Lunario 2006

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a cura di Giuseppe Tagliente Paolo Calvano Giovanni Di Rosso

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Vasto, città di grazia, fiore della mia terra. G. D’Annunzio

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3UHPHVVD Modificata nella forma e nell’impaginazione, nell’inquieta ricerca di un modello grafico originale, l’edizione del Lunario 2006, si presenta tuttavia, per quanto riguarda il contenuto, di nuovo nella formula che tanto gradimento ha avuto dai lettori, seppur arricchita di schede illustrative e di un’appendice ancora più voluminosa. A rendere necessario questo ulteriore apporto, con inevitabile aumento delle pagine del volume, è stata la concomitante ricorrenza di avvenimenti che abbiamo ritenuto di ricordare e, per certi versi, anche di celebrare. Figurano tra questi il centenario della nascita di Enrico Mattei, il leggendario fondatore dell’Eni, del quale abbiamo segnalato lo stretto rapporto con Vasto e con alcuni vastesi “eccellenti”, e la ricorrenza del cinquantesimo anniversario della frana, che rappresenta la più grande sciagura naturale mai accaduta, superiore per vastità di danni alla frana del 1816, di cui dà notizia lo storico Marchesani. Ad essi abbiam voluto affiancare però anche vicende minori ma pur significative, come il ricordo del centenario dell’introduzione della luce elettrica, avvenuta nel marzo del 1906; del sessantesimo di un tragico episodio di teppismo politico avvenuto negli anni tumultuosi del primo dopoguerra, ed infine del quarantesimo anniversario dell’autonomia concessa all’Itis nonché della nascita di «Vasto Domani». Altra notazione importante da richiamare sin d’ora all’attenzione dei lettori è la presenza di una serie di foto d’autore cortesemente messe a disposizione da un artista fotografo, Giuseppe Nicola Smerilli, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, che con Vasto ha un rapporto di sangue e d’affetto. Buona lettura, dunque, ed anche buon ascolto delle nuove canzoni vastesi che proponiamo nel ciddì allegato nelle terza di copertina. Novembre 2005

Gliautori

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&DUWD G造,GHQWLWj Nome: Vasto (Istonio dal 1938 al 1944) Denominazione antica: Histonium Altitudine: 143 m. s.l.m. Superficie: 70,63 Kmq Denominazione abitanti: vastesi, localmente vastaroli Numero abitanti: 37.223 al 30/09/2005 Provincia: Chieti Economia: a prevalenza industriale, commerciale. Fiorentissimo il turismo Santo Patrono: San Michele Arcangelo (dal 1827 con breve papale di Leone XII) Gemellata con Perth (W.A.) dal 1989

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&HQQL VWRULFL “Antico municipio dei romani, ove apersi le luci ai rai del giorno, Tu che ornando la spiaggia dei Frentani, hai l’Adria a fronte e lieti colli intorno...”

Il verso iniziale del canto poetico che Gabriele Rossetti dedicò alla sua città natale richiama la sua storia millenaria. Una storia che sconfinando addirittura nella leggenda la vuole fondata da Diomede, uno dei mitici eroi dell’Iliade di Omero, ma che, in realtà, ha inizio con l’arrivo dei Frentani, una popolazione italica di stirpe sannitica dedita soprattutto al commercio della lana. Histonium, dal greco Iston che vuol dire appunto tela di lana, fu, quindi, il nome con cui venne anticamente denominata Vasto ed istoniesi furono detti i suoi primi abitanti. Alleata di Roma, Histonium ne condivise gli eventi divenendo una delle città più fiorenti della costa adriatica con il privilegio della cittadinanza romana e della potestà di imporre tributi (municipium vuol dire appunto “munus capere”, ossia potestà di esigere tasse). Con la caduta dell’impero e la invasione dei barbari la città divenne sede di guastaldato, cioè residenza di un guastaldo (amministratore di giustizia) del ducato longobardo di Benevento. Per questa ragione venne denominata “Guasto” da cui derivò il nome Vasto. Distrutta dai Franchi di Pipino, figlio di Carlo Magno, la città venne divisa tra il Guastaldo Aymone e il Guastaldo Gisone, conservando tale ripartizione amministrativa anche con i successivi feudatari. Saccheggiata e distrutta, a più riprese, dai Saraceni e dagli Ungari, restituita, infine, ad unità territoriale nel 1385 per decreto di Carlo

III di Durazzo, Guasto fu feudo dapprima dei Caldora, quindi dei Guevara ed infine dei d’Avalos, che la tennero ininterrottamente dal 1496 al 1806. Per tre secoli la storia della città si confuse con quella di questa nobile famiglia di origine spagnola, i cui esponenti di maggior spicco furono Alfonso II, governatore del ducato di Milano, Ferrante Francesco, famoso condottiero vincitore della battaglia di Pavia contro i francesi di Francesco II di Valois e marito di Vittoria Colonna, Francesco Ferdinando che fu viceré di Sicilia e Cesare Michelangelo, ricordato per aver fatto coniare moneta (il tallero del Vasto, il mezzo tallero, lo zecchino ed il mezzo zecchino) e per aver ottenuto da Carlo III il diploma con il quale vennero conferiti a Vasto il 29 Marzo del 1710 il titolo di Città e l’autorizzazione a sede vescovile. Gli avvenimenti conseguenti alla rivoluzione francese del 1789, i moti del 1799 e l’instaurazione della monarchia napoleonica di Gioacchino Murat che abolì le leggi feudali, ebbero un notevole influsso sulla vita della Città, che fu uno dei centri abruzzesi più attivi nella lotta per l’indipendenza e l’unità d’Italia a cui tributò un notevole contributo. All’inizio del nuovo secolo e dopo quello che ha visto due guerre mondiali ed una profonda e radicale trasformazione della società, Vasto è una città moderna, tra le più popolose ed industriose d’Abruzzo che guarda al futuro con fiducia e con nuove e più che legittime ambizioni. 7


)LJOL ,OOXVWUL Tra i tanti concittadini che nei secoli hanno onorato la Città ricordiamo:

Lucio Valerio PUDENTE, incoronato poeta all’età di tredici anni in Campidoglio a Roma dall’Imperatore Traiano; Caio DIDIO, ammiraglio della flotta romana nella guerra tra Cesare e Pompeo; Riccio de PARMA, uno dei tredici cavalieri italiani che sfidarono i francesi a Barletta; Bernardino CARNEFRESCA, detto il Lupacchino, (ca. 1490-post 1555) musicista autore di famosi madrigali e maestro del Palestrina; Virgilio CAPRIOLI, (1548-1608) avvocato in Napoli si dilettò di archeologia. Fu il primo a impiantare a Vasto una tipografia; Orazio CRISCI, (sec. XVI) madrigalista, suoi sono alcuni componimenti inseriti nel Secondo libro di madrigali di Domenico Sabino; Giuseppe TIBERI, (1732-1812) avvocato, archeologo, bibliofilo e poeta arcadico con il nome di Cloneso Licio; Giulio Cesare de LITIIS, (1734-1816) autore di dipinti a soggetto religioso; Nicola TIBERI, (1745-1805) pittore, incisore e poeta col nome di Orildo Apollonide; Roberto BETTI, (1780-1861) consigliere del Supremo Consiglio Amministrativo del Regno delle Due Sicilie; Gabriele ROSSETTI, (1783-1854) poeta e patriota esule in Inghilterra. Padre di Dante Gabriel, capofila della Confraternita Preraffaellita, di Cristina e di William Michael; Francesco ROMANI, (1785-1852) medico, che introdusse l’omeopatia in Italia; Luigi CARDONE, (1789-1855) patriota e carbonaro; Luigi MARCHESANI, (1802-1870) medico, autore della Storia di Vasto; 8

Gabriele SMARGIASSI, (1798-1882) pittore della scuola napoletana. Michele GENOVA, (1802-1860) graffiante epigrammista ha lasciato una raccolta intitolata La Peppeide; Filippo BETTI, (1802-1877) storico, poeta e filosofo; PALIZZI Filippo (1819-1899), Giuseppe (1812-1888), Nicola (1820-1870) e Francesco Paolo (1825-1870) pittori insigni di scuola napoletana; Silvio CICCARONE, (1821-1897) patriota, comandante del battaglione Vasto della Guardia Nazionale nel periodo risorgimentale; Valerico LACCETTI, (1836-1909) pittore e tragediografo; Giuseppe RICCI, (1844-1867) patriota caduto nella battaglia di Mentana; Gaetano MUROLO, (1858-1903) poeta dialettale autore di originalissimi sonetti in vernacolo; Francesco CICCARONE, (1859-1938) deputato dal 1904 al 1919; Luigi ANELLI, (1860-1944) storico patrio e dialettologo, autore di saggi e commedie in vernacolo; Ernesto CORDELLA, (1864-1905) capitano di artiglieria combattente ad Adua ed esploratore nel Congo Belga; Francesco DEL GRECO, (1864-1947) psichiatra ed antropologo; Francesco CARDONE, (1865-1937) pittore, di gusto ottocentesco, erede della tradizione dei Palizzi di cui fu allievo; Giuseppe MANZITTI, (1871-1925) fondò la società di assicurazioni Mutua Marittima Nazionale con sede a Genova, prima iniziativa previdenziale nel settore;


Ettore IANNI, (1875-1956) scrittore e giornalista; per anni una delle firme più prestigiose del “Corriere della Sera”, di cui fu anche direttore; Camillo MANZITTI, (1877-1958) diresse da ingegnere la produzione di cannoni alla Ansldo durante la prima guerra mondiale, poi si specializzò del settore nautico; Romualdo PANTINI, (1877-1945) poeta e tragediografo, collaboratore della prestigiosa rivista letteraria “Il Marzocco”; Nicola GALANTE, (1883-1969) artista tra i più rappresentativi della pittura del Novecento, esponente del “Gruppo dei sei” operante a Torino e Genova; Florindo RITUCCI CHINNI, (1886-1955) artista eclettico e raffinato, autore di liriche e di canzoni in vernacolo, pittore di grande sensibilità; Carlo D’ALOISIO da Vasto, (1892-1971) pittore e xilografo; Raffaele MATTIOLI (1895-1973) il “banchiere umanista” che per un quarantennio diresse la Banca Commerciale Italiana; Elena SANGRO (1897-1969) (nome d’arte di Maria Antonietta Bartoli Avveduti), attrice che ebbe grande notorietà nel periodo del cinema muto; Giuseppe SPATARO, (1897-1979) uomo politico, fondatore della Democrazia Cristiana con Don Sturzo, più volte ministro nei governi del secondo dopoguerra; Giuseppe PERROZZI, (1899-1973) poeta dialettale tra i più noti ed apprezzati;

Vittorio d’ANELLI, (1902-1999) cultore di storia locale e di araldica; Aniello POLSI, (1905-1983) musicista, autore di notissime melodie popolari; Michele RONZITTI, (1905-1984) pittore del genere naif tra i più apprezzati in Italia. Espedito FERRARA, (1908-1992) giornalista e commediografo; Ernesto CIANCI, (1908-1992) esperto economista e dirigente industriale; Filandro LATTANZIO, (1908-1986) pittore che ha operato per decenni in Francia; Antonio CICCARONE, (1909-1983) ricercatore e docente universitario di patologia vegetale; Giuseppe PIETROCOLA, (1909-2001) pubblicista ed appassionato cultore della storia patria; Michele FIORE, (1910-1973) pittore sensibile e delicato che operò soprattutto a Genova; Luigi MARTELLA, (1911-1971) pittore ed educatore; Don Salvatore PEPE, (1915-1997) sacerdote e oratore valentissimo, cultore della parlature paisane; Carlo BOTTARI, (1921-2002) deputato; Carlo ANELLI, (1924-1997) insigne giurista, professore universitario e presidente del Consiglio di Stato.

Numerosi i vastesi che si sono distinti all’estero. Tra questi: Carlo DELLA PENNA, (1879-1971) emigrato in Argentina, divenne uno dei più valenti industriali. Editore e fondatore della rivista culturale bilingue “Histonium”; Luigi RUZZI, (1881-1945) dopo aver fatto fortuna in Argentina come industriale fece costruire nel 1931 il Politeama che porta il suo nome;

Franco PAOLANTONIO (1887-1979) affermato ritrattista molto apprezzato in Sud America; Juan DEL PRETE, (1897-1987) pittore di grande notorietà in America Latina; Pietro DI DONATO, (1911-1992) autore di Cristo tra i muratori e Tre cerchi di luce, romanzi che narrano le vicende degli emigrati vastesi in USA. 9


L 6LQGDFL dall’Unità d’Italia 1860-1866

Filoteo D’IPPOLlTO

1868-1876

Silvio CICCARONE Senior

1876

Carlo NASCI

1878-1896

Francesco PONZA

1897

Luigi D’ALOISIO

1897-1919

Luigi NASCI

1919

Gelsomino ZACCAGNINI

1920-1921

Filoteo PALMIERI

1921-1923

Florindo RITUCCI CHINNI

1924-1933

Pietro SURIANI

1934-1935

Gaetano DEL GRECO

1937-1940

Erminio SCARDAPANE

1941

Francescopaolo GIOVINE

1942-1943

Silvio CICCARONE Junior

1943-1944

Emilio ZARA

1944-1945

Giuseppe NASCI

1946-1955

Florindo RITUCCI CHINNI

1955-1956

Olindo ROCCHIO

1956-1962

Idiano ANDREINI

1962-1973

Silvio CICCARONE Junior

1973-1979

Nicola NOTARO

1979-1993

Antonio PROSPERO

1994-2000

Giuseppe TAGLIENTE

2000-2001

Giovanni BOLOGNESE

2001-

Filippo

COLA

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PIETRO-


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Lo stemma della città è uno scudo quadripartito a scacchiera con i colori del rosso e dell’argento tra di loro incrociati, circondato dalla scritta “VASTUM OLIM HISTONIUM ROMANUM MUNICIPIUM” (Vasto l’antica Histonium Municipio Romano)

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L’inno

8DVWH EEHOOH WHUUD G¤HXUH di Francesco Paolo Votinelli*

M’ arecorde de lu Uaste lu paĂŠse addò so’ nate, cande jè’ pe la bbisagne a sta terra ajje migrate. Nemme puzze ma scurdaje fore la porte a lu Cuastelle, addò Sande PandalĂ une vennĂ ive ndriche e sciavunèlle. Uaste bbèlle, terra d’Êure notte e jurne penz’ a ttaje ma fa prima che mme mĂŠure te putĂŠsse arevidaje. De la fĂ mmene a la Mèreche l’ome fanne nu cciudaje: ppĂŠn’ asciute da la scagne dĂ nne satte a fĂ bbattaje. Se le mbiĂ schene la facce nghe la ciprie e lu rusciatte ma nen vĂ lene nu pĂ ile de na tosta cafunĂ tte. Uaste bbèlle, ecc. Se vvulème fĂ le bbagne s’ ha da ije a SĂ ute BbĂŹcce ma nge sta le bbille scuje che ttinème a la Pinnicce. Aècche, l’acche de lu mare mbuzzenite de bbinzèine: a CcasĂ rze sinde l’acche addurĂ de quarajèine. Uaste bbèlle, ecc.

* Francesco Paolo Votinelli Nasce a Vasto il 13 ottobre 1891 e dopo una giovinezza vissuta nel popoloso quartiere del “castelloâ€? a 16 anni parte da Napoli per la mitica America alla ricerca di lavoro e di un futuro migliore. A New York lavora come sarto e per il suo carattere gioviale diventa un punto di riferimento per tutta la comunitĂ vastese. Viene chiamato “lu pelajjeâ€? proprio per la sua capacitĂ di insaporire gli incontri dei concittadini emigranti e in una serata tra amici nasce “Uaste bbelle, terra d’eureâ€? che diverrĂ l’inno dei Vastesi. Nel 1965 la nostalgia della terra natia lo spinge a tornare a Vasto dove si spegne il 14 Novembre 1969, tra l’unanime cordoglio della cittĂ . 12


I luoghi della memoria

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Crocifisso, particolare

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Tommaso Cefalo, altare ligneo 14


Il personaggio dell’anno

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Enrico Mattei pone la prima pietra dell’impianto di Latina

Mattei non brilla però negli studi, nonostante abbia docenti severi come il canonico prof. Ernesto Del FrĂ ed il prof. Andrea Sacchetti. La pagella, ritrovata nell’archivio della “Gabriele Rossettiâ€?, ne fornisce la prova, che non rende, a dire il vero però, neanche giustizia 15


Il Palazzo Ponza, dove Mattei è stato convittore, visto nel suo corretto posizionamento. La cartolina era stata stampata in modo speculare e successivamente così riproposta. Il verso giusto si evince attraverso la corretta lettura del cartello posto sul balcone che reca la scritta “Partito Nazionale Fascista - Sezione Vasto”.

agli insegnanti, ai quali incomprensibilmente sfuggono le doti e la complessa personalità di quel ragazzo troppo chiuso in se stesso. Raggiunta la famiglia a Matelica nel 1919, Mattei tornerà ad imbattersi con la città della fanciullezza negli anni sessanta, nel momento in cui verrà scoperto il giacimento di metano a Cupello. Trasferitosi intanto a Milano, dove vive l’esperienza della resistenza come capo delle formazioni partigiane democristiane e poi l’avventura dello sviluppo dell’Agip nel 1945 e della creazione dell’Eni nel 1953, curiosamente s’imbatte, dopo l’incontro con Spataro, con un altro vastese importante, il già miti16

co presidente della Comit Raffaele Mattioli, con il quale simpatizza ed avvia un rapporto che si rivela addirittura fondamentale. Se don Peppino lo aveva introdotto alla politica e gli aveva fatto persino da mentore anche dopo la liberazione, quando viene chiamato a far parte della Consulta Nazionale, primo abbozzo del Parlamento Repubblicano, e poi cooptato nella direzione nazionale della Democrazia Cristiana4, don Raffaele diventa invece, nei momenti in cui si dedica alla trasformazione dell’Agip e all’edificazione di quel gigante delle partecipazioni statali che si chiamerà Eni, un interlocutore costante in termini di appoggio morale e soprattutto di sostegno politico e finanziario. Del rapporto tra Mattei e don Raffaele, che aveva pure lui da ragazzo studiato alla Regia Scuola Tecnica, si sa ch’era basato innanzitutto sulla reciproca considerazione, come ampiamente risulta dalle testimonianze riportate da Giancarlo Galli nel libro dedicato a Mattioli5. Significativa la circostanza riferita al prof. Ariberto Mignoli, il quale, avendo chiesto a Mattioli, definito “dai sentimenti rudi, sinceri”, il motivo per cui nutrisse tanta simpatia nei confronti del presidente dell’Eni, si ebbe come risposta che Mattei era “un uomo”. Un complimento, anzi il massimo dei complimenti, perché, secondo il narratore, il vecchio “gattopardo della Banca Commerciale Italiana” era solito dire che la maggioranza dell’umanità è costituita da “persone” e non da “uomini”6. Di reciproco tenore le attestazioni di stima di Mattei, che per un verso evidenziano il timore reverenziale nei confronti del banchiere, “è un gran borghese, uno studioso, ed io sono un semplice ragioniere”, mentre per l’altro sottolineano la loro stretta consonanza di idee: “quello là non è un banchiere come gli altri. Capisce.”7 La comunanza di vedute, l’amicizia e la fre-


Il piccolo Enrico con la mamma ed il papà, maresciallo degli RR.CC.. Alle spalle i carabinieri che con il padre arrestarono il brigante Musolino

quentazione tra i due non manca di dare risultati efficacissimi sotto il profilo economico. E’ proprio Mattioli che mette a disposizione dell’Eni appena costituita il primo miliardo di lire e che finanzia in seguito tante iniziative rivolte alla ricerca ed allo sfruttamento degli idrocarburi in Italia ed all’estero. Su due cose s’intendono realmente dimostrando di avere lungimiranza di idee ed una visione lucida del futuro: sul concetto che uno Stato non può dirsi libero se non controlla le fonti energetiche e sull’altro riguardante l’atteggiamento da assumere nei riguardi delle aree del sottosviluppo e del Terzo mondo in particolare. Su quest’ultimo aspetto la sintonia è totale, in quanto entrambi considerano indispensabile, non tanto per spirito caritativo quanto invece per real politik, operare nella direzione del su-

peramento degli squilibri tra il nord ed il sud dell’Italia e del mondo. Illuminante risulta una dichiarazione del Mattei impegnato nella battaglia contro il cartello internazionale delle società petrolifere: [ Mattioli ] capisce che se l’Occidente deve continuare a dominare non può farlo con la forza ma espandendo la democrazia. Non credo che Mattioli sia un democratico per coscienza, ma lo è per intelligenza8”. Il rapporto tra questi due grandi italiani si sposta inevitabilmente a metà degli anni cinquanta sino ai primi anni sessanta anche sul versante della politica, della quale diventano, secondo alcuni, i suggeritori ed i registi occulti in diverse occasioni, come ad esempio nel caso della nazionalizzazione dell’energia elettrica o nel 1955 dell’elezione di Giovanni Gronchi, preferito a Cesare Merzagora quale 17


Presidente della Repubblica. “I due uomini – sottolinea molto incisivamente Galli – erano certamente accomunati dall’insopportazione del capitalismo tronfio, l’arroganza dei potenti, l’insensibilità a quella che, conoscitori del tedesco ( Mattei lo parlava alla perfezione) definivano la Weltanschaung, la filosofia del mondo e della vita. Soprattutto ci credevano. Forse sono stati fra gli ultimi a privilegiare, in un ambiente economico e finanziario vieppù caratterizzato dall’arrivismo, l’Utopia all’opportunistica gestione del potere. E quando anche all’opportunismo furono obbligati a concedere, come talvolta accadde sia a Mattioli che a Mattei, mai rinunciarono ad essere se stessi”9. Alla fine degli anni cinquanta, poco prima del tragico ed ancora misterioso incidente aereo nel quale troverà la morte, Mattei incontra Vasto di nuovo sulla sua strada e la ragione di questo nuovo rendez vous, evidentemente scritto nelle stelle date le circostanze sopra richiamate, è la scoperta del metano a Cupello, ove le trivellazioni, avviate dall’Eni sin dal 1957 nel quadro di un programma di ricerca nel Mezzogiorno, hanno dato esito positivo. In una manifestazione pubblica a Ferrandina Mattei ne dà l’annuncio affermando non senza enfasi:

Raffaele Mattioli presidente dalla Comit

“ L’Azienda dello Stato ha rivolto con crescente impegno le sue forze all’esplorazione del sottosuolo delle regioni meridionali. In questa zona l’Eni non era solo, ma in gara aperta con le imprese private. Eppure anche qui i risultati conseguiti si debbono quasi interamente all’Azienda dello Stato. Questi risultati si chiamano Gela, Ferrandina, San Salvo, Pisticci, Gagliano: i nomi

La pagella di Mattei studente della Regia Scuola Tecnica “Rossetti” di Vasto 18


dei giacimenti scoperti che attestano il mantenimento di una promessa ed altre ne aprono per la futura, più prospera vita delle popolazioni meridionali”10. L’aspettativa che si crea in tutto il comprensorio è grande, ma con essa s’alza però anche il vento della protesta appena si diffonde la notizia, che contraddice la grande promessa, della prevista realizzazione di un metanodotto per convogliare il gas rinvenuto verso i grandi centri di consumo di Terni e Roma. Contro questa decisione, che ha il sapore dell’ennesima spoliazione a vantaggio delle zone più ricche, la popolazione di Cupello, scende in piazza dal maggio al dicembre del 1961 e sfida la classe politica locale e nazionale, alla quale contesta un totale disinteresse nei riguardi del territorio. Mattei diventa in quei giorni di convulse riunioni e manifestazioni pubbliche l’icona dello Stato nemico, ma anche quella del santo da invocare per chiedere che almeno una parte del metano rimanga in zona e che, com’è già stato deciso per Ferrandina in Basilicata, Eni

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A Casalbordino ha come maestri Aida Rigi Travaglino, Evelina Tiberio e Carlo Della Porta. La Scuola Tecnica, regificata nel 1889, cambiò in seguito la propria denominazione, diventando prima Regia Scuola Complementare, in seguito Regia Scuola di Avviamento al lavoro ed infine Regia Scuola Secondaria di Avviamento Professionale. La notizia è tratta da Luigi Murolo, Cosa Strana e Nuova. Istruzione tecnica e territorio: un caso abruzzese tra Otto e Novecento, Vasto, Il Torcoliere, 2002, p. 72. Giuseppe Spataro, I Democratici Cristiani dalla dittatura alla repubblica, Mondatori, Milano,1968. pag. 296. Un’altra testimonianza del buon ricordo che M. aveva della Scuola Tecnica si ricava dall’adesione all’appello lanciato nel 1953 dal preside Pietro Suriani agli ex alunni della Scuola per la cerimonia della “bandiera”. La circostanza si ricava dal volumetto curato dalla Scuola d’avviamento professionale “G. Rossetti”, Tra luci… e riflessi. La scuola nel ricordo degli ex alunni, Vasto, Tip. Arte della Stampa, 1953, p. 13.

ed Iri approvino la realizzazione di un’industria chimica in loco. La lotta è dura, ma alla fine il presidente non rimane insensibile alle rivendicazioni di una popolazione che conosce molto bene e decide, sulla base delle risultanze di una commissione di studio, di riservare all’Abruzzo metà della produzione accertata, nella misura di 400.000 mc. da destinare alla vallata del Trigno e d’altri 400mila mc. a Chieti e Pescara. Di lì a poco annuncia anche la prossima costruzione nella zona di un grande complesso industriale delle Partecipazioni Statali, la S.i.v. - Società Italiana Vetro11, che avvia l’atteso processo di industrializzazione del Vastese e determina il miracolo economico al quale Mattei, che scompare proprio alla vigilia di ricevere la cittadinanza onoraria di Cupello, lega per sempre il suo nome. Alla sua memoria, per interessamento di Salvatore Pisarri, un altro vastese che gli fu amico e collaboratore all’Agip ed all’Eni, è intitolato l’Istituto tecnico industriale12.

4

Giuseppe Spataro, op. cit. p. 359

5

Giancarlo Galli, Mattioli. Il gattopardo della Banca Commerciale Italiana, Milano, Rizzoli, 1991.

6

G. Galli, op. cit. p. 93.

7

G. Galli, op. cit. p. 165

8

G. Galli, op. cit. p. 165

9

G. Galli, op. cit. p. 166

10

AA.VV., Mattei, quell’idea di libertà, Roma, Eni, 1982.

11

La Siv venne costituita il 23 maggio 1962. A sottoscriverne l’atto di nascita furono la Finanziaria Breda, Efim, rappresentata da Pietro Sette e la Sofid del Gruppo Eni, rappresentata dal rag. Salvatore Pisarri. Nella Società entrerà a far parte anche l’ americana Libbey-Owens Ford Glass.

12

L’Itis, già operante dall’ottobre 1962, verrà dichiarato autonomo nell’anno scolastico 1966/67. Meritoria fu in tal senso l’azione svolta da Carlo Boselli. Il 20 ottobre 1967, con decreto del Presidente della Repubblica, l’Istituto venne intitolato a Mattei. 19


decèmbre / decèmbre / december

52ÂŞ summane

lunedĂŹ

26

martedĂŹ

27

mercoledĂŹ

28

giovedĂŹ

29

venerdĂŹ

30

Sande Ĺ tefene

Sande Giuvuanne

le Sende ‘nnucĂŻnde

Sande DĂĄvede

Sande RuggiĂŤre

sabato

31

Sande SilveĹĄtre

domenica

1

Cape d’Anne

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Buon Compleanno /XFLD 0DULQR

$QWRQHOOR /RQJR

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20

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la foto del mese Il mare, un gabbiano che si libra nell’aria, acqua e cielo che simbolicamente si congiungono. L’immagine evoca l’idea di libertĂ ed un verso di Charles Baudelaire: “Uomo libero, sempre avrai caro il mare!â€?


21

Š 2005 Nicola Giuseppe Smerilli


jennare / gennaio / january

1ª summane

lunedì

2

martedì

3

Sande Ggrigorie

Sanda Genuèffe

mercoledì

4

Sand’Angela

$EUX]]R )RUWH H *HQWLOH La definizione, diventata ormai popolarissima, di Abruzzo forte e gentile ha un padre che non tutti conoscono. Si chiama Primo Levi, giornalista e diplomatico nato a Ferrara nel 1853 e morto a Roma nel 1917, il quale coniò l’espressione per farne il titolo di un suo racconto di viaggio pubblicato nel 1882 con lo pseudonimo di Primo. Il libro reca il sottotitolo impressioni di occhio e di cuore, ha 231 pagine di testo divise in ventidue capitoli e comprende un indice delle persone incontrate durante il viaggio ed un altro delle località visitate o menzionate nel racconto. L’illustrazione in copertina è firmata da Francescopaolo Michetti. Il racconto di Primo comincia così: V’a nella nostra lingua, tutta, in sé stessa, semplicità ed efficacia, una parola consacrata dalla intenzione degli onesti a designare molte cose buone, molte cose necessarie: è la parola Forza. Epperò, s’è detto e si dice il forte Abruzzo. V’a nella nostra lingua, tutta, in sé stessa, comprensiva eleganza, una parola che vale a comprendere, definendole, tutte le bellezze, tutte le nobiltà.. è la parola Gentilezza. Epperò, dopo aver visto e conosciuto l’Abruzzo, dico io: Abruzzo Forte e Gentile. Visto e conosciuto. Accomiatandosi 22

dal lettore infine afferma: Epperò, dopo aver visto e conosciuto l’Abruzzo, ho detto e ripeto io: Abruzzo Forte e Gentile.


jennare / gennaio / january giovedì

5

venerdì

6

Sanda ‘Mëliene

la Bbufanéje

sabato

7

Sande Raimande

domenica

8

Sande Severiane

La loggia massonica “G. Rossetti” Silenziosa ma attiva, com’è nella tradizione, opera, presumibilmente dalla fine del ‘700, a Vasto una loggia massonica, oggi contraddistinta con il numero 198 O. R. A confermarne l’esistenza soccorrono alcune testimonianze che si rinvengono storicamente sin dai moti del 1799 e poi lungo tutto il periodo risorgimentale, nel corso del quale le vicende della Massoneria s’intrecciano con quelle della Carboneria e della Giovine Italia di Mazzini. Già dall’inizio dell’ottocento opera in città una “vendita” carbonara, denominata dei filantropi Istoniesi – Oriente – di Vasto, che porta nel sigillo simboli indiscutibilmente di origine massonica ed ha addirittura una sede in un sotterraneo di Portone Panzotto, al vicolo Paquia, dietro la Chiesa di Santa Maria Maggiore. Nel 1842 viene quindi costituita, ad opera di Gaetano Crisci, un tenore che aveva cantato nei maggiori teatri d’Europa ed in Russia, una sezione della Giovine Italia, la quale dà origine ad un’intensa attività di riunioni segrete e di propaganda delle idee liberali. La loggia torna ad operare dal 1915 sino al 1925,

quando, costretta dal Fascismo ad abbassare le colonne, come si definisce nel linguaggio criptico degli iniziati la sospensione, cessa ogni attività versando, per mano del maestro venerabile Francesco Paolo Giovine, l’intero tesoro di settemila lire al Comitato per il monumento a Gabriele Rossetti. Risorta a nuova vita dopo la guerra, l’officina chiude nuovamente nel marzo del 1949 per riaprire ancora nel 1982. Segni della pratica massonica sono visibili su alcune vecchie tombe e cappelle gentilizie nella parte storica del cimitero vastese.

23


jennare / gennaio / january

2ª summane

lunedì

9

Sande Adriane

martedì

10

mercoledì

11

Sande Alde

Sanda Unurüate

Giulio Paglione

Amici del Lunario

Uaštaréle d’adozione, felicemente sposato con una vastese autentica, la signora Spina Sputore, Giulio Paglione, ingegnere ed imprenditore edile, si è fatto molto apprezzare per serietà, competenza, cordialità, garbo signorile ed anche per il buon gusto che caratterizza le linee architettoniche delle costruzioni che realizza.

/L ULFHWWH GH =D /LEEUDWH 6SDJKHWWL DO VXJR GL VFDPSL Ingredienti: linguine o spaghetti o rigatoni, gr. 750; sei scampi; campetti sgusciati, gr. 400; olio d’oliva extravergine,dl 1; due spicchi di aglio; pomodoro a pezzetti, gr 300; pomodori passati, gr. 200; mezzo bicchiere di vino bianco secco; brandy, farina 00, prezzemolo, sale e peperoncino. Pulite gli scampi e versateli in una padella, nella quale s’è fatto rosolare l’aglio con l’olio. Versate il sale e coprite. Appena rosolati, aggiungete gli scampetti sgusciati, salati ed infarinati in precedenza, e fateli rosolare aggiungendo un po’ di vino bianco. Aggiungete a questo punto il pomodoro e fate cuocere. Quindi 24

mettete gli scamponi da parte e teneteli in caldo. Contemporaneamente cuocete al dente le linguine, versatele nella padella con gli scampi e rimettete sul fuoco sino all’assorbimento del liquido di cottura. Servite caldo con una spolveratina di prezzemolo tritato.


jennare / gennaio / january giovedì

12

venerdì

13

domenica

15

Sande Mudešte

Sande Ilarie

sabato

14

Sande Primïane

LA TISSITRÈCE

Lu Giubbullè Sande Maure

,53389#5CD95B9

Più che un mestiere era, “dai tempi che Berta filava”, un’attività che veniva svolta in casa. All’enorme telaio, sotto la guida di mani esperte, la lana, il cotone ed il lino si trasformavano in lenzuola, tovaglie, lenzuola, asciugamani, coperte per il fabbisogno familiare e per il corredo nuziale delle figlie. Za’ Maria Baccalà, ritratta nella foto seduta davanti al suo attrezzo, era molto conosciuta per la sua attività di tessitrice, che la occupava per buona parte della giornata. – Ah ma’ – soleva dirle uno dei figli maschi – štì sembre aësse a fatijà pe’ ssa fëjje. Manghe fusse d’éure. E lei di rimando: –Ti puzza capetà ‘na sócera cchiù fatijatàre de ma e ‘na spéuse cchiù bbèlle de sórete, fijje me’.

Lu latte mmaràjje

Fett’ e Fettarille

- Trisù, štu latte mi pare nu ‘ccone mmaràjje. A chi l’acchëtte? - A Piscialulètte, ogne mmaténe. - Pi fforze ch’ è mmaràjje ! Cullù a li crápe ji’ d’ à mmagnà li frónne di li scarciófene.

A lu mèdeche - Dottó, me fa male ‘na cosse. - Pi fforze, ti’ nuvand’anne… - Mbe? Me fa male ‘na còsse, no’ tutt’e ddu ! 25


jennare / gennaio / january

3ª summane

lunedì

16

martedì

17

mercoledì

18

Sande Marcellëine

Sande Andunie

Sanda Lebbrate

A la putéche de varivìre de Paulîcce Zannutìlle 5DFFROWH QHOOD EDUEHULD GL 3DROR Pasquale, dipendente comunale, incontra un amico al bar, che insiste per offrirgli un caffè – Grazie, cumbuà, gli dice rifiutando l’offerta – ma ni li puzze tojje, piccà nin m’inganne sîbbete lu sonne. – Ma a le otte de la matène – gli risponde sorpreso l’amico – vu durmë? – Gnorscë – replica seccamente Pasquale – Si nnà che facce a la Cummîne? Canda t’alléve la facce, nin fa gne’ la hatte, pássete la méne arrét’a li rácchie ! – “E’ morte Bastijàne lu callaràre”. – “Mbo’, angora aëcche vuléve štà? Un maestro deve far capire ai piccoli allievi della scuola elementare la vocale “i”. “Mi servirò d’una immagine” – dice – come quella dell’asino usata per la “a” e dell’elefante, adoperata per la “e”. Detto fatto, disegna sulla lavagna un bell’imbuto e soddisfatto domanda agli alunni: “Ragazzi, che cos’è mai questo?” E quelli in coro: “‘Nu muttàlle”. 26

Paolo Di Bussolo (lu Zannutìlle)

– T’aricùrde, Ggiuvà, canda cummèdie faciavàme da bardèsce? Canda se jucáve a la cchîppe, a la ciunne, a sbattamîre, a mmazze, a ‘jjondacavalle, a la štìcchie, a bbittîne, a mménnile, a zzopì zopà?


jennare / gennaio / january giovedĂŹ

19

venerdĂŹ

20

domenica

22

Sande MĂ rie

Sande BaĹĄtiane

sabato

21

Sanda ‘Gnaise

/¡,FRQD

Sande Vincenze

3 $OEHUWR 0LOHQR Nonostante siano passati trent’anni dal giorno della sua morte, avvenuta il 1 febbraio 1976, il ricordo di padre Alberto non s’è ancora spento tra la gente, a dimostrazione di quanto fossero vere le parole del cardinale Vincenzo Fagiolo, che lo definĂŹ nel momento del commiato un esempio educativo ed una tangibile testimonianza della operositĂ umana interpretata come strumento di elevazione. Nato a Vasto il 17 novembre 1906 da Giovanni e Rosalinda Del Borrello dedicò l’intera vita a Cristo nell’obbedienza alla Regola francescana. Padre guardiano a Sulmona ed a Pescara tornò a Vasto nel 1959 come parroco di Stella Maris, impegnandosi senza risparmio nella realizzazione di un istituto per l’ospitalitĂ e la cura dei minorati psichici al quale diede il nome del Poverello d’Assisi. Oggi l’Istituto San Francesco, da lui fondato, è una realtĂ socio sanitaria tra le piĂš importanti della regione, che fa capo ad una Fondazione Onlus intitolata a padre Alberto. JHQQDLR 3ULPR FHQWHQDULR GHOOD PRUWH GL 6 *LRYDQQL %RVFR $OOD FRPPHPRUD]LRQH SDUWHFLSD LO JLRUQDOLVWD H[ SUHVLGHQWH GHOOD 5DL 6HUJLR =DYROL 27


jennare / gennaio / january

4ª summane

lunedì

23

martedì

24

mercoledì

25

Sande Bernarde

Sande Frangische

Sand’Arcangele

5DIIDHOH 6PDUJLDVVL

Vecchi Fusti

/X SDOLSLMDWjUH

6RQR LQ PROWL TXHOOL FKH TXDQGR VL SDUOD GL PDVVDJJLDWRUH SDOLSLMDWjUH VSRUWLYR YDQQR FRQ OD PHPRULD D PDáWUH 5DIIDHOH SXUWURSSR SUHPDWXUDPHQWH VFRPSDUVR FKH GHOOD PLWLFD 3UR 9DVWR GHJOL DQQL VHVVDQWD IX LO SUHSDUDWR UH ¿VLFR 9DVWHVH YHUDFLVVLPR FKLXVH VHQ]D ULPSLDQWL O¶DYYLDWD ERWWHJD GD IDOHJQDPH LQ YLD 7UH VHJQL SHU VHJXLUH OD VTXDGUD ELDQ FRURVVD QHOOD TXDOH UHVWz VLQR D TXDQGR QRQ YHQQH DVVXQWR QHO /HFFH DOORUD LQ VHULH $ $PLFR GL /XLV 9LQLFLR H GL &DUOHWWR 0D]]R QH GLYHQQH DQFKH SUHVLGHQWH GHOO¶$VVRFLD ]LRQH 1D]LRQDOH 0DVVDJJLDWRUL

5DIIDHOH 6PDUJLDVVL LQ WXWD VSRUWLYD

Fett’ e Fettarille All’anagrafe 'RQ /XLJL 5DLDQL LPSLHJDWR DOO¶DQD JUDIH GHO &RPXQH HUD QRWR SHU OD VXD FDSDFLWj GL ULVSRQGHUH FRQ PRWWL DUJXWL H VHFFKL DOOH GRPDQGH GHL VXRL WDQWL JLRU QDOLHUL ³FOLHQWL´ 'RQ /XMs¶ JOL GLFH XQ 28

JLRUQR XQ WLSR FKH DUULYD WXWWR GL FRUVD ± PH VqUYH µQX FLXUWX¿FDWH GH UH«GH UULVLáWqQ]H ( GRQ /XLJL VHQ]D DO]DUH QHDQFKH JOL RFFKL $sFFKH YX µOODKj" àWULJQH IXUWH H YDOO¶D II¶ D OD FDVH


giovedì

26

venerdì

27

domenica

29

Sanda Paola

Sande Vitaliane

sabato

28

San Tumuasse lu filósofe

Sande Cuštanze

$ 6DQUHPR KDQQR IDWWR /$ ',))(5(1=$ La Differenza nasce a Vasto nella seconda metà degli anni 90. Fabio Falcone (voce), Gio Martinelli (basso), Puma (chitarra), Jakka (tastiere e disturbi sintetici), Max Giuliani (batteria) sono da sempre un unico suono e cinque entità differenti tra loro. Centinaia di concerti in tutta Italia e una capacità comunicativa unica, fanno de La Differenza una delle band più importanti del panorama musicale italiano. Le loro canzoni sono immediate, originali, intense, esplosive, graffianti, aggressive, energiche, ispirate ed emotivamente passionali allo stesso tempo. I concerti travolgenti, coinvolgenti, comunicativi, estasianti, entusiasmanti, unici nel loro stile. Preso! (Sony/Smrecords), prodotto da Stefano Severini e Lucio D’Alessandro per la produzione esecutiva di Sandra Marini, è il primo album pubblicato dalla band nel marzo 2005 dopo la partecipazione al Festival di San Remo. La Differenza si classifica seconda nella categoria giovani con il brano “Che farò”, che di-

venta immediatamente una delle canzoni più trasmesse dalle radio. Il Cd Singolo rimane in classifica per svariati mesi e la Differenza diventa la nuova band fenomeno del momento. Il primo tour de La Differenza nell’estate 2005 è un vero successo. I ragazzi dal vivo sono incontenibili, esuberanti, contagiosi, sconvolgenti e soprattutto suonano davvero e il pubblico rimane colpito, a tratti sconcertato dal grande talento della band.

29


furbare / febbraio / february

5ÂŞ summane

lunedĂŹ

30

martedĂŹ

31

Sanda Savene

Sande GiuvuĂĄnne Bbosche

mercoledĂŹ

1

giovedĂŹ

2

venerdĂŹ

3

domenica

5

Sanda Virdejane

la CannelĂŤre

Sande Biasce

sabato

4

Sande Gilberte

Sand’Àghete

)XUEDUH

SuWH FKvUWH OX PpVH SpJJH GH WvWWH Buon Compleanno 3LHUR 6DQWRUR

*LRYDQQL 6Fq

$QWRQHOOD 0DUUROOR

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6SLQD 6SXWRUH

$OGR 6SDGDFFLQL

(OLR %LWULWWR

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30

la foto del mese In bianco e nero per sottolinearne la tristezza, la foto evoca tempi lontani e suscita il rimpianto per una civiltĂ contadina che non c’è piĂš, come il vecchio casolare ormai in rovina, al quale gli alberi nella loro triste nuditĂ invernale fanno da cornice.


31

Š 2005 Nicola Giuseppe Smerilli


furbare / febbraio / february

6ª summane

lunedì

6

martedì

7

mercoledì

8

Sande Cusumëine Lu Viat’Angele

Sande Rumüalde

Sande Ggelòrme

La Tipografia Histonium: da Marinucci a Godi )RQGDWD QHO GD &DUOR 0DULQXFFL QLSRWH GL GRQ &DUOR 'HOOD 3HQQD H GLULJHQWH GHOO¶D]LHQGD FDUWDULD GL TXHVW¶XOWLPR D %XHQRV $LUHV KD SHUIHWWDPHQWH ULVSR VWR DL GHVLGHUDWD GHO IRQGDWRUH FKH YROHYD FRQ HVVD GDUH LPSXOVL DOO¶RFFXSD]LRQH HG DOOD FXOWXUD 1HOO¶DU FR GL ROWUH XQ TXDUDQWHQQLR GLUHWWD SULPD GD *LRYDQ QL &HQWRUDPL H TXLQGL GD /XLJL *RGL RULJLQDULR GL 6DQ /HR SXz LQIDWWL YDQWDUH DO VXR DWWLYR OD VWDPSD GHOOH RSHUH GL *LXVHSSH 3HUUR]]L H GL /XLJL $QHOOL H GL 7XWWH OH SRHVLH GL 5RPXDOGR 3DQWLQL XQD SUHJHYROH UDFFROWD GHOOH OLULFKH GHO SRHWD YDVWHVH HGLWD QHO &RQ OD PRUWH GHO IRQGDWRUH OR VWDELOLPHQWR WLSRJUD ¿FR q VWDWR LQWHUDPHQWH ULOHYDWR GD *RGL FKH FRQ LO ¿JOLR *LDQPDWWHR FRQWLQXD D WHQHUOR LQ DWWLYLWj

/L ULFHWWH GH =D /LEEUDWH 3,==$ &21 */, 6)5,*2/, /D Ss]]H ¶QJKL OL VIUuYHOH

,1*5(',(17, NJ GL SDVWD OLHYLWDWD JU GL VIULJROL ULFDYDWL GDOOD IULJJLWXUD GHOO¶LQWHVWLQR FUDVVR GHO PDLDOH OD¶Q]DJQH JU GL ROLR 35(3$5$=,21( ODYRUDUH OD SDVWD GL 32

SDQH DJJLXQJHQGR VIULJROL ROLR H SRFR VDOH 6FKLDFFLDUOD DUURWRODUOD D YRUWLFH DWWDUDOOj HG LQWURGXUOD QHO IRUQR GRSR DYHUOD GHSRVLWDWD LQ XQ WHJDPH EHQ XQWR


furbare / febbraio / february giovedì

9

Sanda ‘Pullonie

venerdì

10

domenica

12

Sanda Durutué

sabato

11

La Madonne de Lurde

LU MULINÀRE I mugnai in Città erano una volta soltanto tre: i fratelli Molino, Armando e Benito, i quali avevano il mulino nel rione Croci, Menotti Garibaldi che operava nello stabilimento a lu Ddazie, nei pressi dell’attuale piazza Verdi e Cesare De Girolamo, soprannominato Cascëgne, con sede in contrada Incoronata, a la‘Ngurnate. Le tecniche di macinazione erano due, quella “a pietra”, la più diffusa sino agli anni quaranta, e quella “con i molini a cilindri”. La prima consisteva nello sfregamento tra due parti in pietra dei chicchi di grano, che dava origine ad una miscela scura di farina e crusca (vrànnele o anche canëjje) dalla quale si poteva ricavare con il setaccio (setàcce oppure crivèlle) la farina bianca, detta anche fior di farina, mentre l’altro sistema di macinazione “a cilindri”, più moderno, denominato anche “ad alta macinazione”, avve IHEEUDLR 9LHQH LQDXJXUDWR LO 'LVSHQVDULR $QWLYHQHUHR &RPXQDOH /D VHGH q LQ YLD $QHOOL

Sand’Adolfe

,53389#5CD95B9 niva in passaggi successivi di separazione e rimacina, che dava come prodotto la farina raffinata. Nella foto l’ultimo mugnaio della zona, Valentino Bassi, attivo nella vicina San Salvo.

%ERWW· H ¶UULVSRåWH

– Maštre Pasqua’, te va truvànne Ggisàrije… – Dëjje ca nin mi si’ vëšte.

33


furbare / febbraio / february

7ÂŞ summane

lunedĂŹ

13

martedĂŹ

14

mercoledĂŹ

15

Sanda RemeggĂŤlde

Sande ValendĂŤine

Sande GgiacĂŤnde

giovedĂŹ

16

venerdĂŹ

17

domenica

19

Sanda GgiulĂŻana

Sande Romele

sabato

18

Sande Liaune

Sande CurradĂŤine

1956: il crollo della zona orientale di Vasto ³$OOD GLVWDQ]D GL DQQL OD QRVWUD FLWWj ULYLYH H SLDQJH OH JLRUQDWH GHO JUDQGH GRORUH TXHOOH FKH QHVVXQD SDUROD SXz FRQIRUWDUH TXHOOH FKH QHVVXQD IRU]D SXz WUDWWHQHUH OD YLD RULHQWDOH DSHUWD DOOœD]]XUUR GHO PDUH QRVWUR DO VRUULVR GHL QRVWUL VRJQL q FUROODWD WUD LO 3DOD]]R 0DUFKHVDQL ¿Q TXDVL DOOD &KLHVD GL 6 $QWRQLR 6L VRQR VSURIRQGDWH OH IRUWL PXUD OH QXPHURVH FDVHWWH GHOOD QRVWUD JHQWH GL PDUH OD FDQRQLFD GL 6 3LHWUR FKH SHU SULPD KD FHGXWR DOOD YLROHQ]D RVFXUD GHJOL HOHPHQWL VRWWHUUDQHL DOOH GHO IHEEUDLR 8QD OXQJD LQFULQDWXUD OXQJR LO PXUR GHOOD FDQRQLFD D PDQR D PDQR VL DOODUJDYD VL DOODUJDYD FRPH VH VL VPDJOLDVVH FDGH XQ PDWWRQH GXH PDWWRQL DOFXQL PDWWRQL H SRL WXWWD OD SDUHWH VSURIRQGD LQ XQ QXJROR GL SROYHUH $ LQWHUYDOOL SL R PHQR OXQJKL OH PXUD H OH FDVH D EORFFKL D WURQFRQL FRPH VRWWR L FROSL GœXQ SLFFRQH VL URYHVFLDQR VL IUDQWXPDQR VRQR LQJRLDWH FRQ SURIRQGL ERDWL ´ +LVWRQLXP PDU]R


"1 C5AE5>J1 9>65B>1<5 febbraio - marzo

agosto

il profilo del costone al novembre 1959 prima dell’abbattimento della chiesa di San Pietro 35


furbare / febbraio / february

8ª summane

lunedì

20

martedì

21

mercoledì

22

Sande ‘Leuterie

Sande Felëice

Sanda Marecarëite

L O S H UV R Q D JJ L R

Carlo Marchesa'LVFHQGHQWH GL XQD DQWLFD IDPLJOLD YDVWHVH FKH VHSSH FRQLXJDUH VXFFHVVL LQ FDPSR PHUFDQWLOH FRPPHUFLDOH H LQ DPELWR FXOWXUDOH DELWD QHO SDOD] ]HWWR EDURFFR FRVWUXLWR GDL VXRL DYL LQ YLD 6 0DULD ,Q TXHVWR GLPRUD FXVWRGLVFH OLEUL GRFXPHQWL GL IDPLJOLD H LO IDPRVR FDUWHJJLR WUD *LXVHSSH 0DU FKHVDQL H :LOOLDP 0LFKDHO 5RVVHWWL O¶LQWHOOHWWXDOH ¿JOLR GL *DEULHOH +D YLVVXWR OXQJDPHQWH D *HQR YD GRYH q VWDWR LQVHJQDQWH H FXOWRUH GL PXVLFD H GL DUWH H QHO FDSROXRJR OLJXUH KD SXEEOLFDWR GLYHUVH RSHUH FRQ OH TXDOL KD DSSURIRQGLWR OH RULJLQL H OD VWRULD GHJOL RVSHGDOL JHQRYHVL 5LVHUYDWR H LPSHF FDELOH TXDVL DQJORVDVVRQH GRSR LO ULWRUQR D 9DVWR KD GRQDWR DOOD VXD FLWWj QDWDOH FRQ XQ IHFRQGR ODYRUR GL ULFHUFD H GL HODERUD]LRQH VLJQL¿FDWLYL VWXGL VWRULFL GL QRWHYROH LQWHUHVVH /¶XOWLPD VXD SXEEOLFD]LRQH FKH KD ULVFRVVR QRWHYROH FRQVHQVR KD SHU WLWROR ,O &ULQH XQ VDJJLR VXOOH DFFRQFLDWXUH DWWUDYHUVR L VHFROL

/L ULFHWWH GH =D /LEEUDWH

0RVWDFFLROL R VXVDPLOOH

,1*5(',(17, JU GL IDULQD JU GL PDQGRUOH JU GL PLHOH XQ ELFFKLHUH GL PRVWR FRWWR EXFFH GL DUDQFH JUDWWXJLDWH FDQQHOOD JU GL DPPRQLDFD GROFH 35(3$5$=,21( DEEUXVWROLUH H WULWDUH OH PDQGRUOH VFLRJOLHUH LO PLHOH LQ PH]]R ELFFKLHUH G¶DFTXD JUDWWXJLDUH OD EXFFLD G¶DUDQFLD ,PSDVWDUH VWHQGHUH OD SDVWD FRO PDWWDUHOOR SHU OR VSHVVRUH GL FP 7DJOLDUH D SH]]L GL ORVDQJKH H SRUUH D JUDGL 8QD YROWD FRWWL VSDOPDUH FRQ JODVVD GL FLRFFRODWR 36


furbare / febbraio / february giovedì

23

venerdì

24

domenica

26

Sande Làzzere

Sand’Ida

sabato

25

Sanda Cuštanze

Sanda Matëlde

/D äWRULH E li puliticànde è ttutti huàle, ognune fa lu furbe gne la hòlpe. E di tutti li cose che va male ch’à guvirnàte prime té’ la colpe. Fanne n’arte solamende, a vandàrse ogne mumende. Carnivàle apprufittàme, ddu’ diasìlle ‘i candàme.

Di lu spidàle e di lu cuambisànde se n’ariparle sole, ogne ttande. Si passe e s’aripàssene la palle, n’ zi fa ammomde e n’ zi fa mangh’ abbàlle. E chi té cacche malanne à da jì’ spirzijènne. A chi tè’ ‘na tomba vudde ‘i li stann’ ariquisènne.

Nghi li prumesse e nghi li fattarille si cerche d’attiné’ li pupuattille, ma ‘st’amministrazione à da spjigà’ quale prugresse à fatte ‘sta città? Pi’ ccurnicchie e pi’ ppindùne jé cimende e jé matùne. Li privàte custrutture à da sfruttà’ la cubbatùre.

Ma pi’ ffurtune oppure pi’ sfurtune, a’huànne s’arifà li vutaziùne. Augurie città nostre, tand’ amàte, che ppozza rèsse bbon’ amministràte! Li bbillezze di ‘sta terre ‘ì l’ammidie tuttiquende, ma pulìtiche e ‘ndirrèsse l’arruvìne solamende.

La lunga filastrocca, che si snocciola in venti strofe, è di Fernando D’Annunzio, poeta dialettale, al quale si devono anche le storie degli ultimi dieci anni, di recente raccolte in un bel volumetto. 37


marze / marzo / march

9ÂŞ summane

lunedĂŹ

27

martedĂŹ

28

Sande HabbriĂŠle de la ‘Ddulluruate

CarnĂŤvale Sande Rumuane

mercoledĂŹ

1

giovedĂŹ

2

venerdĂŹ

3

domenica

5

Li CiĂĄnnere

Sande RuggĂŻre

Sanda CamĂŤlle

sabato 4

Sande Casemire

Sande UsĂŠbbie

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Buon Compleanno 0DULD 3LD '¡8JR

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38

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la foto del mese

Arriva, come da una conchiglia, il rumore della risacca attraverso questa immagine, che fissa anche il cromatismo insospettabile dei ciotoli della scogliera. � Il mare‌è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare�, ha scritto Giovanni Verga ne’ I Malavoglia, ed il nostro fotografo ha dimostrato di saperlo ascoltare davvero.


39

Š 2005 Nicola Giuseppe Smerilli


marze / marzo / march

10ª summane

lunedì

6

martedì

7

mercoledì

8

Sanda Rose

Sanda Filëciatte

Sande Giuvuanne de Ddë

Due Belle Tempre di Vastesi Ma chi l’ha detto che i centenari si trovano perlopiù dalle parti della Russia o giù di lì? Sarà per l’aria ancora buona, per il clima, la bellezza del paesaggio, il cibo buono e sano, i centenari ci sono pure qui, come possono provare all’anagrafe le due simpatiche signorine che appaiono nelle foto, delle quali

40

diamo nome e cognome anche per dare un riferimento a chi volesse aver da loro l’elisir della lunga vita. A destra Teresa Teti, vedova Stampone, anni 105, ancora lucidissima ed in gamba, ed a sinistra Maria Pascucci, anni 100, vedova Napoletano, sette figli e tanti nipoti, che dal 1971 vive a Perth.


marze / marzo / march giovedì

9

Sanda Frangiasca Rumüane

venerdì

10

domenica

12

Sande Simblèce

sabato

11

Sande Cuštandëine

Sand’Uriaune

Musicisti che si fanno onore Due giovani di cui vale segnalare la bravura, affinché siano di stimolo ai coetanei. Allievi della Scuola civica musicale, Alessandro Pensa e Giacomo Di Rosario hanno raggiunto buoni livelli di preparazione e si cimentano ormai in concerti, spaziando dal classico al moderno con uguale disinvoltura. Alessandro, che suona il violino, ha vinto quest’anno anche una borsa di studio, offerta da Albert Di Lallo, nostro concittadino in Australia, grazie alla quale sarà quest’anno a Perth per un seminario di aggiornamento.

Fett’ e Fettarille Don Caddane l’arcepredde de Sand’Bbune Carminîcce, dètte Varvatórte, si n’ariprijéve de lu zijàne Caddàne, arcipredde de Sande Bbune. Nu jùrne zì predde ,‘ndrattinîte a lu Uašte pe’ lu mmale tèmbe, telèfene a Carminëcce pe’ nu piatte de minèštre - Va bbune, Zì Caddà, vi a la casa mà, ca màjjeme Carméle ha cótte pašt’e fasciùle. – ‘N ti ‘ngaricà - dëce lu predde - che pur’a Sande Bbune se magne li fasciùle.

A tàvela màsse, trumminde Carminîcce avé’ ‘ccumenzate a magnà, lu vicchie l’arechiàme tutte ‘ngazzate: – Prëime la prihìre, nepàte care. Dóppe se magne. Dóppe! Ma Carminîcce Varvatórte lèšte, nghi la vocca piàine, j’arispànne: – Zijàne me’, ‘na prihìre… schinènze pe’ štu piatte di fasciùle? E se fusse štate ‘nu pullastrélle ch’avevama fa’, ‘na pricissiàne? 41


marze / marzo / march

11ª summane

lunedì

13

martedì

14

mercoledì

15

Sanda Patrëzie

Sanda Matëlde

Sanda Lujëise

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/·,FRQD

Ha vissuto con la saggia e concreta modestia dell’uomo che quotidianamente cerca con fatica il difficoltoso equilibrio della “livella” evocata nella famosa poesia di Totò, che recitava spessissimo a memoria ad amici e colleghi. Non si è certamente fatto trovare quindi impreparato quando è stato strappato alle sofferenze fisiche che lo hanno accompagnato nell’ultima parte di una vita interamente spesa per l’affermazione del Diritto ed in difesa dei più deboli. Avvocato per vocazione, oltre che per professione, meritò la toga d’oro “per aver esercitato in maniera esemplare l’attività forense”.

Fett’ e Fettarille

‘Na mojje ‘ngazzate

‘Ndonie è sempre poco cortese con la moglie Caterina, detta Iuccia, anzi Jîcce, diminutivo di Caterina. Torna a casa con una borsa di pesce appena comperato al mercato e dice in malo modo alla donna: - O Jîcce, làsse tutte ‘sse mmascéte e vamme à sciojje štu pašsce. E lei, risentita:- Piccà ‘ssu pašsce št’attaccate ? 42

Zì Dumìniche Zì Dumìniche se štrascinéve nghi lu bbaštáne pe jjë a la putéche a’ ccattà cacchéuse. Baštijàne gnà li vàite je dëce: – “zi’ Dumi’, peccà si ‘sscîte? Arivàttene a la case piane piane e rende rende a ‘ssu mîre”. – “Scë – j’arispànne lu vicchie – gne li sîrge”.


marze / marzo / march giovedĂŹ

16

venerdĂŹ

17

domenica

19

Sande GgiulĂŻĂ ne

Sanda Gertrude

sabato

18

Sande Salvataure

LU CALLARĂ€RE

San Giusueppe

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Di artigiani del rame, calderai e ramai, ce n’erano diversi in cittĂ ed erano tutti valentissimi. Luigi Santarelli, Giacomino Tenaglia, Giuseppe Miscione e Michele Stampone ne sono stati tra gli ultimi in ordine di tempo, prima che questo mestiere scomparisse del tutto. Michele Stampone, nella foto intento a lavorare al “cavalloâ€?, l’attrezzo di legno sul quale si batteva il rame, aveva bottega alla salita di Sant’Anna e tutto il quartiere scandiva il tempo della giornata al ritmo delle sue martellate sul metallo rosso, che via via prendeva la forma di conche (cĂ nghe), caldaie (callĂ re), paioli (caccavèlle) paiolini (callarĂŹlle), bacinelle (vaccĂŠle) caffettiere (ciucculattĂŹre), padelle (cuttĂŽre) manieri, scaldaletti, sui quali con appositi punteruoli incideva poi artistici disegni ornamentali.

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marze / marzo / march

12ÂŞ summane

lunedĂŹ

20

martedĂŹ

21

mercoledĂŹ

22

Sanda Sandre

Sande Ermanne

Sande Uttävie

giovedĂŹ

23

venerdĂŹ

24

domenica

26

Sande BenedĂ tte

Sande HabbrĂŹele

sabato

25

La ‘NnungiaziĂ ne

Nicola Jacobucci

Sande ‘Manuele

Amici del Lunario

“Vecchia cortecciaâ€?, è tra gli imprenditori piĂš conosciuti ed apprezzati per l’esperienza, la saggezza, la competenza. Tutt’ora in movimento, anche per testimoniare visibilmente la ragione sociale della sua Ditta, ch’è appunto quella di “movimento terraâ€?, rappresenta un esempio da emulare per le giovani generazioni. Complimenti, Nicola. PDU]R DSULOH $ VHJXLWR GL XQD FRSLRVD QHYLFDWD FKH UDJJLXQJH LO PHWUR VL VFDWHQD LQ TXDWWUR JLRUQL XQD IUDQD FRQ XQD IRUWH VSLQWD YHUVR LO PDUH FKH SURYRFD LO FUROOR GL DOFXQL HGLÂżFL GHOOH FDSSHOOH GL 6DQ /HRQDUGR LQ YLD 7UH 6HJQL H GL 6DQWD 0DULD GHOOD 1HYH OXQJR OD 'ULWWD FKH GD 3RUWD &DWHQD PHQD DOOD 0DULQD 'DL UDFFRQWL GL 0DUFKHVDQL H GL (UDVPR &RODSLHWUR LQYLDWR GD 1DSROL SHU ULIHULUH GHO IHQRPHQR ULVXOWD FKH LO PDUH DUUHWUz QHOOÂśRFFDVLRQH SHU ROWUH FLQTXDQWD PHWUL


La lucia lëttre accende le lampadine (1906-2006)

Nella cartolina d’epoca si vede la palazzina dell’officina elettrica inaugurata nel 1906. Concessionaria dell’appalto per l’erogazione dell’elettricità e della gestione dell’impianto era la ditta Ing. Vittorio Argnani & C. di Ancona.

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marze / marzo / march

13ÂŞ summane

lunedĂŹ

27

martedĂŹ

28

mercoledĂŹ

29

giovedĂŹ

30

venerdĂŹ

31

Sande ‘Libberte

Sande SiĹĄte

Sande SecundĂŤine

Sanda Giuvuanna

Sande BeniamĂŤine

sabato

1

Sand’Ughe

domenica

2

Sande Frangische de Pavele

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la foto del mese Il mare unisce i paesi che separa, ha detto il poeta inglese del XVIII sec. Alexander Pope, e l’ultimo orizzonte dell’Adriatico, armonicamente inquadrato nella cornice del magnifico portale di San Pietro, sembra accomunare i popoli delle due sponde nello stesso messaggio cristiano di speranza e di fiducia nella vita.


47

Š 2005 Nicola Giuseppe Smerilli


abbrëile / aprile / april

14ª summane

lunedì

3

martedì

4

mercoledì

5

Sande Rëccarde

Sand’Isidëre

Sande Vingenze Ferrare

La Filodrammatica di Vasto /X ]LMH 6SLFFLFDWq XQD GHOOH RSHUH WHDWUDOL GL /XLJL $QHOOL PXVLFDWD GDO PDHVWUR $QLHOOR 3ROVL YHQQH ULSURSRVWD SHU ROWUH XQ GHFHQQLR QHJOL DQQL · · LQ $EUX]]R GD XQD FRPSDJQLD ORFDOH FRPSRVWD GD DWWRUL H PXVLFLVWL /·RSHUD YHQQH DGGLULWWXUD WUDGRWWD LQ VLFLOLDQR H SRUWDWD LQ WRXUQHH SHU O·,WDOLD 1HO RWWHQQH XQ QR WHYROH VXFFHVVR OD UDSSUHVHQWD]LRQH LQ YHUVLRQH SDUWHQRSHD DO WHDWUR 6DQQD]]DUR GL 1DSROL 1HOOD IRWR YHGLDPR LO JUXSSR GHOOD )LODUPRQLFD LQWHJUDWR GDJOL DFFRPSDJQDWRUL QHOOD VXD XVFLWD D *LVVL GHO JLXJQR 0DQFDQR DOO·DSSHO OR LO PDHVWUR 3ROVL IRUVH ULSDUWLWR LQ DQWLFLSR H

48

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abbrëile / aprile / april giovedì

6

venerdì

7

domenica

9

Sanda Ggiulϕane

La Sanda Spéne Sanda Virginie

sabato

8

Sande Silvene

Lu Jurne de le Palme Sande Caloggere

La Confraternita del Toson D’oro Costituita nel 1996 sotto gli auspici dell’Amministrazione Comunale, sindaco Giuseppe Tagliente, ad iniziativa di un gruppo di intellettuali come Franco Cardini, Renato Besana, Carlo Fabrizio Carli, Marcello Staglieno, Lucio D’Arcangelo, Claudio Finzi, Giuseppe Sermonti, Giuliano Preparata, Francesco Gentile, Gaetano Massa e Giorgio Albertazzi, la Confraternita del Toson d’Oro, operante sino al 2000, vanta al suo attivo la realizzazione di manifestazioni culturali di indiscutibile spessore che hanno richiamato l’attenzione del mondo culturale anche internazionale. Assunto il Toson d’oro a simbolo della memoria, del messaggio e del significato della cultura europea, la Confraternita lancia con un manifesto, definito del postmodernismo italiano, un appello a tutti gli spiriti liberi un appello per una nuova rivoluzione, da combattere con la

più debole delle armi: la cultura. Obbiettivo del gruppo è la rinascita civile, culturale ed estetica contro ogni omologazione mondialistica, affinché l’Europa torni a svolgere nel mondo il ruolo che le compete e che oggi sembra aver perduto. In questa direzione viene istituito un Premio Internazionale, che viene attribuito nelle varie edizioni a Ernst Nolte, a Marc Fumaroli, a Sergio Romano. Contestualmente dà vita ad un premio triennale di saggistica, assegnato ad Alberto Arbasino per il libro Paesaggi italiani con zombi, ed organizza incontri mensili, denominati i Dialoghi del Toson d’oro, che vedono la partecipazione di Antonio Marzano, Luce D’Eramo, Carlo Sgorlon, Massimo Caprara, Antonio Martino e Ferruccio Perazzoli. 49


abbrĂŤile / aprile / april

15ÂŞ summane

lunedĂŹ

10

martedĂŹ

11

mercoledĂŹ

12

Sand Pumbè

Sande Tibberie

Don Michele Ronzitti

3XURVDQJXH YDVWHVH SURYHQLHQWH GD XQD IDPLJOLD GL SHVFDWRUL GHO TXDUWLH UH GL 6DQ 3LHWUR /D SDUODWXUD H O¡LQWHU FDODUH OR LGHQWLĂ€FDQR LPPHGLDWDPHQWH FRPH XDĂĽWDUpXOH 8OWLPR FDQRQLFR GHO VRSSUHVVR &DSLWROR YDVWHVH q &DSSHO ODQR D 6DQWD )LORPHQD H DOO¡$QQXQ]LD WD 3URIRQGR FRQRVFLWRUH GHOOD FKLH VD YDVWHVH H GHL VXRL SURWDJRQLVWL KD VFULWWR QHJOL XOWLPL DQQL GLYHUVL OLEUL GL DUJRPHQWR VWRULFR HFFOHVLDOH /D VXD XOWLPD IDWLFD q LO YROXPH VXOOD FKLHVD GHO &DUPLQH )RWR *LRUGDQR *DOOR

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MercluddĂŠ Sande Sande Ggilie

La Santa Pasqua La celebrazione della Pasqua ha inizio con la veglia, che si svolge dalla sera precedente sino allo scoccare della mezzanotte, durante la quale si rivive la Passione di GesÚ Cristo e si partecipa ai Sacramenti. Ha inizio con la benedizione del fuoco e con l’accensione del cero pasquale, simbolo di Cristo-Luce, che viene introdotto in processione nella chiesa, progressivamente illuminata. Al rito fa seguito l’Annunzio del mistero pasquale di Cristo, che arriva a rischiarare la terra del Suo splendore vincendo le tenebre del peccato.

Š&ULVWR à DJHOODWR H FRURQDWR GL VSLQHª FDUWDSHVWD GHO ;,; 6HF 50


abbrëile / aprile / april giovedì

13

venerdì

14

domenica

16

Giuvuddé Sande Sande ‘Dduarde

Vennardé Sande Sande Masseme

sabato

15

Sabbete Sande Sande Ducudére

La Pasche Sand’Irene

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abbrĂŤile / aprile / april

16ÂŞ summane

lunedĂŹ

17

martedĂŹ

18

mercoledĂŹ

19

giovedĂŹ

20

venerdĂŹ

21

domenica

23

Sande Fabbie Lu Pasquane

Sanda ‘Pullonie

Sande ‘SpedĂŤite

Sanda ‘GnĂ ise

Sand’Anzelme

sabato

22

Sanda Flavie

DSULOH $UULYD LO ƒ 5HJJLPHQ WR )XFLOLHUL SHU OH DQQXDOL PDQRYUH PLOLWDUL HG Âł L WLUL FROOHWWLYL´ FKH YHQJRQR HIIHWWXDWL QHOOD SLDQD GHO OÂś$UDJRQD /Âś$PPLQLVWUD]LRQH &RPX QDOH SHU ULFRUGDUH OÂśHYHQWR FKH DYUj XQ VHJXLWR DQFKH QHOOÂśDSULOH GHOOÂśDQQR VXF FHVVLYR FRQ OD YHQXWD GHO ƒ )XFLOLHUL GHOOD %ULJDWD $FTXL ID VWDPSDUH GXH FDU WROLQH FRPPHPRUDWLYH

Sande Giorge La Madonne de la ‘Ngurnuate


Gli Internati di Vasto Marina Con l’entrata in guerra dell’Italia, a Vasto Marina, allora chiamata Istonio Marina, vennero internati esponenti antifascisti. L’internamento di guerra consisteva nel soggiorno obbligato nel comune assegnato dall’autorità di polizia ed in una rigida disciplina di sorveglianza. Gli internati di guerra di Istonio Marina alloggiavano nell’albergo dell’avv. Oreste Ricci o nella villa Marchesani, a fianco della chiesa di Stella Maris. Il servizio di vigilanza era assicurato da dodici carabinieri e quello medico dal dottor Nicola D’Alessandro. Il numero degli internati crebbe sino a raggiungere, rispetto alle prime 79 persone del giugno del 1940, il numero di 185 presenze. Tra di essi figuravano anche nomi famosi dell’antifascismo militante, come Mario Borsa, che poi divenne nel 1945 direttore del Corriere della Sera, Raffaello Gialli, noto critico d’arte, Giuseppe Scalarini, caricaturista dell’Avanti!, il filosofo Edmondo Cione, il critico d’arte Mattei. Una cartolina inviata da un internato di guerra. Il suo nome è Francesco Jovenitti, leggibile in alto a destra sopra al timbro postale di partenza, dal quale si ricava il luogo ed il giorno della spedizione. Il testo è indirizzato alla moglie Giuseppina Ronzi Jovenitti, via A. Sciesa, 21, Milano: 28-2 = Pina, mia diletta, Anima, Pensiero e vita. Ti ricordo con forte nostalgia e ricordo te Lino e La Rita e questa cartolina bruciata. Quello che più è vivo in me è la vostra visita e da quella porta vi ò visto partire e in me vi era una cosa grande grande quanto l’affetto che sento per voi. O’ benedetti momenti se pur dolorosi e Voi Pinuccia, cosa c’era nei nostri cuori quando la prima volta i nostri occhi si sono visti e sotto il bersò abbiamo mangiato. Come ti ò vista, amata adorata, e come ti ò vista e sentita nel tuo amore e in tutta la tua azione di sposa, di donna e di madre, come allora e più di allora, ti sento mia e tanto ti voglio bene. Francesco Jovenitti.

53


abbrëile / aprile / april

17ª summane

lunedì

24

martedì

25

mercoledì

26

Sande Gelarde

Sande Marche

Sande Marcelleine

6ROGDWR GL SDFH Cristian Nicola Salvatorelli. In risposta alla richiesta dall’ONU di fronteggiare la situazione in Somalia, stremata da anni di guerra civile, carestia e pestilenze, il 13 Dicembre 1992, nell’ambito dell’operazione umanitaria multinazionale Restore Hope, i primi reparti italiani iniziavano ad affluire in Somalia. Il contingente italiano denominato Italfor – Ibis, incentrato sulla Brigata Paracadutisti Folgore, era stanziato su un territorio esteso tra Mogadiscio e il confine somalo con l’Etiopia. Tra i ragazzi italiani impegnati nella missione c’era anche il nostro caro Cristian che, animato dagli stessi valori umanitari di libertà e

di pace, accoglieva la chiamata all’azione nel corso del suo periodo di ferma, unendosi ai parà della Folgore in missione in Africa. Ci ha lasciato troppo presto, vittima di un incidente stradale.

50

ANNI DI GIORNALISMO

Giuseppe Catania, Peppino per gli amici, presidente dell’Associazione vastese della stampa ha festeggiato nel 2005 le nozze d’oro con il giornalismo, Infaticabile, collabora ancora attivamente con varie testate nazionali e locali e vanta al suo attivo numerosi premi meritati per l’impegno e per la serietà professionale dimostrata in ogni momento. Lo vediamo nella foto insieme a Stefano Pallotta, presidente dell’Ordine Regionale, mentre spegne le tradizionali candeline nel corso della festa che ha voluto celebrare accanto a tutti i colleghi vastesi.

54


abbrĂŤile / aprile / april giovedĂŹ

27

venerdĂŹ

28

domenica

30

Sanda ZĂŠite

Sande Vitale

sabato

29

Sanda CatarĂŤine

Leano Di Giacomo Leano è il suo “nom de plumeâ€?, perchĂŠ in realtĂ si chiama Sebastiano ed è nato e residente a Vasto. Ha pubblicato raccolte di poesie: Stagioni (1983), Blue-jeans (1984), La tua idea (1985), Amori (1986). Dal 1986 è iscritto alla Siae come paroliere e suoi testi sono stati incisi da Franco Tozzi, Tony Dallara, Mal, Cristian, La Strana SocietĂ , Wilma De Angelis, Valerio Liboni, Gianni Drudi, Mara Meis, l’Orchestra Papillon, Alex Damiani, Orchestra Sergio Pezzi, I Mitici, Al Rangone, Dino, I Nuovi Angeli. Sue canzoni per i piĂš piccoli sono state presentate nei festivals del Microfono d’oro, CantablĂš, Giocamusica, Pompei Giovani, Verdinote, Bimbofestival, La Vela d’oro. Nel 1989 ha scritto “Cuore Biancorossoâ€?, inno della squadra di calcio, inciso su 45 giri in occasione del ritorno in serie

Sande Mizie

Amici del Lunario

C. Nel 2002, nella ricorrenza del centenario del calcio vastese, ha curato la realizzazione di un cd dal titolo “Grazie Vasto�, contenente quattro inni biancorossi.

Consigli ... Coniugali

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... Economici

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maje / maggio / may

18ª summane

lunedì

1

martedì

2

mercoledì

3

giovedì

4

venerdì

5

domenica

7

Sande Giusuéppe Arteggiane

Sande ‘Ttanasie

Lu Legne de la Cráce

Sande Flurïane

Sande Ninzie

sabato

6

Sanda Bbenedatte

Sande ‘Nnucienze

0DMH

Buon Compleanno *LRUGDQR *DOOR

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la foto del mese Dolce e chiara è la notte e senza vento, / e queta sovra i tetti e in mezzo agli orti posa la luna… Dinanzi alla serenità che suscita questa immagine insolita del crinale di Punta Penna, ritornano spontanee alla mente le bellissime rime del canto di Giacomo Leopardi.


57

Š 2005 Nicola Giuseppe Smerilli


maje / maggio / may

19ª summane

lunedì

8

martedì

9

Sande Vittàure

Sande Libbratàure

mercoledì

10

Sande ‘Ndunëine

/·,7,6 YLQFH LO WRUQHR )XRULFODVVH &XS

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maje / maggio / may giovedĂŹ

11

venerdĂŹ

12

domenica

14

Sande FabbĂŻane

Sande Nerè

sabato

13

La Madonne de FĂ teme

Luigi D’Agostino

Sande MattĂŠ

Amici del Lunario

Disponibile, ma discreto e riservato, come si conviene ad un gentiluomo per cultura e per tradizione familiare, il professor Luigi vive da tanti anni a Vasto, dove ha svolto con passione la professione di docente. Originario della vicina Pollutri, ha contribuito allo sviluppo ed alla modernizzazione di quel comune come promotore, tra i piĂš convinti ed attivi, della realizzazione della Cooperativa vinicola “San Nicolaâ€?, proprietaria di una delle cantine sociali piĂš dinamiche del comprensorio.

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maje / maggio / may

20ª summane

lunedì

15

martedì

16

mercoledì

17

Sanda Matalene

Sande Ubbualde

Sande Pasquale

/D &KLHVHWWD GL 6DQ )UDQFHVFR DOOD ´6HOYRWWDµ nel 1962 della quale la foto, ch’è di quattro anni successiva, fornisce la prova. Al centro l’insegnante signora Angelucci. In prima fila da sinistra si riconoscono: Franco Pascucci, Anna Tana, Rosa Maria Jacovitti, il figlio della maestra, Nicola Troiano, Antonietta Antenucci, Bruno Pascucci. In seconda fila: Lina Giacomucci, Giuseppe Ciccotosto, Maria Travaglino, Antonietta Tana, Eva Pascucci, Rita Zinni, Nicola Giacomucci, Michele Tana, Rocco Antenucci.

Non esiste più, ma sorgeva in località Selvotta la chiesetta che si vede qui di fianco in una cartolina d’epoca. Di preciso era ubicata lungo la strada provinciale che reca a San Salvo, in corrispondenza del bivio di via Buonanotte ed era stata eretta dai monaci francescani nel 1957 e poi demolita nel 1963. Accanto ad essa funzionava anche una scuola elementare, rurale, come si diceva allora, realizzata 60


maje / maggio / may giovedì

18

venerdì

19

domenica

21

Sande Venanzie

Sande Cilištëine

sabato

20

Sande Bernardëine

Sande Sicundëine

&RUUHUH SHU YLYHUH *LXQWD DOOD TXLQWD HGL]LRQH OD PDQLIHVWD ]LRQH SRGLVWLFD ³&RUUHUH SHU YLYHUH´ RU JDQL]]DWD GDOOD 3*6 $WOHWLFD 9DVWR GL FXL q SUHVLGHQWH IRQGDWRUH /XFLR 'HO )RUQR q ULXVFLWD D UHDOL]]DUH XQ SHUIHWWR FRQQXELR WUD VRFLHWj PHGLFR VFLHQWL¿FD H VRFLHWj VSRUWLYD VHJQDODQGR OD JLXVWD LPSRUWDQ]D GHOO¶DWWLYLWj ¿VLFD QHOOD ORWWD DOOH PDODWWLH FDUGLR YDVFRODUL $QFKH TXHVW¶DQQR O¶DSSXQWDPHQWR VSRUWLYR GHOO¶XOWLPD GRPHQLFD GL PDJJLR KD YLVWR OD SDUWHFLSD]LRQH GL ROWUH VSRUWLYL VXO SHU FRUVR FLWWDGLQR GL NP XQ SHUFRUVR ULGRWWR q VWDWR ULVHUYDWR DL EDPELQL H DL GLYHUVDPHQ WH DELOL 3DGULQL GHOOD PDQLIHVWD]LRQH VRQR VWDWL QHO 0DULR )DWWRUH FDPSLRQH PRQGLDOH GHOOD .P H QHO 6DUD 6LPHRQL FKH YHGLDPR QHOOD IRWR

Fett’ e Fettarille A lu cuambisande

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maje / maggio / may

21ÂŞ summane

lunedĂŹ

22

martedĂŹ

23

mercoledĂŹ

24

Sanda RĂŤite da Cascie

Sande Desiderie

Sanda GiuvĂŤine

/¡,FRQD

2OJD %RUDVFKL

Nata a Teramo sul finire dell’800, conservò per tutta la vita, interamente trascorsa a Vasto, un aspetto ottocentesco, nel modo di essere, di porsi, d’intendere soprattutto la scuola. Insegnò francese a generazioni di giovani e lo fece ininterrottamente con dedizione assoluta per oltre quarant’anni. Severa ed esigente verso gli alunni, fuori dalle mura scolastiche era mite e gentile. Trascorreva a Parigi due mesi all’anno per aggiornare la sua conoscenza della lingua e solo alla soglia dei settant’anni, su consiglio di Padre Pio da Pietrelcina, al quale era molto devota, si ritenne esonerata da tale obbligo morale. E’ scomparsa nel 1995, ma la sua eccezionale figura di insegnante resta nitida nella memoria di molti vastesi. PDJJLR HOH]LRQL FRPXQDOL D 9DVWR '& YRWL HOHWWL 3 & , YRWL HOHWWL )URQWH 1D]LRQDOH YRWL HOHWWL 3 6 , YRWL HOHWWR 3 6 ' , YRWL QHVVXQ HOHWWR 7UD L SL YRWDWL 6LOYLR &LFFDURQH 'RPHQLFR /DSRUHVH *LDFRPR 0DUWRQH ,GLDQR $QGUHLQL *LXVHSSH 3LHWURFROD 3LHWUR 6XULDQL *LXVHSSH 'Âś8JR +LVWRQLXP 62

Equazioni quasi matematiche /X FiVFH D OX VzUJH /X VzUJH D OD KjWWH /X FXPEjUH D OD FXPPjUH


maje / maggio / may giovedĂŹ

25

venerdĂŹ

26

domenica

28

Sande Gregorie

Sande Feleppe

sabato

27

Sande FederĂŤiche

LU VETRĂ€RE

Non data certamente dall’insediamento della Siv la presenza di un’industria vetraria nel vastese. Antichi documenti provano, infatti, che laboratori per la lavorazione del vetro furono impiantati a Vasto dal XVII secolo ad iniziativa di maestri vetrai venuti da Murano. Il sistema di lavorazione era quello, appunto, della soffiatura praticato nella località veneziana, che consisteva nel trasformare il bolo di vetro in una vescica, la quale veniva poi spaccata per lungo al fine di ottenere un vetro piano.

La ‘Scenziaune Sande EmĂŤlie

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PDJJLR &RQYHJQR VXO WHPD /D *LXVWL ]LD GHO ODYRUR RUJDQL]]DWR GDO 6LQGDFDWR GHJOL DYYRFDWL H SUR FXUDWRUL GL 9DVWR H SDWURFLQDWR GDO &RPXQH 1HOOD IRWR FKH ÂżVVD XQR GHL PRPHQWL GHOOD PD QLIHVWD]LRQH RVSLWDWD QHOOÂśDXOD FRQVLOLDUH GHO 3DOD]]R GL FLWWj VL ULFRQRVFRQR GD GHVWUD OÂśDYY $QWRQLR )DQJKHOOD SUHVLGHQWH GHOOÂś2UGLQH GHJOL DYYRFDWL LO VLQGDFR $QWRQLR 3URVSHUR LO VRWWRVHJUHWDULR DOOD *LXVWL]LD RQ 'HOOÂś$QGUR OÂśDYY 8JR 'Âś8JR DO PLFURIRQR 63


maje / maggio / may

24ÂŞ summane

lunedĂŹ

29

martedĂŹ

30

mercoledĂŹ

31

Sande MassimĂŤine

Sande Ferdenande

Sande Giurduane

giovedĂŹ

1

venerdĂŹ

2

domenica

4

Sande GiuĹĄtĂŤine

Sand’Uggenie

sabato

3

Sanda ClutĂŤlde

La Pendecoste Sande QuirĂŤine

*JvJQH

Buon Compleanno *HUPDQD %HQHGHWWL %DUEDUD 0ROLQR

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1LFROD 2WWDYLDQR

1LFROD 'L &KLDFFKLR

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64

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la foto del mese

“La notte‌ci piace perchĂŠ, come il ricordo, sopprime i particolari oziosiâ€?, ha scritto il grande poeta argentino Jorge Luis Borges. L’inconfondibile sky-line della cittĂ illuminata che si specchia nelle acque del mare dĂ un colpo d’occhio immediato della bellezza incomparabile di quest’angolo del mondo.


65

Š 2005 Nicola Giuseppe Smerilli


ggine / giugno / june

25ª summane

lunedì

5

martedì

6

mercoledì

7

Sande Fiurenze

Sande Feleppe

Sande Robberte

,1 &52&,(5$

La foto è stata scattata a bordo di un piroscafo e, se le informazioni assunte sono veritiere, fissa un momento felice d’una crociera in Adriatico alla volta di Pola , o forse di Zara, organizzata dall’O.N.D (Opera Nazionale Dopolavoro) che suscitò tant’eco all’epoca. Una gita in mare, allora come oggi, è sempre un’occasione irripetibile di mondanità.

66


ggine / giugno / june giovedĂŹ

8

venerdĂŹ

9

Sande SeverĂŤine

Sande ‘RrĂŤiche

sabato

10

Sande ZaccarĂŤje

domenica

11

La Ternetè Madonne di li MerÊcle Punto di stella

Amici del Lunario Giuseppe Trovarelli Circh’ a monde e circ’a bballe, circh’a pĂŹte e cirche ‘n cĂŤime, ndo stĂ PippĂŤne Trovarelli? Nzi ferme nu mumende, viĂ t’ a Ă sse. Li pĂš truvuĂ cacche vodde a la uattĂ te, mentre stĂ sott’a lu sĂ le a rinducculĂ nghi lu martelle lu faggiĂ ne e la faggĂŹje.

*LXJQR ,QL]LDQR DOOD 0DULQD L ODYRUL GL GHPROL]LRQH GHO YHFFKLR SRQWLOH GD WHPSR JLDFHQWH LQ XQR VWDWR GL SHULFROR VR GHJUDGR $O VXR SRVWR YLHQH LQ SRFR WHPSR UHDOL]]DWD VHFRQGR LO SURJHWWR SUHGLVSRVWR GDOOÂś$P PLQLVWUD]LRQH 7DJOLHQWH XQÂśDQD ORJD VWUXWWXUD LQ FHPHQWR DUPDWR H OHJQR GHVWLQDWD D GLYHQWDUH XQR GHL OXRJKL SL IUHTXHQWDWL QHOOH SDVVHJJLDWH HVWLYH ,O YHF FKLR SRQWLOH HUD VWDWR UHDOL]]DWR QHOOÂśLPPHGLDWR GRSRJXHUUD DG LQL]LDWLYD GHOOÂś$PPLQLVWUD]LRQH FRPXQDOH JXLGDWD GDOOÂśDYY )OR ULQGR 5LWXFFL &KLQQL 67


ggine / giugno / june

24ª summane

lunedì

12

martedì

13

mercoledì

14

Sande ‘Nufre

Sanda Alëice

Sande ‘Ndonie de Padeve

Il Circolo Socio Culturale S. Antonio Abate Sorto nel 1987 per iniziativa di un gruppo di abitanti del quartiere omonimo, dopo alcuni anni di assestamento, si è strutturato stabilmente con un gruppo di dirigenti attorno al presidente Giovanni Salvatorelli (sostenuto dal dinamico parroco Don Domenico) proponendo iniziative culturali, sportive e ricreative per valorizzare le potenzialità della zona in continua espansione. La festa del quartiere, la sagra della pizza, i gruppi folcloristici organizzati per cantare le štorie e lu Sand’Andunie sono alcuni tra gli esempi di questo decennale impegno. Diventata inutilizzabile la vecchia sede i soci si sono impegnati, sostenendo anche gli oneri finanziari, a costruirne una nuova senza attendere che strutture pubbliche risolvessero il problema. Quest’anno, all’interno del piccolo parco giochi, è stato inaugurato l’edificio del “Centro”, segno tangibile del loro impegno civile e del loro attaccamento alla contrada. 68

Il gruppo dei dirigenti che hanno sostenuto l’iniziativa e la facciata del centro.


ggine / giugno / june giovedì

15

venerdì

16

domenica

18

Sande Veite

Sand’Ureliane

sabato

17

Sande Adolfe

Lu Corpus ‘Ddòmene Sande Curnuelie

L O S H UV R Q D JJ L R

Vincenzo Russi Ha rappresentato insieme al medico, dott. Francesco Rocchio, l’istituzione sanitaria alla Marina, quando il rione era abitato da poche persone, dedite perlopiù alla pesca ed alla coltivazione dei campi. Farmacista a tempo pieno sino al 2000, quando ha ritenuto di dover passare il testimone ai figli, è stato per la correttezza e la disponibilità sempre dimostrata nei confronti della gente un punto di riferimento per tanti che avevano bisogno. Un uomo che definiremmo d’altri tempi, se non avessimo fiducia che il suo esempio nella vita e nel lavoro ha certamente prodotto emuli anche al giorno d’oggi.

Fett’ e Fettarille Si ‘vvù aripaiudë Ogne tande me piàce a jë a Nicole, a la Logge Amblingh. Ci porte amëice e ‘mmigréte australiène. Pe’ ffà bbèlla fihîre me vajj’ a raccummuannè prëme: “Niculà, vujje fa bbèlla fihîre nghe puche sodde”.

Canda me porte lu cuànde però, scimmadàtte, pè farme forze curagge me déce ridenne: “A tá facce pahà sole la vidìte”. ‘N grazi’a Ddë – hàjj’ arispòste l’utima vodde – accuscë aripaiudèsce sìbbete sìbbete… ‘šta mazzanne tra cap’e colle”. 69


ggine / giugno / june

25ÂŞ summane

lunedĂŹ

19

martedĂŹ

20

mercoledĂŹ

21

Sande RumĂźalde

Sanda MicchelĂŤine

Sande LujĂŤgge

*(*(Âś &R VUO 3LD]]D 5RVVHWWL 9$672

Vecchi Fusti

Immancabili, quasi statuari come don Gabriele, che dall’alto della stele ne controlla complice movimenti e parole, Lello, Geggè e Giggine sono i veri padroni di Piazza Rossetti, dove trascorrono buona parte del loro tempo di pensionati sereni. Tra una “vascaâ€? e l’altra del continuo andirivieni, a mond’e bbĂ lle, passano al setaccio tutti i fatti del giorno spaziando dalla politica, allo sport, ch’è il loro piĂš grande argomento di discussione. Tre moschettieri, insomma, ai quali, come D’Artagnan, s’aggiunge Ca’Gianfranco, il quale smessa la livrea di commesso a Montecitorio, torna di tanto in tanto a integrare la bella e spensierata compagnia.

Piccola PubblicitĂ 1930

da Il Vastese d’Oltre Oceano

Previsioni

del tempo

Âą 9RÂś SLpYH " Âą $GGXPPjQQH D ]u )UDQJuVFKH ÂľFj Wq OX FzPLGH JLXJQR 9LHQH LQDXJXUDWR LO QXRYR PHUFDWR LWWLFR FKH VRUJH QHOOÂśDUHD SRUWXDOH GL 3XQWD 3HQQD JLXJQR 9LHQH LQDXJXUDWR LO 3DOD]]HWWR GHOOR 6SRUW LQ YLD GHL &RQWL 5LFFL

70


ggine / giugno / june giovedĂŹ

22

venerdĂŹ

23

domenica

25

Sande PaulĂŤine

Sande Nazzarie

sabato

24

Sande GiuuĂĄnne BatteĹĄte

Sande Hujerme

Punto di stella

Geometri e Ragionieri del 1945 *LXJQR L SULPL GLSORPDWL D 9DVWR GRSR OD ÂżQH GHOOD Â? JXHUUD PRQGLDOH (FFROL QHOOH IRWR GL DOORUD LQVLHPH FRQ DOFXQL GHL ORUR LQVHJQDQWL H LQ TXHOOD VFDWWDWD QHO JLXJQR GHO DOOD FRQFOXVLRQH GHOOD JLRUQDWD YLVVXWD QXRYDPHQWH LQVLHPH SHU IHVWHJJLDUH L DQQL GDO GLSORPD

1HOOD IRWR D ODWR GD VLQLVWUD )UDQFHVFRSDROR 0ROLQR $PHULJR 3DQHUDL 5RVD &HOHQ]D 0DULR 5DLPRQGL $QWRQLR 5DLPRQGL $QWRQLR 0LVFLRQH /XFLR $UJHQWLHUL 0LFKHOH 'HO )UD 3LHUR 'Âś2QRIULR *LXVHSSH ,DODFFL 71


gginîe / giugno / june

26ª summane

lunedì

26

martedì

27

mercoledì

28

Sande Giuvuanne e Pavele

Sande Clemende

Sand’Irené

giovedì

29

venerdì

30

San’Bitre e Pavele

Sande ‘Nnuciénze

sabato

1

Sande Štefene

domenica

2

Madonne di li Grazie Punto di stella

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Buon Compleanno 9LQFHQ]R 0DUFHOOR

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3DROR 7HVVLWRUH 1LFROD &DUOHVL

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72

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la foto del mese

Oltre il limite di quel cancello, nella perfetta prospettiva disegnata dalle antiche colonne c’è l’incanto del cielo e del mare e la vista d’un angolo di paradiso che ci fa pensare quanto non sia esatta l’affermazione di Marcel Proust, secondo cui “i veri paradisi sono i paradisi perduti”.


73

Š 2005 Nicola Giuseppe Smerilli


lîjje / luglio / july

27ª summane

lunedì 3

Sande Tumuásse

martedì

4

mercoledì

5

Sanda Sabbette

Sanda Filummuéne

giovedì

6

venerdì

7

domenica

9

Sanda Maréjja Guràtte

Sanda Cláudie

sabato

8

Sand’Adriane

Antonio Nocciolino Presidente della Cantina Cooperativa San Michele, che ha sede legale ed operativa in località Pagliarelli, rappresenta ed amministra con encomiabile passione questa bella realtà economica creata ad iniziativa degli imprenditori agricoli locali. Docente e vice preside presso l’Istituto Commerciale e per Geometri “Filippo Palizzi”, si è completamente dedicato, dopo il ritiro dall’insegnamento, alle attività della Cantina , che hanno registrato un notevole incremento nell’ultimo periodo.

Sande Ggiste

Amici del Lunario


,7,6 ´0DWWHLµ 4XDUDQW·DQQL GL DXWRQRPLD Nata nel 1962 come sezione staccata dell’Industriale di Chieti, l’ITIS di Vasto ottiene l’autonomia nell’ottobre 1966. Nelle foto, momenti della solenne cerimonia di intitolazione ad Enrico Mattei, alla quale partecipa la Signora Margareta, vedova dello scomparso presidente dell’ENI. Nella foto a destra sono riconoscibili il prof. Edoardo Suriani, la signora Elia La Palombara Boselli e don Antonio Moretta. In basso il preside Carlo Guazzotti e il comm. Carlo Boselli.

I PRESIDI Prima dell’autonomia: Silvio Mele (1962-66); vice presidi, Vincenzo Russo (1964-65) e Edoardo Suriani (1965-66). Dal 1966 ad oggi: Carlo Sergio Guazzotti (1966-71); Gino Levantesi (1971-72 e 1974-76); Ennio Palucci (1972-73); Anna Maria D’Amore (1973-74); Rocco Morgia (1976-78); Gabriele Moro (1978-79); Fernando Fiore (1979-2006).

I primi diplomati del 1966/67:

Giovanni Abbadessa, Antonio Aceto, Giuseppe Argentieri, Roberto Armeno, Mario Bevilacqua, Osvaldo Bozzelli, Nicolangelo Bucciarelli, Mario Candeloro, Luigi Carriero, Giovanni Cianci, Aristide Ciavatta, Carlo Cimino, Giuseppe Cinquina, Michele Ciuffi, Nicola Crognale, Vitale D’Achille, Francesco Paolo D’Adamo, Nicola D’Adamo, Mario D’Amelia, Franco De Filippis, Federico Di Fabio, Nicola Di Fabio, Francesco Di Fano, Ennio Di Fonzo, Nicola Di Ninni, Antonio Di Vito, Michele Felice, Nicola Giampietro, Nicola Giuliani, Nedo Golfarini, Nicola Malatesta, Piero Mancini, Nino Marini, Antonio Menna, Nicola Miscione, Michele Molino, Nicola Nocciolino, Antonio Odio, Salvatore Palma, Davide Perrozzi, Pietro Perrozzi, Domenico Piccinino, Mario Prosperi, Basso Ritucci, Francesco Salerno, Domenico Sallese, Giuseppe Sanese, Dario Saraceni, Pasquale

Saraceni, Angelo Michele Serafini, Francesco Paolo Sorgente, Francesco Paolo Spadaccini, Bruno Spinetti, Domenico Stivaletta, Nicola Stivaletta, Antonio Tana, Francesco Tartaglia, Nicola Tartaglia, Ercole Zulli. 75


lîjje / luglio / july

28ª summane

lunedì

10

martedì

11

mercoledì

12

Sanda Isabella

Sande Bbenedàtte

Sande Furtunüate

La “Calda Estate” del ‘46 Cosa accadde quel 7 luglio 1946? Se n’é persa memoria, ma i più anziani non hanno dimenticato che in quella “calda estate” dell’ immediato dopoguerra in Città si scatenò la piazza. Ad originare gli scontri, che si protrassero per più giorni, per l’esattezza dal 5 del mese, fu lo sciopero indetto dal sindacato per protestare contro il carovita e la disoccupazione incalzanti. In quel giorno una pallottola vagante, sparata dalla mano di un oppositore, nel corso di un più acceso tumulto sotto la sede della Democrazia Cristiana, ferì una giovane donna. La successiva morte per cancrena avrebbe definitivamente risolto la vicenda. Su di una lapide del Camposanto “vecchio”, sotto un’ allegoria un po’ naïve con il motto Libertas inscritto in uno scudo crociato, si legge il seguente epitaffio: “Colpita da piombo fratricida / Anna Marinucci di Sal(vator)e / nata nel Vasto il 26. 6.1923 decedeva il 23.7.1946 / Dell’Idea Cristia76

na ardente assertrice / sacrificio sublime / di una giovinezza infranta”. Sessant’anni dopo quindi la giovane donna riassume un nome ed un cognome ed i suoi uccisori vengono individuati da quell’accusa incisa sulla pietra che parla di “piombo fratricida”. Due condanne a sette anni irrogate dalla Corte di Assise di Lanciano, offrivano, in quanlche modo, risposta al problema giudiziario, ma una questione, tuttavia rimaneva oscura: perché quella mano era armata?


lĂŽjje / luglio / july giovedĂŹ

13

venerdĂŹ

14

domenica

16

Sande ‘Rreiche

Sande CamĂŠlle

sabato

15

Sande BbonavendĂŻre

La Madonna de lu CĂĄrmene Punto di stella

LU VASĂ€RE

,53389#5CD95B9

Con un territorio cosĂŹ ricco d’argilla (critĂĄne) Vasto ha potuto vantare per secoli un artigianato per la produzione di vasi, tegami (tijĂŠlle), giare, orci (cĂ ndre), piatti, trĂšffele e ciĂšcene, rispettivamente recipienti per l’acqua per il vino. L’attrezzo principale di lavoro era la ruota, azionata dal movimento del piede su un pedale, con la quale mani sapienti modellavano le varie forme delle terraglie (critĂ jje). Un laboratorio di vasai si trovava sino a cinquant’anni fa negli stessi locali in cui oggi è ospitato il ristorante “Le Cisterneâ€? e vi lavoravano, sotto la direzione di un tal maĹĄte Vingenze, un paio di operai.

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Ricetta

medica

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lîjje / luglio / july

29ª summane

lunedì

17

martedì

18

mercoledì

19

Sande Cirille

Sanda Marëine

Sand’Arsenie

IL MEDICO DELLA MUTUA La foto ritrae il dott. Francesco Rocchio in partenza per una visita domiciliare con la sua borsetta di attrezzi sanitari. L’istantanea è emblematica di un certo modo di fare medicina ch’è purtroppo ormai scomparso e di un tempo nel quale il medico era considerato più l’amico di famiglia che il professionista distaccato, staccaricette, al quale siamo abituati oggidì. Medici che hanno lasciato dietro di loro profumo di galantuomini, tra i quali si ricordano ancora Tommaso Cordella, Marchesani, Mucci, Marcello Sangiovanni, capostipite d’una generazione di professionisti, Filoteo Ricci, Nicola D’Alessandro, Giulio Colangelo, Radoccia, Vincenzo

Martone, Silvestro Bile, Luigi Peluzzo, Elios Petrilli, D’Agostino.

Piccola Pubblicità 1930

78

da «Il Vastese d’Oltre Oceano»


lĂŽjje / luglio / july giovedĂŹ

20

venerdĂŹ

21

domenica

23

Sand’Aurelie

Sande Claudie

sabato

22

Sanda MarĂŠjja Matalene

Sanda BbrĂŠggede

John Betti, il vignettista amico Il suo nome è Giovanni Luca Giombetti, in arte John Betti. E’ nato a Fano dove vive e lavora a tempo pieno come pittore ed illustratore, vignettista per “Il Resto del Carlinoâ€? ed altri giornali. I suoi dipinti fanno parte di collezioni italiane e straniere. Conosce bene Vasto ed ha saputo con spirito ed eleganza fissare sulla tavolozza alcuni eventi di vita cittadina. Sue sono, infatti, le illustrazioni delle cartoline commemorative stampate in occasione della riapertura del Teatro Rossetti, dell’inaugurazione della piscina comunale e della Scuola Civica Musicale, dell’incontro di boxe Coggi-Hiranaka del 1989, della giornata commemorativa dello scrittore italo-americano Pietro Di Donato nel 1993, delle tappe del Giro d’Italia del 1998 e del 2000.

OXJOLR ,O PHUFDWR GHO SHVFH YLHQH WUDVIHULWR GD SLD]]D 8PEHUWR , RJJL GHO 3RSROR LQ SLD]]D %DUEDFDQL OXJOLR ,Q XQ FOLPD GL SROHPLFKH YLHQH LQDXJXUDWR LO YLDGRWWR +LVWRQLXP ULWHQXWR QHFHVVDULR GDOOÂś$PPLQLVWUD]LRQH 1RWDUR SHU OR VPDOWLPHQWR GHO WUDIÂżFR FLWWDGLQR 79


lîjje / luglio / july

30ª summane

lunedì

24

martedì

25

mercoledì

26

Sanda Cristëine

Sande Giàcheme

Sand’Anne e Giuvuacchëine Punto di stella

/·,FRQD

1LFROD 0ROLQR

Scomparso prematuramente nel 1978, fu tra gli imprenditori protagonisti nel dopoguerra della rinascita economica del comprensorio. La “F.lli Molino” realizzò, proprio grazie a lui, ch’era il più anziano dei fratelli, le basi di una solidissima fortuna imprenditoriale che ancora dura. Al lavoro riusciva anche ad alternare momenti di socializzazione, che lo portarono a diventare presidente della squadra di calcio nel momento certamente più esaltante della sua storia e cioè della promozione in serie C. Agli imprenditori che con lui sostenevano la Pro Vasto amava ripetere: “ Il pallone è tondo, si sa, ma dobbiamo far di tutto, a cifre tonde, perché la Città abbia la squadra che merita”.

30 luglio 1905 Nelle elezioni provinciali nel mandamento di Vasto viene eletto l’avvocato Erminio Boschetti di Cupello, il quale sconfigge per 758 voti a 498 l’avvocato Edoardo Suriani di Monteodorisio, che intendeva sostituire nella carica lo zio morto da poco. 80

3UHJKLHUD La varicàtte avë smarrate e da li mîure di li Láme le fámmene se raccummuannàvene: “ Ca Ddë t’accumbagne, ‘nnómmene Patre, Fëjje e Spirde Sande, Madonna de le Grazie, Sande Micchè, Sand’Andrà, Sande Scimàune e tutti li Sende…


lîjje / luglio / july giovedì

27

venerdì

28

domenica

30

Sande Celestëine

Sanda Serene

sabato

29

Sanda Marte

Sanda Biatrëice

Il “campionissimo” all’Aragona

IRWR 'L 0DUFR

La foto ritrae Fausto Coppi durante la riunione ciclistica del 5 maggio 1953 a Vasto. Nell’istantanea si riconoscono, in alto, Gelardo Gagliardi, Michele Di Rosso e Salvatore Verre; in

basso, il corridore Milano, Angelo Di Marco (giovanissimo) e l’organizzatore della manifestazione, il commissario della Federazione Ciclistica, Luigi Colamarino. 81


ahâťte / agosto / august

31ÂŞ summane

lunedĂŹ

31

Sande ‘Gnazie

martedĂŹ

1

mercoledĂŹ

2

Sande ‘Liffanze

Sand’Usebbie Punto di stella

giovedĂŹ

3

venerdĂŹ

4

domenica

6

Sanda Lèdie

Sande Giuvuanne

sabato

5

Sand’Osvalde

Sand’Uttaviane

$KjüWH S MM ¡H WWUuMM¡DUUjüWH Buon Compleanno PRQV %UXQR )RUWH

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82

la foto del mese

“Il mare non è stato mai amico dell’uomo. Tutt’al piĂš è stato complice della sua irrequietezzaâ€?. Lo ha scritto Joseph Conrad e lo conferma questa immagine che con il forte ed intenso contrasto dei colori pare sottolineare proprio il senso di mistero che fortemente attrae gli spiriti liberi ed irrequieti.


83

Š 2005 Nicola Giuseppe Smerilli


ahâťte / agosto / august

32ÂŞ summane

lunedĂŹ

7

martedĂŹ

8

mercoledĂŹ

9

Sande Caddane

Sande DdumuĂŠneche

Sande RumĂźane

Continuano, coronati da un successo crescente, gli scambi culturali tra le scuole di Vasto e di Perth. Effetto migliore non poteva scaturire dal gemellaggio tra le due CittĂ , che è davvero ormai proiettato nel futuro rappresentato dai tantissimi giovani coinvolti in questo progetto. Nella foto, l’ultimo gruppo di giovani intorno a Silvio Petroro, ideatore del gemellaggio.

Scambi culturali con l’Australia

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Hujjièrme lu bannetà re Nella foto: olio su tela di Florindo Ritucci Chinni degli anni Venti che, in una suggestiva ambientazione vastese, ritrae il personaggio. 84


ahâťte / agosto / august giovedÏ

10

venerdĂŹ

11

domenica

13

Sande Lurenze

Sanda Chiare

sabato

12

Sand’Erculßane

LU CANESTRĂ€RE Mestiere antico che si perde nella notte dei tempi, quello del canestraio, e che richiede tempi di preparazione piuttosto lunghi. Lu canestrĂ re, infatti, doveva prima far provvista di canne e poi passare alla lavorazione vera e propria. La scelta era fatta di solito in periodo di mmanganze, cioè di luna calante. Alle canne si dovevano aggiungere quindi i rametti scelti dagli alberi di salice o di olmo. Nella fase esecutiva si cominciava a realizzare la base del canestro con le stecche piĂš robuste per dare soliditĂ e poi man mano, utilizzando i rametti piĂš flessibili, se ne confezionavano le pareti. Sante Di Nicola, detto Senzasanghe, è stato l’ultimo canestrĂ re di cui s’abbia memoria. Colto in flagranza dal proprietario di un campo ove s’era furtivamente introdotto nelle prime ore del mattino per procu DJRVWR 3HU LQL]LDWLYD GHO FRPP 6LOYLR 3HWURUR YLHQH IRQGDWD OÂś$VVRFLD]LRQH 3UR (PLJUDQWL $EUX]]HVL FKH VL SURSRQH GL LVWLWXLUH OD )HVWD GHO 5LWRUQR GD FHOHEUDUH RJQL DQQR LQ DJRVWR GL HULJHUH

Sand’Ippolete

,53389#5CD95B9

rarsi canne e rami, gli vennero richiesti a titolo risarcitorio tre canestri.- Pover’a mma ! M’ajj’azzà te de notte, so’ senza sanghe e me fÏ pahà tande salà te ? Che mmala jurnà te, scimmadà tte. XQ PRQXPHQWR GHGLFDWR D TXDQWL IXURQR FRVWUHWWL D ODVFLDUH OD WHUUD QDWuD H GL RUJDQL]]DUH LQL]LDWLYH YROWH D ULQVDOGDUH YLQFROL GL DPLFL]LD H GL IUDWHOODQ]D FRQ OH FRPXQLWj UHJLRQDOL DOOœHVWHUR 85


ahâťte / agosto / august

33ÂŞ summane

lunedĂŹ

14

martedĂŹ

15

Sande Massemiliane

L’Assunziane de Sanda MarÊjje Punto di stella

mercoledĂŹ

16

Sande Rocche

Nunzia Salvatorelli

Amici del Lunario

Con un padre come Remo, s’è praticamente nutrita sin da bambina di pane e impresa e non poteva non diventare una giovane manager. Nunzia Salvatorelli ha infatti un ruolo di primo piano nel gruppo Vastarredo srl, azienda che opera nel settore dell’arredamento per scuole d’ogni ordine e grado, presente sul mercato internazionale con uno stabilimento persino in Polonia. Il suo credo professionale è condensato in queste poche parole: conoscenza, tenacia e capacitĂ di mettersi in discussione ogni giorno.

/L ULFHWWH GH =D /LEEUDWH $IIRJDWD GL 6WUR]]DSULGGH ,1*5(',(17, SHU SHUVRQH VHSSLROLQH VLFFLWqOOH FLFDOH SDQRF FKLH NJ GL YRQJROH FLRFFKHOH JU GL VWUR]]DSULGGH D SDVWD IUHVFD JU GL SRPRGRUL SDFKLQR H JU GL SROSD GL SRPRGRUR 35(3$5$=,21( LQ WHJDPH VFDOGDUH ROLR GÂśROLYD H DJJLXQJHUH VHSSLR OLQH VSH]]HWWDWH DWWHQGHUH OÂśHYDSRUD]LRQH DFTXD H DJJLXQJHUH SDQRFFKLH ULGRWWH LQ GXH R WUH SH]]L FLDVFXQD HG DJOLR $JJLXQJHUH SROSD GL SRPRGRUR H SRPRGRULQL D OpFLQH $IIRJDUH JOL VWUR]]DSUHWL JLj OHVVDWL DJJLXQJHUH SUH]]HPROR WULWXUDWR H VHUYLUH FRQ R VHQ]D SHSHURQFLQR SLFFDQWH 86


ahâšte / agosto / august giovedì

17

venerdì

18

domenica

20

Sande Settëmie

Sand’Elene

sabato

19

Sanda Sare

Sande Bernarde

0DáWUH $QWRQLR ³)XUWD]]H´ Mašt’Andonie Furtàzze, al secolo Antonio Ritucci, falegname in via Barbarotta, era uno spirito allegro, estroverso ed un grande sportivo. Aveva soprattutto passione per il calcio (lu futtebballe) e per la Pro Vasto innanzitutto. Della squadra, che s’era guadagnata ai suoi tempi la definizione di “Fiorentina d’Abruzzo”, fu sempre un accanito sostenitore, come prova la foto che lo ha colto insieme a Nicola Ferrara ed a Carmine Costantini, presidente e segretario del club biancorosso. Coltivava anche l’hobby della musica e fece parte come batterista di bande e complessi musicali. Durante la guerra partecipò persino a spettacoli viaggianti destinati ai campi di prigionia in Francia come orchestrale dello “Special Show American”. Dotato di senso dell’humor, aveva sempre la battuta pronta e di lui si racconta che un tal giorno, dopo aver ascoltato l’apprendista che giusti-

Vecchi Fusti

ficava il ritardo in bottega con lo studio prolungato dei verbi, chiese a costui il presente indicativo del verbo essere. Non avendo avuto risposta, provvide ad incoraggiarlo lui stesso avviandone la coniugazione con uno strascicato “io sono”, al quale l’apprendista fece però seguire subito un terrificante “tu soni”, che suscitò la risposta feroce di mašt’Andonie: - …e màmmete abbàlle” . 87


ahâšte / agosto / august

34ª summane

lunedì

21

martedì

22

mercoledì

23

Sande Fabbrézie

Sanda Maréjje Riggëine

Sanda Réuse

Alain Delon al Film Festival 2005 88


ahâšte / agosto / august giovedì

24

venerdì

25

domenica

27

Sande Bartlummué

Sanda Lucille

sabato

26

Sande ‘Lessandre

Sanda Mòneche

L O S H UV R Q D JJ L R

Tina Altieri Figlia di Nicola e di Giulia Pracilio è nata a Perth, dove è considerata una vera propria star della televisione. Lavora infatti per diversi canali televisivi ed è testimonial del “Nulsen Haven Association” e di “Canale 7 Telethon”. Dal 1999 al 2002 è stata ripetutamente eletta “presentatrice dell’anno”. Insegna public speaking training a politici, imprenditori e manager di importanti aziende come McDonalds e BHB Billiton. Abita nella capitale del West Australia, in pieno centro, a poca distanza dal Vasto Lake, il grande parco intitolato alla città d’origine dei genitori .

Il Centro di aggregazione anziani “Michele Zaccardi” Costituito negli anni ottanta come Circolo Pensionati Vastesi, è stato intelligentemente trasformato in Centro di aggregazione anziani, diventando un punto di riferimento per le generazioni meno giovani, che ad esso si rivolgono per assistenza socio sanitaria e per consulenza. Intitolato alla memoria di Michele Zaccardi, che all’assistenza sociale dedicò tutta la vita, promuove, grazie all’infaticabile opera del direttivo presieduto da Dalmata Fabbri (nella foto con Angela Poli Molino), anche manifestazioni culturali e ricreative. 89


ahâťte / agosto / august

35ÂŞ summane

lunedĂŹ

28

martedĂŹ

29

mercoledĂŹ

30

Sande ‘HuĹĄteine

Sanda Candede

Sanda SabbĂŤine

giovedĂŹ

31

Sande MarĂŤine

venerdĂŹ

1

domenica

3

Sand’Eggedie

sabato

2

Sande ‘Lpedie

Sande DurutuĂŠ

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Buon Compleanno *HQQDUR 6SDGDFFLQL

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5DIIDHOH 6FRODYLQR

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90

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la foto del mese

Aerea, leggera la musica sale direttamente al cielo, a questo sembra voglia alludere quest’immagine scattata dalla cassarmonica che viene posizionata in piazza durante le festivitĂ del Santo Patrono. Tornano alla mente le parole di Johann Sebastian Bach: “per tutta la musica, il suo finis e la sua causa finale non dovrebbero mai essere altro che la gloria di Dio e la ricreazione della mente. Se non si bada a questo, in veritĂ , non c’è musica, ma solo grida e strepitoâ€?.


91

Š 2005 Nicola Giuseppe Smerilli


settèmbre / settembre / september

36ª summane

lunedì

4

martedì

5

mercoledì

6

Sanda Rosalie

Sanda Riggëine

Sanda Eve

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settèmbre / settembre / september giovedì

7

venerdì

8

Sande Sticchenicchje

Cand’è nate Sanda Maréjje

sabato

9

domenica

Sanda Sarafëine

10

Sanda Nichëule da Tulundëine

LU VUTTÀRE

,53389#5CD95B9

Di bottai e tinai i meno giovani ricordano Angelo Di Sario, che aveva bottega il via Vittorio Veneto, Felice Di Sario in via Valloncello e Saverio Di Rosso in via Po. Il mestiere è ormai scomparso, tanto che l’unico artigiano che rimane in tutto il Vastese si trova addirittura a Castiglione Messer Marino e si chiama Lino Di Tullio (nella foto). A determinarne la fine è stata, l’introduzione di nuove e più economiche tecniche di conservazione del vino, che hanno indotto a sostituire il legno con la plastica, con il cemento o con la vetroresina. E’ auspicabile però che nel prossimo futuro, in considerazione dei nuovi orientamenti che spingono verso la qualità del prodotto, si torni a riutilizzare questo antichissimo contenitore. Perché, come si sa, una buona botte fa il vino buono.

/D JUiWWH GL OD &DUQDUsMMH La Carnarëjje, la Carneria, è una contrada distante sei o sette chilometri dal vecchio centro, in direzione nord, tra Collemartino, Erce e Velluto. Nella zona c’è una caverna nella quale

secondo un’antica leggenda, è sepolto un tesoro custodito addirittura da un diavolo. Di qui il detto: Vá’ a chiamá’ lu dijàvele a la gràtte di la Carnarëjje”, che viene pronunciata all’indirizzo di chi desidera arricchirsi. 93


settèmbre / settembre / september

37ÂŞ summane

lunedĂŹ

11

martedĂŹ

12

Sanda GgiacĂŤnde

Sande Guide

mercoledĂŹ

13

Sande Lebborie

/¡,FRQD

*DHWDQR 0XUROR

6SLULWR EULOODQWH H PRUGDFH FRQ XQD VHPSOLFH EDWWXWD IRWRJUDIDYD OD VLWXD]LRQH R JHODYD OÂśLQWHUORFXWRUH )X XQR GHL SURWDJRQLVWL GHOOD YLWD FXOWXUDOH YDVWHVH GHJOL DQQL &LQTXDQWD H 6HVVDQWD 1HO WUD L SURPRWRUL GHO 3UHPLR 9DVWR GL 3LWWXUD QHO FRPSRQHQWH GHO &RPLWDWR SHU LO &HQWHQDULR GHOOÂś8QLWj GÂś,WDOLD FROODERUD DOOD UHDOL]]D]LRQH GHOOD PRVWUD Âł9DVWR SHU OÂś8QLWj GÂś,WDOLD´ H GHO UHODWLYR FDWDORJR 1HO FXUD FRQ OÂśDPLFR *LRYDQQL 3HOX]]R LO YROXPH SHU LO FHQWHQDULR GHOOD 6RFLHWj 2SHUDLD GL 0XWXR 6RFFRUVR &XOWRUH GHO GLDOHWWR QH KD FRQVHUYDWR OÂśXVR OHVVLFDOH DUFDLFR H KD JHORVDPHQWH FXVWRGLWR OH RSHUH SRHWLFKH GHOOR ]LR VXR RPRQLPR 13 settembre 1946 : Terminano i lavori di costruzione del muraglione del “Muro delle Lameâ€? in via Adriatica. 30 settembre 1946: Alla presenza del ministro dell’Agricoltura Antonio Segni viene inaugurata la prima Rassegna Ippica. 94

VHWWHPEUH 3ULPD HGL]LRQH GHOOD )LHUD 1D]LRQDOH 7URIHR %DQFDUHOOD &LWWj GHO 9DVWR /D PDQLIHVWD]LRQH RUJDQL]]DWD GD )LYD Âą &RQIFRPPHUFLR H GHGLFDWD DOOD PHPRULD GL )UDQFHVFR 6PDUJLDVVL ULFKLDPD RUPDL GD GLFLDQQRYH DQQL FHQWLQDLD GL DPEXODQWL GD RJQL SDUWH GÂś,WDOLD


settèmbre / settembre / september giovedì

14

venerdì

15

Sande Crescenze

La Madonne de le Sette Dilïure

sabato

16

domenica

Sande Cipriane

17

Sande Robberte

Il Premio San Michele

Taglia il traguardo della decima edizione ilo premio San Michele di quest’anno, che è diventato uno degli appuntamenti più attesi del panorama culturale cittadino. Nell’edizione 2005 sono stati premiati: Italo Carfagnini, un vastese titolare di una nota industria del Forlivese operante nel settore chimico; Stefa-

no Rocchio, manager che ha collaborato con importanti aziende italiane ed internazionali; Luigi Murolo, docente ed autore di pubblicazioni storiche; Mario Pachioli, scultore con atelier a Firenze; l’Associazione “Vita & Solidarietà”, impegnata nel campo della cooperazione e dell’assistenza ai Paesi sottosviluppati. 95


settèmbre / settembre / september

38ª summane

lunedì

18

martedì

19

mercoledì

20

Sanda Sufuëje

Sande Gennere

Sanda ‘Usebbie

giovedì

21

venerdì

22

domenica

24

Sande Mattè

Sande Maurëzie

sabato

23

Sande Lëine

Sande Pacëfeche

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97


settèmbre / settembre / september

39ª summane

lunedì

25

martedì

26

mercoledì

27

Sande Sérge

Sande Coseme e Damïane

Sande Terrenzie

giovedì

28

venerdì

29

Sande Fauste

Sande Micchéle Patrone de lu Uašte

sabato

30

Sande Gelòrme

domenica

1

Sanda Trisëine de Ggisì

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98

la foto del mese

Simmetria di archi: quelli delle finestre alla veneziana di palazzo Ritucci-Chinni, quelli “posticci” delle luminarie del dì consacrato a San Michele, quello del portale della cattedrale. Eleganza di linee uniformi, analogia di geometrie che non sfuggono all’occhio dell’artista fotografo.


99

Š 2005 Nicola Giuseppe Smerilli


uttabbre / ottobre / october

40ª summane

lunedì

2

martedì

3

mercoledì

4

Sande Remegie

Sande Mudešte

Sande Frangische

L’ Arciconfraternita della Carità e della Morte )RQGDWD QHO GD $OIRQVR &DSULROL DVVRFLD SRUWDQGR FRQ Vp OD VWDWXD VHWWHFHQWHVFD GHOOD YD VROR UDSSUHVHQWDQWL GHO FHWR VLJQRULOH /D 0DGRQQD $GGRORUDWD FKH SRL KD JHQHUDWR OD EXFD SHU OH RIIHUWH VXOOD IDFFLDWD GHOOD &KLHVD GHQRPLQD]LRQH GDWD DWWXDOPHQWH DOOD &KLHVD 'DO IXURQR DPPHV VH DQFKH OH ³VRUHOOH´ /¶HGL¿FLR q VWDWR SRL QHL VHFROL ;,; H ;; UH VWDXUDWR H DEEHOOLWR GDOOD &RQIUDWHUQLWD /¶HOHQFR GHL SULRUL YHGH VXVVHJXLU VL SUHVWLJLRVL HVSRQHQWL GL GL 6 *LXVHSSH FL WHVWLPRQLD LO VHFRODUH OHJDPH WXWWH OH IDPLJOLH DOWRORFDWH GL 9DVWR 8OWLPR GHOOD FRQIUDWHUQLWD FRQ OD VWUXWWXUD DJRVWLQLDQD UDSSUHVHQWDQWH H JHORVR FXVWRGH GL TXHVWR 'LIDWWL L IUDWHOOL SRVVHGHYDQR XQ RUDWRULR QHOOD IUDPPHQWR GHOOD VWRULD GL 9DVWR q 3HSSLQR &KLHVD GL 6 $JRVWLQR GRYH RI¿FLDYDQR OH ORUR &LQTXLQD IXQ]LRQL 6L RFFXSDYDQR GL WUDVSRUWDUH L FRUSL GHL GHIXQWL GHJOL DVVRFLDWL H GHJOL LQGLJHQWL H GL IDU FHOHEUDUH OD IXQ]LRQH UHOLJLRVD /¶RUDWR ULR FKH VL WURYDYD QHOOD ]RQD VXG LQ FRUULVSRQ GHQ]D GHOO¶DWWXDOH FDSSHOOD GHO 6DFUR &XRUH GL *HV YHQQH WUDYROWR GD XQR VPRWWDPHQWR GHO WHUUHQR H GRSR DYHU DYXWR OD FRQFHVVLRQH GL XWLOL]]R SHUSHWXR GD SDUWH GHO 0DUFKHVH $O IRQVR G¶$YDORV OD FRQIUDWHUQLWD VL WUDVIHUu QHO QHOOD &KLHVD GL 6 )UDQFHVFR GD 3DROD 100


uttabbre / ottobre / october giovedì

5

venerdì

6

domenica

8

Sande Sande

Sande Brune

sabato

7

la Madonne de lu Rusuarie

Sande Scimàune

Franz Ritucci Chinni Figlio di don Florindo, dopo la laurea in medicina conseguita in Italia e la specializzazione in ostetricia e ginecologia a Genova si trasferisce in America dove consegue, nel “New York Policlinic Medical School et Hospital”, il diploma di anestesiologia. Al culmine di una prestigiosa carriera diviene direttore generale del servizio sanitario della “Hanover Trust Company”. Membro di prestigiose associazioni e istituti (Georgia Institute of Tecnology, Albert Einstein College of Medicine, New York Academy of Science, World Medical Association) è ancora sulla breccia e si dedica a ricerche in campo medico – biologico. Nonostante il successo professionale nel

Amici del Lunario

suo animo permane la nostalgia di Vasto dove torna con grande piacere appena può per ritrovare gli amici d’infanzia e rivivere la struggente atmosfera della vecchia casa paterna, dove ha vissuto gli anni dell’adolescenza e della giovinezza. Nella foto, lo vediamo con l’allora presidente degli U.S.A. Bill Clinton e il suo vice Al Gore. 101


uttabbre / ottobre / october

41ª summane

lunedì

9

Sanda Sare

martedì

10

mercoledì

11

Sande Ciatté

Sande Sandëine

LU CERAJÈLE

,53389#5CD95B9

Un mestiere anticamente molto diffuso ma di cui s’è perduto perfino il ricordo è quello di ceraio. I cerai vastesi erano molto apprezzati, insieme a quelli di Lanciano, nell’intera regione e dalle loro botteghe uscivano ceri per uso liturgico, ma anche candele e lumini d’ogni sorta. Una delle ultime industrie artigianali rimaste sulla piazza, come s’apprende dal settimanale Istonio dell’agosto del 1905, fu quella del signor Gaetano Celano e di suo figlio Michele. Fino agli anni Cinquanta, in via Giulia era in attività l’artigiano Vincenzo De Rosa.

AÍ9l p l

Zì Frangische attìzze lu calláre, uarde llu mmošte che vòlle. Zà Lucè, trumminde s’aripése mette ‘na bbella cipullate a la tijèlle e jétte uatte uatte ‘na duzzéne de melechitàgne a lu calláre: se spanne nu prufîume senza pare. Nghi piatte e tazzitélle, arréve bardèsce e vicinate pe’ n’assagge de lu cùtte prelibbàte. Zì Frangische accundende tutte quende. Arrive schinenze Senzasanghe e je ne dà nu tragne, sichïre ca fa risajje la pressiàne. A Sande Martène ugne mmošte devènde huìne e zì Frangische se le cale nu vùcale rase rase. Po’ s’assétte saziate e bbelle e se le fa ‘na bbona sbambatèlle. 102


uttabbre / ottobre / october giovedì

12

venerdì

13

domenica

15

Sande Serafëine

Sande ‘Duarde

sabato

14

Sanda Furtunüate

Sanda Trèse

13 ottobre 1929

5LVYHJOLR (GLOL]LR $ 9DVWR Accennammo, già, alla Società A.C.A.C.E. di Roma che nello scorso anno venne qui a trattare con l’illustre nostro podestà per la cessione del suolo da parte del Municipio e costruzione di case e villini, alle stesse condizioni di centri importanti, e cioè con pagamento di un quarto della spesa alla stipula del contratto e gli altri tre quarti a rate mensili nel periodo di venticinque anni. Annunziamo ora, con vivo compiacimento che i primi due palazzi a sinistra del nuovo corso Littorio sono a buon punto, e saranno, certo, abitati in settembre dell’entrante anno. Progettista sapiente e direttore dei lavori è l’ing. cav. Giuseppe Peluzzo. E non basta. Prima dei due palazzi in costruzione vi sono due altri suoli

Piccola Pubblicità 1930 da «Il Vastese d’Oltre Oceano»

edificatori. Ora siamo lieti di apprendere che nel primo di essi sorgerà presto il secondo edificio scolastico con un importo spesa di lire ottocentotrentacinquemila e dell’altro, la spettabile Società ACACE ha, già, avanzato domanda di cessione, per un altro palazzo. Infine, a destra del corso Littorio, e subito dopo il magnifico primo edificio scolastico si sta costruendo un bel palazzo, su progetto dell’ing. agronomo Giulio D’Adamo. Con la costruzione del secondo edificio scolastico e dei quattro palazzi su accennati, la città nostra (che ha, già, una piazza degna di gran centro, là dove è il monumento a Gabriele Rossetti) avrà un corso egualmente degno ed invidiabile. 12 ottobre 1971. Muore Luigi Martella, architetto, preside dell’Istituto magistrale, pittore di buona fama ed animatore di manifestazioni culturali ed artistiche. 103


uttabbre / ottobre / october

42ª summane

lunedì

16

martedì

17

mercoledì

18

Sanda Marecarëite

Sande Ruduolfe

Sande Lìuche

Vecchi Fusti

Schierato nell’aula consiliare del Palazzo di Città l’intero corpo dei Vigili Urbani. La foto è del 1977 e si riconoscono da sinistra in basso: Cesare Florio, Giuseppe Casanova, il vice comandante Paolino Di Lello, l’assessore alla polizia municipale Raffaele Petroro, il comandante Evandro Sigismondi, il brig. Pietro Palombo, Carlo Bosco, Mario Giampietro. In seconda fila, da sinistra: Mario Jubatti, Anna Camilla Vecchiotti, Ivana Zendri, Angela Stivaletta, Cesare Marino, Antonio Di Vito, Errico Ronzitti. In Alto: Elvezio Giancristoforo, Nicola Mastragostino. Paolo Bruno, Antonio Parisi, Giuseppe Vicoli, Nicola Stivaletta. 104


uttabbre / ottobre / october giovedĂŹ

19

venerdĂŹ

20

domenica

22

Sanda Lauratte

Sanda ‘DelĂŤine

sabato

21

Sand’UrsulÍine

Sande DunĂźate

LO SHUVRQDJJLR

Costanzo Lo chiamano professor Salvataggi, e questo titolo lo inorgoglisce piĂš dell’altro di professore in matematica, perchĂŠ s’è meritato la medaglia d’oro al valor civile dal Presidente della Repubblica per aver tratto prontamente in salvo cinque persone che nell’estate del 1988 rischiavano di annegare. In acqua è un vero e proprio portento e non c’è nessuno in grado di tenergli testa. Basta pensare che ancora oggi, fedele ad un appuntamento che ricorre da cinquant’anni e che è entrato a forza nel calendario delle manifestazioni estive, entra ogni anno in mare per compiere a nuoto la traversata di dieci chilometri da Punta D’Erce sino al pontile della Marina .

Mari-

E con un tempo davvero da Guinnes dei primati per uno che non ha piÚ vent’anni.

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7ULRQIR ´0DULQR¾

105


uttabbre / ottobre / october

43ÂŞ summane

lunedĂŹ

23

Sande Giuvuanne de CapeĹĄtrane

martedĂŹ

24

Sande Raffajele

mercoledĂŹ

25

Sanda Grazie

/lÆĂ?‹Ă?clÂ’Â’Ă€A›Ă?‹YAĂ? ‹ÆĂ?Â&#x;Â›Â‹Ă˜Â– /H SLRJJH LQVLVWHQWL GL TXHVWÂśDQQR HG L ODYRUL GL FRQVROLGDPHQWR GHO FRVWRQH RULHQWDOH GHOOD FLWWj KDQQR SRUWDWR DOOD OXFH FRQVLVWHQWL UHVWL GHL SULPL VHFROL GHOOÂśHUD FULVWLDQD FROOHJDELOL D +LVWRQLXP PXQLFLSLR URPDQR 7UD L YDUL UHSHUWL PXUDUL LQ EXRQR VWDWR GL FRQVHUYD]LRQH VSLFFD XQ SRUWLFR GL XQ HGLÂżFLR SXEEOLFR FRQ EDVDPHQWR GHO FRORQQDWR 6RQR YLVLELOL SL GL GXH PHWUL GL PXUD LQ FXL LO ODWHUL]LR VL DOWHUQD DO UHWLFRODWR 8QD QXRYD JHPPD FKH YDORUL]]D LO SHUFRUVR DUFKHRORJLFR FKH XQLVFH QRQ VROR LGHDOPHQWH LO 0XVHR GL SDOD]]R GÂś$YDORV FRQ OH WHUPH URPDQH GL 6 )UDQFHVFR GÂś$VVLVL

Ottobre 1956: Viene aperta al culto la nuova chiesa di S. Lorenzo. Ottobre 1966: Viene costituita l’Associazione Civica Vastese “Il Faro�. Ottobre 1976: Posa della prima pietra del Palazzo di Giustizia. 16 ottobre 1946: Si svolge a vasto Marina il decimo congresso provinciale delle ACLI. 22-23 ottobre 1946: Al Politeama Ruzzi XI congresso provinciale della Democrazia Cristiana.

106

Piccola Pubblicità 1930 da Il Vastese d’Oltre Oceano


uttabbre / ottobre / october giovedì

26

Sand’Umbüerte

venerdì

27

Sande Crispëine

sabato

28

Sande Taddè

domenica

29

Sand’Unurüate

Albergo “Nuova Italia”: e arrivano i turisti

Una istituzione per la città di Vasto; la prima struttura moderna che si propose come risposta alle esigenze dei turisti. L’albergo aperto al pubblico il 24 marzo 1929 in via Bebbia in un palazzina costruita e arredata dal signor Francesco Paolo Desiati. L’edificio ha una facciata essenziale nella parte inferiore, impreziosita al piano superiore da balconi in ferro battuto e da interessanti fregi e decorazioni liberty. La struttura viene inizialmente gestita da Alessio Di Paolo, un cuoco di Villa S. Maria, per poi passare sotto la direzione di don Ciccio Nardizzi. Fiore all’occhiello dell’albergo erano i gustosi manicaretti

della tradizione locale preparati dalla signora Maria Saveria Di Lello. Nei pressi della piazza della fontana, dove Frangische Mmassciàte scaricava dalla sua “vettura” i viaggiatori provenienti dalla stazione ferroviaria declamando il fatidico “Vasto centro”, i coniugi Nardizzi accoglievano con squisita ospitalità operatori commerciali, viaggiatori e, nel periodo estivo, turisti. L’attività è stata continuata dal figlio Emilio fino alla chiusura avvenuta nel 1986. Nella foto, che risale ai primi anni di attività, vediamo l’interno della cucina con tutta la famiglia Nardizzi e il personale addetto al ristorante. 107


nnuvembre / novembre / november

44ÂŞ summane

lunedĂŹ

30

martedĂŹ

31

Sanda DurutĂŠ

Sande QuindĂŤine

mercoledĂŹ

1

Tutte li Sende

giovedĂŹ

2

L’Alme di li Murte Punto di stella

venerdĂŹ

3

domenica

5

Sande ‘Ggisarie

sabato

4

Sande Carle BurrumuĂŠ

Sande Giude

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DFHQH DFHQH VH FRMMH OD ÂśOqLYH Buon Compleanno 'RPHQLFR 6PHULOOL *LRYDQQL 6WLYDOHWWD

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9LWWRULR 7DJOLHQWH VU

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108

la foto del mese

L’architettura, ha scritto Johann Wolfgang Goethe è “musica congelataâ€?. L’elegante geometria delle linee architettoniche del Palazzo d’Avalos, che si stagliano nitide nell’azzurro del cielo come nel verde del seicentesco giardino napoletano, conferma la musicalitĂ di cui parla il grande scrittore tedesco.


109

Š 2005 Nicola Giuseppe Smerilli


nnuvembre / novembre / november

45ª summane

lunedì

6

martedì

7

mercoledì

8

Sande Faušte

Sand’Ernešte

Sande Guffrede

giovedì

9

Sanda Déure

venerdì

10

domenica

12

Sanda Germane

sabato

11

Sande Martëine

Sande Giusaffátte

Funerali di... classe

Un misto di tristezza e di ilarità suscitano queste foto sbiadite dal tempo, scattate dinanzi all’ingresso del Camposanto. Fa ridere soprattutto l’enorme differenza di trattamento tra le tre classi di servizio e la meticolosa descrizione delle opzioni che assicura la sconosciuta ditta de lu carejamùrte. Fa stringere il cuore il freddo richiamo all’offerta praticata per i bambini, che testimonia d’una mortalità altissima tra i giovani, falcidiati dalle cattive condizioni igienico sanitarie di allora e

da malattie, come il tifo, la tisi, il vaiolo, che soltanto più tardi verranno sconfitte. Struggenti questi versi di Luigi Anelli, che evocano per l’appunto il dramma d’una madre per la morte del figlioletto: “Piccá ni’ m’arispînne, fijje mé’?… Piccà ‘ssa vocca belle sì’ ‘mbirrate ?… Accùndeje cacchêuse a mamma tè’!… Cunzùleje lu core štrazijate!…Dëjje ca štè’ cchiù mäjje!… Ni’ li sé’ ca tè’ soltande a tä?… ‘N è nu puccate ca mê’, alu dagge di la vëita tè’, di jërte a fracità’ sì cunnannate” .


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111


nnuvembre / novembre / november

46ª summane

lunedì

13

martedì

14

mercoledì

15

Sande Bonomme

Sande Giuquànde

Sande ‘Libberte

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nnuvembre / novembre / november giovedĂŹ

16

venerdĂŹ

17

domenica

19

Sanda MarecarĂŤite

Sanda Sabbette

sabato

18

Sande CriĹĄtejĂŹane

$QWRQLR 6RUJHQWH

Sanda TĂŤlde

Vecchi Fusti

PessciarĂŠle a riposo ma con ancora tanta vitalitĂ , partecipa attivamente ad iniziative sociali e soprattutto alle manifestazioni religiose nelle quali la sua voce si fa notare per il timbro inconfondibile che fa quasi da eco a quella degli altri fedeli. Tra ricordi piĂš belli che ama raccontare, c’è l’incontro con San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo, nel corso del quale, non riuscendo a trattenere la commozione, si rivolse a Lui dicendogli: “Padre, un giorno Lei diventerĂ santoâ€?. Una predizione di cui Antonio va giustamente fiero.

Piccola PubblicitĂ 1905 da ÂŤIstonioÂť

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nnuvembre / novembre / november

47ª summane

lunedì

20

martedì

21

mercoledì

22

Sand’Uttavie

Sande Diàghe

Sanda Cecëlie

/·,FRQD A Vasto, negli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale, ha portato il senso della concretezza, che spesso manca ai vastesi , la cultura d’impresa e la genialità di certe sue intuizioni. Creò la Salto, azienda operante nel mondo della produzione del Tabacco, che dava lavoro a centinaia di persone in quegli anni difficili, ma estese il suo impegno anche nel sociale divenendo un attivo e brillante ideatore di iniziative e di eventi che hanno lasciato un segno positivo nella storia della Città. Tra le sue realizzazioni figura soprattutto il Festival della Canzone Abruzzese e Molisana, che calamitava a Vasto celebrità

Piccola Pubblicità 1905 da «Istonio»

114

&DUOR %RVHOOL artistiche e presenze giornalistiche importanti, come ad esempio quella di Gianni Grazzini del “Corriere della Sera”. Fu a capo della neonata Azienda di Soggiorno e Turismo, presidente della Pro Vasto e della Società Operaia di Mutuo Soccorso, sodalizio al quale teneva moltissimo e che nel periodo della sua gestione ottenne brillanti risultati soprattutto in termini di partecipazione alla vita associativa. Presidente del Consiglio di amministrazione dell’Itis , fu uno degli artefici maggiori dell’iter che portò nel 1966 al riconoscimento dell’autonomia dell’Istituto intitolato ad Enrico Mattei.


nnuvembre / novembre / november giovedĂŹ

23

venerdĂŹ

24

domenica

26

Sande Clemende

Sanda FlĂŠre

sabato

25

Sanda CatarĂŤine

LU SPACCALÉNE

CrĂŤĹĄte RrĂ Sande Lunuarde

,53389#5CD95B9

Far provvista di legna pe’ lu fuculĂ re era un’attivitĂ alla quale si provvedeva per tempo ogni anno in vista dell’inverno. A svolgerla era appunto lu spaccalène, che dopo aver ridotto i tronchi alla giusta pezzatura li immagazzinava dentro lu funacĂ tte dell’abitazione del cliente. Antonio Carabba (nella foto) era lo spaccalegna piĂš conosciuto nella zona, il quale per questo duro lavoro si accontentava di poco: qualche liretta, una bottiglia di vino buono ed una robusta colazione consistente in una frittata d’una dozzina d’uova, farcita di salsiccia o pancetta. Ecco spiegato ilo motivo per cui quando, alla vigilia della stagione fredda, Carabba chiedeva di casa in casa: “- CumbuĂ , canda spaccĂ me ‘ssa lĂ ne ?â€?la gente gli rispondeva sorridendo - Canda la hallĂŤne fète dudice òveâ€?.

11 novembre 1956: muore don Giustino Cianci canonico - cantore della Cattedrale. 27 novembre 1906: giunge a Vasto per un’ispezione la Commissione tecnica del piano regolatore dei porti.

27 novembre 1926: viene inaugurata la locale sezione dell’ANMI intitolata alla medaglia d’oro Raffaele Paolucci. QRYHPEUH YLHQH FRVWLWXLWR LO &RUR )ROFORULVWLFR $QLHOOR 3ROVL 115


nnuvembre / novembre / november

48ÂŞ summane

lunedĂŹ

27

martedĂŹ

28

mercoledĂŹ

29

Sande VirgĂŤlie

Sande GiĂĄcheme

Sande SaturnĂŤine

giovedĂŹ

30

Sand’AndrÊ

venerdĂŹ

1

domenica

3

Sanda ‘Ligge

sabato

2

Sanda BibbĂŻane

Sande Frangische Saverie

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Buon Compleanno 3HSSLQR %DLRFFFR

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la foto del mese Un tramonto che â€œâ€Śâ€™ntenerisce il coreâ€?, tanta la serenitĂ d’animo che suscitano i colori del cielo e del mare, le suggestioni del chiaroscuro, i riflessi sulle pietre lambite dalla risacca che annunciano il prossimo arrivo delle stelle.


117

Š 2005 Nicola Giuseppe Smerilli


decèmbre / decèmbre / december

49ª summane

lunedì

4

martedì

5

mercoledì

6

Sanda Barbere

Sande Vasse

Sanda Nichële de Bbare

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decèmbre / decèmbre / december giovedì

7

venerdì

8

Sand’Urbane

la Cungiuzïane

sabato

9

Sanda Valerie

LU ‘RROTACURTÌLLE

domenica

10

la Madonne de Lurète

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Nei mesi di ottobre e novembre calavano a Vasto dai centri di montagna, soprattutto dal vicino Molise, arrotini (arrutacurtìlle) ed ombrellai. Giravano per le vie cittadine, portandosi appresso gli attrezzi del mestiere in una cesta, e per farsi riconoscere lanciavano con un caratteristico grido stridulo l’annunzio del loro arrivo. Il lavoro avveniva quindi in strada, perlopiù sotto gli occhi del cliente, al quale l’oggetto veniva riconsegnato subito dopo la riparazione. Un arrotino “a posto fisso” si trovava invece all’incrocio di via Marchesani con corso de Parma.

Piccola Pubblicità 1905 da «Istonio»

119


decèmbre / decèmbre / december

50ª summane

lunedì

11

martedì

12

mercoledì

13

Sande Sabbëine

Sanda Amalie

Sanda Lucëie

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Angelo Cerella

120

Tempra inossidabile, grinta da ventenne, lucidità di pensiero e d’azione, don Angiolino, senza malùcchie, non mostra davvero l’età che ha. Classe 1912, si muove come se non avesse novant’anni e lavora con un ritmo ed un entusiasmo che ha dell’incredibile. Soprattutto non vive di ricordi. Al suo attivo tuttavia ha una vita trascorsa all’impronta dell’impegno lavorativo nell’azienda di trasporti su gomma che porta il suo nome e che sotto la sua guida sapiente è diventata una delle più importanti dell’Abruzzo. Tutt’altra cosa

dall’aziendina a conduzione familiare che, con il mezzo antidiluviano che si vede in fotografia, trasportava persone da Gissi a


decèmbre / decèmbre / december giovedÏ

14

venerdĂŹ

15

domenica

17

Sande Giuvuanne de la Crauce

Sanda Silvia

sabato

16

Sand’Adelaide

Sande LĂ zzere

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Vecchi Fusti

Ecco un vero campione d’altri tempi. di quelli che vivevano lo sport con passione e senza ingaggi miliardari. Nato a Vasto nel 1917, Spallini è stato ripetutamente campione provinciale d’atletica leggera nella corsa sulla distanza dei 1.500 metri. Nel 1936 a Roma ed a Torino trionfò nei 3000 siepi. Nel 1938 fu inserito nella formazione degli atleti che dovevano rappresentare l’Italia a Tokio, ma gli eventi bellici che si annunciavano all’orizzonte fecero annullare la manifestazione internazionale. GLFHPEUH

,O QXRYR VHJUHWDULR SROLWLFR GL 9DVWR In sostituzione del dimissionario comm. prof. Pietro Suriani che per lungo tempo ricoprĂŹ ed assolse con fermezza e dignitĂ il delicatissimo ufficio, è stato in questi giorni nominato segretario politico di Vasto il sig. Romolo Marcantoni. Ecco come egli ne ha dato oggi l’annunzio alla cittadinanza: “ Chiamato dalla fiducia del segretario federale provinciale comm. Tommaso Bottari a rappresentare politicamente questa ospitale e ridente cittĂ dell’Adriatico, nel prendere possesso della carica, porgo il mio deferente saluto a tutti i cittadini di Va-

sto. Nutro piena fiducia che tutti i fascisti di questa sezione, consci dell’ intendimenti del Partito, lo serviranno senza ambizioni ma con sacrificio e con abnegazione. Ispirato a questi principi, con la fede di squadrista provato della prima ora dedicherò tutta la mia attivitĂ modesta, serena ed obbiettiva al servizio dell’Italia e del Duce e voi mi aiuterete. Per l’Italia e per il Duce alalĂ .â€? Dalle colonne de La Tribuna vada al signor Marcantoni il nostro cordiale saluto ed al comm. Bottari il nostro compiacimento per la scelta indovinata. 121


decèmbre / dicembre / december

51ÂŞ summane

lunedĂŹ

18

martedĂŹ

19

mercoledĂŹ

20

Sande Ggraziane

Sande Darie

Sande Libbrate

GLFHPEUH

6HUDWD GL EHQHĂ€FHQ]D D 9DVWR Un thè danzante ebbe luogo l’altra sera, dalle 17 alle 20, per gentile concessione fatta dal Principe di Pescara Carlo D’Avalos a mezzo del suo procuratore e vostro corrispondente, cav. uff. A. di Michele, nella sala piĂš grande del Palazzo. La serata riuscĂŹ come non poteva meglio. Intervenne tutta la “elitèâ€? nostra in abiti elegantissimi. Molte e belle gentili signorine. Ecco, fra i tanti, qualche nome: Signore . Marcantoni, Di Stefano,Giuliani, Calmieri e signorine, Ritucci-Chinni, Fanti, Laccetti, Cardone, Tana, Marchesani, Nasci, Colangelo, Anellini, Martone, Cancellieri, Palombara, De Pompeis, Giacomucci, Zara, Nazzaro e signorina Scotti e signorina Muzi, Martini e signorina. E le signorine: prof. Bonarelli, Angeli, Marchetti, Olivieri, Monacelli, Boraschi, Martone, Cieri, Bernardini, Cordella, Di Lorenzo, Del Negro, Muzi, Miscione, Scotti, Di Fonzo, Rocchio, D’Ettorre, Sangiovanni, Carmenini, Laccetti, Umile, Giacomucci, Marrollo, Chinni, D’Ercole, Della Penna,Trivelli, Murolo, Di Fonzo, Malatesta, Razionale, Spataro. E fra gli uomini: comm. prof. Pietro Suriani, nostro PodestĂ , Romolo Marcantoni neo segretario politico del Fascio (assai complimentato e festeggiato) prof. Gioacchino Di Stefano direttore della R. Scuola commerciale; il tenente dei RR Carabinieri Giuliani; il ten.di Finanza Michele Seo e signora; l’avv. Ritucci Chinni; centurione prof. Fanti, cav. 122

Giuseppe Laccetti, rag. Luigi Laccetti; dott. Prof. Giulio Cardone; Michele Spataro; tenente Tana, rag. Ulrico Marchesani, cav. Avv. Luigi De Pompeis; cav. Avv. Giuri, dott. Cav. Vincenzo Martone, avv. Domenico La Palombara; Guido Zara; dott. Cordella; N. Scotti, dott. Cav. Marcello Sangiovanni, Giacomo Marrollo, il prof. Sbrocco e signora, il cap. Alessandrini, il dott. Corradini, prof. Di Rocco, cap. Olivieri, avv. Ciavatta, Di Salvio, dott. D’Angelo, rag. Trivelli, dott. M. D’Ettorre, C. Santarelli, dott. Ernesto Cianci, ten. Russo e il vostro corrispondente. L’orchestra locale, composta dei signori Vincenzo Perrozzi, Michele Parente, Giuseppe Cilli, Ettore Anelli, il maestro Dragoni, Cesario Fiore, e diretta come sempre e gentilmente dall’avv. cav. Florindo Ritucci Chinni, è stata inappuntabile. La iniziativa, e, insieme la riuscita di cosĂŹ bella festa si deve alla Segretaria del Fascio femminile Amalia RobertiPalmili, coadiuvata dalla signora Lidia Cardone e dalle signorine Irene Cieri, prof. Maria Monacelli e Leonilde Martone, nonchĂŠ dai giovani del R. Istituto commerciale Giuseppe Lazzaro e i fratelli Turilli. Un bel numero del simpatico trattenimento è stato la dizione di versi in dialetto vastese di Carlo Palmili. Autore e dicitore Izzi Vittorio sono stati assai applauditi. Infine un gruppo di studenti e studentesse del R. Istituto commerciale contribuĂŹ a dare alla festa un’accentuata nota di vivacitĂ .


decèmbre / dicembre / december giovedì

21

venerdì

22

domenica

24

Sande Severëine

Sande Flaviane

sabato

23

Sanda Vittorie

Sanda Irmëine

Quando a S. Giuseppe c’erano le scuole elementari 1HO SUHVVR OD ³'RPXV 3DFLV´ UHDOL]]DWD D ¿DQFR GHOOD &DWWHGUDOH GL 6 *LXVHSSH GD 'RQ )HOLFH 3LFFLULOOL IX DYYLDWD XQD VFXROD HOHPHQWD UH SDUL¿FDWD FRQ DQQHVVD VFXROD PDWHUQD 1HOOD IRWR YHGLDPR JOL DOOLHYL GHOOD 9 HOHPHQWDUH GHO FRQ OD ORUR PDHVWUD (PLOLD '¶$GDPR 'RSR TXDVL TXDUDQW¶DQQL LQ RJQXQR GL ORUR DO O¶DSSURVVLPDUVL GHO 1DWDOH ULHPHUJH LO ULFRUGR GHO PDJLFR VRUWHJJLR GHL GRQL /D VWXSHQGD ³IDYROD GHO 1DWDOH´ QRQ q WHUPLQDWD PD ULPDQH JHORVDPHQWH FXVWRGLWD QHO FXRUH 2JQL 1DWDOH GL YHQWD O¶RFFDVLRQH SHU ULQJUD]LDUH H IDUH DXJXUL GL FXRUH D FRORUR FKH VRQR VWDWL PDHVWUL GL YLWD ,Q DOWR GD VLQLVWUD $QWRQLR $XJHOOL 1L FROD 6WLYDOHWWD 'HVLGHULR &RODQ]L )HOL FH *URVVR 9LQFHQ]R '¶$GDPR 1LFROD 'HOO¶2OLR (Q]R '¶$XOHULR *LXVHSSH /DFFHWWL VHGXWL ¿OD )DEUL]LR %DURQH

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decèmbre / decèmbre / december

52ª summane

lunedì

25

martedì

26

mercoledì

27

la Sanda Natale

Sande Štefene

Sande Giuvuanne

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decèmbre / decèmbre / december giovedì

28

venerdì

29

domenica

31

le Sende ‘nnucïnde

Sande Davede

sabato

30

Sanda Ilarie

Sande Silveštre

+M MFTTJDP EFJ QFTDBUPSJ Ni n éme li cignutte!

Il senso della locuzione è il seguente: «non siamo noi i masnadieri!». È così che il carissimo Tonino Ritucci mi ha restituito il significato della proposizione dopo avermela più volte riferita. Ma chi fossero in realtà questi cignutte, il mio ottimo amico non mi ha saputo dire. Qualche piccola ricerca sul campo mi ha portato a concludere che, in senso spregiativo, gli abitanti della città chiamavano i pescatori duggenòtte a Giulianova, dulgignòtte a Silvi e cignutte lungo la costa del Chietino. Ne consegue allora che, con questo termine, erano indicati gli abitanti di Dulcigno, la Ulcinj del Montenegro posta al confine con l’Albania. E proprio perché, tra i secc. XVI e XVII, il sito era considerato un luogo di pirati, cignutte veniva a coincidere con quest’ultimo significato. La perorazione di Tonino era chiara. Pirati, semmai, erano gli altri.

a cura di Luigi Murolo

dell’antico acquedotto romano. Prestito lessicale del lombardesco lüscia (‘acqua’) – confluito nella lusce (‘acqua’) del gergo vastese – ha il corrispettivo nel francese deluge.

Na lîsce d’acche

Nell’ormai quasi obsoleto lessico marinaresco vastese la locuzione designa l’‘acquazzone’. Il valore semantico del termine lîsce coincide con quello del toponimo plurale Lîuce (Luci) [sing. lîce], l’area extraurbana su cui insisteva la ‘sorgente’ Pasquale Celommi, Partenza della lancetta 125


L’Amministrazione Comunale Sindaco: Filippo PIETROCOLA Vice Sindaco: Vincenzo OTTAVIANO Assessori: Antonio Catalano Dario Ciancaglini Guido Giangiacomo - Nicola Soria Vincenzo Sputore - Nicola Traino

Consiglio

Michele Notarangelo - Camillo Litterio Giovanni Claudio Conti - Lino Naglieri Alfonso De Filippis - Angelo Spatocco Saverio Scampoli - Andrea Bischia - Roberto Suriani - Sabrina Bocchino - Lorenzo Russo Ethelwardo Sigismondi Piero Cipollone - Paolo Leonzio Mario Olivieri - Francesco Paolo D’Adamo Fernando Fiore - Sabrina Scampoli Nazario Augelli - Nicola Del Prete Nicola D’Adamo - Roberto Molino Fabio Giangiacomo - Antonio Di Santo Lucio Basso Ritucci - Gaetano Fuiano Francesco Piccolotti - Nicola Tiberio Rocco Cerulli Segretario Generale: Michele Memmo

Dirigenti

Giacinto Palazzuolo (Direttore Generale) Michele D’Annunzio (Urbanistica) Roberto D’Ermilio (Lavori pubblici, Servizi) Evandro Sigismondi (Polizia urbana) Mariapia D’Ugo (Anagrafe) Vincenzo Marcello (Pubblica istruzione, Cultura, Beni culturali) Domenico Smerilli (Commercio, Annona, Turismo) Nicola Bevilacqua (Ragioneria) Caterina Barbato (Direttrice della Istituzione dei Servizi Sociali)

Magistratura

Istituzioni Scolastiche: Dirigenti

Liceo Scientifico “R. Mattioli” - Nicola D’Adamo Ist. Tec. Industriale “E. Mattei” - Fernando Fiore Liceo Classico “L.V. Pudente” e Ist. d’Arte - Franco Palombo Ist. Tec. Comm. e Geom. “F. Palizzi” - Luigi Sabatini Ist. Magistrale “R.Pantini” - Francesco Santulli Scuola Media “G. Rossetti” - Letizia Daniele Scuola Media “R. Paolucci” - Florindo Marchione I Circolo Didattico “G. Spataro” - Maria Manso III Circolo Didattico - Amelia Zaccardi

Forze dell’Ordine Commissariato Polizia di Stato Vice Questore UgoTerracciano Compagnia Carabinieri Giuseppe Loschiavo Tenenza Guardia di Finanza Cosma Porta Ufficio Locale Marittimo Andrea Zanghì Distaccamento Vigili del Fuoco Antonio Ottaviano Corpo Forestale dello Stato Domenico Racciatti

Co.A.S.I.V.

CdA - Fabio Giangiacomo, Nicola Del Prete, Manuele Marcovecchio

Consorzio di Bonifica Commissario - Giuseppe Torricella

Parrocchie e Parroci Concattedrale di S. Giuseppe - Giovanni Pellicciotti S. Maria Maggiore - Decio D’Angelo S. Pietro in S. Antonio - Stellerino D’Anniballe S. Paolo Apostolo - Gianni Sciorra S. Maria Incoronata - Eugenio Di Giamberardino

Presidente Tribunale Guido Ghionni Procura della Repubblica - Procuratore Capo Vincenzo Colantonio

S. Maria del Sabato Santo Tommaso Di Stefano e Domenico Larcinese

A.S.L.

S. Lorenzo - Andrea Sciascia

Dir. Generale - Elio Tilli 126

Stella Maris - Agostino Frezza S. Giovanni Bosco - Francesco Labarile S. Marco Evangelista - Luigi Smargiassi


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Elvira Cancellieri e Camilla Grilli. Foto Nicola Anelli, 1925. 128


0DWWHL H O¤(QL di Joseph La Palombara

La straordinaria vicenda umana di Enrico Mattei dal giorno della scomparsa, avvenuta il 27 ottobre 1962, è stata materia di studio per storici, biografi, economisti, giornalisti e persino fonte d’ispirazione per registi cinematografici e televisivi. Tra le tante pubblicazioni a lui dedicate abbiamo selezionato quella di Joseph La Palombara, uno dei più noti studiosi di politica internazionale, docente alla Yale University, il quale si sofferma ad analizzare il ruolo che l’Eni ha avuto nel contesto politico ed economico nazionale e mondiale. Il saggio di La Palombara, che, com’è noto, è un italo-americano di origine vastese, è contenuto nel volume Mattei, quell’idea di libertà, con il titolo: Multinazionali e ambiente politico: da Mattei ai nuovi equilibri – Responsabilità nazionali ed internazionali delle imprese del settore pubblico: alcune riflessioni su Mattei. Eccone uno dei passi più significativi … Non mi propongo qui di esaminare in dettaglio il pensiero o le concezioni di Enrico Mattei, né di cercare di evocare sia pur sinteticamente la figura di Mattei quale imprenditore di fama mondiale, grande capitano d’industria, oppure alto funzionario dello Stato che iniziò un dibattito importante sul ruolo dell’impresa pubblica in un’economia mista ed una società democratica. Storici, biografi ed altri intellettuali, molti dei quali ebbero il privilegio di conoscere e di lavorare con quest’uomo eccezionale, hanno già espresso e pubblicato le loro valutazioni e i loro giudizi, ed è probabile che ancora altre opere sull’argomento compaiano in futuro. Mi sembra più opportuno, in questa occasione, esporre alcune considerazioni sull’Eni, sul suo ruolo presente e futuro in Italia e nell’economia mondiale, e porre in rilievo alcuni dei problemi che attengono al suo sviluppo futuro. La prima e più importante questione riguarda la natura dell’impresa pubblica, il suo ruolo nella società democratica contemporanea e la struttura della sua pubblica responsabilità. Nel caso di Mattei è ampiamente accertato che il suo orientamento fu condizionato da due sue caratteristiche personali strettamente correlate tra loro, cioè il suo nazionalismo e la sua decisa avversione per il potere monopolistico. Il suo non era un nazionalismo meschino o ristretto: rifletteva, piuttosto, la sua acuta comprensione della natura del potere economico e di come tale potere potesse essere usato da estranei a detrimento del suo stesso paese. La recente storia dell’Italia, negli anni della seconda guerra mondiale e in quelli successivi, gli aveva insegnato, come a molti altri, che la condizione necessaria per lo status di grande potenza affonda le radici nell’economia. Fin dai primi anni del dopoguerra, pertanto,egli concepì l’impresa pubblica che dirigeva come uno

strumento per assicurare che, in un mondo costituito da Stati nazionali più forti e più deboli, la sua nazione potesse crearsi una base economica sufficiente a garantirle un minimo di autonomia nel tracciare il proprio destino. Il modo in cui egli gestì l’Agip, le sue alleanze politiche in Italia, la sua meticolosità nel preparare il terreno per la creazione dell’Eni nel 1953, come anche il modo in cui egli diresse

Mattei con il Presidente Luigi Einaudi 129


Mattei ad una cerimonia d’inaugurazione questa pubblica impresa negli anni che seguirono, dimostrano tutti chiaramente questa preminente preoccupazione. Se Mattei rinunciò a un ruolo formale nella politica, non fu certamente perché non si rendesse pienamente conto dell’importanza centrale del processo politico nel futuro della nuova impresa. Piuttosto, la sua concezione dell’Eni era così innovatrice e le probabilità che essa venisse compresa, per non dir poi accettata e attuata, erano così problematiche che Mattei giustamente decise di dedicare all’Eni quell’attenzione concentrata ed univoca che divenne il suo contrassegno. Per oltre un decennio, l’idea dell’Eni come forma nuova di impresa pubblica divenne per Enrico Mattei un interesse predominante, che a volte quasi rasentava l’ossessione. Cosa significa esattamente tutto ciò? Tanto per cominciare, almeno in Italia, l’Eni

130

rappresentò veramente qualcosa di nuovo, e ricordo ancora con quale entusiasmo alcuni miei coetanei presero a lavorare nel suo Ufficio Studi. L’Eni era, infatti, una grande società che avrebbe dovuto svolgere un’attività imprenditoriale non in vista del ristretto interesse del profitto, o nell’interesse di coloro che avrebbero potuto essere chiamati a dirigerla, bensì a beneficio della società in genere. Dalla legislazione con cui l’Eni fu creato risulta chiaramente che quelli che avevano compilato, discusso e finalmente pilotato la legge in Parlamento si aspettavano che esso divenisse un grande strumento di cui lo Stato potesse avvalersi per sviluppare un’attiva e dinamica politica economica… Abbiamo visto come, sia prima che dopo la creazione dell’Eni, il concetto di responsabilità sociale corresse il rischio di degenerare rapidamente nella pericolosa idea che le imprese industriali pubbliche sono principalmente strumenti di salvataggio, sia che si tratti di salvare industrie marginali, inefficienti o arcaiche, oppure i posti di lavoro che ad esse sono legati. La responsabilità sociale delle imprese pubbliche non può essere stoltamente confusa con il concetto, di per sé valido, che il moderno Stato democratico è anche un “welfare state”, cioè uno Stato assistenziale che deve garantire ai suoi cittadini taluni minimi diritti materiali ed altri ad essi collegati. Anche se le considerazioni fondamentali dei profitti e delle perdite non debbono arrivare a dominare il modo di pensare dei managers della pubblica impresa, in un’economia mondiale altamente competitiva, esse non possono, tuttavia, essere trattate come se fossero solo di marginale importanza, come se rispecchiassero solo gli interessi di coloro che dirigono le industrie del settore privato. Come ritengo fosse stata concepita da Mattei, e dagli altri pionieri dell’Eni, responsabilità sociale significava soprattutto ricerca dei mezzi per assicurare che la pubblica impresa operasse in modo da stimolare la crescita economica, da ridurre le sperequazioni geografiche nei livelli di sviluppo economico, da introdurre nuove forme di relazioni industriali e, nel corso del processo, realizzare un’integrazione degli sforzi del settore pubblico e di quello privato per modernizzare l’economia e la società. Tutto questo, inutile dirlo, avrebbe dovuto aver luogo in vista di assicurare una duratura vitalità dell’Italia nell’economia internazionale…


¡&KL q FRPH 'LR"¢ Omelia per la Festa di San Michele 2005 di † Bruno Forte Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto Il nome nella Bibbia è sempre inteso come la chiave di una vocazione, il segno di un destino: quello del Patrono rivela la vocazione e il destino di un popolo. Che significa dunque che l’Arcangelo Michele è “patrono” di Vasto, compatrono dell’intera nostra Arcidiocesi? “Michele” - “Mi ka - ‘El”, “Chi è come Dio?” - è un nome singolare: esso è un’affermazione in forma di domanda, una domanda, cioè, che porta già in sé l’abissale risposta. Proprio così, Michele è il messaggero – ovvero l’“angelo” – di un grande messaggio, di quel messaggio che a sua volta è “arché”, cioè principio e forma di ogni altro che venga da Dio. Perciò è detto “Arcangelo”, angelo del messaggio che è inizio, sorgente e modello d’ogni altro messaggio, che sia buona novella. A partire dal nome il messaggio fondamentale annunciato dall’Arcangelo Michele richiama tre verità decisive: l’assoluta sovranità di Dio; la condizione “agonica”, ovvero di lotta e di battaglia propria dell’uomo; e la finale vittoria dell’Eterno, già ora anticipata nella forza che Egli dona ai suoi servi fedeli. 1. “Mi ka - ‘El” – “Chi è come Dio?”: sta qui, in questa domanda semplice e grande il primo messaggio di cui Michele si fa portatore. Dio è Dio e nessuno è come Dio: non lo è il creato in tutte le sue pur meravigliose espressioni; non lo è l’uomo, che pure è vertice e signore del creato secondo il racconto biblico della creazione. “Dio è Dio e l’uomo non è Dio!” (“Gott ist Gott und der Mensch ist kein Gott!”): così il grande teologo evangelico Karl Barth compendiava questo messaggio. Nessuna pretesa umana può emulare Dio. Nessuna mania di grandezza, nessun protagonismo storico può sostituirsi alla signoria di Dio sul cuore e sulla vita. La pretesa dell’uomo di fare tutto da sé ha avuto negli ultimi secoli una portentosa espressione: le ideolo-

gie. Esse pensavano di cambiare il mondo a partire dalla misura e dalla forza esclusiva della ragione: due secoli di ebbrezza ideologica, però, non hanno affatto prodotto un mondo più libero, giusto e felice. L’enorme cumulo di violenza che ha segnato la stagione dei grandi racconti ideologici basta da solo a provare come l’uomo – anche e specialmente nella sua illusione di essere come Dio – non è Dio e non può sostituirsi a Lui. L’Arcangelo San Michele – col messaggio di cui è portatore, inciso nel suo nome – ci richiama tutti ad una radicale umiltà, alla certezza di non essere tutto, ma piccola parte di un disegno che ci sovrasta e al quale è possibile corrispondere solo se ci si pone in atteggiamento di ascolto fiducioso e obbediente. “Chi è come Dio?” è per eccellenza la domanda antiidolatrica, il pensiero semplice e grande che viene a liberarci da tutte le illusioni dell’auto-esaltazione dell’uomo, vaccinandoci rispetto ai miti ideologici e alle utopie assetate di dominio e portatrici di violenza. Proprio così, l’interrogativo “chi è come Dio?” che l’Arcangelo pone, è invito alla fede umile e fiduciosa, che sa costruire la vita giorno dopo giorno in ascolto di Dio, totalmente riposta nelle sue mani e nutrita di preghiera e di confidenza in Lui. 2. Davanti all’assoluta sovranità di Dio, sta la scena vasta e terribile della storia del mondo: una scena di lotta, di agonia e di passione. Sembra che la storia avanzi attraverso il conflitto: popoli e gruppi sociali, intere culture e singoli individui sembrano incapaci di coesistenza pacifica. Anche l’immediato presente, questo inizio del Terzo Millennio, è letto da molti con lo schema interpretativo tragico e semplificante dello “scontro delle civiltà” (“the crash of civilizations”, di cui parla Samuel Huntington): l’Occidente cristiano sarebbe inesorabilmente destinato al conflitto con l’Oriente islamico. Dopo il 131


secolo dello “scontro delle Nazioni”, l’Ottocento, dopo quello dello “scontro delle ideologie”, il Novecento, il XXI secolo sarebbe inevitabilmente il secolo dello scontro fra i mondi religiosi e le civiltà in cui essi si esprimono. La barbarie terroristica, ma anche la tragica risposta di guerra ad essa data, sembrerebbero confermare questa analisi. Essa però è semplificante e fuorviante, perché dimentica che il conflitto originario è in ciascuno di noi: è la grande lotta fra il bene e il male, fra l’egoismo e l’amore. Questa è la condizione tragica dell’uomo: la percezione di trovarsi nell’impossibilità di fare il bene che vorrebbe, come fosse schiavo della seduzione del male. Ed è qui che il messaggio dell’Arcangelo è luminoso e salutare: nessuno potrà liberarci dalla nostra condizione di morte se non Colui che è il Signore della vita! Michele ci dice che Dio è con tutti coloro che lottano perché il male non vinca, perché l’amore trionfi e la giustizia si faccia. Dio soccorre il debole nella prova e impedisce che la tentazione lo schiacci: nessuno è come Dio, perché solo Dio può abitare nel cuore di ognuno di noi e darci la forza necessaria e sufficiente per vincere la lotta della fedeltà e scegliere in ogni istante la comunione con Lui. Perciò, nelle tre volte in cui appare nel Primo Testamento, precisamente nel libro di Daniele (10,13.21; 12,1), Michele è indicato non a caso come il difensore del popolo ebraico e il capo supremo dell’esercito celeste che sta dalla parte dei deboli e dei perseguitati: “Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro” (Dn 12,1). 3. In questa vicinanza che nella lotta l’Eterno garantisce ai suoi servi fedeli è anticipata la Sua finale vittoria, oggetto della speranza che non delude: l’Arcangelo Michele con la domanda di cui è portatore – “Chi è come Dio?” – è il messaggero della speranza, Colui che ne accende e ne alimenta la fiamma nei cuori. Che vi sia bisogno di speranza oggi come e più di sempre è sotto gli occhi di tutti: la tentazione sottile di non sperare più si diffonde come un tarlo negli animi di questa società ammaliata dal nichilismo e dalla rinuncia ad amare. Il relativismo diffuso e suadente toglie alle menti e ai cuori ogni àncora ferma, cui aggrappare e su cui fondare la vita. Senza un 132

orizzonte ultimo, senza una patria della speranza, non c’è cammino che valga la pena di essere vissuto, non c’è senso che tenga. L’Arcangelo è il custode del grande messaggio: possiamo sperare, perché Dio è con noi e nel Suo Figlio fatto uomo per noi ha vinto e vincerà la morte. La vita e la storia non vanno a precipitare negli abissi del nulla, ma a riposare sulla sponda dell’eternità, nelle braccia amorose di un Padre – Madre della vita, il cui volto ci è stato rivelato ed offerto in Gesù, il Redentore dell’uomo. Con l’aiuto dell’Arcangelo, perseverando con fedeltà nella lotta che pervade la vita, possiamo essere i testimoni della speranza, i portatori della buona novella che Dio ci ha donato e che illumina di senso il cuore e la storia. Ce ne rende sicuri la visione del capitolo 12 del libro dell’ Apocalisse: “Scoppiò una guerra nel cielo. Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo diavolo e satana e che seduce tutta la terra fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi”. La speranza è poter cantare già ora con le labbra e con la vita il cantico della vittoria degli umili e dei redenti da Dio: “Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte… Essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’ Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio, poiché hanno disprezzato la vita fino a morire. Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi”. Le tre verità decisive, veicolate nel nome del nostro Patrono, l’Arcangelo Michele, divengono allora un progetto di vita e un’invocazione per ciascuno di noi e per l’intera nostra comunità di Chieti - Vasto: che ciascuno di noi e noi tutti insieme possiamo sempre riconoscere e proclamare con la parola e con la vita l’assoluta sovranità di Dio; che accettiamo di vivere con fiducia la condizione “agonica”, ovvero di lotta e di battaglia propria della nostra esistenza, sapendo di non essere soli, ma accompagnati, custoditi e sostenuti dalla fedeltà dell’amore divino, rivelato in Gesù; e che la fiduciosa speranza nella finale vittoria dell’Eterno, già ora anticipata nella forza che Egli dona ai suoi servi fedeli, illumini tutti i nostri passi e le nostre scelte, facendole aurora di sempre nuovo futuro, di vita, di gioia e di bellezza


Giornali e Periodici Vastesi dall’800 ad Oggi Intensa è sempre stata l’attività giornalistica in Città. Riportiamo qui di seguito l’elenco delle testate con l’indicazione dell’anno di iscrizione e del nome del direttore responsabile, desunto dal relativo Registro presso il Tribunale a partire dal 1983. In vacanza, settimanale umoristico-letterario, 1878, dir. Raffaele De Luca e Luigi Anelli. Istonio, corriere della domenica; 1887, dir. Emilio Monacelli. Il Vasto, 1889. Abruzzo dei giovani, 1890. Il Frizzo, 1902, dir. Ernesto Giovine. L’Abruzzo umoristico, rivista, 1912, dir. Carlo D’Aloisio L’Indipendente, settimanale di politica, scienza, arte, letteratura, 1914, dir. Andrea Saviello. La rivista d’oggi, periodico quindicinale di politica e d’arte, 1913, dir. Roberto Roberti. Il Littorio, quindicinale politico amministrativo,1922, dir. Giuseppe Mattioli. Tic-Tac, numero unico, stagione balneare 1922. Il Vastese d’oltre oceano, foglietto quindicinale,1922, dir. Luigi Anelli. Il Gragnoletto, 1927, dir. Giuseppe Perrozzi (?). La Botta Marina, 1928, dir. Giuseppe Perrozzi (?) Lo Scudo, quindicinale della D.C., 1944, dir. Luigi Muzii. Histonium, voce d’Abruzzo giornale d’informazione,1945, dir. Espedito Ferrara. Lavoro Arte e Libertà, giornale indipendente, 1951, dir. Luigi Del Greco. Rinnovamento Abruzzese, quindicinale di informazione,1955, Vasto, dir. Lelio Sciolè. Il Solco, mensile di cultura, arte e vita; 1957, dir. Mario Sacchetti. Pomeriggio Palizziano, Vasto, 1961, dir. Attilio Grosso. Iniziativa, periodico Società Operaia Vasto, 1962, dir. Luigi Zimarino.

Vasto Domani, Giornale degli Abruzzesi nel mondo, 1966, dir. Angelo Cianci. La Feluca, organo della Repubblica Studentesca vastese, 1967. Alfa, numero unico di operai e studenti, 1968. Il Corriere del Vasto, periodico di informazione a cura della sez. DC di Vasto,1969, dir. Roberto Bontempo. SIV Spa, San Salvo periodico trimestrale, 1971, dir. Aldo Pellissoni. L’Informazione del Contribuente, trimestrale, 1971, dir. Francescopaolo Molino. Gazzetta del Vasto, periodico di cultura, 1973, dir. Costantino Cavallini. Il Diavolo a Quattro, periodico del Fronte della Gioventù. Msi-Dn, Vasto, 1972, dir. Giuseppe Tagliente. Vasto, notiziario del Comune, bimestrale; 1974, dir. Valeriano Moretti. Presenza e Azione, periodico mensile di politica e informazione,1976, dir. Valeriano Moretti. Presenza e Azione d’Abruzzo, periodico mensile di informazione e vita politica, 1981, dir. Valeriano Moretti. Il Nuovo, mensile di informazione (poi quindicinale), 1982, dir. Alfonso Di Virgilio. Gong, mensile di attualità e informazione politica,1982, dir. Gino Di Tizio. Il Progetto, periodico,1982, dir. Valeriano Moretti. Il Taschino, settimanale, 1983, dir. Lorenzo Russo. Il Notiziario del Vastese, periodico di attualità, arte, cultura, turismo, folklore,1984, dir. Giuseppa Rosa Di Marco ed Eugenio D’Alberto. 133


Piazza Rossetti, agenzia di notizie politiche,1984, dir. Giovino Scogno e Giuseppe Tagliente. Vetro Siv, periodico di informazione per il personale del gruppo Siv, 1987, dir. Nicola D’Adamo. Mostralfonso, mensile di umorismo, fumetti, giochi, musica, sport e informazione pubblica, 1987, dir. Romano Garofano. Lo Sguardo, mensile politico di attività e cultura, 1987, dir. Marcello Bertoncini. Il Vastese Volante, quindicinale di utilità pubblica, 1987, dir. Antonio Ragni. Vasto notiziario del Comune, 1988, dir. Valeriano Moretti. La Città , dir. Giuseppe Jubatti. La Corsea, 1988, dir. Giuseppe Cavuoti. Vasto Notizie, dir. Nicola D’Adamo. Il Nuovo sport Vasto, dir. Di Virgilio Alfonso. Forum Vasto, dir. Giuseppe Cavuoti. Asso Vasto Notizie, dir. Giuseppe Cavuoti. First Network News Vasto, dir. Anna Bontempo. Per Ricominciare a crescere, dir. Giuseppe Cavuoti. Diogene, dir. Giovanni Gaetano Quagliarella. Orizzonte Gabrielista, dir. Carlo Necci. Il Vastese, dir. Nicola Carmenini. Lean Informazione Denso News, dir. Nicola D’Adamo. Nuovo Vasto Notizie, dir. Giuseppe Forte. Il Popolo di Vasto, dir. Giuseppe Cavuoti. La locandina d’Abruzzo e Molise, dir. Marina Recinelli. Il Balocco vastese, dir. Giovanni Gaetano Quagliarella.

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In|contro, dir. Valeriano Moretti. Puntoaccapo, dir. Anna Giacomucci. Io, dir. Giovanni Gaetano Quagliarella. Rinnovare, 1994, dir. Giuseppe Tagliente. $OWUH VLQLVWUH 1997. Suppl. a VitAlba, Dir. Sandro Di Liberatore I quaderni dell’Hosteria del Pavone, 1997, dir. Pino Jubatti Aenne, dir. Giuseppe Buscemi. Valore Csi News, dir. Michele Tana. Interno ed oltre, dir. Nicola Del Prete. Herpes, dir. Anna Giacomucci. 2000 Anno Zero-Nuovi Annunci e Affari, dir. Michele Tana. Lo Sguardo, dir. Miriam Giangiacomo. Il Giullare, dir. Gabriele Cerulli. Vasto 2001 Piccola Srl. Coop arl, dir. Gabriele Cerulli. Rivista Erreesse Gulliver, periodico mensile, dir. Claudio Vecchio. Rivista Progetto Tre Sei Gulliver, periodico mensile, dir. Claudio Vecchio. Rivista Il Caffe, periodico mensile, dir. Michele Tana. Rivista Vastonline, quotidiano, dir. Michele Tana. Bimensile La nota, dir. Giuseppe Forte. Prima Pagina, edizione Abruzzo e Molise, dir. Michele Tana. Scuolando, quaderno per la comunicazione dei docenti, dir. Clotilde Muzii e Luigi Murolo. Quiquotidiano, 2003, dir. Giuseppe Tagliente. Diogene, mensile, dir. Luca Zappalorto. Riforma Liberale, 2004, dir. Miriam Giangiacomo, La Rosa, 2004, dir. Gianni Quagliarella


&DQ] QH 8DVWDU OH I testi delle canzoni contenute nel cd

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e le voci di... Carmela Camperchioli Albert Di Lallo Michele Di Casoli

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di Luigi Anelli

di G. Perrozzi - A. Polsi

- Tu ‘na vodde a ‘stu quardille tanda bene ‘i vulive, ore e ore ci pirdive a sindirele a candà’. Canda dendr’ ala cajole nghi chiss’ ucchie li cuveve, lu cillete ti faceve nu zumbette e nu ci-ci; e da ‘m bacce ala cajole ma ti ni vulive i’. Si dapù ‘i li stinnive ‘na cirasce u ‘na pirucce, nghi lu picche la manucce ti minive a pizzica. Si nghi me stive ammusete e sindive ca candave, li paturnie ti passave, nu vasciucce dive a me; e la vocia so’ la pace mi faceve fa’ nghi te. Ma da cand’ a ‘stu quardille ni’ ‘i fe’ chiù ‘na carezze, à pirdiute l’alligrezze, ‘n dè’ chiù vojje di candà. Pi’ passione li pinnucce sta ittanne a une a une; ma tu manghe ti n’ addune, chiù nu sguarde ni’ ‘i dè’; mo’ chi ni’ vu’ bene a esse, ni’ vu’ bene mangh’ a mè!

Tinghe ‘mpette nu gran foche che m’abbrusce poche a poche. I’ vulesse pijjà mojje, mo mi more de ‘sta voje. ‘Na belle giuvinette nen mi fa cchiù campà; i’ cerche la ricette chi che mi pò risanà’. Le sa pure Mariucce, che la ricetta me è ‘llu curucce. Notte e jurne n ‘aripose, tenghe sempre stu nirvose. i’ le sacce ch’ajja fa’ pe’ guarì:: m’ajja spusà’. Ma po’, si cià ripense J pense ma ca mi sa? A me che tiuglie frette Chi mi po’ capità? Si po’ stutà nu foche S’i n’appice naddre a poco a poco.

/D YHOOqJQH di Florindo Ritucci Chinni Ah. Ah. Ah. / Ah. Ah. Ah. Quanta gente pi la vigne vè e và Ah. Ah. Ah. / Ah. Ah. Ah. Li canistre d’uva piene nzi mantè: Cujje nu Vasce, mittili mocche ujje t’attocche nin ci pinzà, Quest’è lu tempe di la vinnegne Mentre ti tegne l’amor si fà. Ah. Ah. Ah. / Ah. Ah. Ah. Cand’ è bbone l’uva d’ore fa ncantà Ah. Ah. Ah. / Ah. Ah. Ah. L’aspettame ntere l’anne pi magnà Cujje nu vasce, mittili mmocche ujje t’attocche nin ci pinzà, Quest’è lu tempe di la vinnegne Mentre ti tegne l’amor si fà. l’amor si fà...

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di Tilli - Zaccardi

di O. Giannangeli e B. Bianchi

Si coglie fiure da li giardine, se coglie frutte da lu vicine ma nen se coglie le vasce belle senza la vocche de Mariuccelle. Ritornello

I’ me recorde ancore la casette Quasce arragnate ‘n pette alla muntagne ‘sceve lu sole e tutte la campagne se culureve d’re là per là. E passe l’anne e passe... Gna facce a scurdarme de te ? Paese mé luntane, Se te putesse arvedé ! Paese mé famm’armenì : alla casetta mé vojje murì! Recorde ‘na caiole allla finestre Addò cantè ‘na coppie de cardille: recorde élle vicine ‘na franguélle che me facé sta l’ore a reguardà. E passe l’anne e passe… Me pese sta vite pecché È triste, è triste assale A sta luntane da te! Paese mé ... Recorde mammarosse a lu telare Che me diceve: fijje, tu mò perte, : chi sa se facce a tempe a revederte: leste a ‘rmenì ca nen me trove chiù: E passe l’anne e passe… Ma la vecchierelle addò sta? E’ ferme a lu tilare E piagne mamme e tatà. Paese mé ... E mò quatrara belle, me sce scritte Pe tante tanta tempe so ‘spettate, passe la primavere e po’ l’estate, fa feste li cardille e tu n’gi stì. E passe l’anne e passe… Vulesse li scenne tené Pe’ revulà a ‘ssa case Pe’ riabbracciarme nghi tté. Paese mé ...

Mariucce’, nen li si la nuvutà’? mamme ha dette scij, ca te puzze spusà’, m’ave’ già stanghate d’aspettà; Mariuccelle Manucce’, pecché se’ tu l’amore me! Da quande ggente sso mmidiate pe quest’arnore che è fortunate: scibbinidette la sorte belle che’ m’ha dunate sta madunnelle. Ritornello Lu fiume scegne da la muntagne, la ggente corre a la cuccagne, vulesse saghe fin’a’ le stelle pe la vuccucce de Mariuccelle. Ritornello

/X FRUH SD]]LDUHOOH Aje fatte na pinzate proprie a fantasie aje jute a fà na case mbacce ala marine: e bone e belle la case a quattre mure ma sarà cchiu belle si c’intrasse j pure! e tuppe e tuppe lu cor’è paszziarelle tuzzul’a a’ la porte pi nu pustarelle!... Ma vite a chi st’amore cand’è cirvilline. Se jute a fà la case mbacce al la marine: na palummelle sopr’a lu tette vole gne na nuvulette... tente da lu sole!... e tuppe e tuppe lu cor’è paszziarelle tuzzul’a a’ la porte pi nu pustarelle!... Dentr’a sa case ci sta tre pirzone la lune nghi lu sole nzimbre ala la patrone!... nghi la scalette ci saje zitte zitte a ssa finistrelle... piene di fiuritte!... e tuppe e tuppe lu cor’è paszziarelle tuzzul’a a’ la porte pi nu pustarelle!...

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di S. D’Ercole - A. Polsi

di R. Pantini - F. Ritucci Chinni

Cande la vede st’ucchie ma’ si stracche e nin si sazie di guardarle ma’: camina pronta-pronte a punte e tacche nghe tanta grazie che ti fa ‘ngantà’. Ticche-tti... ticche-tta, è na musica che passe e fa tutte arivuddà’. ‘Ss’ucchiune bbelle e chisse cijja nire e ‘ssi baffitte che ti vo’ spuntà’ sopr ‘a ‘ssi labbre rusce, che pinzire maliziuse spesse mi fa fa’!... Ticche-tti.... ticche-tta, ecc., ecc... Brunetta me’, si vu’ che nin ‘mpazzisce j’aveme a lu chiù preste da spusa... Si fi’ la sustinute e nin capisce, tu cacche mattitate mi fi’ fa’. Ticche-tti... ticche-tta, ecc., ecc...

L’acque che cande... è belle cchiù belle... è lu candore Spuntate è nu fiore che nterre e nciele stà. Trallalalà Trallalalà L’amore vè e và Trallalalà Trallalalà l’amore vè e và. L’acque che passe... cande femmene... belle avande gajarde è l’amante l’amore vè e và Trallalalà trallalalà l’amore vè e và Trallalalà trallalalà, l’amore vè e và. Ogne fiore ... addore Se... mbette a tè uajona Si pone la passione di lu piccione tè Trallalalà trallalalà L’amore vè e và Trallalalà trallalalà, l’amore vè e và. Se po’ na ... rosa rosce Te dà... lu nnammurate La vite t’ha dunate e la felicità Trallalalà trallalalà L’amore vè e và Trallalalà trallalalà, l’amore vè e và.

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J chi sò na giuvunette e sò la prima cantarine E nisciune mi te pete, da li lame a la marine... N’hai piante di nuttate, n’hai passate di pene amare... Chi sti fije, ma làssate, nghi stu mare triste e care. Sant’Andrea binidette, Binidicime la scaffette Na cianghetta pi cambà, na cianghetta pi cambà... Tralla la la, la la la, la la la, tralla la la, la la la, la la llà. J chi sò na vicchiarella e la rete mi s’jmbruje ‘Nghi sti maje lesche e cjche, l’ucchie e l’anime se struje N’hai piante di nuttate, n’hai magnate di pan’amare... Chi sti fije, ma lassate, ‘nghi stu mare triste e care. Sant’andrea binidette, Binidicime la scaffette, na cianghette pi cambà na cianghette pi cambà... Tralla la la, la la la, la la la, tralla la la, la la la, la la llà. 138

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Le edizioni precedenti possono essere richieste telefonando al n. 0873.69733

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&XFFLXORQH VRSUDQQRPH PD DQFKH XQD VSHFLH GL SHVFH FKLDPDWD *DOOLQHOOD FXFLXQi Y FXFLQDUH F FHPH RVVLD FXFLQDPL FXOOv SU SHUV TXHOOR FXPEjUH V P FRPSDUH FXPSXj FXPPvQH V I FRPXQH /D FXPPvQH FXPPjUH V I FRPDUH PDGULQD FXQqWH V P FRJQDWR FRQ LO SURQ SRVV FXQqWHPH &XQJDUqOOH ORFDOLWj VXOOD VFRJOLHUD FXQQDQQj Y FRQGDQQDUH FXQQjQQH V I FRQGDQQD FXQQXOj Y FRQVRODUH FXQ]qJQH V I FRQVHJQD FXQ]pOH R DQFKH FXQ]zOH V P FRQVROR FRQVROD]LRQH FXVVv SU SHUV FRGHVWR FXåWL SU SHUV TXHVWR FXWWvUH R FXWWvXUH V P SHQWROD

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146

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-

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1

148


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SHSH WUqWH V P SHSHURQFLQR SHVFH IpFKH V P SHVFH ร FR SHVVFLDUpOH V P SHVFLDUROR SpWH V P SLHGH SO SuWH $QFKH ULIHULWR DG DOEHUR QX SpWH GL SXUWXKiOOH XQ DOEHUR GL DUDQFH Ss]]H V I SL]]D Ss]]H GH KUDQGpQLMH Ss]]H QJKH OD SDPPDGpUH SH]]ยทH RVVH V P JLRFR FRQVLVWHQWH QHO ODQFLR GL XQD SLHWUD FRQWUR XQ EHUVDJOLR SLDFLj Y SLDFHUH SLjQH DJJ SLDQR SLFFi SHUFKp SLFFjWH V P SHFFDWR SLpYH V I OD SLRJJLD SLMMj Y SUHQGHUH SLQGjQH V P FDQWRQH DQJROR GL VWUDGD 3O SLQGvQH SLQQLOvFFH V P SHQGROLQR SLVHOOLQR SLQรงi Y SHQVDUH 3LSSsQH Q SU 3HSSLQR GLPLQXWLYR GL *LXVHSSH SLVjOOH V P SLVHOOR SO SLVuOOH 3LVFLDOXOqWWH VRSUDQQRPH 3uWUH 3LHWUR SL]]jOOH V I SL]]HOOD SULOOLEEjWH DJJ SUHOLEDWR SyรฅWH V P SRVWR SUHFKpFKH V I SHVFD SUqGGH V P SUHWH SUpGHFKH V I SUHGLFD VHUPRQH SUHVHQ]H V SUHVHQ]D ยถQ SUHVHQ]H LQ SUHVHQ]D SUHVVLjQH V I SUHVVLRQH SULFLVVLjQH V I SURFHVVLRQH SULKvUH V I SUHJKLHUD SUXIvPH V P SURIXPR 3XJQjWWH VRSUDQQRPH GL SHUVRQD SXQGH V P SXQWR SXQGH GH รฅWHOOH SXQG UH V I OD SROPRQLWH SXUWXKDOOH V P DUDQFLD SXVFLDUpOH V P SHVFDWRUH SXWi Y SRWHUH ,QGLFDWLYR SUHVHQWH SX]]H SXWp Y SRWHUH SXWpFKH V I ERWWHJD 149


4

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153


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' '·$FKLOOH 9LWDOH '·$GDPR (PLOLD '·$GDPR )UDQFHVFR 3DROR '·$GDPR )UDQFHVFRSDROR '·$GDPR *LXOLR '·$GDPR *LXVHSSH '·$GDPR 1LFROD '·$GDPR 1LFROD '·$GDPR 1LFROD '·$GDPR 3LHWUR '·$GDPR 5REHUWR '·$GDPR 9LQFHQ]R '·$JRVWLQR '·$JRVWLQR /XLJL '·$OEHUWR (XJHQLR 160

'·$OHVVDQGUR /XFLR '·$OHVVDQGUR 1LFROD '·$ORLVLR &DUOR '·$ORLVLR /XLJL '·$PHOLD 0DULR '·$PRUH $QQD 0DULD '·$QJHOR 'HFLR 'DQLHOH /HWL]LD '·$QQLEDOOH 6WHOOHULQR '·$QQXQ]LR )HUQDQGR '·$QQXQ]LR *DEULHOH '·$QQXQ]LR 0LFKHOH '·$UFDQJHOR /XFLR '·$UGHV 5HQDWD '·$XOHULR (Q]R 'H )D]LR 0DULOHQD 'H )LOLSSLV $OIRQVR 'H )LOLSSLV )UDQFR 'H )LOLSSLV ,OHQLD 'H *LURODPR &HVDUH 'H *XJOLHOPR /XFLDQR 'H *XJOLHOPR 1LFROD 'HO %RUUHOOR 5REHUWR 'HO %RUUHOOR 5RVDOLQGD 'HO &DVDOH 6HEDVWLDQR 'HO )RUQR /XFLR 'HO )Uj (UQHVWR 'HO )UD 0LFKHOH 'HO *UHFR )UDQFHVFR 'HO *UHFR *DHWDQR 'HO *UHFR /XLJL 'HOO·$QGUR 'HOOD 3HQQD &DUOR 'HOOD 3HQQD /RULV 'HOOD 3RUWD &DUOR 'HOO·2OLR 1LFROD 'HORQ $ODLQ 'HO 3UHWH 'HO 3UHWH -XDQ 'HO 3UHWH 1LFROD 'HO 3UHWH 5RPHR 'H /LWLLV *LXOLR &HVDUH 'H /XFD 5DIIDHOH 'H 0XWLLV *HJq GH 3DUPD 5LFFLR '·(UDPR /XFH '·(UFROH )XOYLR '·(UFROH /HYLQR '·(UFROH 6

'·(UPLOLR 5REHUWR 'H 6DQWLV *UHWD 'HVLDWL )UDQFHVFR 3DROR 'H 9LQFHQ]R 5RVD 'L %XVVROR 3DROR 'L &DVROL 0LFKHOH 'L &KLDFFKLR 1LFROD 'LGLR &DLR 'L 'RQDWR 3LHWUR 'L )DELR )HGHULFR 'L )DELR 1LFROD 'L )DQR )UDQFHVFR 'L )RJOLR $QWRQHOOD 'L )RQ]R $QWRQLHWWD 'L )RQ]R 'RPHQLFR 'L )RQ]R (QQLR 'L )UDQFHVFR 1LFROH 'L *LDFRPR /HDQR 'L *LDFRPR 5RVDULR 'L *LDPEHUDUGLQR (XJHQLR 'L *UHJRULR 0DULR 'L /DOOR $OEHUW 'L /HOOR 0DULD 6DYHULD 'L /HOOR 3DROLQR 'L /LEHUDWRUH 6DQGUR 'L 0DUFR $QJHOR 'L 0DUFR *LXVHSSD 5RVD 'L 0DUFR 0DVVLPR 'L 0HPPR $QJHOR 'L 1LFROD 6DQWH 'L 1LFRODQWRQLR 'L 1LQQL 1LFROD 'LRPHGH 'L 3DROR $OHVVLR '·,SSROLWR )LORWHR 'L 5RVVR $QWRQHOOD 'L 5RVVR 0LFKHOH 'L 5RVVR 6DYHULR 'L 6DOYR $QQXQ]LDWD 'L 6DQWR $QWRQLR 'L 6DULR $QJHOR 'L 6DULR )HOLFH 'L 6WHIDQR 7RPPDVR 'L 7L]LR *LQR 'L 7XOOLR /LQR 'L 9LHVWL 0DUWLQD 'L 9LUJLOLR $OIRQVR 'L 9LWR $QWRQLR '·2QRIULR 3LHUR '·8JR *LXVHSSH


'·8JR 0DULD 3LD '·8JR 8JR 'XUD]]R GL &DUOR ,,,

( (LQDXGL /XLJL

) )DEEUL 'DOPDWD )DEUL]LR $QJHOD 0DULD )DJLROR 9LQFHQ]R )DOFRQH )DELR )DOFXFFL 3LHUR )DQJKHOOD $QWRQLR )DWWRUH 0DULR )HEER 6LJIULGR )HOLFH 0LFKHOH )HUGLQDQGR )UDQFHVFR )HUUDUD (VSHGLWR )HUUDUD 1LFROD )LOLSSR 3DOL]]L )LQ]L &ODXGLR )LRUH %HQLDPLQR )LRUH &HVDULR )LRUH )HUQDQGR )LRUH *LXVHSSH )LRUH 0LFKHOH )ORULR &HVDUH )ORULR 'RPHQLFR )RUWH %UXQR )RUWH *LXVHSSH )UH]]D $JRVWLQR )XLDQR *DHWDQR )XPDUROL 0DUF

*KLRQQL *XLGR *LDFRPXFFL $QQD *LDFRPXFFL *LOGD *LDFRPXFFL /LQD *LDFRPXFFL 1LFROD *LDOOL 5DIIDHOOR *LDPSLHWUR 0DULR *LDPSLHWUR 1LFROD *LDQFULVWRIRUR (OYH]LR *LDQJLDFRPR )DELR *LDQJLDFRPR *XLGR *LDQJLDFRPR 0LULDP *LDQQDQJHOL 2 *LRYDQQHOOL 9LQFHQ]R *LRYLQH (UQHVWR *LRYLQH )UDQFHVFRSDROR *LXOLDQL 0D[ *LXOLDQL 1LFROD *LXVHSSH ,DODFFL *RGL /XLJL *RGL *LDPPDWWHR *RHWKH -RKDQQ :ROIJDQJ *ROIDULQL 1HGR *RUH $O *UD]LDQR )UDQFHVFR *UD]]LQL *LDQQL *UHFR 6WUHYHU 0DULD *ULIÀ *ULOOL &DPLOOD *URQFKL *LRYDQQL *URVVR $WWLOLR *URVVR )HOLFH *XD]]RWWL &DUOR 6HUJLR

+ +LUDQDND

* *DEULHOH /XLJL *DJOLDUGL *HODUGR *DODQWH 1LFROD *DOOL *LDQFDUOR *DOOR *LRUGDQR *DULEDOGL 0HQRWWL *DURIDQR 5RPDQR *DVSDUL (WWRUH *HQRYD 0LFKHOH *HQWLOH )UDQFHVFR

, ,DQQL (WWRUH ,]]L $OEHUWR ,]]L 0DULR

-DFREXFFL 1LFROD -DFRYLWWL 5RVD 0DULD

-DNND -DUDXWD )UDQFLVFR -RYHQLWWL )UDQFHVFR -RYHQLWWL 5RQ]L *LXVHSSLQD -XEDWWL *LXVHSSH -XEDWWL 0DULR

/ /DEDULOH )UDQFHVFR /DFFHWWL *LXVHSSH /DFFHWWL 9DOHULFR /DQQXWWL $QGUHD /D 3DORPEDUD (OLD /D 3DORPEDUD -RVHSK /DSRUHVH 'RPHQLFR /DUFLQHVH 'RPHQLFR /D 6RUGD 0DULOHQD /DWWDQ]LR )LODQGUR /DWWDQ]LR 0LFKHOH /D 9HUJKHWWD 0DXUR /D 9HUJKHWWD 1LFROD /HRQ]LR 3DROR /HRSDUGL *LDFRPR /HYDQWHVL *LQR /HYL 3ULPR /LWWHULR &DPLOOR /RQJR $QWRQHOOR /RQJR 'RQDWHOOD /RVFKLDYR *LXVHSSH

0 0DLROL 0DXULQR 0DODWHVWD 1LFROD 0DQFLQL 2QRULR 0DQFLQL 3LHUR 0DQVR 0DULD 0DQ]LWWL &DPLOOR 0DQ]LWWL *LXVHSSH 0DUFDQWRQL 5RPROR 0DUFHOOR 9LQFHQ]R 0DUFKHVDQL &DUOR 0DUFKHVDQL *DHWDQR 0DUFKHVDQL *LXVHSSH 0DUFKHVDQL *XJOLHOPR 0DUFKHVDQL /XLJL 0DUFKHVDQL 8OULFR 0DUFKLRQH )ORULQGR 0DUFLDQHOOL 'DQLHOD 161


0DUFRYHFFKLR *UD]LDQR 0DUFRYHFFKLR 0DQXHOH 0DULDQDFFL 'DQWH 0DULQL 1LQR 0DULQL 6DQGUD 0DULQR &HVDUH 0DULQR 'RPHQLFR 0DULQR /XFLD 0DULQR 3HSSLQR 0DULQXFFL $QQD 0DULQXFFL &DUOR 0DULQXFFL &RVWDQ]R 0DULRWWL *LDFLQWR 0DUUROOR $QWRQHOOD 0DUWHOOD /XLJL 0DUWHOOD 1LFROD 0DUWLQHOOL *LR 0DUWLQR $QWRQLR 0DUWRQH *LDFRPR

Martone, Vincenzo 78 0DU]DQR $QWRQLR 0DVFLWHOOL *LXVHSSH 0DVVD *DHWDQR 0DVWUDJRVWLQR 1LFROD 0DVWURYLQFHQ]R 1LFROD 0DVWURYLQFHQ]R 9LQFHQ]R 0DWWHL (QULFR 0DWWHL 0DUJDUHWD 0DWWLROL *LXVHSSH 0DWWLROL 5DIIDHOH 0D]]LQL *LXVHSSH 0D]]RQH &DUOHWWR 0HOH 6LOYLR 0HPPR 0LFKHOH 0HQQD $QWRQLR 0HQQD ,YR 0HU]DJRUD &HVDUH 0LFKHWWL )UDQFHVFRSDROR 0LJQROL $ULEHUWR 0LODQR 5RVD 0LOHQR $OEHUWR 0LOHQR *LRYDQQL 0LVFLRQH $QWRQLR 0LVFLRQH *LXVHSSH 0LVFLRQH 1LFROD 0ROLQR $OHVVDQGUD 0ROLQR $UPDQGR 0ROLQR %DUEDUD 162

0ROLQR %HQLWR 0ROLQR )UDQFHVFRSDROR 0ROLQR *LRYDQQD 0ROLQR /HYLQR 0ROLQR /XFLD 0ROLQR 0DVVLPR 0ROLQR 0LFKHOH 0ROLQR 1LFROD 0ROLQR 5REHUWR 0RQDFHOOL (PLOLR 0RQWHIHUUDQWH 1LFROD 0RUHWWD $QWRQLR 0RUHWWL 9DOHULDQR 0RUJLD 5RFFR 0RUPRULR 'LHJR 0RUR *DEULHOH 0XFFL 0XUDW *LRDFFKLQR 0XUDWRUH 3DROR 0XUROR *DHWDQR 0XUROR *DHWDQR 0XUROR /XLJL 0XVROLQR 0X]LL &ORWLOGH 0X]LL /XLJL

1 1DJOLHUL /LQR 1DSROHWDQR 4XLULQR 1DUGL]]L &LFFLR 1DVFL &DUOR 1DVFL *LXVHSSH 1DVFL /XLJL 1HFFL &DUOR 1RFFLROLQR $QWRQLR 1RFFLROLQR 1LFROD 1ROWH (UQVW 1RWDUDQJHOR 0LFKHOH 1RWDUR /LQR 1RWDUR 1LFROD

2 2GLR $QWRQLR 2OLYLHUL 0DULR 2OLYLHUL 0DULVD 2OLYLHUL 7ULVWDQR 2PHUR

2UVDWWL &DUOD 2VLPR GD 1LFROz 2VVROD &DUOR 2WWDYLDQR $QWRQLR 2WWDYLDQR 1LFROD 2WWDYLDQR 9LQFHQ]R

3 3DFKLROL 0DULR 3DJOLRQH *LXOLR 3DOD]]R *LXVHSSH 3DOD]]XROR *LDFLQWR 3DOHVWULQD GD 3LHUOXLJL 3DOORWWD 6WHIDQR 3DOPD 6DOYDWRUH 3DOPLHUL )LORWHR 3DORPER )UDQFR 3DORPER 3LHWUR 3DOXFFL (QQLR 3DQHUDL $PHULJR 3DQWLQL 5RPXDOGR 3DRODQWRQLR )UDQFR 3DULVL $QWRQLR 3DVFXFFL %UXQR 3DVFXFFL (YD 3DVFXFFL )UDQFR 3DVFXFFL 0DULD 3HOOLFFLRWWL *LRYDQQL 3HOOLVVRQL $OGR 3HOX]]R *LRYDQQL 3HOX]]R *LXVHSSH 3HOX]]R /XLJL 3HQVD $OHVVDQGUR 3HSH $GD 3HSH 6DOYDWRUH 3HUD]]ROL )HUUXFFLR 3HULOOL 3OLQLR 3HUUR]]L 'DYLGH 3HUUR]]L *LXVHSSH 3HUUR]]L 3LHWUR 3HWULOOL (OLRV 3HWURUR *LDQQL 3HWURUR 5DIIDHOH 3HWURUR 6LOYLR 3LFFLQLQR 'RPHQLFR 3LFFLULOOL )HOLFH 3LFFLULOOL 5LQR


3LFFRORWWL )UDQFHVFR 3LHWURFROD )HGHULFR 3LHWURFROD )LOLSSR 3LHWURFROD *LXVHSSH 3LHWURSDROR 9DOHQWLQD 3LSLQR 3LVDUUL 3LVDUUL 6DOYDWRUH 3ROL 0ROLQR $QJHOD 3ROVL $QLHOOR 3RO]HOOD 3RPSHR 3RPSRQLR 9LQFHQ]R 3RQ]D )UDQFHVFR 3RSH $OH[DQGHU 3RUWD &RVPD 3UHSDUDWD *LXOLDQR 3URVSHUL 0DULR 3URVSHUR $QWRQLR 3URVSHUR $QWRQLR 3URXVW 0DUFHO 3XGHQWH /XFLR 9DOHULR 3XPD

5REHUWL 5REHUWR 5RFFKLR )UDQFHVFR 5RFFKLR 2OLQGR 5RFFKLR 6WHIDQR 5RPDQL )UDQFHVFR 5RPDQR 6HUJLR 5RQ]LWWL 5RQ]LWWL (UULFR 5RQ]LWWL 0LFKHOH 5RQ]LWWL 0LFKHOH 5RVHUED 5RVVHWWL &ULVWLQD 5RVVHWWL 'DQWH *DEULHO 5RVVHWWL *DEULHOH 5RVVHWWL :LOOLDP 0LFKDHO 5XVVL 9LQFHQ]R 5XVVR /RUHQ]R 5XVVR 9LQFHQ]R 5X]]L /XLJL

4

6DEDWLQL /XLJL 6DELQR 'RPHQLFR 6DFFKHWWL $QGUHD 6DFFKHWWL 0DULR 6DFFKL 3HWURUR 3DWUL]LD 6DOHUQR )UDQFHVFR 6DOOHVH 'RPHQLFR 6DOYDWRUHOOL &ULVWLDQ 1LFROD 6DOYDWRUHOOL *LRYDQQL 6DOYDWRUHOOL 1XQ]LD 6DQHVH *LXVHSSH 6DQJLRYDQQL 0DUFHOOR 6DQJUR (OHQD 6DQWDUHOOL /XLJL 6DQWRQL 0DUFHOOR 6DQWRUR 3LHUR 6DQWXOOL )UDQFHVFR 6DUDFHQL 'DULR 6DUDFHQL 0HUFXULR 6DUDFHQL 3DVTXDOH 6DYLHOOR $QGUHD 6DYLQR 3DVTXDOH 6FDODULQL *LXVHSSH 6FDPSROL 6DEULQD 6FDPSROL 6DYHULR

4XDJOLDUHOOD *LDQQL 4XDJOLDUHOOD *LRYDQQL *DHWD QR

5 5DFFLDWWL 'RPHQLFR 5DGRFFLD 5DJQL $QWRQLR 5DLDQL /XLJL 5DLPRQGL $QWRQLR 5DLPRQGL )UDQFHVFR 5DLPRQGL 0DULR 5HD /RUHGDQD 5HDOH 1LFROD 5HFLQHOOL 0DULQD 5LFFL )LORWHR 5LFFL *LXVHSSH 5LFFL 2UHVWH 5LWXFFL $QWRQLR 5LWXFFL /XFLR %DVVR 5LWXFFL &KLQQL )ORULQGR 5LWXFFL &KLQQL )UDQ]

6

6FDUGDSDQH (UPLQLR 6Fq *LRYDQQL 6FKLHGD $QGUHD 6FLROq /HOLR 6FLRUUD *LDQQL 6FRJQR *LRYLQR 6FRODYLQR 5DIIDHOH 6FRWWL $GHODLGH 6FRWWL $OHVVDQGUR 6FRWWL $OIRQ]LQD 6FRWWL /XFLD 6FRWWL 1LFROD 6FRWWL :DQGD 6FRWWL 0LUD 6HUDÀQL $QJHOR 0LFKHOH 6HUPRQWL *LXVHSSH 6HWWH 3LHWUR 6HYHULQL 6WHIDQR 6JRUORQ &DUOR 6LJLVPRQGL (WKHOZDUGR 6LJLVPRQGL (YDQGUR 6LPHRQL 6DUD 6PDUJLDVVL *DEULHOH 6PDUJLDVVL /XLJL 6PDUJLDVVL 5DIIDHOH 6PHULOOL 'RPHQLFR 6PHULOOL 1LFROD *LXVHSSH 6ROGDQR 'RPHQLFR 6RUJHQWH $QWRQLR 6RUJHQWH )UDQFHVFR 3DROR 6RULD 1LFROD 6SDGDFFLQL $OGR 6SDGDFFLQL )UDQFHVFR 3DROR 6SDGDFFLQL *HQQDUR 6SDGDQR 6DUD 6SDOOLQL *LXVHSSH 6SDUYLHUL 2IHOLD 6SDWDUR *LXVHSSH 6SDWRFFR $QJHOR 6SLQHWWL %UXQR 6SXWRUH *LXVHSSH 6SXWRUH 6SLQD 6SXWRUH 9LQFHQ]R 6WDJOLHQR 0DUFHOOR 6WDPSRQH $PHULJR 6WDPSRQH 0LFKHOH 6WLYDOHWWD $QJHOD 163


6WLYDOHWWD 'RPHQLFR 6WLYDOHWWD *LRYDQQL 6WLYDOHWWD 1LFROD 6WLYDOHWWD 1LFROD 6WLYDOHWWD 1LFROD 6WUDPSHOOL &DUOR 6WUHYHU *HQQDUR 6WUXIÀ 0DVVLPR 6WXU]R /XLJL 6XULDQL (GRDUGR 6XULDQL 3LHWUR 6XULDQL 5REHUWR

7 7DJOLHQWH *LXVHSSH 7DJOLHQWH ,ODL]D 7DJOLHQWH 1DGLD 7DJOLHQWH 9LWWRULR 7DJOLHQWH 9LWWRULR 7DODPD]]L 8JR 7DQD $QQD 7DQD $QWRQLHWWD 7DQD $QWRQLR 7DQD 0LFKHOH 7DUWDJOLD )UDQFHVFR 7DUWDJOLD 1LFROD 7HQDJOLD *LDFRPLQR 7HQDJOLD ,GLDQR 7HUUDFFLDQR 8JR 7HVVLWRUH 3DROR

164

7HWL 7HUHVD 7LEHUL *LXVHSSH 7LEHUL 1LFROD 7LEHULR (YHOLQD 7LEHULR 1LFROD 7LOOL $GHOLR 7LOOL (OLR 7RPDVR *LRYDQQL 7RQGL 0DULD 7RUULFHOOD *LXVHSSH 7UDLDQR 7UDLQR 1LFROD 7UDQTXLOOL )HOL]LDQR 7UDYDJOLQR 5LJL $LGD 7UDYDJOLQR 0DULD 7ULFROL 0DWWHR 7URLDQR /XFLR 7URLDQR 0DULDQJHOD 7URLDQR 1LFROD 7URLOR )UDQFHVFR 7URYDUHOOL *LXVHSSH 7XPLQL /RUHQD 7XPLQL 3LHULQR 7XPLQL 6HUHQD 7XULOOL 5RVHOOD 7XUROGR 'DYLG 0DULD

9 9DOHQWLQL 0LFKHOH 9DORLV GL )UDQFHVFR ,, 9HFFKLR &ODXGLR

9HFFKLRWWL $QQD &DPLOOD 9HQWUHOOD 9HURQLFD 9HQWXUD 5REHUWR 9HUJD *LRYDQQL 9HUUH 6DOYDWRUH 9LFROL *LXVHSSH 9LQLFLR /XLV 9RWLQHOOL )UDQFHVFR 3DROR

= =DFFDJQLQL *HOVRPLQR =DFFDUGL $PHOLD =DFFDUGL $QWRQLR =DFFDUGL 0DULD 1LFROD =DPELDQFKL 'RPHQLFR =DQJKu $QGUHD =DQQLHU ,WDOR =DQROLQL *DEULHOH =DSSDORUWR /XFD =DUD (PLOLR =DYROL 6HUJLR =HQGUL ,YDQD =LPDULQR /XLJL =LQQL 5LWD =XOOL (UFROH


,QGLFH Premessa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.

5

Carta d’identità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.

6

Cenni storici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.

7

Figli illustri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.

8

I Sindaci. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.

10

Lo stemma araldico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.

11

L’Inno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.

12

I luoghi della memoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.

13

Il Personaggio dell’anno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.

15

Il Lunario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.

20

Le Istituzioni Cittadine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 126 Mattei e l’Eni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 129 Chi è come Dio? di † Bruno Forte. . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 131 Giornali e Periodici Vastesi dall’800 ad Oggi . . . . . . . . . . . . . .p. 133 Canzune di lu Uašte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 135 Glossario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 143 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 155 Indice dei nomi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 159

165


*OL DXWRUL ULQJUD]LDQR SHU OD FROODERUD]LRQH (OLR %LWULWWR 5HQDWD '·$UGHV &HVDUH 0DULQR *HQQDUR 6SDGDFFLQL )HUQDQGR '·$QQXQ]LR %HQLDPLQR )LRUH *LQHWWD /D 9HUJKHWWD *LXVHSSH )LRUH )UDQ] 5LWXFFL &KLQQL )UDQFR )HROD 3LHWUR '·$GDPR 2VYDOGR 6DQWRUR H )UDQFHVFR 0LFKHOH 6FDIHWWD SHU OH GHQRPLQD]LRQL GHL 6DQWL LQ YDVWHVH

H WXWWL FRORUR FKH KDQQR PHVVR D GLVSRVL]LRQH LO PDWHULDOH DQFKH VH QRQ SXEEOLFDWR 8Q JUD]LH SDUWLFRODUH D /XLJL 0XUROR SHU LO SUH]LRVR DSSRUWR

,O PDWHULDOH VWRULFR IRWRJUDÀFR q WUDWWR GDOOH FROOH]LRQL &DOYDQR H 7DJOLHQWH (GLWR D SURSULH VSHVH GDJOL DXWRUL

166


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