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Parquet pour l’hotellerie
Ph. Credit: Andrea Martiradonna
Recuperare il rilevante manufatto di una chiesa sconsacrata, esistente nel lotto edificabile, per insediarvi un hotel con ampie e diversificate strutture accessorie e di supporto proprie della funzione ricettiva di alto livello
di Massimo Corsico*
Da quando è ritornata la voglia e la possibilità di viaggiare, chi più chi meno ha soggiornato almeno qualche notte in un Hotel. Ecco che in questo appuntamento legato al design ci so ermeremo ad analizzare il mondo dell’hotellerie. E quale esempio migliore della catena NH che a partire dal 1978 in Spagna ha fatto della cultura e del design uno dei suoi fiori all’occhiello per la crescita del proprio brand.
0. Stato attuale
2. Individuazione degli assi principali di progetto. La navata principale e il transetto generano le direzioni in cui i nuovi edifici si sviluppano, in continuità con la chiesa.
Coerentemente con la nuova funzione alberghiera, il transetto viene riconvertito a foyer d’ingresso, contenente tutti gli spazi della hall; mentre la grande aula della chiesa, resa permeabile dalle aperture sui tre prospetti assume le caratteristiche di un grande spazio porticato d’accesso. 1. Demolizione dei corpi dell’ex convento sulla via Colleoni e della ex scuola; eliminazione degli elementi di facciata, del campanile e del corpo absidale e apertura sulle navate laterali delle arcate interne.
3. Per garantire il collegamento funzionale e la messa a sistema delle strutture esistenti con le nuove, il livello del piano terra viene portato alla stessa quota del pavimento della chiesa, sopraelevando gli spazi interni ed esterni di un metro rispetto al livello strada.
Vengono aperti tre accessi separati e indipendenti: il principale su via Colleoni, che garantisce l’accesso all’hotel tramite il corpo della chiesa e alla corte aperta; il secondo su via Tranchedini, separato e che garantisce un accesso privilegiato e indipendente al centro congressi, il terzo sempre su via Tranchedini, che dà accesso ai parcheggi interrati e agli spazi logistici.
Lungo le direttrici della navata e del transetto vengono edificati gli spazi del centro congressi e del ristorante.
4. Entrambi i corpi bassi del ristorante e del centro congressi, definiscono dei propri spazi di pertinenza all’aperto in relazione al muro perimetrale del lotto. Viene organizzato uno spazio all’aperto ombreggiato da una pergola come prolungamento dell’edificio del ristorante; mentre di fronte al centro congressi una pensilina leggera separa il giardino dallo spazio all’aperto pavimentato.
La distribuzione delle camere all’interno della torre è organizzata lungo un corridoio centrale, che in corrispondenza del terzo piano si collega all’edificio della chiesa e dà accesso alle dieci suites.
6. L’edificio a torre, in asse con la chiesa, si sviluppa in altezza per dodici piani, al tredicesimo piano in una terrazza praticabile con piscina. 5. Il sistema delle camere rimane invariato per tutti i dodici piani della torre.
7. Completamento della nuova “cortina” dell’isolato, integrando i muri perimetrali esistenti ai nuovi raggiungendo la quota esterna di 2.50 metri.
Inserimento del verde e delle alberature all’interno degli spazi dei cortili.
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Studi di rapporto e tra esistente e nuova costruzione. Assi e linee di forza di progetto
Dialogo tra preesistenza e progetto
La proposta figurativa non vuole essere semplicemente derivata dal corpo storico dell’edificio esistente, al contrario vuole indicare una valenza di multiformità espressiva, di propensione poetica, che fonda le sue scelte su ragionamenti conoscitivi in cui il rapporto con la storia, la tradizione e la città svolge un ruolo fondamentale. Più in generale ma molto sentito è il senso di responsabilità per il valore che rappresentano le “preesistenze ambientali” per a ermare una valenza urbana alla nuova architettura che si va a progettare. È un modo di operare sensibile per conferire al progetto della nuova architettura il valore autentico della nostra cultura che ha nell’essenza della storia i suoi fondamenti. Modo di operare che, attraverso declinazioni a volte allegoriche, metafisiche, espressionistiche, in rapporto con la contemporaneità, apporta e conferisce attraverso la deformazione principalmente figurativa a originali e articolate forme e spazi connotativi dell’architettura dell’edificio. Forme e spazi che sappiamo hanno una loro vita indipendente dalle destinazioni d’uso che nel tempo gli assegniamo, poiché la loro esistenza, proprio per questo processo, viene ogni volta ri-significata sulla base degli scopi che gli attribuiamo. In questo progetto, le forme e gli spazi reinterpretati dell’edificio chiesa possono identificare i caratteri dell’ospitalità dell’hotel garantendo una particolare atmosfera al suo ambiente. Un’ambiente che verrebbe vissuto nell’“esperienza delle forme della storia”, un’ambiente rappresentativo di un modo di essere della tradizione nella nostra cultura del presente in cui esplicite sono le relazioni identitarie e indissolubili con il passato.
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Ph. Credit: Andrea Martiradonna Difatti NH Hotel iniziò a manifestare il suo impegno strategico nei confronti della cultura con il lancio di quelli che oggi sono noti come i Premi Mario Vargas Llosa NH per i racconti brevi, finalizzati ad aiutare gli scrittori esordienti. Ha creato una università aziendale, nota come NH University, per fornire una formazione continua e completa a tutto il personale. Nel 1998 la catena ha lanciato NH Stock Art, mostre itineranti in prossimità degli hotel del Gruppo. Nel corso di questi anni, NH Hotel ha continuato a ottenere riconoscimenti in tutte le iniziative, titolo di esempio, il design delle sue camere è stato premiato a Londra con l’European Hotel Design Awards. Tra fusioni e acquisizioni ad oggi il gruppo vanta, dopo aver ricevuto il Premio Principe Felipe per l’eccellenza nel turismo ed essere stata nominata Best Place to Work in Spagna, Olanda e Germania, oltre 19.000 dipendenti in più di 115 nazionalità diverse tra Europa e Americhe. Una nuova categoria di hotel rivolta a un pubblico contemporaneo, sofisticato e cosmopolita. Per l’operazione immobiliare CLH Gruppo Igefi Srl d’intesa con NH Hotels a quale studio d’architettura avrebbe potuto affidare il compito di progettare il nuovo albergo
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in Via Colleoni-CityLife se non ai Quattroassociati? Sì certo, una domanda retorica perché lo studio fondato a Milano nel 1990 da Corrado Annoni, Stefano Parodi, Michele Reginaldi e Daniela Saviola, per l’appunto Quattroassociati (http://www.quattroassociati.it/) è improntato alla ricerca delle qualità complesse che costituiscono ogni ambiente specifico riconosciute da Quattroassociati come prima materia progettuale: tradurre le esigenze e le funzioni dell’edificato in una forte identità architettonica dei luoghi. Uno studio dagli orizzonti internazionali che ha sempre fatto della qualità italica della ricerca architettonica il suo principio fondativo e che mai si è piegato al facile edonismo che contraddistingue le attuali architetture.
UN LAVORO CORAGGIOSO
In una Milano che assomiglia sempre più a una Dubai (vedasi la pista da sci in piazza Gaia Aulenti) e che si affretta a fare “tabula rasa” del proprio DNA, fatto anche di androni e portinerie, nella falsa convinzione che l’omologazione, sia l’unico modo di internazionalizzare il proprio maquillage, il mirabile progetto dei QuatPh. Credit: Andrea Martiradonna troassociati svetta per la scelta coraggiosa. Soprattutto in un ambito urbano, quello della ex fiera, che in questi anni si sta trasformando radicalmente nelle destinazioni e nelle forme. Coraggiosa la volontà di recuperare il rilevante manufatto di una chiesa sconsacrata, esistente nel lotto edificabile, per insediarvi un hotel
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Ph. Credit: Andrea Martiradonna con ampie e diversificate strutture accessorie e di supporto proprie della funzione ricettiva di alto livello. Ecco che la centralità del volume della chiesa: l’impianto morfologico nella localizzazione nel lotto, l’architettura tardo-manierista e la qualità dei materiali e della costruzione sia stata riorganizzata riducendolo il volume ad una stereometria essenziale, eliminando gli elementi connotativi del luogo di culto per far emergere il valore paradigmatico degli elementi morfologici e stilistici della architettura civile. Allineandosi su questo scenario si eleva la svettante torre a pianta rettangolare che occupa il lotto in profondità: un’articolata parte basamentale si sviluppa in volumi più bassi e strettamente legati agli spazi aperti disposti sul fianco ovest della chiesa. Gli architetti della Quattroassociati mi raccontano che hanno lavorato con le forme e gli spazi dell’esistente per ricondurli a un assetto nuovo e necessario per la definizione di un’unica immagine architettonica. Il motore di questa operazione è l’individuazione di un comune denominatore, un principio capace di tradurre in elementi fisici una regola applicabile all’insieme delle parti
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Ph. Credit: Andrea Martiradonna edilizie, un originale elemento sintattico per uniformare le diverse parti del nuovo complesso architettonico. Ecco che la lesena è l’elemento architettonico dedotto dall’edificato esistente, preso a riferimento nelle sue caratteristiche dimensionali, per lo sviluppo dell’immagine dell’intero complesso edilizio. L’elemento verticale addossato alle pareti e di poco sporgente da esse, con funzione solo decorativa e non portante, definisce la sequenza e l’alternanza dei campi delle pareti piene. Applicata sulle superfici delle facciate laterali sia della chiesa sia della nuova torre delle camere, scandisce, secondo un principio ritmico, una successione di unità in relazione ordinatrice, rafforzando l’espressività figurativa e unificando le diverse parti costitutive la volumetria dell’insieme architettonico. Questo progetto ha una pelle fatta di legno, infatti per le facciate è stato scelto l’XLam e anche per gli interni
CONTATTI
AAAA quattroassociati piazza S.Ambrogio, 25 20123 Milano +39 024981780 studio@quattroassociati.it http://www.quattroassociati.it/
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CREDITI:
Iniziativa: CLH Gruppo Igefi Srl d’intesa con NH Hotels Main Contractor: DVC_ Di Vincenzo Dino &C. Spa Progetto architettonico: Studio Quattroassociati Progetto impianti e lighting: Esa Engineering Progetto strutturale: Biesse Ingegneria Foto di Andrea Martiradonna http://www.quattroassociati.it/
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NH ELENCO FORNITORI
• DVC, Impresa esecutrice: ing. Alfredo Pellei (San
Giovanni Teatino-Chieti) • Bertolani Facciate e cappotti: Alessandro Bertolani (Borgocarbonara-Mantova) • E M969, Serramenti esterni: Daniele Galeota (Zona
Industriale 1-L’Aquila) • Sterchele, Bagni prefabbricati: Stefano Bodrin (Isola Vicentina-Vicenza) • Cleaf, Rivestimenti da parete: Marika Paglialonga (Lissone-Monza Brianza) • Oddicini, Pareti mobili: Antonietta Boeri (Gravellona Toce-Verbania) • Marazzi Ceramiche: arch. Ginevra Savioli (Sassuolo-
Modena) • Wikanders Amorim, Pavimenti: Marco Calò (Roma) • Vescom, Tapezzerie: Simona Enriconin (Milano) • Mirage Ceramiche: Davide Orlando (Pavullo) • Pedrali Arredi: dott. Andrea Dotti (Mornico al Serio-
Bergamo) • Pianca Contract Arredi interni: Paolo Sartini (Gaiarine-Treviso) • Bienne Arreda, Tendaggi: Fabrizio Di Martino (Roseto Abruzzi-Teramo) • Pavanetto, Porte interne Boiserie: Davide
Meneghello (Meolo-Venezia)
ovviamente la scelta (che accomuna molti degli Hotel NH) è ricaduta sul legno tramite l’impiego di doghe Wikanders (https://www.wicanders.it/). Doghe realizzate in una struttura di sughero multistrato che offrono un maggiore senso di comfort ed elevate prestazioni e per questo scelte dalla Corporate. Gli arredi sono realizzati in laminato Cleaf (https://www. cleaf.it/it/prodotti/laminati/info-laminati/) ad eccezion fatta da alcuni pezzi speciali che connotano alcuni ambienti particolari come nella Reception. Ecco che la scenografica citazione dell’organo da chiesa (che quasi ricorda le guglie del duomo) diviene scultura in legno che ospita la parte di back office della reception. Insomma, a me viene solo voglia di trascorrervi almeno una notte in un albergo simile per apprezzare la bellezza che la Quattroassociati ha saputo donare alla città di Milano.
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NOTE SULL’AUTORE
Architetto Massimo Corsico
Laurea Magistrale in Architettura al Politecnico di Milano. Nel 2005 ha iniziato a collaborare prima con IUSS-Pavia e successivamente con l’Università di Pavia. Fino al 2012 è stato professore a contratto del corso “Principi e tecniche di pianificazione urbana” (ICAR/20). Autore di apprezzate pubblicazioni scientifiche. Dal 2017 al 2018 Assistant Project Manager presso J&A consultant sulle commesse Area Falck di Sesto San Giovanni, Allianz Refurbishment sede di Trieste, torre Libenskind (TcC) City Life Fit Out – PwC. Nel 2016 ha frequentato il programma EPFIRE – Programma esecutivo in finanza immobiliare e immobiliare della SDA Bocconi. Dal 2016 membro di Commissione del Paesaggio del Comune di Segrate a Milano. Negli ultimi anni, ha lavorato come architetto per la progettazione architettonica preliminare e definitiva di hotel, negozi, abitazioni ed edifici pubblici. A anca un’esperienza ventennale in architettura e urbanistica, oltre a una solida esperienza analitica che ha sviluppato negli otto anni in cui è stato stretto collaboratore del prof. Vittorio Gregotti sotto il quale ha sviluppato progetti di pianificazione urbana a scala urbana e metropolitana. Tra questi: il Progetto preliminare della centralità urbana di Acilia Madonnetta, Pujang New Town, il progetto definitivo ed esecutivo per lo stadio Agadir, la nuova sede di UBI Banca e la Trasformazione dell’area Cecchetti a Civitanova Marche.