Anno XIX | N° 3 19 febbraio 2018 | www.puntoeffe.it
PARLIAMONE La filiera della salute
veterinaria Note sull’uso in deroga
Cosmesi Il bilancio 2017 in positivo
UN DOVERE
sociale
I tempi cambiano ma i virus ci sono ancora e continuano a provocare gravissime malattie. La battaglia culturale a difesa dei vaccini e contro le campagne no vax
Roberto Burioni
M
CADEM
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yA
www.msd-animal-health.it Materiale Riservato ai Sigg. Farmacisti - per ulteriori informazioni consultare l’RCP.
SOMMARIO
Editoriale| Il libro degli amici
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Controcorrente| Ambiguità social
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InnovAzione| Di generazione in generazione
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Interventi| Ripensare le pensioni
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Un farmacista a scuola| A lezione di informazione
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PARLIAMONe
LA FILIERA DELLA SALUTE | A dispetto della crisi
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primo piano
INCONTRI | Roberto Burioni 20
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CONVEGNI | Obiettivo export 26 VETERINARIA | Note essenziali sull’uso in deroga 30 ECHI DAL WEB | Il farmacista di notte 32
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OMEOPATIA | Gestire il dolore
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COSMESI | Andamento sostenuto
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NUTRIZIONE | Una sindrome diffusa
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RUBRICHE Legale | Le vacanze di Hegel
Intervista a... | Un passo avanti Social | Il tg dei farmacisti Iniziative | Strumenti più moderni Spigolature
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Il libro | Sul filo dei ricordi Consigli The Blind Spot | Influenza e intelligenza digitale
Direzione, Redazione, Marketing Via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel.: 02.88184.1 - Fax: 02.88184.302 www.puntoeffe.it Reg. Trib. di Milano n. 40 - 14/1/2000 ROC n. 23531 (Registro operatori comunicazione)
Editore EDRA S.p.A. Direttore responsabile Giorgio Albonetti Direttore editoriale Ludovico Baldessin Direttore scientifico Paolo Vintani Coordinamento redazionale Giuseppe Tandoi - g.tandoi@lswr.it
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Collaboratori Silvia Ambrogio, Maurizio Bisozzi, Mercedes Bradaschia, Sergio Cattani, Stefania Cifani, Elisa Da Vinci, Erika Mallarini, Luigi Marafante, Giorgio Neri, Bruno Riccardo Nicoloso, Luca Pani, Davide Petrosillo, Roberto Pulcri, Chiara Romeo, Simona Zazzetta
Grafica e Immagine Emanuela Contieri - e.contieri@lswr.it
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editoriale
I
di Paolo Vintani
l libro
degli amici
Lo spunto letterario è per entrare nel mondo dei social network, in particolare facebook. Chi di noi oggi, sia come professionista sia come azienda, non si approccia a questo mondo? Non è assolutamente facile e senza rischi entrare nel contesto. Classica l’immagine che dà di se stesso l’over 50, che non è proprio la realtà. Come scritto nella citazione, tendiamo tutti a crearci un habitat ideale, ma soprattutto ci descriviamo non esattamente per ciò che siamo ma per come vorremmo ci vedessero gli altri. Viviamo in una società che ci bombarda di notizie, e ne facciamo parte noi stessi, diventiamo dispensatori di notizie, tante, a volte troppe, e contrastanti. Non illudiamoci che possiamo imbrogliare il cittadino, credo che la farmacia italiana debba fondarsi su due principi fondamentali: professionalità e trasparenza. Non sarò certo io a insegnarvi l’uso dei social, ma vi invito a riflettere sul cattivo uso e
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sull’abuso. L’enfasi dello sconto su alcuni siti può demolire l’immagine professionale, l’eccessiva proposta di servizi che poi potrebbero rivelarsi banali e finalizzati esclusivamente alla vendita di un prodotto potrebbe offuscare la trasparenza di cui ci vantiamo. Un mondo virtuale fatto di tanti file che però non riescono a connettersi tra loro e mistificano una cultura sedimentata nel tempo. La faccia ce la metti quando sei presente, non se sei un’entità astratta. Perché mi sono permesso di sollecitare questo tema? Perché come funghi nascono proposte di gestori per le pagine facebook, perché ci sentiamo retrogradi se non abbiamo il nostro sito, perché siamo sommersi di “cinguetii”, perché i miei figli mi deridono e deridono il mio linguaggio quando scrivo sulla mia pagina personale di facebook, perché c’è chi per un like dato ti toglie il saluto, per tutti questi perché e soprattutto perché voglio essere me stesso, continuare a essere valutato per ciò che sono e non per come appaio. Tra i ripetuti spot di Conad, che sembrano più descrittivi della vita di un farmacista sveglia all’alba, saracinesca alzata che ancora fa scuro, pronti anche ad assistere a un parto, persone oltre le cose - mi ha colpito uno recente: nessun uomo è un’isola. E invece no, l’uomo può essere un’isola, può e deve far emergere il proprio essere, con orgoglio di appartenenza (professionale) ma io sono io… e la farmacia è (Totò docet).
Gli autori somigliano alle persone dei loro libri: inventate e raccontate così da farne gli abitanti di una realtà più vera e durevole di questa che chiamiamo esistenza (Elio Pecora, Il libro degli amici)
corrente
A
di Maurizio Bisozzi
ortnoc
mbiguità
social
Tutto e il contrario di tutto nell’oceano del web. Come destreggiarsi per non affogare?
Con i social ho uno strano rapporto di ambigua attrazione-repulsione. Subisco la fascinazione di una donna a volte elegante, anche raffinata, civettuola, provocante il giusto e sempre disponibile ai richiami, basta un click; salvo poi rabbrividire, approfondendo l a c ono s c en z a , quando emergono il vigoroso irsutismo delle cosce o l’alito da fossa per la stagionatura del pecorino. Un’ambivalenza costante nelle mie relazioni, la ritrovo con i miei amatissimi figli: darei un occhio per averli sempre accanto e l’altro per saperli almeno per sei mesi in una stazione di ricerca metereologica al polo sud; per questo l’amore si definisce cieco? Con il mio editore, feroce aguzzino e persona teneramente amabile, seduttiva e al contempo ineffabile canaglia. Caratteristiche irresistibili, se ben miscelate: per mia fortuna non sono femmina, sarei perdutamente innamorata di lui. Ma torniamo ai cari social. Li trovo stucchevoli, nell’orgia fotografica di malriusciti soufflé sfornati e serviti nel web, con contorno abbondante di like da parte di una platea depressa, evidentemente solita sfamarsi con pane secco e acqua. Li trovo ridondanti, nelle galassie di selfie alla pompa
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guardare la tv (senza pagare il canone, codi benzina, al passo carrabile, sul pianerotme promesso da Renzi). Al pomeriggio tolo di casa, nel gabinetto della baita, a taprenderò la macchina (senza pagare il bolvola “Da Zì Checco tutto alla brace” o lo, promessa di Berlusconi) e andrò all’Uniguancia a guancia con l’aspirante amore versità (senza pagare tasse, promessa di della nostra vita che, solo per aver asseconGrasso). Lavorare non se ne parla, tanto dato le incessanti richieste di selfie, meriteavrò un reddito garantito da Di Maio di 780 rebbe di essere mollato senza manco un euro al mese, che diventeranno 1.250 se dosaluto. Ancora, i miliardi di gatti immortalavessi sposarmi e aveti in momenti imperdire un figlio (parola bili, quali il sonnellino un’orgia ancora di Berlusconi), nella cesta, lo stiracfotografica Se poi, con gesto chiamento al risveglio, di mal riusciti snob, decidessi di i tre passi fino alla cioconcedermi un lavotola, lo sguardo di indesoufflé ro, non sarò pagato cifra bile der isione sfornati meno di dieci euro l’orivolto al Salgado dei e serviti ra, come promesso da felini, la zampata al gonel web Renzi. Non verrò mai mitolo, linguata sui licenziato (Jobs act baffi, altro sguardo di abolito, come promesso) e sarò tassato al derisione ma stavolta con sfumatura di pa15 per cento (chiedere a Salvini). Un giorno tetica commiserazione. O le lodi e gli osanandrò in pensione, ma a sessant’anni, mica na rivolti a brevi (se la fortuna ci arride) o a sessantasette (promessa di Berlusconi) e logorroiche (se la sfiga ci deride) riflessioni con minimo mille euro di pensione (ancora personali su politica, gastronomia, degraBerlusconi, in gran spolvero). Queste eleziodo urbano, calcio, oroscopo o vita vissuta. ni daranno una svolta alla mia vita, poco Ipocriti e appiccicosi incensamenti, tranimporta se allo Stato ogni italiano verrà a ne, ovviamente, quando rivolti ai miei costare 50.000 euro all’anno, più di quanto scritti. Non parlo degli stati di Selvaggia da me guadagnato e risparmiato con le tasLucarelli, troppo facile. se. Vale la pena spendere due soldi (pubbliPoi, dalla spazzatura, occhieggia la perla ci) per essere eletti». sublime di cui vi omaggio: «Dopo il 4 mar«Nel tempo dell’inganno universale, dire zo, una volta che le promesse dei candidati la verità è un atto rivoluzionario». premier saranno prevedibilmente mantenu(George Orwell) te, mi alzerò tardi e passerò la mattina a
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Innovazione
D
di Erika Mallarini, Sda Bocconi Professor, Government Health & Not For Profit Division
i generazione in
generazione Non solo omnichannel ma anche multitarget. Le nuove strategie di comunicazione
Settantacinque milioni di Boomers nati tre il 1946 e il 1964, 66 di Generazione X, nati tra il 1965 e il 1979, 80 di Generazione Y, nati tra il 1980 e il 1997, 85 di Generazione Z, nati dopo il 1997: quattro generazioni tutte attive nel mondo del lavoro e autonome nelle scelte di consumo. Diverse, terribilmente diverse: nei valori, nelle attese, nei comportamenti. E le aziende devono imparare a farle convivere: sul lavoro, per valorizzare le differenze ed evitare il conflitto; sul mercato per rispondere efficacemente alle esigenze di ognuno ed evitare di scontentare alla fine tutti. Come conciliare concretamente questi soggetti? I Boomers - la generazione che si è “battuta contro” la procedente e ha modellato il mondo come lo conosciamo - hanno fatto crescere il Paese, quindi credono fermamente che impegno nello studio e nel lavoro siano sufficienti a garantire un futuro. La mia generazione, la X, è cresciuta con le regole della precedente, ma nel frattempo il mondo cambiava. Siamo passati dall’essere troppo giovani, perché meno esperti di quelle regole rispetto a chi ci precedeva, a essere troppo vecchi perché quei paradigmi non funzionavano più. Pertanto l’ambizione di sostituirsi prima o poi alla generazione che ci ha anticipato ancora non è soddisfatta.
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Gli 80 milioni della generazione Y sono partendo dai canali: sviluppando stratecresciuti consapevoli della precarietà e gie di comunicazione omichannel volte a quindi hanno dovuto sviluppare nuovi integrare canali fisici e digitali per creare modelli di vita: tanti lavori, spesso poco un’experience che soddisfi sia il cliente coerenti con i lori studi, imprenditori per tradizionale sia il cliente moderno, metnecessità. Poco interessati alla politica, tendo quest’ultimo in condizione di valuche li ignora, costretti a lasciare la casa tare e comparare i prodotti, le offerte e i in tarda età per ragioni economiche, e servizi aggiuntivi. Solo però le multinazioquindi attenti all’immagine e alla gloria nali, probabilmente perché abituate a geper rifarsi delle scarse possibilità che ristire le diversità di un mercato globale, si tengono di avere. interrogano e iniziano a sviluppare conE adesso si sono affacciati al lavoro loro: crete strategie e progetti che le portano a la generazione Z, questi sconosciuti. Sono innovare le politiche del personale, il proi figli delle nuove tecdotto, ma anche il ponologie, sono eternasizionamento: Coca quattro mente connessi, quelli Cola, Vodafone, Henfasce di età che restano più tempo kel, Procter & Gamble, a casa, abituati dalla terribilmente Sanofi. diverse: nascita a vivere in un E la farmacia? È diffimondo liquido, caratcile perché parliamo nei valori, terizzato dalla morte nelle attese, di piccole medie imdelle ideologie (quando prese a conduzione fanei è caduto il muro di Berlimiliare molto legate al no o erano appena nati comportamenti proprio territorio. Ma o dovevano ancora nas tanno vivendo lo scere), ma attenti ai problemi globali. Sono i stesso problema: difficoltà di ingaggiare i figli della Rete, dei tablet, degli smartphone. collaboratori e di attrarre i clienti giovaMirano alla rapidità più che all’accuratezza. ni. E ora che arrivano le multinazionali Rappresentano la sfida per le imprese, che del retail farmaceutico? Se vogliamo conper rimanere sul mercato dovranno trovare quistare le nuove generazioni di farmaciil modo di fornire esperienze soddisfacenti a sti e di clienti, dobbiamo prendere in tale categoria di lavoratori e “consumattori“. seria considerazione l’innovazione multiLe aziende hanno iniziato a cercare di gotarget rivolta verso l’interno e l’esterno, e vernare questa diversità generazionale anche velocemente.
interventi
R
di Davide Petrosillo, presidente Fenagifar
ipensare
le pensioni
Nel novembre del 1993 entrò in vigore il Trattato di Maastricht, che segnò un’importante tappa del processo di integrazione dei Paesi europei, compreso l’obiettivo di una moneta unica, poi entrata effettivamente in circolazione nel 2002 e oggi adottata da diciotto Paesi membri. Gli anni Novanta sono stati poi la culla della tecnologia della comunicazione, che vide la nascita dei primi cellulari, ingombranti e con autonomia di pochi minuti, e la crescita della rete web, da strumento di interrelazione tra comunità scientifiche a rete di interconnessione velocissima tra privati e non. Poi, da questa, i social, la vendita on line eccetera. Venendo alla farmacia, gli anni Novanta registravano un trend ancora favorevole: per i titolari la pensione era, in sostanza, determinata dal valore o dalla redditività dell’impresa. La Legge 405 - che nacque per la continuità terapeutica ospedale/ territorio per trattamenti con farmaci bisognosi di un particolare controllo - fu pubblicata solo nel 2001, ma ci volle qualche anno ancora perché ne venisse stravolto l’originario obiettivo di mero strumento di risparmio economico, con la crescita esponenziale della distribuzione diretta. È sempre la 405 a introdurre il
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In venticinque anni è cambiato il mondo, cambiamo anche l’Enpaf? La petizione promossa da Fenagifar
riforma dell’ente previdenziale dei farmameccanismo del prezzo di riferimento, i cisti è ormai corale e, in alcuni casi, si cui pesanti effetti si videro negli anni sucesprime anche paradossalmente, addiritcessivi, con il progressivo incremento dei tura con istanze di abolizione dell’ente. farmaci generici. Negli anni Ottanta e nei Ecco perché Fenagifar ha promosso una primi anni Novanta, il tasso di occupaziopetizione (www.fenagifar.it/petizione), ne per i neo laureati in Farmacia penso che mira a una pronta riforma, raccoglienfosse ai massimi livelli. Non ho dati da do questo malessere, continuamente consultare e allora avevo ancora i pantaloespresso, senza la presunzione di avere in ni corti, ma mi dicono che nelle facoltà di tasca soluzioni facili a Farmacia vagavano tiproblemi complessi. tolari per assicurarsi i l’intento è L’intento è di sollecitacollaboratori, “ingagdi sollecit are re riforme da attuare giandoli” ancor prima in tempi brevi, proporiforme della laurea. Oggi i nendo con molta protrend di settore si sono da attuare ormai consolidati in nein tempi brevi, babilità le medesime aree problematiche gativo e, non fosse per coinvolgendo che lo stesso Enpaf dila parte commerciale, tutte le chiara di avere messo la farmacie registrerebgià in cantiere dal bero valori di fatturato componenti 2015. È un’azione voldi decine di punti infedella ta alla condivisione di riori rispetto agli anni categoria un processo di riforNovanta. ma che si attui, possiIl dato della disoccubilmente, mediante il confronto tra tutte pazione, poi, è drammatico. Vi è un crele componenti della categoria, per giunscente esubero della domanda, pari a gere a un ente più vicino ai nuovi bisogni 3.000 neolaureati all’anno in eccesso ridei propri iscritti. Come è cambiato il spetto all’offerta. Così origina la giustifimondo in pochi anni, in tutti i settori (pocata insofferenza per una previdenza litico, economico, mediatico…), così devotarata su sistemi completamente diversi. no cambiare gli strumenti a supporto È un disagio che nasce spontaneo, come della categoria; ammodernarsi e adeprima criticità quando tra giovani si parguarsi perché siano al servizio dei farmala di professione, ma è ormai un problecisti e non viceversa. ma di tutte le età, visto che la richiesta di
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un farmacista a scuola
A
lezione di
informazione Grande interesse, in un liceo di Bolzano, per una conferenza sul tema delle fake news
«Ciò che ho scoperto nelle mie ricerche è che nella nostra società esiste una certa resistenza nel riconoscere l’esistenza del capitalismo digitale, per questo finisce che noi parliamo di problemi che sono già di per sé un po’ fake come le fake news. Un simile inquadramento del tema determina il modo in cui noi cerchiamo di capire cosa sta succedendo e quello che possiamo fare. L’utilizzo dei media da parte di persone e/o organizzazioni per diffondere bugie non è una novità. Quella che è cambiata è l’esistenza di infrastrutture che consentono di farlo in modo molto economico: non servono giornali né mass media. Tutto è possibile perché il capitalismo digitale è riuscito a costruire un sistema in cui la pubblicità può finanziare tutte queste attività. Le piattaforme che controllano queste infrastrutture digitali hanno creato incentivi per raccogliere i nostri dati, perché esiste un rapporto diretto tra questi e la qualità della pubblicità che esse possono raccogliere e vendere ai clienti. La logica del sistema è basata sull’“estrattivismo” dei dati. Dieci anni fa le piattaforme hanno capito che si possono prendere e raccogliere i nostri dati e renderli rilevanti, individuando i nostri interessi. Poi hanno capito che non esiste al-
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di Sergio Cattani, farmacista ed educatore
febbraio 2018 |
cun limite a questa raccolta, quindi hanno disegnato servizi e piattaforme per raccoglierli, invitando le persone a cliccare di più, incentivandole e creando device per tradurre il massimo dei click possibili. Questo è un meccanismo di dipendenza che funziona come una droga, bastano piccole modifiche nella struttura per aumentare esponenzialmente la raccolta. Tali piattaforme ci offrono servizi gratuiti, o quasi, solo perché i nostri dati hanno un valore che queste aziende possono utilizzare anche in altre attività. È ovvio che una grande parte del problema sia rappresentata dall’altissima velocità di diffusione delle “bufale”, non tanto dalla loro esistenza: quest’ultima è solo una conseguenza della libertà di espressione on line (e per fortuna che è così). Minimizzarne la diffusione significa minimizzarne gli effetti. Ci sono moltissime persone che le leggono perché la logica che spinge lo sviluppo dell’economia digitale favorisce la loro diffusione». Questo è il discorso con cui Evgeny Morozov (foto a fianco), giornalista e scrittore bielorusso, ha aperto la conferenza “Internet, post-verità e mercato dell’informazione”, organizzata presso il Liceo Carducci di Bolzano lo scorso gennaio. Due ore di immersione totale nel mondo dell’informazione on line, in cui le “bufale” (o fake news, per utilizzare un termine in voga) sono solo una conseguenza del modo in cui “funziona” la produzione e la condivisione dei con-
tenuti sulle principali piattaforme e i social network. La sala piena di persone e la raffica di domande che è seguita al botta e risposta con Morozov sono la dimostrazione di come manchino luoghi in cui approfondire questi temi, esulando da trattazioni imperniata solamente su aspetti cognitivo/sociologici. «Dobbiamo cambiare la direzione in cui l’economia digitale sta andando. Se vogliamo creare un mondo in cui queste organizzazioni di estremisti, populisti, eccetera, non abbiano la possibilità di diffondere le loro panzane (in campo medico, scientifico, politico) con il successo attuale, servono un’altra infrastruttura e un altro modo per finanziare la produzione di dati e contenuti on line, che non siano correlati alla logica dell’estrattivismo dei dati. Senza questo, sarà molto difficile evitare il problema delle fake news».
parliamone
A
di Giuseppe Tandoi
dispetto
della crisi
Il crescente valore della white economy nel contesto produttivo nazionale attraverso i dati del Rapporto 2018 di Confindustria sulla filiera della salute privata. Numeri in positivo e proposte per la sostenibilitĂ del sistema
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parliamone | febbraio 2018 15
parliamone
L’annoso dibattito sulla qualità del sistema sanitario nazionale solitamente vede contrapporsi posizioni estreme, categoriche. Da un lato i sostenitori del primato italiano, che, rifacendosi ai ranking internazionali (dall’Oms in giù), lo considerano tra i primi tre al mondo; dall’altro i denigratori, secondo i quali gli squilibri interni al sistema, la disomogeneità dell’assistenza sul territorio fanno sì che ci sia ben poco da gioire, semmai da rimboccarsi le maniche. Come sempre la verità sta nel mezzo. Il principio dell’universalità del Servizio sanitario nazionale vacilla, è vero, insieme a un welfare sempre più povero, ma l’Ssn rimane ben saldo al centro del sistema e fornisce, direttamente o in convenzione con le strutture private, una gamma di cure tuttora amplissima. Quanto al divario esistente tra le varie Regioni nella qualità dei servizi offerti, è difficile negarlo; non solo, ma se il trend dovesse proseguire le conseguenze non sarebbero di poco conto. Basti ascoltare la recente intervista a Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità, nel corso di Presa diretta, trasmissione di Raitre, per comprendere che la situazione è preoccupante. Ognuno la pensi come vuole, di certo la sostenibilità del sistema sarà, nei prossi-
Tabella 1
Spesasanitaria pubblicaprocapite ineuro,anno2016, dettaglioUe Paese
Spesa pubblica
GERMANIA
4.477
BELGIO
3.576
FRANCIA
3.464
UK
3.163
Media Ocse
2.821
ITALIA
2.470
SPAGNA
2.2014
PORTOGALLO
1.737
Fonte: Oecd (tratto da Rapporto Confindustria)
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mi anni, una battaglia aspra. Ora facciaospedalità privata, professionisti sanitari mo un passo avanti e consideriamo che e strutture termali. La vita media si allunla cosiddetta white economy è prima di ga e, di pari passo, si fa più pressante la tutto una filiera industriale di grande riquestione della cronicità. Sul fronte lievo nell’economia nazionale, contridell’innovazione farmaceutica, diagnostibuendo al Pil per il 10,7 per cento e ca e biomedica- fa notare il Rapporto - il dando lavoro a oltre 2,4 milioni di persoPaese si è mosso eccome, contribuendo ne, circa il 10 per cento dell’occupazione alla sostenibilità del sistema. Terapie complessiva. Più nello specifico l’induavanzate, farmaci biotech, politiche per stria privata della salute è un comparto facilitare l’accesso all’innovazione al più in grande espansioampio range di pazienne, come evidenziati: lo scenario nazionale la filiera t o d a l R app or t o tiene il passo ma poi, della filiera della salute quando si vanno a consalute 2018 realizzato da sultare i trend, qualcoConfindustria in colsa non torna. Secondo privata laborazione con le l’Ocse, nel 2016 la sperappresenta, associazioni confesa sanitaria pro capite da sola, derali di categoria italiana (2.470 euro) ci il 4,9 per cento che rappresentano pone al ventesimo pol a f i l iera s t e s s a del fatturato sto su trentasei Paesi, a (Aiop, Assobiomediparità di potere d’accomplessivo ca, Farmindustria, quisto. Siamo più vicidell’economia Federchimica e Feni, insomma, ai 2.200 nazionale derterme). euro della Spagna che ai 4.400 della Germania (tabella 1). E qui urge, secondo il RapporALCUNI DATI to, un approccio diverso, «che tenga con«La filiera della salute “privata” (manifatto dei r isultati complessivi delle tura, commercio e servizi sanitari privati) prestazioni in termini di salute e di benerappresenta da sola, rispetto all’econofici socio-economici (approccio outcome mia del Paese, il 4,9 per cento del fatturabased) e non solo delle singole voci di coto (144 mld di euro), il 6,9 del valore sto, con modelli di valutazione basati sulaggiunto (49 mld), il 5,8 dell’occupazione la collaborazione tra tutti gli stakholder: (circa 910.000 persone) e il 7,1 delle esporpazienti, istituzioni, comunità medicotazioni (oltre 28 mld), con valori tutti in scientifica e imprese». crescita rispetto al 2008». E ancora il Rapporto sottolinea la caratteristica «anticiclica della filiera della salute che, in I SOTTOSETTORI controtendenza con la maggior parte dei Il dato è noto, grazie ai periodici aggiorsettori economici del nostro Paese, è stanamenti di Farmindustria: l’Italia è seconta caratterizzata, negli ultimi anni, da auda solo alla Germania, in Europa, per la menti di varia entità dei valori riferiti a produzione farmaceutica (imprese italiaindicatori quali l’occupazione, l’export, il ne e straniere comunque operanti sul terfatturato e il valore aggiunto». ritorio nazionale). Quanto all’export, negli Queste le premesse fondamentali: il settoultimi anni abbiamo assistito a un vero e re ha attraversato la negativa congiuntuproprio boom, visto che la quota ha supera internazionale, ormai decennale, non rato il 70 per cento della produzione. Nulimitando i danni ma marcando un segno meri che fanno del comparto una delle più. Di cosa parliamo? Di manifattura: ineccellenze italiane. Il Rapporto allarga lo dustria farmaceutica, dei dispositivi e sguardo e mette in relazione la manifattudelle tecnologie medicali. Di commercio: ra della filiera salute con la manifattura intermediari, grossisti e rivenditori al dettotale (grafico 1). E qui il dato è eclatante: taglio (farmacie comprese). Di servizi: dal 2012 al 2016 la quota export della pri-
parliamone | febbraio 2018 17
parliamone
2t x xx x’e xxx xx x:xfilierasalutevsmanifatturatotale, Grafico 1 AGrafico ndamen o dx ex ll po rt numeriindice,anno2008=100
130 125 120 115 110 105 100 95 90 85 80
2012
2013
2014
Manifattura filiera salute
2015
2016
Manifattura totale
Fonte: Istat (tratto da Rapporto Confindustria)
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ma è cresciuta del 24,7 per cento, contro il +7 fatto registrare dalla seconda: «In valore, le esportazioni del comparto manifatturiero della filiera hanno superato, nel 2016, i 28 mld di euro, un valore che… corrisponde al 7,1 per cento (anno 2016) del totale dell’export manifatturiero italiano». Il sottosettore del commercio occupa (dati 2015) 211.000 persone, quello dei servizi 550.000; il primo può vantare un fatturato di oltre 67 miliardi di euro, il secondo di 39 miliardi. Un altro dato complessivo degno di nota è quello sull’occupazione: la filiera della salute privata ha fatto segnare un +3,35 per cento nel periodo 2008-2015, con una particolare crescita nell’ambito dei servizi sanitari (9,7 per cento). Numeri emblematici se si pensa che negli stessi anni l’economia nazionale ha visto ridursi l’occupazione nella misura del 9,2 per cento.
un settore trainante verso l’Economia della conoscenza e per consentire l’obiettivo di Europa 2020 di un rapporto R&S/Pil pari al 3 per cento». Un ambito, questo, nel quale più evidenti sono le trasformazioni dettate sia dalle nuove tecnologie sia da un nuovo modo di intendere le attività produttive. L’industria, negli ultimi anni, ha saputo abbandonare le procedure tradizionali per imboccare la strada dell’open innovation e dell’innovation network. Un’ottica del tutto nuova che vede la ricerca svilupparsi in un sistema di rete e le aziende muoversi, di conseguenza, in sinergia con università, imprese no profit, start up, centri clinici di eccellenza: un modello «fondato sulla condivisione della conoscenza, che ha come oiettivo quello di mettere a sistema tutte le competenze di eccellenza nelle varie fasi della ricerca.
RICERCA E INNOVAZIONE
PER ANDARE OLTRE
«I settori manifatturieri della filiera della salute investono complessivamente in ricerca e innovazione circa 2,8 miliardi di euro, ovvero il 13 per cento del totale degli investimenti in ricerca e innovazione in Italia, con un’incidenza sul valore aggiunto generato dalle imprese superiore al 15 per cento, oltre dieci volte la media nazionale. La filiera della salute è quindi
Il Report è assai articolato e nelle pagine conclusive evidenzia come la filiera della salute sia «per il Paese un volano per la crescita e lo sviluppo, per la ricerca e l’innovazione e per l’occupazione qualificata». Per passare poi alle proposte utili a migliorare il sistema nel suo complesso, affinché il connubio pubblico-privato sia sempre più in funzione
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dell’obiettivo comune a tutti gli operatori: la sostenibilità. Parola magica di questi anni, chimera da inseguire senza mai raggiungerla del tutto. Numerose le considerazioni finali che il documento pone all’attenzione, in particolare, delle istituzioni. Con un presupposto fondamentale: evitare «il ricorso a un approccio ragionieristico al tema della sostenibilità del sistema salute del Paese». Di qui la necessità, tra le altre cose, di «superare la gestione della spesa sanitaria “a silos”», quella imperniata sui tetti di spesa, molto onerosi per le aziende (vedi il payback tuttora vigente per l’”ospedaliera”). L’alternativa? Adottare «una logica di value-based healthcare, che misuri i costi evitati dall’uso appropriato delle terapie e identifichi le prestazioni sanitarie come un investimento e non come un costo». Uscire dalla pura contabilità per approdare a una visione della sanità che la concepisca, prima di tutto, come una risorsa. Un’altra chimera? Infine, un tema cruciale (sebbene il referendum costituzionale sia stato bocciato anche nella parte che in pratica aboliva il “titolo V): relazionarsi con ventuno sistemi sanitari diversi rafforzando «la governance nazionale dell’intero sistema». Alla vigilia delle elezioni politiche, una sollecitazione non da poco.
occhiello sasasa
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U
di Stefania Cifani
n dovere
sociale
I tempi cambiano ma i virus ci sono ancora e continuano a provocare gravissime malattie. La battaglia culturale di Roberto Burioni a difesa dei vaccini e contro le campagne no vax
In Italia, il calo delle coperture vaccinali è una delle principali cause della ripresa di focolai di malattie infettive, prima tra tutte il morbillo, fino a poco tempo fa dimenticate. Le vaccinazioni sono lo strumento più efficace per tutelare la salute pubblica, ma su di esse circolano credenze e falsi miti che hanno portato - fino all’entrata in vigore della Legge n. 119 del 31 luglio 2017 con le dieci le vaccinazioni obbligatorie - all’aumento del numero di genitori che decidono di non vaccinare i propri figli. Ne parliamo con Roberto Burioni, ordinario di Microbiologia e virologia presso la facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano
Perché i vaccini fanno paura? Purtroppo ci sono tante persone, e tristemente anche alcuni medici, che in passato hanno a lungo raccontato bugie ed è molto facile impaurire le persone. Inoltre, ormai non si ha più memoria delle malattie che i vaccini prevengono. Fino a poche decine di anni fa non era raro, per un genitore, vedere l’amichetto del proprio figlio finire, nel giro di una settimana, in carrozzella o nel polmone di acciaio a causa della poliomielite. Era quindi molto facile convincere le persone a vaccinarsi. Con l’introduzione della vaccinazione tutto questo è scomparso, anche se i virus restano in circolazione, e le nuove generazioni non ne sono consapevoli. Si può di-
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re che i vaccini siano vittima del loro stesso successo.
Per la sicurezza della comunità è necessario arrivare a garantire l’immunità di gregge. Quale percentuale di copertura vaccinale la garantisce? Per ottenere l’immunità di gregge la percentuale di persone vaccinate deve essere la più alta possibile. In genere si usa indicare una percentuale del 95 per cento, ma si tratta di una media. Se in una zona geografica la percentuale è sensibilmente inferiore, non vi sarà allora alcuna garanzia di protezione.
Da alcuni mesi in Italia è stata introdotta una legge che porta a dieci i vaccini obbligatori. Con quali esiti, per ora? Stanno cominciando ad affluire dei dati iniziali che sembrano essere molto lusinghieri. In alcune regioni sembra che ci sia stato un notevole aumento del tasso di bambini vaccinati, ma è ancora presto per parlare delle conclusioni. Certamente l’introduzione dell’obbligo vaccinale è un fatto positivo, imposto dal fatto che le persone non si vaccinavano spontaneamente. Un Paese come la Svezia, dove la copertura vaccinale, per esempio per il morbillo, è del 98 per cento, non necessita
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è molto facile impaurire le persone, ormai non si ha piÚ memoria delle malattie che i vaccini prevengono
Š foto di Marco Montagna
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© foto di Alessio Jacona
di interventi a livello di sanità pubblica. Mi auguro che un giorno anche l’Italia possa diventare un Paese dove l’obbligo non è necessario.
Per alcuni vaccini è stata imposta una revisione periodica, cosa ne pensa? È opportuno monitorare l’andamento delle coperture vaccinali e quindi valutare l’efficacia della legge. Legge che sicuramente presenta alcuni difetti. Per esempio, non mi trova concorde sul fatto che sia possibile non vaccinarsi dietro il pa-
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gamento di una multa. E ritengo molto ingiusto anche il fatto che i sanitari non abbiano l’obbligo di vaccinarsi; a mio avviso dovrebbero essere sempre vaccinati in quanto possono rappresentare un veicolo di contagio per i propri pazienti.
Negli ultimi anni sono aumentati i casi di malattie infettive, in particolare del morbillo Fino a poco tempo la copertura contro il morbillo era molto bassa, intorno all’86 per cento, ben lontana dalla soglia che
non capisco perché per i sanitari non sia previsto l’obbligo di vaccinarsi, a partire dai medici
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Con un’anima social Nato a Pesaro nel 1962, Roberto Burioni è ordinario di Microbiologia e e virologia presso la facoltà di Medicina e chirugia dell’Università Vita-Salute San Raffaele. È responsabile di un laboratorio di ricerca immunologica volto allo studio della risposta immune contro patogeni umani, alla messa a punto di farmaci basati su anticorpi monoclonali umani ricombinanti e nell’utilizzo di strumenti molecolari per la diagnostica precoce di malattie infettive. Titolare di brevetti internazionali relativi a procedure di immunologia moleco-
garantisce l’immunità di gregge. Cosa che è stata purtroppo dimostrata dall’epidemia del 2017, con 5.000 casi di morbillo e quattro morti. L’incidenza maggiore si è avuta nei bambini, che in molti casi non potevano essere vaccinati o non avevano ancora raggiunto l’età giusta.
milioni nel caso di una piccola ferita. Affermare questo vuol dire non sapere cosa sono i vaccini, e cos’è il sistema immunitario.
Quali condizioni impediscono di vaccinare un bambino?
Certamente le aziende farmaceutiche, in quanto tali, devono ottenere profitti. Ma bisogna ricordare che i vaccini costituiscono una fetta molto piccola della spesa sanitaria, meno dell’1,5 per cento. Per meglio dare un’idea, tutti i vaccini messi insieme fatturano meno di un terzo dei farmaci contro l’acidità gastrica. Inoltre un euro speso in vaccini ne fa risparmiare almeno venti in terapie e farmaci per la cura delle malattie. In realtà chi fa gli interessi delle case farmaceutiche è proprio chi non vaccina.
Le più importanti sono rappresentate da tumori, malattie immuni, trattamenti come la chemioterapia o l’avere subito un trapianto di midollo osseo. Tutti questi bambini possono ammalarsi e devono essere protetti attraverso la vaccinazione dei compagni.
Uno dei cavalli di battaglia degli anti-vaccinisti è quello del “sovraccarico immunologico”: attraverso le vaccinazioni l’organismo sarebbe gravato da un eccesso di stimoli. Cosa risponde? È un concetto che non ha senso, sarebbe come pensare di sovraccaricare un ponte autostradale con una colonia di formiche. Tutti i vaccini, messi insieme, contengono 260 antigeni. Una semplice puntura di zanzara espone un bambino all’azione di migliaia di antigeni, probabilmente alcuni
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lare, anticorpi monoclonali umani e a farmaci immunologici, dal 2010 dirige la Scuola di specializzazione in Microbiologia e virologia sempre presso il San Raffaele . La sua attività di ricerca ha portato a importanti risultati nel campo dei farmaci contro l’epatite C, ma è conosciuto presso il grande pubblico per l’attività di comunicazione, svolta attraverso i social network, sul tema dei vaccini. A fine 2017 ha pubblicato, con Rizzoli, La congiura dei somari. Perché la scienza non può essere democratica.
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Altro tema utilizzato dai detrattori dei vaccini riguarda i profitti che questi portano alle aziende del pharma.
Come vede la professione del farmacista del territorio? La figura del farmacista, come primo presidio sanitario al quale il cittadino può rivolgersi, è fondamentale. È importante che il cittadino vi trovi personale qualificato, che diffonda informazioni corrette, e che non si schieri, per esempio per convinzioni personali, a favore di posizioni pericolose come quelle sostenute dal movimento degli anti-vaccinisti.
Recentemente si è parlato della possibilità di poter eseguire le vaccinazioni in farmacia. Cosa ne pensa? Non sono favorevole, in quanto il vaccino è prima di tutto un atto medico, per cui la prima cosa da avere a cuore non è la praticità, ma la sicurezza del paziente. Inoltre l’unico vero rischio della vaccinazione è lo shock anafilattico, una evenienza rarissima per gestire la quale è necessario disporre di attrezzature idonee.
La sua pagina Facebook, avviata solo pochi anni fa, è seguita da oltre 340.000 persone. Come si spiega questo risultato? Ho cominciato a fare attività sui social network perché non volevo fossero territorio esclusivo di persone che dicevano bugie sui vaccini, mettendo in pericolo tutta la nostra comunità. Non sono un divulgatore, sono un professore che si è messo a fare lezione su Facebook. Il fatto che questo abbia avuto successo probabilmente dimostra che ce n’era bisogno.
L’Ordine dei biologi intende celebrare i 50 anni di attività, il prossimo mese di marzo, con un convegno contro i vaccini… Tale tipo di manifestazione può solo ingenerare perplessità e dubbi in un pubblico di non addetti, distogliendo l’attenzione da quelli che sono gli enormi benefici che le vaccinazioni hanno garantito e garantiscono al genere umano. Le acquisizioni scientifiche possono sempre essere ridiscusse, ma con la forza di nuovi dati ottenuti con rigorosa sperimentazione e non con le semplici opinioni, anche di chi, in passato, ha professato scienza. È deplorevole che un ordine professionale, che dovrebbe formare i giovani, promuovere cultura in ambito sanitario e soprattutto custodire la dignità della professione, si discosti in termini così netti dal rispetto di queste elementari regole. Sono in causa non questioni di lana caprina, ma argomenti di vitale importanza per la salute e la sicurezza pubblica.
convegni
O
di Giuseppe Tandoi
biettivo
export
Integratori, mercato in crescita, vicino ai tre miliardi di euro. Presentata la terza indagine di Federsalus sull’andamento della filiera nel 2017
Un mercato complessivo che sfiora i tre miliardi di euro, di cui la farmacia detiene una quota del 92 per cento (oltre 2,5 miliardi di euro). Il comparto integratori è il secondo, per fatturato, in farmacia, dopo l’etico di marca e l’Italia si conferma leader di vendite in Europa, seguita da Germania, Russia, Regno Unito e Francia. La presentazione, a Milano, della terza indagine curata dal Centro Studi Federsalus su “La filiera italiana dell’integratore alimentare” è l’occasione per fare il punto su prodotti che sempre più sono entrati nelle abitudini dei cittadini (uno su due ne fa uso secondo le rilevazioni Gsk).
I CONTENUTI Federsalus rappresenta all’incirca il 50 per cento del comparto, per un fatturato che sfiora l’1,2 miliardi di euro e un totale addetti di 10.500 unità. Quote rosa? Tra le associate di Federsalus non ce n’è bisogno, visto che - come fa notare la vice presidente Cristina Tosi - il 55 per cento degli addetti è di sesso femminile. Alto anche il livello di istruzione: il 56 per cen-
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to di essi ha una laurea, prevalentemente di carattere scientifico. Il 73 per cento delle associate sono aziende distributrici, il 16 per cento aziende che trasformano le materie prime in prodotti finiti, l’11 aziende produttrici di materie prime. Grande rilevanza ha, in questo contesto generale, il contoterzismo, favorito da una normativa che impone che la produzione dei farmaci sia distinta da quella degli integratori alimentari. Un connubio positivo, quello tra farmaceutica e imprese produttrici di integratori, che genera, per l’ambito “conto terzi”, un fatturato pari al 16 per cento del fatturato industriale dell’intero comparto. Il presidente Andrea Costa (nella foto) ricorda che dall’indagine - svolta su 83 delle 185 aziende associate - risulta che «il principale driver per promuovere gli integratori è l’informazione medico-scientifica, sulla quale investe il 66 per cento delle aziende interpellate, seguito dagli investimenti in pubblicità diretta ai consumatori. L’informazione rivolta a farma-
convegni restando che il ricorso al “dottor Google” può essere foriero anche di clamorose “bufale” - e le cosiddette fake news sono oltremodo pericolose se riferite alla salute delle persone - Costa sottolinea che persiste, nelle categorie dei farmacisti e dei medici «un senso di inadeguatezza verso gli integratori» che sollecita tutto la filiera a essere ancor più vicina a questi interlocutori qualificati: «Per accompagnare il cambiamento culturale in atto è necessario supportare i professionisti con un aggiornamento costante e approfondito sul prodotto». Quanto al commercio elettronico, pare che solo il 7 per cento di quanti acquistano integratori lo faccia via web; le imprese del settore, da parte loro, non hanno ancora un alto tasso di digitalizzazione. cisti e medici è fondamentale per accrescere in questi professionisti la cultura su questi prodotti, tanto più in tempi nei quali si trovano a confrontarsi con pazienti che, abituati ad approvvigionarsi di notizie on line, arrivano in farmacia e negli studi medici già preparati». Fermo
PROSPETTIVE Un punto di forza dell’industria farmaceutica nazionale - settore in continua espansione - sono le esportazioni, alle quali è destinata la maggior parte della produzione. Non si può dire la stessa co-
sa per gli integratori, anche se il trend sta gradualmente cambiando. La vocazione all’export è ancora ridotta (si aggira attorno al 20 per cento) ma, secondo l’indagine Federsalus, destinata a crescere: tre quarti delle aziende afferma di avere aumentato la quota di esportazioni nel corso del 2017. Complessivamente la quota generata dalle attività verso i mercati esteri sul totale del fattu-
la necessità che tutta la filiera sia sempre più vicina a interlocutori qualificati come farmacisti e medici | febbraio 2018 27
convegni rato industriale delle aziende associate vale circa il 21 per cento; il valore dell’export è pari a circa 250 milioni di euro. I Paesi più ambiti in prospettiva, oltre all’area euro, sono Russia, Cina e Nord America. Alto il gradimento espresso dalle associate per gli incentivi contenuti nel pacchetto governativo Industria 4.0, di cui ha usufruito il 65 per cento del campione. Un insieme di provvedimenti - iper e super ammortamenti, crediti di imposta, patent box… - volti a favorire gli investimenti delle imprese, riducendo il carico fiscale. Federsalus ribadisce per il 2018 l’impegno, costante negli anni, per la certificazione delle best practice degli standard qualitativi raggiunti dal settore industriale degli integratori alimentari, da parte delle autorità nazionali ed enti riconosciuti a livello internazionale. L’associazione sta inoltre lavorando perché sia promosso e riconosciuto un percorso volto a semplificare e favorire l’approccio delle aziende italiane ai mercati internazionali. Rimane aperta, sul piano normativo, la questione della mancata armonizzazione della legislazione europea in tema di integratori naturali. Un dibattito annoso al
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I numeri di Federsalus Aziende associate
185
Aziende rispondenti all’indagine: - aziende a marchio; - produzione conto terzi; - materie prime.
83 64% 18% 18%
Fatturato di filiera 2016 (ricavo industriale) stimato sul totale delle associate
1.186 milioni di euro
Fatturato medio aziendale
6,4 milioni di euro
Addetti totali delle aziende associate
10.583
quale Federsalus non hai mai fatto mancare il suo apporto costruttivo. Efficace si è dimostrato, nel tempo, il Progetto Belfrit, che vede Italia, Belgio e Francia unite nella redazione di una lista di botanical - condivisa da tutti e tre i Paesi - utilizzabili nelle preparazioni. Altre criticità? Il ruolo degli integratori alimentari nel contribuire a fare prevenzione è sempre più riconosciuto. È altrettanto vero che si tratta di prodotti a completo carico del cittadino, se si eccettuano gli alimenti a fini medici speciali. Insomma, se la sanità pubblica
piange, il portafoglio dei cittadini non ride. Le spese per gli integratori vanno infatti ad aggiungersi a quelle, già ingenti, per i farmaci che il cittadino acquista out of pocket, di tasca propria. Il “nodo prezzi” è sicuramente un tema su cui si può lavorare; tra i principali obiettivi di Federsalus c’è quello di ottenere un’Iva fissa al 10 per cento per tutte le tipologie di referenze. Pare lontano, e molto, il tempo in cui si potrà parlare di rimborso Ssn. Lo conferma Costa, pur auspicando, per il futuro, un dialogo più stretto con le istituzioni.
N veterinaria
Rubrica a cura di Associazione Medici Veterinari Italiani
di Giorgio Neri, medico veterinario
ote essenziali
sull’uso in deroga Excursus normativo sull’utilizzo, nelle specie animali, di farmaci, veterinari o umani, non specifici per una determinata affezione
Come è noto, l’uso in deroga di un medicinale consiste nel suo utilizzo al di fuori delle prescrizioni contenute nell’Autorizzazione all’immissione in commercio. In medicina veterinaria tale istituto è disciplinato dalle cosiddette “regole a cascata” previste negli artt. 10 (animali non produttori di alimenti per l’uomo) e 11 (animali produttori di alimenti per l’uomo) del Dlgs. 193/2006. In virtù di tale disciplina il medico veterinario deve applicare la seguente sequenza obbligatoria utilizzando: «a) un medicinale veterinario autorizzato in Italia per l’uso su un’altra specie animale o per un’altra affezione della stessa specie animale; b) in mancanza di un medicinale di cui alla lettera a): 1) un medicinale autorizzato per l’uso umano; 2) un medicinale veterinario autorizzato in un altro Stato membro dell’Unione europea, conformemente a misure nazionali specifiche, per l’uso nella stessa specie o in altra specie per l’affezione in questione, o per un’altra affezione (nel caso di animali produttori di alimenti per l’uomo questo medicinale deve essere autorizzato per una specie produttrice di alimenti); c) in mancanza dei medicinali di cui alla lettera b), un medicinale veterinario preparato estemporaneamente da un farmacista in farmacia a tale fine, conformemente alle
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indicazioni contenute in una prescrizione veterinaria». La possibilità di accesso alla scaletta sopra riportata è tuttavia subordinata al verificarsi di alcune condizioni che spesso hanno acceso il dibattito sul loro significato e sulle situazioni in cui si verifica la loro sussistenza.
NEL DETTAGLIO La legge dice infatti che l’uso in deroga è finalizzato a “curare” (è possibile allora attuare una profilassi terapeutica con un medicinale in deroga?); che può essere attuato «in via eccezionale» (è possibile allora utilizzare sistematicamente un certo medicinale in un pitone, laddove non esistono farmaci autorizzati per questi animali?); che può essere applicato solo «al fine di evitare evidenti stati di sofferenza» (è possibile allora utilizzare un vaccino in un animale sano per la cui specie non è presente nel prontuario un analogo autorizzato?). Gli artt. 10 e 11 prevedono poi che l’accesso all’uso in deroga possa attuarsi solo «ove non esistano medicinali veterinari» specifici. Ma cosa vuol dire «non esistano»? Che non posso approvvigionarmene presso la farmacia di fiducia, magari perché è chiusa o in quanto ne è momentaneamente sprovvista? O che il medicinale specifico in quel periodo non viene rifornito dalla casa farmaceutica alla catena distributiva? O che
invece non esiste nel prontuario farmaceutico veterinario? Il ministero della Salute ha voluto allora meglio specificare il concetto di “non esistenza” e con la circolare 5727 del 29/03/2011 ha precisato i casi in cui si può ritenere, al di là della reale inesistenza nel prontuario farmaceutico, che un medicinale specifico non esista: «1. Quando i test microbiologici dimostrano che un particolare ceppo batterico ha sviluppato antibioticoresistenza a tutti i prodotti i cui foglietti illustrativi contengono indicazioni contro lo stesso, il veterinario può ritenere che non esistono trattamenti autorizzati per tale condizione e può prescrivere apposito prodotto in base ai risultati dell’antibiogramma; 2. nel caso in cui un medicinale si presenti solo in associazioni con altri principi attivi, che potrebbero, in condizioni particolari di salute di un animale, risultare inutili o addirittura peggiorare la malattia; 3. in caso di infezioni croniche, se il problema persiste dopo il trattamento con un prodotto autorizzato, il veterinario, nel singolo caso clinico, può dedurre che non esistono prodotti specifici ed è lecito ricorrere alla cascata; 4. qualora non esista nessuna specialità veterinaria autorizzata per una specifica via di somministrazione e/o formulazione ritenuta dal veterinario indispensabile per la terapia di una specifica patologia si può
veterinaria dedurre che non esistono prodotti specifici ed è lecito ricorrere alla cascata». E inoltre: «Se la scelta terapeutica del veterinario si rivolge alla medicina omeopatica, il principio “della cascata” non prevede l’obbligo di utilizzare un medicinale allopatico».
I DOVERI DEL FARMACISTA Riguardo al farmacista che si trova nella posizione di dover dispensare il medicinale in deroga, sono state segnalate allo scrivente asincronie interpretative con il medico veterinario relativamente alla tipologia di ricetta necessaria, alle formalità che è necessario inserire in ricetta, e alla facoltà del farmacista di valutare la legittimità della dispensazione di un medicinale prescritto. Per quanto riguarda la prima problematica, il medicinale in deroga sconta il regime prescrittivo previsto nell’Autorizzazione all’immissione in commercio. Le uniche eccezioni riguardano i medicinali a uso umano prescritti ad animali non produttori di alimenti per l’uomo, che richiedono sempre la ricetta non ripetibile in copia semplice
(che in questo caso deve essere conservata per cinque anni dal farmacista), e i medicinali prescritti ad animali produttori di alimenti per l’uomo che richiedono sempre la ricetta medico-veterinaria non ripetibile in triplice copia. Un caso particolare è rappresentato da alcune tipologie di medicinali prescrivibili con ricetta limitativa, cioè i medicinali a uso ospedaliero e quelli prescrivibili solo dallo specialista, che devono essere prescritti sempre con ricetta medico-veterinaria non ripetibile in triplice copia perché in veterinaria possono essere approvvigionati solo per scorta degli impianti di cura. Circa i formalismi da inserire in ricetta in caso di prescrizione di un medicinale in deroga, la legge non prevede come obbligatoria alcuna dicitura al riguardo. Pertanto anche il presidente della Fofi Andrea Mandelli, in una circolare del 7 luglio 2017, nonostante reputi «quantomeno opportuno che venga riportata in calce alla prescrizione veterinaria una dizione che evidenzi la responsabilità del medico prescrittore», riconosce che «la stessa responsabilità sia già insita nell’applicazio-
ne dell’uso in deroga». Bisogna peraltro rilevare che quasi sembrerebbe che l’Ue abbia ascoltato il parere del presidente dei farmacisti, laddove nel modello di ricetta medico-veterinaria contenuto nel Regolamento Ue non ancora in vigore è previsto che «una prescrizione veterinaria contiene almeno i seguenti elementi («requisiti minimi»):» (omissis) «se un prodotto è prescritto per un’affezione non menzionata nell’Autorizzazione all’immissione in commercio di detto prodotto, una dichiarazione a tale riguardo». Infine, come già si intuisce nell’estratto della circolare Fofi qui sopra riportato, in caso di prescrizione di medicinale per uso in deroga la legge ascrive esclusivamente al medico veterinario la responsabilità per il farmaco prescritto, non avendo pertanto il farmacista né l’onere né la facoltà di entrare nel merito della liceità della prescrizione, limitandosi la sua responsabilità alla sola verifica della correttezza formale della ricetta e a che la prescrizione non riguardi medicinali il cui uso è vietato in veterinaria, a prescindere dalle regole a cascata.
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echi dal web
I
di Simona Zazzetta, Farmacista33
I farmacista
di notte
Ferve il dibattito sulla nuova tariffa notturna, ritenuta dalle associazioni dei consumatori troppo esosa. La replica di Federfarma
Con un decreto firmato lo scorso settembre ed entrato in vigore il 9 novembre, è stato stabilito l’aggiornamento della Tariffa nazionale per la dispensazione al pubblico dei medicinali che, dopo venticinque anni, ha adeguato la remunerazione del farmacista preparatore e il cosiddetto “diritto addizionale” che la farmacia può chiedere quando, a “battenti chiusi” o “a chiamata”, dispensa prodotti senza una prescrizione in regime di Ssn rilasciata dalla guardia medica o su cui il medico abbia precisato il carattere di urgenza. Ed è su questo secondo adeguamento, che nelle scorse settimane si è acceso un dibattito tra la categoria e le associazioni di consumatori che dal canto loro hanno deciso di andare per vie legali rivolgendosi al Tar del Lazio per l’annullamento del decreto ministeriale. In particolare, lo si ricorda, il decreto ha portato il diritto addizionale a 7,50 euro per le farmacie urbane e rurali non sussidiate, a 10 euro per le rurali sussidiate e a 4 euro per le rurali sussidiate durante le ore di chiusura diurna. Un aumento «sproporzionato all’aumento degli onorari del
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Rai ha affermato: «La tariffa è stata riparafarmacista, manca di indicazioni sui criteri metrata sulla base dell’aumento del costo di scelta, viola il carattere pubblicistico del del lavoro: se 25 anni fa un farmacista coservizio farmaceutico e crea disparità tra i stava 23 centesimi al utenti che ricorrono a il minuto, oggi il suo laparafarmacie e Gdo, voro viene valutato cui non è richiesto il precedente pagamento dei diritti aggiornamento 42 centesimi al minuto, quasi il doppio». addizionali rispetto a risaliv a Un adeguamento, chi si rivolge alle fara venticinque sottolinea Cicconetmacie» sostengono Coti, «necessario per la dacons e Articolo32, le anni fa sostenibilità del siassociazioni ricorrenti. stema a garanzia del cittadino, perché se Per gettare acqua sul fuoco si è speso il viene meno la sostenibilità il cittadino represidente nazionale di Federfarma Marco sta senza il servizio». Cossolo ricordando che «l’aumento a priDa parte sua Tonino Aceti, coordinatore ma vista può sembrare consistente ma va nazionale del Tribunale per i diritti del maconsiderato che l’ultimo aggiornamento lato di Cittadinanzattiva, lancia un appello risaliva al 1993. La remunerazione è reanche per una campagna di sensibilizzastata ferma per 25 anni, è chiaro che se zione che veda il coinvolgimento di farmafosse stata aggiornata ogni due anni, cocisti, medici, Ministero della Salute e me previsto dalla norma, l’aumento saRegioni, nonché Associazioni di pazienti e rebbe stato lento e progressivo nel cittadini. «Se il cittadino ha accesso alle intempo, e non avrebbe perciò fatto tanto formazioni è messo nelle condizioni di eserclamore». E a fare i conti è Andrea Ciccocitare una scelta e di conseguenza di netti vice presidente di Federfarma Roevitare i costi laddove possibile». ma che intervenendo in una trasmissione
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il dolore Suggerimenti utili al farmacista per risolvere numerosi stati dolorosi benigni, di diversa origine
Può l’omeopatia essere utile a risolvere le crisi dolorose che spesso ci colgono improvvisamente e che non rientrano in quadri clinici seri e gravi? In questa esposizione relativa ai medicinali omeopatici nel trattamento di condizioni dolorose acute benigne, dobbiamo escludere il dolore acuto o cronico grave o di una certa severità che necessita sempre di una valutazione clinico diagnostica da parte del medico curante. Possiamo invece in molti casi rivolgerci ai consigli di un farmacista competente ed esperto in omeopatia per affrontare tutti quei dolori piuttosto frequenti di natura benigna che la medicina omeopatica può risolvere con efficacia e sicurezza. Per capire cos’è esattamente l’omeopatia si può partire dall’origine del nome: esso deriva dalle voci greche omòios (simile) e pathos (malattia). In esso vi è dunque il principio fondante dell’approccio omeopatico similia similibus curantur (“il simile viene curato con il simile”). In base a tale postulato, il farmaco omeopatico, il cui principio attivo può derivare da uno dei tre regni della natura, somministrato in quantità ponderali sperimentalmente in un individuo sano, provoca gli stessi sintomi che si vogliono curare in un individuo malato se è prescritto in dosi estremamente diluite e dinamizzate. Al contrario della medicina di sintesi che si basa sull’approccio di tipo allopatico con-
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omeopatia
traria contraris, l’omeopatia non agisce in antitesi al sintomo ma sviluppa una reazione biologica di “autoguarigione”. Inoltre, il trattamento omeopatico viene prescritto in modo da essere individualizzato sulla base delle caratteristiche di ciascuna persona, perché ogni manifestazione patologica, per esempio il dolore, è per così dire unico e irripetibile. Gli omeopati, infatti, selezionano i rimedi in accordo con una “fotografia totale” del paziente, considerando per ciascun individuo non soltanto i sintomi specifici e i segni generali di malattia ma anche lo stile di vita, gli aspetti emozionali e comportamentali e ogni altro fattore utile a inquadrare l’intero individuo ammalato. Il medico omeopata cura dunque il malato e non solo la malattia.
IL SINTOMO La materia medica omeopatica, che costituisce il compendio in cui sono descritte tutte le caratteristiche di ciascun medicinale, è estremamente ricca di quadri clinici che contemplano il sintomo dolore ed è in grado di intervenire con notevole efficacia nel trattare i casi acuti benigni. Il medicinale omeopatico agisce in maniera dolce e progressiva, senza effetti collaterali ma per essere efficace, è necessario che il paziente non abbia la tentazione di associare prematuramente un farmaco di sintesi, che agisce in modo tempestivo, ma che può provocare effetti avversi ben noti. In questa panoramica sul dolore benigno indicheremo solo le caratteristiche dei medicinali omeopatici più frequentemente utilizzati, per affrontare i disturbi dolorosi più comuni e che il farmacista potrebbe avere a disposizione nel suo “pronto intervento omeopatico” per suggerire una soluzione sicura ed efficace.
MAL DI GOLA Belladonna 9ch: dolore e disfagia intensa, pulsante acuto con congestione, arrossamento e gonfiore della gola, le tonsille sono ipertrofiche, la bocca è secca, con sete per secchezza delle mucose orali. Apis 9ch: dolore puntorio come “aghi infuocati”, con gola congesta di colore rosato, edematosa, l’ugola è gonfia; peggiora con
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la materia medica omeopatica è estremamente ricca di quadri clinici che contemplano il sintomo dolore
calore e migliora con bevande ghiacciate. Phytolacca 9ch: dolore della gola deglutendo con irradiazione alle orecchie, la gola è congesta di colore rosso scuro, migliora serrando i denti
OTALGIA ACUTA Aconitum napellus 9ch: dolori nelle otiti acute e improvvise che compaiono dopo un colpo di freddo. Il dolore è acuto, bruciante, a “spillo” e si presenta principalmente di notte. L’orecchio infiammato diventa rosso, a volte compaiono febbre e i sintomi sono accompagnati da forte stato di agitazione. Chamomilla 9ch: otalgia soprattutto nei bambini in seguito ai disturbi della dentizione. Il lato colpito dal dolore diventa caldo e arrossato. Il dolore è intenso e intollerabile, soprattutto nei bambini collerici e irritabili che si calmano solo quando vengono cullati. L’otalgia peggiora con il caldo e migliora con il freddo. Belladonna 9ch: l’otalgia si manifesta principalmente a destra, ha un esordio repentino, spesso associato a una tonsillite, il dolore è acuto, pulsante e trafittivo con arrossamento della membrana timpanica. Capsicum 9ch: è indicato in tutte le manifestazioni dolorose della sfera Orl (otorinolaringoiatrica). È il rimedio d’elezione per le otiti congestizie medio acute caratterizzate da forte otalgia e arrossamento della parte esterna e del timpano. L’otalgia si presenta con un dolore acuto bruciante simile ad una “pugnalata. Frequente l’associazione mal di gola e otalgia, specie nei bambini.
GASTRALGIA Iris versicolor 9ch: dolore bruciante esofago gastrico irradiato a tutto il tubo digeren-
te associato a vomito acido e a reflusso. Nux vomica 9ch: dolore epigastrico che insorge dopo un pasto troppo abbondante speziato e /o dopo aver abusato di alcolici
DOLORE PER CRISI EMORROIDARIA Collinsonia 9ch: emorroidi dolorose soprattutto durante la gravidanza, sanguinanti e pruriginose associate a stitichezza tipica del primo trimestre. Migliorano con applicazioni locali calde. Hamamelis 4ch: emorroidi con intensa congestione locale bluastra, accompagnate da dolore con sensazione di pienezza e sensibili al tatto con sanguinamento abbondante. Migliorano con applicazioni locali fredde. Aloe socotrina 5ch: dolore acuto che migliora con applicazioni fredde in plesso emorroidario procidente a grappolo Paeonia 5ch: emorroidi congeste con tendenza ulcerativa, dolorose sia subito dopo aver evacuato che a distanza di ore. Aesculus hipp. 4ch: emorroidi con dolore pungente e prurito, non sanguinanti che migliorano con applicazioni locali fredde. Nux vomica 9ch: emorroidi dopo eccessi alimentari, il dolore è battente, sono pruriginose ed associate a stitichezza. Non sanguinanti. Paeonia/rathania pomata: da applicare localmente due o tre volte al dì.
CISTALGIA (DOLORE MINZIONALE) La cistalgia può essere transitoria e benigna ma può essere conseguente a una cistite, una infiammazione che interessa la vescica e talvolta anche l’uretra. Se persiste è sempre necessario un esame delle urine e urinocoltura per identificare la causa di una sottostante infezione.
omeopatia sasasa
Cantharis 9ch: dolore bruciante intenso, prima, durante e dopo la minzione. Migliora con applicazioni calde Apis 9ch: dolore pungente caratteristico come “aghi infuocati” al meato urinario durante la minzione. Peggiora col calore. Sarsaparilla 9ch: minzione frequente e scarsa con dolori subito dopo aver urinato accompagnati da spasmi del collo vescicale. Staphysagria 9ch: dolore vescicale a connotazione nervosa che frequentemente insorge dopo i rapporti sessuali.
Aconitum 9ch: dolore acuto addominale dopo aver preso freddo con forte agitazione e stato preinfluenzale.
DOLORI MESTRUALI BENIGNI Magnesia phosphorica 9ch: dolori mestruali crampoidi dopo aver preso freddo che migliorano con applicazioni locali calde e con la pressione locale. Chamomilla 9ch: dolori mestruali improvvisi dopo una collera con agitazione sproporzionata all’intensità del dolore.
ODONTALGIA DOLORI ADDOMINALI BENIGNI Colocyntis 9ch: dolori addominali crampiformi che migliorano piegandosi in avanti in genere conseguenti a stati di collera o dopo aver bevuto bevande fredde o mangiato cibi freddi. Bryonia 9ch: dolori o coliche addominali localizzati in fossa iliaca destra, aggravati al minimo movimento spesso in seguito a un pasto ricco di grassi che migliorano stando immobili e con la pressione locale.
Arnica 9ch: dolore dopo una estrazione dentaria, da prescrivere sia prima sia dopo per attenuare gli effetti del trauma estrattivo. Coffea cruda 9ch: dolore nevralgico intenso che migliora con applicazioni locali di ghiaccio, localizzato al nervo con forte iperestesia e agitazione. Belladonna 9ch: dolore odontoiatrico pulsante con molta sete per secchezza della bocca e forte componente infiam-
matoria, la gengiva si presenta gonfia e arrossata. Chamomilla 9ch: dolore intollerante nei bambini nella fase della dentizione, accompagnato da forte agitazione, irritabilità e sproporzionato all’intensità del problema, è migliorato se il piccolo viene cullato.
DOLORI TENDINO MUSCOLARI In questo ambito si esaminano tutte quelle forme di algie muscolo-scheletriche dovute a stiramenti post traumatici o dipendenti da fattori climatici come colpi di freddo e umidità. Arnica montana ch9: è considerato il passepartout ideale sia per i traumi muscolari sia per tutti i dolori causati da uno stress fisico con affaticamento muscolare. Caratteristiche importanti per la scelta del rimedio sono la sensazione di indolenzimento muscolare avvertita in tutti i muscoli. Il dolore è così intenso che peggiora al minimo sfioramento. È utile anche nei traumi dei tessuti molli con ecchimosi. Ruta graveolens ch9: indicato per dolori e
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contratture tendino muscolari che coinvolgono tutte le articolazioni conseguenti a traumi anche dopo esiti di fratture. Specifico per tendiniti del polso e delle caviglie. Si associa quasi sempre ad Arnica. Rhus toxicodendron ch9: dolore tendino muscolare che peggiora nell’immobilità e migliora dopo i primi movimenti, il paziente sente beneficio muovendosi e peggiora se resta troppo tempo immobile; conseguente sia a traumi dei ligamenti e affaticamento ar ticolare ma anche dopo esposizione a freddo e umidità. Migliora con il calore e applicazioni calde. Ledum paluste 9ch: dolore oculare con ecchimosi conseguente a contusione oculare.
tratto cervico dorsale conseguente a sforzi o tensioni posturali. Frequente in chi trascorre molto tempo lavorando al computer. Bryonia 9ch: dolore fisso e intenso che peggiora al minimo movimento, migliora con il calore locale e con la pressione, conseguente a freddo umidità Lachnantes 9ch: torcicollo acuto con sensazione di dislocazione del collo e forte rigidità. Nux vomica 9ch: dolore in seguito a colpo di freddo, puntorio e irradiato al dorso. Cocculus 9ch: dolore del collo localizzato alla nuca con sensazione di indolenzimento per debolezza dei muscoli.
TORCICOLLO
MAL DI TESTA
Le algie del collo benigne sono episodi dovuti spesso a tensioni muscolari, a colpi d’aria o posture errate. Actea racemosa 9ch: dolore da contrazione muscolare dei muscoli del collo del
In questo contesto si prendono in considerazione tutte quelle situazioni frequenti e benigne che possono provocare il mal di testa come conseguenza di stress nervoso, cattiva alimentazione, stati an-
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siosi e fattori climatici come vento, freddo e umidità. Nux vomica 9ch: dolore come un chiodo nella fronte o nucale, soprattutto al risveglio dopo stress nervosi o dopo abusi alimentari, cibi speziati e o consumo eccessivo di caffè e alcolici. Gelsemium 9ch: dolore occipitale con sensazione di testa pesante dopo stress emotivi o per stati ansiosi per l’attesa di un evento. Ignatia 9ch: dolore localizzato come un chiodo dopo un trauma emotivo con forte agitazione. Bryonia 9ch: mal di testa dopo aver preso freddo e umidità con sensazione di cerchio che peggiora al minimo movimento e migliora stando immobili. La posologia in tutti i casi descritti prevede l’assunzione di tre granuli ogni una due ore all’insorgenza delle crisi, da sciogliere in bocca preferibilmente a stomaco vuoto.
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cosmesi
A
di Elisa Da Vinci
ndamento
sostenuto
I dati di Cosmetica Italia confermano, per fine 2017, una crescita globale del 4,4 per cento di fatturato con previsioni di un +5 per l’anno in corso. E il canale farmacia torna a crescere oltre l’1 per cento
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Per l’appuntamento con i dati congiuntucrescita del 2 per cento (con previsioni rali a preconsuntivo del mercato della belper l’anno in corso di un +1,8 per cento). lezza, Cosmetica Italia - l’associazione che raccoglie il 95 per cento delle imprese del FARMACIA ED ERBORISTERIA settore beauty nel nostro Paese - mostra I dati preconsuntivi, messi a punto dal un fatturato globale pari a 11 miliardi di Centro studi di Cosmetica Italia, relativi al euro, in crescita del 4,4 per cento rispetto secondo semestre 2017, mostrano un conall’anno precedente e con proiezioni per il solidamento di crescita per i canali della 2018 che parlano di un ulteriore incremenfarmacia (+1,2 per cento) - che ha raggiunto del 5 per cento. Il risultato davvero imto, a fine 2017, i 1.850 milioni di euro di fatportante per la nostra economia è dato turato - e dell’erboristeria (+0,9 per cento), dalla crescita dell’1,3 per cento sul mercacon stime di 440 milioni di euro. to interno (pari a circa 6.300 milioni di euLe previsioni per il primo semestre ro) e dall’incremento dell’anno in corso, del 9 per cento dell’exl’export nel 2017 per quanto riguarda port, che ha toccato i la farmacia, parlano è cresciut o 4.700 milioni di euro di un incremento padel 9 per cento, ri all’1,3 per cento. La nel 2017. «L’export si conferma motore del vendita di dermocoper un valore settore», precisa Fabio smesi, in questo cacomplessivo Rossello, presidente di nale, ha ripreso a di 4.700 Cosmetica Italia, «e crescere, anche se milioni di euro non ai livelli degli ansottolinea la qualità e l’eccellenza della coni passati. Secondo smesi made in Italy che continua a conl’analisi di Cosmetica Italia, la farmacia quistare nuovi mercati». sta concentrando la sua attenzione sulle Ai dati del mercato domestico concorrono modifiche che avverranno con l’applicagli andamenti dei canali tradizionali, che zione della nuova legge sulla Concorrenza nel 2017 hanno mostrato un fatturato pari e sente il bisogno di essere affiancata dala 5.600 milioni di euro (in crescita dell’1,3 le imprese nella sua crescita per quanto per cento) con previsioni di un +1,9 per riguarda la dermocosmetica. È necessario cento nel 2018), e dei canali professionali, lavorare sui nuovi modelli distribuzione che hanno registrato un fatturato di 700 poiché, anche a fronte dell’erosione nelle milioni di euro (solo prodotti dall’Italia), in vendite che può subire da altri canali co-
cosmesi me i punti vendita della distribuzione moderna (drugstore) e dall’on line, la farmacia continua ad avere la fiducia dei consumatori e una potenzialità ancora inespressa. Sempre secondo i dati congiunturali di Cosmetica Italia, tiene il canale erboristeria, seppure con livelli di crescita ridotti rispetto al passato. Questo canale è composto da erboristerie tradizionali, negozi monomarca delle imprese e canali sinergici, che trattano prodotti di derivazione naturale. Sebbene l’interesse verso prodotti cosmetici green sia in continuo aumento in tutti i canali, in questo mercato si assiste a un cambiamento nell’atteggiamento dei consumatori che sembrano preferire le boutique dei prodotti naturali alle erboristerie tradizionali perché risultano più moderne e meglio gestite, così come i negozi monomarca.
ALTRI CANALI Il canale mass market, che ha espresso vendite pari a 4.100 milioni di euro a fine 2017, ha mostrato, nel secondo semestre dell’anno passato, una crescita pari a un punto percentuale ed è prevedibile, secondo Cosmetica Italia, che nel primo semestre del 2018, possa arrivare a un +1,5 per cento. In questo ambito, però, c’è una grande differenza nelle vendite di cosmetici in iper e supermercati - in flessione di oltre quattro punti percentuali con quelle degli spazi specializzati casa/ toilette che sono cresciute, invece, di circa il 5 per cento. Note molto positive hanno riguardato le vendite dirette, con una sempre maggior propensione al commercio elettronico che, pur esprimendo un valore di fatturato 2017 intorno ai 300 milioni di euro, cresce del 25 per cento, mentre le vendite
dirette tradizionali - pari a 520 milioni di euro - crescono di circa il 7 per cento. Risultati che, secondo Cosmetica Italia, sono da ricondurre sia all’entrata sul mercato di nuove piattaforme di e-commerce sia al fatto che il consumatore trova nella vendita on line listini e condizioni commerciali agevolate e un’efficace politica di lanci e nuove collezioni. Del gruppo di canali tradizionali l’unico che sembra ancora in sofferenza è la profumeria che, a fine 2017, aveva raggiunto un fatturato di 2.000 milioni di euro segnando, però, una flessione dello 0,5 per cento (con previsioni per il primo semestre 2018 di un +0,5 per cento). A pagare lo scotto di questo andamento sono le profumerie tradizionali, che non offrono il giusto mix di gamma, una scarsa shopping experience e incrementi di prezzo superiori alla media del comparto. Diverso è
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cosmesi
BILANCI AZIENDALI E TRASFORMAZIONE DIGITALE
invece il trend di catene organizzate (specie quelle regionali), piccole realtà distributive di nicchia o profumerie monomarca.
I TREND DEI CANALI PROFESSIONALI E DEL CONTOTERZISMO Buoni sono stati gli andamenti per quanto riguarda i due canali professionali della cosmetica: acconciatori e centri estetici. I primi, infatti, hanno registrato un valore di fatturato intorno ai 570 milioni di euro (valore che comprende anche il consumo, nei saloni, di prodotti importati), con una crescita pari all’1,9 per cento rispetto all’anno precedente e previsioni di un +1,5 per cento per il primo semestre di quest’anno, grazie ai maggiori investimenti delle imprese del segmento capelli sui propri dealer e su quelli inerenti la fidelizzazione fra parrucchieri e clienti finali. Al buon andamento del comparto hanno contribuito anche una rinnovata attenzione alla rivendita grazie anche a una formazione e un aggiornamento specifici promossi dalle imprese verso gli acconciatori. I centri estetici hanno consolidato la loro ripresa mostrando, a fine 2017, un fatturato pari a 240 milioni di euro (valore che comprende il consumo di prodotti anche provenienti dall’estero), in crescita del 2,3
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A conclusione dell’excursus sui dati di mercato, nell’incontro sulla Congiunturale sono stati presentati interessanti dati sullo stato di salute finanziario del settore cosmetico, letto attraverso i bilanci aziendali di imprese piccole e grandi, start up e multinazionali, a cura di Giovanni Foresti, referente Direzione studi e ricerche di Intesa San Paolo. Dall’analisi dei bilanci delle imprese (dati 2016) si evince che il settore cosmetico fa parte delle eccellenze del nostro Paese e come trend sta tra il settore dell’occhialeria e il farmaceutico. Secondo l’analisi di Foresti, le imprese cosmetiche nel nostro Paese crescono stabilmente (nella media), hanno una buona marginalità e possono conquistare nuovi mercati. Hanno qualche carenza nei temper cento nel secondo semestre 2017 (con pi di pagamento ma chi innova e brevetta una previsione di un ulteriore +2,5 per cresce di più, così come chi esporta con il cento per il primo seproprio marchio. mestre 2018), trend Andrea Positano, diil 39 per cento rettore del Centro dovuto, in particoladelle re, alla riqualificazioStudi di Cosmetica ne del servizio, in Italia, pone invece imprese linea con le nuove l’accento sui procesconsidera esigenze dei consusi di trasformazione il canale matori. Questo ha digitale che stanno on line permesso al canale interessando le imdi rimodulare la proprese del settore coun elemento pria offerta di trattaimprescindibile smetico. Essi vedono menti e di benessere, nel canale on line un per ampliando, nel conelemento imprescinil futuro tempo, la gamma di dibile per il futuro del prodotti offerti, punbusiness (39 per centando sulla qualità e aumentando, in queto), un’opportunità per alimentare le vensto modo, lo sviluppo delle frequentazioni. dite generali (12 per cento), un supporto Molto positivi sono anche i dati che rialle vendite dei negozi fisici, attraverso diguardano la produzione Conto Terzi di cogital device e promo dedicati (9 per cento) smetici nel nostro Paese, con le imprese e un’esigenza per anticipare la concorrenitaliane che, ormai, realizzano il 60 per za (6 per cento). Per contro, il 33 per cento cento dei cosmetici consumati nel mondo. delle imprese vede la trasformazione digiIl fatturato di questo canale- pari, a fine tale come elemento negativo: rischio di 2017, a 1.100 milioni di euro (in crescita confusione del consumatore, minaccia di dell’8,5 per cento, valore che si ripeterà erosione alle vendite nei negozi fisici, obnel primo semestre 2018) - premia la probligo di presidio di un canale che altripensione all’export, la qualità della produmenti farebbero terze parti. Le imprese zione e politiche commerciali orientate al cosmetiche quindi danno rilevanza sia al servizio alla clientela, alla flessibilità e a social commerce sia ai big data proveuna offerta completa, dalla produzione alnienti dai social network per arricchire il la comunicazione. proprio know how aziendale.
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L’intestino irritabile e il ruolo del microbiota gastrointestinale nella sua fisiologia. Quello che il farmacista dovrebbe sapere
La sindrome dell’intestino irritabile è un disturbo gastrointestinale molto diffuso che minaccia la qualità della vita di milioni di persone e rappresenta un notevole onere finanziario per i sistemi sanitari in tutto il mondo. Un’intensa ricerca sul microbioma umano ha portato a scoperte affascinanti che implicano direttamente e indirettamente la diversità e la funzione di questo complesso ecosistema nella fisiopatologia della Sindrome dell’intestino irritabile (Ibs). Le manipolazioni del microbiota gastrointestinale attraverso la dieta e l’integrazione con probiotici sono oggi molto studiate ed è per questa ragione, oltre al fatto che non vi è un grado di evidenza tale da giustificare assolutismi, che il farmacista deve seguire l’evoluzione scientifica in questo ambito. Senza entrare nel merito della diagnosi e della classificazione dell’Ibs, per semplicità si ricordi che il fenotipo del disturbo è marcatamente eterogeneo e i sintomi più comuni includono dolore addominale, alterazioni delle abitudini intestinali, gonfiore e/o distensione, il tutto in assenza di
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patologie organiche specifiche, anche se gli sviluppi nella ricerca sul microbiota stanno iniziando a mettere in discussione questa affermazione. Altra certezza mancata, la definizione di una configurazione “sana” uniforme, ovvero di quella composizione del microbiota “ideale” a cui tutti dovremmo tendere. Gli studi metagenomici hanno infatti identificato numerosi fattori che modellano il profilo del microbiota umano, tra cui la dieta, l’età, la geografia, i farmaci e l’ambiente, per cui questa è la ragione di un microbiota eterogeneo. Altrettanto vero è però che alterazioni della diversità e della composizione batterica condizione comunemente chiamata “disbiosi” - è osservata in numerose situazioni apparentemente disparate, che vanno da Ibs e Ibd all’obesità e persino all’autismo. E c’è di più: studi di associazione hanno già messo in luce come l’abbondanza del genere Akkermansia sia associata a SNPs all’interno del gene PLD1, un gene coinvolto nella definizione dell’indice di massa corporea, rilevando un effetto protettivo contro lo sviluppo dell’obesità. Queste cor-
relazioni tra taxon batterico, variazione genetica e fenotipo dell’ospite sono intriganti e offrono nuove eccitanti possibilità di migliorare la salute umana e il benessere attraverso la manipolazione microbica, ma siamo molto lontani dall’avere capacità di intervento.
QUANTO CONTA L’ALIMENTAZIONE? Meno del 40 per cento dei pazienti con Ibs è soddisfatto dell’attuale trattamento; vengono esplorate tecniche di autogestione alternative come rilassamento o cambiamenti nella dieta, alimentazione vista da tutti, pazienti e ricercatori, come il colpevole principale fin dall’inizio. La fisiopatologia dell’Ibs da un punto di vista dietetico è complessa e poco chiara e a oggi nessun singolo processo o componente può essere determinato come colpevole, così come non ci sono prove che suggeriscano che quanti hanno sviluppato l’Ibs in passato avessero una dieta significativamente diversa da individui sani. Tuttavia, la dieta e la sua composizione in
Nutrizione termini di macro e micronutriente ha effetti diretti - alimenta batteri - e indiretti sul microbioma intestinale con alterazioni del pH e del tempo di transito. È stato dimostrato che la dieta mediterranea, ricca di fibre e antiossidanti, ma povera di carne rossa, era correlata alla maggiore abbondanza di tutti i batteri, compresi i bifidobatteri ei lattobacilli. Al contrario, la dieta occidentale, ad alto contenuto di grassi e proteine animali, e la dieta priva di glutine erano correlate a batteri totali ridotti e bifidobatteri, insieme a un aumento di enterobacteria. E c’è chi pensa che la dieta, lo stile di vita e l’ambiente siano cambiati così rapidamente negli ultimi due secoli da non lasciare il tempo alla nostra genetica di adattarsi e che l’Ibs faccia parte quindi delle “malattie della civiltà”. Pertanto, un modo per comprendere le malattie dimostrate dai sintomi gastrointestinali sarebbe comprendere le conseguenze dello squilibrio tra il nostro corredo genetico e lo stile di vita e la soluzione consisterebbe nell’implementazione di una dieta restrittiva come i nostri antenati pre-agricoli. Per
esempio seguendo una “dieta paleo”, modifica alimentare però ben lontana dall’invertire i cambiamenti che hanno avuto luogo negli ultimi secoli.
SINTOMATOLOGIA E DIETA Le diete di esclusione costituiscono l’approccio alimentare predominante e prevedono di norma, o dovrebbero prevedere, fasi di “sfida” per valutare il cambiamento di tolleranza, oppure arrivare a definire una riduzione a lungo termine di una mirata componente alimentare. La ricerca mostra che il 70 per cento dei pazienti con Ibs riporta sintomi relativi a diciannove categorie di alimenti. La maggior parte di questi pazienti ha ridotto l’assunzione di fino a quattordici categorie di alimenti, principalmente latte e formaggio, cipolla, cavoli, carne rossa e alcol, specialmente birra. L’esclusione di prodotti caseari in quasi il 35 per cento delle persone comporta un rischio di carenza di nutrienti, in particolare il calcio, ed è da notare come l’intolleranza percepita nei confronti di questi alimenti sia molto più alta di quella data dal malas-
sorbimento del lattosio o della presenza di anticorpi del latte (evidente in 6 persone su 35). Questo basso accordo tra la risposta fisiologica al cibo, l’intolleranza percepita e la stimolazione dei sintomi suggerisce che il legame tra il cibo e i sintomi dell’Ibs non sia diretto. Allo stesso modo, la risposta al consumo di alcol sembra differire a seconda non solo della quantità consumata, ma anche del tipo Ibs, con pazienti femminili che soffrono dei sintomi più gravi al giorno
occorre comprendere le conseguenze dello squilibrio tra il nostro corredo genetico e lo stile di vita
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Nutrizione
PROSPETTIVE E LIMITI
successivo. Tra i vari interventi dietetici, i più popolari includono una dieta modificata di fibre o l’esclusione di Fodmaps, ovvero carboidrati a catena corta che sono scarsamente assorbiti nell’intestino tenue, glutine, fruttosio o restrizione di caffeina o capsaicina (componente del peperoncino). Alcune informazioni rispetto a questi approcci: le diete che “toccano” la fibra hanno molti studi alle spalle, ma senza una conclusione coerente poiché la fibra solubile e la fibra insolubile sembravano avere effetti diversi. Inoltre, si deve considerare che la fibra può agire da prebiotico non solo per le specie benefiche commensali e transitorie, ma anche per i ceppi opportunistici e patogeni, per cui un aumentato apporto prebiotico in individui con disbiosi può avere effetti deleteri. Ecco perché dal concetto iniziale di restrizione delle fibre è stato identificato un nuovo approccio in cui è stata sviluppata una dieta a basso contenuto di carboidrati fermentabili, nota appunto come dieta a bassi Fodmaps. E i dati sono incoraggianti perché fino al 70-80 per cento dei pazienti con Ibs hanno visto una riduzione della gravità dei sintomi, tra cui la riduzione del dolore addominale e della flatulenza, entrambi sintomi di tutti i sottotipi di Ibs.
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calcio, substrato per i batteri - sia gli effetti negativi, quali l’aumento del volume dell’acUna eccessiva o ridotta disponibilità degli qua nell’intestino tenue, il cambiamento enzimi responsabili della digestione dei cardella motilità intestinale e la produzione di boidrati rappresenta una ulteriore variabiligas batterico. Basandosi sull’ipotesi che un tà individuale poiché dalla digestione di livello più elevato di carboidrati non assorbiquesti nutrienti dipende la quantità di ti dia luogo a un più alto livello di fermentaFodmaps prodotti. Per esempio, la mancanzione, la dieta a basso contenuto di Fodmap za di lattasi porta alla disponibilità di lattomira a ridurre la distensione luminale, ma sio nel colon ma anche attraverso un accanto alla potenziale riduzione dei sintoassorbimento incompleto nell’intestino temi dell’Ibs, sono state sollevate varie preocnue. L’effetto dei singoli carboidrati fercupazioni come la complessità della dieta mentabili sembra essere additivo e che necessita di essere seguiti da un profesdose-dipendente, quindi una dieta a basso sionista dall’inizio alla Fodmap era basata su fine del percorso e che un approccio graduale u n a d i e t a a b a s s o soprattutto se interrotcon l’eliminazione inito prima espone a riziale di quattro-otto contenuto schi di carenza di settimane della magdifodmap gior parte dei prodotti alterailmicrobiota calcio, ma ci si sta domandando anche quaFodmap, valutazione intestinale li possano essere gli dei sintomi e valutazioinmodi effetti a lungo termine ne reintroduzione di sul microbioma intestisingoli prodotti per copotenzialmente nale. Una dieta a basstruire tolleranza e negativi s o c ont enu t o d i adattamento nel temFodmap altera il micropo Perché funziona? biota intestinale in modi potenzialmente neVarie le ipotesi sui potenziali meccanismi. In gativi, come la riduzione dell’abbondanza sintesi, questo potrebbe essere dovuto alla assoluta di bifidobacterium spp. e aumennormalizzazione della densità delle cellule di tando la ricchezza dei firmicutes; specificaserotonina del colon o alla normalizzazione mente clostridiales, quindi l’evidenza oggi dei livelli di lipopolisaccaridi delle feci che suggerisce l’uso a breve termine di una diepossono influire sull’ipersensibilità viscerata a basso contenuto di Fodmap per ridurre le. Sebbene non vi siano prove causali e i sintomi e migliorare la tolleranza ad alcuni questo potrebbe essere semplicemente un alimenti. In contemporanea l’uso di integraepifenomeno, entrambi i meccanismi sono tori probiotici può servire come coadiuvanbiologicamente plausibili. Controprova: la te, ma un solo studio clinico controllato è dieta occidentale ha tipicamente fino a 40 g stato pubblicato fino a oggi e suggerisce di carboidrati non assorbiti al giorno e hanche potrebbe essere la strada giusta, in atno entrambi sia gli effetti favorevoli, aumentesa di ulteriori conferme o smentite. to della massa - migliore assorbimento del
BIBLIOGRAFIA Harper A, Naghibi MM, Garcia D. “The Role of Bacteria, Probiotics and Diet in Irritable Bowel Syndrome”. Foods. 2018 Jan 26;7(2). | Pearson JS, Whorwell PJ. “Progress with treating the microbial dysbiosis associated with irritable bowel syndrome”. Curr Opin Gastroenterol. 2017 Jan;33(1):21-25. | McKenzie YA, Bowyer RK, Leach H, Gulia P, Horobin J, O’Sullivan NA, Pettitt C, Reeves LB, Seamark L, Williams M, Thompson J, Lomer MC; “(IBS Dietetic Guideline Review Group on behalf of Gastroenterology Specialist Group of the British Dietetic Association). British Dietetic Association systematic review and evidence-based practice guidelines for the dietary management of irritable bowel syndrome in adults (2016 update)”. J Hum Nutr Diet. 2016 Oct;29(5):549-75.
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Legale
L La vulgata del Consiglio di Stato in materia di società speziali
Memore (forse) delle problematiche sorte a seguito delle sue precedenti esternazioni in materia di pianta organica e di contitolarità dell’esercizio di una farmacia, che pure hanno trovato un qualche riscontro nella miopia di qualche burocrazia regionale in sede di applicazione dell’articolo 11 della Legge n. 27/2012 (Punto Effe n. 2/2015: “Lettera aperta alle Avvocature regionali”), il ministero della Salute ha giudiziosamente posto alle Sezioni consultive del Consiglio di Stato alcuni quesiti sulla novella normativa di cui all’articolo 1, commi da 157 a 160, della Legge n. 124/2017 per la sua ricaduta sulle previsioni di cui agli articoli 7 e 8 della Legge n. 362/1991 in materia di società speziali (così chiamate anche in giurisprudenza: Consiglio di Stato 20 novembre 2013, n. 5486), titolari di farmacia privata e precisamente in riferimento alla: a) tipologia delle società di capitali che si possono rendere titolari di una farmacia privata; b) costituzione di una società di capitali da parte degli assegnatari nel concorso straor-
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a cura dello studio dell’avvocato Bruno Riccardo Nicoloso, Firenze-Roma (b.r.nicoloso@tin.it)
e vacanze
di Hegel dinario di cui alla Legge 27/2012 della titolarità di una farmacia privata; c) tipologia delle società di persone che si possono rendere titolari di una farmacia privata; d) incompatibilità dei soci nelle società di persone e/o di capitali che si possono rendere titolari di una farmacia privata; e) incompatibilità dei soci assegnatari di una farmacia privata nel concorso straordinario di cui alla Legge n. 27/2012. Lo spessore dei quesiti denuncia (forse) uno scarso approfondimento del rapporto tra l’ordinamento generale e l’ordinamento sezionale che regolano il “sistema farmacia” (Punto Effe n. 1/2017: “Normativa di principio e normativa di settore”), ma soprattutto fanno sentire la mancanza del quesito fondamentale relativo alla contitolarità e alla multititolarità del diritto d’esercizio di una farmacia privata assegnata a concorso che hanno generato le distorsioni di cui s’è detto (Punto Effe n. 4/2016: “La persona plurima”; Punto Effe n. 7/2016: “Il dono dell’ubiquità). La Sezione consultiva del Consiglio di Stato ha risposto ai quesiti ministeriali nella adunanza del 22 dicembre 2017 con il parere n. 69/2018 pubblicato il 3 gennaio 2018 (sul sito www.giustizia.amministrativa.it) che si articola per punti riferiti a questi: a (18), b (19), c (33), d (36), e (43), che ricordano per l’abbinamento degli uni agli altri Les vacances di Hegel nel quadro di Magritte.
IL PARERE PRO SCIENTIA Se i quesiti del Ministero si sono posti al limite della tautologia le risposte non sono state certo un esempio di esemplarità, se pure il parere della Sezione consultiva appare importante più per le premesse espresse sul contesto normativo di riferimento e sui limiti della funzione consultiva esercitata che per le stesse sue conclusioni. Sotto il primo profilo la Sezione consultiva fissa dei punti fermi (ben noti a questo osservatorio) nella ricostruzione dell’excursus normativo del regime delle farmacie private, che ottengono il regime concessorio dell’affidamento del diritto d’esercizio della farmacia privata, la trasferibilità condizionante del diritto d’esercizio della farmacia privata rispetto al suo riconoscimento amministrativo, la biunicità della titolarità del diritto di esercizio e della gestione della farmacia privata, la titolarità del diritto d’esercizio di una farmacia privata estesa alla società di persone e successivamente alle società di capitali, la riconduzione del regime della farmacia privata nella materia della tutela della salute e le riserve sulla sua acritica sottoposizione alle leggi della concorrenza e del mercato: la premessa esprime già la risposta ai quesiti e va ben oltre. Sotto il secondo profilo (che dovrebbe essere letto per primo) la Sezione consultiva precisa che la sua funzione consultiva ha una finalità giustiziale volta a indirizzare nell’alveo della legittimità l’attività dell’Ammini-
Le articolatissime osservazioni di cui s’è detto su di un testo normativo di non difficile esegesi fa venire in mente per contrappeso la partitura del Wozzeck di Alban Berg: il maestro della seconda Scuola di Vienna che, insieme ad Arnold Schoenberg e Anton Webern, ha dato vita alla musica dodecafonica, passando dalla tonalità alla atonalità. Questo vale in riferimento a una tale tecnica musicale che si presta ad approfondita analisi per la complessità della scrittura, la minuziosa definizione strutturale di ogni dettaglio in un contesto eccezionalmente denso in cui è decisiva la fitta rete di collegamenti, associazioni e sviluppi cui danno vita temi e motivi, tra intrecci ed elaborazioni che all’analisi si rivelano, secondo la critica musicale, carichi di significati. Per ascoltare l’opera berghiana nel suo autentico, quanto complesso, significato è fondamentale l’interpretazione (anche discografica) che ne ha dato Claudio Abbado con i Wiener Philarmoniker.
strazione e a risolvere controversie attuali o potenziali, ma pur sempre con il carattere non vincolante dei parere resi al riguardo, rispetto al decisum delle Sanzioni giurisdizionali dello stesso Consiglio di Stato: tutto ciò rappresenta la chiave di lettura delle successive risposte e di ogni altra futura richiesta d’intervento della Sezione consultiva.
LE RISPOSTE Detto questo si possono esaminare i vari punti del parere consultivo pro scientia. a) Punto 18: le considerazioni della Sezione consultiva sulla tipologia delle società di capitali cui può essere ascritta «la titolarità dell’esercizio di una farmacia»: società a responsabilità limitata, società per azioni e società in accomandita per azioni, sono scontate nelle logiche dell’autonomia privata (se pure desta perplessità la espressa predilezione per la srl). b) Punto 19: si pongono nello stesso segno le considerazioni della Sezione consultiva sulla apertura alle società di capitali della titolarità delle farmacie private assegnata nel concorso straordinario cui all’articolo 11 della Legge n. 27/2012, fermo restando il vincolo triennale della partecipazione socie-
taria in forma paritaria degli assegnatari della farmacia. c) Punto 33: appare pacifica l’opinione della Sanzione consultiva sulla costituzione delle società di persone da parte di soci non farmacisti ovviamente con l’affidamento della direzione tecnico-professionale della farmacia a un socio farmacista ovvero a un farmacista idoneo (ma anche qui desta perplessità la velata riserva sulla ineaudità della sas). d) Punto 36: sulla incompatibilità di cui all’articolo 8 della Legge n. 362/1991 ad assumere la qualità di socio «in quanto compatibile» con la posizione di medito (lettera a), di titolare, gestore provvisorio, direttore o collaboratore di altra farmacia (lettera b), di qualsiasi rapporto di lavoro pubblico e privato (lettera c), la Sezione consultiva è tranciante nell’affermare l’incompatibilità per quanto riguarda il profilo di cui alla lettera a) che viene ascritta alla semplice iscrizione all’Albo e non solo all’esercizio professionale del medico, e del pari per quanto riguarda il profilo di cui alla lettera b) che viene estesa a qualsiasi forma di partecipazione in un’altra farmacia; mentre sotto il profilo di cui alla
Legale
Occhiali da vedere per vedere: Wozzeck
lettera c), se pure ricomprenda ogni rapporto di lavoro, subordinato ovvero autonomo che sia, viene evidenziata la continuità o meno del rapporto lavorativo indipendentemente dal fatto che la partecipazione si risolva in un mero conferimento di capitali. e) Punto 43: la Sezione consultiva estende la incompatibilità di cui al punto 36 alla società di farmacisti assegnatari di farmacia nel concorso straordinario di cui alla Legge n. 27/2012 ed è presto detto che ciò valga anche per loro. Rimangono tutte da verificare in dottrina e in giurisprudenza le questioni relative alla incompatibilità nel loro insieme su cui ci si è già espressi in questo Osservatorio (Punto Effe n.15/2017: “Una società di capitali”; Punto Effe n. 16/2017: “La novella sulle società speziali”; Punto Effe n. 18/2017: “Dissonanze, due punto zero”) che si riserva di andar oltre in termini meno apodittici rispetto al parere non vincolante della Sezione consultiva, ma a monte di questa si pone la interpretazione di quel sibillino «in quanto compatibile» della novella normativa, che pare scritto da Matisse e non certo da Hegel.
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di Giuseppe Tandoi
INTERVISTA A...
Un passo
avanti
C hi opera nell’indu s tr ia dell’omeopatia - perché di industria si tratta - a certi colpi bassi da parte dei media è abituata. E ci è abituata anche Silvia Nencioni, da quasi dieci anni ai vertici di Boiron Italia. Non se l’è presa più di tanto quando, alcune settimane fa, una nota trasmissione televisiva ha dato dell’omeopatia un’immagine un po’caricaturale, compreso un dibattito dove di scientifico c’era ben poco e di “scandalistico” molto. «Non ci aspettavamo un’inchiesta neutrale, a dire la verità, ma siamo rimasti comunque delusi dal livello della discussione. Gli ascoltatori non hanno potuto di certo farsi un’idea corretta dei temi dibattuti. Poco importa, fa più audience parlare male dell’omeopatia. Ci sono degli irrisolti nella medicina omeopatica, per prima la conoscenza dei meccanismi d’azione ma non è in questo modo che si forniscono ai cittadini elementi di conoscenza seri». Capitolo chiuso.
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LA SVOLTA? Al tempo dell’ultima intervista a Punto Effe, Boiron Italia stava avviando le procedure per la registrazione dei farmaci in listino presso l’Aifa. Un iter che si è concluso nel giugno scorso per tutte le aziende del settore. Ora sarà l’Agenzia italiana del farmaco a vagliare tutta la documentazione ricevuta per poi attribuire, entro quest’anno, le relative Autorizzazioni all’immissione in commercio. «È stato un lavoro molto gravoso per noi», sottolinea Nencioni, «che ha impegnato a lungo il nostro staff del regolatorio. Abbiamo dovuto preparare dossier per qualche centinaio di prodotti, un lavoro concentrato in pochi mesi». È stata davvero una svolta? «Sì e no. Non dimentichiamo che gli omeopatici sono da considerarsi medicinali, secondo la legge italiana, fin dal 1995. I nostri sono farmaci in Gmp, i laboratori di produzione Boiron ospitano periodicamente le ispezioni dell’Agenzia del farmaco, programmate e a sorpresa. Sono passati
vent’anni e, a forza di proroghe, le registrazioni nel 2018 non sono state ancora ultimate. Un passo importante ma l’attesa è stata davvero lunga». Finalmente sarà possibile lanciare nuovi prodotti sul mercato… «È vero ma in questa fase noi siamo ancora impegnati a dialogare con Aifa per completare le procedure di registrazione. Solo successivamente penseremo al lancio di nuovi prodotti. Boiron è presente in sessanta Paesi e l’Italia, da questo punto di vista, è rimasta un po’ indietro». In realtà da un anno a questa parte Boiron è impegnata anche a distribuire sul mercato italiano i prodotti Unda, società belga del gruppo. Produce sia generici a nome comune sia specialità proprie. La particolarità sta nel fatto che le preparazioni sono allestite secondo la Farmacopea tedesca; le richieste di questi medicinali non mancano e così la filiale italiana ha accettato la proposta della casa madre di farsene carico.
DALLA PARTE DEL CITTADINO I sondaggi dicono che sono circa nove milioni i connazionali che almeno una volta all’anno fanno uso di prodotti omeopatici. Il consumatore medio è di sesso femminile, ha tra i trentacinque e i cinquantaquattro anni, con un livello di istruzione piuttosto alto. Il ricorso all’omeopatia avviene, nel quaranta per cento dei casi, grazie al consiglio del farmacista. Succede soprattutto per disturbi dell’apparato Orl, allergie, insonnia, stress, congiuntiviti… Ma rispetto ai modelli europei - quello francese, quello tedesco… - l’Italia ha ancora molta strada da percorrere? Nencioni preferisce allargare la prospettiva: «Credo che l’Italia possa vantare uno dei migliori sistemi sanitari al mondo e, in questo senso, non abbiamo nulla da invidiare a nessun Paese straniero. Quanto al nostro ambito, voglio affermare con forza che non è nostro obiettivo quello di approdare, come succede altrove, al rimborso da parte del Ssn. Se vo-
gliamo garantire la sostenibilità del sistema a qualcosa dobbiamo pur rinunciare. Mi riferisco ai fondi per l’innovazione e per le terapie oncologiche recentemente costituiti per favorire a un maggior numero di pazienti l’accesso alle terapie più avanzate. Queste sono le priorità, l’omeopatia viene dopo». Una posizione non molto diffusa, che fa onore a chi la rende pubblica. E all’obiezione che la spesa privata dei cittadini per la salute è in continua ascesa, Nencioni replica prontamente che il costo dei prodotti Boiron è tra i più bassi sul mercato: cinque euro di media per i farmaci più diffusi, ventisette euro per il prodotto più caro. «Fatte queste premesse, la rimborsabilità in Francia è stata un mezzo per riconoscere all’omeopatia la dignità che merita. Ecco, quello che più ci interessa è il suo riconoscimento come valida opportunità terapeutica. Occorre creare una alleanza, tra gli operatori del mondo della salute. Per esempio, per far sì che la resistenza agli antibiotici non diventi un fenomeno gravissimo nei prossimi decenni, come prevedono le autorità internazionali». Come fare? Proponendo le terapie omeopatiche all’insorgere dei primi disturbi influenzali, evitando l’abuso di farmaci superflui in quella fase e, in prospettiva, dannosi alla salute stessa.
L’alleanza auspicata da Nencioni dovrebbe coinvolgere per prime le istituzioni e in questa direzione Boiron Italia sta lavorando, con una buona dose (non omeopatica) di ottimismo. .
UN RUOLO DI SUPPORTO Un ottimismo per il futuro che origina, per la presidente, anche dalla constatazione che si sta diffondendo anche in Italia - come già da anni in Francia - la consapevolezza che i medicinali omeopatici possano essere molto efficaci “a sostegno”, per esempio, delle terapie oncologiche tradizionali, non prive di effetti collaterali. «L’omeopatia può essere un supporto prezioso per alleviare e gestire gli effetti indesiderati delle terapie oncologiche (problemi digestivi, cutanei, neurologici, articolari...) e rappresenta un complemento utile per gestire gli effetti indesiderati legati alla malattia come l’ansia e la depressione. Da uno studio pubblicato sulla rivista Bmc Cancer, realizzata in collaborazione con lo University Hospital di Freiburg (Germania), è stata effettuata una ricerca statistica su pazienti oncologici in cura con medicinali omeopatici. Sono stati coinvolti oltre 600 pazienti (259 trattati con l’omeopatia e 380 trattati solo con la medicina convenzionale). Lo studio ha evidenziato che i pazienti
Silvia Nencioni, presidente e amministatore delegato di Boiron Italia
trattati con farmaci omeopatici presentavano una qualità di vita significativamente migliore rispetto a chi si era affidato solo alla medicina convenzionale. Nell’esperienza clinica si può osservare che i pazienti trattati con l’omeopatia presentano un numero statisticamente inferiore di effetti collaterali durante la chemioterapia e la radioterapia, rispondendo meglio a queste terapie». Sono sempre più numerosi, in Italia, i centri di oncologia integrata. Solo per citarne alcuni: il Centro di senologia del Policlinico Gemelli di Roma, l’Ospedale Luigi Sacco di Milano, l’Ambulatorio di medicina complementare dell’Unità operativa di senologia dell’Aou, Ospedale Santa Chiara di Pisa. E i farmacisti? La strada è ancora lunga - Nencioni non lo nega - molti farmacisti hanno tuttora una conoscenza parziale dell’omeopatia, che deriva, tra le altre cose, «dalla mancanza di una formazione universitaria su questi temi. Se il farmacista è davvero, e lo è, il principale mediatore tra cittadini e farmaci, non può uscire da un corso di laurea così complesso senza mai avere studiato l’omeopatia. Almeno a livello propedeutico, per poi magari approfondire con i master post laurea». Boiron, da parte sua, continua a organizzare corsi di aggiornamento
intervista a...
La registrazione dei farmaci omeopatici presso l’Aifa rappresenta un cambiamento importante per il panorama nazionale. Presente e futuro di Boiron Italia nelle parole di Silvia Nencioni, presidente e amministratore delegato
per farmacisti, presenti anche sul sito www.boiron.it. Infine, immancabile, la legge sulla Concorrenza. «Sapevamo», conclude Nencioni, «che prima o poi il Ddl sarebbe passato e quindi ci siamo organizzati per trattare, in prospettiva, anche con i grandi gruppi, quelli che potrebbero introdurre le catene in Italia. Detto questo, per noi il farmacista continuerà ad avere un ruolo primario, indipendentemente che entri in un network, operi all’interno di una catena, o scelga di continuare con la propria farmacia “tradizionale”. Non a caso in questi mesi stiamo aumentando il numero degli informatori che, sul territorio, fanno visita alle farmacie». Certo è che sarà sempre più importante per ogni farmacia differenziarsi, e da questo punto di vista, l’omeopatia può rappresentare una grande opportunità di valor i zzazione professionale: «Il farmacista che saprà gestire e consigliare al banco i medicinali omeopatici, ne avrà sicuramente un ritorno positivo, diventando un punto di riferimento sul territorio. Non è un periodo facile per il farmacista, ma quel che conta è che continui a coltivare la sua vocazione sanitaria. Un professionista competente non ha certo paura della concorrenza del web, soprattutto quando si parla di salute».
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social
di Chiara Romeo
Il tg dei
farmacisti È nato Federfarma Channel, in palinsesto una striscia quotidiana di notizie e una rubrica di interviste a personaggi del mondo della salute e della politica
A lanciare la web tv di Federfarma su faFederfarma ha una sua televisione: Fecebook, Vittorio Contarina, vice presidenderfarma Channel, un logo che ricorda la te di Federfarma, con un post all’interno tv a tubo catodico, ma i contenuti sono del gruppo Pillole di informazione (riserva2.0. Le trasmissioni hanno preso il via luto ai titolari di farmacia) da 214 like. «Una nedì 5 febbraio, con un ospite d’eccezioweb tv», spiega Contarina, «perché ormai ne, il ministro della Salute Beatrice gli smartphone sono le nostre tv». Nei nuLorenzin, e quotidianamente viene pubmerosi commenti: blicato un telegiorapprezzamenti per il nale di circa tre fin logo “volutamente reminuti. Federfarma dai giorni trò” o “anni Ottanta”; Channel è un nuovo iniziali poi complimenti per canale di informaziol’idea e per la realizne tv, una tv via web, numerose zazione compiuta che Federfarma ha sono state grazie allo staff, inolpensato con l’obiettile condivisioni tre i colleghi esprivo di offrire agli assosocial mono la volontà di ciati un’informazione relative massima condivisiosempre più puntuale ne con l’hashtag #fee moderna. Nato in ai primi derfarmachannel. È collaborazione con video messi stata annunciata anEdra, sarà uno struon line che una App, in futumento a disposizione ro, attraverso cui dei colleghi per il racsarà possibile guardare direttamente le conto delle loro attività e approfondirà con trasmissioni. i diretti protagonisti tutti gli argomenti di Federfarma Channel ha un suo canale attualità, sia sotto il fronte politico sia su youtube, al quale è possibile iscriversi per quello della professione.
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rimanere aggiornati, e le edizioni giornaliere del tg vengono diffuse anche via social. È inoltre sempre possibile accedere da un pulsante dedicato sulla home page del portale di Federfarma. L’intervista di apertura di Nicola Miglino direttore editoriale di Doctor33 e responsabile giornalistico del canale - al ministro Lorenzin, naturalmente sempre disponibile on line, della durata di circa quaranta minuti, è stata visualizzata nei primi sei giorni da 1.100 persone. La prima puntata della rubrica “Il caffè di Federfarma”, che ha visto ospite il responsabile sanità del Pd Federico Gelli, ha avuto quasi 400 visualizzazioni in soli quattro giorni; nelle prossime puntate saranno ospiti nuovi personaggi della politica. Nel canale è anche possibile trovare tre brevi interviste a Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale, a Silvia Pagliacci, presidente del Sunifar e a Vittorio Contarina, che illustrano il progetto. Le prime edizioni del telegiornale quotidiano, condotte da Rossella Gemma, hanno registrato circa 600 visualizzazioni. I numeri sono in crescita.
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più moderni Banca Ifis rende pubblici gli accordi per l’acquisizione di Credifarma
da base patrimoniale ai fini regolamentari Con una nota ufficiale Banca Ifis ha annune per futuri piani di sviluppo. L’investimenciato di avere sottoscritto con Federfarma, to complessivo di Banca Ifis per l’acquisiUnicredit e Bnl-Bnp Paribas «accordi vincozione, comprensivo dell’aumento di lanti per l’acquisizione di una partecipacapitale, è di circa dieci zione di controllo in milioni di euro. «L’obietCredifarma Spa». Il percossolo: un fezionamento dell’opecontributo alla tivo dell’acquisizione di una partecipazione di razione è previsto entro s o s t e n i b i l i t à controllo in Credifarma, la prossima estate. Ate al applicata alla competualmente Credifarma è controllata per il 67,5 potenziamento tenza che abbiamo sviper cento da Federfardelle farmacie luppato nel settore, è di diventare il leader della ma, mentre la restante finanza specializzata alle farmacie in Itaquota del 32,5 è divisa pariteticamente tra i lia», spiega Giovanni Bossi, amministratore due istituti di credito citati. L’operazione fidelegato di Banca Ifis. «Grazie alla forte innanziaria si svolgerà in tre fasi: acquisiziotegrazione e alle rilevanti sinergie con la ne della totalità delle quote detenute da già consolidata divisione Farmacie del Unicredit e da Bnl; acquisizione di una parGruppo, Credifarma potrà diventare il punte dell’attuale quota detenuta da Federfarto di riferimento per il supporto finanziario, ma, per il 21,5 per cento del capitale; lo sviluppo e l’utilizzo degli strumenti digiaumento di capitale riservato a Banca Ifis, tali al servizio del settore farmacistico itafinalizzato a dotare Credifarma di una soli-
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liano». Marco Cossolo, presidente di Federfarma, commenta con soddisfazione l’operazione: «Gli accordi per il rilancio di Credifar ma sottoscr itti da Federfarma con Banca Ifis permetteranno alla finanziaria di assicurare alle farmacie nuovi prodotti finanziari, mirati alle specifiche esigenze di ciascun titolare e capaci di dare un grande contributo alla sostenibilità e al potenziamento delle farmacie come anche allo sviluppo della rete delle reti. Consideriamo questo accordo come il raggiungimento di un primo step di uno degli obiettivi del nostro programma elettorale che prevedeva di promuovere strategie di accesso al credito per la farmacia, riconvertendo l’oggetto sociale di Credifarma, affinché torni a essere perno delle attività economiche della farmacia con moderni progetti di supporto finanziario e di assistenza nella gestione aziendale».
Giorgio Dobrilla
CINQUEMILA ANNI DI EFFETTO PLACEBO Nella pratica clinica, negli studi controllati e nelle medicine non convenzionali La crescente sfiducia nella medicina ufficiale, il ricorso sempre più frequente a pratiche alternative mostra come le aspettative di cura e di guarigione siano influenzate da fattori non sempre riconducibili alla sfera razionale dell’uomo.
Cinquemila anni di effetto placebo è il libro che mette un punto fermo sul dibattito: dopo una panoramica storica - davvero millenaria - l’autore affronta il tema dell’effetto placebo nella pratica clinica, negli studi controllati e nelle medicine cosiddette “non convenzionali”. Giorgio Dobrilla racconta in modo chiaro e accessibile, una storia lunga ormai millenni, costellata da sciamani e guaritori, medici e ricercatori, tutti alle prese con le affascinanti e complesse interazioni tra mente e corpo perché spesso “il placebo può non essere solo una compressa o un’iniezione, ma può essere l’attenzione del medico, un ambiente favorevole, l’aiuto di un amico”.
Prezzo: 19,90 euro Pubblicazione: aprile 2017 ISBN: 978.88.214.4581.1
EDRA SpA Via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel. 02 881841 - Fax 02 93664 151 eMail: libri.comm@lswr.it - www.edizioniedra.it
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Spigolature
Incompatibilità
la posizione di Afen L’Associazione farmacisti esperti in nutrizione-Afen entra nel dibattito sull’incompatibilità tra il farmacista e quelle professioni sanitarie alle quali la giurispr udenza attribuisce la possibilità di elaborare diete. Precisamente, il medico, il biologo e il dietista. «Se è chiaramente preclusa la possibilità di esercitare contestualmente la professione farmaceutica e quella di medico chirurgo e medico veterinario (per gli evidenti conflitti di interesse)», sottolinea Francesco Maria D’Amore, presidente Afen, «secondo alcuni, rimane qualche perplessità per l’attività congiunta con quella
di dietista e biologo. Infatti, la definitiva approvazione della legge Lorenzin n. 3/2018, nella quale è stato inserito il riordino delle professioni sanitarie, unitamente alla mancata revisione dell’art. 102 del Tuls, che non consente al farmacista di esercitare altre professioni sanitarie, sta determinando non poca confusione tra i colleghi che a oggi possiedono l’iscrizione a ordini professionali, che, a far data dal 15 febbraio 2018, sono ufficialmente considerati sanitari. Tra le nuove professioni sanitarie vi sono l’osteopata, il chiropratico, il chimico, il fisico, lo psicologo e molte altre e per
l’appunto il biologo». La domanda a questo punto nasce spontanea, secondo Afen: qualora venisse confermata anche dal ministero della Salute l’incompatibilità tra la professione del farmacista e quelle del dietista e del biologo, potrebbe questi elaborare un programma nutrizionale indipendentemente da tale incompatibilità? La materia è molto complessa e al centro di discussione di carattere giuridico ma D’Amore tiene a rimarcare che «sos tenere nelle opportune sedi la possibilità del farmacista di elaborare e somministrare programmi nutrizionali è un diritto al quale non
vogliamo rinunciare. In questi mesi, la nostra associazione ha lavorato e sta lavorando per rendere questa capacità esplicita, riconosciuta e opportunamente normata, che è ben diverso dall’incitare i colleghi a elaborare diete». La versione integrale del comunicato Afen, che affronta il tema in modo molto dettagliato, è disponbile on line sul sito www.puntoeffe.it.
De Ruty nuovo presidente e ad di Sanofi Italia
Hubert De Ruty è il nuovo presidente e amministratore delegato di Sanofi Italia. Succede ad Alexander Zehnder che nel gruppo Sanofi assume il ruolo di Global head of oncology, a Boston. De Ruty nel suo ruolo guiderà il comitato direttivo di Sanofi in Italia con l’obiettivo primario di consolidare l’immagine dell’azienda, proseguire nel percorso di posizionamento istituzionale presso i principali stakeholder e rafforzare la presenza sul mercato attraverso le sue cinque business unit (general medicine, guidata dallo stesso De Ruty, diabete e cardiovascolare, Sanofi Genzyme, Sanofi Pasteur, Consumer Healthcare). «È un orgoglio per me oggi guidare questa squadra», commenta De Ruty, «Sanofi ha una grande eredità in questo Paese: la sua presenza industriale, la ricerca clinica, la dimensione e l’impatto sulla economia del Paese. Insieme continueremo a creare valore, tutelando sempre il bene più prezioso per una comunità: la salute».
Giornata internazionale
della medicina omeopatica In occasione della Giornata internazionale della medicina omeopatica, martedì 10 aprile l’Associazione medica italiana di omotossicologia (Amiot) promuove anche ques’anno l’iniziativa “Stiamo bene… naturalmente!”. Su tutto il territorio nazionale gli studi medici, odontoiatrici e veterinari associati offriranno al pubblico consulti gratuiti per sensibilizzare sull’importanza di un corretto stile di vita, illustrare le basi della prevenzione dei mali di stagione, delle allergie, delle intossicazioni dell’organismo, dei dolori cronici e di altri malesseri, e sulle terapie d’avanguardia per prendersi cura di sè e prevenire i disagi e le malattie, oltre a un aggiornamento sulle ultime novità in ambito terapeutico. Il progetto promosso da Amiot beneficia del sostegno non condizionato di Guna. Per sapere quali studi medici partecipino all’iniziativa si può contattare il numero verde gratuito 800.385014, scrivere a partecipa@giornataomeopatia.it o visitare il sito www.giornataomeopatia.it.
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per le zone terremotate Il presidente di Federfarma Servizi Antonello Mirone ha sottoscritto la donazione dei beni acquistati per dare supporto ai titolari di farmacia colpiti dai sismi del 2016 nel Centro Italia. Alla presenza di un notaio è stato formalizzato il passaggio di proprietà dei cinque moduli abitativi da
circa 60 mq ognuno e dei tre set di arredi acquistati all’indomani dell’evento dall’associazione che rappresenta i distributori di proprietà dei titolari di farmacia. Grazie alla generosità delle associate, Federfarma Servizi ha raccolto oltre 150.000 euro, che hanno consentito di aiutare sette
farmacie ad Accumoli, Amatrice, Camerino, Ferentillo e Norcia, consentendo loro di continuare a svolgere il servizio pubblico di assistenza sanitaria anche durante l’emergenza sismica. A distanza di più di un anno e mezzo lo stato di emergenza non è ancora rientrato e il processo di
ricostruzione delle zone colpite è in corso di completamento. Per questo motivo Federfarma Servizi ha deciso di donare la proprietà dei beni acquistati alle farmacie che sono ancora nella necessità di usarli, sollevandole dai costi legati alle relative donazioni.
Spigolature
Federfarma Servizi
Golinelli presidente
di Integratori Italia Nuova nomina in Integratori Italia di Aiipa (Associazione italiana industrie prodotti alimentari): Alessandro Golinelli è stato nominato presidente dell’associazione di Confindustria che rappresenta importanti aziende nazionali e multinazionali del settore degli integratori in Italia. Con una laurea in Farmacia e un master in Gestione aziendale,
Golinelli, bolognese, 44 anni, si occupa da oltre dieci anni di business intelligence nel Corporate marketing department di Alfasigma, nata dall’unione dei gruppi italiani Alfa Wassermann e SigmaTau. «Ci attendono sfide impegnative», commenta, «ma sono certo che, grazie alla collaborazione e all’impegno dei nostri associati, le sapremo af-
frontare con successo. Il nostro obiettivo è di dare ulteriore impulso alla crescita del settore, che rappresenta per l’economia del nostro Paese un importante volano economico: nel solo canale farmacia il fatturato 2017 è stato circa di 2,45 miliardi di euro (prezzo al pubblico), con una crescita di circa il 5,6 per cento rispetto all’anno prece-
dente, e oltre 156 milioni di pezzi venduti, quasi il 4 per cento in più rispetto al 2016».
Un filo per crescere
Il primo marzo si celebra la Giornata nazionale per sensibilizzare sulla Insufficienza intestinale cronica benigna-Iicb, condizione rara che colpisce circa 800 persone in Italia, di cui 150 bambini, che si verifica quando l’intestino perde la sua funzione primaria, quella di nutrire l’organismo. Il filo, ovvero la terapia salvavita della nutrizione artificiale, consente ai pazienti di infondere direttamente nel sangue le sostanze nutritive di cui hanno bisogno per vivere. Per l’occasione l’associazione Un filo per la vita Onlus dà il via alla campagna di sensibilizzazione “Un filo per crescere”, con l’obiettivo di mettere in luce le difficoltà che i pazienti devono affrontare giorno dopo giorno. «Con questa campagna vogliamo informare e rendere partecipi la popolazione e le istituzioni sull’intrinseca difficoltà di gestione di una condizione rara così come della terapia e, allo stesso tempo, dar voce ai pazienti che vivono l’isolamento clinico-assistenziale e sociale. L’accesso a un’adeguata assistenza sanitaria e l’inserimento nel mondo sociolavorativo», spiega Sergio Felicioni, presidente dell’associazione, «passano per la definizione di percorsi diagnostici e terapeutici codificati per tutti i pazienti, senza disomogeneità di trattamento sul territorio nazionale. Io sono papà di un’adolescente con Iicb e so cosa significa lottare per quelle che dovrebbero essere condizioni di vita basilari».
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Spigolature
Doppio appuntamento a Roma con le Giornate di studio dell’Associazione farmaceutici industria. Il 27 febbraio si parlerà di farmacovigilanza, il 28 ci sarà l’ VII Incontro nazionale dei responsabili degli affari regolatori. Entrambi gli appuntamenti si terranno presso il Grand Hotel Plaza. Nel corso della giornata sulla farmacovi-
Incontri Afi a Roma gilanza verranno discussi anche con le autorità (Aifa) argomenti quali: novità della Rete nazionale di farmacovigilanze ed EudraVigilance; cambiamenti in essere per le ispezioni di farmacovigilanza, impatto aziendale delle Misure di minimizzazione del rischio, attività quotidiana dei centri regionali di farmacovigilanza e
il sistema di qualità di farmacovigilanza per i titolari Aic; inoltre verrà discusso il coinvolgimento di pazienti e asso ciazioni di pazienti su argomenti inerenti la farmacovigilanza grazie all’esperienza di Eupati. Il 28 febbraio sarà la volta dei responsabili degli affari regolatori, un’occasione di scambio formativo e di aggior-
namento dedicato a tutti coloro che nell’ambito farmaceutico sono interessati al settore regolatorio del farmaco e non solo. Segreteria organizzativa: New Aurameeting Srl; tel. 02/66203390, e-mail info@newaurameeting.it; www.newaurameeting.it. (Fonte: Farmacista33)
Convegno Fnpi
il 26 febbraio «Le parafarmacie sono un’esperienza imprenditoriale importante da valorizzare e comprendere, che ha spinto le
farmacie a migliorarsi, a rivedere il modello di business, ad aumentare gli spazi al pubblico e a puntare sulla nutraceutica, non è da trattare come un’esperienza da superare, come, invece si farà nel corso dei lavori degli Stati Generali della farmacia». Così Davide Gullotta (nella foto), presidente della Federazione nazionale delle parafarmacie italiane (Fnpi) commenta l’agenda dei
lavori dell’appuntamento in programma a Roma il prossimo 26 febbraio, con riferimento alla sessione dedicata ai “Nuovi interventi regolatori” in cui si accenna al tema del “superamento delle parafarmacie”. «Noi, come farmacisti, ribadiamo che la parafarmacia è un’esperienza imprenditoriale importante e che dà lavoro», prosegue Gullotta, «in questi anni ha consolidato il
Premio Cittadinanzattiva
suo posizionamento specifico sul mercato della salute e della cosmetica e gli ultimi dati e analisi economiche del settore dimostrano che il canale parafarmacia è lungi dall’essere in crisi: a oggi, vi sono attive circa 3.500 Parafarmacie su tutto il territorio italiano, circa un quinto delle farmacie». (Fonte: Farmacista33)
su buone pratiche in sanità Le farmacie sono invitate a partecipare al concorso per il Premio Andrea Alesini lanciato da Cittadinanzattiva sulle buone pratiche in sanità: nell’edizione 2018 il bando prevede un focus in tema di lotta al fumo e promozione di stili di vita salutari ambito nel quale le farmacie danno quotidianamente un contributo rilevante. Tutte le informazioni per la partecipazione al premio sono consultabili sul sito internet di Cittadinanzattiva e per ulteriori informazioni o chiarimenti è possibile rivolgersi all’email premioumanizzazione@cittadinanzattiva.it. (Fonte: Farmacista33) 58
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Sul filo dei
ricordi
il libro
di Giuseppe Tandoi
L’ultimo libro di Giuseppe Sgarbi, da poco scomparso, conclude la sua ricerca del tempo perduto
Quello di Giuseppe (Nino) Sgarbi è senza dubbio un caso letterario. Papà di Vittorio ed Elisabetta, titolare di farmacia per una vita a Ro Ferrarese, uomo di cultura e amico, tra gli altri, di Giorgio Bassani, Nino ha iniziato a pubblicare dopo i novant’anni. Prima Lungo l’argine del tempo (2014), poi Non chiedere cosa sarà il futuro (2015), poi Lei mi parla ancora (2016), infine questo Il canale dei cuori, che ha preceduto di poco la sua scomparsa, a 97 anni. Quella che sembrava destinata a restare una narrazione esclusivamente orale è invece rimasta impressa sulla pagina, indelebile. E con esiti letterari alti. In tempi in cui l’oblio della storia pare ormai un carattere distintivo di vecchie e nuove generazioni, la tetralogia di Sgarbi può essere un utile vaccino (argomento centrale di questo numero di Punto Effe) contro la dimenticanza e un modo per ripercorrere, al di fuori dell’accademia e della saggistica impegnata, il Novecento italiano. Con le sue tragedie e i suoi entusiasmi per una rinascita che, con i tutti i suoi limiti, ha condotto il Paese a essere tra i più sviluppati al mondo. E le memorie a questo servono, a ricordarci un pas-
sato che può aiutarci a vivere meglio il presente (almeno, si spera). I libri firmati da Nino sono prima di tutto la storia di una famiglia e di un luogo geografico, il ferrarese (ma anche il natio Polesine). Il grande amore per la moglie Rina, da cui sono nati due figli obiettivamente fuori dal comune, il legame stretto con la terra, le esperienze umane impagabili accumulate dietro al banco della farmacia, tutto riversato nel flusso dei ricordi per comporre il mosaico di tante esistenze, personali e collettive. Questo ultimo libro è dedicato, in particolare, a Bruno Cavallini, il fratello della moglie, intellettuale fuori dagli schemi, morto ancora giovane, con il quale l’autore vuole riallacciare il dialogo interrotto trent’anni fa. Scrive Nino Sgarbi: «… la verità è che o scrivi o vivi. Credo sia impossibile fare le due cose insieme. Farle bene, voglio dire. Per una questione di attenzione, più che di tempo. Bisogna scegliere a cosa dedicare le energie migliori. La vita è come la pagina: le devi stare dietro con la testa, altrimenti è un disastro. E finché c’era la Rina, nella testa avevo solo lei. La riempiva tutta e non rimaneva spazio per nient’altro».
IL CANALE DEI CUORI Giuseppe Sgarbi Skira, 2018, pp. 168
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consigli
di Luigi Marafante
La soluzione
anti-età
A FIANCO DELLA DONNA IN TUTTE LE FASI DELLA VITA Da oltre venticinque anni i Laboratoires Dermatologiques Avène accompagnano le donne nei loro momenti di vita e nei loro momenti di «pelle», aiutandole ad affrontare tutte le fasi dell’età con serenità, esaltandone la bellezza e donando il comfort necessario, quale che sia la sensibilità della loro pelle.
Tre le gamme di riferimento: YsthéAL - SOS prime rughe, contrasta e corregge i primi segni dell’età (rughe e piccole rughe) e agisce sulla perdita di luminosità del colorito, l’epidermide ritrova tutto il suo splendore. Physiolift rughe evidenti e perdita di tonicità, sei trattamenti pensati per contrastare le rughe
profonde e ridonare alla pelle una nuova «architettura» cutanea”, per un’azione anti-età globale. Sérénage - perdita di densità e rilassamento cutaneo, la linea che restituisce densità, vitalità e comfort alla pelle resa più fragile e secca con l’età, grazie all’associazione di acido ialuronico e glycoléol. www.avene.it
PER LA PELLE GRASSA A TENDENZA ACNEICA Dermasol AKN è una crema leggera compatta formulata specificamente per la dermoprotezione quotidiana di soggetti con pelli caratterizzate da un’iperproduzione sebacea o da un’acne più o meno marcata. Dermasol compatto viso agisce filtrando selettivamente solo le lunghezze d’onda che favoriscono il rischio di riacutizzazione dell’iperproduzione sebacea (Uvb) e lasciando passare quelle radiazioni in grado di favorire una sebonormalizzazione (Uva). I raggi Uva hanno un’attività sebonormalizzante mentre i raggi Uvb inducono l’iperproliferazione dei cheratinociti e la comedogenesi. www.dermasol.it
IDRATAZIONE E DETERSIONE DEGLI OCCHI Le Gocce Oculari Tonimer Monodose aiutano a lenire, lubrificare e proteggere gli occhi stanchi, irritati e secchi donando un rapido sollievo. Contengono acqua di mare che deterge la superficie oculare e ripristina la componente acquosa delle lacrime, acqua di hamamelis (5%) e fiordaliso (5%) che donano immediato sollievo attenuando le sensazioni di prurito, bruciore e stanchezza. L’acido ialuronico (0,2%) forma un film protettivo stabile sulla superficie oculare, mantiene il corretto grado di idratazione e favorisce il ripristino della naturale funzione lubrificante del film lacrimale. www.ganassinicorporate.com
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consigli
FLUIDO RIVITALIZZANTE EFFETTO LUCE ISTANTANEO
SIERO ANTI-ETÁ DOPPIO ESTRATTO Le Scin Aura Mirabils di Roger&Gallet ripristina, corregge e infonde luminosità. In una straordinaria formula bifasica, la sua texture ultra concentrata, fluida ed evanescente, si fonde e si assorbe rapidamente. Migliora la funzione della barriera cutanea, corregge le irregolarità, riduce visibilmente le rughe, idrata e rivitalizza la pelle. Flacone dosatore “distill’dose”: agitare, svitare e versare direttamente sul palmo della mano la quantità ideale per l’applicazione. Riavvitare e ricominciare l’operazione per prelevare una nuova quantità. www.roger-gallet.com
L’ALLEATO PER IL BENESSERE DELLA GOLA
Il trattamento Bakel THIO-C, a base di vitamina C pura, è un booster di bellezza. È così potente e sicuro sulla pelle che assicura risultati in soli tre giorni. Tanto che Bakel affianca alla classica confezione da dieci fiale, una nuova composta da una sola, per rispondere a esigenze SOS. THIO-C può essere utilizzato anche come trattamento di un mese offrendo un’azione, oltre che illuminante e rivitalizzante, anti-età, ridensificante, antiossidante ed emolliente. È ideale per combattere macchie cutanee e colorito non uniforme. È consigliato anche per trattare le rughe del contorno labbra. www.bakel.it
DENTIFRICI BIOLOGICI FITOTERAPICI La nuova linea Dentifrici l’Angelica con Estratti Fitoterapici Biologici è studiata per prendersi cura della propria igiene orale in modo naturale e per vivere un’esperienza sensoriale unica. Gli estratti provengono da agricoltura biologica con una nuova formula completa in grado di proteggere smalto e gengive. La speciale formula di questi dentifrici ha proprietà antimicrobiche e antibatteriche ed è molto efficace contro lo Streptococcus mutans che è responsabile delle carie dentali. Gli attivi presenti nella formulazione aiutano a rendere più bianchi i denti, proteggendo lo smalto e le gengive e donando un alito migliore.
Lenigola Spray Forte è un integratore alimentare che associa le proprietà della propoli all’azione rinfrescante del timo e dell’eucalipto., con propoli decerata e purificata. Ad altissima concentrazione di flavonoidi per il sollievo della gola irritata. La propoli è composta principalmente da resine, balsami e cere, che variano a seconda delle diverse fonti di raccolta. Oltre a queste componenti sono presenti anche polline, oli essenziali, composti organici (come i flavonoidi) e minerali. I flavonoidi presenti nella propoli, come la galangina, esplicano un’attività antibatterica. www.euritaliapharma.it
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consigli
IN OMAGGIO UNA CREMA CORPO Incarose lancia quattro Cofanetti Limited Edition Extra Pure Exclusive, la linea formulata per contrastare il processo di invecchiamento della pelle, grazie alla combinazione della forza rigeneratrice delle cellule staminali vegetali e l’azione super idratante dell’acido ialuronico: con l’acquisto di una crema o siero viso, in omaggio una crema corpo. Quattro i cofanetti disponibili, a seconda della crema acquistata. In ognuno di questi cofanetti Limited Edition, la Precious Body Cream è in omaggio, per un valore di ventidue euro. www.tau-marin.it
PER LE PICCOLE FERITE DEL CANE
PER LA DETERSIONE QUOTIDIANA DEL BAMBINO
L’Olio S.O.S. Rosa Mosqueta iAiAOH!, per le piccole ferite del cane, è una miscela di oli vegetali e oli essenziali (olio di mandorle e rosa mosqueta, estratto di mimosa ed olio essenziale di lavanda) che aiutano a cicatrizzare e lenire dando sollievo immediato in caso di pruriti e irritazioni. Viene estratto dal seme della rosa mosqueta cilena e ha proprietà rigeneranti. Le proprietà benefiche dell’olio derivano dalla presenza di alcune sostanze nutrienti di cui è composto tra cui acido linoleico, acido oleico, vitamina A e licopene.
Babygella bagno delicato grazie all’elevata componente lipidica e agli estratti di cotone ad attività condizionante presenti nella sua formulazione - assicura una profonda azione detergente, ripristinando, nel contempo, il film idrolipidico anche in caso di lavaggi frequenti, soprattutto nell’area del pannolino. Il prodotto può essere utilizzato puro o diluito nell’acqua del bagnetto. È importante, comunque, risciacquare abbondantemente. È senza parabeni, senza allergeni, a pH fisiologico e dermatologicamente testato. www.iaiaoh.it
www.babygella.it
CONTRASTARE LE RUGHE SOTTILI Hypo-Allergenic Firming Eye Cream di Perricone MD è un trattamento occhi multi-funzionale e una crema all-in-one, formulato con i benefici terapeutici dei polifenoli dell’oliva. Ideale per pelli secche e sensi-
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bili. È perfetto per contrastare rughe sottili, perdita di compattezza, zampe di gallina visibili, secchezza ed occhiaie. Una crema occhi talmente delicata da poter essere utilizzata anche dopo un intervento di chirurgia
estetica. Estremamente idratante e di facile assorbimento, crea una base ideale per l’applicazione del make-up. Formulata con gli estratti dell’oliva, l’idrossitirosolo, e della foglia d’oliva, l’oleuropeina. www.perriconemd.it
COMBATTERE LA NAUSEA La cinetosi è un disturbo molto fastidioso che si manifesta durante gli spostamenti su un qualsiasi mezzo di trasporto, causata dall’eccessiva stimolazione delle strutture interne dell’orecchio adibite all’equilibrio (apparato vestibolare). A volte è necessario ricorrere a farmaci, da assumere preferibilmente alcuni minuti prima della partenza. Tra i più efficaci, vi sono i farmaci a base di dimenidrinato, un principio attivo antistaminico. Travelgum di Mylan contiene tale principio attivo (utilizzato per trattare disturbi diversi tra cui anche il vomito), con azione antiemetica, cioè previene la nausea e il vomito. www.medapharma.it
LA RIVOLUZIONE NEL MAKE-UP Il Fard Stick di Korff grazie al suo innovativo applicatore in morbida spugna, permette di stendere e sfumare il prodotto in maniera impeccabile anche fuori casa. La sua texture cremosa si trasforma in polvere a contatto con la pelle, diventando perfettamente sfumabile, per ottenere qualsiasi tipo di intensità, valorizzando ogni look e ottenendo un incarnato dall’a-
la cura meticolosa dell’essenziale per la promessa di un prodotto sempre più sostenibile e performante.
consigli
PROMOZIONE BIOCLIN Arriva in farmacia la speciale promozione per contrastare la forfora in maniera delicata e sostenibile. Con l’acquisto di uno shampoo Bioclin BioSquam Forfora Grassa o BioSquam Forfora Secca, sarà possibile ricevere in omaggio una confezione di peeling Bioclin Bio-Clean Up da tre flaconcini, per un trattamento completo dedicato a ogni esigenza. L’efficacia e la tollerabilità sono garantite dai test clinici e dermatologici effettuati per ogni prodotto e dal patrimonio di conoscenze dermocosmetiche e farmacologiche dei nostri Laboratori di Ricerca. Ogni scelta aziendale e fase di produzione privilegiano l’abbandono del superfluo e
www.bioclin.it
RIGIDITÀ ARTICOLARI?
spetto sano e luminoso. La sua formula è arricchita con acido ialuronico e vitamina E. Indicato per tutti i tipi di pelle, è dermatologicamente testato, non comedogenico. Testata per nichel, cromo, cobalto, palladio e mercurio.
www.korff.it
I Laboratori Ortis hanno messo a punto un complesso fito-attivo, naturale al 100 per cento, a base di curcuma per combattere le rigidità articolari. Flexicur è l’integratore alimentare ad azione antinfiammatoria e antiossidante, a base di curcuma longa e melone cantalupo. Grazie a questo complesso fito-attivo aumenta la biodisponibilità della curcuma del 30 per cento: con una sola compressa al giorno l’organismo può disporre quotidianamente di una quantità di principio attivo equivalente a quella fornita da 2400 mg di curcumina non complessa. Flexicur assicura un duplice effetto: antinfiammatorio gra-
zie al complesso di curcuminoidi (estratto di Curcuma longa L.) e antiossidante, dato dall’estratto secco di melone cantalupo (Cucumis melo LC.).
www.ortis.com
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The Blind Spot
di Luca Pani, @Luca__Pani, University of Miami
Influenza e intelligenza artificiale
La sorveglianza partecipativa è ormai un fenomeno globale, coinvolge i cittadini e può essere di aiuto anche per i farmacisti Totum novum sub sole La chiamano “sorveglianza partecipativa”, fu inventata in Olanda nel 2003 ma, a dire la verità, non era mai riuscita ad avere un impatto nel modo in cui ha fatto negli ultimi anni, grazie alle nuove tecnologie che alimentano in modo continuo gli algoritmi dei social e App dedicate apposta per questo. L’epidemiologia digitale esplode nell’estate del 2014 quando, come riportato dall’American journal of infection control, riesce ad anticipare di almeno 72 ore l’epidemia di Ebola che era appena scoppiata in Nigeria. Le ricerche di particolari sintomi o segni di malattie, sui motori di ricerca come Google, correlano in modo altamente significativo con il diffondersi di particolari malattie, molto prima che medici, farmacisti o anche le autorità sanitarie si accorgano che sta succedendo qualcosa. La tendenza è globale e parimenti inarrestabile, dall’Africa subsahariana agli Stati Uniti, passando per la Svezia e l’Italia, nessuna nazione sembra rinunciare a questo potentissimo eppure economico mezzo di predizione e analisi. Basta avere uno smartphone (pare che per queste App il sistema operativo Android sia il più popolare) e ricordarsi di registrare come si sta o come stanno le persone con cui si condivide la casa o il luogo di lavoro. Ormai da oltre dieci anni l’insieme delle segnalazioni attive che provengono su base volontaria da circa 5.000 cittadini italiani costruisce una mappa (www.influweb.it), aggiornata in tempo reale, dell’andamento
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della sindrome influenzale nel nostro Paese e collegata a una piattaforma Europea che incidentalmente conferma la solidità del segnale. Dovreste consigliare a tutti di iscriversi a Influweb perché è semplicissimo e fornisce una quantità di informazioni tanto semplici quanto cruciali. Pensate quali sarebbero le nostre capacità di osservare e anticipare l’andamento di una sindrome influenzale se la rete fosse fatta di 100.000 persone, venti volte il numero attuale ma pari solo allo 0,0016 della popolazione. Se poi siete un farmacista o un medico vi converrebbe consultare questa mappa regolarmente perché vi indicherebbe con precisione granulare la diffusione di infezioni influenzali o para-influenzali consentendovi di anticipare le richieste dei pazienti migliorando di parecchio le vostre capacità di assistenza. E dato che siete professionisti della salute e volete avere dati più strutturati, anche se non in tempo reale, vi consiglio di consultare Flunews dell’Istituto superiore di sanità (Iss), dove le segnalazioni che popolano Influweb sono confermate anche da quelle dei medici sentinella della rete di Influnet (www.iss.it/ flue/index.php? lang=1&tipo=5). Se infine voleste sa-
pere - senza mai muovervi dalla vostra scrivania - quanto l’influenza in quel particolare momento è grave controllate Epicentro (www.epicentro.iss.it), che vi fornisce i dati sulla mortalità giornaliera. Nella terza settimana del 2018, il momento in cui scrivo, i casi gravi confermati in soggetti in grande maggioranza anziani, ricoverati in terapia intensiva, dall’inizio della sorveglianza (settembre 2017) sono stati 381, di cui 64 deceduti. Credo siano abbastanza per convincerci che la vaccinazione, proclami elettorali a parte, è ancora il modo migliore per salvare la vita alle persone più deboli e maggiormente a rischio.
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PRATICO GRADEVOLE NON UNGE
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la do d i solubilizzare
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