Lunario 2010

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a cura di Giuseppe Tagliente Paolo Calvano Giovanni Di Rosso


Dedicato a Gennaro Spadaccini, vastese nell’anima, che in questi dieci anni non ci ha mai fatto mancare incoraggiamento e collaborazione


Vasto, città di grazia, fiore della mia terra. G. D’Annunzio

3UHPHVVD DOOD GHFLPD HGL]LRQH E chi l’avrebbe immaginato che Lu Lunàrie de lu Uašte sarebbe arrivato a tagliare il traguardo delle dieci primavere. Il crescente successo di pubblico e, diciamo la verità senza falsa modestia, anche di critica; le richieste di prenotazione ancor prima dell’uscita in edicola e l’insorgere di un lusinghiero fenomeno di collezionismo riguardo alle precedenti edizioni unito ad una sostanziale tenuta della squadra degli autori, riusciti fortunatamente a sopportarsi in tutti questi anni nonostante l’incompatibilità dei caratteri, hanno consentito questo risultato che consideriamo veramente straordinario. Con la stessa abituale lena ci siamo quindi messi al lavoro anche stavolta nel tentativo di dare anche qualcosa di più ai lettori per onorare questo appuntamento, che coincide peraltro con un avvenimento davvero importante, rappresentato dal Trecentesimo compleanno della Città, più precisamente dalla ricorrenza dei trecento anni dal conferimento del titolo di Città a Vasto, avvenuto il 29 marzo 1710. In questo quadro si inserisce, ad esempio, una rubrica che annota i nomi di tutti i bimbi nati nel decennio e cresciuti quindi col Lunario ed un piccolo saggio, collocato nelle pagine iniziali, che ricostruisce la storia mai scritta dell’origine dello Stemma, del Sigillo e del Gonfalone della Città. Speriamo dunque di non deludervi, cari lettori, e di suscitare lo stesso interesse degli anni scorsi e lo stesso buonumore che avete sempre tratto dalla lettura dei fett’e fettarille rappresentati nel nostro dialetto. Un’ultima raccomandazione: date uno sguardo alle foto in appendice, dove proponiamo una Storia della fotografia a Vasto. Ce ne sono di rare e mai viste. Novembre 2009 Gli autori

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L’anno 2010 corrisponde all’anno 6723 del Calendario Giuliano, alla fine del 5770 ed inizio del 5771 di quello Ebraico, alla fine del 1430 ed inizio del 1431 dell’Egira, il Calendario Musulmano

FESTE E RICORRENZE DELL’ANNO FESTE RELIGIOSE E CIVILI Tutte le domeniche e la festa del Patrono San Michele, il 29 settembre. 1 gennaio, venerdì, Capodanno 6 gennaio, mercoledì, Epifania del Signore 13 gennaio, mercoledì, Battesimo di Gesù 25 aprile, domenica, Festa della Liberazione 1 maggio, sabato, Festa del Lavoro 2 giugno, mercoledì, Proclamazione della Repubblica 15 agosto, sabato, Ferragosto 1 novembre, lunedì, Ognissanti 8 dicembre, mercoledì, Immacolata Concezione 25 dicembre, sabato, Natale del Signore 26 dicembre, domenica, Santo Stefano 30 dicembre, giovedì, Santa Famiglia

Giubileo vastese Martedì grasso Ceneri Santa Spina Pasqua Madonna dell’Incoronata Madonna della Penna Ascensione Pentecoste Trinità San Nicola Corpus Domini Madonna delle Grazie San Lorenzo

FESTE MOBILI lu Ggiubbulé la Carnëvale li Ciánnere la Sanda Spëne la Pasche la Madonne de la ‘Ngurnàte la Madonne de la Pánne la ‘Scenziàune la Pendecoste la Trinitá Sanda Nichéule lu Corpus dómene la Madonne de li Grazie Sande Lurènze

17 gennaio. 16 febbraio. 17 febbraio. 26 marzo. 4 aprile. 18 aprile. 25 aprile. 16 maggio. 23 maggio. 30 maggio. 6 giugno. 6 giugno. 4 luglio. 12 settembre.

RICORRENZE RELIGIOSE E CIVILI

27 gennaio, mercoledì, Giorno della memoria. 10 febbraio, mercoledì, Giorno del ricordo, in memoria delle foibe istriane. 19 marzo, venerdì, San Giuseppe. 21 marzo, domenica, Giornata della memoria, in ricordo delle vittime delle mafia. 29 giugno, martedì, SS. Pietro e Paolo. 4 ottobre, lunedì, San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia. 4 novembre, giovedì, Anniversario della Vittoria. 4


&DUWD G¤,GHQWLWj Nome: Vasto (Istonio dal 1938 al 1944) Città dal 30 marzo 1710 Denominazione antica: Histonium Altitudine: 143 m. s.l.m. Superficie: 70,63 Kmq Denominazione abitanti: vastesi, localmente vastaroli Numero abitanti: 39.671 al 09/11/2009 Provincia: Chieti Economia: a prevalenza industriale, commerciale. Fiorentissimo il turismo Santo Patrono: San Michele Arcangelo (dal 1827 con breve papale di Leone XII) Gemellata con Perth (W.A.) dal 1989

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L 6LQGDFL dall’Unità d’Italia

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1860-1866

Filoteo D’IPPOLlTO

1868-1876

Silvio CICCARONE Senior

1876

Carlo NASCI

1878-1896

Francesco PONZA

1897

Luigi D’ALOISIO

1897-1919

Luigi NASCI

1919

Gelsomino ZACCAGNINI

1920-1921

Filoteo PALMIERI

1921-1923

Florindo RITUCCI CHINNI

1924-1933

Pietro SURIANI

1934-1935

Gaetano DEL GRECO

1937-1940

Erminio SCARDAPANE

1941

Francescopaolo GIOVINE

1942-1943

Silvio CICCARONE Junior

1943-1944

Emilio ZARA

1944-1945

Giuseppe NASCI

1946-1955

Florindo RITUCCI CHINNI

1955-1956

Olindo ROCCHIO

1956-1962

Idiano ANDREINI

1962-1973

Silvio CICCARONE Junior

1973-1979

Nicola NOTARO

1979-1993

Antonio PROSPERO

1994-2000

Giuseppe TAGLIENTE

2000-2001

Giovanni BOLOGNESE

2001-2006

Filippo PIETROCOLA

2006-

Luciano LAPENNA


6WHPPD 6LJLOOR H *RQIDORQH Curiosità intorno ad una storia mai scritta per intero sui simboli della Città di Vasto

Lo stemma araldico del Municipio della Città del Vasto è, come si sa, uno scudo quadripartito a scacchiera con i colori del rosso e dell’argento tra di loro incrociati, circondato dalla scritta Vastum Olim Histonium Romanum Municipium. Il gonfalone è l’insegna a forma rettangolare terminante in senso verticale con due punte nella parte inferiore recante lo stemma appena descritto. Il sigillo è l’oggetto in metallo od in pietra, il timbro nel quale è inciso lo stemma. Nella Storia di Vasto del Marchesani lo stemma, che si fa risalire all’epoca della dominazione longobarda, viene descritto come un “campo levigato ellittico quadripartito da’ diametri della ellisse, ove a destra del risguardatore il colore aureo in alto e l’argenteo in basso rifulgono, mentre opposto sito tengono i due metalli a sinistra.”1 1

L. Marchesani, Storia di Vasto, a c. di L. Murolo, Vasto, Amministrazione Comunale 1982, pag.115.

La descrizione delle caratteristiche cromatiche è contraddittoria, in quanto nel medesimo paragrafo dedicato allo stemma cittadino lo storico patrio prima parla di “segno rosso” e subito dopo di “colore aureo”, ma è anche vero che la disposizione dei colori (e forse anche il colore stesso) venne ripetutamente invertita sino a trovare l’attuale definizione intorno alla metà del Settecento, fatto salvo il periodo dell’occupazione francese durante il quale la leggenda Vastum olim Histonium Romanum Municipium fu sostituita con l’aquila napoleonica. Va detto però che allora stemma e sigillo comunale non avevano alcuna valenza esterna e non potevano essere usati neanche sugli atti di amministrazione interna. Fu il sindaco Pietro Muzii a richiederne l’autorizzazione al Re di Napoli. Presentata in data 24 agosto 1841 per il tramite della Sotto-Intendenza di Vasto, 7


la richiesta2 non tarda ad essere accolta. Il 16 settembre dello stesso anno, infatti, accompagnato da un biglietto3 indirizzato al sindaco “si approva che il Comune di Vasto adoperi sugli atti di propria amministrazione lo stemma locale”.4 Risale verosimilmente a questo stesso periodo l’inserimento dell’emblema civico nella Raccolta degli stemmi dei Comuni presso l’Ar2

Archivio comunale. La circostanza risulta da una minuta di una lettera inviata al Sottintendente. “ Dì 24 agosto 1841, Sig. Sott., l’emblema, ossia l’impresa che fin dagli antichi tempi si è adottata come particolare distintivo della città di Vasto; ed il titolo di cui quella è stata fregiata mai sempre, sono in rilievo nell’annessa carta. Ove trattasi di legalizzare gli atti pubblici dall’anno corrente si fa uso, come conviene, del suggello reale a seconda della prescrizione sancita nei Decreti de’ 21 dic. 1816, de’ 15 maggio 1817, e de’ 26 gennaio 1818. Ma tale doverosa pratica non esclude, che la città simultaneamente continui a serbare la sua prisca intitolazione ad impresa, con insieme per segno di pubblica autenticità il sudd. suggello reale ch’è in uso nei reali domini di Sua Maestà, D.G., esibisco il succitato annesso modello per semplificarne il concetto, acciò non soffra censura tutto ciò che in questa città vien eseguito sul proposito, anche secondo il costume di altra città, non esclusa la metropoli, trovo utile l’afforzarne la pratica con la superiore approvazione. Ed è questa appunto, che io la prego a provocare presso l’ottimo nostro signor Intendente, che potrebbe benignarsi di far mescitare il suo visto approvato allo inserito foglio di modulo”. In calce alla minuta la scritta: “adempito a 24 agosto 1841, n. 385 della spedizione.

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Archivio comunale: «Chieti 13 settembre 1841. Gentiliss.º Amico, in corrispondenza de’ vostri desiderii vi si rende approvato il progetto di usare dello stemma, e della leggenda per cotesta Città. Mi riprotesto con distinta stima, ossequiando la Sig.ria Vostra devotiss.º Amico e Servitore Domenico Lalli».

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Archivio comunale. «Sotto-Intendenza del Distretto di Vasto, Vasto il dì 16 settembre 1841, Dì 16 detto n. 906 del Protocollo, n. 4816. Oggetto: “Si approva che il comune di Vasto adoperi sugli atti di propria amm.ne lo stemma locale. “Signor Sindaco, in risult’al Suo ufizio del 4 Stante, n. 385, il Signor Intendente con riverito foglio de’ 14 del mese mi ha partecipato quanto siegue: ‘Signor Sottintendente, può cotesta Amministrazione Comunale far uso negli atti propri, che riguardano l’interno reggime, dello stemma locale, come offre il modello da Lei inviatomi con rapporto de’ 6 del mese, n. 2695, e che non ho creduto necessario restituire nel modo richiesto’. Glielo trascrivo, Sig. Sindaco, per l’uso convenuto. F.to il Sottintendente Malvica».

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chivio Storico del Regno Borbonico. Negli anni successivi all’Unità d’Italia, stemma e sigillo non cambiano. Lo stemma, in particolare, viene sempre più ostentato ed ha il privilegio d’essere inserito accanto a quelli degli altri comuni capoluogo di mandamento e/o di Circondario negli affreschi decorativi del Palazzo della Provincia, del Comune di Chieti, in manifestazioni importanti come la Mostra Regionale Abruzzese e Molisana del 1911 a Roma o in fogli illustrativi e cartoline celebrative, a cominciare da quella del Distretto Militare.5 Nulla invece è dato sapere riguardo al Gonfalone del comune. Si deve arrivare all’Amministrazione del sindaco Gelsomino Zaccagnini per registrare novità in questa direzione. Sono gli anni tumultuosi del primo dopo guerra ed anche il Vastese è attraversato dai venti delle nuove tendenze culturali e politiche. L’Amministrazione Zaccagnini, ancorata ai vecchi schemi liberal-democratici, ne viene travolta e dura in carica appena sei mesi, ma 5

Archivio comunale. Nota del Municipio di Chieti del 15 aprile 1887, del Comando del Distretto Militare di Chieti del 9 gennaio 1911, della Deputazione Provinciale di Abruzzo Citeriore del 19 marzo 1911.


trova però il tempo di pensare ad un gonfalone per la città. Uno dei primi atti del sindaco è infatti di insediare nel marzo del 1919 una commissione che definisce appunto “per il gonfalone del Comune”, nella quale chiama a far parte l’avvocato Uranio Mayo, l’avvocato Giuseppe Marcone, il professor Luigi Anelli (1860-1944), il professor Michele Lattanzio ed il dottor Raffaele Giacomucci. Il gruppo di lavoro si mette all’opera con una lena forse degna di miglior causa, ma tant’è. Il professor Luigi Anelli, storico, archeologo, demologo, poeta, commediografo, insomma cultore di tutto ciò che concerne la città, consegna ai colleghi commissari una memoria dattiloscritta ove, richiamando che “l’arme di Vasto” è formata di quattro parti “due bianche e due vermiglie; che il bianco vuole mostrare il candore della sua adamantina fede, ed il vermiglio, colore proprio degli abiti dei Principi o supremi Magistrati, viene a denotare Giustizia, carità, vigore, e forse an-

che vendetta”, propone con convinzione che il gonfalone (ma lui afferma di preferirgli lo stendardo) deve avere due colori, il vermiglio ed il bianco, disposti il bianco nella parte superiore, ed il vermiglio in quella inferiore”.6 6

Archivio Comunale. La relazione dell’Anelli consta di quattro facciate dattiloscritte che riportano questo testo: «Ai signori presidente e componenti la commissione per l’insegna della Città di Vasto. Nella mia qualità di relatore nella commissione nominata dal Signor Sindaco di Vasto, per determinare quali debbano essere la forma, i colori e le imprese dell’insegna della città nostra, ho l’onore di sottoporre al vostro giudizio il risultato delle mie investigazioni. Premetto che diverse sono le forme con cui le insegne vengono rappresentate. Abbiamo la bandiera, che è un drappo rettangolare attaccato in senso orizzontale alla parte superiore di un’asta; e questa è insegna delle schiere militari. Il labaro, un pezzo di stoffa quadrata stesa sopra un alto fusto a forma di croce, insegna propria degl’imperatori romani, che su di essa facevano porre il loro motto. Costantino, dopo l’apparizione della Croce, fece scrivere sul suo labaro: In hoc signo vinces: Il gonfalone, che ha pure forma rettangolare, e che in senso verticale scende dalla parte superiore dell’asta e termina in due punte. Anche questa è insegna militare, sebbene usata pure da Magistrati, da società d’arti, religiose o politiche. Viene infine lo stendardo, che è stoffa di forma triangolare allungata, terminante a punta, e che si spiega levato in alto per insegna o segnale. Il Targioni Tozzetti, nel suo libro: Viaggi, per ricordare l’insegna di un comune della Toscana, la chiama: “Stendardo di seta, coll’impronta dell’arme della comunità”. Ciò che mi conferma nell’idea che la forma più propria dell’insegna di una città, è quella dello stendardo. Determinata la forma dell’insegna, rimane ora a stabilire i colori. Nicola Alfonso Viti, che scrisse la sua Memoria dell’antichità del Vasto, nella prima metà del XVII secolo, parlando de “L’arme del Vasto”, la dice formata da quattro parti, due bianche e due vermiglie; che il bianco vuole mostrare il candore della sua adamantina fede, ed il vermiglio, colore proprio degli abiti dei Principi o supremi Magistrati, viene a denotare Giustizia, carità, vigore, e forse anche vendetta”. Questa autorevole testimonianza mi dispensa da ulteriori ricerche, e permette di stabilire che l’insegna della nostra città deve avere due colori, il vermiglio ed il bianco, disposti, come appare nel lato destro dell’arme del Vasto, il bianco nella parte superiore, ed il vermiglio in quella inferiore. Stabiliti la forma ed i colori dell’insegna, quali ne saranno le imprese? Le imprese dell’insegna di una città devono esser quelle che ne compendiano la storia. E, per restare fedele a questo concetto, procedo a rigore di questa storia. La maggior parte degli storici che del Vasto si occuparono, attribuiscono a Diomede la fondazione di questa città. Se non chè la mancanza di seri documenti, fa ritenere leggenda tale credenza. Invece il primo documento storico riguardante Istonio, 9


Conclude con assoluta convinzione che “perché poi l’arme tra le imprese rappresenta la parte più essenziale, va posta nello stendardo, nel mezzo del bianco”. Nei giorni successivi il Sindaco Zaccagnini si impegna ancora di più cioè l’antica Vasto, si ha da Pomponio Mela, che al capitolo 12 della sua opera De situ Orbis, ricorda che allorchè l’Italia era scissa in tante repubbliche quante erano le popolazioni che la componevano, Istonio figurava fra le città marittime della Frentania, prima ancora che Roma sorgesse. E con i Frentani Istonio combattè contro Roma nella Guerra sociale; finchè, per gli effetti delle legge Giulia, ammessa alla cittadinanza romana, venne ascritta alla Tribù Arniense col privilegio di perfetto Romano Municipio. E per ricordare ciò, il coronamento dello stendardo sarà un’aquila romana posata su di una targa, la quale avrà nel dritto la parola ,β3ƚǝβ3 scritta con caratteri retrogradi, come si legge sulle monete frentane, e nel rovescio riprodurrà la scena degli otto guerrieri simboleggianti gli otto popolo italici confederati, i quali, con le destre distese, giurano la guerra a Roma, come si vede in alcune monete coniate nella zecca di Corfinio al tempo della guerra sociale. Lo stesso storico Viti, più innanzi ricordato, determina che l’Arme del Vasto rappresenta uno scudo diviso in quattro parti, due bianche e due vermiglie: a destra il quarto di sopra è bianco, quello di sotto vermiglio; mentre a sinistra è vermiglio il quarto superiore. E rosso l’inferiore. Ricorda pure che tale impresa la città nostra adottò nel VI secolo dell’Era Cristiana, quando conquistata da Autari ed aggregata con altre città al Ducato di Benevento, fu costretta a togliere dal suo stemma le imprese romane per sostituirle con quelle longobarde. Intorno a quest’arme, di cui troviamo il disegno nel’Archivio storico napoletano, verso la fine del secolo XVI incominciò a leggersi: Vastum Olim Istonium Romanum Municipium. Perché poi l’arme tra le imprese rappresenta la parte più essenziale, va posta nello stendardo, nel mezzo del bianco. Per ricordare poi la guerra del nostro riscatto, che permise al Vasto di ricongiungersi alla grande madre italiana, adornerà il nostro stendardo un nastro tricolore, con lo stemma d’Italia all’estremità di una banda, e la data della inaugurazione dello stendardo all’estremità dell’altra. In questo modo, o signori, io ho concepito la forma, i colori e le imprese dell’insegna che si vuol dare alla nostra città, ed il risultato delle mie ricerche sottopongo ora al vostro autorevole giudizio. Se dopo il periodo fiorente della civiltà romana, la città del Vasto nell’Evo Medio e nell’Evo Moderno, taglieggiata o sottomessa ora a Imperatori, ora a Re, ed ora a feudatari non ebbe la ventura di veder sventolare i suoi colori insieme con quelli dei liberi comuni, è degno di lode chi questa festa vuole che si compia oggi, in cui tutte le nostre bandiere celebrano la vittoria della più grande Italia. Vasto, lì 11 marzo 1919 F.to Prof. Luigi Anelli, Relatore». 10

e cerca di affrettare i tempi per dar finalmente alla città il gonfalone. Coinvolge anche due vastesi influenti nella Capitale ed a Napoli, Beniamino Laccetti7, affermato imprenditore di prodotti agricoli, nonchè socio di alcune importanti Associazioni Geografiche, e Domenico Ciampoli8, curatore della raccolta di tutte le opere di Gabriele Rossetti, ed acquisisce addirittura un preventivo dall’Ospizio S. Michele, Istituto Professionale Femminile, di Roma, per il confezionamento. Il problema che assilla Zaccagnini ed i componenti l’apposita commissione è dunque avere notizie riguardo ai colori ed alla foggia da assegnare al gonfalone od anche allo stendardo, come 7

Archivio Comunale. Minuta autografa senza datadella lettera inviata dal sindaco Zaccagnini a Beniamino Laccetti (Vasto 1854 - 1949): «Caro Beniamino, Con nota 7 aprile n 2089, che trascrivo in alleg. mi sono rivolto al Sig. Soprintendente dell’Archivio di Stato di Napoli per alcune ricerche concernente il Gonfalone pel Comune di Vasto. Che tali notizie mi siano fornite al più presto, mi rivolgo alla tua innata cortesia pregandoti caldamente di recarti subito nel predetto Archivio per sollecitare il disbrigo della pratica. Chiedo venia del disturbo e ti prego accettare i miei più vivi ringraziamenti, in uno ai sensi della più alta stima. Aff.mo Zaccagnini». Minuta autografa senza data della lettera inviata da Zaccagnini a Laccetti per intervenire sull’Ospizio San Michele: «Caro Beniamino, Contrariamente all’assicurazione datati dal noto istituto di avere già scritto a questo Municipio, nulla sino ad oggi è qui pervenuto. Perciò abusando della tua cortesia ti prego vivamente di tornare a sollecitare un riscontro. Ringraziandoti, ricambio i graditi auguri per la Pasqua e con una cordiale stretta di mano mi dico aff.mo amico Zaccagnini».

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Archivio comunale. Lettera datata 10.4.1919 indirizzata a Domenico Ciampoli, Roma: «Volendo questo Comune ricostituire il proprio gonfalone o stendardo, di cui non esiste alcuna memoria in questo archivio, prego vivamente la di Lei cortesia a voler fare delle ricerche in codesta biblioteca per rintracciare qualche notizia al riguardo e più specialmente per conoscere i colori e la foggia della insegna anzidetta.. Le chieggo scusa per il disturbo che Le arreco, e son sicuro che vorrà perdonarmi, conoscendo bene quanto amore e quanto attaccamento abbia Ella sempre dimostrato per la città nostra. In attesa d’un gradito riscontro, colgo l’occasione per porgerLe i sensi del mio ossequio. Il Sindaco. Allegato alla minuta un appunto contenente l’indirizzo del destinatario: Via Banchi Vecchi, n. 39. Banco di Roma, Ciampoli Domenico. Professione di Bibliotecario presso la Biblioteca Vittorio Emanuele 3° ».


sarebbe piaciuto a Luigi Anelli. In questa direzione l’indagine si spinge sino alla Sovrintendenza dell’Archivio di Stato di Napoli, a cui il Sindaco invia una nota piuttosto circostanziata9, ricca dei soliti riferimenti tratti dal Marchesani, che ottiene in pochi giorni una risposta assolutamente deludente: nell’archivio di Stato sono conservati i soli stemmi, privi di ogni ornamento esteriore dello scudo. Nel caso in cui si volesse approfondire la 9

Archivio comunale. La nota è su carta intestata Municipio di Vasto, prot. 2089, oggetto: Gonfalone del Comune di Vasto, datata 7 aprile 1919: « Ill.mo Sopraintendente dell’Archivio di Stato, Napoli. Volendo questo Comune ricostituire il proprio gonfalone, e non essendo rimasta traccia nell’archivio – incendiato nel 1799 – e della sua descrizione, e specialmente dei colori del drappo, prego vivamente la cortesia della S.V. Ill.ma di far eseguire le necessarie ricerche al riguardo in codesto Archivio di Stato. A facilitare detto compito, all’incaricato delle ricerche, pregiomi farLe conoscere che anticamente Vasto chiamavasi “Histonium”, e che attorno al suo stemma “- in campo levigato ellittico quadripartito da diametri della ellisse, ove a destra del riguardatore il colore aureo in alto e l’argenteo rifulgono, mentre opposto sito tengono i due metalli a sinistra”- vi è la leggenda “ Vastum Olim Histonium Romanorum Municipium”. In attesa di un di Lei gradito riscontro, La ringrazio ed ossequio. Il sindaco F.to Zaccagnini».

ricerca, tuttavia, si suggerisce di inviare allo stesso ufficio un’apposita istanza corredata da una cartolina vaglia di Lire 2.05.10 Zaccagnini non demorde, supera gli ostacoli burocratici che, così dettagliatamente illustrati, avrebbero scoraggiato chiunque altro ed ottiene una risposta che sgombra il campo d’ogni aspettativa, confermando ciò che forse il solertissimo amministratore comunale già sapeva o quantomeno immaginava: Vasto non aveva mai avuto un gonfalone.11 Unica consolazione per 10

Archivio comunale. Il documento è su carta intestata del R. Archivio di Stato, prot. Gen. N. 791, oggetto: Gonfalone del comune di Vasto, indirizzato all’Ill.mo Sig. Sindaco del Comune di Vasto: «In questo Archivio sono conservati i soli stemmi Comunali generalmente scevri degli ornamenti esteriori dello Scudo. Se Ella desideri che nella raccolta degli stemmi sia ricercato quello di codesto Comune, pel caso che lo Scudo sia circondato da manto, da bandiere, ecc. è necessario, che in conformità del Regolamento, Ella invii a questa Direzione l’istanza legale col bollo di una lira, accompagnata da cartolina vaglia di L. 2.05 intestata al Ricevitore del Bollo Straordinario in questa Città. Il Soprintendente. F.to Barone ».

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Archivio Comunale: «R. Archivio di Stato, prot. Gen. N. 874-39, sezione politico-diplomatica, risposta alla lettera del 19 corr. N. 2266, oggetto: Gonfalone del Comune di Vasto. Indirizzo: Ill.mo Signor Sindaco del Comune di Vasto ( Chieti). Napoli, addì 26 aprile 11


cotanto impegno l’acquisizione di un atto recante lo stemma della città certificato come conforme all’originale esistente nel fascicolo riguardante l’Abruzzo Citra nella Raccolta degli Stemmi dei comuni delle scritture del Ministero della Presidenza.12 Cosa sia successo in seguito s’ignora, in assenza di documenti. Quel che, però sulla scorta di qualche testimonianza ci sentiamo di affermare è che il gonfalone venne alla fine definito ed anche realizzato dopo qualche anno e che probabilmente ebbe nella fase iniziale, come aveva suggerito l’Anelli, i due colori disposti come segue: il bianco in alto, il rosso in basso e lo stemma al centro del bianco, cioè completamente diverso dalla disposizione attuale con i colori divisi a metà in senso verticale e lo stemma collocato simmetricamente al cen1919. In risposta al foglio a margine distinto, comunico che, fatte le opportune ricerche, è stata trovata l’insegna di codesto comune, così come è descritta dalla S.V. nel foglio citato; manca però allo scudo qualsiasi ornamento, dal quale si possa desumere l’esistenza di un gonfalone. Qualora la S.V. desideri, cio non ostante, la riproduzione dello scudo su descritto, occorre far pervenire a questa Soprintendenza, intestando a l’Ufficio del Bollo Straordinario di Napoli, una cartolina vaglia di Lire 25, somma che approssimativamente si reputa sia necessaria per il compenso all’incaricato della riproduzione e per i diritti di registrazione. Il Soprintendente. F.to Barone». 12

12

Archivio Comunale. Lo stemma è riportato su carta trasparente con la seguente dicitura: «R. Archivio di Stato in Napoli, Sezione Polirtico-Diplomatica. Napoli 17 maggio 1919. Si certifica che il presente disegno dello Stemma del Comune di Vasto 8 Chieti) è stato tratto dal Suo originale esistente al foglio 9 (a) del fascicolo Abruzzo Citra del fascio 77 bis ( Raccolta Stemmi dei comuni) delle scritture del Ministero della Presidenza (sec. XIX) ed è stato eseguito dal Prof. Augusto Orgera, il quale ha impiegato nel lavoro ore 10, onde giusta l’art. 87 del Reg.to per gli Archivi di Stato, gli è dovuto il compenso di L. 20. Registrato al n. 15 - Tassato il diritto - Ricerca L. 1 - Tassa di copia L. 1 - Totale l: “- oltre i diritti di bollo - Il Capo della Sezione f.to Manfredi, Visto, il R. Sovraintendente f.to Barone».

tro. La vicenda dello stemma, del gonfalone e del sigillo, che sembrava ormai definita, torna però inaspettatamente in auge nel 1936 con una nota della Prefettura di Chieti che contesta a Vasto l’uso “nelle intestazioni della corrispondenza ufficiale, o nei timbri, di una onomastica che si discosta da quella che risulta nei RR.DD. senza che siano intervenute disposizioni legislative a modificare la onomastica stessa”.13 La prefettizia, come si può immaginare, non manca di creare una reazione, tanto vibrata quanto immediata, che si manifesta con una lettera di contestazione del Commissario Prefettizio, il quale pensa bene di alligare ad essa una relazione contenente “chiarimenti forniti dal Prof. Anelli – Bibliotecario e Direttore di questo Museo Archelogico”14. La contesa va avanti 13

Archivio comunale: «Regia Prefettura di Chieti n. 2067, div. 3 del 30 gennaio 1936, Anno XIV, oggetto: onomastica dei Comuni, indirizzato al Sig. Podestà di Vasto. Da un riscontro eseguito dall’Istituto Centrale di Statistica è risultato che codesto Comune usa nelle intestazioni della corrispondenza ufficiale, o nei timbri, una onomastica che si discosta da quella che risulta nei RR.DD. che hanno fissata la popolazione ai vari censimenti, senza che siano intervenute disposizioni legislative a modificare la onomastica stessa. Poiché è necessario che anche le intestazioni delle carte ufficiali o nei timbri, i comuni si attengano esclusivamente alle denominazioni ufficiali, la S.V. è invitata a segnalarmi a stretto giro di posta le ragioni che hanno determinate le discordanze accennate, trasmettendo quei documenti (atti ufficiali, antichi e recenti) che possano esaurientemente spiegare le discordanze stesse ed eventualmente giustificare le modifiche da apportarsi alle attuali onomastiche. Denominazione usata nel R.D. 6:4.932 n. 324 vasto. Denominazione usata dal Comune. Città del Vasto. F.to Il Prefetto».

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Archivio Comunale. «Municipio della Città del Vasto, n. 1103, datata 10 febbraio 1936, Anno XIV, risposta al foglio 30 gennaio 936, n. 2067, div. 3, indirizzata al S.E. Il Prefetto di Chieti. Ad essa è allegato un foglio intestato Museo Archeologico e Biblioteca Comunale, prot. n. 40, indirizzato all’Ill. mo Signor Commissario Prefettizio del Comune di


per qualche tempo con un fitto scambio di missive e con incessanti richiami da parte del Commissario prefettizio all’esistenza di altre presenze di documenti comprovanti il privilegio del titolo di Città e il diritto a farne uso15, sino a che la questione si compone, in Vasto, datato Il Vasto, 3 febbraio 1936-XIV. Mi affretto inviare alla S.V. Ill.ma i chiarimenti chiestimi intorno all’articolo che deve precedere il nome Vasto ed al titolo di Città di cui si fregia. Come La Spezia, Il Cairo, L’Aquila anche Vasto vuole avanti l’articolo: Il Vasto; e quando lo precede una preposizione, questa deve essere articolata: Città del Vasto. (Melza-Grammatica Italiana). Di ciò si trova autorevole conferma nell’Orlando Furioso dell’Ariosto, che, nel ricordare i marchesi Ferdinando ed Alfonso d’Avalos, così scrive: “Vedete due marchesi, ambi terrore di nostra gente, ambi d’Italia onore, ambi d’un sangue, ambi d’un nido nati … L’altro di sì benigno e lieto aspetto Il Vasto signoreggia e Alfonso è detto”. E più oltre: “…e veggio dopo loro (Prospero Colonna e il Marchese di Pescara) Un giovane del Vasto (Alfonso d’Avalos) che fare cara Parer la bella Italia ai gigli d’oro”. Circa poi il titolo di Città, Le rendo noto quanto appresso: Nel 1700, morto senza eredi Carlo II di Spagna, si scatenò in Europa la sanguinosa guerra che rimase nella storia col nome di “Guerra per la successione di Spagna”; ed avendo allora il Vasto infeudato il marchese Cesare Michelangelo d’Avalos, parteggiato per la Casa di Austria, al ritorno vittorioso delle insegne austriache nel Napoletano, l’imperatore Carlo III, in premio della fedeltà serbatagli, con diploma del 29 marzo 1710, di cui si conserva copia nel Museo Archeologico da me diretto, e l’originale in pergamena in cotesto Archivio Comunale, concesse al Vasto l’onorifico titolo di Città con le seguenti parole: Inde est quod cum Nobis per Illustrem Marchionem Piscariae et Vasti Haymonis consanguineum nostrum supplicatum fuerit ut attenta invariabili fidelitate qua Universitas Vasti Haymonis ad eiusdem Marchionis exsemplum servitio nostro in horum temporum revolutione inhaeruit ipsius Universitatis praecibus indulgentes eam in Civitatum extollere ac erigere dignaremus”. Alligo alla presente il n. 188 del 3 maggio 1832 ( in realtà 1932, ndr) del periodico: Il Vastese d’oltre Oceano”, da me diretto, nel quale è trascritto il Diploma del 29 marzo 1710. Con osservanza, il direttore Luigi Anelli». 15

Archivio comunale. Minuta dattiloscritta, datata 20 febbraio 1936, indirizzata a S.E. il Prefetto di Chieti: «Richiamando il mio precedente foglio del 10 febbraio 1936 n. 1103 pregiomi comunicare alla E.V. che a seguito di ricerche fatte eseguire nell’archivio comunale, sono stati rinvenuti i seguenti documenti originali scritti in latino comprovanti la concessione a questo Comune del titolo di Città e diritto a farne

maniera salomonica, con una nota prefettizia del 25 luglio indirizzata al Commissario Prefettizio con cui a chiarimento si fa presente che “la rettifica non importa l’abolizione del titolo di Città, ma bensì (sic!) della particella del, in quanto l’onomastica di cotesto Comune è semplicemente quella di “Vasto” e non di “Il Vasto”.16 Archiviata la questione relativa all’onomastica ed al titolo di Città, negli anni che seguono, stemma, gonfalone e sigillo non sono oggetto di nessuna discussione. L’unica uso: 1°) Pergamena (fogli due) contenente il Decreto di Carlo III di Austria 29 marzo 1710 che concede a Vasto il titolo di Città – Munita di sigillo pendente in ceralacca racchiuso in scatola di latta. “2°) Pergamena (fogli due) contenente l’exquatam del detto R.D. firmato e concesso dal Card. Carlo Borromeo Consigliere del Re Carlo III per gli Stati di Milano – 16 aprile 1712 – Munita di sigillo pendente in ceralacca racchiuso entro scatola di latta. 3°) Supplica della Università di Vasto diretta a S.M. per ottenere di potersi avvalere del titolo di Città – 18 agosto 1713 – munita di R. Exquatam. I documenti predetti ho disposto che siano accuratamente conservati e ove V.E. lo ritenesse necessario ne farò eseguire copia da inviare per conoscenza. Con profondo rispetto. F.to Il Commissario Prefettizio». 16

Archivio Comunale: «R. Prefettura di Chieti, prot. 20210, div. 3, risposta a foglio 5030 del 23.4. u.s., datata 25 luglio 1936, anno XIV, inviata al signor Commissario Prefettizio di Vasto. In risposta alla nota sopra citata l’Istituto Centrale di Statistica, a chiarimento di quanto fu oggetto della circolare n. 51, comunicata con prefettizia 17 aprile n. 11962, fa presente che la rettifica non importa l’abolizione del titolo di Città, ma bensì della particella del in quanto l’onomastica di cotesto Comune è semplicemente quella di “Vasto” e non di “ Il Vasto”. F.to Il Prefetto». 13


innovazione che interviene è soltanto l’inserimento del fascio littorio sullo scudo quadripartito, ma si tratta d’una novità limitata al solo sigillo ed alla carta intestata introdotta per rimarcare l’adesione al Regime. È a seguito della nuova denominazione che la città assume per effetto del R.D. 31 marzo 1938, XVII, n. 51717 che invece si ripropone la questione, e stavolta su iniziativa del Comune. A risollevarla è l’instancabile, immarcescibile Luigi Anelli, il quale indirizza al Podestà una lettera, che firma con la abituale qualifica di direttore del Museo Archeologico, con cui suggerisce “l’aggiunzione” nello stemma “di qualche elemento che ricordi il periodo greco-romano nel quale visse e prosperò la nostra città”. La proposta è di inquartare nello stemma “un Pegaso cavallo alato, nell’atto di saltare un tripode”, il tutto in campo verde. Anelli suggerisce infine che lo stemma sia sormontato da una corona turrita, “avendo avuto il Vasto il titolo di città dall’imperatore Carlo VI nel 1710”.18 La sollecitazione indu17

Archivio Tagliente. Sul cambiamento da Vasto a Istonio cfr. Lu Lunarie de lu Uašte 2008 alla p. 13.

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Archivio Comunale. Lettera autografa di Luigi Anelli al Podestà datata 31 maggio 1938-XVI: «Ill.mo Signor Podestà, il recente cambiamento del nome del Vasto con quello di Istonio, rende necessaria l’aggiunzione nel suo stemma medievale di qualche elemento che ricordi il periodo greco-romano, nel quale visse e prosperò la nostra città. I Frentani, di cui Istonio fu città importante, avevano nelle loro monete un Pegaso, o cavallo alato, nell’atto di saltare un tripode, e nell’esergo la scritta retrograda ,β3ƚǝβ3 (Frentrei). Poiché lo stemma medievale del Vasto è uno scudo inquartato di argento e di rosso, sarebbe opportuno, per la verità storica, inquartare nel nuovo stemma l’arme medievale col Pegaso frentano, il

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ce il Podestà ad inviare alla Consulta Araldica del Regno una richiesta in tal senso, alla quale diligentemente allega la nota avuta dal Direttore del Museo ed il disegno dello stemma e del gonfalone proposto in alternativa a quelli in uso19. Nonostante la fascistissima intenzione di introdurre nello stemma richiami ai gloriosi trascorsi dell’impero romano e della stirpe Osca, l’istanza trova sin dall’inizio ostacoli e cavilli burocratici e fa risorgere addirittura la questione del titolo di Città che sembrava risolta, seppur a prezzo della perdita della particella del. Una velina dattiloscritta, datata 4 agosto 1938, sembra confermare questa circostanza ed ancor più gli appunti autografi, vergati probabilmente dallo stesso Anelli a beneficio del Podestà, per l’invio di una lettera di sollecitazione allo Studio Araldico del Conte Guelfi Camajani20 di Padova, al quale quale evidentemente è un simbolo del nostro antico popolo. A ricordare la feracità del nostro suolo, è indicato il campo verde; l’opulenza della città ed i suoi antichi fiorenti commerci consigliano l’oro per il Pegaso, il tripode e la scritta nell’esergo; ed avendo avuto il Vasto il titolo di città dall’imperatore Carlo VI nel 1710, le spetta la corona turrita, come stabilisce il R. Decreto per tutte le città italiane. I colori dominanti nel nuovo stemma d’Istonio sarebbero quindi il rosso, l’argento ed il verde, che ricordano, per felice coincidenza, quelli della nostra bandiera. Qualora poi credeste che tale mia proposta meritasse di essere presa in considerazione, non avreste che ad inoltrare una vostra istanza alla Consulta Araldica, accompagnandola con la presente relazione e col disegno del nuovo stemma qui alligato. Con osservanza, Luigi Anelli, Direttore del Museo Archeologico» . 19

Archivio Comunale. Istanza del Podestà, f.ta Trizzino, alla Consulta Araldica, prot. 4636, datata 31 maggio 1938.

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Archivio comunale. Minuta su carta intestata del Museo Archeologico e Biblioteca Comunale di Istonio, datato 16.8.938 – XVI : «Spett.le Studio Araldico via S.ta Lucia, 4. Padova. Da circa due mesi questa Amministrazione Comunale ha inoltrato istanza alla R.a Consulta Araldica in Roma per ottenere il riconoscimento governativo dello Stemma e del Gonfalone della Città del Vasto, che con R.o Decreto del 31 marzo 1938, anno XVI, n. 517, è stata autorizzata a riprendere il suo antico nome di Istonio; alligando alla istanza una memoria che illustra le ragioni che quali consigliano tale riconoscimento. La pratica, per quanto è a conoscenza di questa Amministrazione, si sta ora regolarmente svolgendo presso la stessa R.a


il Comune s’era rivolto per ottenere qualche intercessione a pagamento (o tempora, o mores! le cattive abitudini si ritrovano in ogni latitudine del tempo e della politica) ed altre due d’auspicio, rispettivamente al Re d’Italia ed Imperatore d’Etiopia e a Sua Eccellenza Benito Mussolini.21 Consulta Araldica; tuttavia, nell’intento di affrettarne la conclusione, la medesima Amministrazione non sarebbe aliena di accettare l’offerta fattale da codesto Spett.le Studio Araldico di Padova con carrtolina del 4 corr., sempre quando esso, “a riconoscimento ottenuto”, per spese erogate e per compenso, accettasse la somma di lire duecento, non potendo questo Comune, per le sue non floride condizioni economiche, spendere dippiù. Distinti saluti fascisti. Il Podestà». 21

Archivio comunale. Minuta autografa datata 25 agosto 1938-XVI: «A Sua Maestà Vittorio Emanuele III Re d’Italia e Imperatore di Etiopia, Roma. L’Amministrazione Comunale di Istonio (già Vasto) umilia al Vostro trono la presente supplica per ottenere la concessione del nuovo stemma e del gonfalone del Comune ( di cui sono stati inviati alla R.a Consulta Araldica i disegni a colori con le relative relazioni); concessione resa necessaria dopo l’autorizzazione ottenuta da questa città di cambiare la propria denominazione del nome di Vasto con quello di Istonio col Vostro Decreto del 21 marzo 1938 - XVI, n. 517». Sullo stesso foglio vergato a mano, stessa grafia e datato 25 agosto 1938 – XVI: «A Sua Eccellenza Benito Mussolini, Roma. L’Amministrazione comunale di Istonio (già Vasto) umilia a Voi, Capo del Governo, la presente supplica per ottenere la concessione del nuovo stemma e del Gonfalone del Comune (di cui sono stati inviati i disegni a colori con le relative relazioni alla R.a Consulta Araldica); concessione resa necessaria dopo l’autorizzazione ottenuta da questa

La vexata quaestio è destinata a non risolversi, nonostante le invocazioni alle massime autorità e le più prosaiche ed insistenti contrattazioni con lo Studio Araldico Guelfi Camajani, che chiede continuamente denari per la definizione della pratica ed a cui il Comune giustamente frappone ad un certo momento un muro di diffidenza e di scetticismo. L’ultimo scambio epistolare con lo Studio di Padova porta la data del 23 e 26 di ottobre 1939, più d’un anno dopo la richiesta avanzata alla Consulta Araldica del Regno.22 Il sentore dei venti di guerra all’orizzonte e forse anche le condizioni di salute di Luigi Anelli, il quale ha perso la sua giovanile baldanza, fa cessare ogni attenzione ed ogni discussione intorno a questo argomento. Se ne riparlerà fatalmente dopo con l’avvento della Repubblica, ma con accenti diversi e con toni assai più pacati, in tema di autonomie locali e di federalismo, ma questa è cronaca e non più storia.

città di cambiare la propria denominazione del nome di Vasto con quello di Istonio col Vostro Decreto del 21 marzo 1938 - XVI, n. 517». 22

Archivio Comunale. Minuta dattiloscritta del 23 ottobre 1939-XVII, prot. 10412, indirizzata alla Direzione Studio Araldico Consulenza Legale Nobiliare, Padova. Lettera dello Studio Araldico Consulenza Legale Nobiliare di Padova del 26 ottobre 1939 - XVII, a firma del direttore Conte Adriano Guelfi Camajani.

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I luoghi della memoria

6DQ 0LFKHOH H JOL $UFDQJHOL La Cappella fu fatta costruire dalla municipalità per ringraziare l’Arcangelo della protezione manifestata nel 1656, quando alle scosse di terremoto si aggiunse una epidemia di peste. Sul terreno, donato da Francesco Crisci, iniziarono i lavori di costruzione, portati a termine nel 1675. L’interno, a pianta ottagonale, è adornato nei sei angoli laterali dalle statue lignee seicentesche degli Arcangeli della Sacra Scrittura. Sull’altare maggiore, pregevole opera di ignoto artista veneziano del sec. XVII, è la statua del Santo Protettore. Forte il legame affettivo che unisce i vastesi alla chiesetta di San Michele i cui restauri sono stati di recente finanziati anche con il ricavato delle prime edizioni del Lunario.

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Dal 2001 ad oggi, l’elenco dei vastesi nati e cresciuti con il Lunario. Uno sguardo sui nomi anche per capire le modifiche intervenute nel tessuto sociale.

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&RQWL /RUHQ]D )RUJLRQH $QLWD 0DJJL /XLJL 5X]]L 5LFFDUGR /RPEDUGL 9DOHULD 'HO %RUUHOOR 0HOLVVD 6JULJQROL 0DWWHR 3DWUL]LR )UDJDVVR 1LFKRODV 9DOHQWLQL 3DROD 3LD 3HOOLFFLD )UDQFHVFR 5RQ]LWWL 0DQXHO &RPSDUHOOL 0DU]LD )LRUH &ODXGLD 0DUFKHVDQL 0DU]LD 3URVSHUR )UDQFHVFR 3URVSHUR /XFD &LSROORQH &KLDUD

19


'L )UDQFHVFR 1LFROD 'L %XVVROR *LRYDQQL %XRQDLXWR $]]XUUD 0DUWHOOL )UDQFHVFD 7UR]]L &DUORWWD &LDQLWWR 6LPRQH *LRUJHWWD $VLD &LFFKLQL 'DYLGH 0D]]HR $OHVVDQGUR 3LJQDWHOOL 6LPRQH 7HUUDQRYD 0LULDP 'HOOH 'RQQH *LXV\ 0LJQRJQD /RUHQ]R 1DWDUHOOL 0DWWHR 'L 3HWWD /HRQDUGR 0DULDQL &KULVWLDQ )UDQFHVFR 6LOYHVWUL $QGUHD 5DQLHUL 5REHUWD 3DJOLDUR /XFLD %HOORGL $QGUHD %XFFLDUHOOL /RUHQ]R %XFFLDUHOOL 5LFFDUGR 'L 6DQWR 6DPXHOH $TXLOLQR *DEULHOH $QWRQLR 0ROLQR 6LPRQH 'L %LDVH *LDGD %LHOOR *LXVHSSH 4XDJOLDUHOOD )HGHULFR *LXVHSSH 6DQWRUR /XFD %HOOHOOR 6DUD (UFRODQR 0LFKHOH 7UDYDJOLQL $JRVWLQR &DUFDQJLX *LDFRPR 6DQWRYLWR 'DYLGH 0DUWLQR 1RHPL 0HQQD /RUHQ]R 6PHULOOL 5REHUWD 'L 6LOYHVWUR &DWHULQD %HQYHQJD /XFD 5X]]L $QWRQLR /XFD 6WHOOD $QQD 8QJXUHDQX 5REHUW 2FWDYLDQ 'L ,OLR (PDQXHOH 'HO %RUUHOOR 0DULQD 6DQWDYLFFD )HGHULFR 0DFFLRQH 'DQLHOH 1XFFLDURQH *LRYDQQL 0LQHUYD (QQLR 3LHUR 0HQLFKHOOL (QULFR /DQGL 0DUFR 0RVFDULHOOR (PDQXHOD 6DWDOLQR /XFD &HOHQ]D )HGHULFD *DODQWH (PDQXHOD ']LHUZD -DQXV] $TXLODQR 0DWWHR 20

&KLQDLD 6RQLD 0DVFLRWWD 0DUFR &LIIROLOOL $OLFH 'L 3LHWUR /RUHQ]R 'L 6FLDVFLR $XURUD &KHOPXV *HRUJLDQD 6LOYLDQD 'HOOD *DWWD 6DUD &DUOXFFL 1LFFROR· 0DVVROL 5RVD 3DWHOOD 0DUWLQD 6SXWRUH (PDQXHOH 'L %XVVROR 'DQLHO )RLD /RUHQ]R /D 9HUJKHWWD 0LFKHOH &DFFDYDOH $XURUD +\ND &ULVWLQD /RQJKL )DELR 6LOYHVWUL 6DUD *LDQQRQH /XFD 5REHUWL 9 0DULD $QDVWDVLD $OHVVDQGULQL *DLD $EX +LQGL 7HLD $ODDOGHHQ 6WDQ]LRQH 6DEULQD *LOHQR *LXVHSSH 0LFKHOH *UDVVL &ODUD 9LFROL 5LFFDUGR &DPSDJQD 'RPHQLFR 0DQDULQL )UDQFHVFD *XDOWLHUL 0DWWHR 7LQDUL 9DOHULR 6DUDFHQL 6LOYLR 3ROOXWUL &DUROLQD 7RUTXDWR /RUHQ]R -HWULQ '·$GGDWR *LRUJLD ,DQQXFFL &ODXGLD 2OLYHUL &HOLQH 'HVLUHH 6DOYDWRUH .DULP %DLRFFR $QGUHD '·$GDPR 'DQLOR *L]]L &DWDOLQD $KPHG %UHQGD *LXOLDQL /HRQDUGR 6DEDWLQL 9LYLDQR '·$GGLHJR ,OHQLD 3LVFLFHOOL 1LFROH 6FDIHWWD )UDQFHVFR %DLRFFR &DPLOOD 'HO 3UHWH )UDQFHVFR 3LDQFRQH 'DYLGH 2WWDYLDQR 1LQR )UDQFR 'L 7DQQD 6DUD 5XIILOOL $OHVVDQGUD %HOILRUH &KLDUD )DULHOOR 0DWWLD *URVVR $OHVVLR 7DQD (OLDQD

0LQLVVDOH &DWHULQD &RFFRQFHOOL *DLD )LQL]LL *LRVXH· 6SDGDFFLQL /RUHQ]R 5REX *LVHOD (OHQD )HUUHWWL )LOLSSR 6DOOHVH /RUHQ]R 'L 3LHWUR *LDGD *DOOXFFL &ULVWLDQ 6WDQLVFL $OLVLD 7URYDUHOOR 6DPXHOH &RORQQD *LXOLDQD &HFLOLD %RUURPHR *LXVHSSH 6DFFKHWWL $OHVVLR 9LURJOLR /XFD $QWRQLR 7RULQR 'DQLHOH $OWLHUL /XFD $OWLHUL 0DUWD '·$GDPR 9DOHULD 'L /LVLR /XLJL /RPEDUGL 0DUFR 6FDUDQR (OHRQRUD $TXLODQR 1LFKRODV 'H 3DOPD 'LHJR 7XOOL $OHVVLR %XVWHD 'HOLD 0RQLFD 0RQDFR $OHVVLD &DYDOORQH $QJHOR &HULFROD 0DQXHO /HRQH $OHVVDQGUR %HYLODFTXD 6DQWLQR 'HOOD *DWWD /RUHQ]R 6DOOHVH &ULVWLDQ 7HVVLWRUH 1DWDOLD $QJHOD 0DULD 'L ,OLR 0DUFR 8UEDQL (OLVD 3LD %XVLODFFKL -XOLD &DSSDUXFFLQL 0DWWHR 'L 9DLUD &KLDUD 0ROGRYDQX &RVPLQ 9DVLOLFD 3DVVXFFL 6LOYLD 'HO %RUUHOOR 'DYLGH 3LVFLFHOOL 3LHUD %XIL 6HUJLR 6HWVXPDVD +D]XNL 'UDJR 1RHPL /XFLDQL &KLDUD /DWHJDQR /RU\V 0DULVL )DEUL]LR %HYLODFTXD )DELR 6FDIHWWD )UDQFHVFRSDROR 6WLYDOHWWD 6DUD )LRUH /LVD %HOODQGULQL ,OHQLD &XSDLROL )DELDQD 3LD 9LVFLDQR 'DQLHO


%LVFHJOLD /XFD *XDOWLHUL 0DQXHO /RVFKLDYR 5DIIDHOH 3LR 'HO 5RLR /RUHQ]R $QWRQLR 'HO 5RLR 0DWWHR 'L &KLDFFKLR &ULVWLDQ 2OWUHPRQWH 0DQXHOH 'HO 3LDQR $OHVVDQGUR 'L 0DUWLQR 0RQLD 'L *UHJRULR /RUHQ]R 6DOYDWRUH &DPLOOD &XSDLROL *DLD &XSDLROL *LRUJLD 7URLDQR 0DUWLQD &DUDEHW ,ULQD 6LPRQD &LQDOOL 5REHUWD 6PDUJLDVVL $QWRQLR %ODQDULX 5HPXV $GHOLQ 1RWDUDQJHOR 0DUWLQD 6SDOOHWWD 0DWWLD '·$OHVVLR ,ULV /HRQH *DLD 0DULD 3LD 0DULQ &DUPHQ (OHQD 0DWWLD %UHQGD -DVPLQH &DQFL $OHVVLR 0DUFXFFL *LDQOXLJL 0RUHOOL 6DUD /XFLD &HOHQ]D $XURUD %XGDQR $XURUD 'L )RJOLR )HGHULFD 0DULD 3LD 'L )RJOLR 6DUD 0DULD 3LD 0DULQR *LXOLD 3DJDQHOOL *LRUJLD 7ULIRQH 0DWWHR '·$GDPR )UDQFHVFR 3ULPLDQR $OHVVLR 3LR 'L 7RWWR 9DOHQWLQD /RVLWR *LDGD 5DFDQR $ULDQQD 'HO &DVDOH 5REHUWD 0DUFKHVDQL /XFD 0HOOXVR $GHOH 3HGRQH -RLV %RORJQHVH 6RILD 6DQWHXVDQLR 0DULD 3LD

'H &LQTXH 'DULR 'RDJD )ORULQ $GULDQ &HUHOOL 0DQXHO )UXJXJOLHWWL 2UQHOOD 6LJLVPRQGL )HGHULFR 3RUUHFD 0DUWLQD $UPHQR 1LFROR· 5RQ]LWWL 0DWWHR %HUDUGXFFL 1HOOR )UDQFHVFR 'L &ULVWRIDUR )UDQFHVFD 3LD 'L 3LHWUR ,VDU 'L 9LWR $VLD 2WKPDQH +LFKHP )UDQFHVFR 2WKPDQH .DLV $QGUHD 0DUFKHVDQL $QGUHD 0HQQD 6LULD %HYLODFTXD $QWRQLHWWD 6DOYDWRUH /XLJL 3HOXVR $QJHOR =DUD (PLOLD 'L 5RVVR 0DULDQQD 0RUHWWD 0RUHQD $FHUUD 7HUHVD )RUWH 6DEULQD 0HWDOOD *ULVHOGR 9LOODUXVVR 'DQLHO 6FKLDYR )XOYLD &UXGHOH 6DYLQR 6PDUJLDVVL )UDQFHVFD )ORULR *DLD 3DFKLROL $QQD 6DFFKHWWL 6DUD 7XFFLOOR '\ODQ 5RVVL $OHVVDQGUR 3DOD]]ROR *LDQOXLJL $QJHOLOOL /XFD )UDVFDULD $OHVVDQGUD )UDVFDULD )UDQFHVFD /D 3DORPEDUD 0DWWLD 'L &ULVFL $QGUHD 7LQDUL )UDQFHVFR 'L %XVVROR $QWRQLR 6SDGDFFLQL $OHVVLD 7DUWDJOLD )UDQFHVFR 3DWUDVFX 7RPD $OH[DQGUX

5RVHOOL 5LFFDUGR *DQJL -RQDWKDQ 'HOOD 3HQQD $OHVVLR 'HO %RUUHOOR 'DYLGH )LQRWWL $OLVLD 9LWHOOL &DUPLQH *RJOLRQH )HGHULFR 3LHGLJURVVL $OHVVDQGUR 9HUUH 3DROR $UPHQR 2PDU &XVWXUD $OH[DQGUX *DEULHO (VSRVLWR *LDQOXFD 7LOOL )UDQFHVFR 0HWDOOD .HYLQ 6DQWRUR 1LFROH &LVWULDQL /RULV 7URILQR $OHVVLD &RODPHR 5LFFDUGR 7DQD /XFD '·$QQXQ]LR /RUHQD $QJXLH 0DFFLRQH $QGUHD 3DFLOOL 6RILD 0D\D &KHFFKLD *DEULHOH 0DJUR *LRLD 5HDOH )UDQFHVFD %RORJQD 6WHIDQ\ &DUPHOD 3R]]ROLQL :LOOLDP '·$QWRQLR *LRYDQQL )UDWWRORVR 0DWWHR 0RUHWWD )ODYLD 'HVLGHUL 0DULDVROH 7LOOL $OHVVDQGUR %DULVDQR *LRYDQQL %HQHGHWWL /RUHQ]R 'L 3DROR &ULVWLDQR 7URPEHWWD 0DUFR *DEULHOH 'DYLGH 'L 7XOOLR *LXOLD 0DULD 2QRIULOOR ,ODULD 'L 7XOOLR )UDQFHVFD )LRUH /RUHQ]D 6LPRQH 1LFROR· =DFFDULD )UDQFHVFR &DYDOORQH 0DUWLQD

2003 &X]]L 'DQLHO 6DOYDWRUHOOL $OHVVLR 6RQJ /XLJL 0RQDFR 0DUWD 0HPPR 9LWWRULD 0LFXFFL *LRUJLR

0LQGUX 5REHUW 'XPLWUX &KLDUHOOD 0LFKHOH )LRUH $QLWD 5HEHFFD )DQHOOL )HGHULFD 6WDQWH 9DOHULD 3HOOLOOL 5LFFDUGR 3LR

0LJQR]]L /RUHQ]R (OLD &DSRYHOOR $QWRQLD %DVWRQQR $OHVVLR /XFLDQL *LQR 3LR 7LQDUL &KULVWLDQ 5XVVR $QQD

21


'H )UDQFHVFR $QGUHD 0DJJL 5DIIDHOOD 'HO 0RUR /XLJL 0DUXFFLD 1RHPL 6DOHUQL *LRYDQQL $QGUHD 0DULQR /RUHQ]R 8QJDUR $OHVVLR 3DOPHU 0DWWLD 7DOLD /RUHQ]R &LSULDQL )UDQFHVFR 0DUFKHVDQL $OHVVLR 9HUDUGL (PDQXHOH 9LFLQDQ]D 9DOHQWLQD 9LFLQDQ]D 9HUHQD %XGU\V ,JQDV )RUWH &KULVWLDQ 1DJOLHUL $OLFH 6ROOLWWR 0DUFR /RUIHL 'DYLGH 9LWDOH 6XODM 3LRQ 3DOD]]RQH ,ODULD 'HO 0RQDFR 9DOHULR 3XOXF 'DULXV 9DOHQWLQ 5LFFLXWL $OHVVLR &DOLHQQR %HQHGHWWD /LFXUVL (PLOLR 0D]]LOOL 'DQLOR $ORQ]L 9HURQLFD $QJHOD 7HUSROLOOL $QGUHD %XRQWHPSR *LDFRPR (GRDUGR &HUDVDOH $QWRQLHWWD 0LOHQD 'HO %RQLIUR /LGLD 3DROLQR $QWRQLR 9LWXOOL )DELROD &KLDUD )HGHULFR 6SDGDFFLQR )UDQFHVFR 3LR 4XDJOLDUHOOD (OHQD .XF]\QVND 1DWDOLD 'L 6DQ]D &DUOR 0DULD /RUHQ]R 6HEDVWLDQR $OHVVDQGUR %HOODQGULQL 0DULDQQD &LROWDQ 2DQD 0DGDOLQD *DJOLDUGL &DUOR 6DEDWLQL &KLDUD 0RWWXOD $QQD 'L %LDVH )HGHULFR &HUHOOL 5RFFR 1RFFLROLQR $OHVVDQGUD *KLDQQL %HQHGHWWD 'L 5RFFR *LXVHSSH &HOHQ]D /DXUD /DFFHWWL *LXVHSSH $OHMDQGUR 8GDVVL 1RHPL 3HUURQH 0DUFR 6DYLQL &KLDUD 'HOOH 'RQQH $OHVVDQGUR 22

%HYLODFTXD $FKLOOH 'L 3LHWUR $OHVVLD )XVRQL *LRUJLD 9LJOLRQH $OHVVDQGUR /D 3DORPEDUD /XFD &XQHVH 2VFDU %DOGDVVDUUH 6\ULD )LQDPRUH )UDQFHVFD 3ROOXWUL 0LULDP &DURVHOOD (VWHU 0LFKHOD 6FDIHWWD 6DPXHOH 6SDQDFKH 3DYHO %RJGDQ 3HOX]]R 0DUFR 6KHVWDQL 5HJLQD 3LD 7DQD /XGRYLFD 0LFKHOD %DURQH 'DQLHO 'L &URFH ,VDEHOOD 3ULRUL $ULDQQD *DOHUX $QGUHD $QJHOR 0DQFLQL $QGUHD /D 9HUJKHWWD )UDQFHVFR 7URILQL 3LHUOXLJL $TXLODQR 6LPRQH (VVDNHW -DODO '·$XJHOOL (PDQXHOD &LFFRWRVWR *LXOLD '·$QQXQ]LR $OHVVLR 'L &DPLOOR &ULVWLDQ 'L )RQ]R 0DUWLQD &DYXRWL 1LFROR· '·$PEURVLR 0DULD '·$GGDWR &ODXGLD 'DQ]L $QLWD 6RUUHQWLQR *LXOLD &LDQLWWR $OLFH 3LD '·$VFHQ]R /DXUD &RQWHVVD *LDQOXFD '·$QJHOR &KLDUD $TXLODQR $OLFH 3LD /DFDQDOH 0DUFHOOR 0DULQXFFL )ODYLR 9LFROL 0DUWLQD 'H 5RVD /RUHWD 6DQWRQH )LOLSSR $QGUHD 6WLYDOHWWD 1LFROR· 'HOOD *DWWD $OHVVLD 3HWUHOOD /RUHQ]R ,DPPDULQR 0DWWLD =XFDUR /RUHQ]R 6SHULQWHR /XLJL 'LJLRUJLR 0DUFR *UDVVL 3DROR 3DYRQH *LDGD 3LFFLULOOL *LXVHSSH &DSULD $ULDQQD 'HO &DVDOH 0DWWLD

%RXMDEOL $GDP 0DUDQFD /RUHQD $VFDWLJQR $OHVVLD &DPSDUL 6HUHQD 0LVFLRQH $QWRQLR %RQDFFL 9DOHULR %XFFL 6WHIDQR &DQFHOOLHUL 0HOLVVD '·$QQXQ]LR 6DUD 'H )D]LR *LDGD 'L 6FLXYD $QJHOR )XVFR )UDQFHVFD )XVFR *LRYDQQL %HUQDEHR $OHVVLD &HOHQ]D /XGRYLFR 'L *LRUQR $OEHUWR 5RVVL $OHVVDQGUR &LOOL 0DULR 0DQIUHGL 6DUD *XDUGLDQL /RUHQ]R /DQ]HWWD /XFD 'HOOD 3RUWD 9DOHULD 'L )DOFR &KLDUD $FFRQFLD *DLD 5LJDQHOOL *LXOLD %UDVDFFKLR &ULVWLDQ 6HVWR 6RULDQR )UDQFHVFD %UDFRQH 6KDURQ &HULPHOH 5LFFDUGR 'H )LOLSSLV (ORLVH 5RVDULR 0DULD *DODQWH %HQHGHWWD 2WWDYLDQR *LRYDQQL 3DROR 6DURGL 0DULDVROH 'HO %RUUHOOR $QGUHD 'L %LDVH 0DVVLPLOLDQR 3LR 3LQL %HDWULFH $OLQRYL 0DUFR 5LFFDUGR 'H &ULVWRIDUR &DUPLQH %HYLODFTXD 5RFFR 'L 6DQWR &ULVWLDQ 7LQGDUR 0HQQD ,YDQ 3HWUDJQDQR 0RUHQD 'HVLDWL $OEHUWR $OHVVDQGULQL $XURUD 2WKPDQH 0HOHN $QJHOR $XWXQQR *LRYDQQL 3UHGD 'UDJD ,XOLDQD ,XVWLQD 5XVX $QGUHL $QWRQ %DURQH 'LDQD %DURQH ,ODULD )LRUH $QWRQLR %DUOHWWD $OHVVDQGUD 7DQD 0LU\HD 'LOHWWL 'LOHWWD 3HVVRODQR $QJHOLFD =DUD /XFD


/LSDUWLWL 0DULDJUD]LD &DWDQLD 5LFFDUGR 0DWUXOOR (OLVD 0DWUXOOR 5LFFDUGR 3DOORWWD )HGHULFR )DULHOOR /XLJL 6WLYDOHWWD $OHVVLD 'L )HOLFH )HGHULFD 0DUWLQR )HGHULFD 'L 6DQWR 0LD &RVWDQWLQL &ULVWLDQ )LRUH /XFD 6SDWRFFR 'HOLD /DOOL 6RILD 6SRQVLOOL &KLDUD 2NXER 5LQRQ 7UDVPXQWL /XFD &LSROOD $XURUD 'L %LVFHJOLH )HGHULFD 'L )RJOLR 3LHUQLFROD 0DFFDURQH 5HPR 3DWULFN 0DVWUXOOR (XJHQLD 0DULD 7DQD /RUHQ]D '·$GDPR (PDQXHOH 'L 'RQDWR /RUHQ]R )LVFDQWH $OHVVLD %HUDUGLQR )UDQFHVFR 3LR 'HO %RQLIUR 6DUD 'L 6DQWR -DFRSR 0DULD '·$PEURVLR 9HURQLFD 5L]]L 0DUWLQD $EEDGHVVD 3DPHOD 3ULROR 0LFKHOH /XFD &DUSLQHWD $OLVLD 'HO %RUUHOOR 1LFROD 3LR &XSDLROL 1DELD 'L 1L]LR %HQHGHWWD %DFRVFD 0DJGD 0DGDOLQ 3HWUX]]HOOL *LXVHSSH %HYLODFTXD /DXUD &R]]ROLQR $QJHOLFD )L]]DQR /XFD 7HUSROLOOL 6DUD 0DUFRYHFFKLR 1LFROR· 3HWUHOOD )UDQFHVFR $FTXDUROD 8PEHUWR &RYDFL $OHVVDQGUR )LRUH /XGRYLFD '·$ORLVLR 0DUFR &DUPHOR 0XULOOR 3LHWUR &DOYDQR ,PPDFRODWD 0DULDOXFH 0RQWHIHUUDQWH &KLDUD 6FDUODWR 2WWDYLD 6PDUJLDVVL 5REHUWD 'L 6SDODWUR 0LFKHOH *LDPPLFKHOH 'DYLGH

%DFFHOL 0DWWHR 'L )RJOLR 'DYLGH 'L 'RPHQLFR (OLD &ULVWRIRUR +DUMDP )DWLPD 7UR]]L $OIUHGR 3HVVRODQR *LDFRPR 7UDSDQL 0DXUR =DFFDUGL 'DYLG 7HUSROLOOL /XFD 1RWDUDQJHOR ,ULV 1RWDUDQJHOR :LOOLDP &DQFHOOLHUL 6DUD %UXQR 0HOLVVD '·$QQXQ]LR 0LULDP 'L 'RQDWR 0DULDUFD %XRQWHPSR /RUHQ]R 3LR 1XFFLDURQH $OHVVLR 5DFDQR 0DUWLQD 6DUDFLQR 'HQLV 0DQFLQL 0DQXHOD 7HWL 9DOHULD 7XFFL $OHVVDQGUD *DURIDOR /XFD &LFFDUHOOL 'RPHQLFR &RORPER 3DVTXDOH 1DQQL 1RHPL 'L 6DQWR 6LPRQH &HQWRUDPL $OHVVDQGUD 3HGLFLQL )UDQFHVFR 'HO &DVDOH *LXOLD &LFFKLWWL $OHVVLD &DSXWR (VPHUDOGD ,DPPDULQR )UDQFHVFD 3LHUDEHOOD $XURUD 3UXGHQ]D )UDQFHVFD 5DLPRQGL /XFD 6DQWDYLFFD /XFD $OOHYD (PDQXHO &DUXVL 0LFKHOH 'HO %RUUHOOR (VWHU 6RUJHWWL 0DQXHO 5XIILOOL *LRUJLD 4XHUR $OHVVLD &HWDUD &LUR 0DWWLD $PRURVR 6DUD &LFFRWRVWR 1LFROD 0ROLQR &HFLOLD %DVLOLFR -HUHP\ 1RH· 1RWDUDQJHOR 5REHUWD 'RQDWLHOOR $VLD 6FROD 5LFFDUGR 'L &LFFR 0DULOX· 3DFH $OHVVDQGUR 3RWDOLYR 'DQLHO 'L 5RVVR *LDQOXFD 3ROL 0DWWLD

'L )RQ]R 'DYLGH 0RQWDQDUR $QGUHD 'L &URFH *UHWD 'LWHOOD $QQD &KLDUD 0LOHG 0RKDPHG &RUGLVFR %HQHGHWWD 0 ) 1DSROHWDQR *DEULHOH %XFFL (OHQD &RQWL 9LWWRULD )XVRQL $QWRQLR 1DQQL $OHVVLD %LFX $OH[DQGUX *DEULHO &RQFXWHOOL )ODYLD )LVFHOOD )UDQFHVFR &LFFRWRVWR :LOOLDP 'L %LDVH $VLD 6WLYDOHWWD $QJHOLFD 'L 5LVLR -DFRSR 3XJOLHOOL *LDFRPR 6DXFKHOOL *UHWD &DSLWDQHR ,ULV 0DUWLQD &LIIROLOOL &KLDUD (VSRVLWR *LRUJLD 'HO 9LOODQR $ULDQQD 'L *UHJRULR *LRUJLD )UDWWRORVR 0DUFR 0D]]HR 6DYLQD &RODQJHOR *LDQOXFD 7DVLRXODV 3KLOLSS ,RDQQLV 0DVFLWHOOL 1LFROR· 7RPPDVR 3DQLFFLDUL (QULFR 5DPSD /RUHQ]R (VSRVLWR $QWRQLR 6DQWLQL 7HUHVD $KPHG .HYLQ 'L %HOOR 6LPRQH &LSROORQH &DWHULQD $UZHQ 9DUULDOH *LDFRPR 'HO 1HJUR $OLFH $OHVVDQGULQL /RULV 'H )LOLSSLV 'DYLGH 'LWRLX $OLQ 9DOHQWLQ &HUHOOL 9LUJLQLD 'L 5RVVR 9DOHULD 6SDUYLHUL 0LUMDP 'H /HUPD 'L &HOHQ]D H 'L &DVWHOPH]]DQR 0DUOHQ &HODQR 3LHWUR 'HO %RUUHOOR 0DWWLD %DUULFHOOL 5DIIDHOH 'L )LOLSSR $OLFH 3LD 9HQQLWWL /XLJL $QWRQLR $TXLOLQR 0DULD &KLDUD &RSSD 6LPRQD 'UDJRQL 6RILD %XVFDJOLD 9LFWRULD

23


5X]]L 7RPDV 7DVFLRQH 6DPXHO &XSDLROL /DXUD 'H 5RVD )UDQFHVFR &KHOPXV 0DULDQR 5REHUWR =DQHWWL )UDQFHVFR 'HPLU 8VHLQ %DWWLVWD 1LFROR· /DFDQDOH )UDQFHVFD 9LOODPDJQD *LXOLD 3DJOLDUR )UDQFHVFD &DSSDUXFFLQL -XOLH '·,VHUQLD )UDQFHVFR 'H *XJOLHOPR /XFD 2UODQGR )RLD *LRUJLD &LSROORQH 9DQHVVD 'DULR 'LHJR )HUUDUD 6DUD *LDPSLHWUR 0DUFR 2UODQGR )RLD &KULVWLDQ %HYLODFTXD )HUQDQGR 6WDPSRQH 0DULR '·8UEDQR $QQD 9LUJLQLD

6SDGDFFLQR $QDVWDVLD 0DULD 9DVLODM *LXOLD *KHUOHD /RULV )ORULDQ &RUYLQR 6HUHQD %RQWHPSR 0DWWLD 5DFDQR *LQHYUD 5LFFD 3DGPD 0LFKHOD 6DQWHXVDQLR 6DEULQD $QQD )LRFFDUGL .U\VV 7URILQL 1LFROD 0DFFLRQH (PLO\ /D]DUD %HQYHQJD 'DQLOR &HQWRUDPL 3LHWUR 5XOOR 0DUWLQD '·(UPLOLR $OHVVDQGUR &DUGLOOR 0LULDP &LIIROLOOL 0DULDOXQD 'L *LRUJLR 6LOYLD 0DULD 3LHWURFROD *LXVHSSH 0DUXFD &RVLPR 6DOYDWRUH 7HWWD /XGRYLFD 3LD 'H 0DUWLQR 5RVD 3LD 'L 1DUGR $QJHOD

'L 3DROR *LXOLD 5DVSD -DFRSR 6DDEHO -HQQLIHU &DUDEHW $OH[DQGUX /DXUHQWLX 5RPDQR &DVVDQGUD /XFLD /RQJR 1LFROR· 0DULQR /RUHQ]R '·2UWRQD &KULVWLDQ 7RPDVL 6KHLOD 5LSD *LRYDQQL 'DQLHO 5LSD 9LYLDQD )LORPHQD 1DWDUHOOL &KLDUD 'H 1RWDULV 0RUHQD 6DOYLWWL /XFD 'RPHQLFR 'HGGD $QWRQLR 0ROLQR /XLJL 9LQFLJXHUUD )DELDQD &DVWDJQD 5DIIDHOH =D]D 'DQWH ,ODULR 6PDUJLDVVL *DLD %LVFKLD $OHVVDQGUR $QWRQLR 6WLYDOHWWD $OHVVLD 0DUFKLROL &HFLOLD

2004 6HMGL (OPHGLQD %DVWD *LXOLD &DQGHORUR 6LPRQD &RSSD $OHVVLR '·$QQXQ]LR 6HUHQD 'HO &DVDOH )UDQFHVFR 3HWURUR 6DUD &DUDEHW ,RQHO 2YLGLX 'HO 9HFFKLR 0DUWLQD 3DVVXFFL )ODYLR 6DOYDWRUH .HLUD 0DWWLROL 9LQFHQ]R 0HQQHD )LOLSSR 3DJDQHOOL *LRUJLD 6DOOHVH 9DOHULR &RODIDELR 0LFKHOH &RQWL 9DOHULD 'L /HOOR ,ODULD $TXLQR &KLDUD %XFFLDQWRQLR 5LFFDUGR 3HOOLFFLD -DFRSR '·(UFROH 5LFFDUGR /DWWDQ]LR 1LFROH 0RUHWWL 6DEULQD 0DULQR 6DUD 0DULQXFFL 0DUWD '·2UWRQD 'DYLGH 0HVFKLVL *LXOLD 24

'HO 3LDQR 6LPRQH 0DQIUHGL 0RUHQD 0DUWLQR 6HOHQH &RVWDQWLQL *LXOLD 'L 1XQ]LR 0DUWLQD $UGLWR 0DULD )UDQFHVFD &RUDSL 6HUJLR 'L /L]LD 6HUHQD /XFLD *RUJDQ ,RDQ 9HOHQWLQ %HYLODFTXD 5LFKDUG 'L )RJOLR *LXOLD 1RFFLROLQR 'RPHQLFR 1RWWXUQR $VLD 3RUWDIRJOLR 0DQXHOD 5XFFL $QGUHD *HQQDUR %XGU\WH (GPD 7DQD 9LQFHQ]R 1LFRODV 6DOHV )UDQFHVFR &DULQL $OEHUWR 'L 5LHQ]R 5RVVDQD 5HDOH *LXOLD 3HGRQH 5DHO 3DYRQH )ODYLR 6DOYDWRUH 0D\D /DEEDWH )UDQFHVFR 8JR 3DYRQH )HGHULFR 3DYRQH /RUHQ]R =DUOD $QGUHD

/R 0HOH )UDQFHVFD 6FLRFFKHWWL $VLD 9LWHOOL &KLDUD '·2UWRQD 0DQXHO 6SDGDFFLQL )UDQFHVFD ,DQQXFFL 0DU\ %X]]HOOL *XLGR *LDFRPR (VSRVLWR $QQXQ]LDWD &HUHOOL 3DWUL]LD /DEEDWH 0LUNR 0DUUDIILQL 0DWWLD 3DORPER 0DWWHR 6FXWDUX 'RULDQD $QGUHHD )HUUH\UD 0DWWLD 5XVL -DFRSR %RUUHOOL *LRYDQQD 3DFKLROL 0DWWHR 7RPPDVHOOL )UDQFHVFD 3LD $FTXDUROD $QWRQLR 'L *XLOPL *DLD 5RVVDQR &ODXGLD *DJJLDQR $]]XUUD )HEER 9LWWRULR 5HQDWR 0DFFKLDUROD $OHVVLR %DURQH $QGUHD 'L ,OLR 6DPDQWD 5DQDOOL $QWRQLR &LDQFDJOLQL *LXVHSSH


'L )RQ]R $QGUHD 0HQQD 7KLDJR (UQHVWR =DPELDQFKL )UDQFHVFR &LFFRWRVWR ,ODULD 6DEDWLQR 9LQFHQ]R 3ROLOOL 0DVVLPLOLDQR 3XFFLRQL &HVDUH $QWRQLR $QWHQXFFL )UDQFHVFD &ULVDQWL -RUGDQ *DULEDOGL $OLFH &LYLWDUHVH 6WHIDQR 'L 7XOOLR $OLVLD %DLRFFR *LXVHSSH &DIIDUUD )UDQFD 6DQIHOLFH )UDQFHVFR %RUJLD &ULVWLDQ 'H &LFFR 6DPXHO 3ULDQWH 6HDQ %RODPL 5RPROR 'HO 3UHWH &KLDUD 3ROOXWUL (PDQXHOH 6HEDVWLDQL &KLDUD '·$GDPR )HGHULFR 'H 0XWLLV *LQHYUD )HGHULFD 'L *XLOPL $QGUHD %HYLODFTXD 6DQWH 3ULVFR 5DIIDHOH 6XODM )UHQN 0DUFLDQR $QGUHD $GGRQD )UDQFHVFR 5XVVR &HFLOLD ,DFREXFFL /XLJL 'L )UDQFHVFR 1LFKRODV 3DUHQWH (OGD $QQD 3RUILULR /XFD %DURQH 6DUD 'L )RQ]R 6DUD 7DUGLR 5HEHFFD &KLDYDUR 0DULND 'H 5RVD 7DVKD 6DOYDWRUHOOL 0LFKHODQJHOR 0DQFLQL $OHVVLD 'L 6WHIDQR 1LFROH '·$XOHULR &KULVWLDQ &DQFL $QGUHD )LRUH /DXUD &HOHQ]D 0DUJKHULWD *ULVROLD 3LHUIUDQFHVFR 0HOFKLRUUH 0DULD 6ROH ,H]]L 0DWWHR &LFFRWRVWR 0DULDQQD 6DQWRQH 'DYLGH 'HOOD 3HQQD %HDWULFH $QWRQLD $QWRQDFFL 0DULD 3DROLQL )HGHULFR 6DOOHVH /XLJL

%DLRFFR 5DIIDHOH %HYLODFTXD &ULVWLDQ /D 9HUJKHWWD (ULND 1DJOLHUL )HUQDQGR 6DOYDWRUH /XFD $QWHQXFFL /XFLD 9HQWUHOOD 5DFKHOH &RUGLVFR (WWRUH 6FLRWL 6DELQD 6PDUJLDVVL )HGHULFD 0DULQR /XFD 6FRSD $OLFH 0LVFLRQH )UDQFHVFD '·$PEURVLR )UDQFHVFR 0RQWHPXUUR *LXOLR 5DFFD 6XVDQQD 5DFFD 7RPPDVR )L]]DQL 0DUFR 'HOILQR 9ODGLPLUR 0DUFKHVDQL 9DOHULD 6FDIHWWD 5LFFDUGR 2UD]LHWWL *LXOLD 3HULVFLQRWWL $OHVVDQGUD 6DUDFLQR /XLJL *DVSDUL $ULDQQD &DVWHOODQR 'DYLGH /XGRYLFR 0DWWHR &DPLOOR $QJHOXFFL &DUORWWD 0RQQL 1LFROD =LQQL 2VFDU '·$QQLEDOH $QWRQLR )LWWL 1RHPL *HQRYHVL &KULVWLDQ 8UFLXROL 6RILD 0RUHWWD )DELDQR 0LFKHOH %UDFD *LXOLD &HOHVWH $OODPHGGLQH 0DKGL %R]]HOOL *LXOLD 'HO %RUUHOOR $QWRQLR 3DFKLROL %HQHGHWWD %ROGULQL 1RHPL )LRUH /XFD +RUYDW &ULVWLDQ 'DFLDQ =DWWDULQ )UDQFHVFR 'HO &DVDOH )UDQFHVFR 3ROOXWUL )UDQFHVFD 3UHWH 6DFKD 0DULR 6RUJLQL 6LPRQD 'L /DXGR )ORUD )LRUH $OLFH 9HUQD $QWRQLR 9LROD $OHVVDQGUR 7DQD *LRUJLD 0HVVDRXGL ,VVDP 0RQWHIHUUDQWH ) *LXVHSSH =XFDUR 6LPRQH

=DQROLQL *DEULHOH &HUULWHOOL 0DUJKHULWD 'L 3LHWUR /XFD 6LGHUL $OHVVDQGUR &LHUL )UDQFHVFD &RODQHUL )UDQFHVFR 6HUDILQL )UDQFHVFR '·$UFDQJHOR 0LUNR /HRQ]LR 3DROR 'L )UDQFHVFR $QLWD 6SDGDFFLQR &KLDUD 'L 0LQQL 6LPRQH 0LVFLRQH &ODXGLR 'HO %RUUHOOR )UDQFHVFR 0HFKL $OHVVDQGUR *UDVVR $OHVVDQGUR %HYLODFTXD .HYLQ /XSL 5DFKHOH 6RWEL 6DUD 'H 1RWDULV $OHVVLR .RVWNRZVND 3DXOLQD :LNWRULD 5LFFKLXWL )UDQFHVFR -DFRSR &DOLVWL ,UHQH $OILHUL 6DUD )LQDUHOOL 6LPRQH &DFFLRSSROD 6HUHQD '·$PEURVLR $QWRQLR 'L 6DQWR 1LFROH 6SXWRUH $OHVVLR 'HO %RUUHOOR $OHVVLR /DFFHWWL 9DQLD 9LWD 0RQWDQDUL *LXOLD 6DEDWLQL *DLD )DULQD )UDQFHVFR 3DROR 0LOHQR /XLJL 'L 0DWWHR /RUHQ]R 0HQQD )HGHULJR $EEUX]]HVH )UDQFHVFD '·(OLVD 3LHWUR 3HOX]]R (OLD 0LFKHOH +DUMDP .DULP 6HWWHPEULQL 7KRPDV &DQFHOOLHUL 9LWWRULD /LEHUDWL 0LULDP %R]]HOOL 6DPXHOH /D 9HUJKHWWD 0DUWLQD 0LQLVVDOH 0DULD 6ROH 'LRPHGHV 0DUWLQD 6FLRULOOL $QGUHD 6RWWLOH 6DUD '·$ODQQR 0DWWHRPLFKHOH )UDQFKHOOD *LDGD *RJOLRQH &KLDUD 0DULDQL /RUHQ]D 'L 0DUFR &KLDUD 3HWUDJQDQR /RUHQ]D

25


)LRUDYDQWH 9HURQLFD 3HWUDJQDQL /DUD 6SDOOLQL /XLJL %DURQH 0LFKHOH &DUSL 0LFKHOD '·(UPLOLR *LDQOXLJL 'L 1HQQR 6LPRQH ,DURFFL 1LFOD $OHVVDQGUD 'L 6DQWR $OHVVDQGUD 0RWWXOD 0DXUD 6DOYLHWWD $XURUD %DURQH (OHQD ,DPPDULQR $QGUHD 1DUGHFFKLD -DFRSR 6FDIHWWD *DEULHOH 'L 7UHQWR &DWHULQD 'L 5RVVR $QGUHD ,DVFL $OEHUWR 0DQWRYDQL 1LFDVWUR 1LFFROz /XFD 6LPRQH 'HOOD *DWWD 6RILD 1RWDUDQJHOR -DUL 3LFFLULOOL $QGUHD 7DULGGL /LYLD 6WHIDQR 'DQQ\ )HUUDUL 3DROR 'HO %RUUHOOR *LXVHSSH )HUUL )UDQFHVFR 3LR /HRPEUXQR 6HUHQD 0DUFLDQHOOL 0DWWHR %DURQH 0DUWD 'HOOH 'RQQH /XLJL 7UDYDJOLQL /RUHQ]R

3HUUR]]L /DXUD 'L &URFH 6DUD 0HQQHOOD (QULFR 3DQDFFLR 0DUWLQD %HYLODFTXD &DUROD 'H 6LPRQH $VLD /LDQJ -LDTL 0DULQR &KLDUD 'L 6LOYHVWUR )UDQFHVFR 3LR 0XQDIR· &KLDUD 6DOOHVH 1LFRODM -RVHSK 'L 0RQWH 6DUD 'L 7XOOLR &KLDUD '·$XUL]LR )UDQFHVFD 0DURQH 0DUWLQD '·$GDPR /RUHQ]R $IIDOGDQL 9LQFHQ]R 0DULD 0XUDWRUH 'RPHQLFR '·2UD]LR $QJHOD 'L ,RULR 0DUFR 'L 3LHWUR $PLU '·$GGDULR $QJHOLFD &LFFDUHOOL &DUOR 'L &LFFR *DLD 3LD 0DUFKHVDQL 0DWWLD 6WLYDOHWWD $UFDQJHOR 3LORQH 0DULD 6RILD 3LHPRQWHVH (OHQD $UJDWX $OHVVLD 0DULD &DYXRWL 0DUWLQD 'HO %RUUHOOR /RUHQ]R %XRQWHPSR $OLFH

%DVFR $OHVVLD &RVWDQWLQL *LDGD 7DQD 3HQHORSH 6LPRQH )UDQFHVFD %RQDFFL 1LFROD '·(OLVD -RVHSK %HQHGHWWR $OHVVDQGUR 'L 1LQQL 0HOLVVD 0DUFKHVDQL *LDGD +DYDOMD 'HDQLVD 0DVWUDJRVWLQR 0DWWLD 0DUFKHVDQL $OHVVDQGUR 3DFLOOL (OHQD 6RILD '·8JR *UDFH 0HVVDRXGL <XVVUD &DUGDNX 1LFROR· 0ROLQR )UDQFHVFD %DURQH &ULVWLDQ 3LR 'L 3LHWUR *DLD %UXQR $XURUD )UDQJLRQH *LRUJLD *DOOR )UDQFR /D 9HUJKHWWD =RH *LRUJHWWL *LXOLDQR 3DWULFLHOOR 6DUD 6WLFFD $QGUHD '·$GDPR 5HEHFFD 'HO %RUUHOOR 'LHJR 'HO %RUUHOOR )LOLSSR 0DUFKHVDQL *LQHYUD &DUXVRWWR (OLVD 0XUJLRQL *DLD

2005 &LFFDUHOOL (ULFD *LDOORUHQ]R 0DULHOH 0DULDQL (ULND 3RQWHJJL )ODYLR &RODQ]L )UDQFHVFR 'L &DQGLOR /RULV /LLDQ $QWRQLQR 0DULND 1DWDUHOOL $XURUD 0XVFDULHOOR &HVDULR 7DQD $OEHUWR 3XOLFNDO 6LPRQD /XRQJR 0DUWLQD 'H )HOLFH ,ODULD 6FDIHWWD 0DWWLD &DWLQDUL 6HUHQD &HWDUD 5REHUWR &DSXDQR 5HEHFFD $UJHQWLHUL *LXVHSSH %HQFKHUDLN $\D 26

6FDUSRQL $OHVVDQGUR &RUD]]DUL &KLDUD 3HWWL *LDQPDUFR $QWHQXFFL 3DROR 5DLPRQGL .HYLQ )ORULR (PDQXHOH 6PDUJLDVVL $OHVVDQGUR $QJHOLFROD &KULVWLDQ /LEHUDWRUH $QGUHD /RPEDUGL 0LFKHOH 5DLPRQGL 0DUFR 6DEDWLQL 0LULDQD 0DDWDRXL 5DEDE 3HWWD *LXOLDQD 6DOOHVH 6WHIDQR 6WLYDOHWWD 0DUWLQD 'L 9LQFHQ]R &KLDUD &LFFRWRVWR -DVPLQH 0DULQR /RUHQ]R

&RODPHR &ULVWLDQR /XLJL 7HUSROLOOL $OHVVLD 0LOOLFR *LRUJLD 6WLYDOHWWD /XFD 'HVLDWL 6DPXHOH 'RWWRUH -DVPLQH 3ROL $OLVLD %DLRFFR $OHVVDQGUR %DLRFFR 0DUFR 9HWWD &DWHULQD 6DFFKHWWL <DVPLQ 0LULDP $EERQGDQ]D ,UHQH $EGHGGLQH 6DUD %XVLODFFKL *LRUJLD 0DUDQR 0DUWLQD 6LOYHVWUL 5LFFDUGR 9LWDOH 0DULR *LDPPLFKHOH )UDQFHVFR 1DSROLWDQR )UDQFHVFR 0LFKHOH


5DFFLDWWL 6HUHQD 7LOOL )HGHULFD &HUHOOL -DFTXHOLQH 'L 5RVVR $XURUD 'HO 9LOODQR 'RPHQLFR 0RQDFR *LDFRPR )HOLFH 'HO &DVDOH $QGUHD 'HO &DVDOH )XOYLD 'L 'RPHQLFR 6HUHQD 7RVXQ 2UKDQ 3DVTXDOH 'HO 0RQDFR )UDQFHVFR 0HOOH $ULDQQD 3XULX 'DULD *HRUJLDQD &DSXDQR 6WHIDQLD '·(UPLOLR /RUHQ]R 5RVHOOL 0DUFHOOR 5DVSD &DWHULQD 7DUWDJOLD 0DUFR &DWWDIHVWD $OHVVLD 6DOYDWRUH 'DQLHOH )LRUH $OLFH 8UEDQR 0DUFR 6XULDQR )UDQFHVFD 7URLDQR 6WHIDQR 9HQWUHOOD 3HSSLQR *KREULDO *LRUJLD 'HO 0RQDFR %UXQR )UDQJLRQH 6DUD 3ROOXWUL 0DQXHOH &RQVDOYL 6HUHQD 7URPEHWWD 0DULD &KLDUD =DSSDFRVWD %LDQFD 'L /RULWR $QWRQLR 'L 0RQWH 9LUJLQLD *DOOR *LRUJLD &RODQWRQLR $OHVVLD 3HUURQH $OLVLD 5DGRFFLD )UDQFHVFR 5DGRFFLD 0LFKHODQJHOR 'L 6DQWR 7RPPDVR 0DULD 'L 3DROR )HGHULFD 6LOYHVWUL 1LFFROR· &LPLQL /DYLQLD 6DUFKLRQH 1LFROH &LFFKLQL $QQD 0DULD &LFFRWRVWR *LRUJLD 9HFFKLR &ODXGLD &HQWRUDPL *LRYDQQL 3LDFHYROH 'DQLHOH *DUUR (OLVD 3RUUHFD %HQHGHWWD &LDQIDJQD 6LPRQH 'L 'RQDWR 7RQLD *UDYLQD )UDQFHVFR 3LR &RODQ]L $VLD 'HOOD *DWWD *UHWD

&RORPR 5DIIDHOH )HUUDUD *LXVHSSH 5LROR 'HQLVH $QQD 0LQLFXFFL )HGHULFD 5XJJLHUL *XLGR 7XFFLOOR 6DPDQWKD %XFFLQL &KLDUD /R &DVFLR *LRYDQQL 3DVFLXOOL &ULVWLDQ $XWXQQR *DLD 0HPPR 0DUFR *DEULHOH 6FROD $OLFH $QWHQXFFL &KLDUD 0DUFKHVDQL *LXOLD *KD]DLHO <DVVLQ 0DQFXVR *DLD %RQDFDVD /RUHQ]R &DUGDUHOOD 5LFFDUGR 'H )LOLSSLV 3DROR 9HUGHURVD 0D\D )HUUDQGLQR 0DULR 5RQ]LWWL /XFLD 0DULQDUR *LXVHSSH 'HO *UHFR *LXVHSSH 'HO 5RLR &KULVWLDQ 3ROLJQDQR $OHVVLD 3URSHU]LR %HDWULFH %DWWLVWD 0DWWLD 0RQWHIHUUDQWH (OHQD 9HQQLWWL 0DUWLQD &HUHOOL '\ODQ (UULFR .DURO *LDUGLQR 0DUFR 5LFFKH]]D 6DPXHOH %UXQHWWL )UDQFHVFR $QWRQLR 3LR &LFFRWRVWR /XFD 3LWDJRUD 5REHUWD '·(UPLOLR 0DWWHR 0LWUHD *LXOLD $XUHOLD 3DOORWWD 0DWWLD 'L &KLDFFKLR &KLDUD 5RVHOOL 0DULR 3DODQGUDQL &KLDUD %LFX $QWRQLR 0DULDQ &RSSD 5HEHFFD *XDOWLHUL 0DUWLQD 'L /HOOR /XFD 0DUWLQLHOOR 'LHJR *LRYDQQL 6FH· 6RILD )ORULR 9DOHULR '·(UFROH 0DULD 6RILD 0D]]LOOL )DEUL]LR 'L 0DWWHR 6DUD 'L 5LVLR 9DQHVVD 7UHQFD /HRQDUGR 0DUFKLRQH $QQD

'HO 1HJUR /XFD 6JULJQXROL 6DUD 7HQDJOLD 'RPHQLFR 7XUGR· 0DWWLD &LSROORQH $QGUHD *DHWDQR 'HO &DVDOH /DXUD 'L 7RWWR 0LFKHOH 'L 7DQQD 3DROD =DFFDULD .LOLDQ &RVWDQ]R -DFRSR 0DUWHOOD $VLD &DOGDUROD %LDJLR 0ROLQDUL *LQHYUD *DJJLQL &KLDUD 'L 6HJQL *DLD 'L 6HJQL *UHWD &LDYDWWD $ULVWLGH &LDYDWWD )UDQFHVFR &ULVWDOOR )HGHULFD 3DUHQWH )UDQFHVFD 3LD]]ROOD $OHVVDQGUR 6DUFKLRQH *LRYDQQL %DURQH $OHVVDQGUR 'L 3DOPD 3LHWUR 'HOOL %HUJROL 0DULOLQD /HPPH 1LFROR· 3ROOXWUL 0LFKHOH )DEUL]LR &KLDUD %DLRFFR *LXOLD 6FRSDQR 6LULD %XVFDJOLD *XLOOHUPLQD 3DQLFFLDUL 6DUD 6FRSD $XURUD 'HOOD 0RUWH 0DWWHR 'XWX 6LPRQH 5REHUWR 3DPSROLQL (ORLVH $ORH· $VLD /XFLD %XFFL ,ODULD 5LYHOOLQR 0DUWD 6WRUWR *XLGR =DFFDULD 6WHIDQR 'HO &DVDOH 0LUNR 1XQH] 5RD -DGH <RNDVWD 7LQDUL 6LPRQH &KHOPXV /RUHQ]R &RVPL 'L 3LQWR *LXOLD 9HURQHOOL 'DYLGH )LRUH $OLVD 7HQDJOLD 'RPHQLFR 'L *UHJRULR 6DPXHOH 5L]]L 6DUD 7DIXUL 0DQLOD 7RPDVL $OHVVDQGUD &LFFRWRVWR /RUHQ]R *L]]L )LRQD 1DGROX *LXOLD 3DWULFLD

27


&OHPHQWH $QQDORX /D 9HUJKHWWD 0DULR '·(FFOHVLD &KLDUD 0DULD 7DQDVH 'XPLWUX 5REHUW 0DQWRYDQL 0DWWLD &LSROORQH 0DQXHO '·$QQXQ]LR &HVDUH 6SXWRUH ,ODULD 6SXWRUH /XFD '·$GDPR 9LQFHQ]R 5LFFDUGR 0D]]HR )UDQFHVFD 3HWUDJQDQR )UDQFHVFR 3LR &DUOXFFL $OHVVLD 1RWWXUQR (PDQXHOH 3ULRUL 3HQHORSH 6DOOHVH /RUHQ]R 6WLYDOHWWD %HQHGHWWD &DUDEHW 5D]YDQ )ORULQ 'L 0DVFLR /DXUD 0LQGUX 5DOXFD 0DULD 5LQDOGL *LXOLD /D 9HUJKHWWD 0DULD 3LD 0DGGDOHQD $OHVVLR 6FDIHWWD ,ODULD 9HQWUHOOD 0DUFR 'L ,OLR /RUHQ]R 'L /DXGR 0LUNR &R]]ROLQR 0LFKDHO %HQYHQJD $OHVVDQGUD '·$PEURVLR 9LWWRULR 3LFFLULOOL /LOLDQD 6DUDFLQR $OH[ 3LR 6FXGHUL 6HUHQD /LX <XH $OHVVLR 0HQQD %HQHGHWWD 3H]]L (YHOLQ %HUQDUGXFFL ,OHQLD 3DVFLXOOR *LDGD ,DODFFL $OHVVLD '·$VFHQ]R /XFD 7DQD 0LFKHOH 5LFFLDUGL )UDQFHVFR *LXVHSSH 'H 9LWRIUDQFHVFR 6DUD

/XFLDQL /RUHQ]R 5LH]]R 0LFKDHO *XHUULHUR %R]]HOOL (PDQXHOD $FTXDUROD $QWRQLR &ULVFL 9LWWRULD $FTXDUROD *LRYDQQL (GRDUGR %RUGRQL &ODXGLR 'L 6DQWR $QGUHD 3HWROLOOR 0DWWLD 9HFFKLRWWL /XGRYLFD 0DUFKHVDQL &ODXGLD '·$GDPR $QGUHD 'L %XVVROR *LDFRPR 'L 6DEDWR $QGUHD 0HGLFR 9DOHULR 2WWDYLDQR 'LHJR %DUWROR $UPRUDUL 6LPRQH 7XOOL /RUHQ]R 6PDUJLDVVL *LRUJLD %DVLOLFR *LXVHSSH 'L 3DROR /XFD 'H *UDQGLV )UDQFHVFR 'HO %RUUHOOR 5REHUWD &LXIIUHGD /RUHQ]R 'L ,RULR 0DWWHR 5RQ]LWWL 0DUWLQD 6WDQLVFL 0DWWHR (PDQXHOH 6DQHOOL *UHWD $QWRQHOOL &KLDUD %LFFDUL &KLDUD *LRYH 6HUHQD &HUHOOL 8PEHUWR &RUGRQH /RUHQ]R 'H 6DQWLV 0DULFD )DORQH %HQHGHWWD 0DFFDURQH +DQD 5DFKHO 0RQWHIHUUDQWH &DUOR 7DQD .ULVWDO %HYLODFTXD &ULVWLDQ 'HQQLV 0DQFLQL *LRUJLD 6DOYDWRUHOOL 0DWLD 0DQFLQL -DFRSR 6LOOD )HGHULFR

1LHYROH 6DUD 0DUDQFD 0DWWLD &KLRGLWWL *LRHOH %RORJQD 1LFKRODV '·$GDPR $QGUHD 'L &LQWLR *LRUJLD &HOHVWH *LRUJLD 6ROGDQ 2DQD $QGUHHD )LRUH /RUHQ]R &KDJK $VDG 'L ,OLR 'DQLHOH 5RPLOLR $QQD 0DFFLRQH /XFD 0DVWUDQJHOR ,VDEHOODVRILD )UDQFHVFD 1LFROHWWH 'L &KLDFFKLR $QGUHD 'L )RQ]R 6WHIDQR 0DULQR *LXOLD <RX <LUX 3HWUX]]HOOL 0DULDFHOHVWH &LDQFDJOLQL 5LFFDUGR 3DJDQHOOL 5HEHFFD 'L ,OLR 0DVVLPR $QWRQDFFL &ULVWLQD 9ODGX $QD 'L %LDVH &DUOR 6PDUJLDVVL (QQLR '·$GDPR 6LPRQH %HUQDEHR 0DUFR '·(UPLOLR 0DUWLQD 'L )DOFR 'DYLGH 'L *LDFRPR 'RPHQLFR 'L *LDFRPR 0DULDQJHOD $QGUHRQL )LOLSSR 'L 6DQWR 1LFFROR· 'L 6DQWR :LOOLDP &DQGHORUR $OHVVLD 3DVVXFFL &ODXGLR +LODO .DULP /RVFKLDYR (OLVD 7DVLD 9DOHQWLQ )UDQFHVFR

2006 $QWRQLQR (OHRQRUD ,DURFFL -DFRSR 0DWWRVFLR /RUHQ]R 0RQDFR 'DYLGH 2YLGLR $OLQRYL /RUHQ]R (VSRVLWR )HGHULFD 0DULQXFFL 6LULD 6DUDFHQL /RUHQ]R 1LFROD 28

'L 3LHWUR &KLDUD &DPLOOD 0DULQR 0LFKHOH $UWHVH $OLFH 0ROLQR *LDQIUDQFR 3XOLQD /XFD 3XOLQD 0DUFR 7DQDVH 3LHUOXFD *HQHVLR 0DLRUDQR $OHVVDQGUD

0DUDQJLRQH /RUHQ]R %RWWHJD 5HEHFFD 5DGRFFLD $QGUHD 6DQWDUHOOL (OLVD =DQHWWL &ODXGLD ,SSROLWR $OHVVDQGUR 1RFFLROLQR /RUHQ]R 0D]]HR 0LFKHOH


'L )UDQFHVFR *LRUJLD 9HQWUHOOD /RUHQ]D )HUUDUD 5HEHFFD &ULVDQWL $QGUHZ 'L 0DUWLQR 6DPXHOH 0D]]RFFD 0HOLVVD $Q]HOORWWL *LRUGDQR %UXQR &RUYLQR *LRYDQQL 3LR 9LQFL 0DWWLD 3DOLVL *LRYDQQL 7URILQR &DWHULQD 0DVWUXOOR 6LPRQH 3UDWHVL )UDQFHVFR 6DUDFHQL /XFD *LOHQR -RUGDQ 'H 5RVD 0LFDHOD %XWDFX 5LFDUGR 6WDPSRQH $OHVVLR 3LR 3R]]ROLQL $OHVVDQGUR %UHWWRQH /XFD 3DOPHU &KULVWRSKHU 6DOYDWRUH 5HQDXG $QGUHD *LOEHUW &ROHFFKLD 0DUWLQD 7UDYDJOLQL $XURUD &DWDODQR )UDQFHVFR 'L %LDVH $]]XUUD 6WUDPDWXUDUX $OH[ &LDQFDJOLQL &DPLOOD *DJOLDUGL *LRHOH 5LJDQHOOL $OHVVDQGUR 'L &KLDFFKLR $QJHOD &HQWRUDPL /XFLD $GHOH *LOHQR *DLD 'L )UDQFHVFR 0DUWLQD =RFFRODQ *DEULHO %DKWLMDU 5HMKDQ %XGD 6DPXHOH 5RVVL 0DVVLPR 'HO %RUUHOOR /XFD 6SDWRFFR 0DWWHR 6DQWRYLWR $XURUD *DOOLFL /RUHQ]R 'L 6FLXYD *LXVHSSH 6LPRQH *DJJLDQR 0DULVRO *XDULQL 'DYLGH 'L 9LQFHQ]R 0LFKHOD 0DULD $OWREHOOL &KLDUD &LSROORQH &KLDUD *KLDQQL $XURUD 3DUHQ]DQ 0DUFHOOR *LRYHQWX· 6DUD 0HFKL &KLDUD 1DJOLHUL $XURUD $QQD =ROOLQR &KLDUD &DUWXUD &LQ]LD 3LDFHYROH 6LPRQH

'·$GDPR $QWRQLR 6DPXHOH 0LKDOXW $GULDQ )HGHULFR 'L 3DROR 0DUWD )UDVFD (PDQXHO 'L &LFFR 0DUWLQD 6DQWLQL ,ODULD %HQFKHUDLN 0RKDPHG $PLQ 'H 6DQFWLV )HGHULFD 'HVLDWL 6XVDQQD %RWWDUL )UDQFHVFRSDROR 'L 1DQQR 5REHUWR 0DUFKHWWL /HRQDUGR 3HUUR]]L ,ODULD '·$XJHOOL )UDQFHVFR 3ROOXWUL 0DULD 6WHOOD $PRURVR /XFD ,UULJDWL &DUROD 0XVFDULHOOR 6DUD /XFLD $QGUHROL 5HEHFFD 'L 6DQWR *LXVHSSH /DQ]D $OHVVLR 6LPLRQLFD $OHVVLD $QQXQ]LDWD *LXVHSSH &RORQQD ,ODULD 'L 1DQQR 'DYLGH 0DUFRQDWR 6LPRQH &DUOR 0DULDQDFFL *DLD %RVFR %HQHGHWWD *DODQWH 1LFROR· *UDVVL (PDQXHOH )RUWH 0DWWHR %DUULFHOOL /XFD 0DULQXFFL 0DWLOGH 6DOYDWRUH )ULGD 0DULVROH '·2UWRQD $GULDQD ,DVFL &ODXGLD =DFFDUGL *LRYDQQL )RUPLVDQR 5HQDWD &LDUDOOR 1LFFROR· '·$QWRQLR 5HEHFFD '·$QWRQLR 5LFFDUGR 3URVSHUR $QWRQLR 3LR )RUJLRQH 0DULR 5HDOH /XLJL 9LWHOOL /XQD 'L /HOOD &RUUDGR 0DWWHR 2WWDYLDQR (PDQXHOH *LDPSLHWUR )ODYLD 3ULVFLDQWHOOL 0LFKHOH 5DPRQGR 6LPRQH 7HUSROLOOL 7L]LDQR 9HQWXUL 3LHWUR 'HO %RUUHOOR *LRVXH· )L]]DQR /RUHQ]R $FTXDUROD 0LFKHOD &DSRUDOH 1LFROD

'HOOD 3RUWD *LXOLD /DPRUJHVH 9DOHQWLQD 'L *UHJRULR 1LFFROR· ,DFRYHOOL /RUHQ]R 3HWUHOOD ,UHQH 6DFFKHWWL ,VPDHO )UDQFHVFR $QJHOXFFL )UDQFHVFD 0DODQGUD )UDQFHVFR 8UFLXROL &ULVWLDQ 9DUULDOH (OHRQRUD )LRUH 'DQLHOD $GGDEER *LRUJLD 0DDWDRXL ,NUDP 9HUGHURVD 'DQLHO 7ULIRQH 0DUFR 3DVTXLQL &ODXGLD 7DQD $QGUHD 7XULDFR 0DUWLQD 7RPHR $QWRQLR *DODQWH )UDQFHVFR 3XFFLRQL 1LFFROR· %DVWD $QWRQLR 'L 6SDODWUR 0LFKHOH 1LFRODH 0RVFDULHOOR $QWRQLR 9LQFLJXHUUD &KLDUD 3LQL 5LFFDUGR 3DWUDVFX 6HUJLX ,RQXW &LDORQH 'RPLQLTXH &LDORQH /XGRYLFD %DURQH )UDQFHVFR &HUHOOL )DELR 0DVWURQDUGL -DVPLQH 'L 3HWWD 9DOHQWLQR $EGDOODK =HQD &LHUYR 0DULDGHQLVH &HODQR 0DWLOGH 3LHUDEHOOD (PDQXHOH 5DLPRQGL 3DROD /DPHO]D *LDGD *LDPPLFKHOH 6WHIDQR 6LGHUL 5LFFDUGR 3RSD *HRUJLD 'DQLHOD 3LFFLULOOL %HQHGHWWD *XLGD $QGUHD /DWHJDQR 0HOLVVD 3DQDFFLR $QGUHD )UDQJLRQH /XFD 0DUWHOOL 0DWWLD 0ROLQR 1LFRODV 5RVVL 0RUHQR &KLDUD 'LHJR 3DROR (OLIDQL ,ODULD 7DQD 3DROR %HUFKLFFL $QGUHD $QJHOR 'H )HOLFH 0DQXHO 'L /HOOR 9DOHQWLQD

29


0DQDULQL &ODXGLD 6XULDQR 'DQLHOD '·2UWRQD &KULVWLDQ *UDVVL )HGHULFD &LFFRWRVWR .HYLQ %DO]DPR 0LUNR 3DROLQR 0LFKHOH $UPDQGR $QQDSDROD .DUPDQVFKL $OH[DQGUD 1RFFLROLQR 0LFKHOH $EX +LQGL $PLUD 3DOD]]RQH 6DUD %RJDWVX 7KDPLH 1LFFROR· 'L 0DWWHR .HYLQ '·$QQLEDOH /RUHQ]R $XWXQQR (PDQXHOH 'L )RJOLR )UDQFHVFR /XFFL $XURUD 0DUWHOOD )ODYLD $OHNVDQGURYLF $OHNVDQGUD *LOHQR )DELDQD 6DOOHVH 7KRPDV 7LEHULR /RUHQ]D %DOGDVVDUUH *LRYDQQLSDROR =XFDUR +DSS\ )LWWL *LRYDQQL %RUVHOOL $VLD 'L 3LUUR (OHQLD 1HUR 6DYLQR 'DQLHO /XLJL 6DQWRUR (PDQXHOH 'HQJ +DQJ[LQ 7URILQR *LDFRPR 9LWWRULQL ,ODULD 6WUHYHU )UDQFHVFD 6RULD 0DQXHO )UDQFHVFKLQL )UDQFHVFD 3LD 1RWDUDQJHOR /LRQHO 5HDOH 0DQXHO 0DQQHOOD 7DWLDQD 3LFD &KLDUD 5DQLHUL /DUD %HYLODFTXD 5RVD '·$GDPR 0DUD 0LFKHOOH '·$VFHQ]R 0LFKHOH 6DOYDWRUH /RUHQ]R %RJD]]L )UDQFHVFR 1RUPDQGR 'DYLGH 1XQ]LR 6DOYDWRUH $OHVVLR $QGUHD )DULQD 'RPHQLFR 'L )RQ]R /HOLR %DUEDJDOOR &RUUDGR %HUDUGHVFD 'DYLGH 3URYLFROL 'DYLGH =DFFDUGL $XURUD )HOLFH *LRUJLD 0DUJKHULWD '·(UFROH /RUHQ]R 30

*DVSDUL .HYLQ /XFFL 3HQHORSH 'HO 0RQDFR 0DU]LR *KLDQQL 3LHWUR 3DORPER $QGUHD 3RQWHJJL $OHVVLD 3ROOXWUL 6RILD *DODQWH /XFD '·8UEDQR /XFDV 0DUWLQ 6SDGDFFLQL 6LPRQH /XLJL 0DULDQL $PLUD '·$LQ]DUD *LXOLD /LX )HL\DQ 8UEDQR 0DUYLQ 'L *UHJRULR 1RHPL 'L (GRDUGR 6RILD %XVFDJOLD &DVVDQGUD 0LOHQD &RQWL 'RPL]LDQD *DOYDQR 6KDNLUD *LXOLDQR $ULDQQD &KHOPXV $QQDOLVD (OHRQRUD 'H 5RVD ,ODULD 'H 6WDVLR *LXVHSSH 0LFKHOH %R]]R (ULND 0DULQR $OHVVLR 0DWWHL 0LFKHOH 6HOLP 5HP]R 3URVSHUL 6RILD 6LPRQH 'DQLHO &XQHVH (OHQD %DFFHOL &LQ]LD *KREULDO .LURO $QJHOR 5XFFL )UDQFHVFR 3LR 6RWEL 0RKDPHG 'HO &LDQFLR &DWDODQR )UDQFHVFD 'HO &LDQFLR &DWDODQR *LXOLD 'HO &LDQFLR &DWDODQR 6HUHQD '·$ORLVLR (GRDUGR =DSSLWHOOL &KULVWLDQ 0HQJKLQL 'LHJR 7LQDUL *LXOLD 'L *LRYDQQL )LOLSSR 3DQLFKHOOL 9DOHULD 3HOXVR /DUD 6DQJLRYDQQL &KLDUD 'L )LOLSSR /RUHQ]R 0DU]RFFKHWWL 'HQLVH 7DUWDJOLD 5REHUWD %RUJLD $VLD 6DQWRUR $QQD 9HUQD 6DUD /D]]DUL *DEULHO &DVWULJQR /LD '·$QQXQ]LR /DXUD 'L 5LVLR )LRUHQ]D &RQWH /RUHQ]R

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(VSRVLWR *LRYDQQL 6WLYDOHWWD 0DUWLQD '·$ULHOOL 7RPPDVR 0D]]HR 0DUFR /LPDXUR (PDQXHOH /D 3DORPEDUD )HGHULFD 'L 3DOPD /RUHQ]R

'ROFH 'DYLGH &HOHQ]D 9DQHVVD 6FKLRSSD $OHVVDQGUR 7RUQHVH )UDQFD 7RUQHVH *LXVHSSH 7RUQHVH 7LWR $QWHQXFFL $OHVVLD

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'L *UHJRULR (OHQD '·$QQXQ]LR )HGHULFR 0HOHQD $QGUHD *UD]LDQL /LVDQGUR =LQQL )UDQFD 0DUUROOR ,VDEHOOD &DUSLQHWD 0DQXHO *UDVVL 6RILD 7LOOL 6WHIDQR &XUWL *LXOLD 0DULD %HYLODFTXD &DUPLQH 'L )RQ]R &DUROD 'L 6DEDWR 0DUFR 6DOOHVH (OLVD 6LPRQ (GXDUG $QGUHL 'L /HOOR (PDQXHOH 0DUWLV 9DQHVVD 6DOOHVH 6DUD 'L 0DVFLR &KLDUD 3DOXPER (OHQD 6WHOOD 'HO *DXGLR *LXVHSSH )RUWH -HDQ '·$GDPR $OHVVDQGUR (VSRVLWR 0DULR /RPEDUGL /XLV (QULTXH 0ROLQR )ODYLD 6LPRQH )ODYLD 9LQFLJXHUUD /XFD /DH]]D 0DUWLQD 1XFFLDURQH $QGUHD 5DSLQR &KLDUD 'L %LDVH 6LOYLD 6WLYDOHWWD $QGUHD =KHQJ ,YDQD 0DQFLQL 8PEHUWR 3DUHQWH /RUHQ]R $GULDQR 9DOHQWLQD 0HOH $OIRQVR 5LFFDUGR 0XUDWRUH ,UHQH =LQQL 5DXO 0DVFLDQWRQLR $OHVVDQGUD 7ULYLOLQL 0DUWLQD 5LFFLWHOOL *LXOLD ,DODFFL $OHVVDQGUR

)LQDPRUH &ULVWLDQ 5HDOH 3DROR 'HO %RUUHOOR $OHVVDQGUR 7URILQR %HQHGHWWD '·$QJHOR 6RILD )DQHOOL $QWRQLR %XVLODFFKL 0DQXHO 3LFFRODQWRQLR $QQDOLD 0ROLVDQL /XFUH]LD 9LWXOOL $OIRQVR 5DJR /RUHWD /LD 6SDGDFFLQR ) (PDQXHOH 3LR 7UDSDQL *DEULHOH &DVDQRYD 0LVD 5DYDVLQL 5LFFDUGR *LDQFULVWRIDUR $QGUHD )HEER %DUEDUD )UDQFHVFD 5X]]L 0DUWLQ 3LVFLFHOOL 1LFROD 'L *HQQDUR $OHVVLR 6DOOHVH -DFRSR 'L 5LHQ]R 0DUFR &OHPHQWH 3LD]]ROOD )UDQFHVFR 7DQD )UDQFHVFD 'HOOD *DWWD $GHODLGH 'L /DXGR 9LWWRULR 7DQD )HGHULFD 'L 9LUJLOLR &KLDUD %HYLODFTXD 0LFKHOD ,DFX]LR /RUHQ]R 6DUDFHQL 0DWWLD 9HQWUHOOD $OIRQVR $EGHGGLQH <DVPLQH 3UHGD 'UDJD 5REHUW ,XOLDQ =HJDUHOOL 9LQFHQ]R *XDUGLDQL $OHVVDQGUR 2OLYD (VWHU 'L 0DULQR )HGHULFR 'L /HOOR 1LFROH 5RPDJQROL 6WHIDQR 'L 7XOOLR 5HEHFFD %UXQR )UDQFHVFD 9LWXOOL -DFRSR %XFFLDQWRQLR *LRUJLR

/XR -LQJ /LQJ %HYLODFTXD $GHODLGH *DEULHOOD 'H &LFFR $OHVVDQGUR &DOXRUL %HQHGHWWD 5LFFLDUGL 3DROR 'HO &DVDOH 0LFKHOH /XFDUHOOL 0DQXHO 9LROD 6RILD 7ULYHOOL 6RILD %R]]HOOL $QWRQLR 'L 5RVVR $VLD 'H 5RVD 6DPXHO 6FRSD $OHVVDQGUR &RUGLVFR %LDQFD &DVLOGH &RODQ]L 5LFFDUGR 'DPLDQL &ODXGLR 5DSRQH *LQR 5HDOH &KLDUD 'HO &DVDOH 6RILD 5DGRFFLD *UHWD 1RYHOOL *LDGD 3RPSRQLR /XFUH]LD %HUDUGXFFL $QGUHD 1LFRODV &DSSDUXFFLQL *HD 0RQDFR *LRUJLR 0DULQR )UDQFHVFD 6FDIHWWD 5XEHQ 'L /XGRYLFR *DEULHOH '·(UPLOLR ,ODULD 'L &LQWLR *DEULHOH /D 3DORPEDUD 'DQLHOH 6DQWLQL $OHVVDQGUD &DQWHOPL 0LFKHOH 6FDUSRQL 6DUD 6HEDVWLDQR 0DVVLPR *LDQQDYROD 0DULDFKLDUD %HYLODFTXD )UDQFHVFR 'HGHM 0LUHOD 'HVLDWL &ULVWLDQ 0LWUHD 5REHUWR 9DOHQWLQ 0DDWDRXL $GDP 6PDUJLDVVL 0DUWD &HOHQ]D *LXVHSSH 6PDUJLDVVL 9LQFHQ]R

2007

31


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%DUEDWL /XFD '·8JR 1LFROD 6HUDILQL &ULVWLQD *LOHQR )UDQFHVFRSDROR =DWWLQ *LRUJLD ,DPPDULQR 0DULDFKLDUD &LSROORQH )ODYLD &LDIDUGLQL 6RILD 6DQWLOOL 'DYLGH $UWHVH *LRUJLD '·(PLOLR /HRQDUGR 'L )UDWWD $XJXVWR $OHVVDQGUR 7HVWD 6LPRQH 6RULD 1LFKRODV 'HVLDWL ,VDEHOOD 7HUUDQRYD 6HUHQD 'L 0HPPR &ODUD /RPEDUGL /XQD 7DPEHOOL $QQD 'HO %RUUHOOR 9LQFHQ]R &LDQIDJQD )HGHULFR 3DVFDOH 0DWLOGH *DEULHOH 0DUFR 6DOOHVH 0LFKHOH 9LOODPDJQD &KULVWLDQ 5RQ]LWWL 0DWWLD '·$PEURJLR 2PDU 'L 7XOOLR $OHVVDQGUR &LHUL )HGHULFD )ORULR (OHQD &ROXFFL )HGHULFD 6DFUDPRQH )HGHULFR &RUYLQR 1DGLD 'H 5RVD /XFD 3DROLQR /XLVD 3DROLQR 6RILD 6FDUGDSDQH 5HEHFFD *UHFR &DUROD 0HQQD 6WHOOD &RUD]]DUL (PDQXHOD '·$FKLOOH *ORULD 5DPSD 5REHUWD %DFFDOD· 1LFROD 'HO &DVDOH $OHVVDQGUR 'DVFDOX $GULDQ 0DULDQ 0DURQH /XFD $GGR 0DQXHO &ULVWLQL $QQD 5DFDQR $OHVVDQGUD 'L 'RPHQLFR $OLFH &RFFR *LXOLD 5LH]]R 6DPXHO *DOOR /XFD 3LR *UD]LDQL &KLDUD $GULDQR &KULVWLDQ 'L /DXGR 6RILD

*UHFR *LXOLD %HYLODFTXD /LOLDQD 'L 9LUJLOLR )UDQFHVFR '·$ORLVLR $QQD '·$ORLVLR 0DWLOGH &LRQFL *UHWD 'L %LDVH 6DUD 6IUHGGD *LXVHSSH &LERWWL 'DQLHOH 'DGRXQ (LPHQ 0RKDPHG 6DQWDUHOOL 6WHOOD &LFFRWRVWR $OHVVLD 5LFFL $QJHOR 5LFFL 3DWUL]LR %RORJQHVH &KLDUD &LDUDOOR 0DUWD /XFLD )UDVFD (OLVDEHWWD 6WUHYHU 0DWKLDV 'L 1L]LR /HWL]LD 3XRSROR 5HEHFFD 'L &LFFR &ULVWLDQ )UHVD $QWRQLR %RQWHPSR 0DWWLD %LVFKLD &ODXGLD 0DQJDQR 6DPXHOH *LRYH 0DQXHO 3DJDQHOOL $QJHOD $XWXQQR 1LFRODV %HUDUGXFFL $QGUHD )LRUH 6RILD 6SHULQWHR *LDGD 0DULD 0DUUDUR 1RHPL %HYLODFTXD 0DWWHR 'L %XVVROR ) %HQHGHWWR 'L /HOOR 9DOHQWLQD *DWWHOOD 0DULD )ODPLQLD /DSHQQD )ORULDQ 0DFFLRQH 1LFN 6PDUJLDVVL /XFD 'LRPHGHV 0DWWLD )HOLFH 5REHUWR 6SDGDFFLQL )HGHULFR 7UHQWR 'DYLGH '·$PEURJLR $QWRQLR )UDQFKHOOD )UDQFHVFD 0HQQD *LXOLD 6WLYDOHWWD 3LHWUR 0DQFLQL 6WHIDQR ,]]L 5REHUWR 'L &KLDFFKLR *UHWD 6DPXHOH $OH[DQGHU '·$PEURVLR ,VPDHOH &RQIHVVRUH ) *LXVHSSH 3LJQDWHOOL 0DUWD 'HOOD *DWWD 3LHWUR &DYXRWL 0DWWLD


'H 6DQFWLV /XLJL /HFFLVL $OHVVDQGUR /HFFLVL )HGHULFR 0RQWHIHUUDQWH $QGUHD (YDQJHOLVWD 0LULDP &RQGXUDUX 0DWWHR $OHVVDQGUR )XVRQL 0DULND 3RUILULR $QGUHD 6XODM 0LFKHO &DUOXFFL &ULVWLDQ 'HOOD 3HQQD &KULVWLDQ 3LR 1DJOLHUL 6LOYLD 6LOYHVWUL 0DWWLD 0DUFKHVDQL /XLJL 6DPLP :DOLG %RQWHPSR ,ODULD 0LKDOFHD $OHVVDQGUR &ULVFLR 1RUD

)HOLFH &DUORWWD /XSL )UDQFHVFR %DUELHUL )HGHULFR '·$QQXQ]LR (QULFD 0DULRWWL 1LFROD 0DQFLQL *LRUJLD 'L %XVVROR /RUHQ]R %DOGRYLQ 5LFFDUGR '·(UPLOLR 0DUWD $OHNVDQGURYLF /MLOMDQD 'RDJD 1LFKRODV /HRQWLQ 3LFFLULOOL 1LFROD 3RPSRQLR $QWRQLR 6FDIHWWD $OLFH &LUXOOL *LXOLD 9HUGHULFR $QQD )UXJXJOLHWWL 0HOLVVD /XFLDQL /RUHQ]D

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2008 &HUHOOL $OIUHGR 'HO %RUUHOOR )HGHULFD $QQHFFKLQL )HGHULFD *ULVROLD 6DOYDWRUH 3DSDOLQL &KLDUD 7UR]]L 7KRPDV 7DQD &DUODQWRQLR &XSDLROL 0LFKHOH 3ULDQWH -DVRQ 'L 7RPPDVR )UDQFHVFD 6WLYDOHWWD $OHVVDQGUR 'HO &DVDOH 0DQXHO ,RUGDFKH 5REHUW 6FLXOOL *UHWD 6DOYDWRUHOOL /RUHQ]R '·$XOHULR (UPDQQR 6WLYDOHWWD *DLD '·$ORLVLR /HRQDUGR '·$ORLVLR 5LFFDUGR 1HGHOFX $QGUHL 'DQLHO 'L )RQ]R &KLDUD 5DQDOOL &DUROD 0HOOXVR ,PPD 6LOYDQD &DSSHOOD 0DULR ,QWUHYDGR *DLD 6DFFR 6HUHQD 0ROLQR )UDQFHVFR 6SHQ]D *LXV\ &DUXWD ,RDQD 'HQLVD +\ND )DELDQ $OWDPXUD 6HUJLR (UFRODQR 0DWWLD )HROD 5LFFDUGR

0XUDWRUH 0DWWLD 5RPDQ $OHVVLD <RX <LUDQ 4XH]]L )UDQFHVFD 'L 3DROR %HQHGHWWD =DPEL $OHVVDQGUR 2PDU &HOHQ]D $QWRQLR 0DVWURFROD &KLDUD 6DOYDWRUHOOL /RUHQ]R 9LOODQL /HRQDUGR 3RPSDQLQ 1LFROH 'L *UHJRULR 1LFRODV (OLD 7RULQR )UDQFHVFR 0LKDOXW 'DYLG &RVPLQ %UHWWRQH 5REHUWR '·$PEURVLR *HPPD 9HQHUXVR &DUPHOD =HUUD $OLV\D &HOD 9DQHVVD 5XVVR 0DWWHR $FTXDUROD &KULVWLDQ 'L %XVVROR 6HUHQD $QJHOXFFL 0DWWHR 1LFROD 'H 5RVD 'HQLVH )UDQFHVFD 0DJUR 9LWWRULD &KHOPXV /DULVVD 0DULD 0DULQR %HQHGHWWD 6LPRQH $QWRQLR 3LR 6WLYDOHWWD $OHVVLD 9LWHOOL 0LFKHOD 9LWXOOR 5LFFDUGR %HUQDUGXFFL 9LWWRULR 0DUWHOOD ,ODULD

5RPDJQROL *LXVHSSH 0DFFDURQH $OH[ 3HWUHOOD )HGHULFD 0DULDQDFFL 'DYLGH 'HOOD 9HFFKLD 1LFROR· $VFL 'RPHQLFR 0LNXOVNL *LXOLD 6FDO]R $OHVVDQGUR %HQ 6ODPD $GHP ,SSROLWR 6LPRQH 3ULPLDQR 3HOOLFFLD 6RILD )XQLFHOOR 0DWWHR 'H 0DWWHLV 1LFROD )LRUH &HVDUH $OHVVDQGUR &LDORQH 9DOHULD 0DULQR &KLDUD 3HOXVR (PLO 'L 7RWWR /XGRYLFD 'HOOD 0RUWH 0LULDP $TXLODQR /XFD &LHUL %LDQFD 'L 5RVVR &DPLOOD 0DQFLQRQH 5DFKHOH 5RVVDQR 6RILD &LSROORQH $OHVVDQGUR *DOOLQD /RULV *DOOLQD 0LFKHOH ']LHUZD .DURO .DUPDQVFKL $QGUHD 6WLYDOHWWD $QWRQLR 3ROOXWUL 7RPPDVR /HRQH $OH[ 7RUORQWDQR *LXOLD

33


'L 3DROR /XFLDQR &KHQ <XIDQ 1RUPDQGR 5LFFDUGR *DODQWH 0DUWLQD $QJHOLFROD $OHVVLD &DVWHOODQR *LRHOH 6HWVXPDVD 6RWD 6DEDWLQL $JQHVH 'L /DXGR 9DOHQWLQD %HQHGHWWL /RUHQ]R &DSRYHOOR -RH\ &LUXOOL $XURUD &RQWL /XFKHQLD .UL]LD /D 9HUJKHWWD $QGUHD 'L 1XQ]LR )ODYLD 'H 6DQWLV 0DWWHR /DOOL *LXOLD '·$QQXQ]LR &HVDUH %HOORGL $OHVVLR %HYLODFTXD 0DULD 0LFKHOD 'L *LDFRPR (WWRUH $UJHQWLHUL .DUROMR]HI 5RPDQR $XURUD 0DULD &RQWH 6RILD (VSRVLWR $OHVVLR *UHFR 9LQFHQ]R &HULFROD &ULVWLDQ 'L 5LVLR 1LFFROR· *RPDD 6 .KDPLV 0RXVVD $PLU 'HOOD 0RUWH *LXVHSSH 'L /HOOR (PLO\ 'L 3DROR 6LPRQD ,DVFL 5HEHFFD &LIIROLOOL )UDQFHVFR '·$GGLHJR 0DUFR '·$VFHQ]R *LRUJLD (OHQD 'H 5RVD 9LQFHQ]R 3DUDFLQR *LXOLR *XDULQL 6HUHQD *DUUR )UDQFHVFR &HULPHOH 0DUWD 9DOHULD /XFLDQL *LDQOXFD 'HO %RUUHOOR /XFD &LDPSROL )HGHULFD 'H /HUPD 'L &HOHQ]D H 'L &DVWHOPH]]DQR &ULVWLDQ $\JXHSDUVH /XFD $XWXQQR 0DVVLPLOLDQR 3DWHOOD 0HOLVVD 5RQ]LWWL (Q]R ,WDOR *LOHQR 0LUHD 'L 1DQQR $OHVVLR $FTXDUROD $QGUHD )HUUHWWL $QWKRQM /RPEDUGL 6RSKLD 0DULVRO 6DWXUQHWWL 0HOLVVD 34

*UD]LDQL $OHVVLD 7URLDQR *LDGD /D 9HUJKHWWD $OHVVLR 3LFFROL ,YDQD &XSDLROR 0DWWHR '·2UWRQD /RUHQ]R 5DFFLDWWL )UDQFHVFR )DQHOOL 6DPXHOH 6FRSD $ULDQQD /D 9HUJKHWWD /XLVD )DQHOOL 1LFROD %HYLODFTXD 5RVD '·$GDPR 0LUNR &DYDOOHUR 0 *DVSDUH /HRQH &HUHOOL )UDQFHVFR 3LR 'H )LOLSSLV &ODXGLD 7URLOR 2VFDU %DULVDQR $OHVVDQGUR )DULQD &KULVWLDQ 0DODWHVWD 'DQLHO %HYLODFTXD $QJHOD '·$GDPR ,ODULD )DODVFD 9DOHQWLQD =DFFDUGL 6RILD )LRUH 0LFKHOD 'LDPDQWH 5RQ]LWWL /XFLD 'L 3DROR 0DUFR 0DFFDURQH 5HPR 5RPDJQROL )UDQFHVFD &RUGLVFR &DPLOOD +DYDOMD 'HQL 0HORQH ,DQXDULD 6DUUD /RUHQ]R 6WLYDOHWWD $VLD 0DVWURODFDVD &ODXGLD 6LPRQH ,ODULD &RQWL 9LYLDQD 1DQQL $QWRQLR 3LR 3OOXPEL 5DIIDHOH /DEEDWH )DELDQD 0RQWHIHUUDQWH 0DULD 'L 1LVLR %HQHGHWWD 7DPEHOOL /XLJL &LFFRWRVWR %ULDQ &RODQJHOL $QGUHD %HQYHQJD *LXOLD 'H &HJOLD 'DQLHOH %RUGRQL *LXOLD '·$QJHOR *UDQDWD &DPLOOD %XIDQR 6LPRQH 3LHWUR 3DUUHOOD *DLD 2OLQGD 3LD 'HVLDWL *UHWD 0DULQR 6DUD 0HQQD &KULVWLQH 'L )UDQFHVFR &ODXGLR )DEEUL $OEHUWR

(OLIDQL 0DUFR &DQFHOOLHUL $QGUHD '·$ORLVLR 'DULD 'L )UDQFHVFR (PLO\ (OLD 0DWWLD *LXOLDQL *LXVHSSH 5DG]LNRZVND -XOLD 1HUL 1LFROD 6DOHUQL 'DULD 6DOHUQL *LXOLD /D 7HJROD )ODYLR 9DOHQWLQL /XLJL '·$VFHQ]R /XGRYLFD 3HOOLOOL /HRQDUGR 6FDUDQR 7HHMD\ (YDQJHOLVWD /XFD 6DOHV )HGHULFD )DOYR *DHWDQR %DVVDQL 3HQHORSH 3HQVDWR 0LFKHOH &LRIIL %HDWULFH 'HO &DVDOH 5HEHFFD 7RPHR 1LFROD '·$VFHQ]R &KLDUD 3DWULDUFD $OHVVLR 'L 6WHIDQR ,UHQH 'RWWRUH 0DWWLD 3LRUHOOL 6HUHQD &LQJRODQL $OLFH *UD]LD $XVLOL 6RSKLH 0DWWHL )UDQFHVFR (UQHVWR 2UODQGR )RLD 'HD 6DQWREXRQR $QWRQHOOR 0DQQX -HQQ\IHU 6DEHOOD 3ULVFLOOD 9LWXOOL &KLDUD 'H )LOLSSLV $OHVVLD 'L &LFFR $QJHOR $UPDQGR 0LFKHOH 8PEHUWR 5HQGLQH 3ULPLDQR 3LR $OL ,RVLI 1D\HI 'L 0DUWLQR /XLJL /RUHQ]R 6DUDFHQL 6DUD )DHOOD 5LFFDUGR &ULVWLDQR 0LULFD 7KDOLVD 6WHIDQLD 6DOYDWRUH *DEULHOOD '·,SSROLWR 5LFFDUGR 'L 0DUWLQR 5DIIDHOOR 3DVFLXOOR *LRHOH 7DQD $OLFH $FTXDUROD $QGUHD &DOLVWL )HGHULFD '·$GDPR $OHVVLR 0DUFKHVDQL &DUROD %HYLODFTXD ,ULV 7LQDUR $OHVVLD


*LOHQR 1LFROH %HQ 0DQVRXU 6LZDU 7DUFDX 0DULD /RUHQD 0DU]HOOD 0DWWLD 0DVVXOOR &DUORWWD 0LFKHOD 1HDJX 0DUFR 1HDJX 0DWWHR &LERWWL 9HURQLFD 0DQFLQL 0DUWLQD 6DQWRUR 0DQXHO $JDQLSSH )DELR 'L 6WHIDQR 7KRPDV *LXOLDQL )HGHULFD 3DROLQL )UDQFHVFR 6DFFKHWWL 1DLDUD )DWLPD 0ROLVDQL &DUOR )LOLSSR )RUJLRQH 'DYLGH &RUQHOLL *DEULHOH )RUFLQLWL )UDQFHVFR *LXVHSSH 'HO %RUUHOOR $QDVWDVLD )HUUDUL $OHVVLD /LEHUDWRVFLROL 0DUWD '·$XUL]LR 9LWWRULD &RFFR 'DYLGH '·$GDPR 6LPRQD 'L 1LQQL $ULDQQD 5LFFLXWL 'DYLGH '·8JR *LXOLR 'L 6DQWR /RUHQ]R 'L 5LVLR 9LQFHQ]R 'L 0LQQL 6WHIDQR 7RUQHVH )UDQFHVFRSLR '·$QQXQ]LR 1LFROD

'·$QQXQ]LR 6WHIDQR 'L 5LHQ]R 9LROD 5XOOR 1LFROD 0DUFKHVDQL &KLDUD 6HEDVWLDQL )HGHULFR ;X +DQJ &DOGDUROD 5DIIDHOOD %RUGLQR /DXUD ,QFRURQDWD )DULQD *DLD )UDQFHVFD '·(UPLOLR 1LFROD *LDPPLFKHOH 'DYLGH $QWRFFLD 0DULD &KLDUD 6FDIHWWD 9LYLDQD 2OLYLHUL (PDQXHOH 6WDPSRQH &KLDUD $Q]HOORWWL 9DOHULR (GR )HGHOH ,VDEHOOD 0LFKHOOH *DEULHOH (PLO\ 'H 0DUFR /RUHQ]R 3ROOXWUL 0DUWLQD 3ROOXWUL 1LFROH 9LWWRULQL $OHVVLR %LRQGL $QGUHD &HOHQ]D *LXOLD 0DUWHOOL ,UHQH *LDQIUDQFHVFR 0LFKHOD 6HUDILQL 5HEHFFD 'RDJD (OLVD 0XUROR 0LOHQD 6DFFKHWWL 1LFROD %DVFR 0DUWLQD 'H 5RVD /XLJL 6RWEL 2PQLD

&LVWULDQL 5RVD 'L )DELR 0DULR %HQHGHWWL )UDQFHVFD 3LD 'HOOL &DUUL 'DQLHOH /DFFHWWL &KULVWLDQ *UHFR )UDQFHVFR 6RULD 9DQHVVD 'L 6DQWR 1LFRO /XGRYLFR 5LFFDUGR %HYLODFTXD &ULVWLDQ 'H $QJHOLV 6DUD 'H $QJHOLV 6RQLD '·2UWRQD 0DUWLQD %HOILJOLR 5RPHR &DUORQL $UPDQGR 6DQWRUR $OLFH 7LUDFFKLD /DYLQLD 'L 9LUJLOLR $QGUHD 0HOHQD $OHVVLR 0LOHQR 6DUD %HQHGHWWD 'HO %RUUHOOR 'DQLHOH 'L *XLOPL (PDQXHOH 0ROLQR (PDQXHOH &LOOL *LRYDQQL )LRUDYDQWH *LRHOH $LHOOR 5REHUWR 'L 3DROR 7RPPDVR &LFFDUHOOD &ODXGLR 'HO &DVDOH $QGUHD 3DVTXLQL *LXOLD 5RQ]LWWL *LDQSDROR 6DOOHVH 0DULD *UD]LD 'L 1DUGR (WKDQ

$TXLODQR )HGHULFR $YDVLORDHL 3DROR $OHVVLR &RQWLQHQ]D /XLVD 3DORPER $OHVVLR 3DORPER *LXOLD %XFFL $OHVVDQGUD )LRUH 5XEHQ /XLJL 6DEDWLQL *LXOLDQD 'L 'RQDWR $QJHOD 0DUWLQLHOOR )UDQFHVFR $OOHYD /XGRYLFR 'L )DQR $OOHJUD *DODQWH $QGUHD 3LDFHQWH *LXOLD 0DUWHOOL 5REHUWD %HYLODFTXD &DUPLQH /XFFL 0RUJDQ )LRUH $QWRQLR

3HUUHOOR &DUPHOD 6WRSSDQL (PPD 6WLYDOHWWD &DPLOOD &DUDEHW %RJGDQ $QGUHL )DULQD (Q]R $PLFR &KULVWLDQ %XUODFX -XVWLQD 6RILD 'L 1L]LR $QWRQLR 0DFFLRQH )HGHULFR $XWXQQR 6LPRQH '·(UFROH $QLWD %HYLODFTXD 5RFFR &DUXVL (OHQD 0HWDOOD .UHMV 7URLDQR $QQD +DERXED 1DMOD '·2UWRQD )LOLSSR 7URPEHWWD ,ODULD

'L 6DEDWR <XUL *KLDQQL $QGUHD =KHQJ 6LOYLD $QWRQLQR $XURUD )UDQJLRQH *LXOLD 'H 5RVD $FKLOOH (VVHPDDOL $GDP 0DULVL (OLR 0DWWHR 0DVWURQDUGL *DEULHO *KD]DLHO .DULP 0HQQD *DLD /DWWDQ]LR 1DLHO\V 0DULD 0DQFXVR 6RILH &RODPDULQR 6DP 0HQQD $QWRQLR 5HDOH 5HEHFFD 0DODQGUD 0DULD 9LWWRULD 8UEDQR $VLD $QWRQLD

2009

35


)RUQDUR $OHVVDQGUR )XOYLR /XFD 0D]]HR *LXOLD 6SDWRFFR 'DYLGH 0DULDQL 6DPLU =DWWDULQ 3DXOLQD &UHWX )ORULDQR /RUHQ]R 9HQWUHOOD 6RILD &DWDOLQ $QQDPDULD /DQ]LOORWWL 'RPL]LDQD 7LQDUL 'RQDWR $EEDO $GDP *LDOORQDUGR 7RQLQR $QWRQHOOR 'L 6WHIDQR (OHQD 1HVLP 5XKDQ 7UDYDJOLQL /RUHQ]R 5HDOH *LRUJLD &RUGRQH $QGUHD 0ROOR 0DLFRO 'L /DXGR 3DROD /XFLD 0ROOL 6HUHQD /D 9HUJKHWWD *LDGD *XR +XL &RODQHUL 6RSKLD 9LWHOOL *LDPPDUFR 'L &KLDFFKLR (OLVD )LRULQGR 0DULR 3DUHQWH $OHVVLD 3RPSRQLR 6DPXHOH %HUDUGHVFD ,UHQH $QWRQHOOL 0DWWLD 0DULDQDFFL &KLDUD 3LD 0RFDQX 'HQLV $QGUHHL 6WDPSRQH 6RILD /LX <X &KHQ %HUDUGLQR 9DOHULD '·$QJHOR *LRUJLD 9LWDOLQR $OHVVDQGUR 'L 3LHWUR $QGUHD *DODQWH *LRYDQQL *HQWLOH 0DQXHO 'HO %RUUHOOR /RUHQ]R 6FDIHWWD *LXOLD %DWWLVWD 0DULVD %R]]R $OHVVLR &HUIHGD 1RHPL 0XNDKDO $OPD '·$OIRQVR 5HEHFFD )LRUH *LDFRPR 6HOLFDWR 1LFROH 7RU]L $VLD 1LFROH 'L /HOOR 5LFFDUGR =ROOLQR 6RILD *LDOR· 5REHUWR *LDQGRPHQLFR /XFD %HUDUGL 0RUHQD 36

'HO 3UHWH /LYLD 'L /HOOR 'DYLGH &RUD]]DUL &KULVWLDQ 0DVFLRWWD /RUHQ]R 'L 3DOPD $OHVVLR 'L 6DQWH 'DQLHO 3LHUVDQGUR )LRULOOR 9LWWRULD 0DVWURQDUGL 3DROR %LDJLR $EX +LQGL 1XUD 0ROLQR $OHVVLD )UHVD 0DUFR 3DOD]]XROR *LDFLQWR 3HUUXFFL /XFD =DSSLWHOOL 6HUHQD 'L 3DROR /RUHQ]R 6LGHUL $ULDQQD 3HUURWWL &HFLOLD $UIDRXL 5D\HQ 'L &LFFR *LXOLD '·2UWRQD $QWRQLR &DUOXFFL 0DUWLQD &LFFRWRVWR 6DUD *DURIDOR (OLVD 3HVVRODQR ,UHQH 9HQWUHOOD 0 *LXVHSSLQD 0LFKHOD &RUWLQRYH 0DWWLD 3DROLQR 3DROR &DIIDUUD *LRYDQQD &LDQFLRVL &KULVWLDQ 'HO 0RQDFR 3DROD '·$ULHOOL 0DWWLD %UDFRQH 'HQLVH &RQWL 7KRPDV 6LOYHVWUL )UDQFHVFD 6LOYHVWUL 0DUWLQD 6SDGDFFLQL 0LULDP 0DULD 3DOPHU 2UODQGR 9LQFLJXHUUD 6HUHQD 'H 6WDVLR 1HIHUWDUL ,UHQH 'LXUQR $]]XUUD 'L %HUDUGLQR *LRYDQQL 3LR /RUHQ]HWWL *LXOLD &KDJK $OL &LHUL 0DUFR 'L 0DUFR $ULDQQD 0DLROL 0DUWLQ 0DULQL 6DUD 'L 7XOOLR $OHVVDQGUR )UHVX 'DYLGH 3ULVFR $OHVVLD 2NRURML 0DWWKHZ 1GXEXH]H 9HQHUXVR &LUR 7RPHR 5DXO 0DULHOOD 7KRPDV 5L]]R )UDQFHVFR &LDIDUGLQL $VLD

3DOPHU 'DYLG 6FXGHUL 'LHJR 0DULD 'L *UHJRULR *DLD .RNRWL 6WLYHQ 'L *XLOPL 0DWLOGH /XR -LQJ <XDQ 0DUFKLRQH 0DUWLQD 7DQD 6LPRQH 'L 5RVVR )UDQFHVFR 3DROR $EERQGDQ]D 0DWWHR /LDQJ -LD :HQ 6DFUDPRQH (PDQXHOH %XVXLRF 6LOYLX $GULDQ &LDQFDJOLQL 5LFFDUGR 'XPLWUDVFX -RQDWKDQ 'L /XGRYLFR *LDQSLHUR ,DODFFL ,VDEHOOD $QJHOD 0DULD 6SHQ]D $QJHOLFD +\ND 7RPDVR 5RVVHWWL (QHD %R]]HOOL *LXOLD &DVFLDWR 0DUWLQD 0LQDUGR $XURUD 6RUUHQWLQR *LRUJLD 0LQGUX 6LPLQD *DEULHOD 1XELOH &DPLOOD 'L ,OLR $QQDOLVD $QJHOD 0DUDQFD /XFD %RORJQD )HGHULFR 1DGROX %LDQFD &ULVWLQD *DODQWH 0LD *LOHQR *DLD &RODPDULQR 0DUFR 'L 9LHVWL *DLD 0DDWDRXL +DP]D &DOLJLRUH *LRUJLD 'L (GRDUGR (ULQ &DVWHOODQR 'HERUD $QWHQXFFL $QJHOD 5HJLD &RUWH 9DOHULR 5LJQDQHVH 0DWWHR &LFFKLQL 'DQLHO &KULVWLDQ )RU]LQ 5LFFDUGR &HOHQ]D /XGRYLFD &KLRGLWWL *UHWD 6DFFR *LXVHSSH 1XFFLDURQH /RUHQ]R 'H 'RPLQLFLV 0LFKDHO $QGUHROL -DFRSR *KHUOHD 'LOHWWD 9LUWXRVL $QWRQLR 0RUHOOL (OHQD 5DGRFFLD )HGHULFR 5XFFL 'LHJR '·$QJHOR 'DYLGH /HPPH )UDQFHVFD


0HGGD *LRUJLR =DFFDUGL 'DULR &LFFRWRVWR &ODXGLD 'H )LOLSSLV 0DWWLD &DQJLDQLHOOR &ULVWLDQ &LDQFL *DLD /D]HWHUD &KLDUD 5HJLD &RUWH 'DYLGH 3HOOLFFLD 6DUD &DSRQH 5REHUWD 3DJDQRWWR $QGUHD 5X]]L 3DROR 7DGGHL 0DVVLPR 3ULVFLDQWHOOL 1LFROD *DEULHOH 3DROR 'L &URFH 6LPRQH 3DQDFFLR *DLD 'L 3LHWUR *UHWD 5RVVL 0DULQD 6LPLRQ 0DULD 0LUXQD '·$OHVVDQGUR $VLD &LFFRWRVWR *LRUJLD (YDQJHOLVWD $XURUD 1HGHOFX $OHVVDQGUR *DEULHO '·$PEURVLR 3LHWUR '·$PEURVLR .ULVWDO ,VDEHO 6HUDILQL &KLDUD &HUHOOL 1DWDVFLD &DURVHOOD 0DWWLD 1LFROD 'L ,RULR 0DWWLD 0RQWHRGRULVLR 9LWWRULR $LHOOR $OHVVDQGUD 5HQGLQH )HGHULFD =LQQL &HVDUH 'L 7XOOLR 0DUWLQD 9DOHQWLQL 0DULD %HQHGHWWD

*DOYDQR )UDQFHVFD 3LD 'L )UDQFHVFR %HDWULFH 3L]]R 0DUWD 3HOX]]R $QGUHD %RJD]]L *LRUJLR 0DUWLQHOOL 6LPRQH (O +DEDFKL %LODO *LDPPLFKHOH 6DUD -RKQVRQ $OHVVDQGUD $LPHH 0DULRWWL 0DUJKHULWD 0HWDOOD $OYLQ 'L 6SDODWUR 6DUD =DPELDQFKL 6RILD 0RQWHIHUUDQWH 0DWWLD /HRQH (PDQXHOH 'DORLD *LQHYUD 0DULD 0LVFLRQH 9DOHQWLQD 5DLPRQGL ,ULV 3LD '·XJR 0DUFR 7HVVLWRUH *UHWD 9HQWUHOOD /XLJL 5XJJLHUR 0LODQWRQL *LRUJLD 0D]]DULHOOR 0DQXHO %DWWLVWD (VPHUDOGD &LIIROLOOL /RUHQ]R 0DQIUHGL *LRUJLD &RJQHWWL 0DUWLQD 7RUWHOOD 6DUD 'H )LOLSSLV *UHWD 3HQQLQR *LXVHSSH 6DOYDWRUH & 7XPLQL *DEULHOH 0RQDFR 0LFKHOOH '·DPHOLR $QWRQLR %HQHGHWWR 5LFFDUGR 0DULD *LOHQR &ODXGLD 7RULQR 'DQLHOD

&KHQ <XURX 9HUUHWWL 9LQFHQ]R 5X]]L )UDQFHVFR 3LR '·DGGDWR *LRYDQQL $TXLODQR *LQHYUD %HYLODFTXD 8PEHUWR %HYLODFTXD 5LFFDUGR %HYLODFTXD &ULVWLDQ &LDPSROL -DFRSR 2QLJD 9DOHQWLQD /D 3DORPEDUD /XFD /XRQJR ,OHQLD 'HO %RUUHOOR &KLDUD &LDQFL )UDQFHVFR 3LVHUFKLD *LDQSDROR &KWDLEL 1DELO $QWHQXFFL (VWHU 'H 9LWLV ,YDQ 'H )HOLFH 6RILD 5RPDQR $GULDQR 6SDGDFFLQL /RUHQ]R 0DUWLQR 6LULD 6WLYDOHWWD /DXUD 3DSDOLD 6RILD 6WLFFD /RUHQ]R '·DXUL]LR *LRYDQQD 3HWUDJQDQR /XFD 7DPPDUR )HGHULFR 7DPPDUR 0DUJKHULWD 6WDPSRQH )HGHULFR &DUOR $OL 0DJLGH ']LHUZD 0DMD 0DVWURFROD 6DUD 7DQD 0DUWLQD

37


Foto Scotti

&$1'œÊ %,//( &+,66œÔ2&&+,( &DQG p EELOOH FKLVV RFFKLH 1JXUQiWD PDMMH &DQG p EEqOOH VVD IjFFH FzUH GH IUjWH 9XUUuMD VWD QD QzWW DFFDQG D WWjMMH &RPH GGX SLFFHQJqOO D IÂżjW D IÂżjWH -L FUqMLGH FD VFu ÂżMMH GH FjFFKH UUqMMH &D IpPPHQD QLQ ŧv PD VFu QD IjWH 7X D OX OqWWH D OX VHUqMLQH MqMMH 7H VWLUH W XH H MML PyUH GH IUHQHVFqMMH

(Antonio Rossetti) Inserita nell’appendice al “Vocabolario dell’uso abruzzeseâ€? di Gennaro Finamore tra i Canti popolari abruzzesi, questa ottava è stata scritta da Antonio Rossetti (1770-1853), fratello di Gabriele, e costituisce uno dei primi esempi di scrittura della parlatĂŽre paisĂ ne. 38


-HQQjUH 39


jennare / gennaio / january

1ª summane

lunedì 28

le Sende ‘nnucïnde

martedì 29

Sande Davede

mercoledì 30

Sanda Ilarie

giovedì 31

Sande Silveštre

venerdì

1

domenica

3

Cape d’Anne

sabato

2

Sande Ggrigorie

Sanda Genuèffe

Buon Compleanno 0LFKHOH 0HPPR

(UQHVWR 6DYHOOL

)UDQFHVFR 3DROR *LXOLDQL

*LXOLDQD 'L 3DROR

)HUQDQGR 0XUDWRUH

6DUD 3RPSRQLR

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3LD 0DULD 3DFH

*DEULHOH 7XPLQL

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6WHIDQR '·$GDPR

$OHVVDQGUR 2UODQGR

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5RVD 0LODQR

0LFKHOH 7DQD 40


jennare / gennaio / january

1922: Nasce l’Istituto Tecnico Commerciale Dopo la delibera consiliare del 28 luglio 1922, con cui si istituisce il Commerciale a Vasto, nel settembre successivo, un manifesto a firma del sindaco Florindo Ritucci Chinni, ne pubblicizza l’iscrizione al 1° anno, motivandone le finalità ed elencando dettagliatamente tutti i possibili utilizzi del diploma. Successivamente, con Regio Decreto 11 giugno 1925, il Commerciale viene regificato ed intitolato a Nicola Paolucci, padre dell’On. Raffaele, Medaglia d’oro per l’affondamento della Viribus Unitis. Con la chiusura della Sottoprefettura nel 1926 l’edificio, opportunamente ristrutturato, viene definitivamente utilizzato dal 1° ottobre del 1927 come sede. Nell’Istituto prendono la licenza il nipote del Duce, Tito Mussolini e giovani che diverranno importanti come l’economista Federico Caffè e Carlo Anelli, futuro Presidente del Consiglio di Stato. Dopo due anni arriva la trasformazione in “Commerciale ad indirizzo mercantile”, (21 istituti in tutta Italia), l’unico nel tratto di costa compreso tra Bari e Ancona. Le foto degli anni ’30 documentano il notevole livello delle aule e dei laboratori.

41


jennare / gennaio / january

2ª summane

lunedì

4

martedì

5

mercoledì

6

giovedì

7

venerdì

8

Sand’Angela

Sanda ‘Mëliene

la Bbufanèje

Sande Raimande

Sande Severiane

sabato

9

9HFFKLH H QXRYH JORULH GHOOR VSRUW

Sande Adriane

42

domenica 10

Sande Alde

/D 3*6 %DVNHW )HPPLQLOH VXJOL VFXGL La PGS Virtus Basket femminile, pur partecipando per la prima volta al campionato regionale under 14 ha colto un prestigioso risultato. Le ragazze vastesi dopo aver vinto la fase preliminare, inanellando vittoria dopo vittoria, hanno chiuso imbattute al primo posto anche il girone finale, davanti a squadre titolate come la Yale Pescara, la Magic Basket Chieti e l’Adriatica Pescara. Complimenti… e in bocca al lupo per la nuova stagione agonistica. Nella foto con l’allenatrice Laura D’Angelo e il vice Graziano Mancinelli sono da sinistra in alto: Simona Tolli, Alessandra Nanni, Alessia Tana, Marta Prili, Paola Pirini, Marilina Ciuffreda. In basso: Carla Andrade, Martina Ventrella, Francesca Genovese, Giulia Novelli, Caterina Calvano e Dalila Conti.


jennare / gennaio / january

M’aricorde Una copiosa nevicata degli anni Cinquanta. Tanto freddo, ma tanta allegria e buonumore. Nella foto Grazia Di Rosso in Pepe e Antonio Di Rosso con due amici

Fett’ e Fettarille

In Tribunale

Pippinìcce viene citato in giudizio da Micchalìcce, il quale vanta un credito nei suoi confronti. Persona seria e leale, generoso al punto da ritrovarsi pieno di debiti per aver prestato danaro agli amici, non nega davanti al giudice il debito nei confronti di chi lo ha trascinato in Tribunale, ma si giustifica semplicemente dicendo al giudice: Nin de li néghe e nin di li dínghe. Chi ha d’avè’ o c’aspette e chi m’ha da dà’ facésse prešte. 43


jennare / gennaio / january

3ª summane

lunedì 11

Sanda Unurüate

martedì 12

Sande Mudešte

mercoledì 13

Sande Ilarie

giovedì 14

Sande Primïane

venerdì 15

Sande Maure

sabato 16

Sande Marcellëine

L’Icona

Sande Andunie

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È ancora viva in quanti l’hanno conosciuto la memoria del grande senso di umanità di Roberto Suriani, della sua salda cultura umanistica e giuridica e dell’attaccamento tenace ai Valori dello Spirito e della Tradizione. Di antica famiglia vastese - il papà Vincenzo e la mamma Laura Troiano hanno insegnato a generazioni di giovani - ha certamente dato il meglio di se stesso proprio nell’impegno amministrativo come vice sindaco della Città ed assessore al personale ed agli affari generali nell’arco di tempo che va dal 1993 al 2000. Amante di storia locale, ha scritto un interessante saggio su Pagliarelli e sulle vicende che legano la famiglia dei Suriani alla popolosa contrada vastese. 44

domenica 17


jennare / gennaio / january

Emeroteca

Problemi di Marina di Vasto

15 Gennaio 1950

[...] sento il dovere di far presentare ai cittadini di Vasto, come si potrebbe rendere organico e razionale lo sviluppo di Vasto Marina. Che occorra un piano regolatore tutti ne siamo convinti e persuasi, ma tuttora, siccome succedono delle cose inorganiche e irrazionali, vedi montagne russe nella variante della strada statale entro Vasto, perciò bisogna pensarci prima e sentire le varie campane, prima che sia troppo tardi. Sembra che già esista un piano regolatore della Marina di Vasto, ma son sicuro che il principio fondamentale non è stato rispettato, ossia stabilire prima quale dev’essere la zona industriale e quale la zona balneare, perché lo sviluppo della Marina è appunto basato sull’industria della pesca, che può essere grande, dati i sistemi moderni di pesca e data principalmente la forte pescosità della zona, e sullo sfruttamento della spiaggia come zona di cura e soggiorno. Ora lo sviluppo della Marina di Vasto è caotico. Ogni stagione estiva è una guerra per mandar via le barche da dove si debbono piantare i casotti per bagni, e si genera una concorrenza spietata [...], eppoi… al cospetto di un limpido cielo, vi scorrono rigagnoli fetidi e pozzi neri rigurgitanti che sembrano pole [...] In conclusione occorre stabilire la zona industriale, che può essere [...] assegnata dal Pontile a Scaramuzza, e la zona balneare dal pontile stesso verso le Marinelle. La zona di Scaramuzza, coll’andar del tempo potrà essere sistemata a rifugio delle barche, stabilimenti per la conservazione del pesce, scuole e case per i pescatori, nella parte ove si piantano i casotti. Ove adesso è la Colonia Marina, sistemarla per il mercato del pesce, con autorimesse e frigoriferi, ed uffici della Capitaneria di Porto. Il mercato attuale, con il Pontile, ottimo per i tuffi, ma non per l’approdo, sistemarlo a stabilimento balneare [...]. Cap. Michele Olivieri

Fett’ e Fettarille

A la Prucissiàune

Processione della Sacra Spina. Consiglia, un donnone che supera il quintale, arranca con fatica con un enorme ciero in mano, sudatissima e canta : - Vorrei …salire…in Cie… ee…loo. Un burlone, su un lato della strada, la vede e urla al suo indirizzo : - Cunzì, e ccand’angele ci vònne pe’ purtà’ ‘n céle a ttà? Na vendëne?

*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> 25$7$ $/ )2512 Ingredienti per 4 persone: 4 orate da gr. 300, gr. 500 di patate Procedimento: pulire le orate, riempirle di pan grattato, olio, limone e prezzemolo. Predisporre in una teglia un letto di fette sottili di patate e quindi sovrapporre le orate già condite. Ricoprire il pesce con altro strato di patate. Oliare il tutto, un pizzico di sale ed infornare. Far cuocere per circa mezz’ora a 160°. 45


jennare / gennaio / january

4ª summane

lunedì 18

Sanda Lebbrate Lu Giubbullé

martedì 19

Sande Màrie

mercoledì 20

Sande Baštiane

giovedì 21

Sanda ‘Gnaise

venerdì 22

Sande Vincenze

sabato 23

domenica 24

Sande Bernarde

Sande Frangische

CAMPIONI D’ITALIA

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jennare / gennaio / january

Cifariello, lo scultore della statua di Rossetti Una vita dedicata all’arte segnata dall’ombra del delitto

Tra gli avvenimenti dell’anno scorso si annovera il restauro del monumento a Gabriele Rossetti, finanziato dal Lions Club Host di Vasto. L’intervento ha avuto il pregio di restituire il complesso monumentale all’originaria bellezza e di recuperare dalla coltre delle incrostazioni del tempo la memoria dell’artista cui si deve la paternità della statua, dei medaglioni e dell’aquila collocati al culmine della stele lapidea. Si tratta di Filippo Cifariello (18641936), nativo di Molfetta, napoletano di adozione, che fu scultore apprezzato anche fuori dai confini nazionali, a Parigi, Vienna, Berlino, autore di pregevoli opere realizzate nel corso di una lunga vita artistica che lo vide attento ai fenomeni culturali più innovativi del suo tempo, futurismo compreso. Portano la sua firma la “testa” del Cristo nel cimitero di Barletta, il monumento ai “Martiri del 1799” a Gioia del Colle e a Mazzini nel Comune natìo, la statua equestre di Umberto I di Savoia a Bari, quelle collocate a Forlì e Avellino, rispettivamente dedica-

te ad Aurelio Saffi, ed ai Caduti in guerra, i busti bronzei e marmorei di Rapisardi, del pittore Netti, della contessa Fattori, del barone Marincola, del principe reggente Leopoldo di Baviera, dell’attore Ermete Novelli, di Bovio, Re David, Di Crollalanza, il ritratto in argento di Enrico Caruso. La vita tuttavia di Filippo Cifariello, detto dai malevoli “il gatto nero”, fu segnata dall’assassinio della moglie. Questi i fatti, che occuparono le prime pagine dei quotidiani dell’epoca. Sposatosi con Maria Francesca De Browne, in arte Blanche De Mercy, una sciantosa (dal francese chanteuse) conosciuta nel 1890 a Roma nel teatro “Varietès” di via Due Macelli, Filippo Cifariello si costrinse ad ogni capriccio dell’amata. Per lei arrivò persino a sopportare di dividere la casa con 35 fra gatti, cani, topolini bianchi, galline nel salotto. Spese folli e tradimenti, scenate di gelosia, litigi e riconciliazioni, incrinarono presto il menàge. Il delitto avvenne il 10 agosto 1905 nella pensione “Mascotte”, a Posillipo, nella quale lo scultore, acceccato dalla notizia dell’ennesimo tradimento, uccise con un revolver la moglie e ferì l’amante. Dopo l’assassinio disse: “Morta l’adoro più di prima”. Il processo ebbe inizio tre anni dopo e da Napoli venne spostato per legittima suspicione a Campobasso, ove il dibattimento iniziò nel 1910. In aula, Cifariello disse: “Mi ha dato dodici anni di inferno, ma non volevo ucciderla, è stata una fatalità”. La perizia psichiatrica lo dichiarò “incapace di intendere e di volere”. I giudici lo assolsero per “vizio totale di mente”. Dopo il processo conobbe un nuovo periodo di apprezzata attività artistica. Si risposò due volte: con Evelina Fabbri, la quale morì nel 1914 dopo tre settimane di nozze per lo scoppio di una macchinetta a spirito, e successivamente con Signe Stimmi. 47


jennare / gennaio / january

5ª summane

lunedì 25

Sand’Arcangele

martedì 26

Sanda Paola

mercoledì 27

Sande Vitaliane

giovedì 28

San Tumuasse lu filósofe

venerdì 29

Sande Cuštanze

sabato 30

Sanda Savene

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domenica 31

Sande Giuvuánne Bbosche

Vecchi fusti

Silvio Laccetti una passione l’ha sempre coltivata, anzi un vero e proprio fuoco sacro. Sì, l’attività commerciale ed imprenditoriale gli ha dato tante soddisfazioni ed ancor più la famiglia, ma quella vocazione l’ha tormentato per tutta la vita, col cruccio per di più di non poterle rispondere. Parliamo ovviamente di vocazione artistica ed in particolare della passione per la musica leggera ed il bel canto all’italiana. Come può e quando può, Silvio non sa resistere: afferra il microfono e canta, per la delizia di chi ha la fortuna di ascoltarlo. I suoi cavalli di battaglia sono i classici della tradizione canora italiana e napoletana, i suoi riferimenti interpretativi Claudio Villa, Natalino Otto, Domenico Modugno, ma anche i più attuali Lucio Dalla, Claudio Baglioni, i Pooh. Il risultato è esaltante, degno di un vero professionista. Non ci credete? Beh, provate a sentire uno dei suoi ciddì e poi diteci se non abbiamo ragione. 48


jennare / gennaio / january

Emeroteca

31 Gennaio 1950

L’On. Giuseppe Spataro, Ministro delle Poste e Telecomunicazioni L’Onorevole Giuseppe Spataro, nostro illustre parlamentare, è stato nominato Ministro delle Poste e Telecomunicazioni nel sesto Gabinetto De Gasperi. La notizia, giunta al nostro giornale il 23 gennaio in forma riservatissima da un nostro solerte corrispondente, è stata confermata ufficialmente la sera del 27 corrente. Grande è la gioia della nostra cittĂ , che saluta con entusiasmo l’ascesa del proprio Figlio nella massima sfera direttiva della Nazione. L’On. Spataro va al Governo con un vasto programma, con una appassionante visione, che possiamo sintetizzare in tre nomi senza tema di sbagliare: Vasto, l’Abruzzo, il Mezzogiorno d’Italia fusi in un sol blocco ideale. Nel cuore del novello Ministro si annida innegabilmente il cittadino, il conterraneo, il rappresentante di questa plaga d’Italia, che attende dal 1870 redenzione, valorizzazione, prestigio, dignitĂ [...].

Fett’ e Fettarille

All’ufficio Postale

Un contadino si reca all’Ufficio Postale per effettuare un versamento e si rivolge a Gennarino Spadaccini, il quale gli dice subito: - A da jĂŤ, frate sĂŠ, all’addre spurtĂ lle, alla signora ‌Moretta. Il pover’uomo passa all’altro sportello e si trova di fronte una signorina bionda. Torna indispettito da Gennarino e gli dice: - Gennà ’, addò mi si mannĂ te? Addò ĹĄta ssa murĂ tte? A èlle è tutte chiĂ re chiĂ re‌

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49


furbare / febbraio / february

6ÂŞ summane

lunedĂŹ

1

martedĂŹ

2

mercoledĂŹ

3

giovedĂŹ

4

venerdĂŹ

5

domenica

7

Sanda Virdejane

La CannilĂŠure

Sande Biasce

Sande Gilberte

Sand’Àghete

sabato

6

Sande CusumÍine Lu Viat’Angele

Sande RumĂźalde

Buon Compleanno /XLJL &DQFL

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50


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51


furbare / febbraio / february

7ª summane

lunedì

8

martedì

9

Sande Ggelòrme

Sanda ‘Pullonie

mercoledì 10

Sanda Durutué

giovedì 11

La Madonne de Lurde

venerdì 12

Sand’Adolfe

sabato 13

Sanda Remeggëlde

domenica 14

Sande Valendëine

Amici d el lunario

Giorgio Di Domenico

52

Beh, un riconoscimento lo si doveva a Giorgio Di Domenico, non foss’altro perché ha ritenuto di doversi caricare sulle spalle, in termini d’impegno non soltanto materiale, il peso di dare continuità al giornale fondato dallo zio Angiolino Cianci: Vasto domani. Un peso sentito come obbligo morale non soltanto alla memoria di un grand’uomo, ma nei confronti dei tantissimi lettori che in ogni parte del mondo da circa mezzo secolo hanno in Vasto domani, il cordone che li lega alla madre patria. Di questo bisogna esser grati a Giorgio, così come della incessante passione che mette – lui che da bancario mai avrebbe immaginato di cimentarsi con l’inchiostro della tipografia – nel confezionare in maniera quasi certosina il suo, anzi il nostro, foglio d’informazione degli abruzzesi nel mondo.


furbare / febbraio / february

Emeroteca

Mare perché questa musica strana... 28 Febbraio 1950

Durante un pomeriggio domenicale di questa incipiente primavera siamo andati al Campo Boario per renderci conto “de visu” delle realizzazioni edilizie di questa zona che dovrebbe diventare il primo quartiere moderno che si costruisce accanto all’antica città. Eravamo tre amici convenuti colà, lieti se avessimo potuto ammirare qualcosa di veramente nuovo ed ordinato. In una zona abbastanza ampia, che non presenta eccessivi dislivelli, che per la sua stessa topografia presenta buone possibilità all’edilizia moderna, immaginavamo che un piano regolatore preordinato avesse tracciato ampie strade alberate, regolari, geometriche come si vedono in tutte le città d’Italia quando si ha spazio disponibile e volontà di costruire con ordine e con criteri moderni. Siamo stati invece delusi. Ai nostri occhi si è presentato un caotico sistema di costruzioni. Evidentemente il piano regolatore o non c’è o non si è rispettato. La zona è dominata da una grande costruzione sorta per scopi educativi posta a sghimbescio del fronte stradale. Poco distante sorgono due belle costruzioni dei senza-tetto, piantate in ordine sparso. Attorno sorgono sù altre case nello stesso modo come quando ai soldati si è dato l’ordine del rompete le righe. Perché non si è costruito con seri criteri dettati dall’urbanistica moderna? Perché l’Ufficio Tecnico Comunale non è intervenuto tempestivamente denunciato tali manchevolezze? Ci siamo posti questi interrogativi e siamo rimasti alquanto perplessi nel constatare ciò che accade nella nostra città. Case nuove costruite a Vasto un po’ qua un po’ là, case in costruzione si vedono sorgere nei punti più diversi della periferia: Case dei senza-tetto, case popolari, case dei reduci, case della maternità, case Fanfani, tutte appollaiate sul colle dell’antica città. Nessuna che si affaccia al mare. Nessuno pensa a costruire nell’incantevole e pur breve percorso che congiunge Vasto al suo mare abitazioni d’interesse pubblico e privato. Mentre tutte le città scendono dalla collina verso la pianura e il mare spinte dal ritmo della vita moderna, Vasto resiste, indugia, discute, teme come fosse non sua la sua marina [...]. Angelo Cianci

%FEJDBUP B .BSJB (SB[JB 5SJ[[JOP Dedicato ad una professoressa che nessuno dei suoi allievi ha dimenticato. Così hanno voluto che scrivessimo di Maria Grazia Trizzino alcuni ex alunni che l’hanno avuta come docente e che si accingono a festeggiare i cinquant’anni di diploma. Di Lei ricordano la preparazione, l’impegno e soprattutto il dinamismo, tanto che uno di essi non ha avuto esitazione a dire che “la Trizzino aveva una marcia in più rispetto agli altri”. Classe 1916, la Professoressa Trizzino sta adesso raccogliendo i meritati frutti della sua vita operosa: la riconoscenza di quanti ha istruito e l’affetto dei cari nipotini. 53


furbare / febbraio / february

8ª summane

lunedì 15

Sande Ggiacënde

martedì 16

Sanda Ggiulïana Carnëvale

mercoledì 17

Sande Romele Li Ciánnere

giovedì 18

Sande Liaune

venerdì 19

Sande Curradëine

sabato 20

domenica 21

Sande ‘Leuterie

Sande Felëice

“LA ŠTORIE 2010” GL )HUQDQGR '¶$QQXQ]LR

54

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furbare / febbraio / february

M’aricorde

‘Na vódde a Sand’Andune! Colloquio con Paolo Di Guilmi

“Sono nato nel 1928 in contrada Sand’Andunie: una dozzina di casette lungo il tratturo, a cominciare dalla Conicella ed un’altra dozzina nelle vicinanze della chiesetta. Le case erano abitazioni di contadini in cui vivevano insieme nonni, figli e nipoti. Mio nonno Francescopaolo era nato nel 1870 nella stessa casa. Nella giornate invernali, vicino al focolare, ci raccontava che il tratturo era la grande strada percorsa ogni giorno da migliaia e migliaia di pecore, da pellegrini diretti ai santuari, viandanti, mercanti e mercanzie, soprattutto a primavera in occasione delle fiere di merci e bestiame ed in autunno, quando i pastori conducevano le pecore a svernare in Puglia. Ricordo che durante l’ultima guerra sul vicino Colle delle Mandorle si svolse una battaglia e sul tratturo transitarono le truppe tedesche seguite poi da quelle degli alleati. Episodi d’ogni genere capitarono in quei tristi giorni: a cominciare dalle requisizioni di polli, maiali, pecore, cavalli, vacche. Un certo Zì Ggiuhanne, teneva nascosti in una cava di tufo moglie, figli, pecore e cavallo. Durante un rastrellamento i tedeschi, udirono nitrire il cavallo. Zì Ggiuhanne, minacciato col mitra, fu costretto a condurre i tedeschì nella cava dove al suo fischio i militari furono presi a calci dal...cavallo. A quel punto Zi Ggiuhanne fingendo rabbia e stupore verso il cavallo, offrì in cambio una damigiana di vino. I militari, ormai ubriachi, accettarono il baratto e Zì Ggiuhanne, passata la bufera bellica, amava raccontare la storia con l’intima soddisfazione di aver fatto fessi i tedeschi. Negli anni del dopoguerra, molti giovani emigrarono e la contrada rimase con vecchi, donne e bambini. Con le rimesse dall’estero iniziò però un timido sviluppo edilizio che si trasformò a fine Novecento in un vero boom-edilizio, determinando la “Vasto Alta” che conta circa 2000 abitanti. Certamente lo sviluppo è tangibile, ma noi, vecchi residenti, abbiamo perso quella poesia rurale, quel calore umano, la semplicità e serenità di vivere con l’uscio di casa aperto, sicuri che se veniva il vicino chiedeva sempre prima: “C’è permesso?” o meglio “Si pò ‘ndrà?” e sciàure arispunnàve “...trasce ...trasce”.

Fett’ e Fettarille

Nozze d’Argento

La moglie, tutta mielosa al marito: - Li sé’ che jurne è ugge, Ggiuvuà? E lui: - é nu jurne gnè l’éddre… - No, marite mé’, uje fà vendicingh’anne che je sàme spuséte… t’aricùrde? - Vendicingh’anne? – risponde sgranando gli occhi il marito. - S’avess’accise cacchedîne, mò stàve ggià ‘n libbertà!

55


furbare / febbraio / february

9ª summane

lunedì 22

Sanda Marecarëite

martedì 23

Sande Làzzere

mercoledì 24

Sand’Ida

giovedì 25

Sanda Cuštanze

venerdì 26 Sanda Matëlde

sabato 27

Sande Habbriéle de la ‘Ddulluruate

domenica 28

Sande Rumuane

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$QGUHD ,DQQRQH Papà Regalino l’ha sempre saputo che Andrea ce l’avrebbe fatta. Sin dai tempi in cui lo portava a provare la minimoto sul circuito improvvisato di un parcheggio alla Marina, perché già da allora, a poco più di cinque anni, dimostrava di avere stoffa e soprattutto grinta. Adesso Andrea Iannone è un campione che si è già aggiudicato molte vittorie nel Mondiale della classe 125cc e che guarda con legittima ambizione a nuovi traguardi e, a quanto sembra, alla categoria superiore, nella quale sta per transitare. Un fuoriclasse che fa onore al motociclismo italiano, un centauro valoroso che porta nel mondo il nome della Città. 56


furbare / febbraio / february

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Fett’ e Fettarille

Formaggio Inglese

‘Nu uaĹĄtarole appena arrivato a Perth, in Australia, viene comandato di andare a comprare del formaggio al market. Non sa una parola d’inglese e si sforza di far capire al commesso quel che vuole. Inutilmente. Finchè, indispettito, sbotta: - SĂŹ ccĂŹse, a ĹĄtu ssensĂ le ca nin me capèsce. E a quel punto l’altro: - Cheese, cheese, ok‌. Tornato a casa, riferisce l’accaduto e aggiunge: -M’aje ‘mbarĂ te l’anglĂ ise. MĂĄnneje n’accidènde e tte fĂŹ capÍ’ subbete sĂ­bbete.

*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> $*8*/,$ $/ )2512 Ingredienti per 3 persone: Un bella aguglia di circa kg. 1, gr 200 di zucchine, qualche cipollina all’agro. Procedimento: lavare l’aguglia, ridurla in tre porzioni ed aprirle a 180°. In una teglia versare un bicchiere d’olio d’oliva, aromatizzare con origano e menta. Guarnire con fettine sottili di zucchine e quindi infornare a 180°. A cottura completata servire nel piatto di portata aggiungendo le cipolline. 57


marze / marzo / march

10ÂŞ summane

lunedĂŹ

1

martedĂŹ

2

mercoledĂŹ

3

giovedĂŹ

4

venerdĂŹ

5

domenica

7

Sande AlbĂŤine

Sande RuggĂŻre

Sanda CamĂŤlle

Sande Casemire

Sande UsĂŠbbie

sabato

6

Sanda Rose

Sanda FilĂŤciatte

Buon Compleanno 0DULDSLD '¡8JR

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58


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59


marze / marzo / march

11ª summane

lunedì

8

martedì

9

Sande Giuvuanne de Ddë

Sanda Frangiasca Rumüane

mercoledì 10

Sande Simblèce

giovedì 11

Sande Cuštandëine

venerdì 12

Sand’Uriaune

sabato 13

Sanda Patrëzie

L’Icona

Sanda Matëlde

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Se n’è andato in una fredda giornata dello scorso nevoso febbraio il professor Damiano Ruta, docente di educazione fisica per molti lustri presso il Liceo Classico “L.V. Pudente”. Lo ricordano con particolare affetto e gratitudine gli allievi di un tempo, che da lui hanno avuto tirate d’orecchie e ammonimenti, ma anche tanti esempi di vita. Persona semplice, sobria di parole e di gusti ma ricca di valori e di principi che sapeva infondere nei suoi studenti, ha caratterizzato un’epoca, insieme ai colleghi “rivali” Scolavino e Vincenzo Russo, lasciando unanime rimpianto. 60

domenica 14


marze / marzo / march

MARZO 1909. “Sorge... il sol dell’avvenireâ€? Vasto non rimane estranea ai grandi sommovimenti politici e civili che all’inizio del Novecento caratterizzano la crisi del liberalismo e del notabilato ottocentesco. Se risultano giĂ presenti alla fine del secolo XIX associazioni che si rifanno al Cattolicesimo ed alla Sinistra Storica, come la Stella Azzurra, il Tiro a segno, il Circolo Cattolico, la SocietĂ di Mutuo Soccorso, è però nel marzo del 1909 che fa la comparsa il primo embrione di una sezione che s’ispira al Partito Socialista, denominata all’inizio Circolo Giovanile Socialista. Secondo quanto si ricava da un rapporto a cura della locale Sottoprefettura la sezione, “male organizzata, poco disciplinata, di scarsa importanzaâ€?, ha una sede in Largo Santa Chiara e ad essa aderiscono una cinquantina appena di soci, per lo piĂš giovani che risentono della nuova temperie po-

litica e culturale che attraversa l’Europa ed il Paese e che hanno in Amerigo Francese, figlio dell’industriale Alfonso, e in Vincenzo Cardone di Giovanni, i loro leader locali. DovrĂ trascorrere però altro tempo, nel 1919 addirittura, con la fine della Prima Guerra Mondiale e con la nascita dei grandi partiti di massa, perchĂŠ il Partito Socialista diventi una vera realtĂ politica anche a Vasto. Sulla figura e sull’impegno politico di Vincenzo Cardone si possono ricavare notizie dal periodico “La Conquista Proletariaâ€?, organo della Federazione Socialista di Chieti, diretta da Guido Torrese, ma vale la pena richiamare come egli sia stato dirigente sindacale tra i piĂš autorevoli in Abruzzo, fondatore della Lega Proletaria e della Camera del Lavoro di Vasto e quindi segretario della stessa Federazione provinciale socialista.

Quando il vetro è vastese

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61


marze / marzo / march

12ª summane

lunedì 15

Sanda Lujëise

martedì 16

Sande Ggiulïàne

mercoledì 17

Sanda Gertrude

giovedì 18

Sande Salvataure

venerdì 19

San Giusueppe

sabato 20

Sanda Sandre

1LQQu 'L %XVVROR Malgrado gli anni sulle spalle, Nicola Di Bussolo detto Ninnì si presenta sempre come il giovane acconciatore tornato da Milano con la passione per il taglio. Un desiderio di modellare le teste che non l’ha mai abbandonato e che rinnova ogni qual volta si misura con la compostezza e con l’eleganza. È importante per Ninnì, l’attenzione per gli elementi piliferi. Si riverbera ovunque. Perfino in quella pesca dei pelosi – di cui è il massimo esperto cittadino – che, per lui, costituisce il sale della vita. Aristotele diceva che i peli morbidi indicano un uomo timido, quelli duri sono segni di forza. In quelli durissimi di li pilîuse, Ninnì ritrova forza e serenità. Alla putéche di Fóre la pòrte, Ninnì esprime tutto il gusto del vivere. Una splendida lezione di saggezza 6DUj 7L]LDQR" in questo oscuro tempo di povertà delle cose. 62

domenica 21

Sande Ermanne

Vecchi fusti


marze / marzo / march

, &LQTXDQW·DQQL GHOOR 6FLHQWLÀFR ©0DWWLROLª Il 1° ottobre 1960 il «Mattioli» inizia la sua attività come sezione staccata del Liceo Classico «L. V. Pudente». Ciò è documentato dalla circolare prot. 12164 del 20 giugno di (sezione staccata quell’anno che l’allora Provveditore agli Studi di Chieti indel Liceo-Ginnasio “L.V. Pudente”) via al Preside in carica. Dal punto di vista del suo sviluppo 1960-1962 Mario Merlino interno, solo un decennio più tardi, con nota 1824 del 29 1962-1965 Ermanno Galante maggio 1970, il Ministero della Pubblica Istruzione comu1965-1967 Luigi Capozucco nica l’istituzione del Liceo Scientifico autonomo a partire 1967-1970 Ermanno Galante dal 1° ottobre dello stesso anno. Nel 1984 la scuola viene intitolata a Raffaele Mattioli. L’istituzione (in provincia, (istituzione autonoma) posteriore al solo Scientifico di Chieti [1924]) precede di 1970-1971 Ermanno Galante poco la trasformazione produttiva dell’area in cui viene in1971-1972 Raffaele Campo scritto. Sul finire degli anni Cinquanta risulta molto coe1972-1974 Michele Mattia rente l’impegno dell’Amministrazione comunale del tem1974-1975 Eduardo Capossela po nel sollecitare il Ministero all’apertura di una scuola ad 1975-1985 Michele Mattia 1985-1986 Piervincenzo De Lucia hoc in grado di anticipare i bisogni formativi di una comunità sociale già consapevole del mutamento economico in 1986-1987 Antonio Luciani atto. Va detto, insomma, che la genesi dello Scientifico si 1987-1989 Aldo Composto trova a essere funzionale alla formazione di quadri dirigen1989-1991 Antonio Frusciante ti locali in vista del nascente Nucleo Industriale (1962). 1991-1992 Antonio Della Pelle Tra le attuali iniziative didattiche va ricordata la Settimana 1992-1994 Francesco Santulli della Scienza avviata nel 1999 cui si aggiungono, nel 2009, 1994-1995 Maria Alimonti gli incontri del Caffè-Scienza, volti a raccordare la scuola 1995-1996 Nicola Pagano 1996-1997 Maria Luisa Di Mucci alla città attraverso un programma ad hoc di conversazioni scientifico-filosofiche. Il «Mattioli» è accreditato per il rila1997-1998 Nicola Pagano scio di certificazioni esterne di inglese 1998-1999 Romualdo Cefalo (Pet-First), di francese (Delf-B1, 1999-2000 Fiorindo Marchione B2), di informatica (E.C.D.L. 2000-2001 Nicola Pagano test center A.I.C.A.). 2001-2003 Rosa Ada Gabriele 2003-2009 Nicolangelo D’Adamo 2009 Silvana Marcucci 1 ,(

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I Presidi

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A destra: L’esprit du lycée. Raffaele Mattioli e il Liceo di Vasto. Disegno di Eleonora Nanni (2009) 63


marze / marzo / march

13ª summane

lunedì 22

Sande Uttävie

martedì 23

Sande Benedàtte

mercoledì 24

Sande Habbrìele

giovedì 25

La ‘Nnungiaziàne

venerdì 26

Sande ‘Manuele La Sanda Spéne

sabato 27

Sande ‘Libberte

Emeroteca

domenica 28

Sande Sište Lu Jurne de le Palme

15 Marzo 1950

“Madama Butterfly” Anna Maria Anelli a “La Fenice” di Venezia La sera del 21 febbraio u. s. al celebre teatro “La Fenice” di Venezia, nella immortale opera pucciniana “Madame Butterfly” la nostra concittadina A. Maria Anelli ha interpretato la parte di Suzuky. Col grande piacere di risentirla attraverso la radio dopo tanti anni abbiamo rilevato la vis drammatica, che ella imprime alle sue apprezzate doti canore signoreggiando la scena in modo che l’artista lirica è anche nel contempo una impareggiabile interprete teatrale per migliore compiutezza d’ogni opera d’arte. L’eccezionale recita veneziana diretta dal m.o Wolf Ferrari è stata registrata sui dischi e ritrasmessa sulla “rete rossa” domenica 26 febbraio. Dalle colonne del nostro giornale ci rallegriamo con la concittadina A. Maria Anelli augurandole le più belle affermazioni artistiche. Un ringraziamento al solerte e… anonimo “Perantonio” che ci ha inviato da Genova il telegramma di preavviso. Una volta tanto è il caso di benedire… la perantoneria. 64


marze / marzo / march

1/;07=â23::/â5C/@27/â7<âB@3â>/@@=11673

Don Gianfranco Travaglini, don Andrea Sciascia e don Antonio Bevilacqua sono, nell’ordine, i nuovi parroci della Concattedrale di San Giuseppe, di Santa Maria Maggiore e di San Lorenzo. Mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, li ha accompagnati paternamente nel rito dell’ingresso nel nuovo delicato incarico pastorale, ringraziando a nome dei vastesi i parroci emeriti don Giovanni Pellicciotti e don Decio D’Angelo. 65


abbrĂŤile / aprile / april

14ÂŞ summane

lunedĂŹ 29

Sande SecundĂŤine

martedĂŹ 30

Sanda Giuvuanna

mercoledĂŹ 31

Sande BeniamĂŤine MercluddĂŠ Sande

giovedĂŹ

1

venerdĂŹ

2

domenica

4

Sand’Ughe GiuvuddÊ Sande

Sande Frangische de Pavele VennardĂŠ Sande

sabato

3

Sande RĂŤccarde Sabbete Sande

Sand’IsidÍre La Pasche

Buon Compleanno 5RVDQQD &RODQ]L

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abbrëile / aprile / april

15ª summane

lunedì

5

martedì

6

mercoledì

7

giovedì

8

venerdì

9

Sande Vingenze Ferrare Lu Pasquane

Sanda Ggiulϕane

Sanda Virginie

Sande Silvene

Sande Caloggere

sabato 10

Sand Pumbè

3HUVRQDJJL Figlio di Don Pompeo, medico e umanista, che fu presidente della Provincia, Edoardo Suriani personaggio lo è sempre stato. Per il carattere estroverso, per la personalità poliedrica, per la passione sportiva (indimenticate le gare di Go-kart, organizzate insieme a Trentino Colantonio), per gli interessi molteplici, che vanno dall’ingegneria alla musica. Non tutti sanno ch’è stato uno dei progettisti del motore dell’Alfa 1750 ed un apprezzato jazzista, legato a personaggi che, come si legge nella didascalia della foto, scattata nel 1957 alla RAI, non hanno certo bisogno di presentazione. 68

domenica 11

Sande Tibberie

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abbrëile / aprile / april

ALBERTO BAIOCCO Alberto al Grande Fratello è stata la novità dell’anno, il tormentone nelle discussioni tra i giovanissimi, il richiamo per costringere anche i concittadini più maturi e più svogliati a sedersi dinanzi alla tv e sorbirsi le vicende del reality più seguito in Italia. Nella casa del Grande fratello, per nulla intimorito dalla presenza invisibile di milioni di guardoni, Alberto Baiocco ha dato comunque una bella prova di sé, della sua sensibilità e soprattutto delle certezze che orientano la sua vita. Bravo Alberto!

Fett’ e Fettarille

Esproprio Proletario

Gino, un ingenuo bracciante di Villa de Nardis, ha votato per il partito che in nome del socialismo gli ha promesso un avvenire senza più padroni e proprietà privata. Felice per la vittoria della lista votata, entra in un campo e sradica una pianta di lattuga per farne insalata. Il padrone dell’orto lo vede e chiama i Carabinieri che lo arrestano. Davanti al giudice, afflitto e disincantato, si giustifica dicendo: Ajje vutàte e ajje sbajàte. Pé’ ‘nu péte d’anzalàte ajje jìt’a fenà’ carciráte.

*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> &,$0%(//$ ),25,7$ Ingredienti: 350 gr. di farina, 350 gr. di zucchero, 8 uova, 1 bicchiere d’acqua, 1 bicchiere d’olio, 1 bustina di “cremore di tartaro”, mezzo bicchiere di anice o sambuca, 1 bustina di lievito. Procedimento: montare l’albume col “cremore di tartaro”. A parte battere i tuorli con olio e liquore scelto e aggiungere la farina, amalgamare e poi aggiungere l’albume montato col cremore di tartaro. Versare il tutto nel tegame di cottura ed infornare per 75 minuti a 160°. 69


abbrëile / aprile / april

16ª summane

lunedì 12

Sande Ggilie

martedì 13

Sande ‘Dduarde

mercoledì 14

Sande Masseme

giovedì 15

Sande Ducudére

venerdì 16

Sand’Irene

sabato 17

Sande Fabbie

domenica 18

Sanda ‘Pullonie La Madonne de la ‘Ngurnuate

Amici d el lunario

Gabriele Pavone

70

Per presentarsi ai visitatori della Personale che con l’amico Pier Canosa ha allestito l’estate scorsa ha scritto: «Nel mio vivere, forse troppo spesso, mi trovo costretto a cercar parole e frasi per esprimere pensieri o sentimenti, ahimè senza riuscirvi; ciò mi ha portato a credere che un’immagine può raccontare come mille parole». L’affermazione è quanto mai rivelatrice della personalità di Gabriele Pavone, imprenditore e pittore, il quale ha affidato le sue fortune più ai fatti concreti, alla materialità del ferro e dei colori, che alle parole. Il risultato è di tutta evidenza e parla di un successo sia nella vita lavorativa che nell’arte, a cui è arrivato nella piena maturità, ma con risultati assolutamente rispettabili.


abbrëile / aprile / april

M’aricorde

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Nel 1976 viene finalmente posta la prima pietra del Palazzo di Giustizia, che riunirà in un unico edificio Pretura, Procura e Tribunale. La solenne cerimonia registra la presenza di un autorevole rappresentante del Governo, l’on. Renato Dell’Andro, e del vice presidente del Senato Giuseppe Spataro. Nelle foto sono riconoscibili l’avv. Antonio Fanghella, presidente dell’Ordine degli Avvocati, mentre legge il testo del documento che verrà custodito nella pietra, e accanto a lui il sindaco Nicola Notaro, il procuratore della Repubblica, dott. Domenico Marino, il vice segreta-

rio comunale rag. Luigi Basile, il giudice dott. Mario Panaccione, il giudice Ettore Cordisco, l’on. Giuseppe Spataro. In seconda fila, da sinistra, l’imprenditore edile affidatario dell’appalto, Angelo Ciancaglini, il segretario dell’Ordine avv. Berardino Alcini, l’ing. Giovanni Solaroli progettista dell’opera. Nella foto in basso, l’on. Dell’Andro mentre sigilla la bolla nel cemento, l’arcivescovo mons. Vincenzo Fagiolo, che ha appena impartito la benedizione, il vicario, mons. Giovanni Sorge. In seconda fila si intravvedono l’avv. Lalli, l’avv. Nicola Fabrizio e l’avv. Emilio Basilico. 71


abbrĂŤile / aprile / april

17ÂŞ summane

lunedĂŹ 19

Sande ‘SpedĂŤite

martedĂŹ 20

Sanda ‘GnĂ ise

mercoledĂŹ 21

Sand’Anzelme

giovedĂŹ 22

Sanda Flavie

venerdĂŹ 23

Sande Giorge

sabato 24

Sande Gelarde

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Tonino Irace 7RQLQR ,UDFH XQ YDVWHVH GRF FRQ LO FXRUH UL PDVWR LQ YLD 6 $QQD GRYH KD WUDVFRUVR OD IDQ FLXOOH]]D 'RSR O¡DSSUHQGLVWDWR SUHVVR OD VDU WRULD GHOOR ]LR /XLJL /D 9HUJKHWWD 7RQLQR VL WUDVIHULVFH D 5RPD SHU DIĂ€QDUH OH SURSULH FRQR VFHQ]H H FHUFDUH QXRYH RSSRUWXQLWj GL ODYRUR 4XL SHUIH]LRQD OD SUHSDUD]LRQH ODYRUDQGR SUHVVR IDPRVL DWHOLHU GL PRGD H DSUH XQD VDUWRULD QHOOD FHQWUDOLVVLPD YLD GHOOD 9LWH 7UD L VXRL FOLHQWL KD DQQRYHUDWR SHUVRQDJJL GL ULOLHYR IUD L TXDOL ,QGUR 0RQWDQHOOL O¡H[ PLQLVWUR =DPEHUOHWWL 0DXUL]LR )HUUDUD H VXR Ă€JOLR *LXOLDQR ,O VXR ODERUDWRULR q VWDWR SHU DQQL DQFKH LO SXQWR GL ULWURYR GHL YDVWH VL GHOOD &DSLWDOH SHU GXH FKLDFFKLHUH LQ OLEHUWj H TXDOFKH ´DVLQXFFLRÂľ QHO SHULRGR QDWDOL]LR 72

domenica 25

Sande Marche


abbrëile / aprile / april

Nuovo Cinema Paradiso? No, …Corso Facciamo conto che Edmondo Del Borrello sia un personaggio di Nuovo Cinema Paradiso, il capolavoro di Giuseppe Tornatore. Nato e cresciuto nella sala di papà Gaetano, uno dei pionieri de lu ciunumatò, che vediamo nella foto accanto davanti all’ingresso del Cinema Corso nel locale che oggi ospita il Museo Archeologico a Palazzo d’Avalos. Edmondo ha vissuto da protagonista buona parte della storia cinematografica, dai tempi dei proiettori a lampada di carbonio agli attuali del “digitale”, dall’epoca delle monosale, piccole, buie e fumose, a quella delle multisale col tridimensionale e dei parchi ludici che vanno adesso. E sempre con la passione e la competenza che sono alla base del successo e della stima di cui gode. Non a caso gli è stato attribuito il prestigioso Premio nazionale Philip Morris e conferita la presidenza dell’Agis-Anec, che rappresenta i gestori delle sale di proiezione, per l’Abruzzo e Molise. Animatore sin dalla prima edizione del Vasto Film Festival, la manifestazione estiva ideata negli anni Novanta dal sindaco Giuseppe Tagliente, Edmondo è un imprenditore tra i più dinamici, con interessi che sconfinano nel campo dell’accoglienza turistica e della ristorazione.

.2"))& !"$)& ++& 0"00 +1 Per loro il tempo s’è fermato agli anni Sessanta. Musicalmente, s’intende. Impermeabili alle mode che son seguite, hanno continuato a coltivare con passione e con testar-

daggine le melodie della gioventù, quando ciascuno di loro aveva una sua band, il complessino musicale, come si diceva allora. Il risultato è stato entusiasmante, a giudicare dalle migliaia di fans accorsi alle loro esibizioni, che costituiscono un pubblico affezionato, composto di persone alle ricerca di ricordi ma anche di giovani attratti dal suono delle loro chitarre elettriche. Schierati davanti all’obiettivo eccoli.Da sinistra, Fernando Bray, Angelo Frasca, Nicola Soria, Cosimo Bray, Sergio De Guglielmo e Antonio Cirulli. 73


maje / maggio / may

18ÂŞ summane

lunedĂŹ 26

Sande Marcelleine

martedĂŹ 27

Sanda ZĂŠite

mercoledĂŹ 28

Sande Vitale

giovedĂŹ 29

Sanda CatarĂŤine

venerdĂŹ 30

Sande MĂŽzie

sabato

1

Sande GiusuĂŠppe Arteggiane

domenica

Buon Compleanno $QWRQLHWWD 'L )RQ]R

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74

2

Sande ‘Ttanasie Lu Legne de la CrĂĄce


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75


maje / maggio / may

19ª summane

lunedì

3

martedì

4

mercoledì

5

giovedì

6

venerdì

7

domenica

9

Sande Flurïane

Sande Nînzie

Sanda Bbenedatte

Sande Lucie

Sande ‘Nnucienze

sabato

8

Sande Vittàure

L’Icona

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“Quella voce poco fa...” era di Anna Maria Anelli, la mezzo soprano vastese scomparsa appena due anni fa. Protagonista della Scala con Victor de Sabata, Maria Callas, Anna Moffo, Renato Scotto, Ferruccio Tagliavini, Mario Del Monaco è stata un’interprete straordinaria del repertorio di Bellini. Con la Teresa de “La sonnambula” incisa con l’orchestra RAI di Torino nel 1952 e poi nel 1956 con quella della Rai di Milano diretta da Bruno Bartoletti, ha offerto il meglio della sua arte canora. Con Mario del Monaco l’Anelli nel personaggio della madre Lucia ha dato ancora alla Scala una superba perfomance. Nel 1964 alla Fenice di Venezia ancora successo così come su tanti altro palcoscenici del mondo. 76

Sande Libbratàure


maje / maggio / may

La Calicàre e laFurnace La nostra è stata individuata storicamente come la città dei muratori. Non è un caso che Pietro Di Donato abbia scritto Cristo tra i muratori, che riassume in romanzo l’esperienza lavorativa dei muratori vastesi emigrati negli Stati Uniti. Non è esagerato affermare, quindi, per quanto si legge in quelle pagine cariche di dolorosa fatica ma anche di speranza, che molti dei grattacieli newyorchesi risalenti agli anni Venti e Trenta furono costruiti dai vastesi. Sarà forse per questa rilevante presenza di fabbricatîre, mëstre, mezze cucchière e manèbbile (muratori, maestri, aiutanti e manovali), i quali formavano una forte corporazione con tanto di Protettore, individuato in San Sebastiano, e persino di una specie di lingua denominata lu Mmaldàsche, che l’industria della fabbricazione dei mattoni era molto fiorente. Prima dell’introduzione dei forni Hoffmann e del sistema a tunnel, in dotazione alle fornaci moderne, i mattoni venivano però realizzati nella cosiddetta Calicàre, un pozzo di 5/6 mt. di profondità e 3 mt. di diametro, secondo un procedimento antichissimo che prevedeva

Pasquale Spadaccini, Antonio e Angelo Celenza

diverse fasi. La prima era l’estrazione dell’argilla dalla cava; la seconda, la riduzione in pasta mediante l’introduzione del terriccio in vasche d’acqua; la terza, la sistemazione dell’argilla liquefatta in formelle di legno per l’essiccazione al sole; l’ultima, nella “calata” dei mattoni seccati nella calicàre per una cottura, della durata di 36 ore, a 900/1000°. Le fornaci, che sostituirono le calicàre, erano a Vasto quelle di Petrini-Storto-Tenaglia, Spataro-Mariani e F.lli Petroro.

Luigi Di Medio 77


maje / maggio / may

20ª summane

lunedì 10

Sande ‘Ndunëine

martedì 11

Sande Fabbïane

mercoledì 12

Sande Nerè

giovedì 13

La Madonne de Fàteme

venerdì 14

Sande Matté

sabato 15

Sanda Matalene

7HRGRUR 6SDGDFFLQL Teodoro Spadaccini, ribattezzato Dorino, non ha perduto con gli anni la carica di giovanile entusiasmo. Lo si capisce dall’impegno che continua a mettere nella sua attività di titolare dell’avviatissimo Quattro di Spade; dall’interesse che mostra nei confronti di altri settori imprenditoriali, nell’edilizia e nella ristorazione, che gestisce con altrettanto successo; dall’attrazione che prova per lo sport; dalla capacità di saper stare tra i giovani; dalla passione per i viaggi, cui dedica il poco tempo libero a disposizione; dal brivido che prova al volante della sua bellissima Mercedes 190 retrò. Doti e qualità che ne hanno fatto una persona conosciuta ed apprezzata in Città.

78

domenica 16

Sande Ubbualde La ‘Scenziaune

Vecchi fusti


maje / maggio / may

Ricordi di scuola

M’aricorde

Scuola Media Paolucci, 1963. Recita della Commedia “Lu ‘mmasciataure” di Adelio Tilli, musicata da Aniello Polsi. Nella foto si riconoscono: Lello Bosco, Saverio Scampoli, Giorgio Cianci, Mimmo Stivaletta, Annalisa Reale, Carla Menna, Gianni Oliva, Paola De Fanis, Gemma Auriemma, Raffaella Onorato, Maria Fina La Verghetta, Angela Stampone, Marisa Santoro, Annabella Di Francesco, Elena Lalli, Adria Cancellieri, Annamaria Forte. in primo piano i professori Tilli, Donetro De Fanis, Aniello Polsi e il collaboratore Michele Lattanzio.

Asilo delle Figlie della Croce, 1953. Con Suor Alessandrina si riconoscono: Paolo Ciccarone, Giuliano Sputore, Giuliano Ritucci, Nicola Gileno, Luigi Murolo, Paola De Fanis, Isa De Fanis, Marisa Massimiani, Michele Spadaccini, Maria Della Penna, Daniele Menna, Carlo Pracilio, Michele Frangione, Pino Ciampagna, Marco Ciccarone, Aldo Spadaccini, Aldo Perrozzi, Raffaele Bosco. 79


maje / maggio / may

21ª summane

lunedì 17

Sande Pasquale

martedì 18

Sande Venanzie

mercoledì 19

Sande Cilištëine

giovedì 20

Sande Bernardëine

venerdì 21

Sande Sicundëine

sabato 22

domenica 23

Sanda Rëite da Cascie

Sande Desiderie La Pendecoste

A la puteche de Paulucce lu Zannutille Al Pronto soccorso

Il malato sulla lettiga vedendosi osservato dal medico chiede: “Dottò, dottò.. che tinghe?” “Aspetta, aspetta un po’... facciamo l’autopsia e ti saprò dire”.

Due amici sulla panchina della villa

Nicò, tu preferisci avere l’ernia strozzata oppure le corna ? L’amico, senza esitare, risponde “Giuvà, ma che ‘ddèice? Mo pure l’ernia struzzate ??”

Dal medico

“Dotto’, nel complesso non mi posso lamentare, però la mattina mi sento confuso e ‘mburniscète e solo dopo un’oretta mi passa. Come mai? Che se po’ fa’? Risponde il dottore “Il rimedio c’è e non costa. Alzati un’oretta dopo! 80


maje / maggio / may

C’era una volta la Cattedra ambulante di agricoltura Sulla opportunità di rendere più produttive le campagne del Vastese e di arginare la piaga dell’emigrazione s’erano alla fine dell’Ottocento registrati diversi interventi. In un discorso pronunciato in Consiglio Comunale s’era ad esempio in questi termini espresso Ferdinando Martone, che ne fece pubblicare il testo in un opuscolo edito nel 1880 dalla Tipografia Masciangelo con un titolo piuttosto esplicito: DEL MODO DI MIGLIORARE L’AGRO VASTESE E SPECIALMENTE DELLE CASE COLONICHE. Significativa l’affermazione: Chi non comprende che se questa terra fosse affidata alle mani di cultori esperti in agronomia ed i vegetali si equilibrassero con gli animali utili, essa sarebbe la terra promessa? Anziché allontanare e fare emigrare con l’oppressione i nostri svelti ed energici contadini, o in mezzo alla più squallida miseria farli vivere in città, il che forma un danno maggiore per la società, bisogna invece richiamarli a nuova vita, avere un pò di stima e di carità per essi, e far godere pure quella libertà che tutti abbiamo invocata ed ottenuta. Per soddisfare dunque

questa che divenne un’esigenza condivisa, fu così costituita nel 1910 la Cattedra Ambulante di Agricoltura. La Cattedra prevedeva per il funzionamento il concorso economico del Ministero dell’Agricoltura, della Provincia e del cosiddetto Legato Romani, un lascito che il medico vastese Pietro Romani, noto per aver introdotto in Italia l’omeopatia, aveva destinato allo sviluppo ed alla solidarietà sociale. Il bilancio dell’istituzione era costituito da un capitale di diecimila lire, ripartito in cinquemila lire a carico del Legato, tremila a carico dello Stato e la restante parte alla Provincia e ai comuni del Circondario. A dirigerla fu chiamato Giuseppe Adolfo Calabresi. Per il controllo delle attività, venne creato un Comitato di vigilanza di cui furono chiamati a far parte il sindaco Luigi Nasci, il professor Francescopaolo Sargiacomo, nominato dal Consiglio Comunale, l’on. Francesco Ciccarone, designato dal Ministero, l’avv. Erminio Boschetti, indicato dalla Provincia.

Di ritorno dalla fiera 81


maje / maggio / may

24ÂŞ summane

lunedĂŹ 24

Sanda GiuvĂŤine

martedĂŹ 25

Sande Gregorie

mercoledĂŹ 26

Sande Feleppe

giovedĂŹ 27

Sande FederĂŤiche

venerdĂŹ 28

Sande EmĂŤlie

sabato 29

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Sande MassimĂŤine

82

domenica 30

Sande Ferdenande La Ternetè

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maje / maggio / may

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83


ggigne / giugno / june

25ÂŞ summane

lunedĂŹ 31

Sande Giurduane

martedĂŹ

1

mercoledĂŹ

2

giovedĂŹ

3

venerdĂŹ

4

domenica

6

Sande GiuĹĄtĂŤine

Sand’Uggenie

Sanda ClutĂŤlde

Sande QuirĂŤine

sabato

5

Sande Fiurenze

Sande Feleppe Lu Corpus ‘Ddòmene

Buon Compleanno $QWRQLR &KLDYDUR

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84


85


ggigne / giugno / june

24ª summane

lunedì

7

martedì

8

Sande Robberte

Sande Severëine Punto di stella

mercoledì

9

Sande ‘Rrëiche

giovedì 10

Madonne di li Merécle

venerdì 11

Sande ‘Nufre

sabato 12

Sanda Alëice

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domenica 13

Sande ‘Ndonie de Padeve

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A vederlo pensi che sia un pensionato senza sogni o inquietudini, ma Antonio Angelucci, approdato a Vasto dalla natìa Casalbordino, si sente tutt’altro che entrato nella fase dei bilanci esistenziali ed ha la testa davvero sempre… per aria. Sì, perché continua a coltivare la passione per il volo con una dedizione che ha dello straordinario. Frequenta, quando può, ogni manifestazione aeronautica, ed è noto per aver ricostruito con le sue mani, in scala naturale, due aerei che hanno fatto la storia dell’aviazione: uno Sva 5, l’aereo con cui Gabriele D’Annunzio compì il volo su Vienna, e il Fokker Dr1 del Barone Rosso. La sua genialità non finisce qui, avendo realizzato anche scafi, apparecchi di ricezione di segnali meteo-fax, aquiloni e tutto ciò che gli passa instancabilmente per la testa. 86


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ggigne / giugno / june

UH / D & X QJ D

La Zitillàne

Successo di pubblico e tournèe hanno caratterizzato la rappresentazione de La Zitillàne, l’ultimo lavoro di Gianluigi Delli Quadri e dell’affiatatissima troupe che l’ha messo in scena nella scorsa estate. Imperniata sulla storia di una bisbetica nostrana, domata da un imbranato portalettere, la pièce ha avuto come interpreti Orietta D’Aurizio, Luciano Marchesani, Gianluigi

Delli Quadri, Davide Delle Donne, Antonio Del Roio, Giovanni Bixio, Anna Naglieri, Roberta Naglieri, Carmela Camperchioli, Laura Trovarelli, Saverio Naglieri, Giuseppe Del Prete, Pietro Bevilacqua, Pietro Di Loreto, Fernando Valentini. Fanno parte dello staff Chiara Vinciguerra, Piera Grassi, Pina Di Paolo, Paolo Altieri, M. Cristina Colanzi, Peppino D’Ercole, Sigfrido Febbo.

*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> )(*$72 ', 0$,$/( &21 /$ 5,==$ Ingredienti per 4 persone: gr 500 di fegato affettato di maiale, gr 200 di rizza, 16 foglie d’alloro. Procedimento: sciacquare il fegato, mettere sotto e sopra una foglia di alloro e avvolgere con un pezzo di rizza. Oliare il tegame di cottura ed imbiondire uno spicchio d’aglio. Posizionare le fette di fegato già preparate. Rigirare a mezza cottura le fette confezionate, aggiungere rosmarino. A cottura completata spruzzare un poco di grappa o centerbe. 87


ggigne / giugno / june

25ª summane

lunedì 14

Sande Zaccarëje

martedì 15

Sande Veite

mercoledì 16

Sand’Ureliane

giovedì 17

Sande Adolfe

venerdì 18

Sande Curnuelie

sabato 19

Sande Rumüalde

domenica 20

Sanda Micchelëine

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Alessandra Smerilli Suor Alessandra Smerilli, nata a Vasto neanche tanto tempo fa, divide la vita tra la preghiera e l’impegno universitario. Conseguita la Laurea in Economia Politica presso La Sapienza di Roma, col massimo dei voti e con una tesi dedicata alle Reti bayesiane e teoria dei giochi, Alessandra, Figlia di Maria Ausiliatrice, insegna presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium, e l’Università Cattolica di Roma. Molti gli articoli e le pubblicazioni al suo attivo, tra cui degni di menzione sono Benedetta economia (Roma, Città Nuova 2008); Homo oeconomicus? Dinamiche imprenditoriali in laboratorio (Bologna, Il Mulino 2007); Le dinamiche della cooperazione: un modello evolutivo (Forlì, AICCON Working Paper 2006); Comportamenti cooperativi e we-rationality (Roma, Mimeo-Università La Sapienza 2006); Teoria economica e relazioni interpersonali (Roma, Mimeo-Università La Sapienza 2003). 88


ggigne / giugno / june

I Carabinieri a Vasto Ad assicurare la tenuta dello Stato nato dal processo di unificazione contribuì certamente il Corpo dei Carabinieri, che, strutturato in 13 Legioni, si trasformò nel 1862 in Arma dei Carabinieri Reali. Per l’Abruzzo venne costituita l’8ª Legione, con Divisioni a Chieti e a L’Aquila e Compagnie, Tenenze, Sezioni e Stazioni. La Divisione a Chieti era così organizzata: -Compagnia con Tenenza nel capoluogo e Stazioni a Francavilla, Pescara, Manoppello. -Tenenza di Chieti con Stazioni a Bucchianico, Casacanditella, Caramanico, Guardiagrele, S. Valentino, Tocco Casauria, Tollo. -Tenenza di Lanciano con Stazioni a Casoli, Lama, Orsogna, Castelfrentano, Ortona, Palena, S.Vito, Torricella, Villa S. Maria, Borrello. -Tenenza di Vasto, con Stazioni a S.Salvo, Casalbordino, Scerni, Gissi, Celenza sul Trigno, Carunchio, S.Buono. Una Sezione ad Atessa, dipendente da Vasto, con Stazioni a Castiglione M. Marino, Bomba, Montazzoli, Paglieta. L’originaria organizzazione dell’Arma nel Chietino subì modifiche più avanti e Vasto fu periodicamente Tenenza e Stazione sino alla conclusione del 2° Conflitto Mondiale. Dai documenti risulta che nel 1952 era Tenenza; nel 1963 Tenenza dipendente da Lanciano; dal 1964 al 1975 Tenenza dipendente dal Comando provinciale; dal 1975 Compagnia. Nel cinquantennio1950-2010

si sono avvicendati al comando dei carabinieri di Vasto i seguenti ufficiali: 1950 - Cap. Sebastiano De Pascalis 1952/1955 - S.Ten. Stefano Basanisi 1956 - Ten. Vito Bonatesta 1960 - Ten. Ernesto Morabito 1962 -Ten. Cosimo Acquafredda 1967 -Ten. Antonio Prestamburgo 1968/1969 - Ten. Sebastiano Leotta 1970/1972 - Ten. Alfonso Venditti 1973/1974 - Cap. Andrea Venditti 1974 - Ten. Andrea Marasco 1975/1979 - Cap. Umberto Galgani 1980/1985 - Cap. Vincenzo Totaro 1986/1989 - Cap. Maurizio Ciolli 1989/1992 - Cap. Marco Poppi 1992/1996 - Cap. Salvatore Minniti 1996/2001 - Cap. Marco Zearo 2001/2004 - Cap. Massimiliano Maccaroni 2004 - Cap. Giuseppe Loschiavo.

Dal settembre dello scorso anno è stata assegnata alla Compagnia di Vasto il Ten. Emanuela Cervellera, primo ufficiale di sesso femminile in servizio a Vasto, che coadiuva brillantemente il Cap. Loschiavo. 89


ggigne / giugno / june

26ÂŞ summane

lunedĂŹ 21

Sande LujĂŤgge Punto di stella

martedĂŹ 22

Sande PaulĂŤine

mercoledĂŹ 23

Sande Nazzarie

giovedĂŹ 24

Sande GiuuĂĄnne BatteĹĄte

venerdĂŹ 25

Sande Hujerme

sabato 26

Sande Giuvuanne e Pavele

Amici d el lunario

Antonio De Rosa

90

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domenica 27

Sande Clemende


ggigne / giugno / june

Emeroteca

15 giugno 1950

Gli imputati di Lentella, interessante causa di estorsione. Udienza del 26 maggio

Imputati: Paolini Cesario, Moro Cosimo, Zaccardi Amedeo, Sciascia Pierino e Di Iorio Nicola, in stato di detenzione, tutti di Lentella, accusati di aver tentato di organizzare, nonostante il divieto, una pubblica manifestazione nel trigesimo della morte dei due poveri lavoratori uccisi in conflitto con la forza pubblica nel marzo scorso e per la cui morte la C.G.I.L. aveva ordinato lo sciopero generale in tutta l’Italia. Inoltre gli imputati Paolini e Sciascia per rispondere rispettivamente di abusiva detenzione di tritolo e di cartucce. Collegio dei Giudici: dr. Florio Longo Presidente; dr. Gaetano Bosco e dr. Bruto Cavacini giudici a latere; Procuratore della Repubblica: dr. Vittorio Santella. Alla difesa la Camera del Lavoro, che ha avocato la tutela in giudizio degli odierni imputati, allinea l’on. Silvio Paolucci, l’avv. Guido la Morgia del Foro di Lanciano e l’avv. Francesco D’Ugo. La Corte ha assolto con formula piena gli imputati condannando il Paolini e lo Sciascia per abusiva detenzione di esplosivi: pena sospesa [...].

L’ASSOCIAZIONE SPORTIVA “VOLO VASTO” Costituita nel 1999, l’Associazione riunisce tutti gli appassionati del volo light ed ha sede in via Incoronata, dove dispone di una aviosuperficie e di un hangar per la rimessa dei velivoli. Nel corso della sua storia decennale ha visto via via incrementare il numero di soci, che oggi sono 47, di cui 22 piloti; ha dato il brevetto a 16 allievi, effettuando in totale ben 2500 ore di volo. Il parco mezzi volanti è poi costituito da 6 aerei, 2 elicotteri. 2 deltaplani. Presidente del sodalizio è Luigi Ciancaglini, vice presidente Paolo Montanaro, membri del direttivo Luigi Esposito, Pasquale De Michele, Roberto Bruno, Donato Santini, Andrea Troiano.

91


lîjje / luglio / july

27ª summane

lunedì 28

Sand’Irené

martedì 29

San’Bitre e Pavele Punto di stella

mercoledì 30

Sande ‘Nnuciénze

giovedì

1

venerdì

2

domenica

4

Sande Dumiziane

Sande Urbane Madonne di li Grazie

sabato

3

Sande Tumuásse

Sanda Sabbette

Buon Compleanno *UD]LD 'HO )Uj

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92


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lîjje / luglio / july

28ª summane

lunedì

5

martedì

6

mercoledì

7

giovedì

8

venerdì

9

Sanda Filummuéne

Sanda Maréjja Guràtte

Sanda Cláudie

Sand’Adriane

Sande Ggiste

sabato 10

Sanda Isabella

*LRYDQQL '·(UPLOLR In Città tutti lo conoscono come Giovanni La Morte, un soprannome che si porta dalla prima gioventù, quando gli piaceva appunto sfidare la Signora delle Tenebre a cavalcioni della moto. La passione per le due ruote l’ha poi messa a frutto avviando un’officina diventata punto di ritrovo di centauri e aspiranti tali e fondando, insieme agli amici delle prime scorribande, un attivissimo Moto Club nel quale ha mosso i primi passi e respirato i fumi delle più classiche sgassate anche il giovanissimo Andrea Iannone. Simpatico, ancorchè asciutto e spesso salace nelle sue esternazioni, generoso e sempre disponibile con i giovani soprattutto, Giovanni D’Ermilio è un personaggio al quale non si può che voler bene. 94

domenica 11

Sande Bbenedàtte

Vecchi fusti


lîjje / luglio / july

1pJ[TQZ_NTSJ IJQQF XHWNYYZWF MF NQ STRJ IN 2NRNpÈ )N *LNINT Il nome di Mimì Di Egidio è indissolubilmente legato all’evoluzione delle forme di scrittura e di comunicazione nel nostro comprensorio. Proveniente da Teramo insieme alla consorte Italia, Mimì avviò negli anni Cinquanta a Vasto un fiorente commercio di articoli della Olivetti, macchine da scrivere e calcolatori in modo particolare, di cui rifornì per oltre trent’anni uffici pubblici e privati. Imprenditore serio e preparato, impegnato in molteplici attività sociali e culturali, ha lasciato un ottimo ricordo di sé in quanti – e sono tantissimihanno avuto l’occasione di conoscerlo. Nella foto lo vediamo giovanissimo, mentre presenta nell’aula del Consiglio Comunale un nuovo apparecchio, presumibilmente

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una telescrivente, alle autorità comunali. Si riconoscono accanto a lui Idiano Andreini e il sindaco Olindo Rocchio.

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95


lîjje / luglio / july

29ª summane

lunedì 12

Sande Furtunüate

martedì 13

Sande ‘Rreiche Punto di stella

mercoledì 14

Sande Camélle

giovedì 15

Sande Bbonavendïre

venerdì 16

La Madonna de lu Cármene

sabato 17

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Sande Cirille

96

domenica 18

Sanda Marëine

)HUQDQGR $VFDWLJQR È stata una figura storica del calcio vastese. Tecnica e rapidità facevano di lui un attaccante completo e temuto. In venti anni di attività ha realizzato 214 gol. Catturato dalle bellezze locali, in primis da Imelda, la donna che sarebbe diventata sua moglie, si stabilì a Vasto, mettendo a disposizione le sue non comuni doti ed esperienze in favore dei giovani. Nelle foto lo vediamo con altre glorie del calcio vastese: Della Penna, Fiore II, Fiore I e il massaggiatore Raffaele Smargiassi.


lîjje / luglio / july

Emeroteca

15 luglio 1950

All’On. Compartimento delle Ferrovie dello Stato – Ancona

1. Fermata dei direttissimi 450 e 451 e del rapido 624 almeno limitatamente al periodo estivo e in considerazione della importanza nazionale della Mostra Palizziana; 2. Riparazione del recinto ferroviario dal ponte alla stazione; 3. Sistemazione del piazzale esterno della stazione; 4. Pensilina per i sigg. viaggiatori (per quelli almeno, che pagano il biglietto); 5. Telefono alla Stazione.

Alla Direzione Prov. delle Poste – Chieti

1. Una distribuzione mattutina della corrispondenza durante i giorni festivi; 2. Il regolare servizio di spedizione delle lettere “espresso” durante i giorni festivi.

&KH GLYHUWLPHQWR Il richiamo tutto brasilero è puramente casuale, in quanto il nome deriva dall’associazione delle prime lettere dei cognomi dei proprietari Baiocco e Jacovitti, ma il clima che si respira è proprio tropicale. Chi vi entra viene immediatamente travolto e coinvolto dall’alta tensione della musica, del ballo, dell’allegria e dalla bellezza di questo locale tra i più noti della costa adriatica.

*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> &$9$7(//, &21 *$0%(5(77, Ingredienti per 4 persone: gr. 500 di cavatelli freschi, gr. 500 di gamberetti, gr. 500 di pomodori pelati. Procedimento: Sciacquare i gamberetti, saltarli in tegame con olio d’oliva e aggiungere mezzo chilo di pelati. Far cuocere per 20 minuti. A parte, in acqua salata, lessare i cavatelli e affogarli nel sugo con gamberetti. Aggiungere un po’ di piccante e gustare con un buon bicchiere di trebbiano. 97


lîjje / luglio / july lunedì 19

Sand’Arsenie

martedì 20

Sand’Aurelie

mercoledì 21

Sande Claudie

giovedì 22

Sanda Maréjja Matalene

venerdì 23

Sanda Bbréggede Punto di stella

sabato 24

Sanda Cristëine

L’Icona

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Sono almeno quattro le generazioni di studenti che hanno appreso, chi più chi meno, nozioni di matematica e fisica dalla professoressa Clelia Melle. Docente nei licei cittadini, si è fatta apprezzare per la forte carica umana, per la simpatia, la serietà e la dedizione materna all’insegnamento ed alla scuola. La vediamo nella foto, scattata nel giugno del 1968, insieme ai suoi allievi della sezione A del primo Liceo “L.V. Pudente”. Intorno a Lei, da sinistra Michele Carmenini, Antonello Longo, Giancarlo Vicino, Pino Bacceli, Peppino Mariotti e Peppino Tagliente. 98

domenica 25

Sande Giàcheme


lîjje / luglio / july

9DVWR 3HUWK 8Q GHVWLQR LQFURFLDWR Pochi, al momento della firma del gemellaggio tra Vasto e Perth, riuscirono a capire l’importanza di quell’evento fortemente voluto da Silvio Petroro. A distanza di un ventennio, tuttavia, la considerazione intorno ad esso è diventata pressocchè unanime, tanti sono stati gli effetti positivi e le ricadute benefiche che ha provocato, rafforzando il legame dei tantissimi vastesi emigrati in Australia con il paese d’origine, segnalando il notevole contributo che essi hanno dato allo sviluppo del West Australia e coinvolgendo i giovani delle due città in riuscitissimi scambi culturali. A rimarcarne l’importanza è stato l’anno scorso, nella ricorrenza dello storico evento, la visita del sindaco di Perth Lisa Scaffidi, la quale ha voluto anche portare a L’Aquila terremotata un segno tangibile di solidarietà.

Un Matrimonio tutto d’oro Di Lidia Di Bussolo lu Lunarie ha già scritto e del suo appassionato legame con Vasto, che non s’è mai affievolito, nonostante la maggior parte della sua esistenza l’abbia trascorsa a Roma. Un avvenimento assolutamente straordinario, quale quello delle sue nozze d’oro con l’amato Alberto Picchi, festeggiato il 25 ottobre dell’anno scorso insieme ai suoi cari e alle adorate nipotine, non poteva non essere menzionato su queste pagine. Accompagnato da una bella fotografia dei due “sposini” e da tanti cari e sinceri auguri.

99


ahâťte / agosto / august

31ÂŞ summane

lunedĂŹ 26

Sand’Anne e GiuvuacchÍine

martedĂŹ 27

Sande CelestĂŤine

mercoledĂŹ 28

Sanda Serene

giovedĂŹ 29

Sanda Marte

venerdĂŹ 30

Sanda BiatrĂŤice Punto di stella

sabato 31

Sande ‘Gnazie

domenica

Buon Compleanno 5RVDQQD 3DQGROĂ€

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1

Sande ‘Liffanze


101


ahâšte / agosto / august

32ª summane

lunedì

2

martedì

3

mercoledì

4

giovedì

5

venerdì

6

domenica

8

Sand’Usebbie

Sanda Lèdie

Sande Giuvuanne

Sand’Osvalde

Sand’Uttaviane

sabato

7

Sande Caddane

9DVWHVL FKH VL IDQQR RQRUH

Michele Scafetta Michele Scafetta è nato a Vasto nel 1934. Emigrato in Germania, lavora per oltre vent’anni alle dipendenze del famoso laboratorio della Musik Alexander, azienda leader nella produzione di strumenti musicali a fiato in ottone da più di due secoli, conseguendo il diploma di costruttore di “fiati”. Rientrato in Italia nel 1982, si stabilisce a Francavilla al Mare, ove avvia un’attività di produzione e riparazione di trombe, tromboni, corni, filicorni, creando pezzi davvero unici e richiestissimi. Tra i clienti di questo autentico “artiere” figurano professori delle più famose orchestre sinfoniche, come Santa Cecilia e Rai. 102

Sande Ddumuéneche


ahâšte / agosto / august

I sessant’anni del processo Fioresi di Luigi Murolo

È ancora sconosciuta in città la storia del suo più importante processo politico (l’anno è il 1950). Non vi è alcuna ragionata informazione sul rapporto tra questa vicenda e l’attività della sezione di corte d’Assise di Vasto che ha operato per solo un anno e due mesi (dal 15 luglio 1950 al 13 settembre 1951). In realtà, di tale fatto si ha un’unica notizia locale sul periodico “Histonium” del 31 luglio 1950 che, però, affronta la questione come se si trattasse di un importante tema criminale e non politico-resistenziale (si tratta, infatti, dei collaborazionisti che hanno favorito l’eccidio di Colle Pineta a Pescara avvenuto l’11 febbraio 1944). L’anonimo articolista non solo tace il contenuto del dibattimento ma attribuisce a un interessamento dell’allora on. Spataro l’istituzione della Corte d’Assise, non sapendo che essa viene stabilita per legittima suspicione nei confronti della sede naturale (si tratta di una sezione speciale). In altre parole, ritenendo la città estranea al circuito resistenziale (e ai conseguenti problemi di ordine politico e pubblico che il processo avrebbe trascinato con sé), essa viene scelta per ospitare una sezione speciale della Corte d’Assise di Lanciano che viene ubicata a Palazzo d’Avalos. La Corte, in buona sostanza, deve giudicare il collaborazionismo di Mario Fioresi a Chieti (insieme con Giuseppe D’Intino, Luigi Rossi, Giuseppe Girgenti) e del suo ruolo nell’individuazione, cattura e tortura di tredici partigiani e di averli consegnati ai tedeschi (che ne avrebbero fucilati nove) oltre ad altri due partigiani che, con le stesse modalità, avrebbero seguito analoga sorte. Fioresi & C. sono altresì imputati di violenze private e sequestri illegali di merci, rapina, estorsione, malversazione continua. La corte (presidente Barresi, cons. a latere Pollo Poesio. Il procuratore è Sclafani), con sentenza del 2 settembre 1950, condanna Mario Fioresi all’ergastolo, all’interdizione legale, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, alla perdita di patria potestà e alla capacità di testare; Giuseppe D’Intino a 21 anni di reclusione, all’interdizione legale per la durata della pena e a tre anni di libertà vigilata. Rossi è scarcerato, Girgenti assolto. Sulla base della cosiddetta amnistia Togliatti, la corte dichiara per Fioresi la commutazione dell’ergastolo in 30 anni, di cui condonati 11; per D’Intino, dichiara condonati 15 anni. Ora, ciò che stupisce di tale vicenda, è la sua radicale estraneità alla storia politico-sociale della città. Del fatto che nessuno ne abbia parlato: nemmeno le cronache dell’epoca. La rimozione della Seconda guerra mondiale – e di tutto ciò che a essa è connessa (ivi compresa l’esperienza resistenziale) – continua a essere il vero refrain del Novecento vastese.

Fett’ e Fettarille

Dialoghi

Davanti all’ufficio delle tasse un poveretto ha appena fatto un versamento: - Ti mmì’- commenta sconsolato - je m’aje rotte la schìne e adàdde fanno l’arte de Cajàsse: màgnene, bbàvene e vànn’a spàsse.

103


ahâšte / agosto / august

33ª summane

lunedì

9

Sande Rumüane

martedì 10

Sande Lurenze

mercoledì 11

Sanda Chiare

giovedì 12

Sand’Erculüane

venerdì 13

Sand’Ippolete Punto di stella

sabato 14

Sande Massemiliane

domenica 15

L’Assunziane de Sanda Maréjje

Amici d el lunario

Lucia Martone

104

È una forza della natura. Classe 1914, Lucia Martone concentra in sé la memoria di un secolo. Energica, lucida, dal passo sicuro, dalla vivida intelligenza discute con il suo interlocutore di tutto ciò che è accaduto in città nel corso di un secolo. Persone e luoghi trovano nei suoi racconti l’ aura e il fascino perduto dei primi decenni del Novecento. Il piccolo mondo antico di donna Lucia è quello della famiglia borghese che vive di commercio alla nuova Corsea (da poco realizzata), che da solo qualche anno ha conosciuto la lucia lëttre (luce elettrica), che dovrà attendere il 1926 per vedere piazza Rossetti, che non ha radio e che dovrà apprendere da qualche “gazzetta” la notizia sull’attentato di Sarajevo. È il mondo di “don” e “donna” che, dal remoto Ottocento, trasmetterà ancora per qualche tempo il senso delle buone maniere. Donna Lucia è l’ultimo lucido legame con quel microcosmo. Un augurio sentito, perché, ne continui a testimoniare la voce.


ahâťte / agosto / august

M’aricorde

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Piazza Verdi, ancor oggi viene indicata come “Shangayâ€?, un nome che evoca il tempo in cui, attraversata dalla Statale 16, era un frenetico centro di traffico commerciale, veicolare (e di contrabbando). Qui nel maggio 1960 viene inaugurata l’autofficina Catania-Scafetta, i cui titolari Salvatore e Benito assumono la responsabilitĂ anche del pronto soccorso ACI. Per tutto il decennio successivo l’attivitĂ si avvale del supporto tecnico di una Jeep statunitense, utilizzata dagli americani nella guerra di Corea. La foto immortala lo staff tecnico al completo con i titolari affiancati dagli aiutanti apprendisti Cesarino Scafetta e Donato Minnucci. All’estrema sinistra l’amico Pauluccie lu varvire.

*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> $025( ( *(/26,$ Ingredienti per 4 persone: 2 rotoli di pasta sfoglia Procedimento: spennellare sulla pasta sfoglia un sugo per ragĂš o alla “bologneseâ€?, sovrapporre uno strato di prosciutto cotto, formaggio parmigiano grattugiato e sottilette. Ripiegare a portafoglio e quindi schiacciare i bordi per imprigionare il contenuto. Spennellare la sacca con tuorlo d’uova ed infornare con una teglia di cottura per 20 minuti a 160°. 105


ahâšte / agosto / august

34ª summane

lunedì 16

Sande Rocche

martedì 17

Sande Settëmie

mercoledì 18

Sand’Elene

giovedì 19

Sanda Sare

venerdì 20

Sande Bernarde

sabato 21

Sande Fabbrézie

domenica 22

Sanda Maréjje Riggëine

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'RPHQLFR 6PHULOOL Fossero stati contemporanei, avremmo potuto presumere che Domenico Smerilli sia stato il vero ispiratore del Figaro di Gioacchino Rossini. Non certo per la capigliatura fluente, che “il nostro” in realtà ha perso sin dalla giovinezza, ma per essere stato, prima della meritata pensione, l’autentico “factotum della città”. In altre parole colui che ha fatto tutto e si è fatto carico di tutto per servire al meglio la sua città. Fedele all’Istituzione piuttosto che alla politica, ligio ai doveri di dirigente invece che ai voleri dei sindaci, ha attraversato la storia del Comune negli ultimi quarant’anni collaborando con amministratori di diverso segno, da Silvio Ciccarone a Peppino Tagliente, sempre con lealtà e con profitto. Perfettamente consapevole che il destinatario vero del suo impegno era innanzitutto il cittadino. 106


ahâšte / agosto / august

Emeroteca Ferragosto Vastese

31 Agosto 1950

12 Agosto: ore 10. Spari fragorosi, suono di campane e marce delle bande di Atri e di Vasto salutano l’apertura del Ferragosto [...] ore 20. Nella Piazza L.V. Pudente [...] le bande di Atri diretta dal m.o Marincola e di Vasto diretta dal m.o Polsi eseguono scelta musica operistica, 13 Agosto: ore 9 [...] Nella Chiesa di S. Pietro don Salvatore Pepe commemora il quadro di Filippo Palizzi “Ecce Agnus Dei [...] la Schola Cantorum diretta dal concittadino m.o Antonio Zaccardi ha eseguito musiche del Palestrina e del Perosi. ore 11. S. E. Spataro [...] taglia il nastro della nuova strada Via Vittorio Veneto, variante della Statale Adriatica n. 16. Successivamente il Ministro Spataro si reca acclamatissimo nel Politeama Ruzzi [...] dove l’avv. Mattia Limoncelli, principe del Foro di Napoli, commemora [...] Filippo Palizzi. Indi si passa nel Palazzo Scolastico di Piazza Rossetti per la inaugurazione della Mostra Palizziana. ore 17,30 [...] verso l’una di notte si assiste ai fuochi d’artificio del valente artista cav. Ernesto D’Addario di Francavilla. 14 Agosto: ore 10. Le torri delle città suonano giulive il martirologio in onore di Maria SS. Assunta in Cielo tra spari e musiche. ore11. A Punta Penna: primo convegno di industriali per lo sviluppo di Punta Penna: presiede S. E. il Ministro Spataro. ore 17. Solenne processione venticinquennale di S. Pietro Apostolo [...] 15 Agosto: Messe nella Chiesa di S. Maria Maggiore a celebrazione di Maria SS. Assunta in Cielo [...] il V. Parroco don Nicola Di Clemente annunzia ai fedeli che il Santo Padre Pio XII proclamerà il 1 novembre, festa di Tutti i Santi, il dogma dell’Assunzione di Maria SS.. A sera musiche in Piazza e secondo fuoco artificiale del cav. Ernesto D’Addario. 16 Agosto: Si rinnova la tradizionale fiera di S. Rocco e si fanno acquisti di serque d’agli e di cipolle per la provvista di casa, di campanelli e di altri minuscoli oggetti casalinghi di creta per la gioia dei ragazzi e delle piccine [...] Corse ciclistiche all’Aragona [...].

Azienda Aut. Soggiorno Cura e Turismo Nel pomeriggio del 13 agosto S. E. il Ministro Spataro ha inaugurato la sede dell’Azienda Aut. Soggiorno Cura e Turismo. L’importante ufficio di Piazza del Popolo, su progetto dell’arch. Sig.na Serena Boselli di Roma.

Fett’ e Fettarille

Numeri al Lotto

Ciccillo ha il vizio di giocare al Lotto. Da anni insegue il sogno d’avere qualche numero e d’azzeccare un ambo secco sulla ruota di Bari. – Accuscë nin fatéje cchî – s’andava ripetendo ogni settimana. Finalmente una notte gli appare la benedett’alme di zì Ggiusèppe e Ciccillo, che aveva tanto sperato in quel momento, gli domanda nel sonno: -damme dù’ nnìmmere, dù’ nnìmmere soltande… Ma lo spirito di zio Giuseppe, insensibile alla supplica, gli risponde secco: V’a fatijé. 107


ahâšte / agosto / august

35ª summane

lunedì 23

Sanda Réuse

martedì 24

Sande Bartlummué

mercoledì 25

Sanda Lucille

giovedì 26

Sande ‘Lessandre

venerdì 27

Sanda Mòneche

sabato 28

Sande ‘Hušteine

domenica 29

Sanda Candede

Ufficiale gentiluomo ed artista Come si conviene ad un perfetto ufficiale e gentiluomo e a conclusione di una lunga carriera in uniforme, il comandante Evandro Sigismondi è rientrato nei ranghi con discrezione e senza rimpianto, con l’intima consapevolezza di aver adempiuto sino in fondo ai suoi doveri. Il futuro gli riserverà però certamente nuove soddisfazioni, ma stavolta sul piano artistico. Armato di apparecchio fotografico, è continuamente alla ricerca di nuove vedute di Vasto e, come si può desumere da quelle che pubblichiamo in questa edizione del Lunario, di scorci inediti ed originali con risultati assolutamente apprezzabili. 108


ahâšte / agosto / august

M’aricorde

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La dove c’era... ora c’è il Comune.

$UW )UXLW Dino e Nella Cieri, oltre alla gestione della rivendita di frutta e verdura, si cimentano nell’“Art-fruit” creando piccoli capolavori. Cocomeri incisi che sembrano lavori di ricamo ed uncinetto, come facevano le nonne al telaio per impreziosire tovaglie e corredi, ananas che diventano creste di gallo, uccelli esotici, pappagalli in gabbia, creazioni floreali con fragole, carote, ciliege, giuggiole, susine, meloni, pesche e tutto ciò che orbita intorno al pianeta frutta. 109


settèmbre / settembre / september

36ÂŞ summane

lunedĂŹ 30

Sanda SabbĂŤine

martedĂŹ 31

Sande MarĂŤine

mercoledĂŹ

1

giovedĂŹ

2

venerdĂŹ

3

domenica

5

Sand’Eggedie

Sande ‘Lpedie

Sande DurutuĂŠ

sabato

4

Sanda Rosalie

Sanda RiggĂŤine

Buon Compleanno 0LFKHOH 'L &LFFR

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0DULR &DOGDUHOOL

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110


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111


settèmbre / settembre / september

37ª summane

lunedì

6

martedì

7

mercoledì

8

giovedì

9

Sanda Eve

Sande Sticchenicchje

Cand’è nate Sanda Maréjje

Sanda Sarafëine

venerdì 10

Sanda Nichëule da Tulundëine

sabato 11

Sanda Ggiacënde

$QWRQLR 0HQQD Da giovane, per il successo che riportava, (immaginate con chi?) lo chiamavano “Antoine le beau”. Adesso è per tutti “il professore”. Antonio Menna, pardon il professor Antonio Menna, è popolarissimo in tutte le fasce generazionali. Lo conoscono i coetanei; gli allievi che ha avuto in più di trent’anni di insegnamento; i giovani preparati nelle varie specialità sportive, dal nuoto alla pallacanestro, alla pallavolo; gli amici che hanno avuto la fortuna di averlo come commensale e come cuoco, ancor più se impegnato nella preparazione di un brodetto di pesce alla vastese. Affabulatore simpatico ed accattivante, elegante nei modi, curato nell’abbigliamento, professionale e competente come pochi nel suo lavoro, è un vastese verace che ama, riamato, la sua città. 112

domenica 12

Sande Guide

Vecchi fusti


settèmbre / settembre / september

La Leva Fascista Immagini di Vasto in camicia nera, di gerarchi in orbace, di Figli della lupa, di Giovani Italiane e di Avanguardisti. Il Regime accompagnava i giovani mediante l’ausilio delle organizzazioni dell’Opera Maternità ed Infanzia e della Gioventù Italiana del Littorio. Qui accanto tre immagini tratte dall’album di quel tempo. La prima scattata dinanzi alla sede dell’Antitubercolare in corso Mazzini, la seconda in occasione di un saggio ginnico in preparazione della visita del re a Francavilla al Mare, ove in prima fila si riconosce Michele Raimondi. L’ultima, scattata a Roma durante il Concorso Dux del 1931, ritrae la squadra vastese che vinse l’incontro. Nel gruppo dei giovani si riconoscono Pietro Mariani, tenente della Milizia e comandante, Giuseppe Muzii, capo squadra, Giuseppe Baccalà, Cesario Bottari, Alberto Cancellieri, Alfredo Celenza, Donetro De Fanis, Luigi De Filippis, Fulvio D’Ercole, Michele Galante, Antonio La Verghetta, Ugo Lazzaro, Ernani Petrini, Giosaffatte Pietrocola, Francesco Menna, Antonio Muratore, Antonio Santarelli, Mario Spadaccini, Angelo Turilli. 113


settèmbre / settembre / september

38ª summane

lunedì 13

Sande Lebborie

martedì 14

Sande Crescenze

mercoledì 15

La Madonne de le Sette Dilïure

giovedì 16

Sande Cipriane

venerdì 17

Sande Robberte

sabato 18

Sanda Sufuëje

Premio San Michele 2009

I premiati: Renato Cannarsa, Pietro Bontempo, Mons. Pietro Santoro, Bruno D’Adamo, Regalino Iannone per Andrea e Edoardo Suriani al pianoforte. 114

domenica 19

Sande Gennere


settèmbre / settembre / september

Emeroteca

15 Settembre 1950

Quattro chiacchiere in famiglia (qui come altrove) Acqua. Parliamo dell’acqua, che c’è attualmente sia pure in distribuzione ridotta. Anzitutto l’erogazione mattutina del prezioso elemento comincia troppo tardi. Beati quelli, che possono aver l’agio di alzarsi alle otto [...] Acquedotto. Cominciano le dolenti note [...] cominciano giĂ i primi guasti e siamo ai primi di settembre. Quali sorprese graditissime ci riserverĂ l’inverno prossimo? E come si è verificato la mattina del 7, bisognerĂ costringere i cittadini a far la coda al tubo del lavatoio o ad attingere acqua alla vecchia fontana dislocata a Piazza Barbacani, la discussa acqua delle “Luciâ€? [...] Luce [...]Il nuovo impianto realizzato dalla nostra Amministrazione è una gran bella cosa e gliene diamo ampia testimonianza; ma la luce (e questa ormai non piĂš colpa della guerra, ma colpa dell’UNES) ha cominciato alle prime pioggette di settembre a prendere la via del buio [...] Telefono. Pronto chi parla? E chi ti risponde! Siccome non sei un tecnico, provi e riprovi ostinatamente, finchĂŠ qualcuno t’avverte: “Ma non vedi che l’apparecchio è isolato?â€?. Quel giorno che forse hai piĂš fretta, tutti gli apparecchi sono isolati, cosĂŹ, d’incanto. E, per associazione di idee, pensi allo splendido isolamento inglese‌ma la storia non è un telefono, pur essendovi la storia del telefono. [...] Che ne dice la T. I. M. O. di questi piccoli inconvenienti? [...] Sport. La stagione estiva è stata propizia al risveglio dello sport vecchio e nuovo [...] Abbiamo avuto varie simpatiche manifestazioni, alle quali ha concorso con entusiasmo anche la numerosa colonia dei villeggianti, coordinata egregiamente dall’Azienda di Soggiorno e Turismo. “Il Tempoâ€?, quotidiano di Roma, rappresentato a Vasto dal dr. A. Cianci, ha organizzato durante le feste di “Stella Marisâ€? la gara natatoria “Ondine e Sirenetteâ€? inquadrata nella I Leva Nazionale di Nuoto Femminile. Le rispettive categorie sono state vinte dalla giovanissima Rosa Ruzzi di Vasto Marina e dalla sig.na Lia Sclafani di Aquila, ospite della nostra spiaggia. [...]

*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> )$*,2/, &2==( ( 6('$12 Ingredienti per 4 persone: gr. 400 di fagioli borlotti precotti, gr. 500 di pomodori pelati, kg. 3 di cozze, una costa di sedano. Procedimento: cucinare i pomodori pelati e aggiungere i borlotti ed un bicchiere d’olio d’oliva. A parte lavare e sgusciare le cozze. Versarle nel tegame con pomodoro e fagioli, aggiungere un mezzo bicchiere dell’acqua filtrata delle cozze. Servire aggiungendo pezzetti di sedano. 115


settèmbre / settembre / september

39ª summane

lunedì 20

Sanda ‘Usebbie

martedì 21

Sande Mattè

mercoledì 22

Sande Maurëzie

giovedì 23

Sande Lëine

venerdì 24

Sande Pacëfeche

sabato 25

Sande Sérge

L’Icona

Sande Coseme e Damïane

0DULR 6DFFKHWWL

Intellettuale di prim’ordine, attivamente impegnato nella cultura, nella scuola e nella politica, ha certamente lasciato un segno nella vita cittadina. Docente di filosofia e poi preside dell’Istituto Magistrale “Romualdo Pantini”, è stato anche commissario prefettizio con funzioni di sindaco negli anni dell’occupazione e del primo dopoguerra. È stato anche presidente della Società di Storia Patria ed ha lasciato numerosi scritti di storia e di filosofia, questi ultimi caratterizzati da una convinta adesione agli ideali del liberalismo ed alle teorie di Benedetto Croce. 116

domenica 26


settèmbre / settembre / september

1930 Vastesi in partenza per la Germania. Da destra, dopo il marinaio “Pascarille�, Nicola Di Rosso, Peppino Raimondi e Nicola Reale

)IDG>: 9> B><G6CI> Aprile 1926. Emigranti vastesi sul ponte della nave “Cristoforo Colombo� in partenza da Napoli per New York. Dall’alto da sinistra: Spadaccini Giovanni che sostiene il figlio, Di Lello Gaetano e Di Foglio Giovanni, La Verghetta Domenico e Treviso Antonio, Di Sciorno Luigi e Marrone Nicola. 117


uttabbre / ottobre / october lunedĂŹ 27

Sande Terrenzie

martedĂŹ 28

Sande Fauste

mercoledĂŹ 29

Sande MicchĂŠle Patrone de lu UaĹĄte

giovedĂŹ 30

Sande Gelòrme

venerdĂŹ

1

domenica

3

Sanda TrisĂŤine de GgisĂŹ

sabato

2

Sande Remegie

Sande MudeĹĄte

Punto di stella

Buon Compleanno 3DROR &DOYDQR

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118


119


uttabbre / ottobre / october

41ª summane

lunedì

4

martedì

5

mercoledì

6

giovedì

7

venerdì

8

Sande Frangische

Sande Sande

Sande Brune

la Madonne de lu Rusuarie

Sande Scimàune

sabato

9

Sanda Sare

3HUVRQDJJL

1LQR 'µ$QQXQ]LR A lui si deve la rinascita della Congregazione della Spina e del Gonfalone, dopo anni di inattività ed addirittura d’oblio. Grazie a lui, giustamente chiamato a diventarne il Priore, la Congregazione è anzi cresciuta per numero di confratelli e per importanza, assurgendo a ruolo di modello per altre congreghe sia dentro che fuori Vasto. L’esperienza più esaltante l’ha vissuta e fatta vivere ai confratelli in occasione del trasferimento della Sacra Spina a Perth e delle solenni celebrazioni che hanno accompagnato questo avvenimento, ideato ed organizzato insieme a Silvio Petroro, che rimarrà certamente memorabile. 120

domenica 10

Sande Ciatté


uttabbre / ottobre / october

I vini bene d e t ti da San Michele La cooperativa “S. Michele Arcangelo” fu costituita il 20 marzo 1962 da 60 soci. Il C.d.A. elesse Sabatino Ciffolilli presidente, Nicola Zinni vice e consiglieri Nicola Scè, Giovanni La Palombara, Giovanni La Palombara, Vincenzo, Michele e Giuseppe Del Borrello. Nei primi dieci anni la cooperativa svolse attività mutualistica nel settore cerealicolo per diventare azienda vitivinicola nel 1972, allorchè i fratelli Tommaso, Nicola, Francesco ed Antonio Nocciolino cedettero 3 ettari di terreno per realizzare l’attuale struttura enologica. L’attuale C.d.A., presieduto dal prof. An-

tonio Nocciolino, ha dato impulso alla cooperativa che oggi imbottiglia Montepulciano, Cerasuolo, Trebbiano, Chardonnay, Falanghina. avvalendosi dei tecnici Romeo Taraborrelli e Manuel Barbone. Tra i soci fondatori la famiglia Del Borrello di C.da Fontefico con Nicola 88 anni e Pasquale 81, può essere indicata tra le più rappresentative della compagine sociale. Nelle foto i fratelli Nicola e Pasquale Del Borrello

Li signùre cambe péuche pe’ la troppa carne che magnene e li cafîne pe’ lu troppe véine che si vávene Canda te dà’ mbriacà’, mbriàchete di vine bbéune! 121


uttabbre / ottobre / october

42ÂŞ summane

lunedĂŹ 11

Sande SandĂŤine

martedĂŹ 12

Sande SerafĂŤine

mercoledĂŹ 13

Sande ‘Duarde

giovedĂŹ 14

Sanda FurtunĂźate

venerdĂŹ 15

Sanda Trèse

sabato 16

domenica 17

Sande Ruduolfe

P TO H I

O

7. 1 x I X A 1 y.x.4 Rino + V A S T Piccirilli

+

L

VA S

Sanda MarecarĂŤite

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uttabbre / ottobre / october

I 50 anni del Distaccamento deiVVFF Il 12 ottobre dell’anno scorso s’è celebrato il 50° anniversario dell’istituzione del distaccamento dei Vigili del Fuoco a Vasto. ),5( Nel corso di questi dieci lustri l’attività del Distaccamento 57 '(3$ 7 s’è caratterizzata per un’infinita serie di interventi a tutela 0(1 dell’incolumità dei cittadini del comprensorio del vastese. :$67 Frane, alluvioni, nevicate, incendi, sono stati il teatro entro il quale il nostro WFD (per dirla all’americana, “Wast Fire Department”) si sono sempre mossi con coraggio, sprezzo del pericolo e senso della solidarietà civile, con unanime apprezzamento da parte delle nostre popolazioni.

*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> 3(11(77( $/ ),/(772 ', 6*20%52 Ingredienti per 4 persone: gr. 500 di pennette, 4 sgombri, 1 cipolla. Procedimento: imbiondire la cipolla affettata. A parte pulire, deliscare e ridurre in filetti gli sgombri da aggiungere alla cipolla imbiondita. Aggiungere gr. 250 di pomodoro e cucinare a fuoco lento per quindici minuti. A parte lessare in acqua salata le pennette e dopo la cottura versarle nella padella per amalgamare tutti gli ingredienti. Spolverare con pecorino o parmigiano. 123


uttabbre / ottobre / october

43ª summane

lunedì 18

Sande Lìuche

martedì 19

Sanda Lauratte

mercoledì 20

Sanda ‘Delëine

giovedì 21

Sand’Ursulëine

venerdì 22

Sande Dunüate

sabato 23

Sande Giuvuanne de Capeštrane

Amici d el lunario

Franco Scarano

124

Chi non conosce Franco Scarano o non è entrato almeno una volta nel suo accorsato negozio di abbigliamento alzi la mano. Erede di una già avviata attività nello stesso settore commerciale creata negli anni Quaranta dal papà Alfredo, Franco le ha impresso, ancora trentenne, un impulso notevole, riuscendo ad interpretare le tendenze ed i gusti dei giovani soprattutto, per i quali il suo atelier di piazza Rossetti è diventato un punto di riferimento. Impegnato anche in altre attività, è oggi senza alcun dubbio uno dei più attivi e preparati imprenditori cittadini.

domenica 24

Sande Raffajele


uttabbre / ottobre / october

La moto, una passione che viene da lontano

1939, Palazzo d’Avalos. Raduno di motociclisti. In sella A. Varrone e Quirino Palazzo. Michele Frangione è l’autista del pulman, tra la folla il ramaio Luigi Santarelli, don Ciccio Pomponio in pantaloni alla zuava e cappella da alpino, Francesco Muratore Mmasciate col braccio teso nel saluto romano e l’armatore Michele Ronzitti.

*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> 785&,1(//, ', $*1(//2 Ingredienti per 4 persone: Kg. 1 di interiora di agnello, gr. 500 di budelline di agnello, rametti di rosmarino. Procedimento: sciacquare le budelline e assaporare la carne con sale e limone. Legare con le budelline pezzetti di interiora ai rametti di rosmarino. In una padella rosolare un aglio e aggiungere i torcinelli, spruzzare con vino rosso e dopo qualche minuto aggiungere gr. 300 di pelati. Completare la cottura a fuoco lento ed infine mettere un pizzico di piccante. 125


nnuvembre / novembre / november

44ÂŞ summane

lunedĂŹ 25

Sanda Grazie

martedĂŹ 26

Sand’Umbßerte

mercoledĂŹ 27

Sande CrispĂŤine

giovedĂŹ 28

Sande Taddè

venerdĂŹ 29

Sand’Unurßate

sabato 30

Sanda DurutĂŠ

domenica 31

Sande QuindĂŤine

Buon Compleanno 'RPHQLFR 6PHULOOL

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126


1QXYHPEUH

127


nnuvembre / novembre / november

45ª summane

lunedì

1

martedì

2

mercoledì

3

giovedì

4

venerdì

5

domenica

7

Tutte li Sende

L’Alme di li Murte

Sande ‘Ggisarie

Sande Carle Burrumué

Sande Giude

sabato

6

Sande Faušte

Sand’Ernešte

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nnuvembre / novembre / november

I dispersi vastesi in Russia Non stona in questo Lunario richiamare alla memoria dei lettori i nomi dei soldati vastesi dispersi in Russia, durante la Seconda Guerra Mondiale. I dati sono tratti da una pubblicazione che riporta gli elenchi alfabetici esposti al pubblico nella Cripta del Tempio Nazionale Sacrario di Cargnacco (nella foto) e ci fa piacere ricordare a questo proposito che del recupero delle salme dei morti in Russia si occupò il gen. Nicola Santini, come comandante dell’apposito ufficio presso il Ministero della Difesa. Sold. BRAJ Vincenzo 1920 ignoto il reggimento. Sold. BRAJ (*) Vincenzo 1917 ignoto il reggimento. Sold. BUONTEMPO Pietro 1918 ignoto il reggimento. Sold. D’ALESSIO Giuseppe 1914 - 81° Rgt. Ftr. Sold. DEL CASALE Domenico ignoto l’anno di nascita 1° Rgt. Art. Alp. Sold. LA PALOMBARA Nicola 1915 - 6° Rgt. Sold. MOLINO Michele 1921- 6° Rgt. Bersaglieri. Sold. MENNA Rocco 1914 - 3° Rgt. Bersaglieri. Sold. MENNA Rocco ignoto anno di nascita e reggimento. Sold. NAPOLITANO Luigi 1912 - 30° Rgt. Art. Caporale Magg. ROSELLI Luigi 1918 - 3° Rgt. Art. Alp. Sold. ROSELLI (*) Luigi 1918 ignoto il reggimento. Sold. SILVESTRI Nicola 1922 - 90 Rgt. Ftr. Sold. SMARGIASSI Michele 1920 ignoto reggimento. Sold. SMARGIASSI (*) Michele 1921 ignoto reggimento. Serg.Magg. VITELLI Nicola 1920 - 3° Rgt. Ftr. (*) vanno verificati poiché potrebbero essere una ripetizione

9DVWR YLDJJLD DQFKH VX ZHE Nel tempo di internet anche Vasto va sul Web. Nascono i siti informatici anche a Vasto e tra i vastesi. La frenescëjje de lu computèr ha contagiato persino i concittadini che vivono fuori, anzi ha conquistato soprattutto loro, che attraverso questa nuova forma di comunicazione hanno avviato o riallacciato rapporti. Uno dei più attivi è quello di Michele Spatocco, il quale da Cinisello Balsamo, dove risiede, ha creato un blog diventato un riferimento per i vastesi d’ogni parte del mondo. Il sito www. vastospa.it, che invitiamo ovviamente a contattare. 129


nnuvembre / novembre / november

46ª summane

lunedì

8

martedì

9

Sande Guffrede

Sanda Déure

mercoledì 10

Sanda Germane

giovedì 11

Sande Martëine

venerdì 12

Sande Giusaffátte

sabato 13

Sande Bonomme

,GLDQR 7HQDJOLD Alla Marina è forse la persona più conosciuta. Per il fatto d’esservi nato, per avervi trascorso la giovinezza, per essere stato uno sportivo tra i più attivi nel quartiere, per esserne stato il rappresentante in Consiglio Comunale, per avere lì una bottega artigiana che ha assunto negli anni la funzione di luogo di ritrovo, di aggregazione e d’informazione. La lavanderia di Idiano è certamente un punto nevralgico della vita sociale della Marina e Idiano lo sa. Gentile, cordiale, disponibile, gestisce il gran traffico nel suo negozio con molto senso di equilibrio e con una buona dose di saggezza. Ascolta ma non commenta, apprende ma non riferisce, vede ma non registra. Una persona di cui ci si può davvero fidare e di cui non si può non dire un gran bene 130

domenica 14

Sande Giuquànde

Vecchi fusti


nnuvembre / novembre / november

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Due splendide foto di Nicola Scotti degli anni Trenta, scattate in occasione della festa dell’Associazione Combattenti e Reduci a Punta Penna.

Da destra seduti: Rocco Marinozzi, Rocco Esposito, Michele D’Annunzio, Francesco Izzi, Luigi Baiocco, Lorenzo Russo. in piedi da destra: Luigi Di Sciorno, Nicola Tana, Altieri, Da sinistra in piedi: Gennarino Benedetti, Giuseppe Tagliente, Michelangelo D’Angelo, D’Adamo, Candeloro.

131


nnuvembre / novembre / november

47ª summane

lunedì 15

Sande ‘Libberte

martedì 16

Sanda Marecarëite

mercoledì 17

Sanda Sabbette

giovedì 18

Sande Crištejìane

venerdì 19

Sanda Tëlde

sabato 20

Sand’Uttavie

L’Icona

Sande Diàghe Crëšte Rrà

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Ha interpretato la “vastesità” con tale passione e sensibilità che il suo “Uašte bbélle terra d’eure” è diventato l’inno dei vastesi. Canzone struggente di un emigrato, che nel paragone della città natale, avara ma generosa sotto l’aspetto dei valori umani e della bellezza paesaggistica, con l’America, ricca ma sentita come algido approdo necessitato dal bisogno, preferisce la prima. Una scelta che coerentemente fece lui stesso quando lasciò gli Stati Uniti, dov’era emigrato giovanissimo, per tornare a morire a Vasto. Nella foto degli anni Settanta, lo vediamo accanto a Silvio Petroro, un altro simbolo dell’emigrazione vastese nel mondo, e Sandrino Borrelli. 132

domenica 21


nnuvembre / novembre / november

Due parole per il nostro amico Apprezzamento e un sentito ringraziamento, nella ricorrenza del decennale, all’arch. Francescopaolo D’Adamo, il quale ha collaborato alla stesura delle prime edizioni del Lunario. Pur essendo indiscutibilmente un “personaggio” e fors’anche un “vecchio fusto”, la sua appartenenza alla storia del Lunario lo colloca tra le persone più care agli autori.

Emeroteca

1 Dicembre 1950

L’improvvisa scomparsa del Comm. Avv. Giuseppe Nasci I vessilli e i labari s’inchinano riverenti alla salma. Figlio del dr. Luigi Nasci antesignano di quella bonifica agraria, che oggi è gran parte dell’economia sociale, e della signora Michelina Ciccarone, l’avv. Giuseppe Nasci occupa largo tempo nella vita cittadina e provinciale. Egli balza [...] sulla scena politica nel 1919 per raccogliere l’eredità elettorale dell’on. Francesco Ciccarone. Era l’epoca degli uomini, delle personalità, del fascino individuale, della magnetizzazione delle folle, che amano poter individuarsi, esprimersi, ritrovarsi nel singolo: Giuseppe Nasci invece giungeva senza la necessaria precursione delle tribune, senza il vantaggio del lavorio preelettorale; giungeva soltanto col grigioverde di capitano dalla guerra ’15 -’18 [...] . La sua candidatura fu un insuccesso non tanto personale, quanto cittadino, perché il trionfo della frazione politica avversaria, la quale aveva sollevato sugli scudi dei voti l’avv. Riccio di Napoli divenuto in seguito Ministro dei Lavori Pubblici, fu scontato amaramente dalla città [...] Nel 1921 lo troviamo fondatore locale dell’ideale democratico cristiano del Partito Popolare, sorto per arginare con la forza della parola e col programma del rinnovamento sociale bandito dalla Rerum Novarum di Leone XIII la limacciosa marea del sovversivismo: sulle piazze allora della città e dell’Abruzzo gridavano i cuori e le labbra dei giovani Spataro, Tupini e Lolli. Si deve anzi all’attività organizzativa dell’avv. Nasci il successo della lista del Partito Popolare nelle elezioni Amministrative di quell’anno, finchè il fascismo [...] spezzò l’aggressività dell’estremismo e la resistenza degli avversari... Ritroviamo Giuseppe Nasci durante e dopo la recente guerra [...] Eccolo quindi Sindaco di Vasto, il primo designato da una Amministrazione italiana [...] E lo troviamo ancora Preside della Provincia, Presidente del Consorzio Provinciale Antitubercolare, Commissario Prefettizio dell’Acquedotto del Sinello, Commissario Ministeriale del Consorzio di Bonifica in Sinistra del Trigno, Presidente del Consorzio Stradale del Sinello, Consigliere della D. C. di Vasto, Membro del Comitato Provinciale della D.C., Presidente della S.A.C.A [...].

Fett’ e Fettarille

Tutte ‘na Panze

Leggendo le notizie sugli scandali delle bustarelle ai politici, sconsolato, un tale dice all’amico che gli siede a fianco: - Che piagn’amare!...Canda se tratte de cumbìtte e cill’aripiàne, maggiuranze e mminurànze tîtte ‘na panze, tîtte ‘na panze. 133


nnuvembre / novembre / november

48ª summane

lunedì 22

Sanda Cecëlie

martedì 23

Sande Clemende

mercoledì 24

Sanda Flére

giovedì 25

Sanda Catarëine

venerdì 26

Sande Lunuarde

sabato 27

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Sande Virgëlie

134

domenica 28

Sande Giácheme

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Nata nel 1949, nel 1960 viene “rifondata” da Fernando D’Annunzio, assumendo la nuova denominazione Unione Sportiva Bacigalupo e i colori sociali nero e verde. La vediamo nella nuova divisa nella formazione 1962-3. Da sinistra in piedi: Oriello Ciarlini (allenatore), Mariani “La Mannella”, Monaco, La Verghetta, Checchia, Lemme, Molino, Lillino Raimondi (allenatore), Ezio Pepe (Presidente); da sinistra accosciati: Molino, Di Bussolo, Amodio, De Filippis, Di Santo e Di Totto.


nnuvembre / novembre / november

Nel nome del Santo di Assisi

La qualificata opera assistenziale medica e psicopedagogica dell’Istituto San Francesco prende corpo nella mente di Padre Alberto Mileno agli inizi degli anni ’60, con l’intento manifesto di recuperare le capacità dei bambini minorati fisici e psichici. Parroco di Stella Maris sin dal 1959, padre Alberto nel 1964 inizia, su progetto dell’ing. Giammaria e dell’arch. De Dominicis, la costruzione di un grandioso edificio che già nel 1965 comincia ad accogliere i piccoli malati, fino ad arrivare ad ospitarne 130. Negli anni successivi, la struttura viene completata e arricchita della necessaria strumentazione medica. Pubblicando le foto si è voluto rendere un doveroso omaggio al fondatore e ricordare anche i frati che ne raccolsero l’eredita: padre Fulgenzio Fantini e padre Franco Berti.

Tre amici per la pelle

Michele Reale, Nicolino Crisanti e Vincenzo Zambianchi. Tre irriducibili moschettieri che piacevolmente ritroviamo nelle nostre feste di contrada 135


decèmbre / decèmbre / december

49ÂŞ summane

lunedĂŹ 29

Sande SaturnĂŤine

martedĂŹ 30

Sand’AndrÊ

mercoledĂŹ

1

giovedĂŹ

2

venerdĂŹ

3

domenica

5

Sanda ‘Ligge

Sanda BibbĂŻane

Sande Frangische Saverie

sabato

4

Sanda Barbere

Sande Vasse

Buon Compleanno $OIRQVR %HUDUGL *LXVHSSH 'HO )Uj 3HSSH &HOHQ]D

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decèmbre / decèmbre / december

50ª summane

lunedì

6

martedì

7

mercoledì

8

giovedì

9

Sanda Nichële de Bbare

Sand’Urbane

la Cungiuzïane

Sanda Valerie

venerdì 10

la Madonne de Lurète

sabato 11

Sande Sabbëine

M’aricorde

domenica 12

Sanda Amalie

$UWLVWL HG DUWLJLDQL La foto scattata il 6 novembre 1957 nel laboratorio del tappezziere arredatore Saverio Palermo, in vico Sportello, accomuna significativamente amici dagli interessi e dalle attività più svariate. In alto da sinistra: Alberto Di Cicco, Ettore Labricciosa, il giornalista Adriano Ciccarone e il musicista Dino Curti. Seduti da sinistra: l’artista Ennio Minerva, il titolare Saverio Palermo (morto poi negli Stati Uniti, dove si era trasferito per lavoro) e il suo collaboratore Francesco Paolo Vitelli.

138


decèmbre / decèmbre / december

Antiche botteghe

Ormai siamo abituati agli iper mercati in cui si trova proprio tutto, ma è simpatico ricordare alcuni importanti negozi ubicati in piazza. Ad esempio la Gioielleria dei fratelli Marollo. Fondata nel 1915, stabilitasi al pian terreno del palazzo Fanghella, viene ingrandita e resa famosa da Giacomo, personaggio rappresentato anche in una delle macchiette vastesi dell’Anelli. Oppure l’Emporio Elettrico del Vasto dei fratelli Perrotti, aperto nel 1926, che continua per tutto il decennio successivo ad offrire ai vastesi articoli radiofonici della casa R.C.A., motori e trasformatori C.G.E., impianti elettrici industriali e domestici, con conseguente assistenza e riparazione. Infine “La Rinascente del Vasto”, fondata nel settembre del 1920 dal sarto Antonio Fiore, il quale dall’abbigliamento si allarga alla valigeria e pellicceria, ai profumi e giocattoli. Alla fine degli anni Quaranta diviene “Casa di moda e profumeria A. Fiore”.

A lato il sarto Antonio Fiore. In basso Giacomo Marrollo con una cliente.

139


decèmbre / dicembre / december

51ª summane

lunedì 13

Sanda Lucëie

martedì 14

Sande Giuvuanne de la Crauce

mercoledì 15

Sanda Silvia

giovedì 16

Sand’Adelaide

venerdì 17

Sande Làzzere

sabato 18

Sande Ggraziane

domenica 19

Sande Darie

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1LFRODQJHOR 'µ$GDPR L’ultimo incarico da dirigente scolastico, da preside come si diceva un tempo, l’ha svolto nel Liceo Scientifico “Raffaele Mattioli”, a conclusione di un cammino che l’aveva visto svolgere il delicato incarico presso l’Istituto Commerciale e per Geometri “F. Palizzi” e presso il Professionale di San Salvo ed ancor prima, il docente in diverse scuole della Provincia. Serio, scrupoloso, disponibile, studioso della didattica, è riuscito a dare un impulso innovativo alle scuole a lui affidate guadagnandosi la stima degli insegnanti e la simpatia degli studenti. Impegnato nel sociale e nella politica, continua a dare il proprio contributo come consigliere comunale. 140


decèmbre / decèmbre / december

M’aricorde

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decèmbre / decèmbre / december

52ª summane

lunedì 20

Sande Libbrate

martedì 21

Sande Severëine

mercoledì 22

Sande Flaviane

giovedì 23

Sanda Vittorie

venerdì 24

Sanda Irmëine

sabato 25

la Sanda Natale

Amici d el lunario

Alberto Del Borrello

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Diciamo subito che Alberto non è un profumiere qualsiasi. Anzi, studi effettuati con scrupolo e con passione, gli hanno consentito di conseguire una laurea in cosmetologia che lo ha promosso al rango di cosmetologo e di gestire con accademica professionalità sia il centro estetico in via Bebbia, dove dispensa consigli utili per il benessere, che l’attigua, fornitissima profumeria. Di lui, tuttavia, piace sotto il profilo della personalità il carattere gioviale, la simpatia che istintivamente ispira, la capacità di superare le difficoltà che la vita frappone con una fermezza di carattere assolutamente straordinaria.

domenica 26

Sande Štefene


decèmbre / decèmbre / december

La terra dell’olio Nel Vastese ci sono 3.100.000 alberi d’ulivo che producono circa 6.000 quintali d’olio. Nei decenni scorsi il settore oleario costituiva una fetta importante dell’economia del territorio. Carmine Mileno, frantoiano a riposo, ci ha elencato li trappíte attivi a Vasto in passato: Trappeto Cooperativo in Corso Mazzini, D’Adamo Antonio nel Viale del Cimitero, Mileno Giuseppe in Via Anelli, Mileno Carmine in Via S. Lucia, Molino Domenico in Via S. Francesco, Zaccaria Paolo in Via Petrarca, La Verghetta Agostino in Via Ciccarone, Bosco e Gileno in Corso Mazzini, Di Girolamo Cesario all’Incoronata, Sputore Giovanni in Via S. Michele, Santoro Carlo in Via Vittorio Veneto, Tenaglia e Andreini in Via Ragusa, Scè Luigi in C.da De Nardis, Del Borrello Michele in C.da Fontefico, Trofino Michele in C.da Defenza, Zinni Nicola C.da

Colle delle Velle, Del Borrello Giuseppe in Via Cavour, Minnucci Donato in, Via Cavour, Farina Michele in Via L. Cardone, D’Adamo Antonio in C.da Torre Sinello. Erano, poi, in attività due sansifici che estraevano altro olio con processo chimico: Oleificio Meridionale della “Unione Coop. Ind.le dei tre Abruzzi” ubicato al Fosso Marino di Vasto Marina conosciuto come “Sansificio Gambardella”; S.A.V..I.O. srl, ubicato in corso Mazzini e realizzato dai frantoiani associati Andreini, Santoro, Bosco.

143


decèmbre / decèmbre / december

52ÂŞ summane

lunedĂŹ 27

Sande Giuvuanne

martedĂŹ 28

le Sende ‘nnucĂŻnde

mercoledĂŹ 29

Sande Davede

giovedĂŹ 30

Sanda Ilarie

venerdĂŹ 31

Sande SilveĹĄtre

sabato

1

Cape d’Anne

domenica

2

Sande Ggrigorie

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Dall’Abruzzo a Roma

con il bus targato Di Fonzo …il massimo del comfort con modica spesa

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147


L’Amministrazione Comunale

Sindaco: Luciano LAPENNA Vice Sindaco: Vincenzo SPUTORE Assessori: Lina Marchesani, Marco Marra, Domenico Molino, Corrado Sabatini, Anna Suriani, Nicola Tiberio.

Consiglio

Riccardo Alinovi, Ivan Aloè, Mario Baiocco, Alfredo Bontempo, Francesco Paolo D’Adamo, Nicolangelo D’Adamo, Nicola D’Adamo, Giuseppe Di Paolo, Antonio Di Santo, Giuseppe Forte, Tranquillo Luciano Gentile, Fabio Giangiacomo, Guido Giangiacomo, Alessandro La Verghetta, Simone Lembo, Giuseppe Madonna, Luigi Marcello, Manuele Marcovecchio, Massimiliano Montemurro, Giuseppe Napolitano, Michele Notarangelo, Mario Olivieri, Francesco Piccolotti, Gianni Quagliarella, Etelvardo Sigismondi, Fabio Smargiassi, Nicola Soria, Giuseppe Tagliente, M. Annunziata Ulisse, Maurizio Vicoli. Segretario Generale: Rosa Piazza

Dirigenti

Giacinto Palazzuolo (Direttore Generale) Michele D’Annunzio (Cultura) Roberto D’Ermilio (Lavori pubblici, Servizi) Vincenzo Marcello (Turismo) Michele Bevilacqua (Ragioneria) Caterina Barbato (Ist. dei Servizi Sociali) Alessandro Cipressi (Urbanistica) Ernesto Grippo (Polizia Municipale)

Magistratura

Presidente Tribunale Francesco Greco Procura della Repubblica - Procuratore Capo Francesco Prete

A.S.L.

Commissari - Tommaso Stanisci, Raffaele Di Nardo, Giancarlo Barrella 148

Istituzioni Scolastiche: Dirigenti

Liceo Scientifico “R. Mattioli” - Silvana Marcucci Ist. Tec. Industriale “E. Mattei” - Rocco Ciafarone Liceo Classico “L.V. Pudente” e Ist. d’Arte - Rocco Di Scipio Ist. Tec. Comm. e Geom. “F. Palizzi” - Luigi Sabatini Ist. Magistrale “R. Pantini” - Francesco Santulli Scuola Media “G. Rossetti” - Letizia Daniele Scuola Media “R. Paolucci” - Maria Cauli I Circolo Didattico “G. Spataro” - Maria Manso III Circolo Didattico - Maria Pia Di Carlo

Forze dell’Ordine Commissariato Polizia di Stato Cesare Ciammaichella Compagnia Carabinieri Giuseppe Loschiavo Tenenza Guardia di Finanza Luigi Minnitti Ufficio Locale Marittimo Fabio Occhinegro Distaccamento Vigili del Fuoco Cosimo Colameo Corpo Forestale dello Stato Domenico Racciatti

Co.A.S.I.V. Commissario Mario Battaglia

Consorzio di Bonifica Commissario - Giuseppe Torricella

Parrocchie e Parroci Concattedrale di S. Giuseppe - Gianfranco Travaglini S. Maria Maggiore - Andrea Sciascia S. Pietro in S. Antonio - Stellerino D’Anniballe S. Paolo Apostolo - Gianni Sciorra S. Maria Incoronata - Eugenio Di Giamberardino S. Maria del Sabato Santo - Massimo D’Angelo Stella Maris - Luigi Stivaletta S. Giovanni Bosco - Francesco Labarile S. Lorenzo - Antonio Bevilacqua S. Marco Evangelista - Luigi Smargiassi


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Nicola Anelli. Autoritratto nello studio fotografico, 1900 ca.

* È sembrato quanto mai opportuno agli autori riproporre nell’edizione del Decennale un piccolo saggio sulla storia della fotografia a Vasto di Giuseppe Tagliente, apparso nel 1993 in appendice a Le immagini e la Memoria. Per essere diventato il Lunario anche una sorta di caleidoscopio della vita cittadina, che presenta un susseguirsi continuo di scatti eseguiti dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri, il testo dà la possibilità di acquisire informazioni riguardo alle vicende intorno alle quali sono stati impressi sulla lastra e notizie sugli autori, dai pionieri ai moderni professionisti che operano col digitale. Al testo sono state affiancate nuove, rarissime ed inedite fotografie. Per la bibliografia e le note si rinvia al saggio originario. 149


L’arte ce l’aveva davvero nel sangue Giuseppe De Guglielmo, per gli amici Peppino. Gli era stata trasmessa dalla madre Felicia, sorella dei fratelli Palizzi, pittori famosi a Napoli e persino a Parigi, con i quali ha in comune anche il gusto per il «plein air», per la pittura all’aria aperta in cui la luce assume un’importanza fondamentale ed assorbente. E così quando la fotografia, la strabiliante invenzione francese di Joseph Nicéphore Niepce e di Louis Jacques Mandé Daguerre che riesce a catturare le immagini con la luce arriva in Italia, Giuseppe De Guglielmo decide di abbandonare ogni velleità pittorica e di darsi anima e corpo alla nuova arte che secondo alcuni avrebbe addirittura soppiantato la pittura. Come e dove abbia imparato la fotografia non è dato di sapere, ma è assai probabile che l’abbia appresa da quei girovaghi che nella seconda metà del secolo scorso, con l’avvento delle tecniche che consentono di avere più esemplari da una stessa matrice, arrivano persino in provincia

armati di macchina e treppiedi per cogliere immagini e per scucir danari agli increduli gentiluomini del tempo. Incoraggiato dallo zio Filippo, che nei ripetuti soggiorni parigini aveva apprezzato la nuova arte nei contatti con Nadar e con i maggiori fotografi del momento, ed aiutato anche economicamente da questi, Peppino De Guglielmo si mette subito al lavoro con molta lena ed entusiasmo. Una conferma in questo senso viene dalla lettura dei primissimi numeri del settimanale Istonio diretto da Emilio Monacelli, che ci presenta il De Guglielmo in continuo girovagare con tutto l’armamentario professionale. «Questo signor Giuseppe De Guglielmo, che esercita la professione di fotografo e che nulla trascura per contentare il pubblico e portare i suoi lavori alla massima possibile perfezione, da parecchi giorni è in giro pel circondario accompagnato dall’apprendista Nicola Anelli allo scopo di eseguire fotografie di opere pubbliche di importanza, panorami, ecc. e per eseguire fotografie a gruppi e a

Giuseppe De Guglielmo, Gustavo Betti con il fucile, fine ‘800 150


Giuseppe De Guglielmo, L’Arcivescovo Rocco Cocchia con i presbiteri vastesi, fine ‘800

Giuseppe De Guglielmo, All’Incoronata, fine ‘800 151


G. De Guglielmo, Zampogna e ciaramella persone che eventualmente richiedessero l’opera sua». La diffusione della fotografia, che D’Annunzio definisce “la magia novissima” e soprattut-

to il perfezionamento delle tecniche che rendono possibile conferire ad essa una maggiore dignità artistica, inducono De Guglielmo ad abbandonare la vita errabonda e bohèmienne condotta sino ad allora e ad aprire uno studio in largo S. Lucia, che trasferisce dopo qualche anno nella centralissima strada Santa Chiara, dove può più agevolmente assecondare la sua vena artistica e realizzare lavori «che richiamano l’attenzione del pubblico per la fine esecuzione delle fotografie di vario genere e dè paesaggi che potrebbero fare onore a qualunque fotografo di grido». La sua fama di fotografo cresce a tal punto che l’attento cronista dello stesso «corriere della domenica», Emilio Monacelli, così annota: «Questi, erede dell’ingegno e dell’operosità di una famiglia, le cui glorie, sono fra le più belle della nostra storia contemporanea, sa mantenere alta la bandiera della propria casa, non essendo stata mai smentita la di lui valentia, premiata anzi in qualche esposizione e già da tanti anni incontrastata in paese e fuori». È insomma la consacrazione artistica, alla quale De Guglielmo tiene probabilmente più d’ogni altro, forse più dello stesso riconosci-

Giuseppe De Guglielmo, Gruppo di famiglia al ritorno dalla passeggiata, 1880 ca. 152


Fiorini, Disastro ferroviario, 1902 mento che gli viene unanimemente tributato di pioniere della fotografia in Abruzzo ed a Vasto. Nel pieno della maturità, apre uno studio anche a Termoli, ove come afferma il solito cronista si reca “una volta alla settimana, cioè ogni domenica”. Quando, appena sessantaduenne, muore nel 1909, la fotografia è definitivamente entrata nell’uso quotidiano ed è diventata un prodotto estremamente popolare, non più ristretto alla sola borghesia. Non c’è ormai avvenimento pubblico o privato d’una certa importanza che non venga immortalato in fotografia. Le tappe della vita, dalla nascita alla morte (molto in uso era ad esempio scattare foto ai defunti composti nella bara o fissare su lastra le cerimonie funebri) passano ritualmente dinanzi all’obiettivo di ingomhranti apparecchi dai nomi oggi sconosciuti, Dullmeyer, Lamperti e Garbagnati, Voigtlaender. Contribuisce

moltissimo alla diffusione della fotografia ed a suscitare intorno ad essa interesse e curiosità l’adozione della cartolina illustrata come strumento di comunicazione epistolare. Ideata ed introdotta in Austria nel 1869 e quindi adottata, a partire dal 1870, dai servizi postali d’Inghilterra, Svizzera e Lussemburgo, la cartolina illustrata fa il suo ingresso in Italia nel 1874 ottenendo un successo clamorosissimo, alimentato da un collezionismo largamente praticato che trova motivo nella comprensibile voglia, che pervade un po’ tutti di conoscere l’Italia appena unita e nella possibilità di visitarla comodamente grazie alla creazione di una rete ferroviaria che si spinge sin negli angoli più remoti della penisola traendoli dal secolare isolamento. L’introduzione della coscrizione obbligatoria, che porta masse di giovani da un capo all’altro della Nazione, contribuisce poi enormemente alla diffusione delle cartoline che divengono il mezzo normale per far 153


del corso Palizzi, del disastro conoscere ad un tempo sia il ferroviario del 28 febbraio, luogo della ferma che i prodella via Bebbia e Vescovado”. pri sentimenti. Pochi sono i La foto in cartolina dilafotografi che si sottraggono ga ben presto tra i fotografi alla tentazione della cartolilocali che ne svilupperanno na illustrata. A Vasto, spinti nell’arco del primo trenda questa moda, che trova tennio del Novecento una verosimilmente impreparato produzione eccezionale sia il vecchio De Guglielmo, ne per qualità che per quantiarrivano diversi, che soggiortà. Salvatore De Guglielmo, nano soltanto per il tempo fratello di Giuseppe, Nicola necessario a scattare qualche Trivelli, Angelo Laccetti e diapositiva. Il diligente croNicola Anelli, tutti allievi nista dell’Istonio riferisce per del De Guglielmo, i quali l’appunto che, nell’autunno avevano allora bottega di fodel 1902, era presente in Salvatore De Guglielmo tografia. si orientano anche città un tal fotografo Fiorini che «sta preparando una splendida collezione di verso questo prodotto di così larga richiesta. cartoline di sapore tutto locale, adatte a forni- Soprattutto l’ultimo, il quale in collaborare tanti quadretti, anche perchè ogni cartolina zione con il cugino Luigi Anelli, che cura la è una fotografia finissima». Aggiunge ancora commercializzazione per la stampa un nucon estrema precisione di aver notato tra le mero davvero incredibile per una cittadina cartoline in esposizione “quelle della spiaggia, di poche anime che inizia a muovere i primi

Nicola Anelli, Foto per ex-voto, 1918 154


della società rurale, passi come località di l’avventura coloniale, soggiorno estivo. la tragedia dell’emiNicola Anelli è il fograzione, la grande tografo per antonoguerra, l’avvento del masia dei vastesi. La fascismo e quindi gli sua lunghissima e freanni del Regime, si netica attività profesriconoscono distintasionale, che coincide mente nei ritratti dei con il periodo di più soggetti della piccola larga diffusione della borghesia vastese; nelfotografia, gli consenle immagini del funete di fissare sulla lastra rale del capitano Erla società vastese nel nesto Cordella, mormomento della sua to in Africa nel 1905, più radicale trasforin quelle dei cafoni in mazione e modernizpartenza per le Amezazione. riche, nei volti impaUn pezzo di storia stati di mestizia e di scorre per le foto fierezza dei soldati in dell’Anelli, storia di procinto di andare al paese, marginale, che fronte. La fotocameriflette tuttavia la ra dell’Anelli registra grande svolta epocale tutto con puntualità che l’Italia sta vivene fedèltà, sia che fundo. Nicola Scotti, Autoritratto I grandi avvenimenti che caratterizzano il pri- zioni nello studio di piazza Barbacani, sulmo decennio del secolo, la prima evoluzione la terrazza del palazzo Palmieri, nel quale si

Nicola Scotti, Festa degli alberi a Vasto Marina, 1920 ca. 155


Anonimo, Sez. vastese della Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale, 1930 ca. compiace anche di autoritrarsi con un pizzico di vanità, sia che lavori in esterno, sfornando di continuo diapositive, che seppur non hanno il tocco artistico e la ricercatezza di quelle del vecchio maestro, hanno il pregio di impadronirsi del variegato e vivacissimo mondo circostante con una inmediatezza e con un realismo che sono tipici della fotografia più moderna. In concorrenza con l’Anelli, che smette

la sua attività alla fine degli anni Trenta, fa la sua comparsa in città il giovane Nicola Scotti. Originario della vicina Pollutri ed allievo del noto fotografo chietino Lelio De Francesco, dal quale aveva appreso i segreti del mestiere, si stabilisce a Vasto nel 1911 e si fa subito notare per la sua bravura e soprattutto per la ricca e modernissima attrezzatura di cui dispone nello studio in via S. Chiara, che lo mette in

Nicola Scotti, Visita di S.A. Adalberto di Savoia a Vasto per ispezionare la difesa costiera, 1942 156


posizione di vantaggio nei confronti dei colleghi, i quali non avevano saputo o potuto aggiornarsi. Padronissimo delle nuove tecniche di fotografia, di sviluppo, di stampa e di ritocco, tanto da brevettare una sua invenzione, il cosiddetto “ritoccatore elettrico Scotti”, raccoglie il testimone dall’Anelli e diventa in poco tempo il fotografo più noto e più ricercato in città ed a lui si devono le più belle e significative foto scattate negli anni immedia-

Angelo Di Marco

Nicolvido Di Marco

tamente precedenti allo scoppio della guerra mondiale, le notissime immagini delle paranze nell’incanto lunare, dei panorami del golfo, dei trabocchi, dell’inaugurazione delle Guido Santulli imponenti opere littorie dell’acquedotto e di Piazza Rossetti, alla quale partecipa il principe ereditario Umberto di Savoia, delle fanciulle nei costumi cuciti per le rappresentazioni di “Core mé” e delle altre operette messe in scena da Aniello Polsi ed Espedito Ferrara. Al termine della guerra, negli anni della ricostruzione, fervida e faticosa, il numero dei fotografi che operano in città si arricchisce considerevolmente. Lavorano in quel periodo Michele D’Aloisio, che ha un piccolo laboratorio in corso Marchesani, e Guido Santulli, arrivato nel 1936 dalla vicina Paglieta con un bagaglio di esperienze maturate prima a Firenze, dove aveva studiato fotografia e poi a Roma presso lo studio Daphne, assai noto tra gli artisti del cinema e del teatro. Insieme a lui, che scompare prematuramente nel 1962, opera dal 1950 Angelo Di Marco, originario di Casalanguida, ma con alle spalle una permanenza dapprima a Lanciano, dove apprende il mestìere, e poi in Argentina, il quale apre bottega insieme ai figli Nicolvido ed Edison nel centralissimo Corso Dante riempiendo lo spazio lasciato libero da Edison Di Marco Scotti e diventando l’arti157


sta fotografo più richiesto venzione delle pellicole Kodel momento. Affiancano i dachrome ed Agfacolor, ma Di Marco, dalla fine degli che si diffonde soltanto nei anni Cinquanta, Arialdo decenni successivi, sottrae Serafini, Adolfo Fulvio ed agli studi fotografici anche i fratelli Cesare e Mario Di l’applicazione manuale del Memmo, che quelli della colore o del ritocco a colori mia generazione ricordano a della foto in bianco e nero. passeggio con la camera apLe tecniche sono ormai tanpesa al collo sul vialone della to perfezionate che la fotoVilla Comunale in attesa dei grafia rientra nell’uso conclienti della domenica. La temporaneo del fai da te. produzione delle cartoline Molto lucidamente Susan intanto riprende in maniera Sontag ha scritto della fotoconsistente per l’intervento grafia nel nostro tempo: di alcuni piccoli editori, di «L’inventario è cominciato Adolfo Fulvio solito cartolai come Nicola nel 1839 e da allora è stato Raspa e Cesario Vicoli o giornalai come Vin- fotografato quasi tutto o almeno così pare. E cenzo Di Lanciano e Michele Laccetti, i quali questa insaziabilità dell’occhio fotografico mosi servono di fotografi di ditte specializzate difica le condizioni di prigionia in quella grotta come l’Alterocca di Terni o la Dalle Nogare e che è il nostro mondo. Insegnandoci un nuovo Armetti di Milano. codice visivo, le fotografie alterano le nostre noLa fotografia è però ormai entrata nell’uso zioni di ciò che abbiamo il diritto di osservare. quotidiano ed ha definitivamente perduto Sono una grammatica e, cosa ancora più imquell’alone di portante, un’etica della visione. lnfine la consemistero, di ma- guenza più grandiosa della fotografia è che ci dà gia e d’artistico la sensazione di poter avere in testa il mondo che la circon- intero, come antologia di immagini. dava nei primi anni del secolo. Soltanto poche persone, negli anni Cinquanta e Sessanta, non hanno in casa una piccola macchina fotografica e ricorrono ancora al fotografo professionista. La comparsa del colore, che risale alla fine degli anni Trenta con l’inArialdo Serafini Cesare Di Memmo 158


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1

2

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3

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SL]]iOOH V I SL]]HOOD SyåWH V P SRVWR SyYHUH V P R DQFKH DJJ SRYHUR LQGLJHQWH SUjGHFKH V I DPDQWH SUHFKpXFKH V I SHVFD SUqGGH V P SUHWH SUqGHFKH V I SUHGLFD VHUPRQH SUsLPH DYY GL OXRJR SULPD GDYDQWL $QFKH DYY GL WHPSR SUHVqQŧH V SUHVHQ]D ¶P EUHVqQŧH LQ SUHVHQ]D SUHVVLjXQH V I SUHVVLRQH SULFLVVLjXQH V I SURFHVVLRQH SULKvUH V I SUHJKLHUD SUXIvXPH V P SURIXPR SUXIXVVqXUH V P SURIHVVRUH SXJJLQqOOH V P SXOFLQR 3XJQjWWH VRSUDQQRPH GL SHUVRQD SXQGH V P SXQWR SXQGH GH åWjOOH SXQGvXUH V I OD SROPRQLWH SXQŧuUH V P SHQVLHUR SO SLQŧuUH SXVFLDUpXOH V P SHVFDWRUH SXWi· Y SRWHUH ,QGLFDWLYR SUHVHQWH S ]]H SXWpFKH V I ERWWHJD SXYXUqOOH V P H DJJ SRYHUHOOR

4

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5

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6

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7

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WyPHFKH WzUWH V P H DJJ FRUURWWR FDWWLYR -·q WWzUWH SHU GLUH GL SHUVRQD QRQ D PRGR WUDGLPqQGH V P WUDGLPHQWR SO OL WUDGLPuQGH WUjJQH V P VHFFKLR WUDLQuUH V P FDUUHWWLHUH WUDMsLQH V P FDUUR GD WLUR WUjPEH V I WURPED WUDPpXWH V P WHUUHPRWR WUDSSHWiUH V P XRPR DGGHWWR DO WUDSSHWR IUDQWRLDQR WUDSSpWH V P WDSSHWR SO WUDSSuWH WUDVFs· Y HQWUDUH WUiYH V P WUDYH ÀJ QX WUiYH GH IpXFKH WUHVFi· Y WUHEELDUH PLHWHUH WUpVFKH V I WUHEELDWXUD WUqåWH DJJ WULVWH WUvIIHOH V P FRQWHQLWRUH GL WHUUDFRWWD SHU O·DFTXD WUuMMH R ULåFL OH V I WULJOLD ©8K ULåFLXOsWWH QJKL OD SDPPDGqXUHª * 0XUROR

7ULQJLQuOOH VRSUDQQRPH WULSSsLQH V I WRUSHGLQH SHVFH WUXPPXuQGH DYY PHQWUH WUXKXi· Y WURYDUH WURFFKHOH V P WURJROR WUySSH DJJ LQGHI WURSSR LQ PLVXUD HVDJHUDWD WUXPPLQGH DYY PHQWUH WXPEUiWH DJJ WHPSHUDWR ULIHULWR DO WHPSR WXRUWH V P WRUWR

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177


,QGLFH GHL 1RPL $ $FTXDIUHGGD &RVLPR $IIDOGDQL 3DROR $IIDOGDQL 9LQFHQ]R $OFLQL %HUDUGLQR $OHVVDQGULQD VXRU $OLPRQWL 0DULD $OOHYD 0DULD $OOHYD 1LFROD $OWLHUL $OWLHUL 3DROR $PRGLR $QGUDGH &DUOD $QGUHLQL $QGUHLQL ,GLDQR $QHOOL $QQD 0DULD $QHOOL &DUOR $QHOOL /XLJL $QHOOL 1LFROD $QJHOXFFL $QWRQLR $QWHQXFFL &ODUD $QWHQXFFL /LQD $QWLQXFFL 0LFKHOD $ULRVWR /XGRYLFR $ULVWRWHOH $UPVWURQJ /RXLV $UWHVH 0DULQR $UXIIR 3HSSLQR $VFDWLJQR )HUQDQGR $FDWLJQR ,PHOGD $XULHPPD 'LQR $XULHPPD *HPPD $XWDUL $YDORV G· $OIRQVR $YDORV G· &HVDUH 0LFKHODQJHOR $YDORV G· )HUGLQDQGR

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%DLRFFR 1LFROD %DO]DQR *DHWDQR %DUELHUL /HOLR %DUERQH 0DQXHO %DURQH %DUUHVL %DUWROHWWL %UXQR %DVDQLVL 6WHIDQR %DVLOH /XLJL %DVLOLFR (PLOLR %DVLOLFR *LXOLDQR %DVVL 9LQFHQ]R %DYLHUD GL /HRSROGR %HOOLQL 9LQFHQ]R %HQHGHWWL *HQQDULQR %HQHGHWWL 0DVVLPLOLDQR %HUDUGL $OIRQVR %HUORQL (PLOLR %HUWL )UDQFR %HWWL *XVWDYR %HYLODFTXD $QWRQLR %HYLODFTXD 3LHWUR %LOLRWWL /XFLDQR %L[LR *LRYDQQL %RFFKLQR 6DEULQD %RQDWHVWD 9LWR %RQWHPSR 3LHWUR %RUUHOOL 6DQGULQR %RUURPHR &DUOR %RVFKHWWL (UPLQLR %RVFR %RVFR (YD %RVFR *DHWDQR %RVFR *HPPD %RVFR ,UPD %RVFR 5DIIDHOH %RVHOOL 6HUHQD %RWWDUL %HUDUGLQR %RWWDUL &HVDULR %RYLR %R]]HOOL *UD]LD %UDFDUGL *LRUJLR %UDM 9LQFHQ]R %UD\ &RVLPR %UD\ )HUQDQGR %UXQR 5REHUWR %XRQWHPSR 3LHWUR

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&LDPSROL 'RPHQLFR &LDQFDJOLQL $QJHOR &LDQFDJOLQL /XLJL &LDQFDJOLQL 0DVVLPR /XLJL &LDQFL $QJHOR &LDQFL *LRUJLR &LDUOLQL 2ULHOOR &LDYDWWD /LGLD &LDYDWWD 3LQXFFLD &LDYDWWD 5LWD &LFFDURQH $GULDQR &LFFDURQH )UDQFHVFR &LFFDURQH 0DUFR &LFFDURQH 0LFKHOLQD &LFFDURQH 3DROR &LFFDURQH 6LOYLR &LHUL 'LQR &LHUL *LRYLQD &LHUL 1HOOD &LIDULHOOR )LOLSSR &LIIROLOOL $OHVVLR &LIIROLOOL 6DEDWLQR &LQTXLQD 'RPHQLFR &LQTXLQD 1LFROD &LROOL 0DXUL]LR &LUXOOL $QWRQLR &LXIIUHGD 0DULOLQD &RFFKLD 5RFFR &RODQHUL 'RPHQLFR &RODQWRQLR 7UHQWLQR &RODQ]L 0DULD &ULVWLQD &RODQ]L 5RVDQQD &RODQ]L 7LQD &RORQQD 3URVSHUR &RPSRVWR $OGR &RQWL 'DOLOD &RSSRODUR *LXOLD &RUGHOOD (UQHVWR &RUGLVFR (WWRUH &RUYLQR *LRYDQQQL &RVWDQWLQR &ULVDQWL 1LFROLQR &ULVFL )UDQFHVFR &ULVFL 0LPPR &URFH %HQHGHWWR &UROODODQ]D GL &XUWL 'LQR

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'HO &DVDOH 'RPHQLFR 'HO &DVDOH 0LULDP 'HO &DVDOH 9LWWRULR 'HO )Uj *LXVHSSH 'HO )Uj *UD]LD 'HO *UHFR $QWRQLR 'HO *UHFR &DUOR 'HO *UHFR 0DULD /DXUD 'HOO·$QGUR 5HQDWR 'HOOD 3HOOH $QWRQLR 'HOOD 3HQQD &DUPLQH 'HOOD 3HQQD 0DULD 'HOOD 3HQQD 0LFKHOH 'HOOH 'RQQH 'DYLGH 'HOOH 'RQQH *LXOLDQR 'HOOH 'RQQH 8PEHUWR 'HOOL 4XDGUL *LDQOXLJL 'HO /XSR (WWRUH 'HO 0RQDFR 0DULR 'HO 1HJUR 1LFROHWWD 'HO 3UHWH *LXVHSSH 'HO 5RLR $QWRQLR 'H /XFD 3XSR 'H /XFLD 3LHUYLQFHQ]R 'HO 9LOODQR %XRQR 'H 0LFKHOH 3DVTXDOH 'H 3DVFDOLV 6HEDVWLDQR '·(UFROH )XOYLR '·(UFROH 3HSSLQR '·(UPLOLR *LRYDQQL '·(UPLOLR 0DULR 'H 5RVD $QWRQLR 'H 5RVD *LQR 'H 6DEDWD 9LFWRU 'HVLGHULR 'H 9LUJLOLLV &OHPHQWLQD 'L %XVVROR 'L %XVVROR /LGLD 'L %XVVROR 1LFROD 'L %XVVROR 3DROR 'L &DQGLOR 1LFROD 'L &KLDFFKLR 0LFKHOH 'L &LFFR $OEHUWR 'L &LFFR 0LFKHOH 'L &LFFR 0LFKHOH 'L &OHPHQWH 1LFROD 'L 'RPHQLFR *LRUJLR 'L 'RQDWR 3LHWUR 'L (JLGR 0LPu 'L )DOFR $QQDPDULD 'L )RJOLR *LRYDQQL 179


'L )RQ]R $OIRQVR 'L )RQ]R $QWRQLHWWD 'L )RQ]R 'RQDWR 'L )RQ]R *LRYDQQL 'L )RQ]R *LXVHSSH 'L )RQ]R 3DQÀOR 'L )UDQFHVFR $QQDEHOOD 'L *LURODPR &HVDULR 'L *XLOPL )UDQFHVFRSDROR 'L *XLOPL 3DROR 'L ,RULR 1LFROD 'L /DQFLDQR 9LQFHQ]R 'L /HOOR $QGUHD 'L /HOOR *DHWDQR 'L /RUHWR 3LHWUR 'L 0DUFR $QJHOR 'L 0DUFR (GLVRQ 'L 0DUFR 1LFROYLGR 'L 0HPPR &HVDUH 'L 0HPPR 0DULR 'L 0XFFL 0DULD /XLVD 'L 0X]LR 5RVDULD 'L 1DUGR 5RODQGR '·,QWLQR *LXVHSSH 'LRPHGH 'L 3DROR *LXOLDQD 'L 3DROR 3LQD 'L 3DUGR 'L 5HQ]R 1LFROLQR 'L 5LVLR &DUPLQH 'L 5RVVR $QWRQLR 'L 5RVVR *LRYDQQL 'L 5RVVR 3HSH *UD]LD 'L 5RVVR 1LFROD 'L 6DEDWR )ORUD 'L 6DQWR 'L 6DULR *LRYDQQD 'L 6FLRUQR /XLJL 'L 7RWWR 'UDJDQL 9LQFLJXHUUD /LQD '·8JR )UDQFHVFR '·8JR 0DULD 3LD 'XOOPH\HU

( (VSRVLWR *LRYDQQD (VSRVLWR /XLJL (VSRVLWR 5RFFR

) )DEEUL (YHOLQD 180

)DEUL]LR 'RQDWHOOD )DEUL]LR 1LFROD )DJLROR 9LQFHQ]R )DOFRQH )DELR )DOFXFFL 'RPHQLFR )DOFXFFL 3LHUR )DORQH (UPDQQR )DQIDQL $PLQWRUH )DQJKHOOD )DQJKHOOD $QWRQLR )DQWLQL )XOJHQ]LR )DULQD 0LFKHOH )DWWRUL )HEER 6LJIULGR )HUUDUD (VSHGLWR )HUUDUD *LXOLDQR )HUUDUD 0DXUL]LR )LQDPRUH *HQQDUR )LQDUHOOL $QWRQLR )LRUH , )LRUH ,, )LRUH $QWRQLR )LRUH %HQLDPLQR )LRUH &HVDULR )LRUH &HVDULR )LRUH )HUQDQGR )LRUH )UDQFR )LRUH *LXOLR )LRUH 0DULD $QWRQLHWWD )LRUHVL 0DULR )LRUHWWL 'LQR )LRUHWWL (Q]R )LRULQL )LRURQL 0DVVLPR )L]]DQR $QWRQLR )RUWH $QQDPDULD )RUWH %UXQR )UDQFHVH $OIRQVR )UDQFHVH $PHULJR )UDQJLRQH 0LFKHOH )UDQJLRQH 0LFKHOH )UDVFD $QJHOR )UDWWRORVR 0LFKHOH )UXVFLDQWH $QWRQLR )XOYLR $GROIR

* *DEULHOH 5RVD $GD *DODQWH (UPDQQR *DODQWH 0LFKHOH *DOJDQL 8PEHUWR

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, ,DFRYLWWL 5RFFDUOR ,DPPDULQR ,WDOR ,DQQRQH $QGUHD ,DQQRQH 5HJDOLQR ,UDFH $QWRQLR ,]]L )UDQFHVFR

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/ /DEULFFLRVD (WWRUH /DFFHWWL $QJHOR /DFFHWWL %HQLDPLQR /DFFHWWL 0LFKHOH /DFFHWWL 6LOYLR /DOOL /DOOL $QGUHD /DOOL 'RPHQLFR /DOOL (OHQD /DOOL 7HUHVLQD /D 0RUJLD *XLGR /DPSHUWL /D 3DORPEDUD &HVDUH /D 3DORPEDUD *LRYDQQL /D 3DORPEDUD *LRYDQQL /D 3DORPEDUD 1LFROD /DWWDQ]LR 0LFKHOH /DWWDQ]LR 0LFKHOH /HYDQWHVL


/D 9HUJKHWWD /D 9HUJKHWWD $JRVWLQR /D 9HUJKHWWD $OHVVDQGUD /D 9HUJKHWWD $QWRQLR /D 9HUJKHWWD 'RPHQLFR /D 9HUJKHWWD )UDQFHVFR /D 9HUJKHWWD /XFLD /D 9HUJKHWWD /XLJL /D 9HUJKHWWD 0DULD )LQD /D]]DUR 8JR /HPPH /HPPH *LXVHSSLQD /HRQH ;,,, /HRWWD 6HEDVWLDQR /LPRQFHOOL 0DWWLD /RIIUHGR &DUOR /ROOL /RQJR $QWRQHOOR /RQJR 'RQDWHOOD /RQJR )ORULR /RULWR /RVFKLDYR *LXVHSSH /XFLDQL $QWRQLR

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0DULRWWL 0LUHOOD 0DULRWWL 3HSSLQR 0DUUROOR IUDWHOOL 0DUUROOR $QWRQHOOD 0DUUROOR &DORJHUR 0DUUROOR *LDFRPR 0DUURQH 1LFROD 0DUWRQH )HUGLQDQGR 0DUWRQH *DHWDQR 0DUWRQH /XFLD 0DVFLDQJHOR 0DVVLPLDQL 0DULVD 0DVWUDJRVWLQR 3DWUL]LD 0DWWLD 0LFKHOH 0DWWLROL 5DIIDHOH 0D]]LQL *LXVHSSH 0D]]RQH 3LHUR 0D\R 8UDQLR 0HFKL )DEUL]LR 0HOOH &OHOLD 0HO]D 0HPPR 0LFKHOH 0HQQD $QWRQLR 0HQQD &DUOD 0HQQD 'DQLHOH 0HQQD (OLDQD 0HQQD )UDQFHVFR 0HQQD 5RFFR 0HQQD 6HUJLR 0HUOLQR 0DULR 0LODQR 5RVD 0LOHQR $OEHUWR 0LOHQR &DUPLQH 0LOHQR (QULFD 0LOHQR *LXVHSSH 0LQQLWL 6DOYDWRUH 0LQQXFFL 'RQDWR 0LVFLRQH 1DQGR 0RGXJQR 'RPHQLFR 0RIIR $QQD 0ROLQR 0ROLQR %DUEDUD 0ROLQR 'RPHQLFR 0ROLQR /LQR 0ROLQR 0LFKHOH 0ROLQR 3LHUJLRUJLR 0ROLQR 3LQR 0ROLQR 9LQFHQ]R 0RQDFHOOL (PLOLR 0RQDFR 0RQDFR )UDQFHVFR

0RQWDQDUR 3DROR 0RQWDQHOOL ,QGUR 0RQWHIHUUDQWH *LRYDQQL 0RUDELWR (UQHVWR 0RUR &RVLPR 0XUDWRUH $QWRQLR 0XUDWRUH )HUQDQGR 0XUDWRUH )UDQFHVFR 0XUDWRUH 0DULD 3LD 0XUROR /XLJL 0XVFDULHOOR /XLJL 0XVVROLQL %HQLWR 0XVVROLQL 7LWR 0X]LL *LXVHSSH 0X]LL 3LHWUR

1 1DGDU 1DJOLHUL $QQD 1DJOLHUL 0LFKHOH 1DJOLHUL 5REHUWD 1DJOLHUL 6DYHULR 1DQQL $OHVVDQGUD 1DQQL (OHRQRUD 1DSROLWDQR /XLJL 1DVFL /XLJL 1DVFL *LXVHSSH 1HWWL 1LHSFH -RVHSK 1LFpSKRUH 1RFFLROLQR $QWRQLR 1RFFLROLQR )UDQFHVFR 1RFFLROLQR 1LFROD 1RWDUDQJHOR 0LFKHOH 1RWDUR 1LFROD 1RWDUR 6DQGULQD 1RWDUR 6HUJLR 1RYHOOL (UPHWH 1RYHOOL *LXOLD

2 2OLYD *LDQQL 2OLYLHUL 0LFKHOH 2QRUDWR 5DIIDHOOD 2UJHUD $XJXVWR 2UODQGR $OHVVDQGUR 2UVLQL $QQD 0DULD 2WWR 1DWDOLQR

3 3DFH 0DULD 3LD 3DJDQR 'LDQD 181


3DJDQR 1LFROD 3DJOLRQH (Q]R 3DJOLRQH *LXOLR 3DODGLQR $QJHOR 3DOD]]R 4XLULQR 3DOHUPR 6DYHULR 3DOHVWULQD GD 3LHUOXLJL 3DOL]]L )HOLFLD 3DOL]]L )LOLSSR 3DOL]]L IUDWHOOL 3DORPER )UDQFR 3DOXFFL /XLJL 3DQDFFLRQH 3DQGROÀ 5RVDQQD 3DROLQL &HVDULR 3DROXFFL 1LFROD 3DROXFFL 5DIIDHOH 3DROXFFL 6LOYLR 3DUGL *LXVHSSH 3DUGL 0DULD 3DYRQH *DEULHOH 3HOOLFFLRWWL *LRYDQQL 3HQQHVH $QWRQLR 3HSH $GD 3HSH (]LR 3HSH 5REHUWD 3HSH 6DOYDWRUH 3HURVL /RUHQ]R 3HUURWWL IUDWHOOL 3HUURWWL $OIRQVR 3HUUR]]L $OGR 3HUUR]]L 0DULR 3HUUR]]L 3LHULQR 3HWULQL 3HWULQL (UQDQL 3HWURUR 3HWURUR *LDQQL 3HWURUR 6LOYLR 3LFFKL $OEHUWR 3LFFLULOOL 5LQR 3LHWURFROD *LRVDIIDWWH 3LRUHOOL 'DQLOR 3LR ;,, 3LULQL 3DROD 3ROLGRUR 0DULD (OHRQRUD 3ROLGRUR 3LHWUR 3ROOR 3RHVLR 3ROVL $QLHOOR 3RPSRQLR 0HOD 3RPSRQLR &LFFLR 3RPSRQLR 5LQR 182

3RPSRQLR 6DUD 3RQWLOOR 7LQGDUR 3RRK 3RSSL 0DUFR 3UDFLOLR &DUOR 3UHVWDPEXUJR $QWRQLR 3ULOL 0DUWD 3ULPLDQL

5 5DLPRQGL /LOOLQR 5DLPRQGL 0LFKHOH 5DLPRQGL 3HSSLQR 5DQDOOL 3HSSLQR 5DSLVDUGL 5DVSD 0DULD 7HUHVD 5DVSD 1LFROD 5DVSD 5LQR 5H 'DYLG 5HDOH $QQDOLVD 5HDOH 0LFKHOH 5HDOH 1LFROD 5LFFLR 5LWXFFL &KLQQL )ORULQGR 5LWXFFL *LXOLDQR 5LYD 0DULR 5RFFKLR 2OLQGR 5RPDQL 3LHWUR 5RQ]LWWL $OÀR 5RQ]LWWL &HQ]LQR 5RQ]LWWL 0LFKHOH 5RQ]LWWL 3LHUR 5RVHOOL /XLJL 5RVHOOL /XLJL 5RVHOOL 0DULD 5RVHUED $OIRQVR 5RVHUED 0LFKHOH 5RVD 0DUFHOOR 5RVVHWWL $QWRQLR 5RVVHWWL *DEULHOH 5RVVL *LRFRQGLQR 5RVVL /XLJL 5RVVLQL *LRDFFKLQR 5XJJHUL 9DOHULR 5XJJLHUL 0DULQD 5XVVR /RUHQ]R 5XVVR 9LQFHQ]R 5XWD 'DPLDQR 5X]]L 5RVD

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= =DFFDJQLQL *HOVRPLQR =DFFDUGL $PHGHR =DFFDUGL $QWRQLR =DFFDUGL &OHOLD =DFFDUGL 0DULD 1LFROD =DFFDUGL 0DULD 1LFROD =DFFDULD (OLVDEHWWD =DFFDULD 3DROR =DFFDULD 7RPPDVR =DPEHUOHWWL *LXVHSSH =DPELDQFKL 9LQFHQ]R =DPSD )DEUL]LR =HDUR 0DUFR =LQQL 1LFROD

183


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