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unarie de lu Uaste ovvero
l’Almanacco dei vastesi
a cura di Giuseppe Tagliente Paolo Calvano Giovanni Di Rosso
2009
Vasto, città di grazia, fiore della mia terra. G. D’Annunzio
Premessa all’edizione 2009 Dopo otto edizioni il Lunario continua a registrare consensi crescenti. Il risultato ci lusinga e ci impone di rispondere con grande attenzione alle richieste sempre più esigenti dei nostri amici lettori. Noi cerchiamo di offrire un almanacco attento alle ricorrenze di momenti importanti della nostra città. Ecco perché, nel trentesimo anniversario della sua scomparsa, l’interesse è rivolto quest’anno alla figura del Senatore Giuseppe Spataro, grande protagonista della politica nazionale del Novecento. Ma anche l’obsoleto mondo della trazione animale e a motore diventa snodo culturale-antropologico nelle pagine d’Appendice. Traini e trainieri, carrozze e carrozzieri occupano lo spazio della memoria e popolano con la propria presenza la scena della città incantata. Nomi e soprannomi di soggetti attivi nel passato recente restituiscono voci di una lingua che di sé può ancora raccontare molto (di qui la cura per il glossario dialettale che continua ad arricchire la propria collezione di termini). Ciò che conta, però, è la storia minuta. Quella di tutti i giorni. La storia che ci vede tutti protagonisti nella città. Ecco perché li néuve di cui è portatrice ci riserva sempre la sorpresa di trovare i molti noi che hanno fatto e fanno il nostro mondo: quello di li huaštarule. Un altro anno è passato. Siamo alla vigilia della decima edizione del Lunario. Lo possiamo dire. Il nostro piccolo annuario è diventato adolescente. Buona lettura Novembre 2008 Gli autori
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Lu Lunarie
L’anno 2009 corrisponde all’anno 6722 del Calendario Giuliano, alla fine del 5769 ed inizio del 5770 di quello Ebraico, alla fine del 1429 ed inizio del 1430 dell’Egira, il Calendario Musulmano.
FESTE E RICORRENZE DELL’ANNO FESTE RELIGIOSE E CIVILI Tutte le domeniche e la festa del Patrono San Michele, il 29 settembre. 1 gennaio, giovedì, Capodanno 6 gennaio, martedì, Epifania del Signore 13 gennaio, martedì, Battesimo di Gesù 25 aprile, sabato, Festa della Liberazione 1 maggio, venerdì, Festa del Lavoro 2 giugno, martedì, Proclamazione della Repubblica 15 agosto, sabato, Ferragosto 1 novembre, domenica, Ognissanti 8 dicembre, martedì, Immacolata Concezione 25 dicembre, venerdì, Natale del Signore 26 dicembre, sabato, Santo Stefano 30 dicembre, mercoledì, La Santa Famiglia
Giubileo vastese Martedì grasso Le Ceneri La Santa Spina Pasqua Madonna dell’Incoronata Madonna della Penna Ascensione Pentecoste Trinità San Nicola Corpus Domini Madonna delle Grazie San Lorenzo
FESTE MOBILI lu Ggiubbulé la Carnëvale li Ciánnere la Sanda Spëne la Pasche la Madonne de la ‘Ngurnàte la Madonne de la Pánne la ‘Scenziàune la Pendecoste la Trinitá Sanda Nichéule lu Corpus dómene la Madonne de li Grazie Sande Lurènze
18 gennaio. 24 febbraio. 25 febbraio. 3 aprile. 12 aprile. 19 aprile. 26 aprile. 24 maggio. 31 maggio. 7 giugno. 7 giugno. 14 giugno. 5 luglio. 13 settembre.
RICORRENZE RELIGIOSE E CIVILI
27 gennaio, martedì, Giorno della memoria. 10 febbraio, martedì, Giorno del ricordo, in memoria delle foibe istriane. 19 marzo, giovedì, San Giuseppe. 21 marzo, sabato, Giornata della memoria, in ricordo delle vittime delle mafia. 29 giugno, lunedì, SS. Pietro e Paolo. 4 ottobre, domenica, San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia. 4 novembre, mercoledì, Anniversario della Vittoria. 4
Gennaio
Calendario Astronomico
Il 1° il Sole si leva alle ore 7.40 e tramonta alle ore 16.47. Il 15 il Sole si leva alle ore 7.38 e tramonta alle ore 17.01. Mercurio appare al tramonto nei primi venti giorni del mese e all’alba negli ultimi dieci. Venere compare al tramonto molto vicina al Sole. Giove si nota appena al tramonto. Saturno sorge poco prima della mezzanotte e resta visibile fino all’alba. Eclisse anulare di Sole. Lunedì 26. Non visibile in Italia. Fasi Lunari. Luna Calante dall’11 al 25. Luna Crescente dal 1° al 10 e dal 27 al 31. Luna Nuova alle ore 8.55 di lunedì 26. Primo Quarto alle ore 12.56 di domenica 4. Luna Piena alle ore 4.27 di domenica 11. Ultimo Quarto alle ore 3.47 di domenica 18.
Febbraio
Il 1° il Sole si leva alle ore 7.25 e tramonta alle ore 17.22. Il 15 il Sole si leva alle ore 7.09 e tramonta alle ore 17.40. Mercurio è visibile all’alba. Venere si scorge al tramonto. Marte è visibile con qualche difficoltà alle luci dell’alba. Giove è difficilmente visibile alle luci dell’alba da metà mese. Saturno anticipa la levata ed è visibile da notte inoltrata fino all’alba. Eclisse Penumbrale di Luna. Lunedì 9. Non visibile in Italia. Fasi Lunari. Luna Calante dal 10 al 24. Luna Crescente dal 1° all’8 e dal 26 al 28. Luna Nuova alle ore 2.35 di mercoledì 25. Primo Quarto alle ore 0.12 di martedì 3. Luna Piena alle ore 15.50 di lunedì 9. Ultimo Quarto alle ore 22.39 di lunedì 16.
Marzo
Il 1° il Sole si leva alle ore 6.48. e tramonta alle ore 17.58. Il 15 il Sole si leva alle ore 6.25 e tramonta alle ore 18.14. Mercurio è visibile fino all’alba all’inizio del mese. Venere si scorge al tramonto solo all’inizio del mese. Nella seconda metà compare all’alba. Marte è sempre visibile all’alba. Giove è visibile prima dell’alba. Saturno è visibile per tutta la notte solo con condizioni di ottima visibilità. Fasi Lunari. Luna Calante dal 12 al 25. Luna Crescente dal 1° al 10 e dal 27 al 31. Luna Nuova alle ore 17.08 di giovedì 26. Primo Quarto alle ore 8.45 di mercoledì 4. Luna Piena alle ore 3.38 di mercoledì11. Ultimo Quarto alle ore 18.49 di mercoledì 18. 5
Aprile
Il 1° il Sole si leva alle ore 5.56 e tramonta alle ore 18.33. Il 15 il Sole si leva alle ore 5.33 e tramonta alle ore 18.48. Mercurio è visibile al tramonto. Venere si scorge all’alba. Marte è visibile all’alba. Giove anticipa la sua levata ed è visibile nelle ore precedenti l’alba. Saturno è visibile a notte fonda. Fasi Lunari. Luna Calante dal 10 al 24. Luna Crescente dal 1° al 9 e dal 26 al 30. Luna Nuova alle ore 4.24 di sabato 25. Primo Quarto alle ore 15.55 di giovedì 2. Luna Piena alle ore 15.50 di giovedì 9. Ultimo Quarto alle ore 14.38 di venerdì 17.
Maggio
Il 1° il Sole si leva alle ore 5.09 e tramonta alle ore 19.06. Il 15 il Sole si leva alle ore 4.52 e tramonta alle ore 19.21. Mercurio è visibile al tramonto ai primi del mese, all’alba con difficoltà alla fine dell’ultima decade. Venere è visibile all’alba. Marte è visibile all’alba. Giove anticipa la levata ed è visibile nella seconda parte della notte. Saturno è visibile fino a notte inoltrata. Fasi Lunari. Luna Calante dal 10 al 23. Luna Crescente dal 1° all’8 e dal 25 al 31. Luna Nuova alle ore 13.12 di domenica 24. Primo Quarto alle ore 21.4 di venerdì 1° e alle ore 4.23 di domenica 31. Luna Piena alle ore 5.01 di sabato 9. Ultimo Quarto alle ore 8.27 di domenica 17.
Giugno
Il 1° il Sole si leva alle ore 4.30 e tramonta alle ore 19.36. Il 15 il Sole si leva alle ore 4.36 e tramonta alle ore 19.45. Mercurio è visibile all’alba. Venere si scorge all’alba. Marte è visibile prima dell’alba. Giove anticipa la levata ed è visibile nella seconda parte della notte. Saturno è visibile nella prima parte della notte. Fasi Lunari. Luna Calante dall’8 al 21. Luna Crescente dal 1° al 6 e dal 23 al 30. Luna Nuova alle ore 20.35 di lunedì 22. Primo Quarto alle ore12.29 di lunedì 19. Luna Piena alle ore 19.13 di domenica 7. Ultimo Quarto alle ore 23.16 di lunedì 15. 6
Luglio
Il 1° il Sole si leva alle ore 4.39 e tramonta alle ore 19.47 Il 15 il Sole si leva alle ore 4.48 tramonta alle ore 19.42. Mercurio è visibile all’alba a inizio mese. Al tramonto alla fine del mese. Venere è visibile all’alba. Marte all’inizio mese anticipa il sole di tre ore con la sua levata. Giove è visibile nella seconda parte della notte. Saturno alla sera tramonta qualche ora dopo il Sole. Eclisse Penumbrale di Luna. Martedì 7. Non visibile in Italia. Fasi Lunari. Luna Calante dall’8 al 21. Luna Crescente dal 1° al 6 e dal 23 al 31. Luna Nuova alle ore 3.35 di mercoledì 22. Primo Quarto alle ore 23.00 di martedì 28. Luna Piena alle ore 10.22 di martedì 7. Ultimo Quarto alle ore 10.54 di mercoledì 15.
Agosto
Il 1° il Sole si leva alle ore 5.04 e tramonta alle ore 19.28. Il 15 il Sole si leva alle ore 5.18 e tramonta alle ore 19.30. Mercurio è visibile al tramonto a occidente. Venere è visibile all’alba. Marte sorge dopo mezzanotte. Giove è visibile al meglio per tutta la notte. Saturno anticipa il suo tramonto a mezzanotte ed è visibile nella prima parte della notte. Eclisse Penumbrale di Luna. Giovedì 6. Visibile in Italia. Fasi Lunari. Luna Calante dal 7 al 19. Luna Crescente dal 1° al 6 e dal 21 al 31. Luna Nuova alle ore 11.02 di giovedì 20. Primo Quarto alle ore 12.42 di giovedì 27. Luna Piena alle ore 1.55 di giovedì 6. Ultimo Quarto alle ore 19.56 di giovedì 13.
Settembre
Il 1° il Sole si leva alle ore 5.36 e tramonta alle ore 18.44. Il 15 il Sole si leva alle ore 5.50 e tramonta alle ore 18.20. Mercurio è visibile all’alba nell’ultima decade e alle luci del tramonto nella prima decade del mese. Venere si scorge all’alba. Marte è visibile nella seconda parte della notte. Giove è visibile fino a notte inoltrata. Saturno si vede a malapena nelle luci del tramonto. Fasi Lunari. Luna Calante dal 5 al 17. Luna Crescente dal 1° al 3 e dal 19 al 30. Luna Nuova alle ore 19.44 di venerdì 18. Primo Quarto alle ore 5.49 di sabato 26. Luna Piena alle ore 17.03 di venerdì 4. Ultimo Quarto alle ore 3.16 di sabato 12. 7
Ottobre
Il 1° il Sole si leva alle ore 6.07 e tramonta alle ore 17.52. Il 15 il Sole si leva alle ore 6.23 e tramonta alle ore 17.29. Mercurio è visibile all’alba per tutto il mese. Venere è visibile all’alba per tutto il mese. Marte è visibile nella seconda parte della notte. Giove è visibile nella prima parte della notte. Saturno a fine mese comincia a ricomparire alle luci dell’alba. Fasi Lunari. Luna Calante dal 5 al 17. Luna Crescente dal 1° al 3 e dal 19 al 31. Luna Nuova alle ore 6.32 di domenica 18. Primo Quarto alle ore 1.41 di lunedì 26. Luna Piena alle ore 7.12 di domenica 4. Ultimo Quarto alle ore 9.56 di domenica 11.
Novembre
Il 1° il Sole si leva alle ore 6.43 e tramonta alle ore 17.04. Il 15 il Sole si leva alle ore 7.00 e tramonta alle ore 16.49. Mercurio è visibile al tramonto alla fine del mese. Venere si scorge all’alba. Marte è visibile nella seconda parte della notte. Giove è visibile dopo il tramonto del sole. Saturno sorge molto dopo la mezzanotte e resta visibile fino all’alba. Fasi Lunari. Luna Calante dal 3 al 15. Luna Crescente il 1° e dal 17 al 30. Luna Nuova alle ore 20.13 di lunedì 16. Primo Quarto alle ore 22.39 di martedì 24. Luna Piena alle ore 20.16 di lunedì 2. Ultimo Quarto alle ore 16.57di lunedì 9.
Dicembre
Il 1° il Sole si leva alle ore 7.19 e tramonta alle ore 16.39. Il 15 il Sole si leva alle ore 7.32 e tramonta alle ore 16.38. Mercurio è visibile al tramonto. Venere è visibile all’alba. Marte sorge alla ore 21.00 a metà mese e resta visibile per il resto della notte. Giove è visibile al tramonto. Saturno anticipa la levata a mezzanotte ed è visibile nella seconda parte della notte. Eclisse Parziale di Luna. Giovedì 31. Visibile in Italia. Fasi Lunari. Luna Calante dal 3 al 15. Luna Crescente il 1° e dal 17 al 30. Luna Nuova alle ore 13-04 di mercoledì 16. Primo Quarto alle ore 18.36 di giovedì 24. Luna Piena alle ore 8.31 di mercoledì 2 e alle ore 20.13 di giovedì 31. Ultimo Quarto alle ore 1.15 di mercoledì 9. 8
Carta d’Identità Nome: Vasto (Istonio dal 1938 al 1944) Denominazione antica: Histonium Altitudine: 143 m. s.l.m. Superficie: 70,63 Kmq Denominazione abitanti: vastesi, localmente vastaroli Numero abitanti: 39.317 al 30/10/2008 Provincia: Chieti Economia: a prevalenza industriale, commerciale. Fiorentissimo il turismo Santo Patrono: San Michele Arcangelo (dal 1827 con breve papale di Leone XII) Gemellata con Perth (W.A.) dal 1989
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Cenni storici “Antico municipio dei romani, ove apersi le luci ai rai del giorno, Tu che ornando la spiaggia dei Frentani, hai l’Adria a fronte e lieti colli intorno...”
Il verso iniziale del canto poetico che Gabriele Rossetti dedicò alla sua città natale richiama la sua storia millenaria. Una storia che sconfinando addirittura nella leggenda la vuole fondata da Diomede, uno dei mitici eroi dell’Iliade di Omero, ma che, in realtà, ha inizio con l’arrivo dei Frentani, una popolazione italica di stirpe sannitica dedita soprattutto al commercio della lana. Histonium, dal greco Iston, che vuol dire appunto tela di lana, fu, quindi, il nome con cui venne anticamente denominata Vasto ed istoniesi furono detti i suoi primi abitanti. Alleata di Roma, Histonium ne condivise gli eventi divenendo una delle città più fiorenti della costa adriatica con il privilegio della cittadinanza romana e della potestà di imporre tributi (municipium vuol dire appunto “munus capere”, ossia potestà di esigere tasse). Con la caduta dell’impero e la invasione dei barbari la città divenne sede di guastaldato, cioè residenza di un guastaldo (amministratore di giustizia) del ducato longobardo di Benevento. Per questa ragione venne denominata “Guasto” da cui derivò il nome Vasto. Distrutta dai Franchi di Pipino, figlio di Carlo Magno, la città venne divisa tra il Guastaldo Aymone e il Guastaldo Gisone, conservando tale ripartizione amministrativa anche con i successivi feudatari. Saccheggiata e distrutta, a più riprese, dai Saraceni e dagli Ungari, restituita, infine, ad unità territoriale nel 1385 per decreto di Carlo 10
III di Durazzo, Guasto fu feudo dapprima dei Caldora, quindi dei Guevara ed infine dei d’Avalos, che la tennero ininterrottamente dal 1496 al 1806. Per tre secoli la storia della città si confuse con quella di questa nobile famiglia di origine spagnola, i cui esponenti di maggior spicco furono Alfonso II, governatore del ducato di Milano, Ferrante Francesco, famoso condottiero vincitore della battaglia di Pavia contro i francesi di Francesco II di Valois e marito di Vittoria Colonna, Francesco Ferdinando che fu viceré di Sicilia e Cesare Michelangelo, ricordato per aver fatto coniare moneta (il tallero del Vasto, il mezzo tallero, lo zecchino ed il mezzo zecchino) e per aver ottenuto da Carlo III il diploma con il quale vennero conferiti a Vasto il 29 marzo del 1710 il titolo di Città e l’autorizzazione a sede vescovile. Gli avvenimenti conseguenti alla rivoluzione francese del 1789, i moti del 1799 e l’instaurazione della monarchia napoleonica di Gioacchino Murat che abolì le leggi feudali, ebbero un notevole influsso sulla vita della Città, che fu uno dei centri abruzzesi più attivi nella lotta per l’indipendenza e l’unità d’Italia a cui tributò un notevole contributo. All’inizio del nuovo secolo e dopo quello che ha visto due guerre mondiali ed una profonda e radicale trasformazione della società, Vasto è una città moderna, tra le più popolose ed industriose d’Abruzzo che guarda al futuro con fiducia e con nuove e più che legittime ambizioni.
Cittadini Onorari La gratitudine dei Vastesi nei confronti di chi si è reso protagonista di atti di amore e rispetto per la città si è spesso manifestata anche mediante la concessione della cittadinanza onoraria. Questo altissimo onore è stato attribuito dall’Ottocento ad oggi a queste eminenti personalità: CARLO ANTONIO MANHES Generale al servizio di Gioacchino Murat, ebbe tale riconoscimento il 10 aprile 1810, così come ricorda la lapide posta sulla facciata della Cattedrale di San Giuseppe, nella quale si legge testualmente Al forte guerriero D’Aurillac - Carlo Antonio Manhes Membro della legion d’onore e Cavaliere delle Due Sicilie - Generale Aiutante di campo di S.M. Gioacchino Napoleone - Distruttore di briganti - Restauratore della pubblica quiete - Nelle contrade d’Abruzzo - Per voto universale acclamato - Primo cittadino del Vasto - Nel giorno X aprile MDCCCX - La riconoscenza del popolo vastese - Questo monumento consacra. GIUSEPPE NICOLA DURINI Per aver sottratto la Città dall’assedio al quale il 12 aprile 1814 l’avevano sottoposta ben sette bande di briganti provenienti dalla Puglia, dalla Basilicata e dal Molise. Il barone Durini di Chieti, che ricopriva in quel momento la carica di Sottointendente, convinse i vastesi ad opporre una strenua e vittoriosa resistenza dirigendo egli stesso coraggiosamente le operazioni di battaglia. Il Sindaco Pietro Muzii ne propose la concessione della cittadinanza onoraria al Consiglio dei Decurioni. RAFFAELE PAOLUCCI Eroe della Prima Guerra Mondiale, medaglia d’oro al Valor Militare per l’impresa dell’affondamento della nave ammiraglia austriaca “Viribus Unitis”, medico ed accademico di fama, rappresentante di Vasto al Parlamento per cinque legislature in epoca fascista, Raffaele Paolucci si dimostrò sempre molto sensibile alle richieste dei vastesi. Grazie a lui la città ottenne l’istituzione del Regio Istituto Tecnico Commerciale ad indirizzo mercan-
tile, che venne intitolato al padre, Nicola Paolucci, e finanziamenti per l’acquedotto e la bonifica dei terreni malsani. Per queste benemerenze gli viene concessa la cittadinanza onoraria nel 1925. ALBERTO de’ STEFANI Ministro del Tesoro e delle Finanze fino al 1925. Il Consiglio Comunale, su proposta del Sindaco Pietro Suriani, gli conferisce nella seduta del 18 marzo 1925, l’alto riconoscimento per aver contribuito alla fondazione del Regio Istituto Commerciale. GIORGIO CRISCI Di antica famiglia vastese trasferita a Roma, che può vantare di aver dato ben sei mastrogiurati alla città, Giorgio Crisci, Presidente del Consiglio di Stato al termine di una prestigiosa carriera di magistrato e di amministratore di Aziende dello Stato, ha ottenuto la cittadinanza onoraria, su proposta del sindaco Antonio Prospero, nell’ottobre del 1986. VINCENZO FAGIOLO Il Cardinale Vincenzo Fagiolo ha ricevuto dalla Municipalità di Vasto la nomina a cittadino onorario il 30 novembre 1995. Una concessione che, su proposta del sindaco Giuseppe Tagliente, il Consiglio Comunale approva all’unanimità, in considerazione della preziosa attività missionaria ed evangelizzatrice da lui svolta quale Arcivescovo Metropolita Teatino e primo Vescovo di Vasto (bolla di Giovanni Paolo II del 24 agosto 1982 che eleva la Diocesi Vastese al rango di sede vescovile) dal novembre 1971 al gennaio 1984, allorché venne destinato a reggere la segreteria della Sacra Congregazione per i Religiosi e gli Istituti Religiosi. 11
Figli Illustri Tra i tanti concittadini che nei secoli hanno onorato la Città ricordiamo:
Lucio Valerio PUDENTE, incoronato poeta all’età di tredici anni in Campidoglio a Roma dall’Imperatore Traiano; Caio DIDIO, ammiraglio della flotta romana nella guerra tra Cesare e Pompeo; Riccio de PARMA, uno dei tredici cavalieri italiani che sfidarono i francesi a Barletta; Bernardino CARNEFRESCA, detto il Lupacchino, (ca. 1490-post 1555) musicista autore di famosi madrigali e maestro del Palestrina; Virgilio CAPRIOLI, (1548-1608) avvocato in Napoli si dilettò di archeologia. Fu il primo a far impiantare a Vasto una tipografia; Orazio CRISCI, (sec. XVI) madrigalista, suoi sono alcuni componimenti inseriti nel Secondo libro di madrigali di Domenico Sabino; Giuseppe de BENEDICTIS (1697-1762). Sacerdote e storico cittadino scrisse le Memorie Istoriche del Vasto ed alcune dissertazioni su iscrizioni lapidarie. Giuseppe TIBERI, (1732-1812) avvocato, archeologo, bibliofilo e poeta arcadico con il nome di Cloneso Licio; Giulio Cesare de LITIIS, (1734-1816) autore di dipinti a soggetto religioso; Nicola TIBERI, (1745-1805) pittore, incisore e poeta col nome di Orildo Apollonide; Roberto BETTI, (1780-1861) consigliere del Supremo Consiglio Amministrativo del Regno delle Due Sicilie; Gabriele ROSSETTI, (1783-1854) poeta e patriota esule in Inghilterra. Padre di Dante Gabriel, capofila della Confraternita Preraffaellita, di Cristina e di William Michael; Francesco ROMANI, (1785-1852) medico che introdusse l’omeopatia in Italia; 12
Luigi CARDONE, (1789-1855) patriota e carbonaro; Luigi MARCHESANI, (1802-1870) medico, autore della Storia di Vasto; Gabriele SMARGIASSI, (1798-1882) pittore della scuola napoletana. Michele GENOVA, (1802-1860) graffiante epigrammista ha lasciato una raccolta intitolata La Peppeide; Filippo BETTI, (1802-1877) storico, poeta e filosofo; PALIZZI Filippo (1819-1899), Giuseppe (1812-1888), Nicola (1820-1870) e Francesco Paolo (1825-1870) pittori insigni di scuola napoletana; Silvio CICCARONE, (1821-1897) patriota, comandante del battaglione Vasto della Guardia Nazionale nel periodo risorgimentale; Valerico LACCETTI, (1836-1909) pittore e tragediografo; Giuseppe RICCI, (1844-1867) patriota caduto nella battaglia di Mentana; Gaetano MUROLO, (1858-1903) poeta dialettale autore di originalissimi sonetti in vernacolo; Francesco CICCARONE, (1859-1938) deputato dal 1904 al 1919; Luigi ANELLI, (1860-1944) storico patrio e dialettologo, autore di saggi e commedie in vernacolo; Ernesto CORDELLA, (1864-1905) capitano di artiglieria combattente ad Adua ed esploratore nel Congo Belga; Francesco DEL GRECO, (1864-1947) psichiatra ed antropologo; Francesco CARDONE, (1865-1937) pittore di gusto ottocentesco, erede della tradizione dei Palizzi, di cui fu allievo;
Giuseppe MANZITTI, (1871-1925) fondatore della società di assicurazioni Mutua Marittima Nazionale con sede a Genova, prima iniziativa previdenziale nel settore; Ettore IANNI, (1875-1956) scrittore e giornalista, per anni una delle firme più prestigiose del “Corriere della Sera”, di cui fu anche direttore; Camillo MANZITTI, (1877-1958) diresse da ingegnere la produzione di cannoni alla Ansaldo durante la prima guerra mondiale, poi si specializzò nel settore nautico; Romualdo PANTINI, (1877-1945) poeta e tragediografo, collaboratore della prestigiosa rivista letteraria “Il Marzocco”; Nicola GALANTE, (1883-1969) artista tra i più rappresentativi della pittura del Novecento, esponente del “Gruppo dei sei” operante a Torino e Genova; Florindo RITUCCI CHINNI, (1886-1955) artista eclettico e raffinato, autore di liriche e di canzoni in vernacolo, pittore di grande sensibilità; Carlo D’ALOISIO da Vasto, (1892-1971) pittore e xilografo; Raffaele MATTIOLI (1895-1973) il “banchiere umanista” che per un quarantennio diresse la Banca Commerciale Italiana; Elena SANGRO (1897-1969) (nome d’arte di Maria Antonietta Bartoli Avveduti), attrice che ebbe grande notorietà nel periodo del cinema muto; Giuseppe SPATARO, (1897-1979) uomo politico, fondatore della Democrazia Cristiana con Don Sturzo, più volte ministro nei governi del secondo dopoguerra;
Giuseppe PERROZZI, (1899-1973) poeta dialettale tra i più noti ed apprezzati; Vittorio d’ANELLI, (1902-1999) cultore di storia locale e di araldica; Aniello POLSI, (1905-1983) musicista, autore di notissime melodie popolari; Michele RONZITTI, (1905-1984) pittore del genere naïf tra i più apprezzati in Italia. Espedito FERRARA, (1908-1992) giornalista e commediografo; Ernesto CIANCI, (1908-1992) esperto economista e dirigente industriale; Filandro LATTANZIO, (1908-1986) pittore che ha operato per decenni in Francia; Antonio CICCARONE, (1909-1983) ricercatore e docente universitario di patologia vegetale; Giuseppe PIETROCOLA, (1909-2001) pubblicista ed appassionato cultore della storia patria; Michele FIORE, (1910-1973) pittore sensibile e delicato che operò soprattutto a Genova; Luigi MARTELLA, (1911-1971) pittore ed educatore; Don Salvatore PEPE, (1915-1997) sacerdote e oratore valentissimo, cultore della parlature paisane; Carlo BOTTARI, (1921-2002) deputato; Carlo ANELLI, (1924-1997) insigne giurista, professore universitario e presidente del Consiglio di Stato.
Numerosi i vastesi che si sono distinti all’estero. Tra questi: Carlo DELLA PENNA, (1879-1971) emigrato in Argentina, divenne uno dei più valenti industriali. Editore e fondatore della rivista culturale bilingue “Histonium”; Luigi RUZZI, (1881-1945) dopo aver fatto fortuna in Argentina come industriale fece costruire nel 1931 il Politeama che porta il suo nome;
Franco PAOLANTONIO (1887-1979) affermato ritrattista molto apprezzato in Sud America; Juan DEL PRETE, (1897-1987) pittore di grande notorietà in America Latina; Pietro DI DONATO, (1911-1992) autore di Cristo tra i muratori e Tre cerchi di luce, romanzi che narrano le vicende degli emigrati vastesi in USA. 13
lo Stemma Araldico
Lo stemma della città è uno scudo quadripartito a scacchiera con i colori del rosso e dell’argento tra di loro incrociati, circondato dalla scritta “VASTUM OLIM HISTONIUM ROMANUM MUNICIPIUM” (Vasto l’antica Histonium Municipio Romano)
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i Sindaci dall’Unità d’Italia 1860-1866
Filoteo D’IPPOLlTO
1868-1876
Silvio CICCARONE Senior
1876
Carlo NASCI
1878-1896
Francesco PONZA
1897
Luigi D’ALOISIO
1897-1919
Luigi NASCI
1919
Gelsomino ZACCAGNINI
1920-1921
Filoteo PALMIERI
1921-1923
Florindo RITUCCI CHINNI
1924-1933
Pietro SURIANI
1934-1935
Gaetano DEL GRECO
1937-1940
Erminio SCARDAPANE
1941
Francescopaolo GIOVINE
1942-1943
Silvio CICCARONE Junior
1943-1944
Emilio ZARA
1944-1945
Giuseppe NASCI
1946-1955
Florindo RITUCCI CHINNI
1955-1956
Olindo ROCCHIO
1956-1962
Idiano ANDREINI
1962-1973
Silvio CICCARONE Junior
1973-1979
Nicola NOTARO
1979-1993
Antonio PROSPERO
1994-2000
Giuseppe TAGLIENTE
2000-2001
Giovanni BOLOGNESE
2001-2006
Filippo PIETROCOLA
2006-
Luciano LAPENNA
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L’inno
Uaste bbelle, terra d’eure di Francesco Paolo Votinelli*
M’ arecorde de lu Uašte lu paése addò so’ nate, cande jè’ pe la bbisagne a šta terra ajje migrate. Nemme puzze ma scurdaje fore la porte a lu Cuaštelle, addò Sande Pandalàune vennàive ndriche e sciavunèlle. Uašte bbèlle, terra d’éure notte e jurne penz’ a ttaje ma fa prima che mme méure te putésse arevidaje. De la fàmmene a la Mèreche l’ome fanne nu cciudaje: ppén’ asciute da la scagne dànne satte a fà bbattaje. Se le mbiàšchene la facce nghe la ciprie e lu rusciatte ma nen vàlene nu pàile de na tosta cafunàtte. Uašte bbèlle, ecc. Se vvulème fà le bbagne s’ ha da ije a Sàute Bbìcce ma nge sta le bbille scuje che ttinème a la Pinnicce. Aècche, l’acche de lu mare mbuzzenite de bbinzèine: a Ccasàrze sinde l’acche addurà de quarajèine. Uašte bbèlle, ecc.
* Francesco Paolo Votinelli Nasce a Vasto il 13 ottobre 1891 e dopo una giovinezza vissuta nel popoloso quartiere del “castello” a 16 anni parte da Napoli per la mitica America alla ricerca di lavoro e di un futuro migliore. A New York lavora come sarto e per il suo carattere gioviale diventa un punto di riferimento per tutta la comunità vastese. Viene chiamato “lu pelajje” proprio per la sua capacità di insaporire gli incontri dei concittadini emigranti e in una serata tra amici nasce “Uaste bbelle, terra d’eure” che diverrà l’inno dei Vastesi. Nel 1965 la nostalgia della terra natia lo spinge a tornare a Vasto dove si spegne il 14 Novembre 1969, tra l’unanime cordoglio della città. 16
I luoghi della memoria
Santa Maria degli Angeli o Sant’Anna Miracoli, estasi, profezie: questa la tradizione religiosa del convento cappuccino di Vasto con la chiesa inizialmente dedicata a S. Maria degli Angeli e, solo in seguito, a S. Anna. Memorabile, ad esempio, negli annali della pietas cittadina sarebbe rimasta la vicenda di quell’Antonino da Toro (†1597) che, dopo aver dato ai poveri tutto il cibo raccolto, aveva trovato pane abbondantissimo e fragrante nella madia. Il morbido panis angelicus era proprio lì, nel luogo da lui indicato al padre guardiano, dopo che quest’ultimo lo aveva interrogato con sospetto circa il luogo di conservazione degli alimenti ricevuti in dono. In questo senso, la scoperta nell’arca vuota di bianca farina cotta rispondeva all’ansia controriformista di rendere figura la fisicità del Corpus Christi.
Quando nel 1581 Bernardino Sottile concedeva i suoi terreni per l’edificazione del cenobio cappuccino, da soli sedici anni la sensibilità tridentina aveva cominciato a operare in profondità (decisiva, a Vasto, la predicazione da poco conclusa del domenicano Serafino Razzi). Da cinque, l’apparizione della Vergine a Miracoli di Casalbordino aveva cominciato a disegnare un diverso rapporto con la santità. Sicché, quando nel 1585, l’opera veniva realizzata, nel contesto di quella nuova spiritualità, la città poteva cominciare davvero a misurarsi con il misticismo degli uomini di
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penitenza che si sarebbero lì avvicendati. Lo zelo di quegli Osservanti avrebbe fatto breccia nel cuore degli stessi potentissimi signori del Vasto. Diego d’Avalos (†1697) e sua moglie Francesca Carafa (†1692) avrebbero scelto la propria sepoltura in una povera e anonima tomba di S. Maria degli Angeli. La stessa pratica di inumazione voluta da Cesare Michelangelo d’Avalos, loro figlio (anche se in un’altra chiesa).
Con l’invasione Napoleonica la struttura viene chiusa, i frati allontanati e i beni confiscati e annessi al Regio Demanio. Nella prima metà dell’800 i baroni Genova acquistano l’edificio e lo ristrutturano come villa neoclassica su progetto dell’arch. Nicolamaria Pietrocola, in cui spicca la geniale idea della duplice scalinata curvilinea che collega scenograficamente al piano superiore e avvolge il portale della chiesa. I lavori di ristrutturazione portano alla luce molti reperti arche18
ologici che testimoniano la presenza in loco di un insediamento frentano. Successivamente l’intero fabbricato è acquisito da Felsino Benedetti e, ristrutturato, viene utilizzato per più di un decennio, agli inizi del XX sec., come caserma. La chiesa, tornata proprietà dei Cappuccini, riconsacrata nel 1984 e dedicata a S. Anna, ospita poche tele, poiché quasi tutti i notevoli dipinti seicenteschi sono stati trasferiti nel Santuario dell’Incoronata.
Il personaggio dell’anno
Giuseppe Spataro Ricorre quest’anno il trentesimo anniversario della scomparsa di Giuseppe Spataro (Vasto 1897- Roma 1979) e l’attenzione del Lunario non poteva non concentrarsi nel ricordo della figura di questo illustre concittadino, ch’è stato uno dei maggiori protagonisti della storia italiana del secondo dopoguerrra. Rinviando per una più approfondita conoscenza del personaggio a testi di maggiore rigore scientifico, si propone all’attenzione dei lettori l’intervento pronunciato a
Roma, nel marzo dello sorso anno, da Giuseppe Tagliente alla cerimonia di presentazione del volume dedicato a Spataro, scritto dall’avvocato Licio Di Biase, alla quale ha portato un significativo contributo ed una personale testimonianza il senatore a vita Giulio Andreotti, che di Spataro fu collaboratore ed amico. Lo scritto è opportunamente corredato da immagini fotografiche inedite che hanno fissato alcuni momenti dell’attività politica di Spataro nella nostra Città.
“Una vita per la democrazia” è il titolo del bel statura morale e civile che l’ha caratterizzata libro di Licio Di Biase, appena presentato dal- nel corso del suo percorso terreno. Giuseppe lo stesso autore, e credo che esso sia quanto Spataro è stato infatti, ancor prima che un mai appropriato nel riferimento a Giuseppe politico, assai più che un politico, un uomo Spataro, al mio concittadino don Peppino di grandi doti morali, che ha voluto e saputo Spataro. spendere tutta l’esistenza in un impegno che Meno immediato, ma forse più preciso, con considerava e sentiva soprattutto come moriguardo soprattutto all’ideale mento di proiezione nella pratica politico, che l’ha accompagnato dei valori e degli ideali cristiani per tutta la vita, piuttosto che in cui fermamente credeva. In alla sua vicenda umana e politiSpataro prevaleva sulla passione ca, avrebbe potuto essere anche politica, sul vesani corporis ardor intitolato “La democrazia come che la politica spesso ispira e descopo di vita”, ma sono sofismi termina, la serena consapevolezza di poco conto, che non aggiunche l’impegno in politica e l’imgono, per la verità, nulla ad una pegno di un cattolico in politica figura che si definisce da sé, che si poteva essere la via per testimostaglia a tutto tondo nella storia niare meglio le proprie convinStemma degli Spataro di questo nostro Paese per l’alta zioni, per ricercare, senza ricorso 19
alle ideologie fuorvianti ma semplicemente facendo riferimento ad una visione cristiana della vita, le soluzioni per far crescere la società nel benessere e nella libertà. La sua ritrosia, proverbiale, al palcoscenico della politica, la discrezione spesso scambiata per timidezza, il ruolo di comprimario e mai di attore principale che scelse di recitare nelle varie e complesse fasi della sua attività politica, erano, a mio giudizio, il modo in cui aveva scelto di fare politica in assoluta coerenza con i valori in cui credeva, maturati nel clima di rigida osservanza cattolica, respirati in famiglia, dove predominante era stata la figura dello zio arciprete, che portava il suo stesso nome, e poi via via nel collegio di Montecassino e quindi nella FUCI, l’organizzazione degli universitari cattolici, che sarà la vera scuola di formaFoto 1: Un comizio dal balcone della sede della DC a Palazzo d’Avalos. 1
Foto 2, 3, 4: Posa della prima pietra del porto di Punta Penna. 3
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Foto 5: Sul balcone di Casa Rossetti con Olivia Rossetti, figlia di William Michael, e il Sindaco Ritucci Chinni. Foto 6, 7: Festività di San Michele. Inaugurazionea della fiera zootecnica alla Villa Comunale. Alle spalle “lu pualazze di li mmirrichène” semidistrutto dal bombardamento della guerra appena terminata.
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zione politica, mediante la quale, grazie alla vicinanza con Sturzo, si avvicinerà alle nuove idee, impregnate di socialità e di modernità che il sacerdote siciliano innesta sulla tradizione del cattolicesimo liberale risorgimentale. C’è a Vasto, sull’architrave del portone di Palazzo Spataro, l’unica del genere in città incisa sulla pietra una scritta, che dice: Intrantes domum timete Deum. “O voi che entrate, rispettate Dio”. Ebbene, oso ritenere che questo comandamento, letto e riletto ad ogni rientro in casa, sia stato per Peppino Spataro una sorta di viatico, nel senso letterale latino di provvista, che lo ha accompagnato per tutto il viaggio su questa terra. La sua straordi-
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naria, disinteressata disponibilità, il senso di dedizione assoluta alla causa dei cattolici, soprattutto negli anni lunghi dell’autoritarismo fascista; il senso religioso con cui concepiva libertà e democrazia; l’interpretazione della politica come strumento a servizio delle sfera degli ideali, ne sono una chiara, palese dimostrazione e lo rendono alla posterità come un politico forse atipico, certamente non classificabile secondo criteri abituali. “Amava essere e non sembrare, amava fare e non apparire, amava lavorare nell’umiltà” ha detto Remo Gaspari in un discorso celebrativo a 10 anni dalla scomparsa di Peppino Spataro e questa definizione mi sembra assolutamente non retorica o di circostanza. Peppino Spataro era 10
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davvero così e così si ricava da cento altre testimonianze e dal carteggio con Sturzo e De Gasperi. L’essere e non sembrare” è stata la regola rigorosa a cui Peppino Spataro non è mai venuto meno, sia quando “essere” significava aver coraggio, e averne da vendere, sia quando significava lavorare pesantemente negli anni difficili del dopoguerra e della ricostruzione, rifuggendo dagli onori, dall’ossequio formale, dai rituali della passerella, nei quali tanti cercavano e cercano soddisfazione. Foto 8: Un comizio ai tempi dei Comitati Civici di Gedda, con don Vincenzo Russi, don Nicola Di Clemente e Florindo Ritucci Chinni. Foto 9: In visita all’orfanotrofio Genova Rulli. Foto 10: In Via Tre Segni con Amintore Fanfani.
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A 30 anni di distanza ormai dalla scomparsa, Peppino Spataro non ha ancora avuto i riconoscimenti che merita, forse proprio per questo suo modo discreto ma fondamentale di concepire l’impegno in politica, ma va detto con onestà, anche da chi come me democristiano non è mai stato, che è questa sua stessa concezione della politica, questo rigore, severo, nella costante ricerca di consonanza con gli ideali in cui credeva, che lo pone come uno dei massimi artefici e protagonisti della storia dell’Italia repubblicana. “L’essenzialità del suo ruolo per il ritorno alla vita democratica”, come ha lucidamente colto il sen. Andreotti in un intervento commemorativo a Francavilla a Mare nel 1989, è un dato incontestabile. Fu proprio quest’ uomo discreto, umile e disponibile, ma cocciuto e lavoratore come forse solo un abruzzese sa essere, ad esercitare insieme a pochissimi altri, un ruolo essenziale nel passaggio alla democrazia ed alla Repubblica. Così come fu lui, che mai si arrese al conformismo ed al trasformismo, malattie endemiche in questo nostro paese, ad avviare un serio e articolato programma di iniziati-
Foto 11: In via XXIV Maggio per l’inaugurazione dell’Ufficio Postale. Alla sua sinistra l’On. Cotellessa. Foto 12: Inaugurazione dell’Istituto Figlie della Croce, con il Sindaco Idiano Andreini e don Vincenzo Russi.
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Foto 13: Inaugurazione dell’Istituto Immacolata all’allora Campo Boario. Nella foto si riconoscono Il Vescovo Bosio, mons. Russi, don Romeo Rucci, Agostino Tessitore, il Giudice Florio Longo.
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Foto 14, 15: Inaugurazione dell’Asilo “C. Della Penna”. Al suo fianco il Sindaco Olindo Rocchio, il vice Idiano Andreini e l’On. Carlo Bottari. Alle loro spalle Ennio Spatocco. Ettore Del Lupo e il Giudice Longo.
ve tese a rilanciare l’economia abruzzese e a sostenerle nel difficile e delicato passaggio all’economia industriale ed alla modernizzazione degli apparati produttivi. L’eredità che ci lascia dunque don Peppino, come ancora lo chiamano affettuosamente in Abruzzo, ove non s’è spenta memoria di Lui, è tutta qui, nell’esempio che ci ha lasciato d’una vita improntata ad una grande coerenza, vissuta con coraggio e dignità, con la fede cristiana, con gli ideali di giustizia, di libertà e di solidarietà sociale. Di amore per la sua terra e per la Nazione. E non è poco. Nell’ultimo discorso pronunciato nel Consiglio Nazionale della Dc, il 16 luglio 1954, Alcide De Gasperi ebbe a dire nei confronti di Spataro queste parole di gratitudine che ne colgono con efficacia la personalità: “Egli è un fedelissimo dei primi tempi, coraggioso e leale compagno nei momenti più tristi, lavoratore indefesso e disinteressato”.
Foto 16: Spataro in uno degli ultimi incontri pubblici al Politeama Ruzzi. Alle sue spalle Nicola Notaro. Foto 17: Roma, marzo 2008. Presentazione del libro “Una vita per la democrazia” dedicato a Spataro. Al tavolo l’On. Giulio Andreotti.
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Una bella famiglia borghese del 1908
La famiglia Del Greco in una foto di Nicola Anelli, scattata nel 1908 verosimilmente nello studio fotografico di via Santa Maria Maggiore. L’immagine mostra, da sinistra verso destra, la mamma Lucia Monacelli, il capofamiglia Filippo Del Greco e, in basso, i figli Giulia, Gustavo, Vittorio e Guido. 26
Jennàre a la sulàgne, l’annate tè la mahàgne.
Jennàre
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1ª summane
lunedì 29
Sande Davede
martedì 30
Sanda Ilarie
mercoledì 31
Sande Silveštre
giovedì
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domenica
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Cape d’Anne
Sande Ggrigorie
sabato
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Sanda Genuèffe
Sand’Angela
Buon Compleanno
Torre Damante 28
Lucia Caroana (2) Ernesto Savelli (4) Francesco Paolo Giuliani (5) Lucia Marino (5) Giuliana Di Paolo (7) Fernando Muratore (9) Sara Pomponio (10) Pia Maria Pace (12) Gabriele Tumini (12) Cesario Vicoli (19) Francesco Paolo D’Adamo (23) Rosa Milano (25) Nicola Natale (27)
jennare / gennaio / january
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Febbraio 1969
MAGGIORI CONTRIBUENTI DI
Guida la classifica dei contribuenti per l’imposta di famiglia dovuta al Comune il dott. Luigi Cipolla d’Abruzzo, primario chirurgo dell’Ospedale Civile di Vasto. Seguono a grande distanza il dott. Gaetano Vallone e il Marchese Carlo d’Avalos. Ecco l’elenco dei primi venti contribuenti in ordine decrescente. 1) Dott. Luigi Cipolla d’Abruzzo £. 1.870.624; 2) Dott. Gaetano Vallone £. 740.454; 3) Marchese Carlo d’Avalos £. 536.400; 4) Dott. Elios Petrilli £. 397.800; 5) Notaio Ettore De Simone £. 397.800; 6)
*´ LI SACCE
VASTO
NEL
1968
Avv. Silvio Ciccarone £. 342.110; 7) Calogero Marrollo £. 326.835; 8) Dott. Mario Sangiovanni £. 301.896; 9) Filippo Molino £. 296.290; 10) Vincenzo Perrozzi £. 294.708; 11) Giuseppe Di Fonzo £. 290.035; 12) Luigi Perrozzi £. 277.920; 13) Giovanni Petroro 264.000; 14) F. Paolo Petroro £. 244.186; 15) Gr. Uff. Carlo Boselli £. 225.120; 16) On. Carlo Bottari £. 225.120; 17) Luciano Tosone £. 225.120; 18) Gaetano Del Borrello £. 218.890; 19) Rag. Giovanni Cavallone £. 215.000; 20) Rag. F. Paolo De Sanctis £. 200.470.
'~!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!~' Fett’ e Fettarille
Due amici s’incontrano. Dopo i primi convenevoli, Tizio comincia a raccontare sommessamente a Caio le peripezie passate nell’ultimo periodo e soprattutto i guai di lavoro e di carattere familiare che ha dovuto sopportare, intercalando la narrazione con continui Viat’ a ttà, frate sé (Beato
te, fratello mio). Dagli e ridagli con questa espressione, fino a quando Caio, che non aveva aperto bocca sino a quel momento, infastidito da quella autocommiserazione gli risponde: “Eh, frate sé, j’ li sacce che cce porte a šta visacce”. (Lo so io così ho in questa bisaccia).
Li ricette de Za Libbrate CONIGLIO RIPIENO O PORCHETTATO Svuotare, dissossare e lavare il coniglio. Farcirlo con il fegato fatto a pezzettini dell’animale e con coratella d’agnello, soffritti a parte con cipolla, olio, sale, pepe, con aggiunta di formaggio grattugiato e di un battuto d’uova. Legare la carcassa ed infornarla con sale, olio e rosmarino. A metà cottura aggiungere un mezzo bicchiere di vino. Servire con patate cotte nello stesso recipiente. 29
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2ª summane
lunedì
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martedì
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mercoledì
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Sanda ‘Mëliene
la Bbufanèje
Sande Raimande
Sande Severiane
Sande Adriane
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Sande Alde
L’Icona
Alfonso Perrotti
Non s’è persa memoria della bella figura di Alfonso Perrotti. A vent’anni circa dalla sua prematura scomparsa, rimane viva l’eco del suo carattere gioviale, della sua generosità e soprattutto del suo impegno nella politica e nella società come dirigente dell’Azione Cattolica e della Fuci, l’organizzazione degli universitari cattolici, per l’affermazione degli ideali e dei valori cristiani.
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Sanda Unurüate
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HISTONIUM 6 Gennaio 1959
BEFANA DEL VIGILE 1959
Alla Befana del Vigile indetta dal Presidente dell’Automobile Club di Chieti, avv. Giuseppe Castiglione, la cittadinanza ha risposto generosamente. Con la consueta signorilità l’avv. Castiglione ha portato personalmente ai Vigili di Vasto i doni di S.E. il Prefetto e dell’Automobil Club, ripartendo sollecitamente per altre soste a
Modi di dire
Lanciano, Ortona e Chieti. Per tutta la mattinata si è svolto a Piazza Rossetti il carosello della gentilezza della nostra terra: automobilisti, camionisti, motociclisti, e pedoni, come attestazione personale o come omaggio di ditte, hanno deposto il loro dono concorrendo alla letizia serena d’un giorno, che VSOHQGH LQ RJQL FDVD H LQ RJQL XI¿FLR
Fa’ Marte e Mmataléne La bbande de lu Cupelle: trè ttammîrre e nu ciuffèlle Dînghe che mmal’avàme, a Sand’Andùnie arecurràme La fàmmene e la castagne s’annascànne la mahàgne Le fàmmene de Sande Vëte, dà mazzàte a li marëte 31
jennare / gennaio / january
3ª summane
lunedì 12
Sande Mudešte
martedì 13
Sande Ilarie
mercoledì 14
Sande Primïane
giovedì 15
Sande Maure
venerdì 16
Sande Marcellëine
sabato 17
Sande Andunie
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domenica 18
Sanda Lebbrate Lu Giubbullé
HISTONJUM
15 Gennaio 1959 CONTINUITÀ AMMINISTRATIVA RIELETTO SINDACO ANDREINI
Dopo la relazione del Commissario Prefettizio dott. Pacillo sull’attività svolta durante la gestione straordinaria e sui principali problemi da risolvere, assume la presidenza il consigliere anziano Palmerindo Roselli che rivolge un vibrante saluto ed esprime il ringraziamento della popolazione al dott. Pacillo. Si SDVVD DOO¶HOH]LRQH GHO 6LQGDFR H HIIHWWXDWD OD YHUL¿FD delle schede risulta eletto e confermato nella carica di Sindaco il rag. Idiano Andreini con 18 voti. Schede bianche n. 8. Si procede quindi all’elezione della Giunta. Risultano eletti assessori effettivi il dott. Palmerindo Roselli (19 voti), il notaio Ettore De Simone (18), il dott. Elios Petrilli (17) e l’ins. Giuseppe Lalli (16). Gli assessori supplenti sono: il rag. Nicola Bucciarelli (18) e il sig. Luigi Fiore (17). 8 le schede bianche.
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I Templari a Vasto
I cavalieri Templari, figli della prima Crociata, riuniti in un Ordine che ha attraversato la Storia per oltre un secolo, fino a quando Papa Clemente V fu costretto a scioglierlo su pressione di Filippo il Bello di Francia, hanno lasciato segni della loro presenza anche in Abruzzo e persino a Vasto. La vicinanza sia a Roma, capitale della Cristianità, che ai porti pugliesi, da dove salpavano le navi per la Terra Santa, fecero dell’Abruzzo un vero e proprio percorso obbligato che favorì l’insediamento di presidi ad opera di questi monaci guerrieri, il cui compito principale, oltre alla difesa del Santo Sepolcro, era quello di proteggere pellegrini, mercanti e soldataglie di passaggio dalle insidie dei briganti e di bonificare le strade da ogni tipo di pericolo. Testimonianze della loro presenza si possono trovare a Moscufo, a Pescasseroli e nella Marsica, a L’Aquila e a Castel di Sangro e, lungo la fascia costiera, a Pescara, Atessa, Paglieta, Monteodorisio e appunto anche Vasto, dove era ben attivo il porto di Penna Luce, non lontano dall’attuale Punta Penna. Un’ulteriore traccia si rinviene dalla lettura di un documento, datato Napoli, 18 maggio 1308, intitolato “Commissio iudicis Antonini de Capua super procurandis bonis Templarorum citra lumen piscarie in piscaria…”, nel quale viene citato un tal notarius Benocasa de Guastoaymonis in qualità di procurator statutus super procurandis bonis omnibus que fuerunt domus Templi in terra Sancti Salvatoris prope Guastum. Un interessante convegno sui Templari in Abruzzo si è svolto a Vasto il 20 marzo del 2004, ad iniziativa del Rotary Club e dell’allora presidente dottor Pio Squadrone, appassionato studioso dei Cavalieri dalle nere insegne.
Tutto va bbène, disse donna Lene, fin’a che la féje n’arimàse préne. 33
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4ª summane
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Sande Màrie
martedì 20
Sande Baštiane
mercoledì 21
Sanda ‘Gnaise
giovedì 22
Sande Vincenze
venerdì 23
Sande Bernarde
sabato 24
Sande Frangische
Marcello Dassori
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Sand’Arcangele
Amici del Lunario A confermare la regola che un cittadino d’elezione riesce ad amare la sua città più di quanto non ne sia spesso capace uno di nascita, c’è Marcello Dassori, originario di Tortona, in provincia di Alessandria, che a Vasto ha messo radici solide e profonde. Sposato ad una vastese, la gentile signora Donatella, è attivamente inserito in istituzioni religiose e benefiche ed annovera diversi incarichi di primo piano in organizzazioni del mondo della produzione, come Assovasto e Confindustria Chieti, come titolare della Iceel e della Index, due aziende operanti nel campo delle installazioni elettriche industriali su tutto il territorio nazionale.
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jennare / gennaio / january
Cend’anne Arrete
1905. Maria Reale e Nicola (Zi Culucce) Di Bussolo alla fontana delle Luci vicino alla Torre dei Bassano
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HISTONJUM 14 Gennaio 1959
MORTALE INCIDENTE AUTOMOBILISTICO 8Q PRUWDOH LQFLGHQWH VL q YHUL¿FDWR all’alba di questa mattina all’incrocio di corso Garibaldi con Piazza Rossetti. Il sig. Antonio Cerella procedeva a piedi fra due camion brevemente distanziati lungo il corso Garibaldi, allorché giunto all’incrocio suddetto tentava di attraversare la strada senza poter avvertire che un camion giungeva in senso opposto. Il poveretto veniva investito mortalmente. Prontamente soccorso decedeva qualche ora dopo all’Ospedale Civile, nonostante le premurose cure dei sanitari.
A ttàvel’e bbecchjìre ce vò méute e mmanìre. 35
furbare / febbraio / february
5ª summane
lunedì 26
Sanda Paola
martedì 27
Sande Vitaliane
mercoledì 28
San Tumuasse lu filósofe
giovedì 29
Sande Cuštanze
venerdì 30
Sanda Savene
sabato 31
Sande Giuvuánne Bbosche
domenica
Buon Compleanno
Chiesa S. Antonio 36
1
Sanda Virdejane
Remo Salvatorelli (3) Gaetano Martone (9) Patrizia Mastragostino (9) Antonella Marrollo (11) Amalia Fabrizio (11) Rita Di Sario (12) Paolo Di Bussolo (13) Marina Ruggieri (14) Giuliano Delle Donne (15) Spina Sputore (16) Giuliana Marino (16) Franco Palombo (20) Anna Maria Andreoni (22) Giovanna Esposito (25) Antonella Calvano (26) Emilio Berloni (27)
A furbàre lóte e ssocce, carastìe e ddelòre de còcce.
Febbràre
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furbare / febbraio / february
6ÂŞ summane
lunedĂŹ
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martedĂŹ
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mercoledĂŹ
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giovedĂŹ
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venerdĂŹ
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domenica
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La CannilĂŠure
Sande Biasce
Sande Gilberte
Sand’Àghete
Sande CusumĂŤine
sabato
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Lu Viat’Angele
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Sande RumĂźalde
Il Tempo 1 Febbraio 1963
LE MEDAGLIE PER LA REDENZIONE SOCIALE Nella sede della Procura della Repubblica, alla presenza dei magistrati, degli avvocati e delle autorità locali, si è svolta, con funzione solenne, la cerimonia della consegna delle medaglie ai benemeriti della redenzione sociale. Il Procuratore della Repubblica, dott. Achille Gallucci, ha consegnato ai valorosi benemeriti i nobili segni di riconoscimento conferiti con decreto del Ministro di Grazia e Giustizia. Gli insigniti sono la signorina Michelina Cinquina (medaglia d’oro), il Vicario vescovile mons. Vincenzo Russi ed il comm. Carlo Boselli (medaglie d’argento). Menzione particolare è stata conferita alla signorina Michelina Cinquina, meritevole di una piÚ ampia considerazione, quale esempio di YLUW LQWHVR QHO SL DPSLR VLJQL¿FDWR GHOOD SDUROD Rinunciando ad una vita meno travagliata, offertale dai famigliari, essa ha scelto quello di benefattrice. 38
Una graziosa orfanella è stata da essa adottata da diversi anni e costituisce la sua unica compagnia. Diverse organizzazioni regionali e, recentemente, anche una della capitale, hanno chiesto la sua collaborazione per intraprendere un’azione per le donne traviate. Come fondatrice della pia unione Pescatori, che a Vasto, paese marinaro, raccoglie molti aderenti, e come assistente sociale della Poa-Onarmo, la sua azione è stata sempre costante e vigile. In qualità di patronessa delle carceri giudiziarie di Vasto, la Cinquina svolge una missione altamente umana ed infonde fra i reclusi la speranza di un domani migliore. Di volta in volta che un carcerato viene liberato, la &LQTXLQD FRQ JUDQGL VDFUL¿FL ULHVFH VHPSUH D SURcurargli un modesto corredo, e avviarlo con l’aiuto delle autorità , al lavoro. Giuseppe Catania
furbare / febbraio / february
Lu Fàlegname
Mestieri
C’erano una volta nella nostra città tante botteghe di falegnami, impiallacciatori ed ebanisti che nel loro insieme formavano una vera e propria scuola, rinomata anche fuori le mura della città. A continuarne l’opera rimangono oggi pochi artigiani, anzi artieri come li chiamava Gabriele D’Annunzio. Nella foto la falegnameria di Sciarrètte in via Barbarotta. Da sinistra Luigi Reale (Lu Marziáne), Michele Fiore (Sciarrètte), Cesario Pachioli, Luigi Smargiassi, Santino D’Adamo, il bambino è Antonio Sabatino.
Vecchi Fusti Fernando è Fernando. Pronunciare quel nome significa evocare immediatamente la figura di Fernando Sarchione, l’uomo degli arrosticini, del Kebab, delle patatine e dei wurstel schnellimbiss, che prepara attenendosi scrupolosamente ai dettami della moglie Irma, autentica tedesca di Germania. La sua simpatia, cortesia e disponibilità ne fanno certamente un persona amata e rispettata da tutti, un vecchio fusto che ha ancora tanto da dire e soprattutto da fare. 39
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7ª summane
lunedì
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Sande Ggelòrme
martedì 10
Sanda ‘Pullonie
mercoledì 11
Sanda Durutué La Madonne de Lurde
giovedì 12
Sand’Adolfe
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Sanda Remeggëlde
sabato 14
Sande Valendëine
domenica 15
Sande Ggiacënde
Personaggi
Nicola Notaro Lino Notaro è stato un protagonista della vita politica cittadina. Sindaco dal 1973 al 1979 e poi consigliere regionale sino al 1985, si è fatto apprezzare per l’impegno, per la concretezza e per la lucidità del progetto amministrativo. Formatosi alla scuola di don Nicola Di Clemente, del quale è sempre stato attivo collaboratore nel consiglio parrocchiale di Santa Maria Maggiore, e di Giuseppe Spataro, suo costante riferimento nella prassi politica, ha caratterizzato i suoi due mandati in Comune con la realizzazione di diverse opere, tra le quali si annoverano il viadotto Istonio e l’acquisto di una parte del Palazzo D’Avalos, ed importanti provvedimenti d’indirizzo, ritenuti all’epoca innovativi. Attualmente è impegnato con don Luigi Smargiassi nella realizzazione della nuova Chiesa di San Marco Evangelista, che sarà a breve consacrata al culto. 40
furbare / febbraio / february
Oh che squadre! Che squadrone! Corre,scappe ‘gné nu trène E travolge ‘gnè na frane Oh che squadre,che squadrone! Scarte,passe lu pallone A la porte va a’ ‘nzaccà. La vittorie,ca iè forte già si sa ‘nghe la glorie certa mentr’arputarrà. Forza Vaste! Forza Vaste! Và sbarazze l’avversarie, daije sotte ‘ndì firmà Nu vulème fa baldorie,ti vulème festeggià. ‘Ndanda ‘ndiro,’ndiro,ndà ‘Ndanda diro,’ndiro,n’nadà ‘ndiro,’ndiro,’ndero,’ndiro,’ndirondà. Nu vuleme fa baldorie Ti vuleme festeggià La vittorie ti vuleme festeggià!
Scritta in occasione della vittoria del campionato del 1970, ecco la canzone “Forza Vasto”, che l’indimenticabile maestro Aniello Polsi dedicò alla nostra squadra di calcio. Lo spartito, conservato da Michelino Ciancio, infaticabile animatore della tifoseria, porta la data dell’ottobre 1970 ed è accompagnato dal testo che riportiamo integralmente. 41
furbare / febbraio / february
8ª summane
lunedì 16
Sanda Ggiulïana
martedì 17
Sande Romele
mercoledì 18
Sande Liaune
giovedì 19
Sande Curradëine
venerdì 20
Sande ‘Leuterie
sabato 21
domenica 22
Sande Felëice
Sanda Marecarëite
“La Storie” di CarnivAle 2009 di Fernando D’Annunzio ‘Na vodde s’aspittave Carnivàle pe’ pputé dice: “ogne scherze vàle”, pe’ ssi vištì e truccuà gne nu puajjàcce, pe’ mméttese ‘na maschere a la facce. Di ‘šti timbe tanda ggende té la maschere ogne jurne, se ne fréche altamende di la ggende che tté ‘ndurne. Sem’ arruvàte a lu ddumil’ e nnove però nisciùne e niende s’arinnove. Tutt’ è rimašte gne lu ‘novicende, si fa chiècchier’ e ffume solamende. 42
Li guvirne casche e cagne ma è sempre magna magne. Ogne vvo’ ‘i fanne fesse nghi bbuscì e nghi prumesse. Chišta città, chiùngue l’amminištre, pò rèsse deštre, centre o siništre, nisciùne ‘i sa dà’ ‘na vucazione, tanda prubbléme è senza suluzione. Li tinéme la ricchezze, Vašte té’ tanda bbillezze, ma la štorie e la nature nin z’apprezze e nin zi cure.
furbare / febbraio / february
Carnevale 1966: La Repubblica Studentesca
E’ il 1966 e le foto sono state scattate nel cortile di Palazzo d’Avalos, alla vigilia di un carnevale. I ragazzi, che avevano dato vita proprio in quell’anno alla Repubblica Studentesca, una associazione che ebbe persino una sede ed un giornalino, sono quelli degli anni Sessanta, con la loro straordinaria voglia di vivere e di cambiare la società.
43
marze / marzo / march
9ª summane
lunedì 23
Sande Làzzere
martedì 24
Sand’Ida Carnëvale
mercoledì 25
Sanda Cuštanze Li Ciánnere
giovedì 26
Sanda Matëlde
venerdì 27
Sande Habbriéle de la ‘Ddulluruate
sabato 28
Sande Rumuane
domenica
Buon Compleanno
Palazzo Nibio 44
1
Sande Albëine
Mariapia D’Ugo (1) Sabrina Marrollo (2) Angelo Del Lupo (3) Giulio Paglione (9) Antonio Versace (11) Nunzia Salvatorelli (12) Rosaria Sallese (13) Angelo Paladino /13) Giuseppe Marino (14) Rita Ciavatta (21) Ada Pepe (26) Lina Dragani Vinciguerra (29) Marino Artese (30) Beniamino Fiore (31)
Marze, tÏlle pe’ pazze.
Marze
45
marze / marzo / march
10ª summane
lunedì
2
martedì
3
mercoledì
4
giovedì
5
venerdì
6
domenica
8
Sande Ruggïre
Sanda Camëlle
Sande Casemire
Sande Usébbie
Sanda Rose
sabato
7
Sanda Filëciatte
Sande Giuvuanne de Ddë
Mario Fiore, “il trovatore” No, nessuna relazione con Il Trovatore verdiano. Però Mario Fiore, barbiere di Vasto, è veramente un trovatore, di portafogli, beninteso. Al punto che, dopo nove ritrovamenti, ha ottenuto dal Presidente della Repubblica la nomina a Cavaliere il 27 dicembre 2007. Mario Fiore è uomo da Guinness dei primati. Tra i nove recuperi effettuati dal 1960 ad oggi il top è stato raggiunto dai 13 milioni di lire rinvenuti nel 2000. Sempre riconsegnati ai legittimi proprietari senza ottenere ricompensa. Ma Mario Fiore è contento così. La sua felicità consiste nel rendere felici gli altri. Unico momento di notorietà la partecipazione a trasmissioni televisive come Piazza Grande di Giancarlo Magalli e Tutte le Matti46
ne di Maurizio Costanzo (nella foto) per dare conto al grande pubblico delle sue straordinarie capacità di rabdomante di portafogli. Nessun problema. Con Mario Fiore i denari sono più sicuri che in cassaforte.
marze / marzo / march
M’aricorde
Vignola era un punto d’approdo per molti marinari che pescavano pesce azzurro. Nelle foto: il “motore” che trainava le lampare mentre scarica il pesce in attesa di fare il pieno per la successiva notte di pesca.
47
marze / marzo / march
11ª summane
lunedì
9
Sanda Frangiasca Rumüane
martedì 10
Sande Simblèce
mercoledì 11
Sande Cuštandëine
giovedì 12
Sand’Uriaune
venerdì 13
Sanda Patrëzie
sabato 14
Sanda Matëlde
L’Icona
Sanda Lujëise
Amerigo Panerai
La signorilità per antonomasia, per definizione. In questa semplice parola si riassume la pur complessa personalità di Amerigo Panerai. Un uomo buono, affabile, gentile, premuroso, dotato di non comuni doti di umanità, il quale ha dedicato la vita alla famiglia, al lavoro, alla sua città, al cui sviluppo ha certamente contribuito negli anni formidabili dell’industrializzazione dell’economia locale come attento e scrupoloso dirigente della Società Italiana Vetro. 48
domenica 15
marze / marzo / march
:´3[S`]bSQO
Il Tempo 18 Marzo 1965
LA SECONDA MOSTRA DEI FARMACISTI PITTORI L’iniziativa, felicemente intrapresa dal dott. David Piccolotti, apprezzato e squisito pittore, che tante lusinghiere affermazioni e riconoscimenti ha ottenuto in diverse rassegne artistiche della capitale e delle maggiori città dell’Italia, per la realizzazione della Mostra nazionale di pittori riservata ai farmacisti, è destinata al più vivo successo. Infatti, dopo la favorevole esperienza dello scorso anno, che ha visto convenire nella nostra città, numerosi esponenti del pennello ed altrettanti valenti farmacisti
di ogni parte della penisola, anche quest’anno il dott. Piccolotti ha deciso di far svolgere a Vasto la seconda edizione di questa originale rassegna di pittura. Siamo certi che, grazie a questa manifestazione, da svolgersi nei mesi di luglio-agosto, la nostra località turistica avrà modo di inserirsi negli avvenimenti mondani su cui occorre segnare un asterisco per doverosa annotazione di menzione nel carnet turistico. La seconda Mostra quest’anno avrà per palcoscenico naturale la bella terrazza del “Miramare” nella sua rinnovata ambientazione estetica.
Se ccànde lu huàlle ‘m brima sàire, male tèmbe maìne Fett’ e Fettarille #HE MONNE ARITRAUDDgTE
Pippinîcce non se la passa bene. Gli manca una casa, una moglie, ma soprattutto un lavoro che gli consenta di sbarcare il lunario. Tutto il contrario di ‘Ndònie, il compare di cresima, che invece una casa, una moglie ed un lavoro ce l’ha. Una sera, non sapendo come calmare i morsi della fame, si presenta a casa del compare e si siede intorno alla tavola imbandita. – Mi truvuàve a passà’ pi écche – dichiara, fingendo d’essere capitato lì per caso.‘Ndonie mangia la foglia e fa cenno alla moglie di servire un pasto anche all’amco. Appena però i piatti arrivano sul desco Pippinîcce nota che il piatto messo davanti al compare è più abbondante del suo e furbescamente s’imbarca in un discorso sui massimi sistemi e sull’ingiustizia che regna nel mondo. – Che muànn’ aritrauddàte (che mondo alla rovescia), sentenzia alla fine e così dicendo, quasi per rafforzare il concetto, gira i piatti in tavola e mette quello più abbondante davanti a sé. La mossa non sfugge all’amico, il quale sorridendo rigira i piatti a sua volta e sentenzia pure lui: Ma chi vù fa, cumbuà, lasse šta lu muànne gna štà… 49
marze / marzo / march
12ª summane
lunedì 16
Sande Ggiulïàne
martedì 17
Sanda Gertrude
mercoledì 18
Sande Salvataure
giovedì 19
San Giusueppe
venerdì 20
Sanda Sandre
sabato 21
Sande Ermanne
domenica 22
Sande Uttävie
Vastesi che si fanno onore
Luke Saraceni Figlio di Michele Saraceni, emigrato a Perth nel 1952, Luke è diventato un vanto per la numerosissima comunità vastese del West Australia, avendo raggiunto livelli di assoluto prestigio nel mondo imprenditoriale australiano, ove opera nei settori delle costruzioni e della vitivinicoltura. Numerosi sono stati i premi ed i riconoscimenti ottenuti in Australia ed in Italia, tra i quali spiccano quelli di Miglior costruttore di qualità del West Australia e di Abruzzese dell’anno, conferitogli lo scorso anno dall’Associazione Abruzzese di Perth. L’ultimo diploma, che lo ha proclamato esempio di Fedeltà al lavoro e di Progresso economico, lo ha ricevuto nel giugno del 2008 a Vasto, nel corso di una solenne cerimonia svoltasi a Palazzo d’Avalos, organizzata dalla Camera di Commercio di Chieti. Il premio gli è stato conferito dal cav. Dino Di Vincenzo, alla presenza di Tony Fini, un altro abruzzese importante di Perth. 50
marze / marzo / march
Lu Spaccalëne
Mestieri
Quando non c’erano i sistemi di riscaldamento di oggi e l’unico combustibile era la legna, boscaioli e taglialegna avevano di che lavorare tutto l’anno, nella bella stagione per spaccar tronchi, segare e sistemare i pezzi e nella brutta per venderli ai commercianti o direttamente ai privati. La Pallòtte, al secolo Cianci, era uno dei più famosi commercianti di legname di Vasto e passava gran parte delle sue giornate nei boschi dell’interno a selezionare tìcchie e cëppe da portare nel suo deposito di via 4 novembre a Vasto. Nella foto, scattata nel bosco di Carunchio, si vede Mario Cianci che osserva i suoi operai al lavoro.
Li ricette de Za Libbrate
CORATELLA D’AGNELLO
Ingredienti: 400 gr. di fegato d’agnello, polmone, animelle, cuore, due foglioline di alloro, due spicchi d’aglio, una cipolla tritata, un bicchiere di vino rosso, quattro uova, una manciata di pecorino, prezzemolo, sale. Procedimento: Tagliare le frattaglie a dadi e lasciar cuocere per un’ora aggiungendo foglie d’alloro ed un mezzo bicchiere di vino sino all’evaporazione. A fine cottura versare il battuto d’uova, il pecorino ed il prezzemolo tritato. Il piatto è considerato beneaugurante e si serve, secondo la tradizione, il Sabato Santo a colazione. Chi non può però permetterserlo la bbona Pasche mattutine se le fa nghe la frittate nghe la saggècce. 51
marze / marzo / march
13ª summane
lunedì 23
Sande Benedàtte
martedì 24
Sande Habbrìele
mercoledì 25
La ‘Nnungiaziàne
giovedì 26
Sande ‘Manuele
venerdì 27
Sande ‘Libberte
sabato 28
Sande Sište
Ci sono in città numerose scuole di ballo, a conferma di una diffusa passione per l’arte di Tersicore. L’Histon Ballet di Angiola Saraceni è stata una delle prime, in senso cronologico, a presentarsi sulla scena e vanta ormai ben 34 primavere di ininterrotta attività, che le hanno permesso di annoverare tra le allieve alcune ballerine entrate a far parte di corpi di ballo di livello nazionale. Nel corso degli anni ha conquistato numerosi riconoscimenti, premi ed attestati di merito e partecipazioni a concorsi regionali e nazionali. 52
domenica 29
Sande Secundëine
L’HISTON BALLET 34 anni di successi
Da sinistra: Ilaria Manes, Carola Aloè, Valeria D’Alfonso, Sabrina D’Attilio e Francesca Goglione.
marze / marzo / march
L’Ospedale Vecchio
L’ospedale civile, in tempi moderni trovò la prima sede in via Anelli, nell’edificio in cui fu in seguito ospitato l’Istituto d’Arte. Nelle foto, due momenti di vita fissati dall’obiettivo. Cesarino D’annunzio e Luigi D’Angelo rispettivamente autista ed usciere, che posano davanti alla prima ambulanza in dotazione al nosocomio, dono dell’ American Relief for Italy, l’associazione degli italoamericani molto attiva nell’inviare aiuti in Patria dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale. E’ il 1946. Il mezzo di soccorso, un residuato bellico dell’esercito americano, inviato a Vasto su interessamento di Umberto Bottari, era targato CH 4373. La foto di gruppo, scattata nel 1952, mostra il professor Luigi Cipolla (con il camice bianco), attorniato da alcuni dipendenti dell’ospedale.
53
abbrëile / aprile / april
14ª summane
lunedì 30
Sanda Giuvuanna
martedì 31
Sande Beniamëine
mercoledì
1
giovedì
2
venerdì
3
domenica
5
Sand’Ughe
Sande Frangische de Pavele
Sande Rëccarde La Sanda Spéne
sabato
4
Sand’Isidëre
Sande Vingenze Ferrare Lu Jurne de le Palme
Buon Compleanno
Loggia Amblingh 54
Rosanna Colanzi (1) Annamaria Saraceni (2) Anna Vinciguerra (3) Maria Antonietta Gatto (5) Maria Grazia Russi (6) Alberto Di Cicco (7) Teresa Spallini (9) Carlo Del Greco (12) Alessia Marcello (14) Annarita Smargiassi (16) Gloria Giovannelli (18) Nicola Iacobucci (19) Pina Severo (19) Nicola Fabrizio (24) Leila Primavera (25) Sebastiano La Verghetta (28)
Si Marze pupazze, AbbrĂŤile spalazze.
AbbrĂŤile
55
abbrëile / aprile / april
15ª summane
lunedì
6
martedì
7
mercoledì
8
giovedì
9
Sanda Ggiulϕane
Sanda Virginie
Sande Silvene Mercluddé Sande
Sande Caloggere Giuvuddé Sande
venerdì 10
Sand Pumbè Vennardé Sande
sabato 11
Sande Tibberie Sabbete Sande
domenica 12
Sande Ggilie La Pasche
Personaggi
Elia Boselli La Palombara Donna di rara sensibilità, divide il suo tempo tra l’impegno sociale e l’amore per la pittura e per l’arte in generale. Come pittrice, in modo particolare, ha ottenuto lusinghieri apprezzamenti di pubblico e di critica. Ennio Minerva di lei ha scritto. “La signora Elia vive di un autentico amore del colore, della sua materia e di una immediata passione della pittura. E’ come se il battito del suo cuore per un attimo ha vibrato d’emozione davanti ad un paesaggio e canta questa emozione”. 56
Come nacque Piazza Rossetti
abbrëile / aprile / april
“Furono tagliati l’albori avanti la porta del Castello, cioè un oliveto intiero, et un giardino di sotto vicino alle mura del Sig. Giovanni Griggis; e poi fu spianato, di modo che era un grosso colle poco lontano dalla detta porta, e fece quanto contiene presentemente un Largo, à segno tale che ha fatto una bellissima vista”. Così annota, nel gennaio del 1700, Diego Maciano (1682-1746) autore della Cronaca Vastese. Data quindi da quell’anno la realizzazione di quel Largo che diventerà in seguito, con il definitivo assetto assunto in epoca fascista, la piana più importante della città, Piazza Rossetti. In alto, la Piana del Castello in una rarissima foto di inizio Novecento. Il paesaggio è ancora lo stesso che si ritrova nei quadri di Elia Leone e Gabriele Smargiassi.
Fett’ e Fettarille ,U CACCINELLE Mm
Miccalîcce (Michelino) non trova il suo cagnolino: Addò šta lu caccinèlle mè?…addò štà? (dov’è il mio cagnolino?…dov’è?) va dicendo in lungo e in largo per il giardino. Spazientito entra in casa e va al piano di sopra dove sono le camere da letto. Entra nella sua, ma non trova niente; in quella dei genitori ed ancora niente; entra in quella della sorella e trova quest’ultima, distesa sul letto, che languidamente sussurra al suo ragazzo: Giuvuà, aje vidite štu muànne e chell’àddre (Giovanni, ho visto questo mondo e quell’altro). E Miccalîcce d’istinto: Avèsse vište pure lu caccinèlle mè? (Hai visto per caso anche il mio cagnolino?) 57
abbrëile / aprile / april
16ª summane
lunedì 13
Sande ‘Dduarde Lu Pasquane
martedì 14
Sande Masseme
mercoledì 15
Sande Ducudére
giovedì 16
Sand’Irene
venerdì 17
Sande Fabbie
sabato 18
Sanda ‘Pullonie
58
domenica 19
Sande ‘Spedëite La Madonne de la ‘Ngurnuate
abbrëile / aprile / april
1921. SQUADRE IN AZIONE Degli anni tumultuosi che vanno dalla fine della Prima Guerra Mondiale all’avvento del Fascismo si ritrovano tracce anche a Vasto. Una vicenda, datata 16 aprile 1921, ne dà una testimonianza emblematica. Dal rapporto conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato, atti di P.S., si possono ricostruire i fatti, che ebbero inizio proprio nella tarda serata di quel giorno, in coincidenza con l’arrivo in città di un cospicuo numero di socialisti, chiamati a partecipare al Congresso delle Associazioni economiche socialiste abruzzesi e dei rappresentanti delle Camere del Lavoro della regione. Quel concentramento di socialisti che, molto probabilmente si lasciarono andare a qualche manifestazione di baldanzosità, dovuta ai lusinghieri risultati raccolti nelle recenti elezioni, fu all’origine d’incidenti di piazza che si protrassero sino alla mezzanotte, quando il commissario di pubblica sicurezza Cremona ingiunse ai socialisti di allontanarsi, ritenendo “che sarebbe stato opportuno che non tornassero a Vasto, essendo la popolazione decisa a non tollerare che il congresso avesse luogo, tanto più che era corsa la notizia che sarebbero per l’indomani giunti in ausilio della popolazione vastese folti gruppi di fascisti dagli altri comuni della provincia”. L’intervento del funzionario di polizia non convinse tuttavia i congressisti, i quali, accompagnati dagli onorevoli Trozzi ed Agostinoni, si chiusero invece nei locali della Camera del Lavoro, intenzionati a svolgere lì la riunione. Il congresso si aprì quindi alle 7 dell’indomani, presenti una trentina di persone, ma non dovette durare più di tanto se, come si ricava dal rapporto, a turbarne lo svolgimento arrivarono circa centocinquanta fascisti da Gissi, Carpineto Sinello, Liscia e Casalanguida, che inscenarono una manifestazione di protesta. “La dimostrazione cercò più volte di raggiungere la Camera del lavoro, ma fu sempre respinta dalla forza pubblica che sbarrava le vie di accesso”. Poi la situazione, come si legge nello stesso documento, dovette completamente sfuggire di mano ai tutori dell’ordine. “Un gruppo di un centinaio di fascisti, entrati nel ricreatorio di S. Anna Maria Margherita e passando per vari locali tentò di penetrare, abbattendo un tramezzo di mattoni a coltello, nella Camera del Lavoro. Avvedutisene, i socialisti spararono vari colpi di rivoltella contro gli invasori, che risposero con una nutrita scarica di rivoltelle contro i socialisti, appiattati dietro i muri e le finestre”. Solo l’intervento dei poliziotti scongiurò un tragico epilogo. Il congresso fu sospeso ed i congressisti vennero fatti uscire, prima i rappresentanti di Vasto, che passarono indisturbati tra due ali di folla minacciosa, e poi i forestieri, alcuni dei quali vennero insultati e spintonati. Gli onorevoli Trozzi ed Agostinoni furono accompagnati alla stazione ferroviaria e messi sul primo treno, un merci diretto a Castellamare Adriatico. Intanto in città le squadre fasciste, affiancate da molti cittadini, riuscivano finalmente ad entrare nella Camera del Lavoro, abbattendo una parete di un edificio attiguo, “asportandone i pochi mobili e registri, che bruciarono in piazza Castello, nel mentre inalberavano la bandiera nazionale sull’edificio della Camera del Lavoro”. Attorno alle 15, infine, quando pareva che ormai fosse tutto terminato, si udirono colpi di pistola sparati dai tetti all’indirizzo dei manifestanti, ma gli autori, alcuni socialisti rifugiatisi sui tetti delle loro abitazioni, vennero subito disarmati dalla polizia e sottratti ad un tentativo di linciaggio. 59
abbrëile / aprile / april
17ª summane
lunedì 20
Sanda ‘Gnàise
martedì 21
Sand’Anzelme
mercoledì 22
Sanda Flavie
giovedì 23
Sande Giorge
venerdì 24
Sande Gelarde
sabato 25
Sande Marche
Lu Pašticcire
domenica 26
Sande Marcelleine
Mestieri
Il pasticciere fa la sua comparsa in città in epoca abbastanza recente, con l’avvento della società del benessere. In precedenza i dolciumi, tarallícce, cíll’aripiène, mustacciúle, venivano preparati in casa secondo ricette antiche che ogni mamma trasmetteva alla figlia. Il primo vero laboratorio di pasticceria con banco di vendita fu quello di ‘Nivujjembìcce, al secolo Gaetano De Luca, con sede in piazza Diomede, il quale sfornò, è proprio il caso di dire, una generazione di pasticceri. Tra questi, che hanno poi “sfornato” altri provetti artigiani della gola, si ricordano Lino Baccalà, Davide Mascioli, Nicolino D’Alessandro, Panfilo Argentieri. Veri e propri maestri, che hanno aperto la strada ai più giovani ed intraprendenti pasticceri d’oggi, come l’amico Roberto Gualà, fotografato nel suo “dolcissimo” regno. 60
abbrĂŤile / aprile / april
:´3[S`]bSQO
Il Tempo 18 Aprile 1963
UN CONGRESSO PER LA COMPILAZIONE DELL’ATLANTE LINGUISTICO MEDITERRANEO 6RQR JLXQWL QHOOD QRVWUD FLWWj SUHVFHOWD TXDOH OXRJR GL VHGXWD VFLHQWLÂżFD L partecipanti al Congresso Nazionale del Comitato dell’Atlante Linguistico Mediterraneo “Fondazione Giorgio Ciniâ€? di Venezia. Gli studiosi, di cui è Presidente del Comitato il prof. Carlo Battisti, dell’Istituto Glottologico di Firenze, e Consiglieri i professori Devoto, Migliorini, Polena, Bottiglioni, Tagliavini, hanno svolto la loro realizzazione di studio nell’ampio salone d’onore dell’Asilo “Carlo Della Pennaâ€?, ospiti delle autoritĂ cittadine. /R VFRSR GHO FRQJUHVVR q TXHOOR GL YDJOLDUH LO ODYRUR ÂżQ TXL VYROWR FLUFD la compilazione dell’atlante mediterraneo, essendo giĂ state ultimate le inchieste relative alla costa adriatica. La sosta di questi illustri studiosi a Vasto è motivata dal fatto che l’Abruzzo è rappresentato con tre stazioni di inchiesta marinaresca (Vasto-Ortona-Pescara) nella programmazione del piano di studio dell’atlante giĂ attuato dal prof. Battisti. G.C.
Lidia Di Bussolo
Amici del Lunario
Esibisce ancor oggi con orgoglio le tessere di adesione alla Democrazia Cristiana, a testimonianza di un impegno politico che data 1945. Lidia Di Bussolo, classe 1927, del Partito di don Sturzo e Spataro è stata a Vasto la “pasionariaâ€?, una militante tenace e convinta ed uno dei primi esempi di impegno politico femminile nella nostra cittĂ . Da anni residente a Roma, è rimasta sempre legata alla terra natale, ove torna appena libera dai suoi impegni di nonna. Ed è un’appassionata lettrice del Lunario di cui conserva gelosamente tutte le annate. Nella foto, una giovanissima Lidia tra il sindaco Florindo Ritucci Chinni e Antonio Sorgente. 61
maje / maggio / may
18ª summane
lunedì 27
Sanda Zéite
martedì 28
Sande Vitale
mercoledì 29
Sanda Catarëine
giovedì 30
Sande Mîzie
venerdì
1
domenica
3
Sande Giusuéppe Arteggiane
sabato
2
Sande ‘Ttanasie
Lu Legne de la Cráce
Buon Compleanno
Chiesa del Carmine 62
Germana Benedetti (2) Antonio Russi (3) Lucia Smatgassi (8) Antonietta Di Fonzo (10) Fabio Di Cintio (11) Barbara Molino (13) Luca Versace (13) Anna Scipioni (18) Renata D’Ardes (22) Anna Cecere (27) Patrizia Sacchi (27) Paola Zilli (28) Lucia Molino (29) Angelo Frasca (29)
Maje, la sàcche n’ha fatte mä carastëje.
Maje
63
maje / maggio / may
19ª summane
lunedì
4
martedì
5
mercoledì
6
giovedì
7
venerdì
8
Sande Flurïane
Sande Nînzie
Sanda Bbenedatte
Sande ‘Nnucienze
Sande Vittàure
sabato
9
Sande Libbratàure
L’Icona
Giovanni Atturio
Nei ricordi di molti vastesi rimane, anche in forza della continuità che il figlio Renato ha saputo assicurare all’azienda familiare, l’elettricista per definizione. Giovanni Atturio, maštre Giuvuà’, lo ricordano soprattutto al tempo in cui aveva bottega in un locale di Palazzo d’Avalos, in piazza Pudente, una specie di antro misterioso nel quale l’avventore si doveva muovere tra centinaia di lampade e lampadari che scendevano dal soffitto e radio, televisioni, ventilatori, grovigli di fili di rame, scaffalature ricolme di valvole, interruttori, spine, viti, tasselli, trapani, giraviti. Uno scenario irreale per i riflessi di luce elettrica, nel quale la luce più intensa era però la figura sempre sorridente di maštre Giuvuànne. 64
domenica 10
Sande ‘Ndunëine
maje / maggio / may
L’Ateneo della Villa Comunale FACOLTÀ DI BRÉSCHELE E ‘TTRÉSSÈTTE
Nella foto da sinistra: Armando Caldarelli, Nicola Paladino, Paganini, Vico, Nicola Saraceni, Armando Cinquina, Fernando Cordisco, Antonio D’Adamo, Gino Pacilli e Antonio Marinucci. Altri iscritti all’Ateneo: Settimio Lazzaro, Pietro Di Bartolomeo, Domenico Di Pietro, Paolo Di Chiacchio, Michele Stampone, Vincenzo Passeretti, Giovanni Di Cicco, Mario Stampone, Angelo D’Adamo, Filandro Bosco, Paolo Menna, Nino Reale e Giuseppe Sputore.
Li mamm’ e li pétre si mágnane le mele e a li fije si ggelène li dínde. Li ricette de Za Libbrate
PAPPARDELLE E ZUCCHINE “ARICICILIJÈTE”
In un padella (déndre a ‘na fissàure) soffriggete in olio abbondante del prosciutto cotto, tagliuzzato a quadratini. Aggiungete una zucchina già affettata. Lessate a parte in acqua salata le pappardelle o sagne fatte in casa e tagliate larghe (sagn’appezzàte). Scolate la pasta e versatela nella padella mescolandola con i dadini di prosciutto e le fettine di zucchina. Aggiungete formaggio grana e amalgamate (aricicilijète). Servite con un buon bicchiere di Montepulciano. 65
maje / maggio / may
20ª summane
lunedì 11
Sande Fabbïane
martedì 12
Sande Nerè
mercoledì 13
La Madonne de Fàteme
giovedì 14
Sande Matté
venerdì 15
Sanda Matalene
sabato 16
Sande Ubbualde
Vecchi Fusti Alt, fermi tutti! Quando alza la paletta, obbedite, altrimenti…E non chiamatelo per favore sparafatèje, perché Nicolino potrebbe anche elevarvi una contravvenzione per oltraggio a pubblico ufficiale. Scherzi a parte, Nicolino, che nella foto fa simpaticamente il verso al Vigile Alberto Sordi del famosissimo film, è una colonna del corpo della Polizia Municipale, sempre disponibile e cortese con tutti, disposto anche a far finta di non vedere qualche infrazione, purchè ovviamente leggera. Tutto l’opposto, insomma, di quel che vorrebbe apparire. 66
domenica 17
Sande Pasquale
maje / maggio / may
Il Giro d’Italia è tornato
Il 16 maggio dell’anno scorso Vasto è tornata a tingersi di rosa, tributando ai “Girini” lo stesso entusiasmo delle precedenti edizioni (quelle del 1959, del 1983, del 1988, del 1998 e del 2000), nonostante sia mancata stavolta l’emozione del traguardo d’arrivo. La carovana è partita da Vasto per raggiungere Pescocostanzo tra due ali di folla esultante, in una giornata dedicata al Camoscio d’Abruzzo, l’indimenticabile Vito Taccone.
67
maje / maggio / may
21ª summane
lunedì 18
Sande Venanzie
martedì 19
Sande Cilištëine
mercoledì 20
Sande Bernardëine
giovedì 21
Sande Sicundëine
venerdì 22
Sanda Rëite da Cascie
sabato 23
Sande Desiderie
domenica 24
Sanda Giuvëine La ‘Scenziaune
9B ).?C6?2 12 9. #6.GG2 B?A<
Entra un tale e dice: - Hann’arrubbuète a lu bbuàrre di Tumuàsse. S’hanne frichéte cinghicénd’eure! Ma che cinghecénde… cchî de settecende, - lo corregge un tale, seduto sotto le forbici. - Addre che settecende, m’hanno dëtte che lu sbruvugnàte s’ha ‘nzaccàte mill’eure - interviene un terzo in attesa del suo turno. Un giovanotto, rimasto sino a quel punto in silenzio, sbotta indispettito: - Sande Mècchèle scibbendàtte! Ma se ce n’ajje truvuàte sole settandaquattre…
9B :.0299.?2
- Niché, damme ‘na fettëne tenere, tenere pe’ cchi la criatîre. M’arriccummuànne, táile a lu fulátte. - Pasquà’ - gli risponde sornione il macellaio - si nu ‘mbiegàte? Si de la bbanghe? De la Finanze? - Ma che ‘mbiegàte e mbiegàte, tu li sé ca sò’ nu puvuràcce - ribatte mogio mogio Pasquale. - Mbò… allàure t’attòcche sole l’osse! 68
maje / maggio / may
Feste di Contrada Ieri e oggi
La Cuccagne...
Sarà stato Vasto il Paese della Cuccagna? Forse che sì, forse che no. Non c’era festa di contrada in cui non si celebrava il rito dell’Albero della Cuccagna, l’arrampicata al palo ingrassato grondante di salami, salsicce, formaggi, prosciutti. Un modo semplice per stare insieme, per sentirsi tutti della stessa famiglia cittadina.
... Lu Dunative
Nella foto a fianco Sante Vennitti, Giovanni D’Ermilio e Tindaro Pontillo
69
maje / maggio / may
24ª summane
lunedì 25
Sande Gregorie
martedì 26
Sande Feleppe
mercoledì 27
Sande Federëiche
giovedì 28
Sande Emëlie
venerdì 29
Sande Massimëine
sabato 30
Sande Ferdenande
domenica 31
Sande Giurduane La Pendecoste
Ciclismo d’altri tempi Nella foto Nicolino Buontempo, un campione del pedale salito agli onori della cronaca sportiva abruzzese nel dopoguerra. Nato a Vasto nel 1922 muore tragicamente durante un allenamento ad Ortona nel 1954.
Si titte li huè’ si spannàssere a lu sàule... ognine s’aricchiappàsse li su’. 70
maje / maggio / may
:´3[S`]bSQO
Il Messaggero dello Sport
25 Maggio 1959 VITTORIA DI GASTONE NENCINI NELLA DURA E COMBATTUTA TAPPA DI VASTO
BRILLANTE
Nella nona tappa del Giro d’Italia (Napoli-Vasto) di km 206, Gastone Nencini riesce a precedere per una manciata di secondi i tre compagni di fuga sul traguardo in salita posto in via Roma. Ordine d’arrivo: 1 - Nencini (Carpano) in 5 h 27’ 11”; 2 - Battistini (Legnano) a 6”; 3 - Massignan /HJQDQR D ´ %RQL 7ULFR¿OLQD &RSSL D ´
5 - Junkermann (Faema) a 3’ 13”. /D FODVVL¿FD GRSR OD QRQD WDSSD YHGH DO FRPDQGR il francese Charly Gaul (Emi), seguito dall’italiano Zamboni (Torpado) a 1’ 32”. Chiudono la graduatoria dei primi cinque gli stranieri Anquetil (Helyett-Potin) a 1’ 57”, Van Looy (Faema) a 3’ 08” e Poblet (Ignis) a 4’ 15”.
Olimpiadi della Matematica 2008 Fabrizio D’Alonzo e Mario Suriani, due matematici in erba, alunni delle Medie di Vasto, hanno partecipato, insieme ad altri 1500 concorrenti alle finali dei Giochi Matematici svoltisi nell’Università Bocconi il 17 Maggio dell’anno scorso. Mario e Fabrizio sono approdati a Milano superando le selezioni provinciali tenutesi a Lanciano. 71
ggigne / giugno / june
25ª summane
lunedì
1
martedì
2
mercoledì
3
giovedì
4
venerdì
5
domenica
7
Sande Giuštëine
Sand’Uggenie
Sanda Clutëlde
Sande Quirëine
Sande Fiurenze
sabato
6
Sande Feleppe
Sande Robberte La Ternetè
Buon Compleanno
Palazzo dei Cento diavoli 72
Nadia Fizzani (4) Annamaria Di Falco (7) Gaetano Ronzitti (11) Serena Cirone (11) Simona Vinciguerra (12) Dario Gileno (13) Floriana Lalli (14) Michele Iacobucci (14) Rossana Giuliani (15) Luigi Spadaccini (15) Rosella Turilli (16) Anna Lalla (19) Maria Teresa Palazzo (19) Grazietta Marcello (20) Giancarlo Spadaccini (25) Anna Andreini (28)
Tîtte li méise vé la sére, sol’a Ggînie nin ce spére
Ggigne
73
ggigne / giugno / june
24ª summane
lunedì
8
martedì
9
Sande Severëine
Sande ‘Rrëiche Punto di stella
mercoledì 10
Madonne di li Merécle
giovedì 11
Sande ‘Nufre
venerdì 12
Sanda Alëice
sabato 13
Sande ‘Ndonie de Padeve
domenica 14
Sande Zaccarëje Lu Corpus ‘Ddòmene
Il Calcio Vastese-Australiano Maggio 1959 a Perth: Azzurri-Stuart Arms Hotel 6-0. Mattatore il centravanti Mario Silla con cinque reti. Il risultato tennistico è stato completato da un gol di Giuseppe Di Rosso. Luglio 1959 a Perth: Vastese - Kiev 4-0. Tra i giocatori presenti Bruno, Zacco, Di Foglio, Varga e Calliaro. Nella foto la S.S. Vastese di Perth (1955): Tana, Colangelo, D’Attilio, Romano, Di Florio, Di Foglio, Smargiassi, Baiocco. Accosciati: Molino, Lattanzio, Notaro, Staffiolani, Cicchini. 74
ggigne / giugno / june
:´3[S`]bSQO
Il Tempo 15 Giugno 1963
PREDISPOSTE LE INFRASTRUTTURE NELLA ZONA METANIFERA DI SAN SALVO Ferve intensa lâ&#x20AC;&#x2122;attivitĂ lavorativa nella zona metanifera di San Salvo, in territorio di Vasto, per la realizzazione delle infrastrutture industriali indispensabili e necessarie per il sorgere delle nuove industrie in fase di attuazione. Come primo tempo dellâ&#x20AC;&#x2122;ingente piano di realizzazione di opere, è quello della costruzione del raccordo ferroviario tra la 6WD]LRQH GL 6DQ 6DOYR ÂżQR DOOD localitĂ Piana S. Angelo, in prossimitĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;erigendo stabilimento industriale della SocietĂ Italiana Vetro. /H RSHUH IHUURYLDULH ÂżQDQ]LDWH GDOOD &DVVD SHU LO Mezzogiorno, ammontano a circa 400 milioni di lire. A queste faranno seguito quelle viarie di piĂš facile scorrimento tra le varie zone ed i maggiori centri che saranno direttamente collegati con i pozzi metaniferi. Non è escluso, infatti, dopo lâ&#x20AC;&#x2122;attuazione di questi collegamenti, che nella zona possano inserirsi altri complessi, oltre quelli preventivati dai piani tecnici, onde ampliare la sfera commerciale ed economica della zona, compresa nel nucleo di Industrializzazione del Vastese e che investe direttamente la zona portuale di Punta Penna. A tal proposito il comitato direttivo del Consorzio per il Nucleo di Industrializzazione del Vastese, nella sua ultima riunione, ha esaminato la prospettiva di redigere un piano regolatore delle ]RQH GD DGLELUH DG HVSDQVLRQH LQGXVWULDOH $ WDO ÂżQH L lavori per lâ&#x20AC;&#x2122;approntamento di un piano tecnico è stato DIÂżGDWR DO JUXSSR Š&HUHVÂŞ GL 5RPD FRPSUHQGHQWH specializzati in materia. Uno degli obbiettivi principali, oltre ai rilievi delle aree, è quello di attuare una serie di opera, di completamento dello scalo marittimo di Punta Penna per il potenziamento delle sue
DWWUH]]DWXUH SHU UHQGHUOR HIÂżFLHQWH GDO SXQWR GL YLVWD commerciale, ed accessibile a navi di tonnellaggio ÂżQR D PLOD ,Q TXHVWR SRUWR GHVWLQDWR DG HVVHUH uno dei piĂš importanti della costa adriatica, per la ubicazione ideale a metĂ scalo per i commerci del medio oriente, giĂ sono in atto movimenti marittimi di rilevante mole, oltre al normale collegamento turistico con le Isole Tremiti, il cui ritmo è valutato in crescente aumento costante. Le numerose navi che in questi primi mesi dellâ&#x20AC;&#x2122;anno hanno toccato il Porto di Punta Penna, hanno scaricato centinaia di migliaia di tonnellate di preziose materie prime, tra fosfati per la Industria Chimica Puccioni, sita nella zona portuale, e pregiati legnami da impiegare nelle numerose industrie della Regione e dellâ&#x20AC;&#x2122;Italia Settentrionale. Queste premesse, da cui deriveranno sicure e piĂš redditizie fonti di lavoro, contribuiranno ad alleviare la crisi della mano dâ&#x20AC;&#x2122;opera locale, in sensibile aumento. E non senza motivo di speranza salutiamo una piĂš intensa attivitĂ nel settore, giacchĂŠ è indispensabile, altresĂŹ, assicurare, sin da ora, una stabile occupazione in loco alla gran massa di lavoratori costretti ad espatriare e sobbarcarsi a piĂš GXUL VDFULÂżFL Giuseppe Catania
Mundagna chiare e mmarina schĂŽre, fatte nu viagge ca vĂŹâ&#x20AC;&#x2122; sichĂŽre. 75
ggigne / giugno / june
25ª summane
lunedì 15
Sande Veite
martedì 16
Sand’Ureliane
mercoledì 17
Sande Adolfe
giovedì 18
Sande Curnuelie
venerdì 19
Sande Rumüalde
sabato 20
Sanda Micchelëine
domenica 21
Sande Lujëgge
Personaggi
Don Gino Smargiassi Don Gino artifex, si potrebbe dire. Sì, perché don Luigi Smargiassi è un vero e proprio fabbricatore di chiese, avendo promosso e commissionato la realizzazione di quella di San Salvo Marina negli anni Settanta ed oggi di quella di San Marco Evangelista a Vasto. Instancabile, tenace, apparentemente burbero, schietto nelle affermazioni e nei giudizi, reca con sé lo stile di quella generazione di sacerdoti vastesi cresciuti attorno a don Felice Piccirilli e la convinzione che il ministero sacerdotale vada vissuto anzitutto come impegno pastorale. Amante di storia patria, è autore di un bel libro del 2005 intorno alle vicende risorgimentali nel Vastese dal titolo “Il Vastese tra la crisi finale della monarchia borbonica e gli inizi dello Stato unitario”. 76
ggigne / giugno / june
:´3[S`]bSQO
HISTONJUM
MUSEO ARCHEOLOGICO Il Museo Archeologico del Vasto costituisce un argomento sempre vecchio e sempre nuovo nel senso che la sua trattazione non diminuisce mai di attualità. Tutt’altro anzi, ché il numero frequente di visitatori esterni e cittadini, l’interesse dimostrato recentemente dalle scuole e dai docenti e la prossima stagione turistica riportano necessariamente alla ribalta la questione del Museo Civico. Ormai s’impone un principio di decoro, e quindi di orgoglio, che non possiamo dissociare. La valorizzazione turistica non può prescindere dalla prestazione dei nostri tesori artistici e dei nostri istituti storici; questi a loro volta debbono avere quella appropriata cornice di dignità e di rispetto per essere compresi nella rassegna panoramica d’una Città che ostenta la sua origine greca. In proposito ci piace ricordare la promessa fatta recentemente dal
Giugno 1959
Presidente dell’Amministrazione Provinciale ing. Guido D’Onofrio, rincalzata dalle assicurazioni date dal Sindaco Andreini. Il Capo del consesso provinciale ha infatti personalmente garantito lo stanziamento di 20 PLOLRQL SHU OD FRVWUX]LRQH GHO QXRYR HGL¿FLR H LO Sindaco ha informato che l’area disponibile si trova nella zona del Campo Boario, sulla base del progetto redatto già da tempo dall’arch. Martella e approvato dal Consiglio Comunale di Vasto.
Modi di dire CONSIGLIO D’AMICO Áccasete, áccasete, ca la májje è mezze pàne AMORE DI MAMMA Féjje mé, nin ti scurdà’ má ca sott’a !ta méne ‘ngi piove má. CONSIGLIO DI MEDICO Mágne mmolle ca ví’ de còrpe.
I 100 anni di Nonna Antonietta II 17 agosto 2008 la signora Antonietta Stasi, vedova dell’appuntato della polizia di Stato Michele Maldera, ha compiuto 100 anni. Auguri! Nonna Antonietta è stata festeggiata da amici e numerosi familiari tra cui le figlie, Giuseppina e Luisa (nella foto con la madre) moglie del noto imprenditore Silvio Laccetti. La cerimonia religiosa si è svolta nella chiesa del Carmine, presieduta da don Giovanni Pellicciotti con la partecipazione di tanti cari di famiglia ed amici. 77
ggigne / giugno / june
26ª summane
lunedì 22
Sande Paulëine
*
Punto di stella
martedì 23
Sande Nazzarie
mercoledì 24
Sande Giuuánne Battešte
giovedì 25
Sande Hujerme
venerdì 26
Sande Giuvuanne e Pavele
sabato 27
Sande Clemende
Nicola Natale
domenica 28
Sand’Irené
Amici del Lunario Seppur non sia nato a Vasto, Nicola si sente vastese sino alle midolla davvero e, in virtù di questa sua vastesità acquisita, interiorizzata, ha sostenuto i colori biancorossi come forse pochi altri. Imprenditore edile di successo, ha dedicato parte del suo tempo e delle sue risorse anche economiche alla squadra di calcio, della quale è stato ripetutamente dirigente di primo piano e punto di riferimento di cordate di sostenitori. Ricavandone spesso dolori, ma anche tante gioie e tanta considerazione dagli sportivi autentici e dalla cittadinanza.
78
ggigne / giugno / june
Oltre quattromila visitatori hanno potuto ammirare la Beata Beatrix, rimasta in esposizione nella Pinacoteca di Palazzo D’Avalos dal 13 agosto al 16 novembre 2008. L’evento culturale, davvero straordinario, è stato possibile grazie alla disponibilità della Tate Gallery di Londra ed ha richiamato l’attenzione di tanta parte della critica nazionale, a cominciare da Vittorio Sgarbi, che ha poi animato un incontro pubblico nel cortile del Palazzo marchesale. 79
lîjje / luglio / july
27ª summane
lunedì 29
San’Bitre e Pavele
martedì 30
Sande ‘Nnuciénze Punto di stella
mercoledì
1
giovedì
2
venerdì
3
domenica
5
Sande Dumiziane
Sande Urbane
Sande Tumuásse
sabato
4
Sanda Sabbette
Sanda Filummuéne Madonne di li Grazie
Buon Compleanno
Portale Chiesa S. Pietro 80
Maurizio Pessolano (3) Grazia Del Frà (4) Teresa Carusi (9) Nicola Sciartilli (10) Antonio Calienno (15) Giuliana Giuliani (17) %UXQR 5HÀQD
Lidia Di Bussolo (19) Anita Maria Consiglia (22) Marilena De Fazio (22) Concetta Pensato (23) Maria Paola Caldarone (24) Renato Piero Fizzani (25) Maria Bottari (29) Nicolino Jr. D’Ugo (29) Francesco Caruso (31) Mirella Mariotti (31)
LlĂje, frutte la terre, ma nin frutte lu muĂ re.
Lijje
81
lîjje / luglio / july
28ª summane
lunedì
6
martedì
7
mercoledì
8
giovedì
9
Sanda Maréjja Guràtte
Sanda Cláudie
Sand’Adriane
Sande Ggiste
venerdì 10
Sanda Isabella
sabato 11
Sande Bbenedàtte
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domenica 12
Sande Furtunüate
HISTONIUM 16 Luglio 1959
APRE LO STABILIMENTO CHIMICO-INDUSTRIALE MARIO PUCCIONI A PUNTA PENNA I ministri Pastore e Spataro hanno raggiunto Punta Penna per la visita del complesso industriale della ditta Mario Puccioni. Il complesso si estende su di un’area di 5 ettari. Sono stati impiegati 400 milioni di lire per 500 giornate lavorative; vi saranno occupati 400 operai con una produzione di oltre 1.000 quintali giornalieri di concimi chimici la cui materia prima proverrà, via mare, dall’Algeria e dalla Tunisia. Il ministro Pastore, accompagnato dal comm. Puccioni e dai tecnici, ha visitato minutamente lo stabilimento, interessandosi ai vari cicli di lavorazione. 82
lîjje / luglio / july
1959 NASCE IL “PREMIO VASTO” Nell’estate del 1959 il Comitato amatori d’Arte, presidente Pietro Desiati, vicepresidente Michele Ronzitti e segretario Tito Spinelli, in collaborazione con l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo e con l’Amministrazione Comunale, organizza la Prima Mostra dei pittori Vastesi contemporanei. Nella mostra vengono coinvolti i pittori vastesi che vediamo nell’ordine nelle foto: Carlo D’Aloisio Da Vasto, Nicola Galante, Filandro Lattanzio, Franco Paolantonio, Luigi Martella, Saverio Della Guardia, Ennio Minerva, Lucia Borghi Perrozzi, Vincenzo Canci e Michele Fiore.
83
lîjje / luglio / july
29ª summane
lunedì 13
Sande ‘Rreiche
martedì 14
Sande Camélle
*
Punto di stella
mercoledì 15
Sande Bbonavendïre
giovedì 16
La Madonna de lu Cármene
venerdì 17
Sande Cirille
sabato 18
domenica 19
Sanda Marëine
Sand’Arsenie
:´3[S`]bSQO
HISTONJUM
COSTITUITO IL LIONS CLUB A VASTO Il Delegato Internazionale del Lions Club per l’Italia sig. Oscar Hausmann, nella elegante sala dello Jolly Hotel ha incontrato professionisti e industriali concittadini allo scopo di costituire a Vasto una sezione dell’importante RUJDQLVPR ¿ODQWURSLFR Dopo l’esposizione del programma di massima fatta dal sig. Hausmann e dall’avv. Scoponi, è stato eletto il Consiglio Direttivo della sezione di Vasto così costituito: Presidente il dott. Elios Petrilli, Assessore al Comune; Segretario il dott. Pietro Desiati, Commissario dell’Azienda di Soggiorno e Turismo; Consiglieri il Presidente del Tribunale dott. Longo, l’Assessore avv. De Simone, il Consigliere Provinciale dott. Muzi, il Presidente della Casa di Conversazione dott. Giuseppe Pietrocola; il Presidente dell’Associazione Calcio “Pro Vasto” avv. Giuseppe D’Ugo; il Vice Presidente della Casa di Conversazione prof. Corinto Carmenini.
•
16 Luglio 1959
di VASTO
Un vente nnio di «serv ice »
1959-1979
84
lîjje / luglio / july
M’aricorde
“Era il 1969, esattamente quarant’anni fa, quando decisi di rilevare la farmacia di Vasto Marina dal dottor Levantesi. Fui ben felice di insediarmi lì anche perché sono nativo della vicina Pollutri. Avevo espletato per diversi anni l’attività di collaboratore scientifico della Sqibb. Oggi a circa ottant’anni posso dire che per decenni ho avuto una finestra aperta sul quartiere per osservare e seguire da vicino le vicende e le trasformazioni. Fino agli anni Ottanta Vasto Marina era un quartiere pulsante, vivo con una propria specifica identità, meno residenti di oggi ma con più vita: la stazione ferroviaria in piena attività col suo posto di polizia, col bar e i taxi, capolinea delle linee urbane ed extraurbane; le scuole elementari e medie. Spiccavano figure professionali come quelle del dottor Rocchio, di Lalli, di Mattucci, di De Berardinis, di padre Mileno e di padre Angelo Del Frà. Erano ingredienti preziosi e collanti di una comunità unita ed anche, forse, un po’ chiusa. Poi con l’avvento
del turismo con nuovi alberghi, una spiaggia più attrezzata, locali e pubs la Marina ha assunto un volto nuovo, diverso. E’ divenuto il quartiere del divertimento, serbatoio di risorse finanziarie per tanti operatori che, dopo i tre o quattro mesi estivi lavorativi, abbandonano la propria struttura e la Marina diventa il quartiere dormitorio. Dunque, via le scuole, via la Stazione, Vasto Marina diventa un quartiere spento, triste, apatico che vive solo in funzione dell’estate successiva. Ho un po’ di nostalgia dei tempi andati in cui vecchi pescatori di buon mattino uscivano in mare, di una cultura sociale semplice, ma seria, produttiva, creativa. Certo i tempi e le esigenze mutano: la Marina è cambiata, ma i suoi scorci, la sua salubrità nelle prime ore del mattino, il suo rumore, la voce del mare la rendono ancora un posto meritevole di essere vissuto e goduto tutto l’anno”.
Li ricette de Za Libbrate
MELANZANE E ZUCCHINE RIPIENE
Svuotare le melanzane e le zucchine in modo da poterle poi riempire dell’impasto già preparato costituito da pan grattato, olio, formaggio, uova, sale, pomodoro e prezzemolo. Dopo aver riempito, sistemare nel tegame, aggiungere olio ed infornare per ottenere, dopo circa mezz’ora di cottura, il piatto prelibato. 85
lîjje / luglio / july lunedì 20
Sand’Aurelie
martedì 21
Sande Claudie
mercoledì 22
Sanda Maréjja Matalene
giovedì 23
Sanda Bbréggede
venerdì 24
Sanda Cristëine
*
Punto di stella
sabato 25
Sande Giàcheme
L’Icona
domenica 26
Sand’Anne e Giuvuacchëine
Nicolamaria Pietrocola
Nato da una famiglia della media borghesia locale, dopo aver svolto diversi lavori come amanuense e copista, si trasferisce nel 1821 prima a Napoli e poi a Roma, dove frequenta l’Archiginnasio e l’Accademia di S. Luca. Per problemi economici è costretto a rientrare in patria nel 1823. Nel 1832 a Napoli ottiene la laurea in Matematica e Fisica e i titoli accademici in Architettura. Tornato a Vasto diviene famoso per le geniali ristrutturazioni di molti palazzi patrizi (Genova Rulli, Palmieri, Jecco, Monteferrante, Genova, Miscione) che cambiano il volto del centro storico. Suo l’intervento che stabilizza il presbiterio della chiesa di S. Maria Maggiore. Innovativi il progetto neoclassico del Cimitero e la costruzione della chiesa di S. Filomena. Reso quasi cieco dal manifestarsi dalle cataratte nel 1851, viene operato nel 1864 ma, riacquistata la vista muore l’anno successivo. La vedova Elisabetta Marchesani, che gli ha dato un solo figlio, Lucio Valerio morto fanciullo, nel 1869 pubblica alcuni suoi saggi tecnici. Nella foto il salone del Palazzo Genova-Rulli. 86
lîjje / luglio / july
:´3[S`]bSQO
Il Tempo 22 Luglio 1963
SENZ’ACQUA POTABILE I TURISTI CHE SOGGIORNANO AL “CAMPING” INTERNAZIONALE Il problema dell’approvvigionamento dell’acqua potabile se è essenziale per la città, lo è maggiormente per la zona della marina, più interessata a conseguire la funzionalità di tale servizio indispensabile per il turismo. Quel che gli organi turistici e comunali debbono ancora risolvere è di far giungere l’acqua potabile al “camping” Internazionale di Marina di Vasto. Qui ogni anno soggiornano centinaia di turisti amanti di questo sport sociale e non vi è ragione di non considerare come non debbano
essere messe a disposizione di questa istituzione gli elementi essenziali per renderlo funzionante. Qui manca l’acqua. Vi manca perché le nostre autorità, come al solito, si sono ricordate troppo tardi, cioè quando la stagione balneare è già in fase inoltrata: vi manca perché non si è ancora risolto il problema di chi debba provvedervi: l’Azienda di Soggiorno o il Comune di Vasto? Dobbiamo attendere ancora un anno per conoscere il responso di tale dilemma?
Fett’ e Fettarille #´n PECORA E PECORA
Il dialogo si sviluppa sul doppio senso dato alla parola pèchere, con cui s’intende sia la pecora propriamente detta, che una solenne ubriacatura. In via Marchesani, Luigi e Paolo, s’incontrano. - Lué,- fa Paolo all’amico - lu muacellàre tè ‘na pèchere - Mbo, Pavilì’?- gli risponde Luigi - Che nnuvutué è quàsse. Le tè tutte li jurne!... - Nàune, cumbuà’ - replica ammiccando l’altro - stavodde tè na péchera addavàire.
Vastesi che si fanno onore
Ettore Del Lupo
L’avreste mai immaginato un vastese impegnato ad impiantar vitigni in India? Ebbene sì, nel Paese del the, c’è un concittadino, il dottor Ettore Del Lupo, classe 1973, che sta mettendo letteralmente a frutto la sua laurea in agraria e il master in gestione del sistema vitivinicolo. A Nashik, 180 km. da Bombay, fa parte di una équipe di consulenti incaricati di far decollare un piano per la produzione di uva di qualità destinata a soddisfare la crescente richiesta di vino da parte del mercato interno.
87
ahâšte / agosto / august
31ª summane
lunedì 27
Sande Celestëine
martedì 28
Sanda Serene
mercoledì 29
Sanda Marte
giovedì 30
Sanda Biatrëice
venerdì 31
Sande ‘Gnazie Punto di stella
sabato
1
Sande ‘Liffanze
domenica
Buon Compleanno
Porta Catena 88
2
Sand’Usebbie
Lamberto Carpi (3) 5RVDQQD 3DQGROÀ
6HUDÀQD &DOYDQR
Sina Santoro (6) Sabrina Acquarola (6) Sergio Menna (8) Luigi Murolo (8) Angelo Spatocco (11) Maria Greco (14) Maria Rosaria Del Lupo (16) Nicola Gattella (17) Susanna Celenza (19) Enrico Tessitore (20) Elia La Palombara (21) Maria Eleonora Polidoro (28)
Acche d’ Ahàste, ùjje, méle e mmàste.
Ahâste
89
ahâšte / agosto / august
32ª summane
lunedì
3
martedì
4
mercoledì
5
giovedì
6
venerdì
7
domenica
9
Sanda Lèdie
Sande Giuvuanne
Sand’Osvalde
Sand’Uttaviane
Sande Caddane
sabato
8
Sande Ddumuéneche
Elena Del Greco Nata a Vasto nel 1991 eletta il 23 agosto 2008 Miss Vasto. Frequenta l’Istituto Tecnico Commerciale ad indirizzo turistico. Il 7 settembre 2008 è stata finalista a Tortoreto Lido nel concorso Fotomodella dell’Anno.
90
Sande Rumüane
ahâšte / agosto / august
M’aricorde
On the Beach Nella foto a sinistra un singolare esempio di “società di servizi” operante sulla spiaggia nel 1962, nata dalla collaborazione tra Paolo Di Bussolo (lu zannutille) ed il super-bagnino Tindaro Pontillo. Il cliente coinvolto è il milanese Mario Pedicini.
Luigi Fiore tra due bellezze: Sandra Di Domenico e Silvia Redivo da Bologna (1982)
91
ahâšte / agosto / august
33ª summane
lunedì 10
Sande Lurenze
martedì 11
Sanda Chiare
mercoledì 12
Sand’Erculüane
giovedì 13
Sand’Ippolete
venerdì 14
Sande Massemiliane Punto di stella
sabato 15
L’Assunziane de Sanda Maréjje
domenica 16
Sande Rocche
Il nuovo look di Via Adriatica Il 2008 registra la fine dei lavori di consolidamento del costone orientale della città e del nuovo arredo urbano di Via Adriatica. Una volta tanto gli sforzi di destra e sinistra hanno prodotto qualcosa di buono. 92
ahâšte / agosto / august
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Mestieri
Lu ggelatàre
Tutti da ‘Ndònie, tutti da ‘Ndònie, gridava il gelataio all’incrocio di via Santa Maria Maggiore con la Corsea, agli inizi degli anni Trenta. Spunta dai ricordi di un ottuagenario la figura di questo Antonio, di cui s’ignora il cognome, che fu forse il primo ad aprire un esercizio per la vendita di gelati. Di venditori di gelati ce ne sono stati tanti da allora per la felicità di grandi e piccini, soprattutto dopo l’apertura dei bar.
Chi non ha gustato in epoca più recente i gelati di Martone, di Napoleone (Filuté), di Bongarzone, di Vinci (Cellescacàzze), di Salvatore Frattoloso. E c’è stato un tempo, quando non c’erano gli stabilimenti balneari che vediamo oggi, in cui gelati e bibite venivano generosamente offerti da intraprendenti ambulanti con tanto di giacca bianca e berretto alla marinara. Come Luigi Di Guilmi nella foto.
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3PESE NUZIALI
Fett’ e Fettarille
Una coppia di fidanzatini, in non floride condizioni economiche, si reca da don Romeo, il mitico parroco di San Pietro, per chiedergli il costo della cerimonia. - J’ vulìsseme spusà’, Do’ Rrumé, ma canda vvè custà? ‘Nghi šti chiare di lune… Don Romeo si fa mentalmente qualche conticino e spara una cifra. - E gnà si fa? – replicano stupiti i due giovani – Nin tinàme tîtte šti sodde. Mò scappàme da la case e ccuscià n’ cacciàme manghe ‘nu cendésime. - E allore – taglia corto don Romeo – mittéteve sîbbite a ccorre, fija mì. 93
ahâšte / agosto / august
34ª summane
lunedì 17
Sande Settëmie
martedì 18
Sand’Elene
mercoledì 19
Sanda Sare
giovedì 20
Sande Bernarde
venerdì 21
Sande Fabbrézie
sabato 22
Sanda Maréjje Riggëine
domenica 23
Sanda Réuse
Personaggi
Pietro Bontempo E’ nato a Vasto il 4 novembre 1963. Ha coltivato sin da giovanissimo la passione per la recitazione, trovando nel professor Mario De Caro, suo insegnante nel Liceo Classico “ Lucio Valerio Pudente”, il primo mentore. A diciott’anni si trasferisce a Roma, dove si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza, che lascia per entrare l’anno dopo nell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica. Al termine dei tre anni canonici comincia per lui una carriera in costante ascesa tra cinema, televisione e soprattutto teatro. 94
ahâšte / agosto / august
Una serata dannuziana Il 1º agosto 2008, a 75 anni dalla morte di Gabriele D’Annunzio, l’Associazione Culturale San Michele Arcangelo ha voluto ricordare il Vate, attraverso uno spettacolo che ha potuto fruire dei prestigiosi locali, normalmente chiusi al pubblico, del cortile del castello Caldoresco. Uomini di cultura ed artisti di chiara fama hanno reso la serata memorabile. Il pubblico e la stampa presente si sono augurati che eventi di tale spessore e qualità, vengano proposti a Vasto con maggiore frequenza.
95
ahâšte / agosto / august
35ª summane
lunedì 24
Sande Bartlummué
martedì 25
Sanda Lucille
mercoledì 26
Sande ‘Lessandre
giovedì 27
Sanda Mòneche
venerdì 28
Sande ‘Hušteine
sabato 29
Sanda Candede
Vecchi Fusti Angelo non è un semplice barbiere. È di più, come lo erano i barbieri d’una volta ch’erano allo stesso tempo cerùsici, esperti di piante officinali, decotti, salassi e ingessature a base di tuorli d’uova. Nel solco di questa tradizione, associa al mestiere di barbiere, che esercita dal 1978, quello di massaggiatore e di conoscitore di chiropratica, una tecnica appresa in Venezuela con la quale cura dolori lombari, periartriti, sciatiche e quant’altro, insomma, si possa curare con la semplice applicazione delle sue mani sulle parti doloranti del paziente. E son tanti i clienti che affollano la sua “barberclinica”, a riprova di una credibilità che s’è guadagnata sul campo, senza l’aiuto di nessuno. Con le sue mani soltanto. 96
domenica 30
Sanda Sabbëine
ahâšte / agosto / august
M’aricorde
1946. La vita riprende dopo la tragedia della guerra. Nella foto vediamo, riuniti nella villa comunale a conclusione dell’anno scolartico 1945-46, i promossi del quarto anno del Corso Ragioneria dell’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Filippo Palizzi”. In piedi da sinistra: Ernesto Muratore, Jimmy Marisi, Anna Spisti, Laura Marino,
0AURE
Clara Di Falco, Edmondo Cerquitella, Michele Ciampagna, Pierino Ruzzi, Michele D’Adamo, Roberto Mattucci. Al centro: Lea Ronzitti, Maria Martone, Liliana Sasso, Elvira Turbato, Anna Lalli. Accosciati: Maurizio Torricella, Luigi D’Ascanio, Alberto Baccalà, Nicola Del Casale, Cenzino Russo, Fernando Cardone.
Fett’ e Fettarille
Il carretto che porta merci e passeggeri dal centro alla stazione ferroviaria è in sosta davanti a palazzo Palmieri. A cassetta Tringinìlle e sotto le stanghe un ronzino macilento, a cui si possono contare le ossa. Un ragazzo esita a passargli davanti ed educatamente si rivolge al vetturino. - Puzze passà, Tringinì’? - Passe, pà’, can nen màcceche (Passa, passa, chè non morde) – gli risponde serioso il carrettiere - N’aje pahîre che mmàcceche – gli risponde sorridendo il giovane- aje pahîre mmëce che nen me casche ‘n golle! (non ho paura che morda, ho paura invece che non mi caschi addosso!) 97
settèmbre / settembre / september
36ª summane
lunedì 31
Sande Marëine
martedì
1
mercoledì
2
giovedì
3
venerdì
4
domenica
6
Sand’Eggedie
Sande ‘Lpedie
Sande Durutué
Sanda Rosalie
sabato
5
Sanda Riggëine
Sanda Eve
Buon Compleanno
Porta Nuova 98
Egidio Di Casoli (1) Antonio Nocciolino (6) Filomena D’Alessandro (7) Annalisa Pollutri (8) Roberto Cinquina (8) Anna Bove (9) Pietro Polidoro (11) Rosanna Murillo (15) Gianfranco Marrollo (24) Piero Falcucci (25) Enrica D’Annunzio (27) Michele Giuliani (27) Rino Pomponio (28)
Ssettèmbre, Sande Micchè ajutéme sèmbre.
Settèmbre
99
settèmbre / settembre / september
37ª summane
lunedì
7
martedì
8
mercoledì
9
Sande Sticchenicchje
Cand’è nate Sanda Maréjje
Sanda Sarafëine
giovedì 10
Sanda Nichëule da Tulundëine
venerdì 11
Sanda Ggiacënde
sabato 12
Sande Guide
Domenico Crisci
domenica 13
Sande Lebborie
Amici del Lunario Il nostro Moratti, si potrebbe ben dire! Non ci fosse stato lui lu futt’è bballe in città sarebbe scomparso e la Pro Vasto finita tra i “cari ricordi”. Mimmo Crisci è persona che mantiene gli impegni, nonostante le latitanze di molti ed ama profondamente la squadra biancorossa, a cui ha sempre dato sostegno e fiducia in questi ultimi anni, anche quando tutto sembrava crollare intorno a lui. Grazie, Mimmo, a nome dei tifosi e di tutti i vastesi.
100
settèmbre / settembre / september
CONFRATERNITA DELLA SACRA SPINA E DEL GONFALONE
Ricostituita nel 2000 conta 120 confratelli. Il direttivo in carica per quattro anni è costituito da Antonio D’Annunzio (priore), Giuseppe Pracilio (vice priore), mons. Decio D’Angelo (assistente spirituale), Walter Marinucci (maestro di cerimonie), Paolo Calvano (tesoriere), Massimo Stivaletta (segretario), Sante Monteferrante (vice segretario) e Raffaele Baccalà (maestro dei novizi).
Fett’ e Fettarille
#qLLE DE REPgSSE
Mmalatéšte ha portato lu puanàre al mercato del pesce a Santa Chiara e si mette a reclamizzare il suo pescato: Vive vëive…cand’è bbìlle…aécche, aécche, miníte a štu quarte…addòrene de mare…Jamme ja, écche lu pasce de lu muàre noštre. Una forestiera, incuriosita, si avvicina e scambiando per sogliole li cianghettune in bella vista nel paniere di vimini ne ordina senza esitare un chilo. Consapevole dell’equivoco in cui è incorsa la signora, Mmalatéšte fa finta di niente ed applica al chilo di cianghettune, ch’è pesce di poco conto, il prezzo più alto praticato per le sogliole. Ne capitasse de šti cille de repàsse – mormora mentre avvolge il pesce nel cartoccio.
Fije, fàmmene e huéine, tìlle da vecëne. 101
settèmbre / settembre / september
38ª summane
lunedì 14
Sande Crescenze
martedì 15
La Madonne de le Sette Dilïure
mercoledì 16
Sande Cipriane
giovedì 17
Sande Robberte
venerdì 18
Sanda Sufuëje
sabato 19
Sande Gennere
domenica 20
Sanda ‘Usebbie
Seminario dei Frati Francescani all’Incoronata 1958 Da sinistra gli insegnanti: p. Leonardo, p. Innocenzo, p. Ilario, p. Anacleto, p. Pio, p. Eusebio (poi Vescovo in Colombia), p. Alfonso, p. Felicissimo, p. Raimondo, p. Luigi e p. Leopoldo. 102
settèmbre / settembre / september
CESARINO MILENO Cesarino da giovane coltivava un sogno e una passione: voleva diventare violinista. Vi si dedicava continuamente e con costanza. Decise di prendere lezione di musica facendone più volte richiesta al prof. Aniello Polsi. In presenza di tanta buona volontà un giorno Polsi gli disse: “Sentiamo quello che sai fare”. Cesarino, tradito dall’emozione, s’impappinò tanto che Polsi disse:” No, no... la volontà ce l’hai, ma lascia perdere ce sta nu sacche di note frastìre!”. Da allora Cesarino si appassionò molto di più al gioco del calcio diventando anche sostenitore e dirigente sfegatato della Vastese. Nelle serate d’inverno però si accompagnava col dirimpettaio barbiere Giovanni Monteferrante e Cosimo De Fazio... a la puteche de la “vizzause” per qualche nota frastìre!!
Lu Scapeciàre
Mestieri
Vincenzo Zambianchi è uno dei pochi produttori e commercianti di scapece rimasti in attività. La scapece, pesce fritto bollito in aceto di vino con l’aggiunta di zafferano – Pesce fritte ‘n brode all’acéte, gridava una volta za’ Sante la Peláse per attirare i clienti nelle fiere – è un piatto che conoscevano già gli antichi romani e che i vastesi hanno sempre apprezzato. Scapeciari di cui si conserva memoria in Città e nel Circondario, ove si recavano a vendere questo prodotto, sono stati i Della Penna, i Mascitelli, i Reale e gli Zambianchi. 103
settèmbre / settembre / september
39ª summane
lunedì 21
Sande Mattè
martedì 22
Sande Maurëzie
mercoledì 23
Sande Lëine
giovedì 24
Sande Pacëfeche
venerdì 25
Sande Sérge
sabato 26
Sande Coseme e Damïane
L’Icona
Vittorio COccia
I meno giovani tifosi del calcio vastese ricordano Vittorio Coccia come l’“ineguagliabile”. Nato a Vasto nel 1918, già a 13 anni milita nelle fila dell’Abbiategrasso per poi passare ad Ambrosiana Inter, Pro Patria, Salernitana, Padova e Taranto. In carriera ha realizzato centinaia di gol. È stato il più forte atleta del calcio vastese e l’Aragona andava in delirio in occasione delle sue reti. Finì a Perth negli anni ‘50 come allenatore-giocatore della squadra “Azzurra”, prima, e del “Tricolore” di Fremantle poi. Solo e stanco, fece ritorno nella sua Vasto, ove morì nel 1982. Tanti amici nel novembre scorso hanno voluto ricordarlo con un “memorial” in suo onore. 104
domenica 27
Sande Terrenzie
settèmbre / settembre / september
Il Premio San Michele Il 28 settembre 2008, nella Pinacoteca di palazzo d’Avalos, si è tenuta la cerimonia di attribuzione del XII “Premio San Michele” conferito: alla Caritas di Vasto (testimonianza della comunità ecclesiale e testimonianza della generosità dei vastesi); a Nicolino Natarelli (il mare è lavoro, il mare è entusiasmo, il mare è l’orizzonte sul quale Natarelli ha disegnato la sua vita); a Maurizio Mattioli (rappresenta la continuità tra la sua famiglia e Vasto in un rapporto di grande ed affettuosa generosità); a Costantino Felice (ricercatore attento e puntiglioso dai più disparati interessi: economia, società, politica, cultura. In una parola storia). Nel mese di giugno l’Associazione aveva premiato anche Tony Saraceni, noto imprenditore di discendenza vastese, che vive ed opera a Perth.
Nella foto i premiati con Elio Bitritto, Giuseppe Tagliente e Giuseppe Catania.
Fett’ e Fettarille (~!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!.......J'
)L SENSO DELLA MISURA
Giovanni sta sull’uscio di casa e vede il compare Cesario con un piatto in mano. - Ggesà’, a chi li púrte ssu piattàune? (Cesario, a chi porti quel piatto così grande?) - A ttà, cumbuà’ Ggiuvuà’. (A te, compare Giovanni). - Cumbuà’, a mma ssu piattìcce?! (Compare, a me un piatto così piccolo?!)
&AME NERA
– Cumbuà’, tinghe ‘na fama nàire... – dice un povero diavolo ad un suo compagno di sventura. – Tàire la càute a lu cuàne – gli risponde quest’ultimo. – E se s’arivodde? – incalza il poveraccio. – Tàirele n’addra vodde... – sentenzia stoicamente l’amico. 105
uttabbre / ottobre / october lunedì 28
Sande Fauste
martedì 29
Sande Micchéle Patrone de lu Uašte
mercoledì 30
Sande Gelòrme
giovedì
1
venerdì
2
domenica
4
Sanda Trisëine de Ggisì
Sande Remegie
sabato
3
Sande Mudešte
Sande Frangische
Punto di stella
Buon Compleanno
Chiesa S. Michele 106
Rosaria Di Muzio (2) Nicoletta D’Adamo (4) Luigi Baiocco (5) Anna Maria VInciguerra (5) Romeo Colasante (5) Gennaro Strever (14) Maria Sprocatti (14) Angela De Dominicis (15) Maria Teresa Lazzaro (15) Gianfranca Paneni (16) Luigi Santoro (17) Luciana Leone (20) Giorgio Calvitti (21) Vittorio Del Casale (24) Michele Naglieri (28)
Uttàbbre,ogne vàtte dà lu huìne ca ce se màtte.
Uttabbre
107
uttabbre / ottobre / october
41ª summane
lunedì
5
martedì
6
mercoledì
7
giovedì
8
venerdì
9
Sande Sande
Sande Brune
la Madonne de lu Rusuarie
Sande Scimàune
Sanda Sare
sabato 10
Sande Ciatté
Intitolata a Chiara Artese, un angelo tornato in paradiso nel fiore degli anni, l’Associazione Chiara è nata allo scopo di dare aiuto e conforto ai malati terminali di tumore. Dispone di un’èquipe di medici, infermieri e volontari sempre pronti disinteressatamente a correre dove il bisogno ed il dolore chiamano. Una vera e propria onlus, che dimostra quanto siano radicati i sentimenti ed i valori della solidarietà nella nostra Città. La sede dell’Associazione è in Via San Michele 105; e-mail associazionechiara@yahoo.it. 108
domenica 11
Sande Sandëine
uttabbre / ottobre / october
M’aricorde
Anno scolastico 1951/52 “Avviamento Professionale” Col docente professor Angelo Cianci si riconoscono gli alunni Saverio Smargiassi, Nicola Fantini, Domenico Di Iulio, Vittorio Del Casale, Nicola Gileno, Ennio Florio, Luigi Ialacci, Fernando De Filippis, Antonio Cistullo, Luigi De Cinque, Ferdinando Reale, Lello D’Amico, Nicola Del Prete, Franco Reale, Luigi Ritucci e G. Del Borrello.
,U LACCE
Fett’ e Fettarille
L’ufficiale alla recluta appena arrivata da Vasto: - Si rechi al mercato delle verdure. Ecco la lista della spesa che mi hanno passato dalla mensa, pomodori, melanzane, prezzemolo ed anche del sedano. - Signorsì - risponde prontamente scattando sugli attenti il giovane. Dopo un’ora il marmittone torna tutto trafelato. - Signor comandante, ho trovato tutto ma non il sedano. - Com’è possibile che non ci sia il sedano. - ‘Ngi sta, aje vidüte a mmond’e balle, ma što sedano ‘n zi trove, comandà’. Convinto d’essere preso in giro, il capitano va su tutte le furie e ordina al povero giovane: - Adesso andiamo insieme al mercato e guai a te se trovo il sedano! Detto fatto, i due si recano in piazza ed al primo banco di frutta e verdura che si trovano davanti eccoli lì, in bella mostra, due bei mazzi di sedani. - E non c’erano i sedani? E questi che sono? - sbotta infuriato l’ufficiale. - Scusate, comandà’ - gli risponde meravigliato il soldatino - ma me le putìve dëce che vulìve lu lacce. 109
uttabbre / ottobre / october
42ª summane
lunedì 12
Sande Serafëine
martedì 13
Sande ‘Duarde
mercoledì 14
Sanda Furtunüate
giovedì 15
Sanda Trèse
venerdì 16
Sanda Marecarëite
sabato 17
Sande Ruduolfe
domenica 18
Sande Lìuche
Ritorna la “Banca di Vasto”
Il 18 ottobre 2008, il comitato promotore ha presentato il progetto per la costituzione della Banca di Vasto Credito Cooperativo. I soci fondatori sono Giorgio Del Borrello (presidente), Antonio Cuculo (vice presidente), Liborio Celenza (tesoriere), Marcello Dassori (segretario), Luigi Guidone, Filippo Menna, Nicola Molino, Gabriele Tumini e Anna Maria Scalpelli. La Banca di Vasto già attiva sino ai primi anni del secolo scorso, tornerà a vivere? Lo speriamo sinceramente. 110
uttabbre / ottobre / october
Nazzareno Ciccorossi
Il lattaio della Marina
Nazzareno Ciccorossi è stato uno degli ultimi a vendere a domicilio il latte delle mucche della sua azienda in contrada Montevecchio. Residenti e villeggianti per anni hanno aspettato il latte appena munto che lui recapitava ogni mattina casa per casa. Il suo carattere allegro e gioviale lo rendeva simpatico a tutti. Senza contare che la sua conoscenza di fatti e notiziole gli aveva fatto guadagnare il nomignolo di “Il Messaggero della Marina”.
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HISTONIUM
GLI ASPIRANTI DELL’A.C. DI VASTO A ROMA I bravi giovani “Aspiranti” dell’A.C della parrocchia di S. Giuseppe di Vasto hanno vinto il Concorso Catechistico, conquistando brillantemente il Gagliardetto Regionale, l’ambito trofeo, che annualmente viene conteso dalle schiere giovanili della cultura religiosa. Essi si sono recati a Roma per ricevere il vessillo dalle mani del Cardinale Confalonieri. Sono stati accompagnati dal parroco della Cattedrale don Felice Piccirilli, dal consultore regionale universitario Alfonso Perrotti, dal delegato “Aspiranti” liceale Mario Perrotti, dal collaboratore Antonio D’Annunzio. Alla Domus Pacis i giovani premiati sono stati ricevuti dal Presidente Centrale dr. Bettocchi e dall’assistente generale don Giuseppe La Nave.
25 Ottobre 1959
I presbiteri della Cattedrale: don Stellerino D’Anniballe, don Felice Piccirilli, don Giuseppe Di Falco e don Luciano Cicchitti 111
uttabbre / ottobre / october
43ª summane
lunedì 19
Sanda Lauratte
martedì 20
Sanda ‘Delëine
mercoledì 21
Sand’Ursulëine
giovedì 22
Sande Dunüate
venerdì 23
Sande Giuvuanne de Capeštrane
sabato 24
Sande Raffajele
Personaggi
domenica 25
Sanda Grazie
I 5 di Stasera
Se a metà degli anni Sessanta erano attivi a Vasto oltre una quarantina di gruppi musicali, tanto da far guadagnare alla città l’appellativo di Liverpool d’Abruzzo, gran parte del merito va riconosciuto a “I 5 di stasera”, la band costituita nel 1963 da Gianni Oliva, Bartolo Bruno, Franco Feola, Nando Imbornone e Rolando Di Nardo. La loro bravura era tale che riuscirono a farsi notare oltre i confini cittadini per entrare in un circuito di livello assolutamente superiore tra i complessi musicali di quegli anni definiti “favolosi”. 112
uttabbre / ottobre / october
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HISTONIUM
25 Ottobre 1959
SOCIETĂ&#x20AC; DI MUTUO SOCCORSO IN UDIENZA DAL PAPA Una eccezionale domenica romana di fede e di entusiasmo ÂżOLDOH FKH SXz GLUVL DQFKH XQD eccezionale domenica vastese a Roma, nel grande tempio della cristianitĂ . Donna Letizia Spataro, il Sindaco Andreini e il Presidente Boselli hanno presenziato e presentato allâ&#x20AC;&#x2122;udienza generale concessa dal Santo Padre, in unâ&#x20AC;&#x2122;atmosfera vibrante di universalitĂ , la vecchia e gloriosa SocietĂ di Mutuo Soccorso di Vasto. Tra i trentamila fedeli delle regioni dâ&#x20AC;&#x2122;Italia faceva sfoggio dei suoi colori e della storia del sodalizio il nuovo Gonfalone, disegnato dallâ&#x20AC;&#x2122;artista Vincenzo Canci e uscito dallâ&#x20AC;&#x2122;artistica Scuola di Ricamo della nostra Grazia Barone. Gentile madrina del vessillo, che a Roma ha attinto auspici di fedeltĂ allâ&#x20AC;&#x2122;ideale cristiano, donna Letizia Spataro. Ai nostri concittadini si sono uniti i numerosi vastesi residenti nella Capitale per una
maggiore, ampia, plebiscitaria dimostrazione di affetto e di riverenza al Santo Padre, che visibilmente commosso, cosĂŹ ha detto: â&#x20AC;&#x153;Ci ha fatto piacere conoscere che è pure presente un bel gruppo di membri della SocietĂ di Mutuo Soccorso degli Operai di Vasto. Anche a voi manifestiamo la nostra viva soddisfazione per la fede che avete dimostrato, e per la buona volontĂ con cui sostenete ed animate la vostra SocietĂ . Il nome che vi unisce è un ampio e fecondo programma ispirato ai dettami del vangelo: â&#x20AC;&#x153;Mutuo Soccorsoâ&#x20AC;? esprime fraternitĂ di mani adiutrici e di cuori vibranti, memori dellâ&#x20AC;&#x2122;insegnamento dellâ&#x20AC;&#x2122;Apostolo: â&#x20AC;&#x153;Colui che ama il prossimo, ha adempiuto alla Leggeâ&#x20AC;?. Continuate, GLOHWWL ÂżJOL LQ TXHVWR VFDPELHYROH LPSHJQR L YRVWUL meriti cresceranno ogni giorno nella serena coscienza del ben fareâ&#x20AC;?.
Creta Rossa, per giocare con lâ&#x20AC;&#x2122;arte Nel cuore del centro storico, accanto alla Chiesa di Santa Maria Maggiore, è da qualche anno attivo un laboratorio di ceramica nato allo scopo di svolgere corsi didattici manipolativi a beneficio soprattutto di bambini, giovani, adulti e diversamente abili, che si ispira al metodo â&#x20AC;&#x153;giocare con lâ&#x20AC;&#x2122;arteâ&#x20AC;? di Bruno Munari. Istituito dal Maestro Giuseppe Buono, un ceramista professionista con pluriennale esperienza, il laboratorio, a cui è stato dato il nome di Creta Rossa, si propone di favorire lo sviluppo delle relazioni sociali mediante la manipolazione dei materiali e la sperimentazione delle tecniche espressive
sottese alla creazione di oggetti in ceramica. Oltre naturalmente ad offrire la possibilitĂ di osservare e, perchĂŠ no?, acquistare le produzioni artistiche del Maestro improntate ad uno stile assolutamente originale nel quale si mescolano tradizione ed innovazione. 113
nnuvembre / novembre / november
44ª summane
lunedì 26
Sand’Umbüerte
martedì 27
Sande Crispëine
mercoledì 28
Sande Taddè
giovedì 29
Sand’Unurüate
venerdì 30
Sanda Duruté
sabato 31
Sande Quindëine
domenica
Buon Compleanno
Palazzo Cardone 114
1
Tutte li Sende
Marcello Dassori (4) Pietro Bontempo (4) Lorena Notarangelo (5) Enrica Mileno (6) Carlo Di Totto (6) Vincenzo Giovannelli (9) Tina Colanzi (9) Donatella Garbati (10) Alfredo Scotti (15) Maria Grazia Marino (16) Antonio Cupaioli (18) Michele Frattoloso (18) Miriam Del Casale (21) Maria Nicola Zaccardi (22) Carlo Centorami (22) Francesca Montanaro (26) Miriam Melle (30)
Nuhuèmbre, doppe la vëgne si passe a la ‘lëive.
Nnuvembre
115
nnuvembre / novembre / november
45ª summane
lunedì
2
martedì
3
mercoledì
4
giovedì
5
venerdì
6
domenica
8
L’Alme di li Murte
Sande ‘Ggisarie
Sande Carle Burrumué
Sande Giude
Sande Faušte
sabato
7
Sand’Ernešte
Sande Guffrede
90 anni fa la Grande Guerra
All’ultima Guerra d’Indipendenza Vasto offrì un notevole contributo di sangue con 192 caduti, i cui nomi sono incisi sul marmo del monumento in Piazza Caprioli. Nella foto, il caporal maggiore Giuseppe Tagliente al pezzo con il plotone dei serventi. 116
nnuvembre / novembre / november
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HISTONJUM 29 Settembre 1959
INAUGURATO IL NUOVO ISTITUTO DELLE FIGLIE DELLA CROCE Le Figlie della Croce hanno il nuovo istituto che non è soltanto loro ma appartiene a Vasto, perchĂŠ è merito della caritĂ donare tutto agli altri quanto ricevuto, sia pure in parte, dagli altri. Le care suore, dopo il doloroso addio dato alla storica residenza in via Lago travolta dalla frana, sono state veramente le ÂżJOLH GHOOD &URFH FRQ tutte le pene, con tutte le sofferenze, con tutte le attese, con tutte le speranze, e anche con tutte le umiliazioni che la Croce comporta. PiĂš che un Istituto, nella zona della Circonvallazione sâ&#x20AC;&#x2122;innalza una casa, una grande casa di educazione, di istruzione, di lavoro, di preghiera, che ha la medesima impronta morale della piccola casa di via Lago. La nuova, ricca delle recenti innovazioni edilizie, civili, igieniche, didattiche, sâ&#x20AC;&#x2122;eleva bella, spaziosa, aerea, moderna in una parola, conquistando lâ&#x20AC;&#x2122;orizzonte ampio di Vasto vigilato dalle torri secolari. Essa accoglierĂ 100 bambini per lâ&#x20AC;&#x2122;Asilo Infantile; 150 alunni per i cinque anni del corso elementare; 80
_!
giovanette per il Laboratorio di cucito e di ricamo. 'DYDQWL DOOÂśHGLÂżFLR VL VWHQGH OÂśDUHD GL XQ DWWUDHQWH giardino destinato a diventare una oasi di verde e di serenitĂ . Il progetto dellâ&#x20AC;&#x2122;opera è stato redatto dallâ&#x20AC;&#x2122;ing. Luciano Tosone che vi ha impegnato non solo la tecnica, ma anche il suo squisito senso estetico. La costruzione
è stata eseguita dalla impresa concittadina geom. Michele Canci che ha mobilitato la valorosa pattuglia del nostro artigianato: i fratelli Ferdinando e Nicola Trivelli per i lavori artistici in ferro, la ditta Nicola Molino per gli arredamenti interni, lâ&#x20AC;&#x2122;impresa Fantini Tozzi per la ricostruzione degli LQÂżVVL /ÂśLPSRUWR GHOOÂśRSHUD VL DJJLUD VXL PLOLRQL di lire con lâ&#x20AC;&#x2122;impiego di 10.000 giornate di lavoro. Nel pomeriggio del 29 settembre alla presenza delle autoritĂ locali e provinciali il ministro Spataro, tra la folla dei numerosi invitati, dopo la rituale benedizione del Vicario generale della Diocesi mons. Russi, ha inaugurato la nuova struttura. Il chiarissimo oratore don Salvatore Pepe ha parlato con la taglia elevata della sua eloquenza. La sua parola è stata allâ&#x20AC;&#x2122;altezza dellâ&#x20AC;&#x2122;argomento trattato e della fama dellâ&#x20AC;&#x2122;oratore. Il maestro Zaccardi ha presentato una accademia musicale ottimamente elaborata. Il clou della audizione è stato rappresentato dalla bella armoniosa voce del giovane baritono Filippo Casanova e dalla esecuzione dei madrigali cinquecenteschi del nostro Lupacchino giustamente evocato dallâ&#x20AC;&#x2122;oblio della storia musicale dal maestro Zaccardi. Abbiamo percorso e ammirato i lucidi corridoi, le linde camerate, le capaci aule, il promettente laboratorio, la aerea terrazza, tutti i locali per la vita e lâ&#x20AC;&#x2122;attivitĂ di una numerosa comunitĂ studentesca e lavoratrice e abbiamo terminato il nostro giro nella raccolta cappellina. 117
nnuvembre / novembre / november
46ª summane
lunedì
9
Sanda Déure
martedì 10
Sanda Germane
mercoledì 11
Sande Martëine
giovedì 12
Sande Giusaffátte
venerdì 13
Sande Bonomme
sabato 14
Sande Giuquànde
Francesco Paolo Vitelli
domenica 15
Sande ‘Libberte
Amici del Lunario Cacciatore d’immagini e di notizie, rigattiere di memoria paesana, si potrebbe definire Francesco Paolo Vitelli. La sua passione per la storia di Vasto, quella minuta soprattutto, è tale che ad essa ha ormai dedicato ogni energia, ogni attimo dopo il pensionamento dalla sua attività artigianale. Se vuoi trovare una vecchia foto o fogli ingialliti da cui ricavare qualche notiziola, percorsi smarriti di vita, Francesco Paolo Vitelli è sempre pronto a darti una mano e a soddisfare queste richieste con un entusiasmo ed una disponibilità che sono la dimostrazione di una istintiva sensibilità culturale, davvero fuori dal normale.
118
nnuvembre / novembre / november
M’aricorde
Una gita a Roma dei primi anni Sessanta, organizzata dall’Azione Cattolica della parrocchia di Santa Maria Maggiore. Sul piazzale del Pincio posa per la rituale foto ricordo tutta la comitiva, bambini, fanciulle, giovanotti e “signorine della dottrina”. Sotto l’occhio vigile di don Dante Marrollo e del parroco don Nicola Di Clemente.
Gnà è la sumuènde, accuscë vé la piànde
Modi di dire
N’aritréuve lui quavîte gnè ddon Mattëje Sole e sullujàune: è bbone lu pullàstre e lu pucciàune, ma cchiù bbone lu huéine e lu muluàune Pe la cacce e ppe l’amàure ce s’abbëje a tîtte l’hàure Lu luétte se chiame Rose, si ‘n’zi dorme, s’aripòse 119
nnuvembre / novembre / november
47ª summane
lunedì 16
Sanda Marecarëite
martedì 17
Sanda Sabbette
mercoledì 18
Sande Crištejìane
giovedì 19
Sanda Tëlde
venerdì 20
Sand’Uttavie
sabato 21
Sande Diàghe
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domenica 22
Sanda Cecëlie
20 Novembre 1959
IL PREMIO “CARLO DELLA PENNA” PER LA 2ª MOSTRA DELLA PITTURA L’avv. Antonio Fanghella, Presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’Asilo “Carlo Della Penna” ha comunicato: Il Cav. Carlo Della Penna, ammirato del risultato brillante della Prima Mostra dei Pittori Vastesi Contemporanei, svoltasi nelle sale del suo Asilo di Infanzia, ha istituito un Premio di £. 500.000 per la Seconda Mostra Vastese di Arti Figurative.
Modi di dire 120
Lu cuarlucchiàre è nu mmuàle pahatàre
Fálle újje e n’aspittà’ dumuàne
L’avaro è un cattivo pagatore
Fallo oggi e non aspettare domani
nnuvembre / novembre / november
Lu Furnàre Anche quella del fornaio è un’attività che s’è messa al passo con i tempi e con le molteplici esigenze ed i più sofisticati gusti dei consumatori. La bottega del fornaio non sforna più un solo tipo di pane o di pizza, tutt’al più qualche panino ad olio, come quando a Vasto c’erano i vecchi forni: quelli di Paparílle (Giovanni Monteferrante) in via Canaccio; di Zipunìlle (Michele Armeno) in via Santa Maria Maggiore; di Filippo Zaccardi in piazza del Popolo; di lu Furnarílle (Francescopaolo Del Frà) in Corso Plebicito; dell’altro ramo di Zipunílle (Pietro Troilo) in via San Francesco; di Angelo Suriani (Panepane) in largo Tre forni e dell’altro Panepane (Vincenzina Reale); di Nino lu mulinàre (Michele Molino) in via Sant’Anna; di Biascìlle e zà Marietta (Biagio Saraceni e Marietta Monteferrante) in via Canaccio; di Lu pittàre (Vincenzo Martella) in via Crispi; di Sarracàne (Nicola Tana) in via Laccetti; di Gino Salvatorelli al Belvedere Romani; di Cesarino Mileno in via Anelli; di La scëmmie (Michele e Giovina Del Prete) in via Santa Maria
Mestieri
Maggiore; di Nicola Tana, di Zì Pitrícce (Pietro Di Rienzo) e di Panepane (Pasquale Suriani) alla Marina. Oggi trovi di tutto sul banco del fornaio, pagnotte d’ogni tipo e formato, campagnole e casarecce, sfilatini, baguétte alla francese, pane azzimo o arabo, schiappe, ciabatte, focacce, rosette, biscotti, grissini e cornetti. Veri e propri supermercati del più bel dono del Signore, come quello appunto di Roberto Di Lello e della moglie Michelina Di Foglio, che da circa trent’anni svolgono questo mestiere con generale apprezzamento.
Fett’ e Fettarille
,I PRICCELLqCCE
Erano i tempi della campagna demografica e lo Stato dava una somma in danaro alle famiglie numerose. Annènze a la putéche de lu varvìre, davanti alla bottega del barbiere alla Corsea, Nicola, uno dei soliti perdigiorno, osserva un contadino attorniato da un nugolo di bambini, scalzi, nudi e paneffràffe (con il moccolo al naso) che gli passa davanti ed esclama rivolto agli amici sotto i ferri del barbiere: È riminìute ‘nu cuafàune da Sande Llurénze nghe ‘na màrre de priccellicce (È tornato un cafone da San Lorenzo con un gruppetto di maialini). 121
nnuvembre / novembre / november
48ª summane
lunedì 23
Sande Clemende
martedì 24
Crëšte Rrà Sanda Flére
mercoledì 25
Sanda Catarëine
giovedì 26
Sande Lunuarde
venerdì 27
Sande Virgëlie
sabato 28
Sande Giácheme
L’Icona
Tina Quagliarella
“In possesso di una apprezzabile tecnica…fraseggia con dolcezza, con garbo, con disinvoltura signoreggiando la voce e la vis drammatica, particolarmente fine, squisita, sensibile nelle sfumature, che si diluiscono in una tenuità aerea”. Così l’Histonium di Espedito Ferrara del 1º settembre 1953, riportando la cronaca di un concerto vocale pianistico organizzato dalla Fuci e diretto dal maestro Aniello Polsi, che vedeva la partecipazione del soprano Tina Quagliarella. Nata a Vasto nel 1928, dopo aver conseguito il diploma nel Conservatorio di Napoli, Tina si è esibita nei più importanti teatri italiani riportando sempre lusinghieri apprezzamenti di critica e numerosi premi. “Semplice ed aggraziata l’agile figura bruna”, come ce la descrive il cronista del giornale vastese, ci ha lasciato, dopo una vita dedicata alla bella musica, il 7 agosto 2001. 122
domenica 29
Sande Saturnëine
nnuvembre / novembre / november
Bacigalupo 1949 - 2009
Nicola D’Annunzio
La mitica Bacigalupo, fondata nel 1949 da Nicola D’Annunzio, Nicola Fiore, Ezio Pepe e don Filippo Lucarelli, in una foto d’epoca sulla spiaggia. In piedi: Ezio Pepe, Antonio Peluzzo, Francesco La Verghetta, Cenzino Sabatino, Vittorio Marrocco. Accosciati: Antonio Menna, Nicola D’Annunzio, Giovanni Salvatorelli, Nicola Fiore, Santino Reale
Il giovani calciatori della Bacigalupo di oggi con la nuova divisa offerta dallo stesso Nicola D’Annunzio, ora residente a Perth, il quale non ha mai dimenticato i colori sociali del “Grande Torino” a cui la maglia della Bacigalupo è dedicata. 123
decèmbre / decèmbre / december
49ª summane
lunedì 30
Sand’André
martedì
1
mercoledì
2
giovedì
3
venerdì
4
domenica
6
Sanda ‘Ligge
Sanda Bibbïane
Sande Frangische Saverie
Sanda Barbere
sabato
5
Sande Vasse
Sanda Nichële de Bbare
Buon Compleanno
Torre dei Bassano 124
Nicola D’Annunzio (6) Antonio Del Casale (7) Adriana Di Lanciano (11) Alberto Picchi (11) Giuseppe Del Frà (13) Giorgio Di Domenico (13) Antonio Prospero (13) Elio Di Rosso (15) Fabiola Tamburro (15) Paolo Ascione (18) Emilia D’Adamo (21) Antonella Del Casale (22) Teodoro Spadaccini (27) Giulio Fiore (29) Donatella Fabrizio (29) Mirella Frasca (30)
Decémbre belle, è témbe de caggiùne e de scrippèlle.
Decèmbre
125
decèmbre / decèmbre / december
50ÂŞ summane
lunedĂŹ
7
martedĂŹ
8
mercoledĂŹ
9
Sandâ&#x20AC;&#x2122;Urbane
la CungiuzĂŻane
Sanda Valerie
giovedĂŹ 10
la Madonne de Lurète
venerdĂŹ 11
Sande SabbĂŤine
sabato 12
Sanda Amalie
:´3[S`]bSQO
domenica 13
Sanda LucĂŤie
Il Tempo 2 Dicembre 1963
UN CONTRIBUTO DI 50 MILIONI PER RICOSTRUIRE LA CHIESA DI S. PIETRO Il parroco di San Pietro don Stellerino Dâ&#x20AC;&#x2122;Anniballe ha annunziato che la chiesa di S. Pietro, demolita per il consolidamento dellâ&#x20AC;&#x2122;abitato nella parte orientale della FLWWj RYH VL q YHULÂżFDWR LO PRYLPHQWR IUDQRVR VDUj ricostruita. Il primo acconto di 50 milioni, pari alla metĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;indennizzo dovuto allâ&#x20AC;&#x2122;esproprio dellâ&#x20AC;&#x2122;area su cui sorgeva la vetusta chiesa, è stato versato; lâ&#x20AC;&#x2122;altra metĂ , invece, dovrĂ essere incassata tra breve, appena sormontati alcuni ostacoli di carattere burocratico. La nuova chiesa, dopo un attento esame dei sondaggi e della relazione geognostica dellâ&#x20AC;&#x2122;ing. Balboni sui movimenti franosi del versante settentrionale (zona di via Istonia) e sentito il parere del genio Civile sulla soliditĂ del terreno, sorgerĂ nello spazio della vecchia palestra, tra via F. Crispi e via Aimone, adiacente la caserma dei Carabinieri. Anche lo stabile ove attualmente è sistemata la Tenenza dei Carabinieri sarĂ incorporato alla chiesa per la istituzione delle opere parrocchiali. Allo scopo di ottenere 126
un maggiore spazio è stata avanzata richiesta al Comune di Vasto per la concessione del terreno adiacente la palestra in modo da formare XQD VROD DUHD HGLÂżFDELOH /D linea architettonica del tempio deve necessariamente tener conto, sottolinea il parroco di S. Pietro, dellâ&#x20AC;&#x2122;ambiente a GLVSRVL]LRQH OD SURJHWWD]LRQH q VWDWD DIÂżGDWD DOOÂśDUFK Fasolo, dellâ&#x20AC;&#x2122;UniversitĂ di Roma, che ha diretto i lavori di demolizione dellâ&#x20AC;&#x2122;antica chiesa di S. Pietro. Il materiale artistico appartenente alla vecchia chiesa sarĂ recuperato al massimo anche se non ancora è VWDWD GHÂżQLWD LQ PDQLHUD FKLDUD OD PRGDOLWj SHU SRWHU salvare lâ&#x20AC;&#x2122;intero patrimonio dâ&#x20AC;&#x2122;arte, non fosse altro per il decoro, la civiltĂ , la storia e la tradizione artistica e religiosa di Vasto. G.C.
decèmbre / decèmbre / december
Per “Diana”... quanti cinghiali! A Vasto sono attive quattro associazioni venatorie a cui aderiscono oltre 200 cacciatori. un bel numero di appassionati, ai quali capita spesso di partecipare a battu-
te di caccia memorabili per il quantitativo di selvaggina accumulato. Come quella del dicembre 2005, svoltasi tra Fraine e Roccaspinalveti, immortalata nella foto.
Dicembre 2005: battuta di caccia memorabile tra Fraine e Roccaspinalveti. Da sinistra in alto: Nicola Piccirilli, Alessandro Battista, Nando Basilico, Igino Suriano, Antonio D’Ettorre, Nazareno Piccirilli, Carlo Carilli, Raffaello D’Ettorre, Arnaldo Farina, Tito Bruno. Al centro, Romano Suriano, Emilio Suriano, Ettore Bruno. In basso: Luigi Ramundo, Giuseppe Lella, Franco Piccirilli, Angelo Sabatini, Alessandro Spalletta, Nino Croce, Paris Andreini, Andrea Lalli.
Fett’ e Fettarille ! LA PIAZZE DE LU PUfSCE Una signora tîtt’ arízzëlle, come sono le vastesi, va dal pescivendolo. - “A ccánde li vënne, šti panocchie?- dice la signora. - Chëste aécche, vive vëive, a dec’euri. - ammicca il pescivendolo. - E chëst’ éddre, piccà stanne a cënghe?- insiste la signora. - Ma picca, è murte…ni’ li véite ?- spiega il venditore, cercando di essere convincente. - Allaure de chësse vëive… accèdemene ‘na libranne – replica ironicamente la donna . 127
decèmbre / dicembre / december
51ª summane
lunedì 14
Sande Giuvuanne de la Crauce
martedì 15
Sanda Silvia
mercoledì 16
Sand’Adelaide
giovedì 17
Sande Làzzere
venerdì 18
Sande Ggraziane
sabato 19
Sande Darie
domenica 20
Sande Libbrate
Personaggi
Gigino Santoro Luigi, detto Gigino, Santoro è davvero unico. Ed indispensabile, occorre aggiungere. Riuscite ad immaginare cosa sarebbe se non ci fosse lui a Palazzo D’Avalos? È lui la memoria storica di tutto ciò che ruota attorno all’antica magione marchesale. È lui che custodisce, organizza, vigila, sovrintende, cura, mantiene, dispone e predispone. Sotto e sopra per le antiche scale, corre gne ‘na fujène, per soddisfare ogni desiderio degli amministratori, ma soprattutto dei visitatori, ai quali non lesina assistenza e consulenza. Fusto più che vecchio fusto, essendo impossibile attribuirgli un’età, sarà mica lui il folletto che la leggenda vuole alberghi nel Palazzo? 128
decèmbre / decèmbre / december
Da paese a città: lo sviluppo urbano di Vasto negli ultimi cento anni
Inizio XX sec.
Nel 1954.
Nel 1992.
I disegni sono un’elaborazione di Alfonso D’Annibale e allievi del 5º B Geometri “F. Palizzi” a.s. 1996-97 tratti da Costantino Felice, Vasto. Un profilo storico, La Ginestra Editrice 129
decèmbre / decèmbre / december
52ª summane
lunedì 21
Sande Severëine
martedì 22
Sande Flaviane
mercoledì 23
Sanda Vittorie
giovedì 24
Sanda Irmëine
venerdì 25
la Sanda Natale
sabato 26
domenica 27
Sande Štefene
:´3[S`]bSQO
Sande Giuvuanne
HISTONIUM 20 Dicembre 1959
GLI ALUNNI DELLE SCUOLE PROFESSIONALI PREMIATI DALLA CAMERA DI COMMERCIO
La Camera di Commercio di Chieti, presieduta dal dott. Chiavegatti, ha assegnato i Premi di studio di £. 50.000 ciascuno agli alunni meritevoli delle Scuole Professionali della Provincia. Gli alunni premiati per l’anno scolastico 1958-59 sono: Istituto Tecnico Industriale di Chieti: Di Prinzio Angelo di Palata (Meccanici); Saverini Bernardo di Teramo (Elettrotecnici); Di Tullio Girolamo di Torre de’ Passeri (Chimici). Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri di Chieti: Orletti Roberto di Chieti (Ragioneria); Fraticelli Giulio di Civitavecchia (Geometri). Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri di Lanciano: Tessitori Antonio Gabriele di Torino di Sangro (Ragioneria); Rovere Francesco di Polistema (Geometri). Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri di Vasto: Del Greco Antonio di Vasto (Ragioneria); Rossi Felice di S. Giovanni Lipioni (Geometri). Istituto d’Arte di Chieti: Frantini Vittorio di Perugia. 130
decèmbre / decèmbre / december
Il BASKET BIANCOROSSO
Sorto per iniziativa di don Mario Pagan, il basket vastese ha mosso i primi passi col nome di G.S. Virtus e quindi con quello di Pgs Virtus, dopo la fusione con la squadra di pallacanestro creata da don Umberto Tanoni dell’Opera Salesiana. La sua storia è quindi molto recente, quarant’anni appena, ma non per questo povera di soddisfazioni e palmares, potendo vantare una lunga serie di successi ottenuti nei campionati di serie C2 e serie B e soprattutto il coinvolgimento di centinaia di giovani e di fanciulle in questa specialità. Attualmente la Vasto Basket ha anche assunto la gestione del Palazzetto, che adesso si chiama PalaBcc, con la finalità di incrementare la pratica della pallacanestro e dello sport in generale. Nella foto in alto, la squadra della Pgs del campionato 1986/87.
Nella foto al centro, da sinistra in piedi: Lorenzo Di Rosso, Nicola Di Rosso, Pietro Spallini, Cristian Visciano, Chiara Palumbo, Alessio Molino, Antonio Marcovecchio, Martina Di Fonzo, Francesco Tana, Samuele Costanzo, L’allenatrice Francesca Tomassoni. Seduti; Iacopo Caprara, Giuseppe Cicchini, Giacomo Sallese, Ennio De Lellis, Alessandro Iezzi, Andrea Marino, Cosmin Mandiuc e Michelangelo D’Adamo. 131
decèmbre / decèmbre / december
52ª summane
lunedì 28
le Sende ‘nnucïnde
martedì 29
Sande Davede
mercoledì 30
Sanda Ilarie
giovedì 31
Sande Silveštre
venerdì
1
domenica
3
Cape d’Anne
sabato
2
Sande Ggrigorie
Li ricette de Za Libbrate
TOTANI RIPIENI
Lavare, pulire ed asciugare i totani di media grandezza. A parte preparare un impasto di pan grattato, aglio, olio, prezzemolo. Riempire la sacca del totano con tale impasto.Sistemare in una pirofila i totani con aggiunta di olio e patate pulite e affettate. Cuocere per trenta minuti. Sfornare e servire in piatto da pesce aggiungendo cipolline all’agro e qualche rametto di rucola (la rucàtte) fresca.
Chi nin bò vidé le ‘neméle, nin bò vidé manghe li cristijène 132
Sanda Genuèffe
Buone Feste
decèmbre / decèmbre / december
AUGURIO PEL C.APO D' ANNO DEL t870
0,, · •' ' ',l fl~ ' · ud II Yl~t}l I .
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O_ggi e il primo delf anno, e In ogni core II giubilo si desta e I' allegria ; Io come quel che p er voi sente amore All' altre voci aggiungero Ia mia, E prego asseverante oggi il Signore, Che beni c lunga eta se1npre vi dia, E che mantenga sotto Ie sue ciglia La vostra onoratissima famiglia-. Onde, contenti voi, contento io pure Mi farete gustar del vostro affetto Prove sensibilissime e sicure, Del magnanimo cor I' inter·o effetto. Ed io risor~o un po dalle sventure Dopo aver .vostro non1e benedetto Preg 1ero il · Ciel che questo lieto giorno Sempre faccia fra noi bello il ritorno . CoMI~cio n' ALciDE PmAtalettere dt' Vasto
Arrivederci al
2010
133
L’A C
Sindaco: Luciano LAPENNA Vice Sindaco: Nicola DEL PRETE Presidente Cons. Com.: Giuseppe FORTE Assessori: Rocco Cerulli, Francescopaolo D’Adamo, Lina Marchesani, Eliana Menna, Domenico Molino, Vincenzo Sputore, Anna Suriani, Nicola Tiberio.
C
Riccardo Alinovi, Ivan Aloè, Dario Ciancaglini, Francesco Paolo D’Adamo, Nicolangelo D’Adamo, Nicola D’Adamo, Antonio Di Santo, Giuseppe Forte, Tranquillo Luciano Gentile, Fabio Giangiacomo, Guido Giangiacomo, Alessandro La Verghetta, Simone Lembo, Luigi Marcello, Manuele Marcovecchio, Marco Marra, Massimiliano Montemurro, Giuseppe Napolitano, Michele Notarangelo, Mario Olivieri, Francesco Piccolotti, Gianni Quagliarella, Antonio Russi, Etelvardo Sigismondi, Corrado Sabatini, Fabio Smargiassi, Nicola Soria, Giuseppe Tagliente, M. Annunziata Ulisse, Maurizio Vicoli, Segretario Generale: Rosa Piazza
D
Giacinto Palazzuolo (Direttore Generale) Michele D’Annunzio (Cultura) Roberto D’Ermilio (Lavori pubblici, Servizi) Evandro Sigismondi (Polizia urbana) Vincenzo Marcello (Turismo) Michele Bevilacqua (Ragioneria) Caterina Barbato (Ist. dei Servizi Sociali) Alfonso Mercogliano (Urbanistica) Massimo Di Rienzo (Anagrafe e Personale)
M
Presidente Tribunale Francesco Greco Procura della Repubblica - Procuratore Capo Francesco Prete
A.S.L.
Dir. Generale - Michele Caporossi 134
I S: D
Liceo Scientifico “R. Mattioli” - Nicola D’Adamo Ist. Tec. Industriale “E. Mattei” - Rocco Ciafarone Liceo Classico “L.V. Pudente” e Ist. d’Arte - Rocco Di Scipio Ist. Tec. Comm. e Geom. “F. Palizzi” - Luigi Sabatini Ist. Magistrale “R. Pantini” - Francesco Santulli Scuola Media “G. Rossetti” - Letizia Daniele Scuola Media “R. Paolucci” - Maria Cauli I Circolo Didattico “G. Spataro” - Maria Manso III Circolo Didattico - Amelia Zaccardi
F ’O Commissariato Polizia di Stato Cesare Ciammaichella Compagnia Carabinieri Giuseppe Loschiavo Tenenza Guardia di Finanza Gaetano Giordano Ufficio Locale Marittimo Fabio Occhinegro Distaccamento Vigili del Fuoco Antonio Ottaviano Corpo Forestale dello Stato Domenico Racciatti
C.A.S.I.V.
CdA - Fabio Giangiacomo, Nicola Del Prete, Manuele Marcovecchio
C B Commissario - Giuseppe Torricella
P P Concattedrale di S. Giuseppe - Giovanni Pellicciotti S. Maria Maggiore - Decio D’Angelo S. Pietro in S. Antonio - Stellerino D’Anniballe S. Paolo Apostolo - Gianni Sciorra S. Maria Incoronata - Eugenio Di Giamberardino S. Maria del Sabato Santo - Massimo D’Angelo Stella Maris - Luigi Stivaletta S. Giovanni Bosco - Francesco Labarile S. Lorenzo - Andrea Sciascia S. Marco Evangelista - Luigi Smargiassi
Appendice 135
CONCESSIONARIA VEICOLI INDUSTRIALI E AUTOBUS
S.S. 16 Km 520,300 Loc. S. Tommaso - Vasto (Ch) Tel. 0873/801348 Fax 0873/802016 www.tessitorespa.it info@tessitorespa.it
136
Carrozze e Ccarruzz!re, Traj"ne e Train!re Quando non c’erano cavalli fiscali ma cavalli veri
Più della scoperta dell’America esiste ben altro spartiacque tra l’età antica e la moderna nella storia dell’Umanità. Questo scrimine è rappresentato molto più significativamente dall’impiego del cavallo nelle attività umane, anzi dalla sostituzione del valorosissimo quadrupede con i cavalli cosiddetti motore. Vista da questa angolazione, l’era antica non termina perciò nel 1492, ma si trascina sino alla prima gioventù di chi scrive, intorno agli anni Cinquanta del Ventesimo secolo, quando il cavallo era ancora comunemente adoperato per il trasporto di persone e cose o nel lavoro dei campi e le macchine, catalogate ed immatricolate in horse power, erano pochine. Acclarato così che l’autore di questa rivoluzionaria teoria, che classifica la Storia in Età del Cavallo ed in Età della Macchina, appartiene, ahilui!, alla prima e che in fatto di cavalli la pensa esattamente come Jerome David Salin-
ger ne Il Giovane Holden: ”A me non piacciono neanche le macchine vecchie. Non mi interessano. Preferirei un dannato cavallo. Un cavallo per lo meno è umano”, vale la pena di dire qualcosa riguardo a quest’epoca, per riannodare in primis il filo della memoria e per dar qualche notizia ed un’immagine a chi quei tempi, men lontani di quanto in effetti siano, non ha potuto per ragioni anagrafiche vivere. Va detto subito che a Vasto, naturale teatro di questo flashback, all’utilizzo del cavallo ricorrevano, come del resto altrove, trainìre e ccarruzzìre, cioè trasportatori di cose e di persone mediante l’uso rispettivo di carri e di carrozze. La prima categoria, che si avvaleva appunto de lu trajëne, un semplice carro a ruote alte con un cassone scoperto di circa quattro metri di lunghezza per tre di larghezza, era numericamente cospicua e gestiva ogni tipo di
Sul carro Antonio Giannone detto “Lu grangiàtte” e dietro Michele Ciccotosto detto “Isippe” 137
Giuseppe e Michele Santoro
trasporto sia dentro che fuori città. Si calcola che ad inizio Novecento fossero circa un centinaio le famiglie dedite a questo lavoro, ritenuto oltretutto assai dignitoso in una città che viveva perlopiù di scambi commerciali con l’interno e con i paesi rivieraschi. Lu trainìre trasportava ogni tipo di mercanzia,
derrate alimentari e materiali d’altro genere, e spesso si trasformava egli stesso in commerciante (viaticàre) lungo il percorso che da Vasto lo portava nell’entroterra. Impegnati in questa attività c’erano interi ceppi familiari, la maggior parte dei quali aveva casa fuori Porta Nuova, dove s’era di fatto creato una specie di
1948. Il vetturino Francesco D’Annunzio, Firmina, Antonio e Vittorio Maglie, Rosina D’Annunzio e il ragazzo Antonio D’Annunzio 138
La carrozza di â&#x20AC;&#x2DC;MmasciĂ te
Il muro delle Lame prima della Frana del 1956 139
L’autobus della ditta Palazzo e Muratore in servizio tra Vasto Marina e Vasto
terminal con tanto di agenzia per la raccolta di ordini e commissioni, tra i quali vanno ricordati quelli di Saverio De Felice e del figlio Nicola (Fatt’apposte), di Vincenzo Lattanzio e del figlio Giuseppe, di Michele ed Antonio D’Annunzio (Pugnàtte e Magnacitràne), di Antonio Scopa (Caggiarèlle), di Luigi Marino (‘Mbriachìlle), delle quattro famiglie Muratore (Mussepulèite, Magnacirésce, Sciambàgne, Spasemàtte), dei Vinciguerra (Ciacianèlle), di Giuseppe e Nicola Giannagostino (Scarsèlle), di Domenico e Filandro Bosco, di Quirino e Michele Palazzo (Turchitìlle), di Luigi Scè, di Nicola Laporese (Gissarèle). L’ultimo de li trainìre, in attività sino agli anni Ottanta, è stato Vincenzo Antonino (Tringinìlle), noto anche per la sua naturale simpatia e per l’uso esclusivo del dialetto come mezzo espressivo, oltre a quello gutturale che adoperava con la bestia alla stanga. Nel campo del trasporto civile operavano invece li ccarruzzìre, che con i loro neri landau dalla capote scolorita facevano soprattutto la 140
spola tra Vasto e la stazione ferroviaria. I nomi di questi ultimi sono diventati addirittura leggendari, come quello di Francesco Muratore (‘Mmasciàte), di Michele Palazzo, di Luigi Tiziano (Bongiòrne) e di Cicchini (Cavalle de távole). Di Frangësche ‘Mmasciàte se ne raccontano tante, a riprova di una popolarità che è arrivata sino a noi. La storiella più simpatica a lui attribuita riguarda per la verità la sua attività complementare di imprenditore di pompe funebri che esercitava con una bella carrozza con tiro a due con tanto di pennacchi e gualdrappe ricamate. Accadde così che, avendo un giorno messo alla barra della carrozza del servizio urbano i due cavalli con cui svolgeva d’abitudine quello funebre ed essendosi addormentato a cassetta lungo la strada, si ritrovasse inaspettatamente dinanzi al Resurrecturi Quiescimus del cimitero con tutti i passeggeri a bordo, con i quali si giustificò in questi termini: La cälpe nin è de lu mé, ma di šti bbéstie scimunëte.
Una battuta simpatica che non rende tuttavia il rapporto umano, per tornare ad usare l’espressione di Salinger, che intercorreva tra l’uomo a cassetta, carruzzìre e trainìre che fosse, ed il cavallo, che maturava giorno dopo giorno, spesso notte dopo notte quando si trattava di recarsi lontano da casa, sin da quando si acquistava il puledro, alla fiera di Foggia per circa mille lire, per poi addomesticarlo sulla spiaggia ed affiancarlo a bbilangëne agli animali più avvezzi al traino. Un rapporto che durava tutta una vita e che meritava infine il rispetto d’una sepoltura a latere del cimitero degli umani, com’è stato documentato dal ritrovamento di migliaia di ossa di equini nel corso dei lavori di ampliamento del camposanto vastese. Poi fu motorizzazione e basta. Lentamente, inesorabilmente, mentre a resistere rimanevano solo Masciàte e Tringinìlle, ecco i primi autobus, poco più che carrozze senza cavalli,
Il brevetto internazionale di Quirino Palazzo
Quirino Palazzo
prive di sportelli e vetri protettivi, lanciati sulla diritta tra la città e la Marina. Il primo fu di Luigi Muratore, cognato di Carlo Della Penna, poi fu la volta di Luigi Tiziano e poi ancora di Michele Palazzo, il quale assunse anche il servizio postale con atto datato 8 ottobre 1914. Furono di quest’ultimo, in società con Muratore, i primi veri mezzi di trasporto urbano a motore, a partire dal Fiat 501, targato Ch 590, sino ai Fiat 507, targati 1002 e 1079, che nel 1941 vennero venduti a Donato Di Fonzo, il fondatore dell’azienda di trasporto pubblico ancora in esercizio. A lui successe sino alla morte prematura, avvenuta nel febbraio del 1959, il figlio Quirino Palazzo, al quale furono riconosciuti persino due brevetti, depositati addirittura negli Usa, l’uno per il controllo della pressione dei pneumatici in marcia e l’altro per il motore a scoppio senza pistoni e valvole. L’Età del Cavallo s’era definitivamente chiusa.
Quirino Palazzo,
Italy,
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PA.ItT IIF-It•: OF, A..._.I) c;;OMI"I.JII':: O wrrn TIIP:: CA!JES I"IAJJ ..; A .."fD PUOVIOF.U , A-..rD
141
Autolinee del vastese ieri e oggi
La famosa â&#x20AC;&#x153;Gissanaâ&#x20AC;? che collegava Vasto a Gissi
Un moderno autobus a due piani 142
Cinquant’anni fa Vasto a Campanile Sera
Mike Bongiorno e nella cabina i due concorreti di Vasto Erminio Cardarella e Michele Pietrocola
Diciamo subito, a beneficio dei più giovani che non ne hanno vissuto l’epopea pionieristica, che Campanile Sera fu uno dei primi giochi a premi della Televisione Italiana. Andò infatti in onda per la prima volta sul programma nazionale, anzi sull’unica rete allora esistente della Rai il 5 novembre del 1959 ed era condotto da Mike Bongiorno, Renato Tagliani (sostituito poi da Enza Sampò) ed Enzo Tortora, con la regia di Romolo Siena, Gianfranco Bettetini e Piero Turchetti, musiche di Giampiero Boneschi. Il gioco era semplice ma geniale ed appassionò tutta l’Italia per tre anni sino al 2 ottobre 1962. Consisteva in un quiz con domande rivolte ai concorrenti di un comune del nord e di uno del sud che si estendeva però anche alle rispettive piazze di appartenenza dei partecipanti, nelle quali veniva opportunamente costituito un “Pensatoio” che poteva aiutarli in caso di difficoltà. Il grande successo del quiz portò molti commentatori a ritenere che la trasmissione, ideata da Popi Peranti, contribuì non poco alla creazione di quell’unità linguistica geografica rimasta incompiuta sino ad allora.
Il palco di Vasto con il presentatore Renato Tagliani e l’allora presidente dell’Azienda di Soggiorno Dott. Pietro Desiati.
143
.. TUTTO l'ABRUZZO intorno a Vasto per Campanile·Sera I preparativi di Mirandola per battere la cittadina abruzzese
Forza VASTO!
ILTEKPO Locandina de “Il Tempo”. A destra il settore riservato alla stampa. Si riconoscono un giovane Giuseppe Catania e Angelo Cianci con la moglie. Alle loro spalle con la sigaretta tra le dita Michele Molino (Rendonie)
Vasto fu uno dei primi comuni ad essere selezionati e balzò subito agli onori della popolarità battendo il 10 dicembre l’agguerritissimo imbattuto comune piemontese di Mondovì. La parola d’ordine in quell’occasione, giocata tutta sull’assonanza del nome del Comune avversario con una espressione tipica del nostro dialetto, fu: …e mò ‘n dovì ? Riportata sui cartelli agitati dal pubblico durante le riprese da Piazza Rossetti, scandita ritmicamente dai giovani assiepati sotto il palco, portò fortuna ai due concorrenti, Erminio Cardarella e Michele Pietrocola, i quali, l’uno con un azzeccatissima risposta alla domanda su chi fosse l’autore della sonata per pianoforte, violino e violoncello detta Trio dell’Arciduca, e l’altro rispondendo anche lui al quesito su chi avesse vinto il Giro di Lombardia del 1905, assicurarono la vittoria a Vasto proprio quando sembrava sfuggirgli di mano. Poi, nella puntata successiva del 17 dicembre, in un cre scendo di orgoglio cittadino ed in un bagno collettivo di gloria televisiva, fu la volta di Mirandola ed anche contro la città di Pico fu vittoria piena, a mani basse. Splendidamente assistiti dal “Pensatoio” cittadino, costituito (secondo le testimonianze raccolte) dal professor Corinto Carmenini, dall’avvocato Pasquale Suriani, dal dottor Giuseppe Pietrocola, dal professor Pietro Mariani, dal professor Luigi 144
Ciancaglini, dal Rag. Gaetano Murolo, dal dottor Giovanni Peluzzo e confortati da un tifo da stadio che rese simpatica la città a tutta l’Italia, Cardarella e Pietrocola si confermarono campioni assoluti e assicurarono a Vasto di giocare la partita successiva con Castelfranco Veneto, fissata proprio alla vigilia di Natale. La concomitanza con la festività più bella dell’anno non portò però il risultato sperato. Fu la coincidenza con la Festività che portò alla sconfitta, come sostenne Angelo Cianci in un bell’articolo apparso su “Il Tempo” del 28 dicembre, nel quale volle sottolineare l’assenza di numerosi esperti al tavolo del “Pensatoio”, richiamati “dalle piccole occupazioni Due componenti del “Pensatoio”. A sinistra, il prof. Corinto Carmenini
lmmaglnl della parle.o lpazlone dl Vasto allo s:p tlaeo,l o 1 le vi sl o di 1•Cam:paaileMsera 1.
A sinistra: La « Fucina degli occulti » di Vasto, della qua !e hanno fatto parte valenti professionistl, ha dimostrato una. profonda. preparazione ed una sorprendente organizz a.zione. A destra : AI termine della trasmissione il pubblico ha. invaso il palcoscenico acclama.ndo Renato Tagliani <Foto Di Marco)
della vigilia di Natale, che hanno il sapore delle manifestazioni delicate e gentili, intessute di regali, di auguri, di visite a parenti e familiari”? Fu, invece, la predizione della chiromante vastese Madama Dorè? Fu la mancanza di “quel mordente che ha deciso la vittoria su Mirandola e sull’agguerrita ed imbattibile Mondovì” ? Le ipotesi indicate dal buon Angiolino Cianci, solerte ed impeccabile cronista delle puntate insieme al giovanissimo Giuseppe Catania, portano dritte alla conclusione che quella sera a Vasto ed ai suoi rappresentanti, ai quali s’era aggiunto “Angioletto” Suriani per una prova tra bambini, mancò la fortuna non il valore, come ai nostri bersaglieri in Africa nel corso della Seconda Guerra Mondiale. “Pazienza! afferma l’articolista tracciando anche il bilancio della partecipazione alla trasmissione– Vasto ha vissuto due settimane di celebrità, grazie all’intelligenza, alla prontezza, alla disciplina di tutti i suoi figli… È stata davvero una indagine
felice per Vasto, a giudicare dalle manifestazioni di prorompente entusiasmo che un po’ dappertutto si sono svolte in Abruzzo e fuori…Campanile Sera è servita a intessere una salda rete di simpatie e di amicizie, in contrasto con quelle che erano le preoccupazioni degli organizzatori, per timore che il gioco potesse svegliare nel cuore degli italiani triti campanismi placati ma non estinti”. Conclusione stoica ma condivisibile, che consegna alla piccola storia cittadina un momento comunque importante del cammino della nostra comunità fuori dall’isolamento culturale e sociale nel quale era vissuta sino a tutto l’Ottocento.
Un momento della trasmissione da Vasto. Il sindaco Andreini accanto ad un campanile in marzapane realizzato per l’occasione da una pasticceria vastese. Al tavolo da sinistra, il prof. Luigi Ciancaglini e il dott. Giovanni Peluzzo 145
24 dicembre 1959. Terza e conclusiva gara per Vasto. Anche Campanile Sera ha celebrato il suo Natale: ai piedi di un grande albero, con Mike Bongiorno e due piccoli concorrenti (Angelo Suriani di Vasto ed Elia Bordignon di Castelfranco Veneto), impegnatissimi in una tombola e in un coro, un poâ&#x20AC;&#x2122; stonato, di auguri.
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Le foto del mese sono di Vincenzo Di Lello Vincenzo Di Lello nasce artigiano del legno negli anni ‘50, insieme ai fratelli Carmine e Luigi. Dalla metà degli anni ‘60 e fino al 1992 esercita la professione di mobiliere ed arredatore di interni. Nel 2007, munito di fotocamera digitale compatta e con l’ausilio del computer, esprime la sua passione di fotoamatore realizzando
una quarantina di fotopanoramiche della sua città. Nello stesso anno, con la collaborazione dell’assessore al turismo realizza la sua prima mostra dal titolo “Vasto e le sue Panoramiche” poi donata al Comune di Vasto. Sempre nel 2007 realizza un’altra mostra fotografica dal titolo “Da lassù sulla torre e variazioni sul tema”. A Gennaio 2008 spedisce le foto dell’intera mostra a Perth in Australia per esporle nella sede del Vasto Club, dove rimangono in omaggio. Da allora non organizza più mostre ma espone le sue foto in una Galleria Fotografica su Internet nel sito: www.flickr. com/dll37vcn/ che aggiorna periodicamente con nuove immagini.
I disegni del mese sono di Piero Cuzzani L’artista ha illustrato monumenti e ambienti vastesi nella prima guida turistica del nostro centro approntata dall’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo nel 1967. L’avv. Roberto Bontempo, presidente dell’AAST, con la collaborazione del dott. Tito Spinelli, dopo aver deciso di corredare la guida con disegni, riuscì a coinvolgere nell’operazione culturale alcuni disegnatori collegati alla sede romana delle Poste, operanti nel settore filatelico. Oltre a Cuzzani (attivo come disegnatore di francobolli nel decennio 1965-75) fu sollecitato anche Emiliano Consolazione, che elaborò un’interessante lettura della pianta del centro storico, utilizzata per la copertina della guida. L’avv. Bontempo immortalò i luoghi prescelti con una serie di fotografie che ven-
nero spedite a Roma. Dalle foto vennero ricavate queste essenziali immagini che dopo quarant’anni mostrano ancora un indubbio e semplice fascino.
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venite alia luce.
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II
Glossario dei termini dialettali usati COME LEGGERE LU UA!TARĂ&#x2030;ULE Duro, aspro, ricco, almeno originariamente, di dittonghi, il 9DVWHVH RFFXSD XQ SRVWR SDUWLFRODUH QHOOD FODVVLÂżFD]LRQH GHL GLDOHWWL DEUX]]HVL ULVHQWHQGR FKLDUDPHQWH GHOOÂśLQĂ&#x20AC;XVVR GHOOH SDUODWXUH GHOOH SRSROD]LRQL FRQÂżQDQWL LQ SULPLV TXHOOL PROLVDQL H SXJOLHVL 6HQ]D DYHU OÂśDPEL]LRQH GL FRGLÂżFDUH nulla che non risulti dallâ&#x20AC;&#x2122;ascolto attento della pronunzia e del modo di dire, mutevole spesso anche da zona a zona della stessa cittĂ (nelle zone agricole ed alla Marina vâ&#x20AC;&#x2122;è unâ&#x20AC;&#x2122;altra LQĂ&#x20AC;HVVLRQH WHQWLDPR GL GDUH DO OHWWRUH TXDOFKH FRQVLJOLR veloce e pratico su come leggere il dialetto vastese. La lettera e, ad esempio, si legge soltanto se ha un accento, altrimenti è atona. Ad esempio vĂ ttene, vai via; !tattene, stai lĂŹ; mèdeche, medico. La ĂŠ con lâ&#x20AC;&#x2122;accento acuto si legge come lâ&#x20AC;&#x2122;italiano tre od il francese ĂŠtĂŠ. Esempi: arivĂŠ, torna; mĂŠne, mani; scupunĂŠre, VXRQDWRUL GL Ă&#x20AC;DXWR
A
abbĂ lla fèure, gerg. al largo abballĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. ballare abbĂ lle, avv. sotto. Mmondâ&#x20AC;&#x2122;e bbĂ lle, sopra e sotto abbattezzĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. battezzare abbicinĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. avvicinare abbituĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. abituare abbituaziĂ une, s.f. abitudine abbituĂŠte, agg. abituato abbrĂŤile m. aprile abbruscĂŠâ&#x20AC;&#x2122;, v. bruciare abbulĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, v. stancare, indebolire abbulĂŤite, agg. stanco, indebolito abbuttĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. JRQĂ&#x20AC;DUH DQFKH QHO VLJQLĂ&#x20AC;FDWR di scocciarsi. Mâ&#x20AC;&#x2122;Ă jjâ&#x20AC;&#x2122;abbuttĂĄte, mi sono scocciato. Mi si â&#x20AC;&#x2DC;bbuttĂĄte, mi hai scocciato accalicĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. calcare, pigiare. Jâ&#x20AC;&#x2122;a â&#x20AC;&#x2DC;ccalicĂĄte lu quappèlle Ă&#x20AC;J SHU LQWHQGHUH JOL KD detto il fatto suo. accasĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. accasare, accasarsi accasĂĄle, s.f. comp. panbagnato con sale ed origano accattĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. comprare, acquistare accĂŤiteâ&#x20AC;&#x2122;, v. uccidere. Anche nel senso di sentirsi stanco, mi sĂŠndâ&#x20AC;&#x2122;accĂŤise. Imprecazione: chi !ci â&#x20AC;&#x2DC;ccĂŤise, 150
La è con lâ&#x20AC;&#x2122;accento grave si legge come lèbbre, lepre; aècche, qui o qua; pèchere, pecora. La ĂŤ con la dieresi si pronuncia apertissima. La vĂŤgne, la vigna; la fĂŤchere, LO ÂżFR; la fĂŤjje, OD ÂżJOLD Parimenti la lettera o. La consonante g viene normalmente pronunciata come fosse aspirata, sostituita dalla h. Guardiano si pronuncia huardijĂ ne; Guglielmo si pronuncia Hujjièrme. Il gatto si dice la hĂ tte. Nuhòzie, negozio; pahĂ â&#x20AC;&#x2122;, pagare. La consonante !, FRQ OÂśDFFHQWR FLUFRQĂ&#x20AC;HVVR URYHVFLDWR VL pronunzia con il suono sibilante sc, come il ch del francese. Lu Ua!te, qua!te, CrĂŤ!te. La ĂŽ FRQ OÂśDFFHQWR FLUFRQĂ&#x20AC;HVVR KD XQ VXRQR D PHWj WUD OD i e la u. CaminatĂŽure, andatura; bĂŽusce, buco; baffĂŽute, baffuto. Normalmente è la u che al plurale assume questo suono: assĂštte, assĂŽtte, asciutti, lu prisĂštte, li prisĂŽtte, i prosciutti.
Ă cche o anche Ă cca, s.f. acqua. -TĂŽ li vĂ ive dĂŠndre a nu bicchĂŹre dâ&#x20AC;&#x2122;Ă cche, te lo bevi in un bicchier dâ&#x20AC;&#x2122;acqua. - Soprâ&#x20AC;&#x2122;a lu còtte lâ&#x20AC;&#x2122;Ă cca villènte, sopra il cotto lâ&#x20AC;&#x2122;acqua bollente acchiappĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. prendere, acchiappare acchĂŽppe o acchiuppe, s.f. gioco del nascondino: jucĂĄ a la â&#x20AC;&#x2DC;cchĂŽppe acciĂĄre, s.m. acciaio acciavattĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. far le cose alla carlona accibbĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, anche arcibbĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, v. saziarsi accinnĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. accennare, ammiccare acciuppucĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. azzoppare acciuppucĂĄte, v. azzoppato, pl. acciuppuchète acciuqquĂŠâ&#x20AC;&#x2122;, v. chinare, abbassare, piegare. - AccĂŽcchete! Chinati! accucchiĂŠâ&#x20AC;&#x2122;, v. accoppiare, mettere insieme, raccogliere, rimediare qualcosa accumbagnĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. accompagnare accumunzĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. cominciare accundendĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. accontentare accurtunĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, Y DFFRUFLDUH DEEUHYLDUH Ă&#x20AC;J QHO VLJQLĂ&#x20AC;FDWR GL PRULUH, accurtunĂŤâ&#x20AC;&#x2122; li pĂĄsse accuscĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, avv. cosĂŹ accuzzĂŠâ&#x20AC;&#x2122;, v. rannicchiarsi, stringersi a qualcuno
ácene, s.m. acino acinijé’, v. raccogliere acini o anche olive addafére o anche addaféure, avv. fuori, all’aperto addavàire, avv. veramente addó’, avv. dove, ‘ddo vì? Dove vai? addraddire, avv. l’altro ieri addre, agg. altro adducchiá’, v. adocchiare addurá’, v. odorare addurmë’, v. dormire addusulè’, v. origliare adduvundá’, v. diventare aëcche, avv. qua aëlle, avv. là aësse, avv. li vicino ahà!te, s. m. agosto àgne, s.f. unghia ajjutá’, v. aiutare allàure, avv. allora allavá’ o anche arravá’, v. lavare allemosine, s.f. elemosina allemusinà’, v. elemosinare all’imbite, avv. in piedi. alli!ciá’, v. lisciare, abbellire allungá’,v. allungare. allusscé’, v. vedere, far luce. Póche ci allîssce, poco ci vede álme, s.f. anima. L’Álme di li murte, la festa dei defunti ambará’, v. imparare. L’arte de táte è mezze’mmbaráte, l’arte di tuo padre è mezza imparata Amblìngh, n.p. amministratore di Cesare Michelangelo d’Avalos a cui è intitolata la Loggia che da piazza Marconi conduce al palazzo marchesale amicëizije, s.m. amico amicëzie, s.f. amicizia ammacciuccá’ o anche ammacciuqquá’,v. schiacciare, formare una massa, ammassare e pressare nello stesso tempo ammacciuccáte o anche ammacciuqquáte, agg. schiacciato. Ha ‘mmacciuccáte la nàive pe’ ffá’ ‘nu pupuattàune, ha schiacciato la neve per far un pupazzo ammalá’, v. ammalare
ammascicá’, o anche ammasciché’, v. masticare, anche nel senso di gualcire, aggrinzire riferito ad abiti, stoffe. 7q· OL FDŧŧvQH tutt’ammascichéte, ha i pantaloni gualciti. ammascicáte, agg. masticato, gualcito ammullá’, v. ammollare, ammorbidire, anche nel senso di cedere o di consegnare. Ammorbidire la barba con la schiuma, ammullá la varve. Cedere subito, sîbbet’ammolle. Adesso gliela do, mo je l’ammòlle ammulláte, agg. ammollato, ammorbidito ánde, agg. e s.m. unto ànne, s.m. anno appiccé’, v. appicar fuoco, accendere, illuminare appuré’, v. appurare, risapere. Anche nel senso di far chiarezza,- e chi c’ appîure! arbiciné’, v. Riavvicinare, accorciare le distanze. - Pi chèlla véjje s’arbicëine. arcilijàne, s.m. polpo. arciprèdde, s.m. arciprete ardàgne, s.f. arredamento di legno ardëiche, s.f. ortica. arepeccáte, agg. ritoccato, restaurato, truccato con rif. ad una donna, ‘na fémmen’arepeccáte. aritójje, v. ritogliere, riprendere ariccundá’, v. raccontare arichiamá’, v. richiamare ariciáive’, v. ricevere. aricicilijé’, v. rimettersi a nuovo, imbellettarsi aricicilijéte, agg. rimesso a nuovo aridá’, v. ridare, restituire arimàtte’, v. darsi un cognome, gna t’arimètte? Qual è il tuo cognome? arimbié’, v. riempire ariminë’, v. tornare aripaiudë’, v. digerire, ‘ripaiudë!ce schinènze li préte aripànne’, v. stipare, mettere da parte aripiéne, agg. ripieno, al pl. aripìne ariprijé’, v. compiacersi, rallegrarsi con se stesso ariprijéte, agg. compiaciuto, allegro aripusá’, v. riposare 151
arisidĂŽte o arisidĂŽute, agg. trattenuto, scaduto, passato arispĂ nneâ&#x20AC;&#x2122;, v. rispondere ari!tragneâ&#x20AC;&#x2122;, v. raccogliere aritravuddĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. insudiciare, rivoltarsi aritravuddĂĄte, agg. insudiciato, rivoltato, scombussolato aritruvĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. ritrovare arivĂŠâ&#x20AC;&#x2122;, v. venire ma anche tornare indietro, arivĂĄttene arividĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. rivedere arrachĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, v. rimanere senza voce arrajââ&#x20AC;&#x2122;, v. arrabbiare arrajjĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. ragliare arrapĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, v. aprire arrĂŠte, avv. dietro, !tu passĂĄtâ&#x20AC;&#x2122;arrĂŠte: poco tempo fa arrotacurtuĂŹlle, s.m. arrotino arruĂ , v. arrivare Ă rze, s.m. orso arzèlle, s.m. arzillo a!cĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, v. uscire AscenziĂ une, s.f. Ascensione, ricorrenza religiosa ĂĄsene, s.m. asino; al plurale èsene aspittĂ â&#x20AC;&#x2122;, v. aspettare assettĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. sedere assicurĂŠâ&#x20AC;&#x2122;, v. assicurare assĂŽtte, od anche assuquĂŠte, agg. asciutto. assuquĂŠâ&#x20AC;&#x2122;, v. asciugare assutturrĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. sotterrare attaccĂĄte, agg. legato, attaccato attarallĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. arrotolare attindĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. toccare, tastare, palpare. Tastare il polso, DWWLQGi OX SjŧŧH attizzĂŠâ&#x20AC;&#x2122;, v. attizzare atturĂŠâ&#x20AC;&#x2122;, v. turare ahuĂ nne o anche huĂ nne, s.m. lâ&#x20AC;&#x2122;anno corrente autĂŤ!te, s.m. autista avĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. avere. Indicativo presente: ajje avĂĄnde, pre. avv. DQQqQGH R DQQqQŧH avanti ava!tĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. bastare avĂ !te, avv. basta Avvènde, s.m. lâ&#x20AC;&#x2122;Avvento, ricorrenza religiosa Dŧŧi¡ v. alzare, ahĂ zze lu passe, aumenta 152
il passo azzeccĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. indovinare, cogliere lâ&#x20AC;&#x2122;obiettivo, azzeccare
B
bbahĂ nze, s.m. bigoncio, vaso di legno adoperato soprattutto nella vendemmia, pl. bbahĂŽnze bbandĂ une, s.m. carrozzone bbĂ nne, s.m. bando, editto; modo di dire: vaâ&#x20AC;&#x2122; jittĂ nne lu bbĂ nne bbannitĂ re, od anche bbalĂŤjje s.m. banditore bbardĂ !ce, s.m. bambino, ragazzo, pl. bbardĂŠ!ce EEjUŧH, s.f. borsa ba!tĂ nde V P LO JLXVWR LO VXIĂ&#x20AC;FLHQWH Niâ&#x20AC;&#x2122; mnagnĂĄâ&#x20AC;&#x2122; naquĂ lle, mĂ gne lu bba!tĂ nde, non mangiare molto, solo il giusto bba!tĂ ne o bba!tĂ une, s.m. bastone Bba!tiĂ ne, nome pers. Sebastiano, Bastiano EEDWWLŧŧi¡ v. battezzare bbaffe, s.m. baffo, pl. bbèffe BbajunĂ tte, soprannome bbalĂŤjje, od anche bannitĂ re s.m. banditore bbarĂ chele o anche bbarĂ cchele, s.f. razza, pesce marino. Anche nel senso di macchia dâ&#x20AC;&#x2122;unto bbèlle, agg. bello bbĂŠne, s.m bene bbiĂŠte o anche bbiĂ te, s.f. bieta, verdura bbinidĂ tte, agg. benedetto bbinizzĂ ne, s.f. benedizione bbisagne, s.f. bisogno, necessitĂ bbĂŽsce, s.m. buco bbĂłne-a, agg. buono bbongiĂłrne, int. buongiorno birbĂ une, s.m. e agg. birbone, pl, li birbĂŽune birlĂŹcche e birlòcche, modo di dire: fĂ â&#x20AC;&#x2122; birlĂŹcche e birlòcche bbise!te, s.m. bisestile, lâ&#x20AC;&#x2122;anno bisestile bbittĂ ne o bbittĂĄune, s.m. bottone, pl. bbittĂŽne o bbittĂŽune, anche gioco di bambini, jucĂ a bbittĂŽne, consistente nel
premere con un bottone su un altro per farlo saltare lontano bizze (â&#x20AC;&#x2DC;m) â&#x20AC;&#x2DC;m bĂŤzze, DYY VXO Ă&#x20AC;OR VXOO¡RUOR rasente rasente. CamĂŤne â&#x20AC;&#x2DC;m bizze â&#x20AC;&#x2DC;m bĂŤzze a lu fosse. bbonĂ lme, s.f. la buonanima, la bbonĂ lme de tĂĄte bbottamarĂŤine, s.f. medusa marina bbrĂŽtte, agg. brutto. Mod. di dire: è bbrĂŽtte e mmalecavĂĄte bbuscĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, s.f. bigia
C
ca, pr. rel. che CacanĂŤte, soprannome caccavèlle, s.f. paiolo cĂ cche, pron. qualche cacchĂŠse o cacchĂŠuse, s.f. qualcosa cacciĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. cacciare, emettere, eleggere. Anche nel senso di servire, caccejâ&#x20AC;&#x2122;a vvĂĄve, dagli da bere caccinĂŠlle, s.m. dim. cagnolino, cucciolo cacciĂšne, s.m. cucciolo. cachĂŹsse, s.m. cachi CaddĂĄne, n. per. Gaetano cafĂ une, s.m. cafone caggiĂ ne o caggiĂ une, s.m. calzone, raviolo fritto ripieno di marmellata dâ&#x20AC;&#x2122;uva o composto di ceci oppure miele e mandorle. pl. caggĂŽne o caggĂŹune caggimĂšnie, s.m. calce cagnĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. cambiare CajĂ sse, soprannome cajĂŠle o cajĂŠule, s.f. gabbia calafĂĄre, s.m. calafatatore calafatĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. calatafare calamĂĄre, s.m. calamaro, pl. calamĂŠre callarĂĄre, s.m. calderaio, ramaio callĂĄre, s.f. caldaia callarèlle, s.m. paiolino, sâ&#x20AC;&#x2122;usa anche per indicare il secchio usato dai muratori cĂ lle, agg. caldo. A cĂ llâ&#x20AC;&#x2122;a ccĂ lle, si dice per intendere unâ&#x20AC;&#x2122;urgenza, una necessitĂ impellente: - a cĂ llâ&#x20AC;&#x2122;e a ccĂ lle si vĂ tte lu fèrre. pl. chèlle cambĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. campare cambagne s.f. la campagna. â&#x20AC;&#x2DC;ngambĂĄgne,
in campagna cĂ me, s.f. pula, pulviscolo del grano battuto camĂŤisce o camĂŹscia, s.f. camicia canapĂŽzze, s.f. puzzola. Lâ&#x20AC;&#x2122; Ăłme cacciĂĄte gnè â&#x20AC;&#x2DC;na canapĂŽzze: lâ&#x20AC;&#x2122;hanno cacciato come una puzzola cĂĄnde, avv. quando cĂ nde, s.m. conto. pl. li chĂŽnde cĂ ndere, s.f. orcio cĂĄne, s.m. cane. pl. chĂŠne. - ChĂŠneâ&#x20AC;&#x2122; e FKpQH ÂśQ¡ ŧL PiFFHFKHQH, cani e cani non si mordono canĂŤjje, s.f. crusca. Anche vrĂ nnele cane!trĂĄre, s.m. canestraio cĂ nghe, s.f. conca CangillĂŹre, soprannome cannĂ ile o anche cannĂ le, s.f. candela, pl. li cannĂ ile, li cannĂŠle cannarĂŽute, agg. goloso. Genericamente riferito alla gola, lu Sande CannarĂŽute, San Biagio, protettore della gola cĂ nne, s.f. canna o anche gola. Mâ&#x20AC;&#x2122;è rimĂ !te â&#x20AC;&#x2DC;n gĂ nne, per dire di desiderio insoddisfatto CannilĂŠure, s.f. festa della Candelora, GHOOD SXULĂ&#x20AC;FD]LRQH capĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. scegliere cĂĄpe, s.m. capo, testa, capecĂłlle: capocollo FDSHĂ&#x20AC;jUH s.m. FDYROĂ&#x20AC;RUH capĂ zze, s.f. la corda con cui si governa un animale, redini capichĂŽule (a la), avv. al rovescio. Si dice anche a la dimmĂŠrze capisciĂłle, s.f. nastro, fettuccia di raso o di stoffa cappĂŽcce, s.m. cappuccio, verdura CappucciĂ lle, soprannome cara!tĂŠje, s.f. carestia carcirĂĄte, s.m. carcerato cardĂ ne, s.m. cardone, cardo cardĂŹlle, s.m. cardellino carijamĂšrte, s.m. addetto al servizio funebre, becchino, beccamorto carivĂ ne, s.m. carbone carivunĂĄre, s.m. carbonaio. pl carivunĂŠre carivunèlle, s.f. carbonella 153
CarminĂŽcce o CarminĂšcce, n. pers. Carminuccio, diminutivo di Carmine CarnarĂŤjje, n.pr. Carneria, contrada nella zona di Punta Penna cĂ rne, s.f. carne CarnĂŤvale o anche CarnivĂĄle, s.f. martedĂŹ grasso, la CarnĂŤvale, il giorno che precede Le Ceneri CarpatĂŹlle, soprannome CarrafĂłne, soprannome cĂ rte, agg. corto CasĂ rze, n.pr. Casarza, contrada sul mare tra San Nicola della MĂŠta e Trave cĂĄsce, s.m. cacio, formaggio in generale CascĂŤgne, s.m. soprannome cascĂŤgne, s.m. tipologia di cicoria, grespigno casemènde, avv. semmai, nel caso che, se â&#x20AC;&#x2DC;n â&#x20AC;&#x2DC;gasemènde casce, s.f. cassa ca!tĂĄgne, s.f. castagna cataplĂ sme, s.m. cataplasma, impiastro; anche in senso dispregiativo, si nu quataplĂ sme catĂ rre, s.f. chitarra, strumento per fare maccheroni. CatĂ rre peâ&#x20AC;&#x2122; li maccarĂŽne CcattĂ veine, nomignolo uomo dappoco cĂ ute, s.f. coda cavĂ cce, s.m. gozzo, degli animali ma anche delle persone cavallĂĄre, s.m. allevatore o noleggiatore di cavalli. Era anche lâ&#x20AC;&#x2122;appellativo dato a chi aveva lâ&#x20AC;&#x2122;incarico della vigilanza quando frequenti erano le incursioni dei turchi cavatĂŹlle, s.m. pl. gnocchetti fatti a mano incavati con le dita FDŧŧjWWH, s.f. calzetta FDŧŧvQH s.m. calzoni cchĂŽ, avv. piĂš cciudĂ jje, s.m. strage, massacro, anche nel senso di profanare, oltraggiare, di la fĂ mmene a la â&#x20AC;&#x2DC;Mèreche lâ&#x20AC;&#x2122;ome fanne nu cciudaje ccone o anche ccĂ une, avv. poco; nu â&#x20AC;&#x2DC;ccone, un poco cĂŤfere, s.m. aferesi di Lucifero. Si dice di chi ha i capelli arruffati o di chi ha aspetto 154
appunto luciferino. Anche nel senso di turbine, vento forte. Nu cĂŤfere di vende cĂŤime, s.f. cima cènde, cento cennerĂĄte, s.f. gioco di bambini consistente nel tentativo di denudare qualcuno cerajĂŠle, s.m. ceraio, artigiano che lavora la cera cèrche, s.f. quercia cĂŠre, s.f. cera cĂŤtele, s.m. bambino, si usa anche bbardĂ !ce o anche quatrĂĄre CettĂŹâ&#x20AC;&#x2122;, n.p. diminutivo di Concetta, Concettina chĂŤile, s.m. chilo chĂŤlle, pr. pers., plur. essi chĂŠure, s.m. cuore chiĂ cchiare, s.f. chiacchiera. chiane, agg. piano. Chiane chiane, piano piano chicĂ cce, s.f. zucca chicucciĂ lle, s.f. zucchina chillĂŹ, pr.pers quella lĂŹ chissĂŹ-chi!tĂŹ, pr. pers. codesta, questa chĂŽule, s.m. sedere, culo Ciacianèlle, soprannome ciammajĂŤche, s.f. lumaca cianghĂŠtte o anche ciangĂ tte, s.f. pesce marino ciĂ nnere, s.f. cenere. pl. li ciĂ nnere. Lu jurne di li CiĂ nnere, il giorno delle Ceneri. ciappĂ ne, s.m. nespola ciaramellĂĄre, s.m. suonatore di ciaramĂŠlle ciaramèlle, s.f. Ă DXWR UXVWLFR cicĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. accecare, privare della vista cicĂĄte, s. e agg. cieco, privo della vista CicchipallĂ tte, soprannome cĂŹcine, s.m. orcio per acqua e vino ciciricchiĂĄte, s.f. cicerchiata, dolce tipico di carnevale ciffâ&#x20AC;&#x2122; e ciĂĄffe, s.m. nome di ricetta culinaria cignĂłtte, s.m. pirata. Termine marinaresco usato perlopiĂš al pl. li cignĂštte per indicare i pirati provenienti da Dulcigno CillĂ cchie, soprannome. Letteralmente: uccellaccio cimindĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. molestare, disturbare
cinghecènde, cinquecento cingĂŽune, V P Ă&#x20AC;RFFKL GL QHYH JUDQGL cinĂŹlle, agg. socchiusi, riferito agli occhi, Tè lâ&#x20AC;&#x2122;ucchie cinĂŹlle cinĂŹlle ciòcchele, s.f. conchiglia; dim. ciucculèlle ciòppe, agg. e s.m. zoppo cipĂ lle, s.f. cipolla cipullĂĄte, s.f. cipollata circĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. cercare, circhâ&#x20AC;&#x2122;e ddummĂ nne cirĂŠsce, s.f. ciliegia cirimĂłnie, s.f. cerimonia ci!tinie, s.f. testuggine citrĂ ne, s.m. cocomero, anguria citrĂ nghele, s.m. arancia amara ciucculattĂŹre, s.f. pentolino di rame per fare il caffè, la cioccolata, bricco ciĂšcene o anche cĂŽcile, s.m. contenitore di terracotta per il vino ciuffulĂŠ, Y Ă&#x20AC;VFKLDUH ciuhĂ tte, s.f. civetta. FĂĄâ&#x20AC;&#x2122; la ciuhĂ tte, sta spiando. Anche soprannome ciummunĂŹre, s.f. canna del camino, fumaiolo, pl. ciummunĂŹre cirivèlle, s.m. cervello civelĂłtte, agg.dim. civilino dai modi civili civĂŤile, agg. civile, cittadino, borghese cĂłcce, s.f. testa cĂłceâ&#x20AC;&#x2122; o anche chèuceâ&#x20AC;&#x2122;, v. cuocere; cucĂŠme ossia cuociamo còjjeâ&#x20AC;&#x2122;, v. cogliere cĂłmede, s.m. ernia còppe, s.f. coppa, tegame con coperchio per cuocere sotto la brace del camino, le patane a la còppe cĂłre o anche chĂŠure, s.m. cuore còreve, s.m. corvo, pesce marino cosadĂ gge, s.f. dolce, pl. cosadĂŹgge CĂłseme, n. di persona, Cosimo. FĂĄâ&#x20AC;&#x2122; CĂłseme, uno che fa lâ&#x20AC;&#x2122;indiano cĂłsse, s.m. gamba; pl. li cĂłsse crĂ iteâ&#x20AC;&#x2122;, v. credere crĂ pe, s.f. capra crĂ !te, s.m.passeraceo. Lâ&#x20AC;&#x2122;Ă nne abbuttĂĄte â&#x20AC;&#x2DC;gne â&#x20AC;&#x2DC;na crĂ !te, lâ&#x20AC;&#x2122;hanno massacrato di botte crĂ te, s.f. creta crĂ uce, anche crâce, s.f. croce
crinĂŹnze, s.f. stenti, inedia, fame. Ă&#x2C6; mmòrte di crinĂŹnze, è morto di stenti critĂ ne o critĂĄune, s.m. argilla crivèlle, s.m. crivello, strumento per mondare il grano cucchiĂĄre, s.m. cucchiaio cĂšcchie, s.f. coccio. Lâ&#x20AC;&#x2122;ha fatte cĂšcchie cĂšcchie, lâ&#x20AC;&#x2122;ha fatto a pezzi Cucciulone anche CucciuluĂ une, soprannome, ma anche una specie di pesce chiamata Gallinella cuciunĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. cucinare cuffujĂŠ, v. sbeffeggiare, prendere in giro. Originariamente, trasportare con le ceste (coffe) il grano nei bastimenti cullĂŽ, pr. pers. quello cumblimènde, s.m. complimento, pl. li cumblimĂŹnde. cumbuĂ re o anche cumbuĂ â&#x20AC;&#x2122;, s.m. compare cumbuĂ tte o cumbuĂŠtte, s.m. confetto, pl. li cumbuĂŹtte cummiĂ re, s.f. comare, madrina cummĂŽne, s.f. comune. La cummĂŽne cummuĂĄtteâ&#x20AC;&#x2122;, v. combattere, contrastare, f. nel senso di aver a che fare, â&#x20AC;&#x2DC;nâ&#x20AC;&#x2122; gi vujje cummuĂĄtte nghi li scĂŹme cunĂŤjje, s.f. coniglio Cunguarèlle, localitĂ sulla scogliera cunnannĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. condannare cunnuĂ nne, s.f. condanna cunnuluĂ â&#x20AC;&#x2122;, v. consolare cunuĂŠte, s.m. cognato, con il pron. poss. cunuèteme FXQŧqJQH s.f. consegna FXQŧpOH o anche FXQŧzOH s.m. consolo, consolazione cuppeine, s.m. mestolo curiĂ se o curiĂ use, s. m. curioso cĂšrpe, s.m. corpo. Inteso anche come animo. Sacce jĂŤ che ttinghâ&#x20AC;&#x2122;â&#x20AC;&#x2122;n gĂšrpe, so io cosa mi rode dentro cussĂŽ, pr. pers. codesto cu!tĂŽ, pr. pers. questo cuttĂŽre o cuttĂŽure, s.m. pentola
155
D
dĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. dare. Indicativo presente: dĂŹnghe dĂ dde, s.m. il secondo piano dâ&#x20AC;&#x2122;una casa, lu dĂ dde dĂ gge, s.m. o agg. dolce, pl. dĂŹgge, dim. duggiarèlle dĂ ite, s.m. dito, pl. dĂŠte dammĂ jje, s.m. danno, perdita dĂ ndre, avv, dentro dapĂš, avv. poi, dopo, anche dĂłppe ddĂ zie, s.m. dazio DdĂŤ, s.m. Dio ddijĂŽne, s.m. digiuno dducènde, duecento dĂŤceâ&#x20AC;&#x2122;, v. dire dĂŠche, s.m. idea, progetto. Che dĂŠche tĂŽ? Che idea hai? dènde, s.m. dente., pl. li dĂŹnde depĂŤgneâ&#x20AC;&#x2122;, v. dipingere. PiĂš diffuso è il verbo pittĂĄâ&#x20AC;&#x2122; dĂŤtte, s.m. detto, proverbio. "ta peâ&#x20AC;&#x2122;ddĂŤtte, sta per detto, proverbiale dijĂ vele, s.m. diavolo dilinguènde, s.m. delinquente, pl. dilinguĂŹnde dimmèrze, avv. al rovescio. Sâ&#x20AC;&#x2122;ha mässe la majjâ&#x20AC;&#x2122;a la dimmèrze, sâ&#x20AC;&#x2122;è messo la maglia al rovescio dirĂŤtte, agg. diritto. TirĂŠâ&#x20AC;&#x2122; a dirĂŤtte, tirar diritto, prendere scorciatoia. dĂłppe, avv. dopo DrĂŤtte, s,f. La Diritta, nome di strada che da Porta Palazzo reca alla Marina ducumènde, s.m. documento duluènde, V H DJJ GROHQWH DIĂ LWWD 6FDŧŧ¡ e nnĂute, mĂŤserâ&#x20AC;&#x2122; e dduluènde dumĂ ne, s.m. domani DumĂŹniche, Domenico dumuĂ niche, s.f. domenica dunatĂŤive, s.m. doni messi allâ&#x20AC;&#x2122;asta in occasione di festivitĂ religiose, soprattutto in zone rurali
E
ècchele vĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, avv. ecco vedi èuve, s.m. uovo, 156
F
facciasĂ lve, int. che vergogna! fĂĄfe, s.f. fava faggiĂ une, s.m. falcione faggĂŹje, s.f. falce fĂ mmene, s.f. femmina, donna fasciĂŠule, s.m. fagiolo, pl. fasciĂšle, pa!tâ&#x20AC;&#x2122;e fasciĂšle fatijatĂ re o fatijatĂĄure, s.m. lavoratore fatijĂŠâ&#x20AC;&#x2122;, v. lavorare FattappĂł!te, soprannome fattarĂŹlle, s.m. fatterello pl. fattarĂŹlle fĂĄtte, s.m. fatto, accadimento, pl. fètte fattĂŽre, s.f. fattura, malocchio fĂŤchere, s.m. Ă&#x20AC;FR fĂŤjje, s.f.e m. Ă&#x20AC;JOLD ferracavĂĄlle, s.m. ferracavallo, maniscalco fè!te, s.f. festa fetĂĄâ&#x20AC;&#x2122; o Ă&#x20AC;Wi¡ v. far le uova da parte della gallina. /D KDOOLQD KD Ă&#x20AC;WiWH Ă&#x20AC;KvUHWH int Ă&#x20AC;JXUDWL Ă&#x20AC;MiXUH s.m. Ă&#x20AC;RUH DO SOXUDOH OL Ă&#x20AC;MvUH Ă&#x20AC;KvUH VI Ă&#x20AC;JXUD Ă&#x20AC;OLSSsLQH, s.f. refolo, venticello fĂŤjje, V P Ă&#x20AC;JOLR Ă&#x20AC;Q FFKLH s.m. Ă&#x20AC;QRFFKLR Ă&#x20AC;VFXOiUH V P Ă&#x20AC;VFRODLR DUWLJLDQR DGGHWWR DOOD UHDOL]]D]LRQH GL Ă&#x20AC;VFROL Ă&#x20AC;VVjXUH, s.f. padella,di solito quella per la frittura Ă&#x20AC;VVDUsMMH, s.f. fesseria, stupidaggini Ă&#x20AC;VVHUqOOH, s.f. padellina Ă&#x20AC;WWsLQH, s.f. fettina di carne fĂłche, s.m. fuoco fĂłre, avv fuori fracitĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. marcire, infracidire frĂ dde, s.m.e agg. freddo frĂ ffe, s.m. muco del naso. Panâ&#x20AC;&#x2122;e frĂ ffe frĂ nne, s.f. foglia, pl. frĂšnne frĂ sche, agg.fresco frĂĄte, s.m. fratello. Tuo fratello si dice frĂĄtte FratĂŹlli di lu MĂ nde, s.m. congregazione religiosa dei Fratelli del Monte dei Morti. I fratelli indossano un lungo saio rosso VDQJXH H VĂ&#x20AC;ODQR QHOOD SURFHVVLRQH GHO
VenerdĂŹ Santo portando a spalla il Cristo Morto frĂ tte, s.f. siepe frisèlle, s.f. schiaffo, un manrovescio. Mò te tĂŤire â&#x20AC;&#x2DC;na frisèlle, adesso ti do uno schiaffo frittĂŽre, s.f. frittura frummĂ gge, s.m. formaggio fuculĂĄre, s.m. camino, focolare fĂŽume, s.m. fumo fujĂŤine, s.f. insetto della famiglia degli scarafaggi che si muove velocemente.f. scĂ ppe gnè â&#x20AC;&#x2DC;na fujĂŤine funĂ re, s.m. funaio, cordaio furbuĂ re, s.m. febbraio FurnarĂŹlle, soprannome, lett. fornaretto fĂšrte, agg. forte fĂšsserelle, s.m. ramaiolo futtebbĂ lle, s.m. il gioco del calcio
G
ggiĂ vene, agg. e s.f. e m. giovane GgĂŽdice, s.m. giudice GgĂŽgne, Giugno GgisĂ rije, Cesario GgisĂŽ, GesĂš GgiubbullĂŠ, s.m. Giubileo GgiuhuĂ nne, Giovanni GgiuvuĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, n.pr. Giovina ggiuvunĂłtte, s.m.giovanotto, femm. giuvunĂĄtte gile (â&#x20AC;&#x2DC;nâ&#x20AC;&#x2122;), avv. a pelo. â&#x20AC;&#x2DC;N gile dâ&#x20AC;&#x2122;Ă cche, a pelo dâ&#x20AC;&#x2122;acqua. giurnuĂ le, s.m. giornale gnaâ&#x20AC;&#x2122;, avv come gnorscĂŤ, avv. signorsĂŹ gratelle, s.f. graticola grĂĄtte, s.f. grotta grĂłsse, agg. grosso
H
hallĂŤine, s.f. gallina hallinĂ cce, s.m. tacchino. f. fĂ lu hallinĂ cce, per dire che parla poco hĂ nne, s.f. gonna
hardijĂĄne o huardijĂĄne, s.m. guardiano hasse, egli hĂ tte, s.f. gatto hragnilĂ tte, s. m. tracina ragno; pesce hranĂĄre, s.f. scopa hrandĂŤnije, s.f. granoturco hratĂŠ, s.m. gratin hrĂĄne, s.m. grano hrĂ nge, s.m. granchio; dim. hrangitĂŹlle hrĂ nghele, s.m. pesce hròsse, agg. grosso hruanäre, s.m. granaio hua!tarĂŠule, vastese, pl. huastarĂšle Hua!te (Lu), Vasto huĂ tta huĂĄtte, modo di dire, piano piano, con circospezione huattĂĄte, s.f. posto riparato, nicchia huĂ zze, s.f. guazza, fanghiglia hudĂŠâ&#x20AC;&#x2122;, v. godere Hujjèrme, n. pr. Guglielmo
I
ĂŽffe (a), modo di dire, a ufo, gratis, senza pagare imbĂŠnne, v. appendere, anche nel senso di impiccare: - chi scĂŹ â&#x20AC;&#x2DC;mbĂŠse imbiccĂŠte, agg. impegnato, occupato imbruvvusĂĄte, s.f. improvvisata indrattenĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. intrattenere. Me vajje a â&#x20AC;&#x2DC;ndrattenĂĄâ&#x20AC;&#x2122; ingannĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. prendere alla sprovvista, cogliere, â&#x20AC;&#x2DC;ngannĂ â&#x20AC;&#x2122; lu sonne ingaricĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. preoccuparsi, farsene carico.â&#x20AC;&#x2122;N deâ&#x20AC;&#x2122;ngarecĂ â&#x20AC;&#x2122;, non preoccupartene ingascijĂĄ, v. incaciare, coprire di cacio. In VHQVR Ă&#x20AC;JXUDWR ha â&#x20AC;&#x2DC;ngascijĂ te â&#x20AC;&#x2DC;n dèrre ingascijĂĄte, coperto di cacio, maccarĂŽne â&#x20AC;&#x2DC;ngascijĂŠte ingazzĂĄte, agg. incazzato, arrabbiato. "tinghe â&#x20AC;&#x2DC;ngazzĂĄte ingènze, s.m. incenzo LQJLĂ&#x20AC;UsLWH, agg. infuriata, indiavolata. Deriva da cĂŤfere, aferesi di Lucifero. ĂŽtime, agg. ultimo ĂŽve s.f. uva 157
J
j’, pron. pers. sing. io ‘jë’, v. andare. Indicativo presente. Vajje jenga, s.f. giovenca jengarélle, s.f. dim. giovane giovenca jëreve, s.f. erba jinnáre, s.m. gennaio jjéuve, s.m. giogo, Secondo un’antica credenza il giogo non dev’essere mai bruciato perché altrimenti il proprietario non potrà mai trovar pace all’altro mondo jondacavàlle, s.f. gioco della cavallina Jüccia od anche Jîcce, dim. Grazia juqué’, v. giocare jurnáte, s.f. giornata jùrne, s.m. giorno ju!tuèzie, s.f. giustizia
L
la-lu, art. sing. m., f. il, la làcce, s.m. sedano lamendá’, v. lamentare landá’, v. lasciare làine o léna, s.f. legna, pl. li làine làreche, agg. largo, largo. Óme hròsse camiscia làreche, per dire di un uomo grande, ma pigro. lassá’, v. lasciare làupe, s.m. lupo lavannáre, s.f. lavandaia lëbbere, agg. libero lèbbre, s.m. lepre lécene, s.f. susina lëire, s.f. lira ‘léive, s.f. ulivo lètte, s.m. letto léttere, s.f. lettera lëttre, agg. elettrico, o elettrica. La lucia lëttre, la luce elettrica li-lì, art. i. Articolo plurale maschile e femminile lîce, s.f. luce Liffànze, Alfonzo Lijàune, soprannome lîjje, s.m. luglio 158
lindëcchie, s.f. lenticchie Li!tàsse, soprannome Lîuce o anche lîsce, s.f. luce. Il secondo usato nel gergo marinaresco, ‘na lîsce d’ácche, l’acquazzone lòffe, s.f. peto non rumoroso Lu Hua!te, Vasto lucenecappèlle, s.f. lucciola Lujëgge, n. per. Luigi lunárie, s.m. lunario lunuddë, s.m. lunedì Luréte, soprannome
M
maddimane, v. questa mattina magná’, v. mangiare Magnacirésce, soprannome màise, s. m. mese máje, maggio màjje, s.f. moglie májje, avv. meglio, migliore, più buono mále, agg. male malùcchie, s.m. malocchio màmme, s.f. mamma. Màmmete, tua madre. mammëne, s.f. levatrice mandìre, s.f. grembiule màne, s.f. mano pl. méne manëbbele, s.m. manovale mànghe, avv. manco, nemmeno manìre, s.f. maniera, modo, modalità mànne, s.m..f. mondo marëine, s.f. marina marëite, s.m. marito maritá’, v. maritarsi, sposare. marròcche, s.f. spiga di granturco massàire, avv. stasera ma!te, s.m. maestro, riferito al maestro artigiano ma!tre s.m. maestro. Anche ma!te matèine, s.f. mattina matëzze, s.f. tempo minaccioso mátte, s.m. matto màtte’, v. mettere mattitá, s.f. mattità, pazzia mazzangrèlle, s.m. locusta mazzánne, s.f. mazzata
mazzemarèlle, s.m. folletto â&#x20AC;&#x2DC;mbènneâ&#x20AC;&#x2122;, v. appendere, impiccare. Te pòzzene lâ&#x20AC;&#x2122;òme â&#x20AC;&#x2DC;mmbènne, ti possano impiccare. Lâ&#x20AC;&#x2122;òme è lâ&#x20AC;&#x2122;impersonale, come lâ&#x20AC;&#x2122;on francese mbia!cĂ , v. imbiancare, anche nel senso di incipriare, si lâ&#x20AC;&#x2122;mbiĂĄ!chene la facce nghi la ciprie... â&#x20AC;&#x2DC;mbilĂŠ, v. LQĂ&#x20AC;ODUH â&#x20AC;&#x2DC;mbirrĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. inferrare, chiudere con unâ&#x20AC;&#x2122;inferriata, serrare â&#x20AC;&#x2DC;mbirrĂĄte, agg. serrato, chiuso con un ferro, con catena â&#x20AC;&#x2DC;mbrellĂĄre, s.m. ombrellaio,che ripara gli ombrelli. â&#x20AC;&#x2DC;mbrèlle, s.f. ombrello. â&#x20AC;&#x2DC;mbre!tĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. imprestare, prestare â&#x20AC;&#x2DC;mbrijacĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. ubriacare â&#x20AC;&#x2DC;mbrijĂĄche, v. ubriaco, pl â&#x20AC;&#x2DC;mbrijĂŠche â&#x20AC;&#x2DC;mbustĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. far resistenza, poggiar bene. â&#x20AC;&#x2DC;MbustĂĄâ&#x20AC;&#x2122; li pĂŹte, far resistenza con i piedi. mbuzzenĂŤite, agg. puzzolente mĂŠ, pr. poss. mio mĂŤ, avv. adesso, mò mèdeche, s.m. medico mĂŠjje, agg. meglio melĂ nghele, s.f. cetriolo melachitĂ gne, s.f. melacotogna mĂŠne, s.f. mano menĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, venire, p.p. menĂŽute menengète o malingĂŤite, s.f. meningite mennĂ zze, s.f. immondizia, spazzatura mènnele, s.f. mandorla â&#x20AC;&#x2DC;Mèreche, s.f. America, la Mèreche mĂŤsere, agg. misero PqŧŧH agg. mezzo MicchĂŠle, Michele, dim. MiccalĂŽcce mijèlle, s.f. muiella; dim. mijillĂŽcce MilanĂŠse, soprannome milegnĂ me, s.f. melanzana mimĂłrie, s. f. memoria mindĂŽcce, s.f. mentuccia, erba aromatica minĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, v. venire. Indicativo presente: vinghe mirèchele, s.f. more miricanĂĄte, s.f. melograno mirlĂŽcce, s. f. merluzzo
misèrie, s.f. miseria mĂŽte, s. m. muto mititĂ ure, s.m. mietitore, pl. mititĂŽre mmalamènde, agg. e avv. cattivo, non buono â&#x20AC;&#x2DC;mmalĂĄte, s.m. malato â&#x20AC;&#x2DC;mmangĂĄnze, s.f. fase lunare di mancanza â&#x20AC;&#x2DC;mmarĂ jje, agg. amaro â&#x20AC;&#x2DC;mma!ciatĂ ure, s.m. ambasciatore â&#x20AC;&#x2DC;mma!ciĂĄte, s.f. ambasciata, incarico, affare da sbrigare; pl. mma!cète â&#x20AC;&#x2DC;mmernĂĄte, s.f. inverno, lâ&#x20AC;&#x2122;invernata â&#x20AC;&#x2DC;mmèrne s. m. inverno â&#x20AC;&#x2DC;mmigrĂĄte, s.m. emigrato, pl. â&#x20AC;&#x2DC;mmigrĂŠte mò-mò, adesso mofalĂĄnne, avv. lâ&#x20AC;&#x2122;anno scorso mĂ nde, s.m. monte. Nella loc. a monte e a valle, mmĂłndâ&#x20AC;&#x2122;e bbĂ lle mĂłnece, s.m. monaco, pl. mĂşnece mundĂ gne, s.f. montagna municarèlle, s.f. pesce marino municiarèlle, s.m. bambino vestito da fraticello per devozione munnezzĂĄre, s.m. spazzino, operatore ecologico PXQŧLJQjUH s.m. monsignore murĂŠ, s.m. mozzo murĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, v. morire muttĂ lle, s.m. imbuto mutuĂ nne, s.f. la mutanda muzzilĂŤne, s.m. pesce marino
N
â&#x20AC;&#x2DC;na, art. ind. una nĂ ire, s.m. o agg. nero, pl. nĂŤire nĂ ive, s.f. neve naquĂ lle, avv. molto, parecchio NardĂŽcce, Leonardo, diminutivo nĂ uce, s.m. noce, pl. li nĂŽuce. nĂ une, avv. neg. no â&#x20AC;&#x2DC;ndĂł, avv. dove â&#x20AC;&#x2DC;Ndònie, Antonio ndrecciadĂ ite, s.m. tipo di pesce â&#x20AC;&#x2DC;ndrĂŤiche, s.f. letteralmente cose intriganti, â&#x20AC;&#x2122;nduvunĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. indovinare nengĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. nevicare nevarĂŠle, s.m. nevarolo, addetto alla 159
neviera â&#x20AC;&#x2DC;ngaricĂĄ', v. preoccupare, fartene carico â&#x20AC;&#x2DC;QJDŧŧi¡, v. incalzare I ÂśQJjŧŧH OD IDPH mi prende appetito â&#x20AC;&#x2DC;nghi, prp. con â&#x20AC;&#x2DC;ngiarmatĂ ure, s.m. mago, incantatore, al femminile â&#x20AC;&#x2DC;ngiarmatrĂŤce â&#x20AC;&#x2DC;n giĂł, avv. neppure â&#x20AC;&#x2DC;NgurnĂĄte, n. pr. Incoronata. Nome di una contrada che prende nome dalla Chiesa omonima, Madonna de la â&#x20AC;&#x2DC;NgurnĂĄte ni, pron. pers, plur. Noi nihuzijĂĄ', v. negoziare, commerciare nijènde, niente nipĂłte, s.m. nipote. pl. nipĂšte. NipĂłteme, mio nipote niscĂŹune, s.m. nessuno. nĂŽute, agg. nudo nĂŽvele, s.f. nuvola nĂŽvĂŹre, s.f. neviera Âś1QXQŧLMiWH soprannome nòmmene, s.m. nome. Nel nome del Padre, â&#x20AC;&#x2DC;nnĂłmmene Patre nucèlle, s.f. nocciole pl, li nucèlle ÂśQŧDFFi¡ v. LQĂ&#x20AC;ODUH LQVDFFDUH ÂśQŧjJQH s.f. sugna di maiale, la nzĂĄgne a lu cuttĂŽre ÂśQŧDOiWH s.f. insalata ÂśQŧLUUi¡ v VHUUDUH LQĂ&#x20AC;ODUH
O
Ăłgne, ogni Ăłme, corrisponde allâ&#x20AC;&#x2122;on francese, lâ&#x20AC;&#x2122;Ăłme fanne, lo fanno òmmene, s.m. e agg. uomo, pl. Ăšmmene
P
pahĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. pagare pahĂŽure, s.f. paura pĂ ile, s.m. pelo pajjĂ cce, s.m. pagliaccio pĂĄjje, s.f. paglia palaccòne, s.m. termine marinaresco in uso sulle paranze. La fune della vela di prora palĂĄjje, s.m. palamite, pesce palipijatĂ re, s.m. massaggiatore pallĂ ne o anche pallĂ une, s.m. pallone pl. 160
li pallĂŽne o li pallĂŽune pambĂšje, s. f. foglie e rami secchi pammadĂŠure, s. f. pomodoro panĂĄre, s.m. cesto di vimini per portare il pesce panĂłcchie, s.f. panocchia, cicala di mare; dim. panucchiuĂ lle papalĂŤine, s.f. pesciolini bianchi, bianchetti. Ottimi per la frittura parĂ nghe, s.f. palancole, travi in legno usate come scivoli per mettere in mare o per trarre a secco le paranze SDUjQŧH s.f. barca da pesca ad un albero con vela al terzo parènde, s.m. parente, pl li parĂnde Pa!carĂŹlle, soprannome pĂ !ce, s. m. pesce PĂ sche, s.f. Pasqua PassalĂ cche, soprannome di persona patĂĄne, s.f. patata patrĂ ne, s.m. padrone pĂĄtre, s.m. padre. PĂŠteme, mio padre. Pètte, tuo padre. Si usa anche tĂĄte. Nel senso del Padre Celeste, PĂĄtre PĂ vele, Paolo dim. PavelĂŽcce oppure PaulĂŽcce SjŧŧH s.m. polso, tastare il polso, attindĂ OX SjŧŧH, anche nel senso di misurare la IHEEUH R GL YHULĂ&#x20AC;FDUH OH LQWHQ]LRQL G¡XQD persona pèchere, s.f. pecora, pop. si usa per indicare una sbornia, â&#x20AC;&#x2DC;na pĂŠchere pelĂ jje, s.m. origano pennèzze, s. pl. le ciglia degli occhi, le pennèzze dellâ&#x20AC;&#x2122;ucchije Pendecò!te, s.f. la Pentecoste, ricorrenza religiosa pepe bbĂŠune, s.m. pepe nero pepe trĂŤite, s.m. peperoncino pèrdeâ&#x20AC;&#x2122;, v. perdere pesce fĂŤchere, s.m. SHVFH Ă&#x20AC;FR pĂ !ce, s.m. pesce, pl. li pèsce, dim. piscitĂŹlle pe!ciarĂŠule, s.m. pesciarolo pĂŠte, s.m. piede, pl. pĂŹte. Anche riferito ad albero, nu pĂŠte di purtuhĂĄlle: un albero di arance
pezzâ&#x20AC;&#x2122;e Ăłsse, s.m. gioco consistente nel lancio di una pietra contro un bersaglio pĂŤzze, s.f. pizza, pĂŤzze de hrandĂŤnije, pĂŤzze nghe la pammadĂŠure piaciĂ â&#x20AC;&#x2122;, v. piacere piĂĄne, agg. piano piccĂĄ, perchĂŠ piccĂ te, s.m. peccato PicundrĂŤ, s.f. ipocondria piĂŠuveâ&#x20AC;&#x2122;, s.f. la pioggia pijjĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. prendere pindĂ une, s.m. cantone, angolo di strada. Pl. pindĂŽune pinnilĂŽcce, s.m. pendolino, pisellino SLQŧLMjXQH, s.f. pensione SLQŧi¡ v. pensare PippĂŤine, n.pr. Peppino, diminutivo di Giuseppe pirandĂšnie, s.m. sciocco pirllibbĂĄte, agg. prelibato pisĂ lle, s.m. pisello, pl. pisĂŹlle Piscialuluètte, soprannome pirtuhĂĄlle, s.m. arancia piscitĂlle di majje, s.m. bianchetti, avannotti di pesce, pesce nudo PĂŹtre, Pietro pittilazze, s. pettegolo/a pizzĂĄlle, s.f. pizzella pĂł!te, s.m. posto pĂłvere, s.m. o anche agg. povero, indigente prechĂŠuche, s.f. pesca prèdde, s.m. prete prèdeche, s.f. predica, sermone prĂŤime, avv. di luogo, prima, davanti. Anche avv. di tempo SUHVqQŧH s. presenza; ÂśP EUHVqQŧH in presenza pressiĂ une, s.f. pressione pricissiĂ une, s.f. processione prihĂŽre, s.f. preghiera prufĂŽume, s.m. profumo prufussèure, s.m. professore PugnĂ tte, soprannome di persona punde, s.m. punto, punde de !tĂ lle pundĂŽure, s.f. la polmonite SXQŧuUH s.m. pensiero, pl SLQŧuUH pusciarĂŠule, s.m. pescatore
putĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. potere. Indicativo presente: pĂšzze putĂŠche, s.f. bottega puvurèlle, s.m. e agg. poverello
Q
quarajĂŤine, s.f. alga corallina quĂ sse, pr. dim questo quatrĂŤine, s.m. quattrino, soldo quattrĂšcchie, s.m. pesce
R
rĂ cchije, s.f. orecchio raccummuannĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. raccomandare raffajĂłle, s.m. dolce tipico pl. raffajĂšle raggiĂ une, s.f. ragione rĂ jje, s.f. rabbia ramajjĂ tte, s.f. rametto ramĂ tte, s.m. rametto rĂĄpe, s.f. rapa, li rĂĄpe !trascinĂŠte rĂĄsce, s.m. razza rĂ !ce, s.m. o agg. rosso, pl. li rĂŹ!ci rĂĄse rĂĄse, PRGR GL GLUH Ă&#x20AC;QR LQ IRQGR rĂŤiteâ&#x20AC;&#x2122;, v. ridere, ger. ridènne remaretĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. rimaritarsi, sposarsi di nuovo rènde, agg. vicino, rènde rènde, strettamente vicino requiametèrne, s.f. requiem eterna rèsse, v. essere. Indicativo presente sing: sĂŠ, sĂŹ, è; plur. sĂŠme, sĂŠte, sònne rĂŠute o anche rĂłte, s.f. ruota ricòtte, s.f. ricotta rijèlle, s.f. stecca di legno rinducculuĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, Y ULDIĂ&#x20AC;ODUH rĂŹsce, s.f. forfora ri!ciĂłle, s.m. triglia pl. risciĂšle ri!ciuluĂŤtte, s.m. trigliette rĂŹse, s.m. riso, il ridere risi!tènze, s.f. resistenza rispĂ nneâ&#x20AC;&#x2122;, v. rispondere riterĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. ritirare ròbbe, s.f. roba, cosa; in senso spregiativo ironico, è ròbbe caâ&#x20AC;Ś Ròcche, Rocco â&#x20AC;&#x2DC;rrahĂ !te, s.m. aragosta RuccĂšâ&#x20AC;&#x2122;, dim. Roccuccio ruggiupette, s.m. reggipetto rummèlle, s.f. rombo, pesce 161
S
sĂĄbbete, s.m. sabato sĂ cce, s.f. la seppia. pl. sĂŠcce saggĂŤcce, s.f. salsiccia sĂĄgne, s.m. segno sĂ gne, s.m. si usa al plurale li sĂ gne. Pasta fatta in casa. Li sĂ gnâ&#x20AC;&#x2122;appezzĂĄte sagnitèlle, s.f. sagnette, fettuccine fatte in casa. Sâ&#x20AC;&#x2122;usa perlopiĂš al pl. sajĂ tte, s.f. saetta, fulmine sĂ jjĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, v. salire p.p. sĂ dde salĂĄte, agg. salato sĂ le o sĂ ule, s.m. sole sĂĄle, s.m. sale, f. per dire niente assoluto, nijènde e mmanghe sĂĄle Sanda Spèine, s.f. Santa Spina, ricorrenza religiosa vastese, che ricade il venerdi antecedente il VenerdĂŹ Santo Sande BbĂšne, n. pr. San Buono, comune del comprensorio vastese sĂĄnde, s.m. santo, pl. li sènde sapĂ â&#x20AC;&#x2122;, v. sapere. Indicativo presente: sĂ cce sĂ rge, s.m. sorcio, topo, pl. sĂŽrge dim. surgitèlle, pl. surgitĂŹlle sĂ ule, s.m. il sole sbambatèlle, sf. pisolino sbattamĂŽure, s.m. gioco a battimuro, jucuĂ a sbattamĂŽure sbauttèâ&#x20AC;&#x2122;, v. spaventare, sbigottire sbisĂŠte, s.m. sciocco, sbandato sbruvugnĂĄte, s.m. svergognato, delinquente scĂ de, s.f. mazza della zappa !caffĂ tte, s.f. paniere di pesce appena pescato dato come pagamento ai pescatori scĂ gne, s.f. buccia, involucro scagnĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, v. scambiare scanajjĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. scandagliare, osservare attentamente scannatĂ ure, s.m. scannatoio, mattatoio. scapĂŠce, s.f. pesce fritto marinato nellâ&#x20AC;&#x2122;aceto con lâ&#x20AC;&#x2122;aggiunta di zafferano scapulĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. scivolare scarciĂłfene, s.f. carciofo. pl. scarciĂłfene scardatĂ ure, s.m. cardatore, pl. scardatĂŤre, pl. scardatrĂŤice. ScardĂĄâ&#x20AC;&#x2122; la lĂĄne, cardare la 162
lana scardavĂĄune, s.m. scarafaggio VFiŧŧH, agg. scalzo 6Fiŧŧ¡ H QQtXWH PsVHU¡ e ddulènde scĂŤ, di affermazione, si. Anche scĂŤine scèrte, s.f. serto, corona. - â&#x20AC;&#x2DC;na scèrte dâ&#x20AC;&#x2122;èjje schinènze, avv. pure, persino SciambĂ gne, soprannome sciambrichèine, s.m. variante di gilet sciaunèlle o anche sciavunèlle, s.f. carruba scijĂ ne, s.m. tromba marina ScimĂ une, n. pr. Simone scimmadĂ tte, espress. gerg., sii maledetto sciĂłjjeâ&#x20AC;&#x2122;, v. sciogliere; tipica lâ&#x20AC;&#x2122;espressione sciĂłjje lu pĂ !ce sciĂłre, s.m. nonno sciĂłscia, s.f. amata, bella scĂłjje, s.m. scoglio pl. scĂšjje scĂłlla, s.f. cravatta scrĂŤiveâ&#x20AC;&#x2122;, v. scrivere VFULDQŧiWH agg. screanzato sculluĂ tte, s.f. cravatta a papillon scupunuĂĄre, s.m. zampognaro pl. scupinĂŠre !dirrĂ zze, s.f. beccastrino, ferro per pulre le scarpe secĂ nde, avv. secondo, in secondo luogo, â&#x20AC;&#x2DC;Q ŧHFjQGH sèlve, s.f. selva, bosco sembrĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. sembrare sĂŤneche, s.m. sindaco SenzasĂĄnghe, n.pr. soprannome setĂĄcce, s.m. setaccio sfĂłjje, s.f. sogliole sfrèhule, s.m. sfrigolo, pezzettino di lardo di maiale, pĂŤzze nghi li sfrĂŹhule sfurijĂĄte, agg. sfuriato sgĂ mmere, s.m. pesce sgombro. pl. sghĂŹmmere SgangĂĄte, soprannome sgosciĂš, agg.di sbieco, di traverso, di striscio sĂŹbbete, avv. subito, improvvisamente, celermente siggnĂ ure, s.m signore, femm. siggnĂ ura, inv. siggnurĂŤ sindĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, v. sentire
sittimmĂĄne o anche summuâne, s.f. settimana smarrĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. prendere il largo, allontanarsi in mare sĂłcce, avv. dappertutto, od anche nel VLJQLĂ&#x20AC;FDWR GL XQLIRUPH FRQ O¡HVSUHVVLRQH sĂłcce sòcce oppure sĂłccia sòcce. - Ha ninghĂŽute sĂłccia sòcce, è caduta la neve dappertutto nella stessa misura sòcce, s.m. socio, colono, chi coltiva un terreno in societĂ , mezzadro sĂłdde, s.m. soldo sopreppĂ nge, s.m. pipistrello sĂŠure, sf. sorella, sòrete, tua sorella spaccalĂ ine, s.m. spaccalegna spĂ ise, s.f. spesa. Fajje li spĂ ise, Ă&#x20AC;J SHU intendere lâ&#x20AC;&#x2122;arte di imparare: mmĂŤttete nghi chi è cchiĂš mmĂ jje di taâ&#x20AC;&#x2122; e fĂ jje li spĂ ise sparagnĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. risparmiare sparĂĄgne, s.m. risparmio spasemĂ te, agg. bolso, stanco VSsLFDĂ&#x20AC;Q FFKLH, V P VHPH GL Ă&#x20AC;QRFFKLR selvatico sperĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. sperare SpidĂŤite, Espedito spĂŤlle, bigiotteria Spirde SĂ nde, s.m. Spirito Santo spirdĂŽute, agg. sperduto Spru!ciavidĂŹlle, soprannome, letteralmente chi pulisce le budella spusĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v sposare spusĂĄte, agg. sposato â&#x20AC;&#x2DC;ssi-â&#x20AC;&#x2DC;ssi, agg. dim. pl. m. e f. quelli â&#x20AC;&#x2DC;ssu-â&#x20AC;&#x2DC;ssa, agg. dim. sing. m. e f. quello, quella !tĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. stare. Indicativo presente: !tĂŹnghe staggiĂ une o anche stasciĂ une, s.f. stagione "tagnarĂŹlle, soprannome !tamatĂŤine, stamattina !ti, agg. dim. pl. questi !tĂŤcchije, s.f. gioco da bambini consistente nel tiro dâ&#x20AC;&#x2122;una pietra contro un mattone posto in senso verticale sul quale viene posto una moneta, una mandorla un bottone, jucuĂ â&#x20AC;&#x2122; a la !tĂŤcchije !tĂłcche, s.m VWRFFDĂ&#x20AC;VVR
!trĂ gneâ&#x20AC;&#x2122;, v. stringere !trangaĂŽjjĂšne, s.m. mal di gola !trascinĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. trascinare o trascinarsi strascinĂŠte, agg. trascinate, lavorate, li rĂĄpe strascinĂŠte !trazijĂĄte, agg. straziato !trippilĂ une, s.m. stoppia !tĂš-!ta, agg. dim. questo, questa !tutĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. spegnere sumuènde, s.f. semenza, seme. VXTTXjUŧH s.m. soccorso survĂŤzije, s.m. servizio suspĂŤire, s.m. sospiro
T
taccunuèlle, s.f. tacconelle, quadratoni di pasta fatta in casa tĂ gneâ&#x20AC;&#x2122;, v. tingere, colorare, tĂŠgneâ&#x20AC;&#x2122;: tinge tĂ mbe, s.f. puzza, odore nauseabondo tĂ mbule, s.f. tomba tĂ nde-a, agg. tanto, tanta taragnĂŠule, s.f. lumaca di taglia piccola, molto saporita; pl. taragnĂšle tĂĄte, s.m. padre, v. pĂĄtre tĂ tte, s.m. tetto, pl. tĂŤtte telèfene, s.m. telefono tèmbe, s.m. tempo. pl. tĂŹmbe. Li bbĂŹlle t^mbe de â&#x20AC;&#x2DC;na vĂłdde tèrre, s.f. terra tĂŽ, pron. pers. sing. tu tijèlle, s.f. tegame tinĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. tenere. tĂŹttele, tienile. Indicativo presente: tĂŹnghe tĂŽrche, s.m. turco ti!timĂłnije, s.m. testimonio, pl. ti!timĂšnije tĂłjjeâ&#x20AC;&#x2122;, v. togliere â&#x20AC;&#x2DC;tĂłmeche, agg. atomica, la bòmma tĂłmeche tòrte, s.m. e agg. corrotto, cattivo. Jâ&#x20AC;&#x2122;è ttòrte, per dire di persona non a modo tradimènde, s. m. tradimento, pl li tradimĂŹnde trĂ gne, s.m. secchio trainĂŹre, s.m. carrettiere trajĂŤine, s.n. carro da tiro trĂ mbe, s.f. tromba tramĂŠute, s.m. terremoto 163
trappetĂĄre, s.m. uomo addetto al trappeto, frantoiano trappĂŠte, s.m. tappeto, pl. trappĂŹte trascĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, v. entrare trĂĄve, V P WUDYH Ă&#x20AC;J nu trĂĄve de fĂŠuche trescĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. trebbiare, mietere trĂŠsche, s.f. trebbiatura trè!te, agg. triste trĂŽffele, s.m. contenitore di terracotta per lâ&#x20AC;&#x2122;acqua trĂŹjje o ri!ciĂšle, s.f. triglia, ÂŤUh! ri!ciulĂŤtte nghi la pammadèureÂť (G. Murolo) TringinĂŹlle, soprannome trippĂŤine, s.f. torpedine, pesce trummuĂŹnde, avv. mentre truhuĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. trovare trĂłppe, agg. indef. troppo, in misura esagerata tumbrĂĄte, agg. temperato, riferito al tempo
U
ucchije, s.m. occhio umbrĂ se, s.m. ombroso ujje, s.m. oggi
V
VaccĂĄre, soprannome vaccĂŤile, s.m. bacile, bacino, bacinella vĂ cche, s.f. bocca vĂĄcche, s.f. vacca vĂ nneâ&#x20AC;&#x2122;, v. vendere vĂĄnne, s.f. parte, zona; da !ta vĂĄnne, da questa parte varĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. varare, mettere in mare la paranza o la barca vĂ reche, s.f. barca varĂŤile, s.m. barile vĂ reve, s.f. barba varevĂŹre, s.m. barbiere varlotte, s.f. tinozza VarvatĂłrte, s.m. soprannome VĂ scheve, s.m. vescovo VassilĂŽcce, n.pr. diminutivo di Basso vavĂ use, s.m. pesce vĂĄive, v. bere 164
vĂ vete, s.f. bevuta vĂŤgne, s.f. vigna vĂŤine, s.m. vino vĂŤite, s.f. vita vènde, s.m. vento vĂŠuve, s.m. bue vĂŤjje, s.f. via, strada, dim. vijarĂŠlle vetrĂĄre, s.m. vetraio vi, pron. pers. plur. voi via sĂŹ, avv. suvvia viĂ te, agg. beato viaticĂĄre, s.m. viaticale, commerciante ambulante vĂŹcchije, s.m. vecchio, al f. la vĂŹcchije, pl. li vĂŹcchije vidĂŽute, s.f. veduta viduhĂ nze, s.f. vedovanza vijĂĄte, agg. beato, vijĂ tâ&#x20AC;&#x2122;a ttĂ , beato te vilignĂĄâ&#x20AC;&#x2122;, v. vendemmiare villĂŤâ&#x20AC;&#x2122; o vullĂŤâ&#x20AC;&#x2122;, v. bollire, villĂŤnde: bollente. Ă&#x20AC;cca villĂŤite, acqua bollita. villĂŠgne, s.f. vendemmia virginèlle, s.f. verginella, giovinetta virlingĂłcche, s.f. albicocca virminĂĄre, s.f. la verminara, disturbi intestinali visĂ cce, s.f. bisaccia vivetĂŹcce, s. f, dim. bevutina vĂłcche o vĂłcca, s.f. bocca vòdde, volta, li timbe de na vĂłdde; anche vote in una versione piĂš vicina al napoletano vĂłzze, s.m. bozzo, protuberanza, bernoccolo vrangĂĄte, s.f. ciò che si prende con una mano vrĂ nnele, s.f. crusca. Anche canĂŤjje vra!tĂ ime, s.f. anatema vrèche, s.m. amuleto VrĂŠtte, s.m. e agg. sporco vrĂŠute o vrĂłte o anche vrĂłde, s.m. brodo. Ă&#x2C6; lu vrĂłte grĂĄsse! Sta comodo e senza pensieri vrignĂŠule, s.m. bernoccolo, bozzo vrĂŽscele, s.m. un foruncolo, una pustola vrittacchiĂŤne, s.m. sporcaccione, luridone, pl. vrittacchiĂŤine. Deriva da vrĂŠtte.
vrivàgne, s.f. vergogna, anche nel senso di sesso vrócche o anche vrócchele, s.f. chioccia vrúccule, s.m. broccoli, li vrúccule de rápe strascinéte vrudàtte, s. m. brodetto di pesce vucále, s.m. boccale vulé’, v. volere. Indicativo presente vùjje vulije, s.f. voglia desiderio vúmete, s.m. tuono vurtàcchije, s.m. fuso vussá’, v. spingere vutá’, v. votare
Z
za’, s.f. zia, anche zijáne zambugnáre, s. m. zampognaro pl. li zambugnére zambàgne, s.f. zampogna Zannutuìlle, soprannome zëite, s.f. sposa zëtte, agg. zitto zi’, s.m. zio, anche zijáne zizì, dim. zio zòcchele, s.f. sorcio, ratto. f. per indicare una donna non morigerata zóche, s.f. corda, fune zopì zopà, s.m. gioco di bambini zuffunná’, v. sprofondare ŧŧLUUH ŧŧHLUUH, s.f. telline o arselle
165
Indice dei Nomi A Acquarola, Sabrina 88 Agostinoni, 59 Aloè, Carola 52 Andreini, Anna 72 Andreini, Idiano 32, 77, 113, 146 Andreini, Paris 127 Andreoni, Anna Maria 36 Andreotti, Giulio 19, 23 Anelli, Nicola 26 Anquetil, Jacques 69 Antonino, Vincenzo 140, 141 $UJHQWLHUL 3DQĂ&#x20AC;OR Armeno, Michele 121 Artese, Chiara 108 Artese, Marino 44 Ascione, Paolo 124 Atturio, Giovanni 64 Atturio, Renato 64 Avalos (dâ&#x20AC;&#x2122;), Cesare Michelangelo 18 Avalos (dâ&#x20AC;&#x2122;), Diego 18
B BaccalĂ , Alberto 97 BaccalĂ , Lino 60 BaccalĂ , Raffaele 101 Baiocco, 74 Baiocco, Luigi 106 Balboni, 126 Barone, Grazia 113 Basilico, Nando 127 Battista, Alessandro 127 Battisti, Carlo 61 Battistini, 69 Benedetti, Felsino 18 Benedetti, Germana 62 Berloni, Emilio 36 Bettetini, Gianfranco 143 Bettocchi, 111 Bitritto, Elio 105 Boneschi, Giampiero 143 Bongarzone, 93 Bongiorno, Mike 143 Boni, 69 Bontempo, Pietro 94, 114 166
Bontempo, Roberto 147 Borghi Perrozzi, Lucia 83 Bosco, Domenico 140 Bosco, Filandro 65, 140 Boselli, Carlo 29, 38, 113 Bosio, Giovan Battista 24 Bottari, Carlo 24, 29 Bottari, Maria 80 Bottari, Umberto 53 Bottiglioni, 61 Bove, Anna 98 Bruno, 74 Bruno, Bartolo 112 Bruno, Ettore 127 Bruno, Tito 127 Bucciarelli, Nicola 32 Buono, Giuseppe 113 Buontempo, Nicolino 70
C Caldarelli, Armando 65 Caldarone, Maria Paola 80 Calliaro, 74 Calienno, Antonio 80 Calvano, Antonella 36 Calvano, Paolo 101 &DOYDQR 6HUDĂ&#x20AC;QD Calvitti, Giorgio 106 Canci, Michele 117 Canci, Vincenzo 83, 113 Caprara, Iacopo 131 Carafa, Francesca 18 Cardarella, Erminio 143, 144, 145 Cardone, Fernando 97 Carilli, Carlo 127 Carmenini, Corinto 84, 145 Carnefresca, Bernardino 117 Caroana, Lucia 28 Carpi, Lamberto 88 Carusi, Teresa 80 Caruso, Francesco 80 Casanova, Filippo 117 Castiglione, Giuseppe 31 Catania, Giuseppe 38, 75, 105, 126, 144, 145
Cavallone, Giovanni 29 Cecere, Anna 62 Celenza, Liborio 110 Celenza, Susanna 88 Centorami, Carlo 114 Cerella, Antonio 35 Cerquitella, Edmondo 97 Chiavegatti, 130 Ciampagna, Michele 97 Ciancaglini, Luigi 145, 146 Cianci, Angelo 109, 144, 145 Cianci, Mario 51 Ciancio, Michele 41 Ciavatta, Rita 44 Ciccarone, Silvio 29 Cicchini, 74 Cicchini (famiglia), 140 Cicchini, Giuseppe 131 Cicchitti, Luciano 111 Ciccorossi, Nazzareno 111 Ciccotosto, Michele 137 Cinquina, Armando 65 Cinquina, Michelina 38 Cinquina, Roberto 98 Cipolla, Luigi 29, 53 Cirone, Serena 72 Cistullo, Antonio 109 Clemente V, 33 Coccia, Vittorio 104 Colangelo, 74 Colanzi, Rosanna 54 Colanzi, Tina 114 Colasante, Romeo 106 Confalonieri, 111 Consiglia, Anita Maria 80 Consolazione, Emiliano 147 Cordisco, Fernando 65 Costanzo, Maurizio 46 Costanzo, Samuele 131 Cotellessa, 23 Cremona, 59 Crisci, Domenico 100 Croce, Nino 127 Cuculo, Antonio 110 Cupaioli, Antonio 114 Cuzzani, Piero 147
D D’Adamo Angelo 65 D’Adamo, Antonio 65 D’Adamo, Emilia 124 D’Adamo, Francesco Paolo 28 D’Adamo, Michelangelo 131 D’Adamo, Michele 97 D’Adamo, Nicoletta 106 D’Adamo, Santino 39 D’Alcide, Comincio 133 D’Alessandro, Filomena 98 D’Alessandro, Nicola 60 D’Alfonso, Valeria 52 D’Aloisio da Vasto, Carlo 83 D’Alonzo, Fabrizio 71 D’Amico, Lello 109 D’Angelo, Decio 101 D’Angelo, Luigi 53 D’Annibale, Alfonso 129 D’Anniballe, Stellerino 111, 126, 132 D’Annunzio, Antonio 101, 111, 138 D’Annunzio, Antonio 140 D’Annunzio, Cesario 53 D’Annunzio, Enrica 98 D’Annunzio, Fernando 42 D’annunzio, Francesco 138 D’Annunzio, Gabriele 39, 95 D’Annunzio, Michele 140 D’Annunzio, Nicola 123, 124 D’Annunzio, Rosina 138 D’Ardes, Renata 62 D’Ascanio, Luigi 97 Dassori, Marcello 34, 110, 114 da Toro, Antonino 17 D’Attilio, 74 D’Attilio, Sabrina 52 De Berardinis, 85 de Capua, Antonino 33 De Caro, Mario 94 De Cinque, Luigi 109 De Dominicis, Angela 106 De Fazio, Cosimo 103 De Fazio, Marilena 80 De Felice, Nicola 140 De Felice, Saverio 140 De Filippis, Fernando 109 De Gasperi, Alcide 22, 25 de Guastoaymonis, Benocasa 33
Del Borrello, Gaetano 29, 44 Del Borrello, G. 109 Del Borrello, Giorgio 110 Del Casale, Antonella 124 Del Casale, Antonio 124 Del Casale, Miriam 114 Del Casale, Nicola 97 Del Casale, Vittorio 106, 109 De Lellis, Ennio 131 Del Frà, Angelo 85 Del Frà, Francesco Paolo 121 Del Frà, Giuseppe 124 Del Frà, Grazia 80 Del Greco, Antonio 130 Del Greco, Carlo 54 Del Greco, Elena 90 Del Greco, Filippo 26 Del Greco, Giulia 26 Del Greco, Guido 26 Del Greco, Gustavo 26 Del Greco, Vittorio 26 Della Guardia, Saverio 83 Della Mirandola, Pico 144 Della Penna, (famiglia) 103 Della Penna, Carlo 120, 141 Delle Donne, Giuliano 36 Del Lupo, Angelo 44 Del Lupo, Ettore 24 Del Lupo, Ettore 87 Del Lupo, Maria Teresa 88 Del Prete, Giovina 121 Del Prete, Michele 121 Del Prete, Nicola 109 De Luca, Gaetano 60 D’Ermilio, Giovanni 69 De Sanctis, Francesco Paolo 29 Desiati, Pietro 83, 84, 127, 143 De Simone, Ettore 29, 32, 84 D’Ettorre, Antonio 127 D’Ettorre, Raffaello 127 Devoto, 61 Di Bartolomeo, Pietro 65 Di Biase, Licio 19 Di Bussolo, Lidia 61, 80 Di Bussolo, Nicola 35 Di Bussolo, Paolo 36, 91 Di Casoli, Egidio 98 Di Chiacchio, Paolo 65 Di Cicco, Alberto 54 Di Cicco, Giovanni 65 Di Cintio, Fabio 62
Di Clemente, Nicola 22, 40, 118 Di Domenico, Giorgio 124 Di Domenico, Sandra 91 Di Falco, Annamaria 72 Di Falco, Clara 97 Di Falco, Giuseppe 111 Di Florio, 74 Di Foglio, 74 Di Foglio, Michelina 121 Di Fonzo, Antonietta 62 Di Fonzo, Donato 141 Di Fonzo, Giuseppe 29 Di Fonzo, Martina 131 Di Guilmi, Luigi 93 Di Iulio, Domenico 109 Di Lanciano, Adriana 124 Di Lello, Carmine 147 Di Lello, Luigi 147 Di Lello, Roberto 119 Di Lello, Vincenzo 147 Di Muzio, Rosaria 106 Di Nardo, Rolando 112 Di Paolo, Giuliana 28 Di Pietro, Domenico 65 D’Ippolito, Donatella 34 Di Prinzio, Angelo 130 Di Rienzo, Pietro 121 Di Rosso, Elio 124 Di Rosso, Giuseppe 74 Di Rosso, Lorenzo 131 Di Rosso, Nicola 131 Di Sario, Rita 36 Di Totto, Carlo 114 Di Tullio, Girolamo 130 Di Vincenzo, Dino 50 D’Onofrio, Guido 77 Dragani, Lina 44 D’Ugo, Giuseppe 84 D’Ugo, Mariapia 44 D’Ugo, Nicola 66
E Esposito, Giovanna 36
F Fabrizio, Amalia 36 Fabrizio, Donatella 124 Fabrizio, Nicola 54 Falcucci, Piero 98 Fanfani, Amintore 22 167
Fanghella, Antonio 120 Fantini, 117 Fantini, Nicola 109 Farina, Arnaldo 127 Fasolo, Furio 126 Felice, Costantino 105, 129 Feola, Franco 112 Ferrara, Espedito 122 Filippo il Bello, 33 Fini, Tony 50 Fiore, Beniamino 44 Fiore, Giulio 124 Fiore, Luigi 32 Fiore, Luigi 91 Fiore, Mario 46 Fiore, Michele 39 Fiore, Michele 83 Fiore, Nicola 123 Fizzani, Nadia 72 Fizzani, Renato Piero 80 Florio, Ennio 109 Frasca, Angelo 62 Frasca, Mirella 124 Fraticelli, Giulio 130 Frantini, Vittorio 130 Frattoloso, Michele 114 Frattoloso, Salvatore 93
G Galante, Nicola 83 Gallucci, Achille 38 Garbati, Donatella 114 Gaspari, Remo 22 Gattella, Nicola 88 Gatto, Maria Antonietta 54 Gaul, Charly 69 Gedda, Luigi 22 Genova (famiglia), 18, 86 Genova Rulli (famiglia), 86 Giannagostino, Giuseppe 140 Giannagostino, Nicola 140 Giannone, Antonio 137 Gileno, Dario 72 Gileno, Nicola 109 Giovannelli, Gloria 54 Giovannelli, Vincenzo 116 Giuliani, Francesco Paolo 28 Giuliani, Giuliana 80 Giuliani, Michele 98 Giuliani, Rossana 72 Goglione, Francesca 52 168
Greco, Maria 88 Griggis, Giovanni 57 GualĂ , Roberto 60 Guidone, Luigi 110
H Hausmann, Oscar 84
I Iacobucci, Michele 72 Iacobucci, Nicola 54 Ialacci, Luigi 109 Iezzi, Alessandro 131 Inbornone, Nando 113
J Jecco (famiglia), 86 Junkermann, 69
L Laccetti, Silvio 77 Lalla, Anna 72 Lalli, 85 Lalli, Andrea 125 Lalli, Anna 97 Lalli, Floriana 72 Lalli, Giuseppe 32 Lami, A. 91 La Nave, 111 La Palombara Boselli, Elia 56, 88 Laporese, Nicola 140 Lattanzio, 74 Lattanzio, Filandro 83 Lattanzio, Giuseppe 140 Lattanzio, Vincenzo 140 La Verghetta, Francesco 123 La Verghetta, Sebastiano 56 Lazzaro, Maria Teresa 106 Lazzaro, Settimio 65 Lella, Giuseppe 127 Leone, Elia 57 Leone, Luciana 106 Levantesi, 85 Longo, Florio 24, 84 Lucarelli, Filippo 123
M Maciano, Diego 57 Magalli, Giancarlo 46 Maglie, Antonio 138
Maglie, Firmina 138 Maglie, Vittorio 138 Maldera, Giuseppina 77 Maldera, Luisa 77 Maldera, Michele 77 Mandiuc, Cosmin 131 Manes, Ilaria 52 Marcello, Alessia 54 Marcello, Grazietta 72 Marchesani, Angelo 96 Marchesani, Elisabetta 86 Marcovecchio, Antonio 131 Mariani, Pietro 145 Marino, Andrea 131 Marino, Giuliana 36 Marino, Giuseppe 44 Marino, Laura 97 Marino, Lucia 28 Marino, Luigi 140 Marino, Maria Grazia 114 Marinucci, Antonio 65 Marinucci, Walter 101 Mariotti, Mirella 80 Marisi, Jimmy 97 Marrocco, Vittorio 123 Marrollo, Antonella 36 Marrollo, Calogero 29 Marrollo, Dante 118 Marrollo, Gianfranco 98 Marrollo, Sabrina 44 Martella, Luigi 77, 83 Martella, Vincenzo 121 Martone, 93 Martone, Gaetano 36 Martone, Maria 97 Mascioli, Davide 60 Mascitelli, (famiglia) 103 Massignan, Imerio 69 Mastragostino, Patrizia 36 Mattioli, Maurizio 105 Mattucci, 85 Mattucci, Roberto 97 Melle, Miriam 114 Menna, Antonio 123 Menna, Filippo 110 Menna, Paolo 65 Menna, Sergio 88 Migliorini, 61 Milano, Rosa 28 Mileno, Alberto 85 Mileno, Cesario 103
Mileno, Cesario 121 Mileno, Enrica 114 Minerva, Ennio 56, 83 Miscione (famiglia), 86 Molino, 74 Molino, Alessio 131 Molino, Barbara 62 Molino, Filippo 29 Molino, Lucia 62 Molino, Michele 121 Molino, Michele 144 Molino, Nicola 110 Monacelli, Lucia 26 Montanaro, Francesca 114 Monteferrante, Giovanni 103 Monteferrante, Giovanni 121 Monteferrante, Marietta 121 Monteferrante, Sante 101 Monteferrante, (famiglia), 86 Moratti, Massimo 100 Munari, Bruno 113 Muratore (famiglia), 140 Muratore, Ernesto 97 Muratore, Fernando 28 Muratore, Francesco 13, 140, 141 Muratore, Luigi 140, 141 Murillo, Rosanna 98 Murolo, Gaetano 145 Murolo, Luigi 88 Muzii, 84
N Naglieri, Michele 106 Napoleone, 93 Natale, Nicola 28, 78 Natarelli, Nicola 105 Nencini, Gastone, 69 Nocciolino, Antonio 98 Notarangelo, Lorena 114 Notaro, 74 Notaro, Nicola 25, 40
O Oliva, Gianni 113 Orletti, Roberto 130
P Pace, Maria Pia 268 Pacilli, Gino 65 Pacillo, 32
Pachioli, Cesario 39 Pagan, Mario 131 Paganini, 65 Paglione, Giulio 44 Paladino, Angelo 44 Paladino, Nicola 65 Palazzo, Maria Teresa 72 Palazzo, Michele 140, 141 Palazzo, Quirino 140, 141 Palmieri (famiglia), 86 Palombo, Franco 36 Palumbo, Chiara 131 3DQGROĂ&#x20AC; 5RVDQQD Paneni, Gianfranca 106 Panerai, Amerigo 48 Paolantonio, Franco 83 Passeretti, Vincenzo 65 Pastore, 82 Pedicini, Giuseppe 91 Pellicciotti, Giovanni 77 Peluzzo, Antonio 123 Peluzzo, Giovanni 146 Pensato, Concetta 80 Pepe, Ada 44 Pepe, Ezio 123 Pepe, Salvatore 117 Peranti, Popi 143 Perrotti, Alfonso 30, 111 Perrotti, Mario 111 Perrozzi, Luigi 29 Perrozzi, Vincenzo 29 Pessolano, Maurizio 80 Petrilli, Elios 29, 32, 84 Petroro, Francesco Paolo 29 Petroro, Giovanni 29 Picchi, Alberto 124 Piccirilli, Felice 76, 111 Piccirlli, Franco 127 Piccirilli, Nazareno 127 Piccirilli, Nicola 127 Piccolotti, Davide 49 Pietrocola, Giuseppe 84, 145 Pietrocola, Lucio Valerio 86 Pietrocola, Michele 143, 144, 145 Pietrocola, Nicolamaria 18, 86 Poblet, Luison 69 Polena, 61 Polidoro, Maria Eleonora 88 Polidoro, Pietro 98 Pollutri, Annalisa 98
Polsi, Aniello 41, 103, 122 Pomponio, Rino 98 Pomponio, Sara 28 Pontillo, Tindaro 69, 81 Pracilio, Giuseppe 101 Primavera, Leila 54 Prospero, Antonio 124 Puccioni, Mario 82
Q Quagliarella, Tina 122
R Ramundo, Luigi 127 5D]]L 6HUDĂ&#x20AC;QR Reale, (famiglia) 103 Reale, Ferdinando 109 Reale, Franco 109 Reale, Luigi 39 Reale, Maria 35 Reale, Nino 65 Reale, Santino 123 Reale, Vincenzina 121 Redivo, Silvia 91 5HĂ&#x20AC;QD %UXQR Ritucci, Luigi 109 Ritucci Chinni, Florindo 21, 22, 61 Rocchio, 85 Rocchio, Olindo 24 Romano, 74 Ronzitti, Gaetano 72 Ronzitti, Lea 97 Ronzitti, Michele 83 Ronzitti, Michele 139 Roselli, Palmerindo 32 Rossetti (famiglia), 79 Rossetti, Dante Gabriel 79 Rossetti, Gabriele 117 Rossetti, Olivia 21 Rossetti, William Michael 21 Rossi, Felice 130 Rovere, Francesco 130 Rucci, Romeo 24, 119 Ruggieri, Marina 36 Russi, Antonio 62, 85 Russi, Vincenzo 22, 23, 24, 38, 117 Russo, Cenzino 97 Ruzzi, Pierino 97 169
S Sabatini, Angelo 127 Sabatino, Antonio 39 Sabatino, Cenzino 123 Sacchi, Patrizia 62 Salinger Jerome D. 137, 141 Sallese, Giacomo 131 Sallese, Rosaria 44 Salvatorelli, Gino 121 Salvatorelli, Giovanni 123 Salvatorelli, Nunzia 44 Salvatorelli, Remo 36 Sampò, Enza 143 Sangiovanni, Mario 29 Santoro, Giuseppe 138 Santoro, Luigi 103, 128 Santoro, Michele 138 Santoro, Sina 88 Saraceni, Angiola 52 Saraceni, Annamaria 54 Saraceni, Biagio 121 Saraceni, Luke 50 Saraceni, Michele 50 Saraceni, Nicola 65 Saraceni, Tony 105 Sarchione, Fernando 39 Sarchione, Irma 39 Sasso, Liliana 97 Savelli, Ernesto 28 Saverini, Bernardo 130 Scalpelli, Anna Maria 110 Scè, Luigi 140 Sciartilli, Nicola 80 Scipioni, Anna 62 Scopa, Antonio 140 Scoponi, 84 Scotti, Alfredo 114 Severo, Pina 54 Sgarbi, Vittorio 79 Siena, Romolo 143 Silla, Mario 74 Smargiassi, 74 Smargiassi, Annarita 54 Smargiassi, Gabriele 57 Smargiassi, Luigi 39 Smargiassi, Luigi 40, 76 Smargiassi, Saverio 109
170
Sordi, Alberto 66 Sorgente, Antonio 61 Sottile, Bernardino 17 Spadaccini, Giancarlo 72 Spadaccini, Luigi 72 Spadaccini, Teodoro 124 Spalletta, Alessandro 127 Spallini, Pietro 131 Spallini, Teresa 54 Spataro, Letizia 113 Spataro, Giuseppe 20 Spataro, Giuseppe 3, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 40, 61, 82, 113, 117, 118 Spatocco, Angelo 88 Spatocco, Ennio 24 Spinelli, Tito 83, 147 Spisti, Anna 97 Sprocatti, Maria 106 Sputore, Giuseppe 65 Sputore, Spina 36 Squadrone, Pio 33 6WDIĂ&#x20AC;RODQL Stampone, Mario 65 Stampone, Michele 65 Stasi, Antonietta 77 Stivaletta, Massimo 101 Strever, Gennaro 106 Sturzo, Luigi 21, 22, 61 Suriani, Angelo 121 Suriani, Angelo 145 Suriani, Mario 71 Suriani, Pasquale 121 145 Suriano, Emilio 127 Suriano, Igino 127 Suriano, Romano 127
Tanoni, Umberto, 131 Tessitore, Agostino 24 Tessitore, Enrico 88 Tessitori, Antonio G. 128 Tiziano, Luigi 140, 141 Tomassoni, Francesca 131 Torricella, Maurizio 97 Tortora, Enzo 143 Tosone, Luciano 29, 117 Tozzi, 117 Trivelli, Ferdinando 117 Trivelli, Nicola 117 Troilo, Pietro 121 Trozzi, 59 Tumini Gabriele 28, 110 Turbato, Elvira 97 Turchetti, Piero 143 Turilli, Rosella 72
V Vallone, Gaetano 29 Van Looy, 69 Varga, 74 Vennitti, Sante 69 Verdi, Giuseppe 46 Versace, Antonio 44 Versace, Luca 62 Vico, 65 Vicoli, Cesario 28 Vinci, 90 Vinciguerra (famiglia), 140 Vinciguerra, Anna 54 Vinciguerra, Anna Maria 106 Vinciguerra, Simona 72 Visciano, Cristian 131 Vitelli, Francesco Paolo 118
T
Z
Taccone, Vito 67 Tagliani, Renato 143, 145 Tagliavini, 61 Tagliente, Giuseppe 116 Tagliente, Giuseppe 19, 105 Tamburro, Fabiola 124 Tana, 74 Tana, Francesco 131 Tana, Nicola 121
Zaccardi, Antonio 117 Zaccardi, Filippo 121 Zaccardi, Maria Nicola 114 Zacco, 74 Zambianchi, Vincenzo 103 Zamboni, 69 Zilli, Paola 62
Gli autori ringraziano per la collaborazione Osvaldo Santoro e Francesco Michele Scafetta per le denominazioni dei Santi in vastese, e tutti coloro che hanno messo a disposizione il materiale anche se non pubblicato. Un grazie particolare a Luigi Murolo per il suo prezioso apporto nell’elaborazione del glossario.
,O PDWHULDOH VWRULFR IRWRJUDÀFR q WUDWWR GDOOH FROOH]LRQL Calvano e Tagliente è vietata la riproduzione, anche parziale, non autorizzata Edito a proprie spese dagli autori
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