Puntoeffe 16 2016

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Anno XVII | N° 16 20 ottobre 2016 | www.puntoeffe.it

ECM 2016 - 2 corsi

37,5

CREDITI FORMATIVI ECM

fad

ON LINE

1) Preparazioni galeniche - 19,5 crediti Ecm 2) Farmacia dei servizi: prestazioni analitiche di prima istanza e altri servizi di secondo livello - 18 crediti Ecm

Scegliere marche che non siano meteore, formare un collaboratore a cui delegare anche la gestione commerciale del settore, moltiplicare le iniziative “creative” e farle vedere

Animate

il reparto cosmetico MARIASANDRA AICARDI



Anno XVII | N° 16 20 ottobre 2016 | www.puntoeffe.it

ECM 2016 - 2 corsi

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1) Preparazioni galeniche - 19,5 crediti Ecm 2) Farmacia dei servizi: prestazioni analitiche di prima istanza e altri servizi di secondo livello - 18 crediti Ecm

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SOMMARIO Direzione, Redazione, Marketing Via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel.: 02.88184.1 - Fax: 02.88184.302 www.puntoeffe.it Reg. Trib. di Milano n. 40 - 14/1/2000 ROC n. 23531 (Registro operatori comunicazione)

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Editore EDRA S.p.A. Direzione editoriale Giorgio Albonetti Direttore responsabile Laura Benfenati - l.benfenati@lswr.it Redazione Giuseppe Tandoi - g.tandoi@lswr.it

5 | Editoriale

Collaboratori Mariasandra Aicardi, Attilia Burke, Stefania Cifani, Elisa Da Vinci, Elena Folpini, Rossella Gemma, Luigi Marafante, Viki Nellas, Bruno Riccardo Nicoloso, Paolo Savigni

PARLIAMONE Dal mondo

6 | Farmacisti dopo la Brexit

Pubblicità Massimiliano Donati Responsabile Commerciale ADV dircom@lswr.it - Tel. 02.88184.368

Tra noi

8 | Stati generali a Firenze

Traffico Donatella Tardini (Responsabile) d.tardini@lswr.it - Tel. 02.88184.292 Ilaria Tandoi - i.tandoi@lswr.it Tel. 02.88184.294

PRIMO PIANO Incontri

Mariasandra Aicardi

Mercato

Crescita sensibile

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Attualità

Profumo d’oriente

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Aggiornamento Deodorazione personalizzata

Cosmesi

Tendenza nail

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Nutraceutica 30

Nutricosmetici sotto la lente

RUBRICHE 42 | Legale 47 | Previdenza 48 | Farmanews 50 | Spigolature 52 | Intervista a... 57 | Consigli 64 | Il libro

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Abbonamenti Tel. 02.88184.317 Fax: 02.56561.173 abbonamentiedra@lswr.it Grafica e Immagine Emanuela Contieri - e.contieri@lswr.it Produzione Walter Castiglione w.castiglione@lswr.it Tel. 02.88184.222 Immagini Fotolia, Thinkstock. I diritti di riproduzione delle immagini sono stati assolti in via preventiva. In caso di illustrazioni i cui autori non siano reperibili, l’Editore onorerà l’impegno a posteriori Foto di copertina Massimo Persiani Stampa Tiber S.p.A., Via della Volta 179 25124 Brescia Prezzo di una copia euro 0,70. A norma dell’art. 74 lett. C del DPR 26/10/72 n° 633 e del DPR 28/12/72. Il pagamento dell’IVA è compreso nel prezzo di vendita. Ai sensi dell’art. 13 del D.lgs. 196/03, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente, sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.lgs 196/03. I dati potranno essere comunicati a soggetti con i quali Edra S.p.A. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Edra S.p.A., Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.lgs 196/03.

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Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione in conformità al Regolamento CSST Certificazione Editoria Specializzata e Tecnica Per il periodo 1/1/2015 - 31/12/2015 Periodicità: Quindicinale Tiratura media: 11.042 Diffusione media: 10.727 Certificato CSST n. 2015-2564 del 25/2/2016 Società di Revisione: Metodo

Testata Associata

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OCCHIELLO | occhiello

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EDITORIALE

di LAURA BENFENATI

Una partita decisiva

C

on la nascita di Experta in Piemonte, il processo di aggregazione delle farmacie da parte dei titolari subisce finalmente un’accelerazione. Sono anni che si discute ai convegni di catene e catenelle, finora però solo tante belle parole. Dopo Lloyds e Alphega, che non sono di proprietà dei farmacisti, ora Experta rappresenta il primo brand riconoscibile gestito dalla categoria. Sta distanziando velocemente i concorrenti: a due giorni dall’inaugurazione della farmacia torinese di Porta Nuova già trecento titolari avevano chiesto di poter aderire. Ce ne sono altri, certo, di esempi di aggregazione dei farmacisti ma non ci sembra abbiano alle spalle un progetto così ampio come è quello dei piemontesi. «Experta è un format phygital (fisico e digitale) di farmacie indipendenti», si legge nel comunicato di presentazione, «che costituiscono non solo un punto di dispensazione di farmaci e prodotti per la salute, ma un vero e proprio innovativo presidio sanitario sul territorio, un team di professionisti che prendono in carico la persona per tutte le esigenze di salute». Soltanto comunicazione e marketing? Considerando l’alto livello dei consulenti che stanno lavorando al progetto, pensiamo che oltre a una buona autopromozione ci sia molta sostanza. I piemontesi hanno già dimostrato di saperci fare, con l’unica iniziativa significativa di pharmaceutical care realizzata in

tutte le farmacie del territorio, grazie alla collaborazione di Ordine, Università e Federfarma. Buone notizie, dunque, e speriamo ora che anche a livello di cooperative si cominci a parlare un po’ più di “noi” e un po’ meno di “io”. La stessa cosa va fatta a livello nazionale, pensando al futuro del sindacato. Abbiamo già scritto più volte che urge un ricambio dei vertici di categoria e ci auguriamo che i titolari non tollerino giochetti di statuto per allungare mandati o cercare più ampi consensi finalizzati al mantenimento delle attuali cariche. Persone che rinnegano le loro convinzioni le abbiamo già viste, anche di recente, ma questa volta la partita delle elezioni di Federfarma è troppo importante: i titolari e chi li rappresenta non possono permettersi errori. Oggi la squadra per il ricambio c’è ed è di alto livello rispetto all’attuale. Sono persone preparate, entusiaste, hanno una visione chiara di cosa sarà la farmacia tra cinque anni e di come si devono affrontare le nuove sfide che la attendono. La partita è cruciale, ne parleremo nel prossimo numero: le farmacie in futuro dovranno attrarre, l’alternativa è scomparire. È la vostra partita questa, quella davvero decisiva per i titolari di farmacia. La qualità, la preparazione e le motivazioni dei giocatori che metterete in campo sono fondamentali. Pensateci. 5 | ottobre 2016 |

Oggi la squadra per il ricambio ai vertici del sindacato c’è ed è di alto livello rispetto a quella attuale


DAL MONDO

India http://yourstory.com

di ATTILIA BURKE

Cresce il business delle farmacie on line

Regno Unito www.pharmaceutical-journal.com

Farmacisti e tecnici dopo la Brexit Sono 3.445 i farmacisti e 215 i tecnici provenienti dall’Area economica europea (Eea) che lavorano nel Regno Unito; a fare parte dell’Eea sono i 28 Stati membri dell’Ue e tre Paesi della Free trade association (Islanda, Liechtenstein e Norvegia). Ora che il Regno Unito a Gran Bretagna ha votato per l’uscita dall’Unione, nel momento in cui questa scissione dovesse essere effettiva, resta da capire come verrebbero gestiti i contratti in essere, compresi quelli degli inglesi che lavorano fuori dal proprio Paese. È stato chiesto al General pharmaceutical council (Gphc), l’organismo regolatorio inglese per i farmacisti, se l’intenzione, nel caso di un’effettiva uscita dall’Ue, sia quella di continuare a rispettare gli standard di istruzione e formazione previsti dall’Unione europea. Il portavoce del Gphc ha risposto che «è troppo presto per parlare delle implicazioni, se ci saranno, di Brexit, sul sistema regolatorio delle farmacie, inclusi i requisiti di istruzione e formazione». In ogni caso «le attuali disposizioni, sia per i professionisti dell’’Ue registrati che esercitano in Gran Bretagna, sia per chi sta facendo un training sia per coloro che cercano di registrarsi o vorrebbero fare training in Gran Bretagna, restano in vigore. Queste sono le disposizioni e così continuerà fintanto che la legge sarà in vigore». Il segretario del Pharmaceutical group of european union (Pgeu) Jūratė Švarcaitė si è detto rammaricato dall’esito del referendum, confermando che «se un farmacista qualificato Ue desidera stabilirsi nel Regno Unito, deve registrarsi al Gphc seguendo la stessa procedura che seguono i farmacisti che hanno svolto il proprio tirocinio nel Regno Unito. L’attuale direttiva stabilisce norme minime di formazione e, in una certa misura, armonizza la formazione in farmacia».

In India l’incalzante crescita del business delle farmacie on line è accompagnato da un altro fenomeno che le autorità locali stanno cercando di fronteggiare, quello della vendita di farmaci sul web attraverso canali illegali. D’altra parte, è difficile contrastare in maniera efficace il problema se si considera che il commercio dei farmaci è regolato attraverso il Drug and cosmetics act che risale al 1940. Negli ultimi anni è stato implementato solo un quadro giuridico di base (Information technology act), risalente al 2000, dove vengono indicati alcuni principi da seguire, non sufficienti a garantire sicurezza nel settore digitale. Nasce, dunque, l’esigenza di creare linee guida per regolamentare in maniera appropriata tutto ciò che ruota intorno all’e-health. In particolare, la Internet pharmacy association (Ipa) ha voluto evidenziare la situazione critica delle start-up e-Pharma, che faticano a operare legalmente. Il problema non è aderire ai protocolli per mancanza di volontà ma per la vera e propria assenza di un quadro normativo adeguato. «Negli ultimi due mesi, le farmacie on line hanno affrontato una forte resistenza e interruzioni ingiustificate a opera del governo, in particolare in Maharashtra e Karnataka», afferma uno dei player, Anil Bajpai di Zigy. I membri dell’Ipa hanno fatto richiesta al Drug consultative committee di formulare linee guida per l’uso della tecnologia in campo farmaceutico. Era previsto che venisse prodotto un report per ottobre dello scorso anno ma a quanto pare attualmente il comitato non ha ancora elaborato alcuna bozza.

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PARLIAMONE TRA NOI

di ROSSELLA GEMMA

Stati generali a Firenze

L

a prima edizione del “Forum della sostenibilità e opportunità nel settore della salute” ha visto riuniti, a Firenze, i principali protagonisti della sanità italiana, in un confronto volto a delineare soluzioni e strategie per lo sviluppo del settore, all’insegna di una gestione oculata delle risorse. Un ricco e intenso programma di eventi, tavoli tecnici e workshop ha animato per due giorni la Stazione Leopolda, coinvolgendo 700 addetti ai lavori e duemila visitatori. L’Italia è l’unico Paese che cura tutti - hanno ribadito i relatori - senza il bisogno di speculare sulla salute dei cittadini. Ma proprio questo Ssn, gratuito e universale come sancito dalla Costituzione, va preservato, anche alla luce dei tagli alla sanità, della crescente domanda di salute e del progressivo invecchiamento della popolazione. Per essere davvero sostenibile e generare opportunità un sistema deve adattarsi alle evoluzioni del contesto in cui opera. «Diventa così fondamentale», spiega in apertura dei lavori Giuseppe Orza-

ti, direttore del Forum, «il dialogo tra tutti gli attori dello scenario, perché la sanità è un asset del Paese che le migliori competenze sono chiamate a valorizzare, ciascuna con il proprio contributo». Al centro del Forum l’innovazione tecnologica al servizio della salute, l’alimentazione e la nutrigenomica quali armi di prevenzione e strumento per ridurre la spesa pubblica. E poi la medicina di genere e le eccellenze da valorizzare nella sanità italiana. Per Vito De Filippo, sottosegretario alla Salute, «è fondamentale realizzare un virtuosismo sanitario che non può prescindere dal contributo che la ricer8 | ottobre 2016 |

ca scientifica deve dare». Tra le domande urgenti a cui rispondere: l’assistenza agli anziani e ai disabili non autosufficienti e l’incremento dei costi legato allo sviluppo della tecnologia e ai nuovi farmaci: «Bisognerà coniugare l’implementazione della qualità assistenziale con le disponibilità economiche e finanziarie, mediante la riorganizzazione del complessivo assetto di erogazione delle cure, anche con lo sviluppo di tecnologie e innovazioni che devono essere introdotte nel sistema e favorire la domiciliarità». «I tempi d’immissione sul mercato dei farmaci innovativi vanno ridotti», sot-


PARLIAMONE TRA NOI

La sostenibilità del Servizio sanitario al centro del Forum tenutosi alla Stazione Leopolda

tolinea Carla Collicelli, advisor scientifico della Fondazione Censis. Secondo quanto emerso da uno studio CensisFavo-Aiom del 2015, infatti, i tempi di accesso per i nuovi prodotti oncologici sono stati in media, in Italia, tra il 2008 e il 2013 di 427 giorni, contro i 109 del Regno Unito, i 364 della Francia e gli 80 della Germania.

Gli stili di vita

La sostenibilità non passa soltanto da adeguate politiche sanitarie, può essere favorita anche da una corretta prevenzione e da stili di vita più salutari, adottati dalla popolazione. «In Italia la quota di bambini in eccesso di peso è pari al 30,7 per cento», ricorda Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità, citando i dati dell’ultimo Rapporto Osservasalute dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni italiane. «Sono i più obesi in Europa, dopo i greci, e i terzi nel mondo. Questo rappresenta sicuramente un preludio di insostenibilità, perché noi sappiamo che un bambino sovrappeso sarà un adulto malato domani. Pertanto dobbiamo agire, cercando di

valorizzare al meglio la nostra dieta mediterranea, riconosciuta come modello da seguire dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall’Unesco».

Parola chiave: innovazione

Innovazione, tecnologia e ricerca clinica: al Forum si è parlato dei vantaggi che possono apportare al miglioramento del benessere e della salute del singolo cittadino - grazie a diagnosi precoci e terapie sempre più personalizzate - e al sistema sanitario in termini di contenimento dei costi nel medio-lungo periodo. In un’area tematica specifica sono stati illustrati avveniristici progetti di innovazione tecnologica applicata al campo medicale: dalla realizzazione di protesi e tutori con la stampa 3D, al software open source per aiutare i non vedenti a orientarsi nello spazio solo attraverso il suono; dallo specchio in grado di segnalare i rischi per la salute, interpretando le espressioni del volto, fino al Consciuos hospital, l’ospedale del futuro, al cui interno tutto è interconnesso e non esiste più il confine tra uomo, macchina ed edificio. 9 | ottobre 2016 |

Assogenerici: possibili ingenti risparmi

Con le prossime scadenze brevettuali il Servizio sanitario nazionale potrebbe risparmiare almeno 500 milioni di euro l’anno. Ne è convinto Enrique Hausermann, presidente di Assogenerici: «Chiediamo però che questi risparmi vengano riallo cati alla farmaceutica regionale e non vadano a coprire altri capitoli di spesa, perché diversamente il nostro sforzo di contribuire al sostegno del Ssn come comparto farmaceutico viene vanificato. Riguardo i possibili e auspicabili risparmi o contenimenti di spesa nei prossimi anni, dovuti a scadenze brevettuali e a conseguente utilizzo di equivalenti, parliamo di circa 1,7 miliardi di euro: ciò significa che, con un taglio dei prezzi del 70 per cento, arriviamo a 1,1 miliardi di risparmio spalmato sui cinque anni. Analogo discorso vale per i biologici in scadenza di brevetto: con i biosimilari si può puntare a un risparmio di circa un miliardo e mezzo di euro. Con il 20 per cento circa di taglio prezzi, il risparmio minimo è di 300 milioni».


PARLIAMONE TRA NOI

Farmindustria: difficile sperimentare i farmaci

«La sperimentazione clinica dei farmaci in Italia è resa un po’ complicata dai tempi burocratici di gestione da parte di Aifa ma soprattutto dai numerosi comitati etici che tendono a espandere i tempi di approvazione di un protocollo in maniera assolutamente non idonea a competere con gli altri Paesi». Parole di Massimo Di Martino, membro della giunta di Farmindustria. «Questo crea una specie di paradosso, perché abbiamo una qualità di sperimentazione sui centri clinici molto elevata, ma una inefficienza di sistema che rende difficile l’accesso a questa qualità. Di conseguenza le aziende vanno a investire anche nella sperimentazione clinica in

altri Paesi. Questo è un aspetto molto preoccupante, perché la sperimentazione clinica effettuata in Italia è una fonte di finanziamento della spesa sanitaria fondamentale».

Nasce il salutometro

Dopo il redditometro arriva il “salutometro”. È la nuova piattaforma avanzata nella Carta di Sora, un documento sulle buone pratiche per migliorare gli stili di vita presentato al Forum. Il salutometro raccoglierebbe alcuni parametri da isolare periodicamente in un “diario personale” per ogni singolo cittadino sano: peso, circonferenza dell’addome, altezza, pressione arteriosa, indice di massa corporea. «Un modo», sostengono i promotori, «per ripristina-

Focus innovativi

«Uno dei nodi più importanti da sciogliere nel campo della farmaceutica è quello relativo al finanziamento del Fondo per i farmaci innovativi», dice Emilia Grazia De Biasi (nella foto), presidente della commissione Igiene e sanità del Senato, nell’intervista con Punto Effe a margine del Forum sulla sostenibilità del Ssn. «Credo ci sia bisogno di incrementare la ricerca di base e indipendente. È ovvio che le imprese del farmaco facciano ricerca, ma non dobbiamo pensare che quella indipendente e quella portata avanti nelle strutture pubbliche sia da meno. I nostri ricercatori sono i migliori ma bisogna far sì che la ricerca in questo Paese sia possibile». Discorso diverso quello sul costo dei farmaci, rispetto ai quali sarebbe il caso di avere un prezzo base in tutta Europa. «Non sarebbe, in realtà, proprio un prezzo base, dal momento che i farmaci innovativi costano moltissimo e non so quanti Sistemi sanitari siano in grado di sostenere tale spesa. Se non vogliamo che ci siano disuguaglianze nelle cure, bisogna che l’Italia continui ad adottare un sistema universalistico. Questo significa, allo stesso tempo, avere una sola voce in Europa, stabilire un tetto massimo su cui poi ogni Stato potrà trattare il suo prezzo». Per la senatrice De Biasi, poi, sarebbe fondamentale risolvere il problema del divieto di sperimentazione su animali: «È un’imposizione vergognosa che ci ha fatto perdere molte commesse in Europa».

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re un fondamentale momento di controllo pubblico della salute del cittadino, funzione svolta un tempo dal servizio obbligatorio di leva o dal medico scolastico, uno strumento per sottolineare quanto possa essere utile misurare la salute e non solo la malattia. Insomma, analogamente al redditometro per valutare il benessere economico degli italiani, si potrebbe realizzare una sorta di salutometro per misurare il loro stato di salute e verificare in tempo se stanno per evadere stavolta non il fisco, bensì i corretti stili di vita».

Cani “antitumore”

I cani possono diagnosticare il tumore alla prostata, annusando le urine di un paziente. È quanto emerge da uno studio scientifico avviato nel 2012 da Gianluigi Taverna, responsabile dell’unità di Urologia presso la Humanitas Mater Domini di Castellanza. Lo studio, tuttora in corso, è condotto in collaborazione con il Centro militare veterinario di Grosseto (Cemivet), con il patrocinio dello Stato Maggiore della Difesa. Il tumore della prostata produce sostanze volatili specifiche che il cane appunto è in grado di riconoscere con estrema attendibilità. «Zoe, Liu e ora Jack», spiega Taverna, «tre pastori tedeschi di età compresa tra uno e sei anni, dopo un rigoroso addestramento sono stati in grado di riconoscere l’urina dei pazienti affetti da tumore prostatico con un’accuratezza del 98 per cento. Teniamo conto che l’accuratezza dell’antigene prostatico specifico associato al primo campionamento bioptico della prostata non supera il 35 per cento».


PARLIAMONE TRA NOI

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INTERVISTA

Animate il reparto di LAURA BENFENATI

cosmetico

L

a rottamazione dei solari se l’è inventata lei. L’Hair Bar è stata un’idea sua. Mariasandra Aicardi è oggi sicuramente un punto di riferimento nel settore cosmetico, sia per i colleghi che la leggono su Punto Effe sia per le aziende. Lo è però anche per i clienti della sua farmacia, a Bologna, per i lettori del nostro FarmaMagazine o di Starbene e per gli ascoltatori di Radio LatteMiele, dove per sei anni ha quotidianamente condotto la trasmissione di salute “Tutti a posto”. Ci conosciamo da vent’anni, me la presentò un compagno di università a un Cosmoprof, cercavo farmacisti che scrivessero di cosmesi, Sebastiano mi disse: «Mariasandra è la migliore». Aveva ragione: appassionata, creativa, grande esperta di comunicazione come lo era il papà, che negli anni Cinquanta si inventò innovative campagne pubblicitarie sulle Pillole Aicardi, uno dei gioielli di famiglia creati da nonno Ulderico, il formulatore. «Il lievito Aicardi per dolci lo produciamo ancora a mano in farmacia», ci racconta Mariasandra, «e il ricavato (2,00 euro a busta) viene totalmente devoluto in 12 | ottobre 2016 |


INTERVISTA

Scegliere marche - non troppe - che non siano meteore, formare un collaboratore appassionato a cui delegare anche la gestione commerciale del settore, moltiplicare le iniziative “creative” e farle vedere. A colloquio con Mariasandra Aicardi beneficenza, in questo momento alle popolazioni colpite dal recente terremoto». E tu ti sei dedicata alla cosmesi, invece che alla galenica: come è nata questa passione? È nata prima di laurearmi, perché mio padre già negli anni Cinquanta-Sessanta aveva deciso di occuparsi di cosmesi, anche se non con un vero e proprio reparto. La zona destinata al cosmetico sembrava quasi una pasticceria, con il banco a vetrina interna illuminata e dietro alle spalle i prodotti esposti. Le aziende in quel periodo cominciavano a fare corsi di formazione e mio padre mi mandò, quando ero ancora al liceo, a farne uno di maquillage dell’allora Phas. Mi appassionai, rimasi affascinata da questo mondo e scattò l’interesse per la cosmesi. Quali sono stati i primi passi in farmacia per lo sviluppo del settore? Innanzitutto la ristrutturazione, alla fine degli anni Ottanta: eliminai i bei mobili di design anni Cinquanta che erano poco pratici e cambiai la struttura del punto vendita. La farmacia, che è in un palazzo storico del Cinquecento in pieno centro, ha sei vetrine e sembra grande ma in realtà è piccolissima: solo 58 metri quadrati, più un grande magazzino. Nel 2000 ristrutturai di nuovo il reparto cosmetico grazie

a un’indicazione del gruppo L’Oreal, da cui ho imparato molto. Inserimmo Espace santè, uno spazio creato apposta per Qualsiasi esporre il cosmetico, con scelta commerciale luci ad hoc e cassetti per o strutturale deve essere le scorte. L’introduzione di questo corner increfatta pensando mentò notevolmente le alle esigenze vendite di cosmesi: i prodel nostro cliente dotti erano molto visibili e il cliente si orientava benissimo. Nel mio Espace santè avevo sacrificato una parte dell’esposizione per organizzare anche un angolo “teatrale”, volevo un’area per la comunicazione con il cliente. La selezione di aziende e prodotti è Come hai organizzato il reparto? Hai fondamentale. Come la gestisci nella un’addetta alla cosmesi? tua farmacia? Per anni mi sono occupata in prima Qualsiasi scelta commerciale o strutpersona del settore, poi ho formato turale deve essere fatta pensando alle un collaboratore bravo e appassiona- esigenze del nostro cliente. Ci sono to. In farmacia c’è una confidenza ta- cluster di consumatori che si rivolgono le che la cliente non ha alcun a mercati ben specifici nell’ambito del problema a parlare di cellulite con un cosmetico: chi compra solo i prodotti uomo né a sentirsi chiedere al banco in pubblicità, chi si rivolge al dermadell’etico dai farmacisti che cosa usa tologo, chi acquista soltanto cosmetici per l’idratazione del viso o come anti- di alta gamma, chi vuole risparmiare rughe. A noi queste domande consen- a tutti i costi. Un consiglio che darei tono di capire meglio gli altri mercati. ai colleghi è trattare marche di qualiLa maggioranza delle donne usa co- tà, avvalendosi di brand di aziende che smetici e sapere quali e come può aiu- abbiano spalle larghe, che non siano tare a indirizzare il consiglio su un meteore: si fa una grande fatica a spoprodotto glamour oppure biologico o stare il cliente su una nuova marca e dermatologico. poi, se questa sparisce, che figura si fa? 13 | ottobre 2016 |


INTERVISTA

non appartiene a una multinazionale, come invece gli altri brand in scaffale perché, nonostante la crescente richiesta da parte dei consumatori, è ancora difficile trovarne sul mercato. Ho scelto perciò Pura Vida bio un brand a “kilometro zero”, prodotto a Bologna, che risponde alle esigenze di tutti coloro che cercano una marca con caratteristiche di naturalezza, ma anche efficacia e gradevolezza cosmetica.

Quante marche tratti nella tua farmacia? Non è importante gestirne troppe, secondo me. Quando hai 4-5 diversi brand per le varie esigenze di mercato dermatologica, lusso, bio-naturale, popolare, termale - non serve altro. Diversi studi hanno dimostrato che il fatturato aumenta in base al numero delle marche ma soltanto fino a un certo punto, poi si ha un crollo delle vendite e si sprecano spazio e soldi. La nostra scelta di assortimento di brand è volutamente contenuta perché, così com’è, è sufficiente per rispondere a tutte le esigenze di mercato. La voglia di novità, nostra e del pubblico, è “saziata” dai lanci di nuovi prodotti da parte dei brand. Tra le marche cosmetiche che trattiamo da qualche anno ho inserito una biologica certificata, che

Quanto incide oggi il cosmetico sul fatturato totale della tua farmacia? Circa il 23 per cento, sopra la media perché per tanti anni abbiamo investito in questo settore, ci abbiamo davvero creduto. Cosa pensi della politica degli sconti? Che sia una lotta al massacro in farmacia. Il consumatore figlio dello sconto è infedele per forza. Io condivido articoli pubblicati su Punto Effe in cui si parla di up selling: ricordiamoci sempre che il bravo venditore non è colui che fa risparmiare il cliente ma colui che dà la soluzione migliore per raggiungere i risultati. Per fare questo però è molto importante essere preparati non soltanto sulle novità di prodotto ma anche su quelle del mercato in generale, della profumeria e dell’erboristeria, perché ciò consente di avere più chances con il consumatore. 14 | ottobre 2016 |

Quali iniziative particolari e quali servizi stai sviluppando in questo momento per fidelizzare le consumatrici? Sto pensando di sviluppare il settore tricologico, un mercato che non è mai stato nostro ma dei parrucchieri e della Grande distribuzione. La specializzazione nel trattamento del capello può caratterizzare una farmacia, renderla un’eccellenza, diversificarla: bisogna crederci e investirci. Noi utilizziamo la microcamera ed evidenziamo problematiche o specifiche situazioni che il nostro cliente magari non ha avvertito, come la forfora grassa o zone di diradamento. A quel punto si possono fornire soluzioni personalizzate, spiegando bene la vita del capello e le cause di un eventuale problema. Abbiamo creato il “Passaporto della bellezza” su cui registriamo tutti i dati del check up. Il colloquio con il cliente-paziente avviene in una zona un po’ riservata ma non in cabina, dove pochi si accorgono di quello che accade. Fare le cose senza farle vedere non aiuta a pubblicizzarle. L’idea vincente, a mio parere, è quella del ristorante con la cucina a vista. Quali altri servizi fornite in farmacia nell’ambito cosmetico? L’analisi della cellulite con la lastra termografica da contatto e, tra quelli che offriamo gratuitamente a scopo dimostrativo, la pulizia profonda della pelle con spatola ad ultrasuoni e sedute di make up decorativo e correttivo. In ambito tricologico, dopo il test con microcamera e il colloquio, effettuiamo l’ applicazione di prodotti per il cuoio capelluto accompagnata da massaggio sensoriale. L’addetto al reparto è stato infatti formato con corsi specifici.


INTERVISTA | Paolo Nucci

15 | ottobre 2016 |


INTERVISTA

© Gianni Schicchi

cosmetico non mi convince. La consumatrice entra nella maggior parte dei casi da noi cercando una marca specifica di cosmesi, ma per me è anche una questione di armonia e di colori: gli idratanti o gli antirughe tutti insieme non mi piacciono proprio.

E le tue belle iniziative per animare il reparto? Una delle prime iniziative “creative” che ci hanno consentito di richiamare la gente in farmacia a comprare prodotti che di solito acquistava altrove fu la “Rottamazione dei solari”. Un’operazione che comprende l’atto di educazione alla giusta esposizione, con prodotti adatti e freschi, il reclutamento di consumatori dagli altri mercati, un corretto smaltimento dei vecchi flaconi, nonché un vantaggio economico per il consumatore. L’idea fu poi adottata da Vichy, che l’anno seguente fornì alle farmacie clienti raccoglitori fatti a flacone di solare, per smaltire i rottamati. Qualche anno fa abbiamo poi creato l’Hair Bar (nella foto in alto), con la collaborazione di Phyto, in cui il contributo minimo di cinque euro che le clienti donano per la messa in piega fast viene dato tutto in beneficenza all’Ant. L’Hair Bar è un modo semplice per creare traffico, far conoscere i prodotti e fornire un servizio ai clienti: a tutte le signore che fanno la messa in piega infatti si effettua il test del capello. E la postazione l’ho messa in vetrina, così è visibile anche a chi non entra in farmacia. Ho imparato da quello che fanno negli altri canali:

quando si parla di animazione è importante conoscere le iniziative degli altri, adattandole alle proprie esigenze. Oltre all’Hair Bar abbiamo organizzato il Nail Bar Express per lanciare gli smalti, in collaborazione con La Roche Posay. Ci siamo anche avvalsi dell’aiuto di una famosissima blogger “regina” degli smalti. La comunicazione, per te che te ne sei molto occupata sia alla radio sia sulle riviste, è fondamentale. Si deve comunicare quello che si è; vedo il successo che ha la mia pagina Facebook, che curo io personalmente e ha 4.389 like, un numero molto alto per una farmacia. Ci sono dei post raggiunti da oltre 9.000 persone: un video che abbiamo pubblicato di recente ha avuto migliaia di visualizzazioni. Il passaparola è la più grande pubblicità, io guardo sempre la mia farmacia e le mie iniziative con gli occhi degli altri. Cosa pensi del category per esigenza che oggi si tende a proporre anche nel settore cosmetico? In farmacia il category è molto interessante, organizzare l’esposizione in base alle esigenze del cliente può aiutare nel consiglio complementare ma nel 16 | ottobre 2016 |

Un’ultima domanda: che consigli daresti a un collega che decide oggi di investire in questo settore? Innanzitutto di avere un addetto appassionato, formato e sempre aggiornato. A questo collaboratore bisogna lasciare gestire totalmente il reparto anche dal punto di vista commerciale. Si deve credere in quello che si propone al cliente, per venderlo, e le scelte le deve fare il responsabile di reparto, non il titolare. Poi è importante collaborare con le aziende leader del settore, che in questi anni hanno investito molto sulla formazione e sul punto vendita farmacia. Infine, non mi stancherò mai di dirlo, è indispensabile fare squadra con il resto della farmacia. Al successo del reparto cosmetico concorre fortemente il personale impiegato al banco etico, il catalizzatore dei clienti. Bastano atti semplici per pubblicizzare l’area beauty, come distribuire gli inviti alle giornate, regalare alla cassa voucher per il test del capello e della pelle o invitando i clienti a fermarsi un attimo là per ricevere un consiglio e un campione. Un buon successo, con le donne che non sono abituate ad acquistare il cosmetico in farmacia, si ottiene stupendole sulla qualità e la texture delle nostre creme attraverso una rapida prova sensoriale, massaggiandone una goccia sulla loro mano, seduta stante, al bancone del farmaco. Provare per credere.


INTERVISTA | Paolo Nucci

17 | ottobre 2016 |


MERCATO

Crescita sensibile di ELENA FOLPINI e VIKI NELLAS, New Line Ricerche di Mercato

L’andamento della dermocosmesi in farmacia negli ultimi dodici mesi

I

dodici mesi terminanti a giugno 2016 sono stati caratterizzati, nel mercato della farmacia, da una tendenziale stabilità, che si esprime con un trend del -0,2 per cento a fatturato e del -0,5 a pezzi. Su questo risultato hanno certamente inciso le performance non positive del primo semestre del 2016 (-1,2 per cento a fatturato e -1,2 a pezzi), dovute principalmente alla mancata diffusione della patologia invernale nel periodo gennaio-marzo 2016, che ha determinato una riduzione nel giro d’affari sia del farmaco etico sia del farmaco di autocura. In controtendenza rispetto a questo andamento vi sono i risultati del parafarmaco, che anche nel primo semestre del 2016 ha ottenuto un in-

cremento sia a fatturato (+2,8) sia a pezzi (+1,3). In questo contesto si collocano i dati della dermocosmetica, mercato che si conferma interessante per la farmacia perché permette di fornire un servizio qualitativo, legato al benessere in un ambito corollario al farmaco. La dermocosmetica nel suo insieme ha realizzato, nell’anno mobile terminante a giugno 2016, un fatturato complessivo di 1,75 miliardi di euro (che corrisponde a circa 110.000 euro medi per farmacia) con una crescita del 2,1 per cento sia a fatturato sia a pezzi, riuscendo a non perdere rispetto allo scorso anno anche nei primi sei mesi del 2016 (+0,5 per cento a fatturato e -0,3 a pezzi), nonostante l’andamento generale non positivo.

Il perimetro di riferimento per l’analisi qui realizzata è stato ricostruito da New Line Ricerche di Mercato, a fronte di un accurato lavoro di classificazione del parafarmaco per uso topico.

I segmenti

Il mercato è suddiviso in molti segmenti, dalle caratteristiche, dal peso e dai risultati molto differenti tra loro (grafico 1 e tabella 1). I prodotti che, con un fatturato complessivo di circa 420 milioni di euro nell’anno mobile, rappresentano da soli circa un quarto del mercato (con una quota del 23,5 per cento) sono quelli destinati ai trattamenti per il viso, che registrano un trend a fatturato del +2 per cento a fronte di una sostanziale stabilità a pez-

LE CATEGORIEper PER FATTURATO MOBILE Le categorie fatturatoSULL'ANNO sull’anno mobile Milioni

420 €400

384 62.7%

69.7%

75.6%

97.1%

98.0%

98.9%

99.6%

100.0% 100.00%

90.00%

70.00%

Fatturato MAT

45.0% 23.5%

95.2%

80.00%

54.6%

€200

81.1%

86.5%

91.0%

grafico

60.00%

Quota Cumulativa %

50.00%

173

40.00%

145

125

105

30.00%

98

97

81

75

20.00%

35 €0

16

16

11

8

10.00%

0.00%

Fonte: Campione New Line pesato a Totale Italia | anno mobile luglio 2015 - giugno 2016

CATEGORIA 1. TRATTAMENTI VISO

18 | ottobre 2016 | MAT (mil. €) TREND Fatturato t TREND Pezzi to

420

+2.0%

+0.1%

1


MERCATO

I prodotti per il trattamento del viso coprono da soli circa un quarto del mercato, per un totale di 420 milioni di euro LE CATEGORIE PER FATTURATO SULL'ANNO MOBILE

zi (+0,1). A seguire troviamo l’ambitoMilionito a valori e 98.0% 97.1% 95.2% dei prodotti per il corpo, con un trend del 15,4 a vo91.0% 86.5% 81.1% 420Sempre fonell’anno del +1,1 per cento a valori e lumi. 75.6% 384 69.7% del +3 a volumi, e quello dei capelli,€400 calizzando ci su 62.7% con un +1,8 a valori e un +2,8 a volu- comparti dalle dimen54.6% Fatturato MAT Quota Cumulativa % mi. Questi primi tre comparti coprono sioni minori in termini di 45.0% da soli più della metà dell’intero mer-€200 giro d’affari si registrano otti173 23.5% 145 cato della dermocosmetica. Al quarto mi trend per i profumi (+45,3 per 125 105 98 97 81 posto si posizionano i prodotti derma- cento a fatturato e +65 a pezzi) mentre 75 tologici, che sono cresciuti del 3,1 per i cosmetici per uomo hanno perso quasi non essere particolarmente concentra-35 16 €0 l’8 per cento a fatturato e il 2,7 a pezzi. cento a valori e del 2,6 a pezzi. to, come testimonia il fatto che le priBuoni risultati di solari e maquillage, me dieci aziende detengono il 44,6 per che possono essere considerati un segna- Aziende protagoniste cento del mercato e che le aziende leale positivo di come l’offerta della farma- L’esame delle principali aziende (tabel- der sono caratterizzate da quote di cia possa difendersi dalla concorrenza la 2) mostra un mercato che continua a mercato abbastanza simili fra loro. Inextra canale. I solari hanno registrato Le categorie nel dettaglio un +2,2 per cento a fatturato e un +1,3 tabella a pezzi, mentre il maquillage è cresciuto CATEGORIA MAT (mil. €) TREND Fatturato t TREND Pezzi to nell’anno mobile addirittura del 7,6 per 1. TRATTAMENTI VISO 420 +2.0% +0.1% cento a valori e del 4,2 a volumi. +3.0% 384 +1.1% 2. CORPO Nell’ambito dei segmenti dell’igiene si 3. CAPELLI +2.8% 173 +1.8% osservano trend stabili a fatturato e leg- 4. DERMATOLOGICI +2.6% 145 +3.1% germente in crescita a pezzi (+2,2 per 5. SOLARI 125 +2.2% +1.3% cento) per l’igiene intima; calo dell’1,9 a 6. MAQUILLAGE +4.2% 105 +7.6% valori e stabilità a pezzi per l’igiene 98 +0.8% +2.2% 7. IGIENE INTIMA bambino e lieve crescita a valori (+2,8) +2.8% 97 +1.8% 8. NUTRICOSMETICI e volumi (+1,5) per l’igiene bocca. -0.0% 81 -1.9% 9. IGIENE BAMBINO Tutto l’ambito dei nutricosmetici, che +1.5% 75 +2.8% 10. IGIENE BOCCA pesa il 5,4 per cento sul totale mercato, -5.3% 35 -2.8% 11. TRATTAMENTI PIEDI ha realizzato trend positivi a fatturato +10.7% 16 -1.5% (+1,8) e a pezzi (+2,8); nei prodotti 12. TRATTAMENTI MANI +65.0% 16 +45.3% per i trattamenti non si evidenziano 13. PROFUMI 11 -7.8% -2.7% 14. COSMETICI UOMO andamenti di particolare rilievo se non +15.4% 8 +7.6% in quelli per le unghie che, sebbene ab- 15. TRATTAMENTI UNGHIE biano un peso contenuto sul totale * Ranking per fatturato sul MAT mercato, sono cresciuti del 7,6 per cen- Fonte: Campione New Line pesato a Totale Italia | anno mobile luglio 2015 - giugno 2016

1

19 | ottobre 2016 |

98.9%

16


MERCATO

tabella

2

Graduatoria aziende Fatturato (mil di euro)

Δ% valore

quota %

Δ% pezzi

1.789

+2,1%

100,0%

+2,1%

DERMOCOSMESI TOTALE

tabella

3

VICHY

104

-2,9%

5,8%

-2,3%

I.C.I.M. (BIONIKE)

97

+4,3%

5,4%

+5,5%

IST. GANASSINI

93

+8,1%

5,2%

+11,2%

UNIFARCO

86

+8,2%

4,8%

+7,1%

AVENE

83

+0,3%

4,6%

+1,6%

ALES GROUPE

79

-3,4%

4,4%

-7,6%

MEDA PHARMA

78

-8,4%

4,4%

-9,5%

LA ROCHE POSAY

65

+6,7%

3,6%

+7,3%

GIULIANI

64

+2,5%

3,6%

+3,5%

JOHNSON & JOHNSON

48

-2,7%

2,7%

-2,2%

L.MANETTI-H.ROBERTS

39

-8,9%

2,2%

-4,1%

CHEFARO PHARMA

32

-17,0%

1,8%

-18,4%

ZETA FARMACEUTICI

31

+13,1%

1,7%

+9,8%

BEIERSDORF

30

-3,9%

1,7%

-5,1%

HULKA

29

-2,6%

1,6%

-1,7%

Fonte: Campione New Line pesato a Totale Italia | anno mobile luglio 2015 - giugno 2016

I principali segmenti

TRATTAMENTI VISO ANTIETÀ IDRATANTI VISO PULIZIA VISO (DETERGENTI, TONICI, STRUCCANTI) IDRATANTI E PROTETTIVI LABIALI ALTRI TRATTAMENTI PER IL VISO ANTIARROSSAMENTO E COUPEROSE ACQUE TERMALI E FLOREALI ESFOLIANTI VISO

PREZZO MEDIO € 32.35 € 17.62 € 12.33 € 5.21 € 42.51 € 20.28 € 9.78 € 16.06

MAT (mil. €) 258.7 51.8 47.6 18.8 16.5 15.6 6.5 4.3

TREND Fatturato

+2.9% -6.0% +2.1% -3.4% +28.6% -2.1% +16.0% -4.0%

TREND Pezzi

+2.7% -11.6% +4.3% -2.7% +9.1% -2.3% +18.8% +9.0%

Fonte: Campione New Line pesato a Totale Italia | anno mobile luglio 2015 - giugno 2016 CORPO

PREZZO MEDIO

teressante osservare, invece, i differenti

€ 8.59 IGIENE CORPO risultati ottenuti nell’anno €mobile 14.88 terIDRATANTI CORPO minante a giugno 2016 dai principali € 15.99 ALTRI TRATTAMENTI CORPO attori operanti in questo mercato. € 29.71 ANTICELLULITE testa alla graduatoria troviamo € 9.13 ViALTRI PRODOTTIInPER L'IGIENE € 12.93 TRATTAMENTI SPECIALI chy, che ha registrato un calo del 2,9 15.23 PELLI SENSIBILIper E LENITIVI cento a fatturato e del €2,3 a pezzi, € 29.44 ANTISMAGLIATURE seguita da I.c.i.m., cresciuta del 4,3 a € 15.44 ESFOLIANTI CORPO fatturato e del 5,5 a pezzi, Ganassini

(+8,1 per cento a valori e +11,2 a vo-

CAPELLI IGIENE CAPELLI ANTICADUTA ANTIPEDICULOSI

PREZZO MEDIO

MAT (mil. €)

TREND Fatturato

TREND Pezzi

lumi) e Unifarco (+8,2 per cento +4.8% a va120.4 +2.7% lori68.3 e +7,1 a volumi). -1.3% +0.2% Nelle an-0.1% 58.6posizioni successive +3.4% troviamo damenti molto differenziati: risultati -1.7% 51.0 -9.5% tendenzialmente stabili rispetto+6.9% allo 33.6 +11.9% +1.8% 18.9 anno per Avene, +1.5% trend positivi scorso +4.4%Giuliani e+8.3% per18.9 La Roche Posay, Zeta -0.0% 13.0 -3.7% Farmaceutici, e performance in calo più +5.3% 1.7 +8.9% o meno accentuato per le altre aziende presenti nelle prime quindici posizioni

MAT (mil. €)

TREND Fatturato

€ 11.16

70.5

€ 23.71

58.1

+2.7% 20 | ottobre 2016 | +3.5%

€ 15.47

29.8

+3.3%

TREND Pezzi

+6.4% +1.1% +2.3%

del mercato (Meda Pharma, Ales Groupe, Johnsons&Johnson, Manetti e Roberts, Chefaro Pharma, Beiersdorf e Hulka).

Nel dettaglio

Analizziamo ora, con maggiore dettaglio, alcuni dei principali segmenti del mercato dermocosmetico, per individuare in che modo i sottosegmenti che li compongono abbiano pesato sull’andamento complessivo (tabella 3). Il principale segmento della dermocosmetica, che ne rappresenta a fatturato il 23,5 per cento del totale, è quello dei trattamenti per il viso, all’interno del quale il peso maggiore (61 per cento) è ricoperto dai prodotti antietà, cresciuti nell’anno del 2,9 per cento a valori e del 2,7 a volumi. Interessante osservare anche l’elevato prezzo medio di questi prodotti, pari a 32,35 euro, che li rende ancora di più di grande interesse per l’offerta della farmacia. Tra i diversi sotto segmenti si registrano trend positivi nella pulizia del viso e negli altri trattamenti, caratterizzati da un prezzo medio ancora più elevato, nelle acque termali e floreali. Performance invece non positive per il secondo sottosegmento per importanza (12,3 per cento del totale trattamenti viso), quello degli idratanti viso, che ha perso nei dodici mesi mobili un 6 per cento a fatturato e un 11,6 a pezzi. Ancora trend non positivi negli idratanti e protettivi labiali, negli antiarrossamento e negli esfolianti viso. Nel segmento dei prodotti per il corpo (che vale il 21,5 per cento a fatturato sull’intera dermocosmesi, tabella 4) si registrano nell’anno mobile risultati per lo più positivi o stabili, con la sola eccezione degli anticellulite, anch’essi stabili a volumi ma in leggero calo a


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MERCATO TRATTAMENTI VISO ANTIETÀ IDRATANTI VISO PULIZIA VISO (DETERGENTI, TONICI, STRUCCANTI) IDRATANTI E PROTETTIVI LABIALI ALTRI TRATTAMENTI PER IL VISO ANTIARROSSAMENTO E COUPEROSE ACQUE tabella TERMALI E FLOREALI ESFOLIANTI VISO

4

PREZZO MEDIO € 32.35 € 17.62 € 12.33 € 5.21 € 42.51 € 20.28 € 9.78 € 16.06

MAT (mil. €) 258.7 51.8 47.6 18.8 16.5 15.6 6.5 4.3

TREND Fatturato

+2.9% -6.0% +2.1% -3.4% +28.6% -2.1% +16.0% -4.0%

TREND Pezzi

+2.7% -11.6% +4.3% -2.7% +9.1% -2.3% +18.8% +9.0%

Prodotti per il corpo PREZZO MEDIO

CORPO

MAT (mil. €)

TREND Pezzi

TREND Fatturato

+4.8% € 8.59 120.4 +2.7% IGIENE CORPO -1.3% € 14.88 68.3 +0.2% IDRATANTI CORPO -0.1% € 15.99 58.6 +3.4% ALTRI TRATTAMENTI CORPO -1.7% € 29.71 51.0 -9.5% ANTICELLULITE +6.9% € 9.13 33.6 +11.9% ALTRI PRODOTTI PER L'IGIENE PREZZO TREND +1.8% € 12.93 18.9(mil. €) TREND +1.5% TRATTAMENTI SPECIALI MAT TRATTAMENTI VISO Fatturato MEDIO Pezzi +8.3% € 15.23 18.9 +4.4% PELLI SENSIBILI E LENITIVI PREZZO TREND +2.7% € 32.35 +2.9% ANTIETÀ MAT258.7 (mil. €) TREND TRATTAMENTI VISO Fatturato MEDIO Pezzi -0.0% € 29.44 13.0 -3.7% ANTISMAGLIATURE -11.6% € 17.62 51.8 -6.0% IDRATANTI VISO +2.7% € 32.35 258.7 +2.9% ANTIETÀ +5.3% 1.747.6 +8.9% ESFOLIANTI € 12.33 +2.1% +4.3% PULIZIA VISOCORPO (DETERGENTI, TONICI, STRUCCANTI) € 15.44 -11.6% € 17.62 51.8 -6.0% IDRATANTI VISO € 5.21 18.8 -3.4% -2.7% IDRATANTI E PROTETTIVI LABIALI a Totale Italia | anno mobile Fonte: New Line pesato giugno 2016 € 12.33 luglio 2015 - 47.6 +2.1% +4.3% PULIZIACampione VISO (DETERGENTI, TONICI, STRUCCANTI) € 42.51 16.5 +28.6% +9.1% ALTRI TRATTAMENTI PER IL VISO PREZZO€ 5.21 MAT (mil. 18.8 TREND -3.4% TREND -2.7% IDRATANTI E PROTETTIVI LABIALI CAPELLIE COUPEROSE €) € 20.28 15.6 -2.1% ANTIARROSSAMENTO Pezzi -2.3% MEDIO Fatturato € 42.51 16.5 +28.6% +9.1% ALTRI TRATTAMENTI PER IL VISO fatturato (-3,7). Questi prodotti misura anche maggiore, 9.78 i +16.0%a pezzi (+4,8). ACQUE TERMALI E FLOREALI +18.8% +6.4% € 11.16€sono 70.5 6.5 +2.7% IGIENE CAPELLI € 20.28 15.6 -2.1% ANTIARROSSAMENTO E COUPEROSE -2.3% 16.06 4.3 troviamo -4.0% ESFOLIANTI VISO +9.0% più interessanti del segmento in €termini A58.1 seguire gli idratanti+18.8% per il +1.1% € 23.71 +3.5% ANTICADUTA € 9.78 6.5 +16.0% ACQUE TERMALI E FLOREALI di prezzo medio: gli anticellulite corpo e gli altri trattamenti, con un +2.3% € 15.47 29.8 4.3 +3.3% ANTIPEDICULOSI €valgono 16.06 -4.0% ESFOLIANTI VISO +9.0% -9.2%e 11.63 men14.4 medioTREND ANTIFORFORA infatti 29,71 euro medi per€PREZZO pezzo prezzo più -10.4% elevato (14,88 euro TREND CORPO MAT (mil. €) Pezziper il MEDIO tre gli antismagliature 29,44 euro. 15,99 euro) eFatturato con trend stabili TREND PREZZO TREND +4.8% € 8.59 120.4 +2.7% IGIENE CORPO CORPO (mil.ed €) in leggera Il principale sotto segmento,MEDIO quello dei MAT primo crescita, solo Pezzia fatFatturato -1.3% € 14.88 68.3 +0.2% IDRATANTI CORPO +4.8% 8.59 vale 120.4 per il secondo. +2.7%Buone perforIGIENE CORPOprodotti per l’igiene del corpo€ (che turato, TREND TREND PREZZO -0.1% € 15.99 58.6 +3.4% ALTRI TRATTAMENTI CORPO MAT (mil. € 14.88 68.3€)anche IDRATANTI CORPO Fatturato ilDERMATOLOGICI 31 per cento del fatturatoMEDIO complessivo mance per gli+0.2% altri Pezzi prodotti-1.3% per -1.7% € 29.71 51.0 -9.5% ANTICELLULITE +4.8% €€15.73 49.9 +4.6% DERMATITE ATOPICA -0.1% 15.99 58.6 per i prodotti +3.4% ALTRI TRATTAMENTI CORPO del corpo nel suo insieme), ha invece un l’igiene, per pelli sensibili +6.9% € 9.13 33.6 +11.9% ALTRI PRODOTTI PER L'IGIENE -3.0% €€15.66 -2.5% -1.7% 29.71 51.0 -9.5% ANTICELLULITEACNE e42.6 lenitivi corpo;+1.8% per€ basso 12.93 ma 18.9 e per gli esfolianti +1.5% TRATTAMENTI prezzo SPECIALI medio relativamente +5.9% € 14.94 17.6 +9.6% DERMATITE SEBORROICA +6.9% € 9.13 33.6 +11.9% ALTRI PRODOTTI PER L'IGIENE trend positivi a fatturato (+2,7) formance abbastanza in linea con lo +8.3% € 15.23 e, in 18.9 +4.4% PELLI SENSIBILI E LENITIVI +3.0% €€16.92 10.5 +3.8% DERMATOLOGICI +1.8% 12.93 18.9 +1.5% TRATTAMENTIALTRI SPECIALI -0.0% € 29.44 13.0 -3.7% ANTISMAGLIATURE +8.8% €€11.73 9.4 +8.9% EMOLLIENTI +8.3% 15.23 18.9 +4.4% PELLI SENSIBILI E LENITIVI E PROTETTIVI +5.3% € 15.44 1.7 +8.9% ESFOLIANTI CORPO tabella +9.0% €€20.54 8.7 +10.5% TUMORI CUTANEI -0.0% 29.44 13.0 -3.7% ANTISMAGLIATURE Prodotti per i capelli -3.1% €€18.15 6.71.7 -3.6% ANTIPSORIASICI +5.3% 15.44 +8.9% ESFOLIANTI CORPO TREND PREZZO TREND CAPELLI MAT (mil. €) Pezzi MEDIO Fatturato TREND+6.4% PREZZO TREND +2.7% € 11.16 70.5 IGIENE CAPELLI CAPELLI MAT (mil. €) Pezzi MEDIO Fatturato +1.1% € 23.71 58.1 +3.5% ANTICADUTA +6.4% € 11.16 70.5 +2.7% IGIENE CAPELLI +2.3% € 15.47 29.8 +3.3% ANTIPEDICULOSI +1.1% € 23.71 58.1 +3.5% ANTICADUTA -9.2% € 11.63 14.4 -10.4% ANTIFORFORA +2.3% € 15.47 29.8 +3.3% ANTIPEDICULOSI Fonte: Campione New Line pesato€a11.63 Totale Italia | anno 14.4 mobile luglio 2015 - giugno -9.2% -10.4%2016 ANTIFORFORA

5

tabella

6

DERMATOLOGICI DERMATITE ATOPICA DERMATOLOGICI ACNE DERMATITE ATOPICA DERMATITE SEBORROICA ACNE ALTRI DERMATOLOGICI DERMATITE SEBORROICA EMOLLIENTI E PROTETTIVI ALTRI DERMATOLOGICI TUMORI CUTANEI EMOLLIENTI E PROTETTIVI ANTIPSORIASICI TUMORI CUTANEI ANTIPSORIASICI

PREZZO Prodotti dermatologici MAT (mil. €) TREND Fatturato MEDIO PREZZO € 15.73 MEDIO € 15.66 € 15.73 € 14.94 € 15.66 € 16.92 € 14.94 € 11.73 € 16.92 € 20.54 € 11.73 € 18.15 € 20.54 € 18.15

MAT49.9 (mil. €) 42.6 49.9 17.6 42.6 10.5 17.6 9.4 10.5 8.7 9.4 6.7 8.7 6.7

TREND +4.6% Fatturato -2.5% +4.6% +9.6% -2.5% +3.8% +9.6% +8.9% +3.8% +10.5% +8.9% -3.6% +10.5% -3.6%

TREND Pezzi TREND +4.8% Pezzi

Fonte: Campione New Line pesato a Totale Italia | anno mobile luglio 2015 - giugno 2016

22 | ottobre 2016 |

-3.0% +4.8% +5.9% -3.0% +3.0% +5.9% +8.8% +3.0% +9.0% +8.8% -3.1% +9.0% -3.1%

scorso anno, invece, per i trattamenti speciali. Il terzo segmento per importanza nel mercato della dermocosmesi è quello dei capelli (con una quota del 9,7 per cento, tabel la 5) che vede nell’anno risultati tendenzialmente positivi per tutti i suoi sotto segmenti con l’eccezione dei prodotti antiforfora. I prodotti per l’igiene dei capelli sono quelli che hanno registrato le migliori performance, crescendo del 2,7 per cento a fatturato e del 6,4 a pezzi, rivelando quindi una buona domanda rivolta alla farmacia anche per prodotti che trovano certamente nell’extra canale una vasta offerta. Il sotto segmento più interessante per il prezzo medio per pezzo è quello degli anticaduta (23,71 euro medi) che ha visto crescere il suo fatturato in farmacia del 3,5 per cento a fronte di un lieve incremento a volumi (+1,1). Anche gli antipediculosi, dal prezzo medio relativamente elevato, sono cresciuti del 3,3 per cento a valori e del 2,3 a volumi. I prodotti dermatologici non classificati come farmaci (tabella 6), che rappresentano l’8,1 per cento del fatturato complessivo del mercato dermocosmetico, sono cresciuti nell’anno in maniera interessante in tutti i sotto segmenti, con l’eccezione dei prodotti per l’acne e degli antipsoriasici. I prodotti per la dermatite atopica, con un prezzo medio di 15,73 euro, sono cresciuti di quasi il 5 per cento sia a fatturato sia a pezzi, quelli per la dermatite seborroica, il cui prezzo medio è di 14,94 euro, hanno incrementato il loro fatturato del 9,6 per cento e le loro vendite del 5,9. A seguire, per importanza a fatturato, si posizionano gli altri dermatologici, con un prezzo medio più elevato (16,92 euro) e con trend del +3,8 per cento a valori e del +3 a volumi, e gli


MERCATO FARMACIA CLINICA | occhiello

23 | ottobre 2016 |


MERCATO

È un mercato nel quale le potenzialità per la farmacia che voglia investire sulla qualità della sua offerta sono buone

emollienti protettivi, con prezzo medio più basso (11,73 euro) ma trend migliori che sfiorano il +9 sia a fatturato sia a pezzi. Le migliori performance del segmento sono state realizzate dai prodotti per i tumori cutanei, che sono anche quelli dal prezzo medio più elevato (20,54 euro). Da notare che tutti questi prodotti si distinguono da quelli presenti negli altri segmenti della dermocosmetica per una connotazione legata alla cura maggiore, dove la prescrizione gioca certamente un importante ruolo come driver di vendita.

tabella

7

Infine uno sguardo a due segmenti dal minore peso a fatturato ma potenzialmente importanti per l’offerta della farmacia: il maquillage (con una quota del 5,9) e i solari (con una quota del 7). L’ambito del trucco sta sicuramente crescendo molto in farmacia, come testimonia il trend crescente soprattutto a volumi, indice di una domanda diretta a questo canale che sta aumentando nel tempo (tabella 7). Innanzi tutto i fondotinta e i correttori, che ne rappresentano il 47 per cento a fatturato e che sono caratterizzati da un prezzo medio interessante (19,06 euro per pezzo), mostrano trend a doppia cifra sia a fatturato (+11,1) sia a pezzi (+13,2). Ottima crescita anche per polveri e blush (+10,2 a valori e +22,5 a pezzi), il cui prezzo medio è di 15,47 euro. Andamenti più contenuti, seppur generalmente positivi, per i prodotti per gli occhi e per il colore. I solari hanno registrato trend in leg-

FONDOTINTA E CORRETTORI OCCHI MAQUILLAGE COLORE FONDOTINTA E CORRETTORI POLVERI E BLUSH OCCHI

PREZZO MEDIO

MAT (mil. €)

TREND Fatturato

TREND Pezzi

TREND Fatturato

TREND Pezzi

€ 19.06 49.6 +11.1% PREZZO TREND +3.9% TREND € 8.97 24.9 €) MAT (mil. MEDIO Pezzi Fatturato € 7.72 20.0 +3.0% € 19.06 49.6 +11.1% € 15.47 10.5 +10.2% € 8.97 24.9 +3.9% 7.72 Italia | anno20.0 COLORECampione New Line pesato a€Totale Fonte: mobile luglio 2015 - +3.0% giugno 2016 € 15.47 10.5 +10.2% POLVERI E BLUSH

tabella

8

Elaborazioni e dati a cura di New Line Ricerche di Mercato

Prodotti per il trucco MAQUILLAGE

SOLARI PROTEZIONE E DOPOSOLE AUTOABBRONZANTI SOLARI LABBRA PROTEZIONE E DOPOSOLE AUTOABBRONZANTI LABBRA

PREZZO MEDIO € 16.44

PREZZO € 5.49 MEDIO 6.53 €€ 16.44 € 5.49 € 6.53

MAT (mil. €) Solari 121.9

+2.7%

2.2 €) MAT (mil. 0.7 121.9 2.2 0.7

TREND -11.2% Fatturato -22.4% +2.7% -11.2% -22.4%

24 | ottobre 2016 |

+13.2% -3.6% +1.0% +13.2% +22.5% -3.6% +1.0% +22.5%

+2.6%

TREND -13.1% Pezzi

Fonte: Campione New Line pesato a Totale Italia | anno mobile luglio 2015 - giugno 2016

gera crescita (tabella 8) nel sotto segmento della protezione e dei doposole, che ne rappresenta il 97,5 per cento e i cui prodotti hanno un prezzo medio di 16,44 euro. Questi prodotti sono cresciuti del 2,7 per cento a fatturato e del 2,6 a volumi, indicando anche in questo caso una domanda rivolta alla farmacia che comunque cresce. I due sotto segmenti restanti (autoabbronzanti e labbra) hanno perso sia a fatturato sia a pezzi ma il loro contributo in termini di fatturato è relativamente marginale. Il mercato della dermocosmetica mostra risultati e dinamiche interessanti, soprattutto a uno sguardo dettagliato di tutti i segmenti e sottosegmenti che lo costituiscono. In questo mercato le potenzialità per la farmacia che voglia investire sulla qualità della sua offerta sono buone, anche considerando il prezzo medio tendenzialmente medio-alto dei prodotti dermocosmetici.

-17.4% +2.6% -13.1% -17.4%

I dati riportati nell’articolo si riferiscono alle vendite rilevate su un campione di oltre 5.400 farmacie, statisticamente rappresentativo del mercato italiano. I valori nelle tabelle e nei grafici indicano la vendita media ponderata per farmacia. La suddivisione nelle principali categorie del farmaco e del parafarmaco è realizzata a partire dalla Banca Dati Federfarma e perfezionata attraverso uno studio continuo mirato alla costruzione di mercati omogenei per area terapeutica e per bisogni di consumo.


MERCATO

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ATTUALITÀ

di MARIASANDRA AICARDI, farmacista

Profumo d’oriente

L

e strategie produttive delle aziende cosmetiche sono il frutto di un’osservazione costante dei mercati e delle loro esigenze, con lo scopo di sviluppare nuove formule, o rinnovare i prodotti per tenere sempre viva l’attenzione dei consumatori. Oggi le tendenze e le mode cosmetiche arrivano soprattutto dall’Oriente, dove gli acquirenti sono molto evoluti e altrettanto esigenti. Perciò i produttori devono fare i conti con una spinta all’azione che arriva dal pubblico dei consumatori, che viene accontentato con prodotti sempre più sofisticati ma facili da utilizzare.

Strategie

Lierac, per esempio, unisce in una sola crema la freschezza di un gel all’efficacia di una maschera, in una formula per la notte di nuova generazione che, ispirandosi alle sleeping cream asiatiche, forma un reticolo invisibile sulla pelle per diffondere gli attivi durante tutta la notte. Nel make-up vanno di moda gli ibridi, come il rossetto che fa anche da blush o la terra “cremosa” che fa da fondotinta e cipria. Ma c’è il boom anche dei prodotti minimalisti e green. Questa richiesta dei consumatori è giustificata dalla crescente consapevolezza dei potenziali effetti collaterali di molte sostanze utilizzate nei cosmetici. In tanti ormai sono alla ricerca di prodotti naturali, privi di additivi arti-

ficiali, che non danneggino la pelle e neppure l’ambiente. Lo conferma uno studio condotto da Euromonitor International, condotto in tre principali mercati, il Brasile per le Americhe, la Germania per l’Europa e il Giappone per l’Asia, che ci mostra quali sono le caratteristiche “verdi” per le quali il consumatore è disposto a pagare di più che per i normali cosmetici. In tutti e tre i mercati l’attributo “naturale” ha un ruolo importante, insieme con la sostenibilità. Di conseguenza, per soddisfare le aspettative dei consumatori, i produttori oggi caratterizzano ed enfatizzano la dimensione ambientale delle loro filiere, per esempio attraverso la creazione di partnership sostenibili con i produttori locali, oppure sovvenzionando le attività di Fondazioni e Onlus, o più semplicemente fornendo ai propri consumatori la provenienza e la qualità delle loro materie prime. Questo approccio non 26 | ottobre 2016 |

riguarda solo il prodotto ma coinvolge anche il suo confezionamento, con l’utilizzo sempre più di imballaggi verdi, a base di materiali riciclati o più leggeri. Questa consapevolezza del proprio ruolo attivo, non più passivo, da parte degli individui, ha visto nascere un nuovo stile di vita: slow, salutare, proattivo e sostenibile. Una ricerca Ifop ha rivelato che il 73 per cento dei francesi vorrebbe “rallentare” la propria vita. E cosa desiderano oggi le donne? Non tanto sembrare più giovani ma invecchiare bene. Perciò prevale il desiderio di proteggere la propria pelle dalle aggressioni ambientali, per non perdere il proprio capitale naturale di bellezza. I recenti studi clinici, condotti in Messico e in Cina dalla Ricerca L’Oréal, hanno dimostrato che la pelle subisce cambiamenti non solo quando è aggredita dei raggi Uv ma anche in seguito all’esposizione all’inquinamento. L’impatto biologico provoca


ATTUALITÀ

Beautytrend 2016, come le aziende cercano di andare incontro ai gusti dei consumatori

un aumento del livello di ossidazione e diminuzione del livello di vitamina E, con le possibili conseguenze visibili in superficie: arrossamento, aumento della sensibilità, squilibri nell’idratazione, desquamazione disomogenea. La stessa ricerca ha inoltre dimostrato come l’inquinamento abbia un effetto cumulativo con quello dei raggi Uv, che si può definire catalitico. Si chiama exposoma ed è un concetto scientifico utilizzato dal 2005, con il quale viene indicato il legame tra l’esposizione a fattori esterni in generale e l’impatto sull’organismo. La soluzione sta nella difesa: quando la pelle è protetta dai raggi Uv, aumentano le fibre di collagene ed elastina. E ciò si traduce in un effetto correttivo dell’incarnato, più uniforme, con le rughe e le macchie scure attenuate. Merito della radice di Baicalina, una delle cinquanta piante fondamentali impiegate nella Medicina tradizionale cinese, che aiuta a contra-

stare lo stress ossidativo (il suo spettro antiossidante è persino più potente della vitamina C e della vitamina E), provocato dai raggi Uv e dall’inquinamento, e del Bifidus probiotico, utilizzato dai Lab oratori Vichy p er migliorare la funzione di barriera protettiva della pelle, con benefici eccezionali, per una cute meno vulnerabile alle aggressioni ambientali, e meno soggetta a secchezza e sensibilità. Al passo con i tempi, anche la ricerca Pierre Fabre, “verde” da sempre, ha portato alla scoperta delle caratteristiche più intime di una pianta straordinaria, il Fleur de Rocher, capace di sopravvivere in pieno deserto, in un ambiente veramente ostile. Per adattarsi a un habitat così arido, questa pianta eccezionale si è dotata di un meccanismo unico di difesa, quasi un potere di “resurrezione”. Infatti, anche dopo un lungo periodo di siccità, essa rivive, anche più volte, nei suoi trecento lunghi anni di vita. Il suo segreto: bastano poche gocce di rugiada per arricchire d’acqua le sue proteine micro-spugne che si dispiegano, riprendono vita e volume e difendono le cellule mantenendo permanentemente nel loro cuore una quantità vitale d’acqua. Ed ecco che, da questo fiore della roccia, nasce un attivo cosmetico capace di garantire un’idratazione costante alla pelle. Con un rituale nuovo, che prevede per prima cosa l’applicazione di una lozione preparatoria 27 | ottobre 2016 |

ai trattamenti, dalla formula su misura per “bagnare” la pelle senza seccarla, da picchiettare con i polpastrelli delle dita e il palmo della mano.

Uomini e donne

Se la donna, più evoluta nell’uso del cosmetico, guarda con attenzione a prodotti rispettosi della natura e in armonia con essa, l’universo maschile, che ha i suoi prodotti da sempre, oggi ha a disposizione ancora più scelta, con una caratterizzazione di prodotto che va oltre quelle esistenti per profumi e creme, basate sulle differenze fisiologiche tra i due sessi. L’obiettivo delle aziende è quello di creare nicchie di mercato ex novo, con prodotti “pratici”, come i rasoi da usare sotto la doccia, dotati di testine arrotondate e lubrificate, specifici per il maschio (il 44 per cento degli uomini intervistati si rade i peli del corpo) ma da non usare per la barba, per esempio, o quello dei dentifrici dedicati solo agli uomini. La multinazionale Unilever ha colto l’occasione, lanciando il primo dentifricio al mondo solo per uomini, la cui giustificazione è data da un’indagine sulle preferenze femminili che mette in fila le caratteristiche attraenti in un uomo. «Avere un bel sorriso» si è piazzato in testa alla classifica, con il 47 per cento delle intervistate che lo preferiscono «allo humour, allo stile e al conto in banca».


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AGGIORNAMENTO

di ELISA DA VINCI

Deodorazione personalizzata

È

un processo fisiologico fondamentale del corpo umano e va considerato per le funzionalità che svolge tenendo presente che ciò che va contrastata è la proliferazione batterica, vera causa del “cattivo odore”. Stiamo parlando del sudore che, spesso considerato dalle persone con fastidio, è in realtà un elemento importante sia per regolare la temperatura e l’attività della pelle sia per avviare processi di riconoscimento olfattivo e di comunicazione non verbale tra uomini e donne. Il su-

dore è composto prevalentemente di acqua - che contiene anche sostanze organiche come urea, acido urico, creatinina, acido piruvico, colesterolo e, durante sforzi fisici, acido lattico - ma contiene anche sostanze inorganiche (sali minerali) come cloruro di sodio, solfati, fosfati, potassio ed è leggermente acido e salato. Il cattivo odore è da imputarsi a basi volatili (come metilamina, trimetilamina) e acidi grassi volatili (per esempio acidi carb ossilici e l’acido 3-metil-trans-2-esenoico). 30 | ottobre 2016 |

Funzioni e differenze di genere

«Il sudore è il prodotto dell’attività di circa tre milioni di ghiandole sudoripare presenti nel derma e distribuite in tutto il corpo», spiega Adele Sparavigna, dermatologa e presidente Istituto di ricerche cliniche Derming (www.derming.com). «Nonostante venga percepita dalla maggior parte delle persone come un fastidio, la sudorazione è un processo fisiologico di fondamentale importanza e assolve a quattro principali funzioni: la regolazione della tem-


AGGIORNAMENTO

Conoscere da vicino l’attività delle ghiandole sudoripare permette di consigliare con maggior competenza il prodotto più adatto per contrastare la degradazione batterica peratura corporea, l’escrezione di sostanze di rifiuto, il bilanciamento del contenuto idrico corporeo e una funzione ancestrale di riconoscimento olfattivo. Inoltre, emulsionandosi al sebo, ai lipidi epidermici e a specifiche proteine, contribuisce alla formazione del film idrolipidico cutaneo. Le ghiandole sudoripare sono particolarmente concentrate a livello della fronte, del cuoio capelluto, delle ascelle, del palmo della mano e della pianta del piede». Secondo l’esperta esistono due tipologie di sudore che si diversificano nella composizione, nella densità e nel colore e in base alla specifica ghiandola che li produce. Il sudore eccrino, prodotto dalle omonime ghiandole, è presente nel corpo umano a partire dai 10-15 giorni dalla nascita, è incolore, inodore e limpido e assolve principalmente alla funzione termoregolatoria. La sua produzione è regolata da stimoli termici e nervosi ed è largamente distribuita in quasi tutta la superficie corporea. Il sudore apocrino, invece, è responsabile del riconoscimento olfattivo, è più denso e opaco per via dei lipidi in esso disciolti, è presente solo in poche specifiche sedi (ascelle, pube, capezzoli...) e la sua produzione che avviene a partire dalla pubertà, è regolata dallo stimolo ormonale degli ormoni sessuali. Privo di odore quando emesso, acquista un odore sgradevole per successiva decomposizione batterica.

Il fenomeno della sudorazione, in alcune parti del corpo, deve fare anche i conti con la presenza, o meno, di peluria. Secondo Sparavigna la peluria influenza relativamente l’attività delle ghiandole sudoripare; la presenza di peli, infatti, favorisce la circolazione dell’aria sulla pelle aumentando l’evaporazione del sudore e contribuendo ad abbassare la temperatura corporea nella sede interessata. Per contro, i peli facilitano l’insediamento di tutti quei batteri in grado di degradare il sudore e responsabili del tipico odore sgradevole. Esiste invece una differenziazione fra soggetti maschili e femminili anche in funzione dell’età: «Le differenze di sudorazione tra uomini e donne non riguardano tanto il sudore eccrino, la cui produzione e distribuzione corporea si differenzia geneticamente da individuo a individuo, quanto il sudore apocrino, tipico della sede ascellare, la cui escrezione dipende dagli ormoni androgeni. Questa tipologia di sudore, caratterizzato da un odore più sgradevole e pungente sarà dunque più abbondante negli uomini, nelle donne in menopausa o che manifestano un iperandrogenismo tipico della sindrome dell’ovaio policistico». Per questo il farmacista, nel suo consiglio sul prodotto, deve valutare diversi fattori riguardanti il soggetto che richiede un deodorante o un antitraspirante. «Per una cute femminile particolarmente sensibile sono certamente consigliate 31 | ottobre 2016 |

Adele Sparavigna, dermatologa e presidente Istituto di ricerche cliniche Derming

le formulazioni solide o in crema, possibilmente prive di alcol, profumi e sali d’alluminio e addizionate con estratti lenitivi (succo d’aloe e ibisco) e antiossidanti (tocoferolo)», suggerisce la dermatologa, «se, invece, si è in presenza di una sudorazione particolarmente abbondante in un uomo, è possibile proporre con moderazione gli antitraspiranti. Alcune formule riescono a incorporare più sali d’alluminio rispetto ad altre: le creme o gli spray alcolici garantiscono buoni risultati».

L’aspetto patologico

Quando però la sudorazione supera la soglia dell’abbondanza e diventa eccessiva ci si trova di fronte a un vero e proprio fenomeno patologico che può provocare anche micosi, dermatiti o alterazioni della cute. «L’iperidrosi, termine medico che indica un’eccessiva sudorazione rispetto alla norma», specifica Sparavigna, «è una condizione non rara che influisce negativamente sulla qualità della vita di molte persone, fastidiosa e imbarazzante in tutte le situazioni sociali. Può essere localizzata soltanto in determinate sedi (mani, piedi, fronte e ascelle sono senza dubbio le aree più colpite) o generalizzata, condizione ben più rara che interessa l’intera superficie corporea. Nonostante le cause primarie non siano spesso chiaramente individuabili, di base sottende un’anomalia della regolazione dei processi se-


AGGIORNAMENTO

Prodotti iperdiversificati Il segmento dei deodoranti e antitraspiranti - che in farmacia, nel 2015, ha sviluppato un giro d’affari di 54,7 milioni di euro, in crescita dello 0,3 per cento rispetto all’anno precedente, dati Cosmetica Italia - ha conosciuto, in questi anni, un’evoluzione che ha portato a una diversificazione notevole nell’offerta nel canale farmacia e ha riguardato anche la forma fisica della proposta. Oggi è quindi possibile scegliere fra prodotti in stick/solidi, creme, liquidi no gas, mousse, spray, che possono accontentare ogni tipologia di consumatore. «Le differenze tra le diverse forme di deodoranti non riguardano tanto la composizione dei principi attivi (antibatterici, antitraspiranti…) quanto quella dei solventi e degli additivi per modificarne texture e consistenza in modo da accontentare le preferenze dei consumatori», conferma Sparavigna. «Generalmente, stick, roll-on e creme, privi di gas e alcol, sono più indicati per i soggetti dalla pelle sensibile o che tendono a depilarsi frequentemente. Ciò nonostante hanno una maggiore tendenza a lasciare patine e a macchiare i tessuti. Deodoranti liquidi e spray, dalla consistenza più impalpabile, lasciano meno residui sulla pelle e sui vestiti ma, contenendo elevate quantità di alcol etilico o, nel caso degli spray, gas propellenti, possono dar luogo a fenomeni irritativi». A oggi è possibile trovare in commercio tipologie di deodoranti iperdiversificate che, spesso, tendono a seguire maggiormente le logiche commerciali e del marketing piuttosto che le reali esigenze del consumatore. «Tuttavia l’effetto di un deodorante, più che per altri cosmetici, è influenzato da innumerevoli fattori (ormonali, metabolici, psicologici) tanto da rendere l’efficacia del prodotto assolutamente soggettiva. È quindi consigliabile far testare sulla pelle della persona diversi prodotti nella ricerca di quello che più si addice alle sue esigenze, ricordando di alternarli periodicamente ed evitare formulazioni particolarmente profumate, irritanti per la cute. Tendenzialmente le pelli secche/sensibili e dalla sudorazione normale dovrebbero orientarsi verso consistenze in crema o in stick addizionate ad ingredienti emollienti lenitivi e idratanti. Le pelli normali, miste e grasse possono invece utilizzare tranquillamente prodotti liquidi/spray dall’effetto più asciutto».

cretori. Fattori ambientali, emozionali, endocrini e alimentari possono certamente aggravarne la manifestazione». La sudorazione è un processo fisiologico indispensabile per il mantenimento della nostra salute, ciò nonostante può facilitare la manifestazione di alcune dermatosi. «Le micosi del piede», prosegue Sparavigna, «sono certamente il caso più frequente: il ristagno di sudore in questa zona favorisce la crescita e la diffusione dei funghi responsabili del piede d’atleta. Un altro esempio è rappresentato dall’intertrigine, patologia tipica delle aree cutanee maggiormente soggette a sfregamento. La tendenza a una eccessiva sudorazione mantiene un

ambiente caldo umido a livello delle pieghe cutanee, favorendo fenomeni di macerazione e infiammazione. Esiste inoltre una vera e propria dermatite da sudore causata dall’ostruzione e successiva infiammazione dei condotti sudorali in seguito a una sudorazione abbondante».

Gli attivi e la sudorazione plantare

Fortunatamente la ricerca scientifica, in questi anni, ha potuto aiutare le imprese del settore della dermocosmesi a mettere a punto una serie di prodotti che impiegano attivi specifici: «Il sudore al momento della sua escrezione è 32 | ottobre 2016 |

inodore, la successiva degradazione batterica porterà alla formazione di sostanze quali ammoniaca, acido butirrico e caprilico, composti solforati responsabili del cattivo odore. Per contrastare questo processo esistono diversi composti naturali o di sintesi dall’azione battericida/batteriostatica come l’estratto di liquirizia, propoli e limone o salicilanilidi, polialogenate, carbanilidi, clorexidina. Nel caso in cui si volesse contrastare l’antiestetico effetto di pezzatura si può ricorrere ad attivi antitraspiranti come sali di alluminio, zirconio e zinco i quali, grazie all’effetto astringente del poro sudorale, riducono la quantità di sudore escreto fino al 40 per cento. Questo tipo di ingredienti deve essere utilizzato occasionalmente o dietro consulto medico, in presenza di specifiche disfunzioni, dato che un utilizzo prolungato e continuativo potrebbe favorire la formazione di noduli infiammatori per ritenzione di sudore nella ghiandola». Una nota conclusiva prende in considerazione la sudorazione plantare che, come specifica la dermatologa, è prevalentemente di tipo eccrino e non è influenzata dallo stimolo ormonale, quindi non si presentano particolari differenze di genere ma soltanto individuali. «La principale problematica della sudorazione dei piedi è l’ambiente caldo umido all’interno della calzatura che favorisce la riproduzione della microflora responsabile del cattivo odore», conclude Sparavigna. «Per ovviare a questo problema esistono in commercio formulazioni spray o in polvere sottile, da applicare all’interno di scarpe e calze a base di attivi rinfrescanti (mentolo) e adsorbenti (talco, argilla ventilata, ossido di zinco) che mantengono efficacemente il piede fresco e asciutto».


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osa, trasparenti, lisce, con il margine libero regolare ed elastiche. In pratica senza alterazioni di struttura, forma e funzione. Queste sono le caratteristiche principali delle unghie sane che, oggi più che mai, sono curate, colorate, decorate, trattate e valorizzate come componente fondamentale del look di ogni donna che vuole sfoggiare la propria bellezza. Ma quali sono le azioni che vanno consigliate per mantenere le unghie in perfetta salute nel tempo? «La parte alimentare è importante perché le unghie, come i capelli, hanno bisogno di nutrimenti specifici», spiega Bianca Maria Piraccini, professore associato di Dermatologia all’Università degli studi di Bologna, «per cui è utile orientare le persone a una dieta variata. Sono altrettanto utili la vitamina H e alcuni aminoacidi come la

cistina e la metionina, che garantiscono unghie resistenti così come la giusta quantità di ferro nel sangue. Le unghie devono essere lasciate crescere proteggendole dal contatto con sostanze chimiche, detergenti aggressivi e detersivi che tendono a indebolirle. Le casalinghe, che sono più soggette a questo contatto devono indossare guanti di cotone e guanti di gomma quando fanno i lavori domestici. È bene poi che, dopo l’estate o dopo aver portato lo smalto per un certo periodo, si lascino le unghie al naturale applicando anche cosmetici come creme o lacche apposite per reidratare la lamina ungueale. Manicure e pedicure devono essere effettuati evitando di tagliare e spingere indietro le cuticole perché si crea un danno alla cute periungueale». Un’unghia è più sana se tenuta tagliata a 1-2 mm dal distacco dal letto 34 | ottobre 2016 |

ungueale. Le unghie della mani sottostanno di più ai dettami della moda (in alcuni anni vanno le unghie con margine arrotondato, in altri vanno più squadrate): nelle mani quindi la scelta della forma dell’unghia è puramente cosmetica o estetica ed è possibile optare per la forma quadrata o rotonda con angoli quadrati o smussati. Nelle unghie dei piedi è invece fondamentale tenere sempre il margine libero di lunghezza non superiore al millimetro e tenere la forma quadrata, perché gli angoli laterali devono essere tenuti al di fuori del perimetro periungueale per evitare le unghie incarnite.

Alterazioni e patologie

Le alterazioni delle unghie sia delle mani sia dei piedi derivano spesso solo da fattori esterni e sono quindi dovute a cause esogene, ricorda


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Per garantire ai clienti unghie curate e sane è necessario conoscerne caratteristiche e fisiologia

Piraccini. Nelle mani queste alterazioni sono causate, molto spesso, dall’eccessiva esposizione a irritanti ambientali. Tutte le volte che ci si lava le mani, che si usano detergenti aggressivi, che si impiega l’acetone per togliere lo smalto, l’unghia si disidrata, divenendo con il tempo fragile, con sfaldamento in lamelle o fessurazioni del margine libero. Un’altra alterazione - molto frequente negli alimentaristi (ma anche nei parrucchieri), maschi e femmine - è la perionissi cronica, cioè un rigonfiamento con arrossamento dei tessuti periungueali dove la cuticola non viene più prodotta per cui la matrice dell’unghia, che è al di sotto della piega ungueale, non è protetta e viene irritata. Questo fenomeno è dovuto al continuo lavoro in ambiente umido che può dar luogo a un’unghia irregolare, che spesso ha un colore

verdognolo, che può presentare delle depressioni proprio perché tutti i tessuti che circondano l’unghia si sono infiammati a causa di un eccessivo contatto con sostanze umide e irritanti. Nelle unghie dei piedi le cause più frequenti delle alterazioni sono i traumi meccanici causati dalle calzature o dalle dita vicine. La calzatura ideale è quella che ricalca la forma del piede, allacciata alla caviglia in modo da tenere l’estremità ferma, impedendole di basculare avanti e indietro quando si cammina, ha la pianta larga e deve permettere alle dita di stare a proprio agio e di non accavallarsi. La posizione irregolare del piede non è dovuta solo a scarpe a punta o con il tacco alto poiché anche indossare i mocassini, spesso, obbliga a movimenti sbagliati, causando un trauma delle unghie contro il dorso della scarpa a ogni passo. Questo provoca emorragie di dimensioni più o meno grandi sotto l’unghia (ematoma sub ungueale, fenomeno che è frequentissimo nei calciatori o nelle persone che corrono) oppure può causare un distacco dell’unghia dal tessuto sottostante chiamato onicolisi. «In questo caso l’unghia, invece di essere rosa, diventa da una parte bianca perché è staccata e sotto c’è dell’aria», spiega Piraccini. «Questa parte può anche diventare 35 | ottobre 2016 |

Bianca Maria Piraccini, associato di Dermatologia all’Università di Bologna

più giallastra e più verde. Spesso questo fenomeno viene scambiato per un fungo quando la causa è invece da addebitarsi a un trauma. Per quanto riguarda altre patologie, le prime che abbiamo visto sono traumatiche: meccaniche e chimiche ma poi possono esserci delle patologie infiammatorie. Per esempio, le unghie possono essere colpite dalla psoriasi (un fenomeno che interessa il 2/3 per cento della popolazione italiana) che oltre alle tipiche manifestazioni cutanee vede anche il coinvolgimento delle unghie che possono presentare una superficie irregolare, spesso bucherellata, oppure sono scollate o rivelano un colorito giallastro. Un’altra malattia infettiva sono le onicomicosi (più spesso definiti funghi) che colpiscono in particolar modo le persone anziane sopra i settant’an-


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ni. In questo caso, le unghie sono scollate ma sono anche giallastre e inspessite e, con il tempo, se inizialmente il dito più colpito è l’alluce, l’infezione poi si allarga a tutte le unghie. Ogni patologia va curata partendo da una diagnosi dopo una visita accurata, poiché i trattamenti possono essere diversi: a volte si ricorre agli antinfiammatori come, per esempio, il cortisone, a volte agli antifungini topici o per via orale».

Lacche e resine rinforzanti

L’unghia non è come la pelle e quindi va prestata attenzione a ciò che viene utilizzato sulla sua superficie. Spesso i prodotti cosiddetti “rinforzanti”, in realtà, non sono altro che lacche o resine che hanno lo scopo più che altro di lucidare e abbellire le unghie. Esistono tuttavia smalti che danno maggior resistenza all’unghia, vendibili in farmacia, che utilizzano una base acquosa perché le unghie sono facilmen-

te permeabili a un veicolo idrofilo e quindi il loro scopo non è di dare un effetto lucido e non si tolgono con l’acetone ma, applicati sera dopo sera, svolgono un’azione idratante. Ci sono anche creme specifiche per unghie che sono arricchite di urea o di altre sostanze che ne permettono un assorbimento da parte della lamina ungueale. Si tratta di prodotti molto specifici: «Quando si vede un’unghia bella perché resa lucida e compatta utilizzando una lacca trasparente, va ricordato che si tratta più di un effetto estetico “transitorio” dovuto all’incollamento degli strati dell’unghia ma non ha nulla di curativo».

Conoscere prodotti e trattamenti

In farmacia ci sono diversi tipi di smalti a effetto estetico: i primi sono simili a quelli che si acquistano in profumeria e sono le tipiche lacche per unghie a base di resine e, in particolare, di una resina che offre una resa elevata. Lo smalto è elastico, non si frammenta dopo pochi giorni e ha un’ottima copertura e durata. Ci sono poi smalti venduti in farmacia che sono privi di questa resina e sono fatti per le persone allergiche. La resina che può provocare fenomeni allergici, verificabili con test epicutaneo, è la toluensulfonamide formaldeide. Nelle persone allergiche, il contatto con questa resina dà luogo a una dermatite da contatto, un eczema, al volto, al collo e sulle palpebre. Per queste persone esistono in farmacia smalti che sono privi di questa resina, la 36 | ottobre 2016 |

cui assenza può essere verificata leggendo nella bottiglia o nella scatolina dello smalto l’Inci (International nomenclature of cosmetic ingredients). Questi smalti possono essere quindi consigliati a quelle clienti che non sopportano la resina che crea allergia anche se, ovviamente, risultano meno elastici e non hanno un perfetto effetto cosmetico. Tutte queste indicazioni riguardano soprattutto la colorazione delle unghie ma, sempre più spesso, in farmacia, vengono offerti anche trattamenti di ricostruzione unghie: «La ricostruzione delle unghie in farmacia deve essere fatta con una strumentazione adeguata e in un’area dedicata. Questo significa prestare attenzione e scegliere con accuratezza i prodotti, la strumentazione e le lampade adatte per saldare queste resine all’unghia e garantire alla cliente uno spazio in totale riservatezza. Dal punto di vista dei prodotti si può dire che sono tutti abbastanza simili perché devono contenere resine liquide che poi vengono polimerizzate e rese solide sulle unghie. Il farmacista deve sempre prestare attenzione alla qualità, che spesso è legata al costo. Un prodotto troppo economico può significare scarsa qualità degli ingredienti. Le resine e i prodotti di rimozione più sicuri, impiegati nella ricostruzione, infatti, hanno un costo abbastanza elevato ma offrono maggiori garanzie».

Il ruolo di creme e integratori

Accanto ai prodotti per colorazione e decorazione unghie, il consiglio specialistico prevede anche l’impiego di una serie di prodotti che sono coadiuvanti per mantenere le unghie nel loro miglior stato fisiologico. «La crema


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per le mani, per esempio, è fondamentale», sottolinea Piraccini. «Tutti dovrebbero usare una crema specifica tutte le volte che se le lavano, in particolare durante l’inverno perché diventano più secche, specie se vengono spesso a contatto con l’acqua o i prodotti irritanti. Per i piedi è importante utilizzare un prodotto dedicato, da mettere soprattutto la sera per diminuirne il gonfiore ma vanno consigliati anche uno scrub per i piedi e una crema con urea o acido salicilico ideale per il trattamento delle callosità. Il tallone è sottoposto continuamente alla pressione delle calzature così come il dorso delle dita dei piedi, che diventano quindi soggetti a calli antiestetici e dolorosi. Una crema emolliente contenente urea o altre sostanze a effetto cheratolitico (che sciolgono la cheratina), applicata tutte le sere, contrasta gli ispessimenti, migliora l’elasticità cutanea eliminando il rischio di ragadi e inestetismi dovuti a una pelle non elastica». Togliere lo smalto con acetone o solvente oleoso irrita l’unghia, per questo va consigliato poi l’uso di una crema o di un prodotto idratante. Gli integratori alimentari assunti per via orale possono dare benefici; oggi ve ne sono di mirati per le unghie, cioè che raccolgono solo gli attivi che servono. Solitamente sono composti da biotina o vitamina H (una delle vitamine più importanti per la salute

delle unghie), mentre cisteina e metionina sono aminoacidi solforati che vengono inglobati nella lamina ungueale e servono per rendere le unghie resistenti. Lo zinco è importante per dare un po’ di forza, poi servono le le vitamine B e C. Questi integratori sono utili soprattutto se la cliente della farmacia ha le unghie fragili e delicate; la cura può durare dai tre ai sei mesi ma, se necessario, si possono assumere integratori con continuità.

Competenze e consigli

la su di esse diventa una specie di protezione; tuttavia è sempre bene, prima di consigliare un prodotto, osservare con attenzione come si presentano le unghie delle clienti e utilizzare la bibliografia esistente per approfondire le varie tematiche. «Di sicuro i prodotti di colorazione, decorazione e ricostruzione non vanno consigliati a una donna con le unghie alterate», conclude Piraccini, «perché potrebbero nascondere una vera a propria patologia che potrebbe aggravarsi. Per esempio, un alluce nero potrebbe essere causato da un ematoma dovuto a un trauma meccanico ma potrebbe essere invece frutto dell’attività dei melano citi dell’unghia, che può essere benigna o maligna. In quest’ultimo caso si parla di melanoma, una neoplasia maligna che deve essere riconosciuta prontamente per evitarne la diffusione. Nel caso in cui il farmacista rilevi una alterazione del colore, dello spessore o dell’adesione dell’unghia al tessuto epidermico, deve consigliare al suo cliente di effettuare una visita dermatologica, con analisi che possano eventualmente diagnosticare la presenza di malattie. Se invece le unghie sono sane e presentano le caratteristiche descritte in precedenza sarà più facile proporre smalti, cosmetici e trattamenti di bellezza per mani e piedi».

Per svolgere il proprio ruolo di consulente il farmacista deve avere una buona conoscenza dell’anatomia e della fisiologia di queste parti del corpo: «Deve sapere, infatti, che l’unghia è una struttura morta che viene prodotta continuamente dalla radice e quando emerge dalla piega ungueale prossimale e cresce fino a raggiungere il margine libero, è già completa, nel senso che non si può riparare se si fanno danni. Per questo il farmacista può consigliare sia la prevenzione sia i trattamenti cosmetici e idratanti migliori, conoscendo nel dettaglio come crescono e come si ammalano le unghie. Questo vale in modo particolare se la cliente usa spesso lo smalto, anche semipermanente, o se ricorre assiduamente ai trattamenti di ricostruzione dell’unghia artificiale, sottoponendo quindi le unghie a un contatto chimico (anche dei solventi per rimuovere la lacca) in modo continuatiNota bibliografica vo. È vero che anche de1) Le unghie. Guida Pratica alle più tersivi e ambiente comuni affezioni di A. Tosti, B. M. Piraccini, minano la loro inteA. M. Peluso, ed. fuori commercio ma grità e quindi uno consultabile su internet; smalto idratante, 2) Le unghie dei piedi. Guida pratica formando una per riconoscere le malattie e la corretta gestione di B. M. Piraccini, Edizioni Timeo. sorta di pellico38 | ottobre 2016 |

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NUTRACEUTICA

Nutricosmetici di MARIASANDRA AICARDI, farmacista

sotto la lente

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hissà se presto o tardi arriveremo anche noi, come fanno già le giapponesi, ad assumere una pillola invece che spruzzarci il profumo. Non è una bufala. L’integratore che consente di avere la pelle odorosa per circa sei ore, che si chiama Pillbox, è già in distribuzione in Giappone in varie fragranze. Ci assicurano che non procura effetti collaterali e trenta minuti dopo averlo inghiottito la pelle profuma agli agrumi, alla rosa, o alla torta al formaggio. Con tre pillole al giorno la pelle è aromatizzata dal mattino alla sera ed esiste anche in versione chewing gum. Non siamo ancora arrivati a questo, ma anche qui gli integratori e i cibi funzionali stanno vivendo un vero e proprio boom.

Il boom

Il mercato è ghiotto e fa gola a molti: secondo New Line Ricerche di Merca-

Oggi, in Italia, un prodotto su due esce proprio grazie al consiglio del farmacista perché il consumatore non è ancora autonomo nella scelta

to e Iri, nel 2016 ha raggiunto un valore di circa 2,6 miliardi di euro: ben otto italiane su dieci utilizzano integratori di bellezza almeno una volta l’anno. Secondo i dati di P&G, quattro italiani su dieci assumono regolarmente integratori generici e quasi sette su dieci consumano probiotici. Nel mondo, il mercato degli integratori alimentari vale oggi oltre 66 miliardi di euro e le prospettive di maggiore crescita riguardano in primis Usa, Cina, Giappone e Corea del Sud. In Asia integrare è ormai parte della cultura della salute: è il mercato più recettivo anche per i nutricosmetici (“bfw”, beauty from within), che nel 2014 ha coperto il 40 per cento delle vendite globali e secondo i dati Kpmg entro il 2017 dovrebbe raggiungere i 63,5 miliardi di dollari, cavalcando l’onda di un sempre maggior interesse per la 40 | ottobre 2016 |

sfera della salute e del benessere. Per Ims Health Italia il punto forte degli integratori è l’innovazione: vengono lanciati, o riproposti in nuova confezione, oltre duemila nuovi prodotti all’anno, per cui pillole, bustine, barrette, stick orosolubili e wel lness drink ormai sono esposti ovunque. Oltre che in farmacia, li troviamo sugli scaffali del supermercato, in erboristeria, in profumeria, dal parrucchiere e perfino nei concept store. È un mercato che continuerà a crescere, e la farmacia ne avrà (speriamo) sempre la fetta maggiore, tallonata dall’erboristeria. Oggi, in Italia, un prodotto su due esce proprio grazie al consiglio del farmacista perché il consumatore non è ancora perfettamente “autonomo” nella scelta, anche se la spinta mediatica e il trade marketing esercitano già una


NUTRACEUTICA

Gli integratori di bellezza, un segmento in espansione

buona influenza sulle scelte d’acquisto. Ma è la comunicazione tra farmacista e cliente lo strumento che premia più di tutti, in quanto questi prodotti - sia che si tratti di integratori per la salute, sia che si parli di prodotti per la bellezza di pelle, corpo e capelli - sono spesso consigliati in associazione alle terapie, di supporto alla routine cosmetica o come aiuto alla prevenzione. In questo scenario pieno di ottimismo i grandi gruppi multinazionali hanno percepito il potenziale del business dei nutraceutici, tanto da far scattare una vera e propria caccia alle acquisizioni dei brand. Un esempio è Inneov, assorbito da Galderma, marchio di proprietà esclusiva di Nestlé (divisione Nestlé Skin Health), mentre Procter & Gamble ha recentemente acquisito Swisse, la linea di integratori alimentari più diffusa in Australia, e la sta lanciando in altri mercati, con ricche

campagne pubblicitarie che si avvalgono di testimoni prestigiosi. Pfizer con Imedeen è già da tempo con successo sugli scaffali delle farmacie in Usa e nel mondo. Anche i produttori di skin care e hair care hanno pensato bene di estendere l’offerta lanciando le loro pillole di bellezza. Caudalie ha dato alla luce Vinexpert, che in Italia ha avuto un grande successo come integratore anti età, e Phyto mantiene da tempo una buona quota di mercato con Phytopanere, mentre il nuovo brand Skinius The doctor is in ha recentemente lanciato una serie di integratori formulati con fosfolipidi e glucosamina, in compresse piccolissime, per essere combinate tra loro in prescrizioni personalizzate.

Occhio ai concorrenti

Tuttavia, anche se siamo il mercato leader, non sottovalutiamo i nostri competitor: in erboristeria il leader 41 | ottobre 2016 |

Erbolario propone Erbamea, una linea di integratori vastissima, con ben cinque specifici per la bellezza, due dei quali a base di acido ialuronico di origine vegetale, ottenuto attraverso un processo di fermentazione. Sugli scaffali della Gdo sono esposti i marchi Equilibra e L’Angelica, entrambi con formulazioni nutricosmetiche per pelle e capelli in capsule, tisane o stick orosolubili. La Coop ha lanciato la sua linea a marchio, il cui claim è: «Gli integratori Coop hanno standard qualitativo in linea con gli omologhi prodotti di marca venduti in farmacia». Altri esempi li vediamo dal parrucchiere, dove ci consigliano Densi Recharge (Kerastase) per infoltire i capelli, e in profumeria, dove Collistar, da pioniera, ha lanciato già nel 2007 una sua linea di integratori per strategiche soluzioni in&out: in listino pillole per il controllo del peso, per il rassodamento e anti età.


LEGALE

a cura dello studio dell’avvocato BRUNO RICCARDO NICOLOSO Firenze-Roma (b.r.nicoloso@tin.it)

La bottiglia giusta

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o sanno i più che i moduli per una efficiente gestione economica delle farmacie comunali, secondo la normativa di principio (articolo 14, Legge n. 148/2011), sono tre: in house da parte di una società pubblica totalitaria (valga l’esempio delle farmacie comunali di Sesto Fiorentino); mediante una società partecipata pubblico-privata (valga l’esempio delle farmacie comunali di Firenze); in concessione a una società privata (valga l’esempio delle farmacie comunali di Campoformido) e sono rappresentati da enti autonomi di gestione che hanno una valenza imprenditoriale ben superiore rispetto a quella degli enti strumentali di gestione: previsti dalla normativa di settore (articolo 10, Legge n. 362/1991): in economia mediante azienda speciale, municipale o consortile e società partecipata con i farmacisti dipendenti, ma che qui non vengono in specifica considerazione. È altrettanto ben noto che si è recentemente delineata una riforma normativa dell’affidamento delle farmacie comunali in house, cioè attraverso una società a partecipazione totalitaria dei Comuni (articolo 14, commi da 13 a 15, Legge n. 148/2011), ma anche mediante una società a partecipazione pubblico-privata (articolo 14, comma 12, Legge n. 148/2011) e che tale riforma normativa consegue alla entrata in

vigore del Decreto Legislativo n. 50/2016 sui contratti pubblici e del Decreto legislativo n. 175/2016 sulle società a partecipazione pubblica, che hanno messo in discussione la relativa scelta operativa rispetto all’affidamento delle farmacie comunali in concessione a una società a partecipazione esclusivamente privata (articolo 14, comma 8, Legge n. 148/2011).

Le novelle normative

La gestione delle farmacie comunali, già compressa dalla soglia demografica e alla soglia finanziaria che ne avevano già limitato i relativi moduli (Punto Effe n. 3/2014: “In concessione”), ha in effetti avuto un’ulteriore compressione a seguito della rivoluzione copernicana di cui ai citati provvedimenti normativi. Il Codice dei contratti pubblici di cui al Dlgs 18 aprile 2016, n. 50, riconduce 42 | ottobre 2016 |

infatti un tale affidamento della farmacie comunali alle società a partecipazione pubblica nel rispetto dei principi di economicità efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità ed efficienza (articoli 4 e 29, Dlgs n. 50/2016)


LEGALE

La gestione riformata dalle farmacie comunali

e in termini particolari riservati alla società in house riconduce il loro affidamento al controllo analogo a quello esercitato dagli enti locali sui propri servizi che presuppone l’esercizio di un’influenza determinante sia sugli obiettivi strategici sia sulle decisioni significative; alla

partecipazione pubblica totalitaria; e alla p r e va l e n z a dell’80 p er cento della sua attività in favore dell’ente locale che è titolare del diritto d’esercizio del servizio (articolo 9, Dlgs n. 50/2016), ma prevede altresì una procedura per verificare concretamente tali requisiti mediante l’iscrizione della società a partecipazione pubblica totalitaria in un elenco istituito presso l’Anac, quale fonte di legittimazione dell’affidamento del servizio pubblico sia in termini formali sia in termini sostanziali e di garanzia della stessa scelta gestoria da operare in termini di costi e benefici (articolo 192, Dlgs n. 50/2016). Tutto questo si pone nelle logiche dell’ordinamento comunitario. Il Testo unico della società e partecipazione pubblica di cui al Dlgs 19 agosto 2016 n. 175 riconduce infatti un tale affidamento delle farmacie comunali sia alle società a partecipazione pubblica totalitaria (articolo 16, Dlgs n. 43 | ottobre 2016 |

175/2016) che alle società a partecipazione mista pubblico-privata (articolo 17, Dlgs n. 175/2016), statuendo oneri di analitica motivazione delle ragioni e delle finalità che lo giustifichino nonché la previsione di articolate condizioni e di determinati limiti nella stessa loro organizzazione e gestione (articolo 4, Dlgs n. 175/2016) attraverso precisi strumenti di governo (articolo 6, Dlgs n. 175/2016) che attengono la costituzione di organi amministrativi imperniati di regola sull’amministratore unico e di specifici organi di controllo (articolo 11, Dlgs n. 175/2016) con l’attribuzione di responsabilità degli enti partecipanti e degli organi della società partecipata (articolo 12, Dlgs n. 175/2016). Appare peculiare al riguardo la previsione della ricognizione ascritta agli gli enti locali sulle partecipazioni attive (articolo 14, Dlgs n. 175/2016) e la previsione di un organo di vigilanza con compiti di monitoraggio, indirizzo e coordinamento sulle società partecipate che sono tenute ad effettuare un programma di valutazione dei rischi (articolo 15, Dlgs n. 175/2016), così come appare particolarmente incisiva la disciplina sulla gestione del personale (articolo 19, Dlgs n. 175/2016). La sintesi della riforma si compendia nel piano annuale di razionalizzazione delle partecipazioni da rendere disponibile agli organi di vigilanza e alla Corte dei conti


LEGALE

È da privilegiare tra i moduli di gestione delle farmacie comunali, secondo la normativa di principio, il loro affidamento in forma concessoria riservata a un imprenditore strategico

ai fini del riscontro sulla realizzazione delle finalità perseguite e perseguibili (articolo 20, Dlgs n. 175/2016) nel rispetto della massima trasparenza sull’uso delle proprie risorse e sui risultati ottenuti (articolo 22, Dlgs n. 175/2016), che si traduce nella efficiente gestione delle partecipazioni. Anche questo si pone nelle logiche dell’ordinamento comunitario.

In concessione ai privati

Si può allora ragionevolmente ritenere che i lacci e i laccioli fin qui rilevati facciamo invece privilegiare tra i moduli di gestione delle farmacie comunali, secondo la normativa di principio (Legge n. 148/2011), il loro affidamento in forma concessoria riservata a un imprenditore strategico rispetto all’affidamento in forma societaria previsto e attuato in house di società a dominanza pubblica totalitaria ovvero in favore di società a partecipazione pubblica-privata, sempre se e in quanto venga assicurato il controllo strutturale di cui s’è detto, ma che ciò valga a maggior ragione rispetto all’affidamento a un ente strumentale del Comune che la gestisce in economia ovvero attraverso un’azienda municipale o consortile, ma anche mediante una società partecipata con i farmaci-

sti dipendenti di cui alla normativa di settore (Legge n. 362/1991). Questo se pure gli uni e gli altri moduli rappresentino tipiche forme di gestione delle farmacie comunali concorrenti tra loro (Consiglio di Stato, Sezione quinta, 8 maggio 2007, n. 2110) nella loro ben evidente diversità nell’unitarietà dell’insieme sempre riferibile al Comune, che rimane titolare del relativo diritto d’esercizio qualunque sia il modulo di gestione che sia stato adottato (Consiglio di Stato, Sezione terza, 13 novembre 2014, n. 5587), com’è con una certa fantasia per le bottiglie di Morandi. Si può aggiungere, quale persuasivo argomento complementare (ma non di contorno) sull’opzione più coerente in termini imprenditoriale della gestione delle farmacie comunali che, a seguito del loro affidamento in forma concessoria a un operatore strategico scelto mediante procedimento a evidenza pubblica, il Comune: a) rimane titolare del diritto di esercizio delle farmacie comunali; b) non assume alcuna responsabilità diretta nella gestione delle farmacie comunali, il cui servizio viene svolto interamente dall’operatore strategico, che ne è affidatario, restando al Comune il ruolo di monitoraggio; c) non partecipa al rischio d’impresa per la gestione della farmacia comunale, acquisendo comunque dei benefici consistenti nell’introito di un canone annuo corrisposto dall’operatore strategico che ne è affidatario; d) esercita le funzioni di pianificazione e controllo dell’attività svolta dall’operatore strategico affidatario della gestione delle farmacie comunali mediante il contratto di servizio e l’osservanza degli impegni assunti attraverso il bando di gara 44 | ottobre 2016 |

nonché per la locazione dei locali in cui è ubicata ciascuna farmacia comunale e il rilievo degli arredi e delle attrezzature delle farmacie comunali (se già esistenti) ovvero per il relativo impianto (se di nuova istituzione), che sono posti a carico dell’operatore strategico che è affidatario della relativa gestione; e) non sostiene costi per gli investimenti connessi all’esercizio delle farmacie comunali, che sono posti a carico dell’operatore strategico che è affidatario della relativa gestione; f) non assume in particolare gli oneri inerenti l’assunzione il costo del personale utilizzato per la gestione delle farmacie comunali, che fa diretto riferimento all’operatore strategico che è affidatario della relativa gestione; g) determina autonomamente la durata dell’affidamento in forma concessoria della gestione delle farmacie comunali. Non può essere poi dimenticato al riguardo che l’attività delle farmacie comunali, la cui gestione viene affidata in forma concessoria a un operatore strategico, può essere liberamente esercitata nell’area terapeutica e nell’area salutare senza vincoli di evidenza pubblica, ma nel rispetto del contratto di servizio che lega l’affidatario della relativa gestione al Comune che è (e rimane) titolare del diritto d’esercizio della farmacia e che permette un controllo costante sulla attività del concessionario e la garanzia di uno standard adeguato di tutela della salute dei cittadini e delle loro esigenze farmaceutiche. Per un approfondimento: B. R. Nicoloso - L. Giordani, “L’affidamento in forma concessoria della gestione delle farmacie comunali”, in Sanità pubblica e privata, 2016, fasc. 2.


LEGALE

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RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE INIZIATIVE Segnalazione delle reazioni avverse sospette FEXALLEGRA 120 mg compresse rivestite con film La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo Una compressa contiene: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili. Principio attivo: 4.9 Sovradosaggio 120 mg di fexofenadina cloridrato, pari a 112 mg di fexofenadina. A seguito di sovradosaggio di fexofenadina cloridrato sono stati riportati vertigini, sonnolenza, affaticamento e secPer l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1 chezza della bocca. Dosi singole fino a 800 mg e dosi fino a 690 mg due volte al giorno per un mese o 240 mg una volta al giorno per un anno sono state somministrate a volontari sani senza dar luogo a reazioni avverse clinicamente 3. FORMA FARMACEUTICA significative se comparate con il placebo. Non è stata stabilita la massima dose tollerata di fexofenadina cloridrato. Compresse rivestite con film. Bisogna prendere in considerazione provvedimenti standard per rimuovere il farmaco non assorbito. Si raccomanCompresse rivestite con film con inciso “012” su un lato e una “e” sull’altro, a forma di capsula, di colore pesca. da un trattamento sintomatico e di supporto. L’emodialisi non rimuove efficacemente la fexofenadina cloridrato 4. INFORMAZIONI CLINICHE dal sangue. 4.1 Indicazioni terapeutiche Fexallegra è indicato negli adulti e nei bambini a partire dai 12 anni di età per il trattamento sintomatico della rinite 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche allergica stagionale. Categoria farmacoterapeutica: Antistaminici per uso sistemico, codice ATC: R06AX26 4.2 Posologia e modo di somministrazione Meccanismo d’azione Posologia La fexofenadina cloridrato è un anti-istaminico anti H1 non sedativo. La fexofenadina è un metabolita farmacoloAdulti gicamente attivo della terfenadina. La dose raccomandata di fexofenadina cloridrato per gli adulti è di 120 mg una volta al giorno, prima dei pasti. Efficacia e sicurezza clinica La fexofenadina è un metabolita farmacologicamente attivo della terfenadina. Nell’uomo gli studi di provocazione cutanea con istamina (ponfo ed eritema) in seguito a somministrazione singola Popolazione pediatrica o due volte al giorno di fexofenadina cloridrato hanno dimostrato che l’effetto anti-istaminico del farmaco si maBambini di 12 anni di età e oltre La dose raccomandata di fexofenadina cloridrato per i bambini a partire dai 12 anni di età è di 120 mg una volta nifesta entro un’ora, raggiungendo il massimo livello alla sesta ora e perdurando per 24 ore. Non vi è stata alcuna evidenza di tolleranza a questi effetti dopo 28 giorni di trattamento. È stata rilevata una correlazione dose-risposta al giorno, prima dei pasti. positiva con dosi orali da 10 mg a 130 mg. In questo modello di attività antistaminica, è stato rilevato che sono neBambini al di sotto dei 12 anni di età L’efficacia e la sicurezza di fexofenadina cloridrato 120 mg non sono state studiate nei bambini al di sotto dei 12 cessarie dosi di almeno 130 mg per ottenere un effetto consistente che veniva mantenuto per un periodo superiore alle 24 ore. L’inibizione massima dell’area del ponfo e dell’eritema è stata superiore all’80%. Studi clinici condotti anni di età. Nei bambini da 6 a 11 anni di età: fexofenadina cloridrato 30 mg compresse è la formulazione appropriata per la nella rinite allergica stagionale hanno dimostrato che una dose di 120 mg è sufficiente per un’efficacia di 24 ore. Non sono state osservate alterazioni significative degli intervalli QTc in pazienti con rinite allergica stagionale tratsomministrazione e il dosaggio in questa popolazione. tati con fexofenadina cloridrato a dosaggi fino a 240 mg due volte al giorno per 2 settimane rispetto a quelli trattati Popolazioni particolari Gli studi effettuati in gruppi di pazienti a rischio (anziani, pazienti con insufficienza renale o epatica) indicano che con placebo. Inoltre, non sono state rilevate alterazioni significative degli intervalli QTc in soggetti sani a cui è stata somministrata fexofenadina cloridrato a dosaggi fino a 60 mg due volte al giorno per 6 mesi, 400 mg due volte al non è necessario adattare la dose di fexofenadina cloridrato in questi pazienti. giorno per 6,5 giorni e 240 mg una volta al giorno per un anno rispetto a quelli a cui veniva 4.3 Controindicazioni Il medicinale è controindicato nei pazienti con ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti somministrato placebo. La fexofenadina, a concentrazioni 32 volte superiori alla concentrazione terapeutica nell’uomo, non ha avuto alcun effetto sul canale del K+ a rettificazione ritardata clonato da cuore umano. elencati al paragrafo 6.1. La fexofenadina cloridrato (5-10 mg/kg per os) ha inibito il broncospasmo indotto da antigene nella cavia sen4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego Come nella maggior parte dei medicinali nuovi i dati relativi a soggetti anziani e a pazienti con compromissione sibilizzata, nonché il rilascio di istamina da mastociti peritoneali a concentrazioni superiori a quelle terapeutiche della funzionalità renale o epatica sono limitati. Fexofenadina cloridrato deve essere somministrata con attenzione (10-100 M). 5.2 Proprietà farmacocinetiche a tali gruppi di soggetti. Pazienti affetti da malattie cardiovascolari pregresse o in corso devono essere informati che gli antistaminici, Assorbimento come classe di medicinali, sono stati associati con reazioni indesiderate quali tachicardia e palpitazioni (vedere La fexofenadina cloridrato viene rapidamente assorbita in seguito a somministrazione orale, con un Tmax che si manifesta approssimativamente da 1 a 3 ore dopo la somministrazione. Il valore medio di Cmax è stato di circa 427 paragrafo 4.8). ng/ml dopo la somministrazione di 120 mg una volta al giorno. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione La fexofenadina non subisce biotrasformazioni epatiche e perciò non interagirà con altri medicinali a livello di Distribuzione La fexofenadina è legata alle proteine del plasma per il 60-70%. meccanismi epatici. È stato riscontrato che la somministrazione contemporanea di fexofenadina cloridrato e eritromicina o ketoconazo- Biotrasformazione ed eliminazione lo aumenta di 2-3 volte i livelli plasmatici di fexofenadina. Tali alterazioni non sono state accompagnate da alcun La metabolizzazione (epatica e non epatica) della fexofenadina è trascurabile, dato che è stato l’unico composto effetto sull’intervallo QT e non sono state associate ad alcun incremento delle reazioni avverse rispetto a quanto rilevante identificato nelle urine e nelle feci sia negli animali che nell’uomo. Il profilo delle concentrazioni plasmatiche della fexofenadina segue un declino bi-esponenziale con una emivita di eliminazione finale dopo somminiosservato con gli stessi medicinali somministrati singolarmente. Studi sull’animale hanno dimostrato che l’aumento dei livelli plasmatici di fexofenadina osservato dopo il trat- strazioni ripetute, variabile tra le 11 e le 15 ore. La farmacocinetica sia in seguito a somministrazione singola che tamento concomitante con eritromicina o ketoconazolo sembra essere causato da un incremento dell’assorbi- ripetuta è lineare fino a dosi da 120 mg 2 volte al giorno. Una dose da 240 mg, 2 volte al giorno, ha prodotto un mento gastrointestinale e rispettivamente da una diminuzione sia dell’escrezione biliare che della secrezione aumento leggermente più elevato che non proporzionale (8,8%) dell’area sotto la curva relativa allo stato stazionario, tale effetto sta ad indicare che la farmacocinetica di fexofenadina è praticamente lineare alle dosi comprese tra gastrointestinale. Non è stata osservata interazione tra fexofenadina e omeprazolo. Tuttavia, la somministrazione di un antiacido 40 e 240 mg assunte giornalmente. Si ritiene che la principale via di eliminazione sia la escrezione biliare, mentre contenente alluminio e idrossido di magnesio 15 minuti prima della somministrazione di fexofenadina cloridrato fino al 10% della dose assunta viene eliminata inalterata nelle urine. ha provocato una riduzione della biodisponibilità, molto probabilmente dovuta a legami nel tratto gastrointestinale. 5.3 Dati preclinici di sicurezza È consigliabile un intervallo di 2 ore tra la somministrazione di fexofenadina cloridrato e antiacidi contenenti Il cane ha tollerato 450 mg/kg somministrati due volte al giorno per 6 mesi e non ha presentato alcuna manifestazione di tossicità tranne emesi sporadica. Inoltre, negli studi in singola dose nel roditore e nel cane nessun rilievo alluminio e idrossido di magnesio. macroscopico correlato al trattamento è stato osservato dopo rilievo necroscopico. 4.6 Fertilità, gravidanza ed allattamento Studi sulla distribuzione tissutale nel ratto con fexofenadina cloridrato marcata hanno indicato che la fexofenadina Gravidanza Non vi sono dati adeguati sull’uso della fexofenadina cloridrato nelle donne in gravidanza. Studi limitati su animali non attraversa la barriera emato-encefalica. non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-na- Vari test di mutagenesi in vitro ed in vivo hanno documentato che la fexofenadina cloridrato non presenta proprietà tale (vedere paragrafo 5.3). La fexofenadina cloridrato non deve essere usata durante la gravidanza se non in caso mutagene. Il potenziale carcinogenico della fexofenadina cloridrato è stato valutato utilizzando gli studi con la terfenadina di assoluta necessità. con l’ausilio di quelli di farmacocinetica di supporto, che hanno documentato la esposizione alla fexofenadina Allattamento Non vi sono dati sulla concentrazione nel latte materno dopo la somministrazione della fexofenadina cloridrato. cloridrato (per mezzo dei valori di AUC plasmatica). Non è stato rilevato alcun segno di carcinogenesi in ratti e topi Tuttavia, quando la terfenadina è stata somministrata a madri in allattamento, è stato rilevato che la fexofenadina trattati con terfenadina (fino a 150 mg/kg/die). In un studio sulla tossicità riproduttiva nei topi, la fexofenadina cloridrato non ha alterato la fertilità, non ha dimopassa nel latte materno. Pertanto l’uso di fexofenadina cloridrato non è raccomandato durante l’allattamento. strato azione teratogena e non ha alterato lo sviluppo pre- o post-natale. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari In base al profilo farmacodinamico ed eventi alle reazioni avverse riportate è improbabile che le compresse di fexo- 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE fenadina cloridrato producano effetti sulla capacità di guidare o di usare macchinari. In test oggettivi, FEXALLEGRA 6.1 Elenco degli eccipienti non ha mostrato avere effetti significativi sulla funzionalità del sistema nervoso centrale. Questo significa che i Nucleo della compressa pazienti possono guidare o svolgere attività che richiedono concentrazione. Tuttavia, al fine di identificare persone cellulosa microcristallina; amido di mais pregelatinizzato; croscarmellosa sodica; magnesio stearato sensibili che possono avere una reazione insolita ai medicinali, è consigliabile verificare la risposta individuale Rivestimento filmato prima di guidare o di eseguire compiti complessi. ipromellosa; povidone; titanio diossido (E171); silice colloidale anidra; macrogol 400; ossido di ferro (E172). 4.8 Effetti indesiderati 6.2 Incompatibilità E’ stata utilizzata la seguente classe di frequenze, quando applicabile: pertinente. molto comune ≥ 1/10; comune ≥ 1/100 e < 1/10; non comune ≥ 1/1000 e < 1/100; raro ≥ 1/10.000 e < 1/1.000); Non 6.3 Periodo di validità molto raro < 1/10.000 e non nota (la frequenza non può essere valutata sulla base dei dati disponibili). 3 anni All’interno di ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine di gravità decrescente. Precauzioni particolari per la conservazione Negli adulti, nell’ambito degli studi clinici sono stati riferiti i seguenti effetti indesiderati, con un’incidenza simile 6.4 Il medicinale non richiede speciali precauzioni per la conservazione. a quella osservata con il placebo: 6.5 Natura e contenuto del contenitore Patologie del sistema nervoso Blister di PVC/PE/PVDC/Al confezionati in scatole di cartone da 7 e 10 compresse per scatola. Comune : cefalea, sonnolenza, vertigini. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. Patologie gastrointestinali 6.6. Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Comune : nausea. Nessuna istruzione particolare. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non comune : affaticamento. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Negli adulti, nell’ambito della sorveglianza post-marketing sono stati riferiti i seguenti effetti indesiderati. La fre- Sanofi S.p.A. – Viale L. Bodio, 37/B - Milano quenza con cui si presentano non è nota (non può essere fatta una stima sulla base dei dati disponibili): 8. NUMERO DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Disturbi del sistema immunitario Reazioni di ipersensibilità con manifestazioni tipo angioedema, oppressione toracica, dispnea, vampate di calore 10 compresse rivestite con film - AIC n. 042554028 7 compresse rivestite con film - AIC n. 042554016 e anafilassi sistemica. 10 compresse rivestite con film in blister pvc/pvdc/al - AIC n. 042554042 Disturbi psichiatrici 7 compresse rivestite con film in blister pvc/pvdc/al - AIC n. 042554030 Insonnia, nervosismo, disturbi del sonno o incubi/eccesso di sogni (paroniria). Patologie cardiache 9. DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE Tachicardia, palpitazioni. Data della prima Autorizzazione: 05.03.2013 Patologie gastrointestinali Data ultimo rinnovo: Diarrea. 10.2016 DATA| DI REVISIONE DEL TESTO Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo 46 | ottobre Ottobre 2015 Rash, orticaria e prurito.


PREVIDENZA

Un doveroso supporto

Gli interventi dell’Ente a favore dei farmacisti vittime del terremoto

S

di PAOLO SAVIGNI, vice presidente Enpaf

u questo numero di Punto Effe ci occupiamo, con spirito di servizio e in forza del nostro ruolo solidaristico, di come poter aiutare i colleghi vittime dei danni legati al sisma che ha colpito l’Italia centrale il 24 agosto scorso. Ci uniamo, innanzitutto, come Cassa dei farmacisti, al dolore della popolazione dei territori interessati dal disastro. La professione, a partire dalla Fofi, dall’Associazione farmacisti volontari e con il contributo di associazioni di categoria, ha risposto concretamente sin dal giorno immediatamente successivo al tragico evento, supportando la popolazione nella prima fase dell’emergenza. Adesso, come puntualmente anticipato l’indomani dal presidente Emilio Croce, l’Enpaf è pronto a varare misure urgenti in favore dei farmacisti colpiti dal sisma. Come avvenuto per le altre calamità naturali abbattutesi negli ultimi anni sul nostro Paese, non faremo mancare il nostro sostegno agli iscritti e pensionati, residenti nei comuni

interessati dal sisma, che abbiano subito danni all’abitazione di residenza o all’esercizio dell’attività professionale. A tal proposito il 14 settembre, in considerazione del quadro fattosi ormai preciso circa la natura e l’entità dei danni subiti, il Consiglio di amministrazione della Fondazione ha varato due importanti delibere. Nel rispetto del Regolamento di previdenza e assistenza dell’Ente recante la disciplina della Sezione Assistenza, le norme di attuazione dell’assistenza previste a favore di farmacisti e superstiti predisposte dal Consiglio di amministrazione e approvate dal Consiglio Nazionale sin dal 1993, prendendo atto della delibera del Consiglio dei Ministri del 25 agosto 2016 che dichiara lo stato di emergenza in conseguenza degli eccezionale sisma, l’Enpaf destinerà per i danni causati dal sisma ai colleghi di quei territori l’importo di 300.000 euro. Conseguentemente allo stanziamento, sono stati individuati i beneficiari. Potranno infatti accedere al contributo

assistenziale straordinario: i farmacisti iscritti con residenza anagrafica o sede dell’attività lavorativa nei Comuni interessati dal sisma del 24 agosto 2016, come individuati dai provvedimenti delle autorità competenti; i farmacisti che, alla data dell’evento calamitoso, risultano essere titolari di pensione diretta Enpaf, con residenza anagrafica nei Comuni di cui sopra. Il contributo assistenziale verrà erogato in unica soluzione, secondo i criteri di seguito specificati: a) agli iscritti e pensionati che, a causa dell’evento calamitoso, hanno avuto l’abitazione di residenza gravemente danneggiata o dichiarata inagibile. Il contributo sarà erogato solo se il richiedente è proprietario, comproprietario o usufruttuario dell’immobile di residenza. In caso di comproprietà, il contributo sarà erogato in misura proporzionale alla quota. Sono inclusi i danni alle pertinenze dell’abitazione; b) agli iscritti che, a causa

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dell’evento calamitoso, hanno subito gravi danni ai locali adibiti all’esercizio della farmacia o parafarmacia nonché alle merci, agli arredi e alle attrezzature in essi contenuti; c) agli iscritti per i quali, a seguito dell’evento calamitoso, è intervenuta la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Se un iscritto o un pensionato Enpaf ha titolo a beneficiare di più di una delle prestazioni indicate, può richiederle contestualmente su apposita modulistica creata dagli uffici per la circostanza. Come dicevo gli interventi saranno due. Oltre al contributo messo a disposizione ci sarà anche la sospensione della riscossione dei contributi previdenziali e assistenziali a favore degli iscritti residenti nei Comuni interessati dagli eventi sismici. Questo è il nostro doveroso impegno, che non ci esenta dal proseguire un attento e costante monitoraggio della situazione, senza escludere una eventuale integrazione di sostegno qualora le circostanze lo dovessero richiedere.


FARMANEWS

di STEFANIA CIFANI

Opzione Bpco

aggiunta quella in polvere secca extrafine, indicata nell’asma moderata-grave, anche al bisogno.

Caratteristiche

Disponibile un nuovo spray per le forme moderate-gravi

U

na nuova indicazione per l’associazione di b eclometasone dipropionato e formeterolo fumarato va ad arricchire le possibilità terapeutiche per il trattamento della broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). Una malattia prevenibile ma non reversibile caratterizzata dalla progressiva ostruzione delle vie respiratorie, accompagnata a una anomala risposta infiammatoria del polmone e delle piccole vie aeree. Approvato lo scorso mese di marzo per il trattamento

sintomatico delle forme da moderate a gravi di Bpco, lo spray inalatorio si indirizza ai pazienti che, nonostante la terapia regolare con broncodilatatori a lunga durata di azione, presentino disturbi respiratori ostruttivi e una storia di ripetute riacutizzazioni. Questa combinazione Ics/Laba (corticosteroide per inalazione e broncodilatatore beta2agonista ad azione rapida e a lunga durata) a dose fissa è stata infatti approvata in Italia per la prima volta nel 2007, nella terapia di mantenimento per l’asma; nel 2013 alla formulazione spray si è

Due sono le particolarità del prodotto. La formulazione extrafine, per cui i principi attivi vengono erogati in microparticelle che ne favoriscono la distribuzione omogenea e la elevata deposizione in tutto l’albero bronchiale, e la tecnologia impiegata per il device. Questa permette l’erogazione di una nube vaporizzata di lunga durata, così da facilitare l’assunzione del farmaco da parte dei pazienti, i più anziani con deficit motori o cognitivi, con difficoltà a coordinare il momento di erogazione con quello di inspirazione. Tutto questo dovrebbe andare nella direzione di favorire l’aderenza al trattamento, laddove questa è stimata essere inferiore al 30 per cento. Grazie alla formulazione extrafine, inoltre, la dose di Ics è inferiore a quella presente in altre combinazioni, a favore di sicurezza e tollerabilità.

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Gli studi clinici, condotti tra il 2010 e il 2014 su svariate centinaia di pazienti, hanno dimostrato che l’uso di questa combinazione, con due inalazioni al giorno, comporta numerosi benefici per i pazienti: miglioramento della dispnea e della funzionalità polmonare, migliore tolleranza allo sforzo fisico e riduzione dell’ostruzione delle vie aeree periferiche. Tra gli effetti riscontrati, anche la riduzione, nella misura del 28 per cento, dell’incidenza delle riacutizzazioni, spesso motivo di ospedalizzazione. «Il tasso di mortalità delle riacutizzazioni di Bpco ospedalizzata», afferma Alberto Papi, direttore della Clinica di malattie dell’apparato respiratorio all’Università di Ferrara, «è del 10 per cento circa. Ridurle equivale non solo a un beneficio in termini clinici e di qualità della vita per il paziente, ma anche a un risparmio per il Ssn, dal momento che si stima che i due terzi dei costi complessivi per la malattia siano attribuibili alle riacutizzazioni».


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SPIGOLATURE

I settant’anni di Federfarma Brescia

Federfarma Brescia ha compiuto settant’anni e per celebrare la ricorrenza sono state organizzate numerose iniziative, soprattutto di comunicazione, di incontro e di coinvolgimento della popolazione e degli stakeholder del mondo farmacia, per appassionare il territorio (bresciano, ma non solo) e per divulgare e valorizzare il lavoro svolto quotidianamente dalle farmacie. Da ricordare, in particolare, la mostra, tenutasi, fino al 16 ottobre, presso

l’ex chiesetta di San Giorgio, “La farmacia ieri, oggi, domani. I primi settant’anni di Federfarma Brescia”, che ha coinvolto i visitatori in un viaggio nell’universo delle farmacie bresciane. «Tutti questi eventi», commenta Clara Mottinelli, presidente di Federfarma Brescia, «danno il segno di una categoria viva e dinamica, di un sindacato pronto alle nuove sfide, che ha i piedi ben saldi nel suo passato, da cui ha tratto valori e nel quale si è rafforzato, e la testa nel presente, per offrire un servizio sempre migliore ai propri utenti. I sogni, però, guardano avanti, a un futuro nel quale le farmacie bresciane avranno ancora molto da dire, al fianco delle istituzioni ma soprattutto della popolazione, che troverà sempre in noi un punto di riferimento, presente capillarmente e sempre disponibile all’ascolto e a mettersi in gioco».

Il mese della tolleranza alimentare Le 400 farmacie della Rete farmacisti preparatori di tutta Italia dedicano il mese di ottobre al tema delle intolleranze alimentari e a come ritrovare l’“amicizia” con il cibo. I cittadini potranno ottenere, nelle farmacie aderenti, utili consigli per recuperare la tolleranza alimentare ed effettuare il test Recaller, l’unico sul mercato in grado di fornire l’indicazione dei livelli di citochine infiammatorie (Baff e Paf) che misurano il livello di infiammazione dell’individuo. Tutte le informazioni su www.retefarmacistipreparatori.it.

Experta al via in Piemonte Experta è un nuovo network di farmacie ideato da UniNetFarma, società nata dalla sinergia tra Unifarma, FarmaUniti e Farmacie Comunali Torino. Il network è stato presentato a Torino, in occasione dell’inaugurazione della Farmacia Comunale Experta della Stazione Porta Nuova, una delle due pilota a Torino, completamente nuova nel concept e anche nel suo aspetto. «L’obiettivo di Experta», si legge in una nota ufficiale, «è offrire un servizio innovativo di sanità di prossimità. In un contesto in cui fattori quali invecchiamento della popolazione, cronicità, personalizzazione delle cure, contenimento della spesa portano i diversi attori del sistema sanitario a ricercare nuove soluzioni per portare la sanità dall’ospedale al territorio e gestire la presa in carico del paziente in via sistemica e sistematica per favorire la prevenzione e la compliance alle terapie». Sei le farmacie pilota, tutte in Piemonte, dove l’idea della rete è nata e ha preso avvio: due a Torino, una in provincia di Torino e tre in provincia di Cuneo. Il traguardo da raggiungere, nell’auspicio degli artefici del progetto, è quello di avere, entro il 2018, un’aggregazione di 300 farmacie. «I farmacisti che vogliono entrare in Experta diventano essi stessi proprietari del marchio del Gruppo, e ciò rende Experta diversa da un franchising o da un contratto di affiliazione o di servizi», sottolinea Marco Cossolo, amministratore delegato di UninetFarma. «Inoltre non si adeguano a scelte univoche in un’ottica commerciale, ma ciascuna risponde ai bisogni del territorio e specializza le proprie competenze. Gli standard ci sono, eccome, ma sono standard professionali, linee guida costruite con gli specialisti per erogare servizi di qualità e rispondere in maniera efficace e competente ai bisogni di salute».

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OCCHIELLO | occhiello

Giorgio Walter Canonica Claudio Alberto Cricelli, Andrea Mandelli, Giovanni Passalacqua, Annarosa Racca

RACCOMANDAZIONI SULLA GESTIONE DELLA RINITE ALLERGICA IN FARMACIA Circa 8 milioni di persone soffrono di rinite allergica, tra questi molti anche di comorbidità collegate. Un problema che bussa alla porta di oltre il 90% dei farmacisti, metà dei quali però lamenta difficoltà nel destreggiarsi tra farmaci da banco sempre più numerosi. Questa pubblicazione nasce con lo scopo di fare il punto sulla patologia e le sue comorbidità, tracciando un quadro della situazione italiana. Vengono approfonditi i segnali che aiutano a distinguere la forma allergica dalle altre riniti ed evidenziati i campanelli di allarme che anticipano una potenziale situazione di rischio. Su queste basi vengono dati consigli riguardanti il trattamento, fornendo una guida pratica per orientarsi tra le numerosi armi farmacologiche a disposizione.

Giorgio Walter Canonica Claudio Alberto Cricelli Andrea Mandelli Giovanni Passalacqua Annarosa Racca

RACCOMANDAZIONI SULLA GESTIONE DELLA RINITE ALLERGICA IN FARMACIA Pubblicazione: ottobre 2016 ISBN: 978-88-214-4429-6

Allegato al n.17 di Punto effe

SCARICABILE GRATUITAMENTE DA

www.edizioniedra.it dal 20 ottobre 51 | luglio 2016 |


INTERVISTA A...

Sintonia a pelle

Lo scenario nazionale

T

utto ha inizio nel 1975, quando, in Spagna, una joint venture tra Esteve e Puig dà origine a Isdin. Esteve, azienda farmaceutica iberica; Puig, colosso cosmetico specializzato nella profumeria. «Un connubio che si proponeva di unire razionalità e dimensione emozionale, con lo scopo di diventare un punto di riferimento internazionale nel trattamento della pelle» spiega Rosario Grosso, country head di Isdin Italia. Rapida l’afferma-

zione in Spagna, poi la decisione di avviare un processo di internazionalizzazione: Sudamerica, Portogallo, Italia, resto dell’Unione, Nordamerica e Asia. «L’approdo in Italia risale al 2008. Da allora Isdin ha un ruolo di primaria importanza nel settore della dermocosmesi, molto apprezzata tanto dai medici quanto dai farmacisti. Siamo un’azienda in grande evoluzione, che mette in campo qualità, innovazione, entusiasmo, passione e idee nuove». 52 | ottobre 2016 |

A capo della filiale italiana da poco più di un anno, Grosso proviene dalla corporate spagnola e, in precedenza, ha lavorato per una decina di anni nella consulenza strategica, sempre nell’ambito big pharma: «Un’esperienza che mi ha consentito di operare in vari Paesi europei e, a tratti, negli Usa. Differenze tra i Paesi? In quelli anglosassoni il lavoro è più proceduralizzato, mentre in quelli latini c’è più spazio per la fantasia. L’ideale sarebbe una via di mezzo tra le due attitudini. Ma al di là delle peculiarità nazionali, ritengo che Isdin sia un’azienda rivoluzionaria, con un approccio davvero innovativo sia nei prodotti sia nel modo di rapportarsi con la farmacia e il cliente finale. Pur in tempi di crisi ha deciso di incrementare gli investimenti in ricerca e sviluppo». Un valore aggiunto del mercato italiano - tiene a sottolineare Grosso - è il rapporto fiduciario che il cittadino instaura con il farmacista, che altrove è più debole, ma anche quello che l’azienda intrattiene con il titolare di farmacia: «Per quanto ci riguarda noi lavoriamo solo sul canale farmacia, puntiamo sull’abbinata tra prodotti di qualità e consiglio qualificato del farmacista. Al momento copriamo circa il 15 per cento delle farmacie direttamente, nelle restanti siamo presenti attraverso la distribuzione intermedia. È nostra in-


INTERVISTA A...

di GIUSEPPE TANDOI

Isdin ha fatto della dermatologia la sua ragion d’essere. A colloquio con Rosario Grosso, country head Italia tenzione però incrementare la quota di vendita diretta e quindi rinsaldare il rapporto con il farmacista, anche perché i nostri prodotti, ad alto contenuto scientifico, necessitano di una consulenza adeguata». Di qui le iniziative di formazione che l’azienda rivolge alla categoria: incontri one to one, contatti con la rete di venditori, eventi ad hoc sul territorio. La Fad e i corsi organizzati in sinergia con i singoli atenei, per approfondire i temi del business in farmacia (con la Bocconi) oppure la conoscenza delle singole patologie. Ma la categoria, in genere, è preparata? «Come preparazione scientifica assolutamente sì, semmai il farmacista non ha ancora preso coscienza della sua forza. Il cliente che entra in farmacia si aspetta un consiglio personalizzato e a valore aggiunto, altrimenti preferisce la Grande distribuzione. La croce verde della farmacia è un brand fortissimo, conosciuto da tutti e sul quale il farmacista deve costruire il suo futuro con prodotti differenziali e consigli personalizzati. Per fare questo, prodotti esclusivi di canale e formazione sono fondamentali». E la probabile entrata dei capitali nella farmacia? «Sicuramente comporterà un’evoluzione ma non certo una rivoluzione, perché il sistema farmacia italiano è molto diverso da quello anglosassone. Limitandoci al nostro campo d’azione, il titolare sta rendendosi conto che la dermocosmesi

è un elemento trainante a livello commerciale; oggi più che sui fatturati una farmacia deve ragionare su marginalità, fidelizzazione del cliente e differenziazione. I tempi sono cambiati».

Il core business

«Possiamo affermare, volendo usare uno slogan, che la pelle è il nostro core business. Sviluppiamo, infatti, prodotti che trattano le patologie della pelle a 360 gradi: creme, farmaci, dispositivi medici. Per noi quello di fotoprotezione è un concetto che va oltre la protezione solare. Inoltre ci occupiamo di macchie cutanee e solari, cheratosi attiniche, idratazione, psoriasi, acne, caduta dei capelli, pidocchi e onicomicosi. In questi ultimi anni abbiamo lanciato molte novità, la nostra formula è sintetizzabile nella sigla Rec: Risultato = efficacia x compliance. Siamo stati i primi a lanciare una fotoprotezione 100+ e prodotti dalla texture innovativa e unica. Ricordo in particolare fusion water, primo fotoprotettore al mondo “olio in acqua” che non brucia gli occhi. Possiamo parlare a ragion veduta di fotoprotezione medicalizzata. Da non dimenticare poi la linea di prodotti per l’idratazione: abbiamo da poco lanciato uno spray idratante che sta raccogliendo molti consensi tra i clienti della farmacia grazie alla facilità di utilizzo, l’assorbimento rapido e la gradevolezza della texture. E poi i prodotti per l’oni53 | ottobre 2016 |

Rosario Grosso, country head di Isdin Italia

comicosi, quelli per i pidocchi, tutti caratterizzati dalla semplicità di utilizzo e dall’elevata compliance». La responsabilità di impresa si concretizza, per Isdin, nel progetto Blue Wave: prendersi cura della pelle avendo il massimo rispetto per l’ambiente. Niente parabeni, niente ftalati, rapporti esclusivamente con fornitori che abbiano la stessa filosofia “verde”, packaging eco e così via: «Una scelta e un investimento strategico che costituiscono un motivo di apprezzamento ulteriore da parte dei nostri interlocutori». Infine, un accenno al marketing digitale, che per alcune aziende è, al massimo, la ciliegina sulla torta. Non è così per Isdin: «Crediamo molto nella comunicazione innovativa e nei social, che hanno cambiato il modo di comunicare delle aziende. La comunicazione da unidirezionale si è trasformata in multidirezionale e pluricanale, coinvolgendo cioè una molteplicità di stakeholder: azienda, farmacisti, utenti, medici, giornalisti e quant’altro. Un grande punto di forza per le aziende, purché abbiano davvero qualcosa da comunicare in termini di qualità».


Binosto

Riassunto delle caratteristiche del prodotto

089/03

1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binosto 70 mg compresse effervescenti 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ogni compressa effervescente contiene 70 mg di acido alendronico come 91,37 mg di alendronato triidrato sodico. Eccipienti: Ogni compressa effervescente contiene 602,54 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Compressa effervescente Compresse effervescenti di colore bianco-biancastro, piatte, rotonde con un diametro di 25 mm e con bordi smussati. Dopo la dissoluzione la soluzione ha un pH di 4.8 - 5.4. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Trattamento dell’osteoporosi postmenopausale. Binosto riduce il rischio di fratture vertebrali e dell’anca. 4.2 Posologia e modo di somministrazione Posologia La dose raccomandata è di una compressa effervescente da 70 mg in monosomministrazione settimanale. I pazienti devono essere informati che in caso di mancata assunzione della dose di Binosto 70 mg, devono assumere una compressa effervescente al mattino successivo al giorno in cui se ne sono accorti. Non si devono prendere due compresse effervescenti lo stesso giorno ma si deve ricominciare ad assumere una compressa effervescente una volta a settimana, nel giorno prescelto come stabilito in precedenza. Non è stata stabilita la durata ottimale del trattamento con bisfosfonati per l’osteoporosi. La necessità di un trattamento continuativo deve essere rivalutata in ogni singolo paziente periodicamente in funzione dei benefici e rischi potenziali di Binosto, in particolare dopo 5 o più anni d’uso. Popolazione pediatrica: L’alendronato sodico non è raccomandato per l’uso nei bambini di età inferiore a 18 anni in quanto i dati sulla sicurezza e l’efficacia in condizioni associate con l’osteoporosi pediatrica non sono sufficienti (vedere anche paragrafo 5.1). Uso negli anziani: Negli studi clinici non è stata dimostrata nessuna differenza legata all’età nei profili di efficacia o di sicurezza dell’alendronato. Non è pertanto necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani. Uso nei pazienti con danno renale: Non è necessario aggiustare il dosaggio nei pazienti con velocità di filtrazione glomerulare (VFG) maggiore di 35 ml/min. L’alendronato non è raccomandato in pazienti con funzione renale compromessa quando la VFG è minore di 35 ml/min, in quanto non vi sono esperienze in proposito. Modo di somministrazione Per ottenere un adeguato assorbimento dell’alendronato: Binosto 70 mg deve essere assunto almeno 30 minuti prima di qualsiasi alimento, bevanda o medicinale della giornata, solamente con acqua di rubinetto. E’ probabile che altre bevande (inclusa l‘acqua minerale), alimenti ed alcuni medicinali riducano l’assorbimento dell’alendronato (vedere paragrafo 4.5). Per facilitare il raggiungimento dello stomaco e di conseguenza minimizzare il rischio di irritazione locale ed esofagea e delle reazioni avverse correlate (vedere paragrafo 4.4): • Binosto 70 mg deve essere assunto solo dopo essersi alzati dal letto per iniziare la giornata, sciolto in mezzo bicchiere di acqua di rubinetto (non meno di 120 ml). Dissolvendo la compressa in acqua si produce una soluzione tamponata a pH 4.8 - 5.4. La soluzione tamponata deve essere bevuta quando ha terminato di frizzare e la compressa effervescente si è completamente sciolta dando origine ad una soluzione tamponata, limpida ed incolore, seguita da almeno 30 ml di acqua di rubinetto (un sesto di bicchiere). Può essere assunta ulteriore acqua di rubinetto. • I pazienti non devono deglutire la compressa effervescente non dissolta, non devono masticare la compressa effervescente o lasciare che la compressa effervescente si dissolva nella loro bocca a causa del rischio di irritazione orofaringea (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). • Se la compressa non si dissolve completamente, la soluzione tamponata può essere mescolata finchè non sia limpida ed incolore. • I pazienti non si devono distendere fintanto che non abbiano mangiato qualcosa, il che deve avvenire almeno 30 minuti dopo aver aver bevuto la soluzione orale. • I pazienti non devono distendersi per almeno 30 minuti dopo aver bevuto la soluzione orale. • Binosto 70 mg non deve essere assunto al momento di coricarsi o prima di alzarsi dal letto all’inizio della giornata. • Binosto 70 mg può essere dato a pazienti che non sono in grado o rifiutano di deglutire le compresse. I pazienti devono assumere integratori di calcio e vitamina D se l’assunzione con la dieta non è adeguata (vedere paragrafo 4.4). Binosto 70 mg non è stato studiato per il trattamento di osteoporosi indotta da glucocorticoidi. 4.3 Controindicazioni • Ipersensibilità all’alendronato o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. • Patologie dell’esofago e altri fattori che ritardano lo svuotamento esofageo, come stenosi o acalasia. • Impossibilità a stare in piedi o seduti con il busto eretto per almeno 30 minuti. • Ipocalcemia. • Vedere anche sezione 4.4. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego L’alendronato può causare irritazione locale della mucosa del tratto gastrointestinale superiore. A causa del potenziale peggioramento della patologia di base, si deve agire con cautela nel somministrare l’alendronato a pazienti con patologie attive a livello del tratto gastrointestinale superiore, quali disfagia, patologie esofagee, gastrite, duodenite, ulcere o con storia recente (1 anno) di patologie gastrointestinali importanti quali ulcera peptica o sanguinamento gastrointestinale attivo o chirurgia del tratto gastrointestinale superiore esclusa la piloroplastica (vedere paragrafo 4.3). In pazienti con esofago di Barrett già noto, i medici prescrittori devono valutare i benefici ed i rischi potenziali dell’alendronato su base individuale. In pazienti in trattamento con l’alendronato sono state riportate reazioni a carico dell’esofago (alcune gravi e con necessità di ospedalizzazione) quali esofagite, erosioni esofagee ed ulcere esofagee, raramente seguite da stenosi esofagee. Il medico deve,

pertanto, fare attenzione alla comparsa di qualsiasi segno o sintomo che indichi una possibile reazione esofagea ed avvisare il paziente di interrompere l’alendronato e rivolgersi ad un medico nel caso si verifichino sintomi di irritazione esofagea quali disfagia, dolore o gonfiore o dolore retrosternale, insorgenza o peggioramento di pirosi. Il rischio di esperienze avverse gravi a livello esofageo sembra essere maggiore nei pazienti che non assumono l’alendronato in maniera appropriata e/o che continuano ad assumere l’alendronato dopo lo sviluppo di sintomi riferibili ad irritazione esofagea. E’ molto importante che il paziente conosca e comprenda bene le modalità di assunzione del farmaco (vedere paragrafo 4.2). Il paziente deve essere informato che se non vengono seguite queste precauzioni, può aumentare il rischio di problemi esofagei. Mentre in ampi studi clinici condotti con le compresse di alendronato non è stato osservato un aumento del rischio, sono stati segnalati (dopo l’entrata in commercio del farmaco) rari casi di ulcere gastriche e duodenali, alcuni dei quali gravi ed associati a complicanze. L’osteonecrosi della mandibola/mascella, generalmente associata ad estrazione dentale e/o ad infezione locale (inclusa l’osteomielite) è stata riportata in pazienti oncologici in trattamento con regimi comprendenti i bifosfonati somministrati principalmente per via endovenosa. Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi. L’osteonecrosi della mandibola/mascella è stata anche riportata in pazienti con osteoporosi in trattamento con i bifosfonati orali. Quando si valuta il rischio dell‘individuo di sviluppare osteonecrosi della mandibola/mascella devono essere presi in considerazione i seguenti fattori di rischio: • potenza del bifosfonato (la più alta per l’acido zoledronico), via di somministrazione (vedere sopra) e dose cumulativa. • cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, fumo. • un‘anamnesi di malattia odontoiatrica, scarsa igiene orale, malattia periodontale, procedure odontoiatriche invasive e protesi dentarie con scarsa aderenza. Prima di iniziare il trattamento con i bifosfonati in pazienti in condizione di salute dentale scadente deve essere presa in considerazione la necessità di un esame odontoiatrico con le appropriate procedure odontoiatriche preventive. Durante il trattamento, questi pazienti devono, se possibile, evitare procedure odontoiatriche invasive. Nei pazienti che hanno sviluppato un‘osteonecrosi della mandibola/mascella durante la terapia con i bifosfonati, la chirurgia odontoiatrica può esacerbare la condizione. Per i pazienti che necessitano di procedure odontoiatriche, non ci sono dati disponibili per suggerire che l’interruzione del trattamento con i bifosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mandibola/mascella. Il giudizio clinico del medico deve guidare il programma di gestione di ciascun paziente, sulla base della valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio. Durante il trattamento con i bifosfonati, tutti i pazienti devono essere incoraggiati a mantenere una buona igiene orale, a sottoporsi a periodici controlli odontoiatrici, e a segnalare qualsiasi tipo di sintomo orale quale mobilità dentale, dolore, o gonfiore. Nei pazienti trattati con bifosfonati sono stati segnalati dolori ossei, articolari e/o muscolari. Nella esperienza post-marketing questi sintomi sono stati raramente gravi e/o hanno causato disabilità (vedere paragrafo 4.8). I tempi di esordio dei sintomi sono risultati variabili da un giorno a diversi mesi dall’inizio del trattamento. Nella maggior parte dei pazienti l’interruzione ha dato luogo ad un sollievo dai sintomi. A seguito di una nuova somministrazione dello stesso farmaco o di un altro bisfosfonato, un sottogruppo di pazienti è andato incontro ad una ricaduta dei sintomi. Fratture atipiche del femore Sono state segnalate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l’osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all’inguine, spesso associato a evidenze di diagnostica per immagini di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con i bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. E’ stata segnalata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l’interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale. Durante il trattamento con i bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all’anca o all’inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un’incompleta frattura del femore. Nell’esperienza post-marketing con l’alendronato ci sono state rare segnalazioni di gravi reazioni della pelle, comprese sindrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica tossica. E’ stata riferita osteonecrosi del canale uditivo esterno in concomitanza con l'uso di bisfosfonati, prevalentemente in associazione a terapie di lungo termine. Tra i possibili fattori di rischio dell'osteonecrosi del canale uditivo esterno sono inclusi l'uso di steroidi e la chemioterapia e/o fattori di rischio locali quali infezione o trauma. L'eventualità di osteonecrosi del canale uditivo esterno deve essere valutata in pazienti trattati con bisfosfonati che presentano sintomi a carico dell'orecchio, tra cui infezioni croniche dell'orecchio. Non si raccomanda l’uso dell’alendronato in pazienti con compromissione della funzione renale quando la VFG è minore di 35 ml/min (vedere paragrafo 4.2). Popolazione pediatrica: L’alendronato sodico non è raccomandato per l’uso nei bambini di età inferiore a 18 anni in quanto i dati sulla sicurezza e l’efficacia in condizioni associate con l’osteoporosi pediatrica non sono sufficienti (vedere anche paragrafi 4.2 e 5.1). Si devono considerare con attenzione cause di osteoporosi diverse dalla carenza di estrogeni e dall‘età o dall’uso dei glucocorticoidi. L’ipocalcemia deve essere corretta prima di iniziare la terapia con l’alendronato (vedere paragrafo 4.3). Anche altri disordini del metabolismo minerale (come una carenza di vitamina D e ipoparatiroidismo) devono essere trattati adeguatamente prima di iniziare il trattamento con Binosto. In pazienti affetti da queste condizioni cliniche deve essere effettuato il monitoraggio dei livelli del calcio sierico e dei sintomi di ipocalcemia nel corso della terapia con Binosto 70 mg. A causa dell’effetto positivo dell’alendronato sull’incremento della mineralizzazione dell’osso, possono verificarsi diminuzioni dei livelli sierici del calcio e dei fosfati specialmente nei pazienti che assumono glucocorticoidi nei quali l‘assorbimento del calcio può essere ridotto. Tali diminuzioni sono usualmente limitate ed asintomatiche. Vi sono state tuttavia rare segnalazioni di ipocalcemia sintomatica, occasionalmente gravi e spesso a carico di pazienti con condizioni predisponenti (es.: ipoparatiroidismo, deficit di vitamina D e malassorbimento del calcio). Nei pazienti che ricevono glucocorticoidi è particolarmente importante garantire un adeguato apporto di calcio e vitamina D. Eccipienti Questo farmaco contiene 26,2 mmol (o 602,54 mg) di sodio per dose. Da tenere in considerazione in persone che seguono una dieta a basso contenuto di sodio. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione E’ probabile che cibo e bevande (inclusa l’acqua minerale), integratori di calcio, antiacidi e altri farmaci per somministrazione orale, se assunti contemporaneamente all’alendronato, interferiscano con l‘assorbimento di quest’ultimo. Di conseguenza, i pazienti devono lasciare trascorrere almeno 30 minuti dall‘assunzione dell’alendronato prima


dell’assunzione di qualsiasi altro farmaco orale (vedere i paragrafi 4.2 e 5.2). In volontari sani, il trednisone somministrato per via orale (20 mg tre volte al giorno per cinque giorni) non ha prodotto un cambiamento clinicamente significativo nella biodisponibilità orale dell’alendronato (un aumento medio compreso tra il 20% ed il 44%). Non ci si aspetta nessuna altra interazione di rilevanza clinica con medicinali. Durante gli studi clinici un certo numero di pazienti hanno assunto estrogeni (per via intravaginale, transdermica o orale) mentre assumevano l’alendronato. Non sono state identificate reazioni avverse attribuibili al loro uso concomitante. Poiché l‘uso dei Farmaci Antiinfiammatori Non Steroidei (FANS) è associato con irritazione gastrointestinale, si deve usare cautela durante il trattamento concomitante con l’alendronato. Sebbene non siano stati condotti studi specifici di interazione, l’alendronato è stato utilizzato in studi clinici in concomitanza con un’ampia gamma di medicinali senza evidenza di interazioni cliniche avverse. 4.6 Fertilità, gravidanza e allattamento Gravidanza L’alendronato non deve essere usato durante la gravidanza. Non vi sono dati adeguati sull’uso dell’alendronato in donne in gravidanza. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti sulla gravidanza, lo sviluppo embrio/fetale o lo sviluppo postnatale. L’alendronato ha causato distocia dovuta all’ipocalcemia nei ratti in gravidanza (vedere paragrafo 5.3). Allattamento Non è noto se l’alendronato viene escreto nel latte umano. Considerate le indicazioni, l’alendronato non deve essere usato da donne che allattano. Fertilità I bifosfonati sono incorporati nella matrice dell‘osso, dalla quale sono gradualmente rilasciati nell‘arco di anni. Il quantitativo di bifosfonati incorporati nell‘osso dell‘adulto, e quindi, il quantitativo disponibile per il rilascio nella circolazione sistemica, è direttamente correlato alla dose e alla durata dell‘uso di bifosfonati (vedere paragrafo 5.2). Non ci sono dati sul rischio fetale nell‘uomo. Tuttavia, vi è un rischio teorico di danno fetale, principalmente scheletrico, se una donna rimane incinta dopo aver completato un ciclo di terapia con i bifosfonati. Non è stato studiato l‘impatto sul rischio di variabili quali il tempo che intercorre tra la cessazione della terapia con i bifosfonati e il concepimento, il tipo di bifosfonato usato, e la via di somministrazione (via endovenosa nei confronti della via orale). 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Non sono stati condotti studi relativi agli effetti sulla capacità di guidare e usare macchinari. Comunque alcune reazioni avverse che sono state segnalate con l’alendronato possono aver effetti in alcuni pazienti sulla capacità di guidare veicoli o sull‘uso di macchinari. Le risposte individuali all’alendronato possono variare (vedere paragrafo 4.8). 4.8 Effetti indesiderati In uno studio di un anno in donne in post-menopausa con osteoporosi, il profilo globale di sicurezza dell’alendronato 70 mg una volta alla settimana (n = 519) e dell’alendronato 10 mg/die (n = 370) sono risultati simili. In due studi di 3 anni con pressappoco lo stesso disegno, in donne in post-menopausa (alendronato 10 mg: n = 196, placebo: n = 397), il profilo di sicurezza totale dell’alendro-

nato 10 mg e quello del gruppo placebo sono risultati simili. Le reazioni avverse riportate dagli sperimentatori quali di correlazione al farmaco possibile, probabile o certa sono presentate di seguito se avvenivano in >1% in uno dei gruppi trattati nello studio di un anno, o in >1% dei pazienti trattati con l’alendronato 10 mg/die e con un’incidenza maggiore rispetto ai pazienti trattati con placebo negli studi di tre anni. STUDIO DI 1 ANNO

STUDIO DI 3 ANNI

alendronato 70 mg una volta alla settimana

alendronato 10 mg/die

alendronato 10 mg/die

placebo

(n=519) %

(n=370) %

(n=196) %

(n=397) %

dolore addominale

3,0

3,7

6,6

4,8

dispepsia

2,2

2,7

3,6

3,5

rigurgito acido

2,4

1,9

2,0

4,3

nausea

2,4

1,9

3,6

4,0

distensione addominale

1,4

1,0

1,0

0,8

costipazione

1,6

0,8

3,1

1,8

diarrea

0,5

0,6

3,1

1,8

disfagia

0,5

0,4

1,0

0,0

flatulenza

1,6

0,4

2,6

0,5

gastrite

1,1

0,2

0,5

1,3

ulcera gastrica

1,1

0,0

0,0

0,0

ulcera esofagea

0,0

0,0

1,5

0,0

dolore muscoloscheletrico (osseo, muscolare o articolare)

3,2

2,9

4,1

2,5

crampi muscolari

1,1

0,2

0,0

1,0

0,3

0,4

2,6

1,5

Gastro-intestinali

Muscoloscheletriche

Neurologici Cefalea

Le seguenti reazioni avverse sono state segnalate durante gli studi clinici e/o l’uso post-marketing delle compresse di alendronato per uso orale: REAZIONI AVVERSE Molto comune (≥1/10)

Comune (≥1/100, <1/10)

Non comune (≥1/1000, <1/100)

Raro (≥1/10.000, <1/1000)

Disturbi del sistema immunitario

reazioni di ipersensibilità incluse orticaria e angioedema

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

ipocalcemia sintomatica, spesso in associazione con condizioni predisponenti# cefalea, capogiro§

Patologie del sistema nervoso Patologie dell’occhio

disgeusia§ infiammazione dell’occhio (uveite, sclerite o episclerite)

Patologie dell’orecchio e del labirinto

vertigine§

+ +

Patologie gastrointestinali

dolore addominale, dispepsia, costipazione, diarrea, flatulenza, ulcera esofagea*, disfagia*, distensione addominale, rigurgito acido

nausea, vomito, gastrite, esofagite*, erosioni esofagee*, melena§

stenosi esofagea*, ulcerazione orofaringea*, SUP (Sanguinamento, Ulcere, Perforazione) del tratto gastro-intestinale superiore#

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

alopecia§, prurito§

eruzione cutanea, eritema

eruzione cutanea con fotosensibilità, reazioni cutanee gravi inclusa la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica+

Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa

+ +

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Molto raro (<1/10.000)

dolore muscoloscheletrico (osseo, muscolare o articolare) che talvolta è grave#,§

gonfiore delle articolazioni§

astenia§, edema periferico§

fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa di classe dei bisfosfonati)#, osteonecrosi della mandibola/mascella§,+, fratture da stress della diafisi prossimale del femore§,+

Osteonecrosi del canale uditivo esterno (reazione avversa per la classe dei bisfosfonati)

sintomi transitori come da risposta della fase acuta (mialgia, malessere e raramente febbre), tipicamente associati all’inizio del trattamento§

# Vedere paragrafo 4.4 - § La frequenza negli studi clinici è stata simile sia nel gruppo trattato con farmaco che in quello trattato con placebo. - * Vedere paragrafi 4.2 e 4.4 + Questa reazione avversa è stata identificata tramite il monitoraggio post-marketing. La frequenza di “raro” è stata stimata in base a studi clinici rilevanti. + + Queste reazioni avverse sono state indentificate con la formulazione in compresse e potrebbero non essere applicabili a Binosto 70 mg, che è assunto come una soluzione orale tamponata.


OCCHIELLO | occhiello Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarma-co.gov.it/it/responsabili. 4.9 Sovradosaggio L’ipocalcemia, l’ipofosfatemia ed eventi avversi del tratto gastrointestinale superiore, quali disturbi gastrici, pirosi gastrica, esofagite, gastrite o ulcera, possono essere la conseguenza di un sovradosaggio orale. Non sono disponibili informazioni specifiche sul trattamento di un sovradosaggio con l’alendronato. Si devono somministrare latte o antiacidi che si legano all’alendronato. A causa del rischio di irritazione esofagea, non indurre il vomito e il paziente deve rimanere rigorosamente con il busto eretto. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: Farmaci che agiscono su struttura ossea e mineralizzazione, bifosfonati Codice ATC: M05BA04 Il principio attivo di Binosto 70 mg è l’alendronato triidrato sodico. E’ un bisfosfonato che agisce come un inibitore del riassorbimento osseo mediato dagli osteoclasti senza effetto diretto sulla formazione dell’osso. Studi preclinici hanno mostrato che l’alendronato si localizza in maniera preferenziale nei siti di riassorbimento attivo. Viene inibita l’attività, ma il reclutamento e l’adesione degli osteoclasti non sono alterati. Il tessuto osseo formatosi durante il trattamento con l’alendronato è qualitativamente normale. La tossicità esofagea associata al trattamento con alendronato, nota anche come esofagite da farmaco, è un effetto multifattoriale che sembra essere mediato principalmente da irritazioni locali della mucosa esofagea a causa di una sostanza cristallina. Il reflusso acido gastroesofageo potrebbe essere un fattore di rischio concomitante, poichè il blocco dell’acidità è uno dei principali trattamenti quando si verifica un’esofagite associata all’alendronato. Binosto 70 mg compresse effervescenti somministrato come una soluzione tamponata è stato sviluppato per solubilizzare completamente l’alendronato in una soluzione bevibile a pH elevato, con capacità di neutralizzare l’acido, per minimizzare il contatto dell’alendronato particolato con la mucosa e per prevenire la presenza nello stomaco della forte acidità gastrica, diminuendo il danno potenziale in casi di reflusso esofageo. Fare riferimento al paragrafo 4.8 per i dati post marketing raccolti negli Stati Uniti. Trattamento dell’osteoporosi in post-menopausa L’osteoporosi è definita come una densità minerale ossea (DMO) della colonna o dell’anca 2,5 DS (deviazioni standard) al di sotto del valore medio di una popolazione giovane normale o come una precedente frattura da fragilità, indipendente dalla DMO. L’equivalenza terapeutica dell’alendronato 70 mg in monosomministrazione settimanale (n=519) e l’alendronato 10 mg/die (n=370) è stata dimostrata in uno studio multicentrico di un anno su donne in post-menopausa con osteoporosi. Gli aumenti medi di DMO dal basale a livello del tratto lombare ad un anno sono stati del 5,1% (95% IC 4,8, 5,4%) nel gruppo trattato con 70 mg in monosomministrazione settimanale e del 5,4% (95% IC 5,0, 5,8%) nel gruppo trattato con 10 mg/die. Gli aumenti medi della DMO sono stati del 2,3% e del 2,9% a livello del collo del femore e del 2,9% e 3,1% in tutta l’anca, rispettivamente per i gruppi trattati con 70 mg in monosomministrazione settimanale e 10 mg una volta al giorno. I due gruppi di trattamento sono risultati simili anche riguardo agli incrementi di DMO in altri distretti ossei. Gli effetti dell’alendronato sulla massa ossea e sull’incidenza di fratture nelle donne in post-menopausa sono stati esaminati in due studi iniziali sull’efficacia, di disegno identico (n=994) e nel Fracture Intervention Trial (FIT: n=6.459). Negli studi iniziali sull’efficacia, gli aumenti medi della densità minerale ossea (DMO) con l’alendronato 10 mg/die confrontati con il placebo a tre anni sono stati dell’8,8%, 5,9% e 7,8% a livello rispettivamente della colonna vertebrale, del collo del femore e del trocantere. Anche la DMO dell’organismo in toto è aumentata in maniera significativa. C’è stata una riduzione del 48% (alendronato 3,2% vs placebo 6,2%) nella proporzione di pazienti trattati con l’alendronato con una o più fratture vertebrali rispetto a quelli trattati con il placebo. Nell’estensione a due anni di questi studi, la DMO ha continuato ad aumentare a livello della colonna vertebrale e del trocantere e si è mantenuta stabile a livello del collo del femore e dell’organismo in toto. Il FIT è costituito da due studi controllati con placebo su alendronato una volta al giorno (5 mg al giorno per due anni e 10 mg al giorno per uno o due ulteriori anni): • FIT 1: uno studio di tre anni su 2.027 pazienti con almeno una frattura vertebrale (da compressione) al basale. In questo studio, l’assunzione giornaliera dell’alendronato ha ridotto l’incidenza di ≥ 1 nuova frattura vertebrale del 47% (alendronato 7,9% vs placebo 15,0%). È stata inoltre rilevata una riduzione statisticamente significativa nell’incidenza di fratture dell’anca (1,1% vs 2,2%, una riduzione del 51%). • FIT 2: uno studio di quattro anni su 4.432 pazienti con ridotta massa ossea ma senza fratture vertebrali al basale. In questo studio è stata osservata una differenza significativa nell’analisi del sottogruppo di donne osteoporotiche (37% della popolazione globale dello studio, con osteoporosi secondo la definizione di cui sopra) nell’incidenza di ≥1 frattura vertebrale (2,9% vs 5,8%, una riduzione del 50%) e nell’incidenza di fratture dell’anca (alendronato 1,0% vs placebo 2,2%, una riduzione del 56%). Efficacia clinica di Binosto 70 mg compresse effervescenti per soluzione orale BC-118-07: uno studio clinico con Binosto 70 mg eseguito in 12 volontari sani di sesso femminile. Questo studio clinico ha valutato lo svuotamento gastrico ed il pH gastrico dopo la somministrazione di una compressa convenzionale e di Binosto 70 mg, compressa effervescente, con una elevata capacità tamponante. La soluzione tamponata ha la potenzialità di migliorare la tolleranza gastrica. Entrambe le formulazioni testate liberavano rapidamente l’esofago e non c’erano differenze statisticamente significative o fisiologicamente rilevanti nei tempi di svuotamento gastrico. L’esposizione della mucosa all’alendronato ad un pH minore di 3 è irritante per il tessuto gastro-esofageo. L’ingestione di una compressa convenzionale ha comportato la presenza dell’alendronato nello stomaco ad un pH minore di 3 entro pochi minuti. Dopo la somministrazione di Binosto 70 mg il pH gastrico generalmente aumentava a circa 5 e rimaneva ad un plateau per 30 minuti, poi diminuiva gradualmente. Il tempo necessario per il pH gastrico per scendere sotto 3, dopo l’ingestione del medicinale, era significativamente più alto con le compresse effervescenti, rispetto alla compressa convenzionale. Pertanto Binosto 70 mg minimizza la possibilità di esposizione dell’esofago (in caso di reflusso) e dello stomaco all’alendronato acidificato. Dati di laboratorio Negli studi clinici, sono state osservate riduzioni asintomatiche, lievi e transitorie del calcio e del fosfato sierici rispettivamente nel 18% e nel 10% circa dei pazienti trattati con l’alendronato 10 mg/die rispetto a 12% e 3% circa di quelli trattati con placebo. Tuttavia, le incidenze delle riduzioni del calcio sierico fino a valori < 8,0 mg/dl (2,0 mmol/l) e del fosfato sierico fino a valori di ≤ 2,0 mg/dl (0,65 mmol/l) rilevate nei due gruppi di trattamento sono risultate simili.

Popolazione pediatrica L’alendronato sodico è stato studiato in un ristretto numero di pazienti al di sotto dei 18 anni di età, con osteogenesi imperfetta. I risultati sono insufficienti per supportare l’uso di alendronato sodico in pazienti pediatrici con osteogenesi imperfetta. 5.2 Proprietà farmacocinetiche Assorbimento Rispetto a una dose endovenosa di riferimento, la biodisponibilità orale media dell’alendronato compresse nelle donne è stata dello 0,64% per dosi da 5 a 70 mg somministrate dopo una notte a digiuno e 2 ore prima di una colazione standard. Similmente la biodisponibilità si è ridotta a un valore stimato del 0,46% e del 0,39% quando l’alendronato è stato somministrato un’ora o mezz’ora prima di una colazione standard. La biodisponibilità di Binosto 70 mg compresse effervescenti è equivalente a quella delle compresse di alendronato, ma la variazione intraindividuale nell’escrezione (e pertanto nell’asorbimento) è più piccola per le compresse effervescenti (escrezione cumulativa nelle prime 48 ore: CV 32.0 vs 42.1%, velocità massima di escrezione: CV 37.5 vs 45.6%). Negli studi sull’osteoporosi, l’alendronato è risultato efficace quando somministrato almeno 30 minuti prima del primo alimento o bevanda della giornata. La biodisponibilità è risultata trascurabile quando l’alendronato è stato assunto assieme a una colazione standard o fino a 2 ore dopo. La somministrazione concomitante dell’alendronato con caffè o succo d’arancia hanno ridotto la biodisponibilità di circa il 60%. Distribuzione Studi nel ratto mostrano che l’alendronato si distribuisce temporaneamente nei tessuti molli dopo somministrazione endovenosa di 1 mg/kg, ma poi viene rapidamente ridistribuito nelle ossa o escreto nelle urine. Il volume medio di distribuzione allo steady state, escludendo le ossa, è di almeno 28 litri nell’uomo. Le concentrazioni plasmatiche del farmaco, dopo somministrazione orale di dosi terapeutiche, sono troppo basse per una valutazione analitica (< 5 ng/ml). Il legame alle proteine plasmatiche nell’uomo è di circa il 78%. Biotrasformazione Non vi è evidenza di metabolizzazione dell’alendronato negli animali o nell’uomo. Eliminazione Dopo una singola dose per via endovenosa dell’alendronato radiomarcato con il 14C, circa il 50% della radioattività viene escreta con le urine entro 72 ore e la radioattività riscontrata nelle feci è molto scarsa o nulla. La clearance renale dell’alendronato è di 71 ml/min dopo una dose endovenosa singola di 10 mg e la clearance sistemica non supera i 200 ml/min. Entro 6 ore dopo somministrazione endovenosa la concentrazione plasmatica diminuisce fino a oltre il 95%. A causa del rilascio dell’alendronato dallo scheletro, si stima che l’emivita terminale nell’uomo sia superiore ai 10 anni. Nei ratti l’alendronato non viene escreto attraverso il sistema di trasporto acido-base dei reni e pertanto non ci si aspetta che interferisca con l’escrezione di altri medicinali attraverso questi sistemi nell’uomo. Caratteristiche nei pazienti Studi pre-clinici mostrano che il farmaco che non viene depositato nell’osso viene escreto rapidamente nelle urine. Non è stata dimostrata evidenza di saturazione dell’assorbimento da parte dell’osso dopo somministrazione cronica di dosi cumulative endovena fino a 35 mg/kg in animali. Sebbene non vi siano dati clinici disponibili, è probabile che, come negli animali, l’eliminazione dell’alendronato per via renale sia ridotta in pazienti con compromissione renale. Di conseguenza, un maggior accumulo di alendronato nelle ossa è prevedibile in soggetti con funzione renale compromessa (vedere paragrafo 4.2). 5.3 Dati preclinici di sicurezza I dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno. Studi nei ratti hanno dimostrato che il trattamento con l’alendronato durante la gravidanza era associato alla distocia delle femmine durante il parto, correlata all’ipocalcemia. Nelle sperimentazioni, i ratti che hanno ricevuto dosi elevate hanno mostrato un’aumentata incidenza di incompleta ossificazione fetale. Si ignora se ciò sia rilevante per l’uomo. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio citrato diidrato Acido citrico anidro Sodio idrogeno carbonato Sodio carbonato anidro Aroma fragola [maltodestrine (mais), gomma arabica, glicole propilenico (E 1520), sostanze aromatizzanti natura-identiche] Acesulfame potassico Sucralosio 6.2 Incompatibilità Non pertinente. 6.3 Periodo di Validità 4 anni. 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Conservare nel confezionamento originale per proteggere il medicinale dall‘umidità. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Le compresse effervescenti sono fornite in strip di fogli compositi (carta/polietilene/alluminio/ionomero di zinco), con 2 compresse effervescenti confezionate in strip unitari. Confezioni da 4, 12 o 24 compresse effervescenti. E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Nessuna istruzione particolare per lo smaltimento. Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. L’aspetto del medicinale dopo la dissoluzione è una soluzione limpida ed incolore. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Abiogen Pharma S.p.A. - Via Meucci, 36 - Ospedaletto - Pisa 8. NUMERI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO AIC n. 040246011 “70 mg compresse effervescenti” AIC n. 040246023 “70 mg compresse effervescenti” AIC n. 040246035 “70 mg compresse effervescenti” 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE Febbraio 2013 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO Marzo 2016

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espressione «da incubo» è ormai passata dalla categoria dei film dell’orrore a quella delle trasmissioni televisive (cucine, ristoranti, alberghi…). Bella la trovata di estendere il concetto anche alle farmacie, pubblicando un volume che si propone quasi come un talismano contro una gestione sciatta e antiquata dell’impresa di

famiglia. L’autore, Luca Sartoretto Verna, architetto, è amministratore delegato dell’omonima azienda di arredi per farmacie, tra le maggiori del panorama nazionale e non solo. Il suo obiettivo: mettere a disposizione dei lettori la sua ventennale esp erienza nel settore e, in particolare, «le conoscenze maturate negli ultimi dodici anni all’estero a contatto con i manager

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Fonte principale del libro sono gli interventi usciti da un anno a questa parte sul blog www. farmaciavincente.it, nato per risvegliare le coscienze forse un po’ intorpidite dei titolari. A dispetto dei cambiamenti radicali dell’ultimo quindicennio il sistema-farmacia, secondo l’autore, non è rimasto al palo ma poco ci manca: «La farmacia ha sì rinnovato, portando i 20 mq. di sala vendita a 50 e riducendo il deposito, ma fondamentalmente è rimasta vecchia dentro, nello spirito, nell’approccio ai problemi e alle aspettative del cliente». Come se ne esce? L’ottica di Sartoretto Verna considera la farmacia nel suo insieme, andando ben oltre la questione degli arredi: il rinnovo dei locali deve essere solo il punto di partenza p er fare “architettura aziendale” in farmacia. In

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primo luogo occorre prendere le distanze da quelle logiche commerciali - ricalcate sul modello della Grande distribuzione, peraltro in crisi - che a un certo punto sembravano la via d’uscita (suggerita da fior di consulenti…). La farmacia italiana ha una sua storia, una sua identità, una sua tradizione di rapporti umani da preservare. Il tutto va però coniugato con forme di comunicazione completamente nuove, non solamente verbali ma che includono anche il layout nel suo complesso, insieme alla volontà di caratterizzare la farmacia secondo criteri che la rendono unica nel suo genere. È ora di cominciare.


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