COOLTO MAGAZINE ottobre 2011

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n.08 2011

magazine

COVER 16. PASSION FOR SHOES l a scarpa, un oggetto di culto!

WORLD 26. COMODE O SEXY il mondo ai tuoi piedi!

30. VITA AGRICOLA O JET SET? ad ognuno la sua scarpa

LE ALI (ai piedi) DELLA LIBERTÀ - a pag. 78

34. CALZINO MASCHILE E CALZA FEMMINILE

Se vi è capitato di curiosare su internet alla scoperta degli itinerari da per-

ovvero due declinazioni agli antipodi dello stesso, sempre più rilevante, accessorio

38. SCARPE & BORSE una lunga storia d’amore... con i risvolti che non ti aspetti

PEOPLE 40. GIANFRANCO SCEVOLA l’arte del cuoio

44. STEFANIA PASTORE Amore e Incantesimi

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correre a contatto stretto con la natura, vi accorgerete che le nuove tendenze si muovono verso sentieri appositamente studiati per i nostri piedi.


IBIZA - a pag. 58 C’è un punto preciso della scalinata che conduce dall’hotel al mare, una decina di metri coperti da un fitto tunnel di rami e fogliame...

PLACE RUBRICHE 46. AREA 12

54. WEEKEND DI COOLTO

lo Shopping Center del Nuovo Stadio della Juventus

l’autunno sboccia a Portorose

58. TRAVEL inedita Ibiza

62. FASHION CORNER Santoni, capolavori di stile

68. FASHION TIME scarpe e borse da non perdere!

72. PERSONAL SHOPPER stregate dalle borse

74. LOOK MAKER dalla testa ai piedi

76. BEAUTY profumo d’autunno

78. WELLNESS le ali (ai piedi) della libertà

82. COOL&&FOOD la spesa di gruppo a km0

84. COACHING

EVENT 48. TAURINORUM RALLY 2011 in ape da Quito a Machu Picchu per beneficenza

passo dopo passo verso ovest

86. TENNIS WORLD che scarpa che sei?!

88. GOLF WORLD camminando sui fairways...

90. AUTO Range Rover Evoque

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RANGE ROVER EVOQUE - a pag. 90 Nuova concezione del Suv. Semplicemete stupenda e

magazine

con una linea incredibilmente moderna

Aut. Trib.di Torino n.13 del 26/03/2009 - Iscrizione R.O.C. 17970

ISSN 2239-4087 direttore responsabile: Ilio Masprone

92. MOTO-SPECIALE

106. COMICS WORLD

Eicma, Salone del Motociclo

nelle profondità del fumetto

96. DESIGN

108. ANIMALI

Swatch

chi cerca trova!

98. ARTE&&CULTURA i luoghi delle parole

100. MUSICA Zucchero e De Gregori

coordinamento di redazione: Maria Greco maria.greco@puntozeroedizioni.it hanno collaborato a questo numero: Alessandra Luti, Alessandra Piscopo, Anna Agosto Aurora Minardi, Chiara Avidano, Cristina Rosso Desirèe, Elena Panzica, Eleonora Zarauti, Enrica Dolza, Francesca Simonetti, Fulvio Gatti, Greta Grossi, Isabella Puma, Lele e Marco, Luciano Capella, Luigi Bertino, Marco Todaro, Mario Villani, Michele Guzzon, Paola Gamberutti, Romano Lupi, Tamara Gavina, Vittorio Pavesio grafica & adv: adv@cooltomagazine.it

102. CINEMA in her shoes

info & comunicati editoriali: redazione@cooltomagazine.it

104. LIBRI

marketing: Susanna Macco marketing@cooltomagazine.it

ultime novità in libreria

proprietà e redazione: PUNTO ZERO Edizioni tel/fax: 011.7807531 viale Gramsci, 141 • 10095 Grugliasco (To)

ZUCCHERO - a pag. 100 A Torino con il suo ultimo album per due imperdibili serate.

direttore editoriale: Daniele Smaltini daniele.smaltini@puntozeroedizioni.it

110. ASTROLOGIA cosa ci dicono le stelle?

tipografia: F.LLI SCARAVAGLIO & C. Srl via Cardinal Massaia 106 • 10147 Torino Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, NO/TORINO Prezzo di Copertina: €4 Abbonamenti: Italia annuale unica soluzione (sconto 20%) €32. Per ulteriori informazioni inviare mail a: redazione@cooltomagazine.it. Garanzia di Riservatezza per gli Abbonati: L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitametne la rettifica o la cancellazione, ai sensi dell’art. 7 del D.Leg. 196/2003, scrivendo alla Redazione. Le informazioni custodite nell’archivio elettronico verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati vantaggiose proposte commerciali (legge 675/96 tutela dei dati personali) Salvo accordi scritti, la collaborazione a questo giornale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In mancanza di un contratto scritto tra le parti, la pubblicazione di adv è da considerarsi a titolo gratuito. Nell’eventualità che testi e illustrazioni altrui siano riprodotti in questa pubblicazione, l’editore é a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire. L’editore porrà inoltre rimedio, dietro segnalazione, ad eventuali non volute omissioni e/o errori nei relativi riferimenti.

in copertina Passion for Shoes: icona di stile!

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Nessuna parte di questo giornale comprese le inserzioni pubblicitarie può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’Editrice. La Redazione non è responsabile di eventuali variazioni.



facce... da Ilio Masprone “Giramondo sin dalla giovane età, dopo numerose esperienze in ambito artistico approdo al giornalismo. La passione per la “carta stampata” mi renderà la vita allucinante e affascinante al tempo stesso.”

Daniele Smaltini “Le grandi idee nascono dai sogni... se c’è la volontà, perchè non sognare! Una continua sfida tra desideri e razionalità, in un mondo in cui cercare di crescere!”

Maria Greco “Per quanto si possa pensare al proprio futuro, capitano delle variabili improvvise che possono dare svolte inaspettate alla nostra vita... disegnando tratti e colori ai quali non avremmo mai pensato!”

Mario Villani Laureato in economia, dirige strutture ricettive da molti anni e si occupa di consulenza e formazione nel settore del turismo. Innamorato delle cose “belle” ama condividerle, raccontandole ai propri lettori.

Cristina Rosso “Un intuito brillante ed uno spirito frizzante animano il mio piglio multimediale, espressione di un'esigenza istintiva e spontanea. Il cuore della notizia mi attrae quanto la necessità di riportarla nel modo più coerente e fedele possibile”.

Elena Panzica "Il mondo è un libro, e chi non viaggia legge solo una pagina" (Sant'Agostino). In questo accostamento ritrovo entrambe le mie passioni. Se viaggiare è un'esperienza meravigliosa, leggere di viaggio può essere preludio all'inizio di una nuova avventura.

Chiara Avidano “Mi piace scrivere perché è la miglior occasione per riflettere, crescere e spesso ridere di gusto. Scrivere mentre il gatto ronfa acciambellato, una torta cuoce nel forno e per la sera ti aspetta un invito in un ristorante gourmand!”

Enrica Dolza Laureata in Storia dell’Arte presso l’Università di Salamanca. Alla passione per il design, l’arredamento d’interni e l’arte contemporanea faccio volontariato nell’Associazione LiberiTutti che si occupa di cani e gatti provenienti dalla Sardegna.

Eleonora Zarauti "La curiosità è il primo scalino verso la creatività." Credo che nella vita bisogna essere curiosi, bisogna saper ascoltare per capire. Solo così ci si arricchisce veramente, e si cresce.

Isabella Puma Studio “Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo”. Vivo “di corsa” dividendomi tra vari interessi; sono comunicativa, solare e un po’ curiosa. Amo viaggiare e dedicarmi alla vita che... amo “mordere”! Per me “Volere è potere”.

Paola Gamberutti “Dal Liceo Artistico a laurea in Sociologia. Venticinque anni anagrafici e diciannove dichiarati: la coerenza non è la mia peculiarità, ma la passione sì! È in tutto ciò che faccio”.

Vittorio Pavesio - Comics Coach Comunicare per immagini e gestire la creatività viaggiando sulle ali della fantasia. Il piacere di immaginare e costruire con gli occhi di un bambino, ridere e giocare per non invecchiare mai. Una dolce utopia o una folle filosofia di vita.

Tamara Gavina - Personal Coach “...lavoro con le persone, per far loro identificare che cosa ci sia realmente dietro il proprio desiderio di cambiamento”.

Marco Todaro - Consulente d’immagine “La bellezza è un patrimonio universale. Chi conosce la materia deve mettere a disposizione tutto ciò che sà, per avere un mondo sempre più bello! Sono convinto che bisogna essere generosi e condividere la propria conoscenza”.

Anna Agosto - Personal Shopper “Dopo un percorso professionale iniziato a Parigi e passato da Milano, ho deciso di portare questa nuova attività qui nella mia città, Torino, per far convergere tutte le mie conoscenze acquisite nel settore Glamour!”

Luigi Bertino - Tennis Coach FIT “Ho dedicato la vita alla mia passione, facendo sì che questa diventasse la mia professione. La comunicazione nello sport fa parte dell’insegnamento; scrivo e mi prodigo come relatore in numerosi simposi internazionali”.

w w w. c o o l t o m a g a z i n e . i t 10 • COOLTO

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EDITORIALE

“Noi siamo piccoli... ma cresceremo!”. Così recitava una vecchia canzone dedicata al mondo dei bambini. Ma è sempre stato anche il nostro motto, da quando CoolTo era solo un bozzetto. E adesso stiamo crescendo! La nostra maturità si chiama “App di CoolTo per iPad”! Questa nuova fase non vuole segnare un cambio di rotta, ma un valore aggiunto ad un progetto che, per definizione, vuole essere “cool”. In un momento economico particolarmente delicato riteniamo che diventi sempre più importante fornire al lettore e all’inserzionista qualità ai massimi livelli e nuovi stimoli per destare interesse. Motivo per cui abbiamo aspettato che il tempo fosse maturo: non volevamo creare un semplice sfogliatore, ma una evoluzione del magazine cartaceo con una propria identità d’impaginazione e consultazione. Noi pensiamo di esserci riusciti. Ma... ora non voglio svelarvi altro! Se siete utenti iPad, vi diamo appuntamento dopo la metà di ottobre!

Daniele Smaltini

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COVER STORY di Mario Villani • mv@mariovillani.com

Passion

Shoes

for

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S

Scrivere un articolo sulle “scarpe” rappresenta per me

in Cenerentola alle prese con la sua piccola scarpetta

la realizzazione di un piccolo sogno nel cassetto.

di cristallo? Quale donna, indossando un paio di scar-

Chiaramente lo spazio di un articolo non potrà es-

pe con tacco a spillo non si è sentita “aggressiva,

sere esaustivo alla trattazione di un argomento così

provocante e allegra? Tutti, e parlo di donne come

ampio. Sarebbe necessario scrivere un libro intero,

di uomini, ci soffermiamo volentieri davanti ad una

e non è detto che un giorno non mi ci dedichi.

bella vetrina di scarpe. La scarpa rappresenta uno

Non ne conosco la ragione ma da sempre sono sta-

straordinario oggetto di culto.

to affascinato da questo utile e accattivante acces-

La necessità di dotarsi di “scarpe” nasce certamen-

sorio di abbigliamento. Le scarpe sono, insieme alla

te in epoca preistorica e la realizzazione avvenne cer-

cravatta e all’orologio, i principali tratti distintivi del-

tamente utilizzando pelli di animale, foglie e legna.

l’eleganza di un uomo e il giusto abbinamento con

Nelle regioni temperate le scarpe erano molto sem-

gli altri capi di abbigliamento è di fondamentale im-

plici e non dissimili dai moderni sandali, mentre nel-

portanza. Una persona che indossa un bell’abito con

le aree fredde si usavano scarpe rivestite che per-

un paio di scarpe sbagliate, verrà immediatamente

mettevano di mantenere il più possibile il calore

notato negativamente per queste. Personalmente ho

dei piedi. La produzione di una scarpa era indub-

sempre dedicato cura e tempo alle mie scarpe, pro-

biamente un processo assai complicato per l'epoca,

teggendole e coccolandole con panni morbidi e veri

per cui questi oggetti erano considerati veri e pro-

e propri prodotti di bellezza specifici. I risultati ot-

pri articoli di lusso. Con gli egiziani anche la calza-

tenuti valgono lo sforzo, perché le scarpe durano si-

tura comincia a rispondere oltre che ad esigenze

gnificativamente più a lungo, anzi addirittura mi-

di protezione, anche a canoni di estetica ed eleganza.

gliorano assumendo un aria “vissuta”. Non potrei mai

Nata per difendere il piede ed al tempo stesso

uscire di casa con un paio di scarpe sporche, siano

lasciarlo traspirare, la tipica calzatura egiziana era

esse eleganti, da passeggio o sportive. Sono talmente

il sandalo, la cui forma essenziale è rimasta pressoché

innamorato e appassionato delle “belle scarpe” che

inalterata nel tempo.

ho contagiato a questo vero e proprio culto, tutti

I primi materiali furono fibre vegetali fresche e leg-

i componenti della mia famiglia e molti amici.

gere, poi gli egiziani passarono alla pelle; abili con-

Tecnicamente, la funzione principale della scarpa

ciatori, realizzarono sandali di pelle colorata, spes-

è quella di proteggere dal contatto diretto con il suo-

so ricamata e decorata con lamine d'oro.

lo e di coprire il piede, proteggendolo dal freddo in

I Sumeri, sottoposti a clima piovoso, tre millenni pri-

inverno. Argomentazione precisa ma alquanto

ma di Cristo adottarono le prime scarpe chiuse,

riduttiva.

poi elaborate e sviluppate da Assiri, Babilonesi,

Ditemi, e mi rivolgo soprattutto alle donne, cosa c'è di più appagante e intrigante che acquistare un paio di scarpe nuove? Certo, non ci farà smettere di piangere per il partner che ci ha abbandonato o non ci farà trovare il lavoro dei nostri sogni, ma quale impagabile emozione ci invade al solo pensiero di far scivolare i piede in un paio di scarpe nuove? Quante ragazzine sono rimaste affascinate Church’s

e si sono immedesimate

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COVER STORY Persiani e che sono giunte a noi senza grosse

usarle sono in pochi e per poche ore al giorno,

variazioni nelle loro caratteristiche fondamentali;

i Greci curano il benessere dei piedi, producendo una

basse, con la tomaia che non supera il malleolo o veri

notevole varietà di modelli adatti a tutte le esigen-

e propri stivali che arrivano alla coscia.

ze. Tra gli antichi romani, come si vede dai dipinti

Gli artigiani Assiri eccellono nell'arte conciaria e con-

ed affreschi, le scarpe più diffuse erano i sandali,

fezionano ricchissime calzature di pelle morbidissima

le fonti iconografiche e storiche ci hanno tramandato

per i dignitari.

che si potevano sfoggiare più di una ventina di tipi

Ma il simbolo del rango è dato dal colore della

di calzature differenti, e, che le tendenze e le mode

pelle - tenue e delicato per i nobili - rosso e giallo

erano già in voga presso di loro.

per la classe media.

Con la caduta dell'impero romano (476 d.C.),

I Persiani preferiscono il colore azzurro e giallo con

l'occidente piombò in un periodo di oscurantismo.

forme equilibrate, mentre per dare maggiore slan-

Fu ripetutamente invasa da popoli barbari che si spo-

cio alla figura in posizione eretta, scoprono il truc-

starono nei suoi territori, ormai senza più difese,

co di inserire nel calzare, in corrispondenza

alla ricerca di terre e di saccheggio, ma che, venendo

del tallone, strati di sughero cuneiformi.

a contatto con una civiltà più evoluta, a poco a poco

In Grecia la calzatura assume tutte le forme base destinate ad

arrivare

ne assimilarono gli elementi. Anche le conoscenze tecniche relative alla concia

fino

delle pelli e alla fabbricazione di calzature, dopo aver

ai giorni nostri;

subito un calo, tornarono ad evolversi, avvalendosi

anche se ad

anche degli apporti mutuati dai popoli invasori. Nel medioevo la popolazione comune portava scarpe di legno simili agli attuali zoccoli o semplici pezze di stoffa che venivano avvolte intorno al piede. Nel XIV secolo in Inghilterra e Francia si affermarono le poulaine, scarpe della nobiltà con la punta superiore ai 15 cm, moda questa che pare sia tramontata alla fine del XV secolo con Carlo VIII di Valois Re di Francia in quanto avendo sei dita doveva portare scarpe dalla punta tronca. Nel XVII secolo le scarpe in Europa vennero disegnate con tacchi alti, sia per le donne che per gli uomini, portate in auge da Caterina de’ Medici e dal Re Sole, entrambi piccoli di statura. Il tacco alto è rimasto fino ad oggi nelle calzature femminili, rimanendo invece talvolta solo in forma di tacco

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COVER STORY le scarpe con i tacchi alti non avevano più bisogno di essere chiuse sulla punta. Da questa invenzione si cominciò a sperimentare una vastissima gamma di calzature, ognuna con le sue particolarità. Si utilizzarono diversi materiali e molta attenzione fu data al tacco. Fu ancora Ferragamo, nel 1947, a proporre il sandalo trasparente, che era realizzato con fili di nylon. Il momento più alto nella ricerStuart Weitzman

ca dello stile, è stato sicuramente durante la prima metà del secolo scorso grazie al contributo di grandi “artisti-stilisti come il già citato Ferragamo, Roger Vivier e Andrè Perugia che hanno “accarezzato” i piedi di milioni donne. Grandissimo contributo al successo della scarpa come oggetto di desiderio, l’ha dato il tacco, rielaborato nei decenni in modi diversi. Il più celebre è sicuramente il tacco a spillo, che si aggira intorno ai dodici centimetri di lunghezza, comparso la prima volta nel 1952. Negli

anni

Cinquanta, il tacco fu arricchito da spirali di strass, basso in quelle maschili.

o decorato come un gioiello.

Nel XVIII secolo a Venezia si affermò invece la scar-

Non va poi dimenticata la rea-

pa "col pattino", una sorta di ciabatta-involucro

lizzazione di vere e proprie

che serviva per non sporcare la scarpa vera e propria

opere

durante i tragitti da casa a casa, una volta giunti

assolutamente unici,

a destinazione questo veniva sfilato e riutilizzato solo

come le scarpe

al momento dell'uscita.

indossate

Con l'inizio dell'Industrializzazione nel XIX secolo

Anita Ekberg

d’arte,

pezzi

da

le scarpe furono prodotte in serie in fabbrica e oggi buone scarpe sono alla portata della maggior parte della popolazione nei paesi industrializzati, nonché in questo periodo nacque anche la moda degli stivali corti. Mutuando un’idea sviluppata da Persiani e Indiani, che costruivano sandali infradito che ricalcavano la forma del piede, Salvatore Ferragamo, genio straordinario in questo campo, rivisitò e realizzò negli anni venti del secolo scorso, proprio questo tipo di calzatura. Grazie a lui, che utilizzò un arco metallico a supdel

tacco,

Christian Louboutin

porto

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COVER STORY Cosa non farebbe un uomo elegante e di classe, pur di indossare delle Church’s, marchio che rappresenta in tutto il mondo lo stile della scarpa artigianale inglese. Due secoli di storia perpetuano il mito creato nel 1873 dai fratelli Thomas, Alfred e William. Per non parlare poi del desiderio certamente irrealizzabile per moltissime persone,

di poter acquistare un

paio di scarpe John Lobb che Stuart Weitzman

dallo storico negozio al 9 di

St.James’s

Street

a Londra dalla prima metà dell’800

produce

vere

e proprie opere d’arte. John Lobb , oggi alla quinta generazione, ha "vestito" piedi

ne “La dolce vita”, oppure

di politici, musicisti, attori e no-

le scarpette rosse di Judy

bili di tutto il mondo. È il forni-

Garland ne “Il mago di Oz”

tore della Corte d'Inghilterra.

che ad un’asta del 1988

Tre royalwarranties, attestati

sono state vendute a 165 mila

di fornitura alla real casa,

dollari. Non si può non ricordare

gli sono state concesse dalla

la ciabattina con il tallone scoperto, appena rialza-

regina Elisabetta, dal consorte Filippo d'Edimburgo

ta e ricoperta di piume di struzzo indossata dalla

e dal principe Carlo. Un paio di scarpe Lobb può

bellissima Marylin Monroe in "A qualcuno piace

facilmente toccare i 5 mila euro, come quelle fatte

caldo” che si muoveva a piccoli passi con “movenze

per il gioco del golf e la lista d'attesa per averle,

da gatto”: erotica e provocante.

sfiora l'anno, e di questi tempi…

Anche noi maschietti siamo contagiati dal fascino straordinario che un paio di scarpe di griffe come Ferragamo, Edward Green, Rossetti, Tricker's, Rossi,

Paciotti, Allen Edmonds, Crockett

and Jones., Louboutin, Stuart Weitzman esercitano con un appeal formidabile e irresistibile. Un paio di belle scarpe sono

davvero

un

biglietto

da visita della personalità di una persona.

’s

ch

r hu

C

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WORLD di Cristina Rosso

COMODE o SEXY il mondo ai tuoi piedi!

A

Quando la scarpa e il portamento determinano la personalità di una donna

A chi si chiede perché nelle donne sia atavicamen-

un incedere sinuoso e renderlo più sensuale tra-

te insita cotanta passione per le scarpe va risposto

sformando la camminata in un’ingresso teatrale

che tali oggetti del desiderio non costituiscono

per chi le indossa con disinvoltura: l'impatto che ha

soltanto un accessorio per il genere femminile,

su chi ne osserva la fiera ostentazione non potrà cer-

ma al contrario sono da esse considerate le prota-

to essere l’indifferenza.

goniste assolute dell'outfit. Chi cura tale aspetto non

Ovvio non si parlerà mai qui di comfort poiché a chi

trascura certo l’addiction allo stile ed al trend

interessa l’articolo in questione soprassiede senza

del momento.

indugi sull’affaire “caviglie gonfie e dolore ai pie-

Altro paio di maniche è discutere su quali tipi di scar-

di”, dato che le considererà criticità arginabili non-

pe siano meglio indicate a seconda dell’abbiglia-

ché del tutto relative. Solo per chi si sente a proprio

mento o del tipo di portamento di una persona.

agio in questa veste audace però.

Un bel paio di platform, ovvero un tacco notevol-

Se si parla invece di comodità il discorso cambia com-

mente alto corredato da un plateau sotto la pianta

pletamente.

del piede per incrementarne ulteriormente i centi-

Occorre ammettere che scarpa e umore siano

metri, ad esempio, può slanciare la gamba, offrire

un binomio imprescindibile. L’umore influenza

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sempre la scelta della calzatura da indossare: vi sono infatti giorni in cui ci si sente stanche, si ha necessità estrema di comodità, allora si prediligeranno ballerine o sneakers, o ancora giorni in cui si desidera esaltare la propria femminilità con decolletè mozzafiato. Il valore aggiunto che si ricerca, in ogni caso e se possibile, è la sicurezza di riscontrare, a qualsiasi tipologia di scarpa ci si affidi, qualità e cura del particolare indipendentemente che si tratti di tacchi alti o bassi: le calzature infatti sono concepite quale accessorio artistico che avvolge il piede e ne accende il fascino, perchè tale feticcio dev’essere considerato una forma d'arte. D’altro canto se anche Andy Warhol le ha ritratte un motivo ci sarà. Le scarpe in fondo rispecchiano i principali tratti distintivi di una persona ma vi è anche affidato l’arduo compito di reggere e far avanzare il nostro peso giorno dopo giorno ed essendo i piedi fra le parti più sollecitate e sensibili del nostro corpo, questi preziosi accessori non devono limitarsi ad ospitarli in modo confortevole bensì agevolarci nel camminare, oltre ovviamente ad incontrare il nostro gusto. Bizzarra dicotomia. Questo però è il presupposto tale per cui è consentito possederne svariati stili benché sia innegabile che ogni donna tendenzialmente si senta più sensuale quando indossa un paio di tacchi a spillo. Il tutto comunque dipende sempre dalla disinvoltura e dimestichezza con l’accessorio. Se le donne sono pratiche dell’articolo calzaturiero infatti, come per magia, l'andatura e la camminata muteranno, la schiena tenderà ad inarcarsi lievemente e le gambe resteranno in trazione muscolare - un’occasione di notevole esercizio fisico pertanto - al fine di mantenere l'equilibrio. Il tutto non farà altro che rendere l'incedere più morbido e flessuoso e la figura complessivamente più armonica. Le scarpe in ogni caso tradiscono molti aspetti della persona che le ha scelte e le porta; il detto ad hoc: “dimmi cosa indossi e ti dirò chi sei” trova discreti riscontri. Nanni Moretti in questo senso recitava: “…ogni piede, una scarpa; ogni scarpa, una diversa camminata ed ogni camminata una diversa concezione del mondo”. Senza farne una questione puramente metafisica, data la moltitudine di calzature esistenti (scarponcini, stivali e mocassini, decolletè, da ginnastica,

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WORLD da passeggio, infradito…) la riflessione quasi im-

plice camminata occorre sempre più esprimersi con

mediata porta ad interrogarsi su come le persone

naturale eleganza tale da sentirsi, o anche solo mo-

che le indossano siano portate a camminare in modo

strarsi, a proprio agio in ogni situazione conferen-

diverso proprio a causa di una propensione psico-

do una connotazione femminile all’essere donna.

logica. Diversi stili di andatura sono determinati

Un portamento eretto e flessuoso allo stesso tem-

dalla calzatura.

po, un’andatura sciolta e seducente, movenze sen-

Diversa concezione del mondo personale, di con-

suali ed armoniose, sapere camminare e muoversi

cepire la vita probabilmente, di sentire il contatto

con e senza tacchi insomma sono sicuramente doti

con la terra, di gustarsi il percorso o di affrettarlo.

che si possono acquisire per apparire più disinvol-

Pensare solo di arrivare o di ascoltare i passi lungo

te. Oltre ad un fattore estetico non è da sottovalu-

il tragitto comporterà una scelta diversa della scar-

tare però anche quello salutistico: una postura cor-

pa e caratterizzerà l’approccio mentale e fisico per

retta evita infatti problemi alla colonna vertebrale,

affrontare le situazioni quotidiane. Filosofia sen-

mal di schiena e dolori cervicali e consente di alle-

z’altro spicciola ma veritiera se ci si bada.

nare natiche ed addominali -nota dolens di nume-

Ogni donna pretenderebbe di muoversi disinvolta

rose donne- grazie anche all’uso dei tacchi.

in qualsiasi calzatura, ostentando sempre sicurez-

Incredibile ma vero.

za ma per raggiungere tale obiettivo ed acquisire

Essere eleganti, femminili e seducenti perciò non

un andamento deciso l’ultima moda è affidarsi ad

è necessariamente e strettamente legato al posse-

un corso di portamento, a quanto pare utile fon-

dere bei lineamenti ed un fisico perfetto.

damento per ottenere equilibrio fisico attraverso

Le scarpe costituiscono quindi un artificio, un fedele

un’attenzione particolare al linguaggio del corpo che

alleato che, insieme ad un abbigliamento curato

comunica chi siamo. In una società in cui impera

ed un andamento fiero, riassumono il fascino che

l’apparenza o la messa in scena della propria per-

fanno di una donna un magnetico polo attrattivo

sonalità ed individualità viene trasmessa da una sem-

agli occhi degli uomini.



WORLD di Enrica Dolza

Vita agricola o jet-set? Ad ognuno la sua scarpa

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L’essenza del modernismo e del postmodernismo in due celebri quadri.

C

Chi ha detto che le scarpe sono solo un argomento

qualcosa di più profondo, che va oltre a quello che

adatto ad una conversazione frivola? Forse non sapete

vi è rappresentato. Se così fosse, in questo modo po-

che sono state anche oggetto di accanite discussioni

tremmo svelare il significato degli stivali di Van Gogh:

da parte di accademici dell’arte.

la vita nei campi rappresenta la miseria dell’esistenza.

L’esempio più classico è rappresentato dal dibattito

L’oggetto rappresentato è una finestra che ci porta

sulla dicotomia rappresentata da una celebre tela

verso l’essere stesso. Ma che cos’hanno in comune que-

di Van Gogh e un’opera di Andy Warhol, che è mira-

ste due interpretazioni? Fondamentalmente il fatto che

bilmente riassunto nella lettura, ormai classica di Fre-

il quadro attua sempre come punto di partenza verso

deric Jameson “Postmodernismo. Ovvero la logica

qualcosa di più profondo. Il quadro parla, dice cose, noi

culturale del tardo capitalismo” (Fazi editore), che pren-

lo ascoltiamo e sappiamo che c’è sempre una verità pro-

de spunto dalle teorie di un gigante del pensiero con-

fonda da scoprire. Sono letture ermeneutiche e mo-

temporaneo come Martin Heidegger.

derne perché implicano l’esistenza di un oggetto e di

Il quadro di Van Gogh rappresenta degli stivali da la-

un soggetto che interpreta. L’oggetto ci rimanda sem-

voro, consumati dalla fatica e dalla miseria; se non vo-

pre a qualcosa di più profondo che si può chiamare es-

gliamo rimanere su un livello meramente contemplativo

senza. In questo caso l’opera d’arte mostra attraverso,

e vogliamo avvicinarci al vero significato dobbiamo co-

o direttamente nella superficie qualcosa dietro o al suo

struire la situazione iniziale. In questo caso potremmo

interno che gli conferisce un significato soggiacente.

vedere che il tema che sta dietro gli stivali è la durezza

Se da questa tela passiamo a esaminare l’opera di Wa-

della vita agricola, la povertà, l’universo rurale:

hrol sicuramente dobbiamo andare oltre allo shock

è il mondo ridotto nella sua parte marginale dentro

visivo dato dalla ovvia diversità del soggetto e del con-

la scala sociale. Se pensiamo ad altre opere di Van Gogh

testo. Per prima cosa va osservato che queste scarpe

con soggetto bucolico (ad esempio ne “I mangiatori

di diamanti non ci parlano più con l’immediatezza degli Andy Warhol, Diamond dust shoes, 1980, Vernice di polimeri sintetici, polvere di diamante e inchiostro serigrafico su tela.

di patate”), i contadini sono sempre rappresentati con dei volti quasi cadaverici con dei tratti spesso caricaturali, anche se in realtà il pittore vuole semplicemente captare una tòpos visivo che faccia riferimento alla povertà, alla miseria, alla durezza della vita nei campi. Ci si chiederà ovviamente come possano coesistere quadri come questi e i girasoli. Come si può unire la crudezza di certe opere con altre di intensa allegria cromatica? Come mai ci sono quadri che puzzano di morte e altri no? Un tipo di interpretazione possibile sarebbe una lettura compensatoria: Van Gogh mostra la dura realtà dei contadini e compensa questo con l’arte, aggiungendo colori quasi surreali alla natura, quasi a voler sottolineare l’utopia stessa della realtà. Una seconda interpretazione invece è quella classica di Heidegger secondo la quale attraverso l’opera d’arte arriveremmo alla verità delle cose. Per dimostrare la sua teoria il filosofo tedesco fa allusione al quadro degli stivali di Van Gogh e parla di una porta verso la verità. Secondo lui attraverso l’opera d’arte si svela

COOLTO

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• 31


WORLD postmodernismo è il tramonto degli affetti, le opere in-

cono niente in assoluto. Ci troviamo davanti ad un accu-

fatti lasciando da parte l’emotività e questo è molto visi-

mulo casuale di oggetti e che tratta di mostrare qualcosa

bile nella rappresentazione umana. Infatti i volti umani

che viene privato di senso. Davanti ad una opera di War-

di Warhol sono solo immagini, perdono il senso profondo

hol possiamo dedurre qualcosa della sua vita, della sua

perché si capta solo l’aspetto superficiale. I volti pop di

storia, della sua teoria? La risposta è no, non possiamo in-

solito sono stelle del cinema o personaggi famosi, cele-

terpretare, catturare o dedurre niente. Ci troviamo quindi

brità che si sono convertiti in immagine, in gesti privi

davanti a mera superficie, c’è un’assenza completa

di contenuto. Interessa solo captare l’immagine vuota

di gesti o di significati occulti, mentre l’opera di Van

delle persone rappresentate. Fino ad adesso l’arte è sem-

Gogh permette di essere interpretata ermeneuticamente:

pre stata in qualche modo circondata da un’aura, da una

c’è un qualcosa al di là della superficie che accetta di es-

distanza da un mistero. In Warhol sparisce la memoria,

sere spiegato. L’opera di Warhol invece è contenuta sem-

infatti non ci sono mai riferimenti al passato.

plicemente in se stessa, non ha più quel binomio

Quando si interpreta l’arte pop come un’espressione

soggetto-oggetto, ma ci obbliga a rimanere in essa.

di allegria si fa un interpretazione molto banale, ci tro-

Attenzione però, questo non vuol dire che non possiamo

viamo davanti ad immagini senza significato profondo,

più continuare a ipotizzare delle letture, ma semplice-

immagini che hanno perso la loro essenza e parlano solo

mente che con il postmodernismo si è interrotto quel bi-

di loro stesse, di un presente caotico e banale, in cui

nomio superficie-profondità tanto caro al modernismo.

si è persa completamente la profondità.

In Warhol dobbiamo riconoscere il ruolo giocato dalla fo-

Per Warhol è inconcepibile l’invenzione nell’arte perché

tografia, le sue opere infatti sembrano radiografie colo-

per lui l’arte è mera immediatezza senza contatto con

rate. Se ci pensiamo bene, non c’è niente di più

la realtà. Nell’arte pop non interessano le cose reali ma

melanconico e triste dell’arte pop perché in essa c’è solo

solamente le loro immagini, si produce così una malin-

superficie, nulla di più, e spesso questo carattere spet-

conia che altro non è che la nostalgia della realtà,

trale è passato inosservato. Quello che fa Warhol non

nostalgia per le cose perse e nostalgia per la modernità.

è altro che compiere una completa inversione del gesto

A voi la scelta se rimpiangere la modernità o protendervi

utopico di Van Gogh. Un’altra caratteristica tipica del

verso l’ormai passata postmodernità.

Vincent Van Gogh, Un paio di scarpe, 1887, Olio su tela

stivali di Van Gogh, anzi potremmo dire che non ci di-

32 • COOLTO

06.2011



WORLD di Cristina Rosso

INTERVISTA DOPPIA tra un

CALZINO MASCHILE ed un

CALZA FEMMINILE ovvero due declinazioni agli antipodi dello stesso, sempre più rilevante, accessorio 34 • COOLTO

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L

Le calze, si sa, sono degli indumenti che da tempo immemore si indossano quale abile copertura a piedi e gambe, dividendo il proprio utilizzo tra l’estetica e la necessità. Se nei tempi andati le calze venivano utilizzate principalmente per la loro funzione, ossia quella di protezione dalle intemperie e dal freddo dei cambiamenti di stagione nonchè come isolante dal materiale della calzatura, oggi costituiscono un accessorio che segue le tendenze in fatto di abbigliamento. Ad indossarle all’inizio però erano esclusivamente gli uomini: il loro utilizzo venne adottato dal pubblico femminile solo intorno al 1300 ed il colore prediletto a quei tempi era il rosso. Nel 1400 poi nelle corti delle gran dame veneziane incominciò ad andare di moda quella che oggi verrebbe chiamata calzamaglia, riccamente decorata ed impreziosita con disegni, trame, pizzi e merletti. Quando alle donne fu quindi concesso di mostrare le gambe, le calze iniziarono a farsi sempre più spazio tra i capi dei loro guardaroba, sino a trasformarsi –nelle accezioni in seta – in un simbolo del lusso,

tifichino le differenze di genere caratterizzanti

destinato pertanto solo alle poche che potevano per-

maggiormente tale accessorio traendo spunto dal-

mettersele. Sino al 1920, con l'avvento del rayon che

le prospettive di due interlocutori di eccezione:

sdoganò costi più accessibili. Gli Anni ‘50 poi

UN PAIO DI CALZE DA DONNA ED UNO DA UOMO.

reinventarono le calze senza cucitura, arricchendole

Qual è il tipo di calza che non può mancare nel

con nuove tonalità, nei ‘60 un’ulteriore rivoluzione,

cassetto di una donna o di un uomo e che costi-

l’elastam Lycra -fibra inizialmente utilizzata nelle cal-

tuisce un passepartout in ogni occasione?

ze medicali- rivisitata da André Courrèges e Mary

D: I collant sono un capo di abbigliamento che

Quant che lanciarono la minigonna; fu così che il col-

risulta particolarmente gradito alle donne perché co-

lant si fece strada garantendo una migliore vesti-

modi, funzionali, in grado di proteggere dal freddo,

bilità ed imponendosi quale nuovo accessorio

nonchè seducenti e maliziosi. Ma notiamo anche agli

di moda. La popolarità delle calze è da allora dovuta

uomini, dato che rappresentano una tentazione

più al fatto che molti uomini paressero molto gra-

assicurata se ben scelti.

dire la suggestione visiva che le calze creavano sul-

U: Sappiamo bene che le calze fantasia attraggono

le gambe di una donna: si accantonò così il propo-

ma richiedono uno spiccato senso estetico in quan-

sito di nascondere le gambe per esaltarne anzi le for-

to piu’ complicate da abbinare, per cui chi non è in-

me. Tecnica e stile proposero in seguito collant in

cline alla mescolanza dei colori o non abile nel-

pizzo negli Anni ‘70, i velati eleganti negli ’80,

l’abbinarli sarebbe meglio si attenesse ad una

culminando nella ricerca del massimo comfort nei

semplice e classica tinta unita.

‘90 e nella spasmodica ricerca di qualità superiore

Una regola ferrea in fatto di calze?

dei materiali e di finiture pregiate oggi. Ne esisto-

D: Noi calze non dovremmo essere scelte ad occhi

no insomma di innumerevoli tipologie atte a ri-

chiusi dal cassetto ma selezionate con cura in base

spondere alle più svariate esigenze di ogni donna

all’abbigliamento scelto, accostando colori, tessu-

o uomo, il mercato ne offre una varietà pressoché

ti e fantasie per creare un armonico effetto d’insieme.

infinita. Certo sussiste un divario enorme tra l’ac-

U: Teniamo in mente la prima e fondamentale: la cal-

cessorio in questione declinato al maschile piutto-

za da uomo dovra’ sempre essere lunga ed arriva-

sto che al femminile. Cerchiamo allora di dipanare

re al ginocchio. L’altro principio a cui affidarsi è che

la matassa individuando alcuni punti fermi che iden-

la calza da uomo deve essere scura quanto la scar-

COOLTO

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• 35


WORLD

pa, senza però creare contrasti troppo forti con

La tenuta più ricercata?

il resto dell’abbigliamento. Non si basi la scelta solo

D: A mio avviso le autoreggenti ultimamente fanno

sul colore delle scarpe e del pantalone ma anche

da padrone nel panorama sensuale della corsetteria:

su quello della giacca, della camicia e della cravatta.

la banda interna in lattice o in silicone che aderisce

Le diverse tipologie di calze esistenti ed indossa-

alla coscia è ormai pretesto per approfittare di ricche

te maggiormente per vostra esperienza?

decorazioni con balze o pizzi che incrementano

D: Collant in primis, quindi autoreggenti, parigine,

l’aspetto già intrigante dell’accessorio in sé; non a caso

a rete, ricamate o impreziosite da innesti di merlet-

sono proprio loro ad essere diventate una vera e pro-

to o pizzo, con la riga, gambaletti, in fantasia o a tin-

pria icona della seduzione femminile.

ta unita, di cotone, lana, seta o in tessuto sintetico,

U: Per un abbigliamento di alto profilo ed una tenu-

velate o coprenti a seconda dei denari -unità di misura

ta elegante preferire calze più leggere e meno spes-

che viene utilizzata per identificare trasparenza e spes-

se, siano esse in lana sottilissima o in seta, è sempre

sore di una calza-, un denaro corrisponde al peso,

una soluzione ottimale, pertanto vale la pena investire

espresso in grammi, perciò più il numero di denari

anche in calze di qualità superiore per non fare un tor-

è vicino allo zero, più la calza sarà leggera, diafana

to al resto dell’abbigliamento.

e trasparente, se invece si eleva, la calza sarà spes-

L’importanza della calza?

sa, coprente e resistente.

D: Basta rimarcare il fatto che le donne ci consideri-

U: Al ginocchio di rigore, siano esse di cotone, lana

no accessori imprescindibili essendo queste ultime

o seta, che si presentano in varie pesantezze e spes-

le maggiori utilizzatrici di calze per la varietà dei mo-

sori, in fantasia o tinta unita. Ci terrei inoltre a ricor-

delli da esse acquistati, indossati e detenuti.

dare sempre che i mocassini estivi costituiscono un’ec-

U: Costituiamo un elemento dalla rilevanza non

cezione in quanto possono essere indossati anche sen-

indifferente nel guardaroba di un uomo, che valoriz-

za noi calze e pertanto ci graziano. In comune con quel-

za un l‘abito quanto una camicia o una cravatta.

le femminili e molto diffuse ci sono ancora le unisex,

Una calza sbagliata nell’abbigliamento maschile può

corte alla caviglia e di spugna per praticare sport.

guastare anche il look piu’ ricercato.

36 • COOLTO

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WORLD di Paola Gamberutti

Scarpe & Borse Una lunga storia d’amore… con i risvolti che non ti aspetti!

N

Nascono, crescono, si scelgono e si uniscono. Ma se

la strada che percorreremo. La scelta della scarpa

un tempo le unioni erano ammesse solo tra chi ave-

indica infatti la libertà di poter decidere dove andia-

va uguale etnia e provenienza, oggi si può osare di più

mo e chi siamo, diventando così elemento che parla

coniugando anche ciò che è diverso. Che dire di que-

di noi e ci rispecchia. Lo sapeva già Cenerentola, dal-

sti nuovi legami? Meno convenzionali ma decisamen-

la cui storia si capisce come sia forte l’identificazione

te più interessanti. “Ma quali rose rosse, ma quali bou-

tra la scarpa e chi la indossa.

quet di mammole?! Date retta a me: mazzi di scarpe.

La calzatura da noi adottata agisce però non solo

Questo è il desiderio inconfessabile di ogni femmina”.

sugli osservatori, ma anche sul nostro subconscio,

Ci aveva proprio visto giusto Luciana Littizzetto quan-

permettendoci di avere personalità sempre nuove a se-

do pronunciò questa frase. Le scarpe appassionano

conda del modello che scegliamo.

infatti le donne di tutte le età e per alcune diventano

Il tacco alto per esempio rende la donna più affasci-

una vera e propria ossessione. Dietro a questa mania

nante. Ciò avviene per una ragione fisiologica, mettendo

apparentemente frivola si celano però motivazioni pro-

in evidenza i muscoli delle gambe e costringendo

fonde. Siccome sono proprio loro che noi consideria-

ad acquisire una postura più controllata, ma anche per

mo le vere complici del nostro cammino, ci piace pen-

una ragione psicologica: agisce sulla psiche femminile

sare che, se scegliamo quelle giuste, lo sarà anche

rendendola più forte. La sicurezza di sé verrà aumentata

Borbonese 1910

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Borsa: Furla Scarpa: Chursch’s

e il tasso di sensualità sarà in crescita.

lavorativa. È tanta la voglia di dinamismo,

È per questa ragione che tutte le donne,

ma poca quella di lasciare veramente la nostra

anche quelle che poi non le indossano,

casa: tentiamo di portarla sempre con noi

ne acquistano almeno un paio nella vita.

nella maggiore quantità possibile.

La scarpa da ginnastica invece, como-

Ora, tra possibilità di scelta e dilemmi

da e senza tacco, consente di cammi-

interiori, cosa accade quando borse

nare in modo disinvolto ma assoluta-

e scarpe si incontrano? Un tempo era

mente non attraente. La si indossa

d’obbligo indossarle perfettamente ab-

infatti quando si ha bisogno di

binate. Solitamente venivano acquista-

essere comode e la

te contemporaneamente e nello stesso

seduzione è l’ultimo

negozio proprio per non sbagliare.

dei propri pensieri.

Era socialmente desiderabile che fossero

Aiuta a sentirsi pratiche e concrete proprio perché met-

identiche. Ma gli anni Cinquanta sono finiti e allora dia-

te “terra a terra”. Ancora un effetto diverso suscita

mo voce a ciò che è desiderabile personalmente! In fon-

la ballerina che, comoda ma più graziosa, risveglia

do, come disse Coco Chanel “la moda è fatta per

lo spirito infantile e scanzonato. Altra passione fem-

diventare fuori moda”.

minile degna di essere chiamata ossessione è quella

Alcuni stilisti

per le borse. Anche qui la ragione non è superficiale:

pensano ad-

la borsa ci infonde un senso di protezione.

dirittura

È il nostro piccolo mondo da cui non possiamo separarci, il luogo in cui poniamo gli oggetti che sono per noi indispensabili e rassicuranti. Ma questo accessorio dimostra di non essere banale stupendoci anche per la sua complessa vita psicologia, in perenne bilico tra Borsa: The Bridge Scarpa: Baldan

varie contraddizioni. Oggetto che ha la funzione di custodire segretamente, ama però allo stesso tempo farsi notare. Un esterno che gioca con i colori, le forme e i materiali, e un interno buio di cui solo la proprietaria conosce la vera identità. Cosa c’è di più imbarazzante di una borsa che cade in pubblico e aprenche non sia più trendy abbinare la borsa alle scarpe,

di avere un look tanto anonimo da non farsi notare?

privilegiando altri tipi di accostamenti. È infatti con-

Tra pubblico e privato, altro dilemma che affligge

siderato più interessante unire scarpe e borse pren-

la borsa si trova tra voglia di conservazione e deside-

dendo in considerazione l’abbigliamento o gli altri ac-

rio di evadere. Serve infatti per i nostri viaggi, che sia-

cessori. Se si vuole puntare su un look che non passi

no quotidiani e brevi, come anda-

inosservato, perché non abbinare per esempio la bor-

Borsa: Braccialini Scarpa: Islo

dosi mostra il contenuto? E cosa c’è di più noioso

re al lavoro o uscire la sera,

sa ai gioielli? Capi total black, eleganti scarpe nere,

oppure più impegnativi, come

il tutto acceso da una borsetta color oro e una colla-

una vacanza o una trasferta

na, o degli orecchini, in quel prezioso metallo. Risulta anche accattivante puntare su un unico dettaglio, come per esempio una pochette rossa che diventa il punto focale del look. Continuano ovviamente ad esistere i “conservatori” che amano abbinare scarpe e borsa considerandolo chic. Abbinamento che tende però a sfociare nel kitsch quando comprende anche la cintura. Oggi vige dunque la piena libertà. Ciò che conta, come in ogni storia d’amore che si rispetti, rimane l’armonia tra le parti.

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COOL PEOPLE di Eleonora Zarauti

Gianfranco SCEVOLA

l’arte del cuoio

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, tire n me , o e n so sviar ono s o c i p rriso e di tà. h o rp eri cc il o un s sca la v G le pre a m em s


Graffiti alta manifattura italiana e Colori sono due nuo-

Viene poi effettuata la scarnitura, che consiste nell'as-

vi marchi del Made in Italy che abbiamo incontrato alla

sottigliare la pelle nei punti in cui verranno eseguite

fiera Micam di Milano.

le cuciture, così da non danneggiare il piede con un ec-

Una scoperta molto piacevole, sia perché questi marchi

cessivo spessore di cuoio. L'artigiano riunisce i vari pez-

sono nati dalla volontà di alcuni giovani imprenditori

zi della tomaia e li cuce l'uno all'altro e alla fodera,

di rilanciare il made in Italy con nuove idee, sia perché

per poi passare alle cuciture ornamentali e alle rifini-

i loro prodotti riescono a interpretare le linee di tendenza

ture degli orli.

del momento, senza però mettere da parte il bagaglio

La tomaia viene infine montata e fissata provvisoriamente

di esperienza che pochi al mondo hanno. Il risultato

sulla forma con una serie di chiodini. Completata la to-

è strabiliante: una scarpa riesce ancora a suscitare emo-

maia si passa alla preparazione del sottopiede.

zioni nel toccarla, nel vedere la mano di un artigiano nel-

Il sottopiede viene prima fissato alla forma con dei chio-

le cuciture, e soprattutto vedere e sentire la passione

di, poi tra la fodera e la tomaia si introduce il contraf-

di chi crede ancora che la scarpa fa la differenza.

forte e si applica il puntale.

Leggendo le righe a seguire, facilmente proverete le stes-

A questo punto inizia l'assemblaggio della tomaia con

se sensazioni che abbiamo provato noi nel parlare con

il fondo. Tra fodera e tomaia vengono inseriti il rinfor-

l’amministratore dei due Brand, Gianfranco Scevola,

zo anteriore (cappellotto) e quello posteriore (contraf-

che ci ha fatto vivere un percorso virtuale nell’artigia-

forte). La scarpa viene lasciata così per alcuni giorni,

nato calzaturiero e che abbiamo voluto raccontare... “Il piacere di calzare una bella scarpa risiede principalmente nella consapevolezza che essa è frutto della grande abilità e l'infinita pazienza di un calzolaio, il tutto condito con gusto, senso delle proporzioni, conoscenza dei materiali, sensibilità al colore. Sono circa duecento le operazioni necessarie per la nascita di una scarpa, dal momento in cui si scelgono le pelli fino a quando non viene deposta in una scatola. Elencarle tutte è impossibile, ma vi sono alcuni punti chiave che varrebbe la pe-na di conoscere, proprio per apprezzare quello che portiamo ai piedi. La storia della scarpa artigianale inizia dalle misure del piede. Fatto appoggiare il piede del cliente su un foglio di carta, il calzolaio ne traccia con la matita il contorno e segna segna le varie lunghezze. Presa una forma standard di legno, l'artigiano la appoggia sul disegno e comincia a segnare le differenze. Servendosi di pezzi di cuoio, raspa e sgorbia, apporta le prime modifiche che la diversa conformazione del piede rende necessarie, fino a farla diventare a copia esatta del piede del cliente, imperfezioni comprese. A questo punto si passa alla scelta delle pelli che verranno utilizzate per la tomaia. La pelle deve essere morbida e compatta nella sua consistenza, in modo che tutti gli strati formino un tutt'uno. La tomaia è costituita dalla mascherina, che copre la parte anteriore del piede, e dai gambetti che abbracciano i calcagni. Sulle misure della forma personalizzata, il calzolaio prepara un modello in carta della tomaia, che gli servirà poi per tagliare la pelle e le fodere.

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COOL PEOPLE

durante i quali il cuoio si tira, si tende, respira e si mo-

applica ad esso la suola. Refila il bordo della suola e del

difica a seconda della temperatura e dell'umidità del-

guardolo e, con il trincetto, incide tutt'attorno alla suo-

l'ambiente. Si passa poi alla suolettatura, cioè l'affran-

la un solco a unghia, nel quale realizzerà una seconda

catura definitiva della tomaia sulla base della scarpa per

cucitura con filo impeciato. Sulla superficie superiore del

mezzo di un centinaio di minuscoli chiodini, i groppini,

guardolo pratica quindi la marcatura. Dopo aver

distribuiti lungo tutto il profilo del piede. Segue l'inse-

nchiodato il giro posteriore della suola, viene fissato

rimento del cambrione nella parte più stretta del sot-

il tacco con delle punte metalliche che verranno poi

topiede, tra il tacco e la pianta. Sul margine servito per

ribattute sul calcagno della forma. Dopo l’ancoraggio

il montaggio della tomaia sulla forma, si fisserà il guar-

del tacco, viene fissato il soprattacco con una serie

dolo, una striscia di cuoio morbido che ha la funzione

di chiodi di acciaio o di rame.

di reggere le cuciture che lo uniscono da una parte a to-

A questo punto si toglie la forma, si incolla la tallonet-

maia e sottopiede, dall'altra alla suola, garantendo una

ta di pelle col marchio impresso a caldo, si infilano e strin-

perfetta impermeabilità e la possibilità di ulteriori suo-

ghe e si ripone il paio nella sua scatola. La pulitura

lature. Man mano che il lavoro avanza, elimina pro-

e la lucidatura della tomaia verrà effettuata prima

gressivamente i grappini messi in precedenza. Dopo aver

di togliere la forma, applicando una crema di lucido neu-

spalmato il sotto-

tro per mezzo di un panno di tela umido e passando poi

piede con una col-

alla lucidatura con una pezza di lana di cashmire.

la di caucciù lun-

La vostra scarpa è pronta per essere indossata! Anche

goil bordo ester-

in questo caso si può parlare di Design, di disegno del-

no, il calzolaio

la scarpa, associato alla tradizione artigianale ma con metodi di ricerca all'avanguardia, partendo dalla manualità e arrivando all'esplorazione di nuovi materiali”.

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COOL PEOPLE di Daniele Smaltini

Stefania Pastore

Amore e e

Incantesimi

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Stefania Pastore ci propone un romanzo avvincente,

emozioni, dandomi spunti per pensieri che poi, nel tem-

la storia di un amore travolgente che nasconde un segreto

po, cerco di trasformare in parole che scorrono sopra

inimmaginabile tra incantesimi, magia e realtà; un amo-

un foglio bianco.

re intenso vissuto con tutta la sua forza per non perdere

Quali emozioni stai vivendo in questo periodo e cosa

se stessi, ma soprattutto la persona amata. Un bellissimo

ti aspetti dal futuro? Tantissime. Come quella che sto vi-

stregone, Kein, conteso tra il bene e il male, tra due don-

vendo in questo momento, parlando di me. Tante sensa-

ne - una mortale e una strega -, tanti colpi di scena in una

zioni che mai mi sarei aspettata di provare, ma talmen-

storia di battaglie ricche di suspense e con un nale tutto

te adrenaliniche che mi infondono una voglia incredibile

da scoprire. Impossibile non farsi coinvolgere nel ritmo

di proseguire in questo mio nuovo percorso.

frenetico e nel mistero delle pagine che scorrono.

Dobbiamo aspettare un “numero due” di Stefania

Disponibile nelle migliori librerie.

Pastore? Non ti nascondo che un “sequel” di Amori e

Per info www.gruppoalbatros.it

Incantesimi mi è stato chiesto da molte persone che hanno letto il libro. Ma per ora ti dico che le emozioni devo-

Chi è Stefania? Una donna che apprezza la semplicità, che

no anche avere il tempo di essere vissute... quindi, per ora,

ama fantasticare su tutto ciò che la circonda, che vive del-

seguitemi in questo percorso e... chi vivrà, vedrà!

le contrapposizioni tra la realizzazione per il proprio la-

Che tipo di lettore si identifica nel tuo libro? Mentre scri-

voro e la continua ricerca di fare qualcosa di nuovo nel-

vevo il libro pensavo ad un possibile pubblico “adolescente”,

la vita... rincorrere i sogni come un’eterna Peter Pan

ma mi sono resa conto che ci sono ancora tante persone

al femminile. E come tutte le donne romantiche, aspetto

adulte che sono spinte da uno spirito romantico... anche

sempre il cavaliere sul suo destriero bianco! Senza sogni

se adolescenti non lo sono più!

la vita perderebbe molto del suo significato e della magia

Lascia qualcosa di te ai nostri lettori... Più che volentieri!

che la rende bella di essere vissuta. Ho vissuto una signi-

Vivete del bagliore di ogni piccola luce, anche nel buio

ficativa inversione di rotta nella mia vita privata, ma nono-

della notte!

stante le ovvie complicazioni sto imparando a vedere sempre il lato positivo delle cose. A quanto tempo risale la tua passione per la scrittura? Fin da piccola inventavo storie, ovviamente attraverso immagini e disegni che, però, già raccoglievo in “faldoni” per cercare di costruire un racconto! Crescendo, come tante ragazze, ho riempito diari di parole... fino ad arrivare ad oggi! Quale energia ha guidato la tua penna? Quella determinata dalla trasformazione di una condizione di rabbia, frustrazione e sofferenza in voglia di cercare un piccolo angolo magico dove poter ardere ancora di quell’amore romantico che troppo spesso viene soffocato dalla cenere portata dalla frenesia della vita che ci circonda. Che rapporto hai con la realtà che ti circonda? Positivo. Prendo innumerevoli spunti dalla realtà che mi circonda. Mi piace ascoltare i racconti di vita delle persone che stanno intorno a me. Trovo che annullare un po’ del proprio individualismo per darsi agli altri ti permetta di imparare, crescere molto di più rispetto ai limiti dettati da una strada percorsa in solitaria. Quanto di quello che vivi scrivendo trae spunto dal tuo quotidiano? Tutto. Non vorrei ripetermi con quanto ti ho già risposto prima! Ma ogni fotogramma che arriva ai miei occhi durante il giorno tocca in modo significativo le mie

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COOL PLACE di Gabriella Ravizzotti

Lo Shopping Center del Nuovo Stadio della Juventus

Area 12

Il centro commerciale che è stato costruito accanto

bordocampo, diritti di hospitality, attività in campo,

al Nuovo Stadio della Juventus svela il suo nome:

nonché dell'utilizzo dell'immagine di Juventus per

si chiamerà Area 12, a richiamare l’idea del dodice-

la realizzazione di alcune iniziative, tra le quali anche

simo uomo in campo. La scelta del nome associa, in-

un filmato commerciale finalizzato al lancio del cen-

fatti, sia il concetto di area, intesa come area di rigore,

tro commerciale presso il Nuovo Stadio della Juven-

ma anche come spazio attrezzato e luogo di incon-

tus. Area 12, i cui lavori di costruzione sono in avan-

tro, sia quello del pubblico tifoso, che, con il suo ca-

zata fase di completamento, prevede una superficie

lore e la sua presenza, sostiene e motiva la squadra.

di 34 mila metri quadrati all’interno dei quali ci saranno

Area 12 è un innovativo centro commerciale integra-

un ipermercato E.Leclerc Conad e svariati negozi,

to all’unico stadio di proprietà di una società calcistica

ristoranti e boutique, indipendenti dallo stadio ma in-

in Italia. Realizzato dalla società San Sisto, unico pro-

tegrati a livello di forme e materiali usati. Lo shopping

prietario, nata dall’accordo tra Nordiconad di Mode-

center e il Nuovo Stadio della Juventus insieme co-

na, la cooperativa per il Nord Italia del Gruppo Conad,

stituiranno un “superluogo”, integrato nel tessuto cit-

Cmb di Carpi (Mo) e Unieco di Reggio Emilia, due tra

tadino, che diventerà un punto di incontro per migliaia

le più importanti realtà italiane nel settore delle co-

di persone. Sarà aperto sette giorni su sette, per per-

struzioni e tra i più attivi developer di centri com-

mettere alla cittadinanza di vivere l’area anche quan-

merciali, Area 12 sarà il primo centro commerciale

do non si disputano partite. La scelta di accostare

italiano di queste dimensioni a coniugare shopping

la nuova casa bianconera alle porte di Torino con

e grandi eventi sportivi.

un’area commerciale nasce dalla volontà di offrire ai

Lo shopping center sarà inaugurato a ottobre ed è le-

tifosi, agli spettatori e ai residenti un polo di aggre-

gato alla partnership tra Juventus e Nordiconad. Par-

gazione, incontro, divertimento, shopping e sport, va-

tnership non solo di tipo commerciale, ma anche una

lorizzando la zona circostante e promuovendo i va-

vera e propria sponsorizzazione, grazie alla quale

lori che accomunano Juventus e Nordiconad: lo sport

l’azienda modenese è diventata "Official Supplier" del-

inteso come momento di aggregazione e lo stadio qua-

la società bianconera. In virtù di questo accordo, Nor-

le luogo di divertimento sano e non violento, da vi-

diconad ha acquisito la facoltà di disporre, per la pro-

vere tutti i giorni, soprattutto da parte delle famiglie,

mozione del proprio brand, di spazi pubblicitari

in tutta sicurezza e tranquillità. Mauro Lusetti, am-

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ministratore delegato di Nordiconad, spiega le ragioni

è stato il primo a introdurre nel nostro Paese servizi

che hanno spinto l’azienda a stipulare la partnership:

quali i distributori di carburante, le parafarmacie e l’ot-

«Il rapporto con la società bianconera è nato dalla con-

tica. Conad è un sistema di quasi tremila imprese as-

divisione di una stessa concezione della vita e dello

sociate in cooperativa, con salde radici nel mercato

sport, che pone al centro la famiglia e la possibilità

italiano e una forte vocazione europea. L’azienda rap-

di vivere serenamente il momento della partita e quel-

presenta la più grande organizzazione italiana di im-

lo dello shopping. Inoltre, Nordiconad e Juventus sono

prenditori commerciali indipendenti e si distingue per

avvicinate da un altro importante elemento comune:

il forte rapporto con il territorio e per il modello di im-

entrambe le società rappresentano un’eccellenza a li-

presa. Nordiconad è un’impresa cooperativa tra det-

vello nazionale, noi nella grande distribuzione e Ju-

taglianti, che aderisce al Consorzio Nazionale Conad.

ventus nel calcio». E continua: «Questa partnership con

Il Gruppo associa 636 imprenditori e si sviluppa at-

Juventus ci ha già permesso di offrire a 40 nostri clien-

traverso una rete di vendita diretta e associata, com-

ti la possibilità di visitare in anteprima il Nuovo Sta-

posta da 483 punti vendita,

dio e il centro commerciale lo scorso 29 luglio».

Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta e Trentino Alto Adi-

Così commenta Aldo Mazzia, Amministratore Dele-

ge con un fatturato di 1.302 milioni di euro (compreso

gato e CFO Juventus Football Club: «Juventus è or-

il fatturato della rete di vendita) e oltre 5.900 addet-

gogliosa di tenere a battesimo il primo progetto com-

ti che operano in oltre 200 comuni del Nord Italia.

merciale perfettamente integrato con il proprio sta-

CMB Società Cooperativa Muratori e Braccianti

dio, unico in Italia di proprietà di una società calcistica.

di Carpi è nata nel 1908 a Carpi e oggi si posiziona

Area 12 è un esempio di sviluppo sia sotto il profilo

fra le prime dieci imprese di costruzioni italiane.

urbanistico sia di partnership tra marchi d’eccellen-

Ha chiuso il bilancio del 2010 con un giro d'affari

za». E.Leclerc Conad è il brand della rete di ipermercati

di 660 milioni e con un patrimonio netto che si è at-

distribuiti a livello europeo, presenti anche in Italia gra-

testato a 180 milioni di euro. CMB è composta da

zie ad un accordo di alleanza con il Consorzio delle

oltre 1400 soci e ha sedi stabili a Carpi, Milano e Roma.

Cooperative Conad. Con una proprietà al 100% ita-

Dal 2006 ha ottenuto la qualifica di General Contractor

liana, rappresenta uno dei maggiori protagonisti in

per opere fino a 700 milioni con una forte specializ-

questo segmento distributivo. Attualmente i punti ven-

zazione nell'edilizia sanitaria e nelle grandi infra-

dita su territorio italiano sono 31 e totalizzano un giro

strutture. Il presidente è Carlo Zini.

d’affari superiore al miliardo di euro. Leader per con-

www.cmbcarpi.it

venienza e vastità di assortimento, E.Leclerc Conad

Unieco di Reggio Emilia è un’impresa multibusiness

in Emilia Romagna,

che si posiziona tra i maggiori sviluppatori immobiliari italiani, con una decina di importanti progetti in corso di realizzazione in ambito residenziale, direzionale, commerciale e alberghiero in Italia. UNIECO è una società cooperativa multibusiness attiva dal 1904 con sede centrale a Reggio Emilia, articolata su 5 divisioni (Costruzioni Italia, Costruzioni Emilia, Laterizi, Ambiente e Ferroviario) e due direzioni centrali (Amministrazione e Finanza, Personale e Organizzazione). Attiva sul territorio nazionale, è presente anche all’estero. Nel 2011 prevede un fatturato di 660 milioni di euro con 1500 addetti. Il presidente è Mauro Casoli. www.unieco.it

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COOL EVENT di Daniele Smaltini

TAURINORUM

RALLY 2011 IN APE DA QUITO A MACHU PICCHU PER BENEFICENZA Un’avventura di oltre 4300 km in occasione del centenario dalla scoperta delle leggendaria Cittadella Inca

A

Avventura con la “A” maiuscola. Tornati da pochi giorni, Ludovico de Maistre, Carlo Alberto Biscaretti di Ruffia e Paolo Rignon, in “arte” e su Facebook conosciuti come Taurinorum Travel Team, raccontano in anteprima a CoolTo il loro incredibile viaggio di 30 giorni in Sud America, attraverso le Ande di Ecuador e Perù. In Ape da Quito a Machu Picchu, impresa non da poco, ricca di incontri, esperienze, divertimento e ovviamente qualche pericolo ben gestito. I tre amici torinesi hanno percorso oltre 4300 km (di cui oltre la metà in salita…) con una piccola Ape City Passenger Piaggio per raccogliere fondi a favore del Progetto Humanitas Onlus ed aiutare la Fondazione Otonga. Alla domanda “Chi ve lo fa fare?” rispondono: “Viaggiamo per unire grandi progetti avventurosi a scopi umanitari, giornalistici e pubblicitari. Spesso visitiamo realtà difficili e disagiate, ma attraversiamo anche luoghi di straordinaria bellezza e fascino. Aiutare chi ne ha bisogno e tutelare le bellezze del nostro mondo è ciò che ci permette di ottenere indescrivibili soddisfazioni. Cerchiamo di ottenere visibilità per sensibilizzare il più possibile tutti coloro che seguono i nostri viaggi e i progetti umanitari che sosteniamo. E chissà che un giorno non ci siano altri equipaggi che si uniranno alle nostre Avventure…”. Hanno deciso di collaborare costantemente con il Progetto Humanitas Onlus, Associazione fondata dal Tucano Viaggi Ricerca che si propone di individuare

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e seguire - direttamente o in accordo con altre Organizzazioni umanitarie – iniziative di sostegno e tutela di piccole comunità, minoranze etniche o gruppi tribali le cui necessità non sono inserite nei grandi piani di aiuto internazionali. Il Taurinorum Rally 2011, così si chiama la loro spedizione, è servito a raccogliere fondi a favore dei gruppi indigeni emarginati della regione di Baixo Cotingo, nello Stato di Roraima in Brasile. Le donazioni ricevute online su progettohumanitas.org/taurinorumrally2011 e attraverso i numerosi eventi organizzati in collaborazione con alcuni sponsor tra cui Piaggio, Pentax, Ferrino ed il Tucano Viaggi Ricerca, permetteranno di avviare un progetto di piscicoltura, ovvero l’acquisto di qualche migliaio di avannotti di Tambaqui, piccoli pescetti che dovranno popolare dei laghi, riprodursi e crescere, in maniera da diventare cibo per gli indigeni e permettergli di avviare una piccola economia sostenibile che offra occupazione e sviluppi il commercio. L’Ape, una volta giunta a destinazione, è stata rimpatriata in Ecuador donata alla Fondazione Otonga, presieduta dal Professore torinese Giovanni


Onore, che da anni si occupa di tutelare la biodiversità dell’Ecuador e offre borse di studio ai giovani abitanti della foresta. La filosofia della Taurinorum Travel Team è semplice ed efficace. “Viaggiamo per incontrare, per entrare nella realtà che visitiamo e per stare dove la vita si muove, cresce ed alcune volte combatte per la sopravvivenza. Non sono i chilometri percorsi che contano, ma il contatto con la gente. Conoscere le loro gioie e i loro problemi rende tutto reale, non un semplice panorama da ammirare dalle finestre di un albergo di lusso o di un bus super comfort. Siamo un Team collaudato ad affrontare tutte, o quasi, le situazioni che accadono durante il viaggio, anche quelle più difficili. Dove possiamo consegniamo medicinali di base a chi ne ha bisogno. I piccoli regali che portiamo dall’Italia rendono felici le persone che incontriamo e che ci permettono di dormire al sicuro in tenda nei loro cortili o nei dintorni delle loro case. Le magliette e le spillette di squadre di calcio italiane ci permettono inoltre di soddisfare le rare disoneste richieste di alcuni funzionari delle forze dell’ordine senza ricorrere a vili bustarelle. Purtroppo la corruzione esiste e bisogna affrontarla: non dare mai soldi per uscire dai guai è una nostra regola, anche a scapito di rimanere bloccati per ore”. L’ospitalità che il Team ha ricevuto dalla gente del luogo è stata commovente. “Un episodio significativo è stato quando, alla fine di una lunga giornata in salita sugli altopiani centrali del Perù, il sindaco di Pampamarca, piccola cittadina di pastori intorno ai 4000 metri di quota, ha fatto aprire la piccola scuola elementare per permetterci di montare la tenda e passare la notte al sicuro dagli occhi indiscreti dei passanti. E’ già accaduto molte volte di dover chiedere ospitalità alla gente del luogo, soprattutto in Africa dove in alcuni luoghi non esistono strutture ricettive per i viaggiatori, ma ogni volta che la riceviamo ci sentiamo davvero benvenuti. Voi aprireste la vostra casa a degli sconosciuti? L’Occidente che conosciamo è molto diverso dal resto del Mondo…”. Tutti i viaggi del Team sono accompagnati da una frase di Yvon Chouinard, fondatore di Patagonia, che dice “It’s Not an Adventure Until Something Goes Wrong”, ovvero “Non è un’avventura finchè qualcosa non va storto”. In ogni viaggio di questo tipo è necessario affrontare inconvenienti, burocrazia, forature e problemi vari. L’organizzazione ha richiesto quasi un anno di lavoro tra attività di ricerca, organizzazione eventi per la raccolta fondi a favore dei progetti umanitari prescelti, ricerca sponsor e pubbliche relazioni. “Sono tanti i tasselli che vanno posizionati uno vicino agli altri, ma quando il puzzle è completo la soddisfazione è indescrivibile. Arrivati a Machu Picchu siamo rimasti a meditare in silenzio per ore; davanti a noi la leggendaria

cittadella Inca costruita in uno dei luoghi più incantevoli della Terra e immersa in una foresta che sembra giurassica”. I viaggi della Taurinorum Travel Team vogliono portare un piccolo aiuto alle comunità locali, documentare le bellezze e le necessità del nostro mondo e pubblicizzare le aziende che decidono di condividere i loro stessi principi. “La scoperta unita all’Avventura è un’esperienza unica e speriamo che in futuro molti amici decidano di viaggiare come noi, e magari con noi, in maniera consapevole e responsabile con poco equipaggiamento, la macchina fotografica, una tenda e tante scatolette di sardine”.

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COOL EVENT

La Taurinorum Travel Team organizza viaggi, rally e spedizioni con l'obiettivo di unire grandi progetti avventurosi a scopi umanitari, giornalistici e pubblicitari. I componenti del team sono specializzati in promozione e comunicazione per il settore automotive in sinergia ad attività di fundraising a favore di piccoli progetti umanitari spesso ignorati dalle grandi organizzazioni internazionali. Le spedizioni sono il canale pubblicitario scelto per la promozione ed il testing di equipaggiamento video-fotografico e abbigliamento da viaggio, escursionismo ed alpinismo. Il primo rally è stato in Africa Occidentale nel 2009 con una Panda 4x4 del 1987, avventura da cui è stato tratto il libro “Tre uomini in Panda. Storie d’Africa” (Campi Magnetici Edizioni). Ogni viaggio e preceduto e seguito da attività di organizzazione eventi veicolate attraverso la community taurinorumclub.com dedicata all’avventura, all’esplorazione ed ai viaggi consapevoli e responsabili. Il prossimo evento solidale, in collaborazione con CoolTo, sarà giovedì 13 ottobre presso la storica Gelateria Pepino in Piazza Carignano nel cuore di Torino, dove saranno proiettate foto e immagini del Taurinorum Rally 2011 in Sud America. Contatti: info@taurinorumtraveltam.com www.taurinorumtravelteam.com/ www.facebook.com/TTTeam

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WEEKEND DI COOLTO di Alberto Gallo

Portorose

L’autunno che sboccia a

Una pausa rigenerante nel golfo della piccola Montecarlo slovena passeggiando tra arte e natura.

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Copenhagen, Amsterdam, Bruges, Birmingham... splendide città d’arte legate da un prestigioso denominatore comune, la somiglianza – parziale e secondo alcuni solo presunta – con la città più bella del mondo, Venezia. A questo piccolo elenco di mete culle di cultura e romanticismo se ne aggiunge meritevole di essere riscoperta, anche per la particolare vicinanza – geografica, architettonica e culturale – con il capoluogo veneto. A circa 15 km dal confine con Gorizia, arriviamo nell’Istria slovena dove c’è Pirano che della Serenissima fu fedele alleata per più di 500 anni. Un’influenza, quella veneziana, che ancora oggi si può respirare tra le viuzze antiche e tortuose e nelle piazze luminose di questo splendido borgo affacciato sull’Adriatico: visitare piazza Tartini (intitolata al celebre compositore settecentesco che di Pirano fu ed è il cittadino più illustre), perdersi tra le viuzze o sul lungo mare, tra gli edifici dai tetti di tegole rosse che punteggiano questa lingua di terra che si tuffa nel mare, è come intraprendere un viaggio in un attualissimo passato gelosamente custodito. Viaggio, per altro, particolarmente consigliato in questo periodo dell’anno: Pirano, come tutta la zona del Golfo di Portorose su cui si affaccia, conserva un clima mite anche durante quei mesi dell’anno in cui, altrove, già si rispolvera il guardaroba pesante. Chi volesse fare un salto nei pressi di Pirano per un tonificante intervallo autunnale dalla routine, potrà godere di una vista sull’Adriatico e del relax della vicina Portorose, celebre località balneare d’estate e, in tutte le stagioni, destinazione termale che di Pirano rappresenta il côté più mondano e spensierato. È lungo le coste di questa vitale cittadina che si trovano i migliori alberghi della zona, strutture moderne dotate di tutte le attrezzature utili a soddisfare il turista in ogni sua esigenza – culturale, naturalistica o di wellness che sia. Per godere appieno dell’ospitalità slovena sulla costa, vale la pena soggiornare al Grand Hotel Bernardin dell’autoctono Bernardin

Group, situato a metà tra Portorose a Pirano, e guardare il tramonto rosso sul mare immersi nella tiepida piscina di acqua salata della sua Paradise Spa circondata soltanto da una magnifica vetrata o dal bovindo dello spa bar da cui si ammira tutta la costa fino alla Croazia. Cinque stelle di puro godimento all’insegna di un lusso abbordabile, senza scordarsi, però, che tutt’intorno c’è un territorio ricco da esplorare, luogo di piaceri per il palato, di cultura e di viste mozzafiato: chiedete al personale dell’hotel Bernardin come organizzarvi al meglio

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WEEKEND DI COOLTO per fare una visita, ad esempio, nei magnifici vigneti che

fu fondata addirittura nel 1580, ed appartenne alla cor-

costellano la regione e dai quali si ricava il refosco, net-

te viennese fino alla caduta dell’Impero austro-ungari-

tare scarlatto noto agli amanti del buon vino; o nelle cele-

co. Tra le attrattive slovene non manca all’appello l’an-

bri e non lontane Grotte di Postumia, esempio par

tica tradizione culinaria, per noi italiani un tesoro da ri-

excellence del fenomeno idrochimico chiamato carsismo;

scoprire: ma è sufficiente un assaggio di likrofi (ravio-

o ancora nelle Saline di Sicciole e di Strugnano, note-

li con ripieno di patate lesse e pancetta da condire con

voli tanto come meta turistica quanto come base di un trattamento di benessere completamente naturale. Da queste preziose fonti naturali, proprio le spa del Bernardin Group attingono le proprietà rivitalizzanti per farne uno dei loro più esclusivi punti di forza, la talassoterapia, attraverso i fanghi, l’acqua madre ricca

sugo d’arrosto), o di brodet (una deliziosa zuppa di pesce), o ancora di potica (specialità dolciaria con ricotta e noci) per rendersi conto che ci troviamo di fronte a un’arte gastronomica assolutamente di primo livello e dalle radici di un passato che mescola con sapienza più tradizioni. Arte che trova perfetto compimento tandi nutrienti vaporizzata nelle saune e nel bagno turco

to nelle numerose gostilne (trattorie a conduzione fa-

e ovviamente il prezioso e benefico sale. Il Golfo di Por-

miliare) della zona quanto nei piatti reinterpretati dai più

torose non è solo mare, benessere e turismo culturale:

moderni ed eleganti locali della costa, che affiancano alle

tra i posti notevoli vale la pena di visitare senz’altro

specialità di terra anche quelle di mare. Ad esempio

la rinomata Scuderia di Lipizza, una verde oasi dove

il ristorante Barka di Portorose, il cui piatto forte, per

corrono liberi i cavalli detti appunto lipizzani, splendi-

dare un’idea delle ricercate specialità che vi si possono

di esemplari dal manto bianco frequentemente utilizzati

gustare, è l’astice al tartufo nero. Non è quindi diffici-

per gli esercizi d’alta scuola di equitazione. La scude-

le capire perché un antico proverbio sloveno sostenga

ria, oggi centro turistico e sportivo di fama mondiale,

con orgoglio che “l’amore passa per lo stomaco”.

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TRAVEL di Elena Panzica

inedita

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C’è un punto preciso della scalinata che conduce dall’hotel al mare, una decina di metri coperti da un fitto tunnel di rami e fogliame che si intrecciano, dove di colpo l’odore intenso di Mediterraneo ti avvolge. È uno di quei profumi ad alto potere evocativo, capaci di trasportarti in altre epoche e luoghi…ed ecco che, di colpo, mi ritrovo bambina in un campeggio adagiato all’ombra di una pineta, i sentori di resina

e

di salmastro che risalgono con forza le narici, mentre cerco di aprire i pinoli sgusciati fuori dalle pigne cadute a terra dopo un temporale. Potrà sembrare strano, ma questo è il ricordo più vivido che ho portato con me dal mio sorprendente soggiorno ad Ibiza. L’olfatto è stato piacevolmente risvegliato dai profumi intensi e familiari della campagna assolata che confina con il mare, dove salsedine, pini e terra si fondono in un mix inebriante e inconfondibile. Ma non vorrei essere fuorviante, perché in realtà tutti e cinque i sensi sono stati appagati dalla scoperta di un luogo che non mi attendevo. Complice l’immagine stereotipata di luogo di divertimento per gli amanti della discoteca e della vita notturna, e nonostante i pareri di chi c’era già stato, sono arrivata ad Ibiza, lo ammetto, un po’ prevenuta. Il fatto che il mio soggiorno sia iniziato il 29 luglio, in corrispondenza con l’inizio dell’altissima stagione, mi ha reso ulteriormente scettica su quello che avrei potuto trovare. Ma i primi segni del mio grossolano errore sono arrivati quasi subito, ancora prima dell’atterraggio, guardando fuori dal finestrino dell’aereo e scorgendo un paio di incredibili spiagge orlate da acque cristalline, in prossimità dell’aeroporto. La piacevole impressione è continuata anche salendo sull’auto a noleggio e prendendo la strada che, toccando Ibiza città, mi avrebbe portato a Playa d’Es Figueral, luogo del mio soggiorno. L’isola appare subito ben tenuta, anche in prossimità delle grandi urbanizzazioni, pulita e ordinata e, lo confesso, per niente caotica. Lasciate alle spalle Ibiza e Sant’Eularia, le due città della costa Sud dell’isola, la strada si tuffa nell’entroterra dove il paesaggio si fa ancora più sorprendente. Una bella campagna fatta di rare casette e molto verde mi ricorda immediatamente le nostre isole, un qualcosa a metà strada tra Ustica e l’Elba. In un attimo di sosta lungo la strada, i suoni che mi arrivano sono quelli dei pomeriggi estivi passati fuori città, cicale che friniscono rumorosamente e fronde smosse dal vento. Dopo un’ultima curva, la vista della costa e del mare

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TRAVEL mi lascia senza fiato. Un’ampia baia che si frammenta

tri dopo, in un grande polpo, diventato un tutt’uno

in varie insenature dalla sabbia dorata, chiusa da un’im-

indistinguibile con la roccia dello sfondo appena accortosi

pennata di scogliere a picco sul mare, è il paesaggio che

della mia presenza.

mi accoglie. L’acqua è trasparente e i colori scivolano

Come accennato, non si può ripartire senza avere

impercettibilmente dall’azzurro chiaro nel turchese per

fatto almeno un salto ad Ibiza città, Eivissa in lingua

poi perdersi nel blu cobalto delle profondità marine.

locale. La zona del porto e i vicoli antistanti ospitano una

Un’auto a disposizione è, secondo me, necessaria,

gran quantità di botteghe, negozietti di souvenir

per conoscere a fondo il vero carattere di questa isola.

e localini alla moda dove fermarsi anche solo per

Non ci si può accontentare della spiaggia di fronte al pro-

un caffè. A pochi passi da qui si può salire, a piedi,

prio hotel, per quanto bella e comoda, né si può pen-

alla città vecchia - il transito alle auto è vietato – e pas-

sare di partire senza avere visitato Dalt Vila, la città vec-

seggiare nel dedalo di viuzze. Lo sforzo dell’ascesa vie-

chia di Ibiza, ci si priverebbe del piacere della scoper-

ne ripagato da una vista a 360° sul porto e sulla città.

ta e della sorpresa. Sì, perché ogni angolo di quest’isola

Ibiza è veramente per tutti, io ho viaggiato con la famiglia,

mi ha riservato dello stupore. Ogni caletta semi-deserta - basta essere un po’ mattinieri per godersi luoghi incredibili quasi da soli – mi ha fatto pensare “ecco, questo è senz’altro il posto più bello che ho visto”, per poi dover ripetere la stessa affermazione alla spiaggia successiva. E così, sono ammutolita alla vista di Platja de Comte, ad Ovest dell’isola, un caleidoscopio di colori in trasparenza che invita a tuffarsi e a dimenticare tutto il resto. Questo luogo è molto ambito e decisamente alla moda, lo testimonia un bel bar dall’aria glamour che domina la spiaggia, ma basterà arrivarci entro le 9,30 della mattina per avere l’impressione di essere gli unici abitanti dell’isola. A Cala de Portinatx invece, situata sulla costa Nord, mi sono concessa una lunga nuotata in mezzo a tantissimi pesci, mentre mia figlia si godeva la spiaggia super-attrezzata, con molta ombra, sabbia fine e un mare dalle temperature straordinariamente miti. Cala d’en Serra, sempre a Nord, è la mia preferita. Di tutte le spiagge che ho visitato è forse la più selvaggia, raggiungibile tramite un breve pezzo di strada sterrata e una discesa piuttosto ripida da fare a piedi. Si presenta come una profonda e stretta insenatura che ospita due piccole baie, una selvaggia dove un pittore solitario stava creando la sua opera, e una “attrezzata” se così si può dire (forse 10 lettini e 5 ombrelloni…), bagnata da un’acqua trasparente sui toni cangianti del verde. L’ultima tappa alla scoperta della costa è stata Cala Mastella, ad Est dell’isola: piccola e molto spartana, mi ha invece sorpreso con incontri sottomarini inaspettati. Lungo la bella parete rocciosa a picco che costeggia la baia, munita semplicemente di maschera e boccaglio, mi sono imbattuta in una bellissima murena e, pochi me-

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mio marito e una bimba di due anni, e tutto è stato facile e a portata di mano. Quasi tutte le spiagge sono servite da un bar, dove normalmente si può consumare un pasto semplice ma buono e a prezzi più che ragionevoli, e attrezzate con qualche lettino e ombrellone per chi preferisce qualche comodità in più. L’ospitalità spagnola, calda e ben organizzata, la gastronomia locale saporita e così simile ai nostri gusti, le bellissime spiagge e, perché no, anche l’incredibile movida notturna, fanno di questo luogo una meta perfetta per una vacanze rilassante, appagante e divertente, a brevissima distanza da casa nostra.


FASHION CORNER photoredazionale dedicato a...

SANTONI capolavori di stile Santoni S.p.A. inizia la propria attività nel 1975 nella produzione artigianale di calzature uomo di alto pregio. Oggi opera a livello mondiale nel mercato degli accessori di alta gamma e nel corso degli anni ha diversificato le sue linee di prodotti che includono attualmente calzature uomo, donna, bambino e accessori coordinati. L’azienda si fonda sulla passione per la qualità e il valore della tradizione, che Andrea Santoni ha saputo infondere per 40 anni e che ha trasmesso in modo particolare ai figli Giuseppe ed Ilenia che oggi sono alla guida dell’impresa di famiglia. Innovazione, qualità, creatività e ricerca nella realizzazione di capolavori di pura eccellenza manifatturiera e stilistica caratterizzano la produzione Santoni. Oggi Santoni è una realtà che impiega 450 persone e che opera in oltre 70 paesi del mondo. Cofanetto Limited Edition

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Andrea e Giuseppe Santoni


Š Maurice Haas

Le mani, uniche vere artefici della creazione di ogni calzatura COOLTO

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FASHION CORNER A partire dal 1995 l’azienda Santoni ha saputo accrescere anche la presenza nei nuovi mercati internazionali intensificando il canale retail, con l’apertura di boutique di proprietà e con la presenza nei multibrand e nei department stores di maggiore prestigio. In Italia spicca la boutique di Torino, fiore all’occhiello di Santoni in una città di grande tradizione ed eleganza che si sposa perfettamente alla filosofia dell’azienda. Nel nuovissimo negozio di Via Giolitti Boutique Santoni di Torino 6, è possibile ammirare le creazioni Santoni uomo, donna e bambino in un ambiente elegante ed accogliente. La boutique torinese si aggiunge a quelle di Milano, Roma, Capri in Italia e a quelle di Mosca, Tokyo, Cannes, St. Moritz, Doha, Baku nel resto del mondo. L’espansione continua con un ambizioso progetto retail per la Cina che ha già visto Boutique Santoni di Guangzhou l’apertura delle boutiques a Beijing e Guangzhou e che entro tre anni porterà la Santoni ad essere presente con altri dieci negozi in Cina. Santoni è un’azienda di grande tradizione, che però sa affrontare le sfide 64 • COOLTO

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della modernità. Come l’eco-compatibilità, ad esempio. La nuova sede centrale di Corridonia è un perfetto esempio di architettura eco-sostenibile, progettata all’insegna di luce naturale e risparmio energetico. I materiali utilizzati nella realizzazione dell’edificio – vetro, acciaio e alluminio – sono riciclabili al 90%. Questo sistema abbatte radicalmente i consumi elettrici dell’edificio. I sorprendenti giardini verticali regalano all’ambiente un respiro inaspettato, rendendolo più piacevole e vivibile, e purificando l’aria: regolano infatti in modo naturale il tasso di umidità e la temperatura, e assorbono anidride carbonica durante le ore diurne. Un sistema di recupero dell’acqua piovana e di riutilizzo per le cosiddette “acque bianche” consente inoltre di risparmiare la preziosa risorsa idrica. A completamento del progetto green, nel corso del 2011 è stata realizzata una centrale fotovoltaica sui parcheggi e sulle coperture delle unità produttive Santoni. Grazie ad un investimento di circa 3,5 milioni di euro, le calzature Santoni vengono create “a impatto zero”.


La nuova sede centrale a “impatto zero” COOLTO

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FASHION CORNER

A destra mod. Marion, francesina in pelle anticata. A sinistra mod. Petra, sandalo in coccodrillo e cavallino

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Mod. Wilson, doppia fibbia in coccodrillo

Mod. Chamonix, polacchino in camoscio

Nel mondo maschile Santoni si posiziona nel segmento alto con produzione di scarpe di altissimo livello. Fiore all’occhiello è l’esclusiva linea Limited Edition: scarpe interamente fatte a mano, a partire dal taglio delle pelli più pregiate, alle suole, alla coloritura conferita tramite strati posti uno sull’altro fino ad ottenere la nuance e l’effetto desiderati, dando vita a calzature uniche. E’ un’edizione limitata che racchiude la massima espressione del cucito a mano con particolare attenzione alla qualità, manualità, perfezione e creatività. La linea Uomo Classico rappresenta un lusso accessibile, è caratterizzata da forme e modelleria classica, che esalta la cura dei dettagli e la scelta rigorosa dei pellami. Scarpe che coniugano perfettamente la tradizione sartoriale e l’artigianalità calzaturiera. Eccellenza ed esclusività anche nelle calzature concepite per il tempo libero con la nuova collezione Pur_E di Santoni Club, una linea che nel rispetto del DNA Santoni reinterpreta la calzatura outdoor rendendola elegantemente informale. Per la donna, le calzature più classiche di squisita derivazione maschile della linea Classica sono affiancate dalla Rose Collection, la parte più femminile e raffinata della linea donna, pensata per una personalità sofisticata, per chi ama vestirsi con stile ed eleganza andando al di là della moda del momento. Completano il ricco assortimento la linea Junior e quella di accessori.

Mod. St. Moritz, polacchino con calzino COOLTO

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FASHION TIME di Maria Greco

Scarpe e Borse...

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Le tendenze di quest’anno sono tante. Ecco a voi alcuni esempi: scarpe con la punta appuntita e punta tonda, tacchi sottili e più larghi. Opaco e vernice, bicolori, fantasie e stampa pitonata. 01 Salvatore Ferragamo | 02 Hermès | 03 Chanel | 04 Sportmax | 05 Prada | 06 Giorgio Armani 07 Louis Vuitton | 08 Christian Dior | 09 John Richmond | 10 D&G | 11 Blugirl | 12 Versace COLLEZIONI AUTUNNO_INVERNO 2011/12

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...da non perdere!

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Lo stile vintage sarà il vero tormentone della moda autunno inverno 2011-2012. Lo vedremo nell’abbigliamento ma anche nelle borse. Addentriamoci nelle tendenze viste dagli stilisti più famosi. 01 Gucci | 02 Hermès | 03 Etro | 04 Louis Vuitton 05 Burberry Prorsum | 06 Fendi | 07 Giorgio Armani | 08 Versace COLLEZIONI AUTUNNO_INVERNO 2011/12

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PERSONAL SHOPPER di Anna Agosto • anna.agosto@emozionidimmagine.com • www.emozionidimmagine.com • www.gruradio.it

Stregatedalle

Jimmy Choo

Forme

Scarpe, scarpe, scarpe. Ossessione

gero rialzo attaccato alla parte

calzature ultrachic di questa sta-

e condanna della maggior parte

frontale e sottostante della scarpa

gione: gli ankle boots! Sono stiva-

di noi donne. C’è chi ne ha decine

e serve a limitare il dislivello tra

letti tagliati all'altezza del malleolo

di paia eppur non sa mai quali in-

il tacco e la scarpa stessa. La verità

o poco sopra, che lasciano la cavi-

dossare, chi va nel pallone tutte

è che accorciando l’inclinazione

glia semi scoperta, donando ancor

le volte che le deve acquistare, chi

del piede, si ha avuto la scusa per

più femminilità allo stivale nor-

ne compra in continuazione senza

creare calzature con tacchi ancora

male. Gli stili sono illimitati,

avere il tempo di usarle e chi

più vertiginosi, quindi, se prima ci

da quello più semplice, in velluto

le sceglie sempre con tacchi verti-

si accontentava di un tacco 8 o 10

o pelle lisci, a quello più accesso-

ginosi che poi fanno male. Sta di

per uscire, adesso, con un plateau

riato, con ciondoli, lacci, borchiette

fatto che non esiste stagione in cui

2 o 3, si arriva tranquillamente ad

o zip; i marchi e gli stilisti che

possiamo resistervi senza poi farci

avere un tacco 12 o addirittura 14.

li hanno disegnati sono moltissimi

prendere

I tacchi poi saranno di tutti i tipi:

ma vale la pena citare Jimmi Choo,

senso di colpa.

a stiletto, a cuneo, a campana

Alexander Mc queen, Marc Jacobs,

Ma qual è quest’autunno inverno

o a rocchetto, ma quello che sicu-

Guess e Liu Jo. Stanno bene sicu-

2011-2012 la scarpa giusta per un

ramente prevarrà sarà il tac-

ramente a chi è longilinea, e ancor

acquisto azzeccato e di tendenza?

co a spillo, ultra sensuale e

meglio se si ha una gamba lunga.

I modelli proposti sono moltissimi

sofisticato. Ci saranno anche delle

Per chi è più bassina non è il mas-

e di svariate tipologie, ma un fil

varianti un po’ più panciute ma

simo, in quel caso li si può indos-

rouge le accomuna di certo tutti:

il fondo sarà sempre molto stretto.

sare solo se si ha la gamba magra

il plateau! Per chi ancora non co-

Per quel che riguarda lo stile, il pla-

e tonica. Abbinateli solo con pan-

noscesse questo termine, e spero

teau è proprio sotto tutto: decol-

taloni stretti e alla

siate in poche, il plateau è un leg-

letè, scarpe, stivali e stivaletti, lisci,

pure lunghi fino a coprire il

stringati o con la zip, l’offerta

tacco e con il fondo a palazzo,

è enorme. E per una giusta par

come si usano nuovamente e final-

condicio, quest’anno andranno di

mente quest’anno.

moda sia le scarpe con la punta

Per le gonne vale la stessa regola:

tonda che quelle appuntite. E sa-

o mini oppure ultralong e un po’

pete quale sarà l’abbinamento iper

a sirena per slanciare al massimo

glamour? Decolletè e calzettoni!

la gamba. E per i vostri outfit,

Ovviamente però, solo se avete

un consiglio, quest’anno saranno

una caviglia ed un polpaccio sottili.

ultra chic gli ankle boots con

Se invece non amate le decolletè,

colletto bonton.

fate spazio nei vostri armadi alle

Un’accoppiata davvero perfetta!

Alexander McQueen

da

72 • COOLTO

08

qualche

terribile

caviglia op-



LOOK MAKER di Marco Todaro • marco.todaro@officinadellostile.net • www.officinadellostile.net

testa

a l l a D ai PIEDI

Ho detto distonica... non vuol dire sgradevole!

Scarpe e Capelli, testa e coda, capo e fine. Tutte queste espressioni le avremmo sentite dire chissà quante volte. Eppure ci sono delle regole che ne gestiscono il loro più espressivo significato. Prendiamo ovviamente la prima che più ci riguarda, “scarpe e capelli”, e cerchiamo di analizzarne il valore. Nonostante la distanza che passa tra la testa e le scarpe, la loro complicità è molto forte, soprattutto come messaggio visivo. Un esempio pratico: una scarpa molto elegante, tacco a spillo, vernice o pelle, brillantini o paillettes, suggerisce l’abbinamento con una acconciatura femminile ed elegante, esattamente come la scarpa. L’ alleanza tra le due cose è esplicita: il desiderio di chi mette una scarpa con il tacco è quello di essere più alta, visibile, dominante, determinata. Lo stesso è richiesto alla capigliatura, per poter rafforzare ancora di più la figura dominante della donna e soddisfare a pieno il suo desiderio. Immaginiamo adesso una donna che indossa una Converse All star o un modello simile: è chiaro che l’abbinamento della capigliatura sarà molto diverso da quello della scarpa con il tacco. A meno che non si voglia creare volutamente

74 • COOLTO

08

un immagine strategicamente distonica (ho detto distonica... non vuol dire sgradevole! Vuole dire semplicemente spiazzante, individuale, originale...e in rari casi può funzionare ed essere particolarmente azzeccata). Attenzione però a non azzardare se non si è estremamente sicuri. Nell’ esempio precedente ci siamo dedicati all’abinamento con una scarpa sportiva. Parliamo adesso di una classica ed elegante suola piatta, tipica di modelli come l’infradito, il sandalo, l’inglesina o il mocassino, tra l’altro molto utilizzate anche di sera e con abiti eleganti. Nonostante il contesto, la situazione e il luogo possano richiedere grande eleganza e quindi anche capelli raccolti, l’immagine del sandalo piatto con un acconciatura raccolta non funzionerebbe! Verrebbe piuttosto percepita come “c’è qualcosa che non va! Eppure quella donna è bella ed elegante”. Per evitare rischi, è bene integrare il tutto con un accessorio, come dei guanti o una pochette, che mediano e favoriscono un armonia più globale dell’immagine che vogliamo dare di noi, collegando, con una linea immaginaria, tutta la nostra figura, proprio dalla testa ai piedi.



BEAUTY di Aurora Minardi

P R O F U M O D ’ AU T U N N O Alcune inedite, altre rielaborate. I profumi di stagione lasciano gli aromi fruttati dell'estate per far posto al legno e alle spezie invernali. 1

2

3

5

1_Shalimar Parfum Initial di Guerlain: Una rivisitazione dello storico profumo Shalimar. La fragranza conserva le note orientali-floreali del suo antecedente, ma si reinventa con un pizzico di modernità, divenendo così un profumo adatto anche al pubblico più giovane. 2_Chanel n.19 Poudré: La nuova fragranza femminile si apre con l’effluvio frizzante e intenso del neroli accompagnato da mandarino e arance. Il cuore racchiude in se l’essenza dei fiori di gelsomino e iris. 3_Venezia di Laura Biagiotti: Una fragranza storica, però reinterpretata. Venezia di Laura Biagiotti parla dell’amore della stilista per la città sull’acqua. Il bouquet orientale è racchiuso in una bottiglia che riproduce lo stile dei vetri di Murano e le cupole di San Marco. 4_Eau de Parfum di Bottega Veneta: Nasce la prima fragranza firmata Bottega Veneta. Questo profumo dall’effluvio cipriato floreale, presenta le note pepe rosa brasiliano e bergamotto italiano. Il cuore racchiude le note calde del gelsomino sambac e cuoio. 5_The One Lace Edition di Dolce & Gabbana: Il profumo rivela già dal flacone, ornato da merletti sexy, il suo carattere provocante. Il cocktail coniuga note fruttate a fiori: omaggio alle varie personalità femminili. Volto della fragranza la star Scarlett Johansson.

4

6_Candy di Prada: Un mix raffinato tra caramello e muschio bianco. Testimonial del profumo è l’attrice francese Léa Seydoux.

6

7 8

9

10

7_Yellow Diamond di Versace: Nuova fragranza femminile pensata per una donna forte, decisa e sensuale. Questa essenza racchiude al suo interno i sentori del cedro, che si sposa con il sorbetto di pera, bergamotto e neroli. Il cuore della piramide olfattiva invece è costituito dalla ninfea, fiori d’arancio, fresia e mimosa. 8_Eau de Parfum Valentina di Valentino: La fragranza, creata da Olivier Cresp e Alberto Morillas racchiude note di bergamotto della Calabria, tartufo di Alba, gelsomino, fiori d’arancio di Amalfi, cedro, ambra, e Tartufo di Calabria. 9_Paisley di Etro: Una foglia che simboleggia il germoglio della palma da dattero. È il Paisley da sempre simbolo di Etro. Oggi è un nuovo profumo, una sensazione avvolgente e ricca di suggestioni, destinate a segnare la personalità della donna che lo indossa, come se fosse un tatuaggio. 10_Angel Eau de Toilette Les Comètes Ressoursables di Thierry Mugler: La nuova fragranza include note di bergamotto, praline, pepe rosa, cedro, patchouli, vaniglia, muschio bianco e bacche rosse. È racchiusa all’interno di un flacone circolare turchese, avvolto da una stella cometa in metallo.

76 • COOLTO

08



WELLNESS di Enrica Dolza

ali (ai piedi) della Le

libertà Nuovi itinerari da percorrere scalzi...

Se ultimamente vi è capitato di cu-

postura. Lo sapevate che per chi sof-

e sostegno; ciò si trasmette con

riosare su internet alla scoperta

fre di lombalgie e cervicalgie la cosa

effetto rilassante per tutto il corpo.

degli itinerari da percorrere a con-

migliore è camminare scalzi su ter-

Ognuno sa per esperienza che per

tatto stretto con la natura, vi accor-

reni variati e irregolari? Dopo una

esempio alcune settimane di vacan-

gerete sicuramente del fatto che

breve fase di adattamento infatti

za sulla spiaggia contribuiscono

le nuove tendenze si muovono verso

i piedi nudi si dimostrano estrema-

all’agilità ed alla naturale bellezza

sentieri appositamente studiati

mente adatti per tutti i terreni, come

dei piedi de delle gambe.

per i nostri piedi.

d’altra parte siamo stati selezionati

Il camminare scalzi attiva il ciclo

L’Italia al momento è rimasta un po’

evolutivamente, ed esplorando con

di movimento naturale: si appoggia

indietro ma si spera che prenda

le piante dei piedi i terreni più

il piede a terra cautamente, si smor-

spunto da quanto si sta facendo

impensati scoprirete che si prende

zano tutti i colpi e si compensano

nella vicina Svizzera e nel Tirolo.

proprio gusto nello scoprire l’adat-

automaticamente tutte le asperità

Stiamo parlando della possibilità

tamento al suolo delle nostre estre-

del terreno. Il passo diventa esente

di scoprire, utilizzando tutti i nostri

mità inferiori. I piedi in questo modo

da scosse e risparmia ai dischi

sensi, quei percorsi meravigliosi im-

ritrovano la postura naturale, tutti

intervertebrali il logorante schioc-

mersi nel verde e nella natura,

i muscoli sono allenati uniforme-

care dei tacchi: così la colonna ver-

con un occhio al benessere e alla

mente, le convessità prendono forza

tebrale guadagna mobilità e i dischi

78 • COOLTO

08


intervertebrali non perdono le loro

in casa, quindi, favorisce la forma-

alle quali conduce direttamente

qualità elastiche. Tutti i benefici del

zione del piede piatto, meglio quin-

il sentiero percorribile a piedi nudi.

camminare a piedi nudi si perdono

di scegliere luoghi e terreni naturali.

Il cammino è fiancheggiato da figure

se il pavimento è piano come quello

I motivi per scegliere di intrapren-

intagliate a mano, da creazioni di ca-

di casa o della strada, d’altra parte

dere quest’attività sono molteplici,

rattere paesaggistico, da monumen-

non è un caso se il piede piatto

per cui non ci resta altro che trovare

ti di pietra, da paesaggi paludosi,

difetto che viene corretto nei bam-

il sentiero che più ci incuriosisce!

da radure e da speciali doni della

bini appena lo si nota. Le nostre

Uno di essi si trova nell’Alpe di

natura. Tutto ció contribuisce a ri-

estremità inferiori sono formate da

Siusi, proprio nel bel mezzo del

chiamare l'attenzione sui tesori del

una serie di volte curve, concave

leggendario Bosch Curasoa, a Sal-

luogo e sull´areale di diverse specie

e convesse, che sul piano si appiat-

tria (la cui denominazione deriva dal

animali e di piante. Il sentiero è rea-

tiscono inevitabilmente, anche se

latino curare=curare) le cui sor-

lizzato per i bambini come un per-

il pavimento è in materiali naturali.

genti di zolfo costituiscono una par-

corso avventuroso, ove giocando

Nel caso poi della moquette è dan-

ticolare attrazione a sfondo mistico,

vadano alla ricerca di impronte

noso per la circolazione e la musco-

culturale e storico. Le sorgenti sol-

e possano cosí comprendere la

latura perché si cammina su un

forose rappresentano una delle

natura. Allo stesso tempo il parco

tessuto caldo. Camminare scalzi

tante

naturale stimola adulti e famiglie

meraviglie

della

natura,

COOLTO

08

• 79


WELLNESS a prestare grande attenzione. Que-

diversa stazione del percorso si è

di Blitzingen; si basa tutto sull’ac-

sto significa ricerca in ogni senso:

indotti a fermarsi ed a riflettere.

qua, bisognerà quindi affrontare

odorare, ascoltare, vedere, sentire,

Il contatto diretto con la terra umida

ruscelli e cascate.

gustare e contemporaneamente

e profumata del bosco produce

E se proprio uno vuole andare più

sentire la forza, ritrovare lo slancio,

un effetto rinfrescante e stimolante.

lontano ci sono sempre le sorgenti

tutto questo provando divertimento

La vicina Svizzera invece offre tan-

termali di Pamukkale in Turchia,

e ringraziando la natura. Ad ogni

tissimi percorsi, come il magnifico

percorribili a piedi nudi.

percorso attorno al lago Härzlisee,

In turco significa Castello di co-

vicino a Brunni. Il tragitto di 220m

tone, ed è situato nella provincia

di lunghezza mira a promuovere

di Denizli, nella Turchia sud-occi-

l'esperienza della natura e il benes-

dentale, sono lunghe circa 2700

sere generale e si possono speri-

metri e grazie ad una altezza di 160

mentare diversi tipi di suolo, come

metri, posso essere scorte ed ammi-

sabbia, trucioli in legno, ghiaia,

rate da una grande distanza. Ogni

fango, acqua e provare le sensazioni

secondo, 250 litri di acqua calda

che questo risveglia. Un altro per-

sgorgano dalla sorgente. Qui trionfa

corso sempre in Svizzera è quello

un paesaggio fiabesco con castelli pietrificati di un bianco abbagliante. Purtroppo nel tempo questo magnifico posto è stato rovinato da albergatori senza scrupoli che hanno costruito grandi complessi turistici e incanalato l’acqua in grandi piscine. Recentemente L'UNESCO e' intervenuta predisponendo un piano di recupero nel tentativo di invertire il processo di inscurimento. Gli hotel furono demoliti, e la strada coperta da piscine artificiali che sono tuttora accessibili, a differenza del resto, dai turisti a piedi nudi.

80 • COOLTO

08



COOL & FOOD di Chiara Avidano

Km0

a

a

La spesa di gruppo Castagne, zucche, funghi: l'autun-

pesticidi, sul consumo energetico

di 'localismo' e di 'consumo consa-

no ci regala l'occasione di godere di

per riscaldare le serre, sull'energia

pevole'. Due i risultati consumando

prodotti stagionali che, nella nostra

per conservare i prodotti raccolti

cibi prodotti nel raggio di pochi chi-

terra di Piemonte, sono anche

e messi a maturare nelle celle frigo-

lometri e acquistando grosse quan-

a Km0. E i buoni motivi per man-

rifere o trasportarli, quando vengono

tità di merci: si saltano gli interme-

giare frutta e verdura di stagione

da altri Paesi.

diari (con un risparmio anche del

ma anche e soprattutto locale,

E qualcosa, effettivamente, sta cam-

40%) e si controlla la qualità.

a Km 0 appunto, sono molti: ridurre

biando, nelle nostre teste e nelle

Una stima fatta dalla Rete nazionale

l’energia (con le relative emissioni di

nostre terre: saltare la grande distri-

di collegamento dei Gas parla di 49

CO2) necessaria per trasportare

buzione per rivolgersi direttamente

gruppi sul territorio piemontese (for-

il cibo, sostenere il sistema del-

al produttore e fare acquisti più con-

mati in media da 4 a 20 famiglie),

l’economia locale, apprezzare attra-

sapevoli e sostenibili è fenomeno

con una concentrazione di ben 35

verso il cibo la natura stessa.

in continuo sviluppo. Sono ormai

gruppi in Provincia di Torino.

Non ultimo, perché i prodotti di sta-

oltre 50 i GAS, Gruppi di Acquisto

Il gruppo d’acquisto collettivo, GAC,

gione sono più freschi e quindi più

Solidale in Piemonte, e stanno na-

vuole sensibilizzare tutte le persone

nutrienti e gustosi.

scendo i GAC, Gruppi d’Acquisto

che non possono fondare un proprio

Nell’economia globalizzata, stile

Collettivi. Rispetto dell’ambiente,

GAS per mancanza di tempo: si

di vita oltrechè modo di pensare,

acquisto di prodotti biologici ed eco-

struttura in modo organizzato, cre-

non è facile recuperare il concetto di

sostenibili, stop ai costi che lievi-

ando un grosso gruppo di acquisto,

stagionalità dei cibi e tornare ad ac-

tano per intermediazione e trasporti,

con punti di raccolta delle richieste

quistare quelli disponibili natural-

attraverso la creazione di reti soli-

e distribuzione delle merci. In questo

mente in un certo periodo.

dali: questi i cardini dei gruppi. Nati

caso, la collaborazione tra associa-

Ormai sono abitudine la macedonia

in Italia intorno al 1994, i Gas riuni-

zioni ed enti, non solo tra singoli in-

con le fragole 12 mesi su 12, i po-

scono gruppi di persone decise

dividui, garantisce una filiera sicura,

modori 'invernali', le voglie soddi-

ad acquistare all'ingrosso prodotti

sottoponendo i prodotti a continue

sfatte di papaya.

alimentari o di uso comune per ridi-

analisi chimiche. E per gli integralisti

Cambiare atteggiamento permette-

stribuirli tra loro. La loro essenza

che la spesa a Km 0 la vogliono fare

rebbe di risparmiare sull'uso dei

si basa quindi su un concetto forte

sul balcone: www.ortiurbani.it.

82 • COOLTO

08



COACHING di Tamara Gavina • info@tamaragavina.com • tamaragavina.com

PASOvest SO

dopo

passo verso

Piccoli piedini nudi che compiono

per compiere i nostri passi fino

il motivo. Sogno di possedere

i primi instabili passi. Grande pas-

all’altare. Camminare per me ha un

un auto nuova, quella che ti gratifica

saggio dal muoversi gattonando

grande significato. Io, che ho pro-

quando la guidi, quella che ti fa sen-

ad erigersi a guardare il mondo dal-

vato il disagio di non poterlo fare

tire importante perché sono alla sua

l’alto in basso. Primi passi di una

per alcuni momenti della mia vita.

guida, quella dello status symbol.

crescita lunga una vita. I passi, brevi

Camminare per vivere fuori, cammi-

Ed ecco allora che il desiderio diven-

di gambe ancora corte, lunghi

nare per scalare la cima di una vetta.

ta sfida, talmente forte che mi spin-

di una persona cresciuta, passi che

Camminare per conquistare ogni

ge all’azione; vado in concessionario

ti porteranno ovunque , in qualun-

giorno quel pezzo di conoscenza

ad informarmi. Ho usato l’esempio

que posto che desidererai.

in più che fino ad ieri ci mancava.

dell’auto, ma lo stesso criterio vale

Quando penso al cammino, penso

Gambe, gambe, piedi, piedi, milioni,

per qualunque oggetto o servizio

a quanto può essere lunga la strada

miliardi, oramai quattordici miliardi

che desideriamo. Dal viaggio ad un

delle sfide della vita ed allo stesso

di gambe e piedi che si muovono

bagno caldo nella nostra vasca di

tempo so che per ogni sfida, ci sono

su questo pianeta. È impressionante

casa, da un ristorante ad andare a

le sue scarpe adatte. Scarpe per ogni

se ci soffermiamo a pensare tutti

comprare un mazzo di fiori da

circostanza, anche quando fanno

questi passi quante e quali strade

omaggiare. Passi. Numero infinito

male. Le scarpe della crescita.

calpestano. Quali e quanti sogni

di passi. Strade lunghe una vita.

Scarpe per gli amici, per passare

passano attraverso i passi.

Passi tremolanti della tua alba, passi

il nostro tempo libero, scarpe per

Nessun passo sarebbe tale se non

energici dei tuoi giochi, passi decisi

girovagare nelle città e conoscere

fosse preceduto da un sogno,

della tua responsabilità, passi lenti

altre persone e realtà. Scarpe e passi

da un’immagine della nostra mente.

della tua riflessioni, altri passi che

per il nostro primo ballo e scarpe

Motivazione: L’azione che segue

ti conducono…

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08



TENNIS WORLD di Luigi Bertino

Che

scarpa che sei?! Il numero non basta...

Oltre alla racchetta, anche le scarpe sono un attrezzo tecnico fondamentale nel tennis. Una buona scarpa, scelta sulla base di contenuti tecnici può garantire migliori prestazioni, massimo comfort e soprattutto prevenzione agli infortuni. Se abbinata poi ad un plantare personalizzato può fare la differenza proprio come la racchetta. Infatti frazioni di secondo guadagnate negli spostamenti in campo vogliono dire migliore piazzamento ed equilibrio e dunque una migliore esecuzione tecnica dei colpi. Premesso che la scarpa ideale, per ogni tennista non esiste, perché il piede è proprio la variabile alla quale nessuna azienda potrà mai trovare una soluzione universalmente valida, la prima cosa da fare è valutare le esigenze dei propri piedi: pianta larga o stretta, collo alto o magro, alluci valghi o dita a martello. Fatte queste doverose premesse, le caratteristiche principali che una scarpa da tennis dovrebbe avere secondo la SIPS (Società Italiana di Podologia dello

86 • COOLTO

08

Sport) sono: Stabilità e rigidità retro podalica, nella zona di impatto del tallone al suolo. In questa zona vanno evitati i sistemi troppo ammortizzanti che rischiano di aumentare l’instabilità nell’appoggio, ma si deve riscontrare una buona rigidità dei contrafforti posteriori. Diffidare da calzature con contrafforti posteriori molli. Supporto ed elasticità meso podalica, nella zona mediale dove funziona l’arco plantare, che non deve essere soggetta ad eccessivi movimenti torsionali perché è la zona di maggior tensione della fascia plantare. Tenendo la scarpa tra le mani, verificare che il grado di torsione della parte mediale non sia né troppo rigida né troppo morbida. Flessibilità e spaziosità avampodalica, nella zona anteriore, dove avviene la maggior parte dello sforzo e dove ormai tutti i giocatori professionisti inseriscono i propri plantari personalizzati. Controllare l’esatta posizione della linea di flessione anteriore, che deve corrispondere alla linea naturale podalica

a livello metatarsale; scarpe troppo flessibili in altre zone o scarpe troppo rigide vanno evitate. Sistema di allacciatura: è importante valutare sia la facilità di chiusura e apertura sia la tenuta corretta del collo del piede, per evitare pericolosi scivolamenti in avanti del piede nelle frenate. Leggerezza: una scarpa di qualità deve essere leggera, in quanto il peso incide sul consumo energetico del giocatore. Il tennis è uno sport dove gli spostamenti sono un fattore determinante; durante una partita di due o tre set siamo chiamati a fare centinaia di passi: split step, crossover step, side step, allunghi, arresti, scivolate. Possiamo dunque concludere affermando che nella scelta della scarpa da tennis ideale, occorre metter da parte le invenzioni del marketing, il look dei campioni e le tendenze della moda. Se ci interessa vincere, giocare e stare bene, è meglio scegliere la scarpa più adatta alle nostre esigenze e a quelle dei nostri piedi.



GOLF WORLD di Lele e Marco – segreteria@multigolf.it - www.multigolf.it

Camminando sui

fairways ne vediamo di tutti i

colori!

Approfittiamo anche noi per parlare

l’equilibrio. Era un rumore per noi

l’espansione di questo sport, sono nu-

di scarpe, accessorio indispensabi-

giocatori assolutamente famigliare,

merose le aziende del settore spor-

le per ogni giocatore, che ne fa

associato a questo sport. Ancora

tivo e calzaturiero che hanno creato

un doppio uso, mixando il tecnico

oggi si trovano alcune club house con

linee apposite per questa realtà.

con il fashion.

i pavimenti in legno con migliaia di

Leader mondiali sono da sempre

Prima di parlare delle scarpe di oggi

piccole incisioni che ci ricordano

due aziende che sin dall’inizio han-

è doveroso fare un salto nel tempo,

il passaggio delle scarpe chiodate.

no scelto due linee completamente

quando i pionieri del golf giocavano

Insieme ai chiodi sono spariti anche

diverse: FootJoy che ha creato le scar-

con le scarpe di tutti i giorni, per ar-

quei frangioni che probabilmente

pe più tecniche ed eleganti del set-

rivare negli anni a cavallo delle due

tanti di voi associano alla scarpa da

tore (anche se oggi si sta avvicinan-

guerre dove erano già in uso

golf e all’abbigliamento un po’ snob

do molto ad una linea più morbida

le scarpe con i chiodi in metallo che

del golfista, in realtà questo frangione

e sportiva), come non dimenticare

servivano a tener ben ancorati i gio-

aveva una sua importanza in quan-

le “Classic” a tre colori bianche, ros-

catori al terreno, durante la rotazio-

to i materiali di un tempo erano meno

se e blu che dovevano essere indos-

ne del corpo. Questa soluzione è ri-

idrorepellenti e questa copertura sul

sate solamente da giocatori one digit

masta in auge fino a metà degli anni

dorso del piede in realtà serviva a far

(con massimo 9 colpi di handicap)

novanta quando via via i chiodi in me-

scivolare la pioggia o la rugiada del

e Adidas, la multinazionale tedesca

tallo sono stati sostituiti dai “soft

mattino all’esterno della scarpa,

che ha trasportato l’idea delle scar-

spikes”, chiodi di gomma, che

tenendo asciutto il piede. Oggi il fran-

pe da ginnastica, adattandole

secondo gli studi approfonditi rovi-

gione non è stato sostituito come

al campo da golf. Oggi è possibile

nano di meno i greens. Quanta no-

i chiodi in metallo ma è stato elimi-

personalizzare e ordinare via web

stalgia però per quel rumore che

nato, in quanto i materiali di adesso

le proprie scarpe da golf su misura,

si sentiva nei parcheggi vicino alle par-

non necessitano più di questo ac-

arricchendole con bandiere, loghi

tenze, nei trasferimenti da una buca

corgimento, così come “loro” proba-

o nomi, addirittura scegliendo gli ab-

all’altra o all’interno delle club hou-

bilmente risulterebbero démodé.

binamenti di colori. Come ci sembra

se, dove tutti noi golfisti cammina-

Mentre una volta esistevano poche

distante il tempo in cui le scarpe

vamo con un ciondolare particolare

aziende che producevano scarpe da

da golf erano solamente nere, bian-

che serviva per mantenere anche

golf e pochissimi artigiani, oggi con

che o marroni e si facevano sentire!

88 • COOLTO

08



AUTO di Michele Guzzon

Benvenuti nella nuova concezione del Suv! Semplicemente stupenda e con

a 6 rapporti ed un classico

Start/Stop e a trazione anteriore

una linea incredibilmente mo-

manuale) e 4 motori.

) mentre quando eroga 190 Cv

derna al punto da farla apparire

Dimensioni e motori della RR

dà vita alla SD4. C’è poi il 2 litri

quasi come un prototipo e non

Evoque. La nuova Range Rover

turbo a iniezione diretta di ben-

una vettura già acquistabile.

è lunga 4,36 metri, larga 1,96 m,

zina da 240 Cv abbinato solo

Questa

sintesi

alta poco più di 1,60 m, vanta un

al cambio automatico-sequen-

la nuova Range Rover Evoque.

diametro di sterzata di soli 11,3

ziale a 6 marce destinato alla Si4.

Un auto che è offerta in varianti

m, ha un bagagliaio di oltre 500

Gli interni della Range Rover

a 3 porte, chiamate Coupé, e 5

litri e può affrontare guadi fino

Evoque.

porte che originano una gamma

a 500 mm. Quanto ai motori

il lusso e l'eleganza delle finiture,

notevolmente strutturata il che

si tratta del turbodiesel di 2,2 litri

personalizzabili con 16 varianti

lo si deve all’intreccio fra gli alle-

con filtro anti particolato, in edi-

degli allestimenti interni scanditi

stimenti Pure, Dynamic e Prestige

zione da 150 Cv per la TD4

dalla scelta di pellami pregiati

con 2 cambi (un automatico

e

e dai profili in radica o alluminio.

è

in

estrema

l’eco-amichevole

eD4

(con

RANGE ROVER

EVOQUE

90 • COOLTO

08

All'interno

dominano


Interni che possono variare dallo sportivo al lusso più sfrenato. Numerosi gli optional molti dei quali di elevata tecnologia, come il piccolo monitor nella strumentazione che regala a chi guida le informazioni più complete e di navigazione.

L'interno,

specie

considerando l'architettura della vettura, offre un'ottima disponibilità di spazio ai passeggeri senza rinunciare ad un bagagliaio che va da 550 a 1.350 litri. Dotazioni opzionali esclusive ed un occhio all'ambiente per la Evoque. Evoque è la prima Range Rover ad offrire agli audiofili nuovi eccezionali sistemi audio sviluppati insieme alla Meridian, leader mondiale nel campo delle tecnologie

audio

high

end.

Il top di gamma Meridian è un sistema audio da 825 Watt con 17 diffusori,

dalle

ineguagliabili

prestazioni surround. Altri esclusivi dispositivi disponibili

sulla

Evoque:

assistenza

avanzata al parcheggio, per parcheggiare automaticamente in parallelo, sistema di monitoraggio dei punti ciechi, 5 telecamere digitali Surround con sistema di assistenza alla retromarcia, controllo

automatico

bizona

del clima, con timer di riscaldamento in parcheggio, sistema di navigazione con Hard Disk, sintonizzatore digitale, con hard

anteriori e volante riscaldabili.

litri) né in fuoristrada grazie al-

drive multiplayer virtuale da 10

Evoque è la RR più compatta

l’altezza da terra di 21 cm, al pro-

CD, TV digitale e Satellite, DVD

e leggera di sempre. La Range

filo inferiore della carrozzeria che

player, intrattenimento per la se-

Rover più compatta e leggera mai

genera validi

conda fila di sedili, con schermi

realizzata

con

stici e, infine, alla possibilità di

video da 8”, cuffie digitali wire-

la linea sportiveggiante quanto

affrontare guadi profondi 50 cm

less e telecomando su touch

con

atmosfera

e, ovviamente, alla trazione inte-

screen, accesso senza chiave,

dell’abitacolo. A livello funzionale

grale a controllo elettronico e al

portellone motorizzato, fari adat-

le due Evoque non deludono né

Terrain Response, che ottimizza

tivi, con Assistenza Automatica

sul fronte delle possibilità di ca-

la motricità su qualsiasi tipo

abbaglianti, parabrezza, sedili

rico (spaziano

di fondo. www.landrover.com

la

intriga raffinata

tanto

da 550 a 1.445

angoli caratteri-

COOLTO

08

• 91


MOTO - SPECIALE di Daniele Smaltini

EICMA

SALONE INTERNAZIONALE DEL MOTOCICLO

Il salone con numeri da record si mette in moto: 135.000 mq di superficie; 1174 espositori presenti, provenienti da 37 Paesi; 7 padiglioni; con più di 500.000 visitatori attesi.

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Unico. Questo l’aggettivo che accompagna la 69a edizione del Salone Internazionale del Motociclo,

nali che hanno la possibilità di de-

in Fiera Milano dal 8 al 13 novem-

buttare davanti ad un ampio pub-

bre 2011. Come nessun altro

blico. In proposito, sono previsti più

evento del genere è in grado di fare.

di 500.000 visitatori.

Da una parte, il polo fieristico

Oltre le moto, in esposizione

di Rho Pero accoglie e soddisfa

anche accessori e curiosità.

i gusti di tutti gli appassionati.

Dal punto di vista geografico, sono

Dall’altra EICMA, con una serie di

rappresentati 37 Paesi con 610

novità anche all’esterno della Fiera,

espositori, diretti e indiretti. È pos-

proclama Milano capitale delle due

sibile visitare le numerose collettive:

ruote, per tutto il periodo. Facendo

americana, spagnola, pachistana,

vivere le moto nel tessuto urbano e

cinese, taiwanese. La caratteristica

rendendole protagoniste della mo-

della manifestazione è che, nello

bilità e dello stile di vita quotidiano.

stesso luogo, convivono realtà

Se contano i numeri, quest’anno

molto diverse che descrivono i dif-

l’evento si può già definire un suc-

ferenti modi di percepire e vivere

cesso. Ad oggi, con previsioni

le due ruote. Confermate dunque,

di crescita, ecco le prime cifre:

ma più ricche rispetto alle edizioni

135.000 mq in totale occupati, tra

precedenti, le aree speciali: The

l’area esterna e quella interna; 1174

Green Planet; Turismo su due

espositori presenti, tra diretti e in-

ruote; EICMA Custom.

diretti, che conquistano 55.000 mq

Nell’arena esterna le emozioni sono

netti di superficie (un incremento

affidate a Motolive, ormai un must

del 10%, rispetto allo scorso anno);

di EICMA. Spazio anche per cono-

7 i padiglioni aperti, con il numero

scere tutti quegli elementi utili per

22 aggiunto ufficialmente di re-

equipaggairsi al meglio e viaggiare

cente per garantire la presenza alle

in totale sicurezza. A cura della ri-

numerose aziende in lista d’attesa

vista Motociclismo torna l’area

e anche sede del paddock. Nessun

Sicurezza.

assente, dai grandi marchi alle new

Tra le iniziative anche MDN Wor-

entry, ciascuno con una folta

kshop, pensata per il business to

schiera di novità. Il cuore pulsante

business, il networking e la forma-

di EICMA, come sempre, sono le an-

zione.

teprime mondiali, europee e nazio-

Nasce dalla partnership con MOTO

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MOTO - SPECIALE DEALER NEWS e si rivolge agli ope-

città simbolo per la passione moto-

ratori della distribuzione motocicli-

ciclistica, durante tutto lo svolgi-

stica – concessionari; alle case

mento del Salone.

motociclistiche e ai produttori/di-

Rafforzano questa identità le “se-

stributori di abbigliamento, acces-

rate” previste in vari locali,

sori e ricambi. Un fitto calendario

durante tutta la settimana, e che

di incontri, che si svolgeranno nei

danno la possibilità di creare punti

giorni 9 e 10 novembre 2011 e che

di incontro per condividere un

rappresentano una occasione per

autentico modo di vivere.

disegnare la situazione del settore,

A dare il via, Raiders code la festa

ma soprattutto proporre soluzioni

del 8 novembre, nella villa liberty

e alternative per iniziare a costruire

dell’Ippodromo del Galoppo.

il futuro. Una novità assoluta è lo

Nome declinato volutamente in ita-

svolgimento dei Caschi d’oro di

liano, perché EICMA 2011 celebra

Motosprint nell’auditorium di Fiera

i 150 anni dell’Unità d’Italia con di-

Milano, il venerdì 11 novembre.

verse iniziative. Al centro di questo

La storica celebrazione dei cam-

happening

pioni della stagione, per la prima

moto, il social brand di Confindu-

volta, lascia Bologna e arriva nel

stria ANCMA, per incentivare le

“tempio” delle due ruote, con sor-

campagne sulla sicurezza stradale

prese ancora da svelare.

e che ha “prestato” il nome ad un

Viene, così, consacrata Milano come

libro fotografico.

anche

Occhio

alla

SERVIZI DEDICATI AI VISITATORI Apertura per la stampa e gli operatori: 8 e 9 novembre, dalle 9.00 alle 18.30. Apertura al pubblico: dal 10 al 13 novembre. Orari per il pubblico: dalle 10.00 alle 18.30. Venerdì 11 novembre, dalle 10.00 alle 22.00. Costo del biglietto: 18 euro; per i ragazzi, gli over 65 e i gruppi 12 euro; per chi entra dopo le 18.00 sempre 12 euro; il venerdì 11 per le donne l’ingresso è gratuito. Dove acquistare il biglietto: on line su www.eicma.it; negli esercizi dove è presente Ticketone; presso le casse di Fiera Milano. Punti ristoro: 50 punti attivi, per tutti i gusti. Dove dormire: oltre 30 hotel convenzionati con EICMA a prezzi concorrenziali. Voli: grazie ad un accordo con Alitalia, EICMA sarà in grado di fornire, a chiunque volesse venire a visitare il Salone, un web coupon per ottenere una riduzione sul costo dei voli nazionali, internazionali e intercontinentali con destinazione Milano. Catalogo espositori: sarà disponibile su Ipod e Ipad, nella categoria Sport.

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I GRANDI NOMI ITALIANI E INTERNAZIONALI DI EICMA CUSTOM Una lista di espositori sempre più nutrita e destinata a crescere. Customizzatori dai nomi noti in Italia e molto importanti al di là dell’oceano aderiscono all’iniziativa e sono pronti a “sfamare” la curiosità degli oltre 500 mila visitatori attesi. Una delle prime aziende ad aver dato la sua adesione è la Asso Special Bike di Carlo Colombo, personaggio riconosciuto nel panorama custom italiano da quasi 30 anni, che esporrà la sua ultima creazione 199R. Presenti anche nomi come l’officina milanese MPH Toys di Mauro Avato, una delle prime a credere in EICMA Custom e specializzata nella modifica di modelli Harley-Davidson V-Rod. Non mancherà Lorenzo Boccin di BCC, noto per i suoi chopper old school che hanno vinto numerosi bike show; inoltre Garage 65 di Marco Cin-

britannico c’è anche Pietro Figini di

programma. Il culmine sarà durante

quini, altro customizer che si è fatto

TPR. A EICMA Custom grande spa-

il Bike Show, che vedrà i customizer

conoscere all’estero, vincendo il

zio dedicato anche a produttori di

confrontarsi all’interno delle tre ca-

campionato mondiale AMD nel

accessori e borse in pelle, aerografi-

tegorie designate (Chopper, H-D

2010; Abnormal Cycles di Sa-

sti, pinstriper a agli artisti della ku-

Modified e Café Racer) e grazie alla

muele Reali è invece il vincitore

stom kulture, il tutto animato dalla

partnership con Custom Chrome,

della classe Modified Harley-Da-

musica di Virgin Radio.

azienda leader nel settore dell’after

vidson dell’AMD World Champion-

Atmosfera internazionale grazie agli

market, i premi in palio si annun-

ship 2011; nel padiglione 2 della

arrivi dagli Stati Uniti con la Califor-

ciano prestigiosi. La giuria interna-

Fiera milanese ci sarà anche Nero

niana Hardknock e le Kikker 5150,

zionale

Opaco Motociclette, le cui creazioni

piccoli bobber old school, e dalla

Giuseppe Roncen, direttore del ma-

stupiscono per lo stile essenziale ma

Svizzera con Choppers Crown.

gazine LowRide. Tra le novità la ri-

elegante. Tra i nomi illustri anche

Sono attesi alcuni tra i più impor-

duzione del 50% sul prezzo del

quello di Totti Motori, realtà attiva

tanti customizer americani per un

biglietto d’ingresso per i soci HOG

dal 1973 che si occupa della costru-

evento speciale: grande sorpresa

(Harley Owners Group) e per i lettori

zione di special esclusive, ma anche

per tutti gli appassionati di custom

di LowRide, che troveranno sul nu-

del restauro di moto inglesi. E par-

sarà infatti un’anteprima mondiale

mero di novembre un coupon da uti-

lando di moto inglesi, non si può

di una nota azienda motociclistica,

lizzare alla cassa.

non menzionare Mr. Martini di Ve-

che rimarrà top secret fino all’aper-

Media

rona, specialista Triumph. Tra i pre-

tura dei cancelli di EICMA.

Radio, con un calendario ricco di ap-

paratori più rilevanti del marchio

Fitto anche l’elenco degli eventi in

puntamenti ed iniziative.

sarà

Partner

presieduta

dell’area

da

Virgin

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DESIGN di Eleonora Zarauti

SWATCH Storia dell'orologio che ha cambiato il mondo

Simbolo indiscusso degli anni '80, la sto-

acronimo di “swiss watch”. L'idea è sem-

messaggi innovativi, ironici, talmente

ria degli Swatch è la storia di una pic-

plice: battere i giapponesi sul loro

ben concepiti da conquistare prima l'at-

cola rivoluzione. Erano gli anni del nuo-

stesso campo: movimenti al quarzo

tenzione dei giovani, che ne hanno fat-

vo boom economico e dell’edonismo.

e produzione di massa, con il valore ag-

to un fenomeno, e poi quella più criti-

In Svizzera però non si avvertiva quel

giunto di un design molto curato e con

ca degli adulti, per cui è diventato un

trend positivo che investiva il costume

un prezzo molto competitivo. Ecco al-

must. Gli orologi da 50mila lire sono riu-

e il mercato a livello europeo. La pro-

lora che gli Swatch invadono il merca-

sciti a stimolare diversi tipi di sensibi-

duzione di qualità tipica della mentali-

to italiano a 50mila lire l'uno, ed è su-

lità: da quella degli esteti aggiornati con

tà svizzera non trovava sbocco sul mer-

bito fenomeno sociale. Il prezzo, che

lo Swatch Keith Haring del 1986 e

cato, anzi veniva messa all'angolo dal-

in quindici anni di successi non è au-

il Folon 1987, a quella degli sportivi con

la produzione giapponese di orologi

mentato, è certo la chiave per penetrare

lo Scuba e il Cronografo del 1990, fino

al quarzo. Era una crisi grave per l'in-

il mercato. L'ampiezza della collezione

a quella dei duri e puri, fedelissimi

dustria dell'orologeria svizzera, quasi

poi è il punto di forza, che fa apprez-

al movimento automatico con l'Auto-

irreversibile, fino a che il gruppo Smh,

zare un orologio in pura plastica al teen-

matico del 1991. Non potevano man-

uno dei più importanti del settore, non

ager e ai suoi genitori. L'acquirente

care un incursione nel lusso con il Tre-

accoglie l'idea rivoluzionaria di un

si trasforma in collezionista, e il caso

sor Magic in platino del 1993, una vera

italiano, Franco Bosisio. Siamo nel

Swatch diventa fenomeno sociale a tut-

e propria trasgressione per Swatch, per

1983 quando parte il progetto Swatch,

to tondo. Swatch ha sempre lanciato

non dimenticare poi lo Skin (foto in alto) del 1997 e il Beat del 1999. Fedele alle nuove tecnologie e al passo con i temi Swatch non poteva certo ignorare il grande fenomeno “Internet”. Internet ovunque: nel PC, nel televisore, nel telefonino e, perché no, nell'orologio. La Swatch ha trasformato il significato dell'orologio, da strumento per segnare il tempo a strumento emotivo. L'orologio come espressione di moda, da cambiare a seconda degli stati d'animo, della stagione, dell'attività. In sintesi, i prodotti possono essere qualcosa di più della somma delle funzioni che eseguono. “Swatch è design che incorpora un messaggio, calligrafia che testimonia una personalità”.

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ARTE&CULTURA

Andrea Bajani

I LUOGHI DELLE PAROLE

VIII EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI LETTERATURA

Luca Bianchini

di Emanuela Bernascone

stanze – come modello di coopera-

personale. Una lettura culturale,

zione. Il Paese ospite di questa VIII

linguistica, sociologica e antropolo-

edizione sarà l’Italia in occasione

gica

del 150° anniversario dell’unità na-

tendo

zionale: una serie di discussioni,

raccontata o portata in scena. La de-

pregiudizi, dubbi, animano il dibat-

dica dell’VIII edizione andrà a Emilio

tito sulla nascita del nostro Paese.

Salgari, a 100 anni dalla sua morte.

L’assenza di una posizione comune,

Caro ai giovani di molte generazioni

la ricchezza di voci che hanno com-

perché

posto la storia letteraria italiana,

stessa, Salgari deve la sua popola-

hanno spinto il festival a sperimen-

rità ad una straordinaria produzione

tare la lettura dell’Italia vista dal-

romanzesca, con ottanta opere (più

l’esterno,

parola

emblema

scritta,

dell’avventura

le

di duecento considerando anche i racconti) distinte in vari cicli av-

Il Festival Internazionale di Lettera-

Questa provocatoria scelta, che

venturosi, con l'invenzione di per-

tura I Luoghi delle Parole raggiunge

è però un atto di dedica senza reto-

sonaggi di grande successo come

nel 2011 il suo ottavo anno di pro-

rica, vuole essere un omaggio

Sandokan, Yanez de Gomera e il

poste culturali e lo fa confermando

al meglio che la letteratura contem-

Corsaro Nero. Il fitto programma del

quanto fin qui acquisito in termini

poranea italiana offre, leggendo,

Progetto I Luoghi delle Parole

di esperienza e di dialogo con il ter-

ascoltando e incontrando nomi di ri-

a Scuola, che ogni anno coinvolge

ritorio e al contempo provando

lievo della scrittura di oggi. Grazie

oltre 6200 studenti di ogni ordine

a dilatare ulteriormente il suo spa-

al loro sguardo potremo chiarire al

e grado proporrà un progetto di-

zio progettuale. La prima conferma

meglio l’attuale scenario italiano.

dattico che vede il coinvolgimento

riguarda la dimensione che la mani-

Partendo dalla scelta dell’Italia come

di scrittori del calibro di Pino Ma-

festazione si è data, quella di festi-

Paese ospite, il tema più ricco di

sciari, Ernesto Ferrero, Sabrina Ron-

val di rete: I Luoghi delle Parole,

spunti e di chiavi di lettura è senza

dinelli, Pierdomenico Baccalario,

infatti, coinvolgendo attivamente

dubbio quello dell’identità che sarà

Angelo Petrosino e Gianluigi Ricu-

undici Comuni nell’area a nord est

affrontata nelle sue molteplici sfu-

perati. Ospite inoltre con La scuola

di Torino, è un esempio di manife-

mature. Con questi presupposti

è di tutti Girolamo De Michele che

stazione che intende esaltare le spe-

la scelta del tema portante di que-

unendo analisi statistiche e stru-

cificità

contesto

st’anno è stata semplice: affronte-

menti teorici di grande autorevo-

valorizzando nel complesso un ter-

remo l’Identità nelle sue diverse

lezza con l'esperienza di chi lavora

ritorio che proprio nella connes-

declinazioni; dall’identità linguistica

da anni nelle classi, smonta gli ste-

sione, nel “fare sistema”, vuole

a quella nazionale, dal significato di

reotipi e allarga la prospettiva sulla

esprimere le proprie potenzialità,

appartenenza, di comunità, all’idea

nostra scuola.

proponendosi – in questi tempi

di nuovi italiani, passando attra-

Dal 17 al 23 ottobre

di crisi e di sempre maggiori di-

verso ciò che costituisce l’identità

www.emanuelabernascone.com

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ogni

analizzarne

dalla

specificità come “Paese ospite”.

di

di

di questo tema, sempre par-



MUSICA di Daniele Smaltini

Zucchero “Sugar” Fornaciari a Torino il 26 e il 27 novermbre con il suo ultimo album.

Chocabeck

World Tour 2011

Zucchero continua senza sosta

Un coro di “tanti auguri” cantato da

valore affettivo, che racchiude

il fortunatissimo e attesissimo

12 mila persone e Zucchero ha re-

ricordi davvero speciali. Quando

Chocabeck World Tour (dal nome

galato al pubblico una scaletta

Zucchero era ancora un bambino

del suo ultimo album), che, a gran-

allargata di oltre due ore e mezza,

era solito chiedere al padre – la sua

de richiesta, raddoppia le date au-

torta e candeline sul palco e fuochi

era una famiglia di contadini piut-

tunnali, arrivando a Torino il 26

pirotecnici nel finale. Il tutto prima

tosto povera – cosa ci fosse

e 27 novembre per due imperdibili

di iniziare il tour invernale che

da mangiare. La risposta che si sen-

serate al Palaolimpico. Ad accom-

lo vedrà in scena nei Palasport delle

tiva dare era sempre la stessa:

pagnare Zucchero, la sua mitica

grandi città italiane, tra novembre

dei “chocabeck”. Comprese il signi-

band composta da: Polo Jones,

e dicembre 2011.

ficato di quella strana parola solo

basso (MD); David Sancious, tastier;

Dopo le hit: È Un Peccato Morir,

dopo la spiegazione della nonna:

Kat Dyson, chitarre + backing vo-

Un Soffio Caldo e Vedo Nero (Disco

“choca” significa “che fa rumore”,

cals;

chitarre;

d’Oro Digitale, n.1 nel Music

mentre “beck” significa “becco”…

Adriano Molinari, batteria; James

Control per 7 Settimane e top10

“becco che fa rumore”, ovvero:

Thompson, fiati; Massimo Greco,

per ben 15 settimane), Zucchero

non c’è nulla da mangiare! Peccato,

fiati; Beppe Caruso, fiati; Luca

“Sugar” Fornaciari, torna in radio

perché Zucchero immaginava in-

Campioni, violino; Simone Rossetti

con il suo nuovo singolo, dall’al-

vece che presto si sarebbe trovato

Bazzaro, viola; Enrico Guerzoni,

bum omonimo, Chocabeck pro-

di fronte ad una grande torta

violoncello. La tournèe iniziata

dotto da Don Was & Zucchero.

al cioccolato, di fronte a qualcosa

il 9 maggio da Zurigo ha toccato

Inutile cercare il suo significato,

di immensamente buono.

le principali città europee e dai

“Chocabeck” in italiano non signi-

Qualcosa di immensamente buono

primi di giugno è tornato in Italia.

fica nulla, ma provate a chiederlo

ce lo ha regalato lui, nel momento

Zucchero ha deciso così di festeg-

a un emiliano! E soprattutto pro-

in cui ha deciso di condividere

giare il suo cinquantaseiesimo

vato a chiederlo a Zucchero!

con noi il suo ricordo attraverso

compleanno tra il pubblico il

Vi risponderà che per lui Choca-

questa meravigliosa canzone.

25 settembre all’Arena di Verona.

beck è una parola con un grande

www.setuplive.com

Mario

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Schilirò,


Francesco De Gregori sceglie Torino per la sua prima diretta su YouTube Francesco De Gregori ha scelto di fare un regalo speciale a tutti i suoi fan: una diretta internet su YouTube completamente gratuita, ripresa e trasmessa dall'Hiroshima Mon Amour. A dimostrazione del suo rinnovato interesse per il mondo web, dopo il lancio del suo sito web ufficiale (www.francescodegregori.net) e del recente film internet "Dress Rehearsal" Francesco continua a stupire il suo pubblico, offrendo loro l'opportunità unica di vedere in diretta il concerto di Torino su YouTube, in occasione della tappa Torinese di "Pubs&Clubs" Tour 2011 il 26 ottobre all'Hiroshima Mon Amour. Particolare è l'attenzione che l'artista Romano sembra riservare per la nostra città, sono molti infatti i Torinesi tra i musicisti della sua "Banda", come il team che cura la sua immagine online composto da Alessandro Arianti (coordinatore oltre che suo tastierista), Il regista Nik Bello, gli strateghi digitali di theTconcept e Rekordata. FOTO: GIANLUIGI DI NAPOLI

COOLTO CONSIGLIA JASON DERULO FUTURE HISTORY Il nuovo album è anticipato dai singoli “It girl” e “Don't wanna go home”. Il disco include un totale di dodici episodi, divisi tra brani dance caratterizzati da temi sensuali e “hot” e ballate urban-pop, realizzati in collaborazione con un team di produttori composto da The Fliptones, J.R.Rotem, Frank E, The Dream e Eman. Il cantante ha affermato: “Nella mia musica ritroverete una persona nuova, quasi un nuovo essere”.

APPARAT THE DEVIL'S WALK Già da qualche tempo Apparat ha cominciato ad esibirsi dal vivo con una vera e propria band, fattore che poteva far presagire qualche cambio in vista. Con “The devil's walk” Sascha Ring (questo il suo vero nome) presenta il suo lato più profondo e melodico. Pur non abbandonando sonorità electro e glitch, nel quinto album prevalgono atmosfere vicine al post-rock, psichedeliche con riferimenti ad artisti come Sigur Ròs e gli ultimi Radiohead.

JAMES MORRISON THE AWAKENING L'album è stato influenza-to da due importanti avvenimenti della sua vita come la morte del padre, vinto da alcool e depres-sione, e la nascita del primo figlio. “Sono state due emozioni fortissime, ma nel disco è più presente la perdita di mio padre, perchè faccio sempre più fatica a scrivere delle cose felici”. Il lavoro è stato prodotto con l'ausilio dell'ex Suede Bernard Butler e di Mark Taylor (già al suo fianco per “Broken strings”).

IVAN SEGRETO CHIARO “Chiaro” è il titolo del pri-mo album di Ivan Segreto non stampato dalla major Sony dopo tre capitoli discografici. Il musicista siciliano ha deciso di lavorare in autonomia, trovando in seguito una accordo con la label tedesco/americana Obliqsound. Il nuovo lavoro è stato composto da Ivan nella sua Sicilia, terra nella quale da qualche tempo ha deciso di tornare a vivere, esplorando anche le radici musicali popolari.

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CINEMA di Paola Gamberutti

Un passo indietro nel tempo

IN HER

SHOES Così vicine e così lontane, le sorelle

quando Maggie, cacciata di casa dalla

Feller sono unite da un profondo

moglie del padre, si stabilisce a casa

affetto e accomunate solo dal numero

di Rose. Ma cosa accade se Rose è al la-

di scarpe. Per tutto il resto sono

voro e Maggie apre la porta di casa

esattamente agli antipodi. Maggie

all’uomo della sorella? Sarà doppio

(Cameron Diaz) ha uno spirito tanto

il tradimento e inevitabile l’allontana-

allegro quanto incosciente. Incostante

mento. Quella separazione le porterà

e superficiale, cambia continuamente

però a guardarsi dentro e risolvere

lavoro, vittima di quell’immaturità che

ognuna i drammi della propria vita.

non le permette di fermarsi a riflettere

Rose abbandonerà la carriera forense

per capire ciò che vuole davvero.

e troverà finalmente il vero amore

La stessa superficialità che investe nella

in quel collega che è sempre riuscito

vita lavorativa, si riversa anche in quella

a scorgere la bellezza oltre la goffag-

sentimentale, caratterizzata da un con-

gine. Maggie si trasferirà invece dalla

tinuo via vai di fidanzati. Così sexy e at-

nonna materna (Shirley MacLaine)

traente, non si può dire che assomigli

che entrambe le sorelle credevano

alla sorella. Rose (Toni Collette) è in-

morta, e invece era stata allontanata dal

fatti goffa e insicura. Severa e respon-

padre in un turbinio di sensi di colpa

sabile, ha una brillante carriera di av-

e discordanti scelte di vita. Lì, “guest

vocato, suo rifugio e castigo al tempo

star” della casa di riposo, Maggie im-

stesso. Meno brillante è invece la sua

parerà a responsabilizzarsi e sensibi-

vita sentimentale: poche storie sba-

lizzarsi grazie al nuovo lavoro a con-

gliate nell’attesa di quell’uomo giusto

tatto con gli anziani del centro. Sarà poi

che le tolga i complessi e la trasformi

compito della nonna riunire le due so-

da brutto anatroccolo in cigno. Come

relle dando voce ai ricordi, e mettendo

da manuale, le sue carenze affettive

luce su quell’evento traumatico e an-

la portano a consolarsi nello shopping.

cora incomprensibile che le portò

Non si tratta però di acquistare vari

ad essere orfane di madre. Nuovi

capi d’abbigliamento, ma solamente

amori, nuove carriere e nuove vite, una

scarpe: l’unico accessorio che pensa

nonna ritrovata e un legame rinsaldato.

di poter indossare senza rovinare con

Sigillo di quel nuovo legame non po-

il suo aspetto fisico. I problemi tra

teva che essere, in una sorta di patto di

le due sorelle inizieranno davvero

sangue, il dono di… un paio di scarpe!

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COOLTO CONSIGLIA IL VILLAGGIO DI CARTONE Cosa accade quando una vecchia chiesa viene dismessa? Conosce un nuovo significato della parola Fede. Spogliata di tutti gli oggetti sacri e preziosi, compreso il Crocifisso che dominava dall’alto e ora, come sconfitto, giunge a terra, quella chiesa così vuota acquisterà presto vita: un gruppo di clandestini vi si insedia e crea, con panche e cartoni, un villaggio in cui rifugiarsi. Non mancherà chi si opporrà non riuscendo a interpretare il senso della Carità. LARRY CROWNE Larry lavora da anni come commesso nel tipico ipermercato americano. E lui è il tipico brav’uomo, amabile e remissivo, più dedito al lavoro che alla vita privata. Scioccante punto di rottura sarà il suo inaspettato licenziamento. Deciderà allora di reinventare la sua vita iscrivendosi al college locale. Conoscerà un gruppo di emarginati che si spostano in branco con lo scooter con come meta un futuro migliore. Per Larry quel futuro arriverà per mano di un nuovo amore. THIS MUST BE THE PLACE Cheyenne è una rock star in declino. Ormai lontano dal palco, vive in esilio con la sua compagna avvolto da un malinconico romanticismo. La sua vita trova un nuovo scopo quando viene a conoscenza della morte imminente del padre con cui non aveva contatti da tempo. Giunto al suo capezzale scopre l’ossessione che lo perseguitava: vendicarsi per le umiliazioni subite da un ufficiale nazista. Sarà l’inizio di un viaggio per proseguire le ricerche iniziate dal padre.

PINA 3D Dall’amicizia ventennale tra il regista Wim Wenders e la ballerina Pina Bausch nasce l’idea di un film sulla danza. La morte prematura della donna metterà la parola fine a questo progetto, ma l’arrivo della tecnica 3D fornirà al regista il mezzo per completare la loro opera. Nascerà così un moderno e suggestivo incontro tra danza e cinema, e il ritratto di una donna caratterizzata da quella contrapposizione tra un fisico scheletrico ed etereo e una forza ferrea.


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LIBRI di Greta Grossi

IL SILENZIO DELL'ONDA di Gianrico Carofiglio - Rizzoli Con una narrazione serrata e struggente sui padri e i figli, la mancanza e le assenze e la fragilità degli uomini, Gianrico Carofiglio regala ai lettori un nuovo, indimenticabile personaggio. Una donna in fuga dal suo passato, un bambino in fuga dalla realtà, tra gli incubi del giorno e le minacce della notte. Un uomo inchiodato a una colpa remota. Due vite adulte spezzate, il passaggio crudele dell'infanzia. Nel passato di Roberto, sottufficiale dei carabinieri in congedo ed ex agente sotto copertura, c'è un episodio terribile dal quale non riesce a liberarsi, che risale agli anni di attività segrete in America Latina.

LA SETTA DEGLI ANGELI di Andrea Camilleri – Mondadori Uno scandalo nella Sicilia del 1901. L’avvocato Matteo Teresi scopre che nel suo paese esiste una setta segreta. Composta da preti e da notabili, la «setta degli angeli» organizzava esercizi spirituali per vergini devote o giovani donne in procinto di maritarsi per prepararle alla vita coniugale. Gli esercizi si svolgevano in sacrestia nelle ore in cui le chiese erano chiuse ai fedeli e dovevano portare le ragazze «alla comunicazione con la grazia divina e all’elevazione a gradi sublimi di perfezione». «Atti ignominiosi» ai quali le giovani venivano indotte dai preti e dagli eletti che agivano incappucciati.

IL SEGRETO DELLA COLLANA DI PERLE di Jane Corry - Newton Tre donne, tre artiste, un unico destino. Caroline riceve in eredità una collana di perle, un dono che si tramanda da generazioni tra le donne della sua famiglia. Decisa a staccare la spina per un po', per lasciarsi alle spalle la crisi che sta vivendo con il marito, si rifugia in una casa sul mare. Qui, immersa nella pace e nella tranquillità, inizia a fare ricerche per ricostruire la storia delle sue antenate. Grazie ai diari di nonna Rose e alle lettere private di sua madre Helen, Caroline scopre vicende femminili molto diverse tra loro eppure segnate da errori e difficoltà, soprattutto nelle relazioni sentimentali.

LA VOCE DEL DESTINO di Marco Buticchi - Longanesi Oggi è un’anziana clochard costretta a vivere per le strade di Parigi, ma il suo passato le ha regalato fama e successo. Qualcuno la vuole morta, ed è solo l’intervento di Oswald Breil e Sara Terracini a salvare la vita di Luce de Bartolo. Ma qual è il segreto che custodisce, così potente da sconvolgere l’ordine mondiale? Chi è davvero quella donna? La sua storia inizia nell’Argentina fra le due guerre e racconta un’amicizia straordinaria, quella fra Luce e una tra le donne più ammirate di tutti i tempi: Eva Duarte. Mentre Luce diventa il soprano più famoso al mondo, Eva sposa il colonnello Juan Domingo Perón: nasce così il mito intramontabile di Evita.

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COMICS WORLD a cura di Vittorio Pavesio, testi di Fulvio Gatti

Nelle profondità

fumetto

del

Il fumetto salta fuori dove meno te

nascono al di là delle Alpi? Ovviamente

SOS Météores o Le Mystère de la

lo aspetti. Prendiamo Boris – il film,

no. Eppure l'universo delle Bande Des-

Grande Pyramide. Comunque fu l’ini-

tappa cinematografica della recente

sinée è davvero tanto vasto, e in gran

zio di una passione che non è mai di-

serie televisiva italiana che si fa burla

parte non tradotto da noi, da mettere

minuita, anzi direi che è aumentata,

in modo brillante del vasto universo

soggezione a chi vi si avvicina la prima

anche grazie al gran numero di studi

dell'audiovisivo.

volta. Certo Asterix è noto a livello uni-

che sono usciti negli ultimi anni.

In una scena, il regista Renè Ferretti

versale; Tintin avrà un rilancio nel no-

E in generale sono un grande lettore

incontra un alto dirigente Rai che ha

stro paese grazie al film in uscita.

di BD”.

il compito decidere se produrre o me-

Ma prendiamo per esempio Blake

Qual è il segreto del successo della

no il suo film; per caratterizzare que-

e Mortimer di E.P. Jacobs. Mai sentito?

serie in Francia?

sto personaggio femminile come una

Ne abbiamo parlato con il torinese

“Credo

persona profondamente intellettuale,

Guido Vogliotti, autore per la Pavesio

di un’Avventura secondo canoni clas-

gli sceneggiatori hanno pensato bene

del saggio Blake e Mortimer – il tra-

sici, ineccepibile e accurata sia nella

di descriverla come “una appassionata

vaglio del sottosuolo. “Sembra incre-

sceneggiatura che nel disegno.

di fumetto francese”. Ma sono davvero

dibile ma non riesco a ricordare se

È in fondo la motivazione alla base del

così difficili le storie disegnate che

il primo volume che ho letto sia stato

successo di James Bond, di Poirot,

ci

sia

sempre

desiderio

o di Indiana Jones. Storie che non stancano, fruibili all'infinito e in cui scopri sempre qualcosa di nuovo. Nel libro scrivo che Blake e Mortimer rappresenta l’applicazione nel fumetto della filosofia slow-food: una serie che ha un marcato gusto letterario. Sembra che con il proseguimento della serie dopo la morte di Jacobs il successo sia ancora cresciuto, oggi le tirature iniziali di ogni nuova avventura sono di 600.000 copie! In Italia rimane un fenomeno minore, i volumi sono stati

ripubblicati

da

Alessandro

Editore”. Volete avventurarvi tra il fumetto al di là delle Alpi? Probabilmente ora sapete da dove partire.

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ANIMALI di Enrica Dolza

chi cerca trova!

La bacheca degli annunci a cura dell’Associazione LiberiTutti Torino

Sesso: F i Età: 6 ann dio piccola e facilmente m Taglia: conquista i s a m , a timid Carattere:

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Tutti i nostri cani vengono affidati vaccinati, microchippati, svermati e le femmine adulte sterilizzate. Anche le spese del viaggio dalla Sardegna al continente è a nostro carico, per cui qualsiasi contributo volontario (in denaro o in cibo) da parte dei nuovi genitori adottivi sarà molto gradito! Si effettuano controlli pre e post affido e si richiede firma del modulo di adozione. Contattare Bianca dopo le 17:00 al 380.3130298 oppure scrivere a associazioneliberitutti@gmail.com Seguici all’indirizzo: www.associazioneliberitutti.it Siamo anche su facebook.

Anche Dea non ha una storia originale alle spalle, è arrivata al canile di Ossi (SS) dentro uno scatolone insieme ai suoi cinque fratellini. Ora, dopo un lungo viaggio dalla Sardegna, e con un po' di anni di ritardo, prova anche lei a cercare fortuna qui a Torino. Dea è una cagnetta deliziosa, molto carina e affettuosa. All'inizio è leggermente diffidente ma si conquista con poco. Non ha problemi nè con cani maschi nè con femmine e non crediamo ne possa avere neanche con i gatti. Dea è una sorta di bassotta color miele che sorride sempre. Chi conquisterà il suo dolce cuoricino sarà ricambiato con tantissimo amore!


La dolcissima segugetta Maggy ha partorio 8 meravigliosi cuccioli. Chissà qual è la sua storia.... noi l'abbiamo trovata sul ciglio della strada che proteggeva la sua prole. Era a Ossi, un paesino in provicina di Sassari. Siamo riusciti a far adottare tutti i suoi piccoli, ma ora è rimasta lei, lei che li ha difesi e accuditi con così tanto amore... Se li è visti portare via uno ad uno... ora si trova al Bau di Alpignano dove aspetta la sua famiglia.

Sesso: F i circa kg Età: 3 ann uta, sui 15 ll'inizio dia conten e te timida a n e rm e Taglia: m g g le a im s dolcis Carattere:

Baffetto è un gattino molto speciale. La sua mamma non ha allattato nè lui nè i suoi fratellini, ma per fortuna sono stati svezzati da un'altra mamma gatta. Per questo motivo Baffettino è un gattino delicato che ha un po' di raffreddore cronico, ma per il resto sta benone, gioca e corre come tutti gli altri gatti. Ha solo bisogno di un occhio di riguardo e di una casa senza giardino. L'ideale per lui sarebbe un alloggio con un'altra gatta perchè patisce molto la solitudine. Vuole sempre le coccole e adora il contatto umano. Riusciamo a trovare una persona di buon cuore che voglia adottare uno scricciolino come lui? Contattare Enrica al 333.11.94.379 o scrivere a enrica@associazioneliberitutti.it

Sesso: m Età: 3 mes i Carattere: do

lcissimo e molto app iccicos

o

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ASTROLOGIA a cura di Desirèe

ariete dal 21/3 al 20/4 La vostra forma smagliante sarà il trampolino di lancio per tutti i successi di questo mese. Molto attivi in ogno contesto sociale, le persone che vi frequentano stanno notando un positivo cambiamento in voi che non passerebbe indubbiamente inosservato.

toro dal 21/4 al 20/5 Sarà questo il periodo più a voi favorevole per fare progetti importanti e a lungo termine: dalle vostre idee potrebbe nascere qualcosa che condizionerà favorevolmente il periodo che verrà nel prossimo futuro. La stabilità che avete sempre desiderato potrebbe essere al punto di stupirvi con il suo arrivo.

gemelli dal 21/5 al 21/6

oroscopo

Ottobre inizierà all’insegna del lavoro e degli impegni di carattere lavorativo. Siete impegnati diverse ore nel corso della giornata e non avete quasi tempo per pensare a nulla se non ai vostri affari che, pur dandovi parecchie soddisfazioni, vi tengono psicologicamente al chiodo.

cancro dal 22/6 al 22/7

Ottobre è un mese in cui cercherete il più possibile di mantenere i piedi per terra e non impostare in maniera irreversibile il vostro futuro. Non è questo il momento opportuno in cui fare delle scelte che vi possano condizionare per i mesi seguenti: aspettate di avere chiara la situazione fino in fondo.

leone dal 23/7 al 23/8

Ottobre sarà un mese per voi ricco di sorprese, e gran parte di esse molto positive, forse più di quanto potevate aspettarvi in base alle premesse del periodo del passato recente. Il periodo è quello giusto per guardare al futuro e fare, perchè no, progetti, anche a lungo termine.

vergine dal 24/8 al 22/9

Ottobre sarà per voi della Vergine un mese senza lode e senza infamia, in cui alcune delle vostre aspettative saranno senz’altro soddisfatte, ma dovrete senza dubbio saper rimettere i piedi per terra al momento opportuno e saper considerare quando il passo è più lungo della gamba.

bilancia dal 23/9 al 22/10

In questo periodo siete davvero molto attivi socialmente, e la vostra presenza ad eventi e feste è più consistente del solito. Non siete molto attenti ai vostri impegni, dare un’immagine troppo vivace della vostra esistenza potrebbe non tornare sempre a vostro favore.

scorpione dal 23/10 al 22/11

Ottobre inizia all’insegna delle piacevoli novità inaspettate: saranno tanti i momenti, a partire da inizio mese, in cui avrete piacevoli sorprese che vi coglieranno di sorpresa come nemmeno potevate immaginare. Userete molta razionalità, talvolta esagerando nel ritornare ad analizzare questioni passate.

sagittario dal 23/11 al 21/12

È arrivato questo tanto atteso mese di ottobre 2011, starà a voi giocarvi le tante e ghiotte opportunità che potrebbero presentarsi anche a partire dall’inizio di questo mese. Affettivamente non potete certo lamentarvi di nessuno, se non del vostro carattere che qualche volta vi fa titubare più del dovuto.

capricorno dal 22/12 al 20/1

Questo ottobre sarà per voi un mese caratterizzato dalla vostra grande esuberanza e allegria che inizierà a pervadere il vostro carattere. Il meglio della positività del vostro carattere e dei vostri atteggiamenti sta venendo fuori in questo periodo, e le persone che vi circondano e che vi ammirano lo hanno notato.

acquario dal 21/1 al 19/2 Ottobre è il mese giusto per riscoprire voi stessi ed i vostri rapporti con gli altri. Capirete e farete presto luce sui vostri piccoli errori fatti e ripetuti in passato, e chiarirete meglio alcune posizioni che potrebbero crearvi scomodità e imbarazzo.

pesci dal 20/2 al 20/3 In questo periodo iniziano a farsi sentire tanti e stressanti impegni. Districarvi in mezzo a questioni dalla difficile soluzione è davvero il vostro forte in questo periodo e talvolta sarete addirittura in grado di stupire voi stessi. La vostra capacità relazionale è davvero buona e talvolta le vostre conoscenze potrebbero tornarvi più utili di quanto avreste aspettato.

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