COOLTO MAGAZINE dicembre/gennaio 2010/11

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DICEMBRE/GENNAIO 2010/11

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8.cover story Panettone

tra storia, leggenda e curiositĂ

14.attualitĂ Mise en place

alcuni buoni consigli per preparare la tavola

44

18.cool people Luciana Bigazzi

pianista compositrice torinese di adozione

20.reportage

Tre torinesi e una panda un’avventura benefica in africa occidentale

46.fashion cover Borbonese

collezione inverno 2010

18

68.montagna Sci & Co.

snowboard bardonecchia e attrezzatura

78.sci e wellness Bardonecchia

la vacanza formato famiglia sulle piste da sci

82.travel Mars Alam

capodanno al mare

20


38

casco giro

RUBRICHE po la a

5 editoriale tavo

26 trend in the city 28 extra trend 30 hi tech

78

58

32 design 34 arte & cultura 36 cinema

88.in vetrina

38 teatro

Mont Blanc

40 libri

la stella a sei punte brilla nella boutique di Torino

42 comics world

92.in vetrina Il Portico

generazioni di passione per la moda

44 musica 46 fashion cover 52 fashion time 54 fashion time 56 personal shopper 58 beauty 60 life coach 62 auto

86

In copertina:

82

64 moto 66 animali 68 sci & co. 82 travel

Il panettone, percorso da un Babbo

86 weekend di coolto

Natale divertito in compagnia delle

88 in vetrina

sue renne. Storia, sacralità, tradizione e curiosità - come sempre - alla base del vostro magazine “cool”!

94 astrologia


PRIMA DELL’EDITORIALE

Ilio Masprone “Giramondo sin dalla giovane età, dopo numerose esperienze in ambito artistico approdo al giornalismo. La passione per la “carta stampata” mi renderà la vita allucinante e affascinante al tempo stesso.” Daniele Smaltini “Le grandi idee nascono dai sogni... se c’è la volontà, perchè non sognare! Una continua sfida tra desideri e razionalità, in un mondo in cui cercare di crescere!”

magazine direttore responsabile:

Ilio Masprone

ilio.masprone@puntozeroedizioni.it direttore editoriale:

Daniele Smaltini

daniele.smaltini@puntozeroedizioni.it

Maria Greco “Per quanto si possa pensare al proprio futuro, capitano delle variabili improvvise che possono dare svolte inaspettate alla nostra vita... disegnando tratti e colori ai quali non avremmo mai pensato!” Barbara Odetto “Credo nei colpi di fulmine: per un’opera d’arte, una canzone o un panorama. Vivo di passioni: scrivere, sciare, viaggiare. A otto anni sapevo che sarei diventata giornalista: un amore lungo una vita”.

coordinamento di redazione:

Maria Greco

maria.greco@puntozeroedizioni.it collaboratori di redazione:

Annamaria Gai Barbara Odetto Cinzia Galletto Mario Villani Paola Gamberutti Tamara Gavina grafica & adv:

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Paola Gamberutti “Dal Liceo Artistico a laurea in Sociologia. Venticinque anni anagrafici e diciannove dichiarati: la coerenza non è la mia peculiarità, ma la passione sì! E’ in tutto ciò che faccio”.

info & comunicati editoriali:

Mario Villani Laureato in economia, dirige strutture ricettive da molti anni e si occupa di consulenza e formazione nel settore del turismo. Innamorato delle cose “belle” ama condividerle, raccontandole ai propri lettori.

tel/fax: 011.7807531 viale Gramsci, 141 • 10095 Grugliasco (To)

Annamaria Gai Amo le persone, i colori, la natura, i profumi, i sapori, la musica e le parole dense di significato. Percepisco un denominatore comune: la capacità di emozionare…e credo che la felicità si nasconda proprio nel saper “sentire”. Cinzia Galletto - Giornalista Wellness “mi occupo di “benessere” da quando “spa” era solo l’acronimo per indicare una società per azioni. Ho fondato il primo studio di giornalismo e comunicazione per il turismo del benessere”. Tamara Gavina - Personal Coach “...lavoro con le persone, per far loro identificare che cosa ci sia realmente dietro il proprio desiderio di cambiamento”.

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tel. 011.7807531 info@puntozeroedizioni.it proprietà e redazione:

PUNTO ZERO Edizioni

tipografia:

GRAFICHE LUVRITI Srl

Via Stazione Vecchia, 92 • Provaglio d’Iseo (Bs) hanno collaborato a questo numero:

Alessandra Luti, Andrea Ceccaroni, Aurora Minardi, Emanuela Bernascone, Federica Merlo, Ferruccio Rivolta, Francesca Simonetti, Fulvio Gatti, Greta Grossi, Luciano Capella, Ludovico de Maistre, Michele Guzzon, Vittorio Pavesio, Salvo accordi scritti, la collaborazione a questo giornale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In mancanza di un contratto scritto tra le parti, la pubblicazione di adv è da considerarsi a titolo gratuito. Nell’eventualità che testi e illustrazioni altrui siano riprodotti in questa pubblicazione, l’editore é a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire. L’editore porrà inoltre rimedio, dietro segnalazione, ad eventuali non volute omissioni e/o errori nei relativi riferimenti. Nessuna parte di questo giornale comprese le inserzioni pubblicitarie può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’Editrice. La Redazione non è responsabile di eventuali variazioni di programmazione.

Aut. Trib.di Torino n.13 del 26/03/2009 Iscrizione R.O.C. 17970

www.cooltomagazine.it


EDITORIALE

F

Fine anno! Eccoci giunti al secondo appuntamento con questa ricorrenza che sancisce la fine di un ciclo per darne vita ad uno nuovo. Pur mantenendo la linea editoriale che ci caratterizza sin dal primo numero abbiamo voluto regalarvi e concederci un po’ di spensierata fanciullezza e, grazie alla collaborazione con Vittorio Pavesio, abbiamo confezionato una copertina espressamente dedicata al Natale. Chiediamo perdono a chi pretende sempre e comunque una linea seria in un giornale come il nostro... sfogliando le pagine troverete i personaggi di copertina che “saltellano” tra un titolo e l’altro, per dare una piacevole continuità. I prossimi giorni saranno dedicati alla “caccia al regalo”, eternamente combattuti tra la voglia di originalità e la razionalità del pensiero utile! Passato il Natale, sarà la volta dei buoni propositi; dei progetti e degli obiettivi da raggiungere nel nuovo anno. Tutto piacevolmente come sempre. Augurandovi buon Natale, vorrei congedarmi con una domanda alla quale, di seguito, scriverò la mia risposta: cosa vorresti trovare sotto l’albero? Personalmente... Una ricarica di passionalità, per tener viva la fantasia e l’imprevedibilità dell’amore; il rafforzamento delle amicizie esistenti ed un lume che mi guidi verso nuove conoscenze; la maturità che ancora mi manca e la possibilità di non maturare a vantaggio del rimanere un po’ bambini... perchè non prendersi troppo sul serio ci può dare la conferma e la consapevolezza di essere grandi! Un abbraccio a tutti quelli che ci sanno stare vcino. Auguri! Daniele Smaltini

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COVER STORY di Mario Villani • mvpersonale@libero.it

PANETTONE

tra storia, leggenda e curiosità…

H

Ho pensato di scrivere un articolo sul “Pa-

mi piaceva e mi piace letteralmente

nettone”, forse il più classico dei dolci na-

da impazzire e il secondo perché con-

talizi, un po’ perché questo numero di

temporaneamente alla comparsa sulla ta-

CoolTo esce in concomitanza con le festi-

vola di questo straordinario dolce, mio

vità natalizie e poi perché mi riporta pia-

padre iniziava a distribuire i regali di

cevolmente indietro negli anni, alla mia

Natale. Potete immaginare quanta trepi-

infanzia trascorsa a Milano, città che ha

dazione e curiosità…

visto le origini di questa prelibata leccor-

Qualche nome nella mia memoria per

nia. Un ricordo tra tanti, impresso in

i tanti produttori meneghini, molti dei

modo indelebile nel mio cuore: l’attesa,

quali sono ormai scomparsi oppure as-

quasi spasmodica del panettone al termi-

sorbiti dalle tante multinazionali: Motta,

ne della cena della vigilia per due precisi

Biffi, Alemagna, Vergani, Cova.

motivi, il primo perché il panettone

Da ventisette anni vivo a Torino e quindi il mio cuore è equamente diviso tra queste due città e devo ahimè ammettere,

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lo è anche nella scelta del panettone per

l’uvetta, per proteggersi dal mal di gola.

le feste di Natale. Per non fare torto

Secondo la leggenda, il Santo, secoli pri-

a nessuno, salomonicamente non mi fac-

ma, avrebbe salvato miracolosamente

cio mancare il “milanese”, e la scelta rica-

un bambino che si era conficcato una spi-

de ormai da diversi anni su quello pro-

na in gola. L'episodio avvenne mentre era

dotto dalla pasticceria Cova, e il piemon-

portato al martirio, dopo essere stato cat-

tese Balocco fatto di soffice pasta a lievi-

turato dai romani. Nel giorno della sua

tazione naturale, con uvetta e canditi, ri-

festa i sacerdoti toccano la gola dei fedeli

coperta con una deliziosa glassa alle noc-

con olio benedetto. Nel milanese è rima-

ciole lavorata artigianalmente e decorata

sta l’ usanza di mangiare una fetta del

con croccanti mandorle intere e fiocchi

panettone conservato da Natale. L'usanza

di zucchero. Un vero capolavoro d'arte

si è poi diffusa in molte altre zone d'Italia

pasticcera. Oltretutto prodotto a Fossa-

e contribuisce allo "smaltimento" dei pa-

no, molto vicino alla città di Cherasco

nettoni natalizi.

dove dirigo uno splendido albergo risto-

Molto spesso la storia di certi prodotti

rante nel Monastero di Cherasco.

è permeata di leggenda e il mistero serve

Non posso comunque non citare alcuni

poi, di fatto, a renderli ancora più ambiti;

altri grandi produttori di “panettoni” pie-

il mistero fa sognare e fa vendere certa-

montesi che si sono affermati in Italia

mente di più e meglio.

e nel mondo quali Galup, Maina, Alber-

Molte sono le leggende legate alla sua

tengo... Da molti secoli il panettone ca-

origine, che resta comunque indiscutibil-

ratterizza, con la sua tipica forma, la ta-

mente milanese.

vola natalizia dei milanesi, sulle quali tro-

Lo storico Ludovico Antonio Muratori, vis-

neggia pressoché invariato almeno dal

suto tra il 1672 e il 1750, data la nascita

XV secolo. Questo straordinario dolce

del dolce a tempi ancor più remoti rispet-

della tradizione natalizia si è diffuso in

to al XV secolo, collegandola a un'usanza

tutta Italia ed è facile trovarlo sulle tavole

di derivazione pagana attestata in Lom-

imbandite in molti paesi del mondo.

bardia già nei primi anni dopo il Mille.

Tutti sanno che cos'è, tutti l'hanno assag-

La versione più attendibile circa l’origine

giato e continuano a ripetere lo stesso

del panettone racconta che il dolce veni-

rito ogni anno quando si avvicinano le fe-

va preparato in casa, sotto il controllo

stività natalizie. Il panettone sembra non

del pater familias, che al termine della

avere segreti: tradizionale con uvetta

preparazione doveva inciderci sopra una

e cedro candito, oppure farcito con cre-

croce con il coltello come benedizione

ma pasticcera, cioccolato, mascarpone

per il nuovo anno. Il dolce doveva essere

o gelato, alto o basso, ricoperto di cioc-

consumato durante la cerimonia “del cep-

colato o aromatizzato con liquori, il pa-

po” durante la quale si accendeva un

nettone è uno dei simboli indiscussi del

grosso ceppo di quercia, posato nel ca-

Natale, protagonista assoluto, curato

mino sopra un letto di ginepro. Il capo fa-

e coccolato con straordinario impegno

miglia doveva poi versarsi del vino, berne

in tutte le fasi della sua preparazione.

un sorso e, dopo aver versato un po' di

È difficile stabilire chi fu realmente l'in-

quello stesso vino sul ceppo acceso, far

ventore di tanta bontà. I primi documen-

passare il bicchiere a tutti i membri della

ti risalgono al 1200 e ci raccontano che

famiglia che dovevano berne a loro volta.

nelle comunità rurali intorno a Milano

Al termine di questo rito gli venivano por-

il 3 febbraio, giorno di San Biagio, si usa-

tati tre grossi pani preparati solo con fari-

va consumare una fetta di "pandolce",

na bianca di frumento, ingrediente che

una specie di pan di Spagna con dentro

ne sottolineava l’eccezionalità. Con un


COVER STORY grosso coltello il capo famiglia tagliava

Secondo un'altra versione, ancor più per-

un pezzo di uno dei panettoni che dove-

meata di romanticismo, invece, il Toni

va essere conservato fino al Natale suc-

della leggenda - sempre vissuto alla corte

cessivo; sembra che il pezzo avesse forti

di Ludovico Sforza detto il Moro – sareb-

poteri taumaturgici e dovesse assoluta-

be stato un fornaio padre della bella

mente essere conservato, pena un anno

Adalgisa, amata dal cavalier Ughetto de-

di sfortuna. La credenza è tipicamente

gli Antellari. Per conquistare l'amata,

pagana, ma stranamente si trova in mez-

Ughetto si finse apprendista fornaio e,

zo ad una cerimonia imbevuta di una po-

una volta entrato nel laboratorio di Toni,

tente simbologia cristiana, come ad

preparò un dolce da offrire ad Adalgisa:

esempio il ceppo che simboleggia l'albe-

l'impresa fu coronata da un grande suc-

ro del bene e del male, il fuoco che rap-

cesso di vendita, e Ughetto riuscì a spo-

presenta l'opera di redenzione di Cristo,

sare la sua bella, nientemeno che sotto

mentre i tre panettoni, il mistero della

la protezione di Ludovico il Moro e della

Trinità. La qualità del pane preparato in

moglie Beatrice, eccezionali estimatori

tale occasione era tale che veniva chiama-

del “pan del toni”.

to “pan del ton” pane di lusso e da qui

Un'altra leggenda, racconta invece

forse panettone.

di suor Ughetta, cuoca di un povero con-

Una leggenda molto cara ai romantici vuole che il nome "panettone" derivi da "pane di Toni", dal nome di un garzone di cucina della corte di Ludovico il Moro che lo inventò. La suggestiva tradizione nar-

vento, e di come decise di unire i pochi ingredienti rimasti nella cucina del monastero, per regalare alle sue consorelle un Natale un po' più felice e ricco. Prese l'impasto del pane e aggiunse uova e zucchero. In una madia trovò anche un po' di canditi e dell'uvetta. Per benedire quel

ra, infatti, che nel

pane natalizio vi tracciò sopra, con il col-

corso del banchetto

tello, una croce. Le suore furono entusia-

della vigilia di Nata-

ste della sorpresa e presto la notizia del

le, tra musiche e dan-

pane del convento si sparse in tutta Mila-

ze il momento del dol-

no. I cittadini cominciarono così a fare of-

ce suggellava non solo la serata, ma anche il lavoro eccelso del capo cuoco. Per quest’occasione il pasticcere

ferte al convento, che uscì dalle ristrettezze economiche, per portare a casa un po' di quel pane speciale. Uno degli artefici del panettone moderno

aveva preparato un dolce speciale che

come lo conosciamo oggi è stato Paolo

però, malauguratamente, si era bruciato.

Biffi “prestinèe e uffelèe” milanese (panet-

Come rimediare a questo disastro? Se il

tiere e pasticcere), che curò un grande

Duca avesse solo immaginato, avrebbe

dolce per Papa Pio IX al quale lo spedì

punito con una pena tremenda il povero

con una carrozza speciale nel 1857.

cuoco. La situazione fu salvata appunto

Cultori di questo straordinario dolce na-

dal garzone Toni, che aveva preparato un

talizio sono stati molti personaggi storici,

pane dolce con burro, canditi e pasta

dal Manzoni al principe austriaco Metter-

avanzati. Il dolce ebbe un tal successo

nich, quest'ultimo parlando delle "cinque

che il Duca domandò quale fosse il nome

giornate" disse dei milanesi: "Sono buoni

di questo dolce originale e, quando Toni

come i panettoni".

disse di non aver ancora pensato come

Nascita e sviluppo della forma e della

chiamarlo, il Duca decise per "pan del

confezione attuale del panettone sono

Toni”.

databili alla prima metà del '900, quando

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COVER STORY Angelo Motta, insuperabile pasticcere mi-

ma delle feste. Un gesto carico di tradi-

lanese, propose la cupola superiore e il

zione e di storia: perché il panettone,

"gonnellino" di carta da forno, quasi a vo-

dolce tipico di Milano da decenni "adotta-

ler celebrare la regalità del classico dolce.

to" da tutti gli italiani e non solo, è un

Proviamo a conoscerlo un po’ più da vici-

dolce che fonde in sé, negli ingredienti,

no e in modo più tecnico: la pasta è gial-

nella forma e nel gusto, riti e gesti anti-

lo oro, soffice e ricca di uvetta e canditi;

chi. Il panettone è ormai talmente radica-

la crosta è più scura e fragrante e in cima

to nel costume italiano che ha assunto

alla cupola il tradizionale taglio a croce;

anche un valore simbolico, fino a diventa-

la sua forma ricorda un battistero.

re una metafora delle vicissitudini della

Farina, zucchero, burro, latte, uova, can-

vita. Quante volte avete detto o sentito

diti e uvetta, sono essenzialmente questi

dire di un allenatore di una squadra di

gli ingredienti semplici e naturali che fan-

calcio che a Natale non mangerà il panet-

no del panettone il dolce natalizio per ec-

tone? Addirittura nelle recenti passate le-

cellenza, a Milano come nel resto d’Italia

gislatura c’era chi scommetteva che

e si sta diffondendo rapidamente anche

Romano Prodi non avrebbe mangiato

in altre parti del mondo.

il panettone a Natale. Un modo di dire

E' buono, soffice, ricco di virtù nutrienti

per pronosticare che prima di Natale sa-

e di straordinario sapore. Il più tradizio-

rebbe stato licenziato…

nale è quello basso, tuttavia le variazioni

Sono assolutamente certo che non solo

fantasiose e tutte golose sono tante: con

a Milano ma ormai in tutta Italia è difficile

le noci, il gianduia, la glassa di nocciole,

pensare alle festività natalizie e di fine

ripieno di crema, con le gocce di ciocco-

anno senza un panettone a tavola;

lato fondente o al latte. Nuove variazioni

a pranzo o per cena, accompagnato da

ma sempre nell’assoluto rispetto della

un ottimo Asti Spumante o da un Mosca-

tradizione anche se poi la stragrande

to. Chi di voi poi non l’ha provato la mat-

maggioranza degli italiani preferisce

tina “pucciato” nel caffelatte? Un consi-

il panettone classico. Una fetta di panet-

glio: niente Champagne o spumante

tone e un calice di Moscato: il modo più

brut, nel vostro stomaco farebbe a pugni.

semplice , più "italiano" e diffuso per

Concedetemi una nota personale: ho

scambiarsi gli auguri

scelto di ”raccontare il panettone” an-

natalizi. Un gesto

che per augurare a tutti i lettori miei

rituale e affettuoso a casa, alla fine del cenone o

e di questa splendida rivista un anno pieno di serenità…

del pranzo ma anche in ufficio, per scambiarsi gli auguri con i colleghi pri-

e mi augu-

12

ro davvero di esserci riuscito anche parlando di un semplice e antichissimo dolce da pasticceria!!!!!



ATTUALITÀ di Mario Villani • mvpersonale@libero.it consulenza di Ferruccio Rivolta

MISE EN

PLACE

…alcuni buoni consigli per preparare la tavola a regola d’arte; alcuni comportamenti da adottare e altri assolutamente da evitare

I

Il termine francese “mise en place” sta

to il materiale che sarà utilizzato durante

a indicare la preparazione di tutto ciò che

il pranzo o la cena. L’elenco prevede: to-

serve per apparecchiare la tavola e rende-

vaglia, tovaglioli e salviette di servizio

re il servizio scorrevole ed elegante.

avendo buona cura di averne qualcuno di

La mise en place si effettua prima dell’ar-

riserva; posate di servizio e per i cambi di

rivo dei Clienti in ristorante o degli Ospiti

portate; bicchieri per l’acqua, i vini bian-

a casa. La corretta preparazione della ta-

chi e rossi, il vino da dessert e per i liquo-

vola e il rispetto delle regole di servizio

ri, in alcuni casi è opportuno preparare

sono alla base per una perfetta riuscita

anche dei bicchieri tipo balon per servire

di un incontro conviviale.

vini molto importanti; ménages da tavola

La preparazione della tavola varia ovvia-

(sale, pepe, olio, aceto); formaggiera,

mente dal tipo di menù e dal grado d’im-

zuccheriera e porta stuzzicadenti (poco

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portanza che s’intende dare al convivio.

elegante), piatti e vassoi necessari.

Buona regola è comunque quella di pre-

Le fasi da seguire per una corretta

parare prima su un tavolo di servizio tut-

mise en place tradizionale sono le se-


guenti: stendere un mollettone sul tavolo

devono essere disposte al di sopra del

per rendere più morbido l’appoggio degli

piatto segnaposto o del tovagliolo.

avambracci (i gomiti non si appoggiano

Per creme o gelati è sufficiente un cuc-

mai!), posizionarci sopra la tovaglia scel-

chiaio da dessert posto nella stessa posi-

ta, perfettamente pulita e stirata e nel

zione e con impugnatura a destra.

farlo è necessario porre particolare atten-

Per il servizio del formaggio e della frutta

zione alla pulizia delle mani per garantire

fresca disporre un coltellino e una for-

igiene e freschezza. Si procede quindi

chettina. Per il servizio del formaggio

a posizionare i piatti segnaposto, secon-

è opportuno servire pane, burro, miele

do il numero dei commensali, facendo at-

e confetture. Per la frutta è necessario

tenzione che essi siano posti all’interno

preparare uno sciacquadita riempito con

del bordo del tavolo di almeno un centi-

acqua rigorosamente senza fettina di li-

metro, se non sono previsti tali piatti,

mone che invece è rigorosamente neces-

si terrà conto di posizionare il tovagliolo

sario per le portate di pesce e crostacei.

sempre a 1 cm dal bordo del tavolo, pri-

Le portate calde dovrebbero essere servi-

vilegiando la scelta di una piegatura mol-

te in piatti tiepidi e quelle fredde in piatti

to semplice per garantire anche qui fre-

a temperatura ambiente.

schezza e igiene. Il coltello grande sarà

Una tavola importante non può prescin-

posto a destra del tovagliolo con la lama

dere da un centrotavola di fiori che devo-

rivolta verso l’interno e la forchetta gran-

no essere delicati e con profumo appena

de a sinistra, la distanza tra queste due

accennato per evitare di alterare gli odori

posate deve essere tale da consentire

delle portate. Le candele poste in apposi-

la sistemazione del piatto di diametro più

ti candelabri (cristallo o argento con tre

grande previsto dal servizio. Il bicchiere,

o cinque braccia), che vanno accese solo

normalmente quello per il vino rosso,

al momento in cui gli Ospiti si siedono

sarà posto subito dopo la punta del col-

e prima di iniziare il servizio, non devono

tello, il bicchiere per l’acqua in diagonale

avere particolari profumazioni e conferi-

un po’ più in alto di quello da vino rosso,

scono eleganza e importanza alla tavola.

quello da vino bianco sempre in diagona-

Le sedie saranno poste in modo tale

le ma un pochino più basso, è buona nor-

da sfiorare appena il bordo della tovaglia.

ma non mettere a tavola più di 3/4 bic-

Viviamo in un una società fatta di perso-

chieri alla volta: se servono più di quattro

ne, è quindi opportuno rispettare alcune

bicchieri, si provvederà a sostituire quelli

norme relazionali esplicite e implicite che

già utilizzati con i nuovi. Il piattino da

si sono sviluppate nel corso dei secoli per

pane con coltellino (lama verso l’interno

il “buon vivere” collettivo. Trascorriamo

del piattino) per spalmare il burro, a lato

molto tempo a tavola; con la famiglia,

della forchetta ma un po’ più in alto ri-

con gli amici. Mentre si mangia, si con-

spetto al bordo del tavolo. La successio-

cludono affari e vengono prese decisioni

ne delle portate determina quella delle

importanti, per questo ritengo sia utile

posate che saranno sempre utilizzate

conoscere alcune basilari norme del

prendendole dall’esterno: per il primo an-

“Bon Ton”.

tipasto si utilizzeranno le posate poste

Comportamenti da adottare: prima che

all’estrema destra e all’estrema sinistra.

inizi il servizio, preoccuparsi di togliere

Se il menù prevede l’uso di un cucchiaio,

il tovagliolo dal piatto e appoggiarlo sulle

questo sarà posto sulla destra, all’ester-

gambe. I piatti di portata vanno serviti da

no oppure in mezzo ai coltelli. Le posate

sinistra, iniziando dalla persona seduta

per il dessert: il coltellino con l’impugna-

alla destra della padrona di casa; la stes-

tura a destra e la forchettina a sinistra,

sa sarà servita per ultima. Si servono pri-


ATTUALITÀ ma le signore poi i signori, l’ospite più

escluso quello dell’acqua e quello previ-

anziano o di maggior riguardo dovrà se-

sto per il vino da dessert, le posate inutili

dere alla destra della padrona di casa e il

e il pane. I liquori vanno serviti diretta-

secondo ospite d’onore alla sua sinistra.

mente dal padrone di casa, mentre la pa-

I posti tra uomini e donne devono essere

drona di casa serve il caffè e i dolci.

disposti in maniera alternata. Si devono

Il sale, il pepe, l’olio e l’aceto sono portati

utilizzare le posate da quelle più esterne

a tavola solo se richiesti dai commensali.

e quando si è terminato di mangiare,

Comportamenti da evitare: evitare di ri-

le posate vanno sistemate nel piatto alle

farsi il trucco o aggiustarsi i capelli, tene-

“quattro e venti”. Il pane deve essere ripo-

re il cellulare acceso (mai posizionato sul

sto nell’apposito piattino, avendo cura di servirlo da un

dersi reperibili, attivare la vibrazione e prima di rispondere, scusarsi e allontanarsi per parlare quel tanto che serve a

cestino con appo-

non disturbare gli altri ospiti. Giocare con

site pinze. Il vino

i bicchieri o con le posate, appoggiare

va versato dopo

i gomiti sul tavolo, fare le palline di pane,

aver servito il pri-

usare gli stuzzicadenti (se è necessario

mo antipasto,

pulirsi i denti, è opportuno alzarsi, scu-

versandolo da

sandosi, e recarsi in bagno per provvede-

destra; il bic-

re). Servirsi da un piatto di portata con le

chiere a calice

posate personali, iniziare a mangiare pri-

si regge alla

ma della padrona di casa, mischiare il

base o al massi-

vino con l’acqua, bere prima di aver puli-

mo dallo stelo, man-

to la bocca con il tovagliolo, bere facendo

tenendolo con due sole dita (indice e pollice).

Portacandela Natale di Henriette by Desart

tavolo) e se è proprio indispensabile ren-

rumore, fare dei bocconi troppo grandi, mangiare con ingordigia, fare la “scarpet-

Nel brindisi in onore di qual-

ta” (abitudine tanto cara agli italiani…

cuno non è ammessa l’asten-

a casa propria e in situazioni d’intimità ci

sione, gli astemi posso-

si può lasciare andare a questa pratica).

no limitarsi a sfiora-

Masticare con la bocca aperta o facendo

re il bicchiere con

rumore, lasciare del cibo nel piatto, (oltre

le labbra. I bicchieri non si toccano; nei

che una scortesia nei confronti della pa-

pranzi con un numero di commensali li-

drona di casa, è anche un insulto verso

mitato, si può restare seduti, mentre nei

chi fatica a procurarselo); basterebbe

pranzi ufficiali ci si deve alzare in piedi.

prenderne meno. Ridere sguaiatamente

E’ buona norma soffiare il naso con di-

e parlare con tono di voce troppo eleva-

screzione e senza fare troppo rumore,

to, evitare di fare commenti o emettere

magari allontanandosi dalla tavola chie-

giudizi su persone non presenti al tavolo.

dendo permesso. I noccioli della frutta vanno raccolti in una mano chiusa, per

Mi auguro che questo piccolo promemo-

poi essere depositati nel piatto. Se il nu-

ria di regole e consuetudini possano con-

mero degli invitati è limitato, è possibile

tribuire a farvi fare bella figura con i vo-

un’assegnazione dei posti casuale, altri-

stri ospiti e soprattutto vi facciano senti-

menti è opportuno utilizzare dei segna-

re a vostro agio in qualunque situazione

posto. Il padrone di casa deve fornire in-

conviviale. Un comportamento elegante e

dicazione sui vini serviti. Prima di servire

disinvolto a tavola è espressione di edu-

il dessert vanno tolti tutti i bicchieri,

cazione e…classe!

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COOL PEOPLE di Daniele Smaltini

Pianista compositrice torinese di adozione. Musicista classica che ha sviluppato il suo interesse verso il Jazz-Rock e la Fusion. In uscita il suo terzo album “Magical Places”.

Luciana

BIGAZZI

L

Luciana Bigazzi, pianista e compositrice, ha inizia-

riere culturali.

to a suonare il pianoforte a cinque anni.

Oggi quella naturalezza nel vivere la musica, emer-

Conseguito il Diploma di Pianoforte (Conservatorio

sa sin dall’infanzia, ha assunto un valore fondamen-

di Torino), il Diploma di Clavicembalo (Conservato-

tale nel suo mondo artistico. L’emozione traspare

rio di Milano), la Specializzazione biennale universi-

nelle sfumature interpretative presenti nelle sue

taria sul tema Le culture musicali presso l’ Universi-

esecuzioni e viaggia in spazi compositivi larghi,

tà “Tor Vergata” di Roma, ha approfondito gli studi

con episodi lenti ed evocativi, alternati ad altri con

musicali del repertorio tastieristico, compreso tra

ritmi coinvolgenti in cui il pianoforte è alimentato

il ‘700 e il ‘900, con Jörg Demus, Paul Badura Sko-

da un motore incandescente che non vorrebbe fer-

da, Emilia Fadini e Lazar Berman. Parallelamente ha

marsi mai. La sua particolarità di “pianista-composi-

sviluppato il suo interesse anche per il mondo musi-

trice”, ruolo poco frequente nel panorama musicale

cale del Jazz-Rock e della Fusion, producendo pro-

contemporaneo, delinea una personalità artistica

getti discografici atipici, tra i quali i cd e i video

eclettica e nuova. Le piace viaggiare e ha una pas-

del duo Maurizio Colonna (chitarra classica)

sione per il mondo animale e la natura.

e Frank Gambale (chitarra elettrico-acustica), spinta

Le arti la incuriosiscono da sempre: la pittura l’ha

dalla convinzione che la musica è “una”, senza bar-

accompagnata fin da bambina e la macchina foto-

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grafica è stata, ed è tuttora, un taccuino d’appunti

al pubblico durante i concerti. Non mi piacciono

di vita. Oggi il suo terzo album realizzato come pia-

le persone che si mettono su un piedistallo.

nista-compositrice, Magical Places (NCM New Clas-

Io sono come un panettiere, un meccanico che met-

sic Music - EGEA Distribution - 2010), costituisce

te passione in quello che fa.

un momento importante della sua attività artistica

Chi è Luciana Bigazzi quando si muove fra la

ed entra di diritto a far parte della “nuova musica

gente invece che tra il bianco e nero di una ta-

strumentale internazionale”, grazie ad un linguag-

stiera? Luciana quando non è con le mani sul piano-

gio riconoscibile, supportato da una notevole capa-

forte… ama cucinare, fotografare. Devo comunque

cità interpretativa.

perdermi in qualcosa di creativo. Non amo i luoghi

Cosa vuol dire per te fare musica? Semplicemente

troppo affollati. Mi incuriosiscono ma mi impauri-

dare vita al gioco delle emozioni. La tecnica che si

scono al tempo stesso. Mi piace stare in compagnia

impara dallo studio deve essere a servizio della tua

di persone interessanti; le cerco. Ma non amo esse-

capacità e desiderio di esprimere una emozione.

re spersonalizzata e distratta da noi stessi.

Ovviamente anche l’ascoltatore deve essere predi-

In campo professionale ti definisci una persona

sposto all’emozione. Si viene così a creare una si-

puntigliosa? Sono una persona estremamente pre-

nergia bilanciata di forze che si incrociano tra chi

cisa nella ricerca del suono. Non cerco la qualità

suona e chi ascolta. Tutta la musica viaggia attraver-

per fare bella figura; ma se è mia intenzione avvici-

so l’emozione; se così non fosse si parlerebbe solo

nare l’ascoltatore, devo farlo sentire in prima fila.

di suoni e silenzi.

In modo da creare un’amicizia, virtuale se vuoi, ma

Qual è stato l’input che ti ha fatto sentire l’esi-

pur sempre sinonimo di un legame forte.

genza di scrivere questo lavoro? La voglia di fissa-

La musica è una. Ci sono svariate tecniche interpre-

re alcune idee, perché non rimangano a casa mia…

tative… ma il tema è lo stesso: l’emozione.

il momento in cui comincio a suonare voglio vedere

Un artista di estrazione classica come sei tu, che

se c’è qualche aspetto della fantasia che si libera.

rapporto ha con i new-media e con la tecnologia?

Se quello che si materializza non è poi condiviso,

In studio usi computer. In qualche modo la tecnolo-

rimane imprigionato ed è energia sprecata!

gia devi amarla. A me piace l’infinita possibilità

La mia ricerca non si limita solo all’interpretazione

di scoprire qualcosa di nuovo in tempi brevi.

dell’idea ma si spinge verso nuovi orizzonti per

Uso la tecnologia e l’informatica per soddisfare

la voglia di scoprire se c’è ancora qualcosa da dire.

parte della mia curiosità; per preparare la struttura

Leggendo anche le tue note biografiche si evince

di un nuovo cd; per la ricerca dell’acustica ottimale.

che sei una attenta osservatrice. Come nascono

Posso lavorare al computer per ore e ore, ininterrot-

le tue creazioni? I brani nascono ispirati. Ad esem-

tamente, senza sentire alcuna stanchezza.

pio ti posso dire che “ A Torre de Belèm” è nata

Anche social network come Facebook fanno parte

dall’emozione del momento, per viaggiare oltre il ri-

del mio quotidiano. Del mio modo di stare a contat-

cordo. Magical places è stata scritta per la festa

to con la gente.

del papà; ma ora la vivo come una dedica a mio

Nell’eterna diatriba tra uomo e donna, per te l’in-

padre che non è più tra noi. Ho voluto tramutare

telligenza è femmina? L’intelligenza non ha sesso.

e combattere una emozione negativa facendola pas-

Quando c’è una bella idea, sarebbe importante ri-

sare da una tristezza muta e sorda a divagazioni

flettere sul messaggio che deve dare; non sulla ses-

emotive di suono nell’aria.

sualità di chi l’ha espressa. Noi siamo maschere,

La tua personalità artistica ti fa sentire diversa

che fanno da confezione alla nostra intelligenza.

dalla “gente comune”? Assolutamente no!

Non credo nelle razze ma nella razza umana. Siamo

Siamo tutti esseri umani. Ed ognuno a modo suo

tutti uguali e tutti, partendo dalle piccole cose, ab-

può usare al meglio le proprie capacità e far provare

biamo un lato positivo e uno negativo dentro di noi.

emozioni. Io queste capacità le vivo attraverso i suo-

Far prevalere un comportamento sull’altro dipende

ni, ma non amo la lontananza. Chi mi ascolta deve

solo da come vogliamo usare la nostra intelligenza

percepire il mio battito cardiaco. Per far questo cer-

e quali sono le emozioni di cui vogliamo vivere!

cherò in futuro un nuovo modo di rapportarmi

lucianabigazzi@yahoo.it • www.lucianabigazzi.com


REPORTAGE testo e foto di Ludovico de Maistre

TRE TORINESI

E UNA PANDA un’avventura benefica di 9000 km in africa occidentale

U

Un giorno di marzo 2009 è stato specia-

io e i miei due compagni di viaggio dove-

le. Aleggiava nell’aria il desiderio di un

vamo solamente guidare da Londra fino

viaggio di quelli come si deve, in cui im-

al Camerun con un vecchio catorcio

parare qualcosa di nuovo, senza spende-

di latta. Una delle regole principali per

re troppo, ma riportando a casa tanto.

partecipare alla spedizione, infatti, era

Negli stessi giorni erano aperte le iscri-

usare un’auto con cilindrata massima

zioni per l’Africa Rally, una spedizione

pari a 1000cc.

benefica con partenza da Londra e arrivo

Ci siamo subito lanciati nella ricerca del

a Limbe, in Camerun, organizzata da

mezzo che doveva farci attraversare il de-

The Adventurists, conosciuta società in-

serto, il Sahel, le foreste, le savane ed im-

glese che si occupa di viaggi no-limits.

mense distese di polvere e sabbia.

Per l’ambitissima gara arrivano auto da

Da fieri torinesi abbiamo trovato, dopo

ogni parte del mondo con team cinesi,

settimane di ricerche assidue, una Fiat

scozzesi, canadesi, australiani, neo ze-

Panda 4x4 del 1987, modello Sisley.

landosi, inglesi e italiani.

E nata così la Taurinorum Travel Team

Così quel giorno con due amici, Carlo

(www.taurinorumtravelteam.com), squa-

Alberto Biscaretti di Ruffia e Paolo Ri-

dra di viaggio sponsorizzata e sostenuta

gnon, ho iniziato a realizzare un sogno:

dal Taurinorum Club (www.taurinorum-

ci siamo iscritti!

club.com) per esplorare e conoscere

Sulla carta sembrava una bazzecola:

il mondo con l'obiettivo di unire grandi

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progetti avventurosi a scopi umanitari

il bestiame e le risorse alimentari.

e giornalistici.

Oltre a raccogliere almeno 1.000 sterline

Il viaggio non sarebbe stato solo l’apo-

prima della partenza, tutte le macchine

teosi di un’avventura unica nel suo gene-

che ce l’avrebbero fatta ad arrivar a desti-

re, ma aveva anche degli scopi molto più

nazione, sarebbero state vendute ad

nobili e importanti, al di là del puro diver-

un’asta pubblica ed il ricavato devoluto

timento. Ciò che ha differenziato il no-

a sostegno di altri progetti benefici

stro viaggio da tutti gli altri è stato,

del luogo. La nostra fan page su Facebo-

appunto, l’obiettivo finale.

ok ci è stata molto di aiuto per ricevere

Per non essere squalificati e per poter

contributi e donazioni.

partire alla volta del Camerun, dovevamo

Grazie all’impegno di tutte le squadre

raccogliere una somma minima da devol-

partecipanti, 35 iscritte, ma solo 17 giun-

vere a favore di un progetto umanitario;

te a Limbe, sono stati raccolti oltre

ogni squadra poteva scegliere quale

70.000 euro a sostegno di numerosi pro-

ed impegnarsi a sostenerlo.

getti camerunesi: Send a Cow, The Ape

Tra tutti quelli proposti abbiamo scelto

Action Africa, The Rainforest Founda-

Send a Cow (www.sendacow.org.uk), che

tion, Limbe Wildlife Centre e Global

promuove programmi di agricoltura so-

Music Exchange.

stenibile e insegna ai piccoli allevatori del

Prima di partire dovevamo sistemare la

nord del Camerun come gestire al meglio

macchina! Due tagliandi completi, ripara-


REPORTAGE zione e sostituzione di qualche giunto, installazione di un placca d’acciaio protettiva, qualche pezzo di ricambio e tre gomme di scorta e il nostro mezzo era pronto. L’itinerario è stato incerto fino allultimo a causa della situazione politicamente instabile in numerosi Paesi dell’Africa Sahariana e Occidentale. Il 10 dicembre, ormai pronti ad andare a Londra da dove era prevista la partenza ufficiale del rally con tutti gli altri equipaggi, abbiamo ricevuto una comunicazione urgente dell’organizzazione: ci diceva che la spedizione era stata cancellata su ordine dell'Head Office of Counter Terrorism in Inghilterra. Il pericolo che i militanti di Al-Qaeda in Mauritania colpissero le vetture partecipanti, era reale e ritenuto troppo elevato. Dopo una giornata di attesa snervante, ci è stata comunicata la possibilità di evitare le zone più a rischio spedendo la macchina via mare. Per fortuna in quel momento eravamo in strettissimo contatto con l’altra squadra italiana, il team NoBrain, con cui ci siamo sentiti al telefono almeno quattrocento volte per decidere se partire o no, se valeva la pena o no, se costava troppo o no, se ce l’avremmo fatta o no… La prima telefonata, dopo l’annullamento del viaggio, è stata chiara e concisa: “Ma li mortacci di sti terroristi, e mò chesse fà??!!”. Anche i romani erano tre: Luigi, Filippo e Pietro. Dopo un paio di giorni di titubanza, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto: Basta! Partiamo! Non ci sarà mai un’altra occasione simile!. E siamo partiti... La spedizione in Africa sarà raccontata in un libro scritto da Ludovico de Maistre, che uscirà prima di Natale: “Tre uomini in Panda, storie d’Africa”, edizioni

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Campi Magnetici, in cui sono raccontati aneddoti e consigli per vivere un’avventure come quella della TTTeam. www.taurinorumclub.com - www.taurinorumtravelteam.com





TREND IN THE CITY di Barbara Odetto

Floris House e Ladurée Nella maison più lussuosa di Torino si degustano i celebri macarons Definirlo un concept store o una boutique è riduttivo perché Floris è davvero una House, la casa ideale dove rifugiarsi per vivere un momento di relax tra profumi inebrianti, fiori e oggetti di lusso da regalare, un luogo di grande charm dove degustare cibi raffinati e brindare con bollicine di alto livello. Situato in un edificio storico nel cuore di Torino, Floris House è stato inaugurato il 7 febbraio del 2006 e da allora ha conosciuto un successo inarrestabile. Nei trecento metri quadrati articolati in più stanze, proprio come una casa, e comprensivi di un angolo garden è possibile trovare tutto ciò che simboleggia il lusso. Make up e profumi haute de gamme difficili da trovare in città, prodotti di barberia specializzata, accessori e bijoux super chic e ancora complementi e oggettistica di design, fiori freschi e di seta, candele e profumazioni d’ambiente per regalare, o regalarsi, l’eleganza allo stato puro. Lo stile è il leit motiv di questo luogo nel quale nulla è lasciato al caso, come dimostrano gli arredi: l’area bar, nei toni tortora e marrone, trae ispirazione dai locali americani di un tempo mentre le sale da pranzo si rifanno allo stile Biedermeier e l’area boutique, di colore grigio e con i grandi tavoli che ricordano quelli delle sartorie di un tempo, strizzano l’occhio all’architettura del Nord della Francia. La costante attenzione ai particolari e alla qualità è la firma inconfondibile di Terri Simonetta, la titolare che segue con cura ogni dettaglio della “sua home”. Il gusto per il bello mai banale e la scelta di collaborare solo con brand rinomati e di nicchia rende la location un punto di riferimento per chi ricerca raffinatezza e qualità. Energica e ricca di idee, la “padrona di casa” stupisce i suoi ospiti con un evento unico per Torino: les macarons, i celebri dolci francesi di forma rotonda e dai simpatici colori pastello, sono protagonisti da Floris House. Prodotti dalla rinomata Ladurée, la pasticceria fondata a Parigi nel 1862 alla quale si deve l’invenzione dei gâteaux composti da due gusci di pasta di mandorle e ripieni di creme golose, les macarons svettano con le loro nuances divertenti e con tanti gusti raffinati: vaniglia, pistacchio, frutti rossi e molti altri ancora,

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alcuni dei quali in edizioni limitata in esclusiva per le feste come quelli alla liquirizia con lamina d’argento commestibile e al cioccolato con lamina d’oro commestibile. Una coccola in più che Terri Simonetta dedica alla clientela in occasione del Natale.



EXTRA TREND di Alessandra Luti

IL CONCERTO di CAPODANNO A Vienna un appuntamento fisso e imperdibile del fine anno Il Concerto di Capodanno di Vienna è nato dal matrimonio artistico del 1873 tra Johann Strauss e i Filarmonici di Vienna ma solo nel 1939 l'evento conquista la sua ufficialità. Nel 1946 la manifestazione viene battezzata “Concerto dell'anno nuovo” e nel 1959 hanno inizio le riprese televisive austriache che segnano l'inizio di una popolarità di fama mondiale. Il tradizionale concerto della Filarmonica di Vienna si tiene nella Sala d'Oro del Musikverein, per l'occasione addobbata con opere floreali di matrice sanremese. Il programma, suddiviso in due parti, si basa prevalentemente su musiche della famiglia Strauss eseguite dai Wiener Philharmoniker e, tradizionalmente, viene concluso con l'esecuzione di tre brani fuori programma, due dei quali fissi: il primo è una polka veloce (o galopp), il secondo è An der schönen blauen Donau (Sul bel Danubio blu) e il terzo è la Radetzky-Marsch (Marcia di Radetzky); durante quest'ultimo brano, è prassi consolidata che il pubblico in sala batta le mani, seguendo il tempo scandito dal direttore, assieme all'incalzare dell'orchestra. Alla musica, si aggiunge la danza, eseguita dai ballerini dell'Opera di Stato e che ha come ambientazione i prestigiosi interni ed esterni dei palazzi storici di Vienna. La popolarità del Concerto ne fa uno degli avvenimenti musicali più seguiti al mondo, diffuso dalle emittenti di almeno quaranta paesi, con un pubblico stimato in almeno un miliardo di spettatori in ogni parte del mondo. I concerti che verranno eseguiti sono tre, il primo il 30 dicembre riservato alle forze armate austriache, il secondo viene eseguito il 31 dicembre e prende il nome di Silvesterkonzert (Concerto di San Silvestro) e infine quello del 1 gennaio. In tutti e tre i casi, si tratta del medesimo programma, eseguito nel medesimo luogo e con lo stesso direttore d'orchestra. Mancando, nei primi due casi, la diretta televisiva, questi concerti non sono accompagnati dai balletti; unica differenza. I biglietti sono ordinabili attraverso il sito dei Filarmonici di Vienna ma solo nel periodo compreso tra il 2 e il 23 gennaio. Al termine del periodo di prenotazione (23 gennaio) verranno comunicati i nominativi dei fortunati che potranno partecipare al concerto. Sorge spontaneo il desiderio di vivere quell'emozione in un'atmosfera ancora più unica di quella filtrata da un video al plasma; prenotatevi per il prossimo anno e assisterete al concerto direttamente dalla grande sala del Musikverein! www.wienerphilharmoniker.at

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HI TECH di Aurora Minardi

CristalBubble sostituisce la canadese

In arrivo la seconda versione dell’iPad La nuova versione dell’iPad potrebbe uscire

Arriva dalla Francia un bizzarro sistema che si propone di

a febbraio 2011, a sostenerlo è la redazione di

proliferare nei campeggi del futuro. Un’autentica bolla che

DigiTimes. La produzione di massa del tablet

si monta in 15 minuti, di materiale trasparente riciclabile

sarebbe dovuta iniziare nel mese di gennaio ma

e anti ultravioletti. Cristal Bubble può trasformarsi in una

alcuni problemi nei test del firmware avrebbe

canadese del futuro oppure essere piazzata nel giardino

convinto a posticipare il programma di qualche

di casa, in spiaggia d’estate... La sfera misura quattro metri

settimana. Il nuovo dispositivo sarà dotato di moduli

di diametro, comprende un sistema di controllo per

fotocamera in grado di supportare la funzionalità di

l’umidità e di ricircolo tiene lontane muffe, intrusioni

videochiamata FaceTime. Altre novità ptrebbero

di insetti e condensa. Insomma il comfort è assicurato.

riguardare il campo delle comunicazioni radio, con

All’interno c’è un letto king-size, comodini, lampade,

l’introduzione di un modulo di Cdma (Code Division

bagno e ne esistono diverse versioni. Da quella totalmente

Multiple Access) che consentirebbe al tablet di

trasparente alla più intima, in cui il soffitto lascia passare

connettersi a un’ampia varietà di network. Non ci

fette di cielo. www.bubbletree.fr

resta che aspettare! www.digitimes.com

Diaspora È la nuova piattaforma open source che può fare cambiare idea a chi è stufo dei network e cerca privacy. Qui decidi la visibilità non solo deltuo profilo, ma di tutti i post, e puoi addirittura criptare il traffico. Il flusso di info, poi, non viene immagazzinato in un server centrale come negli altri network: se ti cancelli, del tuo profilo non rimarrà traccia. www.joindiaspora.com

H2O Audio: auricolari impermeabili Se siete tra quelli che quando fanno sport sudano copiosamente oppure semplicemente amate ascoltare musica mentre siete distesi in vasca da bagno, i nuovi Flex All Sport Buds sono gli auricolari che fanno per voi. H2O Audio li ha presentati infatti come completamente impermeabili e quindi utilizzabili anche in acqua, fino a un metro

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di profondità. Certo gli auricolari impermeabili vanno bene, ma se il dispositivo collegato non lo è, si rischiano danni…a meno che non si parli di lettori mp3 indossabili. I nuovi auricolari Flex All Sport Buds sono disponibili in quattro colori, nero, verde, rosa e blu. www.h2oaudio.com



DESIGN di Aurora Minardi

Aquaviva Dinosaur Gold É la più recente creatività di Stuart Hughes, che spesso ha conquistato l’utenza con computer e cellulari di lusso. Questa volta il maestro di Liverpool si è impegnato in qualcosa di diverso e unico, su commissione di Aquavista UK, con sede a Londra. Il progetto ha richiesto quattro mesi di lavoro, ma il risultato premia gli sforzi. L’acquario fa uso di 68 kg di oro 24 carati, che disegnano il telaio, con 2 faccette laterali in zanna di mammut. A renderlo ancora più speciale provvede un osso di un vero dinosauro T-rex posto all’interno. Dal punto di vista pratico richiede poca manutenzione, grazie alla tecnologia adottata. Bastano infatti 15 minuti di “lavoro” al mese, grazie all’alimentatore automatico incorporato, alla facile messa a punto e al dispositivo di programmazione touchscreen. Disponibile in soli tre pezzi, viene venduto a 3 milioni di sterline. www.stuarthughes.com

Effetto mix-patch Kelly Swallow recupera vecchie poltrone e le riveste con pezzi di tessuto. Il suo segreto: mescolare ad arte colori ed epoche (dal Liberty all’ultracontemporaneo). www.kellyswallow.co.uk

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ARTE & CULTURA di Emanuela Bernascone

APPARIZIONE COSMICA «La fotografia ha un ruolo strumentale. Essa è un mezzo efficace e fedele per visualizzare le mie domande sull’esistenza umana. È un reportage della mia rivolta personale. La fotografia mi permette di manifestare i miei desideri di libertà». Michele Zaza Fino al 15 gennaio 2011 le sale di Palazzo Bertalazone di San Fermo ospiteranno la personale di Michele Zaza Apparizione cosmica, una ventina di opere tra installazioni, immagini e video. Attraverso l’utilizzo di una fotografia intesa come mezzo per fissare le proprie riflessioni esistenziali, Zaza si concentra sul corpo – in particolare sul volto, suo e dei suoi famigliari – per elaborare una speculazione intellettuale e dunque attivare un percorso emozionale per immagini che arriva a trascendere la dimensione del soggetto rappresentato, comunicando così un messaggio universale. All’interno della ricerca dell’artista, il corpo e il volto diventano il fulcro, l’interfaccia con il mondo, lo schermo su cui proiettare il risultato della propria astrazione. Per questa ragione, il corpo ma soprattutto il volto si trasfigura. È dipinto di blu per indicare un’idea di trascendenza, di bianco per focalizzare un punto di energia vitale, di marrone per manifestare un legame con la terra, di nero per segnare una zona di silenzio. Nell’universo dei simboli che Zaza viene man mano elaborando, esiste dunque un codice cromatico: tanto che i volti presenti nelle sue opere sono assimilabili a vere e proprie icone, ritratti sospesi nel tempo e nello spazio, autentiche proiezioni di una spiritualità. Attraverso un utilizzo della luce mirato ad una teatralità 1985, lavoro incentrato sui volti di Michele e di sua moglie Teresa illuminati da una luce caravaggesca. I corpi e i volti ritratti nella mostra Apparizione cosmica si nutrono di forme plastiche, spesso in legno, di elementi cosmici archetipici, all’interno di una libera creatività che tutto reinventa e al tempo stesso tutto promuove. È nella rappresentazione di un nuovo antro misterioso del vivente che si trova la possibilità di un universo immaginario, fatto di volti dorati, a volte con parti dipinte di azzurro, che appaiono e scompaiono nell’oscurità segreta dello spazio, volti animati dall’intrecciarsi di mani dipinte, sicuri di voler abitare con assolutezza una propria dimora cosmologica materiale e psichica. Un cosmo dove si sedimentano segni e simboli - le molliche di pane e il colore del cielo, le forme, le sculture e i gesti del corpo nei video o nelle foto. Un processo di visione onirica sviluppato nelle sembianze di un habitat umano trasformabile, capace di rigenerare l’invisibile quanto il potenziale visibile. Una rappresentazione che mette insieme terra, cielo, uomo, coscienza. Una sorta di paradiso perduto dell’in-

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fanzia e della bellezza che permette una favola antropologica ritrovata, dove l’essere va oltre se stesso. www.palazzobertalazone.com

michele zaza, corpus 2007

estrema, Zaza fa dunque emergere i volti da uno sfondo scuro e misterioso, come nell’opera Cielo abitato,



CINEMA di Paola Gamberutti

Tornando a casa per Natale

Un altro mondo

La Bonifica delle Anime Alcuni possibili autori? La famiglia, innamorarsi e il Natale! Anche nella vita dei più “cattivi” arriva il momento in cui si presenta il desiderio di essere “buoni”. Si avverte una sorta di predisposizione alla positività, un bisogno di amare ed essere amati, una voglia di famiglia e affetti veri. Spesso tutto ciò arriva perché spinto da un evento particolare. Spinto anche nelle sale cinematografiche nei mesi di Dicembre e Gennaio, questo bisogno di “bonificare” la propria anima, si manifasta con le cause più diverse. “Un altro mondo” è la storia di Andrea. Ventotto anni, un padre assente e una madre anaffettiva. Una fidanzata con cui trascina una relazione senza progetti. Lo assistono costantemente superficialità, e man-

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canza di entusiasmo ed emozioni. Una depressione causata dalla noia tipicamente moderna di chi nasce con tutto, e non dovendo fare fatica per conquistarselo, trova molto più gusto nel perderlo. La condizione del ragazzo cambia con l’arrivo di una lettera. Il padre, ormai da anni in Kenya, sta per morire. Andrea non


COOLTO

CONSIGLIA

Cyrus

WE WANT SEX Anno 1968: il mondo sta cambiando, ma non per tutti. Sarà un gruppo di coraggiose donne a prodigarsi perché cambi anche per loro. Tra le 187 operaie dello stabilimento scatta un’agitazione sindacale. Si batteranno per avere il titolo di operaie qualificate e un salario pari a quello dei colleghi uomini. Una donna con il coraggio di rischiare per cambiare il mondo. Perché le donne sanno sempre come cavarsela!

lo vede da più di vent’anni, e decide di partire per recarsi al suo capezzale. Sarà proprio lì che il ragazzo riceverà un’eredità in grado di cambiargli la vita. Gli viene presentato un bambino di otto anni, figlio di suo padre e di una donna del luogo. Dopo un rifiuto iniziale, Andrea si affeziona al bambino, decidendo di portarlo con sè in Italia. E proprio chi non era capace di assumersi le proprie responsabilità, scopre dov’è capace di portare l’amore. “Le cose non cambiano mai. Cambiamo noi”. “Cyrus” è la storia di uno Shrek metropolitano. John è un uomo solo e depresso, divorziato da sette anni. Ormai è isolato da tutti e da tutto, e il suo desiderio è parlare con qualcuno. Nonostante la sua depressione riesce a conservare una sorta di ottimismo, e infantilismo, e a sentirsi comunque eccezionale. La sua si-

TAMARA DREWE TRADIMENTI ALL’INGLESE Tamara Drewe deve fare ritorno nel piccolo paese della campagna inglese in cui è cresciuta. Non è più il brutto anatroccolo che tutti ricordano, ma un’avvenen-te e disinibita femme fatale. Ora ha una rubrica su un quotidiano inglese, un naso nuovo, e due gambe decisamente appariscenti. La nuova Tamara non passa inosservata, e il suo arrivo farà nascere passioni, invidie e pettegolezzi, sconvolgendo la tranquillità del luogo.

tuazione peggiora nel momento in cui l’ex moglie gli annuncia che sta per sposarsi. La depressione si accentua ma poi, all’improvviso, scompare: amore a prima vista per la bella Molly. La donna, che lui considera una meraviglia, gli farà tornare la voglia di amare e la grinta per impegnarsi in una relazione seria. Unico neo in questo idillio: Cyrus. Figlio ventunenne di Molly, non si arrende all’idea di dividere la propria madre con un altro uomo. Conflitti, litigi, minacce e duelli, si muovono tra la commozione e il divertimento. Dunque, in questi casi, ciò che può bonificare un’anima può essere avvertire un legame familare, oppure innamorarsi. Ma altro evento, meno personale e più tradizionale, è il Natale. Che si sia credenti o no, non conta, ciò che conta è l’atmosfera che diffonde. E’ come se le luci che ci sono per le strade e illuminano le vie, illuminassero anche il nostro cuore. Film che incarna questo mood è “Tor-

FEBBRE DA FIENO Il galeotto Ponentino, vento custode dell’amore e fonte di ispirazione per i corteggiatori. Un giovane romantico con il cuore in pezzi. Un’ex-fidanzata che non si può dimenticare. Una ragazza innamorata e determinata nel farsi corrispondere. Questi gli ingredienti di una commedia romantica e nostalgica, dove tra amore ed eventi inattesi, si muovono personaggi stravaganti. E data la loro giovane età, un film che sarà la loro personale lezione di vita.

nando a casa per Natale”. Lo si può paragonare a un libro di moderne favole natalizie. Ambientato in una piccola città immaginaria, vede gli abitanti vivere vite travagliate che si intrecciano tra loro. Un padre “esiliato” decide di travestirsi da Babbo Natale per riuscire a rivedere i figli e l’ex moglie. Una donna che ha una relazione con un uomo sposato, spera che lui, proprio dopo Natale, lasci la moglie. Un ragazzino protestante si innamora di una compagna di classe musulmana, e capendo che non festeggerà il Natale, finge che anche la sua famiglia non lo farà per stare con lei. Un retrogusto di tragedia, ma un gusto decisamente di speranza e perdono, come la tradizione natalizia vuole. E per chi teme che tutta questa improvvisa dolcezza non gli si addica, non c’è problema: dopo Capodanno, tutto tornerà come prima!

UN GIORNO DELLA VITA “Tutte le passioni esagerano, e sono passioni appunto perché esagerano.” Questo film è la storia di una passione che porta ad esagerare. Nella Basilicata del 1964, vive il dodicenne Salvatore. Una vera passione per il cinema che trova scontri quotidiani con il padre, e lo porterà a mettersi in guai seri. “Si declama tanto contro le passioni, causa di tutti gli affanni umani, e si dimentica che sono anche la causa di tutte le nostre gioie”.


TEATRO di Francesca Simonetti

KATAKLÒ Il 28 e il 29 gennaio a Torino con Love Machines Conosciuta e apprezzata oltre i confini nazionali per i suoi spettacoli di incredibile abilità fisica e sofisticata inventiva, Kataklò è una compagnia stabile e indipendente fondata a Milano nel 1995 da Giulia Staccioli. È una risposta alle grandi produzioni che di-

Teatro Stabile di Torino Teatro Carignano piazza Carignano 6, Torino tel. 011.51.76.246 Teatro Agnelli via Sarpi 111, Torino Tel: 011-612136 Alfa Teatro via Casalborgone 16/I, Torino tel. 011.81.95.803 Teatro Alfieri Torino Spettacoli piazza Solferino 4, Torino tel. 011.56.23.800

mostra come in Italia esista una realtà legata al physical theatre che con produzioni proprie riempie i teatri di tutto il mondo. Il nome deriva dal greco antico e significa “Io ballo piegandomi e contorcendomi”. La ricercatezza della scrittura coreografica e teatrale di Kataklò ha l’emozionante potere di comporre scenari surreali, di creare illusionismi e abbattere le barriere dell’immaginazione superando ogni confine culturale, linguistico e generazionale. E questo grazie all’inconfondibile e spettacolare miscela di movimenti corporei, passi di danza, atletismo acrobatico, mimica, humor, suoni, luci e costumi. Dopo l'entusiasmante successo riscosso in tutta Europa – tra cui il Fringe Festival di Edimburgo - la danza dei Kataklò arriva al Colosseo con Love Machines. Physi-

Teatro Araldo via Chiomonte 3, Torino tel. 011.33.17.64 Teatro Cardinal Massaia via Cardinal Massaia 104, Torino tel. 011.25.78.81 Teatro Colosseo via Madama Cristina 71, Torino tel. 011.66.98.034 - 65.05.195 Teatro Erba Torino Spettacoli corso Moncalieri 241, Torino tel. 011.66.15.447 Garybaldi Teatro via Garibaldi 4, Settimo Torinese tel. 011.89.70.831

cal theatre, danza, musica e acrobazie si fondono in una performance spettacolare e coinvolgente. Nell'elaborazione delle coreografie, Giulia Staccioli ha attinto dagli studi di Leonardo Da Vinci sul corpo umano e sulle macchine: i danzatori si muovono tra paesaggi surreali e strutture dai piani inclinati sperimentando movimenti che sfuggono alle leggi naturali. Una terra misteriosa, un paesaggio che affascina...in una dimensione atemporale. Due esploratori in cerca di nuove scoperte e nuove realtà perlustrano lo spazio circostante. Scoprono che nell'oscurità si celano oggetti inconsueti: strutture con il piano superiore inclinato, involucri inerti, strani spuntoni. Affrontano la pendenza delle strutture e si accorgono che in ognuna di esse vive un corpo in carne e ossa che cammina, pensa, lotta, ama. Un corpo-mac-

Teatro Gioiello Torino Spettacoli via C. Colombo 31, Torino tel. 011.58.05.768 - 011 66.15.447 Teatro Juvarra via Juvarra 15, Torino tel. 011.54.06.75 Teatro Matteotti via Matteotti 1, Moncalieri tel. 011.64.03.700 Teatro Monterosa via Brandizzo 65, Torino tel. 011.28.40.28 Teatro Nuovo corso Massimo d'Azeglio 17, Torino tel. 011.65.00.200

china che rappresenta il motore della materia, la sua anima, che ha voglia di vivere, di aprirsi al desiderio d'amore...A poco a poco i viaggiatori si lasciano coinvolgere dalla giocosa vitalità e dalla contagiosa follia d'amore di questo popolo. Come agli occhi di Leonardo Da

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Vinci il non conosciuto genera esperienza, così gli esploratori imparano a vedere ciò che li circonda da un altro punto di vista. Kataklò è un work in progress, un progetto dinamico

e in continua evoluzione. Una filosofia di vita. www.teatrocolosseo.it - www.kataklo.com

Piccolo Teatro Perempruner piazza Matteotti 39, Grugliasco tel. 011.78.08.717 Teatro Regio piazza Castello 215, Torino tel. 011.88.151



LIBRI di Greta Grossi

DIMENTICATO SUONO di Valentina Colonna - Manni Editore Valentina Colonna è nata a Torino nel 1990. Con le sue poesie ha conseguito, dal 2004 ad oggi, numerosi riconoscimenti in concorsi letterali. Dimenticato suono è la sua prima raccolta di poesie. “L’anima lirica di Valentina vive sospesa tra la maturità e un’anima fanciullesca che le consente di posare sul mondo uno sguardo vivace e guizzante, ricco di curiosità e meraviglia, ed al contempo cogliere tutta la vibrante bellezza dell’universo. Parole che scivolano ed accarezzano il lettore come seta, ma i cui intensi colori ne segnano e ne impressionano profondamente l’anima” Paola Roggero.

NOTTE BUIA, NIENTE STELLE di Stephen King – Sperling & Kupfer Raccolti in questo libro quattro nerissimi romanzi che parlano di donne uccise, seviziate o comunque "rimesse al loro posto". È in corso, nel nostro Occidente, una guerra contro "l'altra metà del cielo". La combattono maschi frustrati, impauriti, resi folli dalla perdita del loro potere. Stephen King esplora la psiche di donne forti che non accettano i soprusi e, quasi sempre, trovano la propria rivalsa. Che non coincide per forza con un "lieto fine”. Un King ai massimi livelli, per la prima volta tradotto da Wu Ming 1, che ce lo restituisce in una forma nitida e folgorante.

TRE UOMINI IN PANDA di Ludovico de Maistre – Campi Magnetici Senegal, Mali, Burkina Faso, Benin, Nigeria e Camerun con una vecchia Fiat Panda del 1987. Oltre 9000 km con scopi umanitari, per divertirsi e per scoprire il mondo. Un viaggio mozzafiato in cui siamo entrati in contatto con centinaia di persone tra deserti, foreste, falesie, savane e distese di sabbia. Vi raccontiamo le nostre avventure giorno per giorno, quelle che ci hanno trasformato da semplici cittadini a veri viaggiatori e vi spieghiamo l’organizzazione necessaria per partire. La nostra frase preferita è stata detta da Yvon Chouinard: “Non è un’avventura finchè qualcosa non va storto”.

I GATTOPARDI di Raffaele Cantone e Gianluca Di Feo – Mondadori Che le mafie abbiano connessioni e collusioni con parti del sistema economico, politico, giudiziario del Paese lo leggiamo da anni. Non sappiamo però quali sono concretamente i ruoli dei diversi protagonisti, chi davvero fa cosa. Cantone ce lo spiega in questa conversazione con Gianluca di Feo, mettendo in evidenza il nodo cruciale dell'intreccio, il circuito vizioso in cui le organizzazioni criminali, gli imprenditori, la società fanno "sistema" e traggono vantaggio gli uni dagli altri. Cantone ricostruisce gli ultimi vent'anni, racconta nei dettagli quali sono i business, le regioni, gli enti coinvolti e qual’è il ruolo dai diversi protagonisti: i gattopardi, appunto.

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COMICS WORLD A cura di Vittorio Pavesio • Testi di Fulvio Gatti

Animale

a chi? Paperino, Lupo Alberto, Ratman. Cosa hanno in comune questi tre personaggi? Sono animali “antropomorfi”, cioè umanizzati nel comportamento, nell'abbigliamento e nel linguaggio sebbene conservino le caratteristiche inconfondibili dei loro equivalenti reali a quattro o due zampe. Su questo trucchetto di immaginazione si basano molti dei più celebri eroi visti negli albi a fumetto e nei film di animazione, fin dai tempi dei cartoon targati Disney e Warner. Poi, con il passare del tempo, qualcuno deve essersi accorto che si poteva rendere gli stessi personaggi... ancora più umani. In che senso? Enfatizzando da un lato la componente fisica, in muscolature maschili (o curve femminili) inconfondibilmente riconducibili all'homo sapiens, quando sull'altro fronte erano le psicologie e la natura delle storie a crescere in maturità e complessità. Un esempio per tutti: conta di un buffo bozzetto di Kevin Eastman con una tartaruga in inattese vesti da ninja; poi ci furono i fumetti con Peter Laird, i giocati videogame, i film con attori e in generale il successo internazionale. Da notare come la serie animata, veste in cui le Ninja

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Turtles sono più conosciute, era parecchio edulcorata nei toni rispetto ai comics originali,

© DARGAUD EDITIONS

toli, la serie di animazione,

BLACKSAD

BLACKSAD

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le mitiche Tartarughe Ninja. La leggenda rac-


più dark e violenti. Inoltre i nostri eroi non erano animali antropomorfi di un mondo fittizio di loro simili, bensì, grazie all'espediente del liquido mutageno, facevano parte di una realtà analoga alla no-

BACON © VITTORIO PAVESIO PRODUCTIONS

TEENAGE MUTANT NINJA TURTLES © VIACOM INTERNATIONAL INC

stra. L'ambientazione nel nostro universo è quindi indispensabile? Non è detto. La serie francese Blacksad di Juan Diaz Canales e Juanjo Guarnido, edita da Dargaud, racconta le vicende di un gatto nero detective immerso in atmosfere urbane e violente. Ha giocato invece con la storia il torinese Marco Natale, che con Bacon, di uscita imminente per la Pavesio, ci porta in una Chicago degli anni '30 in cui l'ultimo baluardo contro la criminalità e la corruzione è l'investigatore Joe Bacon, maiale per aspetto e per gli irresistibili difetti.


MUSICA di Daniele Smaltini

MODA’ L A NOTTE

TOUR

domenica 19 dicembre, PalaOlimpico Isozaky

Modà è il nome del progetto di Francesco “Kekko” Silvestre (voce), Enrico Zapparoli (chitarra acustica), Diego Arrigoni (chitarra elettrica), Stefano Forcella (basso) e Claudio Dirani (batteria). Tutti provengono da differenti esperienze musicali ma con la stessa passione per il pop-rock, un sogno comune e la ferma convinzione di poterlo raggiungere. I Modà si concentrano fortemente sul live, che diventa immediatamente il loro vero punto di forza. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Kekko in vista della loro tappa torinese di domenica 19 dicembre presso il Pala Olimpico Isozaky.

Nonostante il 2010 rappresenti per voi un anno d’oro, in realtà siete presenti sul panorama musicale da diverso tempo. Potete perciò vantare una notevole gavetta. Quanto è diversa la notorietà raggiunta dopo un percorso fatto di tanti live alle spalle rispetto a questo modo molto veloce di creare “miti” o presunti tali? Avere un background fatto di molti concerti nei più svariati palchi e situazioni permette di crearti una personalità ben definita. Il nostro è stato un percorso particolare, se vuoi. La scelta di proporre da subito una band che presenta brani propri rispetto alla classica cover band rende tutto molto difficile. Sono convinto che la “gavetta” faccia parte di quei percorsi fondamentali che incidono a livello umano e mentale. Arrivare alla notorietà con i giusti passi ti permette di affrontare il cambiamento di vita in modo preparato. Hai una sensazione di sicurezza professionale per cui, ad esempio, ti sembra che i palchi su cui

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suoni adesso siano esattamente uguali a quelli dove hai sempre suonato… solo più grandi! E soprattutto, essendo passato dai bassifondi, rifletti molto prima di fare delle cose che possono ritorcerti contro. Pensi che l’epoca che stiamo vivendo dia più spazio alla musica live? Questo aiuta ad attirare l’at-


tenzione dei talent scout delle case discografiche? Ci sono tanti ragazzi che si avvicinano alla musica. Suonano nelle cantine o nelle sale prova. Ma il passo successivo, dato dall’approccio con il pubblico suonando nei locali, purtroppo è caratterizzato da spazi molto limitati dove potersi esibire. Purtroppo il sistema italiano non aiuta chi cerca di far della propria passione una professione. I locali dove si fa musica live non sono propensi a dare spazio a chi non fa cover. Troppe spese da affrontare per far suonare portano i gestori a cercare solo gruppi che abbiano un forte seguito, perdendo quel ruolo di “vetrina” di nuovi talenti. Dalla scorsa estate avete raggiunto un pubblico molto trasversale. Attirando l’attenzione di un pubblico più adulto rispetto al passato. A cosa è dovuta questa apertura? E’ cambiato qualcosa nei Modà? Fondamentalmente non ritengo di aver stravolto il mio approccio alla scrittura. Crescendo, guardo al mondo che mi circonda con occhi diversi; questo porta naturalmente a vivere la vita e le emozioni in modo diverso.

COOLTO

CONSIGLIA DALLA-DE GREGORI WORK IN PROGRESS Il 22 gennaio del 2010 Dalla e De Gregori si sono esibiti presso il Vox di Nonantola (Modena). La serata viene intitolata “Work in progress”. Ora è anche il titolo di un album, un doppio CD live composto da ben ventinove episodi, tra cui i due inediti “Gran turismo” e “Non basta saper cantare” (incisa in studio), la versione (sempre in studio) di “Generale”, cantata da entrambi e mai eseguita nei live, e la versione italiana di “Just a gigolò”.

Trai sempre ispirazione da emozioni vissute direttamente per scrivere i tuoi pezzi? Spesso si. Altre volte mi lascio trasportare da emozioni vissute indirettamente; prendendo spunto da percorsi di vita di persone vicine a me. Non scrivo di situazioni inventate. E’ un modo che non mi appartiene. Per arrivare ad emozionare devo prima di tutto emozionarmi; e quindi… devo raccontare la realtà! Come ami definire la vostra musica? Romantica. Quali sono i musicisti che hanno segnato la tua crescita? Battisti e mogol. Tre brani che ti hanno dato una forte emozione? Difficile dirne solo tre. Sarebbero molti di più. Ma direi “Fiori rosa fiori di pesco” di Battisti; “Senza parole” di Vasco Rossi; “One” degli U2. Tornando al gruppo che rappresenti: i Modà che rapporto hanno con i social network? Noi siamo nati col web. Internet rappresenta un palco virtuale dove ti mischi alle persone, diventi uno di loro. Il pubblico, il cantate e la sua band diventano una cosa unica. I Modà continuano ancora ad avere un forte attaccamento al web. Attraverso il loro sito www.rockmoda.com, facebook, ecc. Cosa si deve aspettare chi viene a sentire un concerto del vostro tour? Un palco con una band che suona! Non è una battuta, ma la realtà! Noi non cerchiamo di “stupire con effetti speciali”. Crediamo molto nelle emozioni della musica e nel contatto ravvicinato che si crea con il pubblico. Grandi musicisti come Vasco, Antonacci e tanti altri sono precursori da tempo nei loro tour di questa filosofia. Un concerto deve rimanere un concerto. Un musical è un’altra cosa! Non voglio dire che non amo la parte scenografica; ma che preferisco che questa sia al servizio della band e non il contrario. A tal proposito siamo contentissimi di fare questo tour nei palazzetti. Riteniamo che sia la giusta dimensione per creare un forte impatto emozionale sia per chi suona che per chi ascolta. Un aneddoto che vi lega alla città di Torino? Purtroppo non ho un aneddoto da raccontarti perché è la prima volta che veniamo a suonare a Torino… anzi… in Piemonte! Speriamo che sia la prima di una lunga serie. Siamo arrivati alla fine di questa piacevole chiacchierata. Mi congratulo per la tua semplicità e umiltà di pensiero. Qualità più uniche che rare. Un claim da dedicare ai vostri fan? Viva la vita.

Evento organizzato da:

MINA PICCOLA STRENNA In vista delle prossime festività natalizie ecco una nuova doppia pubblicazione di Mina adatta per l'occasione. Una nuova edizione del suo ultimo album in studio “Caramella”, con l'aggiunta di una piccola strenna. Sul secondo CD sono infatti presenti quattro brani inclusi nella colonna sonora del film natalizio di Aldo, Giovanni e Giacomo “La banda dei Babbi Natali”, in uscita il 17 dicembre nelle sale cinematografiche. NELLY FURTADO THE BEST OF... Il primo album di Nelly Furtado vide la luce nell'ormai lontano 2000, quando la cantante canadese di origini portoghesi venne lanciata nel mondo della musica pop dal singolo “I'm like a bird” e dall'album “Whoa, Nelly!”. Ora per Nelly è ora di fare il punto della situazione con il primo greatest hits “The best of Nelly Furtado”. La pubblicazione è disponibile anche in versione deluxe con un secondo CD con importanti collaborazioni. DJ DAVID GUETTA ONE MORE LOVE In attesa del nuovo album che – secondo quanto dichiarato dallo stesso David Guetta – dovrebbe vedere la luce nell'estate del 2011 e sarà influenzato da gruppi rock come Kings Of Leon e Coldplay, il DJ francese decide di dare alle stampe un'edizione speciale del suo precedente disco “One love” e di chiamarla “One more love”. Il tutto in un packaging comprensivo di un libretto di 16 pagine.


FASHION COVER photoshoot dedicato a...

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FASHION COVER

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Via Amendola, 4 bis/b - 10121 Torino Tel. 011.5629933 boutiqueborbonese@gmail.com


FASHION TIME di Maria Greco

ORO

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01_Balmain 02_Blugirl 03_Emilio Pucci 04_Gianfranco FerrĂŠ 05_Max Mara 06_Michael Kors

COLLEZIONI FW 10_11

PERFETTI PER LE FESTE. Moda scintillante per queste feste natalizie con abiti luccicanti color lingotto! Trasparenze quasi spudorate con uno dei materiali piĂš sexy di stagione, il pizzo!

07_Valentino 08_Dolce&Gabbana 09_Gucci 10_Donna Karan 11_Roccobarocco 12_Blugirl

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FASHION TIME

Cosa ti passa per la testa?

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in collaborazione con:

Alcuni suggerimenti per creare un look diverso in vista delle feste! Sempre piĂš creativitĂ per definire la nostra personalitĂ . www.officinadellostile.net


PERSONAL SHOPPER di Paola Gamberutti • scriveta a: redazione@cooltomagazine.it

DREAM NIGHT

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Ok by CoolTo! 4

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9 Cara Paola, finalmente si avvicina la serata che

Romantic 1_Goldcase: Abito in tulle e jersey di viscosa. 2_Valentino: Pochette in raso ricoperta di piume rosa con applicazioni di cristalli e canarini. 3_Valentino: Spuntata in raso nero e tulle con ricami di paillettes e strass. Diamonds 04_René Caovilla: Spuntata in raso nero con applicazioni di cristalli. 05_Blumarine: Pochette in pelle nera con motivo di frange e applicazioni di cristalli. 06_Blugirl: Abito in seta nera con applicazioni di cristalli. Coloured 07_Manoush: Abito bustier con macro-fiocco in lapin. 08_Bulgari: Pochette in satin rosso con chiusura logata e charm a forma di monetina. 09_Giorgio Armani: Décolletée in raso e velluto con tacco a spillo e plateau. Shiny 10_Ernesto Esposito: Décolletée in suède con maxi stella di Swarovski Elements. 11_Versace: Borsa in pelle blu metallizzata con tracolla a catena. 12_Patrizia Pepe: Mini-abito full paillettes blu.

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aspetto da tanto: la Notte

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di Capodanno! Mi attende una bella festa in abito da sera. Ma quale abito? Non so da dove iniziare. Vorrei trovare un vestito particolare. Mi puoi aiutare con qualche consiglio? - Valentina Cara Valentina, non devi indossare un vestito particolare, ma adottare un look che faccia la differenza! Per scegliere quello più adatto a te, pensa a cosa vuoi che quella serata rappresenti. La aspetti da tempo, dunque penso che tu abbia alte aspettative. Dunque, la Notte di Capodanno cosa significherà per te? Riflettici, datti una risposta, e scegli il look che più ti si addice! Sarai una romantica in cerca del suo principe azzurro? Ti “accontenterai” dei migliori amici delle donne, i dia-

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manti, e stupirai per la tua eleganza? Indosserai mille colori per una serata all’insegna del divertimento e delle risate tra amici? Sarai vestita di luce per scintillare, sperando che quel bagliore ti accompagni per tutto l’anno? Qualsiasi cosa sceglierai, ti auguro che nella notte più notte dell’anno, i tuoi desideri si avverino!

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BEAUTY di Aurora Minardi

1_Trousse Cuore Bagliori Dorati di Collistar: una polvere proposta in due diverse sfumature dorate e racchiusa in un cuore di paillettes.

MAKE UP

2_Rouge Prodige di Clarins: una formula innovativa a lunga tenuta che assicura alle labbra colore intenso per ore e ultra brillantezza.

Tante proposte per brillare a Natale e a Capodanno. Glitter, paillettes, ombretti dorati, colori metallizzati come il bronzo, l’argento e l’azzurro che riflettono la luce e creano un viso luminoso!

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3_Transparent Paillettes, Lasting Color di Pupa: una pioggia di paillettes colorate sulle unghie. La formula hi-tech migliora la durata del colore e l’applicatore permette una stesura più precisa. 4_KissKiss Pearl Gloss Pink di Guerlain: gloss rosato ricco di paillettes che non appiccica. Contiene microsfere di vetro traslucide che aumentano la diffusione della luce. 5_Wet&Dry di Collistar: ombretto per palpebre scintillanti una polvere dal finish perlato e luminoso in quattro nuances: oro, bianco, bronzo e rosa. 6_Mascara pailleté di Yves Rocher: trasparente con paillettes che illumina le ciglia facendole scintillare da usare da solo o sopra il mascara. 9

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7_Vibra Perfection di Maybelline NY: mascara vibrante dotato di un piccolo motore che riproduce fino a 7000 vibrazioni al secondo per un'applicazione ad alta definizione, facile e veloce. 8_Touche Eclat Collector di Yves Saint Laurent: un illuminatore universale che cancella le zone d’ombra del viso illuminandolo. 9_Face Fabric Second Skin di Giorgio Armani: linea di fondotinta che crea un perfetto incarnato. 10_Ds Magic di Opi: dettagli di luce con lo smalto impreziosito con polvere di diamante. 11_Blush Accord Parfait di L'Oreal Paris: il fard su misura che si adatta a tinte dorate, rosate e scure. Disponibili diverse nuances.

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12_Ombre Magnétique di Lancome: un ombretto che amplifica la brillantezza delle madreperle contenute. Perfetto per creare sfumature.

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DIOR

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LIFE COACH di Tamara Gavina • info@tamaragavina.com • tamaragavina.com

LA QUALITÀ DELLA VITA cosa serve “possedere” se non condividiamo? Oggi si parla molto di qualità: qualità dei prodotti, qualità dei servizi, qualità dei sistemi. Se pensiamo alla filosofia che spinge un’azienda ad introdurre un sistema di qualità, ci vengono in mente motivazioni del tipo: la soddisfazione del cliente, l'attuazione di un fattore competitivo, un’identità aziendale ed infine, ma non meno importante, l'ottenimento di maggiori utili. Lo stesso paragone possiamo farlo con la qualità umana, la qualità della vita. Senza di questa, tutto il resto è semplice apparenza e non sostanza. Parlare di qualità umana, significa prenderci cura del nostro rapporto con gli altri (l’equivalente dei nostri clienti), trovare e provare ogni giorno una nuova sfida (il nostro fattore competitivo), essere noi stessi ed in linea coi nostri valori (la nostra identità), ri-allacciare le relazioni tra di noi è il miglior ritorno di utili che possiamo avere come essere umani. Perché lavorare tanto se ci sentiamo soli e non abbiamo relazioni sociali soddisfacenti? Cosa serve “possedere” se non con-dividiamo? Il valore delle cose materiali sta nel loro utilizzo. Il lottare per la ricchezza trova la sua ragione nel vedere sorridere qualcuno a cui quello che guadagniamo è utile. Qual ‘è la qualità per una persona? La conoscenza, la con-divisione, la collaborazione, l’aiuto, il dono. Conoscere se stessi per implementare il personale sistema di qualità. A volte abbiamo paura di non riuscire a fare qualcosa o di quello che gli altri pensano di noi. Ci facciamo sopraffare dalle paure così non incoraggiamo i nostri sogni. Usiamo il “no” in luogo del “sì”, e viceversa. Ogni volta che rinunciamo a qualcosa, qualcosa che potrebbe rendere la nostra vita migliore, abbiamo perso un’occasione. Si vive una volta sola, quindi non c’è tempo per avere paura. Lasciamoci trascinare da una nuova prova, da qualcosa di nuovo che non abbiamo mai fatto

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prima. Affrontiamo da vincitori le difficoltà quotidiane. E poi, sforziamoci di fare quel sorriso che tratteniamo, non soffochiamo la risata e scriviamo quella lettera che non abbiamo mai voluto scrivere. Buone feste di “qualità” a tutti.



AUTO di Michele Guzzon

Kia Sportage la trazione integrale diventa Dynamax il nuovo Sportage è esteticamente molto più riuscito di tanti concorrenti più blasonati. Il genio del responsabile del design, Peter Schreyer, è una carta in più che la KIA può giocare con il suo nuovo SUV. L'estetica è innovativa e si esprime in forme moderne, eleganti, muscolose, in armonia con lo spirito della “street art” di KIA. La linea è molto sfilata, compatta e slanciata ed incontrerà senz'altro il favore dei clienti. I fari, anteriori e posteriori, sottolineano la linea di cintura e, insieme ai grandi cerchi (17 pollici nella versione Active, 18 nella Class), alle nervature , le barre sul tetto ed i grandi retrovisori accentuano la sensazione di solidità e dinamismo. E' migliorata anche l'aerodinamica, il Cx raggiunge adesso il valore di 0,37 che per un SUV non è affatto male. Tre sono i fattori sui quali punta la KIA: design, tecnologia e qualità. Del design abbiamo già parlato. Per quanto riguarda la tecnologia vale la pena di spendere qualche parola sulla nuova trasmissione AWD: viene utilizzato per la prima volta il sistema Dynamax, sviluppato con la Magna Powertrain, che controlla trazione e giunto/ripartitore. Si ha, parliamo della versione a 4 ruote motrici, una regolazione intelligente della frizione multidisco, collocata in corrispondenza del differenziale posteriore: la ripartizione della coppia e della trazione viene gestita grazie ad un software che raccoglie ed elabora informazioni da numerosi parametri che riguardano la dinamica del veicolo e la differenza di velocità fra i due assali. Questo garantisce allo Sportage una maggiore capacità di tra-

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zione in tutte le circostanze ed un migliore utilizzo della trazione integrale. Lo Sportage è disponibile nella versione a 2 ed a 4 ruote motrici e dispone di serie di tutta la serie del controllo elettronico della stabilità, della trazione, per le partenze in salita e


per il controllo di velocità nelle discese ripide. La KIA, che insieme alla Hyundai ha prodotto nel 2009 più di 5 milioni di veicoli e si è saldamente installata la quarto posto tra i produttori mondiali di automobili, presenta per lo Sportage una gamma rinnovata e ampliata di motori, adeguati all'evoluzione delle normative e adatti alle molteplici esigenze dei clienti. Tutti i motori, sia a benzina che a gasolio , rispettano le normative Euro 5. Al lancio lo Sportage è disponibile con un potente 2 litri benzina da 163 CV con sistema di fasatura variabile e con un rinnovato 2 litri turbodiesel da 136 CV ( 323 Nm). A breve saranno disponibili un 1600 benzina con 136 CV ed un 1700 turbodiesel da 115 CV e 255 di coppia. Ad eccezione del 2 litri benzina che ha un cambio manuale a 5 marce, tutti i motori sono abbinati a cambi manuali a 6 marce: i motori 2 litri, sia diesel che benzina, possono essere forniti anche con un nuovo cambio automatico a sei rapporti. Intendiamoci, lo Sportage, come tutti i SUV, non è un fuoristrada, ma un veicolo offre ottime prestazione anche la, dove l'asfalto non c'è. Ma potrà levarvi da pasticci in caso di neve o fondo viscido. Non a caso la prova si è svolta tutta su strade asfaltate e la guida è stata molto piacevole non solo grazie alle buone sospensioni, McPherson con molle disassate sull'anteriore e multilink con molle separate dagli ammortizzatori sul posteriore, ma grazie anche all'accogliente abitacolo.


MOTO di Michele Guzzon

Honda VFR 1200F DCT

addio leva frizione e pedale del cambio Ti avvicini. Sembra proprio lei, la Honda VFR1200F. Poi ti metti in sella e ritrovi la solita, buona posizione di guida: sella ampia e comoda, pedane un po’ alte ma ben centrate, manubrio alla giusta distanza, così il busto è inclinato in avanti, ma non affatica mai gli avambracci. Un tocco al pulsante dell’avviamento e il V4 da 173 cavalli si avvia con un borbottio sommesso. E poi…un momento, ma qui mancano la leva della frizione e il pedale del cambio! Già, perché questa è la VFR1200F DCT, la prima moto al mondo equipaggiata con il cambio robotizzato a doppia frizione. Una primizia tecnologica che rivoluziona l’esperienza alla guida di questa moto: basta un tocco al selettore grigio sul semimanubrio destro per attivare la modalità Drive, che inserisce (con un clangore che non ci si aspetterebbe…) la prima. Poi basta dare gas perché Honda VFR1200F DCT parta con grande fluidità, ottima spinta e impegno zero. Ci pensa l’elettronica a cambiare le marce una dietro l’altra, in modo veloce e dolcissimo, praticamente senza un sussulto. Consumi e fluidità di marcia ringraziano, mentre chi è alla guida si gode l’elasticità del motore e la comodità di non doversi occupare di frizione e cambio anche nel traffico più caotico. In più, se si vuole fare un sorpasso, basta ruotare con decisione il gas perché il cambio scali da solo una o due marce garantendo una ripresa fulminea. E quando la strada si libera e arrivano le curve? Un altro tocco al selettore e si attiva la modalità Sport, in base alla quale la centralina opera cambi di marcia anche in zona rossa, scala con puntualità in frenata prima delle curve e soprattutto mantiene il rapporto innestato anche quando si chiude il gas. Così ci si può concentrare solo sulla linea da seguire, certi che in uscita di curva ci sarà sempre la marcia giusta innestata e la VFR1200F DCT uscirà dalle curve come una schioppettata. E se in qualche frangente il computer non si comporta come si vorrebbe, si può sempre correggere il tiro con i tasti "+ e –" sulla sinistra del manubrio,

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che permettono al pilota di scegliere manualmente il rapporto desiderato. Un mondo nuovo insomma, che richiede un po’ di assuefazione, certo, ma che ripaga con una comodità di cui poi sarà difficile fare a meno. La Honda VFR1200F DCT è già in vendita a 17.000 euro, 1.300 euro in più della versione base.



ANIMALI di Maria Greco

Te ssera sanitaria PER GLI ANIMALI un nuovo strumento per la tutela degli amici a quattro zampe, la AmicoPetsCard. AmicoPets, l’innovativo portale per gli amanti degli animali, propone la tessera sanitaria individuale per cani e gatti correlata ad un sistema di gestione dei dati clinici all’avanguardia, indicato per tutti quelli che amano il proprio animale e la sua sicurezza. Anche gli amici a quattro zampe avranno quindi una loro tessera sanitaria digitale: l’AmicoPetsCard. Il progetto è stato presentato il 1° dicembre al Ministero della Salute: i proprietari potranno registrare il proprio cane o gatto e avere sempre a portata di mano la sua cartella clinica. Per usufruire di questo servizio gli interessati dovranno pagare una quota pari a 28 euro l’anno: registrandosi sul sito www.amicopets.it sarà possibile creare un proprio account e ordinare la tessera. Una volta registrato il proprio animale, si dovrà far riferimento al veterinario di fiducia per il caricamento dei dati sanitari dell’amico a quattro zampe, che in questo modo saranno immagazzinati in una banca dati online sempre disponibile, accessibile anche da altri veterinari in caso di necessità. Gli ideatori dell’innovativo strumento sono soddisfatti dei risultati ottenuti: “la tessera sanitaria individuale AmicoPetsCard permette al proprietario l’archiviazione online dell’intera cartella clinica, catalogando tutti i documenti sanitari quali l’anamnesi, le vaccinazioni eseguite, le profilassi effettuate ed i referti”. Ogni cliente del servizio avrà quindi la possibilità di consultare la cartella clinica del proprio animale, che sarà aggiornata e modificata esclusivamente dal medico veterinario, evitando così qualsiasi rischio di errore o compromissione del profilo dell’animale.

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Per i dettagli sul servizio: www.amicopets.it



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in foto: Caroline Beliard

& Co. IN QUESTO NUMERO: SNOWBOARD BARDONECCHIA il comprensorio sciistico festeggia 25 anni

LE NOVITÀ IN PISTA barton progression park

EVENTI CLOU E PROMOZIONI COME SCEGLIERE LA TAVOLA SCI & WELLNESS


SCI & CO. di Bardonecchia Snowpark

Con l’apertura della stagione invernale Bardonecchia ha festeggiato un traguardo importante per il comprensorio sciistico: 25 anni di snowboard. I festeggiamenti iniziati dall’apertura della stagione, proseguiranno fino ad aprile 2012, comprendendo quindi 2 stagioni invernali. La località infatti è una delle destinazioni clou dell’arco alpino per gli appassionati di snowboard. A Bardonecchia si è disputata la prima gara Olimpica di boardercross della storia. Protagonista delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006 ospitando le gare di snowboard e uno dei villaggi olimpici, Bardonecchia ha accolto le Universiadi invernali di Torino 2007 e da più di 10 anni è tappa della Coppa del Mondo di Snowboard. Tra le più recenti, a febbraio 2009 presso lo Snowpark a Melezet si è disputata la gara di Half-pipe e a marzo 2011 i migliori snowboarder del mondo tornano a sfidarsi sull’ Half-pipe Olimpico di Melezet, unico in Europa e paragonabile, nel mondo, solo a quello i Nagano in Giappone e di Salt Lake City negli USA e Vancouver in Canada. Dal 10 al 13 marzo 2011 il Bardonecchia Snowpark infatti ospiterà la FIS WORLD CUP di Half-pipe e slopestyle: le strutture che verranno utilizzate per la Coppa del mondo saranno costruite ad inizio stagione, in modo da dare la possibilità a tutti i riders di allenarsi nella pro line.

VANS OFF THE WALL Andreas Wiig III Pro model di Andreas Wiig, uno dei rider più potenti e stilosi di tutto il panorama mondiale, per questa stagione sono stati alleggeriti ed ammorbiditi, per offrire quel feeling skate che ti permetterà di demolire il ferro con la stessa facilità dei jump (FLEX INTERMEDIO).

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DC Ceptor Ottime performance per un riding veramente preciso sui pendii più difficili. Lo scafo ha una struttura reattiva che assicura una rapida trasmissione dell’energia alla tavola. Il sistema di ventilazione garantisce una traspirazione ottimale lasciando il piede sempre asciutto (FLEX RIGIDO).

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Informazioni al pubblico: UFFICIO SKIPASS BARDONECCHIA Tel 0122 99137 email: info@bardonecchiaski.com www.bardonecchiaski.com

Le novità in pista!

Bardonecchia, in collaborazione con Burton e Doors, ha creato il Barton Progression Park, il luogo perfetto per consentire ai principianti di progredire al livello successivo nel freestyle snowboarding. I riders si cimenteranno e alleneranno su versioni più piccole delle strutture del park, tra cui small tables, boxes, rails e spine, così da avere l'opportunità di partire in piccolo e progredire gradualmente verso il livello successivo. La segnaletica in ogni zona offre una guida con un trick tips, un messaggio Smart Style ed una foto della struttura. Il tutto è disegnato per dimostrare come lo snowboarding freestyle sia praticabile al meglio, con sicurezza e stile. Inoltre, prima di ogni struttura, sono state collocate delle rilassanti zone di attesa denominate Stop and Drop Zones. Altra novità di questa stagione sarà l’Area Lounge, dislocata intorno alla casetta ai piedi dell’Half-pipe e gestita da YouRide, completamente rinnovata, con connessione internet Wi-Fi gratuita, area relax, videogame e video zone, party settimanali sulla neve e tanto altro ancora.

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Il flex intermedio garantisce un ottimo comfort di calzata e la giusta mobilità per surfare con tranquillità in pista ed imparare i primi trick. All mountain con una struttura leggera ed una scarpetta confortevole che vi farà passare divertenti giornate sulla neve! (FLEX INTERMEDIO).

Uno dei modelli più amati delle rider dei tutto il mondo perchpè assicura tutti i comfort e le qualità che uno scarpone dovrebbe avere. Il flex morbido e permissivo ti offrirà tutta la mobilità che ti serve per un riding estremamente naturale. (FLEX MORBIDO).

DONNA


foto: Davide Bonaiti

SCI & CO.

La storia e i personaggi I successi e i traguardi conseguiti a Bardonecchia in questi 25 anni si fondano sulla passione e la dedizione di alcuni ragazzi diventati poi noti personaggi legati al mondo dello Snowboard come Andrea Grisa detto “Lisko”, che ha iniziato a muovere i primi passi con dei rudimentali snowboard proprio a Bardonecchia. Il più longevo commissario della Nazionale Italiana di snowboard e direttore della scuola di snowboard “Superfly” posizionata ai piedi dell' Half-pipe Olimpico, nell’inverno del 1985 ha dato il via alla pratica dello snowboard a Bardonecchia e ad oggi ricorda che questo importante passo è stato preceduto da alcune messe a punto negli anni precedenti “Era l'inverno del 1982 quando, con la prima rudimentale tavola da snowboard, costruita con l'amico Dino, falegname nonché compagno di rock&roll, prendevo le prime facciate nel tentativo di domarla.” Tale dedizione si è concretizzata nell’organizzazione di più di 10 edizioni della coppa del mondo di snowboard ed è stata premiata con l’assegnazione di tutte le gare delle Olimpiadi di Torino 2006. L'Half-pipe del Melezet ha infatti accolto per primo tutti i migliori riders del mondo, capitanati dal dominatore Shaun White, probabilmente il più forte snowboarder di sempre. E ancora Manuel Pietropoli, il più giovane partecipante in assoluto di Torino 2006, che nel 2008 è diventato il primo italiano di sempre a trionfare in una gara di Coppa del Mondo di snowboard proprio nell'impianto di Bardonecchia.

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KLONYX™ è l’espressione intelligente di un prodotto tecnico innovativo: doppia lente intercambiabile antigraffio e antifog per una perfetta visione della pista, esclusivo Nose Protector™ removibile per garantire una protezione assoluta anche in condizioni di gara impegnative, Clip-on opzionale per lenti correttive. Una maschera superiore ad ogni aspettativa, in risposta a qualsiasi esigenza.

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SCI & CO.

Gli eventi clou della stagione

15-16 Gennaio 2011 – Ride the 80’s: Il sabato si apre con un'inedita gara a squadre nella quale team di snowboard e sciatori dovranno trovare una serie di checkpoint sparsi in giro per il comprensorio, in una vera e propria caccia al tesoro sulla neve. La sera si continuerà poi con un party dalle atmosfere 80's presso la discoteca Olimpique, per scatenarsi e vincere i gadget messi a disposizione da Bardonecchia Snowpark e dagli sponsor. La domenica la pista Olimpica di Melezet sarà teatro di uno Slalom HardBoot (tavole da slalom) Old Style (sia pre attrezzatura che abbigliamento) con partecipanti da tutta Italia, al seguito del veterano Andrea "Lisko" Grisa. A margine della competizione i partecipanti alla gara a squadre del sabato si cimenteranno anche loro nello slalom che decreterà il team vincitore della Ride The 80's Race. 29-30 Gennaio 2011 Apertura Notturna HalfPipe 12-13 Febbraio 2011 Burton Demo Tour Special Edition 26-27 Febbraio 2011 Busted Party & Apertura Notturna HalfPipe 12-13 Marzo 2011 Coppa del Mondo HalfPipe e Slope Style 19-20 Marzo 2011 Let’s go Boardcore Tour

Pacchetto weekend foto: Davide Bonaiti

BORN TO RIDE 1.1 WEEKEND. Valido nei seguenti weekend (15-16.01.11) – (29-30.01.11) – (12-13.02.11) (26-27.02.11) – (12-13.03.11) – (19-20.03.11) Pernottamento in formula mezza pensione presso il Villaggio Olimpico di Bardonecchia Arrivo sabato • Gratuità di 2 skipass A 89,00 euro a persona

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Pacchetto settimanale YOURIDE SNOWBOARD CAMP Valido dal 23.01.11 fino a fine stagione un pacchetto settimanale all-inclusive che comprende dall'appartamento (presso il residence La Tana del Ghiro a Bardonecchia) allo skipass,

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le lezioni, le foto in pista, la tshirt, i party e tanto altro ancora. A 520,00 euro a persona


SALEWA Kompire PTX Giacca ultraleggera in PTX a 2,5 strati resistente all’acqua e al vento. Due lunghe tasche anteriori con zip, cappuccio fisso con elastico integrato.

Biografia della Città! Adagiata in una conca soleggiata a oltre 1.300 m di quota, attorniata da splendide montagne, con cime che superano i 3.500 m, Bardonecchia può essere considerata uno degli angoli più suggestivi dell’arco alpino occidentale. Nota località sciistica piemontese, è stata protagonista delle Olimpiadi 2006 ospitando le gare di snowboard e uno dei villaggi olimpici previsti per Torino 2006. Quest’ultimo è stata realizzato grazie al recupero della colonia Medail, edificio storico degli anni ‘30 progettato dall’architetto Gino Levi Montalcini. La cittadina ha ospitato Universiadi invernali di Torino 2007 e ogni anno è tappa della Coppa del mondo di snowboard. Bardonecchia è riuscita a preservare il proprio territorio e la propria estetica, pur aprendosi alla modernità più tipica delle

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città. Tale connubio, la rende una località di charme in continua evoluzione so-

Fashion tecnico, una giacca da uomo contraddistinta da contrasti di colori accesi. Realizzata con filati lucidi dall’effetto tridimensionale e laminato a rovescio.

prattutto qualitativa in termini di impianti, strutture e servizi. Grazie alla sue molteplici iniziative sportive, culturali e musicali, i locali trendy e i ristoranti tipici, l’ampia offerta di attività sportive si rivela la meta ideale per un pubblico giovane e per le famiglie.

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SCI & CO. di Luciano Capella

Come scegliere la tavola da

SNOWBOARD Per scegliere la giusta tavola dovete domandarvi: Quanto siete alti? Quanto pesate? La vostra tavola dovrà essere dimensionata alla vostra corporatura. Quale disciplina vi interessa? freestyle, freeride alpine o race? Ogni disciplina ha una tavola specifica! La scelta della tavola è influenzata da molteplici fattori, perchè essa deve corrispondere a che tipo di snowboard farai, al tuo peso e alla tua lunghezza. Le tavole da snowboard possiamo sostanzialmente raggrupparle in base al tipo di snowboard a cui sono destinate: •Freerider (l'anima di questo sport e la scelta più comune). •Freestyler (tavola destinata a salti e snowpark). •Alpiner (cioè velocità, da gara). Nella scelta di una tavola a parte quella iniziale, a che uso sarà destinata la stessa, ci sono altri fattori da tenere conto per trovare quella più adatta a voi e facilitarvi nei trick in modo da non stare a imprecare contro tutto o tutti dopo l'ennesima caduta. Da tenere conto sono: Lunghezza: In genere la lunghezza giusta della tavola dipende dalla tua alTavole Burton global.burton.com

tezza, una vecchia regola dice che dovrebbe arrivarti alla punta del naso. Comunque snowboard più corti sono più manovrabili e viceversa uno snowboard più lungo ha bisogno di più forza per surfare. Per la lunghezza le variabili da tener conto sono la statura (tavola tra mento e naso), il peso (più pesante è la persona più è larga la tavola e viceversa) e il fondo (nella neve più soffice è consigliato l’utilizzo della tavola più larga per poter galleggiare e se fai della pista si consiglia la tavola più stretta per maggiore velocità). Larghezza: La larghezza della tavola nello snowboard ne determina la galleggiabilità della stessa soprattutto se vai alla ricerca di neve fresca. Da tenere presente è che gli attacchi non sporgano dalla tavola, sia la punta che il tallone, altrimenti in curva potresti toccare il terreno causando anche inevitabili cadute. Per far ciò si deve aumentare l'angolo degli attacchi, sempre considerando la stabilità generale. Quindi in definitiva, per l'acquisto di una tavola da snow possiamo affermare che il tutto è deciso, a parte il fattore economico ovviamente, dai seguenti fattori: •capacità dello snowboarder; •disciplina praticata; •peso corporeo; altezza.

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Tavola Speedster SL Equipe



SCI & WELLNESS di Cinzia Galletto • c.galletto@blu-communication.com • blu-communication.com

BARDONECCHIA: la vacanza formato famiglia sulle piste da sci! A soli 90 km di Torino, comodamente raggiungibile dall’autostrada esiste in Piemonte una località sciistica a misura di bambino. Stiamo parlando della cittadina di Bardonecchia che per la sua conformazione e per l’attenzione che offre nei servizi rivolti alle famiglie è la meta ideale per chi cerca il divertimento in quota con prole al seguito e non solo in estate. Infatti durante il periodo invernale sono le diverse scuole di sci a proporre attività e corsi pensati per i più piccoli. Situata vicino allo skilift Baby del Campo Smith, è in funzione la zona giochi e primo sci per i bimbi da 1 a 5 anni. Un’area sulla neve per fare giocare i più piccoli e farli familiarizzare con i loro primi sci e racchette. Per chi non vuole ancora arrischiarsi sulle piste presso il Villaggio Campo Smith c’è anche un simpatico kindergarten. Se poi i bimbi hanno più di sei anni allora l’avventura è assicurata dal tapis roulant che serve la pista di snow tubing e la pista principianti: grandi e piccoli potranno così provare l’emozione di scivolare su una percorso realizzato appositamente. L'area è dotata di illuminazione artificiale per permettere di sciare fino a sera. Per le mamme e i papa’ che non vogliono rinunciare alla loro vacanza sulla neve c’è un hotel che pensa a tutto. Si trova immerso nello scenario alpino e domina la città di Bardonecchia è l’Hotel Jafferau. Situato direttamente sulle piste da sci è la sistemazione ideale per le famiglie. Infatti grazie ad un miny club i bambini dai tre ai 12 anni possono trovare spazio per i loro giochi e dalle 9,30 alle 18 e persino nell’intervallo di pranzo, infatti alle 13,30 ogni giorno nella sala cinema a loro dedicata c’è una proiezione di un cartone animato, mentre ogni sera alle 21,30 la baby dance prepara i piccoli ad un sonno profondo. Così mentre papà scia e la mamma si regala un attimo di puro relax nella’accogliente spa, i bimbi si divertono seguiti sempre da personale specializzato e con giochi esclusivamente made in Italy. Ma non è tutto, infatti allo Jafferau, con un costo extra si può trovare personale selezionato per accudire i più piccoli (baby sitter), camere con piccoli angoli cottura per le mamme che vogliono preparare personalmente la pappa, scalda biberon, mini bagnetto e un zona fasciatoio nelle aeree comuni, e, per le famiglie più numerose, unendo due camere si arriva fino a sette posti letto. Nella spa interna all’hotel oltre alla piscina c’è una cabina termale di ultima generazione in grado di regalare i benefici del mare anche in alta quota. Infatti dai fanghi ai benefici del vapore marino la cabina è in grado di offrire un autentico ciclo di talassoterapia indicato

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anche per risolvere i piccoli problemi delle vie respiratorie o le forti sinusiti. Se avete bimbi segnatevi queste date: dal 12 marzo al 3 aprile i bambini saranno ospitati gratuitamente e un offerta speciale dedicata ad un single più un bimbo è prevista durante la primavera per informazioni www.hoteljafferau.it





TRAVEL di Federica Merlo

MARSA ALAM

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“Dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima”. J.Y. Cousteau


in collaborazione con:

È così che appare il mare cristallino del Mar Rosso, con le sue moltitudini di razze di pesci, mammiferi e coralli. E poi ancora, dove il Mar Rosso incontra il deserto del Sahara da Hurgada verso il Sudan, dove si costeggia il Mar Rosso e l’antica strada proveniente da Edfu sul Nilo, dove i tramonti assumono i colori più caldi dell’arcobaleno, ecco, li, sorge Marsa Alam. Meta turistica recente, a poche ore di volo dall’Italia, questo meraviglioso luogo è riuscito a conquistare migliaia di sub alla ricerca di nuovi paradisi e specie in via di estinzione. Proprio qui in queste acque cristalline che si può ancora vedere il Dugongo, un buffo mammifero di color grigio e di una grandezza di 3 metri per 400 chili. Ma Marsa Alam non è solamente spiaggia e fondali, pesci e colori: è anche cultura e folklore, usanze e gente allegra e disponibile ad accogliere il turista. Marsa Alam, in arabo significa “la baia delle bandiere”. Veniva chiamata così perché era consuetudine della piccola popolazione alzare delle bandiere per consentire alle barche in mare di trovare facilmente la via dello sconosciuto paese. Non più di seimila persone tra pescatori e pastori e anche minatori erano gli abitanti di qui, fino agli anni 2000. Nonostante siano stati aperti numerosi hotel proprio negli ultimi anni, Marsa Alam non ha perso tutti i suoi vecchi connotati di paese arabo abitato da beduini e pescatori e, a differenza delle altre località, chi costruisce pone molta attenzione allo stile architettonico del posto. Cosi in questa destinazione è possibile trascorrere diverse tipologie di vacanza. Per chi ama il mare e la spiaggia non c’è che l’imbarazzo della scelta, mentre chi vuole alternare tutto questo alle escursioni culturali e di svago ha a propria disposizione tante altre escursioni. Luxor, Sharm el Loli, Assuan, El Quseir, Shalateen e tante altre meravigliose mete da scoprire in giornata, tornando poi a dormire in hotel. Lungo la costa si affacciano diversi hotel: dai più semplici ai più lussuosi, da quelli locali a quelli dei grandi tour operator internazionali. Ogni catena ha le proprie caratteristiche, animazione, cucina e servizi. Sicuramente i tour operator italiani sono più vicini alle nostre esigenze, conoscono meglio


TRAVEL la clientela del nostro paese e sono in grado si soddisfare, se non a volte anche prevenire, ogni minima richiesta. Tra i principali e leader del mercato egiziano Settemari, con i suoi SettemariClub ha un’offerta di prodotti veramente di alta qualità. Un Resort, nel vero senso del termine, che si affaccia direttamente sulla laguna con tre meravigliose strutture della catena Floriana è sicuramente tra le strutture più ricercate e conosciute della zona. Il Floriana Dream Lagoon è un 5 stelle che si affaccia direttamente sulla laguna. Le stanze sono dislocate in villette a due piani immerse in giardini fioriti che si stendono fino alla fine e corallina spiaggia dorata. Piscine riscaldate, per questo periodo invernale, mini club per i bambini, gruppi di snorkeling per osservare la fauna e la flora sottomarina, sport e divertimenti per tutte le età. Il Floriana Emerald Lagoon, l’ultimo nato

dei tre. Di medie dimensioni anche qui le camere sono dislocate in villette dallo stile locale. La spiaggia di sabbia corallina permette di entrare in acqua gradatamente e comodamente, anche a chi non ha una grande confidenza con il mare. E poi il terzo della bella e prestigiosa catena Floriana Resort: il Blue Lagoon. Anche questa struttura è composta da villette immerse nei giardini fioriti e ricchi di palme che, dolcemente degradano verso la spiaggia. Qui le camere sono solo 200 e sono costruite in completo stile nubiano, le due piscine sono dedicate sia ai grandi che ai piu piccini e sono riscaldate per i mesi invernali. La formula All Inclusive è comune a tutte e tre le strutture e in ogni periodo del-

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l’anno sono presenti numerose offerte da catalogo e promozioni in agenzia. www.settemari.it



WEEKEND DI COOLTO di Paola Gamberutti

LOSANNA

Nell’arte ordinata, lasciati ispirare dalla quiete del libero pensiero Losanna rappresenta il perfetto connubio tra rigore e libertà. Orologio svizzero nell’organizzazione, libertà d’espressione per le strade. La precisione sfocia nei mezzi di trasporto. Lo Swiss Travel System è il marchio di riferimento per l’intera offerta dei trasporti pubblici svizzeri per gli ospiti stranieri in visita. Uno speciale pass può essere richiesto dai turisti per avere a disposizione i mezzi di trasporto gratuitamente per la durata del soggiorno. La precisone incontra la creatività in metropolitana, dove ogni fermata viene annunciata con il suono che richiama quella zona. Dunque se si vuole scendere nei pressi della scuola di danza Rudra Béjart, si sarà avvisati dal ticchettio delle punte delle ballerine. È possibile fare altro per agevolare i turisti? La risposta è City Guide Lausanne. Applicazione gratuita per iPhone, metterà la città nelle vostre mani: informazioni su mezzi di trasporto, luoghi da visitare, eventi. Proprio gli eventi sono il valore aggiunto che rende Losanna la meta ideale per una piacevole vacanza. Dai Mercatini di Natale, alla Notte delle Stelle (17, 21 e 23 dicembre) per pernottare nei migliori hotel a prezzi ridotti. Imperdibili anche gli spettacoli del Béjart Ballet Lausanne. In tema di danza, alla Clinique de La Source, la mostra fotografica “Chorégraphismes”: il Béjart Ballet Lausanne secondo François Paolini. Dunque, se la precisione è nei trasporti, l’arte è tutto intorno! Tra questa arte svetta la Cattedrale di Losanna, capolavoro dell’arte gotica con una

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forte traccia di italianità. L’organo, che sembra un angelo, è stato progettato dal designer Giugiaro. Un gioco di luci lo rende imponente e apparentemente leggero, a seconda dei punti di vista. “L’arte non viene a coricarsi nei letti preparati apposta


per lei; fugge non appena si pronuncia il suo nome: ciò che ama è l’incognito. I suoi momenti migliori sono quando si dimentica come si chiama.” Questa è l’idea di Jean Dubuffet alla base della Collection de l’Art Brut. Protagoniste sono le opere di autori autodidatti, ospiti di ospedali psichiatrici o detenuti. La scelta ricade su di loro perché creatori inconsapevoli di arte, sfuggiti al condizionamento culturale e al conformismo sociale. Suggestivo vedere queste opere, e venire a conoscenza delle storie che dietro si celano. Per “allentare” il pathos che lascia in noi

Cattedrale di Losanna

questa mostra, perché non dedicarsi alla Losanna cool? Il Flon è il quartiere alla moda nel centro della

Organo Cattedrale

città, noto per locali e ristoranti. Molta attenzione al design, si concentra anche sull’antiquariato, con i suoi negozi di seconda e terza mano. Un quartiere sempre vivo, di giorno e di notte, tra artigianato e locali alla moda. C’è poi Rue du Bourg, la via dello shopping. Un tempo era proprio lì che si affacciavano i saloni dell’aristocrazia, acquistando prestigio. Oggi quel prestigio è nelle boutiques: da Hermès a Louis Vuitton, passando per quei negozi simbolo della città, come il Tabacs Besson, dove lo scrittore Simenon acquistava le sue leggendarie pipe. Coco Chanel, Charlie Chaplin, Victor Hugo e altri, scelsero l’hotel Beau-Rivage Palace. Inaugurato nel 1861, incarna la filosofia della tradizione in movimento. Ne è testimonianza l’ascensore contemporanea che si sposa con un ambiente decisamente più classico. Protagonista è la luce, sia per l’imponenza e bellezza Beau-Rivage Palace

dei lampadari, sia per le vetrate che la lasciano provenire dall’esterno. Molta attenzione viene prestata ai clienti più piccoli, e proprio per loro, nel periodo natalizio, una pista di pattinaggio su ghiaccio, passeggiate su pony, face painting, e un Babbo Natale che porta i doni. Vera fonte di doni per i più grandi, la Spa Cinq Mondes. I prodotti, le piscine e la vasta gamma di trattamenti, sono dedicati al benessere e all’armonia del corpo e dello spirito. Da gennaio

metropolitana

Beau-Rivage Palace

anche una Hair Spa. Fiore all’occhiello dell’hotel è l’aspetto gastronomico. Bar e ristoranti, di cui uno giapponese, e la presenza della chef Anne-Sophie Pic. Per le sue caratteristiche, Losanna è stata scelta da personalità come Hugo Pratt, Wolfgang Goethe, Charles Dickens, Voltaire. Di questi miti, e molti altri, custodisce le tracce, con la discrezione che fa di lei la sede del libero pensiero. www.lausanne.ch


IN VETRINA di Barbara Odetto foto: Andrea Ceccaroni

La stella a sei punte brilla nella boutique di Torino VIA

ROMA, 104 – TORINO • TEL. 011.5187109

Al numero 104 di via Roma,

oggetti in vetrina – veri must

re che senza il resto dello

nel cuore della moda cittadina,

have di culto – all’allestimen-

staff nulla sarebbe perfetto. Il

sorge la raffinata boutique

to interno, dall’accoglienza

rispetto reciproco e la splen-

Montblanc, la più grande

da parte del personale alla qua-

dida collaborazione tra tutti

d’Italia e di proprietà esclusi-

lità indiscussa dei prodotti, tut-

loro è il delta che fa la diffe-

va della griffe per il Piemonte

to è studiato per rafforzare

renza e che rende il punto ven-

e la Valle d’Aosta. Vero tempio

l’immagine dell’azienda tede-

dita un vero “salotto del lusso”.

del lusso dedicato a chi ama

sca che da sempre nel mondo

L’atmosfera piacevole e rilas-

coniugare stile e raffinatezza,

è sinonimo di charm. Merito di

sata si evince da subito ed è un

eleganza e attenzione ai par-

Fabio, Serena, Clarissa e na-

elemento basilare per la clien-

ticolari, l’atélier è un raro

turalmente di Salvatore Pag-

tela, che sa di interagire con

esempio di cura del detta-

gio, direttore della boutique to-

professionisti preparati e di-

glio. Dall’esposizione degli

rinese che tiene a sottolinea-

screti, attenti ai particolari e ca-

A

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paci di consigliare solo il meglio. Spesso infatti, al piano superiore della boutique, vengono condotte trattative private che meritano discrezione e accurata conoscenza del prodotto. Questi plus fanno sì che nel capoluogo piemontese vengano venduti oggetti cult di altissima gamma normalmente distribuiti negli show room di Parigi, Londra, Shangai e New York. Un traguardo importante per il punto vendita e naturalmente per la casa madre. Inaugurato alla fine del 2005, l’atélier non propone solo le intramontabili stilografiche che tutti noi conosciamo e amiamo; nei 140 metri quadrati disposti su due piani si trovano accessori di pelletteria di lusso per lui e per lei, gioielli di grande valore, occhiali da sole, profumi pour homme e pour femme ma anche ricambi per le penne. Perché, come sottolinea Salvatore Paggio, Montblanc è promotrice di un sogno che può essere grande e raggiungibile da pochi, ma anche piccolo e accessibile. Qualunque esso sia, lo staff della boutique di via Roma è pronto ad assecondarlo con sensibilità e attenzione in modo che la clientela possa portarsi a casa il proprio personalissimo desiderio. Per coccolare ulteriormente i propri clienti affezionati, il punto vendita sabaudo ha organizzato un evento raffinato e di grande allure. Si tratta di un “limited edition party” per brindare con gli ospiti in occasione del Natale, gustare Salvatore Paggio

gli ottimi panettoni prodotti da


una nota pasticceria cittadina e rigorosamente logati con la stella a sei punte che da sempre caratterizza Montblanc e, last but not least, ascoltare i canti gospel di un celebre coro. Un modo diverso per rendere omaggio

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a chi vive con stile e raffi-

scono è che l’impresa ha scel-

natezza proprio come Mon-

to questo nome e la stella a sei

tblanc, che non ama gli ec-

punte come logo perché ri-

cessi, ma i dettagli unici e raf-

cordano il Monte Bianco, sim-

finati. Dal 1906, infatti, la

bolo di centralità, sicurezza e

griffe tedesca è emblema di

con una posizione dominante

qualità superiore e artigiana-

in Europa. Aspetti e qualità che

lità di lusso, plus che da Am-

si auspicavano di raggiungere

burgo hanno conquistato il re-

August Eberstein, Alfred Ne-

sto del mondo. Non a caso il

hemias, Claus-Johannes Voss

brand ha un nome francese:

e Max Koch, fondatori dell’il-

agli inizi del 1900, infatti, nei

lustre azienda che dagli esor-

salotti più esclusivi i protago-

di ad oggi si è distinta so-

nisti della finanza e dell’indu-

prattutto per le rinomate pen-

stria, così come i nobili, par-

ne stilografiche dalla mecca-

lavano questa lingua. Un’altra

nica di precisione e dal suono

curiosità che sicuramente i

impeccabile. Nel tempo la

clienti più affezionati cono-

gamma di prodotti si è sempre


ELIZABETH I - limited edition 888

christmas party 9 dicembre

christmas party 9 dicembre

più ampliata e nel 1992 sono

uniche e raffinate, rari esem-

nate due versioni limited edi-

pi che coniugano maestria ar-

tion: quella dedicata agli scrit-

tigianale e preziosità dei ma-

tori e quella pensata per i

teriali. Non solo le edizioni li-

mecenati dell’arte. Da allora al-

mitate sono però oggetto di

cuni nomi illustri quali Loren-

culto. Da sempre, infatti, pos-

zo De Medici, Federico II il

sedere una Montblanc signifi-

grande, Francesco I, la Regina

ca detenere uno status symbol,

Elisabetta I di Inghilterra, il Ma-

possedere un’icona che unisce

hatma Gandhi, Ernest Hemin-

raffinatezza ed eleganza di-

gway, Alexandre Dumas, Tho-

screta. Perché il vero lusso è un

mas Mann e John Lennon sono

particolare trascurabile che

stati ispiratori di creazioni

non necessita di essere urlato.


IN VETRINA di Daniele Smaltini

L

La storia di questo rinomato

come lo vediamo oggi. E, na-

no Simone ed Alessandra.

negozio di abbigliamento na-

turalmente, il battesimo de Il

Prendendo spunto da questa

sce nel 1949 dall’evoluzione di

Portico, abbigliamento uomo

affermazione ho approfittato

una piccola sartoria che, in se-

e donna.

dell’atmosfera “da salotto” che

guito ad una prestigiosa cre-

Ma la storia, la tradizione e

si respira in questa boutique

scita aveva saputo destare

l’evoluzione non si vogliono ar-

per fare una chiacchierata;

l’interesse per il proprio nome

restare. Da qualche anno il ti-

spinto dalla curiosità di voler

dalla (all’epoca) non così vici-

mone viene abilmente condi-

scoprire il carattere e la per-

na Rivoli sino ai salotti della To-

viso dalla terza generazione di

sonalità che si nasconde die-

rino bene. Rappresentando a

questa famiglia: Simone e

tro queste vetrine.

tutti gli effetti una delle prime

Alessandra hanno saputo in-

Cosa vi da emozione sul lavo-

realtà di commercio sartoriale

fondere un’ulteriore spinta in

ro? Riuscire a capire la perso-

in grado di svolgere produ-

avanti per far sì che Il Portico

nalità di chi ho davanti - mi ri-

zione e vendita al dettaglio.

continui a rappresentare un

sponde Lucia - per capire ciò

Aldo Lequio e Lucia Trivellin

punto di riferimento per gli

che desidera veramente il

identificano la seconda gene-

amanti del vestire bene.

cliente; se ha le idee chiare e

razione di questo percorso

Senza rinnegare il passato,

determinate da subito o se ha

imprenditoriale. A loro si deve

ovviamente, perchè “il futuro

bisogno di un consulente d’im-

l’implementazione e l’allarga-

ha radici antiche!” come ten-

magine che metta ordine tra le

mento del punto vendita così

gono a sottolineare all’uniso-

mille idee che ha nella testa”.

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PIAZZA 66 MARTIRI, 31 • PIAZZA MATTEOTTI, 3 10095 GRUGLIASCO (TO) • CENTRO STORICO TEL. 011.781556 ILPORTICO.GRUGLIASCO@LIBERO.IT

Aldo Lequio

Da queste parole si evince

zione all’insieme delle cose.

chiaramente che Il Portico ri-

L’architettura della boutique,

cerca la fidelizzazione del

la selezione musicale... tutto è

cliente.

stato ed è scelto con cura per

“Il tuo modo di vestire, per tro-

dare un costante equilibrio

vare la tua reale essenza” è il

con il prodotto proposto”.

leit motiv di Simone, che ag-

Pur mantenendo uno stesso

giunge: “cerchiamo di tra-

denominatore comune, la par-

smettere uno stile di vita ca-

te “donna” della boutique ha

ratterizzato da una esclusivi-

un’anima a sè! E non potreb-

tà di rapporto con ogni singo-

be essere che così, visto che “la

lo cliente. Trattiamo i brand più

donna quando fa shopping

rinomati del panorama Spor-

vive una favola. Vuole creati-

tswear, ma ci emozioniamo

vità, fantasia e talvolta colori

quando un cliente ci chiede un

forti” - come sottolinea Ales-

abito confezionato su misura”.

sandra - “per questo motivo ab-

Segnaliamo Barba Camicie,

biamo voluto che le parti

Loro Piana Tessuti, etc.

uomo e donna fossero unite

“Tutto è stato concepito per

ma distinte”.

dare una forte caratterizza-

La moda passa, lo stile... mai!


ASTROLOGIA a cura di Desirèe

ariete dal 21/3 al 20/4 Il 2010 non è stato un anno proprio facile. Nel primo periodo del nuovo anno sarete in grado di recuperare quell'ottimismo e quelle marce in più che forse vi sono mancate. Nel 2011 prevarrà l’ottimismo.

toro dal 21/4 al 20/5 Il vostro oroscopo 2011 è caratterizzato dal cambiamento. Dovrete sapervi adattare alle mutevoli situazioni che vi si faranno presenti. Cambiare il luogo di lavoro potrà essere non così tragico, nemmeno per chi avesse famiglia.

oroscopo

gemelli dal 21/5 al 21/6 Un inizio 2011 traballante: qualche situazione in ambito sentimentale da chiarire, qualche rapporto familiare da definire e il vostro costante rifugiarvi nel lavoro potrebbe essere eccessivo.

cancro dal 22/6 al 22/7 Siete stati titubanti in passato, e questo 2011 è la vostra opportunità per riacquisire sicurezza in voi stessi: di certo ne avrete le opportunità. Il vostro oroscopo 2011 è senz'altro positivo per quanto attiene il lavoro. Vita sentimentale movimentata.

leone dal 23/7 al 23/8 Tanti progetti nuovi in cantiere e tante realizzazioni che nemmeno vi aspettavate. La fiducia riposta in voi stessi non è stata certo tradita, e i primi mesi di questo 2011 saranno pronti lì a dimostrarvelo. Il vostro oroscopo 2011 si concluderà con un fine dell'anno in bellezza.

vergine dal 24/8 al 22/9 Il 2011 sarà per voi un anno davvero in discesa: i frutti dell'anno 2010 sono davvero tanti e dovrete raccoglierli e farne tesoro. Cercate di non trascurare mai la vostra salute. ll vostro oroscopo 2011 è particolarmente favorevole per quanto riguarda i sentimenti.

bilancia dal 23/9 al 22/10 Cercate di cogliere le tante occasioni che si vi presenteranno: si parla di lavoro, che nel nuovo anno potrebbe subire una svolta davvero positiva. L’amore per il vostro segno è favorevole, periodi di grande stabilità e intesa col vostro partner.

scorpione dal 23/10 al 22/11 Un anno il vostro 2011 all'insegna della novità. Periodi di grande positività, vi sentirete davvero circondati dagli affetti, ma dovrete sapere non adagiarvi sugli allori. Un oroscopo 2011 davvero positivo per quanto riguarda il lavoro.

sagittario dal 23/11 al 21/12 Il periodo del 2011 più favorevole in ambito lavorativo sarà il secondo semestre dell'anno. Un'estate all'insegna del divertimento, in cui non mancheranno nuove occasioni e nuove conoscenze che potrebbero rivelarsi preziose in ambito sentimentale.

capricorno dal 22/12 al 20/1 Il vostro oroscopo 2011 è sicuramente molto più favorevole di quello dello scorso anno. Un inverno davvero movimentato, ma sotto un aspetto positivo. Un umore che nel corso dell'anno sarà davvero alle stelle.

acquario dal 21/1 al 19/2 Il 2011 è ormai arrivato, e siete pronti per affrontarlo. Cercate di non immergervi troppo nel vostro lavoro, che amate tanto e non smette mai di soddisfarvi: qualcuno in famiglia potrebbe risentire del vostro troppo impegno.

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pesci dal 20/2 al 20/3

Quest'anno, il 2011 sarà l'ideale per lasciarvi guidare un po' meno dalla vostra razionalità, che vi ha sempre spinti ad agire in modo spesso macchinoso. Un anno davvero positivo.






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