Anno XIX | N° 8 3 maggio 2018 | www.puntoeffe.it
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SOMMARIO
Editoriale| Capitano, mio capitano
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Controcorrente| Esempi d’oltremare
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InnovAzione| Mutazioni genetiche
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Interventi| Entusiasmo, orgoglio, concretezza
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Un farmacista a scuola| L’albero della vita
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PARLIAMONe SCENARI | La salute della farmacia in cinque step
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primo piano
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ECHI DAL WEB | Modifiche da sollecitare 20 INCONTRI | Andrea De Zanetti 22 ATTUALITÀ | Coraggio e coerenza 27 MERCATO | Una storia di successo 28
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ATTUALITÀ | Lavoro senza barriere
RUBRICHE Fiscale | L’impresa individuale Legale | Ibis redibis Dalle aziende | Levotiroxina in sicurezza What’s up Intervista a... | Professione network Il libro | Un futuro molto prossimo
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Spigolature Consigli The Blind Spot | Orme digitali
Direzione, Redazione, Marketing Via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel.: 02.88184.1 - Fax: 02.88184.302 www.puntoeffe.it Reg. Trib. di Milano n. 40 - 14/1/2000 ROC n. 23531 (Registro operatori comunicazione)
Editore EDRA S.p.A. Direttore responsabile Giorgio Albonetti Direttore editoriale Ludovico Baldessin Direttore scientifico Paolo Vintani Coordinamento redazionale Giuseppe Tandoi - g.tandoi@lswr.it
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Collaboratori Giulia Austa, Maurizio Bisozzi, Paola Brusa, Sergio Cattani, Stefano De Carli, Elena Folpini, Valentina Guastafierro, Erika Mallarini, Luigi Marafante, Viki Nellas, Bruno Riccardo Nicoloso, Luca Pani, Davide Petrosillo, Chiara Romeo, Simona Zazzetta
Grafica e Immagine Emanuela Contieri - e.contieri@lswr.it
Responsabile pubblicità Stefano Busconi dircom@lswr.it - Tel. 02.88184.404
I diritti di riproduzione delle immagini sono stati assolti in via preventiva. In caso di illustrazioni i cui autori non siano reperibili, l’Editore onorerà l’impegno a posteriori
Traffico Donatella Tardini (Responsabile) d.tardini@lswr.it - Tel. 02.88184.292 Ilaria Tandoi - i.tandoi@lswr.it Tel. 02.88184.294 Abbonamenti Tel. 02.88184.317 - Fax: 02.56561.173 abbonamentiedra@lswr.it
Produzione Walter Castiglione w.castiglione@lswr.it - Tel. 02.88184.222 Immagini Shutterstock, Thinkstock. Foto di copertina: Chiara Romeo.
Stampa Grafica Veneta S.p.A., Via Malcanton 2, 35010 Trebaseleghe (PD) Prezzo di una copia euro 0,70. A norma dell’art. 74 lett. C del DPR 26/10/72 n° 633 e del DPR 28/12/72. Il pagamento dell’IVA è compreso nel prezzo di vendita. Ai sensi dell’art. 13 del D.lgs. 196/03, i dati di tutti i lettori
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saranno trattati sia manualmente, sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.lgs 196/03. I dati potranno essere comunicati a soggetti con i quali Edra S.p.A. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Edra S.p.A., Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.lgs 196/03.
Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione Per il periodo 1/1/2017 - 31/12/2017 Periodicità: Quindicinale Tiratura media: 10.519 Diffusione media: 9.660 Società di Revisione: RE.FI.MI. S.r.l.
editoriale
O
di Paolo Vintani
Capitano,
mio Capitano
Non vuole essere un necrologio, né un opporsi al destino. Giancarlo Marzani è stato un farmacista, aveva l’età di mio padre, e il figlio Sandro la mia, anch’egli farmacista. A prescindere dal grande dolore provato, ho avuto voglia di salire con il camice sul banco, e declamare la poesia di Whitman O Capitano, Mio Capitano. A farmacia chiusa, come un cretino in piedi sul bancone pensavo alle parole di Robin Williams nell’Attimo fuggente: da quassù il mondo ha angolazioni diverse, e nella vita bisogna osare, sperimentare, credere, provare. Il dottor Marzani (gli davo ancora del lei, come Sandro dà del lei a mio padre) non mi disse mai queste parole, credo anzi che una volta mi dette del cretino o quantomeno ingenuo per una mia assurda teoria di cui non ricordo neanche l’argomento, ma lui, come mio padre, ave-
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vano cucito addosso il camice, incutevano rispetto e issavano una bandiera. In quelle farmacie non si faceva ciò che non si sapeva fare, ma, per Dio, si faceva (e bene) ciò che si sapeva. Il rispetto e i gradi si guadagnano sul campo e non sono convinto di essere stato capace nella mia vita di essere riuscito a conquistarmeli. Per anni si è discusso se fossero stati i nazisti o i russi, sta di fatto che a Katin fu fatta un’operazione di guerra “geniale”, sono stati trucidati tutti gli ufficiali polacchi, la miglior aristocrazia europea, e l’esercito senza un Capitano semplicemente non sa dove andare. Avere il colpo in canna e non saper dove sparare è la maggior disgrazia data a un soldato. Resterò fermo nelle mie idee: alzare la professionalità per non essere soppresso dall’unica logica economica, riconfermare un ruolo definito e non agganciarsi alle virtù sottintese, presuntuosamente convinti che siano riconosciute. Oggi non siamo più nel mondo, siamo in una galassia dove sfrecciano opinioni, strategie, presunzioni di cui non si percepisce il significato a causa della loro velocità. Per questo motivo celebro “un Capitano”, perché possiamo sperare di trovare ancora quel senso di aggregazione, e di appartenenza, che sta scomparendo. Quindi, in silenzio sull’attenti, con il camice ben abbottonato in piedi, dall’alto, pronuncio con voce ferma: O Capitano, mio Capitano.
Ma, o cuore! Cuore! Cuore! là sul ponte dove giace il Capitano, caduto, gelido, morto. ... ecco Capitano! O amato padre!... Non risponde il mio Capitano, le sue labbra sono pallide e immobili non sente il padre il mio braccio, non ha più energia né volontà ... mentre io con funebre passo percorro il ponte dove giace il mio Capitano, caduto, gelido, morto. (Walt Whitman, Foglie d’erba, 1865)
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E
di Maurizio Bisozzi
d’oltremare Un viaggio a Lisbona e una puntatina in Marocco, per scoprire che il farmacista di Fes è tutt’altro che fesso
Metti che hai lisciato la settimana di Pasqua e sei scampato al ponte del primo maggio, ma tra le due date senti proprio il bisogno di staccare la spina. Metti che trovi un volo last minute per Lisbona, da dove rimbalzare a sud, oltre le colonne d’Ercole, verso una delle capitali imperiali marocchine. Metti che l’esito ti scodelli a Fes, a trattare con un tassista il percorso dall’aeroporto alla città. Concluso il negoziato, con un risultato che a te sembra dignitoso, ma è sempre il triplo di quanto pagherebbe un locale e il doppio di un turista più sveglio, eccoti alla Medina. Non mi spaccerò per agente turistico, elogiando le rosse mura sabbiose della città vecchia, la madrasa piastrellata con decorazioni di una simmetria ossessiva, il labirinto dei vicoli vocianti, il fetore della conceria - una delle più grandi d’Africa - il thè alla menta o l’Università di Karaouine, la più antica del mondo. Più umilmente, e per forza di cose, se prendi e visiti tutto il menù, a sera finisci in una farmacia. Con due vesciche dietro ai talloni in stile cupola di medusa e un dolore pungente come punture della stessa. Il collega, piccolo, bruno e con
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cemente secco che disidrata la cute. un gran sorriso, gira il bancone, ti guarSorridendo, mi porge un paio di babbucda i piedi e scuote il capo, compassionece di morbida pelle e una crema all’olio vole; poi ti guida nel retro, uno stanzone di argan da applicare praticamente su ampio con tappeti ovunque, dalle pareti tutto il corpo. Con lo al pavimento, dei costesso sorriso, mi rifimodi puff e un paio di Customer la il conto. A quella tavolinetti in ebano incare cifra e con una buotarsiato di raffinata na trattativa, sarei fattura. Ti invita a see cross entrato in possesso derti e, toccandosi il selling di una media mopetto, si assume la resono schea, muezzin inclusponsabilità della saconcetti so. Invece non si può lute dei tuoi piedi. discutere con chi ti Non pr ima di aver conosciuti ha ospitato, curato e spedito un ragazzino anche offerto il thè, sarebbe a prendere dei thè alla a quelle una cafonata inaccetbottega accanto. latitudini tabile. Uscendo dalla Schiavo di pregiudizi farmacia, dei lampi ile intossicato da scaluminano la volta cerebrale: customer dente cinematografia, mi immagino care, farmacia dei servizi, cross selling, uscire dalla farmacia fasciato come una sviluppo di segmenti commerciali commummia, dopo aver subito l’applicazioplementari. ne di unguenti magici a base di grasso Mi giro lentamente, folgorato come il podi cammello e veleno di serpente. Ovvializiotto che si è appena perso Kaiser Somente, l’arrivo dei thè vede il farmacista ze e interrogo il collega: «Per caso, lei arabo intento a disinfettare con Betadiconosce la Mallarini?». ne e applicare degli occidentalissimi «Erika?», lo sguardo in alto, verso i ricorCompeed sulle ferite. Dio benedica il vildi, «sì, mi pare venisse qui in vacanza da laggio globale. Il collega spiega, in un piccola. Molto vivace e con una grande francese fluente e gutturale il giusto, curiosità per i nostri millenari sistemi di quanto le mie calzature siano inadatte vendita. È stato utile per la sua vita?». agli oltre 9.000 vicoli della Medina, «Lei non immagina quanto, mon ami, sconnessi e in pendenza e come le pianon può immaginare». ghe siano conseguenza di un clima fero-
M Innovazione
di Erika Mallarini, Sda Bocconi Professor, Government Health & Not For Profit Division, Focus Management Consultant
utazioni
genetiche Dalla competizione intrasettoriale sul prodotto alla competizione intersettoriale sui peripheral
C’era un tempo in cui le aziende inventavano prodotti per poi promuoverli ai consumatori, stimolandone la domanda. Oggi è il consumatore che ha attese rispetto alle quali per le aziende è più complesso trovare i prodotti. Non conta tanto il prodotto in sé, quanto la modalità di erogazione dello stesso. Quando un’impresa di qualunque campo riesce nell’intento, genera aspettative in tutti gli altri settori, appunto perché l’innovazione non è di prodotto, elemento che lo renderebbe specifico per il mercato di riferimento, ma nei peripheral - componenti aggiuntive - che possono essere adattate a tutto. Qualche esempio? La prenotazione on line è ormai data per scontata in tutti i servizi. Ce l’aspettiamo per i treni, i ristoranti (evviva The Fork), gli hotel, il parrucchiere, una visita medica, il passaporto. Chiunque ti costringa a spostarti fisicamente o rimanere in attesa al telefono solo per una prenotazione e non per usufruire direttamente del servizio è considerato un essere del paleolitico. Ma ora le attese sono andate oltre: la prenotazione deve poter essere fatta dal consumatore, con la possibilità di scegliere data e ora, vedendo autonomamente le disponibilità sul portale. Con Trenitalia individuiamo,
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prenotiamo e compriamo il biglietto del trementi. Ormai ci sembra inefficiente interfacno che ci viene più comodo, senza dovere ciarci per un’informazione con un essere contattare un operatore per valutare la diumano, in orari definiti, dopo lunghe attese sponibilità di posti e potendoli scegliere, sul e magari per essere rimandati a un altro portale Uala decidiamo luogo e orario per operatore. Sono disponibili bot che fungono un taglio dal parrucchiere, sul sito del Cenda classici traduttori, come TranslateBot; tro Medico Sant’Agostino scegliamo sede, bot che ci rispondono a domande specifiorario e professionista per una visita speciache sui servizi che sostituiscono i customer listica, sul portale della Polizia di Stato selecare center, come TOBi, il nuovo chatbot di zioniamo in base alle disponibilità quando Vodafone: un’intelligenza artificiale basata portare i documenti per il rilascio del passasulle reti neurali, capace di comprendere il porto, e così via. Un altro linguaggio naturale e di esempio: la consegna l’impossibilità imparare dai propri errodei prodotti. Ci siamo orri, migliorando l’interadi prenotare zione con gli utenti; bot mai abituati a poterli rion line cevere a domicilio, che si per interagire con le tue tratti della spesa, delle tecnologie, come Siri per ci sembra tecnologie, dell’abbiglial’IPhone che può inviare ormai mento, ma ormai anche messaggi, effettuare una cosa di pranzi e cene dai ristochiamate, controllare il da p aleolitico ranti con semplici App calendario e molto altro; come Deliveroo. E ancoe poi shopping assistant, ra: da documenti inviati ai nostri indirizzi food maker e così via. Non potevano natutramite raccomandata si è passati alle mail, ralmente mancare dei bot in grado di dare e oggi all’archiviazione in digital repository dei consigli medici: iCliniq, il famoso ospeper poterli gestire e recuperarli senza interdale virtuale, ha il suo chatbot su Telegram mediari, che si tratti di comunicazioni della attraverso il quale è possibile chiedere un banca o di referti medici. consulto medico con il proprio smartphone; Una vera rivoluzione sulla modalità di integli utenti di Messenger, invece, possono ragire direttamente con le imprese è il usufruire di HealthTap, eccetera. E più i prochatbot (o chat bot), il risultato del progresduttori di prodotti e servizi sviluppano pheso dell’intelligenza artificiale. È un software ripheral per interagire con i consumatori, che dialoga con te, un assistente virtuale meno servono gli intermediari. Cerchiamo capace di risponderti su una serie di argodi non fare la fine delle agenzie di viaggi.
interventi
E
di Davide Petrosillo, presidente Fenagifar
ntusiasmo
orgoglio concretezza Il bilancio di Fenagifar a Cosmofarma 2018
Si rientra da Cosmofarma carichi di entusiasmo per quello che si è vissuto in tre giornate cariche di eventi che hanno visto protagonisti i giovani farmacisti e ci h a n no re ga l at o va r i spunti interessanti sulla rotta da seguire per i prossimi passi della Fenagifar. Nella serata di venerdì abbiamo eletto il giovane farmacista dell’anno: Antonio Pirrone, tra i fondatori della Renasfo (Rete nazionale specializzandi farmacia ospedaliera), per avere promosso l’aggregazione e il gioco di squadra tra i giovani specializzandi. Siamo certi che questo sia stato il primo passo di una bellissima collaborazione con Fenagifar. Nella mattinata del sabato con grande orgoglio abbiamo portato il pensiero dei giovani farmacisti al convegno istituzionale di Federfarma nazionale. La nostra partecipazione è segno di grande sensibilità da parte di Federfarma verso le tematiche delle giovani, ma specialmente di un’essenziale unità tra le componenti rappresentative di categoria che, come più volte sottolineato, da tempo mancava; a dimostrarlo anche la presenza sul palco di tutti i principali rappresentanti di categoria e della filiera distributiva.
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Durante le tre giornate presso il nostro Importante qui il quadro tracciato da stand abbiamo offerto le pillole di forautorevoli relatori e da Federfarma, nel mazione della nostra Fondazione Agifar mettere in evidenza le direttrici da seAcademy. Questo risultato è stato ragguire per acquisire con efficacia nuove giunto grazie al lavoro di tutti i ragazzi posizioni strategiche della farmacia, della squadra di Fenagifar che hanno ornell’ambito di una sanità che si sta riorgaganizzato e seguito ogni dettaglio della nizzando. Le parole chiave sono: capacità nostra partecipaziodi erogazione servizi, ne alla manifestaziostandardizzazione dei Un premio ne. Dedico, pertanto, processi, formazione a loro uno speciale e investimenti in saniè stato ringraziamento, cotà digitale. A seguire assegnato me ringrazio tutti i il nostro convegno ad agifar presidenti delle Agi“Sguardi generaziovicenza per far che hanno partenali: il confronto cocipato alle iniziative me nuovo orizzonte il progetto a ai momenti di con#concretezza”, nel sulla fronto, coinvolgendo quale abbiamo racassistenza i loro soci e contricolto le istanze e il agli anziani buendo a scrivere percepito dei giovani una pagina che ristudenti e dei giovani fragili corderemo sempre colleghi per costruire con piacere nella insieme a loro i prostoria della nostra Federazione. getti e fornire degli strumenti validi per Tutto ciò è stato reso possibile anche crescere professionalmente o per risolveper il lavoro dei grandi relatori che ci re il problema dell’occupazione. hanno aiutato: Roberto Pasqua, Arturo Per concludere, il sabato sera, durante la Saggese, Franco Falorni. serata di gala offerta da Phyto Garda, Ci sarebbero ancora molte cose da dire, che ha visto la partecipazione di circa ma come sempre, e con la concretezza trecento giovani farmacisti, abbiamo che abbiamo scelto come parola chiave consegnato il premio al progetto dell’Agidel nostro mandato, ora ci rimettiamo a far di Vicenza “Pillole di saggezza, il giolavorare, certi di muoverci nella direziovane farmacista incontra l’anziano nella ne indicata dai giovani. sua fragilità”.
un farmacista a scuola
L’
albero
della vita Piccoli allievi a scuola di botanica, per imparare a guardare più da vicino le piante
Quando noi farmacisti guardiamo una pianta, per lo più vediamo la droga (intesa come parte contenente il fitocomplesso attivo). Un non farmacista invece spesso si concentra sui suoi aspetti estetici: i fiori, la forma, l’altezza, eccetera. Ma un bambino in che modo guarda alle piante? Ci siamo posti questa domanda per costruire un laboratorio didattico dedicato specifico. Per catturare l’attenzione dei più piccoli è necessario agire a più livelli, stimolando tutti i sensi e rendendo prezioso e ricco di particolari qualcosa che per molti di loro può sembrare solo un’erbaccia uguale a tante altre. A differenza dei nostri classici laboratori di fitoterapia, in cui l’avvicinamento alla pianta avviene attraverso la realizzazione di piccoli e semplici rimedi “medicinali, ci siamo spostati su un piano di punti di vista e scomposizione dell’oggetto nelle sue parti. Abbiamo scelto tre piante semplici ma distinte: rosmarino, menta piperita e salvia. Ognuna nel suo piccolo vasetto, è stata messa su un tavolo, attorno al quale ci siamo seduti assieme a dieci bambini in età da scuola elementare. Dopo aver brevemente spiegato le loro proprietà medicinali, ogni bambino è stato invitato a sceglierne una, e a disegnarla. In questo
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di Sergio Cattani, farmacista ed educatore
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in un angolo del foglio, evidenziandolo e modo, inizia una fase di “studio” da parte scrivendo quale parte della pianta rappredel singolo, il quale - dopo aver espresso la sentava. propria preferenza - si sofferma sulla forma Infine, dopo aver deliziato occhi e tatto, abdella pianta nel suo complesso: vaso, terra, biamo coinvolto l’olfatto, provando a testarami, foglie, fiori. Dal momento che non re e “assegnare” a ognuna delle tre piante esiste l’abitudine al disegno dal vero, abl’olio essenziale, che abbiamo portato in biamo messo a disposizione dei bambini tre contagocce appositi. Dopo averne spiedisegni tratti da vecchi testi di botanica, di gato proprietà e utilizzi, i cui loro sono stati invitabambini hanno appicciti a ritagliare delle parti Dal disegno cato sul disegno un pice attaccarle sul foglio, colo tamponcino, su cui per poi completarli con alla hanno versato qualche matite e colori. fotografia, goccia di olio essenziale, Il secondo passaggio è per imbibendolo per bene. stato confrontarsi con utilizzare Alla fine del laboratorio, l’occhio fotografico: ogni bambino è stato in- punti di vista ogni bambino ha realizzato una rappresentazione vitato a portare con sé diversi della pianta attraverso uno smartphone, che è e alimentare vari linguaggi: disegno stato utilizzato per fotola curiosità dal vero, collage, fotografare la pianta pregrafia. Inoltre, è stato rescelta, scegliendo un alizzato un piccolo campionamento punto di vista diverso da quello usato per assimilabile all’erbario e l’aggiunta di un il disegno. Un dettaglio o un’inquadratura elemento esterno legato alle caratteristiche bizzarra potevano offrire un’altra idea di organolettiche dell’oggetto. In questo mopianta. Grazie a un device portatile, abbiado, la pianta è stata conosciuta su vari livelmo stampato la fotografia su un formato li percettivi, le sue caratteristiche si sono 7x5cm (simile alle vecchie Polaroid) e l’abimpresse nella memoria e grazie alla multibiamo incollata sul foglio. medialità esiste anche una versione digitaIl passo successivo è stato scegliere e le dell’esperienza. prendere dalla pianta un “pezzo” che piaIl grado di coinvolgimento dei bambini è cesse particolarmente: foglia, fiore, ramo, stato alto e le opere finali molto belle: missommità... qualsiasi cosa. È stato staccato sione compiuta, un’altra volta. con le mani o con le forbici e appiccicato
parliamone
R
di Giuseppe Tandoi
icomincio
da cinque
Valutare lo stato di salute della farmacia attraverso alcuni step, mentre il contesto competitivo diventa sempre più complesso
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Il tema dei possibili sviluppi della farmacia in un contesto che cambia è stato al centro dell’ultima edizione di Cosmofarma. Nel convegno “Qual è lo stato di salute della tua farmacia? Cinque modi per scoprirlo…”, il professor Carlo Ranaudo dell’Università degli studi di Salerno ha introdotto il dibattito.
UNO SCENARIO IN TRASFORMAZIONE Nel 2017 i consumi di farmaci convenzionati, pari a 533 milioni di ricette, mostrano un decremento pari allo 0,6 per cento rispetto al 20161. Si osserva inoltre che il fatturato complessivo del canale farmacia resta sostanzialmente stabile con uno scostamento del -0,5 per cento dall’anno precedente e
con una prevalenza del Farmaco etico, che detiene una quota maggioritaria del 59,5 per cento sulle vendite2. In uno scenario in profonda trasformazione, la ricetta resta l’elemento che determina l’unicità del canale, ciò che collega il concetto di vendita a quello di salute. Basti pensare che il fatturato della farmacia legato a prodotti
parliamone che rispondono a un bisogno di salute, appartenenti anche all’area “commerciale”, è dell’86,5 per cento3. Oggi il contesto competitivo è molto più ampio di un tempo. Alle esigenze di Personal Care rispondono canali diversi. Fatto cento il volume d’affari dei quattro canali principali, la farmacia pesa per il 29,1 per cento e mostra un trend positivo dell’1,9; la parafarmacia ha una quota del 4,5 per cento e un trend stabile; la Gdo (inclusi i corner) ha una quota del 44,2 per cento ed è il canale che mostra il trend peggiore, con una decrescita dell’1,5 per cento. Infine il Casa Toilette - punti vendita specializzati in prodotti per la casa e la cura della persona - arriva ormai al 22,2 per cento e registra un +6 (grafico 1).
IL RUOLO DEL FARMACISTA Il ruolo del farmacista sarà sempre quello di rispondere ai diversi bisogni di salute
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parliamone
Grafico 1 PersonalCareneivaricanalididistribuzione
+1,9%
F MACIA (*) FAR la Farmacia pesa per il 29,1% e mostra un trend positivo
GDO (**) -1,5%
La GDO, inclusi i risultati dei corner, con un peso del 44,2% nel personal care è, tra quelli considerati, il canale che mostra il trend peggiore
CASA TOILETTE (**) +6,0%
Il negozio specializzato, con un peso che, sul totale dei 3 canali, arriva ormai al 22,2%, è maggiormente premiato dal consumatore
PARAFARMACIA (***) =
(*)
Fonte New Line Panel Farmacie.
(**)
Fonte IRi Infoscan.
delle persone in un rapporto di fiducia costruito nel tempo grazie all’ascolto e alla competenza. Ma per continuare a svolgere l’attività in modo economicamente sostenibile, il farmacista dovrà presto scegliere la forma organizzativa più adeguata, con una valutazione che non potrà prescindere da un’analisi del potenziale della propria farmacia. «Il primo obiettivo deve essere quello di conoscere a fondo il bisogno di salute delle persone per sfruttare appieno il potenziale della farmacia», dice Elena Folpini, direttore generale di New Line Ricerche di Mercato. «Dopo anni di studi e progettazione abbiamo individuato una soluzione concreta. Partendo dall’individuazione di quelle caratteristiche proprie di ogni bacino di utenza che si sono dimostrate rilevanti per le vendite del canale, abbiamo realizzato una correlazione tra queste e le singole categorie merceologiche della farmacia. Infine, abbiamo analizzato il differenziale tra i risultati delle farmacie ad alto potenziale di ciascun bacino e quelli delle singole farmacie. Questa nuova analisi ci ha permesso di dare alla farmacia uno strumento concreto e affidabile per valutare il proprio po-
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Stabile il trend, con un peso del 4,5%, sul totale fatturato dei 4 canali
Fonte New Line Panel Parafarmacie | Periodo: MAT febbraio 2018
tenziale scendendo fino al dettaglio di ogni categoria merceologica».
I CINQUE STEP PER VALUTARE IL POTENZIALE La valutazione del potenziale deve seguire cinque step fondamentali: l’analisi delle variabili che condizionano le vendite; il confronto con le Best Performer dello stesso bacino più simili per tipologia di punto vendita; l’identificazione degli obiettivi possibili sulla base del potenziale stimato; la progettazione dell’offerta più efficace per cogliere realisticamente il target definito; il monitoraggio accurato dei risultati e la “calibrazione” progressiva dei piani di attuazione. Entriamo nel dettaglio.
ANALISI DELLE VARIABILI CHE CONDIZIONANO LE VENDITE «Intuitivamente siamo portati a dare forte rilevanza alle caratteristiche della popolazione e del territorio: l’età media, il reddito, la concorrenza. Anche il farmacista
esprime sempre più spesso l’esigenza di conoscere questi aspetti, intuendone l’importanza dal punto di vista delle opportunità che ne possono derivare», spiega Elena Folpini «Nel tempo sono stati realizzati molti studi sul comportamento e sulle aspettative dei consumatori rispetto al canale e rispetto alle categorie di maggior rilevanza per la farmacia. Con la nuova analisi oggi a disposizione dei farmacisti, abbiamo realizzato la correlazione tra la domanda specifica espressa dal target del bacino e le vendite della farmacia partendo da una base campionaria così robusta da poter rappresentare in modo statisticamente significativo gli universi delle differenti realtà diffuse sul territorio nazionale».
IL CONFRONTO CON LE BEST PERFORMER All’interno di ciascun bacino di riferimento abbiamo identificato le farmacie ad alto potenziale (Best Performer), attraverso l’utilizzo di un modello econometrico che ha permesso di distinguere i valori significativi dal rumore di fondo. Le farmacie Best Performer sono quelle in grado di ottenere buoni risultati nelle cate-
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37.695
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gorie dell’Extrafarmaco, pur contando su un traffico legato alla ricetta simile alla Farmacia Media. In altre parole le Best Performer lavorano nelle stesse condizioni delle altre farmacie ma ottengono migliori risultati nelle categorie merceologiche che rispondono alla domanda specifica del bacino. Analizzando il fatturato medio delle Best Perfomer e confrontandolo con quello medio delle farmacie di tutti i 120 bacini individuati sul territorio italiano, scopriamo che ci sono alcune categorie merceologiche maggiormente legate alla specializzazione e altre che dipendono dalle caratteristiche del bacino e dalla domanda che esso esprime (grafico 2). Ed è proprio dal confronto con l’offerta delle Best Performer appartenenti allo stesso bacino di riferimento che la singola farmacia potrà mettere a punto piani concreti di miglioramento. Se, per esempio, si analizza il bacino in cui si registra una quota superiore alla media italiana di donne tra i venti e i qua-
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5.230 7.459 12.055
rant’anni e di bambini, vediamo che è interessato il 39,1 per cento di Farmacie Medie italiane e il 3,5 per cento di queste è Best Perfomer. In questo bacino possiamo notare che, a parità di fatturato sviluppato con la vendita di farmaci etici, le Best Perfomer realizzano nell’anno oltre 347.500 euro in più sul parafarmaco rispetto alla Media del Bacino. Inoltre, lo scontrino commerciale delle Best Perfomer ha un valore superiore di 2,69 euro.
LA DEFINIZIONE STRATEGICA L’analisi di come l’offerta è composta nel cluster Best Performer di riferimento permette di tradurre in obiettivi le indicazioni che emergono dalla fotografia generale. L’analisi di potenziale mostra quali sono le aziende e i prodotti che sono stati selezionati dalle farmacie appartenenti allo stesso bacino di riferimento e dalle corrispondenti Best Performer in ciascuna categoria e sottocategoria, il relativo peso e
trend. Infine, il monitoraggio analitico dei risultati ottenuti a seguito di ciascuna scelta operativa è cruciale per misurare la distanza dagli obiettivi, implementare azioni correttive e premiare i collaboratori utilizzando un criterio trasparente ed equo. «In buona sostanza, ci sono oggi nuovi strumenti per gestire in modo manageriale l’attività e i cinque step sono i passi fondamentali che raccomandiamo per andare verso il futuro della farmacia. Mi auguro che la nostra nuova metodologia sia di aiuto, come hanno testimoniato le farmacie che hanno iniziato a farne uso», conclude Elena Folpini.
FONTI 1. Aifa periodo gennaio-novembre 2017 2. New Line Ricerche di Mercato Panel Farmacie (canale farmacia), Fatturato anno mobile dicembre 2017 3. New Vision 2.0, New Line Ricerche di Mercato,
occhiello sasasa
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echi dal web
M
di Simona Zazzetta, Farmacista33
odifiche da
sollecitare
Legge 124 sulla concorrenza, da piĂš parti si concorda sulla necessitĂ di correggere il tetto del 20 per cento. Si applichi al fatturato e non al numero di farmacie. Un dibattito a Cosmofarma
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maggio 2018 |
La Legge 124 sulla concorrenza si inserisce nell’indirizzo di liberalizzazione con cui il legislatore ha rinforzato i profili concorrenziali del comparto, difficile pensare a un’inversione ma è quanto mai necessario lavorare sulla corretta interpretazione in armonia con la Costituzione e su un intervento correttivo sul tetto del 20 per cento: una quantità eccessiva, in contraddizione con la spinta liberalizzatrice, che sfora i limiti posti dall’Antritrust. Un paletto che andrebbe messo sul fatturato e non sul numero delle farmacie. Questa la riflessione emersa in occasione dell’incontro intitolato “Legge 124/2017 e la farmacia. Le mille implicazioni della nuova normativa sulla concorrenza: giuridiche, economiche, commerciali e professionali”, a cura di Federfarma e Federfarma Servizi, svoltosi nel corso di Cosmofarma 2018.
ASPETTI GIURIDICI Sul tema interviene Massimo Luciani, giurista esperto e docente di Diritto costituzionale alla Sapienza di Roma, sottolineando come «il problema non sia il mercato concorrenziale ma le regole che lo reggono e quanto siano compatibili con la delicata attività di dispensazione del farmaco». Luciani ha rassicurato la categoria che sul fatto che la legge 124 presenti «margini perché si possa riarmonizzare con la Costituzione». Il giurista individua alcuni i canali di intervento e uno di questi è la necessità di lavorare sul tetto del 20 per cento del numero di farmacie fissato a livello regionale o pro-
vinciale. «È un valore notevole, eccessivo nel contesto di una logica liberalizzatrice che non può essere solo uno stimolo alla concorrenza ma deve anche evitare situazioni di monopolio e oligopolio. Il 20 per cento rappresenta una soglia troppo elevata e l’unica soluzione è l’intervento del legislatore, che va stimolato. Io credo che ci si debba muovere mettendo in luce la contraddittorietà intrinseca di aprire alla concorrenza e fissando una soglia così elevata che contraddice l’intenzione di partenza». Dello stesso parere Giustino Di Cecco, avvocato e docente di Diritto commerciale, che evidenza come il paletto del 20 per cento del numero delle farmacie sia un unicum e un non senso: «La quota di mercato va fissata sul fatturato, non sul numero di farmacie. Consentire che si proceda all’acquisto del 20 per cento delle farmacie del Lazio, per fare un esempio, selezionando solo quelle di Roma centro significa consentire a un unico operatore di avere il 50-70 per cento del mercato. Anche gli stessi limiti imposti dall’Antitrust - che fanno riferimento alla percentuale dominante di un mercato - fissano come limite 495 milioni di euro di fatturato a livello nazionale. Su un mercato di 40 miliardi, 495 milioni è una cifra più bassa del numero del 20 per cento delle farmacie. Quando inizierà la stagione delle acquisizioni è importante che ci sia un interlocutore che segnali all’Antitrust eventuali situazioni di concentrazione e le stesse associazioni sindacali devono interessarsi a questi aspetti».
echi dal web
una contraddizone in termini: aprire alla concorrenza e favorire nel contempo la formazione di oligopoli
COME INTERVENIRE? Gli altri ambiti in cui secondo Luciani ci sono margini di intervento, sono «un’interpretazione conforme alla Costituzione e alla logica del servizio farmaceutico», intenzione già presente nel parere del Consiglio di Stato che «ha preso le mosse dalle considerazioni della Corte di Giustizia e della Corte costituzionale: apertura sì ma con determinati paletti». E poi valorizzare quanto previsto dal Dlgs 153/2009, che «apre un ampio spazio in cui la farmacia può costituirsi come centro di prima risoluzione dei problemi del servizio sanitario. Un decreto che non è rimasto lettera morta perché il legislatore ne ha inteso bene l’importanza». E su questi aspetti, il giurista rassicura la categoria: «Nel parere del Consiglio di Stato ci sono passaggi in cui si sottolinea la vocazione pubblicistica della farmacia, per quanto le farmacie siano gestite da privati integrano un’organizzazione strumentale di cui il Ssn si avvale per l’esercizio del servizio pubblico. Due le possibili letture. Una sottende il rischio di rendere il farmacista a funzionario che adempie a obbligazioni del Servizio sanitario, rischio che c’è sempre quando si esercita un servizio pubblico. Ma il CdS dice che il farmacista fa un’attività connessa a un valore costituzionale fondamentale che è la salute. In virtù di questa seconda lettura i farmacisti dovrebbero essere tutelati nello svolgimento della loro professione e nell’attività economica perché c’è un aggancio tra la loro attività e la tutela della salute. Il farmacista deve trovare continuamente un saldo aggancio all’art 32 della Costituzione».
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incontri
F
di Chiara Romeo
armacia
al naturale
La Farmacia Legnani è da quarant’anni il punto di riferimento a Milano, e non solo, per le medicine non convenzionali. A colloquio con il titolare Andrea De Zanetti, che ha preso il testimone dal fondatore
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nato di medicina complementare, aveva Sei vetrine in una zona centrale di Milano: per l’epoca un approccio innovativo: la ril’insegna è quella storica della Farmacia cerca della salute è orientata alla persona e Legnani, con il disegno di un albero. Dagli non alla malattia, alla causa e non al sintoanni Settanta è la farmacia di riferimento a mo, al riequilibrio invece che alla cura. In Milano e dintorni per le terapie di medicina questa zona di Milanaturale: fitoterapia, negli anni no ben presto si era integrazione, omeopacreata una sorta di tia, medicina antroposettanta polo di queste discisofica e ayurvedica chi volesse pline e la farmacia è trovano qui compeavvicinarsi diventata nel tempo tenza e consiglio. alle terapie un punto di riferiFondata da Riccardo Legnani, da diciotto complementari mento, grazie alla grande disponibilità anni ne è titolare Anincontrava di prodotti e, tra le aldrea De Zanetti, che molte tre cose, al laboratoha preso il testimone difficol t à rio di preparazioni portando avanti una galeniche. La Farmavisione di farmacia cia Legnani ha permesso, in quel periodo, unica in Italia, anche grazie a un laboratodi superare le difficoltà riscontrate da rio per lo sviluppo e la produzione di intechiunque volesse approcciarsi al mondo gratori. naturale, una realtà ai tempi ancora poco conosciuta e verso cui c’era diffidenza, ma Dottore, quasi vent’anni fa ha anche una curiosità crescente. acquistato una farmacia
importante, con un’identità molto particolare. Ci può raccontare come è andata?
E del suo percorso fino a qui, cosa ci dice?
La Farmacia Legnani è una farmacia storica a Milano, conosciuta in Italia e anche all’estero. Aperta circa sessant’anni fa da Riccardo Legnani, è dagli anni Settanta un punto di riferimento per la medicina naturale, all’avanguardia per gamma di prodotti e per consiglio. Il suo fondatore, appassio-
È iniziato da farmacista collaboratore, poi sono stato direttore di farmacia per qualche anno. Successivamente sono diventato titolare, per sedici anni, di una farmacia nei dintorni di Bergamo, dove ho sviluppato l’attenzione per il naturale, omeopatia e fitoterapia, e un mio labora-
incontri torio per preparazioni galeniche. Era una realtà di provincia, ben avviata, con un’anima naturale anche se non così sviluppata come la Legnani. Poi si è presentata la possibilità di tornare nella mia città, in un ambito che corrispondeva alla mia visione di farmacia. Un progetto che ho preso in mano senza snaturarlo: in una prima fase ho voluto dare un senso di continuità con il passato, portando avanti un brand che aveva una sua iden-
tità forte. Per questo non ho voluto cambiare il nome e non far sentire il passaggio di testimone ai clienti. Adesso, dopo molti anni, la mia impronta si sente: nel consiglio, nelle preparazioni galeniche che ho formulato personalmente. Ho voluto anche curare, rispetto al passato, la gamma di farmaci tradizionali, ampliando la scelta a magazzino, perché voglio che rimanga comunque una farmacia completa.
Come è organizzata la sua farmacia? Sono 150 metri quadri di spazio al pubblico, più altri che 150 ospitano il laboratorio galenico, oltre, naturalmente, al magazzino. Ho in tutto 34 collaboratori tra farmacia, laboratorio e magazzino. La nostra clientela è , da una parte, quella di quartiere. Interessata, prevalentemente, alla dispensazione di farmaci con ricetta e tradizionali. In più arrivano clienti da Milano e provincia per tro-
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incontri vare prodotti di medicina complementare, omeopatica, omotossicologica, antroposofica, di cui trattiamo una vasta gamma di referenze e abbiamo una ampia disponibilità a magazzino.
Ci può dire di più del suo laboratorio? Il nostro laboratorio galenico è aperto dagli anni Settanta, un periodo in cui la farmacia aveva abbandonato la preparazione magistrale. Per noi è una parte fondamentale dell’attività; siamo, infatti, un riferimento per molti medici che fanno prescrizioni personalizzate, a Milano ma anche fuori. Da sempre andiamo incontro a tutte quelle che possono essere le esigenze prescrittive dei medici.
E poi ci sono gli integratori… Esatto, grazie a una diversa autorizzazione ministeriale c’è un laboratorio attiguo alla farmacia per la preparazione di integratori. Sono 176 prodotti notificati e registrati a
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maggio 2018 |
marchio Farmacia Legnani. I prodotti disponibili hanno formulazioni uniche e specifiche per le diverse problematiche del sistema nervoso, cardiovascolare, respiratorio, osteoarticolare, sistema immunitario, urogenitale. Abbiamo poi prodotti per la prevenzione di patologie invernali. Gli integratori a marchio sono venduti nella nostra farmacia e ad altri colleghi che ne facciano richiesta. In una sezione del nostro sito c’è poi la possibilità di ordinarli e di riceverli a casa. Siamo anche disponibili a ricevere via email domande e richieste di preparazioni galeniche.
La farmacia ha anche un ampio reparto cosmetico, come è organizzato? Anche in questo reparto ho applicato la stessa filosofia dell’intera farmacia. Il cliente può trovare le maggiori referenze dei marchi più diffusi, ma la peculiarità sono i prodotti con una particolare attenzione agli ingredienti naturali e di alta qualità. Un’al-
tra particolarità della farmacia è l’angolo dei libri: sono titoli che approfondiscono le tematiche della medicina naturale, dell’alimentazione e della salute, con una visione globale della persona.
Qual è la sua visione complessiva della farmacia? Io credo in un approccio alla salute orientato alla persona, credo nella personalizzazione del consiglio per cercare la cura migliore per quel paziente. I miei clienti lo sanno e vengono a cercare me o i miei collaboratori. Ritengo che l’ascolto e il consiglio siano al centro della nostra professione… e in un certo senso sono anche il fattore che ci salverà dai cambiamenti in atto, penso primo fra tutti all’entrata del capitale. La farmacia rimane il primo presidio sul territorio per la salute, con una porta aperta otto-dieci ore al giorno. È il punto di riferimento del cittadino per il piccolo disturbo e come tale ritengo dobbiamo essere preparati a gestirli, seppure nel rispetto delle reciproche com-
incontri
petenze di medico e farmacista. È un punto di riferimento anche per il controllo di parametri come la pressione, per la richiesta di consiglio sulle terapie prescritte dal medico. Quello che possiamo e dobbiamo offrire alle persone è la risposta al loro bisogno di salute, personalizzando la soluzione.
Come vede il futuro della farmacia in Italia? La farmacia sta cambiando in modo veloce e non conosciamo ancora a cosa porteranno le ultime politiche di ingresso del capitale. Quello che vedo è il rischio di una farmacia sempre più orientata al business e con meno spazio per la passione del farmacista, che potrebbe portare alla destrutturazione di quella che è una delle migliori realtà al mondo di farmacia territoriale. È importante che non ci sia un’omologazione verso il basso, che snaturi il ruolo del farmacista. Dal mio punto di vista la professionalità del farmacista deve rimanere centrale e va tutelata finché è ancora alta l’immagine della farmacia nel sentire dei cittadini.
Le sue competenze nell’ambito della medicina naturale sono frutto di studi e interessi portati avanti nel tempo. Quale preparazione hanno i suoi collaboratori? Come è noto, la preparazione nell’ambito delle medicine complementari è scarsa, se non nulla, nel percorso universitario. Qualcosa si riesce a trovare nell’offerta formativa dei corsi post laurea. Da parte mia formo personalmente i miei collaboratori. Quando un farmacista diventa collaboratore della Farmacia Legnani, viene affiancato da me o da un collaboratore più esperto, per circa tre o quattro mesi, così che possa imparare l’approccio al consiglio della mia farmacia. È una sorta di “tirocinio” al banco, per allinearsi alla nostra impronta, ma soprattutto per offrire al cliente un consiglio approfondito. Infatti, dal momento che siamo un punto di riferimento per queste discipline, di solito i pazienti sono molto competenti e informati, non si accontentano di un prodotto per tutti, ma chiedono approfondimento e cultura.
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Beatrice Lorenzin
Innovazione
PER SALUTE E PER GIUSTIZIA Come solo politica e scienza possono salvare il Servizio Sanitario Nazionale e perché è così difficile farlo “Il mondo è piatto, caldo e affollato”, dice l’opinion leader americano Thomas Friedman, e per evitare il caos non vi è alternativa che cercare di governarlo. Nei cinque anni da Ministro della Salute è quel che ha fatto Beatrice Lorenzin, battendosi per ricucire lo strappo tra scienza, società civile e politica. Consentendo al nostro Servizio Sanitario Nazionale di reggere all’urto dei venti di una “tempesta perfetta”. Quella che si profila all’orizzonte, generata dal doppio impatto dei costi conseguenti all’invecchiamento della popolazione e all’innovazione bio-medicale. Ma per vincere la sfida servirà il contributo della stessa innovazione, oltre che maggiore appropriatezza, riforma dei ticket, nuovo Piano anti liste d’attesa, lotta alle inefficienze e altre azioni contenut nel decalogo “anticrisi” proposto da Beatrice Lorenzin. Che spiega anche come offrire agli italiani un’Assicurazione pubblica gratuita per le cure odontoiatriche.
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aprile 2018 |
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C
La lezione di Eugenio Aringhieri, amministratore delegato di Dompé, prematuramente scomparso
attualità
C
di Ludovico Baldessin, direttore editoriale di Punto Effe
oraggio
e coerenza Coraggio e coerenza. Nei tanti commenti che, con sgomento, parlano della prematura scomparsa di Eugenio Aringhieri, Ceo di Dompé, ricorre un passaggio: «Era una brava persona». Eugenio è la dimostrazione che si può rimanere se stessi anche in ruoli di grande importanza e prestigio. In tanti lo ricordano tutti come disponibile, aperto, curioso. In una recente intervista al Corriere Fiorentino, dove si parlava del premio ricevuto come “Miglior Ceo dell’industria terapeutica innovativa”, esemplificava la sua filosofia: «La ricetta è fare le domande giuste - perché io vivo di dubbi - e seguire tre regole semplici: l’etica dei comportamenti va anteposta agli interessi dell’azienda; svegliarsi mezz’ora prima degli altri porta un vantaggio competitivo fondamentale; sapere sempre qual è la cosa più importante (è più importante tua moglie o fare il Ceo?)». Ma chi l’ha conosciuto lo ricorda anche per il coraggio e l’ambizione, nell’accezione più positiva del termine: voleva sempre migliorare e migliorarsi. Diversi avevano espresso perplessità su alcune sue scelte manageriali dell’ultimo decennio: c’erano modi molto più semplici per far crescere e guadagnare un’azienda. Ma Eugenio non si accontentava della via semplice. Ha scelto con orgoglio una molecola difficile, frutto della ricerca di un Nobel italiano, Rita Levi Montalcini.
Ha sfidato il parere di molti trovando il modo di stabilizzarla, ha portato la tecnologia dall’estero a L’Aquila per produrla. E, alla fine, si è ancora battuto caparbiamente per farla approvare dagli enti regolatori. Nei mesi scorsi sapeva di avere raggiunto il traguardo. Era riuscito non solo a portare sul mercato il frutto delle ricerche sul Ngf, ma, dopo le partnership di successo con Amgen e Biogen, aveva finalmente trasformato Dompé in una multinazionale biotech, e l’aveva fatto con risorse significativamente più contenute rispetto a quelle delle big pharma. Era orgoglioso nel raccontare l’apertura della filiale di Dompé negli Stati Uniti. Era orgoglioso nello spiegare il valore della ricerca italiana, in primis quella della Montalcini. Era orgoglioso nel raccontare le capacità indu s tr iali della farmaceutica italiana e l’audace technology transfer realizzato per produrre biotech nello stabilimento de L’Aquila. Era orgoglioso di aver portato il marchio Dompé a svettare tra i grattacieli di New York. Ma non era orgoglioso di sé, era orgoglioso di quello che faceva per la sua terra, per il suo Paese, per la sua azienda e per i suoi figli. Grazie Eugenio per quanto hai fatto per il tuo Paese e per tutti noi. Sono sicuro che, ovunque tu sia, stai ancora pedalando verso un nuovo traguardo.
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mercato
U
di Viki Nellas, New Line Ricerche di Mercato
na storia
di successo L’extrafarmaco è il secondo comparto della farmacia, segue un trend positivo e ha raggiunto, nel 2017, gli otto milioni di euro
Guardando al mercato complessivo del canale Farmacia nel 2017, abbiamo visto che l’Extrafarmaco è un comparto estremamente interessante, secondo solo al Farmaco etico di marca, con una quota a fatturato superiore al 31 per cento e un trend positivo rispetto al 2016 dell’1,3 per cento a valori. Vediamo più in dettaglio le ragioni di questo successo.
LE CATEGORIE Se guardiamo alle categorie che compongono il comparto, risulta subito evidente che al risultato complessivo hanno contribuito le performance positive di quasi tutte le categorie, con alcune eccellenze e un’eccezione.
Gli Integratori costituiscono la prima categoria, con una quota del 29 per cento, seguita da Dermocosmesi e igiene con il 25,3 per cento, dai Sanitari con il 10,9, dai Dispositivi per la protezione degli apparati con il 7,5, dagli Alimenti dietetici con il 4,9, dalla Veterinaria con il 4,1, dalla Fitoterapia con il 3,7 e dall’Omeopatia con il 2,7 (grafico 1). Fanno parte del comparto anche i Presidi in convenzione, che pesano per il 10,7 per cento nella categoria, tuttavia non vengono inclusi in questa analisi date le loro dinamiche molto specifiche. Risultati interessanti in modo particolare per le categorie degli Integratori e dei
Dispositivi per la protezione degli apparati, che hanno registrato trend di crescita importanti sia a fatturato sia a volumi. Gli Integratori, infatti, crescono del 4,6 per cento a fatturato e del 2,6 a volumi e i Dispositivi per la protezione degli apparati hanno registrato un incremento a fatturato dell’11,9 e del 9,7 per cento a volumi. L’Omeopatia, al contrario, conferma un declino con un trend negativo a fatturato, con un -10,6 per cento, ma soprattutto a volumi con un decremento del 12,7, a testimoniare una riduzione della domanda complessiva per questo tipo di prodotti.
Grafico 1 compartoextrafarmacoanno2017
Comparto Extrafarmaco 2017
3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0
fatturato Mio o € (MAT) t en tr e d fa f ttura r to (M (M AT)
INTEGRA R TORI
DERMOCOSMESI E IGIENE
SAN A ITAR A I
DISPOSITIVI V PROTEZIONE APPARA R TI
ALTRI AL A IMENTI E DIETETICI
VETERINAR A IA
FITOTERA R PIA
OMEOPAT A IA
2.398 +4,6%
2.024 +0,0%
871 -1,0%
599 +11,9%
395 -1,7%
328 +1,9%
299 +2,0%
217 -10,6%
Fonte: New Line Ricerche di Mercato
28
maggio 2018 |
mercato
Tabella 1 categoriaintegratori LE PRIME 10 AZIENDE
fatturato (Mio €)
∆%
quota %
123,3
+0,1
5,1
ALFASIGMA
83,5
+0,9
3,5
MYLAN
64,7
-5,6
2,7
SOFAR
64,6
+5,4
2,7
UNIFARCO
63,6
+24,0
2,7
MONTEFARMACO
49,5
+1,4
2,1
NAMED
47,7
+1,0
2,0
SHEDIR PHARMA
44,8
+13,2
1,9
BAYER
41,5
+16,7
1,7
LABOREST
41,1
+5,7
1,7
PFIZER
Fonte: New Line Ricerche di Mercato
| maggio 2018 29
mercato
Tabella 2 categoriaintegratori LE PRIME 10 REFERENZE
fatturato (Mio €)
ENTEROLACTIS PLUS 20CPS
22,6
+8,0
0,9
SIDERAL FORTE 20CPS
20,3
+16,7
0,8
ARMOLIPID PLUS 20CPR
16,9
-36,6
0,7
ARMOLIPID PLUS 60CPR
14,9
+214,9
0,6
ENTEROLACTIS 12FL 10ML
14,2
+9,3
0,6
REUFLOR GOCCE 5ML
13,1
-5,7
0,5
LACTOFLORENE PLUS 12FL
11,9
-10,8
0,5
BETOTAL 40CPR PROMO
11,6
+6,7
0,5
Comparto Extrafarmaco 2017 9,3 DICOFLOR GOCCE 5ML
+1,4
0,4
3.000 PROSTAMOL 30CPS MOLLI
-5,1
0,4
8,9
2.500
∆%
quota %
2.000 1.500
Tabella 1.000 3 categoriadermocosmesieigiene LE PRIME500 10 AZIENDE
fatturato (Mio €)
0
UNIFARCO
I.C.I.M. (BIONIKE)
101,9
INTEGRA R TORI
VICHY fatturato Mio o € (MAT) t en tr e d fa f ttura r to (M (M AT)
DERMOCOSMESI SAN A ITAR A I E IGIENE 98,9
2.398 +4,6%
2.024 +0,0%
PROCTER & GAMBLE
93,2 90,9
871 -1,0%
∆%
quota %
+12,3 DISPOSITIVI V PROTEZIONE +5,2 APPARA R TI
5,0
ALTRI AL A IMENTI E DIETETICI 4,9
-6,9599
4,6 395
+11,9%
-0,5
-1,7% 4,5
AVENE
79,1
-3,0
3,9
IST.GANASSINI
78,2
-0,2
3,9
MYLAN
71,2
-4,1
3,5
LA ROCHE POSAY
70,0
+4,3
3,5
ALES GROUPE
68,7
-4,0
3,4
JOHNSON & JOHNSON
49,9
+1,9
2,5
GLI INTEGRATORI La categoria ha sviluppato nel 2017 quasi 2,4 milioni di euro, con una crescita del 4,6 per cento. La domanda per questo tipo di prodotti ha seguito trend positivi in quasi tutti i mesi dell’anno, in particolare nella prima metà. Sicuramente il successo è dovuto al nuovo atteggiamento degli italiani per cui gli integratori alimentari fanno ormai parte delle abitudini “salutari”: secondo le periodiche rilevazioni di Gsk, uno su due ne fa uso almeno una volta l’anno. Ma i risultati si devono anche al contributo positivo delle istituzioni, che hanno permesso una crescita virtuosa del comparto attraverso la legislazione sui claim. In farmacia sono ospitate molteplici marche e il mercato si dimostra davvero molto frammentato, tanto che le prime dieci aziende costituiscono il VETERINAR A IA FITOTERA R PIA OMEOPAT A IA 26 per cento della categoria. Se guardiamo 328 ai prodotti più 299venduti, osserviamo 217 che i probiotici +2,0% rivestono un-10,6% ruolo chia+1,9% ve ma anche Armolipid per il controllo del colesterolo e Prostamol, che contribuisce a favorire la funzionalità della prostata e delle vie urinarie, sono ai primi posti del ranking, a conferma di quanto gli integratori siano connessi alla sfera della salute (tabella 2).
Fonte: New Line Ricerche di Mercato
Grafico 2 dermocosmesieigiene
Dermocosmesi
450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 VISO fatturato Mio o € (MAT) trend fatturato (MAT)
413 +0,4%
CORPO
ALTRO
IGIENE ORALE
CAPELLI
SOLARI
IGIENE INTIMA
TRUCCO
PULIZIA VISO
368 +2,7%
345 -0,8%
289 -1,8%
175 -3,8%
137 +3,9%
125 -1,9%
112 +4,3%
58 -4,8%
Fonte: New Line Ricerche di Mercato 30
maggio 2018 |
LE PRIME 10 AZIENDE
fatturato (Mio €)
∆%
quota %
NOVARTIS-GLAXOSMITHKLINE
31,5
-8,0
5,3
FIDIA FARMACEUTICI
25,0
+37,6
4,2
SOOFT ITALIA
24,6
-0,4
4,1
IST.GANASSINI
18,9
+2,6
3,1
ALLERGAN
18,6
+1,5
3,1
LABORATOIRES THEA
16,8
+10,8
2,8
SANOFI
15,8
+138,9
2,6
SIFI
14,8
+4,0
2,5
CHEFARO PHARMA
13,3
-5,5
2,2
VISUFARMA
13,0
+13,6
2,2
Tabella 5 categoriadispositivi protezioneapparati fatturato (Mio €)
∆%
quota %
THEALOZ DUO SOL OCULARE 10ML
11,0
+31,7
1,8
ACQUA SIRMIONE MIN NAT 15ML 6F
6,9
+3,8
1,2
OPTIVE FUSION 10ML
6,6
+1,1
1,1
CISTIFLUX A PLUS 36+D 14BUST
6,6
+17,1
1,1
HYALUBRIX SIR 30MG 2ML 3PZ
6,5
-9,2
1,1
EUMILL GOCCE OCULARI 10FL0,5ML
5,4
+2,4
0,9
IRIDIUM GARZA OCULARE MED 20PZ
5,3
-5,0
0,9
COMPEED HERPES PATCH 15PZ
4,9
+3,6
0,8
CONNETTIVINABIO CREMA 25G
4,9
>999
0,8
SYSTANE ULTRA GTT OCULARI 10ML
4,8
-12,0
0,8
KIJIMEA COLON IRRITABILE 28CPS
4,5
+350,4
0,7
HYALUBRIX SIR 30MG 2ML
4,3
+8,5
0,7
HYALISTIL BIO 0,2% 10ML
4,1
-3,9
0,7
MARIAL 20 ORAL STICK 15ML
4,1
+739,0
0,7
OPTIVE SOLUZIONE OFTALMICA10ML
4,0
-8,7
0,7
LE PRIME 15 REFERENZE
Fonte: New Line Ricerche di Mercato
DERMOCOSMESI E IGIENE La seconda categoria del comparto merita anch’essa un approfondimento. Si compone di segmenti eterogenei sia per peso
in termini di fatturato sia per andamento (grafico 2). Nel 2017 ha sviluppato 2.024 milioni di euro, pari all’anno precedente. Osserviamo, infatti, come in farmacia ci
sia spazio per i trattamenti viso e corpo che insieme pesano per quasi il 40 per cento. Performance raggiunte anche in uno scenario che si fa più complesso, grazie alla ricerca delle aziende che certifica l’elevata qualità dei prodotti e al sempre più chiaro posizionamento della Farmacia vissuta come luogo che offre soluzioni di bellezza d’eccellenza, anche in caso di problemi della pelle e di patologie dermatologiche. Trend in crescita nei mesi e risultati particolarmente rilevanti alla fine del 2017, con incremento superiore al 20 per cento, per il Trucco. Un segmento non ancora così importante in termini di quota, ma sicuramente un’opportunità in termini di sviluppo, dato il trend positivo interessante del 4,3 per cento e una domanda in crescita del 7,1 per cento, soprattutto alla luce della pressione competitiva dell’extracanale. Buoni risultati dovuti alla lunga estate per i Solari che registrano un +3,9 per cento a fatturato e un trend positivo a volumi dell’1,9 per cento confermando il loro trend positivo anche nel 2017. Osserviamo che la categoria ha una concentrazione piuttosto elevata di aziende: le prime dieci pesano per il 39 per cento. Tra queste spicca Unifarco, con risultati molto positivi sia per fatturato sia in termini di trend, con una crescita del 12,3 per cento solo nel canale farmacia (tabella 3).
mercato
Tabella 4 categoriadispositivi protezioneapparati
DISPOSITIVI PER LA PROTEZIONE DEGLI APPARATI Un mondo variegato quello dei prodotti per la protezione degli apparati e la sua crescita in termini di fatturato nel canale farmacia conferma la loro connessione con l’ambito della salute. Nel 2017 ha sviluppato 599 milioni di euro, con una crescita dell’11,9 per cento. Tutte le aziende che si trovano nelle prime posizioni in termini di fatturato cumulato nell’anno hanno registrato trend positivi. Per quanto riguarda i primi quindici prodotti, osserviamo che hanno quasi tutti trend positivi e che le top referenze sono in gran parte le stesse dello scorso anno. Si tratta principalmente di formulazioni a base di acido ialuronico destinate all’uso oftalmico e all’uso intrarticolare (tabella 5).
| maggio 2018 31
mercato
Tabella 6 categoria fitoterapia LE PRIME 5 AZIENDE
fatturato (Mio €)
∆%
134,4
+5,0
44,9
ESI
37,2
+8,1
12,4
PLANTA MEDICA
21,6
+1,1
7,2
SPECCHIASOL
19,5
-8,3
6,5
APOTECA NATURA
10,9
+15,0
3,7
ABOCA
quota %
Tabella 7 categoria fitoterapia fatturato (Mio €)
LE PRIME 15 REFERENZE
∆%
quota %
GRINTUSS PEDIATRIC SCIR 180G
19,5
+3,0
6,5
GRINTUSS AD SCIR POLIR 180G
13,2
+9,9
4,4
LIBRAMED FITOMAGRA 138CPR
7,0
-3,7
2,4
EMATONIL PLUS EMULSIONE GEL 50
6,8
+1,6
2,3
NEOBIANACID 45CPR MASTICABILI
6,4
+31,0
2,1
SOLLIEVO BIO 90TAV
5,2
-1,9
1,7
MELILAX PEDIATRIC 6MICROCLISMI
5,2
+13,7
1,7
FLORA INTESTINALE 10BUST OROS
4,3
+2,8
1,5
LE DIECI ERBE 100TAV 40G
4,3
+3,1
1,4
NORMOLIP 5 60CPS
4,2
+44,4
1,4
MELILAX ADULTI 6MICROCLISMI
3,3
+6,4
1,1
LYNFASE FITOMAGRA 12FL 15G
3,2
+7,1
1,1
NATURA MIX SOSTEGNO CON 10F15G
2,9
+7,6
1,0
COLILEN IBS 96OPR
2,9
+62,8
1,0
RINOSOL 2ACT SPRAY NASALE 15ML
2,8
+0,1
0,9
Fonte: New Line Ricerche di Mercato
FITOTERAPIA La categoria si mostra sempre interessante, anche se i trend di fatturato nel 2017 sono più contenuti rispetto al passato. Nel 2017 ha sviluppato 299,2 milioni di euro, con una crescita del 2 per cento. La domanda di questi prodotti è influenzata dalla patologia influenzale, per cui le vendite hanno registrato li-
32
maggio 2018 |
velli maggiori nei primi mesi dell’anno. Una recente indagine Istat (“La diffusione delle terapie non convenzionali in Italia dalle indagini Istat: Trend e Profilo dei Consumatori”) traccia il profilo del consumatore di prodotti fitoterapici: tra i 35 e 54 anni, prevalentemente di sesso femminile, residente nell’area geografica del nord-est, con uno status
socio-economico elevato. Si tratta di un consumatore attento alla salute e al benessere in una concezione olistica che vede l’impor tanza di entrambi gli aspetti. Aboca resta il leader, con oltre 134 milioni di euro nel canale, detiene quasi la metà del mercato (tabella 6). Forte la connotazione di destinazione d’uso dei prodotti. Se analizziamo le referenze, osserviamo, infatti, che i primi quindici prodotti sono per la tosse, per problemi dell’apparato gastrointestinale e per il controllo del colesterolo (tabella 7).
SPUNTI E RIFLESSIONI L’osservazione dei risultati del 2017 ci porta a evidenziare come, in un mercato complessivamente stabile, ci siano grandi opportunità di crescita. La farmacia, che resta il punto di contatto ultimo e cruciale con il cittadino per il suo bisogno di salute, potrà accogliere le esigenze in modo sempre più trasversale, in una concezione olistica del benessere della persona. L’extrafarmaco sarà la chiave per fare prevenzione e completare le cure mentre l’investimento in ambiti specialistici, quali la dermocosmesi, la veterinaria e la fitoterapia, potrà contribuire a sviluppare ulteriormente il fatturato, mostrando la competenza e l’elevata qualità dei prodotti che si trovano in farmacia.
L
avoro senza
attualità
di Paola Brusa, Giulia Austa, Valentina Guastafierro, dipartimento di Scienza e tecnologia del farmaco, Università di Torino, e Marco Neri, Cooperativa Sociale La Bottega
barriere
Il progetto “Disabilità e farmacia” a Torino, un esperimento sociale volto a offrire una chance professionale a giovani spesso emarginati
Per un soggetto disabile, il lavoro rappresenta una delle più pregiate forme di riabilitazione, di autorealizzazione e di integrazione nella società. In questa direzione è nato a Torino nel 2016 il progetto “Disabilità e farmacia”, grazie alla collaborazione della Cooperativa Sociale La Bottega, del dipartimento di Scienza e tecnologia del farmaco di Torino, di alcune farmacie e di FarmaOnlus. Si tratta di un progetto che avrebbe come scopo l’inserimento lavorativo di soggetti con disabilità nell’ambiente delle farmacie aperte al pubblico. In questi due anni di lavoro si è voluto quindi sperimentare, per un soggetto con disabilità, la capacità di svolgimento di attività in farmacia e selezionare le mansioni più compatibili al tipo di disabilità. Inoltre è stato possibile valutare competenze trasversali, di carattere relazionale e professionale e fornire i requisiti di inserimento utili alla scelta della persona più adatta. Due tesiste (Valentina Guastafierro nel 2016 e Giulia Austa nel 2017) hanno individuato le mansioni che i soggetti con disabilità potrebbero svolgere in farmacia. Le attività selezionate sono tra quelle in farmacia non richiedenti laurea: in particolare, carico e gestione del magazzino, tariffazione delle ricette in differita e controllo formale delle ricette rosse e dematerializzate, controllo delle fatture, controllo e verifica dello scadenziario, applicazione
| maggio 2018 33
attualità di prezzi e sconti sui prodotti, gestione delle autorizzazioni dei dispositivi medici, prenotazione delle visite mediche con il sistema Cup. Sono state quindi elaborate procedure scritte specifiche con modalità grafiche e testuali per poter spiegare le diverse mansioni a una persona con disabilità lieve. Tale fase formativa nel progetto 2016 è stata svolta in una farmacia di Torino con sei ragazzi con disabilità fisica, sensoriale e intellettiva. Nel 2017 la fase formativa è stata svolta invece presso i locali della Cooperativa sociale “La Bottega” con quattro ragazzi con disabilità intellettiva, accompagnati nel percorso da un tutor scelto tra i ragazzi formati nel 2016. Alla parte formativa (sia nel 2016 che nel 2017) è seguita una parte di tirocinio in tre farmacie sul territorio. Du-
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maggio 2018 |
rante tali periodi è è stato possibile andare a valutare il grado di autonomia e prontezza dei soggetti con disabilità nelle attività proposte. Per la valutazione della fattibilità esecutiva è stato anche necessario analizzare che il giovane inserito impiegasse gli stessi tempi di un soggetto non disabile che si appresti alla medesima attività. Per una valutazione della fattibilità esecutiva ancora più completa, i tirocinanti sono stati valutati in merito alla loro capacità di condivisione del lavoro quali la socializzazione, le relazioni interpersonali, la gratificazione personale e d’azienda. È stato possibile concludere che esiste un buon numero di attività, in farmacia, da affidare a soggetti con disabilità.
TESTIMONIANZE: VALENTINA GUASTAFIERRO La tesista che si è occupata del progetto nel 2016, parla così della sua esperienza. «Per cinque anni di Università sono stata valutata in materie tecniche e specifiche come Chimica, Farmacologia, Tecnologia farmaceutica eccetera. Per la mia tesi di laurea ambivo a un percorso sociale che mi avrebbe dato qualcosa di veramente prezioso in cambio e che mi avrebbe sottoposta ad altri aspetti fondamentali per la professione di un farmacista come l’ascolto, la sensibilità e la dedizione. Mi è stato, quindi, proposto e affidato un progetto che coglieva a pieno ciò che desideravo. Non è stato semplice: nessuno prima di me aveva affrontato un percorso simile. Le mie passate esperienze di vo-
con le attività come quella della sistemazione in ordine alfabetico dei medicinali in magazzino. Non è stato facile ma con un po’ di creatività e pazienza sono riuscita a condurre i giovani a buoni risultati. La disabilità sensoriale (sono stata tutor di un giovane audioleso sprovvisto di apparecchio acustico) mi ha dato molta soddisfazione perché, pur essendo stato uno dei percorsi di tirocinio più impegnativi, ha avuto un buon esito: ho dovuto adattare il mio linguaggio al suo e usare parole semplici per farmi comprendere perché il suo lessico risultava scarno; inventare gesti che simboleggiassero delle parole; non ricorrere a un tono alto della voce ma scandire bene le parole e guardarlo negli occhi; non chiamarlo per nome, per ottenere la sua attenzione, ma dolcemente scuoterlo dalla spalla. Ho costruito il modo di relazionarmi e la tecnica di insegnamento giorno per giorno. Ho insegnato tutto il possibile a questi ragazzi con quella grinta e quell’entusiasmo che hanno convinto chi oggi continua a collaborare a rendere attuabile e concreto questo progetto: l’Università di Torino, l’Ordine dei farmacisti di Torino, la Cooperativa Sociale la Bottega, Farmaonlus, Federfarma, a loro va il mio ringraziamento più sentito. La mia tesi “Disabilità e Farmacia” (ottobre 2016) è stata inoltre premiata con la “Borsa di studio Serena Saracino”, istituita dall’Ordine dei farmacisti di Torino a novembre 2016».
TESTIMONIANZE: GIULIA AUSTA La tesista che si è occupata del progetto nel 2017, descrive invece così la sua esperienza. «Quando Nino Vitulano, presidente della Cooperativa Sociale “La Bottega”, mi parlò del progetto di integrazione di giovani ragazzi disabili nel mondo della farmacia, proponendomi di proseguire il lavoro iniziato dalla dottoressa Valentina un anno prima, mi sembrò un’impresa per me troppo grande e difficile da realizzare. Fermamente convinta di voler fare una tesi sperimentale, mi ero ancorata al concetto classico di “tesi in laboratorio: con occhiali, mascherina e microscopio”. Non senza alcune perplessità mi informai del progetto, e incontrai la dottoressa Valentina che con la sua tesi diede il via a questa avventura. Il suo entusiasmo e la sua passione travolsero anche me, che da molti anni mi
attualità
lontariato mi hanno predisposta alla non indifferenza e alla consapevolezza del prossimo ma non mi hanno messo mai dinnanzi a persone con disabilità. Pertanto, ho dovuto costruire tutto da zero: quale poteva essere l’approccio più efficace e spontaneo? Ho letto molti libri sulla formazione e sullo sviluppo professionale di persone con disabilità, sui metodi e sulle strategie per il loro inserimento lavorativo. Ciò che ho appreso è che la disabilità non va trattata come tale: non occorre quindi cambiare o stravolgere il proprio modo di relazionarsi con le persone ma semplicemente adattarlo alle diverse esigenze. Ho seguito in prima persona, come tutor, tre percorsi distinti di tirocinio in farmacia in ciascuno dei quali si alternavano, tra mattino e pomeriggio, due giovani con disabilità differenti. A supporto dell’insegnamento delle attività avevo precedentemente redatto procedure scritte puntuali ma semplici di ciascuna, come strumento della formazione. All’interno del mio progetto la disabilità fisica è quella risultata più idonea: il raggiungimento dell’autonomia è emerso in quasi tutte le attività proposte e i tempi di esecuzione sono risultati simili a quelli di un soggetto non disabile che si appresti alle stesse attività. La disabilità intellettiva invece necessitava di attenzioni maggiori: per esempio, ho dovuto insegnare e riprendere l’alfabeto senza la cui conoscenza era impossibile procedere
i tempi di esecuzione sono risultati simili a quelli di un soggetto non disabile che si appresti alle stesse attività
Momenti della premazione avvenuta alla fine della prima fase del progetto, alla presenza di Paola Brusa, Mario Giaccone, Luciano Platter e Nino Vitulano
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attualità
occupo di alcuni piccoli progetti nel sociale. Non essendomi mai approcciata al mondo della disabilità, non avevo chiaro quanto fosse grande il problema del loro inserimento negli ambienti del mondo del lavoro e non avevo soprattutto idea delle enormi potenzialità che avrebbero potuto esprimere con una breve formazione. Dopo quasi nove mesi di lavoro con cinque fantastici ragazzi, posso dire di essere estremamente felice di non aver dovuto indossare tutti i giorni occhiali e mascherina, ma solo un grande sorriso. Mi hanno insegnato cosa vuol dire mettersi costantemente in gioco, a non arrendersi davanti ai “no” che la società troppo spesso impone e a tirare fuori una enorme forza per superare le barriere architettoniche e quelle mentali, spesso ben radicate e molto più difficili da abbattere. La loro voglia di fare e la loro dedizione al progetto li ha portati a essere grandi lavoratori, prendendo a cuore la farmacia e tutti gli incarichi che venivano loro affidati. Posso affermare che la presenza di questi ragazzi nel nucleo lavorativo di una farmacia rappresenta una grande ricchezza, sia dal punto di vista prettamente lavorativo (vi assicuro che non concepiscono la “pausa caffè”) che umano, contribuendo con la loro sensibilità a portare un’attenzione differente ai problemi quotidiani, rivisti quindi sotto una diversa prospettiva. Concludo ringraziando tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto: l’Università di Torino (dipartimento di Scienza e tecnologia del farmaco), La Bottega, l’Ordine dei farmacisti di Torino, Farmaonlus di Federfarma, le farmacie aderenti e, soprattutto, i meravigliosi ragazzi che ho avuto l’onore di incontrare».
TESTIMONIANZE: MARCO NERI Le parole di uno dei ragazzi che hanno partecipato alla formazione nel 2016; nell’anno successivo ha aiutato la tesista con il ruolo di tutor. «Ho iniziato questa esperienza due anni fa con il tirocinio in farmacia. Il tirocinio mi è piaciuto moltissimo: è stato molto impegnativo ma anche divertente. Merito della dottoressa Valentina, che mi ha insegnato bene tutte le attività rispiegando-
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maggio 2018 |
Un meritato brindisi per tutor e allievi che hanno partecipato all’iniziativa
mele più di una volta finché non le capivo. Un grande aiuto è stato avere il quaderno di tirocinio sempre con me, era facile da comprendere, più dei libri di scuola. Le attività che ho svolto mi sono piaciute tutte. Certo, alcune erano un po’ più complicate, però una volta che le capivo bene riuscivo a praticarle tutte e facendole mi divertivo. Mi è piaciuto tantissimo muovermi tra i medicinali: le mie attività preferite erano gestire il magazzino, le prenotazioni con il sistema Cup e la tariffazione delle ricette. È stato bellissimo scoprire gli ambienti della farmacia, conoscere il “dietro le quinte” e tutte le attività che fa un farmacista oltre a vendere le medicine. L’ambiente della farmacia è stato come stare in famiglia, molto accogliente, anche se c’era sempre tanto lavoro, non mancava mai il tempo per un saluto e una chiacchiera con me. La difficoltà che ho vissuto è stata imparare la tariffazione delle ricette in differita: sapevo che era un’attività molto importante per la farmacia e avevo molta paura di sbagliare. Quando tariffavo mi concentravo al massimo isolandomi da quello che mi circondava, non facevo caso a nulla ed ero focalizzato solo sulle operazioni che dovevo fare. Quando un anno dopo mi è stato proposto di svolgere l’attività di tutor nella “Scuola di formazione” (la seconda parte del progetto) con altri ragazzi, ero felicissimo. L’esperienza mi è piaciuta moltissimo: spiegare ad altre persone quello che avevo fatto in farmacia mi ha fatto capire l’importanza del percorso che avevo precedentemente
intrapreso. Ho raccontato loro le mie difficoltà, come comprendere e risolvere i problemi che avrebbero incontrato e ho cercato di dare loro consigli utili su come stare in un ambiente come quello della farmacia. Devo essere sincero, l’esperienza della scuola di formazione non l’ho vissuta solo da tutor, ma anche da allievo: grazie a Giulia che mi ha insegnato tante cose che nel breve tirocinio non ero riuscito ad apprendere. Tutto quello che ho imparato spero davvero di riuscire a metterlo in pratica, come vero lavoratore in una farmacia. È il mio grande sogno e non mi arrenderò».
EPILOGO A conclusione di questa prima parte di progetto, il 27 marzo scorso si è tenuta la consegna dei diplomi di idoneità allo svolgimento delle attività inerenti al percorso di formazione. Durante tale cerimonia, avvenuta presso il dipartimento di Scienza e tecnologia del farmaco di Torino, sono intervenuti Paola Brusa - docente di Tecnologia, socioeconomia e legislazione farmaceutiche e coordinatrice del progetto - Mario Giaccone, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Torino e provincia, Nino Vitulano, presidente della cooperativa “La Bottega”, e Luciano Platter, presidente di Farmaonlus. La prossima sfida, dopo il successo della formazione, sarà quindi quella di trovare un posto di lavoro a questi ragazzi che hanno voglia e bisogno di mettersi in gioco nel mondo del lavoro.
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fiscale
D
di Stefano De Carli, Studio Luce, Modena
ettagli da
approfondire
Anche la farmacia individuale è stata interessata, seppure in misura minore, dalla nuova normativa sulla concorrenza
Si è parlato moltissimo, in questi mesi, delle società in farmacia (anche su queste pagine, vedi Punto Effe n. 6/2018) e di tutte le sconvolgenti conseguenze e problematiche interpretative dell’entrata in vigore della “legge sulla concorrenza”. Ben poco si è detto a proposito della farmacia condotta in forma individuale, anch’essa interessata, seppure in misura minore, come vedremo, dalla nuova normativa. In questo intervento andremo controcorrente, cercando di evidenziare le differenze rispetto alla gestione associata e delineare il quadro giuridico del farmacista single, che, nonostante le numerose modifiche legislative intervenute negli ultimi decenni, continua a essere una forma di conduzione ancora molto utilizzata.
40
maggio 2018 |
IL FARMACISTA “SINGLE” Bisogna anzitutto considerare che il titolare individuale può utilizzare una forma di compartecipazione agli utili e al valore della farmacia di tipo parasocietario, costituendo “l’impresa familiare” regolata dall’art. 230 bis del Codice civile, le cui particolarità rispetto alla società vengono sinteticamente riassunte nel riquadro. In questo caso niente cambia per quanto riguarda l’inquadramento nella normativa farmaceutica: la titolarità rimane in capo al farmacista persona fisica. Tanto premesso, il primo dubbio da chiarire è se a seguito della rivoluzione dello scorso agosto, tale persona fisica debba obbligatoriamente essere ancora un farmacista oppure no. Alcuni commentatori hanno fatto notare che lo spirito della Legge 124/2017 è stato quello di un generalizzato ampliamento della possibilità di accedere alla titolarità, ipotizzando quindi la sussistenza di un titolare non farmacista. Pare invece a chi scrive, pur nella totale attuale imprecisione e confusione della materia, che la titolarità individuale continui a essere appannaggio esclusivo del farmacista. Nessun appiglio normativo anche indiretto consente infatti una diversa interpretazione: gli ulteriori due pilastri della legislativa farmaceutica quale la Legge 2 aprile 1968, n. 475 (in particolare gli articoli 11 e 12) e il R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 (in particolare l’articolo 112) non
vengono infatti toccati dalla legge sulla concorrenza, che peraltro si limita colpevolmente a una stringata modifica di soli pochi articoli della Legge 362/1991, quella appunto dell’istituzione delle società in farmacia. Peraltro la stessa Legge 124 specifica che le persone fisiche titolari di farmacie private lo sono «in conformità alle disposizioni vigenti», con chiaro riferimento alle normative richiamate. Per gli stessi motivi è fuori luogo ipotizzare che il single possa essere titolare di più farmacie mentre, come è noto, le società possono acquisire la titolarità di un numero illimitato di esercizi, fatti salvi i (ridicoli) quorum regionali.
CONTINUITÀ E DISCONTINUITÀ Al titolare farmacista si continuano quindi ad applicare i meccanismi e limiti di trasferimento previsti dal citato articolo 12 della Legge 475/1968. Per esempio, il single che abbia venduto la propria farmacia e voglia acquistarne un’altra sempre come single lo potrà fare solo una volta e avrà tempo solo due, anni per non dovere superare un concorso a meno che, in caso di mancato rispetto del termine, possa certificare di avere svolto attività professionale per sei mesi precedente l’acquisto o abbia conseguito l’idoneità in un concorso nei due anni precedenti. Così pure il farmacista che abbia ceduto la propria farmacia non potrà concorrere all’ as-
te impongono l’esclusività della posizione segnazione di un’altra se non siano lavorativa a favore della farmacia di cui si è trascorsi almeno dieci anni, regola che non soci. Ricordiamo insi applica ai soci di fatti che la Legge società. Molto diver124/2017, in parziale se e molto meno molto meno modifica della Legge stringenti sono anstringenti 362/1991, impone di che, inspiegabilmenle norme non essere titolare, te, le fattispecie di sulle collaboratore, direttoincompatibilità: il sinre o gestore provvisogle dovrà astenersi incompatibilità solamente dal ricopriper il farmacista rio di altra farmacia; di non esplicare altra re «posti di ruolo nella single attività nel settore amministrazione deldella produzione e inlo Stato, compreso formazione scientifica del farmaco e di non quelli di assistente e titolare di cattedra esercitare la professione medica; e, sopratuniversitaria, e di enti locali o comunque tutto, di non avere alcun altro rapporto di pubblici, né esercitare la professione di lavoro pubblico o privato. propagandista di prodotti medicinali». Una Questa diversa configurazione delle incombella differenza rispetto alle limitazioni impatibilità dovrebbe avere riconoscimento poste al socio di società titolare di farmain capo ai vincitori in gruppo nel concorso cia che, anche a seguito della recente, e straordinario indetto dalle Regioni (la cui francamente inaccettabile, presa di posicapofila è stata l’Emilia Romagna, seguita zione del Consiglio di Stato, sostanzialmen-
fiscale
da Lazio e Calabria) che si sono inventate la figura della titolarità pro indiviso in capo ai singoli componenti del gruppo. Seguendo tale logica, se i vincitori in gruppo sono cotitolari singoli allora si devono applicare le regole della Legge 475/1968, questo deve essere pacifico. Peccato invece che le autocertificazioni (che devono essere obbligatoriamente redatte secondo modulistica prestampata) necessarie per il rilascio della titolarità richiedano l’attestazione di posizioni di incompatibilità proprie sia della gestione individuale sia di quella societaria. Con un evidente abuso dell’autorità e totale disprezzo delle normative. In sostanza, si vuole negare agli assegnatari di sede la possibilità a partecipare ad altra compagine societaria in diversa regione, proprio per lo status di titolare individuale imposto ai componenti del gruppo, e imporre i più restrittivi limiti di incompatibilità riservati dalla Legge 362/1991 al farmacista socio. Non è neppure il caso di rimarcare che tale protervia ha condizionato e condizionerà le decisioni di numerosi partecipanti al concorso, che si vedono impedire illecitamente scelte professionali che si ripercuoteranno profondamente sulla intera loro esistenza. Un’altra differenziazione del tutto inspiegabile - ma che la dice lunga sull’attuale situazione di mancanza di coordinamento logico in tutta la materia del diritto farmaceutico e della necessità di una sua profonda e completa rivisitazione - riguarda le sostituzioni nella direzione della farmacia. Mentre la legge del 1968 permette al titolare la sostituzione (in casi specifici quali infermità, gravi motivi di famiglia, eccetera) nella conduzione professionale della farmacia «con un altro farmacista iscritto all’ordine» la Legge 362/1991, così come modificata dalla Legge 124/2017, prevede che il direttore della società titolare sia «un farmacista in possesso del requisito dell’idoneità». Resta invece invariato il limite di tempo che deve essere rispettato tra due riconoscimenti di titolarità della medesima farmacia, ed è forse questo uno dei pochi elementi di omogeneità tra il regime della titolarità individuale e quella societaria: in entrambi i casi occorre che trascorrano almeno tre
| maggio 2018 41
fiscale
anni, tuttavia bisogna sottolineare il fatto che il trasferimento delle quote societarie non sottostà ad alcun vincolo temporale per cui la proprietà di una azienda può essere sostanzialmente ceduta senza il passaggio della titolarità.
IN CONCLUSIONE Tirando le fila di questa breve carrellata sorge spontaneo chiedersi se la posizione del single possa considerarsi ancora attuale oppure anacronistica, soprattutto in considerazione dei probabili futuri scenari di acquisizioni da parte del “capitale” o aggregazioni di esercizi. La risposta non può essere univoca. La gestione individuale non comporta particolari svantaggi dal punto di vista fiscale rispetto alla società, se non quello della limitazione della ripartizione del reddito imposta dalla norma sull’impresa familiare. Anche dal punto di vista della legislazione farmaceutica non vi evidenziano criticità significative; addirittura viene concessa una maggiore flessibilità per quanto riguarda le incompatibilità, il che permette al titolare di potere eventualmente esercitare liberamente altre attività. Chi intende proseguire una gestione “conservatrice” della propria azienda, intendendosi per essa un passaggio alla forma societaria non necessariamente con un socio estraneo ma anche semplicemente “in famiglia”, non ha quindi particolari motivi di cambiamento. Al contrario, per chi avesse aspirazioni verso una vita più dinamica della propria farmacia o della propria attività di farmacista, volendo accedere per esempio a partecipazioni o compartizioni in altre farmacie, il passaggio al societario diventa indispensabile, proprio perché la posizione di titolare impedisce, per incompatibilità, l’acquisizione di quote di partecipazione in società titolari. In questo frangente diviene estremamente interessante progettare la “trasformazione” della ditta individuale tramite il conferimento di quest’ultima in una società. L’operazione, in seguito alla legge sulla concorrenza, è stata molto facilitata in quanto gli altri soci, componenti della subentrante società, possono anche non es-
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IMPRESA FAMILIARE E SOCIETà: LE DIFFERENZE IN PILLOLE La costituzione dell’impresa familiare non modifica la forma giuridica dell’imprenditore che resta individuale così come la titolarità rimane in capo al farmacista. I partecipanti all’impresa familiare possono essere solo il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo (ne sono quindi esclusi, per esempio, i cugini) ovviamente anche se non farmacisti; non ci sono limitazioni invece per i soci di una società. L’impresa familiare permette al collaboratore familiare una partecipazione agli utili e all’incremento del valore di avviamento, senza attribuire diritti sulla gestione ordinaria dell’impresa ma solo su «l’impiego degli utili e degli incrementi nonché quelli inerenti alla gestione straordinaria, agli indirizzi produttivi e alla cessazione» peraltro con decisioni da prendersi «a maggioranza, dai familiari che partecipano all’impresa stessa». In sostanza, nell’impresa familiare la qualifica di imprenditore spetta esclusivamente a chi ha la gestione ordinaria della stessa, mentre i familiari si limitano a una prestazione lavorativa, pur esercitando poteri, anche notevoli, di collaborazione-direzione. In forza di tale situazione il titolare assume in proprio i diritti e le obbligazioni nascenti dai rapporti con i terzi e risponde illimitatamente, e solidalmente, con i suoi beni personali. Da ciò deriva che il fallimento
sere farmacisti, ampliando così la platea degli interessati anche ai più stretti familiari. Con un immutato appeal fiscale, che resta elevatissimo in quanto, sintetizzando, a fronte di un versamento di una imposta sostitutiva pari al 12 per cento dei valori che vengono rivalutati durante il conferimento, la società conferitaria acquisisce la possibilità di dedurre fiscalmente tali valori abbattendo imposte
dell’imprenditore non si estende automaticamente al partecipante dell’impresa familiare. Al collaboratore spetta un diritto di prelazione in caso di divisione ereditaria o di trasferimento dell’azienda. Oltre a partecipare agli utili aziendali, i collaboratori partecipano al valore dei beni acquisiti con essi oltre che all’incremento del valore dell’azienda, anche in ordine all’avviamento, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato. I soci di società partecipano, pro-quota, anche all’intero valore dell’azienda, e non al solo incremento, in caso di vendita della stessa o di liquidazione della società. La trasferibilità delle quote è diversamente regolata: mentre il diritto di partecipazione agli utili, nell’impresa familiare «è intrasferibile, salvo che il trasferimento avvenga a favore di familiari… (omissis)... col consenso di tutti i partecipi», la cessione delle quote societarie è libera (ovviamente nei limiti delle previsioni statutarie). Il regime fiscale non è per nulla assimilabile; per quanto riguarda la tassazione del reddito di esercizio la differenza più marcata è senza dubbio costituita dall’impossibilità di attribuire ai collaboratori familiari più del 49 per cento degli utili mentre per ciò che riguarda la tassazione in caso di trasferimento d’azienda il trattamento è completamente differente.
dirette e Irap, le cui aliquote marginalmente e cumulativamente superano non di rado il 45 per cento. Il tutto a fronte di una serie di atti giuridici e fiscali non semplicissimi ma certamente meritevoli di essere affrontati. La tanto vituperata (a ragione) Legge 124 in questo caso offre un’opportunità senz’altro apprezzabile. Torneremo presto sull’ argomento in modo approfondito.
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L’esegesi della disciplina dei medicinali scaduti in farmacia
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L’emendamento Lorenzin all’articolo 123 del Testo unico delle leggi sanitarie n. 1265/1934 in materia di detenzione dei medicinali scaduti in farmacia ha destato la preoccupazione degli esegeti (d’ufficio) della fonte normativa, che hanno evidenziato la puntigliosità del suo testo, quando non sono andati oltre per ritenerlo foriero d’intrinseche insidie. I primi hanno sottolineato come il rincorrersi dei presupposti per l’applicazione della relativa disciplina potrebbe alimentare la discrezionalità da parte degli organi di vigilanza (ma non certo da parte di chi dovrà verificarne i verbali d’ispezione); i secondi hanno messo in discussione la stessa possibilità della sua applicazione, pulsando pede per una modificazione del testo normativo da parte del Parlamento. Gli uni e gli altri (più gli altri che gli uni) hanno scordato che si tratta di una disciplina che attiene il contenuto di una prestazione sanitaria a tutela della qualità e della dignità della vita, la cui inosservanza può dar luogo a un reato di pericolo, commesso non solo con dolo (articolo 443, Codice penale), ma anche per colpa (articolo 452, Codice penale) che tale violazione di legge configura in ogni caso, a carico dei titolari/ direttori di farmacia che l’abbiano commesso, quanto meno una responsabilità amministrativa (articolo 123, T.U. n. 1265/1934), ma anche una responsabilità civile per l’esercizio di un’attività pericolosa (articolo 2050, Codice civile), che incide tra l’altro
sull’onere della prova che fa loro carico. Il che non è poco. Si impone così il riferimento al testo della normativa oggetto di una tale esegesi: Articolo 123, T.U. n. 1265/1934 Comma 1. Il titolare di farmacia deve curare: a) omissis b) omissis c) omissis Comma 2. (omissis) Comma 3. La detenzione di medicinali scaduti, guasti o imperfetti nella farmacia è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 1.500 a euro 3.000, se risulta che, per la modesta quantità di farmaci, le modalità di conservazione e l’ammontare complessivo delle riserve, si può concretamente escludere la loro destinazione al commercio. Comma 4. Nei casi preveduti nel presente articolo, il prefetto (ora l’Autorità Sanitaria) indipendentemente dal procedimento penale, può ordinare la sospensione dall’esercizio della farmacia da cinque giorni a un mese e, in caso di recidiva, può pronunciare la decadenza dell’autorizzazione ai termini dell’articolo 113, lettera e). Articolo 443, Codice Penale Commercio o somministrazione di medicinali Chiunque detiene per il commercio, po-
Legale ne in commercio o somministra medicinali guasti o imperfetti è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa non inferiore a lire duecentomila (euro 103,00). Articolo 452, Codice Penale Delitti colposi contro la salute pubblica Comma 1. (omissis) Comma 2. Quando sia connesso per col-
pa almeno dei fatti preveduti dagli articoli 440, 441, 442, 443, 444 e 445 si applicano le pene ivi rispettivamente stabilite ridotte da un terzo a un sesto.
per sua natura o per la natura di mezzi adeguati, è tenuto al risarcimento, se non prova di aver adottato tutte le misure idonee a evitare il danno.
Articolo 2050, Codice Civile Responsabilità per l’esercizio di attività pericolose Chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di una attività pericolosa
MEMENTO Si ricorda che questa è la prima volta in cui un testo normativo equipara il medicinale scaduto di validità giuridica, per decorso del termine normativa d’efficacia, ma
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che può non coincidere con l’efficacia teraOcchiali da vedere per vedere: peutica, al medicinale guasto o imperfetto, Romeo and Juliet, Act.5, Sce.1 e che non viene invece presunto per imperfetto e quindi guasto, secondo la giurispruIl rigore normativo sui medicinali scaduti di validità, ricorda la Legge di Mantodenza nomofilattica che si è consolidata nel va del Romeo e Giulietta di Shakespeare. tempo (da ultimo: Cassazione penale, Sezione prima, 15 febbraio 2017, n. 6212) Apothecary: Such mortal drugs I have; but Mantoa’s law Si ricorda, altresì, ma questo è più noto, che Is death to any he that utters them. la detenzione in farmacia di un medicinale Romeo: The world is not thy friend, nor the world’s law; scaduto può configurare sempre, se non The world affords no law to make thee rich; giustificata, un illecito amministrativo, ma Then be not poor, but break it and take this. talora può invece costituire un illecito peApothecary: My poverty but not my vill consents. nale. Di tal che con la novella normativa in Romeo: I pay thy poverty and not thy will. (...) questione non si è avuto in termini generali There is thy gold-worse poison to men’s souls, una sua depenalizzazione, ma sarà il magiDoing more murther in this loathsome world, strato, al quale sarà trasmesso il verbale d’iThan these poor compounds that thou mayst not sell. spezione del Nas o della Commissione di I sell thee poison; thou hast sold me none. (...) vigilanza sulle farmacie, a verificare se l’accertamento dei fatti contestati configuri o meno un reato e, qualora non lo configuri, a rimettere gli atti alla Autorità sanitaria per l’erogazione della sanzione amministrativa: Dlgs n. 28/2015, un tale limite non è previverbale d’ispezione, siano così tali «da ciò senza che questo si possa inevitabilsto in sede amministrativa, e che in questa escludere la loro destinazione al consumente tradurrei nell’ibis redibis non peribis sede non vige nemmeno il principio seconmo» e a ricondurla all’illecito amministradella sibilla, che é stato lamentato. do cui in mitiis ex post facto ovvero che tivo e non a un illecito penale. In quella Si sottolinea in via preliminare che la sanpossa essere applicata al reo la legge a sede potrà essere altresì valutato se la zione amministrativa conseguente alla dequesti più favorevole entrata successivadetenzione in farmacia di medicinali scapenalizzazione condizionata della mente in vigore onde alleviare ex lege la duti, ma già messi a disposizione dell’Auviolazione di legge non è certo deteriore, sanzione amministrativa posta a suo carico torità sanitaria per la distruzione (come come potrebbe sembrare per quanto ri(Cassazione civile, 17 giugno 2013, n. per medicinali ad azione stupefacente), guarda gli aspetti 15120), cui si aggiunconfiguri già di per sé una loro esclusione economici, rispetto alla detenzione ge pur sempre la san- dalla destinazione per il commercio al fine la sanzione pecuniazione disciplinare della insussistenza del fatto: il che appare di un farmaco ria penale, tenuto in (Commissione centraindiscusso ai più, sia agli effetti penali che scaduto può debito conto che in le esercenti professioamministrativi. sede amministrativa, ni sanitar ie, 30 Il resto sono discorsi, direbbero a Firenze: configurare a differenza che in sesettembre 2013, n. 69). quel che conta è che in ogni farmacia e in sempre,se non de penale, nel caso di Con il che è ben diffitutte le farmacie non ci siano, a tutela delgiustificata, una pluralità di violacile privilegiare, se cola salute pubblica affidata alla professioun illecito zioni di legge, non si sì si potesse dire, la nalità del farmacista, e non ci debbano amministrativo depenalizzazione del- essere quocumque modo medicinali scaconfigura la continuità dell’illecito che la violazione di legge duti, guasti e imperfetti, con buona pace comporta l’applicazione di un’unica sanzioin questione, come pure è dato a sentire. degli esegeti, divenuti difensori d’ufficio ne economica corrispondente a quella preDetto questo, sarà pur sempre un giudi(senza toga) dell’esercente un pubblico vista per la violazione più grave aumentata ce togato, e non certo un ispettore (in borservizio posto a tutela del diritto/dovere fino al triplo (articolo 8, Codice Penale). Di ghese o in divisa), a valutare se le alla salute, quale è ciascun titolare/direttal che in tale sede la configurazione di una condizioni che possano ricondurre in setore di farmacia, che possono essere rimapluralità di illeciti amministrativi comporta de amministrativa e non in sede penale la sti sconcertati dalla novella normativa, l’erogazione di altrettante sanzioni. A quedetenzione di un medicinale scaduto in ma che sono già stati smentiti dalla intersto s’aggiunge che, se in sede penale sussifarmacia per «la modesta quantità dei farpretazione che ne è stata data in termini ste ai fini della punibilità e la valutazione maci», la loro «modalità di conservazione» tutt’altro che discrezionali dall’esegesi della tenuità del fatto di cui all’articolo 131 e «l’ammontare delle riserve», quali resulche conta (Tribunale di Roma, Sezione pebis del Codice Penale, come introdotto dal tano in linea di fatto e non di diritto dal nale, 22 marzo 2018, n. 4538).
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L’impiego topico di preparati contenenti tiroxina, alla luce delle recenti evidenze sperimentali che provano l’elevata efficacia a livello mitocondriale cutaneo (1) della levotiroxina e il suo possibile impiego in alcune malattie cutanee anche gravi(1) (oltre che nella cellulite), impone alcune conferme sulla sua assenza di biodisponibilità (assorbimento) a livello sistemico (sangue circolante). Di seguito i risultati di studi di tipo farmacocinetico (accurata misurazione nel sangue circolante di ormoni tiroidei e loro bersaglio ormonale) e di tipo farmacodinamico (misurazione di effetti istologici e biochimici cutanei) della tiroxina somministrata per via topica volti a smentire il suo assorbimento a livello sistemico.
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Galbiati e al.(2) hanno studiato un preparato topico di levotiroxina in crema verso una crema senza tiroxina in uno studio in doppio cieco in 114 donne con cellulite alle cosce, dimostrando una maggiore efficacia clinica del prodotto contenente levotiroxina e una non diversità, rispetto al placebo senza l-tiroxina, dei principali parametri di tollerabilità cardiovascolare e dei principali esami ormonali tiroidei. Righini et al.(3) hanno rivalutato gli stessi parametri in uno studio, sempre in doppio cieco e controllato, sull’impiego dell’emulsione tradizionale in confronto a una nuova formulazione di levotiroxina, dimostrando dopo ripetute applicazioni cutanee l’efficacia clinica delle due preparazioni e la mancanza assoluta di assorbimento a livello ematico della l-tiroxina contenu-
ta nelle due formulazioni leggermente differenti per eccipienti. Queste osservazioni sono state confermate in vivo in donne trattate con levotiroxina contenuta in liposomi in uno studio coordinato dai più importanti studiosi di tiroide a livello mondiale (J. Chopra, J. Safer, E. Braverman e Aldo Pinchera) e confermato dagli stessi in uno studio effettuato su lembi cutanei asportati nel corso di masto plastiche riduttive(4). Dopo la messa a punto di una formulazione allo 0.1 % di levotiroxina micronizzata, Certan et al.(5) hanno valutato in uno studio aperto la possibilità della biodisponibilità di levotiroxina misurando al tempo 0, dopo 14 e 28 giorni di applicazione, freeT4, freeT3, TSH e reverse T3 (ormone che viene prodotto a livello cutaneo dal T4 per intervento di una deiodinasi presente nella pelle umana(6)) e non hanno osservato alcuna modificazione di tali parametri. Gli stu-
di eseguiti dosando con metodiche radioimmunologiche i livelli di freeT4 nel sangue, i livelli di metaboliti (freeT3 e reverse T3) e i possibili bersagli ormonali, non hanno mai dato evidenze né nell’impiego acuto né in quello cronico di biodisponibilità sistemica della levotiroxina nell’emulsione tradizionale o nella forma micronizzata. Esistono anche importanti studi di farmacodinamica (J. D. Safer(7)) che dimostrano come gli effetti positivi a livello cutaneo dell’applicazione topica di levotiroxina siano contrari agli effetti esercitati dalla somministrazione sistemica, confermando che la mancata biodisponibilità sistemica della levotiroxina per via epicutanea non è accompagnata dalla modificazione delle caratteristiche di organi e apparati bersagli della levotiroxina sistemica, quali si osservano, ad esempio, in corso di ipertiroidismo.
BIBLIOGRAFIA 1. Vidali S., et. “Throid hormones enhance mitochondrial function in human epidermis”. J Investigative Dermatology 2016; 136: 2003-2012 2. Galbiati G. “Studio clinico, in doppio cieco di un preparato topico versus placebo in donne con panniculopatia edemato fibrosa localizzata alle cosce”. Giorn Ital Dermatol Venereol 2002; 137: 217-224 3. Righini V. et al. “Studio sulla biodisponibilità sistemica di l-tiroxina dopo ripetuta applicazione cutanea di un farmaco topico in commercio”. Giorn Ital Dermatol Venereol 2003;138:333-340 4. Santini F et al. “Role for inner ring deiodination preventing transcutaneous passage of thyroxine”. 2003; J Clin Endocrinol Metab 88: 2825-2830 5. Certan D et al. “Bioavailability of l-thyroxine and its metabolites after topical treatment with an emulsion containing 0.1 % micronised l-thyroxine”. Giorn Ital Dermatol Venereol ; 148: 287-2922013 ; 148:287-292 6. Safer JD., et al. “Thyroid hormone action on skin: diverging effects of topical versus intraperitoneal administration”. Thyroid 2003; 13: 159-165 7. Safer JD: “Thyroid hormone action on skin”. Curr Opin Endocrinol Diabetes Obes 2012; 19: 38
what’s up
di Chiara Romeo
UniSalute junior
Sviluppata in collaborazione con Disney Italia per promuovere stili di vita sani per tutta la famiglia, l’app, rivolta soprattutto ai bambini, è gratuita e aperta a tutti. L’obiettivo è quello di veicolare concetti salutari ed educare a stili di vita sani attraverso il gioco e il divertimento, con i personaggi Disney. Ma soprattutto, è un’applicazione che va incontro alle esigenze dei genitori che possono avere uno strumento in più per condividere con il figlio i temi legati al corretto stile di vita alimentare e alle buone abitudini sportive. Le sezioni di gioco comprendono quiz: domande su stile di vita e alimentazione che consentono, alla fine del percorso, di ottenere in premio l’opuscolo Disney “Divertiamoci a stare bene”. E shake: scuotendo il telefono appare una scheda con pillole informative sullo stile di vita, fornite da un personaggio Disney. Ogni quattro shake si ottiene in premio un personaggio Disney da stampare e colorare.
Pharmap
Pharmap fa capo a un servizio web che permette di selezionare i prodotti venduti in farmacia e riceverli comodamente a casa, delegando un Pharmaper all’acquisto fisico degli stessi. Non è una piattaforma e-commerce di farmaci. In Italia, a seguito del recepimento della Direttiva europea 2011/62/Ue, la vendita dei farmaci on line è consentita unicamente ai siti delle farmacie autorizzate. Pharmap permette di selezionare i prodotti dalla farmacia preferita, consentendo di verificare la disponibilità degli stessi all’interno della farmacia selezionata e di chiedere un consiglio al farmacista. Scelti i prodotti, un Pharmaper andrà nella farmacia scelta e acquisterà i prodotti individuati dal cliente in precedenza, consegnandoli entro sessanta minuti o all’orario preferito da chi fa l’ordine, insieme allo scontrino emesso dalla farmacia. Per i farmaci con ricetta, un Pharmaper ritira la ricetta a casa e si reca in farmacia a comprare i farmaci e in soli sessanta minuti li consegnerà ovunque desiderato.
FocalView
Una piattaforma di ricerca oftalmica digitale creata da Novartis con ResearchKit, che ha l’obiettivo di consentire ai ricercatori di monitorare la progressione delle malattie oftalmiche, raccogliendo direttamente e in tempo reale dati dai pazienti. Adattando il disegno degli studi clinici alla routine quotidiana dei pazienti, l’app potrebbe ridurre gli ostacoli alla partecipazione agli studi, consentendo una comprensione più dettagliata delle patologie oftalmiche, con una conseguente potenziale accelerazione dello sviluppo di nuovi trattamenti. FocalView si propone di aiutare i pazienti a completare diverse valutazioni, ottenendo feedback sulla loro funzione visiva, incluso ogni eventuale cambiamento nel tempo. Uno strumento in grado di fornire ai ricercatori un volume maggiore di dati reali riferiti dai pazienti, consentendo loro in tal modo di progettare studi clinici più flessibili e accessibili. L’app è ora disponibile per il download nell’App Store solo negli Usa, ma l’azienda sta pianificando il lancio su altri mercati. 50
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DA LEADER L’arte di convincere nell’era della post-verità
“Il libro non è rivolto solo a chi voglia cimentarsi con la politica o sia giù un politico navigato, ma è stato pensato per quanti desiderino puntare sulla leadership in qualsiasi settore: manager, capitani d’industria, piccoli imprenditori ricchi di ambizioni, ma anche donne stufe di accontentarsi di posti di lavoro mediocri o sottopagati e decise a ritagliarsi uno spazio migliore nel mondo” M. E. Capitanio, A. Di Cicco.
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INTERVISTA A...
di Giuseppe Tandoi
Professione
network
Nel vortice di Cosmofarma il padiglione dedicato alla distribuzione intermedia sottolinea la novità di un periodo nel quale le imprese di questo settore potranno giocare un ruolo cruciale, più che in passato. Fino a questo momento il panorama del sistema farmacia sembra inalterato ma non è difficile prevedere che le mutazioni, lente o graduali quanto si vuole, arriveranno.
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Alphega Pharmacy è un network europeo, negli anni si è proposto come un modello di aggregazione che supera le differenze legislative nazionali per proporre, attraverso le 6.300 farmacie affiliate in nove Paesi del continente (Italia, Repubblica Ceca, Francia, Spagna, Olanda, Germania, Regno Unito, Turchia e Romania) propone servizi il più possibile omogenei e di qualità. E
in Italia, cosa sta succedendo? Ne abbiamo parlato, a Bologna, con il direttore di Alphega Farmacia, Alessandro Orano.
PASSATO E PRESENTE Alphega Farmacia nasce nel 2001 e arriva in Italia nel 2003, quando ancora l’ondata liberalizzatrice non aveva coinvolto un sistema, quello
della farmacia, che sembrava impermeabile ai cambiamenti, anche perché capillare e di qualità. La parola “aggregazione”, oltre quindici anni fa, ai titolari diceva poco, come conferma Orano: «Il progetto Alphega era già in origine un progetto strutturato e visionario e andava a esplorare un territorio popolato, per lo più, da farmacisti con una visione tradizionale della loro attività.
intervista a...
Nel post legge concorrenza l’aggregazione assumerà forme in parte conosciute in parte inedite. A colloquio con il direttore di Alphega Farmacia, Alessandro Orano
Individualisti, sicuri di essere autosufficienti, partecipavano a cooperative e network con un interesse relativo, utilitaristico». Qualcosa è cambiato? «Molto, oggi sono circa 700 le farmacie italiane che fanno parte di Alphega e, negli ultimi tempi, abbiamo riscontrato un maggiore interesse nei confronti del nostro network l’unico ad avere un respiro europeo - anche in ragione delle ultime novità normative. La legge sulla concorrenza impone una trasformazione culturale non più rinviabile». Queste le premesse ma non basta una legge, fa intendere Orano, per cambiare una mentalità radicatasi nel corso di decenni: «Si tratta di comprendere quale sia la reale percezione del momento, da parte dei farmacisti, quali le loro esigenze. Quella che una volta era l’esigenza di quelli più visionari ora si estende a un maggior numero di professionisti. I titolari più maturi sentono la necessità di essere lungimiranti e si avvicinano chiedendo un supporto più articolato. Non mancano le richieste delle rurali, che spesso hanno esigenze peculiari. Il farmacista, in Italia più che altrove, ha mille incombenze e non riesce a seguire tutto». Da parte sua Alphega cerca di trasferire nella realtà italiana quelle che sono le best practice negli altri Paesi.
Un esempio? Si è da poco conclusa in Romania una campagna sull’ “età polmonare”, che ha visto raccogliere 45.000 test in 500 farmacie. Ora partirà, in Italia, nelle farmacie Alphega. Stesso discorso per le campagne sulla vascular age, già realizzate nel Regno Unito e in Germania e in procinto di essere importate nella Penisola. Le sfide sono tante, legate, per esempio, alla digitalizzazione, un ambito nel quale è buona regola non improvvisare: «Si aprono pagine facebook senza sapere come gestirle oppure si avviano progetti di e-commerce senza avere competenze specifiche». E poi la formazione, altro pilastro della strategia Alphega, con i corsi Fad e residenziali: «Il nostro network è anche un campo di innovazione, che offre ai farmacisti
l’opportunità unica di rafforzare il proprio ruolo al servizio della comunità e al tempo stesso diventare protagonisti del futuro della professione». Valore aggiunto del gruppo, sottolinea Orano, sono i collaboratori con ruolo di consulenti sul territorio che ogni mese-mese e mezzo fanno visita alle farmacie affiliate. Un contatto umano, personale, da cui non si può prescindere, tanto più che gli stessi partecipano a progetti internazionali che consentono loro di accumulare esperienze da mettere a frutto, poi, a livello locale.
UNA PREVISIONE Nasce spontanea la domanda, forse un po’ banale ma inevitabile, sugli scenari futuri. Aggregazione è una parola magica che, tutto sommato,
Alessandro Orano, direttore di Alphega Farmacia
vuole dire tutto e niente, nel senso che poi si deve concretizzare in modelli forti, in grado di competere e non in piccoli agglomerati con una scarsa forza propulsiva. Orano non si sottrae alla sollecitazione, non ha la palla di vetro ma sugger isce di guardare oltre i confini nazionali: «In altri contesti europei, nei quali le liberalizzazioni sono da tempi più o meno recenti una realtà, si è arrivati a una condivisione del mercato tra catene di proprietà, network e farmacie del tutto indipendenti. Sono macro trend destinati probabilmente con tempistiche e modalità diverse - a realizzarsi anche in Italia».
Il mondo Alphega Alphega Farmacia conta oggi più di 700 farmacie aderenti in Italia e oltre 6.300 in tutta Europa. Il network offre alle farmacie affiliate una gamma di servizi, partendo dall’utilizzo del marchio: iniziative di promozione e comunicazione, formazione professionale, gestione finanziaria e del personale. Non ultime, le campagne di educazione sanitaria, screening e prevenzione. Marco Velluti, direttore generale di Alliance Healthcare Italia sottolinea che «Alphega Farmacia rappresenta per noi uno dei progetti più importanti, sul quale Alliance Healthcare investe costantemente. Ascoltiamo sempre con grande attenzione le esigenze dei farmacisti, conosciamo le mutevoli necessità dei pazienti e consumatori e lavoriamo fianco a fianco con le industrie farmaceutiche per proporre nuove idee in partnership, valore per noi fondamentale. Alphega beneficia direttamente della nostra leadership nel mondo della farmacia, ma soprattutto testimonia il nostro incessante impegno e la nostra visione di lungo termine per la farmacia indipendente».
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DA LUGLIO 2016
Paola Brusa Laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e Farmacia Professore Associato Università di Torino, Dip. di Scienza e Tecnologia del Farmaco
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il libro
a cura della redazione
Un futuro
molto prossimo Gli enormi sviluppi degli ultimi anni nell’ambito healthcare e le trasformazioni in atto nell’approccio alle terapie
La sfida delle malattie emergenti; innovazione e scienze della vita; la medicina digitale; dalle politiche sanitarie al governo della salute. Basta scorrere l’indice de La salute del futuro per comprendere quali siano i nodi cruciali che attendono, nei prossimi decenni, i sistemi sanitari più evoluti. L’autrice, Valentina Mantua - laurea in Medicina, dottorato in Neurobiologia e specializzazione in Psichiatria - oggi lavora in Aifa e partecipa all’attività di Ema. Premesso che il taglio divulgativo non deve mai andare a discapito del dato scientifico, qui l’autrice riesce bene a sintetizzare - con un linguaggio accessibile al lettore che abbia una minima dimestichezza con questi temi - la complessità di questioni sempre più all’ordine del giorno. Qui non si tratta di distinguere, come sottolinea Mantua, tra sistemi sanitari a impronta pubblica (primi tra tutti quelli britannico e italiano) e a impronta privata (in primis quello statunitense). Si tratta semmai di comprendere fino a che punto le casse pubbliche piuttosto che le assicurazioni private saranno in grado fronteggiare i costi crescenti di una assistenza “messa alle strette” da fattori ormai imprescindibili. In-
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vecchiamento della popolazione, cronicità, diffondersi di terapie sempre più personalizzate, a base di farmaci dagli ingentissimi costi di sviluppo, rischi legati alla sottovalutazione di epidemie come quelle legate al disagio psichico, sempre più presente, in forme e livelli di gravità differenti, nelle società più avanzate (e non solo). Senza contare la maggiore incidenza di patologie neurodegenerative, consequenziale all’allungarsi della vita media. Scrive Mantua: «Tuttavia, affinché tali strategie siano efficaci, è fondamentale attuare dei profondi cambiamenti del sistema sanitario e della cultura e competenza dei suoi operatori. Allo stesso tempo, è necessario promuovere un processo di empowerment dei cittadini che li renda soggetti attivi e responsabili delle proprie scelte in fatto di salute. La centralità del cittadino-utente-consumatore-paziente nel sistema salute… è favorita dalle nuove tecnologie digitali e, in particolare, dai dispositivi e dalla sensoristica, che consentono una rilevazione diretta e pressoché continua di dati individuali di potenziale interesse clinico e in connessione a distanza con le organizzazioni sanitarie»
LA SALUTE DEL FUTURO. Come ci cureremo tra vent’anni Valentina Mantua Edra, 2017, pp. 134
di Farma&Friends a Roma Torna, con la sua terza edizione, la serata di beneficenza ideata e organizzata da Federfarma Roma. Anche quest’anno, infatti, Farma&Friends, con il supporto incondizionato di Teva e la segreteria organizzativa di Edra, raccoglierà fondi per l’acquisto di strumentazioni a uso pediatrico per gli ospedali della capitale che ne hanno più bisogno. Per la nuova edizione, in programma il 29 maggio a Roma, presso il Rome Cavalieri Waldorf Astoria Hotel, sono attesi più di mille i farmacisti. Lo dichiara Vittorio Contarina, presidente di Federfarma Roma, ricordando che «ogni invitato darà un contributo mimino di cinquanta euro. Con il ricavato acquisteremo strumentazioni all’avanguardia in campo pediatrico da donare ai reparti pediatrici che ne hanno più bisogno e che stiamo individuando, di concerto con la Regione». L’iniziativa, in questi due ultimi anni, ha permesso di donare 160.000 euro che, aggiunti ai 75.000 raccolti al di fuori dell’evento per aiutare le tre farmacie distrutte dal terremoto di Amatrice e Accumoli, fanno un totale di 235.000 euro dati in beneficenza. (Fonte: Farmacista33)
Spigolature
Terza edizione
Msd Animal Health Community Award
Lanciato da Msd Animal Health, il bando di concorso intende premiare le eccellenze italiane che operano nell’area della salute animale, con un approccio che coniuga tradizione e innovazione. Prevede tre categorie, un premio di 2.500 euro per il vincitore di ogni categoria e sarà aperto a tutti dal primo maggio al 15 settembre 2018. Il bando accoglie progetti riconducibili a tre ambiti (sarà possibile partecipare a una sola categoria): allevamento sostenibile, dedicato principalmente agli allevatori, volto a premiare l’applicazione di soluzioni
innovative per migliorare il benessere animale; cura degli animali da compagnia, applicazione del connubio innovazione/ tradizione nell’ambito degli animali da compagnia; salute di tutti, progetti (anche in ambito sociale) che attraverso la cura degli animali migliorino il circolo virtuoso che lega la salute dell’uomo a quella dell’intero ecosistema. «Noi di Msd Animal Health ci impegniamo da sempre a preservare e a migliorare la salute e il benessere degli animali», spiega l’amministratore delegato Paolo Sani, «e crediamo fermamente che la
forza della tradizione e il talento per l’innovazione tipicamente italiani siano motori fondamentali per promuovere e difendere la salute e il benessere di animali, uomini e ambiente. Per questo vogliamo premiare le eccellenze italiane che operano nell’ambito della tutela e della sostenibilità dell’intero ecosistema, siano esse iniziative di singoli individui o di aziende».
Donne protagoniste
della Lierac Beauty Run «La corsa è uno sport democratico, è per tutti e la nostra ambizione è di portare a praticare questa attività donne che non lo hanno mai fatto, per combattere la sedentarietà e migliorare la propria autostima. Correre può infatti rappresentare una sfida con se stessi prendendo consapevolezza della propria forza di volontà», spiega Filippo Manucci, presidente della Divisione Farmacie e Drugstore di Alès Groupe alla presentazione della terza edizione di Lierac Beauty Run, la “corsa in rosa” che si terrà a Milano
il 9 giugno. «Il progetto RUN4ME Lierac è partito a fine gennaio e il grande successo di quest’anno, con oltre mille iscritte, dimostra come le donne siano tenaci nel voler raggiungere i propri obiettivi. Le abbiamo accompagnate in un percorso di cinque mesi, non solo di allenamento ogni sabato, ma anche di eventi speciali che hanno trattato dalla bellezza alla salute, dall’alimentazione al mental coaching». Il via sabato 9 giugno alle 21 dall’Arena Civica, attraverso un percorso cittadino di 5 e 10 km. Potranno iscri-
versi alla corsa di 5 km tutte le donne e i loro accompagnatori. Anche quest’anno, sarà inoltre previsto uno start speciale interamente dedicato alle famiglie e ai loro bambini. Le runner più allenate potranno partecipare alla 10 km, competitiva e non competitiva. Lierac Beauty Run quest’anno offrirà alle runner la possibilità di sostenere una delle cinque Onlus aderenti al progetto: Fondazione Umberto Veronesi, Dynamo Camp, Diversity, Fondazione Francesca Rava e Professional Women Network.
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Spigolature
Dialoghi sull’uomo a Pistoia
Si terrà da venerdì 25 a domenica 27 maggio la nona edizione di “Pistoia – Dialoghi sull’uomo”, festival di antropologia del contemporaneo (www.dialoghisulluomo.it). “Rompere le regole: creatività e cambiamento” è il tema del 2018, sul quale verteranno i ventisei incontri con antropologi, filosofi, storici, scrittori e pensatori italiani e internazionali, chiamati a riflettere su cosa abbia fatto evolvere la civiltà umana, quale sia il motore che spinge costantemente l’essere umano al cambiamento e quanto sia importante rompere le regole per rinnovarsi. Il festival è animato, fin dalla sua prima edizione, da un forte impegno culturale e civile e dalla volontà di offrire un nuovo modo di fare approfondimento culturale, con contenuti inediti e nuovi sguardi sulle società umane. I dialoghi sono quelli tra i relatori, quelli con il pubblico e quelli tra le diverse discipline, perché dialogare è fondamentale per meglio capire, conoscere e confrontarsi. Crescente l’attenzione da parte del pubblico, che è triplicato dalla prima edizione e che nel solo 2017 è cresciuto del 38 per cento.
Federfarma Verona:
troppa confusione sulla cannabis «Fare chiarezza sui preparati a base di cannabis ad azione terapeutica e sulla loro dispensazione è un nostro dovere, in primis per non creare false aspettative o insinuare dubbi nei pazienti veramente bisognosi di cure e nelle loro famiglie che vivono quotidianamente drammi reali e sofferenze ineluttabili». Arianna Capri, vicepresidente di Federfarma Verona, interviene nel dibattito sulla cannabis medicinale che, sottolinea, «può essere erogata solo dalle farmacie ospedaliere e di comunità capillarmente distribuite sul
territorio. Fermo restando che la cannabis acquistabile fuori dal canale farmacia non ha alcun effetto terapeutico definito». Cosa ben diversa sono le forme commerciali di recente liberalizzazione che «nulla hanno a che vedere con le varietà botaniche che possono avere effetti terapeutici/ curativi, in quanto non presentano alcuna specificità di carattere farmaceutico a uso medico. Si tratta dunque di varietà di cannabis che non rientrano nell’ambito di applicazione del testo unico delle leggi relative alle sostanze stupefacenti o psico-
trope (Dpr 309/90) dispensabili, ribadisco, soltanto dalle farmacie territoriali e ospedaliere». Ferma restando, dice Capri, la scarsa disponibilità attuale di cannabis terapeutica per l’allestimento dei medicinali galenici magistrali in farmacia, dovuta a una elevata richiesta prescrittiva rispetto alle disponibilità programmate dal ministero della Salute.
Omeopatia, associazioni unite contro sito Fnomceo
Le associazioni e le società scientifiche italiane che si occupano di Medicina non convenzionale e complementare - Amiot in testa manifestano assoluto dissenso in merito alla scheda pubblicata dal sito dottoremaeveroche.it - l’iniziativa contro le bufale online della Fnomceo (Federazione degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri) - secondo cui «l’omeopatia non ha alcuna base scientifica e gli effetti riportati da chi la usa sono con buona probabilità dovuti all’effetto placebo». «Un’iniziativa in linea generale utile», dichiarano i professionisti iscritti all’Albo dei medici ed esperti in medicine complementari e omeopati in una nota congiunta, «ma che nello specifico pone sullo stesso piano l’effetto placebo con una pratica, l’omeopatia, che è invece fin dal 2002 definita come “atto medico” dalla stessa Fnomceo». Inoltre, ribadisce la nota, «non è affatto vero che non esistono prove scientifiche di efficacia a sostegno dell’omeopatia: gli studi rintracciabili sulla banca dati medica PubMed che ne dimostrano la maggior efficacia rispetto al placebo sono pubblicati in numero significativo, anche su riviste scientifiche a medio e alto impatto, tanto che anche la prestigiosa Cochrane Collaboration dedica un sito specifico dedicato a queste discipline». 58
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Celli presidente elettromedicali Head of public affairs, business to government and strategy di Philips Italia, Israele e Grecia, Andrea Celli (nella foto) sarà alla guida dell’associazione che raggruppa e rappresenta le imprese produttrici e fornitrici di apparecchiature elettromedicali, sistemi e tecnologie a scopo diagnostico e terapeutico. I comparti rappresentati dall’associazione sono la diagnostica per immagini e a ultrasuoni, l’elettromedicina, la cardiologia e l’healthcare-It. «L’alto livello di innovazione tecnologica, che caratterizza le
apparecchiature elettromedicali», afferma il neo presidente, «deve essere garantito a tutti cittadini, in modo tale che beneficino delle migliori cure oggi disponibili. In Italia più del 50 per cento del parco di diagnostica per immagini e di elettromedicina è troppo vecchio e se il nostro Servizio sanitario nazionale vuole essere competitivo e all’avanguardia, promuovendo modelli di cura basati sulla prevenzione, è necessario ricominciare a investire sulla Sanità. La digitalizzazione rappresenta il futuro».
Spigolature
Assobiomedica
Raccolta medicinali contro gli sprechi: progetto a Palermo
Prende il via a Palermo il Progetto “Raccogliamo la solidarietà”, un servizio di raccolta solidale di farmaci non ancora scaduti, che le famiglie potranno depositare in appositi contenitori presso le farmacie aderenti. Il protocollo di intesa coinvolge il Comune di Palermo, l’Ordine provinciale dei farmacisti e Federfarma Palermo. Secondo quanto dispone il protocollo la cooperativa sociale Giorgio La Pira, con sedi nel quartiere di Brancaccio, a Enna e in Romania, inserirà in una banca dati appositamente creata i farmaci recuperati dai contenitori ubicati nelle farmacie e ne curerà la distribuzione diretta, dietro presentazione di ricetta medica, ai propri assistiti e agli enti caritatevoli che ne faranno richiesta. Il progetto, che ha il sostegno incondizionato di Aurobindo Pharma Italia, prevede il posizionamento presso le farmacie aderenti, di contenitori ben identificati in cartone ecosostenibile e con sacchetti biodegradabili, nei quali i cittadini potranno depositare confezioni integre di medicinali non scaduti e con scadenza superiore ai sei mesi. (Fonte: Farmacista33)
Quindicimila i farmaci in via di sviluppo
«Abbiamo 15.0000 nuovi farmaci in via di sviluppo e 7.000 in fase di sperimentazione clinica», ricorda Massimo Scaccabarozzi (nella foto), presidente di Farmindustria, nel corso del Festival della scienza medica, tenutosi a Bologna. «Siamo un’industria che vive già nel futuro e che fa passi da gigante grazie alla ricerca: basti pensare alla mortalità che si è ridotta, al fatto
che oggi si sopravvive a malattie che fino a poco tempo fa non lasciavano scampo». L’industria farmaceutica è però anche un settore che investe e crea ricchezza: «Abbiamo 65.000 addetti, 31 miliardi di produzione, 2,8 di ricerca clinica e 700 milioni in studi. Dal 2010 sono sensibilmente cresciuti produzione ed export. Il settore contribuisce in maniera molto decisa al Pil e rende
al Paese in termini economici molto più di quello che costa. Siamo già settore 4.0 e per il futuro ci servirà sempre più forza lavoro e ancora più qualificata. Immettiamo circa 6.000 persone l’anno, nel 50 per cento sotto i trent’anni. Per noi è fondamentale la collaborazione con il mondo accademico, perché siamo in continua trasformazione». (Fonte: Farmacista33)
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di Luigi Marafante
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digitali La nuova frontiera: dedurre dal nostro uso, e abuso, degli smartphone i sintomi di malattie importanti
Le nostre tracce sulla sabbia elettronica sono resistenti a qualsiasi mareggiata, molto più informative e, forse, altrettanto romantiche. Tutte le volte che postiamo sui social media, quanto rapidamente consultiamo i nostri contatti e quante volte, giorno o notte, telefoniamo o mandiamo messaggi scritti febbrilmente o meno, lasciamo un’orma digitale che potrebbe contenere il segreto della nostra salute fisica e mentale. Persino prima che ce ne accorgiamo noi o quelli che ci circondano. Neurobiologi, psichiatri e programmatori informatici tra i più competenti ed esperti che si conoscano stanno lavorando senza sosta su algoritmi molto complessi che mettono in relazione quello che facciamo sul nostro smartphone con i sintomi di malattie importanti. I numeri ci sono tutti. Il consumatore medio tipicamente tocca il suo telefonino oltre 2.500 volte al giorno, un teenager può arrivare sino a dieci volte tanto, non staccandosi praticamente
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terfaccia del comportamento uomo/ macchina. Se poi si tratta di un paziente queste stesse tecnologie potrebbero essere in grado di prevedere con un’impressionante precisione se le medicine che sono state prescritte funzionano o meno. La materia è tanto avanzata quanto soggetta a una crescita e a una innovazione esponenziali, tali da generare molti dubbi e richiedere tutte le dovute cautele. Eppure, se una persona normalmente socievole smette più o meno rapidamente di mandare messaggi ai suoi amici, vaga la notte senza riuscire a trovare riposo e il tono della sua voce si fa fievole e monotono - indipendentemente da quello che dice - potrebbe essere clinicamente depresso. Gli algoritmi che popolano questo tipo di tecnologie mai dalla sua estensione mobile portatile. di intelligenza artificiale sono in grado di apTutto ciò si converte in circa 450 miliardi prendere, dopo un ragiodi datapoint al giorno nevole periodo di tempo, nei soli Stati Uniti, 120 il consumatore quali comportamenti digimiliardi in Italia. Se medio tocca tali siano predittivi di perianche il 99 per cento colosi comportamenti di questi dati, o delle il suo reali. Le macchine sono nostre ipotesi sulla lotelefonino anche capaci di inviare ro utilità, fossero false 2.500 Sms al paziente, o a chi è questo significherebvolte responsabile della loro sabe poter contare colute, familiari o personale al giorno munque su 900.000 sanitario. input per persona Come abbiamo detto l’area di intervento è all’anno. Abbastanza per capire che cosa delicata, la tecnologia molto giovane e le fa e cosa gli passa per la testa. domande sono più delle risposte ma senNon sto parlando di attività fisica e dei za dubbio i fenotipi digitali rappresentefamosi 10.000 passi che, ormai, gli esperranno un’ulteriore componente della ti considerano un’informazione banale e progressiva informatizzazione della mediobsoleta quanto piuttosto di programmi cina e della biologia. Presto sarà difficile molto elaborati che analizzano i pattern non solo opporsi a questa rivoluzionaria del sonno, dei nostri dialoghi (non quello evoluzione ma persino fare a meno delle che diciamo ma come lo diciamo) e, più loro conseguenze. in generale, studiano accuratamente l’in-
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