Supplemento a Punto Effe n° 4 – 11.3.2010 – Reg. Trib. di Milano n. 40 - 14.1.2000
LE S TA G I O N I
Conoscere per Consigliare Q U AT T R O
CON SANOFI AV E N T I S
Sommario
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INTRODUZIONE
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RINITE ALLERGICA STAGIONALE
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STANCHEZZA E SONNO DISTURBATO
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IRRITABILITÀ FEMMINILE
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BRUCIORI DI STOMACO
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LIEVI TRAUMI
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ALTERAZIONI DELL’ALVO
Per altre informazioni visitate il sito www.automedicazione.it
Realizzazione a cura di puntoeffe Srl Testi di Paola Cimetti Pierluigi Diano Progetto grafico Gardel&Gardel Fotografie: © Corbis - www.corbis.com © Fotolia - www.it.fotolia.com
Le quattro stagioni con sanofi aventis Come promesso, eccoci di nuovo. Con i primi tepori arriva in farmacia la nostra primavera, per esserle ancora una volta accanto quando i clienti le chiedono consigli sui disturbi di stagione. Si tratta di clienti sempre più consapevoli, come dimostrano i dati di una ricerca realizzata di recente da Eurisko. È emerso, infatti, che il 60 per cento degli italiani conosce le caratteristiche dei farmaci di automedicazione, grazie alle numerose e sempre più efficaci campagne informative ma grazie anche al fondamentale supporto di figure professionali come quella del farmacista. È il farmacista che garantisce il corretto impiego dei farmaci senza obbligo di ricetta, ne trasmette il valore e la comprovata efficacia. Proseguendo nel nostro viaggio attraverso le quattro stagioni, anche questa volta le offriamo uno strumento per dialogare meglio con i suoi clienti. Dopo Inverno for you viene Primavera for you, dedicato proprio a quelle piccole patologie primaverili che si possono curare con farmaci di automedicazione. Le tematiche, anche in questo secondo opuscolo, saranno trattate con snellezza, all’insegna dello stupore e della curiosità, ma non per questo meno interessanti. Grazie per l’attenzione e arrivederci in estate!
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“Niente è più difficile da vedere con i propri occhi di quello che si ha sotto il naso” Johann Wolfgang Goethe La primavera coincide con il risveglio della natura, e con l’acuirsi, di conseguenza, dei disturbi legati al potere allergizzante di pollini di fiori e piante. È la rinite allergica, che si manifesta con la comparsa di fastidiosi sintomi, quali starnuti frequenti e ripetuti, rinorrea acquosa irritante, ostruzione nasale, a cui si accompagna anosmia, prurito attorno a naso e occhi, arrossamento alle congiuntive e lacrimazione intensa. Si calcola che, nel mondo, vi siano oltre 1.600.000.000 allergici, di cui solo la metà sintomatici. È NASO CHE COLA La rinite di origine allergica è un processo infiammatorio che interessa la mucosa delle cavità nasali e con il tempo può diventare cronica. Viene scatenata dall’esposizione ad allergeni, quali pollini, alimenti (come uova, latte, altre bevande) o sostanze presenti nell’ambiente. Quasi la metà di tutte le allergie è dovuta a pollini di erbe (graminacee, parietaria, composite, eccetera) o alberi (tra gli altri, betulla, nocciolo, ontano, cipresso, faggio, olivo): l’insorgenza dei sintomi va di pari passo con il periodo dell’impollinazione, secondo il calendario delle pollinosi. Chi è soggetto ad allergie a inquinanti ambientali o a sostanze come polvere o epiteli animali, invece, potrà manifestare i sintomi indistintamente durante tutto l’anno. Le riniti sono più frequenti in soggetti che vivono in ambienti caratterizzati da inquinamento atmosferico e sono favorite dal clima freddo e umido. Alcuni farmaci, inoltre, possono provocare congestione nasale e l’abuso di decongestionanti simpaticomimetici, non consigliabili a soggetti ipertesi, cardiopatici, ai bambini sotto i 12 anni e in gravidanza, causa un peggioramento dell’ostruzione nasale.
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Strada al bivio La struttura del naso e l’apparato di ciglia e muco fanno sì che le particelle di diametro uguale o superiore a 10 micron, compresi i batteri e i pollini, vengano trattenute. L’eliminazione di queste particelle può essere pressoché istantanea tramite lo starnuto: in tal caso l’espulsione avviene con una velocità di circa 160 chilometri l’ora. Oppure può essere seguita la consueta strada del muco, che viene lentamente trascinato dalle ciglia verso la gola, per essere inghiottito e distrutto, infine, dai succhi gastrici.
Attenti agli incroci Le allergie ai pollini possono scatenare delle reazioni anche a determinati alimenti. Chi è allergico alle graminacee ha, infatti, un’alta frequenza per l’allergia al kiwi, al pomodoro e al melone. Va peggio a chi è allergico alla betulla, in quanto è ad alto rischio di allergia anche per mela, pera, sedano, albicocca, kiwi, arachidi e carota. Se il nemico è la parietaria bisogna temere soprattutto il basilico. A chi è toccata l’ambrosia, è meglio che eviti il melone. Oppure l’artemisia? Niente anice, carote e sedano.
Allergia in viaggio Quando ci si sposta, è bene tenere in considerazione la meta e le possibili manifestazioni allergiche conseguenti al clima. In un Paese dal clima secco, infatti, la quantità di polline nell’aria è minore rispetto a quella presente in un luogo dal clima umido; tuttavia, aumenta la polvere, che più facilmente si annida al chiuso o all’aperto. Il contenuto di polline diminuisce anche al mare e in montagna: nel primo caso, grazie alla brezza che mantiene l’aria pulita, nel secondo caso grazie all’alta quota, perché la vegetazione si dirada.
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Un lavoro “particolare” Il termine “allergico” viene dal greco allos, che significa diverso, ed ergos, ovvero lavoro. Infatti, chi è definito allergico vuol dire che fa un “lavoro diverso”, ossia reagisce esageratamente a stimoli innocui.
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Triangolo di perfezione
Polline sulla bilancia Alcuni solerti studiosi hanno calcolato che una singola pianta di ambrosia produce circa 10.000.000.000 di grani di polline e che 1.000 metri quadrati di piante ne producono 16 tonnellate. Terribile (per gli allergici), se si pensa che per scatenare i sintomi ne basta un milligrammo al giorno.
Il naso ha un indubitabile ruolo estetico: conferisce personalità al viso e profondità allo sguardo. Per essere proporzionato dovrebbe avere una misura corrispondente a un terzo rispetto a quella del volto; l’angolo nasolabiale dovrebbe essere tra i 90 e i 120 gradi, mentre quello naso-frontale avvicinarsi ai 125 gradi. Infine, secondo l’arte classica, per avere un bel viso si dovrebbe poter costruire un triangolo equilatero tra le pupille e la punta del naso.
Rinite allergica stagionale la soluzione sanofi aventis
> IperPhysiomer decongestionante naturale Soluzione sterile di acqua di mare ipertonica (2,2%) che allevia i sintomi di riniti, anche di origine allergica, e rinosinusiti Consigliabile a pazienti per i quali è sconsigliato l’uso di decongestionanti a base di simpaticomimetici1, come anziani, cardiopatici e ipertesi, donne in gravidanza, soggetti con ipertrofia prostatica benigna, bambini sotto i 12 anni Migliora significativamente i sintomi nasali2, 3: congestione nasale, rinorrea, prurito Permette di ridurre la frequenza delle applicazioni di corticosteroidi3
un pratico consiglio
Comodo e pratico nel formato pocket Uso al bisogno, 1-3 applicazioni per narice 2-3 volte al giorno
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Farmacovigilanza 2008. http://www.farmacovigilanza.org/corsi/reazioni_avverse_da_vasocostrittori_nasali.htm 2 Harvey R et al. Cochrane Database Syst Rev. 2007; (3):CD006394 3 Strnad P. et al. Poster n. 1183 American Rhinology Society Combined with Otolaryngology, Spring Meeting 2007
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“Sono malato di stanchezza: quando sto in piedi mi stanco e mi devo sedere. Quando sono seduto mi stanco e mi devo alzare” I Trettrè Capita spesso, in primavera, di avvertire torpore, calo di forze, inappetenza, mancanza di concentrazione, irritabilità, sonno disturbato e, spesso, crampi notturni. Il risveglio dal torpore invernale richiede più energia e, a volte, lo scarso apporto di composti nutrizionali con l’alimentazione fa sentire più stanchi. A TUTTO MAGNESIO Può trattarsi di carenza di magnesio, un minerale essenziale che partecipa a oltre 300 reazioni enzimatiche, tra cui la trasformazione di lipidi e carboidrati. In particolare, è coinvolto nei delicati processi di comunicazione tra le cellule nervose e muscolari. L’organismo adulto contiene 25 grammi di magnesio, metà concentrato nelle ossa e metà suddiviso tra muscoli striati e tessuti molli (sistema nervoso, cuore, fegato, reni). Il 99 per cento di questo minerale è contenuto all’interno delle cellule, dove è indispensabile per il corretto funzionamento delle cellule nervose, la trasmissione degli stimoli elettrici, la contrazione muscolare, la produzione di energia. Allora è chiaro che i sintomi della carenza di magnesio sono molteplici: dalla scarsa concentrazione, al senso di stanchezza, sia fisica che psicologica, ai crampi, alla debolezza muscolare, al sonno disturbato. Un’alimentazione scorretta è la prima causa di carenza di magnesio, che può essere dovuta anche allo sforzo fisico, che diminuendo la quantità di magnesio nelle cellule muscolari può portare a condizioni di deficit, allo stress e all’assunzione di alcune categorie di farmaci, tra cui diuretici, ACE-inibitori e lassativi.
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Nelle braccia di Morfeo Quel chiaro segnale Il segno iniziale dell’affaticamento muscolare è la sete: la prestazione fisica diminuisce quando si è perso circa il 2% del peso corporeo, vale a dire un litro e mezzo di sudore per un peso di 75 Kg; segue un aumento della temperatura, quando si superano i 39° si è in zona pericolo. Proseguendo nello sforzo si ha tachicardia, aumento della frequenza respiratoria, arrossamento del viso, accumulo di acido lattico, mentre i depositi di glicogeno tendono ad esaurirsi con conseguente stanchezza muscolare.
Sarà lo stress? La stanchezza dell’uomo moderno è più spesso dovuta a scarso esercizio fisico più che ad affaticamento eccessivo. L’esercizio fisico regolare permette un miglioramento del sistema energetico del muscolo e delle condizioni generali. Insieme all’eccessiva sedentarietà, lo stress è sovente causa di stanchezza: infatti aumenta la secrezione di adrenalina, cortisolo e ormoni tiroidei, che inducono perdita di magnesio e disturbi della conduzione degli impulsi nervosi.
Per ciascuno di noi esiste un momento preciso di addormentamento. Ecco le regole da seguire per ottimizzare gli effetti del sonno:
alzarsi, se ci si sveglia prima che suoni la sveglia, e iniziare la propria giornata;
non rimanere a letto, se non si riesce a dormire: è meglio uscire dalla camera da letto e dedicarsi ad attività rilassanti, come la lettura di un libro o un bagno caldo;
evitare cibi elaborati, ricchi di grassi e proteine, che impegnano l’organismo in una digestione laboriosa, sconsigliati anche caffeina e alcolici prima di coricarsi;
preferire alimenti dall’effetto rilassante, che predispongono al sonno, come il latte caldo o tisane e infusi a base di erbe.
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Niente dolci, per favore
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Molte persone credono che la stanchezza sia correlabile al concetto di ipoglicemia e, quindi, che quando si è stanchi sia utile “prendere un po’ di zucchero”. In realtà non è così: la glicemia (come la pressione) è preferibile averla bassa; condizioni di ipoglicemia penalizzante si raggiungono in circostanze molto più specifiche, come nei diabetici.
Riserva di energia Durante il sonno si assiste ad una riduzione della temperatura corporea e dell’attività metabolica del 10%. La riduzione di temperatura, che si verifica soprattutto durante le prime fasi del sonno, avrebbe il significato di preservare energia. Questo processo è lo stesso che permette a molti animali di iniziare il periodo di letargo.
Prono o supino? Psicologi ed esperti di linguaggio del corpo associano le posizioni assunte durante il sonno ad inconsce aspirazioni e desideri personali. Secondo questa interpretazione, le persone dal carattere dipendente e bisognoso tendono ad addormentarsi a pancia in giù, eventualmente abbracciati al cuscino. La persona protegge così la pancia, una parte tenera, la zona dove è custodito l’inconscio. Al contrario, un carattere dominante è associabile di frequente ad una persona che dorme in posizione supina. Le donne preferiscono dormire sdraiate su un fianco, in modo da proteggere il cuore e la pancia. Questa scelta è associata all’idea, tipicamente femminile, di proteggere la procreazione.
Lo sapete quanta luce fa il magnesio?
qual è la struttura del sonno?
Il magnesio è un elemento indispensabile per la vita di animali e piante, nelle quali è il costituente attivo della clorofilla. Di aspetto bianco argenteo è il metallo più leggero e, se polverizzato, brucia in aria con intensa emissione luminosa, ricca di raggi ultravioletti, per questo è impiegato in fotografia come lampo al magnesio.
È il 1953 quando Eugene Aserinsky e Nathaniel Kleitman scoprono la presenza dei movimenti oculari rapidi durante il sonno. Questa semplice osservazione ha permesso di identificare questa come fase REM (Rapid Eye Movement) e di distinguerla dalla fase non REM. Dieci anni più tardi, Kleitman e Dement descrivono per la prima volta l’alternanza di queste due fasi distinte in cicli, introducendo il concetto di architettura del sonno.
che dormendo si matura? Durante la fase REM si assiste ad un incremento dell’attività cerebrale, espressione del processo di fissazione dei dati appresi nella memoria a lungo termine. I neonati presentano una percentuale maggiore di sonno REM rispetto agli adulti e, soprattutto, agli anziani, parallelamente alla maggiore capacità di apprendimento.
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Stanchezza e irritabilità la soluzione sanofi aventis
granulato per soluzione orale
> Mag2
soluzione orale in flaconcini
A base di magnesio pidolato, consente di reintegrare rapidamente la quota fisiologica di magnesio, garantendo un trattamento efficace del deficit di magnesio e dei sintomi associati, quali stanchezza, irritabilità e notti disturbate da crampi Il magnesio pidolato è un sale organico del magnesio, in cui l’acido pidolico favorisce l’ingresso del magnesio all’interno della cellula, dove più serve4 L’incremento del tasso di magnesio nel sangue è massimo dopo 60-90 minuti dall’assunzione orale Significativi miglioramenti dei sintomi da carenza di magnesio si possono ottenere, in media, dopo 30 giorni di trattamento con magnesio pidolato Assumere 3 flaconcini o 2 bustine al giorno, a intervalli regolari durante la giornata
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Mag2 RCP
> Carpantin bambini Formula bilanciata studiata appositamente per bambini. Utile per favorire il recupero fisico nei periodi di stanchezza, intensa attività fisica, convalescenza, scarso appetito
gradevole sapore al gusto di lampone
Sostiene le naturali attività proenergetiche dell’organismo, grazie alla sua composizione: vitamine B2, B3, B5, B6, B12, carnitina e inositolo, selezionate per la loro specifica azione energetica e tonificante Reintegra il giusto apporto di vitamine Favorisce il recupero fisico e stimola l’appetito Fino a 6 anni: 1 cucchiaio (5 ml) di sciroppo al giorno Oltre i 6 anni: 2 cucchiai (10 ml) di sciroppo al giorno
Se il cibo non basta Con il cambio di stagione, le giornate si allungano e si torna a giocare all’aperto, si spendono più energie e i bambini possono apparire particolarmente stanchi e affaticati. Sono molte le situazioni in cui è per loro difficile affrontare con il giusto slancio le attività che li impegnano di più, ossia scuola, gioco e sport. Talvolta l’alimentazione non garantisce il giusto apporto delle sostanze da cui si ricava energia vitale per l’organismo e che garantiscono una crescita sana. Tra questi, le vitamine del gruppo B che, essendo idrosolubili, vengono facilmente espulse dall’organismo con i liquidi.
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“Le donne hanno una maniera tutta particolare di tormentarsi” Konrad Lorenz La vita di una donna è regolata dalla produzione ormonale, massima durante il periodo fertile e in decrescendo nel periodo della menopausa. La sindrome premestruale è un complesso di sintomi di intensità variabile correlati alle variazioni ormonali del ciclo mestruale, che colpisce il benessere fisico e psichico di quasi 4 donne su 10 in età fertile. In fase premestruale la secrezione di mineralcorticoidi aumenta e sembra che questo favorisca l’eliminazione di magnesio attraverso le urine. La carenza che si viene a creare è alla base di sintomi come ansia, irritabilità e tensione nervosa, che si accentuano nella settimana prima del flusso. Tra i sintomi più comuni che una donna sperimenta in questo particolare momento ci sono sbalzi d’umore, nervosismo, iperemotività, mal di testa, tensione mammaria, gonfiore addominale, astenia e insonnia. CICLO DI VITA L’arrivo della menopausa, stabilita dopo 12 mesi di amenorrea, coincide con i termine del ciclo mestruale e del periodo fertile. Pur essendo un momento naturale e fisiologico, comporta una serie di modificazioni dell’equilibrio organico, spesso accompagnate da alcuni spiacevoli disturbi che rendono ancora più difficile affrontare questo passaggio delicato. Vampate di calore, palpitazioni, ansia, variabilità dell’umore sono i più comuni e possono associarsi a irritabilità, insonnia, affaticabilità, lieve depressione. Un’alimentazione adeguata alle specifiche carenze nutrizionali che possono intervenire in questa fase, in special modo di calcio, magnesio, oltre alla ridotta sintesi di vitamina D conseguente al crollo della produzione di estrogeni, può aiutare a mantenere un buono stato di salute.
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Co ns igli ut ili I sintomi da sindrome premestruale possono essere alleviati a tavola. Il suggerimento è di:
evitare, nei giorni critici, i cibi salati, conservati in scatola, gli alcolici e altre sostanze eccitanti;
privilegiare un’alimentazione a base di frutta, verdura, formaggi freschi e pesce;
Questione di ferormoni L’inizio delle mestruazioni tende a sincronizzarsi fra donne che vivono nello stesso ambiente. Questo effetto, definito McClintock effect, è stato descritto per la prima volta nel 1971 in uno studio pubblicato su Nature e spiegato nel 1988, verosimilmente dall’azione di un ferormone, segnale chimico inconscio in grado di influenzare non solo il comportamento, ma anche un aspetto così strettamente fisiologico come il ciclo mestruale. Ricerche successive non sono state in grado di confermare con significatività statistica questa ipotesi.
associare alla dieta la somministrazione di magnesio, che può aiutare a ridurre i disturbi.
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Paese che vai...
A ognuno il suo estro
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Solo le donne e i primati vivono un vero ciclo mestruale. I cicli mestruali variano nella durata, da un periodo di 29 giorni dei pongo fino ai 37 giorni degli scimpanzé. Molti placentati e mammiferi passano invece delle fasi di estro o di calore, il cosiddetto “ciclo estrale”.
Il tempo della luna I termini “mestruazione” e “mese” derivano dal latino mensis (mese), che è in stretta relazione con il greco mene (luna) e con la radice delle parole inglesi month e moon, riflettendo il fatto che la luna ci mette quasi 28 giorni per compiere una rivoluzione attorno alla Terra, precisamente 27,32 giorni.
Anticamente esistevano credenze secondo le quali la donna mestruata non dovesse: toccare le piante, per non farle seccare (Spagna, Grecia e Italia meridionale); guardare il grembo di altre donne, perché poteva renderle sterili (Sicilia); toccare il grano, perché lo avrebbe reso non commestibile (Puglia); aiutare nella preparazione domestica di distillati, salse e marmellate (Calabria, Puglia e Sicilia) o nella salatura dei cibi (Francia, Piemonte e Valle d’Aosta), poiché si pensava potesse causarne una riuscita non eccellente.
Benessere donna le soluzioni sanofi aventis
> Donnamag premestruale compresse effervescenti
Composizione bilanciata a base di magnesio (300 mg), calcio (240 mg), vitamina E (15 mg), vitamina B6 (3 mg) Limita il comparire dei sintomi legati all’arrivo del ciclo mestruale: spossatezza, irritabilità, sbalzi di umore, mal di testa, tensione al seno Assumere una compressa al giorno 7 giorni prima e durante il ciclo mestruale
> Donnamag menopausa Formula a base di magnesio (300 mg), calcio (240 mg) e potassio (200 mg), vitamina D3, vitamina C, estratto di iperico
compresse effervescenti
Durante la menopausa integra il deficit di vitamine e minerali causato da ridotto apporto alimentare, ridotto assorbimento intestinale, aumento della secrezione urinaria, alterato metabolismo osseo Contrasta vampate, stati d’ansia, irritabilità, sonno disturbato, sudorazioni notturne, cambiamenti d’umore, lieve depressione Assumere una compressa effervescente al giorno
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“Un’emozione nella mia vita è una cena senza bruciori di stomaco” dal film Scoop di Woody Allen Risultato di uno squilibrio a livello della mucosa gastrica, il bruciore di stomaco gioca un ruolo di primo piano nella genesi di alcune patologie collegate all’azione aggressiva dell’acido gastrico, come la dispepsia, il reflusso gastroesofageo, la gastrite e, nei casi estremi, l’ulcera. Le malattie digestive riguardano complessivamente 15 milioni di italiani: il 17% accusa disturbi ogni giorno e il 36% almeno una volta al mese. Ma solo il 5% dei pazienti sintomatici si cura in modo adeguato. La barriera mucosale gastrica, difesa della parete dello stomaco da parte di acido cloridrico e pepsina, è costituita superficialmente dal muco, barriera fisica, e nello strato sottostante da bicarbonato, capace di neutralizzare l’acido che arriva in prossimità della mucosa, contrastando la possibile comparsa di acidità di stomaco. UN FUOCO CHE BRUCIA Sollecitazioni continue provenienti dall’esterno, come alimentazione scorretta, abuso di alcol, utilizzo di farmaci gastrolesivi, stress o infezione da Helicobacter pylori, possono causare un’eccessiva produzione di acido gastrico o una minor efficienza dei meccanismi di difesa. Il conseguente sbilanciamento tra fattori aggressivi e fattori difensivi determina l’istaurarsi di un processo infiammatorio che evolve sino alla possibile erosione e ulcerazione della mucosa. La sensazione di bruciore, determinata dall’acidità di stomaco, si accompagna a dolore con crampi, rigurgito e aerofagia. La digestione risulta difficile e compaiono eruttazioni, borborigmi, flatulenza, malessere generale, tipicamente dopo il pasto e durante la notte.
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Cons igli ut ili In caso si soffra di acidità di stomaco è necessario assumere determinate accortezze:
In principio fu Helicobacter Nel 1893 Giulio Bizzozero, studioso dell’epoca, aveva osservato nello stomaco dei cani la presenza di batteri. Ma vigeva allora il concetto di sterilità dello stomaco, come conseguenza della presenza di succo acido, perdurata fino a quando Peter Lewin ha dimostrato che la mucosa gastrica può essere colonizzata dall’Helicobacter pylori.
evitare bevande dal pH molto basso, come tutte quelle a base di cola (pH 2,3) e i succhi di frutta (pH 3-5);
abolire il fumo, che notoriamente ha un potere irritante sulla mucosa gastrica;
abituarsi a una masticazione lenta, in grado di far arrivare il cibo già predigerito nello stomaco, per non appesantirlo;
assumere Meno di mezzo millimetro
caffè con moderazione non costituisce un particolare fattore di rischio per lo sviluppo di malattie digestive.
Quando i recettori meccanici dell’antro dello stomaco avvertono la presenza di particelle di oltre 1 mm di diametro, il piloro si chiude: le onde peristaltiche si bloccano e il bolo alimentare viene sospinto all’indietro, perché le particelle siano ridotte a un diametro di circa mezzo millimetro.
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Stomaco a fisarmonica
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Nell’uomo, lo stomaco ha un volume di 0,5 litri se vuoto, ed ha una capienza media, se completamente pieno, di circa 1-1,5 litri. Dopo un pasto normale, generalmente, si espande per contenere circa 1 litro di bolo, ma può anche arrivare a dilatarsi per contenerne fino a 4 litri e oltre.
Dopo il pasto, nella parte superiore del corpo dello stomaco si producono onde peristaltiche lente che si intensificano e aumentano la propria accelerazione mano a mano che si procede verso il piloro. Queste onde si attivano a intervalli compresi tra 20 secondi e 4 minuti, a seconda dell’attività digestiva dello stomaco.
Che traffico! I liquidi raggiungono e abbandonano lo stomaco nell’arco di pochi minuti, i cibi solidi, invece, vi restano per un lasso di tempo considerevole: i carboidrati lasciano lo stomaco dopo circa 1-2 ore, le proteine dopo 2-3 ore, mentre i lipidi possono restare nello stomaco per più di 5 ore.
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Onda su onda
Bruciori di stomaco la soluzione sanofi aventis
> Maalox plus
sospensione orale
L’associazione di antiacido + antimeteorico agisce contro i bruciori di stomaco ed è attivo anche contro l’eccesso di meteorismo5 Magnesio idrossido e alluminio idrossido garantiscono un’azione antiacida rapida e persistente, grazie alla relativa insolubilità dell’idrossido di alluminio, che permane a lungo nello stomaco, e all’elevata solubilità dell’idrossido di magnesio, che reagisce in maniera molto veloce con l’acido gastrico5
compresse masticabili
Agisce come coadiuvante nell’iperacidità gastrica, nelle dispepsie da iperacidità e anche in presenza di meteorismo, grazie alla presenza di dimeticone5 Sospensione orale: 2-4 cucchiaini quattro volte al giorno, 20-60 minuti dopo i pasti e prima di coricarsi. Può essere diluito in acqua o latte, agitando bene prima dell’uso. Compresse masticabili: 2-4 compresse quattro volte al giorno, ben masticate o succhiate, 20-60 minuti dopo i pasti e prima di coricarsi. L’assunzione può essere seguita da ingestione di acqua o latte
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Maalox Plus RCP
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“Grembiule nero e fiocco azzurro: per un bambino milanista il primo giorno di scuola è un trauma” Diego Abatantuono Con l’arrivo della bella stagione si riprende l’attività fisica all’aperto e si va incontro a una serie di piccoli “incidenti” di origine traumatica. Possono comparire, quindi, dolori muscolari e infiammazioni articolari. Chi fa sport lo sa, è avvezzo a cadute accidentali, distorsioni, strappi muscolari, lesioni tendinee. Dal gomito del tennista al ginocchio del corridore, i dolori sono tipici. Il calciatore spesso soffre di contusioni muscolari, mentre è comune che i giocatori di pallavolo si sloghino le caviglie per torsione. Ma d’altro canto, anche chi rimane seduto in ufficio ha il suo tallone d’Achille: l’infiammazione del tunnel carpale rende impossibile il minimo sforzo, sia sollevare una tazzina di caffè, sia stringere la mano a un’altra persona o fare il pugno. Anche l’esposizione a umidità e correnti d’aria provoca fastidiose contratture muscolari, tra torcicollo e mal di schiena. Inoltre, molti sono i casi in cui patologie da sovraccarico e infiammazioni croniche sottendono una patologia reumatica. UNA BOTTA... DI COLORE Non ultimi i traumi contusivi che, pur senza provocare lesioni cutanee, possono danneggiare i vasi sanguigni, portando alla formazione del classico ematoma, che provoca senso di tensione e dolore, accentuato dal movimento della parte colpita. Il sangue raccolto al di sotto della cute viene lentamente degradato da cellule specifiche e il colore cambia nel corso dei giorni, passando da viola scuro ad azzurro-verde, a causa delle modificazioni che subiscono le sostanze colorate contenute nei globuli rossi.
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Cosa fare In caso di contrattura non c’è una vera e propria lesione muscolare, ma un’alterazione del tono del muscolo. La terapia fisica prevede: ➤ tenere al caldo la zona colpita; ➤ effettuare massaggi decontratturanti; ➤ praticare regolarmente esercizi di stretching per aiutare la zona dolorante a riprendere la normale funzionalità.
Malato di sport Le lesioni muscolari acute sono piuttosto frequenti in tutte le discipline sportive, hanno infatti un’incidenza del 10-30% di tutti i traumi da sport. I muscoli più spesso sono interessati gli ischio-crurali, (i muscoli posteriori della coscia). Lo sportivo, infatti, per la ripetitività del gesto atletico, sia in allenamento che in gara, sottopone a sollecitazione le proprie strutture osteomuscolari, esponendosi al rischio di produrre nel tempo patologie da sovraccarico funzionale.
Nello stiramento c’è un’alterazione marcata e localizzata del tono muscolare. All’interno del muscolo si apprezza un ben definito cordone doloroso, individuabile con chiarezza anche dal soggetto. La terapia fisica si basa sul cosiddetto RICE: ➤ rest, ossia il riposo dall’attività fisica; ➤ ice, impacchi di ghiaccio; ➤ compression, compressione della zona colpita dallo stiramento; ➤ elevation, l’arto va tenuto in posizione elevata rispetto al corpo.
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Lo sapete quanto camminano gli occhi? I muscoli degli occhi si spostano circa 100.000 volte al giorno. Per coprire con le gambe la stessa distanza, dovremmo percorrere 80 chilometri a piedi.
quante bracciate fa un nuotatore? Durante una stagione agonistica di 10 mesi, tra allenamenti e gare, un buon nuotatore esegue circa 1.000.000 di bracciate.
che siamo piÚ alti la mattina? Una persona è piÚ alta al mattino rispetto al pomeriggio di circa un centimetro. Questo è dovuto al fatto che le cartilagini delle vertebre si comprimono durante la giornata.
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Lievi traumi la soluzione sanofi aventis
> Liotondol A base di ketoprofene 2,5 % è indicato per il trattamento locale di stati dolorosi e infiammatori di origine reumatica o traumatica di articolazioni e muscoli, come contusioni, distorsioni, strappi muscolari, frequenti soprattutto nella pratica sportiva6
> Liotontrauma Doppia azione contro le lesioni traumatiche: Escina 2% ha un’azione antiedemigena specifica7 Dietilamina salicilato 5% ha una spiccata attività analgesica e antinfiammatoria7 6 7
Liotondol RCP Liotontrauma RCP
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“Più uno ingrassa, più diventa saggio. Pancia e saggezza crescono insieme” Charles Dickens Il cambio di clima e di abitudini alimentari rispetto all’inverno possono influire sulla regolarità dell’alvo e favorire gonfiori addominali, stipsi o, al contrario, diarrea. Nella maggior parte dei casi la stitichezza è un malessere temporaneo, in genere provocata da una riduzione dell’attività contrattile del colon, che causa un rallentamento della progressione delle feci. La conseguenza è un eccessivo riassorbimento di acqua, con formazione di feci troppo solide e, quindi, difficili da espellere. In ogni caso, bisogna favorire il ripristino del delicato equilibrio della flora batterica intestinale, soprattutto quando gli episodi diventano ricorrenti o quando si prolunga fino a diventare cronica. Spesso, una delle cause è l’abitudine errata di abusare di lassativi per recuperare la corretta funzionalità intestinale, andando incontro così alla cronicizzazione del disturbo. È anche comune che fenomeni di stipsi si alternino a episodi di diarrea, accompagnati da dolore e tensione addominale, instaurando quella che comunemente viene definita “sindrome del colon irritabile”. Spesso sottovalutata, ha ormai raggiunto un’incidenza del 30% nella popolazione adulta, con predominanza nel sesso femminile. PANCIA ALL’ARIA Tra gli errori legati alla dieta che influiscono sull’irritabilità dell’intestino, i più comuni sono eccesso nel consumo di grassi, apporto di fibra insufficiente o non corretto, scarsa assunzione di liquidi. Un disequilibrio a livello intestinale porta alla fermentazione ad opera dei batteri costituenti la flora intestinale dei composti alimentari ingeriti, che causano gonfiore addominale e meterorismo.
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I cons igli de lla no nna
Attenti a quei due L’intestino è distinto in due parti principali, intestino tenue e intestino crasso. Nell’intestino tenue si trovano numerose pieghe circolari che aumentano la superficie della mucosa, necessaria per l’assorbimento di sostanze nutritive. Queste sono a loro volta coperte da villi intestinali, della lunghezza di circa un millimetro, e su di essi i microvilli, che aumentano la superficie assorbente della mucosa.
In caso di diarrea, l’esperienza antica suggerisce queste soluzioni idratanti: ➤ un cucchiaino di zucchero in una tazza di tè diluito; ➤ un cucchiaino di parmigiano in una tazza di tè (soprattutto per i bambini); ➤ 3 pizzichi di sale e 4 cucchiai di zucchero in mezzo litro d’acqua. In caso di stitichezza, invece, è importante curare l’alimentazione e lo stile di vita: ➤ bere molto, per evitare la disidratazione delle feci; ➤ introdurre una maggior quantità di fibre insolubili, contenute nei cereali ed in alcuni tipi di ortaggi, che assorbendo grandi quantità d’acqua rendono le feci poltacee; ➤ prediligere uno stile di vita dinamico: la sedentarietà, infatti, conduce ad indebolimento e perdita di funzionalità del diaframma e dei muscoli addominali, necessaria per esercitare la giusta pressione per l’attività defecatoria; ➤ non abusare di farmaci, quali analgesici, anticolinergici, lassativi, diuretici, ferro, che possono causare difficoltà di contrazione e irritare le pareti dell’intestino.
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Lunghezza da guiness
C U R I O S A N D O
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Pioggia di meteore Nel nostro intestino, in condizioni normali, sono presenti circa 100-150 ml di aria, con variazioni individuali da 30 a 200. I gas più comuni sono l’azoto, l’ossigeno, l’idrogeno, il monossido di carbonio ed il metano. Diversi processi intervengono nel regolare queste quantità: le pareti intestinali hanno, per esempio, la capacità di riassorbire l’aria prodotta, che viene poi immessa nel sangue ed eliminata con la respirazione. Eruttazione e flatulenza intervengono, invece, in presenza di meteorismo per eliminare l’eccesso di gas.
L’intestino copre una lunghezza di quasi 9 metri. L’intestino tenue è lungo circa 7 metri e la sua superficie interna si aggira sui 300 metri quadrati: è talmente ripiegata che, se fosse distesa, potrebbe ricoprire un intero campo da tennis. L’intestino crasso, invece, è lungo mediamente 170 centimetri, con un diametro di 7 centimetri.
In fila indiana I microrganismi che risiedono nell’intestino sono 10 volte più numerosi delle cellule dell’intero organismo e pesano circa 1 kg. Mettendoli in fila uno dietro l’altro si farebbe due volte il giro dell’equatore.
Lo sapete
quanto sono piccoli i batteri della flora? I batteri che costituiscono la microflora intestinale sono cosĂŹ piccoli che dovremmo ingrandire la punta di un ago 3.000 volte per vederne la forma.
perchĂŠ si dice stipsi? Il termine stitichezza deriva dal greco styphein, che vuol dire stretto.
quanto dura il viaggio del cibo? Il cibo resta da 3 a 5 ore nello stomaco e da 6 a 20 ore nell’intestino.
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Alterazioni dell’alvo la soluzione sanofi aventis
> Enterogermina A base di 2 miliardi di spore di Bacillus clausii riduce sintomi quali gonfiore addominale, meteorismo e diarrea, ripristinando il corretto equilibrio della flora batterica intestinale CARATTERISTICHE IMPORTANTI PER L’EFFICACIA8 Gastro9, 10 e bile11 resistenza: le spore di B. clausii superano indenni la barriera gastrica e resistono all’azione dei sali biliari e degli enzimi pancreatici Termoresistenza12: le spore di B. clausii resistono al calore e agli agenti chimico fisici Enterogermina non necessita, quindi, di particolari condizioni di stoccaggio e conservazione, inoltre può essere assunta anche in bevande calde Antibioticoresistenza13, 14, 15: Enterogermina non risente dell’azione delle principali classi di antibiotici. Può quindi essere assunta anche durante una terapia antibiotica per prevenire e curare gli effetti collaterali gastrointestinali
Ministero della salute, Linee guida probiotici e prebiotici, dicembre 2005 Duc LH et al., Appl Environ Microbiol, 2004; 70: 2161-71 10 Ciffo F et al., Farmaci e terapia, 1987; 4: 163-9 11 Cenci G et al., Journal Appl Microbiol, 2006; 101: 1208-15 12 Senesi S, Bacterial Spore Formers: Probiotics and Emergine Applications, 2004 8
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DALLE EVIDENZE SCIENTIFICHE, GIORNI DI TRATTAMENTO PIÙ ADATTI:
In caso di diarrea e meteorismo16
Nei dismicrobismi da antibiotico terapia13
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➨ 14 giorni
20 flaconcini: più giorni di trattamento
DURANTE il trattamento antibiotico e per i 7 giorni successivi
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insapore e inodore no frigo
Disponibile anche in capsule Adulti: 2-3 flaconcini o capsule al giorno Bambini: 1-2 flaconcini o capsule al giorno Lattanti: 1-2 flaconcini al giorno
Nista EC et al., Aliment Pharmacol Ther, 2004; 20: 1181-8 Bozdogan B et al., Antimicrob Agents and Chemother, 2003; 47: 1343-6 15 Bozdogan B et al., Appl Environ Microbiol, 2004; 70: 280-4 16 Corazza GR, Benati G, Strocchi A et al., Currenti Therapeutic Research, 1992; 52(1): 144-151 13 14
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Cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso eccola qua
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A maggio in farmacia L’estate con sanofi aventis Grazie, dottore, per la sua attenzione e per averci seguito anche nel nostro percorso “primaverile”. Non ci resta che anticiparle il prossimo appuntamento, a fine maggio, quando le arriverà in farmacia il terzo opuscolo delle nostre quattro stagioni, Estate for you. Protagonisti, naturalmente, quei piccoli disturbi che si acuiscono con il caldo e si possono trattare semplicemente adottando comportamenti virtuosi e, se non fosse sufficiente, ricorrendo anche ai farmaci di automedicazione. Continueremo a proporre i vari argomenti “a modo nostro”, mantenendo questo taglio, per incuriosirla e, perché no?, divertirla. In Estate for you tratteremo di insufficienza venosa, di gambe stanche e pesanti, di emorroidi. Nei mesi estivi, complici le alte temperature, c’è un picco di questi disturbi. Si parlerà anche di scottature solari e punture d’insetti, di problemi intestinali legati al cambio di stagione e ai viaggi. E per finire, di piccoli traumi e di contusioni. Anche questi sono in un certo senso problemi di stagione: la vita all’aria aperta, le vacanze troppo sportive a volte possono “fare male”. Quindi, dottore, arrivederci a maggio
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Depositato presso Aifa in data 12/2/2010
Cod. 60516543