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1giugno 2013 Anno 10 - N.2
settimanale
Bicicletta che passione
1 giugno
sommario
Qui
settimanale
Direttore Responsabile Giuseppe Tagliente Reg. al Tribunale di Vasto n.102 del 22/06/2002 Redazione: Corso Italia n.1 Vasto Tel & Fax 0873.362742 mail: redazione@quiquotidiano.it grafica e impaginazione di Nino Cannizzaro
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Vasto su due ruote Scoppia la moda bici p.4 Il Barone delle bici p.6 Due ruote di passione p.8 Pista poco ciclabile p.9 Intervista a Ilaria Del Re p.13
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Editoriale
Le “smanie della…bicicletta” Nel numero di questa settimana abbiamo voluto dare spazio alle “smanie della…bicicletta”, per dirla alla maniera di Goldoni, cioè a quella frenesia che sembra aver colpito all’improvviso giovani e meno giovani, uomini e donne, ragazzi e ragazze, non solo a Vasto. Una moda, un ritorno, dettato da motivi economici ma anche, forse più propriamente, dalla nascita di una nuova sensibilità e di una cultura diversa da quella
dei motori, della velocità, del rumore che hanno caratterizzato tutto il secolo passato. Rinviando ad altra data e sede l’approfondimento di queste considerazioni, che sfuggono, ahinoi ! soprattutto alla Politica, l’argomento di cui parliamo in questo numero (re) introduce quello del Parco della Costa Teatina sul quale è calato da qualche tempo un silenzio tombale. Alludiamo al grande progetto di sfruttamento di quella parte di territorio già sede del tracciato ferroviario, che può costituire per l’Abruzzo, per la Provincia di Chieti, per Vasto in partico-
lare, data l’ampiezza del tracciato ricadente nel territorio comunale, una risorsa economica ed occupazionale. Non ne parlano più le associazioni ambientaliste, né le istituzioni, comuni, Provincia e Regione, né i partiti politici su cui forse pesa l’obbligo imposto dall’alto di ”non disturbare” i manovratori della politica delle “larghe intese” e il risultato è che si sta bruciando una delle poche possibilità a disposizione per inseguire un nuovo modello economico e per poter drenare la crisi del settore industriale. Giuseppe Tagliente
Le spiagge di Vasto. Un’incomprensibile sperequazione
Torniamo con una certa riluttanza sul problema dellaBandiera Blu assegnata anche quest’anno a Vasto ma con dei distinguo. Intanto riassumiamo brevemente che l’ambito riconoscimento viene assegnato ai comuni rivieraschi che hanno curato con particolare attenzione la pulizia e lo sviluppo sostenibile del proprio litorale: in pratica litorale pulito, acque limpide e non inquinate, attrezzata per lo smaltimento dei rifiuti. Ma non sono solo questi gli aspetti che sono presi in considerazione, dato che queste possono e devono essere frequentate da chiunque abbia a cuore le bellezze italiane per conoscerle, farle conoscere e difenderle: ciò significa che a questi visitatori si deve offrire la possibilità di frequentarle trovando una serie di servizi quali quelli igienici e di ristoro o quelli di accesso ai disabili che, per quanto riguarda la spiaggia di Punta Penna, sono piuttosto carenti. Intanto deve essere
precisato, per amore di verità, che la collocazione di questa spiaggia tra le dieci più belle d’Italia, la si trova solo nella rivista Vanity Fair: altre riviste hanno fatto altre scelte. Va bene la protezione della fauna e della flora ma, anche un anziano, senza arrivare ad una disabilità conclamata, ha diritto di raggiungere la spiaggia. Il percorso dal ridottissimo parcheggio è lungo e disagevole, i servizi igienici sono sottodimensionati rispetto alle domeniche di pienone, i contenitori di rifiuti si riempiono rapidamente, manca un servizio di pronto soccorso, il disabile in carrozzino è un problema per chi lo deve aiutare, raggiungere la spiaggia dalla strada sovrastante è pericoloso anche per chi è giovane e sano per lo stato in cui versa quello che è un vero e proprio percorso di guerra. Dall’altra parte la spiaggia tradizionale, quella con gli stabilimenti balneari, presenta tutti i servizi che necessitano ad una spiaggia anche se si potrebbe dire, ma è un parere strettamente
personale, che gli spazi tra gli ombrelloni sono insufficienti. La qualità dell’acqua inoltre non appare scadente anche perché, se così fosse, dovrebbero spuntare vari divieti di balneazione. Certo non è bello osservare gli scarichi, sia pure di acque chiare che vengono fuori da osceni tubi neri e neanche è bello incappare in fuoriuscite di acque (sempre chiare) in mezzo alla spiaggia: ma sono aspetti che a breve dovrebbero essere risolti con l’entrata in esercizio del collettore unico a monte.Non si comprende dunque quale sia la causa dell’esclusione di un vasto tratto di spiaggia dalla attribuzione della Bandiera Blu perché se è vero, con riserva, che vi sono dei difetti nella spiaggia “grande” è vero che questi sono presenti anche nella spiaggia di Punta Penna: Infine tutte la calette che daCungarelle arrivano fino a Vignola e che sono escluse cosa hanno che non va? Elio Bitritto
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Scoppia la moda bici
Segno della crisi ma anche di una nuova sensibilità Non inquinano, sono leggere, adatte a bambini e adulti, sono facili da parcheggiare e non consumano carburante. Le biciclette sono sempre più il mezzo di trasporto di tutti, scelte al posto delle automobili, per muoversi in città. Se fino a qualche anno fa erano per lo più i paesi dell’Europa settentrionale ad essere i più popolati da uomini e donne in sella alla bicicletta, oggi anche da noi andare in bici è diventato più comodo, meno dispendioso e molto utile. Il numero dei ciclisti che pedalano nelle strade vastesi è sempre più elevato, mai come in questi ultimi anni molti scelgono questo mezzo, un tempo considerato semplicemente di svago o adatto
all’attività sportiva, per andare a lavorare, muoversi senza intoppi nel traffico . Il fenomeno in realtà ha investito tutta l’Italia: le vendite di biciclette sono aumentate vertiginosamente nel 2011 e nel 2012, superando addirittura quelle delle automobili. Il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo de Angelis, pochi giorni fa, ha dichiarato che “Nelle nostre città è in atto una rivoluzione silenziosa sulle due ruote. C’è un vero e proprio boom dell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto cittadino quotidiano, dovuto anche alla crisi, e per la prima volta in 48 anni la bici ha superato l’auto come vendite: nel 2011 le bici ven-
Il gruppo FIAB al completo nella spiaggia di Punta Penna
dute sono state 1.750.000 contro 1.748.000 delle auto e nel 2012 1.650.000 contro 1.400.000”. Ma qual è il motivo di questa esplosione della mania delle due ruote? Senz’altro la recente crisi economica, che ha portato molte famiglie a fare i conti con spese sempre più salate, ha contribuito a scegliere la bici, lasciando quanto più possibile l’auto in garage. Un pieno di benzina costa in media 70 €, e per una cittadina come Vasto può bastare davvero poco per muoversi da una parte all’altra. E allora ecco che la “vecchia” bici è di nuovo utile: la si rispolvera, magari montandoci accessori come bauletti portaoggetti, si monta in sella e si pedala, per raggiungere il Centro o il posto
5 di lavoro. Un clima pesante quello dell’Austerity che l’Italia ha già vissuto, e che molti ricorderanno. A cavallo tra il 1973 e 1974 venne coniato il termine “Austerity”. Erano gli anni in cui diversi paesi occidentali furono costretti ad emanare disposizioni per contenere il consumo energetico, in seguito allo “Choc petrolifero”. Si registrò un vertiginoso aumento del prezzo del greggio, causato da alcuni fattori politico-economici internazionali. Le persone reagirono scegliendo altri mezzi di trasporto, e anche in quegli anni si registrò un aumento incredibile di vendite di biciclette, le quali invasero le strade (anche delle principali città italiane) di solito trafficate dalle auto. Oggi come allora il peso della crisi economica ha quindi convinto le famiglie a cambiare le proprie abitudini. Ma scegliere di andare in bici non significa solo risparmiare; rappresenta pur sempre un’attività fisica che aiuta a mantenersi in forma. Inoltre si può segnalare il beneficio per l’ambiente che si reca pedalando, anziché immettere nell’atmosfera lo smog dall’automobile. C’è chi potrebbe trovare faticoso pedalare tutti i giorni, perché senza un allenamento adeguato ha paura di farsi del male anziché trovare giovamento dalla pedalata. Il mercato della bici in realtà è ben diverso da quello di dieci anni fa: oggi sono in commercio modelli sempre più all’avanguardia, che permettono in alcuni casi di usufruire della “pedalata assistita”, ovvero di una batteria elettrica montata sulla bici che offre la “spinta” che permette a quest’ultima di pedalare da sola. Insomma zero fatica (per i più pigri), ma anche un’opportunità per muoversi tranquillamente senza alcun affanno.
In agenda L’ 1 e 2 giugno Assoeventi, in collaborazione con Gruppo Sportivo BCC della Valle del Trigno e Cicloclub Vasto, organizza il 1° “Campionato Nazionale Cicloturismo” e una Pedalata aperta a tutti per le vie del centro storico di Vasto. Sabato 1 Giugno 2013: alle 17:00 è prevista una passeggiata non competitiva in bicicletta con percorso cittadino (Vasto Centro) con soste e assaggi gastronomici tipici (con la collaborazione di FIAB Vasto Pedala) In Serata: Spettacolo di intrattenimento. Domenica 2 Giugno 2013 alle ore 9:00 la “Gara Di Cicloturismo” (Vasto – San Salvo – Cupello – Monteodorisio) Circa 60Km. Durata 3 ore . Alle 9:30 “Biciclettando in compagnia” con attività motorie per bimbi (6-12 anni),Via Conti Ricci (Terminal Bus) e alle 12:30 ci sarà la Cerimonia di premiazione e “Pasta Party” con i partecipanti.
Marco Corvino , Presidente del consorzio Vasto in Centro, come lui tanti vastesi hanno iniziato a spostarsi in bici
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Il “Barone” delle bici
Centro Bici Barone è il punto vendita ideale per farsi un’idea del boom che ha registrato il commercio delle biciclette. Nel suo negozio, situato in via Pitagora, pieno zeppo di qualsiasi modello di bicicletta e accessori per gli appassionati, proviamo a delineare il ritratto dei tanti vastesi che iniziano ad utilizzare la bici. La famiglia Barone è conosciuta a Vasto per aver commercializzato da tanti anni soprattutto ciclomotori; la loro officina è stata una dei punti di riferimento per chiunque possedesse una moto e lo è tutt’ora. Come mai questo commercio di biciclette? Ce lo spiega Mirko Barone, 27 anni, appassionato di motori e due ruote: “In officina avevamo già qualche bici, anche se vendevamo prevalentemente moto”, dice “Ma ho insistito perché avviassimo anche un’attività dedicata solo alle bicicletta”. E ha fatto bene, vista l’esplosio-
ne di vendite di questo mezzo considerato fino a qualche anno fa per il semplice svago. Chi entra ad acquistare biciclette? Praticamente tutti, adulti, ragazzi e bambini. È opportuno però distinguere due tipi di clienti: quelli che vogliono risparmiare sul carburante e preferiscono
spostarsi con la bici elettrica, per i piccoli e medi tratti e gli appassionati, coloro che detestano la pedalata assistita e optano per le bici “Classiche”. In particolare sono i giovani, specie gli adolescenti, che sono attirati da questi nuovi modelli di bici elettriche, già a 14 anni ne vogliono una. Qual è la differenza principale tra la vendita delle bici e quella delle moto? Sembrerà strano, ma le moto hanno meno accessori delle bici (ci vedere cinque cataloghi ognuno con cerchi, sellini, colori diversi pensati appositamente per loro). Le bicilette sono personalizzabili, ormai il cliente sceglie quella a misura per lui, ognuna è diversa. E se un cliente ha già una bici? Preferisce sbarazzar-
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La famiglia Barone al completo sene per acquistarne un’altra? Molto spesso la porta qui da noi e la restauriamo. Ci sono quelli affezionati alla loro vecchia bici e, con un po’ di lavoro, può tornare nuova e al passo coi tempi. Poi ci sono quelli che usano la bici per mantenersi in forma.Ogni giorno nascono gruppi di appassionati che si ritrovano per pedalare insieme. Penso che sia in atto una forma d’imitazione per cui anche chi non ha mai pedalato seriamente oggi si mette in gioco acquistando una bici sportiva con tutti gli accessori necessari. Pensi che le strade di Vasto siano indicate per spostarsi in bicicletta? Il boom è piuttosto recente e servirà un po’ di tempo per organizzarsi, intanto le bici aumentano in strada e bisognerà pensare di adeguare anche le strade.
Mirko Barone espone un catalogo per accessori bici. Oggi si può personalizzare la propria bici nei minimi dettagli.
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Due ruote di passione Simone Pierdomenico, 41 anni, è ottico presso Stilottica, in via Marco Polo 9. La sua passione per la bici, maturata negli anni, lo ha spinto a pedalare per tanti chilometri e ad ammirare posti diversi, immersi nella natura. E’ membro del gruppo “Vasto Bikers”, fondato con Giuseppe Marchioli che conta ben 40 appassionati. Quanto è iniziata la tua passione? Ho iniziato circa sette anni fa con una bici normale, “un cancello con due ruote” per dirla col gergo dei ciclisti. Più cresceva la passione e più aumentava l’attenzione per la bicicletta, che ormai è per me un gioiello da custodire con la massima attenzione. Andare in bici per te ha un significato particolare? Grazie alla bici ho ritrovato innanzitutto il contatto con la natura e ho scoperto molte bellezze del nostro territorio che prima magari ignoravo. Questo mezzo è prezioso in quanto ti permette di ammirare posti in tutta calma, e muoversi senza ostacoli.
Cosa ne pensi della bici elettrica? Ultimamente è il modello più venduto e sono tantissimi a sceglierla al posto di quella “classica”. Personalmente sono favorevole all’elettrica per le persone che hanno difficoltà a praticare un minimo di attività fisica, come gli anziani. Ma non capisco come mai i giovani scelgano una pedalata assistita, nel pieno delle forze, al posto di una salutare pedalata. Secondo me molte volte vince la pigrizia. Fai parte di “Vasto Bikers”, un gruppo con il quale condividi il tuo amore per le due ruote, Abbiamo partecipato a eventi organizzati in zona e a di-
verse escursioni fuori dall’Abruzzo. Il territorio vastese resta comunque il più bello, tanto che molte volte abbiamo preferito restare in zona piuttosto che uscire fuori dai confini. Abbiamo convinto anche gruppi di altre regioni a visitarci e sono rimasti estasiati dalle nostre bellezze. Frequenti la pista ciclabile? L’ho attraversata spesso, purtroppo non è curata abbastanza. Dobvrebbe servire a pedalare tranquilli evitando le strade trafficate ma, ad oggi, è ancora poco valorizzata; speriamo che in futuro sia estesa e maggiormente collegata con il resto della città. La spesa più pazza che hai sostenuto per la tua bici? Devo proprio dirlo? Beh 150 € per un sellino nuovo, ma ne è valsa la pena, è un modello ultracomodo!
Alcuni membri del“Vasto Bikers” in una foto di gruppo
I corridoi per le bici in uno stato pietoso
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Una pista poco ciclabile A Vasto la pista ciclabile è stata inaugurata nel 2008. È un percorso di diversi chilometri che si estende dalla zona Lebba a San Salvo. Data la sua funzione essa è molto frequentata da tutti coloro che vogliono approfittare delle belle giornate per godersi una sana pedalata e gustarsi il paesaggio cittadino. Dal giorno dell’inaugurazione però si verificano costantemente alcuni episodi che mettono a dura prova l’utilità e soprattutto il servizio che una pista ciclabile dovrebbe cercare di garantire a chi vuole muoversi in bici. In via Maddalena da tempo si assiste all’incuria generale per il tratto della pista ciclabile che passa proprio lì. Il lembo d’asfalto con la segnaletica orizzontale, che serviva a indicare ai ciclisti, ormai è sommerso dalle erbacce. La staccionata inoltre è in alcuni
punti assente e in altri distrutta, i cartelli coperti dalle piante; insomma chi ama andare in bici evita di recarsi in via Maddalena. A cosa serve allora uno spazio dedicato alle due ruote se è praticamente impossibile
pedalarci in tranquillità? A nulla. Infatti non ci trovi nessuno a pedalare, anzi, a volte trattori e altre vetture transitano tranquillamente sulla pista (danneggiando il manto stradale) per tagliare la strada e trovarsi subito in direzione della Circonvallazione Histoniense. A Vasto Marina, soprattutto la domenica, sul tratto di pista ciclabile transitano genitori e figli in sella alle loro bici che approfittano delle belle giornate per pedalare tranquilli. Anche qui ci sono i soliti problemi: s’incontrano dei pedoni che passeggiano ostacolando i ciclisti. Ci si chiede come mai non scelgano il marciapiede spazioso che si trova proprio di fianco la pista. Naturalmente il percorso è poco fluido, anche
10 perché lo spazio per il transito delle bici è ridotto a una sola corsia. Sono in tanti a chiedersi come mai non si sfrutti una pista ciclabile già definita, che si estende da nord a sud di Vasto e che consentirebbe di pedalare gustandosi un panorama straordinario, sia stata ignorata. Parliamo dell’ex tracciato ferroviario. Sarebbe facilissimo sfruttarlo come pista per le biciclette, spalmando solo asfalto al posto della ghiaia dove un tempo poggiavano i binari. Un’operazione abbastanza semplice, che permetterebbe di avere una pista di svariati chilometri, collegata con le varie parti della città, e facile da percorrere. Naturalmente “incuria permettendo”.
Novità “elettriche” in centro città Tra le novità della manifestazione “Bici in Centro” che si è svolta lo scorso 18 maggio in Piazza Rossetti, ha attirato l’attenzione generale un’idea proposta dall’ l’associazione Sumo, con Sumo e-bikes, Leccewave e Proimas. Si tratta di “I-Bike Abruzzo” un progetto ambizioso per la circolazione cittadina di bici elettriche con la possibilità di ricaricarle senza problemi, ovunque si pedali. Attraverso l’installazione in diverse zone di Vasto di colonnine per le ricariche elettriche e di spazi riservati al posteggio delle bici si guarda al futuro prossimo, a quando si attrezzerà la città per far fronte ad un numero ancora maggiore di ciclisti. Stefano Sciascia, membro dell’Associazione ci spiega che <<l’obiettivo è quello di garantire a Vasto un servizio innovativo e che sia dalla parte dei cittadini e turisti. Posizionando queste colonnine, in piazza ma puntando a coprire varie zone della città, si può noleggiare una bici, muoversi evitando il traffico e ricaricarle comodamente quando si esaurisce la batteria. Il tutto munendosi di una tessera>>. Questi supporti per la ricarica funzionano anche per le automobili elettriche e l’idea proposta è quella di allestire piccoli parcheggi per bici pronte al noleggio.
Le colonnine per la ricarica delle bici elettriche
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Arte e Società
Segno dei tempi nostri (strani o piuttosto balordi)
Nello stesso mese di maggio, dell’anno che un tempo si sarebbe detto “del Signore”, e invece sembra doversi dire dell’uomo mentecatto, 2013, la rivista “Arte” riporta, come evento-vetrina, la foto di una donna (meglio: un attrice, tale Tilda Swinton) che semplicemen-
Tilda Swinton “in esposizione” al MoMA di New York
te dorme all’interno di una teca di acciaio e vetro, al MoMA di New York; mentre le televisioni ci ragguagliano di altra donna, sedicenne neppure, Fabiana Luzzi, che dal suo fidanzatino viene accoltellata e, dopo qualche ora, cosparsa di benzina e arsa viva, in un ... plein
air di Corigliano Calabro. Il primo evento, citato dalla rivista come “photoshock” del mese, “inaspettato e di straordinario successo di pubblico”, che ha ottenuto una nomination al Turner Prize (il premio d’arte contemporanea più prestigioso del Regno Unito), catalogato come installazione (The Maybe - Il Forse) creata (!) dall’artista Cornelia Parker, indica la capacità della società odierna di ‘stupirsi’ e di sentirsi emotivamente coinvolta dall’oziosità, gratuita, banale seppur mediatica, in quel binomio di scambio, detto d’interesse artistico, vita-realtà e finta rappresentazione. Il secondo narra del dove e quando un’adolescente ...viene messa a dormire, senza pubblico presente, senza foto (ammesso che il demente giovane assassino non l’abbia persino ritratta in fiamme nel suo smartphone, per mostrarla in Rete!), ha suscitato di certo non minore interesse mediatico, ma che nessuno ricorderà o etichetterà, come per la dormiente ad arte, con tanto di cartellino dell’...opera, con descrittiva didascalia: “Studentessa, ancora – per poco – vivente, carburante commerciale, fuoco, erba disseccata di campo, terra annerita e intrisa di sangue”! Al primo molti hanno dato un valore (non so quale, francamente), mediaticamente spendibile e fatturabile, al secondo, anch’esso ... “inaspettato” (ci mancherebbe!), si darà un valore di ulteriore denuncia della “violenza sulle donne”, profittabile non meno sulla scena
12 della politica e della medialità. Con tanto di foto aggiunte: del “...come era bella e teneramente giovane, lei”, e del dell’abbruciato lembo di terra del misfatto. La rivista precisa che “la britannica Swinton dormirà nel museo altre cinque volte... Ma nessuno sa quando”. Insomma: da doverne prendere nota! Che una donna, giovane o meno, ...”cesserà di vivere” ancora, più di altre cinque volte, per mano violentà e crudele, è prevedibile quanto esecrabile e da annotarsi con un “Dio non voglia”, doveroso, ma che non ci riparerà e non ci salverà per questo! L’uno e l’altro fatto trascorrono e si avvicenderanno nei Media di questa nostra società, indifferentemente mostrati e commentati. L’immagine della quotidianeità diviene un “valore” performante e rappresentativo (seppur “di cosa” non è dato sapere), l’atrocità più che bestiale di un essere umano diviene un dramma da raccontare soltanto, finchè la notizia vale a far pubblico. Fra le tante, una che fa seguito e propedeutico a un’altra, senza che si sappia fare una qualche distinzione d’interesse, se non di merito, fra loro. Segno dei tempi nostri... (strani o piuttosto balordi). Giuseppe F. Pollutri
No Tobacco Day
I dati delle nuove sigarette elettroniche ''Liberati!'' e' il messaggio dell'OMS per il No Tobacco Day che si è celebrato il 31 maggio in tutto il mondo. Per dire no alle 'bionde', che uccidono quasi 6 milioni di persone ogni anno. Secondo l'OMS il 63% di tutte le morti sono dovute a malattie collegate al tabacco. Secondo un'indagine Doxa sulla sigaretta elettronica, ultimo 'must' delle giovani generazioni (il 23,6% fra i 15 e i 24 anni la usa) su 500mila italiani che la usino regolarmente, solo il 10,6% sia riuscito ad abbandonare il vizio del fumo. Mentre il 3,2% dei connazionali la utilizza occasionalmente. I dati sono stati elaborati dall'Istituto superiore di sanita' (Iss), in collaborazione con il ministero della Salute e l'Istituto Mario Negri e la Societa' di Tabaccologia. Tra i consumatori di e-cig il 44,4% ha diminuito leggermente il numero delle sigarette tradizionali, il 22,9% ha diminuito drasticamente il numero e il 22,1% non ha modificato le abitudini tabagiche. Quindi l'89,4% dei consumatori di e-cig sono ancora fumatori e infatti il 95,6% di essi utilizzano quelle con nicotina.
“E’ necessario aumentare il prezzo delle sigarette. Se lo alziamo di 1 o 2 euro e di questi prendiamo 20 centesimi avremo 1 miliardo per la ricerca” secondo Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche 'Mario Negri' di Milano. Secondo Garattini con questi fondi si possono creare "6 mila posti di lavoro, 12 mila borsisti e tutto cio' che serve per la ricerca, troppo trascurata nel nostro Paese". A dare man forte alla proposta di Garattini, e' Enrico Garaci, presidente del Consiglio superiore di sanita' (Css), che aggiunge: "ci sono paesi dove le sigarette costano 13 o anche 15 euro, dunque l'aumento di un euro e' sostenibile e si possono ricavare risorse per curare quelle malattie causate dal fumo stesso. Ma soprattutto, potrebbero permettere al governo di poter fare una politica di assunzione di giovani ricercatori nel settore della biomedicina e della sanita'".
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Volare, felice di stare lassù Intervista a Ilaria Del Re
Abbiamo avuto occasione di chiacchierare tra uno scalo e l’altro con Ilaria Del Re, vastese classe 1983, che da più di un anno lavora come hostess per la compagnia aerea lowcost Ryanair. Ilaria ci ha spiegato in cosa consiste il suo lavoro e cosa bisogna fare per poter intraprendere la carriera da assistente di volo, lavoro che oggi, nonostante la crisi, offre molte possibilità per i giovani. Come nasce l’idea di fare la hostess di volo? L’idea nasce dal semplice fatto che, dopo aver terminato l’università, mi chiedevo come avrei potuto spendere la mia laurea in lingue ed essendo una persona molto attiva e dinamica il pensiero di non trovare lavoro mi spaventava molto. Una cosa era certa: avrei volututo fare un lavoro che mi permettesse di vivere all’estero, che mi desse la possibilità di viaggiare e migliorare la conoscenza delle lingue. Ryanair cercava personale ed io mi sono chiesta: perchè non provare? Oggi, dopo quasi un anno e mezzo sono contenta della scelta fatta. Quali studi hai frequentato? Dopo aver frequentato il Liceo linguistico “R. Pantini” di Vasto, mi sono iscritta all’ Università “G. d’Annunzio” di Pescara dove mi sono laureata prima alla triennale in Traduttori ed Interpreti ed in seguito alla specialistica in “Lingue e culture moderne”. Qual è la tua base? La mia base è l’aeroporto di East Midlands in Inghilterra, ed io vivo in un cittadina vicino Nottingham che si chiama Loughborough. È nota per la sua università. Non è il posto più bello del mondo però non mi lamento.
Per quale compagnia aerea lavori attualmente e quali sono le tue tratte? Lavoro per la Ryanair la nota compagnia low-cost e dall’aeroporto di East Midlands si raggiunono molte città della Spagna, Cork e Dublino in Irlanda, Roma Ciampino, Pisa, Bergamo e Treviso in Italia, alcune città della Polonia e della Francia ed infine le Isole Canarie: Fuerteventura, Lanzarore, Tenerife e Gran Canaria dove ho avuto la fortuna di essere basata quest’inverno seppur per un breve periodo. Ci racconti in cosa consiste il tuo lavoro?Sono un’assistente di volo a bordo dei boeing 737-800 della Ryanair. Un tipo di lavoro che consiste nel creare comfort a bordo e soprattutto garantire la sicurezza dei passeggeri nel caso di eventuali emergenze. Il ricordo del primo volo? Ricordo che avevo sentimenti contrastanti. Da un lato essendo il primo giorno di volo ero agitata, dall’altra ero abbastanza tranquilla, perchè avendo spesso viaggiato con la Ryan sapevo già un po’ come funzionava. Inoltre quel giorno ho avuto la fortuna di volare insieme ad una mia carissima amica ed il tutto è stato ancora più semplice.
Sugli aerei ne vedrai di tutti i colori, l’esperienza più tragi-comica? Per quante cose sono successe in questo periodo potrei scrivere un libro. Ti racconto solo che un giorno, dopo aver fatto l’imbarco il capocabina fece il conto dei passeggeri e ne mancava uno all’appello e precisamente un neonato, l’unico a bordo quel giorno. Io ricordavo di averlo visto salire, ma non riuscivo a capire dove la madre, una passegera musulmana, avesse potuto metterlo. Alla fine il bambino era con tutto il suo seggiolino in una delle cappelliere. Non sapevo se ridere o piangere. Cosa consigli a chi vuole intraprendere il tuo lavoro? Di armarsi di molta pazienza! Scherzo ovviamente. Il consiglio che io posso dare è di fare questo lavoro solamente se pensi che ti possa piacere. Mi rendo conto che non è da tutti vivere fuori casa o avere a che fare con le persone. Consiglio soprattutto a chi decide di intraprendere questa carriera ed più giovane di me di provare anche con altre compagnie. Oggi giorno vanno per la maggiore le compagnie arabe Emirates ed Etihad. A me persolamente, l’idea di vivere e lavorare negli Emirati Arabi non mi attira molto al momento, però penso che possa essere una bella esperienza che non solo ti arrichisce dal punto di vista lavorativo, ma anche e
14 lezza e qualità di vita l’Italia non la batte nessuno. Nella mia lista di tarsferimenti a parte la Spagna che è una nazione che io amo e dove vivrei senza nessun problema ci sono tre regioni italiane: la Sicilia, la Puglia e ovviamente l’Abruzzo. Un sogno nel cassetto? Il mio sogno nel cassetto è quello di poter continuare a fare sempre ciò che più mi piace, di poter vivere sempre con entusiamo e leggerezza e soprattutto viaggiare viaggiare e viaggiare. Penso che insieme al mangiare sia una delle cose più belle al mondo. Cosa farai da grande? Non lo so e non lo voglio sapere! A me piace molto vivere alla giornata e soprattutto non mi piace fare molti programmi. Una cosa è certa, mi piacerebbe ancora per un po’ fare questo lavoro che ancora mi diverte ed un giorno magari con la mia amica Irene, che è un’ appassionata di cucina come me aprire una locanda. Chissà, chi vivrà vedrà!
Ilaria Del Re in veste di Hostess Ryanair soprattutto a livello umano. Vivendo all’estero ti mancano Vasto e l’Italia? Certo che mi mancano ed infatti almeno una volta al mese sono a
casa. Le cose di cui più sento la mancanza a parte gli affetti sono: il mare, il sole e il buon cibo. È inutile dire, potremmo anche non avere il lavoro, ma in quanto a bel-
Pregi e difetti di Ilaria Del Re. Bella domanda! Tra i pregi mi riconosco il fatto di essere molto solare, ottimista, infatti vedo sempre il bicchiere mezzo pieno e fedele sia in amicizia che nel rapporto di coppia. In quanto ai difetti, te ne potrei dire 1000, ma quelli che più spiccano sono: l’essere molto diretta a volte anche troppo, lunatica, intollerante ed impulsiva (su questa cosa ci sto lavorando). In pratica, o mi ami o mi odi non c’è una via di mezzo e tu che mi conosci lo sai bene. Ringraziamenti. La mia famiglia e in particolare mio padre, perché senza di lui non avrei fatto nemmeno la metà delle cose fatte.
Laila Aloè
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Ha aperto i battenti ieri pomeriggio Vastophil. La manifestazione giunge quest’anno alla XXVI edizione L’inaugurazione ieri pomeriggio a Palazzo D’ Avalos. Quest’anno Vastophil, sarà divisa in due sezioni: Esposizione Nazionale (EN) – Competizione – Competizione ”Un Quadro” ed Esposizione di Qualificazione (EQ) – Competizione – Competizione ”Un Quadro”. Inoltre prevede le Classi: – Aerofilatelia (tutte le sottoclassi) – Filatelia giovanile – Filatelia tematica. Come è tradizione sono previsti nel corso delle tre giornate annulli speciali di Poste Italiane.
Torna “Vastophil”
Una pagina dedicata a Mario Pachioli sull’ultimo numero di ‘Arte Mondadori’ Sull’utimo numero della rivista ‘Arte’ - Edizioni Mondadori - è presente una pagina dedicata allo scultore vastese Mario Pachioli con l’illustrazione di quattro tra le sue principali realizzazioni artistiche. Si tratta delle opere ‘Bellezza al bagno’, ‘Passione’, ‘Seduzione’ e ‘Modella a riposo’.