Punto effe 5 2018

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Anno XIX | N° 5 19 marzo 2018 | www.puntoeffe.it

PARLIAMONE Il bastione della cronicità

veterinaria Norme sugli stupefacenti

omeopatia Opzioni in menopausa

SFIDE OLTRE

Ilaria Passarani

confine

Sostenere, a livello di istituzioni Ue, le istanze della rete di farmacie dislocata sul territorio continentale. A colloquio con il segretario generale del Pgeu, l’associazione europea dei farmacisti di comunità



Anno XIX | N° 5 19 marzo 2018 | www.puntoeffe.it

PARLIAMONE Il bastione della cronicità

veterinaria Norme sugli stupefacenti

omeopatia Opzioni in menopausa

SFIDE OLTRE

Ilaria Passarani

confine

Sostenere, a livello di istituzioni Ue, le istanze della rete di farmacie dislocata sul territorio continentale. A colloquio con il segretario generale del Pgeu, l’associazione europea dei farmacisti di comunità


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CADEM

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www.msd-animal-health.it Materiale Riservato ai Sigg. Farmacisti - per ulteriori informazioni consultare l’RCP.


SOMMARIO

Editoriale| Tra poche parole

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Controcorrente| Buriane elettorali

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InnovAzione| Solidarietà tra generazioni

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Interventi| Tranquilli su Amazon... con prudenza

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Un farmacista a scuola| Blow up sul cibo

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PARLIAMONe

PROGETTI REGIONALI | Il bastione della cronicità

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primo piano

INCONTRI | Ilaria Passarani 22

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MERCATO | Una stabilità in movimento 28 ECHI DAL WEB | In tema di assunzioni 32 MEDICINA | Guarire no, curare sì 33

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VETERINARIA | Stupefacenti, maneggiare con cura

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OMEOPATIA | Opzioni in menopausa

38

RUBRICHE

Legale | Il farmacista bivalente Dalle aziende | Integrazione necessaria Iniziative | Un check up della mente What’s up Dalle aziende | Accoppiata vincente Farmanews | Diagnosi da fantascienza

38

Il libro | Un nuovo approccio al paziente Spigolature Consigli The Blind Spot | Una macchina che sente

Direzione, Redazione, Marketing Via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel.: 02.88184.1 - Fax: 02.88184.302 www.puntoeffe.it Reg. Trib. di Milano n. 40 - 14/1/2000 ROC n. 23531 (Registro operatori comunicazione)

Editore EDRA S.p.A. Direttore responsabile Giorgio Albonetti Direttore editoriale Ludovico Baldessin Direttore scientifico Paolo Vintani Coordinamento redazionale Giuseppe Tandoi - g.tandoi@lswr.it

2

marzo 2018 |

Collaboratori Maurizio Bisozzi, Mercedes Bradaschia, Carla Carnovale, Sergio Cattani, Stefania Cifani, Francesca Giani, Erika Mallarini, Luigi Marafante, Mauro Miserendino, Viki Nellas, Giorgio Neri, Bruno Riccardo Nicoloso, Luca Pani, Roberto Pulcri, Davide Petrosillo, Chiara Romeo Responsabile pubblicità Stefano Busconi dircom@lswr.it - Tel. 02.88184.404 Traffico Donatella Tardini (Responsabile) d.tardini@lswr.it - Tel. 02.88184.292 Ilaria Tandoi - i.tandoi@lswr.it Tel. 02.88184.294 Abbonamenti Tel. 02.88184.317 - Fax: 02.56561.173 abbonamentiedra@lswr.it

Grafica e Immagine Emanuela Contieri - e.contieri@lswr.it Produzione Walter Castiglione w.castiglione@lswr.it - Tel. 02.88184.222 Immagini Shutterstock, Thinkstock.

I diritti di riproduzione delle immagini sono stati assolti in via preventiva. In caso di illustrazioni i cui autori non siano reperibili, l’Editore onorerà l’impegno a posteriori

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saranno trattati sia manualmente, sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.lgs 196/03. I dati potranno essere comunicati a soggetti con i quali Edra S.p.A. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Edra S.p.A., Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.lgs 196/03.

Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione Per il periodo 1/1/2017 - 31/12/2017 Periodicità: Quindicinale Tiratura media: 10.519 Diffusione media: 9.660 Società di Revisione: RE.FI.MI. S.r.l.


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editoriale

T

di Paolo Vintani

ra poche

parole

Lo scrivere e il parlare breve non sono solo una grande capacità e perché no, un’arte, ma un modo di pensare: unica forma per restituire al pensiero l’immediatezza che i discorsi articolati o protratti nel tempo gli toglie. Leggo quasi con amarezza le dichiarazioni del professor Melazzini, direttore generale dell’Aifa, su un’ipotesi di prescrizione degli infermieri e sulla loro importanza. Come leggo che due italiani su tre - quasi il 66 per cento - chiedono di poter trovare un infermiere nella farmacia dei servizi. E tre su cinque (il 78 per cento) vorrebbero l’infermiere di comunità, da scegliere e consultare come si fa con il medico di famiglia. Essenziale per l’aderenza terapeutica. La Legge sulla farmacia dei servizi (69/2009), benché nata prevalentemente per smuovere la Convenzione, non considerava affatto che le farmacie potessero diventare dei motel della salute per affittare una camera ad altri. Non voglio assolutamente mancare di rispetto agli infermieri ma quando ebbi modo di scrivere sul farmacista prescriber (figura presente in Europa) o quando accennai al fatto che piccole medicazioni e iniezioni (che non siano vaccini) se ulteriormente preparati e nelle condizioni logistiche dovute potrebbero essere compito

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marzo 2018 |

del farmacista, mi fu detto che era politicamente sconveniente inimicarsi gli infermieri. Non mi interessa, ho la massima stima del professionista, ma sono ugualmente conscio che nelle farmacie da sempre si attua un minimo di piccolo soccorso, sono altresì consapevole che, nel Paese delle guardie mediche ultra affollate, dei medici irraggiungibili, con un mercato dell’Otc che si è spinto a livelli vergognosi riempiendo le case dei cittadini di una enorme quantità di medicinali pressoché identici, con rischi anche di abusi, credo che dare più flessibilità di consiglio al farmacista sia una necessità. Non metto in dubbio la preparazione degli infermieri, soprattutto da un punto di vista clinico, ma credo che la nostra preparazione farmacologica e capacità di valutare possibili incompatibilità o interazioni anche tra farmaci e nutraceutici debbano essere enfatizzate. Il sentiero del presidio sanitario territoriale le farmacie lo hanno tracciato per questo, non per fare da affittacamere. Temo che il progresso stia allontanando le professioni dalle proprie origini, da ciò che la loro storia ha sedimentato e fatto loro. Il risveglio della terra: chi traccia i sentieri li deve poter percorrere, i servizi in farmacia sono richiesti perché lo ha chiesto la gente da sempre, ed è per questo che sono convinto che non è essere gestore di professionalità (Adi per intenderci) il nostro obbiettivo ma essere noi stessi professionisti e fare, non coordinare.

Il lungo, lunghissimo sentiero fra gli acquitrini e le foreste, chi l’ha tracciato, se non l’uomo? (Knut Hamsun, Il risveglio della terra)



corrente

B

di Maurizio Bisozzi

ortnoc

uriane

elettorali Passato il vento artico sono arrivate le interminabili file ai seggi, grazie a procedure di voto che, nell’era digitale, appaiono vetuste

Passata la buriana di freddo e neve, anzi il Burian, non fai in tempo a fare i conti con i danni del maltempo, che tocca mettere mano a quelli elettorali. Non parlo ovviamente dei risultati, ma dei danni da incompetenza e disorganizzazione, quelli che hanno costretto milioni di italiani a code interminabili ai seggi. Complice un sistema elettorale - diciamo molto articolato? - una parità di genere, dovuta nelle preferenze quanto nell’esercizio del diritto di voto e la furbesca scelta di targare ogni scheda, per evitare brogli. Insomma, dopo Burian ci mancava la tempesta elettorale perfetta. Nell’era dell’informatica spinta, anziché lavorare per creare un voto elettronico, comodo e sicuro, ci si arrotola in bizantinismi burocratici, fatti di codici annotati a mano, uno a uno. Magari con il pennino e in bella grafia. Tanti anni fa ero in Messico, per seguire le elezioni nella regione del Chiapas, all’epoca attraversata da ribellioni sanguinose. In quella terra, selvaggia e meravigliosa, tra il problema anagrafico e la guerriglia del sub-comandante Marcos, il governo dava la priorità al secondo. Le cabine erano quindi semplici banchetti per strada e per essere sicuri che un elettore non votasse due volte, il presi-

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marzo 2018 |

guarda l’elettrice e avviene comunque dente di seggio stampava un bel timbro indopo; eppure la fila delle signore serpeggiadelebile sul polso di chi aveva appena va ben oltre quella dei signori, come semvotato. Procedura primitiva, rudimentale, pre. Non ho alcuna spiegazione plausibile, ma più rapida ed efficace di quella adottata pur avendo avuto una buona mezz’ora di nel nostro avanzato e tecnologico Paese. La tempo per rifletterci, aspettando il mio turnostra deve essere un’italica passione per le no. Interpellato, il vicino di fila ha sfoderato file, per le lungaggini, vanto e fiore all’ocuna suggestiva teoria, secondo la quale la chiello della burocrazia dello Stivale. Altrimolteplicità dei variomenti non si spiegherebbe pinti simboli in corsa perché continuiamo a conell’era possa aver affascinato stringere il cittadino a incodella l’elettrice, incantata a lonnarsi in estenuanti informa tica cercare il miglior accocode davanti alle Asl e agli stamento di tinte e coospedali, per ritirare una spinta, ci si l o r i . M aga r i p e r terapia che potrebbe con arrotola proporla al coniuge, la semplicità prendere nella in bizantinismi sera, per rivestire il difarmacia sotto casa, a burocratici vano. Dubbioso, ho chilometri zero. Alle comchiesto al secondo viplicazioni della pubblica cino la sua opinione, ricevendo in risposta amministrazione, si aggiungono quelle, ineun’interpretazione socio-psicologica da rivitabili, di genere. In questa tornata elettoflesso condizionato: trovandosi in un luogo rale dicevo, oltre alla parità delle preferenze chiuso e riparato - come la cabina elettoraè stata imposta quella degli elettori: una fila le - la votante non può resistere al riflesso per i votanti maschi, una per le femmine. pavloviano di tirare fuori dalla borsetta Chiunque abbia avuto necessità di usare specchietto e rossetto, per uscire poi rassiuna toilette in un autogrill, in un teatro o in curata, in ordine e con il trucco a posto. altro luogo pubblico, ha ben presente quanA me piace pensare invece che le donne to diverga per lunghezza - e quindi agitaziosiano più riflessive, accorte, attente a chi ne - la coda gentlemen da quella ladies a dare la propria preferenza; anche se svacausa della santa e benedetta differenza riate passate esperienze mi hanno preestetica e tecnica degli appositi apparati in miato con una preferenza del tutto dotazione. Differenza che non dovrebbe in immeritata. Diciamo che una botta di foralcun modo manifestarsi nella cabina elettuna ogni tanto, mica fa male. torale, lo spoglio è un’operazione che non ri-


Percorso Formativo in

PERCORSO APPROVATO DAL BACH CENTRE

Floriterapia di Bach OBIETTIVO DEL CORSO Acquisire le nozioni fondamentali della Floriterapia di Bach, conoscere in modo approfondito i 38 rimedi floreali ed il rimedio di emergenza, nonché padroneggiare il loro utilizzo nella pratica quotidiana, perchè il farmacista possa offrire al paziente un supporto anche dal punto di vista emozionale. Il corso, strutturato secondo il Metodo Originale del Dr. Bach in parti teoriche e pratiche, è riconosciuto dal Bach Centre (UK). Ai partecipanti che completeranno il percorso formativo verrà rilasciato l’attestato di Primo Livello in Floriterapia di Bach del Bach Centre (UK).

PROGRAMMA

sabato e domenica 09.00 - 13.00 / 14.00 - 18.00  Introduzione: concetti e principi fondamentali della Floriterapia di Bach  Il dr. Edward Bach: il medico, lo scienziato, il filosofo  Presentazione e spiegazione dei 38 Fiori di Bach  Il rimedio di soccorso: indicazioni, esperienze d’uso

RELATORE

Loredana Benni

SEDI E DATE

FIRENZE

     

Le Sette Categorie I metodi di preparazione delle Tinture Madre Come scegliere e preparare i Fiori di Bach I Fiori di Bach nella vita quotidiana I rimedi per la famiglia, gli animali e le piante Esercizi ed esperienze Il corso è a numero chiuso: numero massimo 30 partecipanti.

14 -15 ap r i l e 201 8

BOLOGNA

CAGLIARI

TORINO

26 -27 m ag gi o 201 8

20 -21 o t to b r e 201 8

PADOVA

29 -30 s e t te m b r e 201 8

10 -11 n ove m b r e 201 8

M O D A L I TÀ I S C R I Z I O N E

Le pre-richieste di iscrizione al corso, complete di dati anagrafici, dovranno pervenire alla segreteria organizzativa: • a mezzo fax al numero 055 661433 • tramite email, al seguente indirizzo: bresciani@brescianiformazione.it L’iscrizione al corso verrà perfezionata, fino al raggiungimento dei posti disponibili, compilando l’apposita scheda di adesione che il provider invierà via email, ed effettuando il saldo della quota di partecipazione di € 123,00 + iva 22%, che dovrà pervenire tramite bonifico intestato a: La quota d’iscrizione comprende:

Bresciani Marco - Viale dei Mille 135/137 - 50131 Firenze c/o UniCredit Banca di Roma, Agenzia Piazza Beccaria Firenze IBAN IT 79, CIN W, ABI 02008, CAB 02850, c/c 000041218342. IT79W0200802850000041218342 Nella causale del bonifico si prega di riportare il nome del partecipante al corso per una corretta identificazione.

Coffee break

Materiale didattico

Lunch a buffet

Attestato di partecipazione rilasciato dal Bach Centre (UK)

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Dr. Marco Bresciani “Scienza ed Arte nella Formazione” Viale dei Mille 135/137 - 50131 Firenze Tel. 055 670627 - Fax 055 661433 - Cell. 335 5307448

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Innovazione

S

Quando si parla di digital si fa riferimento, spesso, alle definizioni 1.0, 2.0, 3.0 e, più recentemente, 4.0. Ma in realtà pochi nel nostro settore, forse solo i tecnici e i giovani, sanno esattamente cosa sta dietro a questa terminologia che, nata con il web, viene comunemente utilizzata anche per descrivere le relazioni tra azienda e cliente e tra professionisti che operano insieme in chiave multidisciplinare. Il web 1.0 è stata la prima versione della rete internet, rilasciata a disposizione del pubblico nei primi anni Novanta, contrassegnata da siti web statici aggiornati con una frequenza ridotta. Solo i web master avevano le competenze tecniche necessarie per poter aggiornare le pagine di un sito e pertanto l’utenza non aveva modo di interagire. Si definisce Sanità 1.0 la relazione con il paziente intermediata da professionisti: per esempio il medico di medicina indirizza il paziente in caso di una patologia manifesta. Manca la comunicazione tra professionisti e ognuno partecipa al processo di cura secondo le proprie competenze. Dal 2004 gli sviluppatori hanno permesso all’utenza non tecnica di interagire con i contenuti dei siti internet: blog, wiki, forum e social network. Con la Sanità 2.0 le aziende attivano un’interazione con i pazienti che

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marzo 2018 |

di Erika Mallarini, Sda Bocconi Professor, Government Health & Not For Profit Division

olidarietà tra

generazioni Sanità, quando 1.0 e 4.0 convivono. Con il contributo, auspicabile, dei farmacisti diventano più attivi e iniziano a rivolgersi a sistema per essere standardizzate e inforautonomamente alle strutture e ai professiomatizzate, e pertanto valorizzate. nisti. La maggiore disponibilità di informaCon velocità diverse nei vari settori stiamo zioni sia amministrative sia sulle patologie li passando al web 4.0: realtà aumentata, i rende più autonomi e più propensi all’autowearable, la domotica, l’intelligenza artificura. Gruppi di pazienti iniziano a interagire ciale e così via. La sanità da questo punto tra loro anche tramite social network e pordi vista è più avanti di molti altri settori: intali dedicati. ternet of things come wearable device per il Nel 2006 si è cominciato a parlare di web monitoraggio della salute; algoritmi di ge3.0, epoca informatica in cui ci troviamo ogstione dei big data per prevenire patologie, gi: da un lato la rete diventa un enorme dafare diagnosi, fare sperimentazioni cliniche; tabase, e dall’altro i software interagiscono intelligenza artificiale per la diagnosi medicon l’utenza. La Sanità 3.0 è caratterizzata ca per immagini; telemedicina e così via. È dal passaggio dalla medicina di attesa alla in commercio anche il primo farmaco digisanità d’iniziativa, ovvero un modello assitale: si tratta di un antidepressivo della stenziale che non aspetta il cittadino in Otsuka, prodotto in collaborazione con Proospedale, ma gli “va incontro” prima che le teus Digital Health, una pillola dotata di un patologie insorgano o si sensore ingeribile, stuaggravino, garantendo diato per misurare la riprima di tutto sposta fisiologica alla quindi al paziente interoccorre, nella cura e la compliance del venti adeguati e differenziati in rapporto al livello paziente. categoria, di rischio, puntando anun’evoluzione Rispetto al mondo 4.0 la che sulla prevenzione e culturale non farmacia e la professiosull’educazione. La sanine del farmacista sono indifferente ancora indietro nonotà di iniziativa si basa pertanto sull’interazione stante le potenzialità. proficua tra il paziente (reso più informato Passare da una sanità 1.0 a una sanità 4.1 con opportuni interventi di formazione e adnon richiede solo la disponibilità degli strudestramento) e i medici, infermieri e operamenti, ma anche un’evoluzione culturale tori sociosanitari. In farmacia riguarda non indifferente. E perché ciò avvenga è inpertanto prioritariamente le attività correladispensabile una solidarietà generazionale. te alla pharmaceutical care, che però ancoI “diversamente giovani” sanno cosa serve, i ra nel concreto oggi non sono ancora messe “giovani” come renderlo concreto.



interventi

T

di Davide Petrosillo, presidente Fenagifar

ranquilli

su Amazon... con prudenza Le prospettive dell’e-commerce in farmacia, in vista del probabile avvento delle multinazionali

Che Amazon sia già attire il cittadino dalle contraffazioni, ormai va sul mercato americano dilaganti nel campo dei farmaci e, con rifenella vendita dei farmaci rimento ai medicinali assoggettati a on line è fatto risaputo, prescrizione medica, dal pericocome è certo che si sta losissimo fai da te. Tutti tranmuovendo alla grande quilli, quindi? Fino a un per allargare il business: certo punto possiamo tratta con le multinazioesserlo ma forse non nali dei farmaci generici e troppo. La Legge sta implementando la 124/2017 ha creato parte organizzativa dedicondizioni su cui pocata al settore salute. Altrebbero innestarsi dilora, c’è da chiedersi se il nostro Paese namiche fino a oggi potrebbe essere prima o poi toccato da inedite. Proviamo a immaquesto fenomeno. ginare la Per far ciò dobbiamo potenzialità di per prima cosa inquaun colosso dell’e-comAUTOCURA drare il problema dal E COMMERCIALE merce, certamente punto di vista normatiRAPPRESENTANO ben strutturato dal vo, ricordando che l’Itapunto di vista della loIL 40 PER CENT O lia ha sottoposto la gistica. Questo potrebDELL’INTERO vendita on line di farmabe, con le regole ci a restrizioni derivanti attuali, acquisire la BUSINESS da Direttive europee e proprietà di una o più FARMACIA norme interne. L’attività farmacie, attrezzarle e è riservata, in via esclurifornirle regolarmente siva, alla farmacia aperta al pubblico, ocper renderle idonee a gestire le vendite on cor re un’autor izzazione specifica, line. Il colosso, in piena regola quindi, entrel’inclusione in un apposito registro e l’erebbe così in un mercato allettante, visto sposizione di un logo di garanzia nelle pache il segmento dell’autocura e del comgine web di vendita. Infine, la vendita dei merciale registra una quota che si avvicina farmaci deve essere limitata ai prodotti di al 40 per cento dell’intero settore delle farautomedicazione. Ovviamente, questi somacie, con i suoi dieci miliardi circa, di cui no tutti vincoli che hanno il fine di tutelasolo la quota di Otc e integratori rappresen-

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ta circa il 60 per cento. Qui la pianta organica verrebbe a perdere il proprio effetto equilibratore a supporto della capillarità, almeno per il segmento di mercato interessato dall’on line, mentre l’unico limite sarebbe riconducibile alla propensione del consumatore a utilizzare questo tipo di servizio, comunque tendente alla crescita. Non è terrorismo, anche perché ripeto, alle attuali condizioni il danno sarebbe contenuto, almeno secondo gli elementi oggi prevedibili. Tuttavia, troppe volte si sono sottovalutati fenomeni che poi nel tempo si sono rivelati devastanti sul servizio: uno per tutti, la distribuzione diretta, con i suoi effetti negativi sulla qualità del servizio, incontrollabili sul piano della spesa e, assolutamente dannosi nei riguardi della sostenibilità della rete di servizio delle farmacie. Attenti quindi alle regole, perché restino rigorose, almeno per quanto riguarda il farmaco con ricetta, ma non basta. Serve di più. Bisogna che ogni giorno si dia testimonianza al valore dell’intermediazione tra il farmaco e il “consumatore”, ossia all’importanza di mantenere un filtro professionale tra la domanda di salute e il consumo del farmaco, nell’interesse stesso del cittadino.


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Informazioni scientifiche tratte da: • Comparison between the efficacy of ginger and sumatriptan in the ablative treatment of the common migraine. Maghbooli M1, Golipour F, Moghimi Esfandabadi A, Yousefi M. Int J Physiol Pathophysiol Pharmacol. 2014 Jul 12;6(2):125-36. eCollection 2014. • A Pilot Study on Bioactive Constituents and Analgesic Effects of Mhyrra, a Commiphora myrrha Extract with a High Furanodiene Content. Germano A1, Occhipinti A2, Barbero F2, Maffei ME2. Biomed Res Int. 2017;2017:3804356. doi: 10.1155/2017/3804356. Epub 2017 May 24. • Caffeine in the management of patients with headache. Lipton RB. et al. J Headache Pain. 2017 Oct 24;18(1):107. doi: 10.1186/s10194-017-0806-2.

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Materiale ad uso esclusivo di medici e farmacisti

PRONTO SOLLIEVO


un farmacista a scuola

B

low up

sul cibo Con il diffondersi dei social network la cucina è sempre più al centro dell’obiettivo fotografico. Un corso, a scuola, per andare oltre le apparenze

Sulle piattaforme social e sul foodblogging si è diffuso un approccio al cibo conosciuto come foodporn, o meglio #foodporn. Imperversa tra tutti coloro che, prima di mangiare, non resistono dal fotografare il piatto e condividerlo immediatamente con i propri follower, affinché possano rilasciare qualche cuoricino e qualche like, che in fin dei conti rappresentano la vera fonte di godimento di questi food photographer dilettanti. Proprio partendo da questi spunti abbiamo costruito un’esperienza educativa lunga un giorno intero assieme a Maurizio Lodi, professione fotografo di cibo. Da quasi trent’anni si occupa di fotografare cibi di tutti i tipi per l’editoria di settore, il packaging, la pubblicità, siti internet. Per questo abbiamo scelto di provare a trasmettere la sua filosofia di lavoro agli studenti di un istituto alberghiero, ovvero professionisti del cibo, a pochi mesi dalla fine del percorso

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di Sergio Cattani, farmacista ed educatore

marzo 2018 |

formativo. Abbiamo iniziato con Lodi che, proiettando alcune sue foto, ne faceva notare i dettagli, le scelte stilistiche, i punti di vista, le luci utilizzate e le zone in ombra. Parallelamente, sono stati raccontati un po’ di gustosi aneddoti relativi al rapporto professionista-committente, le stranezze richieste, i gli “inviti” a ripetere il lavoro da cima a fondo e soprattutto i tanti trucchi per permettere ai cibi fotografati (soprattutto a quelli sui packaging e depliant pubblicitari) di sembrare veri. Dai gelati in resina alla colla per attaccare i picciòli ai pomodori, dagli asparagi nell’acquario al Vinavil al posto della mozzarella sulla pizza, l’elenco dei cibi buoni solo in fotografia era lunghissimo. Mai come in queste occasioni sono state affrontate a più riprese le contraddizioni insite nell’affermazione “mangiare con gli occhi”, quando l’immagine ritrae qualcosa d’immangiabile: Lodi ci ha aiutato a capire

come le fotografie non debbano necessariamente catturare la realtà, ma una suggestione legata a essa, fosse anche un attimo fugace, un’idea stampata in testa, l’archetipo che innesca l’acquolina in bocca. Tutto qua. Perché il cibo è imperfetto, caduco, deperisce velocemente. Non è un oggetto da contemplare e neppure da tenere in mano a lungo, ma un ammasso di materia organica “miracolosamente” in equilibrio, pronto per essere consumato e aiutarci a sopravvivere. Riuscire a cogliere il meglio da esso è lavoro faticoso, estremamente preciso, che necessita allenamento e studio. Quanto appreso gli studenti hanno provato ad applicarlo nel secondo momento educativo. Un workshop ad hoc, durante il quale fotografare cibi e cocktail appena preparati dai loro compagni del terzo anno. Alzando e abbassando la macchina fotografica, spostando un proiettore, girando il piatto e spingendo avanti il bicchiere hanno provato a cogliere l’attimo. Quel momento in cui luce e ombra si incontrano, l’equilibrio delle forme risplende al suo meglio e i colori si incastrano in una tavolozza perfetta: e d’un tratto milioni di foto di cibi presenti su Instagram, Facebook e sulla maggior parte dei foodblog apparivano dilettantesche e infantili. Con concentrazione e applicazione, in una mattinata abbiamo capito una cosa sola, ma molto importante: una professione non si improvvisa (neppure con uno smartphone di ultima generazione).


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parliamone

I

di Mauro Miserendino

l bastione

della cronicità

A parte la Lombardia, che punta su “terzi gestori”, per curare i pazienti cronici le Regioni hanno messo a punto progetti imperniati sui medici di famiglia. E le farmacie territoriali? Avrebbero i numeri per la presa in carico, specie in Piemonte, dove sono protagoniste di sperimentazioni-chiave

In tutto il Nord, dall’Emilia Romagna al Veneto, dalla Toscana al Nord Ovest, non solo i medici ma anche i farmacisti in questi mesi di rinnovi convenzionali fanno i conti con i progetti delle Regioni per arginare il boom dei pazienti cronici e i relativi bisogni. Se i medici di famiglia in Lombardia hanno avuto l’amara sorpresa di vedersi mettere in concorrenza con enti terzi gestori, i farmacisti sembrano in secondo piano anche nelle altre due realtà - Piemonte e Liguria - dove si sta partendo con chiari progetti. Ma forse è solo apparenza, sotto la cenere cova un vulcano di progetti praticabili con rapidità.

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marzo 2018 |

un gran turbinio di progetti regionali che coinvolgono con modalità diverse i professionisti della salute sul territorio


parliamone | marzo 2018 15


parliamone

Tabella 1 iPROGETTIINPIEMONTE PERLAFARMACIADICOMUNITà

TRE REGIONI IN POLE In Lombardia la delibera 7.655 del dicembre 2017, dopo ben tre dedicate ai medici di famiglia, consente alle farmacie rurali in aree disagiate (alta montagna e aree a bassa densità di popolazione) di fare da microerogatori di prestazioni per i pazienti cronici. Non apre invece alla possibilità di acquisire le prestazioni come invece è consentito ai medici e ai “gestori”, questi ultimi identificati in centri ospedalieri od operatori privati attrezzati o anche coop di medici di famiglia. In Liguria - dove il medico resta centrale nella presa in carico e nella scrittura del Piano assistenziale individuale, Pai si pensa a un fascicolo sanitario elettronico gestito anche con specialisti e farmacie per sorvegliare l’aderenza dei pazienti a terapie e stili di vita: la farmacia acquisterebbe centralità. E in Piemonte, la regione dove si è realmente sperimentata la farmacia di comunità? Il piano presentato a metà marzo lascia il medico di famiglia centrale nell’impostare i percorsi diagnostico-terapeutici, nel personalizzare i piani di cura, nel prevenire aggravamenti e disabilità. Altri obiettivi: ridurre le liste d’attesa, digitalizzare i documenti sanitari del cittadino, creare il fascicolo sanitario elettronico personale, istituire l’infermiere di comunità. In tutti i temi può entrare in gioco la farmacia, coinvolta tanto nella prenotazione di esami (serv i z i a m m i n i s t rat iv i ) q u a nt o nel monitoraggio epidemiologico e di terapia (servizi cognitivi) e nell’offerta di servizi di assistenza e diagnostici ai pazienti.

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UniTo, Scuola Medicina UniTo, UniPiemonteOrientale, Scuola Med Uni Piemonte Or, Federfarma Piemonte, Consulta OdF Piemonte 2014 2013-2014 2014 2014

Broncopneumopatia ostruttiva Diabete Dislipidemie Scompenso

600 farmacie 1.400 farmacie 600 farmacie 600 farmacie

736 farmacisti 2.260 farmacisti 776 farmacisti 667 farmacisti

Medway School of Pharmacy Uk-University of Kent, Fofi (progetto anche nazionale) 2015

Asma - I Mur Medicine Use review

studio su 216 farmacisti e 884 pazienti

UniTo, Fofi, Fondazione italiana cefalee, OdF Torino, Asl To3 2016

Cefalea e farmacie di comunità

514 farmacie

4.425 questionari

9 farmacie

127 questionari

UniTo OdF Federfarma Piemonte 2016

Paziente politrattato over 65

Tabella 2 ISERVIZIDELLAFARMACIA, UNACLASSIFICAZIONE

Amministrativi: prenotazione esami e visite su tutte le strutture Ssr della Regione, ritiro referti, scelta/revoca Mmg. Logistici: infermiere-fisioterapista; analisi del sangue; consegna farmaci a domicilio. Prevenzione: educazione sanitaria e promozione vaccinale, screening di prevenzione tumori; screening epidemiologici. Cognitivi avanzati: aderenza alle terapie prescritte; educazione al corretto utilizzo dei medicinali prescritti; farmacovigilanza.

SINDACATO SCETTICO Ma la farmacia è così nei pensieri dell’assessore Antonino Saitta? Raccogliamo le riflessioni dissonanti del presidente di Federfarma Piemonte Massimo Mana e del presidente dell’Ordine di Torino, e tesoriere Fofi, Mario Giaccone. Più ottimista il secondo, più interrogativo il primo. Se il segretario Fimmg Pie-

monte Rober to Venesia evoca, nel rispetto delle reciproche competenze, la presenza di servizi vicariabili in farmacia, e la possibilità che il farmacista si faccia riferimento di una medicina organizzata nel territorio, Mana non vede le aperture sperate, «non fosse altro che per le forme con cui il piano è stato presentato al pubblico e ai media. Con la


Massimo Mana, presidente di Federfarma Piemonte

Regione c’è dialogo e sono state costruite sperimentazioni importanti ma all’atto pratico la situazione è di stallo. La slide che riguarda il farmacista è tra le ultime, sembra non ci si accorga che noi siamo la porta principale, intercettiamo tutti i cittadini, possiamo avere un ruolo chiave nell’aderenza alle terapie e organizzare servizi che non siano la mera prenotazione di esami al posto del personale Asl». Mana ricorda come i farmacisti piemontesi abbiano fatto «di più che in altre regioni per sperimentare la farmacia dei servizi mirata sulla salute del paziente e su esiti di cura misurabili». Cita i progetti di Federfarma con le università di Torino e del Piemonte Orientale, al pari del progetto I-Mur di Fofi per i pazienti con asma, e “Cefalea”. «Intercettiamo soggetti sani mai andati dal medico e troviamo pazienti con diabete che rinviamo al set di cura, abbiamo coinvolto migliaia di farmacisti tra titolari e collaboratori, ma l’impressione è che la Regione per ora “veda” solo il medico di famiglia come interlocutore».

Farmacia protagonista nel piano cronicità della Liguria. I medici di famiglia sono già stati reclutati a titolo volontario da fine 2017 su broncopneumopatia e diabete; sono le società scientifiche a dettare i percorsi diagnostico-terapeutici e quelle di diabetologi e pneumologi si sono già cimentate; quest’anno si prosegue con la presa in carico di pazienti ipertesi e nefropatici, gli anni dopo via via tocca alle altre principali patologie. Si sperimenta una piattaforma che legge gli esami prescritti nel Pai e li memorizza per la prenotazione nel Cup. E qui entrano in gioco le farmacie, che già prenotano esami e visite specialistiche nell’Asl di riferimento; presto sarà possibile prenotare su scala regionale. E in prospettiva c’è progetto di ritiro referti in farmacia. Ma la scommessa è il fascicolo sanitario elettronico: l’obiettivo a regime è verificare tutte le terapie ed eventualmente anche l’acquisto di farmaci Otc e l’interazione con altri medicinali. «La presa in carico del cronico

IL NODO FRAGILITÀ «Dei sei milioni messi a bilancio per la farmacia dei servizi», ricorda ancora Mana, «ne è stato utilizzato solo uno per i vaccini. Siamo d’accordo con la Regione affinché identifichi 15-20.000 persone “fragili”

Mario Giaccone, presidente dell’Ordine di Torino e tesoriere Fofi

nelle quattro province potrà giovarsi del nuovo criterio di Distribuzione per conto dei farmaci», aggiunge la presidente Federfarma Liguria Elisabetta Borachia. «Sarà possibile avvicinare la distribuzione dei medicinali ai pazienti, e fruire di una tracciabilità delle medicine prescritte, prima complicata perché il rilascio dei medicinali da parte dell’Asl avveniva per quantitativi da due a sei mesi e in modo caotico, in molti casi dietro presentazione del solo piano terapeutico cartaceo. Altra novità, sul diabete, la possibilità di distribuire nelle 584 farmacie ligure kit e striscette, fin qui erogati nei ventisette punti messi a disposizione dalle Asl. Che sono destinati a un ulteriore accorpamento; dove prima con la car ta e la Distribuzione per lo più diretta c’era il rischio di consegne non congrue e sprechi, il dialogo informatico consentirà di sapere se i prodotti prescritti vengono ritirati dal paziente e se quest’ultimo si cura e aderisce alle terapie».

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LIGURIA, NEL PROGETTO PER LE CURE PRIMARIE LA DISTRIBUZIONE è PROTAGONISTA

con criteri standardizzati di letteratura e li indirizzi a 1.600 farmacie, per una media di dieci pazienti a farmacia di cui dovremmo curare l’assistenza a domicilio, le rilevazioni della pressione, le analisi del sangue. Ma fin qui nulla nero su bianco. Anche nella Distribuzione per conto, il nostro coinvolgimento non è uniforme. Sulla carta, si è legiferato omogeneamente stabilendo quali farmaci passano dalle farmacie territoriali e quali vanno in distribuzione diretta, ma a livello locale su volumi e valori ci sono diversità ampie e talora inspiegabili, con le Asl Verbania Cusio Ossola e Cuneo 1, cioè le valli, dove la Distribuzione diretta fa la parte del leone e cittadini che devono fare decine di chilometri fino alla sede di distretto per le medicine».

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INFERMIERE PRESCRITTORE, un pOSSIBILE OSTACOLO SUll’OFFERTA DI SERVIZI LOGISTICI

Antonino Saitta, assessore alla Salute della Regione Piemonte

OTTIMISMO DELL’ORDINE La pensa in parte diversamente Mario Giaccone, relatore alla presentazione del piano cronicità. «Il punto di vista del sindacato è quello di chi sollecita ulteriori e più rapidi slanci alla controparte. In realtà è in atto una rivoluzione: si passa da una assistenza “medicocentrica” ai team di presa in carico - concetto ormai chiaro credo anche ai Mmg - e si sposta una parte della remunerazione della farmacia dalla dispensazione dei medicinali ai servizi “di comunità”. Le rivoluzioni non si fanno in un giorno. Ma nel piano cronicità ci sono chiari segni di centralità della farmacia territoriale e dei servizi cognitivi. Intanto, tra tutti - inclusi medico di famiglia e infermiere - il farmacista sembra la figura meglio collocabile. È stato Renato Botti, autore del Piano nazionale cronicità e ora di quello del Piemonte, Regione dove è oggi dg Sanità, a invitarmi a relazionare alla presentazione del nuovo progetto regionale, nella mia qualità di rappresentante dei farmacisti nella cabina di regia del Piano nazionale cronicità, di cui fa parte anche Osvaldo Moltedo. È segno che non solo la farmacia in Piemonte ha una progettualità superiore ad altre Regioni ma che tale progettualità ci è riconosciuta fuori i confini regionali».

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L’infermiere di comunità è un altro importante investimento della Regione Piemonte. Dichiarazioni dell’assessore alla Salute Antonino Saitta lo lanciano per assistenza domiciliare e long term care. Ma da Roma frasi istituzionali su un suo empowerment in chiave prescrittiva, potrebbero confliggere con il cammino a fatica intrapreso. Mario Melazzini, direttore generale dell’Aifa, ipotizza di far prescrivere a infermieri farmaci “minori”, pomate ed altri presidi e device terapeutici, in parallelo con l’abilitazione dei medici di famiglia a stilare piani terapeutici su farmaci innovativi contro diabete e Bpco. Per Massimo Mana (Federfarma Piemonte) l’infermiere prescrittore - come il medico - in farmacia è un controsenso, né la

I PROGETTI «Altra prova di centralità sono i progetti in cui siamo coinvolti, dal monitoraggio dell’aderenza alle terapie alla raccolta dati per la ricerca epidemiologica e il miglioramento delle cure in team con il medico; il disegno di questi ultimi progetti è a cura dell’epidemiologo della Regione Giuseppe Costa. Siamo la sola regione dove le farmacie sono riuscite a raccogliere la quota del milione di euro stanziato per il progetto i-Mur sull’asma presentando un progetto subito avallato dall’Assessorato». Gli ultimi due progetti - I-Mur sul buon uso dei device per gli asmatici e Cefalea e farmacia di comunità per Giaccone possono costituire una svolta. “Cefalea”, con i questionari posti a tutti i pazienti che si rivolgevano alla farmacia per un antidolorifico da banco contro il mal di testa, ha permesso di scoprire molti emicranici ignari. «Si tratta non di classico monitoraggio dell’aderenza terapeutica o di prevenzione ma di ricerca epidemiologica, riusciamo a indirizzare ai centri di cura pazienti che provavano tutti i farmaci possibili e la Società italiana emicrania ci è grata: abbiamo contribuito a ottimizzare le cure

preparazione dell’infermiere in tema di diagnosi è sovrapponibile a quella del medico. «Non si può sostituire un medico che va in pensione con un infermiere, ma soprattutto medico e farmacista sono “porte d’accesso” al Ssn, mentre l’infermiere si reperisce in seconda battuta: ha uno studio? Lo trovi sempre? Ha una disponibilità telefonica a un telefono preciso? Più coerente sarebbe far prescrivere al farmacista, entro paletti fissati con i medici di famiglia; ma anche così si evidenzierebbero problemi nell’attribuire responsabilità. Ancor più problematico l’empowerment dell’infermiere se si tratta di dare a un cronico farmaci Otc, “sicuri” ma che possono contrastare con altre medicine assunte da questo paziente».

giaccone: le rivoluzioni non si fanno in un giorno, il piemonte è già molto avanti in tema di pharmaceutical care di pazienti che altrimenti avrebbero continuato a “bucarsi” lo stomaco utilizzando impropriamente alte dosi di antinfiammatori autoprescritti e acquistati come Otc. Su questi temi dobbiamo puntare nel team di presa in carico. Quando i cittadini si rivolgeranno a noi per un farmaco e disporremo del loro fascicolo sanitario e della possibilità di sapere quali altre medicine stanno prendendo e le eventuali interazioni, diventerà possibile evitare incauti abbinamenti ed effetti collaterali e si potranno ottimizzare le cure. Noi siamo in pole position a livello nazionale».


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S

Sostenere, a livello di istituzioni Ue, le istanze della rete di farmacie dislocata sul territorio continentale. A colloquio con Ilaria Passarani, segretario generale del Pgeu, l’associazione europea dei farmacisti di comunità

di Francesca Giani

fide

oltre confine Dal Dossier farmaceutico al nuovo dispositivo europeo sulla Privacy, alle liberalizzazioni, fino ad arrivare a un processo di disintermediazione nella vendita del farmaco che vede il possibile affacciarsi sul settore di nuovi soggetti, come Amazon. Sono tanti i temi nell’agenda europea che riguardano il settore delle farmacie e che andranno seguiti con attenzione per portare avanti messaggi ed esigenze dei farmacisti. E tra le sfide per il futuro c’è senz’altro quella di declinare in iniziative concrete il ruolo del farmacista nella presa in carico del paziente e nella gestione della terapia e, soprattutto, di lavorare perché si arrivi, nei vari Stati membri, a un riconoscimento economico. Di questo discutiamo con Ilaria Passarani, nuovo segretario generale del Pgeu (Pharmaceutical group of the European Union). Prima di ricoprire questo incarico Passarani - reatina, laurea in Bocconi e specializzazione in Economia delle amministrazioni pubbliche e delle organizzazioni internazionali e in Economia sanitaria - è stata responsabile del dipartimento Salute e alimentazione dell’Organizzazione europea dei consumatori (Beuc) e membro del Consiglio di amministrazione dell’Ema.

Partiamo dal programma per i primi mesi. Nel primo periodo, in particolare, il mandato sarà all’insegna della continuità. Il Pgeu

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ha ottenuto importanti risultati nelle politiche comunitarie ed entro gli Stati membri. Non ci sarà uno sconvolgimento quindi. Le priorità dell’azione saranno quelle indicate dai Membri, con un occhio all’agenda europea. Tanti sono i temi in discussione che interessano la sanità e il settore farmaceutico: è mia intenzione seguirli con attenzione nell’interesse dell’assistenza farmaceutica ai cittadini.

Lei ha lavorato all’interno di istituzioni Ue e vanta anche esperienze in Ema. Quale è il valore aggiunto che porta alla causa dei farmacisti e delle farmacie? Mi sono sempre occupata di politiche sanitarie e il primo valore aggiunto che porto è un background specifico nel settore farmaceutico. Ma, soprattutto, una dimestichezza con il funzionamento della normativa comunitaria, del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione, e una conoscenza degli attori europei che si occupano di farmacie e di salute. Nel tempo, ho sviluppato contatti con organizzazioni professionali sanitarie, mediche, infermieristiche e dei farmacisti, nonché, a livello nazionale, con le agenzie regolatorie dei vari Paesi. Si tratta di una rete di conoscenze utile per portare avanti i messaggi relativi a farmacisti e farmacie a livello europeo.


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incontri

uno degli obiettivi più impegnativi: valorizzare il ruolo delle farmacie di comunità anche in termini di remunerazione

Quali sono le sfide per il settore? Una delle sfide più grandi per i farmacisti in tutto il mondo è quello di diventare un punto di riferimento per una informazione sulla salute e sui farmaci qualificata, sicura e affidabile. C’è un proliferare di fonti di informazione non sempre attendibili o certificate e che possono rappresentare per i cittadini e per i pazienti un rischio.

Il dottor Google… Proprio così, è fondamentale per il farmacista costruire e mantenere un legame e un rapporto di fiducia e di cura con i cittadini, di modo che i pazienti abbiano a disposizione una fonte di informazione sulla salute e sui farmaci di qualità e sempre disponibile, ma anche un punto di riferimento per politiche di educazione e sensibilizzazione sanitaria, basilari nella prevenzione e nell’indirizzare gli stili di vita. Qualcuno che li segua e li prenda in carico nel rapporto con il farmaco: dalle modalità di assunzione all’aderenza alla terapia, alla gestione delle politerapie, alla farmacovigilanza e così via. Ma, all’interno di questo obiettivo, c’è per il Pgeu, a mio parere, una sfida ancora più grande.

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Quale? I sistemi sanitari - un po’ in tutti i Paesi, non solo in Italia - sono sempre più alle prese con l’invecchiamento della popolazione, la cronicità, le pluripatoligie, che richiedono un cambio di paradigma nella gestione dell’assistenza. C’è poi anche un aspetto economico: da un lato, si fanno sentire con forza crescente le pressioni di un finanziamento alla sanità che appare sempre meno adeguato a rispondere ai bisogni di salute della popolazione. Dall’altro, la risposta sanitaria e terapeutica, i servizi, diventano via via più sofisticati e tendono a costare di più. Al contempo crescono anche le aspettative e le richieste dei pazienti. Tutti questi elementi spingono verso la necessità di ripensare le modalità di organizzazione dell’assistenza sanitaria.

In che modo? In questo contesto, da parte dei vari Stati è ormai assodato il riconoscimento dell’importanza del farmacista e della farmacia nella risposta assistenziale, come presidio di cure accessibile e disponibile e come punto di riferimento sul territorio in grado di instaurare una relazione di fiducia con la popolazione, in particolare con gli anziani. Così, da parte dei sistemi sanitari, l’e-

sigenza è quella di trovare strumenti innovativi per declinare attraverso iniziative di impatto la valorizzazione della figura professionale del farmacista, in modo che possa integrarsi appieno nel processo assistenziale, sia in grado di dare efficienza e diventi un elemento di tutela e promozione di salute.

Ma negli Stati membri persiste una certa difformità. Infatti, se i farmacisti e le farmacie hanno un ruolo vitale, resta il fatto che questo non si traduce in tutti i Paesi in un riconoscimento economico del valore aggiunto portato. La sfida, allora, del Pgeu è quella di tradurre l’importanza di questo ruolo nell’assistenza sanitaria in termini di remunerazione.

E poi il capitolo, ormai fondamentale, delle liberalizzazioni. Un tema che vedrà impegnato il Pgeu, con particolare attenzione all’affacciarsi sullo scenario di canali distributivi e piattaforme (per esempio Amazon) nelle quali si verifica una disintermediazione del rapporto tra paziente e farmaco. In ambito europeo il rispetto delle regole della concorrenza e della libertà di mercato è un principio basilare, e, all’interno di questo, occorre lavorare per


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pgeu, voce dei farmacisti in Europa Il Pharmaceutical group of the European Union è un’associazione senza scopo di lucro che rappresenta i farmacisti di comunità. Obiettivo principale: rappresentare e portare avanti, all’interno delle istituzioni europee, il contributo dei farmacisti di comunità nei sistemi sanitari dei vari paesi. Per questo il Pgeu segue attivamente tutte le iniziative politiche e legislative che abbiano ricadute sulla professione e sulla sanità pubblica. In particolare, grande attenzione va alle attività, oltre che di Commissione e Parlamento europeo, anche delle direzioni generali di Salute e sicurezza alimentare, Industria, Mercato interno, Reti di comunicazione, contenuti e tecnologie. Ulteriore mission, quella di promuovere e sviluppare una cooperazione tra le farmacie di comunità nei vari Paesi. Membri del Pgeu sono le associazioni professionali e le rappresentanze dei farmacisti di comunità nei 33 Paesi Europei. Per l’Italia i membri sono delegati Fofi e Federfarma. Il Pgeu, a sua volta, fa parte di un network di oltre dieci associazioni europee delle professioni della sanità, con le quali c’è cooperazione. Proprio per mettere in evidenza il contributo delle farmacie di comunità nei vari sistemi sanitari, ogni anno il Pgeu pubblica un Rapporto che rende conto delle attività in essere: il network delle farmacie di comunità conta 160.000 presidi in tutta Europa e si stima che ogni giorno vi accedano 46 milioni di persone. Molti

sono i servizi messi a disposizione alla popolazione e tra i primi dati a spiccare il fatto che i programmi di presa in carico e gestione della cronicità in farmacia sono presenti in quindici Stati dell’Unione per quanto riguarda il diabete e in quattordici per Asma e ipertensione. Importante anche la medicin review: questa è presente in tredici Stati e consiste nel migliorare la comprensione del paziente per quanto riguarda le medicine, aumentare l’aderenza, ridurre lo spreco, identificare problematiche inerenti l’utilizzo di farmaci e proporre soluzioni se di competenza. Sulla stessa lunghezza d’onda, in undici Stati è presente un servizio di supporto per i pazienti che iniziano una nuova terapia, partendo dal presupposto che proprio il primo mese è quello più a rischio di abbandono della cura. L’Italia spicca sul fronte dello screening per i tumori dell’intestino in collaborazione con le strutture pubbliche: tale attività è presente in tre Stati (Italia compresa). Mentre è molto diffusa - in venti Stati - la possibilità di effettuare nelle farmacie di comunità la misurazione di glucosio e colesterolo, della pressione sanguigna (in 22) e dell’indice di massa corporea (in 23). In generale, il 100 per cento dei farmacisti offre consigli sugli stili di vita e di salute e sono venti poi gli Stati in cui i farmacisti offrono servizi di supporto per smettere di fumare. In nove Paesi è possibile sottoporsi a vaccinazione influenzale in farmacia.

garantire al massimo la qualità del servizio al paziente. E qui torno al punto di partenza: la garanzia di una tutela della salute che deriva da una corretta informazione. Il farmacista e la farmacia sono partner di salute riconosciuti e punti di riferimento per la pharmaceutical care. E questo è un messaggio che occorre portare avanti.

Cosa ne pensa delle norme contenute dal Ddl, oggi legge, sulla concorrenza?

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In Europa vige il principio della sussidiarietà. Esistono argomenti, come quello della salute, che vengono definiti a livello nazionale e su cui ogni Paese presenta differenti esigenze e vedute. La questione delle liberalizzazioni nel settore farma-

ceutico è stata lasciata a livello nazionale. Non esiste quindi una posizione univoca, ma ogni Paese è libero di declinare la tematica come meglio crede.

Quali altre questioni sul tavolo Pgeu? Ci sono i temi della integrazione verticale, della digitalizzazione, ma anche il regolamento sulla Privacy, che sarà in vigore a maggio. Per quanto riguarda la digitalizzazione, nel dettaglio, a breve ci sarà la pubblicazione di un documento di indirizzo sulla sanità, che toccherà le farmacie di tutta Europa. Si tratta di tematiche che vanno a incidere sul rapporto tra paziente, medico e farmacisti. In particolare, al centro ci sarà la cartella clinica e, di conseguenza, anche il dossier farmaceutico, che permetterà una serie di servizi quali le prescrizioni elettroniche extrafrontaliere e la realizzazione di servizi di pharmaceutical care. Attorno a questo argomento girano comunque questioni importanti, da affrontare con attenzione, come l’utilizzo sul telefono di applicazioni relative alla salute, i Big data, e così via.

E infine? Tra gli altri punti nell’agenda europea c’è anche la normativa sulla contraffazione quella sul test di proporzionalità e l’Hta (Health technology assessment). Su tutti questi temi porterò avanti le istanze dei membri e dei farmacisti.


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mercato

U

di Viki Nellas, New Line Ricerche di Mercato

na stabilità

in movimento Il consuntivo del mercato farmacia nel 2017 e i fenomeni emergenti

Nel 2017 il mercato della farmacia ha registrato un giro d’affari complessivo di 25,228 milioni di euro, -0,5 per cento rispetto al 2016. Ciò riflette una sostanziale stabilità in termini di fatturato realizzato (grafico 1). Il calo dei volumi complessivi di vendita, pari al -1,5 per cento, riflette tuttavia una leggera flessione della domanda rivolta alla farmacia.

NEL DETTAGLIO L’analisi degli ingressi medi mensili mostra come l’afflusso medio per singola farmacia si sia ridotto nel 2017 dell’1,6 per cento (tabella 1). Questo andamento è certamente associato alla dinamica di aperture di nuovi punti vendita all’interno del canale farmacia. Le performance associate al singolo ingresso sono invece stabili in termini di pezzi medi e in crescita dell’1,6 per cento a valore, portando il singolo ingresso a generare un maggiore fatturato rispetto al 2016. Inoltre, un altro aspetto da tenere in considerazione e ugualmente legato alle nuove dinamiche presenti nel canale farmacia, è l’andamento mensile degli ingressi medi giornalieri che nel 2017 sono sempre inferiori, anche nei primi mesi dell’anno, all’intera serie storica che va dal 2012 al 2017 (grafico 2). Guardando al territorio nazionale, il dato medio annuale è in calo dell’1,2 per cento, pari a circa due ingressi giornalieri in meno.

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I COMPARTI Osservando più nel dettaglio l’andamento dei singoli comparti, emerge che l’etico branded conferma il generale trend negativo, con un calo del 2,4 per cento sia a valore sia a volumi, con un impatto notevole sui risultati globali della farmacia, data la rilevanza del suo peso, che si aggira intorno al 50 per cento del turnover complessivo. Il farmaco equivalente, il cui peso si assesta al 15,8 per cento sul totale farmaco etico, contrasta questo fenomeno con una crescita nell’anno pari al 4,8 per cento a valore e all’1,5 per cento a volumi. Tale trend positivo si registra durante tutto l’anno e la differenza cumulata rispetto al 2016 è positiva in ogni mese, in crescita con il passare del tempo (grafico 3).

Per quanto riguarda i farmaci senza obbligo di ricetta si registra, a fatturato, un trend negativo del 3,2 per cento per i Sop e stabile (-0,2) per gli Otc, mentre i volumi di vendita calano per entrambi i gruppi di prodotti (-5,7 per i Sop e -4 per gli Otc). L’extrafarmaco invece è in crescita e risulta essere un comparto estremamente interessante, in quanto registra un +1,3 per cento a valori e una stabilità a volumi. Nel prossimo articolo approfondiremo le ragioni di questo risultato che è stato determinato principalmente dalle perfomance degli integratori e dei dispositivi per la protezione degli apparati, che hanno registrato trend in continua crescita durante tutto il 2017. Grazie alle sue performance, l’extrafarmaco rappresenta il secondo comparto del mercato con una quota a fatturato su-

Tabella 1 ANALISIINGRESSI Media mensile

2017

2016

2015

N. scontrini Δ% numero scontrini

5.172 -1,6%

5.255 -0,3%

5.270 -0,1%

€ medi per scontrino Δ% € medi per scontrino

24,97 1,6%

24,57 0,1%

24,55 1,0%

Pezzi medi per scontrino Δ% pezzi medi per scontrino

2,52 0,3%

2,51 -0,2%

2,52 0,3%

Fonte: New Line Ricerche di Mercato


mercato

© foto di TH.KOHL

Grafico 1 Ilmercatodellafarmacia2017 Milioni € 25,000

+4,8%

25,228

20,000

+1,3%

15,000

-0,5%

12,650

10,000

fatturato (MAT)

8,014

-2,4%

5,000 0

-0,2% -3,2%

2,369

1,603

591

GLOBALE

ETICO BRANDED

ETICO EQUIVALENTE

SOP

OTC

EXTRAFARMACO

25,228

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2,369

591

1,603

8,014

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trend fatturato (MAT)

Fonte: New Line Ricerche di Mercato

Grafico 2 Consuntivo2017-Ingressimedigiornalieri 240 230 220 210 200 190 180 170

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gen

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apr

2016

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Fonte: New Line Ricerche di Mercato

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mercato

periore al 31 per cento, superando gli otto milioni di euro e secondo solo al farmaco etico di marca. Guardando all’andamento dell’automedicazione, osserviamo a gennaio 2017 gli effetti positivi derivanti dalla presenza della patologia influenzale, che ha portato il comparto a segnare in questo mese risultati migliori rispetto al 2016. Per tutto il resto dell’anno, invece, le performance a fatturato sono sostanzialmente allineate a quelle dell’anno precedente, portando a un trend complessivo del -1 per cento. Al contrario la domanda complessiva verso questo tipo di prodotti è in netto calo del -4,5 per cento (grafico 4).

CONCLUSIONI Dall’analisi dei risultati generali emerge chiaramente come l’area del farmaco stia continuando negli anni a perdere peso, soprattutto in termini di contributo alla crescita delle performance della farmacia. Nonostante questo la domanda di farmaco è sempre il principale driver di accesso alla farmacia e quindi l’impegno e l’attenzione su questo comparto non devono essere ridotti, anche nell’ottica di promuovere e dare valore alle altre aree di offerta della farmacia, che sono sempre principalmente legate a un’esigenza di salute e di benessere delle persone.

Grafico 3 Consuntivo2017-Farmacoequivalente Milioni €

differenza cumulata 2017-2016

fatturato anno 2016

fatturato anno 2017

250 200 150 100 50 -

+16.50

+14.47

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+40.33

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+74.53

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+102.23

+108.80

+67.79

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Fonte: New Line Ricerche di Mercato

Grafico 4 Consuntivo2017-Automedicazione Milioni €

differenza cumulata 2017-2016

fatturato anno 2016

fatturato anno 2017

250 200 150 100 50 0

+19.43

-50

gen

-0.61

-8.46

-17.72

-16.78

-17.78

-18.47

-18.48

-10.15

-8.86

-10.18

-21.99

feb

mar

apr

mag

giu

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dic

Fonte: New Line Ricerche di Mercato

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echi dal web

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Francesca Giani per Farmacista33

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a sapersi

Nuove assunzioni, sgravi contributivi fino ai 35 anni di età previsti nella Legge di bilancio 2018

Sono operativi da inizio gennaio i nuovi sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato previsti dalla Legge di Bilancio 2018. Ma chi vi può accedere? Come funzionano? A fare il punto Paola Ferrari, avvocato dell’omonimo studio legale, che spiega: «Per tutto il 2018, a fronte dell’assunzione di un lavoratore fino ai 35 anni non compiuti, il datore di lavoro usufruisce di uno sgravio del 50 per cento, su base annuale, sui contributi previdenziali a proprio carico e versati per il lavoratore stesso. Lo sgravio può essere utilizzato fino a un limite di 3.000 euro annui e per un periodo massimo di 36 mesi. Ma dal 2019 il limite di età sarà ridotto a 30 anni». Lo sgravio è valido per assunzioni a tempo determinato a tutele crescenti e «sono esclusi i contratti di apprendistato e il lavoro domestico, per i quali esistono apposite misure di cui beneficiano le aziende». Le assunzioni, in ogni caso, devono avvenire nel «rispetto del diritto di precedenza ai lavoratori che abbiano

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prevede uno sgravio massimo di 250 eumanifestato, per iscritto ed entro sei mero, scontati (attraverso il Mod. F24) dal 50 si dalla data di cessazione, la volontà di per cento di quanto essere riassunti (per dovuto per il lavoraesempio da un conlo sgravio tore. Questo limite tratto a termine)» e a non è previsto, vepatto che «non sia in può essere nendo quindi ricoatto un processo di soutilizzato nosciuto uno spensione dal lavoro fino a un limite sgravio totale al 100 connesso a una situadi 3.000 euro per cento, nel caso zione di crisi». Requiannui e per in cui il lavoratore sito poi è la «regolarità assunto abbia svolnei versamenti dei un periodo to, sempre presso il contributi previdenmassimo medesimo datore di ziali e il rispetto degli di 36 mesi lavoro e nei sei mesi accordi e contratti colprecedenti, attività lettivi nazionali». di alternanza scuola-lavoro; apprendistaSono «esclusi i lavoratori che abbiano to per la qualifica e il diploma professiogià lavorato per il medesimo datore di nale (lavoratore con meno di trent’anni); lavoro in passato con contratto a tempo diploma di istruzione secondaria superioindeterminato». L’agevolazione contrire; apprendistato in alta formazione (labutiva si applica anche nei casi di travoratore con meno di 30 anni)». sformazione di un contratto a tempo Dallo sgravio «sono esclusi i contributi determinato in contratto a tempo indedovuti per l’assicurazione obbligatoria terminato. Per quanto riguarda il calcodei lavoratori (Inail)». lo, «viene effettuato su base mensile e






uarire no

medicina

G

di Stefania Cifani

curare sì La psoriasi, una patologia dalle implicazioni individuali e sociali non indifferenti. I risultati di un’indagine sui pazienti di trentuno Paesi

La psoriasi è una malattia infiammatoria sistemica cronica scatenata da un insieme di fattori, genetici ambientali, psicologici. Non si tratta di una malattia rara; colpisce circa il 3 per cento della popolazione e si stima che nel mondo interessi oltre 125 milioni di persone, 1,5 in Italia. Un dato probabilmente sottostimato, dal momento che esiste, secondo i clinici, una quota non indifferente di casi non riconosciuti o non diagnosticati. La psoriasi interessa uomini e donne in uguale misura e può esordire a qualsiasi età, anche nell’infanzia, ma la sua comparsa è più frequente tra i 15 e i 35 anni.

CAUSE Si tratta di un problema che dipende da numerosi fattori, oltre che da una predisposizione genetica. Di certo si sa che la malattia è associata a un’alterazione del sistema immunitario. Alla base c’è un meccanismo immunologico che coinvolge i linfociti T, i quali causano l’infiammazione della pelle e alterano il normale ciclo di vita delle cellule cutanee inducendone la crescita a un ritmo più alto del normale. Queste cellule normalmente crescono all’interno degli strati cutanei profondi e si spostano nello strato superficiale, nell’arco di circa trenta giorni. Nella psoriasi il sistema immunitario attacca le cellule sane, accelerando il processo e provocando un accumulo di cellule morte sulla superficie cutanea.

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medicina

Esistono diverse forme di psoriasi: guttata, eritrodermica, pustolosa. Ma la più comune è la psoriasi a placche, che riguarda oltre l’80 per cento dei pazienti e si manifesta con lesioni cutanee spesse e diffuse. La psoriasi del cuoio capelluto - forma particolarmente difficile da trattare che colpisce 60 milioni di persone in tutto il mondo - può essere dolorosa e in alcuni casi provocare una temporanea perdita di capelli, lacerazioni ed emorragie nell’area interessata. La psoriasi che si manifesta sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi (forma palmo-plantare) infine, insorge in una percentuale fino al 40 per cento di pazienti con psoriasi a placche, ed è spesso resistente al trattamento.

SINTOMI La psoriasi a placche causa chiazze rosse in rilievo, ricoperte da uno strato bianco/ argenteo di cellule cutanee morte - più spesso localizzate su gomiti, ginocchia, parte bassa della schiena - ma che possono comparire in qualsiasi zona del corpo: unghie, mucose della bocca, zona genitale. Oltre all’impatto estetico, la malattia causa prurito, desquamazione, secchezza e bruciore nelle zone interessate e può compromettere seriamente la vita quotidiana delle persone che ne sono affette dal punto di vista relazionale, affettivo, sociale, lavorativo. La malattia può provocare stress, rabbia, frustrazione, sensazione di imbarazzo e malessere fisico; anche quando in forma lieve. Contrariamente a quanto molti ancora ritengono, la psoriasi non è una malattia infettiva né contagiosa; questa convinzione è frutto di una scarsa conoscenza e, quando la malattia è estesa e difficile da coprire con gli abiti, porta all’emarginazione delle persone colpite da psoriasi in contesti pubblici e di socialità, come spiaggia, piscina, mare.

LO STIGMA I risvolti psicologici che la malattia causa sono stati evidenziati da una recente indagine condotta da Novartis su un campione di 8.300 pazienti provenienti da trentuno Paesi tra i quali l’Italia, con 639 intervistati. Dal sondaggio è emerso che il

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33 per cento dei pazienti ritiene di non sopportare lo sguardo degli altri e un paziente su tre si sente inadeguato come partner. Anche per il campione italiano, la qualità di vita è fortemente influenzata dalla patologia, confermando il dato mondiale. L’84 per cento del campione ha infatti risposto di essere stato vittima di umiliazioni e discriminazioni, il 43 per cento si sente osservato in pubblico e al 41 per cento è stato chiesto se la malattia fosse contagiosa. Gli intervistati italiani hanno inoltre raccontato le proprie sensazioni associate alla patologia: circa il 40 per cento si sente in imbarazzo; un paziente su tre si vede poco attraente e si vergogna della propria pelle. Emerge inoltre una sfiducia nelle terapie, per cui meno della metà dei pazienti ritiene che una pelle “pulita” sia un obiettivo possibile.

UNA PATOLOGIA MULTI-SISTEMICA La malattia viene classificata in base all’estensione delle lesioni rispetto alla superficie corporea. Si parla di psoriasi moderata-grave quando la malattia interessa più del 10 per cento della superficie corporea, o quando sono coinvolte zone esposte come viso, mani e piedi. In media il 65 per cento dei malati presenta una forma lieve. Va detto che le forme gravi sono in genere tali fin dall’esordio, mentre è meno frequente un peggioramento da forme lievi a molto diffuse. La sindrome psoriasica poi può influenzare la salute generale, aumentando il rischio di sviluppare altre malattie. La psoriasi non può essere considerata una malattia dermatologica, perché può coinvolgere più organi. Quanto più vaste sono le aree del corpo interessate e quanti più sono gli anni di convivenza con le lesioni, tanto maggiore è il rischio di avere un’altra malattia come artrite psoriasica, obesità, ipertensione, diabete e dislipidemie e malattie cardiache. Chi soffre di psoriasi inoltre è più soggetto a sviluppare ansia e depressione, può essere portato a isolarsi socialmente, per la difficoltà di essere accettato, e vede ridotta la propria capacità lavorativa. Circa il 30 per cento dei pazienti, inoltre, sviluppa nel tempo l’artrite psoriasica e/o la

emerge tra i pazienti una certa sfiducia nella capacità risolutiva delle terapie, anche se l’obiettivo resta sempre quello di una pelle “pulita”

spondilite anchilosante. Due forme reumatiche gravemente progressive che, se non trattate tempestivamente, danneggiano in modo irreversibile le articolazioni e la colonna vertebrale, causando deformità e invalidità. La malattia ha un andamento discontinuo, con fasi di regressione dei sintomi che possono durare anche a lungo, alternate ad altre di ripresa e progressione. Alcuni fattori possono provocare un peggioramento; lo stress psico-emotivo è considerato un fattore scatenante, così come le infezioni, lesioni della pelle come punture e scottature, il fumo, l’obesità, i cambiamenti climatici od ormonali. Traumi come un incidente stradale, una frattura ossea o un intervento chirurgico particolarmente debilitante possono favorire l’esordio della psoriasi. Anche la secchezza della pelle è considerata un fattore predisponente. Associato all’insorgenza di psoriasi è infine anche l’uso di farmaci come litio, betabloccanti, Ace inibitori.

DIAGNOSI E CURA Una diagnosi tempestiva è fondamentale per avviare le opportune terapie e impedire la progressione della malattia. Questa non è sempre immediata perché la psoriasi assomiglia ad altre patologie dermatologiche. Nei casi dubbi, oltre a un attento esame della pelle il dermatologo può ricorrere a una biopsia, utile anche per determinare con precisione il tipo di


medicina sasasa

psoriasi. Non esistono invece test di laboratorio che possano determinarla. A seconda della forma e del livello di gravità esistono diverse opzioni terapeutiche. Le forme più lievi e localizzate sono trattate con trattamenti topici a base di creme e lozioni emollienti e idratanti a base di cortisonici o retinoidi. Un’altra possibilità terapeutica è la fototerapia: i raggi Uvb o Uva, a volte in associazione a farmaci, vengono somministrati attraverso specifici dispositivi in ambiente ospedaliero o ambulatoriale. I casi più gravi vengono trattati con farmaci immunosoppressori come il metotrexate, o la ciclosporina.

TERAPIE INNOVATIVE Da ricerche recenti è stato scoperto che l’interleuchina 17A (IL-17A) ha un ruolo chiave nell’insorgenza della psoriasi, e che nella pelle che ne è colpita è presente in concentrazioni più elevate che nella

cute sana. Questa scoperta ha portato allo sviluppo di anticorpi monoclonali diretti contro questo bersaglio che in pazienti con psoriasi moderata-grave hanno mostrato di essere efficaci nell’ottenere la clear skin, ovvero una pelle libera da lesioni. «La clear skin», afferma Giampiero Girolomoni, ordinario di Dermatologia all’Università di Verona, «è un obiettivo raggiungibile. I progressi compiuti dalla ricerca clinica hanno consentito un miglioramento della qualità di vita per quanti sono chiamati a convivere con questa patologia impattante e spesso oggetto di discriminazioni. Oggi aumentano le possibilità di raggiungere una pelle quasi o del tutto esente dalle lesioni». L’anticorpo monoclonale secukinumab è il primo inibitore della interleuchina-17A completamente umano che ha dimostrato, in pazienti arruolati in uno studio di

fase III, di ottenere livelli elevati di clearance cutanea a cinque anni, mostrando la potenziale capacità di modificare la storia naturale della malattia. Il farmaco è approvato per il trattamento mensile della psoriasi a placche - nelle forme da moderata a severa - e per il trattamento dell’artrite psoriasica e della spondilite anchilosante. In generale, ribadiscono i clinici, ogni cura dovrebbe essere seguita scrupolosamente senza sospenderla o modificarla di propria iniziativa, cosa che avviene invece frequentemente. Le forme lievi inoltre dovrebbero essere affrontate fin da subito. L’alleanza terapeutica è cruciale e il paziente non dovrebbe mai perdere il contatto con il proprio medico. È importante a monitorare continuamente la malattia e che nelle fasi di remissione le cure non vengano interrotte.

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M veterinaria

Rubrica a cura di Associazione Medici Veterinari Italiani

di Giorgio Neri, medico veterinario

aneggiare

con cura La normativa sui medicinali stupefacenti in veterinaria e le regole da seguire per i farmacisti

La normativa generale sui medicinali stupefacenti (Dpr 309/1990) è comune alla medicina umana e alla medicina veterinaria. Per scoprire la peculiarità relative a quest’ultima, e quindi le particolarità su cui il farmacista potrebbe inciampare se si attestasse sulla sola prassi utilizzata per l’umana, è dunque necessario rivolgerci alla normativa specifica. A questo proposito parleremo di approvvigionamento per scorta del medico veterinario o della struttura veterinaria, e di prescrizione a terzi.

LE RICETTE Fermo restando che sia il medico veterinario zooiatra (cioè senza struttura di riferimento) sia la struttura veterinaria si approvvigionano dei farmaci appartenenti alle Sezioni A, B e C della Tabella dei medicinali, mediante richiesta su carta semplice intestata in triplice copia, è necessario ricordare che al veterinario zooiatra è vietata la detenzione di scorte di medicinali a uso umano. Pertanto il farmacista dovrà rigettare le richieste di medicinali stupefacenti classificati come tali. Lo stesso dicasi per i medicinali appartenenti alle Sezioni D ed E della Tabella dei medicinali, che vengono approvvigionati con ricetta medico veterinaria non ripetibile in triplice copia “per scorta propria” (veter inar io zooiatra) o “per scor ta dell’impianto” (struttura veterinaria). In

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di preparazioni incluse nella Tabella dei questo caso il farmacista non potrà spedimedicinali sez. A, B e C continueranno a efre le ricette per scorta propria relative ai fettuarsi con le attuali modalità, la prescrimedicinali stupefacenti per uso umano. zione a terzi e l’approvvigionamento delle Al veterinario zooiatra è comunque conaltre preparazioni potranno avvenire solo sentito di approvvigionarsi dei medicinali a con tale tipologia di ricetta. uso umano per uso contingente mediante La questione si fa decisamente più comautoprescrizione. Ciò avviene dunque meplessa e aleatoria qualora si considerino i diante ricetta per medicinali stupefacenti medicinali il cui uso e la cui detenzione di modello ministeriale a ricalco (Tabella sono riservati al medico veterinario ai dei medicinali Sez. A) o mediante ricetta sensi del Dm 27/07/2009. A tale categonon ripetibile in carta semplice intestata ria appartengono, oltre (Tabella dei medicinali Sez. B, C, D ed E). A il farmacista agli eutanasici, gli anestetici generali. Il miniciò fa eccezione il caso deve rigettare s tero della Salute dei medicinali a uso le richieste tuttavia ha inteso comospedaliero che non prendere in un seconpossono mai essere didi medicinali spensati al veterinario stupefacenti do momento tra questi ultimi anche medicinazooiatra in quanto la a uso umano li che anestetici prolegge gliene vieta la provenienti priamente non sono. detenzione e l’uso. Pertanto tra i mediciVa ricordato tuttavia dal medico nali stupefacenti a uso che dal primo settemveterinario veterinario il cui uso e bre 2018 entrerà in vizooiatra la cui detenzione sono gore in materia di riservati al medico veprescrizione veterinaterinario troviamo a fianco della ketamina ria la ricetta elettronica, che andrà a sosti(anestetico a tutti gli effetti) anche prepatuire la ricetta medico-veterinaria non razioni contenenti metadone, buprenorfiripetibile in triplice copia, la ricetta non rina e fentanil. petibile in copia semplice e la ricetta ripetiÈ dispensabile allora a una struttura veteribile in copia semplice. Pertanto, mentre la naria un metadone a uso ospedaliero, ladprescrizione a terzi di preparazioni incluse dove la legge dice che questo è nella Tabella dei medicinali sez. A e l’apapprovvigionabile solo «purché non esistaprovvigionamento del medico veterinario


veterinaria no anche in confezioni cedibili al pubblico»? In altre parole cosa si intende per «pubblico»? Un medicinale la cui detenzione è riservata al medico veterinario si può ritenere o no dispensabile al pubblico? Ad avviso dello scrivente la condizione deve essere riscontrata nell’ambito dei soli medicinali a uso umano, per cui la norma in realtà prevede che i medicinali a uso ospedaliero siano utilizzabili solo laddove non esistano medicinali a uso umano in confezioni dispensabili al pubblico. Se tuttavia esistono medicinali analoghi a uso veterinario interviene la disciplina sull’uso in deroga per cui il medico veterinario dovrà necessariamente utilizzare questi ultimi. Pertanto, stante il fatto che la legge subordina alle regole a cascata anche la possibilità di vendita («possono essere ceduti, ricorrendo le condizioni previste dall’articolo 10, medicinali a uso umano cedibili solo a ospedali e case di cura»), in questi casi il farmacista non potrà dispensare al-

la struttura veterinaria il medicinale a uso ospedaliero. Certo è che le cose si complicherebbero ancora di più laddove si pensasse che i medicinali a uso umano sono presentati in fiale monodose e quelli ad uso veterinario in flaconi multidose, e che una circolare del ministero della Salute prevede la possibilità di accedere all’uso in deroga «qualora non esista nessuna specialità veterinaria autorizzata per una specifica via di somministrazione e/o formulazione ritenuta dal veterinario indispensabile per la terapia di una specifica patologia…».

PRESCRIZIONI AI CLIENTI Rivolgendoci ora alla prescrizione dei medicinali stupefacenti che il medico veterinario può fare ai propri clienti esiste poi il caso della buprenorfina iniettabile, che nei medicinali a uso umano è prescrivibile con ricetta per stupefacenti di modello ministeriale a ricalco mentre in quelli a

uso veterinario e riservata, per uso e detenzione, al solo medico veterinario. In questo caso si verifica il caso di “non esistenza” del medicinale veterinario specifico per cui il medico veterinario può prescrivere quello in deroga? E può il farmacista dispensare la buprenorfina in fiale iniettabili a fronte della ricetta del veterinario? A mio avviso in questo caso il medicinale specifico esiste e la norma impone che la detenzione e l’uso siano riservati al medico veterinario per cui quest’ultimo non può accedere nella sua prescrizione (salvo casi particolarissimi) all’uso in deroga. Rimane comunque il fatto che se il veterinario, sbagliando, prescrivesse la buprenorfina iniettabile a uso umano, il farmacista davanti ad una ricetta formalmente ineccepibile dovrebbe (non trattandosi di medicinale ad uso ospedaliero) dispensare il medicinale, non essendogli peraltro imputabile alcuna responsabilità per l’errore del veterinario.

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omeopatia

U

di Roberto Pulcri, medico chirurgo esperto in omeopatia

na stagione

delicata Menopausa e omeopatia: consigli preziosi per il farmacista

La menopausa, con tutto il suo corteo sintomatologico, può rappresentare per molte donne una vera e propria sindrome complessa che ovviamente ha notevoli ripercussioni sulla qualità della vita durante una fase di cambiamento e trasformazione comunque fisiologica, ma che molto spesso viene vissuta come una vera e propria malattia. Tutte queste manifestazioni, che precedono e accompagnano la menopausa, fanno parte di un lungo periodo di transizione che si instaura nella fascia di età compresa tra i 45 e i 55 anni, definito climaterio. La menopausa infatti non insorge bruscamente ma si presenta in modo graduale lungo un arco di tempo piuttosto lungo e mediamente compreso tra i cinque e i dieci anni. In questo frangente i cicli mestruali iniziano a non essere più regolari e possono interrompersi per diversi mesi per ricomparire con modalità non più abituali, con variazioni della durata e dell’intensità del flusso. Tutto questo riflette il cambiamento ormonale dell’attività estroprogestinica relativa al decremento fisiologico della funzionalità ovarica. È l’assenza di estrogeni che innesca tutti i sintomi tipici che si riflettono in senso globale sulla sfera non solo fisica ma anche psichica della donna. I sintomi che la donna percepisce in modo più o meno marcato sono innumerevoli, e consistono in disturbi oltre che ginecologici, anche vaso motori, cardiova-

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scolari, metabolici, urinari, osteoarticolari, cutanei e psichici. Tra i sintomi più invalidanti le vampate di calore, la sudorazione sia diurna che notturna, gli sbalzi di umore, l’irritabilità, l’insonnia, la secchezza vaginale, le crisi di tachicardia o palpitazioni, le cistiti, il calo della libido, la

secchezza della pelle e dei capelli, l’aumento ponderale che può sfociare in una vera e propria obesità e ovviamente una iniziale osteopenia a cui può seguire il rischio di osteoporosi. La terapia farmacologica si avvale di preparati estroprogestinici, ovvero di una tera-


omeopatia pia ormonale sostitutiva, con lo scopo di ridurre i sintomi connessi, ma nonostante la notevole efficacia questo approccio non è privo di effetti collaterali quali nausea, predisposizione a fenomeni trombotici, ipertensione fino a un rischioso aumento di incidenza di tumori dell’utero e del seno.

UN APPROCCIO DIVERSO Gli anglosassoni definiscono il medico omeopata alla stregua di un sarto che dovrà cucire l’abito perfettamente su misura, qundi con una tailored therapy. L’approccio clinico omeopatico ai disturbi della menopausa presuppone la presa in

carico della paziente nella sua totalità e unicità. Questo significa che il trattamento non deve essere né generalizzato né mirato alla semplice soppressione del sintomo, né la prescrizione di un determinato medicinale omeopatico può essere considerata valida per tutti i tipi di menopausa, perché

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omeopatia 40

farmacista potrebbe avere a disposizione il malato è valutato nella sua individualità nel suo “pronto intervento omeopatico” e complessità biopatologica, per poter riper suggerire così una soluzione sicura ed muovere tutte le cause che concorrono a efficace. determinare ciascun sintomo e ottenere così una efficacia terapeutica stabile e duratura. Le competenze del farmacista ALCUNE OPZIONI esperto in omeopatia possono essere di Lachesis mutus 9ch: prende origine dal grande aiuto nella risoluzione di molti proveleno di un serpente della lunghezza di olblemi intercorrenti legati all’insorgenza tre due metri dal dorso giallo o rosato che della menopausa, mentre è compito del vive lungo i grandi corsi d’acqua dell’Amemedico omeopata il rica meridionale. Il veletrattamento del terreno estratto dal serpente la sepia no e dunque di quei contiene clotasi, enzima è un fattori che possono ad attività trombino simedicinale cronicizzare lo stato di mile, fosfolipasi A2 che malessere. provoca emolisi, amine indicato La materia medica in particolare vasoattive, bradichiniomeopatica - ovvero la na. Il principio attivo di per descrizione di tutte le Lachesis è considerato i disturbi sostanze sperimentail capostipite di tutti i te che raccoglie tutti i medicinali omeopatici dell’umore dettagli clinici di tutti i prescritti per molti dei medicinali omeopatici - è estremamente disturbi correlati sia alla fase di premenoricca di medicinali che contemplano molpausa sia a quella ormai conclamata. È inti dei numerosi sintomi correlati al periodicato soprattutto per i disturbi funzionali do della menopausa. Il medicinale cardiovascolari e vasomotori come palpiomeopatico agendo in maniera dolce e tazioni, vampate di calore sia generali sia progressiva, determina un favorevole real volto con sudorazione calda, molto incupero non solo sul piano fisico ma anche tense e frequenti, cefalea congestizia, con sul piano psicoemotivo. miglioramento all’aria fresca. Il circolo vePer motivi di sintesi indicheremo solo le noso è interessato da flebopatie e varicocaratteristiche di alcuni medicinali fresità agli arti inferiori. Tutti i disturbi quentemente utilizzati, per affrontare i dimigliorano con le secrezioni (leucorrea, risturbi più comuni della menopausa che il torno del mestruo, diarrea).

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Le donne Lachesis sono estremamente logorroiche e assumono caratteristiche di “eccitabilità psicomotoria”. In questo periodo si evidenziano tratti caratteriali che la portano a essere diffidente, immotivatamente gelosa e ipersensibile. Durante la menopausa lo stato psicoemotivo è fortemente investito da variabilità dellumore, soffrono di crisi ansiose e avvertono fisicamente sensazioni mai provate precedentemente, per esempio il fatto di non tollerare abiti troppo stretti al collo o in vita, e hanno paura di essere abbandonate o escluse. Sepia 30ch, o inchiostro di Sepia: è il liquido secreto da un mollusco marino della classe dei Cefalopodi. Nella sua composizione chimica rientrano essenzialmente: aminoacidi, taurina, sepiamelanina, oligoelementi e sali minerali, enzimi tra cui la tirosinasi che interviene nel metabolismo della noradrenalina; è un medicinale che si caratterizza soprattutto per disturbi dell’umore e dall’insorgenza di forti stati depressivi durante la menopausa; piange senza motivo, si sente triste, è irritabile, insoddisfatta, prova indifferenza verso i propri familiari e le persone care, tende a isolarsi, il suo umore è “nero” come l’inchiostro. Soffre anche di sintomi fisici gravosi di tipo urinario per tendenza al prolasso vescicale a cui fanno seguito frequenti cistiti. Il tutto è accompagnato da grande stanchezza, cefalea, e lombalgie ricorrenti. La donna Sepia peggiora con l’inattività e il riposo, migliora invece mantenendosi attiva. Thuya 30ch: è una specie vegetale che appartiene alla famiglia delle Cupressacee, habitat naturale il Canada e il nord America. Coltivata in Europa a scopo ornamentale, la TM è preparata dai ramoscelli giovani raccolti in primavera e contiene tannini, oli essenziali e flavonoidi. Le sue manifestazioni cliniche corrispondono alla produzione di forme iperplastiche ed espansive (verruche, polipi, ritenzione idrica e rallentamento dei metabolismi), per cui Hahnemann la elesse a medicinale principe di questa patologia dovuta all’adattamento a uno stile di vita tipico delle società moderne (sedentarietà, alimentazione iperproteica e iper-


omeopatia nerale e, in particolare, di quelli dell’utero. calorica, eccesso di farmaci...). Ha una Il medicinale è utile per curare i problemi polarità metabolica che si aggrava in meche fanno seguito a queste due circostannopausa, legata a un ipotiroidismo latenze: le disfunzioni ipofiso te, e rappresenta una ovariche e le dorsalgie minaccia incombente glonoinum spastiche dovute a una verso un aumento ponha una cattiva postura. Inoltre, derale che può sfociare spicca t a trova anche un’indicazioin obesità, diabete e azione ne nella cura dell’affatiipertensione. Il risvolto fisico si riflette anche vasomotoria camento mentale e nei p ro b l e m i d e r i v a n t i sul circolo linfatico, con per dall’abuso di alcol. È sol’aggravarsi di uno stato le vampate prattutto un medicinale di ritenzione idrica soin con profilo artroreumatiprattutto addomino pelco che si manifesta duvica e la manifestazione menopausa rante la menopausa. evidente è di una “celluDal punto di vista psicoemotivo sono solite” inarrestabile. Sul piano genitale preprattutto donne, sia durante il periodo fertivale una ricorrenza di infezioni vaginali e le sia nella menopausa, che presentano un urinarie che si aggravano durante tutto il eccessivo nervosismo, caratterizzato da faperiodo del climaterio. Se viene prescritta cile cambiamento dell’umore, con eccitatempestivamente ha anche una azione zione alternata a comportamento silenzioso preventiva per la formazione di fibromatoe triste, sospiri e spasmi muscolari di varia si uterina che tende ad istallarsi con la natura. menopausa. Actea racemosa 9ch: pianta della famiglia Lilium tigrinum 9ch: il giglio tigrato della delle Ranuncolacee originaria dell’America Cina è una pianta appartenente alla famidel nord. La tintura madre, preparata a parglia delle Liliacee. Ha una spiccata azione tire dalle radici, contiene una sostanza fitoutero cardiaca. Agisce nei disturbi della estrogena responsabile del tropismo menopausa con tropismo cardiovascolare e genitale del medicinale; l’acteina, derivato nervoso caratterizzato da crisi di precoldialtriterpenico tetraciclico ad azione ipotensigie e turbe nervose, associate ad affezioni va; diversi alcaloidi, tra cui la citisina che utero-ovariche come fibromatosi uterina e provoca algie spastiche dei muscoli in geprolasso pelvico. Sul piano psicoemotivo

sono donne irritabili e tendenzialmente colleriche, con fasi alterne di eccitazione e depressione a sfondo sessuale. Kreosotum 9ch: prodotto della distillazione del catrame di legna di faggio. Liquido, incolore, dal forte odore, ha una consistenza oleosa ed è infiammabile. Provoca infiammazioni purulente ed emorragiche a carico delle mucose genitali, gastroenteriche e auricolari. Medicamento indicato per la secchezza vaginale che insorge in menopausa, con prurito, bruciore e dolore durante i rapporti in concomitanza di infezioni e perdite vaginali escorianti. Sanguinaria canadensis 9ch: una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Papaveracee. Il suo nome deriva dal lattice rosso che secerne, ma il rimedio omeopatico si ricava dal rizoma essiccato. Prescritto nelle vampate di calore localizzate sul viso e per cefalea che si associa alla menopausa con nevralgia che dalla nuca si irradia sull’occhio destro. Glonoinum 5ch: è la nitroglicerina da cui si prepara la diluizione dinamizzata omeopatica del medicinale. Ha una spiccata azione vasomotoria per le vampate in menopausa con tendenza all’ipertensione. La posologia di ogni singolo medicinale omeopatico è in genere di tre granuli due o tre volte al dì lontano dai pasti, a seconda dell’intensità dei sintomi.

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Legale

I

a cura dello studio dell’avvocato Bruno Riccardo Nicoloso, Firenze-Roma (b.r.nicoloso@tin.it)

l farmacista

bivalente

La criticità nella compatibilità della distribuzione e della dispensazione di medicinali da parte del farmacista

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marzo 2018 |

La giurisprudenza del Tar della Sicilia, Catania, 24 gennaio 20127, n. 144 (peraltro appellata) in materia di distribuzione intermedia e dispensazione finale di medicinali da parte del farmacista che ha eliminato la relativa incompatibilità con un’ampia apertura in termini di an, quod, quomodo et quantum nei confronti degli utenti, ma anche degli altri titolari di farmacia e dei distributori intermedi, ha avuto un’evoluzione che coglie nel segno la mens legis della normativa che ha eliminato la relativa incompatibilità senza deteriorare lo stravolgimento della filiera del farmaco, ma ha solo riconosciuto al farmacista la possibilità di svolgere le due distinte attività, ma con giudizio. Infatti la successiva sentenza del Tar della Lombardia, Brescia, 15 settembre 2017 n. 1109 (passata in giudicato) ha ritenuto che: «Il comma 1 bis dell’articolo 100 del Dlgs n. 219/2006, come introdotto dall’articolo 2, comma 16, del Dlgs n. 274/2007, prevede che i farmacisti titolari di farmacia (ma anche le società di persone o di capitali, titolari di farmacia: ndr) possano svolgere attività di distribuzione all’ingrosso di medicinali, ma possano parimenti, svolgere attività di vendita al pubblico di medicinali attraverso la gestione di farmacie: tuttavia ciò non significa che si sia inteso stravolgere completamente le modalità di

esercizio delle due attività, consentendo una totale commistione e indifferenziazione delle medesime, che al contrario restano ben distinte. L’eliminazione dell’incompatibilità (in precedenza sussistente) tra l’esercizio della distribuzione all’ingrosso e la vendita al dettaglio dei farmaci ha infatti unicamente permesso lo svolgimento delle due attività in capo al medesimo soggetto giuridico, ma non ha affatto determinato l’inversione dell’ordine logico-giuridico che regola la filiera del farmaco e che trova la propria definizione e regolamentazione proprio nel Dlgs n. 219/2006. Conseguentemente la rimozione della suddetta incompatibilità non ha determinato una ineliminabile commistione tra le due attività che restano differenziate e diversamente regolate dal punto di vista strutturale e gestionale (per esempio sotto il profilo della gestione separata dei rispettivi magazzini e della conseguente inammissibilità di un deposito indifferenziato di farmaci nei magazzini destinati alle due attività). La filiera del farmaco definita dal citato Dlgs 219/2006 e la specifica regolamentazione delle due distinte attività in discussione, peraltro, rispondono a finalità di salute pubblica e trovano la propria giustificazione non solo nella necessità di garantire la tracciabilità dei farmaci, ma soprattutto consentono alle strutture a ciò


Legale deputate di monitorare e, quindi, di assicurare la reperibilità e disponibilità dei farmaci medesimi. Dunque, la mancata differenziazione (nella fattispecie all’esame del Giudice amministrativo: ndr) e la sostanziale commistione di due attività che devono, invece, restare distinte (per quanto esercitare dal medesimo soggetto), si pone in contrasto con le esigenze di tutela della salute pubblica sopra evidenziate e perseguite dalla complessiva disciplina delineata tra l’altro, dal Dlgs n. 219/2006».

LA COMMISTIONE Fin qui la sentenza (che ovviamente non affronta gli aspetti logistici e tanto memo quelli fiscali), ma c’è da chiedersi anche in riferimento al decisum della giurisprudenza comunitaria (Corte di giustizia Ue, 25 agosto 2017, C-7/11) se e in quale misura una tale “commistione” incida anche sul piano concettuale sullo status professionale del farmacista, titolare e/o direttore di una farmacia privata, peraltro già messa in discussione dalla Legge n. 124/2017 che consente la

la vendita all’ingrosso e quella al dettaglio restano attività diverse e diversamente regolamentate

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Legale

Occhiali da vedere per vedere: Lindoro

viene così in discussione la logica del sistema farmacia quale sistema culturale di servizi affidato dallo stato sociale alla professione farmaceutica partecipazione dei soci non farmacisti nella compagine di una società speziale titolare di farmacia e se questa possa avere un duplice oggetto sociale, che non è previsto dall’articolo 7 della Legge n. 362/1991 come modificato dall’articolo 1, comma 157, della Legge n. 124/2017, al soccorre una interpretazione sistematica di tale normativa in riferimento all’articolo 100 del Dlgs n. 219/2006 come modificato dall’articolo 2, comma 16, del Dlgs n. 274/2007 nonché all’articolo 8, comma 1, lettera a), della Legge n. 361/1991 come modificato dall’articolo 5, comma 6, della Legge n. 248/2006 intervenuto per sanare la incompatibilità statuita dalla Consulta (Corte Costituzionale, 24 luglio 2003, n. 275). Viene così in discussione la logica del “sistema farmacia”, quale sistema culturale di servizi affidato dallo Stato sociale alla professione farmaceutica che viene esercitata in una struttura pianificata sul territorio per garantire un servizio pubblico a tutela della qualità e della dignità della vita attraverso la cura della salute e la terapia del dolore? Dubito quin sulla stessa logica fondante di tale sistema in termini concettuali e operativi se mai venga spezzato l’equilibrio di quell’unicum di professione-struttura-servi-

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La figura biunivoca del farmacista/ grossista di cui s’è detto fa venir in mente il Conte d’Almaviva del Barbiere di Siviglia di Rossini (nella foto), che si simula d’essere Lindoro per attentare alle grazie della bella Rosina, beffeggiando Don Bartolo, suo tutore (per poi tradirla con Zerlina nelle Nozze di Figaro di Mozart, pur scritta in precedenza!), quali protagonisti dell’opera buffa che costituisce in termini assoluti il vertice della composizione musicale del genere, ma che ha una controstoria. Vien detto sottovoce dai mozartiani più accaniti (che sono un collegio di frequentatori della musica classica ben più forte di un Soviet) che il Barbiere

zio rappresentato dal sistema che enfatizzi l’imprenditorialità della struttura in cui viene svolta la professione per garantire un servizio pubblico e sociale, così da trasformare la farmacia in un tempio di Giano, aperto al servizio e al mercato, meglio ancora - per la sua bivalenza che ricorda le zebre di Vasarely - più al mercato che al servizio. Questo si pone infatti ben al di là di un’immagine bifronte del farmacista che incide inevitabilmente, ma in termini deteriori, sullo stesso suo status professionale di preparatore e dispensatore di medicinali che gli è ascritto come munus publicum e a cui consegue non solo la qualifica di un incaricato di un pubblico servizio, ma anche l’oligopolio nell’esercizio della relativa attività sanitaria che non può certo trasferire nella parallela attività mercantile di distributore intermedio di medicinali, così da creare l’equivoco paventato dal Giudice amministrativo se mai le esigenze della impresa comune possano provocare quella commistione paventata con la decisione adeguatrice in questione, se mai le esigenze della impresa comune alle due attività possano provocare quella denegata commistione.

non l’avrebbe scritto Rossini, ma Mozart (che appunto aveva già musicato le Nozze che ne sono la continuazione). Questi non sarebbe morto a Vienna nel 1791, ma sarebbe emigrato in America con il suo librettista, Lorenzo da Ponte (che davvero si è trasferito a New York dove ha scritto le Mémoires), il quale avrebbe fatto pubblicare in Europa il Barbiere nel 1814 e la Cenerentola nel 1817, attribuendo tali composizioni a Rossini (ben contento del cadeau), ma poi più nulla, perché nel frattempo Mozart era morto davvero… e Rossini non avrebbe più scritto delle opere buffe di quel livello. Questo non è di certo vero, ma è suggestivo pensarlo.

IL TESTO CONDIVISO In questa logica può essere letto il protocollo sottoscritto dagli uffici del ministero della Salute con alcune Regioni e associazioni di categoria l’8 settembre 2017 e rubricato come “Testo condiviso distribuzione medicinali” che, pur non avendo natura di provvedimento amministrativo (Tar del Lazio, Roma, 22 dicembre 2017, n. 12624), rappresenta un linea guida in sede di vigilanza in materia nel prescrivere che «nell’ipotesi di farmacista titolare di autorizzazione alla distribuzione all’ingrosso, i farmaci acquistati dalla farmacia non possono che essere ceduti al pubblico e non anche ad altri grossisti, atteso che la farmacia è deputata alla erogazione dell’assistenza farmaceutica e non potrebbe svolgere attività di vendita all’ingrosso di medicinali anche se il farmacista fosse in possesso della relativa autorizzazione (recte di due distinte autorizzazioni)». PER UN APPROFONDIMENTO: B.R. Nicoloso, “Il sistema farmacia quale unicum di professione-struttura-servizio a tutela di un diritto di libertà e di un dovere di salute”, in Sanità pubblica e privata, fasc. 4.



di Marina Franceschi

dalle aziende

Integrazione

necessaria Una formulazione spray per sopperire alla carenza di vitamina D, che interessa varie categorie di persone Regolazione del sistema immunitario e nervoso, della contrazione muscolare e della crescita cellulare. Sono alcune delle funzioni assolte della vitamina D, vitamina liposolubile introdotta attraverso il cibo solo in minima parte ma che il fegato è un grado di accumulare e rilasciar gradualmente in base alle esigenze dell’organismo. La vitamina D è presente in alcuni alimenti - pesci grassi, latte e derivati, uova, fegato e verdure a foglia verde - ma in misura modesta. Uno dei pochi alimenti che ne è ricco è l’olio di fegato di merluzzo. Viene invece prodotta per la massima parte, circa l’80 per cento, in maniera autonoma dall’organismo, grazie all’esposizione ai raggi solari. Esistono due forme di vitamina D l’ergocalciferolo, che si assume attraverso gli alimenti, e il colecalciferolo, sintetizzato dall’organismo e di più facile assorbimento quando somministrato attraverso la supplementazione. La funzione più nota della vitamina D è però quella di agire come un regolatore del metabolismo del calcio. La vitamina D è implicata nella calcificazione delle ossa e favorisce l’assorbimento di calcio a livello intestinale. Quando presente in adeguate concentrazioni

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nel sangue, insieme ai fosfati, rende possibile il mantenimento della compattezza e della salute delle ossa e dei denti. Il fabbisogno quotidiano di vitamina D varia in funzione dell’età; bambini e adulti fino a 50 anni di età ne dovrebbero assumere almeno 200 unità al giorno, mentre gli adulti tra i 51 e i 70 anni ne dovrebbero assumere 400 unità al giorno. Agli anziani di oltre settant’anni se ne raccomandano 600 unità giornaliere.

QUANTITÀ INSUFFICIENTE L’ipovitaminosi D è una condizione molto frequente. Tre le sue cause più comuni la capacità di sintesi cutanea ridotta, la scarsa esposizione alla luce solare, il colore scuro della pelle, l’inquinamento ambientale, l’abbigliamento (per esempio nei religiosi o negli islamici), lo scarso apporto alimentare. Si tratta inoltre di una carenza in crescita e diffusa a livello globale, che si stima interessi circa un miliardo di persone. La prevalenza della carenza di vitamina D nel mondo varia da un massimo del 90 per cento nel nord Europa e in medio Oriente, fino al 31 per cento in Australia. In Europa si assesta intorno al 60 per cento. Le categorie di persone più a rischio di carenza di vitamina

D sono anziani, pazienti con osteoporosi, donne in gravidanza o allattamento, bambini nella prima infanzia e individui di colore. Bassi livelli di vitamina D si associano alla riduzione della forza muscolare e delle prestazioni fisiche nelle persone di età superiore ai 55 anni e all’indebolimento delle ossa, che si assottigliano e diventano più fragili. Questo aumenta il rischio di fratture e di cadute, specialmente negli anziani con più di sessant’anni e nelle donne in menopausa, già ad alto rischio di osteoporosi. Nei bambini la carenza di vitamina D causa il rachitismo. A essa sono inoltre imputabili deformazioni ossee di vario genere fino alla osteomalacia, A essa sono inoltre imputabili deformazioni ossee di vario genere fino alla osteomalacia, che si manifesta quando le ossa, pur essendo ancora integre esternamente, presentano al loro interno una concentrazione di minerale difettosa. Una carenza di Vitamina D rende inoltre i denti più deboli e soggetti alle carie.

QUANDO SERVE LA SUPPLEMENTAZIONE Il ricorso alla supplementazione è raccomandato in condizioni come la fase di crescita, durante la gravidanza e l’allattamento. Carenze di vitami-

na D potrebbero però verific a r s i a nche i n s e g u i t o dell’attuazione di comportamenti che ostacolano l’esposizione solare, come portare sempre abiti coprenti che non fanno passare i raggi del sole (per questo l’ipovitaminosi D è molto diffusa in medio oriente), fare uso di protezioni solari troppo alte o trascorrere poco tempo all’aria aperta. La vitamina D, inoltre, può risultare carente per la presenza di abitudini come l’abuso di alcol e di droghe. Oltre alla carente esposizione alla luce del sole, tipica anche delle alte latitudini, giocano un ruolo le carenze alimentari (scarso consumo di pesce e tuorlo d’uovo), l’età avanzata (per riduzione della sintesi di vitamina D a livello cutaneo) e l’obesità e le patologie che comportano un ridotto assorbimento intestinale, come la sindrome da malassorbimento o la malattia di Crohn. L’inquinamento ambientale, infine, per lo smog fotochimico da ozono ed ossidi di azoto e zolfo assorbe i raggi UV, riduce la sintesi di vitamina D. In genere infine l’assunzione alimentare media di vitamina è inferiore alle quantità raccomandate, e varia tra 2 μg (80UI) a 5,6 mg (224 UI), contro i 520 mg (200.800 UI) consigliati.


dalle aziende

COME INTEGRARE La supplementazione orale di vitamina D determina documentati benefici sulla salute: riduzione delle fratture da osteoporosi negli ultrasessantenni, aumento della forza muscolare e delle prestazioni fisiche nei soggetti con oltre sessant’anni, e riduzione del rischio di cadute negli anziani. Altri benefici riguardano la riduzione del rischio di infezioni respiratorie e del consumo di antibiotici, il mantenimento delle funzioni cognitive negli adulti e negli anziani, e il miglioramento dell’umore, con ricadute positive sulla qualità della vita degli individui di età superiore ai cinquant’anni. Tra le più recenti novità nel

settore degli integratori di vitamina D, la formulazione in spray, frutto della ricerca di Nestlé Health Science. Meritene Vita D+, il nuovo integratore di vitamina D3 in formato spray dal piacevole gusto di menta, rappresenta un modo efficace di assumere la vitamina D, che grazie a un’innovativa tecnologia in nanoemulsione risulta così altamente assorbibile e biodisponibile. Per la vitamina D così somministrata è stata scientificamente dimostrata una assorbibilità pari al doppio degli integratori in formato compresse. Le nanoemulsioni sono particolari dispersioni colloidali di piccole dimensioni (50-300 na-

nometri) utilizzate per incapsulare sostanze lipofiliche, come la vitamina D, al proprio interno. L’involucro che racchiude la vitamina D è composto da un particolare componente, il surfattante, che rende la parte più esterna dell’involucro idrosolubile. Essendo di natura sferoidale, queste nanoemulsioni presentano quindi un’ampia superficie che facilita i processi di assorbimento. Le tecnologie in nanoemulsione migliorano la solubilità orale di sostanze lipofiliche come le vitamine liposolubili che vengono rese così altamente assorbili in un ambiente acquoso come il tratto digerente. Tre spruzzi di integratore in forma spray dispensano una

quantità di vitamina D pari a 1.000 UI (25 μg), una quantità conforme alle quantità giornaliere raccomandate per la maggior parte dei Paesi (200800 UI), senza superare il limite massimo raccomandato.

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iniziative

di Chiara Romeo

Un check up

della mente Cinque milioni di italiani soffrono di una malattia neurologica: il tema, cruciale, della prevenzione attraverso gli stili di vita. La Settimana mondiale del cervello e i suoi riflessi in farmacia

Dal 13 al 17 marzo scorso le farmacie aderenti di Roma, Como, Avellino, Viareggio, Livorno sono state coinvolte attivamente nelle iniziative della Settimana Mondiale del Cervello 2018. Infatti, proprio in farmacia, gli psicologi della Scuola di specializzazione attiva presso la Fondazione Santa Lucia Irccs, in collaborazione con l’Università La Sapienza, hanno effettuato screening cognitivi gratuiti sulla salute del cervello, oltre a fornire informazioni su prevenzione e cura di problemi di memoria e altri possibili disturbi legati al decadimento cognitivo. L’iniziativa si è svolta in occasione della

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marzo 2018 |

Settimana mondiale del cervello 2018 dal titolo “Non c’è muscolo senza cervello” - promossa in Italia dalla Società italiana di neurologia (Sin) attraverso numerose iniziative per sensibilizzare la popolazione in merito a quelle malattie che possono compromettere il delicato funzionamento del cervello e che colpiscono, solo in Italia, circa cinque milioni di persone.

UN ORGANO COMPLESSO Il cervello merita attenzione, perché è un organo complesso; quando qualcosa si inceppa, rimediare al danno diventa mol-

to impegnativo, mentre prevenzione e corretti stili di vita possono dare un contributo importante per crescere e invecchiare in forma. L’attenzione, quest’anno, è stata posta sul rapporto tra muscoli e cervello, perché grazie al cervello e al sistema motorio si determina qualunque movimento del nostro corpo. «D’altra parte, se è vero che i nervi e i muscoli dipendono dal cervello, allo stesso tempo si può affermare che i nervi e i muscoli influenzano il cervello e il sistema nervoso, fornendo segnali e sostanze nutritive ai neuroni del midollo spinale e contribuendo, attraverso l’eser-


cizio muscolare e l’allenamento, a inviare segnali positivi di sopravvivenza ai neuroni», spiega Gianluigi Mancardi, presidente della Sin e direttore di Clinica neurologica all’Università di Genova. «Il nostro sistema nervoso centrale e l’apparato neuromuscolare sono, quindi, un tutt’uno che lavora sempre in sinergia, influenzandosi continuamente nel corso del tempo».

I PASSI AVANTI DELLA RICERCA La Settimana del cervello è anche l’occasione per mettere in luce gli enormi passi avanti fatti, negli ultimi tempi, dal-

iniziative

la ricerca scientifica in campo diagnostiICTUS E MALATTIE co e terapeutico per la sclerosi multipla NEUROMUSCOLARI e le demenze, per l’ictus cerebrovascolaNel campo della terapia per il trattamenre e per le malattie neuromuscolari. to dell’ictus ischemico «due trial pubbliPer quanto riguarda la sclerosi multipla cati a gennaio e febbraio di quest’anno (Sm), spiega Mancardi, «sta per essere sul New England Journal of Medicine presentato al Congresso dell’European hanno dimostrato l’efficacia del trattabone marrow transplantation society mento di asportazione meccanica per (Ebmt) a Lisbona un importante studio via endovascolare del trombo occludencoordinato dal professor Burt di Chicate fino a 16-24 ore dal teorico esordio go, cui hanno partecipato anche la Svedell’ictus nel consentire un recupero zia e il Regno Unito, grazie al quale si funzionale a tre mesi dal trattamento, a dimostra che il trapianto autologo con fronte di un rischio di complicanze cellule staminali ematopoietiche è di emorragiche e di mortalità comparabile gran lunga più effia quello del trattacace delle migliori ment o s t a nd a rd » , si sta terapie a disposiziosottolinea Danilo Toaprendo ne nel ridurre la freni, associato di Neuquenza di ricadute e rologia e direttore un nuovo la progressione della dell’Unità di trattafronte disabilità nei pazienmento neurovascolanell’ambito ti con Sm. Ai pazienre a l Po l i cl i n i c o della ti ritenuti idonei a Umberto I di Roma. questo trattamento «Si apre quindi un cura viene somministrata f ront e nuovo nel dell’ictus una potente terapia mondo della cura cerebrale immunosoppressiva dell’ictus cerebrale ischemico con successiva infuischemico: l’opportusione di cellule stanità di intervenire minali del sangue emopoietiche che con trattamenti di rivascolarizzazione erano state precedentemente raccolte potrà essere valutata con finestre teradagli stessi pazienti. Nel corso del tempeutiche individuali, secondo il principo, le cellule staminali migrate nel mipio della medicina di precisione». dollo osseo hanno prodotto nuove Infine, oggi i neurologi vivono, nel camcellule immunitarie». po delle malattie neuromuscolari, la riNel campo della diagnosi dell’Alzheivoluzione dell’applicazione pratica della mer è da sottolineare «la recente scoterapia genica. «A fine settembre 2017», per ta di un test eseguibile su un sottolinea Angelo Schenone, associato semplice campione di sangue per dimodi Neurologia all’Università di Genova, strare la presenza di un probabile accu«l’Aifa ha approvato in soli 64 giorni, mulo di amiloide cerebrale, la cui grazie a un percorso accelerato riservaefficacia sembra comparabile a quella to alle malattie gravi, la commercializzadi esami invasivi, come l’analisi del lizione del farmaco nusinersen per la quido cerebrospinale mediante puntura cura e il trattamento della Atrofia mulombare o più costosi e complessi, come scolare spinale (Sma). Il meccanismo di la Pet cerebrale con traccianti per l’amiazione è “genico”: il farmaco, un oligonuloide», ricorda Stefano Cappa, ordinario cleotide antisenso, iniettato per via indi Neurologia presso la Scuola Universitratecale mediante puntura lombare, taria Superiore di Pavia. «Quindi nuove attiva la funzione di un gene (SMN2) prospettive per la diagnosi precoce e la complementare a quello inattivo nella valutazione dell’efficacia di terapie apmalattia (SMN1) e consente la produzioplicate a soggetti a rischio o nelle fasi ne della proteina carente da parte delle molto iniziali della malattia». cellule nervose».

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what’s up

di Chiara Romeo

Federfarma Channel

Una App realizzata da Federfarma per vedere e ascoltare su smartphone o tablet tutto quello che viene trasmesso su Federfarma Channel, la web tv di Federfarma. Grazie a questa applicazione è possibile visualizzare e ascoltare l’edizione del giorno del telegiornale e consultare le rubriche dedicate al mondo della farmacia e della sanità, tutti i giorni in diretta o in un momento successivo. Contiene, inoltre, anche una sezione Podcast, che permette di ascoltare la versione audio dei video pubblicati da Federfarma Channel, nei casi in cui si sia impossibilitati a guardare i video, ad esempio quando si è alla guida. Federfarma invita a utilizzare questo strumento informativo per rimanere aggiornati sulle principali novità del settore e sulle attività dell’associazione. La app è disponibile sia nella versione per Android sia per iOS ed è scaricabile gratuitamente.

FarmaMia

La App ufficiale di Federfarma Roma che consente di trovare la farmacia aperta più vicina. Con Farmamia Roma si può visualizzare, ovunque e in qualsiasi momento, le informazioni utili sulle farmacie del territorio.Dall’indirizzo al percorso, dagli orari di apertura al numero di telefono, dalle ultime news agli aggiornamenti. Ad accompagnare nella fruizione, una voce guida, nell’ottica della massima interazione possibile. Tutto questo con un’impostazione semplice quanto intuitiva, pensata apposta per i cittadini. Oltre alle informazioni su posizione, orari e contatti delle farmacie di Roma e Provincia, l’utente ha la possibilità di visionare una vera e propria App nell’App con tutte le notizie più dettagliate relative alla farmacia consultata: servizi, reparti, foto e tanto altro, oltre alla possibilità di richiedere direttamente dall’App la prenotazione di un farmaco o di un servizio. Il servizio è gratuito sia per la farmacia sia per il cittadino.

Dog Health

Un’applicazione gratuita che aiuta nel seguire al meglio la salute del proprio cane, memorizzando la sua storia e ricordando eventuali visite, richiami e somministrazioni programmate. È utile per tenere a portata di mano tutti i dati e la cartella clinica del proprio amico a quattro zampe. Con questa applicazione è possibile: memorizzare tutti i dati anagrafici del cane, come nome, peso, data di nascita, chip; tenere traccia di tutte le visite fatte e future; tenere traccia delle vaccinazioni effettuate e eventuali richiami; creare promemoria di somministrazioni di farmi e di visite; memorizzare tutte le somministrazioni fatte o da fare; ricercare e contattare il veterinario più vicino; gestire i tuoi veterinari. È possibile anche inserire i dati di cani diversi, per gestire la salute di più animali. .

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di Bruno Brigo, medico specializzato in Medicina Interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di Medicina integrata

dalle aziende

Accoppiata titolo

vincente Mirra e zenzero, rimedi naturali, sommario ed efficaci, contro il mal di testa Il mal di testa è il disturbo di gran lunga più comune. Il 90 per cento della popolazione soffre di mal di testa, almeno una volta nella vita. Nella maggior parte dei casi si tratta di un sintomo che ha una storia breve, di qualche ora, ed è la conseguenza di una causa evidente. In altri casi il mal di testa diventa un disturbo recidivante. Le forme più frequenti comprendono l’emicrania e la cefalea tensiva. L’emicrania, detta anche cefalea “anteriore”, predilige il sesso femminile, ha carattere familiare e si manifesta con crisi dolorose violente, caratterizzate da dolore intenso pulsante, solitamente fronto-orbitario o temporale, talvolta precedute da sintomi premonitori con disturbi visivi (emicrania “classica” con aura) e accompagnate da fenomeni digestivi, neurovegetativi, vascolari. La cefalea tensiva, detta anche nucale o “posteriore”, origina da una eccessiva tensione dei muscoli del viso e del collo. Ha un carattere gravativo, diffuso, con localizzazione particolare a livello occipitale.

TRATTAMENTO In generale esistono due modi di cura del mal di testa: sintomatico, o della crisi dolorosa, e di fondo o preventivo. Il trattamento farmacologico della cri-

si dolorosa si basa su diverse categorie di farmaci (analgesici, antinfiammatori, derivati dell’ergotamina, triptani). I risultati evidenziati in recenti studi controllati, condotti in particolare per testare gli effetti di estratti di mirra e zenzero, confermano le proprietà analgesiche attribuite dalla tradizione, evidenziando un’attività terapeutica simile a quella dei farmaci di sintesi, in assenza di fenomeni collaterali.

MIRRA La mirra sacra (Commiphora myrrha molmol, Engler) è un arbusto spinoso che appartiene alla famiglia delle Burseracee o “alberi da incenso”. È originaria dell’Arabia Saudita e dell’Africa Orientale (Somalia, Etiopia, Yemen). La materia prima è costituita dalla gommoresina essiccata che trasuda naturalmente dalla corteccia della pianta. L’utilizzo della mirra nell’antichità per lenire le sofferenze e il dolore sono ben testimoniate dal racconto della Passione di Cristo nel Vangelo di Marco: «…e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese». I principali composti responsabili dell’effetto analgesico degli estratti di mirra sono i furanodieni (furaneudesma-1,3-diene, curzerene), che agiscono sui recettori cerebrali degli oppiodi,

con un’attività analgesica simile alla morfina. Di recente è stata condotta una sperimentazione su volontari con sindromi dolorose, tra cui il mal di testa. Al termine della ricerca si è evidenziata una riduzione significativa del mal di testa sia nei volontari di sesso sia maschile sia femminile, rispetto al placebo, utilizzando l’estratto di mirra (Germano A., 2017).

ZENZERO Lo Zenzero (Zingiber officinale, Roscoe) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae originaria

dell’Estremo Oriente. La materia prima è costituita da rizoma che contiene importanti principi attivi denominati gingeroli e shagaoli (principi attivi responsabili del sapore pungente). La tempestiva assunzione di zenzero in polvere in un po’ d’acqua, alle prime manifestazioni dell’“aura” emicranica, è in grado di arrestare l’evol u z ione doloro s a del processo. La stessa dose ripetuta due volte al giorno per alcuni giorni, consente di controllare l’emicrania senza ricorrere a farmaci di sintesi.

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farmanews

di Stefania Cifani

Diagnosi

da fantascienza I progressi della videocapsula endoscopica, in grado di vedere un tratto dell’apparato digerente prima sconosciuto Fare diagnosi endoscopica ingerendo una minuscola capsula, che si muove lungo il tratto intestinale grazie alla peristalsi, dotata di una videocamera in grado di scattare fino a 35 fotogrammi al secondo e di restituire le immagini registrate per poterle interpretare. Una realtà clinica entrata in uso dal 2001 e oggi perfezionata grazie ai progressi tecnologici e informatici, la capsula endoscopica è la metodica di riferimento nella diagnosi dei sanguinamenti dell’intestino tenue, per l’esplorazione e la diagnosi del colon, del tratto digerente superiore e, per il monitoraggio della malattia di Crohn. Per ognuna di queste situazioni esiste un diverso modello. L’uso della capsula endoscopica non si pone come alternativa alla colonscopia nell’ambito degli screening per il tumore del colon-retto. La sua principale indicazione è l’indagine per sanguinamento dell’apparato digerente oscuro (non a carico dell’esofago, dello stomaco e del colon) e per tutti i casi non rilevabili con colon e gastroscopia. Utile anche in caso di celiachia refrattaria, quando cioè il paziente non risponde alla dieta priva di glutine, nelle poliposi che colpiscono il piccolo intestino e nella diagnosi di adenocarcinoma dell’intestino tenue. «La videocapsula permette di vedere un tratto dell’apparato digerente prima sconosciuto. Ci ha permesso di entrare nel piccolo intestino, lungo circa sei metri, un tempo indagabile solo tramite la radiologia o l’intervento chirurgico» spiega Renato Cannizzaro, direttore della Gastroenterologia oncologica sperimentale presso il Centro di riferimento oncologico di Aviano. «L’intero percorso richiede circa nove ore di tempo; grazie a metodi di geolocalizzazione è possibile tracciare i punti di transito».

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PER IL CROHN Per quanto riguarda la malattia di Crohn, che in Italia colpisce circa 100-120.000 persone e che nella metà dei casi è localizzata nell’intestino tenue, la videocapsula permette di evitare altri tipi di approcci. «Si tratta di una metodica di grande importanza per il Crohn, soprattutto quando la colonscopia e la gastroscopia risultano negative», afferma Maurizio Vecchi, docente di Gastroenterologia e direttore dell’Uo di Gastroenterologia ed endoscopia della Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano. «In questi casi si potrebbero eseguire l’entero-tac e l’entero-risonanza, ma la prima dà radiazioni importanti, l’altra può creare problemi di claustrofobia.

Inoltre, la capsula è molto più capace di individuare lesioni iniziali come erosioni e ulcere, mentre gli esami Tc e Rm identificano solo le lesioni che interessano tutto lo spessore della parete intestinale». Nel 2017 la procedura, che in Italia con 7.500 interventi all’anno è molto lontana dalla media di altri Paesi europei (in Francia se ne contano 25.000), è stata inserita nei Lea ma nella pratica non esiste una situazione omogenea rispetto alla rimborsabilità. Le Regioni che, in diversa misura, rimborsano l’esame sono a oggi Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Basilicata, Marche, Piemonte, Trentino Alto-Adige, Val d’Aosta e Umbria.


a cura della redazione

il libro

Un nuovo

approccio al paziente Linee guida per avvicinarsi alle tematiche della farmacia clinica, sempre più attuale in seguito alle novità legislative degli ultimi anni

Quello pubblicato nei mesi scorsi da Edra è un volume miscellaneo, firmato da vari specialisti, coordinati da Corrado Giua Marassi, presidente della Società italiana di farmacia clinica. È lui che nel primo capitolo la definisce come «una realtà ormai consolidata in diversi Paesi europei e oltreoceano. Si tratta di una disciplina sanitaria nella quale il farmacista ottimizza la terapia medica del paziente, promuovendo al contempo salute, benessere e prevenzione delle malattie». Per poi specificare che tale disciplina si articola in quattro grandi aree di applicazione: pharmaceutical care; gestione continuità ospedale-territorio, Pht e farmaci biotecnologici; health care; pharmacy practice. Il libro si configura come una vera e propria guida per il farmacista davvero interessato a interpretare il nuovo copione che gli eventi e le novità legislative degli ultimi anni gli hanno assegnato. Un copione che implica un’assistenza al paziente fino a poco tempo fa inedita: la scelta del farmaco appropriato, il monitoraggio dei suoi eventuali eventi avversi, la verifica del suo impiego in maniera

razionale e sicura nonché la promozione della salute. Da una professione incentrata sul farmaco a una incentrata sul paziente e sulla sua salute, in termini di prevenzione e terapia. Nei dieci capitoli, assai dettagliati, di cui si compone il volume passa in rassegna i disturbi minori affrontabili nella pratica professionale del farmacista, suddivisi per aree di gestione: digestivi, del cavo orale, occhio e orecchio, dermatologici, muscolo scheletrici, dermatologici, delle vie aeree e del sistema nervoso centrale. Altri capitoli sono dedicati ai problemi specifici dell’età pediatrica, alla salute della donna e alla medicina dei viaggiatori. Il procedimento è sempre il medesimo: cenni di fisiopatologia, inquadramento clinico, approccio terapeutico, approccio educazionale. Immancabile il box dal titolo “Quando inviare il paziente dal medico”. Tanto per ricordare che praticare la farmacia clinica non significa “rubare il mestiere” al medico. Potrebbe essere, semmai, un modo per rendere più proficua la collaborazione tra le due figure sanitarie, che non sempre è stata, negli anni, all’insegna della concordia.

INQUADRAMENTO CLINICO E GESTIONE DEI DISTURBI MINORI IN FARMACIA Corrado Giua Marassi Edra, 2017, pp. 288

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Spigolature

Cosmesi: un settore

da undici miliardi I dati preconsuntivi 2017 confermano la crescita del settore della cosmesi, che registra un valore del fatturato globale pari a 11 miliardi di euro, a +4,3% rispetto all’anno precedente. I dati sono stati resi pubblici, a Bologna, in occasione dell’incontro inaugurale di Cosmoprof Worldwide, rassegna internazionale, che ha ormai superato il mezzo secolo di vita, sulle tendenze legate al settore della cosmetica e del mondo beauty. «Gli indicatori economici e le analisi patrimoniali appena ela-

borate dal nostro Centro Studi», sottolinea Fabio Rossello, presidente di Cosmetica Italia, «evidenziano il quadro competitivo dell’industria cosmetica italiana, nonostante lo scenario politico-economico ancora incerto. Il settore della cosmesi made in Italy, infatti, ribadisce la costante attenzione agli investimenti in innovazione e servizio alla clientela, ottenendo riscontri sui mercati interni, ma soprattutto su quelli internazionali». Quanto ai singoli canali, i dati preconsuntivi relativi al II semestre del

2017 attestano una lenta, ma costante espansione dell’erboristeria (+0,9 per cento) e della farmacia (+2). La Gdo, da parte sua, fa segnare un +1,5 per cento, con un valore delle vendite che supera i 4 miliardi di euro: oltre il 40 per cento della distribuzione di cosmetici a livello nazionale. L’analisi dei trend di consumo dei singoli prodotti evidenzia la crescita significativa di contorno occhi e zone specifiche (+7,2 per cento), seguiti da rossetti, lucidalabbra e solari (+6,9).

Le comunali di Firenze

diventano società benefit Un comunicato ufficiale di Afam, la municipalizzata delle farmacie comunali di Firenze, rende noto di essere «la prima società a capitale misto pubblico-privato in Europa nonché la prima rete di farmacie al mondo a diventare Società Benefit. L’azienda cambia forma societaria per confermare il proprio impegno socio-sanitario, in linea con la recente normativa che apre una nuova possibilità nel sistema impresa italiano: la Società Benefit, dove i fini sociali vengono incorporati nello statuto. Questo evento costituisce una pietra miliare che qualifica Afam come: prima azienda a partecipazione pubblica a cogliere l’intuizione che in Italia il modello societario più adatto per il perseguimento del beneficio pubblico, in particolare nelle società municipalizzate, è quello della Società Benefit; prima rete di farmacie a diventare Società Benefit e quindi a esprimere nello statuto la propria missione di servizio alle persone e di promozione di una “salute consapevole”, facendo evolvere il paradigma stesso di farmacia. Come Afam così tutte le Società Benefit integrano e rendono espliciti nei propri statuti gli obiettivi di beneficio comune oltre a quelli di profitto, e si impegnano a rendicontare ogni anno l’impatto dell’azienda attraverso la certificazione di un ente terzo che verificherà il corretto adempimento degli oneri assunti dalla società».

Parte il Cup

nelle farmacie di Enna Dal 26 marzo le farmacie di Enna e provincia hanno attivato un servizio Cup a cui aderiscono strutture erogatrici di prestazioni sanitarie del territorio e anche di altre province. Il servizio, attivo per le prestazioni a pagamento, consente al cittadino di effettuare la prenotazione presso le farmacie che sono collegate con le strutture attraverso una piattaforma informatica. Il servizio è gratuito per il cittadino, che pagherà la prestazione direttamente presso la struttura che la effettua senza aggravio di ulteriori costi.

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delle associazioni Mnc In un comunicato congiunto le associazioni di medici e pazienti del settore delle Medicine non convenzionali replicano al servizio di Presa diretta - programma di Raitre ideato e condotto da Riccardo Iacona - sull’omeopatia, considerato lesivo della disciplina e degli operatori del comparto in genere. Eccone un brano: «Avete criticato la carenza di un numero adeguato di ricerche scientifiche in omeopatia, per poi contempora-

neamente insistere nel dileggiare le ricerche in corso, fino a ridicolizzare l’attività di un premio Nobel per la Medicina, sottostimando i progressi nelle ricerche sulle proprietà biofisiche dell’acqua e ignorando il fatto che le diluizioni dei principi attivi utilizzati in omeopatia possono anche essere della medesima massa di quelle correntemente utilizzate dal corpo umano per auto-regolarsi, e che diversi lavori scientifici in vitro e

in vivo - come quelli del professor Bellavite dell’Università di Verona o del professor Dei dell’Università di Firenze - confermano attività biologica di “molecole messaggere” in diluizioni omeopatiche che sono dello stesso peso delle medesime molecole presenti in natura, risultati questi di straordinario interesse, che dovrebbero stimolare nuove ambiziose sfide per la ricerca scientifica. Voi invece avete dato l’impressione di

voler chiudere definitivamente il dibattito secondo un “principio di autorità” degno del peggior periodo dell’Inquisizione, invece che improntare le vostre analisi su criteri aperti al confronto, dal quale solo – nel tentativo di rispondere agli interrogativi che il progresso incessantemente ci pone dinnanzi - può nascere “buona scienza”. Firmato: Fiamo, Siomi, Sima, Smb, Amiot, Omeomefar, Luimo.

Spigolature

Omeopatia in tv: la replica

Il codice deontologico

di Integratori Italia Una nota ufficiale di Integratori Italia comunica che essa «si è voluta dotare di un Codice deontologico, una “bussola” di condotta coerente con l’impegno associativo di comunicare in modo cor retto ed equilibrato le qualità e i benefici dell’integratore, per favori-

re la corretta competizione sul mercato e scelte sempre più consapevoli e responsabili del consumatore». Il presidente Alessandro Golinelli sottolinea, da parte sua, che il Codice «rappresenta uno dei principali strumenti della responsabilità sociale delle im-

prese per la promozione di buone pratiche di comportamento; è stato costruito e approvato alla fine del 2017 attraverso una modalità partecipativa, coinvolgendo le aziende associate per definire criteri di condotta il più possibile condivisi all’inter no

dell’associazione». Il Codice deontologico è disponibile sul sito www.integratoriitalia. it/codice-deontologico/.

Per te donna a Messina

Dopo il successo della prima edizione, Federfarma Messina, in collaborazione con l’associazione Per te donna ripropone, a partire dal 22 marzo, il primo di una serie di appuntamenti di “Estetica oncologica” dedicati alle donne che a seguito della malattia desiderano recuperare la propria immagine. «Si tratta di un progetto ambizioso», spiega Giovanni Crimi, presidente di Federfarma Messina, «che coinvolge diverse figure professionali: il farmacista, il dermatologo, il cosmetologo, l’informatore cosmetico qualificato e il make-up artist. Insieme a tutti i consiglieri del direttivo provinciale, abbiamo deciso di metterlo in pratica per offrire alla nostra città un servizio di presa in carico delle pazienti oncologiche che vada oltre la tradizionale assistenza al banco».

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Spigolature

Bombole di ossigeno:

Utifar sollecita soluzione «Non era difficile prevedere che il divieto per le aziende produttrici da gas di riempire bombole di proprietà delle farmacie avrebbe portato gravi problemi di approvvigionamento dell’ossigeno terapeutico a livello territoriale. Il provvedimento non aveva alcun senso logico e le ripetute proroghe alla data di entrata in vigore avevano fatto spera-

re per un ravvedimento che, alla fine, non c’è stato. La situazione creatasi ad un solo mese di distanza dall’entrata in vigore del provvedimento conferma i dubbi che Utifar ha ripetutamente avanzato attraverso articoli e segnalazioni istituzionali: i fornitori non sono in grado di garantire alle farmacie il giusto numero di bombole. Il paradosso è che

nei magazzini delle farmacie le bombole ci sono, ma non possono essere riempite. Da una indagine Utifar, svolta nel 2015 e consegnata alle istituzioni, è emerso che le bombole per l’ossigeno di proprietà delle farmacie sono più di 70.000. Oggi queste bombole, anche se nuove e collaudate, rimangono inutilizzate nelle farmacie italiane».

L’Unione tecnica farmacisti italiani prende posizione, in un comunicato ufficiale, sulla nuova normativa riguardante la gestione delle bombole di ossigeno in farmacia. Urge, per Utifar, uno sforzo collettivo, della categoria e delle istituzioni, affinché un servizio così importante per i cittadini torni a essere svolto in maniera efficace come in passato.

Il Report annuale

di Assogenerici È stato pubblicato il “Report annuale Assogenerici” con i dati a consuntivo. Nel 2017 il mercato dei farmaci equivalenti ha assorbito il 21,5 per cento a confezioni e il 12,4 a valori del canale farmacia. Quasi il 90 per cento delle confezioni di equivalenti sono di classe A. L’analisi degli

andamenti nel canale farmacia evidenzia una performance positiva degli equivalenti (classi A e C) con una crescita del 5,7 per cento a unità e del 9,5 a valori, a fronte di un arretramento del mercato farmaceutico complessivo (-1 per cento a unità e -1,6 a valori) e di una ancor più ampia frena-

ta del mercato dei branded a brevetto scaduto (-2,8 per cento a unità e -3,1 a valori). Più in generale, nel canale farmacia (tutte le classi) la segmentazione del mercato dei soli prodotti off patent vede ancora una netta predominanza dei brand a brevetto scaduto, che assorbono il 72 per cento a confe-

zioni e l’80 per cento a valori, contro il 28 a confezioni e il 20 a valori degli equivalenti.

Corte dei conti:

spesa sanitaria stabile La spesa sanitaria è stabile, «con un basso tasso di incremento annuo», e si conferma «la relativa economicità del Servizio sanitario nazionale a confronto con i principali Paesi Ocse». Lo rileva la Relazione sulla gestione finanziaria dei servizi sanitari regionali - Esercizio 2016 della Corte dei conti, che riguarda gli andamenti della gestione finanziaria ed economico patrimoniale dei servizi sanitari delle Regioni e Province autonome, con riferimento all’esercizio 2016, raffrontato con il quadriennio precedente (2012-2015). Dalla Relazione emerge anche come si riduca «il deficit della sanità, passando dai sei miliardi circa del 2006 a meno di un miliardo nel 2016». (Fonte: Farmacista33) 58

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consigli

Sollievo

dopo lo sforzo MAGNESIO E POTASSIO PER RIPRENDERE LE ENERGIE In caso di intensa sudorazione e sforzo fisico i livelli di magnesio e potassio nel sangue possono diminuire drasticamente, con sintomi come affaticamento o crampi muscolari. Per questo a volte si rende necessario fare un rifornimento di sali minerali: Meda Pharma (gruppo Mylan) propone per gli sportivi Magnosol, integratore di magnesio e potassio. Il magnesio è un minerale che contribuisce al normale metabolismo energe-

tico, mentre il potassio contribuisce alla normale funzione muscolare. Lo sport è un ottimo modo per ritrovare la perfetta forma fisica e mentale e una ricarica di energia a portata di mano fa sì che lo sforzo diventi più leggero e sopportabile. Il magnesio è un minerale che contribuisce al normale metabolismo energetico, al normale funzionamento del sistema nervoso e alla normale funzione muscolare. Il potassio è un minerale

che contribuisce alla normale funzione muscolare. Un’alimentazione non corretta o situazioni di aumentato fabbisogno (eccessiva sudorazione dovuta al caldo o ad aumentata attività fisica o lavorativa, gravidanza, allattamento) possono cau sare carenze di questi elementi. Magnosol è un integratore di magnesio e potassio, utile in tutti i casi di carenza o aumentato fabbisogno di questi elementi. www.medapharma.it

LA NUOVA FRONTIERA DEL SENZA GLUTINE Enervit, azienda italiana leader nell’integrazione sportiva e nell’alimentazione funzionale, che ha fatto della scienza della nutrizione il suo fiore all’occhiello, ha studiato e prodotto questa nuova linea di snack senza glutine, dalle caratteristiche uniche. Gli snack Nientemeno si distinguono per la loro bontà e per la ricchezza in proteine, che contribuiscono al mantenimento dei muscoli, in vitamine del gruppo B, che contribuiscono al normale metabolismo energetico, in fibre e per l’assenza dell’olio di palma. La linea si compone di cinque barrette snack e di due bites snack. www.nientemeno.com

METTERSI A DIETA È FACILE, DIFFICILE CONTINUARLA Dopo i primi giorni, infatti, si tende a cedere alle solite abitudini. Per controllare meglio l’appetito e rispettare la dieta, Bios Line propone un nuovo integratore, Ultra Pep Sazia, a base di fibre vegetali che, assunte con acqua prima dei pasti, aiutano a sentirsi sazi in tempi più brevi e quindi a ridurre l’introito calorico. È un integratore alimentare a base di glucomannano, psillio e mango. Consigliato a chi vuole ridurre l’eccessivo introito calorico, aiuta a tenere a bada gli attacchi di fame ed evitare i pasti troppo abbondanti perché in grado di apportare un naturale e prolungato senso di sazietà. www.biosline.it

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consigli

UN MOLTIPLICATORE DI EFFICACIA DEI TRATTAMENTI SUCCESSIVI

DIFENDERE LA SALUTE DEI NOSTRI AMICI QUATTROZAMPE Insetti e parassiti sono veri nemici del benessere dei nostri amici. Per contribuire a difendere la loro salute Camon ha creato Protection line, una linea di prodotti naturali dall’efficacia e sicurezza testate, pensati per la protezione degli animali e degli ambienti domestici: come la lozione protettiva spray, lo shampoo difesa Naturale, i collari barriera e le fiale Spot On, specifici sia per cane che per gatto, le salviette detergenti, il diffusore per ambienti e tanti altri. Una gamma completa, a base di olio di Neem: l’estratto naturale più sgradito a insetti e parassiti. I prodotti Protection line possono essere utilizzati anche in sinergia tra loro, senza alcuna controindicazione, per potenziarne l’effetto combinato. www.camon.it

CLOREXIDINA NEL PRATICO FORMATO MONODOSE

Aqua Infini di Galénic, il cui principio attivo principale è il Fleur de Rocher: una pianta che, nel deserto messicano del Chihuahua, non muore mai. Si accontenta della rugiada del mattino per sopravvivere alle temperature estreme del deserto. Questa pianta della risurrezione ha il potere eccezionale di preservare l’acqua captata nell’ambiente naturale esterno all’interno delle sue cellule, grazie a delle proteine-spugna. I principi attivi complementari sono: acido ialuronico e polimeri gelificanti per idratare e trattenere l’acqua nella pelle, glicerina vegetale idratante. www.galenic.it

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Rilastil, dopo aver preso in esame i vari tipi di cellulite, ha dato vita al Gelcrema Rilastil Hydrafusion dedicato agli inestetismi più lievi causati dalla cellulite. La sua texture, dal colore leggermente rosato e delicatamente profumata al pepe rosa, permette un assorbimento immediato. Il prodotto idrata profondamente il tessuto cutaneo, aiutando al contempo a combattere la ritenzione idrica. La sua formula, senza caffeina, bioflavonoidi, iodio libero e retinolo, contiene estratti vegetali come la prunella vulgaris e la celosia cristata.

Isdin, azienda leader nello sviluppo di soluzioni per la cura della pelle, amplia la linea di prodotti dedicati alla cura del viso con Isdini Micellar Solution, la nuova acqua micellare 4 in 1 che in un solo gesto strucca, deterge, tonifica e idrata, lasciando la pelle liscia, luminosa e libera da imperfezioni. Perfetta come passo iniziale della propria beauty routine, la novità Isdin sfrutta al meglio la natura per ottenere il massimo potere detergente con il minimo impatto sulla cute, risultando adatta a un utilizzo quotidiano su tutti i tipi di pelle, anche le più sensibili. www.rilastil.com

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COMBATTERE I SEGNI DEL TEMPO Longevity iCare crema antietà contorno occhi e labbra è l’alleato ideale per arrivare più giovani a primavera. Trattamento specifico per queste zone delicate del viso, ricostruisce la struttura cutanea

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stimolando la produzione di nuovo collagene. Combatte la degradazione della matrice extracellulare conseguente all’età, favorendo il rinnovo cellulare. Borse e gonfiori vengono ridotti e rughe e ru-

ghette quasi scompaiono, donando uno sguardo più fresco e giovanile. Modalità d’uso: applicare mattina e/o sera sul contorno occhi e labbra ben puliti con leggeri tocchi delle dita. www.sirpea.com


PER SALUTE E PER GIUSTIZIA Come solo politica e scienza possono salvare il Servizio Sanitario Nazionale e perché è così difficile farlo

consigli

Beatrice Lorenzin

“Il mondo è piatto, caldo e affollato”, dice l’opinion leader americano Thomas Friedman, e per evitare il caos non vi è alternativa che cercare di governarlo. Nei cinque anni da Ministro della Salute è quel che ha fatto Beatrice Lorenzin, battendosi per ricucire lo strappo tra scienza, società civile e politica. Consentendo al nostro Servizio Sanitario Nazionale di reggere all’urto dei venti di una “tempesta perfetta”. Quella che si profila all’orizzonte, generata dal doppio impatto dei costi conseguenti all’invecchiamento della popolazione e all’innovazione bio-medicale. Ma per vincere la sfida servirà il contributo della stessa innovazione, oltre che maggiore appropriatezza, riforma dei ticket, nuovo Piano anti liste d’attesa, lotta alle inefficienze e altre azioni contenut nel decalogo “anticrisi” proposto da Beatrice Lorenzin. Che spiega anche come offrire agli italiani un’Assicurazione pubblica gratuita per le cure odontoiatriche.

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The Blind Spot

di Luca Pani, @Luca__Pani, University of Miami

Una macchina che sente

Il sistema di intelligenza artificiale Corti, avviato in Danimarca per gestire le chiamate di emergenza, è in grado di percepire le sfumature della voce umana

Alfonso Corti nacque il 15 giugno 1822 da una famiglia illustre che risiedeva a Pavia sin dal Medioevo e si laureò in Medicina a Vienna nel 1847. Il suo capolavoro, pubblicato nel 1851 in lingua francese, Recherches sur l’organe de l’ouïe des mammifères, è la prima e fondamentale monografia dedicata alla fine anatomo-fisiologia dell’organo uditivo. Corti era un uomo di natura riservata, proclive all’indagine concreta e minuziosa, privo di tormentate astrazioni filosofiche e molto diffidente delle belle parole senza significato. Nelle sue indagini era un analizzatore puro e prediligeva il lato tecnico, la priorità dei “fatti” sulle “interpretazioni”. Per questi motivi, probabilmente, il sistema di intelligenza artificiale sviluppato in Danimarca e che prende il suo nome, non lo fa solo perché è

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in grado di “ascoltare” una telefonata d’emergenza meglio di come farebbe qualunque uomo, ma molto di più. Immaginate la scena drammatica di un arresto cardiaco, una grave crisi respiratoria, un incidente stradale. Il paziente, o chi gli sta vicino, fa una telefonata concitata al numero dell’emergenza medica (come se fosse al 118 in Italia) ma dall’altra parte della cornetta non c’è solo una persona in carne e ossa. Un elaborato sistema di intelligenza artificiale - denominato per l’appunto Corti in onore del nostro brillante collega vissuto circa duecento anni fa ascolta la stessa telefonata analizzando, comparando milioni di datapoint e integrandoli in un’enorme libreria digitale fatta di metadati. Corti, a quel punto, confronta - in un milionesimo di secondo -

il procedere della nuova telefonata con quelle che conserva nella sua sterminata memoria e se qualcosa assomiglia in modo “statisticamente significativo” a un evento potenzialmente critico avverte i responsabili del dipartimento di emergenza, l’autista e il personale dell’ambulanza che sta arrivando sul luogo dell’urgenza. Una domanda sorge spontanea naturalmente: come è mai possibile? Corti è capace di analizzare la telefonata nella sua interezza, non solo le parole che vengono dette ma anche i modi in cui vengono dette e con quale schema. Riesce a fare qualcosa che non è assolutamente intuitivo per la maggior parte degli esseri umani. L’intelligenza artificiale, per esempio, ascolta contemporaneamente le parole, e con grande attenzione, il respiro dell’interlocutore: rileva quanto è frequente, quanto è profondo, quanto - in una parola - è diverso dalla modalità di respiro normale. Corti ha cominciato, sin dal 2013, a imparare che cosa predice un arresto cardiaco dopo aver analizzato 4.089 telefonate giunte al Dipartimento di emergenza di Copenaghen, confrontandole con 571 chiamate per motivi medici ma non urgenti. Il 95,3 per cento dell’emergenze cardiache veniva riconosciuto dall’intelligenza artificiale rispetto al 73,9 per cento riconosciuto da quella umana di un esperto addetto al 118 danese, indicando il potenziale di Corti nell’affiancare gli operatori del Dipartimento di pronto soccorso. Sino a oggi Corti ha analizzato circa un milione di chiamate e nessuno ha intenzione di fermare questo programma molto innovativo, che dimostra come non c’è amico migliore di quello che sa davvero ascoltare.



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