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a cura di Giuseppe Tagliente Paolo Calvano Giovanni Di Rosso
Dedicato a Gennaro Spadaccini, vastese nell’anima, che in questi dieci anni non ci ha mai fatto mancare incoraggiamento e collaborazione
Vasto, città di grazia, fiore della mia terra. G. D’Annunzio
3UHPHVVD DOOD GHFLPD HGL]LRQH E chi l’avrebbe immaginato che Lu Lunàrie de lu Uašte sarebbe arrivato a tagliare il traguardo delle dieci primavere. Il crescente successo di pubblico e, diciamo la verità senza falsa modestia, anche di critica; le richieste di prenotazione ancor prima dell’uscita in edicola e l’insorgere di un lusinghiero fenomeno di collezionismo riguardo alle precedenti edizioni unito ad una sostanziale tenuta della squadra degli autori, riusciti fortunatamente a sopportarsi in tutti questi anni nonostante l’incompatibilità dei caratteri, hanno consentito questo risultato che consideriamo veramente straordinario. Con la stessa abituale lena ci siamo quindi messi al lavoro anche stavolta nel tentativo di dare anche qualcosa di più ai lettori per onorare questo appuntamento, che coincide peraltro con un avvenimento davvero importante, rappresentato dal Trecentesimo compleanno della Città, più precisamente dalla ricorrenza dei trecento anni dal conferimento del titolo di Città a Vasto, avvenuto il 29 marzo 1710. In questo quadro si inserisce, ad esempio, una rubrica che annota i nomi di tutti i bimbi nati nel decennio e cresciuti quindi col Lunario ed un piccolo saggio, collocato nelle pagine iniziali, che ricostruisce la storia mai scritta dell’origine dello Stemma, del Sigillo e del Gonfalone della Città. Speriamo dunque di non deludervi, cari lettori, e di suscitare lo stesso interesse degli anni scorsi e lo stesso buonumore che avete sempre tratto dalla lettura dei fett’e fettarille rappresentati nel nostro dialetto. Un’ultima raccomandazione: date uno sguardo alle foto in appendice, dove proponiamo una Storia della fotografia a Vasto. Ce ne sono di rare e mai viste. Novembre 2009 Gli autori
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L’anno 2010 corrisponde all’anno 6723 del Calendario Giuliano, alla fine del 5770 ed inizio del 5771 di quello Ebraico, alla fine del 1430 ed inizio del 1431 dell’Egira, il Calendario Musulmano
FESTE E RICORRENZE DELL’ANNO FESTE RELIGIOSE E CIVILI Tutte le domeniche e la festa del Patrono San Michele, il 29 settembre. 1 gennaio, venerdì, Capodanno 6 gennaio, mercoledì, Epifania del Signore 13 gennaio, mercoledì, Battesimo di Gesù 25 aprile, domenica, Festa della Liberazione 1 maggio, sabato, Festa del Lavoro 2 giugno, mercoledì, Proclamazione della Repubblica 15 agosto, sabato, Ferragosto 1 novembre, lunedì, Ognissanti 8 dicembre, mercoledì, Immacolata Concezione 25 dicembre, sabato, Natale del Signore 26 dicembre, domenica, Santo Stefano 30 dicembre, giovedì, Santa Famiglia
Giubileo vastese Martedì grasso Ceneri Santa Spina Pasqua Madonna dell’Incoronata Madonna della Penna Ascensione Pentecoste Trinità San Nicola Corpus Domini Madonna delle Grazie San Lorenzo
FESTE MOBILI lu Ggiubbulé la Carnëvale li Ciánnere la Sanda Spëne la Pasche la Madonne de la ‘Ngurnàte la Madonne de la Pánne la ‘Scenziàune la Pendecoste la Trinitá Sanda Nichéule lu Corpus dómene la Madonne de li Grazie Sande Lurènze
17 gennaio. 16 febbraio. 17 febbraio. 26 marzo. 4 aprile. 18 aprile. 25 aprile. 16 maggio. 23 maggio. 30 maggio. 6 giugno. 6 giugno. 4 luglio. 12 settembre.
RICORRENZE RELIGIOSE E CIVILI
27 gennaio, mercoledì, Giorno della memoria. 10 febbraio, mercoledì, Giorno del ricordo, in memoria delle foibe istriane. 19 marzo, venerdì, San Giuseppe. 21 marzo, domenica, Giornata della memoria, in ricordo delle vittime delle mafia. 29 giugno, martedì, SS. Pietro e Paolo. 4 ottobre, lunedì, San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia. 4 novembre, giovedì, Anniversario della Vittoria. 4
&DUWD G¤,GHQWLWj Nome: Vasto (Istonio dal 1938 al 1944) Città dal 30 marzo 1710 Denominazione antica: Histonium Altitudine: 143 m. s.l.m. Superficie: 70,63 Kmq Denominazione abitanti: vastesi, localmente vastaroli Numero abitanti: 39.671 al 09/11/2009 Provincia: Chieti Economia: a prevalenza industriale, commerciale. Fiorentissimo il turismo Santo Patrono: San Michele Arcangelo (dal 1827 con breve papale di Leone XII) Gemellata con Perth (W.A.) dal 1989
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1860-1866
Filoteo D’IPPOLlTO
1868-1876
Silvio CICCARONE Senior
1876
Carlo NASCI
1878-1896
Francesco PONZA
1897
Luigi D’ALOISIO
1897-1919
Luigi NASCI
1919
Gelsomino ZACCAGNINI
1920-1921
Filoteo PALMIERI
1921-1923
Florindo RITUCCI CHINNI
1924-1933
Pietro SURIANI
1934-1935
Gaetano DEL GRECO
1937-1940
Erminio SCARDAPANE
1941
Francescopaolo GIOVINE
1942-1943
Silvio CICCARONE Junior
1943-1944
Emilio ZARA
1944-1945
Giuseppe NASCI
1946-1955
Florindo RITUCCI CHINNI
1955-1956
Olindo ROCCHIO
1956-1962
Idiano ANDREINI
1962-1973
Silvio CICCARONE Junior
1973-1979
Nicola NOTARO
1979-1993
Antonio PROSPERO
1994-2000
Giuseppe TAGLIENTE
2000-2001
Giovanni BOLOGNESE
2001-2006
Filippo PIETROCOLA
2006-
Luciano LAPENNA
6WHPPD 6LJLOOR H *RQIDORQH Curiosità intorno ad una storia mai scritta per intero sui simboli della Città di Vasto
Lo stemma araldico del Municipio della Città del Vasto è, come si sa, uno scudo quadripartito a scacchiera con i colori del rosso e dell’argento tra di loro incrociati, circondato dalla scritta Vastum Olim Histonium Romanum Municipium. Il gonfalone è l’insegna a forma rettangolare terminante in senso verticale con due punte nella parte inferiore recante lo stemma appena descritto. Il sigillo è l’oggetto in metallo od in pietra, il timbro nel quale è inciso lo stemma. Nella Storia di Vasto del Marchesani lo stemma, che si fa risalire all’epoca della dominazione longobarda, viene descritto come un “campo levigato ellittico quadripartito da’ diametri della ellisse, ove a destra del risguardatore il colore aureo in alto e l’argenteo in basso rifulgono, mentre opposto sito tengono i due metalli a sinistra.”1 1
L. Marchesani, Storia di Vasto, a c. di L. Murolo, Vasto, Amministrazione Comunale 1982, pag.115.
La descrizione delle caratteristiche cromatiche è contraddittoria, in quanto nel medesimo paragrafo dedicato allo stemma cittadino lo storico patrio prima parla di “segno rosso” e subito dopo di “colore aureo”, ma è anche vero che la disposizione dei colori (e forse anche il colore stesso) venne ripetutamente invertita sino a trovare l’attuale definizione intorno alla metà del Settecento, fatto salvo il periodo dell’occupazione francese durante il quale la leggenda Vastum olim Histonium Romanum Municipium fu sostituita con l’aquila napoleonica. Va detto però che allora stemma e sigillo comunale non avevano alcuna valenza esterna e non potevano essere usati neanche sugli atti di amministrazione interna. Fu il sindaco Pietro Muzii a richiederne l’autorizzazione al Re di Napoli. Presentata in data 24 agosto 1841 per il tramite della Sotto-Intendenza di Vasto, 7
la richiesta2 non tarda ad essere accolta. Il 16 settembre dello stesso anno, infatti, accompagnato da un biglietto3 indirizzato al sindaco “si approva che il Comune di Vasto adoperi sugli atti di propria amministrazione lo stemma locale”.4 Risale verosimilmente a questo stesso periodo l’inserimento dell’emblema civico nella Raccolta degli stemmi dei Comuni presso l’Ar2
Archivio comunale. La circostanza risulta da una minuta di una lettera inviata al Sottintendente. “ Dì 24 agosto 1841, Sig. Sott., l’emblema, ossia l’impresa che fin dagli antichi tempi si è adottata come particolare distintivo della città di Vasto; ed il titolo di cui quella è stata fregiata mai sempre, sono in rilievo nell’annessa carta. Ove trattasi di legalizzare gli atti pubblici dall’anno corrente si fa uso, come conviene, del suggello reale a seconda della prescrizione sancita nei Decreti de’ 21 dic. 1816, de’ 15 maggio 1817, e de’ 26 gennaio 1818. Ma tale doverosa pratica non esclude, che la città simultaneamente continui a serbare la sua prisca intitolazione ad impresa, con insieme per segno di pubblica autenticità il sudd. suggello reale ch’è in uso nei reali domini di Sua Maestà, D.G., esibisco il succitato annesso modello per semplificarne il concetto, acciò non soffra censura tutto ciò che in questa città vien eseguito sul proposito, anche secondo il costume di altra città, non esclusa la metropoli, trovo utile l’afforzarne la pratica con la superiore approvazione. Ed è questa appunto, che io la prego a provocare presso l’ottimo nostro signor Intendente, che potrebbe benignarsi di far mescitare il suo visto approvato allo inserito foglio di modulo”. In calce alla minuta la scritta: “adempito a 24 agosto 1841, n. 385 della spedizione.
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Archivio comunale: «Chieti 13 settembre 1841. Gentiliss.º Amico, in corrispondenza de’ vostri desiderii vi si rende approvato il progetto di usare dello stemma, e della leggenda per cotesta Città. Mi riprotesto con distinta stima, ossequiando la Sig.ria Vostra devotiss.º Amico e Servitore Domenico Lalli».
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Archivio comunale. «Sotto-Intendenza del Distretto di Vasto, Vasto il dì 16 settembre 1841, Dì 16 detto n. 906 del Protocollo, n. 4816. Oggetto: “Si approva che il comune di Vasto adoperi sugli atti di propria amm.ne lo stemma locale. “Signor Sindaco, in risult’al Suo ufizio del 4 Stante, n. 385, il Signor Intendente con riverito foglio de’ 14 del mese mi ha partecipato quanto siegue: ‘Signor Sottintendente, può cotesta Amministrazione Comunale far uso negli atti propri, che riguardano l’interno reggime, dello stemma locale, come offre il modello da Lei inviatomi con rapporto de’ 6 del mese, n. 2695, e che non ho creduto necessario restituire nel modo richiesto’. Glielo trascrivo, Sig. Sindaco, per l’uso convenuto. F.to il Sottintendente Malvica».
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chivio Storico del Regno Borbonico. Negli anni successivi all’Unità d’Italia, stemma e sigillo non cambiano. Lo stemma, in particolare, viene sempre più ostentato ed ha il privilegio d’essere inserito accanto a quelli degli altri comuni capoluogo di mandamento e/o di Circondario negli affreschi decorativi del Palazzo della Provincia, del Comune di Chieti, in manifestazioni importanti come la Mostra Regionale Abruzzese e Molisana del 1911 a Roma o in fogli illustrativi e cartoline celebrative, a cominciare da quella del Distretto Militare.5 Nulla invece è dato sapere riguardo al Gonfalone del comune. Si deve arrivare all’Amministrazione del sindaco Gelsomino Zaccagnini per registrare novità in questa direzione. Sono gli anni tumultuosi del primo dopo guerra ed anche il Vastese è attraversato dai venti delle nuove tendenze culturali e politiche. L’Amministrazione Zaccagnini, ancorata ai vecchi schemi liberal-democratici, ne viene travolta e dura in carica appena sei mesi, ma 5
Archivio comunale. Nota del Municipio di Chieti del 15 aprile 1887, del Comando del Distretto Militare di Chieti del 9 gennaio 1911, della Deputazione Provinciale di Abruzzo Citeriore del 19 marzo 1911.
trova però il tempo di pensare ad un gonfalone per la città. Uno dei primi atti del sindaco è infatti di insediare nel marzo del 1919 una commissione che definisce appunto “per il gonfalone del Comune”, nella quale chiama a far parte l’avvocato Uranio Mayo, l’avvocato Giuseppe Marcone, il professor Luigi Anelli (1860-1944), il professor Michele Lattanzio ed il dottor Raffaele Giacomucci. Il gruppo di lavoro si mette all’opera con una lena forse degna di miglior causa, ma tant’è. Il professor Luigi Anelli, storico, archeologo, demologo, poeta, commediografo, insomma cultore di tutto ciò che concerne la città, consegna ai colleghi commissari una memoria dattiloscritta ove, richiamando che “l’arme di Vasto” è formata di quattro parti “due bianche e due vermiglie; che il bianco vuole mostrare il candore della sua adamantina fede, ed il vermiglio, colore proprio degli abiti dei Principi o supremi Magistrati, viene a denotare Giustizia, carità, vigore, e forse an-
che vendetta”, propone con convinzione che il gonfalone (ma lui afferma di preferirgli lo stendardo) deve avere due colori, il vermiglio ed il bianco, disposti il bianco nella parte superiore, ed il vermiglio in quella inferiore”.6 6
Archivio Comunale. La relazione dell’Anelli consta di quattro facciate dattiloscritte che riportano questo testo: «Ai signori presidente e componenti la commissione per l’insegna della Città di Vasto. Nella mia qualità di relatore nella commissione nominata dal Signor Sindaco di Vasto, per determinare quali debbano essere la forma, i colori e le imprese dell’insegna della città nostra, ho l’onore di sottoporre al vostro giudizio il risultato delle mie investigazioni. Premetto che diverse sono le forme con cui le insegne vengono rappresentate. Abbiamo la bandiera, che è un drappo rettangolare attaccato in senso orizzontale alla parte superiore di un’asta; e questa è insegna delle schiere militari. Il labaro, un pezzo di stoffa quadrata stesa sopra un alto fusto a forma di croce, insegna propria degl’imperatori romani, che su di essa facevano porre il loro motto. Costantino, dopo l’apparizione della Croce, fece scrivere sul suo labaro: In hoc signo vinces: Il gonfalone, che ha pure forma rettangolare, e che in senso verticale scende dalla parte superiore dell’asta e termina in due punte. Anche questa è insegna militare, sebbene usata pure da Magistrati, da società d’arti, religiose o politiche. Viene infine lo stendardo, che è stoffa di forma triangolare allungata, terminante a punta, e che si spiega levato in alto per insegna o segnale. Il Targioni Tozzetti, nel suo libro: Viaggi, per ricordare l’insegna di un comune della Toscana, la chiama: “Stendardo di seta, coll’impronta dell’arme della comunità”. Ciò che mi conferma nell’idea che la forma più propria dell’insegna di una città, è quella dello stendardo. Determinata la forma dell’insegna, rimane ora a stabilire i colori. Nicola Alfonso Viti, che scrisse la sua Memoria dell’antichità del Vasto, nella prima metà del XVII secolo, parlando de “L’arme del Vasto”, la dice formata da quattro parti, due bianche e due vermiglie; che il bianco vuole mostrare il candore della sua adamantina fede, ed il vermiglio, colore proprio degli abiti dei Principi o supremi Magistrati, viene a denotare Giustizia, carità, vigore, e forse anche vendetta”. Questa autorevole testimonianza mi dispensa da ulteriori ricerche, e permette di stabilire che l’insegna della nostra città deve avere due colori, il vermiglio ed il bianco, disposti, come appare nel lato destro dell’arme del Vasto, il bianco nella parte superiore, ed il vermiglio in quella inferiore. Stabiliti la forma ed i colori dell’insegna, quali ne saranno le imprese? Le imprese dell’insegna di una città devono esser quelle che ne compendiano la storia. E, per restare fedele a questo concetto, procedo a rigore di questa storia. La maggior parte degli storici che del Vasto si occuparono, attribuiscono a Diomede la fondazione di questa città. Se non chè la mancanza di seri documenti, fa ritenere leggenda tale credenza. Invece il primo documento storico riguardante Istonio, 9
Conclude con assoluta convinzione che “perché poi l’arme tra le imprese rappresenta la parte più essenziale, va posta nello stendardo, nel mezzo del bianco”. Nei giorni successivi il Sindaco Zaccagnini si impegna ancora di più cioè l’antica Vasto, si ha da Pomponio Mela, che al capitolo 12 della sua opera De situ Orbis, ricorda che allorchè l’Italia era scissa in tante repubbliche quante erano le popolazioni che la componevano, Istonio figurava fra le città marittime della Frentania, prima ancora che Roma sorgesse. E con i Frentani Istonio combattè contro Roma nella Guerra sociale; finchè, per gli effetti delle legge Giulia, ammessa alla cittadinanza romana, venne ascritta alla Tribù Arniense col privilegio di perfetto Romano Municipio. E per ricordare ciò, il coronamento dello stendardo sarà un’aquila romana posata su di una targa, la quale avrà nel dritto la parola ,β3ƚǝβ3 scritta con caratteri retrogradi, come si legge sulle monete frentane, e nel rovescio riprodurrà la scena degli otto guerrieri simboleggianti gli otto popolo italici confederati, i quali, con le destre distese, giurano la guerra a Roma, come si vede in alcune monete coniate nella zecca di Corfinio al tempo della guerra sociale. Lo stesso storico Viti, più innanzi ricordato, determina che l’Arme del Vasto rappresenta uno scudo diviso in quattro parti, due bianche e due vermiglie: a destra il quarto di sopra è bianco, quello di sotto vermiglio; mentre a sinistra è vermiglio il quarto superiore. E rosso l’inferiore. Ricorda pure che tale impresa la città nostra adottò nel VI secolo dell’Era Cristiana, quando conquistata da Autari ed aggregata con altre città al Ducato di Benevento, fu costretta a togliere dal suo stemma le imprese romane per sostituirle con quelle longobarde. Intorno a quest’arme, di cui troviamo il disegno nel’Archivio storico napoletano, verso la fine del secolo XVI incominciò a leggersi: Vastum Olim Istonium Romanum Municipium. Perché poi l’arme tra le imprese rappresenta la parte più essenziale, va posta nello stendardo, nel mezzo del bianco. Per ricordare poi la guerra del nostro riscatto, che permise al Vasto di ricongiungersi alla grande madre italiana, adornerà il nostro stendardo un nastro tricolore, con lo stemma d’Italia all’estremità di una banda, e la data della inaugurazione dello stendardo all’estremità dell’altra. In questo modo, o signori, io ho concepito la forma, i colori e le imprese dell’insegna che si vuol dare alla nostra città, ed il risultato delle mie ricerche sottopongo ora al vostro autorevole giudizio. Se dopo il periodo fiorente della civiltà romana, la città del Vasto nell’Evo Medio e nell’Evo Moderno, taglieggiata o sottomessa ora a Imperatori, ora a Re, ed ora a feudatari non ebbe la ventura di veder sventolare i suoi colori insieme con quelli dei liberi comuni, è degno di lode chi questa festa vuole che si compia oggi, in cui tutte le nostre bandiere celebrano la vittoria della più grande Italia. Vasto, lì 11 marzo 1919 F.to Prof. Luigi Anelli, Relatore». 10
e cerca di affrettare i tempi per dar finalmente alla città il gonfalone. Coinvolge anche due vastesi influenti nella Capitale ed a Napoli, Beniamino Laccetti7, affermato imprenditore di prodotti agricoli, nonchè socio di alcune importanti Associazioni Geografiche, e Domenico Ciampoli8, curatore della raccolta di tutte le opere di Gabriele Rossetti, ed acquisisce addirittura un preventivo dall’Ospizio S. Michele, Istituto Professionale Femminile, di Roma, per il confezionamento. Il problema che assilla Zaccagnini ed i componenti l’apposita commissione è dunque avere notizie riguardo ai colori ed alla foggia da assegnare al gonfalone od anche allo stendardo, come 7
Archivio Comunale. Minuta autografa senza datadella lettera inviata dal sindaco Zaccagnini a Beniamino Laccetti (Vasto 1854 - 1949): «Caro Beniamino, Con nota 7 aprile n 2089, che trascrivo in alleg. mi sono rivolto al Sig. Soprintendente dell’Archivio di Stato di Napoli per alcune ricerche concernente il Gonfalone pel Comune di Vasto. Che tali notizie mi siano fornite al più presto, mi rivolgo alla tua innata cortesia pregandoti caldamente di recarti subito nel predetto Archivio per sollecitare il disbrigo della pratica. Chiedo venia del disturbo e ti prego accettare i miei più vivi ringraziamenti, in uno ai sensi della più alta stima. Aff.mo Zaccagnini». Minuta autografa senza data della lettera inviata da Zaccagnini a Laccetti per intervenire sull’Ospizio San Michele: «Caro Beniamino, Contrariamente all’assicurazione datati dal noto istituto di avere già scritto a questo Municipio, nulla sino ad oggi è qui pervenuto. Perciò abusando della tua cortesia ti prego vivamente di tornare a sollecitare un riscontro. Ringraziandoti, ricambio i graditi auguri per la Pasqua e con una cordiale stretta di mano mi dico aff.mo amico Zaccagnini».
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Archivio comunale. Lettera datata 10.4.1919 indirizzata a Domenico Ciampoli, Roma: «Volendo questo Comune ricostituire il proprio gonfalone o stendardo, di cui non esiste alcuna memoria in questo archivio, prego vivamente la di Lei cortesia a voler fare delle ricerche in codesta biblioteca per rintracciare qualche notizia al riguardo e più specialmente per conoscere i colori e la foggia della insegna anzidetta.. Le chieggo scusa per il disturbo che Le arreco, e son sicuro che vorrà perdonarmi, conoscendo bene quanto amore e quanto attaccamento abbia Ella sempre dimostrato per la città nostra. In attesa d’un gradito riscontro, colgo l’occasione per porgerLe i sensi del mio ossequio. Il Sindaco. Allegato alla minuta un appunto contenente l’indirizzo del destinatario: Via Banchi Vecchi, n. 39. Banco di Roma, Ciampoli Domenico. Professione di Bibliotecario presso la Biblioteca Vittorio Emanuele 3° ».
sarebbe piaciuto a Luigi Anelli. In questa direzione l’indagine si spinge sino alla Sovrintendenza dell’Archivio di Stato di Napoli, a cui il Sindaco invia una nota piuttosto circostanziata9, ricca dei soliti riferimenti tratti dal Marchesani, che ottiene in pochi giorni una risposta assolutamente deludente: nell’archivio di Stato sono conservati i soli stemmi, privi di ogni ornamento esteriore dello scudo. Nel caso in cui si volesse approfondire la 9
Archivio comunale. La nota è su carta intestata Municipio di Vasto, prot. 2089, oggetto: Gonfalone del Comune di Vasto, datata 7 aprile 1919: « Ill.mo Sopraintendente dell’Archivio di Stato, Napoli. Volendo questo Comune ricostituire il proprio gonfalone, e non essendo rimasta traccia nell’archivio – incendiato nel 1799 – e della sua descrizione, e specialmente dei colori del drappo, prego vivamente la cortesia della S.V. Ill.ma di far eseguire le necessarie ricerche al riguardo in codesto Archivio di Stato. A facilitare detto compito, all’incaricato delle ricerche, pregiomi farLe conoscere che anticamente Vasto chiamavasi “Histonium”, e che attorno al suo stemma “- in campo levigato ellittico quadripartito da diametri della ellisse, ove a destra del riguardatore il colore aureo in alto e l’argenteo rifulgono, mentre opposto sito tengono i due metalli a sinistra”- vi è la leggenda “ Vastum Olim Histonium Romanorum Municipium”. In attesa di un di Lei gradito riscontro, La ringrazio ed ossequio. Il sindaco F.to Zaccagnini».
ricerca, tuttavia, si suggerisce di inviare allo stesso ufficio un’apposita istanza corredata da una cartolina vaglia di Lire 2.05.10 Zaccagnini non demorde, supera gli ostacoli burocratici che, così dettagliatamente illustrati, avrebbero scoraggiato chiunque altro ed ottiene una risposta che sgombra il campo d’ogni aspettativa, confermando ciò che forse il solertissimo amministratore comunale già sapeva o quantomeno immaginava: Vasto non aveva mai avuto un gonfalone.11 Unica consolazione per 10
Archivio comunale. Il documento è su carta intestata del R. Archivio di Stato, prot. Gen. N. 791, oggetto: Gonfalone del comune di Vasto, indirizzato all’Ill.mo Sig. Sindaco del Comune di Vasto: «In questo Archivio sono conservati i soli stemmi Comunali generalmente scevri degli ornamenti esteriori dello Scudo. Se Ella desideri che nella raccolta degli stemmi sia ricercato quello di codesto Comune, pel caso che lo Scudo sia circondato da manto, da bandiere, ecc. è necessario, che in conformità del Regolamento, Ella invii a questa Direzione l’istanza legale col bollo di una lira, accompagnata da cartolina vaglia di L. 2.05 intestata al Ricevitore del Bollo Straordinario in questa Città. Il Soprintendente. F.to Barone ».
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Archivio Comunale: «R. Archivio di Stato, prot. Gen. N. 874-39, sezione politico-diplomatica, risposta alla lettera del 19 corr. N. 2266, oggetto: Gonfalone del Comune di Vasto. Indirizzo: Ill.mo Signor Sindaco del Comune di Vasto ( Chieti). Napoli, addì 26 aprile 11
cotanto impegno l’acquisizione di un atto recante lo stemma della città certificato come conforme all’originale esistente nel fascicolo riguardante l’Abruzzo Citra nella Raccolta degli Stemmi dei comuni delle scritture del Ministero della Presidenza.12 Cosa sia successo in seguito s’ignora, in assenza di documenti. Quel che, però sulla scorta di qualche testimonianza ci sentiamo di affermare è che il gonfalone venne alla fine definito ed anche realizzato dopo qualche anno e che probabilmente ebbe nella fase iniziale, come aveva suggerito l’Anelli, i due colori disposti come segue: il bianco in alto, il rosso in basso e lo stemma al centro del bianco, cioè completamente diverso dalla disposizione attuale con i colori divisi a metà in senso verticale e lo stemma collocato simmetricamente al cen1919. In risposta al foglio a margine distinto, comunico che, fatte le opportune ricerche, è stata trovata l’insegna di codesto comune, così come è descritta dalla S.V. nel foglio citato; manca però allo scudo qualsiasi ornamento, dal quale si possa desumere l’esistenza di un gonfalone. Qualora la S.V. desideri, cio non ostante, la riproduzione dello scudo su descritto, occorre far pervenire a questa Soprintendenza, intestando a l’Ufficio del Bollo Straordinario di Napoli, una cartolina vaglia di Lire 25, somma che approssimativamente si reputa sia necessaria per il compenso all’incaricato della riproduzione e per i diritti di registrazione. Il Soprintendente. F.to Barone». 12
12
Archivio Comunale. Lo stemma è riportato su carta trasparente con la seguente dicitura: «R. Archivio di Stato in Napoli, Sezione Polirtico-Diplomatica. Napoli 17 maggio 1919. Si certifica che il presente disegno dello Stemma del Comune di Vasto 8 Chieti) è stato tratto dal Suo originale esistente al foglio 9 (a) del fascicolo Abruzzo Citra del fascio 77 bis ( Raccolta Stemmi dei comuni) delle scritture del Ministero della Presidenza (sec. XIX) ed è stato eseguito dal Prof. Augusto Orgera, il quale ha impiegato nel lavoro ore 10, onde giusta l’art. 87 del Reg.to per gli Archivi di Stato, gli è dovuto il compenso di L. 20. Registrato al n. 15 - Tassato il diritto - Ricerca L. 1 - Tassa di copia L. 1 - Totale l: “- oltre i diritti di bollo - Il Capo della Sezione f.to Manfredi, Visto, il R. Sovraintendente f.to Barone».
tro. La vicenda dello stemma, del gonfalone e del sigillo, che sembrava ormai definita, torna però inaspettatamente in auge nel 1936 con una nota della Prefettura di Chieti che contesta a Vasto l’uso “nelle intestazioni della corrispondenza ufficiale, o nei timbri, di una onomastica che si discosta da quella che risulta nei RR.DD. senza che siano intervenute disposizioni legislative a modificare la onomastica stessa”.13 La prefettizia, come si può immaginare, non manca di creare una reazione, tanto vibrata quanto immediata, che si manifesta con una lettera di contestazione del Commissario Prefettizio, il quale pensa bene di alligare ad essa una relazione contenente “chiarimenti forniti dal Prof. Anelli – Bibliotecario e Direttore di questo Museo Archelogico”14. La contesa va avanti 13
Archivio comunale: «Regia Prefettura di Chieti n. 2067, div. 3 del 30 gennaio 1936, Anno XIV, oggetto: onomastica dei Comuni, indirizzato al Sig. Podestà di Vasto. Da un riscontro eseguito dall’Istituto Centrale di Statistica è risultato che codesto Comune usa nelle intestazioni della corrispondenza ufficiale, o nei timbri, una onomastica che si discosta da quella che risulta nei RR.DD. che hanno fissata la popolazione ai vari censimenti, senza che siano intervenute disposizioni legislative a modificare la onomastica stessa. Poiché è necessario che anche le intestazioni delle carte ufficiali o nei timbri, i comuni si attengano esclusivamente alle denominazioni ufficiali, la S.V. è invitata a segnalarmi a stretto giro di posta le ragioni che hanno determinate le discordanze accennate, trasmettendo quei documenti (atti ufficiali, antichi e recenti) che possano esaurientemente spiegare le discordanze stesse ed eventualmente giustificare le modifiche da apportarsi alle attuali onomastiche. Denominazione usata nel R.D. 6:4.932 n. 324 vasto. Denominazione usata dal Comune. Città del Vasto. F.to Il Prefetto».
14
Archivio Comunale. «Municipio della Città del Vasto, n. 1103, datata 10 febbraio 1936, Anno XIV, risposta al foglio 30 gennaio 936, n. 2067, div. 3, indirizzata al S.E. Il Prefetto di Chieti. Ad essa è allegato un foglio intestato Museo Archeologico e Biblioteca Comunale, prot. n. 40, indirizzato all’Ill. mo Signor Commissario Prefettizio del Comune di
per qualche tempo con un fitto scambio di missive e con incessanti richiami da parte del Commissario prefettizio all’esistenza di altre presenze di documenti comprovanti il privilegio del titolo di Città e il diritto a farne uso15, sino a che la questione si compone, in Vasto, datato Il Vasto, 3 febbraio 1936-XIV. Mi affretto inviare alla S.V. Ill.ma i chiarimenti chiestimi intorno all’articolo che deve precedere il nome Vasto ed al titolo di Città di cui si fregia. Come La Spezia, Il Cairo, L’Aquila anche Vasto vuole avanti l’articolo: Il Vasto; e quando lo precede una preposizione, questa deve essere articolata: Città del Vasto. (Melza-Grammatica Italiana). Di ciò si trova autorevole conferma nell’Orlando Furioso dell’Ariosto, che, nel ricordare i marchesi Ferdinando ed Alfonso d’Avalos, così scrive: “Vedete due marchesi, ambi terrore di nostra gente, ambi d’Italia onore, ambi d’un sangue, ambi d’un nido nati … L’altro di sì benigno e lieto aspetto Il Vasto signoreggia e Alfonso è detto”. E più oltre: “…e veggio dopo loro (Prospero Colonna e il Marchese di Pescara) Un giovane del Vasto (Alfonso d’Avalos) che fare cara Parer la bella Italia ai gigli d’oro”. Circa poi il titolo di Città, Le rendo noto quanto appresso: Nel 1700, morto senza eredi Carlo II di Spagna, si scatenò in Europa la sanguinosa guerra che rimase nella storia col nome di “Guerra per la successione di Spagna”; ed avendo allora il Vasto infeudato il marchese Cesare Michelangelo d’Avalos, parteggiato per la Casa di Austria, al ritorno vittorioso delle insegne austriache nel Napoletano, l’imperatore Carlo III, in premio della fedeltà serbatagli, con diploma del 29 marzo 1710, di cui si conserva copia nel Museo Archeologico da me diretto, e l’originale in pergamena in cotesto Archivio Comunale, concesse al Vasto l’onorifico titolo di Città con le seguenti parole: Inde est quod cum Nobis per Illustrem Marchionem Piscariae et Vasti Haymonis consanguineum nostrum supplicatum fuerit ut attenta invariabili fidelitate qua Universitas Vasti Haymonis ad eiusdem Marchionis exsemplum servitio nostro in horum temporum revolutione inhaeruit ipsius Universitatis praecibus indulgentes eam in Civitatum extollere ac erigere dignaremus”. Alligo alla presente il n. 188 del 3 maggio 1832 ( in realtà 1932, ndr) del periodico: Il Vastese d’oltre Oceano”, da me diretto, nel quale è trascritto il Diploma del 29 marzo 1710. Con osservanza, il direttore Luigi Anelli». 15
Archivio comunale. Minuta dattiloscritta, datata 20 febbraio 1936, indirizzata a S.E. il Prefetto di Chieti: «Richiamando il mio precedente foglio del 10 febbraio 1936 n. 1103 pregiomi comunicare alla E.V. che a seguito di ricerche fatte eseguire nell’archivio comunale, sono stati rinvenuti i seguenti documenti originali scritti in latino comprovanti la concessione a questo Comune del titolo di Città e diritto a farne
maniera salomonica, con una nota prefettizia del 25 luglio indirizzata al Commissario Prefettizio con cui a chiarimento si fa presente che “la rettifica non importa l’abolizione del titolo di Città, ma bensì (sic!) della particella del, in quanto l’onomastica di cotesto Comune è semplicemente quella di “Vasto” e non di “Il Vasto”.16 Archiviata la questione relativa all’onomastica ed al titolo di Città, negli anni che seguono, stemma, gonfalone e sigillo non sono oggetto di nessuna discussione. L’unica uso: 1°) Pergamena (fogli due) contenente il Decreto di Carlo III di Austria 29 marzo 1710 che concede a Vasto il titolo di Città – Munita di sigillo pendente in ceralacca racchiuso in scatola di latta. “2°) Pergamena (fogli due) contenente l’exquatam del detto R.D. firmato e concesso dal Card. Carlo Borromeo Consigliere del Re Carlo III per gli Stati di Milano – 16 aprile 1712 – Munita di sigillo pendente in ceralacca racchiuso entro scatola di latta. 3°) Supplica della Università di Vasto diretta a S.M. per ottenere di potersi avvalere del titolo di Città – 18 agosto 1713 – munita di R. Exquatam. I documenti predetti ho disposto che siano accuratamente conservati e ove V.E. lo ritenesse necessario ne farò eseguire copia da inviare per conoscenza. Con profondo rispetto. F.to Il Commissario Prefettizio». 16
Archivio Comunale: «R. Prefettura di Chieti, prot. 20210, div. 3, risposta a foglio 5030 del 23.4. u.s., datata 25 luglio 1936, anno XIV, inviata al signor Commissario Prefettizio di Vasto. In risposta alla nota sopra citata l’Istituto Centrale di Statistica, a chiarimento di quanto fu oggetto della circolare n. 51, comunicata con prefettizia 17 aprile n. 11962, fa presente che la rettifica non importa l’abolizione del titolo di Città, ma bensì della particella del in quanto l’onomastica di cotesto Comune è semplicemente quella di “Vasto” e non di “ Il Vasto”. F.to Il Prefetto». 13
innovazione che interviene è soltanto l’inserimento del fascio littorio sullo scudo quadripartito, ma si tratta d’una novità limitata al solo sigillo ed alla carta intestata introdotta per rimarcare l’adesione al Regime. È a seguito della nuova denominazione che la città assume per effetto del R.D. 31 marzo 1938, XVII, n. 51717 che invece si ripropone la questione, e stavolta su iniziativa del Comune. A risollevarla è l’instancabile, immarcescibile Luigi Anelli, il quale indirizza al Podestà una lettera, che firma con la abituale qualifica di direttore del Museo Archeologico, con cui suggerisce “l’aggiunzione” nello stemma “di qualche elemento che ricordi il periodo greco-romano nel quale visse e prosperò la nostra città”. La proposta è di inquartare nello stemma “un Pegaso cavallo alato, nell’atto di saltare un tripode”, il tutto in campo verde. Anelli suggerisce infine che lo stemma sia sormontato da una corona turrita, “avendo avuto il Vasto il titolo di città dall’imperatore Carlo VI nel 1710”.18 La sollecitazione indu17
Archivio Tagliente. Sul cambiamento da Vasto a Istonio cfr. Lu Lunarie de lu Uašte 2008 alla p. 13.
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Archivio Comunale. Lettera autografa di Luigi Anelli al Podestà datata 31 maggio 1938-XVI: «Ill.mo Signor Podestà, il recente cambiamento del nome del Vasto con quello di Istonio, rende necessaria l’aggiunzione nel suo stemma medievale di qualche elemento che ricordi il periodo greco-romano, nel quale visse e prosperò la nostra città. I Frentani, di cui Istonio fu città importante, avevano nelle loro monete un Pegaso, o cavallo alato, nell’atto di saltare un tripode, e nell’esergo la scritta retrograda ,β3ƚǝβ3 (Frentrei). Poiché lo stemma medievale del Vasto è uno scudo inquartato di argento e di rosso, sarebbe opportuno, per la verità storica, inquartare nel nuovo stemma l’arme medievale col Pegaso frentano, il
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ce il Podestà ad inviare alla Consulta Araldica del Regno una richiesta in tal senso, alla quale diligentemente allega la nota avuta dal Direttore del Museo ed il disegno dello stemma e del gonfalone proposto in alternativa a quelli in uso19. Nonostante la fascistissima intenzione di introdurre nello stemma richiami ai gloriosi trascorsi dell’impero romano e della stirpe Osca, l’istanza trova sin dall’inizio ostacoli e cavilli burocratici e fa risorgere addirittura la questione del titolo di Città che sembrava risolta, seppur a prezzo della perdita della particella del. Una velina dattiloscritta, datata 4 agosto 1938, sembra confermare questa circostanza ed ancor più gli appunti autografi, vergati probabilmente dallo stesso Anelli a beneficio del Podestà, per l’invio di una lettera di sollecitazione allo Studio Araldico del Conte Guelfi Camajani20 di Padova, al quale quale evidentemente è un simbolo del nostro antico popolo. A ricordare la feracità del nostro suolo, è indicato il campo verde; l’opulenza della città ed i suoi antichi fiorenti commerci consigliano l’oro per il Pegaso, il tripode e la scritta nell’esergo; ed avendo avuto il Vasto il titolo di città dall’imperatore Carlo VI nel 1710, le spetta la corona turrita, come stabilisce il R. Decreto per tutte le città italiane. I colori dominanti nel nuovo stemma d’Istonio sarebbero quindi il rosso, l’argento ed il verde, che ricordano, per felice coincidenza, quelli della nostra bandiera. Qualora poi credeste che tale mia proposta meritasse di essere presa in considerazione, non avreste che ad inoltrare una vostra istanza alla Consulta Araldica, accompagnandola con la presente relazione e col disegno del nuovo stemma qui alligato. Con osservanza, Luigi Anelli, Direttore del Museo Archeologico» . 19
Archivio Comunale. Istanza del Podestà, f.ta Trizzino, alla Consulta Araldica, prot. 4636, datata 31 maggio 1938.
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Archivio comunale. Minuta su carta intestata del Museo Archeologico e Biblioteca Comunale di Istonio, datato 16.8.938 – XVI : «Spett.le Studio Araldico via S.ta Lucia, 4. Padova. Da circa due mesi questa Amministrazione Comunale ha inoltrato istanza alla R.a Consulta Araldica in Roma per ottenere il riconoscimento governativo dello Stemma e del Gonfalone della Città del Vasto, che con R.o Decreto del 31 marzo 1938, anno XVI, n. 517, è stata autorizzata a riprendere il suo antico nome di Istonio; alligando alla istanza una memoria che illustra le ragioni che quali consigliano tale riconoscimento. La pratica, per quanto è a conoscenza di questa Amministrazione, si sta ora regolarmente svolgendo presso la stessa R.a
il Comune s’era rivolto per ottenere qualche intercessione a pagamento (o tempora, o mores! le cattive abitudini si ritrovano in ogni latitudine del tempo e della politica) ed altre due d’auspicio, rispettivamente al Re d’Italia ed Imperatore d’Etiopia e a Sua Eccellenza Benito Mussolini.21 Consulta Araldica; tuttavia, nell’intento di affrettarne la conclusione, la medesima Amministrazione non sarebbe aliena di accettare l’offerta fattale da codesto Spett.le Studio Araldico di Padova con carrtolina del 4 corr., sempre quando esso, “a riconoscimento ottenuto”, per spese erogate e per compenso, accettasse la somma di lire duecento, non potendo questo Comune, per le sue non floride condizioni economiche, spendere dippiù. Distinti saluti fascisti. Il Podestà». 21
Archivio comunale. Minuta autografa datata 25 agosto 1938-XVI: «A Sua Maestà Vittorio Emanuele III Re d’Italia e Imperatore di Etiopia, Roma. L’Amministrazione Comunale di Istonio (già Vasto) umilia al Vostro trono la presente supplica per ottenere la concessione del nuovo stemma e del gonfalone del Comune ( di cui sono stati inviati alla R.a Consulta Araldica i disegni a colori con le relative relazioni); concessione resa necessaria dopo l’autorizzazione ottenuta da questa città di cambiare la propria denominazione del nome di Vasto con quello di Istonio col Vostro Decreto del 21 marzo 1938 - XVI, n. 517». Sullo stesso foglio vergato a mano, stessa grafia e datato 25 agosto 1938 – XVI: «A Sua Eccellenza Benito Mussolini, Roma. L’Amministrazione comunale di Istonio (già Vasto) umilia a Voi, Capo del Governo, la presente supplica per ottenere la concessione del nuovo stemma e del Gonfalone del Comune (di cui sono stati inviati i disegni a colori con le relative relazioni alla R.a Consulta Araldica); concessione resa necessaria dopo l’autorizzazione ottenuta da questa
La vexata quaestio è destinata a non risolversi, nonostante le invocazioni alle massime autorità e le più prosaiche ed insistenti contrattazioni con lo Studio Araldico Guelfi Camajani, che chiede continuamente denari per la definizione della pratica ed a cui il Comune giustamente frappone ad un certo momento un muro di diffidenza e di scetticismo. L’ultimo scambio epistolare con lo Studio di Padova porta la data del 23 e 26 di ottobre 1939, più d’un anno dopo la richiesta avanzata alla Consulta Araldica del Regno.22 Il sentore dei venti di guerra all’orizzonte e forse anche le condizioni di salute di Luigi Anelli, il quale ha perso la sua giovanile baldanza, fa cessare ogni attenzione ed ogni discussione intorno a questo argomento. Se ne riparlerà fatalmente dopo con l’avvento della Repubblica, ma con accenti diversi e con toni assai più pacati, in tema di autonomie locali e di federalismo, ma questa è cronaca e non più storia.
città di cambiare la propria denominazione del nome di Vasto con quello di Istonio col Vostro Decreto del 21 marzo 1938 - XVI, n. 517». 22
Archivio Comunale. Minuta dattiloscritta del 23 ottobre 1939-XVII, prot. 10412, indirizzata alla Direzione Studio Araldico Consulenza Legale Nobiliare, Padova. Lettera dello Studio Araldico Consulenza Legale Nobiliare di Padova del 26 ottobre 1939 - XVII, a firma del direttore Conte Adriano Guelfi Camajani.
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I luoghi della memoria
6DQ 0LFKHOH H JOL $UFDQJHOL La Cappella fu fatta costruire dalla municipalità per ringraziare l’Arcangelo della protezione manifestata nel 1656, quando alle scosse di terremoto si aggiunse una epidemia di peste. Sul terreno, donato da Francesco Crisci, iniziarono i lavori di costruzione, portati a termine nel 1675. L’interno, a pianta ottagonale, è adornato nei sei angoli laterali dalle statue lignee seicentesche degli Arcangeli della Sacra Scrittura. Sull’altare maggiore, pregevole opera di ignoto artista veneziano del sec. XVII, è la statua del Santo Protettore. Forte il legame affettivo che unisce i vastesi alla chiesetta di San Michele i cui restauri sono stati di recente finanziati anche con il ricavato delle prime edizioni del Lunario.
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Dal 2001 ad oggi, l’elenco dei vastesi nati e cresciuti con il Lunario. Uno sguardo sui nomi anche per capire le modifiche intervenute nel tessuto sociale.
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19
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2003 &X]]L 'DQLHO 6DOYDWRUHOOL $OHVVLR 6RQJ /XLJL 0RQDFR 0DUWD 0HPPR 9LWWRULD 0LFXFFL *LRUJLR
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21
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%HYLODFTXD $FKLOOH 'L 3LHWUR $OHVVLD )XVRQL *LRUJLD 9LJOLRQH $OHVVDQGUR /D 3DORPEDUD /XFD &XQHVH 2VFDU %DOGDVVDUUH 6\ULD )LQDPRUH )UDQFHVFD 3ROOXWUL 0LULDP &DURVHOOD (VWHU 0LFKHOD 6FDIHWWD 6DPXHOH 6SDQDFKH 3DYHO %RJGDQ 3HOX]]R 0DUFR 6KHVWDQL 5HJLQD 3LD 7DQD /XGRYLFD 0LFKHOD %DURQH 'DQLHO 'L &URFH ,VDEHOOD 3ULRUL $ULDQQD *DOHUX $QGUHD $QJHOR 0DQFLQL $QGUHD /D 9HUJKHWWD )UDQFHVFR 7URILQL 3LHUOXLJL $TXLODQR 6LPRQH (VVDNHW -DODO '·$XJHOOL (PDQXHOD &LFFRWRVWR *LXOLD '·$QQXQ]LR $OHVVLR 'L &DPLOOR &ULVWLDQ 'L )RQ]R 0DUWLQD &DYXRWL 1LFROR· '·$PEURVLR 0DULD '·$GGDWR &ODXGLD 'DQ]L $QLWD 6RUUHQWLQR *LXOLD &LDQLWWR $OLFH 3LD '·$VFHQ]R /DXUD &RQWHVVD *LDQOXFD '·$QJHOR &KLDUD $TXLODQR $OLFH 3LD /DFDQDOH 0DUFHOOR 0DULQXFFL )ODYLR 9LFROL 0DUWLQD 'H 5RVD /RUHWD 6DQWRQH )LOLSSR $QGUHD 6WLYDOHWWD 1LFROR· 'HOOD *DWWD $OHVVLD 3HWUHOOD /RUHQ]R ,DPPDULQR 0DWWLD =XFDUR /RUHQ]R 6SHULQWHR /XLJL 'LJLRUJLR 0DUFR *UDVVL 3DROR 3DYRQH *LDGD 3LFFLULOOL *LXVHSSH &DSULD $ULDQQD 'HO &DVDOH 0DWWLD
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23
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25
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27
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29
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2007
31
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33
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*UD]LDQL $OHVVLD 7URLDQR *LDGD /D 9HUJKHWWD $OHVVLR 3LFFROL ,YDQD &XSDLROR 0DWWHR '·2UWRQD /RUHQ]R 5DFFLDWWL )UDQFHVFR )DQHOOL 6DPXHOH 6FRSD $ULDQQD /D 9HUJKHWWD /XLVD )DQHOOL 1LFROD %HYLODFTXD 5RVD '·$GDPR 0LUNR &DYDOOHUR 0 *DVSDUH /HRQH &HUHOOL )UDQFHVFR 3LR 'H )LOLSSLV &ODXGLD 7URLOR 2VFDU %DULVDQR $OHVVDQGUR )DULQD &KULVWLDQ 0DODWHVWD 'DQLHO %HYLODFTXD $QJHOD '·$GDPR ,ODULD )DODVFD 9DOHQWLQD =DFFDUGL 6RILD )LRUH 0LFKHOD 'LDPDQWH 5RQ]LWWL /XFLD 'L 3DROR 0DUFR 0DFFDURQH 5HPR 5RPDJQROL )UDQFHVFD &RUGLVFR &DPLOOD +DYDOMD 'HQL 0HORQH ,DQXDULD 6DUUD /RUHQ]R 6WLYDOHWWD $VLD 0DVWURODFDVD &ODXGLD 6LPRQH ,ODULD &RQWL 9LYLDQD 1DQQL $QWRQLR 3LR 3OOXPEL 5DIIDHOH /DEEDWH )DELDQD 0RQWHIHUUDQWH 0DULD 'L 1LVLR %HQHGHWWD 7DPEHOOL /XLJL &LFFRWRVWR %ULDQ &RODQJHOL $QGUHD %HQYHQJD *LXOLD 'H &HJOLD 'DQLHOH %RUGRQL *LXOLD '·$QJHOR *UDQDWD &DPLOOD %XIDQR 6LPRQH 3LHWUR 3DUUHOOD *DLD 2OLQGD 3LD 'HVLDWL *UHWD 0DULQR 6DUD 0HQQD &KULVWLQH 'L )UDQFHVFR &ODXGLR )DEEUL $OEHUWR
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*LOHQR 1LFROH %HQ 0DQVRXU 6LZDU 7DUFDX 0DULD /RUHQD 0DU]HOOD 0DWWLD 0DVVXOOR &DUORWWD 0LFKHOD 1HDJX 0DUFR 1HDJX 0DWWHR &LERWWL 9HURQLFD 0DQFLQL 0DUWLQD 6DQWRUR 0DQXHO $JDQLSSH )DELR 'L 6WHIDQR 7KRPDV *LXOLDQL )HGHULFD 3DROLQL )UDQFHVFR 6DFFKHWWL 1DLDUD )DWLPD 0ROLVDQL &DUOR )LOLSSR )RUJLRQH 'DYLGH &RUQHOLL *DEULHOH )RUFLQLWL )UDQFHVFR *LXVHSSH 'HO %RUUHOOR $QDVWDVLD )HUUDUL $OHVVLD /LEHUDWRVFLROL 0DUWD '·$XUL]LR 9LWWRULD &RFFR 'DYLGH '·$GDPR 6LPRQD 'L 1LQQL $ULDQQD 5LFFLXWL 'DYLGH '·8JR *LXOLR 'L 6DQWR /RUHQ]R 'L 5LVLR 9LQFHQ]R 'L 0LQQL 6WHIDQR 7RUQHVH )UDQFHVFRSLR '·$QQXQ]LR 1LFROD
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2009
35
)RUQDUR $OHVVDQGUR )XOYLR /XFD 0D]]HR *LXOLD 6SDWRFFR 'DYLGH 0DULDQL 6DPLU =DWWDULQ 3DXOLQD &UHWX )ORULDQR /RUHQ]R 9HQWUHOOD 6RILD &DWDOLQ $QQDPDULD /DQ]LOORWWL 'RPL]LDQD 7LQDUL 'RQDWR $EEDO $GDP *LDOORQDUGR 7RQLQR $QWRQHOOR 'L 6WHIDQR (OHQD 1HVLP 5XKDQ 7UDYDJOLQL /RUHQ]R 5HDOH *LRUJLD &RUGRQH $QGUHD 0ROOR 0DLFRO 'L /DXGR 3DROD /XFLD 0ROOL 6HUHQD /D 9HUJKHWWD *LDGD *XR +XL &RODQHUL 6RSKLD 9LWHOOL *LDPPDUFR 'L &KLDFFKLR (OLVD )LRULQGR 0DULR 3DUHQWH $OHVVLD 3RPSRQLR 6DPXHOH %HUDUGHVFD ,UHQH $QWRQHOOL 0DWWLD 0DULDQDFFL &KLDUD 3LD 0RFDQX 'HQLV $QGUHHL 6WDPSRQH 6RILD /LX <X &KHQ %HUDUGLQR 9DOHULD '·$QJHOR *LRUJLD 9LWDOLQR $OHVVDQGUR 'L 3LHWUR $QGUHD *DODQWH *LRYDQQL *HQWLOH 0DQXHO 'HO %RUUHOOR /RUHQ]R 6FDIHWWD *LXOLD %DWWLVWD 0DULVD %R]]R $OHVVLR &HUIHGD 1RHPL 0XNDKDO $OPD '·$OIRQVR 5HEHFFD )LRUH *LDFRPR 6HOLFDWR 1LFROH 7RU]L $VLD 1LFROH 'L /HOOR 5LFFDUGR =ROOLQR 6RILD *LDOR· 5REHUWR *LDQGRPHQLFR /XFD %HUDUGL 0RUHQD 36
'HO 3UHWH /LYLD 'L /HOOR 'DYLGH &RUD]]DUL &KULVWLDQ 0DVFLRWWD /RUHQ]R 'L 3DOPD $OHVVLR 'L 6DQWH 'DQLHO 3LHUVDQGUR )LRULOOR 9LWWRULD 0DVWURQDUGL 3DROR %LDJLR $EX +LQGL 1XUD 0ROLQR $OHVVLD )UHVD 0DUFR 3DOD]]XROR *LDFLQWR 3HUUXFFL /XFD =DSSLWHOOL 6HUHQD 'L 3DROR /RUHQ]R 6LGHUL $ULDQQD 3HUURWWL &HFLOLD $UIDRXL 5D\HQ 'L &LFFR *LXOLD '·2UWRQD $QWRQLR &DUOXFFL 0DUWLQD &LFFRWRVWR 6DUD *DURIDOR (OLVD 3HVVRODQR ,UHQH 9HQWUHOOD 0 *LXVHSSLQD 0LFKHOD &RUWLQRYH 0DWWLD 3DROLQR 3DROR &DIIDUUD *LRYDQQD &LDQFLRVL &KULVWLDQ 'HO 0RQDFR 3DROD '·$ULHOOL 0DWWLD %UDFRQH 'HQLVH &RQWL 7KRPDV 6LOYHVWUL )UDQFHVFD 6LOYHVWUL 0DUWLQD 6SDGDFFLQL 0LULDP 0DULD 3DOPHU 2UODQGR 9LQFLJXHUUD 6HUHQD 'H 6WDVLR 1HIHUWDUL ,UHQH 'LXUQR $]]XUUD 'L %HUDUGLQR *LRYDQQL 3LR /RUHQ]HWWL *LXOLD &KDJK $OL &LHUL 0DUFR 'L 0DUFR $ULDQQD 0DLROL 0DUWLQ 0DULQL 6DUD 'L 7XOOLR $OHVVDQGUR )UHVX 'DYLGH 3ULVFR $OHVVLD 2NRURML 0DWWKHZ 1GXEXH]H 9HQHUXVR &LUR 7RPHR 5DXO 0DULHOOD 7KRPDV 5L]]R )UDQFHVFR &LDIDUGLQL $VLD
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37
Foto Scotti
&$1'ÂśĂ&#x160; %,//( &+,66ÂśĂ&#x201D;2&&+,( &DQG p EELOOH FKLVV RFFKLH 1JXUQiWD PDMMH &DQG p EEqOOH VVD IjFFH FzUH GH IUjWH 9XUUuMD VWD QD QzWW DFFDQG D WWjMMH &RPH GGX SLFFHQJqOO D IÂżjW D IÂżjWH -L FUqMLGH FD VFu ÂżMMH GH FjFFKH UUqMMH &D IpPPHQD QLQ ŧv PD VFu QD IjWH 7X D OX OqWWH D OX VHUqMLQH MqMMH 7H VWLUH W XH H MML PyUH GH IUHQHVFqMMH
(Antonio Rossetti) Inserita nellâ&#x20AC;&#x2122;appendice al â&#x20AC;&#x153;Vocabolario dellâ&#x20AC;&#x2122;uso abruzzeseâ&#x20AC;? di Gennaro Finamore tra i Canti popolari abruzzesi, questa ottava è stata scritta da Antonio Rossetti (1770-1853), fratello di Gabriele, e costituisce uno dei primi esempi di scrittura della parlatĂŽre paisĂ ne. 38
-HQQjUH 39
jennare / gennaio / january
1ª summane
lunedì 28
le Sende ‘nnucïnde
martedì 29
Sande Davede
mercoledì 30
Sanda Ilarie
giovedì 31
Sande Silveštre
venerdì
1
domenica
3
Cape d’Anne
sabato
2
Sande Ggrigorie
Sanda Genuèffe
Buon Compleanno 0LFKHOH 0HPPR
(UQHVWR 6DYHOOL
)UDQFHVFR 3DROR *LXOLDQL
*LXOLDQD 'L 3DROR
)HUQDQGR 0XUDWRUH
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3LD 0DULD 3DFH
*DEULHOH 7XPLQL
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$OHVVDQGUR 2UODQGR
)UDQFHVFR 3DROR '·$GDPR
5RVD 0LODQR
0LFKHOH 7DQD 40
jennare / gennaio / january
1922: Nasce l’Istituto Tecnico Commerciale Dopo la delibera consiliare del 28 luglio 1922, con cui si istituisce il Commerciale a Vasto, nel settembre successivo, un manifesto a firma del sindaco Florindo Ritucci Chinni, ne pubblicizza l’iscrizione al 1° anno, motivandone le finalità ed elencando dettagliatamente tutti i possibili utilizzi del diploma. Successivamente, con Regio Decreto 11 giugno 1925, il Commerciale viene regificato ed intitolato a Nicola Paolucci, padre dell’On. Raffaele, Medaglia d’oro per l’affondamento della Viribus Unitis. Con la chiusura della Sottoprefettura nel 1926 l’edificio, opportunamente ristrutturato, viene definitivamente utilizzato dal 1° ottobre del 1927 come sede. Nell’Istituto prendono la licenza il nipote del Duce, Tito Mussolini e giovani che diverranno importanti come l’economista Federico Caffè e Carlo Anelli, futuro Presidente del Consiglio di Stato. Dopo due anni arriva la trasformazione in “Commerciale ad indirizzo mercantile”, (21 istituti in tutta Italia), l’unico nel tratto di costa compreso tra Bari e Ancona. Le foto degli anni ’30 documentano il notevole livello delle aule e dei laboratori.
41
jennare / gennaio / january
2ª summane
lunedì
4
martedì
5
mercoledì
6
giovedì
7
venerdì
8
Sand’Angela
Sanda ‘Mëliene
la Bbufanèje
Sande Raimande
Sande Severiane
sabato
9
9HFFKLH H QXRYH JORULH GHOOR VSRUW
Sande Adriane
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domenica 10
Sande Alde
/D 3*6 %DVNHW )HPPLQLOH VXJOL VFXGL La PGS Virtus Basket femminile, pur partecipando per la prima volta al campionato regionale under 14 ha colto un prestigioso risultato. Le ragazze vastesi dopo aver vinto la fase preliminare, inanellando vittoria dopo vittoria, hanno chiuso imbattute al primo posto anche il girone finale, davanti a squadre titolate come la Yale Pescara, la Magic Basket Chieti e l’Adriatica Pescara. Complimenti… e in bocca al lupo per la nuova stagione agonistica. Nella foto con l’allenatrice Laura D’Angelo e il vice Graziano Mancinelli sono da sinistra in alto: Simona Tolli, Alessandra Nanni, Alessia Tana, Marta Prili, Paola Pirini, Marilina Ciuffreda. In basso: Carla Andrade, Martina Ventrella, Francesca Genovese, Giulia Novelli, Caterina Calvano e Dalila Conti.
jennare / gennaio / january
M’aricorde Una copiosa nevicata degli anni Cinquanta. Tanto freddo, ma tanta allegria e buonumore. Nella foto Grazia Di Rosso in Pepe e Antonio Di Rosso con due amici
Fett’ e Fettarille
In Tribunale
Pippinìcce viene citato in giudizio da Micchalìcce, il quale vanta un credito nei suoi confronti. Persona seria e leale, generoso al punto da ritrovarsi pieno di debiti per aver prestato danaro agli amici, non nega davanti al giudice il debito nei confronti di chi lo ha trascinato in Tribunale, ma si giustifica semplicemente dicendo al giudice: Nin de li néghe e nin di li dínghe. Chi ha d’avè’ o c’aspette e chi m’ha da dà’ facésse prešte. 43
jennare / gennaio / january
3ª summane
lunedì 11
Sanda Unurüate
martedì 12
Sande Mudešte
mercoledì 13
Sande Ilarie
giovedì 14
Sande Primïane
venerdì 15
Sande Maure
sabato 16
Sande Marcellëine
L’Icona
Sande Andunie
5REHUWR 6XULDQL
È ancora viva in quanti l’hanno conosciuto la memoria del grande senso di umanità di Roberto Suriani, della sua salda cultura umanistica e giuridica e dell’attaccamento tenace ai Valori dello Spirito e della Tradizione. Di antica famiglia vastese - il papà Vincenzo e la mamma Laura Troiano hanno insegnato a generazioni di giovani - ha certamente dato il meglio di se stesso proprio nell’impegno amministrativo come vice sindaco della Città ed assessore al personale ed agli affari generali nell’arco di tempo che va dal 1993 al 2000. Amante di storia locale, ha scritto un interessante saggio su Pagliarelli e sulle vicende che legano la famiglia dei Suriani alla popolosa contrada vastese. 44
domenica 17
jennare / gennaio / january
Emeroteca
Problemi di Marina di Vasto
15 Gennaio 1950
[...] sento il dovere di far presentare ai cittadini di Vasto, come si potrebbe rendere organico e razionale lo sviluppo di Vasto Marina. Che occorra un piano regolatore tutti ne siamo convinti e persuasi, ma tuttora, siccome succedono delle cose inorganiche e irrazionali, vedi montagne russe nella variante della strada statale entro Vasto, perciò bisogna pensarci prima e sentire le varie campane, prima che sia troppo tardi. Sembra che già esista un piano regolatore della Marina di Vasto, ma son sicuro che il principio fondamentale non è stato rispettato, ossia stabilire prima quale dev’essere la zona industriale e quale la zona balneare, perché lo sviluppo della Marina è appunto basato sull’industria della pesca, che può essere grande, dati i sistemi moderni di pesca e data principalmente la forte pescosità della zona, e sullo sfruttamento della spiaggia come zona di cura e soggiorno. Ora lo sviluppo della Marina di Vasto è caotico. Ogni stagione estiva è una guerra per mandar via le barche da dove si debbono piantare i casotti per bagni, e si genera una concorrenza spietata [...], eppoi… al cospetto di un limpido cielo, vi scorrono rigagnoli fetidi e pozzi neri rigurgitanti che sembrano pole [...] In conclusione occorre stabilire la zona industriale, che può essere [...] assegnata dal Pontile a Scaramuzza, e la zona balneare dal pontile stesso verso le Marinelle. La zona di Scaramuzza, coll’andar del tempo potrà essere sistemata a rifugio delle barche, stabilimenti per la conservazione del pesce, scuole e case per i pescatori, nella parte ove si piantano i casotti. Ove adesso è la Colonia Marina, sistemarla per il mercato del pesce, con autorimesse e frigoriferi, ed uffici della Capitaneria di Porto. Il mercato attuale, con il Pontile, ottimo per i tuffi, ma non per l’approdo, sistemarlo a stabilimento balneare [...]. Cap. Michele Olivieri
Fett’ e Fettarille
A la Prucissiàune
Processione della Sacra Spina. Consiglia, un donnone che supera il quintale, arranca con fatica con un enorme ciero in mano, sudatissima e canta : - Vorrei …salire…in Cie… ee…loo. Un burlone, su un lato della strada, la vede e urla al suo indirizzo : - Cunzì, e ccand’angele ci vònne pe’ purtà’ ‘n céle a ttà? Na vendëne?
*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> 25$7$ $/ )2512 Ingredienti per 4 persone: 4 orate da gr. 300, gr. 500 di patate Procedimento: pulire le orate, riempirle di pan grattato, olio, limone e prezzemolo. Predisporre in una teglia un letto di fette sottili di patate e quindi sovrapporre le orate già condite. Ricoprire il pesce con altro strato di patate. Oliare il tutto, un pizzico di sale ed infornare. Far cuocere per circa mezz’ora a 160°. 45
jennare / gennaio / january
4ª summane
lunedì 18
Sanda Lebbrate Lu Giubbullé
martedì 19
Sande Màrie
mercoledì 20
Sande Baštiane
giovedì 21
Sanda ‘Gnaise
venerdì 22
Sande Vincenze
sabato 23
domenica 24
Sande Bernarde
Sande Frangische
CAMPIONI D’ITALIA
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jennare / gennaio / january
Cifariello, lo scultore della statua di Rossetti Una vita dedicata all’arte segnata dall’ombra del delitto
Tra gli avvenimenti dell’anno scorso si annovera il restauro del monumento a Gabriele Rossetti, finanziato dal Lions Club Host di Vasto. L’intervento ha avuto il pregio di restituire il complesso monumentale all’originaria bellezza e di recuperare dalla coltre delle incrostazioni del tempo la memoria dell’artista cui si deve la paternità della statua, dei medaglioni e dell’aquila collocati al culmine della stele lapidea. Si tratta di Filippo Cifariello (18641936), nativo di Molfetta, napoletano di adozione, che fu scultore apprezzato anche fuori dai confini nazionali, a Parigi, Vienna, Berlino, autore di pregevoli opere realizzate nel corso di una lunga vita artistica che lo vide attento ai fenomeni culturali più innovativi del suo tempo, futurismo compreso. Portano la sua firma la “testa” del Cristo nel cimitero di Barletta, il monumento ai “Martiri del 1799” a Gioia del Colle e a Mazzini nel Comune natìo, la statua equestre di Umberto I di Savoia a Bari, quelle collocate a Forlì e Avellino, rispettivamente dedica-
te ad Aurelio Saffi, ed ai Caduti in guerra, i busti bronzei e marmorei di Rapisardi, del pittore Netti, della contessa Fattori, del barone Marincola, del principe reggente Leopoldo di Baviera, dell’attore Ermete Novelli, di Bovio, Re David, Di Crollalanza, il ritratto in argento di Enrico Caruso. La vita tuttavia di Filippo Cifariello, detto dai malevoli “il gatto nero”, fu segnata dall’assassinio della moglie. Questi i fatti, che occuparono le prime pagine dei quotidiani dell’epoca. Sposatosi con Maria Francesca De Browne, in arte Blanche De Mercy, una sciantosa (dal francese chanteuse) conosciuta nel 1890 a Roma nel teatro “Varietès” di via Due Macelli, Filippo Cifariello si costrinse ad ogni capriccio dell’amata. Per lei arrivò persino a sopportare di dividere la casa con 35 fra gatti, cani, topolini bianchi, galline nel salotto. Spese folli e tradimenti, scenate di gelosia, litigi e riconciliazioni, incrinarono presto il menàge. Il delitto avvenne il 10 agosto 1905 nella pensione “Mascotte”, a Posillipo, nella quale lo scultore, acceccato dalla notizia dell’ennesimo tradimento, uccise con un revolver la moglie e ferì l’amante. Dopo l’assassinio disse: “Morta l’adoro più di prima”. Il processo ebbe inizio tre anni dopo e da Napoli venne spostato per legittima suspicione a Campobasso, ove il dibattimento iniziò nel 1910. In aula, Cifariello disse: “Mi ha dato dodici anni di inferno, ma non volevo ucciderla, è stata una fatalità”. La perizia psichiatrica lo dichiarò “incapace di intendere e di volere”. I giudici lo assolsero per “vizio totale di mente”. Dopo il processo conobbe un nuovo periodo di apprezzata attività artistica. Si risposò due volte: con Evelina Fabbri, la quale morì nel 1914 dopo tre settimane di nozze per lo scoppio di una macchinetta a spirito, e successivamente con Signe Stimmi. 47
jennare / gennaio / january
5ª summane
lunedì 25
Sand’Arcangele
martedì 26
Sanda Paola
mercoledì 27
Sande Vitaliane
giovedì 28
San Tumuasse lu filósofe
venerdì 29
Sande Cuštanze
sabato 30
Sanda Savene
6LOYLR /DFFHWWL
domenica 31
Sande Giuvuánne Bbosche
Vecchi fusti
Silvio Laccetti una passione l’ha sempre coltivata, anzi un vero e proprio fuoco sacro. Sì, l’attività commerciale ed imprenditoriale gli ha dato tante soddisfazioni ed ancor più la famiglia, ma quella vocazione l’ha tormentato per tutta la vita, col cruccio per di più di non poterle rispondere. Parliamo ovviamente di vocazione artistica ed in particolare della passione per la musica leggera ed il bel canto all’italiana. Come può e quando può, Silvio non sa resistere: afferra il microfono e canta, per la delizia di chi ha la fortuna di ascoltarlo. I suoi cavalli di battaglia sono i classici della tradizione canora italiana e napoletana, i suoi riferimenti interpretativi Claudio Villa, Natalino Otto, Domenico Modugno, ma anche i più attuali Lucio Dalla, Claudio Baglioni, i Pooh. Il risultato è esaltante, degno di un vero professionista. Non ci credete? Beh, provate a sentire uno dei suoi ciddì e poi diteci se non abbiamo ragione. 48
jennare / gennaio / january
Emeroteca
31 Gennaio 1950
Lâ&#x20AC;&#x2122;On. Giuseppe Spataro, Ministro delle Poste e Telecomunicazioni Lâ&#x20AC;&#x2122;Onorevole Giuseppe Spataro, nostro illustre parlamentare, è stato nominato Ministro delle Poste e Telecomunicazioni nel sesto Gabinetto De Gasperi. La notizia, giunta al nostro giornale il 23 gennaio in forma riservatissima da un nostro solerte corrispondente, è stata confermata ufficialmente la sera del 27 corrente. Grande è la gioia della nostra cittĂ , che saluta con entusiasmo lâ&#x20AC;&#x2122;ascesa del proprio Figlio nella massima sfera direttiva della Nazione. Lâ&#x20AC;&#x2122;On. Spataro va al Governo con un vasto programma, con una appassionante visione, che possiamo sintetizzare in tre nomi senza tema di sbagliare: Vasto, lâ&#x20AC;&#x2122;Abruzzo, il Mezzogiorno dâ&#x20AC;&#x2122;Italia fusi in un sol blocco ideale. Nel cuore del novello Ministro si annida innegabilmente il cittadino, il conterraneo, il rappresentante di questa plaga dâ&#x20AC;&#x2122;Italia, che attende dal 1870 redenzione, valorizzazione, prestigio, dignitĂ [...].
Fettâ&#x20AC;&#x2122; e Fettarille
Allâ&#x20AC;&#x2122;ufficio Postale
Un contadino si reca allâ&#x20AC;&#x2122;Ufficio Postale per effettuare un versamento e si rivolge a Gennarino Spadaccini, il quale gli dice subito: - A da jĂŤ, frate sĂŠ, allâ&#x20AC;&#x2122;addre spurtĂ lle, alla signora â&#x20AC;ŚMoretta. Il poverâ&#x20AC;&#x2122;uomo passa allâ&#x20AC;&#x2122;altro sportello e si trova di fronte una signorina bionda. Torna indispettito da Gennarino e gli dice: - GennĂ â&#x20AC;&#x2122;, addò mi si mannĂ te? Addò ĹĄta ssa murĂ tte? A èlle è tutte chiĂ re chiĂ reâ&#x20AC;Ś
´6L YYX¡ FDPEj¡ FHQG¡DQQH ¾ 6HQ]D PPDOXFFKLH $XJXUL D *UD]LD %R]]HOOL H 6DQGULQD 1RWDUR GXH ´VLJQRULQH¾ FKH KDQQR ULVSHWWLYDPHQWH WDJOLDWR LO WUDJXDUGR GHL H GHL DQQL
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furbare / febbraio / february
6ÂŞ summane
lunedĂŹ
1
martedĂŹ
2
mercoledĂŹ
3
giovedĂŹ
4
venerdĂŹ
5
domenica
7
Sanda Virdejane
La CannilĂŠure
Sande Biasce
Sande Gilberte
Sandâ&#x20AC;&#x2122;Ă&#x20AC;ghete
sabato
6
Sande CusumĂŤine Lu Viatâ&#x20AC;&#x2122;Angele
Sande RumĂźalde
Buon Compleanno /XLJL &DQFL
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50
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furbare / febbraio / february
7ª summane
lunedì
8
martedì
9
Sande Ggelòrme
Sanda ‘Pullonie
mercoledì 10
Sanda Durutué
giovedì 11
La Madonne de Lurde
venerdì 12
Sand’Adolfe
sabato 13
Sanda Remeggëlde
domenica 14
Sande Valendëine
Amici d el lunario
Giorgio Di Domenico
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Beh, un riconoscimento lo si doveva a Giorgio Di Domenico, non foss’altro perché ha ritenuto di doversi caricare sulle spalle, in termini d’impegno non soltanto materiale, il peso di dare continuità al giornale fondato dallo zio Angiolino Cianci: Vasto domani. Un peso sentito come obbligo morale non soltanto alla memoria di un grand’uomo, ma nei confronti dei tantissimi lettori che in ogni parte del mondo da circa mezzo secolo hanno in Vasto domani, il cordone che li lega alla madre patria. Di questo bisogna esser grati a Giorgio, così come della incessante passione che mette – lui che da bancario mai avrebbe immaginato di cimentarsi con l’inchiostro della tipografia – nel confezionare in maniera quasi certosina il suo, anzi il nostro, foglio d’informazione degli abruzzesi nel mondo.
furbare / febbraio / february
Emeroteca
Mare perché questa musica strana... 28 Febbraio 1950
Durante un pomeriggio domenicale di questa incipiente primavera siamo andati al Campo Boario per renderci conto “de visu” delle realizzazioni edilizie di questa zona che dovrebbe diventare il primo quartiere moderno che si costruisce accanto all’antica città. Eravamo tre amici convenuti colà, lieti se avessimo potuto ammirare qualcosa di veramente nuovo ed ordinato. In una zona abbastanza ampia, che non presenta eccessivi dislivelli, che per la sua stessa topografia presenta buone possibilità all’edilizia moderna, immaginavamo che un piano regolatore preordinato avesse tracciato ampie strade alberate, regolari, geometriche come si vedono in tutte le città d’Italia quando si ha spazio disponibile e volontà di costruire con ordine e con criteri moderni. Siamo stati invece delusi. Ai nostri occhi si è presentato un caotico sistema di costruzioni. Evidentemente il piano regolatore o non c’è o non si è rispettato. La zona è dominata da una grande costruzione sorta per scopi educativi posta a sghimbescio del fronte stradale. Poco distante sorgono due belle costruzioni dei senza-tetto, piantate in ordine sparso. Attorno sorgono sù altre case nello stesso modo come quando ai soldati si è dato l’ordine del rompete le righe. Perché non si è costruito con seri criteri dettati dall’urbanistica moderna? Perché l’Ufficio Tecnico Comunale non è intervenuto tempestivamente denunciato tali manchevolezze? Ci siamo posti questi interrogativi e siamo rimasti alquanto perplessi nel constatare ciò che accade nella nostra città. Case nuove costruite a Vasto un po’ qua un po’ là, case in costruzione si vedono sorgere nei punti più diversi della periferia: Case dei senza-tetto, case popolari, case dei reduci, case della maternità, case Fanfani, tutte appollaiate sul colle dell’antica città. Nessuna che si affaccia al mare. Nessuno pensa a costruire nell’incantevole e pur breve percorso che congiunge Vasto al suo mare abitazioni d’interesse pubblico e privato. Mentre tutte le città scendono dalla collina verso la pianura e il mare spinte dal ritmo della vita moderna, Vasto resiste, indugia, discute, teme come fosse non sua la sua marina [...]. Angelo Cianci
%FEJDBUP B .BSJB (SB[JB 5SJ[[JOP Dedicato ad una professoressa che nessuno dei suoi allievi ha dimenticato. Così hanno voluto che scrivessimo di Maria Grazia Trizzino alcuni ex alunni che l’hanno avuta come docente e che si accingono a festeggiare i cinquant’anni di diploma. Di Lei ricordano la preparazione, l’impegno e soprattutto il dinamismo, tanto che uno di essi non ha avuto esitazione a dire che “la Trizzino aveva una marcia in più rispetto agli altri”. Classe 1916, la Professoressa Trizzino sta adesso raccogliendo i meritati frutti della sua vita operosa: la riconoscenza di quanti ha istruito e l’affetto dei cari nipotini. 53
furbare / febbraio / february
8ª summane
lunedì 15
Sande Ggiacënde
martedì 16
Sanda Ggiulïana Carnëvale
mercoledì 17
Sande Romele Li Ciánnere
giovedì 18
Sande Liaune
venerdì 19
Sande Curradëine
sabato 20
domenica 21
Sande ‘Leuterie
Sande Felëice
“LA ŠTORIE 2010” GL )HUQDQGR '¶$QQXQ]LR
54
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( QJKL ULPSDáWH H UULPPLáWLFDPqQGH OX 9pVFKLYH QL¶ VFKHU]H SL¶ QQLMqQGH j PHVVH PDQH D 9DáWH H FLUFXQGjULH H D WDQGD SULGGH µL ID FDJQj jULH $ SSDUUzFFKLH H DVVXFLD]L QH FL áWD µ PPHWWH OL FFKL JJL QH &KL XWWjQGH j VXSXUjWH D UULSzVH q FFXOOXFjWH
furbare / febbraio / february
M’aricorde
‘Na vódde a Sand’Andune! Colloquio con Paolo Di Guilmi
“Sono nato nel 1928 in contrada Sand’Andunie: una dozzina di casette lungo il tratturo, a cominciare dalla Conicella ed un’altra dozzina nelle vicinanze della chiesetta. Le case erano abitazioni di contadini in cui vivevano insieme nonni, figli e nipoti. Mio nonno Francescopaolo era nato nel 1870 nella stessa casa. Nella giornate invernali, vicino al focolare, ci raccontava che il tratturo era la grande strada percorsa ogni giorno da migliaia e migliaia di pecore, da pellegrini diretti ai santuari, viandanti, mercanti e mercanzie, soprattutto a primavera in occasione delle fiere di merci e bestiame ed in autunno, quando i pastori conducevano le pecore a svernare in Puglia. Ricordo che durante l’ultima guerra sul vicino Colle delle Mandorle si svolse una battaglia e sul tratturo transitarono le truppe tedesche seguite poi da quelle degli alleati. Episodi d’ogni genere capitarono in quei tristi giorni: a cominciare dalle requisizioni di polli, maiali, pecore, cavalli, vacche. Un certo Zì Ggiuhanne, teneva nascosti in una cava di tufo moglie, figli, pecore e cavallo. Durante un rastrellamento i tedeschi, udirono nitrire il cavallo. Zì Ggiuhanne, minacciato col mitra, fu costretto a condurre i tedeschì nella cava dove al suo fischio i militari furono presi a calci dal...cavallo. A quel punto Zi Ggiuhanne fingendo rabbia e stupore verso il cavallo, offrì in cambio una damigiana di vino. I militari, ormai ubriachi, accettarono il baratto e Zì Ggiuhanne, passata la bufera bellica, amava raccontare la storia con l’intima soddisfazione di aver fatto fessi i tedeschi. Negli anni del dopoguerra, molti giovani emigrarono e la contrada rimase con vecchi, donne e bambini. Con le rimesse dall’estero iniziò però un timido sviluppo edilizio che si trasformò a fine Novecento in un vero boom-edilizio, determinando la “Vasto Alta” che conta circa 2000 abitanti. Certamente lo sviluppo è tangibile, ma noi, vecchi residenti, abbiamo perso quella poesia rurale, quel calore umano, la semplicità e serenità di vivere con l’uscio di casa aperto, sicuri che se veniva il vicino chiedeva sempre prima: “C’è permesso?” o meglio “Si pò ‘ndrà?” e sciàure arispunnàve “...trasce ...trasce”.
Fett’ e Fettarille
Nozze d’Argento
La moglie, tutta mielosa al marito: - Li sé’ che jurne è ugge, Ggiuvuà? E lui: - é nu jurne gnè l’éddre… - No, marite mé’, uje fà vendicingh’anne che je sàme spuséte… t’aricùrde? - Vendicingh’anne? – risponde sgranando gli occhi il marito. - S’avess’accise cacchedîne, mò stàve ggià ‘n libbertà!
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furbare / febbraio / february
9ª summane
lunedì 22
Sanda Marecarëite
martedì 23
Sande Làzzere
mercoledì 24
Sand’Ida
giovedì 25
Sanda Cuštanze
venerdì 26 Sanda Matëlde
sabato 27
Sande Habbriéle de la ‘Ddulluruate
domenica 28
Sande Rumuane
3HUVRQDJJL
$QGUHD ,DQQRQH Papà Regalino l’ha sempre saputo che Andrea ce l’avrebbe fatta. Sin dai tempi in cui lo portava a provare la minimoto sul circuito improvvisato di un parcheggio alla Marina, perché già da allora, a poco più di cinque anni, dimostrava di avere stoffa e soprattutto grinta. Adesso Andrea Iannone è un campione che si è già aggiudicato molte vittorie nel Mondiale della classe 125cc e che guarda con legittima ambizione a nuovi traguardi e, a quanto sembra, alla categoria superiore, nella quale sta per transitare. Un fuoriclasse che fa onore al motociclismo italiano, un centauro valoroso che porta nel mondo il nome della Città. 56
furbare / febbraio / february
6HVVDQW¡DQQL ID LO UHVWDXUR GL 6DQWD 0DULD 0DJJLRUH 1HO O¡$UFLFRQIUDWHUQLWD GHO *RQID ORQH H OD &RQJUHJD GHO 66 6DFUDPHQWR H GHOOD 6DFUD 6SLQD FRVWLWXLWH LQ FRPLWDWR SUHVLGHQWH (WWRUH &DYDOORQH H SDUURFR GRQ 1LFROD 'L &OHPHQWH GHFLGRQR GL UHVWDXUDUH OD FROOHJLDWD GL 6DQWD 0DULD 0DJJLRUH /¡LQWHUYHQWR GHL PDHVWUL GH FRUDWRUL 0LFKHOH 5RVHUED H /XLJL 3DOXF FL FRDGLXYDWL GDOO¡LPSUHVD GHO FRPP 6DOYDWRUH 9HUUH LQWHUHVVD SULPD OD FXSR OD HG LO SUHVELWHULR H SRL QHO OH WUH QDYDWH 1HOOD IRWR GD VLQLVWUD 0LFKHOH 5RVHUED 3DVTXDOH 9LFLQR $OIRQVR 5R VHUED /XLJL 3DOXFFL $QWRQLR 0DFFLRQH $FFRVFLDWR $QJHOR 0DUFHOOR
Fettâ&#x20AC;&#x2122; e Fettarille
Formaggio Inglese
â&#x20AC;&#x2DC;Nu uaĹĄtarole appena arrivato a Perth, in Australia, viene comandato di andare a comprare del formaggio al market. Non sa una parola dâ&#x20AC;&#x2122;inglese e si sforza di far capire al commesso quel che vuole. Inutilmente. Finchè, indispettito, sbotta: - SĂŹ ccĂŹse, a ĹĄtu ssensĂ le ca nin me capèsce. E a quel punto lâ&#x20AC;&#x2122;altro: - Cheese, cheese, okâ&#x20AC;Ś. Tornato a casa, riferisce lâ&#x20AC;&#x2122;accaduto e aggiunge: -Mâ&#x20AC;&#x2122;aje â&#x20AC;&#x2DC;mbarĂ te lâ&#x20AC;&#x2122;anglĂ ise. MĂĄnneje nâ&#x20AC;&#x2122;accidènde e tte fĂŹ capĂŤâ&#x20AC;&#x2122; subbete sĂbbete.
*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> $*8*/,$ $/ )2512 Ingredienti per 3 persone: Un bella aguglia di circa kg. 1, gr 200 di zucchine, qualche cipollina allâ&#x20AC;&#x2122;agro. Procedimento: lavare lâ&#x20AC;&#x2122;aguglia, ridurla in tre porzioni ed aprirle a 180°. In una teglia versare un bicchiere dâ&#x20AC;&#x2122;olio dâ&#x20AC;&#x2122;oliva, aromatizzare con origano e menta. Guarnire con fettine sottili di zucchine e quindi infornare a 180°. A cottura completata servire nel piatto di portata aggiungendo le cipolline. 57
marze / marzo / march
10ÂŞ summane
lunedĂŹ
1
martedĂŹ
2
mercoledĂŹ
3
giovedĂŹ
4
venerdĂŹ
5
domenica
7
Sande AlbĂŤine
Sande RuggĂŻre
Sanda CamĂŤlle
Sande Casemire
Sande UsĂŠbbie
sabato
6
Sanda Rose
Sanda FilĂŤciatte
Buon Compleanno 0DULDSLD '¡8JR
0DVVLPR /XLJL &LDQFDJOLQL
6HUJLR 1RWDUR
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58
0DU]H
59
marze / marzo / march
11ª summane
lunedì
8
martedì
9
Sande Giuvuanne de Ddë
Sanda Frangiasca Rumüane
mercoledì 10
Sande Simblèce
giovedì 11
Sande Cuštandëine
venerdì 12
Sand’Uriaune
sabato 13
Sanda Patrëzie
L’Icona
Sanda Matëlde
'DPLDQR 58WD
Se n’è andato in una fredda giornata dello scorso nevoso febbraio il professor Damiano Ruta, docente di educazione fisica per molti lustri presso il Liceo Classico “L.V. Pudente”. Lo ricordano con particolare affetto e gratitudine gli allievi di un tempo, che da lui hanno avuto tirate d’orecchie e ammonimenti, ma anche tanti esempi di vita. Persona semplice, sobria di parole e di gusti ma ricca di valori e di principi che sapeva infondere nei suoi studenti, ha caratterizzato un’epoca, insieme ai colleghi “rivali” Scolavino e Vincenzo Russo, lasciando unanime rimpianto. 60
domenica 14
marze / marzo / march
MARZO 1909. â&#x20AC;&#x153;Sorge... il sol dellâ&#x20AC;&#x2122;avvenireâ&#x20AC;? Vasto non rimane estranea ai grandi sommovimenti politici e civili che allâ&#x20AC;&#x2122;inizio del Novecento caratterizzano la crisi del liberalismo e del notabilato ottocentesco. Se risultano giĂ presenti alla fine del secolo XIX associazioni che si rifanno al Cattolicesimo ed alla Sinistra Storica, come la Stella Azzurra, il Tiro a segno, il Circolo Cattolico, la SocietĂ di Mutuo Soccorso, è però nel marzo del 1909 che fa la comparsa il primo embrione di una sezione che sâ&#x20AC;&#x2122;ispira al Partito Socialista, denominata allâ&#x20AC;&#x2122;inizio Circolo Giovanile Socialista. Secondo quanto si ricava da un rapporto a cura della locale Sottoprefettura la sezione, â&#x20AC;&#x153;male organizzata, poco disciplinata, di scarsa importanzaâ&#x20AC;?, ha una sede in Largo Santa Chiara e ad essa aderiscono una cinquantina appena di soci, per lo piĂš giovani che risentono della nuova temperie po-
litica e culturale che attraversa lâ&#x20AC;&#x2122;Europa ed il Paese e che hanno in Amerigo Francese, figlio dellâ&#x20AC;&#x2122;industriale Alfonso, e in Vincenzo Cardone di Giovanni, i loro leader locali. DovrĂ trascorrere però altro tempo, nel 1919 addirittura, con la fine della Prima Guerra Mondiale e con la nascita dei grandi partiti di massa, perchĂŠ il Partito Socialista diventi una vera realtĂ politica anche a Vasto. Sulla figura e sullâ&#x20AC;&#x2122;impegno politico di Vincenzo Cardone si possono ricavare notizie dal periodico â&#x20AC;&#x153;La Conquista Proletariaâ&#x20AC;?, organo della Federazione Socialista di Chieti, diretta da Guido Torrese, ma vale la pena richiamare come egli sia stato dirigente sindacale tra i piĂš autorevoli in Abruzzo, fondatore della Lega Proletaria e della Camera del Lavoro di Vasto e quindi segretario della stessa Federazione provinciale socialista.
Quando il vetro è vastese
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61
marze / marzo / march
12ª summane
lunedì 15
Sanda Lujëise
martedì 16
Sande Ggiulïàne
mercoledì 17
Sanda Gertrude
giovedì 18
Sande Salvataure
venerdì 19
San Giusueppe
sabato 20
Sanda Sandre
1LQQu 'L %XVVROR Malgrado gli anni sulle spalle, Nicola Di Bussolo detto Ninnì si presenta sempre come il giovane acconciatore tornato da Milano con la passione per il taglio. Un desiderio di modellare le teste che non l’ha mai abbandonato e che rinnova ogni qual volta si misura con la compostezza e con l’eleganza. È importante per Ninnì, l’attenzione per gli elementi piliferi. Si riverbera ovunque. Perfino in quella pesca dei pelosi – di cui è il massimo esperto cittadino – che, per lui, costituisce il sale della vita. Aristotele diceva che i peli morbidi indicano un uomo timido, quelli duri sono segni di forza. In quelli durissimi di li pilîuse, Ninnì ritrova forza e serenità. Alla putéche di Fóre la pòrte, Ninnì esprime tutto il gusto del vivere. Una splendida lezione di saggezza 6DUj 7L]LDQR" in questo oscuro tempo di povertà delle cose. 62
domenica 21
Sande Ermanne
Vecchi fusti
marze / marzo / march
, &LQTXDQW·DQQL GHOOR 6FLHQWLÀFR ©0DWWLROLª Il 1° ottobre 1960 il «Mattioli» inizia la sua attività come sezione staccata del Liceo Classico «L. V. Pudente». Ciò è documentato dalla circolare prot. 12164 del 20 giugno di (sezione staccata quell’anno che l’allora Provveditore agli Studi di Chieti indel Liceo-Ginnasio “L.V. Pudente”) via al Preside in carica. Dal punto di vista del suo sviluppo 1960-1962 Mario Merlino interno, solo un decennio più tardi, con nota 1824 del 29 1962-1965 Ermanno Galante maggio 1970, il Ministero della Pubblica Istruzione comu1965-1967 Luigi Capozucco nica l’istituzione del Liceo Scientifico autonomo a partire 1967-1970 Ermanno Galante dal 1° ottobre dello stesso anno. Nel 1984 la scuola viene intitolata a Raffaele Mattioli. L’istituzione (in provincia, (istituzione autonoma) posteriore al solo Scientifico di Chieti [1924]) precede di 1970-1971 Ermanno Galante poco la trasformazione produttiva dell’area in cui viene in1971-1972 Raffaele Campo scritto. Sul finire degli anni Cinquanta risulta molto coe1972-1974 Michele Mattia rente l’impegno dell’Amministrazione comunale del tem1974-1975 Eduardo Capossela po nel sollecitare il Ministero all’apertura di una scuola ad 1975-1985 Michele Mattia 1985-1986 Piervincenzo De Lucia hoc in grado di anticipare i bisogni formativi di una comunità sociale già consapevole del mutamento economico in 1986-1987 Antonio Luciani atto. Va detto, insomma, che la genesi dello Scientifico si 1987-1989 Aldo Composto trova a essere funzionale alla formazione di quadri dirigen1989-1991 Antonio Frusciante ti locali in vista del nascente Nucleo Industriale (1962). 1991-1992 Antonio Della Pelle Tra le attuali iniziative didattiche va ricordata la Settimana 1992-1994 Francesco Santulli della Scienza avviata nel 1999 cui si aggiungono, nel 2009, 1994-1995 Maria Alimonti gli incontri del Caffè-Scienza, volti a raccordare la scuola 1995-1996 Nicola Pagano 1996-1997 Maria Luisa Di Mucci alla città attraverso un programma ad hoc di conversazioni scientifico-filosofiche. Il «Mattioli» è accreditato per il rila1997-1998 Nicola Pagano scio di certificazioni esterne di inglese 1998-1999 Romualdo Cefalo (Pet-First), di francese (Delf-B1, 1999-2000 Fiorindo Marchione B2), di informatica (E.C.D.L. 2000-2001 Nicola Pagano test center A.I.C.A.). 2001-2003 Rosa Ada Gabriele 2003-2009 Nicolangelo D’Adamo 2009 Silvana Marcucci 1 ,(
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7,2/, $7
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I Presidi
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A destra: L’esprit du lycée. Raffaele Mattioli e il Liceo di Vasto. Disegno di Eleonora Nanni (2009) 63
marze / marzo / march
13ª summane
lunedì 22
Sande Uttävie
martedì 23
Sande Benedàtte
mercoledì 24
Sande Habbrìele
giovedì 25
La ‘Nnungiaziàne
venerdì 26
Sande ‘Manuele La Sanda Spéne
sabato 27
Sande ‘Libberte
Emeroteca
domenica 28
Sande Sište Lu Jurne de le Palme
15 Marzo 1950
“Madama Butterfly” Anna Maria Anelli a “La Fenice” di Venezia La sera del 21 febbraio u. s. al celebre teatro “La Fenice” di Venezia, nella immortale opera pucciniana “Madame Butterfly” la nostra concittadina A. Maria Anelli ha interpretato la parte di Suzuky. Col grande piacere di risentirla attraverso la radio dopo tanti anni abbiamo rilevato la vis drammatica, che ella imprime alle sue apprezzate doti canore signoreggiando la scena in modo che l’artista lirica è anche nel contempo una impareggiabile interprete teatrale per migliore compiutezza d’ogni opera d’arte. L’eccezionale recita veneziana diretta dal m.o Wolf Ferrari è stata registrata sui dischi e ritrasmessa sulla “rete rossa” domenica 26 febbraio. Dalle colonne del nostro giornale ci rallegriamo con la concittadina A. Maria Anelli augurandole le più belle affermazioni artistiche. Un ringraziamento al solerte e… anonimo “Perantonio” che ci ha inviato da Genova il telegramma di preavviso. Una volta tanto è il caso di benedire… la perantoneria. 64
marze / marzo / march
1/;07=â23::/â5C/@27/â7<âB@3â>/@@=11673
Don Gianfranco Travaglini, don Andrea Sciascia e don Antonio Bevilacqua sono, nell’ordine, i nuovi parroci della Concattedrale di San Giuseppe, di Santa Maria Maggiore e di San Lorenzo. Mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, li ha accompagnati paternamente nel rito dell’ingresso nel nuovo delicato incarico pastorale, ringraziando a nome dei vastesi i parroci emeriti don Giovanni Pellicciotti e don Decio D’Angelo. 65
abbrĂŤile / aprile / april
14ÂŞ summane
lunedĂŹ 29
Sande SecundĂŤine
martedĂŹ 30
Sanda Giuvuanna
mercoledĂŹ 31
Sande BeniamĂŤine MercluddĂŠ Sande
giovedĂŹ
1
venerdĂŹ
2
domenica
4
Sandâ&#x20AC;&#x2122;Ughe GiuvuddĂŠ Sande
Sande Frangische de Pavele VennardĂŠ Sande
sabato
3
Sande RĂŤccarde Sabbete Sande
Sandâ&#x20AC;&#x2122;IsidĂŤre La Pasche
Buon Compleanno 5RVDQQD &RODQ]L
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abbrëile / aprile / april
15ª summane
lunedì
5
martedì
6
mercoledì
7
giovedì
8
venerdì
9
Sande Vingenze Ferrare Lu Pasquane
Sanda Ggiulϕane
Sanda Virginie
Sande Silvene
Sande Caloggere
sabato 10
Sand Pumbè
3HUVRQDJJL Figlio di Don Pompeo, medico e umanista, che fu presidente della Provincia, Edoardo Suriani personaggio lo è sempre stato. Per il carattere estroverso, per la personalità poliedrica, per la passione sportiva (indimenticate le gare di Go-kart, organizzate insieme a Trentino Colantonio), per gli interessi molteplici, che vanno dall’ingegneria alla musica. Non tutti sanno ch’è stato uno dei progettisti del motore dell’Alfa 1750 ed un apprezzato jazzista, legato a personaggi che, come si legge nella didascalia della foto, scattata nel 1957 alla RAI, non hanno certo bisogno di presentazione. 68
domenica 11
Sande Tibberie
(GRDUGR 6XULDQL
abbrëile / aprile / april
ALBERTO BAIOCCO Alberto al Grande Fratello è stata la novità dell’anno, il tormentone nelle discussioni tra i giovanissimi, il richiamo per costringere anche i concittadini più maturi e più svogliati a sedersi dinanzi alla tv e sorbirsi le vicende del reality più seguito in Italia. Nella casa del Grande fratello, per nulla intimorito dalla presenza invisibile di milioni di guardoni, Alberto Baiocco ha dato comunque una bella prova di sé, della sua sensibilità e soprattutto delle certezze che orientano la sua vita. Bravo Alberto!
Fett’ e Fettarille
Esproprio Proletario
Gino, un ingenuo bracciante di Villa de Nardis, ha votato per il partito che in nome del socialismo gli ha promesso un avvenire senza più padroni e proprietà privata. Felice per la vittoria della lista votata, entra in un campo e sradica una pianta di lattuga per farne insalata. Il padrone dell’orto lo vede e chiama i Carabinieri che lo arrestano. Davanti al giudice, afflitto e disincantato, si giustifica dicendo: Ajje vutàte e ajje sbajàte. Pé’ ‘nu péte d’anzalàte ajje jìt’a fenà’ carciráte.
*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> &,$0%(//$ ),25,7$ Ingredienti: 350 gr. di farina, 350 gr. di zucchero, 8 uova, 1 bicchiere d’acqua, 1 bicchiere d’olio, 1 bustina di “cremore di tartaro”, mezzo bicchiere di anice o sambuca, 1 bustina di lievito. Procedimento: montare l’albume col “cremore di tartaro”. A parte battere i tuorli con olio e liquore scelto e aggiungere la farina, amalgamare e poi aggiungere l’albume montato col cremore di tartaro. Versare il tutto nel tegame di cottura ed infornare per 75 minuti a 160°. 69
abbrëile / aprile / april
16ª summane
lunedì 12
Sande Ggilie
martedì 13
Sande ‘Dduarde
mercoledì 14
Sande Masseme
giovedì 15
Sande Ducudére
venerdì 16
Sand’Irene
sabato 17
Sande Fabbie
domenica 18
Sanda ‘Pullonie La Madonne de la ‘Ngurnuate
Amici d el lunario
Gabriele Pavone
70
Per presentarsi ai visitatori della Personale che con l’amico Pier Canosa ha allestito l’estate scorsa ha scritto: «Nel mio vivere, forse troppo spesso, mi trovo costretto a cercar parole e frasi per esprimere pensieri o sentimenti, ahimè senza riuscirvi; ciò mi ha portato a credere che un’immagine può raccontare come mille parole». L’affermazione è quanto mai rivelatrice della personalità di Gabriele Pavone, imprenditore e pittore, il quale ha affidato le sue fortune più ai fatti concreti, alla materialità del ferro e dei colori, che alle parole. Il risultato è di tutta evidenza e parla di un successo sia nella vita lavorativa che nell’arte, a cui è arrivato nella piena maturità, ma con risultati assolutamente rispettabili.
abbrëile / aprile / april
M’aricorde
/D SULPD SLHWUD GHO 3DOD]]R GL *LXVWL]LD
Nel 1976 viene finalmente posta la prima pietra del Palazzo di Giustizia, che riunirà in un unico edificio Pretura, Procura e Tribunale. La solenne cerimonia registra la presenza di un autorevole rappresentante del Governo, l’on. Renato Dell’Andro, e del vice presidente del Senato Giuseppe Spataro. Nelle foto sono riconoscibili l’avv. Antonio Fanghella, presidente dell’Ordine degli Avvocati, mentre legge il testo del documento che verrà custodito nella pietra, e accanto a lui il sindaco Nicola Notaro, il procuratore della Repubblica, dott. Domenico Marino, il vice segreta-
rio comunale rag. Luigi Basile, il giudice dott. Mario Panaccione, il giudice Ettore Cordisco, l’on. Giuseppe Spataro. In seconda fila, da sinistra, l’imprenditore edile affidatario dell’appalto, Angelo Ciancaglini, il segretario dell’Ordine avv. Berardino Alcini, l’ing. Giovanni Solaroli progettista dell’opera. Nella foto in basso, l’on. Dell’Andro mentre sigilla la bolla nel cemento, l’arcivescovo mons. Vincenzo Fagiolo, che ha appena impartito la benedizione, il vicario, mons. Giovanni Sorge. In seconda fila si intravvedono l’avv. Lalli, l’avv. Nicola Fabrizio e l’avv. Emilio Basilico. 71
abbrĂŤile / aprile / april
17ÂŞ summane
lunedĂŹ 19
Sande â&#x20AC;&#x2DC;SpedĂŤite
martedĂŹ 20
Sanda â&#x20AC;&#x2DC;GnĂ ise
mercoledĂŹ 21
Sandâ&#x20AC;&#x2122;Anzelme
giovedĂŹ 22
Sanda Flavie
venerdĂŹ 23
Sande Giorge
sabato 24
Sande Gelarde
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Tonino Irace 7RQLQR ,UDFH XQ YDVWHVH GRF FRQ LO FXRUH UL PDVWR LQ YLD 6 $QQD GRYH KD WUDVFRUVR OD IDQ FLXOOH]]D 'RSR O¡DSSUHQGLVWDWR SUHVVR OD VDU WRULD GHOOR ]LR /XLJL /D 9HUJKHWWD 7RQLQR VL WUDVIHULVFH D 5RPD SHU DIĂ&#x20AC;QDUH OH SURSULH FRQR VFHQ]H H FHUFDUH QXRYH RSSRUWXQLWj GL ODYRUR 4XL SHUIH]LRQD OD SUHSDUD]LRQH ODYRUDQGR SUHVVR IDPRVL DWHOLHU GL PRGD H DSUH XQD VDUWRULD QHOOD FHQWUDOLVVLPD YLD GHOOD 9LWH 7UD L VXRL FOLHQWL KD DQQRYHUDWR SHUVRQDJJL GL ULOLHYR IUD L TXDOL ,QGUR 0RQWDQHOOL O¡H[ PLQLVWUR =DPEHUOHWWL 0DXUL]LR )HUUDUD H VXR Ă&#x20AC;JOLR *LXOLDQR ,O VXR ODERUDWRULR q VWDWR SHU DQQL DQFKH LO SXQWR GL ULWURYR GHL YDVWH VL GHOOD &DSLWDOH SHU GXH FKLDFFKLHUH LQ OLEHUWj H TXDOFKH ´DVLQXFFLRÂľ QHO SHULRGR QDWDOL]LR 72
domenica 25
Sande Marche
abbrëile / aprile / april
Nuovo Cinema Paradiso? No, …Corso Facciamo conto che Edmondo Del Borrello sia un personaggio di Nuovo Cinema Paradiso, il capolavoro di Giuseppe Tornatore. Nato e cresciuto nella sala di papà Gaetano, uno dei pionieri de lu ciunumatò, che vediamo nella foto accanto davanti all’ingresso del Cinema Corso nel locale che oggi ospita il Museo Archeologico a Palazzo d’Avalos. Edmondo ha vissuto da protagonista buona parte della storia cinematografica, dai tempi dei proiettori a lampada di carbonio agli attuali del “digitale”, dall’epoca delle monosale, piccole, buie e fumose, a quella delle multisale col tridimensionale e dei parchi ludici che vanno adesso. E sempre con la passione e la competenza che sono alla base del successo e della stima di cui gode. Non a caso gli è stato attribuito il prestigioso Premio nazionale Philip Morris e conferita la presidenza dell’Agis-Anec, che rappresenta i gestori delle sale di proiezione, per l’Abruzzo e Molise. Animatore sin dalla prima edizione del Vasto Film Festival, la manifestazione estiva ideata negli anni Novanta dal sindaco Giuseppe Tagliente, Edmondo è un imprenditore tra i più dinamici, con interessi che sconfinano nel campo dell’accoglienza turistica e della ristorazione.
.2"))& !"$)& ++& 0"00 +1 Per loro il tempo s’è fermato agli anni Sessanta. Musicalmente, s’intende. Impermeabili alle mode che son seguite, hanno continuato a coltivare con passione e con testar-
daggine le melodie della gioventù, quando ciascuno di loro aveva una sua band, il complessino musicale, come si diceva allora. Il risultato è stato entusiasmante, a giudicare dalle migliaia di fans accorsi alle loro esibizioni, che costituiscono un pubblico affezionato, composto di persone alle ricerca di ricordi ma anche di giovani attratti dal suono delle loro chitarre elettriche. Schierati davanti all’obiettivo eccoli.Da sinistra, Fernando Bray, Angelo Frasca, Nicola Soria, Cosimo Bray, Sergio De Guglielmo e Antonio Cirulli. 73
maje / maggio / may
18ÂŞ summane
lunedĂŹ 26
Sande Marcelleine
martedĂŹ 27
Sanda ZĂŠite
mercoledĂŹ 28
Sande Vitale
giovedĂŹ 29
Sanda CatarĂŤine
venerdĂŹ 30
Sande MĂŽzie
sabato
1
Sande GiusuĂŠppe Arteggiane
domenica
Buon Compleanno $QWRQLHWWD 'L )RQ]R
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74
2
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Ttanasie Lu Legne de la CrĂĄce
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75
maje / maggio / may
19ª summane
lunedì
3
martedì
4
mercoledì
5
giovedì
6
venerdì
7
domenica
9
Sande Flurïane
Sande Nînzie
Sanda Bbenedatte
Sande Lucie
Sande ‘Nnucienze
sabato
8
Sande Vittàure
L’Icona
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“Quella voce poco fa...” era di Anna Maria Anelli, la mezzo soprano vastese scomparsa appena due anni fa. Protagonista della Scala con Victor de Sabata, Maria Callas, Anna Moffo, Renato Scotto, Ferruccio Tagliavini, Mario Del Monaco è stata un’interprete straordinaria del repertorio di Bellini. Con la Teresa de “La sonnambula” incisa con l’orchestra RAI di Torino nel 1952 e poi nel 1956 con quella della Rai di Milano diretta da Bruno Bartoletti, ha offerto il meglio della sua arte canora. Con Mario del Monaco l’Anelli nel personaggio della madre Lucia ha dato ancora alla Scala una superba perfomance. Nel 1964 alla Fenice di Venezia ancora successo così come su tanti altro palcoscenici del mondo. 76
Sande Libbratàure
maje / maggio / may
La Calicàre e laFurnace La nostra è stata individuata storicamente come la città dei muratori. Non è un caso che Pietro Di Donato abbia scritto Cristo tra i muratori, che riassume in romanzo l’esperienza lavorativa dei muratori vastesi emigrati negli Stati Uniti. Non è esagerato affermare, quindi, per quanto si legge in quelle pagine cariche di dolorosa fatica ma anche di speranza, che molti dei grattacieli newyorchesi risalenti agli anni Venti e Trenta furono costruiti dai vastesi. Sarà forse per questa rilevante presenza di fabbricatîre, mëstre, mezze cucchière e manèbbile (muratori, maestri, aiutanti e manovali), i quali formavano una forte corporazione con tanto di Protettore, individuato in San Sebastiano, e persino di una specie di lingua denominata lu Mmaldàsche, che l’industria della fabbricazione dei mattoni era molto fiorente. Prima dell’introduzione dei forni Hoffmann e del sistema a tunnel, in dotazione alle fornaci moderne, i mattoni venivano però realizzati nella cosiddetta Calicàre, un pozzo di 5/6 mt. di profondità e 3 mt. di diametro, secondo un procedimento antichissimo che prevedeva
Pasquale Spadaccini, Antonio e Angelo Celenza
diverse fasi. La prima era l’estrazione dell’argilla dalla cava; la seconda, la riduzione in pasta mediante l’introduzione del terriccio in vasche d’acqua; la terza, la sistemazione dell’argilla liquefatta in formelle di legno per l’essiccazione al sole; l’ultima, nella “calata” dei mattoni seccati nella calicàre per una cottura, della durata di 36 ore, a 900/1000°. Le fornaci, che sostituirono le calicàre, erano a Vasto quelle di Petrini-Storto-Tenaglia, Spataro-Mariani e F.lli Petroro.
Luigi Di Medio 77
maje / maggio / may
20ª summane
lunedì 10
Sande ‘Ndunëine
martedì 11
Sande Fabbïane
mercoledì 12
Sande Nerè
giovedì 13
La Madonne de Fàteme
venerdì 14
Sande Matté
sabato 15
Sanda Matalene
7HRGRUR 6SDGDFFLQL Teodoro Spadaccini, ribattezzato Dorino, non ha perduto con gli anni la carica di giovanile entusiasmo. Lo si capisce dall’impegno che continua a mettere nella sua attività di titolare dell’avviatissimo Quattro di Spade; dall’interesse che mostra nei confronti di altri settori imprenditoriali, nell’edilizia e nella ristorazione, che gestisce con altrettanto successo; dall’attrazione che prova per lo sport; dalla capacità di saper stare tra i giovani; dalla passione per i viaggi, cui dedica il poco tempo libero a disposizione; dal brivido che prova al volante della sua bellissima Mercedes 190 retrò. Doti e qualità che ne hanno fatto una persona conosciuta ed apprezzata in Città.
78
domenica 16
Sande Ubbualde La ‘Scenziaune
Vecchi fusti
maje / maggio / may
Ricordi di scuola
M’aricorde
Scuola Media Paolucci, 1963. Recita della Commedia “Lu ‘mmasciataure” di Adelio Tilli, musicata da Aniello Polsi. Nella foto si riconoscono: Lello Bosco, Saverio Scampoli, Giorgio Cianci, Mimmo Stivaletta, Annalisa Reale, Carla Menna, Gianni Oliva, Paola De Fanis, Gemma Auriemma, Raffaella Onorato, Maria Fina La Verghetta, Angela Stampone, Marisa Santoro, Annabella Di Francesco, Elena Lalli, Adria Cancellieri, Annamaria Forte. in primo piano i professori Tilli, Donetro De Fanis, Aniello Polsi e il collaboratore Michele Lattanzio.
Asilo delle Figlie della Croce, 1953. Con Suor Alessandrina si riconoscono: Paolo Ciccarone, Giuliano Sputore, Giuliano Ritucci, Nicola Gileno, Luigi Murolo, Paola De Fanis, Isa De Fanis, Marisa Massimiani, Michele Spadaccini, Maria Della Penna, Daniele Menna, Carlo Pracilio, Michele Frangione, Pino Ciampagna, Marco Ciccarone, Aldo Spadaccini, Aldo Perrozzi, Raffaele Bosco. 79
maje / maggio / may
21ª summane
lunedì 17
Sande Pasquale
martedì 18
Sande Venanzie
mercoledì 19
Sande Cilištëine
giovedì 20
Sande Bernardëine
venerdì 21
Sande Sicundëine
sabato 22
domenica 23
Sanda Rëite da Cascie
Sande Desiderie La Pendecoste
A la puteche de Paulucce lu Zannutille Al Pronto soccorso
Il malato sulla lettiga vedendosi osservato dal medico chiede: “Dottò, dottò.. che tinghe?” “Aspetta, aspetta un po’... facciamo l’autopsia e ti saprò dire”.
Due amici sulla panchina della villa
Nicò, tu preferisci avere l’ernia strozzata oppure le corna ? L’amico, senza esitare, risponde “Giuvà, ma che ‘ddèice? Mo pure l’ernia struzzate ??”
Dal medico
“Dotto’, nel complesso non mi posso lamentare, però la mattina mi sento confuso e ‘mburniscète e solo dopo un’oretta mi passa. Come mai? Che se po’ fa’? Risponde il dottore “Il rimedio c’è e non costa. Alzati un’oretta dopo! 80
maje / maggio / may
C’era una volta la Cattedra ambulante di agricoltura Sulla opportunità di rendere più produttive le campagne del Vastese e di arginare la piaga dell’emigrazione s’erano alla fine dell’Ottocento registrati diversi interventi. In un discorso pronunciato in Consiglio Comunale s’era ad esempio in questi termini espresso Ferdinando Martone, che ne fece pubblicare il testo in un opuscolo edito nel 1880 dalla Tipografia Masciangelo con un titolo piuttosto esplicito: DEL MODO DI MIGLIORARE L’AGRO VASTESE E SPECIALMENTE DELLE CASE COLONICHE. Significativa l’affermazione: Chi non comprende che se questa terra fosse affidata alle mani di cultori esperti in agronomia ed i vegetali si equilibrassero con gli animali utili, essa sarebbe la terra promessa? Anziché allontanare e fare emigrare con l’oppressione i nostri svelti ed energici contadini, o in mezzo alla più squallida miseria farli vivere in città, il che forma un danno maggiore per la società, bisogna invece richiamarli a nuova vita, avere un pò di stima e di carità per essi, e far godere pure quella libertà che tutti abbiamo invocata ed ottenuta. Per soddisfare dunque
questa che divenne un’esigenza condivisa, fu così costituita nel 1910 la Cattedra Ambulante di Agricoltura. La Cattedra prevedeva per il funzionamento il concorso economico del Ministero dell’Agricoltura, della Provincia e del cosiddetto Legato Romani, un lascito che il medico vastese Pietro Romani, noto per aver introdotto in Italia l’omeopatia, aveva destinato allo sviluppo ed alla solidarietà sociale. Il bilancio dell’istituzione era costituito da un capitale di diecimila lire, ripartito in cinquemila lire a carico del Legato, tremila a carico dello Stato e la restante parte alla Provincia e ai comuni del Circondario. A dirigerla fu chiamato Giuseppe Adolfo Calabresi. Per il controllo delle attività, venne creato un Comitato di vigilanza di cui furono chiamati a far parte il sindaco Luigi Nasci, il professor Francescopaolo Sargiacomo, nominato dal Consiglio Comunale, l’on. Francesco Ciccarone, designato dal Ministero, l’avv. Erminio Boschetti, indicato dalla Provincia.
Di ritorno dalla fiera 81
maje / maggio / may
24ÂŞ summane
lunedĂŹ 24
Sanda GiuvĂŤine
martedĂŹ 25
Sande Gregorie
mercoledĂŹ 26
Sande Feleppe
giovedĂŹ 27
Sande FederĂŤiche
venerdĂŹ 28
Sande EmĂŤlie
sabato 29
9HFFKLH H QXRYH JORULH GHOOR VSRUW
Sande MassimĂŤine
82
domenica 30
Sande Ferdenande La Ternetè
5REHUWD 3HSH H *LXOLD 'H $VFHQWLV
5REHUWD 3HSH H *LXOLD 'H $VFHQWLV GXH JLRYDQLVVLPH YDVWHVL RUPDL SL FKH SURPHVVH GHOOR VSRUW QD]LRQDOH /D SULPD q DFFUHGLWDWD FRPH XQD GHOOH PLJOLRUL LWDOLDQH QHO ODQFLR GHO SHVR PHQWUH OÂśDOWUD q WUD OH SULPH QHO QXRWR LQ RGRUH GL 2OLPSLDGH $G PDLRUD
maje / maggio / may
9LD 'DOPD]LD H YLD =DUD DJOL LQL]L GHJOL DQQL µ
83
ggigne / giugno / june
25ÂŞ summane
lunedĂŹ 31
Sande Giurduane
martedĂŹ
1
mercoledĂŹ
2
giovedĂŹ
3
venerdĂŹ
4
domenica
6
Sande GiuĹĄtĂŤine
Sandâ&#x20AC;&#x2122;Uggenie
Sanda ClutĂŤlde
Sande QuirĂŤine
sabato
5
Sande Fiurenze
Sande Feleppe Lu Corpus â&#x20AC;&#x2DC;Ddòmene
Buon Compleanno $QWRQLR &KLDYDUR
0LPPR &ULVFL
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1DQGR 0LVFLRQH
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5RVVDQD *LXOLDQL
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5RVHOOD 7XULOOL
5RODQGR 'L 1DUGR
84
85
ggigne / giugno / june
24ª summane
lunedì
7
martedì
8
Sande Robberte
Sande Severëine Punto di stella
mercoledì
9
Sande ‘Rrëiche
giovedì 10
Madonne di li Merécle
venerdì 11
Sande ‘Nufre
sabato 12
Sanda Alëice
3HUVRQDJJL
domenica 13
Sande ‘Ndonie de Padeve
$QWRQLR $QJHOXFFL
A vederlo pensi che sia un pensionato senza sogni o inquietudini, ma Antonio Angelucci, approdato a Vasto dalla natìa Casalbordino, si sente tutt’altro che entrato nella fase dei bilanci esistenziali ed ha la testa davvero sempre… per aria. Sì, perché continua a coltivare la passione per il volo con una dedizione che ha dello straordinario. Frequenta, quando può, ogni manifestazione aeronautica, ed è noto per aver ricostruito con le sue mani, in scala naturale, due aerei che hanno fatto la storia dell’aviazione: uno Sva 5, l’aereo con cui Gabriele D’Annunzio compì il volo su Vienna, e il Fokker Dr1 del Barone Rosso. La sua genialità non finisce qui, avendo realizzato anche scafi, apparecchi di ricezione di segnali meteo-fax, aquiloni e tutto ciò che gli passa instancabilmente per la testa. 86
QH 7HDWUDOH ]LR DOH FLD'LDOHWW
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ggigne / giugno / june
UH / D & X QJ D
La Zitillàne
Successo di pubblico e tournèe hanno caratterizzato la rappresentazione de La Zitillàne, l’ultimo lavoro di Gianluigi Delli Quadri e dell’affiatatissima troupe che l’ha messo in scena nella scorsa estate. Imperniata sulla storia di una bisbetica nostrana, domata da un imbranato portalettere, la pièce ha avuto come interpreti Orietta D’Aurizio, Luciano Marchesani, Gianluigi
Delli Quadri, Davide Delle Donne, Antonio Del Roio, Giovanni Bixio, Anna Naglieri, Roberta Naglieri, Carmela Camperchioli, Laura Trovarelli, Saverio Naglieri, Giuseppe Del Prete, Pietro Bevilacqua, Pietro Di Loreto, Fernando Valentini. Fanno parte dello staff Chiara Vinciguerra, Piera Grassi, Pina Di Paolo, Paolo Altieri, M. Cristina Colanzi, Peppino D’Ercole, Sigfrido Febbo.
*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> )(*$72 ', 0$,$/( &21 /$ 5,==$ Ingredienti per 4 persone: gr 500 di fegato affettato di maiale, gr 200 di rizza, 16 foglie d’alloro. Procedimento: sciacquare il fegato, mettere sotto e sopra una foglia di alloro e avvolgere con un pezzo di rizza. Oliare il tegame di cottura ed imbiondire uno spicchio d’aglio. Posizionare le fette di fegato già preparate. Rigirare a mezza cottura le fette confezionate, aggiungere rosmarino. A cottura completata spruzzare un poco di grappa o centerbe. 87
ggigne / giugno / june
25ª summane
lunedì 14
Sande Zaccarëje
martedì 15
Sande Veite
mercoledì 16
Sand’Ureliane
giovedì 17
Sande Adolfe
venerdì 18
Sande Curnuelie
sabato 19
Sande Rumüalde
domenica 20
Sanda Micchelëine
9DVWHVL FKH VL IDQQR RQRUH
Alessandra Smerilli Suor Alessandra Smerilli, nata a Vasto neanche tanto tempo fa, divide la vita tra la preghiera e l’impegno universitario. Conseguita la Laurea in Economia Politica presso La Sapienza di Roma, col massimo dei voti e con una tesi dedicata alle Reti bayesiane e teoria dei giochi, Alessandra, Figlia di Maria Ausiliatrice, insegna presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium, e l’Università Cattolica di Roma. Molti gli articoli e le pubblicazioni al suo attivo, tra cui degni di menzione sono Benedetta economia (Roma, Città Nuova 2008); Homo oeconomicus? Dinamiche imprenditoriali in laboratorio (Bologna, Il Mulino 2007); Le dinamiche della cooperazione: un modello evolutivo (Forlì, AICCON Working Paper 2006); Comportamenti cooperativi e we-rationality (Roma, Mimeo-Università La Sapienza 2006); Teoria economica e relazioni interpersonali (Roma, Mimeo-Università La Sapienza 2003). 88
ggigne / giugno / june
I Carabinieri a Vasto Ad assicurare la tenuta dello Stato nato dal processo di unificazione contribuì certamente il Corpo dei Carabinieri, che, strutturato in 13 Legioni, si trasformò nel 1862 in Arma dei Carabinieri Reali. Per l’Abruzzo venne costituita l’8ª Legione, con Divisioni a Chieti e a L’Aquila e Compagnie, Tenenze, Sezioni e Stazioni. La Divisione a Chieti era così organizzata: -Compagnia con Tenenza nel capoluogo e Stazioni a Francavilla, Pescara, Manoppello. -Tenenza di Chieti con Stazioni a Bucchianico, Casacanditella, Caramanico, Guardiagrele, S. Valentino, Tocco Casauria, Tollo. -Tenenza di Lanciano con Stazioni a Casoli, Lama, Orsogna, Castelfrentano, Ortona, Palena, S.Vito, Torricella, Villa S. Maria, Borrello. -Tenenza di Vasto, con Stazioni a S.Salvo, Casalbordino, Scerni, Gissi, Celenza sul Trigno, Carunchio, S.Buono. Una Sezione ad Atessa, dipendente da Vasto, con Stazioni a Castiglione M. Marino, Bomba, Montazzoli, Paglieta. L’originaria organizzazione dell’Arma nel Chietino subì modifiche più avanti e Vasto fu periodicamente Tenenza e Stazione sino alla conclusione del 2° Conflitto Mondiale. Dai documenti risulta che nel 1952 era Tenenza; nel 1963 Tenenza dipendente da Lanciano; dal 1964 al 1975 Tenenza dipendente dal Comando provinciale; dal 1975 Compagnia. Nel cinquantennio1950-2010
si sono avvicendati al comando dei carabinieri di Vasto i seguenti ufficiali: 1950 - Cap. Sebastiano De Pascalis 1952/1955 - S.Ten. Stefano Basanisi 1956 - Ten. Vito Bonatesta 1960 - Ten. Ernesto Morabito 1962 -Ten. Cosimo Acquafredda 1967 -Ten. Antonio Prestamburgo 1968/1969 - Ten. Sebastiano Leotta 1970/1972 - Ten. Alfonso Venditti 1973/1974 - Cap. Andrea Venditti 1974 - Ten. Andrea Marasco 1975/1979 - Cap. Umberto Galgani 1980/1985 - Cap. Vincenzo Totaro 1986/1989 - Cap. Maurizio Ciolli 1989/1992 - Cap. Marco Poppi 1992/1996 - Cap. Salvatore Minniti 1996/2001 - Cap. Marco Zearo 2001/2004 - Cap. Massimiliano Maccaroni 2004 - Cap. Giuseppe Loschiavo.
Dal settembre dello scorso anno è stata assegnata alla Compagnia di Vasto il Ten. Emanuela Cervellera, primo ufficiale di sesso femminile in servizio a Vasto, che coadiuva brillantemente il Cap. Loschiavo. 89
ggigne / giugno / june
26ÂŞ summane
lunedĂŹ 21
Sande LujĂŤgge Punto di stella
martedĂŹ 22
Sande PaulĂŤine
mercoledĂŹ 23
Sande Nazzarie
giovedĂŹ 24
Sande GiuuĂĄnne BatteĹĄte
venerdĂŹ 25
Sande Hujerme
sabato 26
Sande Giuvuanne e Pavele
Amici d el lunario
Antonio De Rosa
90
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domenica 27
Sande Clemende
ggigne / giugno / june
Emeroteca
15 giugno 1950
Gli imputati di Lentella, interessante causa di estorsione. Udienza del 26 maggio
Imputati: Paolini Cesario, Moro Cosimo, Zaccardi Amedeo, Sciascia Pierino e Di Iorio Nicola, in stato di detenzione, tutti di Lentella, accusati di aver tentato di organizzare, nonostante il divieto, una pubblica manifestazione nel trigesimo della morte dei due poveri lavoratori uccisi in conflitto con la forza pubblica nel marzo scorso e per la cui morte la C.G.I.L. aveva ordinato lo sciopero generale in tutta l’Italia. Inoltre gli imputati Paolini e Sciascia per rispondere rispettivamente di abusiva detenzione di tritolo e di cartucce. Collegio dei Giudici: dr. Florio Longo Presidente; dr. Gaetano Bosco e dr. Bruto Cavacini giudici a latere; Procuratore della Repubblica: dr. Vittorio Santella. Alla difesa la Camera del Lavoro, che ha avocato la tutela in giudizio degli odierni imputati, allinea l’on. Silvio Paolucci, l’avv. Guido la Morgia del Foro di Lanciano e l’avv. Francesco D’Ugo. La Corte ha assolto con formula piena gli imputati condannando il Paolini e lo Sciascia per abusiva detenzione di esplosivi: pena sospesa [...].
L’ASSOCIAZIONE SPORTIVA “VOLO VASTO” Costituita nel 1999, l’Associazione riunisce tutti gli appassionati del volo light ed ha sede in via Incoronata, dove dispone di una aviosuperficie e di un hangar per la rimessa dei velivoli. Nel corso della sua storia decennale ha visto via via incrementare il numero di soci, che oggi sono 47, di cui 22 piloti; ha dato il brevetto a 16 allievi, effettuando in totale ben 2500 ore di volo. Il parco mezzi volanti è poi costituito da 6 aerei, 2 elicotteri. 2 deltaplani. Presidente del sodalizio è Luigi Ciancaglini, vice presidente Paolo Montanaro, membri del direttivo Luigi Esposito, Pasquale De Michele, Roberto Bruno, Donato Santini, Andrea Troiano.
91
lîjje / luglio / july
27ª summane
lunedì 28
Sand’Irené
martedì 29
San’Bitre e Pavele Punto di stella
mercoledì 30
Sande ‘Nnuciénze
giovedì
1
venerdì
2
domenica
4
Sande Dumiziane
Sande Urbane Madonne di li Grazie
sabato
3
Sande Tumuásse
Sanda Sabbette
Buon Compleanno *UD]LD 'HO )Uj
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92
/LMMH 93
lîjje / luglio / july
28ª summane
lunedì
5
martedì
6
mercoledì
7
giovedì
8
venerdì
9
Sanda Filummuéne
Sanda Maréjja Guràtte
Sanda Cláudie
Sand’Adriane
Sande Ggiste
sabato 10
Sanda Isabella
*LRYDQQL '·(UPLOLR In Città tutti lo conoscono come Giovanni La Morte, un soprannome che si porta dalla prima gioventù, quando gli piaceva appunto sfidare la Signora delle Tenebre a cavalcioni della moto. La passione per le due ruote l’ha poi messa a frutto avviando un’officina diventata punto di ritrovo di centauri e aspiranti tali e fondando, insieme agli amici delle prime scorribande, un attivissimo Moto Club nel quale ha mosso i primi passi e respirato i fumi delle più classiche sgassate anche il giovanissimo Andrea Iannone. Simpatico, ancorchè asciutto e spesso salace nelle sue esternazioni, generoso e sempre disponibile con i giovani soprattutto, Giovanni D’Ermilio è un personaggio al quale non si può che voler bene. 94
domenica 11
Sande Bbenedàtte
Vecchi fusti
lîjje / luglio / july
1pJ[TQZ_NTSJ IJQQF XHWNYYZWF MF NQ STRJ IN 2NRNpÈ )N *LNINT Il nome di Mimì Di Egidio è indissolubilmente legato all’evoluzione delle forme di scrittura e di comunicazione nel nostro comprensorio. Proveniente da Teramo insieme alla consorte Italia, Mimì avviò negli anni Cinquanta a Vasto un fiorente commercio di articoli della Olivetti, macchine da scrivere e calcolatori in modo particolare, di cui rifornì per oltre trent’anni uffici pubblici e privati. Imprenditore serio e preparato, impegnato in molteplici attività sociali e culturali, ha lasciato un ottimo ricordo di sé in quanti – e sono tantissimihanno avuto l’occasione di conoscerlo. Nella foto lo vediamo giovanissimo, mentre presenta nell’aula del Consiglio Comunale un nuovo apparecchio, presumibilmente
&XULRVLWj
una telescrivente, alle autorità comunali. Si riconoscono accanto a lui Idiano Andreini e il sindaco Olindo Rocchio.
&DQWRUL YDVWHVL GL FLQTXDQW¶DQQL ID
95
lîjje / luglio / july
29ª summane
lunedì 12
Sande Furtunüate
martedì 13
Sande ‘Rreiche Punto di stella
mercoledì 14
Sande Camélle
giovedì 15
Sande Bbonavendïre
venerdì 16
La Madonna de lu Cármene
sabato 17
9HFFKLH H QXRYH JORULH GHOOR VSRUW
Sande Cirille
96
domenica 18
Sanda Marëine
)HUQDQGR $VFDWLJQR È stata una figura storica del calcio vastese. Tecnica e rapidità facevano di lui un attaccante completo e temuto. In venti anni di attività ha realizzato 214 gol. Catturato dalle bellezze locali, in primis da Imelda, la donna che sarebbe diventata sua moglie, si stabilì a Vasto, mettendo a disposizione le sue non comuni doti ed esperienze in favore dei giovani. Nelle foto lo vediamo con altre glorie del calcio vastese: Della Penna, Fiore II, Fiore I e il massaggiatore Raffaele Smargiassi.
lîjje / luglio / july
Emeroteca
15 luglio 1950
All’On. Compartimento delle Ferrovie dello Stato – Ancona
1. Fermata dei direttissimi 450 e 451 e del rapido 624 almeno limitatamente al periodo estivo e in considerazione della importanza nazionale della Mostra Palizziana; 2. Riparazione del recinto ferroviario dal ponte alla stazione; 3. Sistemazione del piazzale esterno della stazione; 4. Pensilina per i sigg. viaggiatori (per quelli almeno, che pagano il biglietto); 5. Telefono alla Stazione.
Alla Direzione Prov. delle Poste – Chieti
1. Una distribuzione mattutina della corrispondenza durante i giorni festivi; 2. Il regolare servizio di spedizione delle lettere “espresso” durante i giorni festivi.
&KH GLYHUWLPHQWR Il richiamo tutto brasilero è puramente casuale, in quanto il nome deriva dall’associazione delle prime lettere dei cognomi dei proprietari Baiocco e Jacovitti, ma il clima che si respira è proprio tropicale. Chi vi entra viene immediatamente travolto e coinvolto dall’alta tensione della musica, del ballo, dell’allegria e dalla bellezza di questo locale tra i più noti della costa adriatica.
*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> &$9$7(//, &21 *$0%(5(77, Ingredienti per 4 persone: gr. 500 di cavatelli freschi, gr. 500 di gamberetti, gr. 500 di pomodori pelati. Procedimento: Sciacquare i gamberetti, saltarli in tegame con olio d’oliva e aggiungere mezzo chilo di pelati. Far cuocere per 20 minuti. A parte, in acqua salata, lessare i cavatelli e affogarli nel sugo con gamberetti. Aggiungere un po’ di piccante e gustare con un buon bicchiere di trebbiano. 97
lîjje / luglio / july lunedì 19
Sand’Arsenie
martedì 20
Sand’Aurelie
mercoledì 21
Sande Claudie
giovedì 22
Sanda Maréjja Matalene
venerdì 23
Sanda Bbréggede Punto di stella
sabato 24
Sanda Cristëine
L’Icona
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Sono almeno quattro le generazioni di studenti che hanno appreso, chi più chi meno, nozioni di matematica e fisica dalla professoressa Clelia Melle. Docente nei licei cittadini, si è fatta apprezzare per la forte carica umana, per la simpatia, la serietà e la dedizione materna all’insegnamento ed alla scuola. La vediamo nella foto, scattata nel giugno del 1968, insieme ai suoi allievi della sezione A del primo Liceo “L.V. Pudente”. Intorno a Lei, da sinistra Michele Carmenini, Antonello Longo, Giancarlo Vicino, Pino Bacceli, Peppino Mariotti e Peppino Tagliente. 98
domenica 25
Sande Giàcheme
lîjje / luglio / july
9DVWR 3HUWK 8Q GHVWLQR LQFURFLDWR Pochi, al momento della firma del gemellaggio tra Vasto e Perth, riuscirono a capire l’importanza di quell’evento fortemente voluto da Silvio Petroro. A distanza di un ventennio, tuttavia, la considerazione intorno ad esso è diventata pressocchè unanime, tanti sono stati gli effetti positivi e le ricadute benefiche che ha provocato, rafforzando il legame dei tantissimi vastesi emigrati in Australia con il paese d’origine, segnalando il notevole contributo che essi hanno dato allo sviluppo del West Australia e coinvolgendo i giovani delle due città in riuscitissimi scambi culturali. A rimarcarne l’importanza è stato l’anno scorso, nella ricorrenza dello storico evento, la visita del sindaco di Perth Lisa Scaffidi, la quale ha voluto anche portare a L’Aquila terremotata un segno tangibile di solidarietà.
Un Matrimonio tutto d’oro Di Lidia Di Bussolo lu Lunarie ha già scritto e del suo appassionato legame con Vasto, che non s’è mai affievolito, nonostante la maggior parte della sua esistenza l’abbia trascorsa a Roma. Un avvenimento assolutamente straordinario, quale quello delle sue nozze d’oro con l’amato Alberto Picchi, festeggiato il 25 ottobre dell’anno scorso insieme ai suoi cari e alle adorate nipotine, non poteva non essere menzionato su queste pagine. Accompagnato da una bella fotografia dei due “sposini” e da tanti cari e sinceri auguri.
99
ahâťte / agosto / august
31ÂŞ summane
lunedĂŹ 26
Sandâ&#x20AC;&#x2122;Anne e GiuvuacchĂŤine
martedĂŹ 27
Sande CelestĂŤine
mercoledĂŹ 28
Sanda Serene
giovedĂŹ 29
Sanda Marte
venerdĂŹ 30
Sanda BiatrĂŤice Punto di stella
sabato 31
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Gnazie
domenica
Buon Compleanno 5RVDQQD 3DQGROĂ&#x20AC;
6HUDĂ&#x20AC;QD &DOYDQR
0DVVLQR &DQFHOOLHUL
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100
1
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Liffanze
101
ahâšte / agosto / august
32ª summane
lunedì
2
martedì
3
mercoledì
4
giovedì
5
venerdì
6
domenica
8
Sand’Usebbie
Sanda Lèdie
Sande Giuvuanne
Sand’Osvalde
Sand’Uttaviane
sabato
7
Sande Caddane
9DVWHVL FKH VL IDQQR RQRUH
Michele Scafetta Michele Scafetta è nato a Vasto nel 1934. Emigrato in Germania, lavora per oltre vent’anni alle dipendenze del famoso laboratorio della Musik Alexander, azienda leader nella produzione di strumenti musicali a fiato in ottone da più di due secoli, conseguendo il diploma di costruttore di “fiati”. Rientrato in Italia nel 1982, si stabilisce a Francavilla al Mare, ove avvia un’attività di produzione e riparazione di trombe, tromboni, corni, filicorni, creando pezzi davvero unici e richiestissimi. Tra i clienti di questo autentico “artiere” figurano professori delle più famose orchestre sinfoniche, come Santa Cecilia e Rai. 102
Sande Ddumuéneche
ahâšte / agosto / august
I sessant’anni del processo Fioresi di Luigi Murolo
È ancora sconosciuta in città la storia del suo più importante processo politico (l’anno è il 1950). Non vi è alcuna ragionata informazione sul rapporto tra questa vicenda e l’attività della sezione di corte d’Assise di Vasto che ha operato per solo un anno e due mesi (dal 15 luglio 1950 al 13 settembre 1951). In realtà, di tale fatto si ha un’unica notizia locale sul periodico “Histonium” del 31 luglio 1950 che, però, affronta la questione come se si trattasse di un importante tema criminale e non politico-resistenziale (si tratta, infatti, dei collaborazionisti che hanno favorito l’eccidio di Colle Pineta a Pescara avvenuto l’11 febbraio 1944). L’anonimo articolista non solo tace il contenuto del dibattimento ma attribuisce a un interessamento dell’allora on. Spataro l’istituzione della Corte d’Assise, non sapendo che essa viene stabilita per legittima suspicione nei confronti della sede naturale (si tratta di una sezione speciale). In altre parole, ritenendo la città estranea al circuito resistenziale (e ai conseguenti problemi di ordine politico e pubblico che il processo avrebbe trascinato con sé), essa viene scelta per ospitare una sezione speciale della Corte d’Assise di Lanciano che viene ubicata a Palazzo d’Avalos. La Corte, in buona sostanza, deve giudicare il collaborazionismo di Mario Fioresi a Chieti (insieme con Giuseppe D’Intino, Luigi Rossi, Giuseppe Girgenti) e del suo ruolo nell’individuazione, cattura e tortura di tredici partigiani e di averli consegnati ai tedeschi (che ne avrebbero fucilati nove) oltre ad altri due partigiani che, con le stesse modalità, avrebbero seguito analoga sorte. Fioresi & C. sono altresì imputati di violenze private e sequestri illegali di merci, rapina, estorsione, malversazione continua. La corte (presidente Barresi, cons. a latere Pollo Poesio. Il procuratore è Sclafani), con sentenza del 2 settembre 1950, condanna Mario Fioresi all’ergastolo, all’interdizione legale, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, alla perdita di patria potestà e alla capacità di testare; Giuseppe D’Intino a 21 anni di reclusione, all’interdizione legale per la durata della pena e a tre anni di libertà vigilata. Rossi è scarcerato, Girgenti assolto. Sulla base della cosiddetta amnistia Togliatti, la corte dichiara per Fioresi la commutazione dell’ergastolo in 30 anni, di cui condonati 11; per D’Intino, dichiara condonati 15 anni. Ora, ciò che stupisce di tale vicenda, è la sua radicale estraneità alla storia politico-sociale della città. Del fatto che nessuno ne abbia parlato: nemmeno le cronache dell’epoca. La rimozione della Seconda guerra mondiale – e di tutto ciò che a essa è connessa (ivi compresa l’esperienza resistenziale) – continua a essere il vero refrain del Novecento vastese.
Fett’ e Fettarille
Dialoghi
Davanti all’ufficio delle tasse un poveretto ha appena fatto un versamento: - Ti mmì’- commenta sconsolato - je m’aje rotte la schìne e adàdde fanno l’arte de Cajàsse: màgnene, bbàvene e vànn’a spàsse.
103
ahâšte / agosto / august
33ª summane
lunedì
9
Sande Rumüane
martedì 10
Sande Lurenze
mercoledì 11
Sanda Chiare
giovedì 12
Sand’Erculüane
venerdì 13
Sand’Ippolete Punto di stella
sabato 14
Sande Massemiliane
domenica 15
L’Assunziane de Sanda Maréjje
Amici d el lunario
Lucia Martone
104
È una forza della natura. Classe 1914, Lucia Martone concentra in sé la memoria di un secolo. Energica, lucida, dal passo sicuro, dalla vivida intelligenza discute con il suo interlocutore di tutto ciò che è accaduto in città nel corso di un secolo. Persone e luoghi trovano nei suoi racconti l’ aura e il fascino perduto dei primi decenni del Novecento. Il piccolo mondo antico di donna Lucia è quello della famiglia borghese che vive di commercio alla nuova Corsea (da poco realizzata), che da solo qualche anno ha conosciuto la lucia lëttre (luce elettrica), che dovrà attendere il 1926 per vedere piazza Rossetti, che non ha radio e che dovrà apprendere da qualche “gazzetta” la notizia sull’attentato di Sarajevo. È il mondo di “don” e “donna” che, dal remoto Ottocento, trasmetterà ancora per qualche tempo il senso delle buone maniere. Donna Lucia è l’ultimo lucido legame con quel microcosmo. Un augurio sentito, perché, ne continui a testimoniare la voce.
ahâťte / agosto / august
Mâ&#x20AC;&#x2122;aricorde
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Piazza Verdi, ancor oggi viene indicata come â&#x20AC;&#x153;Shangayâ&#x20AC;?, un nome che evoca il tempo in cui, attraversata dalla Statale 16, era un frenetico centro di traffico commerciale, veicolare (e di contrabbando). Qui nel maggio 1960 viene inaugurata lâ&#x20AC;&#x2122;autofficina Catania-Scafetta, i cui titolari Salvatore e Benito assumono la responsabilitĂ anche del pronto soccorso ACI. Per tutto il decennio successivo lâ&#x20AC;&#x2122;attivitĂ si avvale del supporto tecnico di una Jeep statunitense, utilizzata dagli americani nella guerra di Corea. La foto immortala lo staff tecnico al completo con i titolari affiancati dagli aiutanti apprendisti Cesarino Scafetta e Donato Minnucci. Allâ&#x20AC;&#x2122;estrema sinistra lâ&#x20AC;&#x2122;amico Pauluccie lu varvire.
*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> $025( ( *(/26,$ Ingredienti per 4 persone: 2 rotoli di pasta sfoglia Procedimento: spennellare sulla pasta sfoglia un sugo per ragĂš o alla â&#x20AC;&#x153;bologneseâ&#x20AC;?, sovrapporre uno strato di prosciutto cotto, formaggio parmigiano grattugiato e sottilette. Ripiegare a portafoglio e quindi schiacciare i bordi per imprigionare il contenuto. Spennellare la sacca con tuorlo dâ&#x20AC;&#x2122;uova ed infornare con una teglia di cottura per 20 minuti a 160°. 105
ahâšte / agosto / august
34ª summane
lunedì 16
Sande Rocche
martedì 17
Sande Settëmie
mercoledì 18
Sand’Elene
giovedì 19
Sanda Sare
venerdì 20
Sande Bernarde
sabato 21
Sande Fabbrézie
domenica 22
Sanda Maréjje Riggëine
3HUVRQDJJL
'RPHQLFR 6PHULOOL Fossero stati contemporanei, avremmo potuto presumere che Domenico Smerilli sia stato il vero ispiratore del Figaro di Gioacchino Rossini. Non certo per la capigliatura fluente, che “il nostro” in realtà ha perso sin dalla giovinezza, ma per essere stato, prima della meritata pensione, l’autentico “factotum della città”. In altre parole colui che ha fatto tutto e si è fatto carico di tutto per servire al meglio la sua città. Fedele all’Istituzione piuttosto che alla politica, ligio ai doveri di dirigente invece che ai voleri dei sindaci, ha attraversato la storia del Comune negli ultimi quarant’anni collaborando con amministratori di diverso segno, da Silvio Ciccarone a Peppino Tagliente, sempre con lealtà e con profitto. Perfettamente consapevole che il destinatario vero del suo impegno era innanzitutto il cittadino. 106
ahâšte / agosto / august
Emeroteca Ferragosto Vastese
31 Agosto 1950
12 Agosto: ore 10. Spari fragorosi, suono di campane e marce delle bande di Atri e di Vasto salutano l’apertura del Ferragosto [...] ore 20. Nella Piazza L.V. Pudente [...] le bande di Atri diretta dal m.o Marincola e di Vasto diretta dal m.o Polsi eseguono scelta musica operistica, 13 Agosto: ore 9 [...] Nella Chiesa di S. Pietro don Salvatore Pepe commemora il quadro di Filippo Palizzi “Ecce Agnus Dei [...] la Schola Cantorum diretta dal concittadino m.o Antonio Zaccardi ha eseguito musiche del Palestrina e del Perosi. ore 11. S. E. Spataro [...] taglia il nastro della nuova strada Via Vittorio Veneto, variante della Statale Adriatica n. 16. Successivamente il Ministro Spataro si reca acclamatissimo nel Politeama Ruzzi [...] dove l’avv. Mattia Limoncelli, principe del Foro di Napoli, commemora [...] Filippo Palizzi. Indi si passa nel Palazzo Scolastico di Piazza Rossetti per la inaugurazione della Mostra Palizziana. ore 17,30 [...] verso l’una di notte si assiste ai fuochi d’artificio del valente artista cav. Ernesto D’Addario di Francavilla. 14 Agosto: ore 10. Le torri delle città suonano giulive il martirologio in onore di Maria SS. Assunta in Cielo tra spari e musiche. ore11. A Punta Penna: primo convegno di industriali per lo sviluppo di Punta Penna: presiede S. E. il Ministro Spataro. ore 17. Solenne processione venticinquennale di S. Pietro Apostolo [...] 15 Agosto: Messe nella Chiesa di S. Maria Maggiore a celebrazione di Maria SS. Assunta in Cielo [...] il V. Parroco don Nicola Di Clemente annunzia ai fedeli che il Santo Padre Pio XII proclamerà il 1 novembre, festa di Tutti i Santi, il dogma dell’Assunzione di Maria SS.. A sera musiche in Piazza e secondo fuoco artificiale del cav. Ernesto D’Addario. 16 Agosto: Si rinnova la tradizionale fiera di S. Rocco e si fanno acquisti di serque d’agli e di cipolle per la provvista di casa, di campanelli e di altri minuscoli oggetti casalinghi di creta per la gioia dei ragazzi e delle piccine [...] Corse ciclistiche all’Aragona [...].
Azienda Aut. Soggiorno Cura e Turismo Nel pomeriggio del 13 agosto S. E. il Ministro Spataro ha inaugurato la sede dell’Azienda Aut. Soggiorno Cura e Turismo. L’importante ufficio di Piazza del Popolo, su progetto dell’arch. Sig.na Serena Boselli di Roma.
Fett’ e Fettarille
Numeri al Lotto
Ciccillo ha il vizio di giocare al Lotto. Da anni insegue il sogno d’avere qualche numero e d’azzeccare un ambo secco sulla ruota di Bari. – Accuscë nin fatéje cchî – s’andava ripetendo ogni settimana. Finalmente una notte gli appare la benedett’alme di zì Ggiusèppe e Ciccillo, che aveva tanto sperato in quel momento, gli domanda nel sonno: -damme dù’ nnìmmere, dù’ nnìmmere soltande… Ma lo spirito di zio Giuseppe, insensibile alla supplica, gli risponde secco: V’a fatijé. 107
ahâšte / agosto / august
35ª summane
lunedì 23
Sanda Réuse
martedì 24
Sande Bartlummué
mercoledì 25
Sanda Lucille
giovedì 26
Sande ‘Lessandre
venerdì 27
Sanda Mòneche
sabato 28
Sande ‘Hušteine
domenica 29
Sanda Candede
Ufficiale gentiluomo ed artista Come si conviene ad un perfetto ufficiale e gentiluomo e a conclusione di una lunga carriera in uniforme, il comandante Evandro Sigismondi è rientrato nei ranghi con discrezione e senza rimpianto, con l’intima consapevolezza di aver adempiuto sino in fondo ai suoi doveri. Il futuro gli riserverà però certamente nuove soddisfazioni, ma stavolta sul piano artistico. Armato di apparecchio fotografico, è continuamente alla ricerca di nuove vedute di Vasto e, come si può desumere da quelle che pubblichiamo in questa edizione del Lunario, di scorci inediti ed originali con risultati assolutamente apprezzabili. 108
ahâšte / agosto / august
M’aricorde
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La dove c’era... ora c’è il Comune.
$UW )UXLW Dino e Nella Cieri, oltre alla gestione della rivendita di frutta e verdura, si cimentano nell’“Art-fruit” creando piccoli capolavori. Cocomeri incisi che sembrano lavori di ricamo ed uncinetto, come facevano le nonne al telaio per impreziosire tovaglie e corredi, ananas che diventano creste di gallo, uccelli esotici, pappagalli in gabbia, creazioni floreali con fragole, carote, ciliege, giuggiole, susine, meloni, pesche e tutto ciò che orbita intorno al pianeta frutta. 109
settèmbre / settembre / september
36ÂŞ summane
lunedĂŹ 30
Sanda SabbĂŤine
martedĂŹ 31
Sande MarĂŤine
mercoledĂŹ
1
giovedĂŹ
2
venerdĂŹ
3
domenica
5
Sandâ&#x20AC;&#x2122;Eggedie
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Lpedie
Sande DurutuĂŠ
sabato
4
Sanda Rosalie
Sanda RiggĂŤine
Buon Compleanno 0LFKHOH 'L &LFFR
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110
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111
settèmbre / settembre / september
37ª summane
lunedì
6
martedì
7
mercoledì
8
giovedì
9
Sanda Eve
Sande Sticchenicchje
Cand’è nate Sanda Maréjje
Sanda Sarafëine
venerdì 10
Sanda Nichëule da Tulundëine
sabato 11
Sanda Ggiacënde
$QWRQLR 0HQQD Da giovane, per il successo che riportava, (immaginate con chi?) lo chiamavano “Antoine le beau”. Adesso è per tutti “il professore”. Antonio Menna, pardon il professor Antonio Menna, è popolarissimo in tutte le fasce generazionali. Lo conoscono i coetanei; gli allievi che ha avuto in più di trent’anni di insegnamento; i giovani preparati nelle varie specialità sportive, dal nuoto alla pallacanestro, alla pallavolo; gli amici che hanno avuto la fortuna di averlo come commensale e come cuoco, ancor più se impegnato nella preparazione di un brodetto di pesce alla vastese. Affabulatore simpatico ed accattivante, elegante nei modi, curato nell’abbigliamento, professionale e competente come pochi nel suo lavoro, è un vastese verace che ama, riamato, la sua città. 112
domenica 12
Sande Guide
Vecchi fusti
settèmbre / settembre / september
La Leva Fascista Immagini di Vasto in camicia nera, di gerarchi in orbace, di Figli della lupa, di Giovani Italiane e di Avanguardisti. Il Regime accompagnava i giovani mediante l’ausilio delle organizzazioni dell’Opera Maternità ed Infanzia e della Gioventù Italiana del Littorio. Qui accanto tre immagini tratte dall’album di quel tempo. La prima scattata dinanzi alla sede dell’Antitubercolare in corso Mazzini, la seconda in occasione di un saggio ginnico in preparazione della visita del re a Francavilla al Mare, ove in prima fila si riconosce Michele Raimondi. L’ultima, scattata a Roma durante il Concorso Dux del 1931, ritrae la squadra vastese che vinse l’incontro. Nel gruppo dei giovani si riconoscono Pietro Mariani, tenente della Milizia e comandante, Giuseppe Muzii, capo squadra, Giuseppe Baccalà, Cesario Bottari, Alberto Cancellieri, Alfredo Celenza, Donetro De Fanis, Luigi De Filippis, Fulvio D’Ercole, Michele Galante, Antonio La Verghetta, Ugo Lazzaro, Ernani Petrini, Giosaffatte Pietrocola, Francesco Menna, Antonio Muratore, Antonio Santarelli, Mario Spadaccini, Angelo Turilli. 113
settèmbre / settembre / september
38ª summane
lunedì 13
Sande Lebborie
martedì 14
Sande Crescenze
mercoledì 15
La Madonne de le Sette Dilïure
giovedì 16
Sande Cipriane
venerdì 17
Sande Robberte
sabato 18
Sanda Sufuëje
Premio San Michele 2009
I premiati: Renato Cannarsa, Pietro Bontempo, Mons. Pietro Santoro, Bruno D’Adamo, Regalino Iannone per Andrea e Edoardo Suriani al pianoforte. 114
domenica 19
Sande Gennere
settèmbre / settembre / september
Emeroteca
15 Settembre 1950
Quattro chiacchiere in famiglia (qui come altrove) Acqua. Parliamo dellâ&#x20AC;&#x2122;acqua, che câ&#x20AC;&#x2122;è attualmente sia pure in distribuzione ridotta. Anzitutto lâ&#x20AC;&#x2122;erogazione mattutina del prezioso elemento comincia troppo tardi. Beati quelli, che possono aver lâ&#x20AC;&#x2122;agio di alzarsi alle otto [...] Acquedotto. Cominciano le dolenti note [...] cominciano giĂ i primi guasti e siamo ai primi di settembre. Quali sorprese graditissime ci riserverĂ lâ&#x20AC;&#x2122;inverno prossimo? E come si è verificato la mattina del 7, bisognerĂ costringere i cittadini a far la coda al tubo del lavatoio o ad attingere acqua alla vecchia fontana dislocata a Piazza Barbacani, la discussa acqua delle â&#x20AC;&#x153;Luciâ&#x20AC;? [...] Luce [...]Il nuovo impianto realizzato dalla nostra Amministrazione è una gran bella cosa e gliene diamo ampia testimonianza; ma la luce (e questa ormai non piĂš colpa della guerra, ma colpa dellâ&#x20AC;&#x2122;UNES) ha cominciato alle prime pioggette di settembre a prendere la via del buio [...] Telefono. Pronto chi parla? E chi ti risponde! Siccome non sei un tecnico, provi e riprovi ostinatamente, finchĂŠ qualcuno tâ&#x20AC;&#x2122;avverte: â&#x20AC;&#x153;Ma non vedi che lâ&#x20AC;&#x2122;apparecchio è isolato?â&#x20AC;?. Quel giorno che forse hai piĂš fretta, tutti gli apparecchi sono isolati, cosĂŹ, dâ&#x20AC;&#x2122;incanto. E, per associazione di idee, pensi allo splendido isolamento ingleseâ&#x20AC;Śma la storia non è un telefono, pur essendovi la storia del telefono. [...] Che ne dice la T. I. M. O. di questi piccoli inconvenienti? [...] Sport. La stagione estiva è stata propizia al risveglio dello sport vecchio e nuovo [...] Abbiamo avuto varie simpatiche manifestazioni, alle quali ha concorso con entusiasmo anche la numerosa colonia dei villeggianti, coordinata egregiamente dallâ&#x20AC;&#x2122;Azienda di Soggiorno e Turismo. â&#x20AC;&#x153;Il Tempoâ&#x20AC;?, quotidiano di Roma, rappresentato a Vasto dal dr. A. Cianci, ha organizzato durante le feste di â&#x20AC;&#x153;Stella Marisâ&#x20AC;? la gara natatoria â&#x20AC;&#x153;Ondine e Sirenetteâ&#x20AC;? inquadrata nella I Leva Nazionale di Nuoto Femminile. Le rispettive categorie sono state vinte dalla giovanissima Rosa Ruzzi di Vasto Marina e dalla sig.na Lia Sclafani di Aquila, ospite della nostra spiaggia. [...]
*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> )$*,2/, &2==( ( 6('$12 Ingredienti per 4 persone: gr. 400 di fagioli borlotti precotti, gr. 500 di pomodori pelati, kg. 3 di cozze, una costa di sedano. Procedimento: cucinare i pomodori pelati e aggiungere i borlotti ed un bicchiere dâ&#x20AC;&#x2122;olio dâ&#x20AC;&#x2122;oliva. A parte lavare e sgusciare le cozze. Versarle nel tegame con pomodoro e fagioli, aggiungere un mezzo bicchiere dellâ&#x20AC;&#x2122;acqua filtrata delle cozze. Servire aggiungendo pezzetti di sedano. 115
settèmbre / settembre / september
39ª summane
lunedì 20
Sanda ‘Usebbie
martedì 21
Sande Mattè
mercoledì 22
Sande Maurëzie
giovedì 23
Sande Lëine
venerdì 24
Sande Pacëfeche
sabato 25
Sande Sérge
L’Icona
Sande Coseme e Damïane
0DULR 6DFFKHWWL
Intellettuale di prim’ordine, attivamente impegnato nella cultura, nella scuola e nella politica, ha certamente lasciato un segno nella vita cittadina. Docente di filosofia e poi preside dell’Istituto Magistrale “Romualdo Pantini”, è stato anche commissario prefettizio con funzioni di sindaco negli anni dell’occupazione e del primo dopoguerra. È stato anche presidente della Società di Storia Patria ed ha lasciato numerosi scritti di storia e di filosofia, questi ultimi caratterizzati da una convinta adesione agli ideali del liberalismo ed alle teorie di Benedetto Croce. 116
domenica 26
settèmbre / settembre / september
1930 Vastesi in partenza per la Germania. Da destra, dopo il marinaio â&#x20AC;&#x153;Pascarilleâ&#x20AC;?, Nicola Di Rosso, Peppino Raimondi e Nicola Reale
)IDG>: 9> B><G6CI> Aprile 1926. Emigranti vastesi sul ponte della nave â&#x20AC;&#x153;Cristoforo Colomboâ&#x20AC;? in partenza da Napoli per New York. Dallâ&#x20AC;&#x2122;alto da sinistra: Spadaccini Giovanni che sostiene il figlio, Di Lello Gaetano e Di Foglio Giovanni, La Verghetta Domenico e Treviso Antonio, Di Sciorno Luigi e Marrone Nicola. 117
uttabbre / ottobre / october lunedĂŹ 27
Sande Terrenzie
martedĂŹ 28
Sande Fauste
mercoledĂŹ 29
Sande MicchĂŠle Patrone de lu UaĹĄte
giovedĂŹ 30
Sande Gelòrme
venerdĂŹ
1
domenica
3
Sanda TrisĂŤine de GgisĂŹ
sabato
2
Sande Remegie
Sande MudeĹĄte
Punto di stella
Buon Compleanno 3DROR &DOYDQR
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118
119
uttabbre / ottobre / october
41ª summane
lunedì
4
martedì
5
mercoledì
6
giovedì
7
venerdì
8
Sande Frangische
Sande Sande
Sande Brune
la Madonne de lu Rusuarie
Sande Scimàune
sabato
9
Sanda Sare
3HUVRQDJJL
1LQR 'µ$QQXQ]LR A lui si deve la rinascita della Congregazione della Spina e del Gonfalone, dopo anni di inattività ed addirittura d’oblio. Grazie a lui, giustamente chiamato a diventarne il Priore, la Congregazione è anzi cresciuta per numero di confratelli e per importanza, assurgendo a ruolo di modello per altre congreghe sia dentro che fuori Vasto. L’esperienza più esaltante l’ha vissuta e fatta vivere ai confratelli in occasione del trasferimento della Sacra Spina a Perth e delle solenni celebrazioni che hanno accompagnato questo avvenimento, ideato ed organizzato insieme a Silvio Petroro, che rimarrà certamente memorabile. 120
domenica 10
Sande Ciatté
uttabbre / ottobre / october
I vini bene d e t ti da San Michele La cooperativa “S. Michele Arcangelo” fu costituita il 20 marzo 1962 da 60 soci. Il C.d.A. elesse Sabatino Ciffolilli presidente, Nicola Zinni vice e consiglieri Nicola Scè, Giovanni La Palombara, Giovanni La Palombara, Vincenzo, Michele e Giuseppe Del Borrello. Nei primi dieci anni la cooperativa svolse attività mutualistica nel settore cerealicolo per diventare azienda vitivinicola nel 1972, allorchè i fratelli Tommaso, Nicola, Francesco ed Antonio Nocciolino cedettero 3 ettari di terreno per realizzare l’attuale struttura enologica. L’attuale C.d.A., presieduto dal prof. An-
tonio Nocciolino, ha dato impulso alla cooperativa che oggi imbottiglia Montepulciano, Cerasuolo, Trebbiano, Chardonnay, Falanghina. avvalendosi dei tecnici Romeo Taraborrelli e Manuel Barbone. Tra i soci fondatori la famiglia Del Borrello di C.da Fontefico con Nicola 88 anni e Pasquale 81, può essere indicata tra le più rappresentative della compagine sociale. Nelle foto i fratelli Nicola e Pasquale Del Borrello
Li signùre cambe péuche pe’ la troppa carne che magnene e li cafîne pe’ lu troppe véine che si vávene Canda te dà’ mbriacà’, mbriàchete di vine bbéune! 121
uttabbre / ottobre / october
42ÂŞ summane
lunedĂŹ 11
Sande SandĂŤine
martedĂŹ 12
Sande SerafĂŤine
mercoledĂŹ 13
Sande â&#x20AC;&#x2DC;Duarde
giovedĂŹ 14
Sanda FurtunĂźate
venerdĂŹ 15
Sanda Trèse
sabato 16
domenica 17
Sande Ruduolfe
P TO H I
O
7. 1 x I X A 1 y.x.4 Rino + V A S T Piccirilli
+
L
VA S
Sanda MarecarĂŤite
&LDÉ&#x203A; FĘ&#x2039;UÉ&#x203A; Ę&#x2039;Ę&#x203A;LFÉ&#x203A; ,É&#x2014; /ĘŚQĘ&#x2039;ʢLÉ&#x203A; Ę?É&#x201D; Ę&#x17D;ĘŚÉ&#x201D; ČżĘ&#x2018;É&#x201D; VWDWÉ&#x203A; DVĘŁLĘ?XÉ&#x203A; ČľÉ?ÔşĘ?ČžÉ? HÉ? Ę&#x2039;Ę&#x203A;LFÉ&#x203A; QĘ?É&#x161; Ę XÎŻ QĘ?É&#x161; ʢLFĘ?UGÉ&#x2C6;ÔŻÉ&#x201D; É&#x2C6; ĘĄXĘ&#x2039;QʤÉ&#x201D; ʤÉ&#x201D; KĘ&#x2039;Ę&#x153;QÉ&#x203A; YÉźĘ&#x2122;XWÉ&#x203A; ČŠĘ&#x2018;ȸÉ? 122
uttabbre / ottobre / october
I 50 anni del Distaccamento deiVVFF Il 12 ottobre dell’anno scorso s’è celebrato il 50° anniversario dell’istituzione del distaccamento dei Vigili del Fuoco a Vasto. ),5( Nel corso di questi dieci lustri l’attività del Distaccamento 57 '(3$ 7 s’è caratterizzata per un’infinita serie di interventi a tutela 0(1 dell’incolumità dei cittadini del comprensorio del vastese. :$67 Frane, alluvioni, nevicate, incendi, sono stati il teatro entro il quale il nostro WFD (per dirla all’americana, “Wast Fire Department”) si sono sempre mossi con coraggio, sprezzo del pericolo e senso della solidarietà civile, con unanime apprezzamento da parte delle nostre popolazioni.
*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> 3(11(77( $/ ),/(772 ', 6*20%52 Ingredienti per 4 persone: gr. 500 di pennette, 4 sgombri, 1 cipolla. Procedimento: imbiondire la cipolla affettata. A parte pulire, deliscare e ridurre in filetti gli sgombri da aggiungere alla cipolla imbiondita. Aggiungere gr. 250 di pomodoro e cucinare a fuoco lento per quindici minuti. A parte lessare in acqua salata le pennette e dopo la cottura versarle nella padella per amalgamare tutti gli ingredienti. Spolverare con pecorino o parmigiano. 123
uttabbre / ottobre / october
43ª summane
lunedì 18
Sande Lìuche
martedì 19
Sanda Lauratte
mercoledì 20
Sanda ‘Delëine
giovedì 21
Sand’Ursulëine
venerdì 22
Sande Dunüate
sabato 23
Sande Giuvuanne de Capeštrane
Amici d el lunario
Franco Scarano
124
Chi non conosce Franco Scarano o non è entrato almeno una volta nel suo accorsato negozio di abbigliamento alzi la mano. Erede di una già avviata attività nello stesso settore commerciale creata negli anni Quaranta dal papà Alfredo, Franco le ha impresso, ancora trentenne, un impulso notevole, riuscendo ad interpretare le tendenze ed i gusti dei giovani soprattutto, per i quali il suo atelier di piazza Rossetti è diventato un punto di riferimento. Impegnato anche in altre attività, è oggi senza alcun dubbio uno dei più attivi e preparati imprenditori cittadini.
domenica 24
Sande Raffajele
uttabbre / ottobre / october
La moto, una passione che viene da lontano
1939, Palazzo d’Avalos. Raduno di motociclisti. In sella A. Varrone e Quirino Palazzo. Michele Frangione è l’autista del pulman, tra la folla il ramaio Luigi Santarelli, don Ciccio Pomponio in pantaloni alla zuava e cappella da alpino, Francesco Muratore Mmasciate col braccio teso nel saluto romano e l’armatore Michele Ronzitti.
*B KB<>MM> => 8: *B;;K:M> 785&,1(//, ', $*1(//2 Ingredienti per 4 persone: Kg. 1 di interiora di agnello, gr. 500 di budelline di agnello, rametti di rosmarino. Procedimento: sciacquare le budelline e assaporare la carne con sale e limone. Legare con le budelline pezzetti di interiora ai rametti di rosmarino. In una padella rosolare un aglio e aggiungere i torcinelli, spruzzare con vino rosso e dopo qualche minuto aggiungere gr. 300 di pelati. Completare la cottura a fuoco lento ed infine mettere un pizzico di piccante. 125
nnuvembre / novembre / november
44ÂŞ summane
lunedĂŹ 25
Sanda Grazie
martedĂŹ 26
Sandâ&#x20AC;&#x2122;UmbĂźerte
mercoledĂŹ 27
Sande CrispĂŤine
giovedĂŹ 28
Sande Taddè
venerdĂŹ 29
Sandâ&#x20AC;&#x2122;UnurĂźate
sabato 30
Sanda DurutĂŠ
domenica 31
Sande QuindĂŤine
Buon Compleanno 'RPHQLFR 6PHULOOL
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*LDQQL 3HWURUR
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126
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127
nnuvembre / novembre / november
45ª summane
lunedì
1
martedì
2
mercoledì
3
giovedì
4
venerdì
5
domenica
7
Tutte li Sende
L’Alme di li Murte
Sande ‘Ggisarie
Sande Carle Burrumué
Sande Giude
sabato
6
Sande Faušte
Sand’Ernešte
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nnuvembre / novembre / november
I dispersi vastesi in Russia Non stona in questo Lunario richiamare alla memoria dei lettori i nomi dei soldati vastesi dispersi in Russia, durante la Seconda Guerra Mondiale. I dati sono tratti da una pubblicazione che riporta gli elenchi alfabetici esposti al pubblico nella Cripta del Tempio Nazionale Sacrario di Cargnacco (nella foto) e ci fa piacere ricordare a questo proposito che del recupero delle salme dei morti in Russia si occupò il gen. Nicola Santini, come comandante dell’apposito ufficio presso il Ministero della Difesa. Sold. BRAJ Vincenzo 1920 ignoto il reggimento. Sold. BRAJ (*) Vincenzo 1917 ignoto il reggimento. Sold. BUONTEMPO Pietro 1918 ignoto il reggimento. Sold. D’ALESSIO Giuseppe 1914 - 81° Rgt. Ftr. Sold. DEL CASALE Domenico ignoto l’anno di nascita 1° Rgt. Art. Alp. Sold. LA PALOMBARA Nicola 1915 - 6° Rgt. Sold. MOLINO Michele 1921- 6° Rgt. Bersaglieri. Sold. MENNA Rocco 1914 - 3° Rgt. Bersaglieri. Sold. MENNA Rocco ignoto anno di nascita e reggimento. Sold. NAPOLITANO Luigi 1912 - 30° Rgt. Art. Caporale Magg. ROSELLI Luigi 1918 - 3° Rgt. Art. Alp. Sold. ROSELLI (*) Luigi 1918 ignoto il reggimento. Sold. SILVESTRI Nicola 1922 - 90 Rgt. Ftr. Sold. SMARGIASSI Michele 1920 ignoto reggimento. Sold. SMARGIASSI (*) Michele 1921 ignoto reggimento. Serg.Magg. VITELLI Nicola 1920 - 3° Rgt. Ftr. (*) vanno verificati poiché potrebbero essere una ripetizione
9DVWR YLDJJLD DQFKH VX ZHE Nel tempo di internet anche Vasto va sul Web. Nascono i siti informatici anche a Vasto e tra i vastesi. La frenescëjje de lu computèr ha contagiato persino i concittadini che vivono fuori, anzi ha conquistato soprattutto loro, che attraverso questa nuova forma di comunicazione hanno avviato o riallacciato rapporti. Uno dei più attivi è quello di Michele Spatocco, il quale da Cinisello Balsamo, dove risiede, ha creato un blog diventato un riferimento per i vastesi d’ogni parte del mondo. Il sito www. vastospa.it, che invitiamo ovviamente a contattare. 129
nnuvembre / novembre / november
46ª summane
lunedì
8
martedì
9
Sande Guffrede
Sanda Déure
mercoledì 10
Sanda Germane
giovedì 11
Sande Martëine
venerdì 12
Sande Giusaffátte
sabato 13
Sande Bonomme
,GLDQR 7HQDJOLD Alla Marina è forse la persona più conosciuta. Per il fatto d’esservi nato, per avervi trascorso la giovinezza, per essere stato uno sportivo tra i più attivi nel quartiere, per esserne stato il rappresentante in Consiglio Comunale, per avere lì una bottega artigiana che ha assunto negli anni la funzione di luogo di ritrovo, di aggregazione e d’informazione. La lavanderia di Idiano è certamente un punto nevralgico della vita sociale della Marina e Idiano lo sa. Gentile, cordiale, disponibile, gestisce il gran traffico nel suo negozio con molto senso di equilibrio e con una buona dose di saggezza. Ascolta ma non commenta, apprende ma non riferisce, vede ma non registra. Una persona di cui ci si può davvero fidare e di cui non si può non dire un gran bene 130
domenica 14
Sande Giuquànde
Vecchi fusti
nnuvembre / novembre / november
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Due splendide foto di Nicola Scotti degli anni Trenta, scattate in occasione della festa dell’Associazione Combattenti e Reduci a Punta Penna.
Da destra seduti: Rocco Marinozzi, Rocco Esposito, Michele D’Annunzio, Francesco Izzi, Luigi Baiocco, Lorenzo Russo. in piedi da destra: Luigi Di Sciorno, Nicola Tana, Altieri, Da sinistra in piedi: Gennarino Benedetti, Giuseppe Tagliente, Michelangelo D’Angelo, D’Adamo, Candeloro.
131
nnuvembre / novembre / november
47ª summane
lunedì 15
Sande ‘Libberte
martedì 16
Sanda Marecarëite
mercoledì 17
Sanda Sabbette
giovedì 18
Sande Crištejìane
venerdì 19
Sanda Tëlde
sabato 20
Sand’Uttavie
L’Icona
Sande Diàghe Crëšte Rrà
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Ha interpretato la “vastesità” con tale passione e sensibilità che il suo “Uašte bbélle terra d’eure” è diventato l’inno dei vastesi. Canzone struggente di un emigrato, che nel paragone della città natale, avara ma generosa sotto l’aspetto dei valori umani e della bellezza paesaggistica, con l’America, ricca ma sentita come algido approdo necessitato dal bisogno, preferisce la prima. Una scelta che coerentemente fece lui stesso quando lasciò gli Stati Uniti, dov’era emigrato giovanissimo, per tornare a morire a Vasto. Nella foto degli anni Settanta, lo vediamo accanto a Silvio Petroro, un altro simbolo dell’emigrazione vastese nel mondo, e Sandrino Borrelli. 132
domenica 21
nnuvembre / novembre / november
Due parole per il nostro amico Apprezzamento e un sentito ringraziamento, nella ricorrenza del decennale, all’arch. Francescopaolo D’Adamo, il quale ha collaborato alla stesura delle prime edizioni del Lunario. Pur essendo indiscutibilmente un “personaggio” e fors’anche un “vecchio fusto”, la sua appartenenza alla storia del Lunario lo colloca tra le persone più care agli autori.
Emeroteca
1 Dicembre 1950
L’improvvisa scomparsa del Comm. Avv. Giuseppe Nasci I vessilli e i labari s’inchinano riverenti alla salma. Figlio del dr. Luigi Nasci antesignano di quella bonifica agraria, che oggi è gran parte dell’economia sociale, e della signora Michelina Ciccarone, l’avv. Giuseppe Nasci occupa largo tempo nella vita cittadina e provinciale. Egli balza [...] sulla scena politica nel 1919 per raccogliere l’eredità elettorale dell’on. Francesco Ciccarone. Era l’epoca degli uomini, delle personalità, del fascino individuale, della magnetizzazione delle folle, che amano poter individuarsi, esprimersi, ritrovarsi nel singolo: Giuseppe Nasci invece giungeva senza la necessaria precursione delle tribune, senza il vantaggio del lavorio preelettorale; giungeva soltanto col grigioverde di capitano dalla guerra ’15 -’18 [...] . La sua candidatura fu un insuccesso non tanto personale, quanto cittadino, perché il trionfo della frazione politica avversaria, la quale aveva sollevato sugli scudi dei voti l’avv. Riccio di Napoli divenuto in seguito Ministro dei Lavori Pubblici, fu scontato amaramente dalla città [...] Nel 1921 lo troviamo fondatore locale dell’ideale democratico cristiano del Partito Popolare, sorto per arginare con la forza della parola e col programma del rinnovamento sociale bandito dalla Rerum Novarum di Leone XIII la limacciosa marea del sovversivismo: sulle piazze allora della città e dell’Abruzzo gridavano i cuori e le labbra dei giovani Spataro, Tupini e Lolli. Si deve anzi all’attività organizzativa dell’avv. Nasci il successo della lista del Partito Popolare nelle elezioni Amministrative di quell’anno, finchè il fascismo [...] spezzò l’aggressività dell’estremismo e la resistenza degli avversari... Ritroviamo Giuseppe Nasci durante e dopo la recente guerra [...] Eccolo quindi Sindaco di Vasto, il primo designato da una Amministrazione italiana [...] E lo troviamo ancora Preside della Provincia, Presidente del Consorzio Provinciale Antitubercolare, Commissario Prefettizio dell’Acquedotto del Sinello, Commissario Ministeriale del Consorzio di Bonifica in Sinistra del Trigno, Presidente del Consorzio Stradale del Sinello, Consigliere della D. C. di Vasto, Membro del Comitato Provinciale della D.C., Presidente della S.A.C.A [...].
Fett’ e Fettarille
Tutte ‘na Panze
Leggendo le notizie sugli scandali delle bustarelle ai politici, sconsolato, un tale dice all’amico che gli siede a fianco: - Che piagn’amare!...Canda se tratte de cumbìtte e cill’aripiàne, maggiuranze e mminurànze tîtte ‘na panze, tîtte ‘na panze. 133
nnuvembre / novembre / november
48ª summane
lunedì 22
Sanda Cecëlie
martedì 23
Sande Clemende
mercoledì 24
Sanda Flére
giovedì 25
Sanda Catarëine
venerdì 26
Sande Lunuarde
sabato 27
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Sande Virgëlie
134
domenica 28
Sande Giácheme
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Nata nel 1949, nel 1960 viene “rifondata” da Fernando D’Annunzio, assumendo la nuova denominazione Unione Sportiva Bacigalupo e i colori sociali nero e verde. La vediamo nella nuova divisa nella formazione 1962-3. Da sinistra in piedi: Oriello Ciarlini (allenatore), Mariani “La Mannella”, Monaco, La Verghetta, Checchia, Lemme, Molino, Lillino Raimondi (allenatore), Ezio Pepe (Presidente); da sinistra accosciati: Molino, Di Bussolo, Amodio, De Filippis, Di Santo e Di Totto.
nnuvembre / novembre / november
Nel nome del Santo di Assisi
La qualificata opera assistenziale medica e psicopedagogica dell’Istituto San Francesco prende corpo nella mente di Padre Alberto Mileno agli inizi degli anni ’60, con l’intento manifesto di recuperare le capacità dei bambini minorati fisici e psichici. Parroco di Stella Maris sin dal 1959, padre Alberto nel 1964 inizia, su progetto dell’ing. Giammaria e dell’arch. De Dominicis, la costruzione di un grandioso edificio che già nel 1965 comincia ad accogliere i piccoli malati, fino ad arrivare ad ospitarne 130. Negli anni successivi, la struttura viene completata e arricchita della necessaria strumentazione medica. Pubblicando le foto si è voluto rendere un doveroso omaggio al fondatore e ricordare anche i frati che ne raccolsero l’eredita: padre Fulgenzio Fantini e padre Franco Berti.
Tre amici per la pelle
Michele Reale, Nicolino Crisanti e Vincenzo Zambianchi. Tre irriducibili moschettieri che piacevolmente ritroviamo nelle nostre feste di contrada 135
decèmbre / decèmbre / december
49ÂŞ summane
lunedĂŹ 29
Sande SaturnĂŤine
martedĂŹ 30
Sandâ&#x20AC;&#x2122;AndrĂŠ
mercoledĂŹ
1
giovedĂŹ
2
venerdĂŹ
3
domenica
5
Sanda â&#x20AC;&#x2DC;Ligge
Sanda BibbĂŻane
Sande Frangische Saverie
sabato
4
Sanda Barbere
Sande Vasse
Buon Compleanno $OIRQVR %HUDUGL *LXVHSSH 'HO )Uj 3HSSH &HOHQ]D
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decèmbre / decèmbre / december
50ª summane
lunedì
6
martedì
7
mercoledì
8
giovedì
9
Sanda Nichële de Bbare
Sand’Urbane
la Cungiuzïane
Sanda Valerie
venerdì 10
la Madonne de Lurète
sabato 11
Sande Sabbëine
M’aricorde
domenica 12
Sanda Amalie
$UWLVWL HG DUWLJLDQL La foto scattata il 6 novembre 1957 nel laboratorio del tappezziere arredatore Saverio Palermo, in vico Sportello, accomuna significativamente amici dagli interessi e dalle attività più svariate. In alto da sinistra: Alberto Di Cicco, Ettore Labricciosa, il giornalista Adriano Ciccarone e il musicista Dino Curti. Seduti da sinistra: l’artista Ennio Minerva, il titolare Saverio Palermo (morto poi negli Stati Uniti, dove si era trasferito per lavoro) e il suo collaboratore Francesco Paolo Vitelli.
138
decèmbre / decèmbre / december
Antiche botteghe
Ormai siamo abituati agli iper mercati in cui si trova proprio tutto, ma è simpatico ricordare alcuni importanti negozi ubicati in piazza. Ad esempio la Gioielleria dei fratelli Marollo. Fondata nel 1915, stabilitasi al pian terreno del palazzo Fanghella, viene ingrandita e resa famosa da Giacomo, personaggio rappresentato anche in una delle macchiette vastesi dell’Anelli. Oppure l’Emporio Elettrico del Vasto dei fratelli Perrotti, aperto nel 1926, che continua per tutto il decennio successivo ad offrire ai vastesi articoli radiofonici della casa R.C.A., motori e trasformatori C.G.E., impianti elettrici industriali e domestici, con conseguente assistenza e riparazione. Infine “La Rinascente del Vasto”, fondata nel settembre del 1920 dal sarto Antonio Fiore, il quale dall’abbigliamento si allarga alla valigeria e pellicceria, ai profumi e giocattoli. Alla fine degli anni Quaranta diviene “Casa di moda e profumeria A. Fiore”.
A lato il sarto Antonio Fiore. In basso Giacomo Marrollo con una cliente.
139
decèmbre / dicembre / december
51ª summane
lunedì 13
Sanda Lucëie
martedì 14
Sande Giuvuanne de la Crauce
mercoledì 15
Sanda Silvia
giovedì 16
Sand’Adelaide
venerdì 17
Sande Làzzere
sabato 18
Sande Ggraziane
domenica 19
Sande Darie
3HUVRQDJJL
1LFRODQJHOR 'µ$GDPR L’ultimo incarico da dirigente scolastico, da preside come si diceva un tempo, l’ha svolto nel Liceo Scientifico “Raffaele Mattioli”, a conclusione di un cammino che l’aveva visto svolgere il delicato incarico presso l’Istituto Commerciale e per Geometri “F. Palizzi” e presso il Professionale di San Salvo ed ancor prima, il docente in diverse scuole della Provincia. Serio, scrupoloso, disponibile, studioso della didattica, è riuscito a dare un impulso innovativo alle scuole a lui affidate guadagnandosi la stima degli insegnanti e la simpatia degli studenti. Impegnato nel sociale e nella politica, continua a dare il proprio contributo come consigliere comunale. 140
decèmbre / decèmbre / december
M’aricorde
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decèmbre / decèmbre / december
52ª summane
lunedì 20
Sande Libbrate
martedì 21
Sande Severëine
mercoledì 22
Sande Flaviane
giovedì 23
Sanda Vittorie
venerdì 24
Sanda Irmëine
sabato 25
la Sanda Natale
Amici d el lunario
Alberto Del Borrello
142
Diciamo subito che Alberto non è un profumiere qualsiasi. Anzi, studi effettuati con scrupolo e con passione, gli hanno consentito di conseguire una laurea in cosmetologia che lo ha promosso al rango di cosmetologo e di gestire con accademica professionalità sia il centro estetico in via Bebbia, dove dispensa consigli utili per il benessere, che l’attigua, fornitissima profumeria. Di lui, tuttavia, piace sotto il profilo della personalità il carattere gioviale, la simpatia che istintivamente ispira, la capacità di superare le difficoltà che la vita frappone con una fermezza di carattere assolutamente straordinaria.
domenica 26
Sande Štefene
decèmbre / decèmbre / december
La terra dell’olio Nel Vastese ci sono 3.100.000 alberi d’ulivo che producono circa 6.000 quintali d’olio. Nei decenni scorsi il settore oleario costituiva una fetta importante dell’economia del territorio. Carmine Mileno, frantoiano a riposo, ci ha elencato li trappíte attivi a Vasto in passato: Trappeto Cooperativo in Corso Mazzini, D’Adamo Antonio nel Viale del Cimitero, Mileno Giuseppe in Via Anelli, Mileno Carmine in Via S. Lucia, Molino Domenico in Via S. Francesco, Zaccaria Paolo in Via Petrarca, La Verghetta Agostino in Via Ciccarone, Bosco e Gileno in Corso Mazzini, Di Girolamo Cesario all’Incoronata, Sputore Giovanni in Via S. Michele, Santoro Carlo in Via Vittorio Veneto, Tenaglia e Andreini in Via Ragusa, Scè Luigi in C.da De Nardis, Del Borrello Michele in C.da Fontefico, Trofino Michele in C.da Defenza, Zinni Nicola C.da
Colle delle Velle, Del Borrello Giuseppe in Via Cavour, Minnucci Donato in, Via Cavour, Farina Michele in Via L. Cardone, D’Adamo Antonio in C.da Torre Sinello. Erano, poi, in attività due sansifici che estraevano altro olio con processo chimico: Oleificio Meridionale della “Unione Coop. Ind.le dei tre Abruzzi” ubicato al Fosso Marino di Vasto Marina conosciuto come “Sansificio Gambardella”; S.A.V..I.O. srl, ubicato in corso Mazzini e realizzato dai frantoiani associati Andreini, Santoro, Bosco.
143
decèmbre / decèmbre / december
52ÂŞ summane
lunedĂŹ 27
Sande Giuvuanne
martedĂŹ 28
le Sende â&#x20AC;&#x2DC;nnucĂŻnde
mercoledĂŹ 29
Sande Davede
giovedĂŹ 30
Sanda Ilarie
venerdĂŹ 31
Sande SilveĹĄtre
sabato
1
Cape dâ&#x20AC;&#x2122;Anne
domenica
2
Sande Ggrigorie
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Dallâ&#x20AC;&#x2122;Abruzzo a Roma
con il bus targato Di Fonzo â&#x20AC;¦il massimo del comfort con modica spesa
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147
L’Amministrazione Comunale
Sindaco: Luciano LAPENNA Vice Sindaco: Vincenzo SPUTORE Assessori: Lina Marchesani, Marco Marra, Domenico Molino, Corrado Sabatini, Anna Suriani, Nicola Tiberio.
Consiglio
Riccardo Alinovi, Ivan Aloè, Mario Baiocco, Alfredo Bontempo, Francesco Paolo D’Adamo, Nicolangelo D’Adamo, Nicola D’Adamo, Giuseppe Di Paolo, Antonio Di Santo, Giuseppe Forte, Tranquillo Luciano Gentile, Fabio Giangiacomo, Guido Giangiacomo, Alessandro La Verghetta, Simone Lembo, Giuseppe Madonna, Luigi Marcello, Manuele Marcovecchio, Massimiliano Montemurro, Giuseppe Napolitano, Michele Notarangelo, Mario Olivieri, Francesco Piccolotti, Gianni Quagliarella, Etelvardo Sigismondi, Fabio Smargiassi, Nicola Soria, Giuseppe Tagliente, M. Annunziata Ulisse, Maurizio Vicoli. Segretario Generale: Rosa Piazza
Dirigenti
Giacinto Palazzuolo (Direttore Generale) Michele D’Annunzio (Cultura) Roberto D’Ermilio (Lavori pubblici, Servizi) Vincenzo Marcello (Turismo) Michele Bevilacqua (Ragioneria) Caterina Barbato (Ist. dei Servizi Sociali) Alessandro Cipressi (Urbanistica) Ernesto Grippo (Polizia Municipale)
Magistratura
Presidente Tribunale Francesco Greco Procura della Repubblica - Procuratore Capo Francesco Prete
A.S.L.
Commissari - Tommaso Stanisci, Raffaele Di Nardo, Giancarlo Barrella 148
Istituzioni Scolastiche: Dirigenti
Liceo Scientifico “R. Mattioli” - Silvana Marcucci Ist. Tec. Industriale “E. Mattei” - Rocco Ciafarone Liceo Classico “L.V. Pudente” e Ist. d’Arte - Rocco Di Scipio Ist. Tec. Comm. e Geom. “F. Palizzi” - Luigi Sabatini Ist. Magistrale “R. Pantini” - Francesco Santulli Scuola Media “G. Rossetti” - Letizia Daniele Scuola Media “R. Paolucci” - Maria Cauli I Circolo Didattico “G. Spataro” - Maria Manso III Circolo Didattico - Maria Pia Di Carlo
Forze dell’Ordine Commissariato Polizia di Stato Cesare Ciammaichella Compagnia Carabinieri Giuseppe Loschiavo Tenenza Guardia di Finanza Luigi Minnitti Ufficio Locale Marittimo Fabio Occhinegro Distaccamento Vigili del Fuoco Cosimo Colameo Corpo Forestale dello Stato Domenico Racciatti
Co.A.S.I.V. Commissario Mario Battaglia
Consorzio di Bonifica Commissario - Giuseppe Torricella
Parrocchie e Parroci Concattedrale di S. Giuseppe - Gianfranco Travaglini S. Maria Maggiore - Andrea Sciascia S. Pietro in S. Antonio - Stellerino D’Anniballe S. Paolo Apostolo - Gianni Sciorra S. Maria Incoronata - Eugenio Di Giamberardino S. Maria del Sabato Santo - Massimo D’Angelo Stella Maris - Luigi Stivaletta S. Giovanni Bosco - Francesco Labarile S. Lorenzo - Antonio Bevilacqua S. Marco Evangelista - Luigi Smargiassi
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Nicola Anelli. Autoritratto nello studio fotografico, 1900 ca.
* È sembrato quanto mai opportuno agli autori riproporre nell’edizione del Decennale un piccolo saggio sulla storia della fotografia a Vasto di Giuseppe Tagliente, apparso nel 1993 in appendice a Le immagini e la Memoria. Per essere diventato il Lunario anche una sorta di caleidoscopio della vita cittadina, che presenta un susseguirsi continuo di scatti eseguiti dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri, il testo dà la possibilità di acquisire informazioni riguardo alle vicende intorno alle quali sono stati impressi sulla lastra e notizie sugli autori, dai pionieri ai moderni professionisti che operano col digitale. Al testo sono state affiancate nuove, rarissime ed inedite fotografie. Per la bibliografia e le note si rinvia al saggio originario. 149
L’arte ce l’aveva davvero nel sangue Giuseppe De Guglielmo, per gli amici Peppino. Gli era stata trasmessa dalla madre Felicia, sorella dei fratelli Palizzi, pittori famosi a Napoli e persino a Parigi, con i quali ha in comune anche il gusto per il «plein air», per la pittura all’aria aperta in cui la luce assume un’importanza fondamentale ed assorbente. E così quando la fotografia, la strabiliante invenzione francese di Joseph Nicéphore Niepce e di Louis Jacques Mandé Daguerre che riesce a catturare le immagini con la luce arriva in Italia, Giuseppe De Guglielmo decide di abbandonare ogni velleità pittorica e di darsi anima e corpo alla nuova arte che secondo alcuni avrebbe addirittura soppiantato la pittura. Come e dove abbia imparato la fotografia non è dato di sapere, ma è assai probabile che l’abbia appresa da quei girovaghi che nella seconda metà del secolo scorso, con l’avvento delle tecniche che consentono di avere più esemplari da una stessa matrice, arrivano persino in provincia
armati di macchina e treppiedi per cogliere immagini e per scucir danari agli increduli gentiluomini del tempo. Incoraggiato dallo zio Filippo, che nei ripetuti soggiorni parigini aveva apprezzato la nuova arte nei contatti con Nadar e con i maggiori fotografi del momento, ed aiutato anche economicamente da questi, Peppino De Guglielmo si mette subito al lavoro con molta lena ed entusiasmo. Una conferma in questo senso viene dalla lettura dei primissimi numeri del settimanale Istonio diretto da Emilio Monacelli, che ci presenta il De Guglielmo in continuo girovagare con tutto l’armamentario professionale. «Questo signor Giuseppe De Guglielmo, che esercita la professione di fotografo e che nulla trascura per contentare il pubblico e portare i suoi lavori alla massima possibile perfezione, da parecchi giorni è in giro pel circondario accompagnato dall’apprendista Nicola Anelli allo scopo di eseguire fotografie di opere pubbliche di importanza, panorami, ecc. e per eseguire fotografie a gruppi e a
Giuseppe De Guglielmo, Gustavo Betti con il fucile, fine ‘800 150
Giuseppe De Guglielmo, L’Arcivescovo Rocco Cocchia con i presbiteri vastesi, fine ‘800
Giuseppe De Guglielmo, All’Incoronata, fine ‘800 151
G. De Guglielmo, Zampogna e ciaramella persone che eventualmente richiedessero l’opera sua». La diffusione della fotografia, che D’Annunzio definisce “la magia novissima” e soprattut-
to il perfezionamento delle tecniche che rendono possibile conferire ad essa una maggiore dignità artistica, inducono De Guglielmo ad abbandonare la vita errabonda e bohèmienne condotta sino ad allora e ad aprire uno studio in largo S. Lucia, che trasferisce dopo qualche anno nella centralissima strada Santa Chiara, dove può più agevolmente assecondare la sua vena artistica e realizzare lavori «che richiamano l’attenzione del pubblico per la fine esecuzione delle fotografie di vario genere e dè paesaggi che potrebbero fare onore a qualunque fotografo di grido». La sua fama di fotografo cresce a tal punto che l’attento cronista dello stesso «corriere della domenica», Emilio Monacelli, così annota: «Questi, erede dell’ingegno e dell’operosità di una famiglia, le cui glorie, sono fra le più belle della nostra storia contemporanea, sa mantenere alta la bandiera della propria casa, non essendo stata mai smentita la di lui valentia, premiata anzi in qualche esposizione e già da tanti anni incontrastata in paese e fuori». È insomma la consacrazione artistica, alla quale De Guglielmo tiene probabilmente più d’ogni altro, forse più dello stesso riconosci-
Giuseppe De Guglielmo, Gruppo di famiglia al ritorno dalla passeggiata, 1880 ca. 152
Fiorini, Disastro ferroviario, 1902 mento che gli viene unanimemente tributato di pioniere della fotografia in Abruzzo ed a Vasto. Nel pieno della maturità, apre uno studio anche a Termoli, ove come afferma il solito cronista si reca “una volta alla settimana, cioè ogni domenica”. Quando, appena sessantaduenne, muore nel 1909, la fotografia è definitivamente entrata nell’uso quotidiano ed è diventata un prodotto estremamente popolare, non più ristretto alla sola borghesia. Non c’è ormai avvenimento pubblico o privato d’una certa importanza che non venga immortalato in fotografia. Le tappe della vita, dalla nascita alla morte (molto in uso era ad esempio scattare foto ai defunti composti nella bara o fissare su lastra le cerimonie funebri) passano ritualmente dinanzi all’obiettivo di ingomhranti apparecchi dai nomi oggi sconosciuti, Dullmeyer, Lamperti e Garbagnati, Voigtlaender. Contribuisce
moltissimo alla diffusione della fotografia ed a suscitare intorno ad essa interesse e curiosità l’adozione della cartolina illustrata come strumento di comunicazione epistolare. Ideata ed introdotta in Austria nel 1869 e quindi adottata, a partire dal 1870, dai servizi postali d’Inghilterra, Svizzera e Lussemburgo, la cartolina illustrata fa il suo ingresso in Italia nel 1874 ottenendo un successo clamorosissimo, alimentato da un collezionismo largamente praticato che trova motivo nella comprensibile voglia, che pervade un po’ tutti di conoscere l’Italia appena unita e nella possibilità di visitarla comodamente grazie alla creazione di una rete ferroviaria che si spinge sin negli angoli più remoti della penisola traendoli dal secolare isolamento. L’introduzione della coscrizione obbligatoria, che porta masse di giovani da un capo all’altro della Nazione, contribuisce poi enormemente alla diffusione delle cartoline che divengono il mezzo normale per far 153
del corso Palizzi, del disastro conoscere ad un tempo sia il ferroviario del 28 febbraio, luogo della ferma che i prodella via Bebbia e Vescovado”. pri sentimenti. Pochi sono i La foto in cartolina dilafotografi che si sottraggono ga ben presto tra i fotografi alla tentazione della cartolilocali che ne svilupperanno na illustrata. A Vasto, spinti nell’arco del primo trenda questa moda, che trova tennio del Novecento una verosimilmente impreparato produzione eccezionale sia il vecchio De Guglielmo, ne per qualità che per quantiarrivano diversi, che soggiortà. Salvatore De Guglielmo, nano soltanto per il tempo fratello di Giuseppe, Nicola necessario a scattare qualche Trivelli, Angelo Laccetti e diapositiva. Il diligente croNicola Anelli, tutti allievi nista dell’Istonio riferisce per del De Guglielmo, i quali l’appunto che, nell’autunno avevano allora bottega di fodel 1902, era presente in Salvatore De Guglielmo tografia. si orientano anche città un tal fotografo Fiorini che «sta preparando una splendida collezione di verso questo prodotto di così larga richiesta. cartoline di sapore tutto locale, adatte a forni- Soprattutto l’ultimo, il quale in collaborare tanti quadretti, anche perchè ogni cartolina zione con il cugino Luigi Anelli, che cura la è una fotografia finissima». Aggiunge ancora commercializzazione per la stampa un nucon estrema precisione di aver notato tra le mero davvero incredibile per una cittadina cartoline in esposizione “quelle della spiaggia, di poche anime che inizia a muovere i primi
Nicola Anelli, Foto per ex-voto, 1918 154
della società rurale, passi come località di l’avventura coloniale, soggiorno estivo. la tragedia dell’emiNicola Anelli è il fograzione, la grande tografo per antonoguerra, l’avvento del masia dei vastesi. La fascismo e quindi gli sua lunghissima e freanni del Regime, si netica attività profesriconoscono distintasionale, che coincide mente nei ritratti dei con il periodo di più soggetti della piccola larga diffusione della borghesia vastese; nelfotografia, gli consenle immagini del funete di fissare sulla lastra rale del capitano Erla società vastese nel nesto Cordella, mormomento della sua to in Africa nel 1905, più radicale trasforin quelle dei cafoni in mazione e modernizpartenza per le Amezazione. riche, nei volti impaUn pezzo di storia stati di mestizia e di scorre per le foto fierezza dei soldati in dell’Anelli, storia di procinto di andare al paese, marginale, che fronte. La fotocameriflette tuttavia la ra dell’Anelli registra grande svolta epocale tutto con puntualità che l’Italia sta vivene fedèltà, sia che fundo. Nicola Scotti, Autoritratto I grandi avvenimenti che caratterizzano il pri- zioni nello studio di piazza Barbacani, sulmo decennio del secolo, la prima evoluzione la terrazza del palazzo Palmieri, nel quale si
Nicola Scotti, Festa degli alberi a Vasto Marina, 1920 ca. 155
Anonimo, Sez. vastese della Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale, 1930 ca. compiace anche di autoritrarsi con un pizzico di vanità, sia che lavori in esterno, sfornando di continuo diapositive, che seppur non hanno il tocco artistico e la ricercatezza di quelle del vecchio maestro, hanno il pregio di impadronirsi del variegato e vivacissimo mondo circostante con una inmediatezza e con un realismo che sono tipici della fotografia più moderna. In concorrenza con l’Anelli, che smette
la sua attività alla fine degli anni Trenta, fa la sua comparsa in città il giovane Nicola Scotti. Originario della vicina Pollutri ed allievo del noto fotografo chietino Lelio De Francesco, dal quale aveva appreso i segreti del mestiere, si stabilisce a Vasto nel 1911 e si fa subito notare per la sua bravura e soprattutto per la ricca e modernissima attrezzatura di cui dispone nello studio in via S. Chiara, che lo mette in
Nicola Scotti, Visita di S.A. Adalberto di Savoia a Vasto per ispezionare la difesa costiera, 1942 156
posizione di vantaggio nei confronti dei colleghi, i quali non avevano saputo o potuto aggiornarsi. Padronissimo delle nuove tecniche di fotografia, di sviluppo, di stampa e di ritocco, tanto da brevettare una sua invenzione, il cosiddetto “ritoccatore elettrico Scotti”, raccoglie il testimone dall’Anelli e diventa in poco tempo il fotografo più noto e più ricercato in città ed a lui si devono le più belle e significative foto scattate negli anni immedia-
Angelo Di Marco
Nicolvido Di Marco
tamente precedenti allo scoppio della guerra mondiale, le notissime immagini delle paranze nell’incanto lunare, dei panorami del golfo, dei trabocchi, dell’inaugurazione delle Guido Santulli imponenti opere littorie dell’acquedotto e di Piazza Rossetti, alla quale partecipa il principe ereditario Umberto di Savoia, delle fanciulle nei costumi cuciti per le rappresentazioni di “Core mé” e delle altre operette messe in scena da Aniello Polsi ed Espedito Ferrara. Al termine della guerra, negli anni della ricostruzione, fervida e faticosa, il numero dei fotografi che operano in città si arricchisce considerevolmente. Lavorano in quel periodo Michele D’Aloisio, che ha un piccolo laboratorio in corso Marchesani, e Guido Santulli, arrivato nel 1936 dalla vicina Paglieta con un bagaglio di esperienze maturate prima a Firenze, dove aveva studiato fotografia e poi a Roma presso lo studio Daphne, assai noto tra gli artisti del cinema e del teatro. Insieme a lui, che scompare prematuramente nel 1962, opera dal 1950 Angelo Di Marco, originario di Casalanguida, ma con alle spalle una permanenza dapprima a Lanciano, dove apprende il mestìere, e poi in Argentina, il quale apre bottega insieme ai figli Nicolvido ed Edison nel centralissimo Corso Dante riempiendo lo spazio lasciato libero da Edison Di Marco Scotti e diventando l’arti157
sta fotografo più richiesto venzione delle pellicole Kodel momento. Affiancano i dachrome ed Agfacolor, ma Di Marco, dalla fine degli che si diffonde soltanto nei anni Cinquanta, Arialdo decenni successivi, sottrae Serafini, Adolfo Fulvio ed agli studi fotografici anche i fratelli Cesare e Mario Di l’applicazione manuale del Memmo, che quelli della colore o del ritocco a colori mia generazione ricordano a della foto in bianco e nero. passeggio con la camera apLe tecniche sono ormai tanpesa al collo sul vialone della to perfezionate che la fotoVilla Comunale in attesa dei grafia rientra nell’uso conclienti della domenica. La temporaneo del fai da te. produzione delle cartoline Molto lucidamente Susan intanto riprende in maniera Sontag ha scritto della fotoconsistente per l’intervento grafia nel nostro tempo: di alcuni piccoli editori, di «L’inventario è cominciato Adolfo Fulvio solito cartolai come Nicola nel 1839 e da allora è stato Raspa e Cesario Vicoli o giornalai come Vin- fotografato quasi tutto o almeno così pare. E cenzo Di Lanciano e Michele Laccetti, i quali questa insaziabilità dell’occhio fotografico mosi servono di fotografi di ditte specializzate difica le condizioni di prigionia in quella grotta come l’Alterocca di Terni o la Dalle Nogare e che è il nostro mondo. Insegnandoci un nuovo Armetti di Milano. codice visivo, le fotografie alterano le nostre noLa fotografia è però ormai entrata nell’uso zioni di ciò che abbiamo il diritto di osservare. quotidiano ed ha definitivamente perduto Sono una grammatica e, cosa ancora più imquell’alone di portante, un’etica della visione. lnfine la consemistero, di ma- guenza più grandiosa della fotografia è che ci dà gia e d’artistico la sensazione di poter avere in testa il mondo che la circon- intero, come antologia di immagini. dava nei primi anni del secolo. Soltanto poche persone, negli anni Cinquanta e Sessanta, non hanno in casa una piccola macchina fotografica e ricorrono ancora al fotografo professionista. La comparsa del colore, che risale alla fine degli anni Trenta con l’inArialdo Serafini Cesare Di Memmo 158
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a cura di Giuseppe Tagliente Paolo Calvano Giovanni Di Rosso
Le edizioni precedenti possono essere richieste telefonando al n. 0873.362742 159
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1
2
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3
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4
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5
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6
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XVDWR DO SOXUDOH SHU LQGLFDUH LO ULWR GHO *LRYHGu 6DQWR OL VLSSvOLFKH VLWjFFH V P VHWDFFLR DUQHVH SHU VHWDFFLDUH IDULQD R DOWUR JHQHUH GL FHUHDOH 9LHQH XVDWR FRPH ULWRUQHOOR SHU FDQWLOHQD VLWjFFH VLWjFFH JQD PL Iu· ¶FFXVFs WH IDFFH VLWWLPPiQH R DQFKH VXPPXkQH V I VHWWLPDQD VPDUUi· Y SUHQGHUH LO ODUJR DOORQWDQDUVL LQ PDUH VPL]pLWH DJJ $PPDODWR DOOD PLO]D VyFFH DYY GDSSHUWXWWR RG DQFKH QHO VLJQLÀFDWR GL XQLIRUPH FRQ O·HVSUHVVLRQH VyFFH VzFFH RSSXUH VyFFLD VzFFH +D QLQJKvXWH VyFFLD VzFFH q FDGXWD OD QHYH GDSSHUWXWWR QHOOD VWHVVD PLVXUD VzFFH V P VRFLR FRORQR FKL FROWLYD XQ WHUUHQR LQ VRFLHWj PH]]DGUR VyGGH V P VROGR VRSUHSSjQJH V P SLSLVWUHOOR VpXUH VI VRUHOOD VzUHWH WXD VRUHOOD VSDFFDOjLQH V P VSDFFDOHJQD VSjLVH V I VSHVD )DMMH OL VSjLVH ÀJ SHU LQWHQGHUH O·DUWH GL LPSDUDUH PPsWWHWH QJKL FKL q FFKL PPjMMH GL WD· H IjMMH OL VSjLVH VSDUDJQi· Y ULVSDUPLDUH VSDUiJQH V P ULVSDUPLR VSDVHPjWH DJJ EROVR VWDQFR VSsLFDÀQ FFKLH V P VHPH GL ÀQRFFKLR VHOYDWLFR VSHUi· Y VSHUDUH 6SLGsLWH (VSHGLWR VSsOOH ELJLRWWHULD 6SLUGH 6jQGH V P 6SLULWR 6DQWR VSLUGvXWH DJJ VSHUGXWR 6SUXåFLDYLGuOOH VRSUDQQRPH OHWWHUDOPHQWH FKL SXOLVFH OH EXGHOOD VSXVi· Y VSRVDUH VSXViWH DJJ VSRVDWR ¶VVL ¶VVL DJJ GLP SO P H I TXHOOL ¶VVX ¶VVD DJJ GLP VLQJ P H I TXHOOR TXHOOD åWi· Y VWDUH ,QGLFDWLYR SUHVHQWH åWuQJKH VWDJJLjXQH R DQFKH VWDVFLjXQH V I VWDJLRQH äWDJQDUuOOH VRSUDQQRPH åWDPDWsLQH VWDPDWWLQD
åWL DJJ GLP SO TXHVWL åWsFFKLMH V I JLRFR GD EDPELQL FRQVLVWHQWH QHO WLUR G·XQD SLHWUD FRQWUR XQ PDWWRQH SRVWR LQ VHQVR YHUWLFDOH VXO TXDOH YLHQH SRVWR XQD PRQHWD XQD PDQGRUOD XQ ERWWRQH MXFXj· D OD åWsFFKLMH åWyFFKH V P VWRFFDÀVVR åWUjJQH· Y VWULQJHUH åWUDQJDvMM QH V P PDO GL JROD åWUDVFLQi· Y WUDVFLQDUH R WUDVFLQDUVL VWUDVFLQpWH DJJ WUDVFLQDWH ODYRUDWH OL UiSH VWUDVFLQpWH åWUD]LMiWH DJJ VWUD]LDWR åWULSSLOjXQH V P VWRSSLD åW åWD DJJ GLP TXHVWR TXHVWD åWXWi· Y VSHJQHUH 6XjWWH V I PDJOLD DSHUWD VXO GDYDQWL VXPXQGj· Y VHPLQDUH VXPXqQGH V I VHPHQ]D VHPH VXTTXjUŧH V P VRFFRUVR VXUYs]LMH V P VHUYL]LR VXVSsLUH V P VRVSLUR
7
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7ULQJLQuOOH VRSUDQQRPH WULSSsLQH V I WRUSHGLQH SHVFH WUXPPXuQGH DYY PHQWUH WUXKXi· Y WURYDUH WURFFKHOH V P WURJROR WUySSH DJJ LQGHI WURSSR LQ PLVXUD HVDJHUDWD WUXPPLQGH DYY PHQWUH WXPEUiWH DJJ WHPSHUDWR ULIHULWR DO WHPSR WXRUWH V P WRUWR
8
XFFKLMH V P RFFKLR XPEUjVH V P RPEURVR XMMH V P RJJL
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177
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183
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