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Whatafuck

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Gintsugi

Gintsugi

Il progetto Whatafuck è composto di un membro fisso e riconoscibile e tre “nascosti” a rotazione. Qual è il motivo di questa formazione così curiosa?

Be’ per 2 motivi… Il primo è che volevo avere il controllo su tutto il progetto, sia musicalmente sia a livello organizzativo in modo da evitare i soliti problemi che si hanno quando cose importanti sono in mano a più persone, il secondo è che così si evitano proble-

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l’intervista

Un membro “noto” e tre nascosti a rotazione per un progetto metal originale, che tratta tematiche fuori dal comune

mi di cambio line up. Si risolve velocemente passando la maschera al nuovo componente e stop.

Il disco si incentra sui guasti provocati dalla religione sul libero arbitrio delle persone. Come nasce questa scelta di argomenti?

È un tema che nel metal non è mai stato toccando davvero credo. È una mia esperienza personale di molti anni fa che ho voluto portare in questo disco.

Alcune canzoni del disco sono concepite anche come incitamento per chi è prigioniero di sette. Mi spieghi meglio?

Purtroppo tantissime persone nel mondo cadono preda di predicatori e sette religiose perché in momenti di sconforto sono gli unici che ti danno una speranza. Il problema è che questo ha un prezzo molto caro e alle volte te ne accorgi che è tardi. In più tanti subiscono dalla nascita le scelte fanatiche dei genitori e alla maggiore età hanno grosse difficoltà ad avere un proprio pensiero. Li voglio aiutare con la forza della mia musica e delle mie parole.

Il progetto nasce a Trieste. Com’è la scena musicale della zona?

La scena metal triestina ha sfornato negli anni alcune buone band come i 1neday, i Darkpools, i The Secret e i Rhapsody ma il grosso problema qui, come immagino in tutta Italia è il ricambio generazionale. I giovanissimi sembra abbiano perso la voglia di usare la musica come forma di ribellione o espressione.

Vista la teatralità del progetto, immagino ci sia molta voglia di portarlo dal vivo appena si potrà. Avete già in mente delle sorprese per allora?

Essendo anche videomaker, sto girando il video per il nuovo singolo “Inferno” dove userò delle nuove maschere che ho creato appositamente. Sto lavorando al merchandising e alla promozione dell’album e sto cominciando a organizzare prove con i ragazzi per prepararci al momento in cui si apriranno le danze. Niente bar, organizzeremo con il supporto di un tour manager un giro dei migliori club italiani... Perché quando si potrà di nuovo vivere, ci sarà una gran voglia di metal!

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