Punto Effe n. 4/2019

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Anno XX | N° 4 5 marzo 2019 | www.puntoeffe.it

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SOMMARIO

Editoriale | Il punto sulla professione

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Innovazione | Una nuova era

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Ateneo | Con quale ruolo?

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Interventi | La bacchetta magica

PARLIAMONe

GLI STATI GENERALI A ROMA | Auspici e timori

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primo piano

ATTUALITÀ | Una persona mite 17 ECHI DAL WEB | Professioni sanitarie unite 18

12

INCONTRI | Ugo Faraguna

20

COSMETICAMENTE | Una triade fondamentale

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MERCATO | Una piccola ripresa?

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IL GIRO DI BOA | Aborti, numeri in calo 31

28

VETERINARIA | Pericoli di primavera

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RUBRICHE Legale | Le lettere romane Dalle aziende | Un giusto mix Dalle aziende | Benefici a uso topico Iniziative | Ingegno al femminile Spigolature Consigli The Blind Spot | La vera sfida

32 Direzione, Redazione, Marketing Via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel.: 02.88184.1 - Fax: 02.88184.302 www.puntoeffe.it Reg. Trib. di Milano n. 40 - 14/1/2000 ROC n. 23531 (Registro operatori comunicazione)

Editore EDRA S.p.A. Direttore responsabile Giorgio Albonetti

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Collaboratori Luisella Acquati, Alessio Arbuatti Umberto Borellini, Paola Brusa, Erika Mallarini, Luigi Marafante, B. R. Nicoloso, Luca Pani, Chiara Romeo Responsabile pubblicità Stefano Busconi dircom@lswr.it - Tel. 02.88184.404 Traffico Donatella Tardini (Responsabile) d.tardini@lswr.it - Tel. 02.88184.292 Ilaria Tandoi - i.tandoi@lswr.it Tel. 02.88184.294

Direttore editoriale Ludovico Baldessin

Abbonamenti Tel. 02.88184.317 - Fax: 02.56561.173 abbonamentiedra@lswr.it

Coordinamento redazionale Giuseppe Tandoi - g.tandoi@lswr.it

Grafica e Immagine Emanuela Contieri - e.contieri@lswr.it

marzo 2019 |

Produzione Walter Castiglione w.castiglione@lswr.it - Tel. 02.88184.222 Immagini Shutterstock, Thinkstock.

I diritti di riproduzione delle immagini sono stati assolti in via preventiva. In caso di illustrazioni i cui autori non siano reperibili, l’Editore onorerà l’impegno a posteriori.

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Prezzo di una copia euro 0,70. A norma dell’art. 74 lett. C del DPR 26/10/72 n° 633 e del DPR 28/12/72. Il pagamento dell’IVA è compreso nel prezzo di vendita. Ai sensi dell’art. 13 del D.lgs. 196/03, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente, sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio

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di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.lgs 196/03. I dati potranno essere comunicati a soggetti con i quali Edra S.p.A. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Edra S.p.A., Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.lgs 196/03.

Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione Per il periodo 1/1/2018 - 31/12/2018 Periodicità: Quindicinale Tiratura media: 8.720 Diffusione media: 8.482 Società di Revisione: RE.FI.MI. S.r.l.



editoriale

L’

di Ludovico Baldessin direttore editoriale di Punto Effe

ora di

crederci

Un’inedita positiva novità caratterizza gli Stati Generali della Farmacia Italiana 2019: la squadra di vertice di Federfarma ha relazionato alle migliaia di farmacisti titolari intervenuti - in presenza o collegati in diretta streaming - i risultati del lavoro di quasi due anni sui punti programmatici del mandato, presentati a Cosmofarma già nel 2017. Traguardi raggiunti e sfide ancora aperte - dalla remunerazione alla convenzione - approfondite anche nelle sessioni dell’evento con gli stakeholder e con la politica. Sindacato, ordine, industria, altre professioni sanitarie, credito, associazioni a difesa dei cittadini hanno partecipato a un confronto serrato sui temi di maggiore attualità sanitaria e farmaceutica. E, infine, un’ampia rappresentanza parlamentare e istituzionale è stata interrogata sugli orientamenti delle politiche sanitarie, in passato rivelatesi pericolose per la categoria. Nell’articolo di apertura di questo numero trovate una sintesi dei lavori, qui ci interessa solo esprimere qualche considerazione suggeritaci dalla giornata romana. Ci sono alcuni nodi ancora irrisolti, per la categoria. In primis il rinnovo di una Convenzione scaduta da anni e la riforma della remunerazione, in termini più consoni alle

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marzo 2019 |

mutate condizioni nelle quali il farmacista svolge la sua attività. E anche qui quello che ai tempi del governo Monti (ministro della Salute Balduzzi) sembrava imminente è ancora di là da venire. Infine, la piena attuazione della normativa sui servizi, che nel 2019 compie dieci anni di vita. La farmacia sembra obbligata a tenere ancora alta la guardia perché le insidie non sono terminate: non solo le questioni aperte da anni cui abbiamo appena accennato, ma anche l’estrema incertezza su alcuni aspetti dell’immediato futuro. A partire dalla sorte delle rurali, che subiscono le conseguenze dello spopolamento dei piccoli Comuni. E l’apertura al capitale sancita dal Ddl Concorrenza verrà ridimensionata, come promesso dal ministro Grillo? A Roma un esponente 5Stelle ha parlato di un provvedimento ad hoc, senza però comunicare tempi né modalità. Da monitorare con attenzione anche l’evolversi, a livello comunitario, di una normativa che invita gli Stati membri a non porre eccessivi limiti di accesso alle professioni, inclusa quella del farmacista. Infine, la “questione parafarmacie”. Serietà vuole che sulla proposta illustrata per sommi capi a Roma dal senatore Sileri si sospenda il giudizio. Il Ddl non è ancora stato presentato alle Camere e la sintesi del suo artefice non è sufficiente per esprimersi con cognizione di causa. Ma forse è già da accogliere con favore il fatto che si voglia mettere mano all’argo-

Agli Stati Generali della Farmacia Italiana una folta partecipazione di titolari a sostegno dei vertici di categoria

mento con una riforma complessiva e non con interventi parziali. Facile prevedere, in ogni caso, che il cammino parlamentare del Ddl non sarà privo di ostacoli. Nell’intensa giornata spiccano due momenti significativi. L’orazione appassionata sul valore e sul ruolo della farmacia del Governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che dopo due giorni è diventato leader del Pd, partito un tempo governato da Bersani. E sicuramente rimane nelle orecchie il lungo, lunghissimo e non scontato applauso riservato dalla platea a Marco Cossolo, a chiusura del suo intervento serale. Non senza emozione, riferendosi alle potenzialità e al valore della farmacia, Cossolo ha lanciato ai colleghi un messaggio forte e chiaro: «Io ci credo, ci dovete credere anche voi».


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Innovazione

U

di Erika Mallarini, Sda Bocconi Professor, Government Health & Not For Profit Division, Focus Management Consultant

na nuova

era

La farmacia è morta ma le farmacie sono vivissime. Semplicemente, è finita un’epoca

Questa settimana sono andata a un funerale. Un uomo, un farmacista, un sindacalista eccezionale, davvero. Non nasceva titolare, veniva dall’industria e si era conquistato una piccola farmacia in una città e in una Regione che non era la sua, e forse anche per quello ha dedicato la propria vita a tutelare le piccole farmacie, sia come segretario di Federfarma provinciale, sia come socio e poi presidente di una cooperativa locale. Eppure, come se per lui la giornata durasse più delle canoniche ventiquattro ore, lo trovavi sempre in farmacia, a occuparsi dei suoi pazienti (clienti non ce ne erano ancora, il cosiddetto commerciale era una minima parte delle attività, specie nelle piccole farmacie). Conosceva perfettamente le norme e le dinamiche pubbliche, tanto che in un periodo in cui le Usl (erano ancora Usl) pagavano con enormi ritardi, nella sua provincia erano perfettamente puntuali. A differenza del resto d’Italia i conflitti tra colleghi erano rarissimi, anche io che ero poco più di una bambina sapevo il nome di chi “sgarrava”. Ma lui era sempre mite (leggenda narra si sia arrabbiato una sola volta), come la goccia che scava la pietra. Quando la cooperativa venne acquistata da un distributore si preoccupò solo dell’in-

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marzo 2019 |

teresse degli associati, senza inutili preconnel senso di mamma). Né si potevano criticetti verso quell’azienda, che nel tempo care le scelte all’interno della categoria, nesdiventò una delle più importanti multinasuno poteva permettersi di toccare zionali. Le sue valutazioni non erano ideol’istituzione. logizzate, ma puntavano alla tutela della Ora, come in qualunque settore, in pochi farmacia. credono nelle istituzioni. Non c’è più un uniÈ stata la prima persona a darmi fiducia co Sistema sanitario nazionale, le Asl non professionalmente, prima ancora che mi sono più Usl ma aziende autonome, che non laureassi. Lui conosceva la propria profesdipendono nemmeno dalle Regioni (che sione e la sanità, mentre a me chiedeva non hanno potere legislativo, escluse quelle consigli su come affrontare i primi compea Statuto speciale) e possono quindi solo titor (nasceva Io Bimbo, e il prezzo dei latti dare indirizzi. L’interlocutore è la Asl e seminiziava a portare le mamme a cambiare pre di più tende a trattare con imprese (reti canale). Ricordo ancora quando mi chiamò per essere chiari). È finito il canale unico di la prima volta a quel grande tavolo della dispensazione: facciamocene una ragione. sala riunioni di Federfarma, il primo di una Dispensano le Asl, gli ospedali, le cliniche, le lunga serie di tavoli… retail clinic, medici e inferun vecchio Al suo funerale c’eravamieri. Cresce il peso del mo noi tutti di quella ge- amico non c’è biotech e dei biosimilari. nerazione (di farmacia, più e con lui L’università non può nemnon anagrafica), noi che meno formare le nuove se ne va eravamo sempre in prima generazioni perché l’innola memoria fila ai convegni (non per vazione nasce in azienda. di un tempo fare i primi della classe, Non ci si può permettere ma perché eravamo la ormai passato di considerare le imprese clacque del presidente di farmaceutiche “ditte” forallora). E c’era la segreteria, i ragazzi (emh, nitrici, ma clienti da conquistare. I servizi ex ragazzi) della distribuzione, oltre che ovnon sono più una componente accessoria viamente i suoi pazienti. Uscendo con un ma condizione necessaria, e devono essere amico del settore ci siamo guardati a lungo, standardizzati. Non si può prescindere dal e poi abbiamo detto insieme «È finita un’edigital, che va conosciuto e sfruttato. poca». A casa ho realizzato che è finita quelE da soli non si va da nessuno parte. La farla farmacia. È finita mamma Federfama macia è morta. Sono vive le farmacie, e (non fraintendete: non per chi c’è ora, ma ognuno deve fare il proprio percorso.



ateneo

C

di Paola Brusa, dipartimento di Scienza e tecnologia del farmaco, Università degli studi di Torino

on quale

ruolo?

Fondamentale la presenza della farmacia nei Piani cronicità e prevenzione. Un convegno a Torino

La farmacia ha la possibilità e il dovere di ricoprire un ruolo attivo nella promozione della salute, nella prevenzione e nella diagnosi precoce delle patologie e nella gestione dei pazienti cronici. La farmacia è infatti in grado di offrire servizi in questi ambiti in maniera personalizzata, spesso gratuita per l’utente, in modo capillare e continuativo, con professionalità ed esperienza e rivolgendosi ad un gran numero di soggetti. Il farmacista viene ogni giorno a contatto con centinaia di persone diverse: clienti giovani e sani (che raramente interpellano altri professionisti della salute), soggetti a rischio di sviluppare malattie, pazienti cronici e clienti che fanno parte di quella popolazione che ha più difficoltà nell’accesso alle cure. Questo processo di transizione della farmacia può avvenire però solo nell’ambito di un percorso strutturato e perfettamente integrato con le altre professioni e all’interno dell’offerta del sistema sanitario. Inoltre è necessario migliorare la comunicazione dei servizi che la farmacia può offrire e tenere in considerazione l’health literacy del cliente, in modo da favorire un approccio corretto con il soggetto mettendo al centro il paziente che

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Voglio ringraziare coloro i quali hanno prespesso non è cosciente delle proprie patoso parte all’atelier di lavoro (i partecipanti logie. Bisogna poi pensare, come già acal progetto e i rappresentanti dei principali cade in altri Paesi, a una remunerazione stakeholder interessati dalla sperimentaper i servizi svolti dal farmacista. Da parzione tra i quali farmacisti, Mmg, medici te del paziente? Del Ssn? Delle aziende? specialisti, direttori di distretto, rappresenDelle assicurazioni? E/o programmare la tanti dei malati, programmatori regionali) presenza di una eventuale figura esperta che hanno discusso a e addetta unicamente ai servizi? un contributo fondo punti di forza e criticità dell’esperienNon da ultimo è neimportante, za portando preziosi ces sar io valut are quello della contributi, commenti e quali siano gli struf armacia, proposte. menti migliori da utiLe conclusioni sono lizzare (per esempio nel task state il punto di parper misurare l’adesharing ed tenza della discussiorenza terapeutica) e empowerment ne della t avola fare una stima pundel paziente rotonda finale del contuale dei costi-benevegno pubblico, dove erano presenti gli fici dell’intervento. esponenti di professionisti sanitari, Asl, ReQuesti i principali temi trattati durante le gione e Ministero. Voglio anche ringraziare due giornate (14 e 15 febbraio) di convei coordinatori locali che hanno contribuito gno nazionale “La farmacia di comunità: allo svolgimento del progetto, nonché i farun contributo inedito per la cronicità sul macisti e i pazienti coinvolti. territorio”. L’obiettivo era quello di discuDopo questi due giorni di proficui scamtere i risultati e le implicazioni politiche bi di idee ritengo che la farmacia di codel progetto Ccm, percorso di sviluppo e munità, realtà propensa al dinamismo, sperimentazione di interventi della farall’adattamento e con la voglia di essere macia di comunità per la prevenzione e il valutata e messa alla prova, possa quincontrollo dell’aderenza su due malattie di essere un ottimo presidio dove attuare croniche, diabete e Bpco, in tre regioni alcuni punti dei Piani cronicità e preven(Puglia, Umbria, Piemonte). Il convegno zione e un importante contributo nel tasi è svolto grazie alla collaborazione tra sk sharing e nell’empowerment sanitario l’Università di Torino e il gruppo coordidel paziente. nato dal professor Costa della Asl To3.


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interventi

L Leggendo alcuni post, apparsi sui social dopo gli Stati generali della farmacia italiana, organizzati da Federfarma e tenutisi a Roma lo scorso 28 febbraio, mi sono reso conto che alcuni colleghi sperano che con un tocco magico si possano rovesciare le sorti della categoria, abbattendo la serie di ostacoli aggiuntisi a uno a uno negli scorsi decenni. Ne cito qualcuno: la dispensazione di farmaci in certe strutture senza la presenza di un farmacista; il farmacista fuori dalla farmacia a dispensare farmaci di automedicazione; la distribuzione diretta; gli sconti sulle forniture Ssn; una farmacia dei servizi legiferata e disattesa; la dissacrazione del settore da parte di interessi meramente economici con il capitale in farmacia. L’annunciato Ddl Sileri ha indignato chi non ha ancora capito che non si può gettare sul mercato libero l’assistenza farmaceutica, se la si considera un diritto da assicurare al cittadino con equità. È vero, se esistesse una bacchetta magica, la si potrebbe usare per creare un sistema ideale, dove ogni laureato in Farmacia trova subito un’occupazione e, se lo desidera, può aprire una farmacia dove preferisce. Non si può pretendere che un sistema sia retto da due principi opposti, quello delle liberalizzazioni e quello dell’uni-

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di Davide Petrosillo, presidente Fenagifar

a bacchetta

magica

Secondo alcuni colleghi in poco tempo si dovrebbero risolvere problemi che affliggono la categoria da decenni. Ma è una pretesa irrealistica

versalismo; che la domanda sia anelastica (per fortuna del cittadino); che lo stesso titolare, ora costretto dalla pianta organica a operare in un’area disagiata, sia il primo ad avere diritto a insediarsi in zone più redditizie. Finalmente quelle spinte che hanno creato false aspettative negli anni scorsi ora vengono meno, sopraffatte dalla consapevolezza dei veri pilastri fondanti dell’assistenza farmaceutica. Spiace per chi ci ha creduto, ma purtroppo questo non è un mondo ideale e la pitale bacchetta magica Il Ddl sileri, in farmanon esiste, dobbiamo confrontarci con la per come è stato cia. Anche in questo cadura realtà e seguire presentato so si evoca il bile strade percorribili. agli stati sogno del tocco Questa realtà, per i generali, magico. La Legge n. giovani farmacisti potrebbe 124/2017 è stata un che non hanno visproblema aggiunto suto quei famosi essere una tempi in cui tutto buona soluzione ai tanti, nel silenzio di chi avrebbe dovuandava bene, è moldi compromesso to combatterla e into chiara. Ecco pervece ha pensato ché il Ddl Sileri, a fosse un “chiodo che scaccia chiodo” (la mio modo di vedere, è quello che si avviciperdita della fascia C). Invece si è rivelana di più a una soluzione ideale. Le prime ta solo una grave ostacolo in più che, ora reazioni dicono che accontenta tutti e, in che ha mosso forti interessi, è difficile riun certo senso, non accontenta nessuno: muovere, se non con una forte determiforse questa volta potrebbe davvero vinnazione del legislatore. cere il cittadino. Qualche primo segnale c’è, speriamo che Qualcuno, sempre sui social, ha anche presto si trovino rimedi, prima che i danchiesto come mai si pone mano alla legge ni siano irreparabili. Bersani sull’automedicazione e non al ca-



parliamone

A

di Giuseppe Tandoi

uspici

e timori Il punto sulla professione ai secondi Stati Generali della farmacia: convenzione, remunerazione, servizi, rischio liberalizzazioni. Il confronto con la classe politica

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IN CORSO D’OPERA Più che stilare un bilancio sui primi due anni ai vertici di Federfarma il presidente Marco Cossolo si concentra sulle cose da fare. Per quanto concerne la Convenzione ricorda che il sindacato «ha sollecitato la riconvocazione del tavolo per la discussione sulla nuova controproposta elaborata da Federfarma e approvata in assemblea». Con alcuni punti cardine: «Valorizzazione del ruolo professionale e della rete, contributo alla governance della spesa, uniformità di condizioni e di servizio con attribuzioni di competenze al primo livello, più tutele nei rapporti con la parte pubblica con il miglioramento delle regole del contraddittorio e del contenzioso». In tema di servizi il sindacato ha proposto di inserire anche quello di guardia farmaceutica («perché se è necessaria ed è prevista allora che venga remunerata») e, riguardo alla Dpc «di avere un elenco unico dei principi attivi». A proposito di servizi - visto

che rimangono ancora da allocare i 36 milioni di euro stanziati nella legge di Bilancio 2018 - annuncia che se ne parlerà in un tavolo ministeriale «convocato per il prossimo 21 marzo, al quale verrà presentato il documento che definisce la classificazione dei servizi, i criteri con cui definire la remunerazione, gli indicatori e la misura del risparmio per il Ssn. Vorre-

parliamone

Giunti alla seconda edizione gli Stati Generali della farmacia italiana, organizzati con il supporto non condizionato di Mylan, hanno visto la partecipazione di 2.300 titolari. Non c’era più la neve, come lo scorso anno, ma un sole primaverile splendeva sulla capitale. Un susseguirsi di sessioni, dal primo pomeriggio fino a oltre mezzanotte, che ha inteso coprire tutta l’attualità del sistema farmacia. Temi annosi, alcuni, come il rinnovo della Convenzione, la nuova remunerazione, ai quali si è aggiunta la questione della farmacia dei servizi, la cui normativa compie quest’anno dieci anni e che finora è da considerare una grande incompiuta. A chiusura della giornata il confronto con la classe politica ha rivelato i contorni di un Ddl (firmato dal pentastellato Sileri) che avrà al centro le parafarmacie. Il Disegno di legge non è stato ancora presentato, è un po’ presto per esprimere giudizi ma non è difficile prevedere che il suo cammino parlamentare sarà tortuoso.

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parliamone

te: Farmacista33). La presidente Sunifar ricorda poi il provvedimento che «ha innalzato i tetti di fatturato di riferimento per le farmacie rurali sussidiate a 450.000 euro e per le farmacie a basso fatturato a 300.000». E la recente «esenzione dagli sconti per tutte le farmacie al di sotto dei 150.000 euro di fatturato, comprendendo rurali e disagiate».

INSIDIE EUROPEE

L’intervento di apertura di Marco Cossolo, alla sua sinistra il moderatore Francesco Giorgino

mo che questo tavolo chiudesse i lavori nell’arco di tre mesi». Capitolo remunerazione. Una cosa è certa: la dignità dell’atto professionale necessita di un riconoscimento adeguato «quale oggi non è, con una media di 1,8 euro a pezzo. Va garantita sostenibilità economica anche e soprattutto a tutte le farmacie urbane che hanno registrato un crollo del margine di contribuzione più alto rispetto alle rurali. Occorre una forma di remunerazione che dia beneficio maggiore al maggior numero di farmacie possibile. Nel percorso per andare verso questa remunerazione abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo e abbiamo interloquito con gli interlocutori “veri”, che sono il Mef e le Regioni». Quanto alla Distribuzione diretta, il suo proliferare vale oggi circa ottanta milioni di confezioni, di cui più della metà di fascia A, a tutto detrimento della spesa convenzionata, che già patisce il calo dei prezzi. «Se i decisori hanno diritto-dovere di risparmiare, noi dobbiamo capire se la farmacia italiana serve ancora», conclude Cossolo. Una provocazione? Semmai l’ennesimo richiamo agli interlocutori istituzionali a non considerare la spesa sanitaria solo in termini ragionieristici.

IL DISAGIO NEI PICCOLI CENTRI Da due anni a questa parte Silvia Pagliacci, presidente del Sunifar, denuncia agli addetti ai lavori i pericoli, potenzial-

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mente letali, che corre il sistema delle farmacie rurali, in concomitanza con il depauperamento demografico ed economico dei piccoli Comuni, che pure costituiscono il nerbo del nostro tessuto sociale. Come muoversi? «L’indennità di residenza, riconosciuta dalla legge», spiega Pagliacci, «è stata incrementata con fondi propri solo in alcune Regioni, mentre ancora in troppe è ferma al ‘68, senza che ci sia mai stata una rivalutazione. Sul tema, come Sunifar, abbiamo lavorato per mettere a punto una piattaforma che farà parte della nuova Convenzione e che diventerà punto di riferimento una volta che verrà approvata. Per elaborare la proposta, su cui la Sisac si è già espressa positivamente, sono stati al lavoro un gruppo di studio di tecnici interno al sindacato e una commissione formata da farmacisti da più parti di Italia. L’intervento è stato reso necessario proprio dall’Atto di indirizzo della Sisac, che, per l’indennità di residenza, ha di fatto cancellato il concetto di ruralità, sostituendolo con il concetto di farmacia disagiata, richiedendo che “eventuali benefici fossero ancorati al fatturato della farmacia determinato ai fini della dichiarazione Iva”. Una situazione questa a rischio per le piccole farmacie. La nostra proposta di ridefinizione ha messo al centro criteri indicatori di disagio, come popolazione del Comune, turni notturni, distanza da capoluogo di provincia, volume d’affari complessivo al netto dell’Iva» (Fon-

Sul numero 3/2019 di Punto Effe abbiamo parlato della recente pubblicazione, da parte del Pgeu, di un report sulle sorti della farmacia europea di qui al 2030. A Roma torna sull’argomento Ilaria Passarani, segretario dell’associazione dei farmacisti europei, mettendo in risalto punti di contatto e di lontananza tra il sistema italiano e quello di altre realtà continentali. Ma a mettere il dito nella piaga è Roberto Tobia, tesoriere di Federfarma e delegato del sindacato titolari presso il Pgeu: i rischi per la professione non sono finiti con Direttiva Bolkenstein. Per chi non lo ricordasse si tratta di una direttiva europea, risalente a più di dieci anni fa, che imprimeva una ulteriore accelerazione alle politiche liberalizzatrici dell’Unione, anche in materia di professioni. All’ultimo momento vennero escluse dalla Direttiva le professioni sanitarie, farmacisti inclusi. E ora, invece, si parla di “test di proporzionalità”, ovvero di una direttiva emanata lo

La presidente del Sunifar Silvia Pagliacci


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parliamone

scorso anno che impone, in buona sostanza, agli Stati membri un attenta riflessione quando si tratta di mettere mano a politiche che limitino l’accesso alle professioni. Si torna dieci anni indietro? Tobia non è così drastico ma invita a tenere alta la guardia.

UN DDL IN FIERI Premesso che parlare di un Disegno di legge finora nemmeno presentato è un po’ azzardato, bisogna pure dare conto dell’intervento del 5Stelle Pierpaolo Sileri, presidente della commissione Igiene e sanità del Senato. Che intende affrontare la “questione parafarmacie” attraverso una serie di misure ad hoc: possibilità di vendere confezioni starter di farmaci (indicati dall’Aifa) in assenza del farmacista; indire un ulteriore concorso per riassorbire farmacisti che lavorano nella parafarmacie; varare l’incompatibilità tra titolarità di farmacia e proprietà di parafarmacia; apertura di nuove sedi farmaceutiche in zone nevralgiche, ad alto flusso di pubblico. Applausi (forse un po’ prematuri) dalla platea dei titolari e, qualche giorno dopo, una sonora bocciatura da parte delle sigle di rappresentanza delle parafarmacie, per una volta unite, che parlano di «epurazione liberticida». Aspettiamo la presentazione ufficiale del Ddl per tornare sull’argomento con più cognizione di causa.

SUL VERSANTE POLITICO Il confronto della categoria con i parlamentari - accorsi in gran numero al Rome Cavalieri - non si è limitato al pur scoppiet-

Il senatore 5Stelle Pierpaolo Sileri

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tante intervento di Sileri. «Se la sanità della nostra Regione è stata risanata e sta per uscire dal commissariamento è anche merito delle farmacie e ora che siamo rientrati dal debito ingentissimo che avevamo ereditato dalle precedenti amministrazioni siamo disponibili ad avviare con le farmacie stesse nuove sperimentazioni sul territorio». Ad affermarlo il governatore del Lazio (e neo segretario Pd) Nicola Zingaretti. «Ci proponiamo come cavie», dice rivolgendosi a Marco Cossolo, dopo aver rivendicato i risultati della sua gestione, capace di rilanciare una sanità regionale che fino a dieci anni fa deteneva, da sola, la metà del debito sanitario nazionale e ora può vantare un punteggio Lea tra i più positivi. Ma cosa significa sperimentare? Zingaretti non entra troppo nel dettaglio ma fa intendere che una rete assistenziale fondata su grandi strutture ospedaliere ad alto standard qualitativo non può prescindere da una sanità territoriale in cui tutte le componenti si integrino, farmacie comprese, a tutto vantaggio del paziente. Non cita le case della salute ma è noto come esse siano un caposaldo della sua visione delle cure primarie. Infine, un appello alla solidarietà: «È cresciuto molto negli ultimi anni il divario tra ricchi e poveri, le persone sono sempre più sole e la politica si deve occupare di loro». Dopo di lui il sottosegretario alla Salute Luca Coletto tocca un punto nevralgico dell’attualità politica, quello delle autonomie differenziate: non c’è da averne paura, perché sarebbero attuate, nelle Regioni che ne hanno fatto richiesta, «sotto l’egida dell’art. 32 della Costituzione. Un simile approdo implicherebbe anzi per gli amministratori regionali un maggiore senso di responsabilità. Nessun rischio quindi per la sopravvivenza del Servizio sanitario nazionale». Parere non condiviso dall’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin: le autonomie differenziate mettono a rischio l’integrità del Servizio sanitario nazionale. Il governo ponderi bene le sue mosse, insomma, tanto più - ricorda Lorenzin, membro della commissione Blancio della Camera - che già «dovrà fare ricorso a una manovra finanziaria correttiva». Coletto da parte sua ricorda l’esperienza di asses-

Il sottosegretario alla Salute Luca Coletto

sore alla Sanità del Veneto, un modello replicabile anche a livello nazionale: «Si può tenere sotto controllo la spesa anche attraverso la Distribuzione per conto». Nel Patto per la salute del prossimo triennio, oggi in discussione, promette di inserire anche la farmacia come anello di una «catena umana di professionisti» della quale devono fare parte anche Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta. Si chiude con un rappresentante del partito più numeroso in parlamento. Messo un po’ alle strette sul perché il Movimento 5 Stelle non abbia sostenuto, nell’ultima legge di Bilancio, l’emendamento che restituiva ai farmacisti la maggioranza delle quote di proprietà delle farmacie, il deputato Giuseppe Chiazzese (farmacista siciliano) glissa, ricordando però che la ministra Grillo si è schierata apertamente a favore dello smantellamento, in sostanza, del Ddl Concorrenza. Ci si tornerà nel prossimo futuro con un altro provvedimento. Staremo a vedere. Il presidente della Fofi Andrea Mandelli, nell’occasione in rappresentanza di Forza Italia, si dice dispostissimo a votarlo. Il rischio che pochi gruppi monopolizzino il mercato è elevato e il numero di farmacie in crisi è crescente: «Solo nell’ultima settimana cinque hanno dovuto chiudere i battenti».


attualità

U

a cura della redazione

na persona

mite

La scomparsa prematura di Osvaldo Moltedo, presidente di Federfarma Lazio e segretario nazionale

Nel corso dei partecipatissimi funerali di Osvaldo Moltedo, tenutisi al Nobile Collegio Chimico Farmaceutico di Roma, il presidente della Fofi Andrea Mandelli ha ricordato i trascorsi insieme, il percorso professionale parallelo, ma soprattutto le doti umane del collega che prematuramente se ne è andato. Moltedo non si alterava mai, cercava sempre di mediare, di trovare una conciliazione tra posizioni apparentemente inconciliabili. Figure sempre più difficili da trovare in un mondo nel quale la tendenza è quella al confronto duro, alla polemica, al muro contro muro. In ogni ambito. D u r a nt e l ’ e d i z i o n e n at a l i z i a d i Farma&Friends, nemmeno tre mesi fa, gli era stata consegnata una targa ad hoc (foto sopra) per riconoscergli, tra le altre virtù, quella della generosità, manifestata in

tanti anni a favore della categoria. Nei recentissimi Stati generali della farmacia un lungo applauso della platea aveva accolto il saluto che gli arrivava dal palco. Il tratto umano era la peculiarità di Osvaldo Moltedo, prima ancora della competenza professionale e della dedizione al lavoro. Lo testimoniano, concordi, le parole raccolte dal Filodiretto di Federfarma non appena la notizia della sua scomparsa si è diffusa. «Con la morte di Osvaldo la farmacia italiana perde una persona il cui valore andava oltre il lavoro di dirigente del sindacato», è il ricordo del presidente di Federfarma Marco Cossolo. «Da oggi siamo infatti tutti più poveri di umanità. Questa era la sua più grande ricchezza. In questi due anni mi è stato vicino in mol-

tissimi momenti difficili con una azione politica efficiente ed efficace. Perdiamo una persona intelligente, acuta, dotata di visione sul lungo periodo. Tutte qualità innegabili ma che, ci tengo a ribadirlo, avevano nell’umanità il proprio minimo comune denominatore». «Un amico, un fratello, un punto di riferimento, un maestro. La farmacia italiana perde uno dei più grandi di sempre. Sempre gentile e disponibile con tutti. Un vero farmacista», nel ricordo del presidente di Federfarma Roma Vittorio Contarina. Il segretario di Federfarma Roma Andrea Cicconetti sottolinea come Moltedo fosse stato, nel ‘91, tra i fondatori di AgifarRoma, «dove ha coltivato la passione per il sindacato e l’amore per la farmacia, i cui valori difendeva con il sorriso, con la capacità di ascoltare, ma contemporaneamente con una tenacia incredibile. Il destino ha voluto che si ammalasse nel momento più bello della sua carriera: la segreteria nazionale». «Una vita insieme, la nostra, che sarà impossibile da dimenticare. Senza di lui tutto sarà diverso, purtroppo», è il malinconico commento di Alfredo Procaccini, consigliere di Federfarma Roma. Giorgio Albonetti, presidente di Edra, Ludovico Baldessin, Chief Business & Content Officer e tutto lo staff dell’azienda si uniscono al dolore per la scomparsa di una persona dallo straordinario spessore umano e professionale.

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echi dal web

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da Farmacista33

utte

per uno

Dalle professioni sanitarie, riunite a Roma, un manifesto congiunto per salvare il Servizio sanitario nazionale. E un monito sui rischi della autonomia differenziata richiesta da alcune Regioni

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Misurare l’impatto delle proposte di autonomia differenziata presentate dalle Regioni sulla finanza pubblica e sulla tenuta di tutti i servizi sanitari regionali e superare le differenze tra i diversi sistemi sanitari regionali con un Piano nazionale di azione per il contrasto alle diseguaglianze. È forse questa la più urgente e audace tra le sei richieste al Governo e alle Regioni con cui gli Ordini delle professioni sanitarie, riunitisi a Roma, hanno chiamato l’opinione pubblica alla mobilitazione per la tutela del Servizio sanitario nazionale. Le altre richieste formulate alla presentazione del Manifesto dell’alleanza dei professionisti della salute per un nuovo Ssn sono: intensificare la collaborazione Governo-Regioni-Ordini perché il Ssn garantisca «effettivamente e uniformemente i diritti costituzionalmente tutelati dei cittadini»; rispettare i principi costituzionali di uguaglianza, solidarietà, universalismo ed equità alla base del Ssn; adottare iniziative per parametrare il fabbisogno regionale standard anche in base alle carenze infrastrutturali, alle condizioni geomorfologiche e demografiche e alle condizioni di deprivazione e di povertà sociale. La sesta richiesta è come un obiettivo: scongiurare il rischio che sia pregiudicato il carattere nazionale del nostro Servizio sanitario.

RISPETTARE LA COSTITUZIONE Gli Ordini - confrontatisi nella capitale con gli esperti di Crea Sanità e Censis, oltre che con Cittadinanzattiva - lanciano un guanto di sfida alla volontà di autonomia delle Regioni e in particolare ai protocolli alla firma del governo di Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto: «Il Governo deve sollecitare le Regioni al rispetto dell’articolo 2 della Costituzione che ricorda alle istituzioni i doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale su cui deve fondarsi la vita del Paese; dell’art. 3 (eguaglianza dei cittadini); dell’art. 32 della Costituzione (tutela della salute)». Nelle intenzioni dei firmatari, al tavolo di confronto sulle politiche sanitarie dovranno partecipare i rappresentanti dei cittadini. E vanno attivati in tutte le Regioni i recenti protocolli che aprono al rapporto diretto con le professioni sanitarie.

I FARMACISTI Raggiungere un equilibrio stabile tra garanzia di universalità ed equità su base solidaristica e un’autonomia regionale evitando eccessi di discrezionalità; e cambiare la governance della sanità valorizzando i modelli virtuosi. Questo il messaggio che la Fofi fa emergere dall’assemblea sul tema del regionalismo differenziato ricordando le ricadute di una «eccessiva discrezionalità» nelle scelte sanitarie come quelle che i farmacisti hanno speri-


echi dal web mentato nel recente passato: «È il caso della Distribuzione diretta dei medicinali», sottolinea il presidente Andrea Mandelli, «che è stata applicata con rilevanti differenze tra una Regione e l’altra, con il risultato che in alcuni contesti i cittadini, anche per ottenere farmaci di uso comune, devono recarsi presso le strutture ospedaliere mentre in altri no. Non esattamente l’equo e uniforme accesso ai medicinali che sta alla base del servizio farmaceutico e costituisce un Lea». Per la Fofi è necessario quindi raggiungere un equilibrio stabile tra garanzia di univer-

salità ed equità su base solidaristica e un’autonomia regionale coniugata a una responsabilità politico-amministrativa e gestionale che contrasti sperperi ed inefficienze e sostenga modelli virtuosi. «E siamo pronti alla massima collaborazione con il Ministero della salute e le Regioni per raggiungere questo obiettivo», conclude il presidente della Fofi.

I MEDICI Tra i principali artefici del Manifesto c’è il presidente della Fnomceo Filippo Anelli: «Il Servizio sanitario nazionale, a qua-

r a nt ’ a n n i d a l l a s u a i s t i t u z io n e , rappresenta uno strumento in grado di garantire a tutti i cittadini elevati livelli di tutela della salute individuale e pubblica, con indicatori di salute tra i migliori al mondo. Vi sono, di certo, margini di miglioramento». In particolare, «è necessaria una riforma che possa restituire fiducia agli operatori sanitari, riconoscendo loro maggiore responsabilità attraverso la definizione di un nuovo ruolo ,capace di garantire la salute dei cittadini e, allo stesso tempo, di farsi carico della sostenibilità del sistema».

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incontri

C

di Chiara Romeo

ontro

l’insonnia cronica

Grazie a un algoritmo dedicato e ai moderni bracciali fitness tracker, è possibile fare un monitoraggio del sonno a domicilio, facendo base in farmacia. A colloquio con Ugo Faraguna, professore associato a Pisa, presso il dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie

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zioni del sonno che si ripercuotono sulla I disturbi del sonno e in particolare l’insonfunzionalità diurna per almeno tre volte a nia cronica sono un problema importante settimana per almeno tre mesi. Ai classici nel mondo occidentale, Italia compresa. disturbi del sonno - l’insonnia iniziale, con Partendo dallo studio dei limiti della polidifficoltà ad addormentarsi, l’insonnia di sonnografia applicata alla diagnosi di inmantenimento del sonno, con frequenti risonnia, il gruppo di ricerca di Ugo svegli notturni, o infine il risveglio precoFaraguna, associato presso il dipartimento ce - si associano, di Ricerca traslazionasi definisce nell’insonnia cronica, le e delle nuove tecnodisturbi diurni. logie in Medicina e cronica chirurgia dell’Universil’insonnia tà di Pisa, ha messo a Ce ne parla? in presenza punto un sistema di riQuesti vanno dalla di alterazioni preoccupazione di elaborazione dei dati dei fitness tracker, dinon dormire bene la del sonno spositivi indossabili sera dopo, a difficoltà per almeno per la misurazione tre volte alla nelle attività quotidiadell’attività fisica. Da ne, sia per sonnolensettimana questa ricerca ha preza, sia per qualità di per almeno so vita una startup, vita alterata. Il 10 per che porta in farmacia cento della popolaziotre mesi il monitoraggio del ne generale è affetta sonno. Abbiamo chiesto a Faraguna, meda insonnia cronica, molti sono ossessiodico fisiologo, che si occupa di ricerca nel nati dal disturbo, altri ci convivono come campo dei disturbi del sonno, di approfonse fosse una condizione non risolvibile. Si dire l’argomento e spiegarci il progetto. stima che solo il 7 per cento di chi è affetto da insonnia cronica riceva una corretta diagnosi e una terapia adeguata. La seProfessore, quali sono le più conda patologia per diffusione, che colpidiffuse patologie del sonno? sc e preva lent ement e le p ersone Ci sono varie patologie del sonno, anche sovrappeso, sono le apnee del sonno: nei strane e particolari, ma sono molto rare. maschi sedentari sovrappeso, può arrivaC’è poi un problema molto diffuso che è re a una incidenza anche del 30 per cento. l’insonnia, in particolare la forma cronica. I disturbi del sonno non vanno però sottoSi definisce cronica l’insonnia con altera-


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valutati, perché a lungo termine lasciano delle conseguenze.

Che tipo di conseguenze? Si è recentemente dimostrato che le demenze senili e l’Alzheimer sono legati a disturbi cronici del sonno, non solo come predisposizione, ma come fattore causale. C’è una serie di prove su modello animale che hanno dimostrato che disturbi del sonno causano malattia di Alzheimer. La spiegazione più plausibile è che il sonno serva a pulire il cervello dalle proteine degenerate, che sono il correlato anatomopatologico dell’Alzheimer.

Altre patologie legate a disturbi del sonno? Ci sono i dismetabolismi in generale, come il diabete di tipo II, una maggiore predisposizione alle patologie cardiovascolari, fino ad alcune patologie neoplastiche, come dimostrato di recente, che possono svilupparsi più frequentemente in chi ha disturbi del sonno.

Quindi il sonno ha un ruolo fondamentale nella salute generale e, in particolare, in quella del cervello? Si pensi che l’evoluzione non è riuscita a eliminare il sonno: tutti gli animali dormono e non possono farne a meno del sonno, benché recentissimi studi, ancora da confermare, ipotizzino che la Drosophila possa sostenere lunghi periodi di privazione senza importanti conseguenze. Come fisiologi ci chiediamo da molto tempo a che cosa serva il sonno.

In che senso? Il nostro cervello consuma il 20 per cento dell’energia e non ha un proprio sistema linfatico ortodosso. Per questo dal 2013 è stata accreditata l’ipotesi della funzione glinfatica del sonno: cioè si è ipotizzato che la glia durante il riposo notturno abbia la funzione di ripulire il cervello, al pari di un sistema linfatico, che si occupa di drenare le proteine degenerate che si formano di giorno. Così che un sonno disturbato porta a un sovraccarico di proteine degenerate.

Quali sono i passi da seguire per affrontare i problemi di insonnia? Prima di tutto la consapevolezza di soffrire di insonnia. Infatti, in moltissimi casi la diagnosi non viene fatta, perché le persone pensano solo di aver dormito male, di essere ansiosi, ma non lo affrontano come una malattia. Quindi è importante che l’insonnia emerga e venga diagnosticata correttamente: i dati stimano che meno di un paziente su dieci con insonnia cronica ha ricevuto una diagnosi e una cura specifiche. Ci sono alcune persone, per esempio,

che dormono poche ore, ma le ore di sonno che fanno sono sufficienti al riposo, quindi non sono insonni. Allo stesso modo, ci sono persone che dormono dieci ore ma ne avrebbero bisogno di dodici e quindi non si sentono riposate. Ricordiamo che l’esigenza di sonno cambia moltissimo da persona a persona, non c’è una ricetta che vada bene per tutti.

Perché è importante la registrazione del sonno? La registrazione del sonno è fondamentale, così come lo è per altre patologie: si

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pensi per esempio all’holter pressorio nelle 24 ore, per la quantificazione delle aritmie cardiache. Troppo spesso i medici stessi richiedono di compilare diari del sonno per fare una diagnosi, ma si è visto che questi non sono affatto affidabili. Il sistema ideale per diagnosticare i disturbi del sonno è un monitoraggio strumentale effettuato in modo non invasivo.

Come si agisce dopo la diagnosi? Dopo avere effettuato una corretta diagnosi di insonnia, si può proporre al paziente una terapia. Quella di elezione è oggi la cognitivo-comportamentale, ma essa richiede una collaborazione attiva del paziente che non sempre si incontra. L’approccio farmacologico offre oggi molte alternative che vanno conosciute nel dettaglio delle indicazioni, interazioni con altri farmaci ed effetti collaterali. Importante invece, in caso di diagnosi di apnee notturne, rimandare a un medico specializzato in questo disturbo, per approfondimenti diagnostici e terapeutici.

Come viene fatto, tradizionalmente, il monitoraggio del sonno? L’esame di elezione per i disturbi del sonno è la polisonnografia: un esame complesso che prevede il posizionamento di elettrodi su torace, capo, e sui muscoli, e va effettuato in ambiente ospedaliero. È un esame che ha molte limitazioni perché perturba quello che si va a misurare e può essere effettuato solo una notte. Quindi è, in teoria, molto preciso ma non adatto alla diagnosi di insonnia. Nel tempo perciò si sono sviluppate altre tecniche: negli anni ’80-’90 sono stati messi a punto strumenti che vanno sotto il nome di actigrafi, strumenti che hanno l’aspetto di grandi orologi. Purtroppo sono poco utilizzati per vari motivi: sono piuttosto costosi e i software per l’analisi dei dati complessi e poco intuitivi. Negli ultimi cinque anni gli stessi sensori accelerometrici che erano presenti negli actigrafi medicali hanno fatto la loro comparsa nel mercato consumer nella forma di fitness tracker o smartband, dispositivi indossabili, di piccole dimensioni e di

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aspetto gradevole, che hanno la funzione principale di misurare l’attività fisica.

Come si è sviluppata la vostra ricerca? Siamo partiti dall’osservazione che la tecnologia alla base dei fitness tracker era la stessa degli actigrafi: contengono infatti un sensore di movimento, un accelerometro, che è il sistema per contare i passi. Molti dei device si propongono di misurare anche il riposo notturno: ma non sono validati scientificamente e per uso medico. Infatti i dati sul sonno così come presentati dalle case produttori non sono affidabili, per loro stessa ammissione. Abbiamo però messo a confronto i dati rilevati simultaneamente dai fitness tracker, con quelli ottenuti da polisonnografie in 300 pazienti: abbiamo ottenuto i dati grezzi dei sensori e li abbiamo rielaborati con un software dedicato per creare un algoritmo basato su reti neurali (deeplearning) per la creazione di pattern, per trasformare il dato non scientifico in dato scientifico. Il software prende il nome di Dormi ed è un dispositivo medico di classe I, marcato CE.

Come arriva il progetto in farmacia? Su queste basi ci siamo spinti oltre: abbiamo dato vita a uno spinoff universitario, che potesse dare la possibilità agli insonni che non volevano andare in ospedale per monitorare il sonno con polison-

nografia, di farlo a casa propria, facendo base in farmacia. Riteniamo la farmacia il luogo ideale per intercettare le persone che soffrono di insonnia.

Qual è la funzione del farmacista? Il farmacista formato per il progetto fornisce informazioni e posiziona gli activity tracker. La registrazione avviene giorno e notte per sette notti, weekend incluso. Questo permette di analizzare lo stile di vita e metterlo in relazione con la qualità del sonno. Per esempio riesce a valutare il cronotipo: se si tratta di un soggetto allodola o di un gufo. Questo dato è utile per definire quando dare la terapia con melatonina, che spesso non viene assunta nel momento più opportuno, e fornire una cura personalizzata.

Questo sistema rientra tra gli esami in autodiagnosi in farmacia? Esatto, può essere utilizzato per una prima diagnosi, ma anche per valutare una terapia in corso. Può anche rappresentare un primo screening non invasivo in grado di indicare se ci sono pattern di attività suggestivi di apnee del sonno. Alla fine dei sette giorni, vi è una quantificazione del disturbo, con una refertazione actigrafica automatica al paziente, che verrà eventualmente indirizzato dal farmacista verso il medico di medicina generale o lo specialista.


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cosmEticamente

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di Umberto Borellini, farmacista cosmetologo

na triade

fondamentale Estetica, psicologia e comunicazione, elementi immancabili in farmacia

La bellezza non è legata alle mode, non è collegata a determinati lineamenti estetici, ma è un modo di “portare” se stessi, di “portare” la fisionomia che abbiamo. È possibile notare una persona capace di manifestare la propria bellezza in base al modo in cui il soggetto “porta” la propria fisionomia. La bellezza è, in realtà, un atteggiamento del pensiero, della mente, un modo interiore di essere. Un bambino può essere bellissimo, perché è fedele a una sua organizzazione interna, a una sua psicologia interna, a leggi interiori di natura; una persona è bella se è bella nella sua interiorità, se si auto-approva. Questo non ha niente a che fare con “il bello” proposto dalla moda e dalla logica delle riviste. E in farmacia sarebbe bello che prima del consiglio cosmetico passasse questo concetto.

COMUNICANDO Una interpretazione etimologica del termine “comunicazione” (partecipare, mettere insieme, mettere in comune) suddivide la parola in unum cum actione, nel significato di “uno con l’azione”. C’è qualcosa, dunque, già nel termine, che ci pone in relazione: cum, cioè “con”. Quando si parla

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di “comunicazione”, non si parla di un’inconcretizzarsi. Infatti, accanto alla comuformazione esclusivamente esterna, ma nicazione verbale, esiste la comunicaziodi qualcosa che entra a far parte del ricene non verbale, che coadiuva la prima. vente fino a modificarlo. L’Io ha una strutLa comunicazione verbale è come un setura di riferimento su cui si basa e nella gnale: ognuno poi comprende in base alla quale si riconosce. Questa struttura viene propria cultura. Alcuni, invece, non sentoa essere modificata da un’informazione: no niente, perché hanno la testa già tropallora si dà la comunicazione, altrimenti po occupata, pre-occupata (“occupata da non c’è comunicazione. Ognuno di noi prima”). Allora io posso comunicare quanpresenta variabili soggettive che influito voglio, ma la testa è preoccupata, soscono sulla traduzione del segno. Ancora prattutto se si tratta di comunicazione oggi, come ieri, si parla di incomunicabiliverbale. tà. Quante storie finiscono a causa della Per fortuna esistono rinforzi di tipo sensofamigerata incomunicabilità? Quante inriale: la comunicazione sensoriale è vastiscomprensioni, anche a livello professionasima e implica il fatto che noi non le, provocano disastri? prestiamo attenzione solo alle parole, ma Quindi i passaggi della comunicazione, siamo attenti anche attraverso altri canali. estremamente complicati, subiscono limiPensiamo, per esempio, alla vista: a volte tazioni, perché noi funzioniamo in forse vi comunica molto di più la figura modo non oggettivo nella comunidell’altra persona che cazione, soprattutto in quella non tutte le parole utispesso verbale. Pensate al fatto che, lizzate. Nel vostro laper esprimerci, abbiamo bivoro comunicare è comunica sogno di una lingua, che è essenziale: voi codi più grammatica e sintassi: quinmunicate più con la figura di di, tradurre un pensiero o la vostra immagiuna persona un’immagine in un linne che con tutto guaggio è difficile. Noi q uanto dite al che le sue impieghiamo anni per cliente. parole imparare a costruire queAllora pensiamo sta capacità. Nonostante i lianche all’udito: non è miti della comunicazione, però, la importante quello che dite, ma comunicazione funziona sempre, perché ci soprattutto come lo dite. È molto sono altri elementi che la aiutano a fluire, a importante, allora, il momento acustico


cosmEticamente

la voce serve, tra le altre cose, a suggerire un’emozione nel cliente dell’informazione e, soprattutto, il tono di voce riveste un’importanza fondamentale. E una figura autorevole come quella del farmacista deve essere in grado di far acquistare un prodotto cosmetico, anziché proporlo. E anche il tono della voce è importantissimo per fare questo. La comunicazione auditiva è sostanziale, perché, con il tono, noi possiamo motivare la persona, indirizzandola in base a un’emozione: la forza, dunque, non risiede solo in quello che diciamo, ma soprattutto nel modo in cui lo diciamo.

L’OLFATTO E LA MUSICA L’odore è molto importante in una “comunicazione chimica”. Negli animali, la “comunicazione chimica” è molto importante perché, tramite questa, essi si riconoscono ma per noi umani è un tipo di comunicazione che abbiamo quasi totalmente smarrito.

Eppure quello che il nostro corpo emana, viene tradotto in segno, in una comunicazione chimica, poi decodificata dall’altro. E questo odore entra nell’altro e lo modifica: sposta, motiva a delle azioni (motivazioni) o non azioni (neg/azioni: rifiuti). Il cliente può scegliere un professionista anche in base a un certo tipo di odore che emana. E questo è dimostrato da decine di sperimentazioni in ambito neuroscientifico. Potremmo anche non capire questo passaggio, ma il mio corpo è affascinato, per cui accetta e acquista, se avverte un buon odore o, viceversa, rifiuta, se sente un odore spiacevole. Quindi non sottovalutare, oltre al vostro profumo, che in ambito lavorativo consiglio sempre delicato, anche la profumazione dell’ambiente, che in farmacia mi piacerebbe pensare vicino all’aromacologia e al potere degli oli essenziali, che rasserenano e rassicurano.

Per non parlare della musica. Ci sono musiche che rendono euforici, ottimisti e allegri, tre stati d’animo molto sintonici con il concetto di bellezza e di benessere. Oggi fare una playlist con canzoni emozionanti, oltre che semplice è anche divertente: che bello lavorare con un sottofondo musicale che piace. Niente oroscopi, radiogiornali e dj “sbracati”, mi raccomando. Per voi la consapevolezza relativa alla comunicazione sensoriale è molto importante, per offrire un servizio migliore, più raffinato, più ricercato. Se io per primo sono più attento a questo tipo di comunicazione, gli altri possono scegliermi. E chi mi sceglierà? La persona migliore per sensibilità, che sarà disposta anche a pagare di più, poiché, nell’importanza dell’approccio psicologico, è importante non perdere di vista il fatto che il nostro fine è anche quello di guadagnare qualcosa di più.

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di Luisella Acquati

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ripresa?

Congiunturale Cosmetica Italia, proiezioni 2019: il settore crescerà ancora. Ma il canale farmacia stenta

La trentaseiesima congiunturale di Coport, con un valore di 4.800 milioni di eusmetica Italia evidenzia, per la farmacia, ro, ha fatto registrare un +3,5 per cento un recupero delle vendite di dermocorispetto all’anno precedente. Va detto che smetici nei primi sei mesi dell’anno in il valore del fatturato interno proviene per corso. In un momento nel quale il nostro 683 milioni di euro dai canali professionali Paese è entrato in una fase di recessione e per 5.670 milioni dagli altri canali. Le tecnica i numeri della previsioni in proiezione cosmetica, in Italia, per l’anno in corso paril centro mostrano ancora un lano di una crescita studi prevede del fatturato cosmetico segno positivo. A consuntivo dei dati Italia a + 1,3 per cento a breve di mercato l’associa(+1,1 per i canali proprofondi zione delle aziende dei fessionali e + 1,5 per cambiamenti prodotti cosmetici, nelgli altri) e un consolila sua Congiunturale, sia nelle forme damento del +3,5 per parla di un fine 2018 a di distribuzione cento per il fatturato 11,15 miliardi di euro, estero. sia nelle in crescita del 2 per La domanda di coattitudini cento e previsioni per smetici, a fine 2018, dei il 2019 di un ulteriore ha mostrato un valore consuma tori +2,6 per cento. intorno ai 10.100 milioNumeri che il presini di euro, con una credente dell’associazione, Renato Ancorotscita dello 0,5 per cento e per il 2019 le ti, reputa punti di forza per il Paese con previsioni parlano di un’ulteriore crescita industriali che, nel mare tempestoso del di un punto percentuale. quadro economico incerto, continuano a L’analisi del Centro studi di Cosmetica investire in innovazione, ricerca e svilupItalia ha evidenziato che, nello scenario po e in qualità del made in Italy. di medio periodo, si confermano profondi cambiamenti della domanda di cosmetici sia per quanto concerne le CRESCE LA DOMANDA INTERNA nuove realtà di distribuzione (primo fra Secondo i dati della Congiunturale, il fattutti l’e-commerce) sia per la tendenza turato della cosmetica, in Italia, a fine dei consumatori a ricercare prodotti più 2018, ha raggiunto i 6.350 milioni di euro, personalizzati. in crescita dello 0,9 per cento, mentre l’ex-

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Come sempre l’analisi congiunturale di Cosmetica Italia mette in evidenza gli andamenti dei canali distributivi che sono diversificati. La farmacia, per esempio, ha chiuso il 2018 con un calo dell’1 per cento (e un valore di 1.850 milioni di euro) ma le previsioni del Centro studi dell’associazione, per il primo semestre 2019, parlano di un recupero, anche se rallentato, che vedrà una crescita dello 0,3 per cento. I motivi della flessione e della timida ripresa di questo canale, secondo gli analisti, seppur confortati dalla fiducia dei consumatori nella fi-

gura del farmacista, è da attribuirsi al disorientamento causato dall’applicazione del Ddl Concorrenza. Questo, infatti, ha portato i farmacisti a concentrarsi sui cambiamenti di scenario causati dal via libera alle società di capitali nelle farmacie, con una conseguente alterazione dei concetti di andamento aziendale. Inoltre, le mutate esigenze dei consumatori costringono questo canale a trovare le potenzialità inespresse nella vendita di dermocosmesi. Parlando di prodotti, poi, il Centro studi ha rilevato, nel 2018, una flessione nella vendita dei solari, controbilanciata, però, dalla crescita di dermocosmetici specifici.

Anche l’erboristeria (con un valore stimato intorno ai 440 milioni di euro) rallenta l’andamento dei consumi chiudendo il 2018 con una lievissima crescita dello 0,2 per cento e previsioni dei primi sei mesi 2019 di un +0,5. La profumeria, l’anno scorso, con un valore di poco superiore ai 2.000 milioni di euro, ha segnato la percentuale di crescita più interessante (+1,2 per cento) e le previsioni di Cosmetica Italia per il primo semestre dell’anno in corso parlano di una tenuta positiva, in crescita di un punto percentuale. Anche la vendita di cosmetici nella Gdo,

mercato

CANALI DISTRIBUTIVI

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mercato

Il tavolo dei relatori

Gianandrea Positano, responsabile del Centro studi di Cosmetica Italia

che ha un valore intorno ai 4.160 milioni di euro, ha registrato, a fine 2018, un aumento dello 0,5 per cento, con previsioni, peri i primi sei mesi dell’anno corrente, di una crescita dell’1 per cento. I canali professionali, nell’anno conclusosi da poco, hanno mostrato una buona tenuta. I saloni di acconciatura - con vendite intorno ai 580 milioni di euro - hanno segnato un +0,5 per cento con previsioni per il primo semestre 2019 di un ulteriore +0,7. I centri estetici, con vendite cosmetiche intorno ai 240 milioni di euro, nel 2018 sono cresciuti dello 0,5 per cento ma il primo semestre di quest’anno è prevedibile che incrementino le vendite di 1 punto percentuale. Le rilevazioni del Centro studi di Cosmetica Italia mostrano buone performance per il canale del contoterzismo, che ha chiuso il 2018 con un +4 per cento e un fatturato vicino ai 1.200 milioni di euro; per il primo semestre 2019 le previsioni parlano di un’ulteriore crescita del 6 per cento.

E-COMMERCE DINAMICO, “DIRETTE” IN SOFFERENZA Il 2018 ha anche evidenziato un’inversione di tendenza con l’esplosione dell’ecommerce, analizzato per la prima volta dal Centro studi di Cosmetica Italia, come canale a sé stante.

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Il volume di vendita online di cosmetici, infatti, nel 2018 è stato di circa 350 milioni di euro, in crescita del 10 per cento e per il primo semestre 2019 dovrebbe crescere di altrettanti punti percentuali. Questo trend è trascinato anche dall’ingresso di nuove piattaforme internazionali di vendita. Al contrario, le vendite dirette - porta a porta e per corrispondenza - hanno chiuso il 2018 con un valore intorno ai 480 milioni di euro ma in flessione di due punti percentuali, flessione che dovrebbe confermarsi anche per i primi sei mesi 2019.

SOSTENIBILITÀ E LEGAMI RETICOLARI L’analisi congiunturale di Cosmetica Italia si è conclusa con alcune indicazioni importanti per il futuro del settore. Come ha sottolineato Gian Andrea Positano, responsabile del Centro Studi di Cosmetica Italia, le analisi sul settore cosmetico, anche a livello internazionale, stanno evidenziando l’importanza del concetto di sostenibilità applicato sia a livello produttivo sia come claim identificativo delle varie referenze. Mintel, per esempio, ha segnalato che su 150.000 prodotti cosmetici lanciati nel 2018, 13.000 sottolineavano la loro natura “sostenibile”. Sul fronte distribuzione con-

continua l’integrazione tra vetrina fisica e vendita digitale con una forte coesione tra online e offline tinua l’integrazione tra vetrina fisica e vendita digitale con una forte coesione tra online e offline. Rimane da parte dei consumatori la fedeltà al brand e nell’offerta futura sembra diminuire l’assortimento a favore di specializzazione ed esperenzialità. Dal punto di vista economico-finanziario, infine, il Centro studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, attraverso le parole di Giovanni Foresti, ha messo in luce che nel 2017 le imprese cosmetiche hanno continuato a crescere, hanno buone marginalità, c’è un ricambio generazionale e una crescita di startup. Le aziende di questo settore continuano a investire in innovazioni e brevetti e in Lombardia (specialmente nei territori di Lodi e Cremona) sembra essersi creato un vero e proprio Distretto della cosmetica, che ha come punti di forza e di competitività gli stretti rapporti reticolari tra imprese e i loro fornitori sia di materie prime sia di servizi.


il giro di boa

N

di Giuseppe Tandoi

umeri

in calo

Presentata la Relazione annuale del ministero della Salute sull’attuazione della Legge 194/78, che regolamenta l’interruzione volontaria di gravidanza

Il 1978, annus horribilis per il Paese - apoteosi della minaccia terroristica con la strage di via Fani e il sequestro Moro - fu anche un anno di grandi conquiste sociali, di progressi della sanità pubblica, non a caso caposaldo del testo costituzionale. Abbiamo appena finito di celebrare il quarantennale del Servizio sanitario nazionale (L. 833/78), che forse non gode di ottima salute ma resta il pilastro del sistema, non dobbiamo dimenticare altri due provvedimenti che videro anch’essi la luce nel 1978. Della Legge 180 - passata alla storia come “legge Basaglia”, lo psichiatra che più di ogni altro si batté per la chiusura dei manicomi - parleremo in un’altra occasione. Parliamo invece di aborto, o meglio di Interruzione volontaria di gravidanza, regolamentata dalla Legge 194. Il ministro della Salute Giulia Grillo ha appena pubblicato (il documento è scaricabile su www.salute.gov.it) la Relazione annua-

e i 34 anni. Per quanto riguarda la distribule sulla attuazione della suddetta normativa. zione percentuale, nel 2017 il 46,7 per cento Un po’ in ritardo, a dire il vero, visto che i nudelle donne italiane che hanno abortito era meri si riferiscono all’anno 2017, ma a quanin possesso di licenza media superiore, to pare lo slittamento è dovuto all’entrata in mentre il 45,5 per cento delle straniere avefunzione di una nuova piattaforma Istat di va la licenza media». raccolta dati. A proposito di donne Ecco qualche cifra: Liguria, straniere le Igv sono so nel 2017 sono state umbria, stanzialmente stabili da registrate 80.733 Ivg, abruzzo e pa qualche anno, attestancon una diminuzione dosi attorno al 30 per percentuale del 4,6 ridi bolzano spetto al 2016 e del fanno segnare cento di quelle complessive. In diminuzione pe65,6 rispetto al 1982, le maggiori rò il loro tasso di a n no re c o rd c o n diminuzioni di abortività, «permanen234.801 aborti; le maggiori diminu- aborti nel 2017 do comunque una popolazione a maggior zioni sono riscontrabili rischio di abortire rispetto alle italiane». in Liguria, Umbria, Abruzzo e Provincia auSono solo alcuni degli elementi contenuti tonoma di Bolzano, mentre la sola Pa di in una Relazione molto più ampia e dettaTrento evidenzia un aumento delle Ivg; gliata, che, tra le altre cose, riconduce il in calo i principali parametri. Il tasso di costante calo di Ivg al diffondersi della abortività (numero Ivg rispetto a 1.000 contraccezione di emergenza. donne di 15-49 anni) è risultato pari al 6,2 Infine, un dato che colpisce: il 68,4 per per 1.000 nel 2017, con un decremento del cento dei ginecologi pratica l’obiezione di 3,3 per cento rispetto al 2016. Quanto al coscienza. E tuttavia, recita la Relazione, rapporto di abortività (numero di Ivg ri«per quanto riguarda i carichi di lavoro spetto a 1.000 nati vivi), esso si è attestato per ciascun ginecologo non obiettore, sia a 177,1 per 1.000 nati vivi, con una riduziosu base regionale che considerando le sinne del 2,9 per cento rispetto al 2016. gole strutture, anche in presenza di casi «Il ricorso all’Igv nel 2017», si legge nel che si discostano dalla media, non si evidocumento ministeriale, «è diminuito in tutdenziano particolari criticità nei servizi di te le classi di età, in particolare tra le giovaIvg». Forse, su quest’ultima considerazionissime e i tassi di abortività più elevati ne, qualche dubbio è lecito avanzarlo. restano tra le donne di età compresa tra i 25

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veterinaria

Rubrica a cura di Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani

L’arrivo della bella stagione coincide con più tempo passato all’aria aperta per svolgere attività fisica, passeggiare o semplicemente godersi la natura da soli, con il proprio pet o con i nipoti. L’aumento delle temperature porta anche al naturale risveglio della natura, non solo di alcune specie arboree che possono causare spiacevoli allergie ma anche di insetti. Saperli conoscere e riconoscere è utile per evitare spiacevoli inconvenienti che possono colpire sia il proprio cane sia le persone che frequentano giardini e spazi pubblici.

TRE SPECIE UNO STESSO RISCHIO La processionaria del pino, Thaumetopoea pityocampa (Denis & Schiffermüller, 1775), è un insetto appartenente all’ordine Lepidoptera, una farfalla che popola un ampio areale di distribuzione esteso a tutto il bacino del Mediterraneo, dalla Turchia a Gibilterra, dal nord della Francia ai Balcani. Il ciclo vitale di questa specie è strettamente legato alle piante aghifoglie tra le quali il pino silvestre, il pino nero e il pino strobo. Si ritrova non solo nei boschi ma anche in quei contesti urbani nei quali le piante sono utilizzate a fine ornamentale in giardini e parchi. Esistono due ulteriori specie di lepidotteri, simili anche in termini di rischio sanitario: Thaumetopoea processionea (Linnaeus, 1758) o processionaria della quercia e Euproctis chrysorrhoea (Lin-

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di Alessio Arbuatti, medico veterinario ANMVI

ericoli

di primavera La processionaria del pino, un insetto che può causare spiacevoli disturbi negli animali domestici come negli uomini

naeus, 1758), con una distribuzione più limitata poiché legata alla pianta del corbezzolo. La processionaria del pino è senza dubbio la specie più diffusa ed è fondamentale conoscerne il ciclo biologico per una corretta divulgazione ai clienti e per prevenire gli incidenti che possono avere talvolta importanti conseguenze anche in termini di salute pubblica

UNA SILENZIOSA E TEMIBILE FILA INDIANA Lo stesso termine “processionaria” caratterizza l’aspetto più tipico della specie, una gruppo di bruchi che si sposta in fila indiana. Nonostante questo sia il comportamento che caratterizza la specie, la prevenzione sanitaria deve basarsi sulla conoscenza dell’intero ciclo di questo insetto che si svolge durante tutto l’anno con stadi e attività biologiche differenti. Gli adulti sono farfalle notturne estive la cui vita dura solo pochi giorni durante i quali le femmine depongono fino a 300 uova. Le larve si nutrono delle foglie di pini e passano l’autunno e l’inverno sulle cime di questi alberi all’interno di grandi bozzoli biancastri che, mantenendo una temperatura interna costante, le proteggono dalla rigidità del clima invernale. Nella successiva primavera le forme immature ricominciano a nutrirsi delle chiome e vanno incontro a diverse mute fino a iniziare una lenta discesa dagli alberi e una migra-

zione in fila indiana. Una volta a terra si spostano sul terreno fino a trovare un luogo idoneo per sotterrarsi, trasformandosi prima in crisalide e, nell’estate successiva, nell’individuo adulto che farà ricominciare il ciclo biologico.

AZIONE BIOLOGICA Ciò che rende pericolose le forme larvali non sono composti tossici contenuti nei tessuti, bensì il fitto pelo che avvolge tutto il corpo. Da un punto di vista evoluzionistico questo è un sistema difensivo efficace contro molti predatori ma rappresenta per i pet e per l’uomo un problema di salute pubblica. Ogni bruco ha fino a 60.000 setole per mm2 per un totale pari a un milione distribuite su tutto il corpo. Queste non vengono lanciate contro il predatore ma l’insetto quando minacciato può favorirne il distacco. Una volta sul corpo dell’aggressore, la lunghezza di 0,1–0,2 mm le rende idonee a un’elevata capacità di penetrazione nei tessuti e nel contempo, la peculiare forma dotata di piccoli ganci, ne favorisce l’adesione sul corpo del malcapitato. Inoltre, dopo ogni muta che precede la metamorfosi finale, l’esemplare abbandona il vecchio corpo ancora ricoperto di setole e ne produce di nuove. Quelle vecchie rimangono nell’ambiente o nel nido e possono perdurare nell’ambiente anche più di dieci anni. Per questo motivo è necessario il controllo dei nidi di processionaria che possono trasfor-


veterinaria

marsi in contenitori di milioni di peli urticanti pronti a diffondersi con il vento. L’intensa reazione infiammatoria e allergizzante è causata dalla Thaumetopoeina (28 kDa) e da altre frazioni allergeniche presenti nelle setole.

FORME CLINICHE NEI PET I cani sono i pet più colpiti dalle lesioni conseguenti al contatto con i bruchi proprio per il comportamento tipico della specie. La semplice curiosità o lo spirito di ricerca li porta ad avvicinarsi eccessivamente alle colonie di bruchi in spostamento e di conseguenza i peli urticanti colpiscono zone spesso delicate. Le prime vie respiratorie, gli occhi e la bocca sono i distretti corporei più colpiti dai peli in seguito al lambimento o persino all’ingestione diretta delle larve. In base alla modalità di contatto possono comparire sintomi differenti con tempistica variabile. Spesso si manifesta in breve tempo scialorrea, nervosismo, vomito, rigurgito e una sintomatologia infiammatoria che può presentarsi anche in forma grave. È fondamentale recarsi subito presso il medico veterinario più vicino per un rapido intervento di rimozione dei peli urticanti. Nel frattempo, si possono effettuare dei delicati lavaggi con acqua facendo attenzione che il deflusso avvenga verso l’esterno del corpo evitando così un’ulteriore diffusione dei peli. Il tutto deve essere condotto con i guanti per evitare il contatto diretto dell’operatore con le setole. L’intervento veterinario è fondamentale per effettuare una precoce terapia risolutiva. Infatti, nei cani non è raro assistere anche a importanti conseguenze come la necrosi linguale parziale, le lesioni oculari e l’edema delle prime vie respiratorie che in taluni casi può rivelarsi mortale.

FORME CLINICHE NELL’UOMO Tutte le persone possono essere colpite da un’esposizione casuale alle setole della processionaria, specie se vivono o frequentano ambienti fortemente infestati anche dai grandi nidi bianchi ben visibili sulle cime degli alberi. Le reazioni che ne conseguono possono essere localizzate o generalizzate in relazione alla zona colpita e alla reazione dell’organismo. Sono infatti segnalati anche rari casi di shock anafilattico in soggetti pre-

cedentemente sensibilizzati. Un discorso diverso vale per i bambini piccoli che, oltre all’esposizione accidentale, possono toccare i bruchi o persino portare le mani in bocca con conseguenti lesioni orali. In genere nell’uomo le manifestazioni più comuni sono cutanee con orticaria e papule oppure oculari (congiuntiviti, cheratiti, blefariti). In ogni caso è sempre fondamentale recarsi subito presso la guardia medica o il pronto soccorso più vicino per approntare un primo lavaggio e la tempestiva terapia medica.

NORMATIVA NAZIONALE E APPLICAZIONE PRATICA A causa del potenziale pericolo sanitario rappresentato dalle forme larvali, esiste una specifica normativa nazionale riguardante la processionaria. Le Regioni e i singoli Comuni emanano inoltre ulteriori delibere finalizzate al controllo obbligatorio dei nidi. I privati cittadini, i proprietari di terreni ma anche le imprese edili e gli amministratori di condominio sono le figure più coinvolte nel controllo e devono prestare particolare attenzione agli avvisi comunali. La lotta alla processionaria del pino su tutto il territorio nazionale è obbligatoria ai sensi del Decreto ministeriale del 30 otto-

bre 2007 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 40 del 16 febbraio 2008 e relative integrazioni e modifiche. Gli interventi obbligatori sono effettuati a cura e a spesa dei proprietari o dei conduttori delle piante infestate avvalendosi di ditte specializzate nella disinfestazione.

FORME DI LOTTA In base alla stagione, al numero piante colpite, alla gravità dell’infestazione è possibile scegliere tra diverse strategie di lotta. Le trappole a base di feromoni possono essere legate intorno alla base del tronco in maniera da attrarre e intercettare i bruchi in discesa dagli alberi. La distribuzione sulla pianta di Bacillus thuringiensis var. kurstaki vaporizzato è una delle strategie di lotta biologica più efficaci poiché colpisce i centri nervosi delle larve senza creare danno al resto dell’entomofauna. Allo stesso modo alcune ditte effettuano un’endoterapia immettendo direttamente nel sistema vascolare della pianta specifiche molecole larvicide. Il metodo in apparenza più semplice è anche il più delicato, infatti l’asportazione e l’eliminazione meccanica dei nidi devono essere condotta solo da ditte specializzate.

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Legale

L Viene definito il valore delle Note ministeriali in diritto farmaceutico

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a cura dello studio dell’avvocato Bruno Riccardo Nicoloso, Firenze-Roma (b.r.nicoloso@icloud.it)

e lettere

romane È ben nota ai ventiquattro frequentatori presbiti di questo Osservatorio l’allergia che qui si prova rispetto a certe Note dell’autorità amministrativa sanitaria - il più delle volte di livello ministeriale - cui sono soliti ricorrere gli enti esponenziali della professione farmaceutica (Punto Effe n. 17/2010: “Oraculum adire”; Punto Effe n. 8/2018: “Ibis redibis”). Questa molto spesso si avverte nelle esegesi che vengono fatte a tale livello delle fonti normative e che vanno ben oltre un parere pro scientia, che si pensa di ricondurre in un discutibile parere pro veritate, da chiedere e da dare ma in una autoreferente interpretazione normativa, che è riservata - come ognuno ben sa - al giudice “togato” (come direbbe Hans Kelsen). Valgano l’esempio della pretesa scomparsa della pianta organica delle sedi farmaceutiche (Nota ministeriale 21 marzo 2012, Punto Effe n. 19/201: “Lente obiettiva”; Nota ministeriale 31 ottobre 2012, Punto Effe n. 5/2013: “Dissonanze”) che, se non smentita in giurisprudenza (da ultimo anche in punto di competenza: Consiglio di Stato, 28 novembre 2018, n. 6757), avrebbe messo in discussione la stessa pianificazione delle farmacie sul territorio. Ovvero l’esempio della postulata contitolarità pro indiviso del diritto d’esercizio delle farmacie afferenti le sedi farmaceutiche assegnate a concorso in forma associata (Nota ministeriale 23 no-

vembre 2012, Punto Effe n. 5/2013: “Dissonanze”; Nota ministeriale 19 novembre 2014, Punto Effe n. 2/201: “Lettera aperta alle Avvocature regionali; Punto Effe n. 15/2015: “Un neologismo”; Punto Effe n. 4/2016: “Una persona plurima”; Punto Effe n. 18/2017: “Dissonanze 2 punto 0”), che, se pur smentita in giurisprudenza (Consiglio di Stato, 4 settembre 2015, n. 4128; Cassazione civile 5 marzo 2014, n. 5087) e da autorevole dottrina (Consiglio di Stato, parere, 3 gennaio 2018, n. 69), ha messo in discussione la titolarità delle concessioni sanitarie per l’esercizio delle farmacie. E non è poco. L’uno e l’altro assunto sono stati autorevolmente quanto acriticamente ascritti, da parte della burocrazia ministeriale, alla novella di cui all’articolo 11 della Legge n. 27/2012, ed è stato loro dato credito da parte delle burocrazie regionali, con ricaduta sulle burocrazie comunali con le conseguenze che se ne sono tratte. Tutto questo è avvenuto, quandanche le Note ministeriali abbiano rilevanza soltanto sugli enti subordinati (Cassazione Civile, 2 novembre 2007, n. 23031), ma al Ministero della Salute non sono di certo sottordinate né le Regioni, né le Aziende sanitarie locali, né i Comuni e, tanto meno, gli ordini professionali e le associazioni di categoria, che sono solite “sentire il Ministero”, ma non sempre, come s’è visto, a proposito.


Legale

le preleggi sanciscono che non si possa attribuire altro senso a una norma che quello fatto palese dal significato letterale delle parole

Appare decisiva al riguardo la recente decisione del Consiglio di Stato secondo cui, in riferimento alle Note ministeriali «non si verte di atti amministrativi connotati di prescrittività, quanto piuttosto di atti, consultivi o divulgativi, versati in note dirigenziali, non immediatamente lesivi delle sfere giuridiche degli interessati che, per un verso, originano occasionalmente da una richiesta, facoltativa e singolare, di parere reso conseguentemente in favore del solo soggetto richiedente e, per altro verso, assumono uno scopo puramente informativo, senza che, della trama lessicale, si possa evincere alcuna chiara portata prescrittiva» (Consiglio di Stato, 21 settembre 2018, n. 5486).

L’ESEGESI CHE CONTA Non si pone certo in dubbio che l’interpretazione delle norme - cioè l’identificazione dell’esatta volontà del legislatore - sia il fondamento del diritto, che si traduce nell’esegesi delle sue fonti, ma, come sanno bene i ventiquattro osservatori presbiti di cui s’è detto, valgono delle regole di stretta osservanza, che si indicano con buona pace degli “esperti del settore”, che le conoscono di certo.

L’esegesi della normativa, fissata dall’articolo 12 delle Preleggi, impone che non si possa attribuire altro senso a una norma che quello fatto palese dal significato letterale delle parole: interpretazione lessicale e dalla intenzione del legislatore: interpretazione logica, e che, in caso controverso, si debba fare riferimento - ove non espressamente vietato, come rispetto alle norme penali o speciali - alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe: interpretazione analogica, e che, se mai permangano ancora dubbi, si debba decidere secondo i principi generali dell’ordinamento: interpretazione sistematica.

Tale regola va tenuta presente come canone nei vari momenti dell’esegesi: di tal che una norma non può essere mai intesa correttamente se non la si collega con tutte le altre dell’ordinamento, atteso che nessuna legge vive di vita propria e qualunque tentativo di interpretarla isolatamente sarebbe sicuramente sbagliato. La stessa autorità che ha emanato la norma può darne un’interpretazione esplicita e inequivocabile attraverso una fonte normativa di medesima gerarchia: interpretazione autentica. Una tale efficacia interpretativa non può essere attribuita alle Circolari o comunque alle Direttive

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della pubblica amministrazione (che peraltro concorrono a determinare l’applicazione della norma all’interno della gerarchia) e nemmeno, come s’è già detto, ai Pareri emessi dai suoi organi o funzionari: interpretazione burocratica, che esprimono soltanto l’opinione personale di chi li ha sottoscritti (T.R.G.A. Trento, 31 dicembre 1991, n. 1226), e tanto meno può essere attribuito un tale valore alla prassi amministrativa (Cassazione Civile, 5 settembre 1970, n. 1226) cui del pari si è soliti ricorrere per far prima. L’esegesi della normativa svolta dai giuristi: interpretazione dottrinale - specie se attuata attraverso i Pareri pro scientia e i Pareri pro veritate, che sono riservati, privilegiando i primi sui secondi, (solo) alla classe forense (anche) a ciò deputata - può influire, al pari di quella del Consiglio di Stato in sede consultiva - cui viene peraltro riconosciuto il carattere di una vera e propria jurisdictio preventiva (Consiglio di Stato, parere 9 aprile 1997, n. 129) - sulla esegesi data dai Giudici in sede di sua applicazione: interpretazione giurisprudenziale, che in termini semplici (ma non semplicistici) appare l’interpretazione normativa che conta.

dichiarata contraria al dettato costituziodi diritto applicati dalle pronunce dei giudinale: ciò, fatto salvo al limite delle situaci, esprimono infatti il significato che vale zioni consolidate, quali quelle derivanti ai fini dell’applicazione della norma e posdal giudicato, dalla prescrizione o dalla sono rappresentare un decisivo punto di decadenza (Consiglio di Stato, 31 gennariferimento nell’applicazione e nell’interpreio 2007, n. 381). Si ricorda al riguardo che tazione del diritto positivo, pur non costila prima sentenza della Consulta (Corte tuendo una sua fonte. costituzionale, 14 giugno 1956, n. 1) tratQuesto vale, in particolare, per quanto ritò la competenza esclusiva della Corte a guarda la giurisprudenza della Corte di dichiarare l’illegittimità costituzionale Cassazione, chiamata a verificare, quale anche dalle leggi angiudice di legittimità, il teriori alla Costituziorispetto della corretta se ne - nella fattispecie, esegesi delle fonti del le leggi fasciste di diritto da parte di tutti permangono pubblica sicurezza - e gli altri giudici, che (a dei dubbi che la difesa di un taeccezione del giudice valgono le assunto fu svolta di rinvio nell’ambito i principi dall’avvocato Piero dello stesso processo) generali Calamandrei nei conpossono comunque difronti della Avvocatuscostarsi dai principi di dello ra dello Stato. diritto fissati nelle sue ordinamento La lacuna formata massime, se pure nonell’ordinamento delle mofilattiche. decisioni d’incostituzionalità può essere Questo vale in termini trancianti per colmata solo dall’intervento del legislatoquanto riguarda la giurisprudenza della re, ma mai con la reviviscenza di una Corte Costituzionale, deputata al controleventuale norma preesistente a quella dilo della legittimità costituzionale delle chiarata incostituzionale. La giurispruleggi e degli atti aventi forza di legge che denza costituzionale (manipolatrice o cessano di avere efficacia, se dichiarati sostitutiva) di accoglimento, ma anche incostituzionali (articolo 136, Costituzioquella (adeguatrice) di rigetto, può cone). Le pronunce della Consulta hanno LA GIURISPRUDENZA munque incidere sulla interpretazione effetto retroattivo, inficiando fin dalla oriLe decisioni della magistratura, e cioè gli della norma sottoposta al vaglio costitugine la validità e l’efficacia della norma orientamenti che si desumono dai principi zionale (articolo 137 della Costituzione). Del pari la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea detta l’eOcchiali da vedere per vedere: segesi della pregiudiziale comunitaria sulla legislazione degli Stati membri (arLettres persanes, 1721 ticolo 267, Tfue), al cui ordinamento, come ognuno ben sa o dovrebbe sapere, è Le note ministeriali (lettere romane) ricordano per assonanza le Lettere persiane soggetta la legislazione italiana, atteso di Charles-Luis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu (ben più noto, che «la potestà legislativa è esercitata quale autore del saggio De l’esprit des Loix), se pur rappresenti soltanto una dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto pungente satira dei costumi francesi e non già una rassegna sulle note burocradella Costituzione nonché dei vincoli detiche del Regno di Francia. Vale però la pena di ricordare, per trarne un’occasiorivanti dall’ordinamento comunitario e ne di riflessione, come le lettere dei due viaggiatori persiani, Usbek e Rica, che dagli obblighi internazionali» (articolo da stranieri vedono la Francia, non risparmiano le istituzioni e gli uomini di una 117, comma 1, della Costituzione): le tre società a dir poco sovranista in uno Stato ben più che sovrano, pur nel secolo pietre di paragone. dei lumi, preannunci la chiave di lettura volta ad analizzare “lo spirito” che accomuna tutte le leggi umane nella critica a ogni dispotismo: il che vale, deve valere, anche per le leggi de jure condito, ma soprattutto de jure condendo, nel XXI PER UN APPROFONDIMENTO: B.R. Nicoloso, “L’interpretazione delle fonti secolo, se pure di qua dalle Alpi. normative”, sta nel “Sistema farmacia”, 4a edizione, vol.1, pagg. 94 e sgg.

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di Marina Franceschi di Autore

dalle aziende

Un giusto mix

Terapia nutrizionale per il diabete: il ruolo delle proteine e il ricorso all’integrazione La corretta alimentazione rientra a tutti gli effetti tra le terapie per il diabete. Ai pazienti diabetici vengono date precise indicazioni alimentari, in base ai fabbisogni di ciascuno, determinati da età, peso, sesso, stile di vita e dalla eventuale presenza di altre malattie. Secondo le più recenti indicazioni della Associazione medici diabetologi e della Società italiana di diabetologia società scientifiche impegnate nello s tudio, cura e prevenzione del diabete - la terapia nutrizionale è parte delle cure per il diabete di tipo 2 e, in associazione a una attività fisica, permette di controllare meglio l’andamento della glicemia. La terapia permette inoltre di ridurre l’emoglobina glicata in misura pari o superiore rispetto alle terapie farmacologiche, e di ridurre le percentuali di ricovero. Tra i componenti della terapia nutrizionale, un’attenzione maggiore viene oggi data alle proteine: alcune ricerche hanno mostrato che una dieta a contenuto elevato di proteine è in grado di abbassare il livello di glucosio post prandiale nei pazienti diabetici e di migliorare il controllo generale della glicemia. Nei pazienti che non presentano segni di nefropatia l’apporto proteico dovrebbe essere ta-

le da fornire tra il 10 e il 20 per cento dell’energia totale giornaliera. Alcune recenti ricerche suggeriscono però che negli individui diabetici e obesi una dieta iperproteica (con il 28-30 per cento delle calorie derivanti da proteine contro il 40-42 per cento provenienti dai carboidrati) permette di ridurre la massa grassa in maniera più efficace rispetto a una dieta a basso tenore di proteine, con il 16 per cento delle calorie totali provenienti da proteine e il 55 per cento dai carboidrati. Molto spesso il diabete si accompagna a obesità e dislipidemie; un regime alimentare di questo tipo sarebbe in grado di agire anche sui livelli di colesterolo Ldl e adatto a una miglior gestione delle complicanze del diabete, come ulcere e lesioni cutanee per la cura delle quali è utile un apporto proteico alimentare maggiore. A supporto della terapia nutrizionale delle persone con diabete, Meritene Resource Diabet è una bevanda proteica a basso indice glicemico e priva di glutine. Ogni dose contiene 14 grammi di proteine del latte, in misura pari al 28 per cento delle calorie totali; carboidrati complessi, pari all’87 per cento delle calorie totali; e grassi, che forniscono il 24 per cento dell’energia complessi-

va. Il prodotto contiene inoltre fibre solubili, quindici minerali, tra cui calcio e magnesio, e tredici vitamine, tra cui le vitamine del gruppo B. Meritene Resource Diabet è stato pensato anche per chi, pur non soffrendo di diabete, necessita di un apporto supplementare di energia a basso indice glicemico. È indicato inoltre nei casi di aumentato fabbisogno proteico. Infatti il prodotto è indicato, oltre che per i diabetici, per chi abbia subìto traumi o interventi chirurgici importanti, e per gli individui con lesioni cutanee, tessuti danneggiati o piaghe da decubito. Meritene Resource Diabet è disponibile in confezioni da 200 ml, adatte a poter essere

frazionate perché richiudibili, al gusto di vaniglia o fragola. La dose consigliata varia da una a tre bottigliette al giorno, secondo il consiglio del medico curante.

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di Autore

dalle aziende

Benefici titolo

a uso topico titolo Levotiroxina: sicurezza di applicazione ed effetti positivi sommario a livello cutaneo. La parola all’esperto Tra i principi attivi efficaci nella cura della cellulite c’è la levotiroxina. Approfondiamo i suoi meccanismi di azione, l’efficacia comprovata e la sicurezza con il dottor Maurizio Bevilacqua, consulente di Endocrinologia e diabetologia presso la Casa di Cura Igea ed ex primario del reparto di Endocrinologia e diabetologia dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano. «La levotiroxina è un ormone tiroideo fisiologicamente prodotto dal nostro organismo», spiega. «Il principio attivo di origine sintetica viene utilizzato principalmente per la terapia di patologie a carico della tiroide». Questo principio attivo è utilizzato anche a livello topico per il trattamento della cellulite: come agisce e quali benefici apporta? Ci sono studi controllati in doppio cieco sull’efficacia della levotiroxina e pubblicazioni su riviste scientifiche che ne dimostrano l’utilità contro la cellulite, in particolare nella riduzione della circonferenza delle cosce e nel miglioramento della levigatezza cutanea. Il meccanismo di azione a livello

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cutaneo è ancora oggetto di ricerca: i più recenti studi indicano che stimola anche i fattori di modificazione della trama collagenica del sottocute tramite la risposta neurormonale delle cellule della pelle. La levotiroxina applicata per via cutanea può essere assorbita a livello sistemico e interferire con il funzionamento della tiroide? La somministrazione orale di levotiroxina (50, 75, 100 microgrammi) aiuta a ristabilire la corretta funzionalità della tiroide, mentre il suo utilizzo epicutaneo, sottoforma di crema, risulta particolarmente efficace nel trattare la cellulite e non incide in nessuna maniera sulle funzionalità della tiroide. Questo perché, applicata sulla pelle, la levotiroxina non penetra a livello sistemico nell’organismo. Ci sono studi che lo dimostrano: abbiamo indagato la biodisponibilità analizzando i livelli plasmatici di T4, T3, TSH, reverse T3 e di iodio nelle urine dopo un giorno dall’applicazione della crema su glutei e cosce e poi, di nuovo, dopo un mese di trattamento nel contesto di uno studio controllato in doppio cieco. Non abbiamo riscontrato nessuna modificazione di questi parametri: siamo quindi, assolutamente certi che, dal lato di farmacocinetica, non si verifichi

nessun passaggio di levotiroxina nell’organismo. Anche dal punto di vista farmacodinamico l’applicazione per via epicutanea non ha influito sui livelli di colesterolo, TSH e T4, come invece succede se assunta per bocca. Applicata in crema, la levotiroxina esaurisce perciò la sua azione a livello cutaneo. Quindi i trattamenti farmaceutici epicutanei a base di levotiroxina sono del tutto innocui per chi soffre di problemi alla tiroide? Esistono altri studi indipendenti che lo dimostrano? Il più recente è uno studio condotto nel 2010, ma è molto che si indaga sia sull’efficacia della levotiroxina applicata epicutaneamente, sia sulla sua sicurezza. In alcuni casi di pazienti con impossibilità a deglutire, si esaminò la possibilità di utilizzare la levotiroxina per assorbimento cutaneo, così da ovviare al problema della deglutizione. Ma non è possibile, proprio perché, applicata sulla cute, la levotiroxina non viene in nessun modo assorbita a livello sistemico dall’organismo. Eppure circola anche tra professionisti della salute la credenza che preparati farmaceutici a base di levotiroxina siano controindicati e addirittura dannosi per chi soffre

di problemi alla tiroide. Perché questa disinformazione? Non riesco a spiegarmelo, dal momento che, come dicevo, sono anni che abbiamo informazioni certe sulla sicurezza della levotiroxina nelle creme anticellulite. Forse le fake news fanno più scalpore e vengono maggiormente diffuse rispetto a quelle buone e corrette. Lo ribadisco: non esistono studi che evidenzino rischi o pericoli nell’uso di preparati farmaceutici a base di levotiroxina applicati per via cutanea in soggetti in cura per la tiroide. Mentre esistono studi di sicurezza internazionali di esperti endocrinologi e dermatologi, certi e pubblicati su autorevoli riviste scientifiche, sulla sua innocuità a livello sistemico e sulla comprovata efficacia nel trattamento della cellulite. Sul web circolano voci che spaventano molte donne. Come recuperare una corretta informazione scientifica? Con pubblicazioni, meeting, interventi di esperti autorevoli anche sul web. Il farmacista, che gode di molta fiducia da parte dei suoi pazienti e che è presente capillarmente sul territorio, riveste un ruolo fondamentale nel diffondere informazioni corrette sulla sicurezza del mancato assorbimento sistemico della levotiroxina applicata a livello cutaneo.



a cura della redazione

iniziative

Ingegno

al femminile Il volto della donna nell’eccellenza italiana. Una mostra fotografica a Milano

Raccontare l’impegno di una vita dedita alla ricerca, al progresso, in un settore ancora percepito come prettamente maschile e ancora soggetto a stereotipi e luoghi comuni, cercando di superare la barriera dell’impersonalità della pratica scientifica e mostrare i volti e le persone dietro i risultati delle eccellenze italiane. Tutto questo è la mostra “Una vita da scienziata - I volti del progetto #100esperte”, organizzata dalla Fondazione Bracco. Biologia, chimica, farmacologia, ingegneria, astrofisica, matematica, chirurgia, paleontologia, informatica. Campi del sapere umano il cui l’accesso è stato per lungo tempo prerogativa maschile, oggi sviluppati in studi e ricerche di altissimo livello e indubbio valore da donne straordinarie. Ed è proprio nei laboratori, nelle università, negli ambulatori, nei luoghi dove il sapere e le competenze trovano la propria espressione, che il fotografo Gerald Bruneau ha catturato l’attenzione, la cura, lo sguardo assorto e preciso dai volti dei soggetti, e li ha trasposti nei ritratti raccolti dalla Fondazione Bracco per la mostra. «Anche la mia è stata una ricerca», racconta, «un viaggio, una finestra aperta sugli universi della vita: dall’immensità del cosmo alla complessità di una cellula, dall’infinito all’infinitesimo, dai misteri della scienza a quello che per me, ogni volta, è il vero mistero: la persona che incontro». L’idea dell’esposizione nasce sulla scia del progetto “100 donne contro gli stereotipi”, dedicato al superamento dei pregiudizi diffusi nell’immaginario collettivo della pratica scientifica. I dati delle ricerche testimoniano tuttora la carenza di presenze femminili nel mondo dell’infor-

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mazione scientifica. «A spiegare e interpretare il mondo sono quasi sempre gli uomini», sostiene l’indiscutibile eloquenza dei numeri: in più dell’80 per cento dei casi è il professionista uomo a venire interpellato, secondo le stime del Global Media Monitoring Project 2015. Poca parità di opportunità, dunque, in un mondo che necessita inevitabilmente del talento e delle capacità di chiunque sia in grado di apportarvene, a prescindere dal sesso. «C’è ancora molto da fare», sostiene Diana Bracco, presidente della Fondazione, «se finanche l’Accademia svedese delle scienze deve invitare i responsabili delle nomination al Nobel a tenere maggiormente in considerazione la differenza di sesso. Su 607 riconoscimenti assegnati dall’istituzione del premio, solo 19 sono stati destinati a donne.

Ma perché esporre l’arte in un centro di analisi? «La nostra scelta si è basata sulle crescenti evidenze scientifiche del ruolo delle arti visive in ospedali e poliambulatori per un maggior benessere dei pazienti», spiega Bracco. «Qualche anno fa, per esempio, distribuimmo un questionario a 1.500 utenti del Cdi sulla percezione dell’arte nei nostri spazi, e l’analisi mise in evidenza un grande apprezzamento (oltre l’85 per cento degli intervistati). Il motivo? Perché agisce positivamente sul morale e sul controllo dell’ansia. Ormai è una prassi piuttosto diffusa, e siamo felici di poter affermare che siamo stati dei pionieri nel connubio tra arte e luoghi di cura». INFO La mostra sarà accessibile gratuitamente, presso il Centro Diagnostico Italiano di via Saint Bon 20 a Milano, sino al 30 giugno


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Spigolature

Festival

della salute Globale a Padova Far emergere «il rapporto che esiste tra malattie, guerre, povertà, ambiente, diritti» e «le interconnessioni tra il terzo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile - quello sulla salute - e gli altri, a partire dalla lotta alle povertà e alla fame, all’educazione, all’empowerment delle donne, al diritto all’acqua pulita. Fino al sedicesimo, ovvero

la promozione di società pacifiche e inclusive». Sono questi gli obiettivi programmatici della prima edizione del Festival della salute globale, prevista dal 5 al 7 aprile a Padova, illustrati da Walter Ricciardi e Stefano Vella, direttore e condirettore scientifico del festival. La partecipazione agli eventi del festival - promosso

dal Comune di Padova e dall’Università di Padova e progettato da Editori Laterza è gratuita e libera fino a esaurimento posti. Personalità di spicco nel mondo della medicina, della scienza e del giornalismo affronteranno tematiche attuali come tecnologia, migrazioni, impatto climatico, accesso alle cure e

povertà, salute delle donne e nuove terapie, delineandone legami e conseguenze. Il programma completo è disponibile sul sito www.festivalsaluteglobale.it

Antonelli a capo

del pharma Angelini Pierluigi Antonelli (nella foto) è il nuovo Ceo Pharma di Angelini. Approda al gruppo italiano al termine di una ventennale esperienza di manager nel comparto farmaceutico: Head of Europe nella divisione oncologica di Novartis, dopo essere stato Head of Western Europe in Sandoz. In precedenza aveva ricoperto la carica di presidente e Ad Italia di Msd e, prima ancora, di presidente e Ad Italia di Brystol-Myers Squibb. «Sono molto onorato per questa mia nomina in Angelini, un’eccellenza del farmaceutico italiano», commenta Antonelli. «Insieme con il team e con il supporto della famiglia Angelini mi impegnerò a far evolvere Angelini Pharma in un solido player europeo, espandendo ulteriormente sia la dimensione geografica sia il portfolio Rx e Otc».

Ad Apoteca Natura premio per l’innovazione Apoteca Natura è stata insignita del premio per l’innovazione istituito da Confcommercio, per il progetto Health&Loyalty System, la piattaforma digitale volta a supportare l’utente nella gestione e monitoraggio della propria salute e a migliorare la relazione tra utente e farmacista. Il sistema Health & Loyalty System, fulcro

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dell’innovazione firmata Apoteca Natura, offre un doppio binario di utilizzazione rivolto ai due distinti interlocutori. Per il farmacista è stata sviluppata una dashboard che consente al professionista di analizzare i dati di salute del cliente e di gestirli al meglio per rendere sempre più concreta ed efficiente la promessa di accompagnamento

verso un percorso di salute consapevole. Rivolta al consumatorepaziente invece è la app che permette di avere la situazione della propria salute (referti diagnostici, terapie in essere e passate, stili di vita da seguire) sempre sotto controllo, ovunque si trovi e

di ricevere consigli personalizzati in farmacia.


Spigolature

Omeoimprese, Gorga confermato presidente.

Boiron in associazione Giovanni Gorga (nella foto), direttore Pubblic Affairs di Guna, è stato confermato per altri quattro anni alla guida di Omeoimprese. L’associazione che riunisce le imprese del settore omeopatico si arricchisce inoltre di un prestigioso contributo, quello di Boiron Italia. «La sua presenza», sottolinea Gorga, «sono certo possa dare un ulteriore contributo anche al riconoscimento culturale di questa medicina e di questi farmaci che in Francia, così come in altri Paesi d’Europa, sono parte integrante delle politiche sanitarie. I prossimi quattro anni, oltre che vedere la conclusione di questo processo di regolamentazione, dovranno essere anni importanti e decisivi per dare la giusta collocazione alla medicina omeopatica all’interno del panorama medico-scientifico italiano». Gli fa eco Silvia Nencioni, presidente e amministratore delegato della filiale italiana della multinazionale francese: «Assistiamo oggi a ripetuti tentativi di delegittimazione dell’omeopatia; questo clima, che rischia di creare sfiducia tra i pazienti e gli operatori della salute, ci ha portati a riflettere su cosa fosse utile fare. Nello stesso momento, e facciamo fatica a pensare che non ci sia un nesso, siamo in dirittura d’arrivo per quel che riguarda l’ufficializzazione dei medicinali omeopatici in Italia, grazie al lavoro che l’Agenzia del farmaco sta facendo e che si concluderà quest’anno con il rilascio delle Aic».

Equivalenti, campagna TEVA n farmacia

Si torna a parlare di equivalenti con una campagna di comunicazione di Teva Italia veicolata anche in farmacia. In una nota ufficiale l’azienda sottolinea che «la volontà è sempre quella di fornire un’informazione autorevole e certificata che dia rassicurazioni sulla qualità e sulla provenienza del prodotto, conferme sulla serietà delle azien-

de produttrici e, soprattutto, spiegazioni dettagliate, utilizzando però un linguaggio semplice e diretto, di facile comprensione per tutti. Verrà messo a disposizione un opuscolo informativo destinato al pubblico e distribuito in oltre 4.800 farmacie in tutta Italia con le risposte alle 12 più frequenti domande che spesso

vengono poste in merito ai farmaci equivalenti». «Una delle principali ragioni per cui le persone limitano le cure è il fattore economico», sottolinea Salvatore Butti, Business Unit Generics, Otc & Portfolio Senior Director di Teva Italia, «e il farmaco equivalente ha un ruolo fondamentale. Un esempio: se non fossero stati intro-

dotti vent’anni fa, oggi sarebbero necessari, su base annua, quattro miliardi di euro in più per poter dare lo stesso accesso alla salute che oggi il nostro sistema sanitario garantisce a tutti».

Tobia nuovo segretario di Federfarma

A seguito della scomparsa di Osvaldo Moltedo, Federfarma comunica, in base a quanto previsto dal comma 3 dell’articolo 17 dello Statuto, la nomina a segretario nazionale di Roberto Tobia (nella foto), che ricopriva fino a qualche giorno fa, l’incarico di tesoriere della federazione. Ruolo che verrà ricoperto da Michele Pellegrini Calace. Ai due esponenti del sindacato titolari vanno gli auguri di buon lavoro da parte della redazione di Punto Effe.

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consigli

di Luigi Marafante

Per l’attività

mentale

FAVORISCE LA MEMORIA E LE FUNZIONI COGNITIVE Cognis di Specchiasol è un integratore alimentare a base di bacopa che contribuisce alla memor ia e alle funzioni cognitive. Inoltre la presenza di vitamina C favorisce l’attività mentale e insieme alla vitamina E

partecipa alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo. La vitamina D contribuisce al normale assorbimento e utilizzo del fosforo. Per un miglioramento della funzione mnemonica: bacopa monnieri Es titolata in bacosidi, tau-

rina, vitamine C,D,E; Per un miglioramento della funzione cognitiva: omotaurina, uridina monofosfato. Si consiglia l’assunzione di due compresse al giorno con un bicchiere d’acqua, una al mattino e una al pomeriggio. www.specchiasol.it

CONTRASTARE LA CISTITE Molti elementi possono portare a un aumento dell’incidenza di cistiti, soprattutto nelle donne. Cattiva idratazione, sbalzi di temperatura, aumento dell’attività sessuale, sono solo alcuni dei fattori predisponenti all’infezione. NaturCist è un integratore alimentare della linea Naturlabor a base di D-mannosio ed estratto vegetale di mirtillo rosso in grado di favorire la funzionalità delle vie urinarie. La vitamina C contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo. È un prodotto naturale che aiuta a migliorare il benessere all’apparato urinario e permetta di arginare un eccessivo utilizzo di antibiotici, soprattutto nei casi di disturbo ricorrente. www.naturlabor.it

PROTEGGERE, IDRATARE E COLORARE IL TUO SORRISO Sebamed lancia il nuovo Stick Labbra a tripla azione con SPF 30, nelle varianti Classico, Fragola e Ciliegia. Ideale per labbra secche e sensibili. Applicato sulle labbra, protegge dagli agenti esterni causa di secchezza e irritazione. Nutre le labbra, anche le più sensibili, grazie all’olio di jojoba e cera di riso, proteggendole dalla disidratazione. Con vitamina E e bisabololo (ingrediente attivo della camomilla), rigenera rapidamente le labbra secche e screpolate, alleviando irritazione e infiammazione. Difende le labbra dalle scottature solari grazie ai filtri Uva e Uvb. www.mylan.it

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consigli

CREATA PER IDRATARE

LA SOLUZIONE ANTIMACCHIE PER UN INCARNATO PERFETTO Gli effetti dello stress, dei fattori ambientali e dello scorrere del tempo alterano l’equilibrio della pelle, provocando la comparsa di rossori, macchie e inestetismi sempre più evidenti. La soluzione per contrastare e ridurre visibilmente questo tipo di condizioni cutanee si chiama No Spot di Innoxa, è la linea di trattamenti di ultima generazione, appositamente sviluppata per attenuare le discromie cutanee e aiutare la pelle del viso a ritrovare bellezza, benessere e morbidezza. Il segreto dell’efficacia di queste formulazioni è l’uva ursina, ingrediente attivo noto per le sue notevoli proprietà illuminanti. www.innoxa-cosmetics.com

Da Istituto Ganassini nasce Aqua, la nuova linea dermatologica Rilastil. Gli attivi di linea sono: sistema idratante intensivo bifunzionale con acido ialuronico ad alto peso molecolare (>1.000.000 Da), crea un film superficiale che ostacola la perdita di acqua transepidermica (idratazione superficiale) e Hyalo-Oligo: acido ialuronico a bassissimo peso molecolare (<9.000 Da), capace di penetrare nello strato corneo (idratazione profonda); olio di enotera ricco in acido gamma-linolenico (omega-6), rigenera la funzione di membrana della barriera cutanea, Sk Influx: ceramidi di origine vegetale e biotecnologia, fondamentali nella funzione barriera e nell’idroregolazione cutanea. www.rilastil.com

LE PROPRIETÀ COSMETICHE DELLA BIRRA ARTIGIANALE

COME MANTENERE UNA VITA ATTIVA E IN BENESSERE

Collesi Beauty: la prima linea di trattamento completo alla birra artigianale. Primo brand italiano a intuire le proprietà cosmetiche della birra artigianale, Collesi ha messo a disposizione del progetto di ricerca tutto il know-how. È nata così la linea Collesi Beauty, attualmente composta da dodici prodotti per lo skincare: oggi quindi è possibile scegliere tra quattro creme viso per lei e per lui, un siero anti-età, una crema contorno occhi, un latte detergente micellare e un tonico rivitalizzante, un docciaschiuma idratante per lei e uno specifico per lui, un olio doccia delicato, un lipogel dopobarba.

Colpropur è un integratore a base di collagene idrolizzato puro, prodotto da Protein SA. Colpropur, pensato per far fronte a tutte le problematiche legate a invecchiamento cutaneo, scarsa elasticità dei tessuti e osteoporosi, aiuta a mantenere flessibilità, benessere e un aspetto sano in maniera naturale ed efficace. Il collagene idrolizzato si ottiene da materie prime quali pelle, ossa, articolazioni, squame e lische che ne sono ricche. È ottenuto attraverso la frammentazione (idrolisi) della molecola di collagene nativa, un processo naturale che lo rende digeribile e utilizzabile dal nostro organismo come nutriente. www.collesi.com

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consigli

ALIMENTARE I CAPELLI L’invecchiamento del capello non si manifesta solo con il suo diventare bianco o con un’alopecia androgenetica. Per contrastare l’invecchiamento dei capelli e del cuoio capelluto, i Laboratori dermatologici Ducray presentano Densiage integratore alimentare di Ducray che aiuta a mantenere i capelli in buona salute. Contiene l’estratto di mirtillo, un antiossidante e il selenio che contribuisce a proteggere le cellule dallo stress ossidativo. Il rame contribuisce alla normale pigmentazione dei capelli. La vitamina B8 contribuisce al mantenimento dei capelli in buono stato. L’estratto di ginseng svolge un effetto tonico (stanchezza fisica). www.ducray.com

UNA FORMULAZIONE “INVISIBLE WET SKIN”.

BOTANICAL BODY CARE

Heliocare 360° di Cantabria Labs Difa Cooper presenta due referenze dotate dell’innovativa formulazione “Invisible Wet Skin”: Heliocare 360° Invisible Spray SPF 30 e Heliocare 360° Pediatrics Transparent Spray SPF 50+. Questi nuovi fotoprotettori, il primo ideale per tutta la famiglia, il secondo indicato per i più piccoli con SPF 50+, sono specifici per il corpo e adatti a tutti i tipi di pelle (anche quelle sensibili), sono resistenti all’acqua ed entrambi garantiscono una protezione dai raggi Uva, Uvb Visibili e infrarossi. www.cantabrialabsdifacooper.it

Il burro di cupuaçu ha un potere nutritivo (1,5 volte superiore al burro di karité) e vanta di fatto una concentrazione unica in acidi grassi insaturi, grazie alla quale esercita una duplice azione cutanea: nutritiva e idratante. Klorane integra, per la prima volta, nel cuore di una gamma sensoriale di prodotti per il corpo, questo principio attivo. Crea una gamma di trattamenti corpo nutritivi al Burro di Cupuaçu Bio per tutte le pelli, anche le più secche. Con questa gamma, Klorane esplora, protegge e condivide tutta la ricchezza del burro di Cupuaçu bio per rivelare tutte le sue virtù benefiche. www.klorane.com

PER LA SALUTE DELL’ORECCHIO Tone di New Nordic aiuta a mantenere la funzionalità degli organi uditivi e contribuisce a incrementare le difese naturali nei confronti di agenti ossidativi che possono predisporre ad alterazioni uditive.

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Il grano saraceno aiuta a rinforzare il sistema micro-vascolare. La galanga è utilizzata per la sua azione antiallergica contro l’indebolimento e la diminuzione dell’udito. Il luppolo svolge una funzione sedativa del si-

stema nervoso, agendo per limitare l’intensità del ronzio auricolare. Il mirtillo aiuta a riparare i vasi capillari, incrementandone la resistenza e fluidifica il sangue negli organi dell’orecchio. www.newnordic.it


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The Blind Spot

di Luca Pani, @Luca__Pani, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Miami

La vera sfida

Il vertiginoso progresso scientifico e tecnologico in ambito healthcare va messo al servizio dei sistemi di organizzazione individuale e sociale Prima di continuare a parlare di innovazione e cambiamento, dobbiamo ricordare una distinzione non solo semantica tra alcuni termini spesso confusi o sovrapposti come invenzione, innovazione e diffusione. L’invenzione può essere definita come la genesi, spesso inattesa o casuale, di una nuova idea, di un nuovo dispositivo o prodotto, di uno sviluppo scientifico o di una novità tecnologica. L’inventore, nonostante quello che si possa credere, agisce raramente mosso da motivazioni economiche o competitive quanto piuttosto dalla “sfida” intellettuale rappresentata dal problema specifico da risolvere. L’innovazione è la vera e propria realizzazione dell’invenzione per mezzo di un nuovo prodotto o processo produttivo nonché il suo sfruttamento commerciale. Non tutte le invenzioni si tramutano in innovazioni e molte innovazioni non derivano direttamente da invenzioni. Il termine infatti comprende una pluralità di significati; innovazione è sinonimo di adozione di un nuovo modello organizzativo, di ricombinazione creativa di conoscenza esistente, di apertura verso nuovi mercati, di adattamento dell’offerta tenendo conto dei mutamenti della domanda, di introduzione di un nuovo metodo di produzione. Fu il celebre economista austriaco Joseph Schumpeter, parlando di innovazione, a coniare - quasi ottant’anni fa - il termine “distruzione creatrice”, sottolineando come il processo innovativo possa impattare su determinati settori così intensamente da obbligare le società che vi appartengo-

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no a evolversi, pena l’estinzione. Con il termine diffusione definiamo l’adozione di un’innovazione da parte di imprese e consumatori. Il mondo, almeno in alcuni ambiti tecnologici, evolve ormai in modo esponenziale e, come sempre quando questo accade, la tecnologia contribuisce alla trasformazione delle abitudini, dal fuoco alla ruota, dal motore all’elettricità, dal telefono a internet. Tuttavia, negli ultimi decenni, è aumentata la velocità con cui i cambiamenti tecnologici si diffondono tra gli utenti. Questi cambiamenti saranno particolarmente evidenti nel mondo della salute e nel futuro dell’assistenza sanitaria; nonostante a molti potrà apparire come qualcosa di distante e remoto, questa rivoluzione coinvolgerà tutti in prima persona. Le trasformazioni saranno promosse inevitabilmente dai progressi tecnologici nel campo dell’informatica, dallo sviluppo del machine learning, dalle nanotecnologie e dall’elettronica prevalentemente, ma non solo, sensoristica. Il futuro dell’assistenza sanitaria procederà parallelamente con il nostro futuro. Il suo successo dipenderà dalla nostra capacità di lavorare in maniera coesa verso la creazione di sistemi di organizzazione individuale e sociale che si focalizzino sul paziente. Sarà un futuro

dove si potranno prevenire le malattie prima di doverle curare, dove la parola d’ordine sarà semplificazione, dove le informazioni seguiranno i pazienti ovunque andranno per poter garantire cure più convenienti e aderenti ai bisogni individuali, dove gli sprechi si ridurranno a fronte di un incremento della produttività. I sistemi sanitari del futuro non baseranno il proprio successo sul volume di transazioni (volume based), bensì sulla qualità dei servizi offerti (value based). Pazienti informati e costantemente aggiornati saranno parte attiva nel processo di cura, partecipando a scelte e decisioni sulla base delle loro esigenze, e i cosiddetti payer dei servizi sanitari dovranno agire come degli “allenatori”, promuovendo stili di vita più salutari. Saranno abbattute molte delle barriere che suddividono ancora oggi la medicina in silos non comunicanti tra loro e questo consentirà a tutti gli stakeholder di sviluppare nuove forme di organizzazione condividendo rischi e risultati. Provider, payer, governi e fornitori potranno coordinare, in questo modo, le risorse a disposizione in maniera più efficiente, al fine di offrire servizi migliori. Se non lo faranno, la delega più importante affidata loro dai cittadini, quella sulla tutela della salute, gli verrà revocata.

PER APPROFONDIRE: Schumpeter JA: Business Cycles: A Theoretical, Historical and Statistical Analysis of the Capitalist Process, Northwestern University, 1939. Fredrik Erixon, Björn Weigel: The Innovation Illusion: How So Little Is Created by So Many Working So Hard, Yale University Press, 2016


FITORODIOLA Difenditi da stanchezza fisica e mentale

Ritmi di vita frenetici, preoccupazioni lavorative, stress fisici ed emotivi possono provocare stanchezza fisica e mentale e alterazioni del tono dell’umore. Imparare a gestire lo stress e regalarsi qualche pausa è fondamentale per mantenere una buona qualità di vita. La rodiola (Rhodiola rosea L.) è una pianta tonicoadattogena utile in caso di stanchezza fisica e mentale. La rodiola sostiene inoltre il normale tono dell’umore. Indicata a uomini e donne che per motivi lavorativi, sociali, sportivi o relazionali sono molto impegnati fisicamente e mentalmente.

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reflusso gastroesofageo RIGURGITO ACIDO bRUCIORe eSOfAGeO

mal di gola

TOSSe

Si tratta di sintomi riconducibili alla

MALATTIA DA REfLussO GAsTROEsOfAGEO

Leggere le avvertenze riportate sulla confezione

Materiale riservato agli operatori nel settore della Medicina, della Farmacia, dell’Erboristeria e dell’Alimentazione.

reflusso Crea una barriera al reflusso gastroesofageo anche accompagnato da rigurgito acido, bruciore in gola e tosse. Protegge la mucosa e tampona l’iperacidità. DISPOSITIVO MEDICO

0426

€ 16,00 | 21 BuSTInE MOnODOSE

OsTACOLA LA RIsALITA L’ Alginato e i galattomannani del Fieno Greco a contatto con gli acidi gastrici creano un raft protettivo che impedisce al contenuto acido dello stomaco di risalire lungo l’esofago.

PROTEGGE Lve mucillagini di Malva formano una barriera che, depositandosi sulla mucosa di stomaco ed esofago, la protegge dagli insulti acidi e ne favorisce il ripristino fisiologico.

TAMPONA Calcio carbonato e Potassio Bicarbonato tamponano efficacemente l’iperacidità gastrica.


SPEGNE il bruciorE, bloccA il rEfluSSo.

Leggere le avvertenze riportate sulla confezione

Materiale riservato agli operatori nel settore della Medicina, della Farmacia, dell’Erboristeria e dell’Alimentazione.

Due soluzioni specifiche con Mucillagini Di Malva.

Bruciore di stomaco e reflusso gastroesofageo: due problemi che richiedono due soluzioni specifiche. CalmAcid® Bruciore allevia bruciore gastrico, mal di stomaco e digestione difficile; tampona l’iperacidità e, grazie alle Mucillagini di Malva, forma una barriera che protegge la mucosa irritata dall’insulto acido. CalmAcid® Reflusso contrasta rigurgito acido, bruciore esofageo e tosse; i suoi componenti vegetali formano una barriera che impedisce la risalita dei succhi gastrici e le Mucillagini di Malva proteggono la mucosa. 0426

I.P.

DISPOSITIVI MEDICI

Chi sceglie Bios Line sa di poter contare sulla scienza erboristica avanzata, perchè ricerchiamo e selezioniamo in tutto il mondo le specie botaniche per poi sviluppare i nostri prodotti esclusivamente in Italia. Dal 1986 ci impegniamo per rispondere alle esigenze di salute e benessere.

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