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L'iscrizione al sindacato dei titolari di farmacia può essere previsto: presso le associazioni regionali, ovvero direttamente a quella di livello nazionale. Nel primo caso, le associazioni regionali sono le rappresentanze concrete dei titolari a esse iscritte e possono muoversi autonomamente nei limiti stabiliti insieme presso l’eventuale associazione nazionale. Nel secondo caso, le associazioni regionali hanno solamente un livello di rappresentanza locale per conto dell’associazione nazionale. Il vantaggio della scelta regionale è la maggior facilità di partecipazione logistica degli iscritti e l’autonomia decisionale che deriva dalla rappresentanza delegata. Lo svantaggio è l’indebolimento della rappresentanza e delle azioni sindacali nazionali che devono soggiacere all’approvazione delle associazioni regionali aderenti. Le quote sono riscosse solo regionalmente. Il vantaggio dell’iscrizione diretta nazionale è dato dalla possibilità, per l’iscritto, di influire su tutte le scelte nazionali e, per l’associazione nazionale, di essere forte della rappresentanza diretta degli iscritti e del loro coinvolgimento nelle azioni sindacali. Lo svantaggio è l’organizzazione dei congressi degli iscritti per decisioni importanti ed elezioni. Le quote sono riscosse nazionalmente e distribuite in parte alle associazioni regionali secondo il numero di iscritti localmente. Strutturalmente, un’associazione unica nazionale prevede la necessità di uno statuto che consenta a tutti gli iscritti di poter partecipare a riunioni sindacali mediante congressi poiché l’assemblea non può essere che nazionale, e di poter eleggere i rappresentanti nazionali direttamente da parte della base degli iscritti e la possibilità per tutti gli associati di potersi candidare, magari forti del numero degli iscritti regionalmente. Infine, deve prevedere una unica sede nazionale con i relativi uffici e localmente solo uffici di coordinamento ma senza elezioni di un Consiglio regionale. LA SCELTA FEDERALE La scelta federale, al contrario, deve prevedere uno Statuto regionale che stabilisca le regole per le iscrizioni regionali,

una Assemblea regionale degli iscritti ed elezioni di Consigli regionali, con la conseguente costituzione di uffici regionali che autonomamente rappresentano gli associati a livello regionale e nazionale. Inoltre, deve prevedere uno statuto nazionale della federazione di associazioni regionali con una Assemblea composta dai consiglieri regionali e un Consiglio da essi eletto che abbia il potere di trattare con lo Stato. La rappresentanza in tal modo sarà mediata ed è di secondo livello. Abbiamo visto che il primo e fondamentale scopo in assoluto di un sindacato è la rappresentanza “politica” dei propri iscritti, ossia la sua forza nel rivendicare il rispetto e i diritti dei propri associati, del loro ruolo, della loro remunerazione o dei risultati economici delle loro attività, secondo le norme vigenti o secondo le leggi in evoluzione presso il Parlamento. Secondari sono i servizi organizzati per i propri associati in quanto, seppure importanti, e forse molto apprezzati perché una singola organizzazione è in grado di trattare e ottenere servizi migliori e a costi minori di quanto ogni singolo potrebbe raggiungere, tuttavia, se l’economia della prestazioni professionali non è adeguata al ruolo e alle funzioni dei professionisti, anche i servizi sono sempre più difficilmente utilizzabili. A partire dalla legge istituzionale delle farmacie e dalle sue modifiche, un sindacato deve interessarsi anche del rispetto di tutte le norme e le regole esistenti e delle variazioni che possono subire nel tempo. Inoltre, deve costruire un rapporto continuativo, e non personale, con le istituzioni politiche e dirigenziali (partiti, sindacati, Governo, Regioni, enti, altre componenti della filiera del farmaco come aziende di produzione, distribuzione intermedia, informatori scientifici, medici di base, ospedalieri, specialisti, farmacisti pubblici, ospedalieri, infermieri, organizzazioni dei malati). Infine, deve usufruire di competenze specifiche per seguire costantemente le evoluzioni del mondo del farmaco e della farmacia, del Ssn e delle sue diramazioni territoriali. Tutto questo allo scopo di conoscere in anteprima i progetti e le proposte riguardanti il settore; preparare studi assolutamente inattaccabili e seriamente onesti per anticipare o controbattere le iniziative governative con contropro-

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poste concrete costruite per tempo; combattere duramente le iniziative che tendono a demolire l’istituzione della farmacia, il suo ruolo professionale, la sua economia, anche con azioni sindacali molto energiche quali il ricorso a denunce legali a tutti i livelli, cercando alleanze tra le strutture delle filiera interessate e le associazioni dei malati e della società civile, dandone ampia informazione con ogni mezzo consentito dalla legge, siano i mezzi televisivi, radiofonici, cartacei, siano mezzi propri di volantinaggio in farmacia. Infine utilizzando l’accordo per la dispensazione dei farmaci per conto del Ssn, che deve essere regolamentato e prevedere sanzioni per chi in corso d’opera modifica i parametri in esso contenuti. PERICOLI CONCRETI Inutile del tutto istituire solo servizi gratuiti a favore della popolazione o azioni sporadiche sul territorio, sia pure professionalmente e umanitariamente corrette, ma ignorando o sottovalutando l’istituzione delle Utap (Unità territoriali di assistenza primaria) prima, Aft (Aggregazioni funzionali territoriali) poi, e ancora Uccp (Unità complesse di cura primarie) e, infine, Cds (Case della salute) in tutte le quali è prevista l’assistenza domiciliare h24, configurandole come ulteriore aiuto ai cittadini ammalati, e la distribuzione diretta dei farmaci senza coinvolgimento delle farmacie, oggi non ancora ovunque operativa ma in fase di realizzazione. Oppure non contrastare, come a Treviso, l’istituzione di una vera e propria farmacia presso l’ospedale territoriale, con tanto di cassettiere e di farmacisti che distribuiscono farmaci di ogni genere ai cittadini che si presentano sia con ricetta rosa del Ssn, sia con ricetta bianca degli specialisti interni, travalicando ogni norma, legge o regola sull’apertura al pubblico delle farmacie, private e pubbliche, e istituendo, di fatto, una nuova farmacia senza concorso, senza concessione né, tanto meno, assegnazione. Un vero sindacato di categoria deve, al contrario, sorvegliare proprio gli attacchi alle attività professionali dei propri iscritti, tutelarne il successo economico, promuovere ogni azione, giuridica e non, per il miglioramento della remunerazione dei titolari a esso associati.

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blindato con dispositivo antiscasso che, in caso di effrazione, automaticamente rilascia una sostanzia macchiante indelebile che rende inservibili le banconote. Periodicamente, poi, normalmente una volta alla settimana, un portavalori autorizzato passa a ritirare dalla cassaforte il cassetto con le banconote, sostituendolo con uno vuoto. In occasione del ritiro del contante è previsto un servizio aggiuntivo da parte del portavalori, che potrà contestualmente consegnare, dietro richiesta del farmacista, i kit di monete per i cambi. NON SI VA PIÙ IN BANCA In questo modo il farmacista non deve più andare in banca: attraverso la cassaforte di sicurezza è come se fosse la banca ad andare in farmacia. Non solo quindi si evita il rischio delle rapine durante il tragitto verso la banca, ma si risparmia anche l’ingente costo (e la seccatura) di doversi fisicamente recare in banca. A ciò si aggiunge la considerazione sul valore di semplificazione gestionale e risparmio di costi che consente un simile servizio: quanto tempo si impiega in farmacia per gestire il contante? Sembra banale, ma ipotizzando di avere anche solo un registratore di cassa dove operano almeno tre persone, o peggio ancora due o tre casse con più collaboratori, tener dietro alla cassa è un impegno a tempo pieno.

Quanto tempo occorre per chiudere la/le cassa/e e fare la quadratura? Contare l’incasso, dividere per taglio le banconote, girarle nel verso giusto, ordinarle e contarle e riscontrare il tutto con lo scontrino di chiusura. Quanto tempo occorre per andare in banca, e quanto tempo per compilare la distinta per il versamento? Sperando sempre di non trovare la fila. Se un dipendente costa 46 centesimi al minuto e 26,40 euro all’ora, eliminare anche solo l’uscita per i versamenti significa risparmiare oltre 100 euro a settimana.

I POTENZIALI RISPARMI PROSPETTO RISPARMIO DERIVANTE DALL’ADOZIONE DEL SERVIZIO Minuti/gg

€/ora

Totale

CONTAZIONE

Gestione fondo cassa, quadrature, chiusure

30

€ 35,00

€ 17,50

BANCA

Preparare foglio per versamento, andarci

10

€ 35,00

€ 5,83

AMMANCHI

Cattiva gestione del contante

€ 10,00

€ 10,00

ASSICURAZIONE

Sul furto del contante, sulla persona fisica che lo trasporta

365

€ 1.000,00

€ 2,74

TENUTA CC

Spese di tenuta conto corrente

365

€ 1.500,00

€ 4,11

RISPARMIO GIORNALIERO

€ 40,18

TABELLA 1

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I conteggi presentati all’assemblea di Assiprofar Roma (tabella 1) hanno consentito di dimostrare che i costi sostenuti dalla farmacia per questo servizio sono ampiamente coperti dalle economie che si ottengono dalla riduzione o annullamento di quelli normalmente applicati dalle banche sulla gestione dei conti correnti. UNA VALENZA STRATEGICA Alcuni presenti hanno fatto osservare che questa proposta, oltre a tutelare la farmacia dai continui attacchi di banditi e malviventi, crea economie gestionali, non ultima quella del recupero di tempo prezioso e ha anche una valenza strategica per la tutela di tutta la categoria. Finora, infatti, non si è mai pensato al potere contrattuale che le farmacie italiane possono esercitare in materia finanziaria e di credito. Il denaro che passa per le farmacie annualmente è stimato in circa 10 miliardi, già escludendo quanto viene a transitare per il bancomat e le carte di credito. È intuitivo che una saggia gestione di tale forza finanziaria potrà essere fonte di positivi effetti su tutta la categoria. È appena il caso di ricordare, quindi, che a monte di questa interessante operazione vi è una società che ha finanziato il progetto composta da più di cento titolari di farmacia, nell’auspicio che la base sociale possa essere allargata a molte centinaia.


















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