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ECOSOSTENIBILE INNOVATIVA, DI DESIGN E SMART: ECCO LA FINESTRA DEL FUTURO!

SPECIALE Infissi

Ecosostenibile, innovativa, di design e smart: ecco la finestra del futuro!

La sostituzione degli infissi esistenti con infissi di ultima generazione beneficia del Superbonus 110%, purché rientri nell’ambito di una più ampia opera di ristrutturazione volta all’efficientamento energetico dell’edificio. Come orientarsi nella scelta tra materiali, soluzioni innovative, benefici e detrazioni fiscali?

PATRIZIA RICCI

Finestre e porte finestre hanno un ruolo importante per il risparmio energetico. La sostituzione degli infissi esistenti con quelli di ultima generazione è un intervento fondamentale nella riqualificazione energetica, nel caso in cui si voglia migliorare il comfort interno di casa e favorire il risparmio in bolletta. Essendo, infatti, tali elementi costantemente esposti agli agenti atmosferici e a continui cambi di temperatura, tendono a usurarsi nel tempo, non riuscendo più a garantire buone prestazioni in termini di tenuta all’aria e capacità isolante. La sostituzione di modelli obsoleti consente di ridurre le dispersioni di calore in inverno e combattere il surriscaldamento in estate, evitando anche problematiche come spifferi e rumori, assicurando efficienza energetica, isolamento acustico e comfort interno, contribuendo al miglioramento della classe energetica degli edifici. Proprio quest’ultimo aspetto è fortemente vincolante nel caso in cui si voglia usufruire del Superbonus 110% che, come ben noto, contempla la sostituzione di finestre – comprensive di infissi – come intervento “trainato” da almeno uno dei cosiddetti “trainanti” (cappotto termico, sostituzione impianti, miglioramento sismico), a condizione che gli interventi, anche congiuntamente ad altri di efficientamento energetico, portino al miglioramento di due classi energetiche dell’edificio, oppure, ove non possibile, al conseguimento della classe energetica più alta dimostrata mediante l’Attestato di Prestazione Energetica (A.P.E.), di cui all’articolo 6 del Decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, pre e post intervento, rilasciato da un tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata. Grazie alla Legge di Bilancio 2021,

per tutto il 2022 i proprietari di unità immobiliari in condominio ed edifici unifamiliari potranno ancora usufruire

del Bonus infissi, che prevede agevolazioni per coloro i quali acquistano, installano o sostituiscono vecchi infissi con prodotti che portino a una riqualificazione dell’appartamento, a partire dagli altri tre bonus prorogati, a cui si ricollega: il Bonus ristrutturazione, l’Ecobonus e il Superbonus 110%. Quindi – dato che per la sostituzione non esiste una misura specifica – sono tre le opzioni disponibili e le norme cui occorre fare riferimento per il Bonus infissi: ■ art. 14, comma 2.1 del Decreto Legge n. 63/2016 – Ecobonus 50%; ■ art. 16, comma 1 del Decreto Legge n. 63/2016 – Bonus ristrutturazioni 50%; ■ art. 119, comma 2 del Decreto Legge n. 34/2020 – Superbonus 110%.

Tali norme prevedono requisiti e adempimenti diversi ai quali occorre porre la dovuta attenzione (vedi Box 1). In comune, in base all’art. 121 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio), c’è la possibilità, per tutti gli anni di vigenza, di usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito. L’art. 121, comma 1-ter, del Decreto Rilancio richiede la produzione del visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta e dell’asseverazione di congruità delle spese sostenute. Tali adempimenti non si applicano: ■ alle opere già classificate come attività di edilizia libera (art. 6 del D.P.R. n. 380/2001, D.M. 2 marzo 2018 o normativa regionale); ■ agli interventi di importo complessivo non superiore a 10.000 euro, eseguiti sulle singole unità immobiliari o sulle parti comuni dell’edificio, fatta eccezione per gli interventi di cui all’articolo 1, comma 219, della Legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Bonus facciate).

Il D.L. 4/2022, Decreto Sostegni-Ter (Gazzetta Ufficiale n. 21 del 27 gennaio), ha introdotto alcune novità, tra le quali il limite posto dall’art. 28 alle “catene” di cessione dei crediti sui bonus edilizi. In pratica, a partire dal 17 febbraio 2022, la cessione del credito veniva limitata a un solo passaggio a terzi, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari, cristallizzando di fatto il credito fiscale in capo al primo cessionario. Quindi, il fornitore che fa lo sconto in fattura può cedere il credito solo una volta, mentre il committente – che matura il diritto a detrarre – può convertire la detrazione in un credito cedibile una sola volta. Proprio contro il limite alla cessione del credito imposto ai bonus – che rischia di frenare la misura stessa, con danni pesanti al settore dell’edilizia e all’intera economia italiana – si sono schierati politici e associazioni di categoria. Con un apposito decreto dedicato al contrasto delle frodi in materia di edilizia, approvato in Consiglio dei Ministri il 18 febbraio scorso, il Governo ha portato le possibilità cessioni da una a tre, ma solo tra intermediari finanziari vigilati da Banca Italia, e ha introdotto un codice identificativo da attribuire ai vari crediti, in modo da poter tracciare agevolmente tutti i passaggi e poter risalire ai lavori a cui si

riferiscono. Oltre a questo, sono previste delle sanzioni penali nel caso di illeciti, con multe e anche la carcerazione per il “tecnico abilitato” che attesa falsamente la congruità delle spese.

COSA ORIENTA LA SCELTA

Secondo i dati del 12° Rapporto ENEA Detrazioni 2021, riferito all’anno 2020, tra le prime soluzioni scelte per migliorare l’efficienza energetica della casa degli italiani ci sono i serramenti. In termini di interventi specifici eseguiti e tecnologie installate nel 2020, oltre 1,2 miliardi di euro sono stati destinati alla loro sostituzione, con soluzioni performanti e innovative. In termini di risparmi energetici conseguiti, nel 2020, il contributo derivante dai serramenti è stato di circa il 30% e, considerando l’intero periodo 2014-2020, i dati mostrano che il contributo derivante dalla sostituzione dei serramenti si è attestato intorno ai 3.290 GWh/anno. Per quanto riguarda la distribuzione degli investimenti per i serramenti sostituiti, il 57% dei casi riguarda il PVC. Per le tipologie di vetro, quello a bassa emissione copre circa il 63% delle risorse attivate. I serramenti in PVC con vetro a bassa emissione rappresentano circa il 40% degli investimenti attivati nel complesso (circa 477 milioni di euro). Da questi dati emerge che, se un tempo sui driver guida della scelta nella sostituzione degli infissi giocavano un ruolo determinante il fattore economico e la facilità di manutenzione, oggi a orientare l’acquirente sono l’efficienza energetica e la conseguente possibilità di risparmiare energia, pur non trascurando il fattore design. La finestra è diventata un autentico elemento

BONUS INFISSI 2022

BOX 1

Come già accennato, tre sono le possibili detrazioni di cui si può usufruire nel 2022: Ecobonus 50%, Bonus Ristrutturazioni e Superbonus 110%. La sostituzione degli infissi può tuttavia essere effettuata “senza innovazioni”, in questo caso materiali, dimensioni e componenti vetrate non devono cambiare rispetto alle precedenti, oppure “con innovazioni”, nel caso in cui vengano cambiati materiali, dimensioni o componenti vetrate. Nel primo caso, l’intervento va considerato in edilizia libera e non sono quindi necessarie pratiche edilizie. Rientrano, infatti, tra gli interventi di manutenzione ordinaria (art. 3, comma 1, lettera a) del D.P.R. n. 380/2001) anche la riparazione, sostituzione e rinnovamento di serramento e infissi interno e esterno, per i quali, il Glossario dell’edilizia libera allegato al D.M. 2 marzo 2018, prevede che si possano effettuare in edilizia libera, senza la presentazione di alcun titolo abilitativo o comunicazione. Nel secondo caso, si rientra nella manutenzione straordinaria ed è necessaria la CILA, Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, a firma di un tecnico abilitato. Se la sostituzione degli infissi si configura come manutenzione straordinaria, quindi con innovazioni, può fare da traino anche al bonus mobili.

Ecobonus 50%

Nell’ipotesi di Bonus casa o Ecobonus, prevista all’art. 14, comma 2.1 del D.L. n. 63/2013, la sostituzione degli infissi gode della detrazione ordinaria al 50% da applicare alle spese sostenute per l’acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi e di schermature solari a condizione che: ■ l’intervento si configuri come sostituzione di elementi già esistenti e/o sue parti (e non come nuova installazione); ■ il serramento interessato dall’intervento delimiti un volume riscaldato verso l’esterno o verso vani non riscaldati; ■ siano asseverati i valori delle trasmittanze su cui si interviene nella situazione ante (valore medio anche stimato) e post intervento (valori certificati o calcolati) e ne risulti che essi risultino rispettivamente maggiori e minori o uguali ai valori di trasmittanza termica riportati in tabella 1 dell’Allegato E del D.M. 6 agosto 2020 (Decreto requisiti tecnici Ecobonus), per interventi con data di inizio lavori a partire dal 6 ottobre 2020, calcolati utilizzando le norme UNI

EN ISO 10077-1: ■ Zona climatica A - ≤ 2,60 W/m2*K ■ Zona climatica B - ≤ 2,60 W/m2*K

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■ Zona climatica C - ≤ 1,75 W/m2*K ■ Zona climatica D - ≤ 1,67 W/m2*K ■ Zona climatica E - ≤ 1,30 W/m2*K ■ Zona climatica F - ≤ 1,00 W/m2*K ■ siano rispettate le pertinenti norme nazionali e locali vigenti in materia urbanistica, edilizia, di efficienza energetica e di sicurezza (impianti, ambiente, lavoro). La detrazione massima ammissibile è di 60.000 euro per unità immobiliare. Per gli interventi avviati dopo il 6 ottobre 2020, per i quali l’asseverazione può essere sostituita da una dichiarazione del fornitore o dell’installatore, l’Allegato A al Decreto requisiti tecnici ecobonus prevede che per il calcolo del limite di spesa l’ammontare massimo delle detrazioni fiscali, o della spesa massima ammissibile sia calcolato sulla base dei massimali di costo specifici per singola tipologia di intervento di cui all’Allegato I al decreto MiSE stesso. I massimali sono funzione della zona climatica. Nel caso la sostituzione degli infissi riguardi una singola unità immobiliare, non è necessaria la produzione dell’attestato di prestazione energetica (APE). La scadenza per l’Ecobonus al 50% è fissata al 31 dicembre 2024, per quanto riguarda la sostituzione degli infissi realizzata da persone fisiche sia per condomini che per edifici unifamiliari.

Superbonus 110% e bonus “minori”: il Decreto del MiTE sui massimali di spesa

Lo scorso 14 febbraio è stato firmato il Decreto del MiTE che fissa i tetti massimi di spesa per il Superecobonus 110% e, nei casi di accesso alle opzioni di sconto in fattura e cessione del credito, per gli interventi di efficienza energetica ammessi all’Ecobonus “ordinario”, al Bonus Casa 50% e al Bonus Facciate. Con il provvedimento, approvato in attuazione della Legge di Bilancio 2022 (L. n. 234/2021), vengono aggiornati i massimali individuati dal decreto MiSE del 6 agosto 2020, aumentandoli almeno del 20% in considerazione del maggior costo delle materie prime e dell’inflazione. A differenza della prime bozze circolate, il testo definitivo del decreto stabilisce che i massimali, che saranno rivisti annualmente, non comprendono i costi di fornitura, installazione, messa in opera dei prodotti e beni, inclusa, ove applicabile, la loro dismissione, nonché l’IVA, le prestazioni professionali e qualunque altra opera complementare necessaria alla messa in opera degli stessi. I massimali saranno quindi aggiornati entro il 1 febbraio 2023 e successivamente ogni anno in considerazione degli esiti del monitoraggio svolto da ENEA sull’andamento delle misure, di cui all’articolo 121 del Decreto Rilancio e dei costi di mercato.

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di design: nei progetti più professionali sono gli architetti e gli interior designer a suggerire quella più adeguata al contesto, forti anche del fatto che si possa avere una finestra in legno con grandi prestazioni tecnologiche e semplice manutenzione, come una in alluminio con alte prestazioni isolanti e, naturalmente, una in PVC dalla forte personalità. In effetti, i materiali con cui più comunemente vengono realizzati gli infissi rimangono sempre legno, alluminio e PVC; ma grazie alla ricerca avanzata di settore, questi stessi materiali oggi garantiscono negli infissi di ultima generazione elevate prestazioni energetiche, con livelli ottimali di isolamento termico e acustico. Il mercato risponde all’esigenza di nuovi infissi con differenti tipologie realizzate con soluzioni e diverse combinazioni di materiali, che incidono anche su costi, necessità di manutenzione e durata.

Dunque, come scegliere? Quali materiali e tipologie pre-

diligere? Quali soluzioni garantiscono livelli di comfort

migliori?

INFISSI MODERNI E PIÙ PERFORMANTI: I MATERIALI

Ciò che conta nella scelta di un infisso sono le prestazioni globali del serramento, sia in termini di isolamento termico che acustico. Per quanto attiene al primo, un parametro importante è la trasmittanza termica U (espressa in W/mqK), ovvero il flusso di calore medio che passa, per metro quadrato di superficie, attraverso una struttura che delimita due ambienti con temperatura diversa. Un serramento è tanto più isolante termicamente quanto più basso è il valore della trasmittanza termica. Tale parametro è fondamentale per la certificazione energetica infissi che, come si può leggere nel paragrafo dedicato alle certi-

ficazioni, costituisce uno dei requisiti per l’accesso alle detrazioni fiscali. È stato inoltre dimostrato che la dispersione del calore non avviene solo attraverso il vetro, ma anche attraverso il telaio. Perciò è importante considerare il coefficiente di trasmittanza termica (valore Uw) dell’intero serramento, che contempla la trasmittanza sia del vetro che del telaio. Pertanto, nella scelta, è fondamentale stabilire sin dall’inizio quali prestazioni si vogliono ottenere anche in relazione al contesto in cui si trova la casa e, in funzione di queste, affidarsi al materiale più idoneo. Le principali prestazioni di cui tenere conto sono la tenuta all’aria, all’acqua e al carico del vento, l’isolamento termico e acustico, la sicurezza e la funzionalità dell’infisso. Venendo ai materiali, gli infissi di ultima generazione a elevate prestazioni energetiche possono essere realizzati con profili in PVC, legno e alluminio; materiali che possono essere utilizzati da soli oppure combinati in un unico serramento, realizzando, per esempio, un’anima in legno e un rivestimento in alluminio. Il legno, materiale naturale e ottimo isolante, disponibile in diverse essenze e finiture, viene spesso utilizzato per il lato interno del serramento, abbinato esternamente a PVC o alluminio e impiegato in forma lamellare, a più strati incollati e pressati, per essere più resistente alle deformazioni. Questo materiale non necessita di una grossa manutenzione, come molti pensano, in quanto le finestre in legno di ultima generazione sono trattate con vernici ad acqua che lo rendono più resistente. Il PVC è il materiale maggiormente isolante e con il miglior rapporto qualità/prezzo. È un polimero termoplastico, il cui nome Inoltre, il nuovo Decreto fissa i costi massimi relativi alle categorie di beni non contemplate dal D.M. 6 agosto 2020, come gli impianti con micro-cogeneratori. Per tutti i costi non previsti nel Decreto si farà riferimento ai prezzari predisposti dalle Regioni e dalle Province autonome o ai listini delle CCIAA competenti o ai prezzari della casa editrice DEI. Per queste voci, al fine di evitare speculazioni, sarà comunque indispensabile l’asseverazione della congruità della spesa da parte di un tecnico abilitato. Qualora i costi specifici per tipologia di intervento sostenuti siano maggiori di quelli massimi ammissibili definiti dal Decreto, la detrazione è applicata entro i predetti limiti massimi. Ai nuovi valori massimi deve attenersi chi fruisce di bonus per lavori di riqualificazione energetica attraverso una delle tre modalità possibili – detrazione Irpef, sconto in fattura, cessione del credito – ed è tenuto a produrre l’asseverazione della congruità delle spese. I nuovi massimali di costo si applicheranno agli interventi per i quali la richiesta del titolo edilizio sia stata presentata successivamente alla data di entrata in vigore del Decreto, data fissata al trentesimo giorno successivo alla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

Bonus Ristrutturazioni 50%

L’art. 16-bis del TUIR prevede il bonus per le ristrutturazioni edilizie, suddividendo i casi in cui si interviene nelle parti comuni o nelle unità immobiliari. In quest’ultimo caso, accedono al Bonus infissi del 50% solo gli interventi di: ■ manutenzione straordinaria (art. 3, comma 1 lettera b) del

Testo Unico Edilizia); ■ restauro e di risanamento conservativo (art. 3, comma 1 lettera c) del Testo Unico Edilizia); ■ ristrutturazione edilizia (art. 3, comma 1 lettera c) del Testo

Unico Edilizia). Nel caso, quindi, si proceda alla sostituzione degli infissi esterni utilizzando il Bonus Ristrutturazioni, l’intervento deve prevedere modifica di materiale o tipologia. In questo caso l’intervento deve configurarsi come manutenzione straordinaria. Il Bonus Ristrutturazioni al 50% termina il 31 dicembre 2024, per poi tornare all’aliquota del 36%.

Superbonus 110%

La possibilità di portare in detrazione le spese sostenute per l’efficientamento energetico dell’unità immobiliare e, quindi, la sostituzione degli infissi al 110%, come intervento trainato,

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è offerta dall’art. 119 del D.Lgs. n. 34 del 2020 (Decreto Rilancio) con il cosiddetto Superbonus che, al comma 2, la prevede nel caso sia realizzato un intervento trainante di: ■ isolamento termico a cappotto; ■ sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale; ■ riduzione del rischio sismico. In questo caso è richiesto, in aggiunta ai requisiti previsti per l’Ecobonus, il doppio salto di classe energetica dell’edificio, non dell’unità immobiliare, a meno che questa abbia un accesso autonomo e sia funzionalmente indipendente. La scadenza del Superbonus 110 per condomini e edifici plurifamiliari da 2 a 4 u.i. è fissata al 31 dicembre 2023: quindi l’intervento trainato di sostituzione degli infissi potrebbe essere realizzato entro la stessa data. Per le unifamiliari al 31 dicembre 2022 purché al 30 giugno 2022 sia realizzato il 30% dell’intervento.

Spese ammissibili

Tra le spese agevolabili rientrano: ■ la coibentazione o sostituzione dei cassonetti nel rispetto dei valori limite delle trasmittanze previsti per le finestre comprensive di infissi; ■ la fornitura e posa in opera di una nuova finestra o di una porta d’ingresso o di un lucernario comprensivi di infissi in sostituzione dell’esistente; ■ le integrazioni e sostituzioni dei componenti vetrati; ■ la fornitura e posa in opera di scuri, persiane, avvolgibili e relativi elementi accessori, sostituiti simultaneamente agli infissi (o al solo vetro) oggetto di intervento; ■ le prestazioni professionali, quali, la produzione della documentazione tecnica necessaria, compreso l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) e la direzione dei lavori.

tecnico è Polivinile di Cloruro, riciclato, ottimo isolante termico e acustico. Internamente è rinforzato con l’acciaio e con un sistema di camere d’aria nei profili che evitano la dispersione termica. L’alluminio è un materiale resistente agli agenti atmosferici, non richiede una manutenzione particolare e deve essere a taglio termico, con un sistema di camere riempite con materiale isolante che impediscono la dispersione del calore e la formazione di condensa. Una caratteristica vincente di questo tipo di materiale è il prezzo, in quanto risulta il meno costoso. In termini di efficienza energetica, tuttavia, non è paragonabile agli infissi in legno e in PVC.

ISOLAMENTO TERMO-ACUSTICO DEGLI INFISSI: I FATTORI CRITICI

Premettendo che una finestra non ben isolata può causare una dispersione energetica pari al 20%, la scelta del giusto prodotto va valutata in base a molti fattori che concorrono al conseguimento di un adeguato livello di comfort, tra cui la zona geografica in cui si trova la casa, per quanti mesi è climatizzata e com’è esposta alla luce. I limiti di trasmittanza termica che le superfici vetrate devono assicurare a seconda della zona climatica in cui è ubicato l’edificio, alla luce del Decreto requisiti, sono diventati più stringenti e “obbligano” il progettista a utilizzare delle finestre con elevate prestazioni, generalmente con vetri almeno a doppia camera. Un altro fattore determinante, che incide per il 30% sulle prestazioni di un infisso, è la posa in opera, ovvero l’operazione di montaggio della finestra. La corretta posa in opera assicura un’elevata resa del materiale delle finestre nel tempo. Una posa non idonea può vanificare le prestazioni dell’infisso: il giunto di posa può infatti diventare veicolo di trasmissione per il rumore esterno ed essere elemento di dispersione termica. Per questo è opportuno rivolgersi a montatori e posatori esperti. Le guarnizioni e i telai devono essere di buona qualità, realizzati con materiali adatti e tecnologie innovative, non obsolete. Particolare attenzione va posta anche nella realizzazione e nell’isolamento dei cassonetti per le tapparelle. In ogni caso, sia per l’isolamento termico che acustico, anche la tipologia di vetro è decisiva per il calcolo delle prestazioni globali di ciascun prodotto. Qualità e posa dei vetri sono dunque determinanti, al pari degli altri elementi. I doppi e tripli vetri garantiscono ottime prestazioni, sia in termini di isolamento termico che acustico. Il vetro doppio, detto anche “vetro camera”, è composto da due vetri uniti tra loro da una canalina, detta appunto camera. Una lastra è rivolta verso l’esterno, l’altra verso l’interno dell’edificio. Analogamente, il triplo vetro è composto da tre vetri e due camere di divisione. Gli strati contengono differenti gas, ad esempio, argon, kripton e xeno, che hanno lo scopo di aumentare l’isolamento termico del vetro. Il vetro triplo è consigliato per migliorare l’isolamento termico degli edifici in luoghi con temperature particolarmente rigide, dove sicuramente può offrire prestazioni migliori rispetto al vetro doppio. In tutti gli altri casi, tuttavia, già con il doppio vetro è possibile raggiungere livelli di isolamento, sia termico che acustico, ottimali, con una spesa inferiore rispetto al vetro triplo. In conclusione, la scelta del vetro va ponderata in base alla zona climatica in cui si trova l’edificio e in base alle specifiche esigenze. Le lastre di vetro possono essere trattate, grazie ad alcuni accorgimenti produttivi, combinazioni con altri materiali e lavora-

zioni sofisticate, per ottenere materiali speciali e tipologie di vetri che possono assumere anche proprietà riflettenti al calore. Si ottengono così i vetri selettivi, basso emissivi, antintrusione, antirumore e anche autopulenti. Ad esempio, i vetri basso emissivi riescono a trattenere gran parte del calore all’interno di un locale, evitando così la dispersione energetica e, allo stesso tempo, riescono a proteggere l’interno dell’abitazione dai raggi UV e dal calore del sole. In termini di isolamento acustico, ovvero la capacità dell’infisso di isolare il locale dai rumori esterni misurata in decibel (dB), maggiore è il valore dell’abbattimento acustico, maggiore sarà la capacità dell’infisso di isolare l’ambiente interno dai rumori esterni. Le cosiddette finestre antirumore, un particolare tipo di infissi studiato appositamente per ridurre l’inquinamento acustico degli edifici, sono ottenute da vetri elastici, accoppiati e rivestiti con speciali pellicole insonorizzanti. Dal punto di vista acustico, le finestre antirumore più idonee allo scopo sono quelle realizzate con vetri doppi e materiali speciali, fonoassorbenti o fonoisolanti, inseriti fra le lastre di vetro. A contrastare il passaggio del suono e determinare l’isolamento acustico della finestra, non è infatti solo lo spessore del vetro, ma anche l’utilizzo di materiali antirumore. I materiali fonoassorbenti differiscono da quelli fonoisolanti perché i primi tendono ad assorbire il rumore, attenuando le onde sonore che arrivano a contatto con la finestra, mentre i secondi isolano respingendo direttamente le onde sonore, senza assorbirle. Negli infissi con prestazioni eccellenti, solitamente questi due tipi di materiali vengono utilizzati insieme. Per fare qualche esempio, i materiali fonoisolanti più conosciuti sono il piombo e la gomma naturale, mentre tra quelli fonoassorbenti possiamo ricordare il sughero, la lana di vetro e il legno truciolare. Anche le dimensioni degli infissi ormai non rappresentano più un problema, in quanto oggi è possibile realizzare anche ampie vetrate, in cui il vetro è il vero protagonista.

LE CERTIFICAZIONI, OBBLIGATORIE E VOLONTARIE

Le certificazioni per gli infissi sono attestazioni di conformità che possono essere volontarie oppure obbligatorie. Questo tipo di documento permette di scegliere l’infisso più conforme alle proprie esigenze, ma soprattutto alle norme europee. La certificazione obbligatoria fa riferimento a direttive comunitarie e attesta che il prodotto rispetti alcuni requisiti minimi rispetto alla tutela dell’ambiente, della sicurezza e della salute del consumatore, mentre quella volontaria attesta la qualità e le specifiche tecniche di un serramento. La certificazione obbligatoria per eccellenza è il marchio CE, senza il quale il prodotto non può essere commercializzato. La certificazione o marcatura CE, regolamentata dalla norma europea UNI EN 14351, è un’attestazione di conformità del prodotto indicante il rispetto del serramento di tutti i requisiti minimi definiti dalle norme comunitarie e imposte al fabbricante. La marcatura CE è obbligatoria per molteplici elementi da costruzione, quali finestre e porte finestre, ma anche porte pedonali ed esterne sulle vie di fuga, finestre a nastro, finestre accoppiate, etc., e attesta che gli infissi siano certificati dal punto di vista della resistenza meccanica degli elementi di chiusura, resistenza al vento, non emissione di sostanza pericolose e resistenza all’acqua. La EN 16034 è una norma di prodotto europea armonizzata per porte, portoni e finestre che fissa i requisiti relativi alla protezione antifuoco e/o antifumo. La norma viene applicata sempre in combinazione con la EN 14351-1 per le porte esterne oppure con la EN 14351-2 per le porte interne. Tra le certificazioni di carattere volontario possiamo ricordare la certificazione Finestra Qualità istituita dall’Agenzia CasaClima, in cui rientrano quei prodotti con alto standard qualitativo secondo i criteri di sostenibilità promossi dall’ente. La UNI EN ISO 9001, detta anche certificazione di qualità, è un riconoscimento volto a ottimizzare i processi aziendali, obbligatorio solo per le imprese che lavorano nell’ambito degli appalti pubblici, che devono necessariamente adottare un Sistema di Gestione della Qualità per validare il proprio operato agli occhi della pubblica amministrazione. Per tutti gli altri costituisce un adempimento volontario, con cui le aziende adottano un modello organizzativo riconosciuto. Discorso simile vale anche per la certificazione energetica degli infissi, obbligatoria per ottenere le detrazioni fiscali, in quanto ai fini dell’ottenimento dell’a-

gevolazione al 50% o al 110%, se la sostituzione è realizzata congiuntamente a uno degli interventi trainanti di riqualificazione energetica, tra i documenti che occorre dichiarare all’ENEA c’è anche la certificazione energetica infissi, che attesta il valore di trasmittanza termica dei nuovi infissi. In particolare, i valori di trasmittanza termica finali (Uw), fermo restando il rispetto del Decreto 26.06.2015 “requisiti minimi”, devono essere: ■ inferiori o uguali anche ai valori limite riportati nella tabella 2 del D.M. 26.01.2010, per interventi con data di inizio lavori antecedente al 6 ottobre 2020; ■ inferiori o uguali ai valori limite riportati nella Tabella 1 dell’Allegato E al D.M. 6.08.2020, per interventi con data di inizio lavori a partire dal 6 ottobre 2020. La EN 1090 relativa alle strutture saldate, volontaria dal 2012, è diventata obbligatoria in tutta Europa a partire dal 1 luglio 2014. In base a questa norma, la saldatura di materiali metallici, come gli infissi in alluminio, deve essere effettuata da operatori certificati, ovvero muniti di “patentino” per saldatori. L’isolamento acustico degli edifici è regolamentato dalla UNI 11367, che ha reso obbligatoria la specifica certificazione acustica per tutti gli edifici di nuova costruzione. L’obbligatorietà, dunque, non vale per gli edifici costruiti prima della pubblicazione della Legge (31 dicembre 2011). Specificatamente per gli infissi, dal 2018 è stata pubblicata la UNI 11296: “Acustica in edilizia – Posa in opera di serramenti e altri componenti di facciata – Criteri finalizzati all’ottimizzazione dell’isolamento acustico di facciata dal rumore esterno”, revisione profonda della precedente versione datata 2009. Scopo e campo di applicazione del documento comprendono i criteri per la posa in opera di componenti di facciata (quali serramenti, sistemi dispositivi per il passaggio dell’aria, sistemi di oscuramento/schermatura e altri componenti presenti in facciata) e indicazioni operative per la verifica dell’isolamento acustico della facciata dal rumore esterno. La norma si applica agli interventi su edifici esistenti e di nuova costruzione, riferiti unicamente ai casi di propagazione del rumore per via aerea. La parte della norma relativa ai criteri per la posa in opera dei componenti di facciata si applica anche ai serramenti interni di separazione tra ambienti che richiedono protezione dal rumore. All’interno del documento sono poi contenuti numerosi schemi esemplificativi di configurazioni di posa per finestre e porte finestre, con telaio in luce o in battuta, per serramento monoblocco, etc.

LA NORMA UNI 11673 PER LA POSA IN OPERA DEI SERRAMENTI

La norma UNI 11673-1 per la posa in opera dei serramenti, pubblicata nel 2017, è la prima parte di un quadro normativo che getta le basi per il corretto montaggio degli infissi, i criteri di verifica e la gestione di formazione e qualifiche degli operatori. Segna l’inizio di una nuova era per la posa in opera degli infissi, poiché vengono finalmente riconosciute ufficialmente una serie di regole da seguire per la corretta installazioni degli infissi. Si tratta di uno standard della posa dei serramenti, vale a dire una regolamentazione – non (ancora) obbligatoria – che finalmente definisce le linee guida da tenere in considerazione quando si progetta e si esegue la posa in opera dei serramenti. La norma UNI 11673-1 specifica inoltre anche con quali materiali deve essere realizzata la posa in opera. Con questa norma, la cosiddetta “posa in opera a regola d’arte” non esiste più perché è più corretto parlare di “posa conforme ai requisiti della norma UNI 11673-1”, purchè vi sia un progettista abilitato alla progettazione. Pur non essendo obbligatoria, la norma è diventata la base normativa per la risoluzione di contenziosi dovuti a problemi di posa. La norma definisce: 1. gli standard della progettazione della posa in opera: le prestazioni certificate dal produttore del serramento devono essere mantenute dopo l’installazione dello stesso; 2. le caratteristiche e dei materiali di sigillatura e riempimento da utilizzare per eseguire la posa in opera; 3. le modalità di risoluzione di situazioni critiche, ad esempio nel caso di sostituzione di serramenti esistenti. Interessa tre figure professionali: ■ progettisti del nodo di posa, ovvero i professionisti che si occupano del progetto e della predisposizione di tutte le attività operative successive da attuare in cantiere; ■ produttori di serramenti, che devono adeguarsi alla nuova normativa e devono fornire istruzioni il più precise possibile per la posa in opera dei loro infissi; ■ posatori, cioè i professionisti che svolgono la fase operativa

del lavoro e devono scegliere il materiale per posare in conformità, oltre a rispettare i tre livelli di posa.

Con la norma UNI 11673-2 si completano i criteri di progettazione per il montaggio dei serramenti definiti dalla

UNI 11673-1, in quanto vengono specificate le qualifiche e i requisiti del posatore di porte e finestre e definisce gli standard di conoscenza, abilità e competenza del posatore, per garantire un montaggio adeguato e normato. Grazie alla UNI 116732, un installatore può conseguire un “patentino” specifico che lo qualificherà come “esperto posatore secondo la Norma UNI 11673”, dal livello minimo EQF2 al massimo EQF4. Attualmente però, avere o non avere questo patentino, non fa una grande differenza, perché chi non lo ha conseguito potrà comunque installare infissi. Non c’è infatti obbligo di avvalersi di posatori certificati per la sostituzione degli infissi con Superbonus. A tale obbligo, previsto da una Direttiva europea, la 844, non è stato mai dato seguito con un D.P.R. che leghi le detrazioni fiscali alla posa effettuata da posatori certificati. È bene dunque precisare che attualmente, in Italia, la posa in opera certificata dei serramenti non esiste. Con la UNI 11673-3, invece, vengono regolamentate la formazione dei posatori e gli organi che se ne occupano. Vengono infatti definiti nel dettaglio gli argomenti dei corsi formazione, il modo in cui si sviluppano e i requisiti per diventare un organo di formazione accreditato, adeguandoli a uno standard etico e qualitativo elevato e lasciando corsi e certificazione alle sole realtà accreditate. Infine, la UNI 11673-4, pubblicata a marzo 2021, definisce requisiti e criteri di verifica dell’esecuzione, completando la serie della UNI 11673.

UNO SGUARDO AL FUTURO: LE SMART WINDOW

Nella progettazione di nuovi edifici a risparmio energetico o nelle riqualificazioni di quelli esistenti, limitare le perdite di calore delle finestre è diventato un fattore prioritario. Sebbene l’uso di infissi a doppio o triplo vetro, da qualche tempo a questa parte, comporti già un cambiamento radicale, il futuro va verso le cosiddette smart window, in cui l’evoluzione di tecnologie e materiali consente di controllare o immagazzinare la luce e il calore trasferiti dall’esterno all’interno. Sono diversi i consorzi di ricercatori dell’UE al lavoro già da qualche anno per creare nuovi concetti di finestre intelligenti che contribuiranno a ridurre il consumo energetico di edifici nuovi e ristrutturati, con l’obiettivo di creare opportunità per i produttori in un mercato in crescita, ma anche di ridurre le emissioni di CO2 secondo le ambizioni dell’UE. Una ricerca di Research and Markets prefigurava per il mercato del vetro e delle pellicole elettrocromiche (EC) – particolari rivestimenti in vetro controllati da un interruttore manuale in grado di bloccare fino al 98 % delle radiazioni solari – il raggiungimento di un fatturato di 580 milioni di euro entro il 2024, mentre altre soluzioni di finestre intelligenti, come le tecnologie fotocromiche, termocromiche, SPD (Suspended Particle Device), PDLC (Polymer Dispersed Liquid Crystal), idrogel, basate su pixel e microtende, dovrebbero aumentare fino a 650 milioni di euro. Tra le tecnologie più interessanti nel settore delle smart window, in base al Results Pack del Servizio Comunitario di Informazione in materia di Ricerca e Sviluppo (CORDIS), vanno annoverate le tecnologie EC (pellicole elettrocromiche), i materiali leggeri, i vetri quadrupli, le soluzioni di raccolta dell’energia e altri approcci innovativi per l’isolamento e il risparmio energetico. CORDIS è la principale fonte della Commissione europea in merito ai risultati dei progetti finanziati dai programmi quadro dell’UE per la ricerca e innovazione nell’ambito del programma quadro Horizon 2020. La sfida è quella di massimizzare il guadagno solare, sfruttando l’illuminazione naturale e riducendo al contempo i consumi energetici: per ottenere tutto ciò si punta su materiali edili innovativi in grado di reagire alle condizioni climatiche esterne, gestendo l’apporto di luce e calore in base alle esigenze del sistema-edificio. Tali materiali, detti cromogenici, sono sostanze capaci di mutare le proprie caratteristiche ottiche in risposta a stimolazioni esterne passando, a seconda delle condizioni atmosferiche o delle esigenze degli occupanti, dall’essere trasparenti e con un elevato grado di trasmittanza termica e solare a uno stato di opacità che tende a riflettere, con minore o maggiore intensità, i raggi solari. Più specificatamente, i vetri cromogenici sono quelli in grado di assumere un comportamento che dipende dalla luce, dalla temperatura o da una differenza di potenziale elettrico applicata. Si dicono fotocromici quando la trasparenza e il controllo solare varia nel tempo

in base alla luce; termocromici se tali caratteristiche si modificano in funzione della temperatura ed elettrocromici se le stesse si modificano in base alla variazione di una tensione elettrica. Attualmente, si stanno studiando delle pellicole elettrochimiche avanzate, leggere e meccanicamente flessibili, basate su una tecnologia di polimeri nanocompositi conduttori per il controllo della luce del sole e del bagliore in edifici e veicoli, che hanno proprietà che vanno molto oltre l’attuale stato dell’arte delle normali pellicole in plastica. Grazie a questa tecnologia, che permette anche di ammodernare finestre esistenti, potenzialmente si potrebbero risparmiare quantità sostanziali di energia per il condizionamento dell’aria. L’oscuramento della pellicola potrebbe ridurre il calore assorbito dall’interno mantenendo allo stesso tempo la visibilità attraverso la finestra. Un altro materiale sul quale sono impegnati diversi team di ricercatori è l’idrogel, una miscela di acqua e polimeri, capace di reagire in maniera intelligente a un cambiamento ambientale, soprattutto un cambiamento di temperatura. Nella versione più innovativa, proposta dall’American Chemical Society Journal Industrial & Engineering Chemistry Research, l’idrogel è composto da microsfere sospese in un liquido. Questo materiale, inserito tra due lastre di vetro, reagisce alle variazioni di temperatura: di fronte a temperature basse, la finestra è trasparente, come quella tradizionale; nel momento in cui i gradi salgono e superano una determinata soglia, il vetro si opacizza fino a diventare bianco. La luce e il calore, di conseguenza, vengono rimbalzati e non raggiungono gli interni dell’edificio. Con tecnologia PDLC (Polymer Dispersed Liquid Crystal) si intende un materiale innovativo, capace di aggiungere funzionalità al vetro e ad altre superfici trasparenti, grazie al quale finestre e porte di uffici e abitazioni possono diventare traslucide, garantendo privacy sicura con un semplice tocco. La tecnologia PDLC sfrutta appieno le caratteristiche delle molecole dei cristalli liquidi nematici, confinando le molecole di cristallo liquido in micro-gocce, distribuite in un compound polimerico depositato tra due film di poliestere nobilitato, perché superficialmente conduttivo. Con l’applicazione di un campo elettrico, le molecole modificano le proprietà ottiche del film alla luce incidente. L’applicazione del campo elettrico fa sì

INFISSI A TAGLIO TERMICO

BOX 2

Al giorno d’oggi gli infissi a taglio termico sono considerati sinonimo di “serramenti a ottime prestazioni termoisolanti”, in quanto capaci di garantire all’abitazione un ottimo isolamento termoacustico e mantenere un comfort adeguato. Queste finestre sono chiamate così in quanto “tagliano” letteralmente il flusso di calore tra l’interno dell’abitazione e l’esterno. Questo consente di mantenere un clima confortevole più a lungo e con minor dispendio di denaro. È noto che in inverno, un edificio riscaldato tende a disperdere il suo calore all’esterno, mentre al contrario in estate è l’aria esterna, più calda, a penetrare all’interno, creando quello che viene definito “ponte termico”, responsabile di uno spreco di energia che mediamente, negli edifici tradizionali, è del 30%. Eliminare o ridurre il ponte termico dei serramenti consente di migliorare l’isolamento dell’edificio.

che le molecole del cristallo liquido si dispongano in assetto ordinato, in modo che la luce possa attraversare il film in maniera indisturbata (senza deviazione da parte delle molecole) rendendolo trasparente. Il film PDLC si comporta quindi come un filtro in grado di creare una nebbia controllabile elettricamente. Togliendo il campo elettrico le molecole del cristallo liquido si riportano in uno stato disordinato/casuale, tale da deviare la luce dalle molecole più e più volte (luce diffusa), impedendo agli occhi dell’osservatore di identificare le immagini degli oggetti posti al di là del film (stato traslucido). Il film switchable con tecnologia PDLC applicato al vetro – e ad altre superfici trasparenti – diventa uno strumento intelligente, capace di variare il livello di trasparenza con un semplice comando elettrico, e con molteplici applicazioni che vanno dalla possibilità di un design degli spazi osservabili e di una nuova estetica, fino alle necessità pratiche di privacy.

Cosa offre il mercato

Direttamente sul vetro

NANO di Resstende è un sistema innovativo, dalle linee essenziali e pulite: un’integrazione “mimetica” con la struttura finestrata per schermare in maniera intelligente la luce solare. Si tratta di un sistema di fissaggio resistente e semplice da installare: un comodo profilo adesivo viene incollato direttamente sul vetro. Si può applicare su finestre tipo vasistas o basculanti che possono dunque essere aperte o chiuse senza dover prima avvolgere la tenda; è, inoltre, ideale per le finestre di piccole dimensioni (min. dimensione L 35 x H 40 cm). La sua applicazione non nasconde, anzi esalta la bellezza dell’infisso. Una vasta gamma di tessuti, più o meno filtranti, e la disponibilità in versione singola (con un solo cassonetto e relativo rullo per lo scorrimento tradizionale della tenda) o doppia (con due cassonetti scorrevoli verticalmente), rendono il prodotto molto versatile e poliedrico negli usi e nelle texture.

www.resstende.com

Infisso versatile

Bellagio è la linea completa di finestre e portefinestre progettata da Erco per adattarsi a qualsiasi esigenza estetica e tecnica. La collezione, dal design pulito ed essenziale, si caratterizza per i profili ridotti e sottili che favoriscono il passaggio di più luce, grazie alla maggiore superficie in vetro. Bellagio è disponibile in diverse tipologie per rispondere a specifiche richieste progettuali: finestra fissa, finestra a 1, 2, 3 ante, finestra a bilico orizzontale, porta finestra a 1, 2, 3 ante (tutto vetro o con traverso), scorrevole traslante. È declinata nella variante Bellagio Classic, caratterizzata dalla maniglia posizionata centralmente, e nella versione Bellagio Basic, più moderna, che si distingue per la maniglia disposta sull’anta sinistra e quindi disassata rispetto al nodo centrale. Per offrire al mondo dell’interior design interessanti prospettive di personalizzazione, Erco propone per Bellagio una gamma completa di finiture di tendenza resistenti alla luce, agli agenti atmosferici e ai graffi: nuance effetto legno, tonalità a tinta unita e una ricca palette di colori RAL. Il particolare trattamento PX per la riflessione della radiazione infrarossa evita, inoltre, il riscaldamento del profilo. Il vetro, su richiesta doppio o triplo, può essere scelto in tre varianti: trasparente, riflettente chiaro, riflettente grigio. L’infisso è dotato di sei camere con profondità di 76 mm, tre guarnizioni di battuta, rinforzi in acciaio sui quattro lati di anta e telaio, vetri fino a 48 mm di spessore e vetrocamera con miscela di gas nobili. Inoltre, è presente il distanziatore warm edge di serie – elemento strutturale costituito da un materiale isolante che consente l’eliminazione dei ponti termici sui bordi della vetrata migliorando l’isolamento termico – e la ferramenta antieffrazione con dispositivi di sicurezza in tutti i punti di chiusura. Isolamento termico profili Uf 1,00 e acustico fino a 47 dB.

www.ercofinestre.it

In PVC e PVC/alluminio con ferramenta I-Tec Secure

KF520 è una finestra in grado di proporsi come vero e proprio elemento di forza di progetti architettonici. Le soluzioni tecniche di cui è dotata consentono di avere proprietà isolanti al top del mercato, un’estetica particolarmente raffinata, più luminosità negli ambienti e sicurezza nelle classi RC2 e RC3 grazie alla tecnologia I-tec Secure e alla tecnologia Fix-O-Round di incollaggio dei vetri al telaio esclusive di Internorm. Dal design minimalista, il telaio dell’anta non si nota dall’esterno grazie alla sua estetica tutto vetro e non è distinguibile da un vetro fisso, pur essendo una finestra apribile. Il telaio molto sottile permette l’ingresso di più luce rispetto ad altre finestre, con grandi benefici per la salute e il benessere soprattutto nei mesi invernali. Inoltre, la luminosità dell’ambiente è favorita dal vetro ECLAZ® di serie, che offre vantaggi come fino al 10% in più di luce diurna, più comfort visivo e più efficienza energetica, perché isola l’interno in modo eccellente e quindi riduce i costi di riscaldamento, aumentando l’efficienza energetica nell’edificio e consentendo una riduzione all’11% delle emissioni di CO2. Contribuiscono a migliorare l’effetto estetico le finiture esterne del guscio in alluminio di Internorm.

www.finestreinternorm.it

La tenda nel vetro

I sistemi schermanti in vetrocamera ScreenLine® di Pellini SpA sono realizzati tramite l’interposizione di una schermatura solare all’interno di una vetrata isolante. La movimentazione della tenda non altera le proprietà isolanti della vetrocamera e avviene in un ambiente totalmente sigillato, garantendo in tal modo assoluta protezione da sporco, polvere e agenti atmosferici senza necessità di manutenzione. Tra i sistemi più innovativi sviluppati da Pellini spiccano i modelli di tenda veneziana, plissé e plissé black-out dotati di motore interno brushless, ossia privo di spazzole. Tale caratteristica, oltre a evitare l’usura del motore, rende il sistema estremamente silenzioso e affidabile e permette di controllare accuratamente il movimento delle lamelle, sincronizzando la movimentazione di diverse tende anche in presenza di impianti domotici, con possibilità di feedback di posizione e sun tracking, a beneficio dell’estetica della facciata e dell’efficienza energetica dell’edificio. L’affidabilità nel tempo dei sistemi Brushless ScreenLine® è stata confermata da un life test presso l’IFT Rosenheim, che ha certificato il superamento di 200.000 cicli completi di salita e discesa in luogo dei 20.000 previsti dalla Direttiva di riferimento. Nelle camere da 20, 22 e 29 mm, i modelli Brushless ScreenLine® vengono forniti con canalina warm edge come standard, contribuendo in tal modo a migliorare le prestazioni energetiche dell’intero sistema-serramento.

www.pellini.net

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