Quotidiano
IL RISTORANTE
menu al contrario di RAFFAELLA GALAMINl
wine lovers curiosi ed esigenti non hanno che da varcare la soglia del Golden View,a due passi da Ponte Vecchio, per trovare una carta dei vini in grado di soddisfare ogni loro esigenza. Merito di una delle migliori cantine in città e di un wine manager come Paolo Miano,sempre alla ricerca di novità ed etichette fuori dall'ordinario. Con un esperto così ci si può divertire con il menu,partendo dal vino per abbinare i piatti dello chef Paolo Secci. Insomma un menu
OLa sala La vista su Ponte Vecchio dal Golden View © II vino Foglia Tonda tenuta Sequercìani
all'incontrario. «La Vitovska Mandria di Pietra 2019 è un vitigno autoctono del Carso: un vino intenso e sapido perfetto da abbinare con il classico antipasto toscano a base di affettati e formaggi. Un abbinamento che vedrei anche con i tagliolini al ragù di cinghiale» spiega il wine manager.Per chi ama i vini del Sud ecco il Corinto nero di Salina Nero du Munti 2019 prodotto dalla famiglia Caravaglio. «Un vino non troppo tannico, nero come l'inchiostro ma dalla spiccata mineralità: perfetto con le tagliatelle allo scoltellato di manzo brado della Maremma». Per Miano a tavola bisogna avere il piacere di sperimentare e di abbattere i tabù come il vino rosso in frigo o il bianco da abbinare
con la bistecca alla fiorentina. «Io con la ciccia vedrei bene un Costa del Vento dei vigneti Massa 2018: un cru Timorasso dalla bella struttura ma senza troppa acidità». Per concludere il pasto per Miano vale la pena riscoprire Cherry,Passito e Vin Santo in abbinamento con il formaggio,invece del più scontato dolce. «Vedrei bene Robiola di Roccaverano con un Pedro Ximenez di 15 anni, il Don Zoilo Williams&Humbert,l'erborinato Blu 61 con il Passito di Pantelleria Solidea e il Vinsanto del Chianti Classico 2011 Occhio di Pernice da Viticcio con il formaggio nelle foglie di castagno di Beppino Occelli. Un finale da sogno». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Dal vino ai piatti
Con il wine manager del Golden View abbiamo fatto un gioco: prima la scelta di etichette non convenzionali, poi il cibo