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Il responsabile della manutenzione degli impianti nelle aziende lattiero-casearie: una figura professionale fondamentale

Il responsabile della manutenzione degli impianti nelle aziende lattierocasearie: una figura professionale fondamentale

Preparato ad affrontare imprevisti, così come gli interventi ordinari, il responsabile della manutenzione è un operatore strategico all’interno delle aziende alimentari: al passo con l’evoluzione tecnologica degli impianti, con una solida base culturale tecnica, dotato di leadership nella gestione delle persone, capace di capire e risolvere nel più breve tempo le problematiche operative

Martina Halker

Impianti sempre più performanti, tecnologicamente avanzati, molte volte in funzione 24 ore su 24, per lavorare prodotti freschi e altamente deperibili, richiedono manodopera qualificata per la riparazione, la revisione e la manutenzione, in grado quindi di fornire assistenza tecnica e meccanica su qualunque macchina. Il responsabile della manutenzione degli impianti lattiero caseari deve essere dotato dell’esperienza necessaria per far fronte a imprevisti o situazioni di difficoltà, che se non risolte potrebbero portare a un arresto della produzione e quindi a danni economici e di immagine per l’azienda. Per capire meglio l’importanza di questa figura professionale, abbiamo chiesto ad alcuni responsabili della manutenzione di spiegarci quali sono le maggiori problematiche che devono affrontare nella manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti, come è cambiata negli anni l’organizzazione del loro lavoro e, in fine, le caratteristiche, capacità e conoscenze che deve avere oggi chi fa questo lavoro.

Criticità: disponibilità degli impianti

LEONARDO MORETTI,

Direttore Tecnico Produttivo dello stabilimento di Firenze della Centrale del Latte d’Italia

Quali sono le maggiori problematiche che deve affrontare nella manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti? Le maggiori problematiche sono costituite dalla disponibilità degli impianti. Per un’azienda lattiero-casearia, infatti, l’attività produttiva si sviluppa generalmente su 6 giorni e talvolta sono anche previsti dei turni notturni: questo restringe molto il tempo a disposizione per lo svolgimento delle operazioni di manutenzione. A volte, su impianti particolarmente importanti, si procede a un impianto di back-up, ma questo non sempre risulta possibile a causa degli elevati costi di investimento che tali impianti comportano. Accanto a queste difficoltà, in particolare per gli interventi a carattere straordinario, risulta necessario procedere a un rapido ripristino del funzionamento dell’impianto; questo significa avere personale correttamente formato e in numero sufficiente a garantire un presidio completo.

Com’è cambiata negli anni l’organizzazione del suo lavoro? Nel corso degli anni – personalmente svolgo questo lavoro da circa 25 anni – si è progressivamente assistito a un’evoluzione del mercato del latte, nel senso di una sempre maggiore diversificazione dei prodotti. Tale cambiamento, reso necessario probabilmente da un mercato oramai saturo dove risulta importante studiare prodotti alternativi ad alto valore aggiunto, ha avuto riflessi diretti sul mondo della produzione. Abbiamo dovuto adeguare gli impianti rendendoli più flessibili e in grado di produrre più prodotti, così come anche l’organizzazione del lavoro e i compiti del personale si sono ampliati. Anche la tecnologia ha fatto passi da gigante: pertanto il livello culturale medio del personale di produzione/manutenzione si è elevato, tanto che adesso si ricercano figure che abbiano almeno un diploma di scuola media superiore o una laurea breve anche per ruoli operativi.

Quali sono le caratteristiche, capacità e conoscenze che deve avere oggi un responsabile della manutenzione degli impianti nelle aziende lattiero-casearie? Un responsabile di manutenzione in una realtà lattiero-casearia deve essere una figura completa, sia come competenze, che come approccio al lavoro. Sicuramente deve possedere una solida base culturale tecnica su cui poi sviluppare importanti conoscenze degli impianti che dovrà manutenere: in altre parole deve essere “il più bravo di tutti”, che non vuol dire saper fare tutto, ma saper inquadrare correttamente i problemi e dare indicazioni su come risolverli. In termini di approccio al lavoro, ritengo che debba possedere doti di leadership nella gestione delle persone e anche un certo self-control, molto utile in momenti concitati per inquadrare correttamente il problema e trovarne la soluzione.

FABIO MANCINI

Responsabile della manutenzione

PLAC

Tempi lunghi

per i materiali di ricambio

Quali sono le maggiori problematiche che deve affrontare nella manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti? Per quanto riguarda la manutenzione ordinaria, la problematica maggiore è la disponibilità dei materiali di ricambio, che ultimamente hanno tempi lunghi di approvvigionamento, mentre per la manutenzione straordinaria la lavorazione del latte che non può aspettare. Si deve risolvere il problema nel più breve tempo possibile senza pregiudicare la qualità del prodotto. Com’è cambiata negli anni l’organizzazione del suo lavoro? Negli anni l’organizzazione del lavoro è cambiata radicalmente. Adesso si è sempre rintracciabili in qualsiasi momento della giornata, giorno, notte, festività e ferie.

Quali sono le caratteristiche, capacità e conoscenze che deve avere oggi un responsabile della manutenzione degli impianti nelle aziende lattiero-casearie? Non ci sono caratteristiche speciali, deve piacere il lavoro. Si deve conoscere il funzionamento di tutti gli impianti, sapere di meccanica, di elettronica, di pneumatica e avere sempre voglia di imparare.

“Le certificazioni richiedono un sistema organizzativo accurato delle manutenzioni, garantendo così minori fermi macchina e maggiori garanzie sul prodotto alimentare lavorato”

Evitare il fermo di produzione

GIANLUCA ROSSI,

Responsabile della manutenzione degli

impianti di Centrale del latte Cesena

Quali sono le maggiori problematiche che deve affrontare nella manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti? Oggi la problematica maggiore è legata alla programmazione e pianificazione dei tecnici esterni effettuando manutenzioni preventive. Infatti, quando vi è un’avaria a un impianto, non sempre i tecnici sono disponibili per un intervento nella stessa giornata, con il rischio quindi di avere un fermo di produzione. Per questo è fondamentale carpire le problematiche prima che si manifestino. È questo il compito più difficile per un responsabile delle manutenzioni, in quanto per un’azienda piccola come la nostra che lavora prodotti freschissimi con pochi giorni di scadenza, la mancata produzione è un danno di immagine, oltre che economico, incalcolabile.

Com’è cambiata negli anni l’organizzazione del lavoro di un responsabile della manutenzione? Rispetto ai miei inizi, ovvero negli anni ’90, è cambiato moltissimo, in quanto all’epoca non vi era neppure il piano HACCP e le manutenzioni venivano eseguite spesso quando si manifestavano problematiche agli impianti e le registrazioni degli interventi erano facoltative. Oggi è necessario, oltre che fondamentale, registrare tutte le manutenzioni e la loro pianificazione periodica, in quanto è stato implementato nei piani di autocontrollo un programma di interventi molto efficace. Sono stati fatti grossi miglioramenti nelle aziende alimentari e anche nella nostra cooperativa, grazie anche alle certificazioni che hanno richiesto un sistema organizzativo accurato delle manutenzioni, garantendo così minori fermi macchina e maggiori garanzie sul prodotto alimentare lavorato.

Quali sono le caratteristiche, capacità e conoscenze che deve avere oggi un responsabile della manutenzione degli impianti nelle aziende lattiero-casearie? Deve avere una formazione tecnica e la capacità di intervenire rapidamente per consentire il prosieguo della lavorazione del prodotto, garantendo sempre la sua salubrità. Deve avvalersi di tecnici esterni locali, come nel nostro caso, in quanto l’azienda, avendo turni lavorativi ridotti e quantità trasformate esigue, non può permettersi di avere solo personale tecnico interno.

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