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22 giugno 2013
settimanale
Su Vasto sfreccia il Tricolore
Anno 10 - N.5
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LA GRANDE FESTA DELL’ARIA Arrivano a Vasto le Frecce Tricolori, pattuglia acrobatica dell’Aeronautica Militare Italiana, tra le più famose al mondo. Saranno in volo sul mare della nostra città per disegnare le loro incredibili scie di fumo tricolore esibendosi in manovre acrobatiche. Un evento a dir poco eccezionale, visto che gli appuntamenti annuali delle Frecce Tricolori in giro per il mondo sono davvero
pochi. Una vera e propria festa dell’aria, a cui fara da cornice una grandissima partecipazione popolare. L’Air Show è stato organizzato dall’ Aeroclub di
Ancona in collaborazione con Assoeventi, Comune di Vasto, San Salvo e Cupello, AssoVasto, DMC “Oltre il mare” e dell’Associazione Volo Vasto.
Con il comandante Jan Slangen volano Marco Caffelli, Gaetano Farina, Filippo Barbero, Mattia Bortoluzzi, Vigilio Gheser, Marco Zoppitelli, Pierangelo Semproniel, Stefano Centioni, Stefano Vit, Fabio Martin e il solista Fabio Capodanno.
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La Pattuglia Acrobatica Nazionale “Frecce Tricolori” Le Frecce Tricolori sono nate ufficialmente nel 1961 ma sono state precedute da altre formazioni la prima delle quali nel 1930 con sede a Campoformido per iniziativa del colonnello Rino Corso Fougier del 1° stormo con l’inaugurazione della figura della “bomba”. Altre manifestazioni si tennero nel corso degli anni successivi fino ad interrompersi tra il 1939 ed il 1945. Le esibizioni (non ancora della “pattuglia acrobatica”) ripresero nel 1947 con tre Spitfire del 51° stormo a Padova: subito emulati dai colleghi del 5° stormo anche questi equipaggiati con aerei Spitfire. Nel 1950 nasce la pattuglia del “Cavallino Rampante” costituita da 4 Vampire del 4° stormo: ma l’emulazione prese la mano anche ai piloti del 5° stormo che nel 1953 diedero vita alla pattuglia denominata il “Guizzo” su aerei F-84G Thunderjet, esibendosi in Italia ed in Europa. Il loro “numero” più noto fu la riproposizione della “bomba”, una figura in cui i piloti cabrano e, al culmine della salita, fanno un looping e si incrociano radenti il suolo da direzioni opposte. Il gruppo fu anche oggetto di un film “I quattro del Getto Tonante” grazie al quale cambiarono la denominazione appunto in “Getti Tonanti”. La pattuglia si sciolse nel 1956 quando venne sostituito dalle “Tigri bianche”
del 51° stormo, semtre sugli F-84G, anche questa ricca di allori fino allo scioglimento ed alla sostituzione con la rinata pattuglia del “Cavallino Rampante” ed i “nuovi” F-86 Sabre che per primi intro-
dussero l’emissione di fumi bianchi in occasione delle figure più spettacolari. Nel 1957 si costituiscono altri due reparti acrobatici i “Diavoli Rossi” del 6° stormo con gli F-84F Thunderstreak e i “Lancieri neri” della seconda Aerobrigata con Thunderstreak F-86F. Nel 1959 si ricostituisce la formazione dei “Getti Tonanti” equipaggiata con gli F-84F che, in occasione delle olimpiadi di Roma, aggiungono i cinque cerchi olimpici
5 alla fusoliera. E arriviamo alla nascita delle “Frecce tricolori” Verso la fine del 1960 l’Aeronautica Militare decise di terminare questa sorta di turnazione tra gli stormi e di costituire un reparto specifico con i piloti migliori. L’incarico venne affidato al maggiore Mario Squarcina leader dei “Diavoli Rossi” e questi costituì la Pattuglia Acrobatica Nazionale (P.A.N.) con i migliori piloti provenienti dai vari reparti il 1° marzo del 1961 presso l’aeroporto di Rivolto. Gli aerei utilizzati furono i Sabre F-86E fino al 1963, poi i Fiat G 91 PAN e poi, dal 1988 ad oggi, i più recenti MB-339PAN: contemporaneamente l’organico fu portato a nove piloti più il solista e vennero usati i fumi colorati. Un unico grande incidente (che ingenerò alcuni sospetti sulla sua causa) si verificò il 28 agosto del 1988 a Ramstein in Germania: persero la vita tre piloti e 67 spettatori. L’incidente non interruppe a lungo l’attività della Pattuglia che è ormai diventata un biglietto da vista dell’Italia ed una delle tante cose di cui andare orgogliosi al punto che quando la senatrice Lidia Menapace ne propose lo scioglimento in quanto inutili, rumorosi ed inquinanti, fu subissata di proteste. Oggi la Pattuglia è comandata dal maggiore Jan Slangen succeduto il 25 ottobre 2012 al colonnello Marco Lant. Elio Bitritto
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Quei temerari sulle macchine volanti
L’affascinante storia del ”più pesante dell’aria” Non pretendiamo di scrivere o riscrivere la storia dell’aeronautica ma ci piace sottolineare come dalla natura l’uomo abbia tratto lo spunto per copiare e migliorare, a volte, i comporta,menti animali. L’imitazione di cunicoli e trincee come armi di difesa in particolare da parte di insetti o mammiferi, così come quella di armature in movimento come i coccodrilli non poteva non preludere alla imitazione degli esseri volanti, sogno che da secoli affascina l’uomo e sul quale si sono cimentati personaggi mitologici e reali. La nascita ufficiale della Aero-
nautica Italiana viene fissata da una circolare del Ministero della Guerra del 6 novembre 1884 ma ebbe il suo vero battesimo dell’aria l’11 giugno del 1894 con una ascensione libera sul pallone aerostatico “Generale Durand de la Penne”. Certo, non di aerei si trattava, ma di “semplici” palloni aerostatici e si deve giungere al 1907 ed all’ing. Enrico Forlanini la nascita della prima industria aeronautica privata italiana e la realizzazione di un dirigibile cui ne seguirono diversi altri venduti a Giappone, Argentina Stati Uniti, ecc.. In Italia i primi aerei vengono
promossi da un gruppo di civili attraverso le dimostrazioni che un pioniere dell’aviazione, il francese Léon Delagrange, fece a Roma, Milano e Torino nel maggio del 1908: i risultati furono piuttosto scadenti dal punto di vista tecnico ma particolarmente efficaci da quello propagandistico tanto che cominciarono a nascere le prime officine aeronautiche. Dopo diverse vicissitudini il Regio Decreto n° 709 del 23 settembre 1909 sancisce l’autonomia della Brigata Specialisti e nel gennaio 1910 il Ministero della Guerra rileva il campo del Club aviatori di Centocelle, acquisendo il biplano Wight che diventa il primo aereo militare italiano. Tralasciando le diverse vicissitudini che caratterizzarono la nascita e la morte di diverse fabbriche aeronautiche, si giunge al primo utilizzo operativo delle forze aeree nella Campagna di Libia del 1911 – 1912 con l’utilizzo di 4 aerostati, due dirigibili e 28 aerei. La Grande Guerra ci vide impreparati avendo la disponibilità di soli 86 aerei: ma le esigenze della guerra e soprattutto l’efficacia delle operazioni impose la scelta di avviare una grossa produzione di mezzi aerei al punto che in pochi anni se ne realizzarono 12.000: il loro utilizzo si concentrò sulle coste adriatiche, su Pola e, addirittura, su Vienna con il famoso raid di Gabriele D’Annunzio con sette aerei. Pochi anni dopo la fine della guerra l’importanza crescente dell’Aeronautica ne impose lo scorporo dall’esercito e così nacque l’Arma Azzurra il 28
7 marzo 1923. Durante il Fascismo l’Aeronautica Militare venne tenuta in sempre maggior considerazione, tanto che Ministro dell’Aeronautica venne nominato Italo Balbo. Al quale si devono alcune imprese rimaste leggendarie come le trasvolate atlantiche. La Seconda Guerra Mondiale vide la partecipazione delle forze aeree italiane in condizioni di inferiorità per velocità ed armamento perché non si ammetteva che il monoplano fosse la naturale evoluzione del biplano assolutamente inadeguato ed inferiore agli aerei anglo americani e tedeschi. Alla fine della guerra si abbandonò la denominazione di “Arma Azzurra” per assumere quella attuale di Aeronautica Militare. E.B.
L’aereo delle Frecce Tricolori L’aereo delle Frecce Tricolori L’aviogetto in dotazione alla Pattuglia Acrobatica Nazionale Frecce Tricolori è il MB339PAN derivato dall’Aermacchi MB-339 monomotore biposto da addestramento avanzato e da appoggio tattico leggero prodotto dall'azienda italiana Aermacchi (ora AleniaAermacchi) La livrea degli MB-339PAN è data dalla caratteristica banda tricolore che attraversa la fiancata dell'aereo su sfondo blu. L'addome dell'aeroplano è grigio chiaro mentre i numeri di formazione sono degli adesivi gialli. Ai classici Aermacchi MB-339 in forza all'Aeronautica Militare Italiana sono stati tolti i ser-
batoi delle estremità alari, in quanto essi penalizzerebbero le prestazioni acrobatiche dei velivoli. Il fumo colorato viene generato per dispersione, ed è composto da olio di va-
selina a cui vengono aggiunti pigmenti non inquinanti. La fuoriuscita di tale composto avviene attraverso un tubicino posto nello scarico posteriore dell'aeroplano.
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VASTO E/È VOLO
L’Associazione Sportiva Volo Vasto e all’Associazione Arma Aeronautica costituiscono due punti di riferimento per i vastesi che amano il volo L’Associazione Sportiva Volo Vasto è stata fondata nel
1999 la sede è situata sulla Statale 16 Adriatica, molto facile da raggiungere, essendo al centro dell’asse adriatico. Il campo di volo “Gabriele D’Annunzio” ospita ben 5 velivoli e vi operano ben 15 piloti. Il presidente dell’Associazione è Luigi Ciancaglini. La tipologia di volo praticata dai membri dell’Associazione è di tipo sportivo, con velivoli ULM (Ultra Light Machine). Questo aeroplano “Ultraleggero” dal punto di vista “tecnico” è un velivolo a tutti gli effetti, e anche dal punto di vista legale e normativo (legge italiana 106/85) è considerato un aeromobile (Decreto Legislativo 151/06). Generalmente vengono inseriti nella classe degli ultraleggeri anche il deltaplano ed il parapendio, sebbene non motorizzati. Gli ultraleggeri motorizzati vengono generalmente divisi in: motoalianti, pendolari (comandati su due assi con lo spostamento del peso), paramotore (parapendio con imbrago dotato di motore), tre assi (dotati di comandi sui tre assi spaziali: rollio, beccheggio ed imbardata), autogiri ed elicotteri. Sebbene gli ultraleggeri siano per la maggior parte di piccole dimensioni, semplici e lenti, alcuni possiedono il carrello retrattile, l’elica a passo variabile e possono raggiungere velocità intorno ai 350km/h. L’Associazione Volo Vasto organizza anche addestramento al volo e battesimi d’aria, rivolti a tutti coloro che vogliono provare l’eccitante esperienza del volo.
Sulla destra l’ingegner Luigi Ciancaglini, Presidente della Associazione Volo Vasto. Ha frequentato l’Accademia Areonautica di Pozzuoli ed é istruttore di volo. Accanto a lui l’ingegner Massimo Leone, Presidente dell’ Associazione Veicoli Storici di Vasto.
L’aviosuperficie di Vasto in Via Incoronata. In primo piano il Savannah in dotazione ai soci dell’ Associazione Volo Vasto.
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Un ringraziamento particolare per le informazioni riportate e per alcune foto riprese dai cieli, va a Roberto Bruno, un autentico appassionato di volo, pilota Ulm dal 2004, componente del Consiglio Direttivo dell’Associazione Arma Aeronautica, e responsabile cura e manutenzione aereo, pilota di sicurezza Neo Brevettati e pilota voli di prova e turistici dell’Associazione VoloVasto.
11 L’Associazione Arma Aeronautica (AAA) è un sodalizio aperto a tutte le “Genti dell’Aria, militari e civili, di ogni grado, ruolo, in congedo ed in attività di servizio”, ma anche simpatizzanti dello sport aeronautico e del progresso del volo, al di fuori e al di sopra di ogni ideologia politica e nel rispetto di ogni concezione religiosa. Con Sezioni e Nuclei sparsi in Italia ed all’estero e i suoi circa 36.000 iscritti, l’AAA costituisce un organismo di vasta portata per consistenza numerica e capillarità operativa. Essa, ha stabilito accordi di partnership con analoghe istituzioni europee. Questi sono senza dubbio aspetti qualificanti dell’istituzione, perché attestano quanto siano saldi i legami che intercorrono tra gli Aviatori Italiani ed anche quelli di Paesi esteri, nell’ambito di quella grande famiglia azzurra costruita da ciascuno di loro, dai Capi più importanti agli umili Gregari, con un pezzo della propria anima, all’insegna di un comune ideale, di un comune sacrificio e di una nobile unità di intenti. A Vasto l’Associazione Arma Aeronautica, intitolata alla Medaglia d’Oro Leonardo Umile, è stata fondata negli anni Settanta da Vincenzo Pomponio e poi diretta da Giancarlo D’Amore. Inattiva per qualche anno ha riaperto i battenti da febbraio 2013. Ha sede presso il Campo di Volo “Gabriele D’Annunzio” ne è il presidente il maresciallo Oreste De Rosa, controllore di traffico aereo militare e civile. Nonostante siano passati solo pochi mesi dalla ricostituzione dell’Associazione sono stati già organizzati numerosi eventi, come ad esempio, la visita al Museo Storico dell’Aeronautica Italiana, la visita alla Portaerei Garibaldi insieme all’Aeroclub di Ancona e Taranto, la visita alla base aeronautica più importante d’Europa situata a Gioia Del colle (Bari), la partecipazione al 90° Anniversario dell’Aeronautica Italiana. Prezioso anche il contributo dato dalle Associazioni Arma Aeronautica e Volo Vasto, alla manifestazione vastese con protagoniste le Frecce Tricolori.
Il labaro della sezione della A.A.A di Vasto su cui é appuntata la medaglia d’oro al Valor Militare di Leonardo Umile
Sulla destra il Presidente della sezione vastese della A.A.A. Oreste De Rosa, già controllore di volo ANAC
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Alcune iniziative della A.A.A. A Pescara insieme ai piloti della Pattuglia Acrobatica Frecce Tricolori a Pescara
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I soci in visita al Museo Storico dell’Areonautica di Vigna di Valle
Accanto ad un avioggetto nell’areoporto di Gioia del Colle
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Vasto, il volo ieri e oggi
Il rapporto che lega Vasto all’Aviazione e all’Arma Aeronautica è antico e vale la pena ricordare in questa sede, in occasione della Air show , i vastesi che hanno fatto la storia dell’Aeronautica Militare e che hanno soprattutto dimostrato passione di volare. In queste schede il profilo delle figure più importanti del passato, partendo da Vittorio Giovine, un asso dell’aviazione militare della Prima Guerra Mondiale,
Vittorio Giovine un vero campione dell’Aeronautica nasce a Vasto nel 1891. Primo, fra 250 concorrenti, per l’ammissione alla Regia Accademia Militare di Torino, da cui nel 1914, esce col grado di sottotenente d’artiglieria. Passa poi all’Aeronautica, durante la prima guerra mondiale. Col grado di capitano pilota, viene insignito di tre medaglie al valore. Promosso nel 1935 Generale di Brigata nel 1942 viene nominato generale di Squadra Aerea. Dal 1936 al 1939 assume il comando dell’Accademia Aeronautica di Caserta e di capo del Per-
sonale del Ministero dell’Aeronautica dal 1942 al 1943. In riserva, ottiene incarichi di
docenza in corsi per ufficiali generali. Autore di pubblicazioni di teorica aerodinamica, muore a Roma il 22 agosto 1982. Nelle foto lo vediamo accanto al Principe ereditario Umberto di Savoia, passare in rassegna i cadetti schierati nel cortil della reggia di Caserta. In basso, vicino al suo biplano dopo un atterraggio di fortuna nel corso della Prima Guerra Mondiale.
15 Giulio Giovine Ardimentoso capitano pilota caduto nei cieli di Spagna nel corso del sanguinosi conflitto civile che interessò quel Paese nel 1938. Aria scanzonata, il sorriso beffardo di chi è abituato a sfidare la morte, lo sguardo luminoso, il cappello sulle ventitré, Giulio Giovine era nato il 15 novembre 1908 e venne abbattuto in combattimento il 15 luglio 1938. La lapide, collocata in corso De Parma a suo perenne ricordo, reca la seguente dedica: “l sacrificio e la memoria del capitano pilota Giulio Giovine, legionario di Spagna per l’affermazione di alti ideali di civiltà, Istonio vuole ricordarti qui dove prima egli vide quel cielo che doveva affascinare la giovinezza col desiderio di arditi voli in uno dei quali morte e gloria lo avvolsero in una sola luce in cui splende l’Italia. Leonardo Umile Medaglia d’oro al valor militare Nato a Scerni il 1 giugno 1919, frequenta a Vasto la Scuola d’Avviamento Professionale. Nel 1937 si arruola volontario come aspirante motorista nel 1°Centro automobilistico di Torino. Arruolato nell’Aeronautica, nel biennio 1939-40 svolge funzione di autista a Firenze e all’aeroporto di Ciampino. Già dal 1938 sofferente di problemi polmonari, viene giudi-
16 cato inabile al servizio militare e riformato nel 1941. Dopo l’armistizio decide di partecipare alla lotta contro i nazisti e nel 1944 entra a far parte del Corpo Volontari della Libertà. Come Commissario di distaccamento della IV Brigata Garibaldi dirige i combattimenti contro i tedeschi sulle colline Apuane e qui viene catturato e ucciso il 7 aprile 1945 e per questo decorato di medaglia d’oro al Valor Militare. Valerio Di Bussolo Nato a Vasto nel 1964, nel 1983 è ammesso in Accademia Aeronautica con il corso 'Centauro IV'. Completati gli studi accademici, è nominato Ufficiale ed avviato alle Scuole di Volo per il periodo di formazione. Dopo aver frequentato negli Stati Uniti lo Specialized Undergraduate Navigator Training e il Lead In Fighter Training, nel marzo 1989 consegue il Brevetto di Navigatore Militare su velivolo Tornado al termine del Corso di Conversione Operativa effettuato a Cottesmore (Regno Unito). Subito dopo è assegnato al 156° Gruppo Cacciabombardieri del 36° Stormo di Gioia Del Colle (Bari), dove raggiunge la Combat Readiness nello specifico ruolo del Reparto. Nell'ambito del ciclo d'impiego operativo, svolto per intero al 36°
Una passione che sfida il tempo, quella per l’aviazione, che vede impegnati anche giovani vastesi, tra i quali una particolare menzione merita il Colonnello Valerio Di Bussolo, vastese purosangue, che ha da poco assunto l'incarico di Comandante del Centro di Selezione AM di Guidonia e che vanta questo prestigiosissimo curriculum.
17 Stormo ad eccezione del periodo di servizio svolto presso l'Accademia Aeronautica quale Ufficiale d'inquadramento al corso 'Nibbio IV', consegue la qualifica di Istruttore di Specialità (I.S./ITO) e riveste tra gli altri incarichi quello di Capo Sezione Addestramento e Capo Nucleo Operazioni in seno al Gruppo di Volo. Dal Settembre 1999 al Settembre 2000, assolve all'incarico di Comandante del 436° Gruppo SLO. Successivamente, viene trasferito al 3° Reparto dello Stato Maggiore Aeronautica con l'incarico iniziale di Capo della 4^ Sezione Forze di attacco e ricognizione del 2° Ufficio, quindi di Capo della 2^ Sezione dove si occupa della regolamentazione di Forza Armata attinente al Personale Navigante e all'Esercizio del Volo. Nel luglio 2006, promosso al grado di Colonnello, assume l'incarico di Responsabile di Progetto sempre nell'ambito del 3° Reparto. Nel settembre 2010 è nominato Vice Capo del 2° Ufficio.Oltre a svolgere i corsi di Scuola di Guerra, è titolato ISSMI avendo frequentato il 5° corso dell'Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze, ivi compresa l'appendice del corso di consigliere giuridico. Al termine degli studi previsti, ha conseguito la laurea in Scienze militari aeronautiche all'università
'Federico II' di Napoli, la laurea in Scienze dell'Educazione all'Università degli studi dell'Aquila e la laurea in Scienze Politiche all'Università di Trieste. Ha totalizzato oltre 1.800
ore di volo principalmente su velivolo Tornado. Nel 2005 è stato nominato Cavaliere dell'Ordine Militare della Repubblica Italiana. Il Col. Di Bussolo è sposato e ha un figlio.
Pilota civile, Massimo Russi, è stato comandante di Boing 737, e vanta 8mila ore di volo nella sua carriera. Proprio in questi giorni ha presentato un suo libro dal titolo "Vivere tra le nuvole", racconto del suo viaggio di vita…tra le nuvole, appunto. Le foto d’epoca sono tratte da Lu Lunarie de lu Uaste (proprietà riservata)