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storie in volo
Percorsi facilitati e semplificati
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IO IMPARO FACILE
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INTRODUZIONE IO IMPARO FACILE è rivolto agli alunni della Scuola Primaria e in particolare a tutti coloro che presentano Bisogni Educativi Speciali (BES). Con questa espressione ci riferiamo a quanto è già stato descritto dalla Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 in cui si fa riferimento a tre grandi sottocategorie ascrivibili ai BES: quella della disabilità, quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale. Tra i disturbi evolutivi specifici ricordiamo i disturbi specifici dell’apprendimento, i disturbi del linguaggio e delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e della iperattività oltre ad alcune forme di funzionamento cognitivo limite in cui non risultano soddisfatti i criteri previsti dalle leggi 104 o 170. Anche alcune forme lievi di disturbo dello spettro autistico, purché senza disabilità intellettiva, possono rientrare tra i BES, pertanto ci è sembrato doveroso fornire all’insegnante quante più risorse possibili per rispondere in modo appropriato alle molteplici esigenze di questi alunni.
mento, alunni stranieri e alunni con difficoltà cognitive di tipo lieve, parallelamente al lavoro proposto all’intera classe, senza dover ricorrere ad adattamenti o ulteriori rielaborazioni. A cura di: Alessandra Spreafico è insegnante di sostegno specializzata di Scuola Primaria, laureata in Lingue e Letterature Straniere (ad indirizzo glottodidattico) e Scienze della Formazione Primaria all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. Ha conseguito, oltre alla certificazione CEDILS di facilitatore linguistico, il Master di II livello in Didattica e Metodologie della lingua italiana per Stranieri. Attualmente è Funzione Strumentale per l’Integrazione presso un Istituto Comprensivo di Brescia.
Il materiale si compone di schede operative altamente specifiche in grado di avviare il bambino, in modo graduale, alla comprensione del testo, mantenendo i contenuti affini a quelli del sussidiario utilizzato dagli altri compagni di classe. La revisione semplificata dei testi è stata mirata alla riduzione dei livelli di complessità di tipo lessicale e morfosintattico e all’utilizzo di parole ad alta frequenza d’uso ed elevato grado di immaginabilità, al fine di favorire i processi di analisi e comprensione dei testi stessi. Tali accorgimenti hanno permesso la realizzazione di materiale pronto per essere utilizzato dall’insegnante, che può così intervenire nei confronti di alunni con difficoltà di apprendi-
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Il pallone di Alceste Oggi pomeriggio Alceste ha detto a tutti i compagni di classe di andare al campo abbandonato. Alceste è mio amico. Lui è grosso e ama mangiare. Alceste ci ha chiamati perché suo papà gli ha regalato un pallone nuovo di zecca e quindi potevamo fare una partita bellissima. Eravamo in diciotto e dovevamo fare le squadre. Agnan era l’arbitro. Agnan è il primo della classe e non ci è tanto simpatico. Nessuno lo voleva in squadra perché non è molto bravo negli sport e piange troppo. Ora, con Agnan come arbitro, restavamo in diciassette, quindi c’era uno di troppo. Poi abbiamo trovato la soluzione: uno doveva fare il guardalinee. Abbiamo scelto Maixent perché è velocissimo. Lui ha le gambe lunghissime e magrissime. Le sue ginocchia sono tutte nere. Tutti volevano fare il capitano, tranne Alceste. A lui non piace correre. Lui voleva fare il portiere. Abbiamo lanciato una moneta e alla fine i due capitani eravamo io e Geoffroy. Ci siamo schierati in campo, ma nelle due squadre sono scoppiate molte discussioni perché tutti volevano fare i centroavanti. Alla fine si è fischiato il calcio d’inizio. E solo allora Alceste ha gridato: – Non abbiamo il pallone! L’ho dimenticato a casa! R. Goscinny, J. Sempé, Il piccolo Nicolas, Donzelli Editore
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 18
nuovo di zecca = nuovissimo. guardalinee = chi aiuta l’arbitro nel gioco. centroavanti = nel calcio, chi attacca.
Segna con una X la risposta corretta. I personaggi della storia: vengono presentati (si dice chi sono e come sono fatti) non si capisce bene chi sono non ci sono personaggi Alceste: non ha amici è il migliore amico del protagonista è il migliore amico di Geoffoy Il finale della storia: è prevedibile: come te lo aspettavi a sorpresa: non te lo aspettavi così non c’è un finale Nel brano sono descritti Alceste e Maixen. Prova a disegnarli.
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 18
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Serena Serena era una bambina minuta, timida e molto riservata. Serena era stata la prima compagna di banco di Nina quando era arrivata in quinta B. Nina ricordava bene quel momento. – Ne vuoi un po’? – le aveva chiesto Serena durante la ricreazione. – Prendi un pezzo della mia torta, è troppa per me… – Nella scuola dov’ero lo scorso anno, era il Comune a dare ogni giorno la merenda agli alunni, così mangiavamo la frutta distribuita per quel giorno – aveva risposto Nina, forse per giustificare di non avere la merenda. – Ecco perché hai cambiato scuola! – le dice Serena. Le due bambine avevano riso e da quel momento era iniziata la loro amicizia. Serena era una compagna amabile, sempre gentile ed educata. Nina aveva deciso di raccontarle qualcosa della sua famiglia. Il papà di Nina era partito dall’Albania sette anni prima per cercare una vita migliore in Italia. Era partito su un gommone con pochi soldi. Aveva viaggiato di notte. In Italia nessuno voleva dargli un lavoro perché era albanese. Serena ascoltava Nina senza interromperla né giudicarla. Nina era contenta di questo. Nina e Serena sarebbero state amiche per sempre.
minuta = piccola e magra
gommone =
M. Albertini, Nina e la capanna del cuore, Raffaello
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 20
Unisci ciascun aggettivo al suo contrario. minuto
impaziente
amabile
chiacchierone
paziente
grosso
riservato
odioso
Segna con una X la risposta corretta. Da dove viene Nina? Da un’altra scuola in Italia. Dall’Albania. Da una scuola nella stessa città di Serena. Serena: è molto gentile con Nina da subito è diventata gentile con Nina dopo che l’ha conosciuta non è affatto gentile con Nina Con quale mezzo il papà di Nina era arrivato in Italia? Con una barca. Con un gommone. In macchina. Per quale motivo, il papà di Nina è venuto in Italia? Per mandare a scuola Nina. Per fare una vacanza. Per cercare una vita migliore. Se hai in classe una cartina dell’Europa, cerca l’Albania e l’Italia e prova a immaginare il viaggio fatto dal papà di Nina. Prova a scrivere sul quaderno una breve storia di questo viaggio.
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 20
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Capriole e batticuore Oggi in palestra c’era anche la III D, dove, purtroppo c’è Emiliano, che mi sta antipaticissimo perché non rispetta le regole e qualche volta offende! Il maestro Guerino ci ha detto che oggi avremmo fatto le capriole, e io mi sono preoccupata, perché avevo paura di fare brutta figura con Emiliano. Prima abbiamo fatto le capriole sul materasso alto e non riuscivo a darmi la spinta. Ho continuato a provare da sola e finalmente ci sono riuscita. Poi abbiamo fatto le capriole partendo dalla posizione in piedi: prima con le mani e poi senza mani. Senza mani avevo paura, e così sono caduta sul tappeto. – Sempre la solita! – ha commentato Emiliano ridendo. Lui è bravissimo a fare ginnastica. Dopo Emiliano, toccava a me fare la capriola, così sono andata a sedermi da sola in fondo alla palestra perché mi veniva da piangere. Mi è venuta vicina Rima e mi ha detto: – Sai cosa dice la mia mamma? Ridi e il mondo ride con te, piangi e piangi da sola. Dai, giochiamo allo SDI. È un gioco che si fa in Marocco dove un bambino fa il lupo e prende i compagni. Appena li tocca, i compagni finiscono in prigione, cioè stanno attaccati al muro con una mano e tengono l’altra tesa in fuori, ma possono essere liberati se uno passa e tocca il braccio teso. Il gioco finisce quando tutti vanno in prigione. Abbiamo giocato e, quando è toccato a me fare il lupo, ho messo tutti in prigione! Ero felicissima e Rima mi ha detto: – Hai visto? Se ridi, il mondo ride con te! B. Pumhösel, A. Sarfatti, Verticali e batticuore, EDT
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAGG. 12-13
Segna con una X la risposta corretta (possono anche esserci più risposte corrette). Quali sentimenti prova la protagonista durante la lezione di ginnastica? Paura Felicità Sorpresa Quali sentimenti prova la protagonista alla fine della lezione di ginnastica? Paura Felicità Sorpresa Riordina le regole del gioco SDI mettendo i numeri da 1 a 5 nelle casella, poi riscrivi sotto le regole in ordine cronologico. I bambini che vengono toccati dal lupo vanno in prigione in fondo alla stanza con un braccio teso. Un bambino viene scelto per fare il lupo. La partita finisce quando tutti i bambini vengono presi dal lupo. I compagni liberi cercano di non farsi prendere dal lupo e possono liberare i compagni toccando loro il braccio teso. Il lupo deve correre e cercare di toccare i compagni.
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. X
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Sognavo la bicicletta Quando ho compiuto sette anni, la mamma ha deciso che dovevo lasciare il Giardino d’infanzia per una vera scuola. Sono andato alla Scuola della Cattedrale di Llandaff per due anni. Ricordo molto poco dei due anni in cui ho frequentato quella scuola, tra i sette e i nove anni, ma un episodio non lo dimenticherò mai. Era il primo trimestre e tornavo da solo a piedi da scuola attraverso il parco, quando improvvisamente uno degli alunni più grandi, sui dodici anni, è sceso sulla strada a tutta velocità sulla sua bicicletta, a neanche venti metri da me. Pedalava rapidissimo all’indietro, ha tolto le mani dal manubrio e se le è incrociate sul petto. Mi sono fermato di colpo e l’ho fissato incantato. Era così agile, coraggioso ed elegante nei suoi pantaloni lunghi, stretti in fondo con una molletta e il berretto rosso inclinato sulla testa. “Un giorno avrò una bicicletta come quella e porterò pantaloni lunghi con le mollette in fondo e il berretto rosso inclinato e me ne andrò giù per la collina, pedalando all’indietro e senza mani!”. In quel momento il mio unico pensiero era quello di poter avere una bicicletta e di poter pedalare senza mani, giù per la collina. Un sogno fantastico! Se ci penso mi viene ancora la pelle d’oca.
trimestre = tre mesi.
R. Dahl, Boy, Salani
avere la pelle d’oca = avere i brividi.
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 20
Segna con una X la risposta corretta. Quanti sono i personaggi che compaiono nel testo? 1 2 3 Chi sono? 1. ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................... 2. ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................... 3. ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................... Il protagonista è: un bambino di sette anni un ragazzo in bicicletta un ragazzo di dieci anni Alla fine della storia qual è il principale interesse del protagonista? Andare a scuola in bicicletta. Andare su e giù per le colline in bicicletta senza mani sul manubrio. Andare su e giù per la città in bicicletta. Nel testo si parla di alcune parti della bicicletta, sai riconoscerle e inserirle al posto giusto?
manubrio – sella – ruota – pedale .................................................................
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 20
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Agatha Christie Agatha Mary Clarissa Miller nasce in Inghilterra nel 1890. Era una ragazza vivace e brillante con un talento per la scrittura. Nel 1914 sposa il dottor Archibald Christie, che lavorava nell’esercito. Agatha segue Archibald come infermiera volontaria, durante la prima guerra mondiale. Tra le corsie Agatha impara a conoscere le medicine e i veleni, elementi fondamentali dei suoi gialli. Finita la guerra, fa una scommessa con la sorella: avrebbe scritto un libro poliziesco, in cui si sarebbe scoperto il colpevole solo nelle ultime pagine. Nasce così il suo primo libro, che aveva come protagonista il detective Hercule Poirot. Il manoscritto fu però rifiutato da sei editori. Il successo arriva finalmente nel 1926, con un altro libro: L’omicidio di Roger Ackroyd. Agatha diventa famosa con il nome di “Agatha Christie”. Poco dopo, Agatha e Archibald divorziano. La scrittrice si risposa nel 1930 con l’archeologo Max Mallowan, con cui inizia a viaggiare nei Paesi più strani, dai quali trova ispirazione per i suoi libri che ormai erano sempre un successo. In questi anni crea anche il noto personaggio di Miss Marple, un’anziana signora molto furba, protagonista di dodici romanzi molto apprezzati. Alcune sue opere, come Assassinio sull’OrientExpress, Assassinio sul Nilo, Dieci piccoli indiani, sono diventati classici della letteratura. Agatha muore nel 1976. C. Coppini, Vita avventurosa delle donne famose, Dami
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 22
Inserisci nello schema gli avvenimenti più importanti della vita di Agatha Christie.
Quando e con chi si sposa la prima volta .....................................................................................................................................................
Quando nasce?
Il suo primo libro
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Quando muore?
Il suo secondo marito
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I suoi libri più famosi ..................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 22
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Il mio amico Ahmed 3 ottobre Caro Di, sono sola in casa, così ho tempo per scriverti con calma. Ieri ho deciso di scrivere di Ahmed perché quando sono insieme a lui sto bene e provo emozioni strane. Pensa che una notte l’ho persino sognato! Voglio raccontarti di una cosa successa qualche giorno fa. MG (la maestra Giovanna) ci aveva dato un’ora per un disegno libero e io che cosa ho disegnato? Ho disegnato Ahmed proprio come l’avevo sognato quella notte, ricordi? Alla fine sono andata da Ahmed, e gli ho detto: «Ahmed, vuoi vedere un disegno che ho fatto?», «Sì, grazie» ha risposto lui. Mi sono seduta e gli ho fatto vedere il disegno. «Chi è il bambino nel disegno?» ha chiesto. «Sei tu!». È stato così che abbiamo cominciato a diventare amici. Prima ci conoscevamo soltanto, ora invece ridiamo insieme, io e il mio amico Ahmed. Ora devo scappare. Tua La da R. Piumini, Diario di La, Edizioni EL
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 28
Segna con una X la risposta corretta. Chi scrive la pagina di diario? Una bambina. La maestra. Un bambino. Scrive il diario per: raccontargli un segreto raccontargli della sua amicizia con Ahmed mandare un messaggio ad Ahmed La bambina che scrive, mette la data alla sua pagina di diario: per rendere la pagina più bella per fissare quello che scrive in un tempo preciso Rispondi. Quale nome dà la bambina al suo diario? ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
La pagina di diario si conclude con la firma della bambina. Qual è il nome della bambina? ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Hai anche tu un amico o un’amica speciale? Sì
No
Come si chiama? ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Prova a scrivere una pagina di diario sul tuo quaderno e racconta qualcosa che è successo oggi a scuola oppure qualcosa che vuoi tenere segreto. Ricordati di mettere la data e la firma alla fine del tuo testo! Se vuoi, puoi dare un nome al tuo diario.
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 28
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Terra in vista! Venerdì 3 agosto 1492 Mezz’ora prima dell’alba, ho lasciato il porto di Palos a bordo della caravella, con buona scorta di viveri e di marinai e ho fatto rotta verso le isole Canarie, per muovere poi di là e navigare verso le Indie. Lunedì 10 settembre Per non far preoccupare i marinai e per non far perdere loro la voglia di continuare il viaggio, ho detto loro di aver fatto molta meno strada di quella che in realtà abbiamo fatto. Domenica 16 settembre Abbiamo visto galleggiare ciuffi di alghe molto verdi che sembrano ancora fresche. Giovedì 20 settembre Qualcuno ha preso un uccello simile a un gabbiano. All’alba hanno raggiunto le navi anche due o tre uccelli di terra. In seguito è arrivato anche un gabbiano. Venerdì 12 ottobre Alle due di notte è stata vista la terra. È una piccola isola che nella lingua degli indigeni è detta “Guanahani”. Subito dopo è apparso qualche indigeno completamente nudo. da C. Colombo, Diario di bordo, Mursia
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caravella =
viveri = cibo, cose da mangiare.
indigeni = sono persone che sono nate in un luogo e vivono lì da sempre.
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 29
Segna con una X la risposta corretta. Il diario scritto da Cristoforo Colombo è: è un diario personale è un diario di viaggio Segna con una X se le frasi sono vere (V) o false (F). – Il viaggio di Colombo è durato due mesi.
V F
– Colombo è in viaggio da solo.
V F
– Colombo viaggia con delle caravelle.
V F
– Colombo e i suoi marinai stanno facendo un lungo viaggio.
V F
Unisci ciascuna data con il suo avvenimento. Colora dello stesso colore la data e l’avvenimento a cui si riferisce. Colombo e i suoi marinai vedono alghe verdi in mare.
3 agosto
Colombo e i suoi marinai vedono uccelli di mare e di terra.
10 settembre
Colombo lascia il porto di Palos.
16 settembre
Colombo e i suoi marinai vedono la terra e i suoi abitanti.
20 settembre
Per non fare preoccupare i marinai, Colombo mente loro sulla lunghezza del viaggio.
12 ottobre
Secondo te, perché Colombo mente sulla vera lunghezza del viaggio fatto (10 settembre)? er non preoccupare i marinai e far perdere loro la voglia P di continuare nel viaggio. Perché è un bugiardo. STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 29
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Lettera al Sindaco Ancona, 15 aprile 2016 Alla cortese attenzione del Sindaco del Comune di Ancona Egregio Sig. Sindaco siamo gli alunni della IV C della Scuola Primaria Collodi. Con la presente vorremmo chiederLe gentilmente di ascoltare le nostre richieste e di tenerne conto nel prossimo Consiglio comunale. Nel nostro quartiere i marciapiedi non si possono percorrere perché sono pieni di buche, dislivelli e spaccature dell’asfalto a causa delle radici degli alberi. Per la poca cura e la mancanza di manutenzione nel corso degli anni, i marciapiedi non si possono più utilizzare. Per noi studenti, che li percorriamo ogni giorno e per tutti i residenti il rischio di inciampare e farsi male è costante. A questa difficoltà si aggiunge la mancanza di piste ciclabili. Per noi è sempre più pericoloso andare in giro, perché circolano tante macchine. Si potrebbe magari chiudere al traffico privato qualche via, per avere un po’ di spazio sicuro dove poter circolare con la bici e raggiungere la scuola; in tal modo si contribuirebbe anche a favorire il trasporto pubblico e a contrastare lo smog. L’aria è diventata irrespirabile, qualcuno di noi ha l’asma tutto l’anno. Abbiamo in mente tante idee per una città più bella e pulita e vorremmo parlarne con Lei, quindi ci piacerebbe incontrarLa. RingraziandoLa in anticipo per l’attenzione, restiamo in attesa della Sua certa risposta. Distinti saluti Gli alunni della IV C 16
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 34
Scegli la risposta esatta, segnandola con una X. A chi viene mandata la lettera? Chi è il DESTINATARIO? La maestra. La classe IV C. Il Sindaco di Ancona. Chi scrive la lettera? Chi è il MITTENTE? Il Sindaco di Ancona. La classe IV C. I cittadini di Ancona. Perché viene scritta la lettera? I bambini chiedono al Sindaco di sistemare le strade della città. I bambini chiedono al Sindaco un nuovo parco giochi. Come inizia la lettera? Caro Sindaco Egregio Sig. Sindaco Sindaco Come finisce la lettera? Ciao Distinti Saluti La Tua La Perché, secondo te, viene usato “Egregio” e “Distinti Saluti” e non “Caro” e “Ciao”? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Colora la parola giusta per terminare la frase. Questa è una lettera
FORMALE
INFORMALE
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 34
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Piccolo mostro Quella notte, in cielo, c’era una grande confusione. – Presto! Quei fagotti devono essere spediti! Le cicogne infermiere si affrettavano ad avvolgere i piccolini in un lenzuolo rosa o azzurro e li inviavano al reparto spedizioni. Quella sera c’era davvero una grande confusione! La cicogna caporeparto aveva anche un bruttissimo mal di testa e fuori c’era un forte vento. Forse per colpa del mal di testa, forse per colpa del forte vento, un fagottino viene spedito a un indirizzo sbagliato. È il fagottino 225. La cicogna lo ha spedito in Vicolo de’ Mostris 4, anziché per Piazza delle Giunchiglie 37. Al numero 4 abitava una coppia di giovani mostri in attesa del primo figlio. Marito e moglie speravano che il bambino assomigliasse loro. Quando aprono il fagottino, però, rimangono senza parole. Davanti a loro stava un neonato biondissimo, con grandi occhi azzurri, un faccino tondo e morbido e due fossette nelle guance sorridenti. I due mostri si accorgono subito che il bambino è molto diverso da loro, ma sperano che nel futuro cambierà un po’. Subito però i due mostri capiscono che, anche se il bambino è diverso da loro, lo amano già moltissimo. da G. Pirola, Mostro per caso, Raffaello
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 40
fagotto =
Rispondi a voce alle seguenti domande. 1. Che cosa succede in cielo? 2. Come mai la cicogna sbaglia a inviare il fagottino 225? 3. Dove finisce il fagottino 225? 4. I due mostri sono contenti di avere un bambino molto diverso da loro? Nel racconto ci sono personaggi realistici e personaggi fantastici. Cercali e inseriscili nella griglia. Personaggi Fantastici
Realistici
Nel racconto che hai appena letto, si parla delle cicogne. Secondo te, per come sono descritte in questo testo: le cicogne sono personaggi realistici perché si comportano come nella realtà. le cicogne sono personaggi fantastici perché fanno cose che non sono reali. Nel brano viene descritto il bambino che è stato inviato in Vicolo de’ Mostris: sapresti colorarlo così come viene descritto? Divertitevi a coppie a provare a immaginare cosa succede nella casa dei due mostri. Come cresce il bambino? .........................................................................................................................................................................................
Come diventa? .........................................................................................................................................................................................
Vivrà come un mostro oppure come un umano? .........................................................................................................................................................................................
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 40
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L’impresa di Garuk
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Garuk tremava, ma non per il freddo. Per la prima volta, stava accompagnando i cacciatori della tribù, insieme al suo amico Urec. I due ragazzi avevano appena compiuto dodici anni, e questa caccia era per loro il primo passo nel mondo degli adulti. I due ragazzi e i cacciatori si dirigevano verso la valle per cacciare i grandi animali. Garuk aveva già visto i bisonti, ma non li aveva mai affrontati. All’improvviso Garuk si trova davanti a un bisonte e per la paura scappa via. Garuk non aveva superato la prova del coraggio. Lo attendeva una punizione terribile: sarebbe stato allontanato dalla tribù. Garuk inizia a piangere, mentre gli uomini lo abbandonavano nella valle e il suo caro amico Urec lo seguiva con lo sguardo. Adesso doveva cavarsela da solo. Solo l’amico Urec non si era dimenticato di lui e, ogni tanto, andava a trovarlo. Un giorno, tornando dalla caccia, Garuk vede un orso uscito dal lungo letargo. Vicino all’orso c’era Urec, pieno di terrore, rannicchiato in un angolo. Garuk cerca di attirare l’attenzione dell’orso per farlo allontanare da Urec. Poi Garuk si scontra con l’orso e lo uccide. Dopo lo scontro, Garuk sviene. Quando si risveglia c’è una grande sorpresa ad attenderlo: tutta la sua tribù gli sta attorno e lo festeggia come un gran guerriero che ha sfidato l’orso e salvato il suo grande amico Urec. da C. Cretois, L’impresa di Garuk, Zanfi Editore
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAGG. 46-47
Rispondi a voce alle domande: 1. Dove si svolge la storia? 2. Chi è Garuk? 3. Chi è Urec? 4. Garuk e Urec devono fare il loro primo passo nel mondo degli adulti. Qual è? 5. Perché Garuk scappa? 6. Cosa succede a Garuk per essere scappato? 7. Cosa fa Urec, quando Garuk viene abbandonato? 8. Cosa imparara a fare Garuk? 9. Cosa succede il giorno che Garuk e Urec incontrano l’orso? 10. Come finisce il racconto? Completa le frasi scegliendo la parola giusta tra quelle suggerite. a. La storia ha come protagonista ......................................................................................................................................................... (Garuk / Urec / un Popolo). b. Garuk e Urek devono ........................................................................................................................................................................................... (uccidere un orso / superare una prova per entrare nel mondo degli adulti / vivere da soli). c. Garuk non supera la prova perché ha troppa paura, allora
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(viene ucciso / viene festeggiato / viene abbandonato). d. Garuk impara ................................................................................................................................................................................................................... (a morire / a essere arrabbiato / a cavarsela da solo). e. Un giorno, Garuk .............................................................................................................. che sta per attaccare Urec. (incontra un orso / incontra un bisonte / incontra un nemico). f. Garuk uccide l’orso e ........................................................................................................................................................................................... (salva Urec / lo mangia / salva il suo popolo). g. La tribù
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(festeggia Garuk come un eroe / caccia Garuk dalla tribù).
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAGG. 46-47
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Attimi di terrore Quella notte, io e mio fratello Alex ci siamo persi nel bosco e non sapevamo dove andare. All’improvviso abbiamo sentito un rumore. – Che cos’è stato? Hai sentito? – mi chiede Alex dopo due secondi. Avevo sentito. Un tonfo. Molto vicino. – È un animale? – ho chiesto. – Non... non credo – balbetta Alex. Tum-tum. Più forte. – Svelto, da questa parte – ho urlato. – Da che parte? – grida Alex – Da che parte? Si sente dappertutto! Ad un tratto, ci siamo trovati di fronte a una grande testa pelosa con due occhi rossi che brillavano come fiamme. Quel mostro aveva due file di lunghe zanne giallastre e una lingua rossa coperta di escrescenze appuntite. Le sue fauci erano pronte a divorarci. Io e Alex avevamo i brividi di terrore. – Noi non crediamo ai mostri! – gridai – Questa creatura è soltanto un’invenzione. Se non ci crediamo, non può esistere! – Tu non esisti! Tu non esisti! – grida mio fratello. Io e Alex continuavamo a cadere nella pancia del mostro. Avevo chiuso gli occhi per la paura. Quando ho aperto gli occhi, ero per terra. Ero vicino ad Alex nel prato. La Luna ci illuminava. I due bambini erano felicissimi, non avevano creduto al mostro e questo era sparito. da R.L. Stine, Ectoplasmi, Mondadori
escrescenza = rigonfiamento della pelle. 22
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAGG. 52-53
Segna con una X la risposta corretta. Dove si svolge la storia? In un bosco. In un giardino. Non si sa. Chi sono i protagonisti della storia? Due amici. Due fratelli. Due mostri. Di cosa hanno paura i due bambini? Delle streghe. Del buio. Di un mostro. Come finisce la storia? I due bambini si salvano perché non hanno creduto nel mostro. I due bambini vengono salvati dalla Luna. I due bambini si salvano perché il mostro sparisce per la paura. Unisci il personaggio con l’aggettivo che lo descrive. peloso
BAMBINI
paurosi impauriti con due occhi rossi
MOSTRO
felicissimi Con due lunghe zanne
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAGG. 52-53
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Nel bosco Il signor Tiburius si trovava in una radura in mezzo a un bosco. Tutto gli piaceva moltissimo. Intorno non si vedeva né sentiva anima viva. La radura iniziava dalla strada ed entrava in profondità nel paesaggio. Il signor Tiburius vede che più in là vi era una radura ancora più bella con una parete rocciosa a sinistra e meravigliosi alberi a destra e decide di andarci. Si sentiva bene tra il calduccio del Sole e il fresco delle rocce. Tutto quello che vedeva intorno gli piaceva. A sinistra, appoggiati alla parete rocciosa, c’erano numerosi altri massi: bianchi, gialli, bruni e di tanti altri colori. Nel mezzo, cespugli color ruggine, e nel bosco, alcuni alberi isolati. Nel bosco, il signor Tiburius vede anche splendide farfalle. Il signor Tiburius sente un gradevole profumo di more selvatiche. Tiberius continua a camminare e arriva a un gruppo di tronchi mozzi, da cui colava resina appiccicosa. Non aveva mai visto nulla di simile e decide di fermarsi. La resina usciva dalla corteccia, e le gocce sembravano oro liquido. Sul suo cammino, Tiburius incontra un gruppo di genziane blu, le osserva con piacere e ne raccoglie una. da A. Stifter, Il sentiero nel bosco, Adelphi
genziana radura = spazio piatto, senza alberi. Un prato. 24
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 84
Rispondi ad alta voce. 1. Dove si svolge la storia? 2. Chi è il protagonista? 3. Cosa vede? 4. Quello che vede, gli piace?
Nel racconto viene descritto il bosco dove il signor Tiburius si trova. Unisci ciascun oggetto all’aggettivo che lo descrive. colorati
Sole
caldo
rocce
mozzi
genziane
appiccicosa
cespugli massi
fresche
resina
profumate blu
tronchi
color ruggine
more
Colora il riquadro con l’affermazione giusta. Il racconto che hai letto descrive in modo preciso il bosco nel quale il signor Tiburius sta passeggiando. La descrizione è molto precisa e noi, possiamo immaginarci il bosco.
Il testo che hai letto racconta in modo fantastico il bosco dove il signor Tiburius sta passeggiando. La descrizione non è reale, serve solo per farci divertire.
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 84
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Il barattolo Un giorno, la signora Bartolotti riceve un pacco con una lettera. Appoggia la busta e il foglio sul tavolo della cucina e comincia a guardare nello scatolone. Ad un tratto, sente sotto le dita qualcosa di liscio, duro e freddo. È un grande barattolo di metallo rosso. Il barattolo era alto più o meno come un ombrello e abbastanza largo. Sopra il barattolo non c’erano etichette, c’era solo un bollino celeste grande come una moneta. Sul lato del barattolo c’era scritto “ALTO” e dall’altro “BASSO”. Nel centro del barattolo c’era la scritta “ISTRUZIONI ALL’INTERNO”. La signora Bartolotti inizia a dare dei colpetti al barattolo. Il barattolo sembra vuoto. “Forse pop-corn?” pensa, ma poi riflette e capisce che quella non poteva essere una scatola adatta a contenere dei pop-corn. Non poteva contenere nemmeno degli alimenti perché a metà scatola c’era una striscia di latta. Quando questa striscia si tira, la latta si apre a metà. Quindi, questo barattolo non andava bene per alimenti, doveva esserci qualcosa di solido. “Carne in scatola!” pensa. Amava la carne in scatola, ma il barattolo era davvero troppo grosso, ci potevano stare più di venti chili di carne lì dentro! La signora Bartolotti continua a tirare. Mentre tirava la striscia, si sentiva uno strano rumore, un fischio. Quando tutta la striscia era stata tolta, dal barattolo inizia a uscire un odore di acido e di ospedale che si sparge per tutta la stanza. La signora Bartolotti inizia a preoccuparsi. da C. Nöstlinger, Il bambino sottovuoto, Salani
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 68
Nel testo ci sono molti dati. Inserisci al posto giusto il tipo di dato che è descritto. OLFATTIVO – UDITIVO – VISIVO – TATTILE qualcosa di liscio, duro e freddo
DATO
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È un grande barattolo di metallo rosso. Il barattolo era alto più o meno come un ombrello e abbastanza largo. Sopra il barattolo non c’erano etichette, c’era solo un bollino celeste grande come una moneta. Sul lato del barattolo c’era scritto “ALTO” e dall’altro “BASSO”. Nel centro del barattolo c’era la scritta “ISTRUZIONI ALL’INTERNO”.
DATO
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sembra vuoto.
DATO
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il barattolo era davvero troppo grosso.
DATO
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uno strano rumore, un fischio.
DATO
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dal barattolo inizia a uscire un odore di acido e di ospedale che si sparge per tutta la stanza.
DATO
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tattile
Rispondi con una X. Cosa conterrà, secondo te, il barattolo? Dei cetrioli Un bambino Un detersivo Nessuna di queste risposte va bene Se vuoi scoprire qual è la risposta corretta, vai in libreria o in biblioteca e cerca un libro da cui è tratto questo racconto.
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 68
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Il siamango Il siamango è una scimmia antropomorfa che appartiene alla stessa famiglia di tutti i gibboni. È alto un metro e mezzo e pesa oltre venti chili. Ha le braccia molto più lunghe rispetto al resto del corpo. Il siamango è di colore nero, la pelliccia è morbida e brillante; esistono anche degli esemplari dal pelo bianco. Il siamango ha la fronte bassa, gli occhi molto incavati, il naso largo e piatto con grandi narici laterali, le guance infossate. La sua bocca ha una notevole capacità di apertura. Il siamango è una specie arboricola, cioè vive prevalentemente sugli alberi. Cammina lentamente, si arrampica con prudenza e salta agilmente. Vive in gruppi numerosi: è l’unica specie che vive insieme con gli altri gibboni in tutti i loro territori. Il siamango si arrabbia facilmente ed è molto sensibile. Questa scimmia, più di ogni altra specie di gibbone, si nutre, oltre che di frutta, di foglie, qualche volta mangia anche uova e piccoli animali.
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antropomorfa = che ha caratteristiche o comportamenti che la rendono simile all’uomo. gibbone = è una specie di scimmia che vive in Asia. incavato = scavato. È come se gli occhi rientrassero un po’ nel viso.
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 69
Inserisci le parti del corpo del siamango. Poi, nella tabella, metti l’aggettivo che lo descrive.
braccia – occhi – guance – pelliccia – naso
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PARTI DEL CORPO
AGGETTIVO
braccia
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pelliccia
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occhi
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guance
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naso
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 69
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La mascherina di seta nera Non ero ancora completamente sveglio e ho avuto la sensazione di un pennello leggero e ruvido sul mio viso. Una volta sveglio, ho visto qualcosa sopra il mio cuscino. Era grande più o meno come una noce di cocco e aveva il pelame del color del cocco. Sembrava un peluche. Solo il muso era coperto da una maschera di seta nera da dove si vedevamo brillare gli occhi. La sua tribù viveva sui grandi alberi attorno alla mia capanna. Famiglie intere se ne stavano su un solo ramo. Quando ero arrivato la sera prima, faceva già buio. Solo ora potevo ammirare la minuscola scimmia accoccolata vicino alla mia faccia. Lei non si muoveva. Gli occhi nella mascherina di seta nera erano fermi, immobili. Il suo sguardo faceva capire che non aveva paura, né diffidenza e neppure curiosità: io ero semplicemente l’oggetto del suo studio. Poi piegò a sinistra la testa pelosa, grossa come il pugno di un neonato. Quella scimmietta mi fissava con occhi affettuosi e io l’accarezzai.
ammirare = guardare con attenzione e meraviglia. accoccolata = tutta piegata fino a fare toccare le ginocchia al petto. diffidenza = mancanza di fiducia.
da J. Kessel, Il leone, Salani
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 69
Indica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F). – Il racconto parla di una scimmi.
V F
– Il linguaggio che viene usato è tecnico e scientifico.
V F
– Nel racconto vengono espresse le emozioni.
V F
– Il linguaggio fa spesso paragoni.
V F
– I l racconto serve per spiegarci come vive questa specie di scimmia.
V F
Leggi le seguenti frasi: - metti 1 nella casella, se fa riferimento al testo: Il siamango; - metti 2 se fa riferimento al testo: La mascherina di seta nera. Il linguaggio è tecnico e scientifico. È una descrizione soggettiva. È una descrizione oggetiva. Dà solo informazioni scientifiche. Esprime le emozioni suscitate dall’incontro con la scimmia. Se confrontiamo i due testi (Il siamango e La mascherina di seta nera), notiamo che il primo testo è una descrizione oggettiva, ci parla della scimmia con un lessico scientifico e preciso. Nel secondo testo, la descrizione è oggettiva e usa un lessico che parla di emozioni e di percezioni.
Trova le differenze nelle due descrizioni e completa la tabella. Testo 1
Testo 2
Colore della pelliccia
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Occhi
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 69
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Peggy Sue Peggy Sue Fairway è una ragazza di quattordici anni: porta i capelli raccolti a coda di cavallo, con due ciuffi ribelli che le spuntano sulla fronte. Una volta era molto miope, ma una strega, amica di sua nonna, l’ha guarita da questo difetto. Peggy indossa una maglietta a righe rosa e dei pantaloni rossi, ai piedi ha un paio di stivaletti. Tutti credevano Peggy Sue pazza e persino i suoi genitori si vergognano di lei. Lei credeva di avere sconfitto delle creature, gli Invisibili, che vedeva solo lei. Peggy Sue non va più a scuola: preferisce vivere insieme alla nonna. Vuole aprire una pasticceria che vende solo torte alla frutta, oppure un negozio di vestiti fabbricati da lei stessa. Non ha ancora deciso... deve pensarci ancora seriamente. Una cosa è certa: non vuole diventare una strega (le formule magiche sono troppo difficili da imparare e lei ha una pessima memoria) e non ha poteri magici. Il suo desiderio più grande è fare la vita normale dei ragazzi della sua età. In effetti, Peggy Sue è proprio una ragazza normale anche se le capitano avventure straordinarie. da S. Brussolo, Peggy Sue e gli Invisibili, Fanucci
miope = è una persone che vede male le cose lontane. pessima memoria = una persona che non ricorda le cose. straordinarie = eccezionali, che non accadono a tutti e nemmeno tutti i giorni.
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 71
Collega i nomi alle relative caratteristiche come descritto nel testo..
capelli
ribelli
pantaloni
A righe rosa
ciuffi
rossi
maglietta
raccolti
Rispondi alle domande. a. Quanti anni ha Peggy Sue? ..........................................................................................................................................................................................................................................................................
b. Qual è il suo nome completo? ..........................................................................................................................................................................................................................................................................
c. In che scuola va? ......................................................................................................................................................................................................................................................................
d. Che lavoro vuole fare da grande? ..........................................................................................................................................................................................................................................................................
Segna con una X la risposta corretta. Secondo te, chi potrebbero essere gli Invisibili? “Nemici” nati dalla fantasia di Peggy Sue. Fantasmi. Alieni venuti dallo spazio. Perché i genitori si vergognano di Peggy Sue? Perché Peggy Sue è brutta. Perché Peggy Sue fa e vede cose strane. Perché Peggy Sue ha i capelli sempre spettinati. Che tipo di difetto aveva, una volta, Peggy Sue? Era miope. Era cieca. STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 71
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La casa sopra il portico Ero vicino a casa. Un enorme palazzo con dei bellissimi portici, per metà rosso vinaccia, in via Lungotevere dei Vallati. Ho aperto il grosso portone e sono entrato nell’ingresso. Ero indeciso se prendere il vecchio, elegante ascensore oppure salire a piedi. Ho deciso di salire dalle scale e di scendere con l’ascensore. Ero davanti alla porta di legno di noce a due ante sulle quali c’erano due targhe: una con il cognome di mio padre e un'altra con quello di mia madre. Ho infilato la chiave nella serratura e l’ho fatta girare cinque volte. Ho aperto e sono rimasto fermo sulla soglia del grande ingresso. Davanti a me c’era il corridoio con le porte che si affacciavano sul lato sinistro. Mentre sulla destra una bellissima finestra ad arco che dava la luce a gran parte della casa. L’energia elettrica era stata ormai staccata. Era tutto in penombra. Qualche filo di luce arrivava dalle finestre con le imposte ancora semiaperte. Ma era una luce grigia. Le mura erano nude, senza più i mobili, i quadri, i libri e i colori. Mentre entravo, iniziavo a sentirmi sempre più triste. Nel corridoio senza tappeti, sentivo solo il suono dei miei passi. Lentamente accarezzavo con lo sguardo le porte delle stanze. Dietro ogni porta c’era una storia, una vita. A sinistra lo studio di mio padre, a destra la cucina che dava su un bel cortile. Dal corridoio, la prima porta era quella del salotto, sempre pieno di gente, di musica, di cultura, di parole, di risate. Poi, a seguire, la sala da pranzo, dove c’era il televisore e il giradischi e dove si discuteva tutti i giorni. In fondo al lungo corridoio la mia camera, che ho condiviso per alcuni anni con mio fratello Luca. Infine il corridoio si divideva: a sinistra la camera di mia sorella Silvia, nel corridoio di destra, la camera dei miei genitori. da C. Verdone, La casa sopra i portici, Bompiani
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 73
imposta = sportello di legno che impedisce il passaggio della luce.
Segna con una X la risposta corretta. L’autore descrive la casa dove viveva da bambino. La sua descrizione è: oggettiva soggettiva Che sentimenti prova l’autore? Gioia Malinconia Rabbia
Da quale frase lo capisci? Sottolinea la frase nel testo e trascrivila qui sotto. .......................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................
Segna con una X la risposta corretta. L’autore descrive la casa: con un ordine logico (dividendo le stanze in base alla loro tipologia) con un ordine spaziale (in base a come le incontra mentre cammina) Segue un ordine: da lontano a vicino da vicino a lontano da dentro a fuori da fuori a dentro da sinistra a destra da destra a sinistra
All’inizio del testo, l’autore dice che il suo palazzo è color “rosso vinaccia”. Quale tra questi è, secondo te, il colore del palazzo?
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 73
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L’uomo si adatta all’ambiente Ogni ambiente ha la sua casa Nel mondo le case hanno tante cose simili, come i muri che delimitano lo spazio interno, le aperture per fare entrare la luce e l’aria, un tetto, per proteggere la casa dall’alto. Le case sono diverse l’una dall’altra perché persone diverse le abitano in modo diverso. Inoltre, l’uomo ha costruito case diverse anche per adattarsi meglio al terreno, al clima, ma anche in base al materiale che poteva trovare in quel luogo. Oggi, con la facilità di trasporto dei materiali e con la diffusione delle informazioni, non ci sono più così tante differenze. Tenere conto di come è fatto un luogo dove si va ad abitare resta comunque un’ottima idea.
In montagna Spesso le case sono fatte di legno, materiale tipico. I rascard, case tipiche della Valle d’Aosta, hanno un piano inferiore in pietra, altro materiale tipico della zona, e uno superiore fatto di tronchi incastrati tra loro. Il rischio di crolli dei rascard è alto, quindi le case sono separate l’una dall'altra. Il tetto è molto ripido per far scivolare la neve e non bagnare i muri. Il tetto è ricoperto da lastre di pietra. Riscaldarsi è difficile, dunque l’inverno si sta tutti in un’unica stanza con la stufa a legna vicina alla stalla.
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 120
In riva al mare I problemi maggiori sono: il sole e vento molto forti in certi periodi dell’anno, e materiali da costruzione scarsi. I muri sono spessi e bianchi, per proteggersi dal calore. Per risparmiare sui materiali e rafforzare gli edifici quando soffia il vento, le case sono tutte addossate l’una all’altra. Ne viene fuori un blocco compatto. Che permette di avere un pò di ombra, ma un tempo proteggeva anche dai pirati, che attaccavano via mare. Tutto intorno ci sono piccole stradine. Per proteggersi da caldo e vento, i tetti sono piatti. Qui le comunità sono piuttosto unite e gli abitanti vivono gli spazi esterni quasi come quelli interni. da C. Lazzari, Come casa mia, Editoriale Scienza
Indica con una X. L’argomento generale del testo che hai letto è: il diverso modo di costruire una casa in base ai luoghi la diversità del paesaggio di montagna da quello di mare la tecnica costruttiva delle case in montagna la tecnica costruttiva delle case al mare Rispondi a voce. a. Tu in che tipo di casa vivi? b. Che tipo di casa preferisci? c. Hai visto altri tipi di case, oltre alla tua? Dove? Ora sei pronto a confrontare le case di oggi e le case del passato. Prova a fare un confronto tra la tua casa e quella, ad esempio, di un mercante Greco o di un nobile Romano. Scrivi sul quaderno. STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 120
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Il complesso funerario di Giza Il complesso funerario più famoso e interessante dell’Antico Egitto, si trova a Giza. Le tre piramidi sono collocate in ordine di grandezza e di antichità. Sono state costruite nel corso di tre generazioni: Cheope realizzò quella più grande; suo figlio Chefren la seconda e il nipote Micerino la terza. Le piramidi sono costruite con pietre squadrate assemblate a secco o con un impasto leggero e fluido di sabbia e calcina. Le piramidi, anche se di diverse dimensioni hanno una struttura simile, con tre stanze e corridoi stretti. La piramide di Cheope, è la più antica (2 605-2 580 a.C.) e la più alta. Per la sua altezza e per la sua imponenza viene considerata una della Sette Meraviglie del mondo antico. La seconda piramide si innalza a sud-ovest di quella di Cheope. È alta 136,5 m. A sud-ovest si trova la terza piramide di Giza: realizzata dal faraone Micerino, sebbene sia simile alle altre due per tecnica di costruzione, è più piccola, con 65,5 m di altezza. Del tempio funerario rimane poco. da A. Bongioanni, Il grande libro dell’antico Egitto, De Agostini
Piramide di Micerino
Piramide di Chefren Piramide di Cheope
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAGG. 78-79
Segna con una X la risposta corretta. Il testo parla: di tre re dei monumenti funebri di Giza di una città antica Le tre costruzioni sono: i palazzi dei faraoni tombe di faraoni le abitazioni dei faraoni Le tre piramidi sono collocate: in ordine di grandezza e antichità in ordine di antichità e colore in ordine alfabetico Proviamo a riassumere il testo appena letto. Per riassumere il testo, puoi dividerlo in sequenze e cercare le informazioni più importanti, che non possono essere tolte. Prova anche a dare un sottotitolo a ogni sequenza. Poi, seguendo questa scaletta, riscrivi il testo sul quaderno. Accanto a ogni paragrafo trovi una linea colorata. Per ciascuna di esse, prova a dare un sottotitolo. Sequenza
Sottotitolo ...........................................................................................................................................................................................................
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAGG. 78-79
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Il rispetto della natura L’utilizzo dell’acqua L’acqua è un bene prezioso, indispensabile per la vita. Per questo è importante non sprecarla, perché può esaurirsi. Le industrie usano moltissima acqua. Per ridurre il consumo di acqua le industrie possono però usare sistemi di lavorazione e tecnologie più moderni che rispettano maggiormente l’ambiente. Anche noi, nelle nostre case, possiamo usare molti sistemi per diminuire il consumo di acqua potabile, con comportamenti corretti.
Differenziare e riciclare Un altro modo per rispettare l’ambiente è quello di eliminare in maniera corretta i rifiuti che ogni giorno produciamo i rifiuti naturali (foglie, rami, frutti, ecc.) sono trasformati in sostanze utili per nutrire il terreno dalla natura. Invece, gli oggetti artificiali, costruiti dall’uomo, hanno tempi lunghissimi di trasformazione, perciò l’uomo deve fare attenzione a come li smaltisce. La raccolta differenziata, ad esempio, permette di trasformare e riutilizzare diversi materiali per produrre nuovi oggetti. In ogni Comune italiano ci sono appositi contenitori con le indicazioni specifiche per la raccolta differenziata, che permettono di separare i rifiuti in base al materiale di cui sono composti. In questo modo i rifiuti possono diventare una risorsa. Quindi, facciamo attenzione, prima di buttar via qualcosa!
indispensabile = necessaria. Senza acqua non c’è vita. esaurire = finire. 40
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 82
Prova a immaginare di avere a disposizione questi rifiuti. In cosa potresti trasformarli? Pensaci e disegna o scrivi le tue idee. RIFIUTO
Cosa può diventare? ......................................................................................................................................................................................................
plastica
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vetro
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alluminio
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carta
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Secondo te, cosa vuole insegnarci il testo appena letto? Scegli tutte le risposte che, secondo te, sono corrette. È importante riflettere prima di buttare oggetti. L’acqua sta per finire. È importante rispettare l’ambiente. Occorre riflettere su come utilizziamo le risorse. N on bisogna buttare gli oggetti perché non possono essere utilizzati più.
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 82
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Gioco di pazienza Cosa ti serve? •2 coperchi di scatoline rotonde (ad esempio di piccoli formaggi) • pellicola trasparente per alimenti • 1 perlina • colla • matita e pennarelli • 1 foglio da disegno • punteruolo • nastro adesivo
Cosa devi fare? 1. Prendi i due coperchi. Incollali tra di loro sul lato esterno. 2. Prendi la matita. Usa il coperchio come aiuto e disegna due cerchi sul foglio bianco. Poi, ritaglia i cerchi. 3. Disegna su ciascun tondo un soggetto a tua fantasia. Colora i tuoi disegni. 4. Incolla ciascun foglietto su un coperchio e con il punteruolo fai un buco attraverso entrambi i coperchi, sufficientemente grande perché passi la perlina. 5. Stendi un pezzo di pellicola sopra tutto il coperchio. Fissa la pellicola ai bordi con il nastro adesivo. 6. Gira il gioco, infila la perlina e chiudi anche questa parte con la pellicola. 7. Ora devi riuscire a far entrare la perlina nel buco: devi essere paziente, prova e riprova, ce la farai! Quando la pallina cade nel buco, il gioco continua dall’altra parte. da Ricicla e crea, Schwager e Steinlein
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 88
Segna con una X la risposta corretta. Le istruzioni per costruire il gioco: non hanno un ordine preciso seguono l’ordine di come devono essere fatte (prima-dopo) Le immagini servono: per rendere la pagina più bella per far capire meglio come si deve costruire il gioco Prova a ricostruire questo testo regolativo, mettendo le istruzioni nell’ordine giusto.
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Per preparare i biscotti decorati devi mettere tutti gli ingredienti su un piano e impastare bene. Mettere le sagome in forno a 180° per circa 20 minuti.
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Stendere l’impasto in una sfoglia.
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Avvolgere l’impasto nella pellicola trasparente e lasciarlo riposare in frigorifero per un’ora.
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Con degli stampini tagliare dalla sfoglia delle sagome di diverse forme.
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Togliere i biscotti dal forno e decorarli a piacere.
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Mettere le sagome su una teglia da forno.
Secondo te, è sufficiente seguire l’ordine per preparare i biscotti? Le istruzioni per costruire il gioco: Sì. Se si seguono le istruzioni, usciranno dei buoni biscotti. No, mancano le immagini. No, mancano gli ingredienti e le quantità che dobbiamo mettere. Senza queste è impossibile preparare i biscotti. Secondo te, le immagini sono essenziali oppure possono essere un aiuto ma si può costruire o fare un dolce anche senza di esse? Rispondi a voce. STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 88
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Una giornata nel parco Questo bosco è il gran giardino di tutti. Ed è anche la vostra eredità personale. Comportatevi bene e proteggetelo. 1. Aprite gli occhi e le orecchie. 2. Non fate rumore. 3. Ascoltate la musica degli alberi e degli uccelli. 4. Camminare pulisce il cervello e rende allegri. 5. Dimenticate le preoccupazioni (ma non i barattoli vuoti). Lasciate tutto in ordine, senza rovinare nulla. 6. Non raccogliete i fiori, ma cercate di portarli nella vostra memoria. Chi rovina un bosco è un cattivo cittadino. Chi distrugge un nido, rende vuoto il cielo e sterile la terra. Chi è nemico degli animali è nemico della vita e dell’avvenire. 7. Non disturbate gli animali. Qui è vietata la caccia, eccetto alle immagini. 8. Non campeggiate ovunque e non accendete fuochi. Certi gesti possono procurare disastri. A cura dell’Amministrazione del Parco Nazionale del Gran Paradiso
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 89
Segna con una X la risposta corretta. Questo testo: vuole salvare gli animali del bosco vuole limitare i consumi di energia vuole darci le regole di come ci si comporta in un bosco
Il testo dice: “questo bosco è il gran giardino di tutti. Ed è anche la vostra eredità personale” che cosa significa? Prova a discuterne con i tuoi compagni e con la maestra.
Sono molti gli animali che vivono in montagna. Ne conosci alcuni? E tra questi, quali conosci? Fai una ricerca, scrivi i loro nomi e le loro carateristiche principali.
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tipologie PAG. 89
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La mia migliore amica Lena e io siamo in classe insieme, e lei è l’unica ragazza. Lei è la mia migliore amica, anche se è una femmina. Non gliel’ho mai detto perché non so se io sono il suo migliore amico. Certe volte credo di sì, altre volte credo di no. Ma vorrei saperlo, specialmente quando succedono cose del tipo che lei cade da una teleferica sospesa sopra un materasso che io le ho messo sotto. È successo il primo giorno delle vacanze estive. Lena e io avevamo costruito una teleferica tra le nostre due case. Lena ha voluto provarla per prima e si è arrampicata sul davanzale. Ha preso la corda tra le mani e si è attaccata con i piedi nudi alla corda. A metà strada i piedi le sono scivolati e Lena è rimasta appesa solo con le mani. – Resta attaccata, ti salvo io! – le ho urlato. Ho preso il materasso di mamma e papà e l’ho messo sotto Lena. Lena ha lasciato la corda ed è caduta sul materasso. – È stata colpa tua! – mi gridò dopo essersi rialzata. Lena, a volte, sembra senza cuore. Per il resto ha gli occhi verdi e sette lentiggini sul naso. È magrolina.
teleferica = impianto per il trasporto di materiale. È costruito con una fune d’acciaio.
da M. Parr, Cuori di waffel, Beisler
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 15
Segna con una X la risposta corretta. Il narratore è: un maschio una femmina Sottolinea nel testo, il punto da dove lo hai capito. Che impresa compie Lena? Prova per prima la teleferica. Prova per prima a cadere. Litiga con il suo migliore amico. Quali aggettivi ti sembrano adatti a descrivere Lena? Puoi sceglierne anche più di uno. Timida Determinata Prepotente Paurosa Tranquilla Coraggiosa Cosa significa la frase: “Lena, a volte, sembra senza cuore”? Che non ha paura di nulla. Che è cattiva e non ha paura di ferire i sentimenti degli altri. Come si conclude il testo? Con la descrizione fisica di Lena. Con la descrizione del carattere di Lena. Tu hai un migliore amico o una migliora amica? Prova a descriverlo e a raccontare qualcosa che vi è capitato mentre eravate insieme.
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 15
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In classe ho un nemico Quest’anno nella mia classe ho un nemico. Papà dice che capita di avere un nemico. Papà dice che la cosa migliore, in questi casi, è fare finta che il nemico non esiste. Georges Glaise mi chiama “Carbone”. Gli ho ripetuto cento volte che mi chiamo Manda, ma non serve a niente. Questa idea geniale gli è venuta una volta mentre eravamo tutti in fila e, siccome ha fatto ridere un sacco di bambini, da quella volta continua a chiamarmi così. È impossibile far finta di nulla! Un’altra cosa che il mio nemico si diverte a fare è imitare la mia bocca, rigirando le labbra e tirandosele sotto il naso e fino alla metà del mento. Dice che così fa la bocca da nero. Poi aggiunge: – Proprio come quella di Carbone – e così fa ridere molti bambini. Io, anche se so bene che la mia bocca non è come dice lui, mi arrabbio molto. Ecco perché Georges Glaise e io siamo nemici, e perché non posso seguire il consiglio di papà. Tutto il giorno sento Georges che mi chiama: “Carboncino, vieni qua!”.
carbone = roccia di colore nero.
imitare = copiare i movimenti di qualcuno.
da M.S. Vermot, Ma chi ti credi di essere?, Giunti
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 25
Segna con una X la risposta corretta, poi rispondi alle domande. Quanti sono i personaggi del racconto? 1 2 3 4 Come si chiama il narratore? ..........................................................................................................................................................................................................................................................................
Come si chiama il suo nemico? ..........................................................................................................................................................................................................................................................................
Perché il narratore Perché lo chiama Perché lo chiama Perché lo chiama
considera Georges un nemico? “Carbine”. “Carbone”. “Manda”.
Secondo te, perché viene chiamato “Carbone”? ..........................................................................................................................................................................................................................................................................
Come si comportano gli altri bambini? Restano indifferenti e non si interessano. Ridono. Aiutano il protagonista. “Carbone” è un soprannome, cioè un modo scherzoso (a volte poco piacevole) per chiamare una persona. Tu hai un soprannome? Sì No Ti piace? ..........................................................................................................................................................................................................................................................................
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 25
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Addomesticami! Un giorno, il Piccolo Principe era seduto nell’erba. Ad un tratto incontra una volpe e le chiede di giocare insieme a lui. La volpe risponde di non potere giocare con il Piccolo Principe perché non è addomesticata. Il Piccolo Principe chiede allora alla volpe cosa vuole dire “addomesticare”. – È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire “creare dei legami”... – risponde la volpe. Poi spiega al Piccolo Principe che, quando sarà addomesticata i due amici avranno bisogno l’uno dell’altra; il Piccolo Principe sarà per la volpe unico al mondo e la volpe sarà, per il Piccolo Principe, unica al mondo. La volpe continua: – Per me tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio. Ma se tu mi addomestichi, conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi! Vedi, laggiù, dei campi di grano? Tu hai dei capelli color dell’oro. Allora, quando mi avrai addomesticato, il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. La volpe rimane in silenzio e guarda a lungo il Piccolo Principe. – Per favore... addomesticami! È così che il Piccolo Principe inizia ad addomesticare la volpe. da A. De Saint-Exupéry, Il piccolo principe, Bompiani
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 28
Rispondi a voce. a. Cosa vuol dire “addomesticare” secondo la volpe? b. A cosa paragona i capelli del Piccolo Principe, la volpe? c. Cosa decide di fare il Piccolo Principe? Segna con una X la risposta corretta. Di che colore sono i capelli del Piccolo Principe? Castani Biondi Neri
Il brano è tratto da un testo molto famoso. Cerchiamo di ricavarne alcune informazioni. 1. Chi è l’autore del libro? ...................................................................................................................................
2. Qual è il titolo del libro? ...................................................................................................................................
3. Chi ha illustrato il libro? ...................................................................................................................................
4. Q uale casa editrice ha stampato il volume qui accanto? ...................................................................................................................................
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 28
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Ti presento Alice Un giorno ho chiesto alla bisnonna di poter vedere la bambole nel baule e lei ha accettato. Quando la bisnonna ha sollevato il coperchio del baule, le ho viste tutte in fila, con gli occhi chiusi. Sembravano profondamente addormentate. – Puoi svegliarle – ha detto la bisnonna. Ho tirato fuori dal baule con attenzione una bella bambola dai lunghi capelli rossi. Aveva una camicia da notte bianca. Le piccole unghie erano dipinte di rosso. Le mancava una mano, ma non me ne importava nulla. Era bellissima. – Ti presento Alice. Immagino che abbia un po’ freddo con questa camicia da notte leggera. Cosa ne dici di cercare qualcosa da metterle addosso? – ha proposto la bisnonna. In un altro baule c’erano tantissimi abitini. – Tira pure fuori qualcosa. Ma non fare disordine – ha detto la bisnonna. Con mani tremanti ho frugato tra i vestiti e ho tirato fuori un abitino a fiori con un colletto di pizzo. – Posso metterle questo? – Credo proprio che sia l’abito preferito di Alice – ha risposto la bisnonna. Ho vestito Alice muovendole braccia e gambe con gran delicatezza. Le maniche le stavano un po’ lunghe, così non si vedeva che le mancava la mano. Era perfetta. da J. Wilson, Zip, Salani
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 48
Segna con una X la risposta corretta. Quanti sono i personaggi del racconto? 1 2 3 Quali sono? Alice. Alice, la bisnonna e la nipotina. La bisnonna e la nipotina. A chi appartiene Alice? Alla bisnonna. Alla nipote.
Sottolinea nel testo: - In rosso com’è Alice all’inizio del racconto; - in blu com’è Alice alla fine del racconto.
All’inizio del racconto le bambole sono in un baule. Quale tra queste immagini, secondo te, rappresenta un baule? Segna con una X la risposta corretta.
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 48
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GiSaBeCat Carlotta era uscita dalla sua camera arrabbiata e la mamma l’aveva accolta a braccia aperte. – Ma ti pare giusto? – aveva sbottato Carlotta – Non un libro, dico io, non un libro in cui si racconti di una bambina che gioca. – Come dici, cara? – aveva chiesto la madre. Carlotta si lamentava del fatto che nei libri sono solo i maschi a divertirsi con giochi diversi, per le femmine, al massimo, con le bambole. La madre di Carlotta è d’accordo con la figlia. Carlotta, poi, decide di andare a giocare. Sorride, dà un bacio alla mamma e esce di casa. In cortile, trova le altre del gruppo GiSaBeCa: un acronimo pensato per mettere insieme Ginevra, Sandra, Benedetta e Carlotta, ovviamente. Se ne stavano sedute sul muretto. Carlotta propone alle amiche di fare un gioco che ha imparato al mare: “Spaccaossa”. – “Spaccaossa”, ma che gioco è? – chiede Benedetta. – Sandra sale sulle mie spalle, Ginevra sulle tue. Noi siamo i cavalli, loro i cavalieri. Chi cade dal cavallo perde. – Ma deve essere pericolosissimo! – dice Ginevra, che già si immaginava scaraventata a terra da un colpo molto ben assestato da Sandra. Ma lo disse con una luce negli occhi, con un sorrisetto divertito che sembrava dire: “Certo che sono pronta. E ve la farò vedere!”.
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acronimo = nome formato unendo le lettere o le sillabe iniziali di più parole.
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 63
Segna con una X la risposta corretta. Perché Carlotta è arrabbiata? Perché nessun libro racconta di una bambina che gioca. Perché le sue amiche non vogliono giocare. Perché non le piace nessun libro. Dopo aver parlato con la mamma, cosa decide di fare? Uscire a giocare. Andare a leggere un libro. Uscire a fare una corsa. Il gioco che viene proposto da Carlotta sembra: divertente pericoloso divertente, ma pericoloso
Nel testo si parla di “acronimo”. Ogni giorno usi acronimi, forse senza saperlo. Prova a scoprire da quali parole derivano questo acronimi. VIP
Very Important People
TIM
.............................................................................................................................................................................................................................
FIAT
.............................................................................................................................................................................................................................
ASL
.............................................................................................................................................................................................................................
CAI
.............................................................................................................................................................................................................................
Inventa un acronimo per definire il tuo gruppo, come ha fatto Carlotta. .......................................................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 63
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Pippi cerca-cose – E che cosa si fa adesso? – chiede Tommy. – Io non so che cosa volete fare voi – dice Pippi – quanto a me, non me ne rimango davvero con le mani in mano: sono una cerca-cose e voi sapete bene che questa professione non lascia mai un minuto libero. – Cosa hai detto che sei? – chiede Annika. – Una cerca-cose. – Ma cos’è? – domanda Tommy. Una persona che cerca cose e cerca di capire a cosa possono servire. Questo è appunto il compito dei cercacose. Dice Pippi. – Ma che tipo di cose? – insiste Annika. – Qualsiasi – risponde Pippi. Tommy e Annika decidono che è un gioco divertente e vogliono farlo. I tre bambini iniziano a cercare. Pippi racconta ai suoi amici di una volta che aveva trovato una gamba di legno e l’aveva regalata a un uomo con una gamba sola. Tommy e Annika ascoltavano Pippi mentre sognavano a occhi aperti. Ad un certo punto, Pippi lancia un urlo. Aveva trovato un tesoro: una vecchia latta tutta piena di ruggine. Per Pippi i barattoli non sono mai a sufficienza! Tommy, invece, guardava la latta con sguardo deluso. Non capiva a cosa potesse servire una latta. Ma Pippi fa tantissimi esempi di come, quella latta piena di ruggine e con un buco, poteva essere utilizzata.
latta = barattolo di metallo sottile.
da A. Lindgren, Pippi Calzelunghe, Editrice Piccoli
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAGG. 66-67
Segna con una X la risposta corretta. Quanti sono i personaggi del racconto? 1 2 3 Chi è il leader/capo del gruppo? Pippi Tommy Annika Colora le caratteristiche di Pippi. fantasiosa
pessimista
noiosa
sincera
creativa
intelligente
Collega le frasi di sinistra con quelle di destra, in modo da ricostruire il racconto. che cos’è un cerca - cose. Annika chiede
che un “cerca-cose” è una persona che cerca delle cose e cerca di capire a cosa servono.
Pippi spiega ai due amici I tre bambini
Pippi trova una latta piena di ruggine.
Pippi, Annika e Tommy
decidono di giocare a “cerca - cose”.
Ad un certo punto
iniziano a giocare.
Tommy
che la latta può essere utilizzata in tanti modi.
Pippi convince i suoi amici
rimane deluso. STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAGG. 66-67
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La bambina che ascoltava gli alberi La bambina che ascoltava gli alberi abitava accanto a un parco. Era felice, ma a volte diventava seria, mentre ascoltava il mormorio delle foglie. Nessuno riusciva a sentire la voce degli alberi. Lei ascoltava il respiro degli alberi e capiva i loro pensieri. Ascoltava la quercia, l’albero dell’ospitalità, vecchia dei suoi cento anni, che aveva accolto tanti di quei nidi, cullandoli tra i suoi rami e dato da mangiare a tanti scoiattoli e topi e cervi con le sue ghiande. E la magnolia, che le aveva donato i suoi frutti, da dove spuntavano semi rosso corallo e grandi foglie color ruggine. Era un tiepido giorno d’autunno, la bambina camminava senza pensieri sul sentiero crocchiante di foglie appena cadute. Il noce le dice: – Cerca le cose difficili e nascoste. Solo se cerchi, ne troverai. La bambina cerca con il piede nel tappeto di foglie fradice, e raccoglie una noce. L’albero le aveva regalato il suo frutto, dal guscio duro ma con gherigli buoni e nutrienti nascosti al suo interno. La bambina che ascoltava gli alberi aveva raccolto tante noci da riempirsi le tasche del grembiule. A casa voleva fare un dolce delizioso. da M.L. Giraldo, C. Pieropan, La bambina che ascoltava gli alberi, Edizioni Corsare
gheriglio = parte interna della noce. 58
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 81
Segna con una X la risposta corretta. La bambina del racconto ha un potere particolare: vede i fantasmi sente la voce degli alberi le spuntano frutti nelle mani Questa capacità della bambina: è comune a molti uomini è un dono che ha solo lei è un dono che hanno solo i bambini Unisci con una freccia l’albero al suo rispettivo dono. QUERCIA
MAGNOLIA
NOCE
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 81
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Perché gli alberi sono importanti? Gli alberi sono sempre stati molto importanti nella storia dell’uomo. L’uomo ha imparato ad utilizzare il fuoco grazie agli alberi che bruciavano, perché colpiti da un fulmine. Grazie al legno degli alberi, l’uomo ha potuto costruire case e attrezzi per secoli. L’uomo ha potuto costruire navi ed esplorare i mari, grazie ai tronchi degli alberi. Carbone e legna sono stati fino a poco tempo fa la principale fonte di energia; il miele e la cera si ricavavano dagli alveari nei tronchi degli alberi; anche frutta, olio, farine (ad esempio quella di castagne o di carrube) derivano dagli alberi; resine, colori e profumi venivano ricavati dalla corteccia degli alberi. Oggi sappiamo che gli alberi sono importanti anche per il clima, per l’inquinamento, per proteggere il suolo dall’erosione. Sono casa per gli animali. Gli alberi aiutano le città a essere più belle. Gli alberi aiutano l’uomo a rilassarsi e a sentirsi meglio.
carruba = frutto del carrubo, baccello simile a quello dei fagioli.
da M. Carminati, M. Ranghetti, Perché gli alberi sono importanti per noi, in www.provincia.bergamo.it
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 92
Scrivi perché gli alberi sono importanti. 1.
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2.
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3.
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4. ................................................................................................................................................................................................................................................................. Conosci altri motivi per i quali gli alberi sono importanti? Rispondi a voce.
Indica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F). Gli alberi sono sempre stati importanti per l’uomo.
V F
Per l’uomo sono importanti solo gli alberi da frutto.
V F
Gli alberi aiutano a combattere l’inquinamento.
V F
Gli alberi possono essere usati solo per produrre energia.
V F
Come possono gli alberi essere importanti per il clima e per l’ambiente? Segna con una X la risposta corretta. Possono esserci più risposte. Gli Gli Gli Gli Gli Gli
alberi alberi alberi alberi alberi alberi
migliorano l’umidità nell’aria. rinfrescano l’ambiente perché fanno ombra. purificano l’aria da gas che inquinano. riscaldano l’aria con il fuoco. ospitano la fauna selvatica. profumano l’ambiente.
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 92
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Magia nell’orto Era l’inizio di giungo e Lucy era nell’orto con suo nonno a piantare fagioli americani. Le piantine erano nate da alcuni fagioli che Lucy aveva piantato nei vasetti. Se non era magia quella! I fagioli si muovevano nel sacchetto quando il nonno li scuoteva. Erano rosa, screziati e secchi. Lucy non riusciva a credere che in essi ci fosse vita, ma il nonno li mise in acqua per la notte, e il giorno dopo mostrò a Lucy come si erano gonfiati e come le puntine delle radici cominciavano ad aprirsi la strada. C’erano foglie e gemme che si avviticchiavano sui loro bastoncini, protese verso il cielo. Il nonno aveva preparato il terreno, scavando e scavando, e aveva messo il concime nella terra. Aveva messo dei bastoni per permettere alle piante di arrampicarsi. Lucy era orgogliosa del lavoro fatto dal nonno. Ora i due lavoravano insieme con paletta e annaffiatoio. Lucy portava le piantine al nonno, che rovesciava i vasi e le tirava fuori. Poi le sistemava nei buchi, copriva con della terra e premeva la terra con la punta delle dita. Lucy annaffiava, facendo una piccola pozza intorno a ogni pianta. – Cresceranno? – chiese. – Oh, sì, sicuro come l’oro – rispose il nonno.
screziato = di colori diversi, variegato.
da L. Newbery, Un amico segreto in giardino, Salani
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 100
Questa storia parla di come si coltivano i fagioli americani. Riordina le frasi numerandole da 1 a 4.
................
................
Le piantine dai vasetti vengono trapiantate nell’orto dove erano stati messi dei bastoni per permettere alle piante di arrampicarsi. I fagioli con le puntine di radici vengono piantati nei vasetti.
................
Le piantine si arrampicano sui bastoncini, spuntano foglie e gemme.
................
I fagioli secchi vengono messi in acqua per tutta notte e iniziano a spuntare le radici.
Nel brano si dice che i fagioli “erano rosa, screziati”. Cosa significa “screziati”?: Di colori diversi. Marci. Sporchi. Perché il brano si intitola: “Magia nell’orto”? Perché il nonno è un mago. Perché erano nate piantine da fagioli messi in acqua. Perché i fagioli sono magici. I due protagonisti usano alcuni attrezzi tipici dell’orto. Unisci l’immagine al suo nome.
PALETTA
ANNAFFIATOIO
Segna con una X la risposta corretta. STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 100
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La vecchia casa In fondo a un grande giardino incolto e pieno di erbacce c’era una grandissima casa. Era piena di finestre e balconi e aveva un portico, senza tetto. Tre gradini scendevano verso il giardino. Maureen aveva contato quattro balconcini di pietra e ferro e quattro coppie di portefinestre. Le finestre sopra i balconi sembravano fissarla. Maureen decide di salire le scale e di sbirciare dentro. Dentro, però, è tutto buio. Maureen riesce a intravedere una grande stanza vuota, col soffitto alto e un camino di marmo nero, sopra il quale c’era un grande specchio tutto rotto. Sul soffitto c’era un buco. L’intonaco era crollato. Da lì pendeva un lampadario polveroso appeso a un filo di ferro. Mentre spingeva la porta, Maureen sente uno scricchiolio e si ferma. Poi spinge più forte e la porta si apre. Si trova in un grande ingresso pieno di polvere. I muri erano macchiati di umidità. In alcuni punti l’intonaco lasciava intravedere il cemento. La stanza sembrava rimasta per anni sotto ogni pioggia, vento, freddo… in attesa di qualcuno che non era mai arrivato. da M. Chase, Sette streghe per sette signore, Salani
incolto = terreno non coltivato, selvatico.
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 115
Segna con una X la risposta corretta. Quali sensazioni provi, mentre leggi questo racconto? Senso di pace e serenità. Paura e agitazione. Malinconia e senso di abbandono. Cosa ti ha fatto scegliere questo stato d’animo? Rispondi a voce. La descrizione della casa, quale ordine segue? Da dentro a fuori. Da fuori a dentro. Il testo si conclude con una frase che dice: “in attesa di qualcuno che non era mai arrivato”. Cosa significa? Che la casa non è mai stata abitata da nessuno. Che nessuno voleva fare le pulizie in quella casa. Collega ogni aggettivo al suo contrario con una freccia. incolto
soleggiato
sporco
pulito
disabitato
coltivato
rotto
rassicurato
ombroso
abitato
umile
spolverato
macchiato
calmo
impaurito
smacchiato
agitato
sistemato
impolverato
presuntuoso
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 115
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L’astuzia di Ulisse Erano molti anni che gli Achei cercavano di conquistare Troia, ma inutilmente. Un giorno, però, Ulisse crede di avere trovato una soluzione. Va da Agamennone, re dei Micenei, e gli racconta il suo piano. Agamennone conosce il valore di Ulisse, così convoca il consiglio di guerra. Viene chiamato il più bravo falegname tra gli Achei. Ulisse gli chiede di costruire un enorme cavallo di legno. Ulisse spiega ai compagni di fingere di essersi arresi, di bruciare gli accampamenti e di partire. Lui, con alcuni soldati molto valorosi, prende posto nel cavallo. I Troiani quando vedono la flotta degli Achei prendere il largo, esultano nel profondo del cuore. Le porte della città vengono aperte e si accorgono del grande cavallo che se ne stava solo e immenso sulla riva deserta. Qualcuno finalmente trova la dedica che Ulisse aveva fatto scolpire sopra il cavallo. «I Greci dedicano questa statua a Pallade Atena per propiziarsi un buon viaggio». I Troiani pensano che quello è un dono per gli dei, così lo portano all’interno della città, vicino al tempio di Atena. Mentre tutti dormono, la flotta achea ritorna verso Troia e dal cavallo scendono i soldati, armati. I soldati, scesi dal cavallo si riuniscono con quelli sbarcati dalle navi. L’ultima notte di Troia era cominciata. da C. Torelli, L’Odissea, Raffaello
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAGG. 146-147
Rispondi alle domande. 1. Chi era Ulisse? ..........................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Qual è la sua idea? .........................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Alla fine, l’idea di Ulisse, funziona? .........................................................................................................................................................................................................................................................................
In che cosa consiste l’inganno venuto in mente a Ulisse? Completa. In pratica Ulisse organizza due mosse: .............................................................................
;
................................................................................................................................................................
.
- l’esercito acheo toglie tutto l’accampamento e finge di - un gruppo di valorosi soldati
Rispondi con una X. L’ultima frase dice: “L’ultima notte di Troia era cominciata”. Come andrà a finire il racconto? Gli Achei sconfiggono i Troiani. I Troiani sconfiggono gli Achei. I Troiani e gli Achei muoiono in battaglia e i due popoli spariscono dalla storia. Il cavallo di Troia doveva essere enorme per: attirare l’attenzione dei Troiani spaventare i Troiani per poter nascondere all’interno i soldati per essere un dono degno della dea Atena In quale città si svolge la storia? ..........................................................................................................................................................................................................................................................................
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAGG. 146-147
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Joanne Rowling Joanne Kathleen Rowling nasce il 31 luglio del 1965, nella campagna inglese. Fin da piccola, Joanne era molto curiosa. Aveva anche molta fantasia e amava giocare a “facciamo finta che”. Fra i suoi migliori amici c’erano Ian e Vikki Potter. Si raccontavano storie a vicenda e giocavano ai maghi e alle streghe. I suoi genitori, Peter e Anne, hanno iniziato a leggerle storie fin dalla più tenera età. A sei anni, Joanne comincia a scrivere i racconti che inventava. Adorava scrivere, soprattutto storie di maghi e streghe. Finiti gli studi, Joanne inizia a lavorare, senza però mai smettere di scrivere. All’ora di pranzo si recava in un bar, sedeva a un tavolino in disparte e scriveva. L’idea di Harry Potter le viene un giorno, mentre è sul treno. Nel settembre 1990 Joanne si trasferisce in Portogallo come insegnante di inglese. Qui si sposa e nasce Jessica, la sua piccola. Poco dopo si separa e decide di trasferirsi a Edimburgo da sua sorella. Qui Joanne si dedica al suo libro. Nel 1994 il libro è finito e viene spedito a un editore che decide di pubblicarlo. Harry Potter e la pietra filosofale viene pubblicato nel 1997 in Gran Bretagna. È un successo immediato e in breve, in tutto il mondo, grandi e piccoli si innamorarono del simpatico maghetto e delle sue avventure. da M. Shapiro, J.K. Rowling, La maga dietro Harry Potter, Fanucci Editore
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STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 164
Completa la mappa della vita di Joanne Rowling.
Cosa ama fare da piccola? ...............................................................................................
In quale nazione nasce?
Quali storie ama scrivere?
.......................................................................................
.................................................................................................
Cosa sucede nel 1990? ..................................................................................
Cosa sucede nel 1994? ..................................................................................
Qual è il titolo del suo primo libro? .................................................................................................................................
Cosa sucede nel 1997? ..................................................................................
STORIE IN VOLO 4 – Il libro delle tematiche PAG. 164
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Il nome
NOME
CONCRETO (AMICO)
PROPRIO (ROMA)
INDIVIDUALE (ALUNNO)
ASTRATTO (AMICIZIA)
COMUNE (CITTÀ) PLURALE (DADI)
SINGOLARE (DADO)
FEMMINILE (BAMBINA)
MASCHILE (BAMBINO)
FORMA
COLLETTIVO (CLASSE)
DI ANIMALE (GATTO)
SIGNIFICATO
DI PERSONA (RAGAZZO)
DI COSA (STRADA)
STRUTTURA
PRIMITIVO DERIVATO (STRADA) (STRADARIO)
COMPOSTO (AUTOSTRADA)
DIMINUTIVO (STRADINA)
DISPREGIATIVO (STRADACCIA)
VEZZEGGIATIVO (STRADETTA)
ALTERATO
ACCRESCITIVO (STRADONA)
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L’aggettivo qualificativo L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO INDICA LA QUALITÀ DEL NOME A CUI SI RIFERISCE. L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO INDICA ANCHE L’INTENSITÀ (IL GRADO) CON CUI LA QUALITÀ È POSSEDUTA. GRADO POSITIVO Esprime una qualità senza confronti: bello. GRADO COMPARATIVO Fa un confronto tra due termini. – COMPARATIVO DI MINORANZA: meno bello di... – COMPARATIVO DI UGUAGLIANZA: bello come... – COMPARATIVO DI MAGGIORANZA: più bello di...
GRADO SUPERLATIVO Esprime la qualità al massimo livello: – rispetto a un insieme di persone o cose SUPERLATIVO RELATIVO: il più bello della città. – non facendo alcun tipo di confronto SUPERLATIVO ASSOLUTO: bellissimo. 71
Gli altri aggettivi TUTTI GLI AGGETTIVI SONO SEMPRE DELLO STESSO GENERE E NUMERO DEL NOME A CUI SI RIFERISCONO. SI DISTINGUONO IN: POSSESSIVI
MIO, MIA, MIE, MIEI TUO, TUA, TUE, TUOI SUO, SUA, SUE, SUOI NOSTRO, NOSTRA, NOSTRE, NOSTRI VOSTRO, VOSTRA, VOSTRE, VOSTRI LORO
INDEFINITI
QUALCHE OGNI CERTI TALI MOLTI
TUTTI TANTI PARECCHI ALCUNI POCHI
DIMOSTRATIVI
QUESTO, QUESTA, QUESTI, QUESTE QUELLO, QUELLA, QUELLI, QUELLE CODESTO, CODESTA, CODESTI, CODESTE
NUMERALI CARDINALI
UNO, DUE, TRE... 72
ORDINALI
PRIMO, SECONDO, TERZO...
Il pronome I PRONOMI SONO PAROLE CHE SOSTITUISCONO IL NOME. SI DISTINGUONO IN: PERSONALI SOGGETTO IO TU EGLI, ELLA, ESSO, ESSA, LUI, LEI NOI VOI ESSI, ESSE, LORO COMPLEMENTO ME, MI TE, TI LA, LE, LO, GLI CE, CI VE, VI SE, SI
DIMOSTRATIVI
POSSESSIVI
INDEFINITI
QUALCUNO OGNUNO CERTUNI TUO, TUA, TUE, QUELLO, QUELLA, TUOI TALUNI QUELLI, QUELLE CHIUNQUE SUO, SUA, SUE, QUALCOSA SUOI COLUI, COLEI, NULLA COLORO NOSTRO, NOSTRA, NESSUNO NOSTRI, NOSTRE COSTUI, COSTEI, VOSTRO, VOSTRA, COSTORO VOSTRE, VOSTRI QUESTO, QUESTA, MIO, MIA, MIE, QUESTI, QUESTE MIEI
CIÃ’
LORO, ALTRUI PROPRIO, PROPRIA, PROPRIE, PROPRI
NUMERALI CARDINALI UNO, DUE, TRE...
ORDINALI PRIMO, SECONDO, TERZO...
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Il verbo INDICA -UN’AZIONE GIOCARE -UN MODO DI ESSERE SONO ALLEGRI -UNA SITUAZIONE NEVICA
HA UNA CONIUGAZIONE -ARE: 1a CONIUGAZIONE CANTARE -ERE: 2a CONIUGAZIONE LEGGERE -IRE: 3a CONIUGAZIONE PARTIRE ESSERE E AVERE HANNO CONIUGAZIONE PROPRIA
HA UNA PERSONA 1a PERS. SING.= IO 2a PERS. SING.= TU 3a PERS. SING.= EGLI 1a PERS. PLUR.= NOI 2a PERS. PLUR.= VOI 3a PERS. PLUR.= ESSI
HA UN TEMPO
HA UN MODO
PRESENTE PASSATO FUTURO
FINITO (HA LE PERSONE): INDICATIVO, CONGIUNTIVO, CONDIZIONALE, IMPERATIVO INDEFINITO (NON CI SONO LE PERSONE): PARTICIPIO, GERUNDIO, INFINITO
I TEMPI SEMPLICI SONO FORMATI DA UN SOLO VERBO I TEMPI COMPOSTI SONO FORMATI DA DUE VOCI VERBALI 74
L’indicativo: tempi semplici PRESENTE Esprime un’azione che si svolge mentre si parla. LISA SUONA IL SAX VOLENTIERI.
IO SUONO, TU SUONI, EGLI SUONA, NOI SUONIAMO, VOI SUONATE, ESSI SUONANO.
IMPERFETTO Esprime un’azione che si prolunga o si ripete nel passato recente. LA SCORSA SETTIMANA LISA SUONAVA LA BATTERIA.
IO SUONAVO, TU SUONAVI, EGLI SUONAVA, NOI SUONAVAMO, VOI SUONAVATE, ESSI SUONAVANO.
PASSATO REMOTO Esprime un’azione avvenuta in un tempo lontano e ormai compiuta. UN MESE FA LISA SUONÒ LA BATTERIA.
IO SUONAI, TU SUONASTI, EGLI SUONÒ, NOI SUONAMMO, VOI SUONASTE, ESSI SUONARONO.
FUTURO SEMPLICE Esprime un’azione che deve ancora avvenire o si svolgerà nel futuro. IO SUONERÒ, TU SUONERAI, EGLI SUONERÀ, DOMANI LISA SUONERÀ LE MARACAS. NOI SUONEREMO, VOI SUONERETE, ESSI SUONERANNO.
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L’indicativo: tempi composti PASSATO PROSSIMO Esprime un’azione avvenuta in un passato recente. IO HO SUONATO, TU HAI SUONATO, EGLI HA SUONATO, NOI ABBIAMO SUONATO, VOI AVETE SUONATO, ESSI HANNO SUONATO.
QUESTA MATTINA LISA HA SUONATO IL SAX.
TRAPASSATO PROSSIMO Esprime un’azione avvenuta prima di un’altra espressa all’imperfetto. IN VACANZA, QUANDO LISA AVEVA SUONATO IL SAX, USCIVA A GIOCARE.
IO AVEVO SUONATO, TU AVEVI SUONATO, EGLI AVEVA SUONATO, NOI AVEVAMO SUONATO, VOI AVEVATE SUONATO, ESSI AVEVANO SUONATO.
TRAPASSATO REMOTO Esprime un’azione avvenuta prima di un’altra espressa al passato remoto. QUANDO LISA EBBE SUONATO, TUTTI APPLAUDIRONO.
IO EBBI SUONATO, TU AVESTI SUONATO, EGLI EBBE SUONATO, NOI AVEMMO SUONATO, VOI AVESTE SUONATO, ESSI EBBERO SUONATO.
FUTURO ANTERIORE È un tempo che precede un altro futuro. QUANDO LISA AVRÀ SUONATO IL SAX, MANGERÀ. 76
IO AVRÒ SUONATO, TU AVRAI SUONATO, EGLI AVRÀ SUONATO, NOI AVREMO SUONATO, VOI AVRETE SUONATO, ESSI AVRANNO SUONATO.
TEMPO ADESSO SUBITO ORA IERI OGGI DOMANI PRIMA PRESTO TARDI POI SEMPRE MAI
MODO
L’avverbio
TANTO POCO PARECCHIO PIÙ MENO TROPPO ASSAI APPENA QUASI
QUANTITÀ
PROBABILMENTE FORSE CHISSÀ EVENTUALMENTE MAGARI CIRCA
DUBBIO
POSSONO ESSERE DI:
L’AVVERBIO PRECISA IL SIGNIFICATO DEL VERBO A CUI SI RIFERISCE.
LUOGO
QUI BENE QUA MALE SOTTO VOLENTIERI VELOCEMENTE SOPRA DAVANTI LENTAMENTE (...e tanti altri DIETRO che terminano ACCANTO LONTANO in MENTE) VICINO DOVUNQUE
CERTO SICURO CERTAMENTE APPUNTO DAVVERO
NO NEPPURE NON NEMMENO
AFFERMAZIONE NEGAZIONE
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Le preposizioni LE PREPOSIZIONI COLLEGANO LE PAROLE ALL’INTERNO DI UNA FRASE. POSSONO ESSERE SEMPLICI: DI - A - DA - IN - CON - SU - PER - TRA - FRA
ARTICOLATE preposiz. semplici
ARTICOLI DETERMINATIVI
+
IL
LO
LA
I
GLI
LE
DI
del
dello
della
dei
degli
delle
A
al
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RICORDA: LE PREPOSIZIONI SEMPLICI PER, TRA, FRA NON FORMANO MAI PREPOSIZIONI ARTICOLATE. 78
Scheda-guida per l’analisi grammaticale
Articolo
Nome
Verbo
Aggettivo Pronome Avverbio Preposiz.
ESEGUI L’ANALISI GRAMMATICALE DELLA FRASE INSERENDO LE X AL POSTO GIUSTO. Frase
Noi mangiamo volentieri i dolci strepitosi della nonna
79
INDICE 2-3 Il pallone di Alceste
50-51 Addomesticami!
4-5 Serena
52-53 Ti presento Alice
6-7 Capriole e batticuore
54-55 GiSaBeCat
8-9 Sognavo la bicicletta
56-57 Pippi cerca-cose
10-11 Agatha Christie
58-59 La bambina che ascoltava gli alberi
12-13 Il mio amico Ahmed 14-15 Terra in vista! 16-17 Lettera al Sindaco 18-19 Piccolo mostro 20-21 L'impresa di Garuk 22-23 Attimi di terrore 24-25 Nel bosco 26-27 Il barattolo 28-29 Il siamango 30-31 La mascherina di seta nera 32-33 Peggy Sue 34-35 La casa sopra il portico 36-37 L'uomo si adatta all'ambiente 38-39 Il complesso funerario di Giza 40-41 Il rispetto della natura 42-43 Gioco di pazienza 44-45 Una giornata nel parco 46-47 La mia migliore amica 48-49 In classe ho un nemico 80
60-61 Perché gli alberi sono importanti? 62-63 Magia nell'orto 64-65 La vecchia casa 66-67 L'astuzia di Ulisse 68-69 Joanne Rowling GRAMMATICA
70 Il nome
71 L’aggettivo qualificativo
72 Gli altri aggettivi
73 Il pronome
74 Il verbo
75 L’indicativo: tempi semplici
76 L’indicativo: tempi composti
77 L’avverbio
78 Le preposizioni
79 Scheda-guida per l'analisi grammaticale
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leggimi! d-b a-o p-q t-l
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IO IMPARO FACILE
PERCORSI FACILITATI E SEMPLIFICATI
4
storie in volo LETTURE
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