n.07 2012 WORLD 18 ITALIA, PATRIA DEL BELLO
magazine
12
SANTI, POETI E NAVIGATORI Sono quattro milioni gli italiani che oggi risiedono in modo stabile fuori dalla nostra Patria
ITTALIANI A NEL MONDO
Non senza motivo l’Italia era la meta prediletta per il Grand Tour
EUROPPA
2.258.180
22 EATALY E GROM
AMERICA CENTRO-SETT
ASIA
384.819
I passi dal sogno alla realtà
42.047 AMERICA MERIDIONALE
26
1.244.703
MADE IN ITALY DA SALVARE
AFRICA
73.741
OCEANIA
131.742
Italia, leader europea di prodotti a Denominazione di Origine.
30 AMEDEO GIANNINI Il banchiere dei poveri
32
TRE MERLI
34
NAVIGATORI LIGURI
Emigrazione e pesto a New York
Un popolo che conserva le tradizioni culinarie marinaie
DA 40 TALENTI ESPORTAZIONE
Grandi personaggi italiani nella campagna pubblicitaria TIM
4 • COOLTO
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42
IL BOSCARETO RESORT Le curve tra le colline delle Langhe sono come le legature tra le note, in un pentagramma scritto dal più grande tra i compositori: la natura!
DRIVE THROUGH USA a pag. 64 L’America è immensa! Immensa quasi come l’idea dell’America così come ce la costruiamo nella nostra immaginazione...
RUBRICHE
EVENT
70. FASHION TIME First lady
48 EXPO 2015
74. FASHION BLOG
Il mondo a Milano
50
Il lusso italiano in Oriente
76. LOOK MAKER
EICMA 2012
Il futuro è la notte!
Se hai una moto, hai una storia
78. BEAUTY
da raccontare
Un bel bagno
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80. COOL&FOOD
SALONE NAUTICO DI GENOVA Dagli
yacht
futuristici
Odg autunno: depurare allo
shopping con Paganini
NAUTICO 58 SALONE DI MONTECARLO dal 19 al 22 settembre
82. COACHING La fortuna in una valigia di cartone
84. COOL BUSINESS Il made in Italy che non ti aspetti
86. APPUNTI DI STILE Insuperabile creatività
60 SALONE DEL GUSTO dal 25 al 29 ottobre
90. AUTO Lotus Evora
92. MOTO Bmw C Evolution
PEOPLE
94. NAUTICA Rio Espera 40
98. HOUSE HUNTER
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IL MADE IN ITALY FA TAPPA A MIAMI
Architetti italiani nel mondo
Intervista a Valeria Campello,
Le mostre dell’autunno
102. ARTE
presidente di Cosabella
COOLTO
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• 5
108. MUSICA In uscita il 25 Settembre
“Black
traffic”,
magazine
il nuovo album degli Skunk Anansie. I concerti e i cd in uscita in autunno.
Aut. Trib.di Torino n.13 del 26/03/2009 - Iscrizione R.O.C. 17970
ISSN 2239-4087 direttore responsabile: Ilio Masprone direttore editoriale: Daniele Smaltini daniele.smaltini@puntozeroedizioni.it
104. TEATRO Gli eventi dell’autunno
100. DESIGN
coordinamento di redazione: Maria Greco maria.greco@puntozeroedizioni.it impaginazione: Eleonora Zarauti
Un designer
hanno collaborato a questo numero: Alessandro Buosi, Chiara Avidano, Cristina Rosso, Daphne Chissotti, Elena Panzica, Eleonora Zarauti, Elisa Speretta, Enrica Dolza, Francesca Simonetti, Isabella Puma, Lorenzo Botto, Marco Boccaccio, Marco Todaro, Mario Villani, Michele Guzzon, Nicola Macrì, Paola Gamberutti, Silvia Zanchi, Stefano Torrese, Tamara Gavina, Valentina Fracchia, Valeria Pace
in Cina
grafica & adv: adv@cooltomagazine.it
110. LIBRI “I Luoghi di Cavour”, da un’idea
106. CINEMA
di Federica De Luca, in collabo-
Il sole dentro. Con la regia di
Amici di Cavour
razione
con
l’Associazione
info & comunicati editoriali: redazione@cooltomagazine.it marketing: marketing@cooltomagazine.it proprietà e redazione: PUNTO ZERO Edizioni tel/fax: 011.7807531 viale Gramsci, 141 • 10095 Grugliasco (To) tipografia: F.LLI SCARAVAGLIO & C. Srl via Cardinal Massaia 106 • 10147 Torino
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e Save the Children, Il Sole dentro è un film di denuncia dai sentimenti profondi.
Salvo accordi scritti, la collaborazione a questo giornale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In mancanza di un contratto scritto tra le parti, la pubblicazione di adv è da considerarsi a titolo gratuito. Nell’eventualità che testi e illustrazioni altrui siano riprodotti in questa pubblicazione, l’editore é a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire. L’editore porrà inoltre rimedio, dietro segnalazione, ad eventuali non volute omissioni e/o errori nei relativi riferimenti.
in copertina The italian’s world
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Nessuna parte di questo giornale comprese le inserzioni pubblicitarie può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’Editrice. La Redazione non è responsabile di eventuali variazioni.
FACCE... DA COOLTO
Ilio Masprone “Giramondo sin dalla giovane età, dopo numerose esperienze in ambito artistico approdo al giornalismo. La passione per la “carta stampata” mi renderà la vita allucinante e affascinante al tempo stesso.”
Daniele Smaltini “Le grandi idee nascono dai sogni... se c’è la volontà, perchè non sognare! Una continua sfida tra desideri e razionalità, in un mondo in cui cercare di crescere!”
Maria Greco “Per quanto si possa pensare al proprio futuro, capitano delle variabili improvvise che possono dare svolte inaspettate alla nostra vita... disegnando tratti e colori ai quali non avremmo mai pensato!”
Mario Villani Laureato in economia, dirige strutture ricettive da molti anni e si occupa di consulenza e formazione nel settore del turismo. Innamorato delle cose “belle” ama condividerle, raccontandole ai propri lettori.
Cristina Rosso “Un intuito brillante ed uno spirito frizzante animano il mio piglio multimediale, espressione di un'esigenza istintiva e spontanea. Il cuore della notizia mi attrae quanto la necessità di riportarla nel modo più coerente e fedele possibile”.
Chiara Avidano “Mi piace scrivere perché è la miglior occasione per riflettere, crescere e spesso ridere di gusto. Scrivere mentre il gatto ronfa acciambellato, una torta cuoce nel forno e per la sera ti aspetta un invito in un ristorante gourmand!”
Enrica Dolza Laureata in Storia dell’Arte presso l’Università di Salamanca. Alla passione per il design, l’arredamento d’interni e l’arte contemporanea unisco il volontariato nell’Associazione LiberiTutti, che si occupa di cani e gatti provenienti dalla Sardegna.
Eleonora Zarauti "La curiosità è il primo scalino verso la creatività." Credo che nella vita bisogna essere curiosi, bisogna saper ascoltare per capire. Solo così ci si arricchisce e si cresce veramente.
Isabella Puma Studio “Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo”. Vivo “di corsa” dividendomi tra vari interessi; sono comunicativa, solare e un po’ curiosa. Amo viaggiare e dedicarmi alla vita che... amo “mordere”! Per me “Volere è potere”.
Silvia Zanchi “Dopo l’entusiasmante esperienza all’Isola dei Famosi del 2012, e dopo la felice ripresa agli studi universitari, intanto torno al mio “primo amore”, il giornalismo scritto, in attesa di qualche altra sorpresa… leggetemi!”
Paola Gamberutti “Dal Liceo Artistico a laurea in Sociologia. Venticinque anni anagrafici e diciannove dichiarati: la coerenza non è la mia peculiarità, ma la passione sì! È in tutto ciò che faccio”.
Marco Todaro Consulente d’immagine “La bellezza è un patrimonio universale. Chi conosce la materia deve mettere a disposizione tutto ciò che sà, per avere un mondo sempre più bello! Bisogna essere generosi e condividere la propria conoscenza”.
Lorenzo Botto Di origini anglo-srilankesi, vivo a Torino e studio fashion design. Ho una rubrica di moda su un canale locale e un fashion blog, "la baguette est a la mode". Viaggiando ho imparato che la bellezza sta nella diversità e nella fusione di culture.
Valentina Fracchia House Hunter “Una laurea in architettura come punto di partenza. Una passione senza fine per le case, che siano in città, al mare o in montagna, unita a quella per “le cose belle”... come le scarpe!”
Tamara Gavina Personal Coach “...lavoro con le persone, per far loro identificare che cosa ci sia realmente dietro il proprio desiderio di cambiamento”.
Stefano Torrese Consulente d’impresa “Sono uno psicologo e mi occupo di imprese, strana la vita! Ma in realtà mi occupo di persone perchè al centro delle imprese vedo donne e uomini ed il loro coraggio.”
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EDITORIALE
Sempre più giornali sono disponibili anche nell'edizione per iPad, computer o altri supporti informatici. Una soluzione che, in futuro, potrebbe portare molti benefici all'ambiente: meno carta, meno alberi abbattuti, meno inchiostro, minori emissioni di anidride carbonica per il processo di produzione della carta. CoolTo Magazine, forte del riscontro numerico ottenuto dalla versione nativa per iPad guarda con ancora più attenzione all’ambiente e si evolve, compiendo quel passaggio di testimone tanto auspicato, frutto di un processo di trasformazione iniziato nei primi mesi del 2012 e si moltiplica, diversificandosi. Settimanale “on Web”: nuova veste grafica, sobria come nel suo stile, ma con un aggiornamento più rapido delle informazioni... per stare sempre più sulla notizia. Mensile “on iPad”: dieci numeri annui. Come nella tradizione del magazine sin dalla sua nascita. Ma... ora tutto in digitale! Con l’originale doppia impaginazione (portrait & landscape) ed esclusivi contenuti multimediali, per una esperienza di lettura più interattiva! Trimestrale “Periodico cartaceo”: la versione stampata della rivista passa da mensile a trimestrale, diventando sempre più oggetto da collezione per raccogliere “il meglio di...” del passato, presente e futuro... con ulteriori novità per il 2013! Una sola uscita a stagione, per la versione cartacea, per non abbandonare i lettori che ci seguono con affetto ma che non sono “tech friendly”, convinti però della nostra scelta editoriale che guarda all’ambiente e alla lotta contro l’abuso della deforestazione. Negli ultimi mesi mi sono reso conto che ci sono eventi dal forte impatto emozionale che regalano nuove pagine bianche sulle quali poter stendere la trama di un nuovo grande capitolo della nostra vita… da condividere in tanti, ma da scrivere in due! Allargando la focale di questa presa di coscenza, abbiamo deciso che da questo numero la rubrica “viaggi” darà spazio ai lettori. Inviateci via mail un vostro racconto di viaggio corredato da foto in alta definizione. Ogni mese la redazione ne sceglierà uno da pubblicare tra tutti quelli pervenuti. Maggiori informazioni a pagina 65. Nell’attesa di leggervi... vi auguro buona lettura!
Daniele Smaltini
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COVER STORY di Mario Villani • mv@mariovillani.com
Santi, poeti e navigatori, ovvero italiani nel mondo
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...“Mai, come in questa epoca storica, il popolo italiano ha rivelato le qualità del suo spirito e la potenza del suo carattere. Ed è contro questo popolo, al quale l'umanità deve talune delle sue più grandi conquiste, ed è contro questo popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di navigatori, di trasmigratori, è contro questo popolo che si osa parlare di sanzioni.”...
È
curioso come del discorso di Mussolini che, nel 35 incitava gli italiani verso l’espansione coloniale in Abissinia, sia rimasta nella nostra memoria soltanto quell’unica frase che ci immortala per sempre in una definizione divenuta ormai fami-
liare per tutti. Anche per chi ne ignora l’origine o la paternità. Sono quattro milioni gli italiani che oggi risiedono in modo stabile fuori dalla nostra Patria: 2 milioni e mezzo in Europa, la maggior parte in Germania, 1 milione e mezzo in America (Argentina e Stati Uniti) ed il rimanente è suddiviso tra Africa, Asia e Oceania. Certo le cose sono molto cambiate per chi adesso, si avventura fuori dell’Italia per cercare lavoro o fortuna. I racconti e le testimonianze raccolte dai primi emigranti scrivono una pagina molto infelice nella storia di moltissime famiglie. Moltitudini di uomini, addirittura villaggi interi furono
Benito Mussolini, discorso del 26 ottobre 1935
costretti a lasciare le loro case per arrivare in terra straniera ad occupare i posti di lavoro più umili ed indesiderabili. La manodopera italiana contribuì
ITTALIANI A NEL MONDO
EUROPPA
2.258.180 AMERICA CENTRO-SETT
ASIA
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42.047 AMERICA MERIDIONALE
1.244.703
AFRICA
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OCEANIA
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COVER STORY alla costruzione di ferrovie, strade e metropolitane
in creatività e moda. L’italian style ha saputo imporsi
negli Stati Uniti, lavoro nelle durissime miniere
in ogni mercato con cui si sia confrontato e la nostra
del Belgio e della Germania, per paghe che, seppur
fantasia ed il nostro gusto hanno saputo crearsi uno
striminzite erano comunque molto migliori di quelle
spazio apprezzato e riconosciuto in tutto il mondo.
che avrebbero potuto ottenere in Patria. Spesso le loro
Si è chiusa da poco a Montecarlo “Stile Italiano. Arte
condizioni di vita erano ridotte davvero ai limiti della
e design”, una bellissima esposizione organizzata
sopravvivenza, inoltre ignoranza e povertà favorivano
dall’Ambasciata Italiana che, in occasione dei cento-
il verificarsi di episodi di discriminazione e diffidenza
cinquant’anni della nostra repubblica, ha raccolto
nei confronti dei nostri connazionali. Le statistiche
innumerevoli simboli della varietà e della complessità
americane che avevano il compito di censire la popo-
dello stile e del talento italiano. stileitaliano.info
lazione degli immigrati ponevano una differenzia-
La mostra ha attraversato oltre un secolo di storia
zione tra gli italiani del Nord e quelli del Sud,
italiana spaziando in moltissimi settori: arte figura-
suddividendoli in “razza celtica” e “razza mediterra-
tiva e pittorica, manifesti ed icone pubblicitarie oltre
nea” arrivando addirittura a considerare le popola-
alle meraviglie del design industriale dal progetto
zioni siciliane come “not white”. Le successive leggi
al prodotto finito, con opere di Boccioni, Sironi, Fon-
sull’immigrazione limitarono fortemente gli ingressi,
tana, i fotomontaggi di Bruno Munari, le ceramiche
stabilendo quote fisse per ogni Paese e questo con-
di Giò Ponti, ma anche le grandi firme del design
tribuì a ridurre in modo decisivo l’arrivo degli italiani
industriale e della moda: Ferrari, motoGuzzi, moto-
negli Stati Uniti. Le cose sono molto cambiate
scafi Riva, Buitoni, Alemagna, Ferrero e poi Borsalino,
da allora: oggi la manodopera italiana è rinomata
Max Mara... Un discorso a parte merita una delle
e ricercata e l’Italia vanta all’estero grandi esponenti
nostre icone, ormai riconosciute ed imitate in tutto
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COVER STORY il mondo: la nostra straordinaria cucina. In America
scenza della nostra presenza all’estero, contribuisce
come nel resto del mondo i cuochi italiani hanno
anche l’associazione “ei - eccellenze taliane” attra-
saputo distinguersi non solo grazie alla straordinaria
verso pubblicazioni, mostre, realizzazioni multime-
ricchezza della cultura gastronomica che nel nostro
diali ed iniziative editoriali. Nata nel 2010, opera
paese raggiunge varietà ed apici qualitativi inarriva-
con il patrocinio di numerosi enti governativi italiani
bili, ma soprattutto grazie alla loro iniziativa guidata
ed è attivissima nel promuovere le meraviglie del
da fantasia, curiosità ed inesauribile creatività.
nostro Paese nell’ambito di importanti manifestazioni
Un esempio per tutti è il grandioso successo
estere. eccellenzeitaliane.it
di Eataly, che in brevissimo tempo è riuscito a diven-
Insomma, noi italiani, per fare fede a questo appella-
tare il terzo luogo più visitato a New York con otto-
tivo di eroi, santi e navigatori siamo sicuramente sfug-
mila ingressi al giorno ed un incasso giornaliero
giti a quel ghetto involontario nel quale il nostro
medio di 200.000 dollari. I cinquemila metri quadrati
destino di emigranti ci aveva inizialmente relegati.
che, in piena fifth avenue ospitano questo tempio dei
Anche se impressi a fuoco nella nostra memoria, sono
prodotti italiani, non si limitano a “vendere” ma svol-
lontani i miti di Sacco e Vanzetti che hanno dovuto
gono una azione di divulgazione e di promozione
pagare con la vita la loto “italianità”. Ora gli italiani
continua della nostra cultura gastronomica, propo-
camminano nel mondo a testa alta, la creatività
nendola congiuntamente alle varie produzioni locali:
e la fantasia rappresentano un valore reale ed
il pane è prodotto da un mulino a pietra, scovato nella
un prodotto che viaggia ormai di pari passo con
zona di Upstate New York, e la verdura venduta
l’indiscussa professionalità di quel valore aggiunto
nei venti negozietti al dettaglio proviene dalla zona
rappresentato ormai in ogni settore dalla dicitura:
di N.Y. A documentare e ad incrementare la cono-
“made in Italy”.
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WORLD di Enrica Dolza
ITALIA
patria del bello
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N
on senza motivo l’Italia era la meta prediletta dai giovani rampolli dell’aristocrazia europea per il Grand Tour. Grazie all’enorme eredità classica, la “patria del bello” si col-
locava in cima alla lista delle nazioni da visitare. Roma all’epoca era un centro culturale con un gran fervore artistico e intellettuale, dove pensatori di tutte le nazionalità si ritrovavano per discutere di temi che a noi oggi sembrerebbero poco importanti. Ormai non esiste più il Grand Tour, esistono invece i last minute e i viaggi organizzati in cui si cerca di vedere tutto il possibile in pochi giorni e secondo itinerari prestabiliti. Il piacere della scoperta, della contemplazione intima e personale non è più una priorità dei turisti in generale. L’Italia, nonostante il suo patrimonio, non è la nazione più visitata al mondo, soprassata ormai da qualche anno dalla vicina Francia che ha saputo valorizzare al meglio il proprio repertorio e renderlo fruibile e accattivante per turisti di ogni tipo. Eppure noi potremmo vivere esclusivamente di turismo culturale e naturalistico! Vittorio Sgarbi proponeva un suo personale e originale “Viaggio sentimentale nell’Italia dei desideri”: “La consapevolezza piena dei nostri tesori che troppo spesso sono guardati con insufficiente importanza, anche nei luoghi più piccoli. Quasi ogni due chilometri infatti, girando l’Italia, è possibile ammirare, perfino nei luoghi apparentemente più degradati, spettacoli meravigliosi”. Ma non solo turismo culturale ha da offrire la nostra bel-
Nell’ infinità delle bellezze italiane, allora, lasciati guidare dal senso di incompletezza che ogni tuo viaggio in Italia dovrà affrontare, tali e tanto vaste sono le sue meravi gliose opere. Solo il sentimento della continua bellezza potrà esserti di guida in quello che non potrai desiderare di vedere in una vita. Tanto breve il nostro tempo, tanto magnifica la nostra terra.
la Italia: possiamo vantare ben 7458 chilometri di coste molto diversificate tra loro, isole tra le più belle del Mediterraneo e un numero discreto di vette. Da non sottovalutare il fascino folkloristico che spesso suscitiamo nei turisti stranieri, soprattutto quelli orientali, vale
Vittorio Sgarbi “Viaggio sentimentale dell Italia dei desideri” Bompiani 2010
a dire la nostra cucina, le nostre tradizioni, le sagre di paese, le nostre città antiche e via dicendo. Quello che piace dell’Italia è il saper vivere, il saper vivere bene, dalla gastronomia alla danza, fino alla cultura della lentezza e della spensieratezza che ci contraddistingue.
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WORLD Siamo stati intelligenti e abbiamo creato un marchio ad hoc, lo Slow Food, ormai vera e propria bandiera nel mondo del made in Italy. Ultimamente ci stiamo specializzando nell’organizzazione di matrimoni in splendide location disseminate lungo tutta la nostra penisola, e molti stranieri scelgono
IL MADE IN ITALY ECCELLENTE CONQUISTA
ANCORA IL MONDO
di passare il giorno più importante della loro
EATALY E GROM:
vita in un luogo che ne renda ancora più uni-
I PASSI DAL SOGNO ALLA REALTÀ.
co e speciale il ricordo. Non c’è che l’imbarazzo della scelta: romantiche dimore o casali ristrutturati sulle colline, ville sul mare, agriturismi in montagna… Per molti l’Italia è il paese d’elezione, ma per noi che ci viviamo non è scontato riuscire ad apprezzare e a godere appieno delle meraviglie che ci offre: l’autocritica è sempre una buona pratica per il miglioramento, ma un po’ di sano apprezzamento non fa mai male!
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a pagina 22
WORLD di Chiara Avidano
IL
MADE IN ITALY ECCELLENTE
CONQUISTA ANCORA IL
MONDO Eataly e Grom: i passi dal sogno alla realtà
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I
talia nel mondo significa cultura, eleganza
baresco, mamma di Barolo, nella vita prima o poi do-
e storia. Accantonati gli scandali nazionali
vevo occuparmi di cibo e di vino”. È un successo. La mos-
che incidono sull’immagine collettiva, restano
sa imprenditoriale vincente è riunire in un sol corpo
alla ribalta brand e marchi importanti che del-
il patrimonio enogastronomico nazionale, quello che ren-
la nostra terra sono vanto e bandiera: Fer-
de famosa e riconoscibile l’Italia nel mondo, metterlo
rari, Prada, Armani, Diesel, Benetton, Bor-
in vendita a prezzi di mercato eliminando il più possi-
salino, Fiat. Marchi che raccontano un’Italia
bile i passaggi intermedi della catena distributiva e ren-
di valore e che parla una lingua internazionale. Su que-
derlo così reperibile per tutti, anche quando si tratta
sto filone si muovono anche i brand enogastronomici
di prodotto di nicchia. Cibo e cultura quindi. Al prodotto
eccellenti, prodotti che permettono al mondo di cono-
di qualità si è infatti abbinato il filone culturale del cibo
scere il gusto e la qualità italiane. Alcuni spiccano oltreché
“sano, pulito, giusto” (universale motto di Slow Food)
per la qualità, per il concetto imprenditoriale e com-
e dell’amore per la terra, per i suoi coltivatori e per tut-
merciale sviluppato e promosso. Scopriamoli.
ti gli operatori di settore che rispettano i bioritmi della
27 gennaio 2007: inaugura nel vecchio stabilimento
natura. Da allora Eataly ha attraversa il globo e figliato
Carpano di Torino Eataly, 11 mila metri quadrati per
in molte città, anche internazionali: Milano, New York
il primo supermercato del gusto, con il meglio dell’of-
sulla 5th Avenue, Tokyo, dove al primo punto vendita
ferta enogastronomica italiana selezionata tra i produttori
hanno fatto seguito alcuni corner cittadini; poi Bologna,
d’eccellenza del territorio. Patron e fondatore, Oscar Fa-
Genova di fronte all’Acquario, Pinerolo, Monticello
rinetti, detto il visionario, il guru, il comunicatore, vit-
d’Alba e il bis torinese di via Lagrange con la Macche-
torioso nella mossa di rilancio e vendita della catena di
roneria. Farinetti, baffi folti e piglio deciso, li definisce
Unieuro, propone una nuova sfida! Respira cibo e vino
centri polifunzionali: da Eataly si comprano i vini DOC,
fin dalla nascita in quel di Alba e chiosa: “Papà di Bar-
i prodotti dei presidi Slow Food, il pesce fresco e quan-
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WORLD to di meglio il settore enogastronomico nazionale pro-
Petrini, fondatore di Slow Food, nell’agosto 2002:
duca, ma da Eataly si mangia anche nelle isole temati-
“Si chiedeva come mai nessuno facesse il gelato con
che della ristorazione, dalla pasta, alla pizza, alla car-
i sapori di una volta”. Ecco il core business: la materia
ne, fino ai menù vegetariani. Inoltre sono attivi corsi di
prima! E insieme, l’attenzione per l’eccellenza: “Ho una
cucina e di degustazione, oltre ad un programma di di-
passione per la ricerca del gusto intenso e genuino”.
dattica gratuito rivolto a bambini e pensionati. Soven-
La loro società, nata con un investimento dichiarato di
te vengono organizzate serate tematiche e convention
65.000 euro divisi a metà (più altri 65mila chiesti in pre-
con i grandi cuochi della cucina italiana, da Bottura,
stito alle banche che hanno avuto fiducia per fortuna!),
a Scabin, a Cedroni. Non mancano ovviamente lo sto-
si basa sull’amicizia: “Se non ci fosse questo rapporto
re online, un’app per iPhone e un social network.
speciale, non esisterebbe il nostro gelato”.
Ma Eataly non è un unicum nel panorama dei successi
Hanno creduto in loro e sono andati dritti alla meta:
agroalimentari degli ultimi anni. In tempi di precariato,
Martinetti enologo, segue la spasmodica ricerca legata
due giovani torinesi hanno trovato una chiave gustosa
al prodotto, Grom manager, si occupa della parte fi-
e redditizia per fare business sull’onda di un sogno: rea-
nanziaria e del marketing. Così, da una piccola gelate-
lizzare ogni giorno il gelato più buono del mondo.
ria a Torino, in meno di 10 anni, Grom apre 58 negozi
Federico Grom e Guido Martinetti fondano Grom, ca-
in giro per il mondo: Italia, Malibù, New York, Osaka,
tena di gelaterie ormai famosa nel mondo, fissando un
Tokyo, Parigi. I dipendenti sono ormai quasi seicento
obiettivo che a detta di Federico doveva essere “ambi-
e gli utili dell’azienda vengono reinvestiti per nuovi
zioso e raggiungibile!”. E Guido aggiunge “Ma bisogna
progetti: “Stiamo pensando ad una linea di prodotti
inseguire i propri sogni tutti i giorni!”. Proprio Guido rac-
per celiaci –racconta Guido-, quelli sul mercato sono
conta di essere stato folgorato da un articolo di Carlin
davvero terribili”.
federico Grom e Guido Martinetti, fondatori di Grom
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WORLD di Chiara Avidano
Made in Italy
da salvare
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L’
Onorevole Paolo De Castro è Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo e segue un importante tema di attualità: la tutela del consumatore e degli strumenti messi in campo
dai vari attori del sistema produttivo italiano, nuove strategie per il contrasto alla contraffazione del prodotto Made in Italy e per la sua promozione su mercati nazionali ed internazionali. La tracciabilità è un settore strategico per rilanciare il Made in Italy sui mercati esteri e nazionali: “L’Italia – racconta De Castro, è leader europea per quantità di prodotti a Denominazione di Origine. Il nostro impegno è rafforzare i Consorzi di Tutela, che garantiscono il prodotto che compriamo”. Il sistema agro-alimentare italiano rappresenta il 15% del Pil nazionale, per un valore di 250 miliardi di euro: “è il frutto di tanti patrioti del gusto - spiega l’onorevole, che ho racconto nel mio libro Italia Buon Paese dedicato alla storia italiana vista attraverso la tavola. Cercando le date di nascita di molte aziende, si è notato che molti marchi made in Italy non sono più italiani e fanno parte di grandi gruppi stranieri. È successo per i vermut, ormai di inglesi o sudamericani, per l’olio o per nomi famosi dell'acqua minerale e del cioccolato, con holding in Svizzera”. La Coldiretti alla Fieragricola di Verona giustamente ha allestito uno stand provocatorio: lo "scaffale del Made in Italy che non c'è più". Ancora nel 2011, sono passati a mani straniere altri marchi storici dell'agroalimentare italiano, per un fatturato di oltre 5 miliardi l'anno. Sergio Marini presidente Coldiretti, denuncia: “Sono stati ceduti all’estero tre pezzi importanti del Made in Italy alimentare che sta diventando terra di conquista per gli stranieri. Si è iniziato importando materie prime dall’estero per produrre prodotti italiani, poi sono stati acquisiti marchi storici e il prossimo passo sarà la chiusura degli stabilimenti italiani per trasferirli all’estero. Occorre accelerare la costruzione di una filiera agricola italiana che veda direttamente protagonisti gli agricoltori per garantire il legame con il territorio”.
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WORLD di Mauro Boccaccio - Capo Ufficio Stampa Regione Liguria
AMEDEO GIANNINI, IL BANCHIERE DEI POVERI Figlio di emigranti liguri di Favale di Malvaro, tra le macerie del terremoto di San Francisco fondò la banca d’America
G
ENOVA. Favale di Malvaro, piccolo cen-
of America, con un capitale di 150 mila dollari. Scelta
tro agricolo della Val Fontanabuona,
che gli valse il soprannome di “banchiere dei poveri”.
nell’entroterra genovese, è il paese del-
Il 18 aprile 1906 , San Francisco viene devastata, prima
la famiglia di Amedeo Pietro Giannini,
dal terremoto e poi dal fuoco. Amedeo Pietro Giannini,
il più geniale banchiere del XX Seco-
con una eccezionale presenza di spirito, riesce a salva-
lo, fondatore della Bank of America.
re il contante e i valori custoditi nella banca, metten-
Giannini nasce il 6 maggio 1870 a San
doli al sicuro nella sua casa di Santa Marta. Può quin-
Josè di California, i suoi genitori erano emigrati da po-
di rientrare a San Francisco e rassicurare la clientela sul-
chi mesi negli Stati Uniti. Dipendente dell’azienda di com-
la sorte dei propri depositi. Nel 1909 La Bank of Italy
mercio ortofrutticolo all’ingrosso del patrigno, dopo la
apre filiali in tutta la California e sostiene l’industria ci-
tragica morte del padre, Amedeo Pietro Giannini instaura
nematografica. Hollywood sta nascendo e la Banca di
ottimi rapporti con i contadini che da lui imparano mo-
Amedeo Pietro Giannini finanzia sia la parte immobi-
derne tecniche di produzione e soprattutto come mi-
liare, con la realizzazione dei magici studios, sia la pro-
gliorare i profitti. Nel 1892 Giannini sposa Florinda Cu-
duzione di film. Negli anni ’20 l’attività della Bank of Ita-
neo, una bella ragazza con un ragguardevole patrimo-
ly si sviluppa verso la costa atlantica, la crisi di Wall Stre-
nio, comprese le azioni della Banca Columbus. Gianni-
et fa vacillare l’impero di Giannini, ma in breve tempo,
ni entra nel cda , ma il fatto che la banca guardava solo
passata la buriana, riprende il controllo e rilancia
alle grandi imprese trascurando i clienti più piccoli, lo
la banca, diventata, nel frattempo, la Bank of America
convince a lasciare l’incarico. Fiuta che il futuro del si-
che poi aprirà anche filiali in tutto il mondo. A Favale
stema bancario sarà legato a questi ultimi e nel 1904,
di Malvaro, la casa rurale dei genitori di Amedeo Pietro
con altri italo-americani e con l’aiuto di 143 piccoli azio-
Giannini, in frazione Acereto, è stata restaurata dal
nisti e con i depositi degli immigrati di North Beach, apre
comune e trasformata in un luogo di memorie aperto
la prima sede della Bank of Italy, progenitrice della Bank
ai visitatori.
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WORLD di Isabella Puma
EMIGRAZIONE
E PESTO A NEW YORK
N
el quartiere genovese di Castelletto, tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80, si trovava l’antica osteria dei “Tre Merli” rinomata per le sue torte di verdure, minestroni, stoccafissi e pesto. Proprio da qui inizia l’avventura americana di
Pietro Pagano e Paolo Secondo che desiderano aprire i “Tre Merli” a New York. Questo sogno si realizza all’inizio degli anni ’80 con l’apertura dell’omonimo locale nella loro prima sede Usa e precisamente al 463 della West Broadway, all’inizio di Soho. L’arredo del ri-
storante è costituito da molti riferimenti liguri, tra cui l’ardesia della Val Fontanabuona; la cucina ed il vino sono tipici liguri. Tra gli anni ’80 e ’90 il “Made in Italy” imperava nella Grande Mela: stilisti, architetti, arredatori e designer newyorkesi chiedevano uno stile tutto italiano. I “Tre Merli” nel settore della ristorazione hanno puntato su un business di qualità italiana e soprattutto genovese. L’enogastronomia italiana ha retto grazie alla qualità, ai prodotti tipici del territorio importati dall’Italia; si tratta di un formidabile biglietto da visita per far conoscere maggiormente la Liguria e l’Italia nel mondo. Paolo secondo è dunque stato uno dei primi ristoratori a portare la cucina genovese in America e se il pesto è una delle salse più conosciute oltreoceano il merito è tutto suo. Rappresentante di vini e lungimirante imprenditore, è stato guidato e spinto nella sua grande avventura americana da una forte passione, costanza e amore per i suoi prodotti. La voglia di spingersi oltremare lasciando la sua terra d’origine è nata dal desiderio di far conoscere il suo condimento, il pesto; gli americani hanno subito il fascino ed il gusto speciale della salsa che in poco tempo è diventata celeberrima. Paolo Secondo ha dedicato cura ed attenzione nel selezionare i migliori tipi di basilico, l’olio ligure, l’aglio più aromatico ed i pinoli più fragranti e saporiti. Il suo sogno si è realizzato grazie alla passione e tenacia che hanno guidato tutta la sua vita; nelle sue azioni è stato sostenuto e spinto da uno spirito romantico ed avventuriero, riuscendo a continuare una tradizione e contemporaneamente innovando nei suoi generi. Un’idea geniale, una forte curiosità e spirito di iniziativa sono stati gli ingredienti che ha aggiunto al suo pesto e che hanno fatto la differenza rispetto ad altri.
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WORLD di Isabella Puma
NAVIGATORI LIGURI E TRADIZIONI CULINARIE
I
liguri erano e tuttora sono un popolo
Riva Trigoso e Sestri Levante sono da sempre conosciute
di navigatori che conserva e mantiene
per la pesca dell’ acciuga; qui fino ai primi anni del No-
sempre vive le antiche tradizioni legate
vecento, le acciughe si pescavano con le manate a cure,
al mondo marinaro. Tra queste spiccano
reti particolari nelle quali rimanevano impigliate.
le ricette ed i piatti che i pescatori pre-
Sempre legata alle tradizioni del mondo marinaro è la
paravano e di cui si nutrivano per affron-
focaccia ligure. La focaccia classica di Genova, meglio
tare i viaggi e gli spostamenti in mare.
conosciuta come focaccia alla genovese (in lingua ligure
Spesso dovevano assentarsi da casa per lunghi perio-
“a fugàssa”), è una specialità tipica della cucina ligure.
di e perciò gli alimenti dovevano essere leggeri, nutrienti
È una sorta di pane piatto preparato con olio extraver-
e facilmente digeribili per sopportare anche le avverse
gine d'oliva, acqua e sale grosso; la si può consumare
condizioni del mare. Un piatto famosissimo e preliba-
già a colazione, anche inzuppandola nel caffelatte, come
to, preparato con una ricetta molto semplice, è il bagnun.
"rompi digiuno" nella mattinata o come aperitivo-anti-
È il nome dato dai pescatori ad una zuppa a base prin-
pasto. La vera focaccia alla genovese la si può apprez-
cipalmente di acciughe, nata nell'ottocento, nella zona
zare solo nelle città liguri e nei borghi dislocati lungo
di Sestri Levante in provincia di Genova. Piatto tipico
la riviera; i buongustai sono soliti aspettare di acquistarla
della marineria ligure, in origine si cucinava, con il bel
calda, appena uscita da una delle varie infornate che si
tempo, a bordo dei leudi e dei pescherecci con un sem-
succedono nella mattinata. Una variante famosa della
plice fornello a carbonella. I leudi sono tipiche imbar-
classica focaccia ligure è quella al formaggio di Recco.
cazioni di marinai utilizzate per il trasporto di vino
I primi cenni storici di questa focaccia risalgono
e formaggio con le principali isole del Mediterraneo.
al XII secolo, all'epoca delle crociate; fino a metà del
Col passare degli anni, il bagnun ha conservato la sem-
XX secolo la focaccia al formaggio era consumata solo
plicità originaria: questo piatto si prepara, ancora oggi,
in alcuni periodi dell'anno, ma con l'avvento del turismo
con acciughe freschissime, cipolle rosolate, pomodori
e il boom economico, alcuni osti e panifici hanno iniziato
pelati, olio d'oliva extravergine e gallette da marinaio.
a produrla sempre e la sua fama è esplosa letteralmente.
Dagli anni cinquanta ogni anno a Riva Trigoso, frazio-
La focaccia di Recco è particolare: composta da una pa-
ne della città di Sestri Levante, si svolge la Sagra del Ba-
sta di pane non lievitata e stesa sottilissima, viene riem-
gnun, che oggi è diventato una specialità per ogni sta-
pita con formaggio fresco (tipo crescenza) e richiusa,
gione e un prelibato esempio per la dieta mediterranea.
quindi infornata. Il formaggio la fa da padrone visto
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che la pasta è così sottile, e si tratta dell'unica fonte
le varie tipicità liguri nell’ambito dei prodotti culinari.
di grasso perché la pasta non contiene olio o altri
Sono notevoli le iniziative volte a tutelare e certificare
grassi, se non in minima quantità. Questa focaccia
i prodotti “made in Italy” nel settore alimentare.
è tutelata dal marchio IGP e può essere prodotta
La Coldiretti Liguria si sta attivando sempre di più in tale
solamente all'interno di un'area ben definita nel territorio
direzione per far riscoprire e conoscere le antiche tra-
di Recco; è stato inoltre fondato il “Consorzio Recco
dizioni liguri legate al mondo agricolo e marinaro.
Gastronomica” che ha lo scopo di promuovere Recco
Il pesto alla genovese è inserito tra i Prodotti agroali-
quale meta obbligata per tutti gli amanti della buona
mentari tradizionali liguri riconosciuti dal Ministero del-
tavola. I marinai, nei loro lunghi viaggi, si portavano die-
le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Questa
tro un condimento diventato celeberrimo: il pesto ge-
salsa riflette la storia della città marinara dove esploratori
novese. Si tratta di una salsa fredda, estemporanea,
e commercianti portavano dai loro viaggi svariate
sinonimo e simbolo di Genova e dell'intera Liguria;
prelibatezze. Alcune di queste si sono rivelate indi-
da alcuni decenni è tra le salse più conosciute e diffu-
spensabili per la preparazione del pesto che è diventa-
se nel mondo. L’ingrediente base del pesto è il basili-
to ormai un vero e proprio simbolo della Liguria in tut-
co che viene pestato a crudo con pinoli e aglio, il tutto
to il mondo. Il merito dei genovesi è di essere riusciti
condito con parmigiano ed olio di oliva extravergine.
ad unire armonicamente prodotti tipici del loro territo-
Quest’anno a Riva Trigoso, in occasione della Festa del
rio con quelli di altre regioni. Il risultato dato dalla com-
Mare, si è svolta la gara di pesto con il mortaio: si è ra-
binazione di questi elementi è il vero pesto, quello che
dunata una giuria di esperti presieduta dal responsabile
i marinai liguri rimpiangevano lungo le loro traversate,
dell’ufficio stampa della Regione Liguria Mauro Boccaccio
quello che veniva spedito ai soldati in trincea, quello
che ha decretato e premiato il vincitore. Si tratta di una
che ha trovato illustri estimatori da Stendhal a Gabrie-
originale iniziativa volta a far conoscere e promuovere
le D'Annunzio, da Re Faruk a Gorbaciov.
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COOL PEOPLE di Cristina Rosso
L’orgoglio del
Made in Italy fa base a Miami: when
COSABELLA is COOL …
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D
ato
il
talento
riconosciutoci
e a poco a poco si è conquistato i favori dell’elite
all’estero legato a stile e creatività
femminile americana che conta.
intendiamo menzionare alcuni
Si conosce ancora poco di voi in Italia, se non attra-
brillanti esempi di attività intrapre-
verso le collezioni in vendita presso gli store più esclu-
se oltre confine e felicemente
sivi che le distribuiscono e commercializzano.
decollate a seguito dei confortanti
La vostra fama è legata più che altro all’internazio-
riscontri registrati che attestano,
nalità che avete scelto di conferire allo style
nonostante tutto, l’imperituro successo dell’originale
“COSABELLA”: infatti si sa che avete sede a Miami ma
ed innovativo “Made in Italy” sul mercato internaziona-
vantate prestigiosi showroom anche a Parigi, Mila-
le. Il trucco, se di magia si può parlare, consiste nel cu-
no, Barcellona, Las Vegas, Tokyo e New York.
rare dettagli, particolari e materie prime in modo me-
Qual è la vostra storia e come siete riusciti a realiz-
ticoloso senza mai dare per scontato il risultato, lavo-
zare un concept di qualità, vincente e worldwide
rando sodo per conseguire obiettivi ambiziosi i quali in-
in così breve tempo? COSABELLA in realtà e' un’azien-
vece fanno desistere altri. Per ovviare al mero elenco dei
da che proprio nel 2013 festeggerà i 30 anni di attivi-
settori in cui il Bel Paese impera nelle vendite ci siamo
tà. L'internazionalità del marchio non e' stata una de-
interessati ad uno tra i nuovi brand più cool sbarcati
cisione strategica ma una conseguenza logica dato che
oltreoceano che sta facendo incetta di consensi non solo
ci trovavamo a Miami in seguito ad esigenze di lavoro
tra i comuni acquirenti statunitensi ma anche tra le
di mio marito a quel tempo. COSABELLA e' nata grazie
celebrities di Hollywood più acclamate del momento.
a quel trasferimento, che doveva essere temporaneo ma
COSABELLA - di cui il Presidente, Valeria Campello, ci sve-
presto si e' rivelato essere una proficua opportunità
lerà qualche segreto -, rappresenta l’orgoglio italiano
e scelta di vita per la nostra famiglia. Il successo iniziale
nel panorama di intimo che ha preso base a Miami
ritengo sia dovuto ai concetti innovativi e di rottura grazie a cui già dai primi anni ‘80 abbiamo reinventato l'abbigliamento intimo grazie all'introduzione di colori
VALERIA campello, presidente di cosabella
piuttosto decisi quali fucsia, viola, blu elettrico in capi normalmente presentati solo in bianco, nudo, nero e pastello o all'uso di tessuti versatili che costituiscono i nostri classici - tulle elastico e talco - e consentono l'utilizzo del capo intimo anche come indumento esterno. In riferimento al mercato italiano siamo in effetti ancora relativamente giovani avendo introdotto COSABELLA qui solo 10 anni fa e la nostra fama, che va gradatamente incrementandosi, è legata ai dettagli coraggiosi che esulano dagli schemi tradizionali offrendo alla clientela un prodotto giovane e dinamico ed un sistema di vendita più consono alla nostra era. Non è solo la linea che ha reso famosi i vostri prodotti ma anche il merchandising e soprattutto un packaging accattivante. Avete giocato con astuzia su questi aspetti per attirare la clientela o li avete sfruttati per valorizzare meglio i prodotti? L'uno e l'altro: l'aspetto funzionale del packaging funge da forza trainante ed è studiato per trasmettere il nostro messaggio in modo immediato occupando il minimo spazio. Per l'Italia poi è stato essenziale per emanciparsi dal mero servizio del personale di vendita puntando al più immediato e redditizio "impulse buying": con un display impattante il cliente risponde con un impeto emozionale
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COOL PEOPLE spontaneo e diretto a cui si sa, è più difficile resistere... La vostra filosofia si sposa magnificamente con il lifestyle di Miami - a cui vi siete legati sce-
cosabella.com
gliendola come sede - : rispecchiate infatti con i colori decisi impiegati nelle collezioni la solarità della spiaggia, del glamour e del divertimento che
facebook.com/cosabella.madeinitaly
la caratterizzano rendendoli da esportazione e contagiando così l’universo femminile di mezzo mondo. Esattamente. Un intimo come COSABELLA avrebbe potuto nascere solo a Miami, la quale unisce l’ispirazione nata dai colori tropicali a quella del meltin’ pot di culture, lingue e tradizioni diverse; quindi ad una libertà di espressione unica al mondo. Si nota inoltre, sempre dal vostro sito, che il brand si presenti come social media addicted. Trovate che ormai un prodotto per essere conosciuto e promosso debba necessariamente risultare “friendly” attraverso i nuovi canali multimediali imposti dal mercato? Riteniamo che il social networking sia un canale imprescindibile di comunicazione per una ditta di moda che
desi-
deri mantenere una posizione nel mercato al giorno d'oggi. Per raggiungere le nuove generazioni occorre saper parlare il loro linguaggio che ormai e' di natura virtuale: da target passivi si sono trasformate, tra post su Facebook e Twitter e reviews su Tripadvisor e Yelp, in giudici critici. È questo pubblico che tira le fila del nuovo mercato definendone le regole in termini di utilità ed immediatezza: è prassi ormai per molti ricercare i pareri rilasciati in rete da altri prima di effettuare un acquisto che sempre più spesso avviene on line. In Italia l’ecommerce è ancora agli albori rispetto ad USA ed Europa, anche se in progressiva espansione. Come vi sentite infine sapendo che tra i vostri estimatori ormai si annoverino anche star di Hollywood del calibro di Jessica Biel che ultimamente ha scelto di indossare un vostro capo per apparire sulla cover di un famoso magazine? Questo non può che darci enorme soddisfazione, non solo per l'impatto che lo sfoggio dichiarato di un marchio da parte di una celebrità ha sul brand a livello mediatico ma anche perché ricevere la continua richiesta dei nostri prodotti per l'uso in scena ne conferma il comfort e la vestibilità che rappresentano un must per ogni nostra collezione.
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twitter.com/shopcosabella
WORLD di Cristina Rosso
ITALIANI
TALENTI DA ESPORTAZIONE
S
e si pensa all’Italia subito
BIANCA BALTI
si associano connotazioni
La storia di Bianca è quella di
di natura storica, culturale
una semplice ragazza italiana di
e artistica. “Italiani: popolo di
Lodi che ce l'ha fatta: a soli
santi, poeti e navigatori”: è que-
28 anni, le è già stata
sta l’immagine che proiettiamo
dedicata una mostra
all’estero… dell’estro che ci ca-
personale con gli scatti che riper-
ratterizza e, proprio per rilanciarla in pompa magna,
corrono la sua significativa carrie-
in corrispondenza della commemorazione dell’Uni-
ra di modella. Scoperta da Dol-
tà d’Italia ne ha approfittato anche la pubblicità. Un
ce&Gabbana, da allora Bianca ha
esempio su tutti, la campagna della compagnia te-
sfilato per le firme più impor-
lefonica TIM che ha centrato i propri storyboard sul-
tanti: da Alexander McQueen
le vicende di alcuni grandi personaggi italiani co-
a Valentino e Lanvin. È una
nosciuti in tutto il mondo: da Leonardo Da Vinci a
delle modelle preferite dal-
Cristoforo Colombo, da Giulio Cesare a Giuseppe Ga-
la maison Missoni, è
ribaldi fino a Marco Polo. Scelta strategica a quan-
comparsa nel film "Go
to pare, poiché il pubblico ha apprezzato i sipariet-
Go Tales" di Abel Ferra-
ti interpretati da Neri Marcorè, Marco Marzocca e
ra e ha prestato la
Bianca Balti. Ovviamente il racconto è ironico e i per-
propria immagine per
sonaggi diventano macchiette, ma sdrammatizzare
il Calendario Pirelli
sugli episodi storici li ha ringiovaniti agli occhi del-
2011 firmato da Karl
le nuove leve, rendendoli così meno leziosi e no-
Lagerfeld. Che dire, più
zionistici e rammentando, allo stesso tempo, quan-
che un curriculum vitae pare una
to glorioso sia stato il nostro passato.
favola dei giorni nostri.
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In tema di telefoni però occorrerebbe menzionare anche chi ne ha segnato le origini, e ci si potrebbe aspettare un doveroso accenno a Meucci all’interno dell’ironico excursus delle nostre pietre miliari ora che finalmente gli è stata riconosciuta - più che postuma! l’effettiva primogenitura della sua invenzione, attribuita erroneamente all’americano Bell sino a poco fa. Infine, in tema di talenti da esportazione dei giorni nostri - anche se dalla portata decisamente meno impegnativa! - ci pareva il caso di citare anche la stessa Bianca Balti, forse uno degli sporadici esempi in cui una bellezza nostrana non solo ha riscosso successo presso il Bel Paese –dalla tendenza esterofila in fatto di estetica – ma anche oltre confine, laddove per lei si sono registrati apprezzamenti da un nutrito manipolo di stilisti e marchi prestigiosi del lusso internazionali. Speriamo non sia un caso isolato, ma un obiettivo che l’Italia si prefigge, nell’intento di continuare a sfornare ed esportare brillanti attitudini in ogni settore. Siamo stati abituati bene in passato e lo siamo tutt’ora. Proseguiamo in questo senso e teniamo il passo con questo esercizio “di stile” senza farci intimidire dalla falce dell’ennesima parentesi di austerity.
MEUCCI E IL BREVETTO RUBATO
La data di nascita del telefono è il 1854, quando Antonio Meucci ne registrò l’invenzione non con un brevetto permanente, ma con un caveat temporaneo da rinnovare ogni anno a un costo che, data la cifra troppo esosa, riuscì a sostenere solo fino al 1873. Nel 1876, a brevetto decaduto, Bell - cogliendone l’intuizione - depositò il suo brevetto. Meucci gli intentò causa, ma, essendo in pieno dissesto economico, la perse: il giudice - corrotto da Bell - nel 1887 sentenziò che Meucci avesse ideato un telefono meccanico, mentre l’oggetto del brevetto di Bell era elettrico. Solo nel 2002 il Congresso degli Stati Uniti ha dovuto riconoscere l’effettiva paternità della scoperta a Meucci e non a Bell.
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COOL PLACE di Daniele Smaltini
IL BOSCARETO RESORT SPA *****L il lusso della discrezione per soddisfare il bisogno interiore di qualità
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L
e curve tra le colline delle Langhe
questa nostra “pausa relax” è la figura ormai conosciuta
sono come le legature tra le note,
ai lettori di CoolTo del Dott. Mario Villani. A lui e alla
in un pentagramma scritto dal più
Dott.ssa Valentina Dogliani, amministratore delegato
grande tra i compositori: la natura!
della struttura, abbiamo affidato il nostro sguardo
Anche il suono del motore della no-
e il nostro udito per farci trasportare dallo spirito emo-
stra moto che segue la striscia
zionale che ha portato alla creazione di questa struttura
d’asfalto trova la sua giusta dimen-
dal fascino... silenzioso!
sione in questa sinfonia di emozioni. Ma non di sole note
Mario, arrivando al Boscareto si ha la sensazione di
è composta la musica! Per dare enfasi ai fraseggi di note
trovare una struttura che è pronta ad offrire il mas-
è importante saper bene dove posizionare le... pause!
simo confort e l’avanguardia della tecnologia nel ri-
Una pausa al Boscareto Resort & SPA è l’espressione
spetto dei valori degli ambienti circostanti. Qual’è sta-
più realistica di quanto io abbia voluto trasmettere fa-
ta la linea guida di questo progetto architettonico?
cendo riferimento all’importanza delle pause in una gran-
M - La struttura è nata con un intento molto preciso
de sinfonia. La struttura sorge sull’omonima collina
e delineato: la ricerca dell’eccellenza della qualità.
di Serralunga d’Alba, in Piemonte, a soli dieci minuti
La famiglia Dogliani, quando ha costruito questo Resort
dalla città di Alba (capitale del Tartufo Bianco); si affaccia
non ha voluto rifare la solita Cascina, bella, ma come
sulle Langhe: le sinuose colline che danno origine al pre-
se ne trovano già tante in linea con la realtà della zona.
giato Barolo, “re dei vini” piemontesi. Il Boscareto si pre-
L’idea è stata quella di fare qualcosa che andasse con-
senta con un’architettura minimale contemporanea,
trotendenza dal punto di vista architettonico, fornendo
una sorta di castello moderno, proiettato nel futuro,
però al suo interno dei servizi di assoluta qualità
in un territorio fortemente legato alle tradizioni.
in linea con le aspettative degli stranieri che vengono
Dal predominante utilizzo del vetro nelle camere ed in
qui nelle Langhe. Perché il turista che viene nella Lan-
tutti gli spazi comuni (milletrecento metri quadri di ve-
ga è vero che vogliono mangiare i “plin” ma li vogliono
trate), si evince l’intenzione di consentire al panorama
mangiare in un certo modo, preparati con cura e,
da cartolina di entrare a far parte dell’interior design del
soprattutto accompagnati da vini di eccellenza.
Resort. A dirigere l’orchestrazione che si muove durante
Quindi l’idea è stata quella di coniugare la tradizione,
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COOL PLACE la qualità e il territorio, trasformandoli in qualcosa
M - Quando sono venuto qui a lavorare, provenendo
di assoluto livello. Questa è stata l’idea che ha fatto
da esperienze diverse, mi sono chiesto cosa ci può fare
nascere il Boscareto.
un Resort cinque stelle in un contesto così diverso da quel-
Mi sembra di capire che il Boscareto ricerchi l’appa-
lo delle grandi metropoli o delle famose città d’arte?
gamento dello sguardo per giungere al gusto...
Ma poi abbiamo inteso che anche il turista italiano
M - Dal punto di vista dei servizi ristorativi si è voluto
e straniero, che viene nelle Langhe in Ferrari o in Por-
dare risalto a tutti i prodotti del territorio, coniugandoli
sche, al di là dell’amore sviscerato per i vini della zona
con una presentazione d’eccellenza.
nonché per i prodotti tipici, poteva anche cercare e tro-
Chi ti conosce sa che sei una persona estremamen-
vare qualcosa di diverso. Lusso, in questo caso,
te carismatica. Dal punto di vista umano, qual’è
significa rimanere assolutamente discreti, facendo
stato il tuo apporto al Boscareto l’approccio che
vivere sensazioni ed emozioni in linea con le aspettati-
la tua direzione vuole trasmettere al Cliente?
ve di un certo segmento di mercato.... e non solo!
M - Come sai tutto ciò che faccio è spinto principalmente
Perché il nostro cliente tipo non è esclusivamente la per-
dalla passione. Quando sono arrivato qui ho cercato
sona ricca di disponibilità economica; ci sono sempre più
di trasmettere a tutti i miei collaboratori ciò che inten-
persone ricche di cultura che invece di spendere i soldi
do come approccio col cliente, che deve essere veramente
per passare una settimana in una delle classiche mete
emozionale. Cercare di forgiare non solo l’idea del
di mare, preferiscono passare due giorni al Boscareto,
professionista, che da solo è limitante. Se un persona
perché in minor tempo riescono a vivere sensazioni
è brava, ma è un musone, non dialoga col cliente, non
positive estremamente appaganti.
riesce ad anticipare quelle che sono le sue aspettative
Il Cliente “tipo” cosa si deve aspettare e cosa non vuoi
e, soprattutto, non riesce a fare team ti trovi ad avere
che si aspetti dalla permanenza al Boscareto?
un professionista che non funziona! Quindi, a prescin-
M - La nostra clientela è estremamente eterogenea e com-
dere dai nomi importanti che possiamo annoverare,
posta da italiani e stranieri. Noi non vogliamo che si aspet-
il mio primo interesse è stato quello di creare lo spiri-
tino un servizio standardizzato, ma un servizio di
to di squadra.
eccellenza accompagnato sempre da un apporto
Cosa vuol dire lusso in un contesto bucolico com'è
personale. Siamo convinti che in qualsiasi attività
quello in cui si pone il Boscareto?
il valore aggiunto sia determinato dalla persona. Ci aspet-
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tiamo che la gente venga per mangiare e bere bene, godersi il relax e una vista spettacolare, per soddisfare il suo bisogno interiore di qualità. Ben diverso dal solo bisogno materiale di qualità! Un circuito virtuoso di vacanza per ritemprare il corpo, la mente e lo spirito. Il Boscareto è un Cinque Stelle Lusso dove la “L” non prevede solamente gli aspetti materiali, ma punta sulle famose “attenzioni” per accudire il cliente durante la sua permanenza nelle Langhe.
Valentina Dogliani, amministratore delegato del Boscareto e componente della famiglia costruttrice del Resort, è una giovane imprenditrice dall’aria determinata, che dietro alla sua timidezza nei confronti di registra-
VALentina dogliani con Shiqin Chen
tori e videocamere, cela una personalità estremamente carica di passione per il suo lavoro e per la sua “creatura”. Già, perché nel progetto de Il Boscareto è stata coinvolta sin da subito dal padre... ma lasciamo che sia lei stessa a raccontarci qualche aneddoto di questa sfida che si è trasformata in una grande passione! Valentina, raccontaci qualcosa di più rispetto a quello che già ci ha anticipato Mario sul “come e perché” è nato il Boscareto... V - Giustamente, c’è sempre un “perché”! Il fulcro di questa struttura è la mia famiglia. Una famiglia di imprenditori che si muove su diversi campi; certamente i più importanti sono quelli delle infrastrutture ma l’altra grande occupazione e passione è sicuramente quella del vino. Nel 1978 mio papà acquistò quella che poi diventò la Beni di Batasiolo e da lì è partito il tutto! Nell’atto di acquisto dell’azienda vitivinicola erano comprese le cascine a gli annessi vigneti. Una di queste, a distanza di trenta anni è diventata Il Boscareto Resort & SPA. Ricordo ancora quando mio padre mi ha proposto di trasformare la cascina Boscareto in un Resort di lusso ed io risposi con entusiasmo: “fantastico!”. Da quel giorno quel “fantastico” ha condizionato la mia vita, perché ho dovuto imparare tutto il “dietro le quinte” della gestione di un albergo, attraverso corsi di specializzazione ed una bellissima esperienza al Sitea di Torino durata quasi un anno. La struttura ha i tratti dell’architettura minimale contemporanea. Una scelta d’impatto in un contesto territoriale molto tradizionale. Cos’ha influenzato questa scelta? V - Fare ex-novo una struttura già vecchia non ci sembrava il caso. Non ci piaceva neanche l’idea di costrui-
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COOL PLACE re il finto Castello o la finta Cascina senza anima né sto-
C’è molto di tuo nella creazione del Boscareto,
ria. Si è deciso di costruire ex-novo per offrire più ser-
al di là della mano dell’architetto...
vizi ai Clienti; sposando il concetto di Resort, che ho vo-
V - Sì. Dal momento che mio papà mi ha coinvolto in que-
luto inserire anche nel nome, perché fossero ben chia-
sta avventura ho voluto prima capire come funziona-
re le caratteristiche di completezza tipiche delle strut-
va un albergo, poi terminata la mia esperienza alla re-
ture definite “Resort” quali il ristorante, la SPA, la bou-
ception del Grand Hotel Sitea ho seguito passo passo
tique, gli spazi congressuali e, ovviamente, l’albergo.
i lavori perché non volevo trovarmi in una cosa già fat-
Da subito abbiamo voluto puntare al lusso, ovviamen-
ta senza aver vissuto l’esperienza del cantiere... che era
te cinque stelle, ma con la “L” di lusso (che io ho forte-
una esperienza da fare! Tre anni pazzeschi ma emoti-
mente voluto) proprio per distinguerci e dare un impulso
vamente molto forti che mi hanno permesso di imparare
forte alla zona, in modo che questo potesse portare
molto da tutti, dagli architetti agli operai. Un ambien-
ricchezza a tutto il territorio circostante.
te ancora molto maschilista che però mi ha fatto cre-
C’è un concetto che vorresti trasmettere all’ospite
scere molto dal punto di vista professionale.
del Boscareto?
In chiusura di questo piacevole incontro, se doves-
V - Un concetto a me molto caro è quello dell’unicità:
si creare un claim per i lettori di CoolTo che carat-
di stile, di spazi, di comfort. Fin dall’inizio ho sentito
terizzi la tua struttura?
l’esigenza di fare delle cose diverse, andare contro
V - Certamente da noi non troverete un ambiente aset-
corrente. Sono ambiziosa... penso che sia una caratte-
tico e spropositatamente impettito come è comune tro-
ristica genetica ereditata da mio papà!
vare nelle strutture di lusso, tanto è vero che diversi Clien-
Puoi fare qualche esempio del concetto di unicità?
ti sono diventati amici. Quindi potrei dire: professionalità
V - Sicuramente la scelta degli arredi, le finiture (come
rivolta all’eccellenza, dall’appeal ruspante e caloroso!
quella delle pareti) che è stata fatta da un artista decoratore che realizza delle cose molto particolari al qua-
La pausa tra le note è giunta al termine della sua dura-
le ho chiesto espressamente di non riproporre la stes-
ta; un ultimo sguardo alle colline del Boscareto,
sa finitura in altre strutture. Per lo stile, l’unicità si tro-
un colpo d'avviamento per rimetterci in sella e… rico-
va nelle tante cose fatte su misura: tavoli, divani e pol-
mincia la sinfonia del viaggiatore!
trone sono stati disegnati in esclusiva dall’Architetto. Ci sono pochissime cose prodotte in serie ma anche in questo caso (come per le poltrone della sala congressi) ho rivolto l’attenzione a prodotti di eccellenza. Per gli spazi vedete anche voi che ci sono ambienti comuni molto ariosi e ampi corridoi. Per il comfort abbiamo puntato al top, facendo solo trentotto camere (quando avremmo potuto farne molte di più) per salvaguardare l’idea di entrare in una camera senza sentirsi in un loculo, rendendo il soggiorno per tutti i clienti molto piacevole. Sicuramente il concetto di unicità è dovuto anche al paesaggio. Ogni camera ha circa 9 metri quadri di vetrata che crea un quadro unico e naturale, incorniciato in un’atmosfera ovattata, data da tessuti di seta che ricoprono pareti dai colori caratteristici della natura. Anche il colore della struttura riprende le tonalità della terra che si vede tra un vigneto e l’altro. A questo proposito vorrei fare una piccola parentesi anche sul logo del Boscareto, con la sua iniziale “B” posta al centro di un reticolato: è l’immagine della collina Boscareto vista dall’alto nella perfetta geometria dei vigneti che la circondano. Tutto qui richiama la natura!
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Camere: 38 camere di cui 9 suite. Ampi spazi a disposizione, con misure da 30 a 80 metri quadri. Ristorazione: il ristorante La Rei, una stella Michelin, è il fiore all’occhiello del Resort. Alla guida l’Executive Chef Shiqin Chen, originario di Shangai e grande esperto della cucina italiana e piemontese, supportato dalla consulenza di Gian Piero Vivalda, chef dell’”Antica Corona Reale da Renzo”. Cantina: propone oltre 1200 etichette che spaziano dai vini di Langhe, Roero e Monferrato a quelli della Borgogna senza rinunciare ai Supertuscan, ai bianchi d’Alsazia e del nord-est italiano e all’immancabile Champagne. Custode della Cave è il talentuoso Matteo Toso. SPA: La Sovrana è la Aveda Destination SPA, area dedicata al relax e alla cura del corpo, divisa su due piani. Al piano superiore la Sala delle acque, con piscina e vasca idromassaggio; al piano inferiore si trovano le tre suites massaggi e trattamenti, la sala make up e hairstyle, la sauna finlandese, il bagno turco aromatico, il frigidarium, le docce emozionali e di reazione, ed un angolo relax con camino dove sono serviti tea e tisane rilassanti. Il sistema a scomparsa delle vetrate della Sala delle acque, in inverno, offre l’emozione di un caldo bagno con vista sulle colline innevate. Meeting & Incentive: il Centro congressi propone due sale riunioni collegabili in videoconferenza, di 70 e 110 posti, allestite con comode poltrone Frau. Anche nelle sale congressi una parete di luce naturale costituisce il punto di forza, per alleggerire le giornate lavorative.
Hotel Reservation: Il Boscareto Resort & SPA *****L Via Roddino, 21 - 12050 Serralunga d’Alba (CN) Italy Tel. +39.0173.613036 Fax +39.0173.613041 email: info@ilboscaretoresort.it web: ilboscaretoresort.it
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COOL EVENT di Elisa Speretta
verso Il mondo a Milano per parlare di cibo, tecnologia, economia e Natura 48 • COOLTO
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S
e il 2015 vi sembra lontano,
lità per tutti, nella lotta alla fame a alla sotto-ali-
provate a chiedere al Comitato
mentazione, ma anche all’obesità e alle malattie
organizzatore dell’Expo, che tra
legate alla malnutrizione: i due estremi paradossali
poco meno di 3 anni porterà
del nostro pianeta. E il trinomio sicurezza alimen-
Milano al centro del mondo!
tare- salute – benessere viene riconosciuto da tut-
Si preannuncia un evento di
to il mondo come un tema decisamente connaturato
dimensioni ciclopiche, tanto che
alla tradizione culturale italiano e alle eccellenze
la macchina organizzativa è già decisamente in moto.
del made in Italy! Con un simbolo: il pane, nelle
Dal 1851, anno in cui Londra ospitò la prima edi-
innumerevoli varianti che dall’alba del mondo
zione, le Esposizioni Internazionali sono sempre sta-
e in ogni dove ne fanno l’emblema stesso della vita,
te l’occasione per la città e lo Stato che le ospitava
e che all’Expo avrà un ruolo centrale. Tecnologia,
per aumentare esponenzialmente i propri contatti
scienza e innovazione protagoniste, dunque, ma
commerciali e per mostrare le eccellenze raggiun-
sempre come strumenti al servizio dell’eco-com-
te alla comunità scientifica e tecnologica. Anche
patibilità, delle fonti di energia rinnovabili, della so-
per Milano fu così nel 1906, quando celebrò l’aper-
lidarietà internazionale e dei legami sociali e delle
tura del traforo del Sempione che rese possibile
tradizioni locali su cui si basa da sempre l’attività
la prima linea ferroviaria diretta tra Milano e Pari-
umana e, nella fattispecie, lo sviluppo agricolo.
gi, evento significativo dal punto di vista economi-
Nella convinzione che il cibo è molto più di un
co e simbolico. Per l’Expo furono investiti 13 milioni
semplice nutrimento, l’Expo di Milano 2015 si pre-
di lire dell’epoca, si realizzarono le reti idrica e del-
annuncia una grande opportunità anzitutto per i pae-
la fognatura, dell’elettricità e del telefono e le nuo-
si partecipanti, per i loro Governi e le loro comuni-
ve costruzioni furono 225. Le nazioni partecipanti
tà di presentare al mondo le proprie tradizioni ali-
furono 40, gli espositori 35 mila, i visitatori 5
mentari e le proprie identità. Un movimento globale
milioni: una cifra record per l’epoca. Per il 2015
in cui i popoli si confrontano sull’evoluzione
si attendono 20 milioni di visitatori e 60 paesi sono
dell’economia futura, basata sul nuovo rapporto tra
già prenotati. Allora il tema scelto fu la modernità
l’uomo e la natura. Un’occasione per i visitatori
e il dinamismo, ora – in linea con le nuove sensibi-
di godere di un’esperienza unica in cui tecnologia
lità – il fil rouge sarà “Nutrire il Pianeta, Energia per
e innovazione disegneranno – ancora una volta – gli
la vita”, ovvero il rapporto tra evoluzioni tecnologiche
scenari del futuro. E una imperdibile vetrina inter-
e il diritto all’alimentazione, al cibo sicuro e di qua-
nazionale per l’Italia!
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COOL EVENT di Daniele Smaltini
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2012
S
e hai una moto, hai una storia da raccontare. Questo il messaggio che accompagna la campagna pubblicitaria della 70° edizione dell’Esposizione Internazionale del Motociclo, EICMA 2012, che aprirà i battenti per il pubblico a Milano il 15 novembre 2012 (il 13
e 14 saranno, come consuetudine, le giornate riservate a stampa e operatori). La scelta, realizzata dall’agenzia Grey, mira a rilanciare le due ruote come elemento indispensabile per segnare la propria identità e sentirsi parte di un immaginario importante e qualificante. Obiettivo è restituire all’universo moto la dimensione mitica e leggendaria del passato. In tal modo è possibile risvegliare la memoria del pubblico adulto, ma soprattutto conquistare i giovani, distratti da altri prodotti. La percezione delle due ruote da parte dei ragazzi, oggi, sta perdendo il valore di oggetto “cool”, mezzo identitario e fondamentale per raccontare una parte di sé stessi. L’idea di libertà, di sogno, di coraggio è destinata a concretizzarsi con altri strumenti. EICMA vuole creare un’inversione di tendenza, oltre che con l’ambizione di rappresentare il settore a 360°, anche attraverso una comunicazione mirata e un linguaggio rinnovato che esce da schemi istituzionali, all’occorrenza.
EICMA CUSTOM - Poiché è la “storia” il concetto sul quale si basa la prossima edizione di EICMA, l’Esposizione Internazionale del Motociclo punta a raccontare tutti gli aspetti del mondo delle due ruote. Un volano importante è rappresentato dalla valorizzazione delle aree speciali. In particolare, la parte Custom arricchisce la propria immagine con il partner editoriale leader nel settore, la rivista Low Ride che supporterà lo spazio nel periodo che precede e durante il salone. Una conferma arriva da Virgin Radio, che già lo scorso anno è stata emittente ufficiale di EICMA Custom. La presenza del network del gruppo Finelco assicura una grande visibilità e la possibilità di tracciare un percorso di avvicinamento all’appuntamento di novembre. In proposito, EICMA è impegnata nella costruzione di un calendario di eventi e attività che la vedrà protagonista con altre realtà importanti del settore, come il campionato del mondo Superbike. Durante questo percorso tutte le aziende associate a Confindustria ANCMA avranno l’opportunità di promuovere altri progetti. Sul palco di Virgin Radio, dal 15 al 18 novembre in Fiera Milano, oltre al consueto Bike Show, gestito da Low Ride, verrà eletta Miss Pin Up. A dare il via a questa iniziativa è il concorso “Delicius Pin Up”, marchio ripreso dal libro fotografico di Simone Romeo. Si tratta di un beauty contest, che verrà lanciato prossi-
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COOL EVENT mamente sul sito di virginradioitaly.it
GENUINE BIKE - Coerenza e sostanza sono le basi
SEGUICI SU COOLTOMAGAZINE.IT OPPURE SCARICA L’APP SU APP STORE
sulle quali si fonda il lavoro che EICMA porta avanti da un anno e che è stato inaugurato con il cambio di
Per raccontare le due ruote e per accontentare
gestione. Raccontare la realtà ed essere parte di questa
tutte le richieste relative alla passione e alla
realtà: per soddisfare tale esigenza e darle concretez-
mobilità, si stanno mettendo in campo diverse
za, nasce il marchio Genuine Bike, realizzato in colla-
iniziative che prevedono anche la partnership
borazione con Arnaldo Upali di Holy Freedom, che darà
con importanti realtà editoriali del settore.
vita ad una piccola linea di abbigliamento. Fonti di ispi-
Oltre alla conferma di tanti elementi consoli-
razione moto special reali e pin up in carne ed ossa.
dati di EICMA, non mancheranno novità ine-
Tutto con la volontà di sottolineare come i canoni
dite ed eventi mai realizzati in precedenza.
del custom e della personalizzazione possano entrare a pieno titolo nella vita di tutti i giorni. Nonostante la crisi abbia colpito fortemente il settore delle due ruote, le aziende sono consapevoli della necessità di non mancare a quello che si afferma come l’appuntamento più importante dell’anno. La location è fondamentale! Milano è la città che per eccellenza ha una vocazione europea ed è il polo dal quale si irradiano nuove tendenze e stili di vita. “EICMA si propone come elemento che supera il semplice concetto di vetrina” - dichiara Pier Francesco Caliari, direttore generale di Confindustria ANCMA ed EICMA – “L’essenza del nostro evento è la capacità di creare una forte sinergia tra l’esposizione statica, la città e il pubblico più ampio possibile. EICMA raccoglie le esigenze del mercato, da una parte, e costituisce un ponte per il futuro dall’altra”.
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COOL EVENT di Valeria Pace
GENOVA PER NOI
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DAGLI YACHT FUTURISTICI ALLO SHOPPING CON PAGANINI Dentro e fuori il Salone Nautico per scoprire, partendo dal mare per arrivare nel cuore pulsante del bel capoluogo ligure.
N
ascere sul mare e crescere guar-
rispetti, non sarebbe completo senza il suo collateral
dando il mare. I genovesi doc
di iniziative ed eventi. Che per una città bella
sanno bene che cosa significa,
e al contempo complicata in ogni sua sfumatura
ma ormai ci fanno caso soltan-
come Genova, nulla è scontato, ma solo un’occasione
to i turisti, all’odore di iodio e
in più per scoprirla al massimo del fasto. E così
di sale che arriva dal mare,
accade che la Marina del Salone diventi il porto,
con la bonaccia o con la tra-
o meglio la porta d’accesso per vivere la città.
montana. Abiti leggeri e scarpe aperte quando
Che si vestirà del colore del mare, il blu. Genova
ancora i grigi abitanti della Val Padana indossano
InBlu è infatti il nome del fuori salone che trascinerà
il paltò (leggero, ma sempre paltò) o già sono
i visitatori dal pomeriggio a sera in un walking tour
rassegnati all’estate successiva prima di rivedere
i caruggi della parte più antica della città, i Palazzi
le spiagge. La storia che l’ha voluta antica repubblica
dei Rolli, Musei di Strada Nuova aperti di sera
marinara ha tracciato indelebilmente il DNA dei
e lo splendido Palazzo Lercari Spinola di via degli
genovesi, ancor oggi. Così come la sua naturale
Orefici che verrà aperto al pubblico solo per qual-
evoluzione di potenza nautica in chiave moderna
che giorno. Contemplarte, rassegna di arte con-
si manifestò nell’ormai lontano - per noi - 1962,
temporanea, si svilupperà tra i chiostri di San Mat-
al prezzo di ingresso di 250£, poco più di un litro
teo, il Museo Diocesano, il Museo di Sant’Agostino
di benzina (dell’epoca): la prima edizione del Salone
e Santa Maria di Castello e sarà accompagnata
Nautico Internazionale di Genova.
da un’apertura straordinaria di alcune gallerie d’ar-
Nell’Italia del pieno boom economico, a presenzia-
te moderna e contemporanea del circuito Start.
re alla prima di un evento per pochi, su una super-
E mentre Piazza de Ferrari, Via Roma e Via XXV Apri-
ficie decisamente contenuta di soli 30.000 metri
le verranno illuminate scenograficamente, il 7 ottobre
quadrati c’erano Umberto Agnelli, Adriano Olivetti,
per la prima volta in assoluto si potrà cenare nel
armatori celebri come Grimaldi, Fassio e Corrado,
Mercato Orientale in una serata enogastronomica
che fecero da apripista a molti altri vip che si sono
sotto la guida di chef liguri a tema. Come in ogni
successi negli anni esponenzialmente, allo stesso
tour di città che si rispetti, conviene non mancare
tempo della superficie e fama del Salone medesimo.
alla serata di shopping speciale: il 9 ottobre l’Ape-
Dal padiglione C in cui nacque tutto mezzo secolo
ritivo in Blu, con l’irrinunciabile baxeichito – il mo-
fa, l’edizione 2012 prende vita su 100 mila metri qua-
jito made in Genova a base di basilico invece della
drati di specchio marino e 200 mila metri quadra-
menta, tocchi di fugassa, acciughe all’ammiraglia,
ti di area fieristica aggettante nel blu Mar Ligure.
stecchi di panissa e cucculli ben caldi, assaggi
Dal 6 al 14 ottobre, ci saranno ben due Marine
di pasta al pesto, pomodori secchi, verdure grigliate,
ad ospitare le nuove imbarcazioni in esposizione,
quadretti di frittata, pezzetti di cima, frittelle di bac-
e quella di più recente costruzione permetterà gra-
calà e polpo al verde. Da consumare insieme allo stru-
zie alla disposizione dei pontili di provare l’ebbrezza
scio per Via Roma e dintorni con i negozi aperti e,
in mare aperto. Come ogni evento fieristico che si
in sottofondo, musica a cura dell’Orchestra del Tea-
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COOL EVENT tro Carlo Felice e del Conservatorio Nicolò Paganini. Per arrivare nel cuore di Genova, Palazzo Ducale, sarà la culla di tre eventi in concomitanza: due mostre eccezionali, Joan Mirò con una rassegna di opere amplissima e la retrospettiva dedicata a Steve McCurry, il fotogiornalista americano che presenta un centinaio di ritratti, paesaggi e fotografie di strada inclusi gli scatti più recenti e inediti realizzati in India e Tibet. Infine, spazio al folklore con Bonjour la France, un’esposizione-vendita di prodotti tipici transalpini, con particolare attenzione alla città di Marsiglia che sarà nel 2013 Capitale Europea della Cultura. Per poi tornare al mare, con la mostra Love Boats, almeno con lo sguardo e il pensiero dei grandi architetti e designer che hanno creato imbarcazioni uniche e visionarie e che esporranno le loro opere e installazioni al Museo d’Arte di Villa Croce: da John Pawson a Philippe Stark, da Jeff Koons a Renzo Piano che ha dato il volto che tutti noi conosciamo al Porto Antico. Noi che abbiamo visto Genova.
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COOL EVENT di Daphne Chissotti
TUTTI IN COPERTA, SI SALPA PER
MONTE-CARLO Nel cuore più mondano del Principato di Monaco in occasione dello Yacht Show che la rende ogni anno sempre più esclusiva.
N
on solo motori ruggenti di For-
di superyacht e top manager. Con sponsor ufficiali
mula Uno. Monte-Carlo è anche
come BMW e Ulysse Nardin, il MYS offre un’area socia-
il regno della nautica, fatto di
lite di 650 metri quadrati in un'atmosfera rilassata come
splendidi panfili progettati e co-
la Lounge Upper Deck e la sua Parvis Piscine progetta-
struiti dai cantieri navali più pre-
ta da Sabrina Monte-Carlo, in collaborazione con
stigiosi del mondo. La quintes-
la designer italiana Paola Lenti, il produttore francese
senza del superyachting, come
di cristalli Baccarat e la galleria d'arte Opera Gallery.
ama autodefinirsi il salone, raccoglie la crème de la crè-
Una volta giunti alla marina del bien vivre, come non re-
me dei brand del mare con un’esposizione di 100
stare affascinati da tanta mondanità: i luoghi profumano
superyacht da 25 ai 90 metri. Qualunque siano le ragioni
di storia e gossip al contempo, in cui farsi trasportare.
per avere uno yacht, il Monaco Yacht Show è in grado
Le top suite dell’Hotel De Paris e dell’Hotel Hermita-
di dare tutti i consigli: progettisti, costruttori e media-
ge sono state ribattezzate Suite Dreams, ciascuna a rac-
tori si raccolgono dal 19 al 22 settembre per ogni
contare una favola moderna nel cuore della Costa
desiderio. Le voci più esperte dalle quinte del salone
Azzurra. Dalla Diamond Suite Churchill al de Paris, con
nautico, suggeriscono che, dato l'attuale clima econo-
accesso privato e hall dipinta di rosso, in cui campeg-
mico, sia il momento giusto per comprare, vista
gia in bianco corsivo la firma del grande politico ingle-
l’ampia offerta e i prezzi in picchiata. Per chi non
se che per anni amava soggiornare regolarmente in que-
si accontentasse di barche già pronte, può dare libero
sto storico hotel, alla splendida Diamond Suite
sfogo alla fantasia sia che lo consideri una boutique
dell’Hermitage, arredata da Pierre Yves Rochon: una sca-
hotel galleggiante o la propria casa con cui esplorare
la di vetro e acciaio contrasta armoniosamente con un
le coste di tutto il mondo con tanto di guardaroba e team
tocco ultramoderno per dare accesso a una magnifica
fidato. Gaëlle Tallarida, organizzatore del MYS, muove
terrazza privata, per pranzare alla luce del sole, rilas-
un'organizzazione che da più di un anno lavora per of-
sarsi nella jacuzzi e godere del panorama mozzafiato
frire un evento internazionale, grazie a partnership esclu-
sulla rocca di Monaco-Vile, il porto e il Mediterraneo.
sive adatte a soddisfare le elevate aspettative di capitani
Brunch mattutino a base di crêpes suzette al sole
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Le Sea Lounge
della Place du Casinò, sotto la bella cupola in art-deco del Cafè de Paris, e da non perdere la personale di Marc Quinn, il grande artista inglese che presso il Museo Oceanografico ha messo in scena la sua visione del concetto di vita in un’alchimia tra il mondo interiore dell'artista e quello degli oceani del museo. E, alla sera, ritorno con vista sul Mediterraneo, con una flute di champagne in una mano e un barbagiuan creazione di Paolo Sari, al mitico Sea Lounge.
Hotel Hermitage
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COOL EVENT di Silvia Zanchi
Dal 25 al 29 ottobre al Lingotto di Torino, da sempre ideale location di Slow Food scelta dal patron “Carlin” Petrini.
T
ORINO. Quest’anno il Salone del Gu-
attività educative, Presidi Slow Food, attività che arric-
sto e Terra Madre, che si terrà dal
chiscono e offrono nuove opportunità ai visitatori,
25 al 29 ottobre al Lingotto
con tutti gli appuntamenti classici e un fitto program-
di Torino, saranno una cosa sola.
ma di conferenze. Le storie dei protagonisti del Salone
Questa la prima novità: un evento
racconteranno come si può cambiare il paradigma
storico per il movimento di Slow
che regola questo mondo in crisi a partire dal cibo.
Food, per il Piemonte e per gli
E dimostrano che possiamo fare qualcosa di buono
affezionati visitatori che seguono il Salone fin dalla pri-
per la nostra salute, l’ambiente e il sistema produttivo
ma edizione, nel 1996 fondato dal Patron “Carlin” Pe-
senza rinunciare al piacere del cibo e alla convivialità,
trini. Le due manifestazioni porteranno a compimento
facendone anzi una bandiera da sventolare con orgo-
un percorso tracciato a partire dal 2004, anno in cui
glio. Ecco perché è stato scelto come slogan “Cibi che
è nata Terra Madre, e che le ha viste affiancate in una
cambiano il mondo”: si tratta di un progetto rivolu-
scelta consapevole: il mondo del cibo e della gastronomia
zionario, che però richiede un nuovo modo di pensare:
non possono prescindere da chi lavora la terra, da chi
il Salone ci mette i cibi, i visitatori ci devono mettere la
trasforma ogni giorno la natura in cultura, da chi sen-
testa! La storia del Salone parte da due eventi: Gran Menu
te su di sé e sulla propria comunità il peso di problemi
a Verona e Milano Golosa, nel 1994, due appuntamen-
ecologici, climatici, economici e sociali. L’evento
ti che solo i fedeli di Slow Food rimembrano e che pos-
Salone si pone quindi come una narrazione collettiva
sedevano già alcuni degli elementi caratterizzanti di quel-
aperta al pubblico (e gli incontri di Terra Madre lo sono
lo che diverrà poi il Salone del Gusto del 1996, in quel-
per la prima volta). Si parte dal racconto delle persone
l'area del Lingotto a Torino. Ma l’esplosione, avviene
e dei territori per gustare meglio, capire di più, incon-
due anni dopo, con la seconda edizione, l’avvento
trare e scambiare pareri, opinioni, idee. La rete delle
del Mercato e oltre 130.000 visitatori che ribalteranno
comunità del cibo si unisce al patrimonio del Salone,
l’approccio elitario alla gastronomia di qualità, trasfor-
fatto di produttori, cuochi, Laboratori del Gusto,
mando in piacere e in diritto un interesse che si pensava
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solo per pochi. Il viaggio continua, andando in parallelo con le novità che iniziano ad analizzare il tema della globalizzazione. Nel 2000 vengono presentati i Presidi, nel 2002 quelli internazionali a cui si affiancava la terza edizione del Premio Slow Food, il seme dal quale due anni più tardi, nascerà Terra Madre: l’incontro delle comunità del cibo che la prima edizione raccoglie 5.000 contadini, artigiani e pescatori da 130 Paesi del mondo. Nel 2006, il cappello filosofico del “buono, pulito e giusto” è il promotore di una fusione fra le due anime: produttori e consumatori. I neo-gastronomi percorrono gli stand del Lingotto, affinando il palato nei Laboratori del Gusto, educandosi ad una produzione più attraente che sperimentata, pretesa nelle sue componenti qualitative, mentre all’Oval, pescatori toscani e mauritani, pastori abruzzesi e mongoli, discutono sul futuro del loro lavoro, scambiandosi idee, soluzioni, prospettive circa un cibo prelibato e sostenibile nell'impatto ambientale e dal punto di vista delle remunerazioni, ma anche della gratificazione. 12 anni, 22, se si considera come prima tappa l’anno di fondazione di Slow Food: dalla terra al piatto, dalla dimensione gourmettistica alla neo-gastronomia, dai frutti dell'albero del Salone al ventre di Terra Madre. Anche quest'anno sarà solo una tappa perché il viaggio continua scarso di biodiversità, di piacere e di educazione, variando nella forma e sostanza. Cominciamo il viaggio dai Laboratori che sono le degustazioni guidate di Slow Food alla presenza dei produttori e con l’aiuto di esperti si parlerà di cibo e vino, si faranno confronti, si assaggeranno, si toccherà si valuterà, si commenterà tenendo sempre presente che il cibo e il vino sono un piacere che deve essere anche reso dotto. La scelta spazierà, ad esempio, da birre introvabili, chicche d’autore come prosciutti e culatelli artigianali, distillati unici, formaggi portati dalle comunità presenti a Terra Madre, cioccolati e altri prodotti. Slow Food riserverà una sala al vino naturale: la sala Vignerons d’Europe, destinata alle degustazioni di vignaioli, di coloro che coltivano le uve nel rispetto della terra. Altre due novità: una serie di Laboratori realizzati dai primi laureati dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Colorno. E altri curati dalla Banca del Vino di Pollenzo, pensati per proporre
CARLO PETRINI, fondatore di slow food
viaggi nel tempo di vini italiani (in ogni Laboratorio sarà sempre garantita la traduzione in italiano e in inglese).
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COOL EVENT Il Salone non si esaurirà all’interno del Lingotto,
dei migliori vini da tutto il mondo. L’Enoteca,
ma proseguirà anche fuori coinvolgendo città
situata al pad.3, sarà realizzata su misura per
e territorio. Le 20 grandi Cene programmate tocche-
la degustazione: un ambiente raccolto, in cui il
ranno, infatti, zone dell’albese e dell’astigiano,
viaggiatore, consultando la Wine List potrà lasciarsi
entrando in nobili dimore e castelli come la Villa
guidare dal piacere del vino in totale relax. Da non
Contessa Rosa di Fontanafredda, il Real Castello
perdere una sosta al Bistrot, dove è possibile
di Verduno e la Reggia di Venaria. Location d’ecce-
accompagnare ogni calice con assaggi gastronomici:
zione che insieme a ristoranti ospiteranno un’assor-
un’occasione per giocare con abbinamenti in
tita squadra di chef italiani e stranieri. Coloro
un percorso ideale che, incontrando formaggi, salu-
che si iscriveranno agli “Appuntamenti a Tavola”
mi e dolci selezionati da Slow Food, attraversa
dovranno recarsi con mezzi propri ai ristoranti che
l’enogastronomia mondiale. Gli orari dell’Enoteca sono
ospitano le cene. E veniamo all'Enoteca: un viaggio
gli stessi del Salone: consultate il sito. Il biglietto
alle radici del cibo che non può prescindere da una
d’ingresso all’Enoteca darà diritto ad un calice Bormioli
sosta nel luogo consacrato al vino. Uno spazio
Rocco, ma anche a buoni degustazione. Che altro
dedicato agli appassionati, magari neofiti, o a quan-
aggiungere a questo grande Festival del Baccanale
ti si avvicinano al mondo dell’enologia con occhio
che si prospetta denso di emozioni e pronto
esperto. Le protagoniste saranno le etichette dei
a raggiungere un vero e proprio orgasmo degustati-
produttori segnalati, insieme a una selezione
vo del palato e non soltanto.
– effettuata con i principali importatori italiani –
Info e biglietti su: salonedelgusto.it
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ON THE ROAD di Daniele Smaltini
DRIVE THROUGH
USA L’
L’America è immensa! Non
“vittime” dei fast food. Gli americani pranzano e cenano
bastano certo quindici giorni
ad orari completamente differenti dai nostri. Non pen-
per girarla tutta e per vedere
sate di fare rientro in albergo per le venti, prepararvi
tutto ciò che ha da offrire. Im-
con calma e uscire a cena per le ventuno e trenta:
mensa quasi come l’idea del-
vi sentirete dire che il ristorante è in chiusura, tornate
l’America così come ce la
domani! Se i primi giorni guardate con curiosità le per-
costruiamo nella nostra im-
sone che vi camminano attorno con uno “strano bic-
maginazione... invasi, come siamo, da ogni forma
chiere” in mano, sarà facile che col passare del tempo
di comunicazione, di prodotti, di miti e di stars prove-
anche voi farete parte di loro: bere da quel coperchietto
niente dagli Usa. Ma anche solo in quindici giorni,
insolito quella brodaglia che chiamano caffè, col pas-
con una buona predisposizione a macinare chilometri,
sare dei giorni vi sembrerà piacevole e naturale!
si possono vivere emozioni intense e estremamente
New York ti parla di sé dalle sue insegne luminose,
differenti tra loro.
dalle piazze affollate di gente, così come dalle strade
Prima parte: New York. Di questa grande metropoli
silenziose alle tre della mattina, mentre fai rientro in
non voglio raccontarvi del fiume di taxi gialli pronti
albergo dopo una serata al B.B.King Pub, passata a bere
a fermarsi alla sola alzata di mano, della vista notturna
birra, tra musica funky, blues, rap e ballo... per un con-
dal Rockfeller e di quella diurna dall’Empire, del giro
test tra scuole! Quello che pensi accada solo nei film...
in battello sul fiume Hudson o della camminata a Cen-
è la realtà quotidiana! Non posso però cambiare capi-
tral Park in compagnia di una infinità di scoiattoli,
tolo senza dirvi che camminare nella zona del World
senza tralasciare lo shopping nelle grandi catene come
Trade Center, all’ombra delle due torri in costruzione
Macy’s; vorrei che, attraverso le immagini, percepiste
che sostituiscono le Torri gemelle, lascia senza fiato.
l’emozione del turista che si distingue dal cittadino ne-
Giusto o sbagliato ricostruirle? Per gli americani è
wyorkese perché cammina con la testa all’insù...
“il simbolo che l’America subisce un attacco, ma si
inebriato da una città immensa che non ti trasmette
rialza più forte e più grande di prima”, come ci rac-
la sensazione di smarrimento. Cercare di capire e adat-
conta la voce di un’audioguida.
tarsi agli orari e alle abitudini degli americani è la prima
Seconda parte: centro America. Nonostante l’entu-
cosa da fare, diversamente è inevitabile diventare
siasmo per il prosieguo del viaggio sia notevole, la-
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sciare New York ci lascia già un po’
Vuoi vedere pubblicato il tuo racconto di viaggio?
di nostalgia. Ma siamo pronti a scrivere
un
nuovo capitolo di
Invia testo e foto in alta risoluzione a: questo diario di redazione@cooltomagazine.it viaggio, dai tratti Il prossimo potrebbe decisamente diffeessere il tuo! renti. Destinazione? Las Vegas! È il quinto giorno del nostro viaggio. La città della trasgressione è la base di partenza del vero e proprio tour negli States. Dopo una notte trascorsa nell’opulenza di luci, faraoniche riproduzioni e “assatanati” del gioco d’azzardo, imbocchiamo con il nostro fuoristrada la mitica Route 66. Da questo momento ogni giorno avrà una nuova meta: Gran Canyon, Monument Valley, Brice Canyon, Death Valley, Mammoth Lake, Yosemite Park. Tutto il viaggio è emozione. Ogni singolo miglio percorso va vissuto e gustato per quello che ha da offrire. Senza programmarsi troppo sia orari di arrivo che percorsi. In alcuni contesti la cara “vecchia” cartina stradale si rivela molto più utile del navigatore satellitare se si vuole dare spazio all’avventura e al viaggio, con la “V” maiuscola. Raggiungere il Grand Canyon percorrendo la Route 66 è certamente più lungo rispetto all’utilizzo delle autostrade, ma volete mettere una sosta in un paesino che ti fa sentire trasposto all’interno del cartone animato “Cars”? È il sesto giorno. Nel pomeriggio arriviamo al Grand Canyon... immenso! Qui è facile incontrare cervi che camminano assieme ai turisti, senza il minimo timore. Anzi: la sera troviamo due esemplari adulti, che pascolano sulle aiuole del parcheggio delLower Manhattan Times Square - NY
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Route 66
ON THE ROAD l’albergo! Le distanze che uniscono anche solo due piccoli paesi possono sembrare infinite: si percorrono anche centocinquanta miglia (circa duecentocinquanta chilometri) immersi nel nulla... altro che i nostri autogrill, meglio viaggiare sempre con mezzo serbatoio pieno e dell’acqua da bere! Settimo giorno. La Monument Valley va vista al tramonto. È il momento in cui queste immense rocce si colorano del tipico rosso che vediamo in tutte le foto. Grand Canyon
Scendere nel parco seguendo i sentieri di sabbia con
consegnato un volantino con le “regole di comporta-
l’auto è un’esperienza unica! Ottavo giorno. Prose-
mento da adottarsi in caso si incontri un orso”!
guendo verso il Bryce Canyon facciamo sosta a Kanab,
Non posso fare a meno di condividerle con voi lettori:
cittadina dai tratti tipici del FarWest, dove il tempo
1) se si incontra un orso, stare fermi e guardarlo fisso
sembra essersi fermato. Dopo la visita al Bryce Canyon,
negli occhi;
non possiamo perdere la cena con spettacolo
2) se l’orso urla, urlate più forte di lui, facendovi
“country” all’“Ebenezer’s - Cowboy Dinner Show”...
apparire più grandi di lui,
semplicemente fantastica! Nono giorno. Il caldo della
3) se l’orso vi attacca, combattete.
Death Valley è devastante! Osservando il panorama
Beh, subito abbiamo pensato che fosse un volantino
attraverso i finestrini, si assiste ad una trasformazione
goliardico. Neanche per sogno. Anche se sono convito
continua del territorio. Sempre più arido. Un paio di curve tra rocce e cespugli rotolanti e davanti a noi si prospetta una vista inaspettata: dune! Come se fossimo nel Sahara. In questo luogo sono state girate molte scene di film ambientati nel deserto! Breve sosta e poi... lasciamo gli ottantasei metri sotto il livello del mare della Death Valley per puntare verso Mammoth Lake, un’ex città mineraria, ora famosa per gli sport invernali, a duemilaquattrocentro metri di altezza. Arriviamo all’albergo che ormai è buio. Alla reception ci consigliano di togliere dalla macchina qualsiasi cosa che richiami al... cibo! Perché? Gli orsi di notte girano per il parcheggio a fare la spesa! Piccolo aneddoto: ci viene
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Monument Valley
Bryce Canyon
che all’orso abbiamo dato un altro volantino con scritto: “se incontri un umano... fermati, urla e fai finta di attaccarlo... ti piegherai dal ridere!”. Decimo giorno. Lasciamo Mammoth Lake per concludere la seconda parte del viaggio e cambiare nuovamente scenario: direzione costa della California! La trasferta prevede l’attraversamento completo dello Yosemite Park. Settanta miglia di boschi per raggiungere il Visitor Center al centro del parco... altrettante per uscire! Un percorso interminabile. Ma la vista di quelle vallate, quei laghi e le cascate naturali che si esprimono in tutta la loro irruenza in questa stagione, ci ripagano del lungo viaggio! Dopo aver percorso più di quattrocento miglia in Ebenezer’s - Cowboy Dinner Show Death Valley
un giorno, ci lasciamo alle spalle file di colline piene di moderni mulini a vento per produrre corrente e... arriviamo a San Francisco! Girare di sera a San Francisco nella zona del centro, dove trovano ubicazione uffici e negozi di prestigio che si animano durante il giorno è come sentirsi parte del film di Tarantino “Dal Tramonto all’Alba”! La città vive una vera e propria trasformazione, le strade si riempiono di "homeless" e sbandati che vagano per le strade imprecando, portando in giro vecchi
carrelli
dei
supermercati
e quant’altro. Rientriamo in albergo. La mattina seguente, quella dell’undicesimo giorno, la città si era trasforMammoth Lake
mata.
Radicalmente
trasformata!
Tra le metropoli che abbiamo visitato, qesta è certamente la più europea. Da non perdere? La discesa per la Lombard Street, un giro sul Cablecar (il famoso tram trainato dalla fune che al capolinea viene girato a mano per proseguire la sua corsa... che altro non è che i vecchi tram di Milano), l’attraversamento del Golden Gate al tramonto (anche in questo caso per vedere il tipico color rosso/ruggine
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Yosemite
ON THE ROAD della struttura metallica) e... le scorpacciate di granchi al Pier 39: il molo del porto dove si trova la panchina su cui si è seduto Forrest Gamp e dove vive una colonia di Leoni marini che si scaldano al sole sulle banchine del porto! Una vera attrazione turistica naturale. Nei tre giorni trascorsi a San Francisco abbiamo dato inizio alla terza e ultima parte di questo tour, cambiando decisamente volto e approccio di viaggio: Mustag Convertible per vivere respirare l’aria dell’oceano e farsi “cuocere” dal sole della costa californiana! Il paesaggio che si delinea davanti a noi è composto da un susseguirsi di curve e controcurve a strapiombo su scogliere che lasciano senza fiato. Ci fermiamo a Monterey per visitare uno dei due acquari più grandi degli Stati Uniti. Da vedere! Così come la spiaggia dei Leoni marini che si incontra lungo il percorso che da Monterey ci porta a Santa Barbara. Quattordicesimo giorno. Gli ultimi due giorni del viaggio li passiamo tra Santa Barbara e Santa Monica.Il panorama offerto dalle due città è quello che abitualmente vediamo nei film ambientati in California. Spiagge immense, torrette dei “bay watch” con tutto il contorno, proprio come nella famosa serie televisiva. A giugno è facile trovare una coltre di nuvole sulla spiaggia, magari con una lieve pioggerellina e una temperatura intorno ai venti gradi, per passare radicalmente ai trenta, trentacinque gradi con cielo sereno spostandosi solo verso l’interno di Los Angeles. Un guarda spiaggia ci ha spiegato che è dovuto ad una reazione climatica causata dall’aria proveniente
Lombard Street - San Francisco
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Golden Gate
dall’oceano, che in questo periodo è ancora fredda. Può essere un consiglio per chi pensa di andare in California per godersi la spiaggia a inizio di giugno! Da Santa Monica visitare Hollywood e Beverly Hills è comodissimo: quindici minuti di macchina. Ma su queste mete si è già detto di tutto... per quanto ci riguarda, siamo rimasti un po’ delusi dalla “via delle stelle”: non per le stelle di per sé, ma per la cornice di negozi in cui si sono venute a trovare, nel corso degli anni, loro malgrado! Quindicesimo giorno... potevamo esimerci dal fare la classica foto con la scritta Hollywood alle spalle? Arrivederci America... "Volo AirFrance Los Angeles/Parigi, apertura imbarco".
Cable Car - San Francisco Santa Monica
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FASHION TIME di Maria Greco
FIRST LADY
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Da ufficio, cocktail e cena. Con abiti e tailleur dalle linee sobrie, nei colori pastello per ogni occasione. 01 Antonio Berardi | 02 Valentino | 03 Salvatore Ferragamo | 04 Chanel | 05 Bouchra Jarrar | 06 Paul Smith 07 Dior | 08 DSquared2 | 09 Gianfranco Ferrè | 10 Emilio Pucci | 11 Lanvin | 12 Christian Dior COLLEZIONI AUTUNNO_INVERNO 2012-2013
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FASHION TIME
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01 Valentino | 02 Billy Reid | 03 Lanvin | 04 Philosophy di Alberta Ferretti | 05 Burberry Prorsum | 06 Ermanno Scervino 07 Blumarine | 08 Paul Smith | 09 Giorgio Armani | 10 Jil Sander | 11 Gabriele Colangelo | 12 Christophe Josse COLLEZIONI AUTUNNO_INVERNO 2012-2013
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FASHION BLOG di Lorenzo Botto
MODA
IL VERO LUSSO
ITALIANO È IN
ORIENTE Nessuna barriera per il nostro lifestyle.
Sono un fashion blogger da circa
in cui si adottavano rimedi millenari
terzisti. Il vero è proprio pilastro
un anno, ed entrando in contatto
e tecniche per noi crudeli, come
della moda rimane tuttavia il mer-
con ragazzi di diverse nazionalità
ad esempio l’uso di scarpe strettis-
cato cinese. Non quello conosciuto
che coltivano la mia stessa passione,
sime che storpiavano il piede e lo
da molti, caratterizzato dalla poca
ho notato la grande influenza che la
rendevano più piccolo, il tutto per
qualità e dal basso costo, ma quello
moda europea, ed in particolare
un puro gusto estetico. A sorpresa,
dove
quella italiana, ha nei confronti dei
più attiva del Giappone, troviamo la
contrassegnata dall’uso di antiche
mercati medio orientali ed asiatici.
Corea, paese che ha avuto una no-
e pregiate stoffe, si amalgama
L’Asia rappresenta un bacino di ec-
tevole crescita nell’ultimo decennio.
alle nostre elevate qualità e sarto-
cellenza per la promozione della
Una vera e propria strategia di
rialità. Proprio sulla base di questi
moda made in Italy: si tratta di un
monitoraggio, individuazione e ac-
nostri storici requisiti, dovremmo
mercato da diversi anni di primaria
quisizione dei brand di interesse nel
cercare un punto d’incontro per
importanza. Notevole rilievo assu-
mercato, adottata per facilitarne il
realizzare, come già avviene in
mono esposizioni ed allestimenti siti
lancio nei mercati asiatici. Molti
molte maisons, un gioco di squadra
a Tokyo, Pechino e soprattutto Hong
sono i negozi monomarca che,
che fa delle diversità una grande
Kong. Carta canta, e nonostante l’at-
aperti in serie, hanno grande
opportunità
tuale crisi, i dati dell’interscambio
successo. L’obiettivo è investire
per creare un prodotto che rappre-
commerciale Giappone-Italia evi-
direttamente in marchi eccellenti,
senti
denziano una netta ripresa delle im-
mantenendone
culture, perché “moda” significa
portazioni di prodotti del nostro
esclusività, anziché comprare da
Paese, confermandoci terzo fornitore
europeo
dopo
Germania
e Francia davanti al Regno Unito. Statistiche a parte, è incoraggiante vedere come il nostro stile di vita sia d’esempio per molti nei suoi diversi modi d’essere: sano, elegante e godereccio. Non è per niente convenzionale dire che siamo il paese dalle tre “F” (Food, Fashion, Ferrari), ma curioso è scoprire che siamo imitati anche per la nostra fisionomia. Molti difatti sono gli strambi interventi chirurgici a cui si sottopongono le donne, e non solo, per avere tratti europei. Lontani sono i tempi
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artigianalità
ed
la
tradizione
ed
un’unione
anche questo.
millenaria
un delle
principio diverse
LOOK MAKER di Marco Todaro • officinadellostile.net • marco.todaro@officinadellostile.net Amici del bello, bentornati dalle vacanze! Ho una bella notizia che voglio condividere con voi… si tratta della mia candidatura agli AIPP Awards 2012/13: una vetrina internazionale di grande prestigio del mondo della coiffeur!
DJ, VAMPIRI E
Come ogni settore della moda, anche l’acconciatura si esporta e risente di influenze internazionali, dettate da tendenze, icone e anche momenti storici. Pensiamo agli anni
WRITERS
20, nel boom del cinema muto, con onde ben definite; o agli anni 70, momento di Hollywood, con pettinature morbide e scompigliate dal vento; o ancora a Woodstock e al mondo hippy, collegato inesorabilmente allo stile “riga nel mezzo, capelli sciolti dritti o treccine”. Molti gli Hair Stylist
Il futuro è la
italiani che hanno esportato (ed esportano ancora oggi) pro-
NOTTE
per farvi qualche esempio ho seguito il video clip interna-
poste hair. Nel mio piccolo, ho contribuito con molto orgoglio anch’io con le mie pettinature a sbarcare fuori Italia: zionale di Zucchero Fornaciari “Occhi” (singolo estratto dall’album “Fly”), o Nancy Kerrygan, inviata speciale americana per conto di Paramount Studios durante le Olimpiadi, e il ritiro del premio Golden Camera a Berlino di Eros Ramazzotti. Adesso la mia candidatura agli AIPP Awards riguarda in particolare una delle collezioni Officina Dello Stile, che trae ispirazione dal mondo DJ. Ebbene sì, dopo il cinema, le band, i concorsi di moda e bellezza è il momento dei dj che si affermano come fonte d’ispirazione per milioni di giovani che autonomamente realizzano su se stessi look da copertina… lo scopo? Essere memorizzati, unici, diversi in mezzo a tanta gente che si muove e balla a ritmo elettronico. Lo scatto sul profilo di fb di tantissimi giovani è con le cuffie al collo, elemento che ha caratterizzato gli anni 80 e ora si prende la rivincita sugli auricolari invisibili e leggeri, ma privi di personalità ed esibizionismo, elementi che invece dominano la scelta (sempre studiata!) di colore e dimensione delle cuffie contemporanee, in armonia con il colore dei capelli di chi le indossa. Ma il mondo, si sa, è sempre in movimento ed è per questo che, in tema di nuove ispirazioni, il passo è breve dal mondo dj ai vampiri (sempre più gettonati dai giovani, pensiamo solo al successo della serie TV “Twiligth”) e poi ai writers (scrittori urbani) e a tutte le arti di strada correlate: graffiti, rap, break dance… Nuove gestualità ed esclamazioni, atteggiamenti e regole di strada chiedono aiuto ai coiffeur per completare il loro stile: occorre una pettinatura adeguata di supporto al look di un vero Street Artist. L’elemento comune a queste nuove tendenze è la notte, momento in cui si entra in scena. Ma… non voglio svelarvi troppo, per ora! Nel prossimo numero ci soffermeremo sui dettagli di questa attraente collezione interamente firmata Officina Dello Stile By Matrix. Alla prossima!
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BEAUTY di Aurora Minardi
Un bel BAGNO Il calore rilassa, la schiuma deterge, lo scrub tonifica. 1_NO COMPLEX MASSAGE EXFOLIANT di Givenghy: Un gommage cremoso, due volte alla settimana, libera i tessuti dalle tossine e rinvigorisce, il profumo aumenta il senso di piacere. 2_LAIT CORPS FRAICHEUR di Lancome: Annusare l’essenza di tre rose (centifolia, gallica e canina) mette di buon umore, la pelle, massaggiata, diventa tonica e setosa.
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3_EAU DE CHAMPAGNE HUILE POUR LE BAIN di Sisley: Se vi piace il profumo dell’erba appena tagliata, godetevi questa schiuma ricca, che sa di orti assolati. 4_BODY SCRUB WARMING EUCALYPTUS & GINGER di Molton Brown: Il composto all’eucalipto e ginger ha la stessa consistenza di ghiaccio tritato & menta. Massaggiato sulla pelle la riscalda eliminando tossine e cellule morte. 5_CRISTALLI DI SALI DA BAGNO di Almak: Come sciogliere un pezzetto di Mar Morto nella vasca, con olio di jojoba e camomilla. Relax assicurato.
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6_SOY MILK & HONEY WHIPPED BODY BUTTER di Kiehl’s: Ha una texture così invitante che puoi diventarne dipendente. Miele, oli e burro vanno a “ingrassare” e nutrire le tue cellule rendendo la pelle morbida.
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7_VANILLA & ANISE di Jo Malone: Per finire... una candela profumata placa la mente e mette nel giusto mood.
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COOL & FOOD di Chiara Avidano
ODG AUTUNNO:
DEPURARE!
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Sì, perché potete anche raccontarla che avete fatto una vacanza all’insegna della vita sana, di mare, montagna, camminate e corsette mattutine. Potete anche sbandierare che, lontani
DECOTTO DI GRAMIGNA
dai manicaretti occasionali di vostra suocera e a distanza di sicurezza dalle cene di lavoro, dalle colazioni forzate al bar con cornetto al burro e dagli aperitivi con gli amici del venerdì avete rinunciato alle calorie in eccesso. Però, se provate a raschiare nella memoria fresca e un po’ colpevole, scommetto che potete ripercorrete le tracce di meravigliosi cibi regionali, tipici tipici e ricchi di gusto, grassi, carboidrati e zuccheri in ogni forma, autori dichiarati e diretti dell’appesantimento che la bilancia, impietosa e spudorata come sempre, onesta fino alla fetenzia, vi ha palesato. Ci sta. In vacanza ci si rilassa, ci si distende, non è che si deve star a spaccare il capello! Qualche bir-
Mettete un cucchiaino da minestra di radici in un tazza d'acqua, fate bollire per un minuto. Buttate l'acqua, strizzate le radici e rimettete la stessa quantità di acqua. Bollite per cinque minuti e filtrate. Per addolcire il gusto un po’ amaro, aggiungete della radice di liquirizia che amplifica l'effetto depurativo. Bevetene 2 o 3 tazze al giorno, per un periodo di 1520 giorni: il decotto combatte cistiti, infiammazioni delle vie urinarie o semplicemente la ritenzione idrica.
retta di troppo al tramonto, un paio di anelli di calamaro fritti in più e voilà. Non resta che depurare, per ripartire con energia, per riaccendere il cervello in modalità concentrazione
(gentilmente tratta da L’ELOGIO DELLE ERBACCE, di Richard MabeyCasa Editrice Ponte alle Grazie)
e per smaltire i gonfiori. La natura, come sempre, ci viene incontro benevola con un’erbaccia (sì avete sentito bene): la gramigna, tanto nota da essere diventata sinonimo delle erbacce toutcourt. In realtà la gramigna comprende due tipi di erbe: l'Agropyrum repens o caprinella e Cynodon dactylon o erba canina, entrambe provviste di virtù depurative. Cani e gatti la cercano per curarsi e già gli antichi romani ne facevano uso per eliminare i calcoli renali e decongestionare il fegato. Si trova ovunque, soprattutto in primavera quando è rigogliosa, ma l'autunno è il momento migliore per recuperare una radice (o rizoma), quella più ricca del mix di principi attivi (tricitina, mucillagini, inositolo) che curano le vie urinarie, depurano fegato e vie biliari, eliminano tossine e acidi urici. Le mucillagini della gramigna sono ottime invece contro le infiammazioni delle emorroidi, mentre i germogli freschi possono essere usati in cucina, per preparare insalate a cui regalano un delicato aroma di cetriolo. Vi proponiamo un decotto alla gramigna, in cui la nostra radice rivela tutte le sue proprietà diuretiche e depurative!
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COACHING di Tamara Gavina • tamaragavina.com • info@tamaragavina.com
La fortuna IN UNA
valigia di cartone
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“Mamma mia dammi cento lire ché
senza sapere come affrontare que-
nonni o bisnonni, perché ora l’ita-
in America voglio andar. Cento lire
sta situazione svilente di cui non
lian style piace. L’italiano che
te le do, ma in America non andar!
si intravvede la fine. Stiamo pa-
parte oggi è un italiano diverso,
Puoi trovare la fortuna, ma l’amore
gando e pagheremo per molto
non è più “il braccio forza lavoro”,
di mamma no. Le parole di ogni
altro tempo ancora i danni gene-
ma la mente creativa, progettuale.
mamma dicon sempre la verità”.
rati da tante generazioni prima
Esportiamo tecnici o personale
Ecco alcune righe di una famosis-
di noi e stiamo cominciando a ca-
qualificato ricco di originalità,
sima canzone scritta per ricordare
pire che cosa vuol dire veramente
com’è la nostra indole. Le nuove
la migrazione verso l’America
essere italiani. Come dice mio
politiche nei paesi di insediamento
nel secolo scorso. Le migrazioni
papà, una soluzione è emigrare.
richiamano l’eccellenza etnica ita-
hanno sempre trovato posto nella
Non pensavo di poter sentire una
liana, che manifestiamo nei settori
storia dell’uomo, si ripetono e si
cosa del genere uscire dalla sua
più svariati. La cultura globale
rinnovano nel tempo per motivi di-
bocca. E lì forse ho realizzato
ha oggi favorito la diffusione
versi. Migrante è “colui che migra”,
quanto possa essere divenuto
e l’accettazione di prodotti diversi
che si sposta verso nuove sedi.
grave il momento. Ora capisco
da quelli territorialmente originali
Migrante è una persona, un po-
perché il mio bisnonno ha lavorato
e questo contribuisce a far cono-
polo, un gruppo etnico, un ani-
per tanti anni in Canada. Non
scere, apprezzare e accettare me-
male.
uccelli
c’erano alternative. Oggi, come
glio “lo straniero”. E come una
migratori che in genere compiono
ieri non ce ne sono quasi più”.
bilancia alla ricerca di equilibrio,
due migrazioni all’anno: una su-
Vi incuriosirà sapere che oggi
da una parte doniamo cervelli
bito dopo lo svezzamento, verso
gli italiani sono ancora al primo
dall’altra
regioni a clima più mite e con più
posto tra i migranti comunitari
I nostri nuovi contadini sono afri-
disponibilità di cibo, e una fa-
(1.185.700 di cui 563.000 in Ger-
cani, le nostre domestiche sono
cendo rotta inversa, verso le re-
mania, 252.800 in Francia e
romene e le nostre case sono
gioni dove sono nati che per il
216.000 in Belgio) seguiti da por-
costruite dai loro mariti. Noi,
periodo della riproduzione, nella
toghesi, spagnoli e greci. Ma l’es-
popolo di emigranti, siamo in
stagione più fresca, hanno qualità
sere tra i primi come numero di
grado di accogliere le diversità
di cibo che consentono un miglior
migranti oggi non ha più lo stesso
culturali che il fenomeno migrato-
nutrimento ai piccoli. Così anche
significato che aveva per i nostri
rio porta con sé?
Pensiamo
agli
accogliamo
braccia.
l’uomo si sposta per trovare vita migliore. Quando ricerchiamo un cambiamento di vita e pensiamo a uno spostamento ci alimentiamo di aspettative positive, sogniamo una terra diversa. Alimentiamo le nostre speranze di immagini piacevoli: una nuova casa, nuovi amici, un nuovo amore, un lavoro appagante. Questo ci dà la forza, la motivazione necessaria. Ci spostiamo per necessità o per piacere, per conoscere nuovi luoghi o per avere riconoscimenti che nella nostra terra non abbiamo trovato. Ho sentito alcuni trentenni dire: “Siamo nati nel boom economico, siamo cresciuti viziati e non abituati a lottare, ci ritroviamo adulti
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COOL BUSINESS di Stefano Torrese - Servizi associati info@serviziassociati.it
IL
MADE IN
ITALY
CHE NON TI ASPETTI
Italia leader nel mondo. Nella moda? Nella gastrono-
(ma ignoranti) o in malafede (consapevoli dell'inganno);
mia? Assolutamente no! Qui si parla di debiti sovrani
“vogliamoci bene” perché la crisi piove dal cielo
nell'Eurozona, e la cura ultima sa tanto di ricetta ita-
e non è colpa di nessuno (balle). I fondamenti dell'Euro
liana anni 70. Eh sì, inflazione all'interno e svalutazione
erano efficientisti (il trattato è carta straccia) e l'Italia,
della moneta all'esterno hanno consentito al Bel paese
come altri Paesi, avrebbe dovuto adeguarsi.
di superare la crisi degli anni 70 aggiustando
Non solo, ha anche offerto la soluzione alla cattiva
le contraddizioni interne (spesa improduttiva) e quelle
volontà di altri, con il famoso “sommare il debito
esterne (sistema produttivo inefficiente) con moneta
privato a quello pubblico” per giudicare la virtuosità
creata dal nulla dalla Banca d'Italia (si dice “stampar
della finanza pubblica. Se i privati stanno bene,
moneta”) destinata all'acquisto di titoli di stato in emis-
che problema c'è se la finanza pubblica è allegra?
sione e non sottoscritti dal mercato. La ricetta pare
Si strizzeranno i contribuenti schiavi quando sarà ora,
buona anche ai giorni nostri. Già parzialmente - e sub-
cioè nel lungo periodo, ma sarà un problema di altri.
dolamente - è stata utilizzata in barba al trattato isti-
Agli altri governanti non parve vero di aver trovato
tutivo dell'unione monetaria, la base dello strapazzato
la soluzione temporanea al problema crescente
Euro. Al presente (luglio 2012) il cavaliere Draghi, alla
del debito. I sostenitori primi furono i francesi
testa della Banca Centrale Europea (Bce), pare aver
e i tedeschi, mica quei sempliciotti dei finlandesi che
convinto anche i riottosi tedeschi: “Lasciate che i miei
si lamentano di dover pagare un conto non loro.
“euri” finti coprano le voragini dei debiti”! Basta affanni
Ma l'Italia è maestra nel guardare al problema più
nel raccogliere denaro emettendo titoli in asta a buon
urgente, tanto nel lungo periodo saremo tutti morti
prezzo. Sarà la Bce ad acquistarli nel caso in cui
o magari i problemi si risolveranno da soli: “Franza
il famigerato spread salisse troppo. Bando alle lamen-
o Spagna purché se magna”! E allora bando alle preoc-
tele tedesche che evocano lo spettro di Weimar
cupazioni, per ridurre il problema si lasci fare lo sporco
(iperinflazione) e le conseguenze nefaste del nazional-
lavoro al denaro del diavolo (quello stampato o creato
socialismo, si adotti la storica sapienza italiana nel
elettronicamente) e se il denaro “buono” andrà distrutto
districarsi con un po' di “furbizia” e un po' di “voglia-
pazienza, la colpa sarà degli speculatori e dello spread,
moci bene” ipocrita che penalizza tanti, ma con il
misterioso “untore” . Un capro espiatorio c'è sempre
sorriso disarmante di chi dice “è la vita”... “Furbizia”
stato nelle soluzioni made in Italy; fa parte del gioco
perché il conto lo pagheranno quasi tutti, tranne quelli
e se non è il vero colpevole... risponderemo con
che sul disastro ci hanno marciato in buonafede
un sorriso: “è la vita!”
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APPUNTI DI STILE di Alessandro Buosi
Questo è lo spirito italiano. Nella moda, nel cibo, nel cinema, nell’arte e perfino nei gioielli ciò che è italiano è di buon gusto. Forse quello che stona in questo paese
GRANDE
è solo la classe politica, ma questo è un altro triste discorso. Creatività e intuito sono i fili conduttori che, negli show-room Buosi, Via Angrogna 16 e Corso Re
GENIO
Umberto 11, conducono a scoprire gioielli per lei e per
e
creazioni di Damiani, Pasquale Bruni, Chimento,
lui in cui il made in Italy fa scuola. Presentate le collezioni firmate Gucci in anteprima a maggio, le maestranze Buosi mettono a disposizione del cliente le Ponte Vecchio, Fope, Salvini e Miluna. Alla moda ed irriverenti i prodotti in silicone di Duepunti. Sempre
INSUPERABILE
CREATIVITÀ
colorati e di tendenza gli orologi Toy-Watch. Buosi è tutto questo e anche di più: penne ed accessori di pregio si uniscono ai vini di qualità italiana. Grande novità è il nuovo spazio Acqua di Parma. Buosi infatti è anche questo: un’enoteca di etichette selezionate che spaziano nelle diverse fasce di prezzo. Da non perdere il prossimo Corso di Sciabolatura, ovvero l’apertura con la “spada” delle bottiglie con il tappo da champagne. Questo corso si terrà il 21 settembre. Per informazioni visitate il sito buosi.com
TOY-WATCH LINEA JET LAG Il nuovo strumento da polso dei globetrotters metropolitani. Realizzato in policarbonato per chi fa del mondo la propria casa.
ACQUA DI PARMA
CHIMENTO Collezione Avantgarde
Una serie di proposte esclusive e cariche di
Nuova collezione
suggestioni.
dalle forme geometriche accattivanti.
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AUTO di Nicola Macrì
LOTUS EVORA
The Thrill of driving
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STORIA E SVILUPPO – Dal 1976 la scuderia inglese propose come alternative alle blasonatissime Gran Turismo italiane la Lotus l'Esprit, modello dalle piccole dimensioni, dalla cilindrata ridotta, ma dal comportamento pepato. A distanza di 30 anni, il compito viene affidato alla Evora, che si propone come fuoriserie leggera e raffinata.
LINEA E DESIGN
– Dalla matita di Russell
Carr nasce una delle GT più affascinanti e sportive degli ultimi anni. La linea è pulita, ricercata, ma non eccentrica: il piccolo alettone, le numerose prese d'aria e la forma tonda dei fanali posteriori hanno un gusto retrò in chiave minimalista.
INTERNI – Totalmente differente dalle altre auto di casa Lotus, l'Evora risulta curata nei minimi particolari, con sedili quasi “comodi” ed avvolgenti. L'abitacolo è totalmente ricoperto dalla pelle e dall'alluminio, comodi e sempre a portata di mano i comandi sulla plancia. L'unica pecca, per la 2+2, riguarda i posti aggiuntivi: piccoli, particolarmente scomodi e adatti solo ai bambini.
MOTORI E TECNICA – A seconda del vostro temperamento, la scuderia di Colin Chapman offre 3 diverse versioni del propulsore Toyota 3.5 V6: aspirato da 280 cv, sovralimentato da 350 cv e per i puristi del marchio il potente 440 cv (allestimento GTE). Il motore posizionato dietro le spalle del pilota, la trazione posteriore, il rigido telaio in alluminio, e il peso di soli 1350 Kg rendono questa vettura particolarmente agile, scattante e veloce, sia nei tornanti di montagna che tra i cordoli.
CONCLUSIONI
– La “entry level” si aggira
30 09 2012 CARS AND COFFEE TORINO
sui 67.500 €, mentre il top di gamma la si porta a casa con oltre 80.000 €. Se cercate il Thrill,
Evento internazionale dedicato alle auto sportive
opterei per l'esclusiva GTE, possibilmente con
di serie e non, approda in Italia a fine Settembre.
livrea F1Edition: carrozzeria nera e oro - come
Particolare ed unico nel suo genere, C&C accoglie gli
le rarissime Lotus Esprit John Player Special degli
appassionati nella fantastica location della collina to-
anni '80 - kit aerodinamico specifico, cerchi forgiati
rinese, con un gustoso piatto di agnolotti, del buon
mono dado da 19” all'anteriore e 20” al posteriore.
vino ed un caffè. L'invito è aperto a tutti: possessori di
Diversamente la scelta migliore è la Evora S
particolari fuoriserie o semplici curiosi.
con l'aggiunta di alcuni optional: cambio adattivo IPS (Intelligent Precision Shift), impianto audio
Per maggiori informazioni visitate il sito web: torino.carsandcoffee.info
Alpine e telecamera posteriore.
COOLTO
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• 91
MOTO di Michele Guzzon
BMW C Evolution
92 • COOLTO
07
È passato quasi un anno da quel
scooter elettrico, BMW si è posta
in frenata e rilascio. Il design
Salone di Francoforte 2011 in cui
due obiettivi: prestazioni in acce-
è stato caratterizzato in maniera
BMW ha svelato il Concept dello
lerazione del livello di un maxi-
sportiva da un frontale “split face”
scooter elettrico di cui si parlava
scooter attorno ai 600cc unite
che offre il giusto family feeling,
ormai da qualche tempo. La casa
ad autonomia di almeno 100km.
da un codino leggero e da “floa-
di Monaco è da tempo attenta alle
La piattaforma si basa su un
ting panels”, i pannelli laterali.
problematiche della mobilità ur-
gruppo oscillante composto da
La combinazione del colore “Light
bana e della propulsione elet-
motore, cinghia dentata ed ingra-
white pastello” e della tinta di
trico. In questi giorni il progetto
naggi controllato da monoam-
contrasto “Electric green” riflette
passa
mortizzatore
11kW
le caratteristiche principali che
alla
fase
successiva:
erogante
il “C Evolution”, ovvero un proto-
di potenza continua che possono
contraddistinguono il veicolo,
tipo vicinissimo a quello che sarà
diventare 35 di picco. La velocità
come un’elevata compatibilità
il mezzo di serie, ha debuttato
massima è però limitata elettro-
con l’ambiente, una dinamicità
in società alle Olimpiadi a Londra.
nicamente a 120km/h per con-
eccellente e una maneggevolezza
La casa di Monaco ha allestito cin-
sentire di arrivare all’autonomia
semplice. In più, la lettera “e”
que esemplari che hanno parteci-
di cui sopra, raggiunta grazie ad
illuminabile sulle aperture laterali
pato a diversi eventi europei, per
un’ampia capacità di accumulo
della batteria e dell’unità di pro-
farsi conoscere ma anche per ef-
della batteria che si ricarica come
pulsione sottolinea il carattere
fettuare un primo test in condi-
avviene sui mezzi ibridi recupe-
tecnico dello scooter ad alimen-
zioni reali. Nel realizzare il suo
rando l’energia cinetica dissipata
tazione elettrica.
COOLTO
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NAUTICA di Michele Guzzon
Rio Espera
40
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Rio Espera 34 non è una semplice barca, è qualcosa di più, un simbolo. Creata per celebrare il 50° anniversario di RIO YACHTS, il gioiellino del cantiere bergamasco si ispira alla storia. Espera era, infatti, il nome della prima barca in mogano costruita da Rio nel 1961. Arriverà in anteprima al Salone Nautico di Genova in ottobre il nuovo entry level del cantiere bergamasco, che con questo modello festeggia 50 di attività e lo lancia come una barca-simbolo che testimonia la lunga storia del marchio. Il modello di oggi richiama, in qualche modo, alcuni tratti di una linea che ha fatto la storia della nautica italiana, ma nello stesso tempo si propone quale novità assoluta in termini di innovazione e creatività. Espera 34 è una barca moderna e affascinante, lussuosa e perfettamente funzionale. Un open puro lungo quasi 10 metri, caratterizzato da grandi spazi in coperta, simmetria del design e versatilità di impiego. L’attenzione alle rifiniture e ai materiali, che conciliano un sapore un po’ retrò ad un gusto essenzialmente contemporaneo, non tradiscono prestazioni altrettanto brillanti. Dai 40 ai 50 nodi con due Cmd turbodiesel da 265 cv. Il tutto a consumi ridotti, anche grazie alle efficienti linee d’acqua e al metodo dell’infusione per ridurre i pesi. Un day cruiser sportivo, che grazie all’eleganza degli interni, può essere considerato anche tender di lusso. Un prodotto efficiente e raffinato, che permette a Rio Yachts di guardare al futuro strizzando l’occhio al passato. La nuova Rio Espera 34 rappresenta, infatti, un giro di boa importante per il famoso cantiere italiano. Su questo modello baby si lavorerà per delineare una serie di imbarcazioni innovative e moderne. Da questo punto di vista, l’Espera 34 è un punto d’arrivo e di partenza per la nautica di diporto italiana. Un vero e proprio simbolo, un pezzo di storia con cui gli appassionati della navigazione dovranno per forza confrontarsi.
COOLTO
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PERSONAL HOUSE HUNTER di Valentina Fracchia valentina.frc@gmail.com • lacasasumisura.blogspot.com
ARCHITETTI
"Pizza, spaghetti e... Balotelli" è così che siamo conosciuti all'estero noi italiani! Ultimamente poi siamo famosi anche grazie ai nostri politici ma...
ITALIANI
sorvolo. Meglio pensare a coloro che rendono il
NEL MONDO
scorso, a Londra, è stato inaugurato "The Shard"
Non solo Renzo Piano
made in Italy sinonimo di ottima qualità, design e stile unico e inimitabile. Come vi abbiamo raccontato nell’ultimo numero di CoolTo, il 5 luglio di Renzo Piano. La scheggia, che con i suoi 310 metri diventa il grattacielo più alto d’Europa, è situata nel quartiere riqualificato di Southwark. Ha una forma piramidale ed è ricoperta da schegge di vetro che cambiano colore a seconda della luce del giorno. Non si tratta della prima opera famosa costruita all'estero da Piano, poiché in passato è stato scelto per realizzare altri edifici divenuti poi simboli delle città che li ospitano. Il Centre George Pompidou di Parigi, costruito all’inizio degli anni 70, è solo uno dei tanti che potrei citare. Prima di lui solo un altro italiano ha ricevuto il Premio Pritzker per l’Architettura (il più importante premio internazionale del settore): Aldo Rossi nel 1990, le cui opere possiamo ammirare a Berlino, a Melbourne (Australia), negli Stati Uniti e in Giappone. Marcello Piacentini e Vittorio Ballio Morpurgo si fecero notare con alcune opere razionaliste nella Sao Paulo degli anni 30. E poi Gregotti... l’elenco è tutt’altro che breve! Di architetti italiani che lavorano all'estero ve ne sono molti; non sono famosi come Renzo Piano ma meriterebbero di esserlo per bravura, genialità e inventiva. Un esempio rappresentativo: il giovane duo MAB Marotta e Basile Arquitectura, con sede a Barcellona che nel 2005 vince il concorso “Abitare a Milano” e in pochi anni costruisce un pezzo unico e alquanto originale della periferia milanese. Sono orgogliosa del mio Paese per l’innovazione e la qualità che riesce a esprimere e ad esportare nel design e nell’architettura, ma al tempo stesso sono consapevole che per poter lavorare e portare avanti questa fama di “eccellenze italiane”
The New York Times Tower, di Renzo Piano
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siamo costretti (siamo costretti, inteso come architetti e designer) all’espatrio! Oppure... restare nel (Bel) paese e aspettare tempi migliori.
DESIGN di Eleonora Zarauti Jacopo Zibardi, 24 anni e una vita in giro per il mondo. Giovane designer "ribelle", nel 2006 scrive a Ettore Sottsass, ed esprime la sua insoddisfazione nei confronti di un design succube del mercato e dell’industria, lamentando di come la formazione ricevuta negli anni universitari, sia sviante per i futuri progettisti tanto da allontanarli dai propri ideali e dalle problematiche sociali. Ora vive un avventura cinese, “non per quanto è brutta l’Italia ma per quanto è bello il mondo”. Designer in fuga: in fuga da cosa? Non mi piace la parola fuga. Fuggono i codardi, fuggono i criminali, fuggono i disperati. Non mi sento di rientrare in nessuna di queste categorie. Ma ho sempre seguito una filosofia: quando le cose sono troppo statiche e poco divertenti, allora cambia. La Cina la sognavo da molto tempo, ero affascinato dai racconti di Federico Rampini e di Tiziano Terzani. Il desiderio di buttarmi in questa avventura era troppo grande per poter rinunciarci. Recentemente ho capito come sintetizzare la risposta a questa domanda, “parto non per quanto è brutta l’Italia, ma per quanto è bello il mondo”. Quindi non sono in fuga ma sono alla ricerca. Ho capito che posso disegnare prodotti in Italia, in Cina, in Australia
Un
designer in
CINA 100 • COOLTO
07
ovunque nel mondo ci sia un pezzo di carta e una matita.
Prova a raccontarci la vita di un designer italiano
è che siamo troppo ciechi, troppo attaccati all’oggi
in Cina. Essere un italiano in Cina è difficile. Gli italiani
e nessuno che guarda al domani. Se non si investe
non se ne rendono conto ma ogni borgo, ogni portone,
sul futuro si muore oggi. Un esempio è la Francia:
ogni statua che incontriamo nel tragitto casa-lavoro
i designer francesi, che hanno un progetto interessante
arricchisce il nostro animo, il nostro cuore. La cultura
in mano, hanno albergo e volo pagato per venire
del bello ci appartiene, il tesoro che ci hanno lasciato
al salone del mobile di Milano, finanziamenti per la pro-
i nostri antenati è immenso. Parlo di un tesoro che non
totipazione. Il design francese cresce anno dopo anno,
ha valore, che ci permette di essere unici. Quando esci
e noi ci attacchiamo a quelle due parole ormai vuote:
da un paese come l’Italia quello che trovi è il deserto.
“Made in Italy.”
In America sono monumenti gli edifici coloniali. In Cina
Se ti si presentasse l’occasione di un lavoro stabile
si prova a creare la bellezza Italiana, le colonne
in Italia, torneresti? È divertente questo lavoro?
di marmo dei templi di Agrigento diventano di plastica,
C’è una sfida dietro? C’è un sogno? C’è un progetto più
gli affreschi di Michelangelo diventano delle stampe,
grande del denaro? Se la risposta a queste domande è
il David di Donatello diventa di gesso e così via, qual-
sì, allora sono già su un aereo, se la risposta è no allora
siasi italiano si sentirebbe male fuori dall’Italia. Un de-
sono in giro per il mondo alla ricerca di una nuova av-
signer che per lavoro ricerca la bellezza si sente ancora
ventura. Di fare l’ennesima sedia, l’ennesima lampada,
peggio. La cosa affascinante è che qui non hai solo
l’ennesimo tavolo per qualche industriale che deve pa-
davanti un foglio bianco dove iniziare un progetto,
garsi il Ferrari, non mi interessa. Questo sistema di de-
hai anche davanti persone da formare. Ho introdotto
sign e di vita sta fallendo, dei grandi marchi del design
i brief, ho richiesto una riunione alla settimana,
fondate da gente visionaria ormai rimane solo un logo.
ho iniziato a creare un sistema di progettazione. I cinesi
Sono triste quando penso a quanto poveri siamo di-
sono come spugne: assorbono, valutano e imparano.
ventati, dove sono finiti tutti i nostri miraggi? Come ho
Se una cosa funziona e si accorgono che permette loro
detto sono in cerca sempre di nuovi stimoli e in Italia
di guadagnare in tempo o denaro allora la fanno loro.
tra aperitivi e brief improponibili tipo “nuova sedia, ma
Il problema è che in Cina è peggio che in Italia,
che sia originale e che costi poco” non ne trovavo.
tutto ruota attorno al denaro.
Sento spesso la frase “ormai neanche la laurea
Si può dire che sei stato il portavoce di una insod-
serve a trovare un lavoro”. Tanti studenti si ritro-
disfazione globale verso gli insegnamenti delle
vano ad essere privati di qualsiasi prospettiva di
scuole di design. In una vita futura, che scuola
vita in Italia, costretti, come te, a fuggire all’estero in
vorresti? Le scuole di design hanno una grandissima
cerca di un posto quanto meno sicuro. Che consi-
responsabilità nei confronti di tutti i giovani che hanno
glio ti senti di dargli? Di sicuro non c’è niente né in Ita-
una laurea in design in tasca e sono a spasso senza
lia né all'estero, è da stupidi credere che all’estero ci
un futuro. Non si possono formare il doppio o il triplo
sia l’El Dorado e che basta atterrare in suolo straniero
di studenti che il mercato richiede e al discorso finale
per trovare porte aperte e trombe suonanti. La verità
di laurea dire “andate, massacratevi e che vinca il mi-
è che lontano da casa, dal mondo che si conosce, da
gliore”. Si è creata una generazione di disillusi, di gente
amici e familiari, tutto è molto più difficile. Partire non
che ha perso le speranze. La verità è che si è lucrato
significa avere vita facile. Per partire non basta essere
troppo sulla pelle dei giovani e questo è un crimine,
disperati, perché dopo due mesi ritorni a casa e piut-
un crimine contro la propria nazione. Le università
tosto vai a fare l’operaio, anche se hai una laurea in
e le varie tremende scuole di design sono solo gli ultimi
tasca. Per lasciare il proprio paese bisogna essere mo-
di un sistema che non funziona. Ci sono le aziende che
tivati, bisogna nutrirsi del nuovo. Chi parte deve avere
non hanno mai investito nei giovani, c’è il governo che
una motivazione in più della disperazione. Ovunque
non ha mai facilitato il sistema design in niente. Quello
è difficile trovare lavoro, ovunque devi competere con
che mi piacerebbe in un futuro è vedere aziende che
persone preparate quanto te. La differenza è che al-
investono parte del proprio fatturato in laboratori, uni-
l’estero sei da solo e tutto è nuovo. Il mio consiglio
versità con pochi studenti e formati da gente compe-
quindi è: se siete curiosi e avventurosi, allora partite
tente, mi piacerebbe vedere un governo che incentiva
che il mondo è bellissimo, se non avete queste caratte-
la crescita professionale dei giovani designer. La verità
ristiche state a casa, che tanto è difficile uguale.
COOLTO
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ARTE
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di Francesca Simonetti
LE MOSTRE DELL’ AUTUNNO COLLAUDI Inaugurazione 4 ottobre Mirafiori Galerie - Mirafiori Motor Village. Piazza Cattaneo, Torino Ingresso libero mirafiorimotorvillage.it Continua la ricognizione tra i giovani artisti delle Accademie italiane della Mirafiori Galerie: la seconda puntata del ciclo espositivo “è dell’artista il fin la meraviglia”, che inaugura il 4 ottobre curato da Guido Curto, è dedicata al Corso di Decorazione dell’Accademia Albertina di Torino, scuola dove in passato ebbero la cattedra Felice Casorati e tanti altri artisti di vaglia. DA FATTORI AL NOVECENTO Fino al 4 novembre 2012 Villa Bardini, Costa San Giorgio 2, Firenze Ingresso intero € 8,00 bardinipeyron.it La ricomposizione di una collezione costituita tra Ottocento e Novecento che ha il suo nucleo originario con le opere raccolte da Alessandro Roster appartenente ad un’importante famiglia fiorentina di medici, scienziati e architetti (suo padre Giacomo Roster è il creatore del tepidario del giardino dell’Orticoltura). MIRABILI FANTASIE fino al 30 settembre 2012 Nea, Via S. Maria di Costantinopoli 53, Napoli neartgallery.it La Nea ospita "Mirabili fantasie": opere di Jackson Pollock, Joan Mirò e Lucio Fontana. Napoli appare come una condizione emblematica della modernità, un miscuglio inestricabile di ascese e di cadute, attraversata da molteplici influenze. Da un lato, è luogo della gloria e dall'altro, è luogo del martirio, in una trama che non ha mai confini netti, bensì contaminazioni. La collezione di opere rappresenta la città al centro della fenomenologia dell'arte contemporanea.
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DA ATENE A OGGI: LE SFIDE OLIMPICHE fino al 30 settembre 2012 Museo Naturalistico del Territorio “G. Pusceddu” Strada Provinciale Lunamatrona-Collinas museosacoronarrubia.it La storia delle Olimpiadi moderne è il racconto di uno dei più emozionanti e affascinanti viaggi compiuti dall’uomo. L'unica esposizione in Italia dedicata al tema delle Olimpiadi, che ha avuto il riconoscimento dal C.O.N.I. (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) beneficiando del patrocinio morale. NATA - RELICTA 85-86 dal 1 al 31 ottobre 2012 Galleria d’Arte Moderna di Udine Via Ampezzo 2, Udine comune.udine.it In esposizione la personale di Nata: una trentina di lavori appartenenti a Relicta, la serie del 1985-86 criticamente promossa da Giovanni Testori. L’evento si inserisce nel ciclo promosso dalla Galleria insieme al Fai di Udine Questo l’ho fatto io! che per tutto l’anno ha visto dialogare il Museo con l’ultima generazione di artisti friulani presenti nelle sue collezioni. I PAPI DELLA MEMORIA fino all'8 dicembre 2012 Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo Lungotevere Castello, 50 - Roma castelsantangelo.beniculturali.it Trentunesima edizione della Mostra europea del Turismo e delle Tradizioni culturali dedicata alla figura di alcuni grandi Papi e al loro ruolo sia di guida spirituale della Cristianità sia di promotori culturali. La mostra, uno degli eventi culturali romani più importanti dell’anno, propone una riflessione sui modi in cui si è manifestato il messaggio universale della Chiesa. MIRÒ! POESIA E LUCE 5 ottobre 2012 – 3 marzo 2013 Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Piazza Matteotti, 9 Genova palazzoducale.genova.it Una rassegna esaustiva dell'opera di Joan Miró (1893-1983), il grande artista catalano che lasciò un segno inconfondibile nell'ambito delle avanguardie europee. La mostra presenta oltre 80 lavori, tra cui 50 olii di sorprendente bellezza e di grande formato, ma anche terrecotte, bronzi e acquerelli.
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TEATRO di Francesca Simonetti
GLI EVENTI DELL’ AUTUNNO MILANO La bohème Dal 26 Settembre al 26 Ottobre 2012 Teatro alla Scala Via Filodrammatici 2, Milano teatroallascala.org
GENOVA Rumors dal 15 settembre al 14 ottobre 2012 TKC Teatro della gioventù Via Macaggi 92A, Genova tkcteatrodellagioventu.it
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NAPOLI Don Juan dal 25 al 27 settembre 2012 Teatrino di Corte di Palazzo Reale Piazza del Plebiscito 1, Napoli teatrosancarlo.it
ANCONA Kramer contro Kramer dal 4 al 7 Ottobre 2012 Teatro delle muse p.zza Della Repubblica 1, Ancona teatrodellemuse.org
FIRENZE Giovanni Allevi il 15 novembre 2012 ore 20.45 Teatro Verdi Via Ghibellina 99, Firenze teatroverdionline.it
TORINO John Peter Sloan, I am not a Penguin il 23 novembre 2012 ore 21.00 Teatro Colosseo Via Madama Cristina 71 teatrocolosseo.it
PADOVA L’infinito dal 23 al 25 novembre 2012 Teatro Verdi Via dei Livello 32, Padova teatrostabileveneto.it
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CINEMA di Paola Gamberutti
COOLTO CONSIGLIA RIBELLE – THE BRAVE C’era una volta, in una terra piena di magia e pericoli, una principessa forte e coraggiosa di nome Merida. Abile arciera, voleva percorrere la sua strada, trovare il proprio posto nel mondo e non arrendersi a un matrimonio senza amore. Sola contro le tradizioni, proprio quando l’occasione di cambiare il destino le bussa alla porta, capisce che in ogni epoca esiste una forza sovrana: la famiglia. E non si tratta di tradizione, ma semplicemente di affetto. CHE COSA ASPETTARSI QUANDO SI ASPETTA L’omonimo romanzo di Heidi Murkoff - guida che informa i futuri genitori su ciò che bisogna aspettarsi dalla gravidanza - diventa commedia. Uno sguardo su alcune coppie in dolce attesa ne rivelerà gioie e dolori, raccontando l’ansia di diventare mamma e papà. Uomini che si sentiranno minacciati dalle incombenti responsabilità e donne terrorizzate dai propri cambiamenti fisici. Quanto ai bambini, tra paure e speranze diverse, uno di loro arriverà da lontano. PROMETHEUS Nel 2089 una coppia di archeologi scopre la perfetta corrispondenza tra pittogrammi di antiche civiltà che non avevano avuto nessun contatto tra di loro. Apparentemente una mappa stellare è invece la testimonianza dell’esistenza di precursori dell’umanità nonché un invito. Quattro anni più tardi, costruita la nave spaziale Prometheus e riunito un pool di esploratori, avrà inizio il viaggio di chi è disposto ad andare lontano per avere le risposte. REALITY Pescivendolo con il cugino e piccolo truffatore con la moglie, Luciano riesce a stento a mantenere la famiglia. Simpatico ed esibizionista per natura, complici bisogno di denaro e narcisismo, decide di portare le sue doti di showman in tv. La casa del Grande Fratello pare il posto giusto e, incoraggiato dai fan locali, partecipa al casting. Da quel momento, l’ansia dell’attesa e la nuova e distorta percezione della realtà gli cambieranno la vita.
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IL SOLE DENTRO Un’Italiana in Africa: quando in una vita ce ne stanno di più Con la regia di Paolo Bianchini, il pa-
un aiuto in prima persona. Ma quello
trocinio di Unicef, Federazione Ita-
di Yaguine e Fodè non è l’unico viag-
liana Giuoco Calcio, Comunità di San-
gio che, perdendo l’innocenza ma
t’Egidio e Save the Children, Il Sole
non la speranza, porta ad attraver-
dentro è un film di denuncia dai sen-
sare il mondo. Dieci anni più tardi –
timenti profondi. Porta in sé il seme
dimostrando che in quell’arco di
di tale sensibilizzazione Chiara, in-
tempo nulla è migliorato - l’africano
terpretata da Angela Finocchiaro.
Thabo e l’italiano Rocco lasciano l’Ita-
Donna pratica ed energica, decide di
lia per attraversare l’Africa. Vittime
lasciare tutto e cambiare vita dopo
del cinismo del mondo del calcio gio-
una scoperta scioccante: nel vano
vanile, viaggiano soli con un pallone:
carrello di un aereo trova i corpi as-
simbolo di una vita dorata che, vista
siderati di due bambini africani.
da vicino, perde tutto il suo splen-
Yaguine e Fodè avevano intrapreso
dore. Presentato alla Camera dei De-
quel viaggio di nascosto, per giun-
putati il film, con le storie che ne
gere a Bruxelles e consegnare una
sono linee guida, porta finalmente a
lettera, trovata nelle loro tasche. “Alle
destinazione quella lettera da cui
loro Eccellenze i membri e responsa-
tutto è iniziato. Un foglio che, con la
bili dell’Europa” è l’inizio di quella
genuina semplicità tipica dell’infan-
richiesta di solidarietà e sostegno
zia, invita a riflettere sul tema del-
da parte di tutti i giovani africani.
l’immigrazione clandestina dei bam-
Una storia vera che nel 1999 ha com-
bini diventando, proprio come
mosso il mondo e Chiara, cui cambia
volevano Yaguine e Fodè, un appello
la vita: trasferitasi in Africa, lavora
alla difesa dell’infanzia africana.
come mister e meccanico, facendo il
E Chiara diventa l’esempio di chi ha
possibile per portare in quella terra
accolto quell’appello.
MUSICA di Daniele Smaltini
SKUNK ANANSIE
BLACK TRAFFIC Cresce l’attesa per il ritorno sulle
der. Tutti vogliono votare, ma
scene degli Skunk Anansie e
per chi? Sbagliano tutti perché
per il loro quinto album “Black
alla fine interessa di più pensare
Traffic”, in uscita il 25 settem-
alla loro posizione come politici
bre. Dal 24 agosto sarà in radio
che elevare la posizione del
il primo singolo “I Believed in
paese che stanno rappresen-
You”,
estratta
tando”, spiega la band. Il nuovo
da “Black Traffic”. In questo
album della rock band è stato
disco gli Skunk Anansie affron-
registrato a Londra ed è stato
tano il panorama dell’attuale re-
prodotto dagli Skunk Anansie
altà politica e sociale. “I Believed
e da Chris Sheldon (produttore
In You” rispecchia il disappunto
di Foo Fighters, Biffy Clyro,
di molti riguardo ai loro politici
e Pixies) e mixato da Jeremy
eletti. “Credo che molte persone
Wheatley e Adrian Bushby. “Black
siano state deluse dai loro lea-
Traffic” sarà la prima distribu-
prima
traccia
CD IN USCITA NEVERDREAM
KISS
THE CIRCLE
MONSTER
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IRENE GRANDI, STEFANO BOLLANI GRANDIBOLLANI
CONCERTI SEGUICI SU COOLTOMAGAZINE.IT OPPURE SCARICA L’APP SU APP STORE
RADIOHEAD Roma - 22 Settembre 2012 Ippodromo delle Capannelle Firenze - 23 Settembre 2012
zione
indipendente
della
“Wonderlustre”,
il
nuovo
Parco delle Cascine
band tramite la loro etichetta.
disco di inediti confermerà
L’uscita
ancora una volta il successo
Bologna 25 Settembre 2012
di
Arena Parco Nord
dell’album
accompagnata
anche
sarà da
una
delle
rock
band
un tour europeo di 20 date.
più amate in Italia. “Siamo
Udine - 26 Settembre 2012
La band sarà in Italia il 19
ritornati
Villa Manin
novembre a Milano (Mediola-
siamo legati da un’amicizia
num Forum), il 20 novembre
molto forte. Siamo molto
a
orgogliosi di come abbiamo
Roma
(Palalottomatica)
insieme
perché
e il 21 novembre a Jesolo –
lavorato
Venezia (Pala Arrex). Dopo
quello che adesso ci guida
il trionfo internazionale di
è il futuro.”
in
passato,
ma
SLASH featuring Myles Kennedy and the Conspirators Bologna - 23 Ottobre 2012 Unipol Arena Roma - 24 Ottobre 2012 Palalottomatica Padova - 26 Ottobre 2012 Gran Teatro Geox
CESARE CREMONINI Perugia - 3 novembre 2012 Palaevangelisti Pordenone - 6 novembre 2012 Palasport di Pordenone Napoli - 15 novembre 2012 Palapartenope
CARLY RAE JEPSEN
GEMELLI DIVERSI
KISS
TUTTO DA CAPO
THE KILLERS BATTLE BORN
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LIBRI di Paola Gamberutti
I LUOGHI DI
Cavour Nasce da un’idea di Federica
la politica. La descrizione e le ori-
ora può trarre spunti per delineare
De Luca, in collaborazione con
gini della famiglia, la personalità
itinerari e weekend a sfondo sto-
l’Associazione Amici di Cavour,
dall’infanzia fino all’età adulta,
rico. Viaggi per osservare le città
“I Luoghi di Cavour”, innovativa e
l’amore
tavola
da una nuova angolatura e mo-
poliedrica guida edita dal Touring
e i locali che ne sono stati scena-
menti che, travestiti da gite scola-
che seguendo il fil rouge della sto-
rio, e la descrizione delle sue gior-
stiche, condurranno i più giovani
ria dell’unificazione italiana e del
nate tipo faranno del personaggio
alla scoperta del passato. Presen-
personaggio invita a visitare i luo-
storico una persona familiare.
tato al Salone del Libro, accanto ai
ghi di Torino e del Piemonte,
E se il volume si tinge di giallo con
tutor d’occasione Alessandra Co-
dell’Italia
dove
le informazioni relative al suo de-
mazzi
Camillo Benso di Cavour si recò
cesso, le pagine diventeranno rosa
e al BIT 2012, il volume ha rac-
per seguire pensiero politico e in-
per raccontarne la veste di sedut-
colto critiche lusinghiere accom-
teressi. Turismo, cultura, Storia
tore e le donne che ha conquistato
pagnate da grande entusiasmo.
con la S maiuscola e storia privata,
e amato. Il libro raggiunge così
Lo stesso entusiasmo che troverà
aneddoti e curiosità si plasmano a
l’obiettivo di incuriosire anche chi
posto nello zaino di viaggiatori
vicenda, delineando un inedito
la storia l’ha sempre vissuta, pas-
curiosi e sulla cattedra di profes-
profilo dello statista: l’uomo oltre
sivamente, sui libri di scuola ed
sori lungimiranti.
e
dell’Europa
per
la
buona
e
Bruno
Gambarotta,
COSÌ PARLÒ BRUNO GAMBAROTTA «Nelle biografie di personaggi storici si è sempre dato rilievo alla dimensione temporale della vita. Questa guida dimostra che è altrettanto importante quella spaziale: avere percezione e conoscenza degli orizzonti e del territorio in cui si è svolta l'educazione e sono maturati i tratti del carattere dei personaggi storici ne completa il quadro. D'ora in poi questa guida costituirà un apporto indispensabile per conoscere la vita del grande statista, suggerendo un metodo di ricerca che potrebbe rivelarsi di grande utilità in molte altre ricostruzioni biografiche».
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