GENNAIO-FEBBRAIO 2013 la musica e le parole della Società del Quartetto di Vicenza
Anno XV Numero 1 Mensile in A.P. 70% C.P.O. Vicenza
Adesso ascoltatemi
Un nuovo modo di vivere e comunicare la “Classica”. Cameron Carpenter, talento libero che si ribella alle etichette, sta rivoluzionando i canoni interpretativi, e non è il solo. Presto a Vicenza lui e la fantasista cinese Yuja Wang.
Un miracolo italiano
Salvatore Accardo si racconta in un libro che presenterà a Vicenza: l’uomo e l’artista, gli affetti e la musica. A seguire concerto al Comunale.
Vincenzo Panormo in concerto
La splendida voce del violoncello del ‘700 di Enrico Bronzi in dialogo con l’Orchestra di Padova e del Veneto, gradito ritorno in Stagione.
Anno XV - Numero 1
Gennaio-Febbraio 2013
coordinamento editoriale Giovanni Costantini collaboratori Filippo Lovato Paolo Meneghini Andrea Scarpari impaginazione Alessandra Melison per le foto l’Editore è a disposizione di quanti provassero diritti di Copyright
Periodico di cultura, musica e spettacolo della Società del Quartetto di Vicenza Direttore Resp.: Matteo Salin Editore: Società del Quartetto di Vicenza Redazione: vicolo cieco Retrone, 24 Vicenza Tel. 0444/543729 Fax 0444/543546 web www.quartettovicenza.org e-mail info@quartettovicenza.org Periodico iscritto al registro Stampa del Tribunale di Vicenza n. 977 Stampa: Tipolitografia Pavan snc su carta Passion 13 da 100 g/mq Tiratura 3000 copie
Paolo Pigato presidente Riccardo De Fonzo vice presidente Sandro Pupillo direttore generale Piergiorgio Meneghini direttore artistico Antonio Mangano tesoriere Donata Folco Zambelli Cattaneo Luciano Giacomelli Luca Trivellato consiglieri Antonio Dal Maso revisore dei conti organizzazione Giovanna Reghellin amministrazione Alessandra Melison comunicazione e segreteria Maria Carolina di Valmarana relazioni esterne Giovanni Costantini didattica musicale Paolo Meneghini ufficio stampa
rovate a pagina...
La stecca «I critici musicali sono persone che non sanno scrivere, che intervistano persone che non sanno parlare, per un pubblico che non sa leggere.» (Frank Zappa, intervistato da Ben Watson, ottobre 1993)
Echi
La strada per il teatro di Sandro Pupillo
MusicaMese Musica per diletto di Andrea Scarpari
MusicaMese
Un miracolo italiano di Paolo Meneghini
MusicaMese
Extension & Revolution di Filippo Lovato
MusicaMese
Una voce concertante di Giovanni Costantini
Tracce
Fantasie rivoluzionarie pagina a cura di Filippo Lovato
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Giovanni Costantini
La nota
A
nno quindicesimo, numero primo, di nostro Musicare. Ricordo ancora il primo numero del decimo anno di pubblicazione, ancora nel vecchio formato di piccolo tabloid mensile, in bicromia. Lo ricordo non tanto per contenuti particolari legati alla tappa raggiunta, quanto per il modo diverso che aveva di “stare in mano”. Le statistiche nazionali ci dicono che si legge sempre meno, sia i libri che i giornali. Non è un caso che gran parte dei quotidiani nazionali sopravviva grazie a finanziamenti statali. Nel nostro piccolo, nell’ultimo anno, abbiamo voluto sottoporre un questionario di “verifica” e gradimento di Musicare ai nostri lettori, abituali ed occasionali, per poter accordare ancora meglio questo strumento. Senza la pretesa di fare opinione o di approfondire aspetti musicologici ancora da svelare, nel presentare i concerti cerchiamo di raccontare qualcosa che magari non si conosce e che può interessare ed incuriosire in vista dell’appuntamento a teatro. E nel riprendere a tratti i momenti di vita dell’associazione, dalle attività per le scuole alle relazioni che si sviluppano sul territorio, proviamo a rendere tutti partecipi di un piccolo ma ostinato progetto culturale portato avanti a suon di musica. Le parole che troverete qui non sono quindi che un umile preludio o un’azzardata coda a voci ben più importanti, che sono quelle degli strumenti che si alternano oggi sul palcoscenico del Teatro Comunale, ieri all’Auditorium Canneti o chissà dove. A costi di risultare pessimista, non posso non rilevare come alla perdita della capacità di leggere, libri e fatti, si debba aggiungere la progressiva rinuncia all’ascolto, a favore di un più stordito “sentire di sottofondo”. E pensare che saremmo la “società della comunicazione”… Pretendere il silenzio, prima ancora dell’ascolto, oggi è cosa ardua. La colpa, forse, è anche di chi e di come si è espresso finora. Possiamo solo sperare che qualcuno riesca ancora a provocare il silenzio dallo stupore, e non meravigliamoci se ciò accadrà proponendo qualcosa ”vecchio” di secoli. La novità può essere il modo di comunicarlo, non il cosa. In questo senso, il personaggio in copertina di questo Musicare ci aiuta a guardare avanti, con un po’ di ottimismo e un po’ di follia. Lui, Cameron Carpenter, ed altri come lui - si pensi a Yuja Wang, che vi presentiamo in questo Musicare, o ad un altro pianista cinese, Lang Lang - stanno suscitando l’ascolto di un nuovo pubblico, più giovane e meno etichettato. A queste nuove orecchie propongono Bach, Mozart, Liszt, Schubert, Rachmaninov. È un modo di guardare al futuro, dove la tecnologia non potrà rinunciare alla poesia. ●
In copertina: Cameron Carpenter, organista 32 anni, dalla Pennsylvania. A Vicenza suonerà il Doppio Borgato, particolare tipologia di doppio pianoforte gran coda, brevettato da Luigi Borgato nel 2000.
seconda edizione
Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Vicenza (Contrà Santa Corona, 25) domenica 13 gennaio 2013 ore 16,30
Arcangelo Corelli (1653-1713) Concerto grosso op. 6 n. 8 in sol minore (fatto per la notte di Natale) Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Adagio e fuga in do minore K. 546 per archi Ludwig van Beethoven (1770-1827) Quartetto d’archi op. 95 in fa minore (trascr. di Gustav Mahler) Pierangelo Valtinoni (1959) “Auf römischen Wegen” (Passeggiando per le vie di Roma) per archi (prima esecuzione assoluta). Dedicato al maestro Spierer ed agli allievi di Progetto Orchestra ed. 2013
domenica 24 febbraio 2013 ore 16,30
Gaetano Donizetti (1797-1848) Allegro per archi in do maggiore Michael Horvit (1932) Invocation and Exultation Concerto con i solisti di Progetto Orchestra Antonín Dvořák (1841-1904) Serenata per Archi in mi maggiore op. 22
domenica 17 marzo 2013 ore 16,30
Edward William Elgar (1857-1934) Serenata per archi in mi minore op. 20 Aldemaro Romero (1928-2007) “Fuga con Pajarillo” Josef Suk (1874-1935) “Serenata per archi in mi bemolle op. 6
domenica 14 aprile 2013 ore 16,30
Franz Schubert (1797-1828) Ouverture in do minore per archi D8 Arnold Schönberg (1874-1951) “Verklärte Nacht” op. 4 Concerto con i solisti di Progetto Orchestra Luigi Boccherini (1743-1805) “Ritirata notturna di Madrid” La partecipazione ai concerti è riservata ai visitatori delle Gallerie. Il biglietto d’ingresso alle esposizioni permanenti (intero € 5,00 - ridotto € 4,00) consente di assistere ad uno dei concerti programmati. Per informazioni e prenotazioni: Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Vicenza Contra’ Santa Corona 25 - tel. 800.578875 (da martedì a domenica dalle 10 alle 18)
La strada per il teatro
Echi
Musica in piazza: preludio originale alla 103ª Stagione Concertistica con gli artisti di strada
“Se Maometto non va alla montagna…”, la montagna ti invita ai concerti del Quartetto nella splendida cornice di Piazza dei Signori, dando vita ad una sorta di preludio alla Stagione Concertistica che il Quartetto tiene al Teatro Comunale di Vicenza. Un modo di anticipare la promessa, che è poi lo slogan scelto quest’anno, di offrire emozioni, di smuovere, di arricchire, di arrivare dritto al cuore degli spettatori come solo la Musica è in grado di fare. Per la buona riuscita dell’iniziativa, il ringraziamento del Quartetto va al Comune di Vicenza, che ha accolto con favore l’iniziativa e a Massimiliano Varusio, col quale è stata curata la programmazione artistica. E poi agli artisti: il duo Quintana, il quintetto d’ottoni Lemonbrass, il trio Basilisco, il quartetto di sassofoni Palladian Saxophone Quartet, quello di fagotti Custom Quartet e quello di violoncelli Tetrachordcello Quartet: si tratta di musicisti diplomati al Conservatorio, “camuffati” da artisti di strada, idealmente saliti nel più bel palcoscenico all’aperto di Vicenza, Piazza dei Signori, per un’anteprima originale alla Stagione Concertistica, la 103ª. ●
Quintana Lemonbrass Quintet
Basilisco Palladian Saxophone Quartet
Sandro Pupillo
MusiCare Gennaio-Febbraio 2013
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er promuovere la 103ª Stagione Concertistica - anche alla luce del lusinghiero successo di “Olimpico OpeNights”, rassegna estiva che ha fatto registrare oltre 1000 spettatori in otto serate di musica jazz dal vivo al giardino del Teatro Olimpico - la Società del Quartetto ha pensato di approfittare della felice intuizione dell’amministrazione comunale di dar la possibilità agli artisti di strada di manifestare le proprie qualità esibendosi in un palcoscenico a cielo aperto. L’ordinanza comunale “Disciplina per gli artisti di strada nel territorio cittadino”, a firma del sindaco Variati, ha permesso nei fine settimana di settembre e ottobre di incontrare molte persone, divertite ed incuriosite, che non frequentano abitualmente le sale da concerto, alle quali dare informazioni sui concerti e sulle iniziative dell’associazione, e con le quali scambiare idee e considerazioni sul mondo della musica “colta”. Attraverso un repertorio molto vasto, che ha spaziato dalla musica rinascimentale al pop, passando per le colonne sonore dei film e le sonorità del jazz, vari musicisti hanno offerto un’ora e mezza di musica dal vivo,
5 Custom Quartet Tetrachordcello Quartet
MusicaMese
La Petite Bande: la formazione barocca diretta da Kuijken in concerto a Vicenza l’11 gennaio
Musica per diletto Affianco al sapiente Bach, la “leggerezza” di Telemann, autore riscoperto nel ‘900
MusiCare Gennaio-Febbraio 2013
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Il tempo è galantuomo” recita un celebre adagio: un’idea ispirata da antica saggezza, che si addice perfettamente al caso di quel Georg Philipp Telemann nato nel lontano 1681 e scomparso nell’altrettanto lontano 1767. Relegato per due secoli nell’oblio o quasi, Telemann è stato riscoperto dalla moderna ricerca storica e filologica, ed il crescente favore che la sua musica incontra, anche oltre il pubblico appassionato di musica barocca, ne testimonia l’importanza. Telemann, insieme al ben più celebre Bach, sarà protagonista della serata che La Petite Bande, sotto la guida di Sigiswald Kuijken, proporrà al Teatro Comunale venerdì 11 gennaio. Già nota al pubblico vicentino, la formazione olandese - che ha festeggiato i quarant’anni di attività - si è distinta nel mondo grazie alle interpretazioni del repertorio antico e barocco. Telemann fu una figura centrale nel panorama musicale del XVIII secolo, apprezzato ben oltre i confini della Germania: dotato di un’ispirazione feconda, produsse una quantità inimmaginabile di composizioni, al punto che il suo catalogo conta più di cinquemila opere. Questa sterminata mole di lavori ha contribuito ad alimentare la fama di autore superficiale o peggio scontato, determinan-
do l’esclusione di Telemann dal novero dei grandi autori barocchi. La grandezza di Bach non fu mai messa in discussione, almeno fra i compositori e gli studiosi di musica, e la sua riproposizione al grande pubblico risale alla celebre Passione Secondo Matteo, diretta da Mendelssohn nel 1829: Telemann dovette attendere invece il secondo dopoguerra per essere largamente compreso. Il confronto fra i due autori è spesso servito per sottolineare la superiorità del primo rispetto al secondo, entrando in una logica di “classifica” che lascia piuttosto indifferenti, se si analizza in maniera più ampia la vita e l’opera dei due musicisti. Le personalità così differenti dei due compositori, i diversi incarichi ricoperti, i pubblici cui ciascuno rivolgeva le proprie opere, rendono infatti forzato un eventuale paragone, e d’altra parte sono noti il rispetto e l’amicizia fra i due, al punto che Telemann fu il padrino di battesimo di Carl Philipp Emanuel Bach. Johann Sebastian Bach (1685-1750) incarnò una musica fondata su regole rispettate con scrupolosa dedizione, rappresentò un baluardo nel rigore intellettuale, rimase indifferente alle richieste di rinnovamento che altri suoi contemporanei inseguirono, alla ricerca di un maggiore successo: egli fu so-
VENERDì 11 GENNAIO 2013 ore 20.45
MusicaMese
Teatro Comunale di Vicenza
MUSICA PER ARCHITETTARE LA PETITE BANDE SIGISWALD KUIJKEN primo violino, viola da gamba e concertatore musiche di Telemann e Bach
Andrea Scarpari
Georg Philipp Telemann
prattutto didatta e teorico, e interpretò tale ruolo contribuendo alla definizione di forme e consuetudini che lasciarono un segno indelebile nell’evoluzione della musica europea. Telemann visse la professione del musicista con spirito molto diverso: formatosi sostanzialmente da solo, dopo gli studi in giurisprudenza egli operò da dilettante, nel senso letterale del termine, ovvero concependo la musica come piacere intellettuale, ma anche come sfondo che impreziosisce numerosi momenti della vita, al punto che una delle sue più note composizioni, la Tafelmusik, raccoglie pezzi destinati ad accompagnare feste e banchetti. Telemann rivolse il suo impegno verso appassionati, dilettanti come lui, e non verso colleghi docenti o alunni da formare: il suo stile risulta dunque più immediato, lo sviluppo della melodia è spesso facilmente intuibile, ma senza cedimenti sulla qualità della composizione; la ricerca nell’arte musicale è condotta esplorando le potenzialità dei nuovi strumenti (come il flauto traverso, nella Suite in La minore) e anticipando l’evoluzione del gusto verso lo stile galante che si affermerà alla fine del ‘700. L’arte di fare musica può essere interpretata anche in modi differenti, custodendone comunque sempre la dignità. ●
suono: “Scrivi che ti canto, il segno che diventaiva.” percorsi per una lettura musicale creat ia a frequenza gratuita Ciclo di 3 incontri per insegnanti di Scuola Primar
DOCENTE: MARIO LANARO Cieco Retrone, 24 - 36100 Vicenza) Gli incontri si svolgeranno presso la sede della Società del Quartetto (Vicolo ore 19:00 alle 17:00 ore dalle 2013 O GIOvedì 14 - giovedì 21 - giovedì 28 FEBBRAI TESTO DI RIFERIMENTO: Antologia con CD “Dal Blu in poi...” (distribuita gratuitamente alle scuole e ai docenti che ne facciano richiesta) INFO E ISCRIZIONI Società del Quartetto di Vicenza tel. 0444 543729 / fax 0444 543546 info@quartettovicenza.org www.quartettovicenza.org
Scrivi che ti canto è realizzato con il contributo di
QuartettoVicenza
LUNEDì 28 GENNAIO 2013 ore 20.45
MusicaMese
Teatro Comunale di Vicenza
MUSICA PER RICORDARE SALVATORE ACCARDO violino LAURA GORNA violino FRANCESCO FIORE viola musiche di Dvořák, Mozart e Prokofiev
Accardo. L’artista e l’uomo raccontati in un libro: domenica 27 gennaio alla Libreria Galla
Un miracolo italiano
La musica e la vita del grande violinista partenopeo, ospite fisso a Vicenza per il Quartetto
MusiCare Gennaio-Febbraio 2013
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gennaio torna a calcare il palcoscenico del Teatro Comunale di Vicenza Salvatore Accardo, uno dei violinisti italiani più talentuosi e più famosi al mondo. Assieme a Uto Ughi (li separano solo tre anni d’età) è stato ed è, da decenni, il violinista che ha marcato in modo indelebile la storia di questo strumento portando in ogni angolo del pianeta quel “suono italiano” che fa parte della nostra migliore tradizione. Dunque avere da parecchi anni Salvatore Accardo ospite fisso a Vicenza è motivo di grande orgoglio per la Società del Quartetto. Un ospite che di volta in volta si presenta in svariate formazioni (dal duo al sestetto) proponendo alcune fra le più belle – e a volte poco conosciute – pagine della letteratura per archi. Il 28 gennaio, nel concerto dedicato alla “Giornata della Memoria”, Accardo sarà accompagnato da Laura Gorna (violino) e Francesco Fiore (viola) con i quali spazierà da Mozart a Prokof’ev, soffermandosi su Dvořák, all’inizio e alla fine della serata. Negli ultimi anni Accardo ha ampliato di molto il suo raggio di interessi rispetto al passato: la scuola di alto perfezionamento di Cremona, l’approfondimento del repertorio cameristico, la direzione d’orchestra (alla guida della sua “Orchestra da Camera Italiana”, fondata nel 1996). Ma il musicista partenopeo si è dato anche all’attività editoriale perché, superata la boa dei settant’anni, si è fatto prendere dalla voglia di raccogliere in un libro autobiografico le tappe più importanti della sua carriera artistica, che nel suo caso coincide con la vita privata,
dal momento che ha iniziato ad imbracciare il violino quando aveva appena tre anni. “Il miracolo della Musica” - questo il titolo del libro edito da Mondadori - racchiude in 12 capitoli le tappe fondamentali della sua vita: dal primo violino-baby regalatogli dal babbo, all’esordio in pubblico quando aveva 15 anni; dalla vittoria al Concorso Paganini, solo due anni più tardi, alla fama internazionale. Così scopriamo che dietro al “miracolo” non c’è solo il caso o la fortuna ma piuttosto un grande talento coltivato con anni di duro e meticoloso lavoro. Poi è venuto il meritato successo sui palcoscenici di tutto il mondo, l’incontro con gli altri grandi della musica, i viaggi intercontinentali, le tournée, la conoscenza con mondi e culture diverse in un’epoca in cui non si parlava ancora di globalizzazione e il pianeta era nettamente diviso in due dalla “guerra fredda”. In mezzo a tutta questa musica, le interminabili partite a carte con gli amici, la passione sfegatata per la Juve, l’ammirazione per i film di Totò. E tanto altro dell’Accardo-uomo, fino ad arrivare alle sue due recenti passioni, che si chiamano Ines ed Irene, le gemelline avute dalla seconda moglie Laura Gorna. Domenica 27 gennaio alle ore 18 Accardo incontrerà il pubblico alla Libreria Galla di Corso Palladio 11 per raccontarsi ai suoi “fan” e per firmare copie del suo libro che qualche settimana fa è stato presentato anche da Fabio Fazio, nel programma di Rai3 “Che tempo che fa”. ● Paolo Meneghini
MusicaMese Cameron Carpenter e Yuja Wang: ritratto delle due giovani star della tastiera, presto a Vicenza
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rendiamo Lady Gaga. Invece di essere un’icona pop, potrebbe essere un’icona della musica così detta classica? In altre parole, un interprete della classica potrebbe essere il messaggio e non il mezzo? In realtà la differenza tra la Germanotta e un pianista, al di là dell’apparenza, è poca cosa e va misurata in termini di consapevolezza. Ogni artista piega ai suoi fini il materiale con cui lavora: i violinisti, i pianisti, gli oboisti non fanno eccezione. Sono loro a esprimersi attraverso le partiture che eseguono. Gaga lo sa, mentre molti strumentisti sono convinti, se non fieri, di servire la causa del compositore. Ma anche nel mondo della musica classica talvolta appaiono personalità libere, allegre e irriverenti, talenti sicuri di sé, che mettono in discussione la consuetudine e muovono la storia. A questo genere di musicisti appartengono almeno due degli interpreti inclusi nella 103esima stagione della Società del Quartetto. Sono l’organista Cameron Carpenter, che si esibirà al doppio Borgato il 18 febbraio,
e la pianista Yuja Wang, che suonerà il 19 maggio (e non il 7 febbraio come annunciato). I concerti si terranno entrambi nella sala grande del Comunale con inizio alle 20.45. La serata con Carpenter è realizzata in collaborazione con il XV festival concertistico internazionale “Organi storici del vicentino, un patrimonio da ascoltare”. Cameron e Yuja sono personaggi, sono il messaggio più che il mezzo. Ecco perché del primo, classe 1981, si sa che ha cominciato a suonare l’organo a quattro anni. Cresce in Pennsylvania, i genitori lo istruiscono a casa, poi viene ammesso alla Juillard. Bambino prodigio esegue tutto il Clavicembalo ben temperato a undici anni, a tredici è già a suonare in Europa, a quindici riesce a trascrivere la quinta di Mahler (anche se riterrà poi la trascrizione ineseguibile). Ma si sa anche, e soprattutto, che non ama il dressing code tipico degli organisti. Né il modo in cui l’organo è generalmente considerato. Il titolo del suo cd del 2008 è “Revolutionary”. «Se dovessi suonare l’organo come ti insegnano
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Un nuovo modo di vivere e comunicare la Classica: talenti liberi che si ribellano all’etichetta
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LUNEDì 18 FEBBRAIO 2013 ore 20.45
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a farlo al conservatorio o in chiesa, impazzirei. Prenderei la chitarra elettrica. O Giurisprudenza». E poi: «L’organo è l’ultimo e il più oscuro residuo della più arcaica tradizione della musica classica. Non trovi organisti creativi, che mettano in discussione i limiti come capita nella danza, nell’hip-hop o nei film». Forse per questo Carpenter è stato definito “rock star organist”. Forse anche per il suo modo di vestire. La leggenda vuole che, per il primo concerto, sua madre gli chieda cosa voglia indossare. Lui risponde: «Uno smoking di paillette bianco». La donna, artista da par suo (il padre ingegnere), non batte ciglio. Ora l’organista disegna alcuni dei suoi abiti, le scarpe col tacco alto tempestate di Swaroski sono de rigueur, talvolta si concede a Chanel. Non avrà le armadillo shoes di Alexander McQueen ma la strada è quella. Cameron Carpenter vuole brillare e non gli riesce difficile farlo perché, a parte gli abiti, è un impareggiabile virtuoso dello strumento. Basti dire che i suoi piedi non sono meno veloci e precisi delle dita delle mani. Riescono per esempio a suonare le impervie scale che Chopin ha affidato alla mano sinistra nel suo studio op. 10 n. 12 (nota: cinque dita contro due punte). In tal senso il Doppio Borgato è il suo strumento, l’unico dove la sensibilità dei piedi di Carpenter (cui avrebbero contribuito anche alcune lezioni di tip tap prese da ragazzo) può misurarsi con una pedaliera altrettanto sensibile. Infine di Carpenter si sa che è stato l’unico organista finora candidato a un Grammy, che quando è a New York va in palestra quattro o cinque volte la settimana e che è un appassionato promotore della causa dell’organo elettronico o, meglio, digitale contro l’organo meccanico a canne. Il ragionamento è controverso ma lucido. In un’intervista all’Economist Cameron Carpenter sostiene: «Far musica è, ed è sempre stata, un’impresa commerciale. Ma il concetto che il musicista è egli stesso un prodotto è passato inosservato nella comunità degli organisti». L’organista può rendersi economicamente indipendente se può fare concerti. Ma gli organi meccanici sono così diversi l’uno dall’altro che il successo su uno strumento può non essere replicato su un altro e non per colpa dell’interprete. Occorre rendere mobile l’organo, per rendere mobile l’organista, e l’organo digitale consente tale mobilità. Carpenter stesso ha contribuito a costruirne
MUSICA PER SCOPRIRE CAMERON CARPENTER pianoforte a pedali “doppio Borgato” da Bach a... Carpenter
Cameron Carpenter
MusicaMese
Teatro Comunale di Vicenza
uno, quello della Middle Collegiate Church nell’East Village di New York, dov’è stato “artist in residence” dal 2008 al 2009. Cosa eseguirà a Vicenza? Difficile saperlo in anticipo. Il suo repertorio si estende da Bach alla musica per organo del primo Novecento. Carpenter è anche compositore in proprio e riesce a rielaborare tutto il repertorio ai suoi fini. Si è detto di Chopin e Mahler, si può continuare con Schubert, Liszt, Wagner, Granados, o il Bel Danubio blu. Ma temi per le sue improvvisazioni provengono anche dal pop, da Annie Lennox a Michael Jackson a Katy Perry o dalle colonne sonore di film e cartoni animati giapponesi. Di Yuja Wang invece si sa cosa andrà a suonare. Si comincia con la ballata in Fa diesis minore op. 19 di Fauré, poi i tre Intermezzi dall’op. 116 di Brahms, due Studi di Ligeti e la Grande Sonata n. 2 in Si bemolle minore op. 36 di Rachmaninov. La pianista, venticinquenne nel 2013, ha imparato presto a essere indipendente: figlia di una ballerina e di un percussionista jazz, ha cominciato a
DOMENICA 19 MAGGIO 2013 ore 20.45 MUSICA PER STUPIRE YUJA WANG pianoforte musiche di Fauré, Brahms, Ligeti e Rachmaninov
ragioni tecniche ovviamente, ma perché richiedono una maturità che lei non si riconosce ancora. Ha anche una proposta per far conoscere ai giovani la musica classica: «Occorre infiammare la loro immaginazione». Certo, lei ha infiammato di entusiasmo quanti l’hanno ascoltata e ancor più quanti l’hanno vista. Carpenter e la Wang sono il futuro roseo della musica d’arte. Finché c’è il talento, c’è speranza. ● Filippo Lovato Per cause non dipendenti dalla Società del Quartetto, il concerto della pianista YUJA WANG inizialmente previsto per il 7 febbraio, è stato posticipato a domenica 19 maggio 2013. I biglietti acquistati in prevendita (e le tessere abbonamento) sono validi per la nuova data, con gli stessi numeri di posto.
MusiCare Gennaio-Febbraio 2013
Yuja Wang
suonare a sei anni, poi è stata ammessa al Conservatorio Centrale di Pechino, quindi, dodicenne, si è trasferita al Mount Royal College di Calgary in Canada. Nel 2005 la stampa canadese annuncia “A star is born”: a Ottawa Yuja Wang è chiamata a sostituire Radu Lupu per la parte solistica del quarto di Beethoven. Nel 2007 altre due sostituzioni: affronta il primo di Čajkovskij al posto di Martha Argerich e il secondo di Prokof’ev al posto di Yefim Bronfman. Ma la sua attività non si limita a salvare la serate che l’indisposizione di colleghi più noti di lei rischia di compromettere. Il nome della pianista cinese comincia a circolare, non meno per l’impressionante virtuosismo (la chiamano “dita volanti”) che per le sue mise originali. Yuja è bellissima e se lo può permettere, ma i minidress non mancano di suscitare qualche scontroso borbottio. Eppure, come ha dichiarato a Grazia, non sceglie gli abiti solo per vanità o capriccio: «Li scelgo in base a quello che suono. Se il brano è vivace, il vestito è più sobrio. Se invece è serio, gioco con i contrasti. La musica trasmette emozioni e il look può esaltarle». Nel 2009 arriva il contratto in esclusiva con la Deutsche Grammophone: con l’etichetta gialla ha già pubblicato quattro CD che le valgono due candidature al Grammy. Al pianoforte è spavalda, fin troppo, con le piume tra i capelli e le extension, le gonne corte, le altissime Christian Louboutin con cui incede sul palco. Sarà un caso, ma il suo nome, in cinese, significa “Piume carine”. Yuja Wang dice di adorare Rihanna. Una volta era anche una fan di Lady Gaga, ora non più. Nel poco tempo libero legge o guarda un film. Si esercita tre ore al giorno. Ha studiato tanto fin da piccola e su Youtube è possibile ammirare con quanta velocità affronti, a otto anni, Chopin. Col tempo ha guadagnato in espressività, ma non ha perso in slancio. Ancora su Youtube, la sua frenetica versione del Volo del calabrone lascia sbigottiti e non si può che condividere il pensiero dell’ignoto commentatore che ha scritto: “A quella velocità non saprei suonare neanche le note sbagliate”. Yuja Wang è su Facebook e su Twitter, dove posta gli aforismi che la colpiscono. Tra di essi: “La critica musicale dovrebbe essere per i musicisti ciò che l’ornitologia è per gli uccelli”. È brillante, gentile con gli intervistatori e spiritosa. È tanto umile da non affrontare ancora Bach, Mozart o Beethoven. Non per
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Teatro Comunale di Vicenza
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1 marzo 2013: ritorna l’Orchestra di Padova e del Veneto nel cartellone del Quartetto
Una voce concertante
Il violoncello “Vincenzo Panormo” di Bronzi per il Concerto di Haydn e la Musica di Ghedini
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incenzo Panormo nasce nel 1734 a Monreale e muore nel 1813 a Londra. Grande lavoratore, inizia da giovanissimo un mestiere che è un’arte, e lascia la Sicilia e l’Italia per approdare prima a Parigi e quindi a Londra. Una storia moderna, la sua, calata in tempi in cui tutto era diverso, a partire dalla distanza percepita tra un Paese e l’altro. “Il” Vincenzo Panormo, invece, nasce nel 1775, probabilmente a Londra, ed è oggi ancora in vita. La sua voce canta ancora, qualcuno dirà sempre meglio, nonostante gli anni che si porta addosso, assieme ad una data ed una firma vicine all’anima. Quest’ultimo Panormo è il violoncello plasmato dal primo Panormo, che Enrico Bronzi farà risuonare nella sala grande del Teatro Comunale di Vicenza - venerdì 1 marzo 2013 - voce solista “sopra” quelle degli strumenti dell’Orchestra di Padova e del Veneto. Violoncellista e direttore d’orchestra nato a Parma nel 1973, Bronzi è stato di recente a Vicenza col Trio di Parma, di cui è fondatore e col quale si è imposto nei concorsi internazionali di Firenze, Melbourne, Lione
e Monaco di Baviera, ricevendo anche il “Premio Abbiati” della critica musicale italiana. Dopo essere stato per tre anni primo violoncello dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, e in seguito alle affermazioni al Concorso Rostropovich di Parigi e al Paulo Cello Competition di Helsinki, inizia una intensa attività solistica. Dal 2007 è professore all’Universität Mozarteum Salzburg e direttore artistico dell’Estate Musicale di Portogruaro. Nel panorama delle sue molte registrazioni discografiche, col Trio di Parma e in veste solistica, spicca l’integrale delle Suite di Bach (Fregoli Music), al secondo posto della top ten degli album di musica classica di iTunes Music Store. Dopo essere stato conosciuto dal pubblico del Quartetto in veste cameristica, col già menzionato Trio oltre che col pianista veronese Filippo Gamba, Enrico Bronzi torna in palcoscenico come solista e direttore. Il Concerto per violoncello e orchestra in Do maggiore di Haydn ben si presta a questo doppio ruolo del musicista interprete, richiedendo all’orchestra di assecondare cantabilità e virtuosismi di una tale naturalezza da far
VENERDì 1 MARZO 2013 ore 20.45
MusicaMese
Teatro Comunale di Vicenza
MUSICA PER ALLIETARE ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO ENRICO BRONZI direttore e violoncello solista musiche di Mozart, Haydn, Ghedini e Schubert
Per completare il biglietto da visita del concerto del prossimo primo marzo 2013, non resta che presentare l’orchestra, per quanto anch’essa già nota al pubblico vicentino. Costituita nell’ottobre 1966, nel corso di quarant’anni di attività l’Orchestra di Padova e del Veneto si è affermata come una delle principali orchestre da camera italiane nelle più prestigiose sedi concertistiche in Italia e all’estero, collaborando coi più prestigiosi solisti e direttori ed esibendosi nelle più rilevanti sale da concerto del mondo. Attraverso la propria produzione concertistica, l’Orchestra ha dato un grande impulso alla vita musicale di Padova e del Veneto e, per questo impegno, è stata riconosciuta dallo Stato come l’unica Istituzione ConcertisticoOrchestrale operante nel Veneto. ●
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Giovanni Costantini
Enrico Bronzi
risultare a volte inopportuna la mediazione di un direttore d’orchestra. È l’Haydn più giovane e più classico nella scrittura: immediato ma mai scontato. È l’Haydn forse più amato dai violoncellisti per la sua semplicità musicale e, al tempo stesso, difficoltà tecnica. È l’Haydn rimasto 200 anni in una libreria, ignoto ai più, cercato da molti. Di questo Concerto, datato tra il 1765 ed il 1769, si erano infatti perse le tracce fino al 1961, quando il musicologo ceco Oldrich Pulkert ne scoprì una copia manoscritta settecentesca (ma non dalla mano di Haydn) al Museo Nazionale di Praga: la prima esecuzione moderna avvenne proprio nella capitale dell’allora Cecoslovacchia, il 19 maggio 1962. La copia del Concerto era appartenuta a Joseph Weigl, che fu violoncellista dell’orchestra degli Esterhazy dal 1761 al 1769, quindi è estremamente probabile che sia stato composto (forse espressamente per lui) in quegli stessi anni. Richiede naturalmente una buona “concertazione” tra solista ed orchestra anche Musica Concertante per violoncello e archi di Giorgio Federico Ghedini, seppure in un registro espressivo completamente diverso da quello di Haydn. Dedicata ad Antonio Janigro (violoncellista maestro di Sollima, Brunello, Egano, Dindo, Berger e Meneses, per citarne solo alcuni) Musica Concertante è una composizione del 1962, ossia degli ultimi anni di vita del maestro cuneese, basata su contrasti e dissonanze più che su quella ripresa dell’antico tipica di Ghedini e della sua generazione. Sostenuto - Insensibilmente animato, ma sempre ampio - Calmo - Tempo primo - Poco più vivace - Andante - Più lento sono le indicazioni di andamento in cui si dipana il pezzo, senza soluzione di continuità. Prima e dopo le due composizioni per solista, il Bronzi direttore renderà protagonista l’Orchestra di Padova e del Veneto, con una grande sinfonia del Classicismo - se così si può etichettare la celebre Sinfonia n. 40 in Sol minore K.550 di Mozart - ed una “piccola” sinfonia del primo Romanticismo, la Sinfonia n. 5 in Si bemolle maggiore D.485 di Schubert. E nel solo citarle ci si rende conto che tanto quest’ultima profuma ancora di classico nella leggerezza dell’orchestrazione e nella struttura discretamente lineare, tanto la prima suona di molti anni posteriore all’anno di composizione, confermando un genio di cui non si poteva nemmeno intuire lo sguardo sul futuro della musica.
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Tracce MusiCare Gennaio-Febbraio 2013
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Due “enfant prodige” della tastiera, a breve ospiti del Quartetto: conoscerli per crederci
Fantasie rivoluzionarie Mani e piedi su tre tastiere: prodigio Carpenter, anche da vedere
Seduzioni, sorrisi e giochi di velocità: elettrizzante Wang, fa collezione di bis
autori AA.VV. titolo CD Revolutionary interpreti Cameron Carpenter (organo) etichetta CD + Bonus DVD Telarc, 80711-25, DDD, 2008
autore AA.VV. titolo CD Fantasia interpreti Yuja Wang (piano) etichetta CD DG, 0289 479 0052 8, DDD, 2012
“Rivoluzionario” è detto lo studio op. 10 n. 12 di Chopin perché, pare, ispirato alla fallita insurrezione polacca contro i russi del novembre 1830. Carpenter lo esegue all’organo digitale e affida alla pedaliera le impetuose scale della mano sinistra. Prodigioso. Il DVD accluso, meglio del disco, documenta il miracolo. Al glam classic appartenevano già più di un violinista, qualche pianista: rendere trendy l’organo pareva impresa disperata. Carpenter ce la fa, con una tecnica impareggiabile. Bello ascoltarlo, meglio ancora vederlo: riesce a suonare due tastiere sovrapposte con la stessa mano, pollice sui tasti sotto e le quattro dita sopra. Le sue scelte sono arbitrarie? Sì, lo sono. Tutto è filtrato dalla personalità vulcanica e dall’indiscutibile buon gusto di questo ragazzo cresciuto nella severa campagna della Pennsylvania. La track-list include anche il primo degli studi op. 10 di Chopin, Evolutionary, una pirotecnica rivisitazione della celebre Toccata e Fuga in Re minore di Bach, un’insolitamente sobria lettura del preludio corale “Nun komm, der heiden Heiland”, un impervio studio di Demessieux, il Mephisto Waltz n. 1 di Liszt, un preludio e fuga di Dupré, tre brani originali di Carpenter (Solitude da Duke Ellington, Love song n. 1 e Homage a Klaus Kinski) e le variazioni su un tema della Carmen di Horowitz, che trovano nell’organista americano un altro formidabile interprete. ●
Se il programma del concerto è “lavoro”, il bis è “dopo-lavoro”: l’artista è libero e si concede alla piacevole insistenza degli applausi. Ma sceglie lui che regali fare e si lascia andare anche a fantasiosi accostamenti. Yuja Wang ha impaginato il programma di questo CD con i suoi bis preferiti, convinta che l’encore sia “a little moment of tenderness from the heart”. In realtà di tenerezza non ce n’è, perché si ascolta elettrizzati: questa pianista elastica e veloce, che sferza la tastiera con l’allegria del suo sorriso birichino, incanta l’ascoltatore con la sua prestidigitazione. Pura seduzione dei sensi. Qualche volta esagera, è vero, perché si diverte troppo con i suoi giochi di velocità: Yuja Wang è assolutamente sexy, ma è troppo giovane per essere sensuale. Così l’adattamento per pianoforte di Cziffra della Tritsch-Tratsch polka di Strauss, le variazioni di Horowitz su un tema della Carmen, la sua trascrizione della Danse macabre di SaintSäens o la rielaborazione per piano di Staub de L’apprenti sorcier di Dukas sono letteralmente eccitanti. Più deboli la versione per piano solo di Liszt del lied di Schubert Margherita all’arcolaio, o il valzer n.7 di Chopin. C’è anche altro, tre tesi Etudes tableaux e un’Elegia di Rachmaninov, cinque pezzi di Scriabin, un brillante Scarlatti, la versione di Sgambati del lamento di Orfeo dall’opera di Gluck, Triana dall’Iberia di Albeniz. ● pagina a cura di Filippo Lovato
FESTIVAL
OMAGGIO A
PALLADIO XVI EDIZIONE
2-3-4-5 MAGGIO 2013 TEATRO OLIMPICO BASILICA DEI SANTI FELICE E FORTUNATO
giovedì 2 maggio 2013 ore 20.30 TEATRO OLIMPICO RADU LUPU pianoforte Schubert recital
venerdì 3 maggio 2013 ore 20.30 BASILICA DEI SANTI FELICE E FORTUNATO CAPPELLA ANDREA BARCA orchestra
András SCHIFF direttore e pianoforte
SCHOLA SAN ROCCO coro Francesco ERLE maestro del coro Haydn Missa in angustiis re min. “Nelsonmesse” Hob.XXII:11 Beethoven Sonata re min. op. 31/2
Radu Lupu
sabato 4 maggio 2013 ore 20.30 TEATRO OLIMPICO
CAPPELLA ANDREA BARCA orchestra András SCHIFF direttore
Schubert Sinfonia n. 1 in re magg. D 82 Dvořák Serenata in re min. op. 44 Beethoven Sinfonia n. 4 in si bem. magg. op. 60
domenica 5 maggio ore 20.30 TEATRO OLIMPICO CAPPELLA ANDREA BARCA
orchestra András SCHIFF direttore e pianoforte
Beethoven Sinfonia n. 1 in do magg. op. 21 Brahms Sestetto n. 2 in sol magg. op. 36 Mozart Concerto per pianoforte e orchestra n. 21 in do magg. KV 467 BIGLIETTI IN VENDITA DA MARTEDì 29 GENNAIO 2013 presso la sede della Società del Quartetto Vicolo Cieco Retrone, 24 / lun.-ven. 9-12 e 15-17 / tel. 0444 543729 / e-mail info@quartettovicenza.org
BIGLIETTI: intero euro 49,00 / ridotto over60 euro 43,00 / ridotto under30 euro 22,00
SAVE THE DATE
gli appuntamenti segnalati dalla Società del Quartetto di Vicenza
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GENNAIO 2013 ore 20.45 concerto stagione 2012.2013 Teatro Comunale di Vicenza
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GENNAIO 2013 ore 16:30 (info: numero verde 800.578875) concerto Corso di Formazione Orchestrale Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Vicenza
Musica per architettare LA PETITE BANDE Sigiswald KUIJKEN primo violino, viola da gamba e concertatore musiche di Telemann e Bach
PROGETTO ORCHESTRA - primo concerto
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LEON SPIERER primo violino e concertatore allievi Progetto Orchestra musiche Corelli, Mozart, Beethoven e Valtinoni
GENNAIO 2013 ore 18:00 - ingresso libero Liberia Galla (Corso Palladio, 11 - Vicenza)
Presentazione libro “Il miracolo della musica” SALVATORE ACCARDO GENNAIO 2013 ore 20.45 concerto stagione 2012.2013 Teatro Comunale di Vicenza Musica per ricordare concerto per il Giorno della Memoria SALVATORE ACCARDO violino LAURA GORNA violino FRANCESCO FIORE viola musiche di Dvořák,Mozart e Prokofiev
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FEBBRAIO 2013 ore 20.45 concerto stagione 2012.2013 Teatro Comunale di Vicenza
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FEBBRAIO 2013 ore 16:30 (info: numero verde 800.578875) concerto Corso di Formazione Orchestrale Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Vicenza
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il periodico Musicare è realizzato grazie a:
Musica per scoprire
CAMERON CARPENTER pianoforte a pedali “doppio Borgato” da Bach a... Carpenter
PROGETTO ORCHESTRA - secondo concerto LEON SPIERER primo violino e concertatore allievi Progetto Orchestra musiche di Donizetti, Horvit e Dvořák MARZO 2013 ore 20.45 concerto stagione 2012.2013 Teatro Comunale di Vicenza
Musica per allietare
ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO ENRICO BRONZI violoncello musiche di Mozart, Haydn, Ghedini e Schubert
Società del Quartetto di Vicenza vicolo cieco Retrone, 24 - 36100 Vicenza tel. 0444 543729 e-mail info@quartettovicenza.org www.quartettovicenza.org
la carta di questa pubblicazione è gentilmente offerta da