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Il nostro SGUARDO

L'UOMO CHE HA CAMBIATO IL MODO DI VEDERE L'ARTE ANTICA

di arch. Massimo Corsico

Nel 1504 fu riunita un’assemblea per decidere dove collocare il David. Vi figuravano oltre a Leonardo da Vinci artisti del calibro di: Sandro Botticelli, Filippino Lippi, Pietro Perugino, Antonio e Giuliano da Sangallo, Simone del Pollaiolo, Andrea della Robbia per disputare dove collocare il David di Michelangelo. Si trattava di un’impresa che non aveva precedenti nell’arte rinascimentale. L’artista vi lavorò tre anni, creando un’opera leggendaria.

Il Risultato? Superò di gran lunga le aspettative della corporazione “dell’Arte della Lana” e Leonardo esordì “che stia nella loggia”.

In America il primo emendamento esorta a libertà di pensiero e la libertà dell'individuo, la terzietà della legge rispetto al culto della religione e il suo libero esercizio; il secondo emendamento garantisce il diritto dei cittadini statunitensi a detenere e portare armi. Siamo al 29 marzo 2023 poche ore fa l’ennesimo massacro in una scuola Americana in Tennessee, Nashville, Audrey Hale fa strage: miete la vita a tre bambini e tre adulti con armi semiautomatiche, in una scuola elementare privata cristiana, la «Covenant School». In America il cartone animato I Simpson, spietato lettore delle ipocrisie nazionali ha predetto ancora una volta il futuro della sua società: in un episodio della serie animata trasmessa nel 1990, una folla inferocita protestava contro la mostra del David a Springfield. “È sporcizia” – dice nel cartone una delle mamme indignate a Marge Simpson. È il 1818 quando sorge il primo insediamento di Tallahassee in Florida la città dove la professoressa Hope Carrasquilla reproba, per propaganda e smercio di materiale pornografico, viene licenziata. La sciagurata ha avuto l’ardire d’aver mostrato durante una lezione di storia dell’arte focalizzata sul Rinascimento in un liceo d’indirizzo umanistico, l’immagine del David di Michelangelo.

Questi episodi evidenziano gli aspetti di una deriva censoria che sta affliggendo la società statunitense che genera come nel caso di Nashville mostruosità legate ad una visione distorta della Libertà, tanto da denigrarne il concetto stesso.

Ne “IL CAFFÈ DI GRAMELLINI” il giornalista ci spiega che “Ormai è appurato che in America i fessi hanno un serio problema con le statue. Mentre i fessi progressisti le fanno abbattere, quelli reazionari fanno licenziare la preside che ha osato tenere una lezione d'arte”.

Nel corso di una manifestazione pacifica in favore dei nativi nel 2020 a Richmond, Virginia, Il monumento al navigatore genovese Cristoforo Colombo viene divelto e gettato in un laghetto; a Boston è stato decapitato.

Vittorio Sgarbi inveisce: “La scoperta dell’America è l’Occidente; il Rinascimento è il cuore dell’Occidente. Quello che hanno fatto questi genitori è un tradimento, esattamente come quello fatto dai talebani con il Buddha di Bamyan, cioè distruggere tracce di civiltà perché diverse dalla loro religione”.

Siamo nel gennaio 2016 quando per la visita del Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran Hassan Rouhani, vengono coperte le statue dei Musei Capitolini per non urtare la sensibilità dell’ospite straniero.

Nel 2020 all'Expo di Dubai l'iconica riproduzione in grandezza naturale del capolavoro di Michelangelo è presentata in modo tale da non mostrare le nudità della statua.

È ancora Vittorio Sgarbi che commenta: “Un'umiliazione inaudita, inaccettabile, intollerabile”.

Quali sono le cause di questa avversione intransigente e patologica per tutto ciò che è collegato alla nudità?

Perché la società Americana e quella Islamica sono afflitte da gimnofobie? È una cultura religiosa che disapprova le nudità? Per Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell'Accademia, dove risiede la statua del David: “Pensare che David possa essere pornografico significa davvero non comprendere il contenuto della Bibbia, non comprendere la cultura occidentale e non comprendere l'arte rinascimentale”.

Personalmente consiglio la lettura della biografia di Winckelmann scritto dalla Prof.ssa Federica La Manna come ottimo richiamo vaccinale per proteggersi dalla pandemia dell’ignoranza oscurantista.

Difatti Winckelmann è stato il padre dell'archeologia, storico dell'arte, grecista, profondo conoscitore dell'antiquaria e raffinato scrittore. Ha scritto pagine dedicate all'arte che sono il risultato di una conoscenza sconfinata delle teorie e delle pratiche scultoree pittoriche dell'antichità unite a una ispirata sensibilità letteraria.

Quest'uomo è stato lo scopritore, forse l'inventore di un nuovo modo di osservare le sculture antiche e di vederle, di osservarle mentre prendevano vita e mentre comunicavano all'osservatore sentimenti ed emozioni.

Lo sguardo che Winckelmann ha gettato sull'arte antica, così diverso da quello dei suoi contemporanei, è diventato il nostro sguardo. In qualche modo, ancora oggi, guardiamo l'arte come Winckelmann ci ha insegnato a fare.

Dalla biografia di Johann Joachim Winckelmann la Prof. ssa Federica La Manna ci trasmette l’idea di un uomo attento osservatore di sé, dei propri stati d'animo, delle proprie paure, delle passioni e delle insicurezze. Che con il tempo aveva anche imparato a tenere per sé i lati più spigolosi del proprio carattere, come la furia che lo investiva quando leggeva o osservava banalità e superficialità. Chissà cosa avrebbe pensato Johann Joachim di questo nostro presente.

Bibliografia

Federica La Manna, “Winckelmann. L'uomo che ha cambiato il modo di vedere l'arte antica”, 2023, Editore:La nave di Teseo, EAN: 9788834611210.

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