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8 giugno 2013 Anno 10 - N.3
settimanale
Bandiera Blu solo a Punta Penna
La distruzione programmata di Vasto Marina
8 giugno
sommario
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settimanale
Direttore Responsabile Giuseppe Tagliente Reg. al Tribunale di Vasto n.102 del 22/06/2002 Redazione: Corso Italia n.1 Vasto Tel & Fax 0873.362742 mail: redazione@quiquotidiano.it grafica e impaginazione di Nino Cannizzaro
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9 Bandiera Blu solo a Punta Penna La distruzione di Vasto Marina p.6 XII Edizione di IncontrArti p.8 Intervista a Alfredo Varrati p.10 Per Vasto! Fusse ca fusse... p.11
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Editoriale
C’è chi vuole penalizzare la Marina a vantaggio di Punta Penna Se tanto mi dà tanto, potremmo dire usando un sillogismo agricoloaristotelico, il degrado in cui versa da tempo la Marina di Vasto è conseguenza del disegno lucidamente portato avanti da taluni amministratori di valorizzare in maniera esclusiva la costa ricadente nella Riserva naturale di Punta Penna/Punta Aderci. Il teorema non è strampalato, come potrebbe sembrare a prima vista, ma fonda le sue ragioni su dati di fatto che vengono indicati e messi a fuoco nell’inchiesta di questa settimana. Messe a confronto le spiagge della Marina e
della Riserva portano ad una conclusione incontrovertibile: l’Amministrazione comunale Lapenna ha lasciato nel più completo abbandono il litorale del golfo lunato che da sempre caratterizza l’immagine turistica di Vasto mentre ha profuso attenzione e risorse soltanto in favore della zona della Riserva Naturale. Se si tratta di una scelta ideologica non sappiamo ( e rifiutiamo di crederlo), ma l’accanimento dell’Amministrazione comunale nei confronti dei balneatori, ai quali è praticamente inibito di migliorare le strutture esistenti; le carenze nei servizi igienici e di raccolta dei rifiuti; i divieti di intrattenimento musicale; i problemi di traffico irrisolti e i costi di parcheggio delle auto sono certamente segni di un disinteresse
nei confronti della Marina e degli operatori commerciali e turistici che fanno davvero pensare male, soprattutto nel confronto con quanto accade nella Riserva dove la spiaggia è pulita, curata, ombreggiata, dotata di bagni pubblici, servizi accoglienti, cartellonistica e senza problemi di parcheggio (nel senso che ognuno parcheggia dove vuole), di circolazione, di sicurezza e con costi per gli utenti davvero irrisori, ultra concorrenziali con quelli praticati dalle parti del pontile. E poi qualcuno si è chiesto perché la Bandiera Blu è stata attribuita soltanto a quella zona della costa vastese. Lo chieda in Comune e non stia a lambiccarsi il cervello.
Peppino Tagliente
Perchè la Bandiera Blu solo a Punta Penna ?
Scelte pilotate spingono i turisti a scegliere la costa della Riserva I motivi di una distruzione programmata di Vasto Marina
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La distruzione programmata di Vasto Marina Quest’anno la spiaggia di Vasto Marina non sarà bandiera blu, la FEE ha deciso, applicando le regole di assegnazione, di premiare la spiaggia di Punta Penna,Vignola e San Nicola. La decisione della FEE ha rappresentato un duro colpo per l’immagine turistica della città. Pesa la decisione di declassare tutta la zona, in quanto molto spesso uno dei criteri per scegliere la propria località di vacanza è proprio la presenza della Bandiera Blu. Del resto tutte le città di mare limitrofe, in provincia di Chieti, l’hanno ottenuta: Francavilla al Mare, Rocca San Giovanni, San Salvo, Ortona, Fossacesia e San Vito Chietino. Ma cosa ci può essere dietro il fallimento in termini di servizi di una località che da sempre ha rappresentato il turismo a Vasto?
L’attività della FEE La FEE (Foundation for Environmental Education) dal 1987 si occupa di “Valutare” spiagge e approdi turistici premiandole con la Bandiera Blu, simbolo di eccellenza in termini di pulizia e servizi. Il lavoro che svolge è abbastanza semplice: pubblica una serie di regole da rispettare per ottenere
il riconoscimento e verifica (tramite un Comitato Nazionale di Giuria) se queste sono rispettate dalle città che si candidano. Il programma che ogni anno pubblica è l’unico strumento di valutazione mondiale della sostenibilità nelle località turistiche marine. Tutte le candidature italiane sono analizzate dalla giuria nazionale della FEE, composta da esperti dei vari settori. Tutte le propo-
ste nazionali vengono indirizzate al coordinamento internazionale dell’organizzazione, con sede in Danimarca, che si occupa di eseguire verifiche a campione. I criteri del programma sono aggiornati sistematicamente, in modo che le amministrazioni siano costrette a migliorare sempre la gestione del territorio. Ciò che conta per avanzare la candidatura è innanzitutto la qualità delle acque, che deve essere eccellente nella stagione precedente; sono anche indispensabili la gestione dei rifiuti e la regolamentazione del traffico che comprende il numero di aree pedonali, le piste ciclabili, i parcheggi e il decoro urbano, oltre alla presenza dei servizi in spiaggia.
Come penalizzare il turismo alla Marina Sventolano ancora quattro bandiere, accanto la chiesetta di Stella Maris: sono Bandiere Blu, ma della stagione estiva 2011. Sono due anni che la spiaggia di Vasto Marina non compare tra le premiate della FEE, due anni che si fanno sentire, per una città che vorrebbe reggersi sul settore turistico. I problemi che affliggono la Marina sono abbastanza noti e sono
7 ferenziata. Un paradiso terrestre curato nei minimi dettagli, senza retorica né scontri ideologici. È un dato di fatto: quella spiaggia è più bella di Vasto Marina.
Sulla spiaggia devono essere disponibili contenitori per la raccolta differenziata
Le Bandiere Blu del 2011 a Vasto Marina nei pressi della chiesa di Stella Maris tutti riconducili a problematiche in termini di degrado che, sottolineiamo, non dipendono dalla cattiva gestione degli operatori turistici presenti nella zona. Tutto ciò che non va nasce dalla strana superficialità con la quale viene affrontata la coordinazione di tutti i servizi del litorale. Sono in atto una serie di trascuratezze che sembrerebbero delineare uno scenario piuttosto inquietante: la distruzione programmata dell’immagine di Vasto Marina. Negli ultimi due anni non c’è sta-
to alcun intervento di posizione importante per valorizzare, o almeno salvaguardare, la Marina. Nel frattempo a Punta Penna i lavori vengono eseguiti con rapidità ed efficienza. Tutti i punti elencati dalla FEE per l’assegnazione della Bandiera Blu sono stati rispettati e anche quelli che richiedevano un adeguamento, sono stati subito accettati per incrementare i servizi. A Punta Penna ci sono i bagni pubblici, spogliatoi, divieto d’accesso ai cani, parcheggi e raccolta dif-
La raccolta differenziata è stata una delle iniziative portate avanti dall’Amministrazione Comunale con più orgoglio. Essa è stata estesa da nord a sud di Vasto, comprese le zone periferiche, incrementate di volta in volta negli anni. Perché Vasto Marina non rientra nella mappatura della differenziata? Nel 2009 il Sindaco Lapenna annunciò: “Alla fine di aprile verrà attivato il servizio operativo per il Centro Storico, mentre a settembre e nella primavera prossima (2010 ndr) il servizio verrà esteso rispettivamente alla area 2 (città nuova e case sparse) ed all’ area 3 (rione S.Paolo e Vasto Marina, con modalità diverse, considerata la diversa conformazione urbanistica). Dopo quattro anni, dei bidoni della raccolta differenziata alla Marina non vi è traccia. Liquidata la questione come troppo complicata, dato l’assetto urbanistico della Marina, la stagione estiva ecc. l’idea è stata accantonata. Peccato però che così facendo sia stato violato uno dei 33 punti previsti dalla FEE per l’attribuzione della Bandiera Blu. A Punta Penna invece i contenitori ci sono, nonostante il centro abitato abbia ancora a disposizione i vecchi bidoni della spazzatura. Un provvedimento ad hoc per la spiaggia, che funziona anche molto bene, grazie ai numerosi car-
8 telli affissi ovunque che invitano a rispettare l’ambiente, differenziare i rifiuti, dare una mano agli addetti ecc. Inoltre la pulizia del litorale si avvale anche dell’aiuto dei detenuti del carcere Trigno Sinello.
Sulla spiaggia deve essere presente un adeguato numero di servizi igienici o spogliatoi Gli stabilimenti balneari sono tutti dotati di servizi igienici e spogliatoi. Qualunque posto si scelga per affittare un ombrellone mette a disposizione questi servizi. Al di fuori dei confini dei lidi però i servizi igienici sono simili a tuguri abbandonati e sporchi. La difficoltà dell’Amministrazione Comunale sembra quella di dare
I bagni pubblici presso l’ex mercato ittico della Marina la gestione di questi bagni a ditte mediante una gara d’appalto, pratica che va per le lunghe e non garantisce un’immediata messa a punto. Inoltre mancano cartelli che indicano la loro posizione che resta sconosciuta alla maggior parte delle persone.
I servizi igienici della spiaggia di Puinta Penna
A Punta Penna i servizi sono curati e presenti all’interno della struttura in legno della Riserva di Punta Aderci. Ci sono i cartelli che indicano la loro posizione, sono sempre puliti e poco distante è stata montata anche una doccia con acqua calda.
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Spiaggia del lungomare cordella come appare alle porte della stagione estiva
Lo scherzetto degli ombreggi a 5 euro Da poco a Punta Penna non solo si può godere di tutti questi servizi gratuiti, ma per coloro che trovano scomodo trascinare l’ombrellone fino alla spiaggia, una ditta esterna si preoccupa di mettere a disposizione degli ombrelloni. Ogni anno la gestione di questo piccolo spazio è data a ditte diverse, le quali offrono un servizio a basso costo in grado di colmare una volta per tutte il gap con la Marina. Se in uno stabilimento balneare a Vasto si spedono in media 20 € per l’affitto di un ombrellone con sdraio a Punta Penna ci vogliono dai 3 ai 5 €. Su tutte le furie vanno gli operatori dei lidi alla Marina, la differenza di prezzo è abissale, tanto che si è a un passo dal considerarla vera concorrenza sleale. Altra questione è quella dei parcheggi. Alla Marina questi si pagano (0,50 €
Il pontile “rattoppato” ma le doghe rimangono sconnesse
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Viale Dalmazia quando piove, molto più di un acquaplaning a ora), mentre in prossimità della spiaggia di Punta Penna sono totalmente gratuiti. Calcolando che una famiglia spende circa 3 euro al giorno per lasciare la macchina tra le strisce blu, il risparmio di Punta Penna è notevole. Ma la Marina è più sicura poichè ci sono i bagnini sulle torrette, in collegamento tra di loro con radiotrasmittenti per le emergenze, ci sono anche defibrillatori in riva al mare per il primo soccorso e un bambino smarrito verrebbe ritrovato in pochissimi minuti.
dall’aspetto sinistro. Le scalette e l’asfalto nel lungomare Cordella sono franate, costringendo a chiudere l’accesso ai pedoni senza però fare nulla per sistemarle. Il pontile era diventato troppo pericoloso da attraversare a piedi, tanto che si è intervenuto con lavori grossolani dopo i quali il problema delle assi di legno si è ripresentato. Gli stabilimenti balneari e i locali della “Movida” inoltre devono rispettare una serie di discusse e restrittive norme
per rispettare la quiete della zona (turistica). La musica deve essere interrotta dopo l’una di notte, con l’impossibilità di far gola a un pubblico giovane, che preferisce ovviamente altre mete per trascorrere le nottate estive. Insomma tutto questo sistema “spinge” per portare gente a Punta Penna, il polo d’attrazione si sta spostando sotto gli occhi di tutti e gli operatori turistici continuano a subire questo declassamento forzato, lasciando che le estati passino pietosamente. S.L.
I ritardi voluti C’è poi da considerare l’aspetto complessivo di Vasto Marina, valutando la situazione generale del litorale ormai gravissima. Tutti i ritardi sulle operazioni di messa a punto della zona sembrerebbero confermare la nostra tesi: che si sia “voluto” tralasciare i problemi che invece sono stati risolti tempestivamente a Punta Penna, che gode di una cura impeccabile. Le palme, ad esempio, mostrarono i primi sintomi dell’attacco del Punteruolo Rosso già nei primi mesi dell’anno. Si è intervenuti con le cure soltanto a ottobre e oggi sono ridotte a monconi
Una vera e propria palude, con tanto di rane e tritoni, nei pressi del Fosso Marino
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Bandiera Blu, Bandiera Verde, ...Bandiera Bianca! di Elio Bitritto Abbiamo già scritto sulle perplessità nostre e di diversi cittadini circa la differente valutazione degli approdi a mare lungo la costa vastese: il risultato è stato quello che è sotto gli occhi di tutti, vale a dire la Bandiera Blu sventola legittimamente solo a Punta Penna, Vignola e San Nicola. Non è difficile immaginare quanto sia stata deleteria per gli operatori turistici (stabilimenti ed alberghi) questa scelta sia per quanto riguarda l’immagine complessiva di Vasto, sia per l’aspetto puramente economico. C’è da chiedersi cosa ci sia di diverso nella spiaggia di Vasto Marina oggi rispetto allo scorso anno che qualcuno ricorderà afflitto dagli stessi problemi (per esempio la cronica “assenza” di bagni pubblici opportunamente non segnalati
aggiungerei!) aggravati, “in corso d’opera”, da sversamenti particolarmente sgradevoli (vedi Fosso Marino). È evidente che i lavori previsti per risolvere le problematiche della Spiaggia vera non sono stati fatti con ciò inducendo la FEE a non confermare la scelta dello scorso anno. Dicevamo che i balneatori, soprattutto i titolari degli stabilimenti, subiscono un danno di immagine che si traduce in un danno economico per il mancato arrivo di turisti: ma non basta, dato che a questo danno si deve aggiungere quello derivante da una concorrenza, in termini di costi per l’affitto di sdraio ed ombrelloni, che sono notevolmente inferiori a Punta Penna. Di chi la responsabilità (non vogliamo parlare di “colpe”) della mancata assegnazione della Bandiera Blu?
Certo non agli operatori turistici che hanno fatto di tutto per salvaguardare le strutture, offrono servizi in spiaggia eccellenti, così come nella ristorazione e nelle attività ludiche, oltre che nelle docce e nei servizi igienici. Si può ipotizzare la responsabilità della amministrazione? Certo! Anzi si deve attribuire solo a questa la mancata attribuzione della Bandiera Blu perché o l’amministrazione non è stata capace di programmare i lavori o non ha voluto portarli a termine forse per favorire un turismo più “nature” verso la spiaggia di Punta Penna. Se così fosse sarebbe ancora più grave. Ed ora cerchiamo di capire come si possa decidere di attribuire alla Marina di Vasto la Bandiera Verde e non quella Blu. Infatti è di oggi la notizia in base alla quale una commissione di pediatri italiani, su iniziativa del mensile Ok Salute, assegna da qualche anno la Bandiera Verde alle migliori spiagge d’Italia per le famiglie con figli al seguito: quali i criteri? L’ampiezza dell’arenile, una distanza “accettabile” tra gli ombrelloni, attrezzature riservate e sicure, sabbia fine, fondali lentamente degradanti, acque chiare e pulite, squadre di soccorritori e bagnini, servizi di ristoro e “divertimento” per adulti e bambini. Insomma stiamo parlando di una spiaggia “ideale” perché se una spiaggia è a misura di bambino per la pulizia, per la sicurezza, per i servizi non si comprende come non possa essere considerata tale anche per gli adulti! In pratica la Bandiera Verde compensa ampiamente, a nostro parere, la Bandiera Blu o, quanto meno pone un problema che, come al solito, non sarà né approfondito, né risolto.
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“Buongiorno, Italia” XII edizione di “IncontrArti. Le Proposte del Premio Vasto” Che il nostro Paese stia vivendo un periodo difficile non è certo un mistero. Che non sia l’unico su cui aleggi lo spettro della crisi è altrettanto evidente. All’arte contemporanea, che sa scavare con sensibilità nella profondità degli eventi, “IncontrArti 2013” ha affidato il compito di tracciare il profilo dell’Italia di oggi e di individuarne i punti di forza che potrebbero sostenerne la rinascita. La rassegna delle “Proposte” del Premio Vasto, giunta alla XII edizione e organizzata dal Laboratorio ArtiBus, ha invitato tredici artisti a lavorare sul tema “Buongiorno, Italia”: un saluto che fotografa alcuni aspetti della realtà della nostra amata terra, ma soprattutto rappresenta un augurio di vita nuova. La mostra, a cura di Daniela Madonna in collaborazione con Bruno Scafetta, avrà come protagonisti Roberta Baldaro, Maurizio Cariati, Gennaro Cilento, Mariagrazia Colasanto, Laura Costanzi, Roberta Dallara, Chiara De Marco, Lorenzo Di Lucido, Andrea Gatti, Vanni Macchiagodena, Bruno Parretti, Roberta Ubaldi, Igor Verrilli. L’inaugurazione si terrà domenica 9 giugno alle ore 19 presso le Scuderie di Palazzo Aragona e sarà possibile visitare l’esposizione fino al prossimo 7 luglio dalle ore 17.30 alle ore 21.00 (ingresso gratuito). A “Buongiorno, Italia” seguirà, nella stessa sede, il XLVI Premio Vasto d’arte contemporanea, a cura di Silvia Pegoraro e intitolato “Oltre l’immagine. Le molte anime dell’astrazione nell’arte italiana”.
Buongiorno, Italia IncontrArti 2013. Le Proposte del Premio Vasto XII edizione 9 giugno-7 luglio Scuderie di Palazzo Aragona,Vasto (CH) Orario: 17.30/21.00 (ingresso gratuito) www.laboratorioartibus.it Daniele Madonna
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Rena (quasi) d’estate
Per Vasto! Fusse ca fusse…
Non conterà molto per i maggiorenti di città, ma bisognerà pur dirlo, e annotarlo
Da qualche giorno su NoiVastesi, a cura di Nicolangelo D’Adamo, con precisione, dati e dovizia di particolari, si narra di quando nel nostro Comune, …”per provare a cambiare il quadro politico cittadino che vedeva la DC al la guida della città ininterrottamente dalla fine della seconda guerra mondiale”, un gruppo di convinti suscitatori ante-litteram di un’esperienza “ulivista”, capeggiati da Giovanni (Ivan) Aloè, si presentò alle elezioni del 1993 con una lista ‘civica’ denominata “Insieme per Vasto”. La storia dice - come il citato articolista annota nella ricostruzione - che altra ‘civica’, denominata “Rinnovare”, ispirata da una destra non più targata MSI e capeggiata da Giuseppe Tagliente, ebbe il maggior consenso elettorale, e Vasto, con una vera innovazione,
fu governata avendo mandato “a casa” una classe politico-amministrativa in cui e per cui il principio sociale guida si era ridotto a … “una cristianità che si risolve nella partecipazione alle processioni”. Non sta a me dire altro su quelle vicende cittadine, se non annotando che “i democristiani” - da ambo le parti buttati via dalla finestra – rientrarono poi, con propria perdurante soddisfazione, e utilitaristico profitto di una sinistra priva di intrinseca capacità di consenso e successo, nel gioco elettorale e nel Palazzo del Governo, ad opera e “insieme” ai “progressisti” di allora. A me preme qui semplicemente annotare che per “…PER VASTO” da anni non
si opera più e che anzi, dichiarato e accertato che così sia, …in continuità, da parte dell’attuale e pregressa Amministrazione, c’è chi ritiene che non si debba ancora e comunque staccare la spina. Non a caso, su Piazza Rossetti, di recente, il corsivista che “sa poco di politica” ma assai bene di ciò che accade nel palazzo dei Barbacani, tale “MdB”, asserisce, tra l’ironico e l’acquiescente, che l’attuale sindaco “deve governare” sino al compimento del mandato elettorale ricevuto …”in massa dai vastesi”(!). Forse, …“per Vasto”, si potrebbe e dovrebbe pensare a qualcosa di diverso e di più realmente fattivo de “il Bene Comune”. E farlo “Insieme”: opposizione e maggioranza consiliari, e, civicamente, quanti hanno vero amore e interesse per il nostro luogo, per la Città del Vasto. Fusse ca fusse…
G.F. Pollutri
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Intervista ad Alfredo Varrati, analista per l’ABI
Crisi! Chi é costei? “Crisi! Chi è costei?” ci si chiede tutti i giorni, cercando di dare una risposta a questo momento non particolarmente florido, per l’economia italiana in particolare e mondiale in generale. Lo abbiamo chiesto ad Alfredo Varrati, classe 1978, giovane vastese che lavora da diversi anni per l’ABI, associazione bancaria italiana, come analista nell’Ufficio crediti. Alfredo ci ha raccontato in cosa consiste il suo lavoro e di come l’ABI stia affrontando questo periodo difficile per il Paese. Quali studi hai conseguito? Mi sono laureato nel 2003 all’Università di Bologna in Scienze Internazionali e Diplomatiche, indirizzo in economia internazionale. L’anno successivo ho conseguito, presso la stessa Università, un Master di I livello in Management internazionale. Tu lavori per l’ABI (Associazione bancaria italiana), in cosa consiste il tuo lavoro? Volendo dare una definizione da statuto, l’ Associazione bancaria italiana nasce per promuove nella società civile e presso il sistema bancario e finanziario coscienza dei valori sociali e comportamenti ispirati ai principi della imprenditorialità e alla realizzazione di un mercato libero e concorrenziale. Più in particolare, l’ABI rappresenta, tutela e promuove in primo luogo gli interessi comuni o specifici delle banche italiane ed opera promuovendo iniziative per
la crescita ordinata, stabile ed efficiente del settore bancario, in un’ottica concorrenziale coerente con la normativa nazionale e comunitaria. L’ABI è suddivisa in Servizi e Direzioni; queste ultime ripartite a loro volta in Uffici, ciascuno incaricato di seguire da vicino uno specifico ambito della realtà bancaria. Io faccio parte dell’Ufficio Crediti e, al suo interno, mi occupo di diversi temi, collegati tanto agli impieghi (ovvero i finanziamenti alle imprese, le garanzie e le altre forme di mitigazione del rischio di credito) quanto alla raccolta bancaria (l’emissione di covered bonds e la realizzazione di operazioni di cartolarizzazione dei crediti). Per ciascuno di questi temi, il compito dell’ABI è quello di cercare margini di efficientamento del mercato, attraverso un dialogo costante con il Governo, la Banca d’Italia, le Parti Sociali e tutte le altre Istituzioni.
Come sta gestendo l’ABI questo momento non felice per il nostro Paese? In questa delicata fase congiunturale, l’ABI sta cercando di dare riscontro positivo a tutte le istanze che arrivano dai rappresentanti delle imprese e dei consumatori che riguardano principalmente la definizione di misure in grado di fornire “respiro finanziario” al Paese, anche attraverso l’alleggerimento dei debiti bancari contratti da imprese e famiglie. Si pensa che il compito dell’ABI sia quello di favorire la banca a scapito del cliente: non è vero. Per citare un esempio che mi ha coinvolto direttamente, a fronte dell’acuirsi della crisi economica, l’ABI ha realizzato una serie di accordi grazie ai quali ben 330 mila imprese in difficoltà hanno potuto sospendere per 12 mesi il pagamento della quota capitale delle rate dei mutui e dei contratti di leasing; il tutto senza commissioni né modifiche al tasso d’interesse. Per dare un’idea dell’importanza di questa misura, vi dico che le rate sospese in questo modo ammontano complessivamente a circa 19 miliardi di euro. Questo vuole dire che in un periodo difficile come quello attuale, il nostro sistema imprenditoriale ha potuto contare su 19 miliardi di liquidità addizionale; liquidità che ha permesso a molte imprese
15 di tenere i battenti aperti in attesa della ripresa economica. Cosa consigli a chi volesse intraprendere il tuo lavoro? Come tutti (o quasi) i lavori, anche quello in un’associazione di categoria, ha i suoi lati positivi e quelli negativi. Il bello di questo lavoro è che offre una finestra su moltissimi aspetti dell’operatività bancaria. Quando ho parlato di ciò che faccio come analista nell’Ufficio Crediti ho citato solo alcuni dei temi principali, ma vi assicuro che i “dossier” sui quali ho lavorato e lavoro abbracciano le materie più svariate e mi permettono di conoscere e relazionarmi con centinaia di professionisti in tutto il mondo. I convegni e gli eventi pubblici nei quali sono chiamato ad intervenire con il punto di vista del settore bancario sono peraltro numerosi e anche questo contribuisce a rendere il lavoro più dinamico e interessante. Qual è l’altra faccia della medaglia? Direi che il tipo di lavoro che ho appena descritto crea un profilo professionale abbastanza atipico che, in Italia, può trovare la sua ragion d’essere solo in realtà come Roma o Milano e, anche in queste città, il numero di posizioni è necessariamente limitato. Di conseguenza, se mai volessi cambiare lavoro, potrei incontrare qualche difficoltà in
più rispetto a chi svolge un lavoro maggiormente replicabile in realtà professionali diverse; per fare un esempio a caso, il “riskmanager” di Unicredit, che può svolgere lo stesso identico lavoro in Intesa, BNL, UBI, così come in tutti gli altri gruppi bancari italiani ed esteri. In ogni caso, il bilancio è positivo ed è quindi un lavoro che mi sentirei di consigliare. Tu vivi a Roma, ti manca Vasto? Perché? Vivo a Roma dalla fine del 2005 e devo dire che i primi due anni sono stati un po’ traumatici. Venivo da una realtà molto più piccola (Bologna) e all’epoca dovevo tra l’altro gestire qualsiasi spostamento
urbano – così come i rientri a Vasto - con i mezzi pubblici. Pian piano però ho preso il ritmo della città, ho acquistato una macchina e uno scooter (tanto utile quanto pericoloso a Roma!) e ho cominciato ad apprezzare tutti gli aspetti positivi di questa Capitale straordinaria. È naturale che Vasto mi manchi. È il posto dove sono cresciuto e dove ho tuttora i miei più cari affetti. Tra i pregi di Roma c’è però anche la sua posizione geografica. Quindi, quando mi prende la nostalgia, non ho che da tener duro fino al weekend successivo e saltare in macchina: in poco più di due ore sono a casa.
Laila Aloè