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a cura di Giuseppe Tagliente Paolo Calvano Francescopaolo D’Adamo Giovanni Di Rosso
Vasto, città di grazia, fiore della mia terra. G. d’Annunzio
3UHPHVVD Qualcuno già dice che lu lunarie de lu Uaste, giunto alla terza annualità, è diventato un vero e proprio cult, cioè una di quelle iniziative che creano attesa tra gli appassionati. Pur non essendone convinti,anzi ritenendola al contrario esagerata, l’affermazione ci procura un’intima soddisfazione e ci ha stimolato a dare all’edizione di quest’anno una struttura più organica e sistematica e di incentrare la nostra ricerca ancor più sul folklore (nel senso letterale di folk- popolo e lore- sapere) di Vasto e di richiamare quindi le abitudini, i costumi, le credenze che fanno la identità uastarole. Non per questo tuttavia abbiamo pensato di trasformare il lunario in una specie di trattato di demologia o peggio di demoetnoantropologia, essendo stata una nostra costante preoccupazione quella di conservargli la freschezza, l’agilità e la scorrevolezza che l’hanno fatto apprezzare. L’inserto di un compactdisc, contenente alcune tra le più belle canzoni dialettali risponde anche a questa logica accattivante nei confronti del lettore, oltreché a quella della traditio, e cioè della trasmissione nel tempo e della consegna di queste belle cose di casa nostra ai più giovani ed agli ignari, che era e resta lo scopo per il quale questa iniziativa culturale è nata. Gli autori
&DUWD G造,GHQWLWj Nome: Vasto (Istonio dal 1938 al 1944) Denominazione antica: Histonium Altitudine: 143 m. s.l.m. Superficie: 70,63 Kmq Denominazione abitanti: vastesi, localmente vastaroli Numero abitanti: 35.395 al 20/10/2002 Provincia: Chieti Economia: a prevalenza industriale, commerciale. Fiorentissimo il turismo negli ultimi anni. Santo Patrono: San Michele Arcangelo (dal 1827 con breve papale di Leone XII)
Gemellata con Perth (W.A.) dal 1989
&HQQL VWRULFL “Antico municipio dei romani, ove apersi le luci ai rai del giorno, Tu che ornando la spiaggia dei Frentani, hai l’Adria a fronte e lieti colli intorno...” Il verso iniziale del canto poetico che Gabriele Rossetti dedicò alla sua città natale richiama la sua storia millenaria. Una storia che sconfinando addirittura nella leggenda che la vuole fondata da Diomede, uno dei mitici eroi dell’Iliade di Omero, ma che, in realtà, ha inizio con l’arrivo dei Frentani, una popolazione italica di stirpe sannitica dedita soprattutto al commercio della lana.
Histonium, dal greco Iston che vuol dire appunto tela di lana, fu, quindi, il nome con cui venne anticamente denominata Vasto ed istoniesi furono detti i suoi primi abitanti. Alleata di Roma, Histonium ne condivise gli eventi divenendo una delle città più fiorenti della costa adriatica con il privilegio della cittadinanza romana e della potestà di imporre tributi (municipium vuol dire appunto “munus capere”, ossia la potestà di esigere tasse). Con la caduta dell’impero e la invasione dei barbari la città divenne sede di guastaldato, cioè residenza di un guastaldo (amministratore di giustizia) del ducato longobardo di Benevento. Per questa ragione venne denominata “Guasto” da cui derivò il nome Vasto. Distrutta dai Franchi di Pipino, figlio di Carlo Magno, la città venne divisa tra il Guastaldo Aymone e il Guastaldo Gisone, conservando tale ripartizione amministrativa anche con i successivi feudatari. Saccheggiata e distrutta, a più riprese, dai Saraceni e dagli Ungari. restituita - infine -ad unità territoriale nel 1385 per decreto di Carlo III di Durazzo, Guasto fu feudo dapprima dei Caldora, quindi dei Guevara ed infine dei d’Avalos, che la tennero ininterrottamente dal 1496 al 1798. Per tre secoli la storia della città si confuse con quella di questa nobile famiglia di origine spagnola, i cui esponenti di maggior spicco furono Alfonso II, governatore del ducato di Milano, Ferrante Francesco, famoso condottiero vincitore della battaglia di Pavia contro i francesi di Francesco II di Valois e marito di Vittoria Colonna, Francesco Ferdinando che fu viceré di Sicilia e Cesare Michelangelo, ricordato per aver fatto coniare moneta (il tallero del Vasto, il mezzo tallero, lo zecchino ed il mezzo zecchino) e per aver ottenuto da Carlo III il diploma con il quale venne conferito a Vasto il 29 Marzo del 1710 il titolo di Città e l’autorizzazione a sede vescovile. Gli avvenimenti conseguenti alla rivoluzione francese del 1789, i moti del 1799 e l’instaurazione della monarchia napoleonica di Gioacchino Murat che abolì le leggi feudali, ebbero un notevole influsso sulla vita della Città, che fu uno dei centri abruzzesi più attivi nella lotta per l’indipendenza e l’unità d’Italia a cui tributò un notevole contributo di sangue. All’inizio del nuovo secolo e dopo quello che ha visto due guerre mondiali ed una profonda e radicale trasformazione della società, Vasto è una città moderna, tra le più popolose ed industriose d’Abruzzo che guarda al futuro con fiducia e con nuove e più che legittime ambizioni.
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Tra i tanti concittadini che nei secoli hanno onorato la CittĂ ricordiamo: Lucio Valerio PUDENTE, incoronato poeta all’etĂ di 13 anni in Campidoglio a Roma dall’Imperatore Traiano; Caio DIDIO, ammiraglio della flotta romana nella guerra tra Cesare e Pompeo; Riccio DE PARMA, uno dei 13 cavalieri italiani che sfidarono i francesi a Barletta; Bernardino CARNEFRESCA, detto il Lupacchino, (ca. 1490 - post 1555) musicista autore di famosi madrigali e maestro del Palestrina; Giulio Cesare DE LITIIS, (1734 - 1816) autore di dipinti a soggetto religioso; Nicola TIBERI, (1745 - 1805) pittore, incisore e poeta; Gabriele ROSSETTI, (1783 - 1854) poeta e patriota esule in Inghilterra. Padre di Dante Gabriel, capofila della Confraternita Preraffaellita; Francesco ROMANI, (1785 - 1852) medico, che introdusse l’omeopatia in Italia; Luigi CARDONE, (1789 - 1855) patriota e carbonaro; Luigi MARCHESANI, (1802 - 1870) medico ed autore della Storia di Vasto; Gabriele SMARGIASSI, (1798 - 1882) pittore della scuola napoletana, precursore e maestro dei piĂš noti fratelli PALIZZI: Giuseppe (1812 - 1888), Filippo (1819 - 1899), Nicola (1820 - 1870) e Francesco Paolo (1825 - 1870); Silvio CICCARONE, (1821 - 1897) patriota, comandante del battaglione Vasto della Guardia Nazionale nel periodo risorgimentale; Valerico LACCETTI, (1836 - 1909) pittore e tragediografo; Giuseppe de’ CONTI RICCI, (1844 - 1867) caduto nella battaglia di Mentana; Gaetano MUROLO, (1858 - 1903) poeta dialettale autore di originalissimi sonetti in vernacolo; Luigi ANELLI, (1860 - 1944) storico patrio e dialettologo, autore di saggi e commedie in vernacolo; Ernesto CORDELLA, (1864 - 1905) capitano di artiglieria combattente ad Adua ed esploratore nel Congo Belga; Francesco DEL GRECO, (1864 - 1947) psichiatra ed antropologo; Francesco CARDONE, (1865 - 1937) pittore, di gusto ottocentesco, erede della tradizione dei Palizzi di cui fu allievo; Giuseppe MANZITTI, (1871 - 1925) fondò la societĂ di assicurazioni Mutua Marittima Nazionale con sede a Genova, prima iniziativa previdenziale nel settore; Ettore IANNI, (1875 - 1956) scrittore e giornalista; per anni una delle firme piĂš prestigiose del “Corriere della Seraâ€?; Camillo MANZITTI, (1877 - 1958) ingegnere diresse la produzione di cannoni alla Ansaldo durante la prima guerra mondiale, poi si specializzò del settore nautico; Romualdo PANTINI, (1877 - 1945) poeta e tragediografo, collaboratore della prestigiosa rivista letteraria “Il Marzoccoâ€?;
Nicola GALANTE, (1883 - 1969) artista tra i più rappresentativi della pittura del Novecento, esponente del “Gruppo dei sei” operante a Torino e Genova; Florindo RITUCCI CHINNI, (1886 - 1955) artista eclettico e raffinato, autore di liriche e di canzoni in vernacolo, pittore di grande sensibilità; Carlo D’ALOYSIO da Vasto, (1892 - 1971) pittore e xilografo; Raffaele MATTIOLI, (1895 - 1973) banchiere umanista che per un quarantennio diresse la banca Commerciale Italiana; Elena SANGRO (1897 - 1969) (nome d’arte di Maria Antonietta Bartoli Avveduti), attrice che ebbe grande notorietà nel periodo del cinema muto; Giuseppe SPATARO, (1897 - 1979) uomo politico più volte ministro nei governi del secondo dopoguerra, fondatore della Democrazia Cristiana con Don Sturzo; Giuseppe PERROZZI, (1899 - 1973) poeta dialettale tra i più noti ed apprezzati; Vittorio d’ANELLI, (1902 - 1999) cultore di storia locale e di araldica; Aniello POLSI, (1905 - 1983) musicista, autore di notissime melodie popolari; Espedito FERRARA, (1908 - 1992) giornalista e commediografo; Ernesto CIANCI, (1908 - 1992) esperto economista e dirigente industriale; Filandro LATTANZIO, (1908 - 1986) pittore che ha operato per decenni in Francia; Antonio CICCARONE, (1909 - 1983) ricercatore e docente universitario di patologia vegetale; Giuseppe PIETROCOLA, (1909 - 2001) pubblicista ed appassionato cultore della storia patria; Michele FIORE, (1910 - 1973) pittore sensibile e delicato che operò soprattutto a Genova; Luigi MARTELLA, (1911 - 1971) pittore ed educatore; Don Salvatore PEPE, (1915 - 1997) sacerdote e oratore valentissimo, cultore della parlature paisane; Michele RONZITTI, (1921 - 1984) Pittore tra i più apprezzati in Italia del genere naif. Carlo ANELLI, (1924 - 1997) insigne giurista, professore universitario e presidente del Consiglio di Stato.
Numerosi i vastesi che si sono distinti all’estero. Tra questi: Carlo DELLA PENNA, (1879 - 1971) emigrato in Argentina divenne uno dei più valenti industriali, editore e fondatore della rivista culturale “Histonium”; Luigi RUZZI, (1881 - 1945) dopo aver fatto fortuna in Argentina come industriale fece costruire nel 1931 il Politeama; Franco PAOLANTONIO (1887 - 1979) e Juan DEL PRETE, (1897 - 1987) pittori che acquisirono grande notorietà in America Latina; Pietro DI DONATO, (1911 - 1992) autore di Cristo tra i muratori e Tre cerchi di luce, romanzi che narrano le vicende degli emigrati vastesi in USA.
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dall’Unità d’Italia
1860- 68
Filoteo D’IPPOLlTO
1868- 76
Silvio CICCARONE Senior
1876
Carlo NASCI
1878- 96
Francesco PONZA
1897
Luigi D’ALOISIO
1897-1919
Luigi NASCI
1919
Gelsomino ZACCAGNINI
1920- 21
Filoteo PALMIERI
1921- 23
Florindo RITUCCI CHINNI
1924- 33
Pietro SURIANI
1934- 35
Gaetano DEL GRECO
1937- 40
Erminio SCARDAPANE
1941
Francescopaolo GIOVINE
1942- 43
Silvio CICCARONE Junior
1943- 44
Emilio ZARA
1944- 45
Giuseppe NASCI
1946- 55
Florindo RITUCCI CHINNI
1955- 56
Olindo ROCCHIO
1956- 62
Idiano ANDREINI
1962- 73
Silvio CICCARONE Junior
1973- 79
Nicola NOTARO
1980- 93
Antonio PROSPERO
1994-2000
Giuseppe TAGLIENTE
2000-2001
Giovanni BOLOGNESE
2001-
Filippo
COLA
PIETRO-
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Lo stemma della città è uno scudo quadripartito a scacchiera con i colori del rosso e dell’argento tra di loro incrociati, circondato dalla scritta “VASTUM OLIM HISTONIUM ROMANUM MUNICIPIUM” (Vasto l’antica Histonium Municipio Romano)
L’inno
8DVWH EEHOOH WHUUD G¤HXUH di Francesco Paolo Votinelli*
1. M’ arecorde de lu Uaste lu paÊse addò so’ nate, cande jè’ pe la bbisagne a sta terra ajje migrate. Nemme puzze ma scurdaje fore la porte a lu Cuastelle, addò Sande Pandalà une vennà ive ndriche e sciavunèlle. Ritornello Uaste bbèlle, terra d’Êure notte e jurne penz’ a ttaje ma fa prima che mme mÊure te putÊsse arevidaje. 2. De la fà mmene a la Mèreche l’ome fanne nu cciudaje: ppÊn’ asciute da la scagne dà nne satte a fà bbattaje. Se le mbià schene la facce nghe la ciprie e lu rusciatte ma nen và lene nu pà ile de na tosta cafunà tte. Uaste bbèlle, ecc. 3. Se vvulème fà le bbagne s’ ha da ije a Sà ute BbÏcce ma nge sta le bbille scuje che ttinème a la Pinnicce. Aècche, l’acche de lu mare mbuzzenite de bbinzèine: a Ccasà rze sinde l’acche addurà de quarajèine. Uaste bbèlle, ecc.
* Francesco Paolo Votinelli Nasce a Vasto il 13 ottobre 1891 e dopo una giovinezza vissuta nel popoloso quartiere del “castelloâ€? a 16 anni parte da Napoli per la mitica America alla ricerca di lavoro e di un futuro migliore. A New York lavora come sarto e per il suo carattere gioviale diventa un punto di riferimento per tutta la comunitĂ vastese. Viene chiamato “lu pelajjeâ€? proprio per la sua capacitĂ di insaporire gli incontri dei concittadini emigranti e in una serata tra amici nasce “Uaste bbelle, terra d’eureâ€? che diverrĂ l’inno dei Vastesi. Nel 1965 la nostalgia della terra natia lo spinge a tornare a Vasto dove si spegne il 14 Novembre 1969, tra l’unanime cordoglio della cittĂ .
Il personaggio dell’anno
)ORULQGR 5LWXFFL &KLQQL Nasce a Vasto da agiata famiglia borghese il 28 ottobre 1886. Studia Giurisprudenza a Napoli e dopo la laurea inizia la carriera forense. Fin da giovanissimo evidenzia una spiccata predisposizione per le arti che nel tempo concretizzerà nel campo della pittura, della musica e della poesia e vive in prima persona l’appassionante stagione della nascita del partito Popolare collaborando a Vasto con Spataro e Mayo che ne furono i principali sostenitori. Proprio come rappresentante di una coalizione centrista diviene nel 1921 Sindaco del Vasto, carica che terrà fino al 1923. Con l’avvento del fascismo rimarrà unico rappresentante eletto della opposizione per poi abbandonare la politica attiva e dedicarsi alla cultura nel senso più profondo e ampio del termine. Gli anni ‘20-’30 sono il periodo di maggior impegno nell’allestire in giro per l’Italia mostre dei suoi dipinti che ritraggono paesaggi della campagna vastese, scorci dell’amata marina, vie e chiese del centro storico. (sono rimaste celebri le esposizioni a Roma nel 1931 ed a Genova nel 1933) Nel 1925 è uno dei principali collaboratori di Gelsomino Zaccagnini nell’organizzare quella giornata memorabile in cui si inaugurano l’acquedotto del Sinello, il Monumento a Gabriele Rossetti ed il Palazzo Scolastico. Funziona da segretario, che si occupa di tutto e su tutto decide, nel 1929 quando viene organizzata la Mostra Palizziana, una retrospettiva di altissimo livello, e la mostra di arte applicata, di carattere regionale. (Anche nel 1950 riporterà Vasto alla ribalta nazionale riproponendo una nuova mostra sui fratelli Palizzi). Negli stessi anni scrive libretti di operette, ne cura la musica, le mette in scena organizzandone le rappresentazioni, prepara le scenografie, dirige l’orchestra. E’ un susseguirsi di eventi culturali che per la Vasto di allora rappresentano veramente un respiro grande ed uno sguardo aperto sull’arte. ( Il burattinaio di Norimberga e La leggenda di Arlecchino, opere teatrali; Lidia, Les Midinettes e Lea, operette rappresentate anche al Marrucino di Chieti ed al Michetti di Pescara; tanto per citarne alcune) Insegna nell’ Istituto tecnico Commerciale “Nicola Paolucci”, viene nominato presidente della Società Operaia locale, presidente del Circolo Cattolico intitolato a S.Filippo Neri, con cui organizzerà spettacoli, feste, incontri, conferenze ed infine direttore della Filarmonica cittadina che allieterà il pubblico in occasione delle feste religiose. Nel 1931 compone il suo piccolo capolavoro dialettale: la canzone Cuncittì, ancor oggi popolare. Questa versatilità d’ingegno viene bloccata dalla guerra d’Africa: Don Florindo, come veniva chiamato, parte per i combattimenti in Africa Orientale; vi rimarrà molti anni, nel 1941 verrà fatto prigioniero dagli alleati; spirito libero e mai domo approfitterà della permanenza in Africa per iniziare nel 1943 ad Asmara la carriera di Procuratore.
Rientrato in patria viene nominato sindaco nel 1946, prende in mano le redini della politica vastese, su sollecitudine del ministro Spataro e inizia la ricostruzione di Vasto, impegnandosi alacremente per il porto di Punta Penna, per le istituzioni scolastiche e per tante opere pubbliche. Muore improvvisamente il 12 gennaio 1955, dopo aver portato a compimento la sua ultima grande fatica: la mostra Rossettiana, nel centenario della morte del poeta. Quasi concludendo la sua esistenza con nel cuore e nella mente il nome di un altro grande vastese, Gabriele Rossetti ed ottenendo dalla nipote Olivia Rossetti Agresti in dono per la città fotografie e disegni di Dante Gabriele Rossetti. Don Florindo Ritucci Chinni è stato un’affascinante “anima di artista”, un “signore” di stampo anglosassone che, unico nel suo genere, nella nostra cittadina, ha saputo coniugare la bellezza e la verità dell’arte con la concretezza e la materialità della politica. A lui sono intitolate una scuola elementare, una via del moderno quartiere S.Paolo ed a pochi passi, nel villino, donato dalla famiglia al Comune, la sede della Scuola Civica Musicale.
Luoghi della memoria
3DOD]]R *HQRYD 5XOOL In questo sito, esterno alla cinta muraria medioevale, nel 1430 la Confraternita dell’Annunziata impianta una struttura ospedaliera e la gestisce. Nel 1439 la nuova cinta caldoresca ingloba anche questo isolato che rappresenta per diversi secoli l’estremità settentrionale della terra del Vasto. Nel 1523 l’ospedale dell’Annunziata, con gli arredi ed il terreno circostante viene donato dall’Università del Vasto, su sollecitazione del marchese Alfonso d’Avalos, al domenicano Giovan Battista da Chieti, perché vi impianti un convento del suo ordine. In pochi anni viene costruito il convento e ristrutturata la chiesa, che nel 1543 viene consacrata e intitolata a S. Domenico. Dopo la devastazione turca del 1566 ed il successivo restauro finanziato dai d’Avalos, nel 1588 la Confraternita dell’Annunziata si divide definitivamente dai Domenicani aprendo una nuova cappella, ancor oggi esistente, nella stessa strada. Nel 1809, con la soppressione napoleonica e la confisca dei beni alle comunità monastiche, il convento, l’orto murato e la chiesa vengono vendute a Luigi Rulli. Il figlio Giuseppantonio Rulli nel 1841 affida la ricostruzione del complesso, ormai fatiscente, all’arch. Nicolamaria Pietrocola, che riutilizza l’impianto conventuale mantenendo la giacitura del chiostro e dell’orto trasformati in androne di entrata e in giardino. Innovativo anche il sistema con cui nel salone di rappresentanza il peso della volta viene scaricato su di una imposta ottagonale. Nel 1852 è completata anche la chiesetta, ora intitolata a S. Filomena, che rispetto alla primitiva struttura mantiene inalterate le dimensioni ma cambia l’organizzazione interna. Nel 1828 Giovanna Rulli, una delle due figlie di Giuseppantonio, sposandosi con Ludovico Genova da l’avvio a quel ramo della famiglia che da allora sarà chiamato Genova Rulli e che diverrà intestatario del palazzo. Nel 1931, con la morte dell’ultimo discendente Ludovico, l’immobile e tutto il patrimonio della famiglia vengono destinati alla Fondazione Genova Rulli che tuttora l’amministra.
Una splendida fotografia scattata negli anni trenta dal fotografo vastese Nicola Scotti. Splendidi i grandi orecchini, tipici della tradizione orafa abruzzese, chiamati sciacquajje o palommelle, cerchi lunati in lamina doppia sagomata recanti all’interno una fila di piccoli elementi oscillanti in oro, perline o pasta di vetro. Orecchini simili compaiono nei dipinti di Francesco Paolo Michetti, Pasquale Celommi e Basilio Cascella.
Vecchia terra nostre Chi tt ‘ha dduddate, Tèrre, de ssu céle, Ddo’ core nnammurate e rinnelélle Se ‘ncondre a vvole?... e de ssu mare bbèlle, Ddo’ sonne e pparanzèlle annanze vèle? E fforze, caggiané!... Sand’lsedore Je dà na mane per la pertecare; E n’addre Sand’Andréja marenare A cchi va spèrze pe ssu monna fore. E dda lu mare schine a la Majèlle Terra si ttu de cande e dde fatìje... Massére ‘m mèzz’a ll’are che ppascìje: «Le bbille fè’ e jamme, tarandèlle!.» Lu hrane crésce, bbone è ppo’ lu vine, Dogge la ‘live, Tèrra sci bbendètte, L’Angele ‘n tàvele nghe nnu’ s’assétte: «Avande, furastiére, San Mmartine!» Se ‘ndrecce l’ore gné na ramajétte ‘N dome de Ddi gna véne, a mmane a mmane; ma sta chi parte, e sta chi s’allundane: Lu fije pròdeghe sta Tèrre aspètte. E scorre l’acche de lu ruvanèlle, Se porte la bbarchètte de na fronne... Vèrgene de l’Amore, che n’ s’a ffonne!... É la speranze de na cetelélle. Espedito Ferrara
2003
GENNAIO
Dicembre 2001
LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande RuggiĂŤre
Sande SilveĹĄtre
Cape d’Anne
Sande Ggrigorie
T radizioni ed Usanze Retaggio di credenze ereditate dalle religioni pagane e di usanze praticate largamente nella società agro-pastorale, si celebrano in quest’ inizio d’anno riti di significato propiziatorio ed augurale. Al canto del Bbòn Gapidà nne, eseguito nella notte di vigilia, segue quello della PasquÊtte, che viene intonato nella festa dell’’Epifania, che conclude il ciclo natalizio.In chiesa la funzione serale si conclude con il bacio al Bambin GesÚ, lu huà sce de lu GgisÏ . Il 17 si celebra Sant’Antonio, Sand’Andunie de jennà re o Sand’Andunie de lu porche, per distinguerlo dal Santo di Padova.Nelle strade si svolge la narrazione cantata e mimata delle Tentazioni di Sant’Antonio nel deserto da parte di gruppi di questuanti che dopo la rappresentazione ricevono come dono salsicce, vino e dolci. L’abbinamento della figura del Santo al maiale trova ragione nella concomitanza della festività con il periodo della macellazione, ma pure nella circostanza che anticamente i frati Antoniani allevavano a spese delle comunità un maiale dal quale ricavavano carne per i poveri e grasso per curare la malattia detta lu foche de Sand’Andunie. La festa avvia il periodo del Carnevale. Dal sabato al tramonto della terza domenica, si celebra il Giubileo, l’Indulgenza plenaria concessa ai vastesi da Papa Pio VI il 12 dicembre 1777. Il 20, infine, ricorrenza di Sande Bbastejà ne, i muratori festeggiano il loro Patrono distribuendo taralli lessi benedetti detti le pruccèllete.
VenerdĂŹ
Sabato
Sanda Genuèffe
Sand’Angela
Domenica Sanda ‘MĂŤliene
-HQQDUH Ecche Jennare: mo’ se fa ‘vande, la ‘rroste a lu foche e lu truffale accande: SĂŠt’ammetate, cafone e ssegnure, canda ne sete de dendre e dde fure. Espedito Ferrara
*HQQDLR Ecco gennaio che avanti si fa l’arrosto sul fuoco ed il fiasco vicino: siete invitati, contadini e signori, quanti ne siate di qui e di fuori.
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GENNAIO LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
la Bbufaneje
Sande Raimande
Sande Severiane
Sande Adriane
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VenerdĂŹ
Sabato
Sande Alde
Sanda UnurĂźate
Domenica
Sande MudeĹĄte
0LD FDUD 9DVWR E’ un nido d’amore,di pace serena quel golfo dorato dell’Adriatico mare ove Vasto da millenni si specchia. Madre natura sorride in forme sublimi, profumi d’arancio, ginestre, oleandri e mille altri ancora ne fanno un luogo d’incanto. Stupiti i viandanti, i gitanti per averlo scoperto da poco, ovvero i suoi figli schietti e gelosi dello scrigno natio rimandano nostalgici al selvaggio d’un tempo pur se da ieri han dischiuso per migliori fortune quando pria solcare in lagrime han dovuto terre lontane.
Sordiso
Castello Caldora, da piazza Diomede (foto Di Memmo)
GENNAIO Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Sande Ilarie
Sande Primïane
Sande Maure
Sande Marcellëine
Fett’ e Fattarille $//·$1$*5$)( ´'RQ /XLMq V·q PPRUWH GRQ 'XPXHQLFKH &DFKLWRVWHµ GRQ /XLJL q PRUWR GRQ 'RPHQLFR &DFDWRVWR HVFODPD HQWUDQGR WUDIHODWR DOO·DQDJUDIH GHO &RPXQH LO PH]]DGUR FRPDQGDWR DO ULWLUR GHL GRFXPHQWL SHU OD VHSROWXUD ´(PEq D PPD OL YL GqFH "µ ( D PH OR YLHQL D GLUH " JOL ULVSRQGH GRQ /XLJL ´·*QRUVFLj PPD GD ID· OX EXMjWWH«µ 6LJQRUVu PL GHYL IDUH LO ELJOLHWWR ² LQVLVWH LPEDUD]]DWR LO SRYHU·XRPR DO TXDOH GRQ /XLJL ULEDWWH EHIIDUGR ´& ¶D GD Mj« D OX FLXQXPDWz"µ 3HUFKp« GHYL DQGDUH DO FLQHPD"
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Andunie
Sanda Lebbrate
Vecchi fusti ´%DIIRQH¾ DOLDV *LXVHSSH 'HO *URVVR
Domenica Sande Marie Lu Giubbullè
Buon Compleanno &DUOD 0HQQD JHQQDLR *LXOLDQD 'L 3DROR JHQQDLR 5DIIDHOH %HOODIURQWH JHQQDLR 0DULR 3ROOXWUL JHQQDLR 0LFKHOH &LDQFL JHQQDLR *DEULHOH 7XPLQL JHQQDLR 2QRULR 0DQFLQL JHQQDLR *LDFLQWR 0DULRWWL JHQQDLR )HUQDQGR '¡$QQXQ]LR JHQQDLR
Per sbarcare il lunario venne a Vasto appena dopo l’ultima guerra e subito gli amici e clienti del gommista gli appiopparono “baffoneâ€?. Personaggio estroverso, entrato nella memoria collettiva per i grandi baffi e la sua passione per le mitiche “Ferrariâ€?. Riparava gomme presso la stazione di servizio “APIâ€? di MimĂŹ Vuzzetèlle in corso Mazzini. Aveva una cura smodata per i baffi, grazie ai quali vinse numerose gare nazionali. Brindava spesse volte al giorno alla vita, alla competizione sportiva nel suo significato vero, non inquinato dal tornaconto di lauti guadagni. La spettacolaritĂ intesa come competizione, gioia di vivere e partecipazione festosa.
GENNAIO Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Sande Baštiane
Sanda ‘Gnaise
Sande Vincenze
Sande Bernarde
Il personaggio 'RQ 6WHOOHULQR '·$QQLEDOOH 2ULJLQDULR GL 6FHUQL YLHQH RUGLQDWR VDFHUGRWH QHO H VXELWR HQWUD QHOOD FHUFKLD GHL FRO ODERUDWRUL GHO GLQDPLFR 'RQ )HOLFH 3LFFLULOOL LPSHJQDQGRVL FRPH YLFH SDUURFR D 6 *LXVHSSH $OOD PRUWH GL 'RQ 5RPHR 5XFFL DVVXPH OD UHVSRQVDELOLWj GHOOD SDUURFFKLD GL 6 3LHWUR SUR SULR QHO SHULRGR SL GLI¿FLOH FRQVHJXHQWH DOO¶DE EDWWLPHQWR GHOOD &KLHVD HG DO WUDVIHULPHQWR LQ 6 $QWRQLR GD 3DGRYD 'D ROWUH DQQL PDQWLHQH OD GLUH]LRQH GL TXHVWD VWRULFD SDUURFFKLD 1HO LQL]LD XQD PRGHUQD RSHUD GL DSRVWRODWR FRQ OD 5DGLR 6DQ 3LHWUR FKH SRL YHUUj DI¿DQFDWD HG LQWHJUDWD DQFKH GDOO¶HPLWWHQWH WHOHYLVLYD 7563 ,O *LXJQR GHO KD IHVWHJJLDWR LO GL VDFHUGR]LR
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Frangische
Sande Arcangele
Domenica
Sanda Paola
4XDOOH FKH VH PDJQH DĂš salateine p’arrapi lu stòmeche N ‘apiriteive a ttoneche di moneche Lu bbreude di virdiure ‘nghi la carne e na hallein’ allasse pi... cuntarne. Li cannilliĂšne (quand’è bbune chèlle!...) La gginuvaise ‘zimbre a li pisèlle. Pò, lu pullastre arraste e la ‘nzalate tenere, sapurite e ddilicate. Appresse... Mè ci vĂŠ nu bbelle frette di rrahustall’ e di calamarètte Ci sta lu riste appresse? ‘n ti sti zètte? Santa Libbrate! Demme addò li mètte!? La frutta di sta ggiaune o macidonie; Nu veine, bbene mĂŠ, ch â€˜Ă¨ nu dimonie! Po si li vĂš, sta l’acca minirale, ma nine bbaive troppe... Ti fa male! All ‘itime schinenze lu spumante che fa la bbotte, è bbone e friccicante. La pizza dagge, fatte ‘nghi la panne da deice panza mĂ , fatte capanne! Si tutte quaste ti li si magnate ti pĂš salvĂ â€˜nghi lu bbicarbunate!
Giuseppe Perrozzi
24 gennaio 1999 In vista del Giubileo del 2000 fa tappa a Vasto sino al 28 dello stesso mese un solenne Pellegrinaggio che porta in processione la statua prodigiosa di San Nicola di Bari. Accompagnano la Sacra Immagine Mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Chieti e Vasto, mons. Gennedios Zervos, vescovo degli ortodossi in Italia, mons. Kamal-Hanna Bathiak, vescovo ausiliare latino di Gerusalemme.
GENNAIO LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande Vitaliane
San Tumuasse lu filĂłsofe
Sande CuĹĄtanze
Sanda Savene
T radizioni ed Usanze Il 2 del mese si festeggia la Candelora che segnava anticamente la fine del calendario solare. Di qui il detto popolare: La CannelÊure, la mmernate è sciÚte fÊure (la Candelora, dall’inverno siamo fuora). In Chiesa si benedicono i ceri che vengono conservati ed accesi per invocare la protezione divina durante i temporali o le grandinate ed ancora al capezzale dei moribondi. Il giorno successivo, festa di San Biagio, lu Sande CannarÏute, il Santo protettore dell’ugola, si pratica nel corso della funzione liturgica l’unzione delle gole dei fedeli al fine di preservarle da ogni tipo di malanni e si distribuiscono panicelli che vengono tenuti da parte per essere consumati in presenza di malattie all’apparato respiratorio.
FEBBRAIO VenerdĂŹ
Sabato
Sande Giuvenne Bbosche
Sanda Virdejane
Domenica la Cannelaure
)XUEDUH Furbare, Furbarotte Tutte tè trènde e jÏ vendotte: se le jurna mÏ fusse titte, ggelà sse lu huèine dèndr’a le vitte. Espedito Ferrara
)HEEUDLR Febbraio, febbraiotto tutti ne han trenta ed io ventotto: se i miei giorni fossero tutti gelerebbe il vino dentro le botti
IRWR 0DVVLPR 0ROLQR
FEBBRAIO
LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande Biasce
Sande Gilberte
Sand’Àghete
Sande CusumĂŤine Lu Viatangele
A teatro con la Compagnia “Principe de Curtisâ€? Con tanta passione ed ammirevoli risultati, da oltre 10 anni Biagio Santoro, Ciro Ascione, Luisa Amato, Luciana Bonifazi ed altri operano sulla scena vastese. Biagio Santoro scrive, dirige e recita in lingua “napo-uastaroleâ€?. Tra le diverse rappresentazioni ricordiamo: “SciupafĂŠmmeneâ€?, “Miseria e NobiltĂ â€?, “Renzo e Lucia a lu Uasteâ€?, “Allegramente, ch’e llacreme all’uocchieâ€?.
La compagnia “Principe de Curtis� nella commedia “Dai Pennini alle Ante�
VenerdĂŹ
Sabato
Sande RumĂźalde
Sande Ggelòrme
Domenica Sanda ‘Pullonie
Catarrette
Iď?Žď?§ď?˛ď?Ľď?¤ď?Šď?Ľď?Žď?´ď?Š: 500 gr. di farina; 5 uova; 5 cucchiai di olio d’oliva; 5 cucchiai di zucchero; un intero limone da grattugiare; mezzo bicchiere di “Anisetteâ€?; un pizzico di sale. Pď?˛ď?Ľď?°ď?Ąď?˛ď?Ąď?şď?Šď?Żď?Žď?Ľ Procedere all impasto come di consueto, amalgamando tutti gli ingredienti elencati nell’ordine, fino ad ottenere un composto morbido. Ricavare dei provvisori bastoncini che rappresentano la “porzioneâ€? di impasto per realizzare la singola “catarrettaâ€?, che nasce come segue: mettere a scaldare l’attrezzo di ferro lavorato (e facilmente rintracciabile sul mercato artigianale) a forma di tenaglia a ganasce piatte, fino quasi a farlo arroventare; prendere la “porzioneâ€? di impasto e stringerla tra le suddette ganasce facendo attenzione di non avere troppo impasto d’avanzo che fuoriesca dalla loro forma a losanga; continuare la cottura “rivoltandoâ€? l’attrezzo che è manovrato attraverso le lunghe maniglie metalliche. PoichĂŠ i “piattiâ€? delle due ganasce sono quadrettati, a cottura compiuta ne sortisce una sottile sfoglia artisticamente lavorata e croccante.
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Emigrato giovanissimo a Buenos Aires, in quell’America Latina che veniva generalmente definita l’Amèreca puvurèlle per distinguerla dagli Stati Uniti, dopo aver esercitato i mestieri piÚ disparati crea dal nulla un’azienda cartaria ed editoriale che diventa la piÚ importante del Paese. Appassionatamente innamorato dell’Italia e degli italiani, s’impegna in iniziative di sostegno ai connazionali sia in Argentina che in Patria. Accoglie premurosamente nella sua ditta i connazionali che emigrano, finanzia l’ospedale italiano di Buenos Aires, fonda la rivista Histonium, che diventa un mezzo importante di promozione e di diffusione della cultura nazionale in Sud America ed alla cui direzione nomina il giornalista Giorgio Pillon. A Vasto riserva tuttavia gran parte dei suoi pensieri e progetti. Crea un moderno asilo d’infanzia, dona un ampio terreno in zona S. Nicola alla Comunità dei Salesiani per la creazione di una scuola di formazione professionale, istituisce e sostiene il Premio Vasto d’arte figurativa che per qualità e rigore s’impone a livello nazionale.
Franco Paolantoni, Ritratto di Carlo Della Penna
FEBBRAIO Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Sanda Durutué
La Madonne de Lurde
Sande Adolfe
Sanda Remeggëlde
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VenerdĂŹ
Sabato
Sande ValendĂŤine
Sande GgiacĂŤnde
Domenica Sanda GgiulĂŻana
/¡LWDOLDQR ´DULPPLGMjWHÂľ Caro Goglielmo cognato, da quanto sieto sposato a sorma Filumena ti voglio tando bene e ancoro dippiĂš pirchĂŠ duna bbotta sola mi sieto levato da li piedo pure la struppiata socera Matalena. A essa, tel’assicuro, voglio bene solo dopo morta. Allora è sicura che riposa leio e riposame pure noio. Como se ti facesse piacere, io e Addulurata, ti volemo fa la festa a Sande Rocco accosĂŹ tariporto pure la campanella a li Fraine. Purto pure la sorella Filumena, li voglio rivedere a sorma e accusĂŹ mi fa ango varve e capillo. Quanto stava migrante a lu Belge, lu varivire mi dicette a lu pahĂ â€œDamme quello che ti piace o quello che dave al tuo paeseâ€?. Io alloro, giustamende, arispunnette: “Maestro, a lu Uaste, varve e capillo mi li fa l’Addolorata mia moglia...â€? e quindi se Lui voleva ci potevo dare l’istesso coso. Allora lu varivire di lu Belge sampaurito e na voluto niendo! Questo è la pura veritĂ . Venite a Sandirocco accusĂŹ vi faceme na bella festa. Statto sicuro è parola come e chiĂš di lu nutaro. Taspetto a varvalonga e capillo fare. Tuo cognato Bastiane e la mia moglie Addulurata che è sorte.
FEBBRAIO LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande Romele
Sande Liaune
Sande CurradĂŤine
Sande ‘Leuterie
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Per i vastesi, d’un tempo come d’oggi, Punta Penna, è la naturale mÊta di tutte le scampagnate fuori porta. Li billi scujje che ttenÊme a la Pinnicce esercitano da sempre un’attrazione irresistibile. Uno in particolare, tuttavia, andato purtroppo perduto durante i lavori di realizzazione del porto, stupiva piÚ di tutti. Era lu scojje spaccate, una enorme cavità nella scogliera, alla quale si accedeva anche per abbeverarsi ad una sorgente naturale d’acqua dolce.
VenerdĂŹ
Sabato
Sande FelĂŤice
Sanda MarecarĂŤite
Domenica
Sande LĂ zzere
Buon Compleanno 3DROLQR 'L /HOOR IHEEUDLR $QWRQHOOD 0DUUROOR IHEEUDLR 9LQFHQ]R *LRYDQQHOOL IHEEUDLR 0LFKHOH 0DVVRQH IHEEUDLR $OEHUWR %HUORQL IHEEUDLR 0DXUL]LR 6PDUJLDVVL IHEEUDLR
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Scambio di corrispondenza Façenda Santa Lucia 23 febbraio 1903 Ill.mo Signor Sindaco del Comune di Vasto (provincia di Chieti) Illustrissimo, Biagio Ricciardi, nativo di codesto comune e attualmente residente come emigrante in Brasile umilmente alla S.V. Ill.ma espone: Essendo il di lui figlio Ricciardi Angelo, militare della classe 1878, partecipando nel 11º foto Scotti Reg.to Bersagliere e congedato in settembre U.S. sua e nostra richiesta spedimmo or sono tre mesi il viaggio onde poterlo avere in famiglia; ma fin ora non abbiamo ottenuto nè risposta del denaro nè notizie sue. Voglia V.S. Ill. ma, benignarsi dare notizie del sopraddetto militare affinchè la famiglia tutta possa stare con animo tranquillo: Aggiungo oltre a V.S. il mio destino sperando che la nota bontà di V.S. appagherà i nostri voti. Mia residenza: Facenda Santa Lucia, Estacao Novo Lauzà Estato di San Paulo Brasile Ringrazio infinitamente V.S. Ill.ma, mentre ho l’onore di dichiararmi Suo Servo. Biagio Ricciardi Vasto, 5 aprile 1903 Vostro figlio mi ha assicurato di aver ricevuto la somma rimessagli, e di avervi anche a suo tempo ringraziato. In quanto alla sua venuta costà , non sarà possibile che verso settembre, dopo cioè di avere sposato; ed all’uopo vi prega di rimettergli qualche mese prima della partenza la moneta necessaria pel viaggio suo e della moglie, avendo esaurita la somma inviatagli tre mesi addietro per bisogni imprescindibili. Vi assicuro inoltre che il medesimo gode ottima salute. Il Sindaco Luigi Nasci
FEBBRAIO LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sanda Ida
Sanda CuĹĄtanze
Sanda MatĂŤlde
Sande HabbriĂŠle de la ‘Ddulluruate
T radizioni ed Usanze Mese pazzo per definizione porta con sÊ il Carnevale, che quest’anno arriva il giorno 4. Il Carnevale è la festa liberatoria prima della Quaresima, ma è anche il commiato dall’inverno ed il rituale che vuole esaltare il passaggio alla bella stagione. L’usanza di bruciare un fantoccio di cartapesta in piazza ha appunto questo significato. Grandi abbuffate di ravioli zuccherati, al sugo di carne ed abbondanti bevute sottolineano in ogni casa la ricorrenza. Era consuetudine contare addirittura il numero dei ravioli mangiati e farne vanto in famiglia e con gli amici. Il dolce tipico carnascialesco è la Ciciricchiate, un tarallo formato da pallottine di pasta dolce fritta legate insieme da miele caldo. In piazza si canta La Storie, stornelli in musica che commentano ironicamente i fatti accaduti durante l’anno. Il giorno successivo, ricorrenza delle Ceneri, era considerato sino ai primi del novecento occasione per gite fuori porta ed era detto lu carnevalÊtte. Il 19 si celebra San Giuseppe, patrono dei falegnami e per devozione si mangiano le zeppole.
MARZO VenerdĂŹ
Sabato
Sande RumĂźane
Sande RuggĂŻre
0DU]H Ecche Marze: pazze pazze, mò lu sole e mmo’ la guazze; mò lu sole e mmo ‘lu ‘mbrèlle. Marze, Marze è ppazzarèlle: e ttè’ sèmbre preparate cacche bbèlla ‘mbruvvusate. Espedito Ferrara
Domenica Sanda ‘GnĂ ise
0DU]R Ecco Marzo:pazzo pazzo, ora il sole ora fango; ora il sole e ora ombrello. Marzo, Marzo è pazzarello: ed ha sempre pronta qualche bella improvvisata
IRWR 0DVVLPR 0ROLQR
MARZO LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sanda CamĂŤlle
Sande Casemire CarnĂŤvale
Sande UsĂŠbbie Le CiĂ nnere
Sanda Rose
Il personaggio )UDQFR 'HO &DVDOH E’ nato a Vasto il 6 febbraio 1932 nel popoloso quartiere Madonna delle Grazie. A soli 17 anni prende il treno per andare in Argentina da dove arrivavano notizie fantastiche: si mangiava! A Buenos Aires è stato alle dipendenze del concittadino Carlo Della Penna che dava lavoro a tanti vastesi. Nel 1952 riprende a studiare e nel 1956 frequenta l’università di Medina conseguendo la laurea in medicina. Si specializza in psichiatria e dal 1971 è docente universitario. Ha fondato scuole di Analisi in Messico, Brasile, Roma, Milano, Bologna e Padova. Torna spesso a Vasto per stare con gli amici d’infanzia e si prodiga moltissimo per gli italiani d’Argentina.
VenerdĂŹ
Sabato
Sanda FilĂŤciatte
Sande Giuvuanne de DdĂŤ
Ă?ÂŽĂƒÂ&#x;ÂŽÂ&#x;ƋĂ?Â&#x;Ă?c‹Ă? AĂƒÂ›lĂžAÂ’l
AĂ?1Ă?Â&#x;ĂƒÂ‹lĂ?ÖççÑ
Domenica Sanda Frangiasca RumĂźane
Buon Compleanno 0DULD 3LD '¡8JR PDU]R 0DULQR *LXOLR 3DJOLRQH PDU]R &DWHULQD %DUEDWR PDU]R /XFLD 6DFFKHWWD PDU]R 5LWD &LDYDWWD PDU]R 5RPHR 'HO 3UHWH PDU]R %HQLDPLQR )LRUH PDU]R
Tre-quattre ĹĄtrofe di’ la noĹĄtra â€œĹ torieâ€? l‘andicipĂ me pe’ chiĹĄtu “Lunarieâ€?. DapĂš vi li candĂ me tutte ‘ndĂŹre a CarnivĂ le, quanda jame ‘ngire. CuntinuĂ me pur’ a huanne nghi â€˜ĹĄta bbella tradizione e, a chi s‘avessa uffènne, nu’ circĂ me giĂ pirdòne. A cchille ch ‘amminĂŹĹĄtre lu CumĂšne vuleme dice a ttutte, a un’ a une: mittĂŠtive ‘na mane a la cuscinze, la ggende ĹĄta pirdenne la pacinze. Lu guverne è nu sirvizie, ma si scagne pe ‘putĂŠre! QueĹĄte jĂŠ nu bbrutte vizie e jĂŠ bbianghe, rosce e nnere. E li palazze di Piazza Ruscette?. Pure pe’ isse ci ĹĄta ‘na ĹĄtrufette; nghi li lavĂšre quase a cunglusiòne s’è ‘ribbillĂ te la pupulazione. Lu culore ciliĹĄtine nin ci ‘azzecche e nin cumbine e lu Corse nghi li scale a la ggende ni ‘ji cale. S â€˜Ă¨ffatte lu bbulĂ nge e l‘assessore ci â€˜Ă messe lu miĹĄtire e lu sudòre. L‘uppusizione è ‘sciĂšte nghi la frutte pe’ ddice ca lu pranze quess‘ è ttutte. Ma gna fi‘ a ffa’ lu pranze? Nin zi pò arimbjĂŹ la panze nghi li ‘ndriche e sciaunèlle, gna si cande a “UaĹĄt â€˜Ă¨ bbelleâ€?.
Fernando D’Annunzio
MARZO LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande MacĂ rie
Sande CuĹĄtandĂŤine
Sande Uriaune
Sanda PatrĂŤzie
Fett’ e Fattarille /¡,1&,'(17( &RUVR *DULEDOGL 8Q¡DXWR SUHQGH LQ SLHQR XQ SDVVDQWH FKH FUROOD YLROHQ WHPHQWH D WHUUD /¡LQYHVWLWR UHDJHQGR YLYDFHPHQWH ´0D SXWuYH VW¡DWWHQGH"¾ /¡DXWLVWD ´&XPEj FFKL œWWHQGH GL FXVFp W¡DMMH FRGGH œQ ELHQH ¾ LO PDOFDSLWDWR ´0¡ DULIULFKH" 3XWuYH DOPHQH VXQj ¾ H O¡DOWUR ULGHQGR ´( FKL QH VDSqYH FD WL SLjFH OD PXVqFKH"¾
VenerdĂŹ
Sabato
Sanda MatĂŤlde
Sanda LujĂŤise
Domenica
Sande GgiulĂŻĂ ne
Vecchi fusti *DHWDQR $UPHQR DOLDV &DGGDQH =XSXQLOOH GiĂ a 15 anni inizia l’agonismo ciclistico e con la squadra locale Audax (costituita da Della Penna & Miscione) conquista a 16 anni il secondo posto dopo Alessandro Fantini (indimenticabile velocista di Fossacesia) a Pineto e Pescara nel Giro dei 3 Colli. Nel 1953, il 15 agosto, incontra Fausto Coppi al velodromo in terra battuta dell’Aragona di Vasto. Partecipa a raduni con assi e campioni del mondo come Faggin, Maspes, Messina che gli fanno omaggio della dedica “Al piccolo atomico, perchĂŠ possa superarciâ€?. Il grande Pinarelli ed il mitico Commissario tecnico della nazionale Guido Costa gli regalano una bici che conserva. A Caddane, personaggio schivo e taciturno, rinnoviamo gli auguri e complimenti migliori a nome di tutti gli sportivi appassionati del pedale.
La Cicerecchiate
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MARZO LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sanda Gertrude
Sande Salvataure
San Giusueppe
Sanda Sandre
19 marzo 1983
Visita del Papa Sua SantitĂ Papa Giovanni Paolo II visita nella festivitĂ di San Giuseppe la zona industriale del Vastese “per onorare i carissimi lavoratori, diretti protagonisti di un disegno che vede associato l’uomo all’opera del Creatore.â€? La visita si svolge dalle ore 10 alle ore 15 ed impegna il Papa nella visita allo stabilimento della Magneti Marelli, nella celebrazione della Liturgia della Parola nel piazzale dell’Azienda alla presenza di circa 20.000 tra operai e fedeli e quindi in una colazione con 300 operai nella mensa della Siv. A tavola con il Pontefice siedono due operai, Michele Macchiarola e Luisa Marchesani.
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Ermanne
Sande Uttävie
Domenica Sande BenedĂ tte
Pizza “de grandinieâ€? Iď?Žď?§ď?˛ď?Ľď?¤ď?Šď?Ľď?Žď?´ď?Š: 800 gr. di farina gialla; acqua bollente; sale; un cucchiaio di olio d’oliva nostrano. Pď?˛ď?Ľď?°ď?Ąď?˛ď?Ąď?şď?Šď?Żď?Žď?Ľ: Si procede ad impastare la farina di granturco, usando l’acqua bollente e il cucchiaio di olio nella maniera classica, e aggiustando di sale. Quindi, al composto soffice, si dĂ forma rotonda come di torta: l’altezza non deve superare le tre dita! A cottura ottenuta si può consumare sbriciolando nel piatto di verdure miste, aglio olio e peperone secco fritti; oppure usando un ripieno a base di “sardelle salateâ€? fritte assieme a peperone secco, e servendo sempre caldissimo!
Fett’ e Fattarille $1&25$ $//¡$1$*5$)( ´'RQ /XLMq EERQJLRUQH¾ 'RQ /XLJL EXRQJLRUQR
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MARZO Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Sande Habbrìele
La ‘Nnungiaziàune
Sande ‘Manuele
Sande ‘Libberte
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VenerdĂŹ
Sabato
Sande SiĹĄte
Sande SecundĂŤine
Domenica Sande BeniamĂŤine
Vecchi fusti 0LFKHOH 9LQFLJXHUUD DOLDV ´/D &LDFLDQHOOH¾ Vastese verace, ha sempre avuto nel cuore la squadra della Pro Vasto e le tappe della sua vita ripercorrono i passi della società calcistica: dai primi calci all’Aragona, alla maglia di titolare, all’onere ed all’onore di rappresentare la squadra come capitano. Poi la decisione di intraprendere la carriera di tecnico come valorizzatore del vivaio, come vice di famosi allenatori nel mitico e glorioso periodo della serie C, fino ad assumere la responsabilità in prima persona tutte le volte che la situazione (e la dirigenza societaria) lo richiedeva. Mister è l’appellativo con cui viene ancora chiamato dai calciatori che ha diretto, ed in questa parola è un condensato di rispetto, affetto e stima guadagnati sul campo, nella fatica dei sudati allenamenti e nell’umanità dei rapporti quotidiani. Epiche le trasferte nel sud con l’intento di far risultato. Ne ricordiamo solo due: a Salerno, con la partita presente nella schedina del totocalcio, vittoria con goals di Minervini e Lo Vecchio. A Cosenza, prima della partita decisiva per la salvezza, la mattina parlando con un dirigente, preannuncia la vittoria e fa prenotare la cena in un locale di Serino, a base di agnello e vero Champagne. Nella foto lo vediamo a destra in compagnia di un altro mitico calciatore, Michele Della Penna.
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MARZO APRILE LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sanda Giuvuanna
Sande Ughe
Sande Frangische de Paole
Sande RĂŤccarde
T radizioni ed Usanze Termina il periodo della Quaresima e del freddo e con la Pasqua arriva la primavera. E’ il mese dei riti della Passione e della Resurrezione. Ad introdurli è la processione della Santa Spina, la Sanda Spène, organizzata dall’omonima Confraternita in Santa Maria Maggiore.Un tempo molti, per grazia ricevuta o penitenza, camminavano scalzi lungo il percorso della cerimonia trascinando grandi ceri. Il GiovedĂŹ Santo si ereggono nelle chiese i sepolcri, li sĂŠppulcre, ornati di germogli di grano, segni di fertilitĂ e di certezza nella resurrezione. VenerdĂŹ, processione serale organizzata dalla Confraternita del Monte dei Morti in San Pietro che porta nelle strade la statua del Cristo Morto seguita da quella della Madonna e di altre figure della Sanda Passijone, secondo lo schema delle sacre rappresentazioni medievali. Per tradizione molti digiunano tutto il giorno ed evitano di spazzare casa. Sabato, processione dell’Addolorata, organizzata dalla Confraternita della CaritĂ e della Morte, con le donne vestite di nero. A PpĂ sche, messa cantata e pranzo a base di carne d’agnello e come dolci fiadone, pupe, cavalli e cuori di pasta nera ‘ngilippĂ te per ragazze, ragazzi ed innamorati..La scampagnata di lunedĂŹ in Albis si chiama lu Ppascòne ( e non Pasquetta) e nello stesso giorno in contrada Pagliarelli, a li PijarĂŹlle, festa di San Vincenzo Ferreri. L’ultima domenica ricorre la Madonna dell’Incoronata, la Madonne de l’Ngurnuate a cui i vastesi sono molto legati.
VenerdĂŹ
Sabato
Sande IsidĂŤure
Sande Vingenze Ferrare
$EEULOH JÏ so’ Abbrèle, mese ggentèle, à rbere e ffiure facce fiurèje li cille facce candà , ggiÚvene e vvicchie annamurà .
Espedito Ferrara
$SULOH
Domenica Sanda Ggiulϕane
Io sono Aprile, mese gentile, alberi e fiori faccio fiorire; gli uccelli faccio cantare giovani e vecchi innamorare.
IRWR 0DVVLPR 0ROLQR
APRILE LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sanda Virginie
Sande SilvĂŠne
Sande Caloggere
Sande PumbĂŠ
O¡LFRQD &$5/2 '¡$/2<6,2 GD 9$672 ²
Pittore ed incisore di talento, amico dei piĂš importanti artisti del novecento italiano, ha partecipato quale invitato alle Biennali di Venezia, alle Quadriennali di Roma, alle Mostre internazionali dellâ&#x20AC;&#x2122;incisione di Los Angeles e ad altre manifestazioni artistiche di rilievo in ogni parte del mondo, vincendo anche numerosi premi e medaglie dâ&#x20AC;&#x2122;oro, tra cui quella del Presidente della Repubblica. Opere sue sono si trovano nelle piĂš prestigiose gallerie e collezioni private. Critico e scrittore fondò e diresse lâ&#x20AC;&#x2122;Almanacco degli artisti (Il Vero Giotto). Ha scritto di lui Carlo CarrĂ : â&#x20AC;&#x153; un artista che è, con i suoi mezzi, attuale e moderno con sensibilitĂ e intelligenzaâ&#x20AC;?..
VenerdĂŹ
Sabato
La Sanda SpĂŠne
Sande Tibberie
Domenica lu jurne de le Palme
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Vecchi fusti Âś0PDVFLDWH
DOLDV )UDQFHVFR 0XUDWRUH
Singolare figura quella di Francesco Muratore (1895-1956), vetturale vastese piĂš noto come Frangische â&#x20AC;&#x2DC;Mmasciate. Molti gli aneddoti su questo personaggio. Ne riportiamo due: una sera nello svolgiGLVHJQR 3LQR -XEDWWL mento del suo lavoro accompagna a casa un cliente e questi per ringraziarlo del servizio gli offre un boccione da 12 litri, pieno di vino, raccomandandosi di farglielo riavere dopo il travaso. Al che Frangische, alza il recipiente, lo porta alle labbra e in men che non si dica trangugia tutto il contenuto concedendosi solo un attimo di respiro. Poi sollevando il boccione lo riconsegna al legittimo proprietario ringraziando per il rinfresco. Lâ&#x20AC;&#x2122;altro episodio si riferisce ai suoi ultimi giorni di vita: â&#x20AC;&#x2DC;Mmasciate sofferente di ulcera allo stomaco, decide di ricoverarsi in ospedale, si opera e durante il periodo di convalescenza, pochi giorni dopo lâ&#x20AC;&#x2122;intervento, non riuscendo a resistere alla tentazione di mangiare qualcosa di piĂš gustoso dei brodini che gli venivano rifilati, si riveste e furtivamente esce dallâ&#x20AC;&#x2122;ospedale. Arrivato a casa prende una pagnotta da due chili, la taglia, la condisce con olio, sale, e peperoni piccanti e contento come una Pasqua, se le mangia, innaffiandola con abbondante vino. Eâ&#x20AC;&#x2122; lâ&#x20AC;&#x2122;ultima cosa che riesce a fare prima di essere colpito da dolori fortissimi.
DSULOH /D 'HPRFUD]LD &ULVWLDQD VL DIIHUPD QHOOH SULPH HOH]LRQL DPPLQLVWUDWLYH GHO GRSRJXHUUD FRQ YRWL FRQWUR L GHOOD &RQFHQWUD ]LRQH UHSXEEOLFDQD ,O QXRYR &RQVLJOLR &RPX QDOH HOHJJH VLQGDFR O¡DYY )ORULQGR 5LWXFFL &KLQQL FKH WRUQD DOOD SULPD PDJLVWUDWXUD FLWWDGLQD GRSR DQQL
APRILE LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande Masseme
Sande TucudĂŠure
Sanda Irene MercluddĂŠ Ssande
Sande Fabbie GiuvuddĂŠ Ssande
4XDUHVLPD &RQ OD SUHGLFD GHOOD %HQHGL]LRQH GL 3DVTXD 3DGUH %HQWLYRJOLR G¡,QWLQR KD FRQFOXVR GL IURQWH D SL GL SHUVRQH QHOOD &KLHVD GL 6 0DULD PDJJLRUH LO FLFOR GHOOH RUD]LRQL VDFUH LQL]LDWR QHOOD 4XDUHVLPD *LRYHGu 6DQWR PDOJUDGR XQD YLROHQWD QHYLFDWD OD IXQ]LRQH GHOOD 3DV VLRQH GL 1RVWUR 6LJQRUH *HV &ULVWR IX HJXDOPHQWH DIIROODWD 9HQHUGL 6DQWR WUD OH H OH VL FRPSu LO PLUDFROR GHOOD Ă&#x20AC;R ULWXUD GHOOD 6DFUD 6SLQD 1RQ VL SXz FKH ULQJUD]LDUH O¡LPSHJQR GHO 3DUURFR 'RQ 3LR 3RPSRQLR H GHOOH GXH &RQJUHJKH GHO 66 6DFUDPHQWR H GHO *RQIDORQH Il Vastese dâ&#x20AC;&#x2122;Oltre Oceano aprile 1931
VenerdĂŹ
Sabato
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Pullonie VennardĂŠ Ssande
Sande â&#x20AC;&#x2DC;SpedĂŤite Sabbete Ssande
Domenica Sanda â&#x20AC;&#x2DC;GnĂ ise la Ppasche
Buon Compleanno
Fâ&#x20AC;&#x2122;iadone di Ricotta Iď?Žď?§ď?˛ď?Ľď?¤ď?Šď?Ľď?Žď?´ď?Š: 5 uova; 5 cucchiai di zucchero; un pò di liquore chiaro; 500 gr. di ricotta; la punta di un cucchiaio di â&#x20AC;&#x2DC;lievito Pane angeliâ&#x20AC;?. Pď?˛ď?Ľď?°ď?Ąď?˛ď?Ąď?şď?Šď?Żď?Žď?Ľ: Battere a lungo i tuorli con lo zucchero, quindi la ricotta: versare lentamente e a gocce il liquore, sbattere a neve le chiare. Mescolare il tutto delicatamente e mettere in una teglia giĂ rivestita di pasta frolla. Cuocere in forno per unâ&#x20AC;&#x2122;ora e mezza.
*OL DPLFL GH OX /XQDULH Albert Di Lallo Uastarole verace, emigrato a Perth dal 1961, si è affermato come imprenditore in diversi settori. Da anni si prodiga come pochi per Vasto ed ha trasmesso ai suoi quattro figli lâ&#x20AC;&#x2122;amore per la cittĂ natale. Eâ&#x20AC;&#x2122; stato presidente del Circolo Vastese di Perth.
*LXVHSSH 0DULQR DSULOH )UDQFHVFR 3DROR &DQFL DSULOH %UXQR 6PDUJLDVVL DSULOH 0DULR 'L *UHJRULR DSULOH )UDWHO *DHWDQR 9LFFLRQH DSULOH $GD 3HSH DSULOH 5REHUWR 'HO %RUUHOOR DSULOH
APRILE LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande Anzelme
Sanda Flavie
Sande Giorge
Sande Gelarde
DSULOH ,QFRQWUR SXJLOLVWLFR &RJJL +LUDQDND YDOHYROH SHU LO WLWROR PRQGLDOH GHL 3HVL /HJJHUL /¡LQFRQWUR ULSUHVR GDOOD 5$, VL VYROJH QHO QXRYR 3DOD]]HWWR GHOOR 6SRUW
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Marche
Sande Marcelleine
Domenica Sanda ZĂŠite La Madonne de la â&#x20AC;&#x2DC;Ngurnuate
&RQFHUWR EDQGLVWLFR &LWWj GHO 9DVWR QHO 7HDWUR &RPXQDOH 5RVVHWWL 3HU PHULWR GL 1LFROD %RQDFFL LQFDULFDWR FRPH &RPPLVVDULR GL ULRUJDQL]]DUH OD EDQGD PXVLFDOH H GHO 0DHVWUR 1LFROD 'UDJDQL QRPLQDWRQH GLUHWWRUH Ă&#x20AC;QDOPHQWH DQFKH 9DVWR WRUQD DG DYHUH OD VXD EDQGD $O WHDWUR YHQQH VYROWR LO VHJXHQWH SURJUDPPD ,QQL QD]LRQDOL &DUPHQ GL FXL q VWDWR ULFKLHVWR LO ELV 3ROLXWR 7URYDWRUH 0DUFH VLQIRQLFKH ,QQR GHO ODYRUR /H DFFRJOLHQ]H GHO SXEEOLFR VRQR VWDWH HQWXVLDVWLFKH H WUD L HVHFXWRUL VRQR HPHUVL SHU YDORUH 'UDJDQL $QJHOR ERPEDUGLQR 'L 6DULR $UFKLPHGH FRUQHWWD 'H 9LWLV $POHWR WURPERQH H 'UDJDQL $QWRQLR FODULQHWWR Il Vastese dâ&#x20AC;&#x2122;Oltre Oceano 21 aprile 1929
Vecchi fusti /D 0DJQDIDIH Negli anni â&#x20AC;&#x2DC;50/â&#x20AC;&#x2122;60 zĂ Marija Fiore di via Anelli, da tutti conosciuta la magnafafe, era unâ&#x20AC;&#x2122;istituzione dolciaria, una piccola ditta casareccia che produceva quintali di dolci tipici: tarelle â&#x20AC;&#x2DC;nghi la mustarde, mustacciule, rafaijuli â&#x20AC;&#x2DC;ngilippate, mischutte, susamille, fijucche, caggiunitte, pĂŻupe, cavĂŠlle, cille aripieine, taralleine, nucĂŠlle. Le famiglie che avevano feste di fidanzamento e matrimoni in vista, portavano centinaia di uova, mandorle, zucchero, olio, farina e Lei, secondo antiche e sapienti ricette tramandate, alla vigilia della festa, restituiva canestri bianchi ricolmi di dolciumi fragranti, genuini, uastarule D.O.C.!!!
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APRILE
MAGGIO
LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande Vitale
Sanda CatarĂŤine
Sande Mizie
Sande GiusuĂŠppe Arteggiane
T radizioni ed Usanze Eâ&#x20AC;&#x2122; il mese della Madonna, dedicato nellâ&#x20AC;&#x2122;antichitĂ a Maya, divinitĂ pagana della terra, e le feste si susseguono a ritmo incalzante soprattutto nel contado. Maje, fĂŠsta fĂŠste me ne vĂ je, recita per lâ&#x20AC;&#x2122;appunto un vecchio proverbio.La tradizione assegna al 1° di maggio la particolare usanza di preparare La pegnète de lu prime de Maje, un cibo rituale ottenuto dalla mescolanza di almeno nove legumi tra quelli rimasti inutilizzati nella madia durante lâ&#x20AC;&#x2122;inverno. Nelle campagne si dĂ addirittura un poâ&#x20AC;&#x2122; di questa minestra del calendimaggio alle bestie gravide ed alle galline.La prima domenica si celebra la Madonna della Penna, la Madonne de la PĂŠnne, con la processione in mare; poi la terza San Nicola, Sanda Nicheule de la Mète, anchâ&#x20AC;&#x2122;essa con processione sulle barche ed infine lâ&#x20AC;&#x2122;ultima Santâ&#x20AC;&#x2122;Antonio Abate, Sandâ&#x20AC;&#x2122;Andunie. Nellâ&#x20AC;&#x2122;ambito di queste ricorrenze si svolgono ancora oggi li dunatève, vere e proprie aste di animali da cortile, prosciutti, salami e cibi cotti con il cui ricavato si finanzia la cerimonia religiosa e la festa che le fa da contorno. A piedi alla volta di Bari partono in questi giorni i pellegrini riuniti nella Cumpagnèjje de Sanda Nicheule, muniti del caratteristico bastone adornato di pigne e dâ&#x20AC;&#x2122;aghi del pino mediterraneo.
VenerdĂŹ
Sabato
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Ttanasie
Sande Giacheme lu Legne de la Crauce
Domenica Sande FlurĂŻane
0DMH Ecche Maje, vestute da spose, cà reche de fiure e ccupèrte de rose: ascÏte da fore vÚ canda ne sÊte, ascÏte da fore, se nen ge credÊte. Espedito Ferrara
0DJJLR Ecco maggio, vestito da sposo, carico di fiori e coperto di rose: uscite fuori tutti quanti uscite fuori, se non ci credete.
IRWR 0DVVLPR 0ROLQR
MAGGIO
LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande Ninzie
Sanda Bbenedatte
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Nnucienze
Sande VittĂ ure
0DJJLR )DXVWR &RSSL SDUWHFLSD DOOH JDUH FLFOLVWLFKH DOOR VWDGLR $UDJRQD
VenerdĂŹ
Sabato
Sande LibbratĂ ure
Sande â&#x20AC;&#x2DC;NdunĂŤine
Domenica Sande FabbĂŻane
6FLDJXUD DUHD D9DVWR 11 maggio 1951 Una grave sciagura aerea si è abbattuta su Vasto provocando la morte di sette persone. Verso le nove del mattino due caccia militari, partiti dallâ&#x20AC;&#x2122;aeroporto di Bari-Palese in normale volo di allenamento, sorvolano la nostra cittĂ , quando uno di essi, pilotato dal vastese tenente Francesco Paolo Della Guardia, per motivazioni ancora oggi non molto chiare, perde il controllo dellâ&#x20AC;&#x2122;aereo, che si abbatte violentemente tra le case che delimitavano vico del Giglio in prossimitĂ del rione San Michele. Uno scenario terrificante si presenta agli occhi dei soccorritori: la strada è cosparsa di detriti, mattoni, pezzi di aereo, un gran fumo nero che sâ&#x20AC;&#x2122;innalza nel cielo rendendo lâ&#x20AC;&#x2122;aria irrespirabile, tra le grida strazianti di dolore delle persone coinvolte. Sette le vittime: oltre al pilota Celenza Nicola (59 anni) e la figlia Anna (28 anni), Ciarallo Anna (45 anni), Baiocco Maria (21 anni) e suo figlio Giuseppe (7 mesi) e la piccola Neri Nicoletta (8 mesi). La camera ardente viene allestita allâ&#x20AC;&#x2122;interno dellâ&#x20AC;&#x2122;Aula Magna dellâ&#x20AC;&#x2122;Istituto Tecnico Commerciale. I solenni funerali della vittime
11 maggio 1951. Si scava per i recupero delle vittime
MAGGIO LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande Nerè
La Madonne de FĂ teme
Sande MattĂŠ
Sanda Matalene
10 maggio 1903 Prima processione di San Nicola in mare. Alle ore nove la statua del Santo viene imbarcata al piccolo porto della Meta e sbarca alla Marina, da dove viene poi riportata a spalla alla Sua Chiesa. Lâ&#x20AC;&#x2122;itinerario della processione, che in due giornate successive torna dal mare alla chiesetta rurale nella contrada omonima dĂ origine al detto â&#x20AC;&#x153;Sanda Nicheule de la Mète, lu sabbète di li marinare, la dumuaniche di lâ&#x20AC;&#x2122;urtulèneâ&#x20AC;?.
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Ubbualde
Sande Pasquale
Vecchi fusti ´&RVWDQWLQR¾ DOLDV 7RQLQR 'L 1LVLR
Domenica Sande Venanzie
Buon Compleanno 9LWWRULD 0DUFKLROL 0DVFLXOOL PDJJLR 2UHVWH 0DVFLXOOL PDJJLR $QGUHD 6FKLHGD PDJJLR 5HQDWD '¡$UGHV PDJJLR /XLJL 'L 7XOOLR PDJJLR /XFLD 0ROLQR PDJJLR $QJHOD 3HQQHWWD PDJJLR
Chi non lo ricorda? Costantino, come familiarmente tutti lo chiamavano, faceva parte, si potrebbe dire, dellâ&#x20AC;&#x2122;architettura cittadina per via della presenza nel centro urbano del suo ricco chiosco di frutta e verdura. E câ&#x20AC;&#x2122;è forse qualcuno in CittĂ che può dire di non aver acquistato da lui le prime gustose caldarroste dâ&#x20AC;&#x2122;autunno o le ben tostate â&#x20AC;&#x153;nocellineâ&#x20AC;? americane per le quali andava famoso o di non aver comperato prima dâ&#x20AC;&#x2122;entrare a scuola negli adiacenti palazzoni littori una merendina od una banana? Costantino era sempre lĂŹ, gentile, premuroso, lavoratore instancabile insieme alla cara moglie Giovanna. Fedele al culto di San Nicola di Bari lo ricordiamo anche come instancabile organizzatore dei pellegrinaggi al Santuario pugliese e nel gennaio del 1999 della solenne cerimonia della sosta a Vasto della Statua del Santo.
/H FXPEqUH GH OX 8DVWH 8MH VH Ij H GGXPDQH VH VJXDVWH , FRPSDUL GL 9DVWR 2JJL VL IDQQR H GRPDQL VL VIDQQR
MAGGIO LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande CiliĹĄtĂŤine
Sande BernardĂŤine
Sande SicundĂŤine
Sanda RĂŤite da Cascie
Il personaggio
5RFFR &RODQ]L Eâ&#x20AC;&#x2122; nato a Vasto nel 1936 e giĂ a 18 anni parte per il Sud America alla ricerca del padre Pietro, che trova in Bolivia. Le prospettive boliviane non erano buone e si sposta in Brasile dove sâ&#x20AC;&#x2122;inventa a fare il fotografo. Non trascura alcuna opportunitĂ che gli presenta quel continente, commerciando di tutto ed associandosi ad altri. Spazia dal settore boschi, legname, hotel, confezioni, elettrodomestici. Sposa Clary, originaria di Riber-alta e mette su famiglia. Nel 1972 scopre un legno pregiato per i giapponesi â&#x20AC;&#x153;Morado e Guayacanâ&#x20AC;? e fa ottimi affari. Oggi possiede 30 segherie, 200.000 ettari di bosco e diversi pozzi petroliferi con oltre 1000 dipendenti nelle diverse attivitĂ . Torna ogni anno a Vasto nella sua casa natale di Via Croci ed assiste migliaia di bambini italiani e boliviani.
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Desiderie
Sanda GiuvĂŤine
Domenica Sande Gregorie
Fagioli con Bruschetta Iď?Žď?§ď?˛ď?Ľď?¤ď?Šď?Ľď?Žď?´ď?Š: 500 gr. di fagioli bianchi oppure di bortolotti, un osso di prosciutto, una cipolla, un sedano, olio extravergine dâ&#x20AC;&#x2122;oliva, fette di pane. Pď?˛ď?Ľď?°ď?Ąď?˛ď?Ąď?şď?Šď?Żď?Žď?Ľ: Mettete a bagno con molta acqua i fagioli con lâ&#x20AC;&#x2122;aggiunta di un pizzico di sale ed un osso di prosciutto. Versate in una pignata di terracotta, unite la cipolla, la carota e mettete sul fuoco e lasciate cuocere lentamente a fiamma bassa. Togliete lâ&#x20AC;&#x2122;osso, recuperate la polpa e dopo averla tritata rimettetela nei fagioli aggiungendo un filo dâ&#x20AC;&#x2122;olio. Mescolate e fate rapprendere per qualche minuto,quindi servite in tavola insieme alle fette di bruschetta.
0DJJLR $YYLR GHL ODYRUL SHU OD UHDOL]]D]LRQH GHO SRUWR GL 3XQWD 3HQQD
MAGGIO LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande Feleppe
Sande FederĂŤiche
Sande EmĂŤlie
Sande MassimĂŤine
T radizioni ed Usanze I fedeli,gli Evviva Marèjje vanno in pellegrinaggio al Santuario della Madonna dei Miracoli a Casalbordino, che si celebra lâ&#x20AC;&#x2122;11, giorno dellâ&#x20AC;&#x2122;apparizione della Vergine al contadino Alessandro Muzio.Le indimenticabili pagine de Il trionfo della morte di Gabriele dâ&#x20AC;&#x2122;Annunzio e le tele di Francescopaolo Michetti tramandano le scene di delirio religioso di cui si rendevano protagoniste le folle dei pellegrini. Altra data importante è quella del 24, festa di San Giovanni, che, ad ulteriore riprova della sovrapposizione che hanno avuto le festivitĂ cristiane sulle pagane, coincide col solstizio dâ&#x20AC;&#x2122;estate. Nella vigilia era usanza suggellare comparanze e far pronostici versando il bianco dâ&#x20AC;&#x2122; un uovo in un bicchiere colmo dâ&#x20AC;&#x2122;acqua,che viene lasciato per tutta la notte sul davanzale della finestra. Il giorno di San Giovanni è considerato, come quelli della Madonna dei Miracoli, di San Vito e di San Pietro, punto di stella, cioè infausto per uscire in barca o bagnarsi in mare. Il 29 si festeggia infine lâ&#x20AC;&#x2122;Apostolo Pietro: anticamente si offriva del grano al Santo, forse ricalcando unâ&#x20AC;&#x2122;antico rito riservato alla dea Cerere, alla quale era dedicato il tempio su cui venne eretta la Chiesa demolita con la frana del 1956.
GIUGNO VenerdĂŹ
Sabato
Sande Ferdenande
Sande Giurduane
Domenica Sande GiuĹĄtĂŤine La â&#x20AC;&#x2DC;ScenziĂ une
*JLQLH E sse mÊte, se mÊte lu hrane, E sse mète pe monde e pe ppiane ; tra cecale, tra hrÏlle e ttra quajje tutte la jjerve devènde na pajje. Espedito Ferrara
*LXJQR E si miete, si miete il grano, e si miete per colli e per piani; tra cicale, tra grilli e tra quaglie mentre lâ&#x20AC;&#x2122;erba diventa paglia
IRWR 0DVVLPR 0ROLQR
GIUGNO LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande Uggenie
Sanda ClutĂŤlde
Sande QuirĂŤine
Sande Fiurenze
O¡LFRQD $1721,2 &,&&$521(
Docente universitario in scienze agrarie, ha insegnato presso le universitĂ di Roma, Sassari e quindi di Bari, cittĂ nella quale ha trascorso buona parte della sua vita. Eâ&#x20AC;&#x2122; stato componente del Consiglio Nazionale delle Ricerche dal 1964 al 1972 e quindi nel quadriennio successivo presidente dello stesso Organismo. Dal 1975 al 1980 è stato presidente dellâ&#x20AC;&#x2122;Istituto Sperimentale per la Patologia Vegetale di Roma. Ha lasciato numerose pubblicazioni, molte delle quali tradotte allâ&#x20AC;&#x2122;estero, ed alla sua memoria lâ&#x20AC;&#x2122;UniversitĂ di Bari ha intitolato lâ&#x20AC;&#x2122;Aula Magna della FacoltĂ di Agraria.
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Feleppe
Sande Robberte
Domenica Sande SeverĂŤine La PendecoĹĄte
Na canzona semplice (CarmÂ?)
Moâ&#x20AC;&#x2122; li vĂ reche sâ&#x20AC;&#x2122;aritire da lu mare Tutte la notte ajje state a spasse nghi la lune Vuleve scrive â&#x20AC;&#x2DC;na canzone, â&#x20AC;&#x2DC;na canzone pi tte Pure li grille candave nghi mme Carmè, Carmè Stu nome è ddogge; è ddogge pi mme Carmè, Carmè Tu mi dice che è bbrutte pi tte Carmè, Carmè Jâ&#x20AC;&#x2122; li sacce nâ&#x20AC;&#x2122; â&#x20AC;&#x2DC;di piace picchĂŠ Nâ&#x20AC;&#x2122;ajje truvate li parole che vuleve pi tte Pi scrive â&#x20AC;&#x2DC;na canzona semplice E lu vende chi si sende stamatina Mo mi pare ca mi fa da cungirtine E â&#x20AC;&#x2DC;na vocia sole pare a mme di sindĂŹ â&#x20AC;&#x2DC;Na vocia chi ccande accusscĂŹ Carmè, Carmè Stu nome è ddogge; è ddogge pi mme Carmè, Carmè Tu mi dice che è bbrutte pi tte Carmè, Carmè Jâ&#x20AC;&#x2122; li sacce nâ&#x20AC;&#x2122; â&#x20AC;&#x2DC;di piace picchĂŠ Nâ&#x20AC;&#x2122;ajje truvate li parole che vuleve pi tte Pi scrive â&#x20AC;&#x2DC;na canzona semplice Francescopalo Dâ&#x20AC;&#x2122;Adamo
*LXJQR /H HOH]LRQL SHU LO ULQQRYR GHO &RQ VLJOLR &RPXQDOH VHJQDQR OD Ă&#x20AC;QH GHO VLVWHPD GHL SDUWLWL WUDGL]LRQDOL DQFKH SHU O¡DVVHQ]D GDOOD FRPSHWL]LRQH GHOOD 'HPRFUD]LD &ULVWLDQD FKH YLHQH HVFOXVD SHU LUUHJRODULWj QHOOD SUHVHQ WD]LRQH GHOOD OLVWD GHL FDQGLGDWL H SHU HIIHWWR GHOO¡LQWURGX]LRQH GHO QXRYR VLVWHPD GHOO¡HOH]LRQH GLUHWWD GHO VLQ GDFR 9LHQH HOHWWR VLQGDFR QHOOD FRPSH WL]LRQH FKH OR YHGH FRQWUDSSRVWR DO SURI *LRYDQQL $ORq O¡DYY *LXVHSSH 7DJOLHQWH FKH JXLGD ODÂľ /LVWD &LYLFD 5LQQRYDUHÂľ
GIUGNO
LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande â&#x20AC;&#x2DC;RrĂŤiche
Sande ZaccarĂŤje
Madonne di li Merecle
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Nufre
Punto di Stella
Mestieri scomparsi: Lu CuarrĂ re
0DVWUR 'RPHQLFR )XOYLR D GHVWUD FRQ LO SDGUH )UDQFHVFR 3DROR LQ 3LD]]D 0DUFRQL $QQR
VenerdĂŹ
Sabato
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Ndonie de Padeve
Sanda AlĂŤice
Domenica la TernetĂŠ
Punto di Stella
Le Centenarie Abbiamo fatto una bella scoperta e cioè a Vasto ci sono in vita 5 centenarie e precisamente: Marino Lucia, nata a Vasto 10/3/1901, vedova Mariani Troilo Grazia, nata a Vasto 11/3/1902, vedova Vinciguerra Di Chiacchio Maria, nata a Vasto 12/4/1902, nubile Orchidea Consiglia, nata a Vasto25/05/1902, nubile De Laurentis Elisabetta, nata a Vasto 19/10/1902
Vecchi fusti 0LFFKHOH 0XUDWRUH /X WUDMQLUH Fino al secondo dopoguerra arrivavano a Vasto vagoni di sale da Margherita di Savoia che i carrettieri, li trajnĂŹre provvedevano a distribuire nel Comprensorio. Michele Muratore, MicchĂŠle per gli amici, era uno di questi e spesso racconta di quegli anni di dura fatica alla guida del suo carretto, lĂš trajène, su e giĂš per strade spesso non asfaltate alla volta di San Buono, Casalanguida, Castiglione Messer Marino, Celenza sul Trigno. Ricorda che a Torrebruna câ&#x20AC;&#x2122;era una stazione di sosta, una piccola e fumosa stamberga, dove si poteva ingoiare un pasto caldo e magari, quando il tempo non permetteva di rientrare, anche dormire qualche ora. La stazione era dâ&#x20AC;&#x2122;una certa zia Lena â&#x20AC;&#x201C; precisa Michele â&#x20AC;&#x201C; ed era il punto di ritrovo di tutti li trajnĂŹre. LĂŹ, consumata la cena ed in attesa di andare a dormire, io ed i miei amici rimanevamo a giocare a carte dinanzi al focolare oppure a scherzare. E scherzi, a volte, neanche tanto leggeri, specialmente dopo aver bevuto qualche bicchiere. Una sera, ad esempio, giocando a mosca cieca, il mio amico Filippo, al quale era toccato di fare la parte del bendato, si ritrovò a palpeggiare anzichĂŠ il viso ilâ&#x20AC;Śfondoschiena di Filandro, che per burla sâ&#x20AC;&#x2122;era tirato giĂš i pantaloni. Ma la sua meraviglia non durò che un attimo perchĂŠ subito esclamò ironico:â&#x20AC;?Mamma maje, â&#x20AC;&#x2DC;gna ti puzze lu fiate, frate sĂŠ. Manghe ssi tenèsse â&#x20AC;&#x2DC;nu chĂŹule pè facce.â&#x20AC;?
Auguri vivissimi quindi, a queste splendide signorine.
GIUGNO LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Ureliane
Sande Adolfe
Sande Curnuelie
Sande RumĂźalde
Buon Compleanno *HUPDQD %HQHGHWWL JLXJQR 1LFROD 2WWDYLDQR JLXJQR 1LFROD 'L &KLDFFKLR JLXJQR 5RVHOOD 7XULOOL JLXJQR /XFLDQR 'H *XJOLHOPR JLXJQR 3LHU &DQRVD JLXJQR
Â&#x201E;AÂ&#x2020;aÂ&#x2030;SÂ&#x152;ÂąAÂ&#x201E;Â&#x201E;AÂą 0SÂťÂ&#x152;Â&#x201E;AÂą\}Âą AÂ&#x2030;Ă&#x2C6;AÂą?AÂ&#x2020;L¨A 6RWWR OD GLUH]LRQH GL (OLVLDQQD 6DEDWLQR OD VFXROD VL SURSRQH GL HIIHWWXDUH XQ¡RSHUD GL VHQVLELOL]]D]LRQH ULJXDUGR DO Ă DPHQFR H GL GLYXOJD]LRQH GHOOD FXOWXUD VSDJQROD $WWLYD GDO QHO FRUVR GHJOL DQQL OD VFXROD KD FRQVHJXLWR VHPSUH PDJJLRUL FRQVHQVL H QHO SURJUDPPD GHOOH PDQLIHVWD]LRQL HVWLYH OH VXH HVLEL]LRQL VRQR GLYHQWDWH XQ DSSXQWDPHQWR DWWHVR H PROWR DSSUH]]DWR Nella foto a lato esibizione del 3 agosto 2002 allâ&#x20AC;&#x2122;Arena alle Grazie
VenerdĂŹ
Sabato
Sanda MicchelĂŤine
Sande LujĂŤgge
Domenica Sande PaulĂŤine lu Corpes Dommene
$IIDFFLDW¡ D OX 0XUH GL OL /DPH â&#x20AC;&#x2DC;Stâ&#x20AC;&#x2122; estate, sâ&#x20AC;&#x2122;avè fatte ora tarde, a lu Mure di li Lame affacciate j stavamâ&#x20AC;&#x2122; a gode nghi lu sguarde lu golfe nostre, tuttâ&#x20AC;&#x2122; illuminate. AvĂŠ passatâ&#x20AC;&#x2122; ancore â&#x20AC;&#x2DC;na mezzâ&#x20AC;&#x2122;ore, da j la case manche si pinzave, allâ&#x20AC;&#x2122;orizzonte come nu bagliore tutte curiose la gente guardave. â&#x20AC;&#x2DC;Na luna rosce stavâ&#x20AC;&#x2122; a mini ggalle! ÂŤMa quantâ&#x20AC;&#x2122;è bella!Âť esclamave une; da lu mare simbravâ&#x20AC;&#x2122; ascĂŹ â&#x20AC;&#x2DC;na palle, chi meravijje ere chi la lune. E manâ&#x20AC;&#x2122; a mane chi esse sâ&#x20AC;&#x2122;alzave come â&#x20AC;&#x2DC;neantate stavamâ&#x20AC;&#x2122; a guardĂ , â&#x20AC;&#x2DC;na fasce di curalle sâ&#x20AC;&#x2122;allungave e a lu ÂŤTraveÂť vinivisâ&#x20AC;&#x2122; a firmĂ . Chi la sere mi so â&#x20AC;&#x2DC;ntese filice. A stu belle Paese j so nate! Dicete quelle chi vulete dice, j di lu Uaste me so â&#x20AC;&#x2DC;nnammurate! Panfilo De Filippis
GIUGNO LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande Nazzarie
Sande Giuvuanne BatteĹĄte
Sande Hujerme
Sande Giuvuanne e Pavele
Punto
8QD YLJQHWWD GL $GROI %RUQ 3UDJD
´,O &RQFRUUHQWH¾
di Stella
JLXJQR 3ULPD HGL]LRQH GHO 3UHPLR ,SSRFDPSR ELHQQDOH LQWHUQD]LRQDOH GL FDULFDWXUD VXOOH YDFDQ]H
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Clemende
Sande IrenĂŠ
Domenica Samâ&#x20AC;&#x2122;Bitre e Pavele
9LHQH FRO ORFDWD QHOOD &KLHVD GL 6 3LHWUR OD QXRYD VWDWXD LQ WHUUDFRWWD UDIĂ&#x20AC;JXUDQWH LO SULPR SDSD RSHUD DWWULEXLWD DO YDVWHVH /XLJL 9DVVHWWD
/H EXRQH FRVH GL ,GD 7UDYDJOLQL
pane, pizze, dolci e confettureâ&#x20AC;Ś
GiĂ in tanti hanno scoperto che vicino al villaggio SIV (contrada Pozzitello) la signora Ida col forno a legna produce i sapori genuini di una volta: pane casareccio, pizze con i piĂš fantasiosi condimenti, dolci di tante specie, confetture semplici e svariate. Aiutata solo dallâ&#x20AC;&#x2122;impastatrice da anni ha saputo conquistarsi stima e fiducia. I tarallucci, i biscotti, il pane, le pizze hanno il sapore e la fragranza di quelli cosiddetti della â&#x20AC;&#x153;nonnaâ&#x20AC;?; trovare nel 2003 ancora questa genuinitĂ di campagna verace è cosa rara. Dal suo casolare si ammira un panorama che va da Termoli a Punta Penna e quindi, tanti diconoâ&#x20AC;?Arrivo a zia Ida e cosĂŹ al buono e genuino aggiungo â&#x20AC;&#x153;na â&#x20AC;&#x2DC;bbella vidiute che me sazie primâ&#x20AC;&#x2122;angore di magnĂ â&#x20AC;?.
JLXJQR $G LQL]LDWLYD GL ,GLDQR $QGUHLQL &DUOR %RWWDUL &RULQWR &DUPHQLQL %UXQR &DUULHUR *LXOLR &RODQJHOR 9LWWRULR &RODQJHOR 3LHWUR 'HVLDWL (WWRUH 'H 6LPRQH *LRUJLR 'L 0LFKHOH *LXVHSSH '¡8JR )ORULR /RQJR /XLJL 0X]LL (OLRV 3HWULOOL *LXVHSSH 3LHWURFROD $OIRQVR 5LFFL (QQLR 5RFFKLR 3DOPHULQGR 5RVHOOL $XJXVWR 6DOYL 0DULR 6DQJLRYDQQL $GHOLR 7LOOL /XFLDQR 7RVRQH H *DH WDQR 9DOORQH YLHQH FRVWLWXLWR LO /LRQV &OXE GL 9DVWR
GIUGNO LUGLIO LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Nnucienze
Sande Ĺ tefene
Madonne di li Grazie
Sande Tumuasse
Punto di Stella
T radizioni ed Usanze Nei campi si taglia e si trebbia il grano, sse mĂŠte e sse trĂŠsche lu hrane, mentre in cittĂ il caldo fa esplodere la smania dei bagni, la frinniscèjje de j ffĂ li bagne, e spinge tutti alla Marina. Le festivitĂ religiose piĂš importanti sono quelle della Madonna delle Grazie, della Madonna del Carmine, che anticamente aveva grande seguito popolare e Santâ&#x20AC;&#x2122;Anna e San Gioacchino. Tutte queste ricorrenze sono considerate punto di stella (vedi pag. 60). Il culto di Santâ&#x20AC;&#x2122;Anna, in particolare, è ancora diffuso tra le puerpere che appena dopo il parto si recano in Chiesa a ringraziare la Mamma della Madonna. Questa cerimonia è detta aretrascĂŹ â&#x20AC;&#x2DC;n Sande (rientrare in Santi)
VenerdĂŹ
Sabato
Sanda Sabbette
Sanda FelummuĂŠne
Domenica Sanda Mareja GurĂ tte
/LMH E mmèta mète, e mmète la faggĂŹje, e lu patrone mâ&#x20AC;&#x2122; ha prumesse la fije; me lâ&#x20AC;&#x2122;ha prumèsse e nen mme le vò daje: tutte le hrane je vojje sceppaje. Espedito Ferrara
/XJOLR E miete e miete la falce Il padrone mâ&#x20AC;&#x2122;ha promesso la figlia; me lâ&#x20AC;&#x2122;ha promesso e non me la vuol dare: tutto il grano voglio strappare.
IRWR 0DVVLPR 0ROLQR
LUGLIO
LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sanda Claudie
Sande Adriane
Sande Ggiste
Sanda Isabella
Vastophil OXJOLR 3UHFHGXWD GDOOD HPLVVLRQH GD SDUWH GHOO¡2IĂ&#x20AC;FLQD &DUWH 9DORUL GL 6WDWR GL XQ IUDQFREROOR ULSURGXFHQWH LO FDVWHOOR FDOGRUHVFR VL DSUH OD SULPD HGL]LRQH GL 9DVWRSKLO PDQLIHVWD ]LRQH Ă&#x20AC;ODWHOLFR QXPLVPDWLFR ,O FLUFROR Ă&#x20AC;ODWHOLFR JLj GLUHWWR GDO GRWW 6DOYDWRUH 9DOORQH DO TXDOH VL GHYH O¡LGHD GHOOD PDQLIHVWD]LRQH q RUD GLUHWWR GDO GRWW 5LQR 3LFFLULOOL
Venerdì
Sabato
Sande Bbenedàtte
Sande Furtunüate
Domenica Sande ‘Rreiche
±2 « ±\¦ ¨ 3LRYHYD QHO ORQWDQR RWWREUH TXDQGR QHO 9DVWR VL WHQQHUR L IHVWHJ JLDPHQWL SHU OD FROOD]LRQH DO SULQFLSH URPDQR )DEUL]LR &RORQQD GD SDUWH GL &HVDUH 0LFKHODQJHOR G¶$YDORV 9,,, PDUFKHVH GHO 9DVWR 7XWWDYLD OD SLRJ JLD QRQ JXDVWz OD IHVWD H LO SRSROR QH JRGHWWH SLHQDPHQWH 6ROR L GHQLJUD WRUL GHO ³PDJQL¿FR´ GRQ &HVDUH WHQ WDURQR GL FDQFHOODUH LO ULFRUGR GL WDOH HYHQWR $QFRUD RJJL OD ULHYRFD]LRQH VWRULFD SXU QRQ WURYDQGR OD JLXVWD FRQVLGHUD]LRQH LQ DOFXQL VXVFLWD QHL ³XDáWDUROL´ XQ VHQWLPHQWR GL DPPL UD]LRQH SHU LO SDVVDWR GHOOD ORUR SLFFROD FLWWj 5LFROORFDUH ³OD IHVWD´ QHOOD VXD JLXVWD GDWD HG DSSUH]]DUOD FRPH HYHQWR VWUDRUGLQDULR SHU OD FLWWj VLJQL¿FKHUHEEH ULVYHJOLDUH O¶LQ WHUHVVH SHU OD QRVWUD OXQJD VWRULD
LUGLIO LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande CamĂŠlle
Sande Bonavendiure
La Madonna de lu Carmene
Sande Cirille
Punto
$UULYD LO 5HJJLPHQWR $UULYDWR D 9DVWR SHU XQD HVHUFLWD]LRQH GL WLUR LO Â&#x192; UHJJLPHQWR IDQWHULD $SSHQD DUULYDWL DOOD VWD]LRQH IHUURYLDULD XQ DHURSODQR FRPSDUYH QHO FLHOR H LQL]Lz D ODQFLDUH ERPEH D VDOYH VXOOD WUXSSD FKH VL GLVSHUVH QHOOH FDPSDJQH FLUFRVWDQWL H SLD]]DWH OH PLWUDJOLDWULFL ULVSRVH DO IXRFR 'RSR FLUFD TXDUDQWD PLQXWL GL VSHWWDFR ORVR GXHOOR O¡DHUHR VL GLUHVVH YHUVR VXG H OH WUXSSH LQFRORQQDWH PRVVHUR YHUVR OD FLWWj $ SRUWD QXRYD LO 3RGHVWj DWWRUQLDWR GD XQD JUDQ IROOD DFFROVH L JUDGLWL RVSLWL H LO FRUWHR FRQWLQXz WUD LO ODQFLR GL Ă&#x20AC;RUL Ă&#x20AC;QR DO PRQXPHQWR DL FDGXWL GL 3LD]]D /XFLR YDOHULR 3XGHQWH /D WUXSSD VL q SRL DFFDPSDWD DO FDPSR 6SRUWLYR Il Vastese dâ&#x20AC;&#x2122;Oltre Oceano 15 luglio 1930
di Stella
Recorde
Nenâ&#x20AC;&#x2122;de le sacce a â&#x20AC;&#x2DC;ddè comâ&#x20AC;&#x2122;è GiuvĂ , ma lu core sta sembre a lu Uaste, da cchiĂš de quarandâ&#x20AC;&#x2122;anne ca so frastire a Paduve. Maddemane stinghe a pinzĂ a la vita mĂ , allâ&#x20AC;&#x2122;anne châ&#x20AC;&#x2122;aiâ&#x20AC;&#x2122;ie passate allâ&#x20AC;&#x2122;estereâ&#x20AC;Ś la nebbie,lu fradde,la pulende e lâ&#x20AC;&#x2122;addra â&#x20AC;&#x2DC;rrobbe. Ma lu mare me Ne lâ&#x20AC;&#x2122;aâ&#x20AC;&#x2122;ie scurdate, a Vigneule quande sbatte a li scuâ&#x20AC;&#x2122;iie e cande â&#x20AC;&#x2DC;na canzone che sa de cundundazze eâ&#x20AC;Ś.de cuaraieâ&#x20AC;&#x2122;ine.
Adriano Ciccotosto (da Padova)
VenerdĂŹ
Sabato
Sanda MarĂŤine
Sande Arsenie
Domenica Sande Aurelie
Il personaggio &DPLOOR /LWWHULR A lu Prisidente Di la vastese Litterie Ci voâ&#x20AC;&#x2122; passione piâ&#x20AC;&#x2122; ffaâ&#x20AC;&#x2122; lu Prisidente, Di cchiĂš, ci voâ&#x20AC;&#x2122; la coce e lu talente â&#x20AC;&#x2DC;Nci daâ&#x20AC;&#x2122; mancaâ&#x20AC;&#x2122; scaltrezze e fantasije, nâ&#x20AC;&#x2122; come si stiâ&#x20AC;&#x2122; â&#x20AC;&#x2DC;dice li litanije. Tu come nutare, siâ&#x20AC;&#x2122; nu campione, allore figurete nghi lu pallone Ugge siâ&#x20AC;&#x2122; fatte nu discorse serie, siâ&#x20AC;&#x2122; cunfissate, ca la quarta serie piâ&#x20AC;&#x2122; la cittĂ di Vaste, è troppe poche. Allore jâ&#x20AC;&#x2122; soâ&#x20AC;&#x2122; â&#x20AC;&#x2DC;picciate lu foche: Dottoâ&#x20AC;&#x2122;, noâ&#x20AC;&#x2122; tu, nghi tutte â&#x20AC;&#x2DC;ssa mastrĂŹje Nin purte a la C due la vastese, sfudarĂŹje talente e fantasĂŹje, nu colpe di genie, e fiâ&#x20AC;&#x2122; la surprese. Fusse belle nu derbe nghi Piscare, nu derbe accese tra cittĂ di mare Lu Vaste, li carte â&#x20AC;&#x2DC;n regule li teâ&#x20AC;&#x2122; Basta vulerle, e la prumuzione veâ&#x20AC;&#x2122;. Don Camiâ&#x20AC;&#x2122;, allore daje, curagge, tu siâ&#x20AC;&#x2122; tinace e siâ&#x20AC;&#x2122; pure sagge, â&#x20AC;&#x2DC;stâ&#x20AC;&#x2122;anne mi saâ&#x20AC;&#x2122; châ&#x20AC;&#x2122; lu mumente â&#x20AC;&#x2DC;bbone, faâ&#x20AC;&#x2122; squillaâ&#x20AC;&#x2122; li trombe, faâ&#x20AC;&#x2122; sintiâ&#x20AC;&#x2122; lu sone. Gana zi dice, faâ&#x20AC;&#x2122; chiuve chi teâ&#x20AC;&#x2122; ferre, â&#x20AC;&#x2DC;nti faâ&#x20AC;&#x2122; scappaâ&#x20AC;&#x2122; da li pite la terre Moâ&#x20AC;&#x2122; è lâ&#x20AC;&#x2122;ore di lu colpe mancine, lu vere ca la palle è tonne ma si vuâ&#x20AC;&#x2122; â&#x20AC;&#x2DC;ncuntraâ&#x20AC;&#x2122; la Fiurintine, moâ&#x20AC;&#x2122; diâ&#x20AC;&#x2122; dimustraâ&#x20AC;&#x2122;, ca siâ&#x20AC;&#x2122; nu CAMPIONE. 10 agosto 2002
Giuseppe Di Stefano
LUGLIO LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande Claudie
Sanda Mareja Matalene
Sanda BbrĂŠggede
Sanda CristĂŤine
*OL DPLFL GH OX /XQDULH Osvaldo Santoro
Poeta dialettale che sa trasfondere nei suoi componimenti lo spirito arguto del vastese dâ&#x20AC;&#x2122;una volta, è per noi soprattutto un amico con il quale ci piace scherzare. Tempo fa dinanzi al Carmine vede Lino Di Rosso tutto intento a leggere gli annunci funebri e gli fa: Huè LinĂš, cci sstĂŹ ? E Lino di rimando:Oh peâ&#x20AC;&#x2122; la misèrie, e tiâ&#x20AC;Ś canda si ribbuète? Pruprie lâ&#x20AC;&#x2122;addre jre ajje liggĂŹute a lu cambisante: qui riposa e rima i suoi versi in pace Osvaldo. Una gran risata e quindi, toccandosi scaramanticamente le pudenda, si prendono entrambi a braccetto e sâ&#x20AC;&#x2122;avviano verso il bar piĂš vicino con lâ&#x20AC;&#x2122;intenzione di gustare una bella tazzina di caffèâ&#x20AC;Ś Moâ&#x20AC;&#x2122;kambo
Venerdì
Sabato
Sande Giàcheme
Sand’ Anne e Giuvuacchëine
Vita notturna
Punto
di Stella
Domenica
Sande Celestëine
Buon Compleanno 9LQFHQ]R 0DUFHOOR OXJOLR
/RQWDQLVVLPL L WHPSL GL 0LUDPDUH R GHO 7HU UD]]R 5LFFL H ORQDQL TXHJOL DQQR 6HVVDQWD FKH LQL]LDURQR FRO ³'DQFLQJ GD 0LPu´ H WHUPLQDURQR FRQ LO ³/DYLQLD ´ 3RL DUULYz 0F $GDPV¶ FKH DO ³3DUDGLVH´ DQWLFLSz OD )HEEUH GHO VDEDWR VHUD H GD DOORUD LQL]Lz LO ³PRYLPHQWR´ 2JJL OD FLWWj FRPH RJQL ORFDOLWj WXULVWLFD SXOOXOD GL OXRJKL G¶LQFRQWUR 6RQR L ORFDOL FKH WHQ JRQR YLYR LO FHQWUR VWRULFR OD PDULQD H QRQ VROR 6RQR LQIDWWL VHPSUH GL SL OH DWWLYLWj GL LQWUDWWHQLPHQWR FKH YHQJRQR UHDOL]]DWH LQ DSHUWD FDPSDJQD PDJDUL VDOYDQGR GD VLFXUD URYLQD DQWLFKL IDEEULFDWL 7XWWL ORFDOL SDUWLFRODUL DUUHGDWL FRQ PROWD IDQWDVLD DOFXQL PROWR HOHJDQWL DOWUL VDSLHQWHPHQWH NLWVFK LPPHUVL LQ DWPRVIHUH PRUELGH R DJJUHVVLYH PD VHPSUH PROWR DFFRJOLHQWL XQLFL SHU OD ORUR FROORFD]LRQH HG DPELHQWD]LRQH 3HUz QRQ EDVWD ELVRJQD DQFRUD FUHVFHUH ODVFLDU VFRUUHUH OH LGHH H FRVD FKH QRQ JXDVWD HGXFDUH OD JHQWH FKH OL IUHTXHQWD DO ULVSHWWR H DOO¶DUPRQLD
&DUPHOD &DPSHUFKLROL OXJOLR *LRYDQQL &HUHOOD OXJOLR 5HJLQD %UXQR OXJOLR $OGR 1DJOLHUL OXJOLR )UDQFHVFR 7URLOR OXJOLR *LRYLQD 0LUHOOD 0DULRWWL OXJOLR
LUGLIO LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sanda Serene
Sanda Marte
Sanda BiatrĂŤice
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Gnazie
T radizioni ed Usanze Ahoste, mojja mè, nen de canosce, recita un vecchio proverbio alludendo alla fatica che si fa a restare in casa per le innumerevoli distrazioni che questo mese offre. A Vasto, in particolare, il sole caldo dellâ&#x20AC;&#x2122;estate giunta allâ&#x20AC;&#x2122;apice e lâ&#x20AC;&#x2122;incanto della marina esercitano unâ&#x20AC;&#x2122;irresistibile tentazione a trascorrere le giornate allâ&#x20AC;&#x2122;aria aperta o sulla spiaggia. Ricorrenze particolari nella prima quindicina sono Santâ&#x20AC;&#x2122;Alfonso, Sande Liffanze, châ&#x20AC;&#x2122;è punto di stella, San Gaetano, Sande Caddane, data nella quale si svolgeva sino a qualche decennio orsono unâ&#x20AC;&#x2122;importante fiera di bestiame, e San Lorenzo, Sande Lurrènze, giorno in cui cadono le stelle. Una vecchia credenza popolare attribuisce la nascita di porri sulle mani a quanti indicano con il dito gli astri nel cielo. A ferragosto, Sanda Marèjje, festa dellâ&#x20AC;&#x2122;Assunzione di Maria e punto di stella, câ&#x20AC;&#x2122;è ancora lâ&#x20AC;&#x2122;abitudine di servire in tavola il pollo ripieno al sugo di pomodoro. Nel giorno successivo Sande Rocche, câ&#x20AC;&#x2122;è lâ&#x20AC;&#x2122;annuale sagra delle campanelle e dei tegamini, in memoria del passaggio delle reliquie del Santo dirette per la traslazione a Venezia.
AGOSTO VenerdĂŹ
Sabato
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Usebbie
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Leffanze
Punto di Stella
Domenica Sanda Lèdie
$KRVWH JĂŹ so lâ&#x20AC;&#x2122;Ahoste e facce lu bbuttare, e ccanda ce ne sta de vicchie e nnuve tutte le vutte lunghe addò le truve jĂŹ te lâ&#x20AC;&#x2122;aggiuste e jjĂŹ te le prepare pe ccanda allonghâ&#x20AC;&#x2122;allonghe pe sse vegne se sende sune e ccande de vennegne. Espedito Ferrara
$JRVWR Sono agosto e faccio il bottaio E di vecchie e di nuove Tutte le botti che trovo Io aggiusto e preparo Per quando in queste vigne Sâ&#x20AC;&#x2122;udiranno suoni e canti di vendemmia.
IRWR 0DVVLPR 0ROLQR
AGOSTO Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Sande Giuvuanne
Sande Osvalde
Sande Uttaviane
Sande Caddane
OXJOLR 6L DSUH LO )HVWLYDO GHOOD &DQ ]RQH $EUX]]HVH 0ROLVDQD FKH VL YROJH DOO·DSHUWR QHOOD VXJ JHVWLYD FRUQLFH GL FRUVR ,WDOLD 3UHVHQWD OD PDQLIHVWD]LRQH &RU UDGR 0DQWRQL GHOOD 5DL 1HOOD IRWR VFDWWDWD DO PRPHQWR GHOOD SUHPLD]LRQH VL ULFRQRVFRQR LO SUHVHQWDWRUH &RUUDGR ´FKH VXVFLWD VL OHJJH QHOOD FURQDFD GHOO·+LVWRQLXP VSHFLDOPHQWH OD FXULRVLWj IHPPLQLOHµ LO PDHVWUR $QWRQLR 'L ,RULR µSDGUH GHOOD FDQ]RQH DEUX]]HVHµ HG LO FRPP %RVHOOL RUJDQL]]DWRUH GHOOD PDQLIHVWD]LRQH H SUHVLGHQWH GHOO·$ $ 6 7
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Dumuineche
Sande RumĂźane
Domenica Sande Lurenze
Melanzane ripiene Iď?Žď?§ď?˛ď?Ľď?¤ď?Šď?Ľď?Žď?´ď?Š: 1 Kg. di melanzane; pomodori; peperone dolce; aglio; prezzemolo, basilico, formaggio grattugiato, olio e sale. Pď?˛ď?Ľď?°ď?Ąď?˛ď?Ąď?şď?Šď?Żď?Žď?Ľ: Scegliere delle melanzane piuttosto piccole, ammorbidirle e scavarle con lâ&#x20AC;&#x2122;apposito arnese, oppure con il manico di un cucchiaio. Mettere a bagno le coppe; tagliuzzare finemente la polpa interna delle melanzane, lavarla accuratamente, strizzarla e farla soffriggere. Tritare aglio, peperone dolce fresco verde o rosso, abbondante basilico, prezzemolo e pomodoro maturo; amalgamare bene il tutto e aggiungervi sale, olio e abbondante formaggio grattugiato. Riempire con il composto le coppe, precedentemente strizzate con delicatezza, e metterle a cuocere con olio, pomodoro tagliato a pezzi, aglio, prezzemolo e mezzo bicchiere di acqua. Cuocere a fuoco basso, girando delicatamente.
AGOSTO Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Sanda Chiare
Sande Erculüane
Sande Ippolete
Sande Massemiliane
Fett’ e Fattarille /$ 9(5,),&$ 9DVWR SULPL GHO 1RYHFHQWR 8QD VLJQRUD HUD IDPRVD SHU LO VXR IRQGRVFKLHQD (QRUPH DOWR URWRQGR HUD O·DUJRPHQWR ULFRUUHQWH QHOOH FRQYHUVD]LRQL GHJOL VIDFFHQGDWL H GHL SL JLRYDQL DOFXQL GHL TXDOL QH PHWWHYDQR LQ GXEELR O·DXWHQ WLFLWj VRVWHQHQGR FKH IRVVH LO ULVXOWDWR GL VDSLHQWL DFFRQFLDWXUH VRWWR OH OXQJKH JRQQH 3HU VFRSULUH FKL DYHVVH SHUFLz UDJLRQH QRQ F·HUD FKH XQ PRGR DVSHWWDUH O·HVWDWH H FKH OD VLJQRUD VL UHFDVVH D IDUH L EDJQL GL PDUH QHOOR VWDELOLPHQWR GL 3DQWDOHRQH 0DQ]L IRWR D ODWR XQ·HQRUPH SDODÀWWD FRQ FDELQH GDOOH TXDOL VL SRWHYD VFHQGHUH GLUHWWDPHQWH LQ DFTXD PHGLDQWH XQ·DSSRVLWD VFDOHWWD LQWHUQD (EEHQH DO SULPR EDJQR O·DUFDQR IX VYHODWR ,O SL LQWUDSUHQGHQWH VL WXIID UDJJLXQJH OD EDJQDQWH FRQ VLOHQ]LRVH EUDFFLDWH H ÀQDOPHQWH GRSR XQ·DFFXUDWD YHULÀFD ULHPHUJH HVFODPDQGR VRGGLVIDWWR DOO·LQGLUL]]R GHL FRPSDJQL LQ DWWHVD VXOOD VSLDJJLD ´(· OX Vp« q OX Vp µ (· LO VXR«q LO VXR
VenerdĂŹ
Sabato
Lâ&#x20AC;&#x2122;Assunziaune de Sanda MarĂŠ
Sande Rocche
Vecchi fusti 1LFROD )HUUL
Punto
di Stella
Domenica Sande SettĂŤmie
Gigante buono e generoso, titolare di un nota trattoria a Punta Penna dove si danno appuntamento quelli che amano la cucina marinara de â&#x20AC;&#x2DC;na vodde, pochi ricordano i trascorsi sportivi di Nicola, châ&#x20AC;&#x2122;è stato un boxeur, categoria pesi massimi, di tutto rispetto, un piccolo campione che ha ben figurato per coraggio, forza, determinazione e lealtĂ . Leggendo un vecchio ritaglio che data giugno 1948, apprendiamo che Nicola è stato: un pugile completo. Nel suo repertorio conta 10 vittorie fra le quali spiccano quella riportata su Sansonetti e Palesea di Terni e sul campione fiorentino Corvinetti. I prossimi incontri faranno di Ferri conclude lâ&#x20AC;&#x2122;articolista - una validissima promessa del pugilato nazionale.
AGOSTO LunedĂŹ Sandâ&#x20AC;&#x2122; Elene
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sanda Sare
Sande Bernarde
Sande FabbrĂŠzie
VenerdĂŹ
Sabato
Sanda Mareje RiggĂŤine
Sanda RĂŠuse
Domenica Sande BartlummuĂŠ
/X WUjJQH FDQGD FDOH D OX SXD]]H FDOH WWXWWH ULGqQQH FDQGD DULVDMH DULVDMH WWXWWH SLDJQqQQH ,O VHFFKLR TXDQGR VL FDOD QHO SR]]R VFHQGH ULGHQGR 4XDQGR VL ULWLUD ULVDOH SLDQJHQGR
Buon Compleanno *DHWDQR &LQTXLQD DJRVWR 6HUDĂ&#x20AC;QD &DOYDQR DJRVWR 5RVD 6DQWRUR DJRVWR (OLD /D 3DORPEDUD DJRVWR &LUR $VFLRQH DJRVWR $OHVVDQGUD 0ROLQR DJRVWR 0DULD 5RVDULD &HOHQ]D DJRVWR 0DULD % &DYDOOR 0DULQFROD DJRVWR
VASTO FILM FESTIVAL Lâ&#x20AC;&#x2122;avvenimento dellâ&#x20AC;&#x2122;estate
AGOSTO Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Sanda Lucille
Sande ‘Lessandre
Sanda Mòneche
Sande ‘Hušteine
35(0,2 9$672 ,O 3UHPLR 9DVWR q RUPDL DUUL YDWR DOOD ;;;9, HGL]LRQH &RO VXVVLHJR FKH O·HWj FRPSRUWD SXz DQFKH YROJHUH XQR VJXDUGR DO SDVVDWR H ULFRUGDUH
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VenerdĂŹ
Sabato
Sanda Candede
Sanda SabbĂŤine
Domenica Sande MarĂŤine
Alici spinate I����������: 800 gr. di alici, 2 uova, 2 limoni, farina, noce moscata, olio. P�����������: Lavare e pulire le alici, spinare senza romperle ed asciugarle con un canovaccio. Sbattere delle uova aggiungendo sale ed una spolverata di noce moscata; immergervi le alici e poi passarle nella farina. In una padella far riscaldare abbondante olio, versarvi le alici e fare dorare da ambo le parti, rigirandole con attenzione affinchè non si rompano. Servirle con spicchi di limone.
O¡LFRQD 1LFROD 6FRODYLQR
Tutti lo ricordano come il professore di educazione fisica per antonomasia. Un poâ&#x20AC;&#x2122; burbero? Proprio no! Dallâ&#x20AC;&#x2122;Ist. Tecnico Commerciale Geometri e Ragionieri F.Palizzi con circa 400 alunni sapeva trarre una rappresentanza atletica nelle varie discipline che faceva tremare e superava quella dellâ&#x20AC;&#x2122; I.T.I. Savoia di Chieti che contava oltre 1000 alunni. Riusciva nelle competizioni provinciali, che si disputavano nello stadio Civitella, a trascinare pulmans di sostenitori per atleti ben preparati che conquistavano i primi posti anche in ambito regionale. Nella foto il professore con Tonino Buongarzone (velocista) e NinnĂŹ Sputore (lancio del disco).
SETTEMBRE LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande Eggedie
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Lpedie
Sande DurutuĂŠ
Sanda Rosalie
T radizioni ed Usanze Lâ&#x20AC;&#x2122;eco dellâ&#x20AC;&#x2122;estate sâ&#x20AC;&#x2122;allontana, la spiaggia si spoglia dei colori, gli alberi offrono gli ultimi frutti, il tempo si fa piĂš incerto. A Ssettèmbre chi jĂŠ â&#x20AC;&#x2DC;sperte nen zâ&#x20AC;&#x2122;abbèjje maâ&#x20AC;&#x2122; scuperte (a settembre chi è esperto non sâ&#x20AC;&#x2122;avvia mai scoperto) consigliano i piĂš anziani. La seconda domenica si celebra San Lorenzo con una festa nellâ&#x20AC;&#x2122;omonimo quartiere, che conclude il calendario delle feste rurali. Il 15 ricade, invece, la ricorrenza della Madonna dei Sette Dolori, alla quale è intitolata la chiesetta, cara alla memoria di tutti i vastesi. Il 29 è dedicato al culto del Santo Patrono, San Michele Arcangelo, Sande Micchele Prutettaure, al quale i contadini indirizzano ogni sorta di raccomandazione e di preghiera per il raccolto e la cui effigie sino al secolo scorso veniva addirittura portata in processione per invocare la grazia della pioggia ogni volta che capitava di avere siccitĂ nei campi.
VenerdĂŹ
Sabato
Sanda RiggĂŤine
Sanda Eve
Domenica Sande Sticchenicchje
6VHWWHPEUH Se dice a stu muĂ ise Pe cchi se ne â&#x20AC;&#x2DC;ndenne Ca lâ&#x20AC;&#x2122;uve è ffattee E le fichere pènne. Tu pinze a nen mbènne, Ma pinzece tĂŹ, ca se tte ne chesche nâ&#x20AC;&#x2122; dâ&#x20AC;&#x2122;arehèzze cchiĂš cchjĂŹ.
Espedito Ferrara
6HWWHPEUH Si dice in questo mese per chi se nâ&#x20AC;&#x2122;intende che lâ&#x20AC;&#x2122;uva è matura ed i fichi pendono. Tu pensa a non pendere Ma pensaci bene, perchĂŠ se cadi non ti rialzi piĂš.
IRWR 0DVVLPR 0ROLQR
SETTEMBRE
LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Cande è nate Sanda Mareje
Sanda SarafĂŤine
Sanda NichĂŤule da TulundĂŤine
Sanda GgiacĂŤnde
Il Personaggio
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2WHOOR 6FLSLRQL Personaggio eclettico e charmant di livello internazionale.Cercò fortuna e la trovò a Londra dove,titolare di uno dei ristoranti piĂš affermati del mangiar bene, conseguĂŹ successi nella gastronomia diffondendo la cucina di casa nostra. Non si contano quanti vastesi a Londra, sia per lavoro che per diporto,hanno trovato accoglienza ed ospitalitĂ dal generoso Otello,che molto spesso fa ritorno a Vasto, dove prima la mamma donna Maria e la sorella Paolina abitavano nel quartiere Croci. Tuttâ&#x20AC;&#x2122;ora viene puntualmente a trascorrere lâ&#x20AC;&#x2122;estate a Vasto dal fratello Cornelio.
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Guide
Sande Lebborie
Domenica Sande Crescenze lu Legne de la Crauce
,O QXRYR RUJDQR GHOOD &DWWHGUDOH GL 6DQ *LXVHSSH YROXWR GDO 3DUURFR 'RQ *LRYDQQL 3HOOLFFLRWWL La realizzazione del nuovo organo della Cattedrale riporta alla memoria gli anni Settanta, quando molti furono contrariati dalla collocazione dellâ&#x20AC;&#x2122;enorme strumento a canne, nello spazio della chiesa in cui da piccoli eravamo abituati a cantare in coro. Lâ&#x20AC;&#x2122;abitudine, tuttavia, presto ammanta i ricordi, come la neve. Salvo poi, riportarli alla mente nel momento in cui motivi particolari li ricompongono, consentendo alla fantasia di vagare. Ma senza nostalgia. Soprattutto quando si è trattato di decidere lâ&#x20AC;&#x2122;allocazione del nuovo apparecchio musicale sulla scorta di carte, documenti, indagini murarie. In questo senso, lâ&#x20AC;&#x2122;occhio ha direzionato lâ&#x20AC;&#x2122;attenzione su una porta mattonata visibile sulla parete occidentale della chiesa. Durante i lavori di restauro ci si era chiesti del perchĂŠ gli Agostiniani avessero bisogno di entrare dal chiostro nel tempio da quella porta. La risposta maturata era la seguente: quella doveva costituire lâ&#x20AC;&#x2122;accesso alla cantoria. In realtĂ , nessun documento concernente gli ampliamenti della chiesa intitolata a S. Giuseppe, successivi al 1890, descriveva (o indicava) lâ&#x20AC;&#x2122;esistenza di una tale struttura. Eppure, andando indietro nel tempo, ci si imbatte in altri progetti di demolizione e ammodernamento (specialmente di quelli â&#x20AC;&#x153;distruttiviâ&#x20AC;? di metĂ Ottocento) che, valutati sulla procedura di rimozione integrale della Cappella dellâ&#x20AC;&#x2122;Addolorata, potrebbero assegnare a tale periodo lâ&#x20AC;&#x2122;epoca dellâ&#x20AC;&#x2122;abbattimento della precedente cantoria. In ogni caso, sia per la consuetudine che vuole le cantorie poste sullâ&#x20AC;&#x2122;ingresso delle chiese, sia perchĂŠ rimaneva quella lâ&#x20AC;&#x2122;unica parete totalmente spoglia di decorazioni, sia perchĂŠ la forma e la dimensione della bussola dâ&#x20AC;&#x2122;ingresso lo permettevano, si è collocato lo strumento in quella che doveva essere la originaria posizione. Ed è qui collocato che, attraversato dalla luce policroma del rosone, lo â&#x20AC;&#x153;strumento di Ponzianoâ&#x20AC;?, imponente quanto discreto, completa il progetto che volle la chiesa intitolata a San Giuseppe, Cattedrale della CittĂ del Vasto.
SETTEMBRE Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
La Madonne de Ie Sette Dilïure
Sande Cipriane
Sande Robberte
Sanda Sufuëje
Fett’ e Fattarille 0(',&2 (' $00$/$72 'RPHQLFR GHWWR 0DJQDVDJJLFFH PHGLFR GL SURIHVVLRQH PD FUDSXORQH LPSHQLWHQWH LQFRQWUD &LFFLOOR )UHFDPjVFKqOH XQ SRYHUR GLVSHUDWR FKH YLYH GL VWHQWL ´ 'RWWz GDPPH GGXPLOD OqLUH FKD PH WH IDPH«0H YXOHVVH ID QX SXDQLOOHµ GRWWz GDPPL FHQWR OLUH FKq KR IDPH«YRUUHL IDUPL XQ SDQLQR ( TXHOOR FKH DYHYD DSSHQD WHUPLQDWR GL PDQJLDUH D FUHSDSHOOH DWWDPPXUUqWH ¶H FLRq WDQWR VD]LR GD VWDU PDOH JOL ID ´ 9YLDW· D WD FKD WL VVD EHOOD SDQ]D YXGGH QHQ YYqLGH FKD Q· SX]]H DUSXVj "µ %HDWR WH FKH KDL TXHOOD EHOOD SDQFLD YXRWD QRQ YHGL FKH LR VWR PDOH"
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Gennere
Sanda â&#x20AC;&#x2DC;Usebbie
Festival delle Sirene
Domenica Sande Mattè
Buon Compleanno *HQQDUR 6SDGDFFLQL VHWWHPEUH &RQFHWWD 'L &LFFR VHWWHPEUH 0DVVLPR 0ROLQR VHWWHPEUH %UXQR %DUELHUL VHWWHPEUH 0DXUR )HUUDUD VHWWHPEUH &DUOR 0DUFKHVDQL VHWWHPEUH
17 - 18 settembre 1966 â&#x20AC;&#x153;Il festival delle sireneâ&#x20AC;?, manifestazione ideata da Roberto Buontempo, presidente dellâ&#x20AC;&#x2122;Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, e Pino Correnti, lancia nel firmamento canoro la bella e brava Ombretta Colli. Nel corso delle successive cinque edizioni, che si svolgono presso il politeama Ruzzi,la manifestazione vedrĂ la presenza di noti personaggi del mondo dello spettacolo come Pippo Baudo, Daniele Piombi, Aba Cercato, Liana Orfei, Ernesto Calindri.
SETTEMBRE Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Sande Maurëzie
Sande Lëine
Sande Pacëfeche
Sande Sérge
VHWWHPEUH 3DUWRQR L ODYRUL SHU OD ULFRVWUX]LRQH GHO IDUR GL 3XQWD 3HQQD LQ IXQ]LRQH GDO GHPROLWR D VHJXLWR GHJOL HYHQWL EHO OLFL /D 'LWWD DJJLXGLFDWDULD q OD )LOLSSR 9DOHQWLQHWWL $QWRQLR 0HQQD GL 2UWRQD VHWWHPEUH 1HOOD ULFRUUHQ]D GHO FHQWHQDULR GHOOD PRUWH GL 'DQWH *DEULHO 5RVVHWWL H GHO %LFHQWHQDULR GL TXHOOD GHO SDGUH *DEULHOH O·DVVHVVRUDWR DOOD FXOWXUD JXL GDWR GDOOD VLJQRUD $QJHOD 3ROL 0ROLQR RUJDQL]]D XQ FRQYHJQR LQWHUQD]LRQDOH DO TXDOH LQWHUYHQJRQR QXPHURVL VWXGLRVL DQFKH VWUDQLHUL GDO WLWROR ´, 5RVVHWWL WUD ,WDOLD HG ,QJKLOWHUUDµ
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Coseme e DamĂŻane
Sande Terrenzie
Domenica Sande Fauste
3UHPLR 6DQ 0LFKHOH Il Premio San Michele nasce nel 1997 per onorare i vastesi che si sono distinti nel campo della cultura, della scienza, della finanza, dellâ&#x20AC;&#x2122;imprenditoria e del mondo del volontariato. La giuria è presieduta dal Prof. Elio Bitritto. Nel corso degli anni, hanno ricevuto il premio, consegnato nella ricorrenza del Santo Patrono le seguenti personalitĂ : 1997: Pepe Don Salvatore, Ciccarone Silvio, Canci Vincenzo, Anelli Carlo, Petroro Silvio. 1998: Evangelista F. e Taraborrelli N., Benedetti Michele, Bonacci Gianfranco, Pietrocola Giuseppe, Terpolilli Renato. 1999: Catania Giuseppe, La Palombara Elia, Marinucci Filippo, Tosone Luciano, Zaccardi Michele. 2000: Cianci Angelo, Del Casale Franco, De Marinis Caterina, Ferrara Espedito, Molino Lucia. 2001: Bontempo Roberto, Crisci Giorgio, Lattanzio Filandro, Poli Molino Angela, Salvatorelli Remo, Scurria Vincent. 2002: Francesco Ritucci Chinni, Masciulli Oreste e Vittoria, Marchesani Carlo, Colantonio Galizia Maria, Fabrizio Nicola.
SETTEMBRE
OTTOBRE
LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande Mecchele
Sande Gelòrme
Sande Remegie
Sande MudeĹĄte
T radizioni ed Usanze Gli usi, i costumi, i rituali girano tutti attorno alla vendemmia, che interessa non solo la campagna ma tutta la vita della collettivitĂ . UttĂ bre tutte vèine: arrapèite sse candèine (Ottobre tutto vino: aprite le cantine) recita un vecchio adagio, oppure, UttĂ bre: vine e ccandine sĂŠre e matĂŹne. Nella societĂ contadina la vendemmia era occasione non solo di lavoro, ma di socializzazione, di divertimento, di fantasiosa creativitĂ di balli, di canti, di rappresentazioni. Per Vasto poi il vino ha rappresentato anche nel passato una ricca fonte di ricchezza, essendo il porto di San Nicola della Meta divenuto uno degli scali piĂš attivi per lâ&#x20AC;&#x2122;esportazione della preziosa bevanda in Dalmazia, a Venezia od a CorfĂš. Circostanza confermata sia da FrĂ Serafino Razzi nel suo diario di viaggio del 1576 sia dal Galanti, che, nel saggio intitolato Della descrizione geografica e politica delle Sicilie edito a Napoli nel 1789, sottolinea come dalle spiagge di Pescara, di Francavilla e di Ortona si estrae molto vino, ma buona parte viene spedito per Vasto.
VenerdĂŹ
Sabato
Sande TrisĂŤine de GgisĂŹ
Sande Frangische
Domenica Sande Sande
8WWDEUH UttĂ bre è di fatejje UttĂ bre è ddâ&#x20AC;&#x2122;allehrejje A llonghe. pe sse vegne Jè ttuttâ&#x20AC;&#x2122;arie de vennegne: Se prepare moste e vvine Pe la feste a San Martine: Vine vine e vveretĂ sse San Mbasquale de lâ&#x20AC;&#x2122;Atasse.
Espedito Ferrara
2WWREUH Ottobre è di fatica, Ottobre è dâ&#x20AC;&#x2122;allegria. Lungo le vigne Ă&#x2C6; tuttâ&#x20AC;&#x2122;aria di vendemmia: Si prepara mosto e vino Per la festa di San Martino: viva il vino, in vino veritas San Pasquale dellâ&#x20AC;&#x2122;Atessa.
IRWR 0DVVLPR 0ROLQR
OTTOBRE LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande Brune
la Madonne de lu Rusuarie
Sande ScimĂ une
Sanda Sare
O¡LFRQD '21 520(2 58&&, Nipote di Felicetta Palazzi ed orgoglioso delle sue origini diventa sacerdote nel 1903. Svolge funzioni di viceparroco nellâ&#x20AC;&#x2122;allora unica parrocchia di S. Giuseppe, presta assistenza spirituale nellâ&#x20AC;&#x2122;epidemia della â&#x20AC;&#x153;spagnolaâ&#x20AC;? e nel 1921 diviene il parroco della ripristinata parrocchia di S. Pietro; impegno che manterrĂ fino alla morte. Organizzatore instancabile e rigoroso nella sua parrocchia valorizza il ruolo delle Confraternite, instaura le piĂš svariate forme associative cattoliche, cura la formazione religiosa della popolazione con catechismo, liturgia, predicazioni e conferenze, pellegrinaggi e canto sacro.
Venerdì
Sabato
Sande Ciatté
Sande Sandëine
Domenica Sande Serafëine
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Fett’ e Fattarille =,$ 0$5,$ /$ *8$5',$ ( '21 520(2 (UD DELWXGLQH GHOOD SRYHUD JHQWH GHO SRSRORVR TXDUWLHUH GL 6DQ 3LHWUR DELWDWR SHUORSL GD IDPLJOLH GL SHVFDWRUL VWHQGHUH DG DVFLXJDUH L SDQQL OXQJR YLD $GULDWLFD )LQR D TXQGR WXWWDYLD XQ·RUGLQDQ]D GHO 3RWHVWj LQ QRPH GHOOD GHFHQ]D QRQ OD YLHWD GLVSRQHQGR FKH L SDQQL GRYHVVHUR HVVHUH LQYHFH HVSRVWL VRWWR DO PXUR GHOOH ODPH DO ULSDUR GDOOD YLVWD GL WXWWL 0D D ]LD 0DULD *LXVHSSD XQD GHOOH SL DQ]LDQH GHO TXDUWLHUH TXHO SURYYHGLPHQWR QRQ YD SURSULR JL HG XQ EHO JLRUQR PHQWU·q LQWHQWD D VWHQGHUH OD ELDQFKHULD VL YHGH SLRPEDUH DGGRVVR LO YLJLOH 6SURFDWWL FKH FRQ IDUH LPSHULRVR LQWLPD ´ ¶1 ]H SR· VSDQQH DHFFKH«W·DMD ID OD FRQWUDPPLQ]LDQH 3DJKH Pz R GRSSH" ´ 1RQ VL SXz VWHQGHUH TXL«GHYR IDUWL OD FRQWUDYYHQ]LRQH 3DJKL DGHVVR R GRSR" /D SRYHULQD VELJRWWLWD ULVSRQGH FKH QRQ SXz IDUH DOWULPHQWL H FKH QRQ FH OD ID SURSULR D VFHQGHUH ÀQ VRWWR DO PXUR GHOOH ODPH 0D LO YLJLOH QRQ YXRO VHQWLUH UDJLRQL µ )LQLDPROD VLHWH LQ FRQWUDYYHQ]LRQH &RPH YL FKLDPDWH"µ /D YHFFKLQD LQYLSHULWD DOORUD ´ ¶1 ]R F ]D WX 0z DYDVWH« 9DWWHQ· D SMD ¶Q ]DFFRFFH H GLM·D OX SRGHVWj FKD WL H DVVH PL IDFHWH ¶QD VHFXWDWHµ 1RQ VRQR IDWWL WXRL $GHVVR EDVWD« YDWWHQH DO TXHO SDHVH H GL· DO SRGHVWj FKH WX H OXL PL IDWH XQ EDIIR 'RQ 5RPHR SDUURFR GL 6DQ 3LHWUR FKH DYHYD DVVLVWLWR DOOD VFHQHWWD GDOOD ÀQHVWUD GHOOD VXD DELWD]LRQH WHPHQGR LO SHJJLR LQWHUYLHQH SHU ULFKLDPDUH ]LD 0DULD 0D WXWWR TXHOOR FKH QH ULFDYD q TXHVWD VIHU]DQWH ULVSRVWD ´ 2KL 5XPq IRUH OX VDFUH FKL WL ¶Q JROOH YDWWHQ· D SMD ¶Q ]DFFRFFH SXUH WX µ 2K 5RPHR FRQ WXWWR LO ULVSHWWR SHU O·DELWR VDFUR FKH LQGRVVL YDWWHQH D« SXUH WX
Buon Compleanno 1LFROD &HOHQ]D RWWREUH *DHWDQR &LDQFLR RWWREUH (Q]R 5RQ]LWWL RWWREUH 5LQR 3LFFLULOOL RWWREUH
OTTOBRE LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Duarde
Sanda FurtunĂźate
Sanda Terese
Sanda MarecarĂŤite
CuriositĂ 9LD $LPRQH Non tutti sanno che lâ&#x20AC;&#x2122;attuale Via Aimone ha una sua storia particolare.Fino allâ&#x20AC;&#x2122;inizio del 1800, cioè fino allâ&#x20AC;&#x2122;avvento di Giuseppe Bonaparte, registrava la presenza dei frati Celestiniani col convento di Santo Spirito. Tale complesso dette luogo al Teatro Rossetti ed alle carceri giudiziarie con la cacciata dei frati che, dopo secoli di presenza, non fĂš gradita da tutti; tanto vero che si racconta come qualcuno proprio tra i Celestiniani ebbe a dire: â&#x20AC;&#x153;Guai a Voi che cacciate come avanzi di galere noi che abbiamo curato solo le vostre anime!â&#x20AC;?. Trascorso neanche tanto tempo e via Aimone si ritrovò con una fisionomia stravolta al punto che, appresso alle
carceri dette, venne realizzato il deposito della ditta Colucci per gli attrezzi della raccolta della nettezza urbana (...e mamma majje che puzza !!!) e di seguito ancora la caserma della gendarmeria o acchiappadelinquenti e, per concludere, di fronte ad essa regnò per molti anni Francische â&#x20AC;&#x2DC;Mmasciate che, per non dispiacere a nessuno, trasportò i morti di tutti al camposanto. Con tutto ciò vien da dire: EmbĂŠ, doppe tutte quasse, chi pò dèce ca na codde la vraastĂ me di li munece ? Nin fusse juste aribbattizzĂ via Aimone ngh via de la vrastĂ me o di li munece sfrattĂŠte ? Sordiso
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Ruduolfe
Sande Liuche
Domenica
Sanda Lauratte
6FDPEL FXOWXUDOL VWXGHQWL YDVWHVL D 3HUWK Nu che a magge a Perth sème state li diciĂ ime a core apèrte: che â&#x20AC;&#x2DC;bbella tèrre sème visitate. Sciòre e papĂ ce lâ&#x20AC;&#x2122;hanne dètte che lâ&#x20AC;&#x2122;Austraije è grosse â&#x20AC;&#x2DC;gnè lâ&#x20AC;&#x2122;indère Europa, ma pĂŹure alĂŠuche GgisĂš Crèste câ&#x20AC;&#x2122;iĂ masse a nu punduggialle la sumènde Uastareule. Pure nije li sème aritruvate stâ&#x20AC;&#x2122; appizzamènde di UastarĂźle trapiandĂŠte e a sciore iâ&#x20AC;&#x2122; sème ariccundète che mò a Perth li paisana nÚťtre â&#x20AC;&#x2DC;ssò divindète â&#x20AC;&#x2DC;gnĂŠ lu priddisanne. Aècche, a lu Uaste stème strètte-strètte,
mèndre aÊlle stanne lareche-lèreche
e bĂŠlle commede-commete. Mò ci vĂŠ nu dubbie e nu turmènde pi la storie: canda lu muanne canusciĂšte ère piccinanne lu Uaste â&#x20AC;&#x2DC;bbone a misĂŹure ĹĄtave a Histonio..., doppe che lu muanne se â&#x20AC;&#x2DC;ngrandĂŠite Histonio stave strĂ tte, e lu Uaste commete e larghe li sème fatte allâ&#x20AC;&#x2122;Austraije. Vasto, 28 maggio 2002 Caterina & Giorgio Celenza
Il gemellaggio con Perth comincia finalmente a dare i frutti sperati. Ad iniziativa dellâ&#x20AC;&#x2122;Associazione Pro-emigranti, diretta dallâ&#x20AC;&#x2122;instancabile Silvio Petroro, e del Circolo dei vastesi di Perth, una folta schiera di studenti dellâ&#x20AC;&#x2122;Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri di Vasto ha potuto visitare per motivi di studio la capitale del West Australia. Nella foto la delegazione degli studenti prima della partenza insieme al preside Nicolangelo Dâ&#x20AC;&#x2122;Adamo ed ai docenti.
OTTOBRE LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sanda â&#x20AC;&#x2DC;DelĂŤine
Sanda UrsulĂŤine
Sande DunĂźate
Sande Giuvuanne de CapeĹĄtrane
Fettâ&#x20AC;&#x2122; e Fattarille 5,03,$172 8QD YHGRYD DOO¡DPLFD ´$K OX PDUqWH PHÂŤÂľ $K LO PDULWR PLRÂŤ
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6WRULH GHOO¡HPLJUD]LRQH Napoli 29 ottobre 1888 Egregio Signor Beniamino Muzii - Vasto Accusiamo ricevuta della Vostra raccomandata di ieri con L.50- qual caparra a un posto di 3° classe per New York a favore di Marchesani Sebastiano e qui unito vi facciamo tenere la bolletta di ricevuta col certificato di imbarco che serve per avere il passaporto. Il prezzo di 3° classe netto a noi per New York di lire 120 per ogni posto, essendovi un aumento di lire 50datare dal 1° novembre. La bolletta segna Lire 145 meno lire 25 di abbuono, rimane netto a noi lire 120. Alla venuta del passeggiero a Napoli deve darci Lire 70 per saldo nolo. Vi avviseremo noi della data fissa di partenza indicandovi in quale giorno il passeggiero si deve trovare a Napoli. Dovendo rimettere altre caparre, bastano lire 20 a posto. Con alta stima vi salutiamo. Lâ&#x20AC;&#x2122;Amm.re Raffaele Giliberti e C.
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Raffajele
Sanda Grazie
9DVWR 6RFLDO &OXE GL 7RURQWR
Domenica Sande UmbĂźerte
Attiva come non mai sotto la guida di Mike Cicchini, lâ&#x20AC;&#x2122;associazione, che riunisce i vastesi di Toronto, mantiene sempre vivo il ricordo ed il legame con la Madrepatria con tutta una serie di manifestazioni culturali e sociali che riescono a coinvolgere anche le giovani generazioni. Nella foto, Mike Cicchini, presidente del Vasto Social Club ed al microfono il cerimoniere Ontario Sarracini.
OTTOBRE LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande CrispĂŤine
Sande Taddè
Sande UnurĂźate
Sanda DurutĂŠ
T radizioni ed Usanze Si apre con la celebrazione dei defunti. Secondo unâ&#x20AC;&#x2122;antica tradizione la sera prima si lascia la tavola apparecchiata, il piatto pieno di cibo, una bottiglia di vino ed una dâ&#x20AC;&#x2122;acqua per i morti. Anticamente i bambini appendevano al camino le calze con la richiesta di doni ai parenti scomparsi, esattamente come usa oggi in occasione della Befana. Il 4 del mese ricorre la festa di San Cesario, le cui reliquie si venerano nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Maggiore.Lâ&#x20AC;&#x2122;11 si festeggia San Martino. Sande MartĂŹne:tutte li mmoste è fatte vine. La ricorrenza segna in pratica lâ&#x20AC;&#x2122;inizio dellâ&#x20AC;&#x2122;inverno e dei relativi rituali di propiziazione, il primo dei quali è la svinatura, da cui il detto Sande MartĂŹne, se spĂŹnele lu huĂŹne. Il culto di San Martino è assai diffuso ed è pari per importanza a quello dedicato a Santâ&#x20AC;&#x2122;Antonio Abate, per essere nella credenza popolare il Santo al quale è affidata la cura delle campagne e dei prodotti della terra, laddove lâ&#x20AC;&#x2122;altro è invece quello deputato alla cura degli animali.
NOVEMBRE VenerdĂŹ
Sabato
Sande QuindĂŤine
Tutte li Sende
Domenica
Lâ&#x20AC;&#x2122;Alme di li Murte
Punto di Stella
1QXYHPEUH Je so nnuvèmbre, E pporte, porte sèmbre murte e ssènde ; E pporte la sumende de lu hrane Pe ddĂ titte nu muòcceche de pane. Se ddoppe sumundate vu â&#x20AC;&#x2DC;le spine, Nâ&#x20AC;&#x2122;zaâ&#x20AC;&#x2122;ha da jĂŹ scazze canda se camine. Espedito Ferrara
1RYHPEUH Io sono novembre E porto, porto morti e santi; E porto il seme del grano Per dare a tutti un pezzo di pane. Se dopo la semina vuoi le spine Non andar scalzo quando cammini.
IRWR 0DVVLPR 0ROLQR
NOVEMBRE Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Sande ‘Ggisarie
Sande CarIe Burrumué
Sande Giude
Sande Faušte
Il personaggio 5HPR 6DOYDWRUHOOL
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VenerdĂŹ
Sabato
Sande ErneĹĄte
Sande Guffrede
Vecchi fusti 1LFROD *LDQJUDQGH
Domenica SandeTucudĂŠure
La tradizione di cantare le Storie a Carnevale ha trovato in lui lâ&#x20AC;&#x2122;ultimo grande interprete. Osservatore acuto della realtĂ cittadina, ciceruacchio critico ma intellettualmente onesto, ZĂŹ Nicole è stato espressione della piĂš autentica cultura popolare e contadina della nostra gente. La foto lo ritrae insieme alla moglie Maria Nicola Vicoli.
Buon Compleanno 'RPHQLFR 6PHULOOL QRYHPEUH
Fettâ&#x20AC;&#x2122; e Fattarille 121 6, 38 ¡ 0$, 6$3(5( (¡ XVDQ]D FKH DO WHUPLQH GHOOD SURFHVVLRQH GHO 6DQWR 3URWHWWRUH L IHGHOL EDFLQR LO SLHGH GHOOD VWDWXD 8QD GRQQD V¡DYYLFLQD V¡LQFKLQD EDFLD LO SLHGH GL 6DQ 0LFKHOH PD SRL EDFLD DQFKH LO GLDYROR /D FRPDUH FKH OH VWD DFFDQWR VEDORUGLWD HVFODPD ´&KH IIu FXPPj WH Vu VWXSSHGpLWH" ´ ´&KH IDL FRPPDUD WL VHL VFLPXQLWD"Âľ ´(K FXPPj IDPP¡ DFFXQGXQGj WXWW¡H GGu 1¡VH VD QX MXUQH JQD SR¡ M¡ IIHQqÂľ ´(K FRPPDUD IDPPL DFFRQWHQWDUH WXWW¡H GXH 1RQ VL SXz PDL VDSHUH FRPH SXz DQGDUH D Ă&#x20AC;QLUHÂľ
*LRYDQQL 6WLYDOHWWD QRYHPEUH )UDQFHVFRSDROR *LOHQR QRYHPEUH 3DVTXDOH 6DYLQR QRYHPEUH 0DULD =DFFDUGL QRYHPEUH &KH WWq SRFKH TXDWULQH VHPEUH FRQGH &KH WWq OD PRMD EEqOOH VHPEUH FDQGH &KL KD SRFKL VROGL VHPSUH FRQWD &KL KD OD PRJOLH EHOOD VHPSUH FDQWD
NOVEMBRE Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Sanda Germane
Sande Martëine
Sande Giusaffatte
Sande Bonomme
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/DXUHDWD LQ OLQJXH KD ODVFLDWR O·LQVH JQDPHQWR SHU IDUH OD SL]]DLROD /DYRUD QHO QRWR ORFDOH ´6LJQRUH GL *UD]µ *Lj YLQFLWULFH FRQ OD SL]]D ´7RSROLQDµ QHO FRQFRUVR QD]LRQDOH D ÀQH RWWREUH DO ´3L]]D 7LPH µ VYROWRVL QHO 3ULQFLSDWR GL 0RQDFR KD SULPHJJLDWR SURSRQHQGR XQ LPSDVWR D EDVH GL IRUPDJJL H YHUGXUH EDWWH]]DWRµ6LJQRUH GL *UD]µ
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VenerdĂŹ
Sabato
Sande Giuquande
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Libberte
Domenica Sanda MarecarĂŤite
Fagioli e cotiche Iď?Žď?§ď?˛ď?Ľď?¤ď?Šď?Ľď?Žď?´ď?Š: 300 gr. di cotiche o cotenne; 300 gr. di fagioli secchi; 1/2 bicchiere di olio dâ&#x20AC;&#x2122;oliva; prezzemolo, sedano, pomodoro, cipolla. Pď?˛ď?Ľď?°ď?Ąď?˛ď?Ąď?şď?Šď?Żď?Žď?Ľ Tenere a bagno i fagioli per una notte Raschiare bene le cotiche (cotenne di maiale), passarle nella fiamma per togliere i peli, lavarle piĂš volte in acqua calda. Scolare i fagioli, metterli in una pentola di teffacotta con le cotiche, il prezzemolo, il sedano, il pomodoro, lâ&#x20AC;&#x2122;olio e ricoprire dâ&#x20AC;&#x2122;acqua. Aggiungere del sale e far bollire lentamente, tenendo pronta lâ&#x20AC;&#x2122;acqua sempre bollente per integrare la pentola. In un tegame far rosolare nellâ&#x20AC;&#x2122;olio un poâ&#x20AC;&#x2122; di cipolla triturata, aggiungere il pomodoro, salare, pepare e far bollire per una decina di minuti; quando le cotiche saranno diventate tenere, toglierle dalla pentola, ritagliarle a quadratucci con forbici e metterle nel sughetto giĂ pronto, assieme ai fagioli scolati precedentemente.
!
QRYHPEUH (VFH LO SULPR QXPHUR GHO SHULRGLFR 9DVWR 'RPDQL GLUHWWRUH $QJHOR &LDQFL 1HOO¡HGLWRULDOH GL SUHVHQWD]LRQH VL OHJJH ¾9DVWR GRPDQL YXRO HVVHUH XQ JLRUQDOH GL LQIRUPD]LRQH PD DQFKH XQ YDOLGR VWUXPHQWR GL RSLQLRQH XQ PHVVDJJHUR GL QRWL]LH HG XQ EDWWDJOLHUR RUJDQR GL GLIHVD GHJOL LQWHUHVVL GHOOD FLWWj TXDQGR SLFFROH H JUDQGL PDQRYUH SRVVRQR SUHJLXGLFDUH JOL LQWHUHVVL FROOHWWLYL ¾
/¡DOPH GL OX SULKDGzULH Di sere, aunite, coma ere bbelle! â&#x20AC;&#x2DC;Ntumâ&#x20AC;&#x2122;a la tĂ vele tuttâ&#x20AC;&#x2122;assittate. Mâ&#x20AC;&#x2122;arivè â&#x20AC;&#x2DC;n mente nonne, puvurelle, e nu fatte che nâ&#x20AC;&#x2122;aje maâ&#x20AC;&#x2122; scurdĂ te... La lambadine tinè piâ&#x20AC;&#x2122; cappelle nu piatte bianghe di ferre smaldĂ te e â&#x20AC;&#x2DC;nturne ci girèâ&#x20AC;&#x2122;â&#x20AC;&#x2122; na ciamarelle che, a diâ&#x20AC;&#x2122; la viritĂ , mâ&#x20AC;&#x2122;avèâ&#x20AC;&#x2122; scucciĂ te. Ma quande vaje ca li vulèâ&#x20AC;&#x2122; â&#x20AC;&#x2DC;ccite, aj â&#x20AC;&#x2DC;arimaste nghi la manâ&#x20AC;&#x2122; azzĂ te, mâ&#x20AC;&#x2122;Ă ditte nonne: - ma ti sĂŹâ&#x20AC;&#x2122; â&#x20AC;&#x2DC;mmattĂŹte! Quessejè â&#x20AC;&#x2DC;nâ&#x20AC;&#x2122;alme di lu prihadorie! Tu li vuâ&#x20AC;&#x2122; â&#x20AC;&#x2DC;ccite? Brutte scrihanzĂ te! Diâ&#x20AC;&#x2122; â&#x20AC;&#x2DC;na â&#x20AC;&#x153;rĂŠcchiemâ&#x20AC;&#x2122;etèmeâ&#x20AC;? e nin fa storie! Mo, se vede a vulĂ â&#x20AC;&#x2DC;na ciamarelle, mâ&#x20AC;&#x2122; arivè â&#x20AC;&#x2DC;n mente nonne, puvurelle. Fernando Dâ&#x20AC;&#x2122;Annunzio
NOVEMBRE LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sanda Sabbette
Sande CriĹĄtejĂŹane
Sanda TĂŤlde
Sande Uttavie
*OL DPLFL GH OX /XQDULH Pietro Falcucci Professionista serio e capace, che piĂš che allâ&#x20AC;&#x2122;apparire tiene allâ&#x20AC;&#x2122; essere, è stato sin dallâ&#x20AC;&#x2122;inizio vicino a questa iniziativa editoriale incoraggiandola e sostenendola con suggerimenti sempre validi che manifestano il suo grande amore per la CittĂ ed il desiderio di salvaguardia delle tradizioni della nostra gente.Entrato nella gestione della cosa pubblica, è stato consigliere comunale e quindi, rieletto con largo consenso, ricopre attualmente la carica di assessore comunale con delega al bilancio ed alla programmazione economica.
VenerdĂŹ
Sabato
Sande DiĂ ghe
Sanda CecĂŤlie
Domenica
Sande Clemende CrĂŤĹĄte RrĂ
Il Coro Polifonico Histonium Il Coro Polifonico Histonium Bernardino Lupacchino dal Vasto è ormai entrato nella storia della nostra cittĂ : storia passata, storia futura, con immensa gratitudine di tutti i Vastesi. Assistente al â&#x20AC;&#x153;varoâ&#x20AC;? il 22 novembre 1973 fu Don Giovanni Pellicciotti e come Direttori si sono succeduti i Maestri Emidio Cionci, Nicola Carino, Lucio Nardone, Paolo Fresu, Antonella Cionci, Luigi Di Tullio. A tutti i coristi lâ&#x20AC;&#x2122;augurio di continuare a cogliere sempre piĂš ambiti traguardi.
A lu core di ĹĄtu core (Messaggio dâ&#x20AC;&#x2122;amore e di augurio in occasione del ventennale del Coro Polifonico Histonium - Vasto 22/11/1993)
Nin è la core che mi vatte â&#x20AC;&#x2DC;n pette, però dentrâ&#x20AC;&#x2122; a â&#x20AC;&#x2DC;sta core sta di case. Dentrâ&#x20AC;&#x2122; a â&#x20AC;&#x2DC;sta core iâ&#x20AC;&#x2122;aje priparĂ te â&#x20AC;&#x2DC;na casciarrnòniche tattâ&#x20AC;&#x2122; addabbĂ te. Eâ&#x20AC;&#x2122; tante bbelle sintiriâ&#x20AC;&#x2122; a cantĂ ! Li ricce di li chĂ rne mi fa faâ&#x20AC;&#x2122;.
NOVEMBRE Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Sanda Flere
Sanda Catarëine
Sande Lunuarde
Sande Virgëlie
9DVWR 0XVLFD )HVWLYDO *UDQGH VXFFHVVR GHOO·LQL]LDWLYD GHOOD 6FXROD &LYLFD 0XVLFDOH QHO 7XWWL L FRQFHUWL RVSLWDWL QHOOD VXJJHVWLYD FRUQLFH GHO FRUWLOH GL 3DOD]]R G·$YDORV VRQR VHPSUH VWDWL VHPSUH VHJXLWL GD XQ IROWR SXEEOLFR 1XPHURVL JOL DUWLVWL SDUWHFLSDQWL 1HOOD IRWR O·DUWLVWD &DUOD &LYLWHOOD SURYHQLHQWH GD 6LGQH\ FKH KD ULVFRVVR DSSODXVL PHULWDWLVVLPL
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Giacheme
Sande SaturnĂŤine
Domenica
Vecchi Fusti 9LWWRULR &RFFLD Fu un grande campione di calcio,nato a Vasto il 18 maggio 1918. A suon di goals scalò fino allâ&#x20AC;&#x2122;Ambrosiana-Inter che lâ&#x20AC;&#x2122;acquistò nel 1940 sotto la guida del tecnico Annibale Frossi. Dopo la guerra tornò alla Vastese anche come allenatore. Dotato di un potente tiro e fiuto di porta segnava facilmente calciando i corners dalla bandierina. Dopo, come tanti altri concittadini, emigrò in Australia dove come giocatore-allenatore guidò gli Azzurri di Perth e i Tricolire di Fremantle. Tornò nella sua amata cittĂ natale ove si spense il 3 novembre 1982 e gli amici,come nella foto, lo ricordano ancora con molto affetto.
Sandâ&#x20AC;&#x2122;AndrĂŠ
Fettâ&#x20AC;&#x2122; e Fattarille 92&( ,1&21)21',%,/( ,O PDULWR XEULDFR WHOHIRQD DOOD PRJOLH ´/XFLMq ÂśP DUHFDQXVFH" /H Vu FKH VVz M¡ "Âľ ´/XFLq PL ULFRQRVFL" 6DL FKL VRQR"Âľ ( /HL ´0qLQH *LXYXj FDQGH WUqSHOH WH VHQGH D OX Ă&#x20AC;DWHÂľ VXYYLD *LRYDQQL TXDQWH FKLDFFKLHUH WL ULFRQRVFR GDOO¡DOLWR
1LQ *¡q GD Ij Canda core di rännele jâ&#x20AC;&#x2122; Ă date la mamme, requieĹĄcatte, addonna ĹĄta: e da la jarne chi lâ&#x20AC;&#x2122;ha bbattezzate lu vrèche ni jâ&#x20AC;&#x2122; Ă fatte maâ&#x20AC;&#x2122; mangĂ â&#x20AC;&#x2122;. Stanne accuscĂŹ li chèuse â&#x20AC;&#x2DC;n avvucate, a ddice pèuche, aveva adduvuntĂ â&#x20AC;&#x2122;: maâ&#x20AC;&#x2122; mmèce è nu turzone dâ&#x20AC;&#x2122;inzalate e nâ&#x20AC;&#x2122; o nghi nu bbicchire nin za fĂ . Va piâ&#x20AC;&#x2122; la piazze gnè nu salicĂ une, â&#x20AC;&#x2DC;ndròppeche si tte mmènde a â&#x20AC;&#x2DC;na bbardasce e â&#x20AC;&#x2DC;m bacce i si lègge châ&#x20AC;&#x2122; è cazzĂ une. E ccanda unâ&#x20AC;&#x2122; è mèlanghe da li fasce, nin gâ&#x20AC;&#x2122; è da fĂ â&#x20AC;&#x2122;: sarrĂ sèmbre mafrĂ une fine a chi ni llâ&#x20AC;&#x2122;allònghene a la casce. Gaetano Murolo
DICEMBRE LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sanda â&#x20AC;&#x2DC;Ligge
Sanda BibbĂŻane
San Frangische Saverie
Sanda Barbere
T radizioni ed Usanze Lâ&#x20AC;&#x2122;ultimo mese dellâ&#x20AC;&#x2122;anno si apre con la festivitĂ di San Nicola di Bari, Sanda NĂŠcole de BbĂ re, protettore dei pastori transumanti. Il Santo viene festeggiato anche nella prima domenica di maggio. Nella vicina Pollutri si distribuiscono fave lesse, pagnotte e vino. Le fave, raccolte in ogni casa del paese dai deputati vengono cotte la sera prima in grossi recipienti dinanzi alla Chiesa del Patrono. Il 13 Santa Lucia, è ritenuto il giorno piĂš corto dellâ&#x20AC;&#x2122;anno poichĂŠ nel calendario antico il solstizio dâ&#x20AC;&#x2122;inverno cadeva prima del 21 dicembre, Sanda LucĂŹje, lu jĂšrne cchiĂš corte che cce sĂŹje. Nella Chiesa di Santa Maria Maggiore si distribuiscono pezzettini di pane azzimo chiamati gli occhi di Santa Lucia, che si conservano in caso di malattie della vista. Il 23 si friggono scrèppelle e caggiunĂŹtte e nel focolare si infila lu tecchie, il ceppo che dovrĂ ardere sino a Capodanno. La vigilia di Natale, scambio di doni ed a sera il tradizionale cenone. Nella notte si recitano le cosiddette devozioni, scongiuri contro le malattie e contro i malocchi. Chi nasce a mezzanotte in punto è, secondo una diffusa credenza, dotato di poteri magici. Lâ&#x20AC;&#x2122;ultimo giorno dellâ&#x20AC;&#x2122;anno è la festa del ringraziamento. Nella Chiesa di Santa Maria Maggiore si canta il Te Deum, lu Ta Ddè.
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Vasse
Sanda NichĂŤule de Bare
Domenica
Sande Urbane
'GLFHPEUH Scorte lâ&#x20AC;&#x2122;anne e scorte le quatrine, tâ&#x20AC;&#x2122;ambĂŠre ca pe ttĂ nâ&#x20AC;&#x2122; ge sta nescĂŹune. Bbona Fine e Bbon Pringipie Espedito Ferrara
'LFHPEUH Finito lâ&#x20AC;&#x2122;anno e pure il quattrino Impari che per te non câ&#x20AC;&#x2122;e nessuno. Buona Fine e Buon Principio
IRWR 0DVVLPR 0ROLQR
DICEMBRE Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
la Cungiuzïaune
Sanda Valerie
la Madonne de Lurète
Sande Sabbëine
GLFHPEUH (OH]LRQL DPPLQLVWUDWLYH D 9DVWR 'RSR XQD DFFHVD FDPSDJQD HOHWWRUDOH FRQWUDGGLVWLQWD GDOOR VFRQWUR WUD OD 'HPRFUD]LD &ULVWLDQD H OD OLVWD FLYLFD )DUR JXLGDWD GDOO·DYY 6LOYLR &LFFDURQH O·HOHWWRUDWR PHWWH SHU OD SULPD YROWD LQ PLQRUDQ]D LO SDUWLWR GHO VHQ 6SDWDUR FKH ULSRUWD VROR VHJJL GLFHPEUH ,O SUHVLGHQWH GHO &RQVLJOLR GHL 0LQLVWUL RQ $OGR 0RUR DFFRPSDJQDWR GDO VHQ *LXVHSSH 6SDWDUR LQDXJXUD OR VWDELOLPHQWR GHOOD 6LY 6RFLHWj LWDOLDQD YHWUR GL 6DQ 6DOYR
VenerdĂŹ
Sabato
Sanda Amalie
Sanda LucĂŤie
Domenica
Sande Giuvuanne de la Crauce
Scrippelle Iď?Žď?§ď?˛ď?Ľď?¤ď?Šď?Ľď?Žď?´ď?Š: 2 Kg. di farina; 700 gr. di patate lessate e pelate (facoltative); 3 cubetti di lievito di birra; molto olio; sale; zucchero. Pď?˛ď?Ľď?°ď?Ąď?˛ď?Ąď?şď?Šď?Żď?Žď?Ľ: Sâ&#x20AC;&#x2122;impasta la farina con le patate passate al setaccio e il lievito sciolto in acqua calda e si lascia riposare lâ&#x20AC;&#x2122;impasto per circa tre ore. Successivamente con le mani bagnate dâ&#x20AC;&#x2122;acqua si prende un pò di pasta e si allunga, a forma di bastoncino. La si mette quindi a friggere in abbondante olio bollente, la si lascia dorare e la si rigira. Ogni â&#x20AC;&#x153;scrippelleâ&#x20AC;? va cosparsa di zucchero.
0DUH YLG¡ H I JJH 7DYHUQH YLG¡H WUjVFH 0DUH YHGL H IXJJL 7DYHUQD YHGL HG HQWUD
O¡LFRQD 6DOYDWRUH 3LVDUUL
Eâ&#x20AC;&#x2122; stato socio azionista della S.I.V. spa partecipando alla sottoscrizione iniziale del capitale sociale. Eâ&#x20AC;&#x2122; rimasto sempre molto legato a Vasto ed ogni concittadino che lo incontrava a Roma, dove lavorava quale dirigente della Federpetroli nello storico palazzo Barberini, doveva innanzitutto aggiornarlo su quanto era accaduto a Vasto. Ha ricoperto incarichi prestigiosi: direttore amministrativo dellâ&#x20AC;&#x2122;AGIP e poi dellâ&#x20AC;&#x2122;ENI, presidente e amministratore delegato della SO.FID (azionista di riferimento della SIV spa). Eâ&#x20AC;&#x2122; stato amico sin dallâ&#x20AC;&#x2122;infanzia di Enrico Mattei col quale amava partecipare a battute di caccia. Si adoperò affinchĂŠ lâ&#x20AC;&#x2122;Istituto Tecnico Industriale di Vasto gli fosse intitolato, tanto che allâ&#x20AC;&#x2122;inaugurazione assicurò la presenza della vedova Mattei in qualitĂ di madrina.
DICEMBRE Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Sanda Silvia
Sanda Adelaide
Sande Làzzere
Sande Graziane
Fett’ e Fattarille 358'(5,( ', 35,0$9(5$ =LR *LRYDQQL SURVVLPR DOOH RWWDQWD SULPDYHUH JXDUGD SURIRQGDPHQWH QHJOL RFFKL OD PRJOLH *LRYLQD H FRPH LQVHJXHQGR ORQWDQL ULFRUGL O·DFFDUH]]D H OH VXVVXUUD GROFHPHQWH QHOO·RUHFFKLR ´*LXYXq PDVVjUH PH VHQGH JQq QX JLXYXQRWWHµ ´*LRYu VWDVHUD PL VHQWR FRPH XQ JLRYDQRWWRµ ( OHL VHFFD ´0D WL Vu VFLOqLWH " $GGz W·DSSULVLQGL QJKL VLu GGX FDUDVFqQHµ ´0D VHL LPSD]]LWR" &RVD YRUUHVWL IDUH FRQ TXHL GXH ÀFKL VHFFKL ´
/X PDWULPRQLH /X SULP·DQQH D FFRU·D FFRUH /X VXFRQGH D FKqJJH ¶Q JXOH ,O PDWULPRQLR ,O SULPR DQQR D FXRUH D FXRUH ,O VHFRQGR D FDOFL QHO F«
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Darie
Sande Libbrate
Domenica Sande SeverĂŤine
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Lu Ciunumatoâ&#x20AC;&#x2122; Pioniere del cinema, tanto da lanciarsi nel febbraio del 1922 nella gestione dellâ&#x20AC;&#x2122;Eden, una delle prime sale cinematografiche della CittĂ châ&#x20AC;&#x2122;era situata in via S.Francesco dâ&#x20AC;&#x2122;Assisi, e poi addirittura nella creazione di una casa di produzione cinematografica, lâ&#x20AC;&#x2122;Aprutium film, Nicola Bonacci era uomo di rara intelligenza e di spirito soprattutto. Ne ricordiamo un aneddoto che ne rivela le non comuni doti di simpatia.Tre intraprendenti giovanotti, si presentano al Supercinema, che don Nicola aveva aperto negli ultimi anni, e gli chiedono di praticare un sostanzioso forfait sul prezzo dâ&#x20AC;&#x2122;ingresso. Per piacere don Nicò â&#x20AC;&#x201C; gli chiedono cercando la sua complicitĂ â&#x20AC;&#x201C; tenème li fĂŠmmène châ&#x20AC;&#x2122; jjâ&#x20AC;&#x2122;aspettène dĂ ndre (â&#x20AC;Śabbiamo le ragazze che ci aspettano dentro). E questi di rimando, dopo aver visto le poche lire che gli offrivano:GagliĂš, ssi vulète ffĂ li matĂŹune aecche dĂ ndre, ci vò â&#x20AC;&#x2DC;nâ&#x20AC;&#x2122;addre ccente lère. â&#x20AC;&#x2DC;Nghi ssi quattre sodde accattatèce li sciavunèlle a Custantène, ccusciĂ putète ffĂ li cavalle â&#x20AC;&#x2DC;gna li signurène lâ&#x20AC;&#x2122;homâ&#x20AC;&#x2122; aescène da lu ciunumatò ( Ragazzi, se volete pomiciare in sala, occorrono altre cento lire: Con quei quattro soldi comprateci le carrube a Costantino e cosĂŹ potrete far meglio i â&#x20AC;&#x153;cavalliâ&#x20AC;? appena le signorine usciranno dal cinema).
Buon Compleanno /XLJL 3LHUDEHOOD GLFHPEUH $QQD 'HOOD 3HQQD GLFHPEUH
DICEMBRE Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Sande Flaviane
Sanda Vittorie
Sanda Irmëine
la Sanda Natale
Fett’ e Fattarille ,192&$=,21( $OOD SURFHVVLRQH GHOOD 6DQWD 6SLQD 'LHWUR OD VWDWXD WXWWH OH DXWRULWj 8QD YHFFKLQD DSSRJJLDWD DO PXUR PRUPRUD D Pz GL SUHJKLHUD ´)DOOH FDVFj 6DQWD 6SLQD Pj IDOOH FDVFjµ ´)DOOR FDGHUH 6DQWD 6SLQD PLD IDOOR FDGHUHµ ´0D FK·KD GD FDVFj "µ ´0D FKL GHYH FDGHUH"µ
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VenerdĂŹ
Sabato
Sande Ĺ tefene
Sande Giuvuanne
Domenica le Sende â&#x20AC;&#x2DC;nnucĂŻnde
1DWDOH P¡ DULSRUWH Natale mo â&#x20AC;&#x2DC;rivè e mâ&#x20AC;&#x2122; ariporte: lu â&#x20AC;&#x2DC;ddore di scrippèlle e caggiunĂŹtte lu scupunĂ re che va portâ&#x20AC;&#x2122;a pporte, lâ&#x20AC;&#x2122; Ă lbere, lu pressepie e li lucitte. Mâ&#x20AC;&#x2122; arporte lu ricorde bbellâ&#x20AC;&#x2122; e care: lu tĂŠcchie che ardive... li virnĂŹce e la famĂŹâ&#x20AC;&#x2122; â&#x20AC;&#x2DC;ndurnâ&#x20AC;&#x2122; a lu fuculare, mendre sâ&#x20AC;&#x2122; abbruĹĄchilĂŹve fĂ fe e ccice. Mâ&#x20AC;&#x2122; arporte, tuttâ&#x20AC;&#x2122; aunite, li canzune che pare ca li cande lâ&#x20AC;&#x2122;angilille e chili notte chiare nghi la lune e li ĹĄtelle lucende a mmillâ&#x20AC;&#x2122; a mmille. Mâ&#x20AC;&#x2122;arporte â&#x20AC;&#x2DC;nâ&#x20AC;&#x2122;arie, chiĹĄta feĹĄta sande, piene di ggioje, â&#x20AC;&#x2DC;nâ&#x20AC;&#x2122; arie tante bbelle. Lu Salvatore arvè piâ&#x20AC;&#x2122; tuttiquande, DdĂŹje, piâ&#x20AC;&#x2122; nuâ&#x20AC;&#x2122;, sâ&#x20AC;&#x2122; arifĂ Bambinelle. Mâ&#x20AC;&#x2122;arporte li prupoĹĄte di la ggende, di divintĂ cchiĂš bbone e cchiĂš di core, chi sa picchè, pĂš, tuttâ&#x20AC;&#x2122; a na mumende si scorde di lu bbene e di lâ&#x20AC;&#x2122;amore. Fernando Dâ&#x20AC;&#x2122;Annunzio 6DQWXDULR GHOOÂś,QFRURQDWD 3UHVHSH IRWR 1LFROD *LOHQR
DICEMBRE
Gennaio
LunedĂŹ
MartedĂŹ
MercoledĂŹ
GiovedĂŹ
Sande Davede
Sanda lIane
Sande SilveĹĄtre
Cape dâ&#x20AC;&#x2122;Anne
Gli autori del Lunario insieme al giornalista Gianni Quagliarella
VenerdĂŹ
Sabato
Sande Ggrigorie
Sanda Genuèffe
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Domenica Sandâ&#x20AC;&#x2122;Angela
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Sande Salvèstre, è scorte la fèste. Anne Nove, cumunzà me de nove.
/¤$PPLQLVWUD]LRQH &RPXQDOH OD *LXQWD Sindaco Filippo PIETROCOLA Vice Sindaco Giovanni BOLOGNESE Assessori: Pio Bucciarelli - Dario Ciancaglini - Guido Giangiacomo Nicola Mastrovincenzo - Nicola Soria - Pietro Falcucci - Vincenzo Sputore
LO &RQVLJOLR Vincenzo Ottaviano - Antonio Catalano - Michele Notarangelo Camillo Litterio - Giovanni Claudio Conti - Alfonso De Filippis Saverio Scampoli - Roberto Suriani - Massimo Desiati Lorenzo Russo - Paolo Leonzio - Etelwaldo Sigismondi Giacinto Mariotti - Francesco Paolo D’Adamo - Sabrina Scampoli Mario Olivieri - Nazario Augelli - Fernando Fiore - Andrea Bischia Nicola Del Prete - Nicola D’Adamo - Roberto Molino - Fabio Giangiacomo Antonio Di Santo - Lucio Basso Ritucci - Gaetano Fuiano Francesco Piccolotti - Nicola Tiberio - Rocco Cerulli Segretario Generale Augusto Giacci
L 'LULJHQWL Michele D’Annunzio (Urbanistica) Roberto D’Ermilio (Lavori pubblici, Servizi, Acquedotto) Paolino Di Lello (Polizia urbana) Mariapia D’Ugo (Pianificaizone territoriale, PRG, Tributi) Vincenzo Marcello (Pubblica istruzione, Cultura, Beni culturali) Giacinto Palazzuolo (Bilancio, Programmazione economica, Personale, Patrimonio) Domenico Smerilli (Commercio, Annona, Turismo) Caterina Barbato (Direttrice della Istituzione dei Servizi Sociali)
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&DQ]XQH 8DVWDUXOH Il canto, più d’ogni altra forma artistica certamente, esprime l’anima di una gente. Per far comprendere ed apprezzare, ancor più di quanto sia stato possibile nelle pagine precedenti, l’alma uastarèle, cì è sembrato opportuno raccogliere in questa appendice i testi di alcune delle più belle ed originali canzoni popolari vastesi che, incise anche in un compatc-disc inserito nella terza di copertina, offriamo all’attenzione degli amici del Lunarie de lu Uaste. Ci preme sottolineare che la maggior parte delle melodie, soprattutto quelle senza autore tramandate spontaneamente di generazione in generazione, avrebbero forse rischiato altrimenti di andar perdute, essendo conosciute dai soli interpreti Gaetano Ciancio, detto la Ballarène, ed Antonio Savino, detto chissà perché Pasquale, con la band composta da Francesco Paolo Gileno alla fisarmonica ed Enzo Ronzitti al tamburello. A Loro un sentitissimo, affettuoso ringraziamento per la sensibilità e per la entusiastica disponibilità dimostrata.
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Un ringraziamento particolare dobbiamo all’amico Gennaro Strever che, contribuendo alla realizzazione del compact-disc contenente le Canzune Uastarule, ha dimostrato una particolare sensibilità alle iniziative culturali ed una convinta adesione al progetto di riscoperta del ricco patrimonio storico e folklorico del nostro territorio. Al sentito ringraziamento vogliamo anche aggiungere l’apprezzamento sincero per la sua brillante affermazione nel campo imprenditoriale quale titolare della Società Metanizzazione Meridionale e come presidente regionale dell’Associazione delle Imprese Edili.
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