Anno XVII | N° 4 3 marzo 2016 | www.puntoeffe.it
2016 FIRENZE dal 18 al 20 Marzo www.farmacistapiu.it
DAI FARMACISTI PER I FARMACISTI
manchette FarmacistaPiù.indd 1
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Professione, politiche per la salute e sostenibilità del Sistema
Professione, politiche per la salute e sostenibilità del sistema sanitario
FIRENZE FORTEZZA DA BASSO 18 | 19 | 20 Marzo 2016 WWW.FARMACISTAPIU.IT
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Anno XVII | N° 4 3 marzo 2016 | www.puntoeffe.it
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DAI FARMACISTI PER I FARMACISTI
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Professione, politiche per la salute e sostenibilità del sistema sanitario
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SOMMARIO Direzione, Redazione, Marketing Via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel.: 02.88184.1 - Fax: 02.88184.302 www.puntoeffe.it Reg. Trib. di Milano n. 40 - 14/1/2000 ROC n. 23531 (Registro operatori comunicazione) Editore EDRA S.p.A. Direzione editoriale Ismaele Passoni, Giorgio Albonetti Direttore responsabile Laura Benfenati - l.benfenati@lswr.it Redazione Giuseppe Tandoi - g.tandoi@lswr.it
5 | Editoriale
Collaboratori Giulia Bonfini, Elena Bottazzi, Attilia Burke, Francesco Fabietti, Gianluca Filpo, Rossella Gemma, Luigi Marafante, Cristina Mazzantini, Mauro Miserendino, Viki Nellas, Bruno Riccardo Nicoloso, Elena Penazzi, Roberto Pulcri, Marcello Tarabusi, Giovannni Trombetta
PARLIAMONE Dal mondo
6 | Il Nhs taglia i fondi, rurali a rischio Tra noi
8 | FarmacistaPiù: la casa dei professionisti
Pubblicità Giancarlo Confalonieri Direzione commerciale dircom@lswr.it - Tel. 02.88184.368 Traffico Donatella Tardini (Responsabile) d.tardini@lswr.it - Tel. 02.88184.292 Ilaria Tandoi - i.tandoi@lswr.it Tel. 02.88184.294
PRIMO PIANO FarmacistaPiù
La farmacia oncologica 14 Amerigo 16 Storie di tutti i giorni
19
Il ricettario della salute 21
Mercato
Convegni
Le dinamiche del parafarmaco
22
Attualità
Siti internet più sicuri
Social
Iniziamo a pubblicare
30 32
Un ruolo di front office
Medicina
In tema di obesità
Omeopatia
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Abbonamenti Tel. 02.88184.317 Fax: 02.56561.173 abbonamentiedra@lswr.it
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Grafica e Immagine Emanuela Contieri - e.contieri@lswr.it
Trattamenti odontoiatrici 41
Produzione Walter Castiglione w.castiglione@lswr.it Tel. 02.88184.222 Immagini Fotolia, Thinkstock. I diritti di riproduzione delle immagini sono stati assolti in via preventiva. In caso di illustrazioni i cui autori non siano reperibili, l’Editore onorerà l’impegno a posteriori Stampa Tiber S.p.A., Via della Volta 179 25124 Brescia
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Prezzo di una copia euro 0,70. A norma dell’art. 74 lett. C del DPR 26/10/72 n° 633 e del DPR 28/12/72. Il pagamento dell’IVA è compreso nel prezzo di vendita. Ai sensi dell’art. 13 del D.lgs. 196/03, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente, sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.lgs 196/03. I dati potranno essere comunicati a soggetti con i quali Edra S.p.A. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Edra S.p.A., Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.lgs 196/03.
RUBRICHE 46 | Legale 50 | Fiscale 54 | Spigolature 57 | No profit 59 | Dalle aziende 60 | Consigli 64 | Il libro
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Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione in conformità al Regolamento CSST Certificazione Editoria Specializzata e Tecnica Per il periodo 1/1/2014 - 31/12/2014 Periodicità: Quindicinale Tiratura media: 13.498 Diffusione media: 13.107 Certificato CSST n. 2014-2521 del 3/3/2015 Società di Revisione: Metodo
Testata in corso di certificazione per l’anno 2015 Testata Associata
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4 | gennaio 2016 |
EDITORIALE
di LAURA BENFENATI
Appuntamento a Firenze
S
ì, lo sappiamo, il tempo in farmacia non basta mai - ma ormai è quello che accade in tutte le professioni - gli orari di apertura sono sempre più ampi, la burocrazia aumenta, alcune incombenze rimangono di esclusiva competenza del titolare. E quindi non si riesce più a muoversi. In un pezzo divertente di qualche anno fa, del vincitore del concorso Fofi “Dai nostri inviati speziali”, si parlava del farmacista Paguro, che tende a portarsi la farmacia anche in vacanza. Ora più che mai è il momento di lasciare la propria azienda e partecipare, attivamente, al dibattito sulla professione. In un anno cruciale come questo, con il Ddl concorrenza in dirittura d’arrivo, l’avvio del commercio on line dei medicinali di automedicazione, il continuo dibattito sulla fascia C fuori canale, le novità sul fronte previdenziale, l’annosa e mai risolta questione della comunicazione della categoria, non si può non partecipare all’unico congresso dei farmacisti italiani. FarmacistaPiù, che si terrà a Firenze dal 18 al 20 marzo, non è e non vuole essere infatti una fiera, ma uno stimolante luogo di dibattito, come lo è stata la scorsa edizione, con oltre 40 convegni e 200 relatori. Quest’anno la manifestazione, patrocinata da Fondazione Cannavò, Fofi e Utifar e or-
FarmacistaPiù non è, e non vuole essere, una fiera ma uno stimolante luogo di dibattito, come è stata la scorsa edizione, con 40 convegni e 200 relatori
ganizzata da Edra, non sarà da meno, con convegni di tutte le associazioni di settore, dei titolari, dei collaboratori, degli ospedalieri, dei colleghi impegnati in parafarmacia. Alcuni argomenti? Formazione universitaria e prospettive occupazionali, Medicine use review, la farmacia oncologica, la veterinaria, la galenica, l’aggiornamento farmacologico, l’innovazione sostenibile, la previdenza, la medicina predittiva, il modello sanitario toscano. E ancora: la comunicazione, le storie dei farmacisti, il concorso straordinario, lo scontrino medio, la farmacia di comunità e quella 2.0, la pharmaceutical care e naturalmente il Ddl concorrenza, le catene e molto altro ancora. Dibattiti su temi di stretta attualità, convegni di aggiornamento professionale e sessioni Ecm convivono insomma in questa edizione, la terza, di FarmacistaPiù, in cui la categoria deve presentarsi numerosa e compatta di fronte ai molti esponenti delle istituzioni che saranno presenti. Ai farmacisti si continua, ormai da anni, a chiedere; è giunto il momento di fare sentire, con forza e uniti, la propria voce. 5 | marzo 2016 |
DAL MONDO
India www.economictimes.indiatimes.com
di ATTILIA BURKE
Piramal Enterprises mette sul mercato quota del business Otc
Regno Unito www.bbc.com/news
Il Nhs taglia i fondi, farmacie rurali a rischio In Inghilterra, dove non esistono restrizioni sull’apertura di nuove farmacie e le grandi catene come Boots detengono quote di mercato, l’incremento indiscriminato dei punti vendita del farmaco ha prodotto un sovrannumero di strutture che il National Health Service (Nhs) non è più disposto a sovvenzionare come ha fatto finora. Se la proposta sostenuta dal dipartimento della Salute inglese andasse a buon fine, a partire da ottobre 2016 il finanziamento delle farmacie sarebbe destinato a scendere da 2,8 a 2,63 miliardi di sterline all’anno, un taglio che, a detta di Alistair Burt, ministro presso il Dipartimento, porterà alla chiusura di un numero di farmacie compreso tra 1.000 e 3.000, delle 11.674 presenti su territorio. Secondo Burt verrà così effettuata una sorta di selezione naturale di quelli che saranno i punti vendita in grado di “sopravvivere” al colpo. Le prime farmacie a soffrire della riduzione di sovvenzioni potrebbero essere proprio le rurali, con il rischio che venga meno l’assistenza ai pazienti in quelle aree dove spesso non ci sono altri presidi sanitari. «Non esiste una stima del numero di farmacie che opereranno nei prossimi anni», commenta un rappresentate del Dipartimento. «Tuttavia, insieme al Nhs stiamo elaborando uno schema per dare un valido supporto alle farmacie isolate o rurali». I farmacisti inglesi si sono detti preoccupati del fatto che l’iniziativa possa portare a una riduzione della qualità del servizio offerto dai professionisti del farmaco ai pazienti a causa di eventuali tagli al personale, senza contare che ques sull’attività svolta dai medici di base e sugli ambulatori.
La Piramal Enterprises Limited (Pel) è una società indiana con sedi in oltre trenta Paesi e una forte presenza sui mercati mondiali, le cui attività spaziano dai prodotti farmaceutici alla gestione delle informazioni in campo sanitario, sino ai servizi finanziari. Il gruppo ha avviato i colloqui con i fondi di private equity per cedere il 20 per cento del business nel settore degli Otc. Le ragioni che hanno spinto l’azienda a cercare un partner finanziario sono di natura strategica: Piramal, infatti, è alla ricerca di fondi destinati all’acquisizione di piccole aziende di Otc e brand minori, con l’obiettivo finale di diventare una delle prime tre aziende indiane del settore entro dieci anni, come hanno spiegato i dirigenti. Pel vanta già una forte presenza nel mercato Otc in India. In particolare, il segmento Otc e Consumer healthcare dell’azienda è cresciuto molto rapidamente e ha scalato la classifica delle aziende del comparto Otc, arrivando a conquistare la settima posizione nel 2013. Un salto notevole se si considera che fino a sei anni prima l’azienda deteneva la quarantesima posizione. Nell’anno fiscale 2015, Piramal Otc e Consumer Healthcare ha registrato un aumento del fatturato del 18 per cento rispetto all’anno precedente, superando la crescita del settore che è stata pari al 12 per cento. Normalmente il multiplo di valutazione di un’impresa Otc nel settore farmaceutico è pari a 20-22 volte le vendite. Secondo gli esperti questo segmento dell’azienda potrebbe valere circa un miliardo di dollari. Nel 2010, il gruppo aveva venduto la sua attività farmaceutica locale a una delle maggiori farmaceutiche statunitensi, Abbott, per 3,72 miliardi di dollari.
6 | marzo 2016 |
DAL MONDO
Danimarca/Europa/Usa www.euractiv.com
Sostanze chimiche proibite nei cosmetici, timori di modifiche “all’americana”
Stati Uniti www.pharmacytimes.com
Accesso ai farmaci per gli anziani: in attesa di una nuova legge Negli Usa l’assistenza sanitaria poggia principalmente sulle assicurazioni private. Esiste comunque una parte di assistenza pubblica destinata agli over 65 e ai disabili (Medicare), e alle persone che non raggiungono un determinato reddito annuo (Medicaid). I pazienti che possono usufruire dell’assistenza pubblica Medicare sono dunque anziani e disabili. Il problema è che Medicare offre determinati servizi che possono essere garantiti solo in strutture convenzionate. Ne consegue che spesso persone che hanno difficoltà a spostarsi, sia per l’età sia per impedimenti fisici, non possono rivolgersi alle strutture vicino a casa e al proprio farmacista di riferimento, ma sono costrette a lunghi viaggi verso esercizi che non conoscono. Ora due importanti organizzazioni nazionali americane, la National federation of independent business (Nfib) e la National grocers association (Nga), hanno voluto supportare e promuovere, rendendolo noto per iscritto, l’approvazione della legge HR 793 / S. 1190 (Ensuring seniors access to local pharmacies act), che permetterebbe ai pazienti Medicare di utilizzare la propria farmacia di fiducia, a condizione che tale struttura sia situata in zone disagiate e sottoservite da un punto dell’assistenza medica, e che sia disposta a sottostare ai termini contrattuali previsti dal piano sanitario pubblico. «Scriviamo per esprimere il nostro sostegno a una legislazione che potrebbe migliorare l’accesso ai farmaci da prescrizione per gli anziani e aiutare, allo stesso tempo, l’economia delle piccole farmacie comunali che operano sotto Medicare», scrivono in una nota Nfib e Nga. Douglas Hoey, amministratore delegato dell’associazione nazionale dei farmacisti di comunità (Ncpa), ha dichiarato che l’associazione «continuerà a lottare per la parità di condizioni, specialmente quando si tratta di piani sanitari di esclusione che minano la scelta del paziente e la salute pubblica».
L’organizzazione danese per i diritti dei consumatori Forbrugerrådet Taenk, preoccupata che l’Unione europea “svenda” i suoi standard rigorosi in materia di cosmetica, auspica che la regolamentazione dei cosmetici resti fuori dai negoziati di libero scambio transatlantico in corso tra Ue e Usa (Transatlantic trade and investment partnership). Forbrugerrådet Taenk sostiene che la normativa sull’utilizzo dei cosmetici del vecchio e nuovo continente siano talmente differenti che un’armonizzazione delle norme sarebbe del tutto impossibile. Basti pensare che l’Unione vieta l’utilizzo di 1.378 sostanze chimiche nei prodotti cosmetici, mentre negli Usa sono vietate solo 11 molecole. «Il rischio è quello di ritrovarsi sugli scaffali dei supermercati europei sostanze cancerogene, allergeniche o ormoni che attualmente sono illegali nell’Ue», sottolinea Forbrugerrådet Taenk, la quale ha lanciato una petizione per chiedere che i negoziatori della Commissione europea garantiscano per iscritto che il regolamento dei cosmetici verrà tenuto fuori dai negoziati. Forbrugerrådet Taenk teme che, durante le fasi finali di colloqui, i negoziatori europei saranno tentati di mettere in discussione almeno alcune delle regole più severe dell’Ue in materia di sostanze chimiche, al fine di ottenere i risultati desiderati in altri settori. Nel marzo dello scorso anno, la Commissione europea - che sta negoziando l’accordo per conto dei 28 Stati membri - ha già cambiato la sua posizione: invece di fare riferimento a un “reciproco riconoscimento” di sostanze vietate nei cosmetici, i decisore dell’Ue ora starebbero parlando di una “collaborazione” sui metodi di sicurezza scientifici utilizzati per la loro valutazione.
7 | marzo 2016 |
PARLIAMONE TRA NOI
di ROSSELLA GEMMA
La casa dei professionisti
Professione, politiche per la salute e sostenibilità del sistema sanitario
D
dl Concorrenza, occupazione, Mur, sedi farmaceutiche, sostenibilità dell’innovazione, farmacia 2.0. Sono solo alcuni dei temi che saranno al centro della terza edizione di FarmacistaPiù, l’assise dei farmacisti italiani voluta dalla Fondazione Cannavò con il patrocinio di Fofi e organizzata da Edra, che da quest’anno si avvale del determinante contributo di Utifar. L’edizione 2016 si terrà a Firenze dal 18 al 20 marzo, nella splendida cornice della Fortezza da Basso. Obiettivo del congresso dei farmacisti italiani, quello di offrire strumenti per progettare l’evoluzione della professionalità del farmacista in una logica di sinergia tra le varie componenti del settore. «FarmacistaPiù è la casa dei farmacista», sottolinea Andrea Mandelli, presidente della Fofi, «il luogo dove la comunità
della farmacia, in ogni sua declinazione, ha uno spazio nel quale discutere e approfondire i temi, andando alla ricerca di quel confronto che è necessario in una categoria come la nostra». Un mondo, quello delle farmacie, che in effetti vive una serie di cambiamenti strutturali che vanno dall’entrata dei capitali nella proprietà alle nuove frontiere delle vendite on line dei medicinali senza ricetta, oggi più sicure grazie al logo italiano che ne certifica l’autenticità del prodotto. «L’appuntamento con FarmacistaPiù», aggiunge Mandelli, «sarà importante per capire, approfondire, confrontarsi e rappresenterà l’occasione per la nostra categoria di avere uno spazio dedicato per fare riflessioni importanti». E come ribadito più volte dal presidente Fofi, l’appuntamento con FarmacistaPiù non è mai stato importante come in questo preciso momento storico, in 8 | marzo 2016 |
cui i professionisti della farmacia si trovano coinvolti in un vortice di cambiamenti, oltre che stretti dalle difficoltà dei giovani laureati di collocarsi nel mondo del lavoro. «Stiamo lavorando molto come Ordine, per aiutare i giovani laureati a trovare la propria strada professionale. La tessera europea dei professionisti, cui il Consiglio dei ministri ha dato il via libera recependo una direttiva comunitaria, per esempio, è un passaggio importante anche per la nostra categoria e rappresenta un’opportunità da cogliere. Fino a oggi il farmacista italiano che intendeva recarsi all’estero per esercitare la professione si vedeva richiedere attestazioni della sua appartenenza alla professione e del possesso dei requisiti. Poter contare sulla tessera professionale europea va senz’altro considerata una semplificazione notevole, e un passo avanti nell’integrazione».
PARLIAMONE TRA NOI
I farmacisti italiani, riuniti a Firenze dal 18 al 20 marzo, per l’evento patrocinato da Fofi, Fondazione Cannavò e Utifar
Medicine use review, la sperimentazione diventa sistema
Il progetto I-Mur sull’aderenza alla terapia, sviluppato in Italia prima come studio pilota e terminato con uno studio clinico che ha coinvolto i farmacisti con un ruolo attivo nella revisione dell’uso dei farmaci, sarà al centro di uno degli appuntamenti più importanti di FarmacistaPiù. «Siamo soddisfatti», spiega Mandelli, «per aver portato a compimento il documento per il rilancio della professione delineato dalla Fofi nel 2006, al quale il ministro della Salute dell’epoca Ferruccio Fazio, si è ispirato per la definizione della Farmacia dei servizi». L’emendamento in questione, il 3.0.2000, pone le basi per l’erogazione in seno al Ssn della Medicine use review, la prestazione “salutistica” del farmacista. «L’enormità dell’intervento sta nel riconoscimento
economico della prestazione di servizio del farmacista, un riconoscimento alla professione in una fase nella quale è sotto attacco», spiega Mandelli, che è autore materiale dell’emendamento, come componente della commissione Bilancio del Senato. «L’emendamento è mio», conferma, «ed è frutto di una battaglia che conduco da tempo. L’unica differenza è che il fondo previsto nel mio testo era di due milioni di euro e ne è arrivata la metà. Alcuni risultati del Progetto federale I-Mur, patrocinato dalla Fofi, sono stati presentati qualche mese fa a Londra nel corso del ventisettesimo Meeting del Prescribing and research in medicines management (Primm), l’organizzazione multidisciplinare britannica che si occupa dello studio dell’uso dei farmaci nel contesto sociale e che è affiliata allo European drug utilization research group dell’Oms. 9 | marzo 2016 |
Un farmacista più consapevole
«FarmacistaPiù è un altro esempio concreto di come la nostra struttura e la Fofi si adoperino per formare un farmacista più consapevole dei suoi valori e dell’evoluzione cui è chiamato». Enrica Bianchi, presidente della Fondazione Cannavò, tratteggia i contorni salienti della sua mission che, da sempre, pone al centro l’aggiornamento professionale, la formazione e la ricerca. «In questi ultimi tempi di grandi cambiamenti, ma purtroppo anche di grande crisi occupazionale, è cruciale sviluppare progetti che possano aiutare il farmacista in tutte le sue declinazioni professionali, a essere pronto e preparato per affrontare i nuovi scenari che devono avvicinare domanda e offerta». E per l’edizione 2016 di FarmacistaPiù, l’augurio è quello che la categoria sia presente e partecipativa. «Mi auguro che
PARLIAMONE TRA NOI
sia un’assise stracolma di colleghi che si confrontano su tematiche importanti, con la voglia di imparare, di migliorarsi, di guardare avanti». Per la presidente Bianchi, non si può più perdere tempo: i farmacisti devono riacquistare piena consapevolezza della propria professionalità che mai, come in questi tempi, diventa fondamentale per la la presa in cura dei pazienti.
La novità Utifar
E da quest’anno FarmacistaPiù conta anche sull’apporto dell’Utifar, che entra a pieno titolo nella compagine della manifestazione. «La decisione del Consiglio di Utifar di entrare in FarmacistaPiù», spiega il presidente Eugenio Leopardi, «parte dalla considerazione che tre manifestazioni a livello nazionale sono troppe per il
D’Ambrosio Lettieri: un premio per ricordare Giacomo Leopardi Nel corso dei diversi dibattiti in programma - già nel 2015 erano 40 con più di 200 relatori - i farmacisti avranno modo di affrontare le principali tematiche di attualità per la professione, come l’ingresso del capitale nella titolarità delle farmacie, la digitalizzazione in sanità, l’aderenza terapeutica e le sfide connesse con i percorsi formativi e l’occupazione. Il senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri, che presiede il Comitato scientifico di FarmacistaPiù, ha poi voluto intitolare, quest’anno, il Premio allo studio nell’ambito della manifestazione al presidente Giacomo Leopardi, scomparso lo scorso 13 settembre, figura carismatica che ha saputo rappresentare con autorevolezza e competenza la professione del farmacista e la farmacia Italiana. Senatore, perché è importante non mancare alla tre giorni di FarmacistaPiù? Se la nostra professione sarà capace di presentarsi compatta a questo appuntamento con la comunità professionale, con gli stakeholder della sanità e con i decisori politici, avanzando progetti e proposte comuni, compirà un gesto lodevole quanto efficace per
il corretto recepimento del ruolo del farmacista nell’intera comunità. Da quest’anno con voi c’è anche Utifar... Sono stato molto contento, quando mesi fa ormai, Utifar decise di condividere con la Fofi le finalità che hanno ispirato fin dalla sua gestazione questa manifestazione, che è un vero e proprio Congresso nazionale dei farmacisti. Credo sia stato un grande senso di responsabilità compattarci per un unico scopo, che è quello di delineare il futuro della professione. Ci sono criticità del Ssn che ricadono anche sul mondo delle farmacie? C’è sicuramente quella che riguarda la cosìddetta home term care: la fase delle post-acuzie impone di ripensare i livelli di assistenza per i pazienti che hanno condizioni di cronicità e che devono avere una risposta più immediata attraverso un investimento, non soltanto di tipo economico, ma anche di strutture e tecnico-organizzativo, perché è questo che rappresenta l’orizzonte al quale una sanità moderna deve poter guardare con ragionevole serenità.
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mondo della farmacia per le aziende e, soprattutto, per i colleghi, che oggi sempre di meno riescono a staccarsi dalla propria attività dovendo sopportare orari dilatati e margini ridotti». Senso di responsabilità, insomma, che ha permesso di soprassedere all’organizzazione della manifestazione nazionale, FarmaDays, con la speranza e l’obiettivo di arrivare a un unico momento annuale di incontro dei farmacisti, nel quale tutte le organizzazioni di categoria possano convergere. Il nostro auspicio iniziale, di essere un unico corpo compatto, rimane per Utifar più attuale che mai. Di qui la scelta di aumentare la massa critica di una manifestazione che ha lo stesso Dna di FarmaDays e di tutte le iniziative che, negli anni, Utifar ha condotto con impegno e rigore, sempre ispirata al tema, per noi centrale, delle ricette per il cambiamento della farmacia». E sul nuovo assetto della farmacia che scaturisce dal Ddl Concorrenza, al centro del convegno “Farmacia 2.0”, di FarmacistaPiù, Leopardi precisa che sarà un cambiamento importante perché «assisteremo all’ingresso di capitali esterni non professionali nelle società di farmacie. Mi auguro che le farmacie non subiscano passivamente questa evenienza ma, finalmente, inizino a ragionare per finalizzare una rete che badi di più alla professionalità di quanto non possa essere attenta una multinazionale che poco ha a che fare con il nostro mestiere. Forniremo in questa occasione spunti e consigli tecnici ai colleghi per capire come destreggiarsi in questo mare di cambiamenti previsti da qui in avanti». Quali società fare, come tutelare il socio, quali ricadute per la successione sono solo alcuni degli spunti che Uti-
Professione, politiche per la salute e sostenibilità del sistema sanitario far cercherà di affrontare nel dibattito in programma per la giornata di sabato 19 marzo.
Farmacia e distribuzione
Anche Federfarma Servizi porterà il suo contributo in FarmacistaPiù. «Nel convegno “Farmacia e distribuzione”», spiega Antonello Mirone, presidente dell’associazione, «affronteremo la questione molto attuale dell’ingresso di capitali inserito nel Ddl concorrenza. Avremo una nostra sessione in cui ci avvaleremo della consulenza di economisti di alto livello, che ci spiegheranno quello che può rappresentare per il mercato delle farmacie l’ingresso del capitale». Ma la prospettiva sarà anche quella politica; parteciperanno infatti ai dibattiti di Federfarma Servizi rappresentanti del Parlamento. «Cercheremo di proporre anche soluzioni per i molti colleghi per cui l’ingresso di capitali rappresenta un vero problema». La soluzione, per Mirone, è l’aggregazione tra farmacie «che deve rappresentare il modello alternativo a chi, ovviamente, imporrà le catene al nostro mercato».
Il modello toscano
«Coordinati dal Comitato scientifico di Farmacista Più, come Consulta degli Ordini dei farmacisti della Toscana, il 20 marzo organizziamo in collaborazione con Urtofar (sindacato regionale farmacie private)», spiega
PARLIAMONE TRA NOI
Andrea Giacomelli, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Pistoia, «la tavola rotonda dal titolo “L’universalità del Servizio sanitario nazionale nella stagione del federalismo. Il riordino del servizio sanitario in Toscana e il ruolo del farmacista e della farmacia”. La nostra intenzione è quella di partire dai principi generali nazionali (e relative criticità), che animano il Sistema sanitario, per poi calarsi nella realtà della Regione Toscana, tante volte alla ribalta delle cronache di settore nazionali per innovazioni e sperimentazioni, poi trasferite a livello nazionale». Tra gli altri, fa sapere Giacomelli, ha dato la sua disponibilità il nuovo assessore regionale alla Sanità, Stefania Saccardi, che nei primi mesi del suo operato ha avviato una significativa riforma organizzativa regionale, fra cui l’accorpamento in tre sole Asl con finalità di uniformare i servizi: «In tale ambito intendiamo delineare il nostro ruolo professionale, e il futuro delle farmacie». «Il modello toscano», spiega Marco Nocentini Mungai, presidente di Federfarma Firenze e Federfarma Toscana, «che verrà presentato dall’assessore regionale e che ha previsto l’accorpamento in tre grandi Asl, rappresenta un notevole passo avanti anche per le farmacie, perché uniforma le procedure e i comportamenti». Anche nel contesto di FarmacistaPiù, Federfarma Firenze chiederà un maggiore coinvolgimento della farmacia all’interno del Ssr per quanto riguarda sia l’assistenza farmaceutica sia quella integrativa: «Parleremo anche di farmacia dei servizi e di servizi amministrativi che possono essere ampliati e che oggi sono a macchia di leopardo». Importante poi, per Nocentini, una regolamentazione/diminu-
zione della distribuzione diretta dei farmaci da parte delle Asl.
Convegno Enpaf sulla previdenza
Al centro dei dibattiti anche il tema della previdenza, con un convegno sugli scenari attuali e futuri. «Dopo un excursus sui provvedimenti che, a partire dal 2012 hanno interessato tra le altre, anche la professione del farmacista», spiega Paolo Savigni, vice presidente dell’Enpaf, «si analizzerà lo stato dell’arte della situazione previdenziale per la categoria». A seguito della Riforma Fornero (art. 24, comma 24 del decreto Salva Italia), spiega Savigni, «è stata introdotta la necessità per le Casse di previdenza di dimostrare la loro sostenibilità nel cinquantennio futuro, previa l’adozione di misure dirette ad assicurare l’equilibrio del saldo previdenziale, ovvero il rapporto tra le entrate contributive e le spese per prestazione. Questo andava dimostrato per salvaguardare il sistema previdenziale in corso, quello cosiddetto “a prestazione definita”. L’alternativa, se non fosse stata dimostrata la sostenibilità, sarebbe stato il passaggio obbligato a un sistema di tipo contributivo (legato cioè a una percentuale rispetto al reddito prodotto). Il Consiglio di amministrazione è riuscito a dimostrare la sostenibilità e quindi, per il sistema vigente, le pensioni vengono calcolate in base a contributi soggettivi, versati durante tutta la vita lavorativa. Una sorta di “salvadanaio personale a lungo termine”». I diversi scenari di riforma previdenziale verranno presentati e approfonditi in occasione di FarmacistaPiù. «Un’occasione importante», precisa Savigni, «di incontro e dibattito per trovare, con tutti gli attori del sistema, le 12 | marzo 2016 |
risposte e le soluzioni che l’evoluzione del ruolo del farmacista e, in generale, dell’intero sistema salute, impone».
Fenagifar: il punto sulla veterinaria
Infine, la Federazione nazionale giovani farmacisti organizza un convegno sulla veterinaria per gli animali da compagnia dal titolo: “Farmaci veterinari: dalla clinica alla galenica, nuove opportunità di cura per gli animali da compagnia e nuove prospettive professionali”. «Siamo sicuri», spiega il presidente, Pia Policicchio, «sarà la cornice ideale per allestire un momento prettamente formativo. La farmacia veterinaria, segmento particolare e altamente specializzato, offre l’opportunità di confrontarsi in un contesto poco esplorato. La Federazione ha ritenuto importante approfittare di questa occasione di incontro per colmare quelle lacune che ancora oggi i giovani trovano su questo argomento». Il convegno si pone l’obiettivo di fornire ai farmacisti la possibilità di conoscere e sviluppare un settore in espansione, tramite conoscenze atte a migliorare la collaborazione con le cliniche veterinarie e l’assistenza primaria agli animali da compagnia. «Le formulazioni veterinarie di origine industriale», continua Policicchio, «hanno subito una grande trasformazione, da prodotti per episodi acuti a prodotti per patologie croniche o per migliorare, come negli umani, la qualità di vita. Le formulazioni definite come palatable e flavour contribuiscono poi ad aumentare la compliance dell’animale rispetto alle formulazioni tradizionali. Questa trasformazione è partita dai farmaci storici del comparto veterinario per approdare poi a quelli nuovi e addirittura personalizzati».
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La farmacia oncologica
T
ra i convegni a più alto contenuto scientifico della terza edizione di FarmacistaPiù c’è quello incetrato sulla farmacia oncologica. Ne parliamo con uno dei relatori, Claudio Verusio, direttore di Oncologia medica presso l’Azienda socio sanitaria territoriale (Asst) della Valle Olona. Dottore, ci spiega l’importanza dell’incontro che si terrà a Firenze? Ormai la specializzazione in Oncologia è sempre più complessa e autonoma nei confronti delle altre branche della medicina. In questi ultimi anni la ricerca oncologica, soprattutto grazie alle più sofisticate metodiche della
biologia molecolare, sta producendo un’enorme quantità di informazioni sui meccanismi intra ed extracellulari responsabili della cancerogenesi e con queste la possibilità di nuovi farmaci spesso con meccanismi di azione estremamente differenti, quasi sempre farmaci di origine biologica e con azione biologica. Questo vuol dire effetti terapeutici ma anche effetti tossici collaterali molto variegati, a volte imprevedibili. A mio parere ciò impone una figura di farmacista dedicato a questo campo sempre più vasto e sempre più differenziato dall’ambito dei farmaci tradizionali. Un farmacista che impari questi nuovi meccanismi di azione, che sia anche di aiuto agli oncologi nella corretta ge14 | marzo 2016 |
stione di questi medicinali e nel conoscere e gestire effetti collaterali spesso imprevedibili. Questo convegno può essere molto utile nel porre in evidenza la necessità di creare la figura del farmacista territoriale specializzato nelle terapie oncologiche. Per un approccio multidisciplinare, quali figure professionali devono eserre coinvolte e con quali specializzazioni? Ormai è cosa nota che una corretta gestione del paziente oncologico richiede la presenza di figure specializzate e di un approccio multidisciplinare. Nelle strutture ospedaliere di alta qualità si sta sempre più progettando l’organiz-
FARMACISTAPIÙ
Un convegno per valorizzare la figura del farmacista territoriale anche in questo ambito
zazione delle Disease unit, strutture funzionali dove specialisti dedicati a quella particolare patologia oncologica hanno modo di incontrarsi e discutere per la scelta del miglior percorso diagnostico-terapeutico per quel paziente. A oggi abbiamo esempi consolidati come le Breast unit, le Lung unit, le Prostate cancer unit che sono già presenti in alcuni ospedali italianai. In queste unità funzionali hanno la possibilità di incontrarsi chirurghi, oncologi medici, radioterapisti, radiologi diagnosti, anatomopatologi, terapisti del dolore, psico oncologi, riabilitatori, assistenti sociali. Lo scopo di queste Disease unit non è solo quello di curare al meglio la malattia,
ma anche di una presa in carico globale del paziente ammalato di tumore, presa in carico che non finisce in ospedale, ma che segue il paziente in tutto il decorso della malattia, creando rapporti e continuità con la sanità territoriale. Nell’ambito di queste Disease unit sarebbe molto importante la presenza di un farmacista specializzato in farmaci oncologici, che collab ori nella gestione di questi farmaci. Questi farmaci sono spesso molto costosi e dunque si impone una gestione che eviti sprechi e inappropriatezze. E su tale obiettivo la presenza di un farmacista che abbia la profonda conoscenza di queste terapie può essere essenziale per la corretta gestione degli stessi. Quali sono gli obiettivi che si propone questa iniziativa nei confronti sia dei professionisti coinvolti sia dei pazienti oncologici? Come dicevo, spesso i nuovi farmaci oncologici hanno meccanismi di azione diversi tra di loro e spesso anche tossicità imprevedibili, perché su base biologica. Inoltre molti di questi farmaci vengono somministrati per via orale e quindi la terapia verrà eseguita a domicilio, dopo la visita con l’oncologo che rivedrà il paziente una volta al mese oppure ogni due mesi. Questo può rendere difficile valutare 15 | marzo 2016 |
la compliance del paziente alla terapia e spesso la rilevazione di effetti collaterali imprevisti. Altre volte, per terapie orali di facile gestione, il paziente deve sottoporsi a un viaggio e a un lungo iter ospedaliero per ritirare semplicemente la scatola del farmaco. L’iniziativa di questo convegno - porre sul tappeto la proposta di creare la figura di un farmacista territoriale specializzato in oncologia - potrebbe aiutare a risolvere molti dei problemi che ho posto. Quanto ritiene che il passaggio dal farmacista ospedaliero al farmacista territoriale possa essere una leva di supporto al paziente oncologico? La presenza di un farmacista territoriale specializzato in farmaci oncologici credo possa rappresentare un punto di riferimento sul territorio per gli oncologi ospedalieri e per il farmacista ospedaliero; un punto di riferimento per il paziente per una corretta compliance della cura; un grande aiuto per la rilevazione di tossicità spesso non attese e per l’eventuale ricerca di controllo delle stesse. In più la possibilità di una più efficiente e appropriata gestione di farmaci costosi, riducendo la necessità di un accesso spesso superfluo presso le strutture ospedaliere, con risparmio di tempo, denaro e disagi per i pazienti.
FARMACISTAPIÙ
di GIANLUCA FILPO, Farmacia Caterini Filpo
Amerigo
A
merigo è stato il mio primo cliente. Amerigo amava portare cardigan di colore sobrio, i capelli tirati all’indietro con la brillantina- tassativamente- “Linetti” e le scarpe sempre lucide. I suoi occhi colore del ghiaccio, inizialmente incutevano una certa soggezione. Il suo viso era solcato da rughe che raccontavano di chi ha visto la guerra e tutte le privazioni che essa comporta. Raccontavano però anche di anni di duro lavoro da muratore, di chi saliva su improbabili impalcature. E proprio da una di queste tanti anni fa, volò giù mentre ristrutturava la chiesa del Santo patrono della città. Lui, comunista e ateo convinto, sosteneva che aveva sentito le mani del Santo che lo accompagnavano lungo la caduta, salvandogli la vita. Fu proprio con questo racconto che iniziarono le nostre lunghe chiacchierate nei miei turni serali: soprattutto d’inverno, quando le stra-
Una delle storie che è arrivata su www.storiedifarmacisti.it
de erano vuote per la pioggia e il freddo tagliente. Amerigo si sedeva sempre allo stesso posto, su una panchetta alla destra del banco e lì snocciolava i suoi racconti, i timori per il futuro dei suoi figli e dei suoi nipoti. E io, dal basso dei miei venticinque anni lo ascoltavo, cercavo di apprendere ciò che più potevo da quell’uomo dallo sguardo di ghiaccio, ma dal cuore grande così. Una sera, avendo acquistato una macchina fotografica, gli feci una foto proprio su quella panchetta: con insistenza mi chiedeva di averne una copia...dopo anni capii perché. Attraverso la vetrina della farmacia osservavamo le stagioni che scivolavano via: gli alberi si spogliavano e si ricoprivano di foglie, i bambini che un tempo entravano accompagnati per mano dalle mamme, ritornavano anni dopo abbracciati alle prime fidanzatine e io, da giovinetto scapestrato, ero diventato prima marito e poi papà. Dopo tutti questi anni, 16 | marzo 2016 |
però, da un giorno all’altro Amerigo iniziò a parlare sempre meno e a disertare qualcuno dei nostri appuntamenti serali. Un giorno chiesi alla moglie di questo comportamento inusuale per una persona abitudinaria come lui: Amerigo non stava tanto bene; doveva iniziare a fare un lungo trattamento debilitante e fare tre punture a settimana. Decisi allora che i nostri appuntamenti avrebbero semplicemente cambiato sede. E così la sera, dopo aver chiuso la farmacia, anziché tornare subito a casa da moglie e figlio, andavo da Amerigo. - «Prima il dovere e poi il piacere», rispondevo, quando mi invitava a mangiare i dolcetti preparati dalla moglie e ad assaggiare il rosolio che sottolineava orgogliosamente di aver fatto con le proprie mani. La puntura gli provocava dolore, ma lui sorrideva e ogni volta commentava: «Non ho sentito niente». I suoi occhi, però, le sue rughe e quelle braccia livide rac-
FARMACISTAPIÙ
Sul sito www.storiedifarmacisti.it stiamo raccogliendo racconti che arrivano da ogni parte d’Italia e che dimostrano la capacità narrativa dei colleghi
contavano altro: raccontavano di una persona che affrontava, dopo tanti anni ancora dolore; magari un dolore diverso da quello che provoca uno stomaco vuoto o da mani algide immerse nell’acqua fredda nelle giornate di duro lavoro. E così continuavamo a guardare le stagioni che scivolavano via, ma questa volta dalla finestra del suo salottino, sobrio, pulito, proprio come lui. Continuammo a raccontare le nostre vite: questa volta i timori per il futuro dei figli erano i miei. Lui semplicemente ascoltava. Poi una sera, dopo l’ennesima e dolorosa puntura, mi offrì il solito rosolio, facendomi la solita domanda: «Allora...è buono?», e dopo la mia solita risposta, «Amerì...è ottimo», mi guardò con un sorriso diverso, più amaro, e mi disse: «Dopo tanti anni me lo puoi dire... onestamente...è buono il rosolio?» Ed io, convinto che quello fosse un modo per congedarsi definitivamente da me gli risposi: «Amerì, era meglio se in questi anni avessi preparato un limoncello». E infatti quel giorno arrivò: era una serata fredda e piovosa, come le tante passate insieme. Amerigo se ne andò con la sobrietà che lo ha sempre contraddistinto. Ogni domenica vado a portargli un bicchiere di rosolio, mi siedo e parlo con lui, guardandolo attraverso quella foto che gli feci anni prima e che lui lasciò scritto di volere sulla sua ultima dimora terrena.
di ELENA PENAZZI
Contest Farmacia Etica: Farmacia Narrativa Per il terzo anno consecutivo si rinnova l’appuntamento con il Contest farmacia etica, che da quest’anno sarà intitolato, oltre che a Marco Belli, anche a un altro farmacista scomparso prematuramente nel 2015, Marco Masini. L’anima del Contest invece non cambia: da quando è nato, infatti, l’intento è sempre stato quello di far emergere l’etica professionale come vera anima del farmacista. Nella prima edizione abbiamo premiato gli eventi realizzati dalle farmacie per aiutare o per raccogliere fondi e sostenere cause; il successo del Contest è cresciuto nel 2015, anno di Expo, con il progetto Ricettario della Salute, che ha portato alla realizzazione di un libro. Per il 2016 abbiamo messo in campo un progetto che, appena presentato, ha già suscitato forte interesse e partecipazione da parte dei farmacisti. Il Contest Farmacia Etica si rinnova ancora e quest’anno si esprime attraverso un nuovo concetto, quello della farmacia narrativa, che prende spunto da un altro progetto, già in piedi da alcuni anni a livello nazionale, che si chiama medicina narrativa. In pratica
17 | marzo 2016 |
abbiamo preso come punto focale la narrazione come strumento per descrivere i farmacisti e le loro azioni straordinarie nel loro lavoro ordinario. Il farmacista non fa altro che raccontare eventi, storie, aneddoti importanti, a volte divertenti, a volte tristi, comunque storie di farmacia che faranno riflettere il lettore, sulla figura centrale di questo professionista della salute. Sul sito www.storiedifarmacisti.it stiamo raccogliendo racconti che arrivano da ogni parte d’Italia e dei generi più disparati, che dimostrano la capacità narrativa dei colleghi. Con tutte le storie pervenute, oltre a premiarne le più significative durante FarmacistaPiù a Firenze, produrremo un libro e anche per questo volume devolveremo parte dei proventi in beneficenza. In giuria, oltre me che sono l’ideatrice del progetto, anche Renzo Belli papà di Marco, a cui è intitolato il Contest fin dall’inizio, il presidente della Fofi Andrea Mandelli, il presidente di Federfarma Roma Vittorio Contarina, Ludovico Baldessin per Edra e Stefania Polvani, una delle responsabili del progetto di medicina narrativa.
FARMANEWS
18 | marzo 2016 |
FARMACISTAPIÙ
di GIUSEPPE TANDOI
Storie di tutti i giorni A colloquio con Stefania Polvani, giurata del Contest Farmacia Etica
A
nche i farmacisti hanno un’anima, eccome, basta saperla cogliere, farla venire allo scoperto. È quello che si propone di fare la terza edizione di “Curare l’Italia. Storie di straordinaria quotidianità di farmacisti Contest Farmacia Etica”, dedicato alla memoria di Marco Belli e Marco Masini. Ne parliamo con Stefania Polvani - sociologa, direttore Educazione alla salute, Azienda Usl Centro Toscana - che fa parte della giuria del premio. Dottoressa, qual è l’obiettivo fondamentale del Contest Farmacia Etica? Il Contest vuole far emergere il ruolo sociale ed etico
che pervade l’anima del farmacista, che, a mio parere, è un potenziale, potentissimo, promotore di salute. Si entra in farmacia per acquistare un farmaco ma anche per molto di più. Si chiede consiglio, ci si confronta, si racconta e si viene ascoltati, si ricevono risposte verbali e pratiche, si trovano soluzioni di natura olistica. Penso che il Contest possa svelare le abilità di comunicazione e di relazione che caratterizzano la figura del farmacista e che sono così importanti per il benessere dei cittadini. Lei ha coordinato più progetti di medicina narrativa, un ambito grazie al quale i
pazienti e i curanti trovano nella narrazione i valori positivi della relazione di cura. Crede che anche il farmacista possa esprimere, attraverso le parole, il proprio valore sociale? Raccontare noi stessi agli altri, raccontare accadimenti del quotidiano ed esperienze personali e peculiari ha un valore significativo per tutti e in particolare per coloro che sono impegnati nelle relazioni di cura. Il farmacista è una risorsa per il singolo cittadino e per la comunità, possiede specifiche skill tecniche e dedica tempo professionale alle singole persone. Sono certa che le parole e le storie dei farma-
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cisti porteranno valore aggiunto al ruolo sociale che già è loro riconosciuto. Quali sono i fattori che incideranno sulla scelta dei tre vincitori? Credo che scegliere sarà un lavoro durissimo perché, per la mia esperienza, nelle storie personali scritte e donate non si riesce a distinguere storie più belle e più brutte, o storie più importanti e meno importanti. È ciò che dimostrano anche le bellissime storie che ci sono pervenute fino a oggi. Cercheremo tra le storie di farmacisti non le storie straordinarie ma quelle di straordinaria quotidianità.
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FARMACISTAPIÙ
Il Ricettario della Salute
Le ricette dei colleghi che hanno partecipato al Contest Farmacia Etica del 2015
di ELENA PENAZZI
A
Farmacista Più si parlerà anche di cucina, con la presentazione del Ricettario del la Salute. Il titolo gioca con la parola “ricetta”: il farmacista che
tutti i giorni maneggia le ricette di medicinali, questa volta viene messo alla prova in cucina, dove realizza piatti adatti a un’alimentazione sana ed equilibrata. Le ricette di questo volume sono
I diritti d’autore del libro saranno devoluti alla Fondazione Francesca Rava, per i progetti di sostegno alla nutrizione dei bambini del mondo
state raccolte per la partecipazione al Contest Farmacia Etica Marco Belli del 2015, in collaborazione con Unico e Solgar. I colleghi di tutt’Italia sono stati invitati infatti a proporre preparazioni culinarie destinate a diverse categorie di persone: chi soffre di ipercolesterolemia, chi è molto stanco e stressato, le donne in gravidanza. Anche nella grafica viene ripresa l’idea della tradizionale ricetta rossa, con tanto di prescrittore, in questo caso il farmacista che ha proposto il piatto. A ogni ricetta, che riporta in calce il nome del farmacista che l’ha creata, viene abbinato un utile consiglio nutrizionale, proposto dall’immunologo e allergologo Attilio Speciani che attraverso la conoscenza degli alimenti e della fisiologia umana, illumina il lettore sul percorso più adatto per mantenersi sani e in forma attraverso il cibo. In pratica con Il Ricettario il farmacista si pone come figura di riferimento dopo il medico, per la pre-
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venzione e per l’attenzione alla salute anche attraverso consigli nutrizionali corretti. I lettori potranno trarre beneficio dagli spunti di questo Ricettario, che nelle sue pagine contiene piccoli e grandi consigli per utilizzare al meglio gli alimenti e mangiare non solo cibo sano, ma anche molto gustoso. Le ricette dei farmacisti, quasi ottanta, sono state elaborate e fotografate da Marina Necchi Speciani, che ha riprodotto tutte le preparazioni aggiungendo sempre un tocco delle sue conoscenze in materia di cucina salutare. I diritti d’autore del libro, per volere degli autori stessi e nello spirito del Contest, saranno devoluti alla Fondazione Francesca Rava per i progetti di sostegno alla nutrizione dei bambini nel mondo.
MERCATO
Le dinamiche di VIKI NELLAS, New Line Ricerche di Mercato
del parafarmaco
I
n questo secondo approfondimento sui risultati realizzati nel 2015 nel mercato della farmacia andremo ad analizzare in dettaglio le dinamiche del parafarmaco. Il focus è di particolare interesse sia perché le vendite di questi prodotti contribuiscono per il 30 per cento al fatturato complessivo della farmacia media italiana, sia perché questo è l’ambito associato alle maggiori possibilità di crescita, visti i trend positivi che si sono registrati negli ultimi anni. Nell’anno appena concluso la crescita è stata ancora maggiore rispetto a quella realizzata nel 2014 e il parafarmaco nel suo complesso, con un trend del +3,5 per cento a valori e del + 2,7 per cento a volumi, ha garantito alla farmacia un’entrata media di 485.000 euro. Dall’analisi dei singoli comparti che costituiscono il totale parafarmaco (considerato, ora, al netto dei prodotti sanitari in convenzione) emerge che, fatto salvo il caso dei mercati degli alimenti dietetici e dei prodotti omeopatici, anche i risultati dei singoli mercati sono stati tendenzialmente positivi, con trend particolarmente interessanti per gli integratori e per la fitoterapia, mercato che continua a crescere di anno in anno.
Gli integratori
Il primo comparto per importanza a fatturato è quello degli integratori che nel 2015 sono cresciuti dell’8,2 per cen-
to a fatturato e dell’8 per cento a pezzi, rappresentando da soli il 31,9 per cento del parafarmaco nel suo complesso e costituendo il segmento che ha ottenuto nei dodici mesi i migliori trend di crescita. Gli integratori hanno garantito alla farmacia un fatturato di poco inferiore ai 136.000 euro medi annui, valore superiore di circa 7.700 euro rispetto a quanto realizzato nel 2014. Il mercato degli integratori vede la presenza di molte aziende, di cui però le prime dieci detengono il 25 per cento
del fatturato totale. Il ranking dei primi dieci attori mostra immediatamente le potenzialità presenti in questo mercato, vista la quasi totalità di trend in crescita.
Gli alimenti e i dietetici
Restando sempre nel mondo degli alimenti, analizziamo ora il mercato degli alimenti e dietetici che nel 2015 ha registrato complessivamente un lieve calo sia a fatturato (-3,3 per cento) sia a pezzi (-4,2 per cento). All’interno di tabella
Giro d’affari della farmacia media italiana 2015 Fatturato (euro)
Δ% valore
quota %
Δ% pezzi
1.603.000
+1,5%
100,0%
+1,0%
ETICO
974.900
+0,2%
60,8%
+0,4%
COMMERCIALE
627.400
+3,6%
39,1%
+2,2%
PARAFARMACO
485.240
+3,5%
30,3%
+2,7%
GLOBALE
Giro d’affari parafarmaco 2015
tabella
Fatturato (euro)
Δ% valore
quota %
Δ% pezzi
PARAFARMACO
425.290
+4,7%
100,0%
+2,6%
INTEGRATORI
135.810
+8,2%
31,9%
+8,0%
SANITARI (esclusi prodotti in convenzione)
84.720
+6,1%
19,9%
+2,6%
DERMOCOSMESI
75.250
+2,9%
17,7%
+4,2%
IGIENE
51.460
+1,9%
12,1%
+1,6%
ALIMENTI E DIETETICI
26.020
-3,3%
6,1%
-4,2%
VETERINARIA
18.770
+4,8%
4,4%
+3,8%
FITOTERAPIA
17.370
+7,8%
4,1%
+6,0%
OMEOPATIA
15.890
-1,0%
3,7%
-3,0%
Fonte: Campione New Line, dati medi per farmacia, gennaio-dicembre 2015
22 | marzo 2016 |
1
2
MERCATO
Analizziamo l’ambito associato alle maggiori possibilità di crescita
questo mercato si osserva poi una leggera crescita a valori per gli alimenti speciali (+1,3 per cento), che hanno ottenuto performance positive soprattutto negli ultimi mesi del 2015, e un leggero calo a volumi (-1 per cento). Interessante guardare il ranking delle aziende in cui le due capofila (Dr. Schar e Dieterba) hanno registrato trend in calo nell’anno a fronte invece dell’ottima crescita di Nestlè che è passata dalla quinta alla terza posizione nel mercato. Infine, sempre in calo come accaduto anche nei due anni passati, i dietetici (-5,6 per cento a valori e -5,8 per cento a volumi) e gli alimenti per bambino (-9,6 per cento a fatturato e -7,3 per cento a pezzi).
I sanitari
I sanitari (che qui vengono considerati al netto dei prodotti in convenzione) sono il secondo comparto del parafarmaco per importanza, con una quota del 19,9 per cento in termini di fatturato medio annuo, e hanno realizzato buone performance nel 2015, crescendo del 6,1 per cento a valore e del 2,6 per cento a volumi. Anche nel 2015 tra i sanitari, il segmento più rilevante per dimensioni (29.390 euro medi annui per farmacia) è quello dei presidi per la protezione degli apparati che realizza ottimi risultati, anche migliori di quelli del 2014, crescendo del 12,3 per cento a valori e
Graduatoria aziende integratori 2015
tabella
Fatturato (euro)
Δ% valore
quota %
Δ% pezzi
135.810
+8,2%
100,0%
+8,0%
PFIZER
6.570
+15,2%
4,8%
+8,9%
MEDA PHARMA
4.460
-4,9%
3,3%
-5,0%
INTEGRATORI TOTALI
SOFAR
3.770
-0,5%
2,8%
-1,4%
MONTEFARMACO
3.060
+4,4%
2,2%
+2,9%
NAMED
2.860
+4,4%
2,1%
+10,3%
UNIFARCO
2.670
+20,1%
2,0%
+18,9%
POOL PHARMA
2.500
+15,5%
1,8%
+19,1%
SHEDIR PHARMA
2.350
+13,4%
1,7%
+14,0%
LABOREST IT
2.240
+8,1%
1,6%
+5,7%
BIOFUTURA PHARMA
2.230
+5,4%
1,6%
+3,5%
Alimenti dietetici
tabella
Fatturato (euro)
Δ% valore
quota %
Δ% pezzi
ALIMENTI E DIETETICI
26.020
-3,3%
100,0%
-4,2%
ALIMENTI SPECIALI
14.010
+1,3%
53,8%
-1,0%
ALIMENTI BAMBINO
7.490
-9,6%
28,8%
-7,3%
DIETETICI
2.920
-5,6%
11,2%
-5,8%
ALTRO (fini speciali, edulcoranti, caramelle, acque)
1.600
-5,1%
6,1%
-5,9%
Fonte: Campione New Line, dati medi per farmacia, gennaio-dicembre 2015
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3
4
MERCATO
del 10,2 per cento a volumi. Tra le principali referenze segni particolarmente positivi per Hyalosilver spray 125ml di Fidia Farmaceutici (+10,5 per cento), Enterosgel sospensione orale di Guna (+56,5 per cento a fatturato) e Amuchina gel igiene mani 80ml di Angelini (+13 per cento a fatturato). Tra i restanti segmenti dei sanitari si osservano molti segni positivi: la medicazione cresce del 3,5 per cento, gli elettromedicali del 3,4 per cento, l’ortotabella
5
I dermocosmetici
Proseguiamo analizzando il mondo dei prodotti dermocosmetici, che ricoprono un ruolo strategico all’interno dell’offerta della farmacia, come dimostra l’andamento del comparto che da due
Sanitari 2015 Fatturato (euro)
Δ% valore
quota %
Δ% pezzi
SANITARI (esclusi prodotti in convenzione)
84.720
+6,1%
+100,0%
+2,6%
PRESIDI PER LA PROTEZIONE DEGLI APPARATI
29.390
+12,3%
34,7%
+10,2%
MEDICAZIONE
16.290
+3,5%
19,2%
+0,6%
ELETTROMEDICALI
8.680
+3,4%
10,2%
+5,2%
ORTOPEDIA
5.030
+4,5%
5,9%
+3,5%
PUERICULTURA
3.670
-8,0%
4,3%
-10,9%
DIAGNOSTICI
3.940
-3,7%
4,7%
-2,6%
CONTRACCEZIONE
3.670
-4,9%
4,3%
-5,0%
ABBIGLIAMENTO
2.670
+3,7%
3,2%
+8,3%
ODONTOIATRICI
1.000
-5,2%
1,2%
-4,2%
ALTRO (ottica,casa e ambiente,accessori)
10.380
+13,8%
12,3%
+7,7%
tabella
6
pedia del 4,5 per cento. Segni positivi anche per l’abbigliamento (+3,7 per cento a fatturato) e trend in calo, invece, per puericultura, diagnostici, contraccezione e odontoiatrici.
Dermocosmesi 2015 Fatturato (euro)
Δ% valore
quota %
Δ% pezzi
DERMOCOSMESI
75.260
+2,9%
+100,0%
+4,2%
TRATTAMENTI VISO
25.130
+2,8%
33,4%
-0,1%
TRATTAMENTI CORPO
13.200
-0,9%
17,5%
+3,7%
CAPELLI
11.520
+2,7%
15,3%
+3,9%
SOLARI
8.190
+6,1%
10,9%
+7,2%
TRUCCO
6.640
+4,5%
8,8%
+4,2%
PULIZIA VISO
3.930
+3,9%
5,2%
+6,4%
370
-0,9%
0,5%
-2,3%
6.280
+5,7%
8,3%
+8,1%
UOMO ALTRO (mani, piedi, labbra)
Fonte: Campione New Line, dati medi per farmacia, gennaio-dicembre 2015 24 | marzo 2016 |
anni a questa parte sta riconfermando il tasso di crescita. I prodotti dermocosmetici, che nel loro complesso hanno portato alla farmacia un fatturato medio annuo di 75.260 euro, sono cresciuti nel 2015 del 2,9 per cento a fatturato e del 4,2 per cento a pezzi, testimoniando come un’offerta ben studiata possa essere attrattiva, anche rispetto agli altri canali. Un aspetto certamente rilevante nei risultati del 2015 è la presenza di segni positivi in molti segmenti, con la sola eccezione dei trattamenti per il corpo e dei prodotti per uomo che rimangono di fatto stabili rispetto allo scorso anno. Il segmento più importante della dermocosmesi in termini di dimensioni, con una quota del 33,4 per cento, è quello dei trattamenti per il viso, cresciuto nel 2015 del 2,8 per cento a fatturato e rimasto stabile a pezzi (-0,1 per cento). In cima alla classifica delle referenze più vendute troviamo diversi prodotti con performance positive molto significative sia a valori che a volumi: Lifactive supreme PNM p50ml, di Vichy, Intensivo gel ialuronico 40% e LFP crema idratante all’acido ialuronico di Unifarco, Lifactive supreme PS P50ml di Vichy, Liftissime crema G&N di Alès Groupe. I segmenti che registrano i migliori trend nell’anno sono i solari e i prodotti per il trucco. I solari, che rappresentano il 10,9 per cento del fatturato complessivo della dermocosmetica, sono cresciuti nel 2015 del 6,1 per cento a valori e del 7,2 per cento a volumi. Le performance dell’anno sono state certamente influenzate dal confronto con un 2014 dai risultati non brillanti, a causa soprattutto di un’estate fredda e piovosa, ma il fatto che durante quasi tutto il 2015 (e non solo nel periodo
MERCATO
tabella
7
Graduatoria prodotti trattamento viso 2015 Azienda
TRATAMENTI VISO TOTALE
Fatturato (euro)
Δ% valore
quota %
Δ% pezzi
25.200
+2,8%
100,0%
-0,1%
LIFTACTIV SUPREME PNM P50ML
VICHY
230
+20,8%
0,9%
+10,5%
LFP GEL A,IALURONICO 40% 50ML
UNIFARCO
220
+4,8%
0,9%
+5,8%
LFP CREMA IDRAT FT A IALUR
UNIFARCO
210
+25,6%
0,8%
+20,0%
LIFTACTIV SUPREME PS P50ML
VICHY
150
+14,4%
0,6%
+7,0%
LIFTISSIME CREMA G&N 50ML
ALES GROUPE
140
+138,8%
0,6%
+149,1%
LIERAC PREMIUM CR A/RUG
ALES GROUPE
140
-2,3%
0,6%
+1,4%
LFP CREMA IDRAT FT TLEG A,IALU
UNIFARCO
130
+7,6%
0,5%
+2,9%
JUVEDERM ULTRA3 SIR INTRAD 1ML
ALLERGAN
130
+85,1%
0,5%
+110,3%
LFP CREMA LIFTING COLLAG 50ML
UNIFARCO
130
-0,0%
0,5%
-1,0%
LICHTENA CR P SENS/IRR 50ML
GIULIANI
130
-35,4%
0,5%
-35,0%
NEOVADIOL MAGISTRAL 50ML
VICHY
130
-1,5%
0,5%
+2,4%
TOLERANCE EXTREME CR C STERILE
AVENE
110
+2,3%
0,4%
+3,1%
LIERAC ARKESKIN+ CR RICHE 50ML
ALES GROUPE
110
-2,0%
0,4%
-1,3%
CICALFATE CREMA RISTRUT 40ML
AVENE
110
-1,3%
0,4%
-1,2%
IDEALIA CR P NORM/MISTA 50ML
VICHY
100
-2,9%
0,4%
+4,2%
Fonte: Campione New Line, dati medi per farmacia, gennaio-dicembre 2015
estivo) si siano osservati trend positivi segnala le buone potenzialità che la farmacia ha in questo ambito. Anche il segmento del trucco si rivela molto interessante soprattutto perché i risultati positivi ottenuti nel 2015 (+4,5 per cento a fatturato e +4,2 per cento a pezzi) hanno come riferimento le ottime performance del 2014 (+14,1 per cento a fatturato e +27,2 per cento a pezzi rispetto al 2013). L’importanza dei prodotti per il trucco in farmacia continua quindi ad aumentare sia grazie all’ottima crescita di molti dei principali prodotti del mercato (con segni positivi spesso a doppia cifra) sia grazie alla presenza di novità di mercato che rendono l’offerta della farmacia sicuramente interessante, soprattutto per una consumatrice attenta alla qualità dei prodotti per il make up. Tra i restanti segmenti della dermocosmetica troviamo i prodotti per la puli-
zia del viso, con performance positive del +3,9 per cento a fatturato e del +6,4 per cento a pezzi, i trattamenti per il corpo, stabili a fatturato (-0,9 per cento) ma in crescita del 3,7 per cento a pezzi, i prodotti per i capelli, che registrano un +2,7 per cento a valori e un +3,9 per cento a volumi e infine i prodotti per l’uomo, la cui perdita in farmacia è rallentata rispetto a quanto registrato negli anni passati e si è assestata su un -0,9 per cento a fatturato, che ne rivela quindi una sostanziale stabilità, e un contenuto -2,3 per cento a pezzi.
L’igiene
Proseguendo l’analisi dei comparti che costituiscono il mondo del parafarmaco, troviamo ora l’igiene, che rappresenta il 10,6 per cento del mercato nel suo complesso e che nel 2015 ha mostrato una sostanziale stabilità sia a valori (+1,9 25 | marzo 2016 |
L’importanza dei prodotti per il trucco in farmacia continua ad aumentare anche grazie a novità di mercato che rendono l’offerta sicuramente interessante per cento) che a volumi (+1,6 per cento). Al suo interno i migliori risultati si registrano per i prodotti per l’igiene del corpo (+4,3 per cento a fatturato e +6,4 per cento a pezzi), mercato abbastanza frammentato in termini di aziende, con le prime dieci che ne rappresentano circa la metà, e dai prodotti come insettorepellenti e depilazione, che quest’anno sono cresciuti ben del 13,3 per cento a valori e del 12,1 per
MERCATO
Igiene 2015
tabella
8
Fatturato (euro)
Δ% valore
quota %
Δ% pezzi
IGIENE TOTALE
51.500
+1,9%
100,0%
+1,6%
IGIENE ORALE
18.440
+1,1%
35,8%
+0,6%
IGIENE INTIMA
7.940
-2,1%
15,4%
-2,3%
IGIENE CORPO
9.070
+4,3%
17,6%
+6,4%
IGIENE BAMBINO
7.800
-5,1%
15,1%
-0,7%
IGIENE ALTRO
8.250
+13,3%
16,0%
+12,1%
Fonte: Campione New Line, dati medi per farmacia, gennaio-dicembre 2015
cento a volumi, emergendo soprattutto nel periodo estivo tra i migliori segmenti del mercato igiene. Gli altri mercati si sono mostrati nell’anno tendenzialmente stabili (come l’igiene orale) o in lieve calo (come l’igiene intima e l’igiene bambino, in perdita a valori ma tendenzialmente stabile a volumi).
La fitoterapia
Anche nel 2015 il mercato che ha ottenuto i migliori trend di crescita è stato
Graduatoria prodotti fitoterapia 2015
tabella
9
quello della fitoterapia che ormai da diversi anni registra sempre tassi di crescita interessanti, giustificati dal crescente interesse mostrato dai consumatori per i prodotti naturali come strumento di cura e prevenzione, ambiti nei quali ovviamente la farmacia gioca un ruolo di primo piano. I prodotti fitoterapici hanno garantito alla farmacia un introito medio annuo di circa 17.400 euro ed hanno realizzato performance del +7,8 per cento a fatturato e
del +6 per cento a pezzi. Il mercato della fitoterapia, qui definito includendo tutti i prodotti a base di principi fitoterapici, indipendentemente dalla registrazione (sia dispositivi sia integratori), continua a essere estremamente concentrato, con la prima azienda (Aboca, in crescita del 10,6 per cento a fatturato e dell’8,1 per cento a pezzi) che detiene una quota del 42 per cento e le altre due capofila (Esi, +10 per cento a fatturato e +6,1 per cento a pezzi, e Specchiasol, +4,2 per cento a fatturato e +1,4 per cento a pezzi) che rappresentano un altro 19,8 per cento del fatturato complessivo. Da sottolineare che praticamente tutte le principali aziende hanno registrato trend positivi nel 2015, a riprova della dinamicità di questo mercato. È interessante osservare come il ranking delle referenze più vendute rimanga abbastanza stabile rispetto a
Azienda FITOTERAPIA TOTALE
Fatturato (euro)
Δ% valore
quota %
Δ% pezzi
17.370
+7,8%
100,0%
+6,0%
-23,4%
3,9%
-24,6%
GRINTUSS PEDIATRIC SCIR 210G
ABOCA
680
GRINTUSS ADULTI SCIROPPO 210G
ABOCA
530
-6,0%
3,1%
-8,2%
LIBRAMED FITOMAGRA 138CPR
ABOCA
480
+3,2%
2,8%
+1,8%
EMATONIL PLUS EMULSIONE GEL 50
BAYER
420
+0,0%
2,4%
+0,2%
SOLLIEVO BIO 90TAV
ABOCA
340
-2,2%
2,0%
-4,6%
GRINTUSS PEDIATRIC SCIR 180G
ABOCA
320
>999
1,8%
>999
LE DIECI ERBE 100TAV 40G
ESI
280
-3,0%
1,6%
-3,0%
NEOBIANACID 45CPR MASTICABILI
ABOCA
250
+63,4%
1,4%
+18,9%
MELILAX PEDIATRIC 6MICROCLISMI
ABOCA
240
+38,5%
1,4%
+35,6%
PROPOL2 EMF SPR FT 30ML
ABOCA
240
+8,5%
1,4%
+6,7%
FLORA INTESTINALE 10BUST OROS
APOTECA NATURA
230
+20,8%
1,3%
+18,3%
LYNFASE FITOMAGRA 12FL 15G
ABOCA
180
>999
1,0%
>999
GRINTUSS AD SCIR POLIR 180G
ABOCA
180
>999
1,0%
>999
MELILAX ADULTI 6MICROCLISMI
ABOCA
170
+21,2%
1,0%
+18,8%
THEISS ARNICA GEL FORTE 100ML
NATURWAREN
160
+8,6%
0,9%
+6,6%
Fonte: Campione New Line, dati medi per farmacia, gennaio-dicembre 2015 26 | marzo 2016 |
FARMACIA CLINICA | occhiello
Professione, politiche per la salute e sostenibilitĂ del sistema sanitario
Costruiamo assieme il futuro della professione FIRENZE FORTEZZA DA BASSO 18 | 19 | 20 Marzo 2016
www.farmacistapiu.it Unione Tecnica Italiana Farmacisti
27 | marzo 2016 |
MERCATO
quello del 2014, con Grintuss sciroppo pediatrico e adulti sempre in cima alla classifica (il calo osservato si spiega con la crescita realizzata dagli stessi prodotti proposti però in confezioni differenti, più in basso nel ranking), e Libramed ed Ematonil a seguire. Sono molto differenziati i bisogni a cui i principali prodotti fitoterapici rispondono (cura delle patologie invernali, coadiuvanti nel controllo del peso, referenze per combattere l’acidità di stomaco o per risolvere i problemi intestinali…) ma in ogni ambito i segni di crescita sono molto interessanti.
L’omeopatia
Negli ultimi anni il mercato dei prodotti omeopatici sta invece subendo un rallentamento: dal 2013 a oggi, infatti, i risultati registrati sono decrescenti. Si è passati da un + 5,3 per cento a valori +1 per cento a volumi del 2013 a un +0,5 per cento a valori e -1,9 per cento a volumi del 2014 fino ad arrivare al -1 per cento a valori e -3 per cento a volumi del 2015. Questo mercato, così come quello fitoterapico, si rivela particolarmente concentrato, con le prime due aziende che ne detengono quasi il 60 per cento. In cima al ranking si trova Laboratoires Boiron, che registra un -4,3 per cento a fatturato ed un -5 per cento a pezzi, a seguire Guna, stabile sia a fatturato (+1,6 per cento) che a pezzi, e in terza posizione I.M.O.IST. MED. Omeopatica, che realizza un +4 per cento a valori e un +1,7 per cento a volumi e sale sul podio al posto di CEMON.
La veterinaria
L’ultimo comparto da analizzare è quello della veterinaria, che anche nel 2015 è stato uno dei mercati dai risultati più interessanti, seppur dai trend più contenuti rispetto a quelli del 2014.
10
tabella
Graduatoria aziende omeopatia 2015 Fatturato (euro)
Δ% valore
quota %
Δ% pezzi
OMEOPATIA TOTALE
15.890
-1,0%
100,0%
-3,0%
LABORATOIRES BOIRON
4.860
-4,3%
30,5%
-5,0%
GUNA
4.280
+1,6%
26,9%
+0,0%
I.M.O.IST.MED.OMEOPATICA
1.190
+4,0%
7,5%
+1,7%
CEMON
1.120
-1,3%
7,0%
-3,6%
LOACKER REMEDIA
1.020
-2,7%
6,4%
-3,6%
OTI
590
+1,4%
3,7%
-0,7%
NAMED
500
-5,3%
3,1%
-9,3%
WELEDA
430
-4,4%
2,7%
-4,6%
HERING
300
+14,3%
1,9%
+15,0%
WALA
220
+1,2%
1,3%
+1,5%
Fonte: Campione New Line, dati medi per farmacia, gennaio-dicembre 2015
I prodotti veterinari, che hanno portato nelle casse della farmacia un fatturato medio di 18.800 euro (superiore sia a quello della fitoterapia sia dell’omeopatia), hanno infatti realizzato un +4,8 per cento a valori ed un +3,8 per cento a volumi (contro il +9,2 per cento a valori e +7,5 per cento a volumi dell’anno precedente). Questo comparto, ormai da considerarsi al pari della fitoterapia e dell’omeopatia per importanza a fatturato, va sicuramente tenuto in considerazione, sia per la crescita che ha saputo realizzare in questi anni, sia per le possibilità di offrire servizi anche di altro tipo a chi entra in farmacia guidato inizialmente dalle esigenze dei propri animali domestici.
In conclusione
Il 2015 è stato un anno complessivamente positivo per la farmacia che ha saputo realizzare buoni risultati in diversi ambiti, soprattutto in quelli dell’extrafarmaco. Ciò che emerge, al di là delle congiunture più o meno favorevoli che da un anno all’altro si possono verificare (diffusione o meno delle patologie invernali, condizioni climatiche 28 | marzo 2016 |
che sostengono o meno le vendite dei prodotti tipicamente stagionali…), è il fatto che la farmacia continui a svolgere il suo specifico ruolo sul territorio, offrendo competenze professionali e mettendo sempre al centro della sua offerta l’interesse per la salute e la prevenzione, aspetto che la indirizza verso la scelta di un assortimento di qualità.
Elaborazioni e dati a cura di New Line Ricerche di Mercato I dati riportati nell’articolo si riferiscono alle vendite rilevate su un campione di oltre 5400 farmacie, statisticamente rappresentativo del mercato italiano. I valori nelle tabelle e nei grafici indicano la vendita media ponderata per farmacia. La suddivisione nelle principali categorie del farmaco e del parafarmaco è realizzata a partire dalla Banca Dati Federfarma e perfezionata attraverso uno studio continuo mirato alla costruzione di mercati omogenei per area terapeutica e per bisogni di consumo.
FARMACIA CLINICA | occhiello
ECM33.it
Formazione per la Farmacia di domani CORSI FAD erogati dal 01/01/2016 al 31/12/2016 6
Crediti ECM x 6 ore formative
FARMACI BIOTECNOLOGICI E BIOSIMILARI nnn Per il 2020 otto dei 10 farmaci più venduti (come fatturato) nel mondo saranno biotecnologici. Inoltre, l’utilizzo dei farmaci biotecnologici crescerà anche in patologie legate alle cure primarie. L’approfondimento di una categoria di farmaci che è emersa sul mercato nell’ultimo ventennio e che sta crescendo costantemente.
13,5 Crediti ECM x 9 ore formative APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA, ADERENZA ALLA TERAPIA E GESTIONE DEI FARMACI nnn L’appropriatezza prescrittiva e aderenza alle terapie di condizioni patologiche croniche. Le terapie attuali diventano sempre più complesse e necessitano di un attento monitoraggio per il rischio di interazioni e per la possibile comparsa di eventi avversi, ma anche per assicurare l’aderenza del paziente alla terapia prescritta.
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LA BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA (BPCO): UN IMPORTANTE PROBLEMA DI SANITÀ PUBBLICA nnn Informazioni indipendenti e scientificamente rigorose sulla BPCO, sugli stili di vita per prevenirla e curarla, sui vantaggi ed effetti collaterali dei farmaci utilizzati per la sua terapia. I partecipanti acquisiranno la competenza di operare quali consulenti accreditati e formati per il pubblico delle persone con diabete e degli individui a rischio.
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LA MALATTIA DI PARKINSON nnn Aggiornamento e nozioni di una patologia complessa ed invalidante. La conoscenza dei sintomi con danno “motorio” e “non motorio” che interessano il Sistema Nervoso Autonomo come ad esempio ipotensione, scialorrea, disturbi urinari oltre a depressione dell’umore. Le competenze per diventare un operatore sanitario più attivo.
Per informazioni:
29 | marzo 2016 |
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ATTUALITÀ
Siti internet più sicuri di ROSSELLA GEMMA
C
on la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del ministero della Salute arriva ufficialmente in Italia il logo europeo che identifica le farmacie autorizzate a vendere on line. La normativa, che ricalca quella europea e che è entrata in vigore lo scorso luglio, prevede che possano essere venduti on line solo i farmaci che non richiedono la prescrizione medica. «Il logo identificativo nazionale», si legge nella nota ministeriale, «deve essere chiaramente visibile su ciascuna pagina del sito web dedicata alla vendita dei medicinali senza obbligo di prescrizione della farmacia o esercizio commerciale autorizzati». L’autorizzazione a vendere i farmaci on line, specifica il testo della
normativa, può essere data solo dalle Regioni o Province autonome, seguendo una procedura definita dal ministero della Salute.
Obiettivi
L’obiettivo principale è quello di combattere il commercio illegale di farmaci contraffatti che, nel mondo, ha raggiunto un fatturato di 75 miliardi di dollari l’anno. In Europa, dove il giro d’affari è di 10,5 miliardi di euro, questo mercato illegale è cresciuto negli ultimi dieci anni del 90 per cento. Le conseguenze sono economiche, ma soprattutto sanitarie, dal momento che l’acquisto di farmaci contraffatti mette a rischio la salute, tanto che dati recenti stimano 700.000 decessi l’an30 | marzo 2016 |
Il commercio illegale di farmaci contraffatti ha raggiunto un fatturato, nel mondo, di 75 miliardi di dollari l’anno no. Secondo la European alliance for access to safe medicines, il 62 per cento dei medicinali quotidianamente venduto on line potrebbe essere contraffatto o di cattiva qualità e si stima che siano attivi sul web oltre 400 siti illegali con dominio “eu” e oltre 30.000 siti illegali con altri domini venderebbero prodotti sul mercato europeo. A fare la parte del leone sono i medicinali lifestyle, per le disfunzioni erettili, i dimagranti, medicinali a prescrizione medica utilizzati per scopi diversi rispetto al loro uso originario, come steroidi anabolizzanti, ma è in aumento la domanda di medicinali lifesaving.
ATTUALITÀ
Vendita farmaci on line: arriva il logo italiano
Per garantire i massimi livelli di sicurezza, in sede di progettazione è stata fissata una serie di caratteristiche tecniche, con l’obiettivo di prevenire ogni eventuale utilizzo fraudolento. Inoltre, la Commissione europea ha previsto ulteriori misure di tutela, come la copertura brevettuale del logo che permetterà di intervenire rapidamente con provvedimenti e sanzioni in caso di usi inappropriati. Prima di effettuare qualsiasi acquisto su internet di farmaci non soggetti a prescrizione, sarà quindi necessario verificare in primo luogo la presenza del logo comune che sarà linkato alla lista ufficiale di tutte le farmacie on line che operano legalmente, registrate presso il ministero della Salute. In questo modo si potrà
controllare se tra esse compaia l’indirizzo del sito su cui si intende procedere all’acquisto dei medicinali. Anche l’Agenzia europea dei medicinali fornirà i link alle autorità competenti per ciascuno Stato membro, con la lista ufficiale di tutte le farmacie autorizzate alla vendita on line o lo status di implementazione di quanto previsto dalla direttiva nei singoli Paesi. «Sarà importante continuare a diffondere la massima conoscenza sui rischi legati agli acquisti on line di farmaci», sottolinea una nota l’Aifa, «come la nostra Agenzia da sempre si impegna a fare attraverso le attività di lotta alla contraffazione farmaceutica. L’Italia è infatti uno dei Paesi in cui i controlli sulle farmacie on line illegali erano già in vigore ben prima del recepimento della recente normativa europea e le Amministrazioni coinvolte hanno già avviato e portato a termine una serie di attività d’indagine». Fin dal 2011 Aifa ha potuto avviare campagne di chiusura dei siti illegali grazie a un accordo di collaborazione siglato con Legitscript, agenzia statunitense di intel ligence che supporta anche Google e che stima che almeno il 99 per cento dei siti web che vendono medicinali on line è “fuorilegge”.
Sforzi congiunti
Negli ultimi mesi, alcune delle attività di contrasto avviate da Aifa sono state consolidate in più ampi progetti interistituzionali: la task force Impact Italia è stata ampliata e trasformata in task force nazionale anticontraffazione, mentre il Tavolo di collaborazione intersettoriale sulle e-pharmacies avviato da Aifa, Nas dei Carabinieri e ministero della Salute, insieme all’Au31 | marzo 2016 |
torità garante della concorrenza e del mercato, a Registro.It e al ministero dello Sviluppo economico - che aveva già affrontato con successo problematiche complesse come il “dossier 121doc” - è stato formalizzato in una Conferenza dei servizi sulle e-pharmacy. Questo nuovo gruppo di lavoro ha il compito di ricevere e analizzare tutte le segnalazioni relative a siti web sospetti dediti alla vendita di medicinali e identificare le violazioni alla disciplina sulla vendita a distanza al pubblico. A conclusione dell’istruttoria, la documentazione relativa al sito segnalato viene trasmessa al ministero della Salute, che è l’autorità competente a emanare disposizioni che impediranno l’accesso a indirizzi internet corrispondenti a siti identificati dalla Conferenza dei servizi come illegali. Intanto, sempre dall’Aifa fanno sapere che proseguirà l’attività di sorveglianza sulla vendita illegale di farmaci on line, anche attraverso la partecipazione a operazioni internazionali di polizia e doganali come la recente Pangea VIII (che dal 9 al 16 giugno scorso solo presso i principali porti e aeroporti italiani ha portato al sequestro di oltre 90.000 unità di farmaci illegali o falsi), le attività di formazione degli operatori attraverso corsi e pubblicazioni e le altre iniziative in corso. Queste azioni di contrasto verranno però affiancate a una capillare attività di sensibilizzazione dei consumatori, affinché maturino la consapevolezza del pericolo che si corre affidandosi a siti illegali che - come testimoniato dalle ricerche pubblicate nell’ambito del Progetto Fakeshare - è oggi purtroppo molto limitata.
SOCIAL
Il punto fondamentale: creare un profilo che abbia un’identità precisa di FRANCESCO FABIETTI (SocialGraph)
Iniziamo
a pubblicare
C
ome già detto nei precedenti articoli, la considerazione da fare prima della pubblicazione riguarda il pubblico di riferimento. La farmacia per definizione si rivolge a tutti gli utenti: ogni fascia demografica è potenzialmente rappresentata dal pubblico del vostro esercizio. Se la vostra offerta è generalista, non avete individuato una particolare classe di cliente come preferenziale o se non volete concentrarvi su di una in particolare, la comunicazione dovrà essere comunque costruita su singoli gruppi di prodotti associati a una determinata fascia di consumatori. Qualora abbiate già individuato il vostro target di
elezione non vi resterà che concentrarvi su di questo per la comunicazione promozionale.
La personalità della pagina
Facebook, come tutti gli altri social network, ha come fondamenta il profilo personale. L’utilizzo commerciale legato alle pagine fan è successivo e un’evoluzione del modello originario. Da questo imprinting il social non si è mai svincolato e l’effetto maggiore di questa eredità è la necessità che l’azienda si faccia persona nel dialogo con il pubblico. La comunicazione più istituzionale, il messaggio promozionale canonico e la formalizzazione dei rapporti sono avulsi da Facebook. Ci si aspetta un dialogo 32 | marzo 2016 |
personale con l’amico di infanzia, il collega di lavoro così come l’azienda anche se spesso rappresentata da anonimi portavoce. Da qui la necessità di creare una personalità per la vostra pagina. Essa dovrà intervenire in qualità di utente in discussioni e commenti, farsi portatrice di messaggi promozionali come di comunicazioni informali e sempre dovrà mantenere una coerenza comunicativa necessaria a farsi conoscere e riconoscere dai suoi lettori. Ricordate che non siete su una piattaforma sociale per distribuire pubblicità come faceste affissioni ma per dialogare con gli altri utenti e l’unico modo per farlo è capire sin da subito chi volete essere e come volete essere percepiti dai vostri interlocutori.
SOCIAL
Come gli utenti usano Facebook
Gli utenti navigano il social a partire dalla propria timeline. Su di questa appaiono in ordine cronologico o di rilevanza tutti i contenuti e le interazioni prodotte dagli account amici o che avessero deciso di seguire. Difficilmente un utente accede a una singola pagina seguita per controllare gli aggiornamenti ma molto più spesso si limita al controllo delle ultime novità in timeline così da selezionare i contenuti che vuole approfondire o con cui vuole interagire (mettendo like, condividendo, commentando). La comunicazione del vostro esercizio sarà quindi contigua e intervallata dalle notizie prodotte da molte altre pagine e dai contenuti pubblicati dagli amici del nostro cliente. Tra questi deve farsi strada per essere notata e per invogliare l’utente a interagire.
Nozioni base
La diffusione di un messaggio nei social è il principale obbiettivo da considerare mentre lo si compone. Certo l’interesse del singolo per l’argomento trattato, il fatto che la lettura porti l’utente ad accedere al nostro sito web, a richiedere informazioni aggiuntive e ad acquistare in sede il prodotto di cui parliamo sono obiettivi centrali di ogni campagna ma se il messaggio non viene veicolato e non raggiunge un sempre più vasto pubblico la possibilità che produca l’effetto desiderato si assottiglia.
Iniziamo con alcune definizioni
Rete sociale: è l’insieme dei soggetti (nodi) collegati tra loro. Nel vostro caso la rete sociale della vostra farma-
cia sarà composta (a un primo livello) da tutti i fan della pagina. Rete sociale estesa: è costituita, come fosse fatta di cerchi concentrici, anche dagli utenti/nodi connessi con gli utenti direttamente fan della pagina. Sono gli “amici degli amici” e possono portare la ramificazione delle connessioni a valori molto alti. Portata: è la capacità di diffusione di un contenuto. È calcolata in base al numero di utenti/nodi che quel contenuto può effettivamente raggiungere. Inizialmente la nostra rete sociale sarà composta da pochissimi utenti e saranno solo questi a ricevere in timeline le nostre comunicazioni. Ogni post avrà quindi una portata limitata perché da subito raggiungerà solo i nodi realmente connessi con voi. Ogni interazione con i vostri contenuti (like, commenti, condivisioni) viene però notificata anche agli amici del soggetto che la compie. In questo caso la portata si estende e altri soggetti non connessi direttamente con la pagina sapranno che un loro contatto interagisce con essa. Questa consapevolezza comporta in alcuni casi all’assimilazione di nuove adesioni che allarga in maniera strutturale la portata massima dei contenuti prodotti. Accrescere questa spirale positiva sarà una delle vostre principali attività.
Un esempio operativo
Scegliamo un target (le gestanti) e una tipologia di prodotti (integratori alimentari). Il nostro scopo è di promuovere specifiche linee di integratori dedicati alla gravidanza. Scopo parallelo: diffondere i nostri contenuti il più possibile per dar loro maggior visibilità e aumentare le possibilità che la campagna a livello commerciale abbia più successo. Scelto il target e il pro33 | marzo 2016 |
I contenuti legati strettamente al prodotto e smaccatamente promozionali dovrebbero essere al massimo uno su cinque
dotto, dobbiamo pianificare l’attività editoriale. Come regola generale, i contenuti legati strettamente al prodotto e smaccatamente promozionali dovrebbero essere al massimo uno su cinque lasciando spazio a diverse forme di comunicazione per attrarre l’attenzione dei lettori. Dovreste produrre anche contenuti sul tema ma con un taglio informativo/comunicativo che possa essere letto e anche condiviso perché interessante di per sé (senza riferimenti marketing) e una parte dell’attività dovrebbe essere di monitorare le discussioni on line che già esistono sul tema per poter partecipare e far conoscere la vostra pagina come affidabile e aggiornata su determinati argomenti. Cercando di schematizzare, la vostra produzione di giornata potrebbe essere così suddivisa: un post sulla linea di prodotti che intendete promuovere; un paio di post che approcciano in maniera laterale il tema, usando toni scherzosi e/o informativi; un paio di interventi di discussione in gruppi aperti o in altri account personali/pagine fan che avremmo nel frattempo individuato. Dal prossimo numero di Punto Effe ci addentreremo sul tema della composizione dei post e sulle possibilità di diffusione con esempi e con consigli sulla costruzione del messaggio perfetto.
CONVEGNI
La Regione Lombardia chiede alle farmacie impegno per monitoraggio anziani, screening, certificazioni. Sì da Federfarma e Fofi
R
icordate la legge sulla farmacia dei servizi e i decreti del dicembre 2010 e gennaio 2011 che trasformano le farmacie territoriali in centri di prenotazione di esami e di offerta di servizi infermieristici e di riabilitazione? Fin qui questo corpus normativo è stato realizzato a livello sperimentale e a macchia di leopardo in Italia; ora la Regione Lombardia cerca di trasformarlo in realtà. Dalla sua ha una riforma - la Legge 23 dello scorso settembre - approvata dal ministero della Salute senza modifiche sostanziali. «Le parti più innovative della legge non sono anticostituzionali, non contrastano con le leggi italiane, anzi se realizzate possono fare da battistrada per le altre Regioni», spiega il governatore Roberto Maroni, ospite al convegno Federfarma sul ruolo delle farmacie nella riforma lombarda. E aggiunge che in una seconda tranche della legge, in fase di approvazione, si chiede alle farmacie di dare più servizi agli anziani e ai pazienti fragili e affetti da patologie croniche, svolgendo compiti fin qui affidati ad altre istituzioni. «La lettera che caratterizza questa riforma è la T di territorio», dice Maroni, «la popolazione sta invecchiando e il farmacista è persona di cui il cittadino si fida: allarghiamo il nostro welfare. Ma purtroppo siamo chiamati a dare con le altre Regioni 800 milioni in più di quanti ne entrano quest’anno nel Fondo
sanitario…» La cinghia si stringe ma i malati cronici crescono. In questo scenario Annarosa Racca presidente Federfarma raccoglie una sfida per i 2.714 esercizi lombardi. Certo, ci vorranno incentivi, e sarebbe meglio avere una convenzione nuova, ma intanto «questa riforma offre grandi opportunità». Con Racca, anche il presidente nazionale Fofi Andrea Mandelli ha presentato in Consiglio regionale un documento congiunto di proposte. E all’incontro milanese spiega: «La legge 23 lombarda promuove l’eccellenza, e la Federazione, così come ha fatto crescere la farmacia dei servizi (e così come da una nostra proposta viene il Fascicolo elettronico farmaceutico) è pronta alla nuova frontiera, l’aderenza dei pazienti alla terapia». In effetti in questa fase le farmacie lombarde esprimono i leader del sindacato nazionale e quello della Fofi, e testimoniano un mondo vivace. Come illustrato nella sua relazione ai lavori da Sergio Liberatore, amministratore delegato di Ims Health Italia, non solo il consumatore lombardo è un’antenna sui trend del mercato, ma è seguito in tutte le sue esigenze da farmacie che crescono sia nel fatturato dell’etico, in stallo nel resto del Paese, sia nell’Otc e commerciale (figura 1). 34 | marzo 2016 |
Il lombardo, consumatore hi-tech
«In Lombardia», spiega Liberatore, «il mercato delle farmacie territoriali è in crescita più che in Italia, e il farmaco etico in particolare (fasce A e C) è cresciuto nel 2015 mentre nel resto del Paese il trend è stabile se non addirittura negativo. Nel complesso, sommando i segmenti etico e commerciale, che include Otc, parafarmaci, cosmetici e nutrizionali, lo scorso anno in Italia sono stati venduti dalle farmacie prodotti per un valore di 25,2 miliardi, con una crescita dell’1,6 per cento. In Lombardia le vendite hanno raggiunto quota 4,2 miliardi di euro, con un incremento del 3,2. Per quanto riguarda il volume di vendite, la Lombardia registra un 2,2 per cento in più contro lo 0,8 del resto d’Italia. Nello specifico in questa regione l’etico raggiunge il 58 per cento del mercato in termini di valore ed è in crescita di oltre il 2. Nel resto d’Italia invece, in cui l’etico rappresenta il 60 per cento del mercato, il dato è in decrescita dello 0,1 (figura 2). La farmacia lombarda vende anche una quantità maggiore di Sergio Liberatore, amministratore delegato di Ims Health Italia
CONVEGNI
Un ruolo di MAURO MISERENDINO
di front office farmaci Otc, che costituiscono il 56 per cento della quota del segmento “commerciale”, contro il 52 del resto d’Italia, registrando un incremento di vendite superiore alla media italiana. Per quanto riguarda gli Otc, è in crescita particolare il segmento dei prodotti nutraceutici (da non confondere con i nutrizionali, in calo più forte nella Regione che nel resto d’Italia) che ormai copre il 45 per cento del comparto Otc» (figura 3).
Farmacie territoriali, mercato italiano e lombardo a confronto Unità
25,2 MLD
2,5 MLD
+1,6%
+0,8%
Valore Prezzo al Pubblico
Unità
4,2 MLD
0,4 MLD
+3,2%
+2,2%
LOMBARDIA
1
Il mercato delle farmacie territoriali lombarde a valori è circa un sesto di tutta la distribuzione italiana, e nel 2015 è cresciuta ad un tasso doppio (3,2 per cento contro 1,6). È altrettanto consistente anche la quota di distribuzione in termini di pezzi venduti o dispensati, ma qui il tasso di crescita della Lombardia è ancora superiore al trend nazionale 2015.
Valori e quantità Valore Prezzo al Pubblico
figura
Fonte dati: Ims Health - 2015
Più territorio meno spesa
I cittadini lombardi dunque cercano qualcosa di più rispetto agli altri, in particolare in Europa. Spiega Liberatore: «Dei 96 euro che spende annualmente ogni lombardo per il comparto commerciale in farmacia (contro 89 euro medi del resto d’Italia), 40 sono spesi in prodotti nutraceutici: il doppio che in Germania (21 euro) il quadruplo che in Francia (12 euro)». Tornando al segmento etico, in un contesto in cui è cambiato il peso in termini di valore della distribuzione ospedaliera dei farmaci di fascia A passando dal 40 al 60 per cento del mercato in quindici anni, la farmacia lombarda risulta la più reattiva e, sebbene la distribuzione di medicine sul territorio costi di più al Servizio sanitario, riesce a contenere la spesa: nei primi nove mesi del 2015 ha raggiunto quota 10,96 per cento sulla spesa sanitaria lombarda (salvo poi ri-
La Lombardia cresce in tutti i comparti, resto d’Italia al palo nell’etico
figura
Quota e variazione % Etico (A+C) Mld/
15,0 MLD
10,2 MLD
QM%
60%
40%
∆%
-0,1%
+4,1%
Etico (A+C)
LOMBARDIA
OTC+Commerciale
OTC+Commerciale
Mld/
2,5 MLD
1,7 MLD
QM%
58%
42%
+2,2%
+4,6%
∆%
In Lombardia il farmaco etico vale come quota di mercato il 58 per cento, due punti in meno che nel resto d’Italia, ma si è registrata una crescita del settore, nonostante il peso crescente della distribuzione ospedaliera, mentre nel resto d’Italia si rileva una pur minima contrazione. Cresce anche il peso in valore del segmento “commerciale” e a ritmi più serrati (4,5 per cento contro 4,1) del resto d’Italia. Fonte dati: Ims Health - 2015
35 | marzo 2016 |
2
CONVEGNI
figura
3
Dai consumatori lombardi più attenzione a Otc e nutraceutici Quota di mercato e variazione % OTC
Parafarmaco
Igiene e bellezza
Nutrizionale
Mld/
5,38
2,32
2,04
0,41
QM%
52,1%
23,2%
20,3%
4,4%
∆%
+2,7%
+0,9%
+3,4%
- 4,7%
Mld/
0,96
0,39
0,35
0,05
QM%
56,2%
19,7%
18,7%
5,4%
∆%
+3,3%
+0,4%
+4,2%
-10,5%
LOMBARDIA
In tutta Italia farmaco commerciale vuol dire molto più Otc che altro ma mentre la quota di mercato nazionale è del 52 per cento in Lombardia si arriva a quattro punti percentuali in più, confermando un trend di crescita leggermente superiore nel 2015 (+3,3 per cento contro 2,7). Cresce anche l’acquisto di parafarmaci, ma più in Italia, dove la quota di mercato del segmento è superiore a quella lombarda di 4 punti. Diminuzione generalizzata, ma più marcata in Lombardia, per i nutrizionali tradizionali. In ascesa prodotti d’igiene e bellezza. Fonte dati: Ims Health - 2015
salire a novembre), rispetto a un tetto di legge dell’11,35 e a una media nazionale dell’11,77; nello stesso tempo Calabria, Puglia, Lazio e Sardegna sforavano il 13». Per la Giunta regionale a guida Lega Nord è tempo che questa realtà virtuosa si muova e offra alternative non solo ai canali correnti della distribuzione farmaceutica, ma anche ad altri canali della sanità. Le premesse ci sono già. In Lombardia 146.000 prenotazioni di esami on line passano dalle farmacie e solo 3.000 dal call center telefonico. E ancora, nel 2015 sono state raccolte 1,1 milioni di autocertificazioni in farmacia contro le 408.000 accettate nelle Asl. Sempre nel 2015, sono stati raccolti nell’arco dell’anno tutti i dati da spedire all’Agenzia delle entrate per la precompilazione del Modello 730, a differenza del resto d’Italia. Sono in corso speri-
mentazioni per gestire diabete, Bpco, malattie rare. Ma la Regione ora vorrebbe un coinvolgimento più massiccio.
Alleanza con la medicina generale
Il direttore generale dell’assessorato alla Salute Walter Bergamaschi evidenzia come, aumentando le malattie croniche età correlate, la spesa cresca in tutta Italia in modo irreversibile. «Avendo una banca dati assistito che permette di seguire il percorso del paziente nel Servizio sanitario regionale vediamo un aumento del 25 per cento di soggetti con almeno una cronicità e un boom del 200 per cento dei soggetti con più di una malattia: fino a quattro patologie da gestire insieme. Questi pazienti cronici cagionano il 75 per cento della spesa sanitaria. Per aggredire una spesa in crescita dobbiamo cambiare il modello 36 | marzo 2016 |
assistenziale. La Regione ha varato un Piano Triennale Cronicità che individua dove incidere e mette a disposizione 30 milioni di euro in tre anni per passare da una medicina della prestazione a una medicina di accompagnamento, per trattare le patologie il più possibile sul territorio, migliorando la qualità di vita del paziente e contenendo la spesa». La Regione ha accorpato le spese per i cronici sul territorio in pacchetti di prestazioni, i Chronic related groups (Creg) che in questo momento si sperimentano con i medici di base in otto Asl in relazione a scompenso, Bpco, ipertensione, diabete e rischio cardiovascolare. Con i Creg, per Bergamaschi, la farmacia può diventare «un centro di servizi e assistenza che ricorda al paziente di assumere la terapia e programma il suo percorso assistenziale individuale». I dirigenti lombardi espongono esempi specifici di ciò che vorrebbero.
Nuovi compiti: l’accettazione
In Lombardia, come in altre Regioni, le farmacie stanno svolgendo un ruolo chiave nel prenotare esami e nel gestire le autocertificazioni. Inoltre, grazie all’interfacciarsi di Promofarma, società di servizi di Federfarma, con Sogei, l’omologa del ministero dell’Economia, da marzo di quest’anno i cittadini italiani dovrebbero poter recarsi in qualsiasi farmacia, anche in una Regione diversa da quella di residenza, e ritirare i medicinali prescritti dal proprio medico on line, pagando il ticket in uso nella propria Regione. «Ma se oltre a prenotarsi», dice Massimo Garavaglia assessore lombardo al Bilancio, «il paziente contestualmente pagasse l’esame non solo non dovrebbe fare la fila per l’accettazione il giorno del test, ma quel giorno si recherebbe all’esame senza “di-
CONVEGNI
sertarlo” come oggi invece avviene nel 18 per cento dei casi. In questo modo non avremmo liste d’attesa gonfiate inutilmente». La farmacia riscuoterebbe la tariffa per conto della struttura pubblica o privata che eroga esami e visite specialistiche, al paziente non resterebbe che fruire della prestazione.
Telemedicina vs Pronto soccorso
Grazie alle piattaforme Federfarma, a livello nazionale, le farmacie private offrono a livello sperimentale anche la ricezione di referti da strutture, per lo più di analisi cardiologiche. Da queste piattaforme arrivano dati che rivelano come il servizio sia di valore assoluto: sembrerebbe infatti che i pazienti controllati non siano per tipologia molto differenti da quelli che afferiscono al Pronto soccorso per analoghe problematiche. Gianni Petrosillo, segretario di Federfarma Lombardia, ricorda come per il monitoraggio dell’Ecg oggi 1.919 farmacie usino «un’unica piattaforma nazionale che consente di avere un’uniformità dei dati di referti per esami particolari. Abbiamo prodotto oltre 18.000 tra Ecg ed holter; nel 19 per cento dei casi l’Ecg si è risolto con un invito a consultare il medico, il 33 per cento delle holter ha rilevato aritmie e nell’8 per cento dei casi i pazienti sono stati invitati a recarsi in Pronto soccorso con il codice rosso». Oggi però la Regione vuole le farmacie in prima linea anche nel raccordo con l’infermiere e altre figure di riferimento (terapista della riabilitazione) nel quadro di ciò che prevedono i decreti sulla farmacia dei servizi. Anche qui dal 2015 c’è una nuova frontiera: l’uso della piattaforma Dottorfarma per la pharmaceutical care, che consente il dialogo con il cittadino e
il medico di famiglia e in prospettiva altri sanitari, con un’offerta su quattro moduli: presentazione al cittadino dei servizi della farmacia; modulo di terapia per monitorare i consumi dei singoli utenti; modulo di interfaccia con i medici di famiglia per la valutazione dell’aderenza alla terapia e alla prescrizione; modulo di informazione farmacia-cittadino e cittadino-farmacia.
Protesi e laboratorio
Un ulteriore task richiesto dalla Regione riguarda la distribuzione di protesi, dispositivi e presidi come quelli per i diabetici. Per Bergamaschi, contestualmente alla dispensazione, la farmacia può, opportunamente incentivata «raccogliere i valori di glicemia da consegnare al paziente e da questi al medico di famiglia per il monitoraggio della terapia. In questo modo la distribuzione del presidio diventa un valore aggiunto». Ma il diabete è solo un esempio. La Finanziaria di quest’anno promuove il progetto sperimentale Medicine use review, volto a monitorare la compliance dei pazienti asmatici in tutta Italia e Petrosillo spiega come sia stato dato il via nelle farmacie lombarde alla somministrazione di questionari ai cittadini su prevalenza e cure per Bpco e diabete.
Screening e Pdta
Le farmacie - riassume Racca ai vertici regionali - puntano sull’evoluzione di compiti ormai collaudati, su screening oncologici e percorsi terapeutico assistenziali da condividere con gli operatori di sistema: «A fronte di ciò servono regole condivise per la verifica dei risultati, la definizione dei requisiti minimi delle farmacie, e la fissazione di tariffe di rimborso per le prestazioni svolte. E serve una Regione che inserisca nel si37 | marzo 2016 |
stema della ricetta elettronica e del controllo “interno” anche le strutture private accreditate. Non dispiacerebbe una revisione della disciplina degli orari di apertura, troppo “deregolata” dal decreto crescita». In altre parole, urge «ridare impulso alla trattativa per l’approvazione della convenzione nazionale, che è ferma al 1998». La presidente di Federfarma chiede a Garavaglia di adoperarsi nella sua seconda veste di presidente del comitato di settore che detta le linee guida per i rinnovi contrattuali; l’obiettivo sarebbe condividere alcuni passaggi della nuova fase normativa con i medici di famiglia, i pediatri e le loro convenzioni che devono essere ancora approvate e al momento sono in alto mare. Presenti all’incontro, i rappresentanti dei camici bianchi si dicono più ottimisti sia per il cambio ai vertici del comitato sia per il cambio all’agenzia Sisac con cui devono trattare il loro contratto. Il 2016 è iniziato male in banca; che parta meglio nella realtà di tutti i giorni?
I numeri delle farmacie lombarde
2.714 farmacie territoriali in Lombardia 11.000 addetti 800.000 utenti ricevuti ogni giorno da 52 a 54 ore medie lavorate
a settimana per addetto 8.000 farmacisti formati in due mesi per la ricetta elettronica da Federfarma 1,1 milioni di autocertificazioni raccolte contro le 408.000 accettate nelle Asl 146.000 prenotazioni di esami on line contro 3.000 dal call center telefonico regionale Fonte: dati raccolti da Federfarma e Promofarma
MEDICINA
di CRISTINA MAZZANTINI
Un nodo cruciale
P
uò l’obesità rappresentare un problema importante di salute pubblica? Sembra di sì. Basti considerare l’elevata spesa che ogni anno i Sistemi sanitari nazionali devono affrontare per curare milioni di persone. La spesa diverrà insostenibile se non vengono adottate politiche di prevenzione adeguate, non disgiunte da programmi di gestione della malattia in grado di contenere il fardello delle comorbosità (diabete, ipertensione, dislipidemia, malattie cardio e cerebrovascolari, tumori, disabilità).
Un trend in crescita
In Italia ci sono più di 27 milioni di
persone con problemi di peso in eccesso: oltre 21 milioni sono in sovrappeso e circa 6 sono obesi. Tutto questo si traduce in un costo annuo stimato in 9 miliardi di euro tra costi sanitari, calo di produttività, assenteismo e mortalità precoce. Secondo la maggioranza degli specialisti si tratta di una cifra sottostimata perché si arriverebbe addirittura a più di 22 miliardi, se si calcolassero anche i costi complessivi delle patologie obesità-correlate. Nonostante dal 2000 in poi si sia assistito a una lenta ma progressiva presa di coscienza da parte dei governi dei Paesi occidentali, le politiche intraprese non sono apparse in grado di incidere concretamente sull’evoluzione del 38 | marzo 2016 |
fenomeno. Sono questi solo alcuni dei dati di un documento, “Il burden of disease dell’obesità in Italia”, realizzato da Italian barometer diabetes observatory (Ibdo) Foundation e illustrato alla stampa in un incontro promosso da Novo Nordisk a Roma. «Sovrappeso e obesità sono in continua crescita nel nostro Paese», sottolinea Antonio Nicolucci, presidente del Center for outcomes research and clinical epidemiology (Core) e coordinatore del board sul burden of disease dell’obesità di Ibdo Foundation. «Secondo l’Istat, in circa dieci anni sono cresciuti di circa due milioni gli italiani in sovrappeso e di oltre un milione quelli francamente obesi. Ciò significa, appunto,
MEDICINA
La gestione dell’obesità è una questione di salute pubblica, quasi un italiano su due ha problemi di peso persone con diabete di tipo 2 è anche molto sovrappeso o obeso, mentre lo è “solo” un quarto delle persone con diabete tipo 1 (24 per cento). Nonostante ciò, l’obesità è una malattia cronica che fino a qualche anno fa è stata sottovalutata ed è ancora oggi difficilmente curabile. Eppure l’opinione pubblica, come anche una parte del mondo medico, ha una visione superficiale. L’obesità e il diabete rappresentano un problema di salute particolarmente preoccupante, tanto da configurarsi a livello internazionale come elementi di una “moderna pandemia”. Dunque la queIn dieci anni stione è davvero sono cresciuti che ogni anno in seria. «NonostanItalia diventano te nel comune di circa due milioni obese oltre sentire si tenda gli italiani 100.000 persoa considerare in sovrappeso ne e 200.000 l’eccesso di peso, e di oltre un milione sono in sovrape persino l’obesiquelli francamente peso». Per comtà, ancora come obesi prendere meglio il una condizione sofenomeno bisogna lo estetica, l’obesità conoscere i numeri. I è una vera e propria dati disponibili ci dicono malattia», spiega Antonio che le persone in sovrappeso, Caretto, presidente dell’Associaobese o con diabete, sono in costante zione italiana di dietetica e nutrizione aumento in tutto il mondo. In Italia è clinica (Adi). «L’obesità è causa di un in sovrappeso oltre una persona su 3 aumentato rischio di diabete, di ma(con preponderanza maschile), obesa lattie cardiovascolari e di alcune foril 10 per cento, diabetica più di una me di tumore. Essere sovrappeso od su 20, e oltre il 66,4 per cento delle obesi riduce il benessere psicologico, 39 | marzo 2016 |
determina un impatto negativo sulla funzionalità fisica, con diminuzione sia della capacità di compiere anche le più semplici attività quotidiane sia della funzionalità sociale, con depressione, distress, cattiva qualità di vita».
Un nuovo farmaco
In occasione dell’evento romano è stato presentato un nuovo farmaco a base del principio attivo liraglutide, che favorisce la perdita di peso. Approvato dalla Fda e dall’Ema, il farmaco è dispensabile su prescrizione medica ed è disponibile dalla fine del 2015 nelle farmacie italiane in soluzione iniettabile, con penne preriempite pronte all’uso. «Sino a oggi l’obesità è stata una malattia piuttosto orfana di cure», spiega Paolo Sbraccia, presidente della Società italiana dell’obesità (Sio). «Erano più di dieci anni che si attendeva un nuovo farmaco che ora è finalmente disponibile. Liraglutide è un analogo del GLP-1 che si è dimostrato efficace nel trattamento del sovrappeso e dell’obesità. Il nuovo farmaco è “intelligente” perché interagisce con un interruttore nel cervello che regola l’appetito. È efficace e sicuro, dotato di un meccanismo d’azione specifico per la riduzione del peso». Quali sono i meccanismi che agiscono? «Il farmaco in 3 mg agisce sull’interruttore che accende il senso della fame, fornendo
MEDICINA
un immediato aiuto perché viene provocata una sensazione di maggiore sazietà e minor fame», chiarisce ancora Sbraccia. «È indicato in aggiunta a una dieta povera di calorie. Come a un aumento dell’attività fisica per la gestione del peso corporeo in pazienti adulti con un indice di massa corporea (Imc) iniziale superiore o uguale a 30 kg/m² (obesi) oppure uguale o superiore a 27 kg/m² (sovrappeso), e in presenza di almeno una co-morbidità correlata al peso come disglicemia (pre-diabete o diabete mellito tipo 2), ipertensione, dislipidemia o apnea ostruttiva nel sonno. Si somministra per via sottocutanea, una volta al
giorno, indipendentemente dai pasti». Ancora Sbraccia: «Il paziente comincia la terapia con dosaggio pari a 0,6 mg e, nell’arco di un mese, arriva a pieno dosaggio raggiungendo i 3 mg in 5 settimane. Quindi al paziente saranno somministrati prima 0,6 mg, poi 1,2 mg, poi 1,8 mg, 2,4 mg, fino a 3 mg. A questo punto il paziente obeso prosegue la terapia a pieno dosaggio per tre mesi al termine dei quali, se si è verificata una perdita di peso pari al 5 per cento, lo specialista può decidere di proseguire con la somministrazione». Nel caso in cui non si sia verificata alcuna perdita di peso dopo tre mesi, è consigliabile sospendere la terapia in quanto il soggetto non risponde al farmaco. «È imp ortante sottolineare che nel momento in cui si toglie il farmaco», prosegue il presidente della Sio, «si verificherà nel paziente un breve periodo di abbrivio, durante il quale la persona riuscirà ancora a controllare il proprio senso di fame, ma dopo ricomincerà a mangiare in modo non adeguato e la tendenza a ingrassare ricomincerà. Proprio per questo motivo è fondamentale associare il farmaco a una rieducazione del paziente stesso, aiutandolo a modificare le proprie abitudini di vita e la propria alimentazione. La persona obesa deve diventare consapevole della propria condizione e cominciare non solo a mangiare meno, ma anche meglio. In più nel tempo l’obeso deve praticare attività fisica regolarmente. Solo in questo modo il farmaco sarà stato davvero efficace».
Efficacia e sicurezza
Va ricordato che si tratta dei risultati degli studi randomizzati e in doppio cieco. L’efficacia e la sicurezza del li40 | marzo 2016 |
raglutide per la gestione del peso corporeo sono state valutate in 4 studi di fase 3, controllati con placebo, nei quali sono stati arruolati complessivamente 5.358 pazienti: il programma Scale™. I risultati di questo programma hanno evidenziato, in maniera statisticamente significativa, come in 56 settimane il 92 per cento delle persone obese o sovrappeso curate con liraglutide abbia perso peso rispetto al 65 per cento di quelli che avevano assunto un placebo. Ben uno su 3 aveva perso oltre il 10 per cento del proprio peso rispetto al 10 del gruppo placebo. Inoltre i risultati ottenuti con il farmaco vanno al di là del solo calo ponderale. Infatti il trattamento con liraglutide migliora significativamente i parametri glicemici in tutte le sottopopolazioni con glicemia normale, con pre-diabete e con diabete mellito tipo 2; migliora significativamente la pressione arteriosa sistolica e la circonferenza della vita rispetto al placebo; quindi riduce significativamente la gravità dell’apnea ostruttiva nel sonno. Dunque si tratta di un farmaco “intelligente” che «agisce sulla glicemia abbassandola dove alta e non modificandola dove nei parametri normali», conclude Sbraccia. «Il farmaco può essere somministrato sia al paziente diabetico che non». Si è visto che liraglutide agisce potenziando un meccanismo endogeno fisiologico, e questo è garanzia di sicurezza. Solamente alcuni specialisti possono prescrivere il farmaco: endocrinologi, cardiologi, internisti e specialisti in scienza dell’alimentazione. Al momento non è rimborsabile dal Ssn e un mese di terapia a pieno dosaggio costa circa 360 euro.
OMEOPATIA
di ROBERTO PULCRI, medico chirurgo, esperto in omeopatia e agopuntura, r.pulcri@omoios.it
Trattamenti odontoiatrici
N
on è infrequente che tra le numerose richieste a cui il farmacista deve fare fronte molte riguardino il cavo orale. Un esempio eclatante è il dolore acuto odontoiatrico, che rappresenta una urgenza quotidiana con cui misurarsi tempestivamente suggerendo farmaci Otc e Sop. In questi casi il farmacista può anche consigliare l’utilizzo di medicinali omeopatici per affrontare i più comuni problemi odontoiatrici e preparare così il paziente ad affrontare molte patologie acute della bocca e dei denti, consegnandolo al medico dentista con terapie efficaci e senza effetti avversi.
Premesso
La medicina omeopatica definisce clinicamente il malato e la sua malattia come espressione specifica reattiva individuale nel contesto di una predisposizione morbosa o diatesica, realizzando così il binomio tra il malato e il medicamento omeopatico. A questo principio basilare definito come legge dei simili, che ha le sue radici nella medicina ippocratica, si rapporta il concetto relativo all’utilizzazione di sostanze derivate dai tre regni della natura che, per acquisire le proprietà medicamentose, devono essere sperimentate su individui sani e sensibili nonché diluite e dinamizzate, cioè prescritte non in dosi ponderali ma in dosi infinitesimali. 41 | marzo 2016 |
La terapia delle patologie acute del cavo orale e la preparazione alle manovre chirurgiche in ortodonzia
OMEOPATIA
L’omeopatia può esserci di grande aiuto a superare la fase critica dello stress pre odontoiatrico di molti pazienti, nonostante i notevoli progressi tecnici e strumentali
Nel campo odontoiatrico la terapia omeopatica è estremamente efficace non solo nel trattamento delle patologie acute più comuni come il classico mal di denti dovuto alle pulpiti, ma può essere di aiuto anche per curare ascessi, gengiviti, nevralgie, traumi, emorragie post estrattive e aftosi. Ha anche un’ottima risposta nel “preparare” lo stato d’animo del paziente intervenendo nel modularne l’approccio e la sensibilità emotiva, così da migliorare e ottimizzare l’operatività chirurgica ed estrattiva. Un’ulteriore potenzialità è data dall’azione disintossicante dell’omeopatia negli effetti avversi anestesiologici. La repertorizzazione dei medicamenti omeopatici negli stati acuti è prevalentemente indirizzata alla condizione specifica lesionale delle diverse patologie odontoiatriche, osservando sempre e comunque la complessità della reattività individuale del paziente, sostenuta dalla predisposizione diatesica, che identifica un modello fisiopatologico che può essere ben interpretato dalla moderna Psiconeuroimmunoendocrinologia (Pnei). La Pnei offre un supporto interpretativo moderno al meccanismo d’azione dei rimedi omeopatici, perché ne espri-
me la concezione olistica, fornendo una visione unitaria delle interrelazioni tra i grandi sistemi di regolazione dell’organismo (psiche, sistema nervoso, endocrino, immunitario). Le recenti ricerche in questo campo ne confermano la validità, laddove le citochine, i neuromediatori, gli ormoni hanno dimostrato di essere in grado di relazionare e far comunicare i grandi sistemi di regolazione biologica per assicurare l’equilibrio omeostatico. La diagnostica omeopatica è caratterizzata da una semeiotica oggettiva e soggettiva, che risulta essere estremamente dettagliata e ricca di particolari, come il riferimento alle sensazioni dolorifiche, agli orari di aggravamento, alle modalità termiche, ma osservando sempre e comunque la complessità generale della reattività individuale del paziente e il suo stato psichico e sensoriale, segni e sintomi estremamente preziosi che identificano e caratterizzano il terreno morboso o la predisposizione diatesica del malato, indirizzando così la prescrizione del medicamento definibile come simillimum.
Stress pre odotoiatrico
Per affrontare la fatidica “poltrona” del dentista è quasi sempre necessario 42 | marzo 2016 |
superare innumerevoli problematiche che non riguardano solamente lo stato di necessità impellente dei nostri denti, che spesso arriva a “ciel sereno”. È indispensabile farsi coraggio e prepararsi mentalmente per superare la tensione emotiva che ci complica ancora di più la soluzione del problema. Questo stato d’animo, di paura, agitazione e apprensione condiziona ancora l’approccio odontoiatrico di molti pazienti, nonostante i notevoli progressi tecnici e strumentali. L’omeopatia può esserci di grande aiuto a superare la fase critica dello stress pre odontoiatrico, essendo in grado di risolvere questo disagio e di preparare al meglio la seduta odontoiatrica facendo ricorso a determinati medicinali. Gelsemium sempervirens CH9: l’agitazione si esprime con tremori, diarrea emotiva, sensazione di arresto cardiaco, tremore della lingua. Il paziente accetta comunque di farsi trattare ma all’ultimo momento si sente come bloccato e inibito, non parla e alla vista degli strumenti entra nel Trac. Ignatia amara CH9: l’ansietà si esprime con segni neurovegetativi più marcati con stato di eccitazione, in particolare sospiri profondi e ripetuti, umore mutevole, frasi incoerenti e ec-
OMEOPATIA
cessiva verbalità e non appena l’odontoiatra tenta l’approccio avverte come una bolla d’aria in gola e sente come soffocarsi aggredito da tachicardia e tachipnea. Il tutto svanisce se la seduta viene rimandata. Argentum nitricum CH9: si caratterizza per uno stato di apprensione, agitazione, impazienza e precipitazione per l’incombenza dell’attesa, preferisce arrivare sempre in anticipo all’appuntamento, perché ha un conflitto con la sensazione che il tempo scorra sempre troppo velocemente, è convinto di non riuscire a poter fare tutto ciò che vorrebbe fare e, nel momento fatidico, l’emozione si traduce in agitazione eccessiva con tremori degli arti, impallidisce e vorrebbe scappare. Moschus CH5: la crisi d’ansia è teatrale, è manifestatamente una crisi isterica, spettacolare, fino a simulare e realizzare una vera crisi lipotimica. Ha una personalità esuberante, paradossale, esagera e simula fino drammatizzare il suo stato di terrore. Chamomilla CH9: azione elettiva pediatrica, negli stati di irrequietezza, agitazione e iperestesia tipici dell’infanzia. Bambini estremamente capricciosi, intolleranti a qualsiasi tentativo di calmarli. In genere se cullati dai genitori si tranquillizzano.
Preparazione alle manovre chirurgiche in ortodonzia
Preparare omeopaticamente il paziente all’evento estrattivo o alle complesse fasi di ortodonzia, significa prevenire tutte le possibili conseguenze post traumatiche e cioè il dolore, l’infezione e l’emorragia. Arnica montana 200k (tubo dose): rappresenta il medicamento di prima
Il trattamento delle emorragie post chirurgiche è soprattutto preventivo, ma può anche essere eseguito al momento dell’insorgenza emorragica
scelta. Agisce sulla complessità del trauma, ecchimosi, tumefazione, dolore, emorragia. È utile assumerlo prima di qualsiasi manovra odontoiatrica. Hypericum CH9: agisce sul trauma dei nervi, il dolore è acuto, intollerabile, lancinante, aggravato dal contatto e dalla minima scossa, si irradia lungo il percorso del nervo. Ipeca CH9: risolve rapidamente lo stato di nausea che può insorgere durante le manovre chirurgiche o nelle fasi di presa delle impronte o di una radiografia. Nux vomica 200k (tubo dose): ha un’azione preventiva sull’azione avversa dell’anestesia. È utile assumerlo alla fine dell’intervento come disintossicante generale.
senta con sangue brillante rosso vivo e fluido. Crotalus horridus CH9: l’emorragia è di sangue nero, che non tende a coagulare, è indicato soprattutto in pazienti con postumi di epatite o sottoposti a terapie anticoagulanti o che hanno abusato di salicilici prima dell’intervento odontoiatrico.
Medicazione locale alveolare
Mal di denti (pulpite acuta)
In particolare per avulsione di molari inferiori specie negli inclusi. Calendula T.M./Hypericum T.M./ Symphitum T.M./Plantago T.M./ Echinacea T.M./Thuya T.M.; +Ossido di zinco e glicerina; le tinture madri possono essere dispensate in formula magistrale.
Emorragie
Il trattamento delle emorragie post chirurgiche in odontoiatria è soprattutto preventivo, ma può anche essere eseguito tempestivamente al momento dell’insorgenza emorragica. China rubra CH9: agisce preventivamente nelle emorragie post chirurgiche, sollecitando il processo di emostasi rapidamente. Il sangue è di colore rosso scuro. Arnica CH9: agisce favorendo la cicatrizzazione vascolare, il sangue è rosso vivo. Millefolium CH5: l’emorragia si pre43 | marzo 2016 |
L’innesco della pulpite è relativo all’evento cariogeno e rappresenta sicuramente il più frequente e più importante sintomo acuto doloroso che richiede l’approccio odontoiatrico. Questa situazione è sempre relativa a una carie che non è stata trattata in tempo utile. In queste condizioni l’omeopatia può solamente contenere il dolore, perché il trattamento elettivo è ovviamente tecnico operativo. Aconitum napellus CH5/9: il dolore è acuto e compare bruscamente, soprattutto dopo esposizione a freddo secco o a vento freddo. Il dolore è parossistico, non pulsante, come una scarica elettrica, violento ed è sempre accompagnato ad agitazione ed ansietà sproporzionati. Caratteri distintivi sono l’insorgenza improvvisa, l’estrema violenza del dolore, l’agitazione e una sete intensa di acqua fredda, vi è una alterazione del gusto a tal punto che tutto sembra amaro. In genere ha una
OMEOPATIA
durata breve perché si modifica in ulteriori caratteri che richiedono l’impiego di altri rimedi. La carie di Aconitum è stata da tempo misconosciuta per negligenza. Belladonna CH5/9: la pulpite è tra le più frequenti e si caratterizza per un dolore brusco battente sincrono alle pulsazioni cardiache, che si attenua temporaneamente stando immobili seduti e bevendo dell’acqua fredda. In genere compare dopo un colpo d’aria fredda o dopo essere esposti al sole per troppo tempo. La bocca è secca e compare una sete intensa. Bryonia alba CH5/9: l’insorgenza del dolore è graduale, ma esacerbandosi sempre più. Il dente interessato è ipersensibile al minimo contatto, il dolore migliora serrando fortemente i denti o con la pressione intensa. La bocca e le labbra diventano secche ed è presente sete intensa di acqua fredda bevuta in grandi quantità e a lunghi intervalli. Arsenicum album CH9: il dolore insorge e si aggrava la notte tra l’una e le tre, è bruciante, migliora per applicazioni locali calde ma peggiora con bevande fredde, è accompagnato da intensa agitazione. L’infiammazione della polpa è intensa e vira in stato di
lesione ulcerosa. Se preso tempestivamente può bloccare la evoluzione in necrosi pulpare. Coffea cruda CH9: il dolore è lancinante, intermittente, intollerabile, migliorato temp oraneamente dall’acqua fredda ghiacciata, accompagnato da intensa ipersensibilità e stato di agitazione e aggravato dal rumore, dal minimo contatto e stando sdraiati. Hepar sulfur CH9/30: il dolore è intenso, intollerabile come una scheggia conficcata ed è accompagnato da uno stato di intensa iperestesia, è aggravato dal minimo contatto, dagli sbalzi di temperatura e dalle correnti d’aria, specie per il freddo, migliora con il caldo locale. La tendenza infiammatoria della pulpite è di tipo ascessuale della radice. Nella prescrizione di Hepar sulfur è molto importante la scelta della diluizione, in quanto basse diluizioni tendono ad “aprire” l’ascesso mentre alte diluizioni tendono a “chiudere”. Per questi motivi il suo utilizzo dovrebbe essere di competenza del medico omeopata o di un farmacista esperto in omeopatia.
Ascesso dentale
La terapia omeopatica degli ascessi acuti è relativa ai segni locali lesionali, che ci guideranno nella repertorizzazione del medicamento di scelta, in particolare lo stadio anatomopatologico dell’ascesso. Stadio preascessuale: predomina l’infiammazione acuta che precede l’instaurarsi dell’ascesso. Plantago t.m.: l’uso di questa tintura è fondamentale per combattere l’i44 | marzo 2016 |
staurarsi dell’infezione e del dolore, soprattutto all’esordio ascessuale in cui l’odontalgia è lancinante ed è presente intensa salivazione, aggravamento per il contatto, sofferenza per gli estremi termici, ma miglioramento con la masticazione. Paradossalmente questo avviene perché se il legamento è congestionato nella masticazione si riattiva il microcircolo che permette una decongestione transitoria Echinacea angustifolia t.m.: tintura ad azione immunostimolante e antinfiammatoria può essere somministrata per os o per uso locale. Posologia: cinquanta gocce diluite in acqua come collutorio. Bryonia CH9: la congestione del legamento alveolo dentale è più grave e la masticazione non dà più sollievo ma aggrava il dolore che è lancinante, coesiste la sensazione come se il dente fosse più lungo, tuttavia la forte pressione decongestiona e riduce il dolore. Ammonium carbonicum CH9: dolore che si aggrava con la modificazione della temperatura intra buccale, specie per il freddo, i denti sono ipersensibili serrandoli, il dolore intenso si irradia alla testa agli occhi e alle orecchie. Mezereum CH9: dolore trafittivo, terebrante, irradiato alle ossa della faccia e alle tempie, è aggravato dal contatto e dal movimento, interessa soprattutto la regione malare, premolare, e i molari superiori. Migliora aspirando aria fredda. Belladonna, Ferrum phosphoricum, Apis (il trio dell’infiammazione): si caratterizzano per segni infiammatori congestivi tipici e si distinguono per modalità termiche e dolorifiche. Apis CH9: dolore pungente bruciante, edema locale, peggiora con calore migliora con freddo, non ha sete.
OMEOPATIA
Belladonna CH5: dolore pulsante, congestione e tumefazione dell’apice dentale, sete intensa, migliora con acqua fredda. Ferrum phosphoricum CH5: meno violento e tende a cronicizzate, i dolori sono più sopportabili.
Stadio suppurato
Hepar sulfur CH9/30: è il medicamento per eccellenza dello stadio suppurato. La tendenza piogenica è la sua caratteristica. L’aspetto più importante è coglierne il momento elettivo, cioè l’ascesso deve essere appena formato, solido, di colorito bianco giallastro e privo di azione irritante, come detto ascesso caldo franco. La fase del rimedio si inquadra con la comparsa di un dolore non più pulsante ma pungente, ipersensibile al minimo contatto e al freddo, migliora con bevande calde. In questo caso valgono le avvertenze già citate nel suo utilizzo in caso di pulpite acuta. Mercurius solubilis CH9: la sua indicazione è diretta sul sistema linfatico ed è considerato un rimedio che evolve verso la cronicizzazione. I segni fondamentali sono l’ipertrofia linfonodale dolorosa mentre la congestione apicale è poco dolente e ha poca tendenza a collettare, ma osserviamo un indurimento della zona flogistica. Scialorrea abbondante, alitosi, lingua improntata, preferisce acqua tiepida Pyrogenium CH9: questo medicamento deve essere prescritto in fase
preascessuale ha un’azione preventiva in tutti gli stati di sepsi e infettivi.
Algia dell’ottavo (dente del giudizio)
Cheirantus cheiri CH5: è il medicamento specifico che agisce sull’angolo del mascellare inferiore, sede di sviluppo ed eruzione per l’alloggio dell’ottavo. Risolve la congestione che interessa anche la tromba di Eustachio e determina segni di otite media e di trisma.
Gengivo stomatite acuta e aftosi buccale
La ricerca del simillimum viene basata sull’osservazione minuziosa delle lesioni, caratteristiche delle ulcere (bordi, profondità, colore, localizzazione), tipo di dolore (bruciante, pungente, paradossalmente scarso) modalità termiche di aggravamento o peggioramento, caratteri della saliva. Segni buccali correlati, psichismo.
Rimedi di prima intenzione
Plantago major t.m.: tintura ad azione antalgica antiflogistica antisettica antiemorragica. Calendula t.m.: ha un’azione elettiva antisettica antinfiammatoria sulle mucose orali. Hydrastis t.m.: azione cicatrizzante delle ulcere con essudato biancastro o giallastro. Belladonna CH5; Apis CH9; Bryonia CH5: si impongono nel quadro evo45 | marzo 2016 |
lutivo infiammatorio secondo il carattere dei segni locali. Belladonna: gengive congeste, gonfie, dolore pulsante, secchezza delle mucose e sete, migliora con acqua fredda. Apis: gengive edematose, rosate, dolore bruciante, assenza di sete, migliora con acqua fredda Bryonia: gengive dolenti, con secchezza di labbra e bocca, sete intensa Borax CH9: è indicato soprattutto in pediatria durante la dentizione, con presenza di afte buccali bruciati dolenti a localizzazione frequente linguale e nella faccia interna delle guance, bambini ipersensibili, capricciosi, agitati peggiorano se tenuti in braccio e se vengono inclinati in avanti. Il quadro clinico è accompagnato a disturbi digestivi come nausea, vomito, diarrea bruciante e fetida Nux vomica CH30: l’eziologia delle afte è legata allo stile di vita stressato e auto intossicato che conduce il paziente e che si riflette soprattutto sull’apparato epato digestivo, individui con alimentazione disordinata e ricca di spezie, fumatori, buoni bevitori di alcolici e caffè, con scarsa igiene orale, grandi consumatori di farmaci, con dispepsia, stipsi, cefalea digestiva e irritabili. L’aftosi buccale o la gengivo stomatite è banale, presentano gengive iperemiche, alitosi, sanguinamento nel lavarsi i denti, tartaro per pigrizia igienica. La prescrizione delle diluizioni indicate dei medicinali omeopatici descritti dovrà essere di tre granuli ogni mezz’ora nelle fasi acute fino a miglioramento, per poi procedere ogni una o due ore alla risoluzione dei sintomi. I tubi dose (globuli) dovranno essere presi una volta la dì al bisogno.
LEGALE
a cura dello studio dell’avvocato BRUNO RICCARDO NICOLOSO Firenze-Roma (b.r.nicoloso@tin.it)
La persona plurima
S
e il sonno della ragione genera mostri, come ognuno ben sa, le recenti esternazioni delle burocrazie regionali in materia di titolarità e gestione delle farmacie istituite e assegnate nei concorsi straordinari di cui all’articolo 11 della Legge n. 27/2012 fanno pensare che la fantasia giuridica delle Regioni generi mostriciattoli. Dopo la «candidatura in forma associata» della Toscana (Decreti dirigenziali di assegnazione, 21 agosto 2015) di cui s’è già detto (Punto Effe n. 15/2015: “Un neologismo toscano”) s’è ora fatta avanti la «persona fisica formata in modo plurimo» dell’Emilia Romagna (Deliberazione programmatica della Giunta Regionale, 14 dicembre 2015). Nelle due Regioni la titolarità del diritto d’esercizio di una farmacia privata può/potrebbe così avvenire in una triplice alternativa: la ditta individuale, la società speziale (lucrativa di persone o cooperativa di lavoro) e la comunione che simulano i due neologismi: una contitolarità che viene riservata ai graduati in forma associata nel concorso straordinario di cui all’articolo 11 della Legge n. 27/2012. Questo viene postulato senza il supporto di una normativa primaria di riferimento: peggio, il dettato si pone praeter, se non contra legem. Ciò in riferimento all’ordinamento di settore sulla titolarità del diritto d’esercizio delle farmacie e sulla biunivocità tra la
titolarità del diritto d’esercizio e la gestione delle farmacie (articolo 7, comma 1, e articolo 11, comma 1, Legge n. 362/1991 in riferimento all’articolo 12, comma 12, Legge n. 475/1968) e alla disciplina codicistica in materia di comunione (articoli da 1100 a 1116, Codice Civile), di società persone (articoli da 2291 a 2324, Codice Civile) e di azienda (articoli da 2555 a 2568, Codice Civile) e in contrasto con l’interpretazione normativa che conta, data dalla giurisprudenza consolidatasi in materia secondo cui la concessione per l’esercizio di una farmacia privata in forma collettiva viene ascritta alla società e non uti singoli a ciascuno dei farmacisti soci (Consiglio di Stato, Sezione terza, 7 settembre 2015, n. 4128). Il che smentisce la esternazione ministeriale di segno contrario già espressa proprio in riferimento alla assegnazione della titolarità del diritto d’esercizio delle farmacie afferenti le sedi farmaceutiche di cui al concorso straordinario previsto dalla Legge n. 27/2012 che viene riservata ai graduati in forma associata (Punto Effe n. 5/2013: “Dissonanze”). Ancor di più: tali esternazioni regionali sembrano proprio far propria l’interpretazione ministeriale secondo cui «gli aspiranti in forma associata (all’esercizio di una farmacia istituita e messa a concorso a norma dell’articolo 11 della Legge n. 27/2012), avendo vinto il concorso… potranno costituire… una società a norma 46 | marzo 2016 |
dell’articolo 7 della Legge n. 362/1991… (e) tale società rileverà unicamente ai fini della gestione, perché la titolarità… resta congiuntamente in capo ai soci, in deroga alla fattispecie già prevista dall’articolo 7 della Legge n. 362/1991» (Nota Minsan, 23 novembre 2012) il che viene detto senza nemmeno porsi il problema della gestione della farmacia afferenti le sedi farmaceutiche il cui esercizio è affidato in contitolarità alla «persona fisica formata in modo plurimo», dandola per scontata senza dar conto della conseguente dissociazione tra titolarità e gestione di una farmacia (Punto Effe n. 2/2015: “Lettera aperta alle Avvocature regionali”). Per non dire della portata di un tale
LEGALE
La pretesa contitolarità della farmacia è in contrasto con il diritto positivo
parere dell’Amministrazione centrale, che è privo di qualsiasi efficacia vincolante esterna agli uffici gerarchicamente subordinati (Cassazione Civile, Sezioni unite, 2 novembre 2007, n. 23031) quali di certo non sono gli organi regionali competenti in materia - non si capisce bene perché mai si dovrebbe porre una tale dicotomia tra titolarità del diritto d’esercizio della farmacia, riferibile in comunione agli stessi soggetti che la devono poi gestire in società, quando l’articolo 7, comma 1 della Legge n. 362/1991 non lo prevede e l’articolo 11, comma 1 della Legge n. 362/1991 esclude tassativamente una tale dissociazione nell’esercizio delle farmacie private (Tar Lombardia, Brescia, 26 marzo 2001, n. 140) ove l’impostazione statica della loro titolarità e l’impostazione dinamica della loro gestione coincidono tra loro (Tar Lombardia, Brescia, 20 gennaio 2012, n. 84): il che vale anche in relazione al trasferimento mortis causa et inter vivos a norma dell’articolo 12, comma 12 della Legge n. 475/1968. Di tal che nel caso in cui la farmacia afferente la sede farmaceutica venga assegnata a concorso in forma associata agli assegnatari non potranno, ma dovranno costituire tra loro una società di persone che assumerà la titolarità del relativo diritto d’esercizio e potrà poi svolgere attraverso un’azienda organizzata in forma d’impresa la sua attività per garantire il servizio
La società speziale è una società di persone di diritto ordinario e come tale soggetto di diritto, se pure non sia una persona giuridica
pubblico che ne costituisce lo scopo e assicura così la corrispondenza biunivoca tra concessione e gestione della farmacia anche ai fini del relativo trasferimento soggetto al riconoscimento amministrativo nel rispetto della citata normativa sezionale coordinata alla disciplina codicistica della comunione, della società di persone e dell’azienda.
La società speziale
Tutto questo è riconducibile alla soggettività societaria della società costituita in forma di società di persone (Cassazione Civile, Sezione prima, 17 gennaio 2007, n. 1045), quale è quella che deve essere costituita dai farmacisti assegnatari della sede farmaceutica cui afferisce la farmacia. Detta società, pur non essendo dotata di personalità giuridica, viene considerata per fictio juris un soggetto di diritti (Cassazione civile, Sezione prima, 19 gennaio 2009, n. 816) e può essere così destinataria del provvedimento amministrativo che consente l’accesso all’esercizio della farmacia a norma dell’articolo 7, comma 1, Legge n. 362/1991 (Consiglio di Stato, Sezione terza, 7 settembre 2015, n. 4128) e la relativa gestione a norma dell’articolo 11, comma 1, della Legge n. 362/1991, costituendo così un centro d’imputazione di situazioni negoziali distinte rispetto alla posizione dei soci, i 47 | marzo 2016 |
quali non possono certo esercitare in comunione un’impresa che si trasformerebbe in societ à con il primo atto di gestione: (Cassazione civile, Sezione Lavoro, 21 febbraio 1984, n.1251). Alla autonomia negoziale e patrimoniale della società consegue poi il beneficium escussionis del patrimonio sociale per le obbligazioni assunte dai soci (Cassazione Civile, Sezione prima, 12 aprile 1994, n. 2399) che la pone in una posizione analoga a quella della persona giuridica ben distinta dai soci che l’hanno costituita. La società speziale (così denominata anche in giurisprudenza: Consiglio di Stato, Sezione terza, 20 novembre 2013, n. 5486), titolare del diritto d’esercizio della farmacia privata, è così una società di persone di diritto ordinario e, come tale, è un soggetto di diritto, se pure non sia una persona giuridica (Cassazione Civile, Sezione prima, 24 luglio 1989, n. 3498), proprietaria dell’azienda per il suo esercizio in forma d’impresa (Punto Effe n. 2/2014: “Le società speziali”). In tal modo è fatta salva la biunivocità postulata dalla normativa farmaceutica che è stata messa in discussione, anche a dispetto dell’ordinamento sezionale e del Codice Civile, dagli uffici del ministero della Salute ed è stata fatta propria acriticamente
LEGALE
dagli uffici della Regione Emilia Romagna (come in precedenza da parte di quelli della Regione Toscana) che, per la verità, non si sono posti nemmeno il problema di una tale biunivocità. Questo potrebbe preludere all’ulteriore enfasi concettuale: quella di ritenere che la contitolarità della concessione del diritto d’esercizio della farmacia, assegnata (dalla Regione) in comunione pro indiviso ai graduati in associazione nella procedura concorsuale, si traduca nella successiva autorizzazione all’apertura e all’esercizio della farmacia in locali idonei, rilasciata (dal sindaco) alla società da loro costituita per poterla gestire in termini imprenditoriali ovvero di ritenere che i due istituti trovino un accorpamento mediante una trasposizione della concessione sanitaria in un’autorizzazione commerciale che, a tacer del conflitto di competenze, non ha cittadinanza giuridica. Ciò tanto più se mai aggravata dall’eventuale affidamento del relativo provvedimento ampliativo al Suap di ciascun Comune, quale strumento di semplificazione amministrativa e alla relativa normativa - come è già avvenuto in Toscana con i primi provvedimenti in questione - ma che è inapplicabile alla pianificazione del servizio farmaceutico sul territorio (Consiglio di Stato, Sezione terza, 14 novembre 2013, n. 5543). Di più (e peggio) il ricondurre nell’ambito autorizzatorio non solo il provvedimento di apertura della farmacia sul territorio, ma anche il suo diritto d’esercizio, potrebbe da ultimo preludere a una sua liberalizzazione come è stato già fatto (Tar Toscana, 8 febbraio 2016, n. 202) invocando le logiche della riforma normativa denominata “Crescitalia” sulla abrogazione delle indebite restrizioni all’accesso e all’eser-
cizio delle professioni e delle attività economiche (Punto Effe n. 9/2015: “Le due sorelle”), che l’ha invece esclusa per «ragioni d’interesse pubblico e in particolare per quelle connesse alla tutela della salute umana» (articolo 3, comma 5, Legge n. 148/2011), che consentono riserve di legge già validate a livello comunitario (Corte di Giustizia UE, 19 maggio 2009, C-521/06, Commissione/ Repubblica Italiana), avvalorando così la natura di servizio pubblico e sociale ascritta al servizio farmaceutico (Corte Costituzionale, 28 dicembre 2006, n. 448) nell’equilibrio dinamico di quell’unicum di professione-struttura-servizio che è rappresentato dal “sistema farmacia” pianificato sul territorio (Corte Costituzionale, 4 febbraio 2003, n. 27) e che trova nella concessione il suo infungibile strumento d’accesso (Consiglio di Stato, Adunanza plenaria, 31 maggio 2002, n. 5) su cui si è infranta l’enfasi della sua liberalizzazione (Punto Effe n. 14/2011: “Il grido”). Questo aspetto non è certo deteriore rispetto all’equivoco concettuale da cui promana.
Le conseguenze
Deve essere infine fatto un riferimento epigrammatico alle patologiche conseguenze degli impugnati postulati regionali (mutuati dall’esternazione ministeriale) che ipotizzano due diversi regimi normativi in contraddizione tra loro nella disciplina di una medesima situazione giuridica ascrivibile agli stessi soggetti: quello relativo alla comunione, titolare della farmacia (che non può gestire perché non le è riferibile l’azienda per il suo esercizio) e quello relativo alla società, titolare dell’azienda per l’esercizio della farmacia (che non può gestire perché non le è riferibile il diritto d’esercizio). Il che si tradu48 | marzo 2016 |
Gli impugnati postulati regionali ipotizzano regimi normativi in contraddizione tra loro nella disciplina di una medesima situazione giuridica
ce anche nell’impossibilità di un trasferimento negoziale della farmacia per la mancata biunivocità del suo diritto d’esercizio con l’azienda che lo deve esercitare, cui consegue il divieto di riconoscimento amministrativo del trasferimento ed il perpetrarsi della situazione di stallo nel caso di trasferimento per successione nella quota della comunione e/o della società. Tutto ciò a tacere delle incompatibilità sopravvenute non solo alla comunione pro indiviso, ma anche a ciascun contitolare del diritto d’esercizio della farmacia e partecipe nella società per il suo esercizio - tra cui quella di non poter partecipare all’assegnazione di una farmacia al raggruppamento graduato nel concorso bandito in un’altra Regione - che sono espressamente previste nel provvedimento programmatico della Regione Emilia Romagna e implicitamente ipotizzate nei provvedimenti dispositivi della Regione Toscana, in contrasto con la normativa di settore, creando un conflitto tra le Regioni e tra i graduati in forma associata nell’una e nell’altra Regione. In una parola si pensa di ascrivere la concessione per l’esercizio di un servizio pubblico e sociale - quale è il servizio farmaceutico - ma in una forma che non ne consente lo svolgimento agli assegnatari: recte è nata in Emilia Romagna una nuova idra «persona fisica formata in modo plurimo» (sorella di quella già formata in Toscana come «candidatura in forma associata») e ci vorrà forse una fatica d’Ercole per debellarle.
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S
ul numero scorso di Punto Effe abbiamo accennato al rischio di riqualificazione della cessione di quote di società speziale in cessione di farmacia da parte dell’Agenzia delle entrate, che pretende quindi l’imposta di registro del 3 per cento sul prezzo di cessione. Non si tratta di una moda che riguarda solo le farmacie, ma anzi simili contestazioni vengono sollevate “a tappeto” da molti anni in tutti i settori, al punto che si è innescato un imponente volume di contenzioso tra uffici e contribuenti. Le Commissioni tributarie provinciali (primo grado) e regionali (appello) hanno orientamenti discordanti, talvolta danno ragione agli uffici, talaltra ai contribuenti. La Sezione tributaria della Cassazione, che ormai è
diventata quasi una sorta di braccio armato dell’Agenzia delle entrate, dà invece sempre ragione al fisco. Però, come abbiamo accennato, per le farmacie esiste un barlume di speranza.
Nel dettaglio
Andiamo con ordine, partendo da un caso concreto. Trascriviamo la motivazione addotta dall’Ufficio in un avviso di liquidazione: «l’operazione posta in essere corrisponde allo schema noto come “cessione indiretta d’azienda”, attuata attraverso la cessione delle quote della “società veicolo” mediante atto di conferimento d’azienda per sottoscrizione di capitale sociale. Presentandoli come due (formalmente) distinti atti societari, al momento della loro registrazione 50 | marzo 2016 |
le parti hanno richiesto l’applicazione dell’imposta di registro in misura fissa (168 euro) prevista rispettivamente dagli articoli 4, comma l, n. 3) e 5) e 11 della Tariffa Parte Prima allegata al Dpr 131/1986, mentre la registrazione di un unico atto di cessione d’azienda che, si evidenzia, è anche soggetto a controllo ed eventuale rettifica di valore da parte degli Uffici Finanziari, sconta l’imposta di registro con l’aliquota proporzionale (3 per cento) prevista dall’art. 2, comma l della citata Tariffa. Il risparmio “secco” e immediato di cui si beneficia con le tasse fisse applicate al momento della registrazione, rispetto alla più onerosa imposta proporzionale, assieme alla sottrazione all’alea di un giudizio sul valore dell’azienda ceduta e soprattutto del suo av-
FISCALE
Considerazioni sul trasferimento della farmacia
viamento, hanno una indubbia connotazione elusiva nell’ambito dell’imposizione indiretta». L’Ufficio prosegue sostenendo che «non si riscontrano le valide ragioni economiche che giustifichino il conferimento d’azienda in società e la successiva cessione di quote […] anziché attuare la normale cessione diretta d’azienda dalla Dott.ssa Sione Eva ai dottori Beneficio Massimo e Losconto Gustavo [nomi di fantasia n.d.A.], se non nel beneficio fiscale ottenuto con la cessione indiretta». Altre volte - spesso nello stesso atto - l’Ufficio scrive che «la Cassazione, inoltre, ha anche ritenuto che non sussiste la necessità di dimostrare il fine di abuso o di elusione fiscale, giacché tutta la questione si riduce all’esatta interpretazione del citato art. 20 Testo unico Registro».
L’art. 20 Dpr n. 131/86 dispone che l’imposta di registro deve essere applicata «secondo l’intrinseca natura e gli effetti giuridici» degli atti assoggettati a registrazione. La stessa amministrazione, con la circolare 29/05/2013 n. 18/e al § 1.3, precisa che si deve avere riguardo agli «effetti giuridici». La tesi dell’Agenzia, avallata dalla Cassazione in tantissime sentenze (per esempio si vedano Cass. n. 6813/2013; Cass. n. 9162/10; Cass. n.1913/07; Cass. n. 15192/10; Cass. n. 11769/08; Cass. n.10660/03), è in estrema sintesi che se la dottoressa Sione Eva conferisce la farmacia in società e vende le quote ai dottori Beneficio Massimo e Losconto Gustavo, è “come se” avesse venduto loro la farmacia. Le parole della Cassazione sono molto più astruse e misteriosofiche: «la scelta compiuta dal Legislatore con l’art. 20 del Dpr 26 aprile 1986, n.131, di privilegiare, nella contrapposizione fra “l’intrinseca natura e gli effetti giuridici” e “il titolo o la forma apparente” di essi, il primo termine, unitariamente considerato, implica, assumendo un rilievo di fondo, che gli stessi concetti privatistici sull’autonomia negoziale regrediscano a semplici elementi della fattispecie tributaria. Ciò comporta che - ancorché non possa prescindersi dall’interpretazione della volontà negoziale secondo i canoni generali - nell’individuazione della materia imponibile 51 | marzo 2016 |
La Sezione tributaria della Cassazione è divenuta una sorta di braccio armato dell’Agenzia delle entrate
deve darsi la preminenza assoluta alla causa reale sull’assetto cartolare, con conseguente tangibilità, sul piano fiscale, delle forme negoziali, in considerazione della funzione antielusiva sottesa alla disposizione in parola», ma la sostanza è chiara: “apparentemente” è stata venduta una quota della società speziale, ma “nella sostanza” è stata venduta la farmacia. Al bar, mentre si guarda la partita di pallone, è un ragionamento che può anche sembrare convincente; ma nelle paludate aule di giustizia emana uno sgradevole lezzo di “giustizia sommaria”. La cosa buffa, infatti, è che la stessa Cassazione, quando deve giudicare di una lite tra privati, adotta un metro del tutto diverso. Se, per esempio, i dottori Beneficio e Losconto, dopo aver acquistato le quote della dottoressa Sione le facessero causa perché hanno scoperto che la farmacia aveva debiti superiori a quelli risultanti dalla contabilità, la Cassazione risponderebbe che «vi è differenza tra vendita dell’azione - cui consegue l’acquisto della status di socio e anche la misura della partecipazione del nuovo socio nella società - e vendita dell’intero patrimonio o di singoli beni della società: solo in quest’ultimo caso oggetto della vendita sono i beni della società (e, quindi, non possono non trovare applicazione le garanzie dovuta dal venditore, con riferimento al patrimonio
FISCALE
sociale); nella vendita di azioni, la disciplina giuridica, invece, si ferma all’oggetto immediato e, cioè all’azione oggetto del contratto, mentre non si estende alla consistenza o al valore dei beni costituenti il patrimonio» (tra le innumerevoli, si vedano Cass. nn. 26690/2006 e 16031/2007; Cass. n. 10648/2010; Cass. n. 17948/2012). La cessione di una partecipazione societaria non è assimilabile, sotto il profilo giuridico e fiscale, alla cessione dell’azienda, nemmeno nel caso limite in cui le quote cedute rappresentano il 100 per c e nt o d e l c a p i t a l e ( C a s s . n . 17948/2012). Ma quando il Fisco, degno dello sceriffo di Nottingham, pretende il suo obolo del 3 per cento, il giudice Mr. Hyde si dimentica di quello che aveva scritto poco prima nei panni del dr. Jekyll: magicamente, cessione di quote e d’azienda tornano a essere la stessa cosa.
Come difendersi?
Per il futuro, si spera che una man forte possa derivare dall’introduzione dell’art. 10 bis l. 212/2000, a opera dell’art. 1 del Decreto legislativo 05/08/2015 n. 128. A seguito di tale riforma, per espressa previsione normativa non sono considerate abusive le operazioni giustificate da valide ragioni extrafiscali non marginali, anche di ordine organizzativo o gestionale, che rispondono a finalità di miglioramento strutturale o funzionale dell’impresa ovvero dell’attività professionale del contribuente ed è precisato espressamente (al comma 4) che «resta ferma la libertà di scelta del contribuente tra regimi opzionali diversi offerti dalla
legge e tra operazioni comportanti un diverso carico fiscale». Le nuove norme decorrono dal primo ottobre 2015 e si applicano anche alle operazioni poste in essere in precedenza se l’atto di contestazione è notificato dopo. Il problema potrà risolversi se la Cassazione prenderà atto del principio sacrosanto della libertà di scelta tra regimi fiscali alternativi. Il principio peraltro è di derivazione comunitaria e discende dalla Raccomandazione della Commissione europea n. 2012/772/Ue sulla pianificazione fiscale aggressiva. La recentissima Cass. n. 17175/2015 afferma che «come più volte ribadito dalla giurisprudenza comunitaria e di legittimità, l’opzione del soggetto passivo per la operazione negoziale che risulti fiscalmente meno gravosa non costituisce ex se condotta “contraria” allo scopo della disciplina normativa tributaria, laddove sia lo stesso ordinamento tributario a prevedere tale facoltà di scelta». Nel caso di specie la facoltà di conferire la farmacia e cedere le quote è prevista dall’art. 186 Tuir che, al comma 3, dispone: «non rileva ai fini [elusivi], il conferimento dell’azienda […] e la successiva cessione della partecipazione ricevuta per usufruire dell’esenzione [da tassazione delle plusvalenze]». Eppure, purtroppo, l’Agenzia ha continuato a notificare molti atti di contestazione anche dopo il primo ottobre. Per i contribuenti comuni, si deve solo sperare nel rinsavimento della Cassazione. Per le farmacie, però, è possibile anche una linea di difesa ulteriore, del tutto peculiare. Il punto di partenza è il principio per cui «la vendita, dunque, come, più in generale, ogni atto traslativo, tra vivi o mortis causa, di una far52 | marzo 2016 |
macia, non solo non consente all’acquirente, prima del riconoscimento, l’esercizio della farmacia ma neppure produce il suo effetto reale del trasferimento della proprietà dell’azienda» (Cass. n. 6050/95; Cons. Stato n. 1315/99). Nel trasferimento di farmacia pertanto non sono nemmeno astrattamente ipotizzabili effetti giuridici diversi da quelli derivanti dal provvedimento di riconoscimento dell’autorità sanitaria, che ha natura di concessione (come instancabilmente ricordato dall’Osservatorio legale di Punto Effe). L’art. 12 c. 3 della L. 475/68 dispone infatti che «Il trasferimento del diritto di esercizio della farmacia deve essere riconosciuto con decreto del medico provinciale». Il provvedimento dell’autorità sanitaria non è una mera “condizione sospensiva”: si tratta infatti, sotto il profilo effettuale, di una condicio iuris e, sotto l’aspetto strutturale, di un provvedimento costitutivo (Cass. n. 470/94, Cass. n. 1315/1993, Cass. S.U. n. 3766/88) che ha natura di concessione sanitaria (Corte Cost. N. 448/2006) per il servizio farmaceutico ex art. 32 l. 833/78. Pertanto le parti dell’atto di trasferimento della titolarità della farmacia sono - e non possono essere altri che - i soggetti identificati dal provvedimento amministrativo di riconoscimento del trasferimento della titolarità: pertanto unica ed esclusiva cessionaria della proprietà dell’azienda e della titolarità del diritto di esercizio è la società conferitaria, come univocamente previsto dall’art. 7 c. 1 l. 362/91, mentre la cessione delle quote sociali non comporta trasferimento della titolarità e, quindi, nemmeno della azienda farmacia. Nel trasferimento di farmacia non si può infatti ipotizzare una “forma appa-
FISCALE
rente” distinta dalla “intrinseca natura” degli atti, e non si può pretendere di invocare il principio di “prevalenza della sostanza sulla forma”, perché il conflitto forma/sostanza si risolverebbe in nullità. È infatti noto che «il trasferimento della titolarità delle farmacie, a tutti gli effetti di legge, non è ritenuto valido se insieme col diritto di esercizio della farmacia non venga trasferita anche l’azienda commerciale che vi è connessa, pena la decadenza». Secondo la ricostruzione operata dagli Uffici, il contratto soggetto a tassazione sarebbe identificato nei termini riassunti nella figura 1. Le parti avrebbero quindi “mascherato” questa operazione come una compravendita avente a oggetto le quote sociali. La figura 2 mostra invece lo schema corretto di una cessione di farmacia. Acquirente di una farmacia, nella forma e nella sostanza, è infatti solo e soltanto colui che risulta tale dal provvedimento dell’autorità sanitaria e sia anche contestualmente unic o e d e s c l u s i vo p r o p r i e t a r i o dell’azienda. Ecco allora che: i soci dott. Beneficio e Losconto non possono essere considerati “sostanziali
figura
2
Schema corretto di compravendita di farmacia
OGGETTO (INSCINDIBILE: art. 12 l. 475/68): titolarità della farmacia + proprietà esclusiva dell’azienda
CONDICIO IURIS COSTITUTIVA: riconoscimento dell’autorità sanitaria (art. 12 l. 475/68 – Cass. SS.UU. 1315/93)
cessionari” dell’azienda, perché questa non può essere trasferita ad altri che al soggetto indicato dal provvedimento sanitario, ossia la società; d’altra parte non è nemmeno ipotizzabile che la società sia stata riconosciuta titolare della farmacia senza avere acquisito la proprietà dell’azienda, giacché in tal caso il trasferimento
1
Schema (errato!) Immaginato dall’ufficio in una cessione di quote NATURA “sostanziale”: cessione d’azienda CESSIONARI: dott. Beneficio e dott. Losconto OGGETTO: proprietà dell’azienda
53 | marzo 2016 |
CESSIONARIO PERSONA FISICA
REQUISITI SOGGETTIVI: • non titolare di altra farmacia (art. 112 TULSS) • non socio di società titolare di farmacia (art. 8 lett. b l. 362/91)
solo in presenza dei requisiti di legge A PENA DI NULLITÀ
OPERAZIONE IMPOSSIBILE NEL CASO DI CESSIONE DI QUOTE: a) due persone non possono acquistare una farmacia in proprio come persone fisiche; b) i soci singolarmente non possono acquistare in proprio la farmacia se sono già soci di una società speziale c) l’atto di riconoscimento è e rimane intestato alla Società
figura
CEDENTE: Sione Eva
NATURA: Cessione d’azienda
CEDENTE
REQUISITI OGGETTIVI • Proprietà esclusiva dell’azienda (art. 12 c. 11 l. 475/68)
e il conseguente provvedimento amministrativo sarebbero nulli. Questa nostra modesta, ma motivata opinione è stata accolta in due recenti sentenze della Commissione Tributaria di Modena (Ctp Modena n. 416/01/2014 e Ctp Modena 377/01/2015), che hanno annullato altrettanti avvisi di liquidazione dell’imposta di registro sulla cessione delle quote di farmacia. Due rondini non fanno primavera, e - toccando ferro - le sentenze potrebbero sempre essere ribaltate in appello o in Cassazione. Ma per lo meno abbiamo ottenuto una prima affermazione del principio. Principio per il quale valgono le bellissime parole di Gianni Rodari nella chiusa del racconto Il giovane gambero: «Andrà lontano? Farà fortuna? Raddrizzerà tutte le cose storte di questo mondo? Noi non lo sappiamo. Possiamo solo augurargli, di tutto cuore: “Buon viaggio!”».
SPIGOLATURE
Defibrillatori in farmacia a Rovigo È un progetto che vede uniti Federfarma Rovigo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, le direzioni di Ulss 18 Rovigo e Ulss 19 di Adria e il Responsabile del 118 provinciale. Si chiama “Il tuo farmacista ti salva la vita - Defibrillatori in farmacia” e prevede il posizionamento di 62 postazioni in rete, telecontrollate dal 118, dotate di defibrillatore semiautomatico esterno, davanti ad altrettante farmacie di Rovigo e provincia, così che anche il più piccolo paese ne sia dotato. Obiettivo finale, la cardioprotezione capillare del territorio.
Rinnovata convenzione Federfarma-Ministero Interno Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e il presidente di Federfarma, Annarosa Racca, hanno rinnovato e aggiornato il Protocollo d’intesa, sottoscritto nel 2010, finalizzato a migliorare la sicurezza delle farmacie mediante un sistema di collegamento tra gli impianti di videosorveglianza e le centrali operative di Polizia e Carabinieri. «Abbiamo fatto un buon lavoro», sottolinea Alfano. «Il raffronto tra i dati del 2014 e del 2015 relativi al fenomeno dei furti e rapine nelle farmacie
ha fatto registrare un trend in diminuzione del 15 per cento, che incide positivamente anche nell’ambito della sicurezza percepita dalla gente». «Il rinnovo di questo accordo», aggiunge Racca, «conferma come la collaborazione con le istituzioni sia importante per garantire un servizio farmaceutico sicuro ed efficiente, a tutela sia dei clienti - spesso persone anziane e fragili - sia dei professionisti della salute che operano all’interno delle farmacie».
Social Card nelle farmacie veronesi Federfarma Verona ha comunicato di aver firmato la proroga a tutto l’anno 2016 della convenzione con i ministeri dell’Economia, del Lavoro e della Salute, per l’utilizzo in farmacia della Carta acquisti, nota come Social card. I cittadini titolari della Carta acquisti, over 65 e bimbi inferiori ai 3 anni (in questo caso il titolare è un genitore) a basso reddito, possono quindi continuare a effettuare acquisti in farmacia utilizzando tale carta elettronica prepagata che viene caricata con 80 euro al bimestre,
non è abilitata al prelievo in contanti ed è utilizzabile per il sostegno della spesa alimentare, sanitaria nonché il pagamento delle bollette di luce e gas. Le 92 farmacie (+2 per cento sul 2015), che hanno aderito a Verona e provincia sono riconoscibili dalla locandina. L’adesione alla convenzione comporta l’impegno per le farmacie di praticare uno sconto del 5 per cento sugli acquisti, non inerenti il farmaco e i ticket, pagati con la Carta in oggetto e a effettuare la misurazione gratuita della pressione arteriosa e/o del peso corporeo, in occasione di un acquisto pagato con la Social Card.
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SPIGOLATURE
Il Brain Forum a Milano
Ricerca Doxa-Tena sulla vita di coppia I risultati dell’indagine Doxa-Tena “Il tempo che mi cambia: cosa mi fa la differenza” forniscono un quadro interessante dell’evoluzione dei rapporti di coppia, a livello sia fisico sia emotivo. La sorpresa è data dalla centralità e dall’importanza riconosciuta dagli italiani alla sfera sessuale. La fantasia sessuale è l’elemento più significativo a tutte le età (per oltre il 60 per cento del campione) con un’accentuazione nel target maschile over 40 (66 per cento). Quanto alla salute, disturbi alla vista (per l’85 per cento
degli interpellati), insonnia (73) e problemi digestivi (68) occupano i primi posti della classifica tra i disagi fisici dettati dal passare del tempo. Sono però l’incontinenza e i problemi urologici (49 per cento) i disturbi che preoccupano di più, perché in grado di condizionare la vita per quasi un terzo degli italiani. «Chi è affetto da problematiche uro-genitali aggiunge un forte impatto psico-emotivo», sottolinea Clara Salmeri Qualitative research manager Doxa, «ma le donne sembrano meno spaventate all’idea che questi fenomeni possano associarsi all’inevitabilità del tempo che passa».
L’edizione 2016 del Brain Forum si terrà a Milano il 7 marzo prossimo. Al centro della manifestazione, inaugurata nel 2010, un tema dirompente: il cervello e la violenza. Ospite d’onore Adrian Raine, criminologo e psichiatra americano, del quale sta uscendo anche in Italia il volume, edito da Mondadori, L’anatomia della violenza. Le radici biologiche del crimine, che apre scenari interessantissimi sulle possibilità di prevenzione e su come si forma un cervello criminale. Tutti i dettagli dell’evento su www.brainforum.it.
Hivet alla guida di Caudalie Italia Dal primo gennaio scorso Antoine Hivet (nella foto) ha assunto la carica di general manager di Caudalie Italia. Hivet, classe 1985, entrato nel gruppo nel 2011, ha il compito di rafforzare la filiale italiana che da gennaio ha sede a Milano, di riqualificare la distribuzione e di implementare l’apertura di nuove Spa boutique monomarca. Caudalie, azienda familiare, è stata fondata nel 1995 da Mathilde e Bertrand Thomas, è oggi presente in 28 Paesi e occupa per importanza il novantesimo posto nel ranking delle aziende di cosmesi nel mondo.
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OCCHIELLO | occhiello
Sport: come renderlo un alleato per una vita sana
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Integrazione alimentare: in che modo ci aiuta a combattere i malanni invernali?
La piramide alimentare e la piramide idrica: scopri cosa ci indicano!
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www.viviconenergia.com
IL PORTALE DEL BENESSERE E DEL SUO MANTENIMENTO 56 | gennaio 2016 |
NO PROFIT
Le radici nella cultura
Dalla passione dell’Institut Klorane per il mondo vegetale nasce l’incontro Dove il domani mette radici con la Comunità di San Patrignano, insieme in un progetto di educazione e valorizzazione del territorio della durata di quattro anni di GIUSEPPE TANDOI
U
n incontro fatale, e fertilissimo, per rimanere in tema, quello tra Pierre Fabre Italia, Institut Klorane e Comunità di San Patrignano, attiva da quasi quarant’anni nella campagna riminese, a Coriano, per dare soccorso ai giovani precipitati nel vortice della tossicodipendenza e alle loro famiglie. L’Institut Klorane è una Fondazione d’impresa senza scopo di lucro, creata nel 1994 da monsieur Pierre Fabre. Essa ha per vocazione la protezione e la valorizzazione del patrimonio vegetale, che si concretizza nelle sue tre missioni: proteggere, esplorare ed educare. A unire queste due entità, così apparentemente lontane eppure così vicine, l’amore per il territorio, la convinzione che le radici delle piante siano massima espressione di valori culturali, tradizionali, da difendere sempre e comunque, in quanto valori umani prima ancora che ambientali. Ecco le origini del progetto “Un ulivo per la
vita. Dove il domani mette radici”.
Più coltivazioni, più lavoro
Attualmente nel perimetro della Comunità di San Patrignano si estendono coltivazioni di ulivo per circa dieci ettari e tremila piante. Il progetto “Un ulivo per la vita”, iniziativa sostenuta interamente da Klorane, attraverso l’Institut Klorane, prevede la realizzazione di circa tre ettari di nuovi impianti - per un totale di mille piante di ulivo da olio distribuiti in sei siti, grazie al recupero di superfici ora incolte e alla valorizzazione di piccoli terreni al momento non utilizzati. Un notevole ampliamento, insomma, delle aree coltivabili e, di pari passo, della produzione di olio, prodotto che contribuisce all’autonomia economica di San Patrignano, comunità da sempre gratuita per tutti. Più lavoro, quindi, per la tenuta agricola che ne fa
parte e per i giovani che vi risiedono. Il progetto ha la durata di quattro anni, a sottolinerare l’impegno a lungo termine dei partner.
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Per maggiori informazioni e per seguire l’avanzamento del progetto si può visitare il sito: http://www.ulivoperlavita.it
FARMANEWS
58 | marzo 2016 |
DALLE AZIENDE
Protezione efficace
Il ruolo di un innovativo dispositivo medico Guna utile anche nel trattamento integrato delle malattie allergiche
S
e il regolare funzionamento dell’apparato g a s t r o i nt e s t i n a l e (Agi) è la base di una buona salute, è altrettanto vero che esso è componente frequente della patogenesi delle malattie allergiche. In conseguenza di attività enzimatica ridotta, digestione incompleta, alterazioni della motilità intestinale e malassorbimento, tutti fattori che provocano un aumento della permeabilità intestinale a composti e macrom o l e c o l e t o s s i c i , ch e possono provocare la sensibilizzazione del sistema immunitario. Di qui la necessità di intervenire nella protezione dell’Agi e di normalizzare quindi la flora intestinale. Un obiettivo che, secondo alcuni studi qualificati, è in grado di raggiungere Enterosgel di Guna - un adsorbente intestinale selettivo a elevata capacità di assorbimento - capace di proteggere la mucosa intestinale e di influire positivamente sulla microflora intestinale.
In letteratura
Due recenti studi si sono concentrati sul ruolo del prodotto nel trattamento integrato delle malattie allergiche. Il primo, realizzato dal dipartimento di Allergologia e Immunologia Clinica dell’Ospedale universitario di Olomouc (Repubblica Ceca), a cura di J. Bystron et al., ha incluso 24 pazienti (10 maschi e 14 femmine di età compresa tra 2 e 80 anni, età media 43,1 anni) con diagnosi di orticaria cronica (7 pazienti), asma bronchiale stabile di entità da lieve a moderata (6 pazienti), dermatite atopica stabile (6 pazienti) e 5 pazienti con diversa diagnosi (2 con Sindrome da affaticamento cronico, 1 con allergia polivalente e dispepsia, 1 con allergia alimentare e 1 con uveite cronica, cheratite cronica e stomatite recidivante). È stata effettuata una valutazione tramite l’assegnazione di un punteggio nel corso dei ventuno giorni antecedenti l’inizio della somministrazione di Enterosgel (gruppo controllo) e nel corso dei ventuno giorni
di assunzione regolare di Enterosgel (gruppo sperimentale). Lo studio clinico fornisce evidenze della superiorità della terapia combinata con l’enteroadsorbente Enterosgel, se utilizzata nel trattamento delle malattie allergiche. Il prodotto si dimostra sicuro e altamente tollerabile. Il miglioramento statisticamente significativo dei punteggi clinici, in base alla valutazione a punti, ne conferma l’efficacia clinica quando impiegato in associazione con il trattamento standard nei pazienti affetti da asma bronchiale, orticaria cronica e altre patologie immunitarie (allergia polivalente e alimentare, sindrome da affaticamento cronico). Un altro studio realizzato dall’Istituto di Otorinometria dell’Accademia delle Scienze di Kiev-Ucraina, a cura di O.F. Melnykov et Al., si è concentrato sull’efficacia di Enterosgel nelle allergie alimentari. In questo caso il gruppo sperimentale includeva 67 pazienti di età compresa tra 12 e 50 anni, che presentavano un’allergia
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alimentare e un’anamnesi positiva per varie manifestazioni allergiche, da una forma lieve di eritema fino all’angioedema. Il gruppo di controllo comprendeva invece 10 volontari sani di età compresa tra 17 e 45 anni, reclutati per valutare gli effetti di Enterosgel sui parametri immunitari. Risultati? L’introduzione dell’enterosorbente Enterosgel nel piano terapeutico previsto per i pazienti con allergia alimentare ha migliorato significativamente il loro status allergico e ha favorito la normalizzazione dei livelli di IgE sieriche totali, di IFN- e della citochina proallergica IL-5. Lo studio conferma l’efficacia dell’adsorbimento intestinale come parte del trattamento nei pazienti sofferenti di allergia alimentare che si manifesta con angioedema
CONSIGLI
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CONSIGLI
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61 | marzo 2016 |
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CONSIGLI | occhiello OCCHIELLO
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STOP AL PRURITO L’atopia è una predisposizione genetica a sviluppare alcune reazioni allergiche. Si presenta in vari modi: rino-congiuntiviti, asma, allergie alimentari. In termini dermatologici, oltre a una iperreattività alle aggressioni esterne, provoca un’alterazione della barriera cutanea. La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica della cute, che si presenta sotto forma di un’eccessiva secchezza della pelle e di lesioni infiammatorie come l’eczema. Quest’ultimo causa prurito che a sua volta genera lesioni, con il rischio di infezione econdaria. Un vero e proprio circolo vizioso, caratterizzato da una costante pelle secca e sensazione di prurito. Topialyse è la risposta dei Laboratoires SVR a queste problematiche: trattamenti antiirritazione e anti-prurito per la pelle secca a tendenza atopica, pensati per tutta la famiglia, neonati, bambini e adulti. Gel Lavant è un gel detergente delicato viso e corpo, schiumogeno e protettivo, che contiene olio di Camelina, fonte di Omega 3, 6 e 9 per ripristinare la barriera cutanea, glicerina, per un’intensa azione idratante, tensioattivi delicati, per detergere con delicatezza. www.labo-svr.it
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Bioderma Nodè Fluido è il nuovo shampoo che si adatta ai diversi stili di vita e a differenti routine di bellezza rispettando la natura del cuoio capelluto. Può essere utilizzato soprattutto in caso di capelli stressati (tintura, phon, stiratura, condizioni climatiche avverse). Può essere anche consigliato per ogni CONTRO LA TOSSE giorno in seguito ad un’attività sportiva. La formula Bios Line presenta Larimucil, linea formulata silicone-free e Sls-free per la tosse secca e grassa, con gusto gradevole; ha un pH simile a quello contiene arabinogalattani da larice, piantaggine, altea con cui la pelle regola le fibre e lichene islandico che sulla mucosa delle prime vie aeree dei capelli, da quelli grassi favoriscono la formazione di un film protettivo calmante e normali fino a quelli della tosse, aiutando anche l’idratazione delle mucose, più fragili e sensibili, agevolando così la rimozione del muco. Gli arabinogalattani rispettando il cuoio da larice e i polisaccaridi di piantaggine, altea e lichene islandico capelluto, anche il più hanno proprietà mucoadesive e protettive che associate a quelle sensibile a causa emollienti del miele proteggono le mucose di trattamenti delle prime vie aeree. anti-forfora Larimucil è disponibile e antiseborroici. in flacone o in bustine www.bioderma.it. monodose tascabili. È un dispositivo medico Ce; non contiene glutine, coloranti di sintesi, né conservanti. www.biosline.it.
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CONSIGLI | occhiello OCCHIELLO
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IL LIBRO
La divina cosmesi Nel terzo millennio la bellezza è, prima che un discorso estetico, un fatto di comunicazione
L
di GIUSEPPE TANDOI
a vera b ellezza non deve seguire necessariamente le mode ma è un atteggiamento del pensiero, della mente: un modo interiore di essere, di portare se stessi, in una parola, di comunicare. Un’interpretazione etimologica del termine “comunicazione” (mettere in comune) suddivide la parola in unum cum actione, nel significato di “uno con
l’azione”. C’è qualcosa già nel termine che ci pone in relazione: cum, cioè “con”». Da questa imprescindibile premessa parte il bel volume di Umberto Borellini, docente di Cosmetologia in atenei e scuole di medicina estetica, abile divulgatore e, in questa veste, collaboratore di Punto Effe. La prima parte del libro, dal titolo sorrentiniano (“La grande bellezza”), indaga
UMBERTO BORELLINI La divina cosmesi. La bellezza e la moderna cosmetologia
Prefazione di Nicola Sorrentino Mondadori, 2015, pp. 179
proprio sui rivolti psicologici e comunicativi della cosmetologia moderna, approdando alla nuova frontiera della neurocosmesi. Nella donna in particolare la bellezza non corrisponde a un canone universale ma nasce da una volontà, quella appunto di essere belle, e dalla conseguente scelta di cosmetici ad hoc, che sappiano valorizzare al meglio una determinata personalità. Primo organo da proteggere e da alimentare è la pelle, cui Borellini dedica un ampio capitolo, soffermandosi sia sull’azione fisiologica della cute sia sulla sua dimensione relazionale. Di particolare interesse l’analisi della psicosomatica, della capacità, cioè, della pelle di rivelare la psiche. Una peculiarità che può comportare anche risvolti
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patologici: «Uno stato ansioso-depressivo può scatenare una malattia autoimune». Un connubio inscindibile, quello tra corpo e psiche, nel quale ricercare, come un acrobata sul filo, un difficile equilibrio. La seconda parte ripercorre, invece, la storia della cosmesi per approdare a ciò che si intende per “fisiocosmesi”. Segue una serie di schede di approfondimento su numerosi “trattamenti speciali”: peeling, maschere, cosmeceutici, fitoceutici, fitotoestratti… A chiudere un capitolo su cibo e bellezza, curato dal nutrizionista Nicola Sorrentino. In definitiva, un libro che si sottrae al semplicismo di una bellezza tutta esteriore, e sinonimo di superficialità, per farne una lettura soprattutto culturale.
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