SOMMARIO .
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Cover Story e Attualità Sindone il mistero corre sul filo del sacro lenzuolo
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L’altra Sindone la potenza del simbolo
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Stelle del firmamento fusar poli, margaglio e il mondo del ghiaccio
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Giacomo Tillino a tu per tu con l’imprenditore torinese
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Giuseppe Zanotti / L’Autre Chose photoshot dedicato alle loro collezioni p/e 2010
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32 . 84
In Vetrina Borsalino occhiali da sole e montature da vista
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RUBRICHE 5 editoriale 8 trend in the city magazine
10 extra trend 12 life coaching 14 hi tech
direttore editoriale & marketing:
Daniele Smaltini
16 design
daniele.smaltini@puntozeroedizioni.it direttore responsabile:
18 kitchen confidential
Giuseppe Lamanna giuseppe.lamanna@puntozeroedizioni.it
20 personal shopper
coordinamento e amministrazione:
Maria Greco
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22 fashion cool 24 fashion cool 26 beauty 28 wellness
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PUNTO ZERO Edizioni tel/fax: 011.7807531 viale Gramsci, 141 • 10095 Grugliasco (To)
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30 sport 32 mondo auto 34 mondo moto
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36 nautica
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38 natura & ambiente
STAMPERIA ARTISTICA NAZIONALE
40 animali Salvo accordi scritti, la collaborazione a questo giornale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita.
42 arte & cultura
In mancanza di un contratto scritto tra le parti, la pubblicazione di adv è da considerarsi a titolo gratuito. Nell’eventualità che testi e illustrazioni altrui siano riprodotti in questa pubblicazione, l’editore é a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire. L’editore porrà inoltre rimedio, dietro segnalazione, ad eventuali non volute omissioni e/o errori nei relativi riferimenti.
44 cinema
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anno secondo • numero 3 • aprile 2010 Aut. Trib.di Torino n.13 del 26/03/2009 Iscrizione R.O.C. 17970 In copertina:
icone di primavera dalla Sindone agli eventi di stagione Nessuna parte di questo giornale comprese le inserzioni pubblicitarie può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’Editrice. La Redazione non è responsabile di eventuali variazioni di programmazione.
46 teatro 48 libri 50 musica 52 travel 56 weekend di coolto 84 in vetrina 86 eventi 94 oroscopo
EDITORIALE
È
È un mese particolare, quello di aprile. Un periodo fatto di luci e ombre, di sacro e profano. Spazio dunque all’evento più importante e atteso dai credenti come l’Ostensione della Sindone, ma largo anche alla storia e alle leggende che si nascondono dietro la sacra reliquia. Un avvenimento importante, che merita spazio e soprattutto la nostra copertina, ma che non sarà un tema esclusivo di questo numero. Ancora una volta, i nostri argomenti spaziano in ogni campo dell’intrattenimento, con un occhio di riguardo ai principali eventi che animeranno la città della Mole in questo periodo. Moda, cinema, teatro, tecnologia e tanto altro, continuano a riempire e colorare le nostre pagine, ricordando che l’informazione deve essere soprattutto divertente. Inoltre, dopo l’infelice conclusione dei Mondiali di Pattinaggio di Figura, con un medagliere molto avaro per i colori azzurri, da non perdere l’appuntamento con il pattinatore Maurizio Margaglio, che al nostro magazine concede un’esclusiva intervista dove analizza la situazione del pattinaggio in Italia, raccontando anche i suoi progetti professionali futuri. Giuseppe Lamanna
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DIETRO L’EDITORIALE...
Maria Greco
Daniele Smaltini
Giuseppe Lamanna
Tamara Gavina
Ornella Fontana
Barbara Odetto
Cinzia Galletto
Hanno collaborato a questo numero:
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TREND
IN THE
CITY
Barbara Odetto
Appuntamenti con Miss Crumb Vero must have del 2010, le borse e i foulard Miss Crumb conquistano Torino, ma non solo Da qualche mese fra Torino, Portofino e la Costa Azzurra circolano messaggi colorati e ammiccanti sulle spalle e al collo delle donne di ogni età: sono le borse e i foulard Miss Crumb, nuovo oggetto-cult nato dal passa-parola più autentico che, dal capoluogo piemontese, ha conquistato altre mete. Ma chi è Miss Crumb? La scrittrice del libro “Risposte della casa di vetro”, edito da Edizioni Maja di Torino. L’autrice di due disegni ritrovati dopo molti anni e diventati simbolo di un percorso di ricerca tutto femminile e, soprattutto, la stilista di una linea di borse
e
foulard
che sono la traduzione dei colori e delle parole del suo mondo interiore. Tutti i suoi accessori parlano di emozioni, donne e amore attraverso colori puri, tratti inquieti eppure carichi di sogno e passione. Per conoscere questa donna così affascinante e misteriosa, ma soprattutto le sue creazioni, Miss Crumb organizza una serie di appuntamenti molto glam che hanno già conquistato le trend setter torinesi. Un mercoledì al mese il suo showroom di Via Mazzini 15 si apre al pubblico: tra un calice di champagne e una tartina è possibile toccare con mano i foulard in tuille di seta e le borse in pvc, un materiale povero ma resistente che le rende leggere, pratiche e indistruttibili. Tutti i giovedì, invece, l'autrice-stilista incontra chi ama emozionarsi, proprio come lei, nella raffinata pasticceria Odone di Via Mazzini 38 angolo Via San Massimo. Un ritrovo tra amiche per vedere, toccare e farsi emo-
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zionare da questi accessori raffinati e originali, ma anche per raccontare la sua moda fatta di pezzi unici “come le donne che li portano”. Perché Miss Crumb è ognuna di noi.
EXTRA TREND
Sara Recalcati
Ecco gli amigurumi! Direttamente dal paese del Sol Levante, una nuova mania divertente e colorata Il nome non deve trarre in inganno. Non sono giocattoli, non si indossano e soprattutto non si mangiano. Stiamo parlando degli Amigurumi, piccoli pupazzetti realizzati all’uncinetto che servono come simpatici portafortuna. In realtà, Amigurumi è il nome della tecnica usata per realizzarli, il cui nome deriva dalla combinazione tra le parole giapponesi Ami (uncinetto o maglia) e nuigurumi (bambola farcita). Dal lontano Giappone, luogo in cui sono nati, questi lavori a maglia si sono diffusi rapidamente a macchia d’olio in tutto il resto del mondo, diventando una vera e propria mania. Eh già, perché gli Amigurumi non si comprano: si fanno, si realizzano per proprio conto, si collezionano e si inventano. Se si hanno conoscenze base di lavoro all’uncinetto, il gioco è fatto. Gli Amigurumi sono di solito realizzati a maglia di filato, con la tecnica del punto singolo all'uncinetto. Altrimenti? Nessun problema. Sull’onda di questa nuova moda, sono nati infatti numerosi siti che forniscono pratici video tutorial e schemi per realizzare qualsiasi cosa. In pochi giorni si diventa subito in grado di creare qualsiasi cosa, dai soggetti più semplici a quelli più raffinati e complessi: dai pupazzetti di Star Wars a qualsiasi razza
animale,
non
esiste
nulla che un appassionato di Amigurumi non possa realizzare. La febbre per queste creazioni di lana è
ormai
alle
stelle. In Giappone, ad esempio, sono nate vere e proprie associazioni e confraternite dove migliaia di appassionati espongono i propri lavori, scambiandosi idee, suggerimenti, schede per le realizzazioni del proprio personaggio dei car-
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toni animati preferito. Insomma, non resta che procurarsi due semplici ferri del mestiere e tanta lana colorata. Il resto è puro ingegno e fantasia. Buon divertimento!
LIFE COACHING
Tamara Gavina + 39.335.6235059 • info@tamaragavina.com
Missione Personale Quando l’obiettivo primario è trovare se stessi Uno dei primi esercizi che ho imparato quando ho iniziato a svolgere questa professione è stato l’esercizio della ruota. Un esercizio molto potente, perché ti offre la fotografia della Tua vita in quel preciso momento. La ruota è divisa in spicchi e uno spicchio porta il nome di missione personale. In questo settore è inclusa la relazione con “qualcosa” di più grande di noi. Per un credente è il rapporto con Dio, il sentimento nei suoi confronti, il rispetto della Sua Parola. Per un non credente, lo spirito/la missione personale sono le relazioni con i valori in cui crede; il perché siamo qui, in relazione a ciò che ci circonda. L’esercizio proseguiva con una serie di domande (proprie del coaching): hai individuato uno scopo superiore che guidi le tue azioni? Com’è il tuo rapporto con la fede? “Il significato principale della parola fede (traduzione dal greco πιστις, pi´stis), si riferisce a colui che ha fiducia, che confida, che si affida, la cui persuasione è salda”. È stato a questo punto che ho visto il Cristo sotto una luce diversa: un Motivatore, un coach di prima generazione. Faceva domande e parlava con metafore. Invitava le persone a essere Se stessi nel rispetto degli altri. Riconosceva l’altro come legittimo. La Sua forza persuasiva era la parola. “Attenzione a quello che dici, potrebbe trasformarsi in profezia” diceva San Francesco. Oggi è quello che gli esperti in materia di Programmazione Neuro Linguistica (o metodologie affini), ci stanno nuovamente insegnando. Ora, in occasione dell’Ostensione della Sindone, momento di grande riflessione, vorrei offrirvi un parallelo tra le due figure di Motivatore con obiettivi comuni: aiutare l’altro a raggiungere l’obiettivo di essere veramente SE STESSO, a conoscersi a fondo, a scoprire cosa può emozionarlo e cosa lo motiva. Siamo ormai tutti consapevoli che è la nostra identità che determina la nostra felicità.
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HITECH
Andrea Soncino
La vita è (video)gioco Sony Playstation 3 lancia Heavy Rain punto d’incontro tra videogame e film interattivo La sottile linea tra realtà e finzione è definitivamente scomparsa. L’industria videoludica compie l’ennesimo passo nel futuro, eliminando anche le ultime tracce che permettevano la distinzione tra film e videogioco. Oggi, possiamo tranquillamente parlare di “realtà aumentata”. Il ruolo di apripista spetta a Heavy Rain, ultimo gioiello sviluppato da Quantic Dream in esclusiva per PS3. Stati Uniti, East Coast: una serie di sparizioni e successivi omicidi terrorizzano la città. La dinamica è sempre la stessa: le vittime vengono ritrovate annegate nell’acqua piovana, tra le mani un origami. Un’ulteriore sparizione porterà quattro individui, che non hanno nessun legame tra loro, a cimentarsi con un rischioso rompicapo in cui ciascuno si troverà a porsi la medesima domanda: fino a dove si è disposti a spingersi per salvare chi si ama? Si tratta di un thriller psicologico in cui complessità della trama, qualità grafica (realizzata con la tecnica del motion capture, utilizzata per ricreare con precisione il movimento dei personaggi) e livello di interattività permetteranno di vivere un’esperienza emozionante e coinvolgente, dove il giocatore si fa attore protagonista della storia, potendo modificare, con ogni singola scelta, il corso degli eventi. Il videogioco si trasforma in sceneggiatura flessibile, un vero e proprio “work in progress”, dove il giocatore ne diventa in qualche modo il regista al quale vengono affidate le sorti dei personaggi e il dipanarsi della vicenda. Realizzato dopo 170 giorni di riprese e con più di 70 attori e stuntman, oltre 2000 pagine di sceneggiatura, 3 anni di produzione, più di 240 persone coinvolte oltre agli attori e 30mila animazioni uniche, Heavy Rain rappresenta una vera e propria svolta epocale nel mondo dei videogames. Non resta che scoprire quanto si è disposti a rischiare per scoprire la verità.
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DESIGN
Francesca de Cristofaro
Armani Dubai Il
conto
alla
rovescia
è
terminato,
così
pure
le
prenotazioni on line per il primo hotel progettato personalmente dal re della moda Made in Italy. L’Hotel Armani Dubai ha infatti finalmente aperto i battenti. Ospitato nel nuovissimo Burj Khalifa (ex Burj Dubai), la torre più alta del mondo con i suoi 828 metri alla guglia, l'Hotel dispone di 160 tra camere e suites, che includono 24 Armani Studio, 44 Armani Classic rooms, 38 Armani Premier rooms, 36 Armani Suites, 6 Armani Business & Ambassadors rooms e 5 Armani luxury suites. Curati personalmente da Giorgio Armani il design e gli arredi degli ambienti, dai mobili ai tessuti che conferiscono alle stanze il fascino esclusivo dello stilista che le ha create per assicurare agli ospiti un soggiorno indimenticabile.
Lampada Memo by Castaldi Illuminazione Una lampada vintage ideale per le case moderne. Un lume costruito con materiali riciclabili senza rinunciare a una confortevole resa luminosa. Un prodotto a sospensione stagna e antideflagrante progettata negli Anni ‘70 per gli ambienti industriali. Castaldi Illuminazione, specializzato in prodotti per l’illuminazione d’avanguardia e dal design sempre al passo con i tempi, ripropone, in occasione dei 70 anni aziendali, Lampada Memo.
Tavolo Vegas Fendi Unico nel suo genere, figlio del design moderno, ma con un pizzico di tradizione che non guasta mai: il tavolo da gioco Vegas è un tavolo quadrato nato sotto il segno del glamour, e rivestito in pelle con effetto coccodrillo. Adatto per quattro giocatori, il top è ribaltabile con una leva nascosta, ed è rivestito con pelle da un lato e con panno verde dall’altro. I posaceneri estraibili sono in acciaio cromato. Con questo pezzo di arredamento, Fendi ci
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permette di avere nelle nostre abitazioni lo stile e la classe dei più esclusivi locali di tutto il mondo.
DESIGN
La Redazione
Lavazza Design Machine oltre 20 anni di innovazioni tecnologiche e design nelle macchine per espresso In occasione del Salone del Mobile di Milano Lavazza mette in scena tutta la sua esperienza sul caffè e la sua passione per il design, con la mostra Lavazza Desing Machines: oltre 20 anni di innovazioni tecnologiche e design nelle macchine per espresso. Aperta al pubblico dal 14 al 18 aprile, l’arte tutta italiana della pausa caffè si mette in mostra. La mostra e l’omonimo libro che verrà presentato in esclusiva per l'occasione sono curati dal critico del design Virginio Briatore. Oltre alle macchine che hanno segnato la storia, in primo piano le nuove macchine disegnate da Enrico Azzimonti, Elastico Disegno e Marco Merendi, con un omaggio bianco di Maurizio Giordano e una perla nera firmata Pininfarina. Una mostra che vuole divertire, sorprendere e invitare all’interazione il pubblico internazionale coinvolto nella settimana milanese dedicata al design. La storia di questa evoluzione viene svelata attraverso 30 tappe fra le più significative, rappresentate da altrettante macchine per espresso che hanno suggellato un’epoca. Il pubblico viene condotto in un viaggio a ritroso nel tempo, osservando sfilare la storia delle macchine per espresso e non perdendo mai di vista l’indicazione del futuro secondo Lavazza. Nell'omonimo libro, "Lavazza Design Machines" si racconta l'espresso attraverso oltre 20 anni di macchine per caffè e 115 anni di storia aziendale Lavazza. Piacere, Qualità e Design si fondono in un percorso affascinante che valorizza l'arte italiana dell'espresso firmato Lavazza. Creatività, forme, colori di famosi designer e tutto il gusto del caffè Lavazza si concretizzano nella gamma macchine Lavazza che ha fatto la storia del caffè made in Italy. Tutto l’Italian style di Lavazza sarà inoltre a disposizione dei visitatori in "Una finestra sul cortile" nell’ambito degli eventi del Fuori Salone di Interni “Think Tank”, presso l’Università degli Studi di Milano. Si tratta di uno spazio curato dall’architetto designer Marco Merendi che ha progettato un’originale caffetteria per offrire al pubblico l’atmosfera e lo stile di una pausa caffè all’italiana. Questa sarà l'occasione per degustare un espresso Lavazza A Modo Mio a contatto con la natura e in uno spazio d’autore che esprime la creatività e l’italian style di cui Lavazza si fa portavoce. Il terzo progetto di Lavazza è una Lavazza A Modo Mio Mobile, una caffetteria itinerante dalla forma della macchina A Modo Mio, che sosterà in alcune delle aree strategiche del quadrilatero del design milanese. L’impattante A Modo Mio Mobile sarà un’occasione per animare la settimana del design e per far scoprire al pubblico l’autentico espresso italiano.
KITCHEN CONFIDENTIAL
Carlotta Bentivoglio
Anthony Bourdain Per il famoso cuoco dall’eclettica personalità cibo, viaggi e gusto tra televisione e scrittura! Anthony Bourdain è un cuoco, un cuoco di quelli famosi. Per carità, niente nouvelle cousine per lui, poca fusion, solo verità e onestà verso il cliente. Nella sua Brasserie Les Halles di New York, certo mangiare non deve essere economico, ma sulla base di quanto racconta nei suoi libri, deve essere un’esperienza trascendentale. Perché Bourdain non è solo un cuoco cult nascosto nel retro del suo ristorante, ma è anche e soprattutto un divo dei Food Channels e un imperterrito viaggiatore. Oltre a vari soufflè e altri deliziosi ritrovati della gastronomia, Bourdain ha scritto dei libri che piaceranno sia al viaggiatore sia al bongustaio: perché nel sapiente mix di questi due imprescindibili elementi, lo chef ha toccato con mano il successo editoriale. Prima Kitchen Confidential (Feltrinelli, 2002), poi Avventure Agrodolci (2006) e infine Il viaggio di un cuoco (2007, sempre in Universale Economica). Tutti giunti un po’ in ritardo in Italia e cronologicamente sfasati, i docu-libri di Bourdain piacciono, perché oltre a saperci fare con gli attrezzi del mestiere, riesce bene anche con la penna. Il primo racconta di New York come non l’avete mai vista: dalla cucina dei grandi ristoranti, e sempre attraverso l’occhio vigile e ironico dell’autore. Il secondo libro è una raccolta di articoli che lo chef ha raccolto per i suoi fan, tra alberghi, ristoranti fashion ma scadenti nella qualità e follie da grande cuoco sulla cresta dell’onda. Il terzo, Il viaggio di un cuoco, piacerà agli amanti dell’on-the road: bettole, alberghetti disastrati, cibi divini e disgustosi, macellazioni live e conoscenze internazionali, tutto, pur di fare un viaggio intorno al mondo telecamere al seguito (dalle quali l’autore si dissocia con dissacrante sarcasmo sin dall’intro) alla ricerca del cibo perfetto. Lo chef Bourdain ci porta con sè, con la sua scrittura leggera e impalpabile come il fois gras che assaggia in Francia, alla scoperta di un mondo che non è solo cucina a cinque stelle e gastronomia di lusso. Come tutti quelli che lo leggono, anche l’autore ama i cibi grassi (ma rifugge con odio i Fast Food, e ne ha tutte le ragioni), quelli che gli ricordano l’infanzia ( non dimenticherà il sapore della prima, vera ostrica e tornerà a cercarla trent’anni di fumo, alcol, eccessi e successi dopo), e detesta chi se la tira, chi lavora in tv, seppur il mostro mediatico abbia intrecciato le sue spire anche intorno a lui. Un po’ amato e un po’ odiato per i suoi modi bruschi e spicci, anni dopo il suo debutto, ormai può ben dirsi arrivato. Anthony Bourdain ha la penna facile e regala altrettanto facilmente la risata. Lo vediamo contorcersi per una tête de veau (testa di vitello) cucinata malissimo, e infilare le braccia nelle viscere ancora fumanti di foche, maiali, e altre scene da film horror.
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Il lettore proverà fame, nausea, disgusto e acquolina a ogni sfogliar di pagina, in un susseguirsi di emozioni a tutto gusto, che ben si associano anche al piacere della buona, e, per una volta, divertente, lettura.
PERSONAL SHOPPER
Ornella Fontana
Scrivete a: cooltopersonalshopper@gmail.com
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Ok by C
oolTo !
dalle colle Prim zion aver i a / Estat 01 Je e 20 an C 10 harle s de 02 A Cast nna elba Sui jac 03 L uisa Becc aria 04 P in Up Star 05 M arni
Ciao Ornella, volevo un consiglio su un accessorio che mi piace
C'è MODO e NODO!
parecchio e che vorrei rispolverare dall'armadio, soprattutto con l'arrivo della primavera. Ho una collezione di foulard, molti acquistati in alcuni mercatini. Diciamo che sono una “collezionista”. Mi piacerebbe però poterli indossare, come dettaglio sulle borse, come cintura, come foulard... Oppure? - Marica Ciao Marica, riprendi pure tutti i tuoi foulard e non lasciarli più nell'armadio: questa è sicuramente la loro stagione! Non solo nel loro classico uso (attorno al collo o come cintura), ma soprattutto come alternativa al... cappello! Le sfilate della
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Primavera/Estate hanno evidenziato proprio la versatilità di questo accessorio, anche quando le fantasie risultano piuttosto ricche. Ho selezionato per te alcune foto di passerella che possano magari darti uno spunto creativo per giocare con i tuoi foulard. Sicuramente, un vero tocco di stile! Brava!
FASHION COOL
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Ornella Fontana
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Un ESERCITO di
Stile
Una parata di proposte military che ruba colori & tagli alle divise più eleganti Sahariane, cappotti rigorosi, top monospalla e palette in palette verde, ocra e kaki.
Collezioni Primavera/Estate 2010: 01_Alviero Martini 02_C’N’C 03_Celine 04_Iceberg 05_Jil Sander 06_Blumarine 07_Max Mara
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08_Oscar De La Renta 09_Sportmax 10_Stella McCartney
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FASHION COOL
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Ornella Fontana
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Nel BLU dipinto di
JEANS! Denim in tutte le sue varianti
Collezioni Primavera/Estate 2010: 01_DeG 02_Dolce e Gabbana 03_Frankie Morello
La tela blu è la protagonista
04_Hervé Léger
indiscussa della primavera:
05_House of Holland
salopette, shorts, pantaloni,
06_Jean Paul Gaultier
abiti e giacche dal taglio
07_Louis Vuitton
maschile. Modernamente
08_Ralph Lauren
intramontabile
09_Stella McCartney
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10_Unique
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BEAUTY
Ornella Fontana
Idratare, purificare, nutrire la pelle ai primi raggi del sole.
PULIZIE di
1
P R I M AV E R A ! 2
I prodotti supporto per il cambio di stagione, le texture in grado di rigenerare e levigare la cute. Parola d'ordine: luce.
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01_Herborist - Maschera. Dalla tradizione erboristica cinese nasce questa maschera contenente un mix di piante orientali ed estratti di radice di peonia. Due prodotti in uno: una texture nera che purifica e una crema bianca per lluminare la pelle. Prezzo su richiesta. 02_Vichy: si chiama Liftactive Cxp Total ed è un trattamento anti-età che mira ad attenuare le rughe, a contrastare la perdita di tonicità e a restituire alla pelle la propria luminosità. I ricercatori Vichy hanno riunito in questo prodotto Vitamina C e Monosaccaride R, per un'efficacia maggiore e risultati immediati. Prezzo su richiesta. 03_Avène: Crema Protettiva Lenitiva Tolérance Extreme. Una crema a base di acqua termale e priva di conservanti, profumi e tensioattivi. Adatta a chi ha una pelle particolarmente sensibile, lenisce ed idrata le cellule epiteliali con un effetto riparatore. Prezzo € 23,60. 04_Culti: Individual Sette di Mare Minerale by Culti è da usare per ogni giorno della settimana, seguendo i numeri riportati sulle fiale. Giorno dopo giorno, la pelle appare rigenerata e compatta con la sola forza degli attivi naturali. In vendita esclusivamente nelle Spa Culti. Info: tel. 02 48517588 (Fiale 7x5ml, 160 euro). 05_Officinali di Montauto: Siero Anti-Age Elisiria, da utilizzare in sinergia con la crema viso anti-age, questo siero leggero combatte l'invecchiamento cutaneo. È a base di acido ialuronico e olio di Elicrisio, una pianta che riduce l'azione ossidante della luce e degli agenti atmosferici. Prezzo € 45.
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06_Mineral Flowers: un detergente per il viso indicato per pelli secche e sensibili, a base di estratti di camomilla, elimina le impurità rispettando il ph della pelle. Prezzo € 9,90.
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NATASHA POLY DALLA SFILATA
TOMMY HILFIGHER PRIMAVERA/ESTATE
2010
WELLNESS
Cinzia Galletto c.galletto@blu-communication.com
Nel cuore di Torino, per una giornata degna di un faraone
ISIDE: UNA SPA
NEL SEGNO DELL’ANTICO
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EGITTO
Sono radicati nell’immaginario collettivo i favolosi bagni al latte di Cleopatra e il rinvenimento nel delta del Nilo di costruzioni formate da due locali circolari tipici delle costruzioni termali, lascia presumere che in epoca tolemaica gli egizi avessero le conoscenze tecniche necessarie per utilizzare l’acqua e il calore per il loro benessere. Anche l’aloe, pianta dalle innumerevoli virtù probabilmente veniva utilizzata per lenire la pelle in unguenti e creme anche al solo scopo di esaltarne la bellezza. Non sappiamo quanta cultura per il benessere ci fosse nell’antico Egitto, ma i diversi reperti di specchi, pettini e vasi per unguenti fa pensare che le donne egizie avessero una cura particolare per il loro corpo. Se vi trovate a Torino, siete nel luogo ideale per approfondire questa ricerca, basta recarsi in una delle sale del monumentale Museo Egizio. Una volta usciti dal museo, per cercare di conservare dentro di voi la magia di quel mondo lontano, potete scegliere di abbandonarvi a un pomeriggio di coccole. Percorrendo pochi passi per le vie pedonali del centro cittadino raggiungete il luogo ideale: è la spa dell’Hotel Victoria. Qui vi aspetta un’isola di benessere nel nome della grande divinità femminile: Iside. La piccola spa si apre su una piscina interna: qui ogni cosa ci riporta all’antico Egitto. L’acqua della piscina, con nuoto controcorrente, sembra sgorgare da tre otri rovesciati, e sul soffitto, come nelle antiche tombe dell’antico Egitto,c’è la raffigurazione di un cielo stellato. Le grandi decorazioni ai muri sembrano le stesse visibili nella valle dei re e delle regine, le colonne decorate a papiri e foglie d’acanto ricordano (ovviamente in versione ridotta) quelle del tempio di Karnak, mentre la splendida effige della danzatrice dalla nera chioma fluente sovrasta la piccola vasca idromassaggio circondata dalla luce suggestiva alcune lampade arabe. Un fitto mosaico azzurro impreziosito da un fregio dorato caratterizza il calidarium, ovvero il piccolo bagno romano dove abbandonare stress e tensioni grazie al tepore: c’è anche una pozza di acqua fredda per immergersi in una sferzata rigenerante e tonificante. Si passa quindi all’hammam nel più tipico stile orientale e quindi alla sauna finlandese cromoterapica dove al calore secco si abbina il gioco di luci che ci avvolge cambiando intensità e tonalità a tutta la stanza. Egitto anche nei nomi suggestivi dei percorsi
Hotel Victoria**** Via Nino Costa 4 - 10123 Torino Tel. +39-011-5611909 Fax +39-011-5611806 reservations@hotelvictoria-torino.com www.hotelvictoria-torino.com
di tre o più ore come il percorso Hathor, o quello Nefertari, quello Chefren o Sethi senza dimenticare la Iside o la Osiride Card vantaggiose per i frequentatori assidui della spa. Per l’anti aging e la remise en forme si segue il metodo Laura Elos che propone fra gli altri il trattamenti anti età al Collagene di caviale ma si possono richiedere anche altri tipi di massaggi come il lomi lomi o l’ayurvedico passando per l’hot stone and crystals massage e il californiano.
SPORT
Francesca de Cristofaro
UN TUFFO DOVE L’ACQUA È PIÙ BLU
Durante la bella stagione, gli sport acquatici diventano assoluti
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protagonisti del tempo libero
Ci sono quelli che amano mettersi seduti sulla riva del fiume. E quelli che, invece, il fiume preferiscono risarirlo. Sono quelli che hanno voglia di buttarsi nelle cascate e che amano saltare da un sasso all’altro quando c’è da attraversare la corrente. Sono gli amanti del rafting. Il rafting nasce in America negli anni 50. Il termine “raft” significa zattera ed è sinonimo di discesa lungo i fiumi. In Italia la sua diffusione comincia nel 1987 quando viene fondata l’Associazione Italiana Rafting che riunisce organizzazioni sportive e turistiche in grado di rendere accessibile a tutti l’emozione di una discesa fluviale su un gommone inaffondabile e autosvuotante. L’equipaggio (4-8 persone) governa l’imbarcazione tra le rapide grazie alle pagaie, mentre per le sicurezza sono previste: muta in neoprene, giubbotto ad alto galleggiamento e casco. Contrariamente alle apparenze, la discesa fluviale con il superamento di rapide, non è uno sport particolarmente pericoloso. È sufficiente conoscere alcune tecniche per affrontare gli ostacoli. Se avete voglia di acqua, adrenalina e natura selvaggia, il rafting è quello che fa per voi, quello sport che vi permette, in totale sicurezza, di provare le più forti emozioni a strettissimo contatto con la natura. Se però l’acqua non la volete cavalcare su un gommone, ma preferite discendere torrenti stando sdraiati a pancia in giù su una specie di bob, allora dovete scegliere l’hydrospeed, ovvero quello sport nato in Francia e oggi diffuso in tutta Europa. Il nuoto pinnato, unito alle discipline fluviali, crea una miscela unica che porta a vivere in prima persona la corrente del fiume. Non a caso l’hydrospeed è molto più faticoso del rafting perché l’atleta è quasi completamente sommerso nell’acqua e il corpo tende a perdere calore rapidamente. È indispensabile farsi accompagnare da un esperto in grado di valutare la pericolosità dei salti, che non devono mai superare i 2-3 metri d’altezza ed è fondamentale equipaggiarsi adeguatamente con una muta di neoprene imbottita su cosce, ginocchia e gomiti; un giubbetto salvagente e un casco che protegga la testa. Schiume poliuretaniche a cellulosa chiusa e colle speciali hanno permesso di rendere assolutamente stagni i bob più estremi. Quindi, le gambe fungono da timone, le pinne da propulsore. Cresce di giorno in giorno il numero degli appassionati degli sport estremi. Ci sono quelli che cercano l’adrenalina sfidando la forza di gravità, quelli che cercano le emozioni saltando sulla neve e quelli che, invece, preferiscono sfidare se stessi lanciandosi lungo fiumi e torrenti. Per coloro che amano la natura selvaggia e l’acqua, la scelta è davvero semplice: perchè loro non si metteranno mai seduti sulla riva di un fiume, ma lo risaliranno a bordo di un gommone o sdraiandosi su una specie di bob. Tra i molti centri di sport d’acqua attivi in Piemonte, il Monrosa è uno dei più affermati. In attività dal 1990, il Monrosa Rafting ha sede a Balmuccia (VC), sulla riva del Sesia, in un'ampia area verde dotata di servizi, docce e sala ritrovo con bar-ristoro. Il fiume, che in passato ha ospitato i campionati europei e mondiali di kayak, ben si presta sia a principianti che a esperti. Il suo percorso, non imbrigliato da dighe o sbarramenti, è fiancheggiato da una natura pressocchè incontaminata. Rafting, kayak, hydrospeed, canyoning, trekking fluviale, canoe pneumatiche e tubing offrono un contatto emozionante con la natura e vengono proposti a seconda delle esigenze in diverse formule: discesa giornaliera, week-end, settimane, anche integrate da attività col supporto di altri esperti. Per ogni informazione visitate il sito www.monrosarafting.it
MONDO MOTO
Daniele Smaltini
Eclettica per natura Kawasaki Versys: comoda anche col passeggero, stabile e ben frenata, costa 7.290 euro e può montare l'ABS La moto più trasversale della gamma Kawasaki, davvero difficile collocarla all’interno di una categoria di ben definita, si rifa il trucco e pensa ad affrontare al meglio il 2010. Le modifiche che troviamo sul MY 2010 sono state suggerite direttamente dalla clientela che guida le versioni precedenti. Questa lamentava una scarsa protezione aerodinamica da parte del cupolino e sospensioni troppo rigide. In Kawasaki non se lo sono fatti dire due volte. Per risolvere il primo problema la Versys 2010 esibisce un plexiglas regolabile su tre posizioni, di maggiori dimensioni sia in altezza che in larghezza (per regolarlo purtroppo bisogna mettere mano agli attrezzi di bordo), mentre l'assetto è stato rivisto e reso più comfortevole. Per chi intende migliorare ulteriormente la protezione dall'aria, e magari vuole usare questa Kawasaki per il turismo a medio e lungo raggio, sono previsti due cupolini maggiorati, di cui uno dotato di deflettore regolabile. Sempre per soddisfare e venire incontro alle esigenze più disparate degli utilizzatori di una moto che fa della versatilità il cardine principale, Kawasaki prevede una serie di optional dedicati. Set di borse laterali, bauletto, manopole riscaldate e paramani, navigatore satellitare, presa 12v. Per i più lunghi è poi disponibile una sella in gel che alza di 30 mm il piano di seduta, posto a 835 mm sulla moto standard. Per par condicio è disponibile anche una versione ribassata di 50 mm, per di più rastremata e quindi più stretta di 20 mm, caratteristiche che rendono più agevole poggiare i piedi a terra anche ai meno dotati in altezza. Il lavoro di affinamento e sviluppo ha riguardato esclusivamente l'estetica, mentre sotto il vestito tutto è tale e quale a prima, anche perchè le basi sono a tutt'oggi ancora estremamente valide e al passo coi tempi. Il bicilindrico raffreddato a liquido da 649 cc eroga ancora i suoi bei 64 CV a 8.000 giri/min, potenza più che sufficiente a garantire prestazioni brillanti anche nell’uso in coppia o con bagagli annessi. Anche la parte ciclistica non ha subito variazioni, ritroviamo dunque il classico telaio a diamante in acciaio, con il forcellone in alluminio dalla caratteristica forma a banana. Sospensioni invariate nella forma ma riviste nei contenuti grazie ad un setting più votato al comfort. La strumentazione della Versys, senza cambiare di una virgola, da una parte si distingue per l’ot-
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tima leggibilità, dall’altra pecca per la scarsa quantità di informazioni fornite (tachimetro; contagiri; conta km totale; doppio conta km parziale; orologio; indicatore del livello benzina) e soprattutto manca l’indicatore della temperatura del liquido di raffreddamento.
MONDO AUTO
Daniele Smaltini
Quattro cerchi in
due 8! Due modi di interpretare la passione per l’auto, con tecnologia e sicurezza in comune
La A8 ripropone quell'impiego straordinario dell'alluminio, utilizzato per carrozzeria e telaio Space Frame, che la rese famosa sedici anni fa e che resta ancora il suo fiore all'occhiello, riuscendo però a stupire con novità e proposte che la pongono come punto di riferimento del suo settore. Questa volta l'attenzione è subito catturata dall'estetica, che lascia la fredda compostezza delle serie precedenti per sposare un carattere più attuale, in linea con i nuovi clienti delle berline di lusso sportive, giovani che amano anche guidarle personalmente. E così la nuova A8 mette i muscoli su una carrozzeria attraversata da nervature e da un'alternanza di superfici concave e convesse. Se restano invariate le fiancate, alte e massicce, e la calandra single-frame, resa poderosa da grosse barre longitudinali cromate, la parte posteriore del padiglione assume inclinazioni da coupé e i fari e le luci si arricchiscono di led trasformando la berlina seriosa e distante in un oggetto pieno di grinta e dinamismo. Almeno all'esterno, visto che l'abitacolo mantiene, addirittura elevandola, un'eleganza minimale, fatta di dettagli pregiati per nulla esibiti.
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Comodi, confortevoli e disponibili, a richiesta, anche con sistema di ventilazione e massaggio, i sedili offrono subito una piacevole sensazione di familiarità, con volante e cruscotto tradizionalmente Audi e il tunnel centrale che ospita la quantità di comandi con cui gestire l'auto e il si-
stema MMI (nella versione Plus, il Multi Media Interface ha una piccola superficie, il touch pad, dove poter disegnare in punta di dita le lettere, ad esempio di una città di destinazione, che poi vengono decodificate dal sistema di navigazione). Con prezzi compresi tra i 72.200 euro della 3.0 TDI e i 90.800 della 4.2 TDI, la nuova A8 si ritaglia un posto tutto suo tra le berline di lusso. I prezzi sono, naturalmente, elevati, ma in linea, se non leggermente inferiori, con quelli delle dirette concorrenti, come BMW Serie 7 e Mercedes Classe S. Il confronto si gioca sulle dotazioni di serie e sull'ampia e invitante lista degli optional, che modellano l'auto sulle esigenze e aspettative personali anche se, con un aspetto “ammorbidito” e più mediterraneo, doti di leggerezza (alluminio), maneggevolezza (sospensioni adattive) e sicurezza (trazione quattro) tipiche del modello, la nuova Audi A8 diventa, di diritto, la prima scelta da considerare. La gamma dell’Audi R8, supercar della Casa di Ingolstadt, si allarga con il debutto della versione Spyder. Realizzata sulla base meccanica della coupé con motore V10 di 5.204cc da 525 cv. La linea è grintosa, ma senza essere troppo vistosa. I designer hanno inoltre centrato l’obiettivo di realizzare un’auto piacevole anche con la capote chiusa. Gli interni sono degni di un’Audi, in particolare per quello che riguarda la qualità delle finiture. I rivestimenti in pelle, i tessuti, le plastiche e gli eventuali inserti in fibra di carbonio, offerti in opzione, sono piacevoli da vedere e da toccare. La posizione di guida si adatta a tutte le taglie, con una strumentazione leggibile, oltre che bella da guardare. La capote in tela ha una struttura
Giovedì 25 marzo, presso il Golden Palace di Torino, il Gruppo Di Viesto ha presentato
leggera in magnesio e alluminio. Si apre e si chiude automaticamente
ai suoi Clienti le nuove vetture Audi dando
in 19 secondi anche in movimento sino a una velocità di 50 km/h. Una
vita ad una serata dai toni soft e ricercati
volta chiusa, assicura un notevole isolamento dall’esterno. Il lunotto
caratteristiche apprezzate dal Cliente dei
posteriore si alza e si abbassa indipendentemente dalla capote, fun-
Quattro Cerchi: alta tecnologia nascosta da
gendo da frangivento a vettura scoperta. Nell’abitacolo ci sono vari
linee sobrie e mai invadenti!
scomparti per gli oggetti, fermo restando un bagagliaio da 100 litri di capacità sotto il cofano anteriore.
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NAUTICA jaguar 76
La Redazione
Italian Yachts Tra le onde con il cuore e con stile Amore per il mare, passione per l’eleganza, la qualità artigianale e la sicurezza, slancio creativo e attenzione all’innovazione: questo il terreno da cui germoglia nel 2005 Italian Yachts. A guidarla, nel ruolo di A.D., è Abbas Ghafourian, architetto e brillante imprenditore di origine iraniana che, scommettendo con entusiasmo e competenza su solidi valori, rende in breve tempo Italian Yachts una re-
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altà capace di distinguersi nel panorama della produzione nautica di lusso. Aspetti legati all’estetica così come alla funzionalità rendono infatti le imbarcazioni Italian Yacths uniche e curate in ogni dettaglio, in ogni fase del ciclo produttivo: dalla progettazione al varo. La grande esperienza di un architetto celebre come Paolo Caliari ha tracciato le linee guida sulla cui scia si muove ancora oggi l’inconfondibile stile totalmente made in Italy della realtà Italian Yachts oggi costituita interamente dai prodotti di alta gamma a marchio Jaguar Yachts. Quattro i principali aspetti distintivi del brand: l’originalissimo profilo della prua, il carattere “open”, con la particolarità della finestratura, la scalinata panoramica che si estende per l’intera larghezza della poppa
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e l’ampio pozzetto; tutti elementi ideati nell’ottica di una perfetta funzionalità e di un’ottima godibilità dell’ambiente mare. Una sapiente mescolanza di tradizione e innovazione, unita alla possibilità di personalizzare al massimo l’estetica e gli allestimenti esterni e interni, rendono ogni prodotto veramente unico. Prioritario da sempre inoltre per Jaguar Yachts il rapporto diretto con il cliente con il quale definire il “carattere” dell’imbarcazione che da oggetto di lusso si trasforma in un mezzo “esperienziale” la cui stretta sintonia con l’armatore gli permette di vivere appieno tutta l’emozione e il piacere della navigazione. A sottendere la profonda e lungimirante filosofia da cui nascono i modelli
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Jaguar Yachts c’è poi anche un solido sistema produttivo caratterizzato dalla straordinaria competenza artigianale con cui sono realizzate le bar-
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che. In Italia il brand è presente con una sede legale in Liguria, a Genova, e a livello cantieristico in Toscana, a Massa Carrara. A rafforzare ulteriormente il brand Jaguar Yachts anche la capacità di rinnovarsi individuando sempre stimoli inediti per una sempre maggiore soddisfazione del cliente. È il caso ad esempio del sodalizio nato di recente con Roberto Angel, nome emergente del design moderno, in grado di raccogliere, seppur rivistandola, la tradizione di Caliari. E proprio la capacità di guardare sempre avanti, costituisce, oggi, il più grande valore aggiunto di Jaguar Yachts, brand che, grazie a un forte impegno di capitali, oculati investimenti e attente strategie, riesce a man-
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tenere un trend positivo anche nella contingenza attuale di un’economia instabile. Risultato dell’impegno profuso finora i 2 yacht di marca Jaguar Sport: il 76 e l’80 piedi. In preparazione sono invece il 72 e il 92 piedi che amplieranno ulteriormente la gamma incontrando esigenze differenti. A testimonianza della forte volontà espansionistica, nell’ottica di una diffusione e di una notorietà maggiori, Jaguar Yachts mette in atto una strategia di rafforzamento e di innovazione fondata sul perseguimento di standard qualitativi ancora più elevati, su una maggiore internazionalizzazione, su processi produttivi massimamente razionalizzati, su sistemi/materiali tecnologicamente avanzati e su nuovi nomi del design moderno. E per gestire al meglio questo processo di rinnovamento non può infine mancare in una “macchina” ben funzionante come quella di Jaguar Yacths, un piano di comunicazione ben congegnato, al fine di informare, affascinare e coinvolgere l’utenza. Vanno in questa direzione sia lo studio, attualmente in corso, di una campagna pubblicitaria inedita e di un nuovo sito, così come la partecipazione ai più prestigiosi appuntamenti dedicati alla nautica (Salone Nautico di Cannes, Monaco Yacht Show, Salone Nautico Internazionale di Genova). Ulteriori informazioni su: www.italianyachts.it
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NATURA & AMBIENTE
Giovanni Olmo
Vivere ad alta quota! Finalmente è possibile rispettare l’ambiente, vivendo tra le fresche frasche
Un casa così, l’avrebbe desiderata anche Cosimo Piovasco di Rondò, immortale Barone Rampante creato dal genio letterario di Italo Calvino, che trascorse tutta la sua intera esistenza sugli alberi. Perché vivere tra le fresche frasche, oltre ad essere il sogno nel cassetto di moltissimi bambini, oggi è un desiderio assolutamente realizzabile. Sulla scia del kolossal di James Cameron, Avatar, dove i pacifici Na’vi vivono in bozzoli su un enorme albero, l’architetto tedesco Andreas Wenning ha liberato la propria fantasia e creatività per realizzare delle vere e proprie abitazioni a strettissimo contatto con la natura. La filosofia del progetto, denominato Baumraum, è diretta quanto semplice: “Una casa tra gli alberi rappresenta un sogno e un’esperienza indimenticabile per i bambini, un luogo di riflessione e relax per gli adulti, e per tutti un gioiello incastonato nella natura”. E vivere su un albero, oltre ad essere un’esperienza fiabesca, rappresenta un’incredibile opportunità per trascorrere un’avventura in un luogo molto speciale, nel quale il trascorrere del tempo e delle stagioni si avverte in modo diverso. Un luogo per giocare, per lavorare indisturbati, per riposare o “semplicemente” per continuare a sognare. Wenning realizza i suo progetti, o meglio le sue “visioni”, nell’assoluto rispetto della natura che lo circonda. Infatti, le piante che fungono da pilastro portante non subiscono alcun trauma, potendo continuare a crescere senza nessun tipo di costrizione strutturale che ne influenzi in qualche modo il naturale sviluppo. Il sistema di sostegno delle case albero, infatti, è stato appositamente studiato con l’uso di cavi d’acciaio e di cinghie tessili, per garantire un ancoraggio solido ma non traumatico ai fusti arborei. Inoltre, Wenning è da sempre molto attento anche al contesto generale in cui le sue case vengono inserite. Assolutamente nessun ecomostro, bensì costruzioni ad impatto zero che si confondono totalmente con la natura che le circonda. Attualmente, sono molti i progetti che lo studio Baumraum ha già realizzato. Attivo in Germania, Francia, Belgio e Brasile, Andreas Wenning è arrivato anche in Italia, portando con se sempre una ventata di novità. Infatti, il brillante architetto lavora continuamente allo sviluppo di nuovi modelli di case, attualmente ancora in fase teorica, come il progetto “Casa Pigna”. In quest’ultimo, Wenning propone la realizzazione di un bosco formato da diverse case a forma di pigna, attraversate da una conifera di grandi dimensioni che funge da sostegno portante. A seconda delle dimensioni e dell’altezza dell’albero, la casa Pigna potrà essere dotata di una seconda terrazza a mezza altezza, mentre l’interno si svilupperà su due livelli composti da: camera da letto e un piccolo bagno al primo livello; zona soggiorno con cucinino al secondo livello. La fantasia di Wenning è senza confini, e l’ambizioso architetto prevede un futuro in
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cui esisteranno piccoli insediamenti di persone che vivranno in case-pigna e in casealbero, persone che avranno scelto di abitare nella natura, in case di 80 metri quadri,
perchè come lui stesso sostiene “Se sei circondato dallo spazio, non hai bisogno di altro spazio”. Un messaggio importante, forte e chiaro, quello di Wenning. La speranza è che i suoi progetti, insieme ai tanti altri che si basano sul totale rispetto della Natura, possano convincere le Istituzioni, ma non solo, che un futuro migliore per tutti è possibile.
ANIMALI
Glenda Svanoni
La città è una giungla! Divertente racconto di una giornata (a quattro zampe) in SPA Il compleanno di Orazio si avvicina. Quest’anno sono sette, e per un bassotto significa entrare a tutti gli effetti nell’età adulta. Per mantenere alto il livello del suo “stato di grazia” in formato nano, questo simpatico quadrupede, fedele compagno di divano e di metropoli, ha bisogno di attenzioni e amorevoli cure. Tuttavia Orazio, come tutti i bassotti, è un cane snob ed esige solo il meglio. E allora perché non regalargli una giornata di benessere presso una SPA per animali? Trattamento deluxe, ovviamente, presso il “For pets only Boutique&SPA”, che prevede: pulizia di orecchie, occhi e taglio delle unghie; bagno accurato con prodotti specifici; For Pets Only Boutique & SPA
risciacquo e relax con oli essenziali e petali di rosa, ma-
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rissima; massaggio; asciugatura ed applicazione di prodotto nutriente e lucidante.
E qualcuno la chiama anche vita da cani… L’appuntamento è con la stylist Giordana, che spiega subito la filosofia del centro: niente catene e phon rumorosi (solo caldi getti d’aria a ioni), ma soprattutto niente azioni coercitive per tenere fermo Orazio. L’esempio è il “simpatico” yorkshire, tranquillamente seduto sul divanetto a forma di osso in attesa del taglio “à la carte”. Dopo due ore, Orazio sembra trasformato. Sprofondato in un morbido divano zebrato, il bassotto trasuda benessere e aria zen, unito ad un pelo lucido al profumo di “eau de Talcò”, lo Chanel n°5 dei cani. Soprattutto ha l’aria di essersi divertito parecchio, rivolgendo sguardi d’amore a tutto lo staff che fa a gara per viziarlo. Il tutto, per una cifra di poco superiore ad una normale toettatura. E allora, perché non regalare al nostro amico più fedele una giornata davvero speciale?
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ARTE & CULTURA
Gabriel Camarà
Fuoco, cammina con me Da Eraclito a Tiziano, una grande mostra per raccontare la lunga storia del fuoco Miti, simboli e tradizioni della cultura mediterranea accendono il fuoco artistico che, fino al 6 giugno 2010, infiammerà le sale di Palazzo Reale a Milano. Si chiama “Fuoco – Da Eraclito a Tiziano, da Previati a Plessi”, e rappresenta il secondo importante appuntamento artistico all’interno di un progetto quadriennale sui quattro elementi (Acqua, Aria, Terra e Fuoco), ideato e realizzato dalla Fondazione DNArt con la Regione Lombardia in collaborazione con il Comune di Milano-Cultura. La simbologia dei quattro elementi questa volta si concentra sul fuoco, mitologico dono di Prometeo agli uomini, che rivive nelle rappresentazioni artistiche con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza e la responsabilità nei confronti delle tematiche ambientali, riaffermando la preziosità degli elementi naturali, attraverso le opere degli artisti più importanti della storia. La mostra costituisce così un’esplorazione nelle radici simboliche e archetipiche dell’elemento Fuoco, ponendo a confronto questi aspetti attraverso l’esposizione di opere archeologiche, artistiche e contemporanee in un crescendo che accompagna il visitatore in un ipotetico viaggio alla scoperta della crescita della nostra cultura dall’antichità ai giorni nostri. “Il percorso alla ricerca dell’anima del fuoco che intendiamo raccontare è uno dei tanti percorsi possibili: è lo spazio della fucina in cui si è forgiata la civiltà mediterranea; è lo spazio in ascensione tra il cielo e la terra in cui transitano, ora come allora, le idee e i pensieri più puri e vitali della cultura umana” afferma Elena Fontanella, curatrice della mostra e Direttore Generale di Fondazione DNArt. “Simbolicamente, il fuoco rappresenta il percorso che conduce all’alienabile aspetto vitale della nostra esistenza, al luogo luogo in cui si annidano i bisogni essenziali, i drammi esistenziali, le paure ancestrali, le tensioni spirituali della nostra contemporaneità”. Tra le splendide opere selezionate, tutti grandi capolavori, si spazia dall’antica Grecia alla Roma Imperiale, da Tiziano Vecellio a Plessi, da Cranach a Domenichino e da Previati a Burri. Il percorso è suddiviso in 11 sezioni tematiche che evidenziano il valore simbolico del Fuoco: Fuoco creatore, Fuoco nel mito, Fuoco sotterraneo, Rinascita, Fuoco utile, Fuoco nella comunità, Paure ancestrali, Luce di redenzione, Luce e tenebre, Apocalissi di conoscenza, Dis-velamento. Lo scopo della mostra è quello di coinvolgere il visitatore al punto da farlo “bruciare” di passione per l’arte, attraverso la visione di reperti archeologici, dipinti, sculture e installazioni contemporanee, molti capolavori fra i quali Prometheus di Arnold Boeclkin, Il carro del sole di Gaetano Previati, Vesuvius di Andy Warhol e ancora opere di Canova, Max Ernst e tanti altri che mettono in scena i mille aspetti e le tante complesse tematiche del fuoco nella cultura mediterranea ed europea. D’altronde, la storia del fuoco è indissolubilmente legata alla storia dell’uomo, e al passaggio della civiltà umana dal “crudo al cotto”, dalla natura alla cultura. Possiamo immaginare degli uomini, già dal Paleolitico, attorno ad un focolare, e da quel momento, al calore della fiamma, da custodire e mantenere accesa, il crearsi di quella socialità necessaria allo sviluppo delle conoscenze pratiche e tecniche del fuoco e in parallelo alla creazione del pensiero
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Fin dalla sua scoperta il fuoco, forza creatrice e insieme distruttrice, uno fra gli archetipi fondanti il pensiero simbolico, ha generato miti, leggende e storie.
Andy Warhol: Vesuvius - 1985 Unicum serigrafico (in nero) Collezioni Intesa Sanpaolo, Raccolta Banco di Napoli, Napoli
Arnold Böcklin: Prometheus - 1882 Olio su tela Collezione Barilla di Arte Moderna, Parma
Vittore Carpaccio: L’Annunciazione - 1504 Olio su tela Galleria Giorgio Franchetti, Ca’ d’Oro, Venezia
Gaetano Previati: La danza delle ore 1899 Olio su tela Fondazione Cariplo, Milano
Leonardo da Vinci: Drago che combatte contro il leone - Disegno a penna e bistro su carta - Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, Firenze
Max Ernst: Divinité - 1940 Olio su cartone telato Collezione Barilla di Arte Moderna, Parma
Maestro fiammingheggiante Tentazioni di Sant’Antonio abate 1554 - Olio su tela Collezione Tatiana Scarpa, Venezia
Tiziano Vecellio: Prometeo Carboncino e biacca su carta Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, Firenze
Pierre-Jacques-Antoine Volaire Eruzione del Vesuvio dal ponte della Maddalena - 1782-1790 Olio su tela - Museo di San Martino, Napoli
Fuoco – Da Eraclito a Tiziano, da Previati a Plessi Palazzo Reale, Piazza Duomo, 12 - Milano Fino al 6 giugno 2010 - Info e orari: 02.29010404 www.comune.milano.it/palazzoreale - www.fondazionednart.it
CINEMA
Camilla Costanza Sessa
Ăˆ SEMPRE TEMPO DI
EROI Nel mese di aprile, il grande schermo si anima di epiche avventure
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Coraggio, azione, muscoli e soprattutto tanti effetti speciali. Questi gli ingredienti che nel mese di aprile riempiranno i principali schermi cinematografici del mondo. Gli eroi vanno sempre di moda, siano essi virtuali, epici o addirittura tecnologici. James Cameron e il suo kolossal Avatar hanno aperto la strada alla fantasia più sfrenata, dove ogni possibile sogno diventa reale sul grande schermo. Ne sa qualcosa Gerard Butler, protagonista del thriller fantascientifico Gamer. Nel 2034, grazie allo sviluppo di tecnologie per il controllo remoto della mente, il videogame più richiesto è Slayers, uno sparattutto on-line dove gli avatar dei giocatori sono in realtà veri uomini condannati a morte. Per loro, la libertà è lontana soltanto trenta battaglie. Adrenalina allo stato puro per un film che sembra un videogame di ultima generazione e che vede anche la partecipazione di Michael C. Hall, celebre Dexter Morgan dell’omonima serie televisiva. Le tracce di Avatar proseguono anche in Scontro tra Titani, epico remake di film del 1981, ispirato al mito dell’eroe greco Perseo. Questa volta, il collegamento con il film-evento di Cameron è il protagonista, Sam Worthington, qui nei panni del prode Perseo, impegnato in una terribile lotta per il bene dell’umanità. Nella Grecia antica infuria la guerra tra uomini e Dei, questi ultimi in lotta anche tra loro. Uno scontro senza esclusione di colpi che potrebbe anche portare alla distruzione del mondo. In quest’epoca travagliata, Perseo (Sam Worthington), un dio cresciuto tra gli uomini, combatte per salvare la sua famiglia da Ade (Ralph Fiennes), vendicativo dio dell’oltretomba. Infine, l’evento del mese è riservato a Iron Man 2. L’attore americano Robert Downey Junior veste nuovamente i panni d’acciaio del geniale miliardario Tony Stark, protagonista del celebre fumetto targato Marvel Comics. Dopo il successo planetario del film d’esordio, capace di incassare oltre seicento milioni di dollari in tutto il mondo, il regista Jon Favreau riporta sul grande schermo l’invincibile eroe dalla luccicante corazza rossa. In questo atteso sequel, che uscirà nelle sale italiane venerdì 30 aprile, resteranno inalterate le atmosfere, l’ambientazione, lo stile e le regole del precedente film. “In questo sequel”, ha dichiarato Robert Downey Jr. “la psiche di Tony Stark subisce una significativa frattura. Tony è molto più concentrato sul suo retaggio e sulla sua fisicità, sul suo corpo, che è sempre stato un problema per lui ma che ora, ovviamente, viene alla ribalta: del resto, quest’uomo ha un reattore nucleare come parte della sua anatomia!”. Confermatissimo anche il resto del cast che, oltre al protagonista Robert Downey Jr., vede la presenta di Gwyneth Paltrow, e l’ingresso di nuove stelle del firmamento hollywoodiano come Scarlett Johansson, Mickey Rourke, Sam Rockwell e Samuel L. Jackson. In questo nuovo capitolo della saga, gli effetti di una grave crisi energetica globale porta l’eccentrico miliardario Tony Stark a scrutare a fondo il suo passato, e in particolare la vita del padre. Rivelata la sua vera identità alla fine del primo episodio, Iron Man rifiuta di impiegare i suoi poteri per scopi militari, difendendosi strenuamente dal tentativo dell’esercito degli Stati Uniti di arruorarlo. Come se non bastassero i problemi con le autorità americane, in questo secondo episodio fanno la loro comparsa due nuovi e letali nemici: Whiplash, interpretato da Mickey Rourke, e Black Widow, interpretata da Scarlett Johansson. “Bisogna riconoscere a Stan Lee” conclude Robert Downey Jr. “di aver creato il suo personaggio migliore con Tony Stark. Esistono molte versioni di esso tra fumetti, serie televisive a cartoni animati e, ora, film e le persone che vi hanno lavorato dagli anni 60 fino ad oggi hanno fatto davvero uno splendido lavoro, espandendo le pieghe della sua personalità e costruendo un aspetto d’innata ostilità e aggressività sotto le sembianze della tecnologia”. Un’occasione da non perdere quindi, che vedrà questi moderni eroi celebrati in un tripudio di effetti speciali.
TEATRO
Barbara Odetto
Il mago di Oz Al Teatro Alfieri il celebre musical che si ispira al romanzo di Lyman Frank Baum
Teatro Stabile di Torino Teatro Carignano piazza Carignano 6, Torino tel. 011.51.76.246 Teatro Agnelli via Sarpi 111, Torino Tel: 011-612136 Alfa Teatro via Casalborgone 16/I, Torino tel. 011.81.95.803 Teatro Alfieri Torino Spettacoli piazza Solferino 4, Torino tel. 011.56.23.800 Teatro Araldo via Chiomonte 3, Torino tel. 011.33.17.64 Teatro Cardinal Massaia via Cardinal Massaia 104, Torino tel. 011.25.78.81 Teatro Colosseo via Madama Cristina 71, Torino tel. 011.66.98.034 - 65.05.195 Teatro Erba Torino Spettacoli corso Moncalieri 241, Torino tel. 011.66.15.447 Garybaldi Teatro via Garibaldi 4, Settimo Torinese tel. 011.89.70.831
Il mago di Oz
Il Mago di Oz è entrato nell’immaginario collettivo gra-
Dal 23 aprile al 25 aprile
zie all’opera letteraria e, successivamente, al film di Vic-
Teatro Alfieri
tor Fleming per il quale la protagonista, Judy Garlan, fu
www.torinospettacoli.it
premiata con un Oscar speciale come miglior interprete giovanile. Colonna sonora del lungometraggio del 1939
era quella Over the rainbow che negli anni è stata rivisitata da cantanti del calibro di Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Eric Clapton e molti altri. Vero classico della letteratura e della storia del cinema, la trama ha avuto nel tempo diverse rivisitazioni anche teatrali, diventando uno dei musical più celebri di tutti i tempi. L’opera racconta le avventure di Dorothy, una giovane scolara del Kansas che, trasportata da una tromba d’aria, entra in un mondo coloratissimo ed entusiasmante dove vive un viaggio sorprendente in compagnia del cane Toto, dello Spaventapasseri, del Boscaiolo di Latta e del Leone Codardo. Il Mago di Oz, in scena al Teatro Alfieri dal 23 al 25 aprile, vede come protagonisti la Compagnia Torino Spettacoli, il Liceo Teatro Nuovo e il Coro Nuove Voci Ensemble. Il testo di Germana Erba e Franca Dorato è liberamente ispirato al romanzo di Lyman Frank Baum, le musiche originali sono di Bruno Coli, mentre la coreografia e la regia sono firmate da Franca Dorato. La performance in scena a Torino punta su attori di diverse fasce d’età: per rivolgersi indistintamente a un pubblico di bambini, ragazzi e adulti in
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Teatro Gioiello Torino Spettacoli via C. Colombo 31, Torino tel. 011.58.05.768 - 011 66.15.447 Teatro Juvarra via Juvarra 15, Torino tel. 011.54.06.75 Teatro Matteotti via Matteotti 1, Moncalieri tel. 011.64.03.700 Teatro Monterosa via Brandizzo 65, Torino tel. 011.28.40.28 Teatro Nuovo corso Massimo d'Azeglio 17, Torino tel. 011.65.00.200 Piccolo Teatro Perempruner piazza Matteotti 39, Grugliasco tel. 011.78.08.717
una felice armonia interpretativa. La sua peculiarità è di unire prosa, canto e danza ad un’ambientazione di grande impatto visivo e di giocare su un allestimento firmato dalla Fondazione Teatro Nuovo e Torino Spettacoli, da sempre protagonisti della scena torinese.
Teatro Regio piazza Castello 215, Torino tel. 011.88.151
LIBRI
NON SO CHE VISO AVESSE. LA STORIA DELLA MIA VITA di Francesco Guccini – Mondadori Montanaro di pianura, nato a Modena, diffidente, avaro di sé, sobrio e bevitore, pigro e serissimo, ma chiacchierone instancabile, Francesco Guccini ha scelto, di raccontare la sua vita. E ci è riuscito nell’unico modo per lui possibile: fingendo di parlare d'altro, per dire tutto di sé. Per farlo, Guccini organizza una geografia: Pavana col mulino degli avi, i nonni, le nonne. Modena, odiata e amata. Bologna, l'eletta. E poi l'amore per il cinema, con gli amici Ligabue e Pieraccioni. Infine: il concerto, il luogo dell'incontro col pubblico.
IL SANGUE È RANDAGIO di James Ellroy – Mondadori L’ultimo libro di Ellroy è un noir magnetico che ritrae un mondo che ha perduto le linee di confine tra bene e male, giusto e ingiusto. Estate del '68. Dopo gli omicidi di Martin Luther King e Robert Kennedy, gli Stati Uniti sembrano sul punto di esplodere. Il destino ha piazzato tre uomini in un punto nevralgico della Storia. Dwight Holly è incaricato di fomentare contrasti fra i gruppi del potere nero. Wayne Tedrow lavora per il miliardario Howard Hawks alla costruzione di una rete di case da gioco nella Repubblica Dominicana. Don Crutchfield è coinvolto in cose più grandi di lui.
IL FILO ROSSO di Paola Barbato – Rizzoli Da cinque anni Antonio Lavezzi non ha più una vita. Una tragedia ha distrutto la sua famiglia e lui è scappato, rifugiandosi in un paese dell'alto Veneto e nel suo lavoro di ingegnere edile. Metodico e preciso, si è impegnato per avere un'esistenza anonima. Poi, un giorno, il telefono squilla: è morto un uomo in cantiere. Quello che all’inizio sembra un incidente si trasforma in un messaggio per lui. Qualcuno gli chiede di liberare la sua sete di vendetta. Antonio è confuso, ha paura di sporcarsi le mani, ma viene risucchiato in un vortice di messaggi da decifrare, di incontri sconvolgenti, di gesti inspiegabili.
SOTTO CIELI NONCURANTI di Benedetta Cibrario - Feltrinelli Matilde ha dodici anni. Non sopporta i guanti spaiati e compie piccoli, bizzarri rituali per addomesticare la realtà. Pochi giorni prima di Natale, il padre di Matilde, il magistrato Giovanni Corrias, è chiamato a indagare sul caso di un bambino morto in circostanze misteriose. Nel mentre sua moglie viene investita da un’auto. Al colpo durissimo, il magistrato risponde facendo leva sul senso del dovere e della professione, aggrappandosi alle indagini in corso. Violaine, una giovane poliziotta laureata in psicologia, lo aiuta a ricostruire la sequenza dei fatti. Matilde, intanto, osserva gli adulti e il loro dibattersi alle prese con la fragilità dell’esistenza.
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Sara Recalcati
MUSICA
Daniele Smaltini
GABRIELLA CILMI - TEN Sono trascorsi due anni da quando, con il singolo “Sweet about me”, la giovane Gabriella Cilmi fece irruzione nel mondo del music-biz. Ora presenta il suo secondo album “Ten”, prodotto da un team composto da Xenomania (Sugababes, Kylie Minogue), Dallas Austin (TLC, Gwen Stefani), Greg Kurstin (Lily Allen, The Bird and the Bee) ed include dodici brani energici rispetto al primo lavoro, con sonorità influenzate dalla disco degli anni Ottanta.
GROOVE AMADA - BLACK LIGHT “Black light è il lato più oscuro dei Groove Armada, emerso dopo dodici anni di carriera”. Così Andy Cato, metà del duo electro inglese dei Groove Armada, annunciò qualche mese fa l'imminente uscita del sesto lavoro in studio del collaudato progetto. La formazione si addentra in territori fino ad oggi inesplorati, sonorità newwave e synth-pop tipiche degli anni Ottanta, con riferimenti che vanno dai New Order a Gary Numan, passando per i Roxy Music.
LOREDANA ERRORE - RAGAZZA OCCHI CIELO Loredana Errore è una delle cantanti della nona edizione del talent-show “Amici”. “Ragazza occhi cielo” è il titolo del primo EP di Loredana, sette canzoni prodotte con la collaborazione di Biagio Antonacci e Michele Canova, due delle quali scritte da Biagio: la title-track e “L'ho vista prima io”. Gli altri episodi sono una cover dello stesso Antonacci (“Oggi tocchi a me”), tre brani composti da Camba-Coro e una di Cheope (figlio di Mogol) e Daniel Vuletic (“L'inventario”).
DIANE BIRCH - BIBLE BELT Faccia giovane, frangetta alla moda, 28 anni, e fa musica “adulta”, quella che potrebbe piacere a chi di anni ne ha qualcuno in più. Sentendo “Bible belt” di Diane Birch, disco di debutto pubblicato l’anno scorso in America e in uscita da noi sull’onda dei buoni riscontri ottenuti oltreoceano, si scopre un mondo di canzoni retrò. In “Bible belt” ci sono riferimenti al pop d’annata, al piano-rock e al soul. Il risultato è piacevole, e anche fresco.
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TRAVEL
Filomena Iosca
Il discreto fascino del
PERÙ
Tra storia e modernità, un affascinante viaggio oltre i confini dell’immaginabile Come ogni grande storia che si rispetti, quella del Perù nasce dalla sfida di due fratelli a contendersi un impero. La sconfitta inflitta ad Hascar da Athaualpa dà le mosse al fiorire della grande civiltà Inca, della grandezza della quale il territorio rimane oggi viva testimonianza. Percorrere migliaia di chilometri per raggiungere il Paese latino che si estende fra le coste pacifiche, le Ande e la foresta amazzonica, vede uno scopo davanti a tutti: vivere il contatto con la natura incontaminata, e lasciarsi affascinare dal connubio fra un remoto passato e un presente che pare conservarlo, vivido, dentro di sé. La dominazione spagnola ha intaccato il linguaggio, ma non i costumi e la cultura degli indigeni, che conservano un equilibrio unico fra tradizione e modernità. Un viaggiatore che si rispetti ha la necessità di attraversare questi luoghi ricchi di incanto, di meraviglie architettoniche, alcune delle quali solo un preciso lavoro di datazione archeologica ha permesso di collocare così indietro nel tempo. Parliamo, ad esempio, di pietre disposte su una collina a più di 2000 metri sul livello del mare. Una disposizione niente affatto casuale, lunga un chilometro fino al fiume Urubamba, che disegna piazze, torri, e addirittura un orologio solare. Un avamposto? Una città monastero? Nessuno è riuscito a svelare con precisione la funzione di Machu Picchu e delle sue mura che combinano pietre legate da incastri senza l’uso di alcun collante, secondo la leggenda ammorbidite da piante magiche, per permetterne il compattamento. Che sia stato dichiarato patrimonio dell’umanità pare tanto ovvio quanto irrilevante, al fine di stuzzicare il desiderio di trovarsi a calcarle quelle pietre, più che a chiedersi quale mistero si celi dietro il loro ingegnosissimo assembramento. Il rispetto per la natura, insito nello spirito e nella cultura inca, prende forma in questi luoghi, le geometrie dei quali sembrano non incidere minimamente sulla forma originaria. La fortezza della città di pietra potrebbe essere stata li da sempre, naturale evoluzione orografica, e nulla più. L’uomo pare avere nei secoli non invaso, ma chiesto “permesso”, non costruito ma decorato, all’insegna del mantenimento di una armonia innaturale, in un’accezione insolita, di incredibile sapienza e abilità. Zona di grande interesse archeologico e naturale è anche quella di Ica. Null’altro che sabbia, dune, un deserto che “sfocia” nel mare. Ma una striscia di terra piena di testimonianze di civiltà Paracas, Nazca e Inca, molte delle quali rimangono ancora oggi indecifrabili misteri, nascosti da geroglifici di dura comprensione, che sembrano narrare gesta epiche e difficoltà superate dagli uomini per farsi “accogliere” da una natura così ostile. L’immenso lago Titicaca, adagiato a quasi 4000 metri sul livello del mare, e la città di Puno, culla della civilt inca, attualmente apogeo di folklore, che basa la sussistenza dei suoi abitanti
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ancora sull’allevamento del bestiame, Chachapoyas, una delle città più antiche del Perù, che lascia respirare canna da zucchero e caffè, ma che offre la possibilità di ammirare palazzi signorili, retaggio della dominazione spagnola, e imponenti monumenti di grande interesse
archeologico, e Cusco, mitica capitale dell'Impero dei figli del sole, capace di svelare all’attento osservatore molti dei misteri che si celano dietro la grandezza degli Inca, oggi disposta ad abbattere, ma solo in senso figurato, le mura che l’hanno protetta dal mondo per lunghi secoli. Settimane, mesi, non basterebbero per assorbire l’impatto di questi luoghi, guardaroba interi non conterrebbero il necessario per essere sempre preparati alle diversità climatiche nei luoghi, e nel tempo, quando l’afa estiva libera i tipici acquazzoni delle foreste amazzoniche. Ottime ragioni per vivere un viaggio fatto di viaggi diversi, un’esperienza simile a poche altre. Al centro della costa occidentale, la capitale Lima offre la possibilità di visitare musei di grande interesse e siti archeologici, ma anche di fare qualche tuffo nelle vicine spiagge del pacifico, nel periodo fra dicembre ed aprile. Se il viaggio fosse programmato in stagioni differenti, in alternativa si potrebbe vivere la festa del “Senor de los miracles”, patrono della città che per l’occasione si tinge di porpora e si anima di musiche e canti che profumano d’incenso. Dalla fontana bronzea del diciassettesimo secolo della Plaza de armas ci si può muovere in tutte le direzioni alla scoperta della capitale. A nord,
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verso il Parlamento, e il tipico cambio di guardia, a est verso la piazza della austera cattedrale, e nella direzione opposta verso il Municipio, che ospita una delle più ricche biblioteche dell’intero paese. In piazza Bolivar, il museo della antropologia e archeologia si annovera fra i più interessanti del sud America, e concentra i suoi interessi sulla cultura indigena peruviana, mentre quello della Repubblica racchiude testimonianze della più recente storia coloniale. Non ci soffermiamo su ristoranti, i rinomati cafè, o le shopping street, ma la ormai cosmopolita città pare non lesinare in quanto a possibilità di svago e relax (nota di rilievo le terme disseminate sull’intero territorio, grazie alle acque che nascono sulle Ande e sfociano nell’Oceano o originano il Rio delle Amazzoni). Un mondo da scoprire, inaspettatamente ricco di alternative in equilibrio perfetto, popolato dei sorrisi di un popolo forse nella più parte poco fortunato, ma che non sembra avere bisogno di alcuna sovrastruttura, e che possiede nel suo dna la capacità di superare qualsiasi avversità e, senza bisogno di cemento, “costruire”.
WEEKEND
DI... COOLTO Marco Scurati
“Giringiro” ad Amsterdam per la corsa Rosa Dieci giorni di eventi in Olanda per la partenza del Giro d’Italia Due
weekend
consecutivi
per
scoprire
Amsterdam in occasione della partenza della corsa ciclistica a tappe organizzata da Rcs Eventi, che prenderà il via dalla capitale olandese sabato 8 maggio e che per tre giorni farà tappa nei Paesi Bassi. Per l'evento, il comune di Amsterdam ha organizzato la kermesse Giromania!, che combinerà insieme tutto quello che Amsterdam e l’Italia hanno di meglio da offrire per tutti i gusti: per gli appassionati dello sport, della cultura, della moda e della gastronomia. La manifestazione italiana assumerà nella metropoli olandese il carattere di una festa popolare ma con un’atmosfera internazionale, che avrà come tema centrale la bicicletta come mezzo di trasporto, divertimento e competizione. E i numeri riguardanti i velocipiti ad Amsterdam fanno riflettere: in totale i 750mila abitanti della città posseggono più di 600mila biciclette; di tutti gli spostamenti metropolitani circa il 40% avviene in bicicletta; in città si trovano 15 noleggi biciclette; all’interno del perimetro urbano ci sono circa 400 km di piste ciclabili di cui 150 km a senso unico e 250 a doppio senso e ci sono più di 25 posteggi per biciclette sorvegliati e più di 100 negozi dove acquistare le due ruote a pedali. Ma torniamo a parlare del Giro ad Amsterdam. La prima tappa – la cronometro individuale – partirà l’8 maggio dalla piazza dei musei di Amsterdam (Museumplein) e si concluderà allo stadio Olimpico passando dai numerosi ponti della città. Domenica 9 maggio la seconda tappa partirà sempre dalla Museumplein e si concluderà nel centro della cittadina di Utrecht. La terza tappa, che si correrà lunedì 10 maggio 2010, partirà dal cuore finanziario di Amsterdam, la zona Zuidas e porterà il Giro a Middelburg. Dopo queste 3 prove in Olanda, la Corsa rosa proseguirà in Italia. Molte parti della città nei tre giorni si coloreranno di rosa con
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striscioni e cartelli, un tram e 5 velo-taxi Giro d’Italia, un megaschermo in piazza Rembrandt, negozi rosa all’interno della stazione del treno, il percorso della tappa tracciato in rosa. Per l’occasione verranno organizzati numerosi eventi tra cui un festival
musicale con la partecipazione di artisti italiani e olandesi, che si esibiranno nel mitico locale “Paradiso”, nel tempio della musica jazz “Het Bimhuis” e in altre sale da concerto in città. Inoltre, verrà allestito un mercatino culinario - il 7, 8 e 9 maggio sulla piazza Nieuwmarkt - per far gustare ai visitatori le leccornie italiane e molte altre iniziative. Consigliamo di non perdere la giornata del 7 maggio, quando andrà in scena la presentazione dei team del Giro mentre il 9 ci sarà un Giro d’Italia anche per il pubblico: la “Crazy Bikeride”. Il tour comprenderà il tracciato della cronometro individuale e parte della seconda e terza tappa del Giro d’Italia, con partenza e arrivo allo stadio olimpico di Amsterdam. A questo evento potranno partecipare 7mila ciclisti, tutti tassativamente in maglietta rosa compresa nella quota d’iscrizione all’evento. Interessante segnalare che la municipalità di Amsterdam e il Tourism & Convention Board (Atcb) ha deciso di mettere a disposizione dei turisti la “I am sterdam Giro Card” e una pratica guida con tutte le informazioni sul Giro d’Italia, i luoghi da non perdere in bici e le migliori attività in città. Durante la tre giorni si potrà beneficiare di molti vantaggi con la carta che sono estesi per tutto il mese di maggio: un passepartout per musei (da non perdere il Van Gogh Museum e il Reijksmuseum), giri in battello e mezzi pubblici, oltre ad almeno 25% di sconto in diversi ristoranti e attrazioni. La carta ha una validità di 48 ore e costa 48 euro.
cover story
Barbara Odetto
Sindone:
IL MISTERO corre sul filo‌ del sacro lenzuolo!
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Dal 10 aprile al 23 maggio il capoluogo piemontese diventa protagonista dell’evento cattolico per antonomasia
L
L’Ostensione targata 2010 mostrerà
e tante sono le ipotesi e la letteratura
una Sindone restaurata: nel 2002, infat-
in merito. L’unica certezza è che questo
ti, è stato effettuato un intervento con-
telo di lino lungo più di 4 metri e alto
servativo per rimuovere i lembi di tessu-
oltre 1 metro conserva intatta la figura
to bruciato nell’incendio che nel 1532
di un uomo morto a causa della tortura
colpì Chambéry, dove era custodita in
e della crocifissione e nessuno ha sapu-
precedenza. Sono state eliminate le top-
to ancora spiegare come l’immagine sia
pe applicate dalle Clarisse e gli strappi
giunta nitida ai giorni nostri. Un altro
sono stati cuciti con fili naturali; il telo
enigma è quello della datazione: di epo-
d’Olanda sul quale era stata fissata nel
ca romana per alcuni, medievale per al-
1534 è stato infine sostituito con una
tri. La teoria più diffusa vuole che il len-
teca realizzata dall’Alenia Aeronautica
zuolo venne scoperto a Lirey, in Francia,
di Torino. Le istituzioni religiose e citta-
nel 1350 quando il cavaliere crociato
dine si sono mosse con largo anticipo
Geoffroy de Charny lo espose al pubbli-
per garantire ai pellegrini un’accoglien-
co e lo presentò come Sacra Sindone.
za al di sopra di ogni aspettativa e per
Quest’ipotesi confuterebbe l’idea che
promuovere una serie di iniziative arti-
i Templari avessero scoperto la reliquia
stiche e culturali parallele all’evento,
a Gerusalemme e l’avessero poi portata
puntando tuttavia sulla sobrietà ed evi-
in Europa di nascosto. Dopo molte ana-
tando ogni spreco in questo periodo di
lisi e discussioni da parte della Chiesa,
recessione economica. Un altro aspetto
nel 1390 una bolla di Papa Clemente VII
sul quale è stato posto l’accento è l’im-
gli attribuì il valore di semplice dipinto,
patto ambientale: per gli allestimenti
ma nonostante ciò il Sudario continuò
sono stati utilizzati materiali ecocompa-
ad essere considerato sacro dai fedeli.
tibili e gli oltre 20.000 pullman previsti
Nel 1453 passò ai Savoia come lascito
devono versare un contributo economi-
testamentario e nel 1502 fu sistemato
co che sarà poi utilizzato per piantare
nella cappella del castello di famiglia
nuovi alberi. Non solo: per accedere
a Chambéry dove vi rimase sino al
al Duomo i fedeli seguono un percorso
1694, anno in cui fu trasferito nel Duo-
che passa attraverso i Giardini Reali e la
mo di Torino. Nel 1983 Umberto II di
manica nuova di Palazzo Reale per giun-
Savoia stabilì nel proprio testamento
gere al Teatro romano e al piazzale del-
che diventasse di proprietà della Chiesa
la Chiesa. Tutto il tragitto poggia su pe-
Cattolica e da allora è cronaca nota
dane, è coperto e non ha barriere archi-
a tutti. Al di là della sua storia, la Sindo-
tettoniche. A conferma che gli organiz-
ne trasmette un messaggio che induce
zatori non hanno lasciato nulla al caso.
i fedeli a porsi delle domande sulla propria religiosità. Domande che forse non
SINDONE: UN MISTERO IRRISOLTO
trovano risposta, ma che per questo
Il termine deriva dal greco sindon e si-
danno più valore alla fede di ognuno.
gnifica lenzuolo. Al di là della sua etimologia, il Sudario che secondo la Chie-
LA PAROLA DEGLI SCIENZIATI
sa Cattolica avvolse il corpo di Cristo
Mentre gran parte della Chiesa Cattolica
nel sepolcro è realmente un oggetto mi-
crede nella sacralità dell’oggetto, la
racoloso e da venerare oppure rappre-
scienza pone molti interrogativi.
senta semplicemente un’icona al pari di
Nel 1988 alcuni esperti utilizzarono
tante opere d’arte di carattere religioso?
il metodo del carbonio 14 per effettuare
Gli scienziati, ma anche gli ecclesiasti,
una datazione del lino, che parrebbe ri-
non hanno ancora trovato un accordo
salire al 1300. Negli anni successivi altri
studiosi criticarono questa tesi e ancora
dario di avvenimenti di carattere cultu-
oggi la discussione è aperta.
rale che si inseriscono nel contesto
Tutti sembrano essere d’accordo però
dell’Ostensione. Primo fra tutti la mo-
che l’immagine impressa sul lenzuolo
stra “Gesù. Un corpo, un volto per l’ar-
non sia un dipinto e che il sangue del-
te” allestita sino all’1 agosto nelle scu-
l’uomo che vi è stato avvolto sia del
derie juvarriane della Reggia di Venaria.
gruppo AB; sul tessuto sono state inol-
L’esposizione pone l’accento sull’inte-
tre ritrovate tracce di polline di origine
resse che la persona fisica di Gesù ha
mediorientale.
suscitato nell’arte occidentale e presenta opere di pittura e scultura che vanno
SOPRAVVISSUTA A DUE INCENDI:
dal periodo paleocristiano all’epoca ba-
UN MIRACOLO?
rocca. I 150 capolavori presenti proven-
Per chi crede nei segni che il Signore
gono da musei, chiese e collezioni ita-
mostra, il fatto che il Sacro lino sia usci-
liane e straniere e attraverso essi il visi-
to indenne da due roghi è una prova
tatore può interrogarsi su quel legame
della sua sacralità. In epoche diverse, in-
tra corpo umano e identità divina che
fatti, questo oggetto di culto rischiò
è implicito nel culto della Sindone.
di scomparire per sempre. Nel 1534
Due gli appuntamenti che terminano
le fiamme devastarono la cappella
il 23 maggio: “Affreschi en plein air”
di Chambéry, ma il lenzuolo ne uscì
una rassegna di arte, storia e devozione
poco danneggiato.
popolare dal 1600 ad oggi che analizza
L’incendio che il 12 aprile 1997 devastò
l’immagine della Sindone in Piemonte
la Cappella del Duomo di Torino realiz-
e in Valle d’Aosta (Sala Cateriniana della
zata da Guarino Guarini non arrecò in-
Chiesa di San Domenico) e “Il Sepolcro
vece alcun danno alla Sindone, grazie
vuoto: un percorso d’arte sacra intorno
all’intervento del vigile del fuoco Mario
alla Sindone”.
Trematore.
La Mole Antonelliana ospita invece sino al 6 giugno “Ecce Homo. L’immagi-
IL PELLEGRINO TELEMATICO
ne di Gesù nella storia del cinema”.
Chi è il fedele dell’Ostensione 2010?
Attraverso fotografie, riviste, libri, parti-
Senza entrare nel merito del suo profilo
ture e dischi provenienti dalle collezioni
psicologico, si può affermare che il nuo-
del Museo e dagli archivi della Fonda-
vo pellegrino non lascia nulla al caso.
tion Jérôme Seydoux-Pathé e della Ciné-
Oltre il 90% delle persone hanno infatti
mathèque Française, la mostra permette
prenotato la sacra visita con largo anti-
una riflessione sull’iconografia che ha
cipo attraverso il sito www.sindone.org
caratterizzato la figura del Cristo nella
mentre altri hanno utilizzato il numero
storia cinematografica.
verde 008000SINDONE. Durante tutto
Accanto a questi eventi si inseriscono
il periodo dell’Ostensione è disponibile
infine una serie di concerti tra i quali ri-
anche un servizio di prenotazione gior-
cordiamo “Organalia per la Sindone”
naliero presso il punto di accoglienza
dal 17 al 25 aprile. La musica sacra e
in piazza Castello. Per chi avesse biso-
organistica del 1900 è protagonista di
gno, la Città di Torino ha infine messo
questi appuntamenti che si svolgono
a disposizione 4.500 volontari.
in diverse sedi e sono organizzati dalla
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Provincia di Torino in collaborazione
MOSTRE E NON SOLO PER CELEBRARE
con il Coro dell’Accademia “Stefano
IL SACRO EVENTO
Tempia”, le Diocesi della Provincia
Torino ha in programma un ricco calen-
di Torino e la Diocesi di Chambery.
Edisi Ulna
L’ALTRA
SINDONE: LA POTENZA DEL SIMBOLO Dietro la sacralità si nascondono anche altre storie
T
Torino più di altre è una città dal fasci-
rino diventi la meta per gruppi esoterici
no del tutto particolare che spesso nel
e di movimenti segreti di vario tipo. Sto-
corso degli anni l’ha ammantata in un
ria, mito e leggenda spesso si confon-
aura di magia e di mistero. Si tramanda
dono, ma a raccontare di “quella Torino”
che di qui siano transitati alcuni fra
rimangono cimeli dal valore inestimabi-
i maggiori esponenti del pensiero esote-
le come la grande collezione custodita
rico di tutti tempi da Paracelso a Nostra-
al Museo Egizio e la Sindone.
damus, da Giordano Bruno a Cagliostro,
Il “sacro lino” è senza dubbio una delle
fino al misterioso conte di Saint Ger-
reliquie più importanti, se non la più im-
main. Merito forse dei grandi esponenti
portante in assoluto rimasta fino ai no-
dei Savoia del passato, che, privi dei
stri giorni. Secondo una certa tradizione
palchi mediatici televisivi di oggi, invece
esoterica i Templari (potente ordine reli-
di esibirsi in ameni canti e danze, si oc-
gioso-militare del Medioevo) per un cer-
cupavano d’invitare a corte una certa in-
to periodo custodirono la Sindone oggi
tellighenzia dell’epoca fatta dei perso-
conservata a Torino. Venerato nel più ri-
naggi di spicco dell’Europa esoterica e
gido segreto e conosciuto nella sua rea-
magica. Il gusto per l’occulto probabil-
le natura solo dai maggiori dignitari del-
mente non era solo frutto di una strava-
l'ordine, il telo faceva parte del loro “mi-
ganza “di famiglia” ma poteva servire
tico” tesoro. I templari si sa, e i recenti
per controbilanciare un eccesso
successi letterari di Dan Brown l’hanno
di au-
torità clericale ed essere utile quindi in
reso noto ai più, sono da sempre consi-
una sorta di sottile e silenziosa “guerra
derati i custodi del Graal, di qui nasce
di poteri”. Questo clima di grande tolle-
un rapporto stretto fra Sindone e Graal
ranza e di ricerca fa si che nei secoli To-
rispettivamente il lenzuolo che avrebbe
avvolto il corpo di Cristo deposto dalla croce e la coppa che ne avrebbe raccolto il suo sangue. Entrambi furono portati via da Gerusalemme durante le crociate forse proprio dai cavalieri templari. Senza addentrarci troppo nella storia dei cavalieri del tempio occorre però sapere che, sempre secondo la tradizione esoterica, fra Sindone e Graal esiste un rapporto magico ovvero un rapporto di forze che fa si che dove c’è l’Una ci sia, per una legge di attrazione, anche l’Altro. Un altro importante simbolo legato alla Sindone è il Vello d’Oro. Il mitico oggetto conquistato in Colchide dagli Argonauti è considerato dagli alchimisti un simbolo del potere di trasformazione della materia. Per la tradizione esoterica anche la Sindone è una rappresentazione della stessa simbologia infatti sarebbe la testimonianza della trasformazione del corpo in pura energia. Il lenzuolo, secondo queste teorie, sarebbe quindi il testimone di un processo in grado di sviluppare una forza tale da imprimere (in maniera tutt’oggi ancora inspiegata) l’immagine di un corpo sul lenzuolo in cui era stato avvolto, grazie ad una forte esplosione di energia. Si dice che questa fosse una prova a cui si dovevano sottoporre gli iniziati ai più alti livelli di alcune scuole esoteriche, fra cui quella essenica alla quale sarebbe appartenuto anche Gesù Cristo. La magia, si sa, si nutre di simboli e quindi non sono tanto gli oggetti in sè ad avere un potere ma ciò che essi rappresentano. Il Vello d’Oro o il Graal nella loro essenza, fra fantasia e realtà, sono solo simboli di una forza interiore e di una conoscenza o di una spiritualità da ricercare dentro se stessi. La sindone è oggetto di un culto che da sempre ha richiamato su di se il pensiero, l’attenzione e le preghiere di una miriade incalcolabile di persone. La forza spirituale e il credo che tutti gli uomini nel corso della sua lunga storia hanno riversato e continuano a fare sull’antico lenzuolo è come se gli avessero conferito un potere ineguagliabile: il potere di farci riflettere sulla nostra natura di esseri non solo materiali ma anche spirituali, per trovare nella fede ed in noi stessi il senso della vita.
attualitĂ
Presenti ai recenti Mondiali di pattinaggio a Torino, Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio fanno un bilancio sul mondo del ghiaccio
Stelle
del firmamento
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Foto: Alessandro Lercara
Barbara Odetto
B
Barbara e Maurizio hanno iniziato
abbiamo inaugurato l’era del podio
a pattinare insieme nel 1994 e il loro
e da allora l’Italia si è ben abituata ed
successo è stato inarrestabile: campioni
è sempre nel medagliere. Barbara ed io
italiani nel 2006, sesti alle Olimpiadi
siamo particolarmente di soddisfatti del
di Torino dello stesso anno, terzi a
bronzo di Federica e Massimo perché
quelle di Salt Lake City del 2002, cam-
in inverno sono stati con noi a Milano
pioni del mondo e d’Europa nel 2001
e li abbiamo seguiti».
e ancora vincitori di una finale di Coppa
Ai Giochi Olimpici di Vancouver di
del mondo e di sette gare di Coppa del
quest’anno siete stati gli inviati di
mondo tra il 1998 e il 2002. Grazie
Sky. Come è stata questa esperienza?
a loro il pattinaggio sul ghiaccio ha
«La diretta televisiva è durata due setti-
smesso di essere uno sport di nicchia
mane ed abbiamo commentato tutte
per diventare una disciplina amata e se-
le gare. È stato un vero battesimo del
guita dal grande pubblico, quello stes-
fuoco, ma siamo soddisfatti. Abbiamo
so pubblico che oggi li vede commenta-
avuto la fortuna di lavorare con una
tori per una nota emittente televisiva.
squadra fantastica sia a livello umano
Maurizio, un bilancio sui mondiali to-
sia professionale».
rinesi appena conclusi. «Non essendo
A che punto è il pattinaggio sul
in gara, ci siamo gustati tutte le compe-
ghiaccio in Italia?
tizioni, che sono state interessanti e di
«Barbara e io abbiamo portato il patti-
alto livello. Abbiamo però lavorato in-
naggio italiano sulla scena internazio-
tensamente perché siamo stati ospiti te-
nale e grazie alla nostra esperienza sia
levisivi di Eurosport e ci siamo occupati
gli atleti sia i tecnici hanno molta più fi-
dei commenti e delle interviste agli atle-
ducia di un tempo. In Italia abbiamo
ti: la diretta veniva vista in cinquantano-
dei pattinatori di alto livello e la loro
ve paesi. Abbiamo inoltre curato la co-
ascesa è inarrestabile».
reografia del Galà finale. Sapendo che
Tornando a voi, qual è la chiave per
i protagonisti erano stanchi dopo l’im-
essere dei campioni?
pegno di questi giorni, abbiamo punta-
«Servono tecnica, disciplina e umiltà.
to su uno spettacolo semplice ma d’ef-
Io ho venticinque anni di carriera, ma
fetto che è stato molto apprezzato.
ancora adesso credo che il sudore e la
Condividere la pista con questi campio-
fatica siano fondamentali. I successi
ni è stato entusiasmante». Come è sta-
sono momenti di grande gioia ed emo-
to il contatto con contatto con il pub-
zione, ma dietro di noi c’è un lavoro di
blico torinese?
squadra che comprende tutti, dai pre-
«Il tifo è stato fantastico e gli spettatori
paratori ai costumisti. Anche quando
hanno dimostrato grande sportività, ap-
si è soli su 1.800 metri quadrati di pi-
plaudendo sia gli atleti italiani sia gli
sta, lo spirito del gruppo si fa sentire».
stranieri. Il calore che hanno dimostrato
Dopo Torino cosa farete?
è stato importante per tutti i protagoni-
«Saremo impegnati in alcuni degli spet-
sti che sono scesi in pista».
tacoli, dopo io avrò due stage a Bolzano
Carolina Kostner sesta e la coppia
e Barbara a Milano. Come commentato-
Faiella-Scali medaglia di bronzo nel
ri televisivi abbiamo ricevuto molti com-
pattinaggio di figura: cosa ne pensa?
plimenti anche dalle équipe straniere
«L’Italia può dirsi soddisfatta di questi
e credo che continueremo per questa
risultati. Quando abbiamo iniziato noi
strada. Nel nostro futuro ci sarà
la scena internazionale era molto forte
sempre tanto pattinaggio: sia in pista
ed è stato difficile imporci. Nel 2000
sia a lato».
attualità
Paola Gamberutti
FACEBOOK: CRISI D’IDENTITÀ
ON LINE Analisi e riflessioni su quello che accade nel social network più famoso al mondo
S
Se “le identità sono vestiti da indossare e
“piacere” al prossimo, fulcro della sociali-
mostrare” (Bauman Z.), non potrebbe esi-
tà. “Se gli uomini definiscono reale una si-
stere un palcoscenico migliore del social
tuazione, essa sarà reale nelle sue conse-
network Facebook. È proprio lì che tutto
guenze”. (Teorema di Thomas). Spesso è
può essere raccontato e messo in scena,
questa l’idea che muove gli iscritti nella
che rappresenti la realtà oppure no, non
costruzione della propria pagina perso-
importa, ciò che conta è esibirsi e fare
nale. Ci si descrive non per come si è, ma
un’apprezzabile rappresentazione di sé.
per come si vorrebbe essere, sperando
Come i vestiti si possono riporre nell’ar-
che con il tempo, e la condivisione tra gli
madio, ciò che viene detto su Facebook
altri di questa idea, ciò si avveri.
può essere cancellato.
Facebook ci offre così l’opportunità di os-
Come si vorrebbe trovare un vestito che
servare come rappresentiamo noi stessi
facesse sentire a proprio agio, anche se
agli altri. Osservando i nostri amici virtua-
non cela i difetti, si vorrebbe rappresen-
li, pochi dei quali saranno anche reali,
tare su Facebook la propria identità, sen-
possiamo notare che alcuni elementi si ri-
za ricorrere a elementi fittizi, creati appo-
propongono, talmente frequentemente,
sitamente per apparire migliori agli occhi
da individuare alcuni prototipi di face-
degli osservatori.
booker.
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I facebookers mettono in scena una rap-
L’aspirante vamp: timida e insicura, in-
presentazione di sé che cela alcuni aspet-
contra difficoltà nel relazionarsi con per-
ti e ne evidenzia altri, con il fine ultimo di
sone di sesso opposto al suo. Stanca di
quella condizione, pubblica sul suo pro-
modello.
filo una gran quantità di foto con pose
Il brutto anatroccolo: vi ricordate la ra-
decisamente provocanti. Comunica così
gazza che nessuno corteggiava al liceo?
una nuova immagine di sé, anche se in-
Quella che nessuno invitava alle feste?
congruente con la sua vera persona.
Andate a controllare la sua pagina sul
Quale risultato otterrà? Verrà notata da
social network. Ciò che vi salterà agli
un gran numero di uomini con i quali,
occhi è: “voglia di rivincita”. Qui si apre
grazie alla comunicazione mediata dal
davanti a noi un bivio.
computer e non face-to-face, riuscirà a
Il brutto anatroccolo diventato cigno:
essere finalmente la donna appariscen-
gli anni hanno giovato al suo aspetto fi-
te e disinibita che desidera diventare.
sico, e la sua pagina personale trabocca
Questa situazione però, essendo co-
books di sue foto glamour e ritoccate.
struita con uno schermo e una tastiera,
Prova una grande soddisfazione nel
si rivelerà sterile nel momento degli in-
pensare che i ragazzi che la snobbava-
contri nella vita off line. È lì che la fin-
no, ora elemosinano un suo appunta-
zione diventa delusione: gli uomini non
mento.
si troveranno di fronte l’oggetto del
Il brutto anatroccolo che non è diventa-
loro desiderio, ma una semplice e timi-
to cigno, ma ha trovato l’anima gemel-
da donna, a sua volta ingenuamente
la: il tempo non ha giovato al suo
delusa dai fini dei suoi “partner virtuali”.
aspetto fisico, ma finalmente è stata
Il fidanzato infedele: nonostante la sua
“scelta”. Sfoggia foto in compagnia del
vivace vita sociale, ha un numero molto
partner. Pubblica link sull’ amore e il
limitato di contatti. “Io su Facebook vo-
sesso. La sconfitta della solitudine è la
glio solo gli amici intimi”, oppure, “Tan-
sua arma di rivincita.
to non lo uso mai”, sono le sue frasi
Il finto playboy: foto di lui in compa-
preferite per giustificare tale carenza
gnia di numerose ragazze, sempre di-
relazionale. La sua immagine del profilo
verse, commenti, frasi e link da vero la-
è una foto impersonale, o in cui lui non
tin lover, affollano la sua pagina. Solita-
è riconoscibile, e perciò più difficilmen-
mente questi profili celano l’omoses-
te rintracciabile. Grande protezione da-
sualità del loro proprietario. Sono rari
gli attacchi esterni, e per quanto riguar-
gli uomini che dichiarano la propria
da l’interno? Come sarà il suo profilo?
omosessualità on line. Durante un’in-
Dichiara di essere “Fidanzato ufficial-
tervista è stato chiesto a un ragazzo
mente” e indica il nome della “fortuna-
gay, se ci fossero tracce della sua ses-
ta” consorte. La sua pagina straripa di
sualità sul suo profilo di Facebook. La
dichiarazioni d’amore esclusivamente
risposta è stata: “Lì ci sono persone del-
per la fidanzata, in un turbinio di foto
la mia famiglia e del mio paese. Loro
della coppia. Il soggetto preso in esame
non lo devono sapere”. Ecco che il gio-
cerca in questo modo di dipingersi agli
vane si descrive, non per come è, ma
occhi della compagna come il fidanzato
per come la sua famiglia e il vicinato lo vorrebbero. Come disse, non un sociologo ma un cantante, Neffa: “È meglio una delusione vera di una gioia finta”. Dunque esibiamo on line le nostre vere identità. Per incoerenti o imperfette che siano, vinceranno comunque sulla finzione.
attualità
Barbara Odetto
Ha 100 anni... ma non li dimostra!
A tu per tu con Giacomo Tillino, imprenditore torinese che ha fatto della “dolcezza” la chiave del suo successo
G
Giacomo Tillino ha 32 anni, ma l’azien-
Chi è Giacomo Tillino? «Mi piacciono
da di famiglia nel 2008 ha festeggiato
le sfide e mi annoio in fretta. Per questo
il centenario. Quando si parla di lui si
lavoro nell’azienda di famiglia, ma ho
parla soprattutto di Albergian. Intervi-
anche altre attività. A Pragelato ho aper-
standolo, però, si scopre che è promo-
to due residence: La Casa del Maestro
tore di una serie di iniziative che segue
e il Residence Albergian. Nel 2009, in-
in maniera autonoma. Perché l’impren-
sieme con un’amica, ho inaugurato un
ditoria è nel suo dna. Alzi la mano chi
sushi bar e take away della catena "So-
non è cresciuto gustando le caramelle
sushi" nel centro di Pinerolo che sta
Albergian o vedendo i propri genitori
portando buoni risultati e, sempre
sorseggiare l’omonimo amaro. Da sem-
a Pinerolo, con un’altra amica mi occu-
pre, l’azienda è sinonimo di qualità
po di "Soho", un negozio di calzature
e professionalità, è l’icona di un certo
e accessori donna che promuove pro-
modo di fare business che accomuna
dotti di nicchia e molto ricercati».
molti Piemontesi doc. Giacomo è cre-
Ci parla del suo residence?
sciuto con determinati valori e conosce
«La casa del maestro si chiama così,
la fatica, perché ha iniziato dalla gavet-
perché è stata costruita del maestro
ta. Per questo crede nella parola data,
elementare, un’istituzione della Prage-
nella correttezza, nell’impegno in ciò
lato di altri tempi. È stato completa-
che si fa nella professione come nella
mente ristrutturato e comprende anche
vita. Si definisce “un ragazzo d’altri
un centro benessere; concepito per una
tempi” e per certi versi lo è. Per fortuna,
clientela di alto livello, è stato inaugura-
aggiungiamo noi.
to durante le Olimpiadi invernali
70
del 2006 e ha ospitato la Famiglia Gri-
glioso: io rappresento la quarta genera-
maldi del Principato di Monaco. Il Resi-
zione e i miei predecessori hanno fatto
dence Albergian, invece, nasce dall’ho-
cose meravigliose».
tel che il bisnonno ha fatto costruire
Quando non è impegnato in nuovi
alla fine del 1800. Da giovane ha fatto
progetti, come si rilassa? «Seguo il
il concierge in alberghi di Londra, Parigi
calcio (l'Inter è la mia squadra del cuo-
e Nizza; dopo aver raccolto il denaro
re) e, quando il tempo me lo consenti-
necessario è tornato a Pragelato ed ha
va, giocavo e aiutavo mio cugino ad al-
fatto costruire un grand hotel per acco-
lenare una squadra di calcio di ragazzi.
gliere ospiti aristocratici e celebri. È sta-
Ora gioco a tennis e una volta alla setti-
to anche il fautore della prima centrale
mana faccio il volontario nella Croce
idro-elettrica del paese ed ha inaugura-
Rossa. Ho pochi ottimi amici con i quali
to un servizio pubblico di autobus per
mi piace trascorrere del tempo. Amo la
collegare Perosa a Pragelato. Nei perio-
vespa e la moto. Adoro viaggiare, ma
di di bassa stagione faceva preparare
anche tornare a casa».
distillati e confetture per gli ospiti del-
Qual è il suo rapporto con Pinerolo,
l’albergo con le materie prime che offri-
luogo in cui vive? «La amo e non vorrei
va la montagna. Quei prodotti col tem-
abitare altrove. Mi piace la sua dimen-
po sono diventati il nostro business».
sione, trovo che sia il giusto compro-
Quanto c’è di suo nell’azienda di fa-
messo tra città e paese. Sono spesso
miglia? «Albergian è il primo amore,
a Torino e a Milano, ma preferisco la
è la mia storia. Ho iniziato 10 anni fa
tranquillità della provincia, pur con
e ho scommesso sul cambiamento.
i suoi limiti».
Il nostro è un marchio noto, ma prima
Quali saranno i suoi impegni futuri?
aveva uno stile tipicamente piemonte-
«Ho importanti progetti professionali
se: si muoveva con cautela. Io, pur
per diffondere il brand Albergian al-
mantenendone i canoni di tipicità, ho
l’estero. Sono convinto che abbia delle
puntato sull’innovazione e ho creato
potenzialità e che ben rappresenti sia
una rete commerciale. I negozi Alber-
il Made in Italy sia lo stile piemontese.
gian oggi sono in franchising o di pro-
Poi sto lavorando alla creazione di una
prietà e propongono prodotti di nic-
nuova azienda sempre nel mio settore,
chia. Abbiamo una rete vendita struttu-
ma per ora la scaramanzia non mi con-
rata e siamo presenti anche nella gran-
sente di dire di più... Dal punto di vista
de distribuzione, ma selezionata: Eataly
personale, invece, credo di avere anco-
ne è un esempio. All’estero ci stiamo
ra molta strada da fare, molte cose da
invece aprendo al mercato francese,
costruire e imparare. Sono autocritico
giapponese e americano. Quando vedo
e perfezionista, per questo mi metto
il nostro marchio nei negozi sono orgo-
sempre alla prova».
fashion shoot
72
74
76
fashion shoot
78
80
82
Daniele Smaltini
occhiali da sole e montature da vista a marchio
BORSALINO!
Quando si dice Borsalino si
e autentico Made In Italy.
ma esiste il duro impegno e
pensa subito al cappello di
In linea con questa filosofia,
lavoro degli imprenditori e di
feltro, conosciuto in tutto il
Borsalino ha concesso a
tutte le maestranze e cre-
mondo e indossato da cele-
Brand O.I. la licenza a livel-
diamo fermamente che pur
bri personaggi del mondo
lo mondiale per la produ-
in un momento di crisi come
del cinema, della politica,
zione e distribuzione di oc-
l’attuale, il Made In Italy
della finanza e da tutti gli
chiali da sole e montature da
possa essere premiato. Que-
amanti del glamour.
vista con marchio Borsalino.
sta è anche la convinzione
Borsalino nasce nelnel 1857
Certo che in questi tempi
che ci ha portato a gettare il
quando Giuseppe Borsalino
molte sono le voci di stupo-
cuore oltre l’ostacolo e im-
fonda, ad Alessandria, l’im-
re che accompagnano que-
pegnarci in questa iniziati-
presa dei cappelli.
sto progetto. Ma durante
va”.
Sin dalle origini la dimen-
l’ultima edizione del MIDO a
Brand O.I., con sede opera-
sione “artigianale” si fonda
Milano, il Presidente di Brand
tiva a Conegliano Veneto
con la dimensione “artistica”
O.I. Luca Montanari ha di-
(TV), è controllata da B&E
e si conferma ancor oggi
chiarato: “Sappiamo che la
Equities ed è gestita da Luca
qualcosa di unico, originale
bacchetta magica non esiste
Montanari (Presidente), Wal-
84
il carattere distintivo dell’occhiale è evidenziato dal fiocco, ripreso dalla fascia del cappello Borsalino, che viene ad avvolgere l’asta dell’occhiale, piuttosto che il frontale. Questi modelli sono gli unistile
ci in 6 colori che oltre al nero
ed
e marrone sono stati pro-
ovunque rico-
dotti anche in rosso, blu e
tà
e
sempre ter Poltrone (AD) e Giuseppe Sturiale (DG), un
noscibile nel mondo.
verde... i colori del 2010!
gruppo di manager con una
Brand O.I. nella sua colle-
Caratteristica peculiare del-
pluridecennale esperienza
zione 2010-2011 vuole ri-
la linea Borsalino è la lavo-
nel settore dell’ottica.
calcare gli anni ‘70 cercan-
razione con lastre di aceta-
La prima collezione pro-
do tuttavia sempre la so-
to da 8mm realizzate su
posta è composta da oltre
brietà, che si denota nei
specifiche Brand O.I. e che,
30 nuovi modelli, ognuno
con una sapiente fresatura,
in almento 4 varianti di co-
fanno emergere nuance
lore, nelle linee sole donna, uomo,
di colore mai viste in
sole
precedenza.
vista
La distribuzio-
donne e vista
ne in Italia av-
uomo.
verrà attraver-
Stile, eleganza
so un massi-
e discrezione
mo
di
sono i tratti so-
800/1000 punti
matici che ca-
selezionati, dislo-
ratterizzano i prodotti di
particolari
cati sul territorio nazionale
tutte le linee proposte.
sempre discreti, mai oltre
tra cui, ovviamente, tutte le
Il prodotto si pone in una fa-
misura e spesso parzial-
boutique Borsalino.
scia di utenza di livello me-
mente nascosti (come per il
La collezione completa per il
dio/alto, con una fascia di
logo dell’occhiale). Non è im-
2010 è visibile sul sito del-
prezzo che oscilla tra i 185
portante la scritta, l’appari-
la Brand O.I. all’indirizzo:
ed i 235 Euro.
re per la marca, ma la qua-
www.brands-oi.it
Gli occhiali Borsalino sono
lità dell’occhiale.
realizzati in metallo, aceta-
Su alcuni modelli donna in
to pantografato e iniettato,
cui è stata data più en-
permettendo così uno svi-
fasi allindole
luppo di forme, di combi-
“fashion”,
nazioni di colore e di materiali unici nel loro genere. Sono dotati di aste sagomate, che consentono una perfetta sagomatura dell’occhiale. Prodotti interamente in Italia, esprimono qualità produttiva, creativi-
ELISA: in tour con il cuore
U
Una primavera all’insegna di un tour che toccherà i palazzetti di tutta Italia, per un totale di quattordici
In tournée a partire dal 6 aprile con l’ultimo album Heart, la cantante di Monfalcone sarà a Torino il 5 maggio
date. Un impegno notevole, ma che Elisa Toffoli affronterà con l’energia e la grinta di sempre.
dell’“Inno di Mameli”
a distanza di cinque anni
Sul palco la giovane
a chiusura dei Giochi
da “Pearl Days” e dopo
cantautrice presenterà
Olimpici Invernali di Salt
l'uscita della raccolta
le tracce di “Heart” –
Lake City nel 2002 o,
“Soundtrack '96-'06”,
ultima fatica musicale –
sempre nello stesso anno,
che le è valsa i primi posti
e naturalmente “Ti vorrei
la performance sul palco
nelle classifiche di vendita.
sollevare”, il singolo in cui
del “Pavarotti & Friends”
Sul palco del PalaOlimpico
canta con Giuliano San-
dove si sono esibiti artisti
Isozaki si esibirà con la
giorgi dei Negramaro.
del calibro di Lou Reed,
band che da oltre dieci
Non mancheranno incur-
Sting, James Brown e Grace
anni la accompagna dal
sioni nel passato e nei
Jones. Tornando ad
vivo: Max Gelsi al basso,
brani che hanno costellato
“Heart”, si tratta del sesto
Andrea Rigonat alle chi-
oltre dieci anni di carriera:
album in studio, prodotto
tarre, Andrea Fontana
da “Broken” a “Luce”, da
ed arrangiato da Elisa
alla batteria e Gianluca
“Stay” a “Gli ostacoli del
e da Andrea Rigonat; arriva
Ballarin alle tastiere.
cuore”. Dopo “Pipes & flower”, pubblicato nel 1997, Elisa ha prodotto una serie innumerevole di album, alcuni dei quali distribuiti non solo in Italia, ma anche in Europa, Canada e Stati Uniti. La potenza vocale e la tenacia con la quale interpreta i brani la rendono un’icona difficile da imitare e le sono valsi importanti
86
riconoscimenti. Come non ricordare la sua magistrale interpretazione
FLAMENCO y passion
I
Il flamenco per molto tempo ha rappresentato l’unica modalità di espres-
Dal 15 al 18 aprile ritorna a Torino, per il secondo anno consecutivo, il festival “Flamenco Puro”
sione di un popolo per il quale il canto, la musica e la danza erano parte
– la vita, l’amore e la morte
sione per incontrare alcuni
integrante della vita quoti-
– sono tradotti nella di-
dei migliori ballerini, can-
diana, fino a diventarne
mensione intima del ta-
tanti e musicisti andalusi
segno di identità culturale.
blao: quando gli artisti
oltre che per assistere
Quest’arte, che unisce tec-
sono così vicini che se
a spettacoli di cante, toque
nica e forza interpretativa,
ne può cogliere il respiro.
e baile. Per la prima volta
conserva ancora intatta
Per gli amanti del ritmo
sarà anche consegnato
tutta la passione dei senti-
spagnoleggiante
il premio de baile flamenco
menti. I temi del flamenco
“Flamenco Puro” è l’occa-
"Ciudad de Torino" al solista o al gruppo che meglio sapranno esprimersi in quest'arte che vanta un numero enorme di appassionati anche in Italia. Numerose e diverse le location del festival: dal Folkclub per il recital di cante del 15 aprile e per il concerto di chitarra del 16 alla Lavanderia a Vapore per lo spettacolo di baile del 17. Sempre alla Lavanderia si svolgerà la serata di gala che concluderà l’evento, il 18 aprile. Non mancherà, infine, il “dopo Festival” con performance e improvvisazioni di ballo, vanto e toque che si svolgeranno in seconda serata a Casa Guiri, il locale del flamenco torinese.
Hilliard Ensemble e Jan Garbarek
D
Dopo il grande successo dell'edizione 2009, la Venaria Reale ripropone la kermesse “Musica a Corte” realizzata in collabo-
Il 22 aprile la Citroniera della Reggia di Venaria Reale farà da cornice ad un concerto davvero imperdibile
razione con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino –
Jan Garbarek. Il complesso
e soprano e spazia nel jazz,
Istituto di Alta Formazione
vocale è composto dal con-
nel repertorio classico
Artistica e Musicale – con
tro-tenore David James,
e nella world music. Dalla
Musica 90, Unione Musicale
dai tenori Rogers Covey-
fine degli anni 70 ha svilup-
di Torino e con il coordina-
Crump e Steven Harrold
pato un proprio stile
mento della Fondazione
e dal baritono Gordon Jo-
che si basa su toni acuti
Via Maestra di Venaria.
nes. Considerati i massimi
e lunghe note sostenute
Il programma degli spetta-
esponenti della musica me-
che ricordano gli inviti alla
coli proseguirà fino al-
dioevale e rinascimentale,
preghiera islamici.
l'estate e si articolerà in più
si sono formati negli anni
Non è la prima volta
momenti. Terminata il 28
80 e da allora hanno ri-
che Garbarek si esibisce
marzo la prima parte, il 30
scosso un vasto successo
con gli Hilliard Ensemble
dello stesso mese è iniziata
mondiale. Jan Garbarek
in una performance
la manifestazione “L'Altro
suona il sassofono tenore
di altissimo livello.
Suono. Performance musicali e grandi concerti di musica sacra” curata dall'Unione Musicale di Torino e associata alla mostra “Gesù. Il corpo, il volto nell'arte”. Nel calendario di questi incontri dedicati alle sette note, si inserisce il concerto realizzato in collaborazione con l’Unione Musicale di Torino, che si terrà il 22 aprile nella Citroniera della Reggia: gli Hilliard Ensemble,
88
autori della più raffinata musica antica, insieme con il celebre sassofonista
Dalle nuove musiche al suono mondiale
S
Vent’anni di successi per la celebra rassegna
Sarà un aprile di grandissima musica quello che coinvolgerà Torino per la ventesima edizione della rassegna “Dalle Nuove Musiche al Suono Mondiale” organizzata da Mu-
sica 90. Il 10 aprile il palco del Teatro Astra ospiterà l'unica data italiana del progetto “Viva La Black”: un’orchestra atipica, per origine e formazione, che include artisti di Sud Africa, Inghilterra e Italia. Il concerto testimonia l’incontro tra realtà geograficamente distanti, ma accomunate da uno stesso sentire e dalla stessa sensibilità. Keith Tippett dirigerà la band, Julie Tippetts inserirà invece la sua voce inconfondibile tra gli arrangiamenti con grazia e discrezione, mentre Louis Moholo-Moholo definirà la ritmica con figure affascinanti. Accanto a loro
rappresentativi musicisti
la Minafric Orchestra con
della scena elettronica fran-
prezzato per la
i suoi splendidi fiati.
cese, proporrà un set che
sua capacità di allargare i
Sempre al Teatro Astra,
unirà musica e video. A con-
confini del free punk jazz.
il 15 aprile, “Dalle Nuove
ferma del suo indiscusso
Sul palco del Teatro Vitto-
Musiche al Suono Mondiale”
eclettismo. Il 28 aprile, in-
ria si esibirà con Henry
punterà nuovamente sulla
fine, sarà la volta di Marc
Grimes al basso e Chad
tradizione e presenterà
Ribot. Veterano della rasse-
Taylor alla batteria. La data
il dj Joakim. Considerato
gna, l’artista vanta altre due
è organizzata in collabora-
a pieno titolo uno dei più
presenze a Torino ed è ap-
zione con il Folk Club.
L’ANIMA del colore
D
Dal 23 aprile al 23 maggio alla Mirafiori Galerie la personale di Giuseppe
Alla Mirafiori Galerie un percorso che unisce arte, immagine e pensiero alla scoperta di se stessi...
De Bartolo L’ANIMA DEL COLORE. Una raccolta
Mirafiori Galerie
di venticinque opere,
lità magnifica e razionale
un viaggio dal mondo reale
dove la luce si dilata,
al mondo spirituale “...un
si modifica, si trasforma
percorso – come evidenzia
e diventa interpretazione
l’artista - che unisce arte,
dell’anima...”. I vivaci gialli
immagine e pensiero alla
della luna e del deserto,
lore come tramite per
scoperta di se stessi,
gli intensi azzurri dell’uni-
esprimere la totalità,
…dove i colori sono consi-
verso si dispongono
al punto che sovente que-
derati i veri soggetti del-
in un vortice dinamico tra-
sto sembra prevalere sulle
l’opera, colori brillanti nati
smettendo misteriose sen-
forme e sui disegni confe-
dalla bellezza dei materiali
sazioni di gioia, calore
rendo alle opere un’atmo-
presenti nella realtà e nel
e inquietudine.
sfera quasi mistica, che ri-
quotidiano: sabbia, cera,
De Bartolo è un artista in-
calca la tensione
frammenti di cristallo; co-
namorato della natura
dell’artista alla ricerca
lori che esprimono l’inte-
e della sua vitalità che tra-
di un intimo equilibrio tra
riorità
sporta negli impasti di co-
spirito e materia.
rità...”. Nelle opere del
lore e sabbia spalmati su
La mostra sarà corredata
pittore il pensiero diventa
grandi tavole, utilizza il co-
dai testi dell’artista.
la mia interio-
arte; immagini informali realizzate grazie ad un’abile mescolanza di cromie e materiali catturano e avvolgono in un abbraccio chi le osserva, trasportandolo in una dimensione quasi onirica. Il percorso della mostra è articolato in tre temi: Luna, Deserto e Universo, soggetti cari al pittore che
90
con abilità dipinge su grandi pannelli “...una pittura animata da una vita-
Mirafiori Motor Village Piazza Cattaneo 9, Torino Ingresso libero www.mirafiorimotorvillage.it
STREET ART
D
A spasso tra i capolavori d’arte moderna
Dall’8 aprile al 15 maggio, il capoluogo piemontese si trasformerà in un’immensa galleria d’arte
tante serate – il 10, il 16
che accoglierà artisti
e il 23 aprile – realizzeranno
di fama internazionale
una tela di cinque metri per
e si svilupperà in tre loca-
due nella galleria del circolo
tion interessanti: lo Spazio
utilizzando diverse tecni-
Barriera di Artegiovane in
che. Peculiarità di “Street
via Crescentino 25, la Cripta
Art” è che le giovani propo-
747 in Galleria Umberto I
ste si affiancheranno agli
e il Circolo Culturale Aman-
artisti affermati per creare
tes in via Principe Amedeo
una panoramica completa
38/A. Si inizia l’8 aprile
che approfondisce, attra-
con la collettiva “Strada fa-
verso la creatività, i diversi
cendo”: il progetto esposi-
aspetti della nostra società.
tivo nato da un’idea del pre-
Numerosi i performer
sidente di Artegiovane,
che provengono da tutta
One (Argentina) e i conna-
Alvise Chevallard, con
Italia, ma non solo, per dare
zionali Alicé, Dott. Porka’s
il supporto degli artisti Gec
vita a questa kermesse di
P-Proj, Halohalo e molti al-
e Br1 e curato da Olivia
grande interesse culturale.
tri. La rassegna ha il soste-
Spatola con i testi critici
Tra i protagonisti ricor-
gno di Città di Torino,
di Francesco Poli in cui la
diamo Boris Hoppek (Ger-
Provincia di Torino, Regione
selezione delle opere punta
mania), Fkdl (Francia), Assi-
Piemonte e Circoscrizione 6
a presentare un quadro completo delle varie espressioni della street art che si sono sviluppate in Europa e nel mondo. Si prosegue il giorno dopo con il progetto espositivo “747” proposto da Cripta 747 e, il 10 aprile, con “Rewriting”, la quinta edizione della rassegna performativa in programma al Circolo Culturale Amantes: tre gruppi di artisti in altret-
SERATE
d’Egitto
A
Appassionati di archeologia o semplici curiosi? Qualunque sia la motivazione, se vi interessa la storia di uno
Il Gruppo Archeologico Torinese firma un ciclo di conferenze per gli amanti dei faraoni e dei misteri che si affacciano lungo le rive del Nilo
dei popoli più affascinanti del passato non potete perdere gli incontri organizzati
Il 23 dello stesso mese, in-
sità La Sapienza di Roma
dal Gruppo Archeologico
vece, Sandro Trucco, socio
e collaboratore della
Torinese, associazione di
A.C.M.E. – Amici Collabora-
Fondazione del Museo
volontariato culturale fon-
tori del Museo Egizio di To-
Egizio di Torino.
data nel 1983 che intende
rino, presenterà “Le regine
Tutti gli incontri sono ad in-
sensibilizzare i Torinesi sul-
d’Egitto da Nitokris a
gresso libero e si tengono
l’importanza della tutela
Cleopatra. Come le donne
a partire dalle ore 21.00
e della salvaguardia dei
hanno influito sulla civiltà
presso la sala conferenze
beni culturali. “Serate
egizia”, mentre il 30 si con-
del Centro Servizi per il Vo-
d'Egitto”, in scena fino
cluderà con “Uno sguardo
lontariato VSSP, Giardino
al 30 aprile, ha l’obiettivo
nelle sfere oltremondane”
d'Inverno, nella struttura
di presentare e diffondere
con Federico Bottigliengo,
centrale vetrata del piaz-
aspetti curiosi e talvolta
egittologo presso l’Univer-
zale Valdo Fusi.
poco noti di una civiltà che da sempre evoca mistero. Giunto alla 17ª edizione, l’appuntamento vanta la presenza di relatori di spicco, egittologi e collaboratori del Museo Egizio di Torino. Nel mese di aprile, tre in particolare sono gli appuntamenti da non perdere. Venerdì 16, Alberto Maria Pollastrini, egittologo e socio degli Amici Collaboratori del Museo Egizio di Torino, presenta una conferenza dal titolo “L’esercito
92
delle Due Terre. Equipaggiamento e tecniche militari in epoca faraonica”.
FANO yacht festival
F
Fano Yacht Festival, il Salone Nautico dell’Adriatico, alla sua 6^ edizione è un appuntamento ormai
Il salone nautico dell’Adriatico, nei giorni 23, 24, 25 aprile e 30 aprile, 1 e 2 maggio presso il Porto Turistico di Fano (PU)
atteso da tanti estimatori, confermandosi come
cando un’intera area al
cevole week-end grazie
l’evento nautico più impor-
mondo delle barche a vela
all’accogliente location del
tante dell'Adriatico.
per assecondare la pas-
porto turistico fanese
Per favorire gli affari e dare
sione e l’interesse dei suoi
e alla ricchezza del calen-
valore aggiunto alla mani-
tanti estimatori.
dario eventi.
festazione il Fano Yacht
Si ripropone la regata FYF
Tra questi convegni, tavole
Festival sceglie la formula
Race e si terrà la presenta-
rotonde e un ricco pro-
del doppio week-end ( 23,
zione in anteprima della
gramma di esibizioni, spet-
24 e 25 aprile e 30 aprile,
regata velica The Fuxia
tacoli sportivi, sfilate, mo-
1, 2 maggio) che ha tro-
Race, Trofeo Challenger
stre d’arte, così da
vato pieno favore da parte
Rinaldo Gasparini. La giu-
trasformare il molo in un
dei marchi più importanti
sta dose di “Festival” del
vero teatro affacciato sul
della cantieristica interna-
Salone Nautico dell’Adria-
mare. Per tutto il calenda-
zionale. Il Fano Yacht Festi-
tico, negli anni ha garan-
rio eventi www.fanoya-
val cresce, aumenta l’of-
tito al visitatore la possibi-
chtfestival.it
ferta e allarga il target
lità di concludere affari
Sarà inoltre allestita
dei potenziali clienti dedi-
trascorrendo anche un pia-
L’Area Vip. Una zona esclusiva per espositori, main sponsors e clienti. L’Area Vip Caffè Centrale è il luogo ideale per rilassarsi lontani dal caos del Salone Nautico pur rimanendo nel suo cuore... Vera novità sarà la presenza di Welly®, il primo Centro Benessere Mobile, un’area relax e benessere dotata di ogni servizio, dal percorso bagno turco ai massaggi, dai trattamenti di bellezza al fitness e alle piscine idromassaggio.
a cura di Desirèe
ariete dal 21/3 al 20/4 Questo Aprile 2010 sarà all’insegna del divertimento: se avete avuto qualche piccolo rimorso per occasioni sprecate nel periodo appena passato non preoccupatevi perché ve ne si presenteranno tantissime di nuove per rifarvi di tutto ciò che avete sacrificato a Marzo.
toro dal 21/4 al 20/5 Le scelte fatte non vi soddisfano ma non preoccupatevi perché Aprile per voi sarà un mese in cui ciò che vi pare più remoto ad avverarsi si potrà realizzare operando le giuste conclusioni.
gemelli dal 21/5 al 21/6
oroscopo
Il mese apporta delle belle sorprese nelle relazioni d'amore, non siate ancorati ad un passato oramai remoto. Qualche cambiamento è possibile nelle coppie di lunga data.
cancro dal 22/6 al 22/7 Se il mese appena passato è stato un po’ difficile, Aprile porterà belle notizie sia in amore che in ambito lavorativo. Sta a voi solamente cogliere l’attimo.
leone dal 23/7 al 23/8 Forse vi è sembrato che il 2010 sia iniziato male e che possa finire peggio: non preoccupatevi perché persone che non immaginereste mai potrebbero arrivare a tirarvi fuori dai guai, meritando in tal modo la vostra fiducia che voi gli dovrete garantire anche in futuro.
vergine dal 24/8 al 22/9 Non è ancora arrivato il momento di far vedere veramente le persone stupende che siete: questo Aprile 2010 presenterà relativamente poche occasioni per mettervi in mostra ma con un po’ di astuzia potrete coglierle e farle vostre per il futuro.
bilancia dal 23/9 al 22/10 Parola d’ordine: impegno! Non preoccupatevi se qualcuno non riconosce il vostro lavoro su cui avete sprecato tantissime energie perché le vostre opere fatte bene vi ripagheranno nel lungo periodo.
scorpione dal 23/10 al 22/11 Non fidatevi delle apparenze. Persone a voi molto vicine per invidia delle vostre capacità potrebbero sfruttare la situazione per uscirne indenni. Diffidate da chi vi elogia in maniera smisurata perché potrebbero essere persone che in realtà vogliono farvi solo del male.
sagittario dal 23/11 al 21/12 L’amore non è certo un sentimento con cui scherzare e l’esperienza ve l’ha insegnato. Questo è il mese del riscatto che porterà quello che in passato vi è stato tolto. Sta a voi volerlo o meno.
capricorno dal 22/12 al 20/1 Non sempre può essere tutto rose e fiori. Un po’ di salita vi aiuterà a diventare più forti e a temprare il vostro carattere che forse in questi mesi passati si è un po’ addolcito.
acquario dal 21/1 al 19/2 Finalmente relax. Avete lavorato tanto e bene in tutti i campi dal lavoro all’amore. Adesso vi spetta solo godere di ciò che avete seminato.
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pesci dal 20/2 al 20/3
Non fatevi problemi per questioni che non meritano la vostra attenzione: Aprile forse vi sembrerà a vostro sfavore ma vi accorgerete che la soluzione è proprio dietro l’angolo e spesso è molto più banale di quanto pensate.