n° 40
disegno di Angela Singh
per arretrati ed approfondimenti http://MovimentoHyronista.com
RAGAZZI DEL ‘99
ADDIO! E allora? Pensavate che durassimo per sempre? Quando siamo nati dovevamo durare solo 2 anni, siamo arrivati a 5... anche basta! Abbiamo tanti altri progetti da fare, da seguire, da realizzare! Quindi sì, questo è l’ultimo numero di Punto G. Buona lettura, ci mancherete. Davvero :)
Ragazzi del ‘99. Mi ci sono affezionato a voi. Non è stata colpa vostra, né mia d’altronde. Quando iniziavo a pubblicare il giornale Punto G voi entravate in prima liceo. Quando abbiamo organizzato i progetti di scuola-lavoro eravate in terza. Siete stati i primi in due delle cose più importanti della nostra associazione culturale. I primi di due dei nostri tre progetti per le scuole. Non certo i primi del FilosoFestival, i primi ragazzi ad entrare al festival sono stati i ‘94. Ma durante il festival c’è un rapporto freddo, distaccato. I ragazzi vengono portati a classi dai professori, mentre noi quasi non li vediamo - indaffarati ad organizzare l’ordine in sala e soddifare le esigenze degli ospiti. Distribuire il giornale invece si fa a mano, copia per copia. Ricordo ancora i primi due o tre numeri. Li distribuivo da solo. 2000 copie. Non le 3600 di oggi ma comunque tante per farle da solo. Oggi siamo tanti, in proporzione ne distribuisco molte meno. Poi il progetto SOFOS è stato aperto ai licei. Non più tirocinanti universitari ma dai 16 ai 19 anni. Un altro mondo. Quello sì che è un rapporto duraturo e a stretto contatto. Il progetto SOFOS allargato, lo posso dire senza dubbio, è stato in assoluto la cosa migliore che mi sia capitata. Quella con più contatto umano, più risultati. Certo, anche più rogne. Ma quello è nel gioco, no? Stando vicino a voi non so se davvero vi ho conosciuti né tanto meno so se vi ho capiti. Ma di sicuro ho riflettuto su chi siete e su perché lo siete. Magari ho tirato le conclusioni sbagliate. A voi il giudizio. C’è un fatto curioso: se si guarda su Wikipedia alla voce “ragazzi del ‘99” non si trova niente su di voi ma una pagina intera che inizia così: “Durante la prima guerra mondiale, ragazzi del ‘99 era la denominazione data ai coscritti negli elenchi di leva che nel 1917 compivano diciotto anni e che pertanto potevano essere impiegati sul campo di battaglia.” Siete stati fortunati a nascere nel 1900 invece che nel 1800. Ma la domanda
Spinoza, filosofo ebreo vissuto in Olanda nel 1600 ed antesignano dell’illuminismo, pur essendo il primo ateo dichiarato della storia della filosofia, utilizzava continuamente la parola “Dio” nei suoi scritti. Non attribuiva infatti a questo termine un significato teologico, ma lo utilizzava per indicare la sostanza che coincide con l’universo. Vittoria Nannelli liceo classico Michelangiolo
Guido G. Gattai FaceBook -> GuidoGiacomoGattaiFanPage Instagram -> GuidoGiacomoGattai Telegram -> FilosoFrammenti
che mi viene da farmi è... quanto siete stati fortunati? Molto? Poco? Quanto di preciso? A me sembrate vecchi, vecchi e piccoli allo stesso tempo. Non vi offendete. È la stessa cosa che direi di me stesso. A guardare i 2000, i 2001 e via via i nati dopo vedo una generazione abituata al digitale, che sa come muoversi nel nuovo mondo liquido-tecnologico. Voi - non so perché - sembrate invece della mia generazione: usate gli smartphone ma vi perdete su Instagram e non capite bene che cavolo ci trovi la gente negli incontri su Tinder. Mi sembrate un po’ sperduti, come noi. Mentre i 2000 ci guardano dall’alto del loro essere completamente nativi digitali. Certo, non avete i sogni romantici che avevamo noi nati negli anni ‘80, ma non avete ancora una visione del mondo del tutto disincantata. O almeno... a me sembra così. Sarà perché due delle più grandi avventure della mia vita le ho iniziate con voi che vi percepisco un po’ come coetanei, o forse la vedo così solo perché questo mi fa sentire più giovane. Però non credo che sia così perché questo pensiero non mi fa sentire più giovane di un giorno. A volte addirittura mi è capitato di percepire qualcuno di voi come un fratello maggiore.