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Nuovi macchinari? Meglio ripararli
A causa della pandemia gli investimenti si sono ridotti notevolmente, ma nel 2021 la situazione dovrebbe migliorare
L’andamento del settore è legato a quello del comparto alimentare ed è caratterizzato da un’elevata propensione all’export: 72% della produzione nazionale, stando ai dati forniti dallo start “Macchine per l’industria alimentare” reso noto da Cerved a marzo 2021. Nel settore sono particolarmente rilevanti i segmenti legati all’intera filiera dei cereali e a quella della trasformazione delle carni. Come tutta la meccanica strumentale, anche le macchine per l’industria alimentare hanno subito fortemente gli effetti dell’emergenza sanitaria.
Prospettive positive per il 2021/2022
A causa dei contraccolpi della pandemia, nel 2020 il fatturato settoriale si è contratto del 13,8%, attestandosi a 2.473 milioni di euro. Frenano anche gli scambi con l’estero: le vendite estere flettono del 12,9% ma incrementano la loro incidenza sulla produzione, arrivando a sfiorare il 72% del fatturato; le importazioni calano del 14,3% e raggiungono un’incidenza del 18,2%. L’area UE si conferma complessivamente il principale mercato estero di sbocco. Segue il mercato nordamericano, con gli operatori USA come principali clienti dei macchinari per pastifici, industria dolciaria e per la trasformazione di frutta e vegetali. Le aree in via di sviluppo rappresentano il miglior mercato per gli impianti per molini e mangimifici. Molto rilevante è anche l’export verso la Russia di macchine per la trasformazione della carne. Il mercato diminuisce del 15,9% e si attesta su un valore di 850 milioni di euro. La chiusura delle attività legata alla pandemia (nonostante i produttori di alimenti abbiano continuato la produzione) ha portato a difficoltà nei trasporti, temporanee carenze di materie prime e ha portato le aziende a sospendere gli investimenti. Nel 2021, grazie alle misure di sostegno all’economia, la situazione dovrebbe migliorare, ma tutto dipende da come continuerà a evolvere la situazione pandemica (velocità della campagna vaccinale ed eventuali nuove varianti del virus) e da come reagiranno i mercati. Una previsione prudenziale vede una crescita della produzione di tre punti e mezzo, trainata dalle vendite estere (+5,8%), mentre le vendite in Italia subiranno ancora un lieve rallentamento (-1,1%). Le importazioni mostreranno invece un andamento moderatamente positivo. Nel 2022 si prevede una netta ripresa sia della produzione, che degli scambi con l’estero, ma soprattutto del mercato interno, che dovrebbe recuperare gli investimenti posticipati nei due anni precedenti.
Produzione ed esportazioni
Tutti i segmenti delle macchine per l’industria alimentare mostrano un andamento di medio-lungo periodo di stabilità o lieve crescita. Nel 2020, data la crisi
Elaborazione dati Cerved Marketing Intelligence a cura di Diletta Gaggia
Tabella 1 - Ripartizione della produzione e dell’export per segmento 2018, 2019 e previsione 2020. Valori in milioni di euro, variazioni % (Fonte: Analisi e stime Cerved su fonti qualificate)
Produzione Export
Prev. Var.% Var. % Prev. Var. % Var. %
Segmento Macchine e forni per pane, biscotti, pasticceria e pizza
Macchine professionali per caffè 2019 2020 2021 20/19 21/20 2019 2020 2021 20/19 21/20
730 613 630 -16,0 2,8 426 371 390 -12,8 5,0
504 433 435 -14,1 0,5 396 337 360 -14,9 6,8
Macchine per gelato Macchine e impianti per la lavorazione delle carni
Affettatrici tritacarne e affini 335 304 310 -9,3 2,0 263 260 263 -1,1 1,2
250 228 230 -8,8 0,9 170 158 160 -6,9 1,1
220 201 210 -8,6 4,5 140 130 138 -7,1 6,2
Macchine e impianti per la trasformazione della frutta e dei vegetali Macchine e impianti per molini, mangimifici e sili
Macchine e impianti per pastifici e per estrusi alimentari 218 185 200 -15,1 8,1 159 125 140 -21,1 11,6
225 178 190 -20,9 6,7 194 155 170 -20,1 9,7
258 220 240 -14,7 9,1 187 152 170 -18,9 12,1
Macchine e impianti per l’industria dolciaria
Totale 130 111 115 -14,6 3,6 106 89 90 -15,7 0,7
2.870 2.473 2.560 -13,8 3,5 2.041 1.778 1.881 -12,9 5,8
NORME A TUTELA DEGLI ALIMENTI
La tutela igienico-sanitaria degli alimenti è regolamentata da legislazioni piuttosto rigide, emanate sia su base nazionale che regionale. Agli operatori del settore alimentare (OSA) spetta la responsabilità della sicurezza dei prodotti alimentari, già a partire dalla produzione primaria, fino alla loro trasformazione e vendita al consumatore finale. Le norme riguardano anche i macchinari destinati al processo produttivo degli alimenti. In generale, tutte le attrezzature che vengono a contatto con gli alimenti devono essere progettate e realizzate in modo tale da rendere minimi i rischi di contaminazione degli alimenti, mantenute in buono stato e sottoposte a regolare manutenzione. Le macchine devono inoltre essere costruite rispettando le normative di sicurezza relative agli operatori. È probabile che in un prossimo futuro vengano emanate norme che prevedono una massima percentuale di presenza di oli lubrificanti minerali negli alimenti. Di conseguenza le aziende valutano di sostituirli con oli naturali, e le aziende del settore in esame tengono conto di questo aspetto nel valutare l’evoluzione delle proprie macchine.
che ha coinvolto l’intero settore, tutti i segmenti risultano in calo (Tabella 1). In particolare flette la produzione di: § macchine per molini, mangimifici e sili (-20,9%); § macchine e forni per pane, biscotti, pasticceria e pizza (-16%); § macchine e impianti per la trasformazione della frutta e dei vegetali (-15,1%); § macchine per pastifici ed estrusi alimentari (-14,7%); § macchine e impianti per l’industria dolciaria (-14,6%); § macchine professionali per caffè (-14,1%).
Le affettatrici e le macchine per la lavorazione delle carni diminuiscono in misura più contenuta (-8,6% e -8,8% rispettivamente). Nel 2021 tutti i segmenti danno segnali di ripresa, anche se in misura differente: particolarmente positivi gli andamenti di macchine per pastifici ed estrusi alimentari e macchine per molini, mangimifici e sili. I segmenti delle macchine per l’industria dolciaria, per pastifici, per il gelato e il caffè, e quelle per la trasformazione della frutta si rivolgono prevalentemente all’estero.
Dimensioni del settore
In Italia, il settore delle macchine per l’industria alimentare vede la presenza di circa 230 operatori e di poche medie aziende tra le leader internazionali nel proprio segmento, e di un buon numero di piccole imprese, dinamiche e flessibili, concentrate sui mercati di nicchia. Leader del settore è ALI Group, l’azienda che presenta dimensioni significativamente maggiori rispetto alle altre realtà nazionali, è cresciuta grazie a un’intensa politica di acquisizioni in Italia e all’estero. Seguono il Gruppo Catelli, Alfa Laval (filiale italiana dell’omonimo gruppo svedese) e le aziende italiane del Gruppo tedesco GEA. Mentre Ali e Alfa Laval sono presenti in modo significativo anche in altri settori della meccanica, è essenzialmente italiana la presenza nel segmento delle macchine professionali per caffè, dove è leader il Gruppo Cimbali (Tabella 2). La struttura produttiva del settore rispecchia, per molti versi, l’aspetto organizzativo dell’industria alimentare. Come in altri comparti della meccanica strumentale vi è un parziale ricorso all’esternalizzazione di alcune fasi produttive (lavorazione, installazione, manutenzione) favorito dalla concentrazione geografica di gran parte dell’industria nell’area emiliana e lombarda, dove operano aziende con competenze tecniche di alto livello. Molte imprese mantengono al loro interno essenzialmente le fasi di progettazione, commercializzazione, montaggio e assistenza, delegando all’esterno sia gran parte delle attività produttive sia l’assistenza post-vendita. Dal punto di vista territoriale l’80% circa delle imprese è localizzato nelle regioni del Nord, principalmente in Emilia-Romagna e Lombardia.
Canali distributivi
I grandi gruppi hanno da tempo costituito proprie reti commerciali a livello mondiale. Va rilevato come venga posta notevole attenzione alle localizzazioni delle filiali commerciali, con scelte strategiche legate alle potenzialità dei mercati. Su livelli dimensionali minori le filiali lasciano il posto a strutture indipendenti (agenti locali), spesso collegate a centri di assistenza e servizio. Il processo di concentrazione dei clienti finali, con le multinazionali del settore alimentare che tendono a concentrare gli acquisti presso la sede della capogruppo, scardina i rapporti tradizionali produttore-cliente e impone nuove modalità di offerta, con una penalizzazione delle piccole aziende con ridotta capacità produttivo/distributiva.
In calo la domanda di macchine per l’industria alimentare
Nei Paesi a economia più avanzata (Europa, USA, Giappone) l’industria ali-
Tabella 2 - Principali operatori nazionali. Dati in migliaia di euro (Fonte: Cerved)
Aziende Gruppo Attività
ALI HOLDING SRL Ali Holding Attrezzature per la ristorazione collettiva, macchine per il gelato artigianale e sistemi per la distribuzione dei pasti, armadi frigoriferi, mobili e tavoli refrigerati, apparecchi per il lavaggio professionale delle stoviglie, macchine professionali per caffè, etc. Il gruppo è diversificato anche in altri settori industriali
CFT SPA DI CUI Ctf Impianti di lavorazione del pomodoro, macchine per il confezionamento alimentare e il riempimento di bevande, soluzioni per la selezione ottica di frutta e verdura
CO.MAC. SRL Ctf
ALFA LAVAL SPA Alfa Laval (Svezia) Macchine per la produzione, il processo e il confezionamento di bevande (impianti di infustamento della birra)
Centrifughe per latte, macchine per olio d’oliva, scambiatori di calore. Il gruppo è diversificato anche in altri settori industriali
Anno Fatturato Var. % rispetto all’anno precedente
2020 1.990.122 -12,17
2019 251.323 12,32
2019 29.796 -21,35
2019 137.401 -27,15
CELLI SPA Celli Macchine e impianti per l’erogazione di birra, vino e acqua
UNOX SPA Efh Forni e piastre professionali
FRAPPI SPA DI CUI Frapi Spa Impianti completi per estrazione olio d’oliva, centrifughe per applicazioni diverse 2019 121.969 12,09
2019 118.199 7,07
2018 106.852 1,91
PIERALISI MAIP SPA Frapi Spa Produzione di impianti oleari e lattiero caseari 2019 65.759 -2,71
Gruppo GEA AG (Germania) di cui Il gruppo GEA genera un fatturato di 4,6 miliardi di euro 2019
PAVAN SPA GEA Group AG (Germania)
GEA IMAFORNI SPA GEA Group AG (Germania) Macchine per la produzione e il confezionamento di pasta secca e fresca, snacks, cereali da colazione, macchine per la macinazione di cereali
Forni per pane, biscotti e torte 2019 105.020 -10,89
2019 97.831 15,36
GEA MECHANICAL EQUIPMENT ITALIA SPA GEA Group AG (Germania) Omogeneizzatori alimentari e pompe volumetriche ad alta pressione 2019 94.331 13,38
GEA COMAS SPA GEA Group AG (Germania)
TECNO POOL SPA Lago Dosatori, iniettatrici, macchine per dolci e farcitura pizza
Macchinari per il trattamento e la trasformazione dei prodotti alimentari
FAVA SPA Relfin Macchine per pasta secca e fresca 2019 55.893 29,32
2019 99.576 n.s.
2019 98.590 23,15
CARLE & MONTANARI-OPM SPA Sacmi Macchine per cioccolato e industria dolciaria 2019 92.528 -0,26
OCRIM SPA Ocrim Molini, mangimifici e silos 2018 91.912 33,87
UNITEC SPA Benedetti Macchine per la lavorazione dei prodotti ortofrutticoli 2017 79.987 -4,74 ING. POLIN & C. SPA Findiam Macchine per pane, biscotti e industria dolciaria 2019 63.737 0,74
mentare presenta una situazione di maturità, che determina una domanda principalmente di sostituzione. Nei Paesi a più recente industrializzazione e in crescita economica la domanda risente di una parziale variazione delle abitudini alimentari delle popolazioni, variazione che, se sorretta da un’adeguata crescita del reddito disponibile. Con il prolungarsi della crisi in atto la principale variabile che influenza l’andamento è la situazione di incertezza economica e paura generalizzata. La crisi legata al Coronavirus frena gli investimenti tecnici delle aziende, incerte sul futuro, e influisce quindi negativamente sulla domanda. Le vendite estere risentono della crisi come quelle interne, ma dovrebbero riprendersi in tempi più brevi, grazie alla differenza di scenari nei vari Paesi, in particolare grazie alle contromisure prese nei Paesi più industrializzati (principalmente la campagna vaccinale). La pandemia ha cambiato anche le abitudini di consumo degli italiani, influenzando le dinamiche della domanda. Dal punto di vista dei prodotti di consumo finale la domanda tende ad abbandonare il canale fuori casa per riportarsi in gran parte, se non quasi esclusivamente, sul canale domestico. Di conseguenza si indebolisce la domanda di macchine destinate a questo canale (bar, gelaterie e pasticcerie in particolare).
Crescita dei mercati di nicchia
Negli ultimi anni sono aumentati i mercati di nicchia per i prodotti di largo consumo, a causa dell’evoluzione dei modelli di consumo e questo porta a una sempre maggiore differenziazione nell’offerta dei prodotti alimentari. Per poter offrire macchine che soddisfano le sempre diverse richieste del cliente, senza incappare nel rischio di costi troppo elevati per la progettazione e la costruzione di macchine “tailor made”, si opta sempre di più per la cosiddetta modularizzazione, attraverso la scomposizione delle macchine in una serie di moduli base standard, che sono di volta in volta assemblati secondo le esigenze specifiche del cliente. Il livello di differenziazione del settore si presenta strutturalmente elevato, in considerazione dell’alto numero dei segmenti e delle sostanziali differenze di utilizzo e di prodotto da lavorare. Talora anche all’interno dei singoli segmenti vengono utilizzati macchinari molto diversi. Come in altri settori della meccanica strumentale, la differenziazione è attuata attraverso una stretta collaborazione con le imprese clienti, che determina un elevato livello di personalizzazione delle macchine e un’offerta di linee di prodotto “chiavi in mano”. Tale legame è motivato anche dalla necessità, per gli operatori, di collaborare attivamente con i laboratori di ricerca interni all’industria alimentare. Non di rado l’ideazione dell’impianto e la sua parziale progettazione vengono proposti dall’impresa alimentare cliente e successivamente applicate nel processo produttivo dell’azienda meccanica coinvolta nel progetto. I mercati di nicchia sono numerosi, come pure è presente un certo numero di operatori di piccole dimensioni con prodotti rivolti a produzioni in piccola serie (ad es. per il mercato delle piccole aziende agricole o di produttori locali di cereali e vegetali non trattati chimicamente etc.).
Razionalizzazione dei costi e innovazione
Le grandi aziende del settore perseguono politiche di riduzione dei costi di produzione, basate su attente strategie di approvvigionamento e di standardizzazione, sia di componenti meccanici sia di parti elettroniche. L’approvvigionamento ha acquisito una importanza maggiore con le difficoltà create dalla crisi da Covid-19, che ha portato alla chiusura di numerose aziende in Estremo Oriente, e alla conseguente scarsità di componenti disponibili. La situazione in Estremo Oriente si è ora normalizzata, ma permangono alcune turbative sui nostri mercati. Vi è inoltre
Da anni il mercato dei macchinari industriali è influenzato da politiche pubbliche di incentivazione degli investimenti. Il 10 marzo 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto contenente la nuova disciplina per la concessione del contributo per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature da parte di piccole e medie imprese. Le modifiche alla “Nuova Sabatini” prevedono che i contributi a favore delle PMI che acquistano beni strumentali possano essere concessi anche a fronte di finanziamenti erogati dalle banche e dalle società di leasing a valere su una provvista diversa dall’apposito plafond della Cassa Depositi e Prestiti. La Nuova Sabatini è stata poi prorogata dalle Legge di Bilancio 2017 e dalla Legge di Bilancio 2019. La Legge di Bilancio 2020, tra le agevolazioni per le imprese, comprende il credito d’imposta riconosciuto agli imprenditori e ai professionisti che acquistino beni strumentali nuovi funzionali all’attività d’impresa e funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello “Industria 4.0”, o beni immateriali come software. Le aliquote variano a seconda del tipo di beni, e valgono solo per beni destinati a strutture produttive ubicate in Italia. La nuova agevolazione non sarà applicabile agli investimenti per i quali è possibile applicare le norme in materia di super o Iper ammortamento ovvero quei beni per i quali entro il 31 dicembre 2019 sia stata già ottenuta l’accettazione dell’ordine d’acquisto e sia stato già versato un acconto pari al 20% del costo di acquisto. Il DDL di Bilancio 2021 prevede il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0, che ha l’obiettivo di stimolare gli investimenti e dare stabilità alle imprese con misure che hanno effetto dal novembre 2020 a giugno 2023. La dotazione prevede circa 24 miliardi di euro per potenziare le aliquote di detrazione fiscale. Nello specifico è previsto l’incremento delle intensità d’aiuto e dei massimali di spesa sia per il credito d’imposta beni strumentali (ex super/iper ammortamento, che è stato prorogato fino al 2022 e che prevede nuove aliquote a partire dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021), che per R&S e innovazione (bonus prorogato fino al 2022), ma anche per il bonus formazione 4.0 (anch’esso prorogato fino al 2022 e con un allargamento delle tipologie di spesa ammesse).
un grande sforzo condiviso da imprese di ogni dimensione verso la realizzazione di linee complete, anziché macchine singole e verso l’offerta di gamme allargate di macchine per singoli prodotti o mercati. Il livello di innovazione nel settore è piuttosto alto. L’innovazione tecnologica rappresenta una delle principali armi competitive dell’industria italiana. Si tratta, tuttavia, di un’innovazione essenzialmente di tipo incrementale, tendente a migliorare continuamente le macchine prodotte e a incorporare gli avanzamenti tecnologici provenienti da altri settori (elettronica e nuovi materiali). Il processo innovativo è finalizzato all’aumento della produttività, dell’affidabilità e della flessibilità, all’azzeramento dei fenomeni di contaminazione microbiologica degli alimenti nel rispetto di normative igieniche molto rigorose. Inoltre si assiste a un grande sforzo mirato alla standardizzazione delle macchine e dei componenti, operazione che consente di comprimere i costi della personalizzazione e contemporaneamente va incontro a una specifica richiesta dei grandi clienti: sono significativi i rapporti con le grandi multinazionali del comparto alimentare, infatti le imprese più importanti mirano ad accordi pluriennali che garantiscano continuità alla produzione di macchinari e la possibilità di sviluppo degli stessi in collaborazione con il cliente. Le normative europee per la riduzione dei consumi energetici sollecitano un uso efficiente dell’energia e hanno un effetto di impulso al rinnovo sia delle tecnologie produttive sia dei prodotti finiti, con lo sviluppo della componente più evoluta in grado di contenere i consumi energetici e di acqua. Le imprese stanno inoltre mettendo in atto interventi specifici per il recupero di materiali, scarti e imballaggi, per lo smaltimento differenziato dei rifiuti, per la riduzione degli inquinanti. Emerge il tema dell’economia circolare e dello sviluppo a monte di prodotti concepiti con criteri di ecodesign per favorire un recupero dei componenti.