SETTEMBRE-OTTOBRE 2018
MusiCare 2018 - ANNO XX - Numero 4 - Mensile in A.P. 70% C.P.O. Vicenza
FINO A DOVE POSSO ARRIVARE?
Ad una mente, ad un cuore, ad un’anima. E ad un nuovo pubblico. Dal Beethoven di ISABELLE FAUST alle trasgressioni del ‘900, la musica “colta” cerca nuove vie per farsi conoscere. Senza perdere di vista la Bellezza.
LE NUOVE STAGIONI
Interpreti, autori e programmi dei cartelloni di Concertistica e Sinfonica
LA PRIMA VOLTA A VICENZA Arriva la Chamber Orchestra of Europe, considerata la miglior orchestra da camera del mondo 1
UN ORGANO PER 30 MESSE Ritorno agli antichi fasti col suono dello strumento da chiesa: è il progetto “Orgelmesse”
VENERDÌ 9 NOVEMBRE 2018
DOMENICA 24 FEBBRAIO 2019
ORE 20:45
ORE 20:45
CHAMBER ORCHESTRA OF EUROPE
ISABELLE FAUST violino ALEXANDER MELNIKOV pianoforte
Andrés OROZCO-ESTRADA direttore NIKOLAJ SZEPS-ZNAIDER violino musiche di Kodály, Čajkovskij e Dvořák
LUNEDÌ 26 NOVEMBRE 2018
ORE 20:45
GRINGOLTS Quartet META4 Quartet musiche di Mendelssohn-Bartholdy e Enescu
LUNEDÌ 10 DICEMBRE 2018
ORE 20:45
EMANUEL AX pianoforte musiche di Brahms, Benjamin, Schumann, Ravel
VENERDÌ 21 DICEMBRE 2018
ORE 20:45
per celebrare i 25 anni di attività della Schola San Rocco
SCHOLA SAN ROCCO coro e orchestra FRANCESCO ERLE direttore musiche di Lotti e J. S. Bach
Integrale delle sonate per violino e pianoforte di Beethoven primo concerto
SABATO 9 MARZO 2019
ORE 20:45
YEFIM BRONFMAN pianoforte musiche di Schumann, Debussy e Schubert
LUNEDÌ 18 MARZO 2019
ORE 20:45
FRANCESCO BOSSONE fagotto ALESSANDRO CARBONARE clarinetto FRANCESCO DI ROSA oboe GUGLIELMO PELLARIN corno PIETRO DE MARIA pianoforte musiche di Mozart e Beethoven
MARTEDÌ 26 MARZO 2019
ORE 20:45
HÈSPEROS PIANO TRIO
MERCOLEDÌ 9 GENNAIO 2019
ORE 20:45
FILIPPO GAMBA pianoforte
Integrale dei Trii con pianoforte di Beethoven quarto concerto
Integrale delle 32 Sonate per pianoforte di Beethoven quinto concerto
ORE 20:45
GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019
RADU LUPU pianoforte
ORE 20:45
SCHAROUN ENSEMBLE BERLIN ottetto dei Berliner Philharmoniker
musiche di Brahms, Werner Henze e Beethoven
MERCOLEDÌ 6 FEBBRAIO 2019
ORE 20:45
ORIENTE – OCCIDENTE Un Diálogo de las Ánimas
JORDI SAVALL lira de arco e rebab DRISS EL MALOUMI oud DIMITRI PSONIS SANTUR chitarra moresca e percussioni
MERCOLEDÌ 10 APRILE 2019
musiche di Schumann e Schubert
LUNEDÌ 15 APRILE 2019
ORE 20:45
SUYOEN KIM violino Integrale della sonate e delle partite di Bach secondo concerto
VENDITA BIGLIETTI E ABBONAMENTI Biglietteria Teatro Comunale tel. 0444 324442 / biglietteria@tcvi.it www.tcvi.it Società del Quartetto di Vicenza tel. 0444 543729 / info@quartettovicenza.org 2www.quartettovicenza.org
L
a bambina è in braccio alla mamma, in fondo alla sala. Sorriso dolce e boccoli spumeggianti, avrà su per giù due anni. Quando i musicisti fanno il loro ingresso, la sua vocina è già un sottofondo in orecchio ai presenti: poche parole, sottovoce, di tanto in tanto, vicino all’orecchio della sua mamma. I primi suoni suscitano in lei la meraviglia di chi scopre, per la prima volta dal vivo, che un clavicembalo ed una tiorba, per quanto grandi, fanno dei suoni corti ma risonanti e che i violini ed il violoncello sono pieni di curve e le loro voci sono ora acute ed ora basse. Tanto stupore non può essere contenuto, e così la vocina torna a farsi sentire, breve e controllata, ma pur sempre presente: non sono capricci e nemmeno urletti di esaltazione. È il dialogo della conoscenza. Ma è a questo punto che una bianca permanente si volta a redarguire i genitori con uno stizzito “adesso basta però”. I due giovani hanno il buon senso di non replicare e, chi scrive, con essi. Il concerto, pomeridiano, è di presentazione di un cd, ad ingresso libero, di breve durata, in una sala di palazzo: niente palcoscenici, niente buio, niente biglietto. Il violinista del gruppo presenta ogni brano, rapidamente e con simpatia: un inquadramento storico, una battuta di spirito, un paragone, per farsi capire da tutti ed avere l’attenzione di tutti. Certo, è pur sempre un concerto e la musica si gode in silenzio, come qualunque dialogo che si rispetti. E, dunque, chi ha ragione? La signora che quel silenzio pretende o la giovane coppia che porta la bimba a sentire buona musica? Chi scrive pensa che qualcuno dovrebbe avere l’impietoso coraggio di dire all’ottuagenaria che, oltre ad esserci concerto e concerto, momento e momento, in questo tempo, nel nostro Paese, la musica ha più bisogno di una bimba che di lei, dovendo proprio scegliere. Che poi, in verità, la musica non ha bisogno proprio di nulla: essa esiste indipendentemente da chi l’ascolta o non l’ascolta. È la società – ed in essa i musicisti, intesi come esecutori professionisti, lavoratori – ad aver bisogno della musica e, quindi, di un pubblico “rinnovabile” che la apprezzi e la ami, che ne senta la necessità. Della musica cosiddetta “classica” come di un patrimonio da condividere se n’è parlato al “Preludio di Stagione” organizzato dall’Associazione Filarmonica di Rovereto: un incontro pubblico al quale sono intervenuti direttori artistici, musicisti ed operatori culturali da varie parti del Nord Italia. Un’occasione per confrontarsi e capire dove si sta andando. Festival, concerti per le famiglie, rassegne per i ragazzi, eventi cross-over, abbonamenti agevolati, spettacoli all’aperto, esecuzioni in jeans e maglietta, prove aperte, lezioni-concerto… Se questa è la strada da seguire perché la buona musica raggiunga nuovi cuori, altre menti, libere anime, ciò presuppone che queste siano in circolazione. ●
In copertina: ISABELLE FAUST vincitrice del concorso Mozart e del Paganini, è una violinista tedesca, nata nel Baden-Württemberg nel 1972; a febbraio sarà ospite della Società del Quartetto. Anno XX - Numero 4 Settembre-Ottobre 2018
coordinamento editoriale Giovanni Costantini collaboratori Marco Bellano Silvia Ferrari Filippo Lovato Paolo Meneghini Alberto Schiavo Michele Todescato impaginazione Alessandra Melison per le foto l’Editore è a disposizione di quanti provassero diritti di Copyright
Giovanni Costantini
cartaCanta
di Leonardo Mezzalira
UN’ISPIRAZIONE DI FUOCO P. I. TCHAIKOVSKY CONCERTO PER VIOLINO IN RE MAGGIORE OP. 35 ED. HENLE VERLAG, MONACO, E BREITKOPF&HARTEL, WIESBADEN, 2012
Periodico di cultura, musica e spettacolo di Società del Quartetto di Vicenza e Orchestra del Teatro Olimpico Direttore Resp.: Matteo Salin Editore: Società del Quartetto di Vicenza Redazione: vicolo cieco Retrone, 24 Vicenza Tel. 0444/543729 Fax 0444/543546 web www.quartettovicenza.org e-mail info@quartettovicenza.org Periodico iscritto al registro Stampa del Tribunale di Vicenza n. 977 Stampa: Tipolitografia Pavan snc su carta Passion 13 da 100 g/mq Tiratura 3000 copie
la carta di questa pubblicazione è gentilmente offerta da
L’opera sarà eseguita dalla Chamber Orchestra of Europe con Andrés Orozco-Estrada, direttore, e Nicolaj Znaider, violino venerdì 9 Novembre 2018 al Teatro Comunale di Vicenza.
«Questa mattina sono stato rapito da un’ispirazione di fuoco, inspiegabile. Mi sentivo meravigliosamente ed ero molto soddisfatto del lavoro fatto. La scrittura procedeva a gonfie vele. Insieme a una serie di altri pezzi brevi sto componendo una sonata per pianoforte e un concerto per violino» Tchaikovsky a Madame von Meck, 17 Marzo 1878
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STAGIONE SINFONICA 2018 - 2019
BIGLIETTI E ABBONAMENTI Biglietteria del Teatro Comunale Viale Mazzini 39 / Tel. 0444324442 biglietteria@tcvi.it / online www.tcvi.it Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza Vicolo Cieco Retrone, 24 Tel. 0444 326598 / segreteria@orchestraolimpico.it www.orchestraolimpico.it
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LA STECCA
Indice
«Creare un’opera d’arte significa essere liberi dalla necessità di assecondare il grande pubblico ed essere perciò liberi dalla necessità di monetizzare il proprio talento.» (Lorenzo Frizzera, chitarrista italiano, Rovereto 1972, in “Kapuziner Strasse – L’arte della musica”)
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ouverture
STORIA DI UN MELOMANE: L’ABBONAMENTO MIGLIORA LA VITA a cura di Filippo Lovato
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“LA MIGLIORE ORCHESTRA DA CAMERA DEL MONDO”, PER LA PRIMA VOLTA A VICENZA di Silvia Ferrari
TREDICI APPUNTAMENTI CON LA MUSICA, ZERO SERATE NOIOSE E SENZA EMOZIONI di Paolo Meneghini
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musicaMese
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musicaMese
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stagioneSinfonica 2018/2019
UN’ORCHESTRA SEMPRE GIOVANE, UNA MUSICA SEMPRE NUOVA di Paolo Meneghini
OUVERTURE, DIVERTIMENTO E BALLADE PER APRIRE LA STAGIONE SINFONICA di Giovanni Costantini
DUE QUARTETTI FANNO UN OTTETTO: GRINGOLTS E META4 INSIEME SUL PALCO di Paolo Meneghini
RITORNO AGLI ANTICHI FASTI: L’ORGANO RISUONA IN TRENTA MESSE di Paolo Meneghini
audioVisioni
UNO SGUARDO POTENTE AL PROTAGONISTA CHE NON C’È di Marco Bellano
d’altro ouverture canto Se è vero che la nostra è una “società liquida” (copyright Zygmunt Bauman) in cui la stabilità di molte relazioni si sbriciola; nella quale, giocoforza, non si ha un solo datore di lavoro per tutta la vita attiva né si vive sempre nello stesso posto; in cui ci si sposa di meno, preferendo la presupposta elasticità di convivenze non sanzionate da un patto; una società che sollecita il possesso più che la proprietà e quindi l’affitto più che l’acquisto della casa, il noleggio più che la titolarità di un’automobile; se tutto questo è vero ha senso vincolarsi con l’abbonamento a una stagione concertistica? Non è meglio scegliere fior da fiore, selezionando gli interpreti di cui si vuole “fare esperienza” piuttosto che optare per il pacchetto completo? Più in generale ha senso abbonarsi, a un giornale, ai mezzi pubblici, a una compagnia telefonica, a una palestra? Ecco, la palestra. Senza lo sprone dell’abbonamento la frequenteremmo regolarmente? Senza la tessera per l’autobus libereremmo abitualmente le strade dall’ingombro della nostra auto? Senza l’ineluttabile arrivo del giornale, ci informeremmo con altrettanta costanza? Quanta libertà senza abbonamenti, ma ogni giorno tocca decidere cosa fare: auto o tram? Compro il giornale? Vado al concerto? Senza l’abbonamento a una stagione concertistica, andremmo ad ascoltare anche interpreti che non conosciamo o brani mai sentiti, rischiando di scoprire che ci sono piaciuti? L’abbonamento solidifica le relazioni, ci sottrae un po’ della stressante responsabilità che ci impone la libertà e può aumentare la nostra fiducia. La fiducia: un bene troppo scarso tra le tante solitudini generate dalle relazioni tenui della “società liquida”. ●
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ouverture notEventi ouverture
di Paolo Meneghini a cura di Filippo Lovato
STORIA DI UN MELOMANE: L’ABBONAMENTO MIGLIORA LA VITA. Eduardo Leo, maestro elementare, immaginò che i trapassati sepolti nel cimitero del paesino di Rio Sculiere raccontino la loro storia, come aveva fatto prima di lui Lee Masters nell’Antologia di Spoon River. Riproponiamo qui quella di Omero Re, in endecasillabi sciolti. Dagli altri racconti dei suoi concittadini si apprende che era stato il farmacista del paese, finché glielo permise la vista declinante. Lui preferisce parlare della sua passione, la musica, alimentata da una moglie devota che, poco lesinando in registrazioni, biglietti e abbonamenti, ne fece un melomane.
Il giorno in cui mi venne rivelata la fulgida bellezza delle note il medico predisse alla mia vista ancora pochi mesi d’esistenza. Sedevo ad aspettare l’oculista quando fissò la musica l’udito e gli occhi miei malati a quel soffitto ch’era all’orecchio tanto iridescente quanto indistinto alla fioca pupilla. Mezz’ora dopo avrei saputo tutto: che avrei perduto il verde delle foglie, il lungo blu d’un orizzonte al mare, l’azzurro di zaffiro dei suoi occhi, il rosso porporino delle labbra e l’oro di capelli tanto amati, che ogni libro da me in futuro letto avrebbe accarezzato le mie dita. Che cosa usciva dall’altoparlante non lo ricordo proprio, eppure è strano, perché l’ignota melodia impregnò tanto il tessuto teso dei miei timpani che un anno dopo avrei riconosciuto sonate brevi e lunghe sinfonie da tenui tracce captate per caso: note cadute da un’auto che passa,
il fischio di un melomane barbiere. Così trovavo pazzi come me, con tanta musica a scorrergli in testa. Io ascoltai di tutto da quel giorno Orfeo, Falstàff, Tancredi e Götterdämmerung scalette diatonali e cromatismi, Weber, Webern, Schuman, Schumann e Bach interpreti famosi e sconosciuti Les Adieux, Chiar di luna e Appassionata, dall’arpeggione, al koto, al baryton, nastri, dischi, cd, mp3. Decine di biglietti e abbonamenti lei mi comprò per rendermi felice, forzandomi ad andar pur riluttante, ché non perdessi mai un’occasione d’assaporare un suono mai udito. E quando agli occhi miei sparì la luce, strinsi la mano sua grato e commosso perché m’accompagnava ad ascoltare, a colorare il buio dei miei giorni. Ora che son dove il tempo non scorre, l’arrivo tuo attendo trepidante e grato a Dio perché la miglior musica non chiede udito, né vista la luce. ●
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di Giovanni Paolo Meneghini di Costantini
FISCHER FA GRANDE VICENZA In attesa di un resoconto più articolato, una prima lettura dell’importanza del Vicenza Opera Festival voluto dal maestro Fischer all’Olimpico.
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ndubbiamente un trionfo, “di critica e di pubblico”, come si usa dire. Il Falstaff di Giuseppe Verdi firmato Ivan Fischer e Budapest Festival Orchestra, e contornato da un bouquet di solisti di prim’ordine, ha lasciato il segno. Un segno internazionale, considerando che sia il pubblico che la critica presenti al Teatro Olimpico a metà ottobre erano per lo più stranieri.
Ma bene che il festival voluto dal maestro Fischer nel teatro palladiano sia stato inserito in Conversazioni 2018, perché anche questo è stato, una conversazione: tra i cantanti e l’orchestra, tra i musicisti ed il pubblico, tra Vicenza ed il mondo. Per la Società del Quartetto si è trattato di tanti onori quanti oneri, ma certe soddisfazioni parlano più dei bilanci. Una vera impresa culturale. Che si ripeterà. ●
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di Paolo Meneghini
“LA MIGLIORE ORCHESTRA DA CAMERA DEL MONDO”, PER LA PRIMA VOLTA A VICENZA Questi ed altri apprezzamenti per la Chamber Orchestra of Europe, che in Italia farà solo quattro tappe, tra cui quella per la Società del Quartetto, al Teatro Comunale. A dirigerla il maestro colombiano Orozco-Estrada, in un programma che guarda (ancora) verso l’Est Europa.
Chamber Orchestra of Europa
©JuliaWesely
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a BBC l’ha definita “la migliore orchestra da camera del mondo”. È la Chamber Orchestra of Europe, composta da una sessantina di artisti di varie nazionalità e famosa in tutto il mondo per la qualità e l’eccezionalità dei suoi componenti. Arriva per la prima volta anche a Vicenza per l’inaugurazione della stagione 2018/2019 della Società del Quartetto, venerdì 9 novembre alle 20.45 al Teatro Comunale. Un’occasione doppia da non perdere per la raffinatezza dell’orchestra e per la straordinaria presenza del direttore colombiano Andrés Orozco-Estrada che guiderà la COE attraverso un’intensa esibizione, composta dalle Danze di Galanta dell’ungherese Zoltàn Kodàly, dalla Sinfonia n. 7 in Re minore di Dvořák e dal popolarissimo Concerto per violino di Čajkovskij, divenuto tale anche grazie all’apprezzato film “Le concert”, di Radu Mihailenau. Un programma, dunque, che conferma l’apertura del-
lo sguardo verso l’est Europa (e in particolare verso l’Ungheria) da parte della Società del Quartetto, che già con il Festival delle Tradizioni e con i due eventi presentati all’interno di Conversazioni 2018 aveva fatto arrivare a Vicenza collaborazioni importanti, tra le quali quella con la Budapest Festival Orchestra e il direttore Ivàn Fischer. La Chamber Orchestra of Europe è nata nel 1981 da un gruppo di giovani musicisti che avevano fatto parte della European Union Youth Orchestra e che avevano l’ambizione di continuare a lavorare insieme ad alti livelli. Il loro inizio è stato segnato particolarmente dagli incontri con Claudio Abbado e Nikolaus Harnoncourt. Tredici di loro rimangono ancora oggi, dopo quasi 40 anni, il nucleo centrale della COE, a cui si sono aggiunti nel tempo una cinquantina di musicisti eccezionali provenienti da tutto il mondo. Ciò che li unisce è la ricchezza del loro bagaglio di esperienze, che continuano a nutrire attraverso percorsi singoli, e la passione infinita e condivisa per il fare musica. D’eccezione anche il percorso artistico di Andrés Orozco-Estrada, il giovane direttore colombiano tra i più richiesti della sua generazione. Nato in Colombia nel 1977 e formatosi a Vienna, è dal 2014 il direttore artistico della Houston Symphony e il direttore della Frankfurt Radio Symphony Orchestra, nonché il principale direttore ospite della London Philharmonic Orchestra. La tappa vicentina è una delle sole quattro tappe italiane che toccheranno anche le città di Treviso, Ferrara e Reggio Emilia. ●
venerdì 9 novembre 2018 ore 20:45 Teatro Comunale di Vicenza
CHAMBER ORCHESTRA OF EUROPE ANDRÉS OROZCO-ESTRADA direttore NICOLAJ ZNAIDER violino musiche di Kodály, Čajkovskij e Dvořák
L’ANGOLO DI CESARE GALLA Alle ore 20 nel foyer del Teatro un’introduzione all’ascolto a cura di Cesare Galla
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ouverture notEventi stagioneConcertistica 2018/2019
di di Paolo Meneghini Paolo Meneghini
TREDICI APPUNTAMENTI CON LA MUSICA, ZERO SERATE NOIOSE E SENZA EMOZIONI Autori, programmi, repertori, date ed interpreti: ecco il cartellone 2018/2019 della Società del Quartetto, una garanzia di divertimento e arricchimento nei vari stili della musica colta. Sono tredici i concerti promossi dalla Società del Quartetto di Vicenza all’interno del cartellone musicale 2018/19 del Teatro Comunale. Come da tradizione l’offerta propone un repertorio vastissimo che mette al centro i grandi maestri dell’epoca Barocca, Classica e Romantica - anche attraverso alcuni concerti monografici - con qualche sguardo ancora più indietro nel tempo, un ammiccamento agli autori dell’Est, un assaggio di Francia e una spruzzata di Novecento. Sul fronte degli interpreti anche quest’anno faranno tappa a Vicenza, in esclusiva regionale, alcune fra le stelle più acclamate del panorama concertistico internazionale: non hanno bisogno di alcuna presentazione, infatti, i nomi di Radu Lupu, Jordi Savall, Emanuel Ax, Yefim Bronfman, Isabelle Faust e del quarantunenne direttore d’orchestra Andrés Orozco-Estrada. Alcuni concerti in stagione saranno preceduti – alle ore 20 nel foyer del teatro – dall’Angolo di Cesare Galla, la guida all’ascolto ad ingresso libero a cura del critico musicale vicentino già responsabile della pagina Spettacoli de Il Giornale di Vicenza per molti anni. Confermato anche il servizio di navetta dedicato agli “over 70” residenti a Vicenza grazie al quale gli abbonati alla stagione potranno raggiungere il Teatro Comunale dalle loro abitazioni condividendo un mini-bus con altri spettatori. I prezzi degli abbonamenti, nelle varie formule, sono invariati rispetto alla passata stagione.
Apertura in grande stile
Quartetto Emanuel Ax, statunitense di origini polacche, da decenni uno degli interpreti più in vista nel firmamento internazionale del pianoforte. Sabato 9 marzo debutta a Vicenza Yefim Bronfman, uzbeko di nascita, ma con passaporto istraeliano e statunitense. Considerato fra i migliori interpreti della generazione che si affaccia ai sessant’anni. Così antidivo e schivo da essere considerato, suo malgrado, una delle ultime leggende della tastiera, Radu Lupu ha da parecchi anni un rapporto molto stretto con la Società del Quartetto e la città di Vicenza, che gli piace molto. Il programma di questo suo nuovo appuntamento al Comunale, mercoledì 10 aprile, è intenso e passionale, con la raccolta Kreisleriana di Schumann e l’ultima Sonata di Schubert.
Il concerto che venerdì 9 novembre inaugura il 109° anno di attività della Società del Quartetto di Vicenza si preannuncia un autentico evento, dal momento che la Chamber Orchestra of Europe è considerata da molti la migliore orchestra da camera del mondo. Fondata nel 1981, la COE debutta a Vicenza sotto la guida del maestro colombiano Andrés Orozco-Estrada, direttore ospite principale della London Philharmonic Orchestra. Programma a dir poco trascinante, con le Danze di Galanta, la Sinfonia op. 70 di Dvořák e il popolarissimo Concerto per violino di Čaikovskij con Nicolaj Znaider nel ruolo di solista.
Chamber Orchestra of Europe Emanuel Ax
Tris di gran coda
Un tema attuale
Ben sette gli appuntamenti nei quali il “gran coda” sarà protagonista sul palco del Teatro Comunale, in beata solitudine o in compagnia di altri strumenti. Fra i motivi di maggior richiamo della stagione 2018/19 c’è, non a caso, un tris di eccellenti pianisti, molto diversi fra di loro per tecnica e stile. Il 10 dicembre torna ad esibirsi per la Società del
In tema di ritorni e di divi, mercoledì 6 febbraio il pubblico avrà il piacere di incontrare di nuovo Jordi Savall, musicista arci celebrato, grande saggio e uomo di cultura – non solo musicale – vastissima. Questa volta l’artista catalano arriva in trio (con Driss El Maloumi all’oud e Dimitri Psonis Santur alla chitarra moresca
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e percussioni) con un progetto molto particolare e di stretta attualità – dal titolo Un Diálogo de las Ánimas – che ha per tema le tradizioni musicali arabe, andaluse, giudaiche e cristiane intorno al Mar Mediterraneo.
pianoforte. Il programma del concerto è equamente suddiviso fra il Mozart “viennese” e un Beethoven prima maniera.
Scharoun Ensemble Berlin
Jordi Savall
Tutto Beethoven
Prima esecuzione in tempi moderni
A Ludwig van Beethoven sono dedicate altre tre serate monografiche. Mercoledì 9 gennaio Filippo Gamba prosegue l’affascinante viaggio attraverso le 32 Sonate beethoveniane per pianoforte proponendo, fra le altre, le celeberrime “Waldstein” e “Appassionata”. Il 26 marzo il trio Lama-Guarino-Zadra (violino, violoncello e pianoforte) porta a termine il ciclo dedicato ai Trii con pianoforte, genere nel quale il genio di Bonn eccelse non meno di altri compositori. Domenica 24 febbraio, infine, la diva del nuovo secolo Isabelle Faust e il suo Stradivari “Bella addormentata” ci raccontano, in compagnia del pianista Alexander Melnikov, le Sonate per violino e pianoforte di Beethoven con le quali hanno vinto due prestigiosi premi discografici internazionali: il Diapason d’Or e il Gramophone Award.
Il Concerto di Natale 2018 della Società del Quartetto va in scena il 21 dicembre per celebrare un’occasione molto particolare: i 25 anni della Schola San Rocco di Francesco Erle, ensemble corale vicentino che ha saputo imporsi come una delle più interessanti formazioni vocali nazionali. Il maestro Erle, per l’occasione, presenta la prima esecuzione in tempi moderni del Kyrie per la Notte di Natale composta nel 1714 dal veneziano Antonio Lotti. Completano il programma, ancora di Lotti, la Messa di Mi minore, la Cantata per il Natale ed il Magnificat di Bach.
Schola San Rocco
Formazioni estese
Isabelle Faust
Sono tre le formazioni da camera di organico importante che si esibiranno sul palco del Comunale. Nel concerto dedicato alla “Giornata della Memoria, giovedì 24 gennaio, il Scharoun Ensemble – ottetto di musicisti dei Berliner Philarmoniker – propone musiche di Brahms e Beethoven, ma soprattutto le Quattro Fantasie per ottetto di Hans Werner Henze, un gigante della musica contemporanea. Lunedì 26 novembre c’è un altro ottetto, che questa volta è la somma di due affermati quartetti d’archi: il multietnico Gringolts Quartet ed il finlandese Meta4 Quartet, già vincitore di prestigiosi concorsi a Mosca e Vienna. Per l’ Octet project ou tour , le due formazioni hanno pensato ad un programma intenso, con il capolavoro giovanile di Mendelssohn e l’Ottetto in Do maggiore di George Enescu. È tutto italiano il quartetto di fiati con l’aggiunta del pianoforte atteso per lunedì 18 marzo: ne fa parte un “poker d’assi” che mette insieme le Prime parti dell’Orchestra dellAccademia Nazionale di Santa Cecilia (Francesco Bossone al fagotto, Alessandro Carbonare al clarinetto, Francesco Di Rosa all’oboe e Guglielmo Pellarin al corno) con Pietro De Maria al
Ritorno alle origini La stagione si chiude con la virtuosa tedesca di origini coreane Suoyen Kim che il 15 aprile porta a termine il suo viaggio solitario fra le sei Sonate e Partite per violino di Bach iniziato con grande successo nella passata stagione. Con lei, sul palco del Teatro Comunale, c’è il suo fedele compagno di avventure: il magnifico Stradivari “ex Croall” del 1684. ●
Suyoen Kim
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ouverture notEventi stagioneSinfonica 2018/2019
di di Paolo Meneghini Paolo Meneghini
UN’ORCHESTRA SEMPRE GIOVANE, UNA MUSICA SEMPRE NUOVA Tante conferme e qualche interessante novità: è il cartellone 2018/19 dell’Orchestra del Teatro Olimpico, eccellenza nel panorama italiano. La Filarmonica di Torino orchestra ospite a Vicenza.
Sei concerti più il tradizionale Gran Concerto di San Silvestro. La OTO, l’Orchestra del Teatro Olimpico – che a dispetto del nome svolge invece gran parte della sua attività sotto i riflettori del Teatro Comunale di Vicenza – presenta la sua ennesima stagione sinfonica con tante conferme e qualche interessante novità. Le conferme per il 2018/19 riguardano prima di tutto il nome di Alexander Lonquich, che proseguirà nel suo ruolo di direttore principale della OTO, un incarico al quale tiene molto e che gli sta dando parecchie soddisfazioni. Il direttore tedesco (ma italianissimo d’adozione) guiderà l’orchestra in tre dei sei appuntamenti della stagione in abbonamento esibendosi quest’anno anche al pianoforte solo in un’occasione (nel Concerto di Mendelssohn per violino, pianoforte e orchestra). L’altra conferma viene dalla “fisionomia” della OTO che dal 2014/15 ha assunto le sembianze di una bottega d’arte, un laboratorio musicale di alta formazione al quale sono ammessi, dopo severe selezioni, i migliori giovani strumentisti “under 30” diplomatisi negli ultimi anni nei Conservatori di tutta Italia. Le tante ore di lavoro svolte fianco a fianco con i maestri formatori a Villa San Fermo di Lonigo nei giorni che precedono ogni concerto contribuiscono a creare un prezioso bagaglio di esperienze che torneranno utili quando questi giovani musicisti affronteranno le audizioni per entrare in importanti formazioni orchestrali stabili, in Italia e all’estero. Questo il motivo per cui, da quando è iniziato il nuovo corso della OTO, l’organico dell’orchestra si presenta periodicamente rinnovato con l’innesto di nuove leve sia nella sezione degli archi che in quella dei fiati. La principale novità della stagione riguarda l’inserimento in cartellone di un’orchestra ospite – quest’anno si tratta dell’Orchestra Filarmonica di Torino – nell’ambito di uno scambio artistico che il 14 maggio 2019 porterà la OTO nel capoluogo piemontese, ospite della stagione della Filarmonica. Anche sul fronte della proposta musicale il cartellone 2018/19 porta una ventata di musica nuova spesso con brani mai ascoltati prima a Vicenza e privilegiando decisamente il repertorio del pieno Ottocento e del Novecento. I prezzi degli abbonamenti non subiscono variazioni rispetto allo scorso anno.
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lexander Lonquich dirige, lunedì 19 novembre, lo scoppiettante concerto inaugurale che presenta in scaletta quasi tutte Ouverture d’opera e operetta. In mezzo al programma, tuttavia, c’è anche il radioso Concerto per oboe e piccola orchestra di Richard Strauss, con Irena Kavčič nella parte di solista. Un mese più tardi – il 17 dicembre – oltre ad un altro paio di famosissime ouverture, il programma del concerto è incentrato su due capolavori: il Concerto per violino, pianoforte e archi di Mendelssohn, con Alessandro Moccia nel ruolo di violino solista, e l’allegra Sinfonia n. 9 di Dmitrij Šostakovič, composta nel 1945 per celebrare le vittorie del popolo sovietico. Lunedì 18 febbraio, “concertone” tutto dedicato a Johannes Brahms, con Enrico Bronzi al violoncello e Gregory Ahss al violino: l’Orchestra del Teatro Olimpico propone nella prima parte il Doppio Concerto in La minore, ultima creazione sinfonica del sommo autore tedesco, cui fa da contraltare – nel secondo tempo – la “tenera gaiezza” della Sinfonia n. 2, venuta alla luce dieci anni prima. È il kozertmeister Alexander Janiczek, lunedì 4 marzo, a guidare la OTO in un programma decisamente ispirato
alla grande tradizione musicale del Regno Unito. Inizio sulle note virtuosistiche dell’Introduzione e Allegro di Edward Elgar – autore dell’Età vittoriana che in Patria è popolarissimo per le Pomp and Circumstance Marches – e conclusione con la celebre Sinfonia “Scozzese” di Mendelssohn. In mezzo c’è la Sinfonia Concertante in Si bemolle maggiore di Joseph Haydn, compositore che proprio a Londra scrisse questo pregevolissimo pezzo. Per il concerto che giovedì 4 aprile chiude la stagione sinfonica 2018/19, la bacchetta passa ad un direttore di razza: Gábor Takács-Nagy. Il programma propone ancora Haydn e di nuovo Brahms, con la monumentale Sinfonia in Do minore con la quale esordì, superati i quarant’anni, in questo genere musicale. Completa l’impaginato la Sinfonia n. 32 di Mozart, una chicca del repertorio. ●
Giampaolo Pretto
LA “PASSIONE” DELLA FILARMONICA DI TORINO Lunedì 14 gennaio arriva l’orchestra ospite di questa stagione: la Filarmonica di Torino. Fondata nel 1992, la formazione piemontese realizza al Conservatorio Giuseppe Verdi un propria stagione di dieci concerti ognuno dei quali è un evento unico costruito attorno ad un tema specifico. La produzione che la OFT porterà a Vicenza – con la direzione affidata a Giampaolo Pretto, primo flauto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI – ha per titolo “Passione” e sarà eseguita al Comunale di Vicenza prima ancora che a Torino. Programma bello e intenso, con il secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Rachmaninov – l’ottimo Andrea Lucchesini al pianoforte – e la Sinfonia n. 7 di Dvořák, lavoro che fu commissionato al compositore Ceco dalla Società Filarmonica di Londra nel 1884.
Federico Guglielmo
IL CONCERTO DELLA GRANDE NOTTE Fuori abbonamento c’è l’immancabile Gran Concerto di San Silvestro che andrà in scena al Teatro Comunale la sera del 31 dicembre, dalle ore 22, con la direzione affidata a Federico Guglielmo nel ruolo di konzertmeister. Lo scoppiettante programma è ancora in fase di definizione, ma è certo che vi troveranno posto autori come Offenbach, Händel, gli Strauss padre e figlio e il danese Hans Christian Lumbye, passato alla storia come lo “Strauss del Nord”.
La società ha l’intento di guidare ogni utente in un percorso di crescita e mantenimento della salute, dalle prime fasi della vita, addirittura prenatale, fino all’età anziana, accompagnandolo nell’allenamento sportivo e nella cura del proprio equilibrio psico-fisico. Ed è proprio da questo obiettivo, che è nata la campagna “Ama, Vivi, Nuota”, progetto sociale promosso da Piscine Di Vicenza e Akron per promuovere la cultura dell’acqua facendo cogliere ai cittadini i reali benefici che possono trarne in termini di miglioramento della qualità della vita.
“Acqua e Benessere percorso di vita” La nostra mission
Piscine di Vicenza S.p.A. Viale Ferrarin, 71 - 36100 Vicenza / Tel. 0444 924868 Email: marketing@piscinedivicenza.it Sito internet: www.piscinedivicenza.it
La società si rivolge ad un ampio target, di seguito le nostre attività: - accompagnamento alla nascita (attività in acqua/palestra per gestanti); - neonatale in acqua; - scuola nuoto baby/ragazzi/teenager; - pallanuoto/sincronizzato/triathlon; - premaster; - scuola nuoto adulti; - acqua fitness; - palestra
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di Giovanni Paolo Meneghini di Costantini
OUVERTURE, DIVERTIMENTO E BALLADE PER APRIRE LA STAGIONE SINFONICA Bouquet di brani leggeri e accattivanti per il primo concerto 2018/2019 dell’Orchestra del Teatro Olimpico: sul palco, con i giovani maestri della OTO, diretti da Alexander Lonquich, la giovane stella del flauto Irena Kavčič.
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uattro ouverture, una ballade , una marcia ed un divertimento. Sarà proprio una festa in musica il primo concerto della stagione dell’Orchestra del Teatro Olimpico, lunedì 19 novembre alle 20:45 nella sala grande del Teatro Comunale di Vicenza. L’ouverture, termine francese di uso comune, è tradizionalmente il brano che precede o accompagna l’apertura di sipario in un’opera, nel dramma in musica; ma la bellezza di queste pagine, di tutti i periodi della storia della musica, le ha fatte emancipare a brani a sé stanti, divenendo anche un vero e proprio genere compositivo. Ecco allora la scelta del maestro Alexander Lonquich, riconfermato direttore artistico e musicale della OTO, di aprire il sipario sui sei concerti della Stagione 2018/2019 con un vassoio di delizie musicali, anche poco note. Chi conosce, ad esempio, il compositore Engelbert Humperdinck?…Tedesco vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900, il suo catalogo conta 170 opere, tra cui sei opere; una di queste è una trasposizione
lunedì 19 novembre 2018 ore 20:45 Teatro Comunale di Vicenza
ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO ALEXANDER LONQUICH direttore IRENA KAVČIČ flauto musiche di Humperdinck, Reinecke, Busoni, Hindemith, von Weber, Nicolai, Strauss
musicale della storia di Hansel e Gretel, e la OTO ne proporrà appunto l’ouverture. Meglio conoscerlo in sala da concerto, Engelbert Humperdinck, visto che Google vi indirizzerà ad un suo omonimo cantante vivente, star della easy listening inglese e statunitense… E chi sa, per fare un altro esempio, che Carl Otto Nicolai, musicista fondatore della Wiener Philarmoniker, nella sua breve vita ha musicato “Le allegre comari di Windsor”? Altra storia, altra musica, altra ouverture! Più celebri ed eseguite, invece, le altre due ouverture in programma, sempre di autori tedeschi: in ordine di tempo, quella da “In franco cacciatore” di Carl Maria von Weber e quella da “Il pipistrello” di Johann Strauss. Non manca la “madrina” della serata, nella persona di Irena Kavčič, solista al flauto, giovane ma con un curriculum già di rilievo. Il maestro Lonquich l’ha voluta in palco per Ballade op. 288 per flauto e orchestra di Carl Reineke e per il pezzo che rappresenta l’Italia in questo programma molto tedesco, il Divertimento per flauto e orchestra op. 52 di Ferrucio Busoni. Resta giusto lo spazio per un ultimo celebre autore tedesco, del ‘900, dalla scrittura assolutamente personale: di Paul Hindemith sarà proposta la Marsch über den alten Schweizerton, ossia la Marcia sugli antichi modi svizzeri. Sul palco una sempre rinnovata e giovane OTO affiancata dai maestri formatori di ogni sezione, garanzia di freschezza e professionalità, per la direzione di Alexander Lonquich. ●
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Paolo Meneghini adicura della redazione
DA VICENZA ALL’EUROPA DELL’EST È tornata Musica delle Tradizioni, col suo carico di folklore, ritmi di danza e melodie cantabili: Bepi De Marzi primo ospite per i 60 anni di “Signore delle Cime”; poi spazio a Serbia, Ungheria e Romania, tra strumenti da scoprire e ritmi gitani da ballare.
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uest’anno ha preso il La proprio da Vicenza, la sera del 18 ottobre, per rendere omaggio al nome internazionale di Bepi De Marzi, a distanza di sessant’anni dalla sua composizione più toccante e celebre: “Signore delle Cime”. Musica delle Tradizioni 2018, attraverso le voci dei Crodaioli ed i canti di ispirazione popolare, il nostro Bepi De Marzi ha portato il pubblico dentro un quadro fiabesco. Nelle due serate che sono seguite, il 20 e il 21 ottobre, il Festival si è spostato nell’Europa dell’Est, più precisamente in un’area geografica costituita da tre paesi confinanti: Serbia, Ungheria e Romania. Per la
prima volta a Vicenza, Alexander Bălănescu, sicuramente il più visionario ed emozionante violinista del nostro tempo, nel suo genere, ha accompagnato un altro violinista, il solista Lajkó Félix, massimo esponente della musica contemporanea e tradizionale serba, al punto da esser chiamato “il Paganini della Voivodina”. Interpreti supremi delle sonorità dell’Est sono stati anche i Babra, talentuoso ensemble emergente di Budapest, che ha proposto al pubblico il folklore ungherese, in una serata danzante a ritmo di melodie gitane di intrigante bellezza. ●
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di Paolo Meneghini
DUE QUARTETTI FANNO UN OTTETTO: GRINGOLTS E META4 INSIEME SUL PALCO I due pluripremiati quartetti d’archi a Vicenza per il celebre Ottetto di Mendelssohn e per quello di George Enescu. Un incontro internazionale di alto livello, tra musicisti russi, dell’Est Europa, tedeschi e finlandesi...con strumenti di liuteria italiana. sola, il violista Atte Kilpeläinen e il violoncellista Tomas Djupsjöbacka. Scorrendo i curricula degli otto artisti balza agli occhi non solo il loro ragguardevole cursus accademico – in particolare i membri del Meta4 sono tutti cresciuti musicalmente alla prestigiosa “Sibelius Academy” di Helsinki – ma soprattutto i riconoscimenti internazionali che hanno ottenuto da quando suonano in gruppo. Il Gringolts vanta, fra gli altri allori, un premio “Echo Klassik” (il più ambito riconoscimento della critica musicale tedesca) nel 2013 e un “Diapason d’Or” nel 2016 per l’incisione dei due quintetti con due violoncelli di Tanayev e Glazunov. E i colleghi finlandesi non sono da meno, con un “Echo Klassik” ottenuto nel 2010 con la registrazione dei Quartetti di Haydn e un “Emma Prize” conquistato nel 2012 con i Quartetti di Šostakovič. Particolare importante, gli otto protagonisti del concerto suoneranno degli splendidi strumenti di antica fattura artigianale italiana fra i quali un Guarneri “del Gesù”, un violino Carlo Bergonzi, un violino Camillo Camilli, una viola cremonese Jacobus Januarius del 1660, un violoncello Lorenzo Storioni e un violoncello Paolo Maggini. ●
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l secondo appuntamento della stagione concertistica 2018/19 ha per protagonisti due quartetti d’archi – il Gringolts e il Meta4, senza dubbio fra i migliori dell’attuale panorama internazionale – che lunedì 26 novembre al Teatro Comunale di Vicenza fonderanno il suono dei loro strumenti per dar vita ad un ottetto. L’accattivante progetto propone al nostro pubblico l’ascolto di due capolavori come l’Ottetto op. 20 in Mi bemolle maggiore di Mendelssohn e l’Ottetto op. 7 in Do maggiore di George Enescu. Capitanato da Ilya Gringolts che lo fondò dieci anni or sono, il Gringolts ha, per così dire, cittadinanza elvetica anche se i quattro musicisti che lo compongono provengono da Russia (il leader Ilya Gringolts), Romania (la violista Silvia Simionescu), Armenia (il secondo violino Anahit Kurtikyan) e Germania (il violoncellista Claudius Herrmann). Tutti finlandesi, invece, i magnifici quattro che dal 2001 formano il Meta4: sono i violinisti Antti Tikkanen e Minna Pen-
lunedì 26 novembre 2018 ore 20:45 Teatro Comunale di Vicenza
GRINGOLTS QUARTET META4 QUARTET
musiche di Mendelssohn-Bartholdy e Enescu L’ANGOLO DI CESARE GALLA Alle ore 20 nel foyer del Teatro un’introduzione all’ascolto a cura di Cesare Galla
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Paolo Meneghini adicura della redazione
I QUARTETTI RISUONANO NELLE DIMORE ORIGINARIE È passata anche nel vicentino l’iniziativa musicale del FAI e dell’Associazione Dimore Storiche Italiane: tre concerti di formazioni quartettistiche in altrettante pregevoli location. Un’occasione per i giovani e per il pubblico, un incontro tra bellezze diverse, nate assieme.
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e Dimore del Quartetto è un progetto ideato nel 2015 per sostenere i giovani quartetti d’archi nel cammino della formazione musicale e valorizzare il patrimonio artistico del nostro Paese. La musica da camera torna così nei luoghi per i quali era stata originariamente concepita, ville e palazzi storici, e avvicina nuovo pubblico. Il progetto sostiene una serie di quartetti emergenti selezionati dal maestro Simone Gramaglia, violista del Quartetto di Cremona.
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Il circuito delle “Dimore” fa tappa anche nel vicentino, grazie alla Società del Quartetto di Vicenza, con tre concerti in altrettante location. La rassegna è iniziata domenica 16 settembre a Villa Ghislanzoni Curti di Bertesina, con un concerto pomeridiano del Quartetto Sincronie, è proseguita sabato 20 ottobre al Castello di Thiene con quartetto zArt, e si concluderà domenica 11 novembre a Villa Valmarana ai Nani con un concerto del quartetto Guadagnini. ●
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di Paolo Meneghini
RITORNO AGLI ANTICHI FASTI: L’ORGANO RISUONA IN TRENTA MESSE Da agosto a dicembre 2018, dodici chiese parrocchiali di Vicenza e Provincia ospitano le celebrazioni accompagnate da quindici giovani organisti del Conservatorio di Vicenza. Iniziativa unica nel Veneto, frutto di sinergia tra diverse associazioni ed enti.
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opo il successo ottenuto la scorsa edizione, con domenica 19 agosto sono ripartite le Orgelmesse, una serie di trenta celebrazioni eucaristiche in dodici chiese parrocchiali della provincia di Vicenza che saranno arricchite da brani eseguiti all’organo dai migliori giovani musicisti della scuola vicentina. L’iniziativa, ideata da Enrico Zanovello, è realizzata dalla Società del Quartetto di Vicenza in collaborazione con il Festival Concertistico Internazionale Organi storici del vicentino, la Diocesi di Vicenza e il Conservatorio “Pedrollo”. Nelle liturgie odierne l’organo viene utilizzato quasi esclusivamente come mero strumento di accompagnamento dei canti dei fedeli e pertanto sta sempre più perdendo l’altra sua importante connotazione: quella di strumento solista al quale molti autori, in otto secoli di letteratura musicale, hanno dedicato un gran numero di capolavori. Con le Orgelmesse l’organo ritorna agli antichi fasti di strumento solista contrassegnando e arricchendo quattro momenti della liturgia – Ingresso, Offertorio, Communio e Congedo – nell’interpretazione di quindici giovani musicisti scelti fra i migliori allievi ed ex allievi del conservatorio vicentino, età media intorno ai 26 anni. C’è da ricordare che il Conservatorio “Pedrollo” di Vicenza continua a detenere il primato nazionale per quanto riguarda l’insegnamento delle materie organistiche con tre corsi accademici (organo, prepolifonia, organo e liturgia) affidati a cinque docenti e seguiti da una trentina di allievi. Fra le finalità delle “Orgelmesse” c’è senza dubbio
anche quella di valorizzare gli strumenti che fanno parte dello straordinario patrimonio organistico della Diocesi e della Provincia di Vicenza. Si tratta, spesso, di autentici gioielli incastonati in piccole chiese del territorio e pertanto poco conosciuti: è il caso del “F.lli Serassi” risalente al 1870 che si trova nella Chiesa di Santa Maria della Neve a Rozzampia di Thiene. L’elenco completo delle “Orgelmesse” è consultabile sul sito web della Società del Quartetto. ●
DAL SEICENTO AI GIORNI NOSTRI
Zanovello, ideatore della rassegna: «I brani sono stati scelti pensando agli strumenti» «I 123 brani che saranno complessivamente eseguiti – spiega l’ideatore dell’iniziativa, Enrico Zanovello – abbracciano un arco temporale molto vasto che va dal Seicento ai nostri giorni e sono stati accuratamente scelti tenendo in considerazione le caratteristiche tecniche degli strumenti presenti nelle varie chiese». Fra i tanti autori proposti ci sono gli arcinoti Bach, Frescobaldi, Vivaldi, Händel e Brahms, ma soprattutto compositori meno noti al grande pubblico, ma non per questo meno importanti nella storia della letteratura organistica. Fra questi Gustav Merkel, che fu allievo di Schumann, Giovanni Morandi, autore di centinaia di brani per voci e organo, il missionario Domenico Zipoli, che introdusse lo studio della musica fra gli indigeni delle Riduzioni gesuite del Paraguay. p.m.
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di Paolo Meneghini di Filippo Lovato
MENDELSSOHN E QUELLE SINFONIE DA SCOPRIRE
MAHLER DESCRIVE, FISCHER ESEGUE, LA NATURA SUONA
autore F. Mendelssohn titolo CD Symphonies 1 - 5 interpreti Chamber Orchestra of Europe, dir. Yannick Nézet-Seguin et al. etichetta 3CD DG, 479 7337, DDD, 2017
autore G. Mahler titolo CD Symphony n. 3 interpreti Budapest Festival Orchestra, dir. Iván Fischer et al. etichetta 2CD Channel Classics, CCS SA 38817, DDD, 2017
Solo due delle cinque sinfonie di Mendelssohn sono rimaste in repertorio, due veri capolavori, la terza in La minore op. 56 “Scozzese” e la quarta in La maggiore op. 90 “Italiana”, l’ultima da lui composta. Talvolta appare in concerto la quinta, in Re minore, op. 107 “Riforma”, scritta per i 300 anni della Confessione di Augusta, in realtà di tre anni precedente all’Italiana. Se la prima in Do minore op. 11 è un lavoro elegante ma poco originale, la seconda in Si bemolle maggiore op. 52 “Canto di lode”, composta per i 400 anni dall’invenzione della stampa è in realtà una sinfonia-cantata che in questa incisione live coinvolge i soprani Karina Gauvin e Regula Mühlemann, il tenore Daniel Behle e il RIAS Kammerchor. Sotto il controllo del canadese NézetSeguin la Chamber Orchestra of Europe ha un suono levigatissimo e si flette in un fraseggio educato e rotondo. Una lettura che, se difetta di incisività, si fa notare per le dinamiche finemente cesellate e per le eleganti tessiture strumentali che esaltano l’aereo contrappunto del compositore tedesco. ●
Nella sua dettagliata ricognizione del mondo animale e vegetale, non meno che delle intelligenze celesti, la terza sinfonia di Mahler impegna, come e più delle sue consorelle, una vastissima tavolozza orchestrale. Gli inserti solistici si intrecciano in contrappunti stranianti, spesso miracoli d’orchestrazione, le voci sorgono e scompaiono e il tutto culmina in quel calmo mare dell’ineffabile che è l’Adagio conclusivo. Tutti possono far sentire la loro voce nel mondo di Mahler, dalle api agli angeli. Fischer crede agli universi contraddittori del boemo, forse perché condivide il destino del loro autore: anche Mahler si divideva tra direzione d’orchestra e composizione. La lettura del direttore ungherese è amorevolmente autentica, rifinita con grazia nei dettagli, di un’illuminante trasparenza. La sua BFO è agilissima, perfetta, coesa. I singoli fanno meraviglie, l’insieme fa sognare. E anche le voci partecipano di questa rivelazione della chiarezza, il contralto Gerhild Romberger, le voci bianche del Cantemus Children’s Choir e le professioniste del Chor des Bayerischen Rundfunks. ●
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di Paolo Meneghini di Marco Bellano
UNO SGUARDO POTENTE AL PROTAGONISTA CHE NON C’È https://www.youtube.com/watch?v=40NsFKuskH0 Non sempre, le riprese in video di concerti riescono a cogliere gli attimi in cui si decidono buona tenuta e riuscita dell’esecuzione: quei momenti fuggevoli, cioè, in cui gli interpreti compiono azioni di coordinamento reciproco invisibili al pubblico, che sono parte indispensabile di un mestiere maturo, senza cui si rischierebEmanuel Ax bero incertezze improponibili. Quando però un regista sottolinea proprio uno di questi momenti, la narrazione della musica acquista una speciale tensione, che fa lo spettacolo più vivo e realistico. All’inizio del Concerto n. 2 op. 83 di Johannes Brahms, Emanuel Ax – prossimo ospite della stagione della Società del Quartetto – è impegnato nei celebri scambi fra corno, pianoforte e poi orchestra intera che aprono il primo movimento, in un video registrato ai Proms di Londra nel 2011, con Bernard Haitink alla guida della Chamber Orchestra of Europe, altra ospite in cartellone a Vicenza. Le inquadrature sembrano inizialmente convenzionali: il direttore di fronte all’orchestra, il pianista (ripreso, in modo intrigante, dal basso verso l’alto), dunque il cornista e così via. Dopo mezzo minuto circa, Ax è colto un istante prima di iniziare un nuovo intervento pianistico, mentre l’orchestra sta ancora suonando: lo si vede allora, attento, mentre lancia uno sguardo al direttore fuori campo. È uno sguardo potente, perché rimanda a un “protagonista” che sullo schermo non si vede, stimolando l’immaginazione; e, soprattutto, svela il meccanismo di intese silenziose che stringe le maglie della musica, in una maniera che avvicina come non mai il pubblico al lavoro degli artisti. ●
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