LE SEDIE Eugène Ionesco
Progetto di Scenografia di Monica Scaloni Accademia di Belle Arti ,Urbino A.S. 2014\2015
Le Sedie (1952) "Il mondo mi e' incomprensibile: aspetto che qualcuno me lo spieghi" , scriveva Ionesco. Eugene Ionesco mette in scena l'irrealta' del reale e il vano, drammatico, grottesco tentativo di popolare il vuoto dell'esistenza e di comunicare l'incomunicabile. Protagonisti sono due coniugi ultranovantenni, il Vecchio e la Vecchia che vivono in una torre su di un'isola. Come ogni sera i due sono impegnati a rappresentare la farsa tragica della loro esistenza carica di fatuita', insuccessi e rimpianti, alleviata solo dalla forza delle proprie illusioni, dalla reciproca ammirazione acritica e affettuosa, dalle abitudini che fanno passare il tempo e danno l'illusione di esistere. Ma questa e' una serata speciale: i due aspettano degli ospiti illustri, invitati ad ascoltare il messaggio di salvezza che il Vecchio ha deciso di tramandare ai posteri e a tale scopo ha ingaggiato l'Oratore. In un crescendo sempre piu' concitato, fanno il loro ingresso gli ospiti, tanti e tutti invisibili, e la stanza si riempie di sedie tante e tutte ben visibili. Il deserto dell'esistenza dei due vecchi si e' popolato con il nulla di invitati incorporei e con l'invadenza delle sedie: soffocati dalla materia e dal vuoto i vecchi si gettano dalla finestra. L'Oratore si rivelera' muto, incapace di articolare alcunche' e tutto finira' nella beffarda certezza che e' impossibile spiegare il senso dell'esistenza.