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“LE RIFORME: UNA SFIDA INTERGENERAZIONALE SENZA PRECEDENTI”

“Le riforme: una sfida intergenerazionale senza precedenti”

A colloquio con Pier Luigi D’Ambrosio, Presidente dell’Associazione Italiana Zincatura

Quanto è importante per lei l’associazionismo?

Nel mio caso, in quanto Presidente dell’Associazione Italiana Zincatura (AIZ), parlo di Associazione di categoria, si tratta di rappresentare un gruppo di imprenditori eterogeneo, che va dalla Lombardia alle Isole, nei rapporti con le istituzioni nazionali ed europee al fine di tutelare il bene comune (l’azienda) e creare valore per gli stakeholder. Si tratta di condividere gli stessi valori, di tutelare e far crescere il settore della zincatura a caldo sotto il profilo tecnologico, ambientale, organizzativo ed economico. Si tenga conto che l’AIZ fa parte di una rete di associazioni di carattere europeo (European General Galvanizers Association – EGGA) e, in questo modo, riesce a incidere su tematiche di carattere sovranazionale.

Come vede il periodo post Covid-19?

Ritengo che l’Italia stia pian piano risalendo la china. Nei servizi ci sono i primi segnali positivi grazie alle riaperture. L’industria è solida: la produzione, gli investimenti e l’occupazione fanno registrare dati positivi. Nel secondo semestre del 2021 si registrerà un lieve incremento del PIL che poi, anche per effetto degli investimenti generati dal PNRR, dovrebbe attestarsi intorno a una crescita del 4%. L’inflazione è bassa, come pure i tassi d’interesse. Si registra un forte incremento del prezzo delle commodity non energetiche: a mio avviso, non tanto per un fatto speculativo, ma per un incremento continuo della domanda che, partendo dalla Cina, sta interessando anche i Paesi europei. Ritengo che per i prossimi 3/4 anni i settori legati alla realizzazione di infrastrutture avranno una crescita importante.

Dal suo punto di vista, di quali riforme ha bisogno l’Italia?

Prima di tutto necessitiamo di una riforma del mercato del lavoro, accompagnata da politiche sociali volte ad aiutare le fasce più deboli. Dare priorità all’occupazione di donne e giovani. Dopodiché possiamo pensare a una riforma della burocrazia: sfoltimento di leggi e regolamenti non più attuali. Serve la ristrutturazione della giustizia civile (riduzione dei tempi dei processi) e l’informatizzazione di tutti gli uffici pubblici. Bisogna poi migliorare la competitività, agendo sull’incremento della produttività e la riduzione della pressione fiscale sul reddito da lavoro. Da non dimenticare la riforma fiscale con una riduzione del numero di tasse e imposte: diminuire la tassazione sui redditi e aumentare quella di rendite e patrimoni. Infine, è necessaria una riforma nell’ambito dell’economia verde: servono cambiamenti strutturali, con l’abbandono delle energie inquinanti verso sistemi ecocompatibili. È una sfida intergenerazionale senza precedenti.

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