paragrafo 4.3). In pazienti con esofago di Barrett già noto, i medici prescrittori devono valutare i benefici ed i rischi potenziali dell’alendronato su base individuale. In pazienti in trattamento con l’alendronato sono state riportate reazioni a carico dell’esofago (alcune gravi e con necessità di ospedalizzazione) quali esofagite, erosioni esofagee ed ulcere esofagee, raramente seguite da stenosi esofagee o perforazioni. Il medico deve, pertanto, fare attenzione alla comparsa di qualsiasi segno o sintomo che indichi una possibile reazione esofagea ed avvisare il paziente di interrompere l’alendronato e rivolgersi ad un medico nel caso si verifichino sintomi di irritazione esofagea quali disfagia, dolore o gonfiore o dolore retrosternale, insorgenza o peggioramento di pirosi. Il rischio di esperienze avverse gravi a livello esofageo sembra essere maggiore nei pazienti che non assumono l’alendronato in maniera appropriata e/o che continuano ad assumere l’alendronato dopo lo sviluppo di sintomi riferibili ad irritazione esofagea. E’ molto importante che il paziente conosca e comprenda bene le modalità di assunzione del farmaco (vedere paragrafo 4.2). Il paziente deve essere informato che se non vengono seguite queste precauzioni, può aumentare il rischio di problemi esofagei. Mentre in ampi studi clinici non è stato osservato un aumento del rischio, sono stati segnalati (dopo l’entrata in commercio del farmaco) rari casi di ulcere gastriche e duodenali, alcuni dei quali gravi ed associati a complicanze. L’osteonecrosi della mandibola/mascella, generalmente associata ad estrazione dentale e/o ad infezione locale (inclusa l’osteomielite) è stata riportata in pazienti oncologici in trattamento con regimi comprendenti i bifosfonati somministrati principalmente per via endovenosa. Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi. L’osteonecrosi della mandibola/mascella è stata anche riportata in pazienti con osteoporosi in trattamento con i bifosfonati orali. Quando si valuta il rischio dell’individuo di sviluppare osteonecrosi della mandibola/mascella devono essere presi in considerazione i seguenti fattori di rischio: • potenza del bifosfonato (la più alta per l’acido zoledronico), via di somministrazione (vedere sopra) e dose cumulativa • cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, fumo • un’anamnesi di malattia odontoiatrica, scarsa igiene orale, malattia periodontale, procedure odontoiatriche invasive e protesi dentarie con scarsa aderenza. Prima di iniziare il trattamento con i bifosfonati in pazienti in condizione di salute dentale scadente deve essere presa in considerazione la necessità di un esame odontoiatrico con le appropriate procedure odontoiatriche preventive. Durante il trattamento, questi pazienti devono, se possibile, evitare procedure odontoiatriche invasive. Nei pazienti che hanno sviluppato un’osteonecrosi della mandibola/mascella durante la terapia con i bifosfonati, la chirurgia odontoiatrica può esacerbare la condizione. Per i pazienti che necessitano di procedure odontoiatriche, non ci sono dati disponibili per suggerire che l’interruzione del trattamento con i bifosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mandibola/mascella. Il giudizio clinico del medico deve guidare il programma di gestione di ciascun paziente, sulla base della valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio. Durante il trattamento con i bifosfonati, tutti i pazienti devono essere incoraggiati a mantenere una buona igiene orale, a sottoporsi a periodici controlli odontoiatrici, e a segnalare qualsiasi tipo di sintomo orale quale mobilità dentale, dolore, o gonfiore. Nei pazienti trattati con bifosfonati sono stati segnalati dolori ossei, articolari e/o muscolari. Nella esperienza post-marketing questi sintomi sono stati raramente gravi e/o hanno causato disabilità (vedere paragrafo 4.8). I tempi di esordio dei sintomi sono risultati variabili da un giorno a diversi mesi dall’inizio del trattamento. Nella maggior parte dei pazienti l’interruzione ha dato luogo ad un sollievo dai sintomi. A seguito di una nuova somministrazione dello stesso farmaco o di un altro bisfosfonato, un sottogruppo di pazienti è andato incontro ad una ricaduta dei sintomi. Fratture atipiche del femore Sono state segnalate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l’osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all’inguine, spesso associato a evidenze di diagnostica per immagini
089/00
di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con i bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. E’ stata segnalata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l’interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale. Durante il trattamento con i bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all’anca o all’inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un’incompleta frattura del femore. Non si raccomanda l’uso dell’alendronato in pazienti con compromissione della funzione renale quando la VFG è minore di 35 ml/min (vedere paragrafo 4.2). Si devono considerare con attenzione cause di osteoporosi diverse dalla carenza di estrogeni e dall’età o dall’uso dei glucocorticoidi. L’ipocalcemia deve essere corretta prima di iniziare la terapia con l’alendronato (vedere paragrafo 4.3). Anche altri disordini del metabolismo minerale (come una carenza di vitamina D e ipoparatiroidismo) devono essere trattati adeguatamente prima di iniziare il trattamento con Binosto. In pazienti affetti da queste condizioni cliniche deve essere effettuato il monitoraggio dei livelli del calcio sierico e dei sintomi di ipocalcemia nel corso della terapia con Binosto 70 mg. A causa dell’effetto positivo dell’alendronato sull’incremento della mineralizzazione dell’osso, possono verificarsi diminuzioni dei livelli sierici del calcio e dei fosfati specialmente nei pazienti che assumono glucocorticoidi nei quali l’assorbimento del calcio può essere ridotto. Tali diminuzioni sono usualmente limitate ed asintomatiche. Vi sono state tuttavia rare segnalazioni di ipocalcemia sintomatica, occasionalmente gravi e spesso a carico di pazienti con condizioni predisponenti (es.: ipoparatiroidismo, deficit di vitamina D e malassorbimento del calcio). Nei pazienti che ricevono glucocorticoidi è particolarmente importante garantire un adeguato apporto di calcio e vitamina D. Eccipienti Questo farmaco contiene 26,2 mmol (o 602,54 mg) di sodio per dose. Da tenere in considerazione in persone che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.
4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione
E’ probabile che cibo e bevande (inclusa l’acqua minerale), integratori di calcio, antiacidi e altri farmaci per somministrazione orale, se assunti contemporaneamente all’alendronato, interferiscano con l’assorbimento di quest’ultimo. Di conseguenza, i pazienti devono lasciare trascorrere almeno 30 minuti dall’assunzione dell’alendronato prima dell’assunzione di qualsiasi altro farmaco orale (vedere i paragrafi 4.2 e 5.2). Non ci si aspetta nessuna altra interazione di rilevanza clinica con medicinali. Durante gli studi clinici un certo numero di pazienti hanno assunto estrogeni (per via intravaginale, transdermica o orale) mentre assumevano l’alendronato. Non sono state identificate reazioni avverse attribuibili al loro uso concomitante. Poiché l’uso dei Farmaci Antiinfiammatori Non Steroidei (FANS) è associato con irritazione gastrointestinale, si deve usare cautela durante il trattamento concomitante con l’alendronato. Sebbene non siano stati condotti studi specifici di interazione, l’alendronato è stato utilizzato in studi clinici in concomitanza con un’ampia gamma di medicinali senza evidenza di interazioni cliniche avverse.
4.6 Fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza L’alendronato non deve essere usato durante la gravidanza. Non vi sono dati adeguati sull’uso dell’alendronato in donne in gravidanza. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti sulla gravidanza, lo sviluppo embrio/fetale o lo sviluppo postnatale. L’alendronato ha causato distocia dovuta all’ipocalcemia nei ratti in gravidanza (vedere paragrafo 5.3). Allattamento Non è noto se l’alendronato viene escreto nel latte umano. Considerate le indicazioni, l’alendronato non deve essere usato da donne che allattano. Fertilità I bifosfonati sono incorporati nella matrice dell’osso, dalla quale sono gradualmente rilasciati nell’arco di anni. Il quantitativo di bifosfonati incorporati nell’osso dell’adulto, e quindi, il quantitativo disponibile per il rilascio nella circolazione sistemica, è direttamente correlato alla dose e alla durata dell’uso di bifosfonati (vedere paragrafo 5.2). Non ci sono dati sul rischio fetale nell’uomo. Tuttavia, vi è un rischio teorico di danno fetale, principalmente scheletrico, se una donna rimane incinta dopo aver completato un ciclo di terapia con i bifosfonati. Non è stato studiato l’impatto sul rischio di variabili quali il tempo che intercorre tra la cessazione della terapia con i bifosfonati e il concepimento, il tipo di bifosfonato usato, e la via di somministrazione (via endovenosa nei confronti della via orale).
4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Non sono stati condotti studi relativi agli effetti sulla capacità di guidare e usare macchinari. Comunque alcune reazioni avverse che sono state segnalate con l’alendronato possono aver effetti in alcuni pazienti sulla capacità di guidare veicoli o sull’uso di macchinari. Le risposte individuali all’alendronato possono variare (vedere paragrafo 4.8).
4.8 Effetti indesiderati
In uno studio di un anno in donne in post-menopausa con osteoporosi, il profilo globale di sicurezza dell’alendronato 70 mg una volta alla settimana (n = 519) e dell’alendronato 10 mg/die (n = 370) sono risultati simili. In due studi di 3 anni con pressappoco lo stesso disegno, in donne in post-menopausa (alendronato 10 mg: n = 196, placebo: n = 397), il profilo di sicurezza totale dell’alendronato 10 mg e quello del gruppo placebo sono risultati simili. Le reazioni avverse riportate dagli sperimentatori quali di correlazione al farmaco possibile, probabile o certa sono presentate di seguito se avvenivano in >1% in uno dei gruppi trattati nello studio di un anno, o in >1% dei pazienti trattati con l’alendronato 10 mg/die e con un’incidenza maggiore rispetto ai pazienti trattati con placebo negli studi di tre anni. STUDIO DI 1 ANNO
STUDIO DI 3 ANNI
alendronato 70 mg una volta alla settimana
alendronato 10 mg/die
alendronato 10mg/die
placebo
(n=519) %
(n=370) %
(n=196) %
(n=397) %
Gastro-intestinali dolore addominale
3.7
3.0
6.6
4.8
dispepsia
2.7
2.2
3.6
3.5
rigurgito acido
1.9
2.4
2.0
4.3
nausea
1.9
2.4
3.6
4.0
distensione addominale
1.0
1.4
1.0
0.8
costipazione
0.8
1.6
3.1
1.8
diarrea
0.6
0.5
3.1
1.8
disfagia
0.4
0.5
1.0
0.0
flatulenza
0.4
1.6
2.6
0.5
gastrite
0.2
1.1
0.5
1.3
ulcera gastrica
0.0
1.1
0.0
0.0
ulcera esofagea
0.0
0.0
1.5
0.0
Dolore muscoloscheletrico (osseo, muscolare o articolare)
2.9
3.2
4.1
2.5
Crampi muscolari
0.2
1.1
0.0
1.0
0.4
0.3
2.6
1.5
Musculoscheletriche
Neurologici Cefalea
Le seguenti reazioni avverse sono state segnalate durante gli studi clinici e/o l’uso post-marketing: Reazioni avverse Molto comune (>1/10)
Comune (≥ 1/100, < 1/10)
Non comune (≥1/1000, <1/100)
Disturbi del sistema immunitario Disturbi del metabolismo e della nutrizione: Patologie del sistema nervoso:
cefalea, capogiro§
Patologie dell'occhio
Raro (≥1/10.000, <1/1000) reazioni di ipersensibilità incluse orticaria e angioedema ipocalcemia sintomatica, spesso in associazione con condizioni predisponenti#.
disgeusia§ infiammazione dell'occhio (uveite, sclerite, o episclerite)
Patologie dell'orecchio e del labirinto
vertigine§
Patologie gastrointestinali
dolore addominale, dispepsia, costipazione, diarrea, flatulenza, ulcera esofagea*, disfagia*, distensione addominale, rigurgito acido
nausea, vomito, gastrite, esofagite*, erosioni esofagee*, melena§
alopecia§, prurito§
eruzione cutanea con fotosensibilità, reazioni cutanee gravi inclusa eruzione cutanea, la sindrome di eritema Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica+
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
stenosi esofagea*, ulcerazione orofaringea*, SUP (Sanguinamento, Ulcere, Perforazione) del tratto gastrointestinale superiore#
089/00
Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa
dolore muscoloscheletrico (osseo, muscolare o gonfiore delle articolare) articolazioni § che talvolta è grave #§
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
astenia§, edema periferico§
sintomi transitori come da risposta della fase acuta (mialgia, malessere e raramente febbre), tipicamente associati all’inizio del trattamento §.
fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa di classe dei bisfosfonati)#, osteonecrosi della mandibola/mascella§+, fratture da stress della diafisi prossimale del femore§+
Vedere paragrafo 4.4 La frequenza negli studi clinici è stata simile sia nel gruppo trattato con farmaco che in quello trattato con placebo. * Vedere paragrafi 4.2 e 4.4 + Questa reazione avversa è stata identificata tramite il monitoraggio post-marketing. La frequenza di “raro” è stata stimata in base a studi clinici rilevanti # §
4.9 Sovradosaggio
L’ipocalcemia, l’ipofosfatemia ed eventi avversi del tratto gastrointestinale superiore, quali disturbi gastrici, pirosi gastrica, esofagite, gastrite o ulcera, possono essere la conseguenza di un sovradosaggio orale. Non sono disponibili informazioni specifiche sul trattamento di un sovradosaggio con l’alendronato. Si devono somministrare latte o antiacidi che si legano all’alendronato. A causa del rischio di irritazione esofagea, non indurre il vomito e il paziente deve rimanere rigorosamente con il busto eretto.
5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Farmaci che agiscono su struttura ossea e mineralizzazione, bifosfonati Codice ATC: M05BA04 Il principio attivo di Binosto 70 mg è l’alendronato triidrato sodico. E’ un bisfosfonato che agisce come un inibitore del riassorbimento osseo mediato dagli osteoclasti senza effetto diretto sulla formazione dell’osso. Studi preclinici hanno mostrato che l’alendronato si localizza in maniera preferenziale nei siti di riassorbimento attivo. Viene inibita l’attività, ma il reclutamento e l’adesione degli osteoclasti non sono alterati. Il tessuto osseo formatosi durante il trattamento con l’alendronato è qualitativamente normale. Trattamento dell’osteoporosi in post-menopausa L’osteoporosi è definita come una densità minerale ossea (DMO) della colonna o dell’anca 2,5 DS (deviazioni standard) al di sotto del valore medio di una popolazione giovane normale o come una precedente frattura da fragilità, indipendente dalla DMO. L’equivalenza terapeutica dell’alendronato 70 mg in monosomministrazione settimanale (n=519) e l’alendronato 10 mg/die (n=370) è stata dimostrata in uno studio multicentrico di un anno su donne in post-menopausa con osteoporosi. Gli aumenti medi di DMO dal basale a livello del tratto lombare ad un anno sono stati del 5,1 % (95 % IC 4,8, 5,4 %) nel gruppo trattato con 70 mg in monosomministrazione settimanale e del 5,4 % (95 % IC 5,0, 5,8 %) nel gruppo trattato con 10 mg/die. Gli aumenti medi della DMO sono stati del 2,3 % e del 2,9 % a livello del collo del femore e del 2,9 % e 3,1 % in tutta l’anca, rispettivamente per i gruppi trattati con 70 mg in monosomministrazione settimanale e 10 mg una volta al giorno. I due gruppi di trattamento sono risultati simili anche riguardo agli incrementi di DMO in altri distretti ossei. Gli effetti dell’alendronato sulla massa ossea e sull’incidenza di fratture nelle donne in post- menopausa sono stati esaminati in due studi iniziali sull’efficacia, di disegno identico (n=994) e nel Fracture Intervention Trial (FIT: n=6.459). Negli studi iniziali sull’efficacia, gli aumenti medi della densità minerale ossea (DMO) con l’alendronato 10 mg/die confrontati con il placebo a tre anni sono stati dell’8,8 %, 5,9 % e 7,8 % a livello rispettivamente della colonna vertebrale, del collo del femore e del trocantere. Anche la DMO dell’organismo in toto è aumentata in maniera significativa. C’è stata una riduzione del 48 % (alendronato 3,2 % vs placebo 6,2 %) nella proporzione di pazienti trattati con l’alendronato con una o più fratture vertebrali rispetto a quelli trattati con il placebo. Nell’estensione a due anni di questi studi, la DMO ha continuato ad aumentare a livello della colonna vertebrale e del trocantere e si è mantenuta stabile a livello del collo del femore e dell’organismo in toto. Il FIT è costituito da due studi controllati con placebo su alendronato una volta al giorno (5 mg al giorno per due anni e 10 mg al giorno per uno o due ulteriori anni): • FIT 1: uno studio di tre anni su 2.027 pazienti con almeno una frattura vertebrale (da compressione) al basale. In questo studio, l’assunzione giornaliera dell’alendronato ha ridotto l’incidenza di ≥1 nuova frattura vertebrale del 47 % (alendronato 7,9 % vs placebo 15,0 %). È stata inoltre rilevata una riduzione statisticamente significativa nell’incidenza di fratture dell’anca (1,1 % vs 2,2 %, una riduzione del 51 %).
•
FIT 2: uno studio di quattro anni su 4.432 pazienti con ridotta massa ossea ma senza fratture vertebrali al basale. In questo studio è stata osservata una differenza significativa nell’analisi del sottogruppo di donne osteoporotiche (37 % della popolazione globale dello studio, con osteoporosi secondo la definizione di cui sopra) nell’incidenza di ≥1 frattura vertebrale (2,9 % vs 5,8 %, una riduzione del 50 %) e nell’incidenza di fratture dell’anca (alendronato 1,0 % vs placebo 2,2 %, una riduzione del 56 %). Dati di laboratorio Negli studi clinici, sono state osservate riduzioni asintomatiche, lievi e transitorie del calcio e del fosfato sierici rispettivamente nel 18 % e nel 10 % circa dei pazienti trattati con l’alendronato 10 mg/die rispetto a 12 % e 3 % circa di quelli trattati con placebo. Tuttavia, le incidenze delle riduzioni del calcio sierico fino a valori < 8,0 mg/dl (2,0 mmol/l) e del fosfato sierico fino a valori di ≤ 2,0 mg/dl (0,65 mmol/l) rilevate nei due gruppi di trattamento sono risultate simili. Popolazione pediatrica L’alendronato sodico è stato studiato in un ristretto numero di pazienti al di sotto dei 18 anni di età, con osteogenesi imperfetta. I risultati sono insufficienti per supportare l’uso di alendronato sodico in pazienti pediatrici con osteogenesi imperfetta.
5.2 Proprietà farmacocinetiche
Assorbimento Rispetto a una dose endovenosa di riferimento, la biodisponibilità orale media dell’alendronato nelle donne è stata dello 0,64% per dosi da 5 a 70 mg somministrate dopo una notte a digiuno e 2 ore prima di una colazione standard. Similmente la biodisponibilità si è ridotta a un valore stimato del 0,46% e del 0,39% quando l’alendronato è stato somministrato un’ora o mezz’ora prima di una colazione standard. Negli studi sull’osteoporosi, l’alendronato è risultato efficace quando somministrato almeno 30 minuti prima del primo alimento o bevanda della giornata. La biodisponibilità è risultata trascurabile quando l’alendronato è stato assunto assieme a una colazione standard o fino a 2 ore dopo. La somministrazione concomitante dell’alendronato con caffè o succo d’arancia hanno ridotto la biodisponibilità di circa il 60%. In volontari sani, il prednisone somministrato per via orale (20 mg tre volte al giorno per 5 giorni) non ha modificato significativamente la biodisponibilità orale dell’alendronato (aumento medio dal 20% al 44%). Distribuzione Studi nel ratto mostrano che l’alendronato si distribuisce temporaneamente nei tessuti molli dopo somministrazione endovenosa di 1 mg/kg, ma poi viene rapidamente ridistribuito nelle ossa o escreto nelle urine. Il volume medio di distribuzione allo steady state, escludendo le ossa, è di almeno 28 litri nell’uomo. Le concentrazioni plasmatiche del farmaco, dopo somministrazione orale di dosi terapeutiche, sono troppo basse per una valutazione analitica (<5 ng/ ml). Il legame alle proteine plasmatiche nell’uomo è di circa il 78%. Biotrasformazione Non vi è evidenza di metabolizzazione dell’alendronato negli animali o nell’uomo. Eliminazione Dopo una singola dose per via endovenosa dell’alendronato radiomarcato con il 14C, circa il 50% della radioattività viene escreta con le urine entro 72 ore e la radioattività riscontrata nelle feci è molto scarsa o nulla. La clearance renale dell’alendronato è di 71 ml/min dopo una dose endovenosa singola di 10 mg e la clearance sistemica non supera i 200 ml/min. Entro 6 ore dopo somministrazione endovenosa la concentrazione plasmatica diminuisce fino a oltre il 95%. A causa del rilascio dell’alendronato dallo scheletro, si stima che l’emivita terminale nell’uomo sia superiore ai 10 anni. Nei ratti l’alendronato non viene escreto attraverso il sistema di trasporto acido-base dei reni e pertanto non ci si aspetta che interferisca con l’escrezione di altri medicinali attraverso questi sistemi nell’uomo. Caratteristiche dei pazienti Studi pre-clinici mostrano che il farmaco che non viene depositato nell’osso viene escreto rapidamente nelle urine. Non è stata dimostrata evidenza di saturazione dell’assorbimento da parte dell’osso dopo somministrazione cronica di dosi cumulative endovena fino a 35 mg/kg in animali. Sebbene non vi siano dati clinici disponibili, è probabile che, come negli animali, l’eliminazione dell’alendronato per via renale sia ridotta in pazienti con compromissione renale. Di conseguenza, un maggior accumulo di alendronato nelle ossa è prevedibile in soggetti con funzione renale compromessa (vedere paragrafo 4.2).
5.3 Dati preclinici di sicurezza
I dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno. Studi nei ratti hanno dimostrato che il trattamento con l’alendronato durante la gravidanza era associato alla distocia delle femmine durante il parto, correlata all’ipocalcemia. Nelle sperimentazioni, i ratti che hanno ricevuto dosi elevate hanno mostrato un’aumentata incidenza di incompleta ossificazione fetale. Si ignora se ciò sia rilevante per l’uomo.
6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio citrato diidrato Acido citrico anidro
089/00
Sodio idrogeno carbonato Sodio carbonato anidro Aroma fragola [maltodestrine (mais), gomma arabica, glicole propilenico (E 1520), sostanze aromatizzanti natura-identiche] Acesulfame potassico Sucralosio
6.2 Incompatibilità Non pertinente.
6.3 Periodo di validità 4 anni.
6.4 Precauzioni particolari per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Conservare nel confezionamento originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
6.5 Natura e contenuto del contenitore
Le compresse effervescenti sono fornite in strip di fogli compositi (carta/polietilene/alluminio/ionomero di zinco), con 2 compresse effervescenti confezionate in strip unitari. Confezioni da 4, 12 o 24 compresse effervescenti.
E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento
Nessuna istruzione particolare. L’aspetto del medicinale dopo la dissoluzione è una soluzione limpida ed incolore.
7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Abiogen Pharma S.p.A. Via Meucci, 36 - Ospedaletto - Pisa
8. NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO AIC n. 040246011 “70 mg compresse effervescenti” AIC n. 040246023 “70 mg compresse effervescenti” AIC n. 040246035 “70 mg compresse effervescenti”
9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE Febbraio 2013
10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO Febbraio 2014
70 mg 4 CPR Effervescenti Classe A - NOTA 79 – RR
15,37€
Farmacisti di carta
La gestione degli stupefacenti in farmacia
l’opera
La seconda, aggiornatissima edizione di
La seconda, aggiornatissima edizione di questo volume scritto da un collega farmacista
questo volume - dopo la prima del 2012 - descrive nei dettagli tutti gli aspetti relativi alla gestione degli stupefacenti sia nella farmacia aperta al pubblico sia in quella ospedaliera. Dopo una pano-
Cannabis
avendo cura di utilizzare pagine
ramica sulle norme che hanno modi-
I medicinali di origine vege-
diverse in funzione del diverso
ficato negli anni il “Testo unico” sugli
tale a base di Cannabis (so-
titolo in THC delle infiorescenze
stupefacenti, viene dato ampio spazio
stanze e preparazioni vege-
e deve essere conservato in
alle tabelle e alle operazioni di gestione
tali, inclusi estratti e tinture)
armadio chiuso a chiave.
del registro, di dispensazione e distru-
sono stati inseriti nella Ta-
Generalmente si allestiscono
zione. Poi si parla di Cannabis, di acqui-
bella dei medicinali, sezione
delle cartine di infiorescenze di
sto da parte dei medici, di stupefacenti di
B (Ministero della salute, De-
Cannabis che possono essere
uso veterinario, di privacy.
creto del 23 gennaio 2013).
utilizzate come decotto per via
Infine, una parte dedicata alle sanzio-
Infatti l’inserimento nella Ta-
orale o per inalazione con uno
ni, le tabelle, il testo aggiornato del Dpr
bella dei medicinali, sezione B
specifico vaporizzatore.
309/90 e schemi riassuntivi. Con ag-
di Delta-9-tetraidrocannabi-
In base alla via di somministra-
giornamenti scaricabili su internet e
zione, varia la farmacocinetica:
tutte le novità reperibili su Facebook.
nolo, trans-delta-9-tetraidrocannabinolo e nabilone non consentiva l’uso
la via inalatoria consente un rapido assorbi-
delle infiorescenze di Cannabis nelle prepara-
mento (15 minuti), elevati picchi ematici e rapi-
zioni magistrali.
da eliminazione mentre per via orale gli effetti
Per l’allestimento delle preparazioni magistrali
compaiono dopo 30-90 minuti, raggiungono
si possono utilizzare solamente le sostan-
un picco massimo un 2-3 ore e permangono
l’autore
ze vegetali esportate dall’Office for Medicinal
per altre 4-8 ore in quanto l’eliminazione è più
Valerio Cimino è farmacista, titolare a
Cannabis del Ministero della salute, del welfare
graduale.
San Cataldo (Caltanissetta) e giorna-
e dello sport olandese su specifica autorizza-
La Cannabis può essere efficace nella spasti-
lista pubblicista. Ha conseguito, post
zione dell’International Narcotics Control Board.
cità associata a dolore (sclerosi multipla, lesioni
laurea, le specializzazioni in “Chimica
(Ministero della salute, comunicato pubblicato
del midollo spinale), nel dolore cronico specie
e tecnologie alimentari” e in “Farmacia
sul sito internet del 4 dicembre 2013).
neurogenico, nella sindrome. di “Gilles de la
ospedaliera”. È docente di corsi Ecm a
Sono disponibili quattro varietà di infiorescenza
Tourette”, nel trattamento palliativo del tumore
livello nazionale, esperto del Ministe-
femminile essiccata di Canapa indiana (Canna-
e dell’Aids per stimolare l’appetito, diminuire il
ro della salute per il Programma Ecm,
bis flos).(...)
dolore ed evitare nausea e perdita di peso, nella
docente di legislazione nel Master
La materia prima deve essere acquistata con il
terapia del glaucoma resistente.
universitario di II livello in Fitoterapia
buono acquisto importandola dall’Olanda (se-
È consigliato il suo utilizzo solo quando i tratta-
dell’università di Trieste e dell’universi-
condo la procedura richiesta per l’importazio-
menti convenzionali si siano dimostrati ineffica-
tà Complutense di Madrid. Nel 2007 ha
ne di farmaci registrati all’estero) o tramite un
ci o gli effetti collaterali eccessivi.
ricevuto il premio Fenagifar-Cosmo-
produttore accreditato. Il principio attivo viene
(Da La gestione degli stupefacenti in farmacia,
farma “Giovane Farmacista”.
preso in carico sul registro di carico e scarico,
pagine 64 e 65). 64 febbraio 2015
? Fpi첫 3-15
Farmacia dei Servizi: QUANDO FUNZIONA?
MILANO FIERAMILANOCITY 8 | 9 | 10 | Maggio 2015 Per informazioni:
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