Clelia Cerboni Bajardi

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Scenografia per

Le sedie

Realizzazione di una scenografia per l’opera teatrale di Eugène Ionesco

Accademia di Belle Arti di Urbino - Scuola di Scenografia a.a. 2019/2020

Progetto di Clelia Cerboni Bajardi



“ La vecchia Il vecchio La vecchia

Eri più allegro quando guardavi l’acqua... Per distrarti, fà di nuovo finta, come l’altra sera. Fà finta tu, oggi tocca a te. Tocca a te.


Tema: Creazione di una scenografia originale per l’opera Le

sedie di Eugène Ionesco a partire dalla lettura del testo

Fasi di lavoro e materiale realizzato: • • • • • • •

lettura del testo e riflessione sui contenuti ricerca sull’autore e sulle principali messe in scena del testo appunti di rielaborazione e sviluppo dell’idea ricerca iconografica bozzetti e schizzi preliminari pianta e sezione disegni preparatori e studio degli elementi scenici


Sintesi della trama dell’opera: Una coppia di anziani accoglie degli ospiti immaginari per fare loro un grande annuncio

Probabilmente il dramma si svolge in un mondo post-apocalittico in cui due personaggi, Il vecchio e La vecchia, si accingono ad allestire il loro alloggio freddo e decadente con numerose sedie per una serie di ospiti invisibili che, più tardi, giungeranno per ascoltare un oratore rivelare le scoperte del vecchio, probabilmente sul senso della vita. Quando gli ospiti arrivano i vecchi li intrattengono con dialoghi che diventano quasi soliloqui e che rivelano i rimpianti e le contraddizioni di una lunga e monotona esistenza. L’oratore invece è inaspettatamente interpretato da un attore reale. Prima del suo discorso i vecchi si uccidono saltando dalla finestra, ritenendo di essere giunti all’apice della loro vita. La scena rimane quindi apparentemente deserta, e l’unico personaggio rimasto pronuncia soltanto una serie di versi incomprensibili.


Ricerca sull’autore Eugène Ionesco (1909 - 1994) Opere più significative 1928 1951 1952 1959 1962 1964 1975 1983

La cantatrice calva La lezione Le sedie Il rinoceronte Il re muore La sete e la fame L'uomo con le valigie Viaggi tra i morti


Cenni biografici Eugène Ionesco nasce in Romania ma presto la sua famiglia si trasferisce in Francia, dove rimane fino al termine della Prima Guerra Mondiale. Nel 1925 torna in Romania dove compie gli studi classici, si laurea e consegue il dottorato in lingua e letteratura francese. Nel 1931 pubblica le prime opere e dopo un primo periodo in cui le sue messe in scena suscitano alcune polemiche, comincia ad avere successo nel contesto dell’avanguardia rumena. Nel 1936 insegna pedagogia in un liceo di Bucarest e si sposa.Nel 1938 torna in Francia, si appassiona al teatro e continua a scrivere e a pubblicare anche opere drammaturgiche. Nel 1970, con la sua elezione quale membro dell’Académie Française gli viene riconosciuto il suo importante contributo nel panorama teatrale contemporaneo. Muore a Parigi.

Tematiche e concezione teatrale Eugène Ionesco si avvicina, insieme ad autori come Samuel Beckett, Arthur Adamov, Jean Genet, Boris Vian e Harold Pinter al teatro dell’assurdo. Attraverso il teatro, Ionesco esprime: • Desiderio di rinnovamento e contestazione delle forme tradizionali • Assurdità e incoerenza della condizione umana • Tragicità della solitudine dell’individuo nella folla e sua irrealizzabilità • Materialismo soffocante, proliferazione di oggetti per evidenziare il vuoto interiore • Disarticolazione del linguaggio e incomunicabilità, illusione di poter esprimere il proprio dramma • Inutilità dell’esistenza rispetto all’inevitabile condanna della morte • Vano tentativo di evasione dall’universo inospitale e dal destino • Ripetitività dei gesti dell’uomo, che sopravvive grazie alle sue abitudini • Senso di ironia legato all’angoscia e all’ossessione della morte • Essenzialità e visione onirica del reale


Immagini di alcune messe in scena del testo

Le sedie, messa in scena di Michele Orsi Bandini

Le sedie


Le sedie, messa in scena di Jacques Mauclair, Parigi 1956


Progettazione

Appunti



Studio dei personaggi Maschere da vecchio e vecchia indossate durante le festività invernali

/

Ceplenita, Romania

Nella regione settentrionale della Romania, durante le celebrazioni pagane legate alle festività invernali si indossano maschere che rappresentano soprattutto vecchi e demoni. La maschera è molto importante nella tradizione romena, perché costituisce una rappresentazione immaginaria dell’aldilà destinata ad aiutare l’uomo a reintegrarsi nel mondo dei vivi e a porre rimedio ai suoi squilibri. In particolare, le maschere del vecchio e della vecchia hanno radici molto antiche e rivestono il ruolo di mediatori tra i due mondi. Queste informazioni risultano interessanti per quanto riguarda Le sedie di Ionesco, il quale era di origini romene e potrebbe essere verosimilmente venuto in contatto con la tradizione delle maschere Maramures. L’ipotesi sarebbe ulteriormente confermata dalla scelta di una coppia di vecchi come protagonisti della pièce, i quali hanno effettivamente un ruolo di mediazione in quanto organizzano una conferenza per far conoscere al mondo il loro messaggio, ma al contempo Ionesco li condanna all’incomunicabilità. Inoltre, mentre nella tradizione le maschere hanno il ruolo di rinsaldare l’appartenenza dell’uomo al mondo, i personaggi di Ionesco abitano un mondo che non è mai esistito e i loro progetti di vita sono condannati all’irrealizzabilità. I due vecchi vivono nel breve spazio dello spettacolo e al suo termine si danno la morte: essi risiedono in un imprecisato luogo tra i due mondi ed hanno quindi un legame con l’aldilà. In questi parallelismi si può trovare una tematizzazione del desiderio di rinnovamento e della contestazione di Ionesco delle forme tradizionali, che pur costituiscono il punto di partenza della sua opera.


Schizzi e bozzetti Elementi finestre e porte sospesi o appoggiati nello spazio, non incastonati nelle pareti


Casa senza pareti, in cui solo porte e finestre e una cornice per il soffitto ne definiscono il volume e ne costituiscono il confine (Ispirazione: Metafore di Ettore Sottsass / A sinistra in figura)

Versione della casa come scatola metallica posta al centro del palcoscenico, in cui le sedie vengono spostate dall’esterno all’interno dell’abitazione / In figura, sopra.



Studio degli elementi scenici




Pianta e sezione Visioni della composizione dello spazio con elementi principali


Quinte e retropalco Fondale e quinte alla tedesca armate e scomponibili in due pezzi evidenziati in colori diversi in figura. Nel corso dello spettacolo queste pareti fisse delimiteranno la scena, all’interno della quale si muoveranno i personaggi, che vi introdurranno le sedie attraverso gli appositi passaggi. Nella scena finale, le parti superiori delle quinte e del fondale (parti chiare nella figura in alto) saranno sollevate e saliranno in graticcia, mentre i tre elementi a “U” (parti scure nella figura in alto) caleranno sulla scena (come nelle figure sotto), evidenziando il perimetro della casa che dall’inizio era mostrata senza alcun contorno. La caduta di questi elementi rivelerà il retropalco del teatro. Questa proposta sarebbe legata alla rivelazione finale dell’oratore e accompagnerebbe la sua uscita di scena.


Ricerca iconografica Bastard Chairs, serie di fotografie di Michael Wolf







Studio degli elementi di scena

Sedie






Allestimento degli elementi sulla scena








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