Lunario 2003

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a cura di Giuseppe Tagliente Paolo Calvano Francescopaolo D’Adamo Giovanni Di Rosso


Vasto, città di grazia, fiore della mia terra. G. d’Annunzio


3UHPHVVD Qualcuno già dice che lu lunarie de lu Uaste, giunto alla terza annualità, è diventato un vero e proprio cult, cioè una di quelle iniziative che creano attesa tra gli appassionati. Pur non essendone convinti,anzi ritenendola al contrario esagerata, l’affermazione ci procura un’intima soddisfazione e ci ha stimolato a dare all’edizione di quest’anno una struttura più organica e sistematica e di incentrare la nostra ricerca ancor più sul folklore (nel senso letterale di folk- popolo e lore- sapere) di Vasto e di richiamare quindi le abitudini, i costumi, le credenze che fanno la identità uastarole. Non per questo tuttavia abbiamo pensato di trasformare il lunario in una specie di trattato di demologia o peggio di demoetnoantropologia, essendo stata una nostra costante preoccupazione quella di conservargli la freschezza, l’agilità e la scorrevolezza che l’hanno fatto apprezzare. L’inserto di un compactdisc, contenente alcune tra le più belle canzoni dialettali risponde anche a questa logica accattivante nei confronti del lettore, oltreché a quella della traditio, e cioè della trasmissione nel tempo e della consegna di queste belle cose di casa nostra ai più giovani ed agli ignari, che era e resta lo scopo per il quale questa iniziativa culturale è nata. Gli autori


&DUWD G造,GHQWLWj Nome: Vasto (Istonio dal 1938 al 1944) Denominazione antica: Histonium Altitudine: 143 m. s.l.m. Superficie: 70,63 Kmq Denominazione abitanti: vastesi, localmente vastaroli Numero abitanti: 35.395 al 20/10/2002 Provincia: Chieti Economia: a prevalenza industriale, commerciale. Fiorentissimo il turismo negli ultimi anni. Santo Patrono: San Michele Arcangelo (dal 1827 con breve papale di Leone XII)

Gemellata con Perth (W.A.) dal 1989


&HQQL VWRULFL “Antico municipio dei romani, ove apersi le luci ai rai del giorno, Tu che ornando la spiaggia dei Frentani, hai l’Adria a fronte e lieti colli intorno...” Il verso iniziale del canto poetico che Gabriele Rossetti dedicò alla sua città natale richiama la sua storia millenaria. Una storia che sconfinando addirittura nella leggenda che la vuole fondata da Diomede, uno dei mitici eroi dell’Iliade di Omero, ma che, in realtà, ha inizio con l’arrivo dei Frentani, una popolazione italica di stirpe sannitica dedita soprattutto al commercio della lana.

Histonium, dal greco Iston che vuol dire appunto tela di lana, fu, quindi, il nome con cui venne anticamente denominata Vasto ed istoniesi furono detti i suoi primi abitanti. Alleata di Roma, Histonium ne condivise gli eventi divenendo una delle città più fiorenti della costa adriatica con il privilegio della cittadinanza romana e della potestà di imporre tributi (municipium vuol dire appunto “munus capere”, ossia la potestà di esigere tasse). Con la caduta dell’impero e la invasione dei barbari la città divenne sede di guastaldato, cioè residenza di un guastaldo (amministratore di giustizia) del ducato longobardo di Benevento. Per questa ragione venne denominata “Guasto” da cui derivò il nome Vasto. Distrutta dai Franchi di Pipino, figlio di Carlo Magno, la città venne divisa tra il Guastaldo Aymone e il Guastaldo Gisone, conservando tale ripartizione amministrativa anche con i successivi feudatari. Saccheggiata e distrutta, a più riprese, dai Saraceni e dagli Ungari. restituita - infine -ad unità territoriale nel 1385 per decreto di Carlo III di Durazzo, Guasto fu feudo dapprima dei Caldora, quindi dei Guevara ed infine dei d’Avalos, che la tennero ininterrottamente dal 1496 al 1798. Per tre secoli la storia della città si confuse con quella di questa nobile famiglia di origine spagnola, i cui esponenti di maggior spicco furono Alfonso II, governatore del ducato di Milano, Ferrante Francesco, famoso condottiero vincitore della battaglia di Pavia contro i francesi di Francesco II di Valois e marito di Vittoria Colonna, Francesco Ferdinando che fu viceré di Sicilia e Cesare Michelangelo, ricordato per aver fatto coniare moneta (il tallero del Vasto, il mezzo tallero, lo zecchino ed il mezzo zecchino) e per aver ottenuto da Carlo III il diploma con il quale venne conferito a Vasto il 29 Marzo del 1710 il titolo di Città e l’autorizzazione a sede vescovile. Gli avvenimenti conseguenti alla rivoluzione francese del 1789, i moti del 1799 e l’instaurazione della monarchia napoleonica di Gioacchino Murat che abolì le leggi feudali, ebbero un notevole influsso sulla vita della Città, che fu uno dei centri abruzzesi più attivi nella lotta per l’indipendenza e l’unità d’Italia a cui tributò un notevole contributo di sangue. All’inizio del nuovo secolo e dopo quello che ha visto due guerre mondiali ed una profonda e radicale trasformazione della società, Vasto è una città moderna, tra le più popolose ed industriose d’Abruzzo che guarda al futuro con fiducia e con nuove e più che legittime ambizioni.


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Tra i tanti concittadini che nei secoli hanno onorato la CittĂ ricordiamo: Lucio Valerio PUDENTE, incoronato poeta all’etĂ di 13 anni in Campidoglio a Roma dall’Imperatore Traiano; Caio DIDIO, ammiraglio della flotta romana nella guerra tra Cesare e Pompeo; Riccio DE PARMA, uno dei 13 cavalieri italiani che sfidarono i francesi a Barletta; Bernardino CARNEFRESCA, detto il Lupacchino, (ca. 1490 - post 1555) musicista autore di famosi madrigali e maestro del Palestrina; Giulio Cesare DE LITIIS, (1734 - 1816) autore di dipinti a soggetto religioso; Nicola TIBERI, (1745 - 1805) pittore, incisore e poeta; Gabriele ROSSETTI, (1783 - 1854) poeta e patriota esule in Inghilterra. Padre di Dante Gabriel, capofila della Confraternita Preraffaellita; Francesco ROMANI, (1785 - 1852) medico, che introdusse l’omeopatia in Italia; Luigi CARDONE, (1789 - 1855) patriota e carbonaro; Luigi MARCHESANI, (1802 - 1870) medico ed autore della Storia di Vasto; Gabriele SMARGIASSI, (1798 - 1882) pittore della scuola napoletana, precursore e maestro dei piĂš noti fratelli PALIZZI: Giuseppe (1812 - 1888), Filippo (1819 - 1899), Nicola (1820 - 1870) e Francesco Paolo (1825 - 1870); Silvio CICCARONE, (1821 - 1897) patriota, comandante del battaglione Vasto della Guardia Nazionale nel periodo risorgimentale; Valerico LACCETTI, (1836 - 1909) pittore e tragediografo; Giuseppe de’ CONTI RICCI, (1844 - 1867) caduto nella battaglia di Mentana; Gaetano MUROLO, (1858 - 1903) poeta dialettale autore di originalissimi sonetti in vernacolo; Luigi ANELLI, (1860 - 1944) storico patrio e dialettologo, autore di saggi e commedie in vernacolo; Ernesto CORDELLA, (1864 - 1905) capitano di artiglieria combattente ad Adua ed esploratore nel Congo Belga; Francesco DEL GRECO, (1864 - 1947) psichiatra ed antropologo; Francesco CARDONE, (1865 - 1937) pittore, di gusto ottocentesco, erede della tradizione dei Palizzi di cui fu allievo; Giuseppe MANZITTI, (1871 - 1925) fondò la societĂ di assicurazioni Mutua Marittima Nazionale con sede a Genova, prima iniziativa previdenziale nel settore; Ettore IANNI, (1875 - 1956) scrittore e giornalista; per anni una delle firme piĂš prestigiose del “Corriere della Seraâ€?; Camillo MANZITTI, (1877 - 1958) ingegnere diresse la produzione di cannoni alla Ansaldo durante la prima guerra mondiale, poi si specializzò del settore nautico; Romualdo PANTINI, (1877 - 1945) poeta e tragediografo, collaboratore della prestigiosa rivista letteraria “Il Marzoccoâ€?;


Nicola GALANTE, (1883 - 1969) artista tra i più rappresentativi della pittura del Novecento, esponente del “Gruppo dei sei” operante a Torino e Genova; Florindo RITUCCI CHINNI, (1886 - 1955) artista eclettico e raffinato, autore di liriche e di canzoni in vernacolo, pittore di grande sensibilità; Carlo D’ALOYSIO da Vasto, (1892 - 1971) pittore e xilografo; Raffaele MATTIOLI, (1895 - 1973) banchiere umanista che per un quarantennio diresse la banca Commerciale Italiana; Elena SANGRO (1897 - 1969) (nome d’arte di Maria Antonietta Bartoli Avveduti), attrice che ebbe grande notorietà nel periodo del cinema muto; Giuseppe SPATARO, (1897 - 1979) uomo politico più volte ministro nei governi del secondo dopoguerra, fondatore della Democrazia Cristiana con Don Sturzo; Giuseppe PERROZZI, (1899 - 1973) poeta dialettale tra i più noti ed apprezzati; Vittorio d’ANELLI, (1902 - 1999) cultore di storia locale e di araldica; Aniello POLSI, (1905 - 1983) musicista, autore di notissime melodie popolari; Espedito FERRARA, (1908 - 1992) giornalista e commediografo; Ernesto CIANCI, (1908 - 1992) esperto economista e dirigente industriale; Filandro LATTANZIO, (1908 - 1986) pittore che ha operato per decenni in Francia; Antonio CICCARONE, (1909 - 1983) ricercatore e docente universitario di patologia vegetale; Giuseppe PIETROCOLA, (1909 - 2001) pubblicista ed appassionato cultore della storia patria; Michele FIORE, (1910 - 1973) pittore sensibile e delicato che operò soprattutto a Genova; Luigi MARTELLA, (1911 - 1971) pittore ed educatore; Don Salvatore PEPE, (1915 - 1997) sacerdote e oratore valentissimo, cultore della parlature paisane; Michele RONZITTI, (1921 - 1984) Pittore tra i più apprezzati in Italia del genere naif. Carlo ANELLI, (1924 - 1997) insigne giurista, professore universitario e presidente del Consiglio di Stato.

Numerosi i vastesi che si sono distinti all’estero. Tra questi: Carlo DELLA PENNA, (1879 - 1971) emigrato in Argentina divenne uno dei più valenti industriali, editore e fondatore della rivista culturale “Histonium”; Luigi RUZZI, (1881 - 1945) dopo aver fatto fortuna in Argentina come industriale fece costruire nel 1931 il Politeama; Franco PAOLANTONIO (1887 - 1979) e Juan DEL PRETE, (1897 - 1987) pittori che acquisirono grande notorietà in America Latina; Pietro DI DONATO, (1911 - 1992) autore di Cristo tra i muratori e Tre cerchi di luce, romanzi che narrano le vicende degli emigrati vastesi in USA.


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dall’Unità d’Italia

1860- 68

Filoteo D’IPPOLlTO

1868- 76

Silvio CICCARONE Senior

1876

Carlo NASCI

1878- 96

Francesco PONZA

1897

Luigi D’ALOISIO

1897-1919

Luigi NASCI

1919

Gelsomino ZACCAGNINI

1920- 21

Filoteo PALMIERI

1921- 23

Florindo RITUCCI CHINNI

1924- 33

Pietro SURIANI

1934- 35

Gaetano DEL GRECO

1937- 40

Erminio SCARDAPANE

1941

Francescopaolo GIOVINE

1942- 43

Silvio CICCARONE Junior

1943- 44

Emilio ZARA

1944- 45

Giuseppe NASCI

1946- 55

Florindo RITUCCI CHINNI

1955- 56

Olindo ROCCHIO

1956- 62

Idiano ANDREINI

1962- 73

Silvio CICCARONE Junior

1973- 79

Nicola NOTARO

1980- 93

Antonio PROSPERO

1994-2000

Giuseppe TAGLIENTE

2000-2001

Giovanni BOLOGNESE

2001-

Filippo

COLA

PIETRO-


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Lo stemma della città è uno scudo quadripartito a scacchiera con i colori del rosso e dell’argento tra di loro incrociati, circondato dalla scritta “VASTUM OLIM HISTONIUM ROMANUM MUNICIPIUM” (Vasto l’antica Histonium Municipio Romano)


L’inno

8DVWH EEHOOH WHUUD G¤HXUH di Francesco Paolo Votinelli*

1. M’ arecorde de lu Uaste lu paĂŠse addò so’ nate, cande jè’ pe la bbisagne a sta terra ajje migrate. Nemme puzze ma scurdaje fore la porte a lu Cuastelle, addò Sande PandalĂ une vennĂ ive ndriche e sciavunèlle. Ritornello Uaste bbèlle, terra d’Êure notte e jurne penz’ a ttaje ma fa prima che mme mĂŠure te putĂŠsse arevidaje. 2. De la fĂ mmene a la Mèreche l’ome fanne nu cciudaje: ppĂŠn’ asciute da la scagne dĂ nne satte a fĂ bbattaje. Se le mbiĂ schene la facce nghe la ciprie e lu rusciatte ma nen vĂ lene nu pĂ ile de na tosta cafunĂ tte. Uaste bbèlle, ecc. 3. Se vvulème fĂ le bbagne s’ ha da ije a SĂ ute BbĂŹcce ma nge sta le bbille scuje che ttinème a la Pinnicce. Aècche, l’acche de lu mare mbuzzenite de bbinzèine: a CcasĂ rze sinde l’acche addurĂ de quarajèine. Uaste bbèlle, ecc.

* Francesco Paolo Votinelli Nasce a Vasto il 13 ottobre 1891 e dopo una giovinezza vissuta nel popoloso quartiere del “castelloâ€? a 16 anni parte da Napoli per la mitica America alla ricerca di lavoro e di un futuro migliore. A New York lavora come sarto e per il suo carattere gioviale diventa un punto di riferimento per tutta la comunitĂ vastese. Viene chiamato “lu pelajjeâ€? proprio per la sua capacitĂ di insaporire gli incontri dei concittadini emigranti e in una serata tra amici nasce “Uaste bbelle, terra d’eureâ€? che diverrĂ l’inno dei Vastesi. Nel 1965 la nostalgia della terra natia lo spinge a tornare a Vasto dove si spegne il 14 Novembre 1969, tra l’unanime cordoglio della cittĂ .


Il personaggio dell’anno

)ORULQGR 5LWXFFL &KLQQL Nasce a Vasto da agiata famiglia borghese il 28 ottobre 1886. Studia Giurisprudenza a Napoli e dopo la laurea inizia la carriera forense. Fin da giovanissimo evidenzia una spiccata predisposizione per le arti che nel tempo concretizzerà nel campo della pittura, della musica e della poesia e vive in prima persona l’appassionante stagione della nascita del partito Popolare collaborando a Vasto con Spataro e Mayo che ne furono i principali sostenitori. Proprio come rappresentante di una coalizione centrista diviene nel 1921 Sindaco del Vasto, carica che terrà fino al 1923. Con l’avvento del fascismo rimarrà unico rappresentante eletto della opposizione per poi abbandonare la politica attiva e dedicarsi alla cultura nel senso più profondo e ampio del termine. Gli anni ‘20-’30 sono il periodo di maggior impegno nell’allestire in giro per l’Italia mostre dei suoi dipinti che ritraggono paesaggi della campagna vastese, scorci dell’amata marina, vie e chiese del centro storico. (sono rimaste celebri le esposizioni a Roma nel 1931 ed a Genova nel 1933) Nel 1925 è uno dei principali collaboratori di Gelsomino Zaccagnini nell’organizzare quella giornata memorabile in cui si inaugurano l’acquedotto del Sinello, il Monumento a Gabriele Rossetti ed il Palazzo Scolastico. Funziona da segretario, che si occupa di tutto e su tutto decide, nel 1929 quando viene organizzata la Mostra Palizziana, una retrospettiva di altissimo livello, e la mostra di arte applicata, di carattere regionale. (Anche nel 1950 riporterà Vasto alla ribalta nazionale riproponendo una nuova mostra sui fratelli Palizzi). Negli stessi anni scrive libretti di operette, ne cura la musica, le mette in scena organizzandone le rappresentazioni, prepara le scenografie, dirige l’orchestra. E’ un susseguirsi di eventi culturali che per la Vasto di allora rappresentano veramente un respiro grande ed uno sguardo aperto sull’arte. ( Il burattinaio di Norimberga e La leggenda di Arlecchino, opere teatrali; Lidia, Les Midinettes e Lea, operette rappresentate anche al Marrucino di Chieti ed al Michetti di Pescara; tanto per citarne alcune) Insegna nell’ Istituto tecnico Commerciale “Nicola Paolucci”, viene nominato presidente della Società Operaia locale, presidente del Circolo Cattolico intitolato a S.Filippo Neri, con cui organizzerà spettacoli, feste, incontri, conferenze ed infine direttore della Filarmonica cittadina che allieterà il pubblico in occasione delle feste religiose. Nel 1931 compone il suo piccolo capolavoro dialettale: la canzone Cuncittì, ancor oggi popolare. Questa versatilità d’ingegno viene bloccata dalla guerra d’Africa: Don Florindo, come veniva chiamato, parte per i combattimenti in Africa Orientale; vi rimarrà molti anni, nel 1941 verrà fatto prigioniero dagli alleati; spirito libero e mai domo approfitterà della permanenza in Africa per iniziare nel 1943 ad Asmara la carriera di Procuratore.


Rientrato in patria viene nominato sindaco nel 1946, prende in mano le redini della politica vastese, su sollecitudine del ministro Spataro e inizia la ricostruzione di Vasto, impegnandosi alacremente per il porto di Punta Penna, per le istituzioni scolastiche e per tante opere pubbliche. Muore improvvisamente il 12 gennaio 1955, dopo aver portato a compimento la sua ultima grande fatica: la mostra Rossettiana, nel centenario della morte del poeta. Quasi concludendo la sua esistenza con nel cuore e nella mente il nome di un altro grande vastese, Gabriele Rossetti ed ottenendo dalla nipote Olivia Rossetti Agresti in dono per la città fotografie e disegni di Dante Gabriele Rossetti. Don Florindo Ritucci Chinni è stato un’affascinante “anima di artista”, un “signore” di stampo anglosassone che, unico nel suo genere, nella nostra cittadina, ha saputo coniugare la bellezza e la verità dell’arte con la concretezza e la materialità della politica. A lui sono intitolate una scuola elementare, una via del moderno quartiere S.Paolo ed a pochi passi, nel villino, donato dalla famiglia al Comune, la sede della Scuola Civica Musicale.


Luoghi della memoria

3DOD]]R *HQRYD 5XOOL In questo sito, esterno alla cinta muraria medioevale, nel 1430 la Confraternita dell’Annunziata impianta una struttura ospedaliera e la gestisce. Nel 1439 la nuova cinta caldoresca ingloba anche questo isolato che rappresenta per diversi secoli l’estremità settentrionale della terra del Vasto. Nel 1523 l’ospedale dell’Annunziata, con gli arredi ed il terreno circostante viene donato dall’Università del Vasto, su sollecitazione del marchese Alfonso d’Avalos, al domenicano Giovan Battista da Chieti, perché vi impianti un convento del suo ordine. In pochi anni viene costruito il convento e ristrutturata la chiesa, che nel 1543 viene consacrata e intitolata a S. Domenico. Dopo la devastazione turca del 1566 ed il successivo restauro finanziato dai d’Avalos, nel 1588 la Confraternita dell’Annunziata si divide definitivamente dai Domenicani aprendo una nuova cappella, ancor oggi esistente, nella stessa strada. Nel 1809, con la soppressione napoleonica e la confisca dei beni alle comunità monastiche, il convento, l’orto murato e la chiesa vengono vendute a Luigi Rulli. Il figlio Giuseppantonio Rulli nel 1841 affida la ricostruzione del complesso, ormai fatiscente, all’arch. Nicolamaria Pietrocola, che riutilizza l’impianto conventuale mantenendo la giacitura del chiostro e dell’orto trasformati in androne di entrata e in giardino. Innovativo anche il sistema con cui nel salone di rappresentanza il peso della volta viene scaricato su di una imposta ottagonale. Nel 1852 è completata anche la chiesetta, ora intitolata a S. Filomena, che rispetto alla primitiva struttura mantiene inalterate le dimensioni ma cambia l’organizzazione interna. Nel 1828 Giovanna Rulli, una delle due figlie di Giuseppantonio, sposandosi con Ludovico Genova da l’avvio a quel ramo della famiglia che da allora sarà chiamato Genova Rulli e che diverrà intestatario del palazzo. Nel 1931, con la morte dell’ultimo discendente Ludovico, l’immobile e tutto il patrimonio della famiglia vengono destinati alla Fondazione Genova Rulli che tuttora l’amministra.


Una splendida fotografia scattata negli anni trenta dal fotografo vastese Nicola Scotti. Splendidi i grandi orecchini, tipici della tradizione orafa abruzzese, chiamati sciacquajje o palommelle, cerchi lunati in lamina doppia sagomata recanti all’interno una fila di piccoli elementi oscillanti in oro, perline o pasta di vetro. Orecchini simili compaiono nei dipinti di Francesco Paolo Michetti, Pasquale Celommi e Basilio Cascella.


Vecchia terra nostre Chi tt ‘ha dduddate, Tèrre, de ssu céle, Ddo’ core nnammurate e rinnelélle Se ‘ncondre a vvole?... e de ssu mare bbèlle, Ddo’ sonne e pparanzèlle annanze vèle? E fforze, caggiané!... Sand’lsedore Je dà na mane per la pertecare; E n’addre Sand’Andréja marenare A cchi va spèrze pe ssu monna fore. E dda lu mare schine a la Majèlle Terra si ttu de cande e dde fatìje... Massére ‘m mèzz’a ll’are che ppascìje: «Le bbille fè’ e jamme, tarandèlle!.» Lu hrane crésce, bbone è ppo’ lu vine, Dogge la ‘live, Tèrra sci bbendètte, L’Angele ‘n tàvele nghe nnu’ s’assétte: «Avande, furastiére, San Mmartine!» Se ‘ndrecce l’ore gné na ramajétte ‘N dome de Ddi gna véne, a mmane a mmane; ma sta chi parte, e sta chi s’allundane: Lu fije pròdeghe sta Tèrre aspètte. E scorre l’acche de lu ruvanèlle, Se porte la bbarchètte de na fronne... Vèrgene de l’Amore, che n’ s’a ffonne!... É la speranze de na cetelélle. Espedito Ferrara

2003


GENNAIO

Dicembre 2001

LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande RuggiĂŤre

Sande SilveĹĄtre

Cape d’Anne

Sande Ggrigorie

T radizioni ed Usanze Retaggio di credenze ereditate dalle religioni pagane e di usanze praticate largamente nella societĂ agro-pastorale, si celebrano in quest’ inizio d’anno riti di significato propiziatorio ed augurale. Al canto del Bbòn GapidĂ nne, eseguito nella notte di vigilia, segue quello della PasquĂŠtte, che viene intonato nella festa dell’’Epifania, che conclude il ciclo natalizio.In chiesa la funzione serale si conclude con il bacio al Bambin GesĂš, lu huĂ sce de lu GgisĂŹ . Il 17 si celebra Sant’Antonio, Sand’Andunie de jennĂ re o Sand’Andunie de lu porche, per distinguerlo dal Santo di Padova.Nelle strade si svolge la narrazione cantata e mimata delle Tentazioni di Sant’Antonio nel deserto da parte di gruppi di questuanti che dopo la rappresentazione ricevono come dono salsicce, vino e dolci. L’abbinamento della figura del Santo al maiale trova ragione nella concomitanza della festivitĂ con il periodo della macellazione, ma pure nella circostanza che anticamente i frati Antoniani allevavano a spese delle comunitĂ un maiale dal quale ricavavano carne per i poveri e grasso per curare la malattia detta lu foche de Sand’Andunie. La festa avvia il periodo del Carnevale. Dal sabato al tramonto della terza domenica, si celebra il Giubileo, l’Indulgenza plenaria concessa ai vastesi da Papa Pio VI il 12 dicembre 1777. Il 20, infine, ricorrenza di Sande BbastejĂ ne, i muratori festeggiano il loro Patrono distribuendo taralli lessi benedetti detti le pruccèllete.


VenerdĂŹ

Sabato

Sanda Genuèffe

Sand’Angela

Domenica Sanda ‘MĂŤliene

-HQQDUH Ecche Jennare: mo’ se fa ‘vande, la ‘rroste a lu foche e lu truffale accande: SĂŠt’ammetate, cafone e ssegnure, canda ne sete de dendre e dde fure. Espedito Ferrara

*HQQDLR Ecco gennaio che avanti si fa l’arrosto sul fuoco ed il fiasco vicino: siete invitati, contadini e signori, quanti ne siate di qui e di fuori.

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GENNAIO LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

la Bbufaneje

Sande Raimande

Sande Severiane

Sande Adriane

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VenerdĂŹ

Sabato

Sande Alde

Sanda UnurĂźate

Domenica

Sande MudeĹĄte

0LD FDUD 9DVWR E’ un nido d’amore,di pace serena quel golfo dorato dell’Adriatico mare ove Vasto da millenni si specchia. Madre natura sorride in forme sublimi, profumi d’arancio, ginestre, oleandri e mille altri ancora ne fanno un luogo d’incanto. Stupiti i viandanti, i gitanti per averlo scoperto da poco, ovvero i suoi figli schietti e gelosi dello scrigno natio rimandano nostalgici al selvaggio d’un tempo pur se da ieri han dischiuso per migliori fortune quando pria solcare in lagrime han dovuto terre lontane.

Sordiso

Castello Caldora, da piazza Diomede (foto Di Memmo)


GENNAIO Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Sande Ilarie

Sande Primïane

Sande Maure

Sande Marcellëine

Fett’ e Fattarille $//·$1$*5$)( ´'RQ /XLMq V·q PPRUWH GRQ 'XPXHQLFKH &DFKLWRVWHµ GRQ /XLJL q PRUWR GRQ 'RPHQLFR &DFDWRVWR HVFODPD HQWUDQGR WUDIHODWR DOO·DQDJUDIH GHO &RPXQH LO PH]]DGUR FRPDQGDWR DO ULWLUR GHL GRFXPHQWL SHU OD VHSROWXUD ´(PEq D PPD OL YL GqFH "µ ( D PH OR YLHQL D GLUH " JOL ULVSRQGH GRQ /XLJL ´·*QRUVFLj PPD GD ID· OX EXMjWWH«µ 6LJQRUVu PL GHYL IDUH LO ELJOLHWWR ² LQVLVWH LPEDUD]]DWR LO SRYHU·XRPR DO TXDOH GRQ /XLJL ULEDWWH EHIIDUGR ´& ¶D GD Mj« D OX FLXQXPDWz"µ 3HUFKp« GHYL DQGDUH DO FLQHPD"


VenerdĂŹ

Sabato

Sande Andunie

Sanda Lebbrate

Vecchi fusti ´%DIIRQH¾ DOLDV *LXVHSSH 'HO *URVVR

Domenica Sande Marie Lu Giubbullè

Buon Compleanno &DUOD 0HQQD JHQQDLR *LXOLDQD 'L 3DROR JHQQDLR 5DIIDHOH %HOODIURQWH JHQQDLR 0DULR 3ROOXWUL JHQQDLR 0LFKHOH &LDQFL JHQQDLR *DEULHOH 7XPLQL JHQQDLR 2QRULR 0DQFLQL JHQQDLR *LDFLQWR 0DULRWWL JHQQDLR )HUQDQGR '¡$QQXQ]LR JHQQDLR

Per sbarcare il lunario venne a Vasto appena dopo l’ultima guerra e subito gli amici e clienti del gommista gli appiopparono “baffoneâ€?. Personaggio estroverso, entrato nella memoria collettiva per i grandi baffi e la sua passione per le mitiche “Ferrariâ€?. Riparava gomme presso la stazione di servizio “APIâ€? di MimĂŹ Vuzzetèlle in corso Mazzini. Aveva una cura smodata per i baffi, grazie ai quali vinse numerose gare nazionali. Brindava spesse volte al giorno alla vita, alla competizione sportiva nel suo significato vero, non inquinato dal tornaconto di lauti guadagni. La spettacolaritĂ intesa come competizione, gioia di vivere e partecipazione festosa.


GENNAIO Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Sande Baštiane

Sanda ‘Gnaise

Sande Vincenze

Sande Bernarde

Il personaggio 'RQ 6WHOOHULQR '·$QQLEDOOH 2ULJLQDULR GL 6FHUQL YLHQH RUGLQDWR VDFHUGRWH QHO H VXELWR HQWUD QHOOD FHUFKLD GHL FRO ODERUDWRUL GHO GLQDPLFR 'RQ )HOLFH 3LFFLULOOL LPSHJQDQGRVL FRPH YLFH SDUURFR D 6 *LXVHSSH $OOD PRUWH GL 'RQ 5RPHR 5XFFL DVVXPH OD UHVSRQVDELOLWj GHOOD SDUURFFKLD GL 6 3LHWUR SUR SULR QHO SHULRGR SL GLI¿FLOH FRQVHJXHQWH DOO¶DE EDWWLPHQWR GHOOD &KLHVD HG DO WUDVIHULPHQWR LQ 6 $QWRQLR GD 3DGRYD 'D ROWUH DQQL PDQWLHQH OD GLUH]LRQH GL TXHVWD VWRULFD SDUURFFKLD 1HO LQL]LD XQD PRGHUQD RSHUD GL DSRVWRODWR FRQ OD 5DGLR 6DQ 3LHWUR FKH SRL YHUUj DI¿DQFDWD HG LQWHJUDWD DQFKH GDOO¶HPLWWHQWH WHOHYLVLYD 7563 ,O *LXJQR GHO KD IHVWHJJLDWR LO GL VDFHUGR]LR


VenerdĂŹ

Sabato

Sande Frangische

Sande Arcangele

Domenica

Sanda Paola

4XDOOH FKH VH PDJQH DĂš salateine p’arrapi lu stòmeche N ‘apiriteive a ttoneche di moneche Lu bbreude di virdiure ‘nghi la carne e na hallein’ allasse pi... cuntarne. Li cannilliĂšne (quand’è bbune chèlle!...) La gginuvaise ‘zimbre a li pisèlle. Pò, lu pullastre arraste e la ‘nzalate tenere, sapurite e ddilicate. Appresse... Mè ci vĂŠ nu bbelle frette di rrahustall’ e di calamarètte Ci sta lu riste appresse? ‘n ti sti zètte? Santa Libbrate! Demme addò li mètte!? La frutta di sta ggiaune o macidonie; Nu veine, bbene mĂŠ, ch ‘è nu dimonie! Po si li vĂš, sta l’acca minirale, ma nine bbaive troppe... Ti fa male! All ‘itime schinenze lu spumante che fa la bbotte, è bbone e friccicante. La pizza dagge, fatte ‘nghi la panne da deice panza mĂ , fatte capanne! Si tutte quaste ti li si magnate ti pĂš salvĂ â€˜nghi lu bbicarbunate!

Giuseppe Perrozzi

24 gennaio 1999 In vista del Giubileo del 2000 fa tappa a Vasto sino al 28 dello stesso mese un solenne Pellegrinaggio che porta in processione la statua prodigiosa di San Nicola di Bari. Accompagnano la Sacra Immagine Mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Chieti e Vasto, mons. Gennedios Zervos, vescovo degli ortodossi in Italia, mons. Kamal-Hanna Bathiak, vescovo ausiliare latino di Gerusalemme.


GENNAIO LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande Vitaliane

San Tumuasse lu filĂłsofe

Sande CuĹĄtanze

Sanda Savene

T radizioni ed Usanze Il 2 del mese si festeggia la Candelora che segnava anticamente la fine del calendario solare. Di qui il detto popolare: La CannelĂŠure, la mmernate è sciĂšte fĂŠure (la Candelora, dall’inverno siamo fuora). In Chiesa si benedicono i ceri che vengono conservati ed accesi per invocare la protezione divina durante i temporali o le grandinate ed ancora al capezzale dei moribondi. Il giorno successivo, festa di San Biagio, lu Sande CannarĂŹute, il Santo protettore dell’ugola, si pratica nel corso della funzione liturgica l’unzione delle gole dei fedeli al fine di preservarle da ogni tipo di malanni e si distribuiscono panicelli che vengono tenuti da parte per essere consumati in presenza di malattie all’apparato respiratorio.


FEBBRAIO VenerdĂŹ

Sabato

Sande Giuvenne Bbosche

Sanda Virdejane

Domenica la Cannelaure

)XUEDUH Furbare, Furbarotte Tutte tè trènde e jĂŹ vendotte: se le jurna mĂŹ fusse titte, ggelĂ sse lu huèine dèndr’a le vitte. Espedito Ferrara

)HEEUDLR Febbraio, febbraiotto tutti ne han trenta ed io ventotto: se i miei giorni fossero tutti gelerebbe il vino dentro le botti

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FEBBRAIO

LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande Biasce

Sande Gilberte

Sand’Àghete

Sande CusumĂŤine Lu Viatangele

A teatro con la Compagnia “Principe de Curtisâ€? Con tanta passione ed ammirevoli risultati, da oltre 10 anni Biagio Santoro, Ciro Ascione, Luisa Amato, Luciana Bonifazi ed altri operano sulla scena vastese. Biagio Santoro scrive, dirige e recita in lingua “napo-uastaroleâ€?. Tra le diverse rappresentazioni ricordiamo: “SciupafĂŠmmeneâ€?, “Miseria e NobiltĂ â€?, “Renzo e Lucia a lu Uasteâ€?, “Allegramente, ch’e llacreme all’uocchieâ€?.

La compagnia “Principe de Curtis� nella commedia “Dai Pennini alle Ante�


VenerdĂŹ

Sabato

Sande RumĂźalde

Sande Ggelòrme

Domenica Sanda ‘Pullonie

Catarrette

Iď?Žď?§ď?˛ď?Ľď?¤ď?Šď?Ľď?Žď?´ď?Š: 500 gr. di farina; 5 uova; 5 cucchiai di olio d’oliva; 5 cucchiai di zucchero; un intero limone da grattugiare; mezzo bicchiere di “Anisetteâ€?; un pizzico di sale. Pď?˛ď?Ľď?°ď?Ąď?˛ď?Ąď?şď?Šď?Żď?Žď?Ľ Procedere all impasto come di consueto, amalgamando tutti gli ingredienti elencati nell’ordine, fino ad ottenere un composto morbido. Ricavare dei provvisori bastoncini che rappresentano la “porzioneâ€? di impasto per realizzare la singola “catarrettaâ€?, che nasce come segue: mettere a scaldare l’attrezzo di ferro lavorato (e facilmente rintracciabile sul mercato artigianale) a forma di tenaglia a ganasce piatte, fino quasi a farlo arroventare; prendere la “porzioneâ€? di impasto e stringerla tra le suddette ganasce facendo attenzione di non avere troppo impasto d’avanzo che fuoriesca dalla loro forma a losanga; continuare la cottura “rivoltandoâ€? l’attrezzo che è manovrato attraverso le lunghe maniglie metalliche. PoichĂŠ i “piattiâ€? delle due ganasce sono quadrettati, a cottura compiuta ne sortisce una sottile sfoglia artisticamente lavorata e croccante.

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Emigrato giovanissimo a Buenos Aires, in quell’America Latina che veniva generalmente definita l’Amèreca puvurèlle per distinguerla dagli Stati Uniti, dopo aver esercitato i mestieri piĂš disparati crea dal nulla un’azienda cartaria ed editoriale che diventa la piĂš importante del Paese. Appassionatamente innamorato dell’Italia e degli italiani, s’impegna in iniziative di sostegno ai connazionali sia in Argentina che in Patria. Accoglie premurosamente nella sua ditta i connazionali che emigrano, finanzia l’ospedale italiano di Buenos Aires, fonda la rivista Histonium, che diventa un mezzo importante di promozione e di diffusione della cultura nazionale in Sud America ed alla cui direzione nomina il giornalista Giorgio Pillon. A Vasto riserva tuttavia gran parte dei suoi pensieri e progetti. Crea un moderno asilo d’infanzia, dona un ampio terreno in zona S. Nicola alla ComunitĂ dei Salesiani per la creazione di una scuola di formazione professionale, istituisce e sostiene il Premio Vasto d’arte figurativa che per qualitĂ e rigore s’impone a livello nazionale.

Franco Paolantoni, Ritratto di Carlo Della Penna


FEBBRAIO Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Sanda Durutué

La Madonne de Lurde

Sande Adolfe

Sanda Remeggëlde

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VenerdĂŹ

Sabato

Sande ValendĂŤine

Sande GgiacĂŤnde

Domenica Sanda GgiulĂŻana

/¡LWDOLDQR ´DULPPLGMjWHÂľ Caro Goglielmo cognato, da quanto sieto sposato a sorma Filumena ti voglio tando bene e ancoro dippiĂš pirchĂŠ duna bbotta sola mi sieto levato da li piedo pure la struppiata socera Matalena. A essa, tel’assicuro, voglio bene solo dopo morta. Allora è sicura che riposa leio e riposame pure noio. Como se ti facesse piacere, io e Addulurata, ti volemo fa la festa a Sande Rocco accosĂŹ tariporto pure la campanella a li Fraine. Purto pure la sorella Filumena, li voglio rivedere a sorma e accusĂŹ mi fa ango varve e capillo. Quanto stava migrante a lu Belge, lu varivire mi dicette a lu pahĂ â€œDamme quello che ti piace o quello che dave al tuo paeseâ€?. Io alloro, giustamende, arispunnette: “Maestro, a lu Uaste, varve e capillo mi li fa l’Addolorata mia moglia...â€? e quindi se Lui voleva ci potevo dare l’istesso coso. Allora lu varivire di lu Belge sampaurito e na voluto niendo! Questo è la pura veritĂ . Venite a Sandirocco accusĂŹ vi faceme na bella festa. Statto sicuro è parola come e chiĂš di lu nutaro. Taspetto a varvalonga e capillo fare. Tuo cognato Bastiane e la mia moglie Addulurata che è sorte.


FEBBRAIO LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande Romele

Sande Liaune

Sande CurradĂŤine

Sande ‘Leuterie

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Per i vastesi, d’un tempo come d’oggi, Punta Penna, è la naturale mĂŠta di tutte le scampagnate fuori porta. Li billi scujje che ttenĂŠme a la Pinnicce esercitano da sempre un’attrazione irresistibile. Uno in particolare, tuttavia, andato purtroppo perduto durante i lavori di realizzazione del porto, stupiva piĂš di tutti. Era lu scojje spaccate, una enorme cavitĂ nella scogliera, alla quale si accedeva anche per abbeverarsi ad una sorgente naturale d’acqua dolce.


VenerdĂŹ

Sabato

Sande FelĂŤice

Sanda MarecarĂŤite

Domenica

Sande LĂ zzere

Buon Compleanno 3DROLQR 'L /HOOR IHEEUDLR $QWRQHOOD 0DUUROOR IHEEUDLR 9LQFHQ]R *LRYDQQHOOL IHEEUDLR 0LFKHOH 0DVVRQH IHEEUDLR $OEHUWR %HUORQL IHEEUDLR 0DXUL]LR 6PDUJLDVVL IHEEUDLR

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Scambio di corrispondenza Façenda Santa Lucia 23 febbraio 1903 Ill.mo Signor Sindaco del Comune di Vasto (provincia di Chieti) Illustrissimo, Biagio Ricciardi, nativo di codesto comune e attualmente residente come emigrante in Brasile umilmente alla S.V. Ill.ma espone: Essendo il di lui figlio Ricciardi Angelo, militare della classe 1878, partecipando nel 11Âş foto Scotti Reg.to Bersagliere e congedato in settembre U.S. sua e nostra richiesta spedimmo or sono tre mesi il viaggio onde poterlo avere in famiglia; ma fin ora non abbiamo ottenuto nè risposta del denaro nè notizie sue. Voglia V.S. Ill. ma, benignarsi dare notizie del sopraddetto militare affinchè la famiglia tutta possa stare con animo tranquillo: Aggiungo oltre a V.S. il mio destino sperando che la nota bontĂ di V.S. appagherĂ i nostri voti. Mia residenza: Facenda Santa Lucia, Estacao Novo LauzĂ Estato di San Paulo Brasile Ringrazio infinitamente V.S. Ill.ma, mentre ho l’onore di dichiararmi Suo Servo. Biagio Ricciardi Vasto, 5 aprile 1903 Vostro figlio mi ha assicurato di aver ricevuto la somma rimessagli, e di avervi anche a suo tempo ringraziato. In quanto alla sua venuta costĂ , non sarĂ possibile che verso settembre, dopo cioè di avere sposato; ed all’uopo vi prega di rimettergli qualche mese prima della partenza la moneta necessaria pel viaggio suo e della moglie, avendo esaurita la somma inviatagli tre mesi addietro per bisogni imprescindibili. Vi assicuro inoltre che il medesimo gode ottima salute. Il Sindaco Luigi Nasci


FEBBRAIO LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sanda Ida

Sanda CuĹĄtanze

Sanda MatĂŤlde

Sande HabbriĂŠle de la ‘Ddulluruate

T radizioni ed Usanze Mese pazzo per definizione porta con sĂŠ il Carnevale, che quest’anno arriva il giorno 4. Il Carnevale è la festa liberatoria prima della Quaresima, ma è anche il commiato dall’inverno ed il rituale che vuole esaltare il passaggio alla bella stagione. L’usanza di bruciare un fantoccio di cartapesta in piazza ha appunto questo significato. Grandi abbuffate di ravioli zuccherati, al sugo di carne ed abbondanti bevute sottolineano in ogni casa la ricorrenza. Era consuetudine contare addirittura il numero dei ravioli mangiati e farne vanto in famiglia e con gli amici. Il dolce tipico carnascialesco è la Ciciricchiate, un tarallo formato da pallottine di pasta dolce fritta legate insieme da miele caldo. In piazza si canta La Storie, stornelli in musica che commentano ironicamente i fatti accaduti durante l’anno. Il giorno successivo, ricorrenza delle Ceneri, era considerato sino ai primi del novecento occasione per gite fuori porta ed era detto lu carnevalĂŠtte. Il 19 si celebra San Giuseppe, patrono dei falegnami e per devozione si mangiano le zeppole.


MARZO VenerdĂŹ

Sabato

Sande RumĂźane

Sande RuggĂŻre

0DU]H Ecche Marze: pazze pazze, mò lu sole e mmo’ la guazze; mò lu sole e mmo ‘lu ‘mbrèlle. Marze, Marze è ppazzarèlle: e ttè’ sèmbre preparate cacche bbèlla ‘mbruvvusate. Espedito Ferrara

Domenica Sanda ‘GnĂ ise

0DU]R Ecco Marzo:pazzo pazzo, ora il sole ora fango; ora il sole e ora ombrello. Marzo, Marzo è pazzarello: ed ha sempre pronta qualche bella improvvisata

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MARZO LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sanda CamĂŤlle

Sande Casemire CarnĂŤvale

Sande UsĂŠbbie Le CiĂ nnere

Sanda Rose

Il personaggio )UDQFR 'HO &DVDOH E’ nato a Vasto il 6 febbraio 1932 nel popoloso quartiere Madonna delle Grazie. A soli 17 anni prende il treno per andare in Argentina da dove arrivavano notizie fantastiche: si mangiava! A Buenos Aires è stato alle dipendenze del concittadino Carlo Della Penna che dava lavoro a tanti vastesi. Nel 1952 riprende a studiare e nel 1956 frequenta l’universitĂ di Medina conseguendo la laurea in medicina. Si specializza in psichiatria e dal 1971 è docente universitario. Ha fondato scuole di Analisi in Messico, Brasile, Roma, Milano, Bologna e Padova. Torna spesso a Vasto per stare con gli amici d’infanzia e si prodiga moltissimo per gli italiani d’Argentina.


VenerdĂŹ

Sabato

Sanda FilĂŤciatte

Sande Giuvuanne de DdĂŤ

Ă?ÂŽĂƒÂ&#x;ÂŽÂ&#x;ƋĂ?Â&#x;Ă?c‹Ă? AĂƒÂ›lĂžAÂ’l

AĂ?1Ă?Â&#x;ĂƒÂ‹lĂ?Ă–ççĂ‘

Domenica Sanda Frangiasca RumĂźane

Buon Compleanno 0DULD 3LD '¡8JR PDU]R 0DULQR *LXOLR 3DJOLRQH PDU]R &DWHULQD %DUEDWR PDU]R /XFLD 6DFFKHWWD PDU]R 5LWD &LDYDWWD PDU]R 5RPHR 'HO 3UHWH PDU]R %HQLDPLQR )LRUH PDU]R

Tre-quattre ĹĄtrofe di’ la noĹĄtra â€œĹ torieâ€? l‘andicipĂ me pe’ chiĹĄtu “Lunarieâ€?. DapĂš vi li candĂ me tutte ‘ndĂŹre a CarnivĂ le, quanda jame ‘ngire. CuntinuĂ me pur’ a huanne nghi â€˜ĹĄta bbella tradizione e, a chi s‘avessa uffènne, nu’ circĂ me giĂ pirdòne. A cchille ch ‘amminĂŹĹĄtre lu CumĂšne vuleme dice a ttutte, a un’ a une: mittĂŠtive ‘na mane a la cuscinze, la ggende ĹĄta pirdenne la pacinze. Lu guverne è nu sirvizie, ma si scagne pe ‘putĂŠre! QueĹĄte jĂŠ nu bbrutte vizie e jĂŠ bbianghe, rosce e nnere. E li palazze di Piazza Ruscette?. Pure pe’ isse ci ĹĄta ‘na ĹĄtrufette; nghi li lavĂšre quase a cunglusiòne s’è ‘ribbillĂ te la pupulazione. Lu culore ciliĹĄtine nin ci ‘azzecche e nin cumbine e lu Corse nghi li scale a la ggende ni ‘ji cale. S ‘èffatte lu bbulĂ nge e l‘assessore ci â€˜Ă messe lu miĹĄtire e lu sudòre. L‘uppusizione è ‘sciĂšte nghi la frutte pe’ ddice ca lu pranze quess‘ è ttutte. Ma gna fi‘ a ffa’ lu pranze? Nin zi pò arimbjĂŹ la panze nghi li ‘ndriche e sciaunèlle, gna si cande a “UaĹĄt ‘è bbelleâ€?.

Fernando D’Annunzio


MARZO LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande MacĂ rie

Sande CuĹĄtandĂŤine

Sande Uriaune

Sanda PatrĂŤzie

Fett’ e Fattarille /¡,1&,'(17( &RUVR *DULEDOGL 8Q¡DXWR SUHQGH LQ SLHQR XQ SDVVDQWH FKH FUROOD YLROHQ WHPHQWH D WHUUD /¡LQYHVWLWR UHDJHQGR YLYDFHPHQWH ´0D SXWuYH VW¡DWWHQGH"Âľ /¡DXWLVWD ´&XPEj FFKL ÂśWWHQGH GL FXVFp W¡DMMH FRGGH ÂśQ ELHQH Âľ LO PDOFDSLWDWR ´0¡ DULIULFKH" 3XWuYH DOPHQH VXQj Âľ H O¡DOWUR ULGHQGR ´( FKL QH VDSqYH FD WL SLjFH OD PXVqFKH"Âľ


VenerdĂŹ

Sabato

Sanda MatĂŤlde

Sanda LujĂŤise

Domenica

Sande GgiulĂŻĂ ne

Vecchi fusti *DHWDQR $UPHQR DOLDV &DGGDQH =XSXQLOOH GiĂ a 15 anni inizia l’agonismo ciclistico e con la squadra locale Audax (costituita da Della Penna & Miscione) conquista a 16 anni il secondo posto dopo Alessandro Fantini (indimenticabile velocista di Fossacesia) a Pineto e Pescara nel Giro dei 3 Colli. Nel 1953, il 15 agosto, incontra Fausto Coppi al velodromo in terra battuta dell’Aragona di Vasto. Partecipa a raduni con assi e campioni del mondo come Faggin, Maspes, Messina che gli fanno omaggio della dedica “Al piccolo atomico, perchĂŠ possa superarciâ€?. Il grande Pinarelli ed il mitico Commissario tecnico della nazionale Guido Costa gli regalano una bici che conserva. A Caddane, personaggio schivo e taciturno, rinnoviamo gli auguri e complimenti migliori a nome di tutti gli sportivi appassionati del pedale.

La Cicerecchiate

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MARZO LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sanda Gertrude

Sande Salvataure

San Giusueppe

Sanda Sandre

19 marzo 1983

Visita del Papa Sua SantitĂ Papa Giovanni Paolo II visita nella festivitĂ di San Giuseppe la zona industriale del Vastese “per onorare i carissimi lavoratori, diretti protagonisti di un disegno che vede associato l’uomo all’opera del Creatore.â€? La visita si svolge dalle ore 10 alle ore 15 ed impegna il Papa nella visita allo stabilimento della Magneti Marelli, nella celebrazione della Liturgia della Parola nel piazzale dell’Azienda alla presenza di circa 20.000 tra operai e fedeli e quindi in una colazione con 300 operai nella mensa della Siv. A tavola con il Pontefice siedono due operai, Michele Macchiarola e Luisa Marchesani.


VenerdĂŹ

Sabato

Sande Ermanne

Sande Uttävie

Domenica Sande BenedĂ tte

Pizza “de grandinieâ€? Iď?Žď?§ď?˛ď?Ľď?¤ď?Šď?Ľď?Žď?´ď?Š: 800 gr. di farina gialla; acqua bollente; sale; un cucchiaio di olio d’oliva nostrano. Pď?˛ď?Ľď?°ď?Ąď?˛ď?Ąď?şď?Šď?Żď?Žď?Ľ: Si procede ad impastare la farina di granturco, usando l’acqua bollente e il cucchiaio di olio nella maniera classica, e aggiustando di sale. Quindi, al composto soffice, si dĂ forma rotonda come di torta: l’altezza non deve superare le tre dita! A cottura ottenuta si può consumare sbriciolando nel piatto di verdure miste, aglio olio e peperone secco fritti; oppure usando un ripieno a base di “sardelle salateâ€? fritte assieme a peperone secco, e servendo sempre caldissimo!

Fett’ e Fattarille $1&25$ $//¡$1$*5$)( ´'RQ /XLMq EERQJLRUQHÂľ 'RQ /XLJL EXRQJLRUQR

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MARZO Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Sande Habbrìele

La ‘Nnungiaziàune

Sande ‘Manuele

Sande ‘Libberte

Fett’ e Fattarille )5(*$785$ 3(5 )5(*$785$ $O PHUFDWR DQ]L« D OD SLD]]H GH OX SXDVFH 3HUVRQDJJL XQ GLVRQH VWR FKH YHQGH SHVFH QRQ IUHVFR HG XQ IDOVDULR 4XHVWL FRPSUD LO SHVFH H Gj XQD EDQFRQRWD IDOVD 0HQWUH V·DOORQWDQD LO SHVFLYHQGROR PRUPRUD PDOLJQDPHQWH ´ $ OX IUHMH VLQGH OH VWUqOOH «µ ´$OOD IULJJLWXUD VHQWLUDL FKH PXVLFD « $ VXD YROWD VIUHJDQ GRVL OH PDQL O·DOWUR VJKLJQD]]D ´ $ OX FDJQH VLQGH OX SLDJQH«µ ´$O FDPELR VHQWLUDL FKH SLDQWR «µ

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VenerdĂŹ

Sabato

Sande SiĹĄte

Sande SecundĂŤine

Domenica Sande BeniamĂŤine

Vecchi fusti 0LFKHOH 9LQFLJXHUUD DOLDV ´/D &LDFLDQHOOHÂľ Vastese verace, ha sempre avuto nel cuore la squadra della Pro Vasto e le tappe della sua vita ripercorrono i passi della societĂ calcistica: dai primi calci all’Aragona, alla maglia di titolare, all’onere ed all’onore di rappresentare la squadra come capitano. Poi la decisione di intraprendere la carriera di tecnico come valorizzatore del vivaio, come vice di famosi allenatori nel mitico e glorioso periodo della serie C, fino ad assumere la responsabilitĂ in prima persona tutte le volte che la situazione (e la dirigenza societaria) lo richiedeva. Mister è l’appellativo con cui viene ancora chiamato dai calciatori che ha diretto, ed in questa parola è un condensato di rispetto, affetto e stima guadagnati sul campo, nella fatica dei sudati allenamenti e nell’umanitĂ dei rapporti quotidiani. Epiche le trasferte nel sud con l’intento di far risultato. Ne ricordiamo solo due: a Salerno, con la partita presente nella schedina del totocalcio, vittoria con goals di Minervini e Lo Vecchio. A Cosenza, prima della partita decisiva per la salvezza, la mattina parlando con un dirigente, preannuncia la vittoria e fa prenotare la cena in un locale di Serino, a base di agnello e vero Champagne. Nella foto lo vediamo a destra in compagnia di un altro mitico calciatore, Michele Della Penna.

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MARZO APRILE LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sanda Giuvuanna

Sande Ughe

Sande Frangische de Paole

Sande RĂŤccarde

T radizioni ed Usanze Termina il periodo della Quaresima e del freddo e con la Pasqua arriva la primavera. E’ il mese dei riti della Passione e della Resurrezione. Ad introdurli è la processione della Santa Spina, la Sanda Spène, organizzata dall’omonima Confraternita in Santa Maria Maggiore.Un tempo molti, per grazia ricevuta o penitenza, camminavano scalzi lungo il percorso della cerimonia trascinando grandi ceri. Il GiovedĂŹ Santo si ereggono nelle chiese i sepolcri, li sĂŠppulcre, ornati di germogli di grano, segni di fertilitĂ e di certezza nella resurrezione. VenerdĂŹ, processione serale organizzata dalla Confraternita del Monte dei Morti in San Pietro che porta nelle strade la statua del Cristo Morto seguita da quella della Madonna e di altre figure della Sanda Passijone, secondo lo schema delle sacre rappresentazioni medievali. Per tradizione molti digiunano tutto il giorno ed evitano di spazzare casa. Sabato, processione dell’Addolorata, organizzata dalla Confraternita della CaritĂ e della Morte, con le donne vestite di nero. A PpĂ sche, messa cantata e pranzo a base di carne d’agnello e come dolci fiadone, pupe, cavalli e cuori di pasta nera ‘ngilippĂ te per ragazze, ragazzi ed innamorati..La scampagnata di lunedĂŹ in Albis si chiama lu Ppascòne ( e non Pasquetta) e nello stesso giorno in contrada Pagliarelli, a li PijarĂŹlle, festa di San Vincenzo Ferreri. L’ultima domenica ricorre la Madonna dell’Incoronata, la Madonne de l’Ngurnuate a cui i vastesi sono molto legati.


VenerdĂŹ

Sabato

Sande IsidĂŤure

Sande Vingenze Ferrare

$EEULOH JĂŹ so’ Abbrèle, mese ggentèle, Ă rbere e ffiure facce fiurèje li cille facce candĂ , ggiĂšvene e vvicchie annamurĂ .

Espedito Ferrara

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Domenica Sanda Ggiulϕane

Io sono Aprile, mese gentile, alberi e fiori faccio fiorire; gli uccelli faccio cantare giovani e vecchi innamorare.

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APRILE LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sanda Virginie

Sande SilvĂŠne

Sande Caloggere

Sande PumbĂŠ

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Pittore ed incisore di talento, amico dei piĂš importanti artisti del novecento italiano, ha partecipato quale invitato alle Biennali di Venezia, alle Quadriennali di Roma, alle Mostre internazionali dell’incisione di Los Angeles e ad altre manifestazioni artistiche di rilievo in ogni parte del mondo, vincendo anche numerosi premi e medaglie d’oro, tra cui quella del Presidente della Repubblica. Opere sue sono si trovano nelle piĂš prestigiose gallerie e collezioni private. Critico e scrittore fondò e diresse l’Almanacco degli artisti (Il Vero Giotto). Ha scritto di lui Carlo CarrĂ : “ un artista che è, con i suoi mezzi, attuale e moderno con sensibilitĂ e intelligenzaâ€?..


VenerdĂŹ

Sabato

La Sanda SpĂŠne

Sande Tibberie

Domenica lu jurne de le Palme

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Vecchi fusti Âś0PDVFLDWH

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Singolare figura quella di Francesco Muratore (1895-1956), vetturale vastese piĂš noto come Frangische ‘Mmasciate. Molti gli aneddoti su questo personaggio. Ne riportiamo due: una sera nello svolgiGLVHJQR 3LQR -XEDWWL mento del suo lavoro accompagna a casa un cliente e questi per ringraziarlo del servizio gli offre un boccione da 12 litri, pieno di vino, raccomandandosi di farglielo riavere dopo il travaso. Al che Frangische, alza il recipiente, lo porta alle labbra e in men che non si dica trangugia tutto il contenuto concedendosi solo un attimo di respiro. Poi sollevando il boccione lo riconsegna al legittimo proprietario ringraziando per il rinfresco. L’altro episodio si riferisce ai suoi ultimi giorni di vita: ‘Mmasciate sofferente di ulcera allo stomaco, decide di ricoverarsi in ospedale, si opera e durante il periodo di convalescenza, pochi giorni dopo l’intervento, non riuscendo a resistere alla tentazione di mangiare qualcosa di piĂš gustoso dei brodini che gli venivano rifilati, si riveste e furtivamente esce dall’ospedale. Arrivato a casa prende una pagnotta da due chili, la taglia, la condisce con olio, sale, e peperoni piccanti e contento come una Pasqua, se le mangia, innaffiandola con abbondante vino. E’ l’ultima cosa che riesce a fare prima di essere colpito da dolori fortissimi.

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APRILE LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande Masseme

Sande TucudĂŠure

Sanda Irene MercluddĂŠ Ssande

Sande Fabbie GiuvuddĂŠ Ssande

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VenerdĂŹ

Sabato

Sande ‘Pullonie VennardĂŠ Ssande

Sande ‘SpedĂŤite Sabbete Ssande

Domenica Sanda ‘GnĂ ise la Ppasche

Buon Compleanno

F’iadone di Ricotta Iď?Žď?§ď?˛ď?Ľď?¤ď?Šď?Ľď?Žď?´ď?Š: 5 uova; 5 cucchiai di zucchero; un pò di liquore chiaro; 500 gr. di ricotta; la punta di un cucchiaio di ‘lievito Pane angeliâ€?. Pď?˛ď?Ľď?°ď?Ąď?˛ď?Ąď?şď?Šď?Żď?Žď?Ľ: Battere a lungo i tuorli con lo zucchero, quindi la ricotta: versare lentamente e a gocce il liquore, sbattere a neve le chiare. Mescolare il tutto delicatamente e mettere in una teglia giĂ rivestita di pasta frolla. Cuocere in forno per un’ora e mezza.

*OL DPLFL GH OX /XQDULH Albert Di Lallo Uastarole verace, emigrato a Perth dal 1961, si è affermato come imprenditore in diversi settori. Da anni si prodiga come pochi per Vasto ed ha trasmesso ai suoi quattro figli l’amore per la cittĂ natale. E’ stato presidente del Circolo Vastese di Perth.

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APRILE LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande Anzelme

Sanda Flavie

Sande Giorge

Sande Gelarde

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VenerdĂŹ

Sabato

Sande Marche

Sande Marcelleine

Domenica Sanda ZĂŠite La Madonne de la ‘Ngurnuate

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Vecchi fusti /D 0DJQDIDIH Negli anni ‘50/’60 zĂ Marija Fiore di via Anelli, da tutti conosciuta la magnafafe, era un’istituzione dolciaria, una piccola ditta casareccia che produceva quintali di dolci tipici: tarelle ‘nghi la mustarde, mustacciule, rafaijuli ‘ngilippate, mischutte, susamille, fijucche, caggiunitte, pĂŻupe, cavĂŠlle, cille aripieine, taralleine, nucĂŠlle. Le famiglie che avevano feste di fidanzamento e matrimoni in vista, portavano centinaia di uova, mandorle, zucchero, olio, farina e Lei, secondo antiche e sapienti ricette tramandate, alla vigilia della festa, restituiva canestri bianchi ricolmi di dolciumi fragranti, genuini, uastarule D.O.C.!!!

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APRILE

MAGGIO

LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande Vitale

Sanda CatarĂŤine

Sande Mizie

Sande GiusuĂŠppe Arteggiane

T radizioni ed Usanze E’ il mese della Madonna, dedicato nell’antichitĂ a Maya, divinitĂ pagana della terra, e le feste si susseguono a ritmo incalzante soprattutto nel contado. Maje, fĂŠsta fĂŠste me ne vĂ je, recita per l’appunto un vecchio proverbio.La tradizione assegna al 1° di maggio la particolare usanza di preparare La pegnète de lu prime de Maje, un cibo rituale ottenuto dalla mescolanza di almeno nove legumi tra quelli rimasti inutilizzati nella madia durante l’inverno. Nelle campagne si dĂ addirittura un po’ di questa minestra del calendimaggio alle bestie gravide ed alle galline.La prima domenica si celebra la Madonna della Penna, la Madonne de la PĂŠnne, con la processione in mare; poi la terza San Nicola, Sanda Nicheule de la Mète, anch’essa con processione sulle barche ed infine l’ultima Sant’Antonio Abate, Sand’Andunie. Nell’ambito di queste ricorrenze si svolgono ancora oggi li dunatève, vere e proprie aste di animali da cortile, prosciutti, salami e cibi cotti con il cui ricavato si finanzia la cerimonia religiosa e la festa che le fa da contorno. A piedi alla volta di Bari partono in questi giorni i pellegrini riuniti nella Cumpagnèjje de Sanda Nicheule, muniti del caratteristico bastone adornato di pigne e d’aghi del pino mediterraneo.


VenerdĂŹ

Sabato

Sande ‘Ttanasie

Sande Giacheme lu Legne de la Crauce

Domenica Sande FlurĂŻane

0DMH Ecche Maje, vestute da spose, cà reche de fiure e ccupèrte de rose: ascÏte da fore vÚ canda ne sÊte, ascÏte da fore, se nen ge credÊte. Espedito Ferrara

0DJJLR Ecco maggio, vestito da sposo, carico di fiori e coperto di rose: uscite fuori tutti quanti uscite fuori, se non ci credete.

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MAGGIO

LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande Ninzie

Sanda Bbenedatte

Sande ‘Nnucienze

Sande VittĂ ure

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VenerdĂŹ

Sabato

Sande LibbratĂ ure

Sande ‘NdunĂŤine

Domenica Sande FabbĂŻane

6FLDJXUD DUHD D9DVWR 11 maggio 1951 Una grave sciagura aerea si è abbattuta su Vasto provocando la morte di sette persone. Verso le nove del mattino due caccia militari, partiti dall’aeroporto di Bari-Palese in normale volo di allenamento, sorvolano la nostra cittĂ , quando uno di essi, pilotato dal vastese tenente Francesco Paolo Della Guardia, per motivazioni ancora oggi non molto chiare, perde il controllo dell’aereo, che si abbatte violentemente tra le case che delimitavano vico del Giglio in prossimitĂ del rione San Michele. Uno scenario terrificante si presenta agli occhi dei soccorritori: la strada è cosparsa di detriti, mattoni, pezzi di aereo, un gran fumo nero che s’innalza nel cielo rendendo l’aria irrespirabile, tra le grida strazianti di dolore delle persone coinvolte. Sette le vittime: oltre al pilota Celenza Nicola (59 anni) e la figlia Anna (28 anni), Ciarallo Anna (45 anni), Baiocco Maria (21 anni) e suo figlio Giuseppe (7 mesi) e la piccola Neri Nicoletta (8 mesi). La camera ardente viene allestita all’interno dell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Commerciale. I solenni funerali della vittime

11 maggio 1951. Si scava per i recupero delle vittime


MAGGIO LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande Nerè

La Madonne de FĂ teme

Sande MattĂŠ

Sanda Matalene

10 maggio 1903 Prima processione di San Nicola in mare. Alle ore nove la statua del Santo viene imbarcata al piccolo porto della Meta e sbarca alla Marina, da dove viene poi riportata a spalla alla Sua Chiesa. L’itinerario della processione, che in due giornate successive torna dal mare alla chiesetta rurale nella contrada omonima dĂ origine al detto “Sanda Nicheule de la Mète, lu sabbète di li marinare, la dumuaniche di l’urtulèneâ€?.


VenerdĂŹ

Sabato

Sande Ubbualde

Sande Pasquale

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Domenica Sande Venanzie

Buon Compleanno 9LWWRULD 0DUFKLROL 0DVFLXOOL PDJJLR 2UHVWH 0DVFLXOOL PDJJLR $QGUHD 6FKLHGD PDJJLR 5HQDWD '¡$UGHV PDJJLR /XLJL 'L 7XOOLR PDJJLR /XFLD 0ROLQR PDJJLR $QJHOD 3HQQHWWD PDJJLR

Chi non lo ricorda? Costantino, come familiarmente tutti lo chiamavano, faceva parte, si potrebbe dire, dell’architettura cittadina per via della presenza nel centro urbano del suo ricco chiosco di frutta e verdura. E c’è forse qualcuno in CittĂ che può dire di non aver acquistato da lui le prime gustose caldarroste d’autunno o le ben tostate “nocellineâ€? americane per le quali andava famoso o di non aver comperato prima d’entrare a scuola negli adiacenti palazzoni littori una merendina od una banana? Costantino era sempre lĂŹ, gentile, premuroso, lavoratore instancabile insieme alla cara moglie Giovanna. Fedele al culto di San Nicola di Bari lo ricordiamo anche come instancabile organizzatore dei pellegrinaggi al Santuario pugliese e nel gennaio del 1999 della solenne cerimonia della sosta a Vasto della Statua del Santo.

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MAGGIO LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande CiliĹĄtĂŤine

Sande BernardĂŤine

Sande SicundĂŤine

Sanda RĂŤite da Cascie

Il personaggio

5RFFR &RODQ]L E’ nato a Vasto nel 1936 e giĂ a 18 anni parte per il Sud America alla ricerca del padre Pietro, che trova in Bolivia. Le prospettive boliviane non erano buone e si sposta in Brasile dove s’inventa a fare il fotografo. Non trascura alcuna opportunitĂ che gli presenta quel continente, commerciando di tutto ed associandosi ad altri. Spazia dal settore boschi, legname, hotel, confezioni, elettrodomestici. Sposa Clary, originaria di Riber-alta e mette su famiglia. Nel 1972 scopre un legno pregiato per i giapponesi “Morado e Guayacanâ€? e fa ottimi affari. Oggi possiede 30 segherie, 200.000 ettari di bosco e diversi pozzi petroliferi con oltre 1000 dipendenti nelle diverse attivitĂ . Torna ogni anno a Vasto nella sua casa natale di Via Croci ed assiste migliaia di bambini italiani e boliviani.


VenerdĂŹ

Sabato

Sande Desiderie

Sanda GiuvĂŤine

Domenica Sande Gregorie

Fagioli con Bruschetta I����������: 500 gr. di fagioli bianchi oppure di bortolotti, un osso di prosciutto, una cipolla, un sedano, olio extravergine d’oliva, fette di pane. P�����������: Mettete a bagno con molta acqua i fagioli con l’aggiunta di un pizzico di sale ed un osso di prosciutto. Versate in una pignata di terracotta, unite la cipolla, la carota e mettete sul fuoco e lasciate cuocere lentamente a fiamma bassa. Togliete l’osso, recuperate la polpa e dopo averla tritata rimettetela nei fagioli aggiungendo un filo d’olio. Mescolate e fate rapprendere per qualche minuto,quindi servite in tavola insieme alle fette di bruschetta.

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MAGGIO LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande Feleppe

Sande FederĂŤiche

Sande EmĂŤlie

Sande MassimĂŤine

T radizioni ed Usanze I fedeli,gli Evviva Marèjje vanno in pellegrinaggio al Santuario della Madonna dei Miracoli a Casalbordino, che si celebra l’11, giorno dell’apparizione della Vergine al contadino Alessandro Muzio.Le indimenticabili pagine de Il trionfo della morte di Gabriele d’Annunzio e le tele di Francescopaolo Michetti tramandano le scene di delirio religioso di cui si rendevano protagoniste le folle dei pellegrini. Altra data importante è quella del 24, festa di San Giovanni, che, ad ulteriore riprova della sovrapposizione che hanno avuto le festivitĂ cristiane sulle pagane, coincide col solstizio d’estate. Nella vigilia era usanza suggellare comparanze e far pronostici versando il bianco d’ un uovo in un bicchiere colmo d’acqua,che viene lasciato per tutta la notte sul davanzale della finestra. Il giorno di San Giovanni è considerato, come quelli della Madonna dei Miracoli, di San Vito e di San Pietro, punto di stella, cioè infausto per uscire in barca o bagnarsi in mare. Il 29 si festeggia infine l’Apostolo Pietro: anticamente si offriva del grano al Santo, forse ricalcando un’antico rito riservato alla dea Cerere, alla quale era dedicato il tempio su cui venne eretta la Chiesa demolita con la frana del 1956.


GIUGNO VenerdĂŹ

Sabato

Sande Ferdenande

Sande Giurduane

Domenica Sande GiuĹĄtĂŤine La ‘ScenziĂ une

*JLQLH E sse mÊte, se mÊte lu hrane, E sse mète pe monde e pe ppiane ; tra cecale, tra hrÏlle e ttra quajje tutte la jjerve devènde na pajje. Espedito Ferrara

*LXJQR E si miete, si miete il grano, e si miete per colli e per piani; tra cicale, tra grilli e tra quaglie mentre l’erba diventa paglia

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GIUGNO LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande Uggenie

Sanda ClutĂŤlde

Sande QuirĂŤine

Sande Fiurenze

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Docente universitario in scienze agrarie, ha insegnato presso le universitĂ di Roma, Sassari e quindi di Bari, cittĂ nella quale ha trascorso buona parte della sua vita. E’ stato componente del Consiglio Nazionale delle Ricerche dal 1964 al 1972 e quindi nel quadriennio successivo presidente dello stesso Organismo. Dal 1975 al 1980 è stato presidente dell’Istituto Sperimentale per la Patologia Vegetale di Roma. Ha lasciato numerose pubblicazioni, molte delle quali tradotte all’estero, ed alla sua memoria l’UniversitĂ di Bari ha intitolato l’Aula Magna della FacoltĂ di Agraria.


VenerdĂŹ

Sabato

Sande Feleppe

Sande Robberte

Domenica Sande SeverĂŤine La PendecoĹĄte

Na canzona semplice (CarmÂ?)

Mo’ li vĂ reche s’aritire da lu mare Tutte la notte ajje state a spasse nghi la lune Vuleve scrive ‘na canzone, ‘na canzone pi tte Pure li grille candave nghi mme Carmè, Carmè Stu nome è ddogge; è ddogge pi mme Carmè, Carmè Tu mi dice che è bbrutte pi tte Carmè, Carmè J’ li sacce n’ ‘di piace picchĂŠ N’ajje truvate li parole che vuleve pi tte Pi scrive ‘na canzona semplice E lu vende chi si sende stamatina Mo mi pare ca mi fa da cungirtine E ‘na vocia sole pare a mme di sindĂŹ ‘Na vocia chi ccande accusscĂŹ Carmè, Carmè Stu nome è ddogge; è ddogge pi mme Carmè, Carmè Tu mi dice che è bbrutte pi tte Carmè, Carmè J’ li sacce n’ ‘di piace picchĂŠ N’ajje truvate li parole che vuleve pi tte Pi scrive ‘na canzona semplice Francescopalo D’Adamo

*LXJQR /H HOH]LRQL SHU LO ULQQRYR GHO &RQ VLJOLR &RPXQDOH VHJQDQR OD Ă€QH GHO VLVWHPD GHL SDUWLWL WUDGL]LRQDOL DQFKH SHU O¡DVVHQ]D GDOOD FRPSHWL]LRQH GHOOD 'HPRFUD]LD &ULVWLDQD FKH YLHQH HVFOXVD SHU LUUHJRODULWj QHOOD SUHVHQ WD]LRQH GHOOD OLVWD GHL FDQGLGDWL H SHU HIIHWWR GHOO¡LQWURGX]LRQH GHO QXRYR VLVWHPD GHOO¡HOH]LRQH GLUHWWD GHO VLQ GDFR 9LHQH HOHWWR VLQGDFR QHOOD FRPSH WL]LRQH FKH OR YHGH FRQWUDSSRVWR DO SURI *LRYDQQL $ORq O¡DYY *LXVHSSH 7DJOLHQWH FKH JXLGD ODÂľ /LVWD &LYLFD 5LQQRYDUHÂľ


GIUGNO

LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande ‘RrĂŤiche

Sande ZaccarĂŤje

Madonne di li Merecle

Sande ‘Nufre

Punto di Stella

Mestieri scomparsi: Lu CuarrĂ re

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VenerdĂŹ

Sabato

Sande ‘Ndonie de Padeve

Sanda AlĂŤice

Domenica la TernetĂŠ

Punto di Stella

Le Centenarie Abbiamo fatto una bella scoperta e cioè a Vasto ci sono in vita 5 centenarie e precisamente: Marino Lucia, nata a Vasto 10/3/1901, vedova Mariani Troilo Grazia, nata a Vasto 11/3/1902, vedova Vinciguerra Di Chiacchio Maria, nata a Vasto 12/4/1902, nubile Orchidea Consiglia, nata a Vasto25/05/1902, nubile De Laurentis Elisabetta, nata a Vasto 19/10/1902

Vecchi fusti 0LFFKHOH 0XUDWRUH /X WUDMQLUH Fino al secondo dopoguerra arrivavano a Vasto vagoni di sale da Margherita di Savoia che i carrettieri, li trajnĂŹre provvedevano a distribuire nel Comprensorio. Michele Muratore, MicchĂŠle per gli amici, era uno di questi e spesso racconta di quegli anni di dura fatica alla guida del suo carretto, lĂš trajène, su e giĂš per strade spesso non asfaltate alla volta di San Buono, Casalanguida, Castiglione Messer Marino, Celenza sul Trigno. Ricorda che a Torrebruna c’era una stazione di sosta, una piccola e fumosa stamberga, dove si poteva ingoiare un pasto caldo e magari, quando il tempo non permetteva di rientrare, anche dormire qualche ora. La stazione era d’una certa zia Lena – precisa Michele – ed era il punto di ritrovo di tutti li trajnĂŹre. LĂŹ, consumata la cena ed in attesa di andare a dormire, io ed i miei amici rimanevamo a giocare a carte dinanzi al focolare oppure a scherzare. E scherzi, a volte, neanche tanto leggeri, specialmente dopo aver bevuto qualche bicchiere. Una sera, ad esempio, giocando a mosca cieca, il mio amico Filippo, al quale era toccato di fare la parte del bendato, si ritrovò a palpeggiare anzichĂŠ il viso il‌fondoschiena di Filandro, che per burla s’era tirato giĂš i pantaloni. Ma la sua meraviglia non durò che un attimo perchĂŠ subito esclamò ironico:â€?Mamma maje, ‘gna ti puzze lu fiate, frate sĂŠ. Manghe ssi tenèsse ‘nu chĂŹule pè facce.â€?

Auguri vivissimi quindi, a queste splendide signorine.


GIUGNO LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande ‘Ureliane

Sande Adolfe

Sande Curnuelie

Sande RumĂźalde

Buon Compleanno *HUPDQD %HQHGHWWL JLXJQR 1LFROD 2WWDYLDQR JLXJQR 1LFROD 'L &KLDFFKLR JLXJQR 5RVHOOD 7XULOOL JLXJQR /XFLDQR 'H *XJOLHOPR JLXJQR 3LHU &DQRVD JLXJQR

„A†a‰SÂŒÂąA„„AÂą 0SÂťÂŒÂ„AÂą\}Âą AÂ‰ĂˆAÂą?A†L¨A 6RWWR OD GLUH]LRQH GL (OLVLDQQD 6DEDWLQR OD VFXROD VL SURSRQH GL HIIHWWXDUH XQ¡RSHUD GL VHQVLELOL]]D]LRQH ULJXDUGR DO Ă DPHQFR H GL GLYXOJD]LRQH GHOOD FXOWXUD VSDJQROD $WWLYD GDO QHO FRUVR GHJOL DQQL OD VFXROD KD FRQVHJXLWR VHPSUH PDJJLRUL FRQVHQVL H QHO SURJUDPPD GHOOH PDQLIHVWD]LRQL HVWLYH OH VXH HVLEL]LRQL VRQR GLYHQWDWH XQ DSSXQWDPHQWR DWWHVR H PROWR DSSUH]]DWR Nella foto a lato esibizione del 3 agosto 2002 all’Arena alle Grazie


VenerdĂŹ

Sabato

Sanda MicchelĂŤine

Sande LujĂŤgge

Domenica Sande PaulĂŤine lu Corpes Dommene

$IIDFFLDW¡ D OX 0XUH GL OL /DPH ‘St’ estate, s’avè fatte ora tarde, a lu Mure di li Lame affacciate j stavam’ a gode nghi lu sguarde lu golfe nostre, tutt’ illuminate. AvĂŠ passat’ ancore ‘na mezz’ore, da j la case manche si pinzave, all’orizzonte come nu bagliore tutte curiose la gente guardave. ‘Na luna rosce stav’ a mini ggalle! ÂŤMa quant’è bella!Âť esclamave une; da lu mare simbrav’ ascĂŹ ‘na palle, chi meravijje ere chi la lune. E man’ a mane chi esse s’alzave come ‘neantate stavam’ a guardĂ , ‘na fasce di curalle s’allungave e a lu ÂŤTraveÂť vinivis’ a firmĂ . Chi la sere mi so ‘ntese filice. A stu belle Paese j so nate! Dicete quelle chi vulete dice, j di lu Uaste me so ‘nnammurate! Panfilo De Filippis


GIUGNO LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande Nazzarie

Sande Giuvuanne BatteĹĄte

Sande Hujerme

Sande Giuvuanne e Pavele

Punto

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di Stella

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VenerdĂŹ

Sabato

Sande Clemende

Sande IrenĂŠ

Domenica Sam’Bitre e Pavele

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pane, pizze, dolci e confetture‌

GiĂ in tanti hanno scoperto che vicino al villaggio SIV (contrada Pozzitello) la signora Ida col forno a legna produce i sapori genuini di una volta: pane casareccio, pizze con i piĂš fantasiosi condimenti, dolci di tante specie, confetture semplici e svariate. Aiutata solo dall’impastatrice da anni ha saputo conquistarsi stima e fiducia. I tarallucci, i biscotti, il pane, le pizze hanno il sapore e la fragranza di quelli cosiddetti della “nonnaâ€?; trovare nel 2003 ancora questa genuinitĂ di campagna verace è cosa rara. Dal suo casolare si ammira un panorama che va da Termoli a Punta Penna e quindi, tanti diconoâ€?Arrivo a zia Ida e cosĂŹ al buono e genuino aggiungo “na ‘bbella vidiute che me sazie prim’angore di magnĂ â€?.

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GIUGNO LUGLIO LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande ‘Nnucienze

Sande Ĺ tefene

Madonne di li Grazie

Sande Tumuasse

Punto di Stella

T radizioni ed Usanze Nei campi si taglia e si trebbia il grano, sse mĂŠte e sse trĂŠsche lu hrane, mentre in cittĂ il caldo fa esplodere la smania dei bagni, la frinniscèjje de j ffĂ li bagne, e spinge tutti alla Marina. Le festivitĂ religiose piĂš importanti sono quelle della Madonna delle Grazie, della Madonna del Carmine, che anticamente aveva grande seguito popolare e Sant’Anna e San Gioacchino. Tutte queste ricorrenze sono considerate punto di stella (vedi pag. 60). Il culto di Sant’Anna, in particolare, è ancora diffuso tra le puerpere che appena dopo il parto si recano in Chiesa a ringraziare la Mamma della Madonna. Questa cerimonia è detta aretrascĂŹ ‘n Sande (rientrare in Santi)


VenerdĂŹ

Sabato

Sanda Sabbette

Sanda FelummuĂŠne

Domenica Sanda Mareja GurĂ tte

/LMH E mmèta mète, e mmète la faggĂŹje, e lu patrone m’ ha prumesse la fije; me l’ha prumèsse e nen mme le vò daje: tutte le hrane je vojje sceppaje. Espedito Ferrara

/XJOLR E miete e miete la falce Il padrone m’ha promesso la figlia; me l’ha promesso e non me la vuol dare: tutto il grano voglio strappare.

IRWR 0DVVLPR 0ROLQR


LUGLIO

LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sanda Claudie

Sande Adriane

Sande Ggiste

Sanda Isabella

Vastophil OXJOLR 3UHFHGXWD GDOOD HPLVVLRQH GD SDUWH GHOO¡2IĂ€FLQD &DUWH 9DORUL GL 6WDWR GL XQ IUDQFREROOR ULSURGXFHQWH LO FDVWHOOR FDOGRUHVFR VL DSUH OD SULPD HGL]LRQH GL 9DVWRSKLO PDQLIHVWD ]LRQH Ă€ODWHOLFR QXPLVPDWLFR ,O FLUFROR Ă€ODWHOLFR JLj GLUHWWR GDO GRWW 6DOYDWRUH 9DOORQH DO TXDOH VL GHYH O¡LGHD GHOOD PDQLIHVWD]LRQH q RUD GLUHWWR GDO GRWW 5LQR 3LFFLULOOL


Venerdì

Sabato

Sande Bbenedàtte

Sande Furtunüate

Domenica Sande ‘Rreiche

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LUGLIO LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande CamĂŠlle

Sande Bonavendiure

La Madonna de lu Carmene

Sande Cirille

Punto

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di Stella

Recorde

Nen’de le sacce a ‘ddè com’è GiuvĂ , ma lu core sta sembre a lu Uaste, da cchiĂš de quarand’anne ca so frastire a Paduve. Maddemane stinghe a pinzĂ a la vita mĂ , all’anne ch’ai’ie passate all’estere‌ la nebbie,lu fradde,la pulende e l’addra ‘rrobbe. Ma lu mare me Ne l’a’ie scurdate, a Vigneule quande sbatte a li scu’iie e cande ‘na canzone che sa de cundundazze e‌.de cuaraie’ine.

Adriano Ciccotosto (da Padova)


VenerdĂŹ

Sabato

Sanda MarĂŤine

Sande Arsenie

Domenica Sande Aurelie

Il personaggio &DPLOOR /LWWHULR A lu Prisidente Di la vastese Litterie Ci vo’ passione pi’ ffa’ lu Prisidente, Di cchiĂš, ci vo’ la coce e lu talente ‘Nci da’ manca’ scaltrezze e fantasije, n’ come si sti’ ‘dice li litanije. Tu come nutare, si’ nu campione, allore figurete nghi lu pallone Ugge si’ fatte nu discorse serie, si’ cunfissate, ca la quarta serie pi’ la cittĂ di Vaste, è troppe poche. Allore j’ so’ ‘picciate lu foche: Dotto’, no’ tu, nghi tutte ‘ssa mastrĂŹje Nin purte a la C due la vastese, sfudarĂŹje talente e fantasĂŹje, nu colpe di genie, e fi’ la surprese. Fusse belle nu derbe nghi Piscare, nu derbe accese tra cittĂ di mare Lu Vaste, li carte ‘n regule li te’ Basta vulerle, e la prumuzione ve’. Don Cami’, allore daje, curagge, tu si’ tinace e si’ pure sagge, ‘st’anne mi sa’ ch’ lu mumente ‘bbone, fa’ squilla’ li trombe, fa’ sinti’ lu sone. Gana zi dice, fa’ chiuve chi te’ ferre, ‘nti fa’ scappa’ da li pite la terre Mo’ è l’ore di lu colpe mancine, lu vere ca la palle è tonne ma si vu’ ‘ncuntra’ la Fiurintine, mo’ di’ dimustra’, ca si’ nu CAMPIONE. 10 agosto 2002

Giuseppe Di Stefano


LUGLIO LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande Claudie

Sanda Mareja Matalene

Sanda BbrĂŠggede

Sanda CristĂŤine

*OL DPLFL GH OX /XQDULH Osvaldo Santoro

Poeta dialettale che sa trasfondere nei suoi componimenti lo spirito arguto del vastese d’una volta, è per noi soprattutto un amico con il quale ci piace scherzare. Tempo fa dinanzi al Carmine vede Lino Di Rosso tutto intento a leggere gli annunci funebri e gli fa: Huè LinĂš, cci sstĂŹ ? E Lino di rimando:Oh pe’ la misèrie, e ti‌ canda si ribbuète? Pruprie l’addre jre ajje liggĂŹute a lu cambisante: qui riposa e rima i suoi versi in pace Osvaldo. Una gran risata e quindi, toccandosi scaramanticamente le pudenda, si prendono entrambi a braccetto e s’avviano verso il bar piĂš vicino con l’intenzione di gustare una bella tazzina di caffè‌ Mo’kambo


Venerdì

Sabato

Sande Giàcheme

Sand’ Anne e Giuvuacchëine

Vita notturna

Punto

di Stella

Domenica

Sande Celestëine

Buon Compleanno 9LQFHQ]R 0DUFHOOR OXJOLR

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LUGLIO LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sanda Serene

Sanda Marte

Sanda BiatrĂŤice

Sande ‘Gnazie

T radizioni ed Usanze Ahoste, mojja mè, nen de canosce, recita un vecchio proverbio alludendo alla fatica che si fa a restare in casa per le innumerevoli distrazioni che questo mese offre. A Vasto, in particolare, il sole caldo dell’estate giunta all’apice e l’incanto della marina esercitano un’irresistibile tentazione a trascorrere le giornate all’aria aperta o sulla spiaggia. Ricorrenze particolari nella prima quindicina sono Sant’Alfonso, Sande Liffanze, ch’è punto di stella, San Gaetano, Sande Caddane, data nella quale si svolgeva sino a qualche decennio orsono un’importante fiera di bestiame, e San Lorenzo, Sande Lurrènze, giorno in cui cadono le stelle. Una vecchia credenza popolare attribuisce la nascita di porri sulle mani a quanti indicano con il dito gli astri nel cielo. A ferragosto, Sanda Marèjje, festa dell’Assunzione di Maria e punto di stella, c’è ancora l’abitudine di servire in tavola il pollo ripieno al sugo di pomodoro. Nel giorno successivo Sande Rocche, c’è l’annuale sagra delle campanelle e dei tegamini, in memoria del passaggio delle reliquie del Santo dirette per la traslazione a Venezia.


AGOSTO VenerdĂŹ

Sabato

Sande ‘Usebbie

Sande ‘Leffanze

Punto di Stella

Domenica Sanda Lèdie

$KRVWH JĂŹ so l’Ahoste e facce lu bbuttare, e ccanda ce ne sta de vicchie e nnuve tutte le vutte lunghe addò le truve jĂŹ te l’aggiuste e jjĂŹ te le prepare pe ccanda allongh’allonghe pe sse vegne se sende sune e ccande de vennegne. Espedito Ferrara

$JRVWR Sono agosto e faccio il bottaio E di vecchie e di nuove Tutte le botti che trovo Io aggiusto e preparo Per quando in queste vigne S’udiranno suoni e canti di vendemmia.

IRWR 0DVVLPR 0ROLQR


AGOSTO Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Sande Giuvuanne

Sande Osvalde

Sande Uttaviane

Sande Caddane

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VenerdĂŹ

Sabato

Sande Dumuineche

Sande RumĂźane

Domenica Sande Lurenze

Melanzane ripiene I����������: 1 Kg. di melanzane; pomodori; peperone dolce; aglio; prezzemolo, basilico, formaggio grattugiato, olio e sale. P�����������: Scegliere delle melanzane piuttosto piccole, ammorbidirle e scavarle con l’apposito arnese, oppure con il manico di un cucchiaio. Mettere a bagno le coppe; tagliuzzare finemente la polpa interna delle melanzane, lavarla accuratamente, strizzarla e farla soffriggere. Tritare aglio, peperone dolce fresco verde o rosso, abbondante basilico, prezzemolo e pomodoro maturo; amalgamare bene il tutto e aggiungervi sale, olio e abbondante formaggio grattugiato. Riempire con il composto le coppe, precedentemente strizzate con delicatezza, e metterle a cuocere con olio, pomodoro tagliato a pezzi, aglio, prezzemolo e mezzo bicchiere di acqua. Cuocere a fuoco basso, girando delicatamente.


AGOSTO Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Sanda Chiare

Sande Erculüane

Sande Ippolete

Sande Massemiliane

Fett’ e Fattarille /$ 9(5,),&$ 9DVWR SULPL GHO 1RYHFHQWR 8QD VLJQRUD HUD IDPRVD SHU LO VXR IRQGRVFKLHQD (QRUPH DOWR URWRQGR HUD O·DUJRPHQWR ULFRUUHQWH QHOOH FRQYHUVD]LRQL GHJOL VIDFFHQGDWL H GHL SL JLRYDQL DOFXQL GHL TXDOL QH PHWWHYDQR LQ GXEELR O·DXWHQ WLFLWj VRVWHQHQGR FKH IRVVH LO ULVXOWDWR GL VDSLHQWL DFFRQFLDWXUH VRWWR OH OXQJKH JRQQH 3HU VFRSULUH FKL DYHVVH SHUFLz UDJLRQH QRQ F·HUD FKH XQ PRGR DVSHWWDUH O·HVWDWH H FKH OD VLJQRUD VL UHFDVVH D IDUH L EDJQL GL PDUH QHOOR VWDELOLPHQWR GL 3DQWDOHRQH 0DQ]L IRWR D ODWR XQ·HQRUPH SDODÀWWD FRQ FDELQH GDOOH TXDOL VL SRWHYD VFHQGHUH GLUHWWDPHQWH LQ DFTXD PHGLDQWH XQ·DSSRVLWD VFDOHWWD LQWHUQD (EEHQH DO SULPR EDJQR O·DUFDQR IX VYHODWR ,O SL LQWUDSUHQGHQWH VL WXIID UDJJLXQJH OD EDJQDQWH FRQ VLOHQ]LRVH EUDFFLDWH H ÀQDOPHQWH GRSR XQ·DFFXUDWD YHULÀFD ULHPHUJH HVFODPDQGR VRGGLVIDWWR DOO·LQGLUL]]R GHL FRPSDJQL LQ DWWHVD VXOOD VSLDJJLD ´(· OX Vp« q OX Vp µ (· LO VXR«q LO VXR


VenerdĂŹ

Sabato

L’Assunziaune de Sanda MarÊ

Sande Rocche

Vecchi fusti 1LFROD )HUUL

Punto

di Stella

Domenica Sande SettĂŤmie

Gigante buono e generoso, titolare di un nota trattoria a Punta Penna dove si danno appuntamento quelli che amano la cucina marinara de ‘na vodde, pochi ricordano i trascorsi sportivi di Nicola, ch’è stato un boxeur, categoria pesi massimi, di tutto rispetto, un piccolo campione che ha ben figurato per coraggio, forza, determinazione e lealtĂ . Leggendo un vecchio ritaglio che data giugno 1948, apprendiamo che Nicola è stato: un pugile completo. Nel suo repertorio conta 10 vittorie fra le quali spiccano quella riportata su Sansonetti e Palesea di Terni e sul campione fiorentino Corvinetti. I prossimi incontri faranno di Ferri conclude l’articolista - una validissima promessa del pugilato nazionale.


AGOSTO LunedÏ Sand’ Elene

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sanda Sare

Sande Bernarde

Sande FabbrĂŠzie


VenerdĂŹ

Sabato

Sanda Mareje RiggĂŤine

Sanda RĂŠuse

Domenica Sande BartlummuĂŠ

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Buon Compleanno *DHWDQR &LQTXLQD DJRVWR 6HUDĂ€QD &DOYDQR DJRVWR 5RVD 6DQWRUR DJRVWR (OLD /D 3DORPEDUD DJRVWR &LUR $VFLRQH DJRVWR $OHVVDQGUD 0ROLQR DJRVWR 0DULD 5RVDULD &HOHQ]D DJRVWR 0DULD % &DYDOOR 0DULQFROD DJRVWR

VASTO FILM FESTIVAL L’avvenimento dell’estate


AGOSTO Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Sanda Lucille

Sande ‘Lessandre

Sanda Mòneche

Sande ‘Hušteine

35(0,2 9$672 ,O 3UHPLR 9DVWR q RUPDL DUUL YDWR DOOD ;;;9, HGL]LRQH &RO VXVVLHJR FKH O·HWj FRPSRUWD SXz DQFKH YROJHUH XQR VJXDUGR DO SDVVDWR H ULFRUGDUH

DJRVWR LQ RFFD VLRQH GHOOD SUHPLD]LRQH GHJOL DUWLVWL FRQFRUUHQWL DO GHFLPR 3UHPLR 9DVWR GL SLWWXUD ÀJXUDWLYD QHL ORFDOL GHOOD &DVD GL &RQ YHUVD]LRQH ´* 5RVVHWWLµ LO UHY 'RQ 6DOYDWRUH 3H SH FRPPHPRUD FRQ XQD DSSODXGLWD FRQIHUHQ]D LO DQQLYHUVDULR GHOOD QDVFLWD GHO SLWWRUH YDVWHVH )LOLSSR 3DOL]]L


VenerdĂŹ

Sabato

Sanda Candede

Sanda SabbĂŤine

Domenica Sande MarĂŤine

Alici spinate I����������: 800 gr. di alici, 2 uova, 2 limoni, farina, noce moscata, olio. P�����������: Lavare e pulire le alici, spinare senza romperle ed asciugarle con un canovaccio. Sbattere delle uova aggiungendo sale ed una spolverata di noce moscata; immergervi le alici e poi passarle nella farina. In una padella far riscaldare abbondante olio, versarvi le alici e fare dorare da ambo le parti, rigirandole con attenzione affinchè non si rompano. Servirle con spicchi di limone.

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Tutti lo ricordano come il professore di educazione fisica per antonomasia. Un po’ burbero? Proprio no! Dall’Ist. Tecnico Commerciale Geometri e Ragionieri F.Palizzi con circa 400 alunni sapeva trarre una rappresentanza atletica nelle varie discipline che faceva tremare e superava quella dell’ I.T.I. Savoia di Chieti che contava oltre 1000 alunni. Riusciva nelle competizioni provinciali, che si disputavano nello stadio Civitella, a trascinare pulmans di sostenitori per atleti ben preparati che conquistavano i primi posti anche in ambito regionale. Nella foto il professore con Tonino Buongarzone (velocista) e NinnÏ Sputore (lancio del disco).


SETTEMBRE LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande Eggedie

Sande ‘Lpedie

Sande DurutuĂŠ

Sanda Rosalie

T radizioni ed Usanze L’eco dell’estate s’allontana, la spiaggia si spoglia dei colori, gli alberi offrono gli ultimi frutti, il tempo si fa piĂš incerto. A Ssettèmbre chi jĂŠ ‘sperte nen z’abbèjje ma’ scuperte (a settembre chi è esperto non s’avvia mai scoperto) consigliano i piĂš anziani. La seconda domenica si celebra San Lorenzo con una festa nell’omonimo quartiere, che conclude il calendario delle feste rurali. Il 15 ricade, invece, la ricorrenza della Madonna dei Sette Dolori, alla quale è intitolata la chiesetta, cara alla memoria di tutti i vastesi. Il 29 è dedicato al culto del Santo Patrono, San Michele Arcangelo, Sande Micchele Prutettaure, al quale i contadini indirizzano ogni sorta di raccomandazione e di preghiera per il raccolto e la cui effigie sino al secolo scorso veniva addirittura portata in processione per invocare la grazia della pioggia ogni volta che capitava di avere siccitĂ nei campi.


VenerdĂŹ

Sabato

Sanda RiggĂŤine

Sanda Eve

Domenica Sande Sticchenicchje

6VHWWHPEUH Se dice a stu muĂ ise Pe cchi se ne ‘ndenne Ca l’uve è ffattee E le fichere pènne. Tu pinze a nen mbènne, Ma pinzece tĂŹ, ca se tte ne chesche n’ d’arehèzze cchiĂš cchjĂŹ.

Espedito Ferrara

6HWWHPEUH Si dice in questo mese per chi se n’intende che l’uva è matura ed i fichi pendono. Tu pensa a non pendere Ma pensaci bene, perchĂŠ se cadi non ti rialzi piĂš.

IRWR 0DVVLPR 0ROLQR


SETTEMBRE

LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Cande è nate Sanda Mareje

Sanda SarafĂŤine

Sanda NichĂŤule da TulundĂŤine

Sanda GgiacĂŤnde

Il Personaggio

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2WHOOR 6FLSLRQL Personaggio eclettico e charmant di livello internazionale.Cercò fortuna e la trovò a Londra dove,titolare di uno dei ristoranti piĂš affermati del mangiar bene, conseguĂŹ successi nella gastronomia diffondendo la cucina di casa nostra. Non si contano quanti vastesi a Londra, sia per lavoro che per diporto,hanno trovato accoglienza ed ospitalitĂ dal generoso Otello,che molto spesso fa ritorno a Vasto, dove prima la mamma donna Maria e la sorella Paolina abitavano nel quartiere Croci. Tutt’ora viene puntualmente a trascorrere l’estate a Vasto dal fratello Cornelio.


VenerdĂŹ

Sabato

Sande Guide

Sande Lebborie

Domenica Sande Crescenze lu Legne de la Crauce

,O QXRYR RUJDQR GHOOD &DWWHGUDOH GL 6DQ *LXVHSSH YROXWR GDO 3DUURFR 'RQ *LRYDQQL 3HOOLFFLRWWL La realizzazione del nuovo organo della Cattedrale riporta alla memoria gli anni Settanta, quando molti furono contrariati dalla collocazione dell’enorme strumento a canne, nello spazio della chiesa in cui da piccoli eravamo abituati a cantare in coro. L’abitudine, tuttavia, presto ammanta i ricordi, come la neve. Salvo poi, riportarli alla mente nel momento in cui motivi particolari li ricompongono, consentendo alla fantasia di vagare. Ma senza nostalgia. Soprattutto quando si è trattato di decidere l’allocazione del nuovo apparecchio musicale sulla scorta di carte, documenti, indagini murarie. In questo senso, l’occhio ha direzionato l’attenzione su una porta mattonata visibile sulla parete occidentale della chiesa. Durante i lavori di restauro ci si era chiesti del perchĂŠ gli Agostiniani avessero bisogno di entrare dal chiostro nel tempio da quella porta. La risposta maturata era la seguente: quella doveva costituire l’accesso alla cantoria. In realtĂ , nessun documento concernente gli ampliamenti della chiesa intitolata a S. Giuseppe, successivi al 1890, descriveva (o indicava) l’esistenza di una tale struttura. Eppure, andando indietro nel tempo, ci si imbatte in altri progetti di demolizione e ammodernamento (specialmente di quelli “distruttiviâ€? di metĂ Ottocento) che, valutati sulla procedura di rimozione integrale della Cappella dell’Addolorata, potrebbero assegnare a tale periodo l’epoca dell’abbattimento della precedente cantoria. In ogni caso, sia per la consuetudine che vuole le cantorie poste sull’ingresso delle chiese, sia perchĂŠ rimaneva quella l’unica parete totalmente spoglia di decorazioni, sia perchĂŠ la forma e la dimensione della bussola d’ingresso lo permettevano, si è collocato lo strumento in quella che doveva essere la originaria posizione. Ed è qui collocato che, attraversato dalla luce policroma del rosone, lo “strumento di Ponzianoâ€?, imponente quanto discreto, completa il progetto che volle la chiesa intitolata a San Giuseppe, Cattedrale della CittĂ del Vasto.


SETTEMBRE Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

La Madonne de Ie Sette Dilïure

Sande Cipriane

Sande Robberte

Sanda Sufuëje

Fett’ e Fattarille 0(',&2 (' $00$/$72 'RPHQLFR GHWWR 0DJQDVDJJLFFH PHGLFR GL SURIHVVLRQH PD FUDSXORQH LPSHQLWHQWH LQFRQWUD &LFFLOOR )UHFDPjVFKqOH XQ SRYHUR GLVSHUDWR FKH YLYH GL VWHQWL ´ 'RWWz GDPPH GGXPLOD OqLUH FKD PH WH IDPH«0H YXOHVVH ID QX SXDQLOOHµ GRWWz GDPPL FHQWR OLUH FKq KR IDPH«YRUUHL IDUPL XQ SDQLQR ( TXHOOR FKH DYHYD DSSHQD WHUPLQDWR GL PDQJLDUH D FUHSDSHOOH DWWDPPXUUqWH ¶H FLRq WDQWR VD]LR GD VWDU PDOH JOL ID ´ 9YLDW· D WD FKD WL VVD EHOOD SDQ]D YXGGH QHQ YYqLGH FKD Q· SX]]H DUSXVj "µ %HDWR WH FKH KDL TXHOOD EHOOD SDQFLD YXRWD QRQ YHGL FKH LR VWR PDOH"


VenerdĂŹ

Sabato

Sande Gennere

Sanda ‘Usebbie

Festival delle Sirene

Domenica Sande Mattè

Buon Compleanno *HQQDUR 6SDGDFFLQL VHWWHPEUH &RQFHWWD 'L &LFFR VHWWHPEUH 0DVVLPR 0ROLQR VHWWHPEUH %UXQR %DUELHUL VHWWHPEUH 0DXUR )HUUDUD VHWWHPEUH &DUOR 0DUFKHVDQL VHWWHPEUH

17 - 18 settembre 1966 “Il festival delle sireneâ€?, manifestazione ideata da Roberto Buontempo, presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, e Pino Correnti, lancia nel firmamento canoro la bella e brava Ombretta Colli. Nel corso delle successive cinque edizioni, che si svolgono presso il politeama Ruzzi,la manifestazione vedrĂ la presenza di noti personaggi del mondo dello spettacolo come Pippo Baudo, Daniele Piombi, Aba Cercato, Liana Orfei, Ernesto Calindri.


SETTEMBRE Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Sande Maurëzie

Sande Lëine

Sande Pacëfeche

Sande Sérge

VHWWHPEUH 3DUWRQR L ODYRUL SHU OD ULFRVWUX]LRQH GHO IDUR GL 3XQWD 3HQQD LQ IXQ]LRQH GDO GHPROLWR D VHJXLWR GHJOL HYHQWL EHO OLFL /D 'LWWD DJJLXGLFDWDULD q OD )LOLSSR 9DOHQWLQHWWL $QWRQLR 0HQQD GL 2UWRQD VHWWHPEUH 1HOOD ULFRUUHQ]D GHO FHQWHQDULR GHOOD PRUWH GL 'DQWH *DEULHO 5RVVHWWL H GHO %LFHQWHQDULR GL TXHOOD GHO SDGUH *DEULHOH O·DVVHVVRUDWR DOOD FXOWXUD JXL GDWR GDOOD VLJQRUD $QJHOD 3ROL 0ROLQR RUJDQL]]D XQ FRQYHJQR LQWHUQD]LRQDOH DO TXDOH LQWHUYHQJRQR QXPHURVL VWXGLRVL DQFKH VWUDQLHUL GDO WLWROR ´, 5RVVHWWL WUD ,WDOLD HG ,QJKLOWHUUDµ


VenerdĂŹ

Sabato

Sande Coseme e DamĂŻane

Sande Terrenzie

Domenica Sande Fauste

3UHPLR 6DQ 0LFKHOH Il Premio San Michele nasce nel 1997 per onorare i vastesi che si sono distinti nel campo della cultura, della scienza, della finanza, dell’imprenditoria e del mondo del volontariato. La giuria è presieduta dal Prof. Elio Bitritto. Nel corso degli anni, hanno ricevuto il premio, consegnato nella ricorrenza del Santo Patrono le seguenti personalitĂ : 1997: Pepe Don Salvatore, Ciccarone Silvio, Canci Vincenzo, Anelli Carlo, Petroro Silvio. 1998: Evangelista F. e Taraborrelli N., Benedetti Michele, Bonacci Gianfranco, Pietrocola Giuseppe, Terpolilli Renato. 1999: Catania Giuseppe, La Palombara Elia, Marinucci Filippo, Tosone Luciano, Zaccardi Michele. 2000: Cianci Angelo, Del Casale Franco, De Marinis Caterina, Ferrara Espedito, Molino Lucia. 2001: Bontempo Roberto, Crisci Giorgio, Lattanzio Filandro, Poli Molino Angela, Salvatorelli Remo, Scurria Vincent. 2002: Francesco Ritucci Chinni, Masciulli Oreste e Vittoria, Marchesani Carlo, Colantonio Galizia Maria, Fabrizio Nicola.


SETTEMBRE

OTTOBRE

LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande Mecchele

Sande Gelòrme

Sande Remegie

Sande MudeĹĄte

T radizioni ed Usanze Gli usi, i costumi, i rituali girano tutti attorno alla vendemmia, che interessa non solo la campagna ma tutta la vita della collettivitĂ . UttĂ bre tutte vèine: arrapèite sse candèine (Ottobre tutto vino: aprite le cantine) recita un vecchio adagio, oppure, UttĂ bre: vine e ccandine sĂŠre e matĂŹne. Nella societĂ contadina la vendemmia era occasione non solo di lavoro, ma di socializzazione, di divertimento, di fantasiosa creativitĂ di balli, di canti, di rappresentazioni. Per Vasto poi il vino ha rappresentato anche nel passato una ricca fonte di ricchezza, essendo il porto di San Nicola della Meta divenuto uno degli scali piĂš attivi per l’esportazione della preziosa bevanda in Dalmazia, a Venezia od a CorfĂš. Circostanza confermata sia da FrĂ Serafino Razzi nel suo diario di viaggio del 1576 sia dal Galanti, che, nel saggio intitolato Della descrizione geografica e politica delle Sicilie edito a Napoli nel 1789, sottolinea come dalle spiagge di Pescara, di Francavilla e di Ortona si estrae molto vino, ma buona parte viene spedito per Vasto.


VenerdĂŹ

Sabato

Sande TrisĂŤine de GgisĂŹ

Sande Frangische

Domenica Sande Sande

8WWDEUH UttĂ bre è di fatejje UttĂ bre è dd’allehrejje A llonghe. pe sse vegne Jè ttutt’arie de vennegne: Se prepare moste e vvine Pe la feste a San Martine: Vine vine e vveretĂ sse San Mbasquale de l’Atasse.

Espedito Ferrara

2WWREUH Ottobre è di fatica, Ottobre è d’allegria. Lungo le vigne Ăˆ tutt’aria di vendemmia: Si prepara mosto e vino Per la festa di San Martino: viva il vino, in vino veritas San Pasquale dell’Atessa.

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OTTOBRE LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande Brune

la Madonne de lu Rusuarie

Sande ScimĂ une

Sanda Sare

O¡LFRQD '21 520(2 58&&, Nipote di Felicetta Palazzi ed orgoglioso delle sue origini diventa sacerdote nel 1903. Svolge funzioni di viceparroco nell’allora unica parrocchia di S. Giuseppe, presta assistenza spirituale nell’epidemia della “spagnolaâ€? e nel 1921 diviene il parroco della ripristinata parrocchia di S. Pietro; impegno che manterrĂ fino alla morte. Organizzatore instancabile e rigoroso nella sua parrocchia valorizza il ruolo delle Confraternite, instaura le piĂš svariate forme associative cattoliche, cura la formazione religiosa della popolazione con catechismo, liturgia, predicazioni e conferenze, pellegrinaggi e canto sacro.


Venerdì

Sabato

Sande Ciatté

Sande Sandëine

Domenica Sande Serafëine

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Buon Compleanno 1LFROD &HOHQ]D RWWREUH *DHWDQR &LDQFLR RWWREUH (Q]R 5RQ]LWWL RWWREUH 5LQR 3LFFLULOOL RWWREUH


OTTOBRE LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande ‘Duarde

Sanda FurtunĂźate

Sanda Terese

Sanda MarecarĂŤite

CuriositĂ 9LD $LPRQH Non tutti sanno che l’attuale Via Aimone ha una sua storia particolare.Fino all’inizio del 1800, cioè fino all’avvento di Giuseppe Bonaparte, registrava la presenza dei frati Celestiniani col convento di Santo Spirito. Tale complesso dette luogo al Teatro Rossetti ed alle carceri giudiziarie con la cacciata dei frati che, dopo secoli di presenza, non fĂš gradita da tutti; tanto vero che si racconta come qualcuno proprio tra i Celestiniani ebbe a dire: “Guai a Voi che cacciate come avanzi di galere noi che abbiamo curato solo le vostre anime!â€?. Trascorso neanche tanto tempo e via Aimone si ritrovò con una fisionomia stravolta al punto che, appresso alle

carceri dette, venne realizzato il deposito della ditta Colucci per gli attrezzi della raccolta della nettezza urbana (...e mamma majje che puzza !!!) e di seguito ancora la caserma della gendarmeria o acchiappadelinquenti e, per concludere, di fronte ad essa regnò per molti anni Francische ‘Mmasciate che, per non dispiacere a nessuno, trasportò i morti di tutti al camposanto. Con tutto ciò vien da dire: EmbĂŠ, doppe tutte quasse, chi pò dèce ca na codde la vraastĂ me di li munece ? Nin fusse juste aribbattizzĂ via Aimone ngh via de la vrastĂ me o di li munece sfrattĂŠte ? Sordiso


VenerdĂŹ

Sabato

Sande Ruduolfe

Sande Liuche

Domenica

Sanda Lauratte

6FDPEL FXOWXUDOL VWXGHQWL YDVWHVL D 3HUWK Nu che a magge a Perth sème state li diciĂ ime a core apèrte: che ‘bbella tèrre sème visitate. Sciòre e papĂ ce l’hanne dètte che l’Austraije è grosse ‘gnè l’indère Europa, ma pĂŹure alĂŠuche GgisĂš Crèste c’iĂ masse a nu punduggialle la sumènde Uastareule. Pure nije li sème aritruvate st’ appizzamènde di UastarĂźle trapiandĂŠte e a sciore i’ sème ariccundète che mò a Perth li paisana nÚťtre ‘ssò divindète ‘gnĂŠ lu priddisanne. Aècche, a lu Uaste stème strètte-strètte,

mèndre aÊlle stanne lareche-lèreche

e bĂŠlle commede-commete. Mò ci vĂŠ nu dubbie e nu turmènde pi la storie: canda lu muanne canusciĂšte ère piccinanne lu Uaste ‘bbone a misĂŹure ĹĄtave a Histonio..., doppe che lu muanne se ‘ngrandĂŠite Histonio stave strĂ tte, e lu Uaste commete e larghe li sème fatte all’Austraije. Vasto, 28 maggio 2002 Caterina & Giorgio Celenza

Il gemellaggio con Perth comincia finalmente a dare i frutti sperati. Ad iniziativa dell’Associazione Pro-emigranti, diretta dall’instancabile Silvio Petroro, e del Circolo dei vastesi di Perth, una folta schiera di studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri di Vasto ha potuto visitare per motivi di studio la capitale del West Australia. Nella foto la delegazione degli studenti prima della partenza insieme al preside Nicolangelo D’Adamo ed ai docenti.


OTTOBRE LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sanda ‘DelĂŤine

Sanda UrsulĂŤine

Sande DunĂźate

Sande Giuvuanne de CapeĹĄtrane

Fett’ e Fattarille 5,03,$172 8QD YHGRYD DOO¡DPLFD ´$K OX PDUqWH PHÂŤÂľ $K LO PDULWR PLRÂŤ

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6WRULH GHOO¡HPLJUD]LRQH Napoli 29 ottobre 1888 Egregio Signor Beniamino Muzii - Vasto Accusiamo ricevuta della Vostra raccomandata di ieri con L.50- qual caparra a un posto di 3° classe per New York a favore di Marchesani Sebastiano e qui unito vi facciamo tenere la bolletta di ricevuta col certificato di imbarco che serve per avere il passaporto. Il prezzo di 3° classe netto a noi per New York di lire 120 per ogni posto, essendovi un aumento di lire 50datare dal 1° novembre. La bolletta segna Lire 145 meno lire 25 di abbuono, rimane netto a noi lire 120. Alla venuta del passeggiero a Napoli deve darci Lire 70 per saldo nolo. Vi avviseremo noi della data fissa di partenza indicandovi in quale giorno il passeggiero si deve trovare a Napoli. Dovendo rimettere altre caparre, bastano lire 20 a posto. Con alta stima vi salutiamo. L’Amm.re Raffaele Giliberti e C.


VenerdĂŹ

Sabato

Sande Raffajele

Sanda Grazie

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Domenica Sande UmbĂźerte

Attiva come non mai sotto la guida di Mike Cicchini, l’associazione, che riunisce i vastesi di Toronto, mantiene sempre vivo il ricordo ed il legame con la Madrepatria con tutta una serie di manifestazioni culturali e sociali che riescono a coinvolgere anche le giovani generazioni. Nella foto, Mike Cicchini, presidente del Vasto Social Club ed al microfono il cerimoniere Ontario Sarracini.


OTTOBRE LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande CrispĂŤine

Sande Taddè

Sande UnurĂźate

Sanda DurutĂŠ

T radizioni ed Usanze Si apre con la celebrazione dei defunti. Secondo un’antica tradizione la sera prima si lascia la tavola apparecchiata, il piatto pieno di cibo, una bottiglia di vino ed una d’acqua per i morti. Anticamente i bambini appendevano al camino le calze con la richiesta di doni ai parenti scomparsi, esattamente come usa oggi in occasione della Befana. Il 4 del mese ricorre la festa di San Cesario, le cui reliquie si venerano nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Maggiore.L’11 si festeggia San Martino. Sande MartĂŹne:tutte li mmoste è fatte vine. La ricorrenza segna in pratica l’inizio dell’inverno e dei relativi rituali di propiziazione, il primo dei quali è la svinatura, da cui il detto Sande MartĂŹne, se spĂŹnele lu huĂŹne. Il culto di San Martino è assai diffuso ed è pari per importanza a quello dedicato a Sant’Antonio Abate, per essere nella credenza popolare il Santo al quale è affidata la cura delle campagne e dei prodotti della terra, laddove l’altro è invece quello deputato alla cura degli animali.


NOVEMBRE VenerdĂŹ

Sabato

Sande QuindĂŤine

Tutte li Sende

Domenica

L’Alme di li Murte

Punto di Stella

1QXYHPEUH Je so nnuvèmbre, E pporte, porte sèmbre murte e ssènde ; E pporte la sumende de lu hrane Pe ddĂ titte nu muòcceche de pane. Se ddoppe sumundate vu ‘le spine, N’za’ha da jĂŹ scazze canda se camine. Espedito Ferrara

1RYHPEUH Io sono novembre E porto, porto morti e santi; E porto il seme del grano Per dare a tutti un pezzo di pane. Se dopo la semina vuoi le spine Non andar scalzo quando cammini.

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NOVEMBRE Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Sande ‘Ggisarie

Sande CarIe Burrumué

Sande Giude

Sande Faušte

Il personaggio 5HPR 6DOYDWRUHOOL

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VenerdĂŹ

Sabato

Sande ErneĹĄte

Sande Guffrede

Vecchi fusti 1LFROD *LDQJUDQGH

Domenica SandeTucudĂŠure

La tradizione di cantare le Storie a Carnevale ha trovato in lui l’ultimo grande interprete. Osservatore acuto della realtĂ cittadina, ciceruacchio critico ma intellettualmente onesto, ZĂŹ Nicole è stato espressione della piĂš autentica cultura popolare e contadina della nostra gente. La foto lo ritrae insieme alla moglie Maria Nicola Vicoli.

Buon Compleanno 'RPHQLFR 6PHULOOL QRYHPEUH

Fett’ e Fattarille 121 6, 38 ¡ 0$, 6$3(5( (¡ XVDQ]D FKH DO WHUPLQH GHOOD SURFHVVLRQH GHO 6DQWR 3URWHWWRUH L IHGHOL EDFLQR LO SLHGH GHOOD VWDWXD 8QD GRQQD V¡DYYLFLQD V¡LQFKLQD EDFLD LO SLHGH GL 6DQ 0LFKHOH PD SRL EDFLD DQFKH LO GLDYROR /D FRPDUH FKH OH VWD DFFDQWR VEDORUGLWD HVFODPD ´&KH IIu FXPPj WH Vu VWXSSHGpLWH" ´ ´&KH IDL FRPPDUD WL VHL VFLPXQLWD"Âľ ´(K FXPPj IDPP¡ DFFXQGXQGj WXWW¡H GGu 1¡VH VD QX MXUQH JQD SR¡ M¡ IIHQqÂľ ´(K FRPPDUD IDPPL DFFRQWHQWDUH WXWW¡H GXH 1RQ VL SXz PDL VDSHUH FRPH SXz DQGDUH D Ă€QLUHÂľ

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NOVEMBRE Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Sanda Germane

Sande Martëine

Sande Giusaffatte

Sande Bonomme

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VenerdĂŹ

Sabato

Sande Giuquande

Sande ‘Libberte

Domenica Sanda MarecarĂŤite

Fagioli e cotiche I����������: 300 gr. di cotiche o cotenne; 300 gr. di fagioli secchi; 1/2 bicchiere di olio d’oliva; prezzemolo, sedano, pomodoro, cipolla. P����������� Tenere a bagno i fagioli per una notte Raschiare bene le cotiche (cotenne di maiale), passarle nella fiamma per togliere i peli, lavarle piÚ volte in acqua calda. Scolare i fagioli, metterli in una pentola di teffacotta con le cotiche, il prezzemolo, il sedano, il pomodoro, l’olio e ricoprire d’acqua. Aggiungere del sale e far bollire lentamente, tenendo pronta l’acqua sempre bollente per integrare la pentola. In un tegame far rosolare nell’olio un po’ di cipolla triturata, aggiungere il pomodoro, salare, pepare e far bollire per una decina di minuti; quando le cotiche saranno diventate tenere, toglierle dalla pentola, ritagliarle a quadratucci con forbici e metterle nel sughetto già pronto, assieme ai fagioli scolati precedentemente.

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/¡DOPH GL OX SULKDGzULH Di sere, aunite, coma ere bbelle! ‘Ntum’a la tĂ vele tutt’assittate. M’arivè ‘n mente nonne, puvurelle, e nu fatte che n’aje ma’ scurdĂ te... La lambadine tinè pi’ cappelle nu piatte bianghe di ferre smaldĂ te e ‘nturne ci girè’’ na ciamarelle che, a di’ la viritĂ , m’avè’ scucciĂ te. Ma quande vaje ca li vulè’ ‘ccite, aj ‘arimaste nghi la man’ azzĂ te, m’à ditte nonne: - ma ti sÏ’ ‘mmattĂŹte! Quessejè ‘n’alme di lu prihadorie! Tu li vu’ ‘ccite? Brutte scrihanzĂ te! Di’ ‘na “rĂŠcchiem’etèmeâ€? e nin fa storie! Mo, se vede a vulĂ â€˜na ciamarelle, m’ arivè ‘n mente nonne, puvurelle. Fernando D’Annunzio


NOVEMBRE LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sanda Sabbette

Sande CriĹĄtejĂŹane

Sanda TĂŤlde

Sande Uttavie

*OL DPLFL GH OX /XQDULH Pietro Falcucci Professionista serio e capace, che piĂš che all’apparire tiene all’ essere, è stato sin dall’inizio vicino a questa iniziativa editoriale incoraggiandola e sostenendola con suggerimenti sempre validi che manifestano il suo grande amore per la CittĂ ed il desiderio di salvaguardia delle tradizioni della nostra gente.Entrato nella gestione della cosa pubblica, è stato consigliere comunale e quindi, rieletto con largo consenso, ricopre attualmente la carica di assessore comunale con delega al bilancio ed alla programmazione economica.


VenerdĂŹ

Sabato

Sande DiĂ ghe

Sanda CecĂŤlie

Domenica

Sande Clemende CrĂŤĹĄte RrĂ

Il Coro Polifonico Histonium Il Coro Polifonico Histonium Bernardino Lupacchino dal Vasto è ormai entrato nella storia della nostra cittĂ : storia passata, storia futura, con immensa gratitudine di tutti i Vastesi. Assistente al “varoâ€? il 22 novembre 1973 fu Don Giovanni Pellicciotti e come Direttori si sono succeduti i Maestri Emidio Cionci, Nicola Carino, Lucio Nardone, Paolo Fresu, Antonella Cionci, Luigi Di Tullio. A tutti i coristi l’augurio di continuare a cogliere sempre piĂš ambiti traguardi.

A lu core di ťtu core (Messaggio d’amore e di augurio in occasione del ventennale del Coro Polifonico Histonium - Vasto 22/11/1993)

Nin è la core che mi vatte ‘n pette, però dentr’ a ‘sta core sta di case. Dentr’ a ‘sta core i’aje priparĂ te ‘na casciarrnòniche tatt’ addabbĂ te. E’ tante bbelle sintiri’ a cantĂ ! Li ricce di li chĂ rne mi fa fa’.


NOVEMBRE Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Sanda Flere

Sanda Catarëine

Sande Lunuarde

Sande Virgëlie

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VenerdĂŹ

Sabato

Sande Giacheme

Sande SaturnĂŤine

Domenica

Vecchi Fusti 9LWWRULR &RFFLD Fu un grande campione di calcio,nato a Vasto il 18 maggio 1918. A suon di goals scalò fino all’Ambrosiana-Inter che l’acquistò nel 1940 sotto la guida del tecnico Annibale Frossi. Dopo la guerra tornò alla Vastese anche come allenatore. Dotato di un potente tiro e fiuto di porta segnava facilmente calciando i corners dalla bandierina. Dopo, come tanti altri concittadini, emigrò in Australia dove come giocatore-allenatore guidò gli Azzurri di Perth e i Tricolire di Fremantle. Tornò nella sua amata cittĂ natale ove si spense il 3 novembre 1982 e gli amici,come nella foto, lo ricordano ancora con molto affetto.

Sand’AndrÊ

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1LQ *¡q GD Ij Canda core di rännele j’ Ă date la mamme, requieĹĄcatte, addonna ĹĄta: e da la jarne chi l’ha bbattezzate lu vrèche ni j’ Ă fatte ma’ mangà ’. Stanne accuscĂŹ li chèuse ‘n avvucate, a ddice pèuche, aveva adduvuntà ’: ma’ mmèce è nu turzone d’inzalate e n’ o nghi nu bbicchire nin za fĂ . Va pi’ la piazze gnè nu salicĂ une, ‘ndròppeche si tte mmènde a ‘na bbardasce e ‘m bacce i si lègge ch’ è cazzĂ une. E ccanda un’ è mèlanghe da li fasce, nin g’ è da fà ’: sarrĂ sèmbre mafrĂ une fine a chi ni ll’allònghene a la casce. Gaetano Murolo


DICEMBRE LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sanda ‘Ligge

Sanda BibbĂŻane

San Frangische Saverie

Sanda Barbere

T radizioni ed Usanze L’ultimo mese dell’anno si apre con la festivitĂ di San Nicola di Bari, Sanda NĂŠcole de BbĂ re, protettore dei pastori transumanti. Il Santo viene festeggiato anche nella prima domenica di maggio. Nella vicina Pollutri si distribuiscono fave lesse, pagnotte e vino. Le fave, raccolte in ogni casa del paese dai deputati vengono cotte la sera prima in grossi recipienti dinanzi alla Chiesa del Patrono. Il 13 Santa Lucia, è ritenuto il giorno piĂš corto dell’anno poichĂŠ nel calendario antico il solstizio d’inverno cadeva prima del 21 dicembre, Sanda LucĂŹje, lu jĂšrne cchiĂš corte che cce sĂŹje. Nella Chiesa di Santa Maria Maggiore si distribuiscono pezzettini di pane azzimo chiamati gli occhi di Santa Lucia, che si conservano in caso di malattie della vista. Il 23 si friggono scrèppelle e caggiunĂŹtte e nel focolare si infila lu tecchie, il ceppo che dovrĂ ardere sino a Capodanno. La vigilia di Natale, scambio di doni ed a sera il tradizionale cenone. Nella notte si recitano le cosiddette devozioni, scongiuri contro le malattie e contro i malocchi. Chi nasce a mezzanotte in punto è, secondo una diffusa credenza, dotato di poteri magici. L’ultimo giorno dell’anno è la festa del ringraziamento. Nella Chiesa di Santa Maria Maggiore si canta il Te Deum, lu Ta Ddè.


VenerdĂŹ

Sabato

Sande Vasse

Sanda NichĂŤule de Bare

Domenica

Sande Urbane

'GLFHPEUH Scorte l’anne e scorte le quatrine, t’ambÊre ca pe ttà n’ ge sta nescÏune. Bbona Fine e Bbon Pringipie Espedito Ferrara

'LFHPEUH Finito l’anno e pure il quattrino Impari che per te non c’e nessuno. Buona Fine e Buon Principio

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DICEMBRE Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

la Cungiuzïaune

Sanda Valerie

la Madonne de Lurète

Sande Sabbëine

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VenerdĂŹ

Sabato

Sanda Amalie

Sanda LucĂŤie

Domenica

Sande Giuvuanne de la Crauce

Scrippelle Iď?Žď?§ď?˛ď?Ľď?¤ď?Šď?Ľď?Žď?´ď?Š: 2 Kg. di farina; 700 gr. di patate lessate e pelate (facoltative); 3 cubetti di lievito di birra; molto olio; sale; zucchero. Pď?˛ď?Ľď?°ď?Ąď?˛ď?Ąď?şď?Šď?Żď?Žď?Ľ: S’impasta la farina con le patate passate al setaccio e il lievito sciolto in acqua calda e si lascia riposare l’impasto per circa tre ore. Successivamente con le mani bagnate d’acqua si prende un pò di pasta e si allunga, a forma di bastoncino. La si mette quindi a friggere in abbondante olio bollente, la si lascia dorare e la si rigira. Ogni “scrippelleâ€? va cosparsa di zucchero.

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E’ stato socio azionista della S.I.V. spa partecipando alla sottoscrizione iniziale del capitale sociale. E’ rimasto sempre molto legato a Vasto ed ogni concittadino che lo incontrava a Roma, dove lavorava quale dirigente della Federpetroli nello storico palazzo Barberini, doveva innanzitutto aggiornarlo su quanto era accaduto a Vasto. Ha ricoperto incarichi prestigiosi: direttore amministrativo dell’AGIP e poi dell’ENI, presidente e amministratore delegato della SO.FID (azionista di riferimento della SIV spa). E’ stato amico sin dall’infanzia di Enrico Mattei col quale amava partecipare a battute di caccia. Si adoperò affinchĂŠ l’Istituto Tecnico Industriale di Vasto gli fosse intitolato, tanto che all’inaugurazione assicurò la presenza della vedova Mattei in qualitĂ di madrina.


DICEMBRE Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Sanda Silvia

Sanda Adelaide

Sande Làzzere

Sande Graziane

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VenerdĂŹ

Sabato

Sande Darie

Sande Libbrate

Domenica Sande SeverĂŤine

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Lu Ciunumato’ Pioniere del cinema, tanto da lanciarsi nel febbraio del 1922 nella gestione dell’Eden, una delle prime sale cinematografiche della CittĂ ch’era situata in via S.Francesco d’Assisi, e poi addirittura nella creazione di una casa di produzione cinematografica, l’Aprutium film, Nicola Bonacci era uomo di rara intelligenza e di spirito soprattutto. Ne ricordiamo un aneddoto che ne rivela le non comuni doti di simpatia.Tre intraprendenti giovanotti, si presentano al Supercinema, che don Nicola aveva aperto negli ultimi anni, e gli chiedono di praticare un sostanzioso forfait sul prezzo d’ingresso. Per piacere don Nicò – gli chiedono cercando la sua complicità – tenème li fĂŠmmène ch’ jj’aspettène dĂ ndre (‌abbiamo le ragazze che ci aspettano dentro). E questi di rimando, dopo aver visto le poche lire che gli offrivano:GagliĂš, ssi vulète ffĂ li matĂŹune aecche dĂ ndre, ci vò ‘n’addre ccente lère. ‘Nghi ssi quattre sodde accattatèce li sciavunèlle a Custantène, ccusciĂ putète ffĂ li cavalle ‘gna li signurène l’hom’ aescène da lu ciunumatò ( Ragazzi, se volete pomiciare in sala, occorrono altre cento lire: Con quei quattro soldi comprateci le carrube a Costantino e cosĂŹ potrete far meglio i “cavalliâ€? appena le signorine usciranno dal cinema).

Buon Compleanno /XLJL 3LHUDEHOOD GLFHPEUH $QQD 'HOOD 3HQQD GLFHPEUH


DICEMBRE Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Sande Flaviane

Sanda Vittorie

Sanda Irmëine

la Sanda Natale

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VenerdĂŹ

Sabato

Sande Ĺ tefene

Sande Giuvuanne

Domenica le Sende ‘nnucĂŻnde

1DWDOH P¡ DULSRUWH Natale mo ‘rivè e m’ ariporte: lu ‘ddore di scrippèlle e caggiunĂŹtte lu scupunĂ re che va port’a pporte, l’ Ă lbere, lu pressepie e li lucitte. M’ arporte lu ricorde bbell’ e care: lu tĂŠcchie che ardive... li virnĂŹce e la famÏ’ ‘ndurn’ a lu fuculare, mendre s’ abbruĹĄchilĂŹve fĂ fe e ccice. M’ arporte, tutt’ aunite, li canzune che pare ca li cande l’angilille e chili notte chiare nghi la lune e li ĹĄtelle lucende a mmill’ a mmille. M’arporte ‘n’arie, chiĹĄta feĹĄta sande, piene di ggioje, ‘n’ arie tante bbelle. Lu Salvatore arvè pi’ tuttiquande, DdĂŹje, pi’ nu’, s’ arifĂ Bambinelle. M’arporte li prupoĹĄte di la ggende, di divintĂ cchiĂš bbone e cchiĂš di core, chi sa picchè, pĂš, tutt’ a na mumende si scorde di lu bbene e di l’amore. Fernando D’Annunzio 6DQWXDULR GHOOÂś,QFRURQDWD 3UHVHSH IRWR 1LFROD *LOHQR


DICEMBRE

Gennaio

LunedĂŹ

MartedĂŹ

MercoledĂŹ

GiovedĂŹ

Sande Davede

Sanda lIane

Sande SilveĹĄtre

Cape d’Anne

Gli autori del Lunario insieme al giornalista Gianni Quagliarella


VenerdĂŹ

Sabato

Sande Ggrigorie

Sanda Genuèffe

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Domenica Sand’Angela

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Sande Salvèstre, è scorte la fèste. Anne Nove, cumunzà me de nove.


/¤$PPLQLVWUD]LRQH &RPXQDOH OD *LXQWD Sindaco Filippo PIETROCOLA Vice Sindaco Giovanni BOLOGNESE Assessori: Pio Bucciarelli - Dario Ciancaglini - Guido Giangiacomo Nicola Mastrovincenzo - Nicola Soria - Pietro Falcucci - Vincenzo Sputore

LO &RQVLJOLR Vincenzo Ottaviano - Antonio Catalano - Michele Notarangelo Camillo Litterio - Giovanni Claudio Conti - Alfonso De Filippis Saverio Scampoli - Roberto Suriani - Massimo Desiati Lorenzo Russo - Paolo Leonzio - Etelwaldo Sigismondi Giacinto Mariotti - Francesco Paolo D’Adamo - Sabrina Scampoli Mario Olivieri - Nazario Augelli - Fernando Fiore - Andrea Bischia Nicola Del Prete - Nicola D’Adamo - Roberto Molino - Fabio Giangiacomo Antonio Di Santo - Lucio Basso Ritucci - Gaetano Fuiano Francesco Piccolotti - Nicola Tiberio - Rocco Cerulli Segretario Generale Augusto Giacci

L 'LULJHQWL Michele D’Annunzio (Urbanistica) Roberto D’Ermilio (Lavori pubblici, Servizi, Acquedotto) Paolino Di Lello (Polizia urbana) Mariapia D’Ugo (Pianificaizone territoriale, PRG, Tributi) Vincenzo Marcello (Pubblica istruzione, Cultura, Beni culturali) Giacinto Palazzuolo (Bilancio, Programmazione economica, Personale, Patrimonio) Domenico Smerilli (Commercio, Annona, Turismo) Caterina Barbato (Direttrice della Istituzione dei Servizi Sociali)


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&DQ]XQH 8DVWDUXOH Il canto, più d’ogni altra forma artistica certamente, esprime l’anima di una gente. Per far comprendere ed apprezzare, ancor più di quanto sia stato possibile nelle pagine precedenti, l’alma uastarèle, cì è sembrato opportuno raccogliere in questa appendice i testi di alcune delle più belle ed originali canzoni popolari vastesi che, incise anche in un compatc-disc inserito nella terza di copertina, offriamo all’attenzione degli amici del Lunarie de lu Uaste. Ci preme sottolineare che la maggior parte delle melodie, soprattutto quelle senza autore tramandate spontaneamente di generazione in generazione, avrebbero forse rischiato altrimenti di andar perdute, essendo conosciute dai soli interpreti Gaetano Ciancio, detto la Ballarène, ed Antonio Savino, detto chissà perché Pasquale, con la band composta da Francesco Paolo Gileno alla fisarmonica ed Enzo Ronzitti al tamburello. A Loro un sentitissimo, affettuoso ringraziamento per la sensibilità e per la entusiastica disponibilità dimostrata.

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Un ringraziamento particolare dobbiamo all’amico Gennaro Strever che, contribuendo alla realizzazione del compact-disc contenente le Canzune Uastarule, ha dimostrato una particolare sensibilità alle iniziative culturali ed una convinta adesione al progetto di riscoperta del ricco patrimonio storico e folklorico del nostro territorio. Al sentito ringraziamento vogliamo anche aggiungere l’apprezzamento sincero per la sua brillante affermazione nel campo imprenditoriale quale titolare della Società Metanizzazione Meridionale e come presidente regionale dell’Associazione delle Imprese Edili.


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