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Polipropilene: nuove stampe 3D

WEERG

WEERG, L’AZIENDA ITALIANA CON SEDE A GARDIGIANO (VE) CHE, ATTRAVERSO LA PIATTAFORMA WEERG. COM, OFFRE ONLINE LAVORAZIONI CNC E STAMPA 3D DEDICATE A DIVERSI SETTORI INDUSTRIALI, HA RECENTEMENTE AMPLIATO LA GAMMA DEI MATERIALI STAMPABILI IN 3D CON LA TECNOLOGIA HP MULTI JET FUSION. DA QUALCHE MESE INFATTI IL SERVICE ITALIANO HA INTRODOTTO L’UTILIZZO DEL POLIPROPILENE, CHE SI AFFIANCA COSÌ AI GIÀ APPREZZATI NYLON PA11 E PA12 GIÀ DISPONIBILI SUL SITO

POLIPROPILENE:

NUOVE STAMPE 3D BY WEERG

IIl polipropilene rappresenta un’importante novità per la stampa 3D con tecnologia HP, che Weerg ha testato tra i primi in Italia. Con 10 sistemi già operativi e 2 in fase di installazione, l’azienda veneta vanta infatti ad oggi la più grande installazione europea di industrial printer 3D HP Jet Fusion 5210. Non solo. Weerg è una delle prime realtà a livello mondiale ad aver implementato all’interno della propria linea produttiva per il 3D printing anche l’innovativo sistema di unpacking automatico sviluppato da HP con la tedesca Rösler AM Solutions. Il service italiano ha infatti collaborato come beta tester alla messa a punto di questa esclusiva soluzione, che è stata presentata in anteprima mondiale durante la digital edition 2020 di Formnext. Le prestazioni industriali di HP Jet Fusion 5210 sono ulteriormente incrementate dall’utilizzo della nuova Automatic Unpacking Station. Questa soluzione permette di automatizzare il processo di rimozione della polvere dai pezzi stampati. Una lavorazione che in precedenza veniva svolta manualmente dagli operatori con dispendio di tempo e risorse. La pulitura effettuata dalla macchina garantisce performance eccellenti in termini di qualità, rapidità e sicurezza anche per le parti piccole e delicate. Inoltre, il sistema di unpacking automatico messo a punto da HP consente a Weerg di recuperare una maggiore quantità di polvere che può essere reimmessa nei sistemi con notevoli vantaggi anche in termini di ecosostenibilità.

Una crescita costante

Nel corso dell’ultimo anno, Weerg ha assistito a una crescita esponenziale della domanda di stampe 3D, soprattutto per grandi tirature, tanto da rappresentare oggi circa il 70% dell’attività produttiva dell’azienda. Un incremento che ribalta completamente gli equilibri tra CNC e 3D, attribuibile ai plus sempre più apprezzati della produzione additiva, quali l’estrema praticità e la velocità di

realizzazione. A fronte di un prezzo pur leggermente più alto, il 3D printing permette di ottenere grandi quantitativi di pezzi in tempi estremamente rapidi, senza i vincoli progettuali che caratterizzano invece lavorazioni tradizionali come la stampa a iniezione. “La pandemia ha stravolto le supply chain, generando in molti ambiti un’urgenza produttiva che ha spinto molti utenti a sperimentare il 3D printing scoprendone gli indubbi vantaggi”. Da qui la necessità di nuovi materiali da utilizzare per lavorazioni industriali.

Anche grazie al raddoppio della capacità produttiva è stato possibile offrire ai clienti produzioni con nuovi materiali, come appunto il polipropilene. “Attendevamo con ansia l’arrivo di questo nuovo materiale, già ampiamente impiegato in ambito industriale per la realizzazione di parti e componenti realizzati con tecnologie tradizionali”, afferma Matteo Rigamonti, fondatore di Weerg.

Il polipropilene

Appartenente alla famiglia dei termoplastici semicristallini, il polipropilene è caratterizzato da un’eccezionale resistenza agli agenti chimici, anche quelli più aggressivi, e agli idrocarburi. Vanta inoltre un bassissimo assorbimento dell’umidità. Estremamente leggero (0,89 g/cm³), non teme la pressione e le alte temperature, adattandosi a qualsiasi tecnica di saldatura, comprese quelle a infrarossi e a ultrasuoni. Un plus che ne amplia ulteriormente gli ambiti applicativi poiché permette di integrare perfettamente le parti in polipropilene stampate in 3D con altre realizzate nello stesso materiale ma con tecnologie tradizionali, come ad esempio interni di autovetture, tubazioni e serbatori per il contenimento di fluidi, componenti meccanici o parti di attrezzature mediche. Anche in ambito di prototipazione, l’utilizzo del polipropilene assicura una maggiore conformità poiché permette di realizzare direttamente il prototipo nello stesso materiale utilizzato per la produzione del componente finale.

“Le prestazioni del polipropilene lavorato con tecnologia HP si sono rivelate soddisfacenti sin dalle prime fasi di test, permettendoci di ottenere da subito risultati eccellenti in termini qualitativi”, spiega Rigamonti. “A livello prudenziale abbiamo indicato una tolleranza di ± 0,60 mm, le prove di stampa che abbiamo effettuato hanno raggiunto tolleranze fino a ± 0,30 mm, uniformandosi quindi alle performance offerte dal nylon, anche in termini di planarità”. Più economico del nylon, il polipropilene richiede tempi di lavorazione leggermente più lunghi, sia in termini di stampa, sia di raffreddamento, una procedura che in Weerg viene effettuata solo con metodo naturale. Decisamente superiore, secondo Rigamonti, la resa estetica. “La superficie è più uniforme rispetto a quella degli altri materiali, tanto da sembrare già rifinita appena uscita dalla stampante. La resistenza all’assorbimento ne impedisce tuttavia la tintura, se non con vernici industriali bicomponente RAL, che su weerg.com offriamo nei colori rosso, blu, bianco, verde e nero”. Tra i plus anche l’elevata riciclabilità delle polveri di scarto che possono essere riutilizzate fino al 100%, con vantaggi sia in termini economici sia di ecosostenibilità del processo. 

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