Punto Effe n. 5/2019

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Anno XX | N° 5 19 marzo 2019 | www.puntoeffe.it

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PARLIAMONE La convention Alphega

MERCATO L’extrafarmaco

VETERINARIA Attenti al gatto

UN LEGAME

Stefano Fatelli

daconsolidare Farmacia e imprese cosmetiche unite per sviluppare un comparto in evoluzione, tra online e prodotti funzionali. A colloquio con il presidente del Gruppo cosmetici in farmacia di Cosmetica Italia


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SOMMARIO

Editoriale | La strada stretta della professione

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Innovazione | A volte la verità non basta

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Ateneo | Ingressi ragionati

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Un farmacista a scuola | Mezzi, non fini

PARLIAMONe

CONVENTION ALPHEGA | Uniti ma indipendenti

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primo piano

ATTUALITÀ | Social ma non virtuale 16

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INCONTRI | Stefano Fatelli

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MERCATO | Un lieve segno più

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IL GIRO DI BOA | Illeciti appetiti 29

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VETERINARIA | Attenti al gatto

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GALENICA | Ad alta tollerabilità

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NUTRIZIONE | Caduta non libera

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RUBRICHE Legale | Il bersaglio mobile Il libro | Giorno per giorno Consigli The Blind Spot | Il costo dell’innovazione

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34 Direzione, Redazione, Marketing Via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel.: 02.88184.1 - Fax: 02.88184.302 www.puntoeffe.it Reg. Trib. di Milano n. 40 - 14/1/2000 ROC n. 23531 (Registro operatori comunicazione)

Editore EDRA S.p.A. Direttore responsabile Giorgio Albonetti

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Collaboratori Luisella Acquati, Silvia Ambrogio, Alessio Arbuatti, Paola Brusa, Sergio Cattani, Luca Guizzon, Erika Mallarini, Luigi Marafante, Viki Nellas, B. R. Nicoloso, Luca Pani, Chiara Romeo Responsabile pubblicità Stefano Busconi dircom@lswr.it - Tel. 02.88184.404 Traffico Donatella Tardini (Responsabile) d.tardini@lswr.it - Tel. 02.88184.292 Ilaria Tandoi - i.tandoi@lswr.it Tel. 02.88184.294

Direttore editoriale Ludovico Baldessin

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Grafica e Immagine Emanuela Contieri - e.contieri@lswr.it

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Produzione Walter Castiglione w.castiglione@lswr.it - Tel. 02.88184.222 Immagini Shutterstock, Thinkstock.

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Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione Per il periodo 1/1/2018 - 31/12/2018 Periodicità: Quindicinale Tiratura media: 8.720 Diffusione media: 8.482 Società di Revisione: RE.FI.MI. S.r.l.



editoriale

L Tornando da Montecarlo, dove abbiamo assistito alla convention di Alphega Pharmacy, tiriamo le somme di una due giorni molto fitta, in cui il più grande gruppo mondiale della distribuzione farmaceutica, Wba, ha presentato alcune innovazioni incrementali e soprattutto le partnership strategiche con i giganti del digitale. Dagli interventi succedutisi sul palco del Grimaldi Forum si ricavano alcuni punti fermi. L’evoluzione della professione ha caratteri comuni in tutti Paesi europei raggiunti dal network di farmacie indipendenti. La figura del farmacista come semplice dispensatore di farmaci è già scomparsa o in via di estinzione, semmai può essere convertita in “dispensatore di salute”. Stesso discorso per lo spirito imprenditoriale: più che richiesto è obbligatorio in chi conduce un’impresa complessa, anche se piccola, A meno che non si voglia restare al palo. Altro capitolo, la leadership. Molto istruttiva, a questo proposito, la relazione di Nancy Schlichting, ex ceo dell’Henry Ford Health System di Detroit, organizzazione sanitaria tra le più prestigiose degli Stati Uniti. Autrice di un libro sulla Unconventional leadership, ha spiegato che essa può essere esercitata anche in ambiti professionali ben più ridotti rispetto a una grande

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di Ludovico Baldessin direttore editoriale di Punto Effe

a strada stretta

della professione struttura ospedaliera. Per esempio, una farmacia. In che modo? Puntando sull’innovazione, motivando il personale, creando una cultura del lavoro che tocchi tutti gli aspetti dell’attività quotidiana. Non sono cose “all’americana”, come qualcuno potrà pensare, sono l’abc di una gestione sana dell’azienda farmacia. Leadership significa, soprattutto, governare la barca quando il mare è in tempesta. «A esercitare la leadership quando le cose vanno bene sono capaci tutti, il valore si vede nei momenti di crisi», sintetizza Schlichting con buon senso, più che americano, universale. Qual è la strada stretta della professione? Quella da percorrere dopo aver ascoltato gli interventi dei manager di Microsoft Health e di Verily (Google). Le tecnologie digitali applicate al mondo dell’healthcare mostrano progressi vertiginosi, in grado di mettere in discussione la stessa ragione d’essere della scienza medica, nei termini conosciuti finora, come ben sanno i lettori della rubrica di Luca Pani su questa rivista. Certo, le sperimentazioni già in corso oltreoceano non avranno immediata applicazione dalle nostre parti. A questo punto, però, la parola magica “innovazione” non va applicata soltanto agli strumenti ma anche alla professione. Il ruolo di intermediazione della farmacia tra le modalità di cura e i pazienti resterà fondamentale se chi ci lavora dentro saprà conciliare competenza e relazione umana.

L’ondata digitale può passare attraverso la farmacia. A patto che il cambiamento sia radicale


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volte la verità

non basta La necessità di lavorare sulla reputazione e sulla fiducia. Anche in farmacia

Si spara spesso sul nostro Sistema sanitario nonostante l’Ocse lo certifichi come un benchmark per qualità. Oltre la metà dei cittadini, quasi il 60 per cento, non ha fiducia nella sanità italiana, né pubblica né privata. Un’assenza di fiducia nel concetto astratto di sanità che influisce sul concreto: ospedali, medici, farmaci, aziende farmaceutiche. Orientati più al risparmio che all’appropriatezza, fannulloni, speculatori sulla salute delle persone. E questo ha due gravi effetti: (1) i pazienti non sono aderenti alle terapie, e il trend dei dati Osmed lo dimostra; (2) la politica non corre rischi significativi di calo di consenso se fa tagli. Non si sono osservate insurrezioni, scegliere la sanità come capitolo di spesa su cui sforbiciare riguarda solo le persone che ne hanno bisogno. E, rispetto a quest’ultimo punto, è evidente l’opportunità di scegliere la sanità come capitolo di spesa: è il 14 per cento del totale e gran parte è associata a convenzioni/acquisti (solo i farmaci persano per il 21 per cento del totale) e non a costi fissi come il personale che invece sono i prevalenti negli altri settori. Farmaci e aziende fornitrici di servizi come aziende sanitarie private e farmacie per il sistema pubblico sono il bersaglio di politiche di istituzioni diverse. Non c’è nessuna con-

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giura, ma fattori congiunturali che le rendozionali o razionali. I razionali come ricerca, no oggetto di scelte fortemente penalizzanti. Hta, servizi, come già argomentato, in queCome controbattono oggi le aziende di settosto ambito non rispondono alle caratterire denigrate e le loro associazioni? I leitmotiv stiche del trustor (soggetto che dovrebbe sono: contributo allo sviluppo e contributo al riporre la fiducia nelle aziende della filiera risparmio. Ma è inutile, come dimostrato in del farmaco). Restano quindi valoriale e relaquesti anni, parlare di contributo al risparzionale. La valoriale non ha niente a che vemio. Non è un risparmio immediato e nemdere con le iniziative di Csr e beneficienza, meno confrontabile con quelli derivanti da specie se slegate dal business, che vengono tagli lineari. Inoltre è complesso da dimopercepite come operazioni di mera immastrare e misurare. Altrettanto inutile parlare gine, e che tendono a ottenere un effetto di contributo allo sviluppo: orizzonte tempoopposto al desiderato. Basterebbe invece corale troppo lungo e nessuna correlazione dimunicare i valori intrinsechi che caratterizretta con il tema salute. Ricerca? Troppo zano le aziende operanti in questo settore, lontana dalla quotidianità, immaginata coa partire dall’inclusione. Al contrario del sime un mondo astratto di pertinenza degli stema di valori che c’è e ha solo bisogno scienziati, difficile da comdi essere comunicato, la il trust prendere. E allora non c’è relazione va costruita. Che altra soluzione che lavora- management i pazienti cronici usino un re sulla reputazione e sulla ha il compito nostro farmaco o entrino fiducia. Letteratura, ricerin farmacia riguarda solo di creare, che, esperienze di settore quelle persone, non i cittamantenere dini; pertanto non ha effethanno dimostrato che la fiducia, tra le sue conse- e rafforzare to sulla reputazione che è guenze, ha quella di ridurun valore che per definila fiducia re i conflitti, abbassare i zione non si limita agli uticosti di transazione, rendere più efficace la lizzatori. Se a ciò aggiungiamo che il mondo comunicazione, migliorare le performance farmaceutico conosce ben poco degli asseteconomiche e incrementare l’aderenza alle ti istituzionali e i processi decisionali delle terapie. Ma la fiducia si può costruire? Sì, esidiverse articolazioni del sistema sanitario, il ste proprio una disciplina, il trust manageproblema relazionale si estende ai decisori. ment, che ha come obiettivo quello di creare, Siamo competenti, siamo efficienti, siamo mantenere e rafforzare la fiducia, lavorando mossi da valori molto forti, ma non basta essugli antecedenti della stessa: valoriali, relasere, bisogna anche esserci.


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ateneo

I

di Paola Brusa, dipartimento di Scienza e tecnologia del farmaco, Università degli studi di Torino

ngressi

ragionati Il dibattito sul numero chiuso a Farmacia per rispondere a un mercato del lavoro al momento un po’ fiacco. Una proposta “dall’interno”

Si parla di “numero chiuso” e “test di ingresso”: che differenza c’è e che utilità hanno? Le prove di ammissione sono disciplinate dalla Legge n. 264 del 2 agosto 1999, che stabilisce quali siano i corsi di laurea per i quali gli accessi devono essere obbligatoriamente programmati a livello nazionale. Inoltre, nel testo viene specificato in quali casi sono i singoli atenei a dover porre restrizioni alle immatricolazioni. Il test di ingresso spesso è invece previsto per i corsi di laurea ad accesso libero: si tratta di prove attitudinali o di orientamento. L’intento è quello di accertare la preparazione di base dei futuri immatricolati su argomenti quali la cultura generale con alcuni quesiti anche su nozioni fondamentali relative alle discipline oggetto del corso di studi. Il risultato non è vincolante ai fini dell’iscrizione ma essi debbono necessariamente essere sostenuti. Solitamente non viene attribuito un punteggio, ma viene indicato il superamento o meno della prova. Chi non supera il test d’ingresso può comunque iniziare regolarmente il proprio percorso accademico, ma con un debito formativo che andrà recuperato entro la fine del primo anno attraverso la frequenza di

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Purtroppo, come spesso capita, tali stracorsi e/o il superamento di un’ulteriore tegie non collimano con quelle degli ateprova di accertamento. nei sia in quanto agli introiti derivanti Anche il numero chiuso prevede un test dalle tasse universitarie sia in quanto al iniziale ma il superamento dello stesso è numero di docenti che per legge devono vincolante per l’immatricolazione ed è peravere una numerosità proporzionale al tanto prevista una graduatoria di merito. numero di studenti. A prescindere dalle definizioni è molto imOggi, io proporrei di abolire il numero portante che i numeri di immatricolazioni programmato nel corso di studio in Farvengano sempre stabiliti avendo come macia, di far sostenere un test di ingresobiettivo principale quello di un adeguato so per rilevare le lacune, ma inserirei una inserimento professionale del neolaureato. valutazione sul numero di esami sostenuDa anni la Federazione allerta sul fatto che ti durante il percorso di studio. Prevedeimmettiamo troppi laureati nel mondo del rei quindi la possibilità di iscriversi al lavoro a fronte delle reali richieste di farmasecondo anno solo cie, industrie, aziende se sono stati sosteospedaliere o altri setpiù che nuti il 70 per cento tori privati o pubblici il numero degli esami previsti in cui sia prevista in programmato dalla prima annualiorganico la laurea in tà entro il primo seFarmacia o Ctf. sono mestre del secondo Io stessa avendo avuconsigliabili anno, toglierei poi la to negli anni l’opporun test possibilità di iscritunità di lavorare con preliminare versi più di due volte la realtà delle farmaalla stessa annualità cie di comunità, già e una rigida salvo che sussistano una decina di anni fa valutazione documentabili proin Consiglio di Facoldell’andamento blemi di salute o netà espressi la mia del corso cessità lavorative. perplessità sui numedi studi Attuerei anche molri programmati nella te altre modifiche sia sede di Torino, sede al percorso sia al piano di studi, ma non che per altro ha, in base ai dati pubblicati sono inerenti alla discussione sul numero su Alma Laurea, una delle percentuali più chiuso. alte di assunzioni a un anno dalla laurea.



un farmacista a scuola

M

ezzi

non fini Educare gli adolescenti a un uso critico degli strumenti digitali, una priorità da cui non si può recedere

Esiste una correlazione tra l’esposizione dei ragazzi ai contenuti dei social media e il cambiamento nei loro comportamenti in chiave negativa, come l’uso di sostanze e alcool. È ciò che dimostra il Journal of Adolescent Health in un articolo dello scorso anno, secondo il quale i giovani si sentirebbero legittimati all’imitazione dei loro pari che in rete mostrano post e foto che approvano, per esempio, il consumo di alcolici. Uno spunto che richiama alla riflessione sulla relazione tra i problemi degli adolescenti - incluse depressione, insonnia, solitudine e dipendenza - e l’accesso incontrollato ai social e alla rete. Nel mondo virtuale il confronto sociale è pressante

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di Sergio Cattani, farmacista ed educatore

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e perpetuo, il marketing diretto ai minori il più delle volte non è regolamentato (ed è facilmente aggirabile) e gli stessi ragazzi che interagiscono in rete non ricevono la giusta protezione, rimanendo vulnerabili a possibili conseguenze, personali e legali. Questa “crescente ondata di ansia adolescenziale”, come viene definita dall’Harvard Graduate School of Education, è davvero causata in toto dai social media e dalle interazioni virtuali costanti? A fronte di denunce alla situazione allarmante dei giovani, è corretta una risposta di controllo e privazione dei dispositivi da parte degli adulti? La ricerca di Harvard sottolinea come molte delle pressioni che i ragazzi ricevono dai

nel mondo virtuale il confronto sociale è pressante e perpetuo, con tutte le conseguenze del caso social media siano coerenti con le normali preoccupazioni sullo sviluppo intorno alla posizione sociale e alla loro espressione personale e che la correlazione non necessariamente è causale (e negativa). È tuttavia giusto che gli adulti seguano i fenomeni comportamentali dei giovani. Così, come questi ultimi necessitano di supporto sociale da parte dei primi nella delicata fase di crescita adolescenziale, allo stesso modo hanno bisogno anche di diverse attenzioni educative riferite al mondo digitale. Perché i giovani siano in grado di sviluppare abilità e competenze che permettano loro di prendere consapevolezza, tra le altre cose, della gestione del tempo, delle dinamiche e dei meccanismi che sottendono all’uso degli strumenti digitali, una efficace metodologia didattica deve fondarsi sulla sperimentazione di un uso critico e creativo della tecnologia stessa.



parliamone

U

niti ma

di Giuseppe Tandoi

indipendenti

La convention, a Montecarlo, di Alphega Pharmacy, rete europea di farmacie. Parola d’ordine: innovazione

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«Tutto comincia e finisce con il paziente». La sintesi di Stefano Pessina, grande capo mondiale di Walgreens Boots Alliance, arriva alla fine della due giorni monegasca di Alphega Pharmacy, network europeo di farmacie indipendenti. Oggi sono 6.600, distribuite tra Repubblica Ceca, Francia, Spagna, Italia, Olanda, Germania, Gran Bretagna, Turchia e Romania. Alla convention, che si tiene ogni due anni nel Principato, sono presenti 1.600 farmacisti, cui aggiungere qualche centinaio di addetti ai lavori, per parlare dei temi racchiusi nel titolo: “Embracing innovation, empowering pharmacy”.


parliamone | marzo 2019 13


parliamone LINEE GUIDA La presenza di Pessina è per la verità inedita in questo contesto, a lui il compito di tirare le somme. Innegabile che la farmacia sia soggetta in questi ultimi anni «a un processo di cambiamento senza precedenti. In particolare sono tre gli elementi chiave di questa evoluzione: invecchiamento progressivo della popolazione, costi crescenti a carico dei servizi sanitari, rivoluzione tecnologica digitale». Quest’ultima, in particolare, se ascoltiamo il parere degli specialisti, è solo all’inizio, per q uanto riguarda le sue applicazioni nell’ambito healthcare. Ma, rimanendo alla farmacia, il vero dilemma è un altro: come evitare che l’onda digitale travolga il professionista che da secoli lavora dietro il banco, riducendolo al ruolo di comprimario? Un interrogativo che neanche Pessina può sottovalutare, ribadendo però che «nessuna macchina può sostituire la relazione umana». E tra le responsabilità del farmacista del terzo millennio c’è anche quella di arginare la tendenza del consumatore-paziente a cercare autonomamente sul web o nei social media le risposte ai problemi di salute. Con tutte le conseguenze del caso. Esiste poi una difficoltà intrinseca a maneggiare i due capisaldi della rivoluzione digitale: big data e intelligenza artificiale. E qui una possibile risposta è - nelle parole di Pessina - l’adesione a un network come Alphega Pharmacy, in grado di mettere in condivisione un insieme di conoscenze altrimenti ardue da codificare. Senza dimenticare l’obbligo alla

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riservatezza: «I dati sono il nuovo oro ma bisogna usarli garantendo la massima tutela della privacy».

DI QUA E DI LÀ DALL’OCEANO Quando Pessina parla di farmacie come managing health centers si riferisce anche alla partnership settennale siglata nei mesi scorsi tra Wba e Microsoft. E da lì parte l’intervento, a Montecarlo, di Jim Weinstein, capo dell’Innovazione di Microsoft Healthcare. Un connubio che unisce un operatore dell’ambito healthcare di livello mondiale con un colosso dell’informatica e, più in generale, dell’universo digitale. Inutile dire che l’incrocio tra big data e implementazione di strumenti digitali finalizzati a monitorare, attimo dopo attimo, la salute individuale, rappresenta, e non da ora, la nuova frontiera. Sulla stessa linea d’onda la relazione di Andy Conrad, ceo di Verily, società del gruppo Alphabet. Non sono cose del tutto nuove per i nostri lettori, visto che da due anni la rubrica di Luca Pani, che chiude ogni numero della rivista, è incentrata proprio sui temi della salute digitale e sulle mosse che i giganti dell’informatica stanno operando per giocare un ruolo primario in questo settore strategico. L’obiettivo, molto ambizioso, di Verily: mettere a punto sistemi in grado di predire e prevenire l’insorgenza e la progressione delle malattie, effet-

I numeri di Wba Nato nel 2001, Alphega Pharmacy fa parte oggi della galassia Walgreens Boots Alliance, colosso inter n a z ion a le del l’hea lt hca re, presente in oltre venticinque Paesi: 415.000 dipendenti, 13.200 punti vendita in undici Paesi, 390 centri di distribuzione che consegnano a oltre 230.000 farmacie, medici, centri sanitari e ospedali in più di venti Paesi.

tuando ogni sforzo per trasformare radicalmente il modo in cui l’assistenza sanitaria giunge al paziente. Fine ultimo, una medicina quanto più possibile personalizzata, ritagliata sull’individuo. Inutile dire che qui si parla delle avanguardie di una ricerca scientifica che, inevitabilmente, ha le sue prime applicazioni negli Stati Uniti e, almeno all’inizio, pallidi riflessi sulla scena europea. E la vera sfida, come già è successo per l’innovazione in farmacologia degli ultimi anni, è quella di rendere la rivoluzione digit ale in mater ia di salute accessibile ad ampi strati della popolazione mondiale, e non solo ai privilegiati delle società più ricche.


Mentre andiamo in stampa non sappiamo ancora i dettagli, che probabilmente verranno forniti a metà aprile, quando Milano ospiterà il board di Walgreens Boots Alliance. Ci riferiamo alla possibilità che il gruppo proceda a nuovi investimenti in Italia. Incontrando i giornalisti a margine della convention Alphega, Ornella Barra, cochief operating officer di Walgreens Boots Alliance, rimanda a quell’appuntamento ma non evita di rispondere quando si parla della situazione politica italiana. Per esempio, il pericolo di un provvedimento (condiviso dal ministro Grillo) che faccia tornare la maggioranza delle quote di proprietà delle farmacie nelle mani dei farmacisti è definitivamente sventato? Questo Barra non può affermarlo, anche se dice di confidare «nella capacità politica di chi ci governa di comprendere che non si può tornare indietro». La vera questione, per lei, sta nella libertà di scelta del titolare, garantita dalla normativa vigente: rimanere indipendente oppure decidere di cedere la proprietà a una società di capitale. Come è successo ad alcune farmacie milanesi in

crisi, acquisite recentemente da Wba, primo test della presenza del gruppo in Italia. Un concetto caro a Barra e ribadito a Montecarlo: la compresenza, nelle diverse realtà, di farmacie indipendenti e di catene di proprietà è un valore aggiunto, tanto più che la volontà dei marchi che fanno capo a Wba non è quella di fagocitare il mercato. «Nel Regno Unito Boots, che ha 170 anni di vita, possiede circa 2.500 farmacie su 12.000 totali», sottolinea Barra. «La maggioranza di esse, circa 6.000, è ancora indipendente. Stesso discorso per Wba negli Stati Uniti: esiste da 110 anni e possiede “solo” 9.500 farmacie». Quanto alle strategie globali, anche qui i principi non cambiano: intervenire su mercati che si ritengono in prospettiva vantaggiosi e, soprattutto, non applicare un modello unico a tutte le realtà nelle quali si decide di intervenire ma crearne uno ad hoc in base alla fisionomia di quel singolo mercato. Tornando all’Italia, Barra chiude con alcune considerazioni sul Servizio sanitario nazionale, su cui ferve il dibattito politico e culturale: si può ancora definire universalistico e gratuito per tutti i cit-

PER UN BENESSERE ALIMENTARE

parliamone

BARRA: L’ITALIA E IL MONDO

Ornella Barra,

co-chief operating officer di Wba tadini? «In generale è un sistema che funziona ma per il futuro si tratta di comprendere quali saranno gli investimenti in sanità di un Paese gravato da un debito pubblico così elevato. In ogni caso il ruolo della farmacia in questo contesto deve essere quanto mai da protagonista, per contribuire alla sostenibilità del sistema». Barra fa cenno, di sfuggita, all’ipotesi che a sostenere un Ssn un po’ vacillante siano, nel prossimo futuro, le assicurazioni private. Difficile darle torto.

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attualità

S “Più social, più human” è il titolo della 23a edizione di Cosmofarma Exhibition, che si terrà a Bologna dal 12 al 14 aprile e vedrà gli operatori del mondo della farmacia riuniti in un evento che vuole mettere al centro la relazione, intesa non solo come relazione con il cliente, ma anche tra tutti gli attori del comparto. Il tema delle relazioni umane sarà sviluppato nelle sue più svariate sfumature grazie all’intervento di importanti partner ed esperti. Con l’ingresso nel mercato delle catene e con lo sviluppo delle vendite online, è la ricerca di un confronto con il farmacista, riconosciuto quale operatore professionale e competente, che spinge il paziente a recarsi in farmacia. «Il lavoro di questi anni ha fatto della manifestazione un format riconosciuto e apprezzato», dichiara Gianpiero Calzolari, presidente di Bolo-

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di Chiara Romeo

ocial

ma non virtuale La ventitreesima edizione di Cosmofarma alla Fiera di Bologna dal 12 al 14 aprile

gnaFiere Cosmofarma presentando la nuova edizione. «La congiunzione quest’anno con Pharmintech, dedicata al life science, porterà a Bologna l’intera industria, per un momento di business e di incontro di alto livello». Oltre 400 le aziende espositrici dell’edizione 2019 con un’area aumentata del 10 per cento: Cosmofarma si propone di essere un punto di riferimento per il mondo della farmacia. Ampia l’offerta formativa, con ottanta convegni organizzati durante la manifestazione, articolati secondo quattro filoni: relazioni umane, novità dell’edizione 2019, per riportare al centro dell’attività del farmacista le relazioni con il cliente/paziente, divenute sempre più l’elemento caratterizzante del punto vendita; manageriale & digital, con spunti per rendere più competitiva la farmacia; scientifico, con il coinvolgimento di medici e studiosi; istituzionale, con tematiche relative allo scenario politico, economico e legislativo del settore. La Cosmofarma Business Conference, evento istituzionale in programma il venerdì, dal titolo “L’importanza delle relazioni umane”, vedrà la presenza dello psichiatra Paolo Crepet, che evidenzierà la necessità di riportare l’attenzione sulle emozioni reali e sui rapporti umani. A seguire un approfondimento dal titolo “Il coaching per vincere in farmacia come nel calcio. Strategie, tattiche e relazioni effica-

ci per una farmacia competitiva”. Nella sezione digital si parlerà di opportunità per migliorare la gestione del punto vendita offerte dall’e-commerce, di device per la digital health e di app per l’aderenza alla terapia. «Cosmofarma è sempre una preziosa occasione di confronto sui grandi temi di interesse del settore, di scambio di informazioni su prodotti e servizi per aumentarne l’efficienza e la professionalità, integrando sempre più la farmacia nell’ambito del Servizio sanitario nazionale, nella territorializzazione delle prestazioni sanitarie e nei progetti per la cronicità», dichiara Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona e consigliere di Federfarma nazionale. «L’evento è una occasione unica per parlare di comunicazione e fare informazione, al cittadino e agli stakeholder. Inoltre, abbiamo scelto Cosmofarma per festeggiare i 50 anni di Federfarma». Per la quinta edizione consecutiva ci sarà Cosmofarma StartUp Village, l’area dedicate alle start-up e agli spin off per il mondo della farmacia. Per il secondo anno, la manifestazione coinvolgerà l’intera comunità. Bologna sarà capitale della salute: dal 10 al 14 aprile 2019 le più importanti farmacie cittadine e della provincia daranno la possibilità ai cittadini di effettuare degli esami a condizioni dedicate.


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incontri

U

di Luisella Acquati

n legame da

consolidare

Farmacie e imprese unite per sviluppare un comparto in evoluzione, tra online e prodotti funzionali. A colloquio con Stefano Fatelli, presidente del Gruppo cosmetici in farmacia di Cosmetica Italia

Trasformazione è la parola che meglio caratterizza il momento che sta vivendo la farmacia italiana. Cambiamenti epocali che coinvolgono tutta l’organizzazione complessa di chi dispensa il farmaco - e non solo ma si occupa a 360 gradi della salute, del benessere e della bellezza delle persone. A sottolinearlo con forza è Stefano Fatelli, presidente del Gruppo cosmetici in farmacia (Gcf) di Cosmetica Italia, associazione nazionale imprese cosmetiche, che delinea l’evoluzione di un canale a cui tutta la popolazione nazionale guarda con fiducia. Lo scorso anno Fatelli è stato riconfermato alla guida del Gcf per un altro triennio, dando così continuità alle attività del Gruppo, orientate all’aggregazione di aziende, farmacisti e argomenti, permettendo all’associazione di essere partner concreto a fianco della categoria dei farmacisti.

La riconferma alla presidenza del Gruppo quale impegno richiede nei confronti delle aziende e dei farmacisti? Come Gruppo cosmetici in farmacia lavoreremo con ancora maggior impegno per portare informazione e progetti sulla realtà in trasformazione del canale. Informazioni che porteremo sia alle aziende - specialmente alle medio/piccole - sia ai farmacisti. Dialogheremo con le diverse anime: dagli indipendenti a chi sta creando catene virtuali fino a chi si sta fortemente im-

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pegnando, anche finanziariamente, nella costruzione di catene di farmacie.

Alla luce dei dati preconsuntivi 2018 delle vendite di cosmetici (in flessione) e delle previsioni per il 2019 (in leggerissimo recupero), su cosa è necessario puntare per incrementare l’attenzione dei consumatori e dei farmacisti verso questa tipologia di prodotti? Negli ultimi dieci anni il canale farmacia ha sempre mostrato una crescita e il cosmetico è stato un segmento in aumento costante. Quindi possiamo considerare il 2018 e i risultati previsti per il 2019 come asincroni rispetto al trend decennale. Il 2018 poi è stato un anno veramente complicato. Questo andamento flat è stato determinato in gran parte dall’affacciarsi sul mercato di nuovi tipi di distribuzione (e dell’online in particolare) e anche dal comportamento ormai evidente di un consumatore che sceglie una marca e poi si muove dentro e fuori il canale, in maniera libera e indipendente. Questo significa che anche la farmacia deve fare i conti con l’omnicanalità che caratterizza i moderni consumi. Come Gcf sottolineeremo ancor di più, nei confronti del cliente finale, l’importanza di rivolgersi a un farmacista per capire quale è il cosmetico più adatto alle sue esigenze.


incontri | marzo 2019 19


incontri

attrarre nuovi target e persone più giovani. La farmacia, infatti, è molto attiva sia sulla dimensione del servizio, sia sulla capacità di dialogare con il proprio cliente, dandogli la possibilità di toccare e provare i prodotti affiancandoli a una consulenza competente. Questo comporta una grande trasformazione della farmacia italiana grazie anche a concetti innovativi.

VA SEGNALATO CHE LA SEGMENTAZIONE DEI PRODOTTI PER SESSO, IN FARMACIA, NON HA FUNzIONATO

Il fenomeno della vendita di cosmetici online riguarda anche il canale delle farmacie su web. Quale è la sua visione evolutiva di questa tendenza?

In base alle vostre analisi, quali sono le merceologie cosmetiche che il pubblico preferisce acquistare in farmacia e perché? È indubbio, il cliente acquista il cosmetico in farmacia quando sente un bisogno specifico, quindi va a cercare un prodotto con una funzione molto chiara. La persona, infatti, cerca una risposta a una esigenza della sua pelle, perciò è alla ricerca di un cosmetico funzionale. Uno sguardo all’andamento delle categorie di prodotto mostra una crescita proprio per quelle merceologie che hanno risposte funzionali alle esigenze della pelle del consumatore: tra queste ci sono le creme viso, i prodotti antiage ma anche i solari.

Come sono cambiati i consumatori di cosmetici in farmacia in questi ultimi due anni? Sono sempre le donne che acquistano per tutta la famiglia? Come va la cosmesi maschile? Il consumatore sta cambiando. L’acquirente preferenziale di questi prodotti in farmacia resta la donna ma, per esempio, l’uomo fa richieste molto specifiche sul cosmetico da usare e, oggi, vuole avere una routine beauty dedicata alle sue esigenze di pelle. Non utilizza più i cosmetici della moglie anche se chiede a lei di acquistare, per esem

20

marzo 2019 |

pio, prodotti di idratazione o per il contorno occhi che siano indispensabili per il benessere del suo viso. Va segnalato però che la segmentazione dei prodotti per sesso, in farmacia, non ha funzionato.

In che senso? La vendita di prodotti da uomo non cresce perché anche il pubblico maschile non cerca referenze contraddistinte da specifici packaging ma cosmetici funzionali alle proprie esigenze di cute. Il concetto only for men, ormai, può valere solo in occasione di un regalo cosmetico dedicato all’uomo.

Dermocosmesi e fasce d’età: sempre più clienti maturi o anche i giovani cominciano ad acquistare in farmacia? Questo è un punto determinante perché il nostro è un Paese che invecchia. Il rinnovamento delle farmacie e i nuovi progetti che le stanno coinvolgendo sono componenti che agevolano molto di più l’entrata di una clientela trasversale in termini di età e di capacità di acquisto. La farmacia, negli ultimi quattro-cinque anni, ha mostrato di avere capacità di costruire progetti nuovi e questo ha catturato l’interesse di persone appartenenti a target diversi che, precedentemente, acquistavano solo il farmaco. Credo che le nuove proposte e il rinnovamento delle farmacie potranno

È un fenomeno straordinariamente interessante e la farmacia lo vive come tutto il resto dei canali. Il ministero della Salute ha permesso alle farmacie virtuali certificate (oggi 700) di vendere anche Otc e Sop via web, non il farmaco su prescrizione medica. In questo modo i professionisti hanno potuto cogliere le opportunità offerte di differenziarsi da altri distributori online. Le merceologie più vendute dalle farmacie sul web sono integratori e cosmetici.

Può entrare nel dettaglio? Le cifre di questa tipologia di vendita sono interessanti. Iqvia, per esempio, parla di un valore di 150 milioni di euro di prodotti aggregati da farmacia venduti via web. Per il consumatore potersi rivolgere a un canale di vendita online fidato, come può essere la farmacia sul web, è garanzia di sicurezza. Tutto ciò significa che la trasformazione è in atto ed è prevedibile una crescita di questa tipologia di vendite. Nel futuro sarà importante capire come questo fenomeno sarà valutato dal farmacista all’interno della propria proposta, ma anche come il consumatore seguirà questo cammino, poiché le persone si recano in farmacia, soprattutto, per il consiglio e per il servizio.

Il Gruppo cosmetici in farmacia cosa ha in cantiere in questo ambito? Per sostenere aiutare questo tipo di farmacie il Gcf - all’interno del progetto Cosmetic Digital Hub realizzato da Cosmetica Italia in collaborazione con Netcomm, il Consorzio del commercio elettronico italia-


Come si è sviluppato in questi anni il rapporto tra aziende cosmetiche e farmacisti sotto il profilo della formazione? Possiamo dire che ultimamente, grazie alla dinamica di comunicazione con il farmacista e alle indagini che abbiamo condotto in occasione di Cosmofarma, le aziende cosmetiche hanno cambiato la loro proposta formativa, passando da una incentrata sul prodotto a una incentrata sul consiglio, in base al bisogno del cliente. Ci sono progetti di aziende aderenti al Gcf che sono completamente orientati al supporto al nuovo ruolo di servizio che il team della farmacia può dare, di cui il prodotto è la conclusione. È in atto quindi una trasformazione dal prodotto al servizio e dal prodotto al bisogno.

Quali sono attualmente i rapporti con le principali rappresentanze di categoria, Federfarma e Fofi? Con entrambe, rappresentanti autorevoli di una categoria di riferimento per le aziende del Gruppo, ci sono sempre stati ottimi rapporti. Devo dire che in questi ultimo periodo, a causa del momento di grande complessità che stanno vivendo i farmacisti, non è stato facile trovare momenti d’incontro ma va ribadito che come industria siamo al loro fianco per aiutarli e sostenerli.

Cosmofarma 2019: quali sono gli appuntamenti che Gcf propone in occasione della manifestazione? Come partner storico di BolognaFiere lavoreremo su diversi piani. Il primo appuntamento sarà in occasione del Cosmetic Summit di venerdì 12 aprile con un intervento di apertura sullo scenario del canale farmacia e sul ruolo della cosmesi. Domenica 14 aprile presso lo Spazio Innovazione ci saranno poi due ulteriori momenti di approfondimento. Alle 10.30 “Le catene nella farmacia: dal posizionamento nel canale al nuovo concetto di retail”, a cura di Giorgio Cenciarelli, Healthcare Executive Consultant. E alle 11.00 “Evoluzione della farmacia italiana alla luce del nuovo contesto competitivo”, a cura di Elena Folpini, direttore di New Line. Ripeteremo anche quest’anno la ricerca qualitativa, che nelle ultime tre edizioni ha coinvolto più di 2.500 farmacisti, per capire il loro sentiment sui trend di mercato e conoscerne i bisogni.

Con quale obiettivo? Quello di comprendere quale tipo di collaborazione si aspettano dalle aziende cosmetiche in termini di formazione, nuovi prodotti, sostegno, comunicazione. Cosmofarma 2019 sarà anche l’occasione per confermare ai farmacisti che il cosmetico continua a essere uno degli elementi che può garantire loro una continuità con il cliente-paziente. È importante infatti costruire un rapporto che favorisca il ritorno, in tempi brevi, delle persone in farmacia proprio perché il cliente può trovare, presso il suo farmacista, numerose occasioni di acquisto per varie merceologie come il cosmetico, gli integratori, i farmaci, la veterinaria, il dietetico.

incontri

no - porterà formazione e informazione al farmacista indipendente che vorrà aderire a questa nuova avventura imprenditoriale. Per un farmacista, infatti, decidere di perseguire la strada digitale online è più una scelta strategico-organizzativa. Attraverso il Cosmetic Digital Hub - di cui daremo alcune anticipazioni in occasione di Cosmofarma e, successivamente, dell’assemblea del Gruppo - istruiremo il farmacista con formazione e informazione su come strutturare la parte digitale della farmacia.

Come vede l’evoluzione del mercato da qui a fine anno e quali sono gli obiettivi che si propone di raggiungere in Italia? Il cosmetico nel canale farmacia, alla fine del 2019, crescerà di un punto percentuale, queste sono le stime, anche se i primi sei mesi dell’anno saranno un poco più lenti. Sono convinto che nel momento in cui il farmaco, per molti motivi, diventa sempre meno determinante nelle scelte del futuro della farmacia, il cosmetico può giocare un ruolo importante per dare alla propria realtà una nuova dimensione, un nuovo posizionamento e un maggior servizio al proprio cliente. Il farmacista, con noi al suo fianco, potrà dare alla farmacia sempre più un senso di continuità di acquisto.

Un interlocutore attivo, in questo senso?

le aziende del settore oggi puntano più su una formazione basata sul consiglio che su una basata sul prodotto

Direi di sì. Negli ultimi quindici anni il farmacista, specie il professionista indipendente, ha svolto un’attività importante nel campo della salute dei cittadini e ha saputo credere e investire in mondi e mercati nuovi, di cui il cosmetico è stato protagonista. Per questo tutta l’industria dermocosmetica riconosce che il farmacista è un partner straordinario, a cui va prestato ascolto e con il quale è fondamentale costruite la farmacia del terzo millennio.

| marzo 2019 21


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mercato

U

di Viki Nellas New Line Ricerche di Mercato

n lieve

segno più Il consuntivo 2018 dell’Extra-Farmaco, un comparto molto sfaccettato

Il secondo comparto della farmacia, quello dell’Extra-Farmaco, ha sviluppato nel 2018 un fatturato di 8,6 milioni di euro, corrispondente al 33 per cento del giro d’affari complessivo del canale, registrando un trend lievemente positivo sia a valori che a volumi (+0,6%). Al suo interno si osservano, però, dinamiche differenti, che vale la pena di indagare.

LE CATEGORIE Entrando nel dettaglio delle singole categorie che compongono l’Extra- Farmaco, il

primo aspetto a emergere è la grande variabilità dei risultati realizzati nel corso del 2018: basta osservare i primi due segmenti per importanza a fatturato, gli Integratori e la Dermocosmesi, il primo in buona crescita e il secondo in leggero calo, per rendersi conto di quanto siano state differenti le dinamiche di ogni mercato (grafico 1). La prima categoria a fatturato è rappresentata dagli Integratori con il 31,1 per cento di quota, seguita da Dermocosmesi e igiene con il 24,8, dai Sanitari con il 10,8, dai Dispositivi per la protezione degli ap-

parati con il 7,7, dagli Alimenti dietetici con il 4,9, dalla Veterinaria con il 4,3%, dall’Area naturale con il 3,7, e infine dall’Omeopatia con il 2,4 per cento. Date le loro specifiche dinamiche non vengono inclusi nell’analisi i Presidi in convenzione che rappresentano il 10,1 per cento del totale parafarmaco. Le categorie che hanno registrato i migliori risultati e che sostengono, quindi, la performance complessiva del comparto, sono gli Integratori (+4,2 per cento a pezzi e +2,5 a volumi), i Dispositivi per la protezione degli

Grafico 1 Comparto Extrafarmaco YTD (fatturato, quote 2018 e trend % vs 2017) +0,6%

+4,2%

+4,0%

-1,6% EXTRA FARMACO 8.265 Mio€

-0,2%

-4,4%

+7,3%

-0,6%

-10,4%

VETERINARIA INTEGRATORI DERMOCOSMESI SANITARI PRESIDI IN DISPOSITIVI ALTRI 356 Mio€ 2.567 Mio€ E IGIENE 891 Mio€ CONVENZIONE PROTEZIONE ALIMENTI 2.050 Mio€ 832 Mio€ APPARATI E DIETETICI 405 Mio€ 640 Mio€

31,1%

+0,2%

AREA NATURALE 304 Mio€

OMEOPATIA

3,7%

2,4%

199 Mio€

10,1%

7,7%

32,8%

4,9%

4,3%

QUOTA %

La quota del comparto è calcolata sul GLOBALE, mentre la quota delle categorie è calcolata sul totale COMPARTO

Fonte: New Line Ricerche di Mercato

marzo 2019 |

ALTRO 22 Mio€

24,8% 10,8%

24

-4,7%

0,3%


mercato apparati (+4,0 per cento a valori e +2,8 a pezzi), e la Veterinaria (+7,3 per cento a fatturato e +5,7 a confezioni). Da notare come questi tre mercati abbiano incrementato nel 2018 il loro giro d’affari, seguendo una dinamica positiva già in atto da diversi anni. Risultati negativi si riscontrano, invece, per Dermocosmesi e igiene (-1,6 per cento a valori e -2,5 a volumi) causati, in primis, da un forte calo verificatosi nel mese di maggio, e non colmato nei periodi successivi, nelle categorie dei Trattamenti viso e dei Solari. Performance negative anche per i Presidi in convenzione (-4,4 per cento a fatturato e -1,2 a pezzi) e l’Omeopatia, che resta fanalino di coda con trend ancora fortemente in calo (-10,4 per cento a valori e -11,7 a confezioni), così come emerso anche negli anni passati. Interessante la crescita dei Sanitari, che segnano un +6,8 per cento a pezzi, anche se la dinamica del fatturato è sostanzialmente stabile (-0,2). Allineati al 2017 in termini di fatturato ma con decrementi a volumi, gli Altri alimenti e Dietetici (-0,6 per cento a fatturato e -3,0 a volumi) e la Fitoterapia (+0,2% per cento a valori e -1,7 a pezzi), stabile dopo diversi anni di trend generalmente positivi.

INTEGRATORI Gli integratori hanno sviluppato nel 2018 un giro di affari pari a 2,6 miliardi di euro, in crescita del +4,2 per cento rispetto all’anno precedente. Il mercato risulta molto frammentato, infatti le prime dieci aziende costituiscono il 25,4 per cento della categoria. Guardando la classifica

in tabella 1 notiamo che Pfizer e Alfasigma mantengono, come lo scorso anno, le prime due posizioni, mentre Unifarco sale in terza posizione e segna una forte crescita (+14,5 per cento). Buone performance anche per Sofar, in quarta posizione, Named, Shedir Pharma e Laborest. La tabella 2 mostra le prime dieci referen-

Tabella 1 iNTEGRATORI - aziende MERCATO TOTALE INTEGRATORI PFIZER ALFASIGMA UNIFARCO SOFAR MYLAN NAMED MONTEFARMACO SHEDIR PHARMA LABOREST BAYER TOTALE PRIME 10 AZIENDE ALTRE 2.130 AZIENDE

fatturato (Mio €) 2.566,7 123,4 80,1 75,4 71,8 58,3 52,7 50,6 49,6 46,1 43,0 650,9 1.915,8

delta +4,2 -2,0 -6,7 +14,5 +7,2 -12,7 +6,6 -1,8 +8,9 +9,4 +1,3 +1,3 +5,2

quota 100,0 4,8 3,1 2,9 2,8 2,3 2,1 2,0 1,9 1,8 1,7 25,4 74,6

Fonte: New Line Ricerche di Mercato

| marzo 2019 25


mercato

ze per fatturato, tra cui prevalgono quelle legate ai Probiotici oltre ad Armolipid, prodotto per il controllo del colesterolo.

quelle dell’anno passato, e dei Solari, in calo si e Igiene sia molto polverizzato, con oltre del 5 per cento, in sofferenza probabilmente 2950 aziende attive negli ultimi dodici mea causa dei trend molto positivi registrati si (tabella 3), le prime dieci aziende copronella lunga stagione estiva 2017. Il Trucco, no il 37,2% della categoria e in cima alla dopo la crescita registrata negli scorsi anni, classifica troviamo Unifarco con trend in DERMOCOSMESI E IGIENE subisce una contrazione, dovuta alla forte controtendenza rispetto al mercato nel La seconda categoria dell’Extra-Farmaco è ascesa del canale e-commerce (Fonte: Consuo complesso (+2,9 per cento a valori e costituita dalla Dermocosmesi e igiene, con giunturale Cosmetica Italia - Centro Studi). Il +0,9 a volumi). un fatturato di 2,1 miliardi di euro e in calo canale farmacia dovrà puntare in misura dell’1,6 per cento rispetto al 2017. Analizzan+0,6% +4,2% +4,0% +7,3% +0,2% sempre maggiore sulla competenza e fornido i singoli segmenti (grafico 2) notiamo DISPOSITIVI PER LA re consigli specialistici per creare valore aguna leggera contrazione in tutte le aree, a PROTEZIONE DEGLI APPARATI giunto per il consumatore. eccezione di Trattamenti viso, Pulizia viso e La categoria dei Dispositivi per la proteNonostante il mercato della Dermocosmecorpo, le cui performance sono allineate a zione degli apparati merita un approfondi-1,6% -0,2% -4,4% -0,6% -10,4% -4,7% mento data la sua continua crescita (+4 VETERINARIA ALTRO OMEOPATIA INTEGRATORI DERMOCOSMESI SANITARI PRESIDI IN DISPOSITIVI ALTRI EXTRA per centoAREA a fatturato), anche se22 più conte356 Mio€ Mio€ 2.567 Mio€ E IGIENE 891 Mio€ CONVENZIONE PROTEZIONE ALIMENTI 199 Mio€ FARMACO NATURALE 2.050 Mio€ 832 Mio€ APPARATI E DIETETICI 8.265 Mio€ 304 Mio € nuta rispetto agli scorsi anni. La categoria Tabella 2 INTEGRATORI - prod640 ot ti 405 Mio€ Mio€ non è molto concentrata considerando PRODOTTI 31,1% fatturato (Mio €) delta quota che le prime dieci aziende non raggiungo24,8% TOTALE 2.566,7 +4,2 100,0 no neanche il 30 per cento di quota sul totale. In cima alla classifica delle top ENTEROLACTIS PLUS 20CPS +3,7 1,0 10,8% 24,410,1% 7,7% 4,9%0,9 4,3% aziende 3,7% troviamo Fidia in SIDERAL FORTE 20CPS 23,4 +12,3 2,4% Farmaceutici 0,3% 32,8% forte ascesa (+24,3 per cento), seguita da ARMOLIPID PLUS 60CPR 18,6 +20,5 0,7 QUOTA % Sooft Italia e da Istituto Ganassini. Nelle ENTEROLACTIS 12FL 10ML 14,1 -4,5 0,5 posizioni successive buone performance BETOTAL 40CPR PROMO 13,2 +11,3 0,5 si registrano per Thea Farma, Sifi e ProdeREUFLOR GOCCE 5ML 12,6 -6,2 0,5 co Pharma (tabella 4). LACTOFLORENE PLUS 12FL 11,8 -0,9 0,5 La tabella 5 mostra invece la graduatoria dei primi dieci prodotti, appartenenti prinARMOLIPID PLUS 20CPR 10,9 -37,2 0,4 cipalmente alle categorie degli Oftalmici DICOFLOR GOCCE 5ML 9,7 +2,5 0,4 e cicatrizzanti. È sicuramente interessanVSL3 10BUST 9,3 +7,8 0,4 te osservare i trend generalmente molto Fonte: New Line Ricerche di Mercato positivi, così come il fatto che diversi dei

Grafico 2 Mercato Dermocosmesi YTD (fatturato, quote 2018 e trend % vs 2017) +0,4%

-1,6% DERMOCOSMESI TRATTAMENTI E IGIENE VISO 2.050 Mio € 425 Mio €

20,7%

+0,6%

-0,1%

-1,8%

-1,8%

CORPO 381 Mio €

IGIENE ORALE 291 Mio €

CAPELLI 178 Mio €

-5,0% SOLARI 137 Mio €

-1,6% IGIENE INTIMA 127 Mio €

-1,2% TRUCCO 115 Mio €

-4,6% PULIZIA VISO 61 Mio €

18,6%

16,5%

14,2% 8,7% 8,1%

6,7%

6,2%

5,6%

3,0%

QUOTA %

La quota del comparto è calcolata sul GLOBALE, mentre la quota delle categorie è calcolata sul totale COMPARTO

Fonte: New Line Ricerche di Mercato

26

marzo 2019 |

ALTRO 338 Mio €


MERCATO

fatturato (Mio €)

delta

quota

TOTALE DERMOCOSMESI E IGIENE

2.050,3

-1,6

100,0

UNIFARCO I.C.I.M. (BIONIKE) PROCTER & GAMBLE VICHY AVENE LA ROCHE POSAY MYLAN RILASTIL LIERAC CURADEN TOTALE PRIME 10 AZIENDE ALTRE 2.943 AZIENDE

108,6 96,0 93,8 91,6 77,8 72,4 68,0 60,8 53,2 41,1 763,4 1.286,9

+2,9 -6,4 +0,9 -3,9 -3,7 -0,4 -7,0 +0,8 -9,1 -2,5 -2,6 -1,0

5,3 4,7 4,6 4,5 3,8 3,5 3,3 3,0 2,6 2,0 37,2 62,8

Fonte: New Line Ricerche di Mercato

gruppo Aboca (Planta Medica e Apoteca Natura). Nella top ten delle principali referenze (tabella 7) rientrano i prodotti per la tosse di Aboca, che coprono l’11 per cento del mercato, e alcuni prodotti gras trointes tinali. Anche da q ues t a graduatoria risulta molto evidente come in questo segmento siano presenti principalmente prodotti di automedicazione. Da questa panoramica si evince come l’ambito dell’Extra Farmaco sia sempre più vicina all’area della cura e della salute e come siano in particolare i mercati maggiormente legati a questa dimensione a registrare i migliori risultati (Integratori, Dispositivi per la protezione degli apparati). Si evidenzia quindi come, anche all’interno di un mercato che mostra una generale contrazione, emergano aree di interesse per la farmacia, soprattutto nel suo ruolo di presidio territoriale.

mercato

Tabella 3 DERMOCOSMESI E IGIENE -aziende

Tabella 4 DISPOSITIVI PER LA PROTEZIONE DEGLI APPARATI - aziende MERCATO

fatturato (Mio €)

TOTALE DISPOSITIVI PER LA PROTEZIONE DEGLI APPARATI FIDIA FARMACEUTICI SOOFT ITALIA IST.GANASSINI THEA FARMA ALLERGAN SIFI NOVARTIS SANOFI PRODECO PHARMA VISUFARMA TOTALE PRIME 10 AZIENDE ALTRE 747 AZIENDE

639,7 31,4 29,6 18,8 18,4 17,8 15,7 14,1 13,9 13,8 13,5 186,9 452,8

delta +4,0 +24,3 -1,6 -2,7 +6,5 -5,9 +7,3 -11,0 -11,4 +8,5 +1,1 +2,1 +4,7

quota 100,0 4,9 4,6 2,9 2,9 2,8 2,4 2,2 2,2 2,2 2,1 29,2 70,8

Fonte: New Line Ricerche di Mercato brand di riferimento di questi prodotti fossero presenti anche nella graduatoria dello scorso anno.

AREA NATURALE L’area qui in esame include tutti quei prodotti naturali di automedicazione, siano essi integratori o dispositivi medici. Questa categoria, dopo la forte crescita degli

scorsi anni, nel 2018 mostra segnali di stabilità, con un fatturato complessivo di 303,5 milioni di euro. Aboca rimane leader indiscusso di questo mercato, con oltre 142 milioni di euro, in crescita del +3,1 per cento rispetto al 2017 e con una quota a fatturato del 46,8 per cento (tabella 6). Inoltre rientrano tra le prime cinque aziende anche le altre due società del

A tal proposito è interessate il risultato di una ricerca dell’Istituto Piepoli, pubblicata su PharmaRetail: il 36 per cento degli intervistati definisce il personale della farmacia come principale criterio di scelta della farmacia, percentuale che sale al 41 per le persone affette da malattie croniche, indice dell’importanza del consiglio del farmacista.

| marzo 2019 27


mercato

Tabella 5 oftalmici e cicatrizzanti - prodotti PRODOTTI

fatturato (Mio €)

delta

quota

639,7 12,9 8,6 6,9 6,8 6,7 6,4 5,7 5,5

+4,0 +14,3 +19,7 +1,8 +64,3 +38,7 -4,5 >999 -1,0

100,0 2,0 1,3 1,1 1,1 1,1 1,0 0,9 0,9

BACTOBLIS 30DISC OROSOLUBILI

4,9

+60,4

0,8

IRIDIUM GARZA OCULARE MED 20PZ

4,8

-11,5

0,8

TOTALE THEALOZ DUO SOL OCULARE 10ML ACQUA SIRMIONE MIN NAT 15ML 6F OPTIVE FUSION 10ML MARIAL 20 ORAL STICK 15ML CONNETTIVINABIO CREMA 25G HYALUBRIX SIR 30MG 2ML 3PZ CONNETTIVINABIO PLUS CREMA 25G EUMILL GOCCE OCULARI 10FL0,5ML

Fonte: New Line Ricerche di Mercato

Tabella 6 aREA NATURALE - aziende MERCATO

fatturato (Mio €)

delta

quota

TOTALE AREA NATURALE

303,5

+0,2

100,0

ABOCA

142,2

+3,1

46,8

36,2

-1,0

11,9

20,9 19,8 11,9 8,9 7,1 3,9 2,1 2,0 255,0 48,5

-2,9 -6,3 +22,1 -13,3 +2,6 -0,3 -2,4 +5,7 +1,1 -4,5

6,9 6,5 3,9 2,9 2,3 1,3 0,7 0,6 84,0 16,0

ESI PLANTA MEDICA SPECCHIASOL APOTECA NATURA LABORATOIRES BOIRON BAYER NATURWAREN PHYTO GARDA UNIFARCO TOTALE PRIME 10 AZIENDE ALTRE 672 AZIENDE Fonte: New Line Ricerche di Mercato

Tabella 7 aREA NATURALE - prodotti PRODOTTI TOTALE GRINTUSS PEDIATRIC SCIR 180G GRINTUSS AD SCIR POLIR 180G NEOBIANACID 45CPR MASTICABILI EMATONIL PLUS EMULSIONE GEL 50 LIBRAMED FITOMAGRA 138CPR MELILAX PEDIATRIC 6MICROCLISMI SOLLIEVO BIO 90TAV LE DIECI ERBE 100TAV 40G NORMOLIP 5 60CPS FLORA INTESTINALE 10BUST OROS Fonte: New Line Ricerche di Mercato

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fatturato (Mio €) 303,5 20,3 13,6 8,2 7,1 6,1 5,9 5,3 4,2 4,1 3,9

delta +0,2 +0,9 +1,5 +23,8 +2,6 -15,4 +10,3 -2,3 -3,4 +4,5 +2,4

quota 100,0 6,7 4,5 2,7 2,3 2,0 1,9 1,7 1,4 1,4 1,3


il giro di boa

I

di Giuseppe Tandoi

lleciti

appetiti

La presenza mafiosa in Lombardia nel ricco comparto della sanità. Farmacie comprese

Il tema non è nuovo, basta leggere i libri firmati negli ultimi anni da Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro, per esempio Fiumi d’oro. Come la ‘ndrangheta investe i soldi della cocaina nell’economia legale, uscito nel 2017 per Mondadori. Una trattazione molto articolata che rivela ai lettori le molteplici forme di riciclaggio dei proventi della droga adottate dalla potente organizzazione mafiosa dentro e fuori i confini nazionali (anche oltreoceano). Delimitando il campo alla Lombardia, ci viene in aiuto il recentissimo Monitoraggio della presenza mafiosa in Lombardia, a cura dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università degli studi di Milano. La premessa è evidente: «La sanità lombarda costituisce un settore pregiato e di eccellenza di una delle regioni più progredite e ricche d’Europa. Un settore dinamico e punto di riferimento per gli

te”, aprendo di conseguenza varchi anche utenti di ogni regione d’Italia, beneficiario a soggetti criminali esterni al sistema». di risorse ingenti, pubbliche e private. Tornando alle farmacie, alcune indagini Quasi un tesoro pubblico». Come tutti i tedella Dda milanese hanno riguardato, nesori, è “normale” che esso attiri le attengli ultimi anni alcune di esse, localizzate zioni delle mafie, ’ndrangheta in testa. tra città e hinterland. Il caso più noto è Il rapporto pubblicato dall’Osservatorio ci quello della centrale Farmacia Caiazzo. viene in aiuto rappresentando il quadro Non è questa la sede per fare cronaca giudelle possibili infiltrazioni, approfittando diziaria o per parlare di procedimenti non delle porosità del sistema sanitario, attraancora giunti a sentenza definitiva. Quella verso diversi livelli: politico, legislativo, che l’Osservatorio evidenzia, semmai, è la tecnico-scientifico, ambientale, logisticotendenza dei rampolli delle famiglie maorganizzativo. Cosa succede, in sostanza? fiose calabresi a Succede che la scegliere la laurea longa manus mail rapporto in Farmacia. Opfiosa si insinua nei gangli della sanità dell’osservatorio zione strettament e l e g at a a l l a regionale utilizzansulla prospettiva di credo come testa di criminalità scenti investimenponte la classe poorganizzata ti, da parte delle litica e traendo dell’università suddette famiglie, vantaggio da una nell’ambito farmanormativa a volte degli studi ceutico e, più speblanda, da un sidi milano cificamente, nella stema di controlli acquisizione di farnon sempre immacie in zone nevralgiche e, sulla carta, peccabile, da logiche omertose presenti molto proficue. «La farmacia garantisce all’interno delle strutture. «La comprovata un reddito e un posto di lavoro sicuri, olefficienza del “modello sanitario lombartre a una rispettabilità sociale», sintetizdo”», rileva il rapporto, «non è bastata, in za il sostituto procuratore milanese queste contingenze, a fare argine a fenoPaolo Storari. meni ambientali di legalità “intermitten-

FONTE: https://cross.unimi.it/e-online-il-ii-rapporto-di-ricerca-monitoraggio-sulla-presenza-mafiosa-in-lombardia/

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A veterinaria

Rubrica a cura di Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani

di Alessio Arbuatti, medico veterinario ANMVI

ttenti

al gatto I tricobezoari, insidiosi conglomerati di pelo

Con 7,5 milioni di esemplari ospitati nelle case italiane, i gatti sono senza dubbio i mammiferi di proprietà più diffusi. Molte persone condividono con questi pet gli spazi domestici stabilendo giustamente con il proprio felino uno stretto rapporto d’affezione. Ogni comportamento inusuale diviene dunque un giusto motivo di attenzione e il ritrovamento sul pavimento di un tricobezoario è proprio uno di quegli eventi che non di rado vengono riferiti al medico veterinario di fiducia.

UN COMPORTAMENTO NATURALE: IL GROOMING I gatti domestici, così come i felini selvatici, passano la maggior parte della giornata a riposarsi. In genere sedici sono le ore d’ozio, mentre in quelle restanti di veglia, fino al 25-30 per cento del tempo è dedicato alla pulizia, condotta attraverso il lambimento del corpo, chiamato grooming. Un comportamento del tutto naturale che sfrutta la tipica conformazione della superficie linguale. A tutti sarà infatti capitato di percepire quella caratteristica sensazione di ruvidità quando si è leccati dal gatto; questo è dovuto al gran numero di piccole spicole corneificate retro direzionate poste sulla superficie. Microscopici ganci ideali per asportare materiale di diversa natura: pelo morto, parassiti ma anche supportare la termoregolazione permettendo la distribuzione della saliva sul mantello. Il groo-

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ming può essere effettuato anche verso altri componenti del gruppo sociale (allogrooming) per rafforzare il legame tra esemplari, aumentando di conseguenza la quantità di pelo asportato. Un gatto adulto con mantello corto può arrivare a rimuovere con la sola lingua quasi 30 grammi di pelo per chilo di peso corporeo all’anno. La maggior parte di questo (2/3) è ingerito mentre il restante si disperde nell’ambiente. In condizioni ideali, le setole indigeribili passano inalterate lungo l’intestino e sono eliminate con le feci senza conseguenze per il soggetto.

UN FENOMENO NATURALE? Fermi, con la bocca aperta, la lingua estroflessa e con contrazioni addominali ben visibili, così appaiono i felini prima di espellere il tricobezoario, che appare come un piccolo bolo di pelo, cilindroide, compatto. I dati in letteratura sono contrastanti e ancora scarni; il fenomeno è osservato in media nel 10 per cento dei gatti a pelo corto sani di proprietà e un’incidenza doppia è segnalata in quelli a pelo lungo. Uno studio condotto su una colonia felina in Inghilterra ha invece rivelato la presenza di pelo sufficiente a formare un tricobezoario nello stomaco di 1 gatto su 14. Due casi sono stati osservati anche in tigri nei bioparchi, mentre non vi sono dati sufficienti nei felini selvatici. Per questo motivo è importante

tenere sempre sotto controllo i gatti di proprietà; il ripetersi del ritrovamento di questi conglomerati deve essere analizzato a fondo poiché potrebbe essere un sintomo di sottostanti condizioni patologiche meritorie dell’assistenza medico-veterinaria.

QUANDO QUALCOSA VA STORTO Quali sono allora le cause che favoriscono la formazione di questi ammassi compatti di pelo? Senza dubbio vi sono alcuni fattori predisponenti come il mantello a pelo lungo, l’età avanzata, la poca attività fisica e il sovrappeso. Tutti elementi che fanno aumentare l’ingestione di pelo e/o diminuire la motilità intestinale. Spostandoci sul piano prettamente patologico vi è un lungo elenco di condizioni che possono influenzare tanto la formazione quanto la mancata espulsione dei tricobezoari. I problemi dermatologici che causano prurito sono, per esempio, uno stimolo all’eccessivo lambimento e di conseguenza all’ingestione esagerata di pelo. Tra questi, le allergie alimentari, le infestazioni da pulci e qualsiasi altra forma di dermatiti pruriginose. Stati di alterata attività intestinale sono altresì alla base della formazione e mancata espulsione di tricobezoari. Patologie esofagee, gastriche, intestinali, corpi estranei, ernie, neoplasie e persino l’alterata motilità cinetica da farmaci. Non da ultimo anche il dolore evocato da patologie biliari, scheletriche e cistiti può condurre a un atteggia-


veterinaria mento antalgico che si traduce in un eccessivo lambimento e conseguente ingestione di pelo.

FELINI STRESSATI L’apparente autonomia dei gatti nasconde un lato poco noto di questi mammiferi. Si dimostrano infatti pet soggetti a stress, che possono manifestare i sintomi correlati a una condizione definita “alopecia psicogena” o “alopecia da eccessivo leccamento”. I felini sono infatti sensibili a numerosi fattori ambientali: traslochi, trasferimenti, introduzione di nuovi esemplari, modificazioni dell’ambiente vitale o persino del nucleo familiare sono tra le principali cause potenzialmente destabilizzanti. Allo stesso modo un ambiente poco stimolante dal punto di vista dell’attivazione mentale può favorire un eccessivo leccamento dettato dalla noia. La salute del gatto passa anche attraverso un ambiente ben strutturato: alberi tiragraffi, giochi d’attivazione mentale e percorsi domestici sono utili per il mantenimento del benessere psicofisico in casa. Non è sempre facile accorgersi da subito delle zone alopeciche, specie quando sono

colpiti quei distretti corporei meno visibili come l’addome. È invece più probabile il ritrovamento in giro per casa di tricobezoari o osservare alcuni sintomi a essi correlati (tentativi di vomito, stipsi). Nei casi più gravi il gatto può mostrare una sintomatologia generalizzata e talora anche un blocco intestinale tale da necessitare una rimozione chirurgica del tricobezoario. Una pronta visita veterinaria clinica di base seguita, se necessario, da quella di un veterinario comportamentalista serviranno per una pronta diagnosi e terapia risolutiva del problema. Questa potrà avvalersi di differenti presidi anche in contemporanea, dall’arricchimento ambientale all’utilizzo di feromoni diffusibili, passando attraverso una terapia medica mirata.

UN’ALIMENTAZIONE SPECIFICA Un’alimentazione attenta, consigliata dal veterinario in base alle esigenze, è un interessante strumento aggiuntivo nella prevenzione della formazione dei tricobezoari. Il gatto è un carnivoro stretto ma è emersa la correlazione tra fibra e corretta funzionalità dell’apparato gastroenterico. Una pic-

cola percentuale di fibra è già aggiunta nelle diete commerciali e consente una diminuzione del 21,5 per cento di tricobezoari e del 21,8 per cento degli episodi di vomito. Numerosi alimenti completi contengono infatti materie prime per la prevenzione delle hair balls. L’utilizzo di polpa di barbabietola, semi di lino, frutti oligosaccaridi e lieviti di birra, si è dimostrato importante per regolare la motilità intestinale, favorendo nel contempo la ricostituzione della normale flora batterica. A ciò si aggiunge la produzione di acidi grassi volatili responsabili della crescita dei villi intestinali, l’emissione di feci ben formate e di conseguenza una più facile eliminazione dei peli ingeriti. Altre fonti di uso comune sono: crusca, cicoria, fibra di orzo, di pisello e di plantago. Un ulteriore supporto è rappresentato dalla somministrazione quotidiana di specifici mangimi complementari sotto forma di pasta che favoriscono, grazie alla propria composizione a base di estratti vegetali e olii, il transito intestinale del pelo, evitando così la formazione dei tricobezoari.

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galenica

A

di Luca Guizzon, farmacista territoriale esperto in fitoterapia, Farmacia Campedello, Vicenza

d alta

tollerabilità Ossibutinina sciroppo per il trattamento dell’iperattività vescicale

L’iperattività vescicale è una condizione che comprende i sintomi di urgenza e frequenza con o senza incontinenza, e che spesso ha impatto negativo sulla qualità della vita del paziente. Il trattamento di questa situazione è complesso e prevede percorsi terapeutici sia non farmacologici sia farmacologici. Tra quest’ultimi, gli agenti antimuscarinici rimangono un caposaldo. In particolare, l’ossibutinina è stato l’agente antimuscarinico più prescitto per più di trent’ anni, anche per il suo ottimo rapporto tollerabilità/compliance del paziente. Nel corso di questi anni si sono sviluppate varie formulazioni, dalle capsule ai cerotti transdermici, fino agli sciroppi (di cui ci occupiamo in questo articolo). L’oxibutinina cloridrato esercita sulla muscolatura liscia una azione spasmolitica diretta (forse dovuta all’inibizione dell’influsso degli ioni calcio) e una azione antimuscarinica. A differenza di altri antimuscarinici, la molecola è quasi del tutto inattiva sulla muscolatura dei vasi sanguigni. Studi cistometrici nell’uomo hanno mostrato che il farmaco aumenta la capacità urinaria della vescica, diminuisce la frequenza delle contrazioni del muscolo detrusore e ritarda lo stimolo della minzione. L’oxibutinina cloridrato rappresenta per questo uno dei farmaci d’impiego nella terapia della vescica neurologica pediatrica,

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nel reflusso vescico-uretrale e nell’enuresi notturna. In quanto rivolta a pazienti pediatrici per queste condizioni, può avere interesse la formulazione in sciroppo. In particolare, nei pazienti con enuresi non responsivi all’imipraimina, si è somministrata alla dose di 10 mg/die. Per un mese, aumentabile fino a 20 mg/die nei pazienti non responsive. Al termine del trattamento, la maggior parte dei pazienti (88,2 per cento) ha trovato sollievo dei sintomi con un dosaggio pari a 15 mg/die di principio attivo.

INDICAZIONI TERAPEUTICHE L’oxibutinina cloridrato viene impiegata nel trattamento di disturbi minzionali dovuti a iperattività del muscolo detrusore della vescica: vescica instabile e neurogena, enuresi, urge incontinence, pollachiuria diurna e notturna non su base ostruttiva, tenesmo e spasmi vescicali, deficit del controllo della minzione negli anziani con deterioramento neurovascolare causato da arteriosclerosi, e nei diabetici.

CONTROINDICAZIONI E AVVERTENZE Gli effetti collaterali sono quelli tipici di un trattamento antimuscarinico: xerostomia, difficoltà nella minzione, tachicardia, midriasi, diminuzione della motilità intestinale, irrequietezza. Inoltre si possono presentare anche sedazione, vertigini, in-

sonnia e difficoltà di memoria. Questi ultimi rendono l’utilizzo dell’oxibuitinina nel paziente anziano un aspetto critico, che purtroppo non è stato ancora appieno chiarito da studi ad hoc. Assolutamente controindicata nel caso di ostruzione totale o parziale della vescica o dell’intestino, colite ulcerosa, miastenia grave, presenta controindicazioni relative per glaucoma, gravidanza, allattamento (soppressione della lattazione), patologie cardiache. Si presta attenzione anche nella somministrazione a impiegati nella guida dei veicoli a motore per le possibili difficoltà di visione. Da evitare la somministrazione con altri farmaci anticolinergici e con farmaci quali: fenotiazina, amantidina, levodopa, glicosidi digitalici e antidepressivi triciclici con i quali sono stati descritti fenomeni di interazione farmacologica.

PREPARAZIONE L’oxibutinina si presenta come una polvere bianca con solubilità 1:10 in acqua e in alcool. Materiali: becher, bacchetta di vetro, agitator magnetico, piastra riscaldante, bilancia; oxibutinina HCl 1 g (10mg/ml); miscela di nipagine: 0,15 g; aroma: 1 goccia; sciroppo semplice: qb a 100 ml.


galenica Pesare 65 grammi di saccarosio. In un becher versare 35 ml di acqua e porre sotto costante agitazione e riscaldamento. Aggiungere poco a poco sotto costante agitazione il saccarosio per ottenere lo sciroppo semplice, aggiungere infine la miscela di nipagine. In un becher a parte solubilizzare il principio attivo in 10 ml di acqua. Portare a volume con sciroppo semplice, quindi aggiungere l’aroma. Conservare al riparo dalla luce.

inferiore al 25% si indica una validità di trenta giorni dalla data di preparazione.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO La valutazione del rischio secondo il protocollo Sifap assegna un rischio mediobasso alla preparazione.

ETICHETTA

Secondo il protocollo prescritto dal medico, normalmente per gli adulti il dosaggio è di 5mg fino a 2-3 volte al giorno, con un massimo di 20 mg giornalieri. Per i bambini sopra i cinque anni si utilizzano dosaggi pari a 5 mg due volte al giorno, fino a un massimo di 15 mg al giorno.

Ragione sociale, indirizzo e telefono della farmacia; nome del medico e nome del paziente (ove riportato dal medico); prep. n. desunto dal numero attribuito alla ricetta - data... - utilizzare entro il ...; composizione quali-quantitativa completa di principio attivo ed eccipienti (se la farmacia adotta il Dm 18 novembre 2003 “Procedure semplificate”); qualiquantitativa dei principi attivi e qualitativa degli eccipienti (qualora la farmacia segua le Procedure integrali, come previsto dalle Nbp); posologia come indicata dal medico; prezzo di vendita scorporato in sostanze, onorario, costo del recipiente.

DATA LIMITE DI UTILIZZO

TIPO DI RICETTA

Per le soluzioni acquose con titolo alcolico

Ricetta ripetibile, validità sei mesi.

CONTROLLI DI QUALITÀ Lo sciroppo dovrà essere limpido, privo di insolubilizzazioni e con il pH e volume corretti.

MODALITÀ D’USO E POSOLOGIA

ADEMPIMENTI DEL FARMACISTA Il farmacista conserva ordinatamente, per i sei mesi successivi alla spedizione copia della ricetta dove avrà apposto timbro, data di spedizione e prezzo praticato. FONTI Loran OB, Pushkar DIu, Tevlin KP , “Use of driptan (oxybutinin) in patients with urgent forms of urination disorders”. Urol Nefrol (Mosk). 1998 Nov-Dec;(6):24-6. (Article in Russian) | “A Comparative Review of Oxybutynin Chloride Formulations: Pharmacokinetics and Therapeutic Efficacy in Overactive Bladder”, Reviews in urology 12(1):12-9 · January 2010 | Davide Zanon, Alessandra Maestro, Natalia Maximova, Michela Pavan, Stefano Loiacono, Riccardo Provasi, Davide Zenoni, Francesca Rovere, Mariarosa Moneghini, “Metodo per ottenere una soluzione sterile multidose di oxibutinina per il trattamento della vescica neurologica pediatrica”, Giornale italiano di farmacia clinica | Ko ar A, Arikan N, Dinçel C, “Effectiveness of oxybutynin hydrochloride in the treatment of enuresis nocturna - a clinical and urodynamic study”. Scand J Urol Nephrol. 1999 Apr;33(2):115-8.

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Nutrizione

C

di Silvia Ambrogio, biologa nutrizionista

aduta

non libera

Per una maggiore conoscenza, da parte dei farmacisti, degli integratori dedicati alla salute dei capelli

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Ci sono già molti integratori dedicati ai capelli disponibili sul mercato e dal mondo della ricerca di base altri ne arriveranno molto presto. I farmacisti devono essere preparati a consigliare, a informare a volte di mancanza generale di evidenza a sostegno degli effetti positivi del nutriente in questione e, soprattutto, scoraggiare il fai da te, anche in forza del fatto che la salute dei capelli spesso racconta dello stato di salute della persona. Chiunque abbia attraversato un momento no nella propria vita si è reso conto che i capelli hanno reso tutto molto evidente presentandosi spenti, sfibrati e decisamente incapaci di tenere una piega. Nel dettaglio sappiamo che a influenzare la salute e la bellezza dei capelli la nutrizione gioca un ruolo decisivo: in stati di grave malnutrizione proteica, per esempio, i capelli cresceranno molto lentamente, saranno opachi, di diametro ridotto e facilmente strappabili. O ancora è noto che la perdita diffusa di capelli può essere un segno precoce di carenza di niacina o di pellagra, evento per fortuna raro nei Paesi sviluppati. Anche da noi però esistono gruppi ad alto rischio di carenze nutrizionali, che includono alcolisti, donne incinta, neonati e individui con precedenti interventi chirurgici gastrointestinali o disturbi da malassorbimento. Persone alle quali sarebbe consigliabile

porre qualche domanda sul regime alimentare seguito, quando si presentano in farmacia alla ricerca di un integratore per capelli. Ogni farmacia ne ha sicuramente già diversi, formulati per assicurare una integrazione mirata utile a colmare le diverse e specifiche carenze di micronutienti, ma vale la pena passare in rassegna gli “ingredienti” più usati per valutarne il razionale scientifico e le prove cliniche a supporto.

VITAMINE Sono gli ingredienti più comuni negli integratori da banco per capelli. Diversi studi hanno valutato l’associazione tra carenza di vitamine e alopecia e valutato l’efficacia delle vitamine e dei loro derivati nel trattamento della caduta dei capelli, quindi è in tale ambito che esistono più studi sia in termini di efficacia sia di sicurezza d’uso. Va ricordato che i composti con sostanze nutritive sono sempre introdotti nell’organismo attraverso l’alimentazione e il loro vero ruolo è difficile da dimostrare ed è anche per questo che gli studi in monoterapia sono scarsi in letteratura. La biotina è uno dei componenti più comunemente inseriti negli integratori per capelli e il razionale c’è, ma va detto che attualmente non ci sono studi clinici che indagano l’effetto di questa integrazione


Nutrizione sulla crescita dei capelli. L’integrazione orale quotidiana con 2,5 mg di biotina ha dimostrato di aumentare lo spessore e la struttura delle unghie e si sa che la mancanza di questa vitamina del gruppo B si presenta con parecchie manifestazioni mucocutanee tra cui l’alopecia, la dermatite eritematosa squamosa, glossite e candidosi. Da qui l’attuazione da parte del marketing della proprietà transitiva del ciò che fortifica le unghie darà benefi-

ci anche ai capelli. Inoltre ci sono oltre una dozzina di casi di miglioramento della crescita di capelli e unghie dopo supplementazione di biotina (10-30 mg al giorno) in individui con carenza di biotina nota, mentre il ruolo della supplementazione di biotina in individui normali e sani è sconosciuto. Il ruolo esatto della vitamina E nella biologia dei capelli non è noto ma in virtù della capacità antiossidante lipofila sono stati

diversi studi hanno preso in esame l’associazione tra carenza di vitamine e alopecia | marzo 2019 35


Nutrizione

fatti diversi studi e a oggi il ruolo dell’integrazione di vitamina E nei pazienti con alopecia è incerto. Tuttavia l’integrazione supplementare con vitamina E ha tossicità ben documentate, tra cui aumento del rischio di sanguinamento e ipotiroidismo; quest’ultimo sappiamo che porta alla proprio alla perdita di capelli. Grandi aspettative dalla protagonista dell’ultimo decennio: la vitamina D. Nel topo sappiamo bene che il recettore della vitamina D è importante nella corretta regolazione del ciclo del follicolo pilifero e nell’iniziare la fase anagen, tanto che topi che mancano del recettore hanno una perdita di “capelli” permanente con distruzione del follicolo. Nell’uomo, anche se il recettore è noto e svolge di sicuro un ruolo critico nel normale ciclo dei capelli, l’azione della vitamina D non è chiaro. Ma riserva sorprese. Sono infatti in corso diversi studi con supplementi orali su pazienti con alopecia.

NUOVI ARRIVATI Alcuni acidi grassi insaturi possono inibire la 5a-reduttasi e l’acido arachidonico può promuovere la crescita dei capelli inducendo e prolungando la fase anagen. Questa attività è stata ben documentata in uno studio che ha somministrato per sei mesi una combinazione di acidi grassi w-3 e w-6 (pesce e oli di semi di ribes nero) e antiossidanti (licopene, vitamina C, vitamina E) registrando un aumento della densità dei capelli e una percentuale ridotta di peli in telogen, perdita di capelli e capelli miniaturizzati. La comunità scientifica nutre grande interesse per la bioattività oligomerica della procianidina, in grado di promuovere la crescita delle cellule epiteliali dei capelli e di indurre la fase anagen. In particolare, la procianidina B2, un derivato dimerico estratto dalle mele, ha dimostrato di essere uno dei composti naturali più efficaci e più sicuri nella promozione della crescita dei capelli, sia in vitro sia nell’uomo, mediante applicazioni topiche. Valutando il contenuto polifenolico di diverse varietà di mele, i ricercatori hanno trovato nei frutti di mela Annurca, originaria del sud Italia, uno dei più alti contenuti di procianidine oli-

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gomeriche e, in particolare, della procianidina B2, e oggi sono in fase di studio diverse formulazioni nutraceutiche anche nell’ambito capillare, in virtù degli effetti sull’espressione della cheratina cellulare in un modello sperimentale umano di pelle adulta. Attualmente i risultati sono promettenti in termini di aumento della crescita, densità e contenuto di cheratina, già dopo due mesi.

MINERALI Come esseri umani abbiamo bisogno di oligoelementi essenziali in quantità che variano da 50 μg a 18 mg al giorno e tra questi giocano un ruolo determinante zinco e ferro, quando si parla di capelli. Il primo, cofattore per oltre cento enzimi, è diffuso nella carne rossa e nel pollame, nei fagioli, nelle noci, nei cereali integrali e nei prodotti lattiero-caseari, per cui una carenza può essere nutrizionale se si ha un’alimentazione povera di questi alimenti, ma anche un’assunzione cronica di antipertensivi o farmaci antiepilettici può dar luogo a deficit di zinco. Da ricordare che il ruolo esatto dello zinco nella fisiologia del follicolo pilifero non è chiaro e che le evidenze si basano sul fatto che i livelli di zinco sono bassi in associazione alla perdita di capelli ed è quindi questa la raccomandazione attuale: supplementare in caso di carenza, anche perché esiste un rischio di tossicità che in fase acuta si associa a sintomi gastrointestinali come vomito e diarrea, mentre l’eccesso cronico di zinco può interferire con assorbimento del ferro. Stessi dubbi si riscontrano andando ad analizzare gli studi che hanno messo in relazione l’intake di ferro e la salute dei capelli: consigliata l’integrazione in pazienti con alopecia con deficit di ferro, notando come la caduta dei capelli si ripresenti una volta interrotta la supplementazione. Rame, magnesio e selenio sono oligoelementi che, come lo zinco, presentano ruoli fisiologici essenziali che potrebbero essere implicati nel ciclo di vita del capello e un piccolo numero di studi ha valutato i livelli sierici di questi elementi correlati alla caduta ma i risultati ottenuti sono contrastanti.

BENEFICI DA DIMOSTRARE Tra i diversi attivi di cui si decanta l’efficacia sulla salute capillare spiccano caffeina e melatonina. La prima è nota per la capacità di inibire l’enzima fosfodiesterasi, aumentando in tal modo l’adenina monofosfato ciclico e diminuendo gli effetti del Dht sul follicolo pilifero, il che in definitiva promuove la proliferazione dei capelli stimolando metabolismo cellulare. Lozioni e prodotti topici sono già ben presenti sul mercato, ma attenzione: il ruolo della caffeina orale nel trattamento della caduta dei capelli è tuttora sconosciuto. La melatonina ha effetti antiandrogenici e


Nutrizione antiossidanti sul follicolo pilifero ed esistono diversi studi che hanno esplorato l’efficacia della melatonina topica nel trattamento di alopecia. Valgono le stesse considerazione fatte per la caffeina: mancano gli studi che dimostrino la stessa efficacia, sicurezza e tollerabilità quando questa sia inserita in formulazioni orali.

COMPOSTI MARINI Negli anni Ottanta gli scandinavi hanno iniziato a studiare il principale attivo di alcuni estratti marini come potenziale ingrediente di integratori per capelli. Diversi i risultati ottenuti e promesse di

efficacia da componenti della matrice extracellulare di squalo e molluschi, sempre adiuvati da vitamina C, zinco, estratto di equiseto ed estratto di semi di lino. Sembrano infatti in grado di aumentare la proliferazione cellulare della papilla dermica e aumentare l’espressione di fosfatasi alcalina, marcatore chiave della fase anagen. Il futuro degli integratori per capelli risiede probabilmente in questi integratori di proteine marine perché i diversi studi in corso ne stanno dimostrando non solo l’efficacia, ma anche la buona tollerabilità e l’assenza di eventi avversi.

BIBLIOGRAFIA Thompson JM et al. “The Role of Micronutrients in Alopecia Areata: A Review”. Am J Clin Dermatol. (2017) | Le Floc’h C, Cheniti A, Connetable S, Piccardi N, Vincenzi C, Tosti A. “Effect of a nutritional supplement on hair loss in women2. J Cosmet Dermatol. 2015;14(1):76–82.) | Goldberg LJ, Lenzy Y. “Nutrition and hair”. Clin Dermatol. 2010;28(4):412-419.) | Reuter J, Merfort I, Schempp CM. “Botanicals in dermatology: an evidence-based review”. Am J Clin Dermatol. 2010;11(4):247–267.

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Legale

I

a cura dello studio dell’avvocato Bruno Riccardo Nicoloso, Firenze-Roma (b.r.nicoloso@icloud.it)

l bersaglio

mobile

L’ubicazione della farmacia nell’ambito della sede farmaceutica non spetta al Comune

Una delle disdicevoli iniziative che i Comuni talora si ascrivono da quando è stata affidata loro, non senza criticità, la pianificazione delle sedi farmaceutiche sul territorio a norma dell’articolo 11 della Legge (Monti) n. 27/2012, è quella di voler individuare l’esatta ubicazione della farmacia nell’ambito della circoscrizione territoriale della sede farmaceutica in cui deve essere aperta al pubblico. Talora questo avviene a seguito della divergenza tra la descrizione dei limiti territoriali della sede farmaceutica riportata nel provvedimento di revisione della pianta organica delle sedi farmaceutiche e la relativa planimetria, ma ciò può avvenire anche d’imperio attraverso l’indicazione, data dal Comune medesimo - novello Gessler di rossiniana memoria - di una precisa zona posta nell’ambito della circoscrizione territoriale della sede farmaceutica ben definita, estromettendo (recte, pretendendo di estromettere) l’assegnatario della sede farmaceutica messa a concorso dalla localizzazione della farmacia a questa afferente, ma ciò può avvenire altresì in occasione della richiesta di trasferimento della farmacia già ubicata nell’ambito della sede farmaceutica dai locali originari in altri locali.

LA PLANIMETRIA Nella prima ipotesi si pone molto spesso la criticità della mancata individuazione, da parte dell’assegnatario della sede far-

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maceutica, di locali idonei per l’esercizio della farmacia nell’ambito della circoscrizione territoriale descritta nella deliberazione di pianificazione della sede farmaceutica, ma invece ricompresa nella planimetria allegata al provvedimento. In tal caso se «l’eventuale discordanza tra la descrizione dell’ambito territoriale di una sede farmaceutica prevista nella relativa pianta organica e la sua delimitazione ri-


L’UBICAZIONE Nella seconda ipotesi si può ragionevolmente ritenere che il Comune esaurisca la propria discrezionalità amministrativa nell’individuare le “zone” del suo territorio ove sia opportuno delimitare la circoscrizione territoriale di una sede farmaceutica, ma non gli residui potere autoritativo di sorta nella localizzazione dei locali in cui debba essere aperta la farmacia afferente tale sede, atteso che «rimane in capo al privato farmacista il potere di scegliere l’ubicazione della farmacia all’interno della sede farmaceutica, ossia della zona di competenza» (Consiglio di Stato, Sezione quarta, 17 gennaio 1994, n. 25). Questo si pone quale «espressione dei generali principi di libertà di iniziativa economica e dell’esercizio della professione

ancorché queste siano subordinate all’autorizzazione della competente autorità amministrativa, che non può essere negata se non per precipue motivate ragioni ostative» (Consiglio di Stato, Sezione quarta, 7 marzo 1994, n. 217). In questo senso si sta consolidando la giurisprudenza secondo cui «quando l’istituzione di una farmacia avviene in attuazione del c.d. criterio demografico, il farmacista assegnatario della sede può porre l’esercizio in qualunque punto del territorio assegnatogli, proprio perché all’interno della sede, quale che sia l’ubicazione, le esigenze della popolazione dell’intera circoscrizione risultano ugualmente soddisfatte, ferma restando, comunque, la necessaria idoneità dei locali e l’osservanza del limite della distanza ai sensi della Legge 475/1968; ne consegue che è illegittimamente compresso il diritto del farmacista assegnatario allorché l’amministrazione, nel negare l’autorizzazione ad aprire la farmacia, non indichi al riguardo specifiche situazioni oppositive» (Tar Toscana, Sezione Terza, 12 gennaio 2003, n. 267). E ancora: «In ossequio al principio costituzionale di libera iniziativa economica, cui è ispirata la riforma sulla c.d. liberalizzazione delle farmacie, ai sensi dell’articolo 11 della Legge n. 27/2012, il farmacista è

libero di scegliere l’ubicazione del proprio esercizio, purché rimanga all’interno della perimetrazione della zona di assegnazione; di conseguenza, a fronte di tale libertà di scelta, i titolari delle zone contigue non hanno tutela, salva la distanza minima obbligatoria di duecento metri» (Tar Campania, Napoli, Sezione quarta, 26 maggio 2016, n. 2716).

Legale

porta in planimetria non configura una indeterminazione dei relativi confini, ma una mera irregolarità senza alcun effetto invalidante» (Tar Marche, 19 novembre 1999, n. 1344), il testuale riferimento alla planimetria, specie se allegata al provvedimento, quale sua parte integrante e sostanziale, fa acquisire a detta rappresentazione grafica una valenza normativa idonea per l’identificazione dei confini della sede farmaceutica in cui ubicare la farmacia. Questo appare coerente, tenuto anche conto che «a seguito della riforma dell’ordinamento farmaceutico per effetto dell’articolo 11 della Legge n. 27/2012 non vi è alcuna prescrizione a proposito della definizione esatta dei confini di ciascuna sede», sostituita con il termine “zona” senza che sia necessario delimitare il territorio di precedenza attraverso la individuazione delle strade: nel caso di specie è stata ritenuta legittima l’individuazione delle sedi farmaceutiche graficamente data nella planimetria al provvedimento con pallini gialli, senza l’indicazione dei confini e le sedi preesistenti con pallini rossi» (Consiglio di Stato Sezione terza, 2 maggio 2016, n. 1656). Il che rientra nelle logiche della prevalenza della parte grafica rispetto alla parte descrittiva che è comune ai titoli edilizi (Consiglio di Stato, Sezione quinta, 2 aprile 1966, n.563; Cassazione Civile, Sezione seconda, 11 maggio 1994, n.4280).

RESPONSABILITÀ D’APPARATO Ne consegue che, sotto entrambi i profili, si possa ragionevolmente ritenere legittima e coerente l’ubicazione della farmacia afferente la sede farmaceutica così individuata dall’assegnatario della sede farmaceutica nell’ambito della circoscrizione territoriale di cui alla planimetria allegata al relativo provvedimento di revisione della pianta organica delle sedi farmaceutiche se pur discordante con la relativa o criptica sua descrizione in tale provvedimento. Così come si può ragionevolmente ritenere illegittimo e incoerente il diniego della autorizzazione alla apertura della farmacia in detti locali che venisse adottato dal Comune, ben oltre ai limiti delle sue competenze, con la conseguente responsabilità d’apparato per perdita di chance che gli può essere ascritta (Cga Siciliana, 14 gennaio 2009, n. 5).

Occhiali da vedere per vedere: il Guillaume Tell di Rossini È un luogo comune il ritenere che la pagina più bella del Guglielmo Tell di Rossini sia quella espressa al momento in cui il protagonista sta per scoccare la freccia per colpire la mela posta sul capo del suo figliolo, quale sanzione imposta dal sovranista Gessler all’arciere svizzero che non aveva salutato deferentemente il suo cappello posto in cima a un’alabarda. Forse: ma ben al di là di tale momento drammatico si pone in tutta la sua grandezza il finale dell’opera - ben noto ai meno giovani utenti della Rai che al suo debutto iniziava e terminava le trasmissioni televisive con quella pagina musicale, ma altresì nota anche ai più giovani perché utilizzata nella colonna sonora di Arancia Meccanica di Kubrick - in cui la “cadenza d’inganno” esprime, attraverso un sapiente uso della ripetizione melodica dell’orchestra e del coro con il bel canto dei protagonisti, quella che viene ritenuta essere la più eloquente di tutte le preghiere laiche della lirica in omaggio alla riconquistata libertà dalla tirannide: “Libertè, redescends de cieux. Et que ton règne recommence”

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il libro

a cura della redazione

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per giorno «In passato, le donne ricorrevano alle loro parenti e alle amiche, nelle loro comunità molto unite, per avere sostegno durante la gravidanza e anche per averle vicine nel momento del parto, che spesso avveniva in casa. Spesso perciò conoscevano bene la gravidanza e il parto, prima di vivere in prima persona quelle esperienze. Oggi succede molto di rado: le donne arrivano alla gravidanza sapendo ben poco di cosa devono aspettarsi, ed è questo il motivo per cui consigli equilibrati e basati sull’evidenza sono così importanti». Accompagnare la gravidanza della donna gradualmente, passo dopo passo, con la sensibilità e comprensione di un’amica e la sicurezza del dato scientifico è il motivo di fondo che attraversa La tua gravidanza giorno per giorno, ben delineato sin dalle prime parole dell’autrice, Maggie Blott. La forza comunicativa e l’estrema efficacia della guida risiedono infatti nella semplicità di una trattazione sistematica e progressiva, che rende ciascuna delle sezioni consultabile a seconda delle necessità, e nell’autorevolezza dei consigli e delle spiegazioni riportate, fornite a Blott da un nutrito numero di specialisti in ginecologia, ostetricia e pediatria. I cinque capitoli, ciascuno destinato a uno

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specifico periodo della gravidanza, rendono la lettura pratica ed efficiente. La prima sezione, “Una gravidanza sana”, raccoglie tutti i consigli per avvicinarsi alla gravidanza e per misurarsi con tutti i cambiamenti che questa comporta, a livello fisico e psicologico: alimentazione, esercizio, rapporto di coppia, uso di medicinali e cosmesi per vivere al meglio e in sicurezza questa nuova esperienza. “La gravidanza giorno per giorno” è invece il centro di questa guida: una serie di schede accompagna la donna, spiegando cosa succede al corpo della madre e del feto dal concepimento al parto; fotografie e approfondimenti rispondono ai quesiti tipici delle nuove mamme, affrontando con tatto e professionalità gli aspetti fisiologici e psicologici. “Il travaglio e il parto” e “La nuova vita con il neonato” contribuiscono a creare un clima di serenità e aiutano le neomamme ad avvicinarsi al parto con sicurezza. Per superare le nuove sfide della maternità, consigli pediatrici per entrambi i genitori, affinché non manchi mai il supporto del partner anche nei momenti di maggiore difficoltà. Chiude il capitolo “Problemi e complicazioni”, una raccolta concisa di rapida consultazione che tratta gli imprevisti più ricorrenti, offrendo una panoramica medica completa con cause e rimedi.

Una guida per accompagnare la quotidianità della gravidanza, tra consigli e dato scientifico

LA TUA GRAVIDANZA GIORNO PER GIORNO Maggie Blott Edizioni Lswr, 2018, pp. 496



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di Luigi Marafante

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The Blind Spot

di Luca Pani, @Luca__Pani, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Miami

Il costo

dell’innovazione Le terapie più avanzate mettono a dura prova la tenuta dei sistemi sanitari, pubblici, privati o pubblico-privati. Urge un nuovo patto tra industria, enti pagatori e pazienti

Sebbene nessuno sia ancora riuscito a definirlo con certezza, ci troviamo in un’era della medicina dove il termine innovativo viene usato sempre più frequentemente. Terapie genetiche e immunologiche, o basate su Rna interferente, medicine intelligenti e digitali vengono discusse e approvate ogni mese, ormai. Alcune di esse sono e saranno eradicanti per patologie letali sino a solo cinque anni fa. Questi trattamenti arrivano con dei costi esorbitanti mai affrontati prima dal nostro Ssn. Nonostante si tratti dunque di modalità terapeuticamente sconosciute sino a oggi e con richieste di rimborsi potenzialmente capaci di far saltare in aria tutta la spesa sanitaria (non solo quella dei farmaci) italiana, nessuno ne parla. Neppure il “nuovo” documento sulla gover nance farmaceutica appena pubblicato dal ministero della Salute.

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Il problema è persino più complicato e di difficile soluzione di quanto non sembri in queste prime poche righe. All’orizzonte si affaccia la concreta possibilità che il patto sociale basato sui relativi ruoli e responsabilità tra i diversi portatori di interesse nella filiera della salute, venga, per la prima volta, disatteso in modo strutturale. Che cosa significa? Significa che gli attuali modelli di prezzo e rimborso che hanno bene o male tenuto negli ultimi cinquant’anni non varranno più niente e non potranno essere onorati perché esisterà un disallineamento sostanziale tra il momento in cui un farmaco dovrà essere rimborsato e quello in cui i benefici certi della terapia si realizzeranno. A rendere le cose più difficili la tendenza, almeno da parte della Fda, di approvare alcuni di questi prodotti con poche evidenze sulla loro durata d’azione, scaricando l’onere della prova sulle spalle

dei pagatori. Proprio per questi motivi i pagatori, ovvero i sistemi sanitari pubblici, in quei pochi Paesi dove ancora resistono, o le assicurazioni private (o miste pubblicoprivate), sono oggi forzati a reinventarsi le modalità per rimborsare, come e quando, questa innovazione che viene loro richiesta, soprattutto se dovesse dimostrare di essere davvero tale. I nostri sistemi di rimborso non sono più adatti perché sono stati tarati per pagare trattamenti cronici, terapie palliative, e basati sul numero di interazioni con il paziente. Questo modello ha creato un’alterazione di base nella costruzione dei sistemi sanitari tanto che, ancora oggi, qualcuno è convinto che si possano far quadrare i conti dell’assistenza basandosi sui cosiddetti “costi standard”, che forse potevano andare bene vent’anni fa ma che non hanno alcun senso per una medicina basata sulla qualità e sulle evidenze. Ciò implica che anche le industrie del farmaco saranno costrette, per alcune loro malgrado, a dover aggiungere alle consuete prove di efficacia e di superiorità (la non-inferiorità non basterà più) anche quelle sul valore economico. L’attuale tendenza, forse semplicistica, richiede che il trattamento, se desidera essere rimborsato con i canoni della misteriosa innovatività, debba dimostrare di aver evitato dei costi presenti con la terapia standard per quella data patologia. Le regole del contratto dovranno essere concordate al momento della stipula per la rimborsabilità da parte dei pazienti, dei medici e farmacisti, dei regolatori, dei pagatori e naturalmente dei produttori. È tanto semplice che, probabilmente, sarà molto complicato attuarlo.



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